Regione Veneto Azienda ULSS 8 ASOLO - TV DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio per l’educazione e la promozione della salute Interventi di educazione alla Con il contributo di : • • • • Unità di Staff Unità Operative Servizi Socio sanitari Scuola salute per studentesse e studenti per docenti per operatori scolastici Anno Scolastico 2008 2009 Regione REGIONE VENETO Veneto AZIENDA ULSS n° 8 – ASOLO – TV DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio per l’Educazione e la Promozione della Salute Interventi e progetti di educazione alla salute per studentesse e studenti per docenti per operatori scolastici Anno scolastico 2008-2009 2 INDICE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO EDUCAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE GRUPPI DI LAVORO 34 34 56 La promozione di una cultura di salute 67 COME PARTECIPARE AI PROGETTI SCHEDA DI ADESIONE PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE 89 910 PRESENTAZIONE DEI PROGETTI E DELLE ATTIVITÀ a) Alimentazione e dintorni 1. Batti cinque!!! – Give me five!!! 2. Alimentiamoci con intelligenza 3. Monitoraggio della qualità nella ristorazione scolastica 4. “Seminiamo buon cibo”. Cultura della salute e stili di vita sani 1112 1314 1516 1718 b) La relazione interpersonale 5. 6. Donazione di organi: opinioni tra studenti e operatori sanitari a confronto Il progetto Consultorio Giovani e gli interventi di educazione sessuale, relazionale/affettiva nelle scuole 7. L’avventura del corpo umano 8. I disturbi della condotta alimentare: interventi nelle scuole secondarie di II° grado rivolti a studenti ed insegnanti 9. Prevenzione AIDS e altre malattie sessualmente trasmissibili 10. A lezione dai nostri amici animali 11. Un giro in pediatria c) Protezione e sicurezza 12. Corso di aggiornamento sulle malattie sessualmente trasmissibili 13. Lavoro sicuro 14. Prevenzione e sicurezza sulla strada 15. Primo soccorso: cosa fare e come intervenire (per docenti) 16. Primo soccorso: cosa fare e come intervenire (per studenti) 17. Uso corretto dei seggiolini per auto 18. Uso del casco e sicurezza stradale – Prevenzione degli incidenti stradali tra gli adolescenti, percezione del rischio e conseguenze dei traumi cranici d) Stili di vita liberi da… 19. Comunità, territorio, prevenzione 20. Alcol e adolescenza 21. ‘Che fai stasera? Cambio aria!’. Progetto di prevenzione al tabagismo nella scuola media 22. Strategie e abilità per adolescenti. Progetto di prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti 23. Progetto S.a.K.! – Search and Know! Strategia di prevenzione delle dipendenze nella scuola 2021 2122 2324 2425 2627 2728 2829 3132 3233 3536 3738 3839 3940 4041 4546 4848 5151 5353 5656 2 3 Dipartimento di prevenzione Funzioni Il dipartimento di prevenzione è la struttura tecnico funzionale, dotata di autonomia organizzativa e contabile, mediante la quale l’unità locale socio sanitaria garantisce la soddisfazione dei bisogni di salute connessi ad interventi di promozione e di prevenzione relativamente agli stati e comportamenti individuali delle persone, all’ambiente fisico e sociale della comunità di riferimento. Tale struttura garantisce le seguenti funzioni di prevenzione collettiva e comprende le attività e le prestazioni volte alla promozione della salute della popolazione nel suo complesso. Rientrano in tale livello di assistenza la prevenzione e il controllo delle malattie infettive e diffusive, la tutela dai rischi per la salute derivanti dall’inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo, la tutela della salute della comunità nei luoghi di vita e di lavoro (abitazioni, scuola, uffici, industrie, zone rurali …), la sorveglianza e il controllo degli allevamenti per la prevenzione delle malattie degli animali e la tutela igienico sanitaria degli alimenti e delle bevande. Il dipartimento di prevenzione contribuisce alle attività di promozione della salute e di prevenzione delle malattie cronico degenerative in collaborazione con l’ospedale ed i distretti socio-sanitari. Livelli organizzativi e responsabilità Sub struttura centro di responsabilità Direzione del dipartimento direzione di prevenzione Servizi sanità umana igiene e sanità pubblica igiene degli alimenti e della nutrizione medicina legale prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro educazione e promozione alla salute unità territoriale dei servizi di sanità umana Servizi veterinari sanità animale igiene degli alimenti di origine animale igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Responsabile Antonio D’Alba Gianluigi Lustro Renato Ranieri Aldo Piccioni Tomaso Tidei Massimo Melloni Erminio Bonsembiante Stefano De Rui Gianfranco Martini Antonio D’Alba I servizi del dipartimento di prevenzione garantiscono prestazioni definite da leggi nazionali e comunitarie, sviluppano attività e progetti funzionali alle esigenze del territorio. Servizio Educazione e Promozione della Salute E’ un’unità operativa del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda U.L.SS. n. 8 di Asolo. Il mandato sociale del Servizio è educare e promuovere la salute della popolazione, attraverso attività ed iniziative riconducibili a vari aspetti della vita umana individuale e sociale. Lo scopo è quello di far sì che la popolazione possa giungere a conoscere, valutare e/o organizzare i propri comportamenti e stili di vita, conseguentemente assumere la gestione della propria salute e migliorarla. Come? - Coordinando attività progettuali integrate con gruppi di lavoro istituzionali ed interistituzionali: gruppo aziendale per l’educazione alla salute, gruppo di lavoro scuolaulss, gruppi di lavoro infanzia-adolescenza, politiche giovanili; tavoli di lavoro su mediazione culturale ed interculturalità; 4 3 - progettando e coordinando al fine di fornire assistenza tecnica e metodologica a tutti gli operatori impegnati nell’attività di educazione e promozione della salute; - curando i rapporti tecnico-professionali con le strutture regionali, le istituzioni scolastiche, i comuni ed altri soggetti, esterni alla struttura socio sanitaria, impegnati in attività di promozione e tutela della salute; - contribuendo alla preparazione di materiale informativo e divulgativo; - fornendo risposte unitarie a richieste di collaborazioni su iniziative di educazione e promozione alla salute; - lavorando secondo una logica di rete e un sistema integrato di relazioni su più fronti a livello locale, provinciale, regionale, nazionale. Che cosa fa? - Adozione e realizzazione di un progetto. - Coordinamento di un progetto adottato dal Servizio Educazione e Promozione alla Salute ma realizzato da altri. - Coordinamento di un progetto adottato da altri. - Supporto alla realizzazione di un progetto adottato da altri. - Consulenza sull’adozione e/o realizzazione di un progetto da parte di altri. - Gestisce interventi di formazione e di informazione degli operatori della salute. - Coordina gli interventi di cui al piano area minori. - Coordina gli interventi di cui al progetto “ospedali e servizi socio sanitari interculturali”. - Promuove e coordina percorsi progettuali rivolti al mondo giovanile e progetti di comunità. - Fornisce e realizza sussidi educativi e didattici quali: fascicoli informativo-divulgativi, opuscoli informativo-divulgativi, depliant, schede didattiche e bibliografiche, consulenze per sussidio educativo-didattico. - Gestisce e coordina la biblioteca del servizio educazione e promozione alla salute. - Coordina il centro di documentazione. Dove e quando? Si accede liberamente, su appuntamento, telefonando o recandosi presso la sede del Servizio. SEDE: via Forestuzzo, 41, 31011 Asolo –TVTelefono 0423/526414;0423/526433, 0423/526050 FAX: 0423/526430 ORARIO DI SERVIZIO: 8.00 – 16.00 dal lunedì al venerdì e-mail: [email protected] Apertura del centro di documentazione dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 16.00. Il personale Melloni Massimo (psicologo), Bordin Maurizia (assistente sociale), Cagnin Rita (educatrice), Navarra Pietro (Assistente amministrativo). 5 GRUPPI DI LAVORO Referenti Gruppo SEPS Bianchin Gianluigi – direttore servizi sociali Po’ Mario – direttore amministrativo Corziali Paola – direttore sanitario Attanasio Alessandro – responsabile area anziani Bellio Graziano – direttore dipartimento delle dipendenze Bernardi Angelina – responsabile medicina di comunità Bordin Maurizia – referente 285 Bordin Pietro – direttore gestione economica e previdenziale risorse umane Borsellino Pasquale – responsabile consultori familiari D’Alba Antonio – direttore dipartimento di prevenzione De Marchi Luca – responsabile f.f. u.s. formazione Filippin Natalino – responsabile servizio alcologia Gemma Andrea – responsabile servizio neuropsichiatria infantile Lustro Gianluigi – responsabile servizio igiene sanità pubblica Marchet Paola – responsabile servizio infermieristico territoriale Melloni Massimo – responsabile servizio educazione e promozione della salute Milani Luciano – responsabile distretto socio-sanitario n° 1 Ranieri Renato – responsabile servizio igiene alimenti e nutrizione Salzani Fulvia – responsabile distretto socio-sanitario n° 2 Susin Ester – servizio dietetico Tempesta Marco – responsabile del servizio infermieristico Tidei Tomaso – responsabile servizio prevenzione, igiene e sicurezza ambienti di lavoro Vallerini Anna – primario f.f. unità operativa di psichiatria Salce Pino – responsabile servizio psichiatrico territoriale distrettuale Vanzelli Alessandro – responsabile medicina di comunità Componenti Gruppo Scuola – U.L.S.S. Dal Molin Ido – dirigente scolastico scuola media statale di Valdobbiadene De Bortoli Mario - dirigente scolastico direzione didattica 2° Circolo, Montebelluna Faoro Beniamino - dirigente scolastico IPSSAR “Maffioli”, Castelfranco V.to Fiorin Amelia – psicologa e psicoterapeuta servizio tossicodipendenza, Castelfranco V.to Frasson Mario – presidente conferenza dei sindaci Azienda Ulss n. 8 – Regione del Veneto Melloni Massimo – responsabile servizio educazione e promozione della salute, Asolo Miotto Riccardo - dirigente scolastico Istituto “Maria Assunta”, Castelfranco V.to Salzani Fulvia – responsabile distretto socio-sanitario n° 2, Montebelluna 6 5 La promozione di una cultura di salute “Il fatto che ho avuto una visione… “Il fatto avuto una visione… penso cheche neho abbiano tutti… penso ne abbiano tutti… ciò cheche manca è il metodo”. ciò che manca è il metodo”. (J. Kerouac) (J. Kerouac) Il benessere globale della persona, nelle sue componenti sociali, cognitive, relazionali ed Il benessere globale della situazione persona, nelle sue componenti cognitive, relazionali affettive, è in gioco in ogni comportamentale e ilsociali, ruolo del docente, che ha ed un affettive, quotidiano è in gioco con in ogni situazione comportamentale e il ruoloeducativo del docente, che ha un rapporto gli studenti e può essere uno strumento che potenzia le rapporto quotidiano con gli studenti e può essere uno strumento educativo che potenzia le capacità delle persone, arricchisce le conoscenze ed incoraggia all’acquisizione di attitudini di capacità delle persone, arricchisce le conoscenze ed incoraggia all’acquisizione di attitudini di partecipazione, di autodifesa e di autodeterminazione relative al benessere. partecipazione, di autodifesa e di autodeterminazione relative al benessere. La promozione e l’educazione alla salute sono azioni collegiali che necessitano di momenti La promozione e l’educazione alla salute sono azioni collegiali che necessitano di integrazione tra servizi socio sanitari, scuola, famiglia, volontariato e di diunmomenti lavoro di integrazioneperché tra servizi socioè sanitari, scuola, famiglia, volontariato e di un lavoro intersettoriale la salute la risultante di una mediazione tra opzioni individuali intersettoriale salutecomplesso”. è la risultante di una mediazione tra opzioni individuali all’interno di unperché “sistemalaumano all’interno di un “sistema umano complesso”. I progetti di educazione e promozione alla salute che l’Azienda Ulss n°8 – Servizio per I progetti di educazione e promozione salutealle chescuole l’Azienda Ulss n°8scuole – Servizio per l’Educazione e la Promozione alla Salute –alla propone dell’infanzia, primarie, l’Educazione e la Promozione alla Salute – propone alle scuole dell’infanzia, scuole primarie, scuole secondarie di 1° e 2° grado del proprio territorio per l’Anno Scolastico 2007-2008 e che scuole secondarie di 1° 2° gradoopuscolo, del propriorappresentano territorio per l’Anno Scolastico e che vengono presentati in e questo il risultato di 2007-2008 una ricerca di vengono presentati in questo opuscolo, rappresentano il risultato di una ricerca di coordinamento e di integrazione. coordinamento e di integrazione. Alcuni progetti, consolidati da molti anni, vengono riproposti. Altri sono stati rivisti e Alcuni progetti, consolidati da molti riproposti. Altri statiper rivisti e presentano novità che si ritengono utili anni, al finevengono di un rinnovamento di sono strategie poter presentano novità che si ritengono utili al fine di un rinnovamento di strategie per poter incidere in un ambiente in trasformazione come quello della scuola. incidere in unha ambiente come quello della scuola. Il SEPS cercatoinditrasformazione definire le modalità operative di presentazione dei progetti di Il SEPS alla ha salute cercatoe ha di individuato definire le lemodalità operative per di presentazione dei progetti di educazione risorse finanziarie la loro realizzazione. educazione alla salute e ha individuato risorse finanziarie per la loro realizzazione. Il SEPS fornisce una bibliografia di le riferimento per la promozione della salute disponibile Il SEPS fornisce bibliografia didel riferimento la promozione dellaretro salute disponibile presso il Centro di una documentazione servizio per da pag.59 a 63 (cfr. copertina del 58 62 presso il Centro di documentazione del servizio da pag.59 a 63 (cfr. retro copertina del fascicolo). fascicolo). Le tabelle sottostanti descrivono l’attività svolta nel triennio scolastico (2005-06/2006Le tabellenelle sottostanti l’attività svolta i nel triennio scolastico (2005-06/200607/2007-08) scuole:descrivono i numeri rappresentano contatti ottenuti attraverso i PEAS in 07/2007-08) nelle visitate, scuole: idocenti numeriformati, rappresentano contatti ottenuti attraverso i PEAS un in termini di scuole classi ei studenti che hanno avuto almeno termini di scuole visitate, docenti formati, classi e studenti che hanno avuto almeno un intervento da parte degli operatori. intervento da parte degli operatori. SOGGETTI NELL'AMBITO SCOLASTICO CHE HANNO USUFRUITO DELLE ATTIVITA' DI EAS – SOGGETTI NELL'AMBITO CHE HANNO USUFRUITO DELLE ATTIVITA' DI EAS – A.S.SCOLASTICO 2005-2006 (n° 26 percorsi formativi/informativi) A.S. 2005-2006 (n° 26 percorsi formativi/informativi) PLESSI SCOLASTICI DOCENTI CLASSI STUDENTI PLESSI SCOLASTICI DOCENTI CLASSI STUDENTI 334 12 36 15 Scuola dell'infanzia 12 36 15 334 Scuola dell'infanzia 18 58 66 1153 Scuola primaria 18 58 66 1153 Scuola primaria 5 14 11 291 Scuola secondaria di 1° grado 5 14 11 291 Scuola secondaria di 1° grado 14 82 218 4485 Scuola secondaria di 2° grado 14 82 218 4485 Scuola secondaria di 2° grado TOTALE 49 190 310 6263 TOTALE 49 190 310 6263 6 6 7 SOGGETTI NELL'AMBITO SCOLASTICO CHE HANNO USUFRUITO DELLE ATTIVITA' DI EAS – A.S. 2006-2007 (n°22 percorsi formativi/informativi) PLESSI SCOLASTICI DOCENTI CLASSI STUDENTI 10 34 20 491 Scuola dell'infanzia 25 35 85 1520 Scuola primaria 11 15 38 790 Scuola secondaria di 1° grado 18 79 298 6044 Scuola secondaria di 2° grado TOTALE 64 163 441 8845 SOGGETTI NELL'AMBITO SCOLASTICO CHE HANNO USUFRUITO DELLE ATTIVITA' DI EAS – A.S. 2007-2008 (n° 21 percorsi formativi/informativi) PLESSI SCOLASTICI DOCENTI CLASSI STUDENTI 16 14 20 391 Scuola dell'infanzia 36 9 114 2095 Scuola primaria 12 5 45 1081 Scuola secondaria di 1° grado 18 71 338 6859 Scuola secondaria di 2° grado 82 99 10426 TOTALE 517 Si ringraziano tutti gli attori coinvolti nella programmazione per l’educazione e promozione alla salute: gli operatori professionisti dei servizi socio sanitari, le organizzazioni scolastiche, i docenti e gli studenti coinvolti per il contributo attivo nella realizzazione dei progetti. 