Anno 5 numero 12 - LDP Editore Copia omaggio Dicembre 2013 Direttore Luigi Del Pozzo In evidenza Buon Natale sul Garda! N on posso esimermi dall’augurare a voi e alle vostre famiglie, anche a nome dell’editore e dei collaboratori, un felice e sereno Natale. Con tutto il cuore. Ma il mio cuore va anche a quelle notizie che riguardano le prospettive e il futuro del lago di Garda. Informazioni positive che ci dicono che, nonostante tutto, l’industria del forestiero nel 2013 ha tenuto, le presenze sul Garda bresciano hanno superato i 6 milioni (oltre 20 milioni su tutto il bacino gardesano) e che la Navigarda ha tenuto bene nell’affluenza del pubblico trasportato. E ricordiamoci che in primavera abbiamo avuto quasi due mesi di piogge! Soprattutto, vedo che un’unità territoriale dell’area gardesana si va via via consolidando e sta iniziando a dare anche i primi, sostanziosi, frutti. Vedere poi che i massimi responsabili di alcune 7 I dati del turismo sul Garda Bresciano 16 Grandi eventi al PalaGeorge di Montichiari 32 La casa di Babbo Natale 32 La Natività di Manerba Al me paés, a Desensà, le àole le gà fat na strada d’arzènt, bór de pès, compagnàcc de le sardine, i ghe l’hà ‘nsegnada, e Lù, l’è nassìt, de nòt, süra na barca postada, lé al sicür, en de ‘n port vècc dré a la rìa del lac. A chèl vedèr i pescadùr, ignìcc de cursa föra de le case, i g’hà ‘mpisat èn föch cald come l’istà, ciàr come ‘n dé de festa; le stele dei camì a lüsèr come d’i fasinì, Luigi Del Pozzo Arriva il GIROPASTA tutte le sere dal Lunedì alla Domenica Pasta a go go + Bevanda + Caffé + Coperto = €10,00 Opera di Valerio Betta D’Annunzio “Priore in peccato di gola” Nadàl èn del Port Vècc istituzioni gardesane, come Giorgio Passionelli presidente della Comunità del Garda e Franco Cerini vicepresidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia, vanno nelle scuole a incontrare gli studenti per parlare e dialogare con loro, in quanto protagonisti del domani, sul tema “Turismo: ieri, oggi e domani”... vuol dire che le prospettive stanno cambiando. Se poi aggiungiamo gli incontri istituzionali, fra Provincia di Brescia, Assessorato Turismo e Cultura, Camera di Commercio, Associazione Industriali Bresciani, sindaci dei comuni gardesani, seduti attorno a un tavolo per discutere del “Patto per il Garda” volto a valorizzare il territorio gardesano in vista di Expo 2015, ecco, tutto questo mi riempie di gioia. Il Garda è la nostra “casa”. Da sempre è considerato, a ragione, il “Crocevia d’Europa”, un crocevia pieno di attese e speranze per la Regione del Garda. Non è mai troppo tardi. E la luce, quella turistica, in fondo al famoso tunnel è accecante, piena di prospettive. A tutti voi, tanti auguri. 3 de faga ciàr a la Madóna e al sò Pütì. Giusèpe, che prima l’éra ‘n po smarìt, l’è deéntat serè come na primaéra, i Re Magi, söl lac deèntat na speciéra, i fàa na gran maraèa ‘n del veder a lüsèr le stèle de murèn, de ulif e de paghér. E ‘l frèt, l’è pò nàt vià, scaldat del gran batèr del cör. El Signùr, isè, l’è contènt de uliga bé a la zent che se völ bè. Alberto Rigoni - Rigù D’Annunzio “Priore in peccato di gola” È stato presentato a Salò il 29 novembre scorso, nella Sala dei Provveditori, per iniziativa del Comune di Salò e del Vittoriale degli Italiani, il libro di Pino Mongiello “D’Annunzio, il Priore in peccato di gola” (pp. 128, ed. ARTI/G9 di Brescia). Abbiamo chiesto all’autore, anche presidente dell’Ateneo salodiano, di raccontarci alcuni aspetti contenutistici del suo saggio, che è corredato da una suggestiva carrellata di foto, scelte per mettere in luce il rapporto dannunziano tra cibo ed eros. Volendo avvicinarmi, in qualche modo, al poeta che meno avevo studiato nella mia carriera scolastica, ho colto l’occasione del 150° anniversario della nascita di d’Annunzio per cercare di scoprire quale rapporto egli avesse avuto con il cibo: argomento, peraltro, oggi molto di moda. Dico subito che il suo fu un rapporto seduttivo, dove la componente dell’eros è essenziale. Entrando nella sala da pranzo della Prioria, al Vittoriale, dopo aver osservato gli arredi e gli oggetti che la riempivano mi sono chiesto: “Cosa ci fa qui uno Scimmione? E il Fauno che insegue una ninfa? E Paolo e Francesca, innamorati e dannati, che Dante colloca all’Inferno, nella sua Commedia? E la tartaruga, enorme, una volta circolante paciosa per i giardini del Vate? Sono simboli – ho pensato - e, come tali, richiamano la curiosità dei visitatori di oggi, spesso disattenti e smemorati dei miti classici, formati come sono su altre basi e altri fondamenti culturali. E gli ospiti di d’Annunzio, da lui invitati negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, che cosa avranno pensato di una simile messinscena? Che strana stanza quella della Cheli, la tartaruga, cioè, che la stravagante contessa Luisa Casati regalò, viva, al suo amante, e che vide poi svuotata e ridotta all’osso, proprio così, e monumentalizzata, dopo che l’animale morì per un’indigestione di tuberose! La sala della Cheli fu costruita tra il 1926 e il 1929, su progetto dell’architetto Giancarlo Maroni, ma fu tappezzata e riempita di oggetti, i più disparati, dal Poeta che, a seconda dei casi, e in diverse occasioni, si autonominava “Priore”: ora “in odore di santità”, ora “in peccato di gola”. Ma in quella sala rutilante di colori si sedeva sempre più raramente, fino a disertarla negli ultimi anni di vita, lasciando i commensali in compagnia di uno, o di una sua sostituta, mentre lui si ritirava a mangiare nella Zambracca, appartato e solo, vicino ai libri, seduto al tavolo da lavoro. Non si trattava di misantropia ma di “male di vivere”, certamente causato dal progressivo e rapido procedere di un deperimento fisico che non sopportava di essere sottoposto, e giudicato, agli occhi dei compagni di mensa. Però quella sala d’Annunzio l’aveva voluta a tutti i costi, e aveva preteso di essere lui ad ornarla e riempirla di oggetti. Nella sala della Cheli c’è l’inventario degli oggetti descritti nei suoi romanzi, c’è il gioco degli opposti, c’è il pensiero filosofico materialista e c’è l’affermazione del princìpio di conoscenza che avviene, lui dice, attraverso i sensi. Chi entra in quella sala, ed è appena un poco accorto delle cose dannunziane, vi trova la circolarità della sua esistenza, dalla fanciullezza alla soglia della morte. Anche la cosiddetta spiritualità francescana vi è rappresentata: sul tavolo, sopra la bellissima tovaglia disegnata e tessuta da Mariano Fortuny, ci sono i sottopiatti d’argento che riportano, a sbalzo, dei motti ispirati ai fioretti di san Francesco, ma che sono in effetti assolutamente dannunziani. Come può coesistere senza conflitto, se ci si pensa, l’esortazione alla povertà con la preziosità del metallo? Non ci sono equivoci. È il “Priore” che lo confessa, in una lettera al suo architetto: «Non penso a un Refettorio conventuale. In questi ultimi tempi si è accentuato il mio disdegno per le forme tradizionali del misticismo. Il mio misticismo è mio, singolarissimo. Scrivo un libro per disingannare gli sciocchi che mi credono francescano… Sono francescano del Quarto Ordine». Collegata alla sala da pranzo è la cucina, completata alla fine degli anni Venti, dotata dei più moderni (per allora) marchingegni, gestita da uno stuolo di cuoche, a capo delle quali stava Albina Becevello, anzi “Suor Albina”, sempre pronta a soddisfare le imprevedibili esigenze gastronomiche del padrone. Al Vittoriale sono conservati i messaggi del “Priore” alla cuoca. Eccone uno: “Cara Albina, più tardi avrò una donna bianca sopra un lino azzurro. Le donne bianche, dopo gli esercizi difficili, hanno fame. …”. In un altro messaggio, invece, mette per iscritto un menù che dovrebbe supportare una dieta ferrea: “Pasto cotidiano del “Padre Priore” dal dì primo d’agosto alle calende greche – Fedelini, per la fedeltà, o riso asciutto, per l’umiltà –. Tre uova nel tegamino o nella gelatina, o nell’imbroglio. – Formaggio e frutta. – Dolce: la domenica e il giovedì. 1° agosto 1926”. In uno degli ultimi Natali, vissuti pressoché in solitudine al Vittoriale, d’Annunzio si abbandonerà alla nostalgia e scriverà malinconicamente su un biglietto: «È finita la vigilia. Forse a quest’ora tutta la gente è in gozzoviglia… Io sono digiuno da quarantotto ore. Vado a cercare un parrozzetto. Lo apro, lo mangio. Assaporo in esso – sotto la specie dell’amarezza – il Natale d’infanzia». Il cerchio si chiude: la terra d’origine, l’Abruzzo, vissuta vitalisticamente al principio, negli anni giovanili, ritorna alla fine, malinconica, alle soglie della morte! (Nelle immagini: Il Fauno e la Ninfa (La seduzione) e la sala della Cheli, al Vittoriale) Cento primavere per la nonna di Arco V ive da sola in completa autonomia (va perfino a fare la spesa, a piedi e da sola), ha tanti bellissimi ricordi che racconta con allegria e vivacità, e a tutti augura sopra tutto la salute. Ester Trenti nella mattina di giovedì 7 novembre – giorno del suo 101° compleanno – ha ricevuto la visita dell'assessore Roberto Bresciani (nella foto con Ester) che le ha portato gli auguri di buon compleanno dell'amministrazione comunale di Arco. Con un mazzo di fiori. La salute. Ci tiene in modo particolare ad augurarla a tutte le persone che incontra, e lo fa con una calorosa stretta di mano. «La salute è una cosa meravigliosa», dice, e alla domanda sul segreto della sua, di salute, non ha esitazioni: “L'indipendenza!”. è un Paese bellissimo. «Non sopporto quelli che continuano a lamentarsi – dice – e che sostengono che fuori dall'Italia va tutto meglio: allora andateci, rispondo sempre. Ma rimangono qui». Circa vent'anni or sono Ester ha deciso di tornare: Roma non le piaceva più, troppo inquinamento, troppo caos. Ad Arco, oltre che alla conduzione della sua casa si occupa di beneficenza: adozioni a distanza, contributi per un pozzo nel Terzo Mondo, per le missioni. E sempre, quando incontra qualcuno che conosce, gli augura: tanta salute! Classe 1912, Ester Trenti è nata a Pietramurata, ultima di sei fratelli (tre femmine e tre maschi). Fino ai vent'anni si è occupata della famiglia, poi la sua vita è cambiata: è andata «a servizio» in una facoltosa famiglia di Roma, ad accudire una signora che una malattia ha reso inferma. «Una signora bellissima – racconta – con la quale ho fatto una vita brillante, ho girato il mondo, andavamo in giro con l'auto guidata dall'autista. Una volta mi ha ceduto auto e autista, e ho girato tutta la Versiglia». La sua abitazione era accanto ai giardini vaticani, da una splendida terrazza vedeva partire e ritornare con l’elicottero il Papa (anzi, i tanti Papi che si sono succeduti nei quasi settant'anni trascorsi a Roma). E ricorda in particolare gli ultimi tempi di Giovani Paolo II, la sua terribile sofferenza, la sua forza. Nata in epoca austroungarica, ricorda quando – allo scoppio della prima guerra mondiale – sul treno ha preso la via del Nord, sfollata dal fronte, e passato Tarvisio ha visto una bandiera italiana: «Dopo una curva la bandiera non si vedeva più – racconta Ester – e ho iniziato a piagere a piangere, non riuscivo più a smettere. Allora per farmi forza ho recitato una poesia che inizia con “Bell'Italia”». E quando, anni dopo, ha avuto modo di viaggiare, sempre ha trovato conferma alla sua idea: l'Italia GN Dicembre 2013 - 3 Prenota la tua visita di consulenza, il preventivo é gratuito. Impianto in titanio € 550 corona in zirconio € 540 Interventi in sedazione con anestesista e carichi immediati Finanziamenti a TAN 0% senza interessi fino a 24 mesi con società finanziaria 030.9133512 Direttore sanitario: Dott. Andrea Malavasi www.miro.bz Bolzano · Trento · Lonato · Rimini Il nuovo nido “di legno” ha acceso la festa ad Arco (Braile) G d'inverno, una sala completamente vetrata aperta sul parco, con possibilità di apertura quasi completa nel periodo estivo grazie alle vetrate scorrevoli. rande partecipazione, nella mattina del 9 novembre, alla festa d’inaugurazione del nuovo asilo nido alle Braile, iniziata con il classicissimo taglio del nastro e con la benedizione impartita dal parroco, monsignor Luigi Amadori: presenti, oltre ad un folto pubblico, il vicesindaco reggente Alessandro Betta, l’assessore alle politiche giovanili e della socialità Massimiliano Floriani, parte della Giunta e una rappresentanza del Consiglio comunale con la presidente Vilma Remondini. Ancora, c’erano per l’amministrazione comunale il segretario generale Rolando Mora e la dirigente dell’Area servizi alla persona Cristina Bronzini; e poi l’ex sindaco Ruggero Morandi, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Lorenzo Pierazzi, nonché il progettista, l’ingegner Gino Pisoni, il direttore dei lavori Andrea Santoni dello studio Abaco, e il collaudatore statico, ingegner Luciano Rigatti. A fare gli onori di casa la coordinatrice del nuovo nido, Angela Pellegrini. A dare calore e vita, tanti genitori con i lori bambini. Dopo il taglio del nastro, a cura della piccola Aurora, e la benedizione impartita dal parroco, un breve momento formale aperto dal vicesindaco reggente Alessandro Betta che dopo aver ringraziato la precedente amministrazione per l’iniziativa del nuovo nido, ha sottolineato l’impegno centrale per il «fare comunità»: «Il che significa ad esempio – ha detto Betta – offrire la possibilità alle famiglie di disporre di un asilo nido, in modo che le mamme possano mantenere il proprio posto di lavoro, specie in tempi di difficoltà come quelli che stiamo vivendo». Il vicesindaco reggente ha poi anticipato che accanto Nel nuovo asilo nido lavorano 19 tra educatori e addetti alle funzioni ausiliari (compreso un cuoco). Il progetto (firmato dagli architetti Gino ed Emiliana Pisoni) si caratterizza per una scelta forte, anche se in via di crescente diffusione per gli edifici pubblici: l'utilizzo «integrale» del legno. al nuovo nido inizieranno a breve i lavori di realizzazione del nuovo parco, progettato per mezzo di un processo partecipato che ha coinvolto gli alunni delle scuole, e che darà vita alla più importante area verde dell’intero territorio comunale. A seguire gli interventi della coordinatrice Angela Pellegrini e del progettista Gino Pisoni, quindi il taglio delle torte, il rinfresco e la visita all’edificio. Il nuovo asilo nido – frequentato da lunedì 2 settembre da 66 bambini fra tre mesi e tre anni d'età – è ad un piano unico di circa 960 metri quadrati, è composto da un blocco servizi generali, dal blocco Est (due stanze lattanti e tre laboratori), da una piazza coperta (uno spazio comune di circa 60 metri quadrati tra i due blocchi principali), dal blocco Ovest (due stanze divezzi per 9 bambini e una stanza divezzi per 18 bambini, oltre ad una stanza del sonno comune) e dal giardino Di legno, infatti, sono sia la struttura portante, in pareti di legno massiccio multistrato, sia tutte le pareti, anch'esse realizzate in multistrato. Le pareti sono rifinite all'interno con una seconda parete in cartongesso, all'esterno con uno strato intonacato. In legno (naturalmente) anche il tetto. Solo il blocco dei servizi generali è in muratura tradizionale. Il costo dell'opera è stato di 2 milioni e 165 mila euro. I vantaggi del legno sono consistenti e di tipo diverso: costruire in legno significa prima di tutto dare un contributo al rispetto dell'ambiente e alla sostenibilità, tanto più che in un edificio di questo tipo, una simile scelta svolge anche una funzione educativa e di sensibilizzazione «diretta» delle tematiche ambientali. Inoltre il legno ha una notevole capacità di isolamento, ma anche di assorbimento: è cioè in grado di compensare oscillazioni di clima e di umidità sul breve termine, creando un clima ambientale costante e più in generale una concreta percezione di comfort, anche per la naturale tendenza ad impedire l'ingresso di elettrosmog e di radiazioni ad alata frequenza, e per l'assenza di collanti e di sostanze chimiche. Mondo del lavoro Quali opportunità per le donne? U Fatti Interviste Foto Cucina Eventi Video Territorio Cultura Spettacoli Aggiornamenti tempestivi quotidiani n’indagine promossa dalla Commissione per le Pari Opportunità permetterà di conoscerla e progettare percorsi di formazione e qualificazione professionale. La Commissione presieduta da Luigina Rosa ha avviato una capillare ricognizione sulla condizione lavorativa delle donne desenzanesi tra i 19 e i 60 anni di età. La ricerca è effettuata attraverso un questionario anonimo, che permetterà di fare emergere la realtà territoriale e di valutare l’avvio di progetti per favorire l’accesso al lavoro e ai percorsi di formazione, qualificazione e riqualificazione delle donne. Dal 14 novembre i questionari saranno disponibili negli uffici del Comune, nella biblioteca, nelle farmacie comunali, negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia. Il questionario sarà anche distribuito tramite banchetti nelle piazze principali e scaricabile dal sito www.comune.desenzano.brescia.it. La riconsegna è prevista entro il 13 dicembre 2013. Gli esiti dell’indagine verranno poi presentati e discussi in un convegno pubblico. Aperto da martedì a domenica dalle ore alle ore /gardanotizie /gardanotizie @gardanotizie 10.00 18.00 Viale della Rimembranza, 3 - S. Eufemia (BS) - Tel. 0303365631 [email protected] GN Dicembre 2013 - 5 Era l’inverno del 1955 e sul lago di Garda... Vasco Pratolini e Arco Il romanzo non scritto della strada come una tranvia periferica... La locomotiva è di quelle antiche, piccola, a vapore col comignolo panciuto”, scrive Pratolini. Poi la discesa e la vista del Garda scambiato per mare. La nebbia e la pioggia che sembrano evocare l'autunno, gli auguri della ragazza, ritrosa e fortuita compagna di viaggio, anch'essa malata, sono i prodromi di un anno romito. I l 16 novembre scorso al Casinò municipale di Arco è stato presentato “Arco nel romanzo non scritto di Vasco Pratolini” (Ed. Museo Alto Garda, in collaborazione con Il Sommolago e Grafica5, 2013). La malattia al Villa delle Rose e al sanatorio Bellaria. Una vicenda puntualmente ricostruita da Marta Marri Tonelli seguendo le fasi di un percorso letterario che trova la sua importante maturazione proprio nella "città dei sanatori". È qui che il giovane scrittore toscano approda nel maggio del 1935, con un viaggio che lo separa dall'infanzia e dalle vagabonde notti giovanili. Nell'isola chiusa del sanatorio l'uomo fa i conti con se stesso, inizia a guardare all'esterno con occhi nuovi, per passare dall'”io al noi”, dall'esperienza personale a quella collettiva. Pratolini sente che ad Arco è iniziato il suo percorso di uomo e di scrittore (dall'introduzione al libro, a cura dello storico Mauro Grazioli, Il Sommolago). “Il treno avanza sul bordo C laire Sargint, nata in Inghilterra ma cresciuta sulle rive del Garda, dopo aver riportato alla ribalta l’epopea gardesana dello zio (“Leonardo Walsh a San Vigilio”) ha pubblicato “Passaggi sul Garda”, edito da Cierre. L'autrice documenta attraverso cronache dell’epoca, fotografie e memorie personali alcuni dei “famosi” visitatori del primo Novecento in viaggio su carrozze, treni, barconi e battelli. Tra gli aneddoti raccolto nel libro c’è anche il progetto di costruire un grande albergo a San Vigilio, fortemente contestato dal professor Floreste Malfer. Seguono gli anni del ventennio fascista, quando sul porto di San Vigilio si assisteva alle bizze di d’Annunzio, con le realizzazioni di porti, acquedotti e strade che facilitarono i trasferimenti e migliorarono le condizioni di vita. Viene ripercorsa anche la storia e le presunte ragioni, ipotizzate da vari autori, del passaggio effettuato sul Garda da uno dei primi visitatori illustri del dopoguerra, lo statista inglese Winston Churchill, ospite di Leonardo Walsh, tornato a riaprire la Locanda nel 1946 dopo la parentesi bellica. La cronaca delle intense vacanze di Laurence Olivier e di Vivien Leigh, della quale ricorre quest’anno il centenario della nascita, viene arricchita dagli scatti fotografici del professor Mario