Facoltà di Economia Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese [email protected] Lezione 4 Lezione 4 – Sommario Il comportamento d’acquisto Il cambiamento del contesto e gli effetti sul comportamento di acquisto Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita Modelli di analisi del comportamento del cliente La fidelizzazione del cliente I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 2 Il comportamento d’acquisto Fattori culturali cultura, subcultura, classe sociale Fattori sociali gruppi di riferimento, famiglia, ruolo e status Fattori personali età e stadio del ciclo di vita, occupazione, condizioni economiche, stile di vita, personalità e concetto di se stessi Fattori psicologici motivazione, percezione, apprendimento, credenze e atteggiamenti Acquirente Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 3 Il comportamento d’acquisto Il processo di acquisto è la serie di decisioni adottate dall’acquirente, che non sono puramente personali, ma condizionate da influenze esterne I ruoli d’acquisto La complessità dell’acquisto Oltre all’acquirente occorre considerare altri attori/ruoli del processo Carattere programmato o meno dell’acquisto Carattere banale o problematico dei beni per uno specifico consumatore Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 4 Il comportamento d’acquisto Carattere programmato o meno dell’acquisto Il processo di acquisto conduce il consumatore ad elaborare, una ‘lista di spesa’ che contiene gli acquisti programmati e determinerà la scelta del punto vendita nonché la domanda di servizi commerciali Comportamento del consumatore nel punto vendita Acquisti non programmati Acquisti di impulso Il consumatore può decidere di acquistare beni, il cui bisogno era già percepito prima della visita, che altrimenti avrebbero richiesto un’altra spedizione di acquisto e altri costi La visione di un certo prodotto, stimola un bisogno non percepito prima della visita che può portare ad ulteriori acquisti Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 5 Il comportamento d’acquisto Carattere programmato o meno dell’acquisto Ulteriori aspetti da considerare Frequenza di riacquisto Incide sull’esperienza di consumo e sulla velocità del processo decisionale Trade-off tra prezzo e servizio Incide in maniera decisiva sulla scelta della formula distributiva Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 6 Il comportamento d’acquisto Carattere banale o problematico dei beni Beni banali (o di uso corrente, o di largo e generale consumo, o grocery): acquistati con un’elevata frequenza, di modesto valore unitario, per i quali il consumatore tende a ridurre il costo di approvvigionamento, comprimendo la comparazione tra le alternative e le spedizioni di acquisto Beni problematici (o di uso non corrente, o non grocery): sono sia i beni di confronto (o shopping goods) sia i beni ad acquisto speciale (specialty goods), con frequenza di acquisto ridotta, valore unitario elevato, richiesta di una maggiore e più analitica quantità di informazioni, ruolo dei servizi logistici ridotto e aumenta la valenza del supporto informativo al consumatore Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 7 Il cambiamento del contesto e gli effetti sul comportamento d’acquisto Mutamenti nel modello demografico e sociale Struttura demografica Invecchiamento della popolazione, assenza di crescita, incremento dei flussi di immigrazione Struttura economica Aumento medio del saggio di concentrazione della ricchezza Modello familiare Maggiore frequenza di single, minor numero di figli e maggior tasso di occupazione femminile nelle famiglie Modelli di consumo tra ‘casa’ e ‘fuori casa’ Maggior peso dei secondi anche in comparti centrati principalmente sul consumo in casa Nuovi must del consumo Dal salutismo ai prodotti tipici, dal fitness all’entertainment, dall’elettronica ai consumi culturali Crescente tendenza all’integrazione strategica, dell’offerta necessaria a soddisfare categorie di bisogni differenziate Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 8 Il cambiamento del contesto e gli effetti sul comportamento d’acquisto Mutamenti nel contesto politico ed istituzionale Norme di tutela del consumatore Disciplina delle etichette Disciplina dei prodotti a denominazione di origine Disciplina dei prodotti ad indicazione geografica tipica Sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) Sviluppo delle formule commerciali senza punto vendita, prima nel comparto industriali (B2B) e poi nel comparto consumer (B2C) Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 9 Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita L’efficacia dell’interazione tra acquirente ed ambiente di vendita deriva da due fattori: Ambiente del punto vendita struttura del punto vendita atmosfera affollamento Tempi dell’interazione andamento della domanda nel tempo suddivisione dei consumatori in base all’orario dedicato agli acquisti flessibilità degli orari d’acquisto Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 10 Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita L’ambiente di vendita deve caratterizzarsi per opportunità, stimoli e