Il libro d’oro
della Responsabilità Sociale d’Impresa
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
INDICE
PREMESSA
13
CATEGORIA 1 - PROCESSI INTERNI AZIENDALI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE
ABB
ABB Sustainability Training
17
AEM
Il sistema CSR per la crescita sostenibile
19
Associazione Italiana Editori
Campagna nazionale contro le fotocopie illegali dei libri: E’ facile calpestare i diritti quando non sono i tuoi
21
Banca Popolare di Lodi
Le Gemme di Baby City Struttura educativa aziendale aperta al territorio, per bambini da 1 anno agli 11 anni
22
BoxMarche
La tecnologia di cui siamo più fieri la sera torna a casa
23
Chiquita
Responsabilità d’Impresa: La trasformazione
24
Computer Associates
Attract and Retain the best Talents
26
Comune di Bolzano
Conciliare famiglia e lavoro
27
Costa Crociere
Best 4 (Business Excellence Sustainable Task)
28
Enel
Corso e ciclo di formazione sulla CSR
30
eXtrapola
Bike2Work
31
Gruppo Menarini
Sistema di gestione integrato
32
Hera
Qualità sostenibile
34
Loccioni
Dal metalmezzadro all’impresa della conoscenza
36
Martini & Rossi
Progetto n. 1: Messaggi di consumo moderato nella comunicazione
Progetto n. 2: Responsabilità sociale aziendale nelle attività di marketing e di comunicazione
37
37
Terme di Sirmione
Ambiente ed etica: i valori del benessere
39
Trambus
Il Modello di Competenze
41
3
Vodafone
Vediamo il mondo con gli occhi di domani
42
Wind Telecomunicazioni
L’impegno di Wind per lo sviluppo sostenibile
44
CATEGORIA 2 - MIGLIOR PROGRAMMA DI“PARTNERSHIP” NELLA COMUNITÀ
Aeroporto Catullo
Accordo Fondazione Arena di Verona/Fiera di Verona/Aeroporto V. Catullo
49
AGAC
Il centro di riciclaggio creativo Remida
50
Associazione Nazionale Cooperative Di Consumatori – Coop
Per statuto e per convinzione: 25 anni di educazione al consumo consapevole
51
Associazione Volontariato Comasco-Centro Servizi per il Volontariato
1 click-1 euro
52
Aurora Assicurazioni
Aurora per il Sociale
53
Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento
Progetto Abilità
55
Azienda Trasporti Milanesi
Progetto Buon Samaritano
56
Banco Popolare di Verona e Novara
Interventi nella comunità
105
Bayer
CardioLab – prevenzione cardio-cerebrovascolare: interventi sul territorio
59
Bcc Carugate
La Bcc per la Salute
60
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Rimini
Progetto Qualità Sociale
61
Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e Geradadda
Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese
62
CiAl – Consorzio Imballaggi Alluminio
Raccolta Solidale
63
Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006
Programma Ambiente
65
Computer Associates
Give back to the community
67
Conser
PA&PI: Pubblica Amministrazione & Piccole Imprese
69
CONSIP
Premio Ministero dell’Economia e delle Finanze – Consip per Master in e-Procurement
71
4
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Consorzio Pan
Progetto asili nido e servizi per l’infanzia
72
Enel
A casa è meglio
74
Focchi
Cittadinanza onlus
76
Fondazione Johnson & Johnson
Campagna per la prevenzione del Cancro Colo-Rettale
77
Fondazione per l’Infanzia Ronald Mc Donald
Prima Casa Ronald in Italia
77
Menabò
Campagna Conta i bicchieri perché loro contano
80
Gemeaz Cusin
Il network solidale Assegno Amico
81
Gest Turist Cesenatico
Pesca in Rete
83
GlaxoSmithKline
Leggere per Crescere
85
Gruppo Filo diretto
Sisi ni Kesho children’s home
85
Heineken Italia
Campagna televisiva ‘Pensaci’. Soggetto ‘Lead’
87
Henkel
MIT Childrens Project
88
Hewlett-Packard Italiana
Disability Mentorship Day
89
IBM Italia
On Demand Community
91
Indesit Company
Progetto Jonathan
92
L’Orèal Italia
L’Orèal Italia per le donne e la scienza
94
Map
Progetto Coloplast Greenways
96
Martini & Rossi
Progetto di formazione e di educazione nelle comunità cattoliche
98
Menabò
Campagna Conta i bicchieri perché loro contano
99
Novartis Farma
Community Partnership Day
100
5
Orietta Colacicco
Premio Antonio Amato, il cuoco tragicamente scomparso ad Al Khobar
101
Pfizer Italia
Matricole d’Argento
102
Regione Toscana - Commissione Etica Regionale
Fabrica Ethica laboratorio filiera pelle-felafip
104
RistoChef
BuonChef per i Celiaci
106
Santander Consumer Finconsumo Banca
Suor Aloisa
108
Sappi Italia
Ideas that Matter
109
SCM Group
Donazione di un centro di formazione professionale per la lavorazione del legno a La Paz – Bolivia
110
Siemens
Csr - Progetto Siemens per l’Etiopia
112
Sogin
Un Paese più informato, un Paese più consapevole
114
Sole
Fiori che Rinascono
116
Solvay Chimica Italia
Una storia che continua
235
Takeda Italia Farmaceutici
Progetto di telemedicina nelle isole minori italiane
120
TIM
Diritti e salute per gli immigrati
121
Trend Group
Il mosaico a scuola ed in città
123
Unilever Italia
Give a little bit..vitality summer 2004
124
CATEGORIA 3 - MIGLIORE CAMPAGNA DI MARKETING SOCIALE
Artsana
Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie
129
Autogrill
Autogrill sorride alla solidarietà
131
Avon Cosmetics
Progetto n.1: Breast Cancer Crusade
Progetto n. 2: Tu al centro del viaggio
132
133
Banca di credito cooperativo di Macerone
Missione Nangololo
134
6
Il libro d’oro della responsabilità sociale
BP Italia
Campagna Nazionale per la Sicurezza Stradale
135
Binda Italia-Breil
Don’t touch my syster
136
Casse Rurali Trentine – BCC Nordest - Sait
I Trentini per i disabili trentini
137
ContactLab – Tomato Interactive
Auguri e-solidali
139
Coop Lombardia
Carta equa condivide la spesa
140
Estèe-Lauder
Campagna nastro rosa
141
Finmerge Consulting & Travel
Manda in vacanza il vostro cliente finanziando un progetto etico
142
Mediafriends Onlus
Fabbrica del Sorriso
144
Mediamarket
Voci dal Cuore
146
Metis
Metti in moto la solidarietà
147
Obi Systemzentrale
Una vite per la vita
148
Pomellato
Partnership con WWF
150
Procter & Gamble Holding
IAMS – Amico del Cuore
151
RCS media group
RCS MediaGroup per Telethon
153
Salmoiraghi & Viganò
La sua vista è nelle tue mani
155
Leaf Italia Sperlari
Sperlari porta a Sweet Torrone la magia e il sorriso
157
TNT globalexpress
Walk the World
158
Unilever Italia
Svelto operazione piatto pieno
160
CATEGORIA 4 - MIGLIORE INIZIATIVA DI “FINANZA SOCIALMENTE RESPONSABILE”
ABI Associazione Bancaria Italiana
Consorzio PattiChiari
165
7
Agos Itafinco
Una nuova carta vincente nella lotta contro i tumori
167
Banca Monte dei Paschi di Siena
Consumer-Lab
168
Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia
Obbligazioni etiche
169
Federcasse-Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo Casse Ruali
Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche di Credito Cooperativo
170
CATEGORIA 5 - MIGLIORE INIZIATIVA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE REALIZZATA DA PMI
Box Marche
La mania di fare meglio: azioni per un sistema
175
Cantina La-Vis e Valle di Cembra Scarl
Essere Accanto
177
Car Server
Forte nella vita, piano al volante
178
Mazzali
Zerosettantacinque
180
Milano Ristorazione
182
NaturaSì
Progetto Swaziland
184
Orietta Colacicco
Il vino, un amico
186
P.M.C
Piccola Cooperativa Sociale Servizi Sociali 2000
187
Sabelli
La via Sabelli per la sostenibilità
189
G.Scapigliati di Giorgio Scapigliati & C.
Un biscotto diverso è possibile
191
Sofarsonear
Sofarsonear 100% human design
193
Unasca Lombardia
Progetto di Vita
195
CATEGORIA 6 - PRODOTTO O SERVIZIO SOCIALMENTE O AMBIENTALMENTE RILEVANTE
Abafoods
Bevande biologiche vegetali a base di riso e a base di soia
199
AXA Assicurazioni
Protezione Autonomia
200
Banca Agrileasing
Leasingetico
202
8
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Banca Popolare di Sondrio
Banca Digitale Accessibile
204
BNL
FC CheckWeb: il controllo medico via internet da casa
206
Box Marche
ECOBOX
208
BP Italia
Pannello Solare fotovoltaico Saturno
209
CartaSi
FPP - Fraud Prevention Programme
210
Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base di cellulosica
Rapporto di sostenibilità e bilancio al 31/12/2003
211
Consip
Il marketplace Consip per l’innovazione tecnologica e di processo
212
Consorzio Imballaggi Alluminio
ReAl13 - Mangiare Ovunque
214
Comodo.it
Il preservativo è comodo!
215
Consip
Valorizzazione delle competenze delle risorse della Pubblica Amministrazione
216
Crai
Eco Point Crai
218
ENEL
100% Energia Verde
219
Etica Cooperativa Meridionale
Responsabilità Sociale delle Imprese nella Capitanata
220
Eudaimon
Life@Work
221
Filo diretto W.or.l.d. Care
Net for Care, la telemedicina al servizio del cliente
223
Gastaldi Global
Viaggio Incentive consapevolmente responsabile
225
Gruppo Abaco
Edilizia Marconi
227
Hewlett-Packard Italiana
HP Planet Partners Program
228
Lifegate
IMPATTO ZERO®
230
Lush Italia
Jungle: il primo balsamo per capelli in formato solido
232
9
Newton Management Innovation
Verso la creazione di imprese sociali: il Social Value Index
233
Palm
Da legno nasce legno: il futuro è già iniziato (il valore della coerenza)
235
Petroltecnica
Bruco
237
Procter & Gamble Holding
Safe Drinking Water
239
S.E.P.A.R.- Italia in Miniatura
Isola della Sostenibilità
240
Siena Innovazione
Sibox e videoportale interattivo
241
Snaidero
SKYLINE_LAB
243
STMicroelectronics
Da un servizio di trasporti ad un sistema sostenibile
245
TIM
TALKS
246
LE AZIENDE PREMIATE
249
Categoria 1 - Processi interni aziendali di responsabilità sociale
251
Categoria 2 - Miglior programma di “partnership” nella comunità
252
Categoria 3 - Miglior campagna di Marketing Sociale
252
Categoria 4 - Miglior iniziativa di “Finanza Socialmente Responsabile”
254
Categoria 5 - Miglior iniziativa di responsabilità sociale d’impresarealizzata da PMI
255
Categoria 6 - Innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante
256
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Premessa
Ben 125 aziende si sono candidate alla terza edizione del Sodalitas Social Award, presentando complessivamente 144
progetti (+66% rispetto all’edizione precedente), numeri che testimoniano l’attenzione crescente con cui le imprese
guardano alla responsabilità sociale.
Questa pubblicazione raccoglie tutte le iniziative candidate, dando così un’ampia rappresentazione di possibili
approcci al tema della CSR contribuendo a diffondere la responsabilità sociale d’impresa attraverso l’emulazione.
Le iniziative sono suddivise nelle 6 categorie previste dal bando:
Processi interni aziendali di responsabilità sociale
Riconoscimento per imprese che pianifichino ed attuino una lungimirante politica per attrarre, motivare e conservare il
proprio “capitale umano” come fattore chiave di vantaggio competitivo; e/o dimostrino il proprio impegno al
miglioramento continuo nella gestione delle responsabilità sociali e ambientali, nella creazione di valore per gli
stakeholder, nel presidio dell’integrità dei comportamenti interni.
Realizzazione del miglior programma di “partnership” nella comunità
Riconoscimento ad iniziative di imprese che contribuiscano al miglioramento della qualità di vita della comunità in cui
operano e favoriscano la coesione sociale, attraverso partnership con organizzazioni della società civile e/o pubbliche
amministrazioni o attraverso il coinvolgimento del personale per affrontare problemi locali.
Migliore campagna di Marketing Sociale
Riconoscimento per imprese che hanno realizzato iniziative di cause related marketing o di comunicazione per
promuovere problematiche sociali attraverso una partnership con organizzazioni nonprofit.
Migliore iniziativa di “Finanza Socialmente Responsabile”
Riconoscimento per imprese finanziarie che abbiano lanciato prodotti o realizzato programmi capaci di incidere sui
propri comportamenti e su quelli dei propri stakeholder. Tali programmi possono riguardare sia le attività di asset
management (in relazione ai criteri di gestione dei portafogli e alle pratiche di azionariato attivo); sia le offerte alla
clientela corporate e retail di nuovi prodotti e servizi che enfatizzino la dimensione ambientale e sociale; sia, infine,
iniziative di social banking o di sostegno allo sviluppo locale.
Migliore iniziativa di responsabilità sociale di impresa realizzata da PMI
Riconoscimento riservato alle PMI o loro associazioni o distretti, che contribuiscano a rendere più vivibile e solidale la
comunità in cui operano con attività di responsabilità sociale.
Innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante
Riconoscimento per imprese che abbiano realizzato un prodotto o un servizio altamente innovativi, in grado di
rappresentare un sostanziale progresso dal punto di vista sociale e ambientale, e capaci di contribuire al
miglioramento della qualità della vita dei propri consumatori e clienti, e più in generale, della comunità in cui
operano.
Quest’ultima categoria, inserita quest’anno, ha riscontrato un notevole successo con oltre 30 progetti candidati - tutti
di alto livello - che rispecchiano la volontà da parte delle imprese di cercare soluzioni di prodotto che rispondano a
specifiche necessità dell’ambiente in cui operano.
Tutti i progetti contenuti in questa pubblicazione sono consultabili sul sito www.orsadata.it,
l’Osservatorio sulla Responsabilità Sociale delle Aziende, che ospita complessivamente più di 400
best practices di aziende italiane o operanti in Italia.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
CATEGORIA 1 - PROCESSI INTERNI AZIENDALI DI
RESPONSABILITÀ SOCIALE
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
ABB
Azienda attiva nel settore delle tecnologie per l'energia e dell’automazione
ABB Sustainability Training
Motivazioni
ABB opera nel campo delle tecnologie per l'energia e l'automazione. Il suo impegno nello Sviluppo Sostenibile è
finalizzato alla creazione di valore per gli stakeholder.
La Mission di ABB prevede alcuni principi, descritti di seguito: ABB promuove il lavoro di gruppo, conferisce
responsabilità alle persone, incoraggia la creatività e l'innovazione, tratta tutti con rispetto e imparzialità.
Da a tutti i dipendenti l'opportunità di utilizzare e sviluppare le proprie capacità, le conoscenze e il potenziale creativo,
per il loro vantaggio e per quello della società, fornendo loro un ambiente di lavoro stimolante e gratificante.
Incoraggia la diversità, l'iniziativa personale, l'imprenditorialità e il comportamento sensibile ai bisogni dei clienti.
ABB crede nell'ascolto, nel dialogo e nel feedback basato sul rispetto delle opinioni altrui e sull'impegno a raggiungere
la reciproca comprensione.
ABB si impegna in una comunicazione pronta, aperta, onesta e propositiva che esprima le proprie opinioni sia
all'interno del Gruppo sia con i media, le istituzioni e gli altri interlocutori esterni. L'abilità e la propensione a
comunicare sono considerate attitudini di leadership essenziali per tutti i manager di ABB si aspetta che tutti i
dipendenti sostengano i più alti standard di comportamento etico e di integrità.
ABB crede che i valori etici ed economici siano interdipendenti e che la comunità degli affari debba sempre impegnarsi
ad operare secondo le norme riconosciute, stabilite dalle autorità nazionali ed internazionali.
Attività
In linea con la sua consolidata mission diretta ad applicare i principi della responsabilità sociale d’impresa alla
complessa serie delle proprie attività, ABB ha predisposto, implementato e condotto uno specifico corso di formazione
dedicato ad importanti temi della sostenibilità. L’iniziativa, ABB Sustainability Training, è stata indirizzata ai propri
dipendenti allo scopo di trasferire loro un aggiornato know-how relativo alle tre aree centrali della sostenibilità: (1)
crescita economica, (2) responsabilità sociale e (3) tutela dell'ambiente. Il corso è stato progettato e successivamente
implementato allo scopo di trasferire ai dipendenti ABB significative ed ulteriori competenze in tema di responsabilità
sociale e sostenibilità. L’impostazione data all’iniziativa non si è limitata soltanto al raggiungimento di rilevanti
obiettivi formativi, in linea con le attività aziendali, ma è stata predisposta anche in modo da accrescere e stimolare il
coinvolgimento conoscitivo dei dipendenti ABB nelle tematiche prioritarie di corporate social responsibility verso le
quali ABB stessa fonda aspetti estremamente significativi sia della propria mission che della propria impostazione
operativa.
L’iniziativa ha stimolato un vivo interesse da parte dei dipendenti ABB (iscritti ca 50 nella prima edizione). E’ stata
svolta un’attività formativa distribuita su più sessioni, in un periodo di circa due mesi, per un totale complessivo di 45
ore. Il corso si è svolto ricorrendo ad una innovativa modalità mista (blended learning): alcune lezioni si sono svolte in
aula, altre sono state condotte in modalità di autoapprendimento, ricorrendo all'utilizzo di appositi supporti
multimediali, altre lezioni sono state effettuate via Intranet, utilizzando un avanzato strumento di meeting virtuale
(Interwise), mediante il quale i partecipanti sono stati messi operativamente in grado di interagire come se si trovassero
in videoconferenza. Ai partecipanti, ogni sessione del corso ha illustrato aspetti particolarmente significativi ed attuali
in tema di responsabilità e di sostenibilità: basi storiche delle tematiche in oggetto, motivazioni che stanno alla base
dell’adesione ai principi etici e sociali in ambito aziendale, diversi esempi di casi relativi alle conseguenze indotte da
comportamenti scorretti tenuti da imprese multinazionali o da grandi organizzazioni, ulteriori basi di tipo teorico ed
indicazioni significative dalle quali poter trarre spunti indispensabili ai fini del corretto espletamento delle attività
aziendali. Oltre a ciò, nel corso dello svolgimento delle attività formative, sono stati illustrati in profondità sia i principi
sui quali ABB fonda la propria mission aziendale che numerose indicazioni teoriche e pratiche riferite all’applicazione
degli standard internazionali di riferimento: (a) SA8000 per la responsabilità sociale, (b) ISO14000 per la gestione
ambientale e per la ecoprogettazione, (c) la OHSAS18000 per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il corso si è
concluso con la somministrazione ai partecipanti di un apposito test di apprendimento e di un questionario di
valutazione relativo all’attività di formazione. Per imprimere maggiore importanza all’iniziativa, ed anche per ottenere
dalle attività svolte ulteriori input di tipo conoscitivo, sia il suddetto test di apprendimento che l’intero svolgimento del
corso sono stati adeguatamente monitorati ricorrendo ad uno specifico software di LMS (Learning Management
System). I partecipanti hanno dato un feed-back positivo, sia in relazione ai contenuti che alla flessibilità didattica. Il
programma verrà replicato anche nel 2005.
La metodologia utilizzata per lo svolgimento del corso è stata basata su momenti in aula (durante i quali i relatori
incaricati hanno avuto modo di illustrare in profondità diversi argomenti riferiti alla sostenibilità), su momenti di
autoapprendimento (i partecipanti sono stati dotati di apposita documentazione fornita su supporti multimediali
appositamente realizzati ad hoc) e su lezioni trasmesse mediante la Intranet aziendale, la quale, grazie ad un avanzato
strumento di meeting virtuale, ha consentito ai partecipanti stessi di interagire attivamente in merito alle tematiche
affrontate durante questa innovativa fase del piano formativo.
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Gli strumenti di supporto impiegati per il programma di formazione sono stati selezionati in base ad un criterio di
innovazione tecnologica finalizzata all’apprendimento; nello specifico, si è fatto ricorso: (A) al software di LMS
(Learning Management System) per il monitoraggio gestionale continuo di tutte le attività formative del corso; (B) al
supporto WBT (Web Based Training), cioè ai supporti multimediali diretti all’autoapprendimento (cd rom, pagine
Internet); (C) Interwise - Virtual Class, che ha consentito ai partecipanti, via Intranet, di essere in contatto ed in tempo
reale con esperti preposti da ABB ad approfondire le tematiche oggetto del corso.
Risultati
Le attività svolte durante il corso hanno consentito di raggiungere importanti obiettivi formativi che hanno visto
pienamente coinvolti i partecipanti oltre ai membri dell’organico ABB impegnati nell’organizzazione e nella gestione
dell’iniziativa. Come testimoniato dalla qualità del feed-back ottenuto, i partecipanti hanno mostrato di apprezzare il
ricorso a moduli formativi di tipo misto (aula, supporti multimediali, classe virtuale): completezza degli argomenti e
flessibilità degli strumenti adottati hanno tenuto alto l’interesse degli iscritti al corso. Oltre a ciò, si è verificato un utile
scambio di esperienze tra i partecipanti (provenienti da diversi settori aziendali), gli esperti ABB ed i consulenti esterni
interpellati: ciò ha favorito la condivisione di aspetti conoscitivi di rilievo in tema di sustainability. Inoltre, il ricorso
alla classe virtuale via Intranet si è rivelato uno strumento particolarmente flessibile finalizzato al mantenimento ed allo
sviluppo del contatto sociale tra i soggetti coinvolti nell’iniziativa. Lo stesso è stato agevolato anche dal ricorso
combinato ad esperti interni ABB e ad esperti esterni, un fatto, questo, che ha reso ancora più coinvolgenti i momenti di
formazione. Uno degli aspetti più qualificanti e maggiormente innovativi del progetto ABB Sustainability Training
risiede nel riuscito abbinamento tra la formazione aggiornata e l’utilizzo di avanzati supporti tecnologici. Il mix
ottenuto ha offerto non soltanto un significativo impulso alle competenze conoscitive dei partecipanti in relazione alle
tematiche affrontate, ma ha anche indotto l’accrescimento della familiarità degli stessi iscritti con avanzati supporti
tecnologici, con le maggiori priorità ABB in tema di sostenibilità e, infine, con le occasioni di confronto professionale
in azienda.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
AEM
Ssocietà che opera in campo energetico offrendo servizi integrati
Il sistema CSR per la crescita sostenibile
Motivazioni
Il Gruppo AEM Torino attua da anni una strategia di crescita mediante la realizzazione di ingenti investimenti
principalmente nel settore della generazione di energia rinnovabile e assimilata. La strategia di crescita è pianificata e
attuata nei principi di corporate social responsability con l’attenzione su sviluppo sostenibile e responsabilità sociale,
valori fondamentali da sempre assunti dal gruppo AEM Torino e riassunti nella carta dei Valori.
Tali valori orientano le politiche di governance grazie all’implementazione di un sistema integrato di strumenti CSR
che spaziano da meccanismi organizzativi e gestionali che prevedono un forte coinvolgimento del personale (Codice
Etico, Sistema integrato qualità-sicurezza-ambiente, Sistema di controllo interno, Gestione per Comitati, Codice di
condotta commerciale, Codice di comportamento sull’internal dealing) a strumenti di rendicontazione e informazione
rivolti ai principali stakeholder( bilancio di sostenibilità).
Attività
Pertanto l’integrazione e la coerenza dei sistemi di governance relativi a tematiche sociali e ambientali con gli altri
Management system sono assicurate dalla presenza di specifici strumenti organizzativi: il Sistema di Gestione per
Comitati Interfunzionali è un elemento complementare e di raccordo della struttura organizzativa di tutto il gruppo,
innestato su di essa e attento a gruppi di lavoro e di progetto; è finalizzato ad attuare le decisioni assunte dalle persone
competenti per il miglioramento della gestione aziendale; il Sistema Integrato Qualità-Sicurezza-Ambiente raggruppa
specifiche funzioni tecniche in un’unica struttura organizzativa che permette il raggiungimento di obiettivi socioambientali comuni. Per quanto riguarda il Sistema Qualità tutti i processi aziendali sono adeguati alla nuova norma di
certificazione UNI EN ISO 9001:2000. Il sistema di Sicurezza Aziendale è certificato ai sensi della norma ISO 9001;
grazie al continuo miglioramento è stata inoltre ottenuta la certificazione OHSAS 18001. Il Sistema di Gestione
Ambientale dispone della certificazione ambientale UNI EN ISO 14001; il Sistema di Controllo Interno è finalizzato ad
assicurare una gestione efficiente ed efficace: è un processo trasversale in cui operano funzioni di controllo, quali
Internal Auditing, Controllo Appalti e Sistemi di Verifiche Interne di Qualità, Sicurezza e Ambiente coordinate da un
comitato di autocontrollo.
Come indicato nel codice etico, il gruppo predispone politiche e piani per valorizzare e accrescere le competenze e
aumentare creatività e partecipazione del personale. Il personale è coinvolto e informato delle strategie aziendali con
adeguati strumenti di comunicazione interna come la rivista ‘AEM informa’, sito intranet aziendale, e convention
annuale per la condivisione dei risultati raggiunti e li obbiettivi futuri.
AEM progetta ed eroga percorsi collettivi e individuali di formazione e addestramento. Nel 2003 è stato avviato il
progetto Gestione delle risorse umane per competenze, per definire il dizionario di competenze relative alle attività di
un processo e il profilo atteso di competenze per ogni posizione e per rilevare quelle possedute dalle persone coinvolte.
I risultati e i miglioramenti apportati dalla formazione sono valutati da test di soddisfazione, del livello di
apprendimento, dell’efficacia e della trasferibilità sul lavoro delle attività formative.
Inoltre l’organizzazione riconosce e premia il lavoro del personale attraverso un avanzato sistema di incentivazione,
formato da: premio di risultato, sistema di gestione per obiettivi (definiti e misurati con il metodo balanced scorecard),
Phantom Sotck Option e l’incentivazione ai dipendenti per rilevanti risultati raggiunti.
Per supportare il dialogo tra dipendenti e azienda è stato sviluppato il progetto AEM ascolta AEM, che tramite
questionari raccoglie le opinioni del personale su diversi temi.
Per quanto riguarda la comunicazione all’esterno delle politiche CSR, AEM ha pubblicato nel 2004 il suo primo
Bilancio di Sostenibilità, per la cui redazione sono state coinvolte le principali aree aziendali di tutte le società del
Gruppo. AEM ha inoltre sviluppato una sezione del sito Internet dedicata alla sostenibilità.
In merito ai rapporti con i fornitori i sistemi di qualificazione permettono ad AEM di selezionare i fornitori attraverso
criteri che, oltre ai requisiti di qualità ed economicità, considerano anche requisiti di eticità.
Risultati
Gli ingenti investimenti (oltre un miliardo di euro) effettuati dal 2000, le strategie di sviluppo sostenibile intraprese e il
sistema di strumenti di CSR, insieme, hanno permesso il conseguimento di importanti obiettivi economici, ambientali e
sociali.
Riguardo ai risultati economici nel periodo 2000-2003 il volume di affari è più che triplicato e il margine operativo
lordo è circa raddoppiato. Dal 2001 al 2003 la quota di valore aggiunto globale distribuita al personale è cresciuta del
43% per l’incremento sia dell’organico che del salario procapite.
Per quanto riguarda l’ambiente l’elevata produzione idroelettrica ha consentito una netta riduzione dell’impatto
ambientale. Nel 2003 sono stati risparmiati quasi 206.000 tep rispetto alla media nazionale. L’aumento della volumetria
teleriscaldata di 7 milioni di metri cubi ha migliorato la qualità dell’aria e ha reso Torino la seconda città più
teleriscaldata d’Italia. AEM Torino ha ricevuto a luglio 2003 da SMAT tre Attestati di qualità delle acque di scarico.
Un’attenta gestione dei rifiuti ha permesso di mantenere stabile la quantità prodotta nonostante il forte incremento delle
dimensioni aziendali. Il numero delle dispersioni di gas naturale dalle tubazioni stradali riparate è diminuito del 58%.
19
Dal 1994 al 2003 la quota di impianti termici negli edifici gestiti dal gruppo alimentati a gasolio è diminuita dal 75% al
6%, grazie agli interventi di trasformazione in impianti a gas e/o teleriscaldamento.
Il personale ha dimostrato soddisfazione e motivazione in merito ai corsi di formazione, con un indice medio di
soddisfazione dell’81%.
I principali benefici dell’attività di AEM Torino nei confronti della società ed in particolare della città di Torino si
traducono in una migliore qualità ambientale, in benefici in termini di occupazione e di economia indotta. La
pubblicazione del bilancio di sostenibilità del gruppo ha permesso di fornire alla comunità uno strumento di sintesi
dell’impegno profuso in campo economico, sociale e ambientale.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Associazione Italiana Editori
Associazione di categoria, aderente a Confindustria, degli editori italiani che pubblicano libri e riviste, oltre a prodotti di editoria multimediale.
Campagna nazionale contro le fotocopie illegali dei libri: E’ facile calpestare i diritti quando non sono i tuoi
Motivazioni
La campagna dell’Associazione Italiana Editori (AIE) è stata promossa su scala nazionale per contrastare il mercato
crescente delle fotocopie illegali. Si stima infatti che in Italia, ogni anno, vengono effettuate circa 2,6 miliardi di
fotocopie abusive, che hanno sottratto all’intera filiera editoriale (autori, traduttori, redattori, illustratori, tipografi,
editori e librai) circa 259 milioni di euro nel 2003.
Sensibilizzare gli studenti e le famiglie sul danno che anche un gesto individuale può causare agli autori, al mercato dei
libri e come diretta conseguenza alla cultura (ricerca, letteratura..), causando un impoverimento globale dell’offerta e un
indebolimento dell’intero sistema e il punto focale dell’iniziativa.
Attività
Dopo aver identificato gli studenti universitari come focus target, sono stati scelti da AIE gli atenei come luogo
principale per la diffusione della campagna. L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’adesione delle università (77), che
hanno offerto la loro disponibilità ad esporre i manifesti nei luoghi preposti.
La campagna firmata da Caleidos-Teen Agency, si struttura in affissioni nelle maggiori sedi universitarie (hanno aderito
all’iniziativa, circa il 95% degli Atenei italiani), affissioni nelle principali città universitarie (25) e nelle maggiori
librerie (1000). E stata, inoltre, fatta una campagna stampa rivolta alle famiglie e agli studenti sulla free press e sui
principali siti internet rivolti ai giovani.
Risultati
L’adesione da parte degli Atenei è stata quasi totale; c’è stato un ritorno mediatico e lo sviluppo di un dibattito sul tema,
attraverso forum e spazi liberi sui siti internet, che hanno ospitato banner della campagna.
21
Banca Popolare di Lodi
Istituto bancario
Le Gemme di Baby City Struttura educativa aziendale aperta al territorio, per bambini da 1 anno agli 11 anni
Motivazioni
Il progetto Le Gemme di Baby City, è stato esplicitamente richiesto dall’Amministratore Delegato di Bipielle e si
inserisce in una più ampia prospettiva di responsabilità sociale di impresa, tema oggi al centro del dibattito politico ed
economico non solo italiano ma internazionale. In particolare la responsabilità sociale d’impresa per una banca spazia
su ambiti differenziati e diversissimi tra loro. Non dimentichiamo che il 2004 è stato proclamato dall'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite (a dieci anni dal precedente) l’Anno internazionale della famiglia. Il Gruppo Bipielle, ha
definito il progetto che ha portato alla realizzazione, all'interno di Bipielle City, dello spazio dedicato all'accoglienza di
bambini, sia figli di dipendenti sia esterni, compresi nella fascia di età da 1 a 11 anni. Obiettivo prioritario del Gruppo è
quello di sviluppare continuativamente il ruolo ricoperto nel sistema finanziario a beneficio e vantaggio di tutti coloro
che nel tempo interagiscono con le diverse componenti del Gruppo senza mai dimenticare le radici da cui questo
Gruppo si è sviluppato con determinazione e continuità; radici legate alla realtà del mondo popolare, fortemente
interconnesso con il tessuto sociale di appartenenza ed in simbiosi con il sistema circostante.
Attività
In generale per quanto riguarda la responsabilità interna del Gruppo Bipielle, la politica e la strategia in ottica di
valorizzazione delle proprie Risorse Umane si è concretizzata, a partire già dal 2001, in un modello unico per tutto il
Gruppo a supporto del processo di Gestione delle Risorse Umane. La realizzazione del Sistema Integrato di Gestione,
allineando alle strategie del Gruppo tutte le attività che coinvolgono le Risorse Umane, è divenuto una delle leve
strategiche per il raggiungimento degli obiettivi di business del Gruppo Bipielle stesso.
Il Sistema Integrato si basa sulla gestione congiunta e contemporanea di: competenze (ovvero sviluppare le
professionalità delle persone ed ottimizzarne l’allocazione basandosi su ciò che le persone sanno fare) e prestazioni,
vale a dire orientare le persone ai risultati ed ai comportamenti organizzativi attesi per il raggiungimento degli obiettivi
personali ed aziendali.
La Gestione delle Prestazioni e delle Competenze ha per protagonisti tutti i Collaboratori del Gruppo Bipielle, che sono
stati chiamati a partecipare ad entrambe le attività, contribuendo in prima persona alla definizione del proprio sviluppo
e dei propri obiettivi. I programmi di sviluppo delle Risorse Umane si sono concretizzati con l’importante attività di
formazione (che non si esaurisce sicuramente con la sola formazione contrattuale). Nello scorso anno l’impegno
formativo ha coinvolto ben 7.262 risorse del Gruppo per un totale di 29.599 giornate d’aula, per una media di 4 gg. per
ogni dipendente.
Inoltre dal 27 dicembre 2004 è diventata operativa la struttura dedicata ai bambini da 1 a 11 anni, in grado di accogliere,
a regime, circa 80 piccoli ospiti. Con questo progetto, la Banca ha voluto dare concrete risposte ai diversificati bisogni
delle famiglie e per ottenere tale scopo è stata messa a punto, con la collaborazione di due società, Best Nest srl (società
che realizza strutture educative per l’infanzia) e Famiglia Nuova (cooperativa onlus di Lodi), che hanno a loro volta
fondato un Consorzio di gestione, per l’appunto Baby City, soluzione altamente innovativa ed articolata, che prevede:
una prima zona dedicata a nido aziendale per i bambini nella fascia di età compresa tra 12 mesi e 3 anni; una seconda
zona, nella quale si sviluppa una scuola dell’infanzia per i bambini di età compresa tra i 3 anni ed i 5 anni; una terza
zona più di carattere ludico/ricreativo, dedicata ai bambini di età compresa tra i 6 anni e gli 11 anni. La scelta
fondamentale è quella di non duplicare il contesto scolastico, ma di offrire spazi di riposo, per poter riorganizzare,
approfondire alcuni degli stimoli che la scuola offre. Un luogo dove si possa sostare, trovare il proprio spazio,
sviluppare i propri interessi, senza necessariamente dover partecipare ad attività collettive, scandite dall’orologio e dalle
logiche organizzative.
Risultati
La Banca Popolare di Lodi, ha deciso di mettere a disposizione questa struttura per il periodo natalizio in modo gratuito,
proprio con l’obiettivo di farla conoscere ai genitori, al territorio e soprattutto ai futuri piccoli ospiti. L’impatto è stato
estremamente positivo: il nido è stato visitato da 33 differenti famiglie con il proprio bambino e le presenze giornaliere
sono state in media 14-15 bambini; la scuola dell’infanzia ha registrato una presenza giornaliera mai inferiore a 25
bambini con punte di presenza di 40 bambini; al club 6-11 anni, sono transitati 50 bambini, con una presenza
giornaliera costante di 30 bambini.
La struttura è comunque di recente apertura (dal 27 dicembre 2004, con inizio effettivo dell’attività scolastica del nido e
della scuola d’infanzia dal 10 gennaio 2005), quindi sono tuttora in corso operazioni di informazione e di diffusione sul
territorio, anche se la struttura conta già un numero di bambini iscritti in linea con le prospettive delineate nel business
plan.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Box Marche
Opera nel settore della produzioni di articoli cartotecnici
La tecnologia di cui siamo più fieri la sera torna a casa
Motivazioni
L’impegno di Box Marche nell’ambito della responsabilità sociale e ambientale dell’impresa è focalizzato sia sulla
valorizzazione, coinvolgimento e partecipazione delle risorse umane sia sulla diffusione della cultura ambientale. Nel
primo caso la direzione aziendale considera la responsabilità sociale un fattore di crescita per il capitale intellettuale e
per il valore economico dell’azienda; risorse umane etiche e orgogliose di lavorare per Boxmarche e
formazione/informazione continua del personale riassume la mission di Boxmarche. Nel secondo caso la
sensibilizzazione degli stakeholder sui temi ambientali comprende: iniziative nell’ambito dell’educazione all’ecologia
attraverso opuscoli distribuiti nelle scuole, forum e manifestazioni, e sviluppo di prodotti ecologici. Le iniziative
sostenute risultano economicamente sostenibili e contribuiscono a migliorare il clima aziendale.
Il bilancio sociale di Boxmarche rappresenta una sintesi del processo di rendicontazione etico-economica, ma anche una
possibilità per riflettere su tali problematiche e innescare future dinamiche di miglioramento, perseguendo uno dei
valori cardine dell’azienda: fare meglio.
Attività
Boxmarche si è impegnata nel promuovere all’interno dell’azienda attività volte al coinvolgimento, valorizzazione
delle risorse umane. La valorizzazione delle competenze si snoda attraverso i seguenti percorsi formativi: formazione
linguistica, corsi tecnici, informatica, sistema integrato ambiente, qualità, sicurezza, responsabilità sociale.
Nel 2003 sono state erogate 3.370 ore di formazione nelle suddette aree. Inoltre vengono riconosciuti alle risorse
umane borse di studio per i figli dei dipendenti, gite aziendali e premi per anzianità di servizio indipendentemente dagli
obbiettivi raggiunti.
Oltre a questi strumenti tradizionalmente utilizzati dalle imprese a sostegno della responsabilità sociale dell’impresa,
Boxmarche ha sviluppato un sistema di incentivazione innovativo denominato skill passport. Lo skill passport è un
strumento di valutazione personalizzato; questo,
attraverso l’analisi delle competenze, delle conoscenze e delle caratteristiche personali incide sul sistema retributivo del
personale. Il premio ammonta al 15% della paga lorda e viene pagato ogni 6 mesi. I premi vengono conseguiti sulla
base di una valutazione secondo parametri individuali e di team. Nel primo caso vengono valutati l’indice di presenza,
indice di flessibilità, indice di polivalenza, puntualità, condivisione di valori aziendali, propositività e sviluppo delle
conoscenze e competenze. Nel secondo caso sono valutati l’indice di produttività del reparto stampa, del reparto
fustellatura, del reparto pieganicolla e del magazzino. Lo skill passport ha lo scopo non solo di aumentare la
produttività, ridurre gli scarti e le inefficienze, ma anche di motivare e gratificare i dipendenti. Ulteriore cura nei
confronti del personale viene dimostrata dal grafico del piacere, che è un test di autovalutazione per misurare il proprio
benessere all’interno dell’azienda, e da un’indagine annuale sulla soddisfazione del personale che viene monitorata
prendendo in considerazione questi ambiti: ambiente lavorativo, comunicazione, prospettive di carriera, management,
senso di appartenenza, riconoscimenti, formazione, condizioni di impiego, giudizio complessivo.
Nell’ambito della responsabilità ambientale Boxmarche ha istituito un sistema di eco-gestione.
L’azienda si impegna 1) al rispetto delle leggi dell’ambiente, 2) al monitoraggio sistematico degli impatti ambientali 3)
alle comunicazioni con le parti interessate riguardo agli aspetti ambientali che coinvolgono l’azienda 4) al
rafforzamento di una coscienza aziendale in linea con la politica ambientale 5) alla sensibilizzazione, attraverso il
raggiungimento della certificazione di qualità ambientale, della clientela per una maggiore penetrazione di mercato. Più
in generale la sensibilizzazione degli stakeholder ha compreso: 1) ecopremio Comieco 2003 per i progetti di imballaggi
ambientalmente innovativi. 2) formazione del personale sulla norma ISO14001, 3) sviluppo di prodotti ecologici 4)
educazione all’ecologia, tramite calendari distribuiti nelle scuole con indicazioni sui tempi di biodegradabilità dei
prodotti, il forum ciclo di vita degli imballaggi, e l’iniziativa riciclo aperto, manifestazione di informazione e
sensibilizzazione all’uso di materiali riciclabili.
Risultati
I risultati relativi alla soddisfazione del personale hanno evidenziato un aumento dal 2001 al 2003 del livello di
soddisfazioni dal 70% al 82%. Relativamente alla società, Boxmarche coinvolge la comunità locale nel forum
“l’azienda sostenibile: dalla qualità della vita alla qualità del prodotto. All’incontro sono intervenute personalità locali e
rappresentanti del mondo delle imprese. Con riferimento alle performance ambientali il rapporto tra kg di rifiuti e k di
prodotto è diminuito da 0,44 (2001) a 0,30( tra 2002 e 2003) e la percentuale dei rifiuti destinata al recupero è stata del
96,7% nel 2003.
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Chiquita
Azienda attiva nella produzione, distribuzione e commercializzazione delle banane e di altri alimenti freschi di alta qualità.
Responsabilità d’Impresa: La trasformazione
Motivazioni
Nel 1998 l’azienda prese la decisione di implementare un nuovo sistema di gestione che garantisse la conformità con i
più elevati standard etici, sociali ed ambientali in tutte le sue sedi operative. Si istituì un Comitato Direttivo per la CSR
con lo scopo di guidare il management nella sua applicazione. L’obiettivo dichiarato da Chiquita era, e rimane, quello
di diventare leader del proprio settore per la responsabilità sociale ed ambientale.
Il successo dell’iniziativa, che mirava ad influenzare il comportamento di un’azienda complessa, è largamente dipeso
dalla forza con cui venne guidata e sollecitata dai propri dirigenti attraverso l’adeguamento agli standard esterni
(Rainforest Alliance e SA8000), la partecipazione ed il consenso da parte dei propri dipendenti, la comunicazione e
formazione, cambiamenti simultanei e paralleli nelle varie sedi; inoltre anche attraverso un team, a cui è stato assegnato
il compito di configurare e monitorare il programma di CSR e attraverso misurazioni obiettive fatte da agenzie esterne e
rendiconti pubblici trasparenti della CSR.
Attività
Chiquita nell’ambito del coinvolgimento del personale, si impegna in programmi di formazione ed educazione. I
principi della CSR sono stati illustrati ai dirigenti e all’intero organico, in un processo durato due anni (e che prosegue
con sessioni di aggiornamento annuale), interessando 20.000 persone e l’utilizzo di svariate lingue. Una newsletter
(Chiquita Vision), garantisce l’aggiornamento periodico sulle varie attività a tutti i dipendenti. Durante il processo di
pianificazione annuale, gli obiettivi relativi alla CSR sono integrati in quelli individuali dei managers e a partire dal
2002 è considerata una componente formale della Balanced Scorecard di ciascun manager. Il riconoscimento delle
competenze e dei rendimenti nell’ambito della CSR si è rivelato uno strumento di fondamentale importanza per
garantire un cambiamento progressivo negli atteggiamenti del management e nella determinazione dei loro obiettivi: la
valutazione degli atteggiamenti su questioni sociali, ambientali ed etiche è inserita nelle procedure di selezione del
personale. Una rigorosa politica di tolleranza zero nei confronti di una qualunque violazione significativa degli
standard, ha rafforzato la percezione dell’importanza attribuita alla CSR.
Nel 1999 nel quadro dell’impegno preso nel 1998, vengono definiti da Chiquita i principi fondamentali ai quali ispirare
tutte le scelte ed i comportamenti. Circa 1000 dipendenti furono consultati prima di arrivare alla definizione dei Valori
Fondamentali: Integrità, Rispetto, Opportunità e Responsabilità che sono parte integrante del Codice di Condotta
adottato. Molto impegno è stato messo nel diffondere ed illustrare i Valori Fondamentali ed il Codice di Condotta a tutti
i dipendenti, seguendo un principio a cascata. A tale scopo, più di 100 dipendenti sono diventati formatori qualificati.
Per garantire che anche i dipendenti con un basso livello d’istruzione comprendessero un concetto quale, ad esempio,
libertà di associazione, sono stati sviluppati opuscoli in spagnolo e in filippino tagalog.
Inoltre i sondaggi annuali tra i dipendenti hanno lo scopo di raccogliere il loro parere sul rispetto dei Valori
Fondamentali da parte dell’azienda. I risultati, distinti tra quelli del management e quelli degli altri dipendenti, sono
tutti riportati nelle Relazioni sulla Responsabilità Aziendale.
Nell’ambito della partnership ed il dialogo con gli stakeholder hanno avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo
delle varie attività in questo campo alcune associazioni: la Rainforest Alliance; i rapporti che Chiquita ha con questa
organizzazione ambientale statunitense hanno avuto un ruolo chiave nell’intero processo d’implementazione della CSR.
Nel 1992, in seguito all’invito della Rainforest Alliance a cooperare nell’applicazione dei suoi standard di sostenibilità
socio-ambientale nel settore della produzione delle banane, l’azienda si è impegnata in un programma di verifiche
annuali nelle proprie aziende agricole, da parte di ispettori indipendenti inviati dalla Sustainable Agriculture Network.
Le ONG COVERCO e GMIES (che hanno sede, rispettivamente, in Guatemala e in El Salvador) rivolgono la loro
attenzione ai temi inerenti i diritti umani e dei lavoratori in America Centrale. Dal 2002, allo scopo di migliorare la
qualità ed obiettività delle verifiche interne che Chiquita effettua annualmente per accertare la conformità con il proprio
Codice di Condotta e con lo standard sociale SA8000, l’azienda invita i rappresentanti dei sindacati e di queste ONG a
partecipare alle verifiche in qualità di osservatori e consulenti. Chiquita ha firmato con gli enti sindacali internazionali
IUF e COLSIBA l’accordo quadro, unico nell’industria bananiera. A parte l’impegno delle parti interessate nei
confronti degli standard fondamentali per i lavoratori dettati dall’ILO, l’accordo prevede anche la costituzione di un
comitato di revisione che si riunisca due volte l’anno per verificare i progressi e discutere sui problemi rimasti irrisolti.
Nel 2002, Chiquita è entrata a far parte dell’organizzazione britannica Ethical Trading Initiative (ETI) composta da
distributori, i loro fornitori, nonché ONG e sindacati. Inoltre Chiquita ha sviluppato, in collaborazione con il governo e
le autorità locali dell’Honduras, un progetto di edilizia abitativa per i lavoratori delle aziende agricole produttrici di
banane. Tale progetto ha permesso all’azienda di vincere il Corporate Citizen of the Americas Award (Premio per la
responsabilità sociale d’impresa nelle Americhe).
Risultati
Tra i risultati raggiunti, si possono ricordare: certificazione della Rainforest Alliance del 100% delle aziende agricole
produttrici di banane di proprietà dell’azienda in America Latina e dell’80% delle aziende agricole fornitrici;
Certificazione SA8000 del 100% delle aziende agricole produttrici di banane di proprietà dell’azienda in America
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Latina; accordo quadro con le federazioni sindacali IUF e COLSIBA; sostanziale riduzione dei costi dovuta alle
politiche ambientali: riutilizzo e riciclaggio dei materiali; sostanziale riduzione del numero degli scioperi e delle
sospensioni dal lavoro (stimato al 70%), con un impatto positivo sulla qualità dei prodotti e sulla regolarità della
produzione.
Per quanta riguarda i dipendenti: condotta responsabile ed etica inclusa tra i fattori di selezione e valutazione del
rendimento dei dipendenti; sostanziale miglioramento nell’atteggiamento dei dipendenti nei confronti dell’azienda,
secondo i risultati delle Verifiche dei Valori annuali (ad esempio, in Guatemala); formazione di tutto l’organico;
periodico invio di una lettera di aggiornamento sulle attività di CSR da parte dell’Amministratore Delegato e
pubblicazione di newsletter rivolte ai dipendenti (Chiquita Vision); politica di tolleranza zero che non lascia spazio a
dubbi circa l’obbligo per i dipendenti di agire conformemente agli standard legali ed etici; Chiquita Hotline ed altri
meccanismi quali, ad esempio, le cassette per depositare i propri suggerimenti, danno ai dipendenti l’opportunità di
segnalare, in via confidenziale e/o anonima, episodi di comportamento scorretto, o di dare i propri suggerimenti.
L’azienda ha inoltre ottenuto notevoli riconoscimenti da parte dei media e degli osservatori interessati
Sebbene l’impegno di Chiquita nei confronti della CSR abbia ricevuto gli apprezzamenti di osservatori internazionali,
rimane molto da fare nell’assistenza da dare ai fornitori perché adottino standard analoghi a quelli dell’azienda.
Rimane inoltre il compito di rendere il consumatore consapevole dell’operato di Chiquita, che non ha trovato un grande
riscontro da parte dei media.
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Computer Associates
Azienda produttrice di software per la gestione delle infrastrutture informatiche e delle informazioni aziendali
Attract and Retain the best Talents
Motivazioni
Il fondatore di Computer Associates (CA) Charles B. Wang vedeva già dall’inizio le persone come il fattore vincente
per il successo dell’azienda. Per Computer Associates i dipendenti non sono solo una risorsa umana, ma sono
considerate come persone, con una loro vita familiare, con interessi e passioni, con la loro vita sociale sia all’interno
che all’esterno del luogo di lavoro, con il loro legame alla comunità locale di appartenenza. CA promuove tali aspetti
cercando di lasciare i giusti spazi per la realizzazione personale. CA utilizza un’attenta politica di selezione, formazione
e crescita professionale per le persone che entrano a far parte della società.
L’azienda è anche molto attenta alla promozione delle pari opportunità attraverso politiche attive di sviluppo per tutti i
dipendenti; in particolare si è impegnata nell’offrire possibilità di conciliare più facilmente la vita professionale con
quella familiare per i genitori.
Attività
Il personale di CA viene incentivato e motivato attraverso numerose iniziative: possibilità di ottenere un orario di lavoro
part time per permettere ai genitori di organizzare in maniera più consona alle proprie esigenze l’equilibrio tra orario di
lavoro e vita privata; possibilità di assentarsi fino a tre giorni in caso di malattia del figlio (fino a tre anni di età), senza
perdere la retribuzione; volontà di investire nelle persone in un’ottica di lungo periodo (il 98%delle persone ha un
contratto a tempo indeterminato).
Computer Associates Italia prevede anche una serie di benefits per il proprio personale suddivisibili in tre macro aree:
quelli di natura economica, quelli di natura assistenziale e le facilitazioni:
Di natura economica: stock option, mensa aziendale o buoni pasto, bonus per nuove assunzioni (quando un dipendente
segnala a Computer Associates un candidato ad una posizione aziendale da ricoprire, se tale persona viene assunta e
supera il periodo di prova, al dipendente viene riconosciuto un bonus pari a 1.500 euro.); rimborso spese per l’adozione
di un figlio (il dipendente che adotta un bambino ha diritto a un rimborso spese - legali, di viaggio, ecc.- fino a un
valore di 5.000 euro.); auto aziendale, telefono aziendale, PC portatile, carta di credito aziendale American Express
Corporate, Fuel card (consente di acquistare carburante presso i distributori convenzionati senza dovere usare i
contanti.)
Di natura assistenziale: polizza rimborso spese mediche per i dipendenti e per la famiglia a carico, polizza assicurativa
infortuni, assistenza fiscale
Facilitazioni: colazione gratuita tutte le mattine, sportello bancario con bancomat in sede aziendale (sede CA di Milano
3); servizi interni, acquisto di azioni CA a prezzi vantaggiosi, convenzione con centro sportivo presso la sede di Milano
3, feste per la famiglia
Alcuni servizi e agevolazioni offerte ai dipendenti sono rese possibili anche da due importanti partnership, che CA ha
instaurato con American Express (fornitura di carta di credito American Express Corporate) e Banca Popolare di
Bergamo (conti correnti agevolati).
Risultati
Da quattro anni CA partecipa all’indagine sulla qualità dell’ambiente lavorativo promossa dal Great Place to Work
Institute. Nell’anno 2004 è risultata al ventiduesimo posto nella classifica italiana dei luoghi eccellenti in cui lavorare;
rispetto all’anno precedente è riuscita a risalire di tre posizioni. Lo studio relativo al trend degli ultimi due anni rispetto
alle cinque aree di studio del questionario di Great Place to Work evidenzia come CA abbia ottenuto miglioramenti
sostanziali in tutte le variabili (credibilità, rispetto, equità, orgoglio, cameratismo) che misurano il grado di condivisione
e di concordanza da parte dei dipendenti.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Comune di Bolzano
Conciliare famiglia e lavoro
Motivazioni
Il Comune di Bolzano ha sviluppato negli ultimi anni diverse iniziative rivolte sia ai propri dipendenti (Ufficio
Personale) che alla cittadinanza (Progetto Tempi della Città) per favorire la conciliazione fra tempi di vita e tempi di
lavoro.
Il livello raggiunto da tali politiche nel Comune di Bolzano è sicuramente molto elevato, tale da posizionarlo
all’avanguardia nel panorama della Pubblica Amministrazione a livello nazionale. Si può senz’altro affermare che
l’attenzione ai temi della qualità della conciliazione famiglia-lavoro, del benessere organizzativo e della qualità della
vita in senso generale costituiscono un valore importante sia per l’amministrazione comunale che per l’intera città di
Bolzano.
L’amministrazione comunale di Bolzano è un’organizzazione particolarmente attenta e sensibile alle esigenze dei propri
collaboratori su questo tema, che è strettamente legato alla responsabilità sociale d’impresa. Nel corso degli ultimi anni
il Comune ha infatti attivato numerose misure ed iniziative per consentire ai collaboratori una migliore conciliazione tra
le diverse sfere della propria vita.
Attività
La strategia dell’amministrazione rispetto al tema della conciliazione tra famiglia e lavoro passa attraverso l’adozione di
uno specifico sistema di certificazione, che prende il nome di Audit Work & Family. Tale sistema è nato in Germania
negli anni ‘90 ed è molto diffuso nella realtà tedesca ed austriaca. Recentemente questa certificazione è giunta anche in
Italia (innanzitutto in Alto Adige) ed il Comune di Bolzano mira ad essere la prima amministrazione pubblica certificata
con questo sistema internazionale.
La comunicazione gioca poi un ruolo di assoluto rilievo nella condivisione da parte dei collaboratori di questo valore
della conciliazione famiglia-lavoro. Nel corso del 2004 è stato, ad esempio, pubblicato e distribuito a tutti i dipendenti
un opuscolo informativo sulle varie forme di sostegno alla famiglia: dai congedi parentali alle detrazioni fiscali,
dall’asilo aziendale ai permessi educativi.
La conoscenza del clima all’interno dell’organizzazione rappresenta un altro pilastro delle politiche del Comune.
L’indagine periodica sul clima organizzativo permette di rilevare punti di forza e di debolezza delle politiche di
gestione del personale e di intraprendere quindi le conseguenti azioni di miglioramento.
Tutte le misure attuate per favorire la concilazione tra i tempi di vita e di lavoro dei collaboratori evidenziano una
precisa volontà dell’amministrazione di prendere in considerazione le esigenze del personale. Il coinvolgimento dei
collaboratori è assicurato poi anche dalla formazione che viene garantita a tutti ed in misura considerevole.
Un’iniziativa particolare è stata poi il recente concorso di idee per nuovi progetti di miglioramento che ha visto la
partecipazione di numerosi dipendenti e che prevedeva premi per le proposte vincitrici.
I processi relativi al personale sono progettati e gestiti nell’ambito del piano annuale di gestione. Il loro monitoraggio
avviene attraverso indicatori di efficienza, efficacia e qualità.
Il sistema di certificazione Audit Work & Family permetterà inoltre l’introduzione di nuovi parametri di misurazione dei
processi e di valutazione delle azioni di miglioramento.
Negli ultimi anni sono state attivate alcune partnership significative con l’obiettivo di migliorare la qualità all’interno
dell’organizzazione, qualità dei processi, del sistema organizzativo, della relazione con i cittadini e della relazione con i
clienti interni. Si evidenzia la collaborazione del Comune di Bolzano con la società Galgano per l’implementazione del
modello di eccellenza EFQM.
Nel corso del 2004 è stato avviato il piano di sviluppo strategico della città di Bolzano con il coinvolgimento diretto di
numerosi stakeholders e dell’intera cittadinanza, che dovrà portare ad una visione condivisa della città futura.
Il Comune di Bolzano, oltre a realizzare azioni a beneficio dei suoi collaboratori, ha portato avanti negli ultimi anni
anche diverse iniziative progettuali, sotto il nome di politiche sui tempi della città, per migliorare i tempi e gli orari
della città a beneficio del cittadino. Queste iniziative, che prevedevano ad esempio una migliore armonizzazione degli
orari di apertura dei servizi, hanno inciso positivamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla loro possibilità di
conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro.
Il gradimento di queste politiche è stato valutato nella misura dell’84,6% da un sondaggio City Monitor-Datamedia del
giungo 2004.
Risultati
Il Comune di Bolzano ha adottato nel 2002 il modello di eccellenza EFQM. Nel corso dei due anni successivi
l’organizzazione ha conseguito, nel giudizio dei valutatori esterni, un miglioramento nelle sue performance superiore al
90% passando da un punteggio di 210 a 403.
Per quanto concerne i risultati specifici riferiti alla gestione del personale, vengono monitorati stabilmente gli indicatori
relativi alla produttività e al turnover del personale, e si è registrato negli ultimi anni un trend positivo.
Con l’introduzione del sistema di certificazione Audit Work & Family il comune considererà numerosi altri indicatori
che permetteranno di valutare con maggiore precisione i risultati in questo ambito.
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Costa Crociere
Società italiana attiva nella navigazione - passeggeri
Best 4 (Business Excellence Sustainable Task)
Motivazioni
Best 4 è il progetto con cui Costa Crociere ha introdotto nella propria organizzazione un sistema gestionale integrato
che accorpa, in un unico processo certificativo, i quattro più importanti sistemi aziendali: qualità, ambiente, sicurezza e
responsabilità sociale.
La decisione di sviluppare il progetto Best 4 all’interno di Costa Crociere e di ottenerne la certificazione nasce
direttamente dal Chairman e C.E.O., Pier Luigi Foschi che ha visto nel Best 4 un efficace percorso per il miglioramento
continuo delle prestazioni aziendali, della gestione delle risorse umane e della tutela dell’ambiente. Il C.E.O. si è fatto
portavoce dell’iniziativa presso i dipendenti, coinvolgendo dapprima il top management (Comitato di Direzione) e,
successivamente, tutto il personale aziendale. La certificazione del Sistema Best 4 è stata presentata a livello nazionale
attraverso un convegno organizzato a Napoli il 24 maggio 2004, una campagna pubblicitaria e il sito www.costa.it.
Attività
La grande sfida raccolta da Costa Crociere con il progetto Best 4 è stata introdurre simultaneamente in
un’organizzazione complessa come la sua (11500 dipendenti, 11 navi, uffici commerciali in Italia e all’estero) un
sistema che consentisse la gestione di aspetti così importanti e diversi tra loro quali l’erogazione del servizio che vada
oltre le aspettative del cliente, la tutela ambientale, la salute e la sicurezza dei lavoratori e la responsabilità sociale. Per
ottenere la certificazione del Sistema, l’azienda si è sottoposta, e continua a sottoporsi, ad un profondo riassetto
organizzativo che contempla l’analisi di tutti i processi aziendali e le loro interazioni reciproche, l’esame delle
responsabilità nell’ambito di ciascun processo e gli obiettivi di miglioramento futuri. Nell’ambito del Best 4, lo
sviluppo del sistema di responsabilità sociale è stato particolarmente complesso e coinvolgente, viste le peculiarità del
personale dipendente (multirazziale, proveniente da 60 Paesi, suddiviso tra terra e bordo), delle prescrizioni legali e
normative, della contrattualistica ad esso applicata e del servizio erogato (crociere intorno al mondo per tutto l’anno,
con gestione degli ospiti nell’arco delle 24 ore).
Dopo la prima fase di sviluppo, il Best 4 viene oggi mantenuto, sulla base del processo di miglioramento continuo che,
grazie al riesame di Direzione effettuato periodicamente, consente al Sistema di adattarsi alle continue evoluzioni di una
realtà così dinamica quale è quella di Costa Crociere.
Per garantire la riuscita del progetto e il suo mantenimento è stata creata un’unità organizzativa che fa capo al
Responsabile Best 4 (il V.P. Gori), rappresentante della Direzione nella gestione del Sistema, impegnato in prima
persona nella diffusione dei valori culturali del progetto (partecipazione alle presentazioni, training,.. realizzati a bordo
e a terra). Da lui dipendono, direttamente, una struttura operativa e, funzionalmente, i sedici Process Owners (quasi tutti
dirigenti e/o membri della prima linea del C.E.O.), responsabili dell’applicazione del Best 4 nel processo di cui sono
referenti. I Process Owners sono figure chiave del progetto, in quanto, operando in stretto contatto con l’Alta Direzione,
garantiscono il corretto flusso informativo verso il Comitato di Direzione e verso gli altri responsabili operativi
dell’azienda.
La visione di Costa Crociere del proprio personale è stata formalizzata nella Politica di responsabilità sociale, ora
inserita nel più ampio documento di Politica Integrata, e nel Codice etico, introdotto in azienda sin dai primi anni ’90.
La Politica aziendale è stata condivisa durante riunioni e sessioni formative e resa pubblica a tutto il personale
attraverso l’esposizione presso le aree di lavoro e la pubblicazione sulla intranet Costa Planet.
Gli altri stakeholders sono stati stimolati, con tempi e modalità diversi, ad aderire ai valori etici e di tutela ambientale
sposati da Costa Crociere. L’azionista di riferimento (Gruppo Carnival) è stato informato direttamente dal Chairman
durante una riunione del Comitato di Direzione a cui hanno partecipato tutti i C.E.O. delle compagnie del gruppo. Gli
ospiti delle navi sono destinatari di una specifica comunicazione in tema ambientale, disponibile in ogni cabina, e
possono usufruire di una hot line riservata per denunciare eventuali inadempienze al Piano di Rispetto per l'ambiente.
Nell’ambito del Sistema Best 4 assume particolare rilievo il processo di segnalazioni etiche, che consente a tutto il
personale di evidenziare all’azienda ogni comportamento o situazione in conflitto con le politiche o le procedure
aziendali in tema di responsabilità sociale. Tale segnalazione può avvenire attraverso il Responsabile Welfare and
Industrial Relations o il Responsabile Best 4 o, in forma anonima, attraverso il Rappresentante dei Lavoratori per la
Responsabilità Sociale. Le segnalazioni etiche pervenute e prese in carico fino ad oggi sono 18: 16 nel 2004 e 2 nel
2005.
Per rafforzare la coscienza ambientale e sociale dei propri dipendenti, Costa Crociere promuove, invece, una continua
attività di formazione indirizzata a tutto il personale di terra e di bordo in merito ai temi di etica, ambiente, sicurezza e
qualità. Nella prima fase di sviluppo del Best 4 tutto il personale è stato coinvolto in sessioni formative sui principi
generali dei quattro schemi di certificazione e sull’adeguamento delle attività e delle modalità operative ai relativi
standard.
Risultati
Dal momento che il Best 4 è entrato a regime agli inizi del 2004, non è ancora possibile valutare un trend di
miglioramento delle prestazioni ambientali, mancando dati storici per un confronto.
28
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Per quanto riguarda, invece, le azioni di miglioramento in campo ambientale sono già stati ottenuti risultati di rilievo. È
stata migliorata la gestione dei rifiuti prodotti sia a bordo sia a terra in base alla tipologia e allo smaltimento; ogni nave
è stata dotata di contatori per la quantificazione di acque grigie e nere scaricate, di uno strumento denominato white box
per la misurazione delle sostanze oleose contenute nell’acqua di sentina, di campionamenti delle emissioni di fumi e di
un sistema per la quantificazione dei materiali inceneriti e delle temperature di incenerimento.
Importanti risultati relativi alla gestione del personale riguardano: la regolarizzazione di alcune figure di lavoro
atipiche al fine di prevenire forme latenti di intermediazione di manodopera nel personale a bordo; la realizzazione di
un software per il monitoraggio degli orari di lavoro/riposo per il personale di bordo; la riemissione del documento
Condotta della vita di bordo e sanzioni disciplinari per il personale imbarcato e la definizione di nuovo accordo tra
Costa Crociere S.p.A. e CSCS International N.V. (società che gestisce gran parte del personale di bordo) sul mutuo
riconoscimento delle rappresentanze sindacali e sull’adozione da parte della CSCS N.V. di tutte le regole di Costa
Crociere riguardanti la garanzia della qualità del servizio, la tutela della sicurezza, la protezione ambientale e il rispetto
dei valori etici.
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Enel
Azienda produttrice e distributrice di energia e gas
Corso e ciclo di formazione sulla CSR
Motivazioni
Nel corso del 2004 l’AD, Paolo Scaroni, ha annunciato in più occasioni (lettera di presentazione del BdS 2004, vari
incontri con gli analisti di sostenibilità e nella lettera di piano industriale 2005-2009 inviata alla prima linea), il varo del
ciclo di formazione sulla CSR che si svilupperà lungo tutto l’anno 2005.
Nel corso degli ultimi anni, Enel ha raggiunto importanti risultati nel suo impegno di sviluppo sostenibile; tra questi,
l’ammissione al Dow Jones Sustainability Index World a settembre 2004 (l’anno scorso era prima in linea per la
selezione – first in class for selection). Lo dimostrano l’aumento dei fondi specializzati in investimenti socialmente
responsabili che detengono azioni Enel e la visibilità da essa raggiunta nel panorama nazionale attraverso
l’allineamento con il Ministero del Welfare sulle politiche di responsabilità sociale, le numerose presentazioni
dell’Unità CSR agli analisti di sostenibilità e la testimonianza Enel in convegni di carattere accademico e del settore
industriale.
Attività
Al suo interno Enel continua a lavorare per la diffusione e il rispetto del suo Codice Etico: il corso di formazione
Codice Etico del Gruppo Enel è stato distribuito nuovamente a tutte le risorse Enel dopo esser stato aggiornato nel testo
e ampliato con una nuova unità dedicata al concetto di responsabilità sociale di impresa e al suo legame con il Codice
Etico.
Inoltre, a seguito dell’integrazione della Corporate Social Responsibility nel piano industriale, Enel ha varato nel corso
del 2004 un ciclo di formazione ad hoc che si svilupperà lungo tutto l’anno 2005. Durante la fase di progettazione di
dettaglio dell'iniziativa di formazione, al fine di raccogliere informazioni utili a garantire un esito efficace del progetto è
stato realizzato nel maggio 2004 un focus group destinato ad un campione di colleghi CSR Leader e Data Owner.
In particolare Enel ha individuato delle categorie mentali collegate al concetto di CSR, elementi di motivazione
individuale e professionale connessi all'adozione di pratiche socialmente sostenibili; aspettative circa le caratteristiche
(target, obiettivi, contenuti, metodologie) del successivo intervento formativo. Il corso Codice Etico del Gruppo Enel è
stato assegnato a tutti i dipendenti Enel. Relativamente al ciclo di formazione per proseguire e rafforzare il proprio
impegno per lo sviluppo di una cultura di sostenibilità, sono stati individuati i seguenti target: CSR Leader (responsabili
della declinazione degli obiettivi CSR in piani d’azione); Data Owner (fornitori dei dati contabili ed extracontabili
relativi agli indicatori chiave - Key Performance Indicator - di CSR); Management - Dirigenti e Quadri; e i seguenti
obiettivi declinati in funzione del target: allineare l’idea di CSR attorno alla visione Enel; sostenere il processo di
rendicontazione e di pianificazione CSR; favorire una presa di decisioni coerente con le strategie Enel in tema di
Responsabilità Sociale. Il cambiamento che si vuole accompagnare con questo ciclo di formazione coinvolge
necessariamente sia i decisori aziendali, ossia coloro i quali quotidianamente traducono in azioni gli obiettivi di Enel,
sia tutte le persone che, con diverso livello di responsabilità professionale, sono impegnate nel processo di raccolta dei
dati quantitativi e qualitativi utili alla rendicontazione sociale attraverso il bilancio di sostenibilità.
Risultati
Nel mese di novembre 2004 si è svolta l’attività di formazione ai CSR Leader – 4 edizioni di mezza giornata per
quaranta persone responsabili chiave nelle diverse unità di business – al fine di allineare percezioni e informazioni sulla
CSR di Enel per continuare a fare della sostenibilità strumento di sviluppo ed eccellenza, attraverso le implicazioni
manageriali e organizzative degli impegni di CSR e offrendo ai partecipanti una più chiara visione del processo e dei
risultati conseguiti.
30
Il libro d’oro della responsabilità sociale
eXtrapola
Agenzia di informazioni commerciali
Bike2Work
Motivazioni
Il progetto Bike2Work è un'iniziativa lanciata da eXtrapola alla fine del 2003 che mira a promuovere una prassi
ecologica responsabile in tema di spostamenti dall’abitazione al luogo di lavoro. L'obiettivo è principalmente quello di
sensibilizzare su questo tema il personale interno ed offrire una testimonianza alla comunità locale. Bike2Work è un
sistema di incentivi mirato a favorire forme di trasporto alternative all’auto privata, come la bicicletta ed il trasporto
pubblico. La visione del Direttivo in merito al CSR è quella di privilegiare gli stakeholder più vicini, sia
geograficamente che dal punto di vista delle relazioni, quindi il personale e le comunità dei territori dove sono collocate
le sedi dell’azienda.
Attività
Bike2Work funziona come un normale concorso a punti: per ogni chilometro percorso a piedi, in bicicletta, con mezzi
pubblici o condividendo il tragitto in auto con altri lavoratori di eXtrapola, si guadagnano punti, calcolati in relazione
alla lunghezza della distanza percorsa ed al mezzo utilizzato, spendibili in premi visionabili su un catalogo, mirati a
rendere più agevole e sicuro l’utilizzo di mezzi alternativi e della bicicletta in particolare.
Dal punto di vista delle partnership con la comunità eXtrapola ha deciso di aderire all’associazione Figli del Mondo di
Rimini, non tanto per le attività di solidarietà da essa promosse, ma per la possibilità che l’Associazione offre di poter
partecipare al dibattito in tema di CSR nello specifico del territorio della Provincia di Rimini. eXtrapola pensa inoltre di
presentare all’Associazione, affinché le promuova presso altre aziende, le proprie iniziative di CSR a cominciare da
Bike2Work.
Date le sue dimensioni ridotte, non ritiene opportuno introdurre, almeno per ora, strumenti complessi come
certificazioni e bilancio sociale. La dimensione personale e comunitaria è quella che si intende privilegiare. La
creazione di spazi per il dialogo ed il confronto in azienda sono, ad oggi, la miglior garanzia per impostare in maniera
corretta ed efficace gli investimenti per la promozione del capitale umano e per le attività sociali ed ambientali.
Risultati
Dal punto di vista della performance ambientale, esso ha portato ad un “risparmio” di oltre 25.000 km percorsi in auto,
buona parte di questi chilometri sono stati trasferiti nell’uso dei mezzi di trasporto pubblico e della bicicletta.
Nel caso di Bike2Work, la ricerca del coinvolgimento di soggetti terzi quali altre aziende, associazioni e pubbliche
amministrazioni è ritenuta cruciale per il successo ed il radicamento dell’iniziativa stessa.
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Gruppo Menarini
Gruppo farmaceutico italiano nel mondo
Sistema di gestione integrato
Motivazioni
La Missione che Menarini si è data è quella di realizzare prodotti della massima qualità, perseguire la sicurezza assoluta
di chi assume i prodotti delle aziende del Gruppo Menarini e di rispettare pienamente l’Ambiente in cui gli stabilimenti
operano.
Attività
Il progetto consiste nella realizzazione e nell’avviamento operativo di un sistema di gestione integrato riguardante i
settori dell’Ambiente, della Sicurezza ed dell’Igiene sui luoghi di lavoro (HSE: Health Safety and Environment)
secondo gli standard internazionali ISO14001 e OHSAS18001. Tale progetto ha particolare rilievo in quanto costituisce
l’unico esempio in Italia di integrazione multistandard (più tipi di certificazione rilasciati contemporaneamente su una
base documentale unificata) applicata in un ambito multisito (più siti certificati contemporaneamente ed in modo
coordinato) di questa complessità, in quanto sono coinvolte tutte le aziende italiane del Gruppo Menarini che operano
nei settori della Ricerca, della Produzione Chimica, della Formulazione Farmaceutica e nella Produzione Diagnostica. I
siti coinvolti nel progetto integrato sono undici: A.Menarini Manufacturing Logistics and Services di Firenze, Prato,
Scandicci e L’Aquila; Menarini Ricerche di Firenze, Pisa, Pomezia; Menarini Biotech di Pomezia; RTC di Pomezia;
Laboratori Guidotti di Pisa; Lusochimica di Lomagna (LC). Gli obiettivi della certificazione integrata sono quelli
collegati ad un migliore controllo degli aspetti di Igiene sul lavoro ed Ambientali.
Questo significa: ridurre il rischio di incidenti, migliorare i consumi energetici, soddisfare in modo puntuale i requisiti
di legge, ridurre l’impatto ambientale su aria e acqua, migliorare i rapporti con le autorità e la cittadinanza, rendere
partecipi tutti i dipendenti dei processi di miglioramento, ridurre la produzione dei rifiuti ed accrescere il riciclaggio.
L’obbiettivo a più lungo termine è quello di integrare nel sistema anche gli altri stabilimenti del Gruppo ubicati
all’estero (Spagna, Germania, Turchia, Centro America) in modo da sviluppare metodologie comuni, scambiare
esperienze, diffondere cultura ambientale e di sicurezza e mantenere un migliore controllo dei processi.
L’organizzazione del Progetto ha coinvolto il management aziendale ai massimi livelli e con una trasversalità completa
sulle direzioni aziendali dei vari siti. Infatti ogni azienda del Gruppo ha delegato formalmente, prendendo visione del
progetto, una funzione della Direzione Generale del Gruppo, all’Alta Direzione di coordinamento. A sua volta
quest’ultima ha identificato una struttura Corporate di coordinamento, guidata da un Project Leader già con mansioni a
livello di Gruppo e formata da specialisti delle varie aree di competenza, provenienti dai vari stabilimenti. In ogni
stabilimento vi sono poi dei responsabili di Direzione designati per il coordinamento del progetto, dei Responsabili di
Gestione Integrata con funzioni di gestione operativa del sistema assieme alle figure tradizionali quali gli RSPP
(Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione).
La base formale e sostanziale del sistema si fonda infatti su una serie di documenti:
Analisi Preliminare (una fotografia della situazione della sicurezza e dell’ambiente sotto il profilo HSE con i relativi
dati di riferimento anno per anno);
Manuale di Gestione Integrata (documento di riferimento per la gestione di queste problematiche);
Linee Guida (procedure generali valide per tutti gli stabilimenti che regolano tutti gli aspetti rilevanti di gestione HSE).
L’insieme di questi documenti definiscono le modalità operative comuni di tutti gli elementi del sistema. Tali
Documenti vengono direttamente utilizzati dai vari siti e vengono integrati da Procedure Operative Standard di sito e da
Istruzioni Operative (si tratta di procedure dettagliate per gestire gli argomenti che sono specifici di ogni stabilimento
fino al livello di massimo dettaglio utilizzabile da ogni singolo operatore). Su tutti questi documenti vertono i corsi di
formazione interni che coinvolgono a turno tutto il personale dell’azienda.
Il coinvolgimento del personale avviene attraverso la formazione ed attraverso l’attuazione ad ogni livello delle
Procedure stabilite. Ogni persona coinvolta ha un ruolo attivo in quanto può proporre attività di miglioramento e di
controllo nell’attuazione degli interventi e dei comportamenti. I gruppi di lavoro che gestiscono il sistema sono attivi su
tutti gli stabilimenti. Per favorire lo scambio di esperienze ed il miglioramento reciproco viene stabilita la rotazione
delle varie figure incaricate della gestione e dei controlli su realtà diverse (questo significa che gli auditors, controllori,
per le ispezioni periodiche all’interno, sui fornitori e sul funzionamento del sistema documentale centrale ruotano in
modo che tutti siano progressivamente messi a contatto con tutte le realtà aziendali).
Il numero di persone coinvolte come auditors (controllori) sono 16, un numero alto se si pensa che generalmente nella
pratica industriale viene incaricato un auditor per più siti.
L’impegno del personale per l’attuazione del sistema di certificazione e controllo è rilevante: dati relativi al numero di
ore dedicato complessivamente alla gestione del sistema, sia a livello locale che corporate, confermano il numero di 850
ore (pari a 106 giorni lavorativi) ed nel numero di 160 (equivalente a 20 giornate di lavoro) le ore dedicate dal personale
ad attività di formazione e di supporto.
Nel progetto di certificazione integrata sono coinvolte competenze esterne (ingegneri, medici, chimici, igienisti) per un
totale di 250 ore (circa 32 giorni lavorativi) e risorse finanziarie inserite nei budget annuali dei vari siti per un valore
complessivo di 2 milioni di euro.
32
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Risultati
Il sistema è nel primo anno di attuazione, pertanto i benefici attesi non sono ancora completamente misurabili, ma sono
stati identificati gli indicatori di riferimento che hanno evidenziato i risultati già raggiunti: oltre 3000 ore di formazione,
oltre 600 ore di ispezione, risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale, quantificabile nella diminuzione
dei consumi di combustibili (gasolio, metano, ecc), fino al 5% per unità di prodotto e nell’aumento della frazione
recuperabile dei rifiuti prodotti negli stabilimenti e centri ricerca del Gruppo (dal 40 al 60%).
Tra le iniziative di supporto al progetto di certificazione c’è anche la creazione di una biblioteca formativa corporate.
Il rapporto tra il Gruppo Menarini e le Autorità è migliorato poiché l’esistenza di un sistema di gestione integrato e la
conseguente certificazione da parte di un ente prestigioso come il Lloyd’s Register denota un’attenzione a queste
problematiche decisamente superiore a quella comune ed è indice di adeguatezza normativa, sensibilità alle questioni
ambientali e di sicurezza interne ed esterne.
Il Gruppo Menarini non considera terminato il proprio lavoro con l’ottenimento della Certificazione (avvenuto il 7
Settembre 2004). Per il gruppo la Certificazione è stato l’inizio di un nuovo modo di concepire e svolgere il lavoro
nella realtà aziendale, una mission che comporta, e comporterà anche in futuro, un continuo e maggiore impegno da
parte del Gruppo.
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Hera
Gruppo di gestione di servizi pubblici locali.
Qualità sostenibile
Motivazioni
Il gruppo Hera nasce nel 2002 dall’integrazione di dodici società multiutilities operanti nelle Province di Bologna, Forlì
- Cesena, Ravenna e Rimini: oggi rappresenta uno dei principali operatori nel settore dei servizi pubblici locali in Italia,
erede di una radicata, diffusa e consolidata tradizione imprenditoriale nella gestione dei servizi pubblici.
I macro obiettivi strategici del Gruppo si possono sintetizzare in obiettivi di tipo operativo, di sviluppo, di sostenibilità.
Il successo del modello Hera dipende dall’applicazione armonica di questi tre macro obiettivi. Per applicare i principi
della Responsabilità Sociale nel processo di gestione il Gruppo Hera ha sviluppato un approccio originale e innovativo
nel contesto italiano, definito Qualità Sostenibile, che arricchisce i principi di riferimento della Qualità Totale, Total
Quality Management, con i principi del Total Responsibility Management (TRM).
Attività
All’interno della strategia di Hera sono stati identificati gli obiettivi di qualità sostenibile che vanno ad integrare gli
obiettivi di carattere economico-finanziario del Gruppo: sviluppo della reputazione in termini di affidabilità, efficienza
e sostenibilità; valorizzazione del capitale umano; riduzione dei rischi; valorizzazione del patrimonio di impianti e reti
nei settori core business; contributo concreto alla tutela dell’ambiente; diffusione di una cultura aziendale coerente con i
principi e i valori di riferimento; dialogo con gli stakeholder.
Nel perseguire tali obiettivi, il Gruppo pone particolare attenzione alla identificazione degli equilibri fra uso delle
risorse e dinamica delle loro disponibilità – qualitativa e quantitativa – nel lungo periodo. L’identificazione di tali
obiettivi è collegata ad un percorso verso la sostenibilità dove, per ogni obiettivo strategico, vengono definiti dei KPI
(Key Performance Indicators, Indicatori chiave delle prestazioni), che sono correlati anche a criteri di bilanciamento tra
benefici per Hera e benefici per gli stakeholder.
Attualmente il gruppo Hera ha previsto l’introduzione, in aggiunta ai classici indicatori economico-finanziari, di
indicatori chiave delle performance di qualità del servizio (KPI) che trovano esplicazione in un rapporto mensile per
l’Alta Direzione. I KPI qualitativi del servizio hanno lo scopo di monitorare e misurare in termini di qualità del servizio
erogato, in modo aggregato e sintetico, il trend dei principali processi aziendali aventi, nella maggioranza dei casi, una
diretta percezione da parte dei clienti. E’ previsto per il futuro l’utilizzo del sistema di KPI anche per monitorare le
performance sociali e ambientali del Gruppo.
Coerentemente con quest’approccio negli ultimi due anni il gruppo Hera ha sviluppato una serie di strumenti e sistemi
gestionali che favoriscono la diffusione della responsabilità sociale.
In particolare: è stato definito il modello organizzativo per la prevenzione dei reati societari; è stato pubblicato il Codice
Etico (disponibile sul sito internet del Gruppo); ha creato un’apposita struttura per la gestione del Risk Management; ha
continuato nello sviluppo del sistema Qualità Sicurezza e Ambiente (che presidia anche le tematiche legate alla
Responsabilità Sociale) incrementando contestualmente il numero di certificazioni presenti nel Gruppo. Infatti
nonostante la complessità del gruppo e il breve periodo trascorso dalla propria nascita, il Gruppo ha ottenuto la
certificazione ISO 9000:2000 nel 2004. Inoltre il Gruppo prevede di ottenere la certificazione ISO 14001 di tutto il
gruppo per il 2005 e la certificazione OHSAS 18001 per il 2006. Attualmente la Divisione Ambiente di Hera S.p.A. ha
ottenuto la certificazione ISO 14001:1996 con campo di applicazione Progettazione e gestione impianti di smaltimento,
trattamento e recupero rifiuti (peric., non peric. e T/N) per otto impianti più la registrazione EMAS (Reg. CE
761/2001); ha sviluppato un piano di comunicazione dedicato alla propria strategia di sostenibilità (video per i
dipendenti con proiezione su schermi collocati in spazi di comunità, comunicati stampa, articoli di house organ,
convention interne, utilizzo in road show); ha realizzato una serie di campagne di comunicazione ai cittadini dei
principi rivolte all’utilizzo sostenibile delle risorse (riciclaggio rifiuti, corretto utilizzo dell’acqua e del gas) al fine di
diffondere una cultura della sostenibilità nel territorio di riferimento;
annualmente si confronta con i suoi stakeholder attraverso momenti di dialogo dedicati (workshop, focus group,…);
realizza programmi di formazione sulla sostenibilità rivolti a quadri e dirigenti (Sviluppo Manageriale) e a tutti i
dipendenti (Seminario: Il Gruppo Hera, valori, obbiettivi e riferimenti aziendali); pubblica annualmente il Bilancio di
Sostenibilità, per comunicare i risultati del proprio processo di gestione responsabile.
Attraverso una politica di confronto aperto con i principali stakeholder, Hera vuole fornire una risposta alle nuove
preoccupazioni e attese dei cittadini, dei consumatori, delle pubbliche amministrazioni e degli investitori,
principalmente sui criteri di sostenibilità sociale, economica ed ambientale che si vuole siano alla base delle decisioni
aziendali.
Il lavoro svolto ha coinvolto diversi soggetti legati a Hera, affrontando, con diverse metodologie di indagine, le
tematiche più rappresentative per ogni categoria di soggetti rappresentati. Sono stati così raccolti i suggerimenti di
miglioramento proposti dagli stakeholder coinvolti nel processo, al fine di monitorare e meglio orientare le future scelte
di gestione.
34
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Risultati
Il Bilancio di Sostenibilità 2003 è il risultato del processo di miglioramento continuo sia della gestione della
Responsabilità Sociale del gruppo Hera sia del conseguente processo di rendicontazione integrato delle performance
sociali, ambientali ed economiche. All’interno del Bilancio di Sostenibilità oltre ai tradizionali indicatori di
performance economica, ambientale e sociale, sono rendicontati anche indicatori di capitale intellettuale inerente il
capitale umano (formazione, valorizzazione delle competenze, progetto giovani talenti,ecc…), capitale relazionale (rete
relazionali con i clienti, programmi di fidelizzazione, partnership, dialogo con gli stakeholder,ecc….) e di capitale
strutturale (gestione reti, innovazione nei sistemi informativi, programmi di gestione delle conoscenza,…).
Il Bilancio di Sostenibilità del gruppo Hera assume a riferimento le metodologie: l’AccountAbility 1000 (elaborato
dall’ISEA), le Sustainability reporting guidelines 2002 elaborate dal Global Reporting Initiative (GRI); i Principi di
redazione del Bilancio Sociale 2001, elaborati dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS). Il Bilancio di
Sostenibilità 2003 è suddiviso in sette sezioni, seguite da un’attestazione di conformità: identità aziendale, governo
della sostenibilità, performance economica, performance sociale, performance ambientale, dialogo con gli stakeholder,
obiettivi di miglioramento, attestazione di conformità procedurale.
35
Loccioni
È una sartoria tecnologica costituita da quattro imprese: AEA (collaudo e controllo qualità di Elettrodomestici e Componenti Auto), GENERAL
IMPIANTI (Automazione Industriale, Telecomunicazioni, Controllo Ambientale), TM (Lavorazioni Meccaniche), SUMMA (R&D, Pianificazione e
Sviluppo, Formazione, Rapporti con Scuole e Università).
Dal metalmezzadro all’impresa della conoscenza
Motivazioni
Il modello imprenditoriale adottato da Loccioni ha saputo innovare il modello marchigiano d’impresa, proiettando i
valori della tradizione agricola, come l’etica del lavoro, la volontà e la parsimonia nel mondo dell’alta tecnologia, in cui
creatività, entusiasmo e spirito di innovazione giocano un ruolo essenziale. Il tutto ha dato vita ad una sinergia unica tra
tradizione e modernità, tra radicamento nel passato e proiezione nel futuro. Chiave di volta tra l’Impresa agricola, dove
la flessibilità e la solidarietà familiare assurgono a valori principali, e l’Impresa adulta, caratterizzata da managerialità
ed innovatività, è la Formazione .
Già dal 1968, anno in cui Enrico Loccioni inizia il suo percorso imprenditoriale, la sensibilità dell’imprenditore si
rivolge alle componenti soft dell’impresa: le Persone, le Relazioni Interpersonali e l’Innovazione Tecnologica, che lo
portano a creare un modo originale di fare impresa ove il modus operandi è basato sui rapporti di fiducia e crescita con
Clienti, Fornitori, Istituzioni Finanziarie, Università, Enti di Ricerca, Scuole locali, Collaboratori e loro Familiari.
Ma l’importanza data dall’imprenditore al network e alla crescita del territorio non si riduce alla pur primaria e
indispensabile collaborazione tra partner tecnologici, operare a rete assume un significato più ampio e a più livelli, che
lo porta ad adottare un modello INNOVATIVO in senso ampio:Innovazione nella gestione di clienti e fornitori,
Innovazione tecnologica e Innovazione nella gestione dei collaboratori.
Attività
L’orientamento alle persone del Gruppo Loccioni non è una strategia aziendale ma un modo di essere dell’impresa
stessa. Questa rappresenta per Enrico Loccioni il luogo ideale dove l’individuo può crescere, sia come persona sia come
intraprenditore. Questa convinzione ha dettato un modo nuovo di gestire i collaboratori seguendo le persone prima,
durante e dopo l’assunzione. Per quanto riguarda il prima da qualche anno è stata allestita nel Gruppo una zona sia
fisica che metaforica, chiamata bluzone, tutta dedicata all’ospitalità degli studenti. In essa si accolgono e si allenano i
ragazzi al fine di aiutarli a capire come sta evolvendo il mondo del lavoro e come essi possano entrarvi mantenendo
fede ai propri sogni e alle proprie inclinazioni. Per il durante si è adottato un modello organizzativo originale che offre
svariate possibilità di sviluppo. Un’organizzazione orizzontale in grado di dare spazio all’iniziativa personale e
all’intraprenditorialità, propedeutica agli spin-off e start-up, in grado di offrire possibilità di job rotation interne e
percorsi di crescita personalizzati. La formazione continua costituisce le fondamenta di questa organizzazione
(nell’ultimo anno il 6,5% del costo del personale è stato investito in formazione). Numerosi sono gli eventi organizzati
nell’arco dell’anno per alimentare lo spirito di squadra e il senso di appartenenza, ma uno in particolare sottolinea la
cultura del territorio: la Parnanza, che ha l’obiettivo di valorizzare passioni e hobby dei collaboratori riscoprendo le
tradizioni della regione. Si tratta dell’allestimento di uno spazio-vetrina attraverso il quale si veicolano tutti i prodotti
frutto delle attività extra lavorative dei collaboratori del Gruppo o dei loro familiari. Per il dopo il Gruppo Loccioni
grazie al progetto Avvia l’Impresa accompagna chi lo desidera in una fase di start-up imprenditoriale, offrendo strutture
e servizi operativi-strategici gratuiti. I collaboratori interessati ad un progetto di tal tipo possono intraprendere
un’attività autonoma sicuri di poter contare su una collaborazione sinergica con il Gruppo. Solo negli ultimi tre anni
sono stati avviati 10 progetti spin-off. L’obiettivo è creare una rete di fornitori partner valorizzando le risorse interne.
Il Gruppo Loccioni concepisce l’impresa come un sistema aperto al Territorio, alla Comunità in generale, alla Scienza.
Scuole, Università e Centri di Ricerca Internazionali, diventano i Partner che permettono sia lo scambio interculturale
che il potenziamento di iniziative di ricerca a vantaggio della comunità e del territorio.
Risultati
In trent’anni di vita di Gruppo oltre 1300 persone sono state avviate al lavoro, 70 hanno creato attività in proprio di cui
30 spin off, 120 occupano posti di responsabilità in importanti imprese locali. Soltanto nell’ultimo anno sono stati
ospitati in orientamento e training più di 1500 studenti provenienti da Scuole e Università locali. Per il progetto bluzone
il Gruppo Loccioni ha vinto nel 2003 il 1° premio del Concorso Nazionale Impresa e Cultura. Inoltre da quattro anni il
Gruppo Loccioni risulta essere tra i 35 migliori ambienti di lavoro in Italia
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Martini & Rossi
Produzione e vendita bevande alcoliche
Motivazioni
Il CSR, tema di grande attualità, è sempre stato molto importante per l’Azienda. L’obiettivo che essa si pone è quello di
coniugare la creazione del valore aziendale con il benessere della collettività. Considerando che per l’Azienda essere
socialmente responsabile significa andare oltre il semplice rispetto di quanto prescritto dalla legge, la Martini ha deciso
di adottare un codice di condotta e di responsabilità sociale nelle attività di marketing e comunicazione. Inoltre, Come
membro responsabile dell’industria mondiale delle bevande alcoliche, la Martini & Rossi riconosce che esiste un
problema potenziale di abuso dell’alcol, a prescindere dalla causa, e di danni salutistici, sociali, e familiari che può
recare quando diventi cronico. E’ per questo che è impegnata affinché i suoi prodotti siano pubblicizzati, promossi e
distribuiti in modo responsabile.
Progetto n. 1: Messaggi di consumo moderato nella comunicazione
Attività
La decisione di inserimento di questi messaggi è nata proprio dagli stakeholders, dalle richieste pubbliche delle varie
ONG che rappresentano le famiglie e dai media che hanno frequentemente sollevato i dibattiti in merito.
