Rovereto 34 giovedì 14 febbraio 2013 SOLIDARIETÀ l'Adige «La decisione del Papa non mi meraviglia, segno della sua grandezza» «Non me l’aspettavo, ma devo dire che non mi meraviglia la notizia delle dimissioni di Papa Benedetto XVI. È frutto dell’amore che nutre per la Chiesa, un atto di coraggio, umiltà e grande responsabilità». Il decano di Rovereto, don Sergio Nicolli (nella foto) commenta così la notizia che lunedì mattina ha scosso la Chiesa. «È un problema È una sperimentazione e verrà alimentato da enti, privati e associazioni nuovo di questo tempo il fatto che le persone anziane, anche se rimangono senza forze, riescono a vivere a lungo. Evidentemente lui ha temuto per un vuoto nel governo della Chiesa, e mentre papa Giovanni Paolo II sentiva che non sarebbe andato avanti per molto tempo, Benedetto XVI ha preferito farsi da parte. E sono convinto che non lo vedremo più, si ritirerà in convento a pregare». Per il decano di Rovereto il gesto di Ratzinger ha dato «la misura della sua grandezza, della grande capacità di leggere i tempi che ha sempre dimostrato anche centrando nelle sue encicliche i probemi di oggi. Nelle sue parole non c’è solo filosofia». L.Pi. Un fondo per le persone in difficoltà Da domenica il decanato comincia la raccolta LUISA PIZZINI [email protected] Un contributo economico, spesso, è determinante per superare i momenti più critici e serve a rimettersi in carreggiata. Ma a volte non basta. Infatti il denaro non è l’unico aiuto concreto messo in campo dalle forze del decanato di Rovereto e dalla Caritas: alle persone ed alle famiglie in difficoltà viene offerto anche il sostegno di persone competenti per rimettere in sesto il bilancio famigliare ed aiutare a È destinato a chi è stato messo in ginocchio dalla crisi, come chi ha perso il lavoro o gli anziani con la pensione minima risollevare chi è stato messo in ginocchio dalla crisi. Quel che è stato presentato ieri mattina negli spazi della Beata Giovanna non è un’idea o un buon proposito per il futuro, ma un’iniziativa concreta che prende il via proprio in questi giorni. Ed essendo una proposta elaborata nell’ambito del Consigli pastorali del decanato di Rovereto, che l’hanno approvata nel corso dell’autunno, non è un caso che cominci di pari passo con il tempo di quaresima. Dalla prima domenica del tempo che la Chiesa dedica alla preparazione alla Pasqua in ciascuna chiesa della città i parroci illustreranno il «fondo straordinario di solidarietà a sostegno di persone e famiglie in difficoltà». Si tratta di un «gruzzoletto» - come lo ha definito il decano, don Sergio Nicolli - «che si alimenterà grazie alla solidarietà delle persone, delle associazioni e degli enti pubblici e privati», insomma di tutti coloro che si metteranno una mano sul cuore e contribuiranno per quanto possibile alla causa. Lo potranno fare direttamente nella propria parrocchia, specificando la destinazione o utilizzando le buste che verranno messe a disposizione, presentandosi sede della Beata Giovanna (ogni giovedì dalle 16.30 alle 18.30) oppure con bonifico bancario sul conto aperto alla Cassa Rurale di Rovereto (Iban IT72 S082 1020 8000 0000 0139 434). «Certo, corriamo il rischio che la sperimentazione fallisca ma io credo nella sensibilità delle persone in questi casi» ha commentato don Nicolli. Il progetto, varato dal Consiglio pastorale decanale e portato avanti da un’apposita commissione, è nato di comune accordo con la Caritas diocesana e decanale. «Quelle raccolte dal decanato sono le stesse esigenze che abbiamo notato anche noi da alcuni anni a questa parte» raccontava ieri Lorenza Azzolini (nella foto con don Nicolli e Graziano Manica), segretaria della Caritas decanale. «C’è stato un aumento delle richieste d’aiuto soprattutto a causa della perdita di lavoro e della fine del sostegno garantito dalla cassa