Raffineria di Livorno Dichiarazione Ambientale 2007 Regolamento CE 761/2001 EMAS I-000241 INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO Per informazioni contattare: Direttore di Raffineria Ð Responsabile SGA Nome: Ing. Battista Grosso Tel. 0586-948300 Fax: 0586-948539 e-mail: [email protected] Rappresentante della Direzione Ð R-SGA Nome: Ing. Massimiliano DellÕAgnello Tel: 0586-948385 Fax: 0586-948539 e-mail: [email protected] INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO PRESENTAZIONE 3 NOTA METODOLOGICA 4 CERTIFICATO DI REGISTRAZIONE EMAS N¡ I-00241 DEL 5 NOVEMBRE 2007 5 CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DNV DEL 3 OTTOBRE 2007 6 SEZIONE 1 - INTRODUZIONE 7 1.1 - L'impegno ambientale Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing 9 1.2 - La Politica Ambientale della Raffineria di Livorno SEZIONE 2 - DESCRIZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE E DELLE SUE ATTIVITË 11 2.1 - Presentazione dell'organizzazione 13 2.2 - Storia del sito 13 2.3 - Caratteristiche territoriali ed ambientali 16 2.4 - LÕorganizzazione della raffineria 22 2.5 - Struttura del sito e caratteristiche del processo produttivo 34 2.6 - Status autorizzativo, prescrizioni e procedimenti aperti SEZIONE 3 - ASPETTI AMBIENTALI 47 3.1 - Attivit della Raffineria di interesse ambientale ed Aspetti ambientali 48 3.2 - Gestione materie prime e prodotti finiti 55 3.3 - Consumi idrici 57 3.4 - Scarichi idrici 60 3.5 - Emissioni atmosferiche 68 3.6 - Emissioni di gas ad effetto serra: Protocollo di Kyoto 69 3.7 - Gestione rifiuti 72 3.8 - Protezione del suolo/sottosuolo e della falda 80 3.9 - Emissioni acustiche 82 3.10 - Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti 82 3.11 - Sostanze particolari (Amianto, PCB, CFC, Halon, HCFC) SEZIONE 4 - PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE 83 4.1 - Spese ambientali 85 4.2 - Risultati raggiunti 91 4.2 - Obiettivi per il futuro SEZIONE 5 - GLOSSARIO 100 ALLEGATI 104 ADDENDUM ALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE 117 DELLA RAFFINERIA DI LIVORNO INFORMAZIONI RELATIVE AL VERIFICATORE 152 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Presentazione Nello scenario europeo solo 15 Raffinerie sono riuscite ad ottenere la registrazione Emas: la Raffineria di Livorno fa parte di questa ristretta ÒeliteÓ ed ha raggiunto l'importante traguardo del primo rinnovo della Dichiarazione Ambientale che ai sensi del Regolamento Comunitario CE 761/01 deve avvenire ogni tre anni. Un percorso all'insegna della collaborazione con tutti gli operatori della Raffineria e volto a ricercare una continua partecipazione con la realt locale, le Pubbliche Amministrazioni e le associazioni ambientaliste presenti sul territorio. Per questo la parola chiave di tutti i progetti e delle iniziative degli ultimi anni stata ÒtrasparenzaÓ verso tutte le parti interessate. L' impegno della Raffineria per la tutela dell' ambiente risale agli anni 70'; da allora costantemente cresciuto. Certificarsi ha quindi significato raggiungere un requisito di eccellenza in grado di testimoniarne la concretezza e la coerenza della strategia aziendale verso un modello di sviluppo sostenibile. Miglioramento continuo ha significato nuovi obiettivi ed un costante confronto delle proprie prestazioni ambientali con le altre grandi aziende italiane ed internazionali. Dopo aver conseguito la certificazione EMAS la Raffineria ha assunto il compito di assicurare uno sviluppo tecnologico in grado di minimizzarne l' impatto ambientale delle proprie attivit produttive. L'elemento di novit presentato nella Dichiarazione la crescita del legame con il territorio circostante verso il quale sono state organizzate iniziative sociali e culturali che hanno riscontrato un' ampia partecipazione. Le collaborazioni con gli istituti scolastici, l'Universit e le Associazioni locali hanno avuto come unico obiettivo lo sviluppo delle attivit di Raffineria compatibile con l'ambiente circostante nel rispetto ed in collaborazione con la comunit locale. Gli indicatori scelti e descritti nella Dichiarazione Ambientale vogliono dare a tutti coloro che ruotano intorno alla Raffineria e non solo, un quadro completo delle sue attivit e dei risultati ottenuti nel tempo per la tutela dell'ambiente. Il direttore Ing. Battista Grosso 3 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Nota metodologica Il presente documento rappresenta la seconda edizione della Dichiarazione Ambientale della Raffineria di Livorno. Sulla base dell'esperienza maturata dalla redazione della prima edizione, nel 2004 e dei successivi aggiornamenti annuali, si deciso di cogliere l'opportunit di questa nuova emissione della Dichiarazione Ambientale per ripensare la struttura della stessa, al fine di renderla sempre pi uno strumento di comunicazione chiaro e di facile consultazione ed aggiornamento, coerentemente con quanto previsto dal Regolamento EMAS CE 761/01. In particolare, si cercato di migliorare la struttura del documento al fine di rendere chiaramente distinte le parti pi generali e descrittive dello stesso e garantire chiarezza e tracciabilit nell'evoluzione delle prestazioni e dei programmi ambientali della Raffineria anno dopo anno. A tal fine, le Sezioni dedicate alla presentazione della Raffineria e delle attivit da essa svolte (Sezioni 1, 2, 5, Allegati), a meno di variazioni significative, saranno soggette ad aggiornamento triennale, mentre le sezioni relative alla rendicontazione delle prestazioni ambientali dell'Organizzazione e dei Programmi di miglioramento ambientale della stessa (Sezioni 3 e 4), saranno soggette ad aggiornamento annuale. Secondo tale impostazione gli Aggiornamenti annuali, letti tenendo presente la descrizione della Raffineria e delle attivit da essa svolte contenute nel documento di Dichiarazione Ambientale emesso con cadenza triennale, consentiranno una presentazione chiara, completa e di facile analisi dell'Organizzazione e della sua evoluzione nel tempo. Per quanto riguarda la quantificazione delle prestazioni ambientali della Raffineria rendicontate prevalentemente nella Sezione 3, coerentemente con quanto previsto nella Raccomandazione 2003/532/CE, sono stati identificati degli indicatori ambientali che possono essere suddivisi in 3 macrocategorie: l Indicatori di prestazioni operative (OPI), si concentrano su aspetti connessi con le attivit produttive svolte dalla Raffineria: l Refining Utilization; Recupero zolfo; Perdite su lavorazione; Riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri di raffreddamento CTE; Energy Intensit Index (EII); Indice di conformit allo scarico; Indice di conformit emissioni; Indice delle emissioni per quantitativo lavorato; Indice recupero rifiuti; Indice emissioni di CO2. l l l l l l l l l 4 l Indicatori di prestazioni gestionali (MPI), si concentrano essenzialmente su attivit di carattere gestionale svolte dalla Raffineria: l Spese ambientali (cfr. Paragrafo 4.1); Indice di frequenza e di gravit degli infortuni (vedere Paragrafo 2.4.4); Indice di conformit del Sistema di Gestione Ambientale (vedere Paragrafo 2.4.1). l l l Indicatori della condizione ambientale (ECI), forniscono informazioni sulla qualit dell'ambiente che circonda la Raffineria sullo stato ambientale locale: l Qualit dell'aria. Ai sensi di quanto previsto dal Regolamento EMAS CE 761/01, ogni emissione e aggiornamento della Dichiarazione Ambientale, sottoposto al previsto processo di convalida da parte del Verificatore accreditato, verr successivamente reso disponibile al pubblico secondo le seguenti modalit: - la Dichiarazione viene direttamente inviata ad una selezione di portatori di interesse individuati a livello locale a cura dell'Organizzazione di Raffineria; - la Dichiarazione viene diffusa nel contesto nazionale e internazionale, a cura Eni - Divisione R&M/Sede; - la Dichiarazione verr inviata a tutti coloro che ne facciano richiesta contattando la Raffineria ai riferimenti indicati nel documento. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 5 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 6 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sezione 1 Introduzione 1.1 - LÕimpegno ambientale Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing L'Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing con sede a Roma (di seguito, Eni - Divisione R&M), si occupa delle attivit di acquisto, approvvigionamento e lavorazione di materie prime di origine petrolifera, e delle operazioni di raffinazione e commercializzazione dei prodotti ottenuti principalmente in Italia, Europa e America Latina. L'Eni svolge attivit di raffinazione in Italia e possiede quote di partecipazione in raffinerie situate in Germania e nella Repubblica Ceca con una capacit di raffinazione bilanciata complessiva di circa 35,5 milioni di tonnellate (710 mila barili/giorno) e un indice complessivo di conversione del 57%. Il sistema di raffinazione dell'Eni in Italia costituito da cinque raffinerie di propriet e dalla quota di partecipazione del 50% (il rimanente 50% detenuto dalla Kupit S.p.A.) nella raffineria di Milazzo in Sicilia. Le raffinerie interamente possedute dall'Eni hanno una 7 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS capacit bilanciata di 27,6 milioni di tonnellate (534 mila barili/giorno), pari ad oltre un quarto della capacit di raffinazione nazionale, e sono dotate di una capacit di conversione di circa 16,5 milioni di tonnellate, con un indice di conversione del 58,9,%, tra i pi elevati in Europa. Nel 2006 le lavorazioni complessive in Italia sono state di 38,04 milioni di tonnellate, di cui 27,17 sulle raffinerie di propriet, con il pieno utilizzo della capacit bilanciata. Tutte le fasi del ciclo produttivo sono assistite dall'attivit di ricerca, orientata a sviluppare le migliori rese in prodotti pregiati e di alta qualit ed ottenere risultati sempre pi mirati all'efficacia ed all'efficienza della protezione ambientale, premessa fondamentale per uno sviluppo equilibrato e sostenibile, il cui perseguimento riveste da sempre per Eni - Divisione R&M valore prioritario. Sin dall'inizio delle proprie attivit l'Eni - Divisione R&M ha, infatti, palesato costante interesse verso le problematiche operative connesse con la sicurezza dell'ambiente interno ed esterno, sviluppando, in alcuni casi in anticipo rispetto alle vigenti prescrizioni legislative, iniziative per la prevenzione degli impatti e dei rischi sulla salute umana e sulle condizioni ambientali. l'integrit degli assets, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumit pubblica, intende sviluppare le proprie attivit secondo i seguenti principi: l eccellenza dei comportamenti e miglioramento continuo in materia di HSE, in tutte le attivit aziendali; l cooperazione tra tutte le risorse e stimolo al contributo attivo da parte di tutti i dipendenti e contrattisti; l sviluppo responsabile e sostenibile delle proprie attivit, anche attraverso la promozione della ricerca e dell'innovazione tecnologica; l attenzione al cliente interno ed esterno monitorando le aspettative in materia di HSE ed adottando piani ed azioni di risposta; l centralit della persona e condivisione delle esperienze e delle conoscenze, stimolo alla partecipazione e valorizzazione dei contributi delle professionalit ed esperienze. Risale al 1993 l'adozione formale di una Politica di Settore per Sicurezza, Salute e Ambiente, per l'individuazione di obiettivi strategici intesi a favorire il continuo miglioramento dei risultati e delle prestazioni della Societ. l L'ultima di tali iniziative, in ordine di tempo, pu essere considerata l'implementazione di Sistemi di Gestione Ambientale, in conformit alla Norma ISO 14001 (e, in proiezione futura, ai requisiti del Regolamento CE 761/01 - EMAS), presso tutte le realt operative della Societ, attraverso un programma di Certificazione avviato dal 1999, che ha visto la partecipazione di Raffinerie, Stabilimenti e Depositi su tutto il territorio nazionale. In particolare, tale processo ha portato: l la Raffineria di Livorno a conseguire nel dicembre 1999 la Certificazione del proprio Sistema di Gestione Ambientale (SGA) ai sensi della Norma Internazionale ISO 14001 e, nel settembre del 2004, seconda Raffineria in Italia, la Registrazione EMAS del sito. l la Raffineria di Venezia a conseguire nel marzo del 2003, prima Raffineria in Italia, la Registrazione EMAS del sito. l la Raffineria di Taranto a conseguire, nel marzo del 2005, la Registrazione EMAS del sito. l Nel novembre 2004 stata aggiornata la Politica della Divisione R&M in coerenza con le Linee Guida di Eni Corporate di cui di seguito riportiamo i contenuti: l Eni - Divisione Refining & Marketing, in coerenza con le Linee Guida di Eni Corporate, ed al fine di: perseguire l'obiettivo di prevenire gli infortuni, garantire la sicurezza e la salute dei dipendenti, dei contrattisti e dei clienti, 8 Pertanto, al fine di perseguire i principi, di minimizzare i rischi aziendali connessi alle attivit HSE, quindi, di contribuire alla creazione di valore economico per l'azienda, la Divisione Refining & Marketing intende impegnarsi a: l l l l l l assicurare la puntuale applicazione della normativa vigente e delle ÒLinee Guida, Modelli e ProcedureÓ di Eni Corporate; gestire le attivit sulla base dei criteri pi avanzati di prevenzione dell'inquinamento, di efficienza energetica e di salvaguardia ambientale; operare mediante un Sistema di Gestione integrato ed uniforme che, definiti obiettivi, risorse e responsabilit, consenta di attuare e verificare sistematicamente, mediante audit, l'applicazione della Politica HSE; definire indicatori di monitoraggio delle attivit di HSE e promuovere analisi di benchmarking atte ad identificare le aree di miglioramento; adottare le migliori tecnologie disponibili sul mercato in materia di HSE; promuovere l'attivit di formazione del personale per conseguire i pi elevati livelli di professionalit e fornire gli strumenti per la condivisione di esperienze e conoscenze; collaborare con le Autorit Pubbliche per l'elaborazione di leggi e norme in linea con l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile dell'Azienda e del Paese; rendere disponibili agli utilizzatori dei prodotti commercializzati tutte le informazioni necessarie per un loro impiego sicuro; divulgare all'interno ed all'esterno dell'Azienda i risultati conseguiti nell'ambito della salute, della sicurezza e della tutela ambientale. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 1.2 - La Politica Ambientale della Raffineria di Livorno In linea con le politiche e le linee-guida societarie, nell'ambito del proprio Sistema di Gestione Ambientale e Sistema di Gestione della Sicurezza, la Raffineria di Livorno ha definito e diffuso specifici principi strategici attraverso il documento ÒPolitica di Sicurezza, Salute, Ambiente e Prevenzione degli incidenti RilevantiÓ (ultimo aggiornamento al 31 maggio 2005), emesso a firma del Direttore di Raffineria che riportiamo di seguito. Per concretizzare ed attuare questa Politica, la Raffineria, che ha un proprio SGA certificato ISO 14001 dal 2812-1999 e registrato EMAS dal 30-09-2004, continua a porsi nuovi Obiettivi di miglioramento coerenti con la propria natura, dimensione ed impatto sull'ambiente. Annualmente, nell'ambito del Riesame della Direzione, la Politica e gli Obiettivi vengono definiti dal Direttore della Raffineria, da R-SGA e, congiuntamente, dai Responsabili aziendali e porta alla redazione del Piano di Miglioramento Ambientale (PMA, vd. Sezione 4), periodicamente verificato per valutare lo stato di avanzamento e l'efficienza delle azioni intraprese. Gli Obiettivi sono, quindi, in continua evoluzione e testimoniano il costante impegno da parte della Direzione per il miglioramento continuo nel campo della protezione dell'Ambiente, nell'ottica del mantenimento della Registrazione EMAS, ai sensi del Regolamento CE 761/2001. 9 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 10 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sezione 2 descrizione dellÕorganizzazione e delle sue attivit 2.1 - Presentazione dell'organizzazione L'Organizzazione Eni - Divisione R&M - Raffineria di Livorno composta dal sito di Livorno (di seguito anche Raffineria), che costituisce oggetto della presente Dichiarazione Ambientale e verr descritto nel dettaglio nei paragrafi seguenti. Il sito di Fornovo che, con decorrenza 01-07-2002, aveva visto confluire nelle unit organizzative competenti di Eni - Divisione R&M - Raffineria di Livorno le proprie attivit Tecniche, di Sicurezza, Prevenzione e Protezione, di Contabilit Industriale e Sistemi Informativi, ha chiuso in data 28/07/2006. Tale sito, ubicato in Provincia di Parma, produceva benzine per usi speciali e solventi utilizzando un ciclo produttivo diverso e non integrato con quello della Raffineria di Livorno. Esso, pur avendo alcune funzioni in comune con la Raffineria di Livorno, aveva comunque mantenuto una struttura organizzativa propria ed autonoma nella gestione operativa delle attivit e nel controllo degli aspetti ambientali da esse derivanti, aveva un SGA autonomo e non era pertanto mai stato oggetto della Dichiarazione Ambientale della Raffineria. La Raffineria, con una capacit autorizzata di lavorazione del greggio pari a 5,2 milioni di t/a, assicura il rifornimento dei prodotti petroliferi per usi industriali e civili ad una vasta area del Paese, coprendo un hinterland commerciale che si estende ampiamente nell'area centrale del territorio italiano, in particolare Toscana, Emilia, Umbria e Lazio. L'attivit risulta classificata come ÒGrande ImpresaÓ, secondo: l Codice NACE: 23.2 - Fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati l Codice ISTAT: 23.2 - Fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati 2.1.1 - Ambito di applicazione del Sistema di Gestione Ambientale La Raffineria di Livorno ha adottato un Sistema di Gestione Ambientale conforme al Regolamento EMAS il cui ambito di applicazione, cos come risulta dal Certificato di Registrazione EMAS N¡ I-000241, concerne l'attivit di Raffinazione dei prodotti petroliferi con produzione di carburanti, basi lubrificanti, semilavorati e prodotti speciali. All'interno del Sito non sono presenti Organizzazioni diverse da quella di Raffineria titolari della gestione di attivit incluse nell'ambito della Registrazione EMAS e nella presente Dichiarazione Ambientale. Unica eccezione rappresentata dalla Ditta Terza incaricata della gestione del trattamento dei fanghi (cfr. ¤ 2.5.2.2). 2.1.2 - Ubicazione del sito La Raffineria di Livorno sorge su un'area di circa 150 ettari all'interno della zona industriale Stagno, compresa tra la via Aurelia (a est) e l'area portuale (a ovest), di confine tra i comuni di Livorno (a sud) e Collesalvetti (a nord). Per la movimentazione di prodotti via mare la Raffineria collegata, tramite oleodotti, ai terminali marittimi della Darsena Petroli (pontili 10 e 11) e della Darsena Ugione (pontile 36A), situati rispettivamente nell'area portuale di Livorno a ridosso della diga del Marzocco e sul canale industriale. 11 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS UBICAZIONE SITO 12 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 2.2 - Storia del sito Il primo insediamento della Raffineria di Livorno risale al 1936, per iniziativa dell'A.N.I.C. (Associazione Nazionale Idrogenazione Combustibili), societ sorta a compartecipazione statale (Agip, AIPA, F.F.S.S.) e privata (Montecatini) per la progettazione, la costruzione e la gestione di due grandi stabilimenti di lavorazione del greggio situati a Bari e Livorno, nell'ottica di affrancarsi in maniera sempre maggiore dall'importazione di prodotti petroliferi finiti dal mercato estero. La Raffineria viene avviata e completata nel 1938-39, con una capacit di lavorazione di 360.000 t/anno di greggio, finalizzata alla produzione di carburanti combustibili (compresi gas liquidi), lubrificanti e paraffine. Nel 1940 le attivit di lavorazione calano sensibilmente a causa della chiusura degli Stretti da parte degli Inglesi e del conseguente blocco di importazione del greggio messicano, principale fonte di provenienza della materia prima. La produzione completamente interrotta nel 1943, a seguito dei frequenti attacchi aerei, che causano danni gravissimi e numerose perdite umane alla Raffineria. Dopo l'8 settembre, la Raffineria semi-distrutta viene occupata dai tedeschi in ritirata, che asportano le strutture rimanenti in Centro Europa, lasciando un sito praticamente inservibile. Il Comando Alleato all'occupazione della Raffineria ricostruisce soltanto una capacit di stoccaggio di circa 90.000 m3 per disporne come proprio deposito di prodotti petroliferi, destinati alla distribuzione anche per usi civili. Nel 1954 la Raffineria di Livorno grazie agli sforzi dell'ANIC, divenuta STANIC nel 1948 a seguito di un accordo con ESSO, raggiunge una capacit di lavorazione di 1,6 milioni di t/anno di greggi, finalizzata alla produzione di carburanti e lubrificanti. La sempre maggiore richiesta commerciale di prodotti petroliferi favorisce, negli anni '60-'70, una progressiva espansione ed ammodernamento strutturale della Raffineria che, nel 1971, raggiunge una capacit di lavorazione autorizzata pari a 5,2 milioni di t/anno di greggio. Nel 1982 la quota azionaria e tutte le attivit gestionali ed organizzative della ESSO vengono rilevate dall'AgipPetroli, che contribuisce negli anni successivi alla realizzazione di programmi di adeguamento del ciclo produttivo alle esigenze del mercato, con particolare attenzione e sensibilit ai vincoli di carattere ambientali imposti dalla normativa. In particolare nel 1988, nell'ambito del riassetto complessivo dell'industria di raffinazione, viene costituita la societ AgipPlas (AGIP- Produzione Lubrificanti Additivi e Solventi), destinata ad operare nel campo, ad alto valore aggiunto, delle ÒspecialtiesÓ, di cui la Raffineria costituisce il polo produttivo principale per quanto concerne basi lubrificanti e paraffine. Dal 1994 la Raffineria parte integrante del comparto industriale dell'AgipPetroli, divenuta dal 1 gennaio 2003 Eni - Divisione Refining & Marketing. Dal 31 dicembre 2000 la Centrale TermoElettrica (CTE), operante all'interno del sito, stata conferita alla Societ EniPower. 2.3 - Caratteristiche territoriali ed ambientali 2.3.1 - Condizioni meteo-climatiche La Raffineria situata in una zona con clima temperatomediterraneo e presenta per la maggior parte dell'anno condizioni di stabilit atmosferica. I dati istantanei e medie giornaliere relativi a vento, temperatura ed umidit dell'aria vengono rilevati da una stazione meteorologica interna alla Raffineria; a livello statistico, da rilevamenti ufficiali a cura del LaMMA (Laboratorio di Meteorologia e Modellistica Ambientale della regione Toscana), le temperature medie risultano essere comprese tra 3-14¡ C in inverno e 16-27¡ C in estate, la piovosit media annua di circa 790 mm1 con una frequenza di fulminazione a terra per i comuni di Livorno e di Collesalvetti (valore medio del numero di fulmini a terra per anno e per km2) NT di 2,5. Sono rari i fenomeni di nebbia e di gelo nel periodo invernale. 2.3.2 - Condizioni geologiche ed idrogeologiche Inquadramento morfologico generale La pianura di Livorno prende origine da varie formazioni quaternarie, visibili nella zona circostante la citt, comprese tra la foce del Calambrone ed i monti Livornesi, depositate nel tempo su formazioni pleistoceniche. In particolare, il territorio rivela 6 ordini di terrazzi, uno per ogni fase di deposizione, con alla base sedimenti marini e pi in alto sedimenti di colmamento, di spessore modesto e di varia origine. La parte pi recente la zona di Ponte Ugione (Darsena Ugione), costituita da sedimenti marini depositatisi in un antico golfo esistito in tempi protostorici ed etruscoromani, cui si sono sovrapposti materiali eolici e palustri. Con l'intervento dell'uomo, la zona ha cambiato aspetto e morfologia per le numerose attivit dovute all'insediamento della zona portuale ed industriale. La Raffineria, in particolare, ubicata su una recente 13 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS area di sedimentazione alluvionale, compresa tra il mare Tirreno, il torrente Ugione e la foce dell'Arno, il cui substrato geologico costituito da terreni alluvionali eterogenei (sabbie fini, limose, limi argillosi, eccÉ) e depositi torbosi, che testimoniano fasi temporali di impaludamento e di rallentamento della deposizione. Pur essendo la Raffineria ubicata in zona sismica2 non sono accaduti, dall'anno di insediamento del complesso industriale, particolari eventi di natura geologica o idrologica. Inquadramento idro-geologico generale In Raffineria sono state condotte periodiche indagini a carattere geo-morfologico ed idrogeologico, secondo gli standard tecnici internazionali adottati dalla Divisione Eni R & M (ex-AgipPetroli), attraverso la realizzazione di sondaggi e piezometri all'interno del perimetro del sito. Sui piezometri di nuova realizzazione le prove di conducibilit idraulica hanno confermato la modestissima conducibilit idraulica dei livelli limosi (compresa tra 10-10 e 10-8 m/s) e delle sabbie acquifere (compresa tra 10-7 e 10-5 m/s). I rilievi freatimetrici evidenziano la presenza di una falda con soggiacenza molto modesta rispetto al piano campagna (nell'ordine di 1 m da p.c.) con oscillazioni stagionali di 0,5-1 m. La falda risulta alimentata soprattutto da apporti meteorici e da fossi e canali limitrofi, ed in equilibrio diretto con l'acqua marina, dalla quale riceve apporti in termini di sali disciolti (vedi cartina ÒSuperficie piezometrica del SitoÓ). Dal prelievo e dall'analisi dei campioni di terreno si evidenzia una struttura dell'acquifero generalmente caratterizzata dalla presenza di terreni sabbiosi con frequenti lenti limo-argillose poco permeabili, che presentano una discreta continuit specialmente nell'area di stoccaggio serbatoi. Questa zona risulta quindi, essere collocata in modo ideale in corrispondenza di una protezione naturale contro eventuali fenomeni di infiltrazione di inquinanti dalla superficie (vedi cartina ÒSpessore dello stato impermeabileÓ). L'elaborazione dei dati freatimetrici ha permesso di determinare la morfologia della superficie piezometrica la cui forma, strettamente connessa alle caratteristiche originarie del sito in cui sorge la Raffineria, tipica di aree paludose depresse ed isolate con modesta circolazione, sia delle acque superficiali sia delle acque freatiche. Tale situazione risulta vantaggiosa per la Raffineria, in quanto impedisce la migrazione verso l'esterno di eventuali contaminazioni; contingenza che, unita alla ridotta permeabilit geolitologica, conferisce al sito un sostanziale ed efficace confinamento naturale. 1 Dati riferiti al periodo 1960-2000. 2 Con riferimento a quanto disposto dall'Ordinanza 3274 del 20 marzo 2003 e s.m.i e dal DM 21/10/2003, integrati dalla Delibera della Giunta Regionale Toscana 604/2003, che ha proposto delle modifiche alla classificazione sismica nazionale 14 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS SUPERFICIE PIEZOMETRICA DEL SITO LEGENDA Rigo ROSSO sotto il livello del mare Rigo BLU sopra il livello del mare 15 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS SPESSORE DELLO STRATO IMPERMEABILE 16 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 2.4 - LÕorganizzazione della raffineria L'assetto organizzativo della Raffineria prevede una forza lavoro pari a ca. 382 dipendenti. Sono, inoltre, presenti in Raffineria dipendenti di Ditte Terze o esercenti di servizi esterni al processo di produzione (circa 400 persone), tra cui Ditte di manutenzione e/o cantieristica, servizio di vigilanza interno, Guardia di Finanza e UTIF, servizio mensa aziendale, servizio di pulizia. Il ciclo produttivo della Raffineria, a regime continuo, richiede la presenza di personale suddiviso in 3 turni di 8 ore, cui si aggiunge un certo numero di dipendenti operanti in orario giornaliero e o turni particolari. L'assetto organizzativo della Raffineria, a partire dal 2001, ha conosciuto significative modifiche attraverso progetti di razionalizzazione aziendale (right-sizing), che hanno portato: l all'attuale assetto organizzativo delle Funzioni/Unit di Raffineria (Lean Production); l al passaggio di personale o riallocazione di attivit in altre unit del Gruppo Eni (Polo Territoriale del L'attuale struttura della Raffineria prevede un ruolo di riferimento operativo e gestionale nella Direzione di sito (DIR), che sovrintende sul complesso industriale, sulla sua operativit e funzionalit, al fine di garantire i migliori risultati di efficienza nel rispetto delle vigenti normative e politiche societarie, specificatamente nel campo della sicurezza e della protezione ambientale. In tale ottica, anche all'interno del SGA della Raffineria stato previsto uno specifico assetto di ruoli, compiti e responsabilit, sintetizzabile in: l il Direttore (DIR) il Responsabile del SGA della Raffineria, della sua attuazione/funzionamento e Personale di Livorno (PERS-LI), o ad altre societ del Gruppo (Stabilimento EniPower Livorno, SOFID - servizi finanziari ex ESA, Eni Servizi - vigilanza interna ed esterna e servizi generali). In particolare, ai sensi della Lean Production, il personale di Raffineria al 31 dicembre 2006 strutturato in: l 1 Team Direzionale, composto dal Direttore (DIR) e dai Responsabili di Unit/Funzione (PERF, REOP, SPP, TECON e SERTEC); l 3 Strutture Operative Integrate (SOI CARB, SOI LUBE e SOI MOVSPED), corrispondenti alle aree operative di Raffineria, che prevedono i rispettivi Team Gestionali (composti da RSOI, TPS, RMS e RTO) e Team Operativi (RTO, TPS, CONSOLLISTI e OPERATORI). Di seguito si riporta il funzionigramma di riferimento alla luce della ÒLean ProductionÓ, aggiornato al 31 dicembre 2006; in allegato (Allegato 1) si riporta l'Organigramma generale della Raffineria. rispetto dei requisiti previsti dalla Norma di riferimento; l il Responsabile della Funzione TECON il Rappresentante della Direzione per il SGA (RSGA), nominato da DIR (Comunicazione del 25-02-99, che recepisce la Comunicazione Organizzativa n. 287/PRES del 09-02-99) con il compito di gestire direttamente l'implementazione del SGA in Raffineria, anche attraverso il coinvolgimento di un Supporto Operativo ad esso dedicato (SO-RSGA). Numerose altre Funzioni/Unit di Raffineria sono coinvolte, a supporto di DIR e RSGA in specifici adempimenti 17 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS previsti dal SGA secondo quanto specificatamente previsto nei riferimenti documentali del sistema stesso (vedi anche successivo paragrafo 2.4.1). 