Politica 04-10 politica 31-05-2005 15:22 Pagina 6 Il sogno della qualità ….. …..e il risveglio nella realtà Il piccolo mondo dello shiatsu e delle DBN incontra le regole sociali e… rischia di arroccarsi, spaventato, in difesa del passato Qualità significa capacità di soddisfare esigenze, di tipo morale e materiale, sociale ed economico, opportunamente identificate e tradotte in determinati requisiti concreti e misurabili. ….. Accanto alla classica domanda di qualità economica ……si è andata affermando una domanda di nuove e più ampie forme di qualità, intese alla soddisfazione di una più vasta gamma di bisogni espressi da un più ampio contesto di parti interessate che possono essere, a buon diritto, riassunte nel termine qualità sociale. Ciò ha fatto si che il sistema di parte terza della valutazione di conformità sia, oggi, chiamato, non più e soltanto come in passato, a costituire uno strumento di regolazione degli scambi economici, ma anche e soprattutto a contribuire al miglioramento della “qualità della vita”, nel senso più completo e pregnante del termine…. di Claudio Parolin difficile capire se la pretesa da parte di un elenco di associazioni del mondo dello shiatsu e delle DBN di autoattribuirsi la qualità sulla base di un criterio di anzianità (io esisto da tanti anni) o di mutuo riconoscimento (io riconosco te che riconosci me) risulti più ridicola o penosa. Le diatribe sull’essenza della qualità, dibattito che ha animato le pagine di pensatori, filosofi e poeti da qualche secolo a questa parte, con ottimi (forse) risultati in termini di produzione letteraria ma scarso successo sul piano dei risultati concreti, non ci aiutano. Per parlar di cose concrete è forse più utile analizzare i criteri con cui la società identifica o tenta di identificare parametri di qualità, certamente privi di valore assoluto, ma utili per orientare alla qualità o per lo meno per isolare la non-qualità. (box 1) È 6 scuola ha la qualità perché ha più allievi, no ha più allievi proprio perché è più facile, cioè non ha la qualità” ecc. La definizione di Qualità riportata nel box 1, fornita dal Sincert (l’ente di certificazione della Qualità più autorevole a livello nazionale) può costituire un inizio produttivo, perché introduce l’esigenza di “requisiti concreti e misurabili”, permettendo così di bypassare l’inutilità di diatribe del tipo “io sono più bravo di te perché lo dico io” o “questa Possono esserci utili anche le regole per gli accreditamenti degli Enti di Formazione adottati universalmente dalle Regioni per selezionare le scuole in grado di operare e quelle meritevoli di assegnazione di fondi. Analizziamo i parametri adottati: a) le relazioni sociali sul territorio Le scuole di shiatsu e, a ruota, quelle che operano nel mondo delle DBN, sono nate e cresciute in modo del tutto 31-05-2005 15:22 Pagina 7 originale e felicemente anomalo; non sono nate per rispondere ad una esigenza economico/sociale espressa sul territorio ma, rovesciando il processo, si può dire che abbiano generato una domanda estesa sul territorio. Mi spiego: il bisogno di elettricisti o di operatori socio-sanitari può essere desunto da una analisi della popolazione, delle attività economiche, delle imprese operanti sul territorio. Gli allievi, i praticanti, i professionisti shiatsu al contrario sono storicamente sorti da una esigenza personale di conoscere e capire, fare esperienze nuove e ricche, vivere meglio, evolvere e hanno generato una domanda di servizi (trattamenti e corsi) che non esisteva né era prevedibile. Oggi questa realtà straordinaria deve fare i conti con le realtà ordinarie per cui la capacità di muoversi sul territorio, creare relazioni con gli enti locali, le imprese, il mondo del lavoro, l’associazionismo ecc. per preventivare e pianificare il bisogno formativo in relazione ai possibili sbocchi occupazionali già esistenti o generabili nel futuro può diventare uno dei parametri di qualità; Ciò può evitarci di degenerare in un carrozzone parassitario come gli enti di formazione nel mondo dell’estetica che formano ogni anno 36.000 estetiste che all’80% resteranno disoccupate. Resta una dimensione di ricerca ed evoluzione nei nuovi praticanti shiatsu ma è strettamente intrecciata alla aspettativa di possibile attività professionale (unica o integrativa a quella preesistente) che diventa sempre più motore principale