8 7 COME PARTECIPARE AI PROGETTI Ecco le proposte per l’anno scolastico 2008-2009: i progetti e gli interventi formativi proposti in questo fascicolo sono n. 23: n. 18 rivolti agli studenti (di cui 6 coinvolgono indirettamente anche i docenti e/o i genitori) e n. 5 rivolti ai docenti e/o ai collaboratori scolastici e/o ai genitori. Gli interventi di educazione alla salute ed i corsi di formazione sono stati classificati entro quattro tematiche: Alimentazione e dintorni, La relazione interpersonale, Protezione e sicurezza, Stili di vita liberi da…. Il fascicolo illustra ogni attività e progetto proposto, specificando in particolare il referente, il gruppo target, la tempistica e le modalità di intervento ed è accompagnato da una presentazione sintetica. N.B. Le schede di partecipazione a questi progetti sono da inviare a: Azienda Ulss n° 8 Servizio per l’Educazione e la Promozione della Salute Via Forestuzzo, 41 – Asolo TV Fax 0423.526430 e-mail: [email protected] entro il giorno 15 ottobre 2008 NB. Compilare le schede in ogni parte e per ogni progetto a cui si desidera partecipare: Si evidenzia che per alcuni progetti formativi sono già indicate le date e gli orari per la partecipazione agli incontri e/o per aderire al progetto. Selezione: ordine di arrivo delle schede di adesione. Ai partecipanti ai corsi verrà rilasciato attestato di partecipazione per gli usi consentiti dalla legge. 8 9 SCHEDA DI ADESIONE AI PROGETTI (A. S. 2008-2009) da inviare a: SEPS Fax 0423/526430, e-mail: [email protected] ADESIONE AL PROGETTO N._____ TITOLO _________________________________ INSEGNANTE REFERENTE DEL PROGETTO/ISCRITTO AL CORSO: __________________________________________________________________________ NOME SCUOLA ___________________________________________________________ INDIRIZZO _______________________________________________________________ Via________________________________________________________ CAP__________ Comune____________________________ E-mail ________________________________ tel. ________________________________ fax ___________________________________ ͕ SCUOLA DELL’INFANZIA ͕ DIREZIONE DIDATTICA DI ͕ SCUOLA STATALE ͕ SCUOLA PRIMARIA ________________________ ____________________________ ͕ SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ͕ SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO CLASSE ͕ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ͕ SCUOLA PARITARIA ____________________________ N° ALUNNI Femmine Maschi Totale ________________________ INSEGNANTE DI RIFERIMENTO FIRMA______________________________________________________________ Si chiede l’autorizzazione specifica al trattamento dei dati personali ai soli fini della creazione e gestione dell’elenco degli aderenti ai progetti. Si conferma che la raccolta ed il trattamento dei dati medesimi avviene nel rispetto del codice della privacy. FIRMA__________________________________________ 10 9 Alimentazione e dintorni 11 PROGETTO N° 1 “BATTI CINQUE!!! GIVE ME FIVE!!!” RESPONSABILE DEL PROGETTO Susin Ester Dietista – Ospedale di Montebelluna Tel. 0423.611209 Fax 0423.611215 E-mail: [email protected] PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI Servizio Dietetico P.O. Montebelluna, Direzione Didattica, Associazioni , Amministrazioni comunali. A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Scuola, associazioni, operatori nel campo dell’educazione e della salute. Premessa Il rapporto sullo stato di salute della Popolazione presentato da questa Azienda U.L.S.S. rileva che le malattie del sistema circolatorio costituiscono la prima causa di decesso, nell'ambito di detto gruppo si segnala, in particolare, la patologia senile del miocardio. I tumori sono la seconda causa di morte. (Rif. Azienda U.L.S.S. n. 8 - ASOLO Bilancio di Esercizio). La nutrizione costituisce un'area di intervento in relazione alla prevenzione delle principali patologie e, nello specifico, in relazione alla chemioprevenzione e alla prevenzione primaria e secondaria delle cardiovasculopatie. L’U.L.S.S. in collaborazione con la famiglia e la scuola è chiamata a proporre e coordinare azioni educative volte a sviluppare maggiore consapevolezza rispetto al proprio comportamento alimentare attraverso una più approfondita conoscenza degli alimenti e del loro ruolo nella nostra salute e, più in generale, a promuovere comportamenti preventivi rispetto alle più comuni patologie. Gli interventi di educazione alimentare dovrebbero non essere occasioni fine a se stesse ma entrare in una rete di proposte e di messaggi coerenti nei differenti contesti locali (scuola, associazioni sportive, associazioni ricreative, ospedale). Cause Da recenti indagini sui consumi alimentari della popolazione (ISTAT, INRAN, MULTISCOPO) vengono messi in evidenza modelli che stanno evolvendo in senso meno salutare coinvolgendo anche i più giovani. Vi è una tendenza generale ad allontanarsi dal modello mediterraneo, che a tutt’oggi viene considerato il gold standard dell’alimentazione e ad una sorta di appiattimento della dieta su un modello comune che si allontana dai L.A.R.N.. Conseguenze L’incremento in atto del consumo di carni e salumi (proteine e grassi saturi) ed il decremento del consumo di carboidrati, frutta e verdure tra la popolazione, realizzano un imprinting che contribuisce a tracciare un corso difficilmente modificabile ed incline allo sviluppo di malattie correlate allo stile di vita. Finalita’ Migliorare le conoscenze, gli atteggiamenti ed i comportamenti in tema di alimenti e nutrizione. Orientare gli apporti nutrizionali verso i valori indicati dal Ministero della Salute che comprendono l’incremento degli apporti di fibra, vitamine, minerali, proteine vegetali e la riduzione di zuccheri semplici, grassi e cibi ad elevata concentrazione calorica. Realizzare una rete di collegamenti, comprendenti percorsi strutturati, supporti didattici (es. raccolta di schede di lavoro per gli insegnanti, divulgativi), dati raccolti ed elaborati (consumi e atteggiamenti in diverse fasce d’età, livelli di informazione) con la scuola, le associazioni, i comuni. Obiettivi specifici di apprendimento: 11 12 Realizzare una rete di collegamenti, comprendenti percorsi strutturati, supporti didattici (es. raccolta di schede di lavoro per gli insegnanti, divulgativi), dati raccolti ed elaborati (consumi e atteggiamenti in diverse fasce d’età, livelli di informazione) con la scuola, le associazioni, i comuni. Obiettivi specifici di apprendimento: - aumento delle conoscenze - conoscenza della propria storia e delle11proprie tradizioni alimentari e culinarie - conoscenza degli alimenti dal punto di vista della qualità Obiettivi specifici d’impatto: - incremento del consumo di vegetali - istituzione di iniziative volte a promuovere l’aumento del consumo di frutta - aumento delle competenze personali Strategia Si realizzano diversi tipi di interventi adattati alle diverse fasce d’età ed ai molteplici contesti: lezioni frontali, laboratori di cucina e di degustazione, giochi di percezione, lezioni attive, video, visite guidate, video collegamenti. Interventi: 1) realizzazione nelle scuole del progetto “BATTI 5! GIVE ME FIVE!” 2) realizzazione c/o la divisione Pediatria del progetto “Batti 5! ... alla scuola dei cerbiatti!” 3) realizzazione di documenti divulgativi (filmati, opuscoli, programma-guida per gli insegnanti) 4) realizzazione di iniziative di approfondimento di specifiche tematiche inerenti l’alimentazione rivolte sia alla popolazione che agli operatori 5) partecipazione a manifestazioni locali o ad attività inerenti gli argomenti affrontati 6) piano di verifica iniziale, intermedio, finale. Risorse per la realizzazione Personale dell’ ULSS: dietista, psicologi, educatori professionali, infermieri. Attrezzature: lavagna luminosa, video proiettore, macchina fotografica, cinepresa, forniture di alimenti per le diverse attività, computer e stazione grafica. Materiali: cancelleria, supporti per i laboratori (alimenti, attrezzature di cucina). Riferimenti: Linee d’indirizzo del Ministero della Salute, Resolutions of Council of Europe, documenti INRAN. Modalita’ di verifica e valutazione Indicatori di attività (riferiti alla strategia degli interventi) Indicatori di risultato (riferiti ad obiettivi cognitivi e comportamentali) Indicatori di risultato (verifica) Fasi di attuazione Settembre – Dicembre 2008 Dicembre - Giugno 2008-09 Giugno - Dicembre 2009 Definizione calendario delle attività Preparazione supporti didattici Definizione piano di verifica Realizzazione interventi Verifica intermedia Rielaborazione dei contenuti proposti e attività di rinforzo (ricerche,indagini, ecc.), istituzione di iniziative (es. giornata della Frutta), partecipazione a manifestazioni locali. Verifica finale. 13 PROGETTO N°2 Alimentiamoci con intelligenza! RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Renato Ranieri – Responsabile Servizio Igiene Alimenti Nutrizione (SIAN) REFERENTE DEL PROGETTO (a cui rivolgersi per informazioni) Dr. Renato Ranieri – Responsabile Servizio Igiene Alimenti Nutrizione (SIAN) Via Dante Alighieri, 12 – 31044 Montebelluna Tel. 0423.611717 Fax 0423.611729 E-mail: [email protected] Dr. Giancarlo Dalle Carbonare – Dirigente Medico Telefono: 0423.611782/611784 Fax: 0423.611729 Indirizzo: Via Dante Alighieri 12, 31044 Montebelluna (TV) Mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Gli studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado Premessa e manifestazioni E’ sempre più conosciuto il ruolo fondamentale che l’alimentazione ricopre per la salute, in particolar modo nell’età della crescita e dello sviluppo. Tuttavia il sovrappeso e l’obesità sono condizioni preoccupanti nella popolazione generale ed in continuo aumento anche nei giovani. Spesso si pone poca attenzione alla qualità dell’alimentazione, facendo prevalere nella scelta degli alimenti la loro appetibilità rispetto all’aspetto nutrizionale. Cause Le cause di questo fenomeno vanno cercate in uno stile di vita dove la scelta degli alimenti è spesso condizionata da abitudini indotte (favorite anche da un certo tipo di propaganda), spesso legate ai ritmi rapidi della vita moderna (pasti frettolosi) o ad aspetti edonistici degli alimenti (consumo di cibi dai sapori accattivanti o sfiziosi). Conseguenze In generale le conseguenze di uno stile di vita sbagliato possono rendersi evidenti a lungo termine. Il sovrappeso e l’obesità sono spesso associati nell’età adulta a malattie quali diabete, ipertensione arteriosa, gotta o ad alterazioni della colesterolemia o della trigliceridemia, con le conseguenti complicanze. Finalità e aspettative per il progetto La finalità, a lungo termine, è la tutela della salute dei ragazzi, tenendo conto che l’alimentazione di oggi influenzerà il loro stile di vita e la salute in divenire. Obiettivo Indurre consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione dal punto di vista nutrizionale. STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI Valorizzazione e diffusione degli aspetti positivi di una corretta alimentazione. Interventi Incontri e collaborazione con i docenti di riferimento per concordare il contesto dell’intervento anche nell’ambito del programma scolastico. Incontri con i ragazzi della Scuola Secondaria di Secondo Grado sul tema. Somministrazione di questionari in fase iniziale e finale per la valutazione di quanto svolto nel progetto sia stato recepito dagli studenti. 13 14 RISORSE PER LA REALIZZAZIONE Personale del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, con eventuale intervento di dipendente di altri Servizi dell’ULSS n.8. Attrezzature: lavagne luminose, proiettori e personal computer. Materiali: lucidi, diapositive e materiale informativo. personale MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE A mezzo somministrazione di questionario. Indicatori di attività (riferiti a strategia ed interventi) Incontri con gli insegnanti Incontri con gli studenti Utilizzo di materiale didattico (diapositive, materiale informativo…) Indicatori di risultato (riferiti all’obiettivo) Raggiungimento del livello d’interesse sul tema in obiettivo, valutabile nell’ambito di discussione collettiva. Indicatori di risultato (esiti riferiti alla verifica) Percentuale di risposte corrette nel questionario finale. Gli studenti coinvolti dovranno essere in grado di rispondere correttamente ad almeno il 60% delle domande del questionario finale. PIANO D'AZIONE attuazione degli interventi da definirsi con le scuole aderenti. FASI DI ATTUAZIONE Il progetto verrà effettuato durante l’anno scolastico 2008/2009. TEMPI DI ATTUAZIONE Anno scolastico 2008-2009. 14 15 PROGETTO N° 3 Monitoraggio della qualità nella ristorazione scolastica RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Renato Ranieri – Responsabile Servizio Igiene Alimenti Nutrizione (SIAN) REFERENTE DEL PROGETTO Dr. Renato Ranieri Servizio Igiene Alimenti Nutrizione (SIAN) Via Dante Alighieri, 12 – 31044 Montebelluna Tel. 0423.611717 Fax 0423.611729 E-mail: [email protected] Dott. Antonio Mazzoleni - Tecnico della Prevenzione Telefono: 0423.611720 Fax: 0423.611729 Indirizzo: Via Dante Alighieri 12, 31044 Montebelluna (TV) Mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Docenti scolastici, genitori, operatori comunali, interessati a svolgere attività nei “Comitati per l’alimentazione” nella Scuola. Premessa e manifestazioni Al giorno d’oggi un numero sempre maggiore di alunni usufruisce del servizio di ristorazione scolastica, affidata o a ditte esterne che forniscono i pasti o alle mense con cucina interna. Talora la scelta dei menù scolastici non soddisfa appieno i criteri nutrizionali e/o la gradevolezza dei cibi. Cause La scelta dei menù non sempre avviene secondo i criteri di un’alimentazione equilibrata: talvolta è orientata a soddisfare l’appetibilità delle pietanze a scapito del bilancio nutrizionale, talora vengono serviti all’utenza cibi poco appetibili. Conseguenze I cibi che non rispettano il bilancio nutrizionale possono causare il sovrappeso e l’obesità, spesso associati nell’età adulta a malattie quali diabete, ipertensione arteriosa, gotta o ad alterazioni della colesterolemia o della trigliceridemia, con le conseguenti complicanze. I cibi poco appetibili non sono graditi all’utenza e non vengono consumati, causando insoddisfazione per il pasto non completo. Finalità ed aspettative per il progetto Il nostro intervento è mirato a promuovere la formazione, nelle scuole in cui esiste un servizio di ristorazione scolastica, di un “Comitato per l’alimentazione” o il consolidamento dei Comitati o di organi analoghi già esistenti nelle scuole. Il Comitato può essere formato da docenti scolastici, genitori, operatori comunali interessati. Tali comitati dovranno monitorare i pasti serviti per quanto riguarda la qualità nei vari aspetti sopra citati. Il progetto prevede un percorso formativo dei componenti dei Comitati per supportarli nello svolgimento dell’attività. OBIETTIVO Promuovere nelle mense scolastiche il monitoraggio della qualità dei pasti erogati da parte dei componenti dei “Comitati per l’alimentazione”, con il supporto del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, in modo da favorire l’erogazione di pasti equilibrati dal punto di vista nutrizionale, salubri, ma gradevoli. STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI 15 16 Promuovere nelle mense scolastiche il monitoraggio della qualità dei pasti erogati da parte dei componenti dei “Comitati per l’alimentazione”, con il supporto del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, in modo da favorire l’erogazione di pasti equilibrati dal punto di vista nutrizionale, salubri, ma gradevoli. STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI Valorizzazione del ruolo dei “Comitati per l’alimentazione” o analoghi. 