“Ai Caduti di Nassiriya” il Parco di Corso Europa a pagina 2 La magia del Natale alle scuole Macchi Claudio Tomasini sul podio del judo a pagina 13 a pagina 24 spazio aperto A N N O X I I N. 1 F E B B R A I O 2 0 0 8 Rivista civica a cura dell’Amministrazione comunale di Somma Lombardo Sped. in abb. post. 45%, art. 2, comma 20/b, legge 662/96 Filiale di Varese Il giorno della Memoria Intervento del Sindaco per i ragazzi delle scuole, in occasione della celebrazione Tra le mie carte ho trovato questo pensiero: “Prova anche tu una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è così bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere felice”. Sono parole tratte dal diario di Anna Frank, la ragazza ebrea tedesca rifugiatasi ad Amsterdam con la famiglia, ed eliminata dal mostro nazista a solo 16 anni, nel lager di Bergen-Belsen. Da quella soffitta dove si nascondeva, Anna vedeva uno squarcio di cielo con la sua luminosità. Quella bellezza l’ha aiutata a scrivere quel pensiero, che vi ho letto, pieno di bontà e di purezza, mentre il mondo sprofondava nel terrore della guerra e nell’odio tra le genti. Ed allora cari ragazzi, nel ricordo di Anna proviamo anche noi a levare il capo verso il cielo, stacchiamoci ogni tanto dalla vita quotidiana, dai computer, dalle play station, dai video giochi e dal telefonino. Alziamo lo sguardo stando in silenzio, scopriamo il gusto del meditare e perché no di dire una preghiera. Sono passati 63 anni da quegli eventi. Viene da vergognarsi di essere uomini e donne. Anna era ebrea. Gli ebrei sono parte della vita cristiana e i cristiani sono parte della vita ebrea. Ho letto un libro dal titolo Mitzvà. Mitzvà è una parola ebraica. La parola Mitzvà è semplice e bellissima, vuoI dire insieme: senso del dovere, carità, rispetto di Dio e degli uomini. È questo che dovete imparare cari ragazzi: il coraggio di non avere paura, il coraggio di non volere il male o la distruzione degli altri popoli. Impariamo a non dimenticare; ricordiamoci sempre di Anna e tutti i vostri coetanei spazzati via dalla follia degli uomini, “passati per un camino e ora sono nel vento” come ci ricorda una bellissima canzone dal titolo “Auschwitz” che ha accompagnato la mia e la giovinezza dei vostri Professori. Il Sindaco Guido Colombo “In onore del prof. Gualdoni” Il Sindaco Guido Colombo Non ho avuto il piacere di conoscere il prof. Umberto Gualdoni a cui oggi va l’affetto e la stima della nostra Città; me ne dispiace. Una considerazione acuta mi è capitata tra le mani scritta da un insegnante che afferma: “Non si insegna quello che si vuole; dirò addirittura che non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere; si insegna e si può insegnare solo quello che si è”. Vedete, ragazzi, tutti possono lasciare una traccia negli altri, e ciò accade anche con le parole ma soprattutto con la presenza, cioè con la testimonianza. La presenza è però esperienza e l’esperienza è sapienza. In latino sapere significa “aver sapore” e quindi il vero sapere è dare senso e gusto alla propria vita e all’altrui vita. Ecco, Umberto si è messo in cattedra avendo “sapienza”, cioè sapore genuino di umanità e verità da trasmettere a tutti voi. Ringraziamolo per il bene che ha fatto, per il seme che ha sparso e per il tempo che ci ha dedicato. Al Professor Umberto Gualdoni il premio “docente dell’anno” Una mattinata di emozioni, venerdì 25 gennaio, presso la Sala civica “Giovanni Paolo II” di Somma Lombardo (VA) per la cerimonia di premiazione de “Il Docente dell’Anno/Gran Premio Power Service”, titolo che per la sua prima edizione è stato conferito al prof. Umberto Gualdoni, già insegnante presso l’Istituto Comprensivo Scolastico “Da Vinci” di Somma Lombardo (Varese). Come documentano le foto, la consegna del riconoscimento si è svolta con collaborazione dell’ICS guidato dal prof. Dionisio Morinelli, che ha fatto gli onori di casa, insieme al sindaco di Somma, Guido Colombo, e all’assessore alla Cultura, Gerardo Locurcio. Strapiena la bellissima sala del Centro civico, una struttura polifunzionale recuperata dalla ex “Casa del balilla”. Presenti oltre 300 studenti dell’istituto, diversi docenti, rappresentanti dei genitori e del consiglio d’istituto. La motivazione ed il significato del riconoscimento andato al prof. Umberto Gualdoni - la cui malattia fortemente invalidante non gli ha con- sentito di essere presente - è stata illustrata da Roberto Alborghetti, direttore di Okay!, intervenuto anche a nome del main sponsor, il Gruppo Power Service. Il prof. Umberto era rappresentato dal figlio Stefano e dal padre, Luciano Gualdoni. Il “benvenuto” era stato dato dal Dirigente scolastico prof. Morinelli, che con parole commosse ha parlato del prof. Gualdoni e del servizio da egli reso alla scuola ed agli studenti, anche attraverso il suo paziente ed entusiasta lavoro di ricercatore storico (sul sito dell’Istituto ha creato una vera e propria “banca della memoria”). Il sindaco, Guido Colombo, ha portato il saluto della cittadinanza, commentando e sottolineando il significato della cerimonia con la lettura di alcuni testi, come un passo tratto da “Il diario di Anna Frank”. Due studenti, a nome degli allievi che hanno avuto il prof. Gualdoni come docente, gli hanno indirizzato espressioni di gratitudine e di amicizia. Il figlio Stefano ha letto un commosso Segue a pagina 2 spazio aperto Intitolato alle 19 vittime italiane e alle 9 irachene dell’attentato terroristico A maggio 2008 il prossimo numero di Spazio Aperto Il termine per la consegna degli articoli da pubblicare sul prossimo numero di Spazio Aperto è stato fissato per il 16 aprile. L’ufficio comunale preposto al ritiro è l’Ufficio Cultura e Biblioteca. amministrazione comunale anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 2 Parco di Corso Europa: “Ai Caduti di Nassiriya” Il 4 Novembre 2007 nell’occasione della Celebrazione della Giornata delle Forze Armate e dell’89° Anniversario della Vittoria della 1ª Guerra Mondiale, la città di Somma Lombardo ha voluto ricordare i Caduti di Nassiriya intitolando loro il Parco di Corso Europa. Tutti ricordano ciò che accadde in Iraq e più precisamente nella città di Nassiriya il 22 Novembre 2003. Il Contingente Italiano composto da militari di varie Armi, tra cui Carabinieri, Paracadutisti, Genieri e Lagunari, fu proditoriamente attaccato nella base “Maestrale” da un commando di terroristi suicidi che provocò la morte di 17 militari e 2 civili italiani e 9 iracheni. Il fatto commosse tutti il mondo, ma soprattutto in Italia vi fu grande partecipazione di popolo alle esequie che avvennero a Roma all’Altare della Patria. Il Consiglio Comunale di Somma già il 13 febbraio 2006 aveva approvato, pressoché all’unanimità, un ordine del giorno presentato dal Consigliere Selvini (A.N.) in cui si chiedeva di dedicare un parco ai caduti in Iraq, in seguito la Giunta Comunale aveva deciso per il Parco di Corso Europa con dedica specifica ai Caduti di Nassiriya, dando mandato al Sindaco ed agli Assessori competenti di organizzare la manifestazione per il successivo 4 Novembre. Con la collaborazione degli Assessori Locurcio e Consonni veniva posato, all’ingresso del Parco, in un’aiuola, un masso di granito con la scritta in bronzo: “Ai Caduti di Nassiriya”. Il giorno della celebrazione per mandato del Sindaco, assente per improrogabili impegni personali, il Vicesindaco Antonella Rossi ed il Consigliere Romano Selvini, hanno dedicato il Parco. Dopo la cerimonia religiosa in Basilica officiata dal Prevosto Don Franco Gallivanone e la Cerimonia Civile al Monumento ai Caduti di Piazza Scipione, dove il Vicesindaco ha celebrato la ricorrenza, le Autorità ed un lungo corteo di Cittadini, accompagnati dalla Banda “La Cittadina” si sono recati al Parco di Corso Europa. Una breve introduzione del Vicesindaco Rossi ha introdotto la benedizione e la preghiera del Prevosto ed il Consigliere Selvini ha pronunciato l’orazione ufficiale. Egli ha ricordato il proditorio attacco alla base “Maestrale” da parte di un nemico invisibile che ha voluto colpire i soldati di “Pace”. Essi erano laggiù con il solo scopo di aiutare l’Iraq ad uscire da una triste dittatura che aveva disseminato di lutti e povertà il Paese. Ha poi ricordato i Caduti, le Armi di appartenenza e il grande commosso saluto del Popolo Italiano ad Essi ed allo loro Famiglie. Il Consigliere ha anche ricordato il sacrificio di tutti i militari Italiani che in ogni parte del mondo sono impegnati per riportare e conservare quel bene supremo che è la libertà dei popoli, “devono essere l’orgoglio della nostra Patria e delle generazioni presenti e future”. L’lnno d’ltalia, interpretato come sempre dalla nostra banda, ha chiuso la toccante cerimonia. L’Amministrazione Comunale Segue dalla prima Al Professor Umberto Gualdoni il premio “docente dell’anno” saluto suggeritogli da papà Umberto, ormai costretto all’immobilità per via di una grave forma di sclerosi. Un momento di grande emozione, accompagnato poi dal conferimento della targa del Gruppo Power Service e da altri doni, tra cui il voucher per un soggiorno-premio di Domina Viaggi Evento. Le parole del Prof. Gualdoni Queste le parole che il prof. Umberto Gualdoni ha affidato al figlio Stefano affinché fossero lette durante la cerimonia: “Essere di nuovo tra voi, sia pur indirettamente, è per me motivo di grande felicità. Questo riconoscimento è giunto tanto gradito quanto inatteso. Ancora oggi ripensando ai giorni trascorsi come insegnante non trovo nel mio operare qualità particolari rispetto a quello di altri colleghi. Certo per me insegnare ai ragazzi è stato, più che un lavoro, un piacere. Questo - come già ho avuto occasione di dire - è stato possibile anche grazie all’amicizia e all’incoraggiamento di tante persone incontrate a scuola e fuori. A tutte queste persone, e in particolare a chi mi ha voluto segnalare per il riconoscimento, al Dirigente Scolastico la mia affettuosa riconoscenza”. La lettera degli ex allievi Carissimo Prof. Umberto, oggi la città di Somma Lombardo è vicina a Lei e alla sua famiglia, piena di gratitudine per tutto ciò che ha fatto per noi alunni e per l’ICS “Leonardo Da Vinci”. La parole più grande che ci viene da dire dal profondo del nostro cuore in questo momento è GRAZIE! Grazie per il sorriso che illuminava le giornate di scuola, per l’affetto e la fiducia che ha sempre dimostrato nei nostri confronti, per averci portato fino in fondo al cammino della scuola media, nonostante la malattia! In particolare oggi ci vengono in mente le belle lezioni di storia che lei preparava con tanto cuore per farci capire che “Storia” non è solo un insieme di date e concetti, ma soprattutto è la narrazione di un cammino umano, che si è compiuto nel bene e nel male. Lei ce lo ha fatto capire non solo con il semplice libro di testo, ma anche con docu- Il XXII Agnesino d’Argento conferito al Prof. Attilio Selvini L’Amministrazione Comunale e la Pro Loco della nostra città hanno conferito il XXII Agnesino d’Argento al sig. Attilio Selvini, Professore Emerito di Topografia e Cartografia alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, per ”... l’impegno profuso nel mondo della cultura e dell’insegnamento, per aver fatto conoscere attraverso i suoi saggi l’amore per la propria terra e le sue genti, per l’impegno civile professato con grande autorevolezza a favore della propria città e del suo territorio”. Grazie Professore per la Tua modestia, perché la modestia, come dice La Bruyère nella sua trattazione, I caratteri: “...è per il merito quello che sono le ombre per le figure di un quadro: gli dà forza e rilievo”. Il Sindaco Guido Colombo menti, immagini, oggetti, mostre, illustrandoci il passato dei nostri nonni e di coloro che ci hanno preceduto. Non potremo mai dimenticarla: tutto ciò che abbiamo fatto insieme sarà sempre per noi un meraviglioso ricordo e lei rimarrà per sempre nei nostri cuori! Grazie Prof!!! Con affetto, alunni classe IIIC. Chi è Prof. Gualdoni Il prof. Umberto Gualdoni è stato nominato “Docente dell’Anno 2007 /Gran Premio Power Service”, iniziativa alla sua prima edizione, attraverso una singolare raccolta pubblica di candidature nel mondo scolastico e nella società civile. Residente a Robecchetto con Induno (Milano), è stato candidato, con dettagliate e articolate motivazioni, da tutto l’Istituto Comprensivo Scolastico “Da Vinci” di Somma Lombardo (Varese) presso cui ha insegnato nella scuola secondaria di 1° grado fino a poco tempo fa, ossia fino a quando una malattia fortemente invalidante l’ha costretto all’immobilità. Ora la sua unica forma di comunicazione è affidata al movimento degli occhi. Fino all’ultimo istante delle sue possibilità, il prof. Gualdoni è stato fisicamente presente a scuola, continuando in attività culturali e didattiche di grande interesse e coinvolgimento degli studenti. Cinquant’anni, sposato, papà di due figli, Umberto Gualdoni si è laureato alla Università Cattolica di Milano nel novembre del 1981 con il punteggio di 110 e lode. Si è perfezionato in filologia moderna ed ha iniziato la docenza di lettere presso la Media di Somma Lombardo, dove ha dato vita ad attività e studi sulla storia locale, con pubblicazione di numerosi saggi, tra cui “La guerra raccontata”, “Somma Lombardo nella bufera della guerra”, “Album del ‘900”. È stato coordinatore de “Il piccolo Leonardo”, testata dell’ICS. Con gli alunni, ha seguito la preparazione di cd e ricerche storiche e didattiche. I lavori hanno avuto l’obiettivo di accrescere negli studenti il livello di conoscenza della propria città e di qualificare la scuola come “laboratorio della memoria”. Ha dato vita anche alla “banca della memoria”, progetto informatico legato al sito dell’ICS “Da Vinci”. La motivazione del premio Questa la motivazione del Premio: ”Un docente vicino ai giovani, ai quali ha saputo e sa trasmettere - anche nella fase attuale della malattia - preziose conoscenze ed esperienze di vita. Ha appassionato gli studenti alla storia, alla letteratura, al cinema, stimolandoli ad avvicinarsi alla tecnologia informatica. Pur colpito da una forma acuta di sclerosi, che l’ha progressivamente reso immobile, è stato fino all’ultimo vicino ai suoi studenti, anche conducendo personalmente attività integrative. La sua sofferenza si è ora trasformata in una esemplare lezione di umanità.” Come noto, è ora in corso la seconda edizione de “Il Docente dell’Anno/ Gran Premio Power Service”. Per informazioni: 035/314720; www.scuolaokay.it Roberto Alborghetti Direttore rivista Okay! spazio aperto amministrazione comunale anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 3 Assessorato all’Ambiente Bando Fondazione Cariplo Nuove opportunità per risparmiare energia Negli ultimi anni si è riscontrato un interesse crescente nei riguardi dell’efficienza energetica degli edifici, anche in campo legislativo. Ciò nonostante si riscontrano ancora oggi numerose difficoltà ad avviare concrete azioni per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti, soprattutto a livello locale. Al la lu ce di q ue ste problematiche Fondazione Cariplo ha pubblicato un Bando per lo stanziamento di fondi destinati ai Comuni finalizzati alla diffusione della conoscenza del problema energetico in campo edilizio. L’interesse per le tematiche energetiche ed ambientali da parte di questa Amministrazione ha portato alla partecipazione al Bando e alla successiva assegnazione, tra i migliori progetti presentati, di un contributo pari a euro 39.000. Il progetto prevede numerose iniziative e attività che vedranno il coinvolgimento anche dei cittadini. Audit energetici Gli audit sono diagnosi energetiche effettuate sugli edifici, allo scopo di comprendere i necessari interventi tecnici e gestionali per ridurre i consumi energetici. Verranno realizzati otto audit energetici su alcuni immobili comunali, scelti a fronte di opportune valutazioni tecniche (verifiche per recenti interventi, elevati consumi dell’immobile, interventi programmati, ecc.). Il progetto prevede due diversi livelli di studio. Audit leggero presso: - Scuola Materna Galli; - Scuola Elementare Rodari; la messa in evidenza di eventuali inefficienze strutturali, impiantistice e gestionali. L’audit di dettaglio invece comporta un approfondimento dell’analisi precedente, con la proposta di possibili interventi di correzione e la loro valutazione economica ed ambientale. Corsi di formazione - Tensostruttura; - Scuola Materna Buratti; - Scuola Media L. Da Vinci. Audit di dettaglio presso: - Palazzo Comunale; - Scuola Materna Secondo Mona; - Centro Socio Educativo. Il primo livello di approfondimento comporta la redazione di una scheda anagraficoimpiantistica degli edifici oggetto di studio; l’analisi delle caratteristiche costruttive ed impiantistiche dell’edificio, i consumi ricavati da bollette e Il Bando prevede inoltre corsi di formazione per tecnici Comunali e amministratori volti a fornire una conoscenza generale degli argomenti legati alle diagnosi energetiche: legislazione, certificazione, tecnologie innovative dell’involucro e degli impianti, fonti rinnovabili, aspetti finanziari e contrattuali. Mostra “l’alternativa in pratica” Nelle giornate 28-29 marzo 2008 sarà allestita una mostra presso la Biblioteca di Via Marconi - Sala Giovanni Paolo II Cinque isole Tematiche offriranno una visione teorica e pratica sulle tematiche legate alle energie rinnovabili, risparmio energetico, risparmio idrico e bioedilizia. Il giorno 28 la mostra resterà aperta per le scuole mentre durante la giornata di sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, sarà possibile la visita da parte di tutti i cittadini. Punto E3 Il progetto prevede l’apertura di uno Sportello informativo (punto E3: Energia, Ecologia, Economia) per tutti i cittadini e le imprese. Nello specifico il servizio di consulenza fornirà informazioni sui seguenti aspetti: - fonti di energia rinnovabile: solare termico, fotovoltaico, geotermia, eolico; ABBIGLIAMENTO FEMMINILE - quadro di riferimento normativo; - soluzioni tecnologiche per il settore residenziale; - soluzioni tecnologiche per il settore terziario e per l’industria; - agevolazioni fiscali ed economiche; - simulazioni di piani finanziari. Verrà inoltre messo a disposizione materiale informativo e documentazione sulle tematiche sopra riportate. Sarà garantita la presenza di un operatore qualificato nei giorni di mercoledì dal 20 febbraio al 7 maggio 2008 dalle ore 15 alle ore 18,30 presso l’Area Tecnica Lavori Pubblici - Ufficio Agenda 21 (1° Piano). Le informazioni potranno essere richieste anche telefonicamente al n. 0331.989054 negli orari di presenza degli esperti oppure all’indirizzo e-mail: e3.sommalombardo@ retesinergie.it Laboratorio mobile presso il Parco Comunale di Corso Europa Dal 23 gennaio al 12 marzo nella nostra città verrà effettuata una campagna di rilevazione dell’inquinamento atmosferico mediante un laboratorio mobile collocato presso il Parco Comunale di Corso Europa. L’iniziativa nasce dalla volontà dell’Ente di approfondire la situazione della qualità dell’aria con la rilevazione dei principali inquinanti: polveri sottili, ossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo e ozono. La realizzazione è stata possibile tramite la disponibilità e la collaborazione dell’Agenzia Regionale della Protezione dell’Ambiente - Dipartimento di Varese che ha messo a disposizione questo sofisticato laboratorio per la misurazione in continuo degli inquinanti. All’Ente resteranno in carico unicamente i costi per la fornitura di energia elettrica. Una volta ultimata la campagna di rilevazione, i risultati verranno resi pubblici. Si ricorda inoltre che è in corso il monitoraggio del particolato atmosferico (PM10) mediante la nostra centralina ubicata quest’anno presso la scuola materna Secondo Mona. ABBIGLIAMENTO MASCHILE PELLICCERIA Via Zancarini, 7 - Tel. 0331 252193 - Somma Lombardo (VA), vicino alla Parrocchia S. Agnese CENTRO ODONTOIATRICO Direttore Sanitario BIANCA DOTT.SSA EMANUELA Medico Chirurgo ODONTOIATRA CASTELLETTO TICINO (NO) Via XXV Aprile, 38 Tel. 0331.962405 - 0331.971413 www.dente.it • e-mail: [email protected] Aut. San. Com.le n. 13303/4/5 IL HOUSE D E S.R.L. • • • • • • • • Coperture civili ed industriali Rimozione amianto Idraulica e lattoneria Pavimentazione e isolamenti Pensiline e pannelli di copertura Ristrutturazione muraria Manutenzione stabili Preventivi e pratiche comunali PER APPUNTAMENTI RIVOLGERSI: Ufficio: Corso Europa, 6 - Somma Lombardo (VA) cell. 349.3092604 - 333.4227109 tel/fax 0331.250122 ◗ ◗ ◗ ◗ Bagni Tosature Stripping Trattamenti specifici ◗ Preparazione cani da esposizione ◗ Accessori e articoli regalo ◗ Taxi dog ◗ Parcheggio interno HANDLING su richiesta Via XXV Aprile, 12/A - Casorate Sempione (VA) tel./fax 0331 295665 - cell. 340 4987411 e-mail: [email protected] spazio aperto amministrazione comunale anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 4 Assessorato all’Ambiente Risparmi risorse, sostieni l’ambiente, migliori il tuo futuro! Fai la differenza: diventa amico del riciclo Questo è lo slogan che è stato scelto per il progetto di educazione ambientale che vedrà protagonisti tutti gli alunni delle scuole elementari e medie di Somma Lombardo a partire dal mese di febbraio e per l’intero anno scolastico 2007/2008. L’Ufficio Ecologia - Tutela Ambientale ha elaborato questo progetto, in accordo e secondo le indicazioni fornite dalle insegnanti del Circolo Didattico G. Rodari e dell’Istituto Comprensivo L. Da Vinci, per far comprendere ai ragazzi quanto sia importante separare i rifiuti, acquistare in modo intelligente per ridurre la loro produzione, trasferire informazioni ai genitori e a chi vive intorno, avviare correttamente la raccolta differenziata nella propria scuola. Gli interventi in classe da parte del tecnico comunale non mancheranno di approfondire la problematica legata all’abbandono di rifiuti nel nostro comune per far comprendere le conseguenze di scorretti comportamenti e indurre i ragazzi ad una maggior sensibilità su questo tema che gioca un ruolo decisivo per il loro futuro. Le metodologie didattiche sono state appositamente studiate in funzione delle diverse fasce d’età privilegiando il gioco, attività pratiche e creative per i più piccoli che verranno guidati alla riscoperta del mondo del riciclo; analisi del territorio tramite schede e approfondimento di specifiche problematiche ambientali per i più grandi. “Fai la differenza: diventa amico del riciclo” vuole essere un invito rivolto alle nuove generazioni ad un maggior senso di responsabilità: solo attraverso il loro contributo è possibile un’inversione di tendenza per risparmiare nuove risorse e per preservare un ambiente più pulito e salubre. Distribuzione dei contenitori del vetro, sacchi gialli e calendario ecologico Si ricorda che: - tutti i cittadini (iscritti all’Ufficio Tributi) che non hanno ricevuto a domicilio i nuovi contenitori del vetro e i sacchi gialli per la raccolta della plastica, potranno rivolgersi per il ritiro all’Ufficio Ecologia durante gli orari di apertura dello Sportello (mercoledì dalle 15 alle 18, giovedì dalle 10 alle 13, sabato dalle 9,30 alle 12); - il servizio di raccolta è garantito anche per eventuali contenitori rigidi e svuotabili esposti in aggiunta al nuovo contenitore appena distribuito; - il calendario ecologico per le aziende e i cittadini è disponibile gratuitamente presso il Centralino del Comune o sul sito www.sommalombardo.info. Assessorato all’Ambiente-Agenda 21 C.U.V. Agenda 21 C.U.V.: progetto “Q21+2” Seminario edilizia sostenibile e risparmio energetico Martedì 4 dicembre, presso la sala Giovanni Paolo II del Comune di Somma Lombardo, si è tenuto il Seminario sull’Edilizia Sostenibile, in collaborazione con l’Agenzia CasaClima. L’incontro è stato promosso dall’Agenda 21 C.U.V., a seguito della presa in carico dell’Azione Pilota “Formazione degli Amministratori e dei Tecnici Comunali” del Piano d’Azione Locale. Obiettivo del seminario: sensibilizzazione alla riduzione dei consumi, aumento del comfort abitativo e concessione di un contributo con- creto per l’ambiente. Nella prima parte si è evidenziato quanto le fonti energetiche fossili (petrolio, gas, uranio) siano sempre più limitate. Questo si può verificare anche dall’aumento dei prezzi energetici che comportano una crescita delle bollette del riscaldamento, della corrente e dell’acqua. Il sistema degli edifici è responsabile del 45% circa del fabbisogno energetico nazionale, e quindi della produzione di anidride carbonica. L’Italia, aderendo al Protocollo di Kyoto, si è impegnata a ridurre del 6,5% le emissioni dei sei tra i più importanti gas serra rispetto al 1990. Questo non è avvenuto anzi, l’emissione di anidride carbonica si è ulteriormente implementata rispetto ai livelli di emissioni nazionali previsti. Attraverso questo seminario si è evidenziato come è possibile coniugare comportamenti ecologici e calcoli economici. Lo spreco di energia si può combattere con l’utilizzo di energie rinnovabili, con una progettazione previdenziale ed una tecnica degli im- Sportello Agenda 21 C.U.V. Presso lo Sportello Agenda 21 C.U.V. è disponibile documentazione informativa