Pasotti, fotoreporter d’eccezione, e da un suo racconto dell’insolito Capodanno trascorso a San Vigilio dagli attori nell’inverno 1955. Il tutto permeato da un sottile velo di nostalgia. I 400 anni della Collegiata SPAZIO LIBRI SU “GN” I libri presentati in questa pagina si possono richiedere presso la nostra redazione, in via Cesare Battisti a Lonato del Garda. S ono stati ricordati il mese scorso, ad Arco, i 400 anni della Chiesa della Collegiata. A cui è stato dedicato anche un volume di storia, documenti e immagini a colori: “La fabbrica della Collegiata” firmato da Romano Turrini, Giancarla Tognoni e Tana Vaclavikova (per la parte ceca), edito da Il Sommolago e dal comune di Arco. Il libro va a ritroso nel tempo fino agli albori di quella che ancora oggi viene ricordata come un'operazione ambiziosa, viste le dimensioni della chiesa in raffronto al centro storico che la circonda. Basta salire sull’olivaia, infatti, per ammirare dall'alto le sproporzioni fra la chiesa e gli altri edifici della città. Sarà dunque l'occasione per conoscere le difficoltà che dovettero affrontare gli arcensi per realizzare un'opera che all’epoca era sembrata a dir poco titanica. La dimensione di questo monumento, che resta, dopo il castello, il più riconoscibile a chi giunge in città da fuori, colpì anche numerosi illustratori che raffigurarono Arco a partire dalla metà del XVII secolo. Ma nel libro “La fabbrica della Collegiata. Vicende e personaggi legati alla costruzione della Collegiata di Arco a 400 anni dalla posa della prima pietra (7 novembre 1613 – 7 novembre 2013)” si va anche alla scoperta di un personaggio storico fino ad ora rimasto nell'ombra, Giovanni Vincenzo d’Arco, uno dei conti d'Arco che a detta degli stessi autori potrebbe superare, in termini di importanza storica, persino il tanto decantato Nicolò d’Arco. 6 - GN Dicembre 2013 Ecco i numeri della stagione turistica sulla riviera bresciana del Garda RIVIERA GARDA BRESCIANO ARRIVI PRESENZE Arrivi - 1,55% Presenze + 1,01% Arrivi + 2,15% Presenze + 0,50% Arrivi + 3,85% Presenze + 5,15% Arrivi + 0,17% Presenze - 0,15% Arrivi - 5,32% Presenze - 5,34% Arrivi - 4,40% Presenze - 4,37% Arrivi - 2,41% Presenze + 0,04% Arrivi + 1,94% Presenze + 1,34% Arrivi + 6,54% Presenze + 8,93% Arrivi + 0,38% Presenze - 4,74% LIMONE Settembre 2013 Arrivi + 11,08% Presenze + 13,41% Gennaio - Settembre 2013 (manca lo 0,98% dei posti letto) Arrivi + 12,80% Presenze + 12,36% SIRMIONE Settembre 2013 SIRMIONE Gennaio - Settembre 2013 (definitivo) DESENZANO Settembre 2013 DESENZANO Gennaio - Settembre 2013 (manca il 2,49% dei posti letto) SALO’ Settembre 2013 SALO’ Gennaio - Settembre 2013 (manca lo 0,61% posti letto) GARDONE RIVIERA Settembre 2013 GARDONE RIVIERA Gennaio - Settembre 2013 (definitivo) TOSCOLANO MADERNO Settembre 2013 TOSCOLANO MADERNO Gennaio - Settembre 2013 (definitivo) I l 2013 ha portato “una stagione turistica complessivamente positiva”: “la fotografano i dati statistici del movimento turistico registrato nelle strutture ricettive della Riviera del Garda bresciano nel periodo da gennaio a settembre 2013. Una stagione che, con l’aumento costante degli arrivi, conferma, ancora una volta, che il territorio, le strutture e i servizi che compongono l’offerta del Garda sono sempre in grado di attrarre nuovi estimatori”. Con questa affermazione Silvia Razzi (nella foto in alto), assessore alla Cultura e al Turismo della Provincia di Brescia presenta le prime cifre ufficiali della stagione turistica 2013 che, per prassi Istat, riportano la dicitura provvisori fino al loro consolidamento annuale. (I dati aggiornati sono pubblicati online sul sito www.provincia.brescia. it/turismo alla voce dati Statistici Flussi Turistici). Come sempre, nel movimento turistico di un territorio vasto e con una pluralità di offerte, non è facile trovare una costante e, anche se il mese di settembre è stato generalmente buono, alcune località hanno fatto eccezione per motivazioni che saranno da ricercare con analisi più dettagliate. “Per una lettura dell'andamento gennaio-settembre – segnala l'assessore soffrono meno delle altre perché i tour operator spuntano tariffe migliori e si muovono anche con il cattivo tempo anche se, al di fuori dei dati statistici, non è detto che ciò sia sempre positivo. Il dato complessivo della Riviera del Garda presenta nel settore alberghiero un calo di italiani, sia negli arrivi che nelle presenze, e un aumento di stranieri grazie ai quali il risultato finale è positivo. Negli extralberghieri, gli italiani sono sempre in calo soprattutto nelle presenze, e le presenze straniere non sono bastate a riportare la situazione in positivo. Il risultato provvisorio per gennaiosettembre 2013 è positivo: gli arrivi sono stati 1.279.109 e le presenze 5.972.497, rispettivamente + 2,15% e + 0,50% sullo stesso periodo 2012. Razzi - il dato di Limone è fuori parametro ed è, quindi, importante tener presente che la località ha aumentato la ricettività (passata da 84 strutture con 6.612 posti letto a 85 con 7.335 posti letto – una sola struttura con la maggior ricettività del comune). Inoltre, mentre in genere i dati della Provincia di Brescia sono in linea con quelli nazionali, quelli di Limone sono proprio sfalsati". A Sirmione, l'aumento del 2,12% negli arrivi è un dato molto buono, soprattutto tenendo conto che il 2012 era stato l'anno record. Il movimento 2013, fino a settembre, è, infatti, già maggiore di quello registrato in tutto il 2010. Tra gli stranieri, sono in aumento le presenze da Germania, Francia, Belgio, Svizzera e dai Paesi dell'Est. Secondo l'assessore Razzi, “si deve prestare attenzione anche al forte aumento percentuale e assoluto di Russia (32.927 presenze da gennaio a settembre) e Israele (19.780 presenze da gennaio a settembre) nonché al calo degli italiani delle regioni confinanti che hanno sempre costituito lo storico bacino d'utenza della perla del Garda". Da notare anche Salò che, tra alti e bassi, non è riuscito a recuperare la forte negatività dei primi mesi fino ad aprile. In genere, le località che lavorano molto con il turismo organizzato GN Dicembre 2013 - 7 Evviva i coniugi Ruffoni: 50 anni insieme Al Centro Fiera di Montichiari arriva il terzo Talent Gold L a Fondazione Zanetto e Zeronove Network organizzano la terza edizione del TalentGold che si svolgerà sabato 14 dicembre (dalle ore 17 alle 19) nella sala Scalvini del Centro Fiera di Montichiari, con il patrocinio del Comune. Oltre alla cerimonia di premiazione, che riguarderà 14 persone, un gruppo musicale e due associazioni, vi saranno altre novità. Tra gli ospiti più attesi vi sarà il Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo, cui la giuria dei Talenti (nominata dalla Fondazione Zanetto) ha assegnato l’International TalentGold. Accanto a lui anche la giornalista del Corriere della Sera Giuseppina Manin che ha intervistato Dario Fo nel libro “Un Clown vi seppellirà”. A proposito di libri il 14 dicembre verrà anche presentato il nuovo libro curato da Pietro Treccani e Mario Cherubini, dedicato ai talenti di una persona che vi presenteremo in quell’occasione. Sarà una sorpresa. Titolo del libro è “L’Uomo che regalava i quadri”, editore Zanetto, che arriva un anno dopo “Italico Risorgimento” sempre scritto dai due autori bresciani. Il nuovo libro “L’uomo che regalava i quadri” sarà il primo della collana editoriale “I Talenti”, cui seguirà il libro-ebook dedicato alla “Civiltà dei Talenti”, poi l’ebook dedicato agli alpini per il loro talento della solidarietà, agli ulivi del Garda per l’ottimo olio che se ne ricava ed al ciclismo che ha trovato nel Velodromo di Montichiari il suo tempio europeo. Ai presenti il prossimo 14 dicembre sarà inoltrato per primi, via mail, il libro “Annuario dei Talenti” che verrà diffuso nel web e che comprenderà le motivazioni che hanno portato la giuria della Fondazione Zanetto a premiare 60 persone nei primi tre anni del TalentGold. Inoltre verrà spedito loro l’ebook del secondo libro della Trilogia “Il Codice Aquarose”, collegato alla pubblicazione del manifesto dedicato alla Civiltà dei Talenti che uscirà nel terzo e ultimo libro della trilogia che si completerà a maggio 2014 e verrà presentato al primo Congresso Nazionale della Civiltà dei Talenti, previsto per il 13 giugno 2014 in una località dell’area gardesana. Sabato 14 dicembre, in conclusione alla cerimonia verrà condiviso un buffet per lo scambio di auguri natalizi e per un proficuo anno nuovo. FDC I nsieme da 50 anni. Evviva i Ruffoni la loro mortadella! Noi li abbiamo visti così, uniti nei loro festeggiamenti per le “nozze d’oro”, attorno alla loro immancabile 'mortadellona', che da quasi 50 anni si affaccia sulla vetrina dello loro salumeria. Ovviamente i festeggiamenti, quelli ufficiali, sono stati celebrati nel Duomo di Desenzano del Garda circondati dai loro familiari amici, conoscenti e fautori del buon mangiare e poi tutti riuniti al ristorante. Non poteva mancare, il Coro di Santa Maria Maddalena di cui Giovanni è una voce, coro che ha voluto essere ricordato, oltre che per i suggestivi canti di accompagnamento alla cerimonia religiosa, anche nel dono di due camici bianchi, uno per Domenica e uno per Giovanni, con ricamate, in oro, le date commemorative del loro matrimonio. Ma la festa non è finita, un altro anniversario si avvicina: i 50 anni di attività sono un’altra storia, tutta da raccontare. Auguri a Domenica e Giovanni anche da Gn. Fino ad aprile... c’è Valtenesi con Gusto L a condivisione del territorio gardesano, l’utilizzo dei migliori e caratteristici prodotti locali, la valorizzazione e la riscoperta della “nostra” cucina, tradizionale e semplice come le materie prime utilizzate, il tutto con la maestria e disponibilità degli chef coinvolti che, accantonate stelle e menzioni, si rimettono in gioco con la massima libertà in un’univoca celebrazione dell’Olio Garda Dop. Valtenesi con Gusto è nata 2004 con lo scopo di promuovere la conoscenza e l'uso dell'olio extravergine di Oliva Garda Dop e, a dieci anni di distanza, la rassegna gastronomica continua la sua missione con successo e può anche vantarsi di essere stato il primo tour gastronomico completamente a km zero della provincia bresciana (ogni ristorante oggi segnala i produttori da cui si è fornito). L'edizione 2013 va fino ad aprile, organizzata come sempre dall'Associazione Rassegna interregionale Olio Extra-vergine di Garda Dop con il supporto del Consorzio Olio Garda DOP e la collaborazione del Comune di San Felice del Benaco, ha come tema conduttore, nella consolidata linea di valorizzazione dell’olio e dei prodotti locali, la preparazione di un piatto il più possibile tipico, storico, tradizionale. “L’inventiva degli chef – spiegano gli organizzatori – sarà protagonista degli appuntamenti volutamente cadenzati mensilmente per permettere a tutti gli appassionati di meglio seguire la rassegna che riteniamo potrà essere la più godibile e appagante summa di dieci anni di impegno, promozione e valorizzazione di questo splendido protagonista prodotto nei nostri uliveti, con la stessa passione e amore che gli olivicoltori gardesani esprimono quotidianamente nel loro lavoro”. 8 - GN Dicembre 2013 L’edizione 2013 vede uno spostamento temporale degli appuntamenti per concludersi con le selezioni e le premiazioni del II Concorso Olio Garda Dop che avverranno in primavera in quel di San Felice del Benaco. Dopo l’apertura di fine novembre, venerdì 13 dicembre l'appuntamento sarà a Villa Pasini - Osteria della Cantina in via Videlle 2 a Raffa di Puegnago (0365/651652), un antico casale del 700, dove la cucina, fedele dall'origine al territorio e ai suoi prodotti, si conferma felicemente coerente alle scelte fatte. Il piatto chiave sarà la gallina nostrana lessa con il suo ripieno. L'olio sarà quello del Consorzio Olivicoltori di Malcesine. La terza cena avrà luogo a Brescia, al Lorenzaccio di via Cipro 78 (030/220457), punto fermo della ristorazione bresciana dagli anni 70, dove Mauro Puccini reinterpreta la gastronomia locale capace di esaltarne i fondamenti in chiave moderna. Piatto chiave della serata sarà la composta di mais di Bedizzole coregone mantecato e capperi fritti. L'olio sarà quello dell'Az. Agr. L'Ulif di Polpenazze. Il 31 gennaio l'appuntamento è fissato all'Antica Cascina San Zago in via dei Colli 13 a Salò (BS), locale che anno dopo anno si conferma di tutta sicurezza per i suoi frequentatori. Il patron è Carlo Bresciani, chef di fama internazionale, capace di accompagnare la terra gardesana e bresciana all'incontro con culture e cucine diverse. Tra i vari, proporrà un risottino allo zafferano di Pozzolengo con pesce persico al profumo di finocchio e arancia del Garda. L'olio sarà quello dell'Az. Agr. Rocca Pietro & Rita di Salò. La quinta cena del 28 febbraio avrà come teatro l'Osteria dei Poeti in via del Poggio 3 a Manerba (0365/551775), dove lo chef Stefano Polato fa scaturire una cucina intensa e legata al proprio territorio, con una consapevolezza formata dalla ormai considerevole esperienza accumulata anche in un contatto ininterrotto con altre realtà eno-gastronomiche. Piatto chiave della serata saranno gli gnocchetti di patate con tartufo del Garda , erba cipollina, pomodorini e funghi pioppini della Valtenesi. L'olio sarà quello dell'Az. Agr. Venturini Paolo – Montecroce di Desenzano. Il 14 marzo l'appuntamento è all'Osteria La Miniera in via Chiesa 9/a a Gardola di Tignale (0365/760225), dove la cucina è accurata nella scelta delle materie prima e delle carni tipiche di questa zona per dei piatti interpretati con fedeltà e moderna leggerezza. Lo chef proporrà “Disnar en dei Ulif”, ricordi di vecchi pranzi nell'oliveto durante la raccolta. L'olio sarà quello dell'Az. Bioagr. Podere dei Folli di Puegnago. La rassegna si conclude il 18 aprile a Il Gusto in piazza San Barnardino a Manerba (0365/550297), la vineria guidata da Guliana Germiniasi che rappresenta il volto più informale del ristorante Il Capriccio, del quale, sotto un affresco del 1300, si ritrovano qualità e buona cucina. Piatto chiave della serata è il coregone leggermente affumicato dal locale stesso con maionese di mare e crostini al nero. L'olio sarà quello dell'Olearia Caldera di Manerba. Tutte le cene hanno un prezzo di 30 euro (bevande e coperto compresi), prenotazione gradita e consigliata. Menu e altre informazioni sono disponibili su www. valtenesicongusto.it. Bedizzole sfoggia il nuovo stemma comunale Araldica a cura di Giacomo Danesi due rami fruttati, in decusse e il nastro tricolore. Ora far capire agli amministratori che quello che loro chiamavano stemma non lo era affatto, e soprattutto non era possibile che fosse stato riconosciuto dallo Stato, fu dura battaglia per il nostro esperto collaboratore. Nemmeno le critiche più o meno velate di incompetenza (lui autore di numerose ricerche e libri di Araldica civica ed ecclesiastica), e gli insulti su Facebook, lo hanno fermato nella sua battaglia per far sì che il suo comune di residenza avesse (giustamente) un suo stemma ufficiale e riconosciuto. T anto tuonò che piovve! Dopo anni e anni di indecisioni e ripensamenti (quattro per la precisione…), finalmente il Comune di Bedizzole (Brescia) ha il suo stemma a norma e riconosciuto dal Presidente della Repubblica. Tutto iniziò con la decisione del nostro collaboratore Giacomo Danesi di chiedere la residenza a Bedizzole. Da appassionato di araldica civica ed ecclesiastica non poteva certo non notare che lo stemma del comune bresciano non era a norma. Mancavano a quel logo (parola che Danesi odia) tutti quei elementi che identificano uno stemma comunale: la corona (quella esterna allo stemma però…) comunale e sotto lo scudo i Foto-racconto in pasticceria per conoscere i gusti dannunziani La curiosa vicenda ebbe una svolta positiva quando Danesi consigliò gli amministratori comunali di scrivere all’Ufficio Araldico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per sapere se il loro stemma comunale (sic!) fosse stato o meno riconosciuto ufficialmente. Come previsto da Danesi la risposta fu glaciale: “Con riferimento alla nota del 2 novembre 2011 della S.V. si comunica che dagli atti di questo Ufficio è emerso che codesto Comune non ha mai ottenuto un provvedimento concessorio dei suoi emblemi”. La consultazione del fascicolo ha permesso peraltro appurare che con la delibera podestarile del 24 settembre 1929 veniva chiesto il riconoscimento di “uno stemma civico rappresentato da tre gigli di Francia sotto la corona rovesciata, in campo rosso, il quale stemma ricorda la rivolta delle nostre popolazioni contro armi francesi...” Nella delibera veniva inoltre asserito che il Governo di Venezia con la “Ducale 27 novembre 1487 elargiva parecchi privilegi, tra i quali quello dello stemma succitato...” A tale richiesta, la Commissione Araldica Lombarda, al fine di poter esprimere il proprio motivato parere, ebbe a richiedere, al Podestà di Bedizzole, copia della Ducale di cui sopra; tale richiesta rimase inevasa e pertanto la pratica si arenò...” Finalmente la strada fu in discesa. Immediata da parte del sindaco Roberto Caccaro e della Giunta l'avvio della pratica per ottenere il riconoscimento ufficiale. Dopo aver affidato all'araldista Maria Cristina Sintoni il compito di preparare i bozzetti per stemma e gonfalone, e ottenuta l’approvazione da parte dell’Ufficio araldico romano, la pratica burocratica fu avviata e il decreto presidenziale presentato alla firma del Capo dello Stato. del nuovo stemma e del gonfalone. La curiosa storia dello stemma di Bedizzole, ricca di documenti inediti, è stata messa nero su bianco in un opuscolo di 50 pagine, che sta per essere distribuito a tutte le famiglie del comune bresciano, edito dalla redazione di Gardanotizie. Non sappiamo se la sete di conoscenza di Giacomo Danesi sia stata finalmente appagata. Ne dubitiamo. Probabilmente starà studiando gli stemmi dei paesi vicini a caccia di errori araldici. Non vorremmo essere nei panni dei sindaci viciniori. Il 29 ottobre 2012 Giorgio Napolitano, come presidente della Repubblica Italiana, e Mario Monti come presidente del Consiglio dei Ministri, firmavano il relativo decreto. Mercoledì 24 aprile 2013 il Prefetto di Brescia S.E. Livia Narcisa Brassesco Pace fece visita alla comunità di Bedizzole. Presso il Palazzo comunale a riceverla c’era il Sindaco dottor Roberto Caccaro, la Giunta e i Consiglieri comunali ad attenderla. Per l'occasione il Prefetto consegnava agli amministratori bedizzolesi il relativo decreto e le miniature L a pasticceria “Il Gambero” di Salò ha fatto gli onori di casa in occasione della presentazione del libro di Pino Mongiello su d’Annunzio e il cibo. Lo chef Luca Pasini, da tempo allo studio dei gusti del Poeta del Vittoriale, ha pensato bene di inventare due dolci per celebrarne la memoria. Quest’anno, infatti, ricorrono due importanti anniversari: 150 anni dalla nascita, e 90 anni dal conferimento della cittadinanza onoraria da parte di Salò all’illustre Comandante. Un dolce, soave mousse di crema e cioccolato, è stato chiamato “Il Piacere”, dal titolo di un famoso romanzo dannunziano; gli altri dolci sono una varietà di biscotti, di particolare fragranza, che hanno preso il nome di “Biscotti del Priore”, dalla autocitazione del Poeta, scritta sui numerosi messaggi da lui inviati alla cuoca, Albina Becevello, per ordinare i cibi nelle diverse circostanze. Per tutto dicembre ma, probabilmente, fino a marzo del prossimo anno, la pasticceria salodiana di via Fantoni ospita una mostra fotografica (scatti di Pino Mongiello) che illustra e racconta le vicende di due luoghi della Prioria del Vittoriale: la sala della Cheli e le cucine. Le immagini, opportunamente didascalizzate, documentano gl ambienti, gli arredi, gli oggetti d’uso quotidiano, i servizi da tavola, i messaggi tra il “Priore” e la sua cuoca, e aprono uno spiraglio sul sentire esoterico di d’Annunzio in fatto di cibo e di eros. Si può dire che, onorando la memoria di questo poeta, la pasticceria si è fatta, a