2.4.1 - Il Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria Il Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria di Livorno stato certificato conforme ai requisiti della Norma ISO 14001 a partire dal dicembre del 1999 e dal 30 settembre del 2004, seconda Raffineria in Italia, ha ottenuto la Registrazione EMAS del sito (N¡ I000241). Il SGA sovrintende a tutte le attivit e operazioni svolte dalla Raffineria che hanno o possono avere effetto sull'ambiente circostante avvalendosi di specifici strumenti di controllo e sorveglianza; in particolare, il SGA documentato attraverso il Manuale del SGA (MSGA) e le Procedure Ambientali (Pamb). Il Manuale del SGA illustra e descrive il Sistema ed in esso vi riportata la ÒPolitica di Sicurezza, Salute ed Ambiente e Prevenzione degli Incidenti RilevantiÓ e la descrizione dell'Organizzazione della Raffineria, dei mezzi, delle attivit, delle responsabilit che riguardano la prevenzione dell'inquinamento, il miglioramento continuo delle prestazioni e la protezione ambientale. Le Procedure Ambientali (PAMB), allegate al Manuale sebbene strutturalmente indipendenti, esplicitano le modalit operative e gestionali attraverso le quali vengono rispettati i requisiti della Norma ISO 14001 e del Regolamento EMAS. In particolare esse descrivono: l le modalit di definizione e gestione degli obiettivi e dei programmi di miglioramento ambientale della Raffineria (cfr. Sezione 4); l le modalit di identificazione e valutazione degli aspetti ed impatti ambientali possibili ed attuali, derivanti dalle attivit del sito nelle condizioni di normale regime, anomale e di emergenza (cfr. allegati 3, 4 e 5 ); l le modalit di identificazione dei requisiti legislativi ambientali applicabili alla Raffineria; o le modalit di gestione della documentazione del SGA; l le modalit di pianificazione ed esecuzione delle attivit formative; l le modalit di pianificazione e registrazione del controllo operativo e delle attivit di sorveglianza e monitoraggio ambientale; l le modalit di identificazione e registrazione delle non conformit e delle eventuali azioni correttive; l le modalit di pianificazione e documentazione degli audit ambientali, delle registrazioni e della revisione periodica del SGA da parte della Direzione. In allegato 2 riportato l'elenco completo delle PAMB attualmente vigenti in Raffineria. A testimoniare l'impegno della Raffineria nel perseguire la conformit ai requisiti previsti dal proprio Sistema di Gestione Ambientale, si riporta una tabella che riassume l'efficacia delle azioni correttive che si sono rese necessarie nell'ultimo triennio. Tabella 2.1 - Indice di conformit del SGA 18 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 2.4.2 - Il Sistema di Gestione Qualit della Raffineria l In Raffineria implementato, a partire dal gennaio 1996, un Sistema di Gestione Qualit (SGQ), oggi conforme allo standard UNI EN ISO 9001 ed. 2000, relativo alla produzione dei prodotti del Ciclo Lubrificanti (basi lubrificanti, estratti, paraffine e petrolati ), Jet Fuel e Bitumi tradizionali e Modificati. Il riferimento applicativo del SGQ rappresentato dalle Linee Guida della Qualit (che contengono la Politica della Raffineria) e dal Manuale della Qualit, fondamento necessario al corretto funzionamento del Sistema secondo il contenuto della norma internazionale che illustra e descrive il Sistema e la descrizione dell'Organizzazione della Raffineria, delle attivit e delle responsabilit. Nel SGQ vengono riportate in una apposita Mappa (MAPPA DEI PROCESSI) le descrizioni dei Processi principali della Raffineria. A supporto di tutto il Sistema sono state inoltre implementate le Procedure della Qualit (PRQ), che vengono utilizzate per fornire le specifiche indicazioni utili ad affrontare e garantire il rispetto del SGQ durante le attivit oggetto di regolamentazione ed, in particolare, disciplinare il controllo e la misurazione di tutte le fasi interessate. 2.4.3 - Il Sistema di Gestione Sicurezza La Raffineria ricade nel campo di applicazione del D.Lgs. 334/99 e s.m.i., relativo ai rischi di incidente rilevante connessi con la detenzione di determinate quantit di sostanze pericolose con l'obbligo di Notifica ministeriale (art. 6) e di redazione del Rapporto di Sicurezza (art. 8). . Nella documentazione inoltrata agli Enti preposti sono stati analizzati i cicli produttivi e le probabilit che si possa verificare un incidente rilevante, sono state individuante le potenziali conseguenze sull'ambiente circostante e sono state descritte le precauzioni disposte dalla Raffineria per evitare ogni rischio e mitigarne gli effetti. Nell'ottica del rispetto degli adempimenti previsti dal citato Decreto, la Raffineria ha adottato specifici strumenti di gestione, tra cui: l il Piano di Emergenza Interno (PEI), che codifica i comportamenti da seguire in caso di incidente rilevante in Raffineria e Darsene, periodicamente testati in sito attraverso esercitazioni e simulazioni con il coinvolgimento di dipendenti; esso, si completa con PEI specifici di Darsena e, inoltre, si correla al Piano di Emergenza Esterno emanato dalla Prefettura locale; l la Scheda di informazione alla popolazione, finalizzata a sintetizzare i rischi di incidente rilevante connessi con l'esterno; la Scheda stata diffusa a tutti i lavoratori operanti all'interno del sito oltre che agli Enti previsti un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) che sovrintendere a tutte le attivit ed operazioni svolte nell'ambito del sito che hanno o possono avere effetto sulla sicurezza del sito o che possono comportare rischi di incidenti rilevanti. L'implementazione del SGS periodicamente controllata e sottoposta a verifiche al fine di assicurare la conformit del sistema medesimo ai principi del miglioramento continuo ed alla prevenzione degli incidenti rilevanti con l'utilizzo della migliore tecnologia applicabile. Il SGS formalizzato in apposita Documentazione di Sistema ed interconnesso con alcuni elementi del sistema di gestione generale della Raffineria (Procedure Ambientali, PAMB, Procedure/Manuali di Reparto). In particolare, il SGS documentato: l nel documento di ÒPolitica di Sicurezza, Salute, Ambiente e Prevenzione degli incidenti rilevantiÓ della Raffineria; la Politica, cos come richiesto dalla normativa, include gli obiettivi generali e i principi di intervento che la Direzione dello Stab limento ha rispettivamente fissato ed adottato, in merito al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti; l nel Manuale del SGS, che rappresenta il punto di riferimento nell'applicazione e nell'aggiornamento del Sistema; l nelle Procedure di gestione della Sicurezza, che esplicitano le responsabilit e le modalit operative e gestionali attraverso le quali vengono implementate le azioni previste dal SGS (rima dando, dove necessario, a specifici Manuali Operativi e/o Procedure di Raffineria). 2.4.4 - Salute e sicurezza sul lavoro La Raffineria da sempre impegnata nell'osservanza degli adempimenti legislativi e normativi previsti in materia di sicurezza e igiene del lavoro, al fine di garantire le massime condizioni di salvaguardia della salute dei propri dipendenti. In particolare, l'attenzione dell'Organizzazione rivolta verso i seguenti aspetti: l gestione dei fattori di rischio fisici, chimici e biologici, ai sensi del D.Lgs. 626/94 e s.m.i., che si riflette in aspetti di sicurezza dei processi e nel controllo periodico dei limiti di esposizione personale per sostanze tossiche, pericolose e corrosive. In tale ambito, la Raffineria ha sempre assicurato un ottimale stato di conservazione di tutte le attre zature e apparecchiature contenenti amianto, eseguendo controlli preventivi e periodiche man tenzioni ove ne veniva riscontrata la presenza.; l gestione dei fattori di rischio radioattivi: tramite la registrazione e la comunicazione periodica, ai sensi del D.Lgs. 230/95 e s.m.i., dei livelli di radi 19 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS l attivit e dei conseguenti obblighi connessi ai punti di potenziale emissioni radiogene; gestione di apparecchiature, come forni di comb stione, centrifughe, impianti a pressione ed impianti elettrici localizzati in aree pericolose, soggetti alla normativa vigente. Grazie all'attenzione prestata dalla Raffineria in materia di sicurezza e igiene del lavoro e al comportamento responsabile del proprio personale, la Raffineria di Livorno ha raggiunto nell'agosto del 2004 i Ò5 anni senza infortuniÓ. Negli ultimi due anni si sono verificati rispettivamente 1 infortunio nel 2005 e 2 nel 2006. Di seguito sono riportati i grafici degli indici di frequenza e gravit della Raffineria a fronte degli infortuni accaduti relativamente agli anni 2000Ö2006 (fonte: Funzione SPP di Raffineria). Indice di Frequenza = 1.000.000 x numero di infortuni/ore lavorate Indice di Gravit = 100.000 x giornate di lavoro perse/ore lavorate 2.4.5 - Formazione, informazione e addestramento dei dipendenti sempre vivo ed attuale e cercando di integrarlo sempre maggiormente con le proprie prassi operative interne. In Raffineria da sempre viene svolta attivit di informazione, formazione ed addestramento dei lavoratori, al fine di garantire la corretta conduzione degli Impianti, nel rispetto delle norme di sicurezza, igiene del lavoro e protezione/salvaguardia dell'ambiente ed in conformit con i requisiti e le indicazioni del Gruppo. Nel corso degli anni sono stati individuati ed applicati specifici percorsi formativi e strumenti di partecipazione dei lavoratori, atti a massimizzare il coinvolgimento attivo delle risorse interne, Ditte Terze comprese, nel processo di implementazione del SGA, mantenendolo Le attivit di formazione sono state realizzate mediante il supporto del Polo Territoriale del Personale Eni S.p.A. di Livorno (PERS-LI), utilizzando l'esperienza e la professionalit di specialisti interni della Raffineria e, dove necessario, mediante il ricorso a risorse esterne, operanti presso Societ di consulenza specializzate. 20 I principali interventi formativi in materia ambientale che hanno interessato la Raffineria negli ultimi tre anni sono di seguito riassunti. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 2.2 - Interventi formativi L'informazione dei dipendenti della Raffineria continua ad essere supportata, inoltre, dalla distribuzione, ai neo assunti, di un apposito ÒVademecum del Sistema di Gestione AmbientaleÓ nella forma di un opuscolo tascabile che sintetizza le fasi di implementazione e le principali caratteristiche del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria, nel rispetto dei requisiti ISO 14001 e EMAS. Agli operatori di Ditte Terze, al momento del primo ingresso in Raffineria, viene fatto visionare un multimediale interattivo contenente tutte le informazioni fondamentali per operare in sicurezza e viene consegnato specifico materiale informativo tra cui il suddetto Vademecum. Ai Responsabili delle Ditte viene inoltre consegnata copia della Dichiarazione Ambientale e le Procedure Ambientali di interesse. E' previsto, infine, il coinvolgimento dei dipendenti delle Societ Terze che operano in Raffineria in incontri con i Capi Cantiere (in ambito Sotto-Comitato Terzi), finalizzati ad individuare soluzioni relativamente a problematiche di Sicurezza/Ambiente emerse durante la normale attivit operativa. 21 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS l attivit e dei conseguenti obblighi connessi ai punti di potenziale emissioni radiogene; gestione di apparecchiature, come forni di comb stione, centrifughe, impianti a pressione ed impianti elettrici localizzati in aree pericolose, soggetti alla normativa vigente. Grazie all'attenzione prestata dalla Raffineria in materia di sicurezza e igiene del lavoro e al comportamento 2.4.6 - Partecipazione e coinvolgimento L'interesse della Raffineria a garantire la massima partecipazione dei propri lavoratori in tutte le attivit che possono implicare la Sicurezza dei luoghi di lavoro e/o l'Ambiente testimoniato dall'adozione, fin dai primi anni '90, di un modello organizzativo strutturato appositamente per permettere un coinvolgimento Òa cascataÓ di tutti i livelli del personale. Tale modello, costruito sulla base della ÒMetodologia DupontÓ, prevede l'istituzione in Raffineria di una serie di Comitati e Sotto-Comitati che, a partire dalla Direzione e prime dipendenze, coinvolgono tutta la struttura del sito, fino all'Operatore turnista, garantendo uno scambio bi-direzionale delle informazioni, ovvero: l una partecipazione reale ed effettiva di tutti i lavoratori alla ÒvitaÓ della Raffineria, permettendo a ciascuno di esprimere opinioni, pareri ed eventuali divergenze di fronte a scelte ed interventi da attuare in Raffineria; oun opportuno feedback da parte dei Dirigenti/Responsabili nei confronti del personale dipendente, dimostrando impegno alla trasparenza, interesse all'opinione di tutti, capacit di risposta e sostegno attivo da parte della Direzione. In tale ambito, sono attivi in Raffineria: l il Comitato Centrale di Salute, Sicurezza e Ambiente (CCSSA), che comprende la Direzione, tutti i R sponsabili di Unit/Funzione (Team Direzionale, tra cui il R-SGA) ed alcune figure-chiave del funzion mento della Raffineria (Invitati Permanenti); l i Comitati di Linea (II¡ e III¡ livello), che coinvolgono Òa cascataÓ tutti i livelli funzionali ed operativi della Raffineria (Team Gestionali e Team Operativi), attraverso riunioni periodiche; l i Sotto-Comitati dedicati a specifici aspetti della Raffineria, quali Programmi e Attivit di Sicurezza e Ambiente, Analisi di Infortuni ed Incidenti, Defin zione ed Attuazione delle Procedure, Informazione dei Terzi. In particolare, tali strutture, vengono coinvolte nel mantenimento del SGA in conformit ai requisiti ISO 14001 ed EMAS attraverso iniziative di partecipazione ed informazione, con particolare riferimento alle seguenti fasi: l individuazione degli Obiettivi ambientali e pianificazione dei Programmi di Miglioramento, periodica- 22 mente verificati e revisionati da R-SGA con il supporto dei Responsabili di Unit/Funzione di Raffineria interessati; l ovvero attuazione e aggiornamento delle Procedure e della Documentazione del Sistema,; l pianificazione e realizzazione degli Audit periodici del SGA, che vedono la partecipazione di personale di Raffineria scelto ed opportunamente formato (Auditors interni qualificati); l elaborazione della Dichiarazione Ambientale ai fini EMAS. Continua ad essere uno strumento-cardine del processo di partecipazione e comunicazione bi-direzionale, il Modulo di Segnalazione Ambientale (MSA), istituito in Raffineria con l'implementazione del SGA ISO 14001 che qualunque dipendente pu e deve compilare, anche a fronte di segnalazioni esterne, in caso di: l eventi che possano rappresentare un reale o potenziale impatto sull'ambiente; l suggerimenti volti a migliorare possibili rischi o aspetti critici verso l'ambiente. Gli MSA sono uno degli strumenti presi in esame dal Sistema in modo da individuare le potenziali problematiche ambientali ed emettere le necessarie azioni correttive 2.4.7 - Comunicazione e relazioni esterne La Raffineria di Livorno consapevole che il rapporto con il Territorio e con le Istituzioni imprescindibile da un corretto e trasparente svolgimento dell'attivit in essere nel sito e a tal proposito promuove interventi e iniziative atte a coinvolgere i portatori di interesse che si affacciano alla realt aziendale. In particolar modo, si possono evidenziare alcune delle attivit finora svolte in questo ambito: l visite aziendali aperte a cittadini, scolaresche, exdipendenti con fini informativi e didattici; in particolare: le visite didattiche rivolte a Scuole ed Universit hanno coinvolto ca. 322 (10 incontri) nel 2004 di cui 55 di una Universit Belga e 350 persone (13 incontri) nel 2005 e 360 persone (8 incontri) nel 2006; l nel maggio 2005 stata realizzata un'edizione di ÒPorte AperteÓ in Raffineria, che ha visto la partec pazione di ca. 200 visitatori, una iniziativa analoga in programma per il 2007; l nel 2006 stata ultimata un'iniziativa con la Scuola Media di Stagno, denominata ÒCORTO a Sei ZampeÓ, per la realizzazione da parte degli studenti (13 ragazzi pi 3 insegnanti) di un cortometraggio su tematiche territoriali - ambientali con il supporto di Animatori, Cineasti e Attori professionisti resi disponibili dalla Raffineria; l nel 2006 la Raffineria ha aderito, unica realt pr duttiva del territorio, all'iniziativa organizzata dal Comune di Livorno per la celebrazione dei Ò400 anni della fondazione della Citt di LivornoÓ che prevedeva ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS una visita della Rafffineria; realizzazione di stage operativi destinati a studenti universitari sulla base di accordi con Universit e Corsi post-Universitari; in particolare, sono stati coinvolti 4 stagisti nel 2004, 7 nel 2005 e 61, di cui 56 suddivisi in 11 gruppi provenienti dal Kazakhstan, nel 2006. Nell'ambito di uno stage operativo per un Master Universitario stato sviluppato l'argomento ÒControllo e Gestione dell'ambienteÓ; l realizzazione di stage operativi destinati a studenti delle Scuole Superiori fasulla base di accordi con Istituti tecnici; in particolare, sono stati coinvolti sulla tematica ÒControllo Qualit delle Acque di Raffineria (ingressi e scarichi), 6 studenti nel 2004, 7 nel 2005 e 7 nel 2006; l collaborazione dell'Esperto Ambiente della Raffineria (SPP/AMB) con l'ARIAL, l'associazione tra le industrie locali, formatasi nel 1978 per la gestione della rete di rilevamento dell'inquinamento atmosferico; l partecipazione di personale della Raffineria a seminari ed incontri promossi dalle comunit, scuole, universit e dalle istituzioni locali; l collaborazione con Enti/Istituzioni cittadine per manifestazioni di pubblico interesse, mettendo a disposizione le strutture del CRAL Eni "Club" Livorno (ex CRAL STANIC); l rapporti continuativi di scambio di informazioni e comunicazioni con il ÒComitato AmbienteÓ di Villaggio Emilio, associazione di cittadini che abitano ai confini con la Raffineria interessata alla tutela del patrimonio ambientale. l In occasione del raggiungimento della Registrazione EMAS e congiuntamente al raggiungimento dei 5 anni senza infortuni, il 22 ottobre 2004 stata organizzata una manifestazione alla quale sono stati invitatati tutti i dipendenti, i portatori d'interesse esterno (Autorit, Enti, Aziende presenti sul territorio, Scuole ed Universit, ecc.), le funzioni di SEDE e delle altre Raffinerie della Divisione Refining & Marketing, con una partecipazione complessiva di ca. 300 persone. Da non dimenticare inoltre la distribuzione della Dichiarazione Ambientale che oltre ad essere consegnata ai dipendenti diretti e ai Capi Cantiere delle Ditte normalmente operanti in Raffineria, viene inviata ai portatori d'interesse esterno, alle funzioni di SEDE e alle altre Raffinerie della Divisione Refining & Marketing, all'APAT nonch a chiunque ne faccia richiesta. 2.5 struttura del sito e caratteristiche del processo produttivo Nel corso degli anni la Raffineria ha subito un processo continuo di adeguamento tecnologico, apportando miglioramenti agli impianti di produzione anche e soprattutto dal punto di vista della garanzia delle condizioni di sicurezza e di rispetto dell'ambiente. Il ciclo attuale di Raffineria, completo di utilities di supporto, si deve intendere quindi come frutto di una successione di tali adeguamenti. Le attivit della Raffineria di Livorno vengono svolte nelle seguenti Aree: l Area impianti Carburanti: collocata nella parte sud della Raffineria, raggruppa gli impianti di produzione di GPL, benzina, cherosene e gasolio, oltre alle pensiline di carico dello zolfo liquido; l Area impianti Lubrificanti: collocata nella parte centrale della Raffineria, raggruppa gli impianti di produzione oli lubrificanti, paraffine e bitumi mod ficati, oltre alle pensiline di carico dei bitumi modificati; l Area Servizi: collocata nella parte periferica a nord della Raffineria, raggruppa gli impianti di trattamento dei reflui di Raffineria (TAE), oltre ai serbatoi di accumulo delle acque fognarie; l Area Serbatoi: collocata sostanzialmente nella parte ovest e nord-ovest della Raffineria, raggruppa i serbatoi adibiti allo stoccaggio dei prodotti petroliferi finiti e semilavorati (greggio, benzine, petroli cherosene, gasoli, oli combustibili, lubrificanti, paraffine, petrolati, estratti aromatici, bitumi e GPL); l Area Movimentazione: raggruppa le pensiline di carico dei prodotti carburanti e bitumi stradali a mezzo autobotti (ATB), collocate nella parte sud est della Raffineria (in prossimit dell'ingresso principale), e le pensiline di carico ferrocisterne (FFCC), collocate nella parte nord del sito; inoltre, parte dei prodotti sono esitati via mare, attraverso la Darsena Ugione e la Darsena Petroli (esterne al perimetro di Raffineria, ma comprese nel campo di applicazione del SGA), e via oleodotto (di propriet e gestione PRAOIL, esterno al campo di applicazione del SGA). 23 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS LA PLANIMETRIA DEL SITO E DELLA RAFFINERIA CON EVIDENZA AREE 24 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 2.5.1 - Impianti e processi produttivi Gli impianti, a ciclo continuo, operanti in Raffineria consentono il completo ciclo di lavorazione del greggio, hydroskimming per la produzione di carburanti e Solvex per la produzione di lubrificanti. 25 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Con riferimento allo schema di flusso semplificato riportato precedentemente, sono sintetizzate le principali caratteristiche dei cicli di produzione. Ciclo Carburanti Topping (Distillazione Atmosferica) Il greggio, ricevuto con navi cisterna in Darsena Petroli (area portuale di Livorno), viene inviato in Raffineria mediante oleodotto e depositato nel Parco Generale Serbatoi. Il greggio stoccato alimenta l'impianto di Distillazione Primaria (TPG), che provvede alla separazione del greggio nei suoi componenti di base, mediante apporto di calore e sfruttamento delle diverse volatilit relative dei vari componenti la miscela di idrocarburi; in particolare si estraggono: l testa colonna: benzina non stabilizzata, successivamente inviata all'impianto di Stabilizzazione per l'ottenimento di gas, GPL e benzine stabilizzate; l tagli laterali: costituiti da benzina pesante pro solventi, kerosene (petrolio) semilavorato e gasolio semilavorato; l fondo colonna: residuo atmosferico, inviato come carica alla distillazione sottovuoto (impianto VPS) a capo del Ciclo Lubrificanti. Produzione impianti stabilizzazione benzine(stab. C4), Merox GPL e stabilizzazione GPL (stab. A): La benzina in uscita dall'impianto di distillazione atmosferica viene stabilizzata all'impianto Stabilizzazione Benzine con separazione di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto). Il GPL viene desolforato all'impianto Merox, e successivamente inviato alla stabilizzazione GPL da cui si separano propano e butano che poi vengono commercializzati come prodotti finiti (propano, butano e miscela). Produzione benzine: impianti Unifiner 1 e 2 (UNI 1 / 2), colonne distillazione Splitter T2, T2 ex, C5, isomerizzazione (ISO) e Platforming (PLAT) e relativi impianti Splitter Riformata e Deisopenta La benzina stabilizzata viene inviata agli impianti di desolforazione (UNI 1 / 2) e successivamente agli impianti di Splitter: le benzine leggere vengono inviate successivamente all'impianto di Isomerizzazione (ISO) che sfrutta l'impiego di un apposito catalizzatore a base di platino, per la trasformazione dei distillati primari leggeri n-paraffinici, caratterizzati da scarse qualit ottaniche, in loro isomeri di pregiate caratteristiche qualitative; le benzine pesanti vengono invece inviate all'impianto di Platforming (PLAT) che sfrutta l'impiego di un apposito catalizzatore a base di platino, per la trasformazione dei distillati pesanti caratterizzati da scarse qualit ottaniche, in componenti aromatici, che hanno invece un alto numero di ottano che vengono ulteriormente incrementate tramite ulteriore separazione nei relativi impianti Splitter Riformata e Deisopenta; Produzione solventi dearomatizzati: impianto DEA L'impianto di dearomatizzazione (DEA) ha lo scopo di eliminare gli idrocarburi aromatici tramite idrogenazione 26 ad alta pressione su catalizzatore al Nickel; le cariche possono essere benzina leggera, un taglio pesante di benzina detta BAP ed un taglio speciale di petrolio; queste lavorazione avvengono per campagne. Le benzine leggere e pesanti dearomatizzate vengono utilizzate come base per la preparazione di solventi, il taglio di petrolio dearomatizzato costituisce un lubrificante speciale chiamato Lamium 11. Produzione di petroli: impianto di desolforazione catalitica Hydrosweeting (HSW) Il petrolio in uscita dalla distillazione atmosferica passa nel reattore di Desolforazione, ove lo zolfo contenuto viene trasformato in idrogeno solforato (H2S ), permettendo il raggiungimento delle specifiche di stabilit e delle caratteristiche chimico-fisiche del petrolio utilizzato soprattutto come carburante per gli aerei (JET-FUEL) Produzione di gasoli: impianti di desolforazione catalitica Hydrofiner (HD 2 / 3) Il gasolio in uscita dalla distillazione atmosferica passa nel reattore di Desolforazione, ove lo zolfo contenuto viene trasformato in idrogeno solforato (H2S ), permettendo il raggiungimento delle caratteristiche chimicofisiche e tenori di zolfo previsti dalla normativa vigente (oltre ad una riduzione del tenore complessivo di zolfo, si limitano anche i composti di azoto ed i sedimenti potenziali). In carica a questi impianti, oltre che il gasolio proveniente dall'Unit Topping, possono essere inviati i gasoli dell'impianto Vacuum (distillazione sotto vuoto VPS) nonch i gasoli d'introduzione, costituiti da gasoli semilavorati provenienti da altre Raffineria del circuito e non. L'impianto completato da 2 strutture di assorbimento con MEA (miscele ammine terziare), per il lavaggio e la purificazione dall'H2S presente nel gas di risulta, mandato quindi a rete fuel gas (rete gas combustibile di Raffineria). L'impianto HD2 pu sostituire, se necessario, l'impianto HSW per la lavorazione del petrolio. Zolfo1 e Zolfo2: recupero Zolfo Claus e trattamento gas di coda SCOT La Raffineria dotata di 2 impianti di recupero dello zolfo (Claus), che convertono l'H2S proveniente dagli impianti di desolforazione catalitica e dagli impianti di assorbimento con MEA, e di 1 impianto SCOT (Shell Claus Off-gas Treatment) per il trattamento dei gas di coda provenienti dal recupero zolfo. Il processo Claus prevede che il gas acido, composto essenzialmente da H2S , venga bruciato in un apposito bruciatore con aria (arricchita con ossigeno per ossidare l'ammoniaca ad Azoto), allo scopo di provocare la formazione di zolfo elementare in fase gassosa, che viene condensato e separato. Il processo SCOT stato introdotto in Raffineria con l'obiettivo di migliorare l'efficienza di recupero dello zolfo dai Claus, mediante un processo di ÒriduzioneÓ dei composti incombusti dello zolfo contenuti nei gas ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS di coda Claus, convertiti in idrogeno solforato (H2S), a sua volta rimosso dal gas in modo selettivo, mediante soluzione amminica. Ciclo Lubrificanti Impianto VPS: distillazione Sotto Vuoto L'impianto costituito da 1 unit sotto vuoto e lavora sia residuo atmosferico proveniente dall'unit Topping (del Ciclo Carburanti), sia materia prima d'introduzione. Analogamente alla distillazione primaria, la separazione dei prodotti avviene per riscaldamento e per differenza di volatilit, in particolare: l dalla testa della colonna viene prelevato un prodotto leggero (VGO) che, previa condensazione e separ zione dall'acqua di processo, viene inviato ai serbatoi di gasolio; l i rimanenti prelievi laterali della colonna sono 3 frazioni (A,B e C) che successivamente lavorati agli impianti FT1 e 2 e MEK 1 e 2 porteranno alla prod zione diversificata di oli lubrificanti dalle pi leggere (fraz. A, SN 70,SN 80, SN90), medie (fraz. B, SN 150), alle pi pesanti (fraz. C, SN 500), e relative produzioni di estratti (ESAR 90 e ESAR 130), paraffine (PAR 118Ö122, 122Ö126, 133Ö137, 145Ö148) e petrolati (RP 56 e RP 150); l il fondo colonna (RVC) viene successivamente lavorato per la produzione degli oli lubrificanti pesanti (BS 150 e BS 200) all'impianto PDA oppure utilizzato per la produzione di bitumi e/o Olio Combustibile. Impianto di deasfaltazione al propano PDA (Propane DeAsphalting) L'impianto prevede che la carica, fondo colonna VPS, dopo una prediluizione con propano, entri in una colonna di estrazione a piatti dove, in controcorrente, incontra il solvente (propano), dando origine ad olio deasfaltato (DAO, Deasphalting Oil) e asfalto. La miscela DAO e propano successivamente entra nella colonna C609, in condizioni di pressione e temperatura supercritiche, dove avviene la separazione del solvente; il propano in uscita dalla testa colonna rientra nelle colonne di estrazioni a piatti. La miscela solvente/DAO che esce dal fondo della C 609 e la miscela solvente/asfalto che esce dal fondo colonna vengono inviate alle rispettive sezioni di recupero. Colonne di flash e strippers a vapore, provvedono al recupero del propano che torna nella sezione iniziale di estrazione mentre il DAO sar inviato agli impianti Furfurolo. Impianti di raffinazione al furfurolo (FT1 - FT2) Gli impianti prevedono che la carica da raffinare (frazioni VPS e/o DAO) entri, ad una predeterminata temperatura, nel fondo di una colonna RDC dove, in controcorrente, incontra il solvente furfurolo proveniente dall'alto della stessa colonna. La temperatura ed il gradiente termico tra testa e fondo RDC, nonch il rapporto solvente/carica determinano l'efficienza del processo di estrazione e quindi la qualit e la resa del prodotto finale. La miscela solvente/raffinato che esce dalla testa e la miscela solvente-estratto che esce dal fondo, della colonna RDC , vengono inviate alle rispettive sezioni di recupero. Colonne di flash a vari livelli di pressione e temperatura e colonne di strippers a vapore surriscaldato liberano il solvente dal raffinato e dall'estratto consentono il recupero del solvente che torna agli estrattori. Il raffinato va successivamente agli impianti di Deparaffinazione mentre gli Estratti possono andare a stoccaggio come prodotti finiti (ESAR) oppure al blending di Olio combustibile oppure inviate via ferro-cisterna alla Raffineria di Sannazzaro per nuovi processi di lavorazione Impianti di Deparaffinazione con Solvente (MEK1 MEK2) La carica paraffinosa, costituita da raffinato proveniente dagli impianti Furfurolo, viene raffreddata gradualmente nel treno degli scambiatori e chillers a propano fino ad una temperatura inferiore allo zero dipendente dai vari tipi di oli trattati: mediamente si hanno temperature di fine chilling variabili da -15¡C a -25¡C per scorrimenti degli oli lubrificanti finiti compresi rispettivamente tra - 9¡C e - 18¡C. In opportuni punti del treno dei chillers la carica incontra, in rapporti prestabiliti, una miscela di solventi (circa 50% metil-etil-chetone:, antisolvente delle paraffine e circa 50% toluolo, solvente dell'olio) che controlla la formazione e l'accrescimento dei cristalli di paraffina; questi cristalli vengono rimossi successivamente per filtrazione su filtri rotativi che lavorano in depressione. La "torta" di paraffina in uscita dai filtri primari (n. 6 filtri sul MEK1; n. 5 filtri sul MEK2) contiene ancora una significativa quantit di olio che viene diluita nuovamente con solvente e quindi ulteriormente filtrata sui filtri rotativi secondari o di repulp (n. 3 filtri sul MEK1 e 3 sul MEK2); il filtrato torna in carica per il recupero dell'olio (diluizione di repulp), mentre la paraffina solida: l in uscita Mek 2, con contenuto d'olio intorno al 5% - 10%, va a serbatoio come prodotto finito petrolato; l al Mek 1 viene inviata ad una sezione di frazion mento (con ulteriori 2 filtri) per la produzione della paraffina dura (hard wax, olio 0,5%) che success vamente andr all'impianto HF3 per la produzione delle paraffine finite e un prodotto secondario (soft) con % olio pi alto che pu andare al blending di Olio combustibile oppure inviate via ferro cisterne alla Raffineria di Sannazzaro per nuovi processi di lavorazione. Il WFO (wax free oil; olio libero da paraffine) pu andare a stoccaggio come base lubrificante finita oppure in carica all'impianto HF2. Impianto Hydrofinishing 2 ( HF2) L'olio da trattare, a valle MEK 1 o 2, prima di essere immesso nel reattore, viene riscaldato in apposite apparecchiature (scambiatori e forno) e miscelato con gas di trattamento ricco d'idrogeno. 