relativa agli incentivi, contributi e sovvenzioni (vedi Finanziaria 2008) per: - sostituzione frigoriferi, congelatori e combinati con classe A+ e A++; - sostituzione finestre con infissi in edifici già esistenti; - sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione e non; - riqualificazione energetica degli edifici esistenti e coibentazione di strutture orizzontali e verticali; - installazione di pannelli solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica; - installazione di pannelli solari per acqua calda sanitaria. Inoltre sono disponibili opuscoli sul rispar- VENDITA ED ASSISTENZA MACCHINARI PER GIARDINAGGIO A G. mio dell’acqua, “economia domestica”, utilizzo della compostiera domestica, ecc.. Ogni cittadino si può rivolgere allo Sportello per avere informazioni e materiale divulgativo inerente alle Azioni di Sostenibilità promosse dall’Ente. Il suddetto materiale è scaricabile dal sito: www.agenda21cuv.it Per ulteriori informazioni: Sportello Agenda 21 CUV Area Tecnica - LL.PP. e-mail: [email protected] tel. 0331.989054 - www.agenda21.it Orari sportello: mercoledì dalle 15 alle 18 ALIMENTI DI QUALITÀ PER CANI E GATTI garden sas WIPER Robot Rasaerba ROTTAMAZIONE E PERMUTA DEL VOSTRO USATO VIA MILANO 82 - SOMMA LOMBARDO - TEL. 0331.250.497 pianti rivolta alla sostenibilità ambientale: installazione di pannelli fotovoltaici, isolamento termico, qualità dei serramenti, ventilazione controllata, geotermia, ponti termici, ecc.. Si è poi passati alla normativa regionale in ambito energetico, con l’analisi dei relativi requisiti di prestazione nel caso di edifici di nuova costruzione, di ristrutturazione e manutenzione straordinaria dell’involucro. Il certificato energetico di un edificio garantisce l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e contribuisce a prevederne i costi di gestione. Questo documento deve essere recepito non come una privazione ma come una possibilità di migliorare. Nel pomeriggio sono stati mostrati esempi pratici di costruzioni edili con applicazioni di progettazione ecosostenibili certificati. Per risparmiare energia e ridurre le emissioni di anidride carbonica prodotte dagli edifici è necessaria la collaborazione di tutti: operatori edili, costruttori, progettisti, produttori di materiali, politici, amministratori, fornitori di servizi. Al seminario erano presenti, oltre al Gruppo Tecnico di Coordinamento Agenda 21 CUV, i rappresentanti amministrativi ed i tecnici comunali interessati di tutti i Comuni del CUV. Questo a dimostrare l’impegno della Pubblica Amministrazione nello sviluppo di progetti locali nel rispetto dell’ambiente. Sportello Agenda 21 C.U.V. Rossana Vergani Teo e Ale s.n.c. di Garzonio Matteo e La Mendola Alessandro Posa pavimenti galleggianti * Posa serramenti Perlinature * Pergolati * Lavori di falegnameria Sede legale: Via Pascoli, 85 - 21019 Somma Lombardo (VA) Cell. 333.75.34.198 spazio aperto Rinnovata la convenzione triennale amministrazione comunale anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 5 Televita: un servizio attento e puntuale L’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Somma Lombardo ha rinnovato, con una convenzione triennale, il Servizio di Televita gestito dalla Cooperativa Sociale Iris di Gallarate. Tale servizio si è dimostrato di alta qualità e competenza e interessa, allo stato attuale, una quarantina di cittadini sommesi. Si rivolge a persone sole e anziane, fornendo loro, tramite un collegamento con terminale alla centrale operativa, servizi di soccorso e assistenza. Televita opera nella direzione che l’Assessorato ai Servizi Sociali ritiene più consona e concreta per affrontare le Sei un azienda e cerchi personale? Cerchi il tuo primo lavoro o uno stage?: rivolgiti al servizio Comunale!! Sei disoccupato o vuoi cambiare lavoro? Lo sportello InFormaLavoro dal mese di gennaio, in attesa della prossima apertura del servizio InformaGiovani, in un’ottica di continuo rinnovamento e implementazione amplia il proprio orario di apertura al pubblico: lunedì e mercoledì dalle 16,30 alle 18,00, martedì, giovedì e venerdì dalle 10,00 alle 13,00. Questa però non è la sola novità per il settore lavoro del Comune: accanto ai servizi che fino ad oggi l’InFormalavoro poteva offrire (orientamento scolastico e lavorativo, consultazione di giornali e banche dati di offerte di lavoro, Blog e mailing list) la Città di Somma Lombardo ha ottenuto anche l’autorizzazione dalla Regione Lombardia per poter operare nei servizi al lavoro. Infatti, in base all’art. 6, comma 1 del d.lgs. 276/03, anche i comuni sono autorizzati di diritto allo svolgimento delle attività di intermediazione nella ricerca di lavoro: cioè sarà possibile per le aziende, cooperative e Agenzie per il Lavoro far richiesta di personale direttamente alla SOMMA LOMBARDO Nuova Area Immobiliare Tel. 0331.251.718 Via Maspero, 8 21019 Somma Lombardo (VARESE) necessità dei cittadini che sono in una situazione di bisogno: nella concretezza. Un servizio attento, puntuale, vantaggioso anche dal punto di vista economico, basato sulla competenza de- gli operatori e delle persone che lavorano per Televita. Con gli operatori Televita, l’utente può entrare in contatto in ogni momento per avere consigli, conforto, sostegno, ma anche per comunicare con un’équipe medica in grado di fornire notizie di carattere sanitario. Attraverso il Telesoccorso, invece, è possibile, con un segnale d’allarme trasmesso dalla persona in difficoltà, attivare un immediato contatto, da parte della centrale operativa di Televita, con i soccorritori che gli utenti abbonati avranno evidenziato nella scheda personale. I cittadini che volessero ade- Zona. Mezzana, ultima, favolosa MANSARDA con travi in legno e un ambiente caldo e raccolto. APPARTAMENTO trilocale con doppi servizi e balconi da cui si domina il verde paesaggio circostante. Box doppio e posto auto. DA VISIONARE!! Rif. 107 rire al Servizio di Televita o che fossero interessati ad avere ulteriori informazioni possono rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Somma Lombardo (telefono 0331989016) il lunedì dal- le 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 18.00, il mercoledì dalle 16.30 alle 18.00 e da giovedì a sabato dalle 10.00 alle 12.00. Antonella Rossi Assessore ai Servizi Sociali Associazione Prevedit e Cooperativa Progetto ’98 in collaborazione con Assessorato ai Servizi Sociali Città di Somma Lombardo Cercano volontari/ volontarie Per sostegno compiti con i ragazzi delle scuole medie. Il servizio si svolgerà presso la Fondazione Casolo nei giorni di: martedì e giovedì dalle ore 14,00 alle ore 16,30. L’impegno potrà essere anche di una sola volta alla settimana. Per informazioni rivolgersi a Maria Cristina Ielitro 3333307070. Nonni nella rete Parte un corso gratuito di informatica di base per gli anziani di Somma. I docenti? gli studenti dell’Istituto per Geometri banca dati dello sportello per i Servizi al Lavoro del Comune presso l’ufficio InFormaLavoro. Quindi, per la prima volta in Provincia di Varese un comune, in un’ottica di sempre maggior attenzione all’utente e alle sue necessità reali, potrà operare sul proprio territorio nell’incontro fra SOMMA LOMBARDO: zona verde e tranquilla VILLETTA unifamiliare divisa per il box con terrazzo, porticato e giardino privato. Da € 250.000. Rif. 109 SOMMA LOMBARDO: VILLA INDIPENDENTE su un unico piano, abitazione di 100 mq completamente ristrutturata oltre a bilocale di 60 mq ben rifinito nel cantinato. Giardino di 600 mq con box doppio esterno. Da vedere!!! Rif. 102 SOMMA LOMBARDO: prossima costruzione, zona F.S. vicino a tutti i servizi primari APPARTAMENTI di varie superfici con giardini e terrazze. PRENOTATEVI!!!!. Rif. 154 domanda ed offerta di lavoro. Per avere maggiori informazioni potete contattare il servizio InFormaLavoro (www.iflsommalombardo. blogspot.com) al numero 0331/989017, oppure all’indirizzo e-mail informalavoro @sommalombardo.info. Mirko Pagani SOMMA LOMBARDO: in zona residenziale VILLA INDIPENDENTE libera subito di 105 mq interamente cantinata con box doppio esterno e giardino di 600 mq. € 265.000 Rif. 104 ARSAGO SEPRIO: libera subito, bella villa di testa mq 120 di abitazione con ampio porticato, terrazzo, box e giardino privato su tre lati. € 260.000 Rif. 117 Avrà luogo nei mesi di marzo e aprile un corso gratuito di informatica di base, rivolto agli anziani della nostra città, promosso dall’assessorato ai Servizi Sociali in collaborazione con il servizio InFormaLavoro, l’istituto Geometri, il Centro Anziani e il Circolo Didattico Rodari di Somma Lombardo. Grande novità sarà però il corpo docenti del corso: i ragazzi dell’Istituto Geometri di Somma Lombardo che, mettendo a disposizione il proprio tempo libero, contribuiranno a far avvicinare gli anziani al mondo dell’informatica e all’immensa banca dati di informazioni che è la rete Internet. È previsto un incontro pomeridiano settimanale di circa un’ora e mezza presso l’aula informatica della scuola primaria “Rodari” in via Villoresi (gli orari e il giorno saranno comunicati in seguito) per un totale di 10 lezioni. Questa sarà sicuramente l’occasione per attivare processi intergenerazionali di educazione sociale che, da un lato aiutino gli anziani a comprendere meglio la cultura giovanile, e dall’altro diano una concreta possibilità ai ragazzi di conoscere il grande bagaglio culturale di esperienza che queste persone hanno. Mirko Pagani SOMMA LOMBARDO: in corte centrale, appartamento al piano terra da sistemare di 60 mq per ricavo bilocale + servizi e cortiletto privato. € 60.000 Rif. 103 SOMMA LOMBARDO: zona di campagna, villetta indipendente unico piano mq 120 ed interamente cantinata. Terreno a prato di mq 1800. Rif. 147 SOMMA LOMBARDO: zona ospedale casa indipendente in stile lombardo di mq. 140 abitativi oltre a rustico ristrutturabile mq. 100. Giardino privato. Da vedere!!! Rif. 169 ARSAGO SEPRIO: libera subito, villa indipendente di mq. 140 su un unico piano, completamente cantinata con box triplo. Giardino privato. € 320.000 Rif. 168 SOMMA LOMBARDO: in zona tranquilla e verde, proponiamo casa indipendente con 1500 mq di terreno a prato. Da vedere!!! Rif. 138 spazio aperto amministrazione comunale anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 6 Problematiche giovanili: quali le politiche? Presentiamo qui di seguito i risultati del questionario somministrato ai giovani perché ognuno ne tragga le proprie risultanze e considerazioni. È necessario precisare che esso non è stato pensato e costruito da un esperto di statistica, né da un sociologo o altro esperto del settore, ma da chi vive giornalmente i contatti con i giovani in quanto operatore del Comune addetto a seguire le Politiche Giovanili. Ed è proprio con il contributo, le domande e le richieste dei giovani che è stato costruito il pacchetto delle domande alle quali ha risposto un considerevole numero di giovani. Sono stati individuati alcuni punti di raccolta in luoghi ritenuti di maggior presenza di giovani: 15 box dislocati nella città (biblioteca, centralino del comune, parrocchia, centro commerciale, bar pub, negozi, piscina, Istituto superiore dei Geometri, CFP ecc.). Sono stati raccolti 657 questionari. Circa un terzo di questi è arrivato dai ragazzi delle superiori anche grazie al supporto dei Docenti che hanno stimolato i giovani generalmente restii a parlare delle loro problematiche. lmporta poco che alcuni possano essere ragazzi “di passaggio” e che vivono solo metà della loro giornata, quella scolastica, a Somma, ma vivono le stesse problematiche di quelli sommesi. C’è da notare che un box non è stato recuperato perché smarrito (quello posto all’oratorio). L’Assessore alle Politiche Giovanili Gerardo Locurcio I risultati del questionario “Giovani” All’interno del mondo “giovani” si è deciso di dedicare uno spazio privilegiato ai protagonisti della ricerca per capire, grazie alle loro risposte, quali sono i loro maggiori bisogni ed interessi e cosa potrebbe fare l’Amministrazione locale. Il questionario è stato auto-somministrato ai ragazzi delle classi terze dell’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci, a tutte le classi dell’Istituto Tecnico per Geometri e agli studenti del Centro di Formazione Professionale Ticino Malpensa. In un secondo tempo, nel periodo tra maggio 2007 e luglio 2007 sono stati dislocati per la città 15 contenitori per la raccolta dei questionari (allegati al numero II del giornale comunale “Spazio Aperto” del maggio 2007). Grazie a questi box sono stati raccolti altri 258 questionari. Questo report si compone di 4 parti: • Chi sei? (dati di tipo socio-anagrafici). • Il tempo libero. • I bisogni. • I valori. Chi sei? In totale sono stati elaborati 657 questionari, di cui 387 maschi e 270 femmine. Tra gli intervistati si nota come il maggior numero di risposte provenga dai maschi nella fascia d’età tra i 14 e 17 anni (56%), il 24% sono tra i 18 e 24 anni e solo il 19 % è tra i 25 e 30 anni. Il titolo di studio della maggioranza dei giovani monitorati dal questionario è la licenza media (55%) il 16% ha un diploma di scuola superiore, il 15% una qualifica professionale, il 12% una laurea e solo il 3% un master post-laurea. Tempo libero I ragazzi trascorrono nella maggior parte dei casi il loro tempo libero all’interno del territorio della propria città, solo il 20% degli intervistati, infatti, passa questo tempo nei comuni limitrofi ad oltre 10 km da Somma Lombardo. Un altro dato significativo è che solo il 46 % dei giovani sommesi sono però impegnati in attività extra scolastiche o extra lavorative all’interno di associazioni, che per la maggior parte sono di tipo sportivo (calcio, ginnastica, arti marziali, ecc.) Nel loro tempo libero i giovani di Somma Lombardo si ritrovano con gli amici (28 %), guardano la televisione (13 %) o praticano sport (12%). Solo un numero molto esiguo di ragazzi si interessa di attività di volontariato o artistiche di vario genere. Per quanto riguarda il luoghi di ritrovo maggiormente frequentati restano comunque pub e locali, parchi e oratorio. Cosa faccio nel tempo libero numero risposte Vado al cinema 100 Faccio sport 194 Guardo la TV 217 Mi ritrovo con i miei amici 459 Vado al bar, pub, locali 111 Vado all’oratorio 73 Faccio shopping 70 Frequento corsi di vario genere 20 Visito mostre e musei 16 Vado ai concerti 34 Vado in discoteca 61 % 6% 12% 13% 28% 7% 4% 4% 1% 1% 2% 4% Suono uno strumento Faccio attività artistiche di vario genere Faccio volontariato Vado a teatro Vado allo stadio, palazzetto Vado in piscina Faccio delle gite Visito città d’arte Leggo libri Altro 36 2% 26 21 14 29 38 35 36 52 22 2% 1% 1% 2% 2% 2% 2% 3% 1% I Bisogni La maggioranza dei giovani intervistati (49%) lamenta una mancanza di iniziative e manifestazioni di loro interesse sul territorio comunale e solo un numero esiguo (10%) afferma che pur essendo proposte molte iniziative sul territorio comunale non sono comunque di loro interesse. In particolare, è stato chiesto quali strutture mancano sul territorio: stranamente, un buon numero di ragazzi ha sottolineato la mancanza di una sala multimediale (12%), se pur presente all’interno della Biblioteca Comunale. Questo può essere il segnale forse di una mancanza di pubblicizzazione del servizio. Altre strutture richieste dai giovani sono discoteche (16 %) e piste di pattinaggio (9%). Quali strutture mancano nella tua città? numero di risposte % Sala multimediale 152 12% Centri di aggregazione giovanili 84 7% Parchi e giardini 71 6% Discoteche 206 16% Spazi per convegni, mostre, conferenze 104 8% Piste di pattinaggio 117 9% Campi sportivi 73 6% Piscine 101 8% Cinema 75 6% Librerie 23 2% Sale prova di registrazione 105 8% Musei 103 8% Teatri 60 5% Altro 15 1% Alla luce di queste considerazioni i ragazzi hanno individuato delle iniziative che secondo il loro parere meriterebbero di essere realizzate. Le attività che hanno riscosso il maggior numero di consensi sono state quelle a carattere sportivo (21 %) e a carattere musicale, in particolare fiere del disco (11 %) e concorsi musicali (10 %). È stato proposto anche un quesito relativo alla formazione, che ha messo in luce l’esigenza di avere sul territorio un maggior numero di corsi sportivi (20 %), musicali (15 %), informatici (12 %) e fotografici (11 %). I Valori L’ultimo tema trattato nel questionario riguardava i valori che i ragazzi sentono propri in relazione alle diverse sfere della vita quotidiana: genitoriale, amicale, culturale e sociale. Si evidenzia che, sia la famiglia che il gruppo amicale hanno un ruolo fondamentale nella vita dei ragazzi, soprattutto, come del resto era logico attendersi, per la fascia compresa tra i 14 e 17 anni, che costituisce il 56 % degli intervistati. Fiducia nella famiglia Molto Abbastanza Poco Nulla % 72% 17% 5% 6% Fiducia negli amici Molto Abbastanza Poco Nulla % 46% 42% 8% 4% Infatti, proprio nell’età adolescenziale è maggiormente evidente la ricerca di una propria indipendenza psicologica, manifestata spesso attraverso la ricerca di autonomia nei confronti degli adulti (processo di differenziazione per potersi riconoscere) e il desiderio di integrazione sociale (ricerca del senso di appartenenza al gruppo). Lo sviluppo affettivo, cognitivo e coporeo sono passaggi fondamentali ed obbligati per la crescita verso l’età adulta: tali processi sono facilmente riscontrabili nelle risposte ottenute alle domande del questionario in relazione ai propri valori personali. È necessario tenere in debita considerazione anche il risultato ottenuto in relativamente alla fiducia riposta nelle forze dell’ordine, nello Stato, nella Pubblica Amministrazione e nelle Comunità Religiose: forse specchio di un malessere e di un disinteressamento che supera i confini territoriali di un Comune. Fiducia nelle forze dell’ordine Molto Abbastanza Poco Nulla Fiducia comunità religiose % Molto 13% Abbastanza 24% Poco 36% Nulla 27% Fiducia nei partiti politici Molto Abbastanza Poco Nulla % 5% 18% 36% 41% Fiducia nello stato Molto Abbastanza Poco Nulla % 7% 32% 38% 23% Fiducia nell’Amministrazione pubblica Molto Abbastanza Poco Nulla % 6% 30% 41% 23% Fiducia nelle associazioni di volontariato% Molto 16% Abbastanza 39% Poco 29% Nulla 16% Mirko Pagani TOVO GARDEN di Massimo Tovo Via Ronchi, 16 - Tel. 0331.255.390 - Somma Lombardo ROTTAMAZIONE MOTOSEGHE OCCASIONI DA NON PERDERE!!! % 72% 17% 5% 6% Via Processione, 54 - 21019 Somma Lombardo (VA) (zona industriale) - tel./fax 0331.256009 • Progettazione • Allestimento e manutenzione di parchi giardini e terrazzi • Interventi in tree climbing • V.T.A. • Impianti di irrigazione spazio aperto Relazione del Sindaco sul percorso politicoamministrativo del nosocomio cittadino amministrazione comunale anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 7 La situazione dell’Ospedale “Bellini” Ritengo utile far precedere questa mia breve relazione sull’attuale situazione funzionale dell’Ospedale “Bellini”, da una breve memoria del percorso politico-amministrativo che ci ha condotto a questo punto. Esso servirà sia per meglio comprendere la situazione attuale, sia per non reiterare inutili proposte già formulate e dibattute che per sfatare definitivamente quell’atteggiamento insipiente che induce l’identificare il nostro impegno per l’ospedale “Bellini” per una anacronistica iniziativa campanilistica. In proposito ribadisco con fierezza e convinzione che adoperarsi per il funzionamento ottimale del Nosocomio è un dovere verso i cittadini di ieri che l’hanno voluto, assumendosi enormi sacrifici, e un impegno per quelli di domani ai quali spetta a me consegnarlo ben funzionante, sottraendolo alla logica che oggi lo vede anche luogo di “parcheggio” di personale inviso a Gallarate. Fin dal 1981 l’obiettivo di chi ha governato la sanità di questo territorio fu quello di convertire il “Bellini” in una struttura per lungo degenza geriatria, ignorando la realtà e chiudendo ottusamente gli occhi davanti all’evidenza che denunciava, a chiare cifre statistiche, l’efficienza del servizio e l’affluenza di utenza che superava i confini del bacino attribuitogli sulla carta. La forza dell’utilità del suo servizio territoriale e l’impegno dei miei concittadini costituitisi nel COMITATO PRO OSPEDALE hanno fatto sì che il Nosocomio continuasse ad essere una struttura per acuti, in una posizione strategica per questo territorio densamente abitato e con una grande infrastruttura trasportistica - Malpensaposta a pochi chilometri di distanza. Sorvolando su molte assurdità burocratiche e ottusità politiche l’anno orribilis fu il 1997, quando l’allora direttore generale BERGER chiuse il reparto di chirurgia e ridusse l’orario di apertura del pronto soccorso portandolo a sole 6 ore, dalle 8 alle 14, con chiusura del sabato e della domenica e trasformandolo in primo intervento. L’uscente direttore generale RANIA in una seduta aperta di Consiglio Comunale, anno 1998, chiese un periodo di studio per cercare di porre rimedio alla demolizione del “Bellini” perpetrata dal suo predecessore, periodo di studio che sfocio nel Piano Operativo Aziendale 1999/2001. Potenziamento del nosocomio “Bellini” con: 1. prolungamento del primo intervento dalle 8 alle 20, riapertura al sabato ed alla domenica con even- Ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Somma Lombardo a favore dell’Ospedale Bellini e della Day Surgery Il Consiglio Comunale di Somma Lombardo Visto: che quanto previsto nel Piano Strategico Aziendale dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate relativamente all’Ospedale Bellini è stato solo parzialmente realizzato e che, in particolare, il previsto potenziamento della Day Surgery non è stato ancora attuato; Considerata l’importanza di: prevedere la piena attuazione del P.O.A. 2008 e l’ampliamento a sostegno della Day Surgery dell’Ospedale Bellini di Somma Lombardo; evitare, in ogni caso, la trasformazione dell’Ospedale Bellini in mera riabilitazione estensiva; attrezzare e/ o strutturare con indipendenza gestionale la Day Surgery di Somma Lombardo, provvedendo alla contestuale sinergia tra la stessa e il Pronto Soccorso del Bellini; Verificato: l’elevato livello, sia quantitativo che qualitativo, delle prestazioni erogate dalla Day Surgery e del positivo contributo che la stessa apporta all’intera Azienda Ospedaliera; CHIEDE che venga attuato il P.O.A. 2008 con tutte le possibili implementazioni a sostegno della Day Surgery del Bellini; che il futuro Piano Operativo Aziendale sia oggetto di approfondito dibattito tra i diversi livelli istituzionali e, tenendo debitamente conto delle considerazioni espresse in questo documento, assuma tra i suoi obiettivi prioritari lo sviluppo della Day Surgery presso l’Ospedale Bellini di Somma Lombardo; che i servizi svolti dalla Day Surgery vengano debitamente pubblicizzati. Ritenendo, in ogni caso, opportuno che la Direzione dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate, prima di ogni decisione in merito al futuro dell’Ospedale Bellini di Somma Lombardo, debba relazionare sia agli organi amministrativi del Comune, Sindaco e Giunta, sia in apposita seduta del Consiglio Comunale, impegna e da preciso mandato al Sindaco e alla Giunta di promuovere e effettuare incontri a tutti i livelli, istituzionali e non, finalizzati a concretizzare quanto sopra considerato e richiesto. tuale estensione nelle 24 ore in considerazione dello sviluppo aeroportuale di Malpensa; 2. nomina del primario di medicina e potenziamento del centro per ipertensione arteriosa; 3. ristrutturazione delle due sale operatorie poste al secondo piano della struttura ospedaliera, ancor oggi inagibili, perché, scandalo nello scandalo, i finanziamenti regionali ottenuti furono dall’Azienda Sanitaria di Gallarate restituiti, perché non spesi; 4. attivazione di 12 posti letto di Day Surgery aziendale; 5. attivazione di 12 posti letto di Five Surgery (chirurgia di 5 gg.); 6. attivazione di 12 posti letto di ortopedia; 7. mantenimento dell’attività chirurgica anche in supporto alle urgenze del primo intervento. Confortati dal Piano Operativo Aziendale i miei concittadini costituirono un COMITATO pro TAC per il potenziamento della struttura Ospedaliera mediante una moderna apparecchiatura, e ciò per dare un servizio migliore ai pazienti abbattendo, di fatto, la lista di attesa; in cambio ottennero dalla direzione generale la presenza costante di un radiologo che rimase, però, solo per un anno. L’apparecchiatura, però, non è mai stata utilizzata in tutta la sua efficienza mortificando le attese dei pazienti e l’impegno tenace di chi ha lavorato e lavora tutt’oggi al “Bellini”, e ciò per lo scarso impegno (aggiornamento professionale) dei radiologi alle dipendenze dell’Ospedale di Gallarate. Col passare degli anni soltanto alcune promesse sono state mantenute, mentre quelle qualificanti si sono perse per strada, sino all’affermazione rilasciata nell’ottobre ultimo scorso dal direttore RANIA sulla istituzione di 22 posti letto di riabilitazione geriatria di mantenimento dell’ex chirurgia. La Day Surgery fu istituita con deliberazione n. 1124 del 14 ottobre 1998, e nel suo declinare, l’Unità Organizzativa Chirurgica Multidisciplinare contava 36 posti