tutti gli effetti, “caffè letterario”, cioè luogo di suggestioni che, come diceva d’Annunzio, non vanno mangiate ma solo assaporate. R.G. MICHELA CENTRO BENESSERE Rivenditore autorizzato di: smalti prodotti solari www.michelabenessere.it - [email protected] Via L.Einaudi 38 - 25017 Lonato BS tel. 030 91 32 231 GN Dicembre 2013 - 9 ECONOMIA a cura di Calibano Sempre più sudditi nel Belpaese C i ha riprovato: temporaneamente non gli è andata bene ma l'amato superburocrate della Banca d'Italia ministro Saccomanni ha tentato di limitare ulteriormente la soglia dell'uso del contante per aumentare la tracciabilità dei pagamenti al fine di limitare l'evasionefiscale. Il sistema è quello già collaudato: siccome ci sono i ladri mettiamo tutti in prigione così siamo sicuri che i ladri sono stati presi. Da tempo vengono assunti provvedimenti liberticidi di che restringono sempre di più la libertà dei cittadini, divenuti nel nostro paese veri e propri sudditi. La storia è quella solita: c'è l'evasione fiscale e bisogna combatterla. Tuttavia i risultati dei provvedimenti presi in passato non sono incoraggianti. Se prendiamo per buoni i dati ufficiali riportati dall'Istituto Bruno Leoni, l'Istat ci dice che nel 2008 il sommerso era intorno alle 16,3-17,5% del Pil. Nel 2010 era del 16%, con una lieve differenza in più rispetto al 2009; nel 2012, secondo stime ufficiali è salito al 18%. In questi stessi anni il limite del controllo dell'uso del contante è aumentato. Difatti in alcuni mesi del 2008 era stato posto un limite a 5000 euro, dal 2010 si è passati da 12.500 a 5.000 fino all'estate 2011, e poi da 2.500 a 1.000 fino al dicembre 2011 per giungere all'attuale 999. Da quanto si è detto è evidente che limitare la libertà di scelta su come effettuare pagamenti non influenza la lotta all'evasione e ciò non deve meravigliare. Come tutti sanno, siamo di fronte a un rapporto malato, sfibrato, esausto fra fisco e spesa pubblica e nessuna limitazione potrà essere d'aiuto alla lotta all'evasione, specialmente se si vanno a colpire le piccole transazioni e i consumi quotidiani. Persino il grande capo degli sciacalli di Iniquitalia, Befera, ha ammesso tempo fa che può esistere un'evasione di sopravvivenza. Si tratta in molti casi di un atteggiamento di resistenza alle malefatte statali; altri sistemi di resistenza sono le chiusure delle attività fino a giungere all'estremo limite del suicidio degli imprenditori. Fino a quando i governi non renderanno tracciabili le spese che effettuano tramite le risorse prelevate dalla tassazione, misurino gli oneri amministrativi e fiscali che chiedono al contribuente, si chiedano quale sia la pressione fiscale sopportabile da parte dei lavoratori, sarà difficile che mi possa essere un efficace riduzione dell'evasione. Il denaro è il mezzo principe attraverso il quale facciamo scelte, esprimiamo preferenze, esaltiamo desideri, adempiamo doveri, costruiamo l'aspetto non solo materiale, ma anche morale, della nostra esistenza. Non essere liberi in quella parte di noi che si rivela attraverso gli acquisti e le spese, con uno Stato che non si rende conto di come spende soldi non suoi ma nostri, è un'offesa alla nostra libertà economica, e non si preoccupa di disporre di strumenti di pagamento mondialmente in uso è una vessazione insopportabile quanto più la soglia minima coinvolge spese quotidiane per cui il contante è uno strumento rapido e pratico. È un ulteriore peso nel rapporto tra contribuente e fisco in cui al primo viene imposto l'onere di rendere nota ogni sua azione, mentre il secondo può usare dei dati così ottenuti per perseguire, giudicare e sanzionare i comportamenti del contribuente disponendo delle somme che così gli estorce senza mai indicare come. Turismo congressuale sul Garda: il sogno è realtà al Palace Hotel Desenzano “I l turismo congressuale sarà il futuro per l’industria del forestiero del lago di Garda”: era spesso affermato e conclamato in ogni incontro pubblico basato sullo sviluppo dell’economia del più grande lago italiano. “Occorre allungare la stagione per dare più vita ai molti, moltissimi, complessi alberghieri, tutti di ottima strutturazione, presenti sulle rive del Garda comprese anche (indotto economico) quelle di località limitrofe”. L’uovo di Colombo che era stato scoperto era quello legato allo sviluppo delle attività congressuali che portano, a ogni incontro, centinaia di persone. Ma i congressi si fanno in strutture congressuali capaci di contenere anche centinaia di perone e dotate di ogni sistema tecnologico atto al miglior risultato dell’evento. Tutte buone idee ma che in questo settore, almeno nei grandi numeri, non hanno avuto grandi sviluppi, o meglio non in quelle dimensioni che ci si aspettava. A Desenzano del Garda, centro strategico di vie di comunicazioni, a un centinaio di chilometri dalle principali città ricche di cultura, storia e monumenti (Brescia, Verona, Mantova, Trento, Bergamo, Padova e, perché no, Venezia e Milano) da circa cinque anni è sorto un elegantissimo complesso alberghiero capace di soddisfare le richieste sia turistiche che congressuali: 85 camere, ristorante capace di 120 posti, sette sale congressuali con una sala “maggiore” capace di ospitare 300 persone e altre sale modulabili fino a mini-sale da venti posti, oltre a una saletta segreteria. Spazi disponili anche per aree espositive con la possibilità di organizzare dei post-congress. Tutto naturalmente dotato dei più sofisticati strumenti informatici, visivi edaudiovisivi di ultimissima generazione in grado di soddisfare tutte quelle esigenze che in occasioni di congressi, meeting, riunioni ed incontri si presentano. Stiamo parlando del Palace Hotel Desenzano che sorge a pochi metri dalla riva del lago e a poche centinaia di metri dall’uscita autostradale A4 di Sirmione, a metà strada fra Desenzano e Sirmione. Punto strategico e soprattutto struttura capace di soddisfare ogni esigenza dell’ospite dalla piscina estiva con giardino alla SPA, con il suo centro benessere, e un angolo relax perfetto per l’attesa dell’incontro con la cucina internazionale e con i prodotti del territorio gardesano. che i ristoranti gardesani sanno offrire in mille maniere. *\--------\ 10 - GN Dicembre 2013 I MENO CARI d’ItAlIA Il Gruppo FINIPER festeggia un doppio primato SUPERMERCATO Iper, la grande i e U2 Il Supermercato Controcorrente, Gruppo Finiper, sono risultati i più convenienti secondo l’ultima indagine annuale sui prezzi di un paniere di circa 500 prodotti di marca di largo consumo e freschi, condotta da un’autorevole organizzazione di consumatori, presso 907 Supermercati e Ipermercati d’Italia. Famosi sul garda a cuea di Michele Nocera Gli indimenticabili anni ‘60 (prima puntata) S Spesso a Sirmione, da Roma, giungeva la “pittrice dei gatti” Novella Parigini, amica intima di Sandra Milo e Federico Fellini, quasi a suggellare il gemellaggio Roma-Sirmione. Dalla vicina Garda si incontravano, nel borgo antico, gli attori Barbara Hutton, Laurence Olivier, Vivien Leigh. Qui passeggiava e dipingeva i suoi acquerelli lo statista Winston Churchill. irmione, come Roma, può vantare una “dolce vita”. Erano i favolosi anni ‘60, indimenticabili. Qui venivano personaggi e artisti da ogni dove. Sull'onda della Callas, una miriade di cantanti lirici: Tancredi Pasero ed Ettore Bastianini, che possedevano sulla penisola una loro dimora, poi Giulietta Simionato, Giuseppe Di Stefano e Mario Del Monaco che, per cure e riposo, frequentavano il Grand Hotel Terme. Lina Aimaro Bertasi, celebre soprano degli anni '30-'50/ che, proprio in quegli anni, natia di Torino, ma proveniente da Milano, costruì il Teatro Kursaal. E Magda Olivero che frequentava il Villa Cortine Palace Hotel. Nel lussuoso e storico sito spesso si videro anche Sophia Loren e Giulio Andreotti. Erano di casa registi del calibro di Luchino Visconti, con una sorella dimorante a Garda, e Franco Zeffirelli. Famose le lettere inviate dal primo a Maria Callas. Al Caffé Grande Italia, locale storico, situato nella centralissima piazza Carducci, si potevano incontrare il soprano Maria Zamboni dalla natia Ponti sul Mincio o Marta Marzotto, già celebre per essere stata la mecenate della corrente artistica romana cui appartenevano Mario Schifano,Tano Spettacolare il passaggio di Soraya Esfandiary Bakhtiari, moglie già ripudiata dello Scià di Persia Reza Pahlavi, considerata allora la donna più bella del mondo. Figlia del mitico maestro Amedeo Pasquali, la sirmionese doc Antonietta Bertoldi, ci è stata per alcune notizie fondamentale in questa elaborata ricerca. Alei un particolare ringraziamento. Festa e Franco Angeli. Ma ancora Rocky Agusta, erede di una famosa fabbrica di elicotteri esportati in tutto il mondo. In quegli anni venne girato un film a Sirmione con Amedeo Nazzari e Yvonne Swanson, attori celebri del periodo dei telefoni bianchi. Muoveva i primi passi l'amico gardesano doc, di Peschiera, Fabio Testi, cui dedicheremo un capitolo a parte. E poi dalla vicina Cremona, Mina con Corrado Pani, il musicista Gorny Kramer. Da Milano arrivava lo scrittore 2014 Salvator Gotta (“Il piccolo alpino”), il compositore Giovanni D'Anzi, autore, tra l'altro della celebre “Oh mia bela Madunina”. E, ancora, ricordiamo l'attore recentemente scomparso Piero Mazzarella. Da non dimenticare la presenza costante del Conte Giovanni Nuvoletti, figlio di una distinta signora che possedeva la villa poi acquistata dai coniugi Meneghini-Callas, e cognato di Gianni Agnelli per aver sposato la sorella Clara. Dopo questa lunga carrellata di personalità che sono passate e hanno amato Sirmione, mi sembra che stupisca il mondo di allora di una Sirmione agli inizi e di un turismo che da elitario diverrà di massa. Credo, senza timore di smentita, “si licet parvere...”, che nulla abbia da invidiare la penisola catulliana alla mitica Roma. (Nelle immagini sopra: a sinistra Soraya Esfandiary Bakhtiari e a destra Yvonne Swanson.) Menù Aperitivo di benvenuto (analcolico oppure Spumante doc Az. Agricola Provenza) Antipasto Salame mantovano Vecchia Osteria Levoni Polenta di Storo con Porcini Freschi Canapè di salmone Primi piatti Risotto mantecato al vino rosso Garda Classico doc Maccheroncini al sugo di brasato Motonave Brennero Cenone con musica ed animazione imbarco a DESENZANO dalle ore 20.00 partenza alle ore 21.00 CROCIERA nel basso lago rientro a DESENZANO alle ore 2.30 termine del Veglione alle ore 4.00 Posti limitati - Per informazioni e prenotazioni: NAVIGAZIONE LAGO DI GARDA Piazza Matteotti - Desenzano d/G tel. 030/9149511 - fax 030/9149520 [email protected] Solo per informazioni: www.navigazionelaghi.it 800 - 551801 (Da lunedì a venerdì) 12 - GN Dicembre 2013 Secondi piatti Bocconcino di vitello agli aromi Tagliata con macedonia di verdura Lenticchie di Castelluccio del Buon Augurio Panettone classico artigianale Salame al cioccolato di Modica Frutta secca con Marsala e clementine caffè acqua naturale e gasata Vino Rosso e Bianco doc Spumante doc Az. Agricola Provenza Gim Moka Piazza San Luigi, 12 - Castiglione delle Stiviere (MN) Tel: +39 347 82 84 253 - [email protected] Il “braccio” lonatese N ella seconda lesena dell’abside della Pieve di San Zeno è inciso il “braccio” lonatese che misura 48 cm, diviso in 12 pollici da 4 cm. Quando le prime società civili sentirono la necessità di valutare, anche se in maniera non rigorosamente esatta, le grandezze, le misure furono ricavate da dimensioni di parti del corpo umano. Queste furono le prime a essere impiegate: il piede, il braccio, il pollice, ecc. Successivamente, quando la comunità sociale, intervenne per disciplinare le norme già stabilite dall’uso non poté che servirsi delle stesse misure già in atto, rendendole ufficiali con la loro identificazione visibile, disciplinandole e mettendole a disposizione di tutti. per la sua diffusione. È stato osservato, infatti, che le prime circoscrizioni ecclesiastiche furono modellate preferibilmente su distretti di natura amministrativa preesistente, gli antichi pagi e vicus. costituirono non solo il centro dell’unità religiosa, ma anche di quella sociale. Lo stesso edificio religioso e adiacenze viene usato per assemblee e raduni di carattere civile. Le nostre zone di Brescia e Bergamo appartenevano alla X regio Venetia et Histria e le nostre Pievi di Nuvolento, Pontenove, San Zeno (ad Flexum?) e Sirmio sono tutte sul binario stradale romano che congiungeva Verona ai confini della Regio cui appartenevano. All’XI regio traspadana invece appartenevano il milanese ed il comasco. Il territorio della antica pieve si identifica, col tempo, con la Vicinia. Pensare diversamente sarebbe antistorico. Quando fu realizzato l’Itinerarium Burdigalese o Hierosolitanum che, par- La Vicinia, formata da tutti i capi famiglia della Comunità locale ha, pertanto, origine antichissima, preposta alla cura di interessi comuni sia privati che pubblici, dotata di propria elementare organizzazione ed è considerata la precorritrice del Comune, in particolare di quello rurale. Presso tutte le civiltà del mondo antico le piccole misure di lunghezza presero il nome, pertanto, dalle stesse parti del corpo umano in uso da tempo immemorabile. Il piede (pes, pesus), come unità di misura, rappresenta la lunghezza dell’impronta lasciata dal piede di un uomo di media statura che si suppone calzato da sandali. Il pollice (pollex) è dato dalla lunghezza della falange anteriore del dito pollice. L’antica strada romana che attraversava tutto il territorio lonatese dalla Bettola a Brodena e proseguiva poi al confine con Rivoltella, come abbiamo precedentemente accennato, è ancora oggi identificabile in territorio lonatese mediante la presenza di alcuni toponimi quali: Bettola (Bibetula), Corlo (Curulus), Corrobiolo (Corulus bis), Clio (Clivus). La grandiosa strada romana, nei secoli successivi scomparve, ma lungo il suo tracciato rimasero strade di interesse locale. I Capitolari carolingi, che si rivolgevano alla comunità locale, ma coinvolgevano anche il clero, esprimono l’obbligo di manutenzione di strade e di ponti, come “da antica consuetudine”. L’abside della Pieve di San Zeno, secondo gli studiosi, è la parte della chiesa risalente al XI - XII secolo, giunta quasi intatta fino ai giorni nostri. Il fatto che Lonato sia sempre appartenuto alla diocesi di Verona fa intuire che l’inizio della opera di evangelizzazione, dopo la liberalizzazione concessa da Costantino, sia partita proprio da Verona correndo lungo la strada romana (la via Gallica), costruita già nel I secolo a. C., trovando nella mansio “Ad Flexum”, che era ad una giornata di marcia, un luogo già popolato (ricordiamo ad esempio che le fornaci romane dei Gorghi abbisognavano di molta mano d’opera), Non dobbiamo scordare che la Pieve non era solo il luogo deputato alle funzioni religiose e prima di tutte il battesimo, ma era l’unico spazio dove la popolazione poteva esercitare tutte le attività della vita di comunità e in primo luogo le riunioni della Vicinia per la votazione e elezione dei pubblici rappresentanti, che per secoli avevano quale unico sostegno il parroco da presbuteros (da presbus = vecchio saggio). Gli abbondanti resti di una residenza romana in località Colombare delle Pozze, dove ancora oggi si possono ammirare i resti dell’acquedotto romano che portava l’acqua delle Bagnole, sono una ulteriore prova dell’importanza di questo sito che gli studiosi identificano con la “mansio ad Flexum”. Il braccio o cubito (cubitus) rappresenta la lunghezza dell’avambraccio, misurata dal gomito all’estremità del dito medio. La spanna (spithama), considerata uguale a mezzo braccio o cubito, era la distanza massima fra le estremità del pollice e del mignolo, divaricati. Il braccio lonatese si presenta come un elemento più antico, forse risalente al IV – V secolo, un prezioso gioiello incastonato in una ricostruzione posteriore di qualche secolo. sempre rivolgersi i mercanti nel caso di contestazioni. tendo da Burdigalia, l’attuale Bordeaux, congiungeva l’occidente all’oriente dell’Impero romano (e che attraversava tutto il territorio lonatese) includendo la preesistente via Gallica, questa conservò sempre l’originale numerazione dei cippi miliari partendo da Verona. [Una esposizione completa del problema è stata pubblicata in un volumetto”, Maguzzano, complementi storici” pubblicato nel 2008]. Ad essa appartengono tutti i membri del territorio pievano e perciò anche quelli, per esempio di Sedena, Malocco, San Cipriano, Brodena, ma in particolare quelli di Lonato, che gravitano attorno alla Cittadella, dove recentemente sono stati messi in luce, in vicolo Peli, i conci di un antichissimo portale, uno dei quali porta incisa la scritta “INRI”, il cartello del Golgota, alle origini della diffusione del cristianesimo. Le Pievi, anche dopo lo sfacelo dell’impero romano e della sua rete stradale, non persero mai la loro importanza, anzi furono proprio esse l’unica sede di riferimento per la popolazione. Esse La presenza del braccio inciso nella antica pietra dell’abside della Pieve di San Zeno fa intuire che nel sito doveva esserci il mercato, perché alla pubblica e nota sua dimensione potevano Mons. Antonio Fappani, nella sua Enciclopedia Bresciana (vol. VII, pag. 259, alla voce “Lonato”) purtroppo senza l’indicazione della fonte, informa che “di un ospizio o xenodochio per pellegrini si parla già nel secolo XI”. Si tratta di una notizia legata all’antica chiesa della Madonna del Corlo, anticamente sede di una casa con ospizio dei “Crociferi”. Il discorso, a questo punto, ci porterebbe lontano da quello iniziale sul braccio. Ci piace fermarci qui, invitando i lonatesi ad una passeggiata fino all’abside di San Zeno, per meditare sulle loro origini testimoniate dal “braccio” inciso sulla seconda lesena. Lino Lucchini GN Dicembre 2013 - 13 Gardacool Sirmione vive anche in inverno L ’idea nasce dalla voglia di “fare vivere Sirmione anche d’inverno, come se fosse un capo che non ha stagione”, ci dice Giulia Barelli, dandoci appuntamento al prossimo 8 dicembre a Sirmione, in riva al lago, nella splendida cornice del cortile dell’Hotel Pace in Piazza Porto Valentino. Dieci selezionati espositori di oggetti vintage e hand-made vi aspettano sino alle 18 per finire con un aperitivo in perfetto stile invernale con vin brulé e caldarroste, sul pontile dell’Hotel Pace. Tra gli espositori, selezionati da Thimus: “Le borse di Rina” in pelle cucite a mano. Linnèo invece è un laboratorio sartoriale di Brescia. Marchio che gode delle contaminazioni tra moda, artigianato e design. Utilizza tinture naturali ricavate da bacche ed erbe selvatiche raccolte nelle campagne bresciane, ricerca bottoni vintage in metallo e in corno e crea texture utilizzando la tradizionale arte del ricamo. Eco-sostenibilità e leggerezza della carta filata sono alla base delle creazioni di up- cycling del progetto “Stringimi al Collo” di Paola Patruno, amore per la natura e passione per la moda sono le caratteristiche alla base di questa collezione che spazia da collane, bracciali, orecchini ed accessori per capelli sino ai lampadari. Gli oggetti si ottengono filando la carta dei quotidiani con un processo interamente manuale, che permette di ottenere un prodotto, impermeabile e resistente, analogo al filato vero e proprio. Le ceramiche contemporanee e le sculture di luce di Lorella pozzi, in cui il gesto continuo ripetuto e stratificato crea trame che ricordano il corallo e gli intrecci vegetali. E per finire il corredo per neonato con capi davvero deliziosi di Grey e Milk, le creazioni di bigiotteria occhiverdi, gli accessori di Simona Romele, e i cerchietti matti di Dismo-oui. Evelyn Ballardini www.evelynballardini.blogspot.com Aspettando Santa Lucia I l prossimo 13 dicembre è il giorno di Santa Lucia. Una martire siciliana protettrice dei ciechi; avendo subito la privazione degli occhi. Le spoglie di S.Lucia erano state trafugate dagli arabi e portate a Gerusalemme, iodurante un Crociata le aveva trovate il Doge di Venezia Enrico Dandolo. Non è dato