La candidatura in forma orale
Il colloquio di presentazione
Con l’invito al colloquio di lavoro avete superato un ostacolo decisivo sul percorso per il vostro
nuovo posto di lavoro e avete raggiunto già il vostro primo obiettivo intermedio. Adesso sapete
che il vostro profilo nella candidatura scritta ha suscitato interesse e che fondamentalmente siete
un candidato interessante per la società. Questo è un primo successo personale! In ogni caso
prendetelo come un complimento e come auto-motivazione.
Adesso non resta che convincere in un colloquio personale l’interlocutore / gli interlocutori di voi.
Molto dipende dalla vostra autopresentazione. Durante il colloquio di presentazione in prima linea
viene esaminato se il candidato è personalmente adatto ad un’azienda.
Tre fattori essenziali, secondo i quali sarete valutati, sono competenza, motivazione di
rendimento e personalità. La personalità occupa il primo posto, la motivazione il secondo e la
competenza il terzo posto. Le vostre competenze professionali sono già state giudicate e valutate
positivamente in base alla vostra candidatura scritta, altrimenti non sareste stati invitati. Adesso si
tratta di voi come persona! La simpatia ha qui un ruolo importante. In quanto anche i selezionatori
e i responsabili del personale sono persone. Tuttavia sono ancora più importanti la dinamica
personale, la capacità di entusiasmare, l’attività, la capacità di imporsi e la perseveranza. È
determinante che durante il colloquio veniate al dunque. Non disperdetevi in particolari e racconti,
rimanete in tema e concentrati su di esso.
La preparazione – una checklist
– Aspetto esteriore
– Quale abbigliamento, scarpe, per donne anche Make-up, pettinatura, unghie, profumo
scegliete (curato e appropriato)? Ricordatevi sempre che la prima impressione ha un
significato rilevante per il risultato del vostro colloquio di presentazione. Fate le prove
dell’abbigliamento alcuni giorni prima. Considerate anche che indossandoli vi dovete sentire a
vostro agio, altrimenti avrete un’aura negativa. Il motto è sempre: rimanere discreti, niente
colori striduli, pettinatura curata, pochi gioielli. Prestate attenzione ai piercing e agli orecchini
indossati dagli uomini. Se necessario richiedete informazioni relative al dress code alla
rispettiva azienda.
– Informazioni sull’azienda
Informatevi in tempo e con calma sull’azienda, ad es. della storia, sviluppo, gamma di prodotti,
struttura dei clienti, ubicazioni, ecc. Di regola trovate queste informazioni sul sito web della
ditta. Consiglio: redigete una lettera segnaletica sull’azienda – in questo modo potete
imprimervi meglio le informazioni.
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– Progettare il viaggio di andata
Calcolate sempre un poco di tempo in più per il viaggio di andata. Avete allora ancora un poco
di tempo nel caso doveste sbagliare strada o si dovessero presentare altre inaspettate
complicazioni. Oltre all’indirizzo portatevi anche il numero di telefono dell’azienda nel caso in
cui sia necessario chiamarli.
– Documenti
Preparate accuratamente i documenti per la candidatura, nel caso non li abbiate ancora inviati
o se vi è stato richiesto di portarli con voi il giorno del colloquio (vedi Documenti per la
candidatura). Ricordatevi di portare eventualmente delle prove di lavoro (disegni, progetti,
opuscoli, fotografie, ecc.).
– Domande proprie
Riflettete prima quali domande avete riguardo all’azienda ovvero il reparto, il posto di lavoro e
ai futuri incarichi. Annotatevi le domande in forma di un catalogo delle domande.
– Domande del datore di lavoro
Preparatevi a possibili domande da parte del datore di lavoro ad esempio a domande riguardo
al cambio del posto, all’abbandono della scuola, cambio di mestiere. Fa parte di questo anche
la domanda relativa alla retribuzione desiderata. Richiedete prima informazioni a riguardo per
ottenere un’idea. Una possibile fonte sono le associazioni di categoria.
– La vostra persona di riferimento
Imprimetevi in mente assolutamente il nome e la funzione della vostra persona di riferimento.
Mediante abili domande del candidato la serietà della candidatura può essere sottolineata. Qui
vale: non la quantità determina la qualità, ma la scelta mirata e ponderata delle domande. Le
pause mentre si parla non sono segno d’insicurezza, ma di lavoro intellettuale.