15 Interventi Incontri con le Scuole, i genitori, i Comuni aderenti al progetto per concordare il contesto di intervento. Attività formativa rivolta ai componenti del Comitato. Somministrazione di questionari in fase iniziale e finale ai componenti del Comitato sulle conoscenze acquisite a seguito dell’attività formativa. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE A mezzo somministrazione di questionario. Indicatori di attività (riferiti a strategia ed interventi) Incontri con i componenti dei Comitati. Interventi formativi rivolti ai componenti dei Comitati. Utilizzo di materiale didattico (diapositive, materiale informativo…). Somministrazione di questionari in fase iniziale e finale ai componenti del Comitato. Indicatori di risultato (riferiti all’obiettivo) Svolgimento del monitoraggio della qualità dei pasti nelle mense scolastiche da parte dei componenti dei “Comitati per l’alimentazione”. Indicatori di risultato (esiti riferiti alla verifica) Percentuale di risposte corrette nel questionario finale. I componenti dei “Comitati per l’alimentazione dovranno essere in grado di rispondere correttamente ad almeno il 70 % delle domande del questionario finale. PIANO D'AZIONE Attuazione degli interventi da definirsi con le scuole aderenti. FASI DI ATTUAZIONE Il progetto verrà effettuato durante l’anno scolastico 2008/2009. TEMPI DI ATTUAZIONE Anno scolastico 2008-2009. 17 PROGETTO N° 4 “Seminare buon cibo”. Cultura della salute e stili di vita sani. RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott. Massimo Melloni – Responsabile del Servizio Educazione e Promozione della Salute REFERENTE DEL PROGETTO Maurizia Bordin – Servizio Educazione e Promozione della Salute Via Forestuzzo, 41 – Asolo Tel.0423/526414 Fax 0423/526430 E-mail: [email protected] Annalisa Duravia – Comune di Trevignano Piazza Municipio,6 - Trevignano Tel. 0423/672842 Fax 0423/672843 Email: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Docenti, operatori scolastici delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, operatori di cooperative sociali. PREMESSA Il Piano per il Ben-Essere dello studente 2007/2010 del Ministero della Pubblica Istruzione individua in "Cibo e salute" e "L'ambiente siamo noi" due azioni prioritarie su cui centrare le strategie educative finalizzate al benessere e alla salute delle giovani generazioni. Il Piano propone il coordinamento delle azioni tra azienda sociosanitaria locale, enti locali e mondo della scuola quale presupposto per lo sviluppo di una consapevolezza diffusa e globale, da parte dei singoli cittadini e delle collettività, su stili di vita e comportamenti sani ad esempio in merito all’alimentazione, all’attività fisica, all’uso del tempo libero e su scelte sostenibili da un punto di vista dell’impatto ambientale. Per tali premesse il progetto viene realizzato in collaborazione con gli assessorati alla Cultura e Istruzione e all’Ecologia del comune di Trevignano. Al termine della formazione è previsto l’avvio di iniziative di educazione alla salute (laboratori del gusto, di educazione alimentare e esperienze di orto didattico ed educativo, di educazione motoria) nelle scuole e nel territorio. FINALITA’ Sensibilizzare gli adulti significativi sui temi della promozione di stili di vita sani con particolare riferimento agli atteggiamenti e ai comportamenti alimentari, all’attività motoria e all’uso del tempo libero nelle giovani generazioni. Promuovere, nelle giovani generazioni, una gestione del tempo libero che riduca il tempo trascorso davanti alla televisione, ai videogiochi, al computer e incrementi quello dedicato ad attività fisiche e all’aria aperta. Collaborare con gli enti locali, con le scuole, con le cooperative sociali per la realizzazione di laboratori di educazione alimentare, di esperienze di orto didattico e educativo, di orti sociali, di iniziative di educazione motoria. STRATEGIE Lezioni interattive, laboratori pratici, visite guidate ARTICOLAZIONE ATTIVITA’ 18 17 STRATEGIE Lezioni interattive, laboratori pratici, visite guidate ARTICOLAZIONE ATTIVITA’ Prima fase: Percorso formativo 17 1° incontro Venerdì 10 ottobre 2008 ore 14.30/17.30 Cultura ed educazione alimentare Laboratorio di giochi sensoriali, degustazioni e riflessioni intorno al cibo Susin Ester, dietista 2° incontro Venerdì 17 ottobre 2008 ore 14.30/17.30 Cultura ed educazione alimentare Laboratorio di giochi sensoriali, degustazioni e riflessioni intorno al cibo Susin Ester, dietista 3° incontro Venerdì 24 ottobre 2008 ore 14.30/17.30 Come avviare esperienze di orto didattico, scolastico, sociale Mauro Flora, agrotecnico 4° incontro Venerdì 31 ottobre 2008 ore 14.30/17.30 Come avviare esperienze di orto didattico, scolastico, sociale Mauro Flora, agrotecnico Al termine del percorso potranno essere programmati incontri/visite guidate per conoscere esperienze locali e nazionali. Seconda fase: interviste ai genitori e ai ragazzi sugli stili di vita Terza fase: avvio di iniziative nelle scuole e nel territorio MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE 1. Questionari pre e post intervento formativo 2. Analisi interviste ai genitori e ai ragazzi 3. Schede di osservazione sulle esperienze realizzate o in corso 4. Incontri di monitoraggio tra referenti del servizio educazione e promozione della salute, referenti del comune di Trevignano e referenti delle iniziative SEDE Scuola Elementare di Falzè di Trevignano TEMPI DI ATTUAZIONE 2008-2009 N.B. Numero massimo partecipanti 30. Per l’iscrizione al presente progetto la richiesta dovrà pervenire entro il 9 ottobre 2008. 19 La relazione interpersonale 20 PROGETTO N° 5 Donazione di organi: opinioni tra studenti e operatori sanitari a confronto RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Moreno Agostini – Coordinatore per l’Azienda ULSS n. 8 dei trapianti. Tel. 0423-611280 A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Agli studenti delle classi quinte della scuola secondaria di 2° grado, max 25 classi. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Il corso ha come obiettivi: ¾ Conoscere gli aspetti legislativi al riguardo. ¾ Conoscere qual è la definizione di morte per la medicina ufficiale, accolta dalla legislazione. ¾ Conoscere la differenza tra donazione di organi e di tessuti. ¾ Stimolare la discussione sul tema. METODOLOGIA E STRUMENTI Introduzione sul tema, lavoro di gruppo, elaborazione del lavoro di gruppo recupero d’aula. RELATORI Operatori professionisti del servizio infermieristico e dei reparti di rianimazione. Ad ogni modulo/corso possono partecipare max 20/25 persone; il modulo non viene attivato se i partecipanti non raggiungono il numero di 10. SEDE Sede della scuola richiedente l'intervento. PERIODO Anno scolastico dal 15 ottobre al 15 dicembre 2008 – da gennaio ad aprile 2009 (dal lunedì al sabato). DURATA Tre ore e 30 minuti (orario scolastico). NB: le domande in esubero verranno comunque valutate e il gruppo di lavoro si riserverà la facoltà di rispondere alle richieste. 20 21 PROGETTO N°6 Il progetto ‘Consultorio Giovani’ e gli interventi di educazione sessuale relazionale/affettiva nelle scuole RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Pasquale Borsellino - Responsabile Consultorio Familiare Consultorio Familiare Castelfranco V.to Tel. 0423/732733 Fax 0423/732735 E-mail:[email protected] REFERENTE DEL PROGETTO Dr.ssa Maristella Bacchion - psicologa Consultorio Familiare Montebelluna Tel. 0423/614977 Fax 0423/614976 E-mail:[email protected] ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTO Dr.ssa Claudia Panzica - psicologa Consultorio Familiare Montebelluna Tel. 0423/977247 A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Agli studenti del 3° anno della scuola secondaria di secondo grado. PREMESSA E MANIFESTAZIONI Lavorando con gli adolescenti in questi anni, abbiamo assistito a dei cambiamenti del loro modo di concepire la sessualità e, più in generale, di relazionarsi con gli altri. Ci siamo resi conto che la quantità di informazioni che hanno non corrisponde ad una effettiva conoscenza degli aspetti che riguardano la sessualità. Si tratta spesso di dati scollegati tra di loro, frammentari e non legati ad una reale consapevolezza dell’importanza che queste conoscenze hanno nella loro vita. Da qui la necessità di pensare ad un approccio diverso con i ragazzi che parta dalle informazioni che già hanno e favorisca la problematizzazione, sistematizzazione, approfondimento delle conoscenze. Cause 1) Scarso confronto e dialogo con le figure educative di riferimento (genitori – insegnanti). 2) Molteplicità dei messaggi mediatici che orientano anche i comportamenti e le singole decisioni riguardanti il modo di esprimere la sessualità. 3) Proposta di modelli, di ruoli e comportamenti sessuali non aderenti e rispettosi della realtà evolutiva propria degli adolescenti. Conseguenze Scarsa capacità di riflessione sulle proprie scelte e dell’uso delle informazioni in possesso: quindi assunzione di comportamenti a rischio quali gravidanze indesiderate, IVG, pillola del giorno dopo. FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO I ragazzi effettuano scelte consapevoli e responsabili rispetto alla propria sessualità e alle proprie relazioni affettive. OBIETTIVO 1) I ragazzi conoscono i metodi contraccettivi e li usano in modo adeguato. 2) I ragazzi fruiscono in modo opportuno dei Servizi dell’Azienda ULSS. 3) I ragazzi riconoscono le determinanti famigliari, sociali, culturali che agiscono sull’espressione della propria sessualità. 21 22 STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI Strategia Attraverso il metodo interattivo si promuovono discussioni guidate e si attuano interventi informativi e chiarificatori da parte degli operatori. Si ritiene che la partecipazione in prima persona e il confronto tra pari sia l’occasione per dare un senso a ciò che già sanno e per favorire la maturazione di una opinione personale. Interventi Coinvolgimento diretto dei ragazzi attraverso lavori individuali, di gruppo ed attivazioni varie, tra cui anche role-playing. Interventi informativi e chiarificatori da parte degli operatori. RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO n. 5 ginecologi, n. 9 psicologi, n. 2 educatori. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Questionari di entrata – uscita e questionari di gradimento. Indicatori di attività (riferiti a strategia ed interventi) Compilazione di questionari (numero di domande anonime), partecipazione di tutti i componenti, rispetto dei tempi programmati, svolgimento dei contenuti. Indicatori di risultato (riferiti all’obiettivo) Decremento del numero di richieste di pillola del giorno dopo, di gravidanze precoci, di interruzioni volontarie di gravidanza. Indicatori di risultato (esiti riferiti alla verifica) Aumento del numero di risposte esatte al questionario e risposte date al questionario di gradimento. PIANO D'AZIONE Condivisione del progetto con gli insegnanti ed i ragazzi. FASI DI ATTUAZIONE 1) incontro preliminare con gli insegnanti di classe; 2) incontro preliminare con i rappresentanti di classe; 3) somministrazione del questionario e raccolta domande anonime; 4) incontro con i ragazzi; 5) somministrazione del questionario di verifica e di gradimento e consegna in forma privata delle domande; 6) incontro restitutivo con i rappresentanti di classe; 7) incontro restitutivo con gli insegnanti. TEMPI DI ATTUAZIONE Data d’inizio del progetto Dicembre 2008. Data di termine del progetto Maggio 2009. 22 23 PROGETTO N° 7 L’avventura del corpo umano RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Brisotto Paolo – Direttore U.O Pediatria Telefono: 0423-611685 Fax: 0423-611969 Indirizzo: via Togliatti,1 Montebelluna E-mail: [email protected] REFERENTE DEL PROGETTO (a cui rivolgersi per informazioni) Dalla Longa Carla - insegnante presso U.O. Pediatria Montebelluna Telefono: 0423-614263 E-mail: [email protected] IN COLLABORAZIONE CON La direzione didattica del 1° circolo di Montebelluna A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Bambini frequentanti la classe 5^ della scuola primaria. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa: il progetto ha lo scopo di avviare gli alunni alla conoscenza del proprio corpo e delle malattie più frequenti in questa fascia d’età, nonché favorire un approccio alla conoscenza degli strumenti e delle modalità che il medico attua per effettuare una visita e formulare la diagnosi. Obiettivo di salute generale: prevenzione del disagio da eventuale ricovero. Obiettivi specifici: - avviare il bambino ad una conoscenza delle malattie e della struttura ospedaliera quando non è ammalato per permettergli di elaborare le informazioni con più serenità; - permettere al bambino di affrontare con meno ansia un eventuale accesso in ospedale per ricovero o accertamenti diagnostici; - far conoscere la realtà ospedaliera: spazi e figure professionali; - far conoscere la realtà della scuola in ospedale; - conoscere il vissuto del bambino rispetto alla malattia e all’esperienza di ospedalizzazione; - far conoscere l’uso e la funzione degli strumenti medico sanitari; - far conoscere i ruoli delle figure che vi lavorano. PIANO DI INTERVENTO Presentazione del progetto ai docenti interessati da parte dell’insegnante della scuola in ospedale e di un medico del reparto di Pediatria. Distribuzione alle classi interessate del libretto realizzato dai bambini della scuola in ospedale, con la funzione di sussidio didattico. Somministrazione del questionario ai bambini su come vivono la malattia e l’ospedale. Lavoro in classe da parte dell’insegnante. Intervento in classe dell’insegnante ospedaliera. Questionario finale. Nel caso che, durante il lavoro in classe, emergano problematiche di rilievo si può prevedere un incontro tra i bambini e un medico. TEMPI DI ATTUAZIONE Anno scolastico 2008-2009. 23 24 PROGETTO N° 8 I disturbi della condotta alimentare: interventi nelle scuole secondarie di II° grado rivolti a studenti ed insegnanti RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr.ssa Anna Vallerini – Medico psichiatra del Dipartimento di Salute Mentale ULSS 8 REFERENTE DEL PROGETTO Dr.ssa Alessandra Tessaro – Educatore Professionale Via Ospedale, 18 – Castelfranco V.to Tel. 0423/732690 Fax 0423/732690 E-mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Studenti e docenti delle classi 3°, 4° e 5° della Scuola Secondaria di Secondo Grado (Scuole Superiori). PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa: si è rilevato, negli ultimi anni, un progressivo aumento dei disturbi della condotta alimentare in età giovanile. Cause: incremento di incidenza della patologia in oggetto, insorgenza della stessa in età più precoci. Conseguenze: aumentata richiesta di interventi. FINALITA’ (obiettivi di salute) Il progetto è finalizzato ad informare e fornire maggiori strumenti di conoscenza in merito alle patologie descritte allo scopo di prevenire l’insorgenza dei disturbi, permettere una precoce individuazione dei segnali di disagio psichico. OBIETTIVI SPECIFICI 1) Approfondimento della conoscenza dei disturbi della condotta alimentare nella popolazione target; 2) Acquisizione di modalità di comprensione e lettura dei comportamenti a rischio; 3) Corretto utilizzo dei servizi preposti alla cura di tali patologie; 4) Sensibilizzazione dei docenti per la promozione di corretti stili di vita. INDICATORI PREVISTI PER LA VALUTAZIONE Numero partecipanti agli incontri. INDICATORI DI RISULTATO (verifica) Questionario di verifica sul grado di comprensione degli argomenti trattati da parte degli studenti. PIANO D’AZIONE (per il Corso formativo) 1) presentazione del progetto a quattro Istituti Superiori di Castelfranco Veneto; 2) lezioni frontali condotte dal medico specialista psichiatra; 3) lavori di gruppo con gli studenti. METODOLOGIA E STRUMENTI Lavoro di gruppo, lezioni frontali, dibattiti, questionari, dispense. 