{
EDIZIONE 2010/2011
}
Servitevi !
Esemplare
gratuito
Consigli per genitori di bambini fino a cinque anni
Stimolati
dalla lettura
In forma
dopo il parto
Novità sulle
allergie
Imparare
a dormire
Piedini
sani
Gelosia
tra fratelli
Intervista con la consulente pedagogica
DENISE TINGUELY HARDEGGER
GRAVIDANZA & PARTO ✽ SALUTE ✽ ALIMENTAZIONE ✽ SVILUPPO ✽ EDUCAZIONE
LA BELLEZZA È FIDUCIA
Indice
bimbi
&bebè
Care lettrici,
cari lettori,
ATTUALITÀ
prima
Quando sei anni fa nacque la mia
che
ero
figlia, molti conoscenti mi diss
camla nostra vita sarebbe radicalmente
i penbiata. Nulla di più vero! Mai avre
salute,
la
per
iero
pens
sato di darmi tanto
one
cazi
l’edu
e
l’alimentazione, lo sviluppo
ere
delle mie bambine. Sono lieta di mett
seora a vostra disposizione in questa
bebè»
bi&
«bim
a
guid
conda edizione della
ti
ensa
disp
ici
numerosi suggerimenti prat
da svariati specialisti.
Vi auguro una piacevole lettura.
Susanna Steimer Miller
Editrice e caporedattrice
2 Il lutto nei bambini
4 Macchie addio!
8 Prevenire gli abusi sessuali
11 Adeguatamente assicurati
GRAVIDANZA & PARTO
14 Ragguagli sul puerperio
19 In forma dopo il parto
sALUTE
22 Piedini sani
25 Se picchia la testa . . .
28 Infortuni ai denti di latte
30 A proprio agio con ogni tempo
34 Novità sulle allergie
38 Attenzione agli oggetti piccoli!
ALIMENTAZIONE
40 Frutta e verdura: come stuzzicare
l’appetito dei bambini
46 Alimentazione vegetariana
SVILUPPO
CALMA IL SEDERINO
DEI BIMBI E I GENITORI.
NOVITÀ!
Le cause più frequenti delle irritazioni al sederino dei bimbi sono umidità,
variazioni di temperatura, alimentazione particolare o la dentizione. In
questi casi, la crema calmante per il sederino NIVEA Baby Express favorisce
la rigenerazione della pelle e assicura una guarigione rapida e naturale.
• Senza parabene, alcol, profumo o coloranti.
• Calendula : rafforza lo strato protettivo e favorisce la rigenerazione.
• Pantenolo : calma le irritazioni del sederino in modo rapido ed efficace.
Sigla editoriale
Edizione e redazione
Susanna Steimer Miller
pr solutions gmbh, Kilchberg
[email protected]
Fotografie
Andreas Steimer
Foto Steimer, Rorschach;
Istockphoto (foto di copertina)
Direzione artistica
Peter Yates
Peter Yates Design, New York
Stampa
AVD Goldach
Composizione e litografie
Annemarie Gantenbein
satzbild, San Gallo
• Tollerabilità cutanea confermata clinicamente e dermatologicamente.
Traduzione
Patrizia Mina, Dino
Tutto per la cura : WWW.NIVEA.CH/BABY o 0800 80 61 11 (Lun.–Ven., 9–12, gratis).
Revisione
Tanya Schmid-Loringett
Stallikon
Amministrazione degli
annunci
pr solutions gmbh
Kilchberg
Tel. 044 715 07 34
48 Movimento sin dalla nascita
50 Stimolati dalla lettura
53 L’importanza del gioco
EDUCAZIONE
56 Imparare a dormire
60 Quanto sei disubbidiente!
62 Gelosia tra fratelli
Ordinazione
www.bimbi-e-bebe.ch
Bimbi & Bebé
ATTUALITÀ
2
I bambini sono
confrontati con la
morte sin da piccoli,
ad esempio quando
perdono l’animale
domestico al quale
sono affezionati,
quando giocando
all’aperto scoprono il
corpo inanimato di
un topolino oppure
ancora quando
muore un familiare.
Buona
domanda
Il bambino deve
assistere al
funerale ?
Se il bambino lo desidera
ed è stato ben preparato al
rito, il funerale può aiutarlo
a prendere commiato dal
defunto. Importante: durante
la cerimonia, una persona
fidata (ad es. la madrina)
dovrebbe occuparsi del
piccolo affinché possa lasciare il funerale in qualsiasi
momento senza i genitori.
Bimbi & Bebé
Il bambino piccolo non è ancora in grado di
comprendere
il concetto della
morte.
Il lutto nei
bambini
{Consigli}
In caso di lutto
N
EI SUOI PRIMI TRE
anni di vita il bambino
non è ancora in grado di comprendere l’ineluttabilità della morte e
anche a quattro o cinque anni la
concepisce come una sorta di
condizione ridotta della vita. A
questa età però la maggior parte dei
bambini prova un forte bisogno di
saperne di più.
NON FARNE ARGOMENTO TABÙ
Per molti genitori parlare della
morte con un bambino piccolo è
tutt’altro che facile. Silvia Schenk,
specializzata nell’accompagnamento
alla morte e responsabile dei corsi
sul tema «I bambini e la morte»
presso l’Istituto Marie Meierhofer
per l’infanzia di Zurigo, consiglia
vivamente ai genitori di non nascondere al bambino il decesso di
un familiare o di una persona cara
ai fini di protezione. «Quando la
mamma o il papà è triste, il piccolo
lo percepisce. Se non gli si spiega la
ragione del dolore, potrebbe considerarsi responsabile di tale stato
d’animo», spiega l’esperta. Il bambino deve poter imparare che la
morte di qualcuno rattrista mamma
e papà e che di questo non ci si deve
vergognare.
COME DIRLO A UN BAMBINO
Parlando della morte con un
bambino piccolo, Silvia Schenk
consiglia di scegliere accuratamente
le parole. È preferibile dire «Il
nonno è morto perché era gravemente ammalato» anziché «Il
nonno è morto all’ospedale». Per i
bambini l’ospedale rappresenta
infatti il luogo dove si guarisce.
Occorre inoltre evitare gli eufemismi che sovente confondono o
addirittura intimoriscono il piccolo.
Dicendogli «La signora Rossi ha
perso suo marito», il bambino
penserebbe «Ma allora perché non
va a cercarlo?» L’espressione «La
vicina si è addormentata serenamente» potrebbe invece indurlo a
non voler prendere sonno per
paura di non svegliarsi più. Anche
le frasi come «Il Signore ha chiamato a sé la nonna» oppure «Il
signor Bacchi è partito per un lungo
viaggio» non aiutano il bambino a
capire cosa sia la morte.
SPIEGAZIONI SU MISURA
Quando si parla della morte con un
bambino, la cosa migliore è prendere spunto dalle domande del
piccolo. Se il bambino desidera
sapere cosa significa essere morto,
bisogna rispondere in modo chiaro
spiegandogli ad esempio che un
corpo morto diventa freddo, non si
muove più e non ha più bisogno di
mangiare. «I genitori dovrebbero
dal canto loro chiedere al bambino
come si immagina la morte per
capire dove lo porta la fantasia»,
suggerisce Silvia Schenk.
ELABORAZIONE DIVERSA
Alla morte di una persona cara o di
un animale domestico i bambini
reagiscono esprimendo tristezza,
rabbia e talvolta anche aggressività.
Alcuni di loro si chiudono in sé
stessi, mentre altri mostrano ansia.
Queste emozioni possono cambiare
repentinamente.
L’elaborazione del lutto nei bambini si differenzia sensibilmente da
quella degli adulti in un punto: i
piccoli affrontano l’esperienza a
piccole dosi. I genitori non devono
quindi sorprendersi se subito dopo
un pianto disperato per la morte
della nonna il bambino torna a
ridere e a divertirsi con i compagni
di gioco. «I bambini vivono l’istante
e si lasciano distrarre facilmente. Ed
è un bene che sia così», afferma
Silvia Schenk.
Mettere in atto piccoli
rituali insieme al bambino può essere utile per
accomiatarsi dalla persona cara. Componete
ad esempio un mazzo
di fiori per il defunto e
sistematelo sul balcone.
Fate fare un disegno al
piccolo e posatelo accanto ai fiori. Osservate
il cielo stellato e immaginate insieme che la
persona scomparsa sia
ora diventata una luminosissima stella.
Scegliete un alberello
in giardino e quando il
bambino è addolorato
per una perdita (decesso di una persona
cara, smarrimento del
peluche preferito), fategli appendere ai rami
un bigliettino.
Insegnate al bambino
che morire non significa
dimenticare. Richiamate
alla memoria la persona
scomparsa guardando
insieme le fotografie che
la ritraggono.
Spiegate al bambino il
ciclo della vita riferendovi alle quattro stagioni
affinché capisca che la
morte è un evento naturale.
Bimbi & Bebé
ATTUALITÀ
Piccolo prontuario
delle macchie
Banana
4
Sciacquare subito la
macchia con acqua fredda
e pretrattarla eventualmente
con sapone al fiele. Lavare
successivamente con un detersivo completo alla temperatura massima consentita.
Carote
Schizzi di carote sul
maglioncino, chiazze
di unto sulla salopette e macchie di
banana sulla tutina
bianca: quando il
bambino comincia a
mangiare le pappe e
a muoversi autonomamente, i consigli
per eliminare le
macchie diventano
preziosissimi.
Buona
domanda
Macchie addio!
S
PORCARSI E SBROdolarsi è normale
nell’infanzia. I più piccoli adorano
pasticciare con la pappa di carote o
la purea di mele, i più grandicelli
non resistono a saltellare gioiosamente nelle pozzanghere imbrattandosi dalla testa ai piedi. Queste
sono esperienze fantastiche per i
bambini e non dovrebbero essere
Quanto detersivo dovrei utilizzare?
Dosate sempre il detersivo come indicato sulla confezione. Il dosaggio
dipende sovente dalla durezza dell’acqua (quantità di calcare contenuto) della vostra regione. Riducendone il quantitativo, non si ottiene
per forza un detersivo più delicato. Anzi! Se la dose è insufficiente,
potrebbero crearsi depositi minerali, ovvero residui di sapone (flocculazione di grasso, proteine e sporco), nonché incrostazioni calcaree che
possono provocare irritazioni cutanee.
Bimbi & Bebé
negate. Sporcarsi fa parte dello
sviluppo ed è inevitabile quando si
va alla scoperta del mondo.
PICCOLE ASTUZIE
Per evitare di sprecare tempo nel
tentativo di eliminare macchie
d’ogni sorta, l’ampio bavaglino con
le maniche, i pantaloni impermeabili e il grembiule protettivo
per i momenti di creatività sono
accessori essenziali che non dovrebbero mancare mai nelle famiglie
con bambini piccoli. Nel quotidiano
il bambino dovrebbe indossare
abiti che gli è consentito sporcare.
Ben presto, dopo i primi schizzi
di pappa di carote sulla camicetta
elegante o sulla cravatta di seta, i
genitori si rendono conto che anche
per loro è più opportuno vestire
Per crescere il
bambino deve
essere libero di
sporcarsi.
indumenti pratici per la vita in
famiglia. Può essere utile una
vecchia camicia da uomo da infilare
sopra i vestiti al momento di dare
la pappa.
ELIMINARE LE MACCHIE
Irina Pericin Häfliger, docente di
management della pulizia e del tessile presso la Zürcher Hochschule
di Wädenswil, consiglia di lavare
possibilmente le macchie quando
sono ancora fresche. «Per eliminare
le macchie, è fondamentale agire
prontamente», spiega l’esperta.
Una macchia fresca di cacao è molto
più facile da rimuovere di una
macchia lasciata asciugare per una
settimana nella cesta del bucato.
Per eliminare le macchie quando si
è fuori casa, vanno benissimo le
Lavare il capo come di
consueto e metterlo ad asciugare al sole. I raggi UV fanno
scomparire la macchia.
Cioccolato
Grattare il cioccolato
dalla superficie del tessuto
e lavare la macchia con
acqua calda saponata.
Sciacquare al termine con
acqua fredda.
Colle
Sciacquare le macchie
di colle idrosolubili con
acqua calda. Per le colle
universali, utilizzare solvente per smalto o acetone.
Attenzione: non applicare
sui tessuti di acetato!
Erba
Fregare la macchia con
spirito da ardere e sciacquare con acqua calda saponata o sapone al fiele e
pretrattare eventualmente
con uno spray smacchiante.
Lavare successivamente
come di consueto.
Fango
Eliminare il fango con
una spazzola. Pretrattare la
macchia con sapone al fiele
e lavare successivamente
il capo con un detersivo
completo alla temperatura
massima consentita.
Feci
Sciacquare subito le feci
e immergere il capo in
una soluzione di detersivo
sbiancante. Lavare successivamente alla temperatura
massima consentita.
Frutta
Lavare subito la macchia
con acqua fredda e sapone
al fiele. Distribuire del detersivo in polvere sulla macchia e lasciarlo agire oppure
pretrattare la macchia con
uno smacchiatore. Se la
macchia è già asciugata, immergere i capi bianchi in
una soluzione di detersivo
sbiancante.
Grasso
Pretrattare le macchie
fresche con detersivo liquido. Talvolta può essere
utile immergere il capo in
Bimbi & Bebé
PER ELIMINARE LE
MACCHIE, È FONDAMENTALE
AGIRE PRONTAMENTE.
ATTUALITÀ
6
Sugo
di pomodoro
una soluzione di detersivo.
Lavare successivamente alla
temperatura massima consigliata. Per le macchie ostinate, utilizzare la saponaria
(cospargerla sulla macchia,
tamponare, lasciar agire per
30 minuti, eliminare con
una spazzola e lavare il capo
normalmente).
Penna biro/
Pennarello
Trattare la macchia con
spirito da ardere o alcool
applicato con una spugna
e lavare successivamente
il capo come di consueto.
Sangue
Sciacquare la macchia di
sangue prima che asciughi
con acqua fredda e un po’ di
detersivo liquido oppure
immergere il capo in acqua
fredda salata. Ammollare
le macchie già secche lasciando il capo immerso per
tutta la notte in acqua con
aggiunta di detersivo agli
enzimi.
Bimbi & Bebé
Trattare la macchia con
uno smacchiatore oppure
immergere il capo in una
soluzione con detersivo
sbiancante. Lavare successivamente come di consueto. Talvolta è utile far
asciugare il capo al sole.
salviettine umide del bebè. È bene
non sfregare il capo troppo energicamente, altrimenti si potrebbe
danneggiare la struttura del tessuto.
Gli spray o i prodotti smacchianti
sono efficaci se la macchia è tenace.
Per evitare brutte sorprese, è meglio
però applicare dapprima lo smacchiatore su una parte non visibile
(ad esempio l’orlo) e testare la resistenza delle fibre e dei colori.
Urina
Sciacquare il capo in
acqua fredda e lavarlo
immediatamente. Se la
macchia è già asciutta, immergere il capo in acqua
con detersivo e lavare successivamente come di
consueto. Per i capi bianchi
con macchie tenaci, aggiungere uno sbiancante
oppure mettere a mollo in
acqua con detersivo sbiancante e lavare successivamente come di consueto.
Vomito
Pulire il vomito dal tessuto e sciacquare il capo
sotto l’acqua fredda corrente. Lavare come di consueto.
BUCATO PER LA PELLE DELICATA
Sono indicati i detersivi appositamente sviluppati per la pelle
sensibile del bebè e testati dermatologicamente. L’uso di ammorbidenti e detersivi molto profumati
è sconsigliato. Se il bambino ha
la pelle estremamente delicata, può
essere utile effettuare un ciclo di
lavaggio supplementare senza
detersivo oppure aggiungere il
detersivo al prelavaggio anziché al
lavaggio principale.
ATTUALITÀ
Intervista
8
Lo sfruttamento sessuale subito nell’infanzia può provocare
traumi che durano
tutta la vita. In questa intervista Andrea
Hauri della Fondazione svizzera per
la protezione dell’infanzia spiega tutto
ciò che i genitori devono sapere.
Prevenire
gli abusi
sessuali
Da chi vengono commessi gli abusi
sessuali sui bambini?
La maggior parte degli abusi
sessuali è perpetrato da familiari o
persone vicine alla famiglia. Spesso
l’abusante gode addirittura della
piena fiducia dei genitori della
vittima. Più del 95% degli abusi
sessuali viene commesso da uomini,
l’80% dei casi di violenza compiuti
in famiglia nei confronti delle
femminucce vede colpevole il papà
o il patrigno.
Ciononostante molti genitori
diffidano piuttosto degli sconosciuti.
Sì, è vero. In realtà è molto raro che
uno sconosciuto cerchi di avvicinare
un bambino per abusarne mentre si
reca all’asilo. È assai più probabile
che il potenziale abusante si concentri su un intervallo di tempo più
lungo per stringere amicizia con il
bambino. Per questa ragione è
importante che sin dalla tenera età
il piccolo possa confidarsi con i suoi
genitori e raccontarsi liberamente.
Bimbi & Bebé
Andrea Hauri, responsabile della sezione per
il maltrattamento infantile e le negligenze
presso la Fondazione
svizzera per la protezione dell’infanzia
Se è vero che la buona vecchia
raccomandazione di non dar retta
agli sconosciuti è valida a tutt’oggi, i
genitori devono evitare di spaventare il bambino. Molto meglio è
spiegargli di allontanarsi se di fronte
a una persona che non conosce si
sente a disagio o ha paura. Quando
uno sconosciuto pone domande
molto personali allo scopo d’instaurare un rapporto, il bambino deve
avere il permesso di dire che non
desidera rispondere. In età prescolastica e di scuola elementare il
piccolo dovrebbe sempre informare
i genitori quando si reca a casa di
qualcuno.
In che modo i genitori possono
proteggere il bambino dagli abusi
sessuali?
Attraverso l’educazione i genitori
possono rafforzare l’autostima e i
meccanismi di difesa del bambino
affinché diventi meno attrattivo
per l’abusante. Sovente quest’ultimo
ricerca la propria vittima tra i
bambini che mostrano scarsa auto-
stima e grande bisogno di affetto.
Generalmente questi bambini non
osano parlare della violenza subita
e reagiscono positivamente alla
proposta di amicizia di un adulto.
Ma c’è una cosa che i genitori e i
bambini non devono assolutamente dimenticare: la responsabilità dell’abuso sessuale è sempre
di chi lo commette e mai dei genitori o del bambino abusato.
Come consiglierebbe di educare
il bambino per prevenire gli abusi
sessuali?