Martini &Rossi ha inserito nei messaggi pubblicitari un messaggio di responsabilità e di moderazione nel consumo dei
prodotti dell’azienda. Questo è stato deciso in applicazione del codice di condotta e di responsabilità sociale nelle
attività di marketing e comunicazione varato in piena autonomia il 1° giugno 2004 per volontà unanime del Comitato di
Direzione dell’Azienda, senza nessun tipo di coercizione normativa esterna. La decisione è maturata come forma di
azione proattiva di promozione di un comportamento responsabile nel consumo dei prodotti alcolici dell’azienda in
accompagnamento ai programmi di formazione che Martini promuove sui clienti e sui giovani. Gli spot pubblicitari
terminano con il claim: bevi…responsabilmente. La stessa frase è riportata nelle affissioni pubblicitarie e nelle
campagne stampa.
La Direzione dell’Azienda è direttamente coinvolta nell’operazione sia perché si è fatta promotrice del codice di
condotta e di responsabilità sociale nelle attività di marketing e comunicazione (target dipendenti ed operatori collegati
all’Azienda), sia perché, ove possibile, inserisce nelle interviste il concetto di responsabilità sociale. Inoltre promuove
lo stesso concetto attraverso le riviste dell’Azienda: Insieme (tiratura 1.000 copie, target dipendenti e pensionati),
Martini & (tiratura 20.000 copie, target clienti ed istituzioni) e attraverso pubblicazioni ad hoc: Moderazione e
Responsabilità (tiratura 30.000 copie), articoli su riviste tematiche: Carità Politica.
Risultati
I ritorni dell’operazione sono stati soddisfacenti poiché la novità è stata rimarcata dagli stakeholders e dalla
concorrenza.
La soddisfazione e la motivazione del personale è stata importante poiché l’Azienda ha risposto in maniera chiara ed
inequivocabile alla necessità di costruire un orientamento di lungo termine che garantisca all’impresa uno sviluppo
armonico e duraturo nel tempo. Obiettivo questo che non si può raggiungere se non investendo nel capitale umano,
nell’ambiente e nei rapporti con le parti interessate.
Progetto n.2: Responsabilità sociale aziendale nelle attività di marketing e di comunicazione
Attività
In questo secondo caso il personale è il target dell’operazione. Martini&Rossi ha infatti provveduto costruzione di un
codice di condotta e di responsabilità sociale nelle attività di marketing e di comunicazione interno alla Società, con
regole più stringenti rispetto alle normative nazionali al riguardo. Inoltre l’azienda controlla l’applicazione e diffusione
all’interno della Società del principio essenziale della responsabilità sociale come promotore di sviluppo di lungo
termine attraverso tutti gli organi di informazione interni e le convention. Il codice è stato distribuito a tutto il personale
e a tutti gli operatori che hanno relazioni relative alla comunicazione con l’azienda. Il personale e gli agenti di vendita
sono stati responsabilizzati individualmente poiché sono soggetti proattivi di una campagna, coerente con il nostro
codice, di formazione dei nostri clienti. Hanno distribuito e spiegato ai nostri clienti il libretto Moderazione e
Responsabilità.
I processi interni sono gestiti con una procedura di formazione piramidale in modo da coinvolgere tutte le componenti
dell’Azienda e farne delle portatrici del messaggio stabilito. Il processo è rinforzato dal fatto che il gruppo
internazionale del quale Martini & Rossi fa parte ha posto la responsabilità sociale come uno dei suoi asset prioritari.
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Risultati
La sensibilità del personale alla problematica della responsabilità sociale è visibilmente cresciuto ed è tema ampiamente
dibattuto con spirito costruttivo e proattivo.
L’impatto dell’azione è stato di grande stimolo per la federazione di Confindustria, alla quale Martini & Rossi
appartiene (Federvini), ed ai suoi associati, quindi, concorrenti, che per emulazione stanno studiando programmi simili
al loro interno.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Terme di Sirmione
Offrono diversi servizi termali e terapie per la cura di svariate patologie
Ambiente ed etica: i valori del benessere
Motivazioni
Terme di Sirmione ha intrapreso da diversi anni un percorso articolato su diversi aspetti, tra loro coerenti, allo scopo di
definire ed attuare un modello per la qualità del servizio alberghiero e termale orientato alla soddisfazione dei clienti e
dei collaboratori, nel rispetto e salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della persona. La Direzione di Terme di
Sirmione è coinvolta direttamente nello sviluppo, attuazione e miglioramento del Sistema di gestione per la qualitàambiente-responsabilità sociale. La Direzione manifesta ed evidenzia il proprio ruolo attraverso attività ed iniziative di
comunicazione e coinvolgimento del personale sull’importanza dell’attuazione e miglioramento continuo, nell’ottica
della piena soddisfazione del cliente, della riduzione degli impatti ambientali e del rispetto della persona.
La Politica di Terme di Sirmione diffusa a tutto il personale, pone tra i sui elementi fondamentali anche il coinvolgere,
motivare, rendere consapevoli e valorizzare le persone attraverso la formazione e l’addestramento a tutti i livelli.
Attività
Nella definizione e sviluppo del modello sono stati presi a riferimento le norme internazionali relative a qualità,
ambiente e responsabilità sociale e i modelli per il miglioramento continuo.
Risultati tangibili di questo processo di sviluppo sono le certificazioni per la Qualità (ISO 9001) e per l’Ambiente (ISO
14001) conseguite nell’anno 2001. Attualmente, il sistema di gestione per la qualità e l’ambiente è stato integrato con il
sistema per la Responsabilità Sociale ed è prevista la certificazione SA 8000 entro la fine del 2005.
Riguardo alla responsabilità sociale all’interno dell’azienda, coerentemente con la Politica aziendale, il personale è
coinvolto in piani di formazione annuali che, oltre agli aspetti tecnici relativi alle mansioni svolte, prevedono interventi
mirati al miglioramento del proprio ruolo in termini di motivazione, coinvolgimento e consapevolezza. A fronte degli
interventi formativi effettuati, sono previsti momenti di valutazione dell’ efficacia degli stessi. Per ogni mansione
aziendale sono definite apposite descrizioni delle posizioni nelle quali sono indicate le unità organizzative presso le
quali si svolge la mansione, il suo scopo, e le attività di competenza. Inoltre all’assunzione del personale, vengono
verificate le caratteristiche in termini di competenza, conoscenza ed esperienza coerentemente con il profilo stabilito.
Nel corso della verifica vengono individuate eventuali necessità di addestramento e formazione da effettuarsi nel
periodo di inserimento del personale.
Al fine di rendere consapevole il personale dell’importanza e necessità di adottare ed attuare le regole del sistema di
gestione per la qualità, l’ambiente e responsabilità sociale, al momento dell’inserimento in organico del nuovo
personale Terme di Sirmione provvede a fornire le informazioni e la documentazione contenente le indicazioni e le
politiche aziendali. Il coinvolgimento del personale è oggetto di monitoraggio e misurazione tramite appositi indicatori.
Per tutto il personale è disponibile una Scheda addestramento e formazione nella quale sono elencate le caratteristiche
e l’istruzione necessarie per il corretto ed efficace svolgimento delle attività previste dalla mansione in questione.
Sulla base delle caratteristiche e istruzione richieste e sull’effettiva professionalità ed esperienza possedute dal
personale, vengono individuate le necessità di addestramento e formazione che sono formalizzate nel Piano di
formazione annuale sottoposto all’approvazione della direzione. A fronte dei corsi o seminari di formazione sostenuti, i
partecipanti registrano l’avvenuta partecipazione e la Funzione Risorse Umane provvede ad aggiornare le Schede
addestramento e formazione. Terme di Sirmione stimola e incoraggia il personale affinché contribuisca a segnalare
problemi o proporre miglioramenti sugli aspetti relativi a qualità, ambiente e responsabilità sociale. Questo processo di
sensibilizzazione si esplica in occasione degli incontri periodici con il personale; è inoltre disponibile sulla rete
informatica aziendale un apposito portale al quale accedere per compilare ed inviare le proprie segnalazioni.
A lato pratico il sistema di gestione per qualità, ambiente e responsabilità sociale delle Terme di Sirmione è basato sui
processi aziendali e sulle relative attività. I processi considerati sono i seguenti: processi per la gestione della
documentazione, processi organizzativi, processi per la gestione delle risorse, processi di realizzazione del prodotto e
dei servizi, processi di misurazione, analisi e miglioramento. In particolare, i processi relativi alle risorse umane, sono
gestiti secondo criteri che fanno riferimento ai modelli gestionali ISO 9001, ISO 14001 e SA 8000. La gestione delle
risorse umane ha impatto sui processi aziendali attraverso la definizione ed aggiornamento delle competenze e lo
sviluppo delle stesse orientate ad efficacia ed efficienza coerentemente con le politiche ed obiettivi aziendali. I dati
relativi al capitale umano fanno riferimento a indicatori relativi alla differenza tasso di occupazione maschile e
femminile per inquadramento, numero ore formazione per dipendente, indice di turnover , percentuale di
sindacalizzazione, indice infortuni e orari di lavoro.
I termini di partnership con la comunità Terme di Sirmione ha instaurato rapporti con il Ministero della Salute,
l’Amministrazione locale, provinciale e regionale, l’Azienda Sanitaria Locale, Federterme, Consorzio Sirmione Terme,
Consorzio Riviera del Garda e Colline Moreniche, l’Azienda promozione turistica di Sirmione, Associazioni Medici di
Base, Organizzazioni Sindacali, Università e Organizzazioni Non Governative. Inoltre Terme di Sirmione svolge
attività per la promozione della cultura, del benessere e della salvaguardia dell’ambiente nell’area di Sirmione.
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Risultati
La gestione del miglioramento continuo si basa su Report periodici che rappresentano gli andamenti degli indicatori di
performance aziendali relativi non solo alla qualità dei servizi e dei prodotti, ma anche agli aspetti socio-ambientali. I
trend di questi indicatori evidenziano un miglioramento, imputabile al processo continuo di coinvolgimento e crescita
della consapevolezza del personale. Sulla base dei dati contenuti nei Report periodici, la direzione aziendale definisce
gli obiettivi di miglioramento a fronte dei quali avvia progetti mirati, i cui risultati ed avanzamenti sono oggetto di
monitoraggio e valutazione periodica.
Le iniziative e il ruolo di Terme di Sirmione nella valorizzazione sociale, culturale e ambientale del territorio e nei
confronti della collettività ottengono un consenso crescente presso la Comunità e le Istituzioni locali. Tale consenso è
testimoniato dai frequenti servizi che compaiono sui media, riconoscendo a Terme di Sirmione un ruolo guida nel
promuovere il turismo e l’immagine del territorio nel rispetto dell’ambiente e della collettività.
Inoltre l’adozione del sistema di gestione ambientale ha consentito la valutazione e il monitoraggio puntuale degli
aspetti ambientali significativi. Su questi aspetti sono stati attivati e sono in corso attività per ottimizzare e ridurre gli
impatti in termini di consumi idrici ed energetici. I risultati raggiunti fino ad ora confermano la validità delle soluzioni
adottate con l’ottenimento di risparmi energetici significativi anche attraverso lo sfruttamento efficace dell’energia
geotermica per il riscaldamento delle strutture e dell’acqua utilizzata per fini sanitari.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Trambus
Opera nel settore del Trasporto Pubblico Locale di superficie ed eroga anche servizi aggiuntivi quali: trasporto scolastico, trasporto per i disabili e
noleggio con conducente
Il Modello di Competenze
Motivazioni
La cultura d’impresa che caratterizza l’azienda è quella di realizzare un servizio di trasporto efficace ed efficiente
rispettando l’ambiente che ci circonda. Nel percorso per il conseguimento della visione aziendale l’azienda ha ritenuto
necessario dotarsi di sistemi certificati volontari per la qualità, l’ambiente e la responsabilità sociale.
La politica relativa a quest’ultimo sistema di certificazione ha tra i suoi obiettivi principali quello di avere un governo
positivo delle risorse umane. In tal senso il Direttore delle Risorse Umane e l’organizzazione ha voluto avviare un
processo top-down che porterà a sviluppare le competenze strategiche aziendali sulla base del nuovo modello di
competenze, adottato da Trambus a partire dal 2005.
Attività
Nel novembre 2003 nell’ambito delle politiche relative alla gestione del Capitale Umano, la Direzione Risorse Umane e
Organizzazione di Trambus ha ritenuto opportuno costruire un modello di competenze personalizzato per meglio
rispondere alle esigenze organizzative delle altre funzioni aziendali ed alle aspettative delle sue risorse. Tale modello ha
permesso la creazione di una mappa dell’Organizzazione anche attraverso l’identificazione, la valutazione e lo sviluppo
delle competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi di business, nonché focalizzare l’Organizzazione sui
comportamenti ritenuti essenziali per il successo di Trambus.
Il modello di competenze personalizzato è il risultato del coinvolgimento e della partecipazione di un campione
rappresentativo di risorse, adeguatamente stimolato e guidato da tecniche e strumenti appositi. In tal modo Trambus ha
voluto evitare il ricorso a modelli standard che, pur essendo espressi con modalità e terminologie validate, non sempre
corrispondono al lessico ed alla cultura aziendale. Al termine del progetto, novembre 2004, l’azienda è arrivata a
delineare delle macrofamiglie di competenze e le loro tipologie; sono state inoltre evidenziate le percezioni dei
dipendenti sul futuro dell’azienda, delle esigenze di tipo organizzativo, di sviluppo e di gestione maggiormente diffuse.
E’ stata fatta un’analisi delle competenze da sviluppare per tutte le famiglie di ruoli coinvolte nel progetto e sono stati
individuati dei possibili percorsi formativi a supporto che verranno inseriti nel Piano Formazione del 2005.
La rilevazione delle informazioni relative ai comportamenti richiesti, le conoscenze e skills tecniche necessarie per
soddisfare le aspettative organizzative, è stata fatta nel modo seguente:
Il gruppo dei Dirigenti è stato sottoposto a delle interviste strutturate con lo scopo di analizzare il modo di agire e di
porsi del personale dirigente Trambus nei confronti sia dell’organizzazione sia delle strategie aziendali, di verificare i
valori ricorrenti e la coerenza di questi valori con il conseguimento degli obiettivi legati al proprio ruolo. I Quadri
hanno partecipato a delle sessioni di focus group strutturate attraverso la metodologia denominata metaplan, un sistema
che mira a coinvolgere immediatamente i partecipanti, indirizzandoli verso l’evidenza di azioni e comportamenti,
conoscenze e capacità necessarie ai titolari del ruolo per ottenere performance di successo. Un campione
rappresentativo delle figure operative (Amministrativi, Ispettivi, Operai, Autisti e Figure di supporto) ha partecipato a
degli incontri strutturati in maniera tale da coinvolgere progressivamente i partecipanti stimolandoli tramite l’uso di
modalità concrete ed in linea con le loro caratteristiche.
Il modello di competenze elaborato va ad interagire con altri processi aziendali e principalmente con: Selezione ovvero
attivare processi di selezione in base alle competenze definite in fase di pianificazione per specifici ruoli/famiglie;
Valutazione della prestazione: valutare le risorse sulla base delle competenze definite in fase di pianificazione e
selezione; Politiche retributive: attivare politiche retributive volte a premiare le risorse che mettono in atto le prestazioni
migliori in relazione alle competenze definite necessarie; Valutazione del potenziale: confrontare le competenze attuali
delle risorse con quelle richieste da ruoli diversi da quello presente; Sviluppo: formulare piani di sviluppo e di carriera
sulla base di quanto emerge dalla valutazione del potenziale e dalla valutazione della prestazione; Formazione:
progettare e realizzare formazione mirata a colmare i gap evidenziati tra le competenze possedute dalle risorse e quelle
richieste da Trambus.
Risultati
La risposta al progetto è stata positiva: la quasi totalità delle risorse coinvolte ha partecipato sia alle interviste che alle
sessioni di gruppo dando un contributo attivo e manifestando delle forti aspettative. L’implementazione del modello
porterà verso lo sviluppo delle competenze core ritenute fondamentali per il conseguimento degli obiettivi di business
di Trambus, migliorando le performance sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo e rafforzando anche la
motivazione e l’impegno individuale delle risorse.
Relativamente alle società, adottare il modello di competenze precedentemente descritto permette a Trambus di
pianificare con maggiore razionalità e coerenza politiche, strategie ed interventi per la gestione delle proprie risorse.
Inoltre comporta i seguenti vantaggi: focalizza l’Organizzazione sui comportamenti ritenuti essenziali per il successo
dell’azienda, stabilisce e rinforza un linguaggio comune per descrivere capacità, conoscenze, skills, comportamenti
rispetto a mansioni, funzioni, posizioni/livelli e infine supporta ed orienta la pianificazione e lo sviluppo delle risorse
umane.
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Vodafone
Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili
Vediamo il mondo con gli occhi di domani
Motivazioni
Costruire un legame forte tra realtà industriale, società civile e leadership del Paese costituisce per Vodafone la
sostanza del messaggio che discende da uno degli obiettivi strategici: Being a responsible business.
Vediamo il mondo con gli occhi di domani: l’azienda ha affidato a questa frase, che è anche il claim che dallo scorso
febbraio 2003 firma le campagne di comunicazione delle attività legate alla Corporate Social Responsibility, il compito
di esprimere in modo sintetico il desiderio di guardare il mondo attorno a noi e di orientare le attività dell’Azienda
tenendo conto delle generazioni che verranno. Il Super Messaggio Solidale, il prezioso ed efficace strumento creato
dall’Azienda per dar modo ai propri clienti di esprimere la loro solidarietà attraverso una piccola donazione è solo uno
di questi esempi. Molte, anche se meno visibili perché limitate al contesto aziendale, sono infatti le iniziative avviate da
e per l’interno dell’Azienda: grazie ad esse ogni dipendente può partecipare al raggiungimento e alla condivisione dei
risultati per la passion for the world around us.
Vodafone Italia basa ogni attività su valori che riflettono l’attenzione verso l’‘Altro’, cioè la Persona, quale referente
ideale della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, a cui il Gruppo e Vodafone Italia s’ispirano apertamente, e quale
soggetto attore di qualsiasi attività sostenibile, non solo dal punto di vista economico e ambientale, ma anche da quello
propriamente sociale.
Il Gruppo e Vodafone Italia hanno quindi identificato la propria Vision – il sogno da realizzare – e quattro Passion – le
tensioni che ispirano i comportamenti – in cui sono esplicitati gli impegni nei confronti delle principali categorie di
stakeholder e del contesto nel suo insieme.
Questi valori, di cui Vodafone si fa portatrice, hanno creato le basi teoriche condivise a livello di Gruppo e il fondo
etico su cui è stato costruito il successo dell’Azienda. Passion for Customers, perché i clienti hanno riposto nel gruppo
la loro fiducia. Vodafone si impegna a fare il meglio per comprendere e anticipare i loro bisogni e le loro necessità al
fine di soddisfarli pienamente con i servizi. Passion for our people si traduce nell’attenzione che il gruppo pone verso
individui eccezionali capaci di lavorare assieme che fanno di Vodafone un’azienda di straordinario successo. Lo scopo
è quello di attrarre, sviluppare, premiare e mantenere nell’azienda persone di eccezionale qualità. Passion for results
dimostra come le persone appartenenti a Vodafone siano orientate all'azione e spinte dal desiderio di essere i migliori.
Passion for the World Around us sottolinea l’intento di aiutare tutte le persone nel mondo ad avere una vita migliore sia
attraverso i servizi che forniti, sia attraverso l'impatto sul mondo intorno all’azienda.
Attività
In questa solida cornice di valori di riferimento la Passion for the world around us si inserisce logicamente all’interno
del contesto aziendale, incrociando così un grande valore, la Passion for our people: questo importante momento viene
facilitato dalla predisposizione di strumenti sempre più efficaci ed efficienti attraverso i quali tutti i dipendenti possono
esprimere la loro solidarietà, dare il proprio contributo e approfondire le proprie conoscenze sul tema della Corporate
Social Responsibility. Ci sentiamo di donare è il claim che identifica le donazioni dipendenti: analogamente a quanto
avviene all’esterno grazie alla solidarietà dei propri clienti attraverso il felice strumento dell’Sms Solidale, anche
all’interno vengono sostenuti e promossi importanti progetti legati al sociale.
I dipendenti sono costantemente aggiornati sulle attività CSR attraverso un complesso sistema di efficienti strumenti di
comunicazione on line e off line. Nell’ambito della comunicazione tradizionale off line, il Bilancio Sociale evidenzia
l’impegno dell’Azienda verso la costruzione di un sistema di gestione orientato alla Responsabilità Sociale e
Ambientale, con l’obiettivo di monitorare l’impatto che Vodafone Italia esercita sul mondo che la circonda; riguardo all
sezione CSR del programma loyalty Vodafone One, viene periodicamente inviata ai propri clienti una brochure per
aggiornamenti sui temi legati a ciascuna delle quattro passions, tra cui informazioni circa iniziative, progetti e risultati
in termini di Corporate Social Responsibility. Inoltre, tra gli strumenti di comunicazione di tipo tradizionale vengono
periodicamente organizzati degli incontri per raccogliere suggerimenti e spunti di discussione sulle attività legate alla
CSR, come Focus on us: nel mese di giugno 2004 sono stati organizzati dei meeting per portare all’attenzione dei circa
8.000 dipendenti intervenuti il significato della passion for the world around us e le sue declinazioni concrete in attività
dove spesso proprio il dipendente può svolgere un ruolo propositivo e attivo.
Per quanto riguarda la comunicazione on line, sul sito dell’azienda è disponibile un’ampia sezione dedicata al tema
della CSR. Lo stesso vale per la rete intranet.
E’ stata inoltre attivata una newsletter con l’obiettivo di diffondere i valori legati alla RSI a tutti i dipendenti e una
bacheca della solidarietà che da’ voce a coloro che, in Azienda, vogliono segnalare enti no profit e associazioni di
volontariato o che vogliono proporre un’iniziativa socialmente utile.
Risultati
Vodafone Italia prosegue nel percorso di confronto sui temi legati alla CSR. In questo percorso assume particolare
rilievo l’avvio di un dialogo costruttivo e trasparente con i diversi stakeholder con i quali Vodafone collabora
quotidianamente per monitorare e condividere con essi non solo le performance economiche ma anche quelle sociali e
ambientali al fine di orientare i processi decisionali e coniugare armonicamente gli interessi delle singole parti nel
42
Il libro d’oro della responsabilità sociale
rispetto dei valori condivisi. La piena condivisione e adesione delle persone alle attività di Vodafone Italia è
sicuramente il risultato più importante soprattutto se si tiene conto della liberalità e spontaneità che caratterizzano la
maggior parte di esse. Ad esempio, Vodafone Italia ha messo a disposizione della Fabbrica del Sorriso la propria
tecnologia, ricevendo circa 321.511 Super Messaggi Solidali inviati dai propri clienti, per un totale di 462.322,62 euro.
Per la prima volta è stato possibile inviare anche SMS da 3 euro.
Il grande successo riscosso dalle iniziative interne ed esterne presuppone processi sempre più qualificati, sistematici ed
efficienti di gestione delle stesse da parte di Vodafone Italia.
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Wind Telecomunicazioni
Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili.
L’impegno di Wind per lo sviluppo sostenibile
Motivazioni
Il progetto intende mostrare l’impegno di WIND come azienda sostenibile che non ha puntato solo sulla creazione di
valore per l’azionista e per lo Stato, ma anche su una crescente chiarezza e trasparenza di rapporti con i clienti, sul
miglioramento continuo dell’ambiente di lavoro e sulla crescita professionale delle proprie persone, nonché su azioni di
sostegno alle istanze sociali e culturali provenienti dalla collettività. La missione di WIND è essere un operatore
integrato di telecomunicazioni che basa il proprio posizionamento su: innovazione tecnologica e di servizio;
competitività nel rapporto prezzo/prestazioni; attenzione alle esigenze del cliente; chiarezza e trasparenza delle proposte
commerciali; pieno coinvolgimento delle persone che lavorano in WIND. La filosofia WIND è imperniata su tre valori:
superare l'esistente; essere un sistema; privilegiare l'essere umano.
Attività
Wind si è impegnata ad avviare un percorso di confronto con i principali stakeholder, che verranno invitati a
condividere con l’azienda le proprie valutazioni ed i propri suggerimenti.
Nel corso del 2003, l’azienda ha avviato una campagna interna sui temi della CSR attraverso la realizzazione di
strumenti informativi e formativi.
L’offerta complessiva di formazione si articola in due macro aree di competenza: Competenze di Company (capacità,
abilità e conoscenze trasversali) e Competenze di Job (competenze specifiche di ciascun mestiere presente in azienda).
Per quanto riguarda i sistemi di incentivazione individuale si rileva che l'incentivazione manageriale (MBO) è volta a
guidare l'azienda verso il raggiungimento dell'obiettivo annuale. Il Target Plan è stato utilizzato per performance
specifiche individuali o di progetto e l'incentivazione commerciale è costruita per guidare la forza di vendita verso il
raggiungimento degli obiettivi commerciali. Il premio di risultato è esteso a tutto il personale non dirigente ed è
correlato a due obiettivi prioritari dell'azienda (economico e di qualità).
A favore delle lavoratrici inoltre è stato definito dal 2001 un trattamento migliorativo rispetto alle disposizioni di legge
in caso di maternità. WIND integra il trattamento economico per un periodo di 4 mesi e mezzo successivo
all’astensione obbligatoria. E’ stato ridisegnato il modello delle competenze, sulla base di 13 competenze, articolate
ciascuna in un set di indicatori osservabili e misurabili.E’ stata implementata la nuova architettura del sistema e
costruito il sistema informativo a supporto. Il sistema di valutazione è stato sviluppato online, con accesso profilato per
valutatori e valutati, permettendo così di avere una base dati unica di informazioni gestionali e di sviluppo sulle persone
WIND. E’ stata avviata e realizzata la valutazione di performance, competenze e conoscenze per i dipendenti di WIND.
Il modello formativo si concretizza con la predisposizione del Piano Individuale Formativo (PIF).
In aggiunta WIND nel corso del 2003 ha avviato una campagna di comunicazione interna sui temi della CSR attraverso
la realizzazione di strumenti informativi e formativi. L’intranet di WIND ha la duplice funzione di servizio e di
supporto alle persone WIND e racchiude al suo interno tutte le informazioni utili alla vita in azienda. Il progetto
Jobetica Tour Day consiste in una giornata di formazione che ha l’obiettivo di favorire la costruzione di un assetto
culturale nuovo in relazione alla CSR e di comunicare le iniziative e l’approccio alla sostenibilità.
WIND si è fortemente impegnata nella politica di Gruppo per l’adesione agli standard internazionali in materia di
responsabilità sociale. WIND è tra le prime aziende nel mondo ad aver ottenuto la Certificazione SA 8000 e la prima in
assoluto nel settore delle telecomunicazioni. È stato predisposto il servizio Contact SA 8000, attraverso il quale i
lavoratori possono inviare segnalazioni comunicando eventuali criticità o formulando suggerimenti.
Nel mese di dicembre 2000, WIND è stata la prima azienda di telecomunicazioni in Italia e tra le prime in Europa ad
ottenere la certificazione Certificazione ISO 14001 in materia ambientale.
WIND per prima nel settore delle telecomunicazioni ha ottenuto nel 2001 dall’ente internazionale di certificazione SGS
la certificazione del proprio Sistema di Sicurezza, la Certificazione OHSAS 18001. Con la verifica di riesame da parte
di DNV nel maggio 2004, WIND ha unificato in un solo certificato le due precedenti certificazioni ottenute nel 2000
(Certificazione ISO 9001:2000 )
Inoltre il Sistema di monitoraggio della Qualità percepita aggrega i KPI secondo quattro fasi di processo di servizio
previste per la Qualità erogata, in modo da consentire un confronto immediato con il Quality Prediction Index, un
indicatore in grado di anticipare quale potrà essere la percezione del cliente finale.
In termini di partnership, attraverso un’accurata segmentazione della clientela e il monitoraggio della qualità del
servizio erogato, WIND ha promosso iniziative volte a rispondere e anticipare i bisogni del cliente; è stato introdotto il
programma a premi MondoWind che premia la spesa complessiva del cliente cumulando i consumi del fisso, mobile e
Internet.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Riguardo alle iniziative di partnership in chiave CSR, WIND ha sottoscritto con i suoi partner strategici un accordo che
impegna gli stessi al rispetto delle norme del Codice Etico e della certificazione SA 8000. WIND ha chiesto ai fornitori
ai quali affida la realizzazione degli impianti radio, un formale impegno nell’utilizzo di tecnologie e soluzioni volte al
minor impatto visivo possibile, oltre ovviamente al rispetto delle prescrizioni urbanistico-architettoniche degli Enti
preposti e delle norme di legge in vigore. Ai fornitori è stato inviato un questionario nel quale sono state richieste
informazioni sui comportamenti adottati in merito alle tematiche della Responsabilità Sociale.
In conclusione la rete distributiva consumer rappresenta uno dei punti di forza di WIND. Il progetto Teleccellenza è
destinato allo sviluppo e al supporto delle reti esterne di vendita outbound. L’attività formativa è focalizzata
direttamente sul personale del partner in modo da qualificarne l’intervento. E’ proseguita l’attività di formazione degli
agenti commerciali. Per quanto concerne i punti dealer è in corso un progetto di definizione di linee guida di
standardizzazione in modo tale che il cliente possa usufruire di livelli analoghi di servizio in qualunque negozio si
rechi. A tali punti vendita e a quelli della distribuzione moderna è prioritariamente destinato il sistema WOL (WIND on
Line) che mette a disposizione tramite accesso internet e intranet un insieme di informazioni. Sul versante dei processi e
dell’organizzazione aziendale, sono state realizzate alcune iniziative importanti tra cui la progettazione di un tavolo di
lavoro interfunzionale denominato Caro Cliente, con l’obiettivo di sviluppare sinergie tra la vendita e il Customer Care.
Risultati
Per quanto riguarda la società, Wind attraverso il servizio di donazioni via sms, ha partecipato a numerose iniziative di
solidarietà (ad es.TELETHON II, OSSEZIA, Paesi del Sud-est asiatico colpiti dal maremoto) che hanno avuto un
grande riscontro tra i propri clienti.
Accanto a questo servizio, vi sono poi progetti a valore aggiunto per la comunità, a favore di alcune città italiane
(Consiglio Provinciale di Napoli on-line; Telecontrollo flussi idrici Acquedotto Pugliese; Comune di Forlì città sicura;
Telecontrollo parcheggi; Controllo gestione informazioni ferroviarie).
Per quanto riguarda il personale, WIND offre alle sue persone una serie di benefit che integrano le disposizioni di legge
e dei contratti collettivi nazionali. Il Fondo di Solidarietà WIND ha la finalità di promuovere interventi di carattere
assistenziale a beneficio di impiegati e quadri delle società del gruppo. Sono state attivate polizze assicurative che
garantiscono tutte le persone che lavorano in WIND in caso di infortunio sia professionale che extra-professionale. E’
prevista una estensione di garanzia per i casi di invalidità permanente derivante da malattie professionali.
Il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori delle Aziende di Telecomunicazione Telemaco ha assunto
le caratteristiche di Fondo Pensione
del
Settore.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
CATEGORIA 2 - MIGLIOR PROGRAMMA DI“PARTNERSHIP”
NELLA COMUNITÀ
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Aeroporto Catullo
Accordo Fondazione Arena di Verona/Fiera di Verona/Aeroporto V. Catullo
Motivazioni
La politica di questo progetto è strettamente legata alla mission della Società Catullo. La società ha per progetto lo
sviluppo, progettazione, realizzazione, gestione, manutenzione e uso degli impianti e infrastrutture per l’esercizio
dell’attività aeroportuale. L’aspettativa primaria degli Stakeholder era quella di vedere un dialogo tra i tre enti, dialogo
che di fatto non esisteva.
Attività
Il progetto è concretizzato in accordo tra tre enti (Fondazione Arena, Verona Fiere e Aeroporto V. Catullo di Verona)
che costituiscono organismi di primaria importanza nell’ambito della realtà del territorio veronese. L’aspetto innovativo
ed originale consiste proprio nel rafforzare le sinergie tra questi Enti, indirizzando azioni di comunicazione e creazione
di servizi ad hoc (ad esempio chek-in dedicato sia in aeroporto che in fiera), direttamente all’utente finale, sia esso un
passeggero, spettatore o visitatore.
La direzione dell’aeroporto Catullo ha identificato la partnership tra i maggiori Enti rappresentativi della comunità. Si è
impegnata a promuovere il programma dando comunicazione agli organi di stampa ed elaborando con un evento la
comunicazione anche all’interno dell’azienda. I ruoli tra i partners sono stati equamente divisi.
La società aeroportuale ha fornito la competenza nell’ambito del servizio ai passeggeri, che hanno l’opportunità di
utilizzare la fiera come se fossero in aeroporto e di conseguenza anche l’arena.
I partners si identificano in base alla grande capacità di generare numeri intesi per visitatori, passeggeri o spettatori e
del fatto che queste tre realtà rappresentano un territorio specifico, che si è distinto per aver portato il nome e la realtà
del territorio.
E’ stato attivato un canale di comunicazione e dialogo costante e continuo tra i tre partenrs, per portare azioni di
miglioramento, ma anche per intraprendere azioni aggiuntive e poter poi, con scadenze legate alle manifestazioni, fare
delle valutazioni su quello che è stato l’impatto del progetto.
Risultati
I risultati sono concreti e tangibili, anche se non ancora misurabili. Tangibile è soprattutto la soddisfazione per un
servizio importante ed aggiuntivo.
L’arricchimento del personale è dovuto a nuovi stimoli, al fatto che opera in un ambiente nuovo, al di fuori
dell’aeroporto a ancor più deriva dal confronto con realtà aziendali che forniscono servizi differenti da quello
dell’Aeroporto Catullo.
La società ha intrapreso un programma sostenibile. Azioni di miglioramento possono essere quelle di fornire un servizio
di biglietteria dall’arena in aeroporto e viceversa, come per Verona Fiere.
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AGAC
È una azienda pluriservizi che opera nel settore energetico e ambientale della provincia di Reggio Emilia.
Il centro di riciclaggio creativo Remida
Motivazioni
REMIDA si propone e si presenta come scommessa ecologica, etica, educativa, estetica ed economica. Nasce il 2
dicembre 1996 dall’idea di mettere in relazione forze diverse: i mondi della cultura, della scuola, dell’imprenditoria che
dal loro incontro sinergico hanno generato la possibilità di creare nuove risorse. Si tratta quindi prima di tutto di un
progetto culturale. REMIDA è un luogo in cui è promossa l’idea che i rifiuti sono risorse e dove si raccolgono, si
espongono e si offrono materiali alternativi e di recupero, ricavati dalle rimanenze e dagli scarti della produzione
industriale ed artigianale per reinventarne il loro uso e significato.
REMIDA rappresenta un modo nuovo, ottimistico e propositivo di vivere l’ecologia e di costruire il cambiamento
valorizzando i materiali di scarto, i prodotti non perfetti e gli oggetti senza valore, per accedere all’idea di nuove
possibilità di comunicazione e creatività, in una logica di rispetto dell’oggetto, dell’ambiente e dell’uomo.
Attività
AGAC ha messo a disposizione di REMIDA un operatore e un automezzo per la raccolta degli scarti di lavorazione
artigianale e industriale per circa tre giorni la settimana.
L’Associazione Amici di Reggio Children che gestisce il centro si avvale di diverse figure impegnate in ruoli e compiti
differenziati. Complessivamente le persone che lavorano a REMIDA sono quattro part-time, due volontari fissi e circa
dieci volontari che si alternano in base ai periodi e alle attività del Centro. L’organizzazione comprende il
coordinamento pedagogico, il coordinamento delle risorse umane e delle attività interne, il rapporto con le aziende che
forniscono gratuitamente i materiali, il coordinamento creativo, la gestione diretta del Centro, la segreteria
contabile/amministrativa, la promozione di corsi di formazione, la realizzazione di materiale informativo e la
documentazione delle attività. Le aziende della Provincia di Reggio Emilia che conferiscono i materiali di scarto a
REMIDA sono circa 170.
REMIDA è un progetto del Comune di Reggio Emilia e di AGAC e la sua gestione è affidata all’Associazione Amici di
Reggio Children. Il rapporto di AGAC con l’Associazione Amici di Reggio Children, che gestisce REMIDA, è regolato
da una convenzione annuale che prevede modalità e svolgimento del servizio, norme di comportamento del personale,
durata e consistenza finanziaria della convenzione stessa.
REMIDA durante l’anno di attività è mediamente frequentata da oltre 3000 utenti in rappresentanza di circa 300
strutture iscritte. Accoglie inoltre circa 2000 visitatori tra insegnanti, studenti, studiosi, amministratori, politici e
ambientalisti, giornalisti provenienti da varie parti d’Italia e del mondo. L’accoglienza dei visitatori e scolaresche,
prevede presentazioni del progetto REMIDA con documentazioni multimediali e momenti di visita al Centro stesso. In
particolare con il mondo dell’educazione e della scuola AGAC ha un rapporto molto stretto che si esplica nelle visite
guidate e lezioni che coinvolgono circa 5000 studenti all’anno, realizzazione di sussidi e materiali didattici, raccolte
differenziate nelle scuole, accoglienza di studenti in stage, concorsi nelle scuole sui temi ambientali e anche con
REMIDA perché si pensa che questo possa aiutare gli studenti, gli insegnanti e tutti coloro che ne usufruiscono ad avere
un nuovo e più positivo approccio nei confronti dei rifiuti.
Le innumerevoli attività che si svolgono ogni giorno a REMIDA hanno reso indispensabile uno strumento come il
REMIDANEWS, la newsletter dedicata al Centro stesso e alla Rete. Il contributo inviato da tutti i Centri viene
elaborato a scadenza mensile dalla redazione – l’Ufficio Comunicazione di AGAC – e poi inviata via mail a fornitori e
utenti, agli organi di comunicazione locali e alle maggiori testate italiane, ai comuni della provincia, alle istituzioni
coinvolte nel progetto, agli sponsor e a chi, a vario titolo, ne ha fatto richiesta.
Risultati
Il successo di REMIDA ha portato all’apertura di centri analoghi in Italia e all’estero. Sono infatti attivi i Centri di
Napoli (Napoli Poerio, Napoli Ponticelli, Napoli Neghelli), CentroBabilonia nel Comune di Casalgrande – Re, Chieti,
Torino, Lecco. Inoltre sono già avviati i contatti per l’apertura in altre realtà italiane in Lombardia, Liguria, Umbria,
Lazio, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Sicilia.
All’estero sono stati aperti cinque centri in Danimarca e il prossimo luglio verrà aperto REMIDA Perth in Australia.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Associazione Nazionale Cooperative Di Consumatori – Coop
È il centro di ideazione e di decisione, di coordinamento e di direzione politica delle strategie del sistema Coop
Per statuto e per convinzione: 25 anni di educazione al consumo consapevole
Motivazioni
Alla base del sistema Coop vi sono 6 milioni di persone che hanno scelto di diventare soci delle Cooperative di
Consumatori, qualificando così Coop come la più grande organizzazione italiana di consumatori.
Alla base della politica della Coop c’è la creazione e la gestione, da parte dei consumatori associati di aziende
distributive che perseguono obiettivi di carattere sociale e di interesse collettivo, quali la tutela della salute e
dell’ambiente, l’informazione e l’educazione dei consumatori, l’impegno verso le giovani generazioni,
l’ammodernamento e lo sviluppo del sistema distributivo italiano.
Aiutare i giovani a costruirsi un autonomo punto di vista sui consumi, al fine di poter scegliere con cognizione di causa:
nella realizzazione di questo punto d’arrivo c’è il senso della missione di COOP nei confronti delle future generazioni.
Attività
Il progetto COOP di promuovere esperienze formative rivolte alle giovani generazioni nasce dall’idea che consumatori
consapevoli non si nasce, ma si diventa. Questo progetto si sviluppa da 25 anni e, come è stato rilevato dallo studio
comparato di Heinz Hengst (Pubblicità e consumi sui banchi di scuola, Franco Angeli, 2000), si tratta di una iniziativa
unica in Europa.
Per attuarla Coop, a partire dagli anni ’80, ha creato una serie di Centri di Educazione al Consumo e ha realizzato
un’ampia serie di programmi didattici diffondendoli a tutte le scuole. Si tratta di programmi che sviluppano le
conoscenze necessarie per adottare un’alimentazione equilibrata e per comprendere le etichette; programmi che
forniscono informazioni sugli organismi geneticamente modificati, sull’impatto ambientale degli imballaggi,
sull’interdipendenza economica e commerciale tra il nord ed il sud del mondo; che insegnano a decodificare il
linguaggio pubblicitario e così via. Inoltre, Coop mette da sempre a disposizione delle scuole anche i propri punti
vendita, per realizzare incontri e animazioni dal vivo.
Il progetto viene sviluppato in modo capillare su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo il sistema scolastico, il
sistema dei singoli supermercati COOP e quindi anche - indirettamente - i consumatori COOP che si trovino a essere
presenti nei supermercati durante le animazioni. Infatti una delle caratteristiche distintive del progetto è l’utilizzo delle
animazioni e il coinvolgimento dei punti vendita COOP, che si trasformano in laboratori didattici aperti. Per il lavoro
nelle scuole, in questi anni sono stati realizzati oltre 300 strumenti didattici (libri, software, videocassette, mostre,
giochi etc.). Sono stati 400 i supermercati COOP che sono stati coinvolti nell’anno scolastico 2003/2004, come luoghi
di osservazione privilegiata su nutrizione e sicurezza alimentare, economia e pubblicità, interdipendenza e sviluppo
sostenibile. Gli interventi di animazione didattica nel corso del solo anno scolastico 2003/2004 sono stati 9.000.
I Centri di educazione al consumo consapevole sono 63 e sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nel rispetto
dell’autonomia scolastica, gli insegnanti vengono coinvolti già in fase di programmazione per meglio adattare i
contenuti e metodi all’età e alle singole esigenze. Ogni anno le scuole vengono informate sul nuovo programma
disponibile. Al termine del programma si raccolgono le opinioni degli insegnanti attraverso questionari e schede di
verifica che vengono successivamente valutati.
Il progetto è seguito da una struttura dedicata e molto articolata su tutto il territorio. Le più alte cariche della dirigenza
COOP segnano con la loro presenza i più importanti momenti pubblici dell’iniziativa.
Risultati
Sono 1.500.000 i bambini e i ragazzi a oggi coinvolti dai programmi didattici COOP: uno sforzo che ha investito
l’intero territorio nazionale, trovando il proprio fulcro nella scuola. Inoltre gli animatori dei centri di educazione al
consumo consapevole partecipano tutti in modo proattivo al lavoro quotidiano e in modo propositivo nei confronti delle
iniziative future, esprimendo in più occasioni la loro soddisfazione.
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Associazione Volontariato Comasco-Centro Servizi per il Volontariato
Opera nel terzo Settore e in particolare nel volontariato e dell’associazionismo
1 click-1 euro
Motivazioni
Associazione Volontariato Comasco (AAVC) è l’ente gestore e raggruppa 43 organizzazioni di volontariato e
associazioni della provincia di Como. Centro Servizi per il Volontariato (CSV) offre i seguenti servizi: consulenza
amministrativo-legale-fiscale; informazione e comunicazione; formazione; promozione; Europa; centro
documentazione.
La leadership del progetto è del Centro Servizi per il Volontariato, Area Comunicazione. Centrali al progetto sono i
temi della partecipazione alla realizzazione di obiettivi sociali, della partnership tra soggetti profit e non profit, della
promozione della collaborazione al fine di aumentare il benessere del territorio.
Attività
Il Progetto «1 Click - 1 Euro» prevede l'attribuzione di un contributo dato (10 mila euro nel 2003; 11 mila euro nel
2004) alle organizzazioni di volontariato che hanno partecipato con successo ai bandi della Fondazione provinciale
della Comunità Comasca tramite un meccanismo di votazione telematica. I progetti sono pubblicati sul sito Internet del
CSV, per un tempo definito di tre settimane. I navigatori hanno potuto prenderne visione e «votare» quello a loro più
gradito. La compressione del tempo in cui è possibile «votare» stimola la partecipazione, la mobilitazione e amplifica il
messaggio che il progetto intende promuovere. Sono stati individuati i finanziatori (3 imprese e una Fondazione nel
2003; quattro imprese e una fondazione nel 2004) di questa iniziativa tra chi, sul territorio provinciale di Como, si è
detto disposto a promuovere fattivamente il tema della partnership all’interno della comunità in un ambito di
responsabilità sociale d'impresa.
La partnership con le aziende coinvolte si è basata sulla condivisione di una modalità innovativa di partecipazione ai
progetti delle organizzazioni di volontariato del territorio. Si è voluto premiare la capacità di mobilitazione delle
organizzazioni, la loro capacità di alzare il livello di attenzione sul proprio progetto. La ripartizione dei fondi aperta al
pubblico dei navigatori in Internet ha consentito di racchiudere all’interno delle variabili del progetto il gradimento del
pubblico, con il conseguente sostegno ai progetti ritenuti più «sentiti» dalla comunità. Il numero dei voti/preferenze
espressi raccolti nella prima edizione (5.287) è decisamente incrementato nel corso della seconda che ha totalizzato
oltre 13 mila voti/preferenze. Le aziende hanno raggiunto l’obiettivo della visibilità su progetti condivisi dalla comunità
di riferimento. Il progetto «1 click-1 euro» rappresenta un’estensione del mandato attribuito al CSV dalla L. 266/91,
dalla quale trae origine e interpreta in modo originale lo spirito di servizio che si è chiamati a svolgere, nell’ambito
della progettazione, della comunicazione, della capacità di mobilitazione e della raccolta fondi (CRM).
Il personale del CSV è stato coinvolto nel progetto da un punto di vista operativo. Le strategie, i contatti, l’attivazione
di partnership, la comunicazione e l’organizzazione degli eventi sono le tappe del progetto che sono state gestire
internamente. Le competenze consulenziali e di accompagnamento, tipiche della struttura, sono state messe all’opera
per perseguire la mission in maniera originale e “partecipativa”, oltre che concreta.
La campagna stampa, per ciascuna delle due edizioni 2003 e 2004, si è basata su: organizzazione di due conferenze
stampa; trasmissione di quattro comunicati stampa a livello locale e nazionale; evento pubblico celebrativo di consegna
delle somme ottenute dai progetti delle organizzazioni di volontariato. Accanto al progetto è stato organizzato un
convegno, «Eti…care. Responsabilità sociale d’impresa bilancio sociale e finanza etica» (marzo-aprile 2003), in
collaborazione con BCC Alzate Brianza, con relativa confezione degli atti.
Risultati
Gli indicatori principali del progetto sono gli accessi al sito dell’Associazione, finalizzati alla votazione/espressione di
preferenza (possibile una volta ogni 12 ore dallo stesso pc, anche a sistema). L’incremento del 150 per cento dal
secondo al primo anno evidenzia la buona riuscita del progetto. I partecipanti al progetto hanno riconosciuto la
trasparenza e la qualità con cui è stata realizzata l’iniziativa.
Inoltre è aumentato il livello di consapevolezza delle organizzazioni di volontariato rispetto al proprio ruolo all’interno
della società, è aumentata la capacità di relazione con soggetti profit (nell’ottica di costruzione di comunità e
condivisione di bisogni strategici per il territorio). Il progetto ha contribuito alla realizzazione degli obiettivi sociali
delle organizzazioni di volontariato partecipanti all’iniziativa.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Aurora Assicurazioni
Compagnia assicurativa italiana
Aurora per il Sociale
Motivazioni
Aurora per il Sociale è il nome del programma che Aurora Assicurazioni ha lanciato a pochi mesi dalla sua nascita
(aprile 2004) per delineare concretamente il suo impegno all’interno della comunità in cui opera. Gli obiettivi sono due:
da un lato, assumere una ruolo sociale ben preciso, ampliando così l’innato fattore di responsabilità che una compagnia
assicurativa vive verso la società nell’offrire ogni giorno sicurezza, e, dall’altro, favorire il clima interno, creando un
senso di appartenenza e di aggregazione in uno scenario caratterizzato dalla recente nascita di Aurora Assicurazioni
come frutto dell’integrazione di due compagnie (Winterthur e Meieaurora) con un passato e con un’identità ben definiti.
Il filo conduttore di tutto il programma è stato l’interesse nei confronti della persona, punto di partenza ma anche di
arrivo di tutte le iniziative sociali del 2004; la protezione della persona è diventata per Aurora non solo la finalità
dell’attività assicurativa, ma anche il target di Aurora per il Sociale.
Attività
Aurora per il sociale è stato studiato con la precisa finalità di raggiungere contemporaneamente gli obiettivi dei partner
e quelli della compagnia in termini di sensibilizzazione e di aggregazione.
La strategia seguita ha permesso ai partner di beneficiare non solo di un supporto finanziario, fondamentale per
svolgere le loro opere, ma anche di una maggiore visibilità. Per alcune iniziative le associazioni no profit hanno anche
potuto contare sul volontariato di dipendenti e agenti che personalmente si sono fatti promotori della raccolta fondi
nelle varie piazze italiane.
L’Area Comunicazione di Aurora ha curato in modo diretto lo studio e la definizione delle linee guida e degli obiettivi
del programma. Una volta definite le caratteristiche di Aurora per il Sociale, la Comunicazione ha incontrato potenziali
partner, per scegliere e condividere con loro dei progetti che rispondessero a quanto prefissatosi dalla compagnia con il
lancio del programma. E’ stata sempre tale area che ha gestito anche gli aspetti operativi e l’intero piano di
comunicazione rivolto sia all’interno, alla struttura organizzativa e distributiva, sia all’esterno.
In sintesi, il programma Aurora per il sociale nel 2004 si è concretizzato nelle seguenti iniziative condivise e sviluppate
con i seguenti partner:
AIRC (Associazione Italiana per le Ricerca sul Cancro): Aurora scende in campo per finanziare la ricerca scientifica e
si impegna a devolvere all’associazione 500 euro per ogni goal segnato dall’Inter nel corso dell’intero campionato di
calcio 2004/2005.
Associazione Amici dei Bambini: Aurora sostiene Progetto di Vita, un intervento internazionale realizzato
specificamente per sostenere per tre anni consecutivi un istituto a Bélem in Brasile ed i 30 bambini in esso ospitati.
AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla): il 23 e 24 ottobre 2004 Aurora è stata partner dell’associazione in Una
mela per la vita, uno degli eventi più importanti durante il quale i volontari di AISM raccolgono in 2.000 piazze italiane
fondi per sostenere la ricerca.
Telefono Azzurro: Aurora è stata main partner ufficiale dell’associazione nella giornata nazionale Accendi l’Azzurro,
tenutasi il 20 ed il 21 novembre 2004. Anche in questo caso la partnership non si è esaurita nella sola erogazione dei
fondi per la realizzazione della giornata ma ha puntato ad un ruolo attivo di dipendenti e agenti, sia nelle attività di
comunicazione che in quelle di volontariato nelle principali piazze italiane dove è stata distribuita la candela di
Telefono Azzurro. La candela, grazie al suo packaging in plastica riciclata, ha unito all’aspetto di responsabilità sociale
anche quello di responsabilità ambientale.
Fondazione Butterfly: La compagnia nel 2004 ha rafforzato ulteriormente il legame già esistente con la fondazione
sostenendo, soprattutto grazie all’impegno della rete agenziale, la realizzazione di 5 pozzi in Etiopia e di una scuola in
Birmania. A dicembre Aurora ha inoltre finanziato la pubblicazione di Sete d’Etiopia, una raccolta fotografica
realizzata dai volontari della Fondazione, e ne ha promosso la vendita sia attraverso i canali interni ed esterni della
compagnia, sia attraverso la regalistica aziendale.
Queste 5 partnership, le più importanti del programma, non esauriscono tutto l’impegno di Aurora nel sociale: in esso
rientrano anche delle erogazioni liberali più contenute, destinate a diverse associazioni locali; si tratta di interventi che,
pur essendo meno rilevanti dal punto di vista quantitativo, sono ugualmente importanti ai fini di uno sviluppo della
società e di un miglioramento della qualità della vita.
Per assicurare una gestione efficace del programma i processi di gestione hanno puntato sulla comunicazione facendo
leva sugli strumenti a disposizione dell’azienda: l’house organ aziendale che ha presentato in modo organico il
programma Aurora per il sociale e successivamente ripreso le iniziative per i relativi aggiornamenti; i siti Internet e
Intranet dove sono state pubblicate delle sezioni ad hoc e attivate caselle di posta elettronica per lo scambio di
informazioni e dettagli operativi diretti a quanti hanno partecipato in prima persona alle diverse attività; la
cartellonistica aziendale che ha rafforzato la comunicazione e, a ridosso degli eventi, ha ricordato i diversi
appuntamenti; pieghevoli e locandine delle associazioni diffuse a dipendenti ed agenti: questo materiale ha dato ai
partner una visibilità diretta, promuovendo un impegno nel sociale che va al di là dei singoli eventi lanciati in azienda;
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messaggi del management: nel corso del road show di presentazione della compagnia, il Direttore Generale ha
anticipato il programma sociale agli agenti, lanciando la raccolta dei fondi per la realizzazione dei pozzi in Etiopia.
Non si è svolta una vera e propria attività di monitoraggio; indicatori del gradimento delle persone coinvolte possono
comunque essere considerati i numerosi messaggi e le lettere di apprezzamento e richiesta di nuove iniziative che
dipendenti e agenti Aurora ed i partner sociali hanno inviato all’Area Comunicazione al termine delle diverse iniziative.
Risultati
Gli obiettivi dei partner, in termini di fondi da poter destinare ai progetti umanitari previsti dal programma, sono stati
ampiamente raggiunti. Questo anche grazie alle offerte raccolte presso i punti di solidarietà costituiti da dipendenti e
agenti che hanno rafforzato l’impegno della Direzione.
Al di là della soddisfazione dei suoi partner e dei risvolti positivi sul suo clima interno, l’impegno nel sociale ha
rafforzato il valore di un brand ancora poco conosciuto; oggi Aurora viene contattata da diverse realtà no-profit che,
avendo notato e riscontrato il suo interesse per il sociale, si propongono come partner per la realizzazione di progetti
umanitari. Lo stesso periodico Vita ha voluto Aurora tra gli sponsor della serata organizzata per festeggiare i suoi 10
anni di attività (25 ottobre 2004). Dai rapporti creati nel 2004 e dalle nuove proposte ricevute nelle ultime settimane si
stanno già muovendo nuove collaborazioni che andranno a costituire il programma Aurora per il Sociale del 2005.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento
Azienda sanitaria a capitale pubblico di rilievo nazionale convenzionata con l’Università degli Studi di Milano
Progetto Abilità
Motivazioni
Gli ICP sono la prima azienda ospedaliera nell'area del parto a Milano: un bambino su due nasce in una sala parto degli
ICP. In campo pediatrico, sono il principale riferimento nell'erogazione complessiva di prestazioni sanitarie nell'area
metropolitana milanese.
Si calcola che ogni anno a Milano nascano 250 bambini con prognosi invalidante o infausta. Per supportare i genitori di
questi bambini, fin dal momento della comunicazione della diagnosi, l’azienda ospedaliera ha creato il servizio SAPRE.
Attività
Il SAPRE è un servizio dedicato espressamente ai genitori di bambini 0-24 mesi con patologie a diagnosi altamente
invalidante e spesso con prognosi grave e/o infausta. Si tratta di un servizio innovativo, in un panorama dell’offerta
sanitaria focalizzata normalmente solo sul paziente malato (bambino e malattia). Il servizio si propone di fornire ai
genitori un percorso di formazione (abilitazione) precoce, che dal momento della comunicazione della diagnosi, li renda
in grado di far fronte alla gestione quotidiana ordinaria e straordinaria del bambino la cui patologia (malattia rara) è
inguaribile, migliorando la qualità di vita del bambino e di tutta la famiglia.
Il progetto di comunicazione è stato concepito in due fasi:
Primo:far conoscere a tutti i pediatri di base dell’ASL Città di Milano e ai medici specialisti dei servizi pediatrici di
diagnosi, l’esistenza di questo Centro e la Mission del servizio erogato, in modo da poter indirizzare più facilmente i
genitori che ne risultassero i potenziali beneficiari. L’agenzia Caleidos Immagine e Comunicazione ha realizzato un
package contenente i seguenti materiali: logo dell’iniziativa, 2 lettere di accompagnamento, 1 pieghevole informativo
per il medico pediatra, 10 pieghevoli informativi da distribuire ai genitori interessati, 5 ‘Sbloc-notes’, quaderni di autoformazione in cui i genitori possono segnare le informazioni utili all’interno di un percorso che affronta le tematiche
principali della vita quotidiana con un bambino disabile,1 cd con filmati in formato web con testimonianze di operatori
del centro e genitori utenti.
Secondo: far conoscere ai genitori dei bimbi gravemente patologici l’esistenza del SAPRE, con i riferimenti telefonici
(compreso Numero Verde). Il centro è stato coinvolto integralmente nella concezione del progetto e nella definizione
dei contenuti scientifici. Al progetto hanno partecipato su base volontaria anche genitori che in passato hanno usufruito
dei servizi del centro.
Il progetto è stato finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Settore Servizi alla Famiglia,
nell’ambito della legge 285/97 a sostegno della genitorialità. I fattori chiave intorno ai quali si è sviluppata la
progettazione della comunicazione sono stati due: forte integrazione fra loro degli strumenti, insieme al massimo di
definizione del target dell’iniziativa per evitare dispersione; creatività non gratuita: in questo caso parlare di temi
drammatici evitando toni angoscianti ma nello stesso tempo stabilendo una relazione forte, adulta, consapevole. In
qualche misura, la comunicazione ha avuto il ruolo di fungere da primo step del processo abilitativo della formazione.
Risultati
L’azienda ospedaliera ha rilevato una copertura totale del target individuato (200 pediatri di base, attraverso i quali
vengono intercettati i genitori eventualmente interessati). Ci sono stati diversi riscontri positivi da parte dei medici al
momento del ricevimento del package.
Il progetto è stato innovativo sul piano della comunicazione in tema di argomenti che riguardano i massimi fondanti
della famiglia: infanzia, vita, morte, educazione. Sono state elaborate nuove prospettive nelle strutture e nei registri
della comunicazione, percorrendo strade nuove che richiedono al destinatario un processo di crescita e di cambiamento
di visione.
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Azienda Trasporti Milanesi
Trasporto Pubblico Locale
Progetto Buon Samaritano
Motivazioni
Il Buon Samaritano nasce da una collaborazione tra ATM e l’Assessorato alle politiche Sociali del Comune di Milano,
dall’incontro di un bisogno (quello di prendersi cura, nei mesi invernali, dei senza tetto) con la possibilità, almeno in
parte, di soddisfarlo grazie alla disponibilità di mezzi e alla sensibilità verso i temi sociali.
Si è trattato, quindi, di trovare la modalità migliore per realizzare un progetto che rispondesse alle reali esigenze di
coloro che ne avrebbero beneficiato. L’obiettivo, condiviso con l’Amministrazione Comunale e le Associazioni partner,
era quello di dare un concreto aiuto a chi, durante la stagione più fredda, avesse bisogno di assistenza nelle ore notturne.
Si tratta dei senza casa, per i quali l’inverno è una vera emergenza e che condividono la strada con l’incubo costante
della notte e con la necessità di trovare un rifugio riparato.
Attività
ATM, ha ideato e promosso il progetto Buon Samaritano, un servizio di accoglienza per le persone che vivono in
strada. Questo è il terzo anno consecutivo di attività.
Per tutto l’inverno, ogni sera, dalle 21.00 alle 24.00 un mezzo speciale ATM, totalmente riscaldato, attraversa le strade
di Milano offrendo a tutti coloro che ne hanno bisogno assistenza, aiuto psicologico, indumenti, pasti caldi e prestazioni
sanitarie. Il servizio, partito i primi giorni di dicembre, continuerà fino al 31 marzo 2005. A bordo del veicolo oltre al
conducente ATM, operano ogni notte tre volontari della Fondazione San Francesco e un medico dell’Associazione
Medici del Mondo.
Operando sul campo, il Buon Samaritano fronteggia innanzitutto l’emergenza, rispondendo ai bisogni primari delle
persone emarginate, ma è anche in grado di offrire conforto e solidarietà a chi si sente escluso.
L’approntamento del mezzo nasce dal frutto del lavoro dei dipendenti ATM della sede di viale Molise che hanno
riprogettato e realizzato l’allestimento dell’autotreno. ATM ha sostenuto il costo dei materiali, mentre alcune società
hanno messo a disposizione parte della componentistica.
L’interno del veicolo è diviso in due zone: una zona giorno, con 18 posti a sedere, scaldavivande e area di Pronto
Soccorso; una zona notte, con 16 letti a castello e servizi igienici.
La fattiva collaborazione tra la direzione aziendale e le istituzioni ha permesso di individuare e coinvolgere le
associazioni che avrebbero potuto dare un contributo significativo, in termini di risorse umane, di esperienza, di
conoscenza del territorio e del problema, per concretizzare l’iniziativa.
ATM mette a disposizione dei volontari il mezzo (un autotreno di 18 metri revisionato e riprogettato per questo
utilizzo) e l’autista.
Recentemente, al fine di sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza e divulgare la conoscenza del progetto Buon
Samaritano è stata realizzata una campagna promozionale, di cui ATM si è fatta carico delle spese di realizzazione dei
materiali e, in collaborazione con IGPDecaux, ha messo a disposizione gli spazi per la visibilità.
Il progetto viene costantemente monitorato tenendo conto soprattutto dei risultati conseguiti in termini di utilità umana
e sociale. Questi i numeri degli interventi (tra ristoro, ascolto, assistenza sanitaria, distribuzione di indumenti/coperte):
Dal 12 dicembre 2002 al marzo 2003: 2241 interventi.
Dal 12 dicembre 2003 al marzo 2004: 3276 interventi.
Dal 2 dicembre al 31 dicembre 2004: 700 interventi..
Risultati
Gli obiettivi fissati dalla partnership sono stati conseguiti ampiamente, tenendo conto che gli unici risultati che ATM e
l’Associazione dei Fratelli di San Francesco si sono posti sono orientati all’aiuto, alla solidarietà, all’ascolto e
all’accoglienza.
I risultati conseguiti in relazione al personale ATM coinvolto non sono misurabili in termini di nuove skills conseguite,
ma soprattutto in termini di valori condivisi con l’Azienda e di un maggior senso di appartenenza sia con la società sia
con la comunità esterna. Il progetto è senza dubbio sostenibile e ripetibile nel tempo, anche grazie alla consapevolezza
dell’importanza del tema trattato dimostrata da tutti gli attori coinvolti direttamente. Parlare di veri e propri
cambiamenti sociali grazie all’iniziativa intrapresa dall’Azienda sarebbe eccessivo, tuttavia, senza dubbio, uno dei
risultati più immediati è l’aver sottratto alla strada e al freddo un notevole numero di persone che hanno poi trovato
rifugio nelle strutture d’accoglienza presenti in città.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Banco Popolare di Verona e Novara
Istituto bancario
Interventi nella Comunità
Motivazioni
Il Banco Popolare di Verona e Novara è nato nel giugno 2002 dalla fusione fra la Banca Popolare di Verona – Banco S.
Geminiano e S. Prospero e la Banca Popolare di Novara. L’impegno sociale nei confronti del territorio e delle comunità
locali – derivante anche dalla natura cooperativistica della banca - ha da sempre caratterizzato l’agire di tutte le
componenti dell’attuale Gruppo BPVN a cui appartiene anche il Credito Bergamasco. Tale impegno è sancito in modi
precisi negli Statuti delle principali banche che formano il Gruppo e trovano attuazione, tra l’altro, nelle numerose
iniziative ed attività realizzate direttamente o congiuntamente alle Fondazioni cui il Gruppo contribuisce
Coerentemente con i valori che hanno ispirato la nascita e lo sviluppo degli istituti bancari che lo costituiscono, il
Gruppo BPVN riconosce come importanti stakeholder le economie e le comunità locali che insistono nei territori in cui
opera.
Attività
L’attenzione del Gruppo nei confronti del Territorio trova realizzazione non solo nell’ambito del normale svolgimento
dell’attività creditizia, ma anche nelle forme di intervento a sostegno diretto delle comunità e delle istituzioni locali. Le
modalità in cui si concretizza questo tipo di impegno sono numerose, e, nel tempo, hanno assunto caratteristiche e
forme diverse.
La prima tipologia d’intervento assume la forma della beneficenza. Tale attività risponde alle finalità istituzionali del
Banco Popolare di Verona e Novara. Lo statuto del Banco, infatti, prevede che, previa attribuzione a riserva delle quote
previste, una parte dell’utile netto annuale - fino a una percentuale del 7,5% - venga destinata a scopi di utilità e
solidarietà sociale, nonché di pubblico interesse. Queste somme sono in parte affidate alla libera disponibilità del
Consiglio di Amministrazione e in parte destinate a due Fondazioni. In particolare, 6/16 della beneficenza sono riservati
alla Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio e 1/16 alla Fondazione di Culto S. Geminiano e S. Prospero.
L’attività di beneficenza del Gruppo trova dunque realizzazione sia in forma diretta che in forma mediata, per il tramite
delle Fondazioni che godono del sostegno del Gruppo stesso. Queste ultime, pur nate in momenti storici diversi e
caratterizzate da tratti distintivi peculiari, possiedono un comune denominatore: perseguire finalità benefiche nei
confronti del territorio e delle comunità locali. Per espressa finalità istituzionale la Fondazione di Novara è divenuta
addirittura il principale strumento di sostegno ed erogazione a livello locale.
Gli interventi delle banche del Gruppo BPVN a favore dell’istruzione riguardano il supporto alle scuole di ogni ordine e
grado e al settore della ricerca. Particolare attenzione viene rivolta alle attività formative post-laurea e di indirizzo
professionale, a conferma di una speciale attenzione volta a valorizzare il legame fra il sistema educativo e il mondo del
lavoro.
Erogazioni significative nel corso del 2003 sono state destinate a sostegno delle Facoltà di Ingegneria, Lettere e
Filosofia dell’Università di Modena e Reggio Emilia e all’Università di Verona, per il finanziamento di un dottorato in
Economia dell’Ambiente. Il Credito Bergamasco ha contribuito al Fondo Traini per l’arricchimento della sezione
giuridica della Biblioteca Universitaria e ha inoltre finanziato, congiuntamente a Banca Aletti, una borsa di studio del
Dottorato di Ricerca in Metodi computazionali per le previsioni e decisioni economiche e finanziarie della Facoltà di
Economia dell’Università degli Studi di Bergamo.
Il Banco Popolare di Verona e Novara sostiene da oltre dieci anni il Progetto Itinera del Comitato provinciale per
l’Orientamento Scolastico e Professionale (COSP) di Verona, ai cui partecipano i principali protagonisti della vita civile
e professionale del comprensorio veronese (Assessorato al Lavoro del Comune di Verona, Gruppo Giovani
dell’Associazione Industriali di Verona, Apindustria-Gruppo Giovani e Glaxo SmithKline). Questo progetto affianca ai
programmi didattici annualmente proposti dai docenti agli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole
superiori, percorsi educativi complementari, capaci di integrarne e ampliarne il valore formativo.
Un settore dove l’impegno delle banche del Gruppo nel corso degli anni è stato particolarmente significativo e di ampio
respiro è quello della sanità. Il sostegno alle attività in campo medico si è attuato anzitutto attraverso l’erogazione di
borse di studio per giovani laureati e studenti in medicina presso l’Azienda Ospedaliera di Verona, l’Università di
Verona, l’Ulss 20 e il Consorzio per gli Studi Universitari di Verona. Numerosi sono stati anche gli interventi a favore
delle attività di Associazioni che operano nel campo sanitario quali Avis, Acat, Croci, Aido, Associazione Fibrosi
Cistica, Fevoss e Associazione Donatori Midollo Osseo. In particolare il Credito Bergamasco sostiene da anni la
Sezione provinciale di Bergamo della Lega Italiana per la lotta contro i tumori nell’intenso lavoro di prevenzione nei
confronti della patologia tumorale, che nel 2003 ha condotto alla realizzazione di diverse attività, quali Porta aperta ai
malati oncologici, il gruppo Più Donna e alcune iniziative per la lotta contro il fumo.
Per quanto riguarda gli interventi di solidarietà, il supporto alle associazioni che operano in campo sociale, in
particolare per l’aiuto ai disabili, il sostegno agli anziani e ai ragazzi con problemi di apprendimento, costituisce un
primo rilevante obiettivo d’azione del Gruppo. Nel corso del 2003 sono da ricordare i contributi versati
all’Associazione Genitori Bambini Down di Verona, al Centro Residenziale per Anziani Scalabrin di Arzignano e
all’Ente Nazionale Protezione Sordomuti di Verona.
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Altri erogazioni a sfondo sociale si registrano nei confronti di alcuni Comuni, per sostenere interventi di pubblica
utilità: nel corso del 2003 i contributi più significativi sono stati destinati all’Unione dei Comuni di Roverè Velo S.
Mauro di Saline per l’acquisto di un pulmino per il trasporto scolastico, al Comune di Soave per iniziative a favore dei
disabili e al Comune di Bovolone, per l’acquisto di macchine utensili per la scuola professionale.
Infine vengono versati annualmente contributi alle sedi sparse nel territorio dell’Associazione Nazionale Alpini,
un’organizzazione da sempre in prima linea negli aiuti alle popolazioni colpite da calamità naturali.
Gli interventi a tutela del patrimonio architettonico e artistico rappresentano un’area alla quale tutte le anche del Gruppo
hanno sempre attribuito particolare importanza. L’impegno è finalizzato alla valorizzazione della ricchezza e della
bellezza architettonica di edifici e di opere d’arte nei territori di insediamento, contribuendo così allo sviluppo
economico e culturale dei comprensori locali.
In linea con la propria natura di banca popolare, BPVN ha da sempre una peculiare vocazione all’attenzione della
promozione della cultura sul territorio, che si traduce nella partecipazione al sostegno e all’organizzazione di eventi,
spettacoli, manifestazioni culturali, convegni e attività editoriali.
Oltre all’annuale sostegno a favore delle fondazioni dei Teatri Comunali di Modena e ERT Emilia Romagna, del Teatro
Estravagario di Verona e del Teatro Donizetti di Bergamo allo scopo di favorire lo svolgimento delle rispettive stagioni
artistiche, nel 2003 sono stati organizzati più di trenta eventi in campo teatrale e musicale.
L’attività del Banco Popolare di Verona e Novara in tema di convegni è particolarmente ricca sia per la qualità degli
eventi promossi direttamente sui vari territori, che per il valore di quelli ospitati nelle sue strutture congressuali di
Verona, Modena e Reggio Emilia. Nel 2003 sono stati organizzati direttamente nove convegni che hanno visto la
partecipazione di circa 2000 persone. I temi affrontati si sono focalizzati soprattutto su aspetti economici e strategici per
lo sviluppo.
Risultati
Nel corso del 2003 il Banco Popolare di Verona e Novara ha erogato a fini di beneficenza un importo pari
complessivamente a 11,355 milioni, di cui 7,321 milioni sono stati versati a favore delle Fondazioni in base alle
apposite previsioni statutarie e a interventi deliberati dalla Presidenza e dal Consiglio di Amministrazione (1,808
milioni sono stati devoluti a titolo di versamento in conto capitale per la Fondazione Zanotto).
58
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Bayer
Multinazionale farmaceutica
CardioLab – prevenzione cardio-cerebrovascolare: interventi sul territorio
Motivazioni
Bayer si riconosce nei principi dello sviluppo sostenibile e ritiene che le proprie competenze tecnologiche e finanziarie
siano strettamente congiunte alla responsabilità di operare per il benessere dell'uomo contribuendo ad uno sviluppo
duraturo ed ecocompatibile. In oltre 100 anni di storia, Bayer ha avuto un ruolo attivo nel migliorare la qualità della
vita, per la salute e il benessere dell'uomo.
Le malattie cardio – cerebrovascolari sono oggi la prima causa di decessi nel mondo occidentale (sono 4 milioni i morti
ogni anno in Europa) e in Italia il numero assoluto di morti dovute a malattie cardio-cerebrovascolari negli ultimi
vent’anni non è cambiato, mantenendosi intorno ai 250 mila decessi all’anno. Da questa riflessione è nato il Progetto
Cardiolab – prevenzione cardio – cerebrovascolare interventi sul territorio.
Attività
CardioLab è un progetto di prevenzione fondato sulla collaborazione tra istituzioni e associazioni diverse. L’iniziativa è
infatti promossa da quattro importanti aziende del non-profit, da anni impegnate sul fronte della sensibilizzazione e
della prevenzione del rischio trombotico: AID (Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici), è stata
istuita nel 1952 con sede a Roma e svolge un programma di attività riguardanti la promozione della salute attraverso
l’informazione, l'educazione e la formazione sanitaria, nel contesto generale della sanità pubblica e nel quadro specifico
della diabetologia; ALT (Associazione per la Lotta alla Trombosi) che è stata costituita nel 1986, sostiene e finanzia
progetti scientifici di ricerca come la formazione e la specializzazione di personale medico e paramedico nel campo
cardio e cerebrovascolare. Promuove campagne educative destinate alle diverse fasce della popolazione e focalizzate in
particolare sulla conoscenza dei fattori di rischio cardiovascolare e può statutariamente compiere indagini
epidemiologiche; FAND (Associazione Nazionale Italiana Diabetici) è stata fondata nel 1982, è un'istituzione di
volontariato alla quale aderiscono attualmente oltre 100 associazioni locali. Scopi fondamentali della FAND sono la
rappresentanza e la tutela sanitaria, assistenziale, morale, giuridica e sociale dei cittadini diabetici. La FAND finalizza il
suo servizio come azione di supporto alle strutture socio-sanitarie; CnAMC (Coordinamento Nazionale delle
Associazioni dei Malati Cronici) è stato istituito nel 1996 dal Tribunale per i Diritti del Malato ed è una delle reti di
Cittadinanzattiva (un movimento di partecipazione civica che opera per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini
in Italia, in Europa e nel mondo). Ad esso aderiscono oltre 200 associazioni di pazienti affetti da patologie croniche.
Oltre ai promotori nazionali (ALT, FAND, AID e CnAMC), ogni tappa vede coinvolti le istituzioni locali, enti e
associazioni (comune, ordine dei medici, dei farmacisti, USL di competenza, comitato provinciale della CRI, FIMMG,
SIMG, associazioni pazienti locali ecc.) che supportano il funzionamento dell’ambulatorio: vengono arruolati medici
che gratuitamente si prestano a fare le visite e a volte vengono coinvolti volontari delle CRI locale per supportare il
lavoro del medico.
Questa iniziativa è resa possibile con il sostegno di Bayer, un’azienda che ha da sempre creduto nelle partnership
scientifiche e culturali con il mondo socio-sanitario, nella consapevolezza del proprio ruolo esterno e istituzionale. A
partire dal 2003 e tuttora operativo, il progetto prevede di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prevenzione
cardio-cerebrovascolare attraverso una visita medica.
Per 4/5 giorni consecutivi, viene predisposto un vero e proprio ambulatorio mobile nelle piazze coinvolte, al fine di
sensibilizzare le persone di tutte le età a verificare il loro stato di salute. La visita medica consiste nel calcolo del rischio
cardio-cerebrovascolare globale del paziente tramite la misurazione del tasso della glicemia, del colesterolo, la
pressione sanguinea, dati integrati con peso, età e sesso. La visibilità di ogni evento è resa possibile tramite le seguenti
attività: - affissioni di manifesti e locandine nel comune interessato, passaggi radiofonici e annunci sui quotidiani locali
e attività di ufficio stampa per ogni evento locale.
Per valorizzare ulteriormente la sua partecipazione al progetto, ALT ha proposto, di monitorare l’impatto della
campagna di sensibilizzazione tramite la registrazione degli effettivi cambiamenti nello stile di vita dei cittadini che si
sottopongono alla visita medica nell’ambulatorio CardioLab. A questo scopo ha rivolto loro il questionario Quanta
salute hai in tasca? realizzato dal suo Comitato Scientifico. Grazie all’elaborazione dei dati ottenuti dai questionari sugli
stili di vita, ciascuna persona visitata ha ricevuto dall’Associazione una risposta personalizzata con un punteggio
relativo al proprio rischio cardiovascolare. Inoltre, dopo tre mesi, una telefonata ha testato eventuali modifiche delle
abitudini di vita o visite mediche specialistiche, indici di una maggiore consapevolezza dei fattori di rischio delle
malattie cardio e cerebrovascolari.
59
Bcc Carugate
Istituto di credito cooperativo
La Bcc per la Salute
Motivazioni
I principi guida che definiscono la Mission del Bcc di Carugate sono stati individuati sulla base della peculiare natura
aziendale, sulla sua storia, sullo Statuto sociale e sulla cultura aziendale formata nel corso di mezzo secolo di vita. Tra
di essi spiccano il benessere della comunità e la centralità della persona.
In linea con questi obbiettivi la Bcc di Carugate, che per Statuto destina già parte dell’utile annuale in opere di
beneficenza e sponsorizzazioni in favore di enti ed associazioni del territorio, ha deciso di appoggiare ogni anno un
progetto complesso in ambito sociale, al quale sono destinati fondi speciali del budget beneficenza, sotto la gestione
diretta del Consiglio di Amministrazione e della Direzione Generale.
Attività
Nel 2003 la Banca appoggiò il programma di Screening mammografico ideato dalla Asl Milano 2 per la prevenzione
del tumore alla mammella nella popolazione femminile di età compresa tra i 50 ed i 70 anni (fascia più esposta),
donando, per il tramite del Centro Studi Medici Gianni Mori, un mammografo di nuova generazione all’Ospedale di
Cernusco sul Naviglio coinvolto nel programma di prevenzione. Visto il successo di questa iniziativa e l’ottimo
rapporto instaurato con il mondo della medicina lombarda – ed in particolare con l’Azienda Ospedaliera di Melegnano
sotto la direzione della quale lavorano due degli ospedali ubicati nella zona di competenza della Banca – il Consiglio di
Amministrazione ha unanimemente deciso di proseguire sulla strada intrapresa, sostenendo negli anni a venire altri
progetti che investiranno l’ambito della salute pubblica nelle comunità di riferimento. La salvaguardia della salute,
infatti, viene percepita dagli stakeholder aziendali, così come dalla maggioranza assoluta delle persone, come una delle
priorità assolute ed un fattore determinante della qualità della vita. In ragione di queste considerazioni e per ottemperare
al meglio alla Mission aziendale, la Banca di Credito Cooperativo di Carugate ha deciso, nel 2004, di proseguire con il
progetto: La Bcc per la Salute. L’associazione, che in passato ha già ricevuto un contributo di beneficenza per la propria
attività da parte della Banca di Credito Cooperativo di Carugate, ha proposto a quest’ultima, nella primavera del 2004,
di collaborare ad un importante progetto di riqualificazione degli spazi dedicati al nuovo reparto di cure palliative
dell’Ospedale Serbelloni(hospice).
Gli Hospice, meglio definiti come centri residenziali di cure palliative, sono strutture, facenti parte della rete di
assistenza ai malati terminali, per l’assistenza in ricovero temporaneo di malati affetti da malattie progressive ed in fase
avanzata, a rapida evoluzione ed a prognosi infausta per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla
stabilizzazione della patologia non è più possibile o comunque risulta inappropriata. Il ricovero negli Hospice è
destinato per lo più a malati affetti da patologia neoplastica terminale che necessitano di assistenza palliativa e di
supporto. La peculiarità degli ambienti adibiti ad Hospice è quella di essere estremamente accoglienti simulando un
ambiente domestico più che ospedaliero, un accorgimento necessario a mettere a proprio agio il paziente ed i suoi
familiari per i quali non esistono vincoli alla permanenza in stanza né allo svolgimento di qualsivoglia attività
all’interno dello spazio assegnato. Per adempiere a questi principi di base era quindi necessario attrezzare le stanze in
maniera adeguata, rispettando le esigenze mediche e sanitarie.
La Banca di Credito Cooperativo di Carugate tramite una delibera dell’agosto 2004 ha stanziato la somma di 20 mila
Euro per l’allestimento di 8 stanze complete dell’Hospice di Gorgonzola. La valutazione dei materiali adeguati per
l’arredo delle stanze è stata affidata a Giuliano Mattavelli – a cui il Presidente Angelo Passoni ha assegnato la
responsabilità dell’iniziativa per conto del VOS – ed alla moglie Cristina Merisio, architetto e volontaria all’interno del
reparto. Il lavoro è stato condotto sotto la supervisione diretta del Primario Luciano Isa. I fattori principali che hanno
guidato la scelta della tipologia degli arredi necessari sono stati l’estetica, la funzionalità, l’adeguatezza all’ambiente.
La qualità è stata usata come metro di giudizio trasversale a tutti questi fattori.
Risultati
I primi risultati di questo progetto si sono riscontrati in maniera diretta all’atto stesso dell’allestimento dei nuovi locali.
I pazienti ed i familiari presenti – come testimonia il Dott. Luciano Isa – si sono dimostrati subito molto interessati e
compiaciuti della novità. I nuovi arredi, colorati e funzionali, hanno generato immediatamente un clima di buon umore.
Nei giorni successivi i responsabili del reparto hanno raccolto numerose impressioni spontanee da parte dei malati e dei
loro familiari e le manifestazioni di apprezzamento per la migliorata qualità e fruibilità delle stanze non si sono fatte
attendere. Le autorità sanitarie e civili hanno sottolineato l’importanza del sostegno privato nelle iniziative della sanità
pubblica ed hanno espresso parole di riconoscimento per la Bcc auspicando ulteriori collaborazioni nel prossimo futuro.
La notizia della partnership tra Bcc di Carugate e Ospedale, che si era già diffusa sul finire dell’anno 2004 ha generato,
all’interno della comunità di Gorgonzola, un accresciuto interesse verso le cure palliative e la condizione dei malati
terminali. La notizia della donazione, riportata da diverse testate giornalistiche locali, ha inoltre contribuito ad
accrescere la notorietà del reparto di cure palliative dell’Ospedale Serbelloni e contemporaneamente ha rafforzato
l’immagine di Banca a Responsabilità Sociale della Bcc di Carugate. La Banca continuerà a mantenere i propri rapporti
sia con il VOS che con il Reparto di cure palliative con il quale si stanno già valutando possibili ed ulteriori interventi
per accrescere ancora la qualità di vita all’interno della struttura.
60
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Rimini
Progetto Qualità Sociale
Motivazioni
La camera di commercio di Rimini si è impegnata per sviluppare la sensibilità del territorio sui temi della
Responsabilità Sociale e per coinvolgere il maggior numero di soggetti possibili.
Proprio a tal fine sono state identificate più strategie di azione a seconda dei diversi target. Il percorso principale era
destinato alle imprese profit per accrescere la loro consapevolezza in tema di applicazione della CSR come strumento
utile allo sviluppo aziendale.
Un altro percorso era finalizzato a sensibilizzare e coinvolgere i giovani delle scuole superiori su questo tema. La
camera di Commercio ha operato anche per coinvolgere la popolazione riminese, in particolare grazie al convegno
finale nel quale sono state presentate alcune significative case history ed è stato fornito un approfondito approccio
teorico al tema.
Attività
La Camera di Commercio di Rimini ha promosso nel corso del 2004 una serie di azioni finalizzate alla promozione
della Responsabilità Sociale d’Impresa. Tra le attività realizzate si sottolineano le principali: un percorso formativo e di
consulenza alle imprese sui temi della CSR; un concorso rivolto alle scuole superiori per l’ideazione del marchio da
attribuire alle aziende che hanno politiche di responsabilità sociale; un convegno Un modo di pensare, tanti modi di
fare, per presentare i risultati raggiunti. L’iniziativa è stata gestita in collaborazione con l’organizzazione non profit
riminese Figli del Mondo, associazione di imprenditori e liberi professionisti. Queste iniziative si inseriscono nel
progetto EQUAL RIMINI – Diverse Imprese per Diverse Abilità, realizzato in collaborazione con la Provincia di
Rimini, ENAIP, Università di Rimini e Bologna.
La Camera di Commercio ha svolto il ruolo di promotore e facilitatore dell’iniziativa presso tutte le aziende associate e
i diversi interlocutori presenti sul territorio. In alcuni casi ha svolto anche un’attività di coordinamento con altri soggetti
istituzionali.
Il progetto è stato sviluppato in partnership con Figli del Mondo, un’associazione che promuove il coinvolgimento del
mondo imprenditoriale e privato, per consentire interventi economici nell’ambito della difesa dei diritti dell'infanzia.
Figli del Mondo ha anche l’obiettivo di sensibilizzare la realtà economica e sociale del territorio, sollecitando i diversi
attori ad una riflessione sul nuovo sociale che l’impresa è chiamata a svolgere sia nella società civile sia nel mercato.
Risultati
Hanno aderito al progetto molte imprese presenti sul territorio riminese e tutte le scuole superiori di Rimini e provincia.
Gli imprenditori che hanno partecipato al corso sono stati circa 40 e al termine del ciclo di incontri è stato possibile
rilevare attraverso un questionario il grado di soddisfazione per l’iniziativa. Tutti i rappresentati delle imprese si sono
dimostrati interlocutori attenti e sensibili al tema della Responsabilità Sociale.
Il marchio vincitore del concorso riservato alle scuole è stato premiato ed inserito sui diplomi di partecipazione al corso
di Qualità Sociale consegnati ad oltre 30 imprese.
Al convegno finale hanno partecipato oltre 200 persone: imprenditori, istituzioni, media, associazioni non profit.
In generale il progetto ha ottenuto buona visibilità e copertura da parte dei media, soprattutto a livello locale ed è stato
accolto in maniera molto positiva da tutti gli stakeholder.
La Camera di Commercio ha visto confermato il proprio importante ruolo nella progettazione di iniziative innovative,
utili al mondo delle imprese.
La Camera di Commercio di Rimini ha deciso di aprire uno sportello CSR-SC Responsabilità Sociale d’Impresa e di
proseguire nei prossimi mesi con iniziative finalizzate anche a creare partnership tra mondo profit e non profit.
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Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e Geradadda
Istituto di credito cooperativo
Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese
Motivazioni
Il progetto nasce dall’attenzione che la Cassa rivolge alle evoluzioni che investono il suo territorio di competenza e
dall’individuazione, nell’avvio di un Corso di Laurea a Treviglio, di una valida risposta ai bisogni culturali e sociali,
oltre che economici, che la comunità sta vivendo.
Treviglio, città della Provincia di Bergamo con circa 26.000 abitanti, nei prossimi anni sarà infatti interessata da
importanti cambiamenti delle infrastrutture (quadruplicamento della linea ferroviaria Milano-Venezia di cui Treviglio è
un’importante snodo, realizzazione di un tratto dell’Autostrada Brescia-Bergamo-Milano) con conseguente sviluppo di
forti interessi economici. Il bacino di utenza della città verrà dunque notevolmente ampliato e conseguentemente essa
eserciterà un ruolo di riferimento per un’area di influenza sempre più estesa.
Attività
La Cassa Rurale-Bcc di Treviglio ha promosso e sostenuto l’avvio a Treviglio del primo Corso di Laurea presente nella
città: il Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese.
Dopo aver avviato nel 2003 i primi contatti con l’Università degli Studi di Bergamo, da cui il Corso in oggetto dipende,
e coinvolto e stimolato l’Amministrazione Comunale cittadina, il 27 settembre 2004 la Cassa ha visto, presso i locali da
essa appositamente approntati ed alla presenza dei 90 iscritti, l’inizio ufficiale delle lezioni.
Il forte interessamento della Cassa viene formalizzato il 13 dicembre 2003 con la firma, presso i locali della Cassa
Rurale-Bcc di Treviglio, della convenzione con la quale i tre soggetti promotori –Università degli Studi di Bergamo,
Cassa Rurale-Bcc di Treviglio, Comune di Treviglio– danno ufficialmente il via al progetto impegnandosi a contribuire
attivamente alla sua realizzazione.
Tale Convenzione prevede anche la costituzione di un apposito Comitato Tecnico composto da un rappresentante dalla
Cassa (C.Fassi), due docenti dell’Università (A.Variato e G.Maurini) ed un membro del Comune di Treviglio
(B.Mangano) con il compito di definire gli aspetti strutturali ed organizzativi necessari alla realizzazion del Corso di
Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese nonché di promuovere la realizzazione di altre iniziative di
formazione accademica. Il coordinamento di tale comitato è affidato al referente della Cassa Rurale, C.Fassi, che
provevde a convocare le riunioni (che si tengono sempre presso i locali della Cassa) stabilendo l’ordine del giorno e
sollecitando l’iniziativa.
L’Università a Treviglio completa un panorama di offerta formativa piuttosto ampia, costituita dalla presenza in Città di
9 Istituti Secondari Superiori, per un totale di circa 6.000 studenti. Il distretto di Treviglio insieme a quello del vicino
Comune di Romano di Lombardia costituiscono un piano completo di offerta formativa (POF), così come definito dalla
Provincia di Bergamo, di Istituti Tecnici, Liceali e Professionali.
Il Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese ha una durata triennale e fa capo all’Università degli
Studi di Bergamo dal quale dipende per ogni aspetto formativo, amministrativo e didattico; si tratta dello sdoppiamento
nella sede trevigliese di un Corso già attivo e consolidato presso la sede di Bergamo dove continuerà ad essere presente.
Negli anni successivi al primo verranno avviate a Treviglio anche le attività didattiche del secondo e terzo anno.
Al gennaio 2005, la collaborazione tra la Cassa, il Comune di Treviglio e l’Università di Bergamo continua e si
focalizza su due fronti: il consolidamento della presenza del Corso e la diffusione tramite iniziative di promozione sul
territorio; l’individuazione di nuovi spazi atti ad ospitare le attività didattiche del 2° anno.
La Cassa Rurale ha approntato e messo a disposizione gratuitamente i locali per lo svolgimento delle attività didattiche
del primo anno del Corso, ed in particolare: 1 aula da 72 posti arredata con poltroncine con ribaltina acquistate per
l’occasione e dotata di microfono, lavagna e videolavagna;
3 aule di informatica, separabili attraverso porte scorrevoli o utilizzabili come 1 unica aula, dotate ciascuna di 9
postazioni pc con collegamento multimediale, schermo al plasma, videoproiettore (tali attrezzature tecniche sono state
acquistate dalla Cassa appositamente per questo utilizzo e sulla base delle indicazioni fornite dall’Università);
l’Auditorium da 150 posti, adibito ad Aula Magna.
La spesa sostenuta dalla Cassa per i lavori di muratura, di adeguamento degli impianti e per l’acquisto degli arredi e
della strumentazione tecnica ammonta a circa 190.000 euro.
Risultati
A Corso avviato, l’Università di Bergamo si dichiara soddisfatta dell’esito che il progetto ha avuto; il numero degli
iscritti al primo anno, 90, risponde alle attese dell’Ateneo ed è destinato ad incrementarsi negli anni a venire sulla scia
dell’interesse e del consenso suscitato dall’iniziativa nella comunità locale.
Inoltre, il sodalizio tra i tre partner si è rivelato talmente efficace che già si parla concretamente dell’avvio a Treviglio
di un secondo Corso di Laura, sempre collegato all’Ateneo bergamasco, in Ingegneria per la Meccanizzazione Agricola.
Tale Corso, sul quale anche il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali On.Gianni Alemanno, in una recente visita
alla Città, ha espresso il proprio interesse impegnandosi in prima persona a promuoverne l’attivazione, si stima possa
essere avviato per l’anno accademico 2006-07.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
CiAl – Consorzio Imballaggi Alluminio
Consorzio senza fini di lucro, nato per la ricerca di soluzioni per ridurre e recuperare gli imballaggi.
Raccolta Solidale
Motivazioni
Il Consorzio rappresenta l’impegno assunto dai produttori di Alluminio e dai produttori e utilizzatori di imballaggi di
Alluminio, nella ricerca di soluzioni per ridurre e recuperare gli imballaggi, conciliando le esigenze del mercato con
quelle di tutela dell’ambiente. Accanto alle attività di raccolta, a CiAl è stato affidato anche l’importante compito
istituzionale di contribuire all’educazione ambientale e alla crescita sempre più diffusa della cultura del riciclo.