24 25 FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE Inizio progetto settembre 2008 (contatti con le scuole interessate e organizzazione del programma di lavoro). Il progetto si articola, per ognuna delle scuole, in un’ incontro di tre ore: -una lezione frontale sui Disturbi Alimentari per gli studenti e tecniche di role playing; -dibattito finale con gli studenti per rielaborare i contenuti esposti. Inoltre per ciascuna scuola verrà effettuato un incontro preliminare di presentazione del progetto e un incontro finale di verifica. 25 26 PROGETTO N° 9 Prevenzione AIDS e altre malattie sessualmente trasmissibili (per studenti) RESPONSABILE DEL CORSO Dr. Gianluigi Lustro - Responsabile Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) REFERENTE DEL PROGETTO ASV Donatella Indiano Servizio Igiene Sanità Pubblica Via Dante Alighieri, 12 – 31044 Montebelluna Tel. 0423/611714 Fax 0423/611707 E-mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Studenti del 3° anno delle scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori). PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa: le malattie a trasmissione sessuale (MST) rappresentano un importante problema di sanità pubblica per i risvolti sanitari, sociali ed economici che comportano. I giovani sono particolarmente esposti alle infezioni da HIV e ad altre MST. Obiettivi di salute generali: mantenere bassa l’incidenza delle principali malattie a trasmissione sessuale nei giovani. Obiettivi specifici: facilitare l’adozione di comportamenti adeguati atti a prevenire le MST; aumentare le conoscenze sul tema trattato. PIANO DI INTERVENTO Incontro di 3 ore con un numero massimo di 30 studenti da parte di un medico e un’assistente sanitaria (S.I.S.P. e U.T.S.S.U.). METODOLOGIA E STRUMENTI Lezione frontale. FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE Formazione del personale sanitario coinvolto nell’educazione sanitaria: entro il 31 Gennaio 2008. Interventi nella scuola: anno scolastico 2008-2009. 26 27 PROGETTO N° 10 A lezione dai nostri amici animali RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott. Vittorio Scapinello - Servizio Veterinario REFERENTE DEL PROGETTO Dott. Vittorio Scapinello - Servizio Veterinario Via Forestuzzo, 41 – 31011 Asolo Tel. 0423.526411 Fax 0423/526310 – cellulare: 3282131611 (ore 10,00/13,00). A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia (primo approccio). Agli alunni delle classi 3^ e 4^ della scuola primaria (corso base). Agli alunni della classe 5^ della scuola primaria (corso base e avanzato). Si precisa che viene garantita la continuità e la presenza del cane (il mitico Billy) alle lezioni. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa: in pochi decenni anche nel nostro ambiente è caduta la cultura rurale tradizionale e si è affermata in modo massiccio l’urbanizzazione che ha portato l’impoverimento delle relazioni uomo-animale. E’ importante che le nuove generazioni conoscano i piccoli animali domestici che potranno accompagnarli nei loro giochi, se li conosceranno sapranno garantire il loro benessere e relazionarsi in modo equilibrato e rispettoso della loro natura animale, riducendo così il rischio di futuri abbandoni. Gli argomenti trattati focalizzeranno l’attenzione sulla conoscenza del cane e del gatto quale base indispensabile per un corretto approccio con l’animale, in particolare: come aver cura dei suoi bisogni come accudirlo come mantenerlo in buona salute come educarlo come gestirlo Sarà affrontato il tema dell’abbandono, in particolare: cosa saper prima di adottare o acquistare un animale, come scegliere l’animale adatto a noi. Obiettivi generali: migliorare il rapporto uomo animale, migliorare la salute dell’animale, ridurre l’incidenza delle zoonosi, ridurre il fenomeno del randagismo. Obiettivi specifici: trasmettere tecniche di protezione, allevamento e benessere degli animali; modalità di relazione e riconoscimento delle principali malattie trasmissibili; tecniche di relazione con gli animali. FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE Sono previsti 1 o 2 incontri di 1 ora nelle classi aderenti al progetto. Novembre 2008 – Maggio 2009: l’intervento è da inserire nel programma di ogni singola insegnante per cui è necessario prendere accordi diretti con il relatore almeno 10 giorni prima dell’incontro. 27 28 PROGETTO N° 11 Un giro in pediatria RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Brisotto Paolo – Direttore U.O Pediatria Telefono: 0423-611685 Fax: 0423-611969 Indirizzo: via Togliatti,1 Montebelluna E-mail: [email protected] REFERENTE DEL PROGETTO (a cui rivolgersi per informazioni) Dalla Longa Carla - insegnante presso U.O. Pediatria Montebelluna Telefono: 0423-614263 E-mail: [email protected] IN COLLABORAZIONE CON La direzione didattica del 1° circolo di Montebelluna. A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Bambini (classi) delle scuole dell’infanzia afferenti ai comuni di: Valdobbiadene, Vidor, Cornuda, Crocetta del Montello, Nervesa, Montebelluna, Caerano San Marco, Maser, Volpago del Montello, Giavera, Trevignano, Segusino. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa: il progetto si prefigge di far conoscere ai bambini la realtà della malattia e dell’ospedale quando stanno bene e vivono in una situazione di normalità come quella della scuola per permettere loro di elaborare le informazioni con più serenità ed affrontare un eventuale ricovero con meno ansia. Obiettivi specifici: Far conoscere la realtà ospedaliera: spazi e figure professionali. Far conoscere la realtà della scuola in ospedale. Conoscere il vissuto del bambino rispetto alla malattia e all’esperienza di ospedalizzazione. Far conoscere l’uso e la funzione degli strumenti medico sanitari. Far conoscere i ruoli delle figure che vi lavorano. INDICATORI PREVISTI PER LA VALUTAZIONE Rappresentazione grafica “disegna ciò che hai imparato”. Puzzle (preparato dai bambini ricoverati) per riconoscere gli strumenti usati in ospedale. Scheda operativa, questionari pre e post interventi per verificare il cambiamento di atteggiamento nei confronti dell’ospedalizzazione. INDICATORI DI RISULTATO Conoscenza degli strumenti e delle figure medico-sanitarie e della realtà della scuola in ospedale da parte degli alunni. Dimostrazione di minor ansia nei confronti dell’ospedalizzazione da parte dei bambini dopo l’intervento dell’insegnante di classe, dell’insegnante ospedaliera. 28 29 PIANO DI INTERVENTO Presentazione del progetto ai docenti interessati da parte dell’insegnante della scuola in ospedale e di un medico del reparto di Pediatria. Distribuzione alle classi interessate del gioco “Un giro in pediatria” realizzato dai bambini delle scuole ospedaliere. Distribuzione dei giochi (“L’ospedale” e “La valigetta del dottore”) con la funzione di strumenti didattici che permettano al bambino, attraverso l’attività ludica, di conoscere figure e strumenti riguardanti l’ospedale. Distribuzione alle classi del libretto realizzato dai bambini della scuola in ospedale. Somministrazione del questionario ai bambini su come vivono la malattia e l’ospedale. Lavoro in classe da parte dell’insegnante. Intervento in classe dell’insegnante ospedaliera. Questionario finale. FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE Anno scolastico 2008-2009. 30 29 Protezione e sicurezza 31 PROGETTO N° 12 Corso di aggiornamento sulle malattie sessualmente trasmissibili (per docenti) RESPONSABILE DEL CORSO Dr. Gianluigi Lustro - Responsabile Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) REFERENTE DEL PROGETTO ASV Donatella Indiano Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) Via Dante Alighieri, 12 – 31044 Montebelluna Tel. 0423/611714 Fax 0423/611707 E-mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Docenti delle scuole dell’infanzia, scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa: le malattie trasmissibili presentano tuttora dei problemi di corretta conoscenza nelle comunità scolastiche soprattutto infantili. Obiettivi generali: sfatare falsi pregiudizi e informare sui sistemi di prevenzione e di controllo delle più comuni malattie infettive e diffusive. Obiettivi specifici: fornire informazioni e conoscenze relative alle malattie infettive e la scuola. PIANO DI INTERVENTO Incontro tra i docenti, il medico e l’assistente sanitaria (SISP e U.T.S.S.U.) di 2 ore (ripetuto per 3 volte in date diverse). METODOLOGIA E STRUMENTI Lezione frontale. TEMPI DI ATTUAZIONE Anno scolastico 2008/09. 31 32 PROGETTO N° 13 Lavoro sicuro RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Tomaso Tidei – Responsabile Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli ambienti di Lavoro (SPISAL). REFERENTE DEL PROGETTO Dr. Tomaso Tidei Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli ambienti di Lavoro (SPISAL) Via Dante Alighieri 12 – 31044 Montebelluna Tel. 0423/611730 Fax 0423/611741 E-mail: [email protected] ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTO Dr.ssa Zannol Federica - Medico Telefono:0423/611732 E-Mail: [email protected] Favaro Gabriella - Assistente Sanitaria Telefono:0423/611733 E-Mail: [email protected] Tabacchi Tiziana - Assistente Sanitaria Telefono:0423/611733 E-Mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Studenti degli Istituti Tecnici e Professionali dell’ULSS 8. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO PREMESSA E MANIFESTAZIONI Per motivi istituzionali lo SPISAL ha un contatto diretto con il mondo del lavoro e le problematiche lavoro-correlate. Il Servizio effettua l’analisi dei referti di infortunio che avvengono nell’ambito del territorio ULSS competente (circa 6000 referti/anno). Inoltre raccoglie e rileva i dati relativi alle malattie professionali. I dati raccolti, pur essendo di un territorio ristretto, rispecchiano il trend nazionale ed evidenziano una lieve diminuzione degli infortuni, ma individuano nei lavoratori giovani (1525 anni) la fascia più a rischio di infortunio. La Regione Veneto ha pianificato interventi di formazione capillare in alcuni settori (meccanica ed edilizia) con una significativa riduzione del numero e/o della gravità degli infortuni. Tale esperienza positiva può essere riproposta, con le opportune modifiche, in ambito scolastico. Cause L’avviamento al lavoro dei giovani avviene spesso con assente o insufficiente percezione del rischio lavorativo. Conseguenze Elevata incidenza e gravità di infortuni sul lavoro e malattie professionali con danni biologici e/o menomazioni permanenti a carico del lavoratore. Costi sociali elevati. 32 33 FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO L’esposizione, tramite un percorso articolato in più interventi, delle conoscenze fondamentali per l’acquisizione della percezione del rischio. OBIETTIVO In situazioni lavorative simulate o rappresentate con l’ausilio di foto, disegni e video, gli studenti individuano i rischi lavorativi e suggeriscono i comportamenti corretti da adottare nelle singole specifiche situazioni. STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI Strategia: Lezioni frontali con l’uso di tecniche multimediali. Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti su tematiche emergenti da precedenti esperienze del gruppo classe (stages, lavori stagionali, situazioni familiari). Interventi: Gli interventi sono monotematici , della durata di due - tre ore e vertono su: Ɣ rischio infortunistico Ɣ rischio elettrico Ɣ rischio da macchine Ɣ rischio chimico Ɣ rischio biologico Ɣ rischio in edilizia Ɣ amianto Ɣ rumore Ɣ VDT Ɣ primo soccorso Ɣ primo lavoro in fabbrica. L’insegnante referente può richiederne uno o più interventi, in base al programma stabilito e all’indirizzo scolastico scelto. RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Personale Ź n. 2 medici Ź n. 1 chimici Ź n. 2 assistenti Sanitarie Ź n. 2 infermieri Ź n. 5 tecnici della prevenzione negli ambienti di lavoro Attrezzature: Personal computer, videoproiettore, lavagna luminosa, vhs, proiettore diapositive. Materiali: Cartaceo (Dispense, depliant, post-it, poster) e supporti multimediali. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Il progetto viene realizzato esclusivamente attraverso la stretta collaborazione dell’insegnante referente che concorda con il responsabile del Servizio le modalità di intervento e il collegamento dello stesso con il contesto didattico. Considerato il target, studenti che a breve entreranno nel mondo del lavoro, e che questi incontri fanno parte anche del piano formativo, si ritiene che la verifica e la valutazione dell’apprendimento debba essere effettuata nell’ambito scolastico dallo stesso insegnante eventualmente mediante la produzione di elaborati. Indicatori di attività (riferiti a strategia ed interventi) Incontro preliminare e successivo con l’insegnante referente. Coinvolgimento diretto del gruppo target con richieste di approfondimento degli argomenti proposti, esposizione di esperienze pertinenti, discussione. Indicatori di risultato (riferiti all’obiettivo) 34 33 L’80% del gruppo classe a fronte di situazioni lavorative simulate o rappresentate con l’ausilio di foto, disegni e video, individua i rischi lavorativi e suggerisce i comportamenti corretti da adottare nelle singole specifiche situazioni. Indicatori di risultato (esiti riferiti alla verifica) Produzione di elaborati nei gruppi – classe coinvolti nel progetto. PIANO D'AZIONE Il progetto prevede l’intervento specialistico di personale tecnico e sanitario all’interno degli istituti richiedenti. Gli interventi sono inseriti nel contesto didattico legato a materie tecniche e prevedono se possibile percorsi protratti (triennio superiore). FASI DI ATTUAZIONE PROGETTO Divulgazione del progetto. Richiesta della scuola. Incontro con l’insegnante referente per concordare modalità e contenuti. Intervento con il gruppo – classe. Produzione degli elaborati. TEMPI DI ATTUAZIONE Data di inizio del progetto anno scolastico 2008/2009. Data di termine progetto fine anno scolastico 2008/2009. 34 35 PROGETTO N° 14 Prevenzione e sicurezza sulla strada RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Gianluigi Lustro - Direttore SISP (Servizio Igiene Sanità Pubblica) Dipartimento di Prevenzione ULSS 8 tel.0423/611716 e fax 0423/611707 Indirizzo: via Dante Alighieri, 12 – Montebelluna e-mail: [email protected] REFERENTE DEL PROGETTO Dr.ssa Gabriella Grillo – Dirigente Medico Dipartimento di Prevenzione Ufficio Igiene di Castelfranco Veneto Tel. 0423/732744 Via Dante Alighieri, 12 – 31044 Montebelluna E-mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Ai genitori, docenti e studenti delle classi 4^ e 5^ della scuola secondaria di secondo grado (scuole superiori). PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Il progetto in collaborazione con: Amministrazioni Comunali firmatarie del protocollo d’intesa dell’anno 2004, Direzioni scolastiche, Associazioni di Volontariato (AVIS associazione familiari vittime della strada), servizio di alcologia dell’ulss 8; verrà avviata la realizzazione del progetto del “gruppo di lavoro” fondato nel 2007. Si parte dalla constatazione che i giovani di età’ compresa tra i 18 e i 20 anni sono una categoria a rischio, rappresentando circa il 20% delle vittime della strada (dati del 2003). Dall’analisi del recente Bollettino del Sistema Epidemiologico Regionale, si evince che i risultati della patente a punti non sono stati del tutto soddisfacenti come ci si poteva attendere: ad esempio, l’uso delle cinture posteriori non è diffuso, e molto rimane da fare soprattutto nel campo della prevenzione. Si ritiene che tutti i giovani adulti, che rappresentano la maggior parte dei neo-patentati, debbano essere l’obiettivo privilegiato di azioni di sensibilizzazione e prevenzione. La prima causa degli incidenti stradali è da ricercare nel fattore umano: distrazione, sottovalutazione del rischio, esagerata fiducia nelle proprie capacità, sonno, assunzione di alcool, sostanze, farmaci. I dati sulla incidentalità stradale nel Veneto, e in particolare nella Provincia di Treviso, sono ancora sconfortanti. FINALITA’ E ASPETTATIVE DEL PROGETTO Si ritiene opportuno, in previsione del conseguimento della patente di guida, proporre ai giovani dell’età compresa tra i 17 e i 19 anni, alcune lezioni interattive, utilizzando mezzi adeguati e un linguaggio efficace per fare appello al senso di responsabilità dei conducenti per incoraggiarli a rimanere sobri. Ci si propone di aumentare la conoscenza dei rischi legati alla circolazione stradale, con particolare riferimento alla velocità, al mancato uso delle cinture di sicurezza, agli effetti deleteri dell’uso degli alcolici; inoltre si prevede di incoraggiare la riflessione individuale e di gruppo su tali argomenti, che potranno divenire oggetto di una composizione personale alla fine del ciclo di incontri. 