letto ed una struttura di personale composta da: un responsabile medico dott. Gianfranco Vanelli; tre dirigenti medici; un capo sala; cinque infermieri professionali; tre ausiliari. Nel 2001 si dimise il dott. Vanelli; nel 2002 il dott. Bresciani e il dott. Cinelli venne trasferito al pronto soccorso di Gallarate; all’inizio del 2003 il dott. Pesda chiese il trasferimento ad Angera. Tutto ciò a dimostrazione del disinteresse perpetrato da Gallarate nei confronti di un servizio professionale di qualità richiesto dagli utenti. Così l’attività si ridusse fortemente e venne mantenuta operativa dai medici che a rotazione provenivano dall’Ospedale di Gallarate. Nel 2003 venne nominato responsabile il dott. Valter Ferri, ortopedico, che diede subito ottimo impulso alla Day Surgery con oltre 1090 interventi l’anno. I dati definitivi dal 1998 al 2006 indicano in 7.200 gli interventi eseguiti in D.S.; in 18.000 le visite effettuate e ben 15.000 interventi ambulatoriali. Ad oggi la Day Surgery esegue cinque interventi al giorno dal lunedì al venerdì per 45 settimane lavorative. Se si autorizzasse anche la seduta operativa del venerdì si avrebbero 270 interventi in più all’anno, e con il potenziamento del personale medico ambulatoriale si opererebbe in specialità quali la ginecologia, l’urologia ecc. riducendo notevolmente le liste di attesa, così da non costringere tutti gli utenti che di fatto chiedono prestazioni al “Bellini” a rivolgersi presso strutture private accreditate. L’ortopedia attualmente ese- gue la metà degli interventi annuali di routine: spalla, mano, ginocchio e piede, ma potrebbe porsi anche per interventi di robotica protesica e mininvasiva, perché questa è la chirurgia del domani e perché al “Bellini” vi è professionalità e competenza. Oggi il dott. Ferri è comandato anche in ortopedia ad Angera, e ciò nuovamente a dimostrazione della scarsa attenzione posta da Gallarate nei confronti del nostro nosocomio, e di un servizio che può e deve essere fiore all’occhiello dell’intera Azienda Ospedaliera. Della Radiologia qualcosa ho già accennato. Mi preme ricordare che l’organico prevede la presenza di tre medici, invece dal 2005 ne è rimasto uno in servizio, costringendo i miei concittadini a spostarsi tra Gallarate ed Angera. La refertazione degli esami dipende da Gallarate e i tempi di risposta non rispettano mai quelli stabiliti per legge, inoltre dalla metà del 2007 dalle ore 16 alle 8 il sabato è stata tolta la reperibilità medica. Ciò che è importante osservare è che dei tre ospedali del Sant’Antonio Abate Somma è essenziale, perché ne aumenta il peso e dà forza all’intera Azienda; se non ci fosse, Gallarate si smembrerebbe. Somma non ha paura di presentarsi, perché Somma ha sempre lavorato ed ha sempre prodotto (i dati statistici lo dimostrano), ed anzi può fare molto di più e lo sta già facendo anche con la mortificazione di questi anni; immaginiamo un po’ cosa potrebbe essere oggi il “Bellini”, e di riflesso l’intera Azienda Ospedaliera, se fosse stato assecondato nella sua nuova specializzazione, considerato che Somma ha ed ha sempre avuto un suo naturale bacino d’utenza con una densità territoriale elevata per numero di abitanti che travalica i confini regionali verso il Piemonte. Importante, comunque, e non ripercorre il solito circuito “mentale regionale” che Somma è vicina a Gallarate (ma Gallarate è più vicina a Busto, ma questa è un’area fortemente urbanizzata!) e che c’è bisogno di occupare un territorio che è sguarnito e quindi: Angera ha più senso. Questa affermazione, che apparentemente è una “grande pensata”, di fatto non corrisponde alla consuetudine, al costume e quindi alla mentalità della gente; la realtà sta smentendo Angera: non ha bacino, non è assecondata realisticamente dai dati di fatto (le statistiche lo dimostrano) ed è sostenuta solamente da logiche di tipo aziendale. Guido Colombo spazio aperto ...Una leggenda per bambini che può piacere a tutti. E se così fosse ci sarà un seguito cultura anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 8 Il topogatto La leggenda narra che una notte, al Castello dei Visconti di S. Vito di Somma Lombardo alcuni malintenzionati tentarono di entrare senza referenza alcuna; di nascosto! Il Marchese Ermes, disorientato dalle fanciulle invitate alle sue danze e da fiumi di antico vino e leccornie non si accorse di nulla. Stava per avvenire il furto del secolo. I ladri dovettero dare ben più della loro esperienza per poter accedere al Castello ed entrare senza essere invitati! Chi ha provato esibendo un falso invito e fu scoperto, c’è chi diceva di conoscere bene il signor Ermes ma non era vero, c’è chi tentava l’ingresso travestendosi da gendarme ma veniva smascherato dallo stesso Marchese che per i suoi precedenti bagordi ben tutti li conosceva!... Chi invece lavorava al circo, tentava di saltare, con i più impensabili stratagemmi, il contorno del Castello che era pieno d’acqua e di coccodrilli ma decideva poi di lasciar perdere perché troppo pericoloso. L’accesso al Castello era possibile solamente quando il ponte levatoio era abbassato e se nessuno era atteso veniva alzato in modo tale che tutto intorno nessuno potesse passare per l’acqua stagnante e soprattutto per i coccodrilli che ci vivevano. L’unico che poteva riuscirci era il TOPOGATTO. Così veniva soprannominato da chi compiacendosi diceva di conoscer tale. Era piccolo e veloce come un topolino e nel contempo silenzioso e astuto come un micio che non si lamenta mai. Nessuno riusciva ne a vederlo ne a sentirlo... e ... in barba alle guardie riuscendo a passare anche attraverso le sbarre delle finestre, riuscì ad entrare senza troppo farsi notare. La guardia del Castello che viveva da sentinella dell’intero Castello e non dormiva mai, si accorse che quella notte si accesero e si spensero due volte le luci della sala del Marchese, che custodiva la più antica raccolta di figurine d’oro zecchino di Conti L’angolo di Rodari e Baroni dei “tempi andati” e dei suoi avi, diversamente dal solito e andò a vedere da vicino... ...Allarmi!? Allarmi?! pensò. Ma non diede nessun allarme. Per poter catturare il topogatto necessitavano rinforzi: tornò nella sua torretta in fretta ma senza far rumore e con il segnale che solo lui conosceva chiese aiuto al Conte Catoretti del vicino Maniero-scuderia di Casorate Sempione che mandò subito anzi immediatamente la cavalleria; passando per le gallerie sotterranee segrete per non farsi vedere, per non farsi notare e per non destare preoccupazioni in Somma, nel paese, inutilmente scompigli intorno al Castello che il Marchese non voleva. ...Il TOPOGATTO è stato circondato, dicevano quelli della cavalleria! Tutto risol- Il gregario Filastrocca del gregario corridore proletario, che ai campioni di mestiere deve far da cameriere, e sul piatto, senza gloria, serve loro la vittoria. Al traguardo, quando arriva, non ha applausi, non evviva. Col salario che si piglia fa campare la famiglia e da vecchio poi si acquista un negozio da ciclista o un baretto, anche più spesso, con la macchina per l’espresso. Gianni Rodari to signor Marchese è stato Circondato. ...Prendetelo disse il signor Ermes, lo voglio conoscere (icc,icc..) quel simpatico furfante!!... Cosa pensava (icc) di entrare così (icc) senza essere invitatooo?! Ma ancor prima del loro arrivo avendo sentito come un terremoto per il galoppo della cavalleria in avvicinamento, astuto come un gatto e con la velocità di un topo se la diede a gambe senza nulla rubare ma prese un gran spavento da farsi scappare la voglia delle sue invenzioni contro la legge. Il Marchese Ermes ringraziò personalmente l’amico Conte Catoretti;... .serata (icc) movimentata! (un po’); invitandolo alla prossima festa e di non lasciare incustodito il suo di Castello!! (oh oh, avrò avuto mica io delle visite nel frattempo!! oh oh!) Ma no! Un brindisi al TOPOGATTO e tutto è bene ciò che finisce bene. Alessandro Pivetti un’altra, e l’avrebbe capito nelle settimane successive. Quella casa era strana: per quanto perfettamente in ordine e piena di mobili, pareva mancare di quella sensazione di focolare, di vita a cui lui era abituato. Anche nella camera che il proprietario gli assegnò percepì quella sensazione, e in ogni caso quella non era una stanza per migranti. Non capiva, ma presto avrebbe compreso. L’uomo, impiegato della stessa fabbrica dov’era stato assunto lui, era una persona gentile, più nei gesti che nelle parole, perché parlava poco. Nel tempo però riuscirono, se non proprio ad entrare in confidenza, perlomeno a spezzare certi prolungati e imbarazzanti silenzi. Un giorno, tornando insieme dal lavoro, si fermarono in un bar e fu lì che l’uomo trovò il coraggio di raccontare quello che non avrebbe voluto dire, e lui ascoltò quello che non avrebbe voluto sentire. Poche parole, tirate fuori a fatica con una voce impastata dall’emozione; parlò di un figlio, l’unico figlio, perso alcuni anni prima, poi guardando in faccia il giovane disse: - Si chiamava come te. Capì! Di colpo capì perché l’aveva accolto in casa, l’atteggiamento paterno che aveva nei suoi confronti, quel piattino con una mela che tutte le sere trovava sul comodino della sua stanza, quel bussare delicato alla porta per dirgli che era ora di alzarsi e di andare in fabbrica. Di colpo capì, ma avrebbe preferito ignorare. Restò ancora alcuni mesi: il tempo di rendersi conto che quel lavoro non stava aggiungendo valore alla sua vita, che a parte l’amicizia con la persona che l’ospitava, niente lo legava a quella terra. Il giorno che ripartì, l’uomo lo accompagnò alla stazione. Non gli chiese più di restare, come aveva fatto nelle ultime settimane, lo abbracciò e poi gli consegnò un sacchetto di mele. Non gli strappò la valigia di mano, come fece suo padre alcuni mesi prima, ma in quell’istante, in quel preciso istante, ritrovò la stessa amara sensazione. Cercò d’immaginare lo stato d’animo, d’interpretare il groviglio di emozioni dell’uomo che aveva di fronte e vide un treno partire e, dal finestrino di una vettura, due ragazzi salutare; e sulla banchina una persona correre, in un vano tentativo di salire sul treno ormai in movimento. Cercò d’immaginare e provò dolore, e rabbia per un destino che stava togliendo a quel padre l’illusione di un secondo figlio. Provò dolore. E rabbia. Il secondo figlio Con una valigia, un sacchetto di mele, un biglietto di solo ritorno... Sul ripiano bagagli del treno: una valigia di cuoio, un pacco contenente alcuni scampoli di ricami Sangallo, un sacchetto di mele. Nella tasca della giacca: il passaporto, il portafoglio con un biglietto di solo ritorno e alcune banconote della Confederazione. Alle spalle sei mesi di lavoro nella Svizzera tedesca; davanti a sé la strada ferrata verso casa. Ancora poche ore ed avrebbe ritrovato i genitori e, forse, la fidanzata. Lui, a differenza di tanti altri, non era partito per fame e nemmeno per soldi, anche se a dirla tutta gli avevano assicurato che lì, nel paese di Guglielmo Tell, quello che aveva fatto passare al figlio Gualtierino la voglia di mangiare le mele, un operaio metalmeccanico specializzato come lui avrebbe senz’altro guadagnato bene, certamente più che in Italia. Né per fame, né per soldi: decise di partire perché lo avevano già fatto alcuni suoi amici e anche per il desiderio di una nuova esperienza. Si licenziò dall’officina aeronautica dove lavorava e via. Partì, ma non fu così semplice. Suo padre si mise di traverso; della Svizzera, per di più tedesca, non voleva proprio sentirne parlare. No, proprio non capiva quella decisione affrettata, il lasciare un posto di lavoro sicuro, una vita tutto sommato comoda, per andare in mezzo ai crucchi; e pensare che il figlio qualche anno prima, durante la resistenza, aveva rischiato la vita per cercare di rimandarli a casa loro, i crucchi. Anche la sua ragazza lo minacciò: - Se parti, io ti lascio! Il giorno che a piedi andò alla stazione, non c’era nessuno ad accompagnarlo; il padre sino all’ultimo tentò di fermarlo strappandogli la valigia, ma poi, di fronte alla cocciutaggine del figlio, si arrese e lo lasciò al suo destino, salutandolo con affetto, e rabbia nello stesso tempo. Arrivato a destinazione, alcune persone lo accompagnarono nel villaggio dove vivevano gli immigrati italiani. Il caposquadra che lo prese in consegna parlò chiaro e disse che le nuove baracche non erano ancora pronte, quindi nel frattempo doveva dormire su, nel solaio; gli consigliò di usare la valigia come cuscino e non per stare più comodo, come aveva pensato lui in un primo momento, ma per evitare che nella notte sparisse. Alla fine, non contento, usò pure una scarica di parole ironiche per esprimere il suo punto di vista sulla decisione del ragazzo di venire a lavorare in Svizzera. Cominciamo bene, cominciamo proprio bene, pensò prima di addormentarsi. Restò solo alcune notti in quel dormitorio umido e maleodorante. Nei giorni successivi prese a girare il paese alla ricerca di una camera in affitto; per capire e farsi intendere da quelle persone, che parlavano una lingua di cui lui non intuiva nemmeno i punti e le virgole, si fece accompagnare da un amico che, avendo passato un lungo periodo di “ villeggiatura “ nei campi d’internamento nazisti, parlava discretamente il tedesco. Niente da fare: appena capivano che era italiano, riceveva subito un secco rifiuto, spesso contornato da frasi per lui incomprensibili, che il suo amico si rifiutava di tradurre, ma che, dal tono, si capiva bene non essere di benvenuto. Strideva quell’atteggiamento con il famoso motto svizzero: “Uno per tutti, tutti per uno”. Era quasi intenzionato a rinunciare, ma decise di fare ancora un tentativo. Dalla strada vide un uomo indaffarato a pulire il giardino di casa e si avvicinò; mascherò la stanchezza e lo scoramento con un timido sorriso e poi, educatamente, domandò a quel signore se aveva una camera da affittare. L’uomo, con atteggiamento distaccato, gli chiese il passaporto; quando vide che non era del sud, e ci tenne a precisarlo, disse di sì. La ragione di quel sì però era Con una valigia, un sacchetto di mele, un biglietto di solo ritorno. Verso casa. Ermanno Bresciani spazio aperto cultura anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 9 Pellegrinaggi (Prima parte) peggio vicino Nauplia... nel frattempo mi immaginavo Schliemann rivoltarsi nella tomba! Certo che un viaggio in Grecia non può essere il frutto di un’improvvisazione, dell’idea che questa terra dalla millenaria civiltà non sia altro che un luogo deputato a vacanze “sole e mare”. Siti archeologici come Micene, Delfi, Olimpia... non vanno guardati, vanno interpretati, quasi studiati preventivamente, altrimenti si possono vedere effettivamente solo “quattro sassi”. Ovvio che le coste elleniche danno la possibilità di scoprire spiagge e golfi marini degni del paradiso... ma non si può giungere al cospetto dei Padri della civiltà (perlomeno delle loro vestigia) e trattarli con sufficienza. La Grecia, soprattutto quella continentale e peloponnesiaca, si deve visitare come una sorta di pellegrinaggio... civile. Pellegrinaggio a ringraziamento di ciò che quella civiltà ha fatto ed ha permesso che noi potessimo fare in seguito. E come qualunque pellegrinaggio va fatto rigorosamente con lentezza e povertà: niente pullman lussuosi, alberghi a cinque stelle e ristoranti con locale climatiz- Il ragazzo disse: “...Non sono altro che quattro sassi sparsi...”. Il giovane si riferiva alla visita effettuata alle rovine di Micene, nostra meta il giorno seguente! Avevamo scambiato qualche parola essendo noi gli unici italiani oltre loro nel cam- zato e menu italiano! In Grecia si viaggia con il sole a picco sulla testa, il finestrino abbassato per sentire i rumori del solleone, si mangia nelle taverne dove il pesce lo scegli tu dalla cesta del pescato e i polipi sono stesi ad asciugare sul filo dei panni... In Grecia si va per vedere come millenni fa avessero già raggiunto una perfezione nelle arti la cui bellezza viene tuttora presa ad esempio e copiata. In Grecia si viaggia per cercare di capire, e poi se non si capisce tutto fa niente, l’importante è provarci, dopotutto non è una lezione universitaria: è un pellegrinaggio! Stefano Dal Tin cazione linguistica, che si ritrovano lontane dalla famiglia d’origine e che, “costrette” a casa da bimbi piccoli, hanno poche occasioni di socializzazione e di alfabetizzazione. L’intento è quello di offrire loro strumenti linguistici e informazioni sul mondo dei servizi (strutture sanitarie, scuola, uffici...) che le aiutino a comprendere meglio il percorso formativo dei propri figli, così da esserne sempre più coinvolte. Con questa iniziativa la scuola, diviene luogo privilegiato del percorso di integrazione che non è assimilazione ma interazione, ovvero creazione di un modo di vivere di nuovo tipo, che può nascere solo dalla conoscenza reciproca, dall’informazione sui diritti/doveri, dalla tolleranza, dallo scambio. Tre docenti delle scuole del In tutte le case tutti lo leggono Scegli questo giornale per la tua pubblicità Telefona a Il Guado Corbetta (MI) Tel. 02.972111 - Fax 02.97211280 Circolo si alternano nell’insegnamento il giovedì dalle 16 alle 18. Tutte le mamme che volessero frequentare le lezioni possono iscriversi entro il 28 febbraio presso la Direzione del Circolo “G. Rodari” - via Visconti di Modrone, 12 - tel 0331/256317. M. Teresa Pandolfi Referente Circolo Didattico Somma Lombardo Ricordo il Po Nei ricordi miei ci sei anche tu grande fiume della mia gioventù. Solo a pensare a te ricordo i tempi passati insieme ai miei fratelli... zoccoletti, vestiti sbiaditi, cappelli di paglia. Ruzzolavamo giù per gli argini felici e spensierati. Schiacciando l’erba che emanava profumo di violette e margherite. Verso l’imbrunire il sole si specchiava nelle tue dolci, dolenti, acque... È l’ora di tornare. Raccogliemmo mazzolini di viole e margherite da donare al dolce viso di nostra madre che ci stava ad aspettare. Franca Naldi di Visentin Zuillo & C. snc Possibilità di auto sostitutiva Via Giusti n. 68 - Somma Lombardo tel. 0331.253.348 - fax 0331.250.850 e-mail: [email protected] www.carrvisentin.it Via Milano, 87 - 21019 Somma Lombardo (VA) Telefono 0331.256.298 - Fax 0331.252.613 APPARTAMENTO TIPO B APPARTAMENTO TIPO A PIANO TERRA CON GIARDINO PRIVATO PIANO PRIMO CON BALCONI PIANO INTERRATO CON BOX AUTO VENDE villette e appartamenti con giardino - Piscina e panorama sul “Mare di ulivi” Camping Kastraki - Kastraki Assinis - Direttamente sul mare del golfo dell’Argolide!!! Note di viaggio: L’uso del campeggio è la soluzione più indicata, sono molto diffusi e presenti nei dintorni dei luoghi più interessanti, spesso dispongono di piscina quando il mare è lontano e sempre presente almeno una tipica locanda con piatti strettamente locali (ah la mousakà che delizia). Naturalmente scordatevi un tappeto erboso dove piantare la tenda! Alcuni indirizzi?: Camping Meteora Garden La scuola delle mamme Da gennaio, per due ore la settimana, un gruppo di donne (marocchine, pakistane, senegalesi, indiane, romene ecc...) seguono un corso di italiano presso la Direzione del Circolo “G. Rodari”. Sono le iscritte alla Scuola delle Mamme, iniziativa voluta dal Circolo in favore di tutte quelle mamme di alunni stranieri che hanno difficoltà di comuni- - Kalambaka- Ti accolgono con un dolcetto tipico, piscina e vista imperdibile sulle Meteore. Delphi -Sulla strada per il sito archeologico di Delfi PER INFORMAZIONI PIANO MANSARDA 0331/23.40.49 spazio aperto cultura anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 10 I due bassorilievi della “Casa del Balilla” 2004 - I due pannelli in bronzo patinato opera dello scultore Pino Di Gennaro attualmente sulle due torrette Nel maggio 2004 avvalendomi anche degli scritti dello storico di Somma Lombardo, maestro Enrico Colombo, scrissi su “Spazio Aperto” una cronistoria di quella che per motivazioni storiche continuo a chiamare la “Casa del Balilla” non solo perché questo è il suo nome originale, ma perché il rifacimento dello stabile, lasciato per lunghi anni ad una colpevole incuria, è stato riportato alla sua primaria bellezza (grazie alla giunta di sinistra-centro amministrata da Claudio Brovelli) nei minimi particolari, come fu ideata nel 1930 dall’allora regime. Non starò qui a ripetere quanto già allora riportato con dovizia di particolari sulla “Casa del Balilla”, dei nomi di tutti coloro che contribuirono a renderla viva e vitale, dei pregi, dei vantaggi per la comunità che ebbe nel passato, che ha nel presente e avrà nel futuro. Mi vorrei soffermare solo su un particolare che l’allora incompletezza esterna dello stabile non mi diede modo di parlarne. Mi riferisco ai due affreschi decorativi di metri 2,00x2,60, posti sulle due torrette della “Casa del Balilla”, che il 20 febbraio 1938 il noto pittore sommese Mario Broggi realizzò in collaborazione con un altro pittore, Guido Valli, per abbellime ulteriormente l’ingresso principale. L’incuria dello stabile per lunghi anni e l’imbecillità di qualche “nulla facente” nell’immediato dopoguer- 1938 - Le due opere pittoriche m 1.2,00x2,60 di Mario Broggi poste sulle due torrette della “Casa del Balilla” ra resero i dipinti alquanto precari. Se fossimo stati più rispettosi della propria storia, (anche di quella magari non da tutti condivisa) quei dipinti, di un’epoca ormai lontana, senza remora alcuna, si sarebbero potuti tranquillamente recuperare, affidandoli per il loro restauro, ad uno dei tanti bravi pittori sommesi. Comunque chi si trova oggi a passare per via Marconi e si sofferma dinnanzi alla “Casa del Balilla” può costatare che in sostituzione ai dipinti del maestro Mario Broggi sulle torrette dell’edificio, pur conservando le comici in cotto, sono stati posti due bassorilievi in bronzo patinato, opera dello scultore Pino Di Gennaro. Opere certamente di valore ma, per il semplice cittadino, quale il sottoscritto, rimangono incomprensibili senza una adeguata spiegazione. Per soddisfare le mie curiosità, e non solo le mie, mi sono mobilitato, e dopo tanti “non so” (anche da parte di coloro che avrebbero dovuto saperlo) finalmente ho avuto le risposte che cercavo presso la biblioteca comunale; risposte in un documento che qui riporto integralmente: È sull‘idea del positivo e del negativo che si articolano i due pannelli realizzati da Pino Di Gennaro per la biblioteca di Somma Lombardo: I segni e le forme pensate dall‘artista sono infatti declinati in queste due possibilità della rappresentazione, trasformandosi in matrice e foglio di un libro immaginario, esemplificativa metafora dei tanti volumi che sono conservati dentro le mura dell’edificio. Le due grandi pagine bronzee parlano attraverso scritture diverse, che vanno dall’egizia alla latina, dalla cuneiforme alla greca, dall‘arabo e dal cinese fino al braille. Accanto a questi segni grafici ne appaiono però altri, di pura invenzione; alcuni di essi sono presentati come simboli collegati alla storia del territorio che ospita la biblioteca. Vediamo così raffigurati lo stemma della città, che apre e chiude il percorso visivo impresso sui pannelli, il Castello, la Base Geodetica, il Cipresso e un elefante, ricordo del passaggio, in tempi remoti di Annibale per queste zone. L’intervento di Pino Di Gennaro prosegue coerentemente il discorso poetico ed espressivo di questo artista, che, dopo l’osservazione degli spazi e dei dinamismi cosmici, si è più recentemente interessato alla definizione di una scrittura composta di immagini, create per accompagnare e caratterizzare i suoi interventi scultorei: da queste trame di segni fitti e aperti all‘interpretazione dello spettatore emerge l’allusione a mondi trascorsi e lontani, la cui memoria, fissata sulle pagine dei libri più antichi, può essere anche intuitivamente evocata dall‘immaginazione fantastica di un ‘artista. di Francesca Pensa Concludo il presente articolo con un opinione del tutto personale: Pur ritenendo certamente importanti i due bassorilievi dello scultore Pino Di Gennaro, su uno stabile di si fatta specie come la “Casa del Balilla”, avrei preferito vedere dei dipinti o pannelli di carattere -classico-tradizionale. C’era solo l’imbarazzo della scelta: Un grande emblema a colori della città di Somma Lombardo. Il Castello Visconti, la Basilica di Santa Agnese, o quant’altro raffigurasse la città. Giampiero Ingignoli spazio aperto Riflessioni sulla città in occasione della festa patronale di Sant’Agnese (20 gennaio 2008) opinioni e cittadini anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 11 Don Franco e il “Discorso alla Città” All’uscita dalla Santa Messa Solenne, celebrata lo scorso 20 gennaio, in occasione della ricorrenza della nostra Patrona Sant’Agnese, i commenti dei parrocchiani, sul sagrato della basilica, erano tutti entusiasti. Ho chiesto perciò al nostro Prevosto Don Franco se fosse d’accordo a pubblicare il suo “Discorso alla Città” su Spazio Aperto, affinché il messaggio, ricchissimo di contenuti, potesse arrivare a tutti i sommesi e divenisse oggetto di approfondimento e di riflessione per ognuno. Ve lo proponiamo qui di seguito. Il Direttore Gerardo Locurcio “Il campanile, la piazza, ogni nostro giorno” Carissime