CiAl, attraverso Raccolta Solidale, intende sensibilizzare la popolazione sull’importanza della raccolta differenziata e
sulla tutela dell’ambiente quale bene prezioso della comunità. Al contempo, l’iniziativa intende contribuire attivamente
all’affermazione della solidarietà quale valore condiviso.
Raccolta Solidale è la prova dell’utilità e della possibilità concreta di far convergere su una comune attività gli interessi
di comparti che perseguono obiettivi e finalità diversi e differenziati, generando benefici per la collettività.
Attività
Raccolta Solidale è il progetto promosso da CiAl – Consorzio Imballaggi Alluminio – patrocinato dal Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, che coinvolge in modo continuativo le
Organizzazioni del Terzo Settore nella raccolta differenziata dell’alluminio.
L’iniziativa, presentata in un convegno tenutosi a Roma nel giugno 2003, è stata promossa e pubblicizzata attraverso
una campagna stampa su diversi quotidiani, periodici e inserti a diffusione nazionale.
Il progetto fa leva sul convergere di necessità diverse: da un lato aumentare la raccolta di alluminio, dall’altro creare
nuove opportunità di sviluppo e di autofinanziamento per le organizzazioni del Terzo Settore.
I benefici che CiAl si propone di generare con questo progetto sono dunque molteplici:
Benefici sociali – i fondi ottenuti attraverso la raccolta verranno reinvestiti per fini socialmente utili;
Benefici ambientali – grazie all’iniziativa si incrementeranno le attività rivolte alla tutela dell’ambiente e delle risorse
naturali;
Benefici economici – verranno prodotti vantaggi per l’industria dell’alluminio generando un risparmio di costi
energetici e una riduzione delle importazioni di rottami da riciclo;
Benefici occupazionali – lo sviluppo di attività di raccolta produrrà una crescita occupazionale.
Promuovere la diffusione della cultura del riciclo e l’aumento del quantitativo di alluminio raccolto sul territorio
nazionale: obiettivi, che rispondono alla missione del Consorzio.
Partecipando attivamente al progetto, Associazioni di Volontariato e Cooperative Sociali hanno la possibilità sia di
aumentare la propria capacità di autofinanziamento e visibilità nel territorio di appartenenza, sia di contribuire alla
diffusione della cultura ambientale.
Alle Organizzazioni del Terzo Settore che aderiscono a Raccolta Solidale CiAl riconosce un contributo maggiore
rispetto ai prezzi di mercato (0,57 euro ogni Kg di alluminio recuperato e conferito presso le piattaforme indicate dal
Consorzio), oltre a supporti tecnici e iniziative di comunicazione per lo sviluppo del progetto (pieghevoli, brochure,
raccoglitori etc.).
La concreta attuazione del progetto, nonché la gestione dei risultati derivanti dalla raccolta, sono monitorati da CiAl sin
dalle prime battute attraverso una scheda di adesione che deve essere compilata e sottoscritta dall’Associazione
interessata.
In essa devono essere indicate sia le modalità e i soggetti da coinvolgere sul territorio, sia gli obiettivi da perseguire
grazie ai fondi raccolti.
CiAl fornisce inoltre consulenze su come sviluppare al meglio un progetto di raccolta basato su una forte e ramificata
alleanza con il territorio. A tale scopo, il Consorzio offre supporti di comunicazione gratuiti alle Associazioni che ne
fanno richiesta per particolari eventi legati alla raccolta differenziata dell’alluminio. Un esempio è il sostegno per la
costruzione di monumenti con le lattine raccolte: in occasione dell’evento del Marano Ragazzi Spot Festival è stato
realizzato un pannello, raffigurante il logo di Marano, interamente realizzato con lattine.
Risultati
In questi ultimi due anni di attività il recupero complessivo dell’alluminio è cresciuto di oltre il 40%; la raccolta
dell’alluminio è stata infatti attivata in oltre 4.500 Comuni italiani. Questo significa che, grazie alla collaborazione con
una rete di oltre 400 operatori convenzionati, oggi CiAl coinvolge direttamente nella raccolta differenziata una
popolazione di oltre 41 milioni di persone distribuita su tutto il territorio nazionale.
Per quanto attiene il settore non profit, è stato siglato un protocollo d’intesa con alcune importanti organizzazioni del
Terzo Settore quali Summit della Solidarietà e CGM.
Sulla spinta di questo accordo e grazie a una costante opera di sollecitazione, oltre 100 Associazioni e Cooperative
Sociali hanno aderito all’iniziativa, grazie a cui è stato possibile recuperare ben 35.000 Kg di imballaggi di alluminio.
Tra queste citiamo: Avis e Aido, che collaborano da anni con il Consorzio a vari livelli, organizzando tra l’altro eventi
promozionali nei quali vengono esposte al pubblico sculture artistiche realizzate con le lattine di alluminio;
63
Legambiente, con cui è stato siglato un accordo nazionale; Mani Tese e UILDM presente con numerose sedi su tutto il
territorio nazionale.
Il progetto è stato adottato anche da imprese industriali e della grande distribuzione, da enti locali, da aziende del settore
della gestione dei rifiuti, da scuole e università. Sono state attivate collaborazioni con 25 fonderie di alluminio e
stipulate convenzioni con 34 impianti di termovalorizzazione.
A CiAl è stata conferita nel mese di ottobre 2004, tramite Certiquality, la Certificazione Ambientale sulla base della
norma ISO 14001: tappa di fondamentale importanza per una gestione aziendale finalizzata al miglioramento delle
prestazioni ambientali e alla prevenzione dell’inquinamento.
Risultati positivi sono stati conseguiti da CiAl non solo in termini di raccolta e avvio del recupero degli imballaggi di
alluminio, ma anche in termini di progettualità e di capacità da parte del Consorzio di anticipare e interpretare con
efficacia le nuove esigenze delle aziende consorziate, dei cittadini, degli operatori e di tutti i soggetti coinvolti nella
filiera dell’alluminio.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006
Fondazione di diritto privato senza fine di lucro, con il compito di organizzare i Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali.
Programma Ambiente
Motivazioni
TOROC (acronimo di Torino Organising Committee for the XX Olympic Winter Games, in italiano Comitato per
l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali) è una fondazione di diritto privato senza fini di lucro che si finanzia
con investimenti privati di aziende sponsor e con i diritti televisivi, amministrata da membri espressi dalle parti che
svolgono un ruolo significativo nell’organizzazione dei Giochi: Comune di Torino, Provincia di Torino, Regione
Piemonte, Comunità Montane, CONI e Federazioni Sportive. Comune di Torino e CONI hanno firmato l’Host City
Contract.
Fin dagli inizi della propria attività, TOROC ha fatto propri i tre valori posti dal CIO a fondamento dell’Olimpismo:
Sport, Cultura e Ambiente.
L’impegno relativo al terzo di questi pilastri olimpici, l’Ambiente, si è concretizzato in un insieme di attività legalmente
vincolanti (tra le quali, in primo luogo, la Valutazione Ambientale Strategica- VAS, cui il Programma Olimpico è
sottoposto), e di progetti intrapresi in modo volontario.
Attività
L’impegno volontario di TOROC è stato formalizzato dapprima in fase di candidatura ai Giochi, attraverso il Piano di
azione ambientale (documento che descriveva i progetti ambientali che il Comitato avrebbe sviluppato in casi di
assegnazione dell’Evento Olimpico) e poi, nel maggio 2002, nella Carta degli Intenti. Quest’ultimo documento
stabilisce i criteri etici e ambientali ai quali le politiche e attività TOROC fanno riferimento. E’ il frutto di un tavolo di
lavoro (il Comitato dei Valori) attorno al quale TOROC ha chiamato a sedere rappresentanti del mondo delle
Organizzazioni internazionali, delle Organizzazioni non governative, datoriali e sindacali.
La Carta degli Intenti, dunque, non solo è essa stessa il frutto di un momento strutturato di partnership, ma è, con la
Politica Ambientale ratificata dal Presidente del TOROC nel Maggio 2003, il fondamento sul quale è costruito l’intero
Programma Ambiente TOROC.
Lo strumento gestionale attraverso cui si realizza l’approccio sistemico è il Sistema di Gestione Ambientale (SGA).
Grazie ad esso TOROC è in grado di conoscere, prevenire, controllare e gestire gli impatti ambientali derivanti dalle
proprie attività, e di dialogare in modo strutturato con i propri interlocutori esterni. Nel corso del 2004 TOROC ha
ottenuto la certificazione del proprio SGA ai sensi della norma internazionale ISO 14001:1996 e la registrazione ai
sensi del regolamento della Comunità Europea CE 761/2001 (Environmental Management and Audit Scheme - EMAS).
Questo secondo standard premia in particolare, con la Dichiarazione Ambientale, l’impegno profuso
dall’organizzazione per la comunicazione (interna ed esterna).
TOROC si è dotato (prevedendone formalmente la presenza nel proprio Statuto) di un’apposita Assemblea Consultiva
Ambientale costituita da rappresentanze degli Enti locali e di quelle Associazioni Ambientaliste, riconosciute dal
Ministero dell’Ambiente, più rappresentative a livello nazionale.
Relativamente agli Stakeholder interni, nell’ambito del SGA sono previste, per i dipendenti TOROC, attività di
coinvolgimento e formazione ambientale, che riguardano sia la vita d’ufficio in senso stretto, sia la buone pratiche nella
vita quotidiana.
E’ stato sviluppato un opuscolo L’Ambiente tienilo a mente, che sensibilizza e chiede l’adesione a buone pratiche sulla
riduzione delle emissioni di CO2 che derivano dalle azioni quotidiane (tragitto casa-lavoro, risparmio energetico, di
risorse idriche, ecc.)
TOROC ha stabilito obiettivi ambientali che coinvolgono le attività e le relazioni con i partner commerciali dell’evento
Olimpico, ovvero le Aziende Sponsor e i Fornitori di beni e servizi e si impegna attivamente per la diffusione di tali
strumenti presso istituzioni e altri soggetti attivi sul territorio.
Con il duplice intento di promuovere nei confronti degli sponsor i principi di sostenibilità del Movimento Olimpico e di
valorizzare le azioni dei partner già attivi sul tema, il Comitato ha sviluppato il progetto Sponsor e Sostenibilità e ideato
il logo Ambiente 2006. Il logo Ambiente 2006 può essere richiesto ed ottenuto, previa verifica, da tutti gli sponsor e
licenziatari dei Giochi Olimpici, su base volontaria e indipendentemente dalla tipologia di sponsorship fino al termine
dell’evento. TOROC collabora attivamente a programmi internazionali sviluppati congiuntamente alla DG Ambiente
della Commissione Europea e all’UNEP (United Nations Environment Programme).
Per quanto riguarda la Commissione Europea, oltre alle Linee guida per l’applicazione di EMAS agli eventi sportivi e al
progetto di diffusione del marchio Ecolabel del servizio turistico alberghiero, TOROC prende principalmente parte a
iniziative di comunicazione, sensibilizzazione e promozione dei SGA.
TOROC ha preso parte al progetto di realizzazione del museo A come Ambiente dedicato alle tematiche ambientali,
contribuendo all’allestimento di una sezione specifica relativa al rapporto tra Olimpiadi e Ambiente. Questo progetto è
frutto della collaborazione di TOROC con i soggetti promotori, tra i quali spiccano Comune e Provincia di Torino,
Regione Piemonte, AMIAT, COREPLA, SMAT, CIAL, COMIECO, GTT, COOP.
TOROC ha sviluppato un progetto educativo che coinvolge le scuole di 56 Direzioni Didattiche dei comuni olimpici. Il
progetto comprende sezioni formative tra le quali una dedicata all’ambiente e prevede il progressivo coinvolgimento del
corpo docente e, successivamente, degli studenti.
65
Per descrivere le politiche e i progetti intrapresi in campo ambientale e sociale TOROC ha sviluppato il progetto
Rapporto di Sostenibilità: un’attività di rendicontazione annuale, destinata ai soggetti coinvolti a diverso titolo
nell’evento olimpico, delle iniziative che concretizzano gli impegni assunti con l’adozione della Carta degli Intenti.
Risultati
Il Programma Ambiente sviluppato da TOROC ha permesso di ottenere, già nel 2004, i primi risultati in termini di
performance dell’organizzazione, di sensibilizzazione del personale, di coinvolgimento dei soggetti attivi sul territorio
Olimpico.
Il Programma Ambiente, infatti, è fondato sull’impiego dei più innovativi strumenti di gestione, che si inseriscono a
pieno nell’emergente orientamento di politica ambientale di stampo europeo. Alcuni di questi, come la VAS, sono
applicati per la prima volta, per obbligo di legge, in Italia o, come il SGA, sono applicati per la prima volta ad una
Olimpiade. L’utilizzo di questi strumenti ha permesso di tenere costantemente sotto controllo l’impatto ambientale
esterno di TOROC sul territorio e, in molti casi, di migliorare le performance ambientali interne. I questo modo,
TOROC ha limitato e, ove possibile, eliminato, il costo sociale delle proprie attività che altrimenti rimarrebbe a carico
della comunità.
Il Programma Ambiente ha permesso di creare reti di soggetti pubblici e privati, appartenenti principalmente al livello
locale, ma anche nazionale e internazionale, che convergono sul sostegno di specifici progetti di gestione ambientale,
condividendone l’approccio, gli obiettivi e gli strumenti.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Computer Associates
Azienda produttrice di software per la gestione delle infrastrutture informatiche e delle informazioni aziendali.
Give back to the community
Motivazioni
La filosofia di Computer Associates è quella di restituire in qualche modo alla comunità locale ciò che la stessa ha
messo a disposizione dell’azienda. La comunità locale è sempre stata molto importante poiché da essa provengono le
persone che hanno creato i successi di Computer Associates. Perciò ovunque nel mondo Computer Associates è molto
attenta a ridare al territorio che la ospita ciò che ha ricevuto.
Attività
Il progetto sviluppato da Computer Associates, Give back to the Community, ha come obiettivo quello di creare sinergie
tra l’attività d’impresa, i propri dipendenti e la comunità locale in cui Computer Associates è inserita.
Per quanto riguarda la strategia di relazione con il mondo delle organizzazioni del Terzo settore, Computer Associates
ha impostato le proprie attività nel senso di non disperdere le proprie energie su tante cause benefiche, seppur di grande
valore, ma di concentrare i propri sforzi in ciò in cui crede prioritario e a cui può contribuire con maggiore efficacia
ovvero il trasferimento di conoscenze e soluzioni tecnologiche innovative ai bambini, per offrire loro nuove opportunità
per un futuro migliore, più in generale poi l’attenzione è riposta sui minori laddove questi siano in condizioni di disagio.
Computer Associates ha definito a livello internazionale programmi e metodologie con l’obiettivo di rendere il più
possibile omogeneo l’intervento negli oltre 100 paesi in cui è presente.
Per alcuni dei programmi di partnership è prevista una procedura semplice ed efficiente attraverso il sito intranet di
Computer Associates. In questo sito vengono inserite tutte le informazioni relative alle opportunità di effettuare
volontariato e quelle necessarie per il funzionamento di tutti i programmi gestiti direttamente dall’azienda.
CA realizza dal 2003 un report sulle attività sociali che permette una visione globale su tutte le attività svolte da CA nei
confronti di tutti gli stakeholders. Questo documento vuol essere uno strumento per migliorare la discussione e la
comunicazione tra l’impresa e tutti i suoi portatori d’interesse. Il primo report è relativo al 2003. E’ in fase di stampa il
report del 2004.
Le risorse impiegate da Computer Associates nelle partnerships coinvolgono tre sfere:
Aziendale: le funzioni particolarmente impegnate nella costruzione di rapporti di partnership con organizzazioni non
profit sono le risorse umane e le pubbliche relazioni. Insieme investono tempo e risorse per cercare di offrire ai propri
dipendenti e alle organizzazioni non profit le migliori opportunità di collaborazione;
Personale: CA permette ai propri dipendenti di effettuare attività volontaria durante le ore lavorative. Offre, inoltre, un
sostegno monetario alle persone che svolgono volontariato nel proprio tempo libero;
Monetaria: attraverso la donazione di denaro o beni di CA alle organizzazioni non profit.
Tra i vari progetti attuati si ricordi, ad esempio, che nel 2004 Computer Associates ha stipulato un’importante
partnership con Junior Achievement Italia, che ha avuto come risultato un ciclo di lezioni intitolato Io e l’economia,
tenutosi a Milano e a Roma. I docenti, tutti dipendenti-volontari di Computer Associates, hanno discusso con gli
studenti di tematiche relative all’entrata nel mondo del lavoro, alla compilazione del curriculum vitae, al colloquio di
selezione e alla gestione del budget personale e familiare. Inoltre hanno trattato argomenti più complessi come quello
degli investimenti e dei mercati azionari. Questo programma ha coinvolto circa 300 studenti appartenenti a 12 classi. Vi
hanno partecipato 12 dipendenti di Computer Associates per un totale di 240 ore dedicate all’insegnamento durante
l’orario d’ufficio e regolarmente retribuite.
Il controvalore economico di quest’attività di volontariato è stato stimato in 9.567 euro. Computer Associates ha inoltre
effettuato un’elargizione liberale a favore di Junior Achievement Italia per un importo pari a 10.000 euro.
Computer Associates ha deciso di introdurre la cultura della donazione di sangue tra le sue priorità in tema di
responsabilità sociale e, con l’aiuto di AVIS Comunale di Milano ha organizzato, nel 2004, due raccolte di sangue
all’interno dell’azienda. Inoltre Computer Associates è particolarmente attenta al coinvolgimento dei propri dipendenti
nelle attività che svolge nella comunità locale, anche incentivando la disponibilità di ore di volontariato durante l’orario
di lavoro e regolarmente retribuite.
CA Cares Grant è un programma di incentivazione alle persone che autonomamente scelgono di svolgere attività di
volontariato per un’organizzazione non profit al di fuori dell’orario di lavoro
Quando un dipendente certifica all’azienda di aver effettuato almeno 50 ore di volontariato nel corso di un anno, allora
Computer Associates dona all’organizzazione a cui è legato il proprio dipendente 500 euro. Matching Charitable Gift
Program quando un dipendente effettua una donazione a una organizzazione non profit e lo comunica all’azienda,
Computer Associates dona alla stessa causa sociale una cifra pari al doppio della donazione fatta.
In occasione della perdita di familiari dei propri dipendenti, CA effettua una donazione a favore di un’organizzazione
non profit per un importo di 250 euro. La scelta della causa sociale viene effettuata direttamente dal dipendente che ha
perso la persona cara. Nell’anno 2004 sono stati versati 2.250 euro a 7 diverse organizzazioni non profit. Computer
Associates permette ai propri dipendenti di effettuare attività volontaria durante le ore lavorative. Offre, inoltre, un
sostegno monetario alle persone che svolgono volontariato nel proprio tempo libero.
67
Risultati
Nel complesso, Computer Associates ha sostenuto nel 2004 le organizzazioni del non profit per un importo pari a
177.237 euro. Se si considerano congiuntamente le elargizioni effettuate dai dipendenti e quelle di Computer Associates
Italia, il totale delle donazioni relativo all’anno fiscale 2004 raggiunge il valore di 202.464 euro. Tra i programmi
utilizzati, quello che ha mostrato il maggior gradimento da parte dei dipendenti e il maggior impegno economico da
parte di Computer Associates è stato il Matching Charitable Gift Program che da solo ha assorbito il 27% delle
disponibilità.
Si è analizzato che l’impegno sociale di Computer Associates e le opportunità offerte ai dipendenti hanno portato a un
miglioramento della motivazione nel personale, una maggior fedeltà all’azienda e un forte senso di appartenenza.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Conser
Consorzio Servizi del 1° Macrolotto Industriale di Prato sccrl
PA&PI: Pubblica Amministrazione & Piccole Imprese
Motivazioni
Conser non ha scopo di lucro, bensì di realizzare interventi e servizi centralizzati a favore delle oltre 300 mPI operanti
nella zona, al fine di assicurare loro economie di scala ed al tempo stesso miglioramenti dei loro impatti anche ai micro
imprenditori. CONSER ha maturato una pluriennale esperienza di continui contatti con le PA locali per concertare
infrastrutture e servizi in grado di assicurare, da un lato, elevati standard di qualità della vita lavoratori/trici ed
economie di scala ai mPE; dall’altro, un processo volontario di miglioramento continuo dell’impatto ambientale e
sociale sulla comunità circostante.
A livello locale sono state le esigenze reali degli stakeholder a suggerire le varie azioni: per il riciclo delle acque è stato
il Comune a sollecitare i privati a lasciare le acque di falda prioritariamente per usi potabili; l’ufficio del MMA, l’asilo
nido ed i servizi centralizzati sono stati suggeriti da indagini sul campo realizzate da CONSER presso le mPI ed i loro
dipendenti.
A livello centrale le azioni sono nate da una interessante comunione di intenti: CONSER cercava sostegno e indicazioni
per attuare i suoi piani di miglioramento ambientale ed il Ministero dell’Ambiente, il Comitato EMAS Italia e l’APAT
cercavano, da un lato, un’area industriale per sperimentare la concreta fattibilità della registrazione EMAS territoriale e,
dall’altro, una serie di mPI su cui sperimentare procedure semplificate di registrazione. CONSER ha identificato le
esigenze degli stakeholder che hanno elaborato specifiche convenzioni o protocolli d’intesa per definire ruoli, obiettivi
e benefits per i partner. In questo modo CONSER ha potuto promuovere opere e servizi in grado di creare economie di
scala a favore dei soci e nel contempo migliorare l’impatto ambientale e sociale delle loro aziende.
Attività
Le micro e piccole imprese (mPI) per struttura, organizzazione, forza finanziaria e –talvolta- cultura dei micro e piccoli
imprenditori (mPE) sono spesso impossibilitate a dare vita ad iniziative singole di miglioramento della qualità della vita
nelle comunità in cui operano e di partnership con organizzazioni della società civile e/o pubbliche amministrazioni
(PA) in grado di favorire la coesione sociale. CONSER - Consorzio Servizi del 1° Macrolotto Industriale di Prato sccrl,
senza fine di lucro, rappresentando le oltre 300 mPI operanti in questa area, ha da tempo deciso di colmare le citate
lacune delle aziende socie, con iniziative centralizzate per contribuire al miglioramento volontario e continuativo del
loro impatto ambientale e sociale e della qualità della vita del loro contesto sociale. Aver saputo coinvolgere numerose
mPI sfruttando la loro concentrazione in un’area produttiva omogenea è l’aspetto innovativo del programma, ma è
anche un aspetto di originalità in quanto non sono state rintracciate iniziative simili.
Concretizzate le varie partnership, CONSER ha impegnato praticamente a tempo pieno la società di servizi di cui si
avvale per realizzare i suoi programmi ambientali e sociali, che rappresentano ormai i suoi obiettivi principali. Per tutti
gli aspetti meramente tecnici CONSER si è avvalso di specifiche professionalità per la progettazione del nido, per la
realizzazione di corsi di formazione, delle procedure semplificate per la registrazione EMAS delle mPI, dell’analisi
ambientale iniziale dell’intero 1° Macrolotto (12 ingegneri ambientali sul campo per un intero anno), per la
distribuzione, raccolta ed elaborazione dei questionari rivolti alle aziende e loro dipendenti etc. Praticamente oltre la
metà del budget annuale di CONSER è dedicato alla copertura di spese per la gestione delle iniziative sopra indicate e
la promozione di altre aventi obiettivi analoghi.
Essendo i partner quasi esclusivamente PA, CONSER ha stipulato apposite Convenzioni per assicurare una gestione
efficace dei programmi e adeguate forme di monitoraggio.
Per l’impianto centralizzato di riciclo delle acque (dato in gestione da CONSER ad IDRA sccrl, i cui soci sono soltanto
le aziende idroesigenti operanti nel 1° Macrolotto in quanto le più interessate al rapporto qualità/prezzo delle sue
acque), gli stakeholder ogni anno mediante apposite Convenzioni fissano gli obiettivi e il monitoraggio avviene tramite
i volumi di acqua fatturati alle singole aziende. Il monitoraggio del MMA avviene tramite i giornali di bordo che
consentono di calcolare i Km risparmiati e le relative riduzioni delle emissioni.
Per l’asilo un primo monitoraggio consisterà nel collaudo della struttura e successivamente nei risparmi energetici sia in
termini economici (riduzione delle rette per i fruitori) che in termini ambientali. Per le attività connesse alle
registrazioni EMAS le valutazioni sono fatte sulla base sia della partecipazione dei mPE e loro dipendenti ai corsi di
formazione ambientale, sia delle loro adesioni ad EMAS ed alle iniziative del MMA.
Dialogo e comunicazione sono di ottimo livello tra CONSER e PA; qualche difficoltà tecnica esiste con i propri soci ed
i loro dipendenti a causa del loro elevato numero. Per questo CONSER ha partecipato alla realizzazione del portale
www.m1t1.it, col quale si propone di raggiungere più facilmente i possibili fruitori dei propri servizi.
Risultati
Gli obiettivi fissati dalla partnership sono stati finora conseguiti con grande soddisfazione anche dei mPE e loro
dipendenti. Il riciclo delle acque (mc/anno 5.000.000) ha superato gli obiettivi fissati dal Comune (mc/anno 3.500.000)
ed il loro costo è addirittura inferiore a quello dell’acqua di falda grazie ad una norma (art. 26. 1° D.Lgsl.195/99)
suggerita al Ministero dell’Ambiente dallo stesso CONSER. Il MMA in meno di 2 mesi ha saturato la disponibilità
delle auto elettriche da destinare al car pooling; ora sono in fase di quantificazione i risparmi ambientali e quelli
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economici per gli equipaggi. Per il nido interaziendale è stata presentata nei tempi previsti la domanda di concessione
edilizia. Le linee guida per la registrazione EMAS semplificata per le mPI sono state pubblicate sul sito
www.naiadiemasclub.it. I corsi di formazione ambientale hanno già portato alla registrazione di 4 mPI. Per ridurre
l’inquinamento da traffico merci è in fase di definizione tra CONSER ed alcuni spedizionieri un servizio centralizzato
di raccolta e distribuzione merci con i 2 furgoni elettrici avuti in comodato dal Comune. Infine è stata accertata la
replicabilità in altri contesti delle esperienze di CONSER con il progetto LIFE Sustainable Industrial Area Model:
SIAM.
Le ricadute del programma di partnership nella comunità sono state molteplici in quanto hanno cambiato, con l’acqua di
riciclo, l’organizzazione del lavoro di molte aziende, aperto nuovi mercati (vivai), modificato in alcuni casi gli orari di
lavoro (car pooling), fatto apprezzare l’uso collettivo dell’auto nel percorso casa/lavoro, diffuso la cultura ambientale
anche tra i mPE (azioni EMAS), favorito la conciliazione dei tempi (servizi centralizzati) e contribuito a colmare una
lacuna sociale (asilo interaziendale). Ma soprattutto hanno fatto emergere una sensibilità dei mPE ai problemi sociali ed
ambientali finora non esplicitata a causa delle modeste dimensioni delle loro aziende ed hanno aperto nuovi contatti
anche a livello europeo con progetti EQUAL su pari opportunità e nuova imprenditoria femminile ed in modo
particolare col progetto LIFE SIAM ispirato proprio al 1° Macrolotto.
70
Il libro d’oro della responsabilità sociale
CONSIP
Consip gestisce servizi e progetti a valore aggiunto – consulenziali, tecnologici, di project management – per il Ministero dell’Economia e delle
Finanze e per altre strutture della Pubblica Amministrazione
Premio Ministero dell’Economia e delle Finanze – Consip
per Master in e-Procurement
Motivazioni
La crescente rilevanza delle iniziative di e-procurement nel contesto economico sociale del Paese quale strumento
capace di abilitare nuove forme organizzative ha, negli ultimi anni, generato l’opportunità di razionalizzare o
ridisegnare in modo sostanziale una gamma sempre più estesa di processi di generazione di valore nell’ambito degli
acquisti.
Inoltre la necessità economica espressa nel settore pubblico di rispettare vincoli finanziari sempre più stringenti
congiunta a quella politica di aumentare i livelli di servizio al cittadino ha portato la Consip, di intesa con il Ministero
della Economia e delle Finanze (MEF), ad istituire il Premio MEF-Consip al fine di stimolare le Università italiane a
cogliere quei cambiamenti culturali e professionali in atto nel procurement mediante l’organizzazione di Master
specifici sulle tematiche degli approvvigionamenti.
Attività
Il Premio MEF/Consip Master in e-Procurement mira a promuovere la nascita di Master universitari che siano in grado
di favorire la formazione di esperti nel settore dell’e-procurement con particolare riferimento alle nuove modalità di
acquisto delle PP.AA. e delle imprese private, incentivare l’utilizzo di tecniche didattiche innovative come la
formazione on line, agevolare la partecipazione a tali attività formative di studenti lavoratori presso Pubbliche
Amministrazioni o Imprese private.
Nell’assegnazione del Premio MEF-Consip Master in e-Procurement è stato dato maggior peso alle Università che
potessero agevolare la partecipazione di studenti lavoratori, ciò allo scopo di favorire l’interrelazione tra formazione
universitaria e mondo del lavoro.
La Consip e il Ministero della Economia e delle Finanze, tramite una procedura di selezione ad hoc, hanno assegnato la
1° edizione del Premio MEF/Consip all’Università di Trento - Trento School of Management per il Nord-Italia,
all’Università di Roma Tor Vergata per il Centro-Italia e all’Università di Napoli Federico II per il Sud-Italia, quali
Atenei vincitori del bando di gara competitivo per l’istituzione di un Master universitario in e-Procurement.
Il Premio MEF/Consip ha offerto alle Università vincitrici:
1) agevolazioni e benefici per gli studenti più meritevoli dei Master, in particolare:
9 stage (3 per ciascuna Università o RTU-Raggruppamento Temporaneo di Università vincitrice del Premio) della
durata di 3 mesi presso la Consip; 9 borse di studio (3 per ciascuna Università vincitrice del Premio) ai vincitori dello
stage per la copertura di eventuali costi vitto/alloggio.
2) supporto alle attività didattiche del Master, attraverso seminari tenuti da esperti del Ministero della Economia e delle
Finanze e della Consip con specifica esperienza nella tematica degli approvvigionamenti pubblici e nel settore dell’eprocurement;
3) fornitura di un modulo di formazione on-line di 20 ore (equivalenti a circa 60 ore di didattica in aula) sul ruolo di
Consip nel Programma di Razionalizzazione della Spesa Pubblica e sulle piattaforme di e-Procurement utilizzate.
Risultati
Questa iniziativa ha rappresentato un passaggio naturale della missione Consip nel suo impegno esclusivo a fianco della
Pubblica Amministrazione.
Supportare il mondo universitario nel processo di formazione di professionisti dell’e-procurement significa garantire, in
prospettiva futura, risorse umane in grado di offrire consulenza e gestire processi di fondamentale importanza nel
quadro della spesa pubblica.
71
Consorzio Pan
Organizzazione che opera a sostegno dell’infanzia e della famiglia, integrando gli apporti dell’impresa sociale con quelli tipici della Banca.
Progetto asili nido e servizi per l’infanzia
Motivazioni
In Italia un milione di bambini tra 0 e 2 anni ha a disposizione poco più di 118mila posti in asili nido pubblici e privati.
Da questa premessa statistica è partita nel corso del 2003 l’iniziativa di collaborazione che vede protagoniste Banca
Intesa come main supporter, CGM (Consorzio della cooperazione sociale Gino Mattarelli), FIS (Federazione delle
Imprese sociali di Compagnia delle Opere) e il Consorzio Drom (consorzio nazionale di cooperative sociali di
Legacoop) per dar vita al Progetto Pan: la prima rete nazionale di servizi di accoglienza, tutela, educazione per bambini
da 0 a 3 anni, identificata da un marchio di garanzia per le famiglie e i nuovi imprenditori, che sarà costituita da diversi
asili nido con una ricettività complessiva di alcune migliaia di bambini. La finalità è quindi quella da un lato di
sviluppare servizi, dall’altra di offrire contesti buoni dove i bambini crescono, sostenendo le famiglie e in particolare le
donne nella gestione della propria funzione educativa. Il progetto nasce perciò con il presupposto di valorizzare
competenze e conoscenze presenti e sedimentate all’interno delle organizzazioni dei soci del consorzio, attraverso
adeguati processi di scambio e integrazione.
Attività
Il progetto mira ad integrare apporti di soggetti diversi per mission, competenze e caratteristiche organizzative,
facendoli convergere verso un obiettivo comune di promozione della comunità. Banca Intesa mette a disposizione del
progetto le risorse per lo start up, prodotti di finanza agevolata indirizzati sia alle strutture (gli asili nido) sia alle
famiglie e mirati a sostenere le singole azioni del progetto, nonchè l’impegno ad un’ampia promozione e diffusione
dell’iniziativa e del marchio. Le reti di impresa sociale (Cgm, Fis e Drom-Lega Coop) mettono a disposizione
esperienza e competenze consolidate nella progettazione e nella gestione di servizi per l’infanzia gestiti in forma di
impresa sociale, strumenti e metodi per la ricerca, la valutazione e l’innovazione nel settore dei servizi per l’infanzia e
la famiglia sviluppati nell’ambito della propria esperienza
Le problematiche individuate nella comunità sono la carenza di servizi per l’infanzia. L’obbiettivo è lo sviluppo di 3000
posti nido in tre anni in Italia. Le azioni si tradurranno nel sostegno allo start up di nuovi servizi attraverso: consulenza,
formazione e finanza agevolata. Considerata la scarsa accessibilità dei servizi esistenti per costi elevati di acquisto dei
servizi è necessario rendere sostenibile il pagamento della retta mensile per servizi all’infanzia da parte delle famiglie.
L’azione si traduce nel sostegno alle famiglie attraverso il prestito al consumo agevolato. Per rendere sostenibile il
pagamento della retta mensile per servizi all’infanzia da parte delle famiglie è stato messo a punto un prodotto base di
finanza per la famiglia e l’attivazione e promozione del prodotto. Nel primo anno si prevede la progettazione del
prodotto di finanza agevolata e sua implementazione, nel secondo la verifica e miglioramento del prodotto offerto sulla
base degli esiti della sperimentazione progettazione di ulteriori servizi finanziari di sostegno, nel terzo l’ampliamento e
diversificazione della gamma dei servizi alla famiglia e loro implementazione e verifica.
L’individuazione e la condivisione degli obiettivi è stata realizzata dai partners nella fase di costituzione del Consorzio,
nella definizione degli obiettivi del Consorzio, della sua organizzazione e dei rispettivi impegni ed apporti.
Il fatto che il progetto si sia dotato di uno strumento gestionale non transitorio, bensì in forma di Consorzio, con un
piano di impresa pluriennale rende evidente l’intenzione dei soci verso un investimento duraturo nei confronti della
comunità.
Il consorzio prevede nel primo anno lo sviluppo di 500 posti nido, nel secondo lo sviluppo di 1000 posti nido e nel
terzo lo sviluppo di 1500 posti nido.
Un consiglio direttivo composto da 2 rappresentanti di Banca Intesa, 2 rappresentanti Cgm e 2 rappresentanti Fise 2
rappresentanti Drom –Lega Coop amministra la società, delibera la concessione del marchio e le agevolazioni ad esso
connesse e coordina e orienta le attività del Comitato di accompagnamento e verifica e del Comitato scientifico.
Il comitato di accompagnamento e di verifica si occupa della predisposizione dei prodotti finanziari e dei servizi di
supporto allo sviluppo, predisposizione e coordinamento delle attività di valutazione delle strutture, valutazione delle
pratiche di affiliazione e della pianificazione esecutiva delle azioni di sviluppo e gestione del consorzio in continuità
con gli orientamenti strategici del CDA. Il Comitato scientifico, composto da 4 esperti nel settore della pedagogia e
dell’educazione si occupa dell’organizzazione scientifica del sistema qualità del marchio Pan e della formazione dello
staff dei valutatori.
Banca Intesa Direzione Commerciale e Direzione Crediti coordina l’assistenza alla verifica della sostenibilità
economico- finanziaria e gestione delle linee di finanziamento previste e la consulenza operativa allo start up.
Risultati
Sono stati pienamente raggiunti gli obiettivi definiti nel piano di azione del primo anno, con una forte attivazione dei
soci verso il raggiungimento degli obiettivi.
Per quanto riguarda i risultati relativi la personale, si è rilevata un’integrazione e ampliamento delle competenze:
attraverso il rapporto con realtà organizzative e culturali diverse operanti in settori analoghi e tra realtà appartenenti a
mondi diversi (banca e terzo settore), gli operatori coinvolti nel progetto hanno confrontato e approfondimento modelli
culturali, operativi e organizzativi diversi, individuando prassi comuni di valutazione della qualità dei servizi e facendo
72
Il libro d’oro della responsabilità sociale
esperienza diretta attraverso le viste ispettive di approcci diversi e integrativi al proprio consolidato. A questo bisogna
aggiungere un ampliamento delle connessioni e dei contatti con il mondo della ricerca scientifica.
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Enel
Azienda produttrice e distributrice di elettricità e gas
A casa è meglio
Motivazioni
Enel e altre sette società che vi fanno capo - Enel Produzione S.p.A., Enel Distribuzione S.p.A., Wind
Telecomunicazioni S.p.A., Enel.SI S.r.l., Enel Sole S.r.l., Enel Energia S.p.A., Enel Gas S.p.A.- hanno costituito
l’Associazione Enel Cuore Onlus.
Enel Cuore Onlus è coerente con i princìpi che ispirano il Codice Etico Enel ed è una delle azioni concrete attuate
dall’azienda nel perseguimento della propria responsabilità sociale. Enel Cuore Onlus è un’associazione di erogazione,
con l’obiettivo di distribuire fondi per la realizzazione di iniziative benefiche, conseguendo il massimo beneficio per la
collettività.
Alla Onlus è affidata la gestione delle liberalità dell’azienda e rappresenta l’unico canale di intervento filantropico a
sostegno delle persone in situazioni svantaggiate.
Inoltre, obiettivo di Enel s.p.a. e delle altre società associate è quello di assicurare con il proprio intervento un reciproco
vantaggio alle parti coinvolte, nel rispetto del ruolo e dell’etica di ciascuno.
Attività
Il progetto A casa è meglio prevede la realizzazione di un servizio di assistenza domiciliare per le situazioni di anziani a
rischio di isolamento sociale in uno specifico territorio.
Il progetto si articola in una pluralità di dimensioni:
• elaborazione, studio e aggiornamento di tutti i dati relativi alla qualità della vita degli anziani;
• campagne di sensibilizzazione della popolazione su queste tematiche;
• promozione di forme di integrazione sociale e multietnica;
• attivazione di una centrale di assistenza domiciliare;
• rilevazione costante delle risorse pubbliche e private a favore degli anziani;
• presa in carico degli anziani richiedenti un servizio di assistenza domiciliare.
Nel 2004 l’Associazione ha deciso di sostenere la Comunità di Sant’Egidio per lo sviluppo del progetto denominato A
casa è meglio.
Il progetto si pone come obiettivo l’incremento, nel periodo di un anno, delle attività di assistenza domiciliare agli
anziani in condizioni di solitudine o di disagio fisico ed economico, limitando così il numero di soggetti che dovranno
necessariamente far ricorso al ricovero in strutture di accoglienza alle quali, molto spesso, difficilmente si adattano.
Detti soggetti potranno invece rimanere nel proprio ambiente domestico, dove riceveranno le attenzioni di cui
necessitano.
Prioritaria è la cura della persona, il controllo dello stato di salute. L’attenzione alla salute è tesa a prevenire l’invalidità
e la non autosufficienza, ad evitare l’aggravarsi della malattia, e a promuovere il benessere fisico, psichico e sociale
degli anziani.
A tal fine, nel comune di Fiumicino e nelle città di Novara e Messina, sono stati realizzati tre nuovi centri operativi di
monitoraggio delle situazioni di anziani a rischio di isolamento sociale, per la gestione globale dell’iniziativa. I centri
operativi, oltre a costituire una vera e propria centrale di assistenza domiciliare, svolgono campagne di sensibilizzazione
per diffondere, a livello locale, una cultura di buon vicinato con il fine di diffondere il senso di una responsabilità
collettiva nei confronti dei soggetti più deboli della società.
La distribuzione delle risorse, che derivano dalle quote associative e da un finanziamento erogato da Enel sulla base del
suo utile ante imposte, è affidata a un attento e trasparente processo di selezione delle iniziative presentate che si
concretizza in analisi preventiva dei bisogni della società civile e nel porre la massima attenzione alle persone e ai
contesti sociali e ambientali.
Enel e le società coinvolte in Enel Cuore Onlus, si propongono di impegnarsi a sviluppare attraverso un ideale di
cooperazione, uno stretto rapporto con gli stakeholder, le organizzazioni e le istituzioni, le associazioni, le comunità
locali, le generazioni future.
All’iniziativa partecipano i volontari dell’ANSE - Associazione Nazionale Seniores Enel - che agiscono secondo le
indicazioni programmatiche fornite loro dalla Comunità di Sant’Egidio. L’ANSE è un’associazione senza fini di lucro a
carattere nazionale costituita tra i lavoratori anziani del Gruppo Enel, operante con il patrocinio dell'Enel S.p.A. ed
aperta ai lavoratori in servizio ed in quiescenza (operai, impiegati, quadri e dirigenti), nonché ai familiari superstiti.
A fronte dell’erogazione del contributo, la Comunità di Sant’Egidio fornirà alla Enel Cuore Onlus rendiconti e relazioni
informative aventi cadenza trimestrale, contenenti l’indicazione puntuale delle attività svolte e delle spese sostenute,
corredate dai documenti attestanti la causale ed il destinatario di ogni esborso.
In ogni caso Enel Cuore Onlus potrà effettuare verifiche a campione circa l’esecuzione del progetto finanziato e/o la
pertinenza e congruità dei pagamenti effettuati nell’ambito dello stesso, attraverso l’accesso alla documentazione
contabile ed ai libri sociali della Comunità di Sant’Egidio che si impegna a prestare ogni opportuna collaborazione.
74
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Risultati
Il primo anno (2004) sono tre le città pilota identificate: Novara, Messina e il comune di Fiumicino. Si tratta di tre città
medio/piccole che renderanno più agevole ed incisiva la realizzazione sperimentale del progetto. Nel secondo anno
(2005) la programmazione potrà essere estesa ad altre città anche di diversa caratura e collocazione geografica. Le città
saranno individuate al termine del primo anno di sperimentazione.
Nella città di Messina, dove la Comunità di Sant’Egidio assiste circa 200 anziani, l’attuazione del progetto prevede una
presa in carico di ulteriori 80 anziani.
Nella città di Novara, dove la Comunità di Sant’Egidio ha in carico circa 350 anziani, il Progetto di Assistenza
Domiciliare ha preso avvio il 15 ottobre 2004 e dall’inizio sono stati conosciuti 35 anziani e per 25 di loro è stato
attivato il servizio. Altri cinque ricevono una visita settimanale da parte di operatori volontari nell’ambito del Progetto.
Altri ancora hanno richiesto solo un’assistenza per il disbrigo di pratiche amministrative.
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Focchi
Azienda attiva nel settore della progettazione, fornitura e posa in opera di facciate continue e prodotti speciali per l’architettura in alluminio, vetro e
altri materiali
Cittadinanza onlus
Motivazioni
Focchi è tra gli associati a Figli del Mondo, la non profit riminese che riunisce imprese e liberi professionisti attenti al
Terzo Settore.
La dirigenza di Focchi, e in particolare Maurizio Focchi, ha riconosciuto la validità delle iniziative di Cittadinanza
onlus e per questo ha deciso di contribuire al sostegno e allo sviluppo economico dei progetti a favore dei disabili
psichici. Infatti Focchi è conscia che uno dei più grossi problemi del settore della salute mentale sta nel fatto che tali
malattie vengono considerate incurabili e soprattutto vengono rifiutate a priori dalla gente comune. Focchi spa sosterrà
finanziariamente Cittadinanza onlus per permetterle una presenza sempre più forte nei paesi più poveri, ma ritiene
anche necessario un maggiore riconoscimento nella realtà locale. Inoltre, seguendo uno dei principi base della
particolare realtà Focchi SpA e cioè il valore dell’attività formativa, è disponibile ad aiutare l’associazione nella
creazione di percorsi formativi di personale specializzato e dedicato alla salute mentale, riconoscendo che, sia a livello
locale che mondiale, c’è estrema necessità di questa attività.
Cittadinanza è un´associazione no-profit fondata a Rimini nel 1999 che, in collaborazione con l´Organizzazione
Mondiale della Sanità, intende aiutare coloro che soffrono di malattie mentali gravi e che vivono in condizioni di
povertà e di emarginazione, in modo particolare bambini e adolescenti. Attualmente sostiene progetti a favore dei
disabili mentali in Serbia, Albania e India. La nascita di Cittadinanza è stata possibile anche grazie a Focchi.
Attività
Focchi sosterrà finanziariamente Cittadinanza onlus per permetterle una presenza sempre più forte nei paesi più poveri,
ma ritiene anche necessario un maggiore riconoscimento nella realtà locale. Inoltre, seguendo uno dei principi base
della particolare realtà, cioè il valore dell’attività formativa, Focchi è disponibile ad aiutare l’associazione nella
creazione di percorsi formativi di personale specializzato e dedicato alla salute mentale, riconoscendo che, sia a livello
locale che mondiale, c’è estrema necessità di questa attività. Focchi ha deciso di avviare una collaborazione con
Cittadinanza onlus ritenendola una organizzazione credibile e di alto valore sociale. La stretta collaborazione con
l’Organizzazione Mondiale della Sanità da ancora più autorevolezza scientifica ai progetti sostenuti.
Tra le prime necessità pensate per il sostegno dello sviluppo di Cittadinanza è l’aiuto per la creazione di una struttura
autonoma e flessibile per interventi sia all’estero che a livello locale.
Focchi mira ad un legame con Cittadinanza per poter ottenere da una parte maggiore credibilità verso i paesi esteri,
poiché da sempre la società è stata caratterizzata da una forte internazionalizzazione della propria attività, dall’altra
perché le difficoltà delle sfide affrontate nel settore delle costruzioni avveniristiche possono essere paragonate alle sfide
di un’associazione che cerca di arrivare all’accettazione delle malattie mentali.
Risultati
Si è dimostrata vincente la partecipazione di Cittadinanza ad eventi a livello locale con l’abbinamento del nome della
Focchi e quindi, ad esempio, una maggiore facilità nella approccio con il potenziale personale per le nuove assunzioni
poiché, lavorando ed essendo molto conosciuta fuori dalla terra di origine, mancava un legame territoriale con le
persone di Rimini.
Cittadinanza onlus sta via via acquisendo sempre più maturità e credibilità con i suoi progetti. Sono previste nuove
iniziative e sono attualmente in corso progetti a favore delle popolazioni indiane colpite dal maremoto di dicembre
2004.
76
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Fondazione Johnson & Johnson
Fondazione d’impresa grantmaking
Campagna per la prevenzione del Cancro Colo-Rettale
Motivazioni
La Fondazione J&J rappresenta lo strumento, voluto dalle aziende Italiane del Gruppo J&J per realizzare concretamente
progetti di responsabilità sociale in ottemperanza ai doveri espressi nel più importante documento della J&J il Credo.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, che è stata costituita nel dicembre 2000 e che rappresenta il primo
esempio di fondazione d’impresa grantmaking in Italia ed ha sostenuto più di 35 progetti per la comunità, è costituito da
amministratori delegati delle aziende del gruppo e pertanto il coinvolgimento della direzione delle aziende nella
valutazione e selezione dei progetti e delle partnership è totale. La Fondazione J&J, che ha come aree di intervento
l’assistenza sanitaria alla comunità, salute infantile, salute mentale e formazione nel campo sanitario, ha condiviso da
subito il progetto di costruire, insieme alla Federazione Italiana Malattie Digestive (di seguito FIMAD), una campagna
per far parlare della prevenzione del cancro colo-rettale: una delle patologie con meno appeal e per questo spesso
ignorata dai pazienti a rischio. E per il cancro colo-rettale la prevenzione è la sola arma davvero efficace: il 75% dei
soggetti colpiti ha buone possibilità di guarire, ma solo se la diagnosi è precoce.
La sfida di questa partnership tra la Fondazione J&J e la FIMAD è stata quella di diffondere la cultura della
prevenzione e comunicare l’importanza della diagnosi precoce per sconfiggere il nemico che in Italia colpisce in
silenzio 34.000 persone e sensibilizzare sia le persone che le istituzioni
Attività
Gli obiettivi e le aspettative, condivisi tra i partner della campagna, sono stati di duplice natura: per una diffusione
efficace della conoscenza dei test diagnostici poco invasivi e per una sensibilizzazione delle istituzioni affinchè
rivolgessero attenzione al problema.
I risultati delle varie attività e componenti della campagna (presenza sui media, chiamate al N° verde, contatti attraverso
il sito internet, riunioni locali con medici di medicina generale, coinvolgimento di altri partner locali, ecc.) sono state
analizzate dalla FIMAD e dalla Fondazione in vari incontri al fine di tarare al meglio le attività. Gli incoraggianti
risultati iniziali, oltre alla convinzione dell’importanza sociale dell’iniziativa, hanno convinto il CdA della Fondazione a
protrarre il supporto alla campagna per ben 3 anni consecutivi (una eccezione per la Fondazione) al fine di ottenere dei
risultati incisivi per la società.
Il Gruppo delle aziende J&J, fondatrici della Fondazione, sono tutte fortemente coinvolte nel campo della cura della
salute e pertanto sensibili e competenti per la comprensione dei bisogni importanti in campo sanitario della comunità e
quindi, anche se non coinvolte direttamente nel settore dei tumori del colo-retto, in grado di apprezzare i riflessi
positivi - in termini di vite umane - che un incremento di test precoci può produrre per la società.
Alcuni manager hanno mantenuto un coinvolgimento costante nelle varie attività della campagna al fine di offrire le
proprie competenze e suggerimenti per il raggiungimento degli obiettivi della stessa. Inoltre, si è garantita la
partecipazione diretta di una parte del personale di promozione sul territorio per distribuire e diffondere il materiale
della campagna – sviluppato dal comitato promotore e da una agenzia di comunicazione – ai medici di base e loro
pazienti.
Riguardo alla partnership, la FIMAD è stata certamente il partner promotore dell’iniziativa, che, dopo l’accordo con la
Fondazione, ha anche coinvolto come partner la Lega Italiana Lotta contro i Tumori, per garantire una diffusione
territoriale dell’iniziativa. FIMAD e Fondazione J&J hanno poi condiviso ed accordato di ottenere il supporto anche di
altri partner: Istituti tumori (Aviano – Bari – Genova – Milano – Napoli – Roma - IEO (MI) – CSPO (FI) FONCRE),
Fondazione Cariplo, Fondazione Carige, Fondazione Ligure Gastroenterologia, e Lega Calcio. La partnership stabilita
permette di mantenere propri ruoli ed autonomie, in quanto la FIMAD ha il compito della direzione, in termini tecnicoscientifici e di relazione con il mondo istituzionale, mentre la Fondazione assume un ruolo di supporto per la gestione
operativa della campagna attraverso alcuni suoi manager ed una agenzia di P.R. selezionata per lo scopo.
La Fondazione J&J ha dato supporto all’iniziativa attraverso: il coinvolgimento di alcuni manager che hanno seguito lo
stato di avanzamento dei lavori, il personale di promozione per distribuire il materiale informativo, il supporto di una
agenzia per la realizzazione ed implementazione della campagna, il finanziamento della campagna protratto per 3 anni
consecutivi per un importo di circa € 470.000.
Nel caso di questo progetto (durata 3 anni) gli incontri e le comunicazioni tra i partner principali sono stati numerosi
così come il dialogo per analizzare i risultati parziali e le esigenze che il progetto richiedeva. Questo dialogo ha
permesso di adattare le fasi del progetto, sodalizzare i rapporti tra i partner principali ed ottenere la continuazione del
supporto economico al fine di produrre gli obiettivi attesi. Il supporto di una agenzia di comunicazione per la campagna
ha inoltre aiutato sia l’esecuzione del progetto che il raccordo di comunicazione tra i partner.
Risultati
Per mezzo della campagna e delle partnership generate nel corso della stessa, si sono potuti ottenere diversi risultati:
300 centri selezionati per la campagna di screening; oltre 7000 medici di medicina generale (MMG) coinvolti
direttamente; 4217 chiamate al numero verde (ott- dic 2002, successivamente si è attivato il sito web); quasi 100.000
contatti e 67.000 utenti al sito internet nel periodo giu 2003 – dic 2004; 1.350.000 leaflet e 10.000 locandine distribuiti;
77
75.659.000 lettori raggiunti con la campagna stampa; 80 passaggi gratuiti dello spot sulle tre reti Mediaset; 166.574.000
utenti tv raggiunti con la campagna televisiva; 118.335.577 lettori raggiunti attraverso l’attività di ufficio stampa; 16
lanci di agenzie; 69 articoli sulla stampa nazionale; 27 passaggi sulle televisioni nazionali e locali/regionali; oltre
81.510.572 utenti tv raggiunti attraverso l’attività di ufficio stampa.
Il risultato qualitativo più importante è che, grazie al movimento generato dalla campagna e dai promotori della stessa,
le Istituzioni hanno preso in considerazione la problematica e, spinte anche dalla risoluzione del Consiglio d’Europa che
ha classificato questo tumore tra i big killer, a partire dal 2005 hanno deciso di avviare un programma di screening
nazionale gratuito per tutta la popolazione compresa tra i 50 e 69 anni.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald
Fondazione d’impresa costituita per aiutare i bambini malati o in condizione di disagio
Prima Casa Ronald in Italia
Motivazioni
La FONDAZIONE PER L’INFANZIA RONALD McDONALD nasce nel 1974 grazie al marchio McDonald’s ed alla
comunità dei suoi licenziatari, i quali decisero insieme di realizzare un comune e focalizzato progetto a sostegno delle
comunità in cui operano.
Questo specifico progetto si occupa della realizzazione e Gestione di una CASA RONALD per ospitare le famiglie dei
bambini ospedalizzati.
Attività
La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia è una associazione senza scopo di lucro che attraverso iniziative
umanitarie e scientifiche, aiuta i bambini malati o in condizione di disagio. Le Fondazioni Ronald McDonald sono
presenti in oltre 48 paesi. Attraverso il lavoro di circa 30.000 volontari e del personale dei punti vendita McDonald’s
raccolgono fondi per la realizzazione di diverse strutture dedicate all’infanzia ed alle famiglie. La principale attività è la
realizzazione di Case, Stanze e Appartamenti Ronald McDonald: luoghi confortevoli e sereni in cui vengono
temporaneamente accolte e assistite le famiglie dei piccoli degenti.
Il personale delle sedi McDonald’s, quello dei punti vendita, e tutti licenziatari del marchio McDonald’s sono
quotidianamente impegnati nel sostegno dei progetti della Fondazione promuovendo la raccolta di fondi o dedicando il
proprio tempo come volontari. In ogni punto vendita è presente un Ambasciatore della Fondazione; questa figura
partecipa ai corso di aggiornamento e di formazione promossi dalla Fondazione, promuove, segnala ed organizza
attività in sostegno dell’infanzia all’interno della comunità in cui opera.
La Fondazione amministra le risorse raccolte, seleziona i progetti in base ai bisogni della comunità, identifica i partners
(Ospedali, Istituzioni, Aziende), realizza un progetto e si fa carico della gestione con proprio personale e risorse
Inoltre la Fondazione è dotata di un Consiglio di Amministrazione composto da esperti di Pediatria, imprenditori, e
management McDonald’s, e può contare sul sostegno delle aziende fornitrici del marchio McDonald’s. E’ soprattutto
in occasione della Giornata Mondiale del Bambino, una iniziativa internazionale di solidarietà a favore dell’infanzia che
il marchio McDonald’s realizza una raccolta di fondi destinati ad attività benefiche ed alla costruzione e mantenimento
delle Case e delle Stanze Ronald McDonald.
Risultati
In Italia, la prima Casa Ronald sorgerà a San Giovanni Rotondo (Fg) presso la famosa struttura ospedaliera Casa
Sollievo,. Il progetto prevede la realizzazione di ambienti caldi ed accoglienti e si estenderà su due piani più
seminterrato. I 1300 mq prevedono 12 stanze dotate di bagno, spazi comuni per la cucina, sala TV, locali lavanderia,
area playland ed un appartamento per la House Manager, responsabile per la conduzione della Casa Ronald.
In occasione dell’avvio del progetto, il personale del marchio McDonald’s ha aderito a destinare il valore di un’ora del
proprio lavoro.
La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald ha erogato fino ad oggi più di 400 milioni di dollari a sostegno dei
bambini di tutto il mondo.
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Menabò
L’attività di Menabò spazia dalle testate di IN Magazine, le sei riviste periodiche dedicate alle città di Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Faenza e
Bologna, alla realizzazione di libri e house organ per Enti ed aziende fino alla realizzazione di campagne pubblicitarie locali, nazionali ed
internazionali
Campagna Conta i bicchieri perché loro contano
Motivazioni
La scelta della direzione è ricaduta sull’argomento dell’abuso di alcol in quanto tematica impellente e tema emergente
(anche su indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero degli Interni). Di conseguenza,
l’individuazione di A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale come Onlus partner per questa iniziativa è
stata motivata dal fatto che si tratta di una organizzazione di massima autorevolezza sull’argomento.
Attività
L’aspetto innovativo di questo progetto risiede nel fatto che si tratta di un’iniziativa che si è potuta realizzare grazie ad
una attività di sensibilità, di volontariato, di solidarietà e di disponibilità da parte, in principio, della direzione della
nostra azienda e, in seguito, da parte di tutto il nostro personale.
La Onlus partner è stata scelta dopo una ricerca accurata. Anche attraverso internet e su consiglio dell’Istituto Superiore
della Sanità siamo arrivati ad individuare in A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale, il partner adatto
per il tema da noi scelto: l’abuso di alcol.
Ogni dipendente e collaboratore dell’azienda è stato coinvolto nel progetto relativamente alla sua esperienza e
mansione. Dagli account al reparto creativo, dal media planner all’ufficio eventi, fino al reparto esecutivo.
Hanno lavorato continuativamente al progetto due account, due coppie creative che hanno realizzato cinque percorsi
creativi ed un media planner. Per un totale di 600 ore lavorative complessive e con un costo di Euro 35.000.
Il contatto fra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale è sempre stato gestito da una
sola persona, Andrea Masotti, direttore editoriale di Menabò che è stato in questa occasione il collettore delle esigenze e
dei rapporti.
I soci hanno cercato di modificare il mercato, educandolo e sensibilizzandolo alle esigenze delle persone. Hanno
cercato di iniziare un percorso di maturazione nelle persone e di invitarle a desiderare qualcosa di migliore; proprio qui
risiede il punto d’incontro tra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale.
Risultati
L’obiettivo principale era quello di dare enfasi ad un problema a livello nazionale. Lo scopo è stato pienamente
raggiunto anche grazie alla capillare distribuzione del messaggio attraverso la pubblicazione della pagina pubblicitaria
su magazine a livello nazionale, allo spot radio e alla partecipazione del mondo dello sport.
L’impatto sulla comunità è stato indubbiamente forte ed il numero delle persone raggiunte molto alto. Il materiale della
campagna è successivamente stato utilizzato come supporto didattico operativo nelle sedi distaccate della Onlus.
L’azienda sta già lavorando al seguito dell’iniziativa con una nuova campagna di sensibilizzazione.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Gemeaz Cusin
Opera in Italia nei settori della ristorazione collettiva, del catering aereo, dei buoni pasto, della distribuzione di prodotti alimentari e degli alberghi
Il network solidale Assegno Amico
Motivazioni
Con massimo coinvolgimento del vertice aziendale, la partnership con l'Associazione Assegno Amico rappresenta la
volontà dell'azienda di mettere a disposizione della società civile e della comunità, a partire dalla città di Genova per
estendersi poi territorialmente in altre aree, il know-how sviluppato in oltre 28 anni di gestione di reti di servizi, quali il
noto servizio Ticket Restaurant.
Gemeaz Cusin, Divisione Titoli di Servizio, è il partner gestionale di Assegno Amico e fornisce garanzia di competenza
e affidabilità nella gestione di circuiti di servizio mediante voucher, grazie alla pluriennale attività con il buono pasto
Ticket Restaurant. La partnership con Assegno Amico rappresenta per Gemeaz Cusin una concreta modalità di
esercitare la propria responsabilità sociale, mettendo a disposizione di un'associazione non profit la propria esperienza
specialistica e il proprio know-how. Questo in linea con l'impegno nel mondo sociale e la sensibilità alle problematiche
di solidarietà che da sempre ne caratterizzano l'attività sia in Italia, sia della casa madre Accor nel mondo
Attività
Assegno Amico è una iniziativa voluta dalla Fondazione Gerolamo Gaslini di Genova, e trae le proprie origini
dall'esperienza maturata e sviluppata per aiutare le famiglie dei bambini ricoverati presso l'ospedale pediatrico Giannina
Gaslini di Genova.
Assegno Amico opera in un circuito i cui attori principali sono:
I donatori: singoli cittadini, imprese private o istituzioni che avviano, dando il loro contributo, il circuito virtuoso di
solidarietà.
L'Associazione Assegno Amico, che trasforma le donazioni in voucher e li consegna ad associazioni non profit,
parrocchie e servizi sociali.
Gemeaz Cusin, che produce i voucher, coordina il network dei punti accreditati sia in fase di accreditamento, sia in
fase di gestione, assicura l'amministrazione del circuito e il monitoraggio costante degli utilizzi e delle prestazioni
erogate.
I Punti di Servizio Accreditati individuati dall'Associazione e contrattualizzati da GEMEAZ CUSIN, che erogano i
servizi e le prestazioni concordate a fronte della presentazione dei voucher.
I Beneficiari, persone e famiglie bisognose, che utilizzano i buoni presso la rete di servizi accreditati (negozi,
cooperative, imprese del privato sociale, ecc.).
I Distributori, che individuano le famiglie in stato di bisogno.
Il progetto Assegno Amico si propone di offrire soluzioni alternative all'erogazione di moneta o di beni, in particolare
attraverso lo strumento del voucher, per consentire ai beneficiari di fruire di precisi tipi di beni e servizi adatti a
sopperire alloro stato di disagio fisico e/o economico. Il voucher rappresenta quindi una forma di finalizzazione
intermedia tra quella delle moneta e quella dell'erogazione in natura: da un lato garantisce chi stanzia le risorse del
corretto utilizzo delle stesse, dall'altro consente al beneficiario una libertà di scelta, consentendogli di spendere i
voucher ricevuti presso soggetti accreditati sulla base di criteri di affidabilità certa ed eticità.
Per le sue caratteristiche strutturali, Assegno Amico è infatti uno strumento efficace per mettere in rete i diversi attori,
con l'obiettivo di garantire alle persone più disagiate della città di Genova un migliore utilizzo dei fondi sociali stanziati
a loro favore. Si tratta di uno strumento di facile utilizzo, flessibile e facilmente replicabile.
Il progetto Assegno Amico si attua attraverso l'emissione e distribuzione di buoni (voucher) validi per l'acquisto presso
punti di servizio accreditati di servizi e beni di prima necessità da parte di beneficiari bisognosi di sostegno e di
solidarietà. Tali titoli sono finanziati con donazioni di singoli cittadini, di imprese oppure di enti istituzionali
(fondazioni) e distribuiti in sostituzione di aiuti in denaro. Un vero e proprio circuito virtuoso che ben coniuga
l'esigenza di controllo dell'uso con la libertà di scelta per i beneficiari. Grazie al voucher, infatti, vengono garantiti
congiuntamente due importanti fattori: la certezza dell'utilizzo dell'importo donato e la possibilità di scelta del
beneficiario, che potrà spendere i voucher ricevuti in uno dei diversi punti accreditati esercitando una libera scelta, a
tutto favore della sua inclusione sociale.
Inoltre il controllo delle donazioni tramite report puntuali e statistiche permettono un monitoraggio puntuale dei bisogni
emersi, in termini di luogo d'utilizzo e di categoria merceologica dei beni acquistati o dei servizi fruiti. Assegno Amico
garantisce uno snellimento amministrativo poiché gran parte del servizio viene gestito in outsourcing, poiché
l'Associazione Assegno Amico Onlus non necessita di risorse umane dedicate alla realizzazione dell'intero processo.
Tutte le energie sono canalizzare nell'ottenimento dei fondi da destinare alle singole realtà e il 100% delle donazioni
viene utilizzato per gli scopi dell'associazione, senza sprechi né distrazioni. Non c’è nessuna discriminazione per gli
aventi diritto, poiché i voucher Assegno Amico sono del tutto simili ai comuni Ticket Restaurant, già abitualmente
utilizzati nei negozi di prossimità.
All'interno del progetto sono state coinvolte risorse che disponessero di un background di competenze e di un profilo
professionale, oltre che una sensibilità personale, adatti a percepire e a far percepire l'alto contenuto valoriale del
progetto.
I punti di servizio accreditati si impegnano a erogare beni o servizi per il controvalore di titoli presentati e solo ed
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esclusivamente quelli indicati sul buono e cui il controvalore è finalizzato, inoltre si impegnano a non dare resto in
denaro, né monetizzare i buono in alcun modo, non effettuare vendita di alcolici o superalcolici, assistere l'utente
nell'uso dei titoli e rispettare sempre la dignità della persona.
Risultati
Ad oggi, Assegno Amico ha aiutato circa 500 famiglie bisognose mediante la distribuzione di 42.500 voucher per un
importo complessivo di 212.500,00 €.
I voucher sono stati utilizzati dai beneficiari per soddisfare diverse tipologie di bisogno, come evidenziato dal seguente
grafico. Il network dei punti accreditati nella città di Genova sono ad oggi 150 e appartengono ai seguenti settori
merceologici: assistenza sanitaria (Istituto G. Gaslini), alloggio, trasporto, farmacie, generi alimentari (panetterie,
supermarket, alimentari, macellerie, gastronomie), abbigliamento. .
Nel corso del 2004 quella che era un'idea pionieristica in Italia ha concretamente iniziato a diventare un'idea condivisa,
soprattutto per quanto riguarda il contenuto di valori e di servizio.
L'impatto sulla comunità dei programmi di sostegno realizzati con Assegno Amico sono stati positivi.
Il voucher è percepito come uno strumento di libertà, accessibile a persone che necessitano di accompagnamento. A
differenza del denaro, non abbandona a se stessa la persona in stato di bisogno e nemmeno la abbandona ad un
assistenzialismo indiscriminato privo di cura. Il voucher mobilita risorse sul territorio, anche le più imprevedibili (ad
esempio i negozi), spingendole a prendersi cura delle persone deboli.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Gest Turist Cesenatico
È stata costituita nel 1986 dal Comune di Cesenatico, per lo svolgimento delle attività di gestione di alcune importanti strutture del settore turistico
locale e altri servizi pubblici.
Pesca in Rete
Motivazioni
Cesenatico è caratterizzata da una forte tradizione in tema di marineria. Le iniziative promozionali , spesso svolte a
titolo volontaristico in accordo con organizzazioni che si pongono obiettivi a sfondo sociale e di tanto peso in termini di
immagine e di destinatari del messaggio,ad esempio Azzurro come il pesce e Il pesce è in festa in autunno,sono entrate
nelle abitudini della città, degli ospiti e dei tanti che dal nord Italia soprattutto amano trascorrere una/due giornate a
Cesenatico .
Non vi è dubbio che in questo contesto ha giocato un ruolo non indifferente il passato e quindi cosa rappresenta per i
Cesenaticensi il Porto progettato da Leonardo da Vinci.
Il progetto Pesca in Rete nasce quindi dalla volontà di preservare una tradizione secolare di piccola pesca di qualità che
crea un indotto occupazionale di rilevanza sociale ed economica. La condivisione degli obiettivi e dei risultati della
gestione rappresentava un passo fondamentale per la piena valorizzazione del settore ittico, che ricopre un’importanza
rilevante per l’economia complessiva del Comune di Cesenatico, con la presenza di circa 200 barche che operano
attivamente.
Attività
Il progetto, Pesca in rete, si è basato sulla definizione di un sistema condiviso di gestione del mercato ittico
all’ingrosso di Cesenatico che, in sinergia col territorio, integra a pieno tradizione, presente e futuro. Il presupposto
giuridico per l’attuazione del progetto è stata la costituzione del Consorzio Cesenatico Pesca, avvenuta il 13 febbraio
2004, in cui sono confluiti Gesturist SpA., sei cooperative del settore pesca, le associazioni del commercio
(Confcommercio e Confesercenti), la cooperativa facchini che opera all’interno del mercato e le Amministrazioni
Comunali di Cesenatico e Bellaria. La costituzione del consorzio ha consentito di razionalizzare la gestione del mercato
ittico, di valorizzare il prodotto pescato e di migliorare i risultati quantitativi ed economici del settore ittico. Gli
obiettivi ed i programmi dell’azione realizzata sono scaturiti da esigenze esplicitamente dichiarate dai partner e sono
stati orientati a migliorare la funzionalità del mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, a valorizzare il prodotto
attraverso azioni di promozione, sperimentando anche canali innovativi (e-commerce), ed a rafforzare e migliorare i
controlli di qualità del prodotto conferito. I parametri di controllo dei risultati conseguiti sono stati identificati sia in
termini economici e produttivi, sia nel riscontro delle azioni di monitoraggio e valutazione della qualità che sono state
realizzate. In particolare, un obiettivo pienamente condiviso è stato il miglioramento dei livelli di tutela della salubrità
del prodotto, da realizzare in una situazione comunque dotata, anche in precedenza, di buoni standard, incrementando
la dimensione e la periodicità del controllo. Per la definizione degli obiettivi e la verifica dei risultati è risultata
fondamentale la continuità del dialogo e della collaborazione fra tutti i partner del progetto, che si è realizzata
all’interno degli organi del Consorzio e nelle sedi istituzionali, ma anche, quotidianamente, nelle modalità di gestione.I
partner del progetto costituiscono il complesso degli organismi cooperativi di rappresentanza degli operatori della
pesca e delle associazioni del commercio del territorio; fra i partner è stata, inoltre, selezionata la cooperativa di
facchinaggio che opera all’interno del mercato, apportando sia manodopera per la movimentazione dei carichi, sia
servizi di supporto all’attività gestionale.
La scelta compiuta ha teso a valorizzare il pieno coinvolgimento di tutte le realtà economiche del settore, in funzione
del bagaglio di competenze possedute e della conoscenza delle tematiche della pesca e delle caratteristiche dei mercati
e delle modalità di distribuzione commerciale del pescato.
Il dialogo tra i partner non si è limitato allo svolgimento dei momenti istituzionali degli organismi di governo del
consorzio (consigli direttivi ed assemblee), ma si è concretizzato, principalmente, attraverso frequenti riunioni e
briefing (con cadenza settimanale) di verifica delle problematiche emerse e degli andamenti economici e produttivi; le
riunioni hanno visto coinvolti il direttore del mercato ittico ed i rappresentanti dei pescatori e dei commercianti e sono
serviti a valutare l’evoluzione del pescato, la dinamica dei prezzi, il valore aggiunto prodotto, la qualità dei
conferimenti.
Tutto il personale è stato coinvolto nel progetto, con interventi di informazione dettagliata in merito al progetto di
partnership con gli operatori del territorio e, successivamente, con la rilevazione costante, da parte della Direzione di
Gesturist, delle problematiche emerse e dei risultati raggiunti, evidenziati attraverso report mensili degli andamenti.
Risultati
Fra gli obiettivi intangibili rientrano certamente il rafforzamento delle relazioni e del rapporto di collaborazione fra
tutti gli operatori del settore ittico, lo sviluppo della consapevolezza e della volontà di operare secondo una logica
sistemica, e non parcellizzata, indispensabile per valorizzare pienamente la propria attività e per razionalizzare i costi
relativi alla promozione e commercializzazione dei prodotti ittici.
In termini di competenze, lo sviluppo del progetto ha consentito di migliorare la conoscenza delle dinamiche relative
alla commercializzazione dei prodotti ittici e, soprattutto, alle azioni di promozione, che sono state svolte dal personale
di Gesturist, sulla base delle linee guida definite dal consiglio direttivo del consorzio.
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Le azioni di promozione che hanno coinvolto in prima persona anche il personale della struttura hanno riguardato la
valorizzazione del pesce povero. Inoltre la partecipazione al progetto F.A.R.O. (acronimo di Flessibilità, Adattabilità,
Riconversione degli Operatori della pesca), interviene per affrontare una serie di problematiche insite nel settore ittico,
quali: basso grado di istruzione e scolarizzazione; mancanza di azioni di sviluppo delle pari opportunità; mancanza di
un sistema strutturato di riconoscimento delle esperienze acquisite; mancanza di conoscenze delle opportunità
formative.
Il primo lavoro svolto dal consorzio su forte pressione di tutti gli stakeholder è stato la rivisitazione del regolamento di
funzionamento del mercato ittico in maniera integrale.
Un regolamento in vigore da 20 anni, che necessitava urgentemente di una rivisitazione.
Analoga riflessione può essere compiuta per gli obiettivi rilevabili, in termini di benefici economici conseguiti, da parte
di Gesturist, che sono risultati allineati agli obiettivi definiti dal business plan.
Nel corso dell’esercizio 2004, infatti, presso il mercato ittico di Cesenatico, sono stati commercializzati Kg.
2.201.901,30 di prodotto, rispetto ai Kg. 1.514.886,60 del 2003, con un incremento del 45%. Il fatturato della
commercializzazione è stato pari a € 6.507.904,47, con un incremento del 18%, rispetto agli € 5.516.352,00 del 2003.
Poiché Gesturist percepisce un aggio (pari al 5.5%) su tutte le operazioni commerciali svolte presso il mercato ittico, il
beneficio sui risultati d’esercizio è risultato estremamente positivo.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
GlaxoSmithKline
Multinazionale farmaceutica
Leggere per Crescere
Motivazioni
Le relazioni di connessione tra il Progetto e le competenze chiave dell’impresa si possono rintracciare fin dalla stessa
mission aziendale che prevede di migliorare la qualità della vita umana consentendo alle persone di essere più attive, di
stare meglio e di vivere più a lungo. Inoltre l’azienda contribuisce, in ambito pediatrico, a migliorare la salute dei
bambini mediante soluzioni terapeutiche e vaccini.
Nell’ambito del progetto Leggere per Crescere l’obiettivo è quello di stimolare nelle famiglie con bambini fino ai
cinque anni di età, la pratica del raccontare e del leggere ad alta voce poiché ciò contribuisce a sviluppare le capacità
cognitive del bambino e ad arricchire i rapporti affettivi all’interno della famiglia.
Attività
Lo sviluppo e la gestione del Progetto, inserito all’interno del più ampio Programma Salute e Società, coinvolge
direttamente la Direzione Affari Istituzionali e Comunicazione, il Presidente, primo testimonial dell’impegno
dell’azienda, e la Rete dei Responsabili Relazioni Istituzionali Regionali. Tutte le altre funzioni aziendali operanti in
sede e sul territorio sono costantemente informati della realtà.
Il progetto è sviluppato, mediante coinvolgimento simultaneo, integrato e coordinato dei principali operatori che
professionalmente si occupano dei bambini nella fascia d’età 0-5 anni: pediatri, educatrici di asili nido, insegnanti delle
scuole d’infanzia; o che hanno stretti e frequenti rapporti con le loro famiglie: farmacisti, librai, bibliotecari.
L’azienda si è avvalsa per lo sviluppo del Progetto, partito come Progetto pilota a Verona nel 2001, di proprie
competenze interne e della partnership con interlocutori esterni, culminata nel 2004 con il Patrocinio del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A partire dal 2003 si è iniziata l’estensione a livello nazionale del
Progetto.
Hanno contribuito allo sviluppo del Progetto: il Comune e l’Università di Verona, la Federazione Italiana Medici
Pediatri (FIMP) della Regione Veneto, l’Associazione Promozione Cultura Pediatrica (APCP) della Provincia di
Verona, la Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM), le Amministrazioni degli asili Nido e delle Scuole Materne,
la Federazione Italiana delle Scuole Materne (FISM) della provincia di Verona e Vicenza.
Oggi si sta concretizzando un Protocollo d’Intesa che prevede l’adozione del Progetto da parte della Regione Veneto
per il suo inserimento nella programmazione scolastica delle scuole non statali riconosciute dalla Regione.
L’azienda ha messo in gioco il proprio network di conoscenze, sia a livello di comunità medica che istituzionale.
La gestione viene monitorata e costantemente aggiornata attraverso un’efficace newsletter che permette al personale
interno di poter fare, in ogni momento, il punto della situazione sugli sviluppi di questo processo; inoltre la recente
ricerca condotta dall’Università di Verona sulle famiglie con bambini in età prescolare, permette una valutazione del
progetto e del suo impatto sociale.
Risultati
A tutt’oggi 40.000 sono le famiglie che, nel territorio nazionale, sono state coinvolte nel Progetto attraverso la
distribuzione del materiale loro dedicato, attraverso la comunicazione agli stessi operatori e la rete delle informazioni
che li coinvolge.
L’impatto sociale in seguito alla sensibilizzazione riguardo a questo Programma ha ottenuto ampi consensi in tutto il
territorio italiano, sia tra le famiglie che tra gli stessi operatori. Numerose infatti sono le adesioni che ogni giorno
pervengono alla Segreteria Centrale per richiedere informazioni e materiale relativo al Progetto.
Nella Provincia di Verona, fino ad oggi, il Progetto “Leggere per Crescere” vede coinvolte un numero di famiglie
stimato intorno alle 20.000 e un migliaio di operatori, creando i presupposti per lo sviluppo anche in altre parti d’Italia.
Nella provincia di Vicenza, Padova e Trento sono stati coinvolti nel progetto anche i farmacisti, professionisti
autorevoli per la diffusione capillare di un progetto di natura sociale.
Attraverso i contatti con i partners di progetto si è potuto creare utili sinergie per il sostegno dell’iniziativa e accogliere
proposte di approfondimento in alcuni ambiti specifici che saranno sviluppati nel prossimo futuro.
La sostenibilità del Progetto si basa essenzialmente sul coordinamento operativo da parte di GSK e sul coinvolgimento
costante delle Istituzioni che, per competenza, si occupano della crescita dei bambini.
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Gruppo Filo diretto
Gruppo assicurativo dedicato allo sviluppo e all'implementazione di servizi innovativi e ad alto valore aggiunto nel campo dell'assistenza medica
Sisi ni Kesho children’s home
Motivazioni
Fin dalla sua istituzione, Filo diretto Onlus, organizzazione non profit che il Gruppo Filo diretto ha isitituito
per intervenire nel sociale, ha definito come sua principale area d’intervento l’infanzia in difficoltà ed ha
via via individuato i partner con i quali sviluppare e realizzare progetti in questo ambito.
Dopo tre anni di attività l’obiettivo rimane lo stesso, aiutare i bambini in difficoltà, se possibile, come è da
sempre nella filosofia di FDO, attraverso progetti modulari e replicabili su scala che vengono seguiti
direttamente dal personale in un’ottica di “fare”. In questo modo, infatti, l’esperienza accumulata permette di
migliorare l’efficienza nel realizzare le iniziative “clone” e si risparmiano energie per svilupparne di nuove.
“Sisi ni kesho”, in lingua kishwahili “Siamo il futuro”, si pone come obiettivo principale la costruzione di un
nuovo centro di accoglienza per i bambini orfani in difficoltà di Nyololo e villaggi limitrofi finalizzato al
loro reinserimento in famiglia.
All’interno del centro i bambini potranno trovare accoglienza e cure mediche per poi essere affidati,
successivamente, alle famiglie originarie o a famiglie adottive locali.
Attività
Nyololo è un villaggio che si trova nel distretto di Mafinga in Tanzania.
Come purtroppo in altre parti dell’Africa, a Nyololo la situazione AIDS sta diventando sempre più disperata:
persone infette muoiono ogni giorno, soprattutto giovani, e il numero degli orfani cresce in maniera
vertiginosa.
Quando i genitori muoiono i piccoli vengono generalmente affidati alle nonne, spesso però il carico di
bambini è tale che molte sono costrette ad abbandonarli.
Gli orfani cresciuti dalle famiglie di origine, inoltre, a causa delle ristrettezze economiche ricevono spesso
un’istruzione non adeguata.
Oltre alle risorse economiche che il Gruppo Filo diretto mette a disposizione della Onlus, il progetto Sisi ni
kesho, come avviene per tutti gli altri progetti promossi da FDO, ha beneficiato, sia per l’individuazione del
programma che per la sua realizzazione, delle competenze chiave sviluppate nel corso di questi anni dal
personale del Gruppo che volontariamente presta la propria collaborazione.
Per il progetto “Sisi ni kesho” sono state utilizzate prevalentemente competenze di tipo organizzativo e
manageriali al fine di assicurare un’efficace gestione a distanza dell’esecuzione dei lavori.
Sono state inoltre messe a disposizione del progetto risorse, conoscenze e strumenti per garantire l’adeguata
assistenza sanitaria ai bambini e la formazione degli educatori.
Risultati
Il centro di accoglienza per bambini “Sisi ni kesho” si sta sviluppando al centro del villaggio di Nyololo su
un terreno ottenuto in concessione dalle autorità locali. L’esecuzione dei lavori è stata affidata per questioni
di affidabilità e professionalità, oltre che di prezzo, la ditta locale “Mlando Workshops and Building
Contractor” di Makambako.
I lavori sono iniziati ufficialmente il 24 luglio 2004: nell’arco di un mese sono state poste le fondamenta in
pietra e ferro che sono terminate il 25 agosto.
Dal 26 agosto è poi iniziata la realizzazione dei muri ed a fine settembre sono partiti i lavori per la
realizzazione del tetto.
L’ inaugurazione del centro avverrà nella prima metà del 2005; il Mwenyekiti (sindaco) del villaggio di
Nyololo ha già preannunciato per l’occasione 3 giorni di festeggiamenti.
Inoltre, un presupposto fondamentale del progetto Sisi ni kesho è quello di affidare in gestione alla comunità
locale, in tempi ragionevoli, tutte le attività del centro bambini. Per tale ragione, dal 1° febbraio 2005 Filo
diretto Onlus invierà due operatrici locali a un corso della durata di due anni presso la scuola di formazione
“Irente Children Home And Training Center” di Lushoto. In più, sono state individuate delle figure locali
adeguate in grado di dare continuità e seguito alla progetto e di monitorare lo sviluppo delle attività previste.
Infine, a ottobre il Social Welfare di Iringa ha assegnato un Registration Number al “Sisi ni kesho children’s
home” che rappresenta il riconoscimento formale da parte del Governo locale.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Heineken Italia
Azienda produttrice di birra
Campagna televisiva ‘Pensaci’. Soggetto ‘Lead’
Motivazioni
La responsabilità sociale d’impresa è da sempre un impegno concreto per il Gruppo Heineken nel mondo ed in Italia.
In quanto membro consapevole della società, i comportamenti di ogni entità del Gruppo Heineken sono guidati da tre
valori: rispetto, piacere e passione per la qualità. Il rispetto per l’individuo, la società e l’ambiente in cui Heineken
opera include una corretta informazione sul consumo di bevande alcoliche. Heineken riconosce al consumatore,
correttamente informato, la capacità di esercitare liberamente le proprie scelte. La politica di Heineken in materia di
alcol si fonda quindi sulla responsabilità. Per consumo responsabile di alcol, Heineken intende un’unica semplice regola
applicabile a priori a tutti i consumatori: la modalità di un consumo di alcol privo di rischi presuppone che si beva con
moderazione, nel momento e nel luogo adeguati, e sorretti da corrette motivazioni.
Attività
Lo scorso marzo 2004 è stata presentata la campagna pubblicitaria Pensaci. – soggetto Lead, la prima campagna sul
consumo responsabile di alcol promossa da un’azienda birraia in Italia. Con questa campagna, Heineken invita a una
riflessione sui potenziali rischi per sé e per gli altri del consumo non corretto di alcol e in particolare sulla relazione tra
alcol e guida. Lo spot in oggetto rappresenta una novità assoluta, in quanto nessuna altra azienda del settore birraio ha
mai dedicato risorse ed impegno così ingente ad una comunicazione di stampo sociale. Inoltre, questa campagna è stata
la prima occasione in cui Heineken Italia si è esposta pubblicamente sui temi della responsabilità sociale.La campagna
Pensaci è stata supportata e valorizzata presso i pubblici di riferimento attraverso un’intensa attività di relazioni
pubbliche, con l’obiettivo di utilizzare la campagna pubblicitaria ed il lavoro di ricerca realizzato per mettere a punto lo
spot come occasioni per diffondere una corretta informazione sul consumo responsabile di bevande alcoliche. La
realizzazione dello spot è stata, infatti, preceduta da un accurato lavoro di indagine finalizzato a esplorare l’insieme
delle modalità emotive, istintive e razionali con cui i giovani adulti si rapportano al consumo di alcol per poter
identificare il linguaggio più idoneo ed efficace ad affermare comportamenti più consapevoli e scelte responsabili. Lo
spot Lead dapprima coinvolge lo spettatore grazie a una costruzione narrativa tipica della comunicazione istituzionale
dell’azienda. Quindi, forte dell’attenzione, evolve sino al messaggio chiave e lo sottolinea chiudendo con un invito alla
riflessione: chi beve e guida è un pericolo anche per gli altri. Pensaci. La semplice metafora del cane guida permette di
evocare il pericolo senza raffigurarlo direttamente, evitando di generare il possibile rifiuto del messaggio.
Data la delicatezza e la complessità dell’argomento trattato, si è pianificato un coinvolgimento di tutte le audience
interessate dal contenuto/messaggio della campagna o coinvolte dalla metafora utilizzata, attraverso l’organizzazione di
diversi momenti di comunicazione precedenti la messa in onda della campagna. Vi sono perciò stati diversi incontri
con gli interlocutori coinvolti nella metafora (Unione Ciechi e Associazioni animaliste), con dipendenti e collaboratori,
con le Istituzioni ( tra cui, ad esempio, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali), con Associazioni/Organizzazioni (ACI, Osservatorio Permanente sui Giovani e l'Alcool, Ass.
Familiari Vittime della Strada e tutti gli organismi istituzionali e non, interessati e attivi sull’argomento) e Media.
Risultati
Uno degli obiettivi dell’attività era quello di dare la giusta visibilità alla campagna presso i media e i risultati in questo
senso sono stati ottimali. Alcuni dati:
• 52 giornalisti intervenuti alla conferenza stampa
• Oltre 200 cartelle stampa distribuite;
• 159 uscite nel periodo feb. 2004/feb. 2005 su quotidiani nazionali, locali, economici, periodici generalisti
especializzati, televisioni locali, radio nazionali, agenzie di stampa, newsletter di comunicazione, siti Internet;
• Interviste dedicate su Radio 24, RTL 102.5, Affari & Finanza, Panorama Economy.
Il risultato più importante è che i media hanno riportato correttamente il messaggio, riflettendo il sincero impegno
dell’azienda.
Heineken è riuscita a coinvolgere tutto il personale − i dipendenti che operano presso la sede milanese, i dipendenti che
operano nei diversi stabilimenti, gli area managers e la forza vendita – con tempestività in modo da creare interesse e un
clima positivo, di accettazione e condivisione, intorno all’iniziativa. Le reazioni nel corso delle presentazioni hanno
confermato all’azienda di aver compiuto una scelta complessa ma giusta, e di avere l’appoggio di tutta l’azienda, a tutti
i livelli. Attraverso gli incontri e i contatti intercorsi con le istituzioni/associazioni/opinion leader, si è riusciti a
costruire e creare un clima positivo di accettazione di un progetto delicato e complesso, avviando forti relazioni
finalizzate a possibili future collaborazioni. L’azienda ha ricevuto numerose lettere di rappresentanti di
associazioni/istituzioni per complimentarsi della campagna e dell’impegno che l’azienda si è assunta.
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Henkel
Azienda produttrice di detersivi/prodotti per la pulizia della casa, cosmetici/igiene personale ed adesivi al consumo per uso professionale
MIT Childrens Project
Motivazioni
Consapevole della propria Responsabilità Sociale, il Gruppo Henkel ha dato vita nel 1998 al pragramma MIT (Make an
Impact on Tomorrow) attraverso il quale sostiene progetti senza scopo di lucro per i quali dipendenti e pensionati
svolgono attività di volontariato.
Il progetto si inserisce nel quadro delle politiche legate allo Sviluppo Sostenibile che impongono all’azienda
comportamenti etici e di aiuto alle comunità in cui l’azienda opera (in coerenza con il valore aziendale che recita: siamo
attivamente coinvolti nella responsabilità sociale e nello sviluppo sostenibile). Altrettanto forte è il legame con le
politiche delle risorse umane poiché il progetto ben si ispira ad uno dei valori aziendali fondamentali: siamo un’azienda
di successo grazie alle persone che lavorano per Henkel.
Attività
Nel 2001 all’interno di questo programma è nato il MIT Children’s Projects, il cui obiettivo è quello di finanziare
iniziative di volontariato che riguardano i bambini di tutto il mondo che vivono in condizioni disagiate. Tra il 2001 e il
2004 sono stati finanziati 445 progetti. In Italia, nello stesso periodo, sono stati realizzati 34 progetti.
Il progetto è strutturato e viene realizzato grazie all’impegno di dipendenti e pensionati a cui viene chiesto di presentare
attività bisognose di supporto economico a favore di bambini in difficoltà. Il dipendente diviene così garante degli enti
no profit con cui ha un rapporto di fiducia e per i quali svolge volontariato.
Il suo sostegno si concretizza in elargizioni in denaro e di prodotti, secondo le necessità, oppure permette ai dipendenti
di dedicare parte delle proprie ore lavorative alle attività di volontariato. Dal 1998 al 2003 sono stati finanziati 1.201
progetti.
A livello nazionale viene indetto un bando interno rivolto a tutti i dipendenti ed inviato a chi in pensione. Tutti i progetti
vengono visionati da una giuria nazionale presieduta dal Presidente, dal direttore risorse umane, dal portavoce Comitato
Sviluppo Sostenibile, da un rappresentante dei pensionati e da uno dei dipendenti oltre che da una delle direzioni di
business dell’azienda.
I progetti vengono poi sottoposti all’approvazione finale di un Comitato Internazionale che il compito di verificare che
vi sia un perfetto allineamento tra quanto il progetto si propone di fare e la vision etica aziendale.
Risultati
A livello mondiale Henkel ha aiutato più di 35.000 bambini in 4 anni di attività.
Il progetto è strutturato e viene realizzato grazie all’impegno di dipendenti e pensionati a cui viene chiesto di presentare
attività bisognose di supporto economico a favore di bambini in difficoltà. Il dipendente diviene così garante degli enti
no profit con cui ha un rapporto di fiducia e per i quali svolge volontariato.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Hewlett-Packard Italiana
Azienda IT che opera nei mercati consumer e delle piccole e medie imprese
Disability Mentorship Day
Motivazioni
HP propone tecnologie essenziali per il business e la vita quotidiana. L’offerta comprende infrastrutture IT, personal
computing e dispositivi di accesso, servizi globali e soluzioni per l’imaging e il printing destinati a consumatori, grandi
aziende, piccole e medie imprese.
L’impegno di HP si distingue anche per l’attenzione alle persone i valori e le numerose iniziative di responsabilità
sociale finalizzate a contribuire, attraverso la propria esperienza e tecnologia, allo sviluppo delle comunità nelle quali
opera. Da sempre HP sostiene, attraverso donazioni filantropiche, la ricerca scientifica, progetti didattici, sociali,
artistici e culturali. HP ha una precisa politica a supporto dell’accessibilità dei propri prodotti che porta l’azienda a
supportare la ricerca sulle tecnologie assistive, coinvolgere persone disabili nella definizione dei requisiti per
l’accessibilità
e nella formazione dei disabili all’utilizzo delle tecnologie informatiche
Il ‘Disability Mentorship Day’ è stato voluto dal management dell’azienda con il duplice obiettivo di facilitare
l’inserimento di giovani con disabilità nel mondo del lavoro e favorire il coinvolgimento diretto dei dipendenti in
attività sociali.