I genitori possono rendere il bambino più forte contro l’abuso sessuale incoraggiandolo a prendere
sul serio i propri sentimenti e ad
avere fiducia in loro, rispettando i
suoi segnali e i suoi limiti e insegnandogli a non oltrepassare i limiti
degli altri. Il bambino deve inoltre
essere stimolato a chiedere aiuto
quando qualcosa non va.
L’educazione sessuale riveste
un’enorme importanza nella prevenzione. Il bambino deve poter
scoprire il proprio corpo e sperimentare sensazioni fisiche piacevoli,
deve stabilire un rapporto positivo e
sereno con il suo corpo e i suoi
organi genitali. Più grande è la
carenza di sicurezza, attenzione,
considerazione, amore e calore
umano, maggiore è il rischio di
cadere vittima di violenza sessuale.
Qual è l’approccio dell’abusante?
Spesso l’abusante si avvicina al
bambino e non di rado anche ai
genitori con il preciso obiettivo
d’instaurare un rapporto di fiducia.
Frequentemente gli abusi sono
commessi da persone considerate
particolarmente amanti dei bam-
bini, da padri di famiglia premurosi
o da educatori affettuosi. Quasi
sempre l’abusante prepara accuratamente l’approccio ponderando
bene i rischi e scegliendo prede
particolarmente vulnerabili. Dopo
un primo contatto, mette alla prova
la capacità di opporre resistenza
della potenziale vittima.
Generalmente lo sfruttamento
sessuale di bambini non esordisce
con uno stupro. Il più delle volte
l’abusante rivolge particolari attenzioni al bambino al fine di rendere
quest’ultimo complice del suo reato.
L’apparente considerazione e
ammirazione fanno parte della
tattica classica utilizzata per conquistare la fiducia della vittima e
allentare, dopo scrupolosi preparativi, la sua resistenza. L’abusante
sfrutta la fiducia del bambino nei
suoi confronti per costringerlo a
lasciarsi coinvolgere in pratiche
sessuali o per convincerlo che in tali
atti non vi è nulla di male. Se il
bambino si ribella, l’abusante lo
obbliga a tacere con ricatti e
minacce. Molte vittime si sentono
corresponsabili dell’accaduto.
Come devono comportarsi i
genitori se sospettano un abuso
sessuale?
Devono mantenere la calma, prendere sul serio il bambino, sostenerlo
e proteggerlo. Ai genitori che vengono a trovarsi in una situazione del
genere sconsiglio vivamente di affrontare il presunto colpevole, ma di
rivolgersi preferibilmente, dopo
averne parlato con il piccolo, ai centri di aiuto (uffici di consulenza per
le vittime, eventualmente le autorità
o le associazioni per la protezione
dell’infanzia).
{Consigli}
Più forti contro
l’abuso sessuale
In qualità di genitori potete
rafforzare l’autostima e le
strategie di difesa del vostro
bambino trasmettendogli i
messaggi fondamentali qui
suggeriti. Il piccolo deve
sapere che ha il diritto all’autodeterminazione quando
c’è di mezzo il suo corpo.
Fategli capire che deve prendere sul serio i suoi bisogni,
i suoi sentimenti e i suoi
limiti.
1. Il tuo corpo appartiene
solo a te !
2. Fidati di quello che senti !
3 Ci sono tocchi belli, strani
e fastidiosi.
4. Hai il diritto di dire di NO !
5. Esistono segreti buoni e
segreti cattivi.
6. Sei furbo, ti fai aiutare.
7. Tu non sei colpevole !
Bimbi & Bebé
Una decisione
dettata dal cuore
Anche i neonati hanno bisogno di una protezione assicurativa. Già dal primo
respiro. La prevenzione completa deve perciò iniziare ancora prima della
nascita.
Ecco i vostri vantaggi:
O Ammissione senza riserva del neonato nelle assicurazioni complementari
O Scegliete BENEFIT e approfittate dello sconto del 100 % per i bambini
O Speciale per le famiglie numerose: 90 % di sconto sui premi a partire dal
terzo figlio nell’assicurazione di base
O Fino alla nascita non vengono riscossi dei premi
O CONCORDIA Baby Bonus: per la nascita del vostro bambino assicurato
presso la CONCORDIA vi regaliamo 100 franchi
Troverete più ampie informazioni sotto www.concordia.ch
ATTUALITÀ
Accogliere un figlio
significa assumersi
per molti anni una
grossa responsabilità.
Analizzando la propria copertura
assicurativa già durante la gravidanza è
possibile garantire
una certa sicurezza
finanziaria.
Buona
domanda
Ho diritto
all’assicurazione
maternità ?
Avete diritto all’assicurazione
maternità se:
siete state assicurate ai
sensi dell’AVS per almeno
nove mesi prima della nascita del bambino;
durante questo periodo
avete esercitato un’attività
lucrativa per almeno cinque
mesi;
fino al momento del parto
avete avuto un rapporto di
lavoro valido, avete lavorato
come indipendente o avete
collaborato nell’azienda appartenente al partner percependo un salario.
Dal giorno del parto e per 98
giorni (14 settimane) la madre
riceve un’indennità di maternità pari all’80% del reddito
lavorativo medio, ma al massimo 196 franchi al giorno.
Serenità e sicurezza
Adeguatamente
assicurati
11
U
N DECESSO, UNA
malattia o un infortunio
per una giovane famiglia non è soltanto fonte di profondo dolore.
Senza un’adeguata copertura assicurativa, può creare anche seri
problemi finanziari. L’esperto di assicurazioni Ruedi Ursenbacher
dell’Ufficio di consulenza indipendente «fairsicherungsberatung»
con sede a Berna e a Zurigo
« Presto
saremo
in tre. »
consiglia sia alla futura mamma che
al futuro papà di stipulare un’assicurazione capitale di rischio con copertura nell’eventualità di malattia e
infortunio. In questo caso è possibile
optare per un’assicurazione degressiva. Ciò significa che minore è l’età
del bambino al momento del decesso
di un genitore, maggiore è il sostegno
finanziario per il partner superstite. «Si tratta di una buona
soluzione in quanto i costi
per la custodia dei figli
nei primi anni di vita
oppure la perdita di
salario causata da
un’eventuale
riduzione delle
entrate possono
pesare enormemente sul budget familiare», afferma
l’esperto.
Ruedi Ursenbacher sconsiglia invece
di abbinare
il risparmio a
un’assicurazione suggerendo piuttosto
di affidare i
risparmi a una
banca.
Bimbi & Bebé
essere utile per il futuro. Se infatti
una persona si ammala o si infortuna gravemente in tenera età,
difficilmente da adulta potrà essere
ammessa senza riserve.
I genitori che non hanno affiliato il loro bambino a una cassa
malati prima del parto, devono farlo
entro tre mesi dalla nascita. In
caso contrario, dovranno assumersi
i costi sanitari fino al momento
dell’adesione.
ATTUALITÀ
12
Se un genitore
si ammala, l’altro
è rapidamente
soprafatto
dallo stress.
{Consigli}
Assicurazione
dentaria
Chiarite fino a che età è possibile stipulare un’assicurazione dentaria senza
esame dello stato di salute.
A seconda della cassa malati, il limite è fissato da tre
a cinque anni. Poiché oggigiorno sempre più bambini
necessitano di apparecchi
dentari, questa assicurazione è caldamente consigliata.
Bimbi & Bebé
COPPIE IN CONCUBINATO
Rispetto alle coppie sposate, i concubini devono fare i conti con qualche lacuna assicurativa. In caso di
decesso, né l’AVS né l’assicurazione
infortuni obbligatoria versano una
rendita al partner superstite, mentre
la cassa pensione corrisponde, a
seconda del regolamento, solo determinati contributi in caso di decesso
per malattia. «È molto importante
che i concubini stipulino un’assicurazione individuale», raccomanda
Ruedi Ursenbacher.
INTERRUZIONE DELL’ATTIVITÀ
LAVORATIVA
La donna che abbandona l’attività
professionale dopo la nascita di un
bambino rimane affiliata alla cassa
pensione, all’assicurazione contro
gli infortuni e all’assicurazione
d’indennità giornaliera in caso di
malattia per un periodo di 30 giorni
a decorrere dalla scadenza del
contratto di lavoro. Trascorso questo
termine, la neomamma deve assicurarsi contro gli infortuni presso la
propria cassa malati. Alle giovani
madri si consiglia inoltre di stipulare
un’assicurazione d’indennità giornaliera che consente alla famiglia di
richiedere un finanziamento per la
custodia dei figli qualora la mamma
avesse problemi di salute.
ASSICURAZIONE MALATTIA
Ruedi Ursenbacher consiglia ai futuri genitori di affiliare il bambino
all’assicurazione malattia prima
della nascita. «Questo consente di
stipulare assicurazioni aggiuntive
molto utili e generalmente poco costose senza dover presentare alcun
certificato dello stato di salute»,
spiega l’esperto. Sono interessanti
ad esempio l’assicurazione per le
prestazioni ambulatoriali (copertura
dei costi dei medicinali non presi
a carico dall’assicurazione di base, di
determinate prestazioni dell’assicurazione viaggi e molto altro ancora),
l’assicurazione per la medicina alternativa e l’assicurazione ospedaliera in reparto comune per tutta
la Svizzera. I premi vengono pagati
solo dal giorno della nascita, ma
per il mese in corso il premio è dovuto per intero.
L’assicurazione per il reparto
semiprivato e privato è stipulabile
anche per i bambini. Benché questa
copertura sia poco sfruttata nell’infanzia (gran parte degli ospedali
non dispongono di camere a uno o
due letti nel reparto pediatrico), può
ASSICURAZIONE INVALIDITÀ
PER I BAMBINI
Ruedi Ursenbacher consiglia di stipulare un’assicurazione invalidità
anche per i bambini, che prende effetto in caso di malattia e infortunio.
«Molti genitori non si rendono
conto che l’assicurazione invalidità
paga una rendita soltanto a partire
dai 18 anni. Se un bambino rimane
invalido per infortunio, i costi che ne
derivano possono essere elevati»,
precisa l’esperto. L’assicurazione capitale in caso d’invalidità, proposta
dalla maggior parte delle casse malati, contribuisce a pagare le spese
per le modifiche architettoniche in
casa oppure consente al bambino di
frequentare una scuola speciale.
RESPONSABILITÀ CIVILE/
ECONOMIA DOMESTICA
Assicurandosi è importante evitare
i doppioni. Se i genitori decidono
di stipulare un’assicurazione con la
variante famiglia, i bambini vengono automaticamente assicurati e
non devono più essere annunciati
alla nascita.
{Consigli}
Un buon consiglio
non deve costare
caro
L’assicurazione di protezione
giuridica per i privati può
essere preziosa. I premi annuali variano da 200 a 250
franchi. Oggigiorno chiedere
un consiglio giuridico costa
250-300 franchi all’ora.
GRAVIDANZA&PARTO
14
Generalmente le
future mamme la
sanno lunga su
gravidanza e parto,
ma sovente –
soprattutto le primipare – non
approfondiscono
il tema del puerperio. Ecco le informazioni più
importanti in
breve.
{Consigli}
Rimedi per le
ferite del parto
Compresse all’arnica
Pomata cicatrizzante
all’estratto di calendula
Gel o pomata alla
consolida maggiore (per
gli ematomi)
Per le ferite estese o
difficili da guarire,
semicupi con sale
vulnerario secondo
Stadelmann
Globuli di arnica
Bimbi & Bebé
Ragguagli
sul puerperio
EPISIOTOMIA/
LACERAZIONE PERINEALE
L’episiotomia o la lacerazione perineale viene suturata in diversi
strati (da uno a tre) in anestesia locale con un filo che si riassorbe
da sé nel giro di alcuni giorni. In
molte donne le ferite del parto procurano dolore per alcuni giorni o
addirittura per settimane sedendosi,
camminando o urinando. Generalmente sia l’episiotomia che la lacerazione perineale guariscono bene.
Per minimizzare il rischio d’infezione, la levatrice Anna Heldstab
Indermaur di Berneck raccomanda
di osservare un’accurata igiene
intima a ogni uso del wc. «La cosa
migliore è spruzzare sulla ferita
acqua calda alla quale sono state aggiunte alcune gocce di tintura di
calendula.»
Se nella regione vaginale si è formato un ematoma, può giovare
l’applicazione di un impacco freddo
sul perineo (ad es. Coldpack, cubetti
di ghiaccio avvolti in un panno o
compresse fredde di quark ed essenza di lavanda).
Uno speciale cuscino aiuta inoltre
la donna a sedersi nei primi giorni
dopo il parto. Se i dolori sono molto
forti, è consentita la somministra-
zione di certi analgesici anche se la
neomamma allatta.
CICATRICE DEL TAGLIO
CESAREO
Per il taglio cesareo, la parete addominale è abitualmente suturata
con apposite graffette che vengono
tolte di solito dopo cinque giorni.
L’intervento può lasciare una certa
insensibilità attorno alla cicatrice.
«Per evitare che ciò accada, è bene
massaggiare frequentemente la
cicatrice al più presto dopo il
parto», spiega Anna Heldstab Indermaur. L’esperta consiglia di utilizzare dell’olio di enagra, una
pomata cicatrizzante o una crema
energizzante. Il massaggio contribuisce a ripristinare la sensibilità
attorno alla cicatrice. «È importante
massaggiare facendo scorrere la
cute sui tessuti sottostanti. Questo
movimento evita cedimenti della
cicatrice o la formazione di inestetici cheloidi».
MORSI UTERINI
I morsi uterini compaiono solitamente alcune ore dopo il parto e
stimolano l’involuzione dell’utero,
che già dopo sei-otto settimane
ritrova le sue normali dimensioni.
Alla vista del
proprio tesoro,
si dimenticano
subito gli strapazzi del parto.
Le contrazioni dell’utero producono
un effetto emostatico che arresta la
perdita di sangue dal punto di
distacco della placenta favorendo la
guarigione della ferita.
Per lenire il dolore, può essere
utile appoggiare dietro la schiena
(mai sulla pancia!) un cuscino caldo
di noccioli di ciliegia o una borsa
dell’acqua calda. Il calore esercita
un’azione rilassante e facilita il passaggio dei coaguli di sangue eventualmente rimasti nell’utero. Se i
dolori sono molto forti, solo un
antidolorifico potente è efficace.
Generalmente, dopo una settimana i morsi uterini non sono più
dolorosi.
FLUSSO PUERPERALE
ll flusso puerperale, detto anche
«lochiazione», consiste nella
fuoriuscita di sangue e secrezioni
uterine. Inizialmente i lochi sono di
colore rosso vivo, per poi diventare
rosa, marroni, giallognoli e infine
trasparenti. La lochiazione dura da
quattro a sei settimane e fa parte
del normale processo di guarigione.
Nelle mamme che allattano al
Buona
domanda
Quando posso
riprendere i
rapporti sessuali ?
Si possono avere nuovamente rapporti sessuali
quando il flusso puerperale è
completamente cessato ed è
tornata la voglia. Utilizzate
un lubrificante, perché durante l’allattamento la vagina
è più secca e la mucosa vaginale più sottile e più fragile a
causa degli ormoni.
Bimbi & Bebé
GRAVIDANZA
& PARTO
16
Buona
domanda
Quando posso
fare il bagno ?
Il bagno nella vasca di casa
si può fare subito al rientro
dall’ospedale. Utilizzate a
tale scopo solo acqua o
acqua con aggiunta di sale
marino o sale vulnerario
secondo Stadelmann. Per
i bagni in piscina, nel lago o
nel mare è meglio attendere
che il flusso puerperale sia
completamente cessato.
seno, il flusso puerperale dura
generalmente di meno in quanto
l’utero si ritrae più rapidamente
accelerando la fuoriuscita di liquidi.
Anna Heldstab Indermaur consiglia
di utilizzare solo assorbenti senza
inserti in materia sintetica (ad
esempio assorbenti di ovatta) e di
cambiarli frequentemente. La
mamma può favorire l’involuzione
dell’utero e la lochiazione sdraiandosi sulla pancia due volte al giorno
per mezz’ora e urinando subito
dopo. È importante anche svuotare
regolarmente la vescica. Se il flusso
puerperale non accenna a diminuire, assume un odore sgradevole o si
manifestano dolori diffusi al ventre,
è indispensabile rivolgersi con
urgenza alla levatrice o al medico
ginecologo. Questi sintomi potrebbero indicare che all’interno
dell’utero sono rimasti frammenti
di placenta che ostacolano la
lochiazione.
MONTATA LATTEA
Di solito il seno comincia a ingrossarsi per effetto della montata lattea
Che stanchezza !
Eppure ha
solo un giorno . . .
Bimbi & Bebé
due o tre giorni dopo il parto
diventando turgido e talvolta
doloroso. Dopo un taglio cesareo
può essere necessario più tempo in
quanto la secrezione dell’ormone
ossitocina è rallentata. Di conseguenza il bambino non succhia a
sufficienza, ciò che ritarda a
sua volta il rilascio di prolattina,
l’ormone che attiva la produzione
di latte. Massaggiando delicatamente il seno prima della poppata
è possibile aiutare a interrompere
questo circolo vizioso. Inoltre,
la mamma è in grado di favorire
la montata lattea appoggiando
il proprio bebè sul petto, pelle
contro pelle.
Le mamme che attaccano il
neonato regolarmente al seno
subito dopo il parto hanno generalmente una montata lattea meno
dolorosa. Brigitte Benkert, consulente per l’allattamento IBCLC,
consiglia di attaccare il bambino al
seno sovente, rispettando un
intervallo di almeno due ore: «Per
evitare di lesionare il capezzolo, è
fondamentale che il neonato succhi
correttamente e nella giusta posizione.» In caso di edema dell’aureola e del seno (seni tesi e duri,
aureole gonfie), l’esperta suggerisce
di massaggiare dolcemente il seno e
di far fuoriuscire manualmente
qualche goccia di latte prima della
poppata. Se il seno è morbido, il
bebè riesce ad afferrare più facilmente il capezzolo e parte dell’aureola. L’applicazione di compresse e
impacchi tiepidi e uno speciale
massaggio per il drenaggio linfatico
del seno prima di allattare contribuiscono a calmare i dolori della
montata lattea. Dopo l’allattamento
sono invece benefici gli impacchi
freddi di quark (ad esempio con
essenza di lavanda) e l’applicazione
di un Coldpack (a temperatura di
frigorifero).
STITICHEZZA
La stitichezza durante il puerperio
è un problema ampiamente diffuso. Da una parte è causato dalla
preoccupazione che la sutura
dell’episiotomia non tenga, dall’altro
dall’assunzione frequente di preparati di ferro nell’ultimo periodo
prima del parto. «Il ferro favorisce
la stipsi», spiega Anna Heldstab
Indermaur consigliando di ridurre
le dosi se il disturbo è grave e di
prendere il farmaco soltanto ogni
due giorni. Oltre a un’alimentazione
ricca di fibre alimentari con molte
verdure e prodotti integrali, possono
fare miracoli i semi di pulicaria, da
ingerire con sufficiente acqua. Per
regolare la digestione è utile anche
la riflessologia plantare.