Il corso del colloquio
In un colloquio individuale il baricentro viene messo sulla verifica delle vostre competenze e della
vostra motivazione, nel colloquio di gruppo sull’osservazione del vostro comportamento sociale,
la vostra capacità d’imporvi e di critica e la disponibilità a trattare.
Un colloquio in media dura un’ora. Si possono avere fino a tre interlocutori, ma di regola sono uno
o due.
Il datore di lavoro dalla sua nuova collaboratrice / dal suo nuovo collaboratore non solo vuole
sapere come può inserirla/lo (domande situazionali), ma anche come si addice nel suo gruppo.
Egli conosce la struttura, la composizione e il comportamento del suo gruppo di lavoro ed è
interessato che i rapporti interpersonali delle sue collaboratrici / dei suoi collaboratori incentivino i
rapporti ed il lavoro. A lui interessano perciò le risposte alle seguenti domande, che ad es. porrà:
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L’apertura del colloquio
Possibili domande del datore di lavoro all’inizio del colloquio:
– „Come è arrivato qua?“
– „Per lei era esauriente la nostra descrizione dell'itinerario?“
– „Desidera un caffè?“
Queste prime domande servono soprattutto a superare la nervosità iniziale, che può sussistere
da entrambi le parti, e creano un’atmosfera rilassante. Già durante la prima conoscenza nasce
dal vostro modo di presentarvi e dal vostro comportamento una prima impressione, che può
avere conseguenze di ampia portata per il risultato del vostro colloquio di presentazione.
Sicuramente viene visto di buon occhio dalla persona di fronte, se per prima cosa ringraziate per
l’invito al colloquio e chiamate per nome il vostro interlocutore. Potete accettare anche bevande.
Possibili domande del responsabile del personale
Il colloquio di lavoro gira attorno a tre domande dalle quali derivano tutte le altre domande.
1.
2.
3.
Perché si sta candidando da noi? (motivazione)
Perché la dovremmo assumere?
Mi parli di lei?
Principio – comportamento di risposta sovrano
Sostituite risposte superficiali vaghe con risposte espressive. Rispondete sempre ad una
domanda con due fino a tre frasi, tenete d’occhio sempre la stessa struttura di risposta con i
successivi tre passi:
1. passo
2. passo
3. passo
Rispondete alla domanda.
Rafforzate la vostra risposta con una situazione adeguate della vostra realtà
lavorativa quotidiana.
Accennate poi ancora obiettivi raggiunti o conoscenze ricavate da questa situazione.
Alla domanda „Siete resistenti allo stress?“ per esempio rispondete così:
1. Passo
2. Passo
3. Passo
„Si, sono in grado di agire con elevate esigenze di lavoro.“
„ Come capo progetto per l‘Intranet della mia azienda ho dovuto integrare nel
progetto le aspettative dei singoli reparti e verificare in quanto alla fattibilità tecnica.
Che portò con sé un’elevata necessità di argomentazione e si dovette prestare
molto lavoro dopo l’orario di lavoro per non disturbare l’attività giornaliera.“
„Io ho accettato volentieri un carico di lavoro maggiore per poter ottenere
nell’azienda mediante l‘introduzione dell’intranet processi lisci.“
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Ulteriori domande che possono essere risposte secondo questo principio:
– „Lei è comunicativo?“
– „È in grado di motivare altri?“
– „È importante per lei la sua carriera professionale?“
– „Lei è capace di lavorare in squadra?“
– „Lei è flessibile?“
– „Come viene descritto da altre persone, colleghi, datori di lavoro?“
– „Mi racconti di lei!“
Molti responsabili del personale iniziano il colloquio con questa domanda per verificare come il
candidato reagisce ad una domanda aperta. Rispondete in maniera breve e concisa.
Concentratevi sulle vostre esperienze professionali, il vostro addestramento. Come sostegno
mentale potete usare come „filo conduttore“ per voi stessi il vostro curriculum vitae.
– „ Che cosa sa della nostra azienda?”
Avete già visitato il sito web dell’azienda. Accennate le vostre informazioni a riguardo. In
questo modo raccogliete punti di vantaggio, perché chi si interessa in anticipo mostra iniziativa
personale.