a sapersi, per quale ragione il Doge abbia portato le spogli di S.Lucia a Venezia, che diverrà in seguito importante per la città lagunare. Nel 1700 un’epidemia colpisce agli occhi i bambini e tra le varie cose si fanno novene a S.Lucia per scongiurare il male e ai bambini viene chiesto nell’entrare i chiesa di levarsi le scarpe, con la promessa che all’uscita le avrebbero trovate piene di dolci e regali. Da qui la diffusione della festa di S.Lucia il 13 dicembre, ricordata nel Veneto, ma anche nella parte della Lombardia che è vicino alla sponda bresciana del 14 - GN Dicembre 2013 lago di Garda. Probabilmente perché la zona del basso lago con capitale Salò, con il nome di Magnifica Patria, era sotto il dominio di Venezia. Ma tornado alla festa di Santa Lucia, molte cose sono cambiate. Una volta anni, i bambini andavano a letto presto perché si diceva che altrimenti veniva buttata negli occhi la cenere e per i più discoli c’era la minaccia che nel luogo dei doni la Santa avrebbe lasciato solo la crusca. Al mattino del giorno tredici, i bambini si alzavano presto per vedere cosa aveva portato S.Lucia e tradizionalmente, più o meno abbondanti (a seconda delle condizioni economiche della famiglia), c’erano i dolci, la frutta e i giocattoli: normalmente bambole per le bambine, carrettini in legno, o macchinine, o altro per i bambini e si faceva gran festa. Anche con poco. Silvio Stefanoni SPECIALE EVENTI di Michele Nocera N on considerando la stagione lirica e la programmazione del Teatro Romano con Jazz, teatro, danza (di cui abbiamo già ampiamente riferito sui numeri scorsi di Gn) l'Arena di Verona ha offerto, nei mesi di settembre e ottobre, un'infinità di performance interessanti. Capitale dello spettacolo, non a caso ormai ogni artista desidera essere presente nella città cara a Giulietta e Romeo. E proprio per omaggiare gli infelici amanti veronesi il produttore David Zard ha scommesso sulla vicenda investendo in numeri da capogiro. Quarantacinque artisti in scena, cinque milioni di euro investiti, duecento costumi di scena, cinquanta tecnici. Musical colossale ricco di effetti speciali. I due giovani protagonisti denotano buone qualità sia canore che interpretative. Giulia Luzi, 19 anni, si immedesima nel ruolo con buone chance. Lui, Davide Merlini, 21 anni, si classifica terzo al talent-show “X Factor” nel 2012; trasmette simpatica e ha sicuramente un buon avvenire davanti a sé. Altro spettacolo degno di tal nome, trasmesso in diretta su Canale La magnifica capitale dello spettacolo è Verona Cinque, il sette e otto ottobre scorso, è stata la serata con “l'eterno ragazzo” Gianni Morandi (nella foto accanto con l’inviato Michele Nocera). Non è solo la sua istintiva simpatia, ma un peculiare carisma a scaldare gli animi di generazioni trasversali. Se poi, oltre alle sue classiche canzoni, si fanno intervenire personaggi storici come Rita Pavone, Raffaella Carrà, Ennio Morricone e soprattutto Fiorello... il gioco è fatto. Successo di pubblico, di critica e anche televisivo. Da non dimenticare, per concludere, un evento di caratura internazionale al Teatro Ristori di Verona (l e 2 novembre 2013). Qui si è svolto il secondo concorso di danza “Shakespeare in dance”, con le esibizioni di danzatori dagli otto ai vent'anni, provenienti da ogni parte d'Italia. Seicento concorrenti hanno dato vita a una interessante rassegna. Notevole il livello medio ed eccellente il livello dei vincitori. lmpeccabile l'organizzazione di Davide e Arianna con il loro contagioso entusiasmo. Alla sera del 2 novembre ha concluso la felice rassegna una carrellata di “guest star”, che si è esibita dinanzi a un pubblico numeroso e plaudente. Dal classico al contemporaneo, dalle coreografie intramontabili di Fokine e Petipa, dai moderni Sarkissova e Nebyla ai nostrani Susanna Beltrami e Mauro Bigonzetti: ne é uscito un panorama esaustivo di tutte le forme di danza. Gli artisti? Di caratura internazionale: Jemma Beatty, Matteo Bittante, Elise Busoni, Johanna Hwang, Elinor Jagodnik, Rainer Krenstetter, Sacha Males, Alessandra Pasquali, Krisina Pavlova, Roberto Tedesco e Sandra Zelechowski. Concilia Consumatori. Meglio conciliare che litigare! C on la legge di Conversione 9 agosto 2013 n. 98, è stato reintrodotto l'istituto obbligatorio della Mediazione in materie Civili, Commerciali e internazionali. Con la nuova normativa, in particolare, prima di intraprendere la strada giudiziaria, i cittadini, le imprese e gli Enti dovranno rivolgersi, obbligatoriamente, ad un Organismo di Mediazione autorizzato dal Ministero della Giustizia e tentare la strada della conciliazione, per dirimere controversie sorte nelle seguenti materie: Locazione, Comodato, Affitto di Aziende; Condomini; Diffamazione a mezzo stampa e pubblicità; Contratti Bancari; Contratti Assicurativi e Finanziari; Responsabilità Medica e Sanitaria;Patti di Famiglia; Successioni e Divisioni Ereditarie; Diritti Reali. stessi effetti di una sentenza definitiva. Siamo davanti a un cambiamento culturale: l'approccio verso la soluzione amichevole e rapida, piuttosto che le lunghe battaglie, spesso incerte, davanti ai Tribunali. Grazie alla Mediazione, la battaglia giudiziaria e le cause civili verranno solo se non si sarà trovata una soluzione conciliativa davanti al mediatore. Perché litigare quando puoi conciliare?: questo è il nostro motto e l'auspicio che diventi il nuovo, reale ed utile modo di risolvere i vari conflitti. Soprattutto perché, al di là delle materie nelle quali la Mediazione è obbligatoria, in tutte le altre essa potrà sempre essere attivata volontariamente. L'istituto della Mediazione rappresenta un'opportunità eccezionale ed un'inversione di tendenza culturale nel rapporto tra i citadini e la giustizia: vi è la possibilità, concreta, di risolvere le più comuni controversie senza rivolgersi ai vari Tribunali, in tempi estremamente rapidi (entro tre mesi dalla domanda di mediazione, la procedura deve essere conclusa), a costi certi e contenuti (bastano poche decine di Euro per attivare la procedura). Per avviare la procedura di mediazione, per altro, sarà sufficiente collegarsi al sito www.conciliaconsumatorilonato.com, cliccare su "Avvia la Procedura" e seguire le istruzioni: in pochi minuti e con estrema semplicità, l'istanza di mediazione sarà compilata e giungerà all'Organismo, il quale provvederà tempestivamente a fissare il primo incontro tra le parti davanti al proprio mediatore, comunicandone immediatamente la data. Inoltre, il Mediatore, che garantisce Professionalità, Indipendenza e Terzietà, non assumerà il ruolo del Giudice: tenterà di comporre la lite senza giudicare, senza dover stabilire un vincitore e uno sconfitto. Non è prevista la rigida formalità giudiziaria, per cui ognuna delle parti potrà interloquire liberamente e direttamente con il mediatore e con l'altra parte. L'accordo raggiunto tra le parti, con la firma apposta sul verbale, unitamente a quella dei rispettivi legali e del mediatore, diverrà titolo esecutivo: avrà cioè gli La Mediazione è una grande opportunità: Conciliaconsumatori di Lonato del Garda è competente per tutti i Comuni della Provincia di Brescia, al servizio di chi vorrà dialogare e conciliare, risolvendo produttivamente la propria controversia e rinunciando al logorio ed ai costi delle cause civili. Avv. Gianfranco Tripodi Responsabile dell’Organismo di Lonato del Garda GN Dicembre 2013 - 15 Turismo sul Garda Alcune considerazioni sul futuro U destinazione, non prescindendo da ciò che rappresenta il fattore di attrattiva principale, ossia il territorio, bensì contemplando la costruzione di un prodotto turistico a 360 gradi. La definizione del prodotto integrato è possibile solo mediante la condivisione di un progetto unitario che, alla luce di quanto espresso durante il convegno, ha il pieno appoggio da parte delle istituzioni, delle Regioni e dei Consorzi di promozione turistica, anche nella ridefinizione delle leggi che ostacolano, di fatto, uno sviluppo in questa direzione. na giornata all’insegna del lago di Garda come realtà unica. Sviluppo della mobilità, innovazione, creazione, gestione e sviluppo di una marca sono stati i temi che hanno arricchito il primo Symposium organizzato il mese scorso nella sala convegni di Garda (Vr) dal “Garda Unico” (l’ente che raggruppa Garda Lombardia, Garda Trentino, Garda Veneto) in collaborazione con la “tt-consulting”. Obiettivo dell’assise (“Il Futuro sul Lago di Garda”) dare una risposta sulle strategie da intraprendere in ottica di competitività. Il taglio didattico dell’incontro ha fornito i presupposti per una disaminadibattito che ha evidenziato l’attuale situazione a livello promo-commerciale della destinazione, dando uno sguardo alle realtà di successo e ponendo le basi per un futuro sviluppo professionale, che prescinda dalla qualità dell’offerta turistica, slegata dai tradizionali canali, e che arrivi ad offrire un eccellente prodotto integrato. È stata più volte sottolineata l’importanza dell’unione come fattore La grande sfida è la creazione di una rete di operatori pubblici e privati, che attui le politiche adatte al cambiamento del mercato turistico e degli standard internazionali, con l'obiettivo di elevare tale progetto interregionale a modello locale, nazionale e mondiale. imprescindibile per estendere la riconoscibilità del marchio “Lago di Garda” ai mercati internazionali, da cui necessariamente anche il turismo dipende. Si è detto che il marchio va legato alla qualità che quest’ultimo deve rappresentare, per puntare a nuovi mercati e con nuove strategie, in vista di un’irripetibile vetrina come quella dell’Expo di Milano 2015 e delle nuove strategie degli aeroporti del Garda. Una riconoscibilità che si leghi a strategie definite, da un management di qualità, che cooperi e coordini gli sforzi di promozione e vendita della La giornata ha registrato un'ottima risposta da parte degli operatori del settore, che oltre ad aver dimostrato sensibilità alla tematica, hanno proposto interessanti spunti di dibattito, evidenziando criticità e avanzando proposte. Ora non resta che mettersi all'opera. Grandi eventi al PalaGeorge di Montichiari D opo la partenza della stagione con Pezzali e Negramaro, il PalaGeorge di Montichiari ospiterà nel mese di dicembre due grandi appuntamenti con lo spettacolo dal vivo: Emma il 10 dicembre e Ale e Franz per il Capodanno. Emma, artista rivelazione degli ultimi anni, porterà in scena tutta la sua passionalità, in un live che unisce i suoni pop ad una presenza scenica da rocker di razza. senza rinunciare ai festeggiamenti, sullo stile del format ZED! che per la prima volta arriva a Brescia e che ha già avuto successo in molte città: si partirà, dalle ore 20, con l’aperitivo di benvenuto a buffet e a mezzanotte brindisi con fantasia di dolci a volontà con gli artisti, per continuare poi fino a tarda sera con musica e animazione. L’atmosfera sarà quella calda di un teatro e Ale e Franz faranno da originali padroni di casa. Il 31 dicembre, a Montichiari, un Capodanno all’insegna delle risate con Ale e Franz: il PalaGeorge ospiterà un oshow in stile teatrale con il meglio della comicità del celebre duo. “Abbiamo volutamente contenuto il prezzo del biglietto, che comprende anche il buffet e il brindisi, perchè vogliamo aprire la serata ad un pubblico più ampio possibile”, dice Diego Zabeo, di ZED!. Un modo diverso di festeggiare il nuovo anno, con un sorriso, ma anche Il duo comico milanese, formatosi nel 1992, proporrà uno spettacolo surreale, costruito attorno alla loro capacità di improvvisare e giocare tra fantasia e attualità: in programma tutto il meglio della loro carriera. Ale e Franz giocheranno poi col pubblico, partendo dall’attualità per divagare, come solo loro riescono a fare. I biglietti per la grande serata di Capodanno e per il live di Emma sono in vendita online al sito www.fastickets. 16 - GN Dicembre 2013 it, www.zedlive.com, www.gardanotizie.it e presso le prevendite del circuito Fastickets (elenco completo su zedlive. com - Es. Libreria Tarantola a Brescia o Tabaccheria Stringa a Montichiari), Primi alla Prima (bcc e Casse Rurali Trentine), SuperFlash, Unicredit, Cariveneto e Ticketone. Info www.zedlive.com Era nato in Baviera nel 1809 e si trasferì a Verona con uno studio al centro di via Nuova, ora Mazzini, nel 1852. Era veramente un pioniere e un antesignano dell'arte della fotografia. Oltre a essa, egli aveva notevoli cognizioni di pittura che emergono dalle composizioni fotografiche le quali sono spesso delle vere opere d'arte. Nel 1856 gli fu affidata la documentazione dei lavori della ferrovia da Verona a Bolzano, che verrà completata nel 1858. La qualità del suo lavoro era tale che divenne in un certo modo il “fotografo ufficiale” dell'Impero, documentando in tale veste gli “stati di avanzamento” di tutti gli immani lavori che l'Impero austroungarico fece fare nel Veronese e a Peschiera, dopo le vicende della prima guerra d'indipendenza. Così oggi ci rimangono le immagini delle costruzioni delle fortificazioni del quadrilatero e anche quelle della ferrovia della Val Pusteria e della Udine-Tolmezzo e inoltre della ferrovia Pontebbana. Per Peschiera (in foto: ponte sul Mincio), ad esempio, è documentata la costruzione di tutti i forti che hanno cambiato l'aspetto sia della riva, sia delle alture circostanti all'abitato. Ovviamente lo scopo principale di queste immagini, che al tempo dovevano essere segrete, era quello di garantire a Vienna che le opere eseguite fossero fatte a opera d'arte e secondo i dettami architettonici dell'epoca per le fortezze nonché secondo gli ordini superiori. Oltre a queste fotografie “ufficiali”, vi sono ritratti di personalità militari e civili dell'epoca, e anche ritratti di giovinette nobili locali e di loro familiari. La conoscenza dei materiali necessari al suo lavoro, come le carte sensibili e gli acidi per lo sviluppo e il fissaggio, doveva essere stata anche molto notevole in quanto le stampe (spesso informato 18x24) hanno conservato fino ai nostri giorni una freschezza e una nitidezza notevolissima. Così possiamo vedere, come se fossero di ieri, i soldati della guarnigione in divisa bianca; gli ufficiali di presidio nelle loro impeccabili divise con le sciabole, attorno al loro comandante, il feldmaresciallo Radezky con le sue decorazioni, i ridenti borghi della gardesana con le antiche ville che affondano i piedi nel lago; un vero “piccolo mondo antico” Cimitero storico a Pozzolengo U na volta, tanti anni fa, i defunti venivano seppelliti o nelle chiese, o in luoghi vicini. A Pozzolengo, quando nel lontano 1940 si costruì l’ acquedotto comunale, un grande serbatoi fu realizzato all’interno dell’antica chiesa che era a ridosso delle mura di cinta. Ebbene, nel fare lo scavo per passare i tubi, furono scoperte numerosissime ossa umane. Nel 1806 Napoleone Bonaparte con l’Editto di San Clou proibiva che i defunti fossero seppelliti entro o vicino a chiese o abitazioni. A Pozzolengo si costruì il Cimitero chiamato di S.Anna (patrona delle partorienti), in località Fontane Vecchie, poco fuori il Paese. Nel 1881 essendo ormai insufficiente il Cimitero di S.Anna si provvide alla costruzione di uno più grande. Questo fu costruito su una piccola collina, appena fuori l’abitato del Paese e ancora oggi vi si accede tramite un ampio (e una volta ricco di cipressi) viale. Il cimitero, una vera opera d’arte, fu costruito anche con l’apporto prezioso dell’architetto Faini. Costruito praticamente come su due enormi gradoni, con mura di cinta architettoniche, tanto da essere inserito e vincolato Dalle Belle Arti nell’elenco dei Beni Culturali pregiati. In seguito, alle sue spalle, anche se collegato, si è aggiunta un’altra parte di cimitero con file di loculi e balconate; pur essendo decoroso e funzionale, non ha certamente la struttura e il fascino monumentale dell’opera d’arte originale e storica. Silvio Stefanoni che scorre davanti ai nostri occhi e ci riporta in un periodo storico fra la prima e la seconda guerra d'indipendenza, in cui una pace apparente celava tuttavia una serie di preparativi bellici che esploderanno poi nella seconda guerra d'indipendenza sempre nell'area del Garda. Allora non ci sarà Lotze a riprendere fedelmente gli avvenimenti bellici, ma Giovanni Fattori che schizzerà sui fogli di carta i cavalieri, i cavalli, i caduti, i luoghi delle battaglie, che poi trasferirà nei suoi celeberrimi quadri, Moritz Lotze ritornerà a Monaco VISITATE IL FAMOSO NATALE 2013 di Baviera dove morirà nel 1890. I suoi lavori restano ancora fra noi, raccolti dall'archivio Alinari di Firenze, e sono oggetto di tanto in tanto di mostre che, oltre alla fedeltà documentaria delle fotografie, sono una grande messe di informazioni precise e inequivocabile circa la vita di guarnigione e non solo nel tardo Ottocento. Crediamo che questo fedele reporter ante litteram del nostro territorio in un periodo cruciale della storia meriti in qualche modo un ricordo perenne della comunità gardesana e veronese. Su una superficie di 280 metri quadrati si contano 610 statue in movimento, frutto di grande creatività, notevole capacità di progettazione e di un meticoloso lavoro di realizzazione Le aperture MARTEDÌ 24 DICEMBRE ORE 22.00 - 01.00 MERCOLEDÌ 25 DICEMBRE ORE 9.30 - 12.00 E 15.00 - 18.30 GIOVEDÌ 26 DICEMBRE ORE 9.30 - 12.00 E 14,30 - 18.30 VENERDÌ 27 DICEMBRE ORE 14,30 - 18.30 SABATO 28 DICEMBRE ORE 14.30 - 18.30 DOMENICA 29 DICEMBRE ORE 9.30 - 12.00 E 14.30 - 18.30 LUNEDÌ 30 DICEMBRE ORE 14.30 - 18.30 MARTEDÌ 31 DICEMBRE ORE 9.30 - 12.00 E 14.30 - 18.30 MERCOLEDÌ 1 GENNAIO ORE 14,30 - 18,30 GIOVEDÌ 2 GENNAIO ORE 14.30 - 18.30 VENERDÌ 3 GENNAIO ore 14,30 - 18.30 SABATO 4 GENNAIO ore 14,30 - 18.30 DOMENICA 5 GENNAIO ore 9.30 - 12.00 e 14.30 - 18.30 LUNEDÌ 6 GENNAIO ore 9.30 - 12.00 e 14.30 - 18.30 MARTEDÌ 7 GENNAIO ore 14.30 - 18.30 MERCOLEDÌ 8 GENNAIO ore 14.30 - 18.30 GIOVEDÌ 9 GENNAIO ORE 14,30 - 18.30 VENERDÌ 10 GENNAIO ORE 14,30 - 18.30 SABATO 11 GENNAIO ORE 14.30 - 18.30 DOMENICA 12 GENNAIO ORE 9.30 - 12.00 e 14.30 - 18.30 SABATO 18 GENNAIO ore 14.30 - 18.30 DOMENICA 19 GENNAIO ore 9.30 - 12.00 e 14.30 - 18.30 A tutti i visitatori un bellissimo ricordo del presepe SABATO 25 GENNAIO ore 14.30 - 18.30 DOMENICA 26 GENNAIO 14.30 - 18.30 ENTRATA LIBERA E GRATUITA MANERBA DEL GARDA (BRESCIA) Chiesa di S. Giovanni - (Piazza del Comune) Uscita A4 Desenzano - Proseguire per Salò www.amicidisanbernardo.it IA10775 S e noi abbiamo delle visioni fedelissime di luoghi del Garda nell'Ottocento lo dobbiamo a un fotografo tedesco, Moritz Lotze. di Moritz Lotze MECCANICO a cura di Giorgio Maria Cambié Le “visioni” gardesane PRESEPE PERSONAGGI SUL GARDA GN Dicembre 2013 - 17 Daniel D’Ottavio e il suo volo “della maturità” I n quindici giorni, da costa a costa, vola per quindicimila chilometri negli Stati Uniti d’America, a soli diciotto anni. Una vera e propria “impresa”, attraversando venti stati, sorvolando e atterrando nelle più importanti città americane. A compierla un ragazzo lacisiense che ama gli aerei e il volo più di ogni altra cosa. Daniel D’Ottavio è nato in Danimarca, da mamma danese e papà italiano, ma fin dalla più tenera età vive a Lazise e per il volo ha speso quasi tutta la sua giovanissima vita. È in possesso del brevetto di volo di primo livello che acquisito a soli 17 anni presso la scuola di Boscomantico. “Quest’anno ho superato la maturità scolastica – dichiara Daniel – e sono felice. Studiavo la mattina, il pomeriggio mi recavo alla scuola di volo e rientravo a casa verso le 22. Un vero tour de force. Ma ci sono riuscito”. Ma non si vuole fermare a questo. Vuol diventare pilota di aerei di linea. E per poter passare allo stadio successivo deve acquisire almeno un centinaio di ore di volo o su in Pier e su un Cessna. E in Italia i costi sono proibitivi. Ecco allora che ha pensato di trasferirsi per due mesi negli Stati Uniti, precisamente alla scuola di volo di Ann Arbor, vicino a Detriot, nel Michigan dove la benzina costa solamente sei dollari