“Coraggio, non temete, ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarci” MESSAGGIO PER L’AVVENTO 2012 __________________________________________________ Il 2 dicembre entriamo nel tempo dell’Avvento che ci dispone a celebrare il Natale di Cristo. 1. Avvento significa la venuta di Gesù Cristo. Non è solo la commemorazione della venuta storica di Cristo nella Terra santa del popolo di Israele. È pure, e soprattutto, la sua venuta attuale, da riconoscere e accogliere con fede. Questo, evidentemente, è possibile perché Gesù Cristo non è solo un personaggio del passato. Egli è il Vivente, è «l’Alfa e l'Omèga, Colui che è, che era e che viene» (Ap 1,8). Egli viene per noi. Domandiamoci: In quale situazione e in quale stato d’animo ci trova? L’atmosfera prevalente, anche a causa della persistente crisi economica, finanziaria e politica sembra, caratterizzata per molti di noi da preoccupazione, smarrimento, timore del futuro, rassegnazione. Anche personalmente possiamo trovarci in uno stato d’animo di oscurità e di tristezza. La Sacra Scrittura propone la questione fondamentale della “salvezza” che vuol dire: la liberazione dal male e la vita buona e felice. Non è forse quello che desideriamo? Vede con realismo che questa salvezza non può venire dagli uomini che sono fallibili e peccatori. Ma non è pessimista, perché assicura che c’è un Salvatore: Gesù Cristo. Infatti: «per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo». Ecco, allora, che, nell’Avvento, c’è offerta la grazia di riconoscerci bisognosi di salvezza e d’aprire mente e cuore a riconoscere e accogliere Gesù Cristo che viene per noi, oggi. Avvento ci reca dunque un messaggio di fiducia e di conforto. Ascoltiamo la voce del profeta Isaia: «Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa» (7,35). È la nostra esistenza che, a volte, ci appare un deserto; è il nostro cuore ad essere come terra arida. Il profeta ci rivolge un invito: «Coraggio, non temete, ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarci» (cf. Is 35,4). Ascoltiamolo! 2. Colui che viene per noi è Gesù Cristo. In questo tempo di Avvento, nel contesto dell’Anno della fede, siamo sollecitati a riscoprire il cuore della fede cristiana che è l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo. Gesù è, insieme, uomo e Dio; Uomo solidale con noi nella nostra umanità, Dio con l’onnipotenza del suo amore misericordioso. Con un’affermazione che svela un mistero di luce divina, il Vangelo dice: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). La ragione umana, anche quella credente in Dio, rimane sorpresa e sconcertata dinanzi a questo evento, perché non giunge a pensare che Dio, rimanendo Dio, possa, anche, divenire uomo; l’Infinito assumere la finitezza e precarietà della nostra natura umana, scegliendo di essere povero, umile, crocifisso, così che «la divinità si nasconde» (Sant’Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, 196). Per questo c’è bisogno che sia annunciato e rivelato. Dedichiamoci, nell’Avvento, a meditare su questo mistero di luce e di amore infinito che ci avvolge. È l’Amore la ragione profonda che ha mosso Dio a “scendere dal cielo” per condividere la nostra condizione umana. Pascal ci direbbe: «Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce» (Pensieri, 277). Amore che vuol essere vicino a chi ama e condividere la Messaggio per l’Avvento 2012 1 sua sorte per colmare l’amato dei suoi doni divini. Per questo la Scrittura rivelerà: «Dio è amore» (1Gv 4,8). L’incarnazione di Dio, in verità, rappresenta una “rivoluzione” nel modo di pensare Dio. Gli apostoli e i primi discepoli hanno fatto l’esperienza personale viva di Dio fatto carne, e Giovanni così la descrive: «Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi» (1Gv 1,1-2). Persone di fede viva, sante-i e mistici, attestano che Gesù è il Vivente e incontrarLo riempie il cuore di gioia perché conferisce alla vita la pienezza di senso e la apre su un orizzonte infinito. Riscopriamo la fede in Cristo andando oltre la vaga religiosità. 