Opuscolo tecnico
Strutture d’arrampicata
upi – Ufficio prevenzione infortuni
Sempre più in alto
L’arrampicata, che migliora l’agilità, la coordinazione, la forza e la resistenza, è una disciplina che si è diffusa
molto nell’ultimo decennio. Con lo straordinario aumento della pratica dell’arrampicata sportiva, cresce anche
l’importanza delle strutture artificiali che permettono agli scalatori di allenarsi, ma anche di ritrovarsi o di parte­
cipare a competizioni. Una parete d’arrampicata progettata e costruita a regola d’arte e sottoposta a regolare
manutenzione diventa un attrezzo ginnico che permette ad arrampicatori principianti, avanzati e professionisti
di praticare questo sport in totale sicurezza e senza preoccuparsi delle condizioni meteorologiche.
Progettazione
Diritto: articolo 58 CO
Prima di iniziare la progettazione vera e propria occorre in­
Per legge, chi crea una situazione di pericolo deve prendere
dividuare le esigenze del target insieme a specialisti dell’ar­
tutte le precauzioni necessarie e ragionevolmente esigibili
rampicata. In questa fase è consigliabile visitare strutture
per evitare un danno. Se nonostante ciò si verifica un danno,
analoghe a quella che si intende realizzare. Attualmente
viene invocata innanzitutto la responsabilità del proprieta­
sono in auge le strutture indoor, ossia le pareti d’arrampi­
rio: «Il proprietario di un edificio o di un’altra opera è tenuto
cata che, per motivi economici, vengono installate all’in­
a risarcire i danni cagionati da vizio di costruzione o da
terno di edifici e che consentono agli utenti di allenarsi
difetto di manutenzione». [1] Si parla di vizio quando la
con qualsiasi tempo. Le strutture polisportive, i centri di
costruzione o la funzionalità non sono sicure. La responsa­
formazione, i centri commerciali, gli edifici scolastici, i
bilità del proprietario è causale, vale a dire che il proprie­
tennis coperti o gli stabilimenti industriali dismessi offrono
tario risponde di ogni errore o difetto del suo prodotto,
pareti sufficientemente grandi per questo tipo di progetto.
anche se non ne ha colpa. È quindi importante rispettare
Con una progettazione tempestiva, anche le palestre con­
la norma SN EN 15572 «Strutture artificiali per scalate». [2]
sentono svariate possibilità realizzative: superfici verticali
inutilizzate, ad esempio nell’atrio d’ingresso, nella tromba
delle scale o in una balconata, possono rivelarsi ideali per
una parete d’arrampicata. Da qualche tempo anche le
piscine coperte ospitano pareti d’arrampicata. A prescin­
dere dall’ubicazione, ogni impianto deve proporre diverse
inclinazioni e conformazioni e permettere allo scalatore di
familiarizzarsi con ogni tipo di appigli e prese per allenare
le più svariate sequenze di movimenti.
Manutenzione
Il controllo regolare della struttura è una questione di re­
sponsabilità morale, ma anche giuridica. Si raccomanda di
preparare un piano di manutenzione e un mansionario per
gli addetti ai controlli, alla manutenzione e alle riparazioni.
È importante che il produttore o il venditore fornisca istru­
zioni di manutenzione. Indipendentemente da ciò, i punti
di assicurazione (ad es. fettucce express) devono essere
controllati a intervalli regolari da specialisti e, se necessa­
rio, sostituiti. Le prese e gli appigli vanno spazzolati o lavati
e riavvitati.
Sostituire subito il materiale usurato
Salire sempre più in alto senza rischiare di cadere e farsi male. L’arrampicata
sportiva richiede moltissima concentrazione e una perfetta padronanza del proprio corpo. Grazie a un’ottima progettazione, esecuzione e manutenzione, gli
scalatori di ogni livello possono fare le loro vie senza preoccuparsi della sicurezza
dell’infrastruttura. Per evitare rovinose cadute a terra.