al gallone, i nostri 50 centesimi di euro e meno di 200 euro l'ora il noleggio dell’aereo. “In Italia avrei dovuto spendere per una impresa come questa – afferma Daniel D’Ottavio – almeno 40mila euro, mentre considerando tutti i costi sostenuti, fra viaggio, alberghi, mantenimento, spese di consumo della benzina e noleggio dell'aereo ne ho sborsato poco più di 8mila. E mi sono portato a casa le cento ore di volo che mi servono per il passaggio agli studi successivi per il conseguimento del brevetto per pilota di linea”. Daniel è partito da Venezia il 26 luglio, con tappa a Toronto e arrivo a Deetroit. Con lui hanno visionare immediatamente l’aereo. Il tecnico ci rassicura. Bastava solamente girare una manopola per ridurre la pressione dell’olio. Scampato pericolo. Compleanno da ricordare per sempre”. Ma le disavventure per Daniel e i suoi amici non sono finite. “Ero in volo da solo – spiega Daniel – con un piccolo aereo, per una prova notturna. Mi trovo con l’elica che gira a vuoto. Il motore si ferma. Mi vedo precipitare. Per fortuna sono poco distante dall’aeroporto di Ann Arbor. Tento l’atterraggio di fortuna. Ci riesco. Il giorno dopo a quell’aereo sono stati sostituiti molti pezzi del motore, fra cui l’elica. Dopo i sudori freddi, ora – conclude Daniel – dico di aver fatto esperienza”. partecipato all’impresa altri quattro giovani fra i 20 e 23 anni: Francesco Besazza di Venezia, i veronesi Alessandro Piva, Federico Mantovani e una ragazza: Martina Biondani. Hanno noleggiato due aerei: un Cessna 172 e in Piper PA 28. Si sono suddivisi i compiti e le ore di volo, nonché il piano di volo. Tre da una parte e due dall’altra. E sono partiti toccando Las Vegas, San Diego, il lago Michigan, Tucson, scendendo e salendo in ben 35 aeroporti. Volavano solamente di giorno e nelle giornate con tempo splendido. Con il loro brevetto infatti la normativa di volo non consente di volare di notte e nemmeno nelle giornate con maltempo. “Ho avuto davvero paura, il giorno del mio compleanno, tagliando il traguardo dei 19 anni – spiega ancora emozionato Daniel – mentre volavamo sopra il Grand Canyon, in uno spettacolo irreale. La pressione dell’olio del velivolo si alza a dismisura improvvisamente. La paura fa 90. Cerchiamo di scendere, ma siamo in una zona difficile con l’aeroporto distante. Una manovra quasi disperata prima di dare l’allarme. Ci riusciamo. Atterriamo al primo aeroporto. Facciamo Daniel è rientrato in Italia in questi giorni. Soddisfatto, ma veramente esausto. “Mi sto preparando per frequentare la scuola di volo di Padova – conclude – perché è quella mi dà maggiori garanzie. È stata una esperienza unica e irripetibile. Sono partito con l’entusiasmo dei miei 18 anni e sono rientrato con un bagaglio di conoscenze infinite. Ho imparato cose indispensabili, visto l’America da vicino. Vissuto a pieni polmoni un mondo totalmente diverso dal nostro. Ho trovato chi mi ha aiutato, chi mi ha indirizzato. Gente disponibile, buona, generosa. Una sera dovevo fare rifornimento all'aereo e non funzionava il distributore perché le carte di credito erano interdette. Ho trovato un pilota americano che mi ha prestato la sua carta di rifornimento. Ho fatto il pieno. Gli ho dato dollari. Senza di lui non sarei mai potuto ripartire. Questa è l’America”. (Nella foto scattata al “Houghton Lake State Airport”, Michigan; da sinistra: Federico Mantovani, Alessandro Piva, Francesco Besazza, Daniel D’Ottavio e Martina Biondani.) Sergio Bazerla “Retrospettiva” Scorci di Desenzanità S imone Saglia, scrittore e saggista, che ha dedicato numerose opere a Desenzano; Antonio Bonatti della dinastia dei Bianca, che per oltre vent´anni ha consegnato la posta in tante case; Alessandro Carbonare, clarinettista di fama mondiale. Sono nomi di personaggi desenzanesi “da premio”, uomini che hanno rappresentato con orgoglio la loro città natale: Desenzano. Insieme all'ente filarmonico cittadino, sono i quattro vincitori del premio alla Desenzanità che sarà consegnato sabato 7 dicembre alle 17 nella Sala Pelèr di Palazzo Todeschini, per iniziativa dell'associazione locale “Noaltèr de la rìa del lac” guidata da Alberto Rigoni, nostro collaboratore. Ma Noaltèr de la rìa del lac propone anche una mostra aperta fino al 15 dicembre prossimo nella Galleria civica G.Bosio di Desenzano: “Retrospettiva sei desenzanesi per Desenzano”, evento che riunisce le opere di un fotografo, e proprietario di una preziosissima raccolta di scatti, e cinque pittori. Dall'archivio storico di Stefano Avanzi, che ha immortalato l'aniam di Desenzano nel secolo scorso, sono tratte alcune fotografie che ben 18 - GN Dicembre 2013 rappresentano la storia e la gente della “capitale” del Garda. Edgardo Beccalossi, Aldo Morgante, Franco De Lai, Attilio Rizzetti e Mario Bortoli compongono invece il gruppo dei pittori desenzanesi. Nella mostra ciascuno dei personaggi è rappresentato con pochi ma significativi quadri che perpetuano la bellezza di un “lago eterno” come il Garda e le impressioni di chi l'ha vissuto. In edicola, a Desenzano, è disponibile il nuovo calendario dell'associazione Noaltèr de la ria del lac, altro frutto del lavoro appassionato e dell'amore di questa associazione desenzanese per la sua 'patria'. (Foto Archivio Avanzi) Francesca Gardenato DESENZANO DEL GARDA DESENZANO DEL L IL ALACE HOTEL PALACE HOTEL DESENZANO DESENZANO PALACE HOTEL IL IL CENTRO CONGRESSI & IL CENTRO CONGRESSI DESENZANO & IL CENTRO CONGRESSI Palace Desenzano **** **** PalaceHotel Hotel Desenzano tel Desenzano **** Viale Francesco Agello, 114/A Viale Francesco Agello, 114/A Desenzano ncesco25015 Agello, 114/A del Garda (Bs) - ITALY 25015 Desenzano del+39.030.9119238 Garda (Bs) - ITALY Tel +39.030.9902262 esenzano del Garda (Bs)--Fax ITALY Tel +39.030.9902262 - Fax +39.030.9119238 [email protected] 30.9902262 - Fax +39.030.9119238 www.palacehoteldesenzano.it [email protected] acehoteldesenzano.it www.palacehoteldesenzano.it acehoteldesenzano.it a tradizione alberghiera a tradizione alb DESENZANOl’arte DEL GARDA incontra incontra l’arte contemporanea creando contemporanea c il luogo ideale per i vostri il alberghiera luogo ideale pe a tradizione eventi, dove poter ospitare eventi, dove pote incontra l’arte seminari, conferenze ed seminari, conferen contemporanea creando indimenticabili incentives il luogo ideale per i vostri indimenticabili in che segneranno eventi, dove che potersegneranno ospitare seminari,future conferenze edfuture de le vostre decisioni. le vostre L L indimenticabili incentives che segneranno le vostre future decisioni. Sorsi di poesia per unire il Garda La scritüra Du dì e du méter de nef Ermes Na matina, e pos di la la data, ho sinti a la radio che la scritüra a mà a poc a poc la vàzo, e dai compiuter sostituida del töt. Èn tancc Stati Americani l’è ènpes che la ghè piö. Me dise, èl progresso le sta be, ma alura i tirù de rice che om ciapà perche la bela scritura siem mia bu del fa che iom ciapade a fa? Rita Du dì de nef e ‘l mond èl se ‘ncasina l’è assé che töt se sbianche tra la séra e la matìna e nom èn del balù e som pö che fa, ghè chi s’enràbia, chi tàca a bruntulà: “Ardì che roba, no se pöl mia, adès che fom?” I gnarèli i rit, le sguanze rosse come pom. L’adès Argü i è aga turnàcc, ma i pö tancc i è restacc là sota i pastrani, la nef e ‘l cel giassàt. Certo i se lamentàa, ma ghèra gnent de fa mia come adès che apéna fa ‘n po’ frèt tacom èl föc ‘n casa e se scaldom: du dì de nef e quasi som pö òm? L’è chel che se söm mai dic, Ermes, la nösa forsa, chel nos taser impregnat de verità che noalter stess conosöm mìa fin en font… Feride de l’anima, strapp che se pol mìa ricuser… te, te ghe semper vulat pö en alt de la me ment picinina… l’è töt “semplice” te me dit l’ultim dè… ma me vulìe mìa lassat na issè… do lagrime tratignide en güla… go basat le tö ma che le strìnsia fört le me… se som saludac issè… El löm dai granc öcc ross l’enlümina pö la putina vistida de vert… ura el dindula so’l me portec al vent del lac e sente cìara la tö ùs che la me dìs penseghe…l’è isè “semplice”. Antonella Domenegoni Speranzini Maraèa de sto adès ne l’encö che dumà chèsto adès, sarà pö. E bor e pi-a fis amó adès chèsto adès mia per el ger e l’endré ma per töt l’adès del dumà che sarà dit en fat chèl de ger. Fausto Scatoli Ültim de l’an Velise Bonfante Quatèr gacc Quater gacc i camìna per strada giü l’è bianc, giü l’è negher, giü ros èl quart l’è na gàta tigràda fada apéna de pèl e de òss. L’è la màma de töcc i óter tre e la sa chèl che öl dì trübülà per rià a maià argót töcc i dé e ogni ólta èsser bùna a scapà. Le la scàpa da töt e da töcc E la cur, la rampéga e la salta la gà ist àga i àtim pö bröcc ma l’è sèmper riàda a sta atènta. Chèla ólta che ‘l capitarà quater gacc i deentarà tre sènsa mama e sènsa bubà riarài a passà un óter dé? Èl bubà no i l’a mai cunusìt ma se la mama na mare l’è stada sènsa póra e con èl có drit i tre gacc i narà per la strada. Fausto Scatoli Nedal Bùrla zó i angèi, zó de la lüna i porta en tera el Püpì ne la cüna i porta ‘na stela sö töte le case ligada söi cóp, abelaze abelaze. Che bela la tera col ciel tacàt via, se ved passà ‘n strada Giusepe e Maria, el ciel el sè sbassa, te pödet tocàl perchè chesta not l’è la not de Nedàl. Elena Alberti Nulli 20 - GN Dicembre 2013 Alùra chi sa chèl che i pensàa i nos suldà sö per i moncc, o chèi che ghèra là ‘n chèla spianàda èn Russia: i era méter e mia du dì, e certo no i stàa mia alégher ma i è nacc aànti istèss a caminà con scarpe de feltro e pè che sa zelàt. Udùr de nev, col ciel gnignì gnignèla che ‘l sa gna lü che fa. Per encö me möe pö. Vöi sta ché, de per me enmaciàt ne la gnàta fónda de la me utumàna ècia. Zo dei bàgher, gnèch ödaró ‘n bicér per sparnasà la filza de pensér sensa fì gnè co gnè cusidüra che scarpìna en brüs sö ‘l fil dei dé. En schintù del föch disaviàt, stìse burnìs sore fadìghe e ciape fiat. “Ni pör... Sti mia fa ‘l mül o vardàm mal. Àmbola töcc e sirìl bé che l’ös.” Ma varda la Madona de la Piév che la se alsa col dit del campanil! La passa sö nei nigoi en pé enpenènta en vertical söl mond che s’endormenta. E varda ades el ciel come el sé sbassa come el rudùla nel lensöl de lì somèa che ‘l biösche söi senter de név e piö che ‘l fioca e piö che ‘l vé vizì. A mezanot el ciel el toca tera a mezanot i moncc i toca ‘l ciel ne l’entompàs se spaca ‘na gran stela la va en frantöm söi cop e sö le sés. Sóta el fiocà de mila solfanèi s’enfiama i pracc, i fòs, sterlüs la val sö töte le finestre de la tera s’empissa la candela de Nedal. Elena Alberti Nulli El scartusì Confècc bianch nel mantì de la memória: quand vöi me sère j-öcc, tàste ‘l saùr. Co ‘l sò profìl de or o grìs dulùr ve a gàla l’amàr dols de ògne stória. Velise Bonfante Aria de Nedal “L’è miga név, Gioàn, varda bé, l’è ‘na perponta de angei e de stele, ‘na prucissiù de sciarpe e de mantèle ne l’aria embianchezada de Nedal”. “Tè g’hét rezù, Maria, a vardà bé, l’è ‘n prat fiurit de lat e de farina, töta la tera la canta messa prima ne l’aria enamurada de Nedal”. Stela de Nedal Se dèsfa el me confèt e fin en fónd rivède bèl e bröt. ‘Na quach presènsa ustinàda per mìa deentà asènsa: us che tùrna en dré dal scür pö fónd. Pàrle coi mórcc e scùlte i viv che parla e töcc i dé ghe zónte argót en banda. Par töt precìs ma l’è pö chel, stempràt dal penèl de töcc j-àgn che gh’è pasàt. M’è car. Tègne de cönt sto scartusì e pèsche e pèsche ma nó ‘l g’ha mai fì. Velise Bonfante Scriveteci le vostre poesie in dialetto all’indirizzo email della redazione: Elena Alberti Nulli [email protected] Comune di Manerba del Garda Assessorato al Turismo eventinatale2013 calendario eventi natale 2013 Maggiori informazioni su tutti gli eventi sul sito www.visitmanerbadelgarda.it Sabato 30 novembre LABORATORIO DI NATALE IN BIBLIOTECA Martedì 24 dicembre BABBO NATALE RICEVE I BAMBINI NELLA SUA CASETTA Biblioteca Comunale, piazza A. Moro (Orari sul sito www.visitmanerbadelgarda.it) Nel pomeriggio, piazza A. Moro Sabato 7 dicembre PREMIAZIONI BORSE DI STUDIO E CONCORSO FOTOGRAFICO Ore 17.00: Palazzo Minerva, Piazza A. Moro LABORATORIO DI NATALE IN BIBLIOTECA Biblioteca Comunale, piazza A. Moro (Orari sul sito www.visitmanerbadelgarda.it) ore 22.00: Chiesa S. Giovanni, Piazza Garibaldi Giovedì 26 dicembre CONCERTO DI S. STEFANO DELLA BANDA MUSICALE DI MANERBA ore 20.30: Palazzetto dello Sport, via della Selva Giovedì 12 dicembre FESTA DI S. LUCIA Ore 20.00: Piazza S. Lucia, Fraz. Balbiana Domenica 15 dicembre NATALE DELL’ANZIANO Ore 12.30: Ristorante Monastero, Soiano (Info per prenotazioni sul sito www.visitmanerbadelgarda.it) Sabato 21 dicembre CONTEMPLIAMO LE STELLE Sabato 28 dicembre CINEMA PER NATALE “TURBO” ore 14.30: Oratorio Parrocchiale, piazza A. Moro Sabato 4 gennaio CINEMA PER NATALE “ThE LONE RANGER” ore 20.30: Oratorio Parrocchiale, piazza A. Moro Ore 18.00: Scuole Elementari, via Minerva (Info per prenotazioni sul sito www.visitmanerbadelgarda.it) NOTTE DEI GONG: SERATA DI BENEFICENZA Ore 22.22: Palazzetto dello Sport, via della Selva (Info per prenotazioni sul sito www.visitmanerbadelgarda.it) Lunedì 23 dicembre NATALE DELLO SPORTIVO APERTURA PRESEPE MECCANICO Lunedi 6 gennaio LA BEFANA ACCOGLIE I BAMBINI Ore 14.30: Piazza A. Moro CONCERTO DELL’EPIFANIA CON IL CORO S. MARIA DELLA NEVE DI RAFFA” Ore 20.30: Chiesa Parrocchiale, piazza A. Moro ore 19.00: Palazzetto dello Sport, via della Selva 26 - 29 - 31 dicembre 2013 – 1 - 5 – 6 gennaio 2014 Piazza A.Moro e piazza Garibaldi GIOSTRINA SOTTO L’ALBERO & GONFIABILI (gratuiti per tutti i bambini) I BAMBINI INCONTRANO BABBO NATALE MUSICA ITINERANTE CON MUSIChE TRADIZIONALI NATALIZIE (escluso il 26 dicembre) 26 - 29 dicembre 2013 – 1 - 5 - 6 - 12 gennaio 2014 Piazza Garibaldi e A. Moro TRADIZIONALE MERCATINO SOTTO L’ALBERO L’Assessorato al Turismo del Comune di Manerba del Garda augura a tutti Buone Feste! SCAFFALE DELL’OLTRE di Francesco Martello E sistono gruppi di studiosi i quali sostengono che l’esistenza di Cristo sia solo un mito. Sono i cosiddetti “miticisti”. Bart D.Ehrman, autorevole storico della Chiesa delle origini, per smontare tale teoria ha scritto il saggio “Gesù è veramente esistito?”, pubblicato ora in Italia da Mondadori (372 pagine, 19 euro). Introducendo la sua serrata documentazione, il professore scrive che la teoria miticista lo ha meravigliato perché la sua “formazione di studioso è avvenuta sul Nuovo Testamento e sul cristianesimo delle origini”. Si dedica da trent'anni, infatti, allo studio della “figura storica di Gesù, ai vangeli, al movimento cristiano primitivo e ai primi tre secoli di storia della Chiesa”. Informa Ma Gesù è davvero esistito? ancora: “Ho letto migliaia di libri e articoli in inglese e in altre lingue su Gesù, sui vangeli e sul cristianesimo delle origini, ma ero del tutto all'oscuro, come la maggior parte dei miei colleghi, dell'esistenza di un corpus di testi improntati allo scetticismo”. Interessante anche quanto l’autore scrive di se stesso: “Non sono cristiano e non sono interessato ad appoggiare la causa cristiana o a promuovere un programma di orientamento cristiano. Sono un agnostico molto vicino all'ateismo, e la mia vita e la mia visione del mondo non sarebbero diverse se Gesù non fosse esistito. Le mie convinzioni cambierebbero di poco. La risposta al dubbio sull'esistenza storica di Gesù non mi renderà più felice, soddisfatto, fiducioso, simpatico, ricco, famoso o immortale. Come storico, penso che le prove siano importanti”. Una ricerca, quindi, quella del prof. Ehrman, oggettiva. Anche se a renderla tale non è il titolo accademico, come sembra sostenere nello scrivere che la tesi miticista è stata resa pubblica da autori privi di titoli, e per questo priva di valore. L’esistenza storica di Cristo fu documentata da antichi autori pagani. Uno dei riferimenti certi della sua presenza è la datazione della condanna a morte avvenuta al tempo dell’imperatore Tiberio, sotto il governatorato della Giudea di Ponzio Pilato. La casa di Babbo Natale E siste davvero la casa di Babbo Natale, di cui parliamo tanto ai bambini? Altrove non so, in Italia sì, da 17 anni. Parliamo di un vero e proprio villaggio di 7.000 mq al coperto, situato a Bussolengo sulle colline veronesi del lago di Garda. Spesso manca la neve (a volte però c’è anche quella), non ci sono le slitte tirate dalle renne (però una carrozza con cavalli veri sì), ma c’è il grande vecchio dalla lunga barba bianca con tanti collaboratori pronti a ricevere in musica e allegria i visitatori grandi e piccini e, soprattutto, tutto quanto può servire a rendere magnifica l’atmosfera del giorno più bello dell’anno. Al Villaggio di Natale Flover di Bussolengo si trova davvero qualsiasi cosa, anche la più curiosa e inimmaginabile, per rendere magica la giornata del 25 dicembre e le altre festività. Nato negli anni ‘80 come enorme Garden Center, dedicato a piante e arredi per casa e giardini, dal 1996 negli ultimi due mesi dell’anno si trasforma nel più grande supermercato al coperto specializzato nell’oggettistica e negli addobbi per le festività. Nel centro del villaggio, allora, ecco la galleria dei presepi, con statuine di ogni foggia e dimensione, il mercato dell’albero, degli addobbi e degli arredi provenienti da ogni parte del mondo, le camere e le tavole imbandite dove 22 - GN Dicembre 2013 Più di duemila anni fa, in Palestina, dunque, un predicatore itinerante e sconosciuto, un uomo semplice, diventò agli occhi di molti il Figlio di Dio. Attorno alla sua parola nacque una chiesa destinata ad affermarsi rapidamente e con inaspettata fortuna, e ad acquisire un potere eccezionale: raccolta da narratori orali e seguaci, la sua testimonianza avrebbe raggiunto gli angoli più remoti della Terra. Che l'esistenza di Gesù di Nazareth sia una realtà è un'opinione sostanzialmente condivisa da storici e biblisti, ma a livello globale è diffuso un radicale scetticismo. E per smontare tale scetticismo il prof. Ehrman ha scritto il saggio qui segnalato che è opportuno leggere. Cento anni fa D’Annunzio riceveva la cittadinanza onoraria a Salò D sbizzarrirsi a scegliere, i negozi dei pasticceri e delle specialità enogastronomiche tradizioni locali e non, le botteghe dove veri artigiani producono e vendono legni lavorati, bambole di ceramica, ciabatte tirolesi, candele, palline di vetro decorate, originali biglietti augurali personalizzati con fiori pressati. Infine, guidati da musiche tematiche e avvolti dal profumo di zucchero e cannella, si arriva all’area spettacolo, dove si esibiscono a rotazione cori di adulti e bambini, il teatro dei burattini, le favole animate, lo spettacolo “Suoni & Luci” e il magico “Christmas Show” con tanto di orchestra, ballerini e cantanti. Ingresso gratuito nei giorni feriali, un euro sabato, domenica e festivi. ’Annunzio rimase senz’altro soddisfatto e commosso per il conferimento della cittadinanza onoraria ricevuta da Salò nel gennaio 1923, giuntagli peraltro, qualche mese prima che a Gardone si prendesse uguale deliberazione. Egli volle, quindi, in qualche modo sdebitarsi ma, soprattutto, volle far capire alle autorità salodiane, con un gesto significativo, che si sentiva onorato della cosa. Per questo, come apprendiamo da un documento custodito presso gli archivi del Vittoriale, egli donò alla città di Salò la copia autografata di una sua opera da poco pubblicata. Il documento non ne riporta il titolo. Si può supporre, forse, che si tratti del Notturno, ma non lo si può dire con certezza. Quel che sembra certo, invece, è che quel libro sembra essere svanito. Bisognerebbe fare qualche ricerca puntuale. A noi, oggi, rimangono comunque le parole espresse dalla Rappresentanza comunale che, rispondendo, grata, a d’Annunzio, così scriveva: «Salò Vi acclama primo fra i suoi cittadini, riaffermandoVi quella devozione fraternamente affettuosa che è già nel cuore di tutti». Erano passati solo due o tre anni da quando il Poeta soldato si era accasato a Cargnacco, sul Garda. Pino Mongiello I racconti di Amelì Anita Voltolini e il cugino Guido Rigoni P aolino