35 36 OBIETTIVO In sintonia con il Programma di azione Europea per la sicurezza stradale, si curerà l’informazione e sensibilizzazione delle parti interessate allo scopo di garantire una migliore preparazione dei conducenti. In particolare ci si soffermerà sull’uso delle cinture di sicurezza, anche posteriori, e sui rapporti alcol-guida. STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI Sinergia di intervento tra studenti, operatori, docenti e genitori. La mobilitazione delle parti interessate avverrà sulla base di carte programmatiche (Atto di Intesa firmato dalle Amministrazioni Comunali nel febbraio 2004, secondo quanto già previsto dal Programma Regionale di Prevenzione dai traumi da traffico), e sulla base di impegni volontari. Si darà avvio alla realizzazione del programma previsto dal progetto “Stradainsieme” del concorso Qualità. Incontri con il Dirigente Scolastico e con i docenti per definire modalità e proposte. Incontri con genitori, studenti, operatori e collaboratori. Intervento della Polizia Municipale, con illustrazione pratica dell’uso dell’etilometro. Intervento dei rappresentanti dell’AIFVS o dell’AVIS (Associazione italiana famigliari vittime della strada). MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Indicatori di attività: - numero degli incontri realizzati nell’anno scolastico con i destinatari del progetto; - produzione di almeno un elaborato per classe. Indicatori di risultato: Verrà dato peso al componimento conclusivo, dal quale si potrà ricavare il grado di comprensione del problema e l’indice di gradimento. PIANO D’AZIONE: - coordinamento iniziale; incontri con i docenti, allo scopo di inserire gli argomenti in esame nell’ambito del piano di studi previsto dai programmi ministeriali; pianificazione degli interventi nelle classi; pianificazione degli interventi con la Polizia Municipale e l’Associazione; rivalutazione conclusiva. TEMPI DI ATTUAZIONE: Data di inizio del progetto: giugno 2008 Data di termine del progetto: maggio 2009 36 37 PROGETTO N° 15 Primo soccorso - Cosa fare e come intervenire (per docenti) RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott. Massimo Melloni – Psicologo e Responsabile del Servizio Educazione e Promozione della Salute Tel.0423/526414 Fax 0423/526430 REFERENTE DEL PROGETTO Dott. Massimo Melloni – Psicologo e Responsabile del Servizio Educazione e Promozione della Salute Tel.0423/526414 Fax 0423/526430 A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Docenti scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado. PREMESSA E MANIFESTAZIONI Quando i genitori affidano i loro figli alla scuola, questa si impegna a vegliare su di loro affinché non subiscano incidenti e ferimenti. Poiché la sorveglianza degli scolari all’interno della scuola e durante il normale orario delle lezioni è compito del personale scolastico, un ruolo di particolare impegno e responsabilità è affidato agli insegnanti che possono trovarsi di fronte a situazioni dove è richiesta la capacità di riconoscere e far fronte a situazioni di emergenza/urgenza. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Gli di: x x x obiettivi del progetto prevedono che alla fine del corso il personale Docente sia in grado Riconoscere e descrivere un’emergenza sanitaria Allertare il sistema di Soccorso (descrivendo in modo appropriato l’evento critico) Attuare interventi di primo soccorso (senza aggravare le condizioni della persona infortunata). METODOLOGIA E STRUMENTI Lezioni frontali con momenti di interattività Esercitazioni pratiche e simulazioni su manichino Verifiche di apprendimento e gradimento INDICATORI DI ATTIVITÀ Numero presenze ad ogni singola unità formativa. L’80% degli iscritti al corso ha presenziato agli incontri. INDICATORI DI RISULTATO (riferiti all’obiettivo) L’80% dei partecipanti al corso di formazione ha superato la prova finale mirata a valutare l’apprendimento delle tecniche e dei contenuti trattati in aula. FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE Gli interventi sono previsti nel periodo scolastico 2008/2009; la formazione verrà effettuata in orario pomeridiano. NB: il corso verrà attivato solo se si raggiungeranno i 20 partecipanti per edizione. Le aggregazioni verranno effettuate dal SEPS. Il progetto formativo prevede 2 incontri per gruppo, della durata di 3 ore ciascuno per un totale di 6 ore. 37 38 PROGETTO N° 16 Primo soccorso - Cosa fare e come intervenire (per studenti) RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott. Massimo Melloni – Psicologo e Responsabile del Servizio Educazione e Promozione della Salute Tel.0423/526414 Fax 0423/526430 REFERENTE DEL PROGETTO Dott. Massimo Melloni – Psicologo e Responsabile del Servizio Educazione e Promozione della Salute Tel.0423/526414 Fax 0423/526430 A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Agli studenti del 4^ anno della scuola secondaria di 2° grado. PREMESSA E MANIFESTAZIONI La scuola rappresenta un luogo come altri, dove si possono verificare situazioni di criticità sanitaria. Molto spesso la capacità di far fronte ad una situazione di urgenza/emergenza attivando correttamente il 118 ed attuando comportamenti di primo soccorso consente di effettuare un soccorso efficace senza peggiorare la situazione dell’infortunato. OBIETTIVI Gli obiettivi del progetto prevedono che alla fine del corso gli studenti siano in grado di: x Riconoscere e descrivere un’emergenza sanitaria x Allertare il sistema di Soccorso (descrivendo in modo appropriato l’evento critico) x Attuare interventi di primo soccorso (senza aggravare le condizioni della persona infortunata) METODOLOGIA E STRUMENTI Lezioni frontali con momenti di interattività Esercitazioni pratiche con simulazioni su manichino Verifiche di apprendimento e gradimento INDICATORI DI ATTIVITÀ Numero presenze ad ogni singola unità formativa. Numero presenze complessivo. INDICATORI DI RISULTATO (riferiti all’obiettivo) L’80% dei partecipanti al corso di formazione ha superato la prova finale mirata a valutare l’apprendimento delle tecniche e dei contenuti trattati in aula. Dati emersi dall’analisi del test di gradimento e di valutazione conclusivi. FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE Gli interventi sono previsti nel periodo scolastico 2008-2009. NB: il corso verrà attivato solo se si raggiungeranno i 20 partecipanti max per edizione. Il progetto formativo prevede 2 incontri per classe della durata di 2 ore ciascuno per un totale di 4 ore. 38 39 PROGETTO N° 17 Uso correttoN° dei17seggiolini per auto PROGETTO Uso corretto dei seggiolini per auto RESPONSABILE DEL CORSO Dr. Gianluigi Lustro -DEL Responsabile RESPONSABILE CORSO Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) Dr. Gianluigi Lustro - Responsabile Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) REFERENTE DEL PROGETTO Dr.ssa GabriellaDEL GrilloPROGETTO - Servizio Igiene Sanità Pubblica REFERENTE Via Dante Alighieri, 12 -–Servizio 31044 Montebelluna Dr.ssa Gabriella Grillo Igiene Sanità Pubblica Tel. 0423/611716 Via Dante Alighieri,Fax 12 0423/611707 – 31044 Montebelluna E-mail: [email protected] Tel. 0423/611716 Fax 0423/611707 E-mail: [email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Docenti e genitori dei bambini delle scuole dell’infanzia (scuole materne). A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Docenti e genitori dei bambini delle scuole dell’infanzia (scuole materne). PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa: Si applicaSINTETICA a livello locale di Azienda ULSS quanto già previsto dal Programma PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Regionale incidente stradale. Premessa:sui Si traumi applicada a livello locale di Azienda ULSS quanto già previsto dal Programma Si parte dalla che l’uso dei seggiolini di sicurezza non ha raggiunto ancora un Regionale sui constatazione traumi da incidente stradale. grado di diffusione ottimale. Si parte dalla constatazione che l’uso dei seggiolini di sicurezza non ha raggiunto ancora un L’Azienda ULSS ottimale. promuove, in collaborazione con i rappresentanti della Polizia Locale, grado di diffusione l’informazione, rivolta ai genitoriin ecollaborazione agli insegnanti con dei bambini in età prescolare, sul corretto L’Azienda ULSS promuove, i rappresentanti della Polizia Locale, uso dei seggiolini di sicurezza, e in generale sul tema della prevenzione dei traumatismi da l’informazione, rivolta ai genitori e agli insegnanti dei bambini in età prescolare, sul corretto incidente stradale. di sicurezza, e in generale sul tema della prevenzione dei traumatismi da uso dei seggiolini incidente stradale. Obiettivi generali: sensibilizzare i genitori a un costante e corretto uso dei seggiolini di sicurezza generali: per bambini. Obiettivi sensibilizzare i genitori a un costante e corretto uso dei seggiolini di Obiettivi specifici: aumentare le conoscenze, nella popolazione target, relative all’utilità sicurezza per bambini. dell’uso dei seggiolini di sicurezza. Obiettivi specifici: aumentare le conoscenze, nella popolazione target, relative all’utilità dell’uso dei seggiolini di sicurezza. PIANO DI INTERVENTO Incontri gli insegnanti e con la Polizia Locale per pianificare le attività. PIANO con DI INTERVENTO Fornitura e distribuzione scuole di materiale sul tema degli incidenti stradali: Incontri con gli insegnantialle e con la Polizia Locale informativo per pianificare le attività. allo scopoecidistribuzione si avvale di una di materiale giochi didattici sull’argomento Fornitura alle raccolta scuole di informativo sul tema specifico. degli incidenti stradali: Distribuzione questionari i genitori, riguardanti l’uso dei seggiolinispecifico. di sicurezza. allo scopo ci sidiavvale di unaper raccolta di giochi didattici sull’argomento Elaborazione dei questionari di verifica e riunione conclusiva. Distribuzione di questionari per i genitori, riguardanti l’uso dei seggiolini di sicurezza. Elaborazione dei questionari di verifica e riunione conclusiva. METODOLOGIA E STRUMENTI Incontri con gli insegnanti, con la Polizia Locale e successivamente con i genitori per favorire METODOLOGIA E STRUMENTI una maggiore e presa di coscienza Incontri con gliinformazione insegnanti, con la Polizia Locale esull’argomento. successivamente con i genitori per favorire Saranno esposti in tale occasione i dati regionali l’uso dei seggiolini. una maggiore informazione e presa di coscienza riguardanti sull’argomento. Saranno esposti in tale occasione i dati regionali riguardanti l’uso dei seggiolini. FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE Predisposizione materiale: entro il 2008 FASI E TEMPI del DI ATTUAZIONE Pianificazione degli conentro gli insegnanti Predisposizione del incontri materiale: il 2008 e con la Polizia Locale entro il 2008. Interventi nella scuola nel corso dell’anno scolastico 2008-2009. Pianificazione degli incontri con gli insegnanti e con la Polizia Locale entro il 2008. Interventi nella scuola nel corso dell’anno scolastico 2008-2009. 39 40 39 PROGETTO N° 18 INCIDENTI STRADALI TRA I GIOVANI: rischio e prevenzione dei traumi cranici RESPONSABILI REALIZZAZIONE PROGETTO Dott.ssa Trevisan A. Elisabetta - Educatrice Ambulatorio Neuropsicologico - Dipartimento di Psichiatria Telefono: 0423.526418 Fax: 0423.526007 Indirizzo: Via Forestuzzo n. 41 – 31011 Asolo E-Mail: [email protected] Cagnin Rita - Educatrice Servizio Educazione e Promozione della Salute Telefono: 0423.526433 Fax: 0423.526430 Indirizzo: Via Forestuzzo n. 41 – 31011 Asolo E-Mail: [email protected] I DOCENTI DI RIFERIMENTO, A GIUGNO 2008 (Come previsto nell’accordo di rete, che si sta costituendo, tra istituzioni per lo svolgimento di attività di educazione e promozione della salute). ITIS Barsanti – Castelfranco – Prof. Gambardella Costantino Telefono 0423/492847 E-Mail: [email protected] IPSIA G. Galilei – Castelfranco – Prof. Pasqualetto Fabio Telefono: 0423/495283 E-Mail: [email protected] IPSSS Nightingale – Castelfranco – Prof.ssa Allegra Agata Telefono: 0423/472801 E-Mail: [email protected] LICEO Giorgione – Castelfranco – Prof. Toniolo Galdino Telefono: 0423 491072 E-Mail: [email protected] ISISS Sartor – Castelfranco VenetoProf. Cavinato Elvio Telefono: 0423/490615 E-Mail: [email protected] IPSSCTP Rosselli – Castelfranco V. Prof. Dima Antonio Telefono: 0423/494286 E-Mail: [email protected] TARGET - Docenti delle scuole secondarie di 2° grado che insegnano nelle classi 1^ - studenti delle classi 1^ delle scuole secondarie di 2° grado (max 4 classi per la realizzazione di 2 incontri per le scuole che non hanno partecipato al progetto negli scorsi anni) - genitori 40 41 PREMESSA E MANIFESTAZIONI L’adolescenza è una fase evolutiva, ricca di trasformazioni e profondi mutamenti personali e sociali, caratterizzata dalla ricerca di spazi e di nuove autonomie, di affermazione di sé, anche attraverso la contestazione dell’autorità dell’adulto. Per alcuni, anche il rischio, l’eccesso e la sfida, con se stessi e con gli altri, sono tra le modalità per crescere e sperimentare il mondo. In considerazione di questi elementi il progetto si propone come contributo informativoformativo affinché gli adolescenti (14-16 anni) possano affrontare gli imprevisti e le situazioni che si presentano in caso di incidente stradale, conoscere le possibili conseguenze (fisiche, psichiche, cognitive, ecc.) relative ad un trauma cranio-encefalico ed individuare, adottare e mantenere dei comportamenti prudenti e rispettosi delle norme stradali. L’attuale normativa in materia di sicurezza stradale impone l’obbligo dell’uso del casco e prevede pene severe, in base ai dati emersi dall’indagine (questionario rivolto alle classi prime delle dieci scuole del territorio che hanno aderito al progetto di prevenzione dei traumi cranici nell’ anno scolastico 2006_2007) però gli studenti e le studentesse che hanno dichiarato di utilizzare il motorino sono stati coinvolti in incidenti stradali, con o senza casco, sono il 13% del campione (54 su 432). Questa percentuale indica la necessità di continuare nell’azione educativa e preventiva al fine di ridurre il numero di incidenti. Data la complessità del tema è indispensabile la partecipazione, la condivisione, e la collaborazione tra tutte le persone a vario titolo coinvolte: studenti, genitori, docenti, operatori socio-sanitari e di pubblica sicurezza. Cause Mancanza parziale o totale della conoscenza dei rischi legati alla circolazione stradale. Il mancato e/o scorretto utilizzo del casco da parte del ragazzo lo espone al grave rischio di riportare un trauma cranio-encefalico in caso di incidente stradale con il ciclomotore. Conseguenze Le conseguenze variano a seconda dell’entità e della gravità delle lesioni riportate. FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO Incrementare e consolidare la collaborazione già avviata tra l’azienda socio-sanitaria ULSS n.8 di Asolo e le scuole del territorio inserendo il progetto di prevenzione traumi cranici e sicurezza stradale tra gli interventi previsti dal piano triennale nazionale del ministero dell’istruzione, il “bene-essere dello studente” anno 2007-2010, per il biennio 2008-2010. Aumentare la conoscenza degli studenti relativamente ai rischi legati alla circolazione stradale, delle conseguenze personali e sociali di un incidente stradale e delle gravi limitazioni che un trauma cranio-encefalico può causare. Proposta di una rilevazione (indagine) sul grado di percezione del rischio “incidente stradale negli adolescenti” tra gli adulti di riferimento degli studenti (genitori, parenti, personale scolastico), al fine di attuare degli interventi sempre più mirati alla conoscenza e all’efficacia comunicativa della problematica. OBIETTIVO Informare ed educare gli adolescenti, sia che usino il ciclomotore o meno, sui rischi e sulle conseguenze degli incidenti stradali e del trauma cranico. Informare e sensibilizzare docenti e genitori sui rischi e sulle conseguenze degli incidenti stradali. Rilevare il grado di percezione del rischio “incidente stradale tra gli adolescenti” tra gli adulti di riferimento degli studenti. Partecipazione alla rete di scuole e servizi territoriali dell’ulss che si occupano di prevenzione e di educazione alla salute. A fine a.s.2007/2008 le scuole che hanno confermato la loro collaborazione per questo progetto, sono: Liceo Giorgione, ITIS Barsanti, IPSSS Nightingale, IPSIA Galilei, ISISS Sartor, ITCG Martini, IPSSAR Maffioli, IPSSCTP Rosselli, IPSIA Scarpa. 