Requisiti tecnici
Illuminazione
Sicurezza costruttiva
Trovare la giusta illuminazione per una parete d’arrampi­
Oltre alla parete d’arrampicata devono essere sicuri i vetri,
cata è un compito difficile, che va affidato ad uno specia­
le scale, le ringhiere, i pavimenti e qualsiasi altro elemento
lista fin dalle prime fasi di pianificazione. Tutte le superfici
architettonico. Diverse pubblicazioni dell’upi, disponibili
d’arrampicata devono essere illuminate in misura suffi­
all’indirizzo www.upi.ch, forniscono maggiori informa­
ciente e con luce uniforme. Vanno inoltre adottate misure
zioni al riguardo (vedi ultima pagina).
adeguate per evitare che gli arrampicatori e gli assicuratori
siano abbagliati. I corpi illuminanti vanno collocati al di fuori
Assistenza e formazione
dello spazio di caduta. In caso di parti strapiombanti si può
I responsabili di corsi ed eventi dovrebbero disporre di
eventualmente optare per un’illuminazione dal basso.
un’apposita formazione. Si fa la differenza tra eventi c­ ome
p. es. un’arrampicata di prova che permette ai parteci­
Aerazione
panti di scoprire l’arrampicata sotto la sorveglianza di una
Un sistema di ricambio d’aria naturale o meccanico è in­
persona esperta ma senza ricevere una formazione e tra
dispensabile per assicurare un clima gradevole negli spazi
formazioni di base che forniscono ai partecipanti tutte le
che ospitano strutture d’arrampicata. Il dispositivo deve
nozioni necessarie per poter effettuare autonomamente
permettere di ridurre al minimo la concentrazione di ma­
delle arrampicate.
gnesite nell’aria. Visto che generalmente gli ambienti con
strutture d’arrampicata sono molto alti, va prestata atten­
Regolamento per gli utenti
zione al problema dell’accumulo di calore nella zona sof­
I manifesti della serie «Arrampicare in sicurezza» e i rela­
fitto. Infine gli scalatori e gli spettatori non devono essere
tivi volantini contengono le regole di sicurezza principali e
esposti a correnti d’aria calde o fredde.
possono essere richiesti presso il Club Alpino Svizzero CAS.
Regolamento per gli utenti
Altri aspetti possono essere disciplinati in un regolamento.
•L’arrampicata
da primo in cordata o in top-rope può es­
sere eseguita solo se si utilizzano le corde e se si dispone
di un equipaggiamento a norma.
Controllo del partner
prima della partenza!
L´uso sicuro
dell´assicuratore!
• chiusure dell´imbracatura
• nodi e punti di legatura
• assicuratore e moschettone
• nodo di sicurezza a fine corda
• usare solo attrezzi abituali
• una mano tiene sempre la corda di frenata
• posizione corretta della mano di frenata
• osservare la differenza di peso
•
È
vietato spostare, rimuovere e aggiungere appigli, ap­
poggi e prese. Elementi instabili e altre anomalie vanno
se­gnalati tempestivamente al personale responsabile o al
gestore della struttura.
•
Per
evitare di ferirsi, togliere i gioielli, in particolare gli
anelli. Legare i capelli lunghi.
Queste avvertenze non esimono il proprietario e il gestore
della struttura dal proprio dovere di diligenza né li tutelano
da pretese di responsabilità civile.
Illustrazione: Georg Sojer
Arrampicare in sicurezza con:
Club Alpino Svizzero CAS
Club Alpin Suisse
Schweizer Alpen-Club
Club Alpin Svizzer
Illustrazione: Georg Sojer
Arrampicare in sicurezza con:
Dalla serie di manifesti «arrampicare in sicurezza»
Club Alpino Svizzero CAS
Club Alpin Suisse
Schweizer Alpen-Club
Club Alpin Svizzer
Pannelli boulder
Il bouldering è una forma di arrampicata senza corda su
una struttura ad altezza di salto. I pannelli boulder sono
indicati in particolare per le scuole perché possono essere
base all’altezza di caduta critica. Il fornitore deve certificare
che il materiale ammortizzante soddisfa questo criterio.