SVUOTAMENTO DELLA VESCICA/
INCONTINENZA
Dopo il parto, i liquidi accumulati
in gravidanza nei tessuti vengono
smaltiti molto rapidamente. La
vescica si riempie in fretta, ma non
sempre la neomamma se ne accorge. Capita allora che, ridendo o
tossendo, l’urina fuoriesca involontariamente. Questa leggera
perdita della funzione sensoriale
scompare tuttavia nel giro di un
paio di giorni dopo il parto. L’incontinenza vera e propria è invece
tutt’altro problema. La causa
dell’incontinenza urinaria e fecale
risiede nell’eccessiva sollecitazione
del perineo dovuta alla gravidanza e
al parto, nonché a una lacerazione
perineale così estesa da coinvolgere anche lo sfintere anale. Questa
patologia può colpire anche le
donne che hanno partorito con
il taglio cesareo. La donna dovrebbe aver riguardo e rinforzare
Aiuto
vicino
Nei primi tempi dopo
il parto, potete richiedere l’aiuto di una levatrice indipendente
che visita le neomamme a domicilio.
Al sito www.levatrice.ch
della Federazione svizzera delle levatrici
(solo parzialmente in
italiano) potete trovare
le levatrici che operano
nella vostra regione.
Ogni mamma ha diritto
alle visite di una levatrice per dieci giorni
dopo il parto. I costi
sono coperti dalla cassa
malati. Se le visite della
levatrice devono essere
prolungate oltre i dieci
giorni dopo il parto per
motivi di salute della
neomamma, è necessario presentare un certificato medico. A partire
dal decimo giorno,
potete rivolgervi gratuitamente ai consultori
per mamme e papà.
Le consulenti materne
o le consulenti per l’allattamento IBCLC
rispondono invece alle
vostre domande
sull’allattamento.
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GRAVIDANZA
& PARTO
18
in modo mirato il pavimento pelvico
già durante la gravidanza e dopo
il parto, magari iscrivendosi a un
corso di ginnastica post-parto
o di rieducazione perineale. Le
donne che hanno avuto un parto
vaginale senza riscontrare problemi con l’episiotomia possono
iniziare a rafforzare la muscolatura
già sei settimane dopo il parto.
In caso di parto cesareo, è indispensabile invece osservare
un periodo di riposo di otto-dieci
settimane.
BABY BLUES
Il «baby blues», che non va confuso
con la depressione post-parto,
colpisce fino al 40% delle neo-
Guida «Alim
GRAVIDANZA
& PARTO
Dopo un parto non
è così semplice
perdere i chili superflui. In questa
intervista Marianne
Botta Diener elargisce qualche consiglio
per dimagrire più
facilmente.
entazione»
Meglio inf
orm
un’alimentaz ati su
ione equilibr
ata
Quelli con
mamme. Le puerpere che ne
soffrono sono molto sensibili,
tristi, angosciate, agitate e talvolta
anche irritabili. Generalmente il
«baby blues» compare tra il terzo e
il quinto giorno dopo il parto e si
risolve in tre o quattro giorni. Il
«baby blues» è un disturbo legato
soprattutto ai cambiamenti biologici. Durante la gravidanza la
placenta produce ormoni che
influiscono anche sull’umore, che
può subire alterazioni dopo il parto
a causa del calo ormonale.
Nonostante possa sentirsi giù di
morale, la neomamma dovrebbe
subito dedicarsi alla cura del bebè e
occuparsi di tutto ciò che le compete.
l’arcobaleno
Intervista
Marianne Botta Diener,
nutrizionista e mamma
di otto bambini
Perché dopo una gravidanza è
normale pesare più di prima?
La maggior parte delle gestanti
comincia ad avere più appetito dopo
il primo trimestre. Sapendo che la
gravidanza comporta comunque un
aumento di peso, sovente le future
mamme tendono a diventare un po’
più indisciplinate a tavola e non è
raro che mangino con gusto e più
del solito. In gravidanza il corpo
tende ad accumulare qualche chilo
di grasso come riserva per l’allattamento. Questo stratagemma
tornava molto utile alle nostre
antenate, sovente confrontate a
carestie di cibo. Grazie ai pannicoli
adiposi la produzione di latte
materno era infatti assicurata anche
nei momenti difficili. In un’epoca di
19
sovrabbondanza di cibo come la
nostra, tale meccanismo si rivela
naturalmente superfluo.
Lei ha avuto otto figli ed è sempre
riuscita a riconquistare il suo peso
ideale. Come fa?
Nutro il bebè allattandolo e questo
mi aiuta a perdere i chili superflui.
Durante l’allattamento la neomamma brucia dalle 500 alle 600
calorie in più. Circa la metà di
queste vengono ricavate dai tessuti
adiposi, mentre le calorie restanti
vengono fornite dal cibo. Inoltre,
con i miei numerosi figli sono in
costante movimento. Ogni giorno
infilo il più piccolo nella fascia
portabebè ed esco a camminare a
passo spedito per almeno un’ora.
L’opuscolo è disponibile gratuitamente al sito www.mepha.ch
0710
Fino ad
esaurimento scorte
La nuova guida «Meglio informati
su un’alimentazione equillibrata»
di Mepha le fornisce molte indicazioni utili per un’alimentazione
sana e uno stile di vita equilibrato.
In forma
dopo il parto
L’allattamento
aiuta a bruciare
più calorie.
Quelli con l’arcobaleno
Bimbi & Bebé
Benvenuta presso
GRAVIDANZA
& PARTO
20
Impossibile
stare fermi con
un bambino !
{Consigli}
Contro i chili
superflui
Consumate solo tre
pasti principali al giorno.
Se vi viene fame, bevete
prima qualcosa.
Mangiate in modo equilibrato abbondando di
frutta, verdura e
insalata.
Riempite sempre il
piatto per metà con verdura, insalata o frutta.
Fate in modo di mantenere equilibrato il tasso
di zuccheri nel sangue,
ad esempio prediligendo
i prodotti integrali.
Consumate dolci, bevande zuccherate e cibi
grassi con moderazione.
Dormite molto (durante
il sonno viene secreta la
leptina, l’ormone della
sazietà).
Concedetevi qualcosa
che vi faccia piacere e
godetevi ad esempio un
massaggio.
Accendete una lampada
con oli profumati, ad
esempio agli agrumi,
che riduce l’appetito.
Datevi dai nove ai dodici
mesi di tempo per
dimagrire.
Bimbi & Bebé
Poi faccio ginnastica per rinforzare
la muscolatura. Più si hanno
muscoli, più si consuma energia e i
tessuti appaiono più tonici. Un chilo
di grasso possiede un volume circa
tre volte maggiore rispetto a un
chilo di muscoli. Mangio pochi dolci
concedendomi in compenso ogni
tanto una bibita gassata a basso
contenuto calorico. L’anidride
carbonica gonfia la pancia. Consumo tre pasti equilibrati al giorno
con molta frutta, verdura e insalata
e quando cucino, evito di assaggiare
ripetutamente le pietanze.
È saggio dimagrire durante il
periodo dell’allattamento?
Non consiglierei a nessuna donna
una dieta drastica. Il nostro tessuto
adiposo è un deposito di sostanze
nocive che dimagrendo andrebbero
a finire nel latte materno. Sconsiglio
anche di perdere peso in breve
tempo. È realistico invece considerare un chilo al mese. Allattando
esclusivamente al seno e alimentandosi con misura, non è difficile che
normalmente la neomamma perda
sei chili in sei mesi. Mi asterrei assolutamente di suggerire a una donna
che allatta di saltare la cena. Ne conseguirebbe soltanto una riduzione
della produzione di latte. Il latte non
sarebbe più sufficiente per la poppata notturna e il neonato continue-
rebbe a richiedere il seno. Ho notato
che è particolarmente difficile perdere peso nei primi tre mesi dopo il
parto a causa dello stress iniziale,
del cambiamento ormonale e della
mancanza di sonno.
Raccomanderebbe quindi alle
neomamme di concedersi tempo
per dimagrire?
Non vale certamente la pena
lasciarsi mettere sotto stress da
qualche chilo di troppo, tanto più
che lo stress favorisce l’accumulo di
grassi. Penso che bisogna trovare la
giusta misura tra darsi tempo e non
lasciarsi andare. Il fatto di avere un
neonato in casa non deve diventare
una scusa per trascurarsi. Anche
con un paio di chili superflui si può
avere un aspetto curato.
La mamma che allatta dovrebbe
bere abbastanza. Ma quanto?
I liquidi devono essere distribuiti su
tutto l’arco della giornata. Per
produrre da 1 a 1,3 litri di latte
materno bisogna bere abbastanza.
Osservando il colore dell’urina è
possibile determinare se l’apporto è
sufficiente. Se l’urina è chiara e
pressoché inodore, significa che è
tutto a posto. Bisogna invece evitare
di bere per forza e oltre la sete,
perché non si farebbe altro che
ridurre la produzione di latte.
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377 SF5
SALUTE
I piedini
hanno bisogno
di spazio per
crescere bene.
22
Piedini sani
Il 98% dei neonati
nasce con piedi
perfetti, ma solo il
40% raggiunge l’età
IVERSI STUDI
hanno dimostrato che
adulta con piedi in
buona salute. molti bambini indossano scarpe
D
{Consigli}
Calze e pigiamini
Le calze e i pigiamini interi di
misura troppo piccola non favoriscono lo sviluppo dei
piedi. Verificate regolarmente la taglia delle calze e
controllate che non vadano
troppo strette. Se le asciugate nell’asciugatrice, ricordate di acquistarle sempre di
una misura in più. Per rimediare ai pigiamini interi diventati troppo corti, tagliate
via semplicemente i piedi.
Bimbi & Bebé
troppo piccole. Il dottor Wieland
Kinz di Salzburg, specialista per i
piedi dei bambini, spiega: «I piedi
dei bambini sono morbidi come la
gomma e si adattano facilmente
anche alle scarpe troppo piccole.
Poiché in età infantile il sistema
nervoso non è ancora perfettamente
differenziato, la maggior parte dei
bambini non sente le scarpe scomode.» Purtroppo quando i genitori
acquistano un paio di scarpine
nuove, non sempre la taglia stampata sulla suola corrisponde alla
misura effettiva. Diverse analisi effettuate da Wieland Kinz hanno
rivelato che ben 92 paia di scarpe
per bambini su 100 sono più corte
del dovuto e che la lunghezza delle
calzature è quindi corretta solo
nell’8% dei casi. Secondo uno studio
condotto dal medico ortopedico
Thomas Böni della Clinica universitaria Balgrist di Zurigo, quasi un
bambino su due in Svizzera porta
scarpe troppo piccole. Le scarpe
troppo corte sono la causa princi-
pale di alterazioni permanenti ai
piedi. I problemi sorgono soprattutto se il bambino indossa scarpe
troppo piccole sull’arco di diverse
fasi di crescita e se cammina raramente scalzo. La pressione costante
sulle articolazioni delle dita provoca
artriti e deformazioni articolari. I
muscoli e i tendini possono infiammarsi e accorciarsi. Le scarpe
troppo piccole favoriscono anche i
disturbi di circolazione e in generale
la cattiva salute dei piedi può ripercuotersi sull’intero organismo. Il
consiglio di Wieland Kinz ai genitori è quindi quello di acquistare
scarpe la cui lunghezza interna superi di 12 mm quella del piede.
Questa regola vale anche per i sandali. «Lo spazio può essere anche
maggiore per le scarpe nuove. Fino
a 17 mm è ok», assicura l’esperto.
LE PRIME SCARPINE
Le scarpe diventano necessarie
quando il bambino comincia a
reggersi in piedi e a camminare
fuori casa. I piedini vanno ora
protetti dal rischio di ferite, dal
bagnato e dal freddo. Poiché i piedi
{Consigli}
LE SCARPE DIVENTANO NECESSARIE
QUANDO IL BAMBINO COMINCIA A REGGERSI
IN PIEDI E A CAMMINARE FUORI CASA.
dei piccoli sono costituiti da tessuti
molli e cartilaginei che si ossificano
solo con il tempo, il bambino
dovrebbe poter scorrazzare a piedi
nudi il più possibile. Un’analisi
realizzata da un’équipe di ricercatori
austriaci e biomeccanici dell’Università di Zurigo ha confermato che
nella scarpa la flessione del piede
del bambino è del 30% inferiore alla
flessione di un piede scalzo. Affermare che i piedi dei bambini piccoli
hanno bisogno di appoggio e
sostegno è una fandonia. In casa il
bambino va lasciato camminare
scalzo o con i calzini antisdrucciolo
se fa freddo. Solo così le ossa, i
legamenti e la muscolatura della
pianta del piede e delle dita si
sviluppano correttamente.
LA SCARPA GIUSTA
È preferibile acquistare le scarpe
nuove di pomeriggio, perché nel
corso della giornata i piedini si allungano. Se il piccolo è sazio e riposato, l’operazione è oltremodo
semplificata. Oltre a calzare perfettamente, le scarpe devono essere
comode, solide e funzionali. Ma
per garantire il comfort ottimale
della calzatura occorre considerare
anche altri criteri. Più morbida e
flessibile è la scarpa, meglio è per i
piedi. La suola deve essere elastica
e la tomaia sufficientemente morbida per consentire il movimento
naturale del piede. Prima di fare la
propria scelta, è bene mettere alla
prova l’elasticità della suola di alcuni modelli piegandola con una
Taglia appropriata anche per
le pantofole
Molti genitori commettono un
grave errore sottovalutando
l’importanza della misura
delle pantofole. I bambini in
età prescolastica portano
infatti più frequentemente le
pantofole delle scarpe vere e
proprie. Prendendo in esame
248 scolari elvetici, lo specialista ortopedico Norman
Espinosa della Clinica universitaria Balgrist di Zurigo ha
scoperto che solo il 28% delle
pantofole è conforme alla
taglia indicata. Nel 61% dei
casi la lunghezza è insufficiente, mentre nel 10% è
abbondante. Chi affida i propri
figli a un servizio di custodia
esterno dovrebbe controllare
regolarmente la misura delle
pantofole utilizzate al nido,
presso la mamma diurna o il
gruppo di gioco.
Bimbi & Bebé
mano. Un’ampia apertura permette
di infilare e togliere facilmente le
scarpe, mentre un calcagno alto e
rinforzato stabilizza il tallone e previene il rischio di torsione laterale.
Una buona calzatura per bambini
dovrebbe essere larga e alta in punta
per dare sufficiente agio e libertà di
SALUTE
24
movimento alle dita. Se l’alluce poggia comodamente nella punta della
scarpa senza esservi pigiato, significa
che la scarpa è sufficientemente alta.
Anche la larghezza deve essere conforme al piede. Wieland Kinz raccomanda a tale proposito: «Nella
scarpa il piede non deve muoversi
Misura
perfetta
Suola interna : è estraibile in alcuni modelli. Il bambino dovrebbe poggiare sulla suola con tutto il peso del corpo. Se all’interno della scarpa rimangono almeno 12 mm di spazio, la misura è
giusta. Per le scarpe nuove lo spazio può essere anche maggiore
(fino a 17 mm). Importante: con questo metodo, tra il tallone e il
bordo posteriore della scarpa vi è circa 1 cm.
Prova del pollice: vi consente di verificare se la distanza
tra il dito più lungo (che non sempre è l’alluce) e la punta della
scarpa corrisponde alla larghezza del pollice. Il bambino deve
mettersi in piedi e distendere le dita. Per controllare facilmente,
premete leggermente una mano sulle dita del piede e misurate
con il pollice lo spazio disponibile. Importante: misurare sempre
entrambi i piedi.
Pedimetro plus 12: vi permette di misurare il piede e l’interno della scarpa e di verificare se lo spazio minimo consigliato
di 12 mm è rispettato. Il misuratore è ideale per l’impiego a casa
o per l’acquisto di scarpe nuove.
Impronta del piede: fate posare i piedi del bambino su un
cartone e tracciate il contorno aggiungendo 12 mm al dito più
lungo (per un paio di calzature nuove calcolate 17 mm). Se riuscite
a infilare facilmente l’impronta nella scarpa, significa che la misura
è giusta. Suggerimento: per facilitare l’operazione, ritagliate una
striscia larga due dita nel punto più lungo dell’impronta e infilate la
striscia nella scarpa.
Misuratori nei negozi specializzati: i negozi di calzature per bambini misurano i piedi e l’interno della scarpa prima
dell’acquisto e vi consigliano nella scelta del modello.
Bimbi & Bebé
Se picchia
la testa . . .
Ruzzoloni e capitomboli fanno parte
dello sviluppo di
ogni bambino. Ecco
ADENDO, NEONATI
e bambini piccoli si
tutto ciò che i geniprocurano
sovente ferite al capo. In
tori devono sapere.
CALZATA CORRETTA
Lunghezza ideale Scarpa giusta
della scarpa
SALUTE
C
Scarpa troppo
piccola
tenera età la testa è grande e pesante rispetto al resto del corpo e,
oltre a ciò, il bambino non è ancora
in grado di parare le cadute. Queste
sembrano sovente terribili agli
occhi dei genitori e suscitano in loro
grande preoccupazione. Il dottor
Georg Staubli, primario del pronto
soccorso dell’Ospedale pediatrico
Scarpa troppo
grande
lateralmente. Le chiusure a strappo
sono ideali, perché agevolano la
chiusura perfetta della calzatura.» È
preferibile che la soletta interna sia
piatta in quanto una curvatura eccessiva potrebbe nuocere al corretto
sviluppo della volta plantare. Se la
calzatura presenta una sagomatura
innaturale, è meglio rinunciare
all'acquisto.
PIEDINI IN CRESCITA
I piedi dei bambini crescono molto
in fretta. Tra 1 e 3 anni la crescita
media è di 1,5 mm mensili, mentre
dai 3 ai 6 anni di 1 mm al mese.
Gli studi di Wieland Kinz hanno
evidenziato che soltanto il 2,5% dei
bambini mostra una crescita superiore alla media. Ogni 8-12 settimane i genitori di bambini piccoli
dovrebbero provvedere a controllare
o a far verificare da personale specializzato la misura delle scarpe
(misurare il piede e l’interno della
scarpa!).
25
di Zurigo, rassicura: «Cadendo
dalla posizione eretta, è raro che il
bambino si ferisca seriamente.»