27 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Successivamente il fluido attraversa il letto di catalizzatore del reattore subendo un processo di idrogenazione che migliora e stabilizza il colore dell'olio che va a stoccaggio come base lubrificante finito. Impianto distillazione sottovuoto paraffine (W.V.) .L'impianto Wax Vacuum pu lavorare a campagne paraffina o carica Bottom Hydrocracking di importazione proveniente dalla Raffineria della Divisione R & M di Sannazzaro. La paraffina in uscita dagli impianti MEK frazionata in una colonna sottovuoto: le frazioni laterali e eventualmente il residuo, insieme, costituiscono la carica HF3, mentre la frazione di testa e/o il residuo vengono inviati nei serbatoi di olio combustibile. La carica Bottom frazionata nella stessa colonna sottovuoto: due frazioni laterali sono impiegate per la produzione di basi lubrificanti (SH5 e SH9) e seguono la stesse via delle frazioni Vacuum gi descritte (Furfurolo + Mek), mentre le restanti frazioni laterali e il residuo sono inviate nei serbatoi di olio combustibile. Impianto Hydrofinishing 3 (HF3) La paraffina dura (hard wax) uscita impianti MEK o proveniente dal W.V., viene opportunamente riscaldata e miscelata con una corrente di gas di trattamento ricco d'idrogeno in idonei scambiatori. Successivamente viene inviata in due reattori a letto catalitico ove reazioni di idrogenazione conferiscono stabilit al colore della stessa e successivamente vengono stoccate come Paraffine finite; il precedente trattamento permette inoltre di superare il test analitico previsto dalla ÒFDAÓ (Ente americano Food e Drugs Administration) per l'uso alimentare delle paraffine. Impianto produzione bitumi modificati (Bit. Mod.) Una miscela di componenti bituminose viene opportunamente riscaldata e miscelata in apposita apparecchiatura, denominata ÒreattoreÓ, con percentuali variabili di polimero SBS (copolimero termoplastico). Il composto viene poi macinato tramite mulino al fine di omogeneizzare le componenti. Il bitume modificato cos prodotto viene inviato a serbatoio dedicato. La produzione di bitume modificato acquista particolare rilevanza ai fini ambientali perch il suo impiego nella produzione di asfalti stradali determina: l prolungamento della vita media del manto stradale con conseguenti riduzioni di interventi manutentivi, minimizzazione nella produzione di rifiuti solidi ed emissioni in atmosfera da attivit di sbancamento e rimozione e riduzione degli intasamenti da traffico stradale; l garanzia di maggiore sicurezza stradale grazie all'efficienza delle prestazioni drenanti in caso d pioggia; l riduzione dell'inquinamento acustico per effetto fonoassorbente del manto. 28 Efficienza e controllo dei processi Il controllo dei parametri operativi degli impianti di produzione interamente gestito da sistemi automatizzati di Distributed Control System (DCS), che consentono, tramite un monitoraggio ad alta efficienza ed affidabilit, la raccolta continua di tutte le misure e parametri operativi degli impianti (temperatura, pressione, flusso) ed il controllo in tempo reale del processo produttivo mediante gestione automatizzata di tutti i fattori di processo, anticipando le necessarie azioni correttive. Il ciclo produttivo della Raffineria, inoltre, ottimizzato attraverso un sistema informativo (SIPROD) in grado di correlare, con le banche dati disponibili ed i parametri forniti dal controllo automatizzato degli impianti (DCS), molteplici variabili, tali da controllare e gestire in tempo reale l'andamento qualitativo e quantitativo delle produzioni, per favorire il processo decisionale e l'efficienza economica. Infine, le attivit di manutenzione e di miglioria tecnica sono supportate in Raffineria da uno strumento informatico dedicato (SIM, Sistema Informativo di Manutenzione). 2.5.2 - Servizi ed utilities 2.5.2.1 - Centrale Termoelettrica Il fabbisogno energetico degli impianti della Raffineria viene soddisfatto da una Centrale Termoelettrica di propriet EniPower situata all'interno del perimetro di Raffineria ed estromesso dal campo di applicazione della presente Dichiarazione Ambientale. 2.5.2.2 - Rete idrica L'approvvigionamento e l'utilizzo di risorsa idrica in Raffineria avviene secondo le seguenti modalit: l acqua potabile: fornita, attraverso la rete comunale pubblica dell'Acquedotto, dall'Azienda Servizi Ambientali di Livorno (ASA), e distribuita all'interno della Raffineria da una rete, gestita dalla Funzione SPP/SIC; l acqua antincendio: prelevata dal Fosso Acque Chiare in condizioni di emergenza, sotto la gestione di SPP/SIC e con il controllo routinario delle appare chiature a cura del personale del Reparto TAE; l acqua di mare: prelevata in Darsena Petroli e Darsena Ugione per uso antincendio l acqua industriale: impiegata per il raffreddamento degli impianti, come acqua degasata e demineralizzata e come acqua servizi TAE. L'acqua industriale viene fornita da EniPower secondo modalit di gestione definite in un'apposita procedura del SGA e previo trattamento presso impianti e struttura di competenza. Enipower ha un contratto di fornitura di acqua ind striale con la societ ASA. 2.5.2.3 - Sour Water Stripper (impianto S.W.S.) La Raffineria dotata di n 1 unit di Sour Water Stripper, ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS dedicata allo strippaggio dell'ammoniaca e dell'acido solfidrico dalle acque di processo. In colonna l'acqua si libera dei gas contenuti per strippaggio con vapore a bassa pressione, inviato alla base della struttura; i vapori che escono dalla testa della colonna vengono inviati all'impianto Recupero Zolfo. L'acqua strippata di fondo colonna viene mandata al trattamento effluenti (Impianto TAE). 2.5.2.4 - Trattamento acque effluenti (Impianto TAE) L'impianto TAE stato avviato nel 1972 allo scopo di depurare gli effluenti di lavorazione, garantendone una qualit conforme ai requisiti legislativi per lo scarico nel bacino naturale di destinazione finale (Fosso Acque Chiare). Il TAE riceve: - acque di origine interna convogliate tramite il sistema fognario: in tale categoria rientrano gli effluenti di lavorazione comprensivi delle eventuali acque di lavaggio/spiazzamento, gli scarichi civili e le acque meteoriche derivanti dalle Darsene; - acque di origine esterna, in particolare da STAP ed EniPower (interni al perimetro del sito) ed Eni R & M Attraverso il convogliamento del sistema fognario (fogna meteo oleosa) l'acqua arriva per gravit alle Vasche Arrivo S33 e S12 e da qui inizia il trattamento delle acque che prevede in condizione di regime normale i seguenti step: - Pretrattamento di flottazione (Impianto WEMCO 90), stoccaggio e recupero degli oli sospesi inviati a serbatoi Stabilimento GPL (esterno al perimetro). La qualit delle acque di provenienza esterna che possono essere trattate dalla Raffineria regolamentata da apposite Convenzioni, che riportano i limiti massimi ammissibili. Rispetto alle condizioni operative originarie, l'impianto ha conosciuto numerose modifiche ed innovazioni per ottimizzarne la flessibilit e l'efficienza e, soprattutto, per massimizzare le possibilit di recupero interno dei reflui trattati, riducendo allo stesso tempo i prelievi per uso industriale. Oggi la Raffineria garantisce, con il ricircolo degli effluenti, ca. il 95% del fabbisogno di acqua industriale (reintegro delle torri di raffreddamento, di propriet e gestite da EniPower) ed il mantenimento in pressione del sistema antincendio, raggiungendo un indice di ricircolo superiore al 50% (inteso come rapporto tra acqua trattata ed acqua reimpiegata nel ciclo produttivo, a reintegro delle torri e a collettore antincendio). Lo schema di funzionamento dell'Impianto TAE di seguito sintetizzato: di SLOP (recuperati nel ciclo produttivo di Raffineria). - trattamento primario (fisico-chimico) di sedimentazione (separatore API), flocculazione (S 16) e flottazione (MS 2A), con recupero degli oli sospesi e produzione di fanghi primari - trattamento secondario (biologico) a fanghi attivi (MS 3A), con chiarificazione/sedimentazione (MS 3B) ed 29 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS estrazione dei fanghi secondari - stoccaggio finale, riutilizzo interno (torri raffreddamento e circuito antincendio), raccolta per integrazione del Circuito di Raffreddamento (vasca S 23 A/B) e scarico finale (vasca S 23 C) In caso di disservizio o malfunzionamento del flottatore, la Raffineria dotata di un ulteriore impianto di flottazione, (WEMCO 80), in grado di sostituire la fase di trattamento primario dei reflui prevista in condizioni normali. In caso di eventi meteorici eccezionali o di accumulo di acque in ingresso, l'eventuale portata in eccesso pu essere inviata direttamente ai flottatori e il refluo trattato, in funzione delle caratteristiche analitiche (conformit o meno ai limiti vigenti allo scarico), pu essere ricircolato in testa all'impianto di trattamento, destinato allo scarico finale o recuperato a collettore antincendio, in caso di necessit Trattamento fanghi In numerose fasi della depurazione dei reflui di Raffineria sono prodotti fanghi (composti sostanzialmente per 85% da acqua, 10% da sedimenti solidi e 5% da residui di natura petrolifera), per i quali operativa in sito una linea di trattamento, finalizzata a recuperare la frazione oleosa presente e ridurre il volume di residuo da smaltire, che prevede: l pre-sedimentazione in un apposito ispessitore (MS4); l accumulo in vasche di carica (vasche W 70), per omogeneizzazione e riscaldamento; l centrifugazione del fango ispessito, con recupero di acqua (in rete fognaria) e olio (a SLOP); l trattamento di inertizzazione del centrifugato (residuo solido), per aggiunta di calce e bentonite; l smaltimento. Le responsabilit e le modalit operative definite in Raffineria per la gestione del trattamento dei fanghi, affidato a Ditta Terza qualificata, sono disciplinate da un'apposita Procedura del SGA di Raffineria. 2.5.2.5 - Sistema antincendio di Raffineria Il circuito antincendio della Raffineria alimentato in condizioni normali dal riciclo interno di acqua di Raffineria, in uscita dal TAE (dopo trattamento biologico e/o WEMCO), che garantisce il mantenimento di una pressione di ca. 4 kg/cm2, grazie a 3 pompe elettriche. I prelievi esterni da Fosso Acque Chiare sono legati a condizioni di emergenza: un dedicato sistema di pompe elettriche da 450 m3/h e una pompa diesel da 1000 m3/h , in tale caso, in grado di portare la pressione del circuito fino a 10 kg/cm2. Le pompe sono dotate di un conta-ore di funzionamento, per stimare la quantit di acqua prelevata dall'esterno. L'impianto di distribuzione attualmente dispone di un collettore quasi completamente in Vetroresina (da 16'' a 8''), distribuito in tutto il sito per una lunghezza di circa 25 km, composto da circa 700 idranti e 200 monitori fissi 30 ed alimentato dalla stazione antincendio sopradescritta. La garanzia di idonee condizioni di sicurezza prevede la protezione continua di numerosi serbatoi (40 a tetto galleggiante e 50 a tetto fisso), mediante raffreddamento ad acqua e/o circuito di estinzione a schiuma (alimentato da mezzi antincendio), cui si aggiungono 15 premescolatori a spostamento di liquido con capacit superiore a 40.000 l di schiumogeno, in grado di servire utenze in particolari condizioni di emergenza e/o rischio. La dotazione antincendio della Raffineria , inoltre, completata da: l sistemi di allarme in campo e centralizzati; l 1.500 estintori a polvere e anidride carbonica (portabili e/o carrellabili); l 300 cassette porta-manichette; l 250 selle per manichette a vapore sugli impianti; l 130 autoprotettori (bombole e maschera) ubicati direttamente sugli impianti, unitamente a coperte antincendio, maschere e dispositivi di protezione; l 10 monitori carrellati schiuma/acqua; l 4 automezzi antincendio. 2.5.2.6 - Sistema antincendio Darsene Il sistema antincendio delle darsena Ugione e della darsena Petroli utilizza prevalentemente acqua di mare ed gestito sia da un sistema elettrico sia da un motore diesel di riserva (per ogni darsena). Alla darsena Ugione inoltre disponibile una dotazione di schiumogeno per interventi su prodotti polari (MTBE, BIODIESEL). I pontili sono dotati di cannoni antincendio, azionabili da un sistema idraulico a comando elettrico e, in caso di mancanza di energia, tramite accumulatori di pressione. Gli impianti vengono provati con cadenza giornaliera dal personale Darsene e il risultato viene annotato nel Registro delle Consegne. La manutenzione preventiva del sistema antincendio viene curata attraverso un contratto di Òglobal serviceÓ con Ditta esterna, che prevede la compilazione di apposite check-list, previste nel ÒManuale OperativoÓ relativo alle attrezzature antincendio e di sicurezza di Raffineria e dei terminali marittimi. In ottemperanza alle prescrizioni legislative vigenti (L. 626/94, D.M. 10/03/98), stato strutturato un servizio antincendio interno, addestrando appositamente risorse della Raffineria sotto la supervisione della Unit SPP/SIC; a supporto di tali attivit, stato anche formalizzato un apposito ÒManuale Operativo del Pompiere AusiliarioÓ. Il personale delle Darsene, in particolare, istruito per l'utilizzo delle attrezzature in caso di emergenza, attraverso prove mensili di addestramento. Inoltre, alle Darsene, per navi che trasportano prodotti di Categoria A3 e B4 la Raffineria pu contare su un servizio antincendio espletato da Personale Guardiafuoco specializzati in turno continuo (ditta esterna). 3 4 Prodotti con punto di infiammabilit inferiore a 21¡C (ad es. Grezzi, Benzine, MTBE, Slops, ecc.) Prodotti con punto di infiammabilit compreso tra 21 e 65¡C (ad es. Petroli, Slops, ecc.) ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 2.5.2.7. Torce e sistema Blow-Down Gli impianti di Raffineria sono collegati a 2 sistemi di blow-down, che collettano gli scarichi gassosi e li inviano a 2 ÒtorceÓ di sicurezza (Torcia Carburanti e Torcia Lube) di circa 110 m di altezza, dedicate rispettivamente agli scarichi di emergenza derivanti dagli impianti carburanti e dagli impianti lubrificanti, ove avviene la combustione degli HC in H2O e CO2 e i limitati quantitativi di di H2S, qualora presente, sono trasformati in SO2. Il rilascio di idrocarburi verso il circuito blow-down pu avvenire a seguito di fermata programmata e depressurizzazione degli impianti o in caso di emergenze/eventi accidentali di sovrapressione, con progressivo intervento delle valvole di sicurezza degli impianti. Le quantit di idrocarburi scaricate in torcia sono quantificabili tramite appositi misuratori di portata installati nel 2004. Le torce sono gestite da appositi Manuali Operativi di Raffineria e l'eventuale impatto visivo viene tenuto sotto controllo tramite 2 telecamere presenti in Sala Controllo degli Impianti ad esse collegati. In particolare, la luminosit, l'altezza e la fumosit della fiamma viene controllata mediante iniezione di vapore. 2.5.2.8. Ulteriori servizi ed utilities In aggiunta a quanto sopra descritto, si evidenzia la presenza in Raffineria di numerose altre utilities, tra cui: l 2 distinti collettori di fognatura, che provvedono alla raccolta delle acque reflue dopo il loro impiego negli impianti di processo; in particolare: - Collettore acqua meteorica oleosa da Area carburanti: comprende gli impianti carburanti, le pensiline di carico, la sala pompe "A", la sala pompe "K" ed il parco serbatoi lato mare e di "Paduletta". - Collettore acqua meteorica oleosa da Area lubrificanti: comprende gli impianti lubrificanti e i loro serbatoi di competenza. l rete di erogazione di aria compressa, utilizzata per l'alimentazione della strumentazione degli impianti ed altri servizi; l magazzino per l'approvvigionamento, lo stoccaggio e la distribuzione del materiale necessario alle varie esigenze della Raffineria; l laboratorio chimico in grado di svolgere, mediante apparecchiature tecnicamente idonee, il controllo analitico su campioni di effluenti liquidi e la valutazione qualitativa dei prodotti finiti e dei semilavorati prov nienti dai processi; l uffici e strutture varie (uffici tecnici, amministrativi e direzionali; aule addestramento e formazione pe sonale; spogliatoi, mensa, bar; infermeria e pronto soccorso; caserma Guardia di Finanza; portineria con Servizio Sorveglianza); in particolare si segnala che il servizio di vigilanza interno ed esterno alla Raffineria stato affidato ad una ditta del gruppo ENI (ora Eni Servizi) a partire dal 31 dicembre 2003; 2.5.3 - Sistema di movimentazione e stoccaggio 2.5.3.1 - Materie prime In Raffineria sono presenti in lavorazione o in deposito un notevole numero di sostanze che possono essere genericamente classificate come Òmaterie primeÓ, intese cio come componenti fondamentali per l'ottenimento dei "prodotti finiti" destinati alla commercializzazione. In particolare, si possono distinguere: l materie prime di natura petrolifera (grezzi e sem lavorati) l prodotti petroliferi intermedi e finiti (distillati leggeri, medi, pesanti) l materie prime di natura non petrolifera, classificabili a loro volta in: - chemicals (tra cui antiossidanti, disemulsionanti etcÉ); - flocculanti; - catalizzatori; - sostanze varie (tra cui anche comburenti, soluzioni amminiche per l'assorbimento selettivo dell'idrogeno solforato, estinguenti, etcÉ). - biodiesel (utilizzato nel blending gasoli) I principali prodotti petroliferi introdotti per lavorazione l miscelazione sono: l greggio; l benzine semilavorate; l Metil Ter Butil Etere (MTBE) , utilizzato per il blending benzine per incrementare il valore ottanico; l benzina da cracking (LCN), utilizzata nel blending benzine; l residui Atmosferici (ATZ/BTZ) e Bottom HDC (Fondo impianto Hydrocracking) proveniente dalla Raffineria di Sannazzaro da inviare come cariche addizionale del ciclo produzione Lubrificanti; l benzine e gasoli semilavorati e finiti (da altre Raffinerie). 2.5.3.2 - Infrastrutture movimentazione via mare La Raffineria in possesso di Concessione Demaniale (durata di anni quattordici a partire dal 01-01-1995), che riguarda l'utilizzazione di una zona demaniale marittima della superficie di mq. 34.504 situata sulla Darsena Petroli ed Ugione , allo scopo di mantenere gli oleodotti di collegamento fra i pontili delle Darsene Ugione e Petroli del Porto di Livorno e lo Stabilimento. Per la movimentazione di prodotti via mare la Raffineria collegata tramite oleodotti, ai terminali marittimi della Darsena Petroli (pontili 10 e 11), situata nell'area portuale di Livorno a ridosso della diga del Marzocco, e della Darsena Ugione (pontile 36A), ubicata sul canale industriale; tali pontili possono essere utilizzati per carico/scarico di prodotti per societ diverse dalla Raffineria, in particolare Costieri D'Alesio e RHODIA. 31 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Il collegamento tra Raffineria e Darsena Petroli realizzato mediante 6 oleodotti, lunghi ca. 6,5 km (ognuno dotato di camerette per il sezionamento del circuito lungo il percorso); ulteriori 4 oleodotti lunghi ca. 2,5 km (anch'essi dotati di camerette per il sezionamento del circuito lungo il percorso) collegano la Raffineria alla Darsena Ugione. Gli oleodotti si sviluppano in parte a cielo aperto ed in parte interrati, con opportuni aumenti di spessore in corrispondenza degli attraversamenti stradali e ferroviari e sono dotati di sistema di protezione catodica. Le attivit di movimentazione via mare avvengono in ottemperanza alle disposizioni del ÒRegolamento della Capitaneria di PortoÓ per l'accesso ai pontili. Il pontile 10, in Darsena Petroli, pu accogliere navi di lunghezza massima fino a 300 m e con pescaggio massimo di 11,35 m ed utilizzato per il carico/discarica di greggio, gasoli, benzine e petroli. Esso dispone di 3 bracci di carico/scarico a comando idraulico5 direttamente collegati agli oleodotti di mandata in Raffineria. Le operazioni di collegamento avvengono da parte di una Ditta Terza con il supporto e la supervisione dell'Operatore delle Darsene. Il pontile 11, in Darsena Petroli pu accogliere navi di lunghezza massima fino a 220 m e con pescaggio massimo di 12 m, dispone di 2 bracci da 12Ó per il carico/discarica di olio combustibile e altri 2 da 8Ó per benzine, petroli e gasoli; i bracci anch'essi a comando idraulico e pressione massima di esercizio pari a 10 kg/cm2, sono collegati direttamente agli oleodotti. Il pontile 36A in Darsena Ugione dispone di 2 bracci da 6Ó per la movimentazione di vari prodotti petroliferi quali n prodotti bianchi: MTBE, Ragia, Biodiesel, benzine, gasoli, petroli; n prodotti neri: oli combustibili I bracci sono collegati agli oleodotti tramite tubazioni rigide e raccordi di manovra con opportune valvole di sezionamento (True-Sail) e la pressione massima di esercizio pari a 10 kg/cm2. E' disponibile, inoltre, un braccio da 8Ó per gli oli lubrificanti, collegato direttamente all'oleodotto, la cui pressione massima di esercizio e pari a 10 kg/cm2. Sistemi di sicurezza e di emergenza Il servizio di prevenzione e protezione dagli sversamenti a mare attuato dalla Societ Terza (Labromare), che presidia 24 ore su 24 la Darsena Ugione e i pontili 10 e 11 in Darsena Petroli con due battelli (un tender e un rec-oil). In Darsena Petroli sono, inoltre, disponibili 2 tipi di sbarramento per circoscrivere eventuali sversamenti in mare: l sbarramento con panne di primo livello, composto 5 diametro 12Ó e pressione massima di esercizio pari a 10 kg/cm2 32 l da elementi galleggianti in PVC che aderiscono allo scafo proteggendo la fiancata della nave verso il pontile, nella zona dove avviene l'attacco dei bracci di carico alla nave; sbarramento con panne di secondo livello, composto da bobine di panne a svolgimento disponibili sulla banchina per essere stese, in caso di necessit, attorno alla nave. In Darsena Ugione presente uno sbarramento composto da cilindri vuoti in acciaio collegati fra loro con un sistema a cerniera che viene trascinato a chiusura della Darsena dopo l'entrata della nave. Quando lo sbarramento guasto, ogni operazione di caricamento viene effettuata con il supporto di una nave anti-inquinamento, in ottemperanza a quanto disposto dalla Capitaneria di Porto. I bracci di caricamento hanno un range di operativit oltre il quale sospendono e mettono in sicurezza le operazioni; in particolare, dopo 3 metri di spostamento della nave, essi si sganciano automaticamente, azionando un sistema di chiusura a doppie valvole che lascia libero il braccio ed evita lo sversamento in mare di prodotto. In presenza di vento con velocit superiore ai 25 nodi valutata la necessit di fermare le operazioni e autorizzare l'intervento di un rimorchiatore per tenere la nave contro la banchina. Nel caso di vento superiore a 29 nodi la discarica o il caricamento vengono sospesi, i bracci staccati e portati in posizione di riposo, in attesa del ripristino delle condizioni di sicurezza. Presso la Raffineria, sulle pompe di spinta, sono installati sistemi a pressostati e a rilevamento della minima corrente che entrano in funzione quando avvertono la chiusura del braccio e fermano le pompe che inviano il prodotto, per evitare pericolosi aumenti di pressione nelle tubature. In caso di emergenza il blocco delle pompe (fermata d'emergenza) pu anche essere comandato in remoto dalle darsene. 2.5.3.3 - Infrastrutture movimentazione via terra La movimentazione di prodotti prevede l'impiego di autobotti (ATB) e ferrocisterne (FFCC), attraverso l'utilizzo di pensiline dedicate. Inoltre, la distribuzione dei prodotti finiti via terra prevede il collegamento diretto della Raffineria, tramite oleodotti, con altre strutture della Divisione Refining & Marketing di Eni (in particolare, il Deposito di Calenzano, in provincia di Firenze, lo stabilimento limitrofo ENI GPL e lo STAP), con 2 Depositi di operatori terzi (Toscopetrol e Costieri D'Alesio) e con la Centrale Termoelettrica ENEL di Livorno. Pensiline La Raffineria dispone delle seguenti pensiline di carico ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ATB e FFCC: pensiline ATB per il carico di prodotti carburanti/combustibili/bitumi stradali (in Area Movimentazione), bitumi modificati (presso l'impianto di produzione, in Area Lubrificanti) e zolfo liquido (in Area Carburanti); presente, inoltre, una pensilina di carico basi lubrificanti, paraffine ed estratti aromatici, in area STAP e da esso gestita; l pensiline FFCC per il carico di Cat Feed (carica per impianti catalitici) e per lo scarico di oli combustibili e Bottom HDC (residuo impianto HDC) provenienti da Sannazzaro (presso Sala L, Area Movimentazione). La gestione delle pensiline avviene a cura del pe sonale di Reparto interessato, con eventuale supporto di Ditte Terze (in base a specifiche contrattuali), secondo quanto disciplinato da Procedure o Manuali Operativi dedicati. leggera depressione, indotta da apposito ventilatore, e inviati in camera di combustione dei forni Hot-Oil oppure, in caso di anomalia/emergenza, al camino Hot Oil. La gestione dell'impianto avviene a cura del personale della SOI LUBE, secondo quanto disciplinato da specifico Manuale Operativo. Impianti recupero vapori Sono presenti in Raffineria i terminali di oleodotti per: o il trasferimento di prodotti finiti a depositi/stabilimenti Eni interni, Eni Power e STAP, (i limiti di batteria sono i rispettivi confini delle aree di propriet) l il trasferimento di prodotti finiti a depositi/stabilimenti Eni esterni, Stabilimento Eni GPL, adiacente alla Raffineria, collegato con un gasdotto (il limite di batteria il muro di cinta di separazione tra i due siti); l il trasferimento di prodotti finiti a depositi terzi esterni; l la carica/discarica materie prime, prodotti finiti e semilavorati a/da navi cisterna (vd. Darsene). In particolare, la principale struttura per il trasferimento dei prodotti rappresentata da 2 oleodotti, lunghi circa 90 km, che collegano la Raffineria con il Deposito Eni R&M di Calenzano (FI), permettendo il trasferimento di oltre un milione di tonnellate annue di prodotti petroliferi, in gran parte benzine e gasoli. La gestione e la propriet di tali impianti di competenza di una Societ Terza, PRAOIL appartenente al Gruppo Eni. I limiti di batteria sono le pompe di mandata, pertanto da quel punto in poi la gestione dell'oleodotto esula dal campo di applicazione del SGA della Raffineria. E' presente inoltre un bitumedotto, che trasferisce il prodotto all'adiacente deposito Toscopetrol. Il limite di batteria il muro di cinta della Raffineria, pertanto da quel punto in poi esula dal campo di applicazione del SGA della Raffineria.Infine, la Raffineria percorsa da numerose linee di movimentazione, aeree e/o sotterranee, che assicurano i collegamenti tra serbatoi, impianti, pompe e pensiline. Su tali linee vengono effettuati, su segnalazione del personale di esercizio, i necessari controlli ed interventi manutentivi, disciplinati da apposite Procedure Operative interne. l La Raffineria dotata di appositi sistemi di aspirazione e recupero vapori, in particolare: Caricamento benzine/petroli Sono disponibili due impianti per il trattamento dei vapori aspirati: n un primo impianto, di pi recente attivazione, si basa su un processo di adsorbimento con carbone attivo e successivo desorbimento con lavaggio in controcorrente di benzina. L'uscita dal trattamento , in questo modo, praticamente costituita da sola aria; n un secondo impianto di trattamento vapori, del tipo a doppio stadio (prima fase di assorbimento, reali zata mediante lavaggio con petrolio sottoraffreddato e seconda fase di adsorbimento su filtri a carbone attivo), su cui installata una coppia di filtri in parallelo, che lavorano alternativamente in adsorb mento e in rigenerazione mediante strippaggio con vapore. Questo impianto viene utilizzato in caso di disservizio del precedente. Bitumi Stradali I vapori provenienti dai serbatoi di stoccaggio e dalle pensiline di carico sono estratti mediante tubazioni in leggera depressione, indotta da apposito ventilatore, e inviati in un impianto di trattamento costituito da una colonna di lavaggio in controcorrente con gasolio. I gas depurati vengono convogliati verso i forni e/o ciminiera Lube. In alternativa presente un impianto, denominato ÒMonsantoÓ e attualmente in conservazione, per il trattamento a carboni attivi dei vapori prima dello scarico in atmosfera,. La gestione degli impianti avviene a cura del personale della SOI MOVSPED, secondo quanto disciplinato da specifico Manuale Operativo. Bitumi Modificati I vapori provenienti dai serbatoi di stoccaggio e dalle pensiline di carico sono estratti mediante tubazioni in Le emissioni derivanti dal carico di gasoli e oli combustibili non sono da considerare rilevanti. Gli impianti di recupero vapore sono soggetti ad interventi periodici programmati di manutenzione e verifica ispettiva di efficienza di funzionamento, oltre ad analisi della qualit delle emissioni ai fini del rispetto dei limiti legislativi vigenti. Oleodotti 2.5.3.4 - Serbatoi e stoccaggi Un'intera area della Raffineria, il Parco Generale Serbatoi, riservata al deposito delle materie prime e dei prodotti finiti. In particolare, si possono distinguere 4 tipologie di stoccaggio: 33 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS tumulati, destinati allo stoccaggio di GPL; Serbatoi di categoria A, destinati allo stoccaggio di prodotti con punto di infiammabilit inferiore a 21¡C (ad es. Grezzi, Benzine, MTBE, Slops, ecc.); l Serbatoi di categoria B, destinati allo stoccaggio di prodotti con punto di infiammabilit compreso tra 21 e 65¡C (ad es. Petroli, Slops, ecc.); l Serbatoi di categoria C, destinati allo stoccaggio di prodotti con punto di infiammabilit superiore a 65¡C (ad es. Gasoli, Oli Combustibili, Oli Lubrificanti, Paraffine, Petrolati, Estratti Aromatici, Bitumi, Acque carica TAE, ecc.). Il Parco Serbatoi di Raffineria ha una capacit pari a ca. 1,67 milioni di m3, per un totale di circa 290 serbatoi di prodotti petroliferi, cui si aggiunge lo stoccaggio GPL con una capacit totale di circa 3.000 m3. l l La Raffineria dispone, inoltre, di 12 serbatoi interrati6 e Bulk e serbatoi dedicati allo stoccaggio di prodotti chimici e solventi di lavorazione la cui gestione disciplinata da apposite Procedure del SGA. Allo scopo di minimizzare i possibili impatti ambientali derivanti dall'operativit dei serbatoi sono state definite specifiche Procedure/Manuali Operativi per la conduzione delle attivit considerate a maggiore rischio7 e vengono applicate le pi moderne soluzioni impiantistiche per minimizzare eventuali impatti. 