Avevo io disposto d’innalzare il busto marmoreo a Vincenzo Bellini
famoso compositore di musica, ma abolitisi gli Ordini monastici nell’ottobre del 1866 sul pretesto della rivoluzione del precedente settembre, poco
dopo la chiesa fu chiusa e ceduta dal Demanio al Municipio di Palermo,
venne dal medesimo destinata a sala di esposizione de’ progetti del gran
Teatro da costruirsi in Palermo, Dio sa quando.
La chiesa fu spogliata di *** pregevolissimi quadri che appartenevano
una volta a quella di Santa Cita dello stesso Ordine domenicano e ch’era
stata da più anni convertita in ospedale militare320.
Quei quadri sono stati i più pregevoli delle chiese di Palermo e principalmente la Disputa di S. Tommaso con altri teologi e col re Carlo
d’Angiò321, altro busto ad Antonello da Messina, pittore del secolo XV. La
Deposizione dalla croce, capolavoro di Vincenzo Anemolo, Sant’Anna
che conduce a mano la giovinetta Maria con in fondo un tempio; una delle
migliori opere di Rosalia Novelli, ed altri dipinti ragguardevoli che furono tutti trasportati nella Galleria della Regia Università322.
L’esposizione de’ disegni del nuovo Teatro durò più mesi; ma è già un
anno che la chiesa è serrata attendendosi che il Municipio scelga tre architetti per decidere quale tra i trentadue disegni sia preferibile per ordinarne
la costruzione323.
Questo esame, a mio avviso, durerà più anni dovendosi di ogni progetto esaminare la pianta, lo spaccato, il prospetto e le altre carte particolari
di decorazione. Intanto il pubblico è privato per un oggetto profanissimo
delle funzioni sacre di una delle chiese più frequentate e i forestieri che
condotti da’ servidori di piazza amavano di visitare i monumenti ne sono
delusi. Che se il Municipio non influito dallo spirito protestante adesso
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La trasformazione è datata 1 maggio 1853: cfr. alla p. 81: Angela Mazzè, “Topografia sanitaria in
Sicilia (sec. XII-XIX)”, in: Sanità e Società. Udine, Casamassima, 1986-1990, v. 3: Sicilia e
Sardegna secolo XVI-XX, a cura di Calogero Valenti, Gianfranco Tore, p. 51-107.
321
Tommaso De Vigila, pittore (1444, notizie- 1497). Per un’esaustiva conoscenza storico-artistica
cfr. Maria Concetta Di Natale, Tommaso De Vigilia (Parte I), Quaderni A.F.RA.S. n. 4, Palermo
1974, e (Parte II) n. 5, Palermo 1977.
322
In esecuzione della Ministeriale 2 agosto 1830, l’Università degli Studi di Palermo acquisisce le
opere d’arte provenienti dagli edifici religiosi della città.
323
Il riferimento è correlato all’esposizione dei 35 progetti stilati per la partecipazione al concorso
dell’erigendo Teatro Massimo. L’8 aprile 1867 si inaugura la prima rassegna grafica cui seguirà la
seconda compresa tra il 16 agosto e il 4 settembre 1868. La manifestazione registra enorme successo, contestualmente alla stampa di un opuscolo-guida curato dall’ing. Pietro Mutti: Una visita a S.
Domenico. Esame dei progetti pel Teatro Massimo di Palermo. Impressioni provate e scritte,
Palermo, Stamperia di Francesco Roberti, 1867. Per i dettagli iconografici, cfr. Il Teatro Massimo
cento e più anni fa. Fonti storico-documentarie A cura di Eliana Calandra, Palermo, I.L.A. Palma,
1997, p. 68.
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