È molto più pericoloso invece se un
bebè o un bambino piccolo precipita da un’altezza superiore alla
sua statura. «Più il bimbo è piccolo, più grande è il rischio di farsi
male», precisa Georg Staubli, che
al pronto soccorso non cessa di
prestare aiuto a neonati caduti dal
fasciatoio o dalle scale. I rischi
Installando
un cancelletto
si prevengono
le cadute dalle
scale.
Bimbi & Bebé
SALUTE
26
L’ideale è collocare il fasciatoio
in un angolo
della cameretta.
aumentano anche quando il bambino comincia ad arrampicarsi.
PRIME CURE
Se dopo una caduta il bambino
piange ma si tranquillizza in breve
tempo e non presenta grossi bernoccoli, di solito non vi è nulla
di grave. In questo caso basta raffreddare la botta con un panno
bagnato o un Coldpack avvolto in
{Consigli}
Prevenzione delle ferite al capo
Se possibile, collocate il fasciatoio in un angolo della cameretta.
Non lasciate mai il bambino incustodito sul fasciatoio, nel seggiolone o nel passeggino. Nel seggiolone e nel passeggino il piccolo
deve essere sempre assicurato con le cinture.
Proteggete l’accesso alle scale con un cancelletto.
Rinunciate all’uso di letti a castello o rialzati per i primi sei anni di
vita del bambino.
Lasciate scorrazzare il piccolo a piedi scalzi il più spesso possibile
oppure fategli indossare dei calzini antisdrucciolo o pantofole con
suola antiscivolo.
Non utilizzate il girello. Con questo attrezzo il bambino può prendere velocità che non è in grado di controllare.
Proteggete la testa del bambino con un casco quando va in triciclo,
monopattino o bicicletta.
Non scuotete mai i neonati! Potreste provocare gravi lesioni
cerebrali.
Non picchiate mai i bambini! Le percosse sul capo possono causare
lesioni al cervello.
Bimbi & Bebé
un fazzoletto. Va bene anche somministrare un analgesico leggero.
Vi sono bambini che si calmano
rapidamente grazie ai globuli di arnica. L’arnica è un rimedio efficace
per contenere gli ematomi, anche se
nei traumi gravi non ha nessun
potere.
Georg Staubli consiglia ai genitori di tenere il bambino sotto
controllo per 24 ore in quanto le
complicazioni talvolta si manifestano solo dopo diverse ore dalla
caduta. «Se il piccolo si comporta
normalmente, si orienta bene e non
vomita, generalmente non vi è
motivo di preoccuparsi», rassicura
l’esperto.
QUANDO È NECESSARIO
CONSULTARE IL MEDICO?
Se dopo una caduta il bambino
rimane incosciente per oltre mezzo
minuto, deve essere portato immediatamente all’ospedale. Inoltre,
se nell’arco di 24 ore vomita, pone
ripetutamente le medesime domande, ha le vertigini o vuoti di
memoria, si sveglia più volte durante la notte a causa di forti mal di
testa, non risponde agli antidolorifici e presenta un grosso bernoccolo,
bisogna farlo visitare. Le lesioni
cerebrali come emorragie o rigonfiamenti devono essere curate
per evitare che sorgano ulteriori
problemi. Non è tuttavia sempre
facile distinguere una lesione
cerebrale da una commozione
cerebrale. «Ecco perché dopo una
brutta caduta teniamo il bambino in
osservazione per 24 ore all’ospedale», spiega Georg Staubli. «Se i
sintomi si aggravano durante il
periodo di osservazione, effettuiamo
una TAC per determinare se vi è
una lesione cerebrale.»
È indispensabile rivolgersi al
medico anche quando si è formata
una ferita lacero-contusa o se da
naso od orecchie fuoriesce sangue o
liquido chiaro. Non bisogna inoltre
dimenticare di controllare lo stato
dei denti e del naso se il piccolo ha
battuto la faccia. «La fuoriuscita
di sangue nelle mucose nasali può
danneggiare il setto nasale se
filtrano i batteri», precisa l’esperto.
CI VUOLE RIPOSO
Nei primi anni di vita né le commozioni cerebrali né le fratture craniche senza ulteriori lesioni cerebrali
possono e devono essere curate. In
caso di frattura cranica è raccomandato il riposo a letto. Anche dopo
una commozione cerebrale il
bambino dovrebbe stare tranquillo
per qualche giorno senza praticare
attività fisica ed evitare il sole.
Lettura
consigliata
Come evitare che il neonato
ingoi un oggetto? Come prevenire le cadute dal fasciatoio? Come rendere piacevole
il primo bagno in acqua? La
posta per i bambini dell’upi,
l’Ufficio prevenzione infortuni,
risponde a questo e a molti altri interrogativi. Ogni sei mesi i
genitori ricevono preziosi suggerimenti per aumentare la
sicurezza dei bambini in casa,
nello sport e nella circolazione
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coloranti e odoranti sintetiche.
Dr. med. dent. Hubertus van Waes, capoclinica della Clinica di
odontoiatria pediatrica
del centro di medicina
dentale dell’Università
di Zurigo
28
Anche se i denti di
latte vengono sostituiti dalla dentatura
permanente, gli
infortuni nell’infanzia non sono privi
di rischi. Il dottor
Hubertus van Waes,
specialista in questo
campo, spiega
ai genitori come
comportarsi.
{Consigli}
Per gli infortuni
ai denti
Annunciate immediatamente
ogni infortunio dentario alla
vostra cassa malati. I traumi
ai denti di latte possono
danneggiare i denti permanenti. Se non si richiede il
parere del dentista, si rischia
inoltre di dover pagare
successivamente le cure di
tasca propria.
Bimbi & Bebé
Infortuni ai
denti di latte
Quali sono gli infortuni ai denti
di latte più frequenti nei bambini
piccoli? E perché?
Gli incidenti dentari capitano
quando il piccolo giocando cade da
solo o urtato da altri bambini. Il
rischio è particolarmente elevato
nella fase in cui il bambino impara a
camminare. Cadendo può battere
ad esempio la mascella su uno
spigolo. Non sempre i genitori sono
in grado di spiegarmi cosa sia
successo esattamente. Sovente una
caduta può fratturare la corona,
spingere il dente nell’alveolo o
staccarlo completamente. Finché la
radice non ha raggiunto il completo
sviluppo, quindi fino all’età di circa
tre anni e mezzo, non sono rari i casi
in cui il dente viene spostato dalla
sua sede.
latte invece, ci sono spesso buone
probabilità che venga sostituito da
un dente permanente sano. Per i
denti di latte si ricorre a una terapia
diversa da quella applicata per la
dentatura permanente. L’obiettivo
principale non è quello di salvare il
dente ed è proprio per questa
ragione che sconsigliamo di effettuare operazioni rischiose come ad
esempio il reimpianto di un dente di
latte perso. Quando cade un dente,
la radice viene intaccata dai batteri
che possono causare un’infezione e
quindi danneggiare il germe dentario del dente permanente.
Come devono comportarsi i
genitori se dopo un trauma un
dente di latte è vacillante?
Consiglio ai genitori di recarsi dal
dentista entro un giorno dall’infortunio. Di solito un dente vacillante
C’è differenza se è un dente di
si riattacca da sé. Per ragioni assiculatte o un dente permanente a
rative è comunque meglio richiesubire il trauma?
Se è coinvolto un dente permanente, dere il parere dello specialista. A ciò
si aggiunge anche un certo rischio di
le conseguenze vanno viste a lungo
complicazioni.
termine. Nel caso di un dente di
INFORTUNI AI DENTI DI LATTE
Abgebrochen
Corone
fratturate
Come consiglia invece d’intervenire
se un dente di latte è fratturato?
Anche in questo caso sarebbe bene
consultare il dentista in quanto il
trauma subito potrebbe causare la
morte del nervo e di conseguenza
un’infezione del dente permanente.
Analizzando la frattura del dente,
lo specialista è in grado di valutare
il rischio di complicazioni. Se a
seguito del trauma la polpa dentaria
risulta esposta, il dentista può intervenire sigillando il dente e
scongiurare in questo modo la degenerazione del nervo. Se la frattura
interessa invece i denti permanenti
consiglio di far riattaccare il pezzo
fatturato entro poche ore dall’infortunio. L’obiettivo di questo tipo di
intervento è quello di proteggere al
più presto il nervo dagli influssi
esterni. Per questo tipo di infortunio, la prognosi è molto buona.
B lBeliBebliBebnliBeebdnlieebdniebZdneäeZdnhäeZdnhäeeZnhäeZnhäenhen e
Intervista
Se il trauma provoca lo spostamento di un dente di latte, lei
consiglia di farlo riposizionare dal
dentista ancora il giorno stesso.
Perché in questo caso è necessario agire rapidamente?
Quando un dente viene spostato
dalla sua sede, c’è sanguinamento e
attorno alla ferita si riformano i
tessuti. Già dopo un giorno diventa
impossibile riposizionare il dente
nel suo alveolo perché ormai il
processo di cicatrizzazione è avviato.
Per questa ragione è importantissimo che il dentista intervenga
subito. Se il dente viene lasciato
nella posizione sbagliata, la mascella
superiore e la mascella inferiore
potrebbero non combaciare più
compromettendo così la funzione
masticatoria con conseguente grave
malposizione dentale.
MM
i l cM
i lhcM
äizlhhäciznlhcäenzhhäeznhäenhen e
izlhcM
SALUTE
Bei kleineren abgebrochenen Stücken
Se
ilTagen
pezzo
fratturato è piccolo,
Abgebrochen
innert
zum Zahnarzt.
Bei kleineren
Blutung aus
dem Zahn amStücken
selben
Bei
abgebrochenen
recatevi
dal
dentista
entro pochi
Tag zum
Zahnarzt.
innert
Tagen
zum
Zahnarzt.
Abgebrochen
Bei Blutung aus dem Zahn am selben
Bei kleineren
abgebrochenen
Stücken
giorni.
Se
il
dente
sanguina,
consulTag
zum Zahnarzt.
innert Tagen zum Zahnarzt.
Abgebrochen
Bei Blutung
aus dem Zahn am selben
tate
lo specialista
il giorno stesso.
Bei kleineren
abgebrochenen Stücken
Tag zum Zahnarzt.
Zona danneggiata del dente
permanente
Abgebrochen
innert Tagen zum Zahnarzt.
Gelockert
Bei
Blutung
dem Zahn amStücken
selben
Bei
kleinerenaus
abgebrochenen
Tag
zum
Zahnarzt.
Behandlung
ist nicht
dringend.
innert
Tagen
zum
Zahnarzt.
Zahnarzt
innert
konsultieren.
Gelockert
Bei
Blutung
aus Tagen
dem Zahn
am selben
Denti
vacillantti
Tag
zum Zahnarzt.
Behandlung
ist nicht dringend.
Zahnarzt innert Tagen
Consultate
il konsultieren.
dentista al più tardi il
Gelockert
Behandlung ist nicht dringend.
giorno
dopo
Zahnarzt innert
Tagenl’infortunio.
konsultieren.
Gelockert
Behandlung ist nicht dringend.
Zahnarzt innert Tagen konsultieren.
Gelockert
Verschoben
Behandlung
ist nicht dringend.
Zahnarzt
konsultieren.
Möglichstinnert
sofortTagen
zum Zahnarzt,
damit
Verschoben
der Zahn allenfalls an seinen richtigen
Platz gedrückt
kann damit
Möglichst
sofortwerden
zum Zahnarzt,
(nur
am
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Tag
möglich!).
der
Zahn
allenfalls
an
seinen
richtigen
Verschoben
Denti
spostati
Platz gedrückt werden kann
Möglichst
sofort zum
Zahnarzt, damit
(nur
am selben
Tag möglich!).
Recatevi
dal
dentista
der Zahn allenfalls
an seinen
richtigen il più presto
Verschoben
Platz gedrückt werden kann
Möglichst sofortaffi
zum nché
Zahnarzt,possa
damit
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am
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Tag
möglich!).
Verschoben
der Zahn allenfalls an seinen richtigen
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gedrückt
werden
kann suo
Herausgeschlagen
Möglichst
sofort
zum Zahnarzt,
damit
nare
il
dente
nel
alveolo
(nur
am
selben
Tag
möglich!).
der
Zahn
allenfalls
an
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richtigen
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Platz
werden
kann
Herausgeschlagen
meistgedrückt
nicht sinnvoll
ist, ausgeschlagene
(fattibile
solo
il giorno stesso !).
(nur
am selben
Tageinzusetzen
möglich!).da es
Milchzähne
wieder
Behandlung
ist nicht
dringend,
(innertnicht
Tagen
zum ist,
Zahnarzt).
meist
sinnvoll
ausgeschlagene
Herausgeschlagen
Milchzähne wieder einzusetzen
Behandlung
nicht
dringend, da es
(innert
Tagenistzum
Zahnarzt).
meist nicht sinnvoll
ist, ausgeschlagene
Denti
uscita
dall’alveolo
Herausgeschlagen
Milchzähne wieder einzusetzen
Behandlung ist nicht dringend, da es
(innert
Tagen
zum
Zahnarzt).
La
cura
non
è
urgente in quanto nella
Herausgeschlagen
meist nicht sinnvoll ist, ausgeschlagene
Milchzähne
wieder
Hineingeschlagen
Behandlung
ist nichteinzusetzen
dringend, da es
maggior
parte
dei casi non è indicato
(innert
Tagen
zum
Zahnarzt).
meist
nicht
sinnvoll
ist, ausgeschlagene
Behandlung
ist
selten
nötig. Auf jeden
Hineingeschlagen
Milchzähne
wieder informieren
einzusetzen
Fall aber Zahnarzt
reimpiantare
i denti fürdi latte (recatevi
(innert
Tagen
zum
Zahnarzt).
(Höchstes
Folgeschäden-Risiko
Behandlung ist selten nötig. Auf jeden
bleibenden
Zahn!)informieren
Fall
aber
Zahnarzt
Hineingeschlagen
dal
dentista
entro qualche giorno).
(Höchstes Folgeschäden-Risiko für
BehandlungZahn!)
ist selten nötig. Auf jeden
bleibenden
Fall aber Zahnarzt informieren
Hineingeschlagen
(Höchstes
Folgeschäden-Risiko
füran
Milchzahnunfälle
können
Schäden
Behandlung
ist selten
nötig.
Auf jeden
bleibenden
Zahn!)
nochaber
nicht
durchgebrochenen
Hineingeschlagen
Fall
Zahnarzt
informieren
Denti
spinti
nell’alveolo
bleibenden Zähnen
verursachen!
Diese
Milchzahnunfälle
können
Schäden
an
(Höchstes
Folgeschäden-Risiko
für
Behandlung
ist selten
nötig.
Auf jeden
Zahnkeime
sind unter bzw. hinter den
noch
nichtZahnarzt
durchgebrochenen
bleibenden
Zahn!)
Fall
aber
informieren
La
cura
è raramente
necessaria.
Milchzähnen
angeordnet,
und befinden
bleibenden
Zähnen
verursachen!
Diese
(Höchstes
Folgeschäden-Risiko
für
Milchzahnunfälle
können
an
sich in einem
verletzbaren
Zahnkeime
sind
unter
bzw.Schäden
hinter den
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Zahn!)
noch
nicht
durchgebrochenen
Informate
ilverursachen!
dentista
Entwicklungsstadium.
Einwirkungen
Milchzähnen
angeordnet,
und befindenin ogni caso
bleibenden
Zähnen
Diese
können
den weiteren
normalen
sich
in einem
verletzbaren
Milchzahnunfälle
können
Schäden an
Zahnkeime
sind
unter
bzw.
hinter
den
(rischio
elevato
per
il dente perWachstumsverlauf
stören
und
Entwicklungsstadium.
Einwirkungen
noch
nicht durchgebrochenen
Milchzähnen
angeordnet,
befinden
verschiedene
Defekte
amund
bleibenden
können
denZähnen
weiteren
normalen
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verursachen!
Diese
Milchzahnunfälle
können
Schäden
an
sich
inhinterlassen.
einem verletzbaren
manente
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Zahn
Wachstumsverlauf
stören
und
Zahnkeime
sind
unter
bzw.
hinter den
noch
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Entwicklungsstadium.
Einwirkungen
verschiedene
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angeordnet,
befinden
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Zahn
sich
inhinterlassen.
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sind
unter
bzw.und
hinter den
Wachstumsverlauf
stören
Entwicklungsstadium.
Einwirkungen
Milchzähnen
befinden
verschiedeneangeordnet,
Defekte amund
bleibenden
können
den weiteren
normalen
sich
einem
verletzbaren
Zahninhinterlassen.
Wachstumsverlauf
stören
und
Entwicklungsstadium.
Einwirkungen
verschiedene
Defekte normalen
am bleibenden
können den weiteren
Zahn
hinterlassen. stören und
Wachstumsverlauf
verschiedene Defekte am bleibenden
Zahn hinterlassen.
Durante il loro sviluppo, il germe
dei denti permanenti è molto
delicato. Battendo la bocca è
possibile danneggiarlo?
No, è assai improbabile che battendo la bocca si possa ledere il
germe dei denti permanenti. Il
germe dentario si danneggia se il
dente viene spinto nell’alveolo, se vi
verifica un’infezione, uno spostamento del dente di latte o un
sanguinamento della mandibola.
Aiuto a
portata di mano
Consultate il sito
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per trovare il dentista pediatrico più
vicino a casa vostra.
Bimbi & Bebé
Grazie alla biancheria termica i
bambini stanno al
calduccio anche
alle temperature
sotto zero.
SALUTE
A proprio agio
con ogni tempo
30
L’aria fresca giova a
grandi e piccini.
Fare movimento
all’aperto anche
L NOSTRO CORPO
con il freddo, il vento
ha bisogno della luce del
e la pioggia rinforza giorno per produrre una quantità
il sistema immunita- sufficiente di vitamina D, imporrio del bambino. tante per lo sviluppo delle ossa. La
I
Buona
domanda
Come posso sapere
se il mio bebè ha
abbastanza caldo?
La nuca dovrebbe essere
calda, ma non bollente o
umida di sudore. Molti genitori tendono a vestire troppo
i loro figli. Al giorno d’oggi
molte carrozzine sono perfettamente isolate, tanto che
non è più necessario vestire il
bebè con innumerevoli strati
d’indumenti. Mani e piedi
freddi non indicano invece che
il bambino non abbia abbastanza caldo. Si tratta infatti
di un fenomeno tutt’altro che
raro a questa età.