Il progetto nasce dalla voglia di avvicinare i giovani, attraverso un approccio diretto, alla cultura aziendale di HP,
offrendo loro la possibilità di confrontarsi realmente con il mondo del lavoro. Questa iniziativa rappresenta, al
contempo, un’opportunità importante per l’azienda stessa di entrare in contatto con ragazzi che hanno motivazioni,
storie e curriculum spesso molto significativi.
Attività
L’iniziativa ‘Disability Mentorship Day’, si inquadra in questo impegno: una giornata di formazione e orientamento alla
vita professionale in azienda, dedicata a giovani disabili diplomati e laureandi. L’iniziativa si concretizza in una
giornata di incontri volti ad approfondire l’attività lavorativa nei suoi diversi aspetti. Gli studenti sono affiancati
individualmente da manager HP e possono così, insieme a loro, individuare un percorso professionale che valorizzi le
loro caratteristiche e abilità. La scelta del manager rispetta, ove possibile, gli studi e le specializzazioni degli studenti.
Gli studenti che aderiscono al progetto possono infatti sperimentare l’ambiente lavorativo, valutando eventuali percorsi
professionali.
L’iniziativa ha ricevuto la massima attenzione ed il supporto dei dipendenti anche grazie ad una campagna di
comunicazione interna mirata ed effettuata tramite vari canali di distribuzione, quali il sistema di posta elettronica
interno, il portale intranet, la TV a circuito chiuso e la distribuzione di materiale cartaceo.
La partecipazione all’evento è stata su base volontaria e aperta a tutti i manager interessati/disponibili ad effettuare i
colloqui di selezione durante l’incontro individuale con il candidato.
Il progetto è stato realizzato anche con il contributo di diverse associazioni dei disabili quali Alatha e Vento Sociale
Network, e oltre trenta università italiane fra cui l’Università Statale, l’Università Bocconi e il Politecnico di Milano.
L’iniziativa inoltre ha potuto contare su altri canali quali gli sportelli pubblici dedicati ai disabili e gli sportelli del
lavoro, le società di lavoro temporaneo, i portali dedicati al mondo della disabilità e al mondo del lavoro e della
formazione.
La direzione risorse umane di HP ha comunicato l’iniziativa ed i parametri definiti per il progetto ai partner citati e ha
richiesto la loro collaborazione per assicurare la distribuzione di vari comunicati interni, tramite canali di distribuzione
di massa quali internet, in modo tale da garantire un numero massimo di adesioni. Gli studenti sono stati poi scelti in
base all’allineamento delle loro caratteristiche con i requisiti dell’azienda.
L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di numerosi dipendenti HP sia in Italia che nel mondo, poiché
l’iniziativa viene svolta anche in altri Paesi.
Risultati
In Italia, due membri della direzione Risorse Umane hanno dedicato circa 40 ore lavorative ciascuno alla pianificazione
dell’evento, in aggiunta alla giornata vera e propria (13 Dicembre 2004). Inoltre, sono stati ben 20 i manager che hanno
partecipato all’evento, dedicando la giornata ad incontri individuali con gli studenti e a varie presentazioni aziendali.
HP ha assunto, negli ultimi sei mesi, otto persone con disabilità e intende proseguire su questa strada con iniziative
volte a promuovere la diversità e le pari opportunità in azienda.
Anche l’opinione dei partners coinvolti è in linea con la nostra valutazione. La responsabile di stage e inserimenti
lavorativi per i disabili per il Politecnico di Milano, Angela Mauri, ad esempio, ha evidenziato il comportamento
modello di HP nel corso di un’intervista pubblicata il 20 Dicembre 2004 su Il Sole 24Ore, mettendo particolarmente in
risalto il fatto che HP ha concretizzato il proprio coinvolgimento nel progetto tramite l’assunzione di due giovani
neolaureati con disabilità segnalati all’azienda appunto dal Politecnico.
L’iniziativa si richiama ad un valore fondamentale della cultura di HP in Italia e nel mondo: quello della diversità. Per
essere competitivi, infatti, HP ritiene che sia indispensabile creare un ambiente ricco di punti di vista diversi e l’abilità
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fisica ne rappresenta sicuramente uno, così come l’età, l’origine etnica, ecc. Il Disability Mentorship Day non fa che
confermare questo principio e riportare questo valore all’attenzione di tutti i dipendenti di HP.
HP incoraggia attivamente il volontariato nelle comunità attraverso programmi strutturati, come appunto il Mentorship
Day e tramite progetti che vedono impegnati team aziendali e funzionali.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
IBM Italia
Progettazione e realizzazione di tecnologie informatiche
On Demand Community
Motivazioni
IBM ha una forte tradizione di impegno nella comunità. L’interesse centrale che la Società mostra per l’educazione e la
formazione, focalizza la sua attenzione su problematiche sociali fondamentali.
L’On Demand Community è un programma promosso da IBM a livello mondiale per sostenere l’impegno dei propri
dipendenti e dei propri pensionati nelle attività di volontariato. Il programma sviluppa la tradizione di responsabilità
sociale propria della IBM.
L’On Demand community, infatti, è un’iniziativa globale che, grazie ad un notevole sforzo d’organizzazione e
coordinamento, è stata lanciata contemporaneamente in tutti i paesi in cui l’azienda è presente.
L’idea che sta alla base di quest’iniziativa è rappresentata dal tentativo di rafforzare, da un lato grazie all’impegno delle
persone, dall’altro grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, segno distintivo dell’azienda, il rapporto di IBM con la
comunità locale in cui è inserita.
L’On Demand Community ha un notevole impatto sulla comunità, ben evidenziato dal doppio vantaggio per l’utente
beneficiario: da un lato vi è il contributo volontario, dall’altro il sostegno fornito dall’azienda. IBM è convinta, grazie al
fatto di presentarsi come una realtà radicata nel territorio, che un programma del genere possa dare vita ad un modello
di sostegno alla società che sia replicabile in altre realtà, anche molto diverse tra loro.
Attività
L’On Demand Community è fortemente sostenuta dal Top Management e raccoglie adesioni a tutti i livelli
dell’organizzazione, legando la strategia dell’e-business on demand con la decennale tradizione IBM nel campo della
responsabilità sociale. Ma è soprattutto la comunità dei dipendenti IBM impegnati in attività di volontariato che mette a
disposizione della collettività il patrimonio di competenze e risorse posseduto, attraverso l’uso innovativo di tecnologie
in grado di ottimizzare il tempo e gli sforzi dei volontari.
Attraverso l’On Demand Community i dipendenti e i pensionati IBM hanno a disposizione idee e strumenti tecnologici
che li aiutano nelle loro attività di volontariato. Il programma prevede la donazione di un contributo in denaro o in
tecnologia all’ente presso cui il dipendente/pensionato IBM svolge almeno 40 ore di volontariato ( 8 ore al mese per 5
mesi). La donazione, finalizzata al lancio di nuovi progetti, è limitata ad una singola apparecchiatura all’anno per ogni
beneficiario. Vi è anche la possibilità di richiedere la donazione da parte di gruppi almeno di tre volontari che si attivino
all’interno della stessa organizzazione: in tal caso il tetto del contributo aumenta proporzionalmente fino ad un massimo
di 7.500 euro.
I dipendenti e i pensionati forniscono le loro conoscenze, acquisite in azienda, alle associazioni: si tratta quindi di una
trasmissione di Know-How che IBM effettua a favore degli enti. I dipendenti che svolgono la propria attività preso
organizzazioni non-profit o scuole si iscrivono al programma e registrano le ore di volontariato sul sito, tramite un
modulo di autocertificazione.
Al raggiungimento delle 40 ore essi possono richiedere all’azienda una donazione di tecnologia o denaro a favore
dell’ente presso cui fanno volontariato; il contributo non deve essere finalizzato alla gestione ordinaria delle attività, ma
serve a finanziare nuovi progetti, valorizzando quindi al massimo l’impegno extra-lavorativo dei dipendenti.
L’On Demand Community contribuisce a rafforzare la partnership con tantissime organizzazioni e scuole sparse in tutto
il territorio nazionale; le organizzazioni coinvolte possono essere sia in realtà molto radicate ed estese a livello
nazionale che portano avanti grandi progetti, sia associazioni a livello locale con progetti più limitati.
Per la prima volta i dipendenti in tutto il mondo possono sfruttare l’intero potenziale di risorse che IBM mette loro a
disposizione tramite il sito On Demand Community, che diventa il principale strumento di gestione del programma,
mettendo in tal modo l’innovazione tecnologica al servizio del sociale.
Risultati
A dicembre 2004 gli iscritti al programma erano più di 30.000 in tutto il mondo. Il totale delle ore di volontariato
impiegate è di 898.000 per quanto riguarda i dipendenti e di 177.674 per i pensionati.
In Italia i dipendenti iscritti sono 474 e i pensionati sono 103, per un totale di 17.281 ore per i dipendenti e di 9.722 per
i pensionati; inoltre sono stati donati finora 36 grants (computer o donazioni in denaro).
L’accettazione entusiastica all’On Demand Community in Italia è testimoniata dal numero di iscritti al programma,
dalle continue richieste di donazioni e dal flusso di telefonate per ottenere informazioni e chiarimenti relativamente alle
modalità di iscrizione.
E’ in corso una misurazione dell’impatto che il contributo dei volontari IBM ha avuto sulle attività degli enti coinvolti,
tramite interviste focalizzate su un campione di enti in tutto il mondo.
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Indesit Company
Azienda produttrice di elettrodomestici
Progetto Jonathan
Motivazioni
‘In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale’:
questa è, sin da quando è nata, la filosofia di Indesit Company, lo spirito che ha sempre accompagnato e guidato ogni
decisione dell’azienda e al quale si ispira anche oggi.
Indesit Company è stata anche la prima società europea del settore a realizzare un bilancio sociale e a istituire un
Comitato Aziendale Europeo per le decisioni economiche, industriali e sociali. Dopo l’esempio del Codice di Condotta,
Indesit Company esporta in Europa un altro modello di CSR originariamente nato in Italia. Infatti, dopo aver avviato in
via sperimentale in Italia il Progetto Jonathan, in collaborazione con Associazione Jonathan e Ministero del Lavoro,
Indesit Company estenderà a livello europeo il progetto con l’obiettivo di recuperare e reinserire nel mondo del lavoro
100 giovani a rischio, con un’esperienza lavorativa nei propri stabilimenti europei.
L’attenzione al territorio è un tratto distintivo della politica di Indesit Company: la partnership tra pubblico e privato,
anche su base regionale, è infatti essenziale poiché, pur avvenendo all’interno di confini territoriali limitati, può
divenire modello d’eccellenza e stimolo anche a livello nazionale e internazionale. In particolare Indesit Company
sostiene il progetto Jonathan coinvolgendo nei propri stabilimenti ragazzi ‘a rischio’. I ragazzi, tutelati dall’associazione
Jonathan, grazie al progetto Jonathan – Indesit Company, hanno la possibilità di un pieno reintegro nella collettività. Il
progetto Jonathan – Indesit Company, nato in via “sperimentale” nell’area casertana prima e marchigiana poi, ha
costruito una rete di accordi che ha consentito il dialogo tra realtà giudiziarie e mercato del lavoro e ha avviato il
trattamento rieducativo e il reiserimento dei giovani che vivono un forte disagio sociale utilizzando il lavoro quale
strumento privilegiato nella riconquista della dignità umana.
Attività
Il progetto Jonathan – Indesit Company nasce nel 1998 come incontro di due energie, entrambe orientate al sociale e alla
solidarietà, per evolvere in un progetto strutturato di collaborazione che vede oggi compartecipi importanti partner
istituzionali quali il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’incontro tra la comunità no profit Jonathan e Indesit
Company avviene in maniera casuale, passando dalla richiesta di qualche elettrodomestico per l’allestimento di una
nuova comunità nel napoletano alla proposta di far lavorare per brevi periodi, all’interno degli stabilimenti dell’area Sud
Italia, giovani ospiti o ex ospiti delle strutture dell’Associazione Jonathan, e quindi ragazzi minori provenienti da realtà
sociali di forte degrado con alle spalle anche problemi giudiziari.
Il successo del progetto è garantito dal perseguimento dei validi obiettivi prefissati dalle parti coinvolte che, attraverso le
strategie adottate, ne garantiscono la realizzazione.
L'associazione Jonathan rappresenta il mondo dell'intervento solidaristico a favore dei minori dell'area penale e a rischio,
principalmente attraverso una propria strategia di accoglienza nelle sue comunità residenziali; Indesit Company
rappresenta il mondo del lavoro e della produzione di beni di consumo.
Il percorso pedagogico e formativo intrapreso da Jonathan ha consentito ai ragazzi del progetto di usufruire di
opportunità di inclusione socio-lavorative concrete e durature negli stabilimenti di Teverola e di Carinaro (Ce). Il metodo
utilizzato è stato tarato sulla specificità dell’utenza a cui è stato rivolto (ragazzi ospiti delle comunità, dell’Istituto Penale
Minorile di Airola o segnalati dai Servizi Sociali Territoriali o della Giustizia Minorile) e ha consentito di abbattere gli
ostacoli e le barriere di natura soggettiva e oggettiva dovute ai pregiudizi, alla mancanza di competenze professionali,
culturali e relazionali per l’accesso al mondo del lavoro. Gli strumenti utilizzati per la ricerca del metodo sono stati la
formazione del gruppo, un periodo di formazione professionale in fabbrica, il tutoraggio dentro e fuori la fabbrica, il
monitoraggio in itinere, il coinvolgimento e la partecipazione dell’organizzazione aziendale, un numero ristretto di
regole comportamentali e organizzative da rispettare.
Di questi strumenti adottati il tutoraggio, svolto da un ragazzo dell’Associazione, è stato vitale nell’economia gestionale
del progetto. Per questa figura, per la specificità e la responsabilità del compito assegnato, sono state richieste
competenze e abilità in grado di controllare e di sostenere i ragazzi sia sotto il profilo lavorativo che motivazionale.
Inoltre, il tutor è stato chiamato a interagire con la struttura organizzativa della fabbrica per prevenire problemi e
difficoltà di diversa natura, come ad esempio relazionali, di adattamento, motivazionali ed organizzativi. I risultati
hanno dimostrato l’efficacia di questo intervento, che si è rivelato la risposta adeguata per i programmi di prevenzione e
recupero della devianza e del disagio minorile.
Nel 2004 per sei mesi un gruppo di dieci ragazze e ragazzi campani, alcuni a rischio di emarginazione sociale ed
economica, altri soggetti a provvedimenti delle Autorità Giudiziarie, sono stati selezionati dall’Associazione Jonathan e
impegnati presso lo stabilimento di Melano - Marischio, Fabriano (An). A Fabriano l’inserimento in fabbrica e nel
nuovo contesto sociale è stato pianificato partendo dall’accoglienza per permettere ai ragazzi di vivere in un ambiente
che avesse le caratteristiche di familiarità e di calore umano.
Risultati
Indesit è dunque riuscita in maniera naturale ad assicurare un futuro stabile a ragazzi con precedenti penali rilevanti e
con alle spalle storie di forte degrado.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Quest’anno sono stati messi a disposizione dell’Associazione Jonathan alcuni contratti di lavoro a tempo indeterminato il
che significa aver offerto ai ragazzi concrete opportunità di crescita personale e lavorativa nei siti produttivi di Indesit
Company di Carinaro, Teverola e Melano. All’origine di tali assunzioni, ci sono le felici esperienze degli anni
precedenti, la serietà, l’affidabilità e l’attaccamento al lavoro di quanti hanno preceduto gli attuali partecipanti al
progetto sia presso la comunità che presso la fabbrica.
Il progressivo consolidarsi del modello, con il raggiungimento di risultati all’inizio impensabili, ha portato la Società a
fare un ulteriore passo: uscire dall’ambito campano per esportare il progetto in una fabbrica dell’area fabrianese,
caratterizzata da un contesto socio-economico del tutto differente da quello di provenienza dei ragazzi coinvolti.
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L’Orèal Italia
Azienda produttrice di cosmetici
L’Orèal Italia per le donne e la scienza
Motivazioni
In Italia gli investimenti pubblici nella Ricerca negli ultimi anni sono diminuiti e le carriere scientifiche femminili sono
penalizzate dall’ambiente universitario ancora al maschile.
Alcune facoltà scientifiche hanno registrato un calo di iscrizioni negli ultimi anni mentre in altre le presenze femminili
sono in numero maggiore rispetto a quelle maschili ma esiste il problema dell’abbandono della professione durante gli
anni del dottorato o post dottorato (le principali ragioni: economiche legate al precariato, scelta tra lavoro e famiglia).
Dal primo dato emerge la necessità di fornire esempi e stimoli che potessero suscitare nuove vocazioni, dal secondo
dato la necessità di fornire sbocchi professionali e di sostenere economicamente le ricercatrici nella prima fase della
carriera.
Per L’Oréal il costante miglioramento dell’efficacia e della qualità dei prodotti L’Oréal è il risultato dell’innovazione,
uno dei valori su cui si fonda la crescita del Gruppo sin dalla sua creazione. Dodici centri di ricerca con 2900
collaboratori e 480 milioni di euro investiti in R&D determinano la registrazione di centinaia di brevetti ogni anno e
quasi un centinaio di pubblicazioni.
UNESCO e L’Oréal hanno quindi dato vita nel 1999 alla partnership FOR WOMEN IN SCIENCE, nata dal comune intento
di realizzare progetti per migliorare la condizione femminile nel mondo in generale e nella professione scientifica in
particolare.
Attività
Il programma internazionale L’ORÉAL-UNESCO FOR WOMEN IN SCIENCE, frutto di una collaborazione unica tra
settore pubblico e privato, ogni anno individua 5 ricercatrici scientifiche emerite, le Laureate, ed assegna 15 borse di
studio a giovani donne scienziato che stanno conseguendo il dottorato di ricerca o il post-dottorato, le Borsiste. Il
programma, istituito nel 1998, ha riconosciuto, premiato e sostenuto i risultati ottenuti o potenziali di 110 scienziate
provenienti da oltre 50 paesi.
In coerenza con la partnership internazionale, L’Oréal Italia con la collaborazione della Commissione Nazionale
Italiana per l’Unesco, riconosce annualmente 5 borse di studio, del valore di 10.000 euro ciascuna, a giovani ricercatrici
allo scopo di favorire il perfezionamento della loro formazione nel nostro paese.
Il programma si rivolge a promettenti ricercatrici d’età inferiore ai 35 anni che operano nell’ambito delle scienze della
vita e della materia. Presidente della giuria è Umberto Veronesi, Direttore Scientifico dell’istituto Europeo di
Oncologia, ex-Ministro della Sanità e considerato il medico delle donne per la sua attività oltre che per il suo pubblico
impegno nella lotta ai tumori.
L’iniziativa ha l’intento di marcare e rafforzare il ruolo delle donne nella scienza nella convinzione che le donne, per
storia, cultura e sensibilità, possano influire in modo sostanziale sul ruolo della ricerca, orientandola, come è nelle loro
corde, verso una visione condivisa e solidale della scienza e dei suoi benefici.
Le funzioni con il ruolo più attivo nel progetto sono il Presidente Holding, l’Amministratore Delegato Holding, la
Comunicazione (project leader) e la direzione Scientifica (presente in giuria e consulente) oltre che tutti gli altri
amministratori delegati del gruppo in Italia. Altre funzioni sono necessariamente coinvolte ma con un impegno minore
in termini di tempo e risorse (ad esempio la direzione legale e finanziaria).
Tutti i comitati di direzione sono informati sulle evoluzioni del progetto durante gli aggiornamenti periodici dei
comitati di direzione e attraverso la rassegna stampa quotidiana. Sono inoltre invitati a partecipare alla cerimonia di
assegnazione annuale cui prendono parte puntualmente.
La partnership internazionale ed italiana tra UNESCO e L'ORÉAL è una conferma da parte del mondo degli affari
dell’assunzione delle proprie responsabilità nel sostenere il progresso scientifico e al tempo stesso un riconoscimento da
parte delle istituzioni al contributo positivo che il business può dare nel sociale.
L’attività di pianificazione è svolta all’interno (l’amministratore delegato, 3 persone della comunicazione corporate non
dedicate esclusivamente al progetto) con la collaborazione di consulenti esterni per quanto riguarda l’attività di
segreteria organizzativa.
La valutazione delle candidature (in numero di 200 circa) viene svolta con un meccanismo di doppia valutazione da una
giuria presieduta da Umberto Veronesi
Il programma ha regolamento e domanda di ammissione condiviso e approvato dai partner e dalla giuria (sempre a
disposizione sul sito www.loreal.it).
Il rispetto del regolamento e la correttezza della valutazione sono garantiti dalla giuria stessa e dal suo presidente, oltre
che dai suoi membri rappresentanti i partner.
La comunicazione tra gli organizzatori ed i membri della giuria, le candidate e le borsiste è gestita da L’Oréal secondo i
termini previsti dal regolamento e ben oltre per garantire a tutti gli interlocutori informazione, condivisione e confronto.
Il programma è nato come impegno duraturo e quindi verrà portato avanti negli anni a venire con l’apertura a nuove
evoluzioni: è fondamentale, infatti, restare all’ascolto per cogliere le nuove mutate esigenze e dare adeguata risposta,
compatibilmente con le esigenze aziendali.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Risultati
Dalla creazione ad oggi sono state assegnate 10 borse di studio ad altrettante ricercatrici che hanno avuto la possibilità
di condurre i loro progetti da cui sono scaturite la pubblicazione di articoli e numerose presentazioni a convegni
nazionali ed internazionali.
Un elemento determinante per decretare il successo dell’iniziativa è infatti costituito dalla diffusione e dalle ricadute
media. Questo punto è fondamentale per l’azienda in quanto risultato misurabile, ma anche per le borsiste la cui attività
è spesso legata alla concessione di fondi, di ulteriori borse di studio, assegni di ricerca o contratti di collaborazione.
Le evoluzioni di carriera e le pubblicazioni scaturite dai progetti delle borsiste, l’accresciuta attenzione nei loro
confronti dall’ambiente scientifico costituiscono il risultato più importante.
Per la prima volta, nel 2003, i media italiani hanno definito la partnership Il Nobel al femminile ben esprimendo serietà,
caratura e reputazione di cui gode il programma presso istituzioni e comunità scientifica.
Insieme alla sempre maggiore credibilità del progetto, cresce la disponibilità e la disposizione a collaborare delle
comunità scientifico/accademiche e delle istituzioni.
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Map
Società di consulenza nella formazione manageriale
Progetto Coloplast Greenways
Motivazioni
Il progetto si inserisce in un intervento più ampio finanziato dalla Provincia di Bergamo per la creazione di due
Greenways (ovvero percorsi per la mobilità dolce - mezzi non a motore come bicicletta, pattini, carrozzina, etc destinati specialmente all’utenza debole - anziani, famiglie con bambini, disabili). Nella fattispecie tali percorsi sono
costituiti da 2 spezzoni di ferrovia dismessa in Val Brembana e Val Seriana.
Il progetto Greenways è il primo caso in Italia di realizzazione di una Greenway non solo finanziato ma anche attuato,
da un punto di vista operativo, direttamente da un’azienda sponsor nell’ambito di un programma di formazione e
incentivazione del proprio personale. Il progetto vuole appunto contribuire alla realizzazione di due Greenways
(ovvero percorsi per la mobiltà dolce - mezzi non a motore come bicicletta, pattini, carrozzina etc - destinati
specialmente all’utenza debole - anziani, famiglie con bambini, disabili) e a rilanciare uno sviluppo turistico e
ambientale del territorio chiamando in campo i vari attori sociali: gli abitanti del luogo, gli operatori economici e
turistici, le comunità montane, la Provincia e i Comuni.
Attività
Map e Direzione delle Risorse Umane della società cliente hanno ideato e realizzato il progetto nato dall’esigenza di
individuare una modalità di formazione innovativa mediante un’attività che avesse anche una forte valenza esterna e
sociale.
Coloplast ha finanziato “Greenways” e ha coinvolto la sua forza vendite, che è stata protagonista assoluta nella
realizzazione operativa del progetto. La squadra formata dal top management ha fatto da gruppo pilota, testando
direttamente l’attività. Map si è occupata di tutta la parte organizzativa e formativa. “Greenways” è stato promosso da
Map e da Coloplast, multinazionale leader nella fornitura di presidi medico chirurgici.
In concreto cento persone, organizzate in unità di lavoro autonome ma coordinate tra loro, dotate di bussole,
strumentazione G.I.S. e palm/tablet PC, con la supervisione di esperti di urbanistica e geologi, si dedicano alla
rilevazione e mappatura di dati presenti sul territorio utili a valorizzare percorsi dedicati alla mobilità dolce e a
verificare la fruibilità, in tutta sicurezza, di luoghi di interesse culturale e paesaggistico presenti nell’area circostante.
Gli obiettivi sono stati:
Per Coloplast: realizzare un’attività di formazione che avesse anche una forte valenza esterna e sociale.
Per Map: realizzare un progetto formativo con valenza sociale unico nel suo genere, mai realizzato prima d’ora in Italia.
Per le istituzioni locali coinvolte: valorizzare il territorio adiacente le Greenways da un punto di vista naturalistico,
culturale, economico e sociale.
Per le associazioni di categoria coinvolte: partecipare a un progetto che mettesse al centro dell’attenzione l’utenza
debole.
Il Progetto Greenways prevede la raccolta di materiale utile a fornire dati per la realizzazione di questi percorsi di
mobilità dolce, con particolare attenzione agli aspetti di sicurezza e valorizzazione del territorio. Inoltre prevede di
completare il percorso sia con indicazioni riguardanti gli elementi di interesse presenti sul territorio circostante, sia con
un sistema di segnaletica dedicato alla sicurezza, e di fattibilità per l’accessibilità dei luoghi.
I risultati della raccolta dati verranno utilizzati per realizzare Carto-Schede a disposizione dell’utenza e presto on line
sui siti della Provincia di Bergamo e dell’ARIBI.
Coloplast e Map hanno perciò pensato di poter allineare le esigenze dell’azienda (fare formazione incentrata sul lavoro
in team, sulla creazione di un network efficace; incentivare le proprie risorse umane e far interiorizzare i valori
aziendali di attenzione verso i disabili, impegno sociale, correttezza e impegno verso il cliente) con quelle delle
istituzioni locali fortemente radicate nel territorio e quindi ben consapevoli delle sue esigenze.
Il progetto ha dato quindi la possibilità a Coloplast di esplicitare e rafforzare in modo chiaro, efficace e diffuso la
propria filosofia, la sensibilità e l’impegno aziendali da sempre profusi nei confronti di persone che soffrono di
patologie invalidanti.
Inoltre grazie alla consulenza fornita al progetto da STUDIOCAPITANIOARCHITETTI e da Europroject Consulting, i
partecipanti sono stati adeguatamente formati in merito agli aspetti sia tecnici che normativi riguardanti ciclabilità,
accessibilità diffusa e sicurezza dei percorsi.
Risultati
Tra i risultati attesi che sono stati raggiunti possiamo annoverare: una incrementata visibilità esterna su un progetto di
carattere sociale e formativo e sulla azienda promotrice (filosofia e valori aziendali). Una incrementata visibilità interna
si è verificata attraverso colloqui finali di gruppo, questionari di valutazione strettamente correlati con la costruzione di
istogrammi e tabelle riassuntive generali discusse poi anche insieme.
Ma essendo il progetto ancora in fase di realizzazione oltre che integrato in un progetto più ampio della Provincia di
Bergamo, Map non ha potuto passare in tempi così ristretti alla valutazione dell’impatto di questo progetto sul tessuto
sociale interessato. Ciò richiederà sicuramente un monitoraggio di medio lungo periodo da parte delle istituzioni locali
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
(già predisposto). Al momento la qualità ed efficacia del lavoro svolto (ovvero della mappatura del territorio e delle
relative cartoschede prodotte) è stata già verificata attraverso l’ufficio tecnico della Provincia di Bergamo a cui è stato
sottoposto il materiale prodotto, e che ne ha decretato la buona qualità.
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Martini & Rossi
Produzione e vendita bevande alcoliche
Progetto di formazione e di educazione nelle comunità cattoliche
Motivazioni
L’obiettivo dello sviluppo della virtù della temperanza è condiviso sia dall’Istituto di Diritto Pontificio coinvolto,
poiché si tratta dello sviluppo di un catechismo di base applicato alla realtà, sia dall’Azienda, poiché è convinzione
della Direzione della stessa che solo l’educazione a tale virtù possa permettere una crescita della stessa nel lungo
periodo. La moderazione e la responsabilità non devono essere sentiti come un divieto, ma come la via principale al
raggiungimento di un sano piacere.
La Direzione della Martini & Rossi è coinvolta nell’iniziativa di formazione e di educazione nelle comunità cattoliche
perché sostiene finanziariamente il costo del progetto, ma il partner Carità Politica è perfettamente autonomo ed
indipendente nello sviluppo del progetto complessivo poiché altrimenti non sarebbe concepibile il supporto teologico,
teorico e pratico delle autorità pontificie.
Attività
In partnership con l’Associazione Internazionale Carità Politica di diritto pontificio ed eretta in ente morale dallo Stato
Italiano, Martini & Rossi ha voluto intraprendere un percorso di formazione al bere moderato nelle comunità cattoliche
attraverso l’esaltazione della virtù della temperanza. Il progetto, avendo dimensioni ambiziose, ha caratteristiche
pluriennali. E’ partito attraverso una collaborazione delle citate Martini & Rossi e Carità Politica con il Pontificio
Consiglio della Cultura, con la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con la Congregazione
della Causa dei Santi, con l’Ospedale San Camillo di Roma, con la Nutrition Foundation of Italy, con la facoltà di
Psicologia della University College di Londra, per la realizzazione di un testo edito in quattro lingue (italiano, inglese,
francese e spagnolo) L’Angelo della Temperanza – Il bere moderato (complessivamente edito in 25.000 copie). Questo
testo è stato veicolato a tutte le Nunziature Europee, a tutte le Diocesi ed Arcidiocesi di Italia, Francia, Spagna, Belgio,
Gran Bretagna ed Irlanda, nonché a tutti gli istituti scolastici cattolici italiani (medie e superiori). Sulla base di questo
testo, Carità Politica, con finanziamento della Martini & Rossi, è in fase di presentazione di un progetto didattico di
formazione per i giovani nelle scuole cattoliche italiane con obiettivo lo sviluppo della virtù della temperanza. Il
progetto sarà testato su tre scuole cattoliche operanti su Milano e Roma per poi essere allargato nel prossimo anno
scolastico ad un target quantitativo più numeroso.
Il personale dell’Azienda si è reso disponibile, quando richiesto, offrendo materiale e supporti necessari alla
comprensione delle dinamiche dei consumi di bevande alcoliche.
La partnership è nata poiché entrambi i soggetti interessati, pur con finalità diverse, hanno posto come obiettivo della
loro azione una formazione morale e culturale dei cittadini più impegnati in campo sociale e politico. Il costo del
progetto ad oggi sostenuto dall’Azienda è stato di circa 140.000,00 euro, senza contare quello non valutabile
dell’impiego delle risorse umane interne.
I delegati delle due entità sono permanentemente in contatto e procedono ad una revisione continua delle fasi del
programma pluriennale.
Risultati
Lettere di complimenti sono arrivate all’azienda da parte delle gerarchie cattoliche in tutta Europa e, quindi, ci sono
aspettative importanti di dibattito del tema all’interno delle realtà parrocchiali, delle Diocesi ed Arcidiocesi coinvolte.
Il personale è gratificato dal fatto che l’atteggiamento dell’Azienda e la sua apertura a trovare soluzioni ai problemi
relativi all’abuso delle bevande alcoliche, le porti il plauso etico della Chiesa Cattolica e contrasti con commenti
semplicistici di certa stampa.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Menabò
L’attività di Menabò spazia dalle testate di IN Magazine, le sei riviste periodiche dedicate alle città di Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Faenza e
Bologna, alla realizzazione di libri e house organ per Enti ed aziende fino alla realizzazione di campagne pubblicitarie locali, nazionali ed
internazionali
Campagna Conta i bicchieri perché loro contano
Motivazioni
La scelta della direzione è ricaduta sull’argomento dell’abuso di alcol in quanto tematica impellente e tema emergente
(anche su indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero degli Interni). Di conseguenza,
l’individuazione di A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale come Onlus partner per questa iniziativa è
stata motivata dal fatto che si tratta di una organizzazione di massima autorevolezza sull’argomento.
Attività
L’aspetto innovativo di questo progetto risiede nel fatto che si tratta di un’iniziativa che si è potuta realizzare grazie ad
una attività di sensibilità, di volontariato, di solidarietà e di disponibilità da parte, in principio, della direzione della
nostra azienda e, in seguito, da parte di tutto il nostro personale.
La Onlus partner è stata scelta dopo una ricerca accurata. Anche attraverso internet e su consiglio dell’Istituto Superiore
della Sanità siamo arrivati ad individuare in A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale, il partner adatto
per il tema da noi scelto: l’abuso di alcol.
Ogni dipendente e collaboratore dell’azienda è stato coinvolto nel progetto relativamente alla sua esperienza e
mansione. Dagli account al reparto creativo, dal media planner all’ufficio eventi, fino al reparto esecutivo.
Hanno lavorato continuativamente al progetto due account, due coppie creative che hanno realizzato cinque percorsi
creativi ed un media planner. Per un totale di 600 ore lavorative complessive e con un costo di Euro 35.000.
Il contatto fra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale è sempre stato gestito da una
sola persona, Andrea Masotti, direttore editoriale di Menabò che è stato in questa occasione il collettore delle esigenze e
dei rapporti.
I soci hanno cercato di modificare il mercato, educandolo e sensibilizzandolo alle esigenze delle persone. Hanno
cercato di iniziare un percorso di maturazione nelle persone e di invitarle a desiderare qualcosa di migliore; proprio qui
risiede il punto d’incontro tra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale.
Risultati
L’obiettivo principale era quello di dare enfasi ad un problema a livello nazionale. Lo scopo è stato pienamente
raggiunto anche grazie alla capillare distribuzione del messaggio attraverso la pubblicazione della pagina pubblicitaria
su magazine a livello nazionale, allo spot radio e alla partecipazione del mondo dello sport.
L’impatto sulla comunità è stato indubbiamente forte ed il numero delle persone raggiunte molto alto. Il materiale della
campagna è successivamente stato utilizzato come supporto didattico operativo nelle sedi distaccate della Onlus.
L’azienda sta già lavorando al seguito dell’iniziativa con una nuova campagna di sensibilizzazione.
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Novartis Farma
Multinazionale farmaceutica
Community Partnership Day
Motivazioni
Uno degli aspetti qualificanti delle politiche di Responsabilità Sociale di Novartis è il rapporto di dialogo e
collaborazione che il Gruppo vuole sviluppare con le realtà sociali nelle quali è presente. Ne è espressione (simbolica e
concreta allo stesso tempo) il Novartis Community Partnership Day, giornata dedicata alla solidarietà durante la quale i
dipendenti sono invitati a svolgere attività di volontariato presso associazioni locali. L’iniziativa si svolge ogni anno,
nel mese di aprile, in occasione dell’anniversario della costituzione del Gruppo: a livello internazionale vi aderiscono in
media 14.000 collaboratori.
Nella sua politica di Corporate Citizenship, Novartis si definisce: un’azienda che agisce in modo responsabile e con
pieno senso civico e come tale vuole essere riconosciuta. Facciamo tutto ciò che è possibile per operare in modo
sostenibile dal punto di vista economico, sociale, ambientale. Alla dichiarazione corrisponde nei fatti un impegno
significativo a sviluppare azioni e comportamenti socialmente responsabili, che coinvolge tutti i dipendenti, verso i
quali è costante (e particolarmente intensa) un’attività di comunicazione e di sensibilizzazione in materia di etica,
promozione del ‘diritto alla salute’, attenzione alle esigenze e ai bisogni presenti nella società.
Attività
In Italia, all’ottava edizione del C-Day (27 aprile 2004) hanno aderito oltre 200 persone. Per i collaboratori della sede
centrale di Origgio (Va) i partner sono stati: AtlHa - Associazione per il Tempo Libero degli Handicappati, di Milano;
Villaggi SOS di Morosolo e Saronno (programmi di sostegno al disagio giovanile); Fondazione Fratelli di San
Francesco d'Assisi, di Milano (lotta all'emarginazione); Associazione Una Mano alla Vita (assistenza ai malati terminali
di cancro), di Milano. In Italia, all’impegno personale dei collaboratori si somma quello dell’azienda, che devolve, alle
associazioni coinvolte, un contributo economico per la realizzazione di specifici progetti.
Attraverso il Community Partnership Day (C-Day), iniziativa che si svolge con regolarità ogni anno, le sedi di Novartis
dimostrano di considerarsi ‘parte integrante’ delle realtà sociali che le ospitano, confrontandosi responsabilmente con i
bisogni che queste esprimono.
Nel corso della giornata, i dipendenti sono incoraggiati dall’azienda a prestare la loro opera di volontariato presso
associazioni che operano nel sociale, svolgendo compiti definiti in collaborazione con i responsabili delle associazioni
stesse. Si tratta di attività (pratiche ricreative e assistenziali) a favore degli ospiti di queste strutture e soprattutto svolte
con loro: aspetto qualificante dell’iniziativa è il ‘tempo’ dedicato a chi ha bisogno così come il coinvolgimento, fisico
ed emotivo, di chi sceglie di svolgere questa esperienza.
Una particolarità del C-Day in Italia è il contributo economico offerto dall’azienda, per sostenere specifici progetti
presentati dalle associazioni, al quale si aggiunge anche il corrispettivo della giornata lavorativa di chi ha preso parte
all’iniziativa (la formula del company matching rappresenta un ulteriore incoraggiamento alla partecipazione dei
dipendenti).
Obiettivo del C-Day è anche quello di dare ai collaboratori Novartis la possibilità di confrontarsi con realtà vicine ma
spesso poco note, quindi di conoscere meglio il contesto sociale e territoriale nel quale vivono e lavorano.
Il C-Day è sostenuto e promosso dai vertici aziendali che, sensibili ai valori di coesione e di motivazione intrinseci
all’iniziativa, negli anni hanno conferito al progetto un’organizzazione strutturata.
Risultati
Il contributo economico di Novartis è stato destinato dalle associazioni alla realizzazione di specifici progetti.
A.T.L.Ha ha completato, con arredi e centrale termica, la ristrutturazione di Cascina Bellaria, già effettuata anche grazie
al contributo dei precedenti C-Day Novartis.
La Fondazione Fratelli di san Francesco ha finanziato l’ambulatorio dentistico riservato alle persone che non possono
avvalersi della copertura del SSN, nuovo servizio della Fondazione.
Una Mano alla Vita ha utilizzato il contributo come risorsa finanziaria ulteriore per le proprie attività di assistenza
domiciliare.
I Villaggi SOS di Morosolo e Saronno hanno, rispettivamente, realizzato l’impianto di illuminazione di un campo
sportivo polivalente e due laboratori (multimediale e di videotape).
Relativamente al personale, nel 2004 l’output del sondaggio ha messo in evidenza come questa forma di volontariato
d’impresa che si realizza attraverso l’impegno di tutti i dipendenti sia soprattutto un fattore di integrazione, di
vicinanza, di coesione. Nelle ultime edizioni la partecipazione del personale ha registrato un significativo incremento
(+ 20%) e un livello di soddisfazione in continuo aumento. Il coinvolgimento attivo dei dipendenti nel lavoro
volontario fa sì che non di rado si stabilisca un rapporto duraturo tra i collaboratori Novartis e le associazioni conosciute
in occasione del C-Day, con le quali alcuni decidono di continuare a collaborare, individualmente, nel corso dell’anno.
Novartis favorisce la continuità della collaborazione. In questo senso i rapporti dell’azienda con alcune delle
associazioni partner possono proseguire anche al di là della giornata di volontariato.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Orietta Colacicco
Agenzia di pubbliche relazioni
Premio Antonio Amato, il cuoco tragicamente scomparso ad Al Khobar
Motivazioni
Il 29 Maggio 2004, per mano dei terroristi, è tragicamente scomparso ad Al Khobar Antonio Amato, Executive Chef del
Ristorante Casa Mia dell’Oasis Resort di Al Khobar in Arabia Saudita.
Antonio Amato faceva parte del GVCI (Gruppo Virtuale Cuochi italiani) all’estero, cui aderiscono 400 cuochi che
lavorano nei cinque continenti.
Dopo la tragedia, sul Forum del GVCI sono stati lasciati molti messaggi dai colleghi di tutto il mondo, che
desideravano individuare un qualcosa per ricordare ed onorare Antonio Amato.
Proprio per questo Orietta Colacicco ha deciso, quale concreta risposta di solidarietà, di organizzare un Premio,
dedicato al cuoco scomparso, come omaggio permanente, ad essere ripetuto negli anni.
Il 1° Settembre 2004 si è tenuta a Casteggio la prima edizione del Premio Antonio Amato, presenti anche le autorità, fra
cui il Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Lomabardia, Viviana Beccalossi e con il saluto del
Ministro per gli Italiani nel Mondo, Onorevole Mirko Tremaglia.
Attività
Tema del Premio era l’abbinamento di una ricetta regionale della propria terra di origine a un vino dell’Oltrepo,
individuati dal Consorzio su schede e assistenza in tutto il mondo di Giuseppe Vaccarini, allora Presidente ASI.
Il comitato tecnico del GVCI ha selezionato 24 ricette finaliste, poi, in funzione della sommatoria dei voti dell’ampia e
autorevole Giuria, sono state attribuite 5 Nomination.
Dopo la sfida ai fornelli e la degustazione, il 1° Settembre la Giuria ha designato quale vincitore Alberto Gianati da San
Juan Porto Rico. Il Premio (l’Angelo della Cucina di Anna Corsini, la pittrice degli Angeli, riprodotto quale
sottopentola su marmo botticino) è stato consegnato dalla mamma di Antonio Amato.
La Partnership del Premio è vastissima e raggiunge, in una grande solidarietà, circa 500 persone, tra cui, ad esempio,
Oltreveneti (associazione che si occupa dell’organizzazione delle attività fieristiche del Comune di Casteggio, costituita
da Comune di Casteggio, Banca Popolare di Milano, PaviaIdee, Cantina Casteggio e Iper), GVCI, la Giuria (divisa tra
Giuria Tecnica e Giuria Critica), etc.
La formula del Premio si basa sull’interattività dei cuochi del GVCI che comunicano, per scambiarsi idee e
informazioni, attraverso il Forum su internet. Tutte le fasi propedeutiche alla gara sono state sviluppate e si sono rese
possibili solo grazie ad internet, attraverso cui la Giuria ha anche proceduto alla selezione.
I costi di organizzazione, ospitalità, allestimenti, comunicazione sono stati sostenuti da Oltreveneti con il contributo
degli sponsor esterni e di servizio. Per quanto riguarda l’Agenzia Colacicco srl, questa ha rinunciato al compenso per il
primo progetto già approvato da Otreveneti. Ha voluto poi mantenere lo stesso compenso malgrado il progetto fosse
molto più oneroso.
E’ da sottolineare quanto, sempre in termini di tempo, il progetto è pesato su tutti i partner che unanimamente e
volentieri si sono prestati.
Risultati
Il progetto è stato presentato in Conferenza stampa il 24 Giugno presso la Banca Popolare di Milano. Da allora l’ufficio
stampa ha lavorato su ogni fronte, sino ad ottenere sull’intera manifestazione 319 uscite, di cui 106 su quotidiani e 52
servizi radiotelevisivi.
L’impegno profuso dall’Agenzia è stato alto; le persone interne dedicate al progetto hanno manifestato un’altissima
condivisione.
Questo spirito di condivisione ha pervaso tutti per più di tre mesi: dagli organizzatori della manifestazione, alla giuria,
agli Sponsor, ai fornitori, alla stampa stessa.
Visti i risultati ottenuti, l’Agenzia Orietta Colacicco sta già lavorando sulla seconda edizione.
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Pfizer Italia
Multinazionale farmaceutica
Matricole d’Argento
Motivazioni
L’impegno di Pfizer in Italia non consiste soltanto nella ricerca, produzione e commercializzazione di farmaci
innovativi, ma comprende anche un attivo interesse e forte partecipazione al contesto economico, istituzionale e sociale
del Paese.
Pfizer crede fortemente nell’anziano come risorsa ed ha sostenuto il progetto Matricole d’Argento, per contribuire alla
formazione e alla socializzazione dell’anziano all’interno della comunità. Oltre mille over 55 del Comune di Roma
hanno beneficiato per il 2004 delle borse di studio messe a disposizione per frequentare gratuitamente i corsi previsti
dal progetto. L’obiettivo principale, condiviso con i partner, di contribuire, con la realizzazione del progetto, alla
formazione e alla socializzazione dell’anziano all’interno della comunità, è perfettamente integrato nella filosofia e
nella mission dell’azienda. Le competenze dell’azienda sono finalizzate non soltanto alla produzione dei farmaci a
tutela della salute dell’uomo; l’impegno di Pfizer è sempre andato oltre, alla ricerca di soluzioni innovative,
qualificandosi come partner di riferimento nella cura e nella tutela della salute.
Pfizer Italia, e nello specifico la Direzione National & Regional Healthcare Operation, ha identificato insieme
all’Assessorato alle Politiche Sociali e della Salute del Comune di Roma i bisogni della comunità che vive sul territorio,
analizzando insieme il Piano Regolatore Sociale del Comune.
Una volta identificati i bisogni della popolazione, i due soggetti promotori si sono impegnati a sottoscrivere un
protocollo di intesa in cui sono raccolti obiettivi e aspettative del progetto.
Attività
L’efficacia del progetto è stata favorita dalla partnership attivata già in fase di pianificazione e programmazione, e non
soltanto nella fase operativa del progetto. L’azienda ha risposto al bisogno dell’amministrazione comunale di sviluppare
politiche sociali specifiche di inclusione e socializzazione attraverso la collaborazione tra Enti Locali e attori del mondo
dell’Impresa attenti alle ricadute sociali dei loro interventi.
A partire da settembre 2004, oltre mille matricole d’argento sono stati studenti eccellenti nei molteplici corsi attivati
dall’Upter (Università Popolare per la Terza Età) sul territorio comunale: informatica, inglese, arte e letteratura, bridge,
canto corale, e anche laboratorio teatrale, cultura medica e hata yoga.
Tra i diversi corsi, il corso di informatica livello avanzato è stato tenuto presso la sede dell’azienda da dipendenti Pfizer
che, volontariamente, al di fuori dell’orario di lavoro, hanno insegnato ad oltre 20 studenti come usare il computer nelle
diverse funzionalità
Sulla base di una convergenza programmatica tra l'Assessorato e Pfizer Italia, il dialogo ha consentito di trovare
insieme una possibile risposta alle problematiche connesse alla valorizzazione della risorsa anziano, attraverso la
promozione di iniziative per incentivare la partecipazione ad attività educative mirate a favorire la socializzazione e il
soddisfacimento dei bisogni formativi della terza età nella città di Roma.
L’obiettivo comune di migliorare le opportunità dei cittadini over 55 della città ha facilitato l’intero percorso di
impostazione e gestione del progetto.
Pfizer ha contribuito alla realizzazione del progetto non soltanto con un contributo economico, finalizzato
all’attivazione degli oltre 22 corsi presso 65 diverse sedi dislocate sul territorio comunale, ma anche attraverso
l’impiego di uno staff dedicato alla pianificazione e alla implementazione del progetto dal punto di vista organizzativo e
strategico; inoltre una intera funzione aziendale (la divisione Business Technology) ha attivato il corso di informatica
livello avanzato per 20 studenti, tenuto nella sede della azienda per 10 settimane, prestando la propria attività al di fuori
dell’orario di lavoro e dunque a titolo di volontarietà.
Relativamente al personale le competenze professionali del personale di Pfizer coinvolto nel progetto, dalla fase di
pianificazione e programmazione, allo sviluppo della progettualità, sono state ampiamente valorizzate ed il contributo è
stato riconosciuto anche a livello istituzionale dal partner del progetto. Nello specifico, poi, la divisione di Business
Technology, è stata coinvolta nella fase operativa di realizzazione di parte del progetto, e cioè nella organizzazione e
gestione del corso di informatica livello avanzato, valorizzandone pienamente le competenze tecniche. Questo
coinvolgimento diretto del personale della divisione informatica ha generato un forte spirito di appartenenza al progetto.
E’ da segnalare inoltre che la docenza ha richiesto non soltanto la disponibilità di specifiche e alte competenze
professionali, ma anche una sensibilità nell’approccio con il mondo delle persone anziane. Punto di forza, e elemento di
supporto alla riuscita del progetto, è stata la pregressa esperienza delle risorse umane di Pfizer nel training concepito in
un’ottica di servizio.
Risultati
Gli obiettivi programmati nell’ambito della partnership con il Comune di Roma sono stati raggiunti. Indicatori di
performance dimostrano che l’obiettivo della formazione finalizzata alla socializzazione dell’anziano è stato raggiunto:
il numero di richieste di partecipazione al bando di selezione per le borse di studio ha superato le aspettative; il numero
di borse di studio erogate è stato elevato fino a mille; i feedback ricevuti dai borsisti testimoniano il raggiungimento
dell’obiettivo.
102
Il libro d’oro della responsabilità sociale
L’impatto sulla collettività del progetto è stato sicuramente positivo. In primo luogo, gli anziani che hanno partecipato
ai corsi hanno soddisfatto un bisogno formativo e, in alcuni casi, accresciuto le loro competenze. Tra gli anziani, inoltre,
è aumentata la consapevolezza di poter essere una risorsa, all’interno del proprio nucleo familiare e/o per la collettività.
Un altro risultato positivo è l’indotto potenziale creato dalla formazione delle mille matricole che, all’interno dei centri
anziani, possono sviluppare percorsi imitativi.
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Regione Toscana - Commissione Etica Regionale
È stata istituita nel maggio del 2003 dalla Giunta Regionale con l’obiettivo di diffondere la cultura e gli strumenti della responsabilità sociale delle
imprese nel territorio regionale
Fabrica Ethica laboratorio filiera pelle-felafip
Motivazioni
La Commissione Etica Regionale (CER) opera grazie alla fondamentale sinergia tra la Regione come istituzione e gli
attori principali del territorio: sistema camerale, associazioni di categoria, sindacati, mondo del non profit (consumatori,
ONG, rete di Lilliput) ANCI, URPT (unione regionale della province). La CER è presieduta dall’Assessore Brenna e le
sue attività sono coordinate dal Settore Responsabilità Sociale e Pari Opportunità della Direzione Generale Sviluppo
Economico diretto da Antonella Turci.
In particolare questo gruppo ha presentato una prima proposta operativa per prevedere percorsi di gradualità e di
bilaterialità (imprenditori-rappresentanze sindacali) nell’ottenimento della certificazione SA8000, con l’appoggio ed il
sostegno della CER a monitorare e accompagnare l’impresa nel suo percorso. Tale proposta è stata presentata e discussa
nel convegno organizzato dalla regione nell’aprile del 2004: Responsabilità Sociale d’impresa per un’Europa dei diritti
– distretti, filiere e territori a confronto.
Da questa prima proposta nasce il progetto Fabrica Ethica Laboratorio Filiera Pelle – FELAFIP, che si prefigge di
attuare questo percorso partendo dalla filiera della pelletteria, grazie alla disponibilità operativa del Consorzio
Centopercento italiano (produttori di accessori in pelle) e del Consorzio ASSA (lavoratori in conto terzi della concia), e
dell’adesione di Comuni, Province, Sindacati, Associazioni di Categoria.
Attività
In particolare, FELAFIP si fonda su quanto emerso dal gruppo di lavoro distretti e filiere: quali step per percorsi di
gestione integrata, che si proponeva di fornire percorsi sostenibili, sia sul piano gestionale che finanziario, per le
microimprese toscane collocate in distretti e filiere che intendono approcciare i temi della responsabilità sociale e della
certificazione, in un’ottica di gradualità e di integrazione. Nell’obiettivo più generale di diffondere la cultura della RSI,
FELAFIP si propone di costruire percorsi graduali per arrivare alla certificazione di filiera di sistemi di gestione
integrata responsabilità sociale – qualità - ambiente.
La Regione ha operato una prima divulgazione del progetto attraverso una conferenza stampa nel luglio 2004. A
seguito della conferenza è stato costituito il gruppo di lavoro della CER, aperto ad esperti ed alle amministrazioni
comunali maggiormente coinvolte. Ad ogni categoria di partner interessata al progetto (comuni, province, sindacati, ass.
di categoria) è stato proposto uno schema di azioni da compiere denominato chi fa cosa e la richiesta di adesione al
progetto. A seguito delle adesioni pervenute è stato predisposto un protocollo d’intesa che sancisce la condivisione dei
principi della responsabilità sociale come elemento per la costruzione di un quadro economico coeso e competitivo e
prevede gli impegni di ogni firmatario.
Il protocollo prevede il ruolo del Comune di Scandicci come coordinatore delle attività dei comuni (visto il maggior
numero di imprese pellettiere che ospita), ed un ruolo di motore della Regione e della CER. Il progetto coinvolge 650
imprese pelletteria e 220 imprese conto terziste della concia, rappresentate rispettivamente dal Consorzio Centopercento
Italiano e dal Consorzio ASSA.
Il progetto prevede la realizzazione di azioni di informazione, animazione territoriale, formazione (rivolte ad
imprenditori, rappresentanti sindacali e dipendenti delle imprese coinvolte) sui temi della RSI e sulle certificazioni. Le
imprese sono state censite dal Consorzio Centopercento Italiano. Sulla base della localizzazione delle imprese sono stati
contattati i relativi comuni. Ulteriori imprese sono state inserite negli elenchi da contattare, su proposta dei comuni
aderenti.
Il coordinamento del progetto e delle diverse fasi si attua tramite la costituzione di un gruppo di lavoro all’interno della
Commissione Etica Regionale (evoluzione del primo gruppo di lavoro che ha presentato le proprie proposte al
convegno) che vede la partecipazione dei due consorzi Centopercento ed ASSA, di associazioni di categoria, sindacati,
università, amministrazioni comunali e provinciali, ONG. Attualmente sono 25 i componenti del gruppo.
Al progetto partecipa anche la International Labour Organisation (ILO) Italia, nell’ambito del progetto Sviluppo
Sostenibile attraverso il Global Compact, che ha individuato FELAFIP come laboratorio territoriale da sostenere nei
contenuti e nelle metodologia, esportabile in paesi come Albania, Marocco e Tunisia.
Il 14 gennaio 2005 si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto all’interno della manifestazione I Place del
consorzio Centopercento italiano, ed è già partita la fase di informazione e sensibilizzazione, attraverso la diffusione di
una brochure informativa ed i contatti con le aziende.
Hanno aderito al progetto 24 comuni, 4 province, le 3 confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, 4
associazioni di categoria. Sono inoltre stakeholder coinvolti nelle diverse fasi del progetto INAIL, INPS, ASL,
Comunità religiose, di immigrati, Forze dell’Ordine.
In termini di risorse economiche la Giunta Regionale ha deliberato il finanziamento di bandi per l’acquisizione della
certificazione SA8000, delle certificazioni ISO sulla qualità e ambiente e l’adesione al regolamento EMAS per un
totale di Euro 1.620.000, cui si aggiungeranno ulteriori fondi in corso di quantificazione per il finanziamento delle aree
che beneficiano dei fondi comunitari. I bandi saranno rivolti a tutte le imprese, ma particolare attenzione è prevista per
le imprese il cui progetto di riqualificazione si inserisce in piani regionali, come il FELAFIP.
104
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Inoltre oltre agli incontri del gruppo di lavoro (aperto ai contributi di esperti o interessati che volessero partecipare),
sono in corso di organizzazione incontri territoriali nei comuni che hanno aderito al progetto per discutere direttamente
con le imprese e gli altri stakeholder le modalità del processo appena iniziato. Sono previsti inoltre incontri
informativi/formativi rivolti al personale di comuni e province che hanno aderito, affinché possano dare corrette
informazioni sul progetto e sugli strumenti di RSI ai cittadini.
Inoltre grazie alla collaborazione dell’ILO sono previsti incontri con le scuole sulla responsabilità sociale, con
particolare attenzione ai temi dei diritti sociali ed economici.
Risultati
I primi risultati raggiunti sono le 300 presenze all’evento di presentazione (14 gennaio 2004 – Saschall, Firenze,
all’interno della manifestazione I-PLACE). Hanno aderito al progetto 24 comuni (su 39 contattati) 4 province (su 10),
le 3 confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, 4 associazioni di categoria (su 5 contattate dei settori
commercio, industria, artigianato).
Già nella prima fase attuale il coinvolgimento diretto di sindaci e assessori dei comuni che hanno aderito e che hanno
appreso delle iniziative di RSI, costituisce un primo fattore di moltiplicazione della cultura della RSI.
105
RistoChef
Opera nel settore dei Buoni Pasto con il marchio BuonChef
BuonChef per i Celiaci
Motivazioni
RistoChef nel breve volgere di meno di dieci anni è diventata il quarto operatore nazionale con un giro d’affari di 180
M€ (chiusura al 30.9.04), oltre 60.000 Esercizi Pubblici Affiliati e 350.000 Clienti finali, utilizzatori di oltre 40 milioni
di titoli annualmente emessi. Impiega 38 persone presso la sede di Milano. La società fa parte del Gruppo francese
Elior, leader in Francia, terzo operatore europeo e quinto del mondo nei settori della Ristorazione Commerciale e
Collettiva.
Forte del convincimento di poter offrire il proprio contributo a sensibilizzare il mondo della Ristorazione e dei Servizi
Sostitutivi di Mensa rispetto al problema delle intolleranze alimentari, BuonChef è stata la prima società del settore ad
ideare e realizzare un progetto specifico per i Celiaci. Nonostante lo start up del progetto risalga solo al mese di
dicembre del 2004, BuonChef per i Celiaci si è rivelato un Progetto capace di raccogliere immediatamente un crescente
consenso da parte degli utilizzatori finali dei servizi gestiti e di suscitare un buon grado di interesse da parte della
stampa di settore, colpita dall’assoluta novità dell’idea e dalla sua evidente capacità di trovare una soluzione ad un
problema poco conosciuto ma in realtà molto sentito dalle persone e dalle famiglie coinvolte. In sostanza: il mondo
della Ristorazione delle collettività, reso mediante l’intermediazione di titoli di legittimazione molto diffusi come i
Buoni Pasto, non aveva mai prima d’ora coordinato questo aspetto delle esigenze alimentari di una vasta fascia di
utilizzatori con i servizi di Ristorazione resi dai Pubblici Esercizi a tal fine attrezzati e presso i quali è stata scoperta
l’esistenza di una cultura di servizio su questo specifico problema nutrizionale che doveva essere maggiormente diffusa
e coordinata: ad esempio, appunto, in sinergia con il rilevante numero di fruitori di servizi resi mediante Buoni Pasto.La
scelta di ideare e realizzare il progetto Celiachia rientra in un più ampio percorso, già intrapreso da BuonChef su più
fronti, primo fra tutti la redazione e condivisione del Codice Etico, per orientare in maniera socialmente responsabile le
proprie attività di business coerentemente con le competenze chiave dell’Impresa. L’iniziativa è nata da un’idea
dell’Amministratore Delegato della società che ha personalmente seguito la fase di start-up prendendo contatto con il
Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia. Tutte le attività che ne sono conseguite sono state costantemente
supervisionate.
Attività
Per l’attivazione del progetto BuonChef si è rivolta ad A.I.C., l’Associazione Italiana Celiachia che sin dal 1979
promuove l’assistenza ai Celiaci, stimola la ricerca sensibilizzando il mondo scientifico rispetto a questa intolleranza.
A.I.C. si è quindi configurata come un referente particolarmente qualificato ed ha subito mostrato piena disponibilità a
collaborare all’iniziativa. Nessuna altra società italiana operante nel mondo dei Servizi Sostitutivi di Mensa aveva mai
avviato un’operazione simile prima d’ora, nonostante il problema delle intolleranze alimentari stia invece
diffondendosi. Secondo i dati forniti dagli screening eseguiti sulla popolazione, in Italia i Celiaci, diagnosticati e non,
possono essere ragionevolmente stimati in circa mezzo milione di persone ma ogni anno vengono effettuate 5.000
nuove diagnosi e nascono 2.800 nuovi Celiaci, con un incremento annuo del 9%. Poiché BuonChef attualmente
annovera oltre 350.000 utilizzatori finali degli omonimi Buoni Pasto, distribuiti su tutto il territorio nazionale, è emersa
l’esigenza di individuare quali, tra gli oltre 60.000 Affiliati , fossero preparati ad offrire menu idonei al consumo da
parte di soggetti intolleranti al glutine.
Nonostante lo start up del progetto risalga solo al mese di dicembre del 2004, BuonChef per i Celiaci si è rivelato un
Progetto capace di raccogliere immediatamente un crescente consenso da parte degli utilizzatori finali dei servizi gestiti
e di suscitare un buon grado di interesse da parte della stampa di settore, colpita dall’assoluta novità dell’idea e dalla
sua evidente capacità di trovare una soluzione ad un problema poco conosciuto ma in realtà molto sentito dalle persone
e dalle famiglie coinvolte. In sostanza il mondo della Ristorazione delle collettività, reso mediante l’intermediazione di
titoli di legittimazione molto diffusi come i Buoni Pasto, non aveva mai prima d’ora coordinato questo aspetto delle
esigenze alimentari di una vasta fascia di utilizzatori con i servizi di Ristorazione resi dai Pubblici Esercizi a tal fine
attrezzati e presso i quali è stata scoperta l’esistenza di una cultura di servizio su questo specifico problema nutrizionale
che doveva essere maggiormente diffusa e coordinata: ad esempio, appunto, in sinergia con il rilevante numero di
fruitori di servizi resi mediante Buoni Pasto.
Alla realizzazione della partnership è stata data particolare enfasi sia online che offline: su entrambi i siti Internet
(dell’azienda e di A.I.C.) è presente una sezione dedicata all’iniziativa e BuonChef ha diramato un comunicato
informativo che è stato pubblicato sia da riviste di settore che da testate destinate ai temi nutrizionali (tra le quali: Vita,
Cucina Naturale, Alimenti & Bevande).
Buonchef si è altresì fatta parte attiva raggiungendo con un’operazione di direct mailing circa 500 Ristoranti già
appartenenti al network dell’Associazione Italiana Celiachia, proponendo loro l’affiliazione alla Rete Affiliata aziendal,
allo scopo di incrementare la base di locali convenzionati capaci di elaborare pietanze prive di glutine. Attualmente i
Ristoranti in regola con i requisiti previsti da A.I.C. e censiti dalla stessa Associazione sono circa 467, di cui circa un
22% già aderente alla Rete BuonChef, il restante 78% è stato raggiunto dall’operazione di direct mailing che ha
ottenuto la soddisfacente redemption del 5,5% di nuove affiliazioni che tuttora proseguono.
La realizzazione dell’intero progetto, fortemente voluto dai vertici aziendali ed accolto con entusiasmo da tutti gli
stakeholder, ha coinvolto: la Direzione Marketing & Comunicazione e l’Ufficio Commerciale Ristoratori (responsabile
106
Il libro d’oro della responsabilità sociale
delle affiliazioni) il cui call-center fornisce delucidazioni ai possessori di Buoni Pasto interessati all’iniziativa. Inoltre
nei prossimi periodici mailing destinati a tutti gli Affiliati , è prevista la promozione del Progetto onde sensibilizzare un
numero sempre crescente di Ristoratori rispetto alla necessità di acquisire nuove competenze per affrontare bacini di
utenza che si discostano dallo standard.
Inoltre è stato pianificato un aggiornamento trimestrale dei dati dei Ristoratori aderenti al Progetto Ristorazione A.I.C. e
BuonChef, onde garantire una costante attendibilità dei dati destinati al Cliente finale. In quanto all’ampliamento di
questo tipo di Rete , l’incremento viene determinato trimestralmente dall’Ufficio Commerciale Ristoratori che lo
comunica alla Direzione Marketing. Quest’ultima si interfaccia con A.I.C. comunicando l’aggiornamento e verificando
la possibilità di creare nuove sinergie.
Risultati
Rispetto alla comunità il programma prevede una costante prosecuzione dell’iniziativa il cui prossimo passo concreto è
rappresentato dal mailing annuale a tutti i 60.000 affiliati con il quale verrà loro proposto di aderire al Progetto di
A.I.C.. Da tale operazione ci si attende un incremento del numero degli operatori della Ristorazione Tradizionale che
potranno attrezzarsi e specializzarsi nella preparazione e somministrazione di alimenti per Celiaci. La società
progressivamente potrà quindi contare sullo sviluppo di una Rete in grado di soddisfare, almeno in alcune importanti
aree terziarizzate del Paese, le esigenze alimentari di una categoria dei propri Clienti finali finora rimasta priva di una
specifica iniziativa ad essa destinata.
Come emerso dalle comunicazioni pervenute attraverso la cassetta commenti e suggerimenti messa a disposizione dei
Dipendenti, la partnership con A.I.C. ha alimentato il senso di appartenenza ad una realtà che attua politiche
socialmente responsabili con positive ricadute nei confronti di tutti gli stakeholder interni ed esterni.
107
Santander Consumer Finconsumo Banca
Istituto bancario
Suor Aloisa
Motivazioni
Appartiene alla cultura e allo spirito di impresa del Gruppo Santander essere presente nel sociale in ogni area di
presenza in stretto contatto con enti no profit, onlus, associazioni salesiane. La forte presenza in aree del Sudmerica ed
aree povere del mondo rendono evidente un impegno deciso verso coloro che necessitano di assistenza per un
miglioramento della qualità della vita interiore ed esteriore. In Italia abbiamo identificato un centro modello per
significatività dell’intervento verso coloro che la società civile a volte emargina poiché straniero.
Proprio per questo nasce Suor Aloisa, programma di accoglienza per stranieri ammalati. Si occupa di dare risposta ai
bisogni fondamentali dell’uomo, assistenza sanitaria, cure e terapie, insegnamento della lingua italiana, conoscenza
degli aspetti pratici del vivere quotidiano.
Le motivazioni dell’azienda rispetto al finanziamento del programma si rifanno a una frase di Giovanni Paolo II: Non
c'è dubbio che il fatto culturale primo e fondamentale è l'uomo spiritualmente maturo, cioè l’uomo pienamente educato,
l'uomo capace di educare se stesso e di educare gli altri.
Attività
La leadership si è impegnata nell’identificazione dei mezzi necessari per organizzare l’attività del centro di accoglienza
con gli Operatori della Casa di accoglienza, dando il proprio sostegno nell’attività di reperimento mezzi e risorse.
L’iniziativa di devolvere e richiedere a Finconsumo di impegnare risorse altrimenti usate in attività di scarso conto
(omaggistica, doni natalizi, doni fornitori) è stata sollecitata dal personale stesso. Da tempo infatti l’azienda non
partecipa a prassi di questo genere. Il personale è ampiamente informato dell’iniziativa. La partecipazione al
programma è monitorata mensilmente e l’apporto delle risorse verificato con contatti mensili e visite in loco
Risultati
Per quanto riguarda il personale, la condivisione del progetto è ampia e l’iniziativa è avvertita in maniera molto
positiva. L’apporto di Finconsumo al progetto ha contribuito ad accrescere e migliorare il lavoro quotidiano con
maggiore serenità.
108
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Sappi Italia
Società sudafricana di carta fine e prodotti forestali
Ideas that Matter
Motivazioni
Sappi si ispira ai principi dello sviluppo sostenibile e per questo si dedica ad una politica proattiva in tutte le sue
operazioni.
L'iniziativa Sappi Ideas that Matter ha tre obiettivi. In primo luogo costituisce un elemento chiave delle attività di
responsabilità sociale Sappi, che hanno lo scopo di sostenere buone cause all'interno della società. In secondo luogo
Sappi Ideas that Matter dimostra l’impegno dell’Impresa per lo sviluppo del design e delle industrie che si occupano di
pubblicità e riconosce il loro contributo alla società; infine incoraggia e stimola la creatività relativamente all'utilizzo
della carta, e ciò contribuisce ad evidenziare la forza della stampa, quale mezzo di comunicazione essenziale e
privilegiato.
Attività
Ideas that Matter è una iniziativa unica nel mondo. Lanciata nel 1999 a livello globale, invita disegnatori grafici,
professionisti della pubblicità, studenti di tutto il mondo a dedicare volontariamente il proprio tempo e il proprio talento
alla creazione di campagne promozionali che supportino una buona causa, una organizzazione non profit impegnata in
programmi scientifici, ambientali, educativi o culturali.
Le campagne migliori, selezionate da una giuria indipendente a livello internazionale, vengono implementate con costi
sostenuti dalla Sappi fino ad un valore di 50.000 euro ciascuna. In totale al progetto Ideas that Matter Sappi destina
ogni anno un fondo di 1 milione di dollari USA.
In ciascuna delle tre regioni (Europa, Africa, America de Nord), una giuria indipendente, costituita da designer,
professionisti del servizio pubblico e analisti economici, prende in esame le varie campagne presentate. I progetti sono
valutati in base all'uso innovativo del design, alla fattibilità e alla potenziale efficacia della campagna proposta, alle
credenziali dell'organizzazione non profit coinvolta nel progetto.
Tutto il personale della filiale italiana di Sappi è a conoscenza e condivide le linee aziendali nella gestione del progetto
Ideas that Matter. Il personale dirigente nella sede italiana è in contatto con la casa madre per implementare e ampliare
i contatti e la diffusione dell’iniziativa.
Agenzie di design, agenzie pubblicitarie, gruppi di tecnici e disegnatori possono partecipare al concorso, o perché sono
coinvolti da organizzazioni non profit o perché già lavorano per Onlus che sostengono cause in cui essi stessi credono.
Lavorando insieme all’organizzazione, vengono stabiliti gli obiettivi principali della campagna, che può essere destinata
sia alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica, sia a una attività di raccolta fondi. Il progetto creativo (che deve essere
basato su supporti stampati), completato dalla descrizione degli obiettivi della campagna e da un preventivo dettagliato
sulla stima dei costi previsti per sviluppare la campagna, viene sottoposto al giudizio di Sappi.
Oltre all’implementazione delle campagne da parte di Sappi a favore delle organizzazioni non-profit, ai creatori delle
campagne selezionate viene conferito un certificato, in segno di riconoscimento del loro contributo creativo alla società.
Ogni anno viene inoltro prodotto da Sappi un libro che raccoglie tutte le campagne implementate.
Inoltre Sappi è attenta all’ambiente come alla tutela della salute, del benessere e della sicurezza di tutti. Nel 1990 Sappi
brevettò lo sbiancamento della cellulosa senza cloro, con processo di ossigenazione, metodo che ora è utilizzato in tutto
il mondo.
Risultati
Tra il 1999 e il 2004 hanno partecipato a Ideas that Matter (a livello mondiale) oltre 2000 progetti. Sono state
implementate 170 campagne. Per l’Italia sono quattro i progetti che sinora hanno vinto: Progetto per una casa rifugio a
favore di Goap nel 2000, Questo è il mio articolo a favore di Save the Children, CBM a favore di CBM e infine
L’acqua a favore di Ce.Vi. nel 2001.
I risultati raggiunti dal progetto sono in costante crescita. Il personale, a tutti i livelli, condivide e apprezza l’iniziativa.
Sappi con Ideas that Matter, non solo rafforza la sua immagine di azienda leader nel settore, ma ribadisce il suo
impegno a 360° per uno sviluppo sostenibile e rispettoso nei confronti della società in cui viviamo, diffondendo
atteggiamenti di Responsabilità Sociale d’Impresa anche nei suoi più diretti interlocutori: grafici, agenzie di pubblicità,
designer e tipografi.
109
SCM Group
Produzione di macchine per la lavorazione del legno
Donazione di un centro di formazione professionale per la lavorazione del legno a La Paz – Bolivia
Motivazioni
Il progetto per la donazione di un centro di formazione per la lavorazione del legno é stato avviato dal vertice aziendale
in un’ottica di dare concretezza ad un percorso di responsabilità sociale di impresa che SCM Group ha portato avanti. Il
progetto prende le mosse dalla volontà di realizzare progetti comuni con paesi in via di sviluppo, creando competenze
locali, attraverso la fornitura e diffusione di tecnologie aggiornate.
Il progetto ha avuto origine dalla consapevolezza che lo sviluppo dei Paesi del sud del mondo passa attraverso
l’educazione e la formazione di nuove professionalità. In particolare, l’educazione e la formazione professionale
rappresentano una possibilità di sviluppo personale e professionale per quei giovani che, partendo dalla condizione di
ragazzi di strada, sono alla ricerca di una possibilità di riscatto e di reinserimento sociale.
Attività
Il Gruppo SCM ha già maturato in passato un’esperienza nell’organizzazione di corsi di formazione professionale per
giovani di paesi in via di sviluppo, che ha comportato la creazione di training center in alcuni Paesi africani e
latinoamericani. Il progetto ha comportato la realizzazione di un centro di formazione professionale per la lavorazione
del legno, nell’ambito di un centro per il recupero e il reinserimento di ragazzi di strada a La Paz (Bolivia) gestito dalla
Comunidad Papa Juan XXIII.
Il progetto é nato dalla conoscenza della realtà dei ragazzi di strada boliviani, avvenuta tramite l’Associazione Figli del
Mondo. Pensando alle possibili modalità di intervento, si é deciso di mettere in gioco non solo un intervento
economico, ma di completarlo, sfruttando le esperienze, le potenzialità e le competenze insite nell’attività dell’azienda.
I risultati attesi, in termini di pacchetto formativo da realizzare, ed in termini di numero di ragazzi beneficiati dalla
formazione, sono stati condivisi con l’associazione boliviana, e sono oggetto di monitoraggio sistematico. In
quest’ottica, e in collaborazione con alcuni suoi rivenditori, e con l’Associazione non-profit riminese Figli del Mondo
ha quindi deciso di donare un laboratorio completo di falegnameria, per la formazione professionale
dei
ragazzi di
strada.
Attualmente é previsto anche un intervento sul posto di propri dipendenti nell’addestramento del personale locale che si
occupa di formazione e nella fornitura di pacchetti formativi specifici, al fine di permettere l’accreditamento ufficiale
presso le autorità boliviane del centro quale scuola di formazione professionale riconosciuta.
Il progetto é stato veicolato all’interno dell’azienda, e i dipendenti sono stati coinvolti nella fase di organizzazione e
gestione iniziale del progetto (ricerca delle macchine, organizzazione della spedizione, realizzazione delle istruzioni per
l’utilizzo delle macchine), nella quale si sono impegnati anche a livello di volontariato.
E’ previsto l’invio di dipendenti, che hanno già dato la propria disponibilità, al fine di completare l’addestramento dei
formatori locali, e di implementare programmi di formazione specifici, volti al miglioramento della qualità della
formazione erogata.
Alcuni dipendenti, inoltre, entrati in contatto con l’Associazione riminese Figli del Mondo, hanno iniziato a prestare
attività di volontariato all’interno della stessa.
I processi messi in atto per una efficace gestione e controllo del programma sono stati i seguenti:
• Progettazione dell’intervento e definizione dei fabbisogni in termini di macchinari e sistemi di formazione;
• Assistenza in fase di avviamento del centro;
• Visite periodiche in Italia del responsabile del centro per monitorare l’avanzamento del progetto, e per discutere
ulteriori sviluppi ed implementazioni;
• Redazione da parte dei beneficiari locali di resoconti periodici sull’andamento del progetto, che sono stati diffusi tra
le persone interessate;
• Formulazione di proposte per ulteriori sviluppi dell’attività del centro di formazione.
Risultati
Il progetto aveva l’obiettivo di passare da una logica di beneficenza ad una logica di partnership in progetti di sviluppo
sociale (che preveda un apporto di macchine, tecnologie, tecniche di formazione, ecc.), con un coinvolgimento diretto
di alcuni stakeholders (in questo caso, clienti e dipendenti), a supporto del progetto.
Il progetto sta’ sviluppandosi come una vera e propria relazione di aiuto, non essendosi concluso con la prima fornitura
delle macchine, ma avendo generato un rapporto di comunicazione continua con i responsabili boliviani del centro, che
darà luogo ad ulteriori sviluppi, implementazioni ed interventi futuri. I destinatari della donazione hanno saputo
apprezzare la potenzialità della relazione di aiuto che si é instaurata. Dal punto di vista aziendale, non é escluso che
dall’iniziativa possano anche nascere ricadute commerciali.
Il progetto é servito ad instaurare una collaborazione organica sia con la Comunidad Papa Juan XXIII, che con
l’Associazione Figli del Mondo.
110
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Dai contatti stabiliti con entrambe, e dal percorso di responsabilità sociale di impresa avviato, sono nate ulteriori scambi
di esperienze, che hanno dato luogo a nuove iniziative di creazione di relazioni di aiuto. Tramite conoscenze con altre
realtà imprenditoriali locali, sono nate altre iniziative simili, che hanno consentito al centro di formazione di La Paz di
aumentare il suo programma di corsi.
111
Siemens
Gruppo multinazionale attivo nel settori elettronico ed elettrotecnico
Csr - Progetto Siemens per l’Etiopia
Motivazioni
I bambini di oggi domani saranno adulti. Ne consegue, secondo Siemens, che lo sviluppo di ogni società deve
necessariamente passare attraverso il rispetto, la protezione e la valorizzazione dei diritti di ogni bambino, ovunque sia
nato e in qualsiasi situazione si trovi. Da sempre Siemens opera affinché i bambini, che rappresentano il nostro domani
e sono la futura generazione di lavoratori clienti e membri della comunità, possano crescere nel modo migliore e nel
rispetto delle loro specificità e inclinazioni.
In occasione del Natale 2004, Siemens Italia ha deciso di contribuire al lavoro di una delle associazioni più attive che
operano in favore dei bambini, il Ciai – Centro italiano aiuti all’infanzia, con una speciale donazione che ha visto
coinvolti tutti i dipendenti, i partner e gli amici di Siemens.
L’obiettivo del progetto Siemens per i bambini dell’Etiopia è di ristabilire il diritto allo studio, quindi consentire ai
bambini di accedere alla scuola statale; offrire alternative alla strada ai piccoli abitanti del distretto, sensibilizzare
l’intero distretto sulle problematiche dell’istruzione e della tutela dei minori.
Se gli indicatori sulla città di Addis Abeba mostrano una situazione piuttosto allarmante, il distretto di Gulele in cui sarà
collocato l'intervento sostenuto da Siemens presenta uno dei tassi di disoccupazione più alti della città e una
significativa posizione di svantaggio rispetto al grado di scolarizzazione (il 90% dei capi famiglia è analfabeta). La
frequenza scolastica dei bambini di età compresa fra i 6 e i 18 anni, evidenzia che il 96% dei minori di età di prima
scolarizzazione riesce ad accedere alla scuola pubblica ma ben il 39% dei ragazzi accede alla scuola primaria fra un'età
che oscilla fra i 13 e i 14 anni e il 22% fra i 15 e i 18.
Quindi costruire un nuovo distretto scolastico in questa zona e consentire ad un buon numero di bambine e bambini,
ragazze e ragazzi, di frequentarlo regolarmente vuole dire offrire una grande opportunità di riscatto sociale ed umano.
Attività
Il progetto Siemens per i bambini dell’ Etiopia Quest’ultimo ha un duplice obiettivo: da una parte contribuire alla
ristrutturazione di una scuola di Addis Abeba (Etiopia), aperta ai bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, e dall’altra
sostenere agli studi i minori che la frequenteranno. La scuola si trova nel distretto di Gulele, una delle aree con il tasso
di disoccupazione più elevato e con una drammatica situazione rispetto ai livelli di scolarizzazione. Il progetto mira a
ristabilire il diritto allo studio dei bambini mettendoli nelle condizioni di accedere alla scuola statale e al tempo stesso
vuole offrire alternative alla strada e sensibilizzare l’intero distretto sulla problematiche dell’istruzione e della tutela dei
minori. Il Ciai - Centro italiano aiuti all’infanzia - è una delle associazioni più attive che operano in Etiopia in favore
dei bambini. Per questo Siemens ha deciso di sostenerne l’attività in Etiopia. Con l'aiuto di Siemens intende ristrutturare
un edificio già esistente e fornirlo di materiale didattico e formativo; qui verranno create tre classi della cosiddetta
scuola informale che saranno frequentate da minori in età compresa tra i 6 e i 14 anni a cui è stato negato l’accesso alla
scuola primaria. Lo spazio esterno sarà inoltre attrezzato a parco giochi e ricreazione aperto anche ai fratelli e alle
sorelle dei bambini che frequentano la scuola; si eviterà così che i bambini trascorrano il loro tempo libero nelle strade.
Siemens ha lanciato questa campagna di raccolta fondi coinvolgendo anche i propri partner, cui è stata inviata una
lettera per informarli ed invitarli a contribuire. Ha realizzato sui siti internet e Intranet sezioni appositamente sviluppate
con un ampio ventaglio di informazioni sull’Etiopia, sui metodi scolastici e sulle abitudini del Paese. Ha realizzato una
piccola campagna pubblicitaria sui principali quotidiani nazionali per informare i propri clienti dell’iniziativa in atto.
Anche i biglietti di auguri natalizi hanno fatto ampio riferimento al progetto che ha quindi coinvolto un’audience molto
vasta.
Il progetto prevede anche la costituzione di un comitato di controllo del progetto e la formazione e la sensibilizzazione
dei rappresentanti del distretto al fine di potenziare le capacità di identificare e progettare interventi a favore dei minori
della zona.
Si svolgeranno anche attività di informazione e sensibilizzazione su tematiche legate all’igiene e alle malattie
trasmissibili.
Tutto il personale di Siemens è stato informato e coinvolto direttamente nell’iniziativa attraverso: lettera ai dipendenti
inserita in busta paga con la quale si spiegava il progetto e si chiedeva un contributo; sviluppo sulla rete Intranet di
sezioni appositamente dedicate alle informazioni sull’Etiopia, sui metodi scolastici, sulle abitudini del Paese
E’ stato inoltre realizzato un calendario da tavolo per tutti i dipendenti in ricordo del progetto; si è provveduto a
organizzare un pranzo etnico etiope servito in tutto le mense delle sedi sparse nelle varie città.
Accanto a questo progetto, Siemens si è impegnato anche in altre iniziative. Il Gruppo Aziendale Avis Siemens, nato
per rispondere all'appello che, quasi quotidianamente, veniva lanciato dalle strutture ospedaliere circa la carenza di
sangue. L'idea alla base di tutte le iniziative Avis Siemens è accrescere il numero di donatori. Questo impegno si
concretizza nelle raccolte di sangue in azienda. Ad oggi, i donatori attivi sono oltre 500, il 24,6% della forza lavoro del
Gruppo Siemens e 22000 le unità di sangue raccolte in 35 anni nelle sedi milanesi.
Siemens Italia dedica attenzione e sostegno in modo costante e continuativo anche al mondo della cultura, ponendosi
come interfaccia tra il mondo economico e quello artistico - culturale.
112
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Numerose iniziative, sia di sponsorizzazione sia di promozione, sono realizzate dall’azienda annualmente in ogni
settore dell’arte e della scienza, permettendo a Siemens di acquisire un ruolo di diffusore di idee e d iconoscenza. Nello
sviluppo della capacità competitiva delle aziende, la qualità delle risorse umane è diventata il vero fattore critico di
successo per Siemens. La Formazione ha conseguentemente acquisito una centralità nuova: favorire lo sviluppo delle
competenze idonee ad affrontare i continui cambiamenti è diventato, per le organizzazioni del nuovo secolo, una
priorità assoluta.
Nella convinzione che ciascuno è il primo responsabile del suo sviluppo, Siemens supporta le proprie risorse
nell'avviare e nel mantenere nel tempo (life-long education) un processo di auto-sviluppo rivolto a formare
professionalità flessibili, autonome pro-attive. Pertanto, fornire opportunità di sviluppo e d'arricchimento professionale,
attraverso diverse modalità didattiche/operative, rappresenta per Siemens un investimento responsabile e strategico.
Siemens Italia è uno dei soci fondatori della Fondazione Politecnico di Milano, con l’obiettivo di sviluppare progetti
comuni a elevata tecnologia, partnership per la realizzazione di laboratori sperimentali, centri di ricerca
università/impresa e iniziative per l'internazionalizzazione. Certamente significativo è il sostegno a un innovativo
progetto multidisciplinare che vede coinvolti Politecnico, Ospedale Niguarda Cà Granda e Policlinico di Milano per la
definizione di un software che valuta il rischio di rottura di aneurismi celebrali.
A livello mondiale la Siemens Caring Hands Foundation provvede all’assistenza economica e volontaristica ai Paesi in
stato di emergenza. Tra le molte iniziative, la Fondazione ha ultimamente raccolto e donato 5 milioni di Euro alle
vittime delle inondazioni in Europa Centrale e le popolazioni spagnole colpite dal disastro ecologico in Galizia.
Risultati
100.000 Euro è la cifra raccolta grazie al contributo dei dipendenti, dei collaboratori e dei partner Siemens e
raddoppiato dalla società. L'iniziativa di raccolta fondi, che si è conclusa il 14 gennaio, permetterà ai bambini del
distretto di Gulele, oggi costretti a studiare in una specie di capannone pericolante, di essere ospitati in una struttura più
accogliente e, soprattutto, più sicura. I lavori sono già iniziati e, secondo le tempistiche stabilite, dovrebbero concludersi
entro dicembre 2005, anche se molto dipenderà dalla generosità della stagione delle piogge. Ad oggi, le imprese locali
coinvolte stanno procedendo con lo scavo delle fondamenta, un lavoro lungo e delicato a causa della tecnica manuale
utilizzata. Parallelamente, stanno procedendo con la realizzazione del muro di cinta necessario per definire i confini
della scuola e al tempo stesso per proteggere i bambini dai rischi legati alla presenza di un fiume che si trova nelle
immediate vicinanze.
113
Sogin
Società di Ingegneria nucleare ed ambientale dello Stato italiano
Un Paese più informato, un Paese più consapevole
Motivazioni
Sogin SpA è la società di servizi di Ingegneria Nucleare e Ambientale dello Stato italiano che, in Italia, si occupa dello
smantellamento delle installazioni nucleari site sul territorio nazionale. La società è pertanto lo strumento operativo
attraverso il quale lo Stato dà risposta ad una volontà già espressa dalla comunità nazionale con il referendum sul nucleare
del 1987.
Esistono delle motivazioni strutturali che caratterizzano le modalità di gestione delle relazioni con gli stakeholder e che,
nel contempo, giustificano la scelta responsabile verso la sostenibilità della società.
Tali attività devono essere inquadrate anche nell’ambito di un processo sostenibile di comunicazione, interna ed esterna,
fondata su di una buona capacità di ascolto e su un’altrettanto buona capacità di risposta tale da soddisfare il bisogno di
consapevolezza e di chiarezza informativa espresso dai nostri principali interlocutori.
Per i motivi precedentemente esposti la responsabilità sociale è per Sogin una scelta strategica di sostenibilità che non può
prescindere dal coinvolgimento dei suoi interlocutori (interni ed esterni) e da una sempre maggiore consapevolezza delle
parti in causa: Sogin e i suoi stakeholder.
Esistono pertanto delle motivazioni strutturali che caratterizzano le modalità di gestione delle relazioni con gli stakeholder
e che, nel contempo, giustificano la nostra scelta responsabile verso la sostenibilità.
Attività
Il progetto della Responsabilità Sociale ha coinvolto la stessa struttura organizzativa di Sogin con la costituzione, nel
maggio 2004, della Funzione Relazioni Esterne e delle Unità Comunicazione e Relazioni Istituzionali, ed ha avuto il suo
momento topico nel novembre 2004 con l’avvio del progetto Bilancio Sociale.
Aumenta inoltre la consapevolezza interna dei dipendenti sulle strategie societarie comunicate in occasione della
convention Sogin (dicembre 2004) e durante i frequenti incontri con le diverse strutture aziendali coinvolte nella redazione
del primo Bilancio Sociale Sogin, che verrà pubblicato nel primo semestre del 2005.
L’insieme dei due fattori fa quindi crescere una notorietà non generica ma riconducibile alla sua affidabilità come gestore
competente dei problemi della sicurezza con culture specialistiche nell’area nucleare e ambientale, una competenza al
servizio del Paese, dei territori, dei cittadini, rispetto alle molteplici sorgenti di rischio.
Un notevole sforzo in un tempo relativamente breve che contribuisce a trasformare la cultura interna, da ex ente a società
per azioni, da impresa a termine a impresa con un futuro e che contribuirà al raggiungimento della nostra missione nei
tempi e nei costi minimi.
Lo scopo di lungo periodo del programma di Responsabilità Sociale consiste pertanto nel riallineare la percezione esterna
con ciò che è la realtà interna.
Per tale motivo è stato innescato un processo, graduale e continuo, di corresponsabilizzazione del personale, innanzitutto
con un coinvolgimento diretto negli incontri con gli interlocutori locali.
A partire dalla seconda metà del 2004 Sogin ha organizzato una serie di incontri con i diversi stakeholder che hanno visto
la partecipazione dei vertici aziendali e dell’alta direzione, con un ampio coinvolgimento dell’intera struttura della Società.
Il rapporto con la comunità nazionale prende forma, in primo luogo, attraverso i frequenti contatti con le Istituzioni
Centrali, in particolare con il Ministero delle attività produttive e con il Ministero dell’ambiente e la tutela del territorio. Il
risultato degli incontri, ai quali Sogin partecipa grazie al riconoscimento da parte di tali Istituzioni della sua affidabilità e
competenza tecnica, si tramuta in decreti legge o proposte di legge inviati al Parlamento. Durante l’iter parlamentare dei
testi, Sogin presenta istanze e partecipa, quando invitata, alle interrogazioni parlamentari che hanno spesso riguardato le
attività della Società, ma anche il sistema nucleare in generale.
A tali incontri partecipa il vertice aziendale coadiuvato dalle funzioni preposte a seguito della riorganizzazione del maggio
2004. Nei confronti della comunità nazionale e più in particolare dell’opinione pubblica, Sogin si è anche dotata di una
struttura di comunicazione al fine di trasferire ai principali mass media le informazioni di volta in volta richieste.
Il rapporto con le comunità locali prende forma attraverso diversi contatti con le Istituzioni locali e in partnership con
queste Sogin promuove varie iniziative a beneficio del territorio e della collettività.
I soggetti Istituzionali con cui la Sogin interagisce a livello locale sono le Regioni, le Province, i Comuni ma anche le
Prefetture e tutti gli altri enti che hanno funzione di controllo e di verifica come le Arpa, le AASSLL ecc.. A titolo di
esempio, Sogin ha intrattenuto in diverse occasioni una serie di rapporti con la Regione Piemonte, che ha realizzato un
costante monitoraggio delle fasi di smantellamento della centrale di Trino e dei progetti di attività a Saluggia e Bosco
Marengo garantendo in tal modo un’efficace comunicazione con i cittadini e con le loro associazioni. Il riscontro ottenuto
dal rapporto di collaborazione ha poi permesso la realizzazione di momenti di incontro con la popolazione, finalizzati ad
offrire nuove opportunità di dialogo e confronto al fine di soddisfare le legittime attese di informazione, come, da ultimo,
nel caso della Giornata di Comunicazione con la popolazione di Saluggia, il 25 novembre 2004.
In prospettiva, sempre per coinvolgere il maggior numero di interlocutori sono state programmate iniziative di
divulgazione e informazione, dirette alle scuole ed ai giovani, creando dei percorsi didattici insieme con l’Apat e con il
Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio. Tali iniziative avranno inizio nell’immediato futuro.
114
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Risultati
Aumenta inoltre la consapevolezza interna dei dipendenti sulle strategie societarie comunicate in occasione della
convention Sogin (dicembre 2004) e durante i frequenti incontri con le diverse strutture aziendali coinvolte nella redazione
del primo Bilancio Sociale Sogin, che verrà pubblicato nel primo semestre del 2005.
Cresce una notorietà non generica ma riconducibile alla sua affidabilità come gestore competente dei problemi della
sicurezza con culture specialistiche nell’area nucleare e ambientale, una competenza al servizio del Paese, dei territori, dei
cittadini, rispetto alle molteplici sorgenti di rischio.
Un notevole sforzo in un tempo relativamente breve contribuisce a trasformare la cultura interna da ex ente a società per
azioni, da impresa a termine a impresa con un futuro e che contribuirà al raggiungimento della nostra missione nei tempi e
nei costi minimi.