ricompense, presentare proposte per l’acquisto e presentarsi come user friendly Sistemi per accrescere le opportunità di acquisto DPP (Direct Product Profitability), ossia la misurazione del profitto in funzione dello Stock Keeping Unit (SKU), può essere utilizzata per individuare i punti critici del punto vendita e di conseguenza, per ottimizzarne il profitto Collocazione ‘fine-linea’, il punto iniziale o terminale degli scaffali, forte attrattore di attenzione, utilizzato per gli espositori Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 11 Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita L’utilizzo dello spazio, la scelta degli arredi, dei colori, dei profumi e della musica costituiscono l’ambiente del punto vendita La creazione dell’atmosfera intervene sulla conoscenza e sull’umore dell’acquirente influenzandone il comportamento Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 12 Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita Il livello di congestione o affollamento non ingenera sempre la stessa reazione, infatti, in contesti differenti, le persone possono considerarlo talvolta piacevole e talaltra fastidioso L’affollamento può essere anche considerato causa di sovraccarico di stimoli o di stress in grado di influenzare la prestazione del consumatore che potrà essere meno attento ed incline all’acquisto Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 13 Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita I servizi non possono essere accumulati e sono prodotti e distribuiti contemporaneamente I punti vendita subiscono gli effetti dell’irregolarità della domanda ed hanno una possibilità minima di ridurre o limitare la pressione degli orari di punta La maggior parte dei punti vendita è scarsamente frequentato durante ampia parte della giornata, a differenza di quanto avviene in altre fasce orarie in cui si riduce la qualità del servizio Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 14 Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita Coloro che lavorano a tempo pieno Accedono ai punti vendita negli ultimi giorni della settimana e durante l’ultima fase della giornata Tutte le altre persone Accedono ai punti vendita nei primi giorni della settimana e, in particolare, durante la mattina Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 15 Il rapporto tra l’acquirente e l’ambiente di vendita I consumatori evitano i punti vendita negli orari di punta? Le analisi sul comportamento del consumatore evidenziano che, il consumatore sceglie un determinato giorno ed ora in cui effettuare la spesa e le abitudini di acquisto sono per lo più consolidate Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 16 Modelli di analisi del comportamento del cliente: Customer Satisfaction I tre orientamenti della customer satisfaction Psico-cognitivo Considera la soddisfazione del cliente come risultante del confronto tra benefici sperati e benefici reali, e questa può derivare da una valutazione che conferma (confirmation) o non conferma (disconfirmation) le attese del cliente Operativo Ritiene la soddisfazione del cliente un problema di pertinenza solo di alcune funzioni aziendali, ovvero, quelle poste in prossimità del cliente Strategico Pone il cliente in posizione centrale quale molla propulsiva dello sviluppo e della sopravvivenza aziendale Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 17 Modelli di analisi del comportamento del cliente: Customer Satisfaction Gap Analysis Model È un modello sviluppato per far fronte alle carenze che il cliente riscontra nel prodotto/servizio Sulla base degli scostamenti definisce il posizionamento qualitativo dell’offerta Si distingue fra scostamenti: derivanti dall’interazione diretta impresa-cliente (gap esterni), cui appartengono il gap di valore ed il gap di percezione che prescindono dal rapporto decisioni d’impresa e pubblico acquirente (gap interni), cui appartengono il gap di progettazione e il gap di coinvolgimento Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 18 Modelli di analisi del comportamento del cliente: Customer Satisfaction Il modello della Gap Analysis Qualità Progettata Gap di Coinvolgimento Gap di Realizzazione Qualità Offerta Gap di Allineamento Gap di Progettazione Qualità Recepita Qualità Attesa Gap di Sintonia Gap di Valore Gap di Percezione Gap di Consonanza Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese Qualità Percepita 19 Modelli di analisi del comportamento del cliente: Marketing relazionale Fiducia Commitment Fondamentale per il passaggio da transazioni di mercato spot a relazioni di scambio contraddistinte da continuità Desiderio duraturo di instaurare una relazione importante e sostenere sacrifici nel breve periodo per realizzare benefici nel lungo termine Cooperazione Disponibilità ad agire per ottenere risultati comuni o individuali e adozione di comportamenti non finalizzati alla massimizzazione del proprio interesse nel breve periodo Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 20 La fidelizzazione del cliente Fedeltà alla marca (Brand Loyalty) È ben disposto nei confronti di tale marca Acquista la marca con maggior frequenza rispetto