Bimbi & Bebé
l’abbigliamento alla temperatura
esterna. Il bambino non dovrebbe
né avere freddo né sudare. In
inverno è bene proteggerlo dalle
correnti d’aria e cambiargli subito il
pannolino bagnato. Se lo si porta
consulente materna Manuela
Meyer-Mäder raccomanda di lasciar nella fascia portabebè o nel marsupio, è importante assicurarsi che le
uscire il bambino tutti giorni per
gambe siano ben coperte in quanto
almeno un’ora o due. «I bambini
con questi sistemi di trasporto i
che possono sfogarsi all’aperto con
qualsiasi tempo sono più felici e più pantaloncini scivolano automaticamente verso l’alto. Per ovviare a
equilibrati. Inoltre, ogni stagione
permette al piccolo di fare innume- questo inconveniente, sono ideali i
pantaloni con la caviglia elastica, gli
revoli scoperte, che a loro volta
scaldapolsi da adulto infilati sulla
favoriscono lo sviluppo».
gamba o le babbucce di lana di
pecora. Quando comincia a fare
LA PRIMA PASSEGGIATA
freddo, il bebè dovrebbe portare
In linea di massima è possibile
anche guanti e cuffietta.
uscire con il bebè sin dalla nascita.
Per i prematuri è indispensabile che
IN CASO DI TEMPERATURE
il tono cardiaco e la saturazione di
RIGIDE
ossigeno si siano stabilizzati e che
Se la temperatura scende sotto zero,
l’organismo sia in grado di mantenere costante in maniera autonoma è preferibile non stare all’aperto per
oltre mezz’ora alla volta, uscendo
la normale temperatura corporea.
invece più volte al giorno per brevi
«Generalmente è così quando il
passeggiate. Manuela Meyer-Mäder
piccolo ha raggiunto un peso di 1,8
kg», precisa Manuela Meyer-Mäder. consiglia a tale proposito: «Quando
il clima è rigido, è importante
Fondamentalmente anche il neonato può uscire con qualsiasi tempo, proteggere la pelle del bebè con una
crema ricca di grassi ma povera di
ma bisogna aver cura di adeguare
Lo sapevate che . . .
acqua. Le normali creme per il viso
del bebè contengono molta acqua e
con il freddo non proteggono
sufficientemente la cute dalla
disidratazione provocando dolorose
screpolature.» Le creme contro il
vento e il freddo formano una
barriera naturale che protegge la
pelle dalla pioggia, dalla neve e dal
vento. Non da ultimo, durante
l’inverno i genitori dovrebbero
controllare che la cerniera lampo
della giacca o della tuta da sci non
venga a contatto con la pelle del
piccolo, perché potrebbe causarne il
congelamento se le temperature
sono molto basse.
L’ABBIGLIAMENTO ADEGUATO
Nella mezza stagione e in inverno la
cosa migliore è vestirsi a strati,
quindi con più indumenti uno sopra
l’altro. Questo sistema consente di
svestire o vestire il bambino a
seconda della temperatura del luogo
in cui ci si trova. I vestiti dovrebbero
essere pratici e consentire al piccolo
un’ampia libertà di movimento. Si
consigliano i tessuti di cotone o le
fibre traspiranti. Indossando
biancheria intima in materiale
funzionale, una giacca in tessuto
non-woven e una giacca da sci, il
bambino è perfettamente equipaggiato per affrontare il freddo.
. . . il rischio di raffreddarsi è maggiore in casa
che fuori? I raffreddamenti sono causati da
virus che si trasmettono
da un individuo all’altro
e non dal freddo. Nelle
case riscaldate, dove
l’umidità dell’aria è
scarsa, i virus hanno
vita più facile. Un leggero raffreddore (senza
febbre) non deve essere
motivo per non uscire
di casa.
Bimbi & Bebé
SALUTE
32
In estate
i bimbi
dovrebbero
portare un
cappellino.
{Consigli}
La crema solare
adatta
Fino a un anno, gli specialisti
consigliano di utilizzare soltanto creme solari con filtri
fisici o minerali (ad es. ossido di zinco, ossido di titanio) in quanto non penetrano
nella pelle e quindi non provocano irritazioni cutanee o
reazioni allergiche. Contrariamente alle creme con filtri
chimici, che devono essere
applicate almeno 30 minuti
prima dell’esposizione al
sole, questi prodotti agiscono subito. Per i bambini
si dovrebbe scegliere un
fattore solare non inferiore
a 30.
Bimbi & Bebé
Importante: sotto la biancheria
intima funzionale non bisogna
portare canottiere di cotone in
quanto il cotone assorbe l’umidità
annullando i vantaggi delle fibre
funzionali. Per tenere i piedi al caldo
e proteggerli dal bagnato, si addicono un paio di stivali invernali in
materiale traspirante e impermeabile all’acqua.
L’ESTATE CON IL BEBÈ
La pelle del neonato è molto sensibile al sole e la naturale barriera
protettiva è in grado di difenderla
soltanto per una durata variabile da
due a sette minuti. La consulente
materna Manuela Meyer-Mäder
consiglia perciò: «Fino a un anno
bisogna assolutamente evitare i
raggi diretti del sole. In piena estate,
sia i bebè che i bambini piccoli
dovrebbero inoltre rimanere in casa
tra le 11 e le 15.» Il neonato va
tenuto sempre all’ombra, sia in
giardino che nella carrozzina o alla
piscina pubblica. Nella carrozzina
va riparato dai raggi solari con un
parasole o un ombrellino orientandolo regolarmente in base alla
posizione del sole. In estate non
dovrebbe neppure mancare un
cappellino provvisto di protezione
per la nuca o di un’ampia tesa. Per
riparare gli occhi, anch’essi molto
delicati, occorre invece un paio di
occhiali della giusta misura con
protezione laterale e nastro elastico.
Gli indumenti scuri in tessuto
lavorato molto fitto offrono una
buona protezione contro i raggi
ultravioletti. Per sguazzare nell’acqua si addicono perfettamente i
costumi da bagno anti-UV.
Manuela Meyer-Mäder consiglia
di applicare la crema ai neonati
e ai bambini piccoli anche se non si
espongono ai raggi diretti del sole.
«Se il piccolo sta imparando a
gattonare, non bisogna dimenticare
di spalmare la crema anche sulla
pianta dei piedi», raccomanda
l’esperta. Se si utilizzano creme da
sole resistenti all’acqua, l’applicazione va comunque ripetuta dopo
ogni bagno e dopo aver asciugato
subito il bambino.
LA PIOGGIA, UNO SPASSO!
Molti adulti devono sforzarsi per
uscire quando piove. Gran parte dei
bambini invece adora stare
all’aperto e saltellare da una pozzanghera all’altra. Quando piove non c’è
niente di meglio che indossare una
mantellina con il cappuccio, un paio
di pantaloni impermeabili e degli
stivali di gomma. Per evitare di
bagnarsi i piedi, è preferibile far
scendere i pantaloni sopra gli stivali.
Quando comincia a fare più freddo,
può esser utile inserire negli stivali
delle solette termiche.
Nella vita c’è molto di più di una Volvo.
C’è l’ultima notte in due. L’inizio di una
nuova vita in tre. E la fine di un periodo in cui la sicurezza è secondaria.
Ecco perché ne guidi una.
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SALUTE
34
Negli ultimi decenni
in Svizzera è stato
registrato un incremento delle allergie. Esse colpiscono
anche i neonati e
i bambini in tenera
età. Nelle pagine seguenti sono state raccolte importanti
conoscenze in merito.
Lo sapevate che . . .
. . . la predisposizione
alle allergie è ereditaria? Se un genitore è
allergico, il rischio che
anche il bambino sviluppi una risposta allergica è del 30-50%. Se
ambedue i genitori
soffrono di allergie, il
rischio può raggiungere
l’80% (rischio molto
elevato). La maggior
parte dei bambini con
allergie proviene tuttavia da famiglie senza
predisposizione.
Bimbi & Bebé
Novità sulle
allergie
L
’ALLERGIA È UNA
reazione di difesa esagerata del sistema immunitario a
proteine di origine animale o vegetale, che nella maggior parte delle
persone sono innocue ma vengono
registrate dall’organismo come corpi
estranei. Se un bambino è predisposto alle allergie, al primo contatto
con determinate proteine animali e
vegetali produce anticorpi senza
però manifestare reazioni visibili.
Questo processo è detto «sensibilizzazione». Al successivo contatto
con la medesima sostanza bastano
sovente quantità minime per scatenare una reazione allergica.
Le allergie non vanno sottovalutate in quanto possono avere conseguenze gravi. La dottoressa Alice
Köhli, responsabile del reparto di
allergologia dell’Ospedale pediatrico
di Zurigo, spiega a tale proposito:
«I bambini con predisposizione alle
allergie soffrono spesso di neurodermatite nella prima infanzia,
neurodermatite che talvolta compare associata a un’allergia alimentare. Successivamente questi
bambini sviluppano sovente asma e
Buona
domanda
In Svizzera un
bambino su sei
soffre di raffreddore da fieno.
Perché le allergie
sono aumentate ?
in età scolastica anche raffreddore
da fieno. Si parla in termini tecnici
di ‹carriera allergica›.»
ad eccezione di quelle scatenate
dal pesce e dalle arachidi, scompare
entro l’età scolastica.
ALLERGIE ALIMENTARI
In Svizzera circa il 6-8% dei bambini soffre di un’allergia alimentare.
Ne sono colpiti soprattutto i neonati e i bambini in tenera età a
causa dell’elevata permeabilità della
mucosa intestinale e dell’immaturità del sistema immunitario. Il
latte e i latticini vaccini, le uova di
gallina, le noci, le arachidi, la soia,
il pesce e il frumento sono gli
alimenti che più frequentemente
causano allergie nei bambini. Fino
all’80% delle allergie alimentari,
REAZIONI POSSIBILI
L’allergia a un alimento non tollerato dall’organismo può manifestarsi con un’eruzione cutanea
(orticaria, gonfiore alle labbra o alle
palpebre, eczema) oppure nausea,
crampi addominali, vomito o
diarrea. Talvolta l’allergia si manifesta anche con attacchi di asma o, in
casi estremamente rari, con uno
shock anafilattico e un collasso
cardiocircolatorio. Il bambino deve
essere immediatamente sottoposto
a cure mediche urgenti. Per deter-
minare se sussistono allergie
alimentari, è bene introdurre nel
menù del piccolo un alimento alla
volta a distanza di diversi giorni. Se
si verifica una risposta allergica, è
indispensabile stralciare subito
l’alimento allergizzante. Si consiglia
ai genitori di rivolgersi al pediatra e
di far visitare il bambino da un
allergologo.
ALLERGIE E NEURODERMATITE
Circa il 30% dei bambini che soffrono di neurodermatite presenta
anche un’allergia alimentare. Alice
Köhli ritiene particolarmente importante che per i piccoli pazienti
con questa affezione cutanea
Gli esperti sostengono che
all’attuale maggiore incidenza delle allergie abbiano
contribuito l’inquinamento
dell’aria causato dai gas di
scarico delle automobili e
dal fumo di sigarette, i cambiamenti alimentari (misure
igieniche, additivi, antibiotici
e ormoni presenti negli alimenti), il buon isolamento
delle abitazioni (una maggiore umidità dell’aria favorisce la diffusione degli acari
domestici e delle muffe), la
diminuzione delle malattie
infantili causate da parassiti
e microbi, nonché il mancato
contatto con le cosiddette
endotossine batteriche (contenute nella sporcizia).
Bimbi & Bebé
SALUTE
36
Per riconoscere
un’allergia alimentare, è necessario
introdurre nel
menù del piccolo
un alimento alla
volta a distanza di
diversi giorni.
venga effettuata un’indagine approfondita. «Troppo spesso a questi
bambini viene prescritta una dieta
severa, perché si pensa che la neurodermatite sia collegata a un’allergia
alimentare. La dieta rappresenta un
impegno per tutta la famiglia e
dovrebbe essere seguita soltanto se
realmente necessaria.»
PREVENZIONE DELLE ALLERGIE
Oggigiorno è provato che fumare e
subire il fumo passivo aumenta il
rischio di allergie. Evitando di
fumare in gravidanza e dopo il
parto, i genitori possono contribuire
a ridurre questo rischio per il loro
bambino. Durante la gravidanza
e l’allattamento è importante
mangiare in modo equilibrato consumando cibi ricchi di sostanze
nutritive. Al contrario, rinunciare
in questo periodo agli alimenti che
frequentemente inducono allergie
non apporta nessun vantaggio. Si è
riscontrato invece che l’assunzione
regolare di pesce in gravidanza da
parte della futura mamma può
avere un effetto protettivo dalle allergie infantili. Secondo le raccomandazioni degli specialisti,
bisognerebbe allattare il bebè esclusivamente con latte materno per i
primi quattro mesi. Se ciò non è
possibile, è preferibile dare ai bambini a rischio di allergie latte in polvere ipoallergenico fino al termine
del quarto mese.
dei quattro mesi. Diversi studi
hanno inoltre confermato che le
allergie non sono causate dalle
vaccinazioni. Poiché la neurodermatite si manifesta generalmente
all’età di lattante, quindi nel periodo in cui il bebè viene vaccinato
a più riprese, si era pensato che
esistesse una correlazione tra
vaccinazioni e malattia. Alcune
ricerche hanno però confutato
questa tesi.
PAROLA ALLA SCIENZA
Pochi anni fa si raccomandava
ancora di svezzare i bambini con un
elevato rischio di allergie solo dopo
i sei mesi. Alice Köhli: «Oggi
sappiamo che svezzare precocemente il bebè non favorisce l’insorgenza delle allergie. Neppure la
scienza è riuscita a dimostrare che
evitare i cibi con un alto potenziale
allergenico per il primo anno di vita
può proteggere dalle allergie.» Gli
esperti in scienza dell’alimentazione
consigliano tuttavia di non svezzare
il neonato prima del compimento
ALLERGIE AGLI ANIMALI
Se entrambi i futuri genitori non
sono allergici, non vi è motivo di
rinunciare a un animale domestico
quando si aspetta un bambino.
Se il bambino presenta un’elevata
predisposizione alle allergie, è
preferibile rinunciare a tenere un
gatto in casa, perche gli studi hanno
dimostrato che questo genere
di animale costituisce un fattore di
rischio per lo sviluppo di allergie.
Il cane, al contrario, molto probabilmente non aumenta il rischio di
allergie.
Euphrasia_Baby_und_Kinder_145x70_I.qxp
16.3.2010
10:51 Uhr
Lo sapevate che . . .
. . . i figli dei contadini
soffrono più raramente
di allergie? Stando
agli esperti, non è la
vicinanza con gli animali e i pollini dei prati
a renderli meno allergici, bensì il contatto
con la sporcizia. Nella
sporcizia sono contenute componenti batteriche che affaccendano
tanto il sistema immunitario da sviluppare
solo raramente allergie.
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SALUTE
38
Le arachidi devono
essere tenute lontano dai bambini
piccoli.
Attenzione agli
oggetti piccoli!
Se infilati nel naso o
nelle orecchie oppure
inghiottiti, gli oggetti
di piccole dimensioni
possono diventare
pericolosi per neonati
e bambini piccoli.
Ecco come devono
NTRODUCENDOSI
un piccolo oggetto nel
agire i genitori in
caso di emergenza. naso, il bambino irrita o ferisce
I
la mucosa nasale causando gonfiore.
Il gonfiore trattiene a sua volta il
corpo estraneo e ne impedisce
l’espulsione. La dottoressa Verena
Meier-Gallati, specialista in orecchie-naso-gola presso la Clinica
Andreas di Cham, consiglia ai genitori: «Non tentate mai di togliere
da soli gli oggetti inseriti nel naso.
Potreste aggravare l’irritazione e
traumatizzare il piccolo.» È molto
meglio invece tranquillizzare il
bambino e mantenerlo in posizione
eretta. «Facendolo sdraiare, il corpo
Bimbi & Bebé
estraneo potrebbe arrivare fin nei
polmoni passando attraverso le
cavità nasali e la faringe», spiega
la specialista. Gli oggetti sferici
con superficie liscia sono particolarmente pericolosi. Se il bambino
introduce oggetti con queste caratteristiche è indispensabile portarlo
immediatamente al pronto soccorso
tenendolo con il busto eretto.
AL PRONTO SOCCORSO
Portare al medico del pronto soccorso un oggetto identico al corpo
estraneo (ad esempio la stessa biglia) può essergli di grandissimo
aiuto per valutare bene la situazione
e scegliere lo strumento più adatto
per l’estrazione. Sovente i corpi
estranei di piccole dimensioni sono
difficili da riconoscere. Se l’oggetto
è stato spinto molto in profondità,
generalmente occorre rivolgersi a
un otorinolaringoiatra che dispone
dell’apparecchiatura appropriata
(sorgente luminosa e strumenti).
Dopo l’incidente il bambino non
dovrebbe né bere né mangiare, perché la rimozione del corpo estraneo
potrebbe richiedere una breve
narcosi. Questa raccomandazione
vale pure per gli oggetti introdotti
nelle orecchie. Anche in questo caso
i genitori non dovrebbero intervenire con le loro mani.
Talvolta può accadere che i genitori abbiano soltanto il sospetto
che il bambino si sia infilato
qualcosa nel naso. La dottoressa
Meier-Gallati consiglia di recarsi
comunque dal medico per far
visitare il piccolo. Se dopo qualche
giorno una delle narici presenta
un’infiammazione purulenta, potrebbe essere segno che effettivamente un corpo estraneo c’è.
RIMOZIONE
Per estrarre un corpo estraneo dalla
fossa nasale, il medico del pronto
soccorso instilla dapprima nel naso
apposite gocce per decongestionare
le mucose. Una volta ridotto il gonfiore, l’oggetto viene rimosso con
uno strumento adatto. I corpi estranei con superficie liscia sono sovente difficili da afferrare e vanno
generalmente rimossi con un apposito aspiratore. Quelli di forma irregolare (ad esempio elementi di
Playmobil) si estraggono di solito
facilmente con una pinza. Se il
bambino collabora, questi piccoli
interventi si risolvono senza problemi. La rimozione di «gattini» del
salice, frutta e noci è assai più ardua
in quanto questi corpi estranei aderiscono alla mucosa nasale provocando dolore. Sovente in questi casi
è necessaria una leggera narcosi.
Alcune volte l’estrazione è addirittura impossibile. Se nella migliore
delle ipotesi il corpo estraneo è già
scivolato dal naso alla faringe e
attraverso l’esofago ha raggiunto lo
stomaco, esso verrà espulso con le
feci. «Solitamente le perline o i piccoli oggetti di plastica passano
attraverso l’intestino senza alcuna
difficoltà. Le monete più grandi di
un pezzo da un franco rischiano
invece di rimanere incastrate nello
stomaco dal quale il medico deve
rimuoverle», afferma il dottor
Patrick Imahorn, medico primario
dell’Ospedale pediatrico di Lucerna.