– „Perché vuole lavorare proprio per noi?”
Che cosa la stimola dell’azienda, del posto? Prendete perfettamente coscienza del perché
volete lavorare proprio per questa azienda e quel posto di lavoro.
– „Lei ha un rapporto particolare verso la nostra azienda?”
– „Lei conosce già collaboratori della nostra azienda?”
– „Perché dovremmo assumere proprio lei?”
Fate notare i vostri successi e progetti professionali. Naturalmente anche i vostri punti di forza
personali. Attenzione, se affermate ad es. di essere propensi al lavoro di gruppo, vi può essere
chiesto di parlare di un’esperienza in qui eravate orientati al lavoro di gruppo. Riflettete anche
prima come potete sottolineare e documentare i vostri punti di forza personali con relative
esperienze e vissuto. È importante sempre far trasparire la vostra identificazione professionale
positiva. Esponete la vostra utilità per l’azienda.
– „Che cosa le sembra particolarmente interessante della posizione?“
Ad es. gli svariati contenuti, la vicinanza ai clienti, i compiti dirigenziali, ...
– „Che valore attribuisce alla professione?“
Non rispondete „Di poter guadagnare bene.“. La risposta dovrebbe orientarsi anche al profilo
richiesto nel posto bandito. Il responsabile del personale vuole però sapere anche qualcosa
dei vostri obiettivi a lungo termine.
– „Mi citi i suoi punti di forza e debolezze personali.“
Di questi vi siete resi conto tramite l’analisi della situazione. Non deviate sulla professionalità,
qui è richiesta la vostra personalità, cioè le vostre proprietà caratteriali. Attenzione alle vostre
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debolezze non siate troppo sinceri. È possibile convertire presunte debolezze in punti di forza,
ad es. l’impazienza dall’altro canto è anche una caratteristica caratteriale per attività e
dinamica, per mettere in movimento qualcosa e incitare, non rassegnarsi, ma lottare.
– „Come potrebbe profittare la nostra azienda / il nostro gruppo di lei?“
Questa domanda mira alla capacità di lavorare in gruppo. Che cosa comporta la capacità di
lavorare in gruppo? Disponibilità, lavorare insieme ad un’esposizione del problema, risolvere
insieme un incarico grazie alla ripartizione del lavoro, sostenersi reciprocamente con
informazioni necessarie che sono importanti per il lavoro insieme, avere capacità critica (dare
ma anche ricevere critiche costruttive), avere capacità comunicative….
– „Perché ha deciso di cambiare lavoro?“
Attenzione: non esprimetevi in termini negativi sul precedente datore di lavoro. Questo va solo
a vostro svantaggio perché dà un senso di slealtà! Una risposta neutra potrebbe essere la
nuova sfida professionale.
– „Come descriverebbe il suo stile di lavoro?“
Come procede? In modo strutturato, sistematico, pianificato?
–
–
–
–
–
–
–
„Motivi la sua scelta professionale.“
„Cose le piace particolarmente della sua professione/dei sui studi?“
„Da quanto tempo ha in mente di cambiare posto di lavoro?“
„Di cosa siete particolarmente fieri?“
„Quale è stato il suo maggior successo?“
„ Quale è stato il suo maggior fallimento?“
„Quando può iniziare?“
– „Ha inviato altre domande di candidatura e quale è il risultato?“
Non dite nulla di eventuali disdette. Questo è un argomento inconveniente a vostro sfavore.
Non richiamate l’attenzione esplicitamente su cose negative. Prestate attenzione anche
quando parlate, per rendervi interessanti, di procedure di selezione parallele presso altri
potenziali datori di lavoro. Non deve sembrare ricattatorio e incredulo. Se siete veramente in
serie trattative, allora potete naturalmente accennarlo.
– „Se potesse iniziare ancora da capo, cosa cambierebbe?”
– „Quali sono i suoi obiettivi personali e professionali?“
– „Cosa apprezza veramente di più dei collaboratori/ superiori, e cosa di meno?”
– „Quali sono le sue aspettative riguardo alla retribuzione?“
Se non siete sicuri potete rispondere: „Non conosco le strutture retributive della sua azienda,
ma sono sicuro che mi farete un’offerta leale“. Se però avete un’aspettativa concreta
sostenetela sicuri di voi.