42 41 Realizzazione di un seminario al termine del biennio. STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI - condivisione, confronto e definizione del progetto con gli insegnanti e i rappresentanti di classe e gli operatori; - percorso informativo-formativo proposto dagli operatori ulss e/o altri docenti rivolto ai docenti referenti e/o interessati alla tematica; - creazione di un sito/forum in cui si può trovare un archivio informatico su tematiche inerenti la sicurezza stradale, suddiviso in varie argomentazioni e discipline (ad esempio: scienze, biologia, fisica, legislazione, ecc.); - partecipazione agli incontri di un testimonial; - proposta da parte degli operatori ulss di una rilevazione (indagine) sul grado di percezione del rischio “incidente stradale negli adolescenti” tra gli adulti di riferimento degli studenti. Le modalità di attuazione saranno definite all’interno del gruppo di lavoro; - intervento di ricerca-azione nei confronti degli studenti, ad esempio: 1) intervista ai genitori da parte degli studenti; 2) ricerca da parte degli studenti degli effetti della velocità; 3) ricerca da parte degli studenti sugli effetti dell’assunzione di sostanze stupefacenti. INTERVENTI - sinergia d’intervento tra studenti, operatori, docenti e genitori; - incontri con i docenti per definire modalità e proposte di conduzione e rielaborazione; - incontri con gli studenti mediante due diverse tipologie: 1) per le scuole che hanno già partecipato al progetto negli scorsi incontri della durata di ore 2,30 con il docente interno (referente o incaricato), gli studenti e, per circa ore 1,30, con il testimonial; 2) per le scuole che non hanno partecipato al progetto negli anni precedenti incontri della durata di ore 2,30 con studenti, operatori ulss e testimonial; - incontri con i genitori se richiesti; - somministrazione dei questionari di entrata e di uscita dati agli studenti ed elaborazione dati; - somministrazione intervista ai genitori da parte degli studenti; - indagine sul grado di percezione del rischio “incidente stradale negli adolescenti” tra gli adulti di riferimento degli studenti; - report sui risultati dell’indagine con i genitori; - relazione sull’attività di ricerca-azione. Traccia sui contenuti degli interventi formativi da sviluppare in classe o o o o o o dati epidemiologici nozioni di prevenzione (analisi delle situazioni a rischio, dei comportamenti da adottare per prevenire incidenti) nozioni di educazione civica qualora si sia testimoni d’incidenti stradali (chiamare i soccorsi, riferire quanto osservato) nozioni relative alle conseguenze (fisiche, cognitive e sociali) di un trauma cranico esposizione dell’esperienza di una vittima della strada rielaborazione conclusiva rispetto ai contenuti e alle opinioni dei partecipanti Per le scuole che non hanno mai partecipato al progetto l’intervento con gli operatori e il testimonial, avrà una durata di 3 ore per un numero massimo di 40/45 studenti. RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Personale scolastico: docenti referenti per l’educazione alla salute docenti referenti per il progetto nelle classi. Personale ulss: 2 educatori 1 psicologo 1 testimonial 42 43 Attrezzature Supporti informatici per la presentazione di materiali in Power Point. Materiali Stampa fascicolo informativo, prospetto e i contenuti degli argomenti trattati durante l’incontro in classe, report questionario ingresso ad ogni singola scuola, report relazione finale. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE - questionari pre e post intervento - analisi intervista ai genitori. - Indicatori di attività (riferiti a strategia ed interventi) Ƒ numero degli incontri realizzati nell’anno scolastico con i destinatari del progetto; Ƒ produzione di almeno un elaborato per classe; Ƒ realizzazione costituzione gruppo di lavoro per la prima parte della ricerca. - Indicatori di risultato (esiti riferiti alla verifica); Ƒ 70%-80% di questionari di entrata restituiti; Ƒ 75%-85% di questionari di uscita restituiti; Ƒ % questionari confrontabili pari al 60%; Ƒ correttezza e completezza dei questionari in uscita da parte dei ragazzi che guidano il ciclomotore pari 80%. PIANO D'AZIONE - incontri con i docenti e i rappresentanti di classe al fine di attuare un’effettiva collaborazione tra enti che preveda la richiesta d’intervento esterno alla scuola come complementare all’intervento educativo-formativo svolto dalla stessa; - pianificazione degli interventi con le classi; - pianificazione interventi con testimonial; - pianificazione e preparazione degli strumenti operativi e didattici; - elaborazione dei dati grezzi e rappresentazione grafica; - riformulazione del progetto in base ai risultati emersi dall’indagine con i genitori. TEMPI DI ATTUAZIONE Data d’inizio del progetto: Aprile 2008. Data di termine progetto: Dicembre 2010. 44 43 Stili di vita liberi da... 45 PROGETTO N° 19 CTP: Comunità, Territorio, Prevenzione RESPONSABILE DEL PROGETTO Santi Emanuela Educatore Professionale Telefono: 0423/722759 Fax: 0423/732758 Indirizzo: Via Ospedale, 18 – Castelfranco Veneto E-mail: [email protected] REFERENTE DEL PROGETTO Santi Emanuela Educatore Professionale Telefono: 0423/722759 Fax: 0423/732758 Indirizzo: Via Ospedale, 18 – Castelfranco Veneto E-mail: [email protected] ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTO Luisetto Nicoletta Educatore Professionale Telefono: 0423/732759 E-mail: [email protected] Novello Mauro Operatore Socio-Sanitario Telefono: 0423/732759 E-mail: [email protected] PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI CTP (Centri di educazione permanente territorio ULSS 8) A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Allievi dei corsi dei Centri territoriali per l’istruzione e la formazione in età adulta (CTP), sedi di Asolo, Montebelluna e Castelfranco Veneto. PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa e Manifestazioni Nel territorio ci sono fasce di popolazioni, ad esempio immigrati, che, per difficoltà linguistiche e culturali, faticano a recepire informazioni sulla pericolosità dell’uso di sostanze quali: alcol e tabacco. Cause Le poche informazioni su alcol e tabacco possono far perseverare stili di vita poco sani. Conseguenze Vengono sottovalutati i rischi dell’uso di alcol e tabacco e le conseguenze fisiche, relazionali e sociali che questi possono determinare. 45 46 FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO Il progetto si pone come fine quello di informare tale popolazione per incrementare i livelli di conoscenza relativi ad alcol e tabacco, fornendo anche indicazioni per convogliare eventuali richieste di aiuto. OBIETTIVO Informare almeno il 50% degli iscritti al CTP sugli effetti dannosi di alcol e tabacco. STRATEGIA METODOLOGIA E RELATIVI INTERVENTI Strategia - Presentazione di materiale informativo semplice e comprensibile. - Discussione con i corsisti e gli insegnanti sui contenuti proposti . Interventi - - 1 incontro di presentazione con i referenti scolastici dei CTP di Asolo, Montebelluna e Castelfranco Veneto. 1 intervento sulla tematica alcol. 1 intervento sulla tematica fumo di tabacco. 1 incontro di verifica finale con gli insegnanti. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Numero di persone presenti agli incontri Numero di insegnanti presenti agli incontri. Indicatori di attività (riferiti a strategia ed interventi) - Capacità dei corsisti di porre domande ed intervenire rispetto ai contenuti proposti. - Indicatori di risultato (riferiti all’obiettivo) Presenza di almeno il 50% degli iscritti ai corsi. Presenza degli insegnanti agli incontri di preparazione, attuazione e verifica del progetto. Indicatori di risultato (esiti riferiti alla verifica) Aumento dei livelli di conoscenza sui contenuti proposti in merito all’alcol e al fumo. PIANO D’AZIONE - Contattare il referente CTP provinciale. Incontro con gli insegnanti referenti delle singole sedi, per concordare gli aspetti organizzativi. Interventi nelle sedi individuate. Distribuzione del materiale informativo. Incontro di verifica finale con gli insegnanti. FASI DI ATTUAZIONE PROGETTO Progettazione Realizzazione Verifica TEMPI DI ATTUAZIONE Data d’inizio del progetto settembre 2008 Data di termine del progetto maggio 2009 46 47 PROGETTO N° 20 Alcol e adolescenza RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Santi Emanuela – Serat - U.O. Alcologia Via Ospedale, 18 – Castelfranco V. (TV) Tel. 0423/732759 – Fax 0423/732758 e-mail: [email protected] REFERENTE DEL PROGETTO Dott.ssa Santi Emanuela – Serat - U.O. Alcologia Via Ospedale, 18 – Castelfranco V. (TV) Tel. 0423/732759 – Fax 0423/732758 e-mail: [email protected] ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTO E.P. Nicoletta Luisetto – Serat - U.O. Alcologia Telefono:0423/732759, Fax: 0423/732758 e-mail: [email protected] Novello Mauro – Serat – U.O. Algologia Tel.0423/732759 Bresolin Michela – Serat – U.O. Alcologia Tel. 0423/732759 PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI/ENTI Scuole secondarie di primo grado del territorio dell’ULSS 8. A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Studenti delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado. Per motivi organizzativi si prevede un numero massimo di 20 classi (criterio di selezione: ordine di arrivo). PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa e manifestazioni Negli ultimi anni i comportamenti a rischio per la salute in età adolescenziale, come l’uso di alcol, sono divenuti oggetto di continui studi e costituiscono un rilevante problema di sanità pubblica. L’uso di alcol, inoltre, può rappresentare il primo passo verso l’utilizzo di sostanze illegali più pericolose e mina il normale processo evolutivo degli adolescenti. Gli studi hanno dimostrato che più precocemente si interviene con percorsi formativi, maggiore sono le probabilità che l’adolescente non adotti comportamenti a rischio. Cause Le cause possono essere identificabili nelle nuove culture del bere giovanile caratterizzate dall’assunzione di grosse quantità di alcol bevute in un breve lasso di tempo. Conseguenze L’uso di alcol può porre i giovani in situazioni a rischio: incidenti stradali, comportamenti aggressivi, problemi di salute. Inoltre, il bere può rappresentare il primo passo verso l’utilizzo di sostanze illegali più pericolose oltre che minare il normale processo evolutivo degli adolescenti. 48 47 FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO Il progetto si pone come obiettivo quello di informare gli adolescenti sull’alcol e i suoi effetti. OBIETTIVI - Incrementare le conoscenze sull’alcol - Aumentare la consapevolezza circa il proprio atteggiamento in merito e i rischi connessi all’uso di alcol. STRATEGIA, METODOLOGIA E RELATIVI INTERVENTI Strategia L’intervento nelle classi sarà svolto mediante tecniche interattive e coinvolgerà i ragazzi e gli insegnanti mediante attività creative. Sarà privilegiata una metodologia di lavoro di gruppo dove i ragazzi verranno stimolati, attraverso condotte esplorative, ad integrare competenze già acquisite sperimentandone di nuove. Tale metodologia sviluppa inoltre il senso di appartenenza favorendo atteggiamenti cooperativi. Interventi Incontro iniziale con gli insegnanti referenti per la presentazione dei contenuti del progetto e per delineare gli aspetti operativi. L’incontro è propedeutico alla realizzazione dell’intervento. Verranno contattati i Dirigenti scolastici per la presentazione del progetto. Primo incontro nelle classi: verrà presentata la sostanza alcolica, gli effetti fisici e psicologici. Secondo incontro nelle classi: approfondimento degli aspetti relazionali e sociali connessi all’uso di alcol. Incontro di verifica finale con gli insegnanti partecipanti al progetto. NB: Si ritiene indispensabile la presenza in classe di un insegnante che segua interamente gli incontri previsti dal progetto, ciò al fine di garantire continuità all'intervento e renderlo parte integrante del percorso scolastico. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Questionario di verifica degli apprendimenti (pre e post intervento). INDICATORI DI ATTIVITA’ (riferiti a strategia ed interventi): - Capacità dei ragazzi di cooperare e portare a termine i lavori proposti. - Capacità di porre quesiti rispetto al materiale informativo proposto. Indicatori di risultato (riferiti all’obiettivo) - Presenza degli insegnanti agli incontri di formazione e verifica. - Collaborazione degli insegnanti durante l’attività formativa in classe. - Partecipazione attiva degli studenti durante l’intervento. - Produzione del materiale, tramite il lavoro di gruppo, da esporre in classe o nell’ Istituto scolastico. Indicatori di risultato (esiti riferiti alla verifica) - Aumento del livello di conoscenza rispetto ai contenuti proposti. - Rilevazione dei dati relativi al questionario somministrato ad un anno dall’intervento. Tali dati saranno messi a confronto con un campione di classi dove non è stato attuato l’intervento. 48 49 PIANO D’AZIONE - Contattare gli insegnanti referenti delle scuole che hanno richiesto l’intervento. - Intervento di formazione rivolto agli insegnanti - Intervento nelle classi - Distribuzione del materiale informativo. - Rielaborazione dei questionari di apprendimento. - Incontro di verifica finale con gli insegnanti FASI DI ATTUAZIONE PROGETTO - Progettazione - Realizzazione Verifica TEMPI DI ATTUAZIONE Data d’inizio del progetto: novembre 2008. Data di termine progetto: aprile 2009 – mese della prevenzione alcologica. 50 49 PROGETTO N° 21 ‘Che fai stasera? Cambio aria!’. Progetto di prevenzione al tabagismo nella scuola media RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Emanuela Santi, Serat Telefono: 0423/732759 Fax: 0423/732758 Indirizzo: Via Ospedale, 18 Castelfranco Vto (TV) E-mail: [email protected] REFERENTE DEL PROGETTO Educatore Luisetto Nicoletta Via Ospedale 18, Castelfranco V.to (TV) Tel 0423/732759 Fax 0423/732758 E-mail: [email protected] ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTO Novello Mauro Operatore Socio-sanitario SERAT Bresolin Michela Assistente Sociale SERAT PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI/ENTI Scuole secondarie di primo grado dell’Ulss 8. A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Agli studenti delle classi seconde delle Scuole Secondarie di Primo grado. Per motivi organizzativi si prevede un numero massimo di 20 classi (criterio di selezione: ordine di arrivo) PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa e manifestazioni Secondo le stime dell’OMS l’abitudine al fumo si instaura sempre più precocemente tra gli 11 e i 15 anni; ciò richiede pertanto, che gli interventi preventivi si rivolgano già ad un’età in cui fumare non è ancora diventata un’irrinunciabile azione quotidiana. Gli interventi in questa fascia di età possono avere un ruolo importante per limitare nei ragazzi l’acquisizione dell’abitudine al fumo e per migliorare quindi lo stato di salute generale della popolazione. Cause Il fumo rappresenta la prima causa prevenibile di malattia e di morte nei Paesi Occidentali. Conseguenze Dalla letteratura sappiamo che la precoce età di inizio è indicativa di una maggiore difficoltà a smettere. Inoltre, se una persona non inizia a fumare da giovane, più difficilmente lo farà in seguito. 