INGESTIONE PERICOLOSA
Poiché nei primi tre anni di vita il
riflesso di deglutizione dei bambini
non è ancora sviluppato come
quello degli adulti, il rischio che un
corpo estraneo introdotto nel naso
giunga fino ai polmoni è molto
elevato. Anche un piccolo oggetto
(ad esempio arachidi) ingerito di
traverso può trasformarsi in un
proiettile ed essere aspirato (inalato)
fin nei polmoni/bronchi oltrepassando l’epiglottide. La rimozione va
allora effettuata in anestesia generale con un broncoscopio. I sintomi
come tosse violenta alla deglutizione, affanno e fischio durante la
respirazione dopo eventi di questo
genere indicano che nei polmoni
potrebbe esserci un corpo estraneo.
Il bambino va portato urgentemente dal medico.
Aiuto per le
emergenze
Se un bebè o un bambino piccolo ingerendo
un piccolo oggetto diventa cianotico in viso,
Patrick Imahorn, medico pediatra dell’Ospedale pediatrico di
Lucerna, consiglia di
procedere come segue:
chiamate subito l’ambulanza (tel. 144) o recatevi urgentemente
all’ospedale o dal medico più vicino. Potete
tentare con cautela di
togliere l’oggetto dalla
gola con le dita. Se non
ci riuscite, girate il
bambino sulla pancia e
tenetegli la testa inclinata verso il basso. Con
il palmo della mano,
battetelo sulla schiena
tra le scapole. Sovente
questa manovra consente di provocare un
colpo di tosse ed espellere il corpo estraneo.
Bimbi & Bebé
ALIMENTAZIONE
Intervista
Ai bambini la
frutta piace di
più sotto forma
di spiedini
anziché intera.
Sophie Frei, nutrizionista e responsabile
dei programmi presso
Suisse Balance
40
Frutta e verdura
contengono importanti sostanze
nutritive indispensabili all’organismo
umano per crescere e
mantenersi in buona
salute. Purtroppo
però molti bambini
arricciano il naso di
fronte a questi cibi.
Bimbi & Bebé
Frutta
e verdura:
come stuzzicare
l’appetito dei bambini
Perché spesso i bambini non
gradiscono frutta e verdura?
I motivi possono essere diversi.
Sappiamo ad esempio che sin dalla
nascita i neonati prediligono i sapori
dolci, mentre disdegnano quelli
amari e asprigni. Dal punto di vista
biologico-evolutivo è giusto che sia
così, perché in natura molte sostanze tossiche hanno un gusto
amaro. Anche gli alimenti acerbi o
avariati sono sovente asprigni.
Un’altra ragione potrebbe risiedere nell’imprinting delle abitudini
alimentari, che avviene già durante la gestazione e l’allattamento.
A seconda di ciò che mangia la
mamma, il liquido amniotico o il
latte materno assume ogni volta un
gusto diverso. Più l’alimentazione
della mamma è variata, più il
piccolo si mostrerà aperto a una
tavolozza di sapori.
Non da ultimo è importante
che i genitori diano il buon esempio anche a tavola. Mostrando
ad esempio di apprezzare le zucchine, si invoglia il bambino ad
assaggiarle.
Perché frutta e verdura sono
particolarmente importanti per
i bambini?
La frutta e la verdura sono ricche
di vitamine, sali minerali, fibre
alimentari e sostanze vegetali
secondarie indispensabili per
garantire una crescita sana. La
maggior parte della frutta contiene inoltre molta acqua, è
povera di calorie e vanta un discreto volume che influisce positivamente sul senso di sazietà. A
parità di calorie, una mela sazia
molto di più di un quadretto di
cioccolato.
Questi alimenti sono pure in
grado di stimolare i sensi del bebè e
del bambino piccolo grazie alla loro
varietà di forme, colori, odori, alle
strane strutture (ad esempio i
broccoli) in cui si presentano e agli
stuzzicanti rumori che producono
masticandoli (ad esempio la mela).
Abituando il bambino sin da piccolo
a mangiare ogni sorta di frutta e
verdura, si pongono le basi per una
buona educazione alimentare che
verrà mantenuta anche in età adulta.
I nutrizionisti consigliano di consumare almeno cinque porzioni di
frutta e verdura al giorno. Come
si calcolano le porzioni per un
bambino piccolo?
Una porzione corrisponde a una
manciata. La mano di un bambino
piccolo può contenere ad esempio
un’albicocca, mezza pera, un piccolo
pomodoro. Per l’insalata si calcolano invece due manciate, perché
questo alimento è voluminoso
ma molto leggero. Crescendo la
{Consigli}
Verdura adatta
al bebè
Carote, patate, finocchi,
broccoli, cavolfiore, zucchine, spinaci, pastinache
e zucca.
Frutta adatta
al bebè
Mele, pere, banane, melone ;
dopo il settimo mese albicocche, pesche, pesche noci
e frutti di bosco.
Bimbi & Bebé
Per il suo
Per il bene più prezioso che hai.
primo omogeneizzato
ALIMENTAZIONE
deve essere
tutto perfetto
42
Per i nostri omogeneizzati HiPP dopo i 4 mesi
abbiamo rinunciato consapevolmente a tutto
ciò che potrebbe rendere difficile il passaggio dal
latte ad un’alimentazione diversificata. I nostri
omogeneizzati sono:
3 senza sale e zuccheri aggiunti
3 prodotti con pochi ingredienti
3 naturalmente biologici al 100%
e pertanto particolarmente digeribili
a partire dal primo cucchiaio.
Invece dell’insalata, molti bambini
preferiscono le
verdure da intingere nelle salsine.
{Consigli}
Zuccheri
Sovente lo zucchero si cela
dietro altre denominazioni.
Ecco gli zuccheri più importanti :
glucosio (zucchero d’uva)
sciroppo di glucosio
fruttosio
(zucchero di frutta)
destrosio
miele
Bimbi & Bebé
mano diventa più grande e così
anche le porzioni. Tre delle cinque
porzioni giornaliere dovrebbero
essere composte di verdura e due di
frutta. Circa la metà delle cinque
porzioni andrebbe consumata
cruda. Più colorati sono i pasti di
frutta e verdura, maggior vantaggio
ne trae il bambino. Personalmente
sconsiglio di sostituire una porzione
con del succo di frutta, a meno che
non sia spremuto di fresco. Molti
succhi in commercio sono prodotti a
partire da concentrato di frutta
oppure si presentano sotto forma di
nettare. Entrambi contengono
molto zucchero aggiunto e talvolta
lo zucchero si cela dietro termini
diversi (vedere riquadro).
In che modo i genitori possono
incoraggiare il piccolo a mangiare
più frutta e verdura?
È importante coinvolgere il bambino già al momento dell’acquisto e
della cottura dei cibi, mettergli
sempre a disposizione frutta e
verdura fresche, parlargli positivamente del sapore di questi alimenti
e dargli il buon esempio mostrandogli di mangiarne in abbondanza.
I genitori possono stuzzicare la
curiosità dei figli coltivando ad
esempio i pomodori sul balcone di
casa oppure insegnando loro come
crescono le ciliegie in natura. Il
bambino impara così dove e come
nascono frutti e ortaggi. Se la frutta
e la verdura sono presentate in
Adesso
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anche della
pelle del bambino!
• senza oli minerali
• senza essenze
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La verdura è l’alimento ideale
per iniziare lo svezzamento.
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individuale. Con un paio di cucchiaini di
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certezza di offrire al vostro bambino
un’alimentazione bilanciata e diversificata.
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ALIMENTAZIONE
44
{Consigli}
Stuzzicare la
voglia di frutta
e verdura
Frullate ad esempio le
bacche con il latte o
le banane con il quark.
Nascondete nel birchermüesli frutta che il
bambino ancora non
conosce.
Fate preparare al bambino spiedini di frutta
con le sue mani.
Proponetegli un ortaggio
in altro modo, ad esempio crudo anziché cotto.
Grattugiate finemente le
verdure e incorporatele
a salse, minestre, gratin
o quiche.
Servite le verdure insieme a una salsina in
cui intingerle.
Mostratevi pronti ad
assaggiare nuove
varietà di frutta e verdura.
Bimbi & Bebé
bocconi sul piatto, il bambino la
consuma più volentieri. La cosa più
importante è che il piccolo mangi
con gusto, senza esserne costretto.
Come devono comportarsi i
genitori se il bambino non gradisce
una determinata verdura o un
determinato frutto?
Innanzi tutto non devono costringere il bambino a mangiare.
Nel contempo però non devono
neppure arrendersi, ma continuare
a proporre di tanto in tanto l’ortaggio o il frutto rifiutato. Talvolta i
bambini hanno bisogno di assaggiare un alimento più di dieci volte
prima di apprezzarlo. Non rimane
altro che mantenere la calma e avere
tanta pazienza.
Molti genitori si affidano al convenience food per mancanza
di tempo. Cosa consiglia a tale
proposito?
Fondamentalmente vale la regola
che meno si lavora un alimento,
meglio è. Se manca il tempo, è
possibile ad esempio acquistare
l’insalata già mondata e lavata e le
verdure surgelate ma non condite.
Quest’ultima è addirittura più ricca
di vitamine della verdura acquistata
al mercato, che sovente ha affrontato lunghi viaggi ed è rimasta al
sole per tutto il giorno.
Le verdure in scatola perdono
invece parte del loro contenuto
nutritivo quando vengono sterilizzate. Ciononostante è comunque
meglio consumare questi ortaggi
che non mangiarne del tutto.
Se si opta per il convenience food,
consiglio sempre di dare un’occhiata agli ingredienti in quanto
sovente questi alimenti contengono
TALVOLTA I BAMBINI HANNO
BISOGNO DI ASSAGGIARE UN
ALIMENTO PIÙ DI DIECI VOLTE
PRIMA DI APPREZZARLO.
molto zucchero aggiunto (ad
esempio le conserve di frutta), sale
o panna.
Molti bambini piccoli non amano
l’insalata. Come fare per renderla
gustosa?
Per i primi assaggi si addice l’insalata di carote, cetrioli, barbabietole e pomodori. Le lattughe
cappuccio e Iceberg sono meno
amare della lollo rossa o della cicoria e quindi più adatte al palato
dei piccoli. Sovente è il condimento
a non essere gradito, perché molti
bambini non amano l’aceto. Preparandolo con lo yogurt o sostituendo
l’aceto con un goccio di succo di
limone si ottiene un gusto più delicato. L’insalata può essere sostituita
anche con pezzetti di verdura da
intingere in diverse salsine. Ai bambini piacciono moltissimo.
Di cosa bisogna tenere conto nella
scelta e nella preparazione di frutta
e verdura?
Bisognerebbe possibilmente scegliere frutta e verdura di stagione
proveniente da coltivazioni biologiche e regionali. La verdura
dovrebbe essere consumata velocemente per evitare la perdita di
preziose sostanze nutritive. Per mantenere inalterate queste sostanze, è
indispensabile prepararle con metodi delicati e tempi di cottura brevi
in poca acqua (ad esempio al vapore
nella pentola a pressione o nello steamer). I resti vanno conservati nel
frigorifero solo per breve tempo.
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contengono vitamine che fortificano il sistema
immunitario.
ALIMENTAZIONE
46
La dieta priva di
carne fa tendenza.
Ma questo tipo di
alimentazione è
indicato per i bebè
e i bambini piccoli?
La risposta è contenuta nelle informazioni importanti
qui riportate.
Questi cibi
di origine
vegetale sono
ricchi di . . .
. . . ferro: miglio,
germi di frumento,
fiocchi di avena, riso
integrale, pane integrale, spinaci, formentino, lenticchie,
pistacchi, semi di
girasole, mandorle;
. . . vitamina C: peperoni, broccoli, cavoletti
di Bruxelles, cavolfiore, cavolo rapa,
cavolo bianco, spinaci,
formentino, pomodori, kiwi, fragole,
arance, ribes nero.
Bimbi & Bebé
Buona
domanda
Alimentazione
vegetariana
O
GGIGIORNO SI SA
che un’alimentazione
vegetariana ben equilibrata con
consumo di latte, latticini e uova
abbinato a un’ampia varietà di cereali, patate, verdura e frutta è salutare e apporta notevoli vantaggi per
l’organismo. In Svizzera circa il 31%
delle ragazze tra i 13 e i 18 anni
segue una dieta vegetariana (ragazzi
della medesima età: 3%). La percentuale è elevata anche tra le
giovani mamme alle quali pare
ovvio nutrire il proprio bebè con
soli cibi vegetali. «Oggi l’alimentazione vegetariana è di moda, ma
i genitori devono essere consapevoli
che un regime del genere può causare carenza di ferro nei bebè e nei
bambini in tenera età. A sua volta la
carenza di ferro riduce la capacità
intellettuale», spiega Marianne
Botta Diener, nutrizionista e autrice
di libri.
FERRO SIN DALLA NASCITA
Se il neonato è allattato al seno, il
suo fabbisogno di ferro è soddisfatto
dal latte materno. In caso contrario,
l’apporto sufficiente è garantito dal
latte artificiale arricchito di tale
sostanza. Le migliori fonti di ferro
sono la carne, il pesce e il tuorlo
d’uovo. Il ferro è contenuto anche
negli alimenti vegetali come ad
esempio i prodotti integrali e diverse
varietà di ortaggi. «Il ferro vegetale
è in grado di prevenire la carenza di
ferro soltanto a determinate condizioni. L’assimilabilità del ferro
assunto attraverso i vegetali è infatti
dieci volte inferiore all’assorbimento
del ferro animale», spiega l’esperta.
È interessante sapere che il ferro
vegetale viene più facilmente
assorbito se assunto insieme a una
piccola porzione di carne, ad
esempio una fetta di carne secca dei
Grigioni su un cracker integrale.
MIRACOLOSA VITAMINA C
Sostanzialmente l’assunzione
contemporanea di cibi contenenti
vitamina C (vedere riquadro)
stimola l’assorbimento del ferro sia
vegetale che animale. Per facilitare
l’assimilazione del ferro si può ad
esempio incorporare un goccio di
succo di arancia a una pappa di
verdure, patate e cereali. Importante: è bene non aggiungere latte a
questa pappa in quanto gli alimenti
ricchi di calcio inibiscono l’assorbimento del ferro.
Qual è il fabbisogno di carne
di un bambino ?
I neonati dal sesto mese in poi e
i bambini piccoli dovrebbero
consumare 40 g di carne 3 o 4
volte alla settimana. Più rossa
è la carne, più ferro contiene.
La preferita dai piccoli è tuttavia
la carne di vitello.
ASPETTI DA PONDERARE
Marianne Botta Diener, vegetariana
a metà tempo e mamma di otto
bambini, propone la carne a tutti i
suoi figli. «Ritengo importante
che i bambini abbiano l’opportunità
di familiarizzare con il sapore della
carne. Se i genitori decidono coscientemente di non dare carne al
loro piccolo, dovrebbero assolutamente farsi consigliare da una
persona esperta in materia e far
controllare una volta all’anno il livello ematico di ferritina del
bambino.» La ferritina è una proteina che immagazzina il ferro
nelle cellule.
APPORTO DI PROTEINE
GARANTITO
Proprio perché in fase di crescita
molto rapida, i neonati e i bambini
piccoli hanno bisogno di una
grande quantità di proteine. Se il
bambino rifiuta la carne, molti
genitori temono che il suo fabbisogno di proteine non venga soddisfatto. «Se il bambino segue
un’alimentazione vegetariana
bilanciata e consuma latte, latticini
e uova, questo timore è infondato.
I genitori dovrebbero accettare la
scelta del piccolo e non costringerlo
a mangiare carne», consiglia
Marianne Botta Diener.
NO ALLA DIETA VEGANA
A condizione di tenere sempre
sotto controllo l’apporto di ferro,
è possibile alimentare anche i
bambini secondo i principi della
dieta vegetariana. La Società
svizzera di nutrizione (SSN) sconsiglia tuttavia il regime alimentare
a base di soli cibi vegetali con la
totale rinuncia agli alimenti di
origine animale come latte, latticini,
uova, pesce e carne sia per i bambini
che per gli adulti. «Seguendo una
dieta vegana estremamente severa,
il rischio d’incorrere in carenze
nutritive con conseguenze per la
salute è particolarmente elevato nei
bebè e nei bambini piccoli», precisa
Marion Wäfler, dietista diplomata
SS presso la SSN.
{Consigli}
Per i genitori che
rifiutano la carne
In commercio esistono
speciali omogeneizzati di
sola carne da incorporare
alle pappe.
Bimbi & Bebé
SVILUPPO
In posizione prona
leggermente inclinata il neonato si
sente a suo agio.
Movimento
sin dalla nascita
48
Il neonato ha una
voglia innata di
muoversi. Per consentirgli di sviluppare al meglio le sue
ENERALMENTE IL
capacità motorie è
bambino non ha bisogno
importante osservare di alcun sostegno per sviluppare la
le raccomandazioni motricità globale. I genitori posqui riportate. sono tuttavia creare le condizioni
G
Aiuto a portata di mano
Volete essere certi
che il piccolo sviluppi bene le proprie
capacità motorie? Il
fisioterapista pediatrico può consigliarvi
al meglio. Al sito Internet (solo in tedesco
e francese) dell’associazione Physiotherapia paediatrica, www.
physiotherapia.paediatrica.ch, trovate lo
specialista più vicino
a casa vostra (rubrica
«Mitgliedschaft»).
Inoltre, può esservi di
aiuto la consulente
materna del vostro
comune.
Bimbi & Bebé
essenziali che lo aiutano ad acquisire più facilmente le capacità
motorie delle diverse fasi dello
sviluppo. È buona abitudine
lasciare il bebè il più possibile
disteso su una superficie piana sin
dalla nascita. Dal quarto mese in
poi per il piccolo è ideale la trapunta imbottita. Susanne Thommen, fisioterapista pediatrica di
Oberwil (BL), spiega: «Lasciando
il bambino libero di muoversi sul
pavimento, il piccolo sperimenta e
impara a compiere nuovi movimenti che gli consentono d’imparare rapidamente a girarsi da solo
dapprima sul fianco e poi sulla
pancia.» L’esperta sconsiglia ai
genitori di lasciare il neonato nella
sdraietta per tutto il giorno. «I
seggiolini limitano enormemente lo
sviluppo motorio in quanto ostacolano il naturale spostamento del
peso e la coordinazione armoniosa
di tutta la muscolatura corporea.»
Nei lattanti molto piccoli sussiste
inoltre il rischio che la testa reclini
lateralmente compromettendo così
lo sviluppo simmetrico.