ad altre appartenenti alla stessa categoria Acquista la marca, in maniera continuativa, per lunghi periodi di tempo Queste tipologie di fedeltà non sempre coesistono tutte, è possibile che: i clienti pur gradendo una particolare marca non ne acquistano i prodotti si acquistano ingenti quantità di prodotti di una marca, senza avere alcuna propensione particolare l’atteggiamento che si instaura nei confronti di una marca può essere l’effetto, anziché la causa dell’acquisto Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 21 La fidelizzazione del cliente La fedeltà al punto vendita (Store Loyalty) è stata definita come: Acquisti, in sequenza, fatti presso lo stesso punto vendita Frequenza di acquisto ripetuto Quota di acquisti o di spesa che un negozio realizza all’interno della propria categoria commerciale Durata della fedeltà al punto vendita o preferenza accordata Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 22 La fidelizzazione del cliente Teorie sulla fedeltà al punto vendita Limitazione delle risorse La fedeltà al punto vendita ha una connotazione negativa ed è conseguenza di una scarsa disponibilità di risorse Stile di vita “no shopping” La fedeltà ha una connotazione negativa ed è conseguenza del poco tempo da dedicare agli acquisti ed alla scarsa attitudine alla sperimentazione: si è fedeli per svogliatezza Fedeltà discrezionale La fedeltà ha una connotazione positiva, i consumatori utilizzano le risorse che hanno a disposizione per accrescere e non per ridurre la propria fedeltà Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 23 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo Il sistema del consumo Si qualifica come un complesso relazionato di componenti, strutturato su vari livelli di aggregazione con differenziazione verticale, con condivisione di valori in senso orizzontale, finalizzato a supportare e controllare lo svolgimento della funzione di consumo di beni e servizi finali e, in termini evolutivi, a orientare e coordinare tale funzione Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 24 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo La struttura del sistema del consumo La struttura si presenta stratificata, su più livelli: Un primo strato composto dai singoli consumatori e dalle famiglie è numeroso e capillare questi individui non sono tutti interconnessi ma rispettano un principio di connettività locale o di prossimità Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 25 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo La struttura del sistema del consumo Un secondo strato è costituito dai piccoli gruppi e dalle associazioni non riconosciute La maggiore strutturazione di tali componenti è controbilanciata da una: operatività comunque locale scarsa o nulla interconnessione con le altre componenti Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 26 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo La struttura del sistema del consumo Il terzo strato è costituito dalle associazioni di tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori riconosciute Presentano: una forte strutturazione interna con un organo di governo del tutto sviluppato una grande capacità di interconnessione con le altre componenti strutturali dello stesso tipo su tutto il territorio nazionale e su scala sovra nazionale Nella architettura strutturale del sistema svolgono il ruolo di hub, di nodi iperconnessi consentendo a tutta la rete di rimanere unita Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 27 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo La struttura del sistema del consumo Un quarto strato è rappresentato dalle agenzie, dagli uffici governativi, e da componenti di altri sistemi Presentano: un elevato livello di strutturazione interna una notevole interconnessione sia con altre componenti dello stesso tipo sia con le associazioni di tutela dei diritti dei consumatori su tutto il territorio nazionale e su scala sovra nazionale Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 28 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo La struttura del sistema del consumo Associazioni di consumatori riconosciute Piccoli gruppi e associazioni non riconosciute Singoli consumatori, Famiglie Agenzie, Uffici governativi, Componenti di altri sistemi Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 29 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo Sensibilità del sistema del consumo La sensibilità del sistema del consumo indica la sua attitudine a rispondere alle sollecitazioni ricevute Più il sistema è sensibile, meglio recepisce gli stimoli provenienti da segnali deboli Un indicatore del grado di sensibilità del sistema del consumo può essere identificato nel livello minimo di stimolazione (input) necessario a produrre una risposta/reazione (output) Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 30 I rapporti tra sistema distributivo e sistema del consumo Sensibilità del sistema del consumo Ai 1 Area della tolleranza 0 Area della non tolleranza ¯* Si Ai = stato del sistema ¯Si = livello di sollecitazioni Soglia di reazione Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese 1 S̄i 31