Voltolini, sposatosi con Tersilla Parolini subito dopo la guerra del 1915-1918, ebbe quattro figlie, Cornelia, Anita, Vanda, Ivonne, e un maschio, Giuseppe. Le ragazze crebbero allegre, svelte, amavano la musica, andavano in chiesa ed erano invidiate dalle amiche, perché da casa loro, vicina alla Canonica, attraverso porticine e stretti corridoi, raggiungevano sempre un posto privilegiato alle funzioni, nel coro dietro l’altare maggiore. Giuseppe, il fratello, si era fatto un gruppo di amici, tra cui suo cugino Gianbattista Galeazzi, Attilio Rizzetti, Stefano Avanzi e Mario Pedrini, che amavano appassionatamente il lago e tornavano a casa a sera tardi, nonostante le grida delle madri, dopo nuotate, remate e giochi vari sulle spiagge di Desenzano. Il 26 dicembre 1939 Anita, una delle figlie di Paolino, non ancora ventenne, sposava Cesare Ziglioli, di sette anni più grande di lei, gestore di un suo negozio di salumeria in via Piatti 25. Questo matrimonio fu l’ultima occasione in cui si trovarono insieme sereni i Voltolini. Officiava mons. Ferdinando Arcozzi già malato. Suonò lieto le campane il sacrista Paolo Voltolini, il padre della sposa. Erano presenti alla cerimonia, oltre gli altri figli, la zia Lucia Voltolini in Sala, sua figlia Teresita sposata nei primi anni ‘30 con il maestro Guido Rigoni, rimasto vedovo con una bambina. Arrivò più presto di quanto non si pensasse il 1940. In giugno ci fu la dichiarazione di guerra alla Francia e in ottobre la dichiarazione di guerra alla Grecia. Il primo a essere richiamato alle armi fu il giovanissimo Giuseppe Voltolini, destinato al fronte grecoalbanese. Subito dopo venne convocato alla Caserma del Genio di Udine Guido Rigoni, che come capitano ricevette il comando di una compagnia. Il capitano Rigoni si fece raggiungere in autunno dalla famiglia, dalla moglie Teresita e dai figli Maria Luisa, Alberto, Graziella. Alberto, di sei anni, iniziò a frequentare la prima elementare a Udine. In principio, sia Giuseppe Voltolini sia Guido Rigoni scrivevano regolarmente a Desenzano. La madre e il padre di Giuseppe Voltolini aspettavano con ansia le lettere e rispondevano immediatamente. Guido Rigoni scriveva alla donna si soffermava a farle, più che altro per sfogarsi. Anita, col suo volto aperto e sorridente, amante delle battute come usava allora negli esercizi di paese, fu per anni la regina di via Piatti e di via Murachette. Tutti conosceva e tutti la conoscevano. Dopo gli anni ’60 il quartiere e l’atmosfera cambiarono, perché cambiò la gente che lì abitava: Desenzano da paese diventava città e le case del vecchio centro mutavano inquilini e clima sociale. suocera Lucia Voltolini Sala e dava notizie della famiglia, inviò qualche biglietto d’auguri pure all’amico chirurgo dott. Dante Barberini, conosciuto durante i vent’anni di insegnamento a Desenzano. Nel novembre del 1940 le lettere di Giuseppe iniziarono a diradare per riprendere un corso normale nell’aprile del 1941 con l’occupazione italo-tedesca della Grecia, ma si limitavano ai saluti e cessarono dopo i primi mesi del 1943. Guido Rigoni invece, in seguito all’affondamento nell’Adriatico di una nave che trasportava centinaia di Alpini diretti in Ucraina, venne assimilato, lui che era del Genio, in un nuovo battaglione di Alpini della Julia. Salutata a Udine dal Re Vittorio Emanuele III la nuova compagine militare, Guido Rigoni passò a Trento e quindi con i suoi soldati, dopo un viaggio lunghissimo, arrivò a Karcov sul Donez nel 1942. L’ultima lettera di Guido Rigoni alla famiglia porta il timbro del 17 gennaio 1943. Nel 1945, dopo il caos degli ultimi mesi di guerra, Giuseppe Voltolini ritornò a fine estate a Desenzano, dove suo padre era morto a 57 anni nell’aprile del 1944. Invece il nome di Guido Rigoni risultò inserito nella lista dei dispersi in Russia. L’ultimo a vederlo, dopo che l’ufficiale già ferito era stato portato a spalle per un tratto di strada dall’attendente, fu Edoardo Spagnoli, il maggiore dei cinque fratelli Spagnoli di Capolaterra di Desenzano. Lo aveva riconosciuto in una persona molto indebolita distesa su un lettuccio dentro un’isba della pianura ucraina. Guido Rigoni era stato il maestro elementare di Edoardo, che lo rivide, giacente, provando “ün gran magù” (una stretta al cuore). Guido Rigoni era solo, perché l’attendente era morto nel tentativo di portare in braccio oltre un fosso semighiacciato il suo comandante, salvato in extremis da soldati presenti a quel guado. La pressione della fiumana degli Italiani durante quella drammatica ritirata dal Don del marzo del 1943 aveva poi separato Edoardo dal maestro. Guido Rigoni ebbe il grado di Maggiore e fu decorato al valor militare. Ci volle tempo prima che gli affetti spezzati, i traumi del lungo confitto decantassero nelle famiglie di Desenzano e d’altrove. Anita, che aveva preso l’affabilità del padre Paolino e la fortezza della madre Tersilla, portava avanti l’andamento familiare con coraggio. Diede alla luce cinque figli, di cui uno morto poco dopo la nascita, nati durante la guerra e negli anni immediatamente successivi. Era orgogliosa dei suoi ragazzi e gli occhi le brillavano quando ne parlava. Oltre a badare alle faccende domestiche, aiutava Cesare suo marito nella salumeria sotto casa in via Piatti. Avevano clienti in via Lorenzini, in via Murachette, in via Gherla, in via Vittorio Veneto, in via Piatti, in via Garibaldi. Durante la guerra e nei successivi cinque anni, molte madri di famiglia chiedevano al Cesare e all’Anita di segnare su un quadernetto dalla copertina nera quanto loro dovevano, perché non avevano soldi. Le clienti si limitavano a comperare l’essenziale per la minestra o la pasta della settimana, se non andavano a prenderle alla San Vincenzo. Anita e Cesare acconsentivano sorridendo a segnare il debito e soprattutto Anita ascoltava con pazienza le storie familiari che qualche Appena i figli furono grandi e autonomi, Anita prese a frequentare il Coro di San Giovanni del Maestro Ettore Fantoni, come già suo padre aveva fatto parte del coro di don Igino Peduzzi prima della guerra. Cantava da soprano, mentre Angelica Tonin Tomasi e Adriana Ferro facevano da contralto. Anita diceva che aveva la musica nel sangue, perché in famiglia si faceva musica; infatti suo padre Paolino Voltolini, come sacrista, suonava le campane. Partecipò alle attività del coro per anni e, sempre col marito Cesare, andava agli incontri conviviali, seguiva le trasferte e non mancava ai viaggi d’evasione. In non poche occasioni portava dolcetti, brioche, cioccolatini. Anita festeggiò con il coro il cinquantesimo e il sessantesimo di matrimonio, offrendo il pranzo agli amici. Benché Anita frequentasse la chiesa di San Giovanni, vale a dire la parrocchia di Capolaterra, una volta alla settimana scendeva in Piazza, faceva le spese nei vecchi negozi dei quali conosceva bene i gestori ed entrava a far visita nel Duomo di Santa Maria Maddalena. Diceva che questa era la sua chiesa, perché era quella dell’infanzia e della giovinezza, era quella che aveva fatto da scenario alla vita di suo padre. Ma un giorno d’inverno cadde sul marmo bianco, reso scivoloso dal gelo, dell’ingresso che guarda vicolo dell’oratorio e si ruppe il femore. Venne operata e con tenacia si sottopose agli esercizi di riabilitazione fino a rimettersi in piedi e a camminare senza stampelle e bastone. Cesare e Anita invecchiarono con accanto figli e nipoti nell’appartamento dal bel poggiolo, sopra il negozio che il figlio Paolo e la gentile moglie continuano a gestire. (Nell’immagine: il 50° anniversario di nozze di Anita e Cesare.) Sede e Stab.: 25086 REZZATO (BS) Via Prati, 69 Tel. 030 24986 (R.A.) - Fax 030 2498600 http://www.nabacarni.it - e-mail: [email protected] GN Dicembre 2013 - 23 Fondazione Ugo Da Como Un Museo per la scuola che guarda al futuro L a Fondazione Ugo Da Como rinnova l’invito, rivolto alle scuole di Brescia e provincia, a partecipare all’attività didattica che negli scorsi anni ha riscosso un grande successo. I ragazzi che hanno partecipato ai laboratori e percorsi didattici alla Casa-Museo e Biblioteca, alla Rocca visconteo veneta e al Museo Ornitologico sono stati sinceramente entusiasti di poter capire come si svolgeva la vita nel castello ai tempi di Isabella d’Este, quali erano le passioni del Senatore Ugo Da Como e quali oggetti collezionava, quali sono le caratteristiche degli straordinari esemplari della raccolta ornitologica “Carlotto” e come è nata la scrittura, quale è stato il suo percorso evolutivo e quale epocale passaggio è stata l’invenzione della stampa a caratteri mobili. L’impostazione dei laboratori è ormai consolidata: a una visita selezionata e specifica della Casa-Museo, della Biblioteca o della Rocca e Museo Ornitologico, si affiancano le attività pratiche di laboratorio, la compilazione di schede didattiche, la visione di proiezioni multimediali ma anche attività ludiche ed educative. l’Associazione Amici della Fondazione, che ha voluto costituire al suo interno un comitato specifico che si occupa di didattica museale. Tra i volontari dell’Associazione Amici, molte sono le persone che hanno lavorato nell’ambito della scuola. Anche per quest'anno scolastico non mancano però le novità: nuove tematiche che garantiscono sempre maggior aderenza ai programmi di studio delle varie classi di ogni ordine e grado e attenzione anche alle personalizzazioni per le classi che richiedono particolari combinazioni di percorsi. Anche gli obiettivi proposti attraverso questi percorsi didattici sono diversi: innanzitutto, avvicinare i ragazzi alla storia antica rendendola più affascinante attraverso la visione diretta degli oggetti e dei libri, lo svolgimento di attività pratiche, l’utilizzo degli strumenti scrittori antichi e la partecipazione attiva alle vicende storiche che vengono narrate sotto forma di fiaba per i bimbi più piccoli o con l’ausilio di supporti audio e video per i ragazzi delle scuole secondarie. La Fondazione Ugo Da Como propone tutti i percorsi e laboratori didattici in collaborazione con Si vogliono creare i presupposti per un affinamento della sensibilità percettiva attraverso l’educazione a 24 - GN Dicembre 2013 guardare poi riprodurre ciò che si è appena visto realizzare da altri. Si cerca di sollecitare l’abilità manuale, graficoespressiva e senso-percettiva attraverso le attività pratiche vere e proprie che sono: il disegno di particolari architettonici della Rocca visconteo veneta, la decorazione di cartigli e di capilettera tratti dai codici miniati della Biblioteca, la scrittura su una tavoletta di coccio di brevi frasi con la scrittura geroglifica, la decorazione di un vaso da farmacia e la creazione di un rimedio naturale seguendo un’antica ricetta tratta da un manuale cinquecentesco, la pittura di una tavoletta policroma da soffitto. Per i ragazzi più grandi, invece, la composizione di frasi con caratteri mobili, la stampa con il torchio secondo il metodo antico, l’apprendimento della fascicolatura impiegata per codici manoscritti e antichi volumi a stampa. Questa è la fase che i ragazzi preferiscono, perché si possono sentire attivamente partecipi di ciò che stanno apprendendo senza sentire troppo il peso dello studio. Non da ultimo si vogliono creare i presupposti affinché la Biblioteca e il Museo vengano considerati luoghi di conoscenza. Anche per questo motivo, ai laboratori e percorsi didattici, vengono proposte alcune attività ludiche che possono completare la “giornata al museo” organizzata dalle scuole. Roberto Darra Natale a Lonato: presepi, concerti e mercatini U n mese di eventi natalizi a Lonato del Garda, grazie alla collaborazione di associazioni, Pro Loco e Comune. Gli Amici della Chiesa di Sant’Antonio Abate e della Parrocchia di Lonato ripropongono la mostra dei Cento Presepi, un evento che coinvolge famiglie e scuole. Le porte della chiesetta di Sant’Antonio (a pochi passi dalla basilica lonatese) si aprono a un centinaio di natività “artigianali”, realizzate in ferro, legno, carta, plastica, tessuti... L’inaugurazione della mostra sarà sabato 21 dicembre alle 15.30 con l’animazione musicale del Coro delle voci bianche dirette da Donatella Gallerini. L’esposizione resterà poi aperta nei giorni festivi fino all’Epifania, quando il parroco don Osvaldo Checchini chiuderà la rassegna con la benedizione dei bambini. Nella stessa chiesa, per tutto il periodo natalizio, brillerà anche la “Luce della Pace”, proveniente dalla lampada a olio sempre accesa nella chiesa della Natività di Betlemme. Interessanti da vedere sono anche i presepi allestiti dai volontari nell’antica Pieve di San Cipriano, nella frazione Bettola e all’esterno della chiesa del Corlo con figure stilizzate in polistirolo. Sarà un Natale di tradizione, grazie ai numerosi appuntamenti in programma. Il cartellone lonatese prosegue infatti con il Concerto corale di voci bianche nella Basilica di S.Giovanni, il 15 dicembre alle 16, organizzato dal Comune di Lonato (Assessorato alla Cultura); poi il Concerto del Corpo musicale Città di Lonato del Garda venerdì 20 dicembre alle 21, presso il Teatro Italia in via domenica 22 dicembre alle 16. Ingresso libero. Lo stesso coro animerà poi la Messa della Vigilia di Natale nella chiesa parrocchiale di Esenta. Commercianti lonatesi, Enjoy Your Run e di Radio Noi Musica, è il “Mercatino delle tradizioni natalizie”. Triplice appuntamento, domenica 8, 15 e 22 dicembre 2013. «La manifestazione – spiega il vicepresidente Davide Sigurtà – intende festeggiare la ricorrenza natalizia con una serie di iniziative ludico-ricreative che saranno di accompagnamento a un’esposizione di bancarelle in piazza Martiri della Libertà con prodotti agroalimentari e e opere artigianali e dell’ingegno. Nella scelta degli espositori è stata data particolare attenzione alle realtà associative lonatesi che avranno la possibilità di essere presenti gratuitamente con un loro banchetto, per pubblicizzare la propria attività sociale». Antiche mura 2. Un altro Concerto di Natale sarà offerto dal Coro Arcangelo da Lonato nella Sala del Celesti al primo piano del Palazzo comunale di Lonato, Ma la grande novità di quest’anno, grazie all’impegno della Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Lonato, e l’attiva partecipazione delle associazioni Fa parte del programma della Pro Loco anche il concorso “Natale creativo”, in cui le scuole lonatesi iscritte presenteranno degli alberi di Natale realizzati con materiale di riciclo, opere che saranno premiate con materiali didattici il 22 dicembre. Ogni data, una proposta: il 15 dicembre l’associazione La Polada organizzerà le visite guidate al centro storico; il 22 dicembre l’associazione Enjoy Your Run farà una gara podistica non competitiva, Christmas Run, su un percorso di 4 o 8 km in cui i concorrenti saranno invitati a indossare qualcosa di natalizio. Info: www.prolocolonato.it. Per Natale adotta “una famiglia in +” A dottare una famiglia in difficoltà. È la proposta dell’Associazione Gratitudine, che già opera a Desenzano del Garda e che è stata ospite a Lonato del Garda, protagonista di una serie di incontri pubblici per presentare alla cittadinanza la proposta dell’affido leggere. Un’idea che potrebbe diventare il nostro regalo di Natale. “Una famiglia in +”, spiega la presidente Adileia Antunes (nella foto a lato), è un progetto che ha il patrocinio e l’appoggio dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Lonato; intende «incentivare sul territorio forme di affido leggero a favore di minori e del loro nucleo di origine attraverso la creazione di un gruppo di famiglie che, adeguatamente sensibilizzate e formate, si rendono disponibili a garantire questo servizio». In più, per le mamme, viene offerto anche un servizio di ascolto e gruppi di auto mutuo aiuto per giovani madri in un cammino di crescita insieme. L’associazione si occupa anche di raccolta e distribuzione indumenti, piccoli elettrodomestici e mobili usati per persone sole o famiglie disagiate e percorsi guida all’autonomia per giovani in difficoltà e con scarsi appoggi familiari e amicali. È attiva dal 2011 con diverse iniziative di solidarietà ed esperienze di auto mutuo aiuto l’Associazione Gratitudine che ha sede in via Montegrappa a Desenzano. Con serietà e impegno si dedica alle persone e alle famiglie che si trovano in situazioni difficili, grazie all’indispensabile presenza dei volontari. “Una Famiglia in +”, aggiunge la volontaria Federica Ghidini, «è un progetto a cui teniamo molto: mette a disposizione temporaneamente spazi, tempi e risorse proprie per la realizzazione di obiettivi specifici, per sviluppare un principio di solidarietà sociale. Ogni progetto, in base alle esigenze, può variare da una settimana a un anno, con verifiche periodiche da parte dell’associazione e dei servizi sociali. E può essere interrotto in qualsiasi momento in base alle necessità della famiglia in più o della famiglia richiedente». «Da quando sono presidente dell’associazione – riprende Adileia Antunes – ho potuto constatare quanto siano importanti per una persona la solidarietà e l’aiuto incondizionato vissuto come dono». Quale miglior periodo di quello natalizio, dunque, per spalancare le porte della propria casa alla solidarietà? «Abbiamo accolto questo progetto dell’Associazione Gratitudine – afferma infine l’assessore ai Servizi sociali Ettore Prandini – per il valore dell’iniziativa e il momento particolarmente difficile. Speriamo di riuscire a sensibilizzare la comunità di Lonato e trovare famiglie sensibili alla solidarietà verso altre famiglie in difficoltà, prestando sostegno nella gestione del minore». Per maggiori informazioni: Associazione Gratitudine, tel. 338 7598376. GN Dicembre 2013 - 25 L’arte esotica di Athos ha il profumo della paella È non perdona manchevolezze essendo a sua volta un perfezionista; la Paella, la Sua Paella, per esempio, abbisogna di un rituale severo ed importante, che ne accresce il fascino appunto perché si rispettino rituali, modi di allestimento e di cottura, nonché di accurata selezione dei commensali. Perché il rito si compia sono numerosi i passi per arrivare alla soddisfazione finale, memorabile sempre, non scalfita nemmeno dalle doverose e successive ripetizioni per convitati che della ghiottoneria ne fanno poi un'esigenza. probabile che il suo nome, Athos, gli sia stato imposto perché si potesse nel tempo riconoscere in lui una parte di "spagnolità", cosa che lo riempie di orgoglio, e che deve essere sempre stato dentro di lui perché anche quale compagna della sua vita, ha scelto (o si è fatto scegliere ?) da Dolores affinché la Spagna fosse più palese, senza peraltro, dimenticare le origini mantovano-vicentine non tralasciate dalla sentita e schietta desenzanità, la città dove divide anche con gli amici i tempi della sosta, del piacere della famiglia, e li condisce con l'ospitalità e l'apprezzamento del bello: tra questi i momenti della buona tavola. Eccolo il rito, è degno della commedia dell'arte esaltata dal recitare a soggetto. C'è sempre un primo lancio, è lui che dice di voler provare la nuova padella: "la paellera", assolutamente acquistata in Spagna e con le dimensioni precisissime, oppure è un amico che dice di aver visto gamberoni eccellenti nella pescheria della piazzetta e si dice solleticato da languori ai quali è vano resistere. La proposta di un buon ristorante per ripassare altre recitazioni, non viene accolta e il rilancio è che si può fare una paella, come Dio e lui soli, comandano. Eccolo, l'Athos desenzanese dei ritorni da paesi esotici o da città fumose, ove il suo lavoro di esperto affermato per pulire l'aria da fumi nefasti, discende dalle altre ciminiere del suo operare quale moderno prezioso spazzacamino, e va a centellinare, con l'acqua del Garda, la purezza dell'aria che gli serve da esempio insostituibile per i suoi attivi servizi professionali. Centellinare l'acqua del Garda, però è insufficiente nell'aria amicale dell'osteria, dove l'allegria è stimolata anche dall'oro puro e luminoso