sorelle, carissimi fratelli, anzitutto voglio rivolgere, a nome del presbiterio e della comunità parrocchiale di Sant’Agnese, a tutti i presenti, in particolare alle Autorità che hanno voluto prendere parte a questo momento, il saluto più cordiale. Credo che mi comprenderete tutti se cercherò di essere semplice e di rivolgermi direttamente ai ragazzi; questa è la Messa più caratterizzata dalla loro presenza e, inoltre, essi devono poter comprendere quello che diciamo, perché essi sono destinatari di una “consegna”: è per loro che noi stiamo preparando una città. Qual è l’obiettivo di questo intervento? Se diventerà un appuntamento ripetuto, esso potrà sempre di più essere un momento nel quale la comunità cristiana, nel suo complesso, si fermerà a leggere la realtà della città, per riflettere e valutare ciò che accade in essa e rianimare e riorientare la sua responsabilità nei confronti di questo spazio umano che ci è affidato. Troppo spesso infatti le parole servono solo per giudicare gli altri e il loro operato, oppure per applicarsi al diffuso esercizio della ricerca del colpevole. Noi vogliamo dire a noi stessi parole impegnative anzitutto per noi, parole sobrie, da onorare con le nostre scelte concrete, motivate dal Vangelo. Se poi quello che proponiamo aiuterà anche altri, non esplicitamente animati dalla fede cristiana, o farà sorgere un dibattito, una continuazione della riflessione, saremo contenti e pronti a condividere un tratto di ricerca comune. Vorrei proporre a tutti di vivere tre soste: 1. Saliamo sul campanile per guardare la città 2. Usciamo sulla piazza 3. Cominciamo da ogni no- stro giorno, dal nostro quotidiano 1. Saliamo sul campanile per guardare la città Vorrei invitarvi tutti a salire sul campanile per guardare la città: forse ne vediamo ogni giorno tante parti, ma è più difficile fermarsi a osservarla, a guardarla con attenzione. È facile infatti fermarsi a guardare solo la nostra casa, la nostra scuola, il nostro luogo di lavoro, il nostro rione... Ma ogni parte della città è in rapporto con le altre; è necessario allora fermarsi proprio a guardarla tutta insieme. Che effetto ci fa? Ci interessa? La sentiamo come nostra? Sentiamo passione per tutta la città e per ogni sua componente? Possiamo poi fermarci a osservare qualcosa in particolare: Sapete che il piazzale vicino a San Rocco il giovedì è riservato al mercato, simbolo di tanti altri luoghi simili presenti in città. Qui avvengono tanti incontri, moltissimi scambi, tutti preziosi, ma alla fine questo luogo - come tanti altri - è caratterizzato dai soldi: se li hai, puoi comprare, altrimenti non puoi comprare. Cosa sarebbe una città tutta fatta di mercato? Cosa sarebbe una città dove contassero solo i soldi che si hanno in tasca? E dove e come si potrebbe comprare quello che non si compra e non si può comprare con il denaro? Dove si potrebbe comprare l’amicizia, la condivisione, la gratuità, la felicità...? Guardiamo poi le strade e la stazione: sono piene di persone che si spostano per il lavoro; partono presto e tornano tardi; fanno turni che si distendono sulle 24 ore e le 8 di lavoro - quando fortunatamente ci sono - possono diventare molte di più per i viaggi e gli spostamenti. Ci sarà lavoro nel prossimo futuro? Lo troveremo in città o dovremo fare spostamenti considerevoli? Quanto questo fatto richiederà in termini umani? Quali ricadute avrà sulla vita delle famiglie, sulla qualità della vita delle persone, sulla presenza o meno di associazioni di volontariato così importanti per la vita della città? Spostiamo lo sguardo su Malpensa: tutto quanto si dice in questi momenti sul nostro aeroporto giunge un po’ rarefatto in cima al campanile, dall’alto piuttosto si è quasi rapiti dall’ammirazione per la capacità tecnica degli uomini... Eppure anche in questo caso sorgono molte domande: quale impatto ha questo colosso sul nostro ambiente? quale il tipo di lavoro che si vive a Malpensa? È molto forte la differenza tra quando sai che domani e dopo e dopo ancora... potrai lavorare; e quando invece sai bene che il tuo lavoro finirà dopo pochi mesi e non sei sicuro se ti verrà rinnovato il contratto... La nostra città dipende tanto da Malpensa (il nostro Sindaco parla di 1.300 sommesi che vi sono occupati direttamente o meno, con un coinvolgimento di circa il 20% delle famiglie della nostra città); per questo, più che giudicare il passato, non è necessario chiedersi se non sia ormai indispensabile una più coraggiosa azione a favore di iniziative alternative produttive di lavoro nella città, con determinanti scelte conseguenti? Guardiamo ora le vie della città dall’alto: a zone dove abbondano piazze e luoghi di ritrovo di ogni tipo, si alternano zone tutte formate da vie senza piazze, senza luoghi di ritrovo, con case piccole, pensate più per ospitare chi torna a dormire che per viverci, case affacciate sulla via, senza relazione organica tra loro... Chi le abiterà? Si potrà formare un tessuto solidale tra chi verrà a viverci? Saranno case “di passaggio” o abitazioni che consentiranno relazioni durature e favoriranno appartenenze significative alla città? Quanto inciderà questo tipo di case e il suo costo - economico, ma anche umano - sulla formazione delle nuove famiglie? Un penultimo sguardo - ma potremmo e dovremmo continuare - lo possiamo dare alle vie del centro... Quanti giovani uomini e donne provenienti da altre nazioni le percorrono, senza che ci sia relazione con le persone residenti da più tempo! Sembra proprio che due, tre, molte città - differenti per etnie, classi sociali, categorie - vivano una accanto all’altra, senza rapporto e connessione... Vorrei ora che guardaste con me attraverso una finestra... Guardate! C’è un giovane malato da tanto tempo che viene curato tutto il giorno dalla sua famiglia. Tranne un miracolo, la sua situazione non può che peggiorare... Eppure la sua famiglia, pur stanca e segnata dalla sofferenza, non cede, va avanti giorno dopo giorno a custodirlo con ogni attenzione... Attorno a lui talora la gente si domanda: «Ma che senso ha? Ne vale la pena?». L’amore della sua famiglia ha già in sé la risposta a queste domande prima ancora di esprimerla in parole... Di episodi come questi - da cui la città trae la linfa più preziosa per vivere - ne potrei raccontare tanti... La conoscenza diretta di esperienze simili mi consentirebbe di portare molti esempi di una prossimità che non fa sentire nessuno estraneo e non amato, perché fondata su un incondizionato riconoscimento del valore assoluto di ogni persona. La città - lo si comprende bene - è frutto di piccole e grandi scelte - tra queste molte non dipendono da noi, ma moltissime dipendono proprio da noi - che la portano verso una direzione o verso quella opposta. Se guardate la nostra città e considerate la sua storia, vi scoprirete vicende stupende di amore e di dedizione, ma anche episodi meschini, frutto di interessi privati che l’hanno danneggiata pesantemente. 2. Usciamo sulla piazza Ovviamente non vogliamo “conquistare” questo spazio per noi; da sempre la piazza è luogo di incontro e di confronto... Saremmo invece davvero contenti di poter aiutare a tenere alto il livello del dialogo e del confronto nella nostra piazza, perché non si trasformi nel salotto delle chiacchiere o del Sant’Agnese 2008 Il “rinfresco” in onore a Sant’Agnese che da qualche anno la Fondazione Visconti di San Vito offre alla nostra Parrocchia è divenuto ormai il tradizionale, festante appuntamento che vede uniti autorità e rappresentanti della nostra comunità civile ed ecclesiale. Anche quest’anno più di duecento invitati hanno fatto corona a Mons. Giovanni Giudici vescovo di Pavia che accolto dall’avv. Gaetano Galeone presidente della nostra Fondazione, è stato il celebrante del solenne pontificale che ha venerato la giovane martire romana per secoli invocata dalla Casata Visconti e successivamente anche dalla nostra Città. Di grande rilievo il messaggio dell’avv. Galeone rivolto al presule ed alla nostra cittadinanza rappresentata ed accompagnata dal sindaco e dal Prevosto. La sua esortazione a “rimboccarci le maniche” per compiere il bene, offrendo una testimonianza positiva in una società che quotidianamente vive bersagliata dal negativo, ha trovato pronta condivisione nelle risposte del Vescovo e del Sindaco Colombo che hanno ribadito l’importanza di vivere concretamente lo spirito di autentica comunità per essere la vera ricchezza della nostra Somma e del nostro Paese. La festa patronale, un momento di fede, di religiosità popolare, di storia e di tradizione che grazie all’accoglienza dell’Avv. Galeone, rivivono anche in Castello, oggi immagine e cuore della Fondazione nata per desiderio del compianto Don Gabrio dieci anni fa. Per ricordare questa data il 24 maggio 2008, grande giornata celebrativa del decennio di costituzione con la partecipazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano che per l’occasione porterà in Castello un’antica “piramidiera “ della Cattedrale milanese. Un gesto simbolico per sottolineare i legami storici tra i Visconti di Milano e di Somma con il nostro Duomo. Siamo quindi già calati nell’atmosfera del nostro decennale, ma solo quando i “tempi saranno maturi” daremo notizia di altri avvenimenti che avranno come cornice il Castello. Maurizio Rossi parlare disimpegnato o del già ricordato e diffuso vezzo di usare le migliori energie solo per giudicare gli altri e il loro operato. Ci piacerebbe parlare della città, di ciò che la fa vivere, delle scelte che oggi possono raccogliere l’eredità splendida e ferita che ci è stata lasciata e darle una forma un poco più convincente... Crediamo che nella piazza potrebbero farsi avanti i mercanti, chiedendo di avere spazio libero e assicurando così in futuro il benessere per tutti. Pensiamo che potrebbero accodarsi anche i tecnici, proponendo la loro competenza come via sicura per risolvere i problemi della città. Noi riteniamo necessario parlare della città in un modo più “complicato”: naturalmente non quello oscuro di chi riveste di ideologia i propri interessi, ma quello che si fa difficile ed esigente perché è rispettoso di tutti i valori in gioco. Tre grandi lezioni ci aiutano a capire meglio tutto questo. 1. Nel 1948 (60 anni fa), a seguito di una stagione storica assai tribolata, l’Organizzazione delle Nazioni unite stende la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. La base di tutto - ci ricorda questo testo - sta nel rigoroso riconoscimento della persona umana nella sua interezza e perciò dei diritti inalienabili che ciascun uomo e donna hanno in quanto tali, e dei correlativi doveri. 2. Sempre nel 1948 (anche in questo caso 60 anni fa), il 1° gennaio, entra in vigore la Costituzione della nostra Repubblica. Essa è il risultato di un grande dialogo - condotto anche da grandi figure di cattolici - che produce un’intesa di fondo su idee forti, relative alla persona, al suo sviluppo nella libertà in organico rapporto con la società. In piazza ci piacerebbe dare il nostro contributo perché sorgesse un dialogo di questa portata, capace di ritessere l’intesa di molti su idee forti, di fondo, ispiratrici di un serio e sodo lavoro di progettazione della città, tale da dare ogni volta l’anima alle concrete realizzazioni. 3. La vigilia della scorsa festa di Sant’Ambrogio, il nostro Cardinale ha proposto ai cristiani una densa riflessione in cui ha contestato il crescente disinteresse per la città e la chiusura di chi vive solo per il suo interesse (“L’uomo del cuore”: anima e forza della città. Per una rinnovata responsabilità sociale. Discorso alla città per la vigilia di Sant’Ambrogio 2007). A tutti noi ha ricordato che «vale la pena» di impegnarsi a favore della città. 3. Cominciamo da ogni nostro giorno, dal nostro quotidiano Da dove possiamo cominciare? Crediamo di poter fissare qualche impegno in forma di slogan. a. Vogliamo sempre ricordare che ogni parte della città comunica con le altre, in negativo e in positivo. Diamo perciò anzitutto cura alla parte che ci è affidata. Facciamo qualche esempio in negativo: se uno sporca, un altro dovrà pulire di più; se uno fa solo i suoi interessi, un altro faticherà a poter far riconoscere i suoi; se uno non rispetta il codice della strada, un altro rischierà di farsi male; se uno non fa il proprio lavoro, un altro faticherà per lui... Cominciamo quindi con coraggio dai nostri doveri in ordine alla parte di città che abitiamo. b. Vogliamo sempre guardare più in là di noi stessi e vivere la responsabilità per l’intera città. Ci educhiamo a uno sguardo ampio sulle cose per capire le conseguenze - attuali e nel tempo - delle nostre scelte: non solo su di noi, ma sull’intera città. Coltiviamo una passione vera e forte per la nostra città, che si traduca in comportamenti virtuosi, di rispetto della legalità e di vero amore per persone e cose. c. Coltiviamo un clima di robusta esigenza educativa. Crediamo che la scelta di un certo stile di vita nella città debba diventare così condiviso da essere il contesto nel quale i piccoli crescono e i nuovi arrivati imparano ad abitarla: non ci sono “terre di nessuno” da colonizzare o da occupare, ma una città che, proprio perché abitata, “introduce” alla sua cultura mentre ne ospita altre. d. Chiediamo molto ai responsabili politici e agli amministratori che condividono la fede cristiana. A loro chiediamo di vivere una reale esemplarità: per onestà e rettitudine; per indipendenza, in particolare rispetto alle voci più forti e agli interessi privati maggiormente reclamati; infine per intelligenza e lungimiranza, perché il “governo” della città non perda con mortificanti semplificazioni parte dei molteplici valori in gioco nella vita di questo spazio umano che ci è affidato. Preghiamo Sant’Agnese, che non fu arrestata dalla paura né disorientata dagli insidiosi allettamenti umani, perché ci assista e ci guidi con la sua luminosa linearità a servire la nostra città. Don Franco Gallivanone, Prevosto spazio aperto opinioni e cittadini anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 12 La ludoteca: un servizio davvero speciale Ho sempre creduto che questa rivista civica potesse essere uno strumento informativo privilegiato, in quanto capace di raggiungere indistintamente tutte le famiglie di Somma Lombardo. Per questo mi rivolgo a loro in merito ad un tema che ho particolarmente a cuore. Ho avuto occasione di conoscere la ludoteca comunale solo un anno fa, quando, in una triste giornata invernale, ho accompagnato il mio nipotino nei locali adiacenti la scuola materna Galli. Ho scoperto un ambiente davvero accogliente, con tantissimi giochi per tutte le fasce d’età, un laboratorio di pittura dove i bambini possono liberamente colo- rare e dipingere, fare tante attività che a casa spesso non potrebbero realizzare. Un ambiente ricco di stimoli nuovi non solo per i giochi, le attrezzature (basti pensare alla piccola cucina per le bambine o le macchinine per i maschietti), il grande spazio a disposizione, ma soprattutto per essere luogo di ritrovo e confronto con altri bambini, con la costante assistenza di personale qualificato. È stato bello vedere il mio nipotino di due anni che dal primo approccio timido e spaesato, con il tempo ha iniziato ad aprirsi ad altri coetanei. “Lorenzo, giochi a palla con me?” Ha esclamato l’ultima volta rivolgendosi ad un bambino che se ne stava in disparte. Purtroppo ho constatato con rammarico il calo improvviso del numero di bambini negli ultimi mesi: un anno fa ogni mattina vi era una media di 15 bimbi; ora se ne possono contare solo 3 o 4. Non è insolita la presenza di solo un bambino. La riduzione così significativa è avvenuta in concomitanza con l’entrata in vigore della nuova tariffa di ingresso: da euro 1,5 ad euro 4. Non è mia intenzione discutere i motivi che hanno portato da un giorno all’altro ad un aumento così elevato, scelta che ha indubbiamente penalizzato le famiglie più numerose e che forse ha portato, contrariamente a quanto si auspicava, ad una diminuzione degli introiti comunali. Vorrei solo esprimere alcune brevi personali riflessioni in merito ad un servizio, a mio giudizio, poco conosciuto dalle famiglie e forse non pienamente valorizzato dall’Ente. La ludoteca non ha una funzione di “baby sitting”: la presenza di un adulto per i più piccoli è sempre richiesta. Pertanto la permanenza nella stessa non si protrae solitamente per oltre un paio d’ore. In questo contesto l’aumento dell’ingresso è stato gravoso. Inoltre pochi sanno che servizi analoghi nella nostra Provincia sono davvero rari ed è facile, pertanto, ritrovarsi con mamme o nonni di bambini provenienti dai paesi limitrofi, che non possiedono questo tipo di servizio. Sono numerosi i genitori che, per scelta e per possibilità, decidono di seguire direttamente i propri figli nel corso dei primi anni di crescita ed è pertanto importante contare su un luogo come la ludoteca di Somma. Credo che il sostegno di questo servizio in futuro possa essere non solo motivo di orgoglio per questa città, ma anche un modo per promuovere l’educazione e la crescita dei più piccoli ed attuare concretamente politiche a favore della famiglia. Una nonna Marisa Vignati Ospedale Bellini, nuove speranze? Anno nuovo, speranze nuove... chissà, sarà così anche per il nostro ospedale? Sicuramente il 2007 si è chiuso sotto i migliori auspici. A settembre, in occasione della Fiera del Castello, abbiamo constatato con piacere un notevole interesse intorno alla nostra associazione: diverse persone, infatti, si sono avvicinate al gazebo, chi, semplicemente incuriosito, voleva scoprire di cosa si occupasse il Comitato, chi chiedeva informazioni sulle attività e gli impegni per il futuro. Le risposte sono state un po’ condizionate dalla situazione di attesa in cui ci si trovava in quel periodo, vista l’imminenza di un evento di estrema importanza quale il cambio del direttore generale dell’azienda ospedaliera di Gallarate, previsto per l’inizio del 2008. Già prima di questo avvicendamento, però, le acque intorno al Bellini si erano mosse... Durante la seduta del Consiglio Comunale, tenutasi il 16-10-2007, ci si è interessati della sorte che avrebbe subito l’ospedale cittadino in seguito alle dichiarazioni rilasciate po- chi giorni prima dal dott. Rania, il quale aveva prospettato l’istituzione di 22 posti letto di riabilitazione geriatrica di mantenimento nell’ex chirurgia del nosocomio.. Il dubbio è sorto spontaneo: questi posti sarebbero stati ricavati a discapito della Day Surgery? La questione si è presentata alquanto spinosa, tanto da indurre alla decisione di fissare un altro Consiglio Comunale ad hoc per il 21-12-2007. Per capire meglio la situazione, è opportuno fare qualche passo indietro. Ormai un decennio fa, il direttore generale di nuova nomina, dott. Rania, partecipò ad un Consiglio Comunale, durante il quale si propose di risanare la situazione ereditata dal predecessore, che, tra l’altro, aveva ridotto notevolmente l’orario di apertura del pronto soccorso e chiuso la chirurgia. In quella occasione venne steso, con l’aiuto di una commissione qualificata, il piano strategico 1999/2001 che prevedeva, per esempio, un nuovo potenziamento degli orari del primo intervento e la sua riapertura durante il week-end, la nomina di un primario di F.LLI RIZZI Parquet prefiniti Rifiniture nell’architettura d’interni Manutenzione stabili 21015 Lonate Pozzolo (Va) Via Monte Grappa, 1 • Tel. e Fax 0331.668.245 medicina, ristrutturazioni e aumento di 36 posti letto tra Day Surgery, Five Surgery e Ortopedia. Il piano ottenne il consenso di tutte le parti, restava solo da realizzarlo. Purtroppo, però, ciò avvenne solo in parte: i fondi che erano pervenuti per le opere di ristrutturazione delle sale operatorie tornarono in Regione verso la fine del 2001 per il loro mancato utilizzo e, col tempo, altre promesse fatte sono state abbandonate. La stessa Day Surgery (istituita con delibera n. 1124 del 1410-1998), si ritrova, dal 2003 ad oggi, ad avere un unico medico, il dottor Valter Ferri (nominato grazie anche alle pressioni continue del Comitato), rispetto ai quattro previsti e mantenuti soltanto fino al 2001, quando, o per dimissioni o per trasferimenti, il numero iniziò a ridursi. Da allora, i propositi di avere un ospedale, seppur “piccolo”, moderno, utile e soprattutto efficiente sono rimasti inalterati; ne è ulteriore testimonianza il fatto che, di fronte alla probabilità di un ridimensionamento della Day Surgery, si è deciso di tenere il Consiglio Comunale del 21 dicembre, cui si è accennato, per pianificare gli interventi. In questa sede è stato stilato un documento riguardante il POA (piano ospedaliero aziendale) 2008, nel quale si evidenzia la necessità di sostenere la Day Surgery e di pubblicizzarla a tutta la cittadinanza, nonché l’impegno di relazionare al Comune e al Consiglio Comunale ogni decisione riguardante l’ospedale. Al di là di questo importantissimo documento, comunque, le attività da svolgere in favore del Bellini restano numerose; l’ortopedia, per esempio, potrebbe ottenere un nuovo impulso grazie ad interventi di robotica, protesica e miniinvasiva; un ulteriore potenziamento della stessa Day Surgery ridurrebbe i tempi di attesa anche per quanto riguarda gli altri ospedali della zona. La radiologia conta un solo medico rispetto ai tre iniziali, con un conseguente allungamento dei tempi di risposta di refertazione; situazione analoga si verifica anche al laboratorio di analisi; e quale credito dare alle voci secondo cui la riabilitazione specialistica non avverrà più in questo ospedale? L’ambulatorio di cardiologia è stato recentemente sottoposto ad un’ottima ristrutturazione, ma, per completare l’opera e rendere l’ambiente ancora più funzionale ed accogliente, sarebbe necessario un nuovo arredamento. Il nostro ospedale riesce già a rendere degli ottimi servizi ai diversi pazienti: nel 2006 le persone che si sono rivolte a questa struttura sono state circa 80000, tra i quali 14000 al primo intervento, 17000 in radiologia, 25000 al laboratorio analisi, 21000 distribuiti tra visite, interventi ed esami ambulatoriali, 3000 ricoveri e 1100 interventi in Day Surgery. Questi numeri rendono bene l’idea di come il Bellini sia una struttura praticamente fondamentale per il nostro territorio e dovrebbero essere uno stimolo perché si potenzino gli interventi diretti a migliorarne la funzionalità, così da garantire ai degenti un’assistenza sempre più moderna ed efficiente. In quest’ottica bisognerà valorizzare le capacità mediche specialistiche già operative, senza rinunciare ad investimenti mirati, magari cercando di attuare il piano strategico 1999/2001. Ovviamente, per realizzare questi propositi, occorre instaurare un rapporto costruttivo e collaborativo sia con il comune sia con il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate, il quale, come è stato in parte anticipato, si trova nel suo incarico dall’inizio del 2008. Il nuovo direttore, il dott. Armando Gozzini, ha già provveduto a visitare il Bellini: da alcune sue dichiarazioni rilasciate alla stampa, si è appreso che l’ospedale sommese lo ha colpito positivamente, offrendogli, in termini di strutture e di efficienza operativa, un’impressione migliore di quanto si aspettasse e che pertanto le sue intenzioni nei confronti dello stesso non saranno solo di conservazione, ma anche, e soprattutto, di “affinamento”. Alla luce di questi sviluppi, il Sindaco di Somma ha provveduto a inviare il documento (pubblicato a pagina 7) al direttore, in modo da renderlo partecipe dei progetti e delle idee relative allo sviluppo del nosocomio. Come Comitato, speriamo che il nostro desiderio di un incontro con il nuovo direttore generale per iniziare a confrontarci e interagire, sempre per il bene del Bellini, si realizzi il più presto possibile; un altro incontro molto importante, che si dovrà tenere a breve, è quello con il Sindaco della nostra città. Sarebbe anche una buona idea garantire la presenza del dott. Gozzini ad un eventuale Consiglio Comunale nel quale venga dibattuto l’argomento Bellini. La volontà di sostenere l’ospedale sommese, di migliorarlo, di potenziarlo e di renderlo una struttura sempre più dinamica rimane comunque l’obiettivo prioritario, con la speranza che l’anno nuovo possa portare delle novità positive ed importanti sotto tutti i punti di vista. Per il Comitato pro Ospedale “A. Bellini” Mauro Tapellini e Valeria Grazioli spazio aperto opinioni e cittadini anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 13 Il Natale alle Scuole “Macchi” Il periodo natalizio è, senza dubbio, il momento più magico dell’anno per i nostri bambini. La sua magia pervade tutti gli aspetti della loro vita e non poteva non essere accolta, ogni anno con rinnovato entusiasmo ed emozione, anche dalla nostra scuola primaria “G. Macchi”. Ecco quindi fiorire, in queste gelide giornate di dicembre, numerose attività tra il sacro e il profano: la partecipazione seria e impegnata degli alunni al concorso comunale dal tema natalizio, l’addob- bo delle classi e dell’atrio dell’edificio scolastico, l’arrivo di Babbo Natale (sì, avete capito bene, proprio Lui!) a bordo dell’auto dei vigili urbani per distribuire cioccolatini e caramelle e, per finire alla grande, un presepe vivente con oltre duecento figuranti. Questi ultimi due eventi si svolgono durante l’ultimo giorno di scuola per accogliere appieno lo spirito natalizio: lo scambio gioioso di piccoli doni augurali e il raccoglimento, la preghiera per non dimenticare il suo significato più vero e profondo nella nostra tradizione. 