integrazione, per esempio. Ma anche per spese importanti quali la cauzione di tre mesi d’affitto per chi cambia casa, magari proprio in cerca di un’appartamento più piccolo e meno costoso». Sono situazioni come queste, o come quelle degli anziani che con la pensione minima non riescono a pagare nemmeno le bollette, quelle che potranno ricevere un sostegno dal fondo. Ma la selezione delle persone che potranno beneficiarne e le modalità con le quali i soldi verranno redistribuiti sono regolate da precisi criteri. «Innanzitutto - spiegava ieri Graziano Manica, coordinatore del comitato di gestione del fondo - il sostegno è destinato a chi risiede nell’area del decanato di Rovereto da almeno un anno. Il contributo, Il materiale Da domenica, la prima domenica di quaresima, nelle chiese roveretane sarà possibile trovare gli opuscoli che spiegano l’iniziativa e forniscono tutti i riferimenti per contribuire al fondo straordinario di solidarietà. Gli stessi volantini si troveranno anche nei negozi e in molti spazi pubblici della città. In chiesa saranno accompagnati anche da una lettera di spiegazioni e da una preghiera proposta dai sacerdoti della città. L’INIZIATIVA Un opuscolo per aiutare a far quadrare i conti in casa Nasce da Rovereto e sarà distribuito in tutto il Trentino Bilancio famigliare, il vademecum Il progetto è nato in sintonia con la Caritas che ha rilevato un cospicuo aumento delle richieste d’aiuto fino ad un massimo di 600 euro a fondo perduto, andrà a supportare chi già opera in prima linea ossia chi accede al credito solidale o ai punti di ascolto delle parrocchie. Le situazioni particolarmente complesse però verranno gestite direttamente dal comitato. Il denaro non verrà erogato direttamente, ma coprirà spese urgenti e fondamentali per la gestione del quotidiano. Verrà data la priorità a chi ha perso il lavoro negli ultimi 36 mesi o chi ha esaurito la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali». Il libricino sarà tradotto in quattro lingue e reso più comprensibile dalle illustrazioni di Fabio Vettori e delle sue «formichine» In appendice un glossario Il fondo straordinario di solidarietà che metterà alla prova la generosità dei roveretani non parte da zero. Una somma è già stata raccolta dalla Cassa rurale di Rovereto, che quest’anno ha messo in «vendita» le agende ed i calendari con i quali solitamente omaggia i suoi clienti al prezzo simbolico di un euro. In questo modo sono stati raccolti oltre 1.700 euro. Il denaro accantonato in questo fondo aiuterà a risollevare molte situazioni critiche, ma il gesto del dono vuole essere anche Il personaggio | Cibo, chiacchiere, filosofia e bagno di folla per l’evento culinario ospitato in Corso Bettini Marchesi star al Mart: «È la prima volta che cucino in un museo» G2080102 C’è una prima volta anche per il grande cuoco (guai a chiamarlo chef!) Gualtiero Marchesi: cucinare in un museo d’arte. È accaduto ieri sera al Mart dove quaranta fortunati e molto previdenti (ma moltissimi altri erano in lista di attesa) si sono accaparrati i posti ed hanno potuto partecipare a «Mart Cooking - chef stellati al Mart», lo show evento abbinato all’evento culturale «Progetto Cibo. La forme del gusto». Irriverente, sagace, disponibile, sempre interessante, il re della cucina italiana Gualtiero Marchesi ha raccontato di come gli nasce l’idea di un piatto, di quanto sia importante la semplicità e di come ci voglia moltissima dedizione per diventare cuoco, «o cuciniere, o come volete chiamarmi». Per Marchesi la cucina è come la musica, «ci vuole davvero tanto lavoro solo per diventare un bravo esecutore», figurarsi poi per arrivare ad essere un «bravo compositore». Per gli ospiti del Mart ha preparato, con l’aiuto del suo cuoco, un mandorlato con il gorgonzola, sublime abbinamento in cui il dolce ed il piccante traggono