•Se
in una struttura outdoor viene utilizzato materiale am­
utilizzati da diversi bambini contemporaneamente senza
mortizzante naturale (ad es. sabbia quarzosa 0,2–2 mm,
particolari conoscenze in fatto di sicurezza. Devono essere
ghiaia rotonda 4 – 8 mm, truciolato di corteccia o di
soddisfatti i seguenti requisiti.
•L’altezza
­legno), lo strato deve essere di almeno 40 cm.
massima dalla superficie d’impatto deve essere
•Se
si usano tappeti ginnici, occorre coprire l’intera super­
di 4 m se si può sostare sulla parte superiore dell’elemento
ficie d’impatto. Per motivi di sicurezza non si possono
e di 4,50 m se non vi è questa possibilità. Nelle scuole si
lasciare fessure o spazi non coperti. Nelle palestre si pos­
raccomanda un’altezza totale massima di 3 m con un’al­
sono utilizzare tappeti morbidi conformi alla norma SN
tezza di salto massima di 2 m. Questo significa che la
EN 12503 «Materassi per lo sport». [3]
­presa più alta deve trovarsi a 3 m (vedi figura).
•Sui
•Le
pannelli boulder con piattaforme si devono prevedere
lizzate. Li si può anche costruire in proprio, a condizione
di disporre delle competenze tecniche necessarie.
possibilità di discesa.
•La
prese e gli appigli vanno acquistati presso ditte specia­
superficie d’impatto deve essere piana e priva di osta­
coli. Se l’altezza di salto è di 2 m, la superficie d’impatto
va ampliata di 2 m dietro e sui lati (vedi figura). Se invece
•Sul
pannello boulder devono figurare il nome del costrut­
tore o del fornitore e la data di montaggio.
•A
seconda dell’ubicazione, si consiglia di apporre un car­
l’altezza di salto è di 3 m, la superficie d’impatto va estesa
tello nel quale si spiega che il pannello non è un’attrezza­
di 2,50 m (per calcolare la superficie d’impatto si usa la
tura da gioco.
seguente formula: x = 2⁄ 3 dell’altezza di salto + 50 cm).
•I
pannelli boulder vanno disposti in modo che il lato po­
Una parete d’arrampicata poco usata a causa di mancan­
te personale specializzato in grado di offrire assistenza o
steriore non sia scalabile (pericolo di caduta).
il pavimento non è ammortizzante (ad esempio asfalto
istruire l’uso della corda, può essere trasformata con pochi
o calcestruzzo), l’altezza di caduta libera deve essere infe­
accorgimenti in un impianto boulder attraente e facile da
riore a 60 cm.
usare.
•Se
•Se
l’altezza di caduta libera è superiore a 60 cm, il pavi­
mento deve essere ammortizzante.
•Le
protezioni in materiale artificiale (ad es. gommapiuma)
utilizzate per attutire l’urto in caso di caduta vanno scelte in
Altezza totale 3 m
Panne
ll
o bou
Altezza di salto 2 m
lder
Pannello boulder per scuole
Tappeto in gommapiuma
Superficie d’impatto posteriore
e laterale min. 2 m
Kletterzentrum Milandia, Greifensee
Arrampicata da primo di cordata (corda dal basso) o in
top-rope (corda dall’alto)
Le pareti con altezza di caduta libera superiore a 2 m vanno
minimi. L’upi raccomanda di dimensionare generosa­
scalate con la tecnica da primo di cordata (corda dal basso)
mente gli spazi di caduta.
o con la tecnica top-rope (corda all’alto). In entrambi i casi
•Eventuali
spigoli e punti di assicurazione vanno configu­
l’arrampicatore è incordato e deve disporre del know-how
rati e disposti in modo da escludere la rottura delle corde
tecnico necessario.
per sfregamento.