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Sole
Associazione per la cooperazione internazionale e le adozioni a distanza onlus
Fiori che Rinascono
Motivazioni
Lo stupro in Etiopia è diventato una malattia quasi endemica che colpisce la vita dei bambini nei centri urbani ed in
particolare in Addis Abeba. Centinaia di casi di bambini violentati sono stati portati all’attenzione de il SOLE, la
maggior parte dei quali riferiti a bambini di età compresa tra i due i quindici anni e appartenenti a famiglie
economicamente deboli.
L’obbiettivo generale è rafforzare il perseguimento degli obiettivi già identificati con il progetto FIORI CHE
RINASCONO, mirati al recupero e alla riabilitazione di minori vittime di violenza sessuale tramite un approccio
integrato di prevenzione, riabilitazione, creazione di collegamenti e networks, scambio di esperienze e attività di
formazione mirata, includendo nel target dei beneficiari del progetto i bambini di strada, le vittime di stupro in attesa di
un figlio espulse dalle famiglie d’origine e le giovani prostitute in attesa di un figlio.
Gli obbiettivi specifici sono provvedere all’accoglienza, cure mediche, riabilitazione psicologica, servizi per madre e
bambino, reinserimento sociale per un numero minimo di 20 giovani madri vittime di stupro o prostitute minorenni in
stato di gravidanza. Inoltre il SOLE provvederà alla formazione professionale in vari settori per le beneficiarie del
progetto al fine di agevolare opportunità di lavoro e di acquisizione di autonomia economica.
Attività
I bambini vittime di stupro sono in ogni società ed in quella africana in particolare, creature psicologicamente distrutte,
socialmente emarginate, fisicamente ammalate: i loro diritti umani vengono totalmente negati. Nell’ambito del progetto
“Fiori che Rinascono” il SOLE onlus ha reso operativo in Addis Abeba (Etiopia) il primo consultorio/centro
d’accoglienza per minori vittime di abusi sessuali con fini di recupero psico-fisico e di reinserimento sociale di bambini
e bambine di età compresa tra i 2 e i 15 anni. Oggi il centro ha in carico 180 tra bambini e bambine che hanno subito
violenza ed offre loro cure mediche, terapie psicologiche, accompagnamento scolastico, assistenza legale e sostegno
finanziario alle famiglie in difficoltà. Il SOLE, in collaborazione con il partner etiopico IFSO (Integrated Family
Service Organisation), ha attivato un coordinamento di unità operative comprendenti organismi istituzionali, strutture
sanitarie, uffici di polizia, associazioni di categoria e organismi non governativi locali che si muovono secondo una
metodologia concordata per lavorare intensamente sull’aspetto della prevenzione del problema della violenza sessuale
sui minori nel Paese.
Nella partnership tra il SOLE e IFSO, il personale è suddiviso come segue. In seno a IFSO un ricco team di psicologi,
sociologi, insegnanti, personale medico e paramedico, avvocati e assistenti sociali. Tutte le risorse sono locali di modo
da innescare catene di sviluppo socio-economico. Le risorse di IFSO sono impegnate nelle primarie mansioni di
recupero psico-fisico e di reinserimento sociale delle piccole vittime, oltre che di sensibilizzazione della comunità
locale di salvaguardia delle piccole vittime dal punto di vista giuridico-legale. Le risorse locali si avvalgono inoltre di
frequenti workshop e gruppi si studio e lavoro con istituzioni e organismi nazionali e internazionali (quali l’Università
di Addis Abeba e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).
Ne il SOLE gli addetti alla cooperazione internazionale, hanno competenze destinate ad attività di raccolta fondi e
sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
In Etiopia il SOLE lavora in stretta collaborazione con una Ong locale, Integrated Family Service Organisation
(I.F.S.O.), con la quale ha realizzato quasi 500 adozioni a distanza e promosso un progetto di formazione professionale
basato sulla concessione di borse di studio gratuite a studenti appartenenti a famiglie particolarmente disagiate affinché
acquisiscano la professionalità necessaria per un inserimento produttivo nel mondo del lavoro. L’I.F.S.O. opera con
l’obiettivo di offrire opportunità ai membri delle famiglie di Addis Abeba particolarmente deboli sul piano sociale ed
economico, interviene con azioni, anche di prevenzione, occupandosi delle implicazioni sociali, psicologiche ed
economiche che affliggono le vittime di stupro.
Risultati
Il Sole ha reso operativo in Addis Abeba un consultorio/centro di accoglienza per bambini vittime di abuso sessuale, in
grado di garantire, in convenzione con una clinica specializzata, adeguate cure mediche, sedute di psicoterapia con
operatori debitamente formati, mirate all’elaborazione del trauma indotto dalla violenza e sostegno alle famiglie
affinché dispongano degli strumenti adeguati per affrontare lo “stigma” sociale che lo stupro impone alle vittime. Il
consultorio si propone di formare famiglie di supporto, disponibili ad accogliere in affidamento quei bambini che,
avendo subito violenza all’interno della propria famiglia, non possono, per ovvi motivi, farvi ritorno.
Un network di unità operative istituzionali e private (rappresentanze di Ministero dell’Educazione, dei Servizi Sociali,
della Giustizia, ospedali,uffici di polizia, dipartimenti di psicologia e sociologia dell’Università di Addis Abeba) lavora
attivamente per il radicamento del progetto sul territorio.
Il Consultorio-centro di accoglienza di Addis Abeba, ha raggiunto importanti traguardi ma ha sempre bisogno di
sostegno per fronteggiare gli ambiziosi obiettivi che si è proposto.
Il progetto “fiori che Rinascono” costituisce l’unico caso di centro di accoglienza/consultorio in Etiopia. Data la valenza
del progetto, unico nel suo genere in tutta l’africa ed estremamente innovativo per il coinvolgimento di una rete di
116
Il libro d’oro della responsabilità sociale
soggetti che comprende privati, istituzioni, ong locali, il governo etiope ha concesso all’ong IFSO un appezzamento di
terreno sul quale edificare le strutture previste dal progetto in modo che diventino un punto stabile e concreto di
riferimento per i bambini abusati del paese e per le loro famiglie.
Per questo ed altri progetti il SOLE è stato insignito de “Il Premio per la Pace”, istituito dalla Regione Lombardia nel
2003.
117
Solvay Chimica Italia
Multinazionale chimica e farmaceutica
Una storia che continua
Motivazioni
Il programma intrapreso, impostato ormai da alcuni anni con caratteristiche di medio-lungo termine, deriva sia dalla
Missione-Visione-Valori del Gruppo Solvay internazionale, del quale Solvay Chimica Italia fa parte, che dalle esigenze
e problematiche locali del territorio, ove si trova l’insediamento produttivo principale della Società: il Comune di
Rosignano Marittimo, nella provincia di Livorno. A livello Gruppo la Corporate citizenship è esplicitamente richiamata
come una attitudine verso la quale tutte le strutture aziendali devono tendere, preoccupandosi della salute, della
sicurezza e della qualità dell’ambiente per i propri collaboratori e per la comunità in senso lato. Tale visione fa
riferimento al comportamento etico basato su principi di onestà, integrità e affidabilità come valore fondante (Codice
Etico Del Gruppo). Inoltre la strategia verso lo sviluppo sostenibile viene attuata, attraverso la massima promozione
dell’innovazione all’interno dell’azienda nei diversi ambiti: sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Il Gruppo
Solvay e Solvay Chimica Italia hanno aderito fin dal 1992 al Programma volontario Responsible Care dell’industria
chimica mondiale, promosso in Italia da Federchimica, volto al miglioramento continuo delle prestazioni della
sicurezza, salute e protezione dell’ambiente, mettendo a punto proprie linee guida per l’applicazione del programma
stesso.
In particolare Solvay Chimica Italia è consapevole delle problematiche connesse alle tipologia e caratteristiche della
propria attività produttiva e dell’impatto sul territorio che essa ha, sia in termini economici e sociali, che sotto il profilo
ambientale. Proprio allo scopo di sempre meglio fare conoscere ed apprezzare all’esterno la sua realtà sono state
sviluppate in modo sempre più strutturato iniziative di partnership con i diversi stakeholder.
Attività
La responsabilità sociale, perseguita da Solvay, implica attenzione del management alle diverse aree e soggetti con i
quali l’azienda interagisce: all’interno verso il Personale aziendale, principale risorsa che viene particolarmente curata
in termini di formazione, sviluppo professionale, motivazione e le organizzazioni sindacali; all’esterno verso le
Istituzioni, le diverse espressioni della comunità, i partner commerciali, i fornitori, i clienti, l’ambiente. Nel rispetto dei
diversi ruoli, numerosissime sono le occasioni di rapporto con le Istituzioni centrali e locali in diversi contesti
(convegni, dibattiti, tavole rotonde, programmi comuni, procedure, accordi volontari, progetti sinergici: Polo
Chimico/Parco Industriale, Valutazione Impatto Ambientale, Accordo di Programma sullo sviluppo e l’ambiente,..).
Con le Scuole elementari di Rosignano Solvay, Rosignano Marittimo, San Vincenzo e Saline di Volterra, sono state
ulteriormente approfondite le occasioni di collaborazione, attraverso contributi economici ed il supporto del proprio
personale specializzato durante incontri, lezioni in aula e visite guidate in stabilimento.
Nelle Scuole superiori di Rosignano Solvay, sono stati riproposti gli stage estivi rivolti agli studenti del quarto anno per
conoscere e vivere dal di dentro la realtà di stabilimento: studenti dell’Istituto Tecnico e dell’Istituto Professionale di
Rosignano Solvay hanno trascorso sei settimane in fabbrica, seguiti in veste di tutor da ex dipendenti Solvay insigniti
del titolo di Maestri del Lavoro. Complessivamente nell’anno scolastico indicato oltre 1500 studenti di 15 scuole, tra le
quali due estere, sono stati coinvolti nelle diverse iniziative. Sono stati inoltre attivati 8 stage su diverse tematiche per
studenti e laureati dell’Università di Pisa.
Da molti anni Solvay favorisce un’ intensa attività archeologica a San Gaetano presso Vada, in una zona di sua
proprietà. Un’équipe del Dipartimento di Storia Antica dell’Università di Pisa organizza campagne annuali di scavi che
hanno portato alla luce insediamenti romani del I secolo d.C.
Da molti anni Solvay favorisce una intensa attività archeologica a San Gaetano presso Vada, in una zona di sua
proprietà. Nel maggio 2003 si è tenuto, con il supporto organizzativo di Solvay Rosignano il Convegno scientifico
internazionale sul tema: Le praterie di Posidonia. Valutazione, monitoraggio e restauro. L’iniziativa, con il patrocinio
del Comune di Rosignano, è stato il primo dei Colloqui di Villa Celestina, anticipando le future attività del Centro di
Biologia Marina che avrà sede presso la struttura di Castiglioncello.
Per quanto riguarda la Comunità anche nel periodo 2003-2004 Solvay Rosignano ha sostenuto con contributi economici
le attività della Pubblica Assistenza di Rosignano e Ponteginori e della Croce Rossa (sezione di Rosignano Solvay) ed
ha proseguito le sponsorizzazioni a favore delle società sportive locali per l’organizzazione di tornei giovanili. Ha
confermato il proprio sostegno ad iniziative ed associazioni culturali del territorio, come socio di ARMUNIA,
l’associazione che diffonde la cultura teatrale, musicale, artistica, sulla costa livornese, proseguendo nell’impegno di
sponsorizzare gli spettacoli teatrali invernali; inoltre, ha continuato a sostenere le attività dell’Università popolare di
Rosignano, che organizza eventi culturali, dibattiti, concerti e conferenze.
Già la prima edizione (2001) del Bilancio Sociale e Ambientale è stata un’importante occasione di dialogo con il
territorio: oltre alla fase di rilevazione, che ha permesso di coinvolgere in un “dialogo sistematico” alcuni rappresentanti
del territorio, la presentazione del documento e le successive iniziative per promuoverlo, hanno dato modo a Solvay di
illustrare in modo sempre più completo la propria realtà di Rosignano, Ponteginori e San Carlo, mostrandone la
complessità della gestione.
Tra le diverse forme di sensibiltà ed attenzione al Personale, una rilevante iniziativa, fonte di molte e importanti
informazioni per individuare il livello di soddisfazione sul posto di lavoro e le azioni successive di miglioramento del
118
Il libro d’oro della responsabilità sociale
clima aziendale, sono le Survey periodiche. Si tratta di questionari articolati e predisposti ogni 2-3 anni da specialisti di
indagine, a livello gruppo, per rilevare le opinioni sulle diverse aree di attività dell’azienda, estesa a tutti i dipendenti, ai
quali viene data la più ampia possibilità di segnalare ogni aspetto, comprese le aspettative, le percezione della realtà
aziendale, gli aspetti suscettibili di miglioramento, l’ultima della quale si è svolta nell’ottobre 2003.
Risultati
Poiché lo stato di salute della Partnership tra azienda e Comunità riguarda aspetti le cui caratteristiche sono di non facile
monitoraggio e tendono a svilupparsi nell’arco del medio-lungo termine, non è possibile riferire risultati a breve
termine. Tuttavia, relativamente alle problematiche di interazione con le diverse componenti della comunità circostante
il sito produttivo, si percepisce chiaramente un generale apprezzamento per lo sforzo verso la trasparenza e l’apertura e
la ricerca della massima condivisione operato dall’Azienda.
Uno strumento molto efficace di dialogo con gli stakeholder si sta rivelando, in particolare, il Bilancio di Sostenibilità
del sito di Rosignano; esso, attraverso i diversi momenti di coinvolgimento sistematico: preparazione del documento,
presentazione ufficiale, approfondimento successivo, arricchisce progressivamente il feedback verso l’Azienda,
portando il sistema Azienda-Territorio verso un’accresciuta condivisione di linguaggio, metodiche ed obiettivi.
La pubblicazione annuale del Bilancio di Sostenibilità si configura ormai come un appuntamento atteso ed apprezzato
da parte dei diversi portatori di interesse nei confronti di Solvay.
119
Takeda Italia Farmaceutici
Azienda che produce e commercializza prodotti farmaceutici
Progetto di telemedicina nelle isole minori italiane
Motivazioni
La medicina negli ultimi anni ha raggiunto risultati sempre più importanti nel trattamento dei pazienti cardiopatici,
grazie sia allo sviluppo dei farmaci che all’applicazione di presidi strumentali che consentono una sempre più
tempestiva diagnosi. E’ infatti quanto mai cruciale in cardiologia che l’intervento medico venga approntato il più
rapidamente possibile. Pertanto la tipologia di paziente più svantaggiata, da un punto di vista cardiologico, è
rappresentata da coloro che risiedono in zone dove è più difficile ottenere un consulto specialistico.
Allo stesso tempo, per il medico di medicina generale che segue il paziente, a volte è clinicamente difficoltoso fare
diagnosi senza una consulenza specialistica o può riuscire professionalmente frustrante interagire a distanza con un
cardiologo, senza poter comunicare allo specialista i dati strumentali relativi al paziente (per.es. elettrocardiogramma,
livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue, glicemia, ecc).
Peraltro provvedere ad un iter diagnostico terapeutico cardiologico completo per un paziente residente in una piccola
isola, può comportare per il paziente stesso e per la comunità, costi superiori a quelli affrontabili in altre tipologie di
pazienti: basti pensare a eventuali spostamenti del paziente o a spostamenti di uno specialista. Inoltre uno stato di salute
non prontamente ripristinato, oltre a comportare rischi di vita maggiori per il paziente, lo allontana in modo sensibile
dalle sue abituali attività, private e lavorative, con conseguenti ulteriori problematiche di costo sociale.
Takeda Italia Farmaceutici pertanto ha risposto tempestivamente alla richiesta di supporto per dare la possibilità al
progetto di telemedicina nelle isole minori di nascere ed essere avviato, andando così incontro a esigenze vitali di
stakeholder quali sono i pazienti, i medici, la comunità.
Gli obiettivi del programma hanno relazione con le competenze chiave di Takeda Italia Farmaceutici, poiché l’azienda
opera nel settore della cardiologia, attraverso lo sviluppo ed il commercio di farmaci indicati per il trattamento
dell’ipertensione e dello scompenso cardiaco cronico. Per tale motivo Takeda Italia Farmaceutici è naturalmente
coinvolta in un confronto continuo con le realtà del territorio inerenti la problematica cardiologia.
Attività
Il progetto consiste nel fornire una consulenza specialistica, con l’aiuto della telemedicina, ai pazienti che risiedono
nelle piccole isole italiane e che soffrono di patologie cardiache cui non possono far fronte con i mezzi a loro
disposizione. I medici di medicina generale operanti nelle piccole isole vengono forniti di personal computer completo
di unità multimediale (videocamera e microfono) con stampante, connessione in rete a banda larga e se non possibile
via satellite, defibrillatore, elettrocardiografo, misuratore della pressione arteriosa, ossimetro, glucometro ed eventuali
altri strumenti. Viene creata una cartella clinica elettronica del paziente e vengono trasferiti i dati a centri clinici
cardiologici di eccellenza, operanti 24 ore su 24, per una consulenza specialistica in tempi reali.
120
Il libro d’oro della responsabilità sociale
TIM
Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili
Diritti e salute per gli immigrati
Motivazioni
TIM, azienda leader nel settore della telefonia e capillarmente diffusa, ha definito il proprio programma sociale Un
mondo per tutti con la finalità di intervenire in situazioni valutate come prioritarie e di interesse generale, sulla base
dell'ascolto degli stakeholder coinvolti (comunità, associazioni no profit, associazioni di categoria, istituzioni locali e
centrali), per migliorare la qualità della vita della comunità in cui opera.
Il progetto Un mondo per tutti, si è contraddistinto per una connotazione culturalmente nuova, espressione dell’impegno
nella Corporate Social Responsability, nel rapporto con lo stakeholder Comunità, per rispondere all’obiettivo di
realizzare progetti di sostenibilità orientati ai valori del Codice Etico di Gruppo ed agli standard etici internazionali e
nazionali, in particolare del Global Compact, dalla Commissione Europea e dal Governo Italiano. Le Associazioni No
Profit sono individuate come partner ideali, in considerazione della competenza sulla gestione del sociale e della
presenza sul territorio.
L’identificazione e lo sviluppo della partnership con Medici Senza Frontiere (MDS), la promozione interna/esterna del
progetto sono coerenti alla modalità di azione di Un mondo per tutti. Diritti e salute per immigrati è stato pianificato
nell’ambito delle iniziative dedicate alla famiglia, anche per l’attenzione dedicata dall’ONU al tema (nel 2004 è stata
celebrata la Giornata internazionale alla famiglia), sulla base dell’emergenza evidenziata dall’indagine di MDS, dalla
quale si riscontra un dato altissimo di mortalità infantile tra gli immigrati, specie clandestini. La valutazione del
progetto si è concentrata su un attento esame delle esigenze della comunità, a seguito del quale si è evidenziata la
duplice emergenza collegata all’integrazione degli immigrati ed alla specifica situazione sanitaria.
Attività
Obiettivo del progetto è l'implementazione di centri medici di assistenza dedicati agli immigrati presso le ASL, come
richiesto dalla legge per l'immigrazione, tramite un accordo definito con i servizi sanitari pubblici locali e finalizzato
alla creazione di presidi permanenti con medici di strutture pubbliche.
In particolare il contributo di TIM al progetto prevede: la costituzione di una struttura sanitaria presso le ASL nella
provincia di Siracusa e il miglioramento dell’accesso all'assistenza di base presso l'ASL della V° circoscrizione di
Roma (zona Tiburtina).
La collaborazione con MDS ha incluso la partecipazione ad incontri di sensibilizzazione/informazione con i dipendenti
presso le città dove si trovano le principali sedi territoriali di TIM (Bologna, Milano, Napoli, Roma, Padova, Palermo,
Torino).
Il progetto è caratterizzato da aspetti di originalità ed efficacia, quali: la localizzazione dell’iniziativa in Italia, sulla base
di studi effettuati da MDS sulle esigenze medico sanitarie degli immigrati, che hanno poi ricadute importanti sulla
stessa collettività; la creazione di una task force di MDS come primo presidio finalizzato alla creazione della struttura
permanente presso le ASL, come richiesta dalla legge (sostenibilità nel medio/ lungo termine); il contributo a realizzare
la tutela del diritto fondamentale dell’individuo alla salute, che nel nostro ordinamento è garantito dalla legge, con pari
dignità per chiunque si trovi sul suolo italiano; la particolare tutela del diritto alla vita, contro la mortalità infantile.
L’analisi realizzata da MDS riscontra un’altissima percentuale di mortalità infantile tra gli immigrati, specie se in
condizioni di clandestinità.
L’obiettivo del progetto nasce su esigenze ed aspettative reali dei beneficiari. Si possono individuare come elementi
significativi dell’identificazione, condivisione e gestione dei risultati attesi del programma (individuazione indicatori
performance del progetto) tra TIM e MDS:
Ascolto della sensibilità diffusa (associazioni, media, referenti istituzionali comunità) su problematiche connesse
immigrazione.
Verifica diretta delle situazioni di disagio con dialogo ed incontri con immigrati ed associazioni no profit.
Confronto con MDS sull’indagine realizzata nel settore e sulle soluzioni proposte, basate sull’esperienza e sulla
competenza tecnica /organizzativa maturata nel campo.
Valutazione dell’efficienza delle soluzioni individuate, sulla base delle aspettative concrete (casi di assistenza sanitari
previsti), per massimizzare il contributo.
Localizzazione aree di intervento, sulla base criteri necessità effettive riscontrate da parte degli immigrati, disponibilità
ASL alla collaborazione (cedere struttura), prospettive future (sostituzione della task force MDS con un presidio
permanente costituito da personale medico ASL)
La partnership prevede come metodologia di azione la condivisione del know how di gestione aziendale con la
competenza specifica di MDS.
Ogni funzione coinvolta ha apportato il proprio supporto in base alle competenze specifiche, definendo le attività da
svolgere sulla base di incontri con MDS, in modo da valorizzare lo scambio di idee e definire con maggiore incisività le
strategie e le attività adottate.
121
Risultati
L’impatto sulla comunità può essere valutato come decisamente positivo: miglioramento delle condizioni sanitarie degli
immigrati; crescita della consapevolezza sulla problematica da parte delle stesse strutture mediche e paramediche;
crescita della consapevolezza dei propri diritti da parte immigrati e superamento diffidenza verso strutture sanitarie;
miglioramento dei rapporti con la comunità locale in termini integrazione.
La sostenibilità di Diritti e Salute per immigrati è dimostrata: dall’obiettivo della continuità temporale nel tempo e dalla
replicabilità (in considerazione successo iniziativa, è prevista per il 2005 la replica del progetto in ASL Regione
Campania).
Il personale coinvolto ha risposto con un forte coinvolgimento nel progetto, con una significativa affluenza agli
incontri. Da tali incontri si è riscontrato un profondo interesse, manifestato dalla partecipazione al dibattito.
Inoltre da parte del personale si è sviluppata la consapevolezza sulla tematica specifica e sull’attività di MDS; molti
dipendenti si sono attivati con richieste di volontariato e hanno effettuato donazioni. Si sono, inoltre, avute moltissime
attestazioni individuali di apprezzamento del supporto dell’azienda al progetto.
122
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Trend Group
Produzione e commercializzazione di mosaici di vetro e graniglie di vetro, quarzo e granito
Il mosaico a scuola ed in città
Motivazioni
Trend ritiene rilevante trasmettere ai giovani le conoscenze e la tecnica relative all’arte musiva per diffondere la cultura
del mosaico, anche con la sua valenza estetica di arricchimento dell’arredo urbano. Questo progetto ha permesso di
conciliare l’intento di Trend con l’applicazione delle aspirazioni creative degli studenti del Liceo e le esigenze di decoro
urbano di cui ha beneficiato il comune. Per questo ha messo a disposizione del Liceo Artistico Martini di Vicenza
materiale, risorse umane ed assistenza per lo sviluppo e la realizzazione, con il sostegno del comune, di un murale in
mosaico di rivestimento di un sottopasso ferroviario cittadino.
Presupposto della partecipazione di Trend al progetto di partnership nella comunità è stato l’obiettivo di sostenere con
le proprie risorse le idee creative degli studenti permettendo loro di concretizzarle stimolando il contatto con la
manualità ed il mondo del lavoro. Il materiale Trend (il mosaico) asseconda poi, per le sue caratteristiche, la libertà di
espressione e la progettualità. Materiale e filosofia aziendale hanno creato quindi un binomio vincente per soddisfare le
aspettative degli allievi. La disponibilità e l’appoggio del Comune sono stati ripagati con la creazione di un’opera di
patrimonio comune e di abbellimento di un’area di passaggio.
Attività
L’inclinazione di giovani talenti a sperimentare nuove esperienze artistiche insieme alla loro intraprendenza legata alla
disponibilità di dare concretezza alla loro creatività, hanno permesso a Trend di individuare nella classe del Liceo
Martini il partner ideale per creare un connubio tra iniziativa privata, cultura ed ambiente. Il progetto ha coinvolto
Trend nel ruolo di sostenitore e finanziatore di un’iniziativa culturale ed artistica intrapresa, con effetti tangibili sul
territorio, a beneficio della comunità locale e patrocinata dal comune. Lo sviluppo e la realizzazione del progetto ha
comportato il coinvolgimento del personale dell’azienda e l’interazione con gli studenti e gli insegnanti durante tutte le
fasi di attuazione. La selezione del materiale idoneo e l’insegnamento della tecnica di lavorazione, l’assistenza alla posa
fino all’inaugurazione dell’opera, alla presenza delle istituzioni locali, hanno coinvolto diversi reparti aziendali
richiedendo l’intervento dei dipendenti degli Uffici Tecnico, Artistico, Comunicazione e della Presidenza.
Il personale Trend ha costantemente interagito con gli studenti e gli insegnanti per lo sviluppo e realizzazione del
progetto. Nei diversi momenti sono state coinvolte le persone competenti per ciascuna fase, in modo da coordinare
l’intero progetto e portarlo a realizzazione secondo dei canoni di lavoro precisi. Questa procedura ha portato al successo
dell’iniziativa.
Il progetto realizzato è stato inaugurato alla presenza degli studenti, insegnanti, delle autorità locali e della Presidenza di
Trend, ricevendo l’attenzione anche dei media locali, a conferma del successo. L’iniziativa ha messo in luce, da una
parte la possibilità dell’azienda di avvalersi dello spirito creativo di giovani talenti mettendo in risalto la versatilità
d’uso del proprio materiale e la sua funzionalità estetica, mentre dall’altra gli allievi sono stati stimolati al contatto con
la manualità e con il mondo lavorativo. Il comune ha infine beneficiato dell’arricchimento dell’estetica della città.
Questo modulo di interazione è sicuramente replicabile per lo sviluppo di ulteriori progetti.
Risultati
L’iniziativa ha messo in luce l’importanza di creare una trait d’union tra la teoria e la pratica, le aspirazioni creative e la
loro effettiva attuabilità. Ha poi incrementato la consapevolezza sulla possibilità di arricchire esteticamente un contesto
urbano, tradizionalmente assoggettato alle regole rigide della sola funzionalità. Il progetto può benissimo essere
precursore di ulteriori nuove iniziative che vedano coinvolti gli stessi attori. Trend ha infatti di recente consegnato alla
scuola ulteriore materiale per sostenere altri progetti.
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Unilever Italia
Multinazionale nel mercato dei beni di largo consumo: alimentare, gelati e surgelati, prodotti per la pulizia della casa e l’igiene della persona
Give a little bit..vitality summer 2004
Motivazioni
La Divisione Home and Personal Care di Unilever opera sul mercato italiano nei settori dell’igiene e cura della persona,
della cura dei tessuti, della pulizia dei piatti e delle superfici della casa con marchi quali Mentadent, Dove, Sunsilk,
Svelto, Lysoform, Cif e Coccolino.
La nuova Mission di Unilever (infondere Vitality alla vita di tutti i giorni) orienta sempre più l’azienda verso politiche
di CSR quale fattore imprescindibile per il successo dell’azienda stessa.
La Direzione Europea (EuroBoard) e la Direzione italiana (Local Board) sono stati i promotori del progetto, Give a
little bit …. Vitality Summer, assegnando gli obiettivi e le guidelines cui ciascuna azienda si è riferita per la
progettazione ed organizzazione del proprio evento.
Attività
Tutte le aziende locali appartenenti ad Unilever Home and Personal Care Europe, Business Group europeo, cui
appartiene anche la divisione Home and Personal Care di Unilever Italia, hanno organizzato un Community Day,
incentrato su diverse attività che vedessero il coinvolgimento volontario e diretto dei dipendenti a favore di una causa
sociale presente sul territorio di appartenenza. L’invito del Business Group si è tradotto nella realizzazione di una delle
iniziative a favore della Comunità più imponenti mai organizzate da un’azienda a livello europeo, che ha visto il
coinvolgimento di più di 3500 dipendenti.
In Italia la Direzione di Unilever Italia Div. Home and Personal Care ha deciso di effettuare differenti attività nelle tre
diverse località dove l’azienda è presente con propri insediamenti (Milano, Casalpusterlengo - Lo e Pozzilli - Is),
ciascuna delle quali identificate a seguito di una valutazione precisa dei bisogni presenti nei singoli territori e nelle
singole comunità di appartenenza.
A Milano, Unilever ha deciso di intervenire a favore della Fondazione Exodus di Don A. Mazzi, una comunità che si
occupa da 20 anni del sostegno, della tutela e del recupero delle persone più emarginate dalla società (tossicodipendenti,
carcerati, depressi e anoressici). Nel corso di una intera giornata, circa 200 dipendenti di Unilever Italia, insieme al Top
Management aziendale e sotto la guida ed il coordinamento degli ospiti della Comunità Exodus, hanno lavorato
strenuamente in opere di manutenzione della cascina sede della Fondazione e della Comunità. In una sola giornata, più
di 200 dipendenti hanno potuto realizzare ciò che i soli ospiti della Comunità avrebbero potuto fare in un anno.
A Casalpusterlengo (LO), dove ha sede l’impianto di produzione detergenti in polveri e liquidi di Unilever Italia,
l’azienda si è invece stretta in una collaborazione con l’Amministrazione Comunale locale per la progettazione e
l’intervento di circa 100 dipendenti della fabbrica nella pulizia delle sponde del fiume Brembiolo all’interno del suo
percorso cittadino, e la manutenzione straordinaria delle opere e dei ponti all’interno del parco in cui scorre il fiume. A
Pozzilli (IS), invece, dove ha sede il secondo impianto di produzione detergenti liquidi, è stato deciso di intervenire a
favore dell’oasi WWF Le Mortine che sorge vicino al fiume in cui la fabbrica scarica le acque depurate provenienti
dall’impianto di trattamento con un progetto che prevedesse l’intervento dei dipendenti in attività di manutenzione delle
strutture preesistenti nell’oasi, ma anche nella costruzione di nuovi punti di bird-watching, strutture per pic-nic, ecc.
I singoli eventi sono stati organizzati da appositi Gruppi di Lavoro composti da dipendenti di Unilever Italia e da
volontari/ospiti delle Organizzazioni scelte quali partners del progetto (Fondazione Exodus, WWF, Comune di
Casalpusterlengo) con due persone in particolare nominate Coordinatori Responsabili in rappresentanza dei due
partners.
L’incontro e la collaborazione immediata tra i due partners (azienda e ONG) ha permesso di chiarire immediatamente i
bisogni, condividendo da subito una strategia per il loro raggiungimento e soddisfazione vicendevole.
350 dipendenti, con a capo la Direzione, hanno aderito volontariamente alle 3 iniziative proposte dall’azienda,
affincando i volontari/ospiti delle Organizzazioni partners.
In particolare, l’obiettivo dell’azienda è stato quello di coinvolgere i propri dipendenti in un lavoro fatto per il bene di
altri, potendo capire e toccare con mano come i valori aziendali di autostima e stima reciproca, team commitment,
fiducia, possano essere concretamente vissuti portando a raggiungere grandi risultati. Gli stessi valori sono poi stati
riconosciuti e quindi condivisi coi partners (es. Fondazione Exodus). Va sottolineato che non vi è volutamente stata
alcuna attività di Ufficio Stampa per la promozione all’esterno dell’evento, a ribadire come le finalità aziendali insite
nel progetto fossero indirizzate unicamente verso una forma di learning by doing con i propri collaboratori, oltre a
naturalmente i benefici sociali insiti.
I partners scelti sono stati identificati in base a chiare guidelines provenienti dal Business Group che, in modo
riassuntivo, prevedevano l’intervento a favore di un bisogno 1) reale, 2) presente sul territorio/comunità di appartenenza
e 3)laddove possibile, collaborando con partners che condividessero gli stessi valori aziendali.
Risultati
Gli obiettivi prefissati in termini di attività da svolgere nel corso della giornata sono stati totalmente raggiunti, con
totale soddisfazione dei due partners e, soprattutto, delle singole persone partecipanti.
124
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Una recente indagine sulla soddisfazione dei dipendenti (People Survey), effettuata nell’autunno del 2004, dimostra un
grande apprezzamento delle persone rispetto agli impegni sociali dell’Azienda, a riconoscimento delle politiche
esplicite e concrete di CSR messe in atto dall’azienda, di cui il progetto Give a little bit …. Vitality Summer rappresenta
un semplice esempio.
Il primo e più importante risultato riguarda la sensibilizzazione delle persone/dipendenti rispetto alle tematiche del
bisogno sociale e del volontariato. Le giornate di lavoro sono state precedute da momenti di incontro, organizzati in
azienda, con i responsabili e gli operatori delle Organizzazioni partners, per incontrare e far conoscere nei dettagli le
cause scelte attraverso le testimonianze di chi dedica la vita per il bene di altri e/o altro (Don A. Mazzi, WWF).
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
CATEGORIA 3 - MIGLIORE CAMPAGNA DI MARKETING
SOCIALE
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Artsana
Azienda che opera nel settore della cura del bambino, della persona e nel settore cosmetico
Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie
Motivazioni
Il Gruppo Artsana conta, ad oggi, oltre 6.900 dipendenti. Presente in tutto il mondo con 20 filiali, di cui 14 in Europa,
le altre situate nei Paesi a maggior sviluppo e affiancate da una rete di concessionari e distributori, il Gruppo Artsana è
composto da 15 unità produttive in Europa, che dal 1993 sono state progressivamente certificate secondo le norme del
Sistema Qualità ISO 9000. La Divisione Bambino si presenta al consumatore con due marchi principali: Chicco, il
marchio leader del settore infanzia in Italia e in Europa che, in quasi cinquant’anni di presenza sul mercato, ha
sviluppato una specializzazione nello studio e realizzazione di prodotti non-food dedicati al bambino e, dal 1995,
Prénatal, retail specializzato nella distribuzione di prodotti per la mamma più attuale e moderna e il bambino fino a
undici anni.
Dalla pluriennale collaborazione tra l’azienda e l’associazione Amici dei Bambini, è emersa la problematica situazione
degli istituti per minori e l’impellente necessità di attivare un importante progetto per la sua risoluzione.
Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie è il nome del progetto che Chicco porta avanti dal novembre 2003 per aiutare
l’Associazione Amici dei Bambini a realizzare su tutto il territorio nazionale Case Famiglia che possano accogliere i
bambini ora ospitati in istituti per minori. Sono migliaia, in Italia, i bambini che dal 31 dicembre 2006 non avranno più
una casa: per questa data, infatti, la legge 149/2001 prevede la chiusura di tutti gli istituti. L’affido famigliare, soluzione
ideale per questi bambini, è per le famiglie che li accolgono un percorso complesso: la possibilità di condividere
esperienze e di trovare una rete di aiuto diventa allora uno strumento indispensabile di intervento. Per questo Chicco si
è impegnata ad accompagnare Amici dei Bambini in un percorso pluriennale, attivando un’iniziativa concreta di natura
preventiva. Chicco vede in questo progetto la possibilità di aggiungere alla sua produzione di oggetti pensati da sempre
con attenzione, competenza e amore per le esigenze dei bambini, una responsabilità nei confronti del contesto sociale in
cui opera e in cui i bambini si trovano a crescere.
Per l’azienda il progetto ha consentito di palesare la propria posizione nell’ambito della responsabilità sociale, in
assoluta coerenza con la propria mission.
Attività
La direzione aziendale ha sposato questa causa in toto impegnando l’azienda in un progetto con caratteristiche di
durata pluriennale nell’ambito delle attività di marketing sociale; ha definito un budget dedicato per l’attivazione di
vari canali di comunicazione e cercando il coinvolgimento di molteplici stakeholders, tra i quali i propri consumatori, il
mondo delle Organizzazioni senza scopo di lucro, il mondo dei media, i dipendenti, i fornitori.
Il progetto nel 2003 ha consentito l’apertura della Casa Famiglia-Centro Servizi Il Bruco e la farfalla (una struttura
capace di offrire sostegno psicologico, sociale, scolastico e pedagogico alle famiglie affidatarie, oltre a quelle naturali
dei cinque bambini accolti), a San Giovanni a Teduccio, uno dei quartieri più problematici di Napoli. Questo risultato è
stato possibile grazie alla raccolta di oltre 120.000 euro provenienti da una quota che l’azienda ha destinato
all’iniziativa per ogni acquisto effettuato dal 1/11 al 31/12/2003 nei Negozi Chicco di tutta Italia. Il progetto del 2004
rinnova l’impegno di destinare una quota per ciascun acquisto effettuato dal 1/11 al 31/12/2004 nei Negozi Chicco: la
somma raccolta verrà destinata al proseguimento del sostegno della Casa Famiglia di San Giovanni a Teduccio e
all’apertura di una nuova Casa Famiglia a Milano, nel quartiere Giambellino.
L’iniziativa ha avuto l’importante sostegno di genitori famosi: Alessia Marcuzzi, Roberto Mancini, Alessandro e
Sabrina Gassman, Alessandra Ferri e Fabrizio Ferri, che gratuitamente hanno prestato la loro immagine per
sensibilizzare l’opinione pubblica su questa delicata ed importante problematica ancora poco conosciuta. Inoltre è stata
realizzata una campagna informativa nazionale rivolta al grande pubblico. La cooperazione tra un’azienda commerciale,
con il coinvolgimento dei suoi consumatori, un’associazione ONG e personaggi del mondo dello spettacolo e dello
sport sono aspetti innovativi e distintivi del progetto.
I fattori strategici di questo progetto sono: la continuità (attraverso un impegno pluriennale), la specificità e concretezza
(gli obiettivi specifici dell’iniziativa sono localizzati ed individuabili); la credibilità delle figure coinvolte; la
trasparenza (aggiornamenti periodici sullo stato di avanzamento del progetto specifico e dell’andamento generale della
causa. A tale proposito l’azienda ha recentemente inaugurato una sezione all’interno del proprio sito istituzionale
dedicato proprio ad informare tutti i propri stakeholders sullo stato dell’arte del progetto); l’integrità (informazione
precisa sulla raccolta fondi e sulle modalità di investimento); gli investimenti (in comunicazione ed advertising per
promuovere l’iniziativa e diffondere la conoscenza della causa); la sinergia (tra il progetto sociale e le altre attività
legate al brand).
La struttura del progetto ha previsto l’individuazione di obiettivi parziali che l’azienda si è impegnata a garantire,
consentendo così all’associazione di pianificare gli interventi in un’ottica di lungo periodo, verificando il buon
avviamento di ogni singolo obiettivo parziale prima di individuare gli interventi successivi.
Infine la Direzione Comunicazione attua una serie di iniziative interne collegate al progetto che sono di triplice natura:
la raccolta fondi (vendita rivolta ai dipendenti della pianta-simbolo dell’iniziativa e destinazione di budget vari interni
al progetto come feste natalizie, regali) l’informazione, ovvero aggiornamento sull’andamento del progetto tramite
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l’house organ aziendale (mensile), installazione di locandine informative all’interno della sede direzionale,
segnalazione delle novità relative alla sezione speciale solidarietà del sito www.chicco.com, coinvolgimento annuale
dei responsabili dei negozi Chicco nella presentazione dei risultati dell’iniziativa e nell’anticipazione dei next steps di
progetto. Inoltre la direzione comunicazione si occupa della dffusione interna della rassegna stampa relativa al progetto.
Risultati
Relativamente al personale è stata rilevata una maggiore motivazione, soprattutto del personale di negozio direttamente
coinvolto, nel farsi portavoce di un importante messaggio aziendale, non strettamente connesso alle tradizionali
tematiche commerciali.
Avendo creato all’interno dell’azienda un team interfunzionale ad hoc per lo sviluppo del progetto di ciascuna delle
funzioni coinvolte, il personale ha potuto sviluppare specifiche skills attinenti al proprio ambito professionale,
migliorando al contempo la visione complessiva di attività connesse all’iniziativa, dalla pianificazione degli obiettivi,
dal negoziato, alla comunicazione, ai rapporti istituzionali con organizzazioni non governative. La condivisione di un
obiettivo no profit ha accentuato inoltre la motivazione e la propensione al lavoro di squadra tra le risorse.
In aggiunta l’intensa attività di comunicazione sviluppata per il progetto ha dato luogo ad una sensibilizzazione dei
media (stampa, tv, radio, internet) sul tema della chiusura degli istituti per minori in Italia.
130
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Autogrill
Multinazionale italiana, attiva nel settore della ristorazione, della vendita di prodotti di largo consumo e di articoli legati al viaggio.
Autogrill sorride alla solidarietà
Motivazioni
In Italia Autogrill, attraverso una rete di oltre 400 locali, è presente su tutto il territorio nazionale, lungo le autostrade,
negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nei centri cittadini e nei centri commerciali.
Da diversi anni Autogrill è impegnato nel campo del sociale attraverso iniziative di raccolta fondi che coinvolgono tutta
la rete e tutto il personale presente nei punti vendita in più momenti durante l’anno. Quest’anno, la direzione marketing
ha condiviso con la direzione generale l’affiancamento a la Fabbrica del Sorriso per i valori che questa esprime e,
soprattutto, per il posizionamento positivo della manifestazione che, grazie anche al vissuto del gruppo, avrebbero dato
ottimi risultati, sia in termini di ritorni di immagine, sia di adesione del pubblico, rafforzando la partecipazione non solo
della Direzione, ma anche di tutta la Rete
Attività
Per 40 giorni, Autogrill ha proposto ai propri clienti i Menu del Sorriso. Ogni cliente, semplicemente aggiungendo 0,10
euro a tutti i menu di Spizzico e del Bar Snack, contribuiva automaticamente ad effettuare una donazione a la Fabbrica
del Sorriso. Ad ogni contributo di 0.10 euro ne è corrisposto uno di importo analogo devoluto da Autogrill. Per
consentire ai propri clienti di donare anche di più, Autogrill ha distribuito le Donocard del valore unitario di 5 euro,
totalmente a sostegno della raccolta.
Autogrill vede nel personale la chiave della buona riuscita dell’iniziativa. Per questa ragione negli ultimi anni sono state
investite ore in formazione e sensibilizzazione di oltre 10.000 operatori che sono personalmente coinvolti nella raccolta.
Oltre agli strumenti di autoidentificazione, si è previsto anche un sistema incentivante. Tutta l’organizzazione aziendale
ruota intorno all’iniziativa. Perfino il software gestionale delle casse dei punti vendita è stato all’uopo modificato.
Autogrill ha investito nel cause related marketing mettendo a disposizione dell’iniziativa ore di formazione per gli
operatori (oltre 2500), tutto il personale di rete (oltre 10.000 operatori) e quello di sede necessario all’organizzazione,
nello specifico: direzione marketing, relazioni esterne, direzione risorse umane, amministrazione e sistemi informativi.
Mediafriends era allo stesso tempo un partner che proponeva una causa vicina alla sensibilità di Autogrill, garantiva un
programma già testato in una passata edizione e un posizionamento positivo (si fa del bene con un sorriso che è vicino
al posizionamento moderno e divertente di Autogrill).
Sono stati coinvolti partner e fornitori abituali del Gruppo che hanno risposto sia, in taluni casi, sposando la causa, sia
applicando tariffe ridotte a sostegno dell’attività benefica.
Per quanto riguarda il rapporto con il cliente, è priorità di Autogrill fornire una comunicazione chiara e trasparente che
non lasci dubbi sulla destinazione e sull’entità dei contributi raccolti e versati.
Risultati
Con una raccolta di oltre 360.000 euro (+44% rispetto a quanto atteso) sono stati abbondantemente superati gli
ambiziosi obiettivi inizialmente prefissati. Soddisfacente è stata anche la risposta dei consumatori e la visibilità
ottenuta, sia in termini di stampa, con articoli sui principali quotidiani e periodici nazionali, sia attraverso spot tv, radio
e siti istituzionali.
Questa iniziativa, in aggiunta a quanto già realizzato in passato, ha contribuito in modo significativo a far si che la
solidarietà sia diventata parte integrante del vissuto aziendale.
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Avon Cosmetics
Multinazionale americana attiva nella vendita diretta di prodotti cosmetici.
Progetto n. 1: Breast Cancer Crusade
Motivazioni
Avon si avvale di un sistema originale di vendita, una fitta rete di Presentatrici; l’azienda è presente in 5 continenti e
145 paesi, occupa complessivamente oltre 34.000 dipendenti. Le Presentatrici sono circa 3 milioni in tutto il mondo.
Con un venduto di oltre 6 miliardi di dollari all’anno, Avon rientra a pieno titolo nella rosa dei sei marchi attualmente
leader nella cosmetica internazionale.
Avon, in tutto il mondo, ha scelto di investire nella lotta contro il tumore al seno, una scelta su un tema prettamente
femminile come lo è l’azienda. Infatti Avon si autodefinisce The Company for women, cioè l’azienda che meglio
capisce e soddisfa le esigenze di prodotto, di servizio e di realizzazione personale di ogni donna. Avon Breast Cancer
Crusade è la crociata internazionale contro il tumore al seno. Con la creazione del Fondo mondiale per la salute delle
donne nel 1992, Avon è diventata il maggior sostenitore al mondo della lotta contro il tumore al seno. Il Fondo
coinvolge 34 Paesi in programmi di sensibilizzazione, supporto medico e psicologico. Dalla sua nascita il Fondo ha
raccolto e devoluto più di 350 milioni di dollari.
Attività
Nel 2004 Avon ha finanziato il progetto della mastectomia Nipple Sparing dell’Istituto Europeo di Oncologia. Si tratta
di un progetto innovativo relativo alla chirurgia conservativa del seno che consente, in casi selezionati di pazienti
candidate a mastectomia, la conservazione del complesso areola-capezzolo. L’azienda ha deciso, per la prima volta, di
devolvere l’intero ricavato delle quote di iscrizione della settima edizione di Avon Running per un totale di 44.650
euro, e durante il mese di marzo, metà della quota di iscrizione delle persone che iniziarono l’attività di Presentatrici. A
40 dipendenti Avon donne è stata data la possibilità di usufruire di una visita senologica gratuita, presso la sede
aziendale. Inoltre è stata devoluta una quota di fondi alla ANDOSITALIA, di cui il Presidente di Avon è Presidente
onorario, e la attività dell’associazione sono state promosse con le dipendenti, Presentatrici e clienti Avon.
Avon sensibilizza e coinvolge tutta la propria struttura nel raggiungimento di questi obiettivi.
Infatti la forza vendita è protagonista in quanto la maggior parte dei fondi viene raccolta attraverso la vendita di
particolari prodotti il cui ricavato, detratti i puri costi, viene interamente devoluto. Queste attività vengono promosse e
chiaramente dichiarate sugli strumenti di comunicazione (catalogo di vendita rivolto al consumatore) sia nella fase di
promozione che a consuntivo con la pubblicazione dei risultati raggiunti e dei destinatari dei fondi raccolti.
Importante sottolineare come le Presentatrici (43.000 in Italia) promuovono e vendono l’oggetto in questione sapendo
che non ne avranno alcun ricavo ma con l’unico intento di contribuire alla causa sociale. Anche i dipendenti interni
contribuiscono acquistando gli stessi oggetti per sè e per i propri familiari e amici, presso il negozio aziendale.
L’informazione sulle attività e sui risultati conseguiti è costante, attraverso poster, e-mail, newsletter e durante riunioni
aziendali. L’informazione ai media avviene attraverso comunicati stampa e conferenze stampa dedicate. Spesso sono
stati pubblicati redazionali o articoli informativi su numerosi quotidiani e settimanali.
Risultati
I risultati ottenuti a livello umano sono stati sorprendenti. Tutte le dipendenti, Presentatrici e Clienti Avon si sono
spontaneamente impegnate in questo progetto, consapevoli di dare il loro contributo a supporto della lotta ad una
malattia molto diffusa, che spesso le ha toccate direttamente o all’interno della propria cerchia di conoscenze. Inoltre
Andrea Jung, il Chairman e Chief Executive Officer, ha dichiarato: attraverso le attività finanziate abbiamo avuto un
notevole impatto a livello mondiale sulla cura delle pazienti e sulla loro conoscenza del male.
Quest’anno Avon Italia ha deciso, per la prima volta, di partecipare all’indagine organizzata da Great Place to Work
Institute, società che svolge indagini sul clima aziendale, analizzando 600 aziende su un data base di 2000, stilando poi
una classifica delle 35 aziende ideali nelle quali lavorare. Avon Italia si è classificata al 24° posto, anche grazie alle
attività di CSR svolte.
Inoltre, l’Istituto Europeo di Oncologia si è classificato al 21° posto. Nel 2004 il totale devoluto a questo istituto è di
269.650 euro.
132
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Progetto n. 2: Tu al centro del viaggio
Motivazioni
Avon, in tutto il mondo, a partire dal 2004, ha scelto di affiancare alla lotta contro il tumore al seno un nuovo impegno
a supporto delle donne che hanno subito violenza domestica. Un tema ancora sommerso ma purtroppo molto diffuso. La
violenza domestica è ritenuta la prima causa di morte per donne di età compresa tra i 20 e i 45 anni, secondo il rapporto
mondiale sulla violenza e la sanità (OMS). Avon Italia si è quindi avvicinata a questo tema con discrezione e sensibilità,
realizzando un primo progetto dedicato a queste donne.
Attività
Avon, con il Comune di Roma, ha reso possibile la realizzazione di un ciclo di corsi di formazione dedicati alle donne
che hanno subito maltrattamenti, ideati e strutturati su misura per coloro che ne hanno fruito (10 donne, italiane e
straniere, ospiti delle case di accoglienza gestite dal Comune di Roma). Il corso, dal titolo appunto Tu al centro del
viaggio, tenuto dalla Dottoressa Barbara Tibiletti di Mercuri International, si è articolato in 6 giornate, da maggio a
luglio, con l’obiettivo di restituire ad ognuna la coscienza di sé e della propria dignità, ciò che la violenza ha tolto, e di
aiutarle anche a riappropriarsi delle qualità personali, a rafforzare le loro capacità di comunicazione, accompagnandole
lungo un cammino volto ad affrontare la vita ed il mondo del lavoro più consapevoli e preparate. Le sei giornate hanno
toccato i seguenti temi: tecniche di comunicazione, tecniche di vendita, assertività e relazioni di gruppo, motivazione e
cambiamento, problem solving, creatività e leadership. E’ stato un progetto molto complesso da realizzare, in
particolare per l’insufficiente appoggio da parte delle istituzioni coinvolte ma anche per l’iniziale e prevedibile
diffidenza delle donne da coinvolgere.
Anche in questo caso i fondi sono stati raccolti grazie alla forza vendite, attraverso la vendita di particolari prodotti il
cui ricavato, detratti i puri costi, viene interamente devoluto. Queste attività vengono promosse e chiaramente dichiarate
sugli strumenti di comunicazione (catalogo di vendita rivolto al consumatore) sia nella fase di promozione che a
consuntivo con la pubblicazione dei risultati raggiunti e dei destinatari dei fondi raccolti. Importante sottolineare come
le Presentatrici (43.000 in Italia) promuovono e vendono l’oggetto in questione sapendo che non ne avranno alcun
ricavo ma con l’unico intento di contribuire alla causa sociale. Anche i dipendenti interni contribuiscono acquistando gli
stessi oggetti per sé e per i propri familiari e amici, presso il negozio aziendale.
Risultati
Essendo una nuova iniziativa, e di dimensioni ridotte, i risultati non sono ancora misurabili.
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Banca di credito cooperativo di Macerone
Missione Nangololo
Motivazioni
In occasione dell’anno del Centenario della Fondazione (1904-2004), la Banca di Credito Cooperativo di Macerone,
anche al fine di ribadire i valori fondanti di mutualità/solidarietà/cooperazione, ha deciso di dare vita ad un’operazione
di solidarietà denominata Missione Nangololo. Con tale operazione si è stabilito che per ogni nuovo conto corrente
aperto nel 2004, la Banca avrebbe devoluto 10 euro alla Missione di Nangololo, villaggio nel nord del Mozambico dove
operano le Suore Missionarie della Consolata (ed in particolare Suor Lucildina Tassinari, originaria della zona operativa
della Banca) con una scuola dell’infanzia, una mensa ed un ambulatorio medico.
La Direzione ed il Consiglio di Amministrazione hanno scelto il progetto da sostenere per la presenza a Nangololo di
Suor Lucildina Tassinari, ben conosciuta e stimata a livello locale, in missione da oltre 30 anni in Mozambico. Ottenuta
l’adesione di Suor Lucildina e delle Superiori dell’ordine Missionarie della Consolata di Torino, facilitati dalle
dimensioni limitate della Banca, la Direzione e la funzione Marketing della Banca, hanno coinvolto fattivamente tutto il
personale nell’iniziativa.
Attività
La cifra di 10 euro per ogni conto corrente è stata scelta anche perchè, simbolicamente, è la cifra necessaria alla
Missione per preparare un pasto alla mensa per i 170 bambini tra i 2 e i 5 anni che frequentano la scuola dell’infanzia.
Si è quindi voluto collegare lo sviluppo commerciale della Banca (numero di nuovi c/c aperti nel 2004) con la capacità
di fare solidarietà con la Missione di Nangololo, ponendosi un obiettivo da raggiungere (n. 500 nuovi c/c) e
comunicando tale iniziativa e tali obiettivi tramite una campagna pubblicitaria (affissioni, depliant, invio messaggi negli
estratti conto, comunicati stampa che periodicamente informassero clienti, stampa e mercato locale dello stato
dell’iniziativa).
L’iniziativa ha voluto anche rivivere, riscoprire e rinnovare i valori fondanti della Banca, costituita nel 1904 per dare
credito a chi non l’aveva ed alleviare il problema dell’usura nelle campagne del cesenate, ed allargare al mondo
l’orizzonte ed il respiro della solidarietà espressa dalla Banca che, di norma, ha carattere locale.
Il rapporto diretto con i beneficiari per la presenza di Suor Lucildina in Mozambico ha facilitato la comunicazione che
intendeva sottolineare l’aiuto diretto e concreto a coloro che hanno bisogno, senza burocratici passaggi intermedi.
Ad ogni apertura di c/c il cliente riceveva il depliant Essere cliente della BCC Macerone fa un gran bene che attestava
l’impegno della Banca a devolvere per quello specifico c/c aperto, la cifra necessaria ad un pasto dei 170 bambini di
Nangololo.
La banca di credito ritiene di aver assolto ai principi fondanti del CRM per la trasparenza dichiarata dell’iniziativa (1
nuovo c/c = 1 pasto per i 170 bambini di Nangololo), per l’aver sostenuto integralmente come Banca il peso economico
dell’operazione (i 10 euro sono erogati dalla Banca, al cliente nulla è addebitato neanche in via indiretta nessun
aumento di spese e commissioni sui c/c fino a fine 2005).
Ogni portatore di interesse aveva un proprio vantaggio: i bambini di Nangololo (ricevere un sostegno concreto), i nuovi
correntisti clienti (sentirsi coinvolti e partecipi dell’iniziativa di solidarietà, concorrere all’estrazione di viaggiopremio), la Banca (incrementare il numero di correntisti acquisiti nel 2004, accreditarsi nell’anno del centenario come
Banca che dà vita e sostiene iniziative solidali).
Risultati
Sulla base dei nuovi c/c aperti negli anni precedenti, l’obiettivo che si era posto la Banca era di 500 nuovi c/c aperti nel
2004 che si traducevano in una donazione di risorse necessarie per 500 giorni di pasti per la mensa di Nangololo. Il
risultato a fine 2004 è stato di 765 nuovi c/c aperti (+53% rispetto all’obiettivo). Il Consiglio di Amministrazione ha
inoltre deliberato di erogare non solo i 7.650 euro previsti ma di integrare la somma fino a 10.000 euro. Le libere
donazioni di dipendenti, amministratori e di un fornitore della Banca hanno portato la cifra destinata a Nangololo a
14.155 euro, cifra quasi tripla rispetto agli obiettivi iniziali e sufficiente a realizzare i pasti alla mensa di Nangololo per
3 anni e 320 giorni.
La Banca ha espresso forte soddisfazione per il risultato raggiunto in termini commerciali ed ancor di più di
comunicazione e immagine di Banca differente (claim che ricorre nelle note campagne di comunicazione di sistema del
Credito Cooperativo anche con spot TV).
L’iniziativa pur apportando i vantaggi economici a una realtà lontana come la Missione di Nangololo, ha sicuramente
portato la comunità locale a riscoprire la valenza sociale della Banca di Credito Cooperativo non solo nel territorio
locale ma anche a lunga distanza attestando alla Banca la capacità di uno sguardo solidale più ampio della sua stretta e
limitata zona di operatività.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
BP Italia
Opera nel campo dell’energia
Campagna Nazionale per la Sicurezza Stradale
Motivazioni
Il progetto consiste in una campagna nazionale per la sicurezza stradale, gestita dalla Croce Rossa Italiana e sostenuta
da BP Italia e Castrol. L’iniziativa, voluta dalla Comunità Europea, si pone l’obiettivo di educare i bambini e
sensibilizzare gli adulti ad un comportamento prudente e sicuro in strada, inoltre mira a diffondere le norme più
importanti per un corretto primo soccorso in caso di incidente. La sicurezza è uno dei principali valori che BP è
impegnata a diffondere al proprio interno ma anche nella società nella quale opera, proponendosi come riferimento
globale.
Da sempre BP ha investito nella formazione dei dipendenti, invitandoli ad un comportamento esemplare in termini di
sicurezza e nel caso specifico di quella stradale. Tale comportamento è anche uno dei parametri di valutazione per la
carriera.
BP vanta inoltre un rapporto storico a livello internazionale con la Croce Rossa, in molteplici iniziative sociali, dall’11
settembre allo Tzunami. La campagna che si è aperta con una conferenza stampa alla sede centrale della Croce Rossa,
ha avuto eco su tutti i quotidiani nazionali. I quotidiani e le reti televisive locali hanno seguito poi la campagna nei vari
eventi regionali.
BP ha potuto manifestare, con discrezione, la sua attenzione alla sicurezza, associando i suoi marchi (BP e Castrol) al
suddetto tema. La sicurezza, infatti, è un valore nel quale l’azienda crede fermamente e lo ha dimostrato in tanti anni di
impegno nella formazione dei dipendenti. Croce Rossa ha visto in BP un partner storico del quale conosce bene
l’integrità e la trasparenza nel modo di operare.
Attività
La Campagna dallo slogan Hai una sola vita…sii prudente, consiste in eventi nelle piazze e nelle scuole d’Italia,
durante i quali gli oltre 350.000 volontari della Croce Rossa cercano di coinvolgere ed educare i bambini sui temi della
sicurezza stradale attraverso giochi e attività di gruppo (come simulazione di scene di primo soccorso). Durante gli
eventi vengono distribuiti libricini e depliant dove Turbo, Tag e Tina, i simpatici gattini protagonisti della Campagna,
che hanno nove vite, insegnano ai bambini ad assumere comportamenti giudiziosi per salvaguardare la propria, unica e
preziosa esistenza. L’iniziativa che si è sviluppata nel 2004, continuerà anche nel 2005.
BP non si è limitata a donare dei soldi, ma a collaborare attivamente per la riuscita della campagna. I dipendenti BP,
dopo una massiccia campagna di comunicazione interna dell’iniziativa (presentazioni nelle town hall, cartellonistica,
video, mailing), sono scesi in piazza durante gli eventi insieme ai volontari della Croce Rossa (alcuni dipendenti BP
sono anche volontari della CRI). Il team per la sicurezza, che in BP Italia conta cinque persone interamente dedicate,
hanno fornito tutto il loro know how al team della Croce Rossa per rendere la campagna ancora più efficace. L’ufficio
comunicazione BP ha lavorato in sinergia con l’ufficio comunicazione Croce Rossa per divulgare al meglio l’iniziativa.
La sinergia è stata tale che, durante la festa d’estate aziendale, Croce Rossa è stata ospite di BP Italia.
In termini di partenership è importante sottolineare che l’ufficio Relazioni Esterne di BP Italia, in molte località, si è
fatto promotore di coinvolgere le autorità locali (sindaco, assessore alla mobilità, capo dei vigili urbani, presidi delle
scuole) nell’organizzazione degli eventi. Questa è stata un’occasione per vedere riunite personalità così diverse su un
obiettivo comune, la sicurezza della comunità. L’azienda ha stampato circa 1.600.000 copie tra libricini, depliant,
poster, altro materiale didattico e altro materiale necessario per i singoli eventi (es. premi, gadget, catering ed altro per
bambini e adulti che hanno partecipato all’iniziativa).
Inoltre la campagna è stata presentata in tutte le convention con gli agenti dell’azienda, i quali, con il materiale
divulgativo della campagna, hanno potuto diffondere l’iniziativa ai clienti. Il riscontro riportato dagli agenti è stato
molto positivo. I clienti hanno utilizzato il materiale ricevuto per sensibilizzare anche i propri cari sul tema della
sicurezza.
Risultati
Le pubblicazioni della campagna (il Corriere della Sera ha dedicato mezza pagina delle cronache nazionali), che hanno
visto i marchi aziendali BP e Castrol posizionati da soli insieme ai marchi della Croce Rossa Italiana e Comunità
Europea, hanno avuto un riscontro immediato dal punto di vista della visibilità. Significativo è stato il feedback
attraverso telefonate ed e-mail. Relativamente al personale, esso ha dimostrato un grande entusiasmo nello scendere in
piazza insieme ai volontari della Croce Rossa. Per la prima volta i dipendenti BP si sono visti protagonisti
nell’educazione della comunità nella quale vivono con i propri cari, su un tema che conoscono bene e sui quali si
sentono preparati.
I bambini hanno imparato divertendosi. I genitori, gli insegnanti, le autorità tutte si sono dimostrati soddisfatti
dell’iniziativa al punto da volerla come un appuntamento annuale.
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Binda Italia-Breil
Opera nel campo della commercializzazione e produzione di orologi, gioielli e accessori moda
Don’t touch my syster
Motivazioni
Breil è un marchio dalla personalità forte, capace di osare e sensuale e si riconosce per uno stile distintivo, graffiante e
ironico, in grado di coniugare eleganza e innovazione, elementi fondamentali della propria mission. Per questo motivo,
ha deciso di impegnarsi in un’iniziativa di carattere sociale, per prima all’interno del settore orologi, con l’obiettivo di
differenziarsi dai competitors e ampliare la propria Brand equity.
Breil è da sempre legato alle tematiche femminili, che propone nella propria comunicazione attraverso l’immagine di
donne forti, indipendenti e libere nelle proprie scelte. Proprio la condizione di molte donne nel mondo così in antitesi
con questo principio di dignità femminile e di autonomia, ha spinto l’azienda ad impegnarsi nel progetto Don’t touch
my sister, orientato al futuro, alla crescita e all’emancipazione della donna in tutto il mondo. L’obiettivo è quello di
agire da un lato accrescendo la sensibilità nei confronti di alcune delicate realtà femminili in questo particolare
momento in cui anche i media cominciano a rivolgere l’attenzione verso queste tematiche, dall’altro intervenendo
concretamente con un progetto che favorisca la crescita e l’indipendenza della donna.
In tal modo, il marchio si fa carico di una nuova e importante responsabilità: non è più solo bellezza e immagine, ma si
assume un impegno morale nei confronti del pubblico e si arricchisce di valori quali: consapevolezza, responsabilità
sociale, sensibilità e dinamismo.
Attività
Breil ha intrapreso questa iniziativa in partnership con Amnesty International e la Fondazione Pangea onlus
muovendosi su due fronti: di sensibilizzazione e di azione a difesa delle donne.
Il progetto ha, infatti, il duplice scopo di sostenere da un lato la campagna di Amnesty International Mai più violenza
sulle donne, volta a sensibilizzare le autorità internazionali a difesa della vita e della dignità delle donne nel mondo,
dall’altro di supportare economicamente il progetto di microcredito a Kabul, in Afghanistan, curato da Pangea.
Quest’ultimo consiste in un percorso di scolarizzazione, educazione ai diritti umani, educazione igienico-sanitaria e
formazione professionale dedicato alle donne di Kabul, con l’obiettivo di aiutarle nell’avvio di una microimpresa (es.
sartoria, estetista, lavorazioni artigianale), per fare in modo che partendo da una situazione di estrema povertà e
violenza, possano ricostruire la loro vita e quella del loro nucleo familiare, risollevandosi dallo stato di indigenza ed
assenza di diritti e reinserendosi nel tessuto economico e sociale.
Acquistando un orologio Breil e compilando una cartolina, i clienti possono partecipare alla campagna di Amnesty e
Breil si impegna a donare una parte del ricavato a Pangea per la realizzazione dei Centri Donna Don’t touch my sister.
Breil ha garantito, indipendentemente dal numero di cartoline raccolte, una donazione minima di 200.000 euro per
attivare da subito e assicurare la costruzione di tre Centri Donna a Kabul.
A sostegno di questo progetto, sono stati realizzati materiali ad hoc per i punti vendita, una campagna stampa
pubblicata sui maggiori quotidiani, settimanali e mensili italiani, uno spot radio e uno tv entrambi con la voce di Ottavia
Piccolo che ha voluto così partecipare all’iniziativa, attività di ufficio stampa insieme alle due organizzazioni no profit,
materiali pubblicitari per internet.
Attraverso incontri dedicati alla presentazione del progetto, sono state coinvolte non solo tutte le persone all’interno
dell’azienda, ma anche le reti di vendita, i clienti e molti fornitori, che, venuti a conoscenza dell’iniziativa, hanno voluto
sostenerla attivamente.
Risultati
Il progetto, che ha avuto inizio nel settembre 2004 ed è tuttora in corso, ha avuto finora una elevata risonanza grazie
all’innovazione riconosciuta nel settore ed ha coinvolto numerose persone all’interno e all’esterno dell’azienda. È
aumentata la notorietà non solo della campagna di Amnesty International, ma soprattutto della Fondazione Pangea
onlus e dei numerosi progetti che ha attivato in tutto il mondo.
Sia presso i rivenditori dell’azienda sia presso i clienti finali, i consensi sono stati numerosi perché l’iniziativa è stata
riconosciuta come originale, positiva e dinamica, in quanto coinvolge in prima persona ed è orientata ad un’azione
concreta per la soluzione di uno specifico problema.
Dal punto di vista della brand equity si può osservare, dai riscontri avuti da parte di diversi interlocutori aziendali
(clienti, fornitori, dipendenti, partner), come il collegamento tra il marchio Breil e questo progetto abbia arricchito il
brand di nuovi valori di responsabilità sociale e dinamismo e sia stato valutato come coerente con il marchio e
appropriato alla modernità e allo stile di comunicazione di Breil. Attualmente sono stati realizzati due Centri Donna che
sono in piena attività e riuniscono più di cento donne e a breve verrà inaugurato il terzo.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Casse Rurali Trentine – BCC Nordest – Sait
Opera in qualità di tramite nei rapporti con le altre entità creditizie a livello nazionale ed internazionale
I Trentini per i disabili trentini
Motivazioni
Casse Rurali Trentine e SAIT (la Cooperazione di Consumo) riconoscono e condividono i fondamentali ed
irrinunciabili valori umani quali il rispetto dell’altro ed il diritto alla dignità di ogni persona, valori che si esplicano
attraverso la mutualità e la solidarietà ed individuano nella famiglia il soggetto fondante della società attuale e futura.
La Cooperazione di Consumo è una realtà fondamentale per l'economia trentina. I soci del consorzio sono Famiglie
Cooperative che si sono unite per costituire una struttura in grado di erogare prodotti e servizi ai soci stessi alle migliori
condizioni nei propri negozi ad insegna Famiglia Cooperativa e Supermercati Trentini; da sempre si ispirano ai valori
etici dell'onestà, della trasparenza, del rispetto degli impegni, della responsabilità sociale e dell'attenzione verso gli altri.
Sait opera concretamente a vantaggio dei propri soci e dei consumatori ispirandosi ai valori cooperativi.
A dimostrazione di come l’iniziativa sia ispirata ai principi del Cause Related Marketing, gli stessi sono stati inseriti nel
testo del protocollo sottoscritto. Inoltre la storia e la condivisione dei valori portanti dei soggetti che formano la
partnership sono testimonianza e garanzia del rapporto assolutamente paritetico esistente tra le diverse realtà che stanno
collaborando, ognuna impegnata insieme nel perseguimento di obiettivi propri, ma comuni in una visione strategica
glocal.
Attività
Il progetto prende avvio dalla creazione di due fondi di solidarietà trentina denominati ANFFAS
Oggi e ANFFAS Futura. Rispettivamente, i fondi hanno lo scopo di finanziare attività correnti e attività di
investimento, soprattutto immobiliare, a sostegno delle attività a favore dei disabili trentini. Per diffondere e sostenere
l’attività a favore dei disabili trentini, l’ANFFAS Trentino onlus ha stimolato la costituzione di una partnership di
rilievo nel panorama trentino, interessando la realtà delle Casse Rurali e delle cooperative di consumo. I principali
obiettivi dell’accordo consistono nel diffondere i valori condivisi dai tre soggetti proponenti al fine di sensibilizzare
sulle problematiche della disabilità, raccogliere fondi per lo sviluppo delle attività a favore dei disabili, sperimentare ed
implementare nuovi strumenti di marketing e di promozione dei marchi dei partner.
L’aspetto più innovativo ed originale è rappresentato dai soggetti che vi partecipano. Per quanto concerne la qualità:
sono enti di secondo livello che rappresentano una importante fetta del mondo economico e finanziario del Trentino;
per la quantità: attraverso i due soggetti coinvolti partecipano all’iniziativa 103 cooperative di consumo e 53 casse
rurali.
Molto efficace ed apprezzato si è rivelata la scelta di puntare in modo deciso sulla forte identità della comunità trentina,
infatti il titolo del progetto, da solo, spiega gran parte del suo successo. La scelta di chiamare i trentini a partecipare a
questo progetto che ha respiro a medio/lungo termine, trae la sua ispirazione dal forte e diffuso sentimento di
appartenenza della comunità trentina e dalla valorizzazione delle risorse locali, finanziarie ed umane. L’adesione di così
importanti e diffuse realtà testimonia il gradimento della comunità verso il progetto e la volontà di diffonderne lo spirito
ed i principi ispiratori dai quali anche l’attività economica dei partner trae ispirazione.
Con la firma del protocollo di intesa, i presidenti delle due realtà imprenditoriali partner, si sono di fatto impegnate al
massimo livello. Infatti, nella gestione delle singole iniziative, le varie unità operative aziendali sono state fortemente
coinvolte e questo ha avuto ripercussioni positive all’interno delle rispettive strutture, nei rapporti tra i dipendenti e tra i
dirigenti e l’organizzazione non profit. In alcune circostanze specifiche, per esempio nella gestione dell’ufficio stampa,
sono stati coinvolti dai due partner anche altri soggetti. Nel caso specifico i rapporti con la stampa sono stati tenuti
dall’ufficio stampa della Federazione Trentina delle Cooperative che raccoglie in Trentino più di 630 cooperative.
Entrambi i soggetti si sono impegnati nel sostenere i costi della promozione della campagna e nel dare massima
visibilità alla stessa.
Dopo la firma del protocollo sono state realizzate le prime tre iniziative specifiche. In ognuna di queste il personale
delle strutture di coordinamento e delle singole cooperative è stato interessato ed ha risposto in modo interessante. I vari
uffici preposti hanno dato piena disponibilità nel realizzare le azioni concrete necessarie allo sviluppo della partnership
e delle singole iniziative. In particolare gli uffici marketing e comunicazione. In particolare un’ impresa trentina che si
occupa di grafica e design ha dato la propria disponibilità, così come altre società del gruppo BCC, in particolare
Phoenix spa che gestisce il settore dei servizi informatici. I dipendenti hanno risposto sia attraverso la partecipazione
attiva alle raccolte fondi (donazioni) sia attraverso varie iniziative di volontariato che si sono succedute nel corso dei
primi mesi di attività.
La scelta dei partner è stata, di fatto, determinata dalla condivisione di valori. Infatti sia i soggetti profit che il soggetto
non profit, accomunati dal riconoscimento della famiglia come soggetto fondante della società attuale e futura. La
condivisione di tali principi e l’applicazione degli stessi in ogni settore di attività (economica, sociale, politica e
culturale) è il legame più forte e solido della partnership. Il radicamento e la diffusione capillare sul territorio, uniti alla
consolidata struttura delle tre organizzazioni si sono rivelati come importanti fattore di coesione che si concretizzano in
una forte capacità di produzione di attività.
137
Ingente è stato l’apporto dato dai soggetti coinvolti che non solo hanno messo a disposizione i propri organici e la
propria struttura (uffici, magazzini, logistica, attrezzature informatiche, know how, ecc.) in ogni momento secondo le
specifiche necessità, ma si sono accollate tutti i costi per la realizzazione dei materiali promozionali dell’iniziativa.
Risultati
Gli obiettivi che Casse Rurali si erano posti in termini di performance sono stati ampiamente raggiunti. Sono stati
raccolti 6904 euro attivando circa 500 donatori. Considerando che il sistema che è stato utilizzato, ovvero la raccolta
fondi via internet tramite il sistema di home banking INBANK, è un canale completamente nuovo per le Casse Rurali, il
risultato è stato molto soddisfacente. E’ stato sperimentato un nuovo modo di sostenere la solidarietà facile e veloce,
che verrà sicuramente ripetuto.
L’obiettivo che Casse Rurali si era posto fin dall’inizio non era solo quello di dare indicazioni per favorire un alto
numero di adesioni attraverso le donazioni INBANK, ma anche quello di diffondere informazioni sull’associazione
ANFFAS TRENTINO Onlus, per trasmettere consapevolezza circa il problema dei disabili trentini. Di fondamentale
importanza era raggiungere questo risultato anche nei confronti dei dipendenti. Casse Rurali si è attivata fin da subito
con informative e circolari interne a tutti i collaboratori del credito cooperativo trentino, in modo che tutti fossero a
conoscenza dell’iniziativa e soprattutto della realtà di ANFFAS TRENTINO Onlus. L’alto numero di donazioni che c’è
stato anche allo sportello è testimonianza della buona promozione effettuata anche dai dipendenti, dimostratisi
consapevoli e disponibili verso l’iniziativa in corso.
Per fare in modo che l’iniziativa avesse la più ampia diffusione all’interno di tutta la comunità è stato attivato il canale
internet: sia attraverso la pubblicazione sul sito www.cr-surfing.net di un ampia pagina informativa, rivolta agli oltre
45000 visitatori univoci su base mensile, sia attraverso il canale diretto per i clienti utilizzatori del servizio INBANK.
Per quanto riguarda SAIT, gli obiettivi di questa prima fase del protocollo, in sostanza, consistevano sulla reale
possibilità di realizzarla. Da tempo infatti, cercava un partner nel mondo del sociale da affiancare nel lungo periodo, la
cui collaborazione non fosse legata alla singola iniziativa. SAIT è soddisfatta per essere riuscita a porre questa prima
pietra sulla quale sviluppare le attività future. La buona riuscita delle prime iniziative realizzata, conferma la
replicabilità degli eventi posti in essere.
In questa prima fase iniziale il personale è stato coinvolto marginalmente.Dove interessato il personale ha dimostrato di
gradire l’iniziativa, ma soprattutto ha collaborato in maniera fattiva. Indispensabile è stato l’aiuto di tutti coloro che
hanno collaborato alla preparazione e alla distribuzione del materiale per l’iniziativa “Un morso un sorso”. La presenza
di volontari di ANFFAS all’interno dei punti vendita per la promozione di “Un morso un sorso”, inoltre, ha permesso
un contatto diretto con il personale SAIT, il quale ha potuto approfondire direttamente la conoscenza dell’associazione
attraverso le parole di persone molto vicine ad ANFFAS.
Grazie distribuzione capillare dei punti vendita SAIT nel territorio della provincia di Trento, ANFFAS ha avuto modo
di entrare in contatto con gran parte della comunità locale, portando direttamente informazioni circa l’attività svolta
dall’associazione, sia attraverso le parole dei volontari presenti, sia attraverso il materiale informativo lasciato a
disposizione nei supermercati. Il programma realizzato si è dimostrato dunque sostenibile ed in grado di giungere ad un
elevato numero di persone, che condividono i valori comune a SAIT e ad ANFFAS: mutualità, reciprocità , ruolo
fondamentale della famigli anella società. L’obiettivo principale, che pare in parte raggiunto, era comunque quello di
migliorare il livello di consapevolezza sulle tematiche della disabilità e dei disabili trentini.
57 cooperative sulle 103 associate al SAIT hanno aderito all’iniziative del 18 dicembre che prevedeva di devolvere
l’1% dell’incasso dell’intera giornata. Se consideriamo che le cooperative attive sono circa 90, significa che il 63%
delle associate ha aderito.SAIT è soddisfatta oltre che per l’incasso devoluto ad ANFFAS che è stato di oltre 10000
euro, per il fatto che la maggior parte delle cooperative ha dimostrato il proprio consenso alla partnership realizzata,
dando il proprio pieno appoggio alle iniziative.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
ContactLab – Tomato Interactive
ContactLab, divisone di Tomato Interactive, dedicata al Web marketing, mette a disposizione dei propri Clienti un software per il direct marketing
digitale via email, SMS e fax
Auguri e-solidali
Motivazioni
Tomato Interactive, Web agency fondata nel 2000, è specializzata nello sviluppo di software Web-based. Al centro
della propria attività c’è una solida e riconosciuta competenza nell'ambito delle soluzioni di email marketing,
nell’eCRM ed in tutte le attività di log analysis e business intelligence. L'azienda offre inoltre consulenza su sicurezza
informatica e sull'intero processo di gestione di un progetto Internet: dal concept al graphic design, dal supporto
nell'elaborazione editoriale dei contenuti all'integrazione di applicativi avanzati.
L’obiettivo del progetto Auguri e-solidali è stato quello di promuovere una raccolta fondi natalizia a favore di otto
importanti associazioni nonprofit: Amnesty International, Associazione Bulimia Anoressia (ABA), Centro Italiano
Aiuti all'Infanzia (CIAI), Emergency, Lega del Filo d’Oro, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Lega Italiana
Protezione Uccelli (LIPU), Telefono Arcobaleno. Altro importante obiettivo consisteva nel conferire visibilità a queste
associazioni, al fine di agevolarle, in un futuro, nel non facile compito di fundraising.
La scelta della causa da sostenere, ossia il supporto delle associazioni nonprofit nell’attività di fundraising nei confronti
delle aziende, è stata dettata dall’identificazione delle potenzialità dell’attività di email marketing nel settore del
noprofit. Infatti, i bassi costi di attivazione delle campagne, uniti alla potenziale capillarità della diffusione dei messaggi
tramite attività di viral marketing, si rivelano cruciali per quelle realtà la cui missione consiste nel divulgare il proprio
messaggio finalizzato alla raccolta fondi destinati a progetti solidali.
Attività
Grazie a questo progetto sperimentale, l’azienda poteva, tramite il sito Internet www.auguriesolidali.org, richiedere a
ContactLab la spedizione via email dei propri auguri per le festività a clienti, fornitori e a tutti i propri interlocutori,
contribuendo al tempo stesso alla causa di una delle associazioni coinvolte nell’iniziativa. L’ammontare corrispondente
al servizio di attivazione della campagna di comunicazione veniva versato dall’azienda sotto forma di donazione
destinata ad una delle associazioni aderenti; ContactLab garantiva quindi la consegna degli Auguri e-solidali a nome
dell’associazione sponsorizzata dall’azienda.
Le associazioni hanno così potuto beneficiare dei fondi versati dalle aziende e, soprattutto, di visibilità grazie alla
campagna di comunicazione attivata per il lancio dell’iniziativa sia sul canale online che offline.
I partner della campagna sono stati identificati selezionandone, indicativamente, uno per ogni tipologia di causa
supportata (dalla difesa dei diritti umani, alla protezione ambientale, dalla tutela dei minori al supporto alla ricerca nel
campo della salute). Il coinvolgimento di otto realtà nonprofit di tale importanza nel contesto dello stesso progetto ha
richiesto a ContactLab un grandissimo sforzo in termini di negoziazione e rispetto delle specificità di ciascuna.
L’azienda si è fatta carico dei costi di ideazione, gestione e promozione dell’intero progetto, allocando le necessarie
risorse in termini di progettazione e sviluppo di tutte le attività previste (pianificazione strategica, programmazione,
progettazione grafica, comunicazione). La realizzazione del progetto ha coinvolto risorse interne per un monte ore
valutabile intorno alle 30 giornate lavorative. L’azienda ha inoltre messo a disposizione tutte le infrastrutture
tecnologiche e il software necessari alla realizzazione del sito Internet e delle campagne di email marketing attivate.
Alle associazioni è stato richiesto un rimborso spese minimo, da versare unicamente in caso di raggiungimento degli
obiettivi di fundraising preventivamente concordato.
Inoltre la partnership stabilita tra ContactLab e le otto associazioni nonprofit coinvolte è stata definita nel pieno rispetto
dei principi fondanti del Cause Related Marketing: ad esempio, l’azienda ha garantito la massima trasparenza nella
gestione dei fondi raccolti che, per volontà della stessa, sono stati veicolati direttamente alle associazioni beneficiarie.
ContactLab si è impegnata a garantire uguale visibilità ad ogni associazione, indipendentemente dalla tipologia di causa
supportata e dalla notorietà della stessa.
Risultati
Gli stretti tempi a disposizione e il carattere fortemente innovativo dell’iniziativa hanno permesso unicamente un
approccio di tipo sperimentale al progetto: sono infatti stati definiti una serie di obiettivi stimati in base a valutazioni di
tipo teorico. Dal punto di vista dell’adesione effettiva, il numero delle aziende è risultato inferiore rispetto a quanto
inizialmente previsto: sono stati raccolti 5.750 Euro (il costo per email, sulla base del listino concordato, era di 250
Euro per un pacchetto massimo di 500 email). Tale risultato, buono ma inferiore alle aspettative, è stato egregiamente
bilanciato dal successo in termini di visibilità delle organizzazioni da parte delle aziende e dall’apertura che tale
operazione ha permesso da parte delle associazioni nonprofit coinvolte rispetto all’universo aziendale. E’ importante
segnalare che il risultato è dovuto anche all’impossibilità da parte delle aziende di poter aderire nei tempo stetti a
disposizione.
Anche ContactLab, in qualità di sponsor principale dell’iniziativa, ha beneficiato del progetto, in quanto le aziende che
hanno deciso di aderire all’iniziativa hanno avuto modo di testarne le competenze e sono nate ipotesi di futura
collaborazione.
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Coop Lombardia
Opera nel campo della grande distribuzione
Carta equa condivide la spesa
Motivazioni
Coop sta per Cooperativa di Consumatori. L'idea base della cooperazione nasce dal bisogno e dalla solidarietà: si
costruisce così una risposta imprenditoriale originale che, dalle prime esperienze pionieristiche, in più di un secolo e
mezzo di storia, si sviluppa fino a diventare la prima organizzazione distributiva italiana. E' una storia di persone, di
lavoro, sacrifici ed entusiasmi, strettamente intrecciata con le vicende politiche e sociali del nostro paese. I valori
originari sono ancora oggi alla base della cooperazione: la centralità delle persone, dei loro bisogni e dei loro diritti.
Con Carta Equa, Coop Lombardia, oltre a promuovere un’iniziativa di solidarietà nuova, trasparente e facilmente
accessibile, rafforza la propria immagine e attira i titolari della carta nei propri punti di vendita, attira non solo la stretta
cerchia dei beneficiati, ma anche la potenziale e più ampia platea di benefattori. Inoltre Coop Lombardia collabora con
Caritas Ambrosiana nel razionalizzare l’erogazione di beneficenza e nell’aprire un nuovo canale di raccolta fondi.
Attività
Carta Equa è una carta di credito per l’acquisto di prodotti nei negozi convenzionati, ma è soprattutto una carta della
solidarietà. Sono previste due carte magnetiche abilitate ai pagamenti elettronici; la prima è la carta del Benefattore: chi
ne è titolare può pagare la spesa in tutti i supermercati e ipermercati Coop Lombardia, destinando ogni volta un’offerta
ai bisognosi, calcolata in percentuale sul valore della spesa. Le donazioni vengono raccolte nel conto CONVIVA,
intestato alla Caritas Ambrosiana, a cui si attinge per finanziare la seconda Carta, quella del beneficato, destinata a
persone bisognose. Entrambe le Carte hanno uguale valore grafico, in modo da rendere indistinguibili il benefattore e il
beneficato.
Carta Equa rappresenta uno strumento aggiuntivo e innovativo per promuovere la carità e rispondere ai bisogni delle
persone in difficoltà. Equa esprime un concetto di solidarietà, intesa non come semplice beneficenza o elemosina, bensì
come aumento dei diritti del cittadino, come emancipazione di dignità umana.
Carta equa cerca di rendere le persone bisognose non oggetto passivo di assistenza, bensì soggetto consapevole in grado
di spendere in autonomia. Con Carta Equa, la Caritas Ambrosiana razionalizza l’erogazione di beneficenza e apre un
nuovo canale di raccolta fondi. La Caritas individua tramite i propri Centri di Ascolto le persone in stato di difficoltà
economica temporanea, che rientrano in un piano di aiuto ben specifico, monitorato nel tempo, finalizzato ad uscire
dallo stato di bisogno.
Le funzioni aziendali coinvolte nell’iniziativa sono: Presidenza Soci e Consumatori, Direzione Amministrativa e
Finanziaria, Direzione Commerciale, Formazione, Sistemi Informativi, Comunicazione e Pubbliche Relazioni.
Nella fase di progettazione sono state coinvolte 15 persone, mentre nella gestione partecipa tutto il personale di Coop
Lombardia addetto all’emissione, gestione ed accettazione della carta.
Poiché il progetto di Solidarietà è finalizzato all’integrazione e al rispetto della dignità umana, il coinvolgimento del
personale è stato immediato: è una carta solidale, uno strumento concreto ed efficace per aiutare i bisognosi, permette
di fare beneficenza in modo semplice e sicuro avendo come riferimento la Caritas Ambrosiana.
I Partners coinvolti sono: Caritas Ambrosiana, Banca Etica e Inocard (società per l’emissione delle Carte).
Risultati
I risultati raggiunti al 31 dicembre 2004 sono: 1.271 carte benefattore emesse, 182 care beneficato emesse. I contributi
raccolti ammontano a 80.300.000 Euro, di cui erogati da Coop Lombardia 35.000.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Estèe-Lauder
Produzione e commercializzazione di prodotti di trattamento per la pelle, di makeup, di profumazioni e di prodotti per capelli
Campagna nastro rosa
Motivazioni
La campagna Nastro Rosa è nata negli USA nel 1992, ad opera della multinazionale della cosmesi Estée Lauder, con
l’obiettivo di informare e sensibilizzare sul tema della prevenzione dei tumori al seno. Nel 2003 Estée Lauder Italia si è
rivolta ad INC per costruire anche nel nostro Paese una forte visibilità all’iniziativa, coerente con il suo successo
internazionale, mirando ad accreditare la campagna presso il mondo istituzionale italiano e accrescerne di anno in anno
la visibilità ampliando, ogni edizione, i partner ed i canali di comunicazione.
Attività
Il primo passo della strategia è stato creare una partnership nazionale con la Lega italiana per la Lotta contro i Tumori
(LILT), il maggiore organismo istituzionale italiano impegnato nelle prevenzione dei tumori, grazie alla quale ottobre è
diventato il mese della prevenzione dei tumori al seno.
Per l’edizione 2004 della Campagna Nastro Rosa, volendo evitare la diffusione di generici, e ormai inefficaci, appelli
alla prevenzione, in base alle ricerche sono stati individuati un pubblico ed un messaggio prioritari: le giovani donne tra
i 25 e i 40 anni e l’esigenza di iniziare la prevenzione già in questa fascia di età. Da qui il messaggio la prevenzione è
un gioco da ragazze, che ha utilizzato come testimonial l’attrice Emanuela Folliero e le ragazze della Nazionale di
Ginnastica Artistica, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene.
La campagna si è articolata in azioni di ufficio stampa, eventi di piazza tra cui l’illuminazione di rosa di 52 monumenti,
pagine pubblicitarie gratuite sui periodici femminili, la distribuzione di migliaia di opuscoli nelle profumerie Estée
Lauder e nei centri LILT, la creazione di un sito internet www.nastrorosa.it, il coinvolgimento di Università e
associazioni femminili.
Risultati
La Campagna ha avuto il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità, della Regione Lazio, della Provincia e del
Comune di Roma. Sono stati distribuiti 200.000 nastrini rosa e 300.000 guide pocket. Tra settembre e novembre sono
state visitate oltre 22.000 pagine del sito www.nastrorosa.it.
Sono state ottenute 77 partnership on line (di cui 23 istituzioni e 15 università), 25 partnership off line tra aziende e
università, illuminati di rosa 52 monumenti in tutta Italia.
L’attività di ufficio stampa realizzata in occasione dell’edizione 2004 della campagna Nastro Rosa ha ottenuto più di
300 uscite: 10 lanci di agenzia, 186 quotidiani, 45 periodici, 37 servizi TV, 4 servizi radio, 27 articoli su web.
Soprattutto i riscontri del pubblico femminile sono andati oltre le attese: oltre 12.000 chiamate al numero verde LILT e
molte migliaia di visite diagnostiche gratuite offerte dai centri ambulatoriali della LILT.
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Finmerge Consulting & Travel
Opera nel settore turistico con licenza di Tour Operator e Agenzia Viaggi e nel settore del marketing promozionale
Manda in vacanza il vostro cliente finanziando un progetto etico
Motivazioni
Questo progetto è nato da un’idea dei titolari della Finmerge Consulting Travel (FCT), Mauro Argentoni e Lorella
Girardi, perché volendo aiutare una nipote che a soli 8 anni è diventata diabetica, hanno deciso di sostenere
l’associazione dei genitori dei bambini diabetici denominata AGD-VJD, alla quale la loro nipote era iscritta. Per questo
motivo è stata sviluppata una versione etica di un progetto di marketing promozionale denominato Assegno Vacanze
già da tempo gestito e commercializzato da FCT. Il progetto è stato innovato non solo nel nome, ma sposando la
causa etica sociale e scegliendo di investire concretamente il 20% del fatturato generato dalla vendita del nuovo
prodotto Assegno Vacanze Etico inizialmente a questa associazione, e successivamente ad altre Onlus con progetti
etici sociali nazionali ed internazionali.
L’Assegno Vacanze Etico permette di avvicinare le medie piccole aziende ad un progetto di Cause Related Marketing
ben strutturato, dando loro la possibilità di sponsorizzare un progetto etico finanziandolo con il 20% del loro totale
investimento e budget promozionale, contemporaneamente risolvendo le più svariate esigenze di promozione e
fidelizzazione, promovendo l’immagine dell’Onlus e del progetto etico sociale finanziato.
Attività
Questo prodotto/servizio di fatto consiste in un titolo atipico. Esteticamente è un vero e proprio assegno emesso da
FCT con il quale il cliente finale, che lo riceve in omaggio da una azienda, può prenotare e pagare una parte della sua
vacanza scegliendola tra centinaia di proposte turistiche in oltre 100 destinazioni selezionate da FCT tra la
programmazione dei più qualificati Tour Operator italiani, il tutto senza limitazioni. FCT per attuare concretamente la
parte etica determinante del progetto prodotto, ha consolidato una stretta collaborazione con qualificate Onlus per il
finanziamento dei loro progetti sociali.
