Oggetti d’uso
Oggetti d’uso
Vasellame, Contenitori in plastica, Cosmetici, Giocattoli
Oggetti d’uso
Oggetti d’uso
Gli oggetti d’uso rientrano in una delle seguenti categorie di prodotti:
• oggetti connessi con la fabbricazione, l’utilizzazione o l’imballaggio di derrate alimentari (ad es.
apparecchi, vasellame o materiale d’imballaggio)
• prodotti per la cura corporale e cosmetici, come anche oggetti che entrano in contatto con le
mucose della bocca, a causa della loro destinazione
• capi d’abbigliamento, tessili ed altri oggetti (ad es. braccialetti di orologi, parrucche e gioielli)
che entrano in contatto con il corpo, a causa della loro destinazione
• oggetti destinati ad essere usati da bambini (ad es. giocattoli, materiale didattico, colori per
dipingere e utensili da disegno)
• candele, fiammiferi, accendini e articoli da carnevale
• oggetti e materiali destinati all’arredamento e al rivestimento di spazi abitabili, per quanto essi
non siano sottoposti ad altre norme legislative
Oggetti d’uso
Ceramiche, vasellame, contenitori in plastica
Aspetti tossicologici delle ceramiche
Non tutti gli oggetti in ceramica (terra cotta) sono adatti ad entrare in contatto
con le derrate alimentari. Il problema principale per gli oggetti di ceramica, vetro,
smalto e materiali simili, è rappresentato dal pericolo di cessione di piombo e
cadmio agli alimenti. Per vetrificare e decorare tazze, piatti, boccalini, caraffe,
ecc. vengono spesso utilizzati dei sali di piombo e cadmio. Questi metalli pesanti, tossici se ingeriti in quantità rilevante, possono essere ceduti alle derrate alimentari acidule (aceto, vino, succhi
di frutta) se la ceramica che li contiene è stata prodotta con tecniche di cottura non adeguate. Solo
una cottura della ceramica ad alte temperature permette infatti di immobilizzare i metalli in modo
definitivo. Questi oggetti possono rappresentare quindi un pericolo per la salute se impiegati ad
uso alimentare. Per la maggior parte dei casi (comunque rari) di intossicazione, chiamata saturnismo (vedi descrizione del caso), si tratta di una classica esposizione cronica, dovuta all’assunzione ripetuta, abituale, giornaliera, di alimenti stoccati e conservati in oggetti in ceramica soggetti a
forte cessione e quindi contaminati da piombo.
Aspetti tossicologici dei contenitori in plastica
Polietilene (PE), polipropilene (PP), polistirolo (PS), polivinilcloruro (PVC), polietilentereftalato
(PET), teflon® (PTFE), ecc.: queste sono le sigle più comuni delle plastiche utilizzate negli imballaggi di derrate alimentari. L’aspetto tossicologico più importante è la cessione di sostanze nocive.
A questo scopo, come prescrizione generale, i materiali e gli oggetti in plastica possono cedere
alle derrate alimentari delle sostanze solo in quantità che sono innocue per la salute e tecnicamente inevitabili e che non causano una modifica della composizione o un’alterazione delle qualità organolettiche. La fabbricazione di questi materiali può essere effettuata unicamente con
sostanze di partenza e additivi elencati nell’Ordinanza sulle materie plastiche. Gli imballaggi devono essere caratterizzati con l’indicazione “per derrate alimentari” oppure con un pittogramma
appropriato.
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Le ceramiche di produzione artigianale acquistate all’estero p. es. durante una vacanza possono
rappresentare un concreto rischio per la salute.
Oggetti d’uso
Saturnismo (avvelenamento da
piombo) e caraffa-souvenir
Descrizione del caso
Un cinquantenne, di ritorno da una vacanza in
Italia, porta con sé una caraffa di ceramica
acquistata in un negozio di souvenir. Contrariamente ai costumi di molti turisti, che conservano questi oggetti come soprammobili, la caraffa viene utilizzata come contenitore di bevande.
Giornalmente la caraffa viene riempita di tè con
aggiunta di limone. Dopo 6 mesi intervengono
i primi sintomi: debolezza, cefalea, perdita dell’appetito, stipsi e coliche. Le urine assumono un colore scuro, color marsala (dovuto alla presenza
di un prodotto di degradazione dell’emoglobina: la bilirubina). Le coliche, precedute da parecchi giorni di stipsi, si intensificano con il passare del tempo e sono caratterizzate da intensi dolori in regione periombelicale che costringono il paziente a piegarsi in due. Il paziente si rivolge quindi ad un
medico che constata anemia ed aumento della pressione sanguigna.
L’oggetto d’uso e l’agente tossicologico
A seguito di esami più approfonditi viene diagnosticata un’intossicazione da piombo (saturnismo),
associata alle abitudini alimentari del paziente. L’analisi della caraffa di ceramica, eseguita presso il
Laboratorio, ha evidenziato una cessione della sostanza tossica di 213 mg/l (valore limite 4 mg/l). La
presenza di liquidi acidi (vino, aceto oppure nel nostro caso tè con l’aggiunta di limone), è in grado
di sciogliere il piombo utilizzato per invetriare le ceramiche.
Il piombo, al pari del mercurio, del cadmio e dell’arsenico, è un metallo pesante di interesse
ambientale. Per decenni fu utilizzato come additivo nella benzina (piombo tetraetile). Negli ultimi
due decenni, in molti Paesi dell’Occidente, è stato notevolmente limitato qualsiasi impiego del
metallo che comporti una dispersione ambientale incontrollata. Questo metallo è presente anche
nelle munizioni a pallini usate dai cacciatori: molte anatre e oche, che sopravvivono alla ferite, subiscono danni o muoiono per avvelenamento cronico a causa della cessione del piombo nell’organismo. Diverse campagne effettuate dai laboratori cantonali per verificare la pericolosità del piombo nelle carni di cacciagione hanno relativizzato il problema: visto il consumo saltuario di cacciagione e le concentrazioni riscontrate l’intossicazione cronica è da escludere.