•La
stabilità costruttiva, i punti di assicurazione e i rinvii in
•Le
prese e gli appigli vanno acquistati presso ditte specia­
parete devono essere conformi ai requisiti previsti dall’at­
lizzate. Li si può anche costruire in proprio, a condizione
tuale norma. Il calcolo della stabilità (statica) deve essere
di disporre delle competenze tecniche necessarie. Si pos­
certificato.
sono scegliere prese di diversi colori per differenziare i vari
il bouldering, essenzialmente per riscaldare i muscoli. Si
raccomanda di delimitare lo spazio di bouldering con una
linea rossa. Anche in questo caso, se l’altezza di caduta
libera è superiore a 60 cm bisogna disporre tappeti in
gommapiuma per ammortizzare l’urto (vedi sezione
dedicata ai pannelli boulder).
•Lo
spazio di caduta deve essere privo di ostacoli. Secondo
la norma, si devono prevedere spazi di caduta di almeno
2 m dietro, di 1,50 m sui lati e di 8 m sotto i punti di assi­
curazione (vedi figura). Le misure indicate sono valori
percorsi.
•
Davanti
alla parete deve esserci sufficiente spazio per
­assicurare gli scalatori, istruirli e osservarli.
•
Il
pavimento sotto la parete deve essere antisdrucciole­
vole affinché l’assicuratore non scivoli.
•
Le
pareti installate in luoghi pubblici vanno protette da
un uso abusivo e da atti vandalici con misure quali porte
a due ante con serratura, rimozione delle prese e degli
appigli inferiori o altro.
•Sulla
parete devono figurare il nome del costruttore o del
fornitore e la data di montaggio.
Spazio di caduta
1,50 m
1,50 m
Punto di assicurazione
2m
pareti per arrampicata in top-rope si può praticare
8m
•Sulle
Pareti speciali
In piscina
In palestra
Per una parete ubicata in una piscina bisogna tener conto
Se ubicate in una palestra, le pareti d’arrampicata – con
di ulteriori aspetti di sicurezza.
la loro superficie e le loro sporgenze e rientranze – infran­
•Le
dimensioni e la profondità della vasca devono essere
gono il principio della parete liscia generalmente valido in
tali da escludere che gli arrampicatori, tuffandosi dalla
questo tipo di struttura. In mancanza di alternative, vanno
parete, tocchino il fondo o cadano sui bordi. Da questo
rispettati i seguenti principi:
punto di vista sono particolarmente indicate le vasche
•
Quando
in palestra si svolgono altre attività sportive,
per tuffi. Per le distanze di sicurezza ci si può basare sulle
i pannelli inferiori devono essere coperti in modo da
regole FINA (Fédération Internationale de Natation Ama­
­ri­creare una parete liscia. Lateralmente le protezioni
teur). (Documentazione tecnica 2.019 dell’upi «Impianti
­devono essere a filo con la parete.
balneari», tabella 2: Distanze di sicurezza secondo FINA)
•
La
parete d’arrampicata deve avere una superficie resi­
evitare che gli scalatori si siedano in cima alla parete,
stente all’abrasione, in modo da evitare che delle polveri
almeno la parte superiore deve essere a strapiombo.
(ad es. sabbia quarzosa) si depositino sul pavimento e lo
Inoltre la parte posteriore della parete non deve essere
danneggino.
•Per
scalabile.
•
La
parete va collocata in un punto accessibile soltanto
•
La
palestra deve comunque offrire pareti libere per gli
sport di palla e spazio sufficiente per gli attrezzi ginnici.
dall’acqua. Va evitato l’accesso late­rale.
•
Per
evitare le collissioni in caso di caduta, tra due per­
corsi d’arrampicata usati contemporaneamente va man­
tenuta una distanza di almeno 6 m.
•
Si
raccomanda di definire orari precisi per l’uso d
­ ella
­parete durante i quali l’area va delimitata, p. es. con
delle corde. Per evitare collisioni nella vasca per tuffi,
va proibito l’uso contemporaneo dei trampolini e della
­parete d’arrampicata.