L’Assegno Vacanze Etico è un importante strumento che permette di finanziare progetti di certificate Onlus e per il
cliente finale è di fatto denaro. Non è quindi la solita promozione di soggiorni gratuiti, 2x1, card sconti o altro, ma un
innovativo prodotto di grande immagine, di facile utilizzo e di reale valore percepito dal cliente, straordinario per la sua
spendibilità su gran parte della programmazione dei migliori Tour Operator italiani e per la sua grande trasparenza,
dovuta al fatto che i cataloghi e i listini di riferimento sono pubblicati dai Tour Operator aderenti all’iniziativa e
consultabili in qualsiasi Agenzia Viaggi in Italia.
FCT ha selezionato un ristretto gruppo di Onlus sulla base dei loro progetti, tenendo conto di parametri come
l’apoliticità, le finalità e la trasparenza in generale nei costi di gestione. La prima delle Onlus selezionate è il CESVI,
qualificata ed importante organizzazione, tra le poche in Italia ad aver ricevuto anche l’oscar del bilancio etico nel
2000, al suo ventesimo anno di attività, facente parte di ALLIANCE 2015, presente con importanti e concreti progetti
sociali in vari località nel mondo. CESVI ha sottoposto a FCT un progetto denominato Angeli Contro la Malaria,
sostenuto anche dall’Unione Europea, importante per i grandi contenuti umanitari che coglie la sensibilità di chi
viaggia.
Un’altra Onlus selezionata è Telefono Azzurro, qualificata e conosciuta organizzazione che ha dato un alto valore al
mezzo di comunicazione più comune che è il telefono, utilizzandolo al meglio come valido ed utile strumento di aiuto,
perché tutto inizia ascoltando i problemi dei bambini, per poi poter intervenire con personale altamente specializzato
come psicologi, pedagogisti e neuropsichiatri. Telefono Azzurro ha chiesto a FCT di finanziare con l’Assegno Vacanze
Etico il costo delle servizio telefonico gratuito 1.96.96 rivolto ai soli bambini e l’eventuale consulenza di personale
specializzato.
Inoltre il contratto di fornitura determina molto chiaramente la percentuale del bonus etico del 20% sul totale della
fatturazione, l’importo che verrà versato e tutti i dati con il progetto della Onlus destinataria. Altrettanto l’utente finale
trova su ogni singolo Assegno Vacanze Etico l’immagine non solo della onlus e della sua campagna sociale, ma anche
la causale e l’importo devoluto.
L’Assegno Vacanze Etico è il FOCUS dell’azienda FCT e tutto il personale, i titolari e collaboratori, sono coinvolti
totalmente nella scelta dei partners a più livelli: i Tour Operators come ad esempio Hotelplan, MSC Crociere, sono stati
selezionati da FCT perché già coinvolti in progetti etici di finanziamento. Le aziende sponsor alle quali FCT propone
l’Assegno Vacanze Etico sono aziende che hanno uno spirito etico e che vogliono comunicarlo al massimo grazie a
questo innovativo progetto/prodotto etico promozionale. Inoltre le onlus coinvolte devono essere qualificate non solo
nell’immagine esterna ma anche nella trasparenza dei bilanci, nel contenimento delle spese di gestione e nell’ottimo
rapporto tra costi per la gestione degli interventi e i finanziamenti ricevuti.
Per quanto riguarda la comunicazione al cliente azienda sponsor, le onlus in piena autonomia inviano una lettera al
titolare dell’azienda di ringraziamento e di certificazione dell’avvenuto versamento del bonus etico da parte di FCT,
inserendo l’azienda in una mailing list di aggiornamento sulle loro attività.
142
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Risultati
FCT si è impegnata a comunicare tutta la filosofia etica del progetto, coinvolgendo il più possibile il cliente azienda
anche nella definizione della campagna promozionale, per aumentarne la visibilità e il relativo successo del progetto
etico.
Gli obiettivi fissati contrattualmente con le Onlus sono ampiamente conseguiti in anticipo sulla prima verifica del 30
giugno 2005. L’andamento dei contatti e degli ordini dei primi mesi del 2005 confermano le ottime possibilità di
arrivare a risultati eccellenti in termini di versamento del bonus etico. Inoltre c’è soddisfazione di tutti i partners, come
ad esempio i Tour Operators che vedono incrementare le prenotazioni e sono così ripagati delle stupende tariffe
riservate a FCT, che rendono possibile il massimo dello sconto con l’Assegno Vacanze Etico. Altrettanto le Agenzie di
Viaggio vedono incrementare i clienti che decidono di spendere gli assegni presso di loro.
Le aziende confermano ottimi risultati in termine di incremento di vendite, di fidelizzazione della clientela e gli indici
di apprezzamento della loro promozione, il tutto confermato da una tendenza al riordino degli Assegni Vacanze Etici
per ulteriori promozioni.
Le Onlus, avendo creduto in questo innovativo progetto etico, sono soddisfatte sia per l’incremento dei finanziamenti,
sia per la grande comunicazione generata da ogni singolo Assegno Vacanze Etico venduto.
Il progetto si è dimostrato sostenibile perché genera guadagno pur con l’investimento di FCT del bonus etico pari al
20% del fatturato generato. Quindi anche se pur in evoluzione, il progetto/prodotto Assegno Vacanze Etico avrà una
vita commerciale di almeno 5/10 anni, con ottime previsioni di generare almeno un milione di euro di bonus etico.
Nonostante il fatto che il 2004 è stato l’anno del consolidamento, a fine anno FCT aveva già ordini per generare €
55.000,00 di bonus etici. L’anno 2005 sarà la vera partenza e sviluppo commerciale di questo innovativo progetto etico
di Cause Related Marketing e FCT stima di superare € 200.000,00 di bonus etico.
143
Mediafriends Onlus
Associazione non profit costituita dalle società R.T.I, Mondadori e Medusa
Fabbrica del Sorriso
Motivazioni
L’intento di Mediafriends onlus è di coordinare al meglio la capacità di comunicazione ed i rapporti profondi e continui
con il mondo dello spettacolo e della cultura espressi dai tre associati originari, al fine di sensibilizzare l’opinione
pubblica e sollecitare donazioni, da destinare al finanziamento di progetti mirati in settori non lucrativi e di utilità
sociale. In particolare Mediafriends svolge l’attività d’ideazione, progettazione, realizzazione e promozione di eventi, in
special modo televisivi, finalizzati alla raccolta di risorse da destinare alla beneficenza ed al finanziamento di progetti
mirati.
La trasmissione Fabbrica del sorriso, in onda in due serate, in diretta su Canale5, ha sviluppato contenuti legati al
mondo della comicità, con l’ausilio di artisti molto conosciuti e graditi dal pubblico. La scelta editoriale,
apparentemente contrastante con i temi della solidarietà, si è confermata arma vincente nel coinvolgere e sollecitare
l'opinione pubblica alla donazione in favore di progetti, associazioni e temi legati al mondo dell'infanzia disagiata.
Attività
La seconda edizione, in particolare, si è posta l’obiettivo di realizzare 40 progetti legati al tema: il bambino malato, in
Italia e nel mondo. A tale scopo sono state individuate 40 Associazioni di solidarietà sociale che operano in Italia (20) e
all’estero (20) e che hanno tra le loro finalità quella di alleviare le sofferenze dei bambini e di assicurare loro migliori
condizioni di vita.
Per una maggiore chiarezza di obiettivi sono state selezionate 5 macro-aree d’intervento, all’interno delle quali si
muovono, con le loro specificità, le 40 Associazioni.
Le macro-aree hanno coinvolto i bambini malati in ospedale, i bambini con malattie debilitanti: psichiche e fisiche, le
cure mediche destinate ai bambini in paesi sottosviluppati, la ricerca e l’informazione su malattie infantili, il servizio di
chirurgia in loco.
Per rendere possibile la raccolta fondi, alla quale la trasmissione è dedicata, Mediafriends ha attivato diversi canali di
donazione e stipulato accordi con grandi Aziende partner.
Infine, per favorire e sostenere la fiducia dei donatori nei confronti dei progetti selezionati per La Fabbrica del Sorriso,
è stato previsto un secondo appuntamento televisivo, a distanza di alcuni mesi dalla trasmissione, all’interno del quale
sarà rendicontato quanto fatto con i fondi donati, così come è avvenuto per l’edizione 2003: Fabbrica del Sorriso – un
anno dopo.
In occasione di La Fabbrica del Sorriso 2004, ciascuna delle Aziende che compongono Mediafriends ha condiviso ed
approvato la scelta degli obiettivi identificati dalla Onlus e, nello stesso tempo, al fine di promuovere la maggior
efficacia comunicativa, ha messo a disposizione delle Associazioni coinvolte nella raccolta fondi: redazionali e spazi
televisivi, pagine sui propri periodici e comunicati sui circuiti cinematografici. In particolare, Fabbrica del Sorriso
2004 nel periodo compreso tra il 15/9/04 e il 14/11/04, ha previsto uno specifico piano di comunicazione: 150 promo di
rete, 20 pagine sulle testate dei periodici Mondadori, pubblicità tabellare sulle emittenti: Canale5, Italia1 e Rete4,
19.000 spot da 30 secondi nei circuiti cinematografici, citazioni in altri programmi Mediaset.
Inoltre sono stati acquistati da concessionarie esterne 1.500.000 radiocomunicati d’insegna, spot radiofonici nella
settimana dell’evento su RTL, Radio Italia, Radio DJ, 101, 432 FM.
Inoltre, Mondadori ha pubblicato per l’occasione la seconda edizione del libro La Fabbrica del Sorriso – ancora comici
per un mondo migliore. Il libro è stato venduto in edicola allegato ai settimanali Chi, Donna Moderna, Panorama e Tv
Sorrisi e Canzoni (€4,90 – di cui €2,50 devoluti). Delle 200.000 copie prodotte, 125.000 sono state vendute.
I beneficiari di Fabbrica del Sorriso 2004vengono, di edizione in edizione, selezionati attraverso valutazioni di equità
(metà dei progetti finanziati si rivolge al territorio nazionale, l’altra metà a Paese esteri) e secondo la massima
trasparenza. Mediafriends ha fatto compilare, a ciascuna Associazione Onlus che ha richiesto di partecipare alla raccolta
fondi, una propria scheda-progetto che contiene le informazioni di base per la selezione.
Le iniziative più affini ai temi proposti per la raccolta, sono state ulteriormente approfondite, durante incontri fissati,
individualmente, con i rappresentanti di ciascuna di esse. Successivamente, un gruppo di esperti del settore, composto
da membri interni e consulenti esterni a Mediafriends, ha selezionato una rosa di progetti, tra i quali, infine, le tre
consociate hanno scelto i destinatari finali. Ai sensi dello Statuto, Mediafriends al termine della raccolta, ha costituito
un Comitato Consultivo (21/12/2004), composto da membri interni e rappresentanti delle Onlus beneficiarie, che è stato
investito della responsabilità della corretta e miglior gestione delle risorse raccolte. Tutto quanto ricevuto durante la
raccolta fondi promossa da La Fabbrica del Sorriso, sia durante la diretta televisiva, che nei tempi in cui i canali di
donazione sono rimasti aperti, è stato suddiviso tra le Associazioni selezionate in parti uguali.
Attraverso la concessionaria di pubblicità e con l’ausilio di consulenti esterni, sono state individuate e scelte aziende e
partner di Fabbrica del Sorriso 2004.
Nel corso della presentazione e della condivisione di obiettivi, legati ai progetti da finanziare, sono state presentate
valutazioni relative all’impatto comunicativo inerenti la pressione pubblicitaria prevista ed al ritorno di immagine per le
Aziende stesse.
144
Il libro d’oro della responsabilità sociale
A questo ha fatto seguito un accordo, per il quale le aziende che si sono impegnate a donare hanno avuto a disposizione,
per 8 settimane, a titolo gratuito, il marchio Spesa del Sorriso.
145
Mediamarket
Opera in Italia con la denominazione Mediamarket e possiede i marchi Media World, Saturn e Media World Compra On Line
Voci dal Cuore
Motivazioni
Voci dal cuore è un progetto di Corporate Social Responsibility che ha portato alla realizzazione di un CD interamente
cantato e suonato dai collaboratori di Mediamarket destinato alla raccolta di fondi per sostenere il CESVI,
un’organizzazione umanitaria con sede a Bergamo, nella costruzione di una Casa del Sorriso in Sudafrica per aiutare le
mamme e i bambini vittime di violenze in Sudafrica.
Era da tempo che Mediamarket voleva impegnarsi attivamente nel sociale. Per questo l’azienda organizzò un
referendum interno e sottopose tre progetti di solidarietà ai propri collaboratori che, attraverso il voto via intranet
aziendale, scelsero di sostenere il CESVI. nella costruzione di un centro di assistenza sociale e psicologica per donne e
bambini malati di AIDS e che hanno vissuto esperienze di violenza.
L’idea studiata per raccogliere i fondi per il progetto umanitario prescelto è quella di incidere un CD interamente
cantato e suonato dai collaboratori dell’azienda e commercializzato nei punti vendita Mediamarket (parte dei proventi
ricavati dalla vendita del CD si sommano così ai 150.000 euro stanziati inizialmente dall’Azienda).
Attività
Per offrire un CD di qualità Mediamarket si affidò alle competenze del Centro Professione Musica, incaricato di
scegliere tra i collaboratori quelli più dotati dal punto di vista vocale e con competenze musicali specifiche. Tra gli oltre
300 candidati provenienti da tutta Italia che si presentarono alle audizioni vengono scelti 18 solisti, 51 coristi e 17
musicisti che hanno inciso il CD.
Il risultato è un CD, dal titolo Voci dal Cuore, contenente brani sia in inglese sia in italiano, tra cui 4 cover e 7 inediti.
Alcuni dei testi italiani inediti sono stati scritti proprio dai collaboratori Mediamarket, per dar voce all’ispirazione
personale relativa al progetto, da cui il titolo del disco. In particolare alcuni testi sono dedicati proprio ai bambini.
A supporto dell’iniziativa e per sensibilizzare il grande pubblico verso una causa umanitaria così importante diverse
sono le attività di comunicazione: un video clip musicale realizzato con la collaborazione del Centro Professione
Musica contenente le immagini della baraccopoli africana di Cape Town e dei collaboratori di Mediamarket in sala di
registrazione, una conferenza stampa di lancio del CD con il Trio Medusa come moderatore/testimonial e una mostra
fotografica con immagini dell’Africa e dei collaboratori Mediamarket ripresi durante le registrazioni, un allestimento ad
hoc dei punti vendita: espositori, bundle con CD, cappellino e maglietta dedicati all’iniziativa, articoli su MW
Magazine e Super Show le riviste dedicate ai clienti fidelizzati del gruppo, uscite pubblicitarie su 31 quotidiani locali e
nazionali, uno spot promozionali, comunicati su emittenti radiofoniche locali e nazionali, una pagina dedicata sui due
siti internet aziendali, un booklet dell’iniziativa e una campagna di ufficio stampa per sensibilizzare la stampa.
Risultati
L’interesse da parte del grande pubblico e dei media per l’iniziativa è stato più che positivo.
Solo nella prima settimana sono state vendute più di 9.000 copie del CD. Il CD si è classificato al settimo posto tra i
dischi più venduti in Italia e al primo posto per la categoria compilation (Fonte: Top of the music - ACNielsen classifica
dal 29.11.04 al 05.12.04 grande distribuzione).
In totale nella prima settimana dalla vendita del CD sono stati raccolti più di 29.000 euro per il CESVI che si sono
aggiunti ai 150.000 già stanziati. Più di 30 gli articoli dedicati, diversi i passaggi radiofonici tra cui spicca l’appello del
Trio Medusa su Radio DJ.
146
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Metis
Agenzia per il Lavoro
Metti in moto la solidarietà
Motivazioni
L’obiettivo è costruire un reparto pediatrico dell’Ospedale di Goderich in Sierra Leone.
Attività
Metis, che è main sponsor del team Gilera che corre nel motomondiale in classe 125cc, ha fatto realizzare al famoso
fotografo pubblicitario Oliviero Toscani delle T-shirt che si ispirano al mondo delle corse motociclistiche. Queste Tshirt sono state vendute in tutte le filiali Metis e on line sul sito della società. L’iniziativa è partita il 7 giugno 2004 e si
è conclusa il 15 ottobre 2004. Il 20 agosto è finita la prima fase del concorso, con l’estrazione dei primi 5 scooter, e il
15 ottobre la seconda fase, con gli altri 5 scooter assegnati ad altrettanti vincitori. Tutto il ricavato della vendita è stato
devoluto ad Emergency che lo ha utilizzato per finanziare la costruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di
Goderich in Sierra Leone, il paese al mondo con il tasso più alto di mortalità infantile.
Per incrementare le vendite delle magliette, è stato organizzato un concorso. Chi ha acquistato la maglietta infatti ha
potuto partecipare ad un concorso che ha previsto l’estrazione di 10 Gilera Runner Racing Replica.
La comunicazione dell’iniziativa è avvenuta attraverso i seguenti canali: una presentazione stampa nel corso del Gran
Premio d’Italia di motociclismo; una comunicazione in tutti i punti vendita Metis e Gilera; una comunicazione
pubblicitaria su Gazzetta dello sport e Sport Week; una comunicazione on line su diversi siti; una serie di eventi a
livello locale in cui sono state vedute le T-shirt.
Due aspetti strategici importanti sono stati i seguenti:
L’iniziativa è totalmente charity: i soldi erogati ad Emergency sono il totale della vendita delle T-shirt. L’iniziativa non
è legata a obiettivi di business dell’azienda (incremento di vendite ecc) né vengono trattenute le spese (che sostiene
interamente Metis). L’azienda al suo interno condivide un obiettivo (costruire il reparto pediatrico di un ospedale)
Per garantire il successo, l’iniziativa è legata ad una firma importante (Oliviero Toscani che ha realizzato le T-shirt) e a
un concorso che mette in palio uno scooter in edizione limitata: il Gilera Runner, replica della moto da gara. Questo è
importante perché ci sono due benefits ambiti (T-shirt e motorino). Il tutto è legato al mondo delle corse
motociclistiche.
Inoltre Metis ha riunito diversi importanti partners che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa: Gilera-Piaggio, che
ha contribuito con gli scooter, Gazzetta dello sport, che ha garantito la comunicazione verso il target degli sportivi e
infine Best Union, che ha realizzato la vendita online.
Risultati
Con più di 2.200 T-shirt vendute, per un totale di 22.000 euro raccolti e interamente devoluti a Emergency, è stata
possibile la costruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di Goderich in Sierra Leone.
I risultati in termini di comunicazione sono stati: oltre 35 articoli nazionali sull'iniziativa; una campagna pubblicitaria di
10 uscite su Gazzetta dello sport, 6 pagine di Sport Week, 10 pagine di Film TV; link del nostro sito ad un circuito di 7
altri siti (gilera.it;tiscali.it; inter.it; fortitudo.it; sisleyvolley.it; benettonbasket.it, winnerland.com) e infine presenza del
materiali di comunicazione (locandine, volantini, cartonati, cartoline) in 65 punti vendita Metis, 150 concessionari
Gilera, 150 farmacie comunali.
147
Obi Systemzentrale
Grande distribuzione specializzata no food
Una vite per la vita
Motivazioni
OBI nella settimana dal 13 al 19 dicembre 2004, nei suoi 30 punti vendita, per ogni scontrino emesso si impegna a
devolvere 0.50 euro alla ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA LOTTA AL NEUROBLASTOMA Onlus. Il progetto
si sviluppa grazie a precedenti esperienze che coinvolgono negli anni passati a livello locale un Punto Vendita OBI e
l’Associazione. Sposando la causa benefica, OBI Italia coinvolge l’Ufficio Marketing e Comunicazione che viene
posto a direzione del progetto per lo sviluppo e la buona riuscita dell’operazione. La visibilità della campagna OBI in
partnership con l’Associazione si focalizza sulle attività della stessa, ed ha come scopo la raccolta di fondi per il
finanziamento dei progetti di ricerca di un nuovo farmaco. La politica di OBI a sostegno dell’operazione si è sviluppata
su principi di trasparenza, legame col cliente, coscienza sociale e garanzia del risultato.
L’operazione ha voluto collegare il settore del faidate, core business di OBI, con la famiglia. Proprio questa è il target
principale della clientela OBI, ed essendo il bambino elemento fondante della famiglia, il collegamento con il
Neuroblastoma, tumore infantile, è immediato. Per OBI il valore di una semplice vite, utensile utilizzato per costruire e
simbolo del settore commerciale di appartenenza delle catena, viene visto come l’equivalente di una piccola somma
versata per aiutare la ricerca e così il progetto viene denominato Una vite per la vita.
Attività
L’operazione consiste nel devolvere 0.50 euro per ogni scontrino emesso in una delle settimane di maggior redditività
della catena, quella precedente il Natale, dal 13 al 19 dicembre 2004. Cosciente del calo dei consumi e della
diminuzione dello scontrino medio, OBI ha comunque scommesso sulla strategia più pragmatica, focalizzandosi sul
vantaggio economico che avrebbe avuto l’Associazione e il risultato è andato ben oltre le previsioni.
Lo scopo della catena era creare una relazione più stretta coi propri clienti e la redemption sociale si vedrà solo nel
medio periodo.
La campagna di comunicazione e le attività di supporto ad essa, all’interno dei punti vendita hanno favorito una
trasmissione di valori e di avvicinamento al problema del Neuroblastoma in modo molto forte, tale da far diventare i
singoli dipendenti OBI dei volontari aggiunti. La scelta della partnership è ricaduta sull’Associazione Nazionale per la
lotta al Neuroblastoma Onlus; tale scelta è basata anche sul fatto che OBI è una catena che copre gran parte del
territorio italiano e, come l’Associazione, avrebbe avuto una visibilità ed un ritorno maggiore, sia in termini di fondi
raccolti che di immagine.
In particolare per la campagna di comunicazione e le attività di supporto sono stati investiti ben 100.000 euro da parte
di OBI, per un totale di 4 mesi di coordinamento del lavoro da parte dell’Ufficio Marketing e Comunicazione. Inoltre va
sommato al ricavato scaturito dagli scontrini della settimana di dicembre, la raccolta spontanea dei dipendenti OBI e
della clientela. Insomma un coinvolgimento totale con un unico scopo: dare visibilità alla malattia e alla necessità di
curarla, far conoscere maggiormente l’Associazione e dare al marchio OBI un posizionamento di immagine più vicino
alle famiglie.
Le attività in merito sono state suddivise tra OBI e l’Associazione. Quest’ultima si è impegnata nel coordinamento dei
volontari presenti nella settimana di dicembre nei centri, con proprio materiale informativo. Inoltre diversi sostenitori
dell’associazione a turno sostavano all’interno dei negozi distribuendo materiale e gadget dell’Associazione e
raccogliendo offerte. Invece la direzione marketing OBI si è occupata: dello sviluppo della campagna di comunicazione
Una vite per la vita (30 uscite su quotidiani e periodici per comunicare l’iniziativa; manifesti sui 30 punti vendita; spot
su radio d’insegna; spille per i dipendenti OBI da portare all’interno del negozio per tutto il mese di dicembre; busta di
semi di girasole da regalare alle casse ad ogni cliente per ricordare che, col proprio acquisto in OBI, ha aiutato a
devolvere 0.50 euro all’Associazione; inserimento del progetto all’interno del volantino promozionale del mese di
dicembre 2004, con una tiratura di 3.500.000 di copie distribuite door to door nei bacini di utenza di ognuno dei 30
negozi). In aggiunta OBI ha voluto poi proseguire continuando a dare visibilità anche dopo la settimana
dell’operazione tramite: 1000 biglietti natalizi personalizzati Una vite per la vita, inviati per le feste a fornitori e
collaboratori del personale OBI; manifesti su ogni punto vendita con il risultato dell’operazione e il ringraziamento ai
clienti; inserimento dei risultati e del ringraziamento ai clienti, nella copertina del volantino promozionale di gennaio
2005, con una tiratura di 3.000.000 di copie distribuite door to door nei bacini di utenza di ogni negozio; inserimento
nel sito www.obi-italia.it, nell’area già dedicata all’operazione, dei risultati dell’iniziativa.
Risultati
Gli obiettivi fissati erano in termini di denaro raccolto. In base agli scontrini emessi nella settimana equivalente
dell’anno precedente era stata fatta una stima approssimativa ma i risultati, nonostante la congiuntura economica
negativa e il calo dei consumi, hanno superato le più ottimistiche previsioni. OBI con 216.922 scontrini emessi nella
settimana dal 13 al 19 dicembre 2004 è riuscito a devolvere 108.461 euro all’associazione ai quali vanno a sommarsi
51.541,70 euro raccolti spontaneamente dai dipendenti OBI e dalla clientela dei centri.
148
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Il risultato a livello di redemption sociale del marchio OBI è stato sicuramente alto, visti i risultati realizzati, anche se
ciò sarà valutabile solo nel medio periodo. Il marchio OBI coi suoi 9 milioni di clienti l’anno, con questa iniziativa ha
sicuramente avvicinato la clientela e il target famiglia alla causa della lotta al neuroblastoma.
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Pomellato
Azienda orafa
Partnership con WWF
Motivazioni
La partnership tra DoDo e WWF è un elemento distintivo del marchio di gioielli del gruppo Pomellato, fin dalla sua
nascita nel 1994. Il legame a WWF è fondato su un’estrema coerenza di visione tra i due marchi e su una costante
attenzione di DoDo nel rispettare i valori guida di WWF in ogni iniziativa: dal prodotto alla comunicazione. WWF
conferisce al marchio DoDo un importantissimo valore di eticità e serietà. L’impegno etico di DoDo ed il suo costante
sostegno a WWF sono parte costitutiva dei valori del marchio, del suo legame con la natura e della sua grande forza
evocativa.
La sponsorizzazione di DoDo a WWF viene attuata attraverso la donazione di una parte del profitto aziendale. Il legame
viene comunicato al cliente finale attraverso un apposito logo che unisce il Logo Panda al claim DoDo aiuta il WWF,
utilizzato su tutti i materiali pubblicitari e promozionali.
Attività
Nel 2004 DoDo ha sviluppato due progetti per rinnovare l’interesse e la conoscenza di quest’iniziativa, parte della
filosofia e della percezione del marchio, ai propri partner commerciali e al cliente finale.
Ai partner commerciali, DoDo insieme a WWF, ha scelto come strenna natalizia, di fare omaggio della tessera
associativa WWF, con la quale si diventa Soci Sostenitori del Fondo e si ha diritto a ricevere la rivista
dell’Associazione. Inoltre in questa occasione è stata inviata una lettera con la quale sono stati brevemente ripercorsi i
dieci anni di legame.
Per rinnovare l’interesse del cliente finale, all’attività istituzionale si è aggiunta un’iniziativa locale legata al lancio di
un prodotto. In occasione del lancio della farfalla, DoDo ha sostenuto l’attività dell’Oasi delle Farfalle di San Silvestro
(Caserta). L’iniziativa è stata comunicata attraverso materiale vetrina ed attività di Ufficio Stampa, portando
soddisfacenti risultati, sia in termini informativi che commerciali.
Inoltre WWF lo scorso anno ha commissionato una ricerca di mercato, Valori, natura e mercato: WWF ambientalismo
e impresa che ha evidenziato una grande notorietà, una solida reputazione, e un target di riferimento trasversale.
Quest'incontro è stato un utile spunto per focalizzare e sviluppare nuove strategie di collaborazione.
La funzione Sponsorizzazione è direttamente impegnata nella progettazione e nello sviluppo di nuove iniziative in
collaborazione con la Divisione Marketing e Immagine dell’Azienda.
Risultati
La scelta di DoDo di devolvere parte del ricavato a WWF diventa un’argomentazione di vendita ben gradita e
sostitutiva dello sconto. Inoltre, in occasione di nuovi rapporti commerciali con il trade, questa argomentazione riscuote
grande interesse.
Il concreto e importante ritorno di questa iniziativa viene confermato direttamente dai clienti mediante appositi
questionari. Il legame a WWF è una della principali ragioni della preferenza dei clienti a DoDo e uno dei valori chiave
del marchio.
150
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Procter & Gamble Holding
Azienda multinazionale che commercializza prodotti di largo consumo
IAMS – Amico del Cuore
Motivazioni
Procter & Gamble, in linea con il proprio impegno per uno sviluppo sostenibile e nella responsabilità sociale, è
fortemente attiva, attraverso il marchio IAMS, a far conoscere e sensibilizzare il grande pubblico verso il sempre
crescente fenomeno dell’abbandono che colpisce ogni anno decine di migliaia di cani e gatti. Contribuire
significativamente al benessere dei cani e dei gatti è da sempre la missione di IAMS. Una missione che è oramai
connaturata e caratterizzante il marchio IAMS della Procter & Gamble.
Il progetto di solidarietà IAMS Amico del Cuore nasce proprio dalla convinzione che non bisogna abbandonare chi è
già stato abbandonato e dalla consapevolezza della necessità di far fronte ai bisogni delle tante strutture di accoglienza
per i cani e i gatti abbandonati spesso rette da associazioni di volontariato. Partendo dal forte legame del marchio con
un pubblico di consumatori particolarmente sensibile al tema, IAMS ha voluto dar vita ad un’iniziativa che fornisse un
aiuto concreto alle strutture che ospitano cani e gatti abbandonati.
L’entusiasmo con cui gli amanti di cani e gatti hanno partecipato alla prima edizione del 2002/3, donando ben 140.000
pasti a 100 canili e gattili italiani, ha spinto IAMS a continuare nella sua opera di sensibilizzazione riproponendo
l’iniziativa. Dal 19 Luglio 2004 al 31 Gennaio 2005, i proprietari di cani e gatti hanno potuto donare un pasto ad un
cane o gatto abbandonato, semplicemente comunicando al numero verde gratuito di IAMS Amico del Cuore 800 501
445 il codice presente sulla confezione acquistata per il loro migliore amico.
Con la seconda edizione del progetto IAMS Amico del Cuore, IAMS si propone di eguagliare i risultati della
precedente edizione arrivando ad un’ammontare pari a 140.000 pasti, che verranno consegnati alle strutture beneficiarie
entro il 30 Aprile 2005.
Attività
La meccanica di IAMS Amico del Cuore che l’azienda ha individuato è sembrata essere la più semplice, trasparente ed
efficace e senza alcun aggravio per il consumatore. E’ stato inserito sulle confezioni dell’intera linea di IAMS un
coupon che, senza alcuna spesa aggiuntiva, permette al consumatore di fare in modo che IAMS doni un pasto ad un
cane e/o un gatto ospiti di un canile o un gattile.
Gli strumenti di comunicazione utilizzati sono molti e in sinergia tra loro, dalla pubblicità televisiva, alla campagna
stampa, le pubbliche relazioni, il packaging del prodotto, un sito internet dedicato (www.iams.it) fino alla
sensibilizzazione nei punti vendita tramite le grandi catene di distribuzione, proprio perché l’obiettivo è quello di
raggiungere e coinvolgere il maggior numero possibile di persone.
IAMS Amico del cuore è un progetto che serve non solo a donare pasti a cani e gatti abbandonati, ma anche ad
evidenziare l'impegno silenzioso, costante ed assolutamente indispensabile di migliaia di volontari che quotidianamente
dedicano risorse e tempo ad aiutare i cani e gatti abbandonati. Infatti, IAMS si è rivolta in primo luogo a quelle strutture
che nel corso dell’anno hanno contattato il nostro Servizio Consumatori IAMS&YOU per richiedere un aiuto attraverso
la donazione di prodotto. Tra queste strutture, la scelta successiva si è poi basata su criteri di territorialità e numero di
cani e gatti ospitati portando a selezionare più di 40 tra canili e gattili presenti in tutte le regioni italiane.
Inoltre al progetto IAMS Amico del Cuore partecipano direttamente diverse figure professionali con funzioni
specializzate adeguatamente formate per dare vita ad un Team di 15 persone. Un ruolo chiave all’interno del Team è
rappresentato dal Servizio Consumatori IAMS&YOU, un gruppo di esperti qualificati in grado di rispondere e dare
consigli gratuitamente sull’alimentazione, la salute e il benessere di cani e gatti.
Infine nel corso degli anni IAMS ha instaurato rapporti con figure istituzionali pubbliche e private che si occupano del
randagismo e dell’abbandono inteso in un’ottica sia di prevenzione che di controllo. Tali rapporti si sono evoluti fino ad
arrivare alla definizione completa del progetto IAMS Amico del Cuore.
A fianco del progetto, è stato previsto un insieme di strumenti di misurazione per verificare tanto il raggiungimento
degli obiettivi sociali (in termini di numero di pasti donati, numero di strutture aiutate, numero di storie e di disegni
raccolti, numero di adesioni al programma di educazione per le scuole elementari) che di quelli quali-quantitativi
rispetto agli obiettivi di tipo commerciale (conoscenza, apprezzamento del marchio, ritorno sulle vendite e
sull’immagine).
Risultati
Con l’edizione 2004/5 di Amico del Cuore, IAMS si propone di ripetere gli importanti risultati della prima edizione,
che ha permesso di donare oltre 140.000 pasti a 100 canili e gattili su tutto il territorio nazionale, raddoppiando così
quello che è stato finora il contributo di IAMS alla lotta contro il fenomeno dell’abbandono.
Nelle prime 25 settimane dall’avvio dell’iniziativa, infatti, sono già 67.000 i pasti raccolti e 35.000 le persone che
hanno finora contattato il numero verde di IAMS Amico del Cuore almeno una volta.
Relativamente all società, IAMS sta ottenendo importanti e positivi ritorni sulle comunità interessate. Sta ricevendo un
significativo apprezzamento verso il coinvolgimento dell’Azienda in problematiche sociali e ha avuto riscontro di come
151
sia migliorata la consapevolezza relativamente alla problematica dei cani e gatti abbandonati e della situazione di
indigenza in cui versano la maggior parte delle strutture che li ospitano.
152
Il libro d’oro della responsabilità sociale
RCS media group
Azienda che opera nei settori dell’editoria e della comunicazione
RCS MediaGroup per Telethon
Motivazioni
RCS MediaGroup è l'editore italiano con la più forte presenza all’estero ed in particolare in Spagna e Francia dove
possiede la maggioranza azionaria del gruppo spagnolo Unedisa (editore di "El Mundo", il secondo quotidiano più
venduto in Spagna) e della casa editrice francese Flammarion. RCS MediaGroup è inoltre presente attraverso joint
venture e partnership o con attività di distribuzione in molti mercati nel mondo.
Gli obiettivi di Comunicazione Sociale RCS MediaGroup sono affermare la responsabilità sociale del Gruppo nel
rispetto dei valori della verità, della correttezza e della completezza dei contenuti utilizzati e trasmessi attraverso i
diversi mezzi di comunicazione del Gruppo.
In particolare quest’anno il Gruppo editoriale ha profuso uno sforzo ulteriore nei confronti del proprio impegno verso le
politiche di CSR sinergizzando in un unico progetto denominato RCS per Telethon le molte iniziative di sostegno che
negli anni passati le diverse componenti del Gruppo avevano messo a disposizione della Fondazione. In questo caso
specifico l’obiettivo di comunicazione e fundraising è quello di raccogliere fondi per finanziare la ricerca sulle
malattie genetiche. La comunicazione di Telethon è rivolta a tutti gli italiani attraverso la maratona televisiva e tanti
altri eventi e mezzi di comunicazione. Non esistono obiettivi quantificati di raccolta, ma da molti anni ogni anno viene
superato il record dell’edizione precedente.
Attività
Il primo contributo del Gruppo editoriale è avvenuto sul piano dell'informazione: Corriere della Sera e La Gazzetta
dello Sport hanno messo a disposizione delle aziende sponsor di Telethon due inserti interamente dedicati; tutte le
principali testate del Gruppo, inoltre, hanno dato spazio a servizi sugli sviluppi della ricerca, informazioni sulle
iniziative di raccolta e sulla gestione dei fondi. In ambito raccolta fondi, Corriere della Sera ha replicato l’operazione 20
Centesimi per Telethon Domenica 19 dicembre 2004 a conclusione della Maratona televisiva.
Grazie al sostegno di Radio RAI, inoltre, è stato possibile per RCS lanciare un’iniziativa innovativa di fundraising
attraverso la promozione del primo campionato della solidarietà a colpi di SMS. Tifosi della Ricerca ha decretato la
vittoria dei tifosi bianconeri come tifoseria più generosa d'Italia ed ha permesso di devolvere 210.000 euro a favore
della ricerca scientifica promossa da Telethon.
I tifosi della varie squadre italiane sono stati invitati dalle trasmissioni di Radio RAI e dalla Gazzetta dello Sport a
esprimere la propria preferenza calcistica indirizzando un SMS dal valore di due euro ad un numero di telefono
comune messo a disposizione degli operatori di telefonia mobile. Gli SMS pervenuti sono stati 110.000, la Gazzetta
dello Sport ha seguito l’operazione in tutte le sue fasi di svolgimento contribuendo alla fase di lancio, al monitoraggio
ed alla celebrazione finale dei risultati conseguiti. L’intero ricavato derivante dalla raccolta tramite SMS, dedotta l’IVA,
è stato devoluto a Telethon.
Nell’economia del sostegno alla causa di Telethon è stata inoltre promossa una partnership media con la RAI che ha
previsto uno scambio di contenuti e presenza redazionale in alcuni contenitori del palinsesto RAI e nei redazionali delle
testate del Gruppo. La partnership con RAI, in particolare, ha visto un coinvolgimento forte dei quotidiani del Gruppo
RCS lungo tutto l’arco della Maratona; i giornalisti dei quotidiani sono stati ospitati nei principali contenitori
radiofonici RAI che hanno preparato l’evento televisivo finale che quest’anno ha fatto registrare il record di raccolta
fondi.
Risultati
Attraverso la partnership con Telethon, RCS ha avuto l’opportunità di affermare la proprie politiche di Responsabilità
Sociale. Politiche di branding cosi come di sviluppo delle vendite del prodotto legato alla causa sociale sono,
eventualmente, conseguenza e non il fine del progetto di cause related marketing RCS per Telethon.
Attraverso la partnership con RCSMEDIAGROUP, Telethon riesce a comunicare la sua missione, a divulgare
l’importanza della ricerca e a coinvolgere gli italiani nella raccolta. I lettori delle testate di RCS rappresentano per
Telethon un target nuovo rispetto al pubblico abituale della maratona televisiva.
Il lancio da parte di Gazzetta dello Sport del progetto Tifosi della ricerca ha permesso a Telethon di raggiungere il
target donatori-sportivi che si è rivelato essere particolarmente sensibile. La collaborazione tra Gazzetta dello Sport e
RadioRai in questo progetto ha innestato un circolo virtuoso della comunicazione che ha avuto effetti importanti per la
raccolta dei fondi.
Inoltre nel corso degli anni l’apporto di comunicazione, redazionale ed advertising, offerto dai mezzi del Gruppo ha
certamente contribuito ad aumentare il livello di consapevolezza dei cittadini italiani nei riguardi della causa di
Telethon. Quest’anno la raccolta fondi gestita con diverse modalità da Corriere e Gazzetta ha permesso di devolvere
alla Fondazione 278.000 euro complessivi.
L’operazione 20 centesimi per Telethon di Domenica 19 Dicembre 2004 promossa dal Corriere della Sera ha
contribuito alla causa di Telethon per un
ammontare
di
68.000 euro.
I fondi raccolti sono stati destinati all'adozione di Lorenzo Puri, uno dei ricercatori più promettenti di Telethon
nell'ambito della ricerche indirizzate alla cura
della
distrofia muscolare.
153
Il campionato della solidarietà a colpi di SMS Tifosi della Ricerca promosso da La Gazzetta dello Sport in
collaborazione con Radio RAI, ha decretato la vittoria dei tifosi bianconeri come tifoseria più generosa d'Italia ed ha
permesso di devolvere 210.000 euro a favore della ricerca scientifica promossa da Telethon.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Salmoiraghi & Viganò
Opera nel campo dell’ottica retail
La sua vista è nelle tue mani
Motivazioni
La sua vista è nelle tue mani non è solo un modo di dire. Per milioni di bambini in tutto il mondo, la cecità è un male
evitabile, un problema curabile con un piccolissimo contributo. Bastano, per esempio, solo 3,5 euro per curare
l’oncocerosi; 31 euro per curare una piccola comunità dal tracoma; 1 euro per una dose di Vitamina A, che da sola può
salvare un bambino dalla cecità e dalla morte. Con soli 30 euro, inoltre, si può effettuare un intervento chirurgico per
curare la cataratta. Da questa consapevolezza è nata la partnership tra CBM Italia ONLUS e Salmoiraghi & Viganò.
La mission e la vision globale di CBM e di Salmoiraghi & Viganò hanno un terreno innegabilmente comune e coerente:
un’organizzazione internazionale leader nella prevenzione e cura della cecità e disabilità nei paesi in via di sviluppo e la
prima catena di ottica in Italia, con punti vendita sparsi su tutto il territorio e un grande vissuto di professionalità. La
scelta di iniziare una collaborazione fra questi due soggetti è frutto di un percorso di conoscenza avviato ormai da anni
e risulta coerente e funzionale alle politiche aziendali di S&V e con gli obiettivi di crescita di CBM in Italia. Inoltre
come percorso etico, S&V ha ritenuto fondamentale creare una vera e propria partnership, che andasse oltre gli
sporadici interventi realizzati negli anni precedenti, per porre in essere un sostegno certo e continuativo al lavoro
quotidiano del Cooper Hospital.
Attività
La partnership si è articolata in due fasi. La prima fase si è aperta nel 2003, quando l’azienda italiana, leader nel settore
dell’ottica retail, ha devoluto a CBM i fondi per la costruzione del primo e tuttora unico reparto oftalmico in Liberia,
all’interno del Cooper Hospital di Monrovia. Un centro importante e strategico nella lotta alla cecità, in grado di
garantire un’assistenza oculistica di alto livello e accessibile a un bacino di utenza di oltre 1,5 milioni di abitanti che
vivono, per la quasi totalità, sotto la soglia di povertà. La seconda fase si è aperta a settembre del 2004 e ha visto il
coinvolgimento dell’intera rete commerciale di Salmoiraghi & Viganò (oltre 140 punti vendita di proprietà) e dei suoi
clienti che sono stati invitati a devolvere una piccola cifra (anche 1 euro) per sostenere il funzionamento del Cooper
Hospital Eye Center per un anno (per un importo totale previsto di 22.392 Euro).
Nella fase di pianificazione e definizione dell’intervento, sono stati coinvolti entrambi gli uffici marketing dei soggetti
partner e un consulente esterno, esperto di fundraising che affianca l’associazione. Insieme sono stati definiti gli
obiettivi di raccolta relativi al mantenimento del Cooper Hospital per più di un paio di anni, i singoli step operativi, le
modalità di coinvolgimento del personale e dei punti vendita (riunioni formative, sezione dedicata sulla rete intranet,
mailing di supporto alla forza vendita, cambiamenti al sistema di emissione delle ricevute), i materiali di comunicazione
(cartelli vetrina, espositori da banco, depliant, DVD e comunicati stampa) e le modalità di rendicontazione al pubblico
sui risultati raggiunti. La collaborazione è stata anche sostenuta da una campagna di comunicazione dal claim semplice,
diretto e immediato: La sua vista è nelle tue mani.Curarla è facile come donare 1 solo euro.
Con il progetto La sua vista è nelle tue mani, S&V ha attivato l’intera rete di vendita in un’azione di raccolta fondi. Il
suo monitoraggio in tempo reale è garantito attraverso la modifica del sistema informatico di gestione delle casse in
tutti i negozi. Il sistema permette, inoltre, la stampa di ricevute solidali ad hoc, attraverso le quali sono stati ringraziati i
clienti/donatori che hanno aderito alla campagna.
La partnership ha visto il coinvolgimento diretto di tutto il gruppo dirigente e si è consolidata attraverso la
partecipazione del Presidente di S&V, l’Ing. Dino Tabacchi, al convegno organizzato insieme a SDA Bocconi in
occasione della Giornata Mondiale della Vista 2004.
Il primo risultato, la costruzione di un Centro oftalmico di eccellenza accessibile a 1,5 milioni di persone del distretto di
Monrovia, in Liberia, è stato raggiunto con la donazione iniziale di 100.000 Euro. In soli tre mesi, anche il secondo
obiettivo, il pagamento dei salari del 2004, è già stato realizzato. Il terzo obiettivo, il mantenimento della struttura per il
2005, sembra più che mai a portata di mano.
Gli obiettivi, concordati in anticipo fra le parti, si possono così riassumere:
Costruzione e sostentamento fino a tutto il 2005 del Cooper Hospital;
Aumento della visibilità per CBM Italia e per la sua buona causa, sia a livello di opinione pubblica che come partner
affidabile delle aziende profit;
Coinvolgimento della rete vendita di Salmoiraghi & Viganò e miglioramento del clima aziendale;
Consolidamento del ruolo di Salmoiraghi & Viganò come azienda impegnata nel sociale con progetti innovativi.
Il personale è stato largamente coinvolto nell’iniziativa. Il progetto ha individuato come protagonisti i punti vendita
S&V e tutto il personale dei negozi, ovvero l’interfaccia dell’azienda con la clientela. E’ dunque tutto il personale di
vendita che, in modo assolutamente volontario e durante il lavoro quotidiano, si fa promotore in prima persona
dell’iniziativa nei confronti di tutti i clienti. A questo scopo, il personale di vendita, pool di specialisti nell’ambito
dell’ottica, è stato adeguatamente formato, durante alcune riunioni preliminari sul territorio, in merito agli obiettivi,
all’operato del Cooper Hospital e alle esigenze della popolazione liberiana.
155
Risultati
In quasi quattro mesi (fine settembre 2004 – gennaio 2005), oltre 3.668 clienti hanno aderito all’iniziativa, donando più
di 11.974 euro e garantendo il pagamento, per l’intero anno 2004, dei salari dell’intero personale del centro (1 dottore
oftalmologo, il Dr. Soni; 1 assistente; 5 optometristi e 1 anestesista) . Questo è un risultato che testimonia l’impegno
profferto da tutto il personale di S&V, ma anche il positivo accoglimento, da parte della clientela, dell’iniziativa.
Ad oggi, il sostegno di S&V ai progetti di CBM Italia ha portato ai seguenti risultati: 100.000 euro donati da S&V per
la costruzione del primo reparto oftalmico in Liberia, presso il Cooper Hospital di Monrovia; 11.974 euro raccolti per il
mantenimento annuale della struttura nel 2004; 1.500.000 persone beneficiarie, per la prima volta in Liberia, di un
sistema sanitario accessibile per la cura e la prevenzione della cecità; circa 1.300.000 persone sensibilizzate sulla lotta
alla cecità evitabile attraverso i 140 punti vendita coinvolti in tutta Italia.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Leaf Italia Sperlari
Azienda che opera nel mercato dolciario italiano
Sperlari porta a Sweet Torrone la magia e il sorriso
di Miloud e i ragazzi di Bucarest
Motivazioni
In occasione della manifestazione Sweet Torrone, la kermesse di tre giorni che la città di Cremona ha dedicato, dal 12
al 14 novembre 2004, al suo dolce più famoso, Leaf Italia con il brand Sperlari ha voluto realizzare un’operazione di
marketing sociale coinvolgendo l’Organizzazione Non Governativa COOPI di Milano.
La Direzione Aziendale è particolarmente attenta ai problemi sociali e ambientali come filosofia aziendale. Per questo è
stata sostenuta la scelta di invitare i ragazzi di Bucarest, compagnia composta da giovani che si sono trovati a vivere
soli nelle strade e nei canali sotterranei di Bucarest e che il clown francese Miloud Oukili ha salvato dalla violenza e
dalla solitudine conquistandoli con l’arte del circo.
Attività
Durante tutti i tre giorni della festa è stato distribuito il materiale informativo sia istituzionale che della campagna Un
naso rosso contro l’indifferenza, che Coopi ha avviato da anni a favore dei ragazzi di strada di Bucarest. Nella giornata
conclusiva, tra gli spettacoli che hanno animato il centro della città, si è tenuta la rappresentazione dei Ragazzi di
Bucarest, la compagnia di giovani clown e giocolieri, fondata nel 1992 da Miloud Oukili. Dal 1998 al fianco di Miloud
e dei suoi ragazzi c’è COOPI, associazione non governativa italiana che opera per la solidarietà e lo sviluppo dei popoli,
e che, con la campagna Un naso rosso contro l’indifferenza finanzia le attività di assistenza medica, di sostegno
psicologico e di accoglienza a Bucarest.
Inoltre Sperlari ha prodotto per Coopi, esclusivamente per l’occasione, una mousse di torrone che il pubblico ha potuto
acquistare sostenendo così il progetto dei ragazzi di Bucarest. La mousse è stata confezionata in contenitori di cartone
sul quale erano riportati, a fianco del marchio Leaf-Italia, il logo istituzionale di COOPI e della campagna Un naso
rosso contro l’indifferenza.
Un ampio spazio sotto i portici della piazza principale della città è stato adibito con bandiere e stendardi
dell’associazione per la distribuzione della mousse e del materiale informativo. Inoltre è stata realizzata una mostra di
12 pannelli che illustra nel dettaglio il progetto dei ragazzi di Bucarest.
All’interno della Festa del torrone, Sperlari ha spesso promosso eventi, legandoli a finalità sociali o artistiche, in modo
che la manifestazione potesse anche lasciare un segno concreto di solidarietà (raccolta fondi per finanziare il restauro
dell’orologio astronomico del Torrazzo di Cremona; raccolta fondi per l’acquisto di un mammografo per il Centro
Tumori o per un ambulanza della Croce Rossa). Nella Festa del Torrone del 2004, che aveva per tema il sorriso,
Sperlari ha pensato non solo di raccogliere fondi per una finalità sociale, ma di rendere protagonisti di un evento della
Festa le stesse persone che si volevano aiutare. L’intento è stato quello di costruite un evento di richiamo, animando la
Festa e nel contempo richiamando l’attenzione del pubblico presente su una realtà molto difficile e sulla possibilità di
collaborare per risolverla.
Risultati
Alla manifestazione sono intervenute circa 120.000 visitatori e lo spettacolo dei ragazzi di Bucarest è stato visto da
circa 55.000 persone.
L’operazione a favore di Coopi ha portato circa 6.000 contatti diretti: persone alle quali è stato consegnato materiale
informativo sull’Organizzazione. 10.000 Mousse di Torrone Sperlari sono state distribuite e hanno consentito la
raccolta di 6.000 euro.
100 persone hanno lasciato a Coopi il proprio nominativo per ricevere materiale di approfondimento, a cui
successivamente è stato inviato un mailing di ringraziamento insieme a materiale informativo relativo al sostegno a
distanza dei ragazzi di Bucarest.
I ritorni dell’operazione sono ancora parziali: sino ad ora sono pervenute alcune donazioni, 4 sottoscrizioni al sostegno
a distanza e diverse richieste di informazioni tramite telefono.
In occasione dell’iniziativa gli uffici stampa di Sperlari e Coopi si sono coordinati per veicolare la notizia sia a livello
nazionale sia locale.
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TNT globalexpress
Corriere espresso
Walk the World
Motivazioni
TNT Global Express (TNT), tramite la società capogruppo TNT Post Group (TPG), ha stipulato nel 2003 un accordo di
collaborazione della durata di 5 anni con il World Food Programme (WFP), agenzia delle Nazioni Unite creata per
combattere la fame nel mondo. L’accordo, realizzato e seguito costantemente dal Top Management di TNT, è stato
fortemente voluto da entrambe le parti per superare una delle cause principali che ostacolano gli interventi umanitari
nelle aree più bisognose: trasportare e gestire la dislocazione degli aiuti umanitari che vengono inviati dai Paesi più
ricchi nelle regioni più povere del pianeta. Trasporto e logistica diventano quindi elementi fondamentali per combattere
la fame nel mondo, ed è qui che, tramite il proprio know-how ed i propri mezzi, TNT ha deciso di scendere in campo.
Tra le molteplici attività lanciate nel 2004 Walk the World rappresenta, sia in termini di adesioni che di raccolta fondi,
uno degli eventi che più hanno coinvolto e sensibilizzato gli stakeholder di riferimento.
Attività
Walk the World è un’iniziativa nata grazie al grande entusiasmo mostrato dai dipendenti TNT di tutto il mondo che, a
seguito della marcia sulla Muraglia Cinese (effettuata nel 2003 dai dipendenti di TNT Cina), hanno voluto che tali
eventi fossero recepiti in ogni nazione. Seguendo tale input il Top Management di TNT ha organizzato per il 20 giugno
u.s. una camminata di 40.000 chilometri attraverso la quale si prefiggeva loro l’obiettivo di percorrere per intero la
lunghezza dell’equatore, dove la maggior parte delle persone bisognose vivono. Partendo dalla Nuova Zelanda, alle
10.00 ora locale e attraversando 24 fusi orari in 24 ore, i partecipanti alla marcia di ogni nazione hanno percorso un
tratto di 5 chilometri passando simbolicamente nell’arco dell’intera giornata da un punto all’altro dell’emisfero
terrestre.
Ogni Paese aveva il compito di organizzare la grande camminata con l’obiettivo di raccogliere il maggior numero di
fondi possibile da destinare al WFP. Anche l’Italia ovviamente ha aderito all’iniziativa fissando 3 punti di incontro
nelle città di Torino, Milano e Roma, ma anziché limitare la partecipazione ai soli dipendenti, amici e famigliari si è
deciso estenderla anche a clienti e fornitori. Inoltre, vista l’importanza dell’evento, TNT Global Express ha deciso di
coinvolgere, attraverso un mailing, tutti coloro che, impossibilitati a recarsi per ragioni logistiche nelle città prescelte,
volevano in qualche modo fornire il proprio sostegno.
Tutto ciò ha comportato un grande sforzo da parte di TNT per adottare la miglior forma di comunicazione a seconda
dell’interlocutore a cui si rivolgeva. Riguardo ai dipendenti i canali scelti sono stati due: la intranet aziendale e
un’informativa distribuita con le buste paga dei mesi di maggio e giugno 2004. Il sito intranet invitava tutti i dipendenti
a partecipare all’evento con parenti e amici, informandoli sulla possibilità di effettuare donazioni sul posto o attraverso
il materiale fornito insieme alle buste paga. L’informativa invece era composta da un volantino promozionale, un
modulo di iscrizione alla camminata che prevedeva una donazione di mezza o una intera giornata di lavoro o ferie a
favore della causa, e alcuni adesivi riportanti la dicitura Fight the Hungher. In cambio gli iscritti avrebbero ricevuto TShirt e cappellini con il logo Walk the World. Inoltre l’azienda ha realizzato dei poster ad hoc che sono stati consegnati
a tutti gli uffici ed affissi nelle bacheche presenti in sede e presso le 130 Filiali sparse su tutto il territorio nazionale.
Riguardo ai clienti, l’evento è stato pubblicizzato utilizzando molteplici canali, ovvero mailing cartaceo inviato a
25.000 clienti abbonati TNT i quali venivano invitati ad iscriversi alla manifestazione. Il costo di partecipazione era di
20 euro e prevedeva che tutti i partecipanti fossero premiati con una T-Shirt e un cappellino Walk the World. TNT si è
avvalsa anche di e-mail Marketing a 10.000 Clienti iscritti alla Newsletter di TNT e di una pagina dedicata sul sito
internet www.tnt.it. Come accennato precedentemente attraverso questi 3 canali è stata comunicata un’ulteriore
iniziativa realizzata per coinvolgere tutti coloro che, per motivi logistici, non potevano ovviamente raggiungere le sedi
di Walk the World (Torino, Milano e Roma) e che vedeva TNT Global Express in primo piano come donatore. Il 18
giugno u.s. (l’ultimo giorno lavorativo prima di Walk the World) la divisione si è infatti impegnata a devolvere 30
centesimi di euro per ogni spedizione gestita in quella data. Si sono così invitati i clienti visitatori del sito web di TNT e
quelli raggiunti dal mailing cartaceo e dalla newsletter ad affidare a TNT le loro spedizioni, o a partecipare con una
propria donazione a favore della causa per un valore minimo di 38 euro. La donazione poteva essere effettuata
spedendo a TNT Global Express un apposito modulo oppure compilando un formulario presente sul sito internet
www.tnt.it o ancora utilizzando un conto corrente postale dedicato.
Riguardo ai fornitori, anche per costoro la comunicazione è avvenuta attraverso un mailing cartaceo contenente il
volantino che invitava il destinatario a partecipare all’evento, un modulo per la raccolta fondi e alcuni adesivi riportanti
la dicitura Fight the Hungher.
Infine, a supporto dell’iniziativa, è stato realizzato un video in versione DVD che è stato utilizzato sia per promuovere
l’evento all’interno di TNT sia per coinvolgere gli stakeholder più rappresentativi.
Risultati
Domenica 24 Giugno 2004, in tutto il mondo 40.000 dipendenti TNT hanno percorso insieme una distanza equivalente
a 5 volte il giro della terra. Le località coinvolte sono state circa 700 in 70 differenti Paesi. La manifestazione ha
158
Il libro d’oro della responsabilità sociale
permesso a TNT di devolvere a WFP 700.000 euro, che tramite il progetto School Feeling Support assicurerà
l’istruzione e un pasto caldo per un intero anno scolastico a 25.000 bambini nei Paesi più poveri del mondo.
Le iscrizioni sono state ben 5.000 e nelle città di Torino, Milano e Roma si sono presentate 1.500 persone che, insieme,
hanno percorso quasi 5 volte la lunghezza dell’Italia. Tutte le iniziative qui riportate hanno permesso di raccogliere
120.000 Euro e hanno fatto di TNT Global Express SpA una delle Divisioni Espresso che più si sono distinte per la
raccolta fondi.
L’iniziativa è stata commentata positivamente sia dai vertici del WFP sia da quelli di TNT. La Capogruppo ha
realizzato un numero speciale del Correspondent (periodico aziendale) dedicato a Walk the World all’interno del quale
venivano riportati i dati relativi all’iniziativa ed un’ampia galleria fotografica con immagini provenienti da tutto il
Mondo.
Relativamente al personale i dipendenti di TNT Global Express che hanno partecipato in un modo o nell’altro a Walk
the World sono stati entusiasti dell’iniziativa e grazie ad essa hanno constatato in modo tangibile l’importanza
dell’accordo tra TNT e il WFP. Questa campagna è stata infatti il primo grande evento rivolto a tutti i dipendenti di
TNT (precedentemente l’attenzione era rivolta in modo particolare ai Clienti).
Avendo quindi raccolto il consenso di tutti gli stakeholder di riferimento, Walk the World sarà ripetuto anche nel 2005;
l’obiettivo primario sarà di raccogliere sempre più fondi da destinare ai progetti umanitari del WFP, sensibilizzando un
numero sempre più grande di persone.
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Unilever Italia
Multinazionale nel mercato dei beni di largo consumo: alimentare, gelati e surgelati, prodotti per la pulizia della casa e l’igiene della persona
Svelto operazione piatto pieno
Motivazioni
La Divisione Home and Personal Care di Unilever opera sul mercato italiano nei settori dell’igiene e cura della persona,
della cura dei tessuti, della pulizia dei piatti e delle superfici della casa con marchi quali Mentadent, Dove, Sunsilk,
Svelto, Lysoform, Cif e Coccolino.
Nato nel 2003 in occasione del suo 30° compleanno, il marchio Svelto ha proseguito per il secondo anno consecutivo la
propria iniziativa di impegno sociale nella comunità, attraverso un progetto di cause related marketing finalizzato
all’offerta di pasti caldi ai più bisognosi e condotto in collaborazione con l’opera S.Francesco di Milano, la Comunità di
S.Egidio (Roma, Napoli, Genova) e 18 mense regionali in tutta Italia. La scelta della causa è stata il risultato di un
processo di analisi finalizzato a rintracciare nel DNA della marca una missione sociale che fosse fortemente radicata
nelle sue competenze distintive e non solo riconoscibile in termini di immagine. La ricerca di un forte e naturale
legame di coerenza tra la causa e la marca è stato il principio guida di tutta la progettazione. Lo stato di responsabilità
sociale dell’azienda in Italia è stato un punto di riflessione centrale, sulla base del quale sono stati definiti criteri,
fondamenti e tempi di sviluppo dell’operazione.
Dopo
30
anni
passati
a
pulire
i
piatti,
oggi
Svelto
ha
deciso
di
sporcarli.
Il concept di comunicazione, costruito attraverso un’apparente contraddizione, ha voluto siglare il matrimonio di
coerenza tra causa sociale e missione della marca dimostrandone il radicamento nell’hardware della marca.
Attività
Svelto ha previsto una donazione aggiuntiva post risultati di vendita nei 2 mesi: il consumatore ha potuto partecipare
senza che gli fosse richiesta una modifica nei comportamenti di consumo (tu compri, noi doniamo). L’approccio è stato
giudicato più equilibrato considerando che l’operazione era alla sua prima edizione. L’azienda ha provveduto alla
diffusione di CCP, SMS solidale in un piano di comunicazione integrata (stampa, TV, radio, punto vendita) dedicata al
grande pubblico. E’ stata instaurata una Partnership con Ticket Restaurant: diffusione dell’SMS solidale attraverso
10.000 locandine nei Bar convenzionati e su più di 1.000.000 di Ticket distribuiti in tutta Italia.
Svelto ha promosso una campagna di rendicontazione del numero di pasti donati, con medesimo investimento media
della campagna di lancio e sovrapposizione del target.
Il progetto ha garantito una massimizzazione del rapporto tra donazione complessiva e costo dell’investimento media.
La donazione è stata estesa ad un network di mense regionali con copertura nazionale: attraverso la distribuzione di un
questionario inviato a più di 150 mense per poveri, nel quale venivano richieste informazioni sullo stato del bisogno e
dei servizi erogati. Con la collaborazione di Opera S.Francesco e Comunità di S.Egidio, sono state selezionate 18 mense
(1 in ogni regione) alle quali è stata distribuita una quota parte dei fondi raccolti. Il network che sarà consolidato nel
tempo aiuterà l’operazione a focalizzare sempre meglio i bisogni e le priorità delle organizzazioni no profit sostenute
dalla Marca.
In merito alla trasparenza, l’azienda, in accordo con le associazioni, ha investito lo stesso budget sia per l’annuncio di
lancio che per quello di rendicontazione (n° preciso di pasti) e ringraziamento a fine operazione. I meccanismi di
donazione, le piattaforma di raccolta (CCP, c/c bancario, SMS) sono state definite in piena collaborazione con le
associazioni e a loro co-intestate. Le associazioni hanno fornito una continua e costante rendicontazione all’azienda
sulla raccolta fondi e sull’erogazione del servizio.
La selezione delle organizzazioni no profit è avvenuta in collaborazione con un consulente no profit ed in linea con
criteri di: competenza e affidabilità, presenza sul territorio, capacità di rendicontazione e infine capacità di erogazione
del servizio
Nel 2004, oltre ad Opera S.Francesco per i Poveri e Comunità di S.Egidio, sono state inserite come beneficiarie di
lungo periodo dell’operazione altre 18 mense locali: allo stato attuale l’operazione Svelto Piatto Pieno copre tutto il
territorio italiano.
Rispetto ai partners, Svelto si è focalizzata su un lavoro di team; strategia, contenuti di progetto, obiettivi,
comunicazione sono stati condivisi e lavorati mediante un continuo processo di consultazione a tre: azienda,
associazioni no profit, consulenti.
Per dare visibiltà all’iniziativa l’azienda ha firmato la comunicazione, le Associazioni no profit (ANP) sono state
sempre presenti in comunicazione, sia in advertising che nei punti vendita (materiale con approfondimento associazioni
e operazione). La conferenza stampa è stata tenuta presso una della ANP ed ha avuto l’obiettivo non solo di presentare
l’operazione ma anche di approfondire i come ed i perchè di un intervento sul tema dell’emergenza alimentare in Italia
(con la partecipazione di tecnici e specialisti come il prof. Rovati).
Per dare continuità al progetto, tutte le parti hanno condiviso la necessità di progettare l’operazione in termini
prospettici di lungo periodo. In quest’ottica sono stati condivisi obiettivi, strategie e criteri di valutazione dei risultati.
Dal mese di luglio 2004 è partita la progettazione della terza edizione 2005, con una più profonda partecipazione e
avvicinamento delle parti in una visione comune: evolvere la natura dell’operazione da caso di marketing sociale ad
attività continuativa di responsabilità sociale aziendale condivisa tra le parti e con la comunità.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Inoltre attraverso un’operazione ad hoc di comunicazione e sensibilizzazione interna dal titolo Oggi offro io, i
dipendenti di Unilever Italia Div. Home and Personal Care, hanno potuto devolvere il controvalore di uno o più pasti
offerti presso la mensa aziendale con una scheda da inserire in un’ urna posizionata all’ingresso della mensa. Tale
donazione è stata poi raddoppiata dall’azienda, a favore dell’Opera S. Francesco per i Poveri di Milano. Sono stati
donati ulteriori 3008 pasti.
Risultati
Rispetto alla partnership, essa si è consolidata nella reciproca soddisfazione: azienda e ANP hanno confermato la
partecipazione ad una edizione 2004 più ricca di iniziative. Dal 2005 verrà rafforzato il dialogo e lo scambio con le 18
piccole mense regionali. I risultati per le ANP sono stati di 88210 pasti donati, un’ampia copertura PR e visibilità ed è
stato conseguito il commitment aziendale nel sostegno di lungo periodo
Rispetto alla società, i risultati per la marca e per l’azienda sono stati un’ampia copertura PR dell’operazione, un
significativo incremento di quota nel periodo, un’alta direzione committed nell’iniziativa e un coinvolgimento
volontario dei dipendenti.
La costituzione del primo network italiano di mense regionali consentirà inoltre a Svelto di monitorare periodicamente
lo stato del bisogno (relativamente alla causa di cui l’operazione si occupa) sul territorio italiano, fornendo informazioni
alla comunità giornalistica interessata a promuovere il tema della fame.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
CATEGORIA 4 - MIGLIORE INIZIATIVA DI “FINANZA
SOCIALMENTE RESPONSABILE”
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
ABI Associazione Bancaria Italiana
Rappresenta, tutela e promuove gli interessi del sistema bancario e finanziario
Consorzio PattiChiari
Motivazioni
Da una ricerca demoscopica sulla qualità della relazione tra i cittadini e le principali istituzioni ed organizzazioni
economiche italiane emerge che la differenza tra ciò che le banche fanno e ciò che i clienti percepiscono è una realtà
sempre più tangibile. Le banche negli ultimi dieci anni hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella crescita
dell’economia italiana, ciononostante non godono della fiducia che meriterebbero in relazione al contributo dato alla
crescita del Paese.
Partendo da questa situazione il Comitato Esecutivo dell’ABI ha costituito dei cantieri di lavoro, composti dagli
Amministratori Delegati e dai Direttori Centrali delle principali banche italiane, che per due anni hanno lavorato sulla
definizione di un progetto, concreto e credibile, a cui affidare la ricostruzione del rapporto di fiducia con la clientela.
Attività
PattiChiari si pone l’obiettivo di diffondere la conoscenza, tra la popolazione italiana, dei prodotti e servizi bancari
attraverso la realizzazione di 8 (fino ad oggi) strumenti concreti nell’area del risparmio, del credito e dei servizi, diffusi
attraverso l’implementazione di altrettante iniziative realizzate per far scegliere consapevolmente un prodotto o servizio
bancario, nell’ottica di valorizzare ed accrescere la qualità della relazione tra banche e clienti secondo modalità chiare,
trasparenti e comparabili orientate ad un approccio di responsabilità sociale d’impresa.
La caratteristica più innovativa del progetto PattiChiari è quella di aver lavorato facendo leva sull’aumento della
competenza e consapevolezza della clientela per stimolare la crescita e la competitività del mercato: un mercato più
trasparente e prodotti più facilmente comprensibili, valutabili e confrontabili sono le basi su cui poggia la filosofia di
PattiChiari.
Le varie fasi del progetto e delle iniziative, dall’ideazione all’implementazione al monitoraggio, hanno preso in
considerazione le aspettative di diversi stakeholder (vertici e dipendenti dell’industria bancaria, media, consumatori,
associazioni di consumatori, utenti delle banche, istituzioni) e coinvolto gli stessi dando vita a nuove forme di
collaborazione e partnership.
Il progetto PattiChiari è articolato in otto iniziative, destinate a crescere numericamente nel tempo, suddivise in tre aree
di attività: i servizi con FARO, Conti correnti a confronto, Servizio bancario di base e Tempi Disponibilità assegni, il
credito con Criteri generali di valutazione della capacità di credito e Tempi medi di risposta sul credito alle piccole
imprese e il risparmio con Obbligazioni a basso rischio e Obbligazioni bancarie strutturate. Maggiori informazioni
sulle iniziative e i servizi di PattiChiari sul portale www.pattichiari.it.
PattiChiari è un progetto al quale le banche aderiscono in modo del tutto volontario. La serietà dell’impegno di chi fa
parte del Consorzio PattiChiari è testimoniata proprio dall’adesione spontanea al progetto e alle singole iniziative e
dalla certificazione esterna delle inizative a cui le banche aderenti sono obbligate a sottoporsi. Tutte le 8 iniziative del
progetto sono contraddistinte da altrettanti marchi che tuttavia possono essere utilizzati solo per quelle iniziative per cui
le banche hanno ottenuto la certificazione da un organismo esterno indipendente. L’organo che vigila sull’integrità del
marchio è il Comitato di Gestione del Marchio, composto da 6 saggi appartenenti al mondo della cultura, accademico,
giuridico e della scienza di nota fama. Il Comitato ha il compito di decidere l’assegnazione o la revoca degli 8 marchi
PattiChiari, di vigilare sul corretto utilizzo e di valutare eventuali reclami da parte di clienti delle banche sulle
iniziative con il marchio PattiChiari.
L’operazione di Experience Marketing: che prevede la presenza di promoter PattiChiari nei più grandi centri
commerciali e aeroporti delle principali città italiane per spiegare alla gente, con l’ausilio di un personal computer
collegato al sito, le caratteristiche di questo nuovo servizio ed è arrivata a realizzare1.350.000 contatti di visibilità del
marchio e degli strumenti, 100.000 contatti di info experience cioè persone che hanno ricevuto le guide PattiChiari ed
hanno avuto consulenza e consigli in merito alle iniziative e 17.000 contatti di use experience, cioè persone che hanno
navigato nel sito www.pattichiari.it assistiti dal promoter PattiChiari.
Il progetto Consumatori: I consumatori insieme per far conoscere PattiChiari vede coinvolte 8 associazioni dei
consumatori con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini gli strumenti che possono rendere più facile il dialogo con le
banche, l’utilizzo dei loro prodotti e servizi e la possibilità di confrontare prezzi e condizioni.
L’operazione è articolata attraverso settanta incontri territoriali, desk informativi gestiti da loro presso le banche e
l’attivazione di un numero verde gratuito per fornire ai cittadini suggerimenti, informazioni e assistenza telefonica su
Patti Chiari.
Progetto Scuole: Il Consorzio PattiChiari ha avviato in collaborazione con la fondazione americana Junior
Achievement un progetto pilota di educazione finanziaria per le scuole per la diffusione del programma Io e
l’economia. Il progetto, riguardante i temi dell’economia personale e familiare e il funzionamento del mercato
finanziario, coinvolgerà circa 50 esperti provenienti da 18 banche aderenti al Consorzio PattiChiari e 600 classi medie
inferiori raggiungendo 12.000 ragazzi in 14 grandi città italiane: Milano, Torino, Roma, Venezia, Firenze, Napoli,
Bologna, Bari, Genova, Brescia, Lecce, Siena, Vicenza, Verona.
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A supporto dello svolgimento del programma sono stati realizzati materiali interattivi ed un manuale suddiviso in 9
lezioni che trattano temi quali la valutazione di propri interessi e capacità, la gestione del risparmio e i meccanismi della
concessione del credito.
La macchina formativa utilizzata per diffondere i contenuti, la filosofia e gli obiettivi del progetto funziona attraverso
una pluralità di strumenti (CD rom, Corsi WBT, Guide, Aula, Roadshow PattiChiari).
Per definire obiettivi e priorità di azioni del Consorzio il Comitato Esecutivo dell’ABI ha costituito dei cantieri di
lavoro, composti dagli Amministratori Delegati e dai Direttori Centrali delle principali banche italiane, che per due anni
hanno lavorato sulla definizione del progetto.
Relativamente all’investimento economico invece è possibile stimare che dal 2001 ad oggi l’ABI abbia investito nel
progetto PattiChiari circa 26 milioni di euro e si prevede per il biennio 2005 – 2007 un investimento di circa 16 milioni
di euro.
Risultati
E’ partita a dicembre 2004 la seconda edizione dell’indagine di clima Eurisko sui dipendenti bancari. Già nel 2002
PattiChiari aveva realizzato e pubblicato un’indagine di clima interno su uno degli stakeholder più importanti del
progetto, i dipendenti del settore, con la quale si sono raggiunti vari obiettivi conoscitivi: una valutazione dall’interno
del sistema bancario italiano, il vissuto di ruolo prevalente tra i dipendenti bancari, indicazioni sui possibili
cambiamenti da attuare per migliorare l’immagine del settore.
Dall’analisi della ricerca Multifinanziaria Eurisko emerge che la percentuale di coloro che ricordano l’iniziativa
PattiChiari è raddoppiata, passando dal 22% di gennaio 2004 al 44% di ottobre 2004; di questi ben l’11% dichiara di
conoscere bene l’iniziativa.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Agos Itafinco
Società attiva nel settore del credito al consumo
Una nuova carta vincente nella lotta contro i tumori
Motivazioni
A partire dal 2003, Agos ha iniziato un percorso di responsabilità sociale. Con il marchio Amico Agos sono state firmate
tutte le iniziative di sostegno che l'Azienda ha incominciato a dedicare ad organizzazioni assistenziali, culturali,
sportive, scolastiche, sanitarie, di cui condivide gli obiettivi e i metodi per perseguirli.
L'intervento nel settore del non profit è un vero e proprio salto di qualità che Agos ha realizzato forte della stima che
Clienti, Partner e Dipendenti attestano da anni. L'incontro fra un mondo che fa finanza seguendo principi etici e il
mondo del non profit che fa qualcosa in favore degli altri in un'ottica di riequilibrio sociale, sta migliorando tutti gli
attori coinvolti.
I valori di una corretta cultura gestionale, il riferimento a norme di comportamento chiare e condivise; la grande
professionalità degli operatori e la trasparenza di comunicazione, di cui Agos è portatrice, sono utili alle Organizzazioni
del terzo settore per impostare con più professionalità alcune attività.
L'attenzione ai bisogni della persona, e non solo ai ruoli lavorativi e sociali, l'impegno generoso e costruttivo dei
professionisti e dei volontari, la vision di progetti alti e la speranza di un futuro migliore - che sono i valori del non
profit - servono ad Agos per meglio partecipare alla crescita di una nuova società civile.
La scelta di sostenere i partner no profit attraverso l’emissione di carte di credito affinity è dettata dalla convinzione che
le carte di credito sono uno strumento innovativo, l’unico capace di abbinare l’uso quotidiano alla devoluzione a favore
di una buona causa.
Agos riconosce nella trasparenza uno dei principi cardine della propria mission aziendale. Tale trasparenza la ricerca
anche nelle operazioni di CRM. Una trasparenza che Agos richiede nelle partnership con il non profit, ma che è
elemento qualificante anche nella comunicazione corporate e retail.
Da oltre 80 anni Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori combatte il problema cancro, nella sua globalità con
interventi di prevenzione, diagnosi precoce, assistenza e volontariato. Per questo Agos ha deciso di avviare una
collaborazione. La Lega contro i Tumori è un’associazione di indiscusso valore e credibilità.
Agos ha sostenuto tutte le spese di produzione e realizzazione dei materiali di comunicazione e del mailing (ai propri
soci e ai sostenitori della Lega per la Lotta contro i Tumori). Il progetto è partito in ottobre 2004 con una conferenza
stampa di presentazione.
Attività
Carta Attiva - Lega contro i Tumori è una carta di credito di tipo revolving che mette a disposizione un fido fino a
3.100,00 euro, da utilizzare per qualsiasi tipo di spesa o di acquisto e da rimborsare mediante piccoli versamenti.
Carta Attiva - Lega contro i Tumori è accettata in oltre 26 milioni di esercizi commerciali in tutto il mondo senza
commissioni aggiuntive, né per i rifornimenti di carburante, né per i pedaggi.
Carta Attiva Agos sostiene la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori perché chi usa Carta Attiva-Lega contro i
Tumori fa sì che Agos, la società che emette la carta, versi alla Sezione Milanese della Lega Lotta contro i Tumori il
10% del monte interessi, importo che verrà destinato ai progetti di prevenzione e diagnosi precoce contro i tumori.
Per il primo anno la carta è gratuita. Dal secondo anno Agos devolverà interamente la quota associativa di 15,00 euro
alla Sezione Milanese della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Carta Attiva – Lega contro i Tumori si inserisce in un programma articolato di iniziative sociali volute da Agos. Sono
state avviate partnership con E.N.P.A. (Ente nazionale protezione animali), Alt (Associazione lotta alla trombosi),
Cesvi (Cooperazione Internazionale).
Il coinvolgimento del personale Agos nella partnership con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori è stato alto.
Agos ha predisposto una serie di azioni per il personale in sede e nelle filiali. Un annuncio stampa ad hoc è stato
inserito nell’house organ e locandine del progetto affisse a tutte le manifestazioni e convention aziendali.
Risultati
Il progetto Carta Attiva Lega Contro i Tumori ha avuto una ampia visibilità. I media, locali e nazionali, si sono
interessati e hanno dato copertura all’iniziativa.
Il personale Agos è stato attento, sensibile e collaborativo e in più momenti ha dato la disponibilità allo sviluppo e
rafforzamento del progetto. Sono stati dedicati ampi spazi su In Agos, periodico a diffusione interna.
Anche se Carta Attiva Lega contro i Tumori è un progetto molto recente – partito nell’ottobre 2004- si può già stilare
un primo bilancio positivo: sono già alcune centinaia le carte emesse nei primi mesi.
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Banca Monte dei Paschi di Siena
Gruppo bancario
Consumer-Lab
Motivazioni
L’idea di Consumer-Lab nasce in seguito alla proficua collaborazione instaurata recentemente con le Associazioni dei
Consumatori. In particolare, questa esperienza ha fatto comprendere alla Banca come ascoltare il cliente possa rivelarsi
molto efficace anche, e soprattutto, se applicato in via continuativa e preventiva.
Di conseguenza Monte dei Paschi ha pensato di far evolvere la relazione instaurata con le Associazioni dei Consumatori
facendola crescere di spessore e di qualità, attraverso la definizione di un accordo di collaborazione su varie iniziative,
nella convinzione che un costruttivo confronto rappresenti il primo passo per giungere a far riappropriare la Banca del
rapporto fiduciario con la sua clientela.
Attività
Il progetto consiste nella creazione, in collaborazione con le principali Associazioni dei Consumatori italiani, di un
Laboratorio di confronto e di dialogo istituzionalizzato fra il Gruppo MPS e le associazioni stesse. Il laboratorio,
focalizzato sul rapporto con la clientela retail, ha l’obiettivo di promuovere convegni, studi, ricerche, campagne
educative, approfondimenti sul tema del rapporto banche-consumatori, sviluppando in particolare alcuni tavoli di lavoro
finalizzati a:
Lo sviluppo di programmi formativi rivolti al personale delle reti del Gruppo MPS.
L’elaborazione di linee guida per una contrattualistica orientata al cliente.
L’individuazione e la progettazione di alcuni prodotti e servizi per fasce specifiche di clientela (anziani, portatori di
handicap, immigrati, ecc.).
La definizione di linee guida per una informativa sui prodotti e servizi finanziari orientata al cliente.
Il Laboratorio è coordinato da un Vice Direttore Generale della Banca e vede il coinvolgimento di varie Aree
direzionali dell’Azienda (Commerciale Retail, Organizzazione e Tecnologie, Risorse Umane, Affari Legali,
Comunicazione).
Le Associazioni di categoria aderenti al Progetto concorrono allo sviluppo delle attività previste nell’ambito dei vari
tavoli di lavoro costituiti.
Le Direzioni delle varie Aziende del Gruppo sono state informate sulle finalità e sui termini del Progetto e attraverso
esse è stata effettuata un’attività iniziale di comunicazione e sensibilizzazione rivolta al personale della Banca e del
Gruppo MPS, con un particolare riguardo per gli operatori di sportello. L’argomento verrà trattato in vari piani di
formazione.
Il Laboratorio coordina lo sviluppo di 4 progetti per la realizzazione dei quali sono stati costituiti altrettanti Gruppi di
Lavoro, con la partecipazione congiunta di rappresentanti della Banca e delle Associazioni dei Consumatori.
Il Laboratorio ha avuto inizio il 10 novembre 2004 e si concluderà il 30 giugno 2006. Scopo dell’iniziativa è quello di
sviluppare una collaborazione costruttiva con le Associazioni dei Consumatori per rafforzare il rapporto fiduciario tra il
Gruppo MPS e la propria clientela. Gli obiettivi perseguiti si possono così riassumere:
Sviluppare la conoscenza e la sensibilità sulle problematiche consumer nelle reti commerciali del Gruppo MPS, sia
attraverso la partecipazione delle Associazioni ad alcune fasi progettuali dei corsi di formazione interne all’Azienda, sia
attraverso la partecipazione diretta delle stesse alle più importanti attività informative rivolte alla clientela.
Migliorare le comprensibilità dei contratti relativi ai vari prodotti e servizi finanziari destinati alla clientela retail del
Gruppo MPS, attraverso l’elaborazione di un documento guida.
Migliorare la capacità del Gruppo MPS di soddisfare i bisogni di specifiche fasce di clientela (ad es. gli anziani, i
portatori di handicap fisici, gli immigrati regolari), definendo al tale fine linee guida per lo sviluppo di specifici prodotti
e servizi.
Rendere più chiara, trasparente e puntuale l’informativa sui prodotti e servizi finanziari rivolti alla clientela retail,
attraverso la definizione di linee guida sia per le attività promozionali (a mezzo stampa, radio, tv, internet, affissioni),
sia per l’utilizzo dei cosiddetti canali di contatto diretti (materiale disponibile presso le filiali, presso le reti di
promozione finanziaria, azioni di direct marketing).
I risultati prodotti dal Laboratorio e dalle componenti progettuali da esso coordinate potranno essere oggetto di
comunicazione, ed in particolare: le varie fasi di avanzamento dei progetti, le riunioni periodiche del Laboratorio e le
sue attività, il bilancio conclusivo della collaborazione, gli eventuali ulteriori sviluppi del Progetto.
Risultati
Gli impatti attesi sulla società investono principalmente la sfera dei rapporti con i clienti retail e con la Associazioni che
li rappresentano. Le aspettative del Progetto sono, in particolare, quelle di riuscire a contribuire a rinsaldare il rapporto
fiduciario tra la Banca e la sua clientela, attraverso una più puntuale e concreta applicazione dei principi della
trasparenza, dell’accessibilità e della correttezza nell’offerta dei propri prodotti e servizi.
168
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia
La Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia è una società cooperativa di cui sono socie e clienti esclusivamente le 16 Bcc del Friuli Venezia
Giulia
Obbligazioni etiche
Motivazioni
Le Caritas diocesane del Friuli Venezia Giulia hanno proposto alla Federazione l’attuazione di un partenariato Caritas –
Bcc del Friuli Venezia Giulia che permettesse di attuare un concreto sostegno alle loro progettualità, individuando nelle
Bcc una realtà bancaria vicina e sensibile alla collaborazione .
Il Consiglio di Amministrazione della Federazione, che rappresenta tutte le 16 Bcc del Friuli Venezia Giulia, ha
promosso l’emissione coordinata tra le Bcc regionali del prestito obbligazionario a favore delle Caritas diocesane
operanti in regione. Successivamente le Bcc regionali hanno definito l’importo da collocare presso la propria clientela,
con l’impegno a completare il collocamento.
Le Caritas si propongono di svolgere un lavoro educativo per far prendere coscienza delle situazioni umane di bisogno
e far assumere alle comunità in cui operano l’impegno a fornire risposte capaci di rimuovere le cause di disagio,
operando concretamente a favore dei poveri del territorio e delle tante povertà dimenticate sulle scenario internazionale.
Nel chiedere la collaborazione alle Banche di Credito Cooperativo le Caritas hanno ritenuto necessario, tenuto conto
dell’attuale contesto socio-economico, progettare interventi rivolti, in particolare, alle mamme con minori, alle famiglie
in gravi difficoltà economiche per la perdita del lavoro o per eventi calamitosi, nonché agli immigrati regolari in cerca
di prima accoglienza.
Attività
La logica del progetto è stata quella di abbinare una resa interessante a una componente socialmente responsabile,
attraverso la promozione di un prestito obbligazionario etico, attraverso il quale si devolve il 20% della cedola ad
iniziative benefiche.
Il tasso applicato all’obbligazione, più alto rispetto al costo medio di raccolta rilevato sulle emissioni obbligazionarie
del periodo, è motivato dal fatto che la liberalità, in presenza di un costo di raccolta pari a un’emissione obbligazionaria
standard, sarebbe stata sostenuta solo dal sottoscrittore. L’aumento del saggio di raccolta genera un impegno congiunto
delle Bcc e degli obbligazionisti in favore dell’iniziativa.
La scelta della soluzione a tasso fisso è stata valutata come maggiormente rispondente alla necessità di una
programmazione certa, sia degli importi da devolvere che del flusso cedolare a favore del sottoscrittore. Il collocamento
dei 5 mln di euro del prestito genera una liberalità a favore delle Caritas del Friuli Venezia Giulia di 75.000 euro in 3
anni.
Tra le attività svolte per il progetto: realizzazione di materiale di comunicazione dedicato, distribuito in tutti gli sportelli
e presso le sedi Caritas; convocazione di una conferenza stampa congiunta Bcc – Caritas, alla presenza di S.E. mons.
Pietro Brollo Arcivescovo di Udine, in rappresentanza delle Diocesi del Friuli Venezia Giulia; uscite stampa e
redazionali dedicati.
Risultati
L’obiettivo di collocare 5 mln di euro di obbligazioni, cui corrisponde una devoluzione pro Caritas di 25.000 euro
l’anno per 3 anni, è ad oggi raggiunto al 95%. Si tratta della prima operazione strutturata in questo modo in regione.
L’Impatto sulla comunità è positivo, anche perché le liberalità sono state devolute alle Caritas diocesane di competenza
delle Bcc accentuando in tal modo la ricaduta locale dell’iniziativa e abbinandola al respiro regionale dell’iniziativa di
solidarietà.
Nel 2005 è prevista la riproposizione di un’iniziativa etica da coordinarsi attraverso un secondo prestito
obbligazionario.
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Federcasse-Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo Casse Ruali
Cura la rappresentanza e la tutela della categoria e fornisce servizi di assistenza e consulenza in diversi ambiti.
Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche di Credito Cooperativo
Motivazioni
Federcasse (Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) è l’associazione di
rappresentanza e tutela delle 440 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane, diffuse su tutto il territorio con
più di 3.400 sportelli.
L’attenzione alla responsabilità sociale è per le BCC in qualche modo connaturata all’identità perché: perseguono
l’obiettivo della promozione dello sviluppo, ma non del lucro individuale; favoriscono la partecipazione, e quindi la
democrazia economica; lavorano per i soci e le comunità locali, con un’azione economica ma anche metaeconomica.
L’art. 18 dello Statuto-tipo delle BCC afferma che:La BCC ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle
comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali
ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza.
La finanza etica e solidale nasce per sostenere le attività di promozione umana e socio ambientale proponendo, al
contempo, un modo alternativo di fare finanza che, pur ricorrendo ai precipui meccanismi essenziali, pone come suo
punto di riferimento la persona e non il capitale, la giusta remunerazione dell’investimento e non la speculazione,
ascolta, approfondisce e promuove il dibattito culturale attorno alla responsabilità personale e collettiva a fronte di
un’equa remunerazione del risparmio, alla sua protezione, alla sua gestione economica e all’impegno corrisposto per lo
sviluppo sociale.
Al riguardo, dopo i recenti crack finanziari di governi centrali, nonché di grandi aziende industriali, il sistema del
Credito Cooperativo ha sentito l’esigenza di dare una risposta mettendo in campo un’iniziativa innovativa ed
estremamente concreta che soddisfa le esigenze dei soggetti, per certi versi meno informati e più avversi al rischio: i
piccoli risparmiatori.
A tal fine, nel luglio 2004 su iniziativa di Federcasse, viene costituito il Fondo di Garanzia dei portatori di titoli
obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (d’ora in avanti FGO), unico esempio al mondo di
tutela del risparmio obbligazionario su base solidale.
Attività
Il primo passo svolto, nella definizione del piano dei lavori dell’iniziativa in esame, è stato quello di coinvolgere tutti
gli attori sia a livello locale sia a livello centrale (oltre a Federcasse, le Banche, le Federazioni locali, il Fondo di
Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo) al fine di valutare tutta una serie di problematiche specifiche del
contesto locale, tra cui la tutela del risparmio cosiddetto avverso al rischio, e permettere l’elaborazione di un prodotto
specifico e innovativo, volto a soddisfare le esigenze espresse dai piccoli risparmiatori, attraverso il supporto di attività
quali la comunicazione trasparente e tutta una serie di iniziative finalizzate alla creazione di fiducia e consenso nel
mercato di riferimento.
Una delle risposte è rappresentata dal FGO, consorzio ad adesione volontaria, il cui scopo è la tutela dei portatori,
persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari emessi dalle Banche consorziate, per l’ipotesi di mancato
adempimento alla scadenza dell’obbligo di rimborso dei ratei di interessi o del capitale, in conformità ai principi della
mutualità e nello spirito della cooperazione di credito, pur nei limiti e con le modalità previsti dal proprio Statuto e dal
proprio Regolamento (documenti allegati).
La costituzione del FGO introduce un meccanismo di tutela del diritto costituzionale dei risparmiatori del Credito
Cooperativo ulteriore rispetto a quello introdotto per legge a tutela dei depositanti che, rafforzando le caratteristiche di
solidità e affidabilità della tutela assicurata, crea la condizione che permette alle BCC italiane di perseguire con
maggiore enfasi quella solidarietà di sistema ed al contempo di impresa che, da sempre, guida l'azione del Credito
Cooperativo italiano, a tutela degli interessi della clientela e dello sviluppo della cooperazione mutualistica di credito
nel nostro Paese.
Il FGO, la cui adesione è consentita solo alle BCC inserite nel sistema associativo che fa capo a Federcasse,
rappresenta, infatti, uno strumento di mercato oltre che di copertura solidale e mutualistica, il cui principio ispiratore è
che gli obiettivi tipici d’impresa non debbono far dimenticare la solidarietà e la tutela nei confronti del cliente.
Il sistema FGO si basa su un meccanismo di garanzia collettiva, che non prevede il versamento di somme di denaro,
ma, altresì, un impegno delle banche aderenti attraverso l’iscrizione nei conti d’ordine del bilancio di un ammontare di
mezzi da tenere a disposizione e da erogare solo al verificarsi di un caso di default di una delle consorziate.
Nel promuovere l’iniziativa si è cercato di attenuare i problemi di moral hazard incentivando le banche e i risparmiatori
al mantenimento di condizioni di stabilità attraverso l’inserimento di un limite massimo di rimborso quantificabile in €
103.291,38, in linea con quanto già previsto ex lege per il Fondo di Garanzia Depositanti del Credito Cooperativo e
l’esclusione della garanzia per le Banche, gli alti vertici e gli amministratori dell’ente emittente.
Trattandosi di un meccanismo di garanzia su base volontaria si è cercato, inoltre, di combattere il fenomeno
dell’adverse selection, secondo il quale le banche più rischiose avrebbero potuto creare un incentivo per le banche
meno rischiose a rimanere al di fuori del circuito di garanzia. Di conseguenza è stata inibita la possibilità di accedere
alla garanzia per le controparti più rischiose. Inoltre, è stato introdotto un meccanismo di calcolo degli impegni da
170
Il libro d’oro della responsabilità sociale
tenere a disposizione e delle spese necessarie per il funzionamento del FGO proporzionale alla rischiosità di ogni
singola banca aderente al consorzio. Tale previsione, tra l’altro, dovrebbe consentire l’innesto di circuiti virtuosi di
auto-controllo tendenti al miglioramento delle proprie condizioni di solvibilità in grado di aumentare nel tempo il
livello di affidabilità delle banche facenti parte del consorzio.
