UNICAL
SSIS
Disciplina: Progettazione
400 ore
a.a. 2006/2007
Docente: prof. Domenico Milito
Programmazione educativa e curricolare
e
progettazione
7^ Lezione
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I significati dei termini programmare e progettare
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La programmazione nelle strutture educative
Programmare significa
mettere in sequenza una serie di decisioni, di scelte e di attività necessarie
per il conseguimento, in periodi definiti, di particolari finalità.
A livello scolastico la programmazione va distinta dal programma.
Programma
documento orientativo della prassi, caratterizzato da una
certa rigidità, nonché da connotati di generalità ed astrattezza. Esso presenta
riferimenti formali valevoli su tutto il territorio nazionale.
Programmazione
configurazione del fare scuola
• ancorata a criteri di rigore e di consequenzialità metodologica,
• duttile, aperta alla revisione in relazione al migliore assetto delle procedure
didattiche e della qualità degli esiti dell’apprendimento.
Essa è l’espressione della libertà d’insegnamento, dell’adattamento degli obiettivi
programmatici alle esigenze degli allievi e del contesto scolastico nel quale
l’istituzione educativa opera.
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I settori della programmazione
 Programmazione istituzionale della struttura
 Programmazione educativa
 Programmazione didattica o curricolare
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I settori della programmazione
 Programmazione istituzionale della struttura
Si riferisce al complesso di atti progettuali e decisori che vengono
assunti da uno specifico servizio educativo, al fine di garantire un
livello di funzionamento adeguato agli scopi per i quali è previsto.
A livello scolastico, il riferimento più immediato
Piano dell’Offerta Formativa,
nel quale vengono indicate:
•Finalità di tipo culturale e sociale
•Attività attraverso le quali si cerca di perseguirle
•Criteri organizzativi dell’attività educativa
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•Momenti di integrazione con le agenzie educative extrascolastiche
I settori della programmazione
Programmazione educativa
Si riferisce a:
 complesso delle scelte e delle decisioni che vengono assunte
dal personale educativo (es: un Collegio dei docenti) in merito
all’impostazione del lavoro educativo;
modo in cui l’istituzione educativa si prefigge di operare
perché gli allievi prendano coscienza dei valori irrinunciabili
derivanti dal rispetto dei diritti umani e siano educati a
esprimerli nei comportamenti, assumendo le regole del vivere
democratico.
Ha una funzione estremamente rilevante nel garantire
l’unitarietà del processo di insegnamento, nel coordinare i
diversi itinerari in una struttura comune
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I settori della programmazione
Programmazione educativa
Strumento imprescindibile per assicurare al processo di
insegnamento/apprendimento una consequenzialità logica e
operativa, per compattare tutte le discipline in forma di
curricolo generale integrato.
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I settori della programmazione
Programmazione didattica o curricolare
La programmazione didattica,
intesa come composizione ed esplicitazione di itinerari che prevedano
l’organizzazione di persone (allievi e personale educativo), di tempi, di
luoghi, risorse e procedure per predisporre percorsi concreti di messa in
pratica di quanto l’istituzione formativa ha progettato in termini
educativi,
impostata in aderenza ad una procedura consapevole e
rigorosa, sfocia nella configurazione del
curricolo.
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I settori della programmazione
Programmazione didattica o curricolare
Aspetti qualificanti
Analisi della situazione iniziale
Scelta degli obiettivi didattici
Previsione dei contenuti da privilegiare
Ricognizione delle risorse e degli strumenti ritenuti
necessari per lo svolgimento del lavoro didattico
Indicazione delle modalità di misurazione e
registrazione degli apprendimenti che ci si prefigge di
adottare.
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Caratteri costitutivi del processo di programmazione
•Aderenza alla realtà
•Razionalità
•Collegialità
•Socialità
•Pubblicizzazione
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Teorie di riferimento della programmazione curricolare
Il dibattito sulla programmazione e sul curricolo ha cominciato ad
affermarsi negli Stati Uniti a partire dalla pubblicazione di un testo di Tyler
(1949) intitolato “Basic Principles of Curriculum and Instruction”. In questo
lavoro l’Autore, rifacendosi prevalentemente all’impostazione behaviorista
allora dominante, ha cercato di individuare gli aspetti che devono essere
considerati quando si parla di istruzione:
Indicazione delle tipologie e delle modalità di scelta degli obiettivi educativi
della scuola;
Indicazione del tipo di esperienze didattiche che permettono di raggiungerli;
Indicazione delle metodologie da adottare;
Modalità di verifica dei risultati.