3. Gesù Cristo viene continuamente per offrirci la salvezza. Egli ci attira se sappiamo situarci nelle profondità del nostro cuore e meditare gli eventi della vita e della storia. Quello che, soprattutto, occorre è un cuore umile e puro, il desiderio sincero di saperlo “vedere” e incontrare. Ci raggiunge nelle circostanze ordinarie della nostra vita, se abbiamo uno sguardo penetrante e sappiamo ascoltare. Vi sono tempi, luoghi e azioni in cui la sua presenza e il suo influsso sono certi e intensi. Questo avviene: - quando preghiamo con atteggiamento di interiorità, con il desiderio di incontro con Dio - quando meditiamo la sua Parola, da soli o, insieme, in famiglia. Ci può molto aiutare in questo tempo anche la lettura del libro del Papa “L’infanzia di Gesù”. - quando partecipiamo alla celebrazione eucaristica, particolarmente la Domenica, giorno del Signore. Dio non manca mai, inoltre, di sussurrare al nostro cuore un suo messaggio nelle vicende della nostra vita e ci chiama sempre “Adamo, dove sei?” (cf. Gen 3,9), perché ci ama. L’itinerario verso il Natale che la Chiesa ci propone nel tempo dell’Avvento contiene una ricchezza straordinaria di luce, di energia, di rinnovamento, di cui abbiamo un immenso bisogno per non rimanere nelle tenebre. In questo itinerario ci accompagnano i profeti e la presenza materna e dolcissima della Vergine Immacolata. Nelle parrocchie ci viene proposta la novena di preparazione al Santo Natale; vi incoraggio a parteciparvi. Il Natale di Gesù ha suscitato tradizioni popolari con bellissime espressioni in cui fede e arte si uniscono. Ecco il Presepio con il suo fascino. Anche la “Chiara stella” è da valorizzare, perché porta una nota simpatica nell’atmosfera natalizia. Coordinati insieme, gli Uffici diocesani per la Catechesi, la Liturgia e la Carità hanno predisposto dei sussidi per un itinerario di preparazione al Natale del Signore da percorrere nella comunità parrocchiale. Tramite i Centri di Ascolto sul Vangelo di Luca (cf. l’opuscolo “Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”), la catechesi, l’iniziativa di fraterna condivisione della Caritas (cf. il sussidio “Completare ciò che manca”), il tempo di Avvento ci stimola e aiuta tutti – ragazzi, giovani, genitori, adulti – a mettere in atto una pedagogia di iniziazione alla vita cristiana, in cui tra le Messaggio per l’Avvento 2012 2 componenti da integrare c’è l’educazione alla carità e alla testimonianza, per una partecipazione responsabile alla vita e missione della comunità ecclesiale e civile. Ci è offerta una sorgente inesauribile a cui attingere luce, speranza, conforto, forza e coraggio. Perché non profittarne? Usciamo, dunque, dalla nostra pigrizia, dalla stanchezza, dalle tristezze e timori che paralizzano le nostre energie migliori e muoviamoci, come i pastori, come i Magi, per incontrare quel Bambino. 4. L’incontro con il Signore ci rinnova. Il Natale di Cristo è il Natale dell’“uomo nuovo”. Senza Gesù Cristo corriamo il rischio di non conoscere più la “grammatica dell’umano”, il rischio di un oscuramento anche della ragione umana, di un degrado morale dei valori fondamentali: la verità, la libertà, la giustizia, l’onestà, l’amore, la speranza; una società fondata sulla ricerca del bene comune. Non sono gli oggetti che possediamo a coltivare il valore dell’esistenza, ma la qualità delle relazioni che intratteniamo con Dio e tra noi. Accogliamo, dunque, la grazia dell’Avvento, per riscoprire il senso alto della nostra dignità umana e cristiana, facciamo pulizia nella nostra coscienza, testimoniamo nella vita la coerenza del nostro agire con la missione che ci è affidata, così da meritarci la fiducia. Apriamo mente e cuore al Signore che ci ama e ci offre nuovamente, in questo Avvento, la sua luce, il coraggio e la speranza di un efficace rinnovamento. Antonio Mattiazzo vescovo di Padova Messaggio per l’Avvento 2012 3