che lì si chiama Bianchino, che nei calici trasparenti vuotati di frequente diventa racconto di avventure, disputa di impossibili baruffe, sino al momento in cui le avventure di cucina prevalgono sul tutto, e la provocazione diventa un invito a cena mentre il Lugana dai bicchieri è contento di essere stato regista. Si deve sapere, infatti, che Bellini & Meda srl attrezzature speciali e macchine automatiche dopo il purissimo e tradizionale pranzo de "i òs del porsèl", antico rito dopo aver appeso i salami alle pertiche del loro destino, recitano da Athos e Dolores, con attrettanto fervore "le pennette alla zarina", e il salmone e caviale sono comprimari, senza sottovalutare peraltro il prosciutto di cinghiale o una padella di porcini trifolati. Il tutto senza copione alcuno, nella pura formula del recitare a soggetto, anche con accompagnamento musicale quale tintinnio di bicchieri declamanti Barolo, Chianti, o Botticino e Groppello, con tonalità di Lugana e Collio fino agli acuti in francese di ugola bagnata di Champagne. Ma il massimo della rappresentazione è di provenienza spagnola dove eccelle ormai con raro virtuosismo: la paella. Il cemento è stato, ed è, il suo lavoro: la sua attenzione professionale è volta a far si che nell'aria non si abbiano a disperdere tutte le cose nocive della sua lavorazione, e questo professionista nell'occasione di depurare dai cieli delle regioni spagnole i fumi delle cementerie, riesce anche a trarre del buon cemento dalla sua natura di uomo che utilizza per consolidare amicizie, in quelle regioni mantenute intatte. Qui, da noi, con frequenza, provvede a trasformare il racconto di osteria, in un invito. Loc. Ponte Cantone, 19 - Pozzolengo (BS) - Tel 030 918100 www.belliniemeda.it - [email protected] 26 - GN Dicembre 2013 Lo scenario delle occasioni, che nel paese è quello dell'osteria, lui lo ha tratto dal mondo; si parli di Spagna (amore infinito) o di America, di Birmania, di Africa o di Turchia, luoghi ove ha consolidato per il suo vivere ramingo, un senso della casa e del buono che trasferisce anche nei suoi piatti, di questi è regina la calda e colorata paella. Questo spazzacamino (ricordiamo volentieri il buon Bert, amico di Mary Poppins!) con il dono dell'ospitalità ama attorniarsi di degustatori eccellenti e Inutile affermare che in poche battute la scena si amplia fino a fissare la data della sacra rappresentazione: regìa e primo attore Athos con prima attrice Dolores che oggi lo osserva vicinissima da un nuvola, e allora è un rincorrersi di preparativi, alcuni verso le migliori pescherie, altri per intonare i vini, che qui sono solo italiani, alla tavola; quindi la scelta va sui bianchi per la tovaglia bianca, su qualche sangria e allora la tovaglia dovrà essere a quadri banchi e rossi, questo perché "la Paella deve venire come un dipinto" dice, "e suscitare emozioni". La "Paellera" deve essere rigorosamente di ferro, il fuoco, necessariamente di legna, bandito il gas o l'elettricità. La legna deve riscaldare uniformemente e gli ingredienti vanno dosati e portati a cottura con pazienza, perché il dipinto venga coi suoi colori e dare le sue emozioni, che sono quelle di momenti poveri, dove il pescatore-contadino cucinava per il suo desco con gli aromi e i sapori della sua terra. Il Gran Giorno, i convitati sono accolti dal suo sorriso brontolone, mentre sciorina una recita di fiacca convinzione:"ma il fuoco…, ma le verdure…, ma il vino…, bisognava…, però… "; tutta scena: i profumi dicono già che ogni cosa è stata messa al suo giusto posto e al giusto momento, poi si vede che il Palcoscenico (la Tavola) è addobbato alla perfezione fra caraffe ricolme di vini allettanti solo a vederli, e poi, giù ai bordi del giardino a vedere la fine della cottura: caspita è proprio un dipinto. Lui sorride soddisfatto! Il riso sobbolle, sornione, da sotto il velo di rosso pomodoro, mentre Athos, serio, rifinisce sino a disegnare una stella (sembra la Rosa dei Venti!) fatta di scampi, gamberi e listelli di peperoni gialli, verdi e rossi; sparge con delicatezza una pioggerellina di zafferano ed in pochi minuti una corsa a tavola ad attenderlo arrivare con la sua “paella quadro” meravigliosa e a fare, con momenti allegri, un nuovo quadro di vivace serenità. Rigù Non ti lasciamo mai solo. Garda Uno offre un servizio gratuito di assistenza e informazioni su tutte le attività. Chiama il numero verde. numeri verdi Acqua Emergenze 800 299 722 Rifiuti Informazioni 800 033 955 Informazioni 800 601 328 Autolettura contatori 800 547 657 Garda Uno S.p.A. Via Italo Barbieri, 8 25080 PADENGHE SUL GARDA Tel. 030 9995401 Fax. 030 9995420 Energia informazioni 800 133 966 Orari uffici amministrativi e tecnici: dalle ore 8,30 alle ore 12,30 dal Lunedì al Venerdì www.gardauno.it Racconti acqua e sale... di Marta Sartori Il presepe di Arianna A rianna apre gli occhietti e col dorso della mano li stropiccia mezza addormentata. Si volta sul fianco, immerge il faccino nel guanciale che sa di pulito, poi nasconde la testolina riccioluta sotto il soffice e caldo piumino. Un delicato fiore sotto la candida coltre di neve. Fuori il cielo è sereno e terso, il vento della notte s’è placato lasciando dietro di sé un bianco mantello di lucenti cristalli. Le campane suonano festose il loro richiamo. L’allegra melodia dei canti natalizi accarezza il lieve sonno della bimba. In cucina la nonna si arrabatta spiccia attorno ai fornelli e al fuoco della vetusta stufa sulla quale ribollono pentoloni colmi di squisitezze d’antica tradizione e sapienza culinaria. La tavola imbandita con il grazioso servizio di piatti in porcellana e la tovaglia ricamata, i calici sottili ed eleganti, un grande vassoio traboccante di verdure di stagione allieta la vista. Un fiorente cavolo romano adagiato sulla prospera corolla di foglie di verza, all’intono boccioli di carciofi violetti… Fioritura d’inverno. Nel grande salone svetta il ridondante albero illuminato e ornato con sfavillanti palle colorate e fili d’argento ai cui piedi giacciono pacchi e pacchetti d’ogni forma e dimensione avvolti in vivaci carte regalo e fiocchi sproporzionati. Arianna si distende sulla schiena, un raggio di sole le riscalda il viso, il nasino spunta dal morbido giaciglio. È Natale! La bambina s’affretta giù per le scale, ai piedi le buffe pantofole. Corre svelta in cucina e abbraccia la nonna che efficiente le ha preparato una tenera focaccina fritta guarnita da generose fette di gustoso salame. La piccola sorride felice e assapora a bocca piena l’abbondante colazione accompagnata da una zuccherina spremuta d’arancia. Arianna trotterella festosa verso il salone e s’avvicina alla grande cassapanca dove col nonno ha predisposto un incantevole presepe. Il cielo stellato con la luminosa cometa fa da sfondo alle montagne approntate con ceppi di legna da ardere camuffati da lussureggiante muschio. Sale e farina imbiancano le vette, un ruscello di carta d’alluminio spiegazzata ad arte scivola tra le rocce fino a formare uno specchietto d’acqua sulla cui trasparenza scivola una coppia di cigni. Sulle sponde un pescatore issato su di un masso ode lo sciabordio del calmo torrente. Inerpicati sulle verdeggianti pareti scoscese i pastorelli guidano verso valle pecore e agnelli seguiti dal fedele e ubbidiente cane. Musici esuberanti scandiscono il cammino con il suono di cornamuse e clarinetti. Nelle graziose casette di legno s’accendono le luci e le massaie s’affacciano sulla soglia. Le donne accendono i fuochi e s’apprestano indaffarate a cucinare qualcosa di sostanzioso o tessono abiti caldi, gli uomini accorrono nelle stalle per mungere dolce latte da mucche e capre; nel pagliaio galline e anatre chiocciano e starnazzano lasciando in dono tiepide uova. Nell’improvvisata capanna la Madonnina con sguardo amorevole accudisce il Bambino Gesù fasciato di garze e riscaldato dal carezzevole alito dell’asinello e del bue accovacciati accanto alla mangiatoia. Giuseppe saluta umilmente i tre Re Magi inginocchiati dinanzi al nuovo nato e imbarazzato accetta i loro preziosi doni giunti in anticipo per merito di Arianna che non ha saputo resistere all’attesa e li ha voluti nel bell’insieme del suo presepe con i loro rumorosi cammelli riccamente bardati. Le sfarzose vesti degli stranieri si disgiungono dal povero quadro del miserabile popolo. Un mendicante s’accuccia dimesso sul pagliericcio del sacro ricovero offrendo l’unica cosa che possiede, la musica della propria armonica. Angioletti spensierati cantano in coro sulle note di tanto autentico amore spolverizzando all’intorno raggi dorati ad ogni delicato battito d’ali. Arianna dona sorrisi puri e sinceri che vengono dal cuore. 85 candeline per la Fraglia Vela Riva U n’ondata di vitalità e passione caratteristiche di un vulcanico adolescente in cerca di sempre nuove, forti emozioni, date in questo caso dalla vela e dalle sue fantastiche sfumature, sempre diverse. Presso la sede della Fraglia della Vela di Riva - ove ancora aleggia l'ombra di Gian Carlo Maroni - si è celebrato a novembre, in collaborazione col MAG Museo Alto Garda, l'85° anniversario di fondazione del circolo (1928-2013). Nell'occasione sono intervenuti il presidente Mauro Stanga, il vicesindaco Alberto Bertolini e il presidente della Fondazione "Vittoriale degl'Italiani" Giordano Bruno Guerri. Moderatore dell'incontro, avente quale tema "D'Annunzio, il lago, la poesia e l'architettura", era il giornalista della Rai Giulio Guazzini, che ha rilevato come la vela sia spesso ancor oggi considerata la cenerentola degli sport (ne sa qualcosa proprio lui, i cui interventi giornalistici in Rai vanno in onda attorno alla mezzanotte). "Non siamo un circolo vecchio. Siamo anzi il primo circolo al mondo per le regate 28 - GN Dicembre 2013 fatte" ha tenuto invece a precisare il presidente Mauro Stanga, che ha aggiunto: "La Fraglia della Vela non organizza regate sociali, ma regate col mondo". Guerri, giunto in Fraglia con grave ritardo per un incidente occorso nella Gardesana occidentale - il famoso "Meandro" dannunziano - si è infine soffermato su d'Annunzio, la vela e il lago di Garda, accennando anche al ruolo di studio e divulgazione svolto a questo proposito da studiosi del luogo (trasparente il riferimento al volume "D'Annunzio e Riva del Garda", ancora disponibile presso il museo rivano). Guerri, pur digiuno di nozioni veliche, è stato fatto nell'occasione socio onorario della Fraglia. Lui, per ricambiare, ha promesso ai soci del sodalizio rivano una visita al Vittoriale sotto la sua guida. E anche - accanto a lui frattanto splendevano il calice dell'Orbo Veggente e il guanto lasciato dal Vate durante una sua visita a Riva - la trasformazione del Casseretto, nel Vittoriale, in un museo dedicato al rivano Gian Carlo Maroni, con esposizione dei suoi disegni e dei suoi progetti. Corpo Musicale di Lonato Concerto Natale di MUSICA PER UN CONCERTO INDIMENTICABILE Direttore M˚ Carlo Righetti Presenta Valerio Silvestri Ingresso libero Venerdi 20 Dicembre 2013 - ore 21,00 TEATRO ITALIA - Lonato del Garda NEL CORSO DELLA MANIFESTAZIONE VERRA’ ASSEGNATA LA GERLA DI INGRESSO LIBERO ROMA CREATTIVA Citta˙ di Lonato del Garda MERCE PROVENIENTE DA FALLIMENTI LOTTO 1 MATERASSO MATRIMONIALE MEMORY H. CM 20 ERGONOMICO, A LENTA MEMORIA, ANALLERGICO, ANTIACARO, TERMOSENSIBILE, 7 ZONE DIFFERENZIATE, SFODERABILI 4 LATI, GARANZIA 10 ANNI VALORE COMM.: DISPONIBILITÀ: 75 PEZZI IN VENDITA A: 795 € 00 258 € 00 LOTTO ELETTRODOMESTICI CON DIFETTI TV, FRIGO, LAVATRICI, LAVASTOVIGLIE, CONGELATORI, CANTINETTE, STUFE, CONDIZIONATORI, INFORMATICA, TELEFONIA, PICCOLI ELETTRODOMESTICI, FORNI, PIANI COTTURA, FORNI MICROONDE A PARTIRE DA: MATERASSO MATRIMONIALE ORTOPEDICO H. CM 20 CON 320 MOLLE BICONICHE BONNEL AD ALTA PORTANZA, BOX PERIMETRALE INDEFORMABILE, ANTIACARO, ANALLERGICO VALORE COMM.: DISPONIBILITÀ: 57 PEZZI LOTTO 3 DISPONIBILITÀ: 7.000 PEZZI IN VENDITA A: DISPONIBILITÀ: 950 PEZZI CONTAINER ELETTRODOMESICI 370 € 00 130 € 00 LOTTO 2 NATALE GIOCATTOLI, ADDOBBI NATALIZI, IDEE REGALO A PARTIRE DA: 30 € 00 1 € 00 DISPONIBILITÀ: 30.000 PEZZI CASALINGHI VARI: FARETTI INOX ROTONDI E TRIANGOLO, PATTUMIERE ESTRAIBILI INOX, SOTTOPENSILI IN ACCIAIO, RAME E OTTONE, CARRELLI ESTRAIBILI INOX PER BASI CUCINA, PORTA MESTOLI, PORTA ROTOLI, CESTELLI MULTIUSO A PARTIRE DA: 1 € 00 SEMPRE APERTO: 9.00 – 12.30 | 15.30 – 19.30 / DOMENICA - 10.00 – 12.30 | 15.30 – 19.00 NUOVA SEDE: VIALE POSTUMIA, 54 - VILLAFRANCA VR CURIOSITÀ IN VIAGGIO a cura di Giacomo Danesi M e lo sono sempre chiesto da cosa derivasse. Sto parlando del termine: mercatino delle pulci. Cosa significa mercatino grazie a Dio lo so. Ma non conoscevo il perché "delle pulci" che, pare, sia di origine francese (e lo è). Sembra, ma non è certo, che derivi dal fatto che nella zona di Parigi, dove si trovano due famosissimi "mercatini delle pulci" (il diminutivo in questo caso non ci vorrebbe...), uno dei due era noto perché i capi d'abbigliamento e i tappetti erano infestati dalle pulci! I due mercatini di Parigi son considerati tra i più grandi del mondo. In verità il più grande del mondo dovrebbe essere quello di Mosca. Non mi ricordo perché ho fatto questa introduzione.... Ah, certo, che stupido. Avevo notato alcuni giorni fa su Facebook una bella pagina della collega Assunta Corbo, dalla quale ebbi alcuni anni fa l'onore di essere fotografato mentre mi trovavo seduto (abusivamente) sullo scranno del Ministro del Turismo tunisino. La pagina era dedicata a un suo libro dal curioso titolo: “1001 Mercatini in Italia - Da vedere almeno una volta nella vita”, Newton Compton Editori. Visitarli tutti deve essere stato una fatica immane per la collega. Ho avuto in dono il bel libro di Assunta Corbo. Ho letto l'introduzione e poi mi sono gettato a capofitto tra le pagine alla scoperta di un Mercatini: passione non solo natalizia! mondo fantastico. Leggo in una nota che “Da novembre a gennaio l’Italia intera si colora di rosso, oro e argento per dare vita ai mercatini. Non uno uguale all’altro: ognuno ha una propria personalità. Ci sono quelli tradizionali ma anche i più innovativi, quelli grandi che richiamano turisti da tutto il Paese o i piccoli scrigni per chi cerca qualcosa di diverso”. Bene. Oso, comunque, sperare che andar per mercatini non sia solo esercizio di fine anno ma per l'intero arco dell'anno. I mercatini sono un patrimonio culturale ed etnico di grande rilevanza. Sui mercatini ho trovato tesori culturali immensi, come libri rarissimi che, fortunatamente per me, erano passati inosservati perfino al venditore. Autografi e lettere di grandi personaggi della Storia giacciono quasi sempre dimenticati in soffitte che periodicamente, per nostra fortuna, sono svuotate e messe a disposizione di chi vuol essere curioso. Mi sono divertito nell'apprendere di mercatini a soggetto veramente fuori dell'ordinario. Ammesso che l'ordinario esista ancora. Ne volete la prova? Ve ne descrivo alcuni. San Valentino in 24 mila baci, a Vico Gargano (Foggia) dal 13 al 17 febbraio di ogni anno. Certo, ci sono le bancarelle, ma il pezzo forte è uno strettissimo vicolo (solo 50 centimetri di larghezza...), il vicolo del bacio appunto, dove non ci sono bancarelle ma ci si scambia il tradizionale bacio. Molto frequentato. Il vicolo s’intende. Chissà se Adriano Celentano è informato... La Fiera del fischietto a Rutigliano di Bari. In gennaio. Diceva Ennio Flaiano che l'italiano ha un solo nemico: l'arbitro di calcio. Perché deve prendere sempre una decisione. Esercizio che in Italia trova molte difficoltà. Nel leggere il titolo ho pensato subito a un raduno di arbitri di calcio provenienti da tutta Italia. Macchè! È una delle fiere più amate di Puglia e, protagonista indiscusso, è il fischietto in terracotta in tutte le fogge e colori. Naturalmente in contemporanea c'è anche la mostra mercato della terracotta. Se alla festa dell'Ascensione vi trovate a Firenze, tutti al Parco delle Cascine alla Festa del Grillo! Diavolo di un Renzi... Ma cosa avete capito? Il grillo, il simpatico animaletto simbolo delle giornate primaverili. Un momento. La festa non consiste nel catturare il grillo. Il Comune ha emanato un’ordinanza con il divieto di cattura e vendita degli insetti, grillo compreso. Cosa potete comprare allora al mercatino? Le gabbie! Gabbie con riproduzioni grafiche o sonore del grillo. Sito web: www.comune.firenze.it Volete sapere di quale mercatino Assunta Corbo parla al numero 946 dei 1001 mercatini? Della Fiera del Pendolare! Immediato il pensiero ai pendolari lombardi, alle prese ogni giorno con treni sporchi e orari impossibili. Chissà che gioia pensare che è stata loro dedicata una fiera! Invece si svolge in Toscana, e precisamente a Incisa Valdarno, in Provincia di Firenze, "in un giorno di marzo"... Cosa succede in quel fatidico giorno di marzo? Semplice. I pendolari scendono dal treno e si trovano davanti, in uno apposito spazio, un bel mercatino con mille e una cosa. Mostri il biglietto del treno e lo sconto è fatto! Scrive la Corbo: perché non replicarla in tutte le stazioni d'Italia? Giusta osservazione. Per sapere il giorno di marzo ecco il numero di telefono: 338.5244641. Il libro si trova online e nelle librerie italiane (“1001 Mercatini in Italia, pagine 480, euro 9,90). Comici, mimi, cabarettisti: c’è voglia di ridere! M ai come in questo periodo si sente bisogno di ridere, di respirare un po' di buonumore per accantonare, almeno per un poco, il cattivi pensieri e le preoccupazioni di un anno grigio. «Il riso è il sole, che scaccia l’inverno dal volto umano». Ridere fa bene, lo sapeva Victor Hugo. D'accordo anche lo staff di Radio Noi Musica, che per riportare il sole chiama a raccolta “gli artisti della risata”. Ovvero aspiranti comici, imitatori, cabarettisti, mimi, chiunque portare l'allegria e faccia del buonumore il proprio stile di vita. Il 1° Festival della Risata, per comici e intrattenitori, è organizzato da Radio Noi Musica, la webradio fondata da don Luca Nicocelli con sede a Lonato del Garda. I concorrenti selezionati saranno ospiti di programmi radiofonici e di una serata di risate e buonumore sul lago di Garda. Per i finalisti ci sarà la possibilità di esibirsi in eventi e locali del lago, da marzo a maggio 2014 e durante la prossima estate. Le iscrizioni sono aperte fino al 1° marzo 2014. Info e regolamento sul sito www.noimusica. org. Il tema da trattare è libero. “Le performance potranno essere sia in lingua italiana che in dialetto, purché non volgari e rispettose del buon costume. Sono vietate bestemmie e offese alla morale, pena la squalifica”, si legge nel regolamento. I partecipanti dovranno avere dai 18 anni in su. E gli interventi dovranno basarsi su testi scritti dagli stessi concorrenti, o per loro da autori e collaboratori resi noti, e non potranno in alcun modo essere presentati testi “celebri” (se non sotto forma di “breve citazione”). Saranno valutati dalla giuria il testo, l’interpretazione e l’originalità degli interventi. Continua intanto negli studi della webradio lonatese Noimusica.org il 2° corso “Noi Speaker” che dopo due mesi di esercitazioni, testimonianze e ospiti propone agli aspiranti speaker ancora un paio di incontri “molto radiofonici”: il 2 dicembre con il conduttore televisivo, che ha lavorato anche in Rai, Niccolò Brenzoni e, dopo la pausa natalizia, è attesa la testimonianza della speaker di RTL 102.5 Silvia Annichiarico. L'8 febbraio, per i più giovani, nel teatro Giovanni XXIII, in piazza Garibaldi a Desenzano, si terrà invece il 4° Concorso per Voci Bianche Noi Musica 2014, per ragazzi dai 6 ai 13 anni (info su: www.noimusica.org). Ad aprile torna il concorso canoro per giovani dai 14 ai 25 anni. GN Dicembre 2013 - 31 Un museo unico per Gesù Bambino È il primo e l’unico museo al mondo con la più significativa raccolta di sculture del "Bambino Gesu". A Gardone Riviera, dal 2005, da visitare c'è il Museo realizzato dalla signora Hiky Mayr, collezionista colta, di origine tedesca, che ha dedicato più di trentacinque anni della sua vita alla ricerca, la