50 51 FINALITA’ E ASPETTATIVE DEL PROGETTO Il progetto si propone di promuovere una scuola libera dal fumo. OBIETTIVI Aumentare le conoscenze relative al tabagismo nelle sue componenti fisiche, psichiche e sociali. Stimolare le capacità critiche e di riflessione dei ragazzi attraverso attività creative. Promuovere l’immagine del non fumatore. Sensibilizzare gli insegnanti rispetto alla tematica affinché i contenuti possano essere parte integrante del programma curricolare. STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI Strategia L’intervento nelle classi sarà svolto mediante tecniche multimediali e coinvolgerà attivamente i ragazzi e gli insegnanti mediante attività creative. Sarà privilegiata una metodologia di lavoro di gruppo dove i ragazzi verranno stimolati, attraverso condotte esplorative, ad integrare competenze già acquisite sperimentandone di nuove. Tale metodologia sviluppa inoltre il senso di appartenenza favorendo atteggiamenti cooperativi. Interventi - Incontro iniziale con gli insegnanti referenti per la presentazione del progetto (l’incontro è propedeutico alla realizzazione dell’intervento). Verranno contattati anche i dirigenti scolastici per la presentazione del progetto - Primo incontro nelle classi: trattazione degli aspetti fisici, ambientali ed economici legati all’uso del tabacco. - Secondo incontro nelle classi: approfondimento degli aspetti psicologici e sociali della dipendenza; introduzione alle principali strategie comunicative per resistere alle pressioni sociali. -Incontro di verifica finale con gli insegnanti. N.B: Si ritiene indispensabile la presenza in classe di un insegnante che segua interamente gli incontri previsti dal progetto, ciò al fine di garantire continuità all’intervento e renderlo parte integrante del percorso scolastico. RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Personale Un’assistente sociale referente del progetto e personale dell’area psicologica ed educativa. Materiali Lavagna a fogli, videoproiettore e computer, televisione e videoregistratore, riviste. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Questionari di verifica degli apprendimenti (pre e post intervento). Questionario di gradimento per studenti e insegnanti TEMPI DI ATTUAZIONE Data d’inizio del progetto: novembre 2008. Data di termine progetto: 31 maggio 2009 (Giornata mondiale senza tabacco). 52 51 PROGETTO PROGETTO N° 22 N° 22 Strategie e Abilità per per adolescenti Strategie e Abilità adolescenti Progetto di prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti. Progetto di prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti. RESPONSABILE RESPONSABILE DELDEL PROGETTO PROGETTO (dipendente (dipendente ULSS ULSS n.8):n.8): Dott.ssa Dott.ssa Fiorin Fiorin Amelia Amelia – Psicologa – Psicologa Telefono: Telefono: 0423/732736 0423/732736 Fax:Fax: 0423/732737 0423/732737 Indirizzo:via Indirizzo:via Ospedale Ospedale 18 Castelfranco 18 Castelfranco Veneto Veneto E-mail: E-mail: [email protected] [email protected] REFERENTE REFERENTE DELDEL PROGETTO PROGETTO (a cui (a cui rivolgersi rivolgersi per per informazioni) informazioni) Dott.ssa Dott.ssa Fraccaro Fraccaro Simonetta Simonetta – Educatore – Educatore Professionale Professionale Telefono: Telefono: 0423/732736 0423/732736 Fax:Fax: 0423/732737 0423/732737 Indirizzo Indirizzo : via :Ospedale via Ospedale 18 Castelfranco 18 Castelfranco Veneto Veneto E-mail: E-mail: [email protected] [email protected] A CHI A CHI SI RIVOLGE SI RIVOLGE IL PROGETTO IL PROGETTO Studenti Studenti di Scuola di Scuola Secondaria Secondaria di Primo di Primo Grado Grado ( Classi ( Classi II e III II e, 12-14 III , 12-14 anni)anni) La partecipazione La partecipazione è limitata è limitata a unagruppo un gruppo massimo massimo di 20-24 di 20-24 docenti. docenti. Gli organizzatori Gli organizzatori del progetto del progetto si riservano, si riservano, qualora qualora ci fosse ci fosse un esubero un esubero di iscrizioni, di iscrizioni, di seguire di seguire l’ordine l’ordine temporale temporale di iscrizione di iscrizione fino fino al raggiungimento al raggiungimento del numero del numero massimo. massimo. In caso In caso di rinuncia di rinuncia i posti i posti verranno verranno integrati integrati seguendo seguendo l’ordine l’ordine di arrivo di arrivo delledelle iscrizioni. iscrizioni. PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE SINTETICA SINTETICA DELDEL PROGETTO PROGETTO Premessa Premessa e manifestazioni e manifestazioni Nell’ambito Nell’ambito dei progetti dei progetti di prevenzione di prevenzione selettiva selettiva molte molte proposte proposte di intervento di intervento prevedono prevedono dei moduli dei moduli didattici didattici finalizzati finalizzati a fara acquisire far acquisire agli agli adolescenti adolescenti competenze competenze e conoscenze e conoscenze per per contrastare contrastare l’acquisizione l’acquisizione di comportamenti di comportamenti di uso di uso di sostanze di sostanze (fumo, (fumo, stupefacenti). stupefacenti). Si tratta Si tratta quindi quindi di progetti di progetti che che mirano mirano ad aumentare ad aumentare i fattori i fattori di protezione di protezione individuali, individuali, permettendo permettendo così così al soggetto al soggetto di di diminuire diminuire l’apprendimento l’apprendimento di comportamenti di comportamenti a rischio. a rischio. Vengono Vengono considerati considerati fattori fattori protettivi protettivi i seguenti: i seguenti: - conoscenze - conoscenze scientifiche scientifiche riguardo riguardo alle sostanze; alle sostanze; - acquisizione - acquisizione di undipensiero un pensiero critico critico rispetto rispetto a determinati a determinati comportamenti; comportamenti; - capacità - capacità di gestione di gestione delledelle pressioni pressioni sociali; sociali; - capacità - capacità di problem-solving; di problem-solving; - riconoscimento - riconoscimento e gestione e gestione delledelle emozioni. emozioni. L’OMS L’OMS a questo a questo riguardo riguardo ha incentivato ha incentivato progetti progetti di educazioni di educazioni alle alle abilità abilità di vita di vita (Life(Life Skills) Skills) in in ambito ambito scolastico. scolastico. Secondo Secondo l’OMS l’OMS incrementare incrementare progetti progetti di questo di questo tipo,tipo, significa significa contrastare contrastare l’adozione l’adozione di comportamenti di comportamenti di dipendenza di dipendenza in senso in senso ampio, ampio, perciò, perciò, piuttosto piuttosto che che centrare centrare l’intervento l’intervento relativamente relativamente ad una ad una specifica specifica sostanza sostanza si preferisce si preferisce sviluppare, sviluppare, nel singolo nel singolo soggetto, soggetto, risposte risposte adeguate adeguate a piùacomportamenti più comportamenti devianti. devianti. Finalità Finalità del del Progetto Progetto Realizzazione Realizzazione di laboratori di laboratori didattici didattici mediante mediante i quali i quali gli studenti gli studenti acquisiscono acquisiscono le competenze le competenze sopraccitate. sopraccitate. 52 52 53 FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO Costituzione e formazione di un gruppo di docenti in grado di realizzare dei laboratori (lavori di gruppo) utilizzando strategie metacognitive (cooperative learning) che aiutano gli studenti ad attivare un processo decisionale per rinforzare lo sviluppo di processi autonomi per es: - cosa si poteva fare altrimenti - quando nella vita quotidiana si utilizzano le medesime regole - come si poteva procedere - in quali altri modi poteva essere risolto il problema. OBIETTIVO Da un lato il progetto è finalizzato all’aumento delle conoscenze e acquisizione di strategie e atteggiamenti che riducono i comportamenti a rischio;dall’altro stimola l’ apprendimento di tecniche e competenze per gestire le situazioni a rischio. STRATEGIA METODOLOGIA E RELATIVI INTERVENTI Strategia Impiego della metodologia dell’apprendimento cooperativo ( cooperative learnig) Interventi Il progetto si compone di cinque sessioni strutturate secondo il modello di laboratorio metacognitivo che sviluppano i seguenti argomenti: - laboratorio informativo - laboratorio sulla comunicazione - laboratorio sul problem-solving - laboratorio sul pensiero critico - laboratorio sulle emozioni RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Personale Uno Psicologo Un Educatore Professionale MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Utilizzazione di questionari specifici standardizzati per la rilevazione di acquisizione di comportamenti protettivi e gestione di situazione a rischio ( valutazione di esito). Valutazione del gradimento del progetto attraverso un questionario rivolto agli insegnanti e agli studenti. PIANO D’AZIONE Organizzazione di un Corso di formazione per docenti finalizzato alla presentazione, programmazione e applicazione delle modalità di attuazione del progetto in classe FASI DI ATTUAZIONE PROGETTO Corso di formazione per docenti : 5 incontri teorico-pratici a partire dal mese di Ottobre 2008, per un minimo di tre insegnanti per Istituto, che possono applicare il progetto nelle medesime classi. La partecipazione è limitata a un gruppo massimo di 18-21 docenti. Gli organizzatori del progetto si riservano, qualora ci fosse un esubero di iscrizioni, di seguire l’ordine temporale di iscrizione fino al raggiungimento del numero massimo. In caso di rinuncia i posti verranno integrati seguendo l’ordine di arrivo delle iscrizioni. 54 53 TEMPI DI ATTUAZIONE Nel mese di Ottobre 2008 si effettueranno cinque incontri formativi per i docenti., con le seguenti date: 08.10.2008 15.10.2008 22.10.2008 29.10.2008 05.11.2008. Gli incontri si svolgeranno presso la sala Riunioni del SerT dalle ore 14.30 alle 17.30. Il progetto viene realizzato nell’anno scolastico 2008-2009. N.B. Per l’iscrizione al presente progetto la richiesta dovrà pervenire entro il 7 ottobre 2008. 54 55 PROGETTO N° 23 Progetto S.a.K.! – Search and Know! Strategia di prevenzione delle dipendenze nella scuola RESPONSABILE DEL PROGETTO Dr. Graziano Bellio – Direttore SerT - Servizio Tossicodipendenze Via Ospedale, 18 - Castelfranco V.to Tel. 0423/732736 Fax 0423/732737 Fax 0423/732737 E-mail: [email protected] REFERENTE DEL PROGETTO Dott.ssa Fraccaro Simonetta – Educatore Professionale SerT Tel. 0423/732736 Fax 0423/732737 Via Ospedale, 18 – Castelfranco Veneto ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTO Dott.ssa Giacomazzi Selena – Psicologa Tel. 0423/732736 A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO Docenti di scuola secondaria di secondo grado interessati a svolgere funzioni organizzative e di tutoraggio in un progetto di sensibilizzazione/prevenzione dell’uso di sostanze (almeno 3 insegnanti per istituto). Studenti delle scuole secondarie di secondo grado delle classi 1^ e 2^ (14 – 16 anni). PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Premessa e manifestazioni. L’iniziazione degli adolescenti al consumo di sostanze è multifattoriale, ma assumono un ruolo di rilievo i fattori connessi a: mancanza di una informazione scientificamente fondata, mentre, al contrario, abbondano notizie imprecise e aneddotiche, soprattutto raccolte tra coetanei; pressioni ambientali; presunzione di normalità del consumo di sostanze; immaturità o debolezza di abilità cognitive e sociali; Finalità del progetto Addestramento di un gruppo di docenti (almeno 3 per istituto) in grado di organizzare e realizzare 3 moduli didattici sui temi dell’adolescenza, della pressione ambientale verso comportamenti poco sani, e sugli aspetti biomedici dell’uso di sostanze psicoattive. FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO Il progetto mette a disposizione dei docenti di scuola secondaria di II° grado materiali e competenze per la realizzazione di unità didattiche che siano in grado di far apprendere agli studenti nozioni sugli aspetti biomedici relativi alle droghe d’abuso, contemporaneamente stimolando l’esercizio di abilità cognitive che rappresentano fattori di protezione verso lo sviluppo di problemi correlati all’abuso di sostanze. OBIETTIVO Miglioramento nei giovani studenti dei livelli di conoscenza scientifica sulle sostanze psicotrope con conseguente riduzione dell'atteggiamento positivo verso di esse. 55 56 STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI Sviluppo di una metodologia di intervento di prevenzione primaria nella scuola secondaria di II° grado, rivolto ai giovani delle classi prime o seconde, organizzato in moduli didattici svolti in piccoli gruppi, in grado di: aumentare le conoscenze scientificamente fondate sulle sostanze psicotrope; aumentare la consapevolezza sulle vulnerabilità emotive e sulle pressioni ambientali verso comportamenti poco sani: stimolare l'esercizio di alcune abilità cognitive e sociali che rendano il pensiero del soggetto più critico, più complesso, capace di scelte non conformistiche. Il progetto prevede: a) avviamento di un corso di formazione per gli insegnanti per: 1) presentazione del progetto e delle sue basi teoriche e metodologiche; 2) illustrazione delle caratteristiche salienti delle droghe d’abuso degli aspetti biomedici connessi all’abuso b) la realizzazione di moduli didattici, con lavoro in piccoli gruppi supportati da docenti attraverso azioni di tutoraggio. I docenti utilizzano schede e materiali forniti dal servizio, seguendo linee guida scritte; c) valutazione dei risultati mediante questionari. RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Personale: n. 1 medico, n. 1 educatore professionale. MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE La metodologia di valutazione si articola sul confronto tra un gruppo sperimentale ed un gruppo di controllo. La valutazione di processo prevede la compilazione di schede per la rilevazione dei dati quantitativi relativi alla penetrazione del progetto e la comparabilità dei campioni di studenti; vengono inoltre proposti due questionari di gradimento sia per i docenti che per gli studenti coinvolti La valutazione di esito prevede tre questionari per la misura dell’atteggiamento verso le sostanze, la consapevolezza delle conseguenze dell’uso e la percezione del rischio. Tali questionari sono la traduzione italiana degli originali proposti dalla banca degli strumenti di valutazione dell’osservatorio europeo sulle droghe (EMCDDA - European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction). FASI DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO Il corso si svolgerà presso il SerT di Castelfranco Veneto a partire dal mese di novembre 2008. La durata prevista è di n. 5 incontri di 2 ore e 30 minuti ciascuno. Le date delle lezioni verranno comunicate agli iscritti almeno 15 giorni prima dell’inizio. Gli Istituti interessati a partecipare al progetto nell’anno scolastico precedente verranno contattati dagli operatori del progetto per l’eventuale adesione anche per il nuovo anno scolastico 2008/2009. 