•Se
la piscina è molto frequentata, occorre prevedere una
sorveglianza continua.
Parete d’arrampicata coperta …
Prototipo di una parete su una vasca per tuffi
… e pronta per l’arrampicata
2.009.03 – 05.2015
Per la tua sicurezza. Il tuo upi.
L’upi è il centro svizzero di competenza per la prevenzione
Ulteriori informazioni
degli infortuni al servizio della popolazione. C
­ onformemente
L’upi consiglia anche le seguenti pubblicazioni:
al mandato federale, l’upi persegue lo scopo di divulgare
i risultati scientifici derivanti dalla propria attività di ­ricerca
2.003 Ringhiere e parapetti (opuscolo tecnico)
tramite le sue consulenze, le formazioni e le campagne
2.004 Parchi giochi (opuscolo tecnico)
destinate tanto agli specialisti quanto al vasto pubblico.
2.006 Il vetro nell’architettura (opuscolo tecnico)
Il sito www.upi.ch offre maggiori informazioni.
2.007 Scale (opuscolo tecnico)
2.010 Impianti all’aperto (opuscolo tecnico)
2.011 Skatepark (opuscolo tecnico)
2.019 Impianti balneari (documentazione)
2.020 Palestre (documentazione)
2.025 Oasi ricreative (documentazione)
•Serie
di manifesti (f, d) e opuscolo (i, f, d)
«Arrampicare in sicurezza», Club Alpino Svizzero
CAS, www.sac-cas.ch
•Norma
542 «Künstliche Kletterwände» / «Murs
d’escalade artificiels», collana Ufficio federale
dello sport UFSPO, www.ufspo.ch
•«Künstliche
Kletteranlagen», Österreichisches
Institut für Schul- und Sportstättenbau (ÖISS),
Vienna, www.oeiss.org
Fonti
Art. 58 del Codice delle obbligazioni (CO) del 30 marzo 1911, RS 220
[2]
Norma SN EN 12572-1 «Strutture artificiali per scalate –
Parte 1: Requisiti di sicurezza e metodi di prova per strutture artificiali
per scalate (ACS) con punti di assicurazione»
Norma SN EN 12572-2 «Künstliche Kletteranlagen –
Teil 2: Sicherheitstechnische Anforderungen und Prüfverfahren
für Boulderwände» / «Structures artificielles d’escalade – Partie 2:
Exigences de sécurité et méthodes d’essai relatives aux pans et
blocs d’escalade»
Norma SN EN 12572-3 «Künstliche Kletteranlagen –
Teil 3: Sicherheitstechnische Anforderungen und Prüfverfahren für
Klettergriffe» / «Structures artificielles d’escalade – Partie 3 : Exigences
de sécurité et méthodes d’essai relatives aux prises d’escalade»
[3]Norma SN EN 12503 «Materassi per lo sport»
[1]
•«Künstliche
Kletteranlagen», Österreichisches
Institut für Schul- und Sportstättenbau (ÖISS),
­Wien, www.oeiss.org
•BG/GUV-SI
8013 «Klettern in Kindertagesein­
richtungen und Schulen», Deutsche Gesetzliche
­Unfallversicherung e. V. Berlin, www.dguv.de
Le pubblicazioni dell’upi possono essere richieste
gratuitamente o scaricate in formato PDF: www.upi.ch.
Per ordinare le altre pubblicazioni rivolgersi direttamente all’editore indicato.
Partner:
IG Kletteranlagen, www.kletteranlagen.ch
Foto:
p. 5 Walter Britschgi, p. 6 Berg + Tal
© upi 2015, riproduzione gradita con indicazione della fonte; stampato su carta certificata FSC
upi – Ufficio prevenzione infortuni, casella postale 8236, CH-3001 Berna
Tel. +41 31 390 22 22, fax +41 31 390 22 30, [email protected], www.upi.ch
Scarica

Strutture d`arrampicata