2.5.4 - Interfacce All'interno del perimetro della Raffineria insistono strutture che hanno dipendenza operativa e gestionale da Settori e Societ Terze rispetto alla Raffineria e, pertanto, non rientrano nel campo di applicazione del SGA e della Registrazione EMAS. In particolare: l lo Stabilimento EniPower, cui afferiscono la Centrale Termo Elettrica (CTE) e le correlate strutture ausiliarie, fino al 2000 gestite direttamente dalla Raffineria; l lo Stabilimento Produzione Lubrificanti (STAP), cui afferisce anche la parte relativa all'infustaggio oli, fino al 1991 gestito direttamente dalla Raffineria. Entrambe le Organizzazioni, peraltro, sono dotate di propri SGA Certificati ISO 14001. Le interfacce operative e gestionali che caratterizzano i rapporti con STAP ed EniPower sono disciplinate da specifiche Procedure comuni ai SGA interessati. Interscambi commerciali e non esistono, inoltre, tra la Raffineria e altre realt produttive della Societ Eni esterne all'ambito della Dichiarazione e Registrazione EMAS, in particolare: - lo Stabilimento GPL, stabilimento Eni - Divisione R&M, situato appena fuori il perimetro di Raffineria, (per quanto riguarda gli scarichi in fognatura essi sono regolamentati da apposito contratto di service); - il Deposito di Calenzano (Firenze) collegato via oleodotto, di propriet PRAOIL (interfaccia gestita da apposito contratto). Le principali interfacce con tali attivit collaterali sono sintetizzate nello schema seguente: pompe interne di rifornimento benzina e gasolio per autotrazione, raccolta condense recupero vapori da pensiline carburanti, raccolta sump presso impianti lubrificanti e raccolta spandenti presso impianto TAE 7 es. drenaggio serbatoi, bacini di contenimento e tetti galleggianti 6 34 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sono presenti, inoltre, in Raffineria dipendenti di Ditte terze operanti in regime di appalto (o sub-appalto) o esercenti di servizi esterni al processo di produzione, in media circa 400 persone, tra cui: o imprese di montaggio ed assistenza meccanica, elettrica, strumentale, edile (di entit variabile, a seconda del regime impiantistico della Raffineria, localizzabili in appositi prefabbricati di accoglienza); l gestione mensa aziendale; l imprese di pulizia; l personale di portineria; l personale di vigilanza; l personale della Guardia di Finanza; l personale appartenente a UTIF e dogana. Infine, la Raffineria entra in relazione con le Ditte esterne operanti nella movimentazione delle materie prime e dei prodotti via mare e via terra (ATB e FFCC), regolamentata da apposita normativa di sicurezza e protezione dell'ambiente, da adottare presso: - le banchine di carico/scarico navi (Darsene Petroli e Ugione); - le pensiline di carico/scarico prodotti su ATB e FFCC. 2.6 - Status Autorizzativo, prescrizioni e procedimenti Aperti Al fine di ottimizzare le modalit di gestione di un panorama di adempimenti/prescrizioni legislative in campo ambientale estremamente vasto e complesso, l'Organizzazione della Raffineria ha strutturato al proprio interno prassi consolidate per garantire: l la predisposizione della documentazione di supporto l l ed il puntuale rinnovo autorizzativo; la massima disponibilit ai controlli degli Enti preposti (Provincia, Regione, ARPAT, ecc.); il monitoraggio ed il continuo aggiornamento delle proprie attivit in relazione a modifiche delle prescrizioni normative, grazie al supporto della Funzione SPP. Grazie a tali procedure, attualmente non risultano procedimenti dell'autorit giudiziaria in materia ambientale aperti a carico di personale responsabile del sito, n pendenze relative a richieste di risarcimento per danni connessi ad eventi ambientali causati dalla Raffineria. Di seguito si riassume l'attuale Òstatus autorizzativoÓ della Raffineria, riportando, per ciascun ambito ambientale soggetto a prescrizioni specifiche applicabili al sito, la legislazione vigente in materia ed il riferimento alla documentazione (autorizzazione, denuncia, comunicazione, pratica istruttiva, ecc.) di competenza della Raffineria. Viene riportato inoltre, dove applicabile, il riferimento al DLgs 152/2006, nuovo Testo Unico Ambiente, ai fini di evidenziare il regime transitorio cui i siti produttivi, quali la Raffineria di Livorno, sono sottoposti nel passaggio a tale nuova legislazione. La documentazione disponibile presso gli Uffici delle competenti Funzioni di Raffineria. Esercizio della Raffineria I principali adempimenti che la Raffineria ha ottemperato per poter garantire l'esercizio del sito comprendono, per la particolare ubicazione del sito, anche adempimenti di carattere demaniale e riferiti alla tutela delle aree di interesse nazionale. 35 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Autorizzazione Integrata Ambientale L'Autorizzazione Integrata Ambientale, documento che certifica l'adeguamento agli standard di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento espressi con la Direttiva CEE n 61 del 1996, stata introdotta in Italia con il DLgs 59/2005. L'adeguamento a tali standard argomento oggetto di studio e miglioramento continuo, in quanto presupposto per l'ottenimento Tutela della risorsa idrica Ad eccezione delle forniture attraverso la rete comunale e tramite EniPower, con le quali sussistono appositi accordi di diritto privato, le restanti modalit di approvvigionamento nonch gli scarichi devono essere espres- Emissioni in atmosfera La Raffineria soggetta alle prescrizioni previste dal DPR 203/1988 e dal DM 12/07/1990 (ora abrogati e sostanzialmente recepiti nella Parte V del DLgs 152/2006 e relativi allegati), in cui sono definiti, in particolare, i valori-limite di emissione complessivi da rispettare (calcolati come rapporto ponderato fra la sommatoria delle masse inquinanti emesse e la sommatoria dei dell'Autorizzazione l'adeguamento degli impianti alle migliori tecnologie disponibili (BAT), cos come definite al comma 11 dell'art 2 del Decreto. L'Autorizzazione Integrata Ambientale sostituisce la maggior parte delle Autorizzazioni esistenti, ed in particolare (secondo quanto previsto dall'Allegato II del Decreto): l Autorizzazione alle emissioni in atmosfera; l Autorizzazione allo scarico; l Autorizzazione allo smaltimento e recupero di rifiuti; samente autorizzati dall'Autorit competente e sottoposti, con le modalit previste dalla normativa vigente, ad appositi monitoraggi della qualit della risorsa, sia prelevata che scaricata. Di seguito sono riportati gli atti principali che consentono alla Raffineria l'utilizzo della risorsa idrica. volumi di effluenti gassosi dell'intera raffineria) per alcune sostanze inquinanti (la cosiddetta ÒBolla di RaffineriaÓ), tra cui in particolare: l SO2 < 1.700 mg/Nm3 l NOx < 500 mg/Nm3 l CO < 250 mg/Nm3 l PST < 80 mg/Nm3 Il nuovo Testo Unico Ambiente (DLgs 152/2006) cos Il Testo Unico richiama il DLgs 59/2005 rinviando a tale norma gli adempimenti relativi allÕAIA In tale allegato sono espressi i limiti qualitativi delle acque reflue in mancanza di più severe prescrizioni dellÕAutorizzazione allo scarico 8 9 36 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS come la legislazione previgente, oltre al rispetto di limiti alle emissioni convogliate, prevede anche la periodica comunicazione delle quantit di inquinanti emessi alle Autorit competenti. Inoltre, con riferimento alla tematica delle Immissioni in atmosfera, la Raffineria osserva le prescrizioni stabilite dalla legge per garantire la tutela della Qualit dell'Aria tramite il DM 60/2002, relativamente alle seguenti tipologie di inquinanti: l l l l biossido di zolfo; biossido di azoto; ossidi di azoto; materiale particolato; l l l piombo; benzene; monossido di carbonio. Nei Comuni di Livorno e Collesalvetti opera dal 1978 la rete della "Associazione per il rilevamento di inquinamenti atmosferici nella zona di Livorno - ARIAL" costituita da un consorzio di industrie. La rete ha il suo centro operativo presso il Dipartimento Provinciale dell'A.R.P.A.T. Di seguito, vengono elencati gli Atti amministrativi cui la Raffineria soggetta in tema di tutela delle emissioni in atmosfera. 37 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Adempimenti previsti dal Protocollo di Kyoto Nell'ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, approvata a New York il 9 maggio 1992 sono stati istituiti degli strumenti, condivisi a livello internazionale, per contrastare e ridurre al minimo gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta. Il Protocollo di Kyoto, approvato nel dicembre del 1997, rappresenta lo strumento attuativo della Convenzione. Esso prevede anche l'istituzione di meccanismi flessibili finalizzati alla riduzione dei gas serra, al fine di diminuire il costo complessivo d'abbattimento degli stessi gas, permettendo di ridurre le emissioni l dove sia economicamente pi conveniente pur nel rispetto degli obiettivi di tipo ambientale. Gli strumenti individuati sono: l Clean Developement Mechanism (CDM): meccanismo di collaborazione attraverso il quale le aziende o gli stati che realizzano progetti a tecnologia pulita nei paesi in via di sviluppo ricevono crediti di emissione pari alla riduzione ottenuta rispetto ai livelli che si sarebbero avuti senza il progetto. Tali crediti vengono chiamati Certified Emissions Reductions ed indicati spesso con la sigla CERs; l Joint Implementation (JI): meccanismo di collaborazione tra paesi industrializzati e paesi ad economia in transizione, per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi di riduzione delle emissioni. Analogamente al CDM, permette di ottenere crediti di emissione attraverso investimenti in tecnologie pulite in altri paesi. Tali crediti vengono chiamati Emissions Reductions Units ed indicati con la sigla ERUs; l Emission Trading: meccanismo che prevede Il Testo Unico Ambiente deroga al DM 60/2002 la tutela della qualit dell'aria 10 38 l'istituzione di un sistema di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra all'interno dell'Unione Europea. Dei tre meccanismi, l'Emission Trading, che istituisce un sistema di scambi di quote di emissione, stato sancito tramite l'approvazione da parte del Consiglio e del Parlamento Europeo, della Direttiva 2003/87/CE. Il 1 gennaio 2005 stato avviato il sistema di scambio. A partire da tale data nessun impianto che ricade nel campo di applicazione della Direttiva, pu emettere gas a effetto serra, ossia pu continuare ad operare, in assenza di apposita autorizzazione. La Direttiva stabilisce, inoltre, che entro il 28 febbraio 2005 a tutti gli impianti che ricadono nel campo di applicazione della Direttiva siano rilasciate quote di emissioni di CO2 per consentire loro di partecipare allo scambio sul mercato comunitario. I meccanismi JI e CDM integreranno l'Emission Trading, permettendo alle aziende o agli Stati di ottenere crediti di emissione per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione nazionali. La Raffineria di Livorno rientra tra le attivit soggette alle disposizioni della Direttiva Europea sull'Emission Trading 2003/87/CE e smi, recepita dall'Italia con l'approvazione del DL 273 del 12/11/2004, convertito nella legge 316 del 30/12/2004. Tale Decreto finalizzato ad attivare le procedure necessarie per autorizzare gli impianti ad emettere gas ad effetto serra (GHG Green House Gas) e ad acquisire le informazioni necessarie per il rilascio delle quote di emissioni ad ogni impianto. In ottemperanza a quanto richiesto da tale normativa, la Raffineria ha provveduto a: l inviare domanda di autorizzazione ad emettere gas serra entro i termini imposti dal Dec/RAS/1715/2004; ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS l inviare le informazioni richieste per l'assegnazione delle quote di emissione di GHG con le modalit richieste dal Dec/RAS/1877/2004; l inviare l'attestato di convalida delle emissioni e la Comunicazione Annuale delle Emissioni con le m dalit richieste dall'articolo 15 della Direttiva 2003/87/CE e dall'articolo 4, comma 6 del DEC/RAS/074/2006, Per il periodo 2005-2007, alla Raffineria sono state assegnate e rilasciate le quote di CO2 come da DEC/RAS/074/2006 del 23/02/2006 annue pari a 619644 (t CO2). In riferimento a quanto disposto dall'articolo 15 della Direttiva 2003/87/CE e dall'articolo 4, comma 6 del DEC/RAS/074/2006, la Raffineria ha avuto una visita ispettiva per la convalida dei dati relativi all'anno 2005 nel marzo 2006 dall'Ente di Certificazione DNV che in data 29/03/2006 ha rilasciato l'ÓAttestato di Verifica e del Rapporto Finale di Convalida No. 00064-2005AEUETS-MIL-MATT Ò che stato inviato al Ministero dell'Ambiente Sezione RAS Comunicazioni E.T. insieme alla ÒComunicazione annuale delle emissioni dell'anno 2005Ó. Tutela del suolo e del sottosuolo bonifica dei siti. Inoltre, il Decreto integra ed aggiorna quanto gi previsto in materia dalla normativa della Regione Toscana (LR 25/98 e successive Delibere Attuative). Il Decreto disciplina principalmente: l i limiti di accettabilit della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione dei Siti; l le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi dei campioni; l i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei Siti inquinati, nonch la redazione dei relativi progetti. Con riferimento alla tutela del suolo e del sottosuolo, la Raffineria ha applicato il DM 471 del 25/10/1999, attuazione dell'art 17 del DLgs 22/1997 (Decreto Ronchi), finch entrambe le norme non sono state abrogate e sostituite dal DLgs 152/2006 (nuovo Testo Unico Ambiente), che nella Parte IV disciplina gli adempimenti concernenti la tutela del suolo e la gestione dei rifiuti. Tale Decreto, con riferimento in particolare al suolo, ha stabilito le modalit per la definizione, pianificazione e realizzazione del monitoraggio della qualit dei suoli sottostanti gli impianti industriali e delle necessarie attivit di messa in sicurezza e/o 39 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Rifiuti Le prassi attuate in Raffineria per la gestione dei rifiuti sono definite in funzione dei riferimenti legislativi attualmente vigenti in materia. Tali riferimenti sono costituiti dalla Parte IV del DLgs 152/2006, che abroga e sostituisce il DLgs 22/1997 e dal DLgs 36/2003 attuato con DM 37/8/2005, relativamente ai criteri di ammissibilit dei rifiuti in discarica. I DM 145/1998 e 148/1998, attuativi del Decreto Ronchi (DLgs 22/1997), restano temporaneamente in vigore, in attesa dell'emanazione dei Decreti Attuativi del DLgs 152/2006. In particolare tale normativa prevede: o la gestione del Deposito Temporaneo dei rifiuti di produzione abituale (sono previste 4 aree per il deposito di tipologie di rifiuti specifici) e la produzione di rifiuti occasionali/eccezionali; o la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti all'interno della Raffineria (Uffici, Sale Controllo e rifiuti pericolosi, quali batterie esauste); 40 l l l l l l l la caratterizzazione e classificazione dei rifiuti prodotti, secondo le indicazioni legislative vigenti (Delibera Ministeriale 27/07/84, DM 141/98, Legge 443/01 e smi) ai fini della loro corretta destinazione finale (DLgs 36/2003 e DM 3/08/2005); la corretta tenuta delle registrazioni di carico e scarico (ai sensi del DM 148/98); l'individuazione della corretta destinazione finale dei rifiuti prodotti o il loro eventuale recupero/riutilizzo ai sensi della legislazione vigente; la verifica delle autorizzazioni previste per Trasportatori e Smaltitori; la compilazione e gestione del Formulario di Identificazione del rifiuto (ai sensi del DM 145/98); la compilazione annuale del MUD, secondo il modello legislativo vigente (ultimo riferimento, DPCM 22/12/2004); la gestione della produzione, raccolta e smaltimento di rifiuti soggetti a particolari vincoli legislativi, quali ad esempio, gli oli esausti (DLgs 95/92). ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Trasporti di merci pericolose La Raffineria soggetta, con riferimento al trasporto di merci pericolose, agli adempimenti previsti in regime ADR (trasporto di merci pericolose su strada), in regime RID (trasporto di merci pericolose su ferrovia) e nell'ambito della Convenzione SOLAS (trasporti di merci pericolose via mare). In particolare, con riferimento all'ADR la Raffineria ottempera alle prescrizioni contenute negli allegati A e B dell'accordo, riviste con periodicit biennale: l'edizione attuale l'ADR 2007 aggiornato dal DM 3/01/2007. La Raffineria non trascura, con riferimento ai trasporti nazionali, l'applicazione del Codice della strada che, nell'art 168, disciplina gli aspetti sanzionatori e costituisce un raccordo fra gli aspetti giuridici e di polizia e la normativa tecnica contenuta nell'ADR. Riguardo invece i trasporti di merci pericolose via mare, la Raffineria applica le disposizioni che si trovano nel Codice marittimo internazionale delle merci pericolose (IMDG Code), costituente il capitolo 7 della Convenzione SOLAS: questo codice contiene le prescrizioni per la classificazione, le forme di contenimento, le segnalazioni di pericolo, e lo stivaggio delle merci pericolose. Questa normativa si differenzia dall'ADR e dal RID per alcuni aspetti relativi alla classificazione delle merci e all'etichettatura. 41 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sostanze pericolose Con il riferimento generico a sostanze pericolose, si vuole raggruppare tutta quell'area normativa che disciplina particolari tipologie di sostanze di natura particolare, quali amianto, oli contaminati da PCB/PCT, gas tossici, HCFC, CFC ed Halon, soggette, per ragioni di tutela dell'ambiente e della salute umana, a prescrizioni o scadenze riferite ai limiti di utilizzo. Discorso analogo pu essere fatto per la gestione delle 42 apparecchiature contenenti oli contaminati da PCB/PCT e per la gestione dei gas tossici, mentre con riferimento ad HCFC, CFC ed Halons, la Raffineria ha predisposto gli adempimenti necessari per raggiungere la conformit prevista dal nuovo DPR 147/2006, che nell'ottica di un corretto monitoraggio delle apparecchiature presenti nei vari siti produttivi, impone controlli periodici delle fughe nonch la predisposizione di un libretto di impianto apposito. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Rumore l I principali adempimenti concernenti le emissioni acustiche possono essere sintetizzati in due categorie: l Rumore negli ambienti di lavoro, relativamente alla tutela dei lavoratori dalle emissioni acustiche che superano i limiti previsti dalla normativa, nonch al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione; Rumore al perimetro, relativamente alle emissioni che la Raffineria genera all'esterno del perimetro di sito e che sono soggette al rispetto dei limiti notturni e diurni identificati con riferimento alla zonizzazione comunale. 43 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Grandi Rischi e Radiazioni Ionizzanti, Sicurezza Impiantistica, Prevenzione Incendi. Con riferimento alle tematiche concernenti la Sicurezza, la Raffineria soggetta alla normativa sui Grandi Rischi, alla normativa sulla sicurezza impiantistica nonch a 44 quella relativa alla prevenzione incendi ed alle radiazioni ionizzanti (essendo detentrice di cinque sorgenti radioattive sigillate). Di seguito sono elencati i principali adempimenti cui la Raffineria deve periodicamente sottostare per poter essere conforme alla normativa in esame. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 45 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Elettromagnetismo I principali provvedimenti che la Raffineria ha adottato in tema di tutela dalle emissioni elettromagnetiche possono essere sintetizzati come segue: 2.6.1 - Emergenze ambientali pregresse Tra i rischi connessi alle attivit della Raffineria, sono da ascrivere anche specifici eventi che possono causare impatti sull'ambiente circostante e/o violazioni dei limiti e delle prescrizioni legislative in materia. In tale ambito negli ultimi 3 anni si sono registrati tre eventi, di seguito descritti, che non hanno portato a procedimenti penali: n n 46 gennaio 2006: fuoriuscita di acqua e prodotto petrolifero dalla torcia carburanti, con ricaduta di tipo a pioggia e conseguente interessamento di alcune aree interne alla Raffineria, in seguito al flussaggio con vapore della linea di blow down carburanti. In seguito all'invio della comunicazione e della notifica ai sensi del DM 471/99, alla conclusione delle attivit di messa in sicurezza di emergenza e di caratteri zazione delle aree interessate, la Raffineria ha inviato la Relazione conclusiva delle attivit di Messa in Sicurezza di Emergenza e di Caratterizzazione delle aree interessate e, a seguito di specifica richiesta delle Autorit, ha predisposto un campionamento mensile; maggio 2006: perdita di greggio dal Serbatoio 121 con interessamento dell'area interna ed esterna al bacino del Serbatoio stesso. In seguito all'invio della comunicazione e della notifica ai sensi del DLgs 152/2006 Parte IV titolo V, il 30/05/2006 la Raffineria invia la Comunicazione di prosecuzione delle attivit ed in data 27/06/2006 le relazioni sullo stato di avanzamento delle attivit di messa in sicurezza e del Piano di Caratterizzazione. Le attivit di messa in sicurezza sono cessate nell'agosto 2006 e la Raffineria ha proseguito al solo mantenimento in sicurezza dell'area. In seguito alle richieste di chi rimenti nell'ambito della Conferenza di servizi Decisoria del 13/12/2006, la Raffineria replica con Documento del 7/07/2006. A breve verr effettuato, con ARPAT, il collaudo finale del suolo e dei piezometri limitrofi all'area interessata, cui seguir l'apposita Relazione Tecnica e l'eventuale successivo monit raggio periodico dei piezometri; n gennaio 2007: perdita di prodotto dall'Oleodotto 29 che unisce la raffineria alla Darsena Petroli, a seguito di danneggiamento avvenuto in area portuale durante le attivit di perforazione condotte dall'Autorit Portuale. Successivamente alla com nicazione e notifica, ai sensi del DLgs 152/2006 Parte IV titolo V, avvenuta in data 24/01/2007, la Raffineria ha inviato alle Autorit la Relazione sulle attivit di messa in sicurezza il 22/02/2007 ed ha effettuato il collaudo con ARPAT il 15/03/2007. A seguito dei risultati delle analisi sull'area interessata, verr inviata la Relazione Conclusiva delle attivit. La Raffineria di Livorno, a fronte di ogni evento accidentale prevede, secondo una specifica procedura interna, l'analisi delle cause degli eventi accidentali al fine di definire le pi adeguate misure di prevenzione. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sezione 3 aspetti ed impatti ambientali 3.1 - Attivit della Raffineria di interesse ambientale ed Aspetti ambientali Per l'individuazione e la valutazione degli Aspetti Ambientali della Raffineria sono state prese in considerazione tutte le attivit svolte nel sito, con particolare riferimento a: l Ricezione, movimentazione, stoccaggio e distribuzione delle materie prime in ingresso e dei prodotti in uscita; l esercizio degli Impianti di lavorazione e dei principali Impianti ausiliari di Raffineria; l altre attivit di Raffineria correlate alla Funzione Tecnologico (Laboratorio) ed ai Servizi Tecnici (Manutenzione, Ispezione/Collaudi e gestione Ditte Terze). Per ciascuna delle attivit definite come Òdi interesse ambientaleÓ, sono stati individuati ed analizzati gli Aspetti ambientali correlati, ovvero l'elemento specifico di ciascuna attivit che risulta interagire con l'ambiente, ai sensi di quanto definito nel Regolamento CE 761/2001 e s.m.i. (vedi art. 2/f e Allegato VI). Tale analisi stata svolta con le modalit descritte nell'apposita Procedura Ambientale di Raffineria11 ed ha interessato: l Aspetti ambientali ÒdirettiÓ, ovvero legati ad attivit della Raffineria sotto il proprio diretto controllo gestionale; l Aspetti ambientali ÒindirettiÓ, sui quali, a seguito delle proprie attivit, prodotti e servizi, la Raffineria pu non avere un controllo gestionale totale. In particolare la Raffineria, al fine di garantire un'opportuna Ògestione e controlloÓ anche dei propri Aspetti indiretti, attribuibili nel caso specifico essenzialmente alle attivit svolte da Terzi, ha definito specifiche Òmodalit di interventoÓ sui Terzi che operano a contatto con il sito, attraverso: l la definizione di prassi operative e modelli comportamentali da seguire per tutto il personale delle Ditte operante in Raffineria, in occasione di attivit che possono dare origine ad impatti sull'ambiente mediante l'emissione di Procedure PAMB 01 - Valutazione Aspetti/Effetti ambientali 11 Ambientali ed Istruzioni di specifico interesse, che vengono distribuite ai Terzi all'atto del loro ingresso in Raffineria; l lo svolgimento di periodici incontri di formazione, informazione e partecipazione delle Ditte su argomenti attinenti la sicurezza e la protezione ambientale, coordinati dal Sotto-Comitato Terzi (vd. ¤ 2.4); l il controllo continuo e la verifica di conformit delle attivit svolte dalle Ditte presenti in Raffineria a quanto previsto dal SGA e dalla Documentazione di riferimento. Una volta individuati gli Aspetti ambientali ÒdirettiÓ ed ÒindirettiÓ nelle condizioni operative a regime (normali), anomale e di emergenza, legate ad eventi accidentali rilevanti, si proceduto, ai sensi del Regolamento EMAS, all'individuazione della loro ÒsignificativitÓ. Le principali condizioni anomale che si possono verificare in Raffineria sono legate alla fermata ed all'avviamento degli impianti, attivit comunque disciplinate all'interno di specifiche Procedure e nei Manuali Operativi, al fine di garantire la sicurezza per le persone e per le strutture ed evitare danni e impatti ambientali derivanti da sostanze infiammabili o tossiche. Uno dei fattori di maggiore impatto, che pu generare emissione di sostanze tossiche e/o infiammabili, dovuto al verificarsi di fermate non programmate, a causa di mancanza improvvisa di energia elettrica e/o vapore. La probabilit di tale evento si molto ridotta negli anni, merito della maggiore attenzione alla manutenzione, partecipata e predittiva, attuata dalla Raffineria. Nell'ambito, invece, delle fermate programmate per manutenzione si possono distinguere: l fermata con impianti pronti per la ripartenza , in concomitanza con interventi di manutenzione o su strutture specifiche sezionabili rispetto al resto dell'impianto, con ridotti impatti potenziali e reali sull'ambiente; 47 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS fermata prolungata per interventi di notevole entit, che comporta la depressurizzazione il depression mento e lo svuotamento totale delle apparecchiature, con i principali impatti sull'ambiente legati a: - scarico iniziale al sistema blow-down dei residui degli HC gassosi; - flussaggio con vapore verso la torcia, fino ad assenza di tracce di HC nel vapore; - immissione di vapore e scarico diretto in atmosfera La fermata o l'avviamento dei forni di processo non comportano, invece, apprezzabili variazioni delle emissioni convogliate ai camini, dal momento che la regolazione della combustione avviene automaticamente (sistema DCS), con dosaggio ottimale di ossigeno. In tale ambito, si possono produrre quantitativi significativi di SO2,da combustione di H2S, in condizioni anomale derivanti da: o fermata di emergenza degli impianti Zolfo1/2, con scarico in torcia CARB della corrente ricca di H2S proveniente principalmente dagli impianti di desolforazione dei distillati medi; o fermata contemporanea degli impianti di Desolforazione per assenza di energia elettrica, per cui si rende necessaria una rapida depressurizzazione per controllare eventuali picchi di temperatura; Durante le operazioni di fermata, inoltre, si rende necessario drenare dall'impianto in fermata gli idrocarburi (HC), i quali vengono inviati ad un apposito serbatoio di slop attraverso il sistema di pump-out, per poi procedere al recupero degli HC. Gli HC recuperati vengono inviati in lavorazione, mentre la fase acquosa con tracce di olio destinata al trattamento effluenti. Eventuali perdite o sversamenti di liquido da apparecchiature sono contenute, grazie alla pavimentazione delle aree impianti, e convogliate verso il sistema fognario di Raffineria, quindi destinate al trattamento effluenti (con opportuno preavviso al TAE, in caso di presenza di inquinamenti anomali). Infine, dalle operazioni di fermata possono derivare residui solidi di vario genere: morchie di ruggine, sali di ammonio/ferro, rottami di strutture, scarti da riempimento (piatti, pacchi), catalizzatori e reagenti esausti (resine e carboni attivi), i fanghi e fondami di serbatoio, che saranno inviati allo smaltimento come previsto dalle normative di legge. Specifiche campagne di monitoraggio delle emissioni acustiche negli ambienti di lavoro durante fermata ed avviamento impianti, realizzate tra la fine del 1995 ed il 1996, successivamente nel settembre 2001, mentre l'ultima campagna risale al 2004 ed stata svolta tra i mesi di settembre e novembre ed hanno rilevato uno scostamento minimo dei livelli sonori. In allegato 3 sono riportati gli aspetti ambientali individuati per le diverse attivit svolte dalla Raffineria. In allegato 4 dettagliatamente descritta la metodologia di valutazione della significativit ed influenza degli Aspetti/Impatti ambientali impiegata. In allegato 5 riportato il quadro di sintesi dei risultati ottenuti dall'applicazione della metodologia, da cui l 48 possibile osservare: l gli Aspetti ambientali diretti ed indiretti ed i correlati Impatti Ambientali della Raffineria; l il livello di significativit di ciascun Aspetto/Impatto; l il grado di influenza che la Raffineria pu esercitare su ciascun Aspetto indiretto. Nei paragrafi seguenti, sono analizzati i principali Aspetti ambientali della Raffineria, evidenziando: l i dati di riferimento relativi agli Aspetti Ambientali della Raffineria; l gli indicatori quali - quantitativi necessari a permettere un corretto dimensionamento degli Aspetti individuati e delle prestazioni ambientali della Raffineria, definiti all'interno della presente Dichiarazione Ambientale, secondo quanto previsto dalla Raccomandazione 2003/532/CE ÒOrientamenti per l'applicazione del regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecog stione e audit (EMAS) concernente la scelta e l'uso di indicatori di prestazioni ambientaliÓ. 