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Teorie di riferimento della programmazione curricolare
Vasto interesse hanno suscitato la classificazione ela configurazione teorica e
procedurale elaborate da Bloom (1956) relativamente alla tassonomia degli
obiettivi educativi verso cui indirizzare il processo educativo

Sempre nel filone tassonomico va segnalato il contributo di Gagnè (1965),
il quale ha cercato di individuare i tipi di apprendimento e le condizioni
che li rendono possibili. Egli ha proposto otto tipi di apprendimento:
-
di segnali;
-
stimolo-risposta;
-
concatenazione motoria e verbale;
-
apprendimento per discriminazione;
-
di concetti concreti;
-
di concetti definiti;
-
di regole;
-
soluzione dei problemi
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Teorie di riferimento della programmazione curricolare
Altro autore che ha offerto un contributo essenziale alla revisione della
prassi educativa è Bruner.
Egli ha indicato un approccio fondamentale per rimettere in discussione
l’impianto dell’offerta formativa della scuola, riconcependo il senso della
proposta delle discipline in base alle forme di apprendimento generali e
specifiche da provocare tramite la scolarizzazione.
Aspetti fondamentali dell’istruzione:
Esperienze che l’allievo ha vissuto e vive, che determinano le sue
predisposizioni all’apprendimento scolastico;
Strutturazione e organizzazione del processo di conoscenza che la scuola
può concorrere a stimolare;
Metodologie didattiche idonee a raggiungere tali finalità;
Sistemi di incentivazione degli apprendimenti.
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Teorie di riferimento della programmazione curricolare
I contributi europei
In Europa gli apporti più significativi per la delineazione dell’approccio
curricolare sono venuti da De Landsheere e Stenhouse.
De Landsheere (1970, 1977) si è inserito nel dibattito sulle modalità di
definizione degli obiettivi dell’educazione.
Riferendosi alle tassonomie afferenti alla sfera cognitiva, affettiva e
psicomotoria, ha proposto una sistematica organizzazione degli obiettivi sui
quali si deve fondare il processo di programmazione didattica.
Stenhouse (1975) si è opposto alle forme più rigide di un’organizzazione
curricolare basata su obiettivi chiaramente e gerarchicamente espressi.
Egli concepisce il curricolo come una proposta didattica che comprende sia
gli obiettivi, sia il contenuto, sia il metodo, i quali vengono esplicitati e resi
disponibili con modalità flessibili e controllabili.
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Teorie di riferimento della programmazione curricolare
I contributi in Italia
•Maragliano (1977)
•Vertecchi (1977)
•Pellerey (1979)
•Scurati (1982)
•Damiano (1988)
• Domenici (1993)
•Frabboni (1995, 1999)
•Semeraro (1999)
Hanno contribuito a delineare operativamente i vari momenti
della programmazione e a far acquisire alla didattica una
dimensione di autonoma scienza dell’educazione, non più
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dipendente e subalterna nei confronti della Pedagogia.
Gli strumenti di personalizzazione degli interventi
 Diagnosi Funzionale
fornisce una descrizione analitica delle difficoltà e
delle potenzialità dell’allievo in una serie di aree di sviluppo.
Profilo Dinamico Funzionale
dopo un primo periodo di inserimento scolastico,
individua i prevedibili livelli di sviluppo che il bambino può
raggiungere a seguito di specifici interventi educativi.
Piano Educativo Individualizzato
costituisce la sintesi di tre progetti (didattico,
riabilitativo, di socializzazione), che lo configurano come
progetto di vita.
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Bibliografia
D. Milito, La didattica speciale per il decondizionamento e l’integrazione, Anicia, Roma, 2002
D. Milito (a cura di), L’inserimento e l’integrazione dell’handicappato nella famiglia, nella
scuola, nel mondo del lavoro, nella società, Ionia, Cosenza, 1995
D. Milito (a cura di), Progettare in rete la qualità del servizio scolastico, Roma, Anicia, 2005
L. Cottini, Didattica speciale e integrazione scolastica, Carocci, Roma, 2004
F. Spadafora, J. Dewey - Una nuova democrazia per il XXI secolo, Roma, Anicia, 2003
A. Notti, Programmazione e valutazione nei processi formativi, Roma, Anicia, 1998
L. C. Cajola, Handicap e valutazione, Roma, Anicia, 1998
H. Myntzberg, La progettazione dell’organizzazione aziendale, Il Mulino, Bologna, 1983
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7^ Lezione