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Ulteriori domande relative all’addestramento e alla professione
– Media dei voti, abbandono scolastico, quali sono i motivi?
– Professione perché proprio questa? La sceglierebbe ancora?
– Studi? Perché proprio questo? Lo sceglierebbe ancora?
– Abbandono formativo – quali sono i motivi? Dove rimane la „retta via"?
– Cambio del posto di lavoro (ancora mai / di frequente)
– La durata di impiego presso i suoi ultimi datori di lavoro?
– I motivi per il suo attuale / precedente cambiamento del posto di lavoro?
– Che cosa si aspetta dal suo nuovo datore di lavoro e dalle sue nuove attività?
– Quali presupposti devono essere soddisfatti affinché non venga più messo in discussione un
rinnovato cambiamento del posto di lavoro?
– Come è venuto a conoscenza della nostra offerta di lavoro?
– Cosa sa della nostra azienda (grandezza, fatturato, filiali, collaboratori, sfera d’attività)?
– Avete conoscenti, parenti, amici che lavorano nella nostra azienda?
– Quale idea ha della sua attività presso di noi?
– Perché presuppone che i suoi desideri possano venire soddisfatti da noi?
– Ha degli interessi particolari e quali sono le sue competenze, conoscenze e esperienze
professionali?
– Perché era/è disoccupato?
– Partecipazione a corsi di specializzazione e perfezionamento - perfezionamenti in corso
– Progetti per la formazione
Domande personali al candidato
– Nella gioventù era facile per lei conquistare amici?
– Come passa il suo tempo libero (hobby)?
– Quali ruoli riscuotete in associazioni, in incontri socievoli?
– Salute / è in grado di svolgere il compito previsto?
Domande a dirigenti
– Che cosa significa per lei coordinamento dei collaboratori?
– Come descrive i compiti principali di un dirigente?
– Quali stili di direzione preferisce personalmente?
– Che cosa contrassegna secondo il suo parere un buon dirigente?
– Che cosa contrassegna un buon collaboratore?
– In che modo prepara al meglio un collaboratore a più responsabilità?
– In che modo motiva i suoi collaboratori?
– Che cosa intende per sviluppo del team?
– In che modo dà un feedback?
– In che modo risolve i conflitti nel team?
– In che modo la descriverebbe uno dei suoi collaboratori?
– Richieste e aspettative finanziarie per il nuovo rapporto di lavoro:
– A quanto ammonta il suo attuale stipendio
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–
–
–
–
Vive in una casa di sua proprietà / in un appartamento di sua proprietà?
Per un’attività interessante è disposto ad accettare anche perdite di salario?
Per lei è determinante la retribuzione iniziale oppure le possibilità di sviluppo a lungo termine?
Le aspettative minime per la retribuzione iniziale (retribuzione in proporzionale alla
prestazione?)
Termine del colloquio / ulteriori domande
Esempi di alcune domande che però vanno poste solo al termine del colloquio o perfino al
colloquio di assunzione:
– Azienda
Competizione, concorrenti, partecipazione, indicatori aziendali (fatturato, collaboratori, ecc.)
dimensioni dell'azienda, aziende affiliate, storia aziendale amministrazione/titolare settore,
clienti, gamma di prodotti...
– Orario di lavoro
Aziendale (orario di lavoro fisso/orario flessibile), lavoro straordinario, lavoro a turni/nei week
end/ servizio di guardia, inizio del rapporto di lavoro, periodo di prova/ periodo di adattamento,
regolamento in caso di malattia
– Periodo di ferie
Ferie di convalescenza, ferie di formazione
– Specializzazione
Possibilità interne, procedure esterne sussidi
– Potere di impartire ordini
Vigilanza dei turni, supervisione, diretto superiore
– Regolazione delle relative appartenenze nel settore del personale
– Responsabilità ad es. sul budget oppure settore aziendale, descrizione dell’impiego
– Carriera
La domanda all’inizio sugli obiettivi e sulle aspettative aziendali è indispensabile.
– Occupazione del posto
Pensionamento del predecessore o nuova occupazione, è stato creato un posto di lavoro
nuovo?