forza a vicenda. A chi gli chiede cosa pensi della grande attenzione che la tivù riserva alla cucina, risponde con un laconico: «La chiamano cucina, adesso?». E interrogato su qual è il piatto che lo entusiasma di più, risponde con candida e irriverente consapevolezza: «Quello che non ho ancora inventato». Un momento conviviale ricco di spunti e di rimandi filosofici («Sono kierkegaardiano, per me l’etica è estetica») e che proseguirà per altri otto appuntamenti: i posti a tavola sono già esauriti, ma è ancora possibile comunque partecipare alla parte divulgativa. Info sul sito del Mart. A condurre la serata di ieri, Nereo Pederzolli. B.G. educativo. Per chi dà e per chi riceve. Come spiegano infatti i sacerdoti del decanato nella lettere a nella preghiera che accompagnano il volantino dell’iniziativa, uno degli obiettivi è quello di «diffondere la cultura della solidarietà» e «sollecitare in tutti uno stile di vita più sobrio». Don Sergio Nicolli, decano della città, lo ha ricordato anche ieri: «Non intendiamo soltanto raccogliere e distribuire denaro, ma vogliamo educare le persone alla solidarietà. Quel che possediamo non ci appartiene in maniera dispotica, è di tutti. Ci piacerebbe anche recuperare punti sul consumismo dilagante degli ultimi anni perché spesso consumiamo cose che non sono strettamente indispensabili». Alle parole di don Sergio si affianca il lavoro che viene portato avanti dal CedAS, il centro ascolto del decanato, e dalla neonata commissione di gestione del fondo straordinario di solidarietà. È in questa sede infatti che è nato un strumento pronto ad essere diffuso in tutto il Trentino: è un opuscolo che propone uno schema di bilan- cio famigliare con tutte le sue voci. «Le entrate da una parte, ma in modo ancor più dettagliato le uscite» spiega Graziano Manica, uno degli artefici. «Grazie al contributo di Fabio Vettori e delle sue “formichine” potrà essere uno strumento che permette di far quadrare i conti in casa. Capita spesso infatti che uno dei problemi sia questo. Per questo offriamo anche il sostegno di persone competenti per rendere autosufficienti le famiglie». Sarà disponibile in quattro diverse lingue proprio perché è pensato ed ideato per tutti: italiano, inglese, rumeno e arabo. A breve verrà presentato. Il termometro della crisi economica e dei suoi effetti si può leggere anche nei primi dati elaborati dalla Caritas decanale in riferimento all’emergenza povertà. Come ha spiegato ieri uno dei responsabili, Roberto Ferrari, in un anno su 1.150 persone che si sono rivolte ai punti d’ascolto parrocchiali ed al CedAS, lo sportello decanale, sono state presentate oltre 4 mila richieste d’aiuto. «Le persone sono più o meno le stesse, ma le richieste sono aumentate molto». «Signore non ti chiediamo perchè ce l’hai tolta ma ti ringraziamo per avercela donata.» Abbracciata dall’affetto dei suoi cari è mancata TULLIA POTRICH ved. FESTI di anni 88 Lo annunciano con dolore i figli MARCO con SUSANNA, DORIS con ELVIO, EDI con PAOLO, gli affezionati nipoti SARA, THOMAS, ALESSIA, FEDERICA, SAMUELE, la piccola ALISSA, la sorella RITA, nipoti e parenti tutti. Rovereto, 12 febbraio 2013 Il funerale avrà luogo venerdì 15 febbraio alle ore 14.00 presso la chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia per il cimitero di S. Marco. Il S. Rosario sarà recitato mezz’ora prima della cerimonia. Non fiori ma opere di bene. Eventuali offerte saranno devolute a favore della associazione «Lucicate» per i bambini di Olmoran Kenia. Messaggi di partecipazione [email protected] Un grazie a tutta l’equipe del servizio Cure Palliative, a tutto il personale medico, infermieristico dell’Hospice A.Bettini di Mori, al medico curante dottor Carmine Scrimitore. LA PRESENTE SERVE QUALE PARTECIPAZIONE DIRETTA E RINGRAZIAMENTO. MIOTTO onoranze ovunque - Tel. 335/8387771