3.2 - Gestione materie prime e prodotti finiti In relazione alla gestione delle materie prime e dei prodotti finiti sono stati identificati i seguenti Aspetti ambientali significativi: o la movimentazione esterna via mare e via terra (ATB e FFCC) di materie prime, additivi/chemicals e prodotti finiti; o la presenza (ed eventuale rilascio in condizioni di emergenza) di sostanze pericolose o infiammabili allo stato liquido, stoccate in serbatoi dedicati; o il recupero di Òmaterie primeÓ nel corso del processo di raffinazione, quali condensa, slop e zolfo liquido (Aspetto ambientale positivo); o la produzione di prodotti considerati ÒecologiciÓ, in quanto caratterizzati da minimo contenuto di sostanze inquinanti (ampiamente al di sotto degli standard qualitativi nazionali e delle norme di legge), quali gasolio e benzine a basso tenore di zolfo e bitume modificato (Aspetto ambientale positivo). Per quanto concerne le attivit correlate a tali Aspetti, si rimanda alla descrizione dei processi e delle dotazioni impiantistiche descritte nel ¤ 2.5, relative agli Impianti presenti in Raffineria ed ai sistemi di approvvigionamento di materie prime, distribuzione di prodotti finiti e stoccaggio interno. In termini generali, facendo riferimento alla media annua del 2006, riportiamo i seguenti dati: l la Raffineria riceve in ingresso circa 4,6 milioni di tonnellate di materie prime e semilavorati, circa 0,6 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS milioni di tonnellate di Prodotti finiti, provenienti per oltre il 96% dal mare, di queste circa il 77% greggio. Le navi che trasportano le materie prime e i prodotti finiti vengono selezionate da apposito ufficio di Sede; l la produzione complessiva si attesta in circa 5,1 milioni di tonnellate di prodotti finiti, composti principalmente da gasolio per autotrazione (ca. 23% del totale), benzina (ca. 20%), prodotti del ciclo lubrificanti14 (ca. 12%), olio combustibile ATZ, MTZ e BTZ (ca. 24%) e bitumi tradizionali e modificati (ca. 7 %); tali prodotti sono movimentati principa mente via oleodotto (per ca. 50 % del totale) , via mare (ca. 27 %) e via terra per la restante perce tuale (ATB ca. 23 % e FFCC ca. 0,6 %). Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi a: l materie prime (aggregate per tipologia) in ingresso in Raffineria, relativamente agli anni 2004 Ö 2006; l consuntivo 2004 Ö 2006 dei prodotti della Raffineria; l bilanci di materie prime in ingresso e prodotti finiti esitati, suddivisi per mezzo di movimentazione (mare, ATB, FFCC, oleodotto). Tabella 3. 1 - Materie prime in ingresso [Fonte: Unit PERF] Tabella 3. 2 - Prodotti finiti esitati [Fonte: Unit PERF] 14 Prodotti del ciclo lubrificanti: Basi lube, ESAR (estratto aromatico utilizzato nella mescola per la produzione degli pneumatici), petrolati e paraffine (utilizzati nellÕindustria ceraria, cartacea, cosmetica e alimentare). 49 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 3. 3 - Materie in e prodotti out per mezzo di movimentazione [Fonte: Unit SPED] Relativamente alla produzione di prodotti ÒecologiciÓ, si sottolineano i seguenti aspetti: l l l La Raffineria produce gasolio con contenuto di zolfo inferiore a 10 mg/kg contribuendo alla riduzione delle emissioni di SO 2 da scarichi veicolari; La Raffineria produce benzine con contenuto di zolfo inferiore a 10 mg/kg contribuendo alla riduzione delle emissioni di SO 2 da scarichi veicolari; La Raffineria produce bitume modificato in grado di assicurare un prolungamento della vita media del manto stradale, una maggiore sicurezza stradale e una riduzione dell'inquinamento acustico per effetto fonoassorbente del manto. Grado di conversione impianti recupero zolfo = Infine, si osserva che il processo di recupero dello zolfo, che avviene nel complesso impiantistico Claus (Zolfo 1 e Zolfo 2) pi S.C.O.T, stato realizzato per garantire una conversione operativa maggiore del 97,5%, come previsto dal DM 12-07-1990, vigente all'atto del collaudo dell'impianto e successivamente abrogato e recepito nel D.Lgs. 152/2006, i cui valori minimi di resa di conversione risultano essere rispettati dalla Raffineria. Le prestazioni dell'impianto sono state verificate in fase di collaudo e vengono monitorate periodicamente con misure dirette, controllo delle condizioni d'esercizio degli impianti e bilanci di materia. La conversione realizzata nell'anno 2006 stata pari al 99,57%, dato calcolato come: Quantit di zolfo liquido Quantit di zolfo liquido + Quantit di zolfo nelle emissioni Il dato relativo alla quantit di zolfo nelle emissioni viene considerato in termini di SO2 in uscita dall'impianto SCOTT. 50 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 15 Misura sperimentale della qualità di autoaccensione del gasolio. Dipende essenzialmente dal greggio, dalla curva di distillazione e dalla composizione idrocarburica. Un indice di cetano insufficiente causa difficolt di combustione ed emissioni elevate. 51 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 52 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi della Raffineria correlati alla gestione delle materie prime e dei prodotti finiti, sono stati identificati i seguenti indicatori di prestazione: Refining Utilization: rapporto espresso in percentuale tra la Capacit di Distillazione Equivalente (EDC) utilizzata e quella installata. La Capacit di Distillazione Equivalente EDC un dato elaborato, con frequenza biennale, dalla Societ specializzata Solomon che permette il confronto delle prestazioni di impianti con caratteristiche diverse, riportando le capacit effettive ad una capacit equivalente di Topping. I dati relativi al 2006 saranno resi disponibili dalla Societ Solomon nell'ottobre 2007 e verranno commentati, una volta disponibili, nei successivi aggiornamenti della Dichiarazione Ambientale. Tabella 3. 4 - Refining Utilization [Fonte: Elaborazione dati Solomon] Il dato relativo al 2004, leggermente in diminuzione rispetto al 2002, da ricondurre alle attivit di manutenzione generale realizzate in quell'anno e che hanno comportato una fermata di alcuni impianti del ciclo lubrificanti (PDA, FT1 e MEK 1) per ca. 50 giorni. 53 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Bilancio dello zolfo: percentuale dello zolfo liquido recuperato, dello zolfo uscente come prodotti e dello zolfo uscente come emissioni rispetto allo zolfo totale in ingresso Tabella 3. 5 - Bilancio Zolfo [Fonte: Funzione PERF di Raffineria] Si osserva la progressiva riduzione dello zolfo uscente come emissioni, che nel 2006 risulta percentualmente pi che dimezzato rispetto ai valori registrati nel 2004. Perdite su lavorazione: percentuale di perdite su lavorato annuo Tabella 3. 6 - Perdite su lavorazione [Fonte: Funzione PERF di Raffineria] 54 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Dall'analisi della percentuale di perdite su lavorato si nota la sostanziale stabilit del dato negli ultimi anni. 3.3 - Consumi idrici L'approvvigionamento di risorsa idrica in Raffineria avviene l ad uso potabile, attraverso la rete comunale pubblica dell'Acquedotto, dall'Azienda Servizi Ambientali di Livorno (ASA); l ad uso antincendio: prelievo di acqua mare e di acqua superficiale dal Fosso Acque Chiare; ad uso industriale: fornita da EniPower per il raffre damento impianti, come acqua degasata e demin ralizzata e come acqua servizi TAE e acqua darsene. Nell'ambito dell'impiego di risorsa idrica in Raffineria, si evidenzia anche il riutilizzo dell'acqua trattata dall'impianto TAE a reintegro del circuito di raffreddamento (gestione EniPower) e per il circuito antincendio. l Tabella 3. 7 - Consumi idrici e volumi di acqua scaricati16 [Fonte: Unit SPP/AMB] 16 17 Il totale di acqua scaricata non corrisponde alla differenza tra Totale in Arrivo e Riutilizzo a causa dei quantitativi relativi al ricircolo degli impianti di trattamento in fase di avviamento e perdite varie (p.e. evaporazione dalle vasche e trattamento fanghi) Il dato comprensivo delle acque meteoriche 55 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Rispetto all'omologa tabella riportata nella prima edizione della Dichiarazione Ambientale stata focalizzata l'attenzione sui consumi idrici della sola Raffineria: la tabella ÒConsumi idriciÓ ha pertanto preso il posto della precedente ÒPrelievi idriciÓ, dalla quale stato eliminato il contributo relativo al prelievo di acqua per uso industriale, in quanto relativo ad Enipower, che ne cede alla Raffineria solo una quantit molto limitata. all'utilizzo di risorsa idrica in Raffineria, sono stati identificati i seguenti indicatori di prestazione: Indice di riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri raffreddamento CTE Eni Power: Percentuale di acqua proveniente da impianto TAE sul totale del fabbisogno per reintegro del circuito di raffreddamento torri CTE Eni Power. Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali correlati Tabella 3. 8 - Indice di riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri raffreddamento CTE Enipower [Fonte: calcolo RSGA] Tale indicatore evidenzia la capacit della Raffineria di controllare/minimizzare i consumi e gli scarichi idrici tramite recupero di risorsa, anche se a favore di una societ terza (Enipower). 56 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 3.4 - Scarichi idrici Alla gestione dell'impianto TAE direttamente correlato l'aspetto ambientale scarico idrico in bacino naturale (Fosso Acque Chiare); tale aspetto, come evidenziato nel capitolo precedente, legato alla quota parte di flusso idrico in uscita dal TAE non recuperato per reintegro torri raffreddamento EniPower e antincendio. Di seguito si riportano le informazioni sul bilancio dei principali inquinanti emessi negli scarichi idrici di Raffineria. Tabella 3. 9 - Inquinanti principali negli scarichi idrici (t) [Fonte: Unit SPP/AMB, media annuale da misure dirette] L'incremento di quantitativi di inquinanti scaricati da ricondursi in parte all'aumento di acqua scaricata, in parte all'aumento delle concentrazioni allo scarico di alcuni inquinanti, in particolare SST e Ammoniaca, attribuibile alla fermata della Raffineria per manutenzione generale. 57 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 3. 10 - Inquinanti principali negli scarichi idrici (concentrazione media) [Fonte: Unit SPP/AMB media annuale da misure dirette] 58 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi della Raffineria correlati alla gestione degli scarichi idrici, stato identificato il seguente indicatore di prestazione: Indice di conformit agli scarichi degli inquinanti pi significativi: prestazione in % della qualit dei reflui scaricati da TAE (biologico) rispetto ai limiti di legge vigenti. Tabella 3. 11 - Indice di conformit degli scarichi idrici [Fonte: calcolo RSGA] Tale indicatore evidenzia come tutti i parametri delle acque in uscita dalla Raffineria siano ampiamente al di sotto dei limiti normativi. 59 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 3.5 - Emissioni atmosferiche La produzione di emissioni atmosferiche direttamente ed intrinsecamente correlata al processo di raffinazione, in particolare al funzionamento dei forni di combustione degli impianti. A tale attivit sono correlati gli aspetti ambientali specifici di emissioni convogliate di SO2, NOX, CO2, polveri (particolato), CO e emissioni derivanti dagli scarichi a circuito di blow-down (torce) di flussi gassosi. Tabella 3. 12 - Emissioni atmosferiche convogliate (t) [Fonte: Unit SPP/AMB] La riduzione delle emissioni di SO2 registrata nel 2006 legata alla progressiva diminuzione del contenuto di zolfo nell'olio combustibile utilizzato (tale contenuto era pari al 2% nel 2004, all'1,5% nel 2005 ed a 1,07 % nel 2006). La riduzione delle PST nel 2006 conseguente all'utilizzo nel calcolo di fattori emissivi aggiornati in funzione dei valori rilevati nel corso dei monitoraggi periodici ai camini. 60 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 3. 13 - Emissioni atmosferiche convogliate (mg/Nm3) [Fonte: Unit SPP/AMB] I dati relativi ai quantitativi (t) ed alle concentrazioni di inquinanti (mg/Nm3) nelle emissioni convogliate nel 2006, riportati nelle Tabelle 3.12 e 3.13 e rappresentati nel grafico precedente, non sono confrontabili con gli stessi dati riferiti agli anni precedenti. Nel 2004 e nel 2005 infatti i dati sono riferiti alle emissioni complessive della Raffineria e dello Stabilimento EniPower, mentre i dati 2006 tengono conto delle sole emissioni di Raffineria. Alle emissioni convogliate si aggiungono le emissioni diffuse di composti organici volatili (COV) e altri inquinanti organici/inorganici da linee ed apparecchiature, da vasche TAE, da serbatoi, da pensiline di carico e di alcune valvole di sicurezza (PSV - Pressure Safety Valve) non collettate a blow-down. Tabella 3. 14 - Emissioni diffuse 61 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Per le emissioni diffuse(COV) dovute all'impianti di caricamento delle cisterne mobili, relativamente al 2006, si segnala che il valore stato ricavato sulla base delle rilevazioni effettuate in occasione dell'ultima campagna di monitoraggio periodico. Negli anni precedenti (2004 e 2005) i valori riportati venivano invece calcolati utilizzando un valore di efficienza di abbattimento stimato, tali valori non sono pertanto confrontabili con gli stessi valori riportati per l'anno 2006. Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi correlati alla gestione delle emissioni convogliate e diffuse in atmosfera, sono stati identificati i seguenti indicatori di prestazione: Òrisposta energeticaÓ della Raffineria e Òrisposta energeticaÓ standard. Energy Intensity Index (EII): rapporto percentuale tra l La stima si basa sulla metodologia adottata della Societ Solomon per condurre analisi di benchmarking a livello internazionale nel settore della raffinazione. Tale indice correlato alle prestazioni della Raffineria in termini di: l l l qualit dei prodotti finiti; grado di conversione del greggio in prodotti finiti pregiati; efficienza di combustione nei forni degli impianti di raffinazione; utilizzo dei combustibili. Tabella 3. 15 - Energy Intensity Index (EII) [Fonte: Funzione PERF] La Raffineria di Livorno si posiziona nel primo quartile tra le aziende considerate nell'analisi di benchmark. 62 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 63 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Indice di conformit emissioni: prestazione in % della qualit delle emissioni convogliate complessive rispetto ai limiti di legge vigenti (Bolla di Raffineria). Tabella 3. 16 - Indice di conformit delle emissioni atmosferiche convogliate [Fonte Calcolo R-SGA] I dati relativi alle emissioni 2006 non sono confrontabili con gli stessi dati degli anni precedenti. Nel 2004 e nel 2005 infatti i dati sono riferiti alle emissioni complessive della Raffineria e dello Stabilimento EniPower, mentre i dati 2006 tengono conto delle sole emissioni di Raffineria. 18 Allegato I Parte IV Sezione I della Parte V del DLgs 152/2006 64 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Indice delle emissioni per quantitativo annuale lavorato(Carica Impianti) : quantit di inquinanti emessi per migliaia di tonnellate di greggio e semilavorati introdotti (carica impianti) nell'anno di riferimento. Tabella 3. 17 - Emissioni atmosferiche per lavorato [Fonte: calcolo R-SGA: Quantit di inquinanti emessi (Emissioni t/a dati SSP/AMB) per migliaia di tonnellate di greggio /semilavorati introdotti (Materie prime in ingresso-Carica Impianti (dati PERF) per anno di riferimento] 65 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Qualit dell'aria: indicatore della condizione ambientale (ECI), rappresenta la registrazione della qualit dell'aria rilevata dalle sei centraline ARIAL posizionate nella zona di Livorno. L'ARIAL dispone di una rete per il controllo, in tempo reale, dell'inquinamento atmosferico del territorio costituita da sei stazioni per la determinazione dei parametri chimici e da due stazioni meteorologiche. I dati rilevati dalle centraline vengono trasmessi alla Raffineria tramite tre terminali dotati di segnali di allarme. In base ai dati ricevuti sui terminali la Raffineria dispone, ove necessario, le opportune azioni correttive in termini di assetto degli impianti. MAPPA DELLA RETE ARIAL 66 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 3. 18 - Qualit dell'aria [Fonte: dati SPP-AMB da consuntivi ARIAL] kvalore relativo alla disponibilit del dato pari al 42% nel 2004 ed al 45% nel 2005. Strumento fuori servizio nel 2006 e sostituito a marzo 2007. (1) Valori limite di riferimento dal 01/01/2005 (D.M. 60/02 art. 38 comma 1) (2) Valore limite di riferimento sino al 31/12/2009 (D.M. 60/02 art. 38 comma 2) (3) Valori limite di riferimento dal 01/01/2005 (D.M. 60/02 he abroga il DPCM 28/03/1983 e prevede all'art 38 comma 2 l'utilizzo dei valori del PM 10 moltiplicati per il fattore 1,2) 67 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 3.6 - Emissioni di Gas Serra: Protocollo di Kyoto La Raffineria ha provveduto all'implementazione di un sistema di controllo e monitoraggio delle emissioni di gas serra, attuando un sistema di gestione e raccolta dati in accordo con le disposizioni normative sull'Emission Trading, che impongono agli operatori dei siti produttivi disciplinati dalla Direttiva 2003/87/CE di monitorare e registrare in modo appropriato le emissioni di GHG a partire dal 1 gennaio 2005. In particolare, la Raffineria di Livorno ha disciplinato il monitoraggio, la contabilizzazione ed il reporting delle emissioni di Gas Serra (CO2) in una specifica procedura del SGA al fine di garantire la validit ed il miglioramento della qualit dei dati riportati. Per il periodo 2005-2007, alla Raffineria sono state assegnate e rilasciate le quote di CO2 pari a 619.644 t/a Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi correlati alle emissioni di anidride carbonica, gas ad effetto serra, della Raffineria, stato identificato il seguente indicatore di prestazione: Indice emissioni di CO2: Calcolato come CO2 complessivamente emessa rispetto al quantitativo annuo di materie lavorate(cariche impianti). Il valore delle emissioni di anidride carbonica quello calcolato ai fini del monitoraggio delle stesse, come richiesto dal recepimento nazionale della Direttiva europea 2003/87/CE. Tabella 3. 19 - Indice emissioni di CO2 per lavorato [Fonte: Operatore GHG: i dati riguardanti le emissioni di CO2 sono tratti dal ÒModulo per la comunicazione delle attivit e delle emissioniÓ inviato al Ministero Ambiente] L'Indice di emissioni di CO2 indica una sostanziale stabilit negli anni. Il 2006 ha fatto registrare un tasso di produzione annua di CO2 inferiore a quello degli anni precedenti riconducibile alla fermata della Raffineria per manutenzione. 68 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 3.7 - Gestione rifiuti La produzione di rifiuti correlata a tutte le principali attivit che si svolgono in Raffineria, direttamente legata sia alle fasi di processo, sia agli interventi di manutenzione, sia al funzionamento dei servizi ausiliari (impianto TAE). Da essa derivano numerosi aspetti ambientali specifici, quali la produzione di melme e melme etilate da serbatoi, l'inertizzazione dei fanghi TAE (effettuata da Ditta Terza in sito), la raccolta differenziata di rifiuti pericolosi e non pericolosi, la produzione e l'accumulo dei rifiuti all'interno del sito in 4 aree attrezzate per il deposito temporaneo, lo smaltimento degli stessi all'esterno, la gestione dei rifiuti contenenti amianto o PCB. Tabella 3. 20 - Rifiuti prodotti [Fonte: SPP-AMB, elaborazione diretta da MUD] 69 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 3. 21 - Principali tipologie di rifiuti prodotti negli anni 2004-2006 70 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi correlati alla gestione dei rifiuti, stato identificato il seguente indicatore di prestazione: Indice di recupero rifiuti: Percentuale di rifiuti inviati a recupero rispetto al totale prodotto. Tabella 3. 22 - Indice di recupero rifiuti [Fonte: calcolo RSGA da dati unit SPP/AMB] I valori registrati dall'indicatore nel 2006 risultano inferiori a quelli registrati nell'anno precedente, pur rimanendo superiori alla percentuale di rifiuti a recupero del 2004, in quanto nel 2006 non stato prodotto un quantitativo di ferro e acciaio consistente come quello registrato nel 2005 (e inviato a recupero) conseguente a demolizioni di impianti, ed a causa della diversa classificazione e destinazione assegnata alle terre e rocce da scavo. L'aumento di rifiuti pericolosi inviati a smaltimento infatti in parte da ricondurre al consistente quantitativo di terre e rocce da scavo ora classificate come pericolose (17 05 03*, pari al 26% dei rifiuti prodotti nell'anno dalla Raffineria) a valle dell'adozione di un criterio di classificazione pi cautelativo per i rifiuti contenenti idrocarburi. Nel 2006 si segnala infine la produzione di 7282 tonnellate di ÒAcque di falda emunteÓ, pari al 26% dei rifiuti prodotti nell'anno dalla Raffineria e non presente negli anni precedenti, derivanti dalle attivit inerenti il suolo (cfr. ¤ 3.8). 71 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 3.8 - Protezione del suolo/sottosuolo e della falda Tutte le apparecchiature di Raffineria possono dar luogo, in caso di malfunzionamento, a perdite di prodotti inquinanti con interessamento del suolo/sottosuolo. Si possono distinguere le seguenti tipologie di aspetti ambientali ad esse correlati: l l l l presenza di prodotto su suolo da eventi pregressi; perdite di prodotti chimici (additivi, materie ausiliarie o solventi); perdite di prodotti petroliferi, liquidi, solidi o semisolidi (paraffinosi o pesanti) da linee/apparecchiature di impianti, servizi e di movimentazione; perdite di prodotti petroliferi da serbatoi di mov mentazione e di impianto. Al fine di minimizzare i rischi di dilavamento di inquinanti in falda, le aree d'impianti sono pavimentate e delimitate da cordoli di contenimento, che convogliano gli eventuali spandimenti alla rete fognaria della Raffineria. Ai sensi dell'art. 9 del D.M. 471/99, la Raffineria ha effettuato l'auto-dichiarazione dell'intenzione di avvalersi degli strumenti disposti dalla normativa per siti inquinati da eventi pregressi, inviando comunicazione agli Enti Territoriali competenti in data 15/06/2000. Nel gennaio 2004, Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing - Raffineria di Livorno (di seguito per brevit ENI Div.R&M) ha presentato agli Enti il documento ÒPiano della Caratterizzazione Ambientale ai sensi del D.M. 471/99Ó (di seguito PdC), redatto da Foster Wheeler Italiana Environmental Division (di seguito FW) nell'ottobre 2003. La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma 2 del 23 aprile 2004 ha deliberato di approvare con prescrizioni il suddetto documento, cos come integrato dall'elaborato ÒIntegrazione al documento Piano della Caratterizzazione Ambientale ai sensi del D.M.471/99Ó trasmesso con nota prot. n. RAFLIDIR 61/40/FQ in data 02/04/2004. Le attivit di caratterizzazione come da PdC approvato sono state eseguite nel periodo luglio 2004 - giugno 2005. I risultati delle indagini di caratterizzazione, condotte nel periodo sopraccitato, sono stati presentati nel documento ÒRelazione Tecnica Descrittiva delle attivit di Caratterizzazione AmbientaleÓ rev.0 (FW, luglio 2005) e contestualmente, sulla base dei risultati ottenuti dalle indagini di caratterizzazione svolte, nell'agosto 2005 stato presentato il documento ÒProgetto Preliminare di Bonifica delle FaldaÓ rev.0 (FW, agosto 2005) acquisito con prot. n. 16599/QdV/DI del giorno 18 agosto 2005. La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma 2 del 28 aprile 2006, ai fini della presa d'atto del documento ÒRelazione Tecnica Descrittiva delle attivit di Caratterizzazione AmbientaleÓ rev.0 (FW luglio 2005) 72 ed alla approvazione del documento ÒProgetto Preliminare di Bonifica delle FaldaÓ rev.0 (FW agosto 2005) delibera di richiedere alla societ ENI Div.R&M una serie di integrazioni/prescrizioni. In seguito, ENI Div.R&M ha trasmesso al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il documento ÒRisposta alle osservazioni e prescrizioni della Conferenza di Servizi Decisoria ex art.14 della legge n.241/90 del 28/04/2006Ó, contenente le risposte ad alcune delle prescrizioni e osservazioni, riportate nel verbale della Conferenza dei Servizi Decisoria ex art.14 della legge n.241/90 del 28 Aprile 2006. Alcune altre prescrizioni, di cui al verbale della Conferenza dei Servizi del 28 Aprile 2006, sono in corso di impugnazione da parte ENI Div. R&M presso il Tribunale Amministrativo Regionale competente. Nell'Ottobre 2005 Eni Div.R&M ha presentato il documento ÒProgetto Preliminare di Bonifica dei SuoliÓ rev.0 (FW ottobre 2005), acquisito dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio con prot. n. 23247/QdV/DI del 17 novembre 2005. In conformit a quanto riportato nel documento ÒProgetto Preliminare di Bonifica dei SuoliÓ rev.0 (FW ottobre 2005), nel mese di marzo 2006 sono state svolte ulteriori indagini di caratterizzazione ambientale nelle aree interne di Raffineria oggetto di futuri potenziamenti/revamping di impianti, nelle aree interessate da interventi di bonifica e nell'area omogenea D. In seguito all'entrata in vigore del D.Lgs 152/2006 ed alla convocazione della Conferenza di Servizi istruttoria per il Sito di Interesse Nazionale di Livorno del 19 luglio 2006, ENI Div.R&M, con nota RAFLIDIR 61/51/FM del 14 luglio 2006, ha richiesto di non istruire il documento ÒProgetto Preliminare di Bonifica dei SuoliÓ rev.0 (FW ottobre 2005) redatto secondo i canoni del DM 471/99 ed ha provveduto a comunicare la sua intenzione di presentare un documento di Analisi di Rischio redatto, sulla base delle attivit di caratterizzazione svolte e completate sul Sito, secondo i criteri definiti dal D.Lgs. 152/06. Ai fini della rimodulazione degli obiettivi di bonifica ai sensi dell'Art 265 della parte IV del D.Lgs. 152/06, ENI Div.R&M ha presentato in data 25 ottobre 2006 il documento ÒPiano Integrativo di Caratterizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06Ó (FW ottobre 2006) nel quale contenuta la proposta di indagine ambientale integrativa, propedeutica alla acquisizione di tutte le informazioni necessarie allo svolgimento dello Studio di Analisi di Rischio ai sensi del D.Lgs. 152/06 per la definizione delle CSR. Preliminarmente alla presentazione del documento ÒRelazione Tecnica Descrittiva delle attivit di Caratterizzazione AmbientaleÓ rev. 0 (FW luglio 2005), con il fine di restituire alcune aree agli usi legittimi previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, Raffineria ha anticipato ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS i risultati delle indagini svolte in alcune aree di prioritaria importanza dal punto di vista della produttivit degli impianti e nelle quali erano previsti interventi di modifica di strutture esistenti o la costruzione di nuove unit, presentando il documento ÒAree di primo intervento n¡ 3, 8, 10, 12, 13 - Relazione Tecnica descrittiva delle attivit di caratterizzazione condotte nelle aree di primo intervento ai sensi del DM 471/99Ó (FW dicembre 2004). La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma 2 del 24 marzo 2005 ha deliberato di restituire agli usi legittimi le aree in questione, a condizione che le opere previste nelle aree medesime non pregiudichino la possibilit di effettuare eventuali interventi di Messa in Sicurezza d'Emergenza e di bonifica della falda sottostante. Relativamente ad ulteriori tre aree di prioritaria importanza, dal punto di vista della produttivit degli impianti e nelle quali erano previsti interventi di modifica di strutture esistenti o la costruzione di nuove unit, Aree n¡ 4, 6, 7, ENI Div. R&M ha svolto delle attivit di Messa in Sicurezza d'Emergenza, al fine di liberalizzare le stesse e restituirle agli usi legittimi. La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma 2 del 28 aprile 2006 ha deliberato di restituire agli usi legittimi le aree interne alla Raffineria di Livorno denominate 6 e 7 di cui agli elaborati relativo alla Messa in Sicurezza d'Emergenza acquisiti dal Ministero dell'Ambiente al prot. n. 15287/QdV/DI del 26/07/2005. Relativamente all'area di primo intervento n¡4, il Ministero dell'Ambiente nella Conferenza di Servizi Istruttoria del 19/07/2006, a seguito dell'istruttoria tecnica del Documento ÒRelazione conclusiva sulle attivit di messa in sicurezza - area n¡ 4 Ò (FW novembre 2005), ha ritenuto che la restituzione agli usi legittimi della suddetta area debba essere subordinata al rispetto di alcune prescrizioni formulate nella Conferenza di Servizi stessa e successivamente riportate nei Decreti Direttoriali del 07/02/07 relativi alla Conferenza di Servizi Decisoria del 13/12/06. ENI Div. R&M ha pertanto fornito le risposte alle richieste del