21 dicembre 2007, ore 10.30, suono insistente di sirene... il suono si avvicina... sempre di più... Tra i bambini cresce la curiosità e anche un po’ di ansia. Cosa sarà? Ma... guardate là! È... è proprio Babbo Natale che esce dall’auto dei vigili! E che gran saccone ha in spalla! Giù tutti di corsa nel cortile della scuola per salutarlo e ricevere i suoi doni. Mamme e insegnanti volenterose hanno lavorato assiduamente, fin dai primi giorni di dicembre, per confezionare gli involucri, diversi per ogni sezione, che vengono poi riempiti di caramelle e cioccolatini (già da qualche anno generosamente offerti dalla Lindt & Spruengli che ringraziamo ancora). Un momento davvero unico e festoso per i piccoli alunni della nostra scuola! Ore 16.20: tutto è pronto per il corteo che ci condurrà in Basilica attraverso le principali via della nostra città. Ogni classe ha il suo ruolo: i piccoli delle prime saranno gli angioletti, le seconde i pastori, le terze e le quarte rappresentano rispettivamente i lavoratori e le autorità nella Palestina dell’epoca e, infine, le quinte animeranno i momenti salienti della storia. L’annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria, nel cortile della scuola, dà inizio alla rappresentazione sacra. In seguito, una stella cometa lunga qualche metro guiderà i convenuti fino alla Basilica, dove una chiesa gremita assisterà all’arrivo di Maria e Giuseppe a Betlemme, alla loro vana ricerca di un rifugio per la notte, alla nascita del Bambino in una mangiatoia e all’adorazione dei Magi. La celebrazione vede la partecipazione attenta di tutti i bambini, di ogni classe, con i canti e le intenzioni preparati nei giorni precedenti. Non manca la presenza delle autorità della nostra città: la dirigente del Circolo “G. Rodari” (e coordinatrice del nostro plesso fino allo scorso anno scolastico), il Prevosto, il Sindaco, l’assessore alla cul- tura e il dirigente del nostro Istituto comprensivo “L. Da Vinci”. Al termine della S. Messa, la “magia” di questa giornata raggiunge il suo culmine: alunni nuovi e vecchi, insegnanti, dirigenti, genitori riempiono festanti la piazza per scambiarsi gli auguri prima di iniziare le agognate vacanze. È questo uno dei momenti emozionanti che la nostra scuola riesce a creare, che ci rende orgogliosi di farne parte e che ci lega a lei con un filo invisibile che resiste al passare degli anni... chi ve lo dice ne sa qualcosa... Patrizia Comolli mamma di Laura e Luca “ex macchìna” Quartiere di S. Bernardino e S. Rocco La Festa di Natale 2007 Il Natale 2007 è passato da poco ed è il momento di tirare le somme sulla festa della Vigilia tenutasi presso l’Area Mercato di Somma bassa. A nome dei segretari dei quartieri di S. Bernardino e S. Rocco desidero innanzitutto ringraziare le splendide persone che anche questa volta si sono prodigate perché questa giornata fosse un successo e tutto riuscisse al meglio. Ringrazio anche le tante - anzi tantissime - persone intervenute, piccole e grandi: mai come questa volta possiamo dire di aver coinvolto persone di tutte le età - da bambini di pochi mesi a una nonna sprint di 100 anni! Un risultato così positivo ripaga dell’impegno, del tempo e degli sforzi profusi! Sono ormai 5 anni che, grazie alla buona volontà e all’aiuto disinteressato di tanti amici e concittadini la nostra città vive, anche se solo per un pomeriggio, un momento così speciale e magico e spero sinceramente di poter proseguire ancora negli anni a venire. Penso sia bello potersi ritrovare tutti insieme per vedere la, gioia sui volti dei nostri piccoli, scambiare quattro parole e farsi gli auguri. Anche questa volta non sono mancate bevande di ogni genere, dolci e caramelle. Abbiamo intrattenuto i bambini con giochi organizzati dall’Asilo Nido “La Giocomotiva”, uno “sponsor” ormai consolidato. Abbiamo offerto musica dal vivo grazie alla presenza del complesso “Calce viva” che ha allietato il pomeriggio con musiche natalizie e non solo. Tanti generosi commercianti di Somma hanno partecipato con omaggi e contributi vari e a loro va uno speciale ringraziamento. Una menzione particolare va ai volontari della Protezione Civile e alla polizia locale, sempre presenti per garantire ordine e sicurezza. Un ringraziamento va anche all’Amministrazione Comunale che ha concesso tutte le autorizzazioni. Sono certo che per il prossimo 24 dicembre potremo ancora . beneficiare dell’appoggio, dell’approvazione e soprattutto di un maggiore aiuto concreto da parte del nostro Comune, in particolare dell’Assessorato preposto a questo tipo di iniziative: credo che progetti di questo genere - per quanto semplici - se condivisi a tutti i livelli, possano essere un ottimo esempio di collaborazione tra cittadini e istituzioni e facciano solo del bene alla nostra Città. Anche questa volta abbiamo voluto legare la festa della Vigilia ad una iniziativa benefica. Come ricorderete, lo scorso anno tutte le offerte raccolte sono state consegnate al nostro concittadino Andrea Trevisan, volontario di Terrapatria Onlus in Burkina Faso. Questa volta abbiamo pensato di aiutare una comunità a noi tutti vicina: l’ANFFAS di Maddalena che ha la necessità di acquistare un nuovo pulmino. Spero che il nostro contributo e il contributo di tutti i nostri concittadini - che in questa sede pubblicamente ringrazio - aiuti gli ospiti dell’ANFFAS di Maddalena a raggiungere il loro obiettivo. Non mi resta che dare l’appuntamento alla prossima Vigilia di Natale: vi aspetto ancora numerosi e con tanto entusiasmo per festeggiare ancora, tutti insieme, la festa più bella dell’anno. Lino Marzolo Segretario di Quartiere S. Bernardino NUO dalle VI ORAR 8.30 a I: ll e e dall e 15.012.15 alle 1 0 9.15 Orari: 8,30-12,15 / 15-19,15 Oppure su appuntamento CHIUSO SABATO POMERIGGIO MANA 850 GRISO 8V 1200 I NOSTRI SERVIZI: VENDITA, RIPARAZIONE, RICAMBI SOSTITUZIONE GOMME - RITIRO E CONSEGNA COL NOSTRO MEZZO VIA G. MAZZINI, 83 - S.S. SEMPIONE - 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) - TEL. 0331.25.61.67 - FAX 0331.25.71.69 - e-mail: [email protected] spazio aperto opinioni e cittadini anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 14 P (s) GT (Piano di sgoverno del Territorio) II mondo è fuori dei cardini... (Shakespeare, Amleto, atto I, scena V) Il 16 novembre 2007 le organizzazioni territoriali della CGIL e dello SPI hanno avuto un incontro con gli amministratori di Somma interessati al PGT ( piano di governo del territorio) : incontro deludente, a quanto si apprende daIIa stampa locale. La domanda è: ci si poteva aspettare qualcosa di diverso? A mio modesto avviso no . Tempo fa, su Spazio Aperto, in un articolo dal titolo: “C, l’orgia delle costruzioni” denunciavo le stesse cose e la pericolosa saldatura tra interessi privati e interessi pubblici. Le stesse cose, mutatis mutandis, sono state denunciate anche dal cons. Bollazzi: molte cose mi dividono da lui sul piano ideologico e politico ma, sulla difesa del territorio e dell’ambiente, non esistono barriere ideologiche. Il fatto è che questa Amministrazione che, ricordiamolo visti gli strepiti che il centrodestra alza ad ogni piè sospinto a livello nazionale, ha vinto le elezioni per una manciata di voti, si arroga il diritto di governare come un monarca assoluto. Non rispetta l’opposizione, non sente, o se sente ignora, le parti sociali, trascura di essere nel CUV e non condivide con gli altri comuni le scelte strategiche per lo sviluppo del territorio, già duramente compromesso dalla presenza di Malpensa, e via enumerando. Ripetiamolo forte e chiaro: lo sviluppo urbanistico di Somma è, a dir poco, ipertrofico. Si costruisce troppo, si intasano aree anche centrali, che potrebbero essere destinate ad altri usi, con la conseguenza che questo porterà ad una congestione del traffico veicolare, già eccessivo, il che condurrà fatalmente ad un peggioramento della qualità della vita. Se ciò si fa in funzione di Malpensa, si deve tener conto che il sogno di Malpensa come hub è svanito, checchè ne dicano gli stolti apologeti del progresso attraverso lo sviluppo lineare: più consumi, più sviluppo, più traffico, più progresso. Le cose non stanno così, e il disastro ambientale su scala planetaria è lì a dimostrarlo. Chi crede più alla favoletta dello sviluppo illimitato attraverso l’espansione dei consumi? Ah si, qualche fesso c’è ancora, e qualche furbo, queIIi che, per parafrasare von Clausewitz, hanno optato per la continuazione dei propri affari con altri mezzi (detto per inciso, a me sembrano sempre i soliti vecchi, frusti mezzi). Affaristi, speculatori, gente che si crede moderna e invece è tremendamente in ritardo sui tempi. Il troppo cemento non è progresso, è un cappio al collo delle città e dei suoi abitanti, Il tutto per favorire chi? Le lobbies dei progettisti e dei costruttori, ben rappresentati anche in consiglio comunale? Si dirà, è il mercato, bellezza. Questa storia del mercato è venuta francamente a noia. Conscio di essere un signor nessuno, faccio parlare Barbara Spinelli (oddio, sarà divenuta comunista anche lei?) la quale, in un articolo sulla Stampa del 16 dicembre scorso scriveva: “Anche la festa liberista è finita, perché le virtù d’un mercato, senza regole né interferenze si son rivelate illusorie. Lasciato a se stesso, esso ha generato catastrofi”. “Siamo davanti al più grande fallimento del mercato che il mondo abbia mai visto”, ha detto in una conferenza a Manchester il 29 novembre 2007 l’economista Nicholas Stern, che nel 2006 aveva presentato a Blair un rapporto sul clima. Non contento, vorrei citare un’intervista data alla TV da Patch Adams in margine ad una conferenza fatta a Milano. Per chi non lo sapesse, Patch Adams è quel medico statunitense che si traveste da cIown per far sentire a loro agio i piccoli malati affetti da gravi patologie e che, come molti ricorderanno, fu magistralmente interpretato in un film da Robin Williams. Egli dichiarò che la peggior invenzione dell’uomo è stato il capitalismo, perché ha messo al centro degli interessi il denaro. La centralità del denaro ha reso l’uomo succube di meccanismi egoistici e poco, o per niente, solidali. Mamma mia, un altro comunista! E adesso chiudo, felice di essere in questa compagnia, e così facendo spero di tranquillizzare anche chi, tempo fa e da queste colonne, si rammaricava perché non ci sono più i comunisti di una volta. Tranquillo, calmo: finché ci saranno egoisti, sfruttatori, intrallazzi e malaffare, ci saranno sempre i comunisti. Finché ci saranno degli idioti che, perché hanno avuto accesso ad un piccolo incremento del loro liveIIo dei consumi, sono convinti, come il voIteriano Pangloss, di “vivere nel migliore dei mondi possibili”, ci saranno sempre i comunisti. Ma sì, ma sì, non quelli trinariciuti, come li avete sempre dipinti voi, non quelli dei gulag, come qualche fessacchiotto revisionista continua a rimenare, mischiando menzogne e verità e sparando cifre a casaccio (ecco un’altra cosa che ci è venuta a noia: certi articoli di poveracci, ideologicamente parlando, che ci affliggono con cifre, numeri, comparazioni, raffronti al fine di giustificare uno squallido passato. Ma piantatela lì! Onorate i vostri cadaveri, ma in silenzio!). Adesso riesumo io il vecchio Karl Marx per dimostrare quanto di valido ci sia ancora nel suo pensiero. Contestava, il nostro, già 150 anni fa circa, la soddisfazione di sé che, quando si mostra, è solo volgare. E noi siamo sommersi dalla volgarità e dall’arroganza, che della volgarità è madre. Ma forse, consapevole che Marx è forse troppo per le menti deboli, vorrei citare uno scrittore umorista inglese, Jerome K. Jerome: ”che faccenda atrocemente insipida dev’essere la vita per i soddisfatti! Come deve pesare il tempo sulle loro spalle! Con che cosa mai occupano i loro pensieri, supposto che ne abbiano?” Ecco, è chiaro chi sono i tanto vituperati comunisti, la cui sola parola scandalizza torme di ipocriti, di sepolcri imbiancati, di farisei e di filistei? Sono quelli che non stanno al quia, sono quelli che non si accontentano delle briciole mentre gli altri divorano e distruggono il pianeta, sfruttando uomini e risorse, sono quelli che hanno sconfitto il nazifasci- smo e dato un sostanziale contributo alla Costituzione repubblicana, alla democrazia e allo sviluppo del Paese. E non è certo per colpa loro se le cose sono andate come sono andate. Mauro Picchetti P.S. - Quando, tempo fa, la stesura di quest’articoletto era stata ultimata, ho preso conoscenza dalla stampa locale e da alcuni amici dell’omelia del prevosto in occasione della festa di S. Agnese. Lungi da me l’idea di voler strumentalizzare le parole altrui, ma devo rilevare con soddisfazione che molte delle mie, e di altri, preoccupazioni, sono condivise da persone di altri ambienti socio-culturali. Possa servire tutto ciò a far riflettere chi, scientemente o meno, abbia dimenticato i suoi doveri sociali, la correttezza dei propri comportamenti civici, la coerenza tra parole e fatti. Chi ha individuato, in buona sostanza, nel danaro il vitello d’oro, l’idolo che Mosè distrusse dopo la sua discesa dal monte Sinai. In fondo, non si tratta che di chiamare le persone alla coerenza e alla responsabilità per i destini futuri della collettività. Certo, non è cosa da poco, e non è cosa che possa riguardare chi da questa situazione trae cospicui e sostanziosi vantaggi. Al di là di ideologie e delle confessioni religiose, dovremmo far nostro il verso di Virgilio nell’Eneide: “sic itur ad astra”, solo così si va alle stelle. Sì, solo così! Con lo sforzo collettivo, la buona volontà, l’onestà intellettuale. Va da sè che l’onestà tout court è la premessa indispensabile. 2007: a Legnano si regala una scuola e la politica è bipartisan! 1971: a Somma avviene la stessa cosa e la politica... Fermo restando il plauso e l’ammirazione per quanto elargito dal compianto beneffatore colgo lo spunto per ricordare quanto è suc- cesso a Somma Lombardo quando un altro emerito benefattore ha donato, completamente arredata, una scuola materna pagandone EMMEVI Snc di Artioli Valeria e Fiolini Monica Abbigliamento per uomo Taglie forti Via Milano, 18 - 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) tel. 0331 256057 anche i tributi dell’Ufficio del Registro per la donazione. Mi voglio togliere ora un grosso sasso dalle scarpe dopo tanti anni perché ciò è dovuto al benefattore che in quella occasione è stato vilipeso con manifesti distribuiti per il paese! Erano gli anni 1971 e dopo essersi concertato con i familiari, ed anche spinto dal sottoscritto, il Cav. Rag. Marino Buratti aveva deciso di costruire questa scuola applicando le più moderne logiche del momento: in ordine alla costruzione, agli arredi, alla cucina ed alla distribuzione interna delle aule ingrandendo la costruzione per fare posto anche ad un’aula di insegnamento per lo studio del piano, professato gratuitamente dalle suore, nonché di un salotto per gli incontri tra suore e prelati ed anche di una stanza a due letti per ospitare i religiosi che di volta in volta giungevano in paese per le loro visite pastorali. Ebbene all’inaugurazione di questa scuola ed alla consegna al Sindaco del Comune, che era stato affiancato dall’On. Luigi Scalfaro, evitarono di partecipare alcuni imprenditori notissimi locali e iniziò la distribuzione del manifesto di contestazione il quale biasimava la donazione e definiva una parziale restituzione dei soldi rubati ai suoi dipendenti! Il manifesto stilato dalla sinistra sommese capitanata allora dal Maestro Cionini sollevò un’ondata di indignazione presso i ben pensanti ed anche da parte delle rappresentanze provinciali ed ecclesiastiche. Tutto questo malgrado, il signor Marino Buratti, aveva speso senza chiedere “gloria” ma solo riconoscenza alla sua famiglia alla quale aveva sottratto circa centoottantacinquemilioni di allora. Sono contento che mi sia stata data l’opportunità di richiamare il fatto perché ciò è dovuto al mio “amico” Sig. Marino, e si sappia quanta cattiveria può emanare la cattiva politica. Io sono stato Presidente dell’ente asili per sette anni e per sette anni rappresentante nel consiglio dell’ente asili per conto dei benefattori e posso dirvi quindi anche quanto segue: I detrattori politici hanno voluto fare chiudere l’aula di piano, hanno voluto fare chiudere la camera da letto per gli ecclesiastici ed hanno voluto anche eliminare l’insegnamento di cucito gratuito delle suore... Non ho altro da aggiungere... Albino Vaglietti spazio aperto opinioni e forze politiche anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 15 Crisi di governo... che fare, per non perdere altro tempo E... alla fine ci siamo arrivati, Romano Prodi è stato sfiduciato dal Senato della Repubblica ed il suo Governo è imploso! Il termine, che trae origine da una legge fisica, mai fu più adatto: sono state cause interne alla coalizione di Governo a far cadere Prodi e nonostante il nostro costante impegno di oppositori (ricordate i week-end di fine novembre spesi, anche a Somma, per la raccolta firme dal titolo ”Subito al voto”?) non sarebbero certo bastate le nostre azioni se la maggioranza non fosse stata intrinsecamente debole. Certo, l’impegno messo in campo in quei gazebo ha ottenuto ampia soddisfazione: del resto in tanti anni di vita politica mai avevo riscontrato una tale facilità nel coinvolgere la gente; evidentemente il livello di impopolarità del Governo agevolava molto il nostro lavoro già allora. A questo proposito mi corre l’obbligo di ricordare una infelice battuta di Ermanno Bresciani, allora capogruppo dei DS, oggi consigliere comunale del PD: “raccolgano le firme contro Colombo... non contro Prodi... Caro Ermanno ,come hai potuto notare Prodi è già politicamente finito, di contro Colombo è e rimarrà Sindaco fino alla scadenza del mandato: a volte il tempo è galantuomo! Tornando al tema della crisi politica ,vorrei proporre del- le riflessioni ai nostri cittadini molti dei quali (abbiamo raccolto più di settecento firme) si erano già manifestati ansiosi di ”mandare a casa” Prodi. Oggi che la crisi è un fatto si aprono diversi scenari: 1) elezioni politiche al più presto, con l’attuale sistema elettorale; 2) governo “istituzionale” che serva unicamente a riformare la legge elettorale; 3) governo di “grande coalizione” che realizzi una serie di riforme istituzionali. Scartata, come inattuabile, la terza ipotesi ,perché troppi sarebbero i veti e controveti, chi non auspicherebbe la soluzione di un Governo “istituzionale” che avesse come obiettivo quello di darsi regole del gioco condivise e confrontarsi successivamente in elezioni politiche? Perché quindi non andare diretti verso questa soluzione? Purtroppo votare con l’attuale sistema rischia di rimanere l’unica possibilità attuabile concretamente, perché il livello di diffidenza tra i maggiori partiti non sembra garantire nessuno. Anche noi, che non abbiamo mai pienamente condiviso la legge elettorale in vigore, ci troviamo in difficoltà nel sostenere con determinazione la creazione di un Governo Istituzionale ,soprattutto davanti ai serissimi problemi del Paese che non possono attendere i “balletti” della politica. E poi il Partito Democratico, partner essenziale per un accordo, non è formato solo da Veltroni e Franceschini ,entrambi degni di ogni rispetto, ma anche da persone come Bassolino ( uno dei “saggi” che hanno costituito il partito) che, dopo quindici anni di governo di Napoli, prima da Sindaco poi da Governatore della regione Campania, non trova in se la dignità per dimettersi di fronte allo scempio dei rifiuti. Dunque, se pur a malincuore per quanto mi riguarda, la parola torni pure ai cittadini, questo, in fondo, è il sale della democrazia. Marcello Pedroni Coordinatore cittadino di Forza Italia Chi si è dimenticato delle minoranze? Non sono passati secoli di oblio da quando eravamo all’opposizione, eppure sembrerebbe vero il contrario, a leggere certi articoli che appaiono sulla stampa locale in cui i nostri avversari politici non fanno che frignare per la scarsa considerazione tributata loro dalla maggioranza attuale. Nell’ultimo j’accuse, quello pubblicato su La Provincia del 5 gennaio, un esponente della minoranza, appartenente al Pd, per l’ennesima volta dichiara: “...Spesso veniamo convocati a cose fatte... Quando presentiamo osservazioni e proposte precise, queste vengono ignorate”, riferendosi al modo in cui è stato definito il tracciato della futura tangenziale, a suo dire senza aver tenuto conto dei rilievi della opposizione. Eppure sono trascorsi appena cinque anni da quando formulavamo le nostre “osservazioni alla variante generale al Prg adottata con delibera di Consiglio Comunale nr. 104 del 19/12/02” dalla passata amministrazione. Nella critica alla ipotesi di tangenziale sud auspicata dalla passata amministra- zione, a ridosso dell’abitato, zona Cabagaggio e Moncarletto per intenderci, e suscettibile a nostro avviso di fare solo danni all’ambiente portando ulteriore inquinamento nella zona sud della città, c’era pur sempre la volontà di dare vita ad una “opposizione costruttiva”, quella che la minoranza di oggi presume di esercitare. In una lettera indirizzata all’allora Sindaco Brovelli, ci eravamo piuttosto schierati a favore di una tangenziale ovest, da far passare sotto il terrazzamento superiore del nostro territorio per congiungersi infine con la strada per Malpensa, dopo aver percorso un tratto in galleria e lambito il PIP. Non era forse la soluzione migliore per allontanare il traffico veicolare in transito e ridurre al massimo i problemi di inquinamento, sia acustico che atmosferico, per la nostra città? Noi continuiamo ad essere convinti che la risposta a questa domanda sia affermativa, tanto è vero che si tratta della soluzione adottata nell’attuale progetto preliminare. Purtroppo, in quella occasione, la nostra proposta veniva respinta con la motivazione che una tale modifica della viabilità era semplicemente incompatibile con gli “indirizzi e le finalità del piano e con lo studio di fattibilità delle tangenziali” allora prevalenti. E allora, caro consigliere di minoranza, vogliamo gettare solo fumo negli occhi dei nostri concittadini o possiamo dire la verità e riconoscere che i primi a non aver mai tenuto conto delle minoranze siete stati voi, e per giunta sugli stessi temi di cui si discute adesso? Francesco Casella Segretario di Sezione diversi nuovi posti auto. Tuttavia, poiché a breve si conosceranno i risultati del preannunciato studio viabilistico che ha messo sotto la lente di ingrandimento diversi punti caldi della città, tra cui via Giusti, e siccome non è quantificabile a priori il carico supplementare di traffico per il centro indotto dalla apertura della bretellina, il giudizio finale della commissione è stato piuttosto quello di sospendere ancora qualsiasi decisione. Questi argomenti hanno avuto la prevalenza anche rispetto alla nostra posizione favorevole a ridistribuire una parte dei flussi dalla parte bassa, costantemente sotto pressione, a quella alta della città. Ma qualunque sarà il responso dello studio, di una cosa siamo certi: la strada, nelle attuali condizioni, non può più essere lasciata; o si troverà il modo di renderla fruibile, oppure, ancora una volta, si sarà trattato di un intervento sbagliato, che ha comportato spreco di denaro pubblico, cui andrà ad aggiungersi l’inevitabile spesa da sostenere per smantellarla. Claudio Scandroglio Direttivo di Sezione Il rebus della “bretellina” Improvvisazione e superficialità a vari livelli, unite ad una disperata ricerca del consenso ed ai soliti condizionamenti di natura burocratica sono i tratti essenziali che spiegano il lungo travaglio della cosiddetta bretellina, quel nastro d’asfalto di collegamento tra Corso Europa a via Mazzini all’altezza di Via Puccini che è manifesto della condizione di paralisi decisionale di una coalizione al capolinea di una lunga esperienza amministrativa. Voluta dunque dalla passata amministrazione, e costata ai contribuenti ben 220 mila euro, la strada versa in uno stato di pietoso abbandono ormai da troppo tempo, suscitando una spiacevole sensazione che si avverte ad ogni passaggio. Nelle intenzioni di chi la ha concepita doveva, in effetti, funzionare da spartitraffico per i veicoli provenienti da Gallarate e Malpensa, e diretti a Vergiate, e per quelli sulla direttrice opposta, che già oggi intasano, incrociandosi, Corso Europa; figurarsi quando saranno pronti i nuovi insediamenti. Purtroppo, le modifiche al tracciato rispetto al progetto originario, suggerite sempre dalla precedente ammini- Chiedi informazioni riguardanti detrazioni fiscali e finanziamenti BANDA & SANFELICE S.N.C. www.bandaesanfelice.com VIA VERDI 162 - SAMARATE (VA) TEL. 0331 220.081 - FAX 0331 720654 strazione, invece di migliorare, hanno peggiorato la situazione. Nella variante