In sintesi, il FGO costituisce uno strumento di finanza socialmente responsabile equo per le BCC aderenti ed utile e
cautelativo per il piccolo risparmiatore che affida i propri risparmi alle Banche di Credito Cooperativo.
Risultati
Alla data del 25 gennaio 2005, le adesioni ammontano a 288 (numero in continua crescita); in sintesi, il 92% circa del
Credito Cooperativo italiano che emette obbligazioni svolge questa attività attraverso i titoli garantiti dal FGO che ad
un mese e mezzo dall’inizio dell’attività operativa, ammontano a 284, per un garanzia complessiva assicurata ai
risparmiatori per complessivi € 819.490.000. E’ lecito ipotizzare che a regime (24 mesi) il FGO garantirà obbligazioni
per circa 30 miliardi di €.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
CATEGORIA 5 - MIGLIORE INIZIATIVA DI RESPONSABILITÀ
SOCIALE REALIZZATA DA PMI
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Box Marche
Opera nel settore della produzione di articoli cartotecnici (scotole, astucci, imballi) per i settori alimentare, cosmetico, farmaceutico, casalinghi e
piccoli elettrodomestici.
La mania di fare meglio: azioni per un sistema
Motivazioni
La mania di fare meglio: azioni per un sistema aziendale responsabile è una gestione aziendale attenta alle conseguenze
ecologiche e sociali dei comportamenti economici. Boxmarche, in coerenza con la propria Carta dei Valori, vuol
rendersi parte attiva di uno sviluppo sostenibile; le scelte aziendali sono orientate alla: crescita del valore economico,
valorizzazione del capitale umano e rispetto e tutela dell’ambiente. Tali obiettivi di sostenibilità vengono tradotti in
iniziative di responsabilità sociale. L’innovatività di tale progetto è legata alle dimensioni dell’azienda, al contesto
imprenditoriale in cui opera e al settore di appartenenza.
Attività
L’organigramma aziendale prevede la figura del responsabile del sistema di gestione integrato che svolge un ruolo
prevalentemente tecnico e di supporto all’attuazione dei processi economico-ambientali.
Le strategie e le politiche guida del progetto e delle iniziative realizzate possono sintetizzarsi come segue. Il territorio è
una ricchezza per l’azienda, che diventa risorsa privilegiata nella selezione del personale, ma anche luogo d’incontro
per un dialogo culturale.
Boxmarche realizza nel territorio iniziative con la comunità locale in diverse aree di interesse. Nell’ambito delle
iniziative culturali Boxmarche ha promosso un Concerto per organo e tromba, dicembre 2004, Concerto per parole e
acqua presso le Fonti di Corinaldo, giugno 2004, premio poesia La Fenice di Senigallia, anno 2003, corso per Mimo
riservato ai docenti delle scuole elementari, anno 2003, Next, bimestrale aziendale in cui viene dedicato ampio spazio
alla valorizzazione del territorio.
Riguardo alle iniziative legate allo sport Boxmarche ha supportato l’associazione sportiva Corinaldo Calcio e la scuola
di calcio corinaldese, con contributi al torneo di calcetto città di Corinaldo.
Nel campo dell’istruzione e formazione ha promosso varie iniziative: Non c’è tempo per perdere tempo, calendario
scolastico tascabile distribuito agli studenti delle scuole di Corinaldo, il Forum Il ciclo della vita degli imballaggi in
collaborazione con il Comune di Corinaldo e l’Azienda di Servizi Ambientali e uno stage per studenti (circa 7 per
anno).
Riguardo alla solidarietà internazionale con il coinvolgimento della comunità locale, ha finanziato un progetto aiuti per
un ospedale in Serbia (anno 2004), con AMREF, un progetto scuola in Kenia (anno 2003).
Boxmarche ha promosso iniziative nell’ambito dei processi di responsabilità sociale. I collaboratori Boxmarche
rappresentano un Valore per l’azienda, che si impegna ad enfatizzare la dignità dei dipendenti, incoraggiarne la crescita
individuale, credere nella capacità degli altri, assicurare un ambiente di lavoro sicuro e salubre, con processi produttivi
in assoluto rispetto della sicurezza. Le iniziative interne di responsabilità sociale si propongono: la comunicazione dei
valori e degli obiettivi aziendali (comunicazione visiva sul luogo di lavoro, coinvolgimento dei dipendenti ai risultati
aziendali mediante lettera informativa annuale al personale) e cura del clima aziendale (diffusione della filosofia del
sorriso ed elaborazione periodica del grafico del piacere, monitoraggio annuale del livello di soddisfazione del
personale su otto aspetti più uno di sintesi), riconoscimenti verso i nuclei familiari quali stakeholder indiretti
dell’azienda (monitoraggio periodico dei nuclei familiari, costruzione di indici, borse di studio per figli dei dipendenti),
rispetto dei diritti dei lavoratori (certificazione SA8000 conseguita nel 2004; certificazione OHSAS 18001 per la
sicurezza conseguita nel 2004), riconoscimento delle libertà sindacali, valorizzazione delle competenze e conoscenze
del personale (formazione del personale a tutti i livelli, sistemi di incentivazione).
L’impegno Boxmarche per la tutela ambientale è orientato al perseguimento di uno sviluppo sostenibile, al rispetto e al
superamento degli standard minimi ambientali, all’adozione di pratiche ecologiche nei processi produttivi, alla
diffusione di una cultura ambientale verso i propri stakehoder.
Boxmarche ha inoltre attivato un processo di rendicontazione per la raccolta di informazioni che non trovano rilievo nel
tradizionale sistema economico contabile ciò al fine di monitorare aspetti sociali ed ambientali oltre che economici. Le
peculiarità del processo di rendicontazione sociale possono sintetizzarsi nei seguenti punti: monitoraggio indicatori del
progetto CSR-SC (Ministero del lavoro e delle politiche sociali), applicazione della procedura Q-RES, analisi interne
sulla soddisfazione dei dipendenti, sulla costumer satisfaction, principi di redazione del G:B:S per la stesura del
documento di sintesi bilancio sociale, metodologia di lavoro partecipativa, presenza del parere dei consulenti esterni sul
bilancio sociale, attivazione di processi di comunicazione e feed-back con gli stakeholder.
Il processo di rendicontazione su aspetti etici, sociali ed ambientali avviene internamente senza la previsione di una
figura ad hoc ma con il coinvolgimento di tutti i responsabili aziendali e del rappresentante dei lavoratori.
Il personale viene costantemente sollecitato a partecipare al modello di gestione aziendale responsabile.
Per la realizzazione del progetto, costituito da diverse azioni, si è reso necessario il coinvolgimento diretto di tutte le
risorse aziendali: sia per il monitoraggio degli indicatori etico-sociali, che per lo sviluppo di un modello partecipativo
con gli stakeholder.
175
Ingenti investimenti sono stati necessari anche in termini di denaro sia per i maggiori servizi che sono stati richiesti
dalla Boxmarche (formazione, consulenze, certificazioni etc.) sia per aver spostato alcuni standard oltre i minimi
legislativi (remunerazioni al personale, danni all’ambiente, salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro, etc).
Boxmarche ha fornito importanti supporti metodologici e strumenti per lo sviluppo del sistema integrato qualità,
ambiente, sicurezza e responsabilità sociale. Boxmarche ritiene tuttavia necessario superare tali standard ed a partire dal
2003 ha deciso di fornire una rendicontazione degli aspetti che assicurano una gestione responsabile dell’impresa
attraverso la redazione di un Bilancio Sociale.
Risultati
L’obiettivo di un’attenta gestione delle conseguenze ambientali e sociali dell’agire economico Boxmarche è stato
raggiunto. Attualmente l’azienda riesce a monitorare le conseguenze delle scelte aziendali in ambito ambientale, con
una gestione responsabile dei rifiuti, verso il personale, mediante formazione e sistemi di incentivazione, verso la
collettività ed il territorio mediante collaborazioni su iniziative per la comunità locale.
Con riferimento alle performance aziendali i risultati sono: recupero di produttività 2004 (primo esercizio di
applicazione dello skill passport) + 12% rispetto al 2003 (+ 100% rispetto all’obiettivo), margine operativo lordo +
4,54% rispetto al 2003, fatturato pro-capite +12% rispetto al 2003 (+ 5% rispetto all’obiettivo), recupero di efficienza:
2.600 ore, riduzione costi di produzione oltre 100.000 euro, premi di risultato distribuiti al personale dipendente: 80
mila euro, incremento del fatturato: + 17%.
176
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Cantina La-Vis e Valle di Cembra Scarl
La cantina ha sede vicino a Trento. Opera nel settore vitivinicolo.
Essere Accanto
Motivazioni
Da molti anni l’impresa sviluppa tutte le proprie attività sulla base del criterio Essere accanto: ai soci e ai dipendenti,
al territorio (inteso nel senso più ampio: ambiente, cultura, comunità) e al consumatore finale.
Gli obiettivi e i piani che nascono dalla strategia aziendale di Essere accanto sorgono sulla base di un dialogo costante
tra la direzione aziendale e tutti gli interlocutori dell’Impresa: i soci e i dipendenti; le istituzioni pubbliche e di settore;
le Onlus della zona e le associazioni dei consumatori. Il modello imprenditoriale sviluppato da La-Vis che nasce dal
concetto di Essere accanto è quello di perseguire l’utile d’impresa inquadrandolo nella sua rete di relazioni reali, vale a
dire in un lavoro che sappia tenere insieme: la logica imprenditoriale, la logica dell’ambiente e la logica del sociale.
La Direzione dell’Impresa è infatti convinta che è soltanto nell’unione di questi tre elementi che abita la possibilità di
un sviluppo non solo dell’Impresa stessa ma di tutti noi.
Attività
Ai soci e ai dipendenti, Cantina La-Vis è accanto con la creazione dei circoli di assistenza tecnica (nati nel 1972 sono
stati poi emulati da tutte le principali cantine italiane), con pubblicazioni e con riunioni che mettono in comune anche le
strategie imprenditoriali e di marketing; con corsi di formazione continua, alcuni dei quali (un’altra novità assoluta)
rivolti anche ai figli dei soci.
Al territorio è accanto con il progetto di zonazione (il progetto ha realizzato l’analisi degli aspetti geopedologici,
agronomici e climatici di ogni vigneto, per individuarne le ottimali destinazioni; in Trentino è stato - nel 1991 - un
progetto pilota e in ogni caso è stato uno dei primi progetti di zonazione in Italia); con relazioni con le scuole (cantina
sempre aperta e visite guidate); è accanto al territorio con la vicinanza al Mart di Rovereto (partnership per mostre), con
la realizzazione di opere comuni tra artisti trentini e artisti internazionali, con sostegno diretto alle Onlus della zona, che
vengono affiancate anche con progetti di CRM.
Ai consumatori finali e a tutti i rimanenti stakeholder è accanto con informazioni distribuite attraverso newsletter, con
la realizzazione di progetti di turismo sostenibile (visite guidate a vigneti, realizzazione di incontri eno-gastronomici),
con la realizzazione di convegni e di pubblicazioni scientifiche sul vino, che sono punto di riferimento internazionale.
Gli obiettivi e i piani che nascono dalla strategia aziendale di Essere accanto sorgono sulla base di un dialogo costante
tra la direzione aziendale e tutti gli interlocutori dell’Impresa.
Risultati
I risultati più significativi sono: aumento del fatturato reinvestito nella Cantina, difesa dell’ambiente, aumento della
soddisfazione tra i soci e infine il contributo alla creazione di movimenti di opinione e realizzazione di aiuti allo
sviluppo.
Tutto ciò è il frutto di una intera strategia aziendale che coinvolge tutte le competenze chiave dell’impresa.
Tutto il personale e tutti i soci sono profondamente coinvolti in questa strategia, che è ampiamente condivisa. Uno dei
segni di maggior condivisione è l’enorme crescita della fiducia nei confronti della Cantina, dimostrata tangibilmente
con l’incremento del prestito remunerato da parte dei soci alla Cantina.
Le performance più significative - conquistate in base alla strategia di Essere accanto - sono le seguenti: il fatturato è
cresciuto da 5,8 milioni di euro (1992/93) ai 34,8 milioni di euro (2003/2004). L’ambiente, anche grazie alla Cantina,
conosce da anni uno sviluppo sostenibile: il progetto qualità, lanciato nel 1985, ha proposto una normativa volta a
ridimensionare l’uso dei mezzi chimici e a razionalizzare il processo produttivo nel senso dell’eco-compatibilità.
Questo progetto è diventato un importante punto di riferimento per le istituzioni locali: i Protocolli d’intesa per il settore
vitivinicolo della Provincia di Trento hanno tratto origine anche da queste normative.
Relativamente alla società, la Cantina è stata uno dei protagonisti nella creazione del movimento del Turismo del vino,
avanguardia e componente di quello che oggi si chiama Turismo sostenibile. La Cantina ha finanziato (tra le altre
numerose e continue iniziative di sostegno allo sviluppo) anche la realizzazione di un pozzo d’acqua in Uganda,
coinvolgendo, in un’opera di sensibilizzazione al tema (con incontri pubblici, pubblicazioni etc.), sia il proprio
personale sia la cittadinanza dei Comuni in cui opera (Comune di La Vis e comuni della Valle di Cembra).
177
Car Server
Si occupa di noleggio auto aziendali a lungo termine (dai 12 ai 72 mesi) e gestione parchi auto di proprietà di terzi
Forte nella vita, piano al volante
Motivazioni
Car Server è attiva sul mercato dal 1994, con un volume di affari che cresce in media del 25% ogni anno e vanta oltre
600 clienti. Car Server ha sede legale a Reggio Emilia e vanta un’ampia rete territoriale con filiali dirette a Bergamo,
Bologna, Firenze, Milano, Modena, Parma, Roma, Sassuolo (MO), Verona.
L’idea di investire nel progetto Forte nella vita, piano al volante nasce dalla ricorrenza del decimo anniversario di
attività aziendale. Ci sono 2 modi per festeggiare una ricorrenza di questo genere: celebrare il passato oppure guardare
al futuro con speranza, nel desiderio di poter contribuire con l’attività d’impresa alla prospettiva di un domani migliore.
Car Server ha scelto la seconda strada.
Così è nata l’idea di investire in un progetto di innovazione, studio, investimento, ascolto su temi sociali vicini al core
business aziendale quali la sicurezza stradale, la responsabilità di guida, la mobilità, l’auto del futuro, temi di grande
attualità, che afferiscono al più grande patrimonio umano: la vita. La scelta è coerente con la filosofia aziendale che
mette al centro l’individuo e dimostra grande attenzione alla persona, in un’ottica in cui l’impresa è espressione di un
valore etico (e non solo economico).
Attività
L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare su temi quali la sicurezza stradale e la mobilità, producendo
un’indagine che sia utile alla collettività e che metta i risultati a disposizione dell’utenza (i giovani) e delle Istituzioni
(Mobility manager per le città, operatori sociali, personalità politiche). I dati emersi forniscono un’utile base per
l’individuazione di temi da sviluppare, dalla formazione alla prevenzione, e che possano essere utili a diversi soggetti
quali autoscuole, scuole, enti locali.
Diverse sono le iniziative realizzate nell’ambito del progetto, andando a colpire diversi target e obiettivi. Nel periodo
dal 15 maggio al 30 giugno 2004 sono stati attivati dei focus group. Il questionario somministrato ai ragazzi per la
realizzazione dell’indagine è stato elaborato durante focus group con studenti realizzati grazie alla collaborazione di
alcuni Istituti della Provincia di Reggio Emilia.
Nel periodo dal 4 giugno al 5 settembre è stata fatta un’indagine su un campione di 1.000 ragazzi dai 16 ai 26 anni sul
tema della mobilità e dei trasporti; attività di prevenzione con la distribuzione gratuita di etilometri e la diffusione di
messaggi positivi; realizzazione di concorsi su temi legati alla sicurezza stradale e mobilità. La somministrazione del
questionario è stata realizzata durante il tour dei concerti estivi di Radio Bruno in Emilia Romagna , momenti di grande
aggregazione che hanno radunato oltre 100.000 persone.
Inoltre ogni data è stata preceduta da una giornata di lancio del concerto svoltasi un paio di giorni prima della serata del
Radio Bruno Estate, presso luoghi di aggregazione giovanile quali cinema o centri commerciali. Contestualmente alla
somministrazione del sondaggio sono stati distribuiti oltre 5.000 etilometri monouso quali gadget per sensibilizzare alla
responsabilità nella guida e oltre 500 magliette con stampato il pay-off piano al volante forte nella vita”. Le operatrici
indossavano agliette riportanti lo stesso messaggio e sensibilizzavano i giovani avvicinati alla prevenzione.
Inoltre per ogni data è stato realizzato un concorso su temi legati alla mobilità e alla sicurezza stradale mettendo in palio
corsi di guida sicura e cellulari MMS (dotati di dispositivo auricolare per assicurare la sicurezza alla guida).
Nell’autunno 2004 sono stati realizzati corsi di guida sicura a cui hanno partecipato i vincitori dei concorsi realizzati
durante l’estate. I corsi sono stati l’occasione in cui alla teoria (la prevenzione verbale fatta ai concerti e nei centri
commerciali e cinema) ha seguito la pratica.
I dati emersi dall’indagine sono stati diffusi ai clienti, ai dipendenti e ai fornitori dell’azienda grazie ad appositi
strumenti promozionali realizzati per la diffusione, quali carpette contenenti schede riassuntive e calendari riportanti i
dati più significativi.
Nella primavera 2005 sono state organizzate attività formative legate ai temi della mobilità e dei trasporti per la terza
area didattica degli Istituti Superiori e dei Licei. Sono stati studiati una serie di interventi e proposte per gli Istituti
superiori a cui hanno aderito diverse classi. Le attività verranno realizzate indicativamente a marzo 2005.
Nella primavera 2005 ci sono stati eventi pubblici di diffusione che hanno permesso la condivisione degli obiettivi e
dei risultati.
Verranno realizzati da Car Server alcuni momenti pubblici di diffusione dei dati. Si sottolinea il valore di tale prodotto,
essendo l’unica indagine specifica sui temi in oggetto.
Car Server nella realizzazione del programma si è avvalsa della partnership di IFOA, ente di formazione delle Camere
di Commercio. Il partner è stato selezionato direttamente dalla direzione tenendo conto della serietà professionale, della
presenza capillare sul territorio in cui si è svolto il progetto (Regione Emilia Romagna), nonchè per la capacità di
interfacciarsi con i giovani, maturata in oltre 30 anni di esperienza nel settore della formazione caratterizzati dal
confronto quotidiano con l’universo giovanile.
Per la gestione del progetto è stato istituito un gruppo di lavoro composto da personale di Car Server e di IFOA, il
gruppo si è riunito periodicamente per monitorare tutte le fasi di svolgimento del progetto. Essendo stata affidata
178
Il libro d’oro della responsabilità sociale
totalmente ad IFOA l’attività operativa, e continuando Car Server a esercitare la leadership, IFOA inviava
periodicamente a Car Server report sullo stato di avanzamento del progetto
Risultati
I progetto è nato come attività no-business, ma di contributo alla società.
Data l’ampia diffusione del progetto su clienti e fornitori il risultato in chiave di performance è stata la soddisfazione
dimostrata da questi soggetti, data dalla loro esplicita approvazione circa la scelta di investire economicamente in un
progetto così oneroso, a scapito di altre azioni promozionali (l’intero progetto ha avuto un costo superiore ai 50 mila
Euro). La soddisfazione per la scelta di Car Server di caratterizzarsi per la forte attenzione alla persona è emersa in
maniera chiara anche dall’aumento dei volumi di affari con aziende già clienti. Nello specifico il comune di Reggio
Emilia ha concesso il patrocinio al progetto e con l’assessorato alle politiche giovanili sono stati avviati rapporti che
porteranno alla realizzazione di un’iniziativa di presentazione dei dati dell’indagine che coinvolgerà oltre ai giovani i
principali operatori coinvolti dal problema (polizia municipale, enti locali, gestori di locali da ballo).
Alcuni enti locali hanno contattato Car Server e IFOA perché interessati a riproporre il progetto o a strutturare in
partnership iniziative pubbliche di diffusione dei dati. Obiettivo del progetto rimane inoltre quello di spingere gli enti
locali e gli operatori sociali a porre in essere azioni positive di prevenzione, ma essendo ancora in corso l’ultima fase,
non ci si può spingere oltre nel fare valutazioni.
Si è potuto osservare infine un alto livello di adesione al progetto e di apprezzamento della scelta degli argomenti
trattati, ritenuti di notevole rilevanza da tutto il personale.
179
Mazzali
Opera nella settore dell’arredamento ed è specializzata nella produzione di articoli per la zona notte e giorno
Zerosettantacinque
Motivazioni
Mazzali pone lo sviluppo sostenibile come fattore chiave per il conseguimento dei suoi obiettivi di crescita e
performance aziendale. Fornire soluzioni d’arredo con un prodotto di qualità, personalizzato e personalizzabile alle
attese del cliente, nel rispetto dei fondamentali principi etici e della tutela dell’ambiente è la mission aziendale.
L’impegno dell’azienda è sintetizzato nella sua mission. Sul piano concreto perciò l’azienda si è impegnata a progettare
e sviluppare prodotti sempre più a basso impatto ambientale ed eco sostenibili, ad esigere ed estendere ai fornitori una
cultura del rispetto dei principi etici ed ambientali, rifiutare il lavoro infantile richiedendo garanzie ai propri fornitori, a
ridurre l’emissione di sostanze inquinanti, come gas, rifiuti o scarichi, generate dalla propria produzione. Tali scelte
strategiche sono accompagnate, oramai da alcuni anni, da concrete iniziative sia in ambito sociale che ambientale. Il
commitment è estremamente forte provenendo direttamente dalla proprietà.
In quest’ottica le iniziative con la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), che si dipanano specie sul territorio
limitrofo all’azienda e che hanno per oggetto la tutela, la conoscenza e la valorizzazione dell’ambiente naturale, così
come quella con Ray Foundation, che privilegia gli aspetti legati ad una innovativa idea di sviluppo economico
sostenibile da realizzare partendo dagli orfani, sono strettamente legate alla visione del mercato e dell’evoluzione
dell’azienda Mazzali condivisa da tutti gli stakeolders.
Attività
Con Zerosettantacinque Mazzali ha voluto formalizzare tale impegno, stabilendo di investire ogni anno almeno lo
0.75% del suo fatturato in iniziative concrete a favore dell’ambiente e del sociale. Le iniziative sono strettamente legate
e promuovono il concetto di sostenibilità che è valutato come vettore strategico di lungo periodo. Zerosettantacinque
non è però solo piano operativo rivolto all’ambiente sociale e naturale, ma anche un progetto ampio di comunicazione
e di partecipazione che vuole coinvolgere e rendere partecipi gli stakeholders aziendali, presenti, potenziali ma anche
futuri. Futuri perché con i progetti Scuola di natura in natura e Jirapa si è voluto coinvolgere la scuola, ed i bambini
nello specifico, interpretandola non solo come vettore di conoscenze e competenze ma anche come territorio
privilegiato per avviare un processo di sperimentazione e propaganda delle buone pratiche ambientali, etiche e di
sviluppo sociale.
Operativamente con Zerosettantacinque la Mazzali ha finanziato nel 2004, tra le principali iniziative, sul piano
ambientale la LIPU, mentre sul piano sociale l’Associazione Ray Foundation.
Nel dettaglio il rapporto di collaborazione con la LIPU, iniziato nel 1998 e focalizzato sulla promozione e realizzazione
di attività per la tutela, la valorizzazione e la conoscenza dell’habitat naturale, ha riguardato quest’anno: il rifacimento
dei camminamenti, oramai logorati dal tempo, all'Oasi di Torrile, il programma didattico Scuola di Natura in Natura.
Con questo programma, la Mazzali ha voluto sviluppare ulteriormente un cammino oramai pluriennale con la LIPU
sul tema dell' educazione ambientale. Con il progetto, Un rifugio nell'industria. lo Show Room Mazzali, inserito
nell'area industriale di Sorbolo, non vuole essere solo un punto di incontro e formazione tra azienda e trade ma anche
un'occasione importante per implementare, sviluppare e comunicare un piano innovativo di armonizzazione tra
industria e natura. Nell'ampio giardino piantumato che circonda la struttura, sono state poste una serie di attrezzature
che permettono di incontrare e dare rifugio a tutte quelle specie di uccelli che popolano l'habitat urbano.
Il partner LIPU, il cui rapporto di collaborazione si estende dal 1998, è stato scelto sia per la concretezza dei progetti
proposti legati ad una natura da vivere, conoscere e promuovere, sia per la sua presenza territoriale (Oasi di Torrile e
sede Lipu) limitrofa alla sede aziendale.
Sul piano sociale, la Mazzali nel 2004 ha finanziato, in partnership con altre aziende, l’associazione Ray Foundation
nella ricostruzione dell’orfanotrofio di Jirapa nel Ghana e nella sua trasformazione da centro di semplice accoglienza in
uno finanziariamente autonomo (grazie anche allo sfruttamento di servizi satellitari ed internet) capace di creare una
nuova classe di imprenditori rurali che inneschi uno sviluppo economico durevole ed auto-sostenibile atto ad arginare
l’emigrazione forzata.
Ray Foundation è stata scelto per l’innovazione del progetto proposto, che sposa l’intervento concreto (ricostruzione
dell’orfanotrofio) con una visione sostenibile e di lungo periodo dell’iniziativa (creazione di nuovi leader rurali).
I progetti sono stati sviluppati e seguiti dall’ufficio marketing. Sia il personale che i clienti che i consumatori finali sono
stati informati di tutte le iniziative e resi partecipi di tutti gli eventi. All’Oasi di Torrile in occasione dell’inaugurazione
per il rifacimento dei camminamenti, è stato creato un evento a cui sono stati invitati tutti gli stakeholder. Con
continuità sono state inviate lettere, soprattutto tramite posta elettronica, per illustrare lo stato dei progetti e i risultati
ottenuti.
E’ stata organizzata una raccolta di indumenti per i bambini di Jirapa attraverso tutto il personale dell’azienda e i
genitori dei bambini dell’asilo di Sorbolo, poi trasportati e consegnati in occasione dell’inaugurazione del nuovo
orfanotrofio.
Gli auguri di Natale, inviati via cartacea ed email agli stakeholder, sono stati accompagnati quest’anno da uno slide
show in cui veniva raccontata l’esperienza di Jirapa.
180
Il libro d’oro della responsabilità sociale
E’ stato avviato un progetto che attraverso la creazione di una vetrina della sostenibilità stimoli il personale ed i clienti
a proporre o presentare iniziative di responsabilità, da realizzare o realizzate.
Le iniziative sono state curate dall’ufficio marketing (due persone). Il contributo alla LIPU, per i progetti, è stato di
25.000 euro; per Ray Foundation 15.000 euro. Altri 8000 euro sono stati dati ad altre associazioni locali (Avis, Croce
Rossa, Musici di Parma ...).
La Lipu e la Mazzali hanno periodici incontri in cui vengono valutati sia i risultati ottenuti sia le nuove opportunità o
iniziative da proporre e realizzare. Il rapporto comunque nel corso degli anni è diventato più amichevole e collaborativo
che formale, con un coinvolgimento che è andato oltre gli accordi e i piani definiti a priori. L’esperienza Jirapa è stata
continuamente monitorata, seguita e vissuta con grande entusiasmo ed attenzione.
Risultati
L’azienda destina ogni anno almeno lo 0.75% delle vendite a queste iniziative. Ai fornitori, clienti e dipendenti
vengono fornite tutte le informazioni per effettuare eventuali donazioni, ma il tutto, per precisa volontà, viene lasciato
alla libera e riservata scelta. Va evidenziato come le attività abbiano stimolato fornitori e clienti ad essere anche loro
protagonisti di attività di responsabilità sociale, così da sollecitare l’azienda a lanciare un progetto di vetrina della
sostenibilità.
Le iniziative con la Lipu hanno permesso una ulteriore valorizzazione dell’oasi di Torrile migliorandone l’usufruibilità
e i servizi ai moltissimi visitatori, ma anche dato il via ad un piccolo passo, nello show room Mazzali, per una idea,
facilmente esportabile e replicabile, di integrazione sostenibile tra industria e natura.
L’orfanotrofio di Jirapa sta raggiungendo grazie alla vendita di servizi internet una sua autonomia finanziaria che
garantisce quella sostenibilità di lungo periodo che era alla base del progetto.
181
Milano Ristorazione
Opera principalmente nell’ambito della ristorazione scolastica fornendo giornalmente 80.000 pasti a tutte le scuole del Comune di Milano.
Il giorno dopo
Motivazioni
Dall’1.9.2003 Milano Ristorazione ha affidato, con trattativa diretta, la fornitura di pane per il servizio di refezione
scolastica ed altre utenze alla Cooperativa il Giorno Dopo Onlus Scarl, la quale gestisce il laboratorio di panificazione
presso il carcere di Milano - Opera. Il progetto Il giorno dopo ha per scopo il perseguimento dell'interesse generale
della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei detenuti, mediante l’attività, all’interno del carcere,
di panificazione finalizzata alla formazione e all'integrazione lavorativa una volta che gli stessi abbiano scontato il
periodo di reclusione.
La motivazione principale di Milano Ristorazione S.p.A., anche in qualità di ente pubblico, è stata di promuovere e
realizzare concretamente, attraverso il lavoro, l'inserimento sociale di soggetti che vivono particolari situazioni di
disagio e di difficoltà e che rischiano quindi l'esclusione dal mercato del lavoro, offrendo opportunità di promozione e
di crescita personale e professionale, che consenta loro di sperimentare una collocazione sociale diversa da quella che li
ha condotti al carcere.
Attività
Milano Ristorazione, in quanto organismo di diritto pubblico, è tenuta al rispetto della normativa pubblica in materia di
appalti di opere e forniture di beni e servizi. L’affidamento in via diretta, ad un prezzo superiore a quello praticato da
altro fornitore selezionato tramite procedura di gara, costituisce, pertanto, un’eccezione che trova il suo fondamento
giuridico nella legge 8.11.1991 n. 391. Alla luce, di questo Milano Ristorazione ha individuato nella Cooperativa
Sociale Il giorno dopo il soggetto più adatto con il quale sviluppare tale progetto. L’affidamento originario riguardava
la fornitura di 300 kg/giorno di pane. Risultavano addetti alla produzione n. 3 detenuti. Successivamente Milano
Ristorazione ha provveduto, all’acquisto di macchinari destinati all’ampliamento del laboratorio di panificazione. Tale
operazione, perfezionatasi in data 1.6.2004, ha consentito un aumento della produzione a kg. 500/giorno con
conseguente impiego di ulteriori n. 3 addetti.
Il progetto ha sempre dedicato una particolare importanza alle potenzialità di formazione; potenzialità non solo
teoriche, ma correlate ad uno sbocco lavorativo alla fine della formazione, offrendo così future occasioni di lavoro. Tale
iniziativa si è anche inserita in tre progetti di formazione professionale (co-finanziati dal Fondo Sociale Europeo), in
questo caso coordinati dalla Cooperativa Il giorno dopo: due interventi si sono svolti presso il carcere milanese di
Opera finalizzati alla formazione di addetti alla panificazione che hanno portato ad ottimi risultati formativo/lavorativi
anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Panificatori di Milano; sono stati inseriti 3 soggetti in panifici esterni
e sono stati accolti in cooperativa (con mansioni diverse dalla panificazione) 6 soggetti provenienti dai corsi effettuati
nell’Istituto di Milano-Opera.
Tutti i detenuti panificatori vengono assunti dalla Cooperativa Il giorno dopo con contratto collettivo di lavoro previsto
per le cooperative sociali e loro consorzi; la retribuzione è conforme a quanto previsto dalla legge (indennità notturna,
eventuali straordinari, ecc...).
I detenuti inseriti vengono sollecitati ad impegnarsi sotto due aspetti: da una parte, tramite un incentivo economico
(premio di produzione) che varia in base alla quantità prodotta ed all'assenza di eventuali non conformità verificate
dalla Società; dall'altra, attraverso la presa in carico del soggetto non solo come mero dipendente della cooperativa, ma
anche e soprattutto come persona che al termine della pena dovrà reperire un posto di lavoro che gli consenta un
reinserimento socio- professionale al meglio efficace.
Il buon comportamento e l'impegno del detenuto in panificio costituiscono per lo stesso soggetto la garanzia di essere
aiutati al termine della pena, in un momento delicatissimo della propria vita: il rientro nella società; rientro che deve
essere monitorato e sostenuto, in presenza di soggetti che appaiono impegnarsi in tal senso.
Il responsabile della Cooperativa Il giorno dopo, il sabato di ogni settimana, effettua una riunione con il personale
impiegato nel laboratorio. Le riunioni tendono a programmare le attività da effettuare la settimana entrante, la verifica
del gradimento da parte di Milano Ristorazione, la comunicazione di qualsiasi adempimento da porre in essere, l'analisi
di qualsivoglia problematica che possa insorgere in riferimento alla lavorazione.
Risultati
Gli obiettivi fissati sono stati raggiunti e superati; infatti inizialmente la produzione giornaliera che era oscillante tra i
250 ed i 300 kg. di pane, ha raggiunto dal 24 gennaio 2005 la considerevole media di 500 kg. (oltre alla focaccia), con
consegna del prodotto in toto alla Società. L’ottima qualità del prodotto, elemento riscontrato anche da più di 40.000
rilevazioni effettuate all’utenza della società, ha fatto sì che Milano Ristorazione abbia richiesto l’aumento evidenziato
di produzione. Contestualmente Il giorno dopo ha ottenuto dalla Camera di Commercio di Milano la licenza per un
ampliamento di produzione sino a 700 kg al giorno: per arrivare all’ambito risultato di inserire ulteriori detenuti
panificatori.
Affinché la professionalità acquisita dai detenuti possa costituire un reale vantaggio per un inserimento professionale al
momento della scarcerazione, è in corso un rapporto di collaborazione con l’Associazione Panificatori di Milano,
182
Il libro d’oro della responsabilità sociale
affinché ogni soggetto con vicino fine-pena possa essere segnalato dalla rivista mensile che l’Associazione distribuisce
ai propri associati.
La comunità ed i mass-media si sono molto interessati al progetto. Il gradimento del prodotto e dell’iniziativa da parte
dell’utenza è massima. Milano Ristorazione ha pertanto prorogato il rapporto contrattuale in corso con la Cooperativa Il
Giorno Dopo Onlus Scarl a tempo indeterminato, nell’ottica della solidarietà sociale e del sostegno al reinserimento di
persone appartenenti a categorie disagiate. A risultato dell’esperienza di Milano Ristorazione altri carceri si stanno
organizzando per la realizzazione di laboratori di panificazione.
183
NaturaSì
Attività di distribuzione attraverso punti vendita sia diretti che in franchising di prodotti biologici alimentari e non.
Progetto Swaziland
Motivazioni
Lo Swaziland è il più piccolo Stato dell’Africa Australe, confinante con il Sud Africa e con il Mozambico. Il valore
medio del PIL ha subito una flessione dal 6 al 2,5% negli ultimi due decenni, dopo una crescita stabile negli anni ’70 e
’80. Intanto è esploso il flagello dell’AIDS e lo Swaziland, con circa il 40% della popolazione sieropositiva, è fra i
primi Paesi al Mondo colpiti dall’epidemia. Ad infettarsi e morire sono soprattutto le persone tra i 20 e 40 anni, ovvero
le braccia su cui si regge l'economia, prevalentemente agricola, delle piccole comunità come Shewula, L’obiettivo di
NaturaSì, in collaborazione con Legambiente, è quello di garantire un’adeguata autosufficienza alimentare alla
popolazione di Shewula, perché il futuro di questa comunità è strettamente legato alla disponibilità di cibo locale e
tradizionale, indispensabile per mantenere un legame con le proprie origini e il proprio territorio.
La direzione dell’azienda si è sempre sentita motivata nella realizzazione di questi progetti, in quanto fortemente in
linea con le sue credenze e con i suoi valori. L’agricoltura biologica, infatti, è basata su metodi naturali di coltivazione e
trasformazione che non prevedono l’utilizzo di concimi chimici o diserbanti. Riuscire a ricostruire un rapporto con il
proprio territorio è fondamentale anche per le popolazioni dello Swaziland che possono, in tal modo, garantirsi una
disponibilità adeguata di cibo anche in futuro, senza dipendere dagli aiuti internazionali e mantenendo la loro dignità e
autonomia.
La responsabilità sociale è per la direzione di NaturaSì una scelta di coerenza nei confronti della mission aziendale
stessa, una sorta di credo vissuto nel contesto stesso in cui l’azienda opera, rappresentato dal rispetto della natura e della
persona.
Attività
Il Progetto è incentrato su tre elementi: il recupero e la diffusione delle culture locali di cereali, tuberi, legumi, verdure,
per ridurre a zero il costo delle sementi; l'introduzione di pratiche e tecniche di agricoltura di conservazione, per ridurre
al minimo e/o azzerare la necessità di aratura e aumentare la fertilità dei suoli; il recupero di pratiche tradizionali,
combinate a pratiche moderne, di agricoltura organica e biologica, per eliminare l'uso dei fertilizzanti chimici e dei
pesticidi.
I fondi sono stati raccolti attraverso diverse modalità: nei punti vendita e nei ristoranti NaturaSì, sono stati collocati
salvadanai personalizzati e materiale informativo che illustravano l’iniziativa Il coraggio di dire no agli OGM.
Attraverso i bigliettini di Natale 2003 pro Swaziland regalati ai clienti dei vari negozi è stata devoluta la cifra di 0,25
euro a favore della popolazione africana. La Raccolta punti 2004-2005 è una raccolta di fondi attraverso contributi
volontari da parte dei consumatori che partecipano alla tradizionale Raccolta Punti 2004/2005 e scelgono di devolvere il
corrispettivo dei punti raccolti per l’acquisto di sementi locali di varie specie o di attrezzature agricole da destinare al
Progetto, invece di ritirare il premio. Infine è stato realizzato da Naturasì un calendario, in collaborazione con
Legambiente, dedicato ai bambini di Shewula e dello Swaziland ed i fondi raccolti per la sua vendita sono stati utilizzati
per sostenere un progetto che, attraverso la scuola, accoglie oggi 800 bambini, di Shewula e di altre tre comunità del
paese: Kambhle, Maphastindvuku, Sidwashini.
Gli aspetti più originali di questo Progetto riguardano la coerenza e l’attaccamento ai propri valori, che NaturaSì porta
avanti con costanza e buona volontà: uno di questi è promuovere l’utilizzo di sementi autoctone da parte della
popolazione di Shewula e dello Swaziland in modo da aiutarla a raggiungere l’indipendenza alimentare senza ricorrere
all’uso di sementi OGM (organismi geneticamente modificati) che l’azienda non ritiene utili a risolvere il problema
della fame nel mondo, come nel caso in questione. Un altro fattore che ha determinato l’efficacia del Progetto è stato il
coinvolgimento diretto dei clienti e dei consumatori che si sono recati nei negozi e hanno potuto toccare con mano
l’iniziativa e sentirsi più partecipi.
Il contributo dell’azienda in termini di tempo è stato molto ingente, in quanto i contatti con Legambiente per l’iniziativa
si sono protratti molto a lungo e continuano ancora oggi.
Molte persone, appartenenti a settori diversi dell’azienda, dal marketing al commerciale, più o meno coinvolti
nell’iniziativa a livello lavorativo, si sono avvicinate al Progetto e, rimanendone colpite, se ne sono interessate e
appassionate.
Sono stati organizzati convegni e tavole rotonde e anche una mostra fotografia itinerante nei vari negozi di NaturaSì.
Tra l’azienda e Legambiente gli interscambi sono continui, il dialogo è aperto e frequente e l’evoluzione del Progetto
viene valutato insieme con il trascorrere dei mesi, e viene trasmesso ai clienti attraverso dei mailing personalizzati
inviati dall’ufficio marketing ad personam.
Risultati
Oltre ai risultati già ampiamente ottenuti con la comunicazione del Progetto e dei suoi sviluppi in azienda, in termini di
condivisione dei valori e della motivazione del personale, un grande passo avanti è stato fatto durante la convention
organizzata l’anno scorso, alla quale è intervenuto Giorgio Menchini, responsabile dell’Organizzazione non
Governativa Cospe che già da alcuni anni opera a Shewula. In questa occasione il personale dei negozi è stato stimolato
ulteriormente a trasmettere ai clienti la valenza e lo spirito dell’iniziativa.
184
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Il fatto di rapportarsi con una cultura diversa, inoltre, è servito ad ampliare gli orizzonti e a costruire un dialogo con
l’esterno più attivo e responsabile. In termini di denaro, il contributo iniziale raccolto nell’anno 2003/2004 è stato di
18.325 euro. Per quanto riguarda il contributo relativo all’anno in corso, dal momento che l’iniziativa è ancora in
essere, non sono disponibili dati precisi: si prevede, comunque, di raggiungere una cifra pari a 25.000 euro.
Per tutti i motivi sopra menzionati, relativi al raggiungimento di risultati apprezzabili sia dal punto di vista del
coinvolgimento interno (ed esterno per i clienti) sia dal punto di vista tangibile (attraverso la somma raccolta) e vista la
valenza del Progetto è prevista da Naturasì una continuità nel tempo dell’iniziativa, sempre mantenendo la
collaborazione con Legambiente.
185
Orietta Colacicco
Agenzia di pubbliche relazioni
Il vino, un amico
Motivazioni
Il Comune di Casteggio ha incaricato l’agenzia di comunicazione Orietta Colacicco di studiare e realizzare in progetto
di comunicazione per la 33a Edizione di OltreVini, secondo i critici una delle più importanti mostre specialistiche del
settore, che si tiene annualmente nella zona fieristica della cittadina.
L’agenzia ha proposto un tema: Il Vino un Amico, declinato nella mostra l’Italia delll’Enosolidarietà e nel corso
Ascolta il Vino per Ipo e non Vedenti.
L’idea del progetto è nata dall’individuazione di migliaia di attività di solidarietà legate al vino, che vanno a costituire
insieme un valore di milioni di euro e dalla volontà di dar vita a qualcosa di concreto nell’anno europeo delle persone
della disabilità, avendo ben intuito quanto fosse rilevante e allo stesso tempo necessario promuovere un progetto capace
di centrare come minimo l’obiettivo di portare la cultura del vino anche agli Ipo e non Vedenti.
Attività
Con lungimiranza il Comune ha accettato e sostenuto la proposta, così che dal 2 al 7 settembre 2003 negli spazi
OltreVini è stata allestita l’insolita mostra l’Italia dell’Enosolidarietà.
In mostra erano raccolte tante storie, che coinvolgono in modo crescente tutto il mondo del vino, tra produttori,
consorzi, associazioni, organismi impegnati nel fare della solidarietà una consuetudine; fra questi: le etichette braille di
Villa Caplet, studiate con l’Unione italiana Ciechi di Verona in vendita in tutta Italia nei negozi Crai, che ha deciso di
collegarsi al progetto, inserendole nella sua nuova Cantina. Parte del ricavato di ogni bottiglia andrà all’Unione Italiana
Ciechi di Verona, con il fine di realizzare un ambulatorio di consulenza gratuita per la prevenzione della cecità.
Le iniziative comprendono la nazionale di calcio Maestri del Vino, allenata da Nils e formata da produttori, enologi,
enotecnici, addetti commerciali, che incontra avversari famosi in partite a sfondo benefico, San Patrignano dove da 25
anni la vite è fonte di nuova vita, che supera l’emarginazione, Villa Russiz che è in partnership con l’istituto Adele
Cerruti, che da 140 anni ospita bambine orfane o abbandonate, i Vini bianco e Rosso anti mafia Monte Jato, nati da 14
ettari confiscati al boss Romualdo Agrigento, il Cesvino, del Consorzio della Valcalepio per la Campagna fermiamo
l’AIDS sul nascere, Etichette d’autore come il ratto d’Europa di Fernando Botero per le bottiglie del Consorzio
Brunello di Montalcino, vendute come futures per la ricostruzione del campanile di Sellano in Umbria o come quelle di
trentadue artisti per la grappa Manum di Francoli e il Gattinara Docg di Patriarca e altre iniziative similari.
Per il Corso per Ipo e non Vedenti Ascolta il Vino è stato costituito il comitato scientifico. Il Corso che ha ottenuto il
patrocinio dell’unione italiana ciechi nazionale, si prefigge di rendere accessibile a tutti la cultura del vino, delineando e
tenendo conto delle peculiarità dei fruitori; é stato quindi denominato ascolta il vino, dal latino auscultare, che significa
dar retta al vino, e quindi prestare attenzione a ciò che il vino comunica, ponendosi all’ascolto secondo le proprie
caratteristiche. L’approccio del tutto innovativo non parte infatti dal vino e dalle sue caratteristiche percepibili, quanto
dai discenti stessi e dalla loro capacità di percepire, attraverso le proprie predisposizioni, ciò che il vino comunica. Vale
a dire percepire il linguaggio del vino in modo da attivare al meglio il sistema gusto olfattivo, sede delle percezioni più
profonde e significative, di cui gli ipo e non vedenti sono fortemente dotati, là dove è risaputo che a una carenza visiva
corrisponde una forte compensazione degli altri sensi. Con dispense in braille e a caratteri ingranditi realizzati
dall’unione Italiani Ciechi di Pavia, il programma di 8 lezioni prevede Analisi Sensoriale: comunicazione, sensazione e
percezione; postura di attivazione, metalinguaggio dell’ascolto; introduzione al vino: origine e territorio; cenni sul
percorso dall’uva al vino: esercitazioni con descrizioni sensoriali di alcuni vini fra i bianchi giovani e frizzanti, o
liquorosi, rossi e mossi o invecchiati.
Quale assoluta novità durante il corso di Casteggio, ad opera del professor Andrea Giomo, che ha adattato allo scopo
attrezzature fatte arrivare dagli Stati Uniti, si è ascoltata la musica del vino, che deriva da un adeguato filtering delle
onde beta/alfa dell’emisfero percettivo e il tutto è stato udibile attraverso il notebook.
Risultati
Dopo il varo del 2 e 3 settembre a Casteggio, il corso sarà diffuso in forma permanente a livello nazionale attraverso
O.N.A.V, e i relativi costi saranno sostenuti da CRAI.
Il progetto il Vino un Amico, che ha ottenuto una largo eco di stampa con 177 tra articoli e servizi radiotelevisivi e un
vasto consenso del pubblico, ha poi sviluppato una ulteriore catena di solidarietà, come nel caso dell’adesione Crai. Il
corso è destinato a durare nel tempo, andando a coinvolgere molti altri soggetti.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
P.M.C
Società di consulenza
Piccola Cooperativa Sociale Servizi Sociali 20001
Motivazioni
La società P.M.C., all’interno della propria struttura di Consulenti, ha creato un gruppo di lavoro dedicato
esclusivamente a realizzare un progetto di riorganizzazione dell’area dei Servizi Sociali e Socio-Sanitario di Comuni,
ASL, Province, Regioni, Cooperative e Associazioni, finalizzandola ad ottimizzare gli interventi del Servizio alla
Comunità in difficoltà, utilizzando strumenti e interventi professionali di supporto organizzativo e tecnologico.
L’obiettivo posto è quello di rendere la gestione e gli interventi di questi Enti più efficienti ed efficaci verso la
collettività, cercando di creare e consolidare un rapporto di maggiore fiducia tra il cittadino e la Pubblica
Amministrazione, soprattutto nel momento in cui il cittadino chiede supporto concreto alla propria situazione di
difficoltà e bisogno.
La motivazione che guida l’imprenditore nella realizzazione di questo progetto è la forte determinazione sulla
convinzione che è necessario che l’impresa sia etica nel suo operare, e nel caso specifico, quindi, svolga una missione
che contemperi lo sviluppo sociale obiettivo del progetto in armonia con le esigenze imprenditoriali della stessa, per
realizzare un Progetto privato che si possa definire responsabile. Secondo questa visione per la società non deve quindi
mancare il senso della misura non sognando cambiamenti rivoluzionari, ma lavorando giorno per giorno per dare
risultati concreti e visibili al partner sociale.
Attività
E’ stata costituita una apposita società denominata Piccola Cooperativa Sociale Servizi Sociali 2000 completamente
integrata con P.M.C. nella struttura societaria, e arricchita di consulenti provenienti dal mondo dei Servizi Sociali, che
ha il compito preciso di assistenza e formazione ai gruppi del Sociale nell’ambito della PAL primariamente (Comuni,
ASL), delle cooperative maggiori, delle associazioni di volontariato, etc. La Piccola Cooperativa Sociale non ha scopo
di lucro, compensa i suoi collaboratori dal bilancio P.M.C.
Il progetto con i suoi obiettivi è nato da spinte diverse, provenienti principalmente dalla percezione del disagio dei
cittadini per mancate aspettative di tempestivi ed esaustivi supporti pubblici all’utente in difficoltà e dalla necessità di
trasformare il concetto di assistenza a casi isolati e comunque non pianificati, in un sistema di interventi socio-sanitari
gestiti con pianificazioni e budget economici adeguati e sistematici, allargando così anche la fascia di popolazione
assistita. Ciò quindi ha determinato macro-aspettative quali quelle di offrire alla collettività in difficoltà in tutti i suoi
momenti di vita, un supporto professionalmente adeguato, che superasse cioè la fase del cosiddetto assistenzialismo per
passare a quella più matura e adeguata dell’intervento programmato sul Sociale, coinvolgendo quindi Enti e Istituzioni
in un sistema di interventi mirati, più profondi e integrati sul territorio, con possibilità di verificare i benefici ottenuti.
Le Entità Territoriali a loro volta esprimono queste esigenze ancor più vivamente, in quanto primi interlocutori con la
collettività, e quindi spinte dalle quotidiane esigenze ed esperienze dirette sul campo. Si stanno quindi oggi verificando
i primi risultati: pratiche di invalidità civile che impiegavano anni ad essere evase (spesso maturate dopo il decesso del
richiedente), ora vengono evase in pochi mesi; portatori di handicap e anziani possono vedere all’istante la loro pratica,
o da una loro postazione internet a casa o presso il loro patronato; ogni assistente sociale ha a disposizione una cartella
socio-sanitaria informatizzata, esclusiva e riservata, con tutto l’iter di ogni pratica, e con le scadenze di ogni intervento
da effettuare; l’anziano o il minore in difficoltà possono sapere all’istante la disponibilità di accoglienza in strutture
adeguate. L’assistenza a domicilio può oggi contare su un sistema sicuro di gestione della disponibilità degli operatori.
Gran parte dell’attività quotidiana degli addetti è proiettata alla ricerca continua della comprensione del problema, che è
l’aspetto più difficile essendo questo legato all’essere umano nelle sue mille manifestazioni, razionali e non.
L’aspetto tecnologico rappresenta il fattore chiave di equilibrio, perché come conseguenza del suo tecnicismo,
comporta una vitale spinta ad una ricerca di definizioni certe e chiare.
Sono state individuate anzitutto, due tipologie di competenze di base: una proveniente dal mondo della tecnologia
informatica, l’altra dal mondo del Sociale (Educatori, Assistenti Sociali, Dirigenti dei Servizi Sociali della PAL, etc).
Il lavoro maggiore è stato comunque poi svolto sul campo con il confronto quotidiano della realtà, che ha portato oggi
ad un elevato grado di coinvolgimento di ciascuno nella problematica del Sociale.
Riguardo ai processi impiegati, il migliore metodo riscontrato da P.M.C. è la formazione continua all’interno, svolta
con il coinvolgimento incrociato delle diverse competenze aziendali su singoli temi: come le modalità dell’assistenza
domiciliare integrata, l’erogazione pasti, il trasporto handicap, i criteri di misurazione del disagio, le modalità di
intervento su anziani non autosufficienti.
Il dialogo con i partner è svolto attraverso due canali principali: la Formazione degli addetti dei Servizi Sociali della
PAL (operatori e assistenti sociali principalmente) e la partecipazione ai loro progetti, integrando le parti di competenza
nel progetto Servizi Sociali della P.M.C.. Attraverso queste due modalità vi è un continuo ritorno dell’adeguatezza dei
progressi compiuti.
1
Il progetto è stato candidato anche nella categoria 6.
187
Risultati
I risultati ottenuti sono in parte misurabili nell’efficienza del Servizio fornito al cittadino: il Comune di Parma, per
esempio, che ha monitorato i tempi per definire una pratica di Invalidità Civile per chi è stato giudicato Invalido al
100% dalle ASL, ha verificato che essi sono passati da un tempo medio di 1 anno a pochi mesi, se visto nel complesso
dei diversi Enti coinvolti, e di 40 giorni solo per il Comune di Parma. Questi risultati non solo hanno risposto alla
domanda di maggiore correttezza e giustizia sociale ma hanno anche contribuito a ristabilire fiducia nelle Istituzioni da
quella parte di popolazione già gravemente provata nella salute, equità nel rapporto con il singolo e certezza nei propri
diritti: una crescita complessiva del sistema di solidarietà sociale.
I problemi maggiori riguardano il peso di questo lavoro che la Cooperativa considera terminato oggi, solo perché si è
concluso un primo grande passo costituito dalla presa di coscienza della Pubblica Amministrazione Locale e Centrale,
della necessità di capire più razionalmente il Sociale: da qui i vari progetti nazionali di Osservatori per le Politiche
Sociali che stanno coinvolgendo le maggiori Istituzioni (Università, Regioni, Province, Associazioni di Volontariato,
Centri di ricerca sociale).
La continuità del progetto è garantita da appositi contratti con i Servizi Sociali degli Enti, che ci impegnano nella
manutenzione e assistenza contenutistica del sistema che oggi si trova installato in più di 170 Enti, tra grandi, medi e
piccoli.
Il progetto quindi vedrà una seconda fase, ora in sviluppo, caratterizzata dall’uso esteso di Internet che dovrà consentire
un accesso più facile ai Servizi Sociali, maggiore attenzione e rapida risposta alle situazioni a rischio (anziani soli,
minori abbandonati, immigrati senza strutture di riferimento, etc…), e in sostanza una sempre maggiore sensibilità della
Comunità ai problemi del Sociale.
188
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Sabelli
Industria casearia sita ad Ascoli Piceno
La via Sabelli per la sostenibilità
Motivazioni
Già nel 1930 il fondatore dell'azienda, Archimede Sabelli, collaborava con il padre alla gestione di una piccolissima
attività casearia familiare a Boxano (CB) in Molise.
Attualmente nella conduzione delle imprese del gruppo Sabelli sono impegnate tre generazioni.
Nel sito produttivo sono coinvolti 110 dipendenti e circa 300 sono i produttori locali di latte presso cui si raccoglie
quotidianamente la materia prima.
Volontà della Sabelli è implementare la CSR nella politica aziendale, al fine di diffondere un modello industriale che
segni il connubio tra vantaggi economici e progresso sociale.
Dopo quasi un secolo di impegno nel settore, la Sabelli fonda ancora la propria forza sui valori umani, sulla qualità
artigianale dei prodotti e sull'importanza di mantenere viva l'antica tradizione casearia, riuscendo al tempo stesso ad
anticipare le dinamiche competitive, grazie alle continue innovazioni tecnologiche e d produzione apportate dalle nuove
generazioni.
Attività
Dal 2004, nell’ottica di un rinnovata strategia aziendale, il Gruppo Sabelli ha deciso di sviluppare un sistema di azioni e
obiettivi all’interno di una strategia attenta allo sviluppo sostenibile e che vede protagonista la Responsabilità Sociale
d’Impresa. I progetti realizzati nell’area di Responsabilità Sociale hanno riguardato le tre aree di sostenibilità: sociale,
ambientale ed economica.
Al fine di conoscere e comprendere le esigenze dei dipendenti e programmare forme di miglioramento che
rispondessero effettivamente alle necessità aziendali, è stato realizzato da Sabelli il Questionario di indagine di clima
aziendale. L’adozione di tale strumento di ascolto, è dovuta alla volontà di programmare e progettare piani di
miglioramento che siano condivisi da tutti. Inoltre si rende necessario conoscere quale clima viene percepito dai
dipendenti e se questo corrisponde effettivamente a quello che i vertici aziendali vogliono diffondere. Dopo una attenta
analisi del Questionario di indagine di clima aziendale, che ha mostrato le esigenze e le aspettative dei dipendenti e
collaboratori, è stata realizzata la prima bozza del Codice Etico. La Sabelli infatti crede che attraverso esso sia possibile
una gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane, e accrescere la reputazione dell’azienda, in
modo da creare fiducia sia verso l’interno che verso l’esterno. L’azienda ritiene che il Codice Etico sia un mezzo
efficace al fine di prevenire comportamenti illeciti e scarsamente responsabili. Affinché tutti i dipendenti condividano e
facciano propri i valori che l’azienda vuole diffondere, è stato fondamentale conoscere quali fossero i principi a cui
dedicare maggiore attenzione e quali fossero già radicati tra tutti i collaboratori.
In particolare il Progetto La Via Lattea nasce dalla volontà di diffondere e sensibilizzare gli studenti di scuola
elementare, su temi di cultura alimentare ed ambientale favorendo il recupero delle tradizioni del nostro territorio. Il
progetto è stato svolto in collaborazione con l’assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Ascoli Piceno,
Legambiente e lo Sportello Salute & Gusto. L’aumento di disfunzioni alimentari che coinvolgono un crescente numero
di bambini ha indotto l’azienda a riflettere sulla possibilità di collaborare con le strutture scolastiche e le
amministrazioni locali, su iniziative che promuovano una alimentazione ragionata.
Una delle iniziative a cui la Sabelli crede e si impegna ormai da anni è la collaborazione e l’impegno con associazioni
sportive. Aiutare lo sport ed essere presenti anche nello stesso, rappresenta un tassello molto importante al fine di
continuare e migliorare l'impegno dell’azienda nel campo sociale.
Legato allo sport è l’iniziativa Picchio Mascotte che vede protagonisti bambini provenienti dalle scuole calcio del
territorio. Tale progetto nasce dalla volontà di avvicinare le nuove generazioni allo sport attraverso una giornata ricca di
emozioni, da trascorrere con i propri cari e con la possibilità di conoscere i propri beniamini.
Infine sensibile alle problematiche ambientali, la Sabelli ha cominciato a utilizzare il concentratore di siero. Il siero,
scarto di produzione delle mozzarelle, esige per il suo smaltimento processi complessi spesso non eseguibili. Il
procedimento di concentrazione consente di creare un prodotto vendibile alle aziende alimentari, in più permette di
recuperare ingenti quantità di acqua, risorsa che altrimenti andrebbe sprecata.
Risultati
Al questionario hanno risposto il 36% del personale della Sabelli Spa e il 66% della Sabelli Commerciale. I risultati
ottenuti hanno evidenziato quali fossero i progetti da attuare nel prossimo futuro e hanno mostrato il grado di
partecipazione e di soddisfazione dei collaboratori. Il questionario si è dimostrato un buon strumento di ascolto, ma ha
evidenziato che è necessario affiancare ulteriori strumenti di comunicazione, quali incontri programmati, riunioni.
Sabelli ha raggiunto l’obiettivo di conoscere quale fosse l’ambiente in cui i collaboratori lavorano attualmente per
attuare un piano di miglioramento che risponda effettivamente alle necessità richieste.
Per la buona riuscita del progetto la via lattea è stata basilare la collaborazione di tutto il personale, grazie al quale è
stato possibile acquisire informazioni utili per la realizzazione dei quaderni didattici. Il progetto è stato accolto
positivamente dai dipendenti dell’azienda che saranno direttamente coinvolti durante la visita delle classi nello
stabilimento, illustrando loro le diverse fasi di produzione del formaggio. Gli alunni e i loro insegnanti hanno
189
partecipato con curiosità ed entusiasmo alle attività trattate e hanno posto interessanti domande agli esperti dell’azienda,
i quali hanno illustrato in modo esaustivo e con un linguaggio di facile comprensione tematiche di notevole importanza
per un equilibrato sviluppo dei ragazzi. L’iniziativa ha riscontrato un notevole interesse, hanno infatti aderito tutte le
scuole del comune di Ascoli Piceno con circa 1500 tra bambini e ragazzi.
190
Il libro d’oro della responsabilità sociale
G.Scapigliati di Giorgio Scapigliati & C.
Biscottificio artigianale specializzato in specialità toscane, a conduzione familiare
Un biscotto diverso è possibile
Motivazioni
L´azienda Scapigliati è convinta che la propria attività non debba e non possa svolgersi se non nel pieno rispetto dei
diritti umani e del lavoro sia delle persone direttamente occupate nell’azienda che delle persone che anche
indirettamente contribuiscono a fornire prodotti all’azienda stessa.
Il progetto Un biscotto diverso è possibile è nato dalla ferma volontà da parte dei titolari dell’azienda di fare un passo in
avanti rispetto alla certificazione di responsabilità sociale SA8000, ottenuta nel settembre 2003. Il passaggio all’utilizzo
di ingredienti del commercio equo certificati da Transfair permette di assicurare una maggiore sicurezza nel controllo
della catena di fornitura e afferma una vision di responsabilità sociale incentrata sul rispetto dei diritti piuttosto che su
iniziative di beneficienza.
Attività
Il progetto candidato è costituito dalla produzione di biscotti con alcune materie prime del circuito equo e solidale
certificate da Transfair.
Uno degli aspetti centrali della certificazione SA8000 è quello di verificare il rispetto dello standard SA8000 in tutta la
catena di fornitura. Se questo aspetto del controllo è attuabile (anche se con difficoltà) nell’ambito nazionale ed
europeo, diventa molto difficile per fornitori di materie prime provenienti da paesi del Sud del Mondo (soprattutto per
una piccola impresa come Scapigliati).
In questo senso la volontà di iniziare ad utilizzare materie prime del commercio equo rappresenta un passo in avanti nel
processo di controllo della catena di fornitura: non solo si ha la garanzia (certificata da Transfair) che siano rispettati i
diritti dei lavoratori ma si abbraccia anche la dimensione del reddito equo percepito da parte di coloro che producono
tali materie prime. Quindi un importante ed innovativo passo in avanti nell’ambito della responsabilità sociale di
impresa.
Un altro fattore di originalità è quello di inserire in una azienda di trasformazione che lavora per il mercato tradizionale
(GDO, commercio ingrosso), e quindi non una ditta specificamente nata per il settore biologico o del commercio equo,
l’utilizzo di materie prime del commercio equo e solidale. Si tratta cioè di inserire nel normale operare di una azienda
dolciaria scopi sociali (il miglioramento delle condizioni di vita dei produttori del Sud del Mondo) direttamente nel
normale operare dell’azienda (tra i costi di produzione).
Il partner no profit selezionato è stato Transfair Italia. La scelta è stata basata sull’aspetto di certificazione di filiera che
Transfair garantisce per i prodotti trattati. La certificazione non riguarda solo il rispetto del codice del commercio equo
e solidale ma anche i caratteri di affidabilità nel tempo della fornitura: Transfair prima di certificare un prodotto si
preoccupa anche di garantire che questo sia disponibile nel tempo (e non solo per iniziative spot).
Per poter infatti raggiungere il risultato di presentare un biscotto con materie prime eque e solidali era infatti
fondamentale poter garantire la sua produzione in ogni periodo dell’anno.
Transfair ha mostrato subito interesse per l’iniziativa, per la sua caratteristica di innovatività, ed ha messo a
disposizione la sua esperienza per affrontare le tematiche sia relative all’approvvigionamento (fornitori certificati) sia
relative al possibile sbocco commerciale dei prodotti.
Proprio Transfair ha messo in contatto Scapigliati con un primo cliente interessato alla commercializzazione dei biscotti
(la coop di commercio equo e solidale La Tortuga di Padova) e questo contatto ha consentito di far partire il progetto
nel suo aspetto operativo.
Esiste una chiara relazione tra gli obiettivi del progetto e le competenze chiave dell’impresa: le competenze riguardano
la produzione di biscotti tipici regionali, l’obiettivo era quello di inserire solidarietà nella produzione: pensare
globalmente ed agire localmente questo il filo logico che ha legato obiettivo e azione.
Il personale è stato coinvolto su due livelli diversi. Un primo livello è stato quello tecnico-operativo: sostituire alcuni
ingredienti di una ricetta tradizionale con altri (che hanno caratteristiche diverse) significa adattare le modalità di
lavorazione; in questo il dialogo e la collaborazione dei dipendenti è stata importantissima.
Un secondo livello è stato quello della formazione: è stata organizzata una giornata di formazione sulle tematiche del
commercio equo, per far capire come questa iniziativa si legasse al processo di responsabilità sociale già avviato con la
SA8000.
Le risorse impegnate sono rappresentate sia dal tempo dedicato da parte dei titolari alla realizzazione del progetto sia
dai costi per l’approvvigionamento (maggiori costi di stoccaggio in magazzino, necessità di separare materie prime
Transfair dalle altre) e per la gestione del processo produttivo (che va temporalmente separato da quello ordinario). Gli
investimenti relativi all’iniziativa sono quantificabili in circa 15.000 euro (1,4% del fatturato 2004), comprensivi di
contratto di licenza Transfair, contratti acquisto materie prime, iniziative informativo-promozionali, ore-uomo dedicate
al’iniziativa.
L’efficacia del programma viene monitorata direttamente sia attraverso la diffusione (in termini di conoscenza al
pubblico) dell’iniziativa sia attraverso i dati di consumo di materie prime eque e solidali. Considerato infatti che uno
degli obiettivi è quello di aumentare il consumo di prodotti del commercio equo e solidale (con le conseguenti ricadute
191
di benefici per le comunità che lavorano alla produzione di tali prodotti) è fondamentale monitorare il successo
dell’iniziativa in termini di consumi di tali prodotti.
Risultati
Il primo obiettivo chiave è stato quello di riuscire a superare le difficoltà tecniche per produrre questi biscotti ed è stato
brillantemente raggiunto (dal punto di vista qualitativo il biscotto ha tutti gli standard della produzione tradizionale).
Il secondo altrettanto (se non più) importante è stato quello di trovare canali commerciali per tali prodotti: sono stati
trovati già due canali di rilievo (una grossa catena della GDO, una grande cooperativa di commercio equo e solidale).
Un terzo risultato monitorato è stata la visibilità dell’iniziativa. Da questo punto di vista i risultati ottenuti sono andati al
di là delle attese: inviti a seminari sulla responsabilità sociale, assegnazione del premio ETHIC AWARD per la
categoria comunità internazionale, servizi televisivi su canali regionali, evidenza dell’iniziativa su riviste e/o siti web di
associazione di categoria (AIDI). Non avendo la possibilità di bilancio (come piccola impresa artigianale) di effettuare
operazioni pubblicitarie rilevanti, i risultati raggiunti sono stati elevatissimi proprio in termini di visibilità.
I risultati positivi che sono attesi nei confronti della comunità sono di due tipi: da una parte per la comunità locale
l’obiettivo è quello di educazione al consumo consapevole, promovendo appunto per una ricetta tipica regionale i
contenuti del commercio equo e solidale (creando in questo modo un avvicinamento tra problemi globali o comunque
lontani e abitudini di consumo locali); dall’altra per le comunità di produttori di quelle materie prime, il beneficio è
diretto alla salvaguardia dei livelli di reddito e benessere. Naturalmente si tratta di una iniziativa che avrà continuità nel
corso del tempo e per la quale gli stessi risultati nell’ambito delle comunità (locale e del Sud del Mondo) dovranno
essere valutati nel medio-lungo periodo.
192
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Sofarsonear
Azienda italiana che progetta, sviluppa e promuove prodotti di design realizzati in regime di fair trade.
Sofarsonear 100% human design
Motivazioni
Il fair trade, o commercio equo, è una filosofia di business incentrata sulla solidarietà ed il rispetto di soggetti
normalmente esclusi dal sistema economico, ad esempio le comunità delle aree depresse, i detenuti, le donne ripudiate o
vedove nei paesi del sud del mondo. Ogni oggetto proposto da Sofarsonear è frutto del dialogo e della collaborazione,
in un interscambio culturale continuo tra progettista e artigiano. L'artigiano, grazie al suo lavoro, acquista dignità e
sostegno economico.
La società nasce nell'aprile 2004 per volontà di due giovani professionisti milanesi, che decidono di applicare le
competenze maturate nei rispettivi campi professionali, design e marketing, per dar vita ad un progetto capace di
coniugare innovazione e sviluppo sostenibile.
Attività
Il commercio equo è un sistema di business alternativo che sta mettendo radici anche in Italia. Lo spazio che viene
dedicato dai media a questo fenomeno ed il progetto della Cittadella Etica previsto a Roma in un paio di anni riflettono
l’interesse sempre crescente del pubblico ad acquistare prodotti equo-solidali. Nell’alimentare questo trend è ancora più
sviluppato, come dimostrano le iniziative delle grandi catene delle distribuzione.
Nonostante ciò i prodotti proposti dal circuito del commercio equo sono spesso mediocri, di qualità bassa e a volte
connotati anche ideologicamente. Il consumatore acquista per buon cuore e non per passione.
Sofarsonear utilizza il circuito del commercio equo per progettare e produrre oggetti innovativi che si pongono allo
stesso livello delle produzioni industriali, per qualità e disegno. Le collezioni non hanno nulla di etnico anche se
vengono realizzate a mano seguendo le antiche tradizioni locali.
Sofarsonear, nel rispetto dei principi di solidarietà e trasparenza del commercio equo-solidale, ha scelto di collaborare
solo con gli associati della Federazione Internazionale per il Commercio Alternativo (IFAT), l’unico network mondiale
che promuove lo sviluppo del Commercio Equo.
Grazie anche al supporto di Sofarsonear i suoi partners possono assicurare ai loro artigiani una fonte di reddito costante,
nonché la dignità e l’autostima derivanti da un lavoro creativo.
Attualmente Sofarsonear collabora con: The Thaicraft Association, organizzazione senza fini di lucro, fondata in
Tailandia nel 1992, con Mahaguthi, Craft with a Conscience, una delle prime organizzazioni non governative del
Nepal. Inoltre l’azienda collabora con CIAP The Inter-Regional Centre of Artisans of Peru, con DIAOGO che è una
piccola società Senegalese, il cui obiettivo è preservare e stimolare le tradizioni indigene, e con SOLIGRAF.
Ogni nuovo progetto è frutto di sperimentazioni e interazioni con gli artigiani; i disegni vengono tradotti di volta in
volta in semplici schede di progetto fruibili dagli stessi. Sofarsonear non si limita a ordinare un prodotto, ma lo disegna
e sviluppa insieme con i suoi artigiani, su base di esclusività e anche investendo in attrezzature ove necessario,
attrezzature che ovviamente possono essere impiegate dall’artigiano anche per altri.
Ad oggi Sofarsonear conta solo sulle forze dei suoi due titolari, che chiaramente sono agenti e promotori del progetto.
Il restante capitale umano è costituito dagli artigiani che fanno parte di piccole associazioni senza fini di lucro residenti
nel Sud del Mondo o cooperative sociali, come nel caso dei detenuti dei carceri di Opera e S.Vittore. Il coinvolgimento
è massimo, in quanto sono la risorsa critica di Sofarsonear.
I processi attualmente impiegati sono volti a sostenere i principi equo solidali su cui si fonda Sofarsonear e l’immagine
aziendale.
Processo di selezione dei partners-artigiani: Sofarsonear ha scelto di operare all’estero solo con gli associati IFAT
(International Federation for Alternative Trade), l’unico network mondiale che si occupa di fair trade. Tale scelta è
dettata dall’obiettivo primario di essere garantiti che la produzione avvenga in realtà che operano veramente in regime
di commercio equo.
Processo di selezione dei partners-clienti: Sofarsonear seleziona i suoi clienti tra i professionisti dell'interior design e
del fashion system alla ricerca di pezzi unici o piccole serie, di proposte nuove anche nel concept pro human design.
L’obiettivo in questo caso è duplice: in primo luogo garantire un posizionamento del prodotto alto, tipico dei prodotti di
design di marca. Il secondo obiettivo è gestire in modo efficiente la produzione, che ricordiamo è sempre artigianale e
in piccola serie.
Processo di selezione delle collaborazioni con stilisti/designers: i tessuti sono strategici per Sofarsonear. Oltre alla
vendita a stores specializzati l’obiettivo è di avviare delle collaborazioni con stilisti/designers emergenti o atelier. Il
processo è simile a quanto previsto per la selezione degli stores.
Risultati
Sofarsonear è una società nuovissima che ha mosso i suoi primi passi solo da circa 8 mesi.
In questo breve periodo ha comunque ottenuto numerosi riscontri positivi soprattutto dai media, come testimonia la
rassegna stampa. Altro riconoscimento di rilievo è l’interesse manifestato dal mondo accademico e la proposta di
intervenire al primo master, in programma a marzo 2005, finalizzato alla formazione di due figure professionali nuove,
revisore e manager etico. Inoltre, una delle collezioni verrà esposta al Museo del Feltro, in Francia.
193
Il primo risultato importante ottenuto in questi pochi mesi è dato proprio dal crescente numero di realtà produttive che
ruotano intorno a Sofarsonear a testimonianza del valore percepito di questo progetto.
Infatti, oggi le associazioni artigiane che collaborano con l’azienda sono sei, di cui due in Asia, una in Africa, una in
Sud America e due in Italia. Inoltre, Sofarsonear continua ad attrarre giovani designers e stilisti interessati a sviluppare
prodotti socially correct utilizzando i nostri tessuti.
Altro riscontro positivo è dato dalle varie richieste di giovani che desiderano incontrarci per un colloquio di lavoro o
uno stage.
194
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Unasca Lombardia
Associazione maggiormente rappresentativa, a livello nazionale, delle Autoscuole, Scuole Nautiche e degli Studi di Consulenza Automobilistica.
Progetto di Vita
Motivazioni
Le 3200 aziende associate a Unasca offrono la consulenza e l’esperienza necessarie per lo svolgimento di attività quali
il conseguimento nazionale in tema di cura e riabilitazione delle persone con lesioni al midollo spinale. Il progetto mira
a creare un modello di sostegno psicologico ai pazienti e alle famiglie; una forma di intervento della patente di guida,
l’immatricolazione di un veicolo o il suo passaggio di proprietà, l’iscrizione all’albo degli autotrasportatori conto terzi o
all’elenco dei vettori in conto proprio.
Unasca Lombardia collabora da anni con la Provincia di Milano, con cui ha realizzato il progetto Ruote Sicure, rivolto
agli studenti delle prime classi delle Scuole secondarie superiori per la corretta guida del ciclomotore. Con la Regione
Lombardia ha avviato il progetto Guido sicuro, per l’insegnamento dell’educazione stradale nelle Scuole Medie
Superiori in ogni Provincia lombarda diversa da quella di Milano e il progetto Crescere in sicurezza rivolto ai bambini
delle materne ed elementari.
Unasca Lombardia con Progetto di Vita ha inteso sostenere l’importante opera dell’Unità Spinale di Niguarda, realtà tra
le più qualificate a livello ancora oggi poco presente nel sistema sanitario italiano. Unasca ha scelto un’associazione
qualificata ed efficiente con cui collaborare: AUS Niguarda onlus (Associazione dell’Unità Spinale di Niguarda).
Attività
L’iniziativa ha previsto una raccolta fondi tra le autoscuole aderenti a Unasca Lombardia che hanno destinato parte del
ricavato delle lezioni di guida alla onlus. AUS, l’organizzazione non profit che collabora attivamente con l’Unità
Spinale Unipolare di Niguarda, ha avviato un progetto di counseling per aiutare quelle persone che, avendo subito una
lesione al midollo spinale, stanno affrontando un nuovo progetto di vita.
L’iniziativa è stata presentata in una serie di incontri, prima alle autoscuole della Lombardia, poi alla stampa con un
press meeting presso l’Unità Spinale (che ha previsto inoltre una visita alla struttura ospedaliera).
Il progetto ha previsto la realizzazione di materiali di comunicazione (pieghevole, locandina, annuncio etc.) e una serie
di attività destinate a target diversi.
La maggior parte delle autoscuole lombarde ha aderito con entusiasmo al progetto e ha partecipato agli incontri presso
l’Unità Spinale. In una seconda fase sono state le stesse autoscuole a promuovere il progetto nel territorio
d’appartenenza.
Progetto di Vita ha potuto contare su due importanti partner: la Regione Lombardia (Assessorato Trasporti) che ha dato
il proprio patrocinio e che ha voluto affiancarsi ad un’iniziativa di alto valore sociale e il mensile Quattroruote che, nel
corso di un evento particolare, ha voluto destinare a Progetto di Vita una significativa donazione.
Inoltre i risultati raggiunti sono costantemente monitorati da Unasca Lombardia e AUS: un aggiornamento costante è
elemento importante anche per ulteriori sviluppi di Progetto di Vita. I fondi raccolti sono gestiti da AUS per sostenere il
progetto di formazione di counselor esperti, una sorta di assistenti di volo per le persone con lesione midollare e le loro
famiglie.
I rappresentanti dell’associazione e dell’Unità Spinale sono stati invitati ad incontri con le scuole dove hanno potuto
portare la loro esperienza con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale. E’ ora in fase di studio un
allargamento di Progetto di Vita ad altre regioni italiane e il coinvolgimento di nuovi soggetti (aziende, istituzioni ed
enti locali).
Sono inoltre previsti nuovi cicli di incontri nelle scuole superiori lombarde nei primi mesi del 2005.
Risultati
La finalità di Progetto di Vita era raccogliere 50.000 euro entro un anno dall’avvio dell’iniziativa. Al 31 dicembre 2004
erano stati raccolti 43.500,00 euro. Per raggiungere l’obiettivo prefissato, si proseguirà la raccolta fino a fine marzo
2005.
Per Unasca Progetto di Vita ha significato posizionarsi come realtà socialmente impegnata, capace di gestire
un’iniziativa sociale innovativa a elevato impatto sia per i diretti beneficiari sia per il pubblico più in generale. Il livello
di coinvolgimento delle autoscuole sul territorio regionale è stato soddisfacente.
Inoltre è stato rafforzato il senso di appartenenza all’associazione e gli istruttori delle autoscuole si sono sentiti motivati
ad aggiornarsi per fornire servizi ancora più qualificati. L’immagine delle autoscuole Unasca Lombardia ne è uscita
rafforzata sia rispetto all’organizzazione nazionale sia nei confronti del proprio pubblico.
L’iniziativa ha avuto un buon impatto sulle comunità locali dove sono presenti autoscuole Unasca e ha ottenuto buona
visibilità su media locali e nazionali con circa 50 passaggi su emittenti radio televisive e stampa.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
CATEGORIA 6 - PRODOTTO O SERVIZIO SOCIALMENTE O
AMBIENTALMENTE RILEVANTE
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Abafoods
Produce bevande vegetali biologiche e succhi e nettari bio
Bevande biologiche vegetali a base di riso e a base di soia
Motivazioni
Abafoods pone attenzione all’alimentazione che deve essere sana e naturale, adatta ai casi di allergie, celiachia e
intolleranze. Queste intolleranze ed allergie creano sempre più difficoltà a consumare i prodotti che naturalmente fanno
parte della nostra dieta e senza prodotti alternativi quali quelli di Abafoods, alcune categorie di consumatori dovrebbero
privarsi di alimenti fondamentali.
Attività
Per la produzione del latte di riso viene utilizzata una tecnologia brevettata di estrazione del riso dal chicco.
La soia utilizzata nella produzione del latte è italiana con filiera controllata dal coltivatore al consumatore.
Per la produzione degli articoli non viene utilizzato nessun additivo. Non contengono inoltre lattosio, colesterolo, grassi
animali e zuccheri aggiunti.
Per questi motivi i prodotti di Abafoods sono una fonte di naturale benessere per tutta la famiglia, adatti soprattutto nei
casi di intolleranze alimentari al lattosio, al glutine, alle proteine del latte.
L’imballaggio è Tetra Pak riciclabile; viene garantita la preservazione delle foreste piantando per ogni albero tagliato
altri quattro alberi.
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AXA Assicurazioni
Azienda che opera nel settore assicurativo e della protezione finanziaria
Protezione Autonomia
Motivazioni
AXA Protezione Autonomia nasce da un'attenta osservazione sia delle caratteristiche demografiche della società
italiana (invecchiamento della popolazione e aumento della longevità) sia dei bisogni espressi dai cittadini italiani in
merito all'autosufficienza. Il mestiere di AXA è la protezione finanziaria, che consiste nell’accompagnare i clienti,
privati, piccole, medie e grandi imprese in ogni tappa della vita, rispondendo alle loro esigenze di prodotti e servizi di
assicurazione, previdenza, risparmio e trasferimento del patrimonio. Consapevoli e orgogliosi del loro contributo allo
sviluppo economico e sociale della Società, AXA si impegna ad esercitarlo in modo responsabile, rispettando in ogni
parte del mondo gli stessi valori e gli stessi impegni nei confronti dei diversi partner.
La non autosufficienza è un problema sociale sempre più difficile da affrontare per le famiglie italiane secondo AXA
Assicurazioni. Da qui la necessità di affiancare all'offerta statale un intervento privato.
Attraverso la polizza assicurativa AXA Protezione Autonomia, AXA Assicurazioni e Investimenti garantisce
l’autonomia organizzativa e finanziaria del proprio cliente in caso di non autosufficienza e garantisce: una rendita
mensile vitalizia rivalutabile, un capitale per le spese di prima necessità ed il rimborso di esami e visite specialistiche
relative alle grandi patologie invalidanti. Il prodotto è volto a offrire una solida protezione economica che permetta al
cliente di salvaguardare il proprio patrimonio dai maggiori costi dovuti alla sua non autosufficienza e di mantenere
costante il suo tenore di vita.
Attività
AXA Protezione Autonomia è un prodotto assicurativo concepito per tutelare la persona che lo acquista dai danni
economici relativi agli stati di non autosufficienza, sia totale che parziale.
Perdere l'autonomia vuol dire non essere più in grado di svolgere le principali attività della vita quotidiana senza l’aiuto
di un’altra persona, ovvero: (1)deambulare e spostarsi, (2)nutrirsi, (3)vestirsi e svestirsi, (4)provvedere all’igiene
personale e usare i servizi igienici.
La formula Base garantisce una rendita vitalizia mensile e un capitale per le spese di prima necessità in caso di non
autosufficienza. La formula Completa comprende tutte le coperture assicurative della formula Base, a cui abbina un
Piano di Risparmio, finalizzato all’accumulo di un capitale libero alla scadenza. La formula Integrativa unisce alle
coperture assicurative di rendita e capitale per le spese di prima necessità, un Piano di risparmio che permette di
accumulare un capitale in parte destinato alla copertura dei costi in caso di non autosufficienza. Le tre formule
comprendono una vasta gamma di servizi aggiuntivi, accessibili 24 ore su 24 tramite numero verde: servizi di
Assistenza Sanitaria e Speciale Second Opinion, fruibili dal cliente non solo in caso di perdita dell’autosufficienza, ma
già da prima in caso di emergenze sanitarie o in ambito domestico; sconti e convenzioni con operatori del settore della
salute e del benessere, dei viaggi e vacanze, della mobilità e tempo libero.
Ad oggi, AXA Protezione Autonomia è l'unico prodotto assicurativo che protegge le persone che hanno perso, anche
solo parzialmente, la loro autosufficienza. Lo stesso accade per gli aiuti del settore pubblico (assegno di
accompagnamento), che scattano di norma solo nelle situazioni gravi.
Supporta il cliente nella prevenzione, attraverso il rimborso degli esami e delle visite specialistiche relativi alle
patologie che, se non adeguatamente diagnosticate e curate, possono portare alla condizione di non autosufficienza e
garantisce la copertura contro i rischi per tutta la vita del cliente, mentre il pagamento dei premi si conclude all'età di 75
anni, e ciò indipendentemente dall’età di ingresso (con l’unico limite che non è possibile stipulare la polizza se si hanno
più di 70 anni).
I servizi di Assistenza, erogati per il tramite di AXA Assistance, spaziano dall’orientamento all’emergenza sanitaria,
alla Second opinion, che offre la possibilità di ottenere, per patologie gravi, un parere medico da parte di uno specialista
di riconosciuta fama internazionale. I principali rappresentanti di AXA di fronte ai clienti sono gli agenti che devono
garantire la qualità della consulenza e del servizio offerti. Ecco perché un’altra priorità di AXA consiste nel lavorare
con i suoi agenti per un miglioramento continuo della loro competenza e della loro capacità di offrire un miglior
servizio clienti. Per ampliare la sua offerta e renderla più facilmente accessibile, AXA ha identificato due società
partner nell’ambito della realizzazione di AXA Protezione Autonomia: Inter Partner Assistance, che fa parte del
Gruppo Internazionale AXA Assistance e S.IN.T. che è una società specializzata in servizi di marketing relazionale,
problem solving e business integration.
AXA Protezione Autonomia ha come base una serie di studi finalizzati ad acquisire informazioni sul tema della non
autosufficienza: indagini di mercato sui principali siti istituzionali che si occupano di effettuare ricerche di carattere
socio-demografico (es. Istat, Censis, etc.); studio dei principali sistemi di offerta europei i tema di non autosufficienza e
dell’esperienza del gruppo AXA in Francia e nel Regno Unito (AXA UK: PPP Life Time Care; AXA France: Formule
Autonomie); ricerche finalizzate ad analizzare i bisogni dei cittadini italiani e a studiare l’offerta proveniente dallo Stato
per la tutela della non autosufficienza; consulenza da parte di Nadio Delai (ex direttore del CENSIS), Direttore
Generale di Ermeneia, sul tema della salute in Italia, sui bisogni dei cittadini, e sull’evoluzione del comportamento del
Sistema Sanitario Nazionale nell’ambito della salute; confronto diretto e continuo con la rete agenziale con l’obiettivo
200
Il libro d’oro della responsabilità sociale
di comprendere quali possono essere i correttivi necessari per migliorare AXA Protezione Autonomia nell’ottica di un
servizio sempre più completo e orientato al cliente; supporto alle agenzie nell’organizzazione di sales meeting, con la
finalità di facilitare la sensibilizzazione di un numero ristretto di clienti nei confronti del tema della non autosufficienza,
durante riunioni di informazione
Risultati
Il lancio di AXA Protezione Autonomia è avvenuto nel giugno 2004. Il prodotto affronta temi di particolare complessità
ed introduce elementi di grande innovazione nell’assistenza di lunga durata. Il contesto sociale italiano dimostra che
offrire protezione agli anziani non autosufficienti è ormai divenuta un’esigenza improrogabile. Per questi motivi, AXA
attende sul mercato italiano risultati a medio termine da parte di AXA Protezione Autonomia.
L’obiettivo per l’anno 2004 e i primi mesi del 2005, è quello di costruire un primo pool di agenti, che attraverso
un’adeguata formazione, comprendano non soltanto le caratteristiche tecniche del prodotto, ma anche il contesto sociale
in cui questo si pone, affinché siano in grado di offrire ai propri clienti risposte concrete al bisogno comunemente
manifestato di Protezione e Assistenza.
201
Banca Agrileasing
È la Società di Leasing del Gruppo Bancario Iccrea
Leasingetico
Motivazioni
La Responsabilità Sociale d’Impresa o Corporate Social Responsibility è un argomento di forte attualità che assume una
rilevanza ancora maggiore per un’Azienda che fa parte del Credito Cooperativo.
Alcuni dei principi e dei valori della CSR hanno, infatti, forti legami con i valori tipici del movimento cooperativo e di
Banca Agrileasing; in tal senso, quest’ultima ha sviluppato un programma per rendere tali valori sempre più concreti
nell’ambito della propria attività di business.
Banca Agrileasing ha, infatti, avviato nel 2003 un vasto progetto di CSR organico e strutturato.
L’obiettivo di Banca Agrileasing è definire un nuovo modello di gestione dell’impresa che consenta di conciliare la
dimensione economica (profitto) con quella sociale e ambientale, coinvolgendo: Clienti, Dipendenti, Consiglio di
Amministrazione/Azionisti ed altri Stakeholders
Il modello di riferimento si basa su quattro principi fondamentali: l’integrazione delle logiche della CSR nelle attività di
business, la ridefinizione della Vision aziendale per guidare tutte le iniziative che dovranno essere sviluppate nel medio
termine, l’elaborazione di un piano poliennale di politiche CSR, recepito nella pianificazione strategica aziendale e
l’individuazione delle priorità, allo scopo di massimizzare l’efficacia del programma.
Il leasing etico si inserisce nel filone delle iniziative di marketing studiate da Agrileasing per rispondere in maniera
concreta al valore dell’Equità Sociale.
Attività
Banca Agrileasing da ottobre 2003 propone il LEASINGETICO, una formula innovativa studiata per promuovere e
sostenere progetti di contenuto etico e soggetti portatori di interessi etici attraverso facilitazioni e procedure speciali.
Banca Agrileasing attraverso questo prodotto sostiene iniziative che garantiscono una reale utilità per la società o per
l’ambiente. Per questo, oltre alla consueta verifica di tipo economico, per accedere al LEASING ETICO è prevista una
specifica analisi socio-ambientale.
Grazie a Etikit®, la speciale procedura ideata da Banca Agrileasing, viene valutato il contenuto etico dei progetti da
finanziare e dei soggetti che richiedono il finanziamento. Le condizioni del leasing sono personalizzate in base alle
caratteristiche etiche globali, alle garanzie e ai rischi di ogni singolo progetto/cliente.
Il leasingetico® si rivolge ad aziende ed enti profit e non profit e ad immigrati sia sotto forma di impresa che di
consumatore, ai quali si offre un accesso al credito privilegiato.
Possono richiedere il LEASINGETICO® tutte le aziende che risultino in linea con i principi promossi da Banca
Agrileasing e le cui attività e procedure soddisfino i requisiti identificati da Etikit®.
I destinatari sono le aziende profit, ovvero tutte le aziende che hanno un progetto/bene inserito in un programma di
Responsabilità Sociale da finanziare e che sia in linea con i requisiti etici individuati da Banca Agrileasing, gli Enti non
profit, ovvero Imprese NON PROFIT, Enti, Associazioni, etc. che non operano a fini di lucro: Parrocchie, Associazioni,
Enti, Fondazioni, O.N.L.U.S, ONG, associazioni cattoliche. Inoltre, possono richiedere il LEASINGETICO® gli
immigrati regolarmente residenti in Italia e provenienti dai paesi in via di sviluppo che vogliono intraprendere attività
sul territorio nazionale o necessitano come privati di un bene.
Banca Agrileasing è stata la prima società di Leasing in Italia a promuovere il leasing etico, la vera innovazione è tutta
nell’Etikit®, il sistema di valutazione per l’accesso al leasing etico. Consiste in un questionario redatto in cinque
versioni a seconda della tipologia di cliente: non profit, Cooperative sociali che rientrano sempre negli enti non profit,
Clienti profit, immigrati azienda e immigrati privati. Le domande sono raggruppate in macro temi; il primo sonda gli
aspetti generali del richiedente il finanziamento (quello per le aziende profit ha tutta una parte circa il profilo
dell’azienda in questione), gli aspetti organizzativi, seguono l’impatto ambientale, le pari opportunità, in ultimo tutta
una serie di domande sulle caratteristiche del bene oggetto di finanziamento; ciascuna domanda contribuisce alla
creazione di un valore e quindi ha un peso nel determinare il risultato finale che esprime l’eticità o meno
dell’operazione e dunque la possibilità o meno di accesso al leasing etico.
Il punto di forza della formula di leasing etico è la possibilità di accesso al credito per segmenti di imprese e persone
che inoltre con questa operazione possono godere di particolari condizioni finanziarie agevolate, con una forte
riduzione delle spese di istruttoria, apertura, perfezionamento e chiusura del contratto di leasing.
Anche nella formula Leasing Etico, Banca Agrileasing offre servizi e vantaggi esclusivi per l’acquisto di mezzi di
trasporto e beni strumentali: nessun immobilizzo di capitali, velocità di stipula, minimo anticipo, canoni fiscalmente ed
integralmente deducibili, rateazione e totale finanziamento dell'I.V.A., consulenza fiscale e agevolativa, assistenza per
l'accesso alle agevolazioni regionali e nazionali, assistenza tecnica sul bene, controllo rispondenza alle direttive
dell'Unione Europea in materia di sicurezza ed inquinamento (leasing strumentale), gestione di tutti gli adempimenti in
caso di importazione, gestione tassa di proprietà per l’auto, formula Leasing + Assicurazione, servizio Assistenza
Clienti e servizio Assistenza sinistri a disposizione per tutta la durata del contratto.