per la scelta di imparare lo shiatsu. Per inciso, ciò non impedisce alle scuole di appassionare e motivare ad una ricerca evolutiva ma questa è un’altra storia. b) l’abbandono scolastico Le percentuali di abbandono (percentuale di allievi che raggiungono il diploma rispetto agli allievi iscritti inizialmente) sono sicuramente meno probanti nei nostri corsi rispetto alla formazione rivolta a giovani in cerca di occupazione o adulti disoccupati, per la presenza nel mondo dello shiatsu di motivazioni di “interesse evolutivo” e per il peso giocato da una netta prevalenza di persone già occupate; resta però un interessante termometro del livello di coinvolgimento e motivazione che i gruppi-classe raggiungono e quindi della validità della scuola. c) gli esiti occupazionali Se la formazione ha lo scopo di generare operatori professionali, cioè operatori in grado di avere successo sociale, cioè in parole povere di vivere di shiatsu, il dato di quanti raggiungono a 6 mesi dal diploma, un anno o più anni l’obiettivo è estremamente significativo. Nel nostro caso i dati interessanti posso essere definiti a vari livelli: - quanti vivono solo di shiatsu (operatori a tempo pieno) - quanti vivono grazie un’altra occupazione in altro settore integrando con lo shiatsu (operatori part time) - quanti praticano lo shiatsu professio- CONVEGNO L’integrazione delle discipline bionaturali per un futuro APPROCCIO ALLA SALUTE Shiatsu Do 33 . 04-10 politica Domenica 11 Settembre 2005 - ore 14.30 sala SINFONIA Business Club - Pad. 36° piano 7 Politica 04-10 politica 31-05-2005 15:22 Pagina 8 nalmente integrando con altre attività affini (tipo yoga o arti marziali, oppure estetista, fisioterapista ecc.) - quanti praticano a livello amatoriale (gratuitamente) per prepararsi alla professione futura o come passione perché già occupati in modo soddisfacente in altri settori. Si tratta in definitiva di parametri che possono fornire una conoscenza sicuramente non assoluta e oggettiva, ma certamente più attendibile e obiettiva della Qualità di una scuola. Emerge in questo modo una idea di Qualità che nasce come confronto dei costi e dei benefici; costi in termini umani e sociali (soldi, tempo, impegno, dissidi familiari, minor impegno nel lavoro ordinario, gratificazioni o delusioni ecc.) e benefici (benessere personale, evoluzione complessiva, servizi gratuiti ai settori deboli nel tirocinio, produzione di benessere sociale, reddito addizionale, incremento del PIL ecc.). Una seria ricerca e raccolta di dati su questi parametri non è mai stata fatta, o quantomeno pubblicata (a parte quella pubblicata su queste pagine - Shiatsu Do, n° 31), per il timore delle scuole tradizionali a fornire i propri dati anche a un ente terzo. Ma come si può ragionare sulla Qualità, sulla capacità di una scuola di rispondere alle esigenze di allievi, utenti, società senza questi dati. Per evitare grosse (e spiacevoli) sorprese forse è ora che si apra un confronto libero, dati oggettivi alla mano, su questi parametri perché è su ciò che le istituzioni misureranno la nostra Qualità, non sulla lunghezza della barba del capostipite. Oltre ovviamente sulla struttura organizzativa e gestionale, sulla solidità finanziaria, sulle risorse umane disponibili, sul rispetto delle norme di sicurezza ecc. 8 Le 1200 ore di formazione In questo quadro si inserisce la questione dell’aumento del monte ore. In un recente incontro a livello politico una esponente del CNA (artigiani) auspicava il diploma universitario triennale per nuovi settori professionali, tra cui i parrucchieri. Una laurea triennale, 16 anni di studio (escludendo la scuola materna) per accorciare i capelli con maestria, ma… Quanto costa un anno di università all’individuo e alla famiglia tra tasse, testi, trasporti ecc.? E alla collettività, visto che le tasse universitarie coprono in media il 15% dei costi dell’ateneo? E in termini di ritardato ingresso nel mondo produttivo? E tutti i servizi per dare alloggio, trasporti, comu- nicazioni? E i costi sociali del protrarsi di una situazione di dipendenza economica, di mancanza di autonomia con tutti i risvolti personali e familiari conseguenti? Ha senso imporre all’individuo, alle famiglie e alla collettività un tale onere se i tre anni di formazione non sono realmente indispensabili? Non prevalgono forse altre valutazioni, quali il bisogno dell’università