attuale, la curva è diventata ancora più difficoltosa per i veicoli provenienti da Malpensa, come se il rattoppo avesse fatto più danni del danno iniziale. Proprio per porre fine ad una situazione non più giustificabile, adesso che anche gli ultimi ostacoli burocratici sono stati superati, il nostro Gruppo, su iniziativa del suo rappresentante Sen. Luigi Peruzzotti, ha dunque sollecitato la commissione viabilità, da lui presieduta, ad intraprendere un periodo di sperimentazione, propedeutico alla definitiva apertura. I tecnici municipali chiamati a riferire alla commissione, sia per la parte che riguarda i lavori pubblici che per quella relativa alla viabilità, hanno confermato la fattibilità della operazione, essendo sufficienti solamente alcuni interventi aggiuntivi consistenti nel posizionamento di segnalatori luminosi e rallentatori di velocità in prossimità dello svincolo, con un onere limitato a qualche migliaio di euro. In cambio della chiusura definitiva di via Puccini, ai residenti sarebbero garantiti spazio aperto opinioni e forze politiche anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 16 Malpensa: il grande imbroglio Sono i giorni in cui le vicende dell’“Alitalia” hanno riportato lo scalo della Brughiera al centro dell’attenzione nazionale. Peccato, tuttavia, che nessuno si occupi di...... Il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riguardante il convegno svoltosi tra mercoledì 13 e venerdì 15 giugno 2007 indica che, in Italia, la quota di malattie per cause ambientali è del 14 per cento per un totale di 91.000 morti l’anno, di cui 8.400 morti precoci, a causa di polveri sottili. La questione ci riguarda direttamente per il fatto che abitiamo in una zona fortemente inquinata; ma non sembra che questo fenomeno preoccupi più di tanto le istituzioni preposte alla tutela della salute. L’impatto dell’inquinamento dell’aria sulla salute umana è allarmante: 8.400 decessi l’anno, in media, sono attribuibili alle concentrazioni di PM10 superiori ai 20 microgrammi per metro cubo. L’impatto dell’ozono a concentrazioni superiori ai 70 microgrammi per metro cubo è stimato dello 0,6 per cento di tutte le cause di morte. Le diverse campagne mobili effettuate dagli specialisti che operano in seno all’”Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente” (ARPA) negli scorsi anni hanno evidenziato il fatto che i principali inquinanti l’aria, una volta monitorati, superano abbondantemente i valori-limite annuali per la protezione della salute umana così come essi sono previsti dalle normative vigenti. I dati dei rilevamenti (periodo ottobre 2006-luglio2007) effettuati dai tecnici dell’ARPA nelle postazioni di Somma Lombardo, Gallarate, Busto Arsizio e Lonate Pozzolo, indicano per il PM10, il cui valore limite per la salute umana è pari a 50 microgrammi per metro cubo di aria da non superarsi per più di 35 giorni l’anno, nei soli due mesi di novembre e di dicembre 2006 sono stati riscontrati 38 giorni di superamento della soglialimite con punte di valore di 186 microgrammi per metro cubo a Gallarate. Ancora, per l’ozono, il cui limite di protezione per la salute è di 180 microgrammi per metro cubo, si sono registrati valori di 280 microgrammi per metro cubo a luglio 2007. Ma in quale misura si esprime l’incidenza dell’inquinamento dell’attività aeroportuale di Malpensa? Considerando i dati riportati dalla “Valutazione ambientale strategica” (VAS) del “Parco del Ticino” circa i consumi di carburante e le relative emissioni di inquinanti da parte di tutto il traffico veicolare gravante all’interno del Parco stesso, più l’area piemontese che va da Sesto Calende a Trecate, il consumo di carburante è pari a 407 tonnellate al giorno. Prendendo invece come riferimento il giorno 4 agosto 2007, per il quale la SEA ha comunicato, al comune di Golasecca che li ha richiesti, che i decolli di quel giorno sono stati 438, il consumo di carburante per il traffico aereo ammonta a 475 tonnellate per il giorno preso in esame, contro le 407 tonnellate per il traffico veicolare. Ma la differenza sostanziale è che le emissioni inquinanti del traffico veicolare sono diffuse in un’area di oltre 900 chilometri quadrati, mentre quelle originate dal traffico aereo sono concentrate in un’area di soli 6 chilometri quadrati: l’attività aeroportuale della Malpensa risulta pertanto essere la maggiore fonte di inquinamento di tutta la Pianura Padana. A fronte di una situazione ambientale ormai al limite della vivibilità, è giunta l’ora di iniziare un’inversione di marcia, incominciando a parlare di un graduale ridimensionamento di Malpensa proprio a partire dall’abbandono dello scalo da parte di Alitalia. Bisogna dar vita ad un piano nazionale del sistema aeroportuale, al cui interno dovrà trovare spazio una programmazione specifica per gli aeroporti del Nord ed ad un piano integrato del sistema aeroportuale per il Norditalia che dovrà avere l’obiettivo di ridurre l’impatto sul territorio e sulle popolazioni, adottando una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che ponga limiti certi allo sviluppo di Malpensa, difendere l’occupazione, lottare contro il precariato dilagante, garantire trasporti integrati e funzionari, una pianificazione locale e non calata dall’alto, la difesa del diritto degli utenti. La Provincia la Regione e il centrodestra in generale, da anni invocano l’ideologia, il miraggio, l’imbroglio del secondo hub italiano, con l’unico risultato della devastazione urbanistica del territorio, in assenza di valutazione d’impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica, e con un piano regolatore locale mai aggiornato da anni. Promesse deluse anche per il lavoro: dove sono i centomila posti promessi, i begli studi di LIUC e Bocconi? Restano il precariato e lo sfruttamento. Servono regole certe, urbanistiche e di diritto del lavoro, e una pianificazione ispirata al buonsenso invece che a chimere ideologiche. Perché nella situazione attuale non un mattone in più deve essere aggiunto a Malpensa senza una VAS preliminare. Si è creato un mostro sul nostro territorio e oggi Reguzzoni se la prende con Alitalia e il governo e cavalca la protesta dei lavoratori, ma dov’era quando i sindaci del CUV lo invocavano? Inoltre, se si è tanto liberisti, perché si contesta istericamente il piano industriale di Alitalia? La cattiva gestione di Alitalia, in particolare sotto il centrodestra, non lascia altre opzioni praticabili a meno di perdere altre dozzine di milioni di euro l’anno. Malpensa va insomma ripensata, inserita in un sistema integrato, limitata nella sua espansione, dicendo basta alla politica della deregulation e dell’anarchia, allo spreco di immani risorse pubbliche, al consumo del territorio, alla precarizzazione del lavoro. Si sa che le lobby interessate si oppongono al ridimensionamento di Malpensa facendo allarmismo e paventando la crisi dell’economia regionale. A queste sciocchezze non crede più nessuno: sarebbe un’economia da Terzo mondo, quella della Lombardia, se essa dovesse reggersi solo su una azienda erogatrice di servizi anziché sulla capacità produttiva che la contraddistingue. Carmelo Foti Angelo Giani Rifondazione Comunista Extracomunitari: i costi dell’assistenza sociale sulle spalle dei sommesi Ma non erano una risorsa e una ricchezza collettiva da valorizzare? Per molti extracomunitari, uno dei primi passi verso la tanto decantata “integrazione”, una volta acquisita la residenza, è quello di battere cassa e spremere soldi dai Comuni che tanto amorevolmente li accolgono. È quanto emerge anche dall’ultimo bando per l’erogazione di sussidi ed aiuti economici in genere. In particolare, per l’area “minori e famiglie”, le richieste da parte di extracomunitari sono state oltre il 50%. E pensare che per anni la precedente Amministrazione di Centrosinistra non ha fatto che ripeterci ad ogni piè sospinto che gli immigrati sono una risorsa. Non solo, e come abbiamo già detto in altre occasioni lo Statuto del Comune di Somma, approvato da tutte le forze politiche tranne che dal nostro gruppo, recita testualmente che sono una ricchezza collettiva da valorizzare. Va da se che nulla è cambiato da quando la nostra città è governata da una maggioranza di Centrodestra (Forza Italia, Lega Nord, UDC e Alleanza Nazionale). Alla faccia dei Sommesi che si sentono sempre più insicuri anche in casa propria ed in particolare di quei nostri concittadini che faticano sempre di più ad arrivare non alla quarta ma alla terza settimana del mese. E la situazione complessiva, sul fronte dell’immigrazione, è destinata a peggiorare dopo che il governo Prodi ha spalancato le nostre frontiere a rumeni e bulgari che dallo scorso anno hanno acquisito il diritto di invadere il nostro paese (e di mungere alle casse comunali). Ovviamente anche Somma ha fatto il pieno di queste “risorse” tant’è vero che la presenza di rumeni regolarmente residenti è più che triplicata. E, dato che per acquisire la residenza, occorre avere la disponibilità di un alloggio, sarebbe il caso che il sindaco ci informi sui risultati di un’indagine avviata dall’Amministrazione sugli affitti. Ci riferiamo a quanto da lui stesso dichiarato in una pubblica assemblea e solennemente confermato oltre un anno fa nella sua relazione programmatica in cui ribadiva la volontà di colpire quei Sommesi che “chiedono somme esorbitanti e che di fatto favoriscono miseria e disagio”. Chi l’avrebbe detto che sono proprio i Sommesi i responsabili dell’invasione di extracomunitari e di altri stranieri senza arte ne parte? Per la verità a noi risulta che il malcostume in materia di locazioni è da addebitare quasi totalmente a quegli immigrati che subaffittano o “ospitano” una mezza dozzina e oltre di connazionali. I Sommesi semmai sono vittime della propria ingenuità o eccessiva disponibilità nei con- fronti dei nuovi arrivati con o senza permesso di soggiorno, col risultato che dopo aver concesso l’alloggio ad uno o due stranieri, se lo ritrovano a loro insaputa ridotto a dormitorio pubblico ed in condizioni di totale degrado. Sempre a proposito della necessità di nuove regole per limitare un’immigrazione selvaggia, destinata inevitabilmente a gravare sui servizi sociali del Comune, avevamo “suggerito” al sindaco Colombo di seguire la stessa linea intrapresa ormai da qualche centinaio di suoi colleghi non solo del Veneto ma anche lombardi. I quali, sfidando una normativa nazionale alquanto lassista in materia di requisiti per la residenza, hanno approvato regole più severe sia per quanto riguarda il reddito dei richiedenti che per le caratteristiche dell’alloggio che deve rispettare le condizioni minime di igiene ed avere una metratura adeguata al numero degli occupanti. Di sicuro questi coraggiosi amministratori hanno ottenuto il plauso incondizionato da parte dei loro concittadini e nessun prefetto si è permesso di avviare iniziative legali nei loro confronti. Qual è stata invece la risposta del nostro sindaco bonaccione ai suggerimenti della lista civica “Insieme per Difendere Somma”?: che le nostre erano semplificazioni e che “il controllo del territorio si fa in altro modo, non certo con le grida”. Ancora una volta i Sommesi, soprattutto quelli più indigenti e le vittime di una certa delinquenza sono serviti. E così, “Paga somaro lombardo”, con la benedizione della Lega, da cui, in quanto partito di maggioranza, era lecito aspettarsi, se non proprio delle grida, almeno un sussurro. Luigi Bollazzi Insieme per Difendere Somma La crisi di Alitalia atterra a Malpensa Pubblichiamo il testo presentato il 16 gennaio ’08 al Consiglio Provinciale Aperto tenutosi presso l’Università dell’Insubria a Varese Chissà se tra i numerosi sindaci qui presenti c’è qualcuno degli 87 che qualche anno fa erano in prima fila col gonfalone del Comune a manifestare contro un aeroporto da tutti giudicato illegale. Probabilmente i tempi sono cambiati e nessuno parla più di salute e rispetto per l’ambiente. Noi non siamo mai stati contro il progresso, ma contro un aeroporto irrispettoso delle regole e delle leggi. Chi di Voi è intervenuto a suo tempo, al convegno sulle metodologie per abbattere il rumore aeroportuale, tenuto si un paio di anni fa a Malpensa Fiere, ha sentito parlare il direttore dell’aeroporto di Lione, e, se non si è sentito uno del terzo mondo, significa che non solo non capiva il Francese, ma nemmeno la traduzione italiana. Il piano regolatore prevedeva per Malpensa un traffico di 8 milioni di passeggeri fino ad un massimo di 12 con conseguente valutazione di impatto ambientale. Oggi invece, il traffico non solo si è portato oltre i 12 milioni di passeggeri, ma supera i 22 milioni annui, senza contare il traffico delle merci con aerei stracarichi che sorvolano a bassa quota, nel cuore della notte, il nostro territorio. Noi pertanto, non siamo più disposti a tollerare l’arroganza di chi antepone le leggi del profitto al rispetto della persona e rivendichiamo diritti e dignità pari a quelli di qualsiasi cittadino. Sicuramente, la maggioranza di Voi non abita a Somma Lombardo e non immagina nemmeno lontanamente cosa significa avere oltre 400 aerei di giorno e di notte sopra la testa. Lo sapete che diverse centraline, per quanto taroccate, segnalano in diverse parti di Somma valori notturni in media di più di 70 decibel? Questo significa che il livello di inquinamento acustico che noi somme si subiamo è elevatissimo; il discorso è valido anche per l’inquinamento atmosferico, che, forse, è ancora più preoccupante: le rilevazioni satellitari mostrano che l’Ovest della pianura padana è l’area più inquinata del continente europeo. Considerato che le emissioni prodotte da un aereo sono pari a qualche migliaio di autovetture, la diretta conseguenza è l’elevatissima incidenza di casi di tumori. Per quanto riguarda la questio- ne della salvaguardia dei posti di lavoro che andrebbero persi a causa del taglio dei voli, noi siamo solidali con i lavoratori, anche se siamo convinti che alla maggioranza interessino maggiormente gli affari e i guadagni. Chi ha creato questo disastro economico veda di provvedere, poiché, se il carrozzone Alitalia è costato finora oltre 5 miliardi di euro pagati dalla collettività, non sarà un problema venire in aiuto a questi lavoratori; noi Sommesi anzi saremo i primi a dare un contributo, in cambio di una qualità di vita più decente. Facciamo riferimento anche alle liquidazioni miliardarie dei manager che hanno solo prodotto disastri. È colpa della dabbenaggine dei nostri politici, se Malpensa ha creato solo posti di lavoro precari per la maggior parte dei lavoratori e lauti stipendi a chi parla con accento romanesco. Ci rivolgiamo quindi a tutti i livelli istituzionali, affinché intervengano con fatti concreti per il rispetto delle regole, delle leggi e dei valori, che contraddistinguono un popolo civile. Armando Curto Comitato difendere Somma spazio aperto storia locale anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 17 Reminiscenze Le stesse cose di ogni anno. Le stesse cose di ogni anno alla vigilia, mettevano una nota gaia e rumorosa sul Piazzuolo di Via Valgella affollato di ragazzi irrequieti e di donne convenute con le secchie, coi boccali e coi rami lucidati per attinger acqua fresca e sufficiente nelle Feste di Natale e Santo Stefano. Alla prima Messa finita, le più svelte delle donne, anziché sfidare il freddo incombente in vani conversari sul Sagrato della Chiesa, raggiungevano il Pozzo Valgella, zoccolando forte sul selciato disuguale e scivoloso della via del Ponte che le languide fiamme dei radi fanali a petrolio, chiazzavano di luce incerta e penosa come tutte le cose vicine a morire. Dai tetti delle case disegnate sulla volta cupa del cielo, scendeva l’alba a slargare la foschia umidiccia che pareva uscire in nere volute dalla profonda e misteriosa cavità del pozzo insieme col sordido rumore dell’ordegno azionato con affanno e senza tregua per estrarre l’acqua pura alla superficie. Le porte laterali del capanno sovrastante a protezione della nera gola del pozzo nulla lasciavano scorgere all’interno, all’infuori del groviglio confuso e vociante delle donne comandate dal grave bisogno a manovrare la gran ruota girante a strappi impetuosi tra i canapi portatori delle secchie ricolme e rovesciate nelle tazze di ghisa che ornavano l’orlo di pietra scalfita dal tempo. Lei, quel giorno non era andata Capanno del Pozzo Valgella da un disegno di Piero Terzaghi Piazza al Pozzo come si presenta ai giorni nostri. Da notare la bella pavimentazione appena ultimata al pozzo come di solito usava nelle prime ore del mattino. Occupata a rassettare ogni cosa nel negozio, a mettere in bell’ordine vasi e barattoli intrecciandoli per la lieta circostanza delle Feste Natalizie coi rami di ginepro raccolti sugli scoscesi del Porto della Torre, a formare gioiosi e vivaci trofei coll’ausilio delle merci più varie nella grande vetrina o sui fianchi dell’ingresso per l’attenzione ed il piacere dei passanti e dei clienti affezionati, non si era mai mossa dal banco che per dare una rapida occhiata al figliuoletto cinquenne, irrequieto e felice della vacanza per giocare coi coetanei sul Piazzuolo del Pozzo a “bara bandera” o ai “quattro cantoni” perché tanti erano gli angoli del vetusto capanno. In sua vece, vi aveva mandato verso notte la Pensera, cessato il lento rotare dei rulli e dei cavi e la quiete era venuta colle prime tenebre accompagnate dal fine nevischio che copriva le strade con una coltre d’argento. I radi passanti s’affrettarono a raggiungere le loro case trascinando a viva forza i mocciosi che non sapevano staccare gli occhi estasiati dalle vetrine dei negozi illuminati e ripieni di ogni ben di Dio. Poi i tocchi lenti dell’Ave Maria a chiusura della Vigilia, quindi il silenzio completo. La Pensera vi era tornata avvolta in uno spesso scialle per difendersi dal freddo pungente e la sorprese già intenta a rifinire le figure del Presepio entro il cerchio vivido della luce che pioveva dalla lucernetta amica. La sorprese operosa come sempre e lieta; lieta di quella felicità che è frutto di pace, di rassegnazione e di amore, di quell’amore instancabile ed inesauribile che usciva spesse volte dal chiuso delle sue pareti domestiche per allargarsi in silenzio ai confini del bene e dell’assistenza compiuta. Soccorreva difatti in silenzio ed amava in silenzio con quell’amore che riposava nella sua anima pura come una gocciola di rugiada nel calice d’un fiore. Essa sapeva che donando al povero, all’ammalato languente, all’infelice che piange o al bambino intirizzito, essa sapeva che ogni cosa le sarebbe stata resa dall’amore. Poco mancava alla mezzanotte quando tutte le figurine del Presepio fissate ai cartoni formavano un grosso involto coi nastri dai colori vivaci, col muschio e coi tralci di ginepro che la Pensera reggeva delicatamente sotto lo scialle avviandosi con lei alla cascina dei Ronchi. Bussarono con molta discrezione alla porta dell’Assunta STUFE A PELLET, LEGNA, TERMOSTUFE NUOVA ESPOSIZIONE Via Milano, 94 - 21019 Somma Lombardo (VA) tel. 0331.256107 una cara donnetta, semplice e buona con gli spadoni d’argento nei capelli tirati lisci lisci sulla nuca, una donnetta che il destino le aveva messo a fianco quando era venuta giovane sposa nel paese a lei estraneo. Da quel tempo, la Pensera, era diventata la sua amica, la sua confidente più sicura e si valeva con garbo del prezioso aiuto e dell’esperienza maturata cogli anni, ogni volta che il dubbio la teneva incerta o per tema di cadere in errori. Ritornando dal Pozzo con le secchie ricolme, la Pensera le aveva detto: “Mi sono incontrata con l’Assunta dei Ronchi venuta per l’acqua. Essa piange e si dispera pel bambino ammalato e non ha di che placarlo per domani che è il giorno di Natale...” “Andrò io dall’Assunta aveva subito risposto – e voi verrete ad accompagnarmi. La sapete la mia idea? Questa sera faremo un’improvvisata all’Assunta col recarle anche il nostro Presepio... Lo immaginate come resterà contento quel caro angioletto, quando, svegliandosi domani, vedrà la bianca stella sopra la capanna di Gesù Bambino? Ora andate a casa vostra e stasera dopo cena ritornerete qui da me che prepareremo tutto e a modo... “Ma - tentò di obbiettare la Persera - se portiamo all’Assunta il Presepio che rimane ai suoi bambini? Domani è dì di festa anche per loro e se aprendo gli occhi sulla scia dei sogni dorati al suono lieto delle campane che annunceranno la nascita di Gesù, quale sarà il loro cruccio nel trovare la casa senza Presepio, senza la stella luminosa che insegna la via agli uomini di Fede e di buona volontà?” “Avete ragione. Avete ragione! Ma quando spiegherò loro che Gesù Bambino ha voluto nascere nella Casa dell’Assunta per stare accanto e proteggere il suo bimbetto ammalato, oh certo, non piangeranno più, anzi insisteranno per andarlo a vedere ed io li accompagnerò ben volentieri. Ora affrettatevi Pensera; recatevi a casa vostra per le vostre faccende così sarete presto di ritorno ad aiutarmi a preparare il Presepio ed i doni per l’Assunta. Andate in fretta”. Nel capanno del Pozzo Valgella aveva intanto spazio aperto A N N O X N. 4 O T T O B R E 2 0 0 6 Direttore responsabile: Gerardo Locurcio Comitato di Redazione: Gianluca Sari, Paolo Tatti, Alberto Visco Gilardi, Mauro Picchetti, Andrea Vaccariello, Cristiana Marzolo, Saverio Fantacuzzi, Luciano Lombardi dando nel contempo la voce a cui fece eco lo scorrere del catenaccio ed un “oh!” di sorpresa e di commozione mormorato dalla povera donna. Il bimbetto malato riposava entro una cuna poco discosta dal focolare alimentato a fatica dai scarsi tizzoni fumosi. Essa si accostò al lettuccio del bimbo dormiente e vi depose con religioso silenzio una soffice coltre di lana quasi che il gesto rispondesse agli impulsi del cuore; poi con l’aiuto delle altre donne distese muschio nel vano della finestruola che aveva lo sfondo dei vetri istoriati dal fitto nevischio cadente. La capanna col Bambino Gesù, S. Giuseppe e Maria in atto di adorazione, venne eretta sul margine di un torrentello scavato nel verde tappeto con carta d’argento. Pastorelli con le cornamuse e candidi armenti ebbero posto sugli angusti sentieri che guidavano alla stella bianca puntata sulla capanna. Tralci di ginepro spandevano la loro fragranza in quell’umile canto dove la Fede, la religione e l’amore componevano il grandioso trono di Dio. Congedatasi dall’Assunta commossa e piangente, le sussurrò a voce bassa quasi per tema di svegliare il bimbo: “Domani verrò a trovarvi con i miei piccini. State lieta Assunta che il Signore è con voi”. Non piansero quando svegliatisi all’alba sulla scia dei sogni svaniti, scesero al piano terreno per vedere il Presepio che la mamma aveva loro promesso. Non piansero abbracciando la mamma adorata che nel giorno del Santo Natale raccontò ai figli con la voce di una bellissima fiaba, la nascita di Gesù nella casa del bimbo ammalato. Piero Terzaghi Consulenza editoriale, impaginazione, stampa e pubblicità: Il Guado Via P. Picasso, 21/23 Corbetta (MI) tel. 02.972111 [email protected] Questa pubblicazione viene stampata in 7.000 copie su carta riciclata ed inviata gratuitamente a tutti i nuclei familiari residenti nel Comune I nostri servizi T OELETTATTURA CANI DA SHOW TOSATURE E BAGNI MEDICATI IDRO-CROMO-AROMOTERAPIA CINEPRANOTERAPIA E OMEOPATIA VENDITA ALIMENTI BIOLOGICI OGGETTISTICA PER COLLEZIONISTI IDEE REGALO ACCESSORI PER LA CINOFILIA (TUTTO PER LE EXPO) Via Soragana, 4 - 21019 Somma Lombardo (VA) ITALIA tel. e fax 0331 250037 - email: [email protected] - web: www.sheepomania.com COS’E’ AVIVA. ASSICURAZIONI UN MARCHIO NUOVO CON PIU’ DI 300 ANNI DI STORIA • INFORTUNI: Individuale Cumulativa aziendale - Guidatori e Trasportati - Malattie - Rischio volo. 