MATTM, relative all'area n¡ 4, nel Ò Documento di risposta alle osservazioni e prescrizioni contenute nei Decreti Direttoriali di cui al prot.n.3149/QdV/DI/IX ed al prot.n.3141/QdV/DI/IX del 7 febbraio 2007Ó, trasmesso con nota RAFLI/ DIR 61/17/FM del 15/03/07, nel quale si rinnova la richiesta di restituzione agli usi legittimi. In ottemperanza al documento ÒRelazione Tecnica descrittiva delle attivit di caratterizzazione condotte nelle aree di primo intervento ai sensi del DM 471/99Ó (FW dicembre 2004)Ó, a partire dal 15 marzo 2006 attivo, nelle aree di pertinenza di Raffineria, un Sistema di Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE) delle Falda. Il Sistema di MISE della Raffineria di Livorno si compone di n¡7 sistemi di recupero localizzati in corrispondenza di piezometri facenti parte della rete di monitoraggio della Raffineria di Livorno. In particolare, il sistema di MISE composto da n¡4 sistemi di recupero e stoccaggio acqua di falda mediante pompe di emungimento sommerse pneumatiche, n¡1 sistemi di recupero e stoccaggio acqua di falda mista ad idrocarburi mediante pompa di emungimento sommersa pneumatica e n¡2 sistemi di recupero e stoccaggio prodotto surnatante dalla falda, mediante skimmer e pompa pneumatica esterna. Il liquido recuperato dai singoli sistemi viene attualmente convogliato all'interno di opportuni serbatoi muniti di bacino di contenimento, ubicati in prossimit dei singoli sistemi. Tali liquidi vengono gestiti ai sensi della normativa vigente sui rifiuti e inviati ad un impianto di trattamento esterno autorizzato. In tale ambito, ENI in data 21 aprile 2006 con nota prot. RAFLI 61/29/FM ha provveduto a richiedere specifica autorizzazione all'autorit competente (Prov. di Livorno) per il Deposito Preliminare ai sensi dell'art. 27 e 28 del D.Lgs. 22/97 delle acque di falda emunte per un quantitativo massimo pari a 50 tonnellate. Contestualmente, ha provveduto a richiedere autorizzazione ai sensi degli art. 27 e 28 del D.Lgs. 22/97 per il trattamento di parte delle acque emunte presso l'impianto di trattamento acque effluenti di Stabilimento con nota prot. RAFLI 61/23/FM del 15 marzo 2006. In data 30/03/07 si proceduto allo spegnimento del sistema di MISE in corrispondenza del PP02, dato il raggiungimento dei limiti normativi, riportati in dettaglio nel documento ÒComunicazione del raggiungimento dei limiti normativi in corrispondenza del piezometroPP02 del Sistema di Messa in Sicurezza di Emergenza della FaldaÒ, redatto da FW nel mese di marzo 2007. Si prevede inoltre di implementare il sistema di MISE mediante l'installazione di ulteriori n. 3 sistemi di emungimento delle acque di falda e di n. 2 sistemi di recupero prodotto, cos come descritto nel rapporto di monitoraggio delle acque ÒRisultati del monitoraggio delle acque di falda - Luglio - Novembre 2006Ó trasmesso a gennaio 2007. In ottemperanza alle richieste formulate dal MATT nei Decreti Direttoriali del 7/02/07 (Prot.n.3149/QdV/DI/IX e Prot.n.3141/QdV/DI/IX), ENI DIV. R&M con nota Prot. RAFLI 61/12/FM del 22 febbraio 2007, ha provveduto a trasmettere la ÒRelazione sullo stato attuale del sistema fognario e delle condotte interrate (aggiornato al 31/01/07)Ó. Con tale documento si trasmette al MATTM la descrizione dello stato del sistema fognario, la programmazione delle attivit di manutenzione future. Contestualmente all'invio di tale documento nel mese di maggio 2007, ENI Div.R&M ha provveduto all'invio del documento ÒModalit di gestione delle matrici ambientali negli interventi di manutenzione/sostituzione del sistema fognario e delle linee di processo interrateÓ relativo alle modalit di gestione delle matrici ambientali durante gli interventi di sostituzione delle linee interrate sopraccitate. Successivamente, con Nota RAFLI/ DIR 61/17/FM del 15/03/07, ENI DIV. R&M ha risposto alle prescrizioni/osservazioni avanzate dal MATT, nella CdS decisoria del 13/12/06, con il ÒDocumento di risposta alle osservazioni e prescrizioni contenute nei Decreti Direttoriali di cui al prot. n.3149/QdV/DI/IX ed al prot. .n.3141/QdV/DI/IX del 7 febbraio 2007Ó. 73 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS In tale documento di risposta ENI S.p.A. fornisce al MATT tutte le informazioni integrative richieste e si impegna, come richiesto nella CdS decisoria del 13/12/06 ad eseguire la caratterizzazione integrativa dei bacini di contenimento. Nel periodo marzo- aprile 2007, sono state svolte le indagini integrative dello strato 0-1 m da p.c secondo la proposta di indagine descritta nel ÒPiano Integrativo di Caratterizzazione a isensi del D.Lgs. 152/06Ó di ottobre 2006, i cui risultati saranno considerati nell'AdR dei suoli da svolgersi secondo quanto comunicato con nota RAFLIDIR 61/51/FM del 14 luglio 2006. In previsione dello svolgimento di alcuni interventi indifferibili ed urgenti di manutenzione straordinaria, ENI Div. R&M ha trasmesso al MATTM i documenti ÒModalit di gestione delle matrici ambientali derivanti dagli interventi di adeguamento del tracciato del gasdotto afferente alla Raffineria di LivornoÓ (settembre 2006) e ÒModalit di gestione delle matrici ambientali derivanti dagli interventi di manutenzione straordinaria del tratto di oleodotto afferente alla Raffineria di LivornoÓ (marzo 2007), redatti in ottemperanza a quanto esposto al terzo punto del Verbale della Conferenza di Servizi decisoria convocata presso la Direzione Generale per la Qualit della Vita del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio in data 26 ottobre 2005 ai sensi dell'art. 14, comma 2 della L.n. 241/90 e sue successive modificazioni ed integrazioni, ÒInterventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria nelle aree ricadenti all'interno del sito di interesse nazionale di Porto MargheraÓ. di Messa in Sicurezza di Emergenza (emungimento) per 3 piezometri posizionati lungo il confine di stabilimento (MW03, PZ118 e PA01) )e per 1 piezometro alla Darsena Petroli (PQ04). Allo stesso modo, sempre da marzo 2006, sono in corso interventi di Messa in Sicurezza di Emergenza per 2 piezometri interni alla raffineria (PI01 e PI02) e per 1 piezometro in area Darsena Ugione (PP02) per i quali stata rilevata la presenza di prodotto surnatante. A seguito poi dei risultati analitici riscontrati a valle della campagna di monitoraggio eseguita nel luglio 2006 saranno a breve oggetto di Messa in Sicurezza ulteriori 3 piezometri per presenza di composti clorurati (PC03, PZ122 e PZ-P2) e 2 piezometri per presenza di surnatante (PZ115 e PZ106). Peraltro, per i piezometri gi in emungimento da marzo 2006 si stanno riscontrando significativi miglioramenti che hanno portato al raggiungimento della conformit normativa per il piezometro PP02 ed in previsione a breve anche per il piezometro PZ118. E' prevista poi la realizzazione di un progetto di bonifica della falda mediante realizzazione di barriera idraulica e di un impianto per il trattamento delle acque di falda emunte. SISTEMA DI MONITORAGGIO Quanto sopra dettagliato nel documento Progetto Preliminare di Bonifica della Falda, presentato agli Enti competenti ad agosto 2005 e nel documento Risultati del Monitoraggio delle Acque di Falda Luglio-Novembre 2006, trasmesso agli Enti competenti a gennaio 2007. Il numero dei piezometri per l'area di raffineria e sue pertinenze stato ampliato a 93 in occasione dell'esecuzione del Piano di Caratterizzazione secondo D.M. 471/99. Nell'ambito delle attivit inerenti il Piano della Caratterizzazione, per quanto riguarda lo stato del suolo, si riscontrata la presenza di diffuse non conformit superficiali in particolare per la presenza di idrocarburi. Tra questi, sono stati realizzati 7 piezometri che captano la falda confinata risultati tutti non contaminati. Le non conformit di metalli, IPA e composti alifatici clorurati cancerogeni sono identificate in isolati punti del sito e sono numericamente non rilevanti. Relativamente alla falda freatica, sono state rilevate non conformit sia per sostanze organiche che inorganiche. Sono state svolte indagini ambientali sito specifiche ed analisi di rischio dalle quali emerso che non vi rischio igienico-sanitario od ambientale. Inoltre, sulla base delle caratteristiche di contaminazione del sito e delle direzioni prevalenti di falda, non si evidenziano situazioni di esportazione di contaminazione al di fuori del sito stesso. Tuttavia, poich sono presenti isolate situazioni di non conformit in prossimit dei confini di stabilimento ed in area Darsena Petroli, sono in corso dal marzo 2006, a titolo puramente preventivo e precauzionale, interventi 74 Anche in questo caso, indagini ambientali sito specifiche ed analisi di rischio hanno evidenziato l'assenza di rischio igienico-sanitario od ambientale. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS MAPPA PIEZOMETRI 75 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 3. 23 - Risultati delle campagne di analisi idrochimiche sulle acque di falda (2004 - 2006) 76 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS (C) Piezometri in falda confinata 77 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Freatimetria della falda superficiale - luglio 2006 78 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Freatimetria della falda confinata - luglio 2006 79 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 3.9 - Emissioni acustiche Per quanto riguarda le emissioni di rumore all'esterno, la Raffineria ricade parzialmente all'interno del perimetro del Comune di Collesalvetti e parzialmente all'interno del Comune di Livorno. Entrambi i Comuni hanno proceduto alla zonizzazione acustica definitiva (a norma della legge 447/97) del proprio territorio, rispettivamente nel 2003 e nel febbraio del 2005, classificando l'area su cui insiste la Raffineria come zona esclusivamente industriale (classe VI), per cui valgono i limiti di emissione di 70 dbA diurni e notturni di cui alla tabella C del DPCM 14.11.1997. Successivamente, nel corso del 2005, il Comune di Collesalvetti ha modificato la classificazione dell'area sulla quale ricade la Raffineria, portandola ad area prevalentemente industriale (classe V), per cui valgono i limiti di emissione di 70 dbA diurni 80 e 60 dbA notturni di cui alla tabella C del DPCM 14.11.1997. La Raffineria ha provveduto ad effettuare una campagna di misura delle emissioni sonore verso l'esterno in data 28-30 ottobre 2002 (Societ S.P.I.L.), che ha aggiornato il precedente studio risalente al 1996. La campagna si svolta seguendo le modalit, la strumentazione e le metodologie analitiche previste dalla legislazione vigente. Nel dicembre 2003 stato effettuato dalla stessa Societ S.P.I.L. un aggiornamento della precedente indagine nell'area della sottostazione elettrica da 132.000 V, riscontrando livelli inferiori a quelli previsti per la classe VI. Di seguito si riporta una piantina e relativa tabella con i valori (in decibel) misurati durante la campagna. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Tabella 3. 24 - Risultati della campagna di misura delle emissioni sonore verso l'esterno in data 28-30 ottobre 2002 (1) Valore delle emissioni sonore epurato del contributo del traffico veicolare esterno alla Raffineria. Per le posizioni 2, 3 e 4 il contrassegno (+) sta ad indicare che sono stati riportati i valori delle misurazioni comprese nell'intervallo temporale fra le ore 1.00 e le ore 2.00 del 29/10/2002, durante il quale il contributo del traffico veicolare dell'Aurelia, risulta essere trascurabile. Per le posizioni contrassegnate con (*) viene riportato il valore del livello equivalente imputabile al funzionamento degli impianti della Raffineria. La misura 15, a differenza delle altre misure relative alla campagna 2002, stata effettuata nella campagna 2003. mostrano il rispetto dei limiti di immissione per la classe VI. Nell'aprile-giugno 2004, la Societ S.P.I.L ha eseguito la misura delle immissione sonore alle Darsene della Raffineria di Livorno (Darsena Ugione e Darsena Petroli). Nella presente DA non viene riportata la planimetria con l'indicazione dei punti di misura ed il dettaglio dei risultati rilevati in quanto gli stessi non risulterebbero di facile schematizzazione e comprensione: le misure sono state infatti effettuate in numerosi punti delle Darsene, a seconda delle diverse condizioni operative in cui avvenuto il monitoraggio. I valori di immissione rilevati durante tali indagini Le emissioni acustiche al confine interno tra la Raffineria e la CTE EniPower sono state interessate da specifica mappatura, tramite rilievi dei livelli di esposizione del personale interessato e definizione delle curve isofonometriche (la documentazione di tale analisi conservata dalla Funzione IGIND di Raffineria); a tale proposito, nel maggio 2001 stata fatta una comunicazione congiunta tra le due Societ nella quale, oltre a evidenziare il rispetto dei limiti di accettabilit al confine comune (perimetro di sito) delle ultime campagne del 1995 e 1996 (la documentazione conser- Relativamente al rilievo effettuato in corrispondenza della portineria di Raffineria, si osserva il superamento del limite di immissione nel periodo notturno (62,5 dbA vs. 60 dbA), relativo all'area V in cui ricade parte della Raffineria in seguito alla modifica della classificazione dell'area da parte del Comune di Collesalvetti. A tale proposito, la Raffineria ha intenzione di effettuare a breve un nuovo rilievo fonometrico per la verifica del rispetto dei limiti di immissione acustica previsti. 81 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS vata dalla Funzione AMB di Raffineria), vengono preso accordi sulle modalit di comunicazione per modifiche degli assetti impiantistici tali da comportare significativa variazione della situazione documentata al momento della redazione della comunicazione congiunta. Per quanto riguarda l'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro, la Raffineria sottoposta ai limiti definiti dal D.Lgs. 277/91 (art. 40); una campagna di rilevamento stata eseguita nel 1999 e aggiornata nel settembre 2001 a seguito dell'installazione dell'impianto Bitumi Modificati; l'ultima indagine stata effettuata nel terzo quadrimestre 2004. Nel febbraio 2005 stata effettuata una campagna aggiuntiva relativa al nuovo impianto RE-RUN. Tutta la documentazione cartacea disponibile presso IGIND ed inoltre disponibile sul sito intranet di Raffineria. 3.10 - Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti Le possibili fonti di emissioni elettromagnetiche (non ionizzanti) all'interno della Raffineria sono: l l l l l'impianto di cogenerazione (COGE), di propriet EniPower; la sottostazione elettrica di interscambio con il Gestore della Rete Nazionale; le sottostazioni di trasformazione, al servizio delle relative utenze; i sistemi di trasmissione radio (ricetrasmittenti, cercapersone e trasmissione dati). La Raffineria ha condotto, nel mese di settembre 2003 tramite il CESI, un'indagine volta a valutare le misure dei campi magnetici ed elettromagnetici generati alla basse ed alte frequenze. Tale indagine ha evidenziato che in tutti gli ambienti i livelli di campo elettromagnetico generati sono ampiamente al di sotto dei limiti previsti dalla legge 36/2001 e successivi decreti applicativi. Con riferimento alle radiazioni ionizzanti, si rileva in Raffineria la presenza di apparecchiature contenenti sorgenti radioattive sigillate, quattro puntiformi ed una filiforme. Tali sorgenti sono rappresentante essenzialmente dall'impiego di rilevatori utilizzati per l'effettuazione di misure presso gli impianti Platforming Carburanti e nel Laboratorio Chimico della Raffineria. Un'altra potenziale fonte di radiazioni ionizzanti rappresentata dall'esecuzione di radiografie industriali all'interno della Raffineria, attivit svolta secondo quanto stabilito nelle apposite procedure interne, previo rilascio dell'apposito ÒPermesso di accesso ed esecuzione di Radiografie IndustrialiÓ rilasciato dalle funzioni responsabili competenti di Raffineria. Per il dettaglio degli obblighi di legge in materia ottemperati dalla Raffineria si rimanda alla Sezione 2 della presente Dichiarazione Ambientale. 82 3.11 - Sostanze particolari (Amianto, CFC, Halon, HCFC, PCB, Gas Tossici) Amianto La presenza di amianto in Raffineria limitata, oggi, ad alcuni collettori di vapore a media ed alta pressione, che per le loro condizioni operative non possono essere messi Òfuori servizioÓ e che sono stati oggetto di completo ÒconfinamentoÓ ed identificazione, a mezzo idonea segnaletica. La Raffineria ha provveduto alla nomina del Responsabile Amianto, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994, per gestire le problematiche legate ai piani di bonifica e allo smaltimento. CFC, Halon, HCFC La Raffineria CFC ha provveduto ad eliminare progressivamente il CFC, in anticipo rispetto alle prescrizioni legislative. Dal censimento delle apparecchiature contenenti HCFC in Raffineria, aggiornato ad ottobre 2006 e completo di tipologia di macchina, ubicazione, tipo e quantit detenuta di gas refrigerante, risultano circa 102 apparecchiature gestite direttamente dalla Raffineria e circa 180 gestite dalla SIECO Servizi contenenti Freon R22 in quantit media che varia da 0,5 kg ad 1 kg sino ad un massimo di circa 6-7 kg per apparecchiatura, pi tre criostati di Laboratorio a doppio stadio contenenti Freon R22 nella quantit di kg 4,5 (suddivisi in due apparecchiature - 3 kg e 1,5 kg), R508B nella quantit di kg 2,5 e Gas R404A nella quantit di kg 0,8. Sia per le macchine gestite direttamente dalla Raffineria che per le macchine sotto la responsabilit Eni Servizi sono rispettati i disposti di legge, come dettagliato nella Sezione 2 Non sono invece presenti in Raffineria impianti antincendio contenenti gas HCFC come agenti estinguenti. PCB In Raffineria sono presenti delle apparecchiature contenenti PCB, per le quali vengono ottemperati gli obblighi normativi dettagliati in Sezione 2 e per le quali stato predisposto un piano di smaltimento progressivo che porter alla loro completa eliminazione. Gas Tossici In Raffineria presente il gas tossico Disolfuro di Carbonio in quantit inferiore a 5 litri per cui vengono ottemperati gli obblighi normativi dettagliati in Sezione 2 e per la gestione del quale stato nominato un Responsabile dei gas tossici e sono presenti quattro utilizzatori dotati di apposito patentino. ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sezione 4 piano di miglioramento ambientale 1 - Spese ambientali L'attenzione dell'azienda verso il miglioramento delle proprie prestazioni ambientali testimoniato dalle spese sostenute per gestire gli aspetti ambientali correlati alle proprie attivit e promuovere la salvaguardia dell'ambiente esterno. Le spese ambientali sono contabilizzate in sito secondo la metodologia analitica definita dalla Fondazione Enrico Mattei - ENI (FEEM). Tali indicazioni confluiscono nel Sistema Informativo Ambientale (SIA, gestito dalla Funzione HSE di Sede) e sono diffuse nel Rapporto Ambientale di Divisione. In tale ambito, i comparti presi in considerazione sono: l Altre attivit Le spese assegnate ai vari comparti sono rappresentate sia dagli investimenti, come acquisto di attrezzature, impianti e migliorie tecnologiche, sia dalle risorse necessarie alla gestione corrente, come il costo del lavoro, dei materiali e le prestazioni esterne. In particolare, nella voce Òaltre attivitÓ, sono inclusi gli investimenti rivolti alla protezione dal rumore, alla protezione del patrimonio naturale, le spese per il monitoraggio e la formazione ambientale del personale operante in sito e le attivit di ricerca e sviluppo relative a specifiche problematiche in materia ambientale. Protezione dell'aria e del clima Protezione delle acque superficiali Protezione del suolo e delle acque sotterranee Rifiuti Nella tabella e nel grafico seguenti riportato l'andamento delle spese ambientali contabilizzate dalla Raffineria relativamente agli ultimi tre anni. l l l l Tabella 4. 1 - Spese ambientali [Fonte: Unit SPP/AMB] 83 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Gli interventi rivolti alla protezione del suolo rappresentano la maggiore area d'investimento per la Raffineria negli ultimi 3 anni. 84 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 4.2 - Risultati raggiunti La Raffineria nel corso degli anni ha promosso numerosi interventi di adeguamento ed innovazione tecnologica, apportando miglioramenti agli impianti di produzione ed alle modalit di gestione/conduzione degli stessi, al fine di ottimizzare le proprie prestazioni nell'ottica del rispetto dell'ambiente anticipando ed eccellendo sui limiti e le prescrizioni legislative. Tra gli interventi eseguiti in Raffineria dall'avvio del Sistema di gestione Ambientale vanno menzionati: l l l l l l l l l l l l l l dotazione di doppie tenute su pompe, chillers, compressori, nuovo tipo di tenute meccaniche sulle valvole regolatrici (interventi che sono partiti nel 2000 e stanno proseguendo sulle varie apparecchiature e sono tuttora previsti interventi analoghi); eliminazione della vecchia fognatura acida e invio delle acque acide contenenti sostanze odorigene (H2S, mercaptani e altri ) all'impianto di trattamento SWS anzich all'impianto biologico, con riduzione delle emissioni in atmosfera di sostanze odorigene; pavimentazione, ultimata nel 2006, delle seguenti aree per prevenire eventuali spandimenti di prodotti su terreno: parco rifiuti, parco catalizzatori, parco rottami, parco sabbiatura e parco terre; montaggio analizzatori in continuo sui camini D2 CARB e VPS LUBE: installazione di analizzatori per le emissioni convogliate di SO2, NOx e CO; recupero vapori da Serbatoi di estratti Aromatici, al fine di ridurre le emissioni odorigene dovute a vapori caratterizzati da una soglia olfattiva molto bassa; rifacimento della vasca di contenimento delle perdite al Pontile 36A presso la Darsena Ugione; demolizione del Pontile 37 e delle linee della zona interessata, presso la Darsena Ugione; messa fuori terra per ispezionabilit oleodotti Darsena Ugione: intervento con il quale stato raggiunto l'obiettivo di installare fuori terra tutte le tubazioni di collegamento con il Pontile 36A; installazione doppio fondo ai serbatoi 501 e 130 Benzine e 108 MTBE; separazione drenaggio serbatoio da drenaggio bacino in serbatoi O.C. / R.A, intervento che ha permesso la separazione delle acque piovane da quelle di drenaggio dai serbatoio di Olio Combustibile e Residuo Atmosferico; costruzione bacino contenimento Serbatoio 1001 in Darsena Ugione (acque meteoriche / Spiazzamenti oleodotti); pavimentazione zona pompe booster in Darsena Ugione; nuovo compressore Impianto DEA: il compressore installato, tecnologicamente pi avanzato e con dotazioni di sicurezza e strumentali pi complete del precedente, consente una riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2; interventi su forno F2 Topping e F202 Vacuum: l l l l l l l l l l l l l l l modifica della convettive al fine di migliorare la fase di preriscaldamento, con conseguente riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2; interventi su forno impianto Reformer: sostituzione della sezione radiante con montaggio di tubi cer mizzati con conseguente riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2; interventi su forni impianti ÒminoriÓ, mirati al migli ramento energetico dei singoli forni con conseguente riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2; interventi ottimizzazione impianto Vacuum: interventi legati al miglioramento energetico con conseguente riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2; Mek-2: installazione Trim cooler ciclo frigo per raffreddamento propano: interventi legati al migli ramento energetico con conseguente riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2; costruzione tetto galleggiante Serbatoio 100 (TAE), rifacimento di parte del mantello e costruzione di un nuovo fondo. L'obiettivo della copertura di tutti i serbatoi dell'impianto TAE stato raggiunto recupero condense 2¡ passo, ha permesso di ra giungere l'obiettivo di recuperare 25mc/h di acqua di condensa (progetto ÒTotal SpendingÓ); miglioramento affidabilit impianto TAE: effettuati interventi che consistevano in modifiche di parti di dell'impianto; installazione di nuovi bracci di carico alla Darsena Ugione dotati di doppi sconnettori: stato raggiunto tutti i bracci di carico della Darsena Ugione sono dotati di questo sistema di sicurezza; rimozione tratti interrati di tubazioni messe fuori servizio che collegavano la Darsena Ugione al pontile 36A: con questo intervento stato raggiunto, entro i termini previsti, l'obiettivo di rimuovere tutte le tubazioni interrate presenti; sistema rilevazione perdite oleodotti 1¡ passo: grazie alla realizzazione di questo intervento stato ra giunto, entro i termini previsti, l'obiettivo di dotare gli oleodotti 34-30-31-27, pari a ca il 50% del totale degli oleodotti, di questo sistema automatico di rilevazione perdite; smantellamento impianto Due Stadi; interventi bacino S. 100, 52, 78, 51, 5, 6, e 398; pavimentazione trincee sterrate zone impianto TAE; prevenzione perdite da rete fognaria: grazie alla realizzazione di questo intervento stato raggiunto, entro i termini previsti, l'obiettivo di avere la mappatura aggiornata e completa della rete fognaria; rimozione e smaltimento vecchi deflettori fabbricato ex-compressori e smaltimento di linee interrate coibentate con amianto. 85 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sulla base dei Programmi di Miglioramento Ambientale della Raffineria relativi agli anni 2004 - 2007, possibile sintetizzare gli interventi, conclusi e in corso, suddivisi per comparto ambientale di interesse: Tabella 4. 2 - Interventi di miglioramento ambientale [Fonte: PMA 2004-2007] M = Migliorativi e P = Preventivi (per le relative definizioni vedi successivo paragrafo ÒPiano di miglioramentoÓ) 86 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Gli interventi conclusi nell'ultimo triennio hanno consentito di raggiungere importanti risultati nei diversi comparti ambientali sopra menzionati. Tra i pi rilevanti: l stato raggiunto un risparmio complessivo nei consumi di olio combustibile di circa 20.000 t/a, corrispondenti a pi di 55.000 t/a circa di emissioni di CO2; l cresciuta in maniera considerevole la percentuale di emissioni in atmosfera monitorata in continuo (con gli interventi presenti nel PMA 2007 si raggiu ger il 90% delle emissioni); l disponibile una maggiore capacit di trasporto su Ferro-Cisterne di circa 3.000 t/mese; l si ottenuto un recupero di acqua stimabile in circa 250.000 t/a; sono stati realizzati doppi fondi su 10 serbatoi; l stata rimossa una parte delle linee interrate di Raffineria (35%) e la totalit delle linee di colleg mento con il pontile 36A; l stata effettuata una mappatura georeferenziata ed un controllo tramite georadar dell'intera rete fognaria di Raffineria ed stato iniziato il controllo ispettivo con telecamera della stessa; l sono stati eseguiti numerosi interventi sul suolo che hanno riguardato i bacini di contenimento dei serbatoi, le pavimentazioni, la prevenzione dell'inquinamento alla Darsena Ugione ed il miglioramento del sistema di rilevamento perdite degli oleodotti. l 87 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Nella tabella seguente sono riportati gli interventi conclusi nel 2006 e nei primi mesi del 2007: Tabella 4. 3 - Interventi conclusi TEMATICA INTERVENTO Implementazione Sistemi Multivariabile per miglioramento e ottimizzazione degli Impianti Hot Oil, Reformer, Topping e Vacuum: l'intervento stato completato nel marzo 2007 e ha consentito di ottenere una riduzione dei consumi di Olio Combustibile di ca. 4000 t/a pari ad una riduzione di CO2 di ca. 12000 t/a. Montaggio di tre nuovi densimetri in linea e di due nuovi strumenti per la misura della portata sulla rete gas combustibile utlizzato per consumi interni: l'intervento, completato nel dicembre 2006, consente una misura pi precisa del gas combustibile utilizzato in Raffineria. ARIA Interventi su valvole, accoppiamenti flangiati, scambiatori (come da studio "Chesterton"), montaggio doppie tenute su impianto Hot Oil e K 1 Topping e Convogliamento acque di scarico V-9102 a impianto SWS: gli interventi sono stati conclusi tra giugno e dicembre 2006 e hanno consentito di ottenere il recupero di COV e di vapori prima scaricati in atmosfera che, sebbene rappresentati da quantitativi minimi, presentavano una soglia olfattiva molto bassa e risultavano quindi particolarmente "odorigeni". Ripristino pettine di manovra Binario ferroviario: l'intervento stato concluso nel luglio 2007 e rende disponibile per i prossimi anni la possibilit di movimentare un maggior numero di Ferro-Cisterne in arrivo/partenza Raffineria al fine di soddisfare l'incremento di quantitativi di semilavorati e prodotti finiti (OC BTZ e OC MTZ ) di introduzione e semilavorati in uscita. ACQUA Sostituzione condensini: concluso nel giugno 2007, consentir il recupero di 3 m3/h di acqua di condensa (pari a 25000 t/a ca). ACQUA MARE DARSENA UGIONE - Pavimentazioni aree con presenza di linee, pompe, II step ed Eliminazione di accoppiamenti flangiati rirenuti critici per eventuali sversamenti nel canale Unione: interventi conclusi nel settembre 2006 al fine di prevenire l'inquinamento in Darsena Unione. Installazione doppio fondo ai Serbatoi S 702, S 1702, S, 1807, S 1809, S 1811, S 99, S 104, S 66: l'intervento stato concluso modificando quanto previsto in fase di programmazione iniziale attraverso un incremento degli investimenti da 1.700 kX a 3.175 k¤. SUOLO E FALDA Interventi per la messa fuori terra per facilitare l'ispezionabilit delle tubazioni interrate (Sala K, attraversamenti stradali linee d'aspirazione) 1¡ step: l'intervento fa parte di un programma partito nel 2004 e che proseguir fino a fine 2010. Gli interventi ultimati a fine 2006 hanno riguardato 1600 m (ca. il 35% del totale) su 4500 m totali. Gli interventi successivi, che riguarderanno i restanti 2900 m di tubazioni interrate (pari al 65% del totale), proseguiranno negli anni successivi e arriveranno a completamento nel 2010 (650 m programmati per il biennio 2007-2008 e 2250 m per il biennio 2009-2010) e verranno riportati in dettaglio i successivi interventi nei prossimi aggiornamenti del PMA. Controllo ispettivo interno con telecamera ed eventuale relining della rete fognaria (1¡ step): l'intervento fa parte di un programma partito nel 2006 e che proseguir fino a fine 2009 (interventi prioritari previsti: 3000 m gi realizzati nel 2006, 3000 m programmati nel 2007, ulteriori 3000 m nel 2008 e 3244 m nel 2009) riguarderanno ca. 12000 m di fognature (ca. il 70% del totale). Gli interventi successivi, che riguarderanno i restanti 5000 m di fognatura (pari al 30% del totale), proseguiranno negli anni successivi e arriveranno a completamento nel 2011 (3000 m programmati per il 2010 e 2400 m per il 2011) interessando complessivamente ca 17000 m di fognatura e verranno riportati in dettaglio i successivi interventi nei prossimi aggiornamenti del PMA. 88 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Due degli interventi previsti nella precedente versione del PMA per la sezione ÒAriaÓ sono stati sospesi. In entrambi i casi si tratta di interventi aventi come obiettivo la riduzione delle emissioni odorigene: l l Invio incondensabili gruppo vuoto Wax Vacuum a forno: in fase di realizzazione dell'intervento si era gi resa necessaria la modifica della tipologia dell'intervento ma nonostante questa, l'intervento si dimostrato non realizzabile. E' in fase di studio un possibile intervento alternativo. Recupero vapori da Serbatoi 61, 109 e 589 (APA e RVC): in fase di realizzazione l'intervento si dimostrato non realizzabile; in fase di studio l un possibile intervento alternativo. Un altro intervento, sempre relativo alla sezione ÒAriaÓ stato concluso ma non ha dato risultati soddisfacenti: l Recupero vapori da Serbatoi di Olio Combustbile: L'intervento, che prevedeva l'utilizzo di un bio-filtro per l'abbattimento dei vapori, stato ultimato ma non ha raggiunto risultati soddisfacenti; previsto a budget 2008 un nuovo progetto per il recupero vapori serbatoi OC che utilizzer una tecnologia diversa. Tabella 4. 