CAMBIARE LA POSIZIONE
Da quando si è scoperto che la posizione prona è correlata alla morte
bianca, molti genitori non osano più
sdraiare il loro bambino neanche
da sveglio in posizioni diverse da
quella supina. «Questa convinzione
può avere delle conseguenze. Se il
bambino giace costantemente sulla
schiena, tende sovente ad appoggiare la testa sempre dalla stessa
parte. In studio vediamo sempre più
neonati con il cranio appiattito da
un lato. Inoltre la posizione supina
impedisce ai canali semicircolari dei
condotti uditivi di attivarsi sufficientemente limitando di conseguenza
la stimolazione del sistema dell’equilibrio», precisa Susanne Thommen.
Per queste ragioni l’esperta raccomanda di sdraiare il bebè sin dalla
nascita anche da sveglio sul lato e
sulla pancia. «All’inizio basta tenere
il piccolo supino per uno o due
minuti appoggiato sull’avambraccio
o sulla pancia del genitore ripetendo
l’esercizio più volte al giorno.» Dal
terzo mese in poi è importante adagiare il bambino su una superficie
inclinata mettendolo con la testa girata verso la parte più alta. In questa
posizione il piccolo si oppone più
facilmente alla forza di gravità. Sistemando i gomiti davanti alle spalle
con le braccine piegate, il neonato si
sente comodo e rimane volentieri in
questa posizione. Sulla pancia il
bambino allena la muscolatura dorsale, cervicale e scapolare. Non appena i muscoli sono sufficientemente
forti e la capacità di coordinazione
ha raggiunto una certa maturità, il
bambino scopre da solo le posizioni
più disparate e i movimenti come
strisciare carponi, gattonare, sedersi
e camminare.
«AIUTAMI A IMPARARE DA SOLO»
I genitori non devono mostrare
al bambino come sedersi. Stando
sdraiato sulla schiena a giocare
con i suoi piedini, il piccolo esercita
già questa posizione. Sulla pancia
invece allena la muscolatura della
schiena e dalla posizione a carponi
si mette seduto senza alcun aiuto.
«Oggi molti bebè vengono fatti
sedere troppo precocemente, sovente in seggiolini inappropriati.
Poiché i muscoli dorsali non sono
ancora abbastanza sviluppati, nella
parte bassa della colonna vertebrale
viene a formarsi una convessità»,
chiarisce Susanne Thommen.
Sovente il bambino stesso non
vuole più essere rimesso sulla pancia, posizione dalla quale potrebbe
imparare a spostarsi autonomamente in diversi modi. Risultato:
imparando a stare seduto prematuramente, molti neonati si
abituano a muoversi poco e diventano pigri.
{Consigli}
Per aiutare il
bambino nei suoi
tentativi di gattonare e alzarsi in
piedi
Fate attenzione che il
piccolo non scivoli
(lasciatelo a gambe nude,
applicate una pasta antiscivolo sul piede delle
ghette oppure fategli indossare dei calzini antisdrucciolo).
Se avete pavimenti in parquet, collocate una stuoia
o un tappeto in un angolo
della cameretta.
È ideale sistemare in questo angolo dei mobili ai
quali il bambino può aggrapparsi per sollevarsi
in piedi.
Bimbi & Bebé
profitti scolastici nettamente
migliori. La lettura da parte di un
adulto stimola inoltre la concentrazione e la memoria. Il piccolo
impara a costruire pensieri astratti,
a stabilire nessi logici e a immedesimarsi nei personaggi delle storie
scoprendo nel contempo mondi
estranei alla sua realtà.
SVILUPPO
50
L’aspetto più
importante
della lettura ad
alta voce è la
promozione del
dialogo con il
bambino.
Stimolati
dalla lettura
I bambini che crescono con i libri
scoprono precocemente il piacere
della lettura e ameON APPENA IL piccolo
ranno leggere e
è in grado di afferrare gli
imparare per tutta
oggetti con le manine, il libro sul
la vita.
N
fasciatoio o nel passeggino non
passa sicuramente più inosservato.
Il bambino lo esamina tastandolo
ripetutamente, lo infila in bocca e
qualche volta addirittura lo addenta.
«Molti neonati mostrano interesse
per i libri illustrati già a poche
settimane», afferma Barbara Jakob
Mensch, collaboratrice per la
promozione della lettura presso
l’Istituto svizzero Media e Ragazzi di
Zurigo. Sfogliando insieme un libro
nei primi mesi di vita, l’obiettivo
non è ancora quello di far comprendere al bambino il contenuto, bensì
Bimbi & Bebé
di rafforzare innanzi tutto il legame
affettivo tra il piccolo e la persona
di riferimento facendogli capire
che si desidera dedicargli del tempo.
L’esperta consiglia ai genitori di
prendere l’abitudine di leggere ai
propri figli già a partire dal sesto
mese.
L’OPINIONE DELLA SCIENZA
La lettura condivisa facilita l’apprendimento del linguaggio.
Leggere un libro ad alta voce al
bambino genera un senso di protezione e favorisce la comunicazione
in famiglia. Gli studi dimostrano
infatti che i bambini cresciuti in un
ambiente comunicativo ottengono
ASPETTI IMPORTANTI
Condividere la lettura di un libro
consiste nello scoprire insieme al
bambino il mondo racchiuso tra
quelle pagine. L’aspetto più importante è la promozione del dialogo
con il piccolo. «Limitarsi a sfogliare,
magari velocemente, un libro
illustrato non ha davvero molto
senso», spiega Barbara Jakob
Mensch. Bisogna fare in modo che il
bambino possa fare domande,
commentare e formulare pensieri.
«Imponendogli il silenzio o troncandogli le parole in bocca non si
contribuisce in nessun modo a
favorire il suo sviluppo», precisa
l’esperta. Poiché il linguaggio
progredisce in un contesto di
interattività, la lettura non deve
muoversi a senso unico. «Talvolta
può essere sì opportuno convenire
con il bambino che le domande
vengano poste solo alla fine di una
pagina, ma è importante che il
piccolo abbia la certezza di poter
intervenire e di avere il tempo di
dialogare con i suoi genitori.»
Barbara Jakob Mensch consiglia
di porre domande aperte (ad
esempio per sollecitarlo sulla
continuazione della storia). «Le
domande alle quali rispondere con
un sì o con un no non stuzzicano la
sua fantasia. Chiedere ‹Perché la
principessa è felice?› oppure, per i
più piccolini, ‹Dove si è nascosto il
cagnolino?› induce invece a riflettere.» Al contrario, interrogando il
bambino soltanto per verificare se è
stato attento, la lettura perde tutto il
suo fascino.
LA STORIA DELLA BUONANOTTE
I rituali della buonanotte infondono
un senso di sicurezza e protezione
che aiutano a conciliare il sonno.
Nei primi mesi il neonato si tranquillizza ascoltando una ninnananna o una breve filastrocca,
mentre dai sei mesi in poi ha senso
cominciare a leggere semplici
racconti. Con il tempo è giusto che i
genitori lascino che sia il bambino a
scegliere la storia della buonanotte.
A volte gli adulti non accettano di
buon grado di dover leggere e
rileggere sempre il medesimo
racconto, ma Barbara Jakob
Mensch rassicura i genitori: «Non vi
è nulla di anormale. Significa che il
bambino sta ancora elaborando la
storia e per farlo ha bisogno di
sentirla nuovamente.» Riascoltando
il medesimo racconto più volte, il
piccolo si sente rassicurato e capisce
di conoscere già la trama.
{Consigli}
Per la lettura
Mettete a disposizione
del bambino libri adatti
alla sua età già nella primissima infanzia.
Sfogliate i libri illustrati
insieme al bambino sin
dal sesto mese di vita.
Fate scegliere la storia
al piccolo, anche se è
sempre la stessa.
Leggete lentamente
ad alta voce e in modo
chiaro modulando a
piacere la vostra voce.
Rispondete alle domande del bambino
prendendovi il tempo di
dialogare.
Ponete al bambino domande che lo sollecitino
a parlare.
Prendete l’abitudine di
frequentare una biblioteca e richiedete una
tessera di lettore a
nome del piccolo. Il bambino andrà fierissimo
di poter scegliere da sé
i « suoi » libri.
Progetto
«Nati per leggere»
Questo progetto nazionale intende promuovere la lettura
ad alta voce ai bambini fin dai primi anni di vita. Al
momento di una nuova nascita, le famiglie ricevono tramite il comune di domicilio un pacchetto regalo contenente tre libriccini per bambini. Attualmente il pacchetto
è distribuito soltanto dai comuni che hanno aderito
all’iniziativa. Il progetto «Nati per leggere» è sostenuto
anche dalle biblioteche attraverso svariate attività rivolte
ai genitori con bambini piccoli. www.natiperleggere.ch
Bimbi & Bebé
Il bello di
fin dalla nascita
SVILUPPO
aF
arf
allina
I bebè imparano ovunque e comunque!
Applicano tutti i sensi per impadronirsi
del loro mondo.
gr
Alle
Il gioco rappresenta
per i bambini la
forma di apprendimento più elementare. Giocando
si sviluppano competenze affettive,
sociali, motorie e
cognitive.
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{Consigli}
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Perché continuare ad acquistare giocattoli ? In Svizzera
esistono circa 400 ludoteche
presso le quali è possibile
prendere in prestito giochi
per bebè, bambini piccoli,
bambini in età scolastica e
addirittura adulti. L’offerta è
sempre ricca e spazia dai
cubetti per le costruzioni ai
giochi di società, via via fino
al monopattino e alle ultime
novità del mercato. Molte
ludoteche offrono inoltre un
servizio di consulenza e
fungono da luogo d’incontro
per genitori e bimbi. Al sito
www.ludo.ch trovate la ludoteca più vicina a casa vostra.
L’importanza
del gioco
C
IÒ CHE IL BAMBINO
impara attraverso il gioco
gli servirà per tutta la vita. A tale
scopo il piccolo ha bisogno di
stimoli, di oggetti come i giocattoli e
dell’opportunità di sperimentare.
Giocando esercita comportamenti
che più avanti metterà in pratica in
modo mirato. Il lattante, ad esempio, imita i suoni della voce dei
genitori, perché si diverte. Nel
contempo però questi esercizi di
emulazione contribuiscono a porre
le basi del linguaggio. Tutte le
esperienze che il bambino raccoglie
con il gioco sono importantissime
per il suo sviluppo. Giocando il
53
piccolo non rincorre uno scopo
specifico né punta a un obiettivo
ben preciso, bensì desidera vivere
un’esperienza unica e personale.
ALLA SCOPERTA DEL MONDO
Giocando il bambino tocca con
mano il mondo che lo circonda e
impara a comprendere sé stesso, gli
eventi e le situazioni, le osservazioni
e le esperienze compiute. Durante il
primo anno di vita il neonato mette
in bocca indistintamente qualsiasi
oggetto: sassolini, sabbia, posate o
animali di peluche vengono «assaggiati» ed esplorati accuratamente.
Verso la fine del dodicesimo mese,
Il gioco
stimola tutti
i sensi del
neonato.
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Bimbi & Bebé
SVILUPPO
54
oltre a ispezionare tutto quanto con
mani e bocca, comincia a osservare
le cose attentamente e sempre più
spesso. A questa età il bambino
conosce già moltissimi oggetti e
materiali e capisce il nesso tra
semplici azioni. «Se lascio cadere il
cucchiaino, non ritorna al suo posto
da solo.» Queste esperienze colpiscono il neonato al tal punto da
spingerlo a voler ripetere il suo gesto
innumerevoli volte. Il piccolo si
diverte un mondo a lanciare oggetti
dal seggiolone, uno spasso che
richiede una buona dose di pazienza
da parte dei genitori. Nella fase
evolutiva del primo anno di vita
riveste una grande importanza
anche il gioco del cucù grazie al
quale il neonato impara che non
tutto ciò che non si riesce a vedere è
effettivamente scomparso. Ad
esempio, la mamma è andata in
bagno, ma è comunque ancora
molto vicina. Questa azione di
comparsa-scomparsa dietro un telo
o dietro una porta si trasforma
crescendo nel gioco del nascondino.
IMPARARE DAGLI ALTRI
Se fino a un anno viene posto in
primo piano lo scambio tra il
piccolo e i suoi genitori, dal secondo
anno di vita in poi acquistano
sempre più importanza i contatti
con gli altri bambini. «Quando
manca questo contatto, il bambino
lo pretende dalle persone di riferimento, che però non lo soddisfano
per nulla o solo a stento», spiega il
professor Remo Largo, medico
pediatra specializzato nello sviluppo
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«Primi anni, primi passi». Per gli
adulti è difficilissimo se non impossibile sostituirsi ai compagni di
gioco. È interessante notare che fino
a tre anni il bambino apprezza il
contatto con i suoi coetanei pur non
riuscendo ancora a giocare e a
relazionarsi con gli altri. «I bambini
giocano per conto loro, ma si
osservano e imparano uno dall’altro», asserisce Remo Largo.
moli o sono stati frequentemente
coinvolti (ad esempio dando un
aiuto in casa), iniziano la scuola più
preparati di coloro che invece hanno
trascorso molto tempo a giocare da
soli nella loro cameretta o davanti al
televisore. Sabine Burkart, presidentessa dell’Associazione delle ludoteche svizzere, sottolinea a tale
proposito: «Il bambino impara
più facilmente se quando gioca si
IMMEDESIMARSI
Tra i tre e i cinque anni i giochi di
ruolo diventano ancora più importanti. Il bambino riproduce scene
della vita quotidiana assumendo di
volta in volta ruoli diversi. Dai due ai
quattro anni sono i personaggi fantastici e il mondo delle favole ad
affascinarlo maggiormente. In questa fase magica, che può durare fino
all’età scolastica, fate, maghi e streghe diventano creature reali. Attorno ai quattro anni, il piccolo è già
capace di identificarsi con gli altri.
GIOCHI ALL’APERTO
In mezzo alla natura il bambino può
cimentarsi a scavare nella terra,
osservare le chiocciole o giocare con
l’acqua. «La natura stimola tutti i
sensi del piccolo», spiega Remo
Largo. Giocando all’aria aperta il
bambino impara inoltre che le sue
azioni, come ad esempio saltare in
una pozzanghera o lanciare un sasso
nello stagno, producono un effetto.
Non da ultimo, fuori casa il bambino sfoga al meglio la sua voglia di
movimento.
PRONTO PER LA SCUOLA
I bambini che nei primi anni della
loro vita hanno ricevuto molti sti-
diverte.» Oltre ai genitori, per
la formazione precoce del bambino
è fondamentale anche il ruolo
degli asili nido e dei gruppi di gioco.
Qui il piccolo ha l’opportunità di
giocare con gli altri bambini,
correre all’aperto, dedicarsi ai lavoretti manuali, osservare, cantare
e immergersi nel mondo della
fantasia. «Queste esperienze valgono molto di più di un corso
di balletto, perché i bambini piccoli
imparano enormemente dagli altri.
Potrebbe sembrare un’affermazione di estrema durezza, ma è
proprio così: anche la migliore
mamma del mondo non potrà mai
sostituire i compagni di gioco»,
spiega Remo Largo.
Giocare in mezzo
alla natura
è divertente!
Bimbi & Bebé
EDUCAZIONE
Intervista
56
Imparare
a dormire
Le notti insonni
mettono a dura
prova i nervi di
qualsiasi genitore.
Anne Schlunegger
spiega tutto ciò che
mamma e papà
devono sapere sul
sonno dei neonati.
Lo sapevate
che . . .
. . . i fratelli che
vanno d’accordo dormono meglio in camera insieme perché
si sentono al sicuro?
E anche che il sonno
è contagioso?
Bimbi & Bebé
Perché è normale che i neonati
non dormano ininterrottamente per
tutta la notte?
Nel grembo materno il ritmo giornonotte non esiste. Alla nascita il bebè
dorme per intervalli di una quarantina di minuti fino a raggiungere i
60 minuti a due-tre mesi. Il nostro
sonno è articolato in stadi di sonno
leggero (o sonno dei sogni) e stadi di
sonno profondo. Il passaggio da uno
stadio all’altro presuppone una certa
maturità e una certa esperienza.
Come possono i genitori aiutare il
bambino a instaurare un ritmo di
sonno-veglia?
È sicuramente di aiuto scandire la
giornata in modo regolare. Sin da
molto piccolo il neonato percepisce
l'alternanza di eventi sempre
uguale, per lui molto tranquillizzante. I genitori devono tenere
conto dei segnali del bambino e
interpretarli. Se ad esempio lo
sguardo si fa vacuo o la bocca mima
la poppata, significa che il piccolo
sta tentando di rilassarsi perché è
stanco. Anche quando volge lo
sguardo altrove, è agitato o strilla
Anne Schlunegger,
psicologa lic. phil. FSP
e consulente educativa
di Berikon (AG)
Scandire la giornata
in modo regolare
aiuta il bambino a
instaurare il ritmo
di sonno-veglia.
{Consigli}
ha bisogno di riposarsi. Se al contrario cerca il contatto visivo, vuole
attirare l’attenzione facendo rumore
e appare desto, è segno che è
nuovamente ricettivo. Nei primi
mesi basta un’ora e mezza di veglia
per stancare il neonato.
Dove dovrebbe dormire il bebè?
Per i primi tempi sicuramente non
nel letto dei genitori per evitare il
pericolo di soffocamento. Inizialmente è ideale collocare la culla del
bebè nella camera dei genitori, che
lo hanno così a portata di mano per
intervenire prontamente quando si
agita. Questo è molto importante
all’inizio. Il bambino deve infatti
imparare che con le sue azioni riesce
a farsi notare sviluppando in questo
modo la fiducia. Durante il giorno
il neonato può dormire nel porteenfant oppure nella culla vicino ai
genitori.
A partire da che età generalmente
i neonati cominciano a dormire per
tutta la notte?
I bambini non sono tutti uguali.
Vi sono neonati che a quattro setti-
Condizioni ideali
per il sonno del
neonato
mane fanno già la notte intera
(6%). Questa proporzione raggiunge il 50% all’età di un anno.
Si può dire che il bebè dorme ininterrottamente per tutta la notte
quando passando dalla fase di
sonno leggero a quella di sonno
pesante, alternate da brevi risvegli,
non si fa sentire.
La maggior parte dei bambini
piange soprattutto la sera. Come
fare per calmarli?
Alla sera il neonato ha accumulato
gli eventi della giornata che spesso
lo portano a essere sovreccitato.