di finanziarsi, o dei governanti per parcheggiare i disoccupati studenti rinviandone l’accesso alla condizione di disoccupati lavoratori, o altre ancora comunque estranee alla qualità della formazione? Considerazioni analoghe si possono fare per la proposta avanzata (inserita Cultura dal vero in PILLOLE Osservando la realta`, leggendo i giornali, guardando la televisione, ascoltando la radio, nelle pieghe dei discorsi sentiti al bar o sullautobus, si possono cogliere mille spunti di assurdita` quotidiana della nostra civilta`, della societa` patologica. La scienza scopre, anzi dimostra !? che la natura e` naturale, la tecnologia inventa una nuova astrusa complicazione, entra in produzione un eccezionale farmaco inutile…. pillole quotidiane di scientifica ovvieta`, celata violenza, assurda inutilita`, affascinanti controsensi che sono diventati parte integrante della nostra vita consueta. Locchio scorre e lorecchio ascolta la notizia ma la mente non coglie lassurdita`, la violenza, lironia del fatto perche´ bombardata da miliardi di stimoli e fatti di ordinaria follia. Shiatsu Do nellintento di risvegliare la nostra naturale capacita` di riconoscere lovvio e lassurdo, riportera` su ogni numero alcune notizie, integralmente e senza commento, evidenziate graficamente in un riquadro colorato e connotate da un titoletto che le colloca in una specifica tipologia di demenza. Ci piacerebbe che i lettori prendessero parte al gioco, segnalandoci notiziole degne di entrare nella galleria, o esprimendo pareri. 31-05-2005 15:22 Pagina 9 nel PDL Lucchese e fatta propria dalla maggioranza del mondo dello shiatsu) di portare ad un minimo di 1200 ore l’obbligo formativo per l’operatore shiatsu. Lo shiatsu ha conosciuto il successo e si è diffuso nel tessuto sociale attraverso la pratica amatoriale e l’impegno di generazioni di operatori formati con corsi di 300-400 ore; solo negli ultimi anni il curriculum delle scuole si è uniformato su livelli di 600-700 ore; improvvisamente diventano indispensabili “minimo” 1200 ore. Stiamo entrando nella spirale perversa in cui ha perso l’orientamento (e il senso della misura) la scuola pubblica. Più il monte ore è abbondante, meno diventa importante ottimizzare metodo e contenuti, più l’insegnamento si svuota e si trascina stancamente, meno lo studente esce preparato. Ma ciò crea la necessità di un nuovo aumento del monte ore per tappare i buchi formativi e il circolo vizioso si ripete più e più volte fino a demotivare definitivamente docenti e studenti, i primi perché le esperienze e i contenuti realmente utili sono annegati in un mare di accessori e complementi con pari dignità ma scarsa utilità, i secondi perché sfiniti da una marea di materie e nozioni con scarsa o nulla attinenza con la futura professione. L’analisi dei curricula universitari vigenti costituisce un ottimo addestramento per quanti vogliono imparare ad uccidere passione, coinvolgimento e impegno in un giovane volonteroso (e in un docente impegnato). Pillole COME COMPLICASI LA VITA Lequilibrio decolla Vertigini e capogiri? Si possono combattere con i simulatori di volo usati da piloti e astronauti. Il singolare trattamento, adottato da medici londinesi migliorerebbe gli imput visivi e sensoriali che contribuiscono al mantenimento dellequilibrio, aiutando a superare il cattivo funzionamento dellorgano dellequilibrio, il sistema vestibolare che si trova nellorecchio. In due mesi 8 sedute nei soggetti trattati si sono dimezzati frequenza e intensita` dei disturbi. L’eutanasia delle scuole e del fenomeno sociale. Non è necessario essere profeti per sapere cosa succederà; attualmente lo studente tipo delle scuole di shiatsu e DBN è una persona che lavora 8 ore al giorno, che ha famiglia e altri impegni sociali; molti, e particolarmente quelli impegnati nel settore sanitario, hanno turni che li impegnano anche nei w.e. o negozi/studi/ambulatori aperti al sabato o alla sera fino a tardi. Ciascuno di loro fatica a ritagliarsi le 20-30 ore mensili per seguire con profitto i corsi; le 1200 ore in tre anni raddoppieranno le ore mensili di impegno tagliando fuori la maggioranza degli attuali partecipanti ai corsi che non potranno permettersi né l’impegno temporale, né l’impegno economico Pillole PIÙ SEMPLICE DI COSÌ Gli esercizi giusti per riconquistare lequilibrio Semplici esercizi per alcuni minuti al