4 - Riepilogo degli interventi programmati nell'ambito del progetto ÒTotal SpendingÓ 2007/2010 Progetto Total Spending Con il 2006 si concluso il progetto denominato ÒTotal SpendingÓ, avviato in ambito ENI nell'ottobre 2002 con l'obiettivo, di rilevanza strategica anche alla luce degli impegni conseguenti all'attuazione del Protocollo di Kyoto, di promuovere ed assicurare il miglioramento dell'efficienza dei processi. In particolare il progetto mirava ad ottenere il controllo e la riduzione dei consumi energetici. A livello Eni era stato predisposto un Piano di risparmi energetici per il 2003 - 2007 al quale la Raffineria di Livorno ha partecipato con un contributo significativo con risultati quantificabili in un risparmio energetico di ca. 38.000 TEP/anno (80% circa dei risultati prefissati), perseguiti attuando azioni gestionali e progetti di investimento. Per raggiungere tale risultato erano stati organizzati Gruppi di lavoro specifici con il compito di definire e programmare, controllandone l'attuazione, le azioni necessarie a garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nel periodo considerato. In questo ambito l'ENI ha avviato, ad inizio del 2007, una pi generale iniziativa di incremento dell'efficienza a livello di Divisione, con un progetto, denominato ÒProgramma LeaderÓ, per il raggiungimento di livelli di ÒeccellenzaÓ nella efficienza operativa delle Raffinerie, prendendo in esame tutte le attivit che contribuiscono al ÒbusinessÓ, tra le quali trova adeguata collocazione l'Energy Conservation. Quindi all'interno di questa nuova iniziativa generale di miglioramento trovano naturale proseguimento le attivit gi iniziate nell'ambito del Total Spending, con l'individuazione di nuove azioni per la riduzione dei consumi energetici, o comunque per la loro ottimizzazione, e il rafforzamento dell'impiego dei sistemi di pianificazione e monitoraggio per assicurare il raggiungimento degli obiettivi nei tempi e nella misura prefissati che andiamo di seguito a illustrare. Anche in questo progetto, sono stati organizzati Gruppi di lavoro specifici con il compito di definire e programmare, controllandone l'attuazione, le azioni necessarie a garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nel periodo considerato. Alcuni interventi del progetto, identificati dal carattere in grassetto nella tabella riepilogativa successiva, fanno parte del PMA 2007 della Raffineria. 89 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 90 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 4.3 - Obiettivi per il futuro Tenendo in considerazione il livello tecnologico e le prestazioni raggiunte grazie agli investimenti promossi negli anni passati, la Direzione di Raffineria, sulla base della valutazione della significativit dei propri Aspetti/Impatti ambientali e in attuazione della Politica Ambientale del sito, ha definito e posto in attuazione il Piano di Miglioramento Ambientale 2007-2009 (PMA), disciplinato da una specifica Procedura del SGA19. Si evidenzia come, coerentemente con quanto previsto nel SGA della Raffineria20, esiste una precisa correlazione tra la significativit degli Aspetti ambientali individuati e gli Obiettivi/Programmi di miglioramento messi in atto dalla Raffineria; in particolare: l l gli Aspetti/ Effetti caratterizzati da una soglia di significativit risultante Òmolto altaÒ, ÒaltaÓ o ÒmediaÓ (vd. Allegato 5) possono essere soggetti ad interventi di miglioramento ed inseriti in PMA; vanno prese tuttavia in considerazione quelle aree dove i miglioramenti siano maggiormente urgenti per prevenire rischi di inquinamento o altri Impatti significativi e che, contemporaneamente, siano identificati in base ad un'adeguata analisi costi/benefici e della migliore tecnologia economicamente disponibile. Tabella 4. 5 - Interventi in corso TEMATICA ARIA INTERVENTO Montaggio analizzatori in continuo su camino impianto REFORMER: in corso di realizzazione. A maggio 2007 era stato effettuato il 95% dell'intervento. Razionalizzazione parco pompe carburanti (montaggio doppie tenute): in corso di realizzazione. La percentuale di avanzamento a maggio 2007 pari al 37% di quanto preventivato. Coibentazione S.539 e 541 e incremento sistema recupero condense: in corso di realizzazione. A maggio 2007 era stato effettuato il 95% dell'intervento. ACQUA ACQUA MARE 19 20 Recupero condense riscaldamento delle linee prodotti neri: in corso di realizzazione. A maggio 2007 era stato effettuato il 98% dell'intervento. Montaggio nuovo braccio di carico (IV¡) per prodotti Bianchi su Pontile 10: l'intervento ha subito modifiche progettuali migliorative legate all'ampliamento delle dotazioni di sicurezza dell'apparecchiatura con una previsione di spesa di 1200 k¤ contro gli iniziali 850 k¤ . Il termine dei lavori, inizialmente previsto per giugno 2007, previsto entro giugno 2008. PAMB 03 vd. PAMB 01 e PAMB 03 91 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS I nuovi obiettivi di miglioramento previsti dal PMA 2006-2008 possono essere sintetizzati come riportato nella seguente tabella. Tabella 4. 6 - Nuovi obiettivi di miglioramento TEMATICA INTERVENTO Implementazione Sistemi Multivariabile per miglioramento e ottimizzazione degli Impianti HD2, HD3, C6 e Studio di fattibilit per MEK 1 e MEK 2: l'intervento porter all'aumento dell'affidabilit degli impianti e alla riduzione dei consumi energetici. Sostituzione forno F1 dell'impianto HSW, con l'obiettivo di ridurre i consumi di ca. 500 t/a di Olio Combustibile, pari ad una riduzione di CO2 di ca. 1500 t/a. Termoregolazione linee prodotti pesanti, che porter alla riduzione dei consumi di ca. 5000 t/a di Olio Combustibile, pari ad una riduzione di CO2 di ca. 15000 t/a. ARIA Basic design per nuovo impianto zolfo da 100 t/g: progettazione di base per la costruzione di un nuovo impianto che a regime (previsto per il 2009) avr un recupero di 100 t/g di zolfo liquido. Basic design per nuovo impianto biodiesel: progettazione di base per la costruzione di un nuovo impianto che a regime (previsto per il 2010) avr una produzione di ca 250000 t/anno di biodiesel derivante da olio vegetale. Sostituzione pompe P5 a/b e P6 a/b Impianto Stabilizzazione B: intervento che porter al recupero di vapori che si disperdevano in atmosfera in quantitativi minimi ma con soglia olfattiva molto bassa e quindi "odorigeni". Adeguamento tenute meccaniche pompe SOI CARB e MOVSPED: intervento che porter al recupero di vapori che si disperdono in atmosfera in quantitativi minimi ma con soglia olfattiva molto bassa e quindi "odorigeni". ACQUA SUOLO E FALDA RIFIUTI BASIC DESIGN per Impianto TAE: Progettazione di base per la costruzione di una nuova linea di trattamento biologico delle acque di scarico da 500 mc/h (prevista costruzione nuovo impianto nel 2008). Risanamento Serbatoi nn¡ 129, 400, 153, 157, 105 con installazione doppio fondo. Prevenzione perdite da rete fognaria verso suolo e falda: controllo ispettivo interno con telecamera ed eventuale relining della rete fognaria 2¡ step anno 2007. Costruzione piazzola ecologica per la gestione dei rifiuti: intervento che consentir l'ottimizzazione della gestione dei rifiuti prodotti dalla Raffineria. Per maggiori dettagli in merito agli obiettivi sopra elencati, si rimanda al paragrafo successivo, nel quale riportato un estratto del PMA della Raffineria. 92 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS PIANO DI MIGLIORAMENTO é proposto di seguito il PMA 2006-2009 completo della Raffineria da cui, per ogni intervento definito, si evincono: l gli Aspetti ambientali interessati; l gli Obiettivi preposti suddivisi in Migliorativi (M) nel caso in cui l'intervento sia riconducibile ad un effettivo progresso misurabile dell'impatto ambientale (es: consumi energetici inferiori a seguito dell'introduzione di una tecnologia pi efficiente) e Preventivi (P) nel caso in cui l'intervento porti ad una diminuzione del rischio che si verifichi una situazione di inquinamento ambientale (es: effettuazione di un doppio fondo ad un serbatoio per diminuire il rischio di perdite dal fondo); l il costo complessivo e la scadenza dell'intervento; l lo stato di avanzamento dell'intervento al momento dell'emissione della D.A. (Dichiarazione Ambientale). Il valore totale degli interventi riportati nel PMA si riferisce agli interventi tuttora in corso. LEGENDA Intervento completato Intervento che ha subito modifiche e richiesto una nuova programmazione Intervento che prosegue nei tempi previsti rispetto alla scadenza fissata nella precedente Dichiarazione Ambientale Intervento sospeso Nuovo intervento inserito in questo aggiornamento e non presente nella precedente Dichiarazione Ambientale 93 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 94 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 95 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 96 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 97 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 98 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 99 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sezione 5 glossario, definizioni e sintesi delle sigle ADR (A.D.R.) Acqua Demi ARIAL ARPAT ATB ATZ BBTZ (bbTZ) Benchmarking blending blow-down BTEX BTZ C CFC Chillers cm/s CO CO2 Colonne a dischi rotanti (RDC) Colonne di flash e strippers a vapore COV D.Lgs. D.M. (DM) dB (dB(A)) 100 Normativa Internazionale per il trasporto di merci pericolose su strada (compresi i rifiuti), Accordo recepito con Direttiva 2001/7/CE, a livello Comunitario, e con L. 1839/62 e D.M. 3/05/01 (modificato con D.M. 21/12/01) a livello nazionale Acqua demineralizzata Associazione volontaria per il Rilevamento dell'Inquinamento Atmosferico zona di Livorno Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing (Eni - Divisione R&M) Societ dell'Eni, colosso italiano dell'energia, che si occupa delle attivit di acquisto, approvvigionamento e lavorazione di materie prime di origine petrolifera, e delle operazioni di raffinazione e commercializzazione dei prodotti ottenuti Agenzia Regionale Toscana per la Protezione dell'Ambiente autobotti olio combustibile ad alto tenore di zolfo Fuel gas a bassissimo tenore di zolfo Metodologia di confronto con realt simili miscelazione di semilavorati per la produzione di prodotti finiti commerciabili come benzine, gasoli e oli combustibili circuito di recupero ed invio a combustione in torcia delle sostanze gassose scaricate dagli impianti (da valvole di sicurezza per sfiati di emergenza, interventi di manutenzione, ecc.) valore di concentrazione degli aromatici totali nelle acque di falda (Benzene, Toluene, Etilbenzene, Xilene) olio combustibile a basso tenore di zolfo n¡ di molecole di carbonio negli idrocarburi Cloro Fluoro Carburi Unit di raffreddamento, in cui, abbassando la temperatura, si provoca la solidificazione dei componenti paraffinici a maggior peso molecolare presenti in una miscela di idrocarburi, prima di procedere al filtraggio per la loro separazione (ottenendo la paraffina solida). centimetri al secondo ossido di carbonio anidride carbonica Colonna al cui interno ruota un albero porta dischi che gira permettendo una migliore miscelazione del solvente con la carica che entra in controcorrente Colonna al cui interno viene insufflata una corrente di vapore, solitamente d'acqua, per separare le parti leggere di una miscela Composti Organici Volatili Decreto Legislativo Decreto Ministeriale unit di misura, espressa in scala logaritmica (ponderata secondo curva di normalizzazione ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS DCS DIR DPCM DPR EMAS Falda confinata Falda superficiale f.g. (FG) FF.CC. f.o. (FO) gg GPL GRTN h h/uomo H2 H2S (H2S) HC IPA ISO 14001 Isomeri L. L.R. m m/s MATTM (gi MATT) max mc (m3) mc/h mg/l mg/mc mg/Nmc MEA (Miscele Ammine Terziarie) MSGA internazionale), per valutare l'intensit del rumore Distributed Control System, sistema automatizzato di controllo dei parametri operativi degli impianti di produzione Direttore della Raffineria; nell'ambito del SGA-ISO 14001, DIR il Responsabile del SGA Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Decreto del Presidente della Repubblica Eco-Management and Audit Scheme: Regolamento CE 761/2001, approvato il 19 marzo 2001, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un Òsistema comunitario di ecogestione e auditÓ Falda confinata o imprigionata o in pressione: falda con acqua in pressione interposta tra il substrato impermeabile alla base ed un altro strato impermeabile al tetto. Falda superficiale o libera o freatica: falda delimitata inferiormente da un terreno o roccia impermeabile (substrato impermeabile) e superiormente dalla superficie dell'acqua (superficie freatica). fuel gas di Raffineria ferrocisterne fuel oil giorni Gas di Petrolio Liquefatto gestore rete trasmissione nazionale dell'energia ora ore per uomo idrogeno idrogeno solforato idrocarburi Idrocarburi Policiclici Aromatici UNI EN ISO 14001: Sistemi di gestione ambientale - requisiti e guida per l'uso, Norma Internazionale per la Certificazione di SGA, approvata con Delibera UNI del novembre 2004 Sostanze diverse per propriet fisiche e spesso anche per comportamento chimico ma che hanno la stessa formula bruta, cio stesso peso molecolare e stessa composizione percentuale di atomi Legge Ordinaria del Parlamento Legge Regionale metri metri al secondo Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare massimo metro cubo metro cubo per ora milligrammi per litro milligrammi per metro cubo milligrammi per normal metro cubo Miscele di Ammine, derivati dell'ammoniaca ottenute per sostituzione di tutti e tre gli atomi di idrogeno con altrettanti radicali alchilici o arilici. MSGA: Manuale del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria, realizzato in conformit ai requisiti della ISO 14001 101 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS MTBE MUD smaltimento MW MWh NH3 NH4 NOx o.c. (OC) O2 O3 p.c. PAMB PEE PEI PERF Petrolati PMA POLAMB Raffineria di Livorno Prodotti Lube PST PSV Qualit Ottaniche Ragia Raffineria REOP R-SGA S.S.T. (SST) Scambiatore di calore SERTEC SGA SGS del D.Lgs. 334/99 SIA slop SO2 102 Metil Ter Butil Etere; booster ottanico per il blending benzine Modello Unico di Dichiarazione al Catasto Rifiuti della quantit di rifiuti prodotti/destinati a megaWatt megaWatt per ora ammoniaca azoto ammoniacale ossidi (bi-triossido) di azoto olio combustibile ossigeno ozono piano campagna Procedure del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria, realizzate in conformit ai requisiti della ISO 14001 Piano di Emergenza Esterno, a cura della Prefettura locale Piano di Emergenza Interno della Raffineria Servizio Pianificazione esercizio e controllo performance Sostanze solide o semi solide a temperatura ambiente ottenute dalla estrazione con solvente dei residui sottovuoto PMA: Piano di Miglioramento Ambientale della Raffineria di Livorno POLAMB: Politica di Sicurezza, Salute, Ambiente e prevenzione incidenti rilevanti della basi lubrificanti, paraffine, estratti e petrolati polveri totali valvola di sicurezza dedicata alla veloce depressurizzazione di impianti in caso di sfiati di emergenza (destinati a blow-down) Numero di Ottani contenuti nelle benzine Miscela di idrocarburi ricavati dalla distillazione frazionata del petrolio si intende, salvo dove diversamente indicato, la Raffineria Eni - Divisione R&M sito di Livorno Servizio Operativo, da cui dipendono le SOI, R-SOI e Consegnatari di Turno (CDT) Rappresentante della Direzione per il Sistema di Gestione ambientale (R-SGA), ruolo assunto per delega di DIR della Funzione TECON di Raffineria Solidi Sospesi Totali: quantit totale delle varie sostanze presenti in una miscela liquida (refluo), che rimangono in un contenitore dopo l'evaporazione completa dell'acqua Apparecchiatura che permette un trasferimento di energia tra una corrente ad una determinata temperatura ed una o piu' correnti a temperature diverse; in generale in uno scambiatore non si ha miscelazione: le correnti, normalmente allo stato liquido o gassoso, sono isolate tra loro, una delle correnti puo' essere costituita dall'aria ambiente. Servizio Tecnico di Raffineria; si suddivide nelle Unit Ingegneria di Manutenzione (INGEMAN), Manutenzione di Centro (MAN) e Migliorie e Modifiche Impianti (MMI) Sistema di Gestione Ambientale Sistema di Gestione della Sicurezza della Raffineria, implementato in conformit ai requisiti Sistema Informativo Ambientale Eni - Divisione R&M sostanze liquide idrocarburiche scartati da processi o attivit di manutenzione, destinati ad essere recuperati per usi interni di Raffineria (a serbatoio di slop, quindi miscelati nei grezzi in ingresso) anidride solforosa ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS SOI sPb SPP SWS t (tonn) t/a t/g t/h TAE TECON Tep TPH utilities ¼g/mc Strutture Operative Integrate benzina senza piombo, altrimenti detta benzina ÒverdeÓ Servizio di Prevenzione, Protezione e Antincendio della Raffineria; si suddivide nelle Funzioni Ambiente (AMB), Sicurezza e Antincendio (SIC), Igiene Industriale (IGIND), Prevenzione e Protezione (PREV) Sour Water Stripper, unit produttiva della Raffineria tonnellate tonnellate per anno tonnellate per giorno tonnellate per ora Impianto di Trattamento delle Acque Effluenti di Raffineria Servizio Tecnologico di Raffineria, da cui dipendono numerose Unit di Raffineria tra cui il Laboratorio Chimico (LABO); il Responsabile TECON anche R-SGA della Raffineria Tonnellate petrolio equivalente valore di concentrazione degli idrocarburi totali nelle acque di falda fluidi ausiliari quali aria compressa, azoto, vapore, acqua trattata, ecc. necessari al funzionamento degli Impianti di processo (primari) della Raffineria microgrammi per metro cubo 103 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sezione allegati ALLEGATO 1 ORGANIGRAMMA GENERALE DELLA RAFFINERIA ALLEGATO 2 PROCEDURE DEL SGA ALLEGATO 3 ASPETTI AMBIENTALI ED ATTIVITA' DELLA RAFFINERIA ALLEGATO 4 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI/EFFETTI AMBIENTALI ALLEGATO 5 SIGNIFICATIVITA' DEGLI ASPETTI/EFFETTI AMBIENTALI DELLA RAFFINERIA 104 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ALLEGATO 1 Organigramma generale della raffineria 105 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ALLEGATO 2 106 Procedure del SGA CODICE TITOLO PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB PAMB Aspetti-Effetti Ambientali Prescrizioni Legislative Applicabili Piano di Miglioramento Ambientale Formazione ed Addestramento del Personale Comunicazione Interna ed Esterna Documentazione del Sistema di Gestione Ambientale Controllo Operativo Suolo, Sottosuolo ed Acque di Falda Risorsa Idrica Trattamento Fanghi Gestione Smaltimento dei Rifiuti Gestione Emissioni Atmosferiche Chemicals e Catalizzatori Gestione Potenziali Perdite di Idrogeno Solforato Gestione Emissioni Acustiche Messa in Sicurezza e Bonifica di Impianti/Apparecchiature Ispezione e Manutenzione Movimentazioni e Stoccaggio Prodotti Gestione Fornitori Emergenze Ambientali di Raffineria Interfacce Stap - Raffineria Sorveglianza e Misurazione Gestione interfacce Raffineria-EniPower Non-Conformit Ambientali Registrazioni del Sistema di Gestione Ambientale Audit del Sistema di Gestione Ambientale Riesame della Direzione Calcolo Emissioni di CO2 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ALLEGATO 3 Aspetti Ambientali ed attivit della Raffineria 107 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 108 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ALLEGATO 4 Metodologia Di Valutazione Degli Aspetti/Effetti Ambientali Il processo di individuazione articolato su 4 fasi, nel seguito sinteticamente sviluppate FASE 1: Definizione degli impatti ambientali (di seguito chiamati anche effetti ambientali) corrispondenti ad ogni Aspetto ambientale individuato In questo step per ciascun Aspetto ambientale sono associati i rispettivi impatti, distinti nelle condizioni operative Normali, Anomale e di Emergenza. I risultati di tale attivit sono sintetizzati in allegato 3.3 FASE 2: Determinazione dei criteri di significativit Per effettuare la Valutazione della Significativit vengono utilizzati i seguenti criteri: Criteri Parametrici Vengono definiti i cinque criteri parametrici seguenti: a) Effetto/Impatto specificatamente soggetto ad attuali o future regolamentazioni legislative e/o normative. b) Effetto/Impatto che coinvolge risorse significative per l'ambiente circostante (corsi d'acqua, falde acquifere, suolo, risorse naturali o del sito in generale) o a causa delle specifiche caratteristiche del sito (vicinanza di centri abitati o realt sociali particolari). c) Effetto/Impatto soggetto a specifica attenzione, controllo e/o verifica da parte dell'opinione pubblica (interna ed esterna) o di enti istitutivi, o legato ad una rilevante ricaduta sull'immagine societaria. d) Effetto/impatto caratterizzato da rilevante sinergia con altre attivit presenti nelle vicinanze del sito (particolari danni, specifici rischi comuni). e) Effetto/impatto significativamente ridotto in aziende o realt imprenditoriali simili nazionali od europee. Per ogni Effetto ambientale, sottoposto a valutazione, viene verificata l'applicabilit o meno di ciascuno dei suddetti criteri e viene quindi tenuto conto del numero dei criteri applicabili (da 1 a 5); se nessuno dei suddetti criteri fosse applicabile all'Effetto preso in esame, quest'ultimo non verr preso in considerazione ai fini della compilazione del REGASP. Criterio Numerico Con criterio numerico (o indice di probabilit) si intende la probabilit di accadimento dell'impatto oggetto della valutazione, secondo la seguente tabella: 109 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS FASE 3: Calcolo del livello di Significativit La combinazione tra il numero di Òcriteri parametriciÓ applicabili con il corrispondente valore del Òcriterio numericoÓ, permette di determinare il Livello di Significativit dell'Effetto ambientale preso in esame, secondo la seguente matrice di correlazione: in cui: BB B M A AA = = = = = livello livello livello livello livello di di di di di significativit significativit significativit significativit significativit molto basso basso medio alto molto alto Per la determinazione della Significativit concorre anche il numero di ÒAree ApplicabiliÓ secondo il seguente criterio: se ad un Aspetto/Effetto ambientale corrisponde un n¡ di Aree Applicabili (Attivit aziendali di interesse ambientale) maggiore o uguale a 8, il livello della Significativit dell'Aspetto/Effetto corrispondente aumenta di un grado (passando, ad esempio, da Basso a Medio). Vengono considerati Effetti ambientali Significativi tutti quelli per i quali il Livello di Significativit, risultante dalla valutazione sopra descritta, sia pari o superiore a quello medio (M) Fase 4: Determinazione del livello di influenza Con la determinazione del Òlivello di influenzaÓ si intende, in conformit al Regolamento CE 761/01 (EMAS), esaminare e valutare l'influenza che la Raffineria pu avere sugli Aspetti ambientali indiretti individuati e le possibili misure per ridurne eventuali impatti A tal fine si adotta un modello di valutazione basato sull'applicazione di un indice numerico (Indice di influenza Ii), sintetizzabile come segue: 110 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ALLEGATO 5 Significativita' degli aspetti/effetti ambientali della raffineria 111 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 112 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 113 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 114 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 115 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 116 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Addendum alla Dichiarazione Ambientale della Raffineria di Livorno INTRODUZIONE 118 INFORMAZIONI GENERALI 119 IMPEGNO AMBIENTALE 122 ORGANIZZAZIONE DEL SITO 125 STRUTTURA E PROCESSO PRODUTTIVO 126 STATUS AUTORIZZATIVO, PRESCRIZIONI E PROCEDIMENTI APERTI 128 ASPETTI AMBIENTALI 136 138 Gestione materie prime e prodotti finiti 140 Approvvigionamento ed utilizzo di risorsa idrica 141 Scarichi idrici 143 Emissioni atmosferiche 144 Gestione dei rifiuti 145 Protezione del suolo/sottosuolo e della falda 148 Emissioni acustiche 148 Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti 148 Sostanze pericolose PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE 149 117 Introduzione Le attivit dell'ENI Refining & Marketing nell'area Livornese comprendono, oltre alla Raffineria Registrata EMAS nel 2004, anche altre attivit tra le quali lo Stabilimento GPL di Livorno (nel seguito denominato STAB) adibito a stoccaggio di gas di petrolio liquefatto, alla distribuzione GPL via autobotti e ferrocisterne e al riempimento e distribuzione GPL in bombole. Tale attivit stata svolta fino al 30.6.2007 da una organizzazione indipendente e autonoma rispetto alla Raffineria e dotata di un proprio Sistema di Gestione ambientale certificato conforme allo standard ISO 14001 dal Gennaio 2002. Nell'ambito del processo di integrazione operativa dei propri siti industriali l'ENI S.p.A, con Comunicazione Organizzativa ENI R&M n¡ 42 del 26/06/2007, ha disposto che lo Stabilimento GPL di Livorno confluito nell'ambito della contigua Raffineria di Livorno. Tutte le autorizzazioni ed i documenti precedentemente intestati allo STAB sono in fase di volturazione a favore della Raffineria stessa. Il processo di riorganizzazione ed unificazione delle due realt ha comportato l'avvio del processo di integrazione dei due Sistemi di Gestione Ambientali (SGA), in precedenza anch'essi indipendenti anche se impostati secondo i comuni criteri ENI R&M, che vedr convergere il SGA dello STAB, certificato ISO 14001 e le attivit 118 ad esso inerenti, nel sistema di gestione della Raffineria, certificato ISO 14001 e registrato EMAS. Poich alla data del 14/06/2007 la nuova edizione della Dichiarazione Ambientale (DA) EMAS della Raffineria era stata gi interamente predisposta, verificata e convalidata dall'ENTE accreditato, al fine di presentare fin da subito la realt dello STAB, le attivit da esso svolte, gli aspetti ambientali significativi, le prestazioni ambientali ed il programma di miglioramento ambientale, stato predisposto il presente ÒaddendumÓ, quale completamento delle informazioni gi inserite nella Dichiarazione Ambientale. L'addendum stato strutturato al fine di contenere tutte le informazioni specifiche relative allo STAB, mentre per tutti gli aspetti di interesse ma gi dettagliatamente descritti nell'ambito della DA ed immediatamente estendibili allo Stabilimento, ci si limitati a riportare un rimando al punto della Dichiarazione Ambientale in cui poter reperire tali informazioni. A partire dal prossimo aggiornamento annuale della DA le informazioni ed i dati presentati nell'addendum saranno invece diffusi unitamente a quelli di Raffineria, della quale lo STAB rappresenta oggi uno degli impianti facenti capo alla SOI MOVSPED della Raffineria (per maggiori dettagli vedi organigramma di seguito riportato). ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS INFORMAZIONI GENERALI 119 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Planimetria (2 pagine) con ubicazione dello stabilimento 120 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 121 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS IMPEGNO AMBIENTALE Lo Stabilimento Gpl di Livorno, coerentemente con le politiche del Gruppo Eni, ha adottato a partire dal 2810-2002, un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001 il cui ambito di applicazione, cos come risulta dal Certificato di ISO 14001 N¡ CERT471-2002-AE-FLR-SINCERT, concerne il: Ricevimento, deposito, carico automezzi e ferrocisterne ed imbottigliamento in bombole e spedizione di gas di petrolio liquefatto (GPL). Il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) dello Stabilimento Gpl di Livorno stato adeguato ai requisiti della Norma ISO 14001:2004 e giudicato ad esso conforme a valle della verifica del Gennaio 2006. Il Sistema di Gestione Ambientale dello STAB attual- mente indipendente da quello della Raffineria e come tale anche la Politica Ambientale sar mantenuta separata da quella della Raffineria fino alla futura integrazione dei due sistemi. La Politica Ambientale dello Stabilimento denominata ÒPolitica Ambientale dello Stabilimento GPL di LivornoÓ emessa dal Responsabile dello Stabilimento. Tale documento trae ispirazione dalla ÒPolitica di Gruppo per la Salute, la Sicurezza, l'Ambiente e l'Incolumit Pubblica del Gruppo Eni S.p.AÓ emessa dall'Amministratore Delegato dell'Eni S.p.A. ed in linea con la politica di sito in tema di prevenzione degli incidenti rilevanti. Elenco delle Procedure del SGA dello STAB 122 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 123 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS 124 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ORGANIZZAZIONE DEL SITO L'assetto organizzativo dello Stabilimento prevede una forza lavoro pari a ca. 20 dipendenti. Sono inoltre presenti in Stabilimento, dipendenti di Ditte Terze o esercenti di servizi esterni al processo di produzione (circa 10 persone), tra cui Ditte di manutenzione e/o cantieristica, servizio di vigilanza interno, servizio mensa aziendale, servizio di pulizia. sia di natura gestionale che operativa e svolgono alcune importanti mansioni con risvolti ambientali significativi quali: la gestione dei rifiuti, la gestione delle attivit di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di rilancio reflui presenti nello Stabil mento, la compilazione mensile dei rapporti sui consumi di materie prime, energia e acqua e la gestione, nell'ambito della manutenzione degli i pianti, dei sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera. Il ciclo produttivo dello Stabilimento richiede la presenza di personale operante in orario giornaliero e/o turni particolari. l Come si evince dalla comunicazione organizzativa n¡ 42/2007 del 26-06-2007 lo Stabilimento confluito, nell'ambito della Raffineria, nella struttura Operativa Integrata (SOI MOVSPED). l La struttura attuale la seguente: l l Il responsabile del ÒProgetto Integrazione STABÓ che era il Responsabile dello Stabilimento, assicura il necessario contributo all'integrazione operativa alle dipendenze del Responsabile Operations (REOP). il Responsabile Tecnico Operativo, alle dirette dipendenze del Responsabile SOI MOVSPED, ha in staff la funzione dell'Addetto Prevenzione Protezione e attivit Qualit Tecnico Fiscali (APP). Le due funzioni ricoprono molti dei compiti ambientali l Coordinatore: due persone con funzioni di Capo Reparto che svolgono un ruolo di coordinamento e controllo delle attivit degli Addetti GPL Polivalenti, con compiti operativi relativi alla gestione del processo produttivo. degli Addetti GPL Polivalenti che svolgono operazioni di movimentazione (ricezione e spedizione) e imbottigliamento GPL; Addetto Polivalente alla Manutenzione che tenuto a condurre alcune attivit che senza dubbio possono avere diretta influenza sulla gestione degli effetti ambientali del sito quali: l'esecuzione dei controlli e dei lavori di manutenzione sia di tipo programmato che di pronto intervento, l'esecuzione delle lubrificazioni delle apparecchiature, l'effettuazione di smontaggi e sostituzioni di parti meccaniche e/o elettriche. 125 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Di seguito riportiamo l'Organigramma attuale della Raffineria con la parte integrata (evidenziata) relativa all'ex STAB. Per maggiori dettagli relativi all'Organigramma di Raffineria si rimanda all'Allegato 1 della Sezione Allegati della Dichiarazione Ambientale. 126 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS STRUTTURA E PROCESSO PRODUTTIVO Le attivit di esercizio dello stabilimento riguardano: 1. Ricevimento con rifornimento primario tramite: l gasdotto collegato con terminale marino l gasdotto collegato con la Raffineria l autobotti (ATB) con prodotto nazionalizzato l ferrocisterne (FFCC) nazionali e/o estere l gasdotto collegato con il Costiero Gas Livorno 2. Stoccaggio: stoccaggio nei serbatoi collegati ai terminali direttamente o tramite centrale di spinta; l stoccaggio temporaneo di bombole (piene in attesa di spedizione e vuote in attesa di riempimento). l 3. Imbottigliamento: l Prelievo dai serbatoi e tramite pompe, trasferimento del prodotto in apparecchiature per il riempimento di bombole di varia capacit. 4. Spedizione: Prelievo dai serbatoi con l'ausilio di pompe o compressori per la caricazione sui mezzi di trasporto stradale e ferroviario. Le bombole, una volta riempite, possono essere temporaneamente depositate o direttamente spedite. l Inoltre, nello stabilimento vengono svolte le seguenti attivit secondarie: l l l lavaggio esterno con acqua in un tunnel di lavaggio bombole nel reparto imbottigliamento; asciugatura; riverniciatura ove risulti necessario, presso la cabina di verniciatura posizionata nel Reparto Imbottigliamento. Precisiamo che nello stabilimento non vengono effettuate attivit di odorizzazione del GPL. Interfacce rifornimento/spedizione gpl Lo STAB, situato appena fuori il perimetro di Raffineria ed ha degli interscambi commerciali e non, sia con la Raffineria che con altre realt: In particolare lo Stabilimento si interfaccia con: l la Raffineria ENI Divisione R&M; l il Costiero Gas Livorno; l la Darsena Petroli Pontile 13; l terzi che gestiscono il trasporto via ferrocisterne e autobotti 127 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Di seguito riportiamo uno schema semplificato riassuntivo relativo agli interscambi commerciali. Interfaccia scarichi idrici Lo stabilimento non dispone di un impianto di trattamento degli scarichi idrici. I reflui vengono rilanciati all'impianto di depurazione dell'adiacente raffineria. Di seguito riportiamo uno schema semplificato riassuntivo relativo all'interfaccia degli scarichi idrici. Le acque ricevute dall'Hotel Mediterraneo e dalla Stazione di Servizio Agip Petroli vengono periodicamente analizzate come previsto dai relativi contratti per verificare il rispetto dei parametri analitici. 128 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS STATUS AUTORIZZATIVO, PRESCRIZIONI E PROCEDIMENTI APERTI Al fine di ottimizzare le modalit di gestione di un panorama di adempimenti/prescrizioni legislative in campo ambientale estremamente vasto e complesso, l'Organizzazione della Stabilimento ha strutturato al proprio interno prassi consolidate per garantire: la predisposizione della documentazione di supporto ed il puntuale rinnovo autorizzativo; l la massima disponibilit ai controlli degli Enti preposti (Provincia, Regione, ARPAT, ecc.); l il monitoraggio ed il continuo aggiornamento delle proprie attivit in relazione a modifiche delle pr scrizioni normative, grazie al supporto della Funzione GPL-SPPG. Grazie a tali procedure, attualmente non risultano procedimenti dell'autorit giudiziaria in materia ambientale aperti a carico di personale responsabile del l sito, n pendenze relative a richieste di risarcimento per danni connessi ad eventi ambientali causati dallo Stabilimento. Di seguito si riassume l'attuale Òstatus autorizzativoÓ dello Stabilimento, riportando, per ciascun ambito ambientale soggetto a prescrizioni specifiche applicabili al sito, la legislazione vigente in materia ed il riferimento alla documentazione (autorizzazione, denuncia, comunicazione, pratica istruttiva, ecc.) di competenza dello Stabilimento. Viene riportato inoltre, dove applicabile, il riferimento al DLgs 152/2006, nuovo Testo Unico Ambiente, ai fini di evidenziare il regime transitorio cui i siti produttivi, quali lo Stabilimento di Livorno, sono sottoposti nel passaggio a tale nuova legislazione. La documentazione disponibile presso gli Uffici delle competenti Funzioni dello Stabilimento. Esercizio dello Stabilimento I principali adempimenti che lo Stabilimento ha ottemperato per poter garantire l'esercizio del sito comprendono, per la particolare ubicazione del sito, anche adempimenti di carattere demaniale e riferiti alla tutela delle aree di interesse nazionale. Tutela della risorsa idrica Di seguito sono riportati gli atti principali che consentono alla Raffineria l'utilizzo della risorsa idrica e lo scarico dei reflui: 129 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Emissioni in atmosfera Per i due punti di emissioni convogliata, riconducibili al lavaggio e verniciatura bombole, lo Stabilimento soggetto alle prescrizioni previste per le emissioni che rientrano nell'Allegato 2 - Elenco delle attivit ad inquinamento atmosferico poco significativo, del DPR del 25/07/1991 e autorizzate ai sensi del DPR 203/1988. Mentre, per le diffuse risulta soggetto al DPCM 25/07/1991. Inoltre, in Stabilimento presente anche una caldaia da 95 kW, la cui gestione viene condotta conformente al DPR 412/1993. Tutela del suolo e del sottosuolo Con riferimento alla tutela del suolo e del sottosuolo, lo Stabilimento ha applicato il DM 471 del 25/10/1999, attuazione dell'art 17 del DLgs 22/1997 (Decreto Ronchi), finch entrambe le norme non sono state abrogate e sostituite dal DLgs 152/2006 (nuovo Testo Unico Ambiente), che nella Parte IV disciplina gli adempimenti concernenti la tutela del suolo e la gestione dei rifiuti. Tale Decreto, con riferimento in particolare al suolo, ha stabilito le modalit per la definizione, pianificazione e realizzazione del monitoraggio della qualit dei suoli sottostanti gli impianti industriali e delle necessarie attivit di messa in sicurezza e/o bonifica dei siti. Inoltre, il Decreto integra ed aggiorna quanto gi previsto in materia dalla normativa della Regione Toscana (LR 25/98 e successive Delibere Attuative). Il Decreto disciplina principalmente: 130 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS l l l i limiti di accettabilit della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione dei Siti; le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi dei campioni; i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei Siti inquinati, nonch la redazione dei relativi progetti. Rifiuti Le prassi attuate in Stabilimento per la gestione dei rifiuti sono definite in funzione dei riferimenti legislativi attualmente vigenti in materia. Tali riferimenti sono costituiti dalla Parte IV del DLgs 152/2006, che abroga e sostituisce il DLgs 22/1997 e dal DLgs 36/2003 attuato con DM 37/8/2005, relativamente ai criteri di ammissibilit dei rifiuti in discarica. I DM 145/1998 e 148/1998, attuativi del Decreto Ronchi (DLgs 22/1997), restano temporaneamente in vigore, in attesa dell'emanazione dei Decreti Attuativi del DLgs 152/2006. 131 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Trasporti di merci pericolose Lo Stabilimento soggetta, con riferimento al trasporto di merci pericolose, agli adempimenti previsti in regime ADR (trasporto di merci pericolose su strada) e in regime RID (trasporto di merci pericolose su ferrovia) 132 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sostanze pericolose Con il riferimento generico a sostanze pericolose, si vuole raggruppare tutta quell'area normativa che disciplina particolari tipologie di sostanze di natura particolare, quali amianto, oli contaminati da PCB/PCT, HCFC, CFC ed Halon, soggette, per ragioni di tutela dell'ambiente e della salute umana, a prescrizioni o scadenze riferite ai limiti di utilizzo. 133 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Rumore I principali adempimenti concernenti le emissioni acustiche possono essere sintetizzati in due categorie: l l Rumore negli ambienti di lavoro, relativamente alla tutela dei lavoratori dalle emissioni acustiche che superano i limiti previsti dalla normativa, nonch al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione; Rumore al perimetro, relativamente alle emissioni che lo Stabilimento genera all'esterno del perimetro di sito e che sono soggette al rispetto dei limiti notturni e diurni identificati con riferimento alla zonizzazione comunale. 134 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Grandi Rischi e Radiazioni Ionizzanti, Sicurezza Impiantistica, Prevenzione Incendi Con riferimento alle tematiche concernenti la Sicurezza, lo Stabilimento soggetto alla normativa sui Grandi Rischi, alla normativa sulla sicurezza impiantistica nonch a quella relativa alla prevenzione incendi ed alle radiazioni ionizzanti (essendo detentrice di n¡ 1 sorgente radioattiva sigillata). Di seguito sono elencati i principali adempimenti cui lo Stabilimento deve periodicamente sottostare per poter essere 135 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Elettromagnetismo I principali provvedimenti che lo Stabilimento ha adottato in tema di tutela dalle emissioni elettromagnetiche possono essere sintetizzati come segue: Eventi incidentali Tra i rischi connessi alle attivit dello Stabilimento, sono da ascrivere anche specifici eventi che possono causare impatti sull'ambiente circostante e/o violazioni dei limiti e delle prescrizioni legislative in materia. In tale ambito negli ultimi 3 anni non si registrato nessun evento incidentale. 136 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ASPETTI AMBIENTALI In Stabilimento, per l'individuazione e la valutazione degli Aspetti Ambientali sono state prese in considerazione tutte le attivit svolte nel sito, con particolare riferimento a: l l l Ricezione, stoccaggio, imbottigliamento e spedizione delle materie prime in ingresso e dei prodotti in uscita; esercizio degli Impianti di lavorazione e dei principali Impianti ausiliari dello Stabilimento; altre attivit dello Stabilimento correlate alle attivit legate ai servizi tecnici (Piccola Manutenzione, Ispezione/Collaudi e gestione Ditte Terze). Per ciascuna delle attivit definite come Òdi interesse ambientaleÓ, sono stati individuati ed analizzati gli Aspetti ambientali correlati. Tale analisi stata svolta con le modalit descritte nell'apposita Procedura Ambientale di Stabilimento ed ha interessato: l Aspetti ambientali ÒdirettiÓ, ovvero legati ad attivit l dello Stabilimento sotto il proprio diretto controllo gestionale; Aspetti ambientali ÒindirettiÓ, sui quali, a seguito delle proprie attivit, prodotti e servizi, lo Stabilimento pu non avere un controllo gestionale totale. Una volta individuati gli Aspetti ambientali ÒdirettiÓ ed ÒindirettiÓ nelle condizioni operative a regime (normali), anomale e di emergenza, legate ad eventi accidentali rilevanti, si proceduto, all'individuazione della loro ÒsignificativitÓ. La metodologia utilizzate per la determinazione della significativit degli aspetti ambientali in linea con quella applicata in tutti i siti dell'ENI certificati secondo gli standard della ISO 14001 e, quindi, risulta essere analoga a quella applicata presso la Raffineria di Livorno e descritta in Allegato 4 della Dichiarazione Ambientale. Di seguito si riporta una tabella di sintesi degli aspetti ambientali dello STAB che sono risultati significativi dalla valutazione. 137 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Significativit degli Aspetti/Impatti Ambientali dello StabilimentoGpl 138 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Gestione materie prime e prodotti finiti Nel processo produttivo in atto nello stabilimento utilizzato G.P.L., sia imbottigliato che sfuso, che costituito essenzialmente di Propano o di Miscela di Propano e Butano; le modalit di approvvigionamento sono: l l l l Raffineria mediante gasdotto diretto; Autobotti e ferrocisterne che scaricano la materia prima, soprattutto Propano, all'interno del sito presso apposite rampe di travaso; Navi che scaricano al terminale marino mediante gasdotto di collegamento con lo Stabilimento; Costiero Gas Livorno. La Miscela contenuta nelle bombole in genere costituita da: l l 70% butano; 30% propano. I serbatoi di stoccaggio del GPL previsti nella configurazione del rapporto di sicurezza sono 7, di tipo cilindrico e fondo sferico, adatto per la posa in tumuli, come di seguito indicato: l TK-01, del diametro di 4 m e della lunghezza totale di 34,9 m, per una capacit complessiva di 420 m3. l l l l l l TK-02, del diametro di 4 m e della lunghezza totale di 34,9 m, per una capacit complessiva di 420 m3. TK-03, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m3. TK-04, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m3. TK-05, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m3. TK-06, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m3. TK-07, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m3. La sommit del tumulo serbatoi formata da un terreno vegetale dello spessore di 20 cm contenuto da elementi di drenaggio prefabbricati di forma esagonale, in corrispondenza del fronte operativo dei serbatoi, sul lato dove fuoriescono le tubazioni incamiciata di fondo sono presenti i gruppi valvole e tubazioni, il tumulo contenuto su un lato da un muro di cemento armato. L'installazione dei serbatoi totalmente ricoperti con terra (ÒtumulatiÓ) stata scelta per assicurare una maggior sicurezza dello stabilimento stesso e delle aree limitrofe. [Fonte: file Bolla di Produzione.xls] 139 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS [Fonte: file Bolla di Produzione.xls] Dal marzo 2004 e fino al Settembre 2006, sono state sospese le attivit di imbottigliamento gpl in bombole e carico/scarico gpl a causa di un intervento di manutenzione straordinaria sul muro di contenimento del parco serbatoi tumulati (inviata comunicazione agli enti esterni prot. TECOP/C 14/04 del 13-04-2004). Il processo produttivo non comprende per sua natura particolari possibilit o necessit di recupero di materie prime. Le quantit in gioco essendo esigue per ogni singola bombola, rappresentano un valore poco significativo se rapportato alla produzione annuale e pertanto anche una possibile stima risulterebbe difficoltosa da condurre. Di seguito si riporta una tabella di sintesi delle altre materie, diverse dal Gpl, movimentate presso lo stabilimento: [Fonte: file Bolla di Produzione.xls] Consumi energetici Le modalit di approvvigionamento di energia per gli utilizzi di esercizio sono espresse in forma quantitativa nelle sottostanti tabelle che si riferiscono a: l l l l Consumo di gasolio utilizzato per la quasi totalit (95%) per il funzionamento dei carrelli elevatori e per il restante 5 % nel gruppo elettrogeno e per il sistema antincendio (n. 2 motopompe); Consumo di G.P.L. per uso riscaldamento e per utilizzo della mensa; Consumo d'energia elettrica dalla rete ENEL correlato prevalentemente al funzionamento di tutte le apparecchiature di esercizio. Consumo di Vapore fornito allo stabilimento dalla Raffineria mediante apposita tubazione ed utilizzato esclusivamente per riscaldare le acque di lavaggio bombole e utilizzo di Aerotermi su impianto di imbottigliamento. 140 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS k Si specifica, tuttavia, che i consumi di vapore indicati non derivano da quantificazione mediante contatori bens da un calcolo di bilancio di massa condotto dalla Raffineria [Fonte: file Scheda dati Ambientali.xls] Approvvigionamento ed utilizzo di risorsa idrica Consumi idrici L'Approvvigionamento idrico del sito garantito dall'acqua di un pozzo. Saltuariamente pu avvenire l'approvvigionamento dalla Raffineria che rifornisce l'acqua industriale utilizzata per le attivit di lavaggio bombole, per la verniciatura, per i sistemi di raffreddamento e antincendio. L'Acqua potabile utilizzata esclusivamente a scopi civili, viene prelevata dall'acquedotto comunale. Le quantit utilizzate negli ultimi anni delle acque potabili ed industriali/antincendio sono stati calcolati per quanto riguarda l'acqua industriale fornita dalla raffineria mediante bilanci di massa e dai contatori per le acque ad uso civile e per le acque prelevate dal pozzo. Consumi di Acqua [Fonte:file Scheda dati Ambientali.xls] Il maggior consumo di acqua da pozzo registrata nel 2006 dovuta alla gassificazione dei serbatoi di stoccaggio avvenuta nel Settembre 2006 per il riavvio delle attivit di Stabilimento. 141 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Scarichi idrici Le reti di flusso interno delle acque dello stabilimento sono cos suddivisibili: Acque oleose, derivanti da: l l sistemi di lavaggio delle bombole; cabine di verniciatura dell'Impianto Piccola Manutenzione Bombole; Queste acque vengono convogliate in una vasca di rilancio e inviate in raffineria. Acque bianche o meteoriche: Vengono convogliate in una vasca di accumulo ed inviate in una vasca di rilancio per l'invio in raffineria. Acque nere: Derivanti dagli usi civili della mensa aziendale , dei servizi palazzine uffici e di sala Imbottigliamento, convogliate in fosse biologiche e successivamente in un vasca di rilancio per l'invio in raffineria. Agli scarichi dello Stabilimento si sommano: l gli scarichi dell'adiacente Stazione di Servizio Agip e del Hotel Mediterraneo i cui punti di immissione avvengono nel lato Sud - Est dello Stabilimento. Di seguito si riportano i dati relativi alla quantit e alla qualit degli scarichi in ingresso allo STAB e in uscita verso la Raffineria. [Fonte:file Scheda dati Ambientali.xls] La maggior acqua scaricata nel 2006 dovuta al riavvio delle attivit di Stabilimento, le portate relative ad Hotel e Stazione di servizio sono calcolate a forfait, in quanto non esistono sistemi di misura. Relativamente alla qualit delle acque in ingresso alla STAB, di seguito riportiamo due tabelle con i principali inquinanti: 142 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Valore medio delle analisi relative ai campionamenti periodici. Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata al di sotto del limite di rilevabilit. Relativamente alla qualit delle acque in uscita verso la Raffineria, di seguito riportiamo una tabella con i principali inquinanti: Valore medio delle analisi relative ai campionamenti periodici Dalla verifica delle analisi relative al triennio sopra riportato si evince una concentrazione media degli inquinanti sempre molto al di sotto dei limiti autorizzati da convenzione interna Eni. 143 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Emissioni atmosferiche Analisi dei punti di emissione e loro classificazione In STAB sono presenti 2 punti di emissione che rientrano tra le attivit a ridotto inquinamento, essi sono: Sono presenti inoltre, i seguenti punti di emissione non soggetti ad autorizzazione: l l l l l l sfiati di punti di saldatura da interventi saltuari, a cura delle ditte terze, di attivit di manutenzione; aerazione della cucina aziendali e delle cappe mensa; aerazione sala pompe antincendio; aerazione naturale dell'officina meccanica; Gruppo elettrogeno Caldaia per riscaldamento I risultati delle analisi pi recenti sui punti di emissione 1 e 2 sono riportati nelle Tabelle seguenti: [Fonte:Controllo Emissioni Dicembre 2006] Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata al di sotto del limite di rivelabilit [Fonte:Controllo Emissioni Dicembre 2006 Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata al di sotto del limite di rivelabilit 144 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Dal marzo 2004 e fino al Settembre 2006, sono state sospese le attivit di imbottigliamento gpl in bombole e carico/scarico gpl a causa intervento manutenzione straordinario sul muro di contenimento del parco serbatoi tumulati, per cui sono state monitorate le emissioni alla ripresa delle attivit. Dai prospetti riepilogativi sopra riportati si evince che i parametri delle emissioni sono largamente conformi alla normativa vigente. Emissioni diffuse Le emissioni diffuse che interessano lo stabilimento sono riassumibili negli odori, polveri e vapori. Le principali fonti sono ascrivibili alle attivit di imbottigliamento, lavaggio bombole e alle attivit presso le rampe di carico ATB e FC. Le quantit in gioco sono comunque limitate dal momento che si pu stimare per le rampe di carico una quantit di GPL diffusa nell'anno pari a ca. 2 litri/giorno in fase liquida, ovvero 0,6 mc/giorno in fase gassosa essendo: l l n. operazioni di automezzi carico/scarico al giorno: 20 nei periodi di punta; quantit di emissione diffusa di GPL in fase liquida (contenuta tra gli accoppiamenti flangiati del mezzo e del braccio di carico): 100 cc per operazione. Anche la fase di imbottigliamento provoca delle limitate emissioni diffuse di GPL durante il distacco della pinza a riempimento effettuato. Dati approssimativamente 6000 operazioni di distacco pinza al giorno (nei periodi di punta) e 0,1 cc di GPL diffuso per ogni distacco, si possono ipotizzare 600 cc di GPL in fase liquida emessi giornalmente. Gestione dei rifiuti Lo Stabilimento produce sia rifiuti pericolosi che non pericolosi gestiti in regime di deposito temporaneo. Tali rifiuti sono stati classificati ai sensi del Decreto 22/97 ÒRonchiÓ cos come modificato dal D.Lgs. 152/06. I rifiuti prodotti dallo Stabilimento nel trienni 2004 2006 sono riportati nelle tabelle seguenti divisi per tipologia ed in funzione dello smaltimento: [Fonte:File ÒScheda dati ambientaliÓ] Il notevole incremento di rifiuti prodotti nel 2006 imputabile allo smaltimento delle acque di falda, provenienti dall'area dismessa dell'ex deposito carburanti AgipPetroli (SIN), sito all'interno dello STAB, in prossimit del confine Nord con la Strada di Grande Comunicazione Firenze Pisa Livorno, come evidenziato nella successiva tabella. 145 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Protezione del suolo/sottosuolo e della falda In data 14/06/00, a fronte delle alterazioni qualitative delle matrici ambientali riscontrate in fase di indagine (novembre 1999), STAB ha comunicato agli Enti preposti l'intenzione di attivare di propria iniziativa le procedure previste per gli inquinamenti preesistenti di cui al comma 6 dell'art. 9 del D.M. 471/99, e ha quindi provveduto a garantire la messa in sicurezza di emergenza del sito. svolte e completate sul Sito, secondo i criteri definiti dal D.Lgs.152/06 e successivamente di presentare il Progetto Operativo di Bonifica o di Messa in Sicurezza Operativa o Permanente e che, a tale scopo, intendeva procedere alla rimodulazione degli obiettivi di bonifica delle aree di Raffineria di Livorno e STAP e, unitamente a queste, anche dell'area dell'Ex Deint AgipPetroli e Stabilimento GPL. L'iter tecnico/amministrativo previsto dal D.M. 471/99 dello STAB stato portato avanti in maniera indipendente fino alla convocazione della Conferenza di Servizi per il Sito di Interesse Nazionale di Livorno del 19 luglio 2006. In tale occasione ENI, con nota RAFLIDIR 61/51/FM del 14 luglio 2006, comunicava la sua intenzione di presentare un documento di Analisi di Rischio redatto sulla base delle attivit di caratterizzazione Per ulteriori approfondimenti in merito si rimanda a quanto riportato nella Sezione 3.8 della Dichiarazione Ambientale della Raffineria. Ad integrazione dei dati in essa contenuti si riportano di seguito la mappa dei piezometri presenti nell'area dello STAB ed i risultati dell'ultima campagna di analisi idro-chimiche sulle acque di falda 146 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Mappa Piezometri 147 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Risultati delle campagne di analisi idro-chimiche sulle acque di falda 148 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Emissioni acustiche Per quanto riguarda le emissioni di rumore all'esterno, lo stabilimento ricade all'interno del perimetro del Comune di Collesalvetti. Il Comune nel corso del 2005 ha modificato la classificazione dell'area sulla quale ricade lo Stabilimento, portandola ad area prevalentemente industriale (classe V), per cui valgono i limiti di emissione di 70 dbA diurni e 60 dbA notturni di cui alla tabella C del DPCM 14.11.1997. La Stabilimento ha provveduto ad effettuare una campagna di misura delle emissioni sonore verso l'esterno nel Settembre 2002 (Societ Ambiente s.c.r.l.). La campagna si svolta seguendo le modalit, la strumentazione e le metodologie analitiche previste dalla legislazione vigente, come si evince dalla relazione dettagliata c/o lo Stabilimento. Esaminando tutti i rilievi effettuati risulta che l'attivit non supera i limiti fissati relativi al periodo diurno. Precisiamo che dal 2002, anno in cui stata effettuata l'ultima campagna di monitoraggio, non sono sopravvenute modifiche impiantistiche e non si sono avute modifiche delle emissioni acustiche. Si ricorda che l'azienda svolge la propria attivit esclusivamente durante il periodo diurno e pi precisamente dalle ore 7,30 alle ore 17,30. Lo Stabilimento, consapevole delle date di phase out e delle eventuali dismissioni anticipate in vista della completa eliminazione di tali sostanze, ex art 5, Reg UE n 2037 del 29/06/2000, effettua annualmente, i controlli delle fughe su tali apparecchiature (art 4 DPR 147/2006). PCB/PCT Sono presenti in sito due trasformatori (Trafo 1 e Trafo 2), attualmente disattivati ed in attesa di smaltimento secondo procedure di legge, entrambi contenenti olio dielettrico con quantit di PCB minore di 10 mg/kg. Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti E' presente in Stabilimento una nuova cabina di trasformazione MT/BT, localizzata nell'area est dello Stabilimento in prossimit degli spogliatoi operai. In Stabilimento presente n 1 sorgente di Cesio 137 da 185 MBq, utilizzata per il controllo del livello di riempimento minimo e massimo delle bombole GPL, per la quale presente il Decreto Prefettizio n 778/05/PROTCIV del 28/10/2005 che rilascia apposito Nulla Osta di autorizzazione alla detenzione ed all'utilizzo. Sostanze pericolose Amianto Presso lo Stabilimento Gpl non risulta presenza di amianto. Gas lesivi allo strato dell'ozono (CFC, Halon, HCFC) In Stabilimento sono presenti 3 gruppi armadi condizionatori contenente HCFC (gas R22), per una quantit totale di 20 kg circa, sono presenti inoltre 19 condizionatori tra split e monoblocchi. 149 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE Nella tabella e nel grafico seguenti riportato l'andamento delle spese ambientali contabilizzate dallo Stabilimento relativamente agli ultimi tre anni. [Fonte: Budget - SAP area sitam 1] Le spese ambientali sopra riportate provengono dal consuntivo estratto da SAP. 150 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS Sulla base dei Programmi di Miglioramento Ambientale dello Stabilimento relativi agli anni 2004 - 2007, possibile sintetizzare gli interventi, conclusi e in corso, suddivisi per comparto ambientale di interesse: [Fonte: PMA 2004-2007] Per quanto riguarda gli interventi a carattere ambientale per il prossimo triennio 2007-2010 non sono al momento quantificabili e comunque confluiranno negli interventi ambientali della Raffineria e saranno riportati nel prossimo Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale previsto nell'anno 2008. 151 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS INFORMAZIONI RELATIVE AL VERIFICATORE Il Verificatore Ambientale Accreditato che ha Convalidato la presente Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento CE n. 761/01 in data 3 ottobre 2007 Det Norske Veritas (DNV) Italia - Centro Direzionale Colleoni, Viale Colleoni 9 - Palazzo Sirio - 20041 Agrate Brianza, Milano. DNV Italia iscritta all'albo nazionale dei verificatori accreditati EMAS (data di accreditamento 19 aprile 1999) con il numero I-V-0003. 152 ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS - CARTA UTILIZZATA: Copertina - Patinata opaca gr. 350 Interni - Riciclata Ricarta gr. 120 - TIPOGRAFIA: Menegazzo s.r.l. - Lucca - FOTO Studio Idea (Livorno) Eni S.p.A. - Divisione Refining & Marketing Raffineria di Livorno Via Aurelia, 7 - 57017 Stagno (LI)