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Per sottolineare l’importanza che ha sempre avuto “ul Pruerbi” nella vita dei nostri antenati, trascrivo parte di quanto il “Dizionario Rizzoli Larousse” riporta alla voce Dialetto: “Breve detto popolare che, generalmente, racchiude un insegnamento desunto dall’esperienza”. Certamente questa esperienza ha avuto bisogno di un lungo periodo di anni per verificarne la sua affidabilità, come viene confermato da questo detto popolare: par fa un pruerbi ga voeur cent’ann (per fare un proverbio ci vogliono cent’anni). Perciò io penso, e forse non solo io, che sulla loro saggezza occorre aver fiducia. Di proverbi ve ne sono moltissimi ed essi trattano molti temi importanti della vita spaziando dalla fede in Dio alla superstizione, dalla meteorologia all’agricoltura, dalla medicina all’igiene ed al “galateo”, ecc. I nostri antichi padri non hanno tralasciato temi che oggi consideriamo “sport” ma che, per loro, erano un modo di procurarsi il “pane quotidiano” vale a dire la pesca e la caccia. Altri spunti molto utilizzati da alcuni che si consideravano certamente “filosofi della vita matrimoniale” furono: in primis la famiglia, i figli, e di seguito l’uomo e la donna sui generis. In verità quest’ultimo soggetto fu tra i più bersagliati ovvero più utilizzato sia nel bene sia nel male tanto che, per trascriverli tutti, occorrerebbero decine di pagine. Capita spesso nel leggerli di trovarne alcuni che sembrano in contraddizione con altri e questo, a mio parere, non lo considero un male. Infatti, quante volte ci è capitato di trovarci di fronte ad un fatto che, in un primo momento, ci appare sotto una luce favorevole e poi si rivela un errore, Per iniziare ecco una serie dedicata alla famiglia: Dù cò sul cusin, fan girà la roda d’ul murin. Due teste su di un cuscino fanno girare la ruota del mulino. Vale a dire: quando due sposi si vogliono bene, e vanno d’accordo, la loro vita ed i loro affari andranno sempre bene. Ma un altro proverbio mette in guardia gli sposini troppo fiduciosi avvertendoli che: Ogni matrimoni al gh’ha ul so demoni. Ogni matrimonio ha il suo demonio. Subito un altro proverbio dà una mano al primo dicendo che: l’importante è amarsi veramente, poi ogni avversità la si può vincere. Quand l’amour al gh’è la gamba la tira ul pè. Quando c’è l’amore la gamba fa muovere il piede. Purtroppo a scegliere la moglie saggia, quella che può far fiorire bene una famiglia, è sempre difficile e così la pensava chi scrisse questo proverbio: A toeu miè, campà vecc e giugà a tarocch: da bùmm da fall a ga n’è pocch. A prendere moglie arrivare alla vecchiaia e giocare ai tarocchi: di quelli capaci di farlo ce ne sono pochi. Per chi non lo avesse capito che, maritarsi bene per stare meglio non sia una cosa facile aggiunse: Chi se marida al giuga un ternu al lott. Colui che prende moglie si gioca un terno al lotto. Ma nel caso che, ci fosse stato qualcuno duro di comprendomio, ovvero che non capisse l’antifona, dettò anche questi due: Ul matrimoni l’è mia faj par tutt. Gh’è chi sa fa bell e chi diventa brutt. Il matrimonio non è adatto a tutti. C’è chi si fa bello e quello che diventa brutto. Ul matrimoni l’è cume la mort. Pocch ga rivan scurtà e fort. Il matrimonio è come la morte. Pochi vi arrivano ben preparati e forti °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Naturalmente vi sono proverbi che riguardano singolarmente i futuri sposi, così per quanto riguarda il futuro marito abbiamo questi consigli: Ul matrimoni l’è bùmm par l’omm bùmm e... par ul cujùmm. Il matrimonio va bene per l’uomo buono e... per il minchione. L’omm spousà al gh’ha quatar P. Pena, penuria, pentiment e penser. L’uomo sposato ha sempre quattro P. Dolori, povertà, pentimenti e pensieri Per quanto riguarda l’AMORE (quello tutto maiuscolo) il seguente proverbio non ne da certamente una buona visione anche se, a pensarci bene e vedendo come finiscono oggigiorno tanti matrimoni, si potrebbe dire che ha veramente ragione. L’amour al comincia cuj parulin al và avanti cuj paroll al finiss cuj parulasc. L’amore comincia con le paroline va avanti con le parole e finisce con le parolacce. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° A questo punto si potrebbe pensare che, oppure viceversa? Vi sono altri che, invece di darci delle risposte o delucidazioni utili per interpretare l’avvenire, ci danno delle spiegazioni... che non spiegano niente. Ad esempio: quando uno ci chiede come sarà il tempo di domani e noi, che non siamo certamente dei “Bernacca” possiamo rispondere: Quand ul campanin al gh’ha ul capell, o k’al pioeuf o k’al fa bèll. (Traduco: Quando il campanile ha nuvole sopra di sé, o pioverà o farà bello. Un altro modo divertente di come si può rispondere utilizzando i proverbi, a chi ci vorrebbe far lavorare quando siamo di riposo e non ne abbiamo proprio voglia di “faticare”, potrebbe essere questo. Una persona (sia essa la mamma, il papà oppure... la moglie) ci dice al mattino di una qualsiasi domenica svegliandoci: Salta foeura dal lecc ka gh’è chel laurà là da fa! (tr. Esci dal letto che c’è quel lavoro da eseguire.). Si può rispondere: Un mument parchè ul sacch voeij i proverbi, siano stati tutti opera dell’uomo per denigrare o più “cortesemente” prendere in giro il soggetto femminile? Leggendo questi pochi che seguono non vi sarebbero dubbi Quand ul Signor l’ha creà la dona ul Bucik l’è restà a pè Quando Dio creò la donna il diavolo rimase senza impiego. Dona ka piang, cavall ka suda, hinn fals cume Giuda Donna che piange, cavallo che suda, sono bugiardi come Giuda. Ecco una previsione quasi catastrofica di un mondo governato dalle donne Mò che i donn portan ul capèll, ul mund l’andarà a burdèll. Oggi che le donne portano il cappello il mondo andrà a rotoli. Per questa non c’è bisogno di interpretazione. Pret, monigh, fràa e cumà hinn tuta gent da lasà stà. Preti, monache, frati e mogli è tutta gente da non toccare. Forse per questa occorre spiegare che, un tempo, la spesa per un orologio era molto grande non solo per l’acquisto ma pure per la sua manutenzione, o riparazione, che periodicamente bisognava fare. Donn, avucatt e urlocc hinn trì spazasacocc. Donne, avvocati e orologi sono tre che ti vuotano le tasche. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Per controbilanciare i proverbi contro le donne il “filosofo” meneghino pensò bene di scriverne qualcuno contro gli uomini e di questi ne trascrivo alcuni. Nel primo esempio l’uomo viene accomunato all’asino, simbolo dell’ignoranza, ed a un tacchino simbolo della vanità. L’omm, l’asan e ul pulùmm hinn i trì pusè cujumm. L’uomo, l’asino ed il tacchino sono i tre più coglioni del creato. In questo lo si descrive come ardente amatore alla sera mentre al mattino, forse fiaccato da quanto fatto durante la notte, non ha voglia di alzarsi per andare a lavorare. A la sira liumm e la matina pultrumm. Alla sera leone al mattino poltrone. Grande verità? Forse. Uno studente che vuol prepararsi una bella carriera non ha certamente molto tempo da dedicare alla sua fidanzata. Oman studius. Magher murus. Uomo studioso. Fidanzato che vale poco. Molto spesso l’apparenza inganna, meglio quindi sincerarsi che come è bello fuori anche il suo animo lo sia. Anca l’omm l’è cume ul pèermarsc da dentar e foeura al par sincèer. Anche l’uomo è simile a una pera marcia di dentro e fuori appare sana. Avvertimento che le mamme davano alle figlie un pochino sbarazzine. Questo significava: non fare la civetta con altri giovanotti o peggio ancora perché quando sarai sposata tuo marito presto o tardi ti rimprovererà di quello che hai fatto. Ed allora saranno dolori. L’omm al gh’ha i dent da cann, s’al cagna mia incoeu al cagna duman. L’uomo ha i denti come quelli del cane, se non morde oggi morderà domani. al stà mia in pè (Un momentino perché il sacco vuoto non sta in piedi: cioè devo prima mangiare per poter avere la forza o la voglia di lavorare). Dopo aver fatto colazione la prima persona ci rinnova l’invito. Mò ka ti sett pijn ti podat andà a laurà. (tr. Ora che sei sazio puoi andare a lavorare): Ed ecco la bella risposta che si potrebbe dare prima di rimetterci a letto: Panza pijna la voeur ripoos (tr: pancia piena vuol riposo) e ci si rimette a dormire. Comunque sappiamo che i proverbi hanno avuto una diffusione planetaria tanto da trovarli in tutte le popolazioni e lingue del mondo, dalle più evolute alle più primitive. Essi sono stati tramandati da generazione in generazione (come fu per la Bibbia) prima oralmente poi, con l’avvento della scrittura, codificati affinché questa loro saggezza non venisse persa o dimenticata. Essi furono il patrimonio incontestabile non solo del mondo rurale o popolare ma Per finire sugli uomini questa massima avverte che. non c’è alcuna differenza tra gli uomini di un tempo e quelli attuali, sono sempre dei “pann poss” (molliccioni), i quali presto o tardi (come fece Adamo, uomo di fango) saranno facilmente maneggiabili o modellabili (come se fossero di gesso) dalle abili mani delle donne. Una volta gh’eva l’omm da molta, adès gh’è l’omm da gèss. Una volta c’era l’uomo di fango, ora c’è quello di gesso. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Adesso qualche proverbio di genere più leggero, consigli per il benessere corporale e per il vivere quotidiano senza grossi problemi quasi come le norme del galateo di Monsignor della Casa. Trumba da kù, sanità da corp. Tromba di culo, sanità di corpo. Anche se questo proverbio fa venire alle narici il ricordo di profumi poco graditi, dobbiamo ammettere che, senza ombra di dubbio, è un saggio proverbio se non si vuole avere dei forti dolori di pancia. Subito però l’educatore prudente interviene con questa massima per non farci fare delle brutte figuracce. Ga voeur custumà ul kù quand a l’è daparlù parchè quand l’è cunt la gent al fà figur par nient. Bisogna educare il culo quando è solo perchè quando è con la gente fa figuracce per niente. Però un diavoletto biricchino ci mette la coda e, con quest’altro, vanifica ogni buon intendimento dell’educatore. Temp e kù fan quel che voeur lù. Tempo e culo fanno quello che vogliono loro °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° La var pusè ‘na bona lapa che ‘na bona sapa. Vale di più una buona lingua, che una buona zappa. Cioè: colui che sa parlare molto bene (specialmente quando si tratta di fare i propri interessi magnificandosi o valorizzandosi oltremisura), ottiene di più di chi è bravo nel suo lavoro e non è capace di farsi valere dai suoi superiori. Mentre il seguente mette in guardia sul troppo “parlare” di fare, ovvero sulla promessa di voler fare dicendo che, è meglio fare che dire di voler fare. Al var pusè un’andà che cent andèmm. Vale di più un andare che cento andrò. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° La legura senza cour la sa ciapa a tucc i our. La lepre senza correre la si prende a tutte le ore. La si diceva al bambino che, dopo aver fatto una marachella, scappava per non subire la giusta punizione. Poi si aggiungeva: Quant ti gh’avrè famm a rangiaremm i cunt. Quando avrai fame tornerai in casa e allora... regoleremo i conti. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Cunt la pulenta la boca la sa contenta. Con la polenta la bocca la si accontenta. di tutti come c’insegna il detto: i proverbi sono la scienza dei popoli. Oggigiorno noi che ci riteniamo più evoluti e più istruiti dei nostri avi, dobbiamo riconoscere che, molto spesso, ricorrere ai proverbi è un aiuto per prendere delle decisioni onde superare delle problematiche o difficoltà che abbiamo davanti. Logicamente bisogna averne un buona conoscenza onde stabilire quale di essi è il più idoneo da seguire in quel determinato momento. Purtroppo molti pensano che la loro validità sia scomparsa perchè siamo nel ventunesimo secolo e non “al temp da Carlu codiga, da quand i oman a tiravan sù i calzuni cunt la ruzèla” (tr: al tempo che fu, di quando gli uomini tiravano su i pantaloni con la carrucola), cioè più semplicemente che non sono più da prendere come oro colato perché non esiste più quel mondo che li ha partoriti e quindi oggigiorno, i proverbi, non servono più. Questo potrebbe anche essere vero, dico potrebbe, se non In tempi di carestia o durante le guerre che periodicamente affliggevano il popolo, e sulle tavole della povera gente vi era molto poco da mettere sotto i denti, le mamme dicevano questa frase ai loro bambini per consolarli (si fa per dire) delle privazioni che erano costretti a subire. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Quand la legura l’è in pè tucc i can ga curan a-drè. Quando la lepre è in piedi tutti i cani la rincorrono. Cioè: quando al bar (oppure in Parlamento) viene proposta una questione, tutte le persone vogliono dire la loro. Poi il solito diavoletto volle dire la sua e così nacque il seguente proverbio che, a pensarci bene, non sarebbe poi così sballato. Tanti cò tanti zucch, ma... tanti mamaluk. Tante teste tante zucche, ma tanti mammalucchi. Infatti se consideriamo che, quando sono tante le persone che discutono su di un problema, il più delle volte non combinano niente di buono, oppure, peggio ancora, fanno più disastri di quelli che vorrebbero lasciare tutto come prima. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Ross e bleu amour da fioeu. Rosso e blu amore di bambini. Il rosso ed il blu sono colori amati dai bambini e quindi sono questi i colori più adatti per i maschietti. Oggigiorno quasi più nessuna mamma segue questa massima, infatti basta guardarsi attorno per notare bimbi e... adulti con indumenti dagli strani colori. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Al vaar pusè un bùmm ripoos, Che ‘na michetta sota al gòos. Vale di più un buon riposo, che una michetta in gola. Cioè: è meglio riposarsi quando si è molto stanchi invece di mettersi a mangiare. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Al vaar nagotta sugutà a cour, al vaar pusè rivà in temp. Non vale nulla continuare a correre, vale di più arrivare in tempo È l’equivalente di: non serve correre, è meglio partire in tempo. Oggigiorno con il ritmo della vita che c’è questo proverbio sarebbe da tener presente ogni giorno. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° A véss tropp bùmm, sa pasa par cujùmm. Ad essere troppo buoni, si passa per Coglioni. Purtroppo è sempre stato così. Chi è troppo buono e caritatevole troverà sempre persone che se ne approfittano per i propri comodi ed interessi, sfruttandolo in tutti i modi. Oggigiorno si pensa che sono gli extracomunitari a comportarsi così ma siccome il proverbio è di qualche centinaio d’anni fa..... io penso che, in primis, si riferiva a parenti ed amici. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Danè e amicizia la taja i gamb a la Giustizia. Soldi ed amicizie taglia le gambe alla Giustizia. Proverbio vecchio come il mondo. Purtroppo fosse che, in molte circostanze sia di ordine morale, sia igienico sanitario, sia più prosaicamente nel vivere di tutti i giorni la loro saggezza ci da delle risposte a quesiti, oppure ci fanno capire e superare alcune difficoltà senza dover ricorrere ad un “strizza-cervelli”. Termino questa breve chiacchierata dando un piccolo consiglio ed in modo particolare ai giovani. Perché non studiarli nel loro intrinseco significato e tenerli in mente di modo da poterli utilizzare nelle conversazioni che periodicamente facciamo sia con amici sia con conoscenti, invece di citare frasi della lingua di Cicerone per darci quel certo tono di superiorità sapendo che, oggigiorno, sono pochi coloro che conoscono il latino? Secondo me sarebbe più “moderno e snob” mettere al momento giusto della conversazione, un bel proverbio dialettale (il più adatto ovviamente) prendendo così, come dice quel detto: dù piviùmm cunt un fasoeu (tr. due piccioni con una fava)? Meditate gente, meditate. è sempre stato così, valgono di più i denari e le amicizie quando si ha qualche causa da discutere in tribunale, e non sempre l’essere dalla parte della ragione ci può salvare. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Danè e picà hinn catif da stimà. Soldi e peccati sono difficili da valutare. Sia i denari che uno possiede sia i suoi peccati, sono cose difficilmente valutabili da chicchessia. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Quand ul puarett al munta i scagn o k’al spuda o k’al fa dagn. Quando un povero diventa ricco (o potente) o sputa addosso agli altri oppure fa danni. Questa è una verità che gli anzianelli come me, hanno sicuramente avuto modo di sperimentare durante la loro vita. Non parliamone poi se questo “poveraccio” arrivasse a poter governare... °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Ed ecco alcuni per la delizia dei pescatori che leggendoli avranno modo di giudicarne la loro validità. Si sa che i pescatori ed i carabinieri da sempre sono il bersaglio favorito dagli autori di barzellette, ma pochi sanno dei proverbi a loro dedicati, perciò ne trascrivo alcuni senza dare spiegazioni ritenendoli inutili. Chì tend a la pesca poch al tresca. Chi passa il tempo a pescare poco lo passa ad amare. Chì gh’ha minga furtuna, ch’al vaga mia a pescà ma al staga a kà. Chi non è fortunato, non vada a pescare ma stia a casa. Chì gh’ha mia ciapà agun par S. Giuann al và tutt a sò dagn. Chi non ha preso agoni a S. Giovanni va tutto a suo danno I pèss gross a mangian quij piscinitt. I pesci grossi mangiano quelli piccoli I pèss gross a stann in fund. I pesci grossi stanno sul fondo Ul pèss ingurd al sa ciapa par la gora. Il pesce ingordo lo si prende per la gola. Ul pèss l’è sempur bùmm in di mees ka gh’hann dentar l’erre. Il pesce è sempre buono nei mesi con la erre. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Per finire ne propongo alcuni sulla LIBERTA’, ed anche per questi lascio a tutti la loro spiegazione. La Libertà de fà e de desfà, gh’è mia danèe ka la poda pagà. La libertà di fare e di disfare, non c’è denaro che la possa comprare. La vera Libertà l’è pusè dificil da cunservà che da cunquistàa. La vera Libertà è più difficile conservarla che conquistarla. Beat chel ka l’è liber cuma’ n’usèll. Beato colui che è libero come un uccello. P.S. Ai Signori lettori di questo giornale: se questa esposizione di proverbi l’avete gradita e vi farebbe piacere di leggerne altri, Vi prego gentilmente di farmelo sapere tramite la signora Marzia o la signora Valentina della Biblioteca Comunale. Grazie anticipate, Carlo Ferrario. Da: “Amarcord di un tempo che fu” di Carlo Ferrario spazio aperto Un po’ di letteratura bandistica associazioni anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 20 La Banda c’è La tradizione bandistica italiana ha goduto del favore di molti tra i nomi più famosi dell’Ottocento musicale, come Giuseppe Verdi, Amilcare Ponchielli e Pietro Mascagni, autori che hanno ricoperto il ruolo di maestro di banda e hanno composto per banda. La banda ha avuto un ruolo importante anche nella storia dell’opera, soprattutto a partire dall’Ottocento, talvolta presente sulla scena (La gazza ladra) ma più spesso impiegata come seconda orchestra dietro le quinte (Macbeth), con effetto di musica di scena. All’epoca di Verdi la prassi era di scrivere i passi operistici per banda su due pentagrammi, senza strumentazione. La distribuzione delle parti spettava al maestro di banda. Ma l’indiscusso merito della lenta trasformazione delle bande italiane va ad Alessandro Vessella (nato ad Alife, Caserta nel 1860), direttore della banda comunale di Roma dal 1885 al 1921, autore di un importantissimo testo di strumentazione e geniale innovatore dell’organico bandistico. Numerosi musicisti colti e anche d’avanguardia si sono cimentati nella scrittura per banda tra l’800 e il ‘900, tra tutti citiamo Gustav Holst, di cui il corpo musicale ha recentemente proposto “Second Suite in F”. La maggior parte dei compositori contemporanei di brani originali per banda ulteriormente essere classificati in tre grandi famiglie: • “legni” in cui troviamo gli strumenti che, almeno in origine, erano costruiti in legno: il clarinetto, il flauto, l’oboe, l’ottavino e la famiglia dei sassofoni. • “ottoni” che comprendono gli strumenti costruiti, almeno originariamente, in ottone: il corno, la famiglia dei flicorni (tra cui il baritono, meglio conosciuto come Il Corso Allievi proviene dall’Olanda e dagli Stati uniti questi, oltre che dal Belgio e dall’Italia. “La Cittadina”, sotto la guida del maestro Poli, è attenta alle evoluzioni del panorama musicale e, nelle esibizioni concertistiche, ama affiancare alle opere più vicine alla tradizione classica brani di autori contemporanei. Tra le proposte più apprezzate dal pubblico ricordiamo di Jan Van der Roost “Four old dances”, brano dal sapore medioevale, e Rikudim, una suite di quattro danze composte in modo originale nello stile popolare israeliano. E ancora di Jacob de Haan: Oregon, Queens Park Melody, Ammerland, e Contrasto Grosso. Per i prossimi appun- tamenti stiamo preparando, sempre di Van der Roost, “Dakota”, una composizione dedicata alla cultura e alla storia degli indiani Dakota (Sioux). L’organico della Banda Vogliamo qui cominciare una sorta di giro turistico all’interno dell’organico del corpo musicale, cioè degli strumenti musicali che ritroviamo nella Banda. L’organico bandistico è costituito da strumenti a fiato e percussione, anche se occasionalmente, specie nei concerti, può essere introdotto ad esempio il pianoforte o la tastiera. Questi strumenti possono Il Corpo musicale “La Cittadina” non avrebbe resistito fino ad oggi e non avrebbe raggiunto il livello artistico attuale senza l’apporto costante di forze nuove. Dal 1979 è stato attivato un corso di orientamento musicale rivolto sia a ragazzi che adulti con il desiderio di apprendere o approfondire lo studio di uno strumento musicale scegliendo tra: - Flauto; - Tromba; - Bombardino; - Clarinetto; - Trombone; - Basso; - Sassofono; - Flicorno; - Batteria. Il percorso di studio, che prevede lezioni individuali e collettive AFFIDATE A MAESTRI DIPLOMATI, è costruito sulle esigenze dei bombardino), il susafono, la tromba, la tuba e il trombone. • “percussioni” che sono quelli in cui il suono viene prodotto percuotendo con vari mezzi membrane, tubi metallici, legni. Possono dividersi in quelli a suono determinato (xilofono, timpani) e a suono indeterminato (batteria, grancassa, piatti, tamburello, triangolo). partecipanti e prevede: • un livello di base per principianti; • un livello avanzato per i più esperti che possono accedere a corsi di approfondimento. Per chi intende affrontare un percorso professionale è possibile creare un piano di studi finalizzato alle ammissioni ai corsi di laurea di primo e secondo livello previsti dalle accademie di alta formazione musicale dei conservatori. L’ottimo livello di preparazione è testimoniato dai brillanti risultati raggiunti dagli allievi che hanno proseguito gli studi in conservatorio dove, in diversi casi, sono stati subito ammessi al secondo anno. Per informazioni vi aspettiamo tutti i mercoledì dalle 21.00 alle 22.30 presso la sede di via Fuser, 5. bandalacittadina@libero. it. Simona Callegari L’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro L’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro opera dal 1943 ed è attualmente riconosciuta come un Ente morale con personalità giuridica di diritto privato, cui è affidata, con D.P.R. 31 marzo 1979, la tutela e la rappresentanza di coloro che sono rimasti vittime di infortuni sul lavoro, delle vedove e degli orfani. Dal 1° maggio 1999 l’ANMIL è entrata nel Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INAIL quale unico rappresentante degli invalidi del lavoro. Assiste e tutela moralmente gli invalidi del lavoro attraverso numerosi servizi e promuovendo iniziative tese a migliorare la legislazione in materia di infortuni sul lavoro e di reinserimento lavorativo e a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi. Oltre ad una serie di iniziative, a carattere locale e/o nazionale, riguardanti interventi di sensibilizzazione sia in materia di pre- Chiaravalle Maurizio È arrivata la primavera... CHECK GRATUITO (14 controlli sulla tua auto)* TIGUAN Certificazione di Qualità SKODA AUDI A4 CASORATE SEMPIONE - VIA SEMPIONE, 53 [email protected] - TEL. 0331.296322 *PROMOZIONE VALIDA SINO AL 31.05.2008 venzione antinfortunistica sia in materia di tutela delle vittime degli incidenti sul lavoro, ogni anno abbiamo due appuntamenti fissi (l’8 marzo e la seconda domenica di ottobre) che coinvolgono l’intero territorio nazionale. In particolare la seconda domenica di ottobre, fin dal 1951, si celebra in tutta Italia la Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, manifestazione istituzionalizzata con Direttiva del Governo del 1998. Da alcuni anni, inoltre, l’8 marzo avviamo iniziative e progetti articolati riguardanti il tema dell’infortunio per le donne. Attualmente l’ANMIL conta circa 470.000 iscritti e rappresenta e tutela una categoria composta da oltre 980.000 titolari di rendita tra infortunati sul lavoro, vedove ed orfani di caduti sul lavoro. L’ANMIL è diffusa in modo capillare sul territorio nazionale con: Sede Centrale a Roma, 21 Sedi regionali, 103 Sezioni provinciali, 200 Sottosezioni, 500 tra Delegazioni comunali e fiduciariati. L’ANMIL offre una serie di servizi gratuiti tra cui: - consulenza medico-legale sui postumi dell’infortunio; - consulenza legale generica e specialistica; - patrocinio per questioni connesse al collocamento al lavoro; - istruzione di pratiche in materia infortunistica, previdenziale ed assistenziale; - rapporti con gli enti locali per l’erogazione di prestazioni legate all’invalidità; - Numero Verde per l’assistenza tecnica in materia previdenziale 800.864173; - Numero Verde per il sostegno psicologico degli infortunati sul lavoro 800.275050. Il periodico bimestrale “Obiettivo tutela - Anmil”, edito dall’Associazione, viene inviato, oltre che ai circa 470.000 iscritti, anche ai parlamentari e ai principali referenti istituzionali dell’Associazione. Inoltre l’ANMIL per venire incontro alle esigenze della categoria si è costituita come Agenzia per il lavoro al fine di favorirne la formazione e l’inserimento lavorativo dal momento che l’occupazione è una delle problematiche più sentite. Le iniziative rea- lizzate dall’Associazione per promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e quelle per migliorare la tutela delle vittime di infortuni sono numerose e cercano di coinvolgere istituzioni, organizzazioni e opinione pubblica affinché ci sia una maggiore attenzione verso una