giorno possono aiutare a sconfiggere le vertigini. A metterlo in luce e` uno studio dellUniversita` inglese di Southampton,cui hanno partecipato 170 adulti che soffrivano di vertigini da piu` di 2 mesi:87 sono trattati convenzionalmente mentre 83 hanno ricevuto informazioni e un opuscolo da parte di un operatore sanitario, che li ha istruiti ad eseguire due volte al giorno particolari esercizi:muovere il capo da un lato allaltro e dallalto in basso, prima con gli occhi chiusi, poi aperti, poi focalizzati su un oggetto. Da seduti, in piedi e durante il cammino. Tra i pazienti che hanno eseguito gli esercizi, i due terzi sono nettamente migliorati, nel gruppo trattato convenzionalmente, solo un terzo. Shiatsu Do 33 04-10 politica 9 Politica 04-10 politica 31-05-2005 15:22 Pagina 10 (che presumibilmente raddoppierà salvo sovvenzioni pubbliche difficilmente ipotizzabili). L’esperienza preoccupante delle scuole di naturopatia che hanno introdotto curricula di 1500-1800 ore e delle scuole di shiatsu nella vicina Svizzera che ha recentemente portato da 700 a 1000 ore la formazione per la professione, ci porta a pronosticare con sicurezza un calo superiore al 50-60% degli allievi nei corsi (che si sommerebbe al consistente calo già registrato quest’anno dovuto alle difficoltà economiche generali) con una inevitabile grave crisi per la maggioranza degli enti formativi, in particolare per quelli più recenti e meno strutturati. Il catenaccio dei tre anni Una alternativa interessante potrebbe nascere dalla crescita della formazione a tempo pieno, visto che il riconoscimento della figura professionale e l’appetibilità di un merca- to consolidato potrebbe motivare le famiglie a sostenere il ciclo di studi di giovani in cerca di futura occupazione, ma il catenaccio imposto dalle organizzazioni più retrive con la regola dei tre anni minimi senza distinguere tra formazione part time e formazione a tempo pieno è destinata (se prevale) a distruggere anche questa possibilità. Se 1200 ore minime su tre anni minimi significano 40 ore al mese e rischiano di essere troppe per chi frequenta la sera e nei fine settimana, le stesse 40 ore al mese sono improponibili in una formazione a tempo pieno (su 5-6 giorni di scuola settimanali significherebbero non più di 2 ore al giorno); si tratterebbe di obbligare i giovani in formazione a mordere il freno (inutilmente) per tre anni frequentando la scuola due ore al giorno o due giorni alla settimana, oppure di fare una scuola a tempo pieno seria a 5 o 6 ore al giorno per 5 o 6 giorni alla settimana, realizzando così in 3 anni dalle 3.000 alle 4.500 ore. Ma chi farebbe tutte quelle ore per ottenere un pezzo di carta identico a quello che nella formazione serale o festiva si ottiene con un terzo delle ore? Con l’introduzione di 1200 ore in tre anni si distrugge la scuola part time e si soffoca sul nascere la scuola a tempo pieno, negando un futuro allo shiatsu e alle altre DBN e, quel che è peggio, distruggendo quel fenomeno sociale che tanti benefici in termini di benessere e occupazione ha generato in Italia e che si alimenta con la pratica diffusa e capillare di migliaia di praticanti apprendisti e diplomati. 10 Si è sempre fatto così… La fragile motivazione del “si è sempre fatto così..” portata da scuole che non hanno alcuna esperienza di formazione a tempo pieno maschera in realtà la paura del nuovo e la volontà di tutelare interessi corporativi incapaci di adeguarsi ai nuovi tempi, anche a costo di creare le condizioni di un declino dello shiatsu e di un mancato sviluppo del nuovo settore delle DBN. Aumentare il monte ore? Potrebbe essere ragionevolmente utile, sia per consolidare nella tecnica, sia per ampliare la dimensione culturale, sia per integrare con materie di base e trasversali estranee allo shiatsu ma utili alla persona, al cittadino, al professionista (informatica, diritto del lavoro, marketing ecc.). Ma questo può e deve avvenire con gradualità, anno dopo anno, attraverso puntuali verifiche che il maggior impegno imposto all’allievo si traduca in reali maggiori competenze e abilità che ripaghino concretamente con maggiori gratificazioni professionali e maggior utilità sociali lo sforzo e i costi individuali e collettivi. Le conclusioni con una proposta di piattaforma politica sul prossimo numero. La prima parte è stata pubblicata sul numero 32 di “Shiatsu Do”