STRATEGIA NAZIONALE PER LA BIODIVERSITÀ: BILANCIO DOPO UN ANNO di Massimo Zortea Intervista a Eugenio Dupré e Marina Andreella Ministero dell’Ambiente, del Territorio e della Tutela del Mare Un anno fa, il 7 ottobre 2010, veniva varata la Strategia Nazionale per la Biodiversità. Dopo un anno molto importante per la biodiversità, con la COP10 e il Protocollo di Nagoya, tracciamo un bilancio della esperienza della Strategia, ascoltando la voce del dottor Eugenio Dupré e della dottoressa Marina Andreella, due protagonisti attivi della sua elaborazione e applicazione, attraverso una breve intervista. Eugenio Dupré e Marina Andreella lavorano al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare, Divisione II - Tutela della biodiversità e in questo contesto hanno seguito in prima persona tutto il processo di redazione, approvazione e ora attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità. È possibile scaricare il testo integrale della Strategia al seguente indirizzo internet: http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/biodiversita/Strategia_ Nazionale_per_la_Biodiversita.pdf. Inoltre, consigliamo la lettura della Breve guida alla Strategia Nazionale per la Biodiversità, appena pubblicata e scaricabile al seguente indirizzo internet: http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/biblioteca/protezionenatura/dpn_guida_strategia_nazionale_biodiversita.pdf. 1- Dopo il varo ufficiale il 7 ottobre 2010, cosa è stato fatto per attuare la Strategia? Nel corso di questo primo anno dopo il varo della Strategia si è lavorato in Conferenza Stato Regioni per concordare la composizione del Comitato paritetico per la biodiversità e dell’Osservatorio nazionale per la biodiversità, i due organismi che secondo quanto stabilito nell’Intesa del 7 ottobre 2010 si occuperanno dell’attuazione, del monitoraggio e della revisione della Strategia per far sì che essa continui ad essere uno strumento efficace per conseguire gli obiettivi comuni di conservazione e uso sostenibile della biodiversità nel corso del prossimo decennio. Dopo la nuova intesa in Conferenza Stato-Regioni e la pubblicazione del decreto del Ministro dell’ambiente di costituzione del Comitato e dell’Osservatorio sulla Gazzetta Ufficiale si è provveduto a richiedere a tutte le amministrazioni centrali e regionali coinvolte, agli enti gestori della aree protette nazionali e regionali, agli enti ed istituti scientifici e di ricerca coinvolti la nomina dei loro rappresentanti nei due organismi. 1 2- Gli organi e le strutture previsti nella stessa Strategia per farla funzionare sono stati attivati? Come lavorano? A breve ci sarà una prima convocazione del Comitato e dell’Osservatorio che avvierà ufficialmente i lavori: parecchi saranno gli argomenti da portare all’ordine del giorno sia per discutere delle priorità di intervento individuate nelle diverse aree di lavoro della Strategia, sia per contestualizzare l’attuazione della Strategia con i più recenti sviluppi a livello mondiale ed europeo (l’ultima COP della CBD, la nuova Strategia europea per la biodiversità verso il 2020, la Roadmap to resource efficient Europe della Commissione europea in vista del 7° Programma d’azione per l’ambiente) e soprattutto per avviare un collaborazione che consenta di lavorare efficacemente verso una green economy che assicuri la salvaguardia, il ripristino e il corretto utilizzo dei servizi ecosistemici che la biodiversità ci offre e dai quali dipendono fortemente il nostro benessere e la nostra sopravvivenza. In questo contesto è importante seguire ed indirizzare la definizione della pianificazione finanziaria dell’Unione Europea per il periodo 2014-2020, che come noto non prevede un fondo specifico per la biodiversità, ma l’integrazione della stessa negli altri fondi. 3- Come sono stati coinvolti in concreto i vari attori della società civile? La Strategia prevede la costituzione di un Tavolo di consultazione che coinvolgerà il Comitato paritetico per la biodiversità e i rappresentanti delle principali associazioni economico-produttive e ambientaliste per permettere il pieno e costante coinvolgimento di tutti i portatori di interesse nel percorso di attuazione e revisione della Strategia. Oltre a ciò sarà indispensabile operare un pieno coinvolgimento della società civile con l’obiettivo di far conoscere cosa siano la biodiversità e il sistema complesso di relazioni ambientali, economiche e sociali che ne determinano la perdita o la conservazione e l’uso sostenibile; è necessario che tutti siano messi in grado di prendere decisioni e comportarsi in modo culturalmente adeguato e localmente significativo per la sua conservazione, sviluppando valori, atteggiamenti, comportamenti e competenze adeguati. 2 4- Come viene divulgata la conoscenza della Strategia e promossa la partecipazione di qualunque interessato alla stessa? Il valore e la cultura della biodiversità sono temi che devono permeare l’intera società civile per cui è necessaria rendere chiara, accessibile e comprensibile a tutti l’informazione sul valore dalla biodiversità per favorire una maggiore sensibilizzazione e incentivare comportamenti responsabili. Per questo la Direzione per la Protezione della Natura e del Mare in questo primo anno si è dedicata, tra l’altro, alla predisposizione di un opuscolo “Breve guida alla Strategia nazionale per la biodiversità”, redatto sia in italiano che in inglese, così da fornire uno strumento di lavoro a tutti coloro che a diverso titolo lavoreranno alla sua attuazione e per permettere al grande pubblico di avvicinarsi ai suoi contenuti in modo più agevole. L’opuscolo sarà a breve disponibile, nelle due versioni, sul sito web del Ministero dell’ambiente. 5- Quale può essere l’apporto della Piattaforma Biodiversità e Sviluppo, in particolare la sua newsletter, per la divulgazione e attuazione della Strategia? In relazione a quanto espresso nelle due domande precedenti è evidente l’importanza del supporto di ogni iniziativa locale e o di settore per diffondere gli obiettivi della strategia e per sostenere la realizzazione di azioni e interventi con essa coerenti. Questo ruolo è tanto più evidente se si considera che la Strategia rappresenta una cornice generale che trova attuazione nell’integrazione della conservazione della biodiversità nelle diverse politiche di settore e che gli interventi sul territorio sono generalmente sviluppati su base regionale e locale. 3