Quando è stanco, ha bisogno di un
ambiente tranquillo e povero di
stimoli. Basta allora ridurre l’intensità della luce, spegnere la radio o
fare in modo che i fratelli più grandi
giochino lontano dal bebè. Molti
neonati si calmano portandoli nella
fascia portabebè o facendo una
passeggiata serale.
Perché i rituali della buonanotte
sono importanti sin dalla primissima infanzia?
Le azioni ripetute trasmettono
al bambino un senso di protezione
e sicurezza e il rituale serale gli
consente di avere per sé tutta
l’attenzione dei genitori. I rituali in
genere consolidano il rapporto tra
genitori e figli.
Fate dormire il neonato
nella culla sistemata
nella camera dei genitori.
Temperatura ideale per
la cameretta: 18° C.
Evitate di vestire eccessivamente il bebè in
quanto il surriscaldamento corporeo aumenta il rischio di morte
improvvisa.
Utilizzate preferibilmente il sacco per dormire o la coperta Zewi
invece del piumino (pericolo di soffocamento).
Non utilizzate cuscini.
Non lasciate alcun animale di peluche nella
culla per la notte (pericolo di soffocamento).
Arieggiate la cameretta
regolarmente anche
durante l’inverno.
Mettete a dormire il
bebè in posizione
supina.
Non proteggete il bambino dai rumori quotidiani, perché lo fanno
sentire protetto.
Bimbi & Bebé
pensare al bambino che andare
a dormire sia una punizione. Da
evitare quindi le minacce come
«Se non ubbidisci, finisci subito a
letto!».
A tre anni il
60% dei
bambini ha
ancora bisogno
del sonnellino
pomeridiano.
Perché certi bambini piccoli improvvisamente non riescono più a
dormire ininterrottamente?
È segno che stanno maturando. Il
bambino cresce e diventa più
indipendente e fa nuove esperienze
che gli creano insicurezza. I momenti della giornata vengono
elaborati durante la notte e ciò può
generare paure che il piccolo non è
ancora in grado di gestire. Il bambino ha bisogno di esser consolato e
protetto dai genitori. Attorno ai due
anni compaiono gli incubi. A questa
età il bambino crede di essere
onnipotente e pone sé stesso al
centro di ogni cosa. Se ad esempio
durante il giorno un piccolo di tre
anni desidera che la sua mamma
sparisca, di notte lo stesso pensiero
gli fa paura.
Perché non si dovrebbe lasciar
piangere il neonato che non riesce
a prendere sonno?
Sovente il neonato ha bisogno
dell’aiuto dei genitori per addormentarsi. Se i genitori ignorano
il suo pianto, il piccolo si sente
abbandonato e indifeso. Comincia
ad agitarsi e finisce per prendere
sonno soccombendo alla stanchezza
fisica e morale. Spesso piangendo,
il bambino compie movimenti
repentini che non gli giovano.
In che modo il neonato impara
ad addormentarsi?
Il bambino ha bisogno di orari fissi
e sempre del medesimo ambiente.
Bimbi & Bebé
Idealmente dovrebbe imparare a
prendere sonno con il minor aiuto
possibile dei genitori. Se ad esempio
si addormenta solo durante la
poppata, ogni volta che si sveglia
richiederà il seno. Fino ai tre mesi il
bambino può stare generalmente
nel suo lettino anche se non dorme.
Quando si sveglia di notte, è preferibile non accendere le luci e parlare a
voce bassa. Per i neonati tra i sei e i
dodici mesi esistono due metodi che
insegnano al bambino ad addormentarsi da solo (vedere riquadro).
Anche i bambini piccoli sovente
non si coricano di spontanea volontà. Che fare in questo caso?
Il bambino ha bisogno di limiti
sin da piccolo. Discutere sull’ora
di andare a letto non risolve comunque nulla. Se il piccolo tenta
di prolungare il rituale serale, i
genitori non dovrebbero accondiscendere, bensì fargli capire che
è in grado di prendere sonno anche
da solo. Ci sono giorni in cui il
bambino potrebbe avere bisogno
di qualche coccola in più o di
maggiore attenzione. In questi casi
va bene protrarre eccezionalmente
il rituale della buonanotte. Sta ai
genitori valutare se si tratta di una
necessità momentanea oppure
di un’abitudine che si sta consolidando. Non ha senso invece far
I genitori devono accettare che il
bambino voglia dormire nel loro
letto?
Se il bambino ha bisogno di essere
consolato perché ha paura, deve
poter rimanere insieme ai genitori.
Ma non appena si riaddormenta,
va riportato nel lettino. Con questo
sistema impara qual è il suo posto
e si evita che prenda brutte abitudini. I genitori dovrebbero pure
incoraggiarlo a stare un po’ per
conto proprio anche di giorno. I
bambini che ci riescono, ne vanno
fierissimi. Se di giorno il piccolo
gioca da solo, durante la notte
fa meno fatica a rimanere nel suo
lettino.
EDUCAZIONE
59
{Consigli}
Per prendere
sonno
IL METODO
COERENTE
Dopo il rituale serale, coricate il bambino ancora
sveglio e rassicuratelo dicendogli che si addormenterà da solo. Uscite dalla
stanza e, se piange, lasciatelo per tre minuti, poi rientrate e confortatelo senza
toglierlo dal letto. Uscite
nuovamente dopo due minuti e prolungate i tempi di
attesa successivi fino a
dieci minuti. I genitori devono essere convinti di voler
applicare questo metodo in
quanto il bambino lo percepisce. Occorrono da tre a
cinque giorni prima di vedere
i risultati.
IL METODO DOLCE
Per la durata di una o due
settimane, rimanete nella
stanza del piccolo e spiegategli che ve ne andrete solo
quando si sarà addormentato. Non chiacchierate e
non toccatelo. Sedetevi inizialmente accanto al letto,
poi allontanate la sedia
giorno dopo giorno, finché il
bambino riesce a prendere
sonno da solo.
Bimbi & Bebé
EDUCAZIONE
60
I bambini a volte
ubbidiscono, a volte
no. Talvolta sono
gentili, talvolta villani. Qui di seguito
qualche consiglio per
aiutare i genitori a
gestire le situazioni
difficili nella vita di
tutti i giorni.
{Consigli}
«L’educazione
rende forti»
Vi sembra a volte di non
farcela più con il vostro
bambino ? La Federazione
Svizzera per la Formazione
dei Genitori CH presenta
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principi che danno forza
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L’educazione è . . .
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porre limiti
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Trovate informazioni sui
corsi per i genitori al sito
www.genitorinforma.ch.
Bimbi & Bebé
Quanto sei
disubbidiente!
È
DEL TUTTO NORmale che i bambini
vogliano verificare i loro limiti. Nel
suo rapporto con i genitori, il
bambino deve potersi allontanare e
riavvicinare emotivamente. Egli ha
bisogno di spazio per vivere le
proprie esperienze. Certi conflitti tra
genitori e figli nascono dalla mancanza di chiarezza nella comunicazione oppure dalle aspettative
esagerate dei genitori. È sbagliato
ad esempio aspettarsi che un
bambino di tre anni se ne stia
seduto composto al ristorante per
un’ora intera.
MISURE DRACONIANE INUTILI
Accudendo i loro figli, i genitori
raggiungono continuamente il
limite della pazienza. Non tutti però
riescono a mantenere la calma in
una discussione. Dalla rabbia
elargiscono punizioni e minacce o
alzano la voce e talvolta si lasciano
pure scappare uno scapaccione.
La psicologa Sabine Brunner,
responsabile per i diritti dei bambini e le perizie presso l’Istituto
Marie Meierhofer per l’infanzia di
Zurigo, si è occupata approfonditamente di questo tema e a tale
proposito afferma: «Numerosi studi
scientifici dimostrano oggi chiaramente che punire, rimproverare
urlando e infliggere punizioni
corporali non serve a nulla. Questi
provvedimenti non fanno altro che
intimorire, ferire o esasperare il
bambino senza tuttavia insegnargli
niente.» Le misure severe demoliscono la fiducia riposta nei genitori.
In un primo momento il piccolo
ubbidisce di più, ma lo fa soltanto
per paura. «Se i genitori perdono
sempre le staffe quando il bambino
disobbedisce, danno pure il cattivo
esempio di come risolvere i conflitti», aggiunge Sabine Brunner.
CONSEGUENZE A LUNGO
TERMINE
Gli studi evidenziano che i bambini
che nella loro educazione hanno
sperimentato la violenza, presentano più frequentemente problemi
psichici. In età adulta i maschi
tendono più facilmente a sviluppare
comportamenti aggressivi, mentre
le femmine a legarsi con persone di
cui diventano vittime di violenza.
Non da ultimo bisogna ricordare
che le botte possono ripercuotersi
sullo sviluppo sano del bambino.
« Lo voglio
adesso
il biscotto! »
NON PERDERE IL SENSO
DELL’UMORISMO
A volte essere genitori è frustrante.
Sabine Brunner raccomanda di
essere talora indulgenti nell’educazione e di accettare il bambino come
una persona con la quale poter
discutere e trovare possibili soluzioni. «Con una buona dose di
calma e di umorismo si potrebbero
alleggerire molte situazioni», spiega
la psicologa. Se il bambino rientra a
casa e non appende la giacca, non si
dovrebbe insistere che lo faccia
all’istante. Qualche volta è preferibile lasciar correre e prendere più
tardi il piccolo per mano, cercare il
contatto visivo mettendosi alla sua
altezza e rimettere la giacca al suo
posto insieme. In alternativa può
dar frutto anche proporre una gara
stimolandolo ad esempio con una
frase come «Vediamo un po’ se al tre
sei riuscito ad appendere la giacca!»
oppure prendere la situazione con
umorismo chiedendogli dove si è
nascosto il suo maggiordomo.
L’importante è mantenere sempre
un comportamento gentile e
rispettoso.
QUANDO LA PAZIENZA
È ESAURITA
Quando i genitori sono stanchi o
hanno avuto una giornata pesante,
sopportano meno facilmente la
provocazione e spesso non riescono
a mantenere la calma. Se monta la
rabbia, Sabine Brunner consiglia di
formulare possibilmente le richieste
in prima persona. «Non mi piace
quando non stai tranquillo a tavola
e giocherelli con il cibo» è meglio di
«Sei insopportabile! Non sei capace
di stare fermo per più di un secondo
e mangi come un maialino!».
{Consigli}
Se il piccolo
ricorre alle
parolacce. . .
È illusorio pensare di riuscire
a proibire al bambino tutte
le parolacce. I genitori possono però redigere insieme
al piccolo una graduatoria
suddividendo le parole volgari in parolacce inaccettabili in casa ma utilizzate
eventualmente tra bambini,
parolacce da pronunciare
al massimo sottovoce e
parolacce da evitare assolutamente. Al bambino occorre
inoltre spiegare che le parolacce possono essere offensive o ripugnanti. Qui non si
tratta di trovarsi d’accordo,
bensì di dare al piccolo una
chiara impostazione.
Bimbi & Bebé
EDUCAZIONE
Intervista
62
Gelosia
tra fratelli
Nella vita degli esseri
umani il rapporto
più lungo è quello
con i fratelli. Denise
Tinguely Hardegger
spiega in che modo
i genitori possono
contribuire a instaurare tra i figli
una relazione solida
e costruttiva.
Bimbi & Bebé
All’arrivo di un fratellino o di una
sorellina molti bambini mostrano
gelosia. Cosa possono fare i
genitori per attenuare questo
sentimento?
Quasi tutti i bambini sono gelosi
per la nascita di un fratellino, ma
ognuno esprime questo sentimento
alla sua maniera. Alcuni si prendono cura del nuovo arrivato
esageratamente, altri lo molestano
e fanno di tutto per liberarsene.
Sovente i genitori non riescono
neppure a rendersi conto di ciò che
spinge il loro bambino a comportarsi in tal modo. Urlare, sgridare e
punire rafforza e inasprisce ulteriormente l’atteggiamento difficile
del bambino geloso che, più di altri,
ha bisogno piuttosto di molta
comprensione e di affetto da parte
di mamma e papà. Occupandosi
insieme del bebè, è possibile interessare e intenerire il figlio più grande.
Al primogenito va riservato un
posto speciale in famiglia, ad
esempio permettendogli di coricarsi
cinque minuti più tardi dell’ora
Denise Tinguely
Hardegger, psicoterapeuta e consulente
familiare e pedagogica
a Dornach
fissata. Inoltre è necessario affidargli
nuovi compiti adeguati alla sua età.
I genitori dovrebbero dimostrargli
la loro soddisfazione per i progressi
compiuti e ringraziarlo per la
collaborazione. Se inaspettatamente
il figlio maggiore rivuole il succhiotto o il pannolino, non bisogna
dare troppo peso a questi episodi di
regressione. In essi si cela il desiderio del bambino di tornare piccolo
per ricevere tutto l’amore dei
genitori. Per infondergli sicurezza e
rafforzare la sua autostima, occorre
incoraggiarlo e interessarsi per ciò
che fa.
Quali comportamenti dei genitori
accrescono la gelosia?
Confrontare tra loro i progressi dei
figli, tenere la parte a uno o all’altro
oppure pretendere improvvisamente che il bambino più grande
sappia sbrigarsela da solo sono
comportamenti che fanno nascere
la gelosia. Bisogna inoltre evitare di
sminuire il primogenito se regredisce nei comportamenti o se non
riesce ancora a svolgere i compiti
affidatigli. Ogni sorta di favoritismo
o commiserazione avvelena il
rapporto tra i fratelli.
entrambi lo stesso giocattolo.
Come devono intervenire i
genitori?
Suggerisco ai genitori d’intervenire
soltanto con frasi come «Tutt’e due
Cosa consiglia ai genitori se il figlio volete giocare con il medesimo
giocattolo», senza esprimere giudizi
maggiore tormenta il neonato?
né prendere la parte a nessuno. Cosi
È importante che intervengano
facendo i piccoli litiganti capiscono
subito e allontanino il bebè, magari
di essere stati compresi dai genitori
commentando «Così ti fa male.
Preferiresti giocare, vero?» Anche se e si calmano. I genitori possono
aiutarli chiedendo loro come
è difficile, i genitori dovrebbero
vogliono mettersi d’accordo. Il più
trattenersi ed evitare sempre di
delle volte i bambini adottano
sgridare o punire il bambino più
soluzioni diverse da quelle immagigrande per la sua azione in quanto
nate dagli adulti. Può capitare che i
non farebbero altro che peggiorare
genitori debbano dar loro una mano
la gelosia.
oppure togliere di torno il giocattolo
della discordia finché i piccoli
La maggior parte dei fratelli litigano, ad esempio perché vogliono smettono di bisticciare.
« Anche se
litighiamo
ci vogliamo
tanto bene. »
OGNI SORTA
DI FAVORITISMO
O COMMISERAZIONE AVVELENA
IL RAPPORTO
TRA I FRATELLI.
Bimbi & Bebé
EDUCAZIONE
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{Consigli}
Preparare il bambino all’arrivo
di un fratellino
Preparate il bambino
all’arrivo del bebè in
modo realistico, dicendogli ad esempio quanto
sono grandi i neonati
e come trascorrono la
giornata.
Spiegategli che il neonato occupa molto la
mamma (ad esempio
con l’allattamento).
Non ditegli mai che avrà
un nuovo compagno di
giochi, perché rimarrà
ancora più deluso.
Sfogliate insieme un
libro illustrato sul tema.
Ascoltate il bambino e
chiedetegli come immagina l’arrivo del
fratellino.
Coinvolgetelo nella preparazione della culla e
della cameretta.
Definite insieme cosa gli
piace fare con mamma e
papà e come intendete
trascorrere del tempo
con lui dopo la nascita
del fratellino.
Bimbi & Bebé
In quali situazioni bisogna assolutamente intervenire e quando è
preferibile stare a guardare?
È indispensabile frapporsi se un
bambino può farsi male, quando la
differenza di età è grande e il
bambino più piccolo non è in grado
di difendersi, se c’è il rischio di
rompere qualche oggetto o se i
genitori sono infastiditi dalle urla
dei piccoli litiganti. Negli altri casi è
meglio non intervenire. Quando i
bambini riescono a risolvere il
bisticcio da soli, generalmente
continuano a giocare tranquillamente. L’importante è che entrambi
sappiano difendersi e ribattere.
I genitori si ripropongono sempre
di amare i loro figli in egual modo.
Perché in realtà non è così?
Amare i propri figli allo stesso modo
è semplicemente impossibile. Ogni
figlio è un individuo a sé ed è
normale che di ciascuno si apprezzino determinati lati del carattere
più di altri.
Come devono comportarsi i
genitori se il bambino rinfaccia loro
di essere meno amato del
fratellino?
È preferibile rispondere «Voglio
bene a ciascuno di voi in modo
diverso» anziché mentire con «Vi
voglio bene in egual misura».
Successivamente i genitori possono
enumerare le caratteristiche particolarmente apprezzate di ogni
figlio. Per non farsi trovare impreparati, sarebbe forse meglio
porsi questa domanda di tanto
in tanto.
Occorre invece evitare assolutamente di criticare e sminuire i
bambini per il loro carattere. Anche
se il rimprovero di amare più un
figlio dell’altro tocca profondamente
tutte le mamme e tutti i papà, è meglio mantenere la calma. In caso
contrario, si potrebbe indurre il
bambino a ripetere la critica per
attirare l’attenzione su di sé e ricevere maggiore approvazione da
parte dei genitori.
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particolari bisogni nutrizionali dei neonati
soggetti a rischio di allergie. Numerosi
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latte per neonati BEBA H.A. è l’unico che
riduce efficacemente il rischio di allergie.
Inoltre, i probiotici da noi selezionati
rafforzano le difese naturali del bebè.
Avviso importante: il latte materno è l’alimento ideale per il bimbo. L’OMS consiglia un allattamento esclusivo per la durata di 6 mesi. Se il bambino
necessita di un alimento complementare o non si è più in grado di allattare, chiedere consiglio al personale specializzato del servizio sanitario.
www.nestlebaby.ch
La guida « bimbi&bebè » è disponibile gratuitamente :
tramite Internet : www.bimbi-e-bebe.ch
per e-mail : [email protected]
per fax : 086 071 841 49 16
per posta : Servizio ordinazioni « bimbi&bebè », casella postale 57, 9401 Rorschach
L’edizione 2009/2010 può essere scaricata dall’archivio
del sito www.bimbi-e-bebe-ch.
bimbi bebè
è un progetto patrocinato dalle seguenti organizzazioni :
Associazione svizzera delle infermiere
consulenti materne-pediatriche
Copyright : la ristampa e la riproduzione elettronica sono permesse solo con l’autorizzazione scritta dell’editore. ISSN 1663-5418
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bimbi&bebè» 2010/2011 PDF 17.6MB