– Retribuzione
Retribuzione lorda, tredicesima / quattordicesima prestazioni sociali / pensione aziendale
prestazioni volontarie eventualmente sussidi per corsi di specializzazione e aggiornamento,
sussidi per il cibo / viaggi e casa, aiuti per la ricerca di una casa
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– Posto di lavoro
Conoscere e visitare in senso stretto: attrezzi di lavoro, equipaggiamento del posto di lavoro;
nel senso lato: azienda oppure settori aziendali che devono essere presi in considerazione;
eventualmente conoscere i futuri colleghi
Nel caso non dovesse venire affrontato da parte dell’azienda, chiedete dell’ulteriore procedere.
Probabilmente viene progettato un secondo appuntamento per conoscere il reparto oppure per il
colloquio con un altro superiore.
Non chiedete informazioni sulle vostre probabilità. Manifestate invece il vostro interesse di voler
iniziare come collaboratore proprio in questa società.
In molti casi dopo il colloquio è consigliabile ringraziare ancora per iscritto l’interlocutore. In
questo modo avete anche la possibilità di formulare ulteriori argomenti, proposte di cui non vi
siete forse ricordati subito durante il colloquio. In questo modo rafforzerete anche il vostro
interesse, dimostrerete dinamismo e buone maniere.
Restate la persona che siete e non entrate in nessun ruolo!
Il linguaggio del corpo – la comunicazione non verbale
Spesso a causa dell’agitazione si dimenticano le cose più facili. Perciò prestate attenzione ai
successivi dettagli e prendetene coscienza prima del colloquio, perché comunicate anche in
forma non verbale con tutto il vostro corpo.
– Prestate attenzione a salutare con una stretta di mano forte!
– Una postura diritta e rilassata con libertà di movimento
– Possibile postura da seduto angolo di 90 gradi tra busto e la parte inferiore del corpo. Le mani
vanno appoggiate appena sulle gambe oppure tenute nel grembo. Non incrociate le braccia,
questo dà l’impressione di riservatezza. Appoggiate i piedi sul pavimento, ciò segnala
attenzione e fermezza. Potete anche incrociate le gambe. Non appoggiate i gomiti sul tavolo.
– I maggior errori da parte degli uomini la così detta „postura da babbuino“, la gambe divaricate,
busto inclinato in avanti ed il gomito appoggiato sulla coscia. Questi sono gesti di aggressione.
Durante il colloquio non fate neanche degli „esercizi di dilatazione“, non raddrizzate il busto
incrociando le braccia sopra la testa
– Possibili errori sono uno scarso contatto con gli occhi, giocare con l’anello, sistemare ciuffi di
capelli, armeggiare con i capi d’abbigliamento. Questo può essere interpretato come gesto di
flirt oppure suscita anche il sospetto che non riuscite a reggere lo stress o che siete insicuri.
– Non portate le dita e le mani al viso. Questo può essere interpretato come accennato gesto di
chiusura delle labbra e segnala che il candidato non dice la verità.
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– Gomme da masticare o caramelle sono tabù
– Non giocate con penne o altri oggetti
– Prestate attenzione a una respirazione tranquilla, ciò rende anche la voce tranquilla e
conferisce una sovrana presenza complessiva
– Non state seduti troppo vicini all’interlocutore, non toccate la scrivania. Mantenete una
distanza appropriata, ca. della lunghezza del cubito, dal tavolo. Mettete la sedia, se possibile,
leggermente di traverso, perché stare seduti frontalmente può essere interpretato come
postura di combattimento. La disposizione di traverso delle sedie toglie la tensione della
situazione
– Non guardate gli appunti che si fa il responsabile del personale e non cercate di decifrarli.
– Mantenete il contatto visivo con il vostro interlocutore. Uno scarso contatto visivo lascia
presupporre insicurezza. Se avete diversi interlocutori prestate attenzione ad avere con tutti lo
stesso contatto visivo. Ma non guardate continuamente nei loro occhi. Naturalmente potete far
vagare il vostro sguardo talvolta anche per la stanza. Ma non fissate prevalentemente il
pavimento oppure fuori dalla finestra. Cercate possibilmente di mantenere lo sguardo
all’altezza della persona di fronte a voi.
– Mani aperte ad es. in collegamento con presentazioni
Informatevi sui procedimenti che seguiranno il colloquio. È assolutamente consentito chiedere
quando indicativamente riceverete una risposta. Ringraziate in ogni caso per il colloquio e
salutate cordialmente tutti i partecipanti per nome.
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