Casistica locale
L’ultimo caso, qui descritto, registrato nel nostro cantone risale al 1987.
Curiosità
Gli effetti del saturnismo erano già conosciuti dagli antichi Greci che si resero conto come le
bevande acide, contenute in recipienti rivestiti da sostanze a base di piombo, potevano causare
malattie. Queste informazioni non furono però prese in considerazione dai Romani. Alcuni storici
hanno infatti ipotizzato che l’avvelenamento cronico da piombo, causato dal consumo di vino da
contenitori non appropriati, abbia contribuito alla definitiva caduta dell’Impero, in conseguenza
degli effetti del metallo sul sistema nervoso e sulla riproduzione. La morte di personaggi famosi
come Beethoven, Goya e Van Gogh è stata attribuita a saturnismo. Per i pittori si assume che l’intossicazione cronica sia dovuta al loro contatto con i colori: Goya inumidiva i pennelli con la bocca!
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Misure di prevenzione
Il vasellame invetriato rappresenta ancora la principale fonte di piombo assunto con l’alimentazione in particolare, nei Paesi in via di sviluppo. Ciò è dovuto alla cottura del vasellame in forni che
non raggiungono una temperatura sufficientemente alta per immobilizzare definitivamente il
metallo al vasellame. Si consiglia di non utilizzare vasellame importato privatamente dall’estero
per uso alimentare.
Oggetti d’uso
Cosmetici
Cosa sono i cosmetici
L’Ordinanza sugli oggetti d’uso definisce i cosmetici come sostanze o preparati che entrano in contatto con le diverse parti superficiali del corpo
umano, i denti e le mucose boccali. Il loro ruolo è
quello di proteggere (crema per protezione solare),
mantenere in buono stato (crema per la pelle), pulire (sapone, dentifricio, lozione detergente), profumare (profumi e deodoranti) e modificare l’aspetto
(make-up, rossetto, smalto per le unghie). I cosmetici devono essere ben distinti dai medicamenti: sulla pelle sana non possono avere che un’azione
locale e non possono agire in profondità.
Parametri analitici usuali
L’esame dell’imballaggio viene effettuato in particolare per verificare la conformità dell’etichetta
nell’ambito di un controllo o di una richiesta di commercializzazione di un prodotto. L’analisi microbiologica è di scarsa rilevanza, l’unico parametro con un certo rilievo è il depistaggio di un battere,
Pseudomonas aeruginosa, che se presente può essere pericoloso nel caso di un’applicazione in
prossimità degli occhi. Tutte le analisi svolte presso il nostro servizio non hanno comunque mai
messo in evidenza la presenza di questo patogeno oculare.
Uso del prodotto
Indicazione chiara dell'uso
Testo pubblicitario
Sono vietate allusioni terapeutiche
Composizione
Natura e concentrazione
devono rispettare la legge.
Elenco in ordine
di concentrazione decrescente
Produttore
Importatore
Distributore
Ragione sociale
Data e numero di lotto
Oggetti d’uso
Giocattoli, colori e articoli di bigiotteria
I giocattoli, gli articoli per pittura e disegno e quelli di bigiotteria sono considerati oggetti d’uso, per
la loro caratteristica intrinseca di venire in contatto con la pelle di chi li sua.
I giocattoli devono essere resistenti alla saliva nelle loro parti costitutive principali (rivestimenti,
mine, fibre, crete, cere); nella loro fabbricazione l’impiego di sostanze potenzialmente pericolose
per la salute è vietato. Le esigenze per la sicurezza dei giocattoli (proprietà meccaniche, infiammabilità, cessione di tossici ecc.), sono regolate da un’apposita ordinanza in conformità alla legislazione europea.
Parametri analitici usuali
Si effettuano principalmente test standardizzati per la cessione di diverse sostanze tossiche (tra le
quali i metalli) su confezioni di articoli da disegno, quali matite colorate, pennarelli, acquerelli, crete e cere. Per i giocattoli in PVC il materiale plastico deve essere prodotto con plastificanti ammessi a concentrazioni inferiore al loro livello di tossicità. La cessione di nichelio da anelli, orecchini,
armature di occhiali, collane, piercings, oggetti contenenti questo elemento, che secondo la loro
destinazione restano a stretto contatto con le mucose, la pelle, i capelli od i peli, può provocare reazioni allergiche su persone sensibili.
Allergie da nichelio negli articoli da bigiotteria
Il nichelio è responsabile della più diffusa dermatite da contatto che in Europa interessa il 15% della popolazione femminile e circa il 7% di quella maschile. I sintomi dell’allergia vanno dal semplice arrossamento, al prurito, ad eczemi di gravità variabile. Test colorimetrici per l’analisi qualitativa
del nichelio possono essere effettuati direttamente sull’oggetto d’uso.
Il piercing
La pratica del piercing è diventata popolare negli ultimi dieci anni, specialmente fra i giovani.
Seppure relativamente limitato, il rischio potenziale per la salute è essenzialmente legato al problema delle infezioni che possono intervenire in seguito alla perforazione della cute. La reazione più
comune al piercing è comunque l’allergia da contatto ai gioielli inseriti. Infiammazioni e infezioni che
persistono sono comuni se il monile è applicato in zone di frizione con gli abiti, come l’ombelico.
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