raccolta e al restauro delle sculture raffiguranti il Bambino Gesù. Ricorda la Signora Mayr che la sua collezione iniziò anni fa, per caso, visitando la bottega di un antiquario: “Stavo cercando delle vecchie pentole di rame che mi servivano per creare un addobbo nell’albergo di famiglia, il Grand Hotel Fasano” e fra quelle pentole vidi spuntare due gambette nude, di legno e chiesi a chi appartenessero”. E il commerciante rispose: “Al Bambino Gesù”. L’immagine era commovente, si trovava in pessime condizioni, sporco, pieno di escoriazioni, privo di alcune dita delle mani e dei piedi, ma una volta recuperato divenne il capostipite della collezione e ora si trova nel Museo”. La raccolta oggi vanta più di duecentocinquanta sculture di quattro secoli e documenta attraverso i manufatti esposti, le tecniche, gli usi, l’iconografia legata al tema della scultura a tutto tondo avente per soggetto “Gesù Bambino” e in alcuni casi “Maria Bambina”. Le dimensioni si aggirano tra i sessanta e i novanta centimetri. Qui c’è proprio tutto ciò che riguarda “Gesù Bambino”: lo trovate in fasce, ignudo oppure abbigliato da “Piccolo Re” con vesti ricchissime e un ampio corredo. Cambiano anche le espressioni, a volte più tristi o riflessive, altre più gioiose. Esiste nel Museo anche un “Presepe napoletano” d’epoca con più di centotrenta figure e numerosi animali. E una sezione del Museo è dedicata all'iconografia di Maria Bambina. Un tempo le statue della vergine venivano donate alle fanciulle avviate al convento e alle spose come buono auspicio di fertilità. Nella collezione Hiky Mayr troverete una vetrina con sette splendidi esemplari, due dei quali estremamente pregiati. Il Museo si trova a soli cinquecento metri dal “Vittoriale” (in via Dei colli 34 a Gardone Riviera), pertanto si può creare un percorso museale con due realtà diverse, ma molto interessanti. La Provincia di Brescia ha inserito questo Museo in un percorso di visite, in quanto è dotato di tutte quelle infrastrutture idonee anche ai disabili. Il biglietto d'ingresso per gli adulti è di 5 euro, gratuito per i bimbi fino a 6 anni. Dal 6 dicembre 2013 al 12 gennaio il Museo è aperto tutti i giorni (eccetto il lunedì) dalle 14 alle 18 e dal 20 dicembre al 6 gennaio dalle 10 alle 18, anche nei giorni festivi. Info: tel. 0365.293105, www.ilbambino-gesu.com La Natività di Manerba, fra tradizione e modernità I linguaggio che non dimentica il profondo significato religioso del presepio, che è una rappresentazione simbolica della nascita di Gesù ma anche espressione culturale, creatività e tecnologia. Spiritualità in movimento, verrebbe da dire, con il gusto artigiano delle cose fatte bene e con l’amore per la propria terra. l cammino di questo manufatto inizia all’inizio di marzo per essere pronto la notte di Natale. La passione e dedizione, di cura dei dettagli quasi maniacale, di sperimentazione e di collaudi fanno di questo presepe una realizzazione unica nel suo genere. Il lavoro di montaggio del presepe, un “cantiere” che in realtà non conosce sosta visto che viene avviato subito dopo la fine delle operazioni di smontaggio dell’allestimento precedente, quando è ancora inverno. Il due maggio scorso è iniziata la lavorazione alla prima novità 2013: il castello con le guardie che controllano il perimetro delle mura e, non poteva mancare, l’alza bandiera sulla torre. Il 25 di maggio ha avuto inizio la lavorazione della seconda novità: si inizia la costruzione del circo. Si studiano i meccanismi, la scenografia e si iniziano i lavori. All’interno sono stati inseriti: il domatore di elefanti, i cavalli che si esibiscono in circolare, l’acrobata che pedala sulla corda in monobici, la foca che gioca con la palla e pure il carretto dei popcorn. All’aperto del circo, Babbo Natale porta i gelati con il tradizionale carretto. In contemporanea, a luglio, si procedeva alla realizzazione della terza novità 2013: i serpenti nel deserto e le cavità rocciose. Intanto, sempre parallelamente a queste lavorazioni, il nostro tecnico del computer continuava nell’aggiornamento dei suoni e del parlato incrementando gli effetti. Nel mese di agosto gli Amici di San Bernardo sono stati impegnati all’organizzazione dell’omonima sagra. Una parentesi allegra, in attesa del montaggio dei diversi pezzi del presepe, che è iniziato alla metà di settembre nella chiesa di San Giovanni. Ancorati alla tradizione ma sempre alla ricerca dell’innovazione, guardando al futuro senza dimenticare il nostro passato. È la sfida che anche quest’anno gli Amici di San Bernardo hanno raccolto per realizzare il Presepe meccanico che, puntualmente,nella notte di Natale, il 24 dicembre, accende le sue luci e attiva i suoi infiniti meccanismi, la sua teoria di cavi, le sue centinaia di statuine nella chiesa di San Giovanni, a Manerba, per offrire ancora una volta - e siamo alla diciassettesima edizione - una Natività che non ha eguali, suggestiva e sorprendente, che conserva l’anima popolare ma che a ogni edizione propone novità, che interpreta lo spirito del Natale con un linguaggio sempre attuale. Un Via Divisione Acqui 10/12 ■ 25065 - LUMEZZANE S.S. (Brescia) Italy ■ tel.: +39 030 8920276 r.a. ■ fax: +39 030 8920487 ■ mail:[email protected] ■ www.tip-pagani.it 32 - GN Dicembre 2013 È la meccanica, certo, a rendere unico il Presepe meccanico, ma è anche la fantasia degli Amici di San Bernardo. Diamo dunque uno sguardo alle novità di quest'anno: il circo che con i suoi spettacoli allieta l’atmosfera natalizia, il serpentario nel deserto. E non manca un riferimento alla terra martoriata della Palestina, che non conosce pace: nel presepe meccanico c’è dunque una postazione militare con tanto di cannoni che sparano, un castello nel quale i soldati eseguono l’alzabandiera, sorvegliati dalle guardie in movimento, che garantiscono la sorveglianza. E ancora, il completamento del castello proposto lo scorso anno con l’automatismo del cancello d’entrata che si alza e si abbassa durante il passaggio dei cavalli. Spazio alla tecnologia e alla fantasia, dunque, ma senza dimenticare le radici agricole della nostra terra, che sono ben piantate fra vigne e oliveti. Il paesaggio gardesano, con la sua umanità di artigiani e contadini, fa da contrappeso agli scorci della Betlemme mediorientale che da sempre caratterizzano il presepe. Un mondo solo in apparenza lontano che viene riletto, attualizzato, interpretato. E la cui rappresentazione non finisce di affascinare adulti e bambini. In questo modo il gruppo Amici di San Berbardo augura a tutti Buon Natale! ▶ CATALOGHI ▶ DEPLIANTS ▶ EDITORIA ▶ RIVISTE ▶ LAVORI COMMERCIALI Fiera reGionaLe di Lonato deL Garda Città di Lonato deL Garda Assessorato al Commercio Fiere e Mercati Agricola | | 17 18 19 Gennaio 2 0 1 4 Artigianale Commerciale Spazi espositivi coperti e riscaldati J Enogastronomia tipica Convegni e mostre collettive J Gran Galà Show J Luna Park Palio di Sant’Antonio J Gare gastronomiche J Palo della cuccagna Mostra d’epoca del Ciclo, Motociclo e ricambi ...tanto altro da scoprire tra gli stand con il patrocinio di: ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE Assessorato al Lavoro, Attività Produttive, F.P., Economia e Politiche Negoziali Il lungo viaggio di Andrea Trolese (undicesima puntata) Samarcanda, la quasi bella D di donne colorate e dal mono-ciglio curato. Ballano in cerchio e al centro del cerchio mettono un bambino, quasi fosse la loro vittima sacrificale. Le deboli luci strobo, stile anni 80, si riflettono su tutti quei sorrisi d'oro, che, creando un gioco di specchi, illuminano lo sfortunato pargolo a intermittenza, proprio come un faro fa con le navi. al finestrino della Peggy, quando vedo un vortice d'aria lontano, mi piace immaginare che la steppa stia plasmando una qualche forma di vita, come un vero e proprio demiurgo. L'Uzbekistan sembra un paese particolarmente ridente tra tutte le “terrestan” che ci son qui intorno. Il turismo è abbastanza sviluppato grazie alle meraviglie di Buxoro e Samarcanda, e di conseguenza anche strade, servizi e conoscenza dell'inglese migliorano sensibilmente. Più andiamo avanti più è facile incontrare altri team. Come un imbuto, ormai la Mongolia ci sta per risucchiare tutti. A Buxoro ci rifugiamo in un hotel decisamente caratteristico, beviamo “chaj” e ci spaparanziamo per qualche ora su un terrazzino che domina con grande umiltà le cupole e i vicoli del centro. Mi sembra uno di quei posti in cui uno, un bel giorno, decide di ritirarsi da tutto e tutti senza lasciar più tracce di sé, solo con una penna per scrivere, una matita per disegnare o un registratore come ultimo interlocutore. Nell'aria si respira avventura, come se Indiana Jones dovesse saltar fuori da qualche tombino da un momento all'altro, in fuga da mummie indiscretamente disturbate dai propri sarcofagi. Non so perché, ma sono convinto che Samarcanda sia ancora meglio. Invece no. Certo pare tutt'altro che una brutta città, ma la sua estesa dimensione ne annulla drasticamente il fascino storico. Anche se ci fosse qualche bella mummia maledetta, sono abbastanza sicuro che Indiana Jones a Samarcanda non ci verrebbe mai. A meno che non voglia mangiare gli “shashliki” più buoni di tutti i tempi, s'intende. Quando arriva al tavolo, la carne d'agnello gronda sapore dallo spiedino rovente. Sembra quasi che abbia fatto fatica a diventare cosi buona. Intorno a noi, oltre a stormi di mosche, un presunto cantante sta settando l'impianto e preparando un'improvvisata sala da ballo. Sulla strada le Chevrolet Matiz passano a ritmo serrato, contribuendo a creare un forte senso di “déjà vu”, un errore di Matrix. L'unico errore invece è stato quello di sedersi a quarantacinque centimetri dalla cassa audio che in pochi minuti comincia a diffondere il lamentoso canto del Gigi d'Alessio locale. Se c'è una cosa nella vita che non mi ha mai infastidito è il volume, ma qui devo ricredermi. Sto invecchiando, è evidente, ma nel guardare i miei compagni di viaggio capisco che si tratta di semplice e dovuta intolleranza.La zona ballo inizia a popolarsi BONIFICA AMIANTO-COPERTURE INDUSTRIALI BONIFICA AMIANTO-COPERTURE INDUSTRIALI CIVILI-LATTONERIE COPERTURE COPERTURE CIVILI-LATTONERIE LUCA GOTTARDO 347 9888173 - [email protected] el precedente articolo abbiamo detto che è necessario, prendendo a riferimento il vecchio D.M. 09/94 e il più recente Decreto Direzione Sanità N. 13237 del 11-112008, valutare lo stato di degrado dell’amianto secondo un protocollo e, solo una volta fatta questa valutazione, sapremo entro quanto tempo va rimossa la nostra copertura. Questo protocollo, che dovrebbe essere redatto da un professionista vista la tecnicità dell’argomento, sulla base di 9 parametri, ci può dare tre fasce di risultato: coperture Via della Chiesa 2, Loc. Bottenago, Polpenazze D/G(BS), Tel 0365 674008 Fax 0365 676891, P.iva 02943710984 - C.F. DNCRRT60C24F471R Fax 0365 676891, P.iva 02943710984 - C.F. DNCRRT60C24F471R 34 - GN Dicembre 2013 fasce di risultato. Per le prime due fasce cioè entro i 44 punti, è possibile fare tutti e tre gli interventi consentiti sulle superfici di amianto e cioè: incapsulamento, confinamento e rimozione. Per la terza fascia e cioè quella oltre i 45 punti è possibile eseguire solo l’intervento di rimozione in quanto le condizioni meccaniche e di degrado del tetto non consentono più gli altri tipi di bonifica. 3) I.D. UGUALE O MAGGIORE A 45 : Rimozione della copertura entro i successivi 12 mesi. È molto importante capire anche quali sono gli interventi possibili in base alle Ulteriori informazioni e approfondimenti sui prossimi numeri di Gn. 2) I.D. COMPRESO TRA 25 e 44: Esecuzione della bonifica entro 3 anni; Via della Chiesa 2, Loc. Bottenago, Polpenazze D/G(BS), Tel 0365 674008 Nonostante l’hotel President ci faccia sentire veri uomini d'affari, le nostre barbe, gli zaini e la Peggy nel parcheggio svelano palesemente la natura del nostro viaggio. Così torniamo alla nostra realtà di pellegrini e muoviamo verso la capitale, Tashkent. Qualora le lastre di cemento amianto presentino una superficie danneggiata – ovvero quando sono presenti danni evidenti e indiscutibili come ad esempio crepe, fessure evidenti e rotture – in misura superiore al 10% della sua estensione, non serve nemmeno fare la Valutazione dell’Indice di Degrado come spiegato precedentemente, poiché è necessario procede alla bonifica immediata come indicato dal D.M. 6 Settembre 1994, privilegiando l’ intervento di rimozione. 1) I.D INFERIORE O UGUALE A 25: Nessun intervento di bonifica. È prevista la rivalutazione dell’indice di degrado con frequenza biennale; BLUESKY BLUESKY coperture Di notte invece siamo tutti più sinceri. Lastre di eternit e fessurazioni estese? Rimozione immediata N RICHIEDI UN PREVENTIVO GRATUITO E SENZA IMPEGNO LUCA GOTTARDO 347 9888173 - [email protected] RICHIEDI UN PREVENTIVO GRATUITO E SENZA IMPEGNO A Samarcanda alloggiamo in un signor hotel, gentile e inaspettato omaggio dall'Italia del nostro benefattore di giornata, Riccardo. Come a Teheran il suo intervento ha un che di provvidenziale. L'entusiasmo del bell'hotel e la consapevolezza del non dover passare una frontiera l'indomani ci calamita verso un'altra seratina tra usi e costumi locali, e, tutto sommato, realizzo che la vita notturna sia un elemento indispensabile per cogliere al meglio la vera essenza delle diverse culture. Di giorno, per le strade e nei musei c'è un che di costruito, di socialmente imposto. Conquista l’Oscar... di Bilancio Castelnuovo del Garda È un Oscar insolito quello conquistato dall’amministrazione di Castelnuovo del Garda, finalista con Fano e Merano, nella categoria “comuni non capoluogo”. Si è svolta a Roma l’altra settimana la cerimonia dell’Oscar di Bilancio della Pubblica amministrazione 2013, ospite della Sala Capitolare del Senato della Repubblica, alla presenza del ministro degli Affari Regionali e Autonomie Graziano Delrio. «È una grande soddisfazione e motivo di orgoglio – ha detto il sindaco castelnovese Maurizio Bernardi –. Abbiamo più volte sottolineato come il bilancio del Comune di Castelnuovo del Garda non risponda soltanto al requisito minimo della correttezza ma si assesti su livelli di eccellenza, grazie alle capacità dell’amministrazione e alla serietà professionale dei nostri tecnici. Il fatto che ci venga riconosciuto da una giuria di esperti del settore a livello nazionale rafforza la nostra convinzione». Tutte le rendicontazioni economiche sono state esaminate prima dalle rispettive commissioni di segnalazione, che hanno indicato alla giuria i bilanci migliori. Presieduta da Dino Piero Giarda, professore di Scienza delle Finanze all’Università Cattolica di Milano, la giuria era composta da analisti finanziari e da esponenti della Corte dei Conti, della Ragioneria Generale dello Stato e della Banca d’Italia, i quali hanno selezionato Castelnuovo del Garda fra i Comuni non capoluogo di provincia con la miglior rendicontazione economica, sociale e ambientale e capaci di attuare politiche efficaci sul piano della trasparenza. «Il Comune ha la visione del “rendere conto” – si legge tra le motivazioni della giuria –. Ogni tema viene dettagliato in modo completo e ragionevole, e il linguaggio adottato è quello della chiarezza. Sono presenti spiegazioni semplici, puntuali, professionali che rendono un documento per sua natura articolato piacevolmente leggibile anche dai cittadini interessati». Non solo documenti per addetti ai lavori ma «documenti che richiamano e guidano un’attenzione consapevole dei cittadini, senza nulla togliere allo standard professionale». In particolare: «L’esposizione accurata e dettagliata delle entrate è affiancata da un’attenta illustrazione dell’utilizzo delle risorse. Anche le scelte grafiche paiono ispirate dalla volontà di rendere conto nel tempo in modo serio, perché resti memoria di ogni fatto della gestione». L’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è promosso dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, con partner come la Corte dei Conti, la Ragioneria Generale dello Stato, la Cassa Depositi e Prestiti, più altri enti. F.G. Si apre un futuro sportivo per i giovani di Desenzano e dintorni GN - gienne dalla redazione di Gardanotizie.it mensile del lago di Garda Reg. Trib. Brescia n° 57 dell’11/12/2008 R.O.C. n° 18101 Copia in distribuzione gratuita Direttore editoriale: Luca Delpozzo Direttore Responsabile: Luigi Del Pozzo In redazione: Francesca Gardenato Collaboratori: Fabio Arrigoni, Evelyn Ballardini, Sergio Bazerla, Giorgio Maria Cambié, Giacomo Danesi, Roberto Darra, Amalia Dusi, Domenico Fava, Franca Grisoni, Lino Lucchini,. Attilio Mazza, Pino Mongiello,, Michele Nocera, Alberto Rigoni, Marta Sartori, Silvio Stefanoni, Andrea Trolese. I testi e le fotografie pervenute, in redazione anche se non pubblicate, non verranno restituiti. Vietata qualsiasi riproduzione con ogni mezzo, se non autorizzata dall’Editore Stampa: Tipolitografia Pagani, Lumezzane Celofanatura editoriale Coop Service tel. 030 2594360 Esclusivista pubblicità: LDP Videoproduzione & Editoria Tel. 030 9132813 Redazione ed abbonamenti: Via Cesare Battisti, 37/13 25017 Lonato de/Garda - Bs Tel. 030 9132813 - 392 1973582 [email protected] Gienne, il mensile del lago di Garda, lo trovi nelle principali edicole e nei punti d’interesse pubblico del Garda e dell’Alto Mantovano: Navigarda, uffici turistici, municipi, Iper di Lonato d/G, La Grande Mela e Decathlon di Castenedolo. www.gardanotizie.it primo ed unico videogiornale on line del lago di Garda I l 2014 già annuncia un'interessante novità per i giovanissimi del Basso Garda. L’Istituto Antoniano dei Padri Rogazionisti di Rivoltella (Desenzano) ripartirà il prossimo anno 2014/2015 all’insegna dello sport. Lo ha comunicato il suo dirigente scolastico Fiorenzo Pienazza, per anni professore del Liceo Bagatta. Dal prossimo anno oltre alla scuola paritaria secondaria di primo grado, ovvero le “medie”, l’istituto con sede in viale Motta a Desenzano ospiterà anche il liceo sportivo, unico indirizzo ancora mancante alla città (insieme all’artistico) e che sfornerà dopo cinque anni i nuovi “professionisti dello sport”. Ricordiamo che allo storico “G.Bagatta” sono attivi il liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane. Poiché il decreto risale agli inizi di marzo, il nuovo liceo non è ancora presente in altri istituti del territorio gardesano, dove sono state avviate alcune sperimentazioni. E quello dei Rogazionisti sarà il primo del lago: «Non sarà finalizzato solo alla formazione agonistico-sportiva – ha anticipato il dirigente scolastico – ma si rivolgerà a tutti gli studenti interessati ai valori propri della cultura sportiva». Il nuovo indirizzo avrà molte materie in comune con il liceo scientifico, con il potenziamento delle Scienze motorie e sportive, fondamenti di Diritto ed economia dello sport e Discipline sportive, per dare accesso alle facoltà universitarie medico-scientifiche o formare “manager” del settore sportivo (il diploma è scientifico). La scelta dell’istituto antoniano di avviare nella sede di Villa Pellegrini il nuovo liceo è motivata dall’ampio parco di 10mila metri quadrati con numerose strutture sportive che fanno invidia ad altre scuole: due campi dalcio, campi da pallavolo, basket, tennis, anello per l’atletica. A meno di un chilometro si trovano anche gli impianto dello stadio “Tre Stelle” e le piscine comunali di Desenzano. Senza dimenticare il Garda e la possibilità di sport acquatici, a partire dalla vela. Insomma, un percorso nuovo e più dinamico si affaccia per le giovani generazioni che saranno chiamate a scegliere dove proseguire gli studi dopo la terza media. (Nell’immagine: Villa Pellegrini, che sarà sede del nuovo liceo). Francesca Gardenato Rubrica televisiva di interesse gardesano in onda ogni settimana su: ReteBrescia venerdì ore 20.05 Canale 72 e 213 DTT Galaxy TV venerdì ore 20.30 Lombardia CH 194 DTT Veneto CH 214 DTT presente sul canale satellitare RTB International GN Dicembre 2013 - 35