questione dalle molteplici sfaccettature e dai risvolti negativi che l’intera società non può più ignorare. A Somma Lombardo l’Anmil è presente grazie all’importante collaborazione della storica delegata Sig.ra Maria Caccaro in piazza Risorgimento n. 1 - ogni martedì dalle 16 alle 18 e ogni giovedì dalle 9.30 alle 11.30 (tel. 0331.254406). Sezione provinciale ANMIL Gallarate - via Sommariva n. 3 Tel. 0331.793455 - Fax 0331.774832 e-mail: [email protected] Orari d’apertura al pubblico Mercoledì, Giovedì e Sabato: 8.30 - 12.30 Martedì e Venerdì: 8.3012.30 / 14 - 17.00. Maria Caccaro spazio aperto Il pensiero riconoscente dei suoi dipendenti associazioni anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 21 In ricordo di Guido Mosterts Le iniziative dell’AUSER Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Somma Lombardo e la collaborazione della Biblioteca Comunale L’AUSER Insieme di Somma Lombardo organizza per i mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio le seguenti iniziative culturali. Febbraio • mercoledì 20 - ore 21,00 Eresie nel Medioevo: tessitori e movimenti ereticali nel basso medioevo A cura della Professoressa Angela Fiegna Sorel Marzo • mercoledì 5 - ore 21,00 La Flagellazione di Piero della Francesca: tra storia e scienze esatte la sfida di un grande artista A cura della Professoressa Angela Fiegna Sorel • mercoledì 19 - ore 21,00 I misteri musicali della basilica di Santa Maria del Fiore a Firenze tra Medioevo e Rinascimento A cura del Professor Matteo Mainardi La storia è il susseguirsi di tante pagine scritte nel bene e nel male dagli uomini e dagli eventi. Ci sono però dei personaggi che, per ruoli e carismi, segnano la storia per un periodo, un’epoca che rimangono nel tempo, anche se tutto passa. Guido Mosterts, l’imprenditore-gentiluomo fu uno di questi, segnando nella nostra città un’epoca che sentiamo nostra, legata alla sua famiglia che, per più di un secolo, esercitò, possiamo dire, il fascino di una dinastia, guardata per signorilità e tratto, dispensatrice in un leale rapporto di “do ut des” di benessere verso numerose famiglie sommesi, che per tanti anni trovarono nel Lanificio di Somma lavoro sicuro e dignità. L’Ingegnere, lo chiamavamo così, con rispetto ed affetto, riservato ed austero nel comportamento, ma democratico nel rapporto umano, sempre attento alle esigenze della sua azienda e delle sue maestranze, che considerava patrimonio della sua attività imprenditoriale, fu per decenni con il cugino Franco l’imprenditore che, con le sue famose “coperte di sogno”, fece conoscere Somma in Italia e nel mondo. Somma conobbe invece la prodigalità della famiglia Mosterts che fu sempre pronta a considerare i dipendenti del Lanificio la loro famiglia allargata. Rammento la silenziosa beneficenza di Giorgio e Suzette, signori di altri tempi. Con la sua scomparsa si chiude una pagina importante della nostra storia. Rimane il nostalgico ricordo di un uomo di stile, educato all’antica originaria disciplina prussiana, di un imprenditore onesto e corretto, che ha lasciato alla nostra Città il vanto di possedere un grande marchio ed una realtà imprenditoriale, oggi continuata con passione ed intraprendenza dal Gruppo Gabel. Inevitabile, l’oblio fa parte del moto continuo della vita, ma sono certo che a Guido Mosterts verrà sempre imputato, a suo credito, quella che, nel bilancio del vecchio, glorioso Lanificio, fu una voce rilevante: la liberalità verso i suoi dipendenti. Maurizio Maria Rossi Aprile • mercoledì 2 - ore 21,00 Sviluppo, sottosviluppo e tutela ambientale: gli obbiettivi della Campagna del Millennio promossa dalle Nazioni Unite A cura del Dottor Enrico Bigli • mercoledì 16 - ore 21,00 Antifascismo e Costituzione. I valori repubblicani nel sessantesimo anniversario della Carta Costituzionale A cura del Professor Enzo La Forgia, dell’Istituto varesino per la storia dell’Italia contemporanea e del movimento di Liberazione L. Ambrosoli Maggio • mercoledì 7 - ore 21,00 Famiglia e TV: chi educa chi? A cura del Dottor Alberto Pellai • mercoledì 14 - ore 21,00 Nel deserto Gilf Kebir, La misteriosa regione di monti e sabbia A cura del signor Renzo Bertolini Le serate si terranno presso la Fondazione Casolo Largo Risorgimento, 2 - Somma Lombardo Ingresso libero GALLIDABINO DORINO snc OFFICINA AUTORIZZATA FIAT CENTRO REVISIONI Controlli gas di scarico benzina e diesel - Bollino blu 2008 Per vetture e autocarri fino a 35 q.li, ciclomotori, motocicli REVISIONI ANNO 2008: Vetture, autocarri: 1ª immatricolazione 2004, già revisionati 2006 Motocicli e ciclomotori: 1ª immatricolazione fino al 2004 già revisionati 2006 ALTRI SERVIZI DELL’OFFICINA Riparazioni meccaniche, controlli iniezioni diesel e benzina, ricarica, manutenzione e sanificazione impianti AC Sostituzione gomme, bilanciatura e convergenza, sostituzione ammortizzatori, garanzie FIAT Centro Savarent, Ald, Arval, Leasys, Locat Rent, Car Server, Drive Service, Alphabet, Rete Points Per qualsiasi informazione telefonare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 19, sabato dalle 8 alle 12 VIA SAN MARTINO, 8 - 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) - TEL. 0331.254.326 - E-mail: [email protected] vendita e assistenza VETTURE E VEICOLI COMMERCIALI CASORATE SEMPIONE (VA) • C.so Sempione, 45 • Tel. 0331.768.555 • Fax 0331.768.584 sito: www.autogea.it e-mail: [email protected] spazio aperto Associazione “Per andare oltre” Onlus di Piazza Scipione sport anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 22 Dieci anni di assistenza e solidarietà Il Presidente Carabelli accanto al Sindaco di Somma La sede dell’Associazione in Piazza Scipione Domenica 16 dicembre scorso, l’associazione con le famiglie degli assistiti s’è incontrata al Collegio De Filippi di Varese per uno scambio di auguri per le festività Natalizie e di Capodanno. È stata questa l’occasione per ricordare il decennale della costituzione dell’associazione stessa alla presenza anche del Sindaco della città di Somma che ha assicurato per il futuro il suo interessamento ai bisogni dell’Associazione che si occupa dell’assistenza alle persone colpite dalle conseguenze di traumi cranici e alle loro famiglie. Per una volta si dimenticano i disagi di tutti i giorni! Difendere il nostro “Campo 10” Letizia Moratti, sindaco di Milano, la stessa che il 2 novembre 2006 si è rifiutata di rendere omaggio alle tombe dei Caduti della R.S.I. dei quali ha detto: “Ci sono molti giovani che hanno combattuto senza avere la consapevolezza di quello che facevano”, ora propone SCUOLA DI BALLO In collaborazione con i maestri: Giorgio Morniroli e Viviana Beia VIA ARCHIMEDE, 7 - SOMMA LOMBARDO (VA) SPECIALE Ballo Liscio e Caraibico • Reggaeton Danza del ventre • Tango argentino Danza moderna •Hip-Hop NUOVI CORSI DAL 18 FEBBRAIO ISCRIZIONI APERTE TUTTO L’ANNO LA 1ª LEZIONE È SEMPRE GRATUITA Vincitori COPPA ITALIA 2005 Danze Standard Professionisti Campioni 2006 e 2007 MASTERCLASS Professionisti Danze Standard Tecnici F.I.D.S.- Giudici di Gara LOCALE O P AMPIO ARCHEG ZAT GIO CLIMATIZ VIA GALILEI, 4 - SOMMA LOMBARDO TEL. 0331 250392 IL SABATO SERATA DANZANTE CON PRENOTAZIONE! INFO: 348 8867871 “nel segno della riconciliazione” che i caduti partigiani e quelli della R.S.I. siano tutti simbolicamente riuniti nel Sacrario dei Caduti di Largo Gemelli, una specie di “plaza de los caidos” che rappresenterebbe la pietra tombale delle profonde ferite e delle divisioni e la chiusura di un capitolo drammatico e doloroso della nostra storia. La risposta dell’ANPI è arrivata fulminea: un netto rifiuto nei confronti della proposta “perché non si può mettere sullo stesso piano chi combattè per la libertà e la democrazia e gli altri”. Gli inqualificabili “altri” sono manco a dirlo i Caduti della R.S.I. che, sempre secondo lorsignori, devono solo ringraziare questa democrazia di avere concesso un lembo di terra al cimitero di Milano Musocco ove seppellire le loro ossa. Giampiero Ingignoli, presidente nazionale di Onorcaduti R.S.I., il 5 novembre 2006 scriveva una nobile lettera alla Moratti augurandosi che il Sindaco cambiasse atteggiamento: “Noi non vogliamo mettere sul piedestallo i Caduti della R.S.I. rispetto ad altri caduti; vogliamo questo si, rendere loro un minimo di giustizia perché essi sono morti per la Patria..... un suo auspicato intervento potrebbe contribuire al raggiungimento della pacificazione nazionale....” I propositi della Moratti vanno nella direzione auspicata, ma la soluzione non convince anche a prescindere dallo sdegnoso rifiuto dell’ANPI. I Combattenti della R.S.I. non possono rinunciare al Campo di Musocco ove ripo- sano le ossa dei Caduti che i famigliari ed i superstiti camerati hanno ritrovato dopo lunghe e faticose ricerche e riunito in quello che è diventato il “Campo dell’Onore”; un lembo di terra nostra perché l’abbiamo conquistata con una battaglia di anni contro l’odio degli antifascisti, l’insensibilità dei pubblici amministratori, gli ostacoli della burocrazia, l’ostruzionismo e le discriminazioni di sempre, le ripulse ed i disconoscimenti di paternità più recenti. Qui, da parecchi decenni, la nostra gente si riunisce periodicamente per compiere un gesto di cristiano cordoglio, ma anche per onorare i suoi Caduti; qui i superstiti volontari dell’ultima sfortunata battaglia si ritrovano per guardarsi negli occhi, rinverdire un passato che non hanno mai dimenticato, riconfermare la loro fede e trovare speranza nei giovani che hanno voluto raccogliere la loro bella bandiera tricolore con l’aquila romana; qui, in questo pezzo di terra, che è diventato per la nostra gente il simbolo della Patria, di fronte alle schiere delle piccole lapidi bianche, viene periodicamente rinnovato un giuramento di fedeltà agli ideali. Vogliamo che nel Campo 10 riposino i nostri morti e che i nostri vivi si ritrovino non solo per commemorare i Caduti ma per continuare anche ora, nel rispetto delle regole della democrazia (di cui nessuno può vantare la primogenitrice perché fu una nostra scelta individuale e collettiva del dopoguerra anche da parte di un Movimento che riconosceva le sue radici nel Fascismo) a rivendicare postulanti e realizzazioni concrete che non possono essere abiurate perché rappresentano valori compatibili con la stessa democrazia. Benito Bollati Per il Comitato Nazionale Ricerche ed Onoranze Caduti della Repubblica Sociale Italiana Dir. Naz. Somma Lombardo spazio aperto Sezione di Somma Lombardo sport anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 23 Le attività 2008 del Club Alpino Italiano Le attività della sezione cittadina del Club Alpino Italiano sono già riprese dopo la pausa per le festività natalizie. Sono in pieno svolgimento le escursioni invernali con racchette da neve mentre è in fase conclusiva il corso di sci di fondo e alcune gite organizzate in collaborazione con la Sezione CAI di Sesto Calende. A marzo inizierà il nutrito programma escursionistico il cui tema quest’anno è “acque di terraferma” che ci porterà a percorrere, in montagna e non, facili percorsi alla scoperta o riscoperta di riali, torrenti, fiumi e laghi significativi per il loro ambiente, la loro storia e l’importanza che hanno avuto per lo sviluppo degli insediamenti umani. A giugno riaprirà il Rifugio Somma in Alta Formazza che l’anno venturo festeggerà il cinquantesimo dall’inaugurazione. Nutrita anche l’attività in sede con conferenze e proiezioni. V’invitiamo a venirci a trovare nella nostra confortevole sede, presso la “Casa del Curato”, il martedì e venerdì dopo le ore 21.00 dove potrete trovare, oltre ad uno spirito socievole ed amico, una nutrita biblioteca di libri di montagna. V’invitiamo inoltre a visitare il nostro sito www.caisomma.it dove potrete trovare programmi, informazioni ed altro. Calendimaggio 2008 La sezione di Somma Lombardo del Club Alpino Italiano (C.A.I.) organizza per domenica 4 maggio la quinta edizione del “Calendimaggio - il trionfo della primavera”. L’evento consiste in un’escursione tra boschi e campi di Somma Lombardo alla riscoperta del territorio attraverso antichi sentieri ormai poco frequentati. L’itinerario partirà dalla sede del C.A.I. in Via Briante 23 presso la “Casa del Curato” e, passando dal Centro Sportivo Mossolani raggiungerà la Cascina del- la Valle. Da qui s’inoltrerà nei boschi sotto la costiera di Casorate fino ad arrivare in prossimità della SS336 in zona Ippodromo S. Uberto. Continuerà attraverso l’ultimo lembo di brughiera superstite, costeggiando la recinzione dei “Frutteti”, passando sulla “pista vecchia” fino ad uno dei ponti della “ferrovia delle barche” per poi girare a nord e ritornare verso il Centro Sportivo Mossolani e da qui alla sede C.A.I. Il percorso, di circa 12,8 chilometri sarà percorribile in circa tre ore e trenta minuti, al netto delle soste. Il ritrovo presso la sede C.A.I. è previsto per le ore 8.30 con partenza alle ore 9.00. Al ritorno in sede i parte- cipanti potranno gustare una fumante zuppa ossolana ed altro. L’escursione, aperta a tutti, si effettuerà con qualsiasi tempo e si raccomandano calzature adatte ad un itinerario su tratturi e sentieri di bosco. Le iscrizioni si ricevono presso la sede C.A.I. di Somma Lombardo il martedì e venerdì dopo le ore 21.00 o telefonando allo 0331.768311. Il programma e l’itinerario sono consultabili anche sul sito della sezione C.A.I. di Somma Lombardo www. caisomma.it. dove è possibile trovare anche il programma delle escursioni di tutto l’anno e altri eventi che saranno organizzati. Il Presidente Renato Aggio Quei “magnifici dodici”, guidati dal sommese Vito Casale Il sig. Vito Casale, così chiamato molto rispettosamente, instancabile alpinista particolarmente attratto dalle meraviglie dell’Alta Montagna, era già per i suoi concittadini una persona eccezionale quando a Somma ancora non esisteva una sezione del C.A.I. In seguito proprio lui fu scelto, degnissimo, quale Primo Presidente. Uomo di molti pregi, tenace, dotato di semplicità e modestia, operoso ed intraprendente, poco più che quarantenne, padre di famiglia, iniziò i giovani oratoriani all’incontro con la Montagna. Impararono che solo con l’impegno delle proprie energie si superano gli ostacoli ed educarono la volontà temprandola, rendendola combattiva. Solamente in tal modo, come insegna la montagna maestra di vita, si ottiene il raggiungimento della meta prefissata. Terminata la seconda guerra mondiale, il Sig. Vito passò all’organizzazione di escursioni maggiormente impegnative, entusiasmando, questa volta, uomini maggiorenni, operai che dipendevano anche da lui, un “capo” delle officine aeronautiche sommesi “Secondo Mona”. Eccoli partire, nell’agosto 1945, in bicicletta da Somma per esplorare, nei giorni suc- cessivi, l’Alta Valle Antrona. Le strade non erano trafficate: transitava solo qualche automobile, ogni mezz’ora. Però il trasferimento avveniva di notte, perché durante il dì la sferza del sole era insopportabile. Una pedalata di un centinaio di chilometri e poi, zaino in spalla, scarponi ai piedi, quei valorosi iniziarono a scarpinare per una settimana. Rincasarono raggianti. Avevano scoperto un mondo diverso: spazi immensi avvolti in un silenzio assoluto, la cristallina trasparenza dell’aria, un cielo che sembrava infinito. Avevano ammirato un Creato nuovo, sentito nel profondo dell’anima la presenza di Dio, scoperto il sentimento della fratellanza. Poi giunsero le eccezionali ferie dell’agosto 1946. Meta: una vetta del Monte Rosa, la Punta Gnifetti (m. 4554). Somma vide partire i “Suoi alpinisti”, sempre di notte, sempre in bicicletta, sempre per una pedalata di circa 100 chilometri, fino a Riva Valdobbia. In seguito quei partecipanti furono soprannominati “I Magnifici Dodici” dalla loro mascotte, il tredicenne Giovanni Buraglio, vigilato da quell’esperto alpinista che era suo padre, e tutti guidati dal sig. Vito Casale, l’intrapren- I magnifici 12 e il ghiacciaio Lyskamm, anno 1946 (sono 11, il 12° scatta la foto) dente organizzatore. Ormai quasi tutti sono “andati avanti”, come dicono gli Alpini. Recentemente ci ha lasciati anche Giovanni, indimenticabile sia come uno dei maggiori sportivi sommesi, sia soprattutto per le sue eccezionali doti di generosità e di altruismo che, indubbiamente, la Montagna avrà contribuito a donargli o a far emergere. Quel giorno d’agosto del 1946, lasciata la bicicletta nell’oratorio di Riva Valdobbia, presso la chiesa con la facciata decorata da un grande affresco che raffigura il Giudizio Universale, quegli alpinisti sommesi, dotati di una molla compressa che li portava ad un continuo moto perpetuo, cominciarono a spostarsi: su fino al Colle di Valdobbia (m. 2480), poi giù nella valle del Lys, su al colle della Bettolina (m. 2896) e ancora più in alto, dove stridevano rauche le aquile. Pesava tanto lo zaino contenente cibo per un’intera settimana, perché nei rifugi non c’era nemmeno il pane, e l’indispensabile abbigliamento per proteggersi nelle varie situazioni atmosferiche. Per di più all’esterno dello zaino stavano i pesanti ramponi di quell’epoca e la piccozza per sfidare con prudenza i ghiacciai. Nei pressi del Rifugio Quintino Sella (m. 3585) a quei “Magnifici” apparve la figura di un gigante, Luigi Frachey, guida trentunenne di Champoluc, che il giorno seguente li avrebbe accompagnati al primo Quattromila della loro vita, il Monte Castore, e il giorno successivo, attraversato il Passo (m. 4272) del Naso del Lyskamm e il Colle del Lys (m. 4285), li avrebbe guidati in vetta al Rosa, alla Punta Gnifetti, dove sta la Capanna Regina Margherita (m. 4554), il più alto rifugio alpino europeo. Il panorama che godettero dalla vetta del Castore (m. 4221), sfidando specialmente lungo la sottile cresta ghiacciata un vento gelido ed impetuoso, già aveva colmato di meraviglia gli occhi ed il cuore di quei Magnifici, incantati dalla visione del Cervino e degli altri Quattromila che si ergevano stupendi. Ma quando il giorno successivo giunsero dopo ore di faticoso cammino sul terrazzino della Capanna Regina Margherita tutti rimasero ammutoliti in contemplazione, anche se l’estesissimo panorama era in parte offuscato “da dense nubi”. Tremila metri più in basso si scorgeva la Valle di Macugnaga. La Cresta Signal, vicinissima, sfoggiava la Punta Grober, la Punta Tre Amici. Verso ovest sovranneggiava il Monte Bianco. Di fronte a quella grandezza di monti, a tale solenne distesa di ghiacciai, era rimasta ammutolita anche la Regina Margherita, giunta faticosamente lassù nel 1893, per l’inaugurazione della Capanna, accompagnata da uno stuolo di guide alpine. I “Magnifici Dodici” lasciato il terrazzino e rientrati nella piccola sala, si strinsero intorno al loro capo, il signor Vito dal viso raggiante, perfetto organizzatore, per ringraziarlo felici e soddisfatti. Erano giunti lassù per merito suo e, da Somma, con l’energia delle proprie gambe e con la forza della volontà. Già avevano scordato le fatiche sopportate, la lotta contro eventuali cedimenti, tutti i disagi conosciuti a causa del vento gelido e impetuoso, del freddo intenso. Li aspettava una discesa dai 4554 metri s.l.m., in parte con ramponi e piccozza, giù fino al Rifugio Gnifetti (m. 3647) e oltre fino al Rifugio del Lys accanto al Lago Gabiet (m. 2337) e ancora più avanti fino al Col d’Olen (m. 2864) e a Riva Valdobbia, dove li attendeva una pedalata di un centinaio di chilometri per rincasare incolumi, stanchi, abbronzati unitamente alla loro eroica mascotte, Giovanni Buraglio, valoroso alpinista di tredici anni. CAI Somma Lombardo spazio aperto Il campione di Judo conquista il terzo posto al Trofeo delle Regioni sport anno XII n. 1 febbraio 2008 • pagina 24 Sul podio brilla Claudio Tomasini La stella sportiva cittadina si chiama Claudio Tomasini. Classe 1991, sommese da generazioni, studente a pieni voti al liceo scientifico di Gallarate. Ma soprattutto campione italiano in carica nella categoria cadetti judo, l’antica arte marziale giapponese che da diversi anni gli sta regalando molte soddisfazioni. L’ultima è il terzo posto con- quistato a Roma lo scorso week-end nel “Trofeo delle Regioni” gara nazionale in cui Tomasini ha difeso i colori della federazione lombarda. “Ha perso l’ultimo combattimento a dieci secondi dalla fine, altrimenti la finale sarebbe stata sua”, commenta laconico il suo maestro da oltre undici anni, Antonio Pitrelli, contento in ogni caso dell’ottimo piazzamento e più in generale di un 2007 da incorniciare. Titolo italiano, convocazione in nazionale, un quinto posto sudato al Trofeo Internazionale di Zagabria e gli Europei sfuggiti di mano per un banale infortunio capitato al momento sbagliato. Se le premesse sono queste, Il futuro sportivo di questo ragazzo si annuncia davvero roseo. (Prealpina 03/01/2008) Il progetto di basket giovanile di nuovo a Somma Speravamo che l’idea di corsi di minibasket a Somma potesse piacere, ma le nostre previsioni sono andate oltre le più rosee aspettative con i 60 bambini/e che si sono iscritti e che danno forza e coraggio non solo alla nostra idea, ma allo sport stesso. Possiamo così parlare di un successo straordinario per il Nelson Basket, società sportiva nata già diversi anni fa ma dallo scorso settembre decisa a farsi carico anche del settore giovanile a Som- ma Lombardo. E a quanto pare ci stiamo riuscendo, con estrema gioia e tanto lavoro, pronti ad andare avanti. Il nostro impegno va proprio in questa direzione: riportare il mini basket in città, farlo conoscere e renderlo alla portata di tutti e nello stesso tempo dare una mano alla fondazione Giacomo Ascoli onlus di Varese intenzionata a realizzare un day hospital presso l’ospedale Del Ponte di Varese per bambini colpiti da malattie oncologiche. Il nostro progetto punta ai giovani, a loro si rivolge grazie alla bravura dell’allenatore Francesco Paolucci e al basket Varese (progetto Whirpool) che mira proprio Gara Nazionale di Kung Fu a Somma Lombardo Finalmente il Kung Fu che conta approda a Somma Lombardo con un prestigioso evento sportivo: la quarta edizione del “trofeo FONG TTAI”, gara nazionale di tecnica a sole forme, organizzata dalla Federazione Europea. Questa competizione itinerante, che negli scorsi anni ha avuto come palcoscenico le città di Como, Milano e Parabiago, sarà ospite per l’evento del 2008 nella nostra cittadina. La gara, rivolta agli adulti e ai bambini dai 6 anni in su, avrà luogo il giorno 9 marzo alle ore 15:30 presso la palestra comunale di via Marconi 2. Alla realizzazione dell’evento, oltre al patrocinio della Polisportiva Sommese, ha contribuito in maniera fondamentale la preziosa partecipazione del maestro Pitrelli, direttore della palestra Ken Kyu Kai di Somma Lombardo, presso cui si svolgono i corsi di Kung fu, Shaolin e Tai chi chuan, tenuti dal maestro Galeazzo Franco (vincitore della prima edizione del trofeo “FONG TTAI”, nonché di numerosi altri titoli tra cui i campionati italiani 2002). L’ingresso è gratuito, vi aspettiamo numerosi. Scuola Kung fu, che nella persona del suo fondatore Maestro L. Bestetti (6° Chieh), ha come scopo l’insegnamento e la divulgazione del Kung fu tradizionale cinese del maestro Chang Dsu Yao (1917-1992). Per Informazioni www.kenkyukai.it tel. 0331256760. 0331 259854 allo sviluppo del settore. Abbiamo creato la squadra Esordienti (‘96-’97) che partecipa al campionato FIP e nel giro di qualche anno vorremmo poter contare su tutte le categorie delle giovanili, dando così soddisfazione ai ragazzi che ci seguono e che volessero cimentarsi in competizioni al di là del piacere di praticare uno sport e di giocare in palestra a Somma. Chi tra l’altro fosse interessato ad iscriversi o ad avere informazioni dettagliate può chiamare il numero di cellulare 340-9757958 o visitare il sito www.nelsonbasket.it Ma anche venire direttamente alla palestra comunale di viale XXV Aprile dove si tengono i corsi di minibasket il lunedì e il venerdì dalle 17 alle 20 su tre turni di fasce d’età. Nel frattempo è iniziata la stagione agonistica della nostra squadra Senior, allenata da Fabrizio Calvenzani, che è iscritta al campionato F.I.P. di Seconda Divisione. Abbiamo appena organizzato il 5° Torneo Max Piantanida nella palestra di via Marconi e l’anno prossimo, se i dirigenti scolastici lo vorranno, riproporremo i corsi di promozione allo sport nelle scuole primarie durante l’orario scolastico. Intendiamo insomma tenere viva la passione per il basket a tutte le età. E non possiamo che ringraziare l’amministrazione comunale e l’assessore allo Sport per la disponibilità dimostrata nei confronti della nostra società. Nelson Basket Presidente: Rossano Trevisan Vicepresidente: GianLuigi Vecchi Amministratore: Aldo Pandolfi Dirigenti: Domenico Ferrare Claudio Andrian Girolamo Pasin Segretario: Gianni Bettoni OTTICA LOS di Prealta & C. s.n.c. UITO TEST VISIVO GRAT E DA SOLE OCCHIALI DA VISTA LENTI A CONTATTO Nuovi orari Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 8,00-12,00 8,00-12,00 8,00-12,00 8,00-12,00 Sabato 8,00-19,00 orario continuato 15,00-19,00 15,00-19,00 15,00-19,00 15,00-19,00 15,00-19,00 LA PIÙ ALTA QUALITÀ AL PIÙ BASSO COSTO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Montebello, 60 (str. Somma Lombardo - Golasecca) - Tel. 0331.252.488