56 57 BIBLIOGRAFIA SUI TEMI DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE AUTORI AA.VV AA.VV AA.VV. AA.VV. AA.VV. AA.VV. Abramson, E.; Agazzi E., Albanese, O.; Alberici A., Altamann G. T. Ammanniti, M.; Andrè C. Antonello D. Arcidiacono C., Gelli B. R. Ardone R., Baldry A. C. Arielli E., Scotto G Attenta R. M., Goemez Baldaro Verde J. Baldry, C. A.; Barelli, C.; Marangi, M.; Barone, P.; Baroni, M.; Nanni, F.; Bastiani, A.; Drogo, G.; Bauer, B.; Bagnato, G.; Becchi E., Dekker J. Becciu, M.; Colasanti, A.; Bellomi, F.; Berto, F.; Scalari, P.; Besemer C. Bettelheim B. Boal A. Boal A. Bodei R. Bollea, G.; Bonino S./Cattelino E. Borgna P. Borzaga C./Fazzi L. Bryant-Waugh, R.; Lask, B.; Calvano, T.; Rech, C.; Canguilhem G. Carli, R.; Castelli S. Cerutti, P.; Carbone, P.; Charmet Pietropolli G., Chesner A. Cipolla Costantino Climati, C.; Climati, C.; Cofano, D., Cohen E. G. Colombo E. Colombo M., Compagnoni E. Conti L. 58 TITOLI RESPONSABILITA' NELLA SCELTA DEI COMPORTAMENTI SESSUALI MILLE MODI DI CRESCERE Bambini immigrati e modi di cura GIOCO E DOPOGIOCO CON VOCE DIVERSA Pedagogia e differenza sessuale e di genere DIVENTARE ADOLESCENTI: salute e stili di vita nei giovani tra 11 e 15 anni EDUCARE AL CAMBIAMENTO EMOZIONI E CIBO LE IDENTITA' FEMMINILI. Ruoli delle donne nelle società odierne COMPETENZA EMOTIVA TRA PSICOLOGIA ED EDUCAZIONE EDUCAZIONE IN ETA' ADULTA. Percorsi biografici nella ricerca e nella formazione. LA SCALATA DI BABELE. Un'esplorazione su linguaggio, mente, comprensione. CRESCERE CON I FIGLI. Le nuove regole dell'educazione LA STIMA DI SE'. Amarsi per vivere meglio in mezzo agli altri IDENTITA' E DIFFERENZE DI GENERE. Progetto pedagogico-culturale PSICOLOGIA DI COMUNITA' ED EDUCAZIONE SESSUALE MEDIARE I CONFLITTI A SCUOLA. Presupposti teorici e intervento psicosociale. CONFLITTI E MEDIAZIONE PARLARE DI SENTIMENTI. Attività di sviluppo lessicale - semantico IDENTITA' SESSUALE E progetti per un’educazione sessuale integrata FOCUS GROUP IN AZIONE. L'utilizzo in campo educativo e psicosociale ANNI DI CORSA. 10 film sull'adolescenza TRAIETTORIE IMPERCETTIBILI CRESCERE CON IL ROCK. L'educazione musicale nella società dei mass media I GIOVANI E L'ALCOL PUOI ANCHE DIRE NO! L'ASSERTIVITA' AL FEMMINILE STORIA DELL'INFANZIA. Dall'antichità al Seicento LA LEADERSHIP AUTOREVOLE. La conduzione dei gruppi di lavoro PERFETTA. Una storia vera DIVIETO DI TRANSITO. ADOLESCENTI DA RIMETTERE IN CORSA GESTIONE DEI CONFLITTI E MEDIAZIONE IL MONDO INCANTATO. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe IL POLIZIOTTO E LA MASCHERA: giochi, esercizi e tecniche del testo L'ARCOBALENO DEL DESIDERIO GEOMETRIA DELLE PASSIONI Paura, speranza, felicità: filosofia e uso politico. LE MADRI NON SBAGLIANO MAI ADOLESCENTI A RISCHIO SOCIOLOGIA DEL CORPO SALUTE E SOCIETA’ DISTURBI ALIMENTARI. Guida per genitori e insegnanti IMMAGINARTE. Percorsi di educazione visiva IL NORMALE E IL PATOLOGICO CULTURE GIOVANILI LA MEDIAZIONE ADOLESCENZA E DISAGIO I NUOVI ADOLESCENTI. Padri e madri di fronte a una sfida. IL LABORATORIO DELLE ATTIVITA' TEATRALI. Espressività e drammatizzazione. SALUTE E SOCIETA’ IL POPOLO DELLA NOTTE. DISCOTECHE, ECSTASY E ALCOL I GIOCHI ESTREMI DEI GIOVANI. Mode, hobby e tendenze oltre ogni limite NIPPONCARTOON. Immagini, miti, strategie ORGANIZZARE I GRUPPI COOPERATIVI. Ruoli, funzioni, attività RAPPRESENTAZIONI DELL'ALTRO. Lostraniero nella riflessione sociale occidentale RELAZIONI INTERETNICHE FUORI E DENTRO LA SCUOLA. DI TUTTI I COLORI: educare all'identità e alla multiculturalità nella scuola SESSO E EDUCAZIONE 57 Contini, M.; Fabbri, M.; Corradini, L.; Corradini L. Corsano, P.; Costantini, A. Crepet p., Crepet, P.; Cunico M., Curci S. D'Agostini, G.; Dal Fiume G. De Beni, M. De Pieri, S.; Tonolo, G.; Del Buono M.R. Del Re G. Del Re G. Del Re G. Delgado B.. Demetrio D. Demetrio D. Demetrio D. Demetrio D. Demetrio D. Demetrio D. Derrida J. Di Cristofaro Longo G. Di Pietro M. Di Pietro M. Di Vita A.M. Disoteo, M.; Piatti, M.; Dolto F. Drerup A. Dunn, J.; Eliacheff C. Fabbrini, A.; Melucci, A.; Fabio, R.; Facchini C. Farello P. Farnè M. Farri, M.; Simonetto, A.; Ferracin L., Porcelli M. Ferraroli L. Ford Brian J. Formenti L. Foti,C.; Fraisse G. Frassetto I. Gaffney P. Galimberti U. Galimberti, U.; Galimberti U. Gamelli I., Gamigna, A.; Righetti, M., Gay Cialfi, R.; Giommi R. Giommi R. Giommi R. Giommi R. NON DI SOLO CERVELLO EDUCAZIONE ALLA SALUTE IL CORPO A SCUOLA Pedagogia e psicologia sociale per l'educazione alla salute. BAMBINI CHE AMANO STARE DA SOLI TRA REGOLE E CAREZZE NON SIAMO CAPACI DI ASCOLTARLI. Riflessioni sull'infanzia e l'adolescenza. LE DIMENSIONI DEL VUOTO. I GIOVANI E IL SUICIDIO EDUCARE ALLE EMOZIONI. Riflessioni e proposte di attività per insegnanti e genitori. PEDAGOGIA DEL VOLTO. Educare dopo Levinas GLI ANNI DELL'INQUIETUDINE EDUCARE ALLA DIFFERENZA EDUCARE ALL'ALTRUISMO. Programma operativo per la scuola di base. PREADOLESCENZA. LE CRESCITE NASCOSTE SGUARDI DI GENERE TRA IDENTITA' E CULTURE EDUCAZIONE SESSUALE E RELAZIONE AFFETTIVA (scuola materna) EDUCAZIONE SESSUALE E RELAZIONE AFFETTIVA (scuola elementare) EDUCAZIONE SESSUALE E RELAZIONE AFFETTTIVA (scuola superiore) STORIA DELL'INFANZIA IL GIOCO DELLA VITA Kit autobiografico Trenta proposte per il piacere di raccontarsi RACCONTARSI: l'autobiografia come cura di sé AGENDA INTERCULTURALE PEDAGOGIA DELLA MEMORIA L'EDUCAZIONE INTERIORE Introduzione alla pedagogia introspettiva ALBUM DI FAMIGLIA POLITICHE DELL'AMICIZIA MODELLI CULTURALI E DIFFERENZA DI GENERE ADOLESCENZA E COMPORTAMENTO A RISCHIO L'EDUCAZIONE RAZIONALE-EMOTIVA RITRATTI DI CHIAROSCURO Costrutti psicologici delle differenze di genere SPECCHI SONORI. IDENTITA' E AUTOBIOGRAFIE MUSICALI L'IMMAGINE INCONSCIA DEL CORPO IL TEMPO DEI DIRITTI Piccolo ideario per l'educazione AFFETTI PROFONDI. Bambini, genitori, fratelli, amici MADRI E FIGLIE Una relazione a tre L'ETA' DELL'ORO. ADOLESCENTI TRA SOGNO ED ESPERIENZA GENITORI POSITIVI, FIGLI FORTI SALUTE E DISUGUAGLIANZE genere, condizioni sociali e corso di vita LABORATORIO DELL'AUTOBIOGRAFIA Ricordi e progetto di sé GUARIR DAL RIDERE La psico-biologia della battuta di spirito ESSERE PER FARE. Genitori tra natura e cultura AL CINEMA CON IL MONDO ADOLESCENTI CONTRO? IDENTITA' E RAPPRESENTAZIONI SOCIALI NEL PIATTO LA FORMAZIONE AUTOBIOGRAFICA CHI EDUCA CHI? SOFFERENZA MINORILE E RELAZIONE EDUCATIVA LA DIFFERENZA TRA I SESSI CONVIVENZA E RISPETTO DELLE DIVERSITA' LE MADRI E LE FIGLIE GLI EQUIVOCI DELL'ANIMA IL CORPO PAESAGGI DELL'ANIMA PEDAGOGIA DEL CORPO SVEGLIANDOMI MI SON TROVATO AI MARGINI. OMOSESSUALITA' E ADOLESCENZA. EDUCAZIONE EMOTIVA AFFETTIVA SESSUALE PROGRAMMA DI EDUCAZIONE SESSUALE 11-14 ANNI PROGRAMMA DI EDUCAZIONE SESSUALE 15-18 ANNI PROGRAMMA DI EDUCAZIONE SESSUALE 3- 6 ANNI 58 59 Giommi R. Giommi R. Giommi, R.; Perrotta, M.; Giori, F.; Girardi D. Gobbo F. Goldstein, A.; Glick, B.; Gordon, T.; Gramigna, A.; Green P. Guerra Lisi, S.; Stefani, G.; Guerra Lisi, S.; Stefani, G; Halpern, S.; Savary, L.; Ingrosso M. Iori V., Iori V., Jhonson Robert Jung Carl G. Katziskji K.L. Klama J. Korn J. Lafaille R. Lambertini L. Langer A. La porta R. Lesne, E.; Levi, G.; Schmitt, J.; Levi, G.; Schmitt, J.; Lo Gullo, E.; Mocciaro, R.; Loewenthal E. Loos S. Loos S. Lotti F. Luciani, M.; Macario, G.; Maffei, F.; Maggiolini A., Riva E., Magnani, S.; Magrograssi, G.; Maiolo, G.; Franchini, G. Maiolo, G.; Franchini, G. Malucelli, M.; Mapelli B. Mapelli B. Marcoli, A., Marcoli, A.; Marcoli, A.; Mariani U. Marmocchi P. Marmocchi, P.; Dall'Aglio, C. Martina Roy Martinet S., Mastrocola, P.; Matarazzo, O.; McDougall, J.; Mazzi, A.; Meadow R. M., Weiss L., Merico, M.; 60 PROGRAMMA DI EDUCAZIONE SESSUALE 7-10 ANNI EDUCAZIONE SESSUALE COME PREVENZIONE. EDUCAZIONE SESSUALE COME PREVENZIONE. IL GUERRIERO TRISTE TRA CRISI E CRESCITA PROCESSI INTERCULTURALI nel sistema educativo PEDAGOGIA INTERCULTURALE STOP ALL'AGGRESSIVITA' GENITORI EFFICACI. EDUCARE FIGLI RESPONSABILI I SAPERI GIOVANI. TRA SOCIALITA', COMUNICAZIONE E AUTOFORMAZIONE ALUNNI IMMIGRATI NELLE SCUOLE EUROPEE. MUSICOTERAPIA NELLA GLOBALITA' DEI LINGUAGGI GLI STILI PRENATALI NELLE ARTI E NELLA VITA SUONI E SALUTE COMUNICARE LA SALUTE. ESSERE PER L'EDUCAZIONE. Fondamenti di un'epistemiologia pedagogica LO SPAZIO VISSUTO. Luoghi educativi e soggettività LA QUESTIONE DELLA COLPA EFFETTI DELLE EMOZIONI SULLA SALUTE EDUCOLOGY: una pedagogia curativa per una nuova umanità L'AGGRESSIVITA', REALTA' E MITO LA VIOLENZA IN PUGNO ADOLESCENTI E VIOLENZA. Tecniche di mediazione PLACARE LA SETE … manuale per la promozione della salute IL CONFRONTO FEMMINILE/MASCHILE NELL'EDUCAZIONE ALLA RECIPROCITA' LA SCELTA DELLA CONVIVENZA EDUCARE AL SENSO DELLA VITA NELLA SCUOLA DELLO STATO MAMMA, MI CHIAMANO CICCIONE STORIA DEI GIOVANI. DALL'ANTICHITA' ALL'ETA' MODERNA VOL. 1 STORIA DEI GIOVANI. L'ETA' CONTEMPORANEA VOL. 2 IL BAMBINO MULTIMEDIALE. Dal balocco al computer. LETTERA AGLI AMICI NON EBREI IMPORTANTE E' PARTECIPARE VIAGGI A FANTASIA INSEGNARE I DIRITTI UMANI MUSICA MUNDI. Percorsi di ascolto L'ARTE DI EDUCARSI PRIMO CIBO, PRIMO AMORE ADOLESCENTI TRASGRESSIVI. Le azioni devianti e le risposte degli adulti. IL BAMBINO E LA SUA VOCE LE CAREZZE COME NUTRIMENTO. I gesti e le parole che ci fanno stare bene ADOLESCENZE SPINOSE. Come comunicare senza fare e farsi del male DALLA PARTE DEGLI ADOLESCENTI. Alleanze e relazioni di sostegno ANORESSIA E BULIMIA. Come capire e aiutare il proprio figlio adolescente EDUCARE ALLA SESSUALITA' SCUOLA DI RELAZIONI Culture e pratiche pedagogiche IL BAMBINO NASCOSTO IL BAMBINO ARRABBIATO. FAVOLE PER CAPIRE LE RABBIE INFANTILI IL BAMBINO PERDUTO E RITROVATO EDUCAZIONE ALLA SALUTE NELLA SCUOLA. LE PAROLE GIUSTE idee giochi e proposte per l'educazione alla sessualità EDUCARE LE LIFE SKILLS Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive EQUILIBRIO EMOZIONALE LA MUSICA DEL CORPO. Manuale di espressione corporea. CHE ANIMALE SEI? Storia di una pennuta EMOZIONI E ADOLESCENZA TEATRI DEL CORPO. Un approccio psicoanalitico COME ROVINARE UN FIGLIO IN DIECI MOSSE SESSO E CIBO GIOVANI COME. Per una sociologia della condizione giovanile in Italia 59 Meucci G. P., Milani P. Miller A. Miller, A.; Miller, A.; Miltenburg A. Mocciaro, R.; Montagne Morin E. Morin E. Niero M., Novara D., Novara D., Novara D., Oliverio Ferraris, A.; Palmonari, A.; Palmonari, A.; Pancheri P. Patfoort P., Pellai, A.; Pellai, A.; Pellai, A.; Pellai, A.; Boncinelli, S.; Pellati Renzo Pietropolli Charmet G. Pietropolli Charmet, G.; Poland S., Politi, M.; Pontata G., Pontecorvo C., Porta L. Portman R., Potente A. Pulcini E., Pulcini, E.; Raffaelli, L.; Rancati F., Veneri A., Ravenna, M.; Regione del Veneto Remoti Ribera, J.; Riccardi Ripamonti I. Rigallo, D.; Sulis, S.; Riveda P. Ronondot F., Varano M., Rosci, E. Saccheri T. Salvadori, E.; Sartori P. Scanagatta Silvio Scaparro, F., Schlenz, K.; Severo G., Sharoni S., Stettini P. Stiefenhofer M. Sunderland M. Sunderland. M.; RAGAZZI NON CONOSCIUTI PROGETTO GENITORI IL BAMBINO INASCOLTATO Realtà infantile e dogma psicoanalitico IL BAMBINO INASCOLTATO LA RIVOLTA DEL CORPO. I danni di un'educazione violenta APPRENDIMENTO E COMPETENZE INTERCULTURALI 20 giochi e attività L'ADOLESCENTE PLANETARIO. Adolescenti in cammino nella società globale IL BAMBINO CHE SEI STATO EDUCARE GLI EDUCATORI Una riforma del pensiero LA TESTA BEN FATTA Riforma dell'insegnamento QUALITA' DELLA VITA E DELLA SALUTE. L'ASCOLTO SI IMPARA. Domande legittime per una pedagogia dell'ascolto. SCEGLIERE LA PACE: EDUCAZIONE ALLA GIUSTIZIA E AL FUTURO RICOMINCIARE DA UN LIBRO NON SOLO AMORE. I bisogni psicologici dei bambini GLI ADOLESCENTI PSICOLOGIA DELL'ADOLESCENZA STRESS EMOZIONI MALATTIA Introduzione alla medicina psicosomatica IO NON VOGLIO, TU NON VUOI. Manuale di educazione non violenta NELLA PANCIA DEL PAPA' EDUCAZIONE TRA PARI. Manuale teorico pratico EDUCAZIONE ALLA SALUTE JUST DO IT. I comportamenti a rischio in adolescenza LA SALUTE NEL PIATTO AMICI, COMPAGNI, COMPLICI ADOLESCENTI IN CRISI GENITORI IN DIFFICOLTA' PREVENZIONE DEL SUICIDIO NELL'ADOLESCENZA EDUCARE IL CUORE LA PERSONALITA' NON VIOLENTA DISCUTENDO SI IMPARA. Interazione sociale e conoscenza a scuola AUTOBIOGRAFIE A SCUOLA. Un metodo maieutico. ANCHE I CATTIVI GIOCANO UN TESSUTO DI MILLE COLORI Differenze di genere, cultura, di religione. L'INDIVIDUO SENZA PASSIONI. Individualismo moderno e perdita del legame sociale. L'INDIVIDUO SENZA PASSIONI. Individualismo moderno e perdita del legame sociale. LE ANIME DISEGNATE I SEGNI DELL'OFFESA. ADOLESCENTI E DROGA. Percorsi e processi socio-psicologici del consumo NESSUNO E' MINORE CONTRO L'IDENTITA' PAPA', NON ROMPERE! Consigli utili per educare un padre IN GIOCO DALL'INTEGRAZIONE ALL'INTERCULTURA AGGRESSIVITA' E INTERCULTURA COME SI INVENTANO LE FIABE FARE MALE, FARSI MALE. ADOLESCENTI che aggrediscono il mondo e se stessi SALUTE E SOCIETA' IL PIACERE DI PARTECIPARE APPRENDERE DALL'ESPERIENZA CITTADINANZA E SALUTE BELLETA'. ADOLESCENZA TEMUTA, ADOLESCENZA SOGNATA FINALMENTE PAPA! Una grande gioia che coglie gli uomini in contropiede COME OMBRE LEGGERE. LA LOGICA DELLA PACE SESSUALITA' E AMORE Guida all'educazione sessuale UNA BELLA LITIGATA 55 suggerimenti …Quando i bambini litigano DISEGNARE LE EMOZIONI Espressione grafiche e conoscenza di sé RACCONTARE STORIE AIUTA I BAMBINI 60 61 Tabet P. Tabet P. Tagliabue A., Terranova C.S. Testa, A.; Torrego Seijo J. C., Trentin R. Trope, Z.; Troyna B., Hatcher R., Ukmar, G.; Ulivieri S., Ulivieri S. Vegetti Finzi, S.; Battistin, A.; Vegetti Finzi., Catenazzi M., Verità, R.; Villano P., Wichert, S.; Zaini B. Zani B./Cicognani E. Zani B. 62 LA PELLE GIUSTA IO NON SONO RAZZISTA, MA… LA SCOPERTA DELLE EMOZIONI. PEDAGOGIA INTERCULTURALE Concetti, problemi, proposte LA CREATIVITA' A PIU' VOCI VINCO VINCI. Manuale per la mediazione dei conflitti nei gruppi educativi. GLI ATTEGGIAMENTI SOCIALI. Teoria e ricerca. SCUSATE SE HO QUINDICI ANNI CONTRO IL RAZZISMO NELLA SCUOLA. SE MI VUOI BENE, DIMMI DI NO EDUCARE AL FEMMINILE L'EDUCAZIONE E I MARGINALI. Storia, teorie, luoghi e tipologie dell'emarginazione L'ETA' INCERTA. I NUOVI ADOLESCENTI PSICOANALISI ED EDUCAZIONE SESSUALE CON LA TESTA FRA LE FAVOLE. Favole per bambini che pensano serenamente PREGIUDIZI E STEREOTIPI MI FAI ANCORA AMICO? L'ADOLESCENZA. Bisogni soggettivi e esigenze reali. PSICOLOGIA SOCIALE PSICOLOGIA DELLA SALUTE 61 btisolutions.com RIABILITATIVO x detenuti PREVENTIVO x studenti permette al detenuto di avere un mezzo di comunicazione diretto con la società e di offrire un nuovo punto di vista per i cittadini che la compongono. stimola il ragazzo a diventare più responsabile delle sue scelte, grazie alle tematiche provocatorie espresse nel Passaporto TRATTA I TEMI: Il box-pizza rappresenta la società vuota di valori; l’intervento del giovane lo trasforma in opera d’arte; il giovane, quindi, è colui che può migliorare la società. Il box-pizza è il supporto sul quale lui stesso crea la sua opera d’arte ispirandosi ai temi del Passaporto, con l’intento di esprimere un suo pensiero al riguardo. TOLA A C S N I E ART cos’e’ un concorso pittorico-fotografico a chi è rivolto ragazzi delle scuole superiori e giovani detenuti tema criminalità, microcriminalità e violenza supporto box-pizza modalita’ di espressione opera artistica modalita’ di valutazione giuria d’istituto giuria provinciale giuria regionale esposizione opere Catalogo Mostra Installazioni riflessione scritta GIOVANI I A E C O V E R DA PERCHÈ USINO LE LORO RISORSE, PENSINO CON LA LORO TESTA, ASSUMANO LA RESPONSABILITÀ DELLE LORO IDEE, PROPONGANO UN CAMBIAMENTO ATTRAVERSO LE LORO AZIONI, ASSUMANO IL RUOLO DI “COSTRUTTORI DELLA SOCIETÀ” E SI METTANO IN RELAZIONE CON CHIUNQUE SAPPIA ASCOLTARE IL FUTURO CHE I GIOVANI HANNO IN TESTA PER ACCOMPAGNARLI NEL LORO CAMMINO. Organizzatori Associazione EmergenzeOggi: via Fonderia 105 - 31100 Treviso - tel 0422 301178 fax 0422 304873 www.emergenzeoggi.it A Z I E N D A U L S S n. 8 SERVIZIO EDUCAZIONE PROMOZIONE SALUTE Il Centro di Documentazione del Servizio Educazione e Promozione della Salute (S.E.P.S.) presta gratuitamente libri, vhs e dvd sui seguenti temi: Comunicazione e mass media Comunicazione e relazione Culture di genere e Pari opportunità Culture e linguaggi giovanili Educazione all’affettività e sessualità Educazione e Animazione Educazione e Promozione alla salute Formazione Infanzia e Adolescenza Intercultura Metodologie educative e didattiche Psicologia e Sociologia Scienze sociali e Organizzazione dei servizi Per informazioni e orari: Servizio Educazione e Promozione della Salute Via Forestuzzo, 41 - Asolo tel. 0423/526050 – 526414 e@mail: [email protected] In collaborazione con il piano area minori legge 285/97 ex, e il progetto “legger&benessere –una salute di libri”