E’ stata costituita all’interno di Banca Agrileasing una task force ad hoc per il Leasing etico costituita sulla base delle
diverse competenze, è stato nominato un Product Manager per seguire il lancio del prodotto leasingetico, è stata
202
Il libro d’oro della responsabilità sociale
destinata una casella di posta elettronica all’interno della quale vengono analizzate tutte le richieste e le informazioni
riguardo il prodotto. Inizialmente si è passati attraverso una fase di test del prodotto nella quale sono state coinvolte
soltanto alcune filiali, ciò ha permesso di raccogliere preziose informazioni che sono state utilizzare per affinare la
qualità del prodotto stesso. I partner per la vendita di tale prodotto sono le numerose Banche di Credito Cooperativo le
quali attraverso l’etikit® on line hanno la possibilità di concludere l’operazione direttamente di fronte al cliente. Il
prodotto è stato distribuito a 450 Banche di credito Cooperativo per un totale di oltre 3000 sportelli.
Risultati
I risultati commerciali aggiornati a Dicembre 2004 sono sorprendenti: 11.672.441,00 milioni di Euro è il totale dei beni
finanziati, 137 è il totale del numero di contratti ripartiti in 65 contratti su clienti non profit per un totale di € 2.693.604;
26 su clienti immigrati per un totale di € 644.022; 47 su clienti profit per un totale di € 8.334.815.
Non c’è un parametro di riferimento sul mercato in quanto è l’unica società a promuovere tale prodotto, ma, visti i
numeri, si può dire che il binomio innovazione ed etica ha funzionato con successo. Dal 2005 inoltre Agrileasing
proporrà il leasing etico anche per il comparto immobiliare e progetterà ulteriori iniziative di marketing per
incrementare i volumi.
203
Banca Popolare di Sondrio
Istituto bancario
Banca Digitale Accessibile
Motivazioni
Fondata nel 1871, la Banca Popolare di Sondrio è una delle prime banche italiane ispirate al movimento popolare
cooperativo del credito. Essa ha assunto, nel tempo, grazie alla graduale estensione dell'attività e della presenza
territoriale, una dimensione regionale con possibilità operative estese a tutto il territorio nazionale, pur mantenendo un
forte legame con la zona d’origine. Collateralmente all'attività primaria la banca promuove iniziative a sfondo culturale
e sociale.
Nel corso del 2002 è maturata, presso la struttura della banca Ufficio Sistemi Innovativi, che si occupa degli sviluppi in
ambito Internet, l’idea di progettare i servizi bancari, in particolar modo quelli innovativi, secondo una logica etica;
l’idea è motivata sia dalla curiosità di sperimentare nuove tecnologie e nuovi canali di delivery, sia dal desiderio di
permettere la fruizione del consistente patrimonio di servizi e informazioni modellandoli per un accesso indipendente.
Il tema dell'accessibilità è particolarmente caro alla Banca Popolare di Sondrio e si collega idealmente a quello di
un’altra iniziativa, intrapresa una quindicina d’anni or sono, relativa alla produzione degli estratti conto corrente in
caratteri braille.
Il progetto banca digitale accessibile asseconda una sensibilità e un’attenzione, coltivate al di fuori di ogni interesse di
business, verso le persone disabili le cui potenzialità possono essere messe a frutto e valorizzate, nell'espletamento delle
loro attività, anche grazie ad una rivisitazione costante delle tecnologie informatiche via via disponibili.
Attività
Il progetto Banca Digitale Accessibile che ne è scaturito, ha richiesto una costante attenzione nella progettazione e
implementazione della presenza della banca sulla rete Internet nel suo insieme. Per accessibilità s’intende la possibilità,
anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere alle informazioni disponibili sulla
rete Internet senza pregiudizi di sorta e in piena autonomia. L’accessibilità di un servizio Internet ha molte
sfaccettature: i siti Internet accessibili devono garantire la navigazione a qualsiasi utente.
Per tale ragione dal 2002 tutti i siti e i servizi bancari on line della banca sono stati costruiti attenendosi alle direttive
emanate dal W3C (World Wide Web Consortium, l’organismo internazionale che definisce gli standard per lo sviluppo
nell’ambiente Internet), in particolare alla WAI (Web Accessibility Initiative).
Il che si è tradotto nel rispetto di una particolare impostazione nella costruzione di pagine web (e della loro
navigazione), per renderle fruibili a ipovedenti, persone anziane, disabili motori o sensoriali e, in generale, a quanti si
servono di ausili tecnologici nell'uso del computer.
Nel corso del 2002, grazie al supporto di un consulente non vedente, la banca si è tuffata nel mondo dei disabili: la
prima analisi è stata improntata a capire quali ostacoli impediscono la navigazione in Internet, di quali aspettative e di
quali bisogni i disabili si fanno portatori. Ciò ha permesso di approfondire la conoscenza di un mondo carico di
interesse, una vera e propria community che richiede un’attenzione particolare, ma che ripaga largamente i propri
interlocutori con affetto, collaborazione e grande disponibilità.
Le pagine web sono facilmente interpretabili dagli screen reader, programmi software in possesso dei non vedenti, che
leggono i contenuti presenti, grazie alla particolare precisione tecnica con cui sono costruite le pagine stesse. I testi, così
letti, sono trasferiti all’internauta tramite un sintetizzatore vocale che li trasforma in voce, o tramite la barra Braille che
permette di conoscere i contenuti sfiorando la barra stessa.
Gli ipovedenti potrebbero manifestare l’esigenza di ingrandire il carattere; pertanto si tende ad escludere elementi
grafici che abbiano al loro interno dei testi, favorendo, così, le possibilità di ingrandire a piacimento le dimensioni del
testo. Particolare attenzione viene posta, anche, nell’utilizzo dei colori cercando di costruire pagine dotate di un certo
contrasto grafico.
Occorre favorire l’accesso di qualsiasi browser, strutturare i contenuti e i servizi offerti in modo semplice e lineare, tale
da non creare ambiguità nel momento in cui l’utente finale voglia fruirne. Ciò sarà utile ad esempio, ai disabili motori la
cui modalità di accesso consiste, a volte, nel suddividere – attraverso un software specifico comandato da un sensore –
la pagina in una matrice le cui celle possono essere ingrandite; ripetendo questa operazione su ogni cella, l’utente
giunge al contenuto di suo interesse.
Nel 2002 la banca ha cercato di soddisfare le richieste di un cliente non vedente il quale ha suggerito di rendere
accessibile il servizio di Internet Banking. Ne è nata una proficua relazione che continua positivamente. La banca ha
quindi realizzato dei corsi di aggiornamento per il personale promuovendo la programmazione accessibile, realizzato
stage con ragazzi disabili per migliorare, sia in termini di contenuti, che di soluzioni tecniche adottate, la navigazione
sui nostri siti Internet; una collega non vedente è stata formata per l’utilizzo del computer, rendendo accessibili alcune
applicazioni della Intranet aziendale.
In tale ambito è risultato determinante l’apporto sinergico dell’Osservatorio Servizi Internet (OSI) dell’Unione Italiana
Ciechi che, in più circostanze, ha fornito preziosi suggerimenti e consigli.
L’approccio progettuale alla realizzazione dei servizi web ha subìto, nel corso degli ultimi anni, una profonda
ristrutturazione, finalizzata a ottimizzare in chiave organizzativa i diversi processi interessati. Ciò ha comportato la
definizione di diverse aree di responsabilità: da quella dedicata allo sviluppo applicativo, a quelle dedicate al
204
Il libro d’oro della responsabilità sociale
graphic&user interface e alla comunicazione dei contenuti. Tale approccio ha permesso di parcellizzare le attività e di
focalizzare l’attenzione sui processi chiave per realizzare prodotti e servizi basati sulle reali esigenze dei fruitori. L’area
graphic&user interface si occupa di generare l’interfaccia e, pertanto, è la detentrice (riferimento interno) delle
conoscenze in tema di accessibilità e usabilità. La fase di test preliminare al lancio di ogni nuovo servizio prevede
sempre anche l’analisi da parte di utenti disabili che forniscono interessanti feedback.
Risultati
Il progetto Banca Digitale Accessibile, che figura fra i primissimi realizzati in Italia, ha contribuito a suscitare
attenzione attorno al tema e a sollecitare la sensibilità delle banche verso i disabili. La banca ha collaborato fattivamente
nell’apposito gruppo di lavoro istituito in seno all’ABI (Associazione Bancaria Italiana) che ha definito il documento
sulle Linee guida per l’accessibilità dei servizi di home banking, distribuito nel corso del 2003 a tutte le banche
associate.
Le applicazioni sono state oggetto di attenzione in occasione di convegni e manifestazioni, nonché considerate casi di
studio. Ultima, in ordine di tempo (gennaio 2005), l’assegnazione del premio Cerchio d’Oro dell’innovazione
finanziaria 2004 nella categoria Applicazione della tecnologia per il progetto Banca Digitale Accessibile.
Nel mese di dicembre 2003 il servizio veniva utilizzato da 1700 clienti; a fine dicembre 2004 tale numero era salito
(con un ritmo di crescita mensile intorno al 10%) attestandosi a quota 4.000 (quasi il 7% degli utenti di Internet
Banking).
205
BNL
Istituto bancario
FC CheckWeb: il controllo medico via internet da casa
Motivazioni
La Banca ritiene che l’accesso a metodologie innovative di assistenza medica sia un diritto di tutti i pazienti di malattie
gravi, i quali, in attesa di soluzioni risolutive dalla ricerca scientifica, potranno ottenere un sensibile miglioramento
della propria qualità di vita, aggiungendo nuove modalità di grande utilità nella gestione delle criticità cliniche che la
malattia può presentare durante questo percorso.
E’ oramai dominio comune che BNL da lungo tempo ha scelto di orientare il proprio impegno nella lotta alle patologie
genetiche attraverso la partnership con Telethon nella convinzione che un progresso reale e sostenibile della nostra
Società non possa prescindere da una ricerca scientifica avanzata e produttiva. Dal 1992 BNL supporta con forza e
continuità la causa di Telethon, ossia raccogliere fondi per finanziare la ricerca per debellare le patologie genetiche che
colpiscono ancor oggi il 4% della popolazione italiana; malattie rare che per natura ed estensione sono più trascurate
rispetto ad altre dal nostro Servizio Sanitario Nazionale e dagli investimenti pubblici nella ricerca medico-scientifica,
sia di base, sia clinica.
In questo quadro BNL compie oggi un passo avanti nella lotta alle malattie genetiche offrendo il proprio sostegno non
solo alla ricerca scientifica, ma anche all’assistenza socio-sanitaria a favore di pazienti affetti da fibrosi cistica (FC),
patologia genetica che colpisce migliaia di italiani fin dalla nascita e ancora oggi priva di una terapia risolutiva.
Attività
In particolare BNL ha scelto di collaborare con la Lega Italiana Fibrosi Cistica nello sviluppo del primo progetto di
controllo medico via internet, un’iniziativa unica al mondo per innovazione scientifica e tecnologica, basata su un
avanzato sistema di homecare per la raccolta di dati clinici a distanza.
FC CheckWeb è un progetto innovativo rivolto al 10%, in via di prima sperimentazione, dei circa 2000 pazienti FC
adulti in Italia; ha una durata di 15 mesi e costituisce la prima applicazione al mondo di telemonitoraggio nell’intera
comunità FC di un territorio nazionale.
FC Check Web velocizza la raccolta di informazioni utili alla ricerca e migliora la qualità della vita dei pazienti,
garantendo loro un continuo controllo medico da casa senza la necessità di sottoporsi a lunghe e ripetute visite
ospedaliere.
Il sistema di telemonitoraggio facilita lo scambio di dati, informazioni, opinioni e suggerimenti tra pazienti e le equipes
terapeutiche, permettendo un efficace chek up delle condizioni di salute e la tempestiva gestione di eventuali criticità.
Altri attori del progetto sono la Società Italiana Fibrosi Cistica, composta da tutti i medici che assistono
quotidianamente i pazienti FC in Italia, ed il Registro Italiano Fibrosi Cistica costituito dagli statistici che raccolgono ed
elaborano i dati epidemiologici di questa malattia.
Questo nuovo impegno di BNL al fianco della Lega Italiana Fibrosi Cistica è volto ad offrire un contributo concreto al
miglioramento della qualità di vita delle generazioni attuali e non solo di quelle future, sostenendo un progetto unico al
mondo per innovazione e valenza scientifica, rivolto ai giovani maggiorenni affetti da questa patologia.
BNL è partner della Lega Italiana Fibrosi Cistica Onlus (LIFC): un ente senza finalità di lucro con una struttura
democratica che persegue da 30 anni esclusivamente finalità di solidarietà sociale, civile e culturale nel campo
dell'assistenza socio-sanitaria, sociale e della ricerca scientifica a favore dei soggetti affetti da fibrosi cistica e delle loro
famiglie. La LIFC è impegnata in varie attività di raccolta fondi mirate ad informare e stimolare il grande pubblico sulle
tematiche sociali e di ricerca e sulle proprie attività istituzionali.
BNL esprime il suo sostegno al progetto attraverso le seguente aree di attività: contributo finanziario alla LIFC per
sostenere parte delle spese di progetto, piano di comunicazione ed informazione sociale, sostegno logistico e
organizzativo su tutto il territorio nazionale rivolto ai medici e agli associati laici coinvolti, promozione di una raccolta
fondi specifica di sostegno a questo progetto.
Le risorse che BNL mette a disposizione del progetto sono: esperienze di successo nell’elaborazione strategica e nella
gestione di campagne a supporto di attività non profit, capacità di presidio del territorio nazionale, sia tramite la propria
rete distributiva, sia diffondendo l’informazione ai propri pubblici interni ed esterni, conoscenze delle più aggiornate
tecniche di marketing e network dei suoi stakeholder (dipendenti, clienti…).
Il Piano di Comunicazione Integrata di BNL per FC CheckWeb ha previsto le seguenti iniziative a sostegno del
progetto nel 2005: campagna pubblicitaria, attività di media relation, eventi speciali in cooperazione con la LIFC di
profilo nazionale, tavole rotonde sul tema la responsabilità sociale d’impresa a sostegno della TELEMEDICINA sulle
malattie genetiche, comunicazione on-line, direct marketing (mailing e comunicazione a tutti i correntisti), conto
corrente per le donazioni e infine comunicazione interna.
Risultati
I primi 30 pazienti FC sono già attivi nel programma pre-pilota (gennaio-marzo 2005) che consente di calibrare al
meglio il protocollo di reclutamento e di gestione a distanza degli altri 170 pazienti che a brevissimo saranno coinvolti
in 14 centri regionali di cura specializzata FC.
206
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Il progetto avanza ed è già seguito attentamente da 5 esperti europei della European Cystic Fibrosis Society (ECFS) che
si sono ritrovati a Milano il 17-18-19 febbraio per esaminare ogni dettaglio del progetto.
207
Box Marche
Opera nel settore della produzioni di articoli cartotecnici
ECOBOX
Motivazioni
Box Marche, operando nel settore Cartotecnico, è naturalmente predisposta ad un’attenzione verso il riciclo della carta.
L’azienda riconosce l’impatto che le proprie scelte possono avere sull’ambiente e per questo orienta i propri
comportamenti alla massima integrazione con gli equilibri ecologici. Box Marche ha conseguito nel 2001 la
certificazione per il sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001, rafforzando il proprio impegno verso
l’ambiente naturale, considerato come risorsa preziosa da salvaguardare.
In questa ottica orientata alla sostenibilità è nato Eco Box, un packaging originale ed innovativo composto da un kit di
cinque contenitori esagonali (vendibili anche singolarmente). Ecobox può essere personalizzato su richiesta dal cliente
(logo azienda-cliente e altro). Ecobox non nasce da una relazione diretta tra obiettivo del progetto (contribuire alla
diffusione di una cultura ecologica) e business aziendale (la produzione di Boxmarche avviene su commessa).
Attività
L’isoletta EcoBox è un packaging innovativo per contenere tutto ciò che non serve più. La finalità del prodotto è aiutare
l’utilizzatore a suddividere i rifiuti per facilitarne il riciclo (carta, plastica, vetro, lattine, rifiuti organici), mediante un
pack colorato e divertente, semplice da utilizzare negli ambienti di lavoro. L’innovatività e l’originalità del prodotto
sono legate alla dimensione dell’azienda, ed alla capacità di farne uno strumento per diffondere una cultura ambientale
nella propria comunità e verso altri Stakeholder (clienti e fornitori).
Lo stile di Leadership di Box Marche è ispirato al criterio della massima partecipazione; la direzione aziendale, oltre ad
avere un ruolo propulsivo nelle iniziative di responsabilità sociale, è coinvolta direttamente nelle fasi operative,
considerata anche la struttura organizzativa snella tipica delle PMI.
La direzione aziendale vede nello sviluppo di azioni socialmente responsabili un importante fattore di crescita
dell’impresa, del suo capitale intellettuale, del suo valore economico. Per questo motivo l’organigramma aziendale
prevede la figura del responsabile del sistema di gestione integrato che svolge un ruolo prevalentemente tecnico e di
supporto all’attuazione dei processi.
Il personale dipendente è stato coinvolto alla realizzazione del progetto Ecobox e sensibilizzato sui temi di raccolta
differenziata. Le isole Ecobox sono state utilizzate negli ambienti aziendali BoxMarche.
L’ideazione e progettazione è avvenuta all’interno dell’azienda. Le risorse impiegate in termini di tempo e denaro sono
state significative per l’azienda ma non ingenti.
Il progetto Ecobox nasce principalmente per contribuire all diffusione della cultura ecologica. La raccolta differenziata
rappresenta un comportamento responsabile verso l’ambiente naturale e significativo per facilitare il riciclo dei vari
materiali.
Per assicurare efficacia al programma e sensibilizzare tutti gli ambienti di lavoro all’adozione di tale pratica ecologica è
stato creato il sito www.ecobox.it. Il sito permette il monitoraggio del progetto oltre che creare un canale di dialogo con
tutti gli stakeholder (fornitori, clienti, dipendenti, comunità).
Risultati
Ecobox ha contribuito al miglioramento delle performance ambientali mediante l’adozione di pratiche di raccolta
differenziata nell’ambiente di lavoro Boxmarche, ma anche negli ambienti di lavoro di tutti gli stakeholder coinvolti nel
progetto (fornitori, clienti, enti della comunità locale, scuole e altro).
I risultati relativi all’azienda non possono misurarsi in termini economici in quanto minimi: sicuramente più
significativi sono i risultati intangibili che consistono nell’aver coinvolto i propri stakeholder nell’adozione di pratiche
responsabili verso l’ambiente. E’ prevista una continuità del progetto come strumento di sensibilizzazione più che di
prodotto competitivo da offrire sul mercato.
I collaboratori di Boxmarche hanno risposto positivamente alla proposta Ecobox, la raccolta differenziata rappresenta
oggi pratica abituale nei luoghi di lavoro.
208
Il libro d’oro della responsabilità sociale
BP Italia
Azienda energetica
Pannello Solare fotovoltaico Saturno
Motivazioni
BP è tra le aziende energetiche che più ha investito nelle rinnovabili ed in particolare nel solare, perché vi vede il
futuro. L’ambiente è uno dei valori fondamentali di BP, che investe ingenti somme in progetti finalizzati ad accrescerne
la cultura e in business, come il solare fotovoltaico, che potrebbero significativamente avere un impatto molto positivo
sul nostro pianeta.
La nuova tecnologia rappresenta un traguardo considerevole perché raddoppia l’efficienza energetica dei pannelli solari
e rappresenta così un importante passo avanti nel considerare il fotovoltaico come una fonte veramente alternativa.
Attività
Le celle Serie 7 Saturno, di cui è composto il pannello Saturno, hanno una tolleranza sulla potenza pari a -0%/+2,5%,
una potenza media superiore alla potenza nominale, ed un'efficienza del 18,3%. Esse producono quindi più energia
pulita a parità di spazio occupato, rispetto ai moduli solari fotovoltaici tradizionali. A differenza delle celle solari
tradizionali in cui i contatti, formati da una pasta vetro-metallo, vengono depositati mediante serigrafia sulla superficie
superiore della cella, le Serie 7 Saturno sono caratterizzate da sottili solchi incisi con una tecnologia laser sulla
superficie del wafer di silicio, di norma sono 8 volte più sottili rispetto alle griglie di contatto serigrafate, l'area attiva
delle celle è superiore del 10%. Inoltre, l'emettitore selettivo (strato superiore in materiale semiconduttore) ottimizza la
raccolta dell'energia contenuta nello spettro solare e al tempo stesso riduce al minimo le perdite per via della resistenza
legata alla connessione in serie dei moduli.
Alla nuova tecnologia è stato dedicato interamente il più grande stabilimento europeo di pannelli solari fotovoltaici,
capace di produrre 150 MW di potenza installata. Il sito, costruito ad impatto ambientale zero grazie al riciclaggio di
tutti i materiali (acidi, scorie, ecc..), sarà in grado di soddisfare la crescente domanda europea. Il prodotto è stato
presentato in Italia come all’estero con un’intensa compagna di comunicazione. Nel nostro paese il pannello Saturno è
stato presentato al Solaexpo di Verona, la fiera più importante a livello nazionale. In collaborazione con l’associazione
giornalisti scientifici è stata organizzata una conferenza stampa, nella quale la tecnologia è stata presentata dallo stesso
ricercatore/ inventore della BP Solar. L’azienda si è dimostrata ancora una volta, agli occhi di tutti, leader in termini di
innovazione tecnologica.
La nuova tecnologia è frutto di un intenso lavoro dei ricercatori della BP. I risultati raggiunti ed i riconoscimenti
ottenuti a livello mondiale, sono stati uno stimolo per gli stessi studiosi nel perfezionare la tecnologia. Inoltre, la
consapevolezza di far parte di un’azienda così innovativa, è stato molto motivante per tutti i dipendenti che hanno
guardato con orgoglio i riconoscimenti del mondo scientifico.
Un team di circa 20 ricercatori ha lavorato al progetto, che è durato alcuni anni ma che è anche in continua evoluzione.
BP lavora, infatti, ancora sulla strada tracciata da questa nuova tecnologia, che comunque rappresenta una svolta.
Ingenti gli investimenti sulla ricerca così come sullo stabilimento produttivo che ad oggi è costato oltre 120 milioni di
euro. Cifra questa che è destinata a crescere per il raggiungimento della massima capacità produttiva.
I distributori e gli agenti sono invitati a convention periodiche, nelle quali vengono costantemente aggiornati sui passi
avanti della ricerca. La domanda crescente dimostra il successo della tecnologia BP e rappresenta per i partner
un’ulteriore conferma nella loro consapevolezza di lavorare con quanto di meglio ci sia ad oggi sul mercato.
Risultati
Tutti gli obiettivi di BP sono stati raggiunti, compreso il grande contributo in termini di reputation per il marchio, nei
confronti degli azionisti e dei clienti.
Dalle telefonate ed e-mail ricevute in BP, si evince che la nuova tecnologia ha suscitato l’interesse non soltanto dei
clienti ma anche della gente più comune, che si è avvicinata ancora di più al tema dell’energia e dell’ambiente, vedendo
nella scoperta uno spiraglio di speranza per un mondo migliore.
Nel 2004, la nuova tecnologia ha ricevuto il premio Innovazione Amica dell’ambiente di Legambiente.
209
CartaSi
Servizi interbancari e carte di credito
FPP - Fraud Prevention Programme
Motivazioni
CartaSi è la carta di credito più diffusa in Italia ed è accettata in tutto il mondo, grazie al collegamento con i circuiti
internazionali Visa e MasterCard. Il marchio CartaSi vanta una notorietà amplissima e porta con sé valenze positive,
tanto che Servizi Interbancari, nell’ambito delle proprie strategie di riposizionamento sul mercato, decide di assumere il
marchio CartaSi come corporate name dal gennaio 2003.
CartaSi, oltre ad aver aderito alle iniziative anti-frode promosse a livello mondiale dai circuiti internazionali Visa e
MasterCard e a collaborare costantemente con le Forze dell’Ordine per combattere il fenomeno, ha sviluppato un
sistema proprietario in grado di intercettare le frodi nel momento stesso in cui vengono compiute, evitando conseguenze
dannose per il Cliente.
CartaSi ha acquisito la consapevolezza che l’impegno nella prevenzione delle frodi ha un forte impatto sociale, poiché
contribuisce a sottrarre fondi alla criminalità organizzata che, grazie anche a questo tipo di reato, alimenta attività
illecite quali il traffico di stupefacenti e di armi e il terrorismo internazionale.
Attività
Lo strumento, agganciato al sistema autorizzativo, permette di ottenere segnalazioni in tempo reale su eventuali
comportamenti di spesa anomali che possono essere originati da carte compromesse.
Le segnalazioni (pop up) appaiono a video a un gruppo dedicato di operatori del Contact Centre che hanno il compito di
contattare i Clienti e di verificare con loro l’effettiva irregolarità delle transazioni, oppure gli esercenti presso i quali si
stanno tentando le operazioni. Qualora si accerti la fraudolenza, avviene immediatamente il blocco sia della carta di
credito, per impedirne nuovi usi illeciti, sia dell’addebito sul conto del Cliente. La carta viene poi sostituita
gratuitamente con un duplicato, con diversa numerazione.
Ad integrazione del modello di controllo, CartaSi ha istituito un servizio complementare di Alert via SMS - gratuito e
configurabile dal Cliente - che consente di notificare a quest’ultimo gli utilizzi della sua carta. Iscrivendosi al servizio,
il Cliente ha la possibilità di monitorare direttamente e in tempo reale se la sua carta è stata utilizzata in modo improprio
da soggetti malintenzionati: se ciò accade, è sufficiente una telefonata al Numero Verde del Servizio Clienti di CartaSi
per bloccare la carta ed evitare l’addebito dell’operazione. In pratica attraverso l’uso del servizio si accorciano i tempi
di intercettazione e blocco della carta, riducendo al minimo la vita della carta contraffatta, rubata o smarrita.
Per determinare le regole di segnalazione di frodi sono stati utilizzati strumenti analitici sempre più sofisticati e il
controllo, inizialmente limitato alle transazioni avvenute presso gli esercenti convenzionati con CartaSi indipendentemente dal soggetto emittente la carta di credito -, è stato poi esteso a tutte le carte di credito emesse dalla
Società (oltre 7,5 milioni), ovunque nel mondo avvenisse la transazione. Ciò ha permesso di portare il sistema a un
livello sempre maggiore di efficienza ed efficacia, ampliando il bacino d’utenza e garantendo una maggiore sicurezza
per tutti i Clienti.
Lo sviluppo interno del progetto ha permesso un maggiore coinvolgimento del personale dedicato, che ha così avuto
modo di mettere a frutto le proprie conoscenze e di acquisirne di nuove, attraverso la partecipazione attiva alla
progettazione e allo sviluppo del sistema, la formazione in aula e l’addestramento sul campo: le persone dell’ Area
Rischi Operativi hanno tenuto sessioni formative per gli operatori di Prevenzione Frodi e del Contact Centre, mentre lo
stesso personale del Contact Centre, dedicato al presidio del pop up, trasferisce le proprie conoscenze agli altri operatori
telefonici, e ciò permette la diffusione di una cultura della sicurezza sempre maggiore.
Risultati
A tale proposito, è importante sottolineare che, proprio grazie alle strategie antifrode adottate dall’Azienda, si è
registrato negli ultimi due anni un deciso decremento delle frodi (- 30%), a fronte di un incremento del 15% delle
transazioni gestite. In particolare, se due anni fa si registravano ogni giorno 670 transazioni fraudolente su 850.000 (lo
0,079%), oggi il numero si è ridotto a 465 su un milione: in pratica, solo lo 0,047%.
Nel corso del 2005 sono previsti ulteriori investimenti per l’implementazione di un modello previsionale del fenomeno
che consentirà di intervenire su tentativi massivi di frode direttamente sul nascere.
L’idea di avvalersi di uno strumento connesso al sistema autorizzativo, in grado di segnalare le irregolarità nelle
transazioni e altri eventi anomali ritenuti ad alta probabilità di frode ha portato alla creazione di un sistema che permette
di controllare, in modo puntuale ed efficiente, l’enorme numero di movimenti con carte di credito - più di un milione al
giorno - che CartaSi gestisce.
210
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base di cellulosica
Rapporto di sostenibilità e bilancio al 31/12/2003
Motivazioni
Il Consorzio ha come compito istituzionale il raggiungimento degli obbiettivi fissati dalla direttiva 94/62 CE e recepiti
dalla legislazione nazionale (50% del recupero dei rifiuti di imballaggio immessi al consumo e 15% di riciclo minimo
per ogni materiale di imballaggio). Nel Febbraio 2004 è stata emanata la nuova direttiva 2004/12/CE del Parlamento
Europeo e del consiglio dell’11 febbraio 2004 che modifica la direttiva precedente. I soci di Comieco sono produttori,
importatori e trasformatori di imballaggi cellulosici.
Attività
Comieco è un consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica ed è un consorzio nonprofit che, attraverso un’incisiva politica di prevenzione e di sviluppo raccolta differenziata e del riciclo, d’intesa con
CONAI (Consorzio Nazionale Imballai), gestisce il sistema di ritiro, riciclo e recupero di carta e di cartone. Ad oggi
Comieco conta più di 3.500 aziende consorziate ed ha sottoscritto 637 convenzioni sulla raccolta differenziata che
coinvolgono 5.581 comuni e oltre 47 milioni di italiani.
Nel corso del 2003 è stata avviata una riflessione sul ruolo sociale del consorzio e sulle modalità di gestione delle
relazioni con le parti interessate, di cui la comunicazione ed il dialogo costituiscono una parte centrale sulla quale il
consorzio ha una forte attenzione, come confermano varie iniziative di informazione rivolte agli interlocutori interni ed
esterni.
In Italia, grazie a Comieco, si raccolgono oltre il 30% del macero utilizzato annualmente dalle carterie italiane. Per
produrre imballaggi, l’impiego del macero raggiunge il 90%.
Riciclare la cara ed il cartone consente risparmi enormi, su materie prime che l’Italia non produce e deve quindi
importare. Ma il risparmio più importante è quello sull’ambiente. La raccolta differenziata nelle famiglie è una risorsa
importante, paragonabile a quella di una foresta in continua espansione, da cui il nostro paese può ricevere un materiale
prezioso ed economicamente indispensabile.
Il Consorzio, in quanto strumento delle aziende che rappresenta, oltre che per le proprie finalità statuarie, è consapevole
di contribuire allo sviluppo sostenibile e di poter essere socialmente responsabile, in linea con la definizione di
Responsabilità sociale dell’impresa contenute nel libro Verde del 2001 della Commissione Europea.
E’ stato pertanto definito da Comieco un percorso interno di analisi, verifica e rendicontazione con un duplice obiettivo:
da un lato l’individuazione di eventuali punti di debolezza da migliorare in merito alla qualità delle relazioni delle parti
interessate e dall’altro l’elaborazione di un documento che illustri e valorizzi le modalità comportamentali, le iniziative
ed i risultati ad oggi raggiunti dal consorzio.
Le fasi di analisi hanno riguardato: la mappatura delle parti terze suddivise per categorie e le interfacce esistenti con le
aree operative di Comieco; la valutazione della qualità della relazione e del livello di interesse per Comieco;
l’identificazione delle tematiche di interesse per le Parti Terze Prioritarie; il censimento delle iniziative già in essere, di
interesse per le parti terze; Social Statement del Progetto CSR-SC del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
presentato nel novembre 2003; principi di redazione del Bilancio Sociale del GBS (gruppo di studio per la statuizione
dei principi di redazione del bilancio sociale), pubblicati nel 2001.
Il rapporto di sostenibilità si articola in due parti. La prima descrive innanzitutto il consorzio (scopo, attività, assetto
istituzionale e politiche di gestione). Inoltre riporta i risultati della gestione operativa suddivisi tra iniziative nel campo
del recupero e del riciclo e nelle attività di ricerca e sviluppo, nonchè i risultati economici e la distribuzione del valore
aggiunto. La seconda parte illustra attraverso dati, indicazioni e azioni intraprese, la qualità delle relazioni esistenti con
le Parti Terze maggiormente interessate dalle attività del consorzio, quali la Comunità, gli Associati, le Risorse Umane,
l’Ambiente, i Fornitori e le Istituzioni.
Risultati
La scelta di produrre un Rapporto di Sostenibilità rientra nella volontà di trasparenza del Consorzio, proprio allo scopo
di impegnarsi, grazie a critiche e contributi anche esterni, nel miglioramento della propria attività, in modo da produrre
un beneficio sempre maggiore per la comunità beneficio ambientale, economico e culturale.
L’adesione di Comieco alla proposta del Ministero è l’inizio di un percorso importante per il consorzio.
L’adesione è anche un’indicazione significativa che si comunica agli associati del consorzio. Viene segnalata
un’opportunità metodologica alle imprese della filiera cartaria. Produttori, importatori, trasformatori di imballaggi e
materie prime per imballaggi cellulosici ed anche amministrazioni locali coinvolte nel recupero e nel riciclo della carta
sono invitati a considerare il Social Statement. Ciò eventualmente anche nell’ottica di contribuire alla sua
implementazione ed integrazione affinché rispecchi le caratteristiche del settore di riferimento.
La dimensione sociale del lavoro del consorzio sta tutta nel gesto che il cittadino fa nel separare la carta conferendola
alla raccolta differenziata e nella responsabilità che Comieco, e il sistema industriale che rappresenta, si assume nel
garantire il ritiro del materiale cellulosico e nel riciclarlo. Ecco perché il Rapporto di Sostenibilità rappresenta la
testimonianza e la razionalizzazione di un’attività con una forte connotazione civica ed etica.
211
Consip
Gestisce servizi e progetti a valore aggiunto – consulenziali, tecnologici, di project management – per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e
per altre strutture della Pubblica Amministrazione
Il marketplace Consip per l’innovazione tecnologica e di processo
Motivazioni
Gli strumenti di e-procurement che Consip ha realizzato fino ad oggi per conto del Ministero dell’Economia e delle
Finanze (MEF) rappresentano una novità e un’opportunità per le Pubbliche Amministrazioni e anche per tutto il
panorama delle aziende italiane.
Tra questi, il mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (marketplace) è quello che si rivolge con particolare
attenzione alle piccole e medie imprese, che rappresentano il tessuto economico fondamentale del nostro Paese. Si tratta
di un mercato, ovvero un luogo dove i fornitori espongono la propria merce e gli acquirenti valutano le offerte.
Ma questo mercato non è fisico bensì elettronico. Infatti, il luogo dove la domanda e l’offerta si incontrano è un sito
Internet (www.acquistinretepa.it) in cui vengono presentati i cataloghi dei fornitori e anche le transazioni avvengono
attraverso i canali telematici.
Il principale obiettivo del progetto Marketplace è quello di semplificare il processo d’acquisto di beni e servizi,
relativamente agli importi inferiori alla soglia di rilievo comunitario. In questo modo le Pubbliche Amministrazioni,
attraverso l’utilizzo delle tecnologie informatiche, riducono tempi, procedure burocratiche e pertanto costi. Inoltre,
attraverso il Mercato Elettronico, si intende ampliare il grado di coinvolgimento delle PMI nel sistema delle forniture
alle Pubbliche Amministrazioni e di familiarità con tecnologie ad alto potenziale innovativo.
Attività
Il progetto marketplace ha di fatto costituito e costituisce un efficace supporto dato da Consip alla modernizzazione del
Paese sia in termini di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, determinando un contributo alla riduzione del
digital-divide della stessa in uno scenario di e-government in rapida crescita, che sicuramente in termini di aumento
della competitività tecnologica del mercato della fornitura.
Il mercato elettronico rappresenta una piccola rivoluzione nel modo di concepire lo scambio di informazioni e la
relazione commerciale tra chi compra e chi vende.
Utilizzando un computer ed una connessione ad internet e dotandosi della firma digitale, qualunque Amministrazione
può accedere ad un’area riservata del sito www.acquistinretepa.it e, sfruttando le funzionalità di un sistema elettronico
di compravendita, può emettere ordini d’acquisto e/o richieste d’offerta verso i fornitori abilitati, che, in concorrenza tra
loro, offrono a catalogo i propri articoli.
I punti ordinanti delle Pubbliche Amministrazioni possono innanzitutto navigare tra i cataloghi pubblicati dai fornitori
abilitati, ricercando e confrontando prodotti mediante il motore di ricerca (indicando alcuni parametri di ricerca, ad
esempio la provincia di consegna, la tipologia di prodotto, la marca, la principale caratteristica tecnica ecc.) o seguendo
un percorso facilitato attraverso le diverse categorie merceologiche offerte.
I cataloghi presentati dai fornitori nel mercato elettronico costituiscono una grande vetrina virtuale nella quale le
Pubbliche Amministrazioni possono trovare i prodotti di interesse, descritti in modo dettagliato ed uniforme e tutti
accompagnati dal prezzo. Come in tutti i mercati reali, è possibile trovare lo stesso prodotto, offerto da fornitori diversi
a prezzi e condizioni commerciali (tempo di consegna, tipo di garanzia, termini di pagamento, ecc.) diversi. D’altra
parte i fornitori possono variare i propri cataloghi, dando vita ad un processo competitivo trasparente basato sia
sull’innalzamento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti sia sul miglioramento dei prezzi.
Una volta identificato il prodotto di interesse, l’acquirente può decidere se acquistarlo effettuando una scelta tra le
offerte indicate nei cataloghi pubblicati dai diversi fornitori, accettandone dunque prezzi e condizioni di fornitura,
oppure procedere a chiedere un’offerta, con condizioni di fornitura specifiche, a più fornitori, selezionandoli tra quelli
presenti nel mercato elettronico e che abbiano nel catalogo il bene richiesto. La decisione sul tipo di processo di
acquisto da seguire sul mercato elettronico, se ordine diretto o richiesta di offerta, si basa sugli stessi criteri di
opportunità e di legittimità adottati dalle Amministrazioni nel mercato reale.
In entrambi i casi il sistema informatico supporta l’intera transazione di acquisto. Nel caso dell’ordine diretto da
catalogo, predispone gli ordini che, una volta firmati digitalmente dal punto ordinante, vengono inviati al fornitore che
non deve far altro che evaderli secondo le condizioni di fornitura previste nel bando di abilitazione relativo alla
categoria merceologica a cui appartengono i beni ordinati.
Se invece l’Amministrazione ha optato per la richiesta di offerta, questa verrà formulata con l’ausilio del sistema e
sottoposta telematicamente ai fornitori selezionati dall’acquirente. Anche i fornitori, per rispondere formulando la
propria miglior offerta, utilizzano il sistema. Una volta che il tempo disponibile per presentare le offerte è scaduto, il
sistema consente all’acquirente di prendere visione delle offerte ordinandole in base al prezzo globale. Ancora una volta
sarà compito dell’acquirente decidere se e da chi acquistare, sulla base dei criteri indicati nella richiesta di offerta o
comunque ritenuti più idonei.
Da quanto detto appare evidente che il mercato elettronico costituisce uno strumento di forte innovazione e snellimento
nel processo di acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni, pur non modificando le regole
giuridiche e commerciali che caratterizzano il processo stesso. In particolare resta centrale la relazione tra acquirente e
fornitore, soprattutto nei contesti in cui la localizzazione del servizio assume una significativa rilevanza.
212
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Il mercato elettronico della Pubblica Amministrazione offre dunque ai punti ordinanti una gamma di prodotti ampia (nel
senso di numerosità delle categorie merceologiche ospitate) e profonda (nel senso della varietà di prodotti/fornitori
nell’ambito di ciascuna categoria); consente quindi alle Amministrazioni, di individuare le soluzioni più adeguate alle
proprie esigenze procedendo alla scelta del fornitore secondo le usuali norme in materia di acquisti sotto la soglia
comunitaria e con il supporto degli strumenti telematici. Ai fornitori offre la possibilità di proporre la propria offerta ad
una pluralità di Amministrazioni, scegliendo l’ampiezza territoriale di operatività, dalla singola provincia all’intero
territorio nazionale e gestendo dinamicamente il proprio catalogo.
Risultati
Conclusa la fase sperimentale, il mercato elettronico è ormai una realtà pienamente attiva. Risultano già più di duemila,
a fine 2004, le Amministrazioni che si sono registrate per utilizzarlo, più di 110.000 i prodotti a catalogo, più di 350 i
fornitori abilitati. Anche il volume degli acquisti effettuati tramite il marketplace cresce velocemente: a fine 2004 il
valore cumulato delle transazioni è stato superiore a 8.300.000 di euro ed il numero delle stesse transazioni sulla
piattaforma risulta maggiore di 3100.
Questi valori evidenziano sia il successo dell’iniziativa in termini di adesione dei contesti interessati, Pubblica
Amministrazione e mercato dei fornitori, sia la crescente diffusione negli stessi contesti di strumenti e processi
innovativi con un innalzamento progressivo del potenziale di competitività del Paese.
213
Consorzio Imballaggi Alluminio
Il Consorzio rappresenta l’impegno assunto dai produttori di Alluminio e dai produttori e utilizzatori di imballaggi di Alluminio, nella ricerca di
soluzioni per ridurre e recuperare gli imballaggi, conciliando le esigenze del mercato con quelle di tutela dell’ambiente
ReAl13 - Mangiare Ovunque
Motivazioni
ReAl13 è un concorso internazionale di design promosso da Consorzio Imballaggi Alluminio (CiAl ) sul tema Mangiare
Ovunque, con l’intento di favorire la progettazione responsabile di oggetti realizzabili in alluminio riciclato e riciclabile
e di sostenere progetti a carattere sociale. L’iniziativa invita designer e progettisti a misurarsi con questo materiale
diffondendo la cultura del recupero come forma di cultura ecologica e di partecipazione consapevole alla salvaguardia
dell’ambiente umano. Tale sensibilizzazione viene inoltre allargata a un progetto di utilità sociale: ReAl13 infatti si
sviluppa in collaborazione con SosDesign, realtà attiva nel mondo del design e della solidarietà, che sostiene da tempo
le attività di Don Gino Rigoldi e di Comunità Nuova.
CiAl, attraverso ReAl13, intende sensibilizzare e stimolare il pubblico sull’importanza della creazione di oggetti di uso
comune realizzati prevalentemente in alluminio riciclato o in cui l’alluminio sia comunque materia di strategica
importanza. L’iniziativa accanto al compito di salvaguardia dell’ambiente persegue obiettivi di utilità sociale. Una
quota, pari al 50% del montepremi messo in palio per il concorso, sarà devoluta all’associazione Comunità Nuova di
Don Gino Rigoldi.
Attività
ReAl13 rappresenta per il Consorzio Imballaggi Alluminio un progetto a lungo termine. Una nuova area dedicata alle
svariate applicazioni dell’alluminio riciclato nell’ambito del design.
Quest’anno l’iniziativa prevede la realizzazione, da parte di designer e progettisti, di oggetti che siano in stretta
attinenza con l’alimentazione, all’interno di uno specifico scenario del tema Mangiare Ovunque. Le ambientazioni
potranno riferirsi alle due seguenti macroaree: quella dell’ovunque quotidiano e quella dell’ovunque d’emergenza.
La prima vede gli oggetti utilizzati in situazioni in cui il food è vissuto quotidianamente, ma in condizioni meno
attrezzate: eventi, catering, in ufficio, a scuola, in viaggio. La seconda vede gli oggetti utilizzati in una qualche forma di
emergenza, in condizioni o luoghi estremi: in strada, in carcere, in ospedale, nelle comunità di accoglienza, in campi
nomadi o profughi, situazioni di primo intervento o di protezione civile. Sarà il progettista a dover individuare un
proprio specifico scenario di riferimento all’interno del quale risolvere il problema del nomadismo alimentare.
Gli oggetti realizzati potranno spaziare da contenitori a imballi, da utensili a strumenti, da supporti a sostegni oppure
quant’altro sia attinente al tema proposto; potranno inoltre essere sia monouso sia permanenti, sia per tirature industriali
sia per produzioni limitate.
Il numero degli elaborati da presentare è a discrezione del progettista. Verranno accettati disegni tecnici, schizzi,
fotografie, presentazioni dinamiche o interattive su CD o DVD.
Il montepremi complessivo messo in palio per i vincitori del concorso è di 10.000 euro. CiAl provvederà a mettere a
disposizione, per ulteriori 4 progetti segnalati, 4 city bike modello Ricicletta in alluminio riciclato. Inoltre si attiverà
affinché i progetti particolarmente meritevoli vengano prodotti in piccola serie da un’azienda del settore.
Risultati
Non è ancora possibile definire i risultati ottenuti dal concorso essendo la sua prima edizione ed essendo il termine
ultimo di consegna degli elaborati, previsto per il 28 Gennaio.
I lavori presentati verranno valutati da una giuria composta dai seguenti membri: Biba Acquati – Connexine, Vanni
Codeluppi – Università Iulm, Carlo Forcolini – ADI, Tersilla Giacobone – Interni, Italo Lupi – Abitare, Angelo
Mangiarotti – Studio Mangiaritti, Gino Schiona – CiAl.
La premiazione dei vincitori, per un montepremi complessivo di 10.000 euro, avverrà tra il 13 e il 18 aprile 2005,
durante la settimana del Salone del Mobile di Milano. I progetti premiati, quelli segnalati ed eventuali progetti ritenuti
comunque di particolare interesse, saranno esposti durante la mostra che si terrà all’interno del circuito del Milano
Design Week (Salone Internazionale del Mobile 2005). Gli stessi progetti saranno in seguito pubblicati sul sito e una
selezione mirata sarà pubblicata sulla sintesi editoriale dell’intera operazione. La partecipazione al concorso autorizza
ReAl13 a riprodurre i progetti e i prototipi per le pubblicazioni relative alla divulgazione dei risultati.
214
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Comodo.it
Il portale dei preservativi in Italia
Il preservativo è comodo!
Motivazioni
L’iniziativa mira a rendere facile, rapido ed economico l'acquisto di profilattici. L’originalità dell’iniziativa consiste
nell’agevolare il più possibile l'uso di profilattici , dando a chiunque la possibilità di acquistarli comodamente da casa,
permettendo di superare così le perduranti ritrosie all'acquisto effettuato sotto gli occhi di tutti in farmacia o al
supermercato, fornendo la più ampia informazione sul prodotto e sui suoi usi nel campo della contraccezione e
prevenzione da malattie a trasmissione sessuale (MTS) e AIDS. Lo scopo è quello di riuscire a superare l'imbarazzo che
spesso caratterizza l'acquisto dei preservativi in modo che non costituisca un rischio per la salute o un ostacolo per il
proprio benessere sessuale. Parlare di preservativi in termini di utilizzo, prevenzione ed educazione sessuale non è mai
stato facile. Parlarne ad un pubblico che legge e non vede i volti di chi ogni giorno lavora con queste tematiche, è ancor
più complicato. Comodo.it ha voluto fare di questa linea rossa di debolezza, la propria forza. Ha creato un ambiente
virtuale nel quale si riescono ad abbattere le timidezze, gli imbarazzi e le ritrosie: le ignoranze
Attività
La visione del team è quella di consentire, al maggior numero di persone e nel modo più comodo possibile, l’utilizzo
del preservativo come atto di amore nei confronti di se’ stessi e del proprio partner. I tratti distintivi sono: la
competenza con cui si ricercano i prodotti da proporre, cercando di offrire sempre il meglio; l'impegno con cui viene
portato avanti il discorso della prevenzione, che nel caso del profilattico si è allargata dalla primaria motivazione di
evitare gravidanze indesiderate all'attualissima necessità di arginare l'amplificarsi di Aids ed altre malattie a
trasmissione sessuale.
Il portale Comodo.it consiste di pagine web dedicate all’informazione e all’acquisto del preservativo rigorosamente on
line. La strategia vincente è il canale attraverso il quale i clienti vengono raggiunti in tutta Italia e anche nel mondo: il
web. Navigando su www.comodo.it si scopre tutto quello che c’è da sapere sul profilattico e sul suo uso.
Il catalogo è costituito da oltre 194 articoli cercandoli per marca o tipo. Viene data la possibilità di acquistare a prezzi
scontati profilattici che verranno recapitati a casa senza nessuna allusione al contenuto rispettando completamente la
privacy.
Relativamente al personale il coinvolgimento è completo e totale. Il team lavora condividendo la vision con la
consapevolezza di portare avanti un lavoro creativo e socialmente utile. Il potenziale di ciascuno viene liberamente
espresso e valorizzato, con l’assoluta convinzione che sono le persone con il loro entusiasmo, il valore e il talento a
rendere possibile il passaggio da un’idea ad una impresa concreta.
Risultati
Gli obietti prefissati sono stati conseguiti. Nell’arco del 2004 è stata trasformata la grafica e il contenuto del sito web,
consentendo una migliore consultazione. Un primo distributore di preservativi in franchising è stato aperto a Roma a
Galleria Colonna.
Inoltre la partecipazione alle varie iniziative che, nel corso dell’anno, vengono promosse da Comodo.it testimonia che
si sta sviluppando un forte interesse pubblico per il tema della prevenzione e contraccezione e che, sempre di più, si
dovrà parlare di educazione, amore e rispetto.
215
Consip
Gestisce servizi e progetti a valore aggiunto – consulenziali, tecnologici, di project management – per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e
per altre strutture della Pubblica Amministrazione
Valorizzazione delle competenze delle risorse della Pubblica Amministrazione
Motivazioni
Lo sviluppo del processo di digitalizzazione richiede un parallelo sviluppo delle competenze del personale della
Pubblica Amministrazione. Consip, per contribuire al perseguimento da parte del Ministero dell’Economia e delle
Finanze (Area Economia) di tale intento, ha intrapreso e condotto un progetto complessivo di valorizzazione delle
competenze attraverso l’introduzione, sia nella gestione della formazione istituzionale che nell’addestramento, di alcuni
strumenti evolutivi quali l’e-learning ed un programma di alfabetizzazione digitale.
Tale progetto oltre ha perseguire direttamente una finalità primaria di supporto tecnologico al Ministero dell’Economia
e delle Finanze (Area Economia), ha avuto una decisa valenza sociale nel contribuire all’accrescimento del potenziale
di cultura tecnica e tecnologica delle risorse umane della Pubblica Amministrazione e quindi, più in generale, nel
valorizzare la competitività di questa in termini di innovazione.
Attività
Il costante supporto dato da Consip alla modernizzazione del Paese attraverso le soluzioni attuate per la digitalizzazione
della Pubblica Amministrazione ha di fatto determinato un contributo alla riduzione del digital-divide ancora presente
in una certa misura nei domini della Pubblica Amministrazione tra una macchina amministrativa parzialmente dotata di
cultura tecnologica ed uno scenario di e-government in sempre più rapida evoluzione e crescita.
Nello specifico di questo progetto di valorizzazione delle risorse umane del Ministero dell’Economia e delle Finanze
(Area Economia) sono stati attivate due distinte iniziative.
L’iniziativa e-learning è stata ideata per assolvere alle esigenze del Ministero di agevolare il raggiungimento, con gli
interventi formativi, delle numerose risorse distribuite sul territorio ed anche nell’ottica di favorire il decentramento
amministrativo, a tal fine sono state realizzate una serie di soluzioni di e-learning organizzate in un portale unico il
campus virtuale.
In base al consenso ottenuto su tali iniziative, è stata bandita ed aggiudicata da Consip una gara europea per
l’acquisizione di una piattaforma e-learning per la Ragioneria Generale dello Stato (II Dipartimento del Ministero
dell’Economia e delle Finanze) che consentisse una formazione continua di tutto il personale attraverso uno strumento
per la gestione del processo formativo e delle erogazioni di corsi in modalità sincrona (aula virtuale) o asincrona (autoaddestramento).
Tale piattaforma, inoltre, ha previsto la disponibilità di un catalogo di ca. 270 corsi di auto-addestramento Web Based
Training (WBT) su tematiche di interesse generale.
E’ stato varato e completato un percorso per la rilevazione della gap analysis di tutto il personale Ragioneria Generale
dello Stato attraverso la definizione delle competenze necessarie nel Dipartimento, per l’associazione delle competenze
individuate ai diversi uffici dell’organizzazione ed è stato definito uno skill assessment del personale.
Tutto ciò ha consentito la programmazione di un percorso formativo individuale per ogni dipendente all’interno del
portale Campus Ragioneria Generale dello Stato.
L’iniziativa Formazione digitale, invece, riguarda l’alfabetizzazione digitale atta a fornire una qualificazione che
consenta a chiunque di essere parte della Società dell’Informazione; è stata avviata da Consip, nell’ambito del Ministero
dell’Economia e delle Finanze (Area Economia), con l’iniziativa ECDL (European Computer Driving Licence) volta
alla certificazione di 1.800 dipendenti del IV Dipartimento del Ministero. Per ottenere il diploma è previsto che i
candidati debbano superare 7 esami (concetti di base, windows, word, excel, access, powerpoint, internet e posta
elettronica). La soluzione adottata ha previsto la formazione sia in aula che a distanza ed il progetto si è basato su
servizi on-line raggiungibili tramite il sito Internet ecdl.tesoro.it con accesso alle informazioni generali, alla gestione
di una fase di pre-assessment per la auto-valutazione del livello di ingresso ed ai corsi di auto-addestramento Web
Based Training (WBT).
Risultati
Lo skill assessment è stato portato a termine dal 92% delle ca. 5.500 risorse della Ragioneria Generale dello Stato. Le
ore/utente di formazione fruite in modalità e-learning sono state oltre 33.000. Sono stati erogati: 30 corsi di aula virtuale
per 952 ore/utente complessive di formazione; sono stati trasmessi in broadcasting 2 seminari on-line per 437 ore/utente
complessive; sono state fruite 32.076 ore/utente in auto-addestramento con la consultazione di 8.764 corsi, di questi
4.050 risultavano completati al momento della rilevazione.
Sono stati effettuati 26.198 accessi al portale Campus Ragioneria Generale dello Stato da parte di 2.680 utenti diversi
(ca. 50% della popolazione della Ragioneria Generale dello Stato).
L’iniziativa formazione digitale ha consentito inoltre di partecipare a sessioni on-line di simulazione di esami per
l’autoverifica del proprio grado di apprendimento.
216
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Il progetto ha coinvolto già 900 dipendenti, per la prima annualità di svolgimento previsto dell’iniziativa, che hanno
effettuato il pre-assessment on-line; 452 di loro hanno iniziato il percorso formativo, superando con successo 605 esami
(pari 95,8 % degli esami totali sostenuti)
217
Crai
Società Cooperativa di grande distribuzione
Eco Point Crai
Motivazioni
Crai, molto sensibile alle tematiche ambientali, sostiene ed è socio sin dal suo nascere del Plef, una Onlus nata nel
2003, costituita da manager, imprenditori e professionisti dei mondi industriali, dei servizi e della comunicazione, che
opera per favorire l’evoluzione della compatibilità tra ambiente, società e mercato, agendo direttamente sulla catena del
valore dell’impresa.
Con gli Eco Point, Crai punta a sensibilizzare milioni di suoi consumatori in tutta Italia, clienti dei suoi 3000 punti
vendita, su un nuovo modo di fare le spesa nel rispetto dell’ambiente.
Attività
CRAI, catena della Distribuzione Organizzata, ha presentato alla SMAU 2004 dal 21 al 25 ottobre e sta inserendo nei
suoi punti vendita, gli Eco Point Crai che rappresentano un nuovo modo di fare la spesa nel rispetto dell’ambiente.
L’Eco Point Crai discende dal progetto Distribuzione Compatibile studiato dall’associazione Plef, Planet life Economy
Foundation, che riconosce il ruolo fondamentale della distribuzione nella diffusione di un atteggiamento ecocompatibile, applicando metodi che riducano gli sprechi energetici e materiali.
Se, infatti, ogni anno vengono prodotti circa 11 milioni di imballaggi, destinati in gran parte a trasformarsi in rifiuti, la
distribuzione deve impegnarsi nella ricerca di soluzioni innovative per ridurre le confezioni, attivare efficienti circuiti
uso, recupero e riciclo.
Negli Eco Point Crai si punta all’eliminazione delle confezioni attraverso l’acquisto sfuso (in bulk) di prodotti fino ad
oggi disponibili solo confezionati come pasta secca, riso, legumi, caramelle, frutta secca e altro.
L’Eco Point Crai si basa infatti sull’offerta di merce sfusa, che permette al consumatore di acquistare solo la quantità
desiderata, utilizzando per il trasporto sacchetti di carta o di plastica che possono essere utilizzati o smaltiti senza
impatto ambientale. Viene garantita così una riduzione degli sprechi e del packaging, che si traduce in un risparmio
economico ed energetico. Per Crai, se il tradizionale confezione a perdere pesa due volte sul prezzo del prodotto e del
suo smaltimento, il risparmio ri-uso della confezione consente di raggiungere due obbiettivi con una sola azione:
risparmio economico e tutela ambientale.
All’interno di Crai, sia a livello della Centrale di Milano, che fra i soci è altissimo l’interesse ed è stato creato un team
che opera attivamente con Plef per l’implementazione del progetto.
In questo team un ruolo rilevante gioca il Club dei Giovani Crai, costituito dai figli dei soci titolari di centri distributivi
e di associati titolari di negozi al pubblico, che, con il supporto di esperti, formulano proposte e progetti proiettati verso
un’imprenditorialità innovativa nella distribuzione.
Già impegnati nella gestione dell’Eco Point allo SMAU, i giovani stanno cooperando per l’attivazione degli Eco Point
nei punti vendita.
Il contributo di Crai in termini di risorse umane è stato ed è pari a 13 persone, di cui 6 persone tra Buyers, responsabile
strutture e immagine di punto vendita e assistente direzione coordinamento progetto, e 7 del Club dei giovani Crai . Il
Team coopera con un gruppo di 4 persone, costituito da fornitori Crai e dai membri di Plef.
Per la predisposizione del progetto sono stati impiegati per tre mesi a fine Gennaio 2005, con un investimento iniziale
di Euro 25.000. L’investimento d’installazione di 10 metri lineari per ogni Eco Point è di ero 30-50.000, comprensivo
di supporto tecnico.
L’Eco Point si presenta come un grande giocattolo, una macchina carica di leve, che erogano a vista multiformi e
variopinte prelibatezze o prodotti utili.
Vicina all’idea della più antica bottega dello speziale, L’Eco Point si basa su contenuti tecnologici di avanguardia e
altamente innovativi.
Gli erogatori, realizzati a iniezione in policarbonato trasparente, sono idonei al contatto con alimenti, inalterabili nel
tempo, molto solidi e resistenti ai raggi UVA, il che consente il prolungamento di fragranza e freschezza. Studiato per
la tutela dell’ambiente, l’Eco Point porta il grande vantaggio di un impatto ludico e visivo sul cliente.
Risultati
Secondo una ricerca, l’80% dei consumatori Crai si sono dichiarati entusiasti o molto interessati agli Eco Point. Il team
dedicato, il management e i soci sono impegnati nella definizione del progetto che prevede già nel 2005 l’inserimento di
12 Eco Point in altrettanti punti lungo tutta l’Italia.
218
Il libro d’oro della responsabilità sociale
ENEL
Azienda produttrice e distributrice di elettricità e gas
100% Energia Verde
Motivazioni
Il motivo principale che ha spinto Enel a formulare una nuova offerta commerciale per i cosiddetti clienti energivori
consiste nella profonda convinzione che gli obiettivi di profitto di un’azienda possano essere trasformati in importanti
opportunità per rispettare i vincoli di carattere ambientale e sociale e divenire più sostenibile nel tempo e per tutti i suoi
stakeholder.
La sostenibilità è fondamentale nella strategia di Enel. E’ profondo convincimento dell’Azienda che la creazione di
valore per gli azionisti, obiettivo di fondo di ogni seria attività d’impresa, non sia assolutamente in contrasto con il
perseguimento di obiettivi di tipo ambientale e sociale. Anzi, la competitività e il successo del marchio Enel sono
imprescindibilmente connessi alla capacità di rendere le attività d’azienda pienamente sostenibili. E’ possibile produrre
energia elettrica in modo pulito e con il minor impatto ambientale ed è possibile veder riconosciuto tale impegno da
parte dei clienti più sensibili alle tematiche di rispetto ambientale.
Attività
La società Enel Energia ha lanciato un nuovo contratto denominato Energia Verde, destinato alle grandi Aziende clienti
particolarmente sensibili alle tematiche ambientali.
Enel Energia è l’azienda Enel presente nel mercato libero dell’energia elettrica in Italia e si rivolge ai clienti idonei con
consumi inferiori a 100GWh/anno. Grazie al progetto Energia Verde, Enel Energia può offrire alle sue Aziende clienti
l’uso di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili mediante l’acquisto di certificati RECS, il sistema di
finanziamento volontario della produzione di energia verde accreditato a livello internazionale (UE, Australia, Nuova
Zelanda e Giappone).
Il progetto RECS (Renewable Energy Certificate System) è nato in ambito europeo per favorire lo sviluppo, sulla base
di una certificazione standard, di un mercato volontario e internazionale di attestati di produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili. Tali certificati vengono attribuiti all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e vengono emessi
nel paese dove è avvenuta la produzione, ma possono essere commercializzati o scambiati sui mercati internazionali. I
RECS sono emessi in tutti i paesi europei (ad eccezione della Grecia), coinvolgendo circa 170 membri tra produttori,
traders e società di certificazione del settore elettrico. Per ogni paese è stato individuato un ente di emissione; in Italia è
il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale, GRTN.
Enel Energia è la prima Azienda italiana ad essere autorizzata, in qualità di grossista, ad offrire ai propri clienti, che
aderiscono all’iniziativa, l’opportunità di utilizzare, in abbinamento al logo di Enel Energia, anche il marchio
indipendente 100% energia verde.
L’uso del marchio 100% energia verde, di proprietà della REEF Onlus e certificato da CESI, avviene con la
supervisione di un’apposita commissione di garanzia costituita, tra gli altri, da rappresentanti di Legambiente, del WWF
e di alcune tra le principali Associazioni di Consumatori.
Energia Verde è un nuovo modo per stabilire insieme una relazione in cui si condividano anche dei valori di
responsabilità sociale.
La Commissione di Garanzia è l’organo di controllo istituito al fine di garantire la massima trasparenza e affidabilità
del sistema di gestione del marchio 100% energia verde.
La Commissione ha i seguenti compiti: valutare l’idoneità dei soggetti che fanno domanda di adesione al Marchio dal
punto di vista dei criteri generali ed etici, scegliere le iniziative da finanziare con i proventi di diritto d’uso del Marchio
(royalties), stabilire con apposito documento i criteri generali per l’accoglimento delle domande di uso del Marchio e
definire ed aggiornare i criteri di sostenibilità delle fonti di energia ammesse. Attraverso questa organizzazione Enel
Energia si assicura che il funzionamento dell’intero sistema di gestione dei RECS sia trasparente e orientato alla
chiarezza dei processi e delle decisioni da parte di tutti gli stakeholder interessati.
L’obiettivo è quello di vendere i certificati RECS ai clienti che accettano di comprare energia elettrica verde, ossia
prodotta da fonti rinnovabili. Il tutto è assolutamente coerente con la missione di Enel che è quella di essere il più
efficiente produttore e distributore di elettricità e gas, orientato al mercato e alla qualità del servizio, con l’obiettivo di
creare valore per gli azionisti, di soddisfare i clienti e di valorizzare tutte le persone che vi lavorano.
Le competenze distintive di Enel sono, dunque, quelle di produrre energia elettrica nel modo più efficiente possibile e
con una costante attenzione all’ambiente.
Risultati
L’offerta di energia verde sfruttando il sistema dei RECS rappresenta un modo efficace e profittevole di valorizzare gli
sforzi e gli investimenti effettuati negli anni passati dall’Azienda per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili.
Grazie, infatti, al riconoscimento che il sistema dei RECS effettua sulla quantità di energia verde effettuata, Enel
Energia può vendere sempre la stessa quantità di energia elettrica ma con l’attestazione che si tratta di energia amica
dell’ambiente, con evidenti impatti positivi per distinti soggetti: per l’azienda che produce e vende energia pulita, per
l’impresa cliente che compra l’energia verde e per il cliente finale che acquista il prodotto/servizio e che è sensibile alle
tematiche ambientali.
219
Etica Cooperativa Meridionale
Opera con lo scopo di promuovere la Responsabilità Sociale d’Impresa nel Territorio
Responsabilità Sociale delle Imprese nella Capitanata
Motivazioni
L’azienda si è costituita il 23/11/04 ad opera di tre ragazzi under 30 di Foggia e provincia, nella forma di cooperativa
operante nel settore dei servizi alle imprese (profit, non profit, pubbliche). La cooperativa promuove e diffonde la
Responsabilità Sociale delle Imprese nel Territorio, poiché solo attraverso l’inserimento nei processi aziendali delle
preoccupazioni sociali ed ecologiche si può realizzare nel medio lungo periodo il miglioramento delle performance
aziendali, che in un ottica di Cittadinanza d’Impresa, determinano anche lo sviluppo e la competitività del Territorio.
La Cooperativa si propone di creare una stabile partnership tra: Imprese, Enti Pubblici ed Enti Non Profit per giungere
alla realizzazione della Responsabilità Sociale del Territorio.
I motivi che hanno spinto la realizzazione del progetto sono da ricercare nella formazione universitaria e professionale
di alcuni componenti della cooperativa, nella consapevolezza che la Responsabilità Sociale delle Imprese è uno
strumento valido per la crescita del Territorio e infine nella certezza di realizzare un progetto pionieristico che porti ad
una maggiore sensibilizzazione sull’argomento CSR a tutt’oggi in fase embrionale.
Attività
Per la scelta del partner non profit si è optato principalmente sui due Centri Servizio di Volontariato presenti a Foggia
(Ce.Se.Vo.Ca. e Centro Servizi di Volontariato della Daunia) e sugli albi comunali delle associazioni. L’idea è nata per
coniugare l’esigenza di fondi da parte delle associazioni (emersa durante corsi sul fund raising tenuti dal Presidente
della cooperativa presso i Centri Servizi di Volontariato) con la necessità delle imprese di ridefinire il loro ruolo nella
Comunità (emersa dai seminari sulle certificazioni di qualità e da incontri con il Direttore della CCIAA, la
Confcommercio, il CNA, l’Associazione Industriali), il tutto collegato ad una serie di richieste emerse dagli enti locali,
dal mondo sindacale e dall’Università.
Gli obiettivi del progetto rispondono appieno all’oggetto principale della cooperativa che consiste nel Supporto ed
assistenza nella progettazione, attivazione ed implementazione di iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa.
Inoltre il continuo dialogo con i Centri Servizi di Volontariato, le imprese, i rappresentanti di categoria e le istituzioni
pubbliche permette un monitoraggio periodico del progetto, suffragato anche dalla compilazione di apposite schede
riassuntive dei risultati raggiunti, ai quali faranno seguito pubblicazioni di dati e statistiche.
Risultati
Essendo la cooperativa molto giovane i risultati non sono ancora quantificabili. I soci della cooperativa comunque sono
molto motivati e sicuramente cercheranno con la formazione continua di acquisire nuove competenze (ad esempio in
tema di Finanza Etica).
220
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Eudaimon
Offre servizi per i dipendenti nell’ambito di una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro
Life@Work
Motivazioni
Eudaimon è nata a marzo del 2002 su iniziativa di 4 soci con un comune background nell’ambito dell’organizzazione
aziendale e dei sistemi informativi. Con sedi a Milano e Vercelli, dove risiede l’unità operativa, Eudaimon si rivolge ad
aziende di medie e grandi dimensioni, a distretti industriali e pool di imprese, alla pubblica amministrazione centrale e
locale.
Il progetto di Eudaimon è quello di aiutare le aziende ad ottenere il massimo dalle loro persone, creando condizioni di
lavoro ottimali ed aumentandone il grado di coinvolgimento.
Ciò si realizza supportando i dipendenti in quella che è, al momento, una delle aree più critiche per ciascun lavoratore:
la conciliazione di esigenze personali ed impegni professionali.
Attività
Eudaimon ha pertanto sviluppato un metodo di lavoro (Life@Work) per identificare le esigenze delle persone e tarare
su queste le risposte più appropriate, un portafoglio di servizi che investe tutte le aree di interesse (Famiglia, Salute,
Time Saving, Money Saving, Life Style Management) e strumenti per l’erogazione ed il controllo della qualità dei
servizi forniti.
Con una proposta unica sul mercato italiano, Eudaimon fornisce alle aziende gli strumenti per “
erogare attenzione alla comunità più vicina, quella composta dalle sue persone.
Le competenze di natura organizzativa, gestionale e tecnica e la visione multi-disciplinare sviluppata consentono ad
Eudaimon di porsi come interlocutore dell’azienda in tutte le fasi di studio e realizzazione dei servizi.
Il metodo Life@Work prevede le seguenti attività: comprensione del contesto lavorativo (obiettivi aziendali, esigenze
delle persone) e definizione delle soluzioni, progettazione ed erogazione di servizi personalizzati, adattati alle richieste,
ai vincoli e alle caratteristiche dell’azienda e dei suoi dipendenti, verifica del grado di utilizzo e di soddisfazione degli
utenti, comunicazione interna per posizionare l’iniziativa, garantire la coerenza dei messaggi e fornire le informazioni
richieste. L’area salute è nata dalla difficoltà di conciliare gli impegni di lavoro con l'esigenza personale di fare
movimento fisico, difficoltà che diventa spesso una scusa per rinunciare ad un programma di allenamento specializzato.
Lavoro stressante, ritmi elevati e sedentarietà creano problemi psicofisici spesso ignorati. Per rispondere alle esigenze
di salute e forma fisica, Eudaimon ha sviluppato un pacchetto di servizi da erogare in azienda, all’interno di una
struttura appositamente attrezzata: l’area benessere, che comprende esercizio fisico, relax, massaggi e controllo medico.
Gli interventi all’interno dell’area time saving sono nati dall’esigenza di fare la spesa al supermercato, portare i capi in
lavanderia ed andarli a ritirare, prenotare una visita medica o andare in banca, ritirare i propri esami, pagare i bollettini
postali ed acquistare biglietti per lo spettacolo teatrale, un elenco di attività quotidiane necessarie e spesso causa di
stress e di inutili perdite di tempo libero. Per questo motivo Eudaimon ritiene che portare in azienda alcuni servizi
garantisca, sia al dipendente che all'azienda, un risparmio di tempo ed una migliore organizzazione delle proprie
attività. I servizi sono sviluppati in partnership con fornitori specializzati e sono resi disponibili presso il posto di
lavoro; alcuni sono ospitati in aree dedicate, altri sono accessibili online attraverso il portale di Eudaimon.
L’area Famiglia è stata concepita in quanto la famiglia è al centro delle attenzioni delle persone. Un’indagine condotta
dal Censis in 40 Paesi lo conferma: le persone si sentono sole e abbandonate – dallo Stato e dalle istituzioni – in quella
che è ancora, soprattutto in Italia, un momento centrale della vita aggregativa e che resta fondamentale per la qualità
della vita in genere. Per questo Eudaimon ha focalizzato le sue soluzioni sulla famiglia e, in particolare, sulle sue
componenti più deboli: bambini e persone anziane. I servizi per i bambini (nido, doposcuola e campus estivo) coprono
le diverse esigenze dell’azienda e dei suoi dipendenti e sono configurati in funzione del numero dei bambini e delle loro
fasce d’età, degli orari e della disponibilità di spazi interni. I servizi per le persone anziane sono dedicati all’assistenza
domiciliare e comprendono: fisioterapia e riabilitazione a domicilio, e supporto nel disbrigo di attività domestiche.
L’area Money Saving comprende shopping centers (mail virtuale per gli acquisti online a condizioni vantaggiose), club
(attività ricreative per i dipendenti, tempo libero e convenzioni con esercizi locali e non, consentono l’accesso a sconti e
promozioni speciali).
Inoltre per verificare sul campo l’interesse delle aziende nei confronti di progetti per l’erogazione di servizi ai
dipendenti e, al tempo stesso, per promuovere la discussione e la sensibilizzazione del mercato sull’argomento, alla fine
del 2003, in collaborazione con le Direzioni del Personale di grandi aziende e gruppi operanti in Italia, Eudaimon ha
avviato un laboratorio permanente di approfondimento e discussione sul tema della conciliazione vita privata - lavoro
nel nostro Paese, denominato Persone in Azienda.
Risultati
Ad esempio, TIM ha avviato a ottobre 2002 il progetto I Care volto a rispondere alle esigenze della popolazione
aziendale in ambito Work-Life Balance. Il progetto è stato preceduto da uno Studio preliminare sulle esigenze della
popolazione aziendale, condotto da Eudaimon ad inizio 2003, e comprende i seguenti servizi: aree benessere, servizi di
Time Saving (spesa, lavanderia e biglietteria), consulenza e nidi presso le diverse sedi dislocate sul territorio (oltre
10.000 utenti).
221
Nokia ha messo a disposizione dei suoi clienti i servizi di time saving con la possibilità di accedervi attraverso
l’applicazione direttamente dal posto di lavoro; Binda ha promosso i servizi di lavanderia, calzoleria e sartoria; il
Comune di Vercelli ha condotto insieme ad Eudaimon un progetto di studio e prototipazione dei servizi per i cittadini.
222
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Filo diretto W.or.l.d. Care
È la società del Gruppo assicurativo Filo diretto dedicata allo sviluppo e all'implementazione di servizi innovativi e ad alto valore aggiunto nel campo
dell'assistenza medica
Net for Care, la telemedicina al servizio del cliente
Motivazioni
Filo diretto W.or.l.d. Care si costituisce nel 2002 per iniziativa di un socio industriale, il Gruppo Filo diretto, leader in
Italia nel campo dell'assistenza e dei servizi alla persona, e di un primario partner finanziario attivo nel settore del
private equity, BS Private Equity.
Nel campo della salute, spesso, il solo trattamento terapeutico non è sufficiente a soddisfare tutte le esigenze delle
persone che, di fronte alla malattia, chiedono sempre più di frequente anche e soprattutto informazione e sicurezza per
preservare il proprio stato di salute e la propria qualità di vita. Ciò è ancor più vero quando si viaggia in un paese
lontano oppure quando, trovandosi di fronte ad una malattia seria, si sente l’esigenza di un maggior livello di
approfondimento e quindi di accedere ad ulteriori, qualificati pareri.
Nasce con questo obiettivo il progetto di telemedicina Net for Care: mettere a disposizione le più opportune competenze
mediche specialistiche ovunque ce ne sia bisogno e nel più breve tempo possibile.
Attività
Grazie alla trasmissione e alla gestione accurata di tutte le informazioni relative alla salute, Net for Care è in grado di
soddisfare le diverse esigenze di assistenza medico-specialistica offrendo servizi innovativi di telemedicina nelle aree:
viaggi, salute, casa, corporate.
TRAVEL CARE e MEDICAL PASSPORT sono le soluzioni di e-health studiate appositamente per fornire il massimo
della tranquillità a chiunque intraprenda un viaggio. TRAVEL CARE è il servizio di teleconsulenza studiato per fornire
supporto medico-specialistico a tutti coloro che si trovano lontano dal proprio Paese o da strutture sanitarie qualificate.
MEDICAL PASSPORT è un vero e proprio passaporto medico che permette di accedere a tutti i dati sulla propria
salute sempre e dovunque, con un semplice click. Grazie a un accesso riservato disponibile sul sito www.netforcare.it,
Medical Passport permette di creare la propria cartella clinica on line in modo semplice e sicuro compilando un
questionario guidato.
In presenza di un problema di salute, viene naturale cercare di valutare bene la situazione per avere conferma della
diagnosi e della terapia. Per questo motivo, a supporto dell'azione del proprio medico curante, spesso si sente la
necessità di avere un secondo parere consultando un esperto di fama internazionale.
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specialista selezionato tra i migliori al mondo, senza il bisogno di recarsi personalmente nel suo studio.
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ambito domiciliare permettono di erogare prestazioni direttamente a casa del paziente, personalizzando l'assistenza sulla
base delle specifiche esigenze.
La flessibilità della piattaforma tecnologica Net for Care permette di realizzare installazioni ad hoc per collegare
qualsiasi punto nel mondo, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, alla Centrale di Telemedicina e alla rete di ospedali e medici
specialistici.
Filo diretto World Care ha creato, e sta continua ad ampliare, un network internazionale che collega fra loro in modo
capillare le strutture sanitarie delle più frequentate località turistiche e delle principali destinazioni di affari: i più
importanti ospedali specialistici a livello mondiale, i migliori specialisti nelle diverse patologie e le centrali di
telemedicina di società di assistenza.
Inoltre Filo Diretto ONLUS, società no profit del Gruppo Filo Diretto che dal 2002 promuove, finanzia e segue la
realizzazione di progetti e iniziative dedicate a bambini in difficoltà e alle loro famiglie, ha chiesto a Filo Diretto
W.or.l.d. Care di attivare un’iniziativa per sfruttare a fini umanitari le competenze maturate nel campo della
telemedicina. In ciascuno dei siti interessati i medici locali potranno raccogliere le informazioni sanitarie dei pazienti in
cartelle cliniche elettroniche, trasmetterle e condividerle sulla rete Net for Care per avere consulenza da medici nei
paesi più sviluppati, eventualmente attraverso sessioni di videoconferenza. Tutto ciò potrà costituire un valido aiuto per
i medici in loco, anche con effetti formativi.
A tal fine sono già stati avviati contatti con alcune ONG e intraprese alcune attività finalizzate alla identificazione dei
siti in cui installare le stazioni di telemedicina Net for Care e delle modalità di collaborazione.
Risultati
Il primo risultato ottenuto è stata la creazione di una rete di telemedicina comprendente le strutture sanitarie di alcune
tra le più frequentate località turistiche e delle principali destinazioni di viaggi d'affari, le Centrali di telemedicina di
alcuni Paesi chiave e ospedali italiani e internazionali d'eccellenza.
Nel 2004 oltre 300.000 turisti hanno avuto incluso il servizio Travel Care nelle polizze assicurative viaggio dei
principali clienti di Filo diretto Assicurazioni: Best Tours, Veratour, Azemar, Godiva Viaggi e altri. Oltre 100.000 sono
gli assicurati Valeas (polizza malattia) che hanno avuto la possibilità di attivare il servizio Best Opinion.
223
Il progetto ha inoltre generato un entusiasmo pionieristico nello staff coinvolto direttamente nel progetto che ha dato
luogo a un elevato livello di propositività e partecipazione e, dall’altro, ha permesso al Gruppo di rafforzare, sia verso il
proprio interno (dipendenti, collaboratori, shareholders) sia verso l’esterno (clienti e potenziali clienti), i valori di
innovazione e servizio al cliente già peraltro centrali nella propria brand equity.
La volontà poi di estendere Net for Care anche all’area no profit del Gruppo, realizzando un progetto a favore dei paesi
in via di sviluppo, è un ulteriore elemento a sostegno dell’importanza che Net for Care riveste all’interno di Filo diretto
e della volontà di continuare a sviluppare nuove applicazioni.
224
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Gastaldi Global
Opera nell'ambito dell'incentivazione, della promozione e della comunicazione per aziende clienti di tutti i settori merceologici
Viaggio Incentive consapevolmente responsabile
Motivazioni
Gastaldi Global Srl è una società del Gruppo Gastaldi, nato nel 1860 con più di 20 società operative in Italia e nel
mondo nei settori dei Servizi di marketing alle aziende e dei Servizi marittimi-portuali-logistici. Il suo fatturato è di 13
milioni di euro.
Gastaldi Global in partnership con l’azienda cliente individua gli obiettivi che essa si prefigge nel proprio programma di
incentivazione e promozione e propone la soluzione personalizzata più adatta alle esigenze. Nata come azienda di
incentive travel, presenta oggi un’offerta varia e articolata di servizi di promoincentivazione, basati su innovazione
metodologica e di prodotto, cura artigianale, presenza globale e qualità finale di ogni processo.
La mission della Gastaldi Global è quella di aiutare le aziende clienti a motivare e a incentivare i propri dipendenti,
clienti, agenti e distributori migliorando e qualificando il rapporto professionale e personale. Vi è la convinzione che le
numerose vie percorse nel passato legate ad una premiazione di tipo ludico o professionale, dovessero essere affiancate
da una visione di responsabilità sociale, tenendo conto anche dei budget impiegati.
Attività
Nell’ambito di un progetto di incentivazione dei clienti di una grande azienda internazionale di Healthcare, è stato
ideato e realizzato un viaggio incentive con l’intento di sviluppare nei partecipanti una diversa responsabilità nei
confronti del paese ospitante, sia con una attenzione eco-compatibile sia con un contatto diretto con la realtà sociale
locale.
Il viaggio scelto è stato un safari in Tanzania, paese dal fascino travolgente, utilizzando i magnifici lodge di
Conservation Corporation Africa, Compagnia di ecoturismo impegnata nell’Africa australe nello sviluppo di un turismo
sostenibile che rispetti le popolazioni che vivono nei territori attigui ai parchi nazionali.
Le guide di CCAfrica che hanno accompagnato i turisti erano tutte locali e con una formazione ad hoc di rispetto
dell’ambiente e del fragile equilibrio dei parchi nazionali. Inoltre, in partnership con Africa Foundation, organizzazione
no-profit che cura lo sviluppo di progetti legati all’istruzione, alla sanità e alle microimprese in popolazioni rurali che
abitano attigue ai parchi, i clienti sono stati coinvolti in un progetto per la costruzione di una scuola in un villaggio
visitato durante il viaggio.
I partner no profit (CCAfrica e Africa Foundation) sono stati selezionati in quanto operanti nel paese di destinazione del
viaggio incentive. Il paese è stato selezionato sia per l’interesse sociale che per quello turistico in quanto in grado di
trasmettere emozioni di viaggio uniche.
Obiettivo dell’iniziativa è stato di non fruire e basta di un paese per le sue attrattive turistiche, ma di conoscere a fondo
la sua vita sociale e prendervi parte in modo concreto (partecipando al progetto di costruzione della scuola). Gli
obiettivi del progetto sono stati condivisi con l’azienda cliente (la SSL Healthcare) che ha proposto il viaggio incentive
e che ha partecipato a tutte le fasi dalla identificazione dell’organizzazione no profit alla identificazione del progetto da
sponsorizzare.
L’obiettivo del progetto è stato creare una consapevolezza responsabile nell’animo del viaggiatore come parte
integrante di una visione responsabile dell’azienda cliente che lo ospita; le competenze di Gastaldi Global sono state di
aiutare l’azienda cliente a comunicare e a trasmettere i propri valori all’interno del loro programma di incentivazione.
Nel caso DI SSL Healthcare, l’identificazione del partner, le comunicazioni, la scelta del progetto da sponsorizzare (la
costruzione della scuola a Lukungu) e le modalità operative sono state tutte definite di comune accordo con Africa
Foundation, con un incontro in loco in Tanzania durante la previsIta a cui hanno partecipato: una persona di CCAfrica,
una persona di Africa Foundation, una persona di Gastaldi Global e una persona di SSL Healthcare. In quella occasione
è stato identificato il progetto da seguire in virtù delle loro effettive necessità e della fattibilità della visita in loco dei
gruppi. Il villaggio di Lukungu è situato fuori dal confine del Parco Serengeti a 2 ore di macchina dal campo di Grumeti
dove i gruppi avrebbero alloggiato nell’ultima notte.
In una serata precedente, sul cratere di Ngorogoro, seduti davanti al camino del lodge, i partecipanti hanno incontrato
un rappresentante di Africa Foundation che ha spiegato gli obiettivi dell’organizzazione e i loro progetti in corso.
Durante l’ultimo giorno, dopo il safari nel parco, i gruppi sono usciti dai confini e hanno fatto sosta all’interno del
villaggio. Verificato di persona lo stato della scuola e delle classi e la necessità concreta di estendere le costruzioni, i
gruppi, al loro rientro nel lodge, hanno trovato in camera una richiesta di donazione con una busta. Ciascuno ha fatto
un’offerta libera. Una lettera ufficiale di ringraziamento è arrivata a tutti i donatori; inoltre il progetto è stato presentato
nella newsletter di Africa Foundation. A distanza di un anno la scuola è stata terminata e Gastaldi Global ha ricevuto le
foto delle costruzioni terminate.
L’aspetto importante è che i gerenti del lodge di Grumeti sono anche i responsabili del progetto di Africa Foundation di
costruzione della scuola e pertanto sono riusciti a seguire con continuità nel tempo le fasi di avanzamento e di
ultimazione delle costruzioni.
225
Risultati
Gli obiettivi di fidelizzazione della clientela e di consapevolezza di un nuovo modo di fare incentive è stato pienamente
raggiunto. Risposte autonome e spontanee dei partecipanti che comunicavano la riuscita dell’evento sono state una
chiara prova dell’obiettivo raggiunto. Anche a livello istituzionale il progetto ha avuto riscontro con una nomination
nell’International Awards di EIBTM a Barcellona, appuntamento annuale con i migliori progetti di incentivazione
d’Europa.
Sia Gastaldi Global che l’azienda cliente SSL Healthcare hanno tratto profitto da questo progetto pilota facendolo
diventare un punto di attenzione per tutta l’attività futura. All’interno di Gastaldi Global vi è una costante attenzione a
valutare la compatibilità dei progetti proposti con implicazioni sociali. Alcuni esempi sono già stati applicati in Brasile
e in Italia.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Gruppo Abaco
Gruppo Abaco S.p.A. svolge consulenza, sviluppa software, costruisce soluzioni web, opera nel campo della formazione, installa ed assiste sistemi
presso Imprese industriali, commerciali ed Enti pubblici e privati.
Edilizia Marconi
Motivazioni
Esprimendo quella capacità di integrare esperienze che le deriva dalla rete di imprese da cui essa trae origine, Gruppo
Abaco estende e completa l’offerta di prodotti e di soluzioni sviluppando intese e legami con aziende specializzate, in
particolare nel campo della manutenzione dei patrimoni e dei servizi tecnico-immobiliari. Gruppo Abaco è stata scelta
come fornitore da oltre 2000 imprese ed enti, con una forte presenza nel Centro-Nord.
Il Gruppo Abaco si propone da sempre come partner in grado di individuare e proporre soluzioni tecnologiche e
consulenziali per accrescere rapidamente la competitività delle imprese, aiutandole a mantenere il corretto equilibrio tra
efficienza ed efficacia e per migliorare la redditività. Il Gruppo Abaco crede anche, però, che il cimento più
impegnativo che attende gli imprenditori di oggi e, a maggior ragione, quelli di domani, sia quello di crescere
contribuendo alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile.
Attività
Con il progetto Edilizia Marconi, il Gruppo Abaco ha dato vita ad un servizio di consulenza che ha consentito ad una
impresa edile Marconi, primo caso in Italia (e quasi sicuramente nel mondo), di certificare, previo AUDIT condotto da
un ente terzo accreditato, il proprio Sistema di Gestione Integrato redatto in ottemperanza alle Norme: ISO 9000, ISO
14000, SA 8000. L’innovatività del progetto risiede, oltre che nel risultato già conseguito portando a termine il progetto
illustrato nella presente scheda, nell’intenzione del Gruppo Abaco di fare di questo caso una best practice che consenta
il conseguimento dei seguenti obiettivi (già raggiunti con l’impresa edile certificata e quindi senz’altro replicabili):
razionalizzare, migliorare e rendere più sicuro il modo di lavorare delle imprese di costruzioni, diminuire l’impatto
ambientale conseguente alle attività da loro realizzate e infine migliorare la loro immagine presso l’opinione pubblica.
Il Gruppo Abaco, che offre alle imprese servizi globali mirati all’integrazione dei loro Business, ha sposato da tempo
questa Vision ed ha agito di conseguenza creando al proprio interno una Divisione Consulenza che si occupa di fornire
alle aziende tutto il supporto necessario per conseguire l’obiettivo certificazioni.
Tale caso si colloca di diritto tra le best practices per una serie di motivi, il più importante dei quali è che l’impresa
edile supportata dall’azienda nella realizzazione del progetto, è la prima azienda di costruzioni d’Italia (e forse del
mondo) ad aver conseguito la certificazione di un Sistema di Gestione Integrato – Qualità – Etica – Ambiente.
Per quanto concerne le imprese edili, le attese e le attenzioni dei principali STAKEHOLDER (clienti, opinione
pubblica, Enti pubblici, Organizzazioni Sindacali, Organismi di vigilanza e controllo ecc.) sono sempre maggiori:
nell’ambito della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, tanto per citare un esempio, è stato
organizzato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in collaborazione con l’Agenzia Europea per la
Sicurezza e la Salute sul Lavoro, non più tardi dell’ottobre dello scorso anno, un convegno dal titolo: Sicurezza nei
Cantieri e Regolarità Contributiva. Le imprese edili sono purtroppo ai primi posti nelle classifiche concernenti: il
numero di infortuni verificatisi nei luoghi di lavoro; l’utilizzo di manodopera non correttamente retribuita e la
produzione di rifiuti solidi urbani non correttamente smaltiti.
Il Gruppo Abaco ha da tempo investito nella formazione dei propri consulenti operanti nell’ambito della Divisione
Consulenza. L’obiettivo di tale formazione, che si è realizzata in aula ma anche in contesto attraverso metodologie
innovative quali il COACHING, il PEER TUTORING, la partecipazione ai KICK OFF MEETING aziendali, era quello
di mettere a disposizione dei clienti dei professionisti.
Risultati
Edilizia Marconi è la prima impresa edile italiana ad avere conseguito le tre certificazioni gestite attraverso un sistema
integrato. I risultati conseguiti dall’impresa Marconi sono: implementazione, nel 100% dei cantieri, della raccolta
differenziata dei rifiuti solidi urbani, implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani presso la sede
centrale, conferimento del 100% dei rifiuti di costruzione e demolizione ad impianti di recupero, rispetto degli orari di
divieto di lavorazioni rumorose e infine rispetto di tutte le condizioni di ripristino ambientale.
227
Hewlett-Packard Italiana
Azienda IT attiva nei mercati consumer e delle piccole e medie imprese
HP Planet Partners Program
Motivazioni
Lo smaltimento di componenti hardware è diventato una vera e propria sfida per l'intero pianeta. Le discariche sono
ormai colme di materiali potenzialmente tossici provenienti da vecchi PC e stampanti. Secondo HP, per poter creare un
ambiente sostenibile, è importante riciclare tutto il possibile.
Per questo HP ha ideato Planet Partners, un programma innovativo creato per assistere le aziende clienti di HP nel
riciclo di apparecchiature per computer, periferiche e materiali di consumo. Tramite il programma, i clienti possono
restituire i prodotti ad HP, che provvederà ad avviarli ad un processo di riciclo ambientalmente compatibile.
L’impegno nei confronti dell’ambiente è uno dei principi guida di HP in Italia e nel mondo. Per questo l’azienda è
impegnata nel condurre le proprie attività in maniera responsabile nei confronti dell’ambiente ed è stata fra le prime
aziende globali ad ottenere la certificazione ISO4001 per tutte le sedi produttive.
Adottando una filosofia rivoluzionaria in questo settore, che valorizza gli aspetti ecologici di progettazione, produzione,
prestazioni, imballo, uso e riciclo al termine della vita utile, HP è in grado di rafforzare il suo impegno verso l’ambiente
per tutto il ciclo di vita dei prodotti. La visione di HP è infatti di essere leader nell’offerta di soluzioni tecnologiche
sostenibili da un punto di vista ambientale. Ciò vale per le fasi di progettazione e produzione, sino al recupero e riciclo
dei materiali di consumo.
I miglioramenti in corso nel campo della progettazione consentono oggi ad HP di produrre cartucce di stampa Laserjet e
a getto d’inchiostro di qualità superiore riducendo allo stesso tempo i costi di riciclo e gli sprechi. Ad esempio, le
cartucce a getto d’inchiostro sono state riprogettate eliminando l’utilizzo di adesivi e consentendo quindi di aumentare
del 25% circa la loro possibilità di riciclo. Il programma HP Planet Partners interviene invece sulla restituzione e riciclo
che costituisce l’ultima fase di vita del prodotto. Il servizio offerto alle aziende clienti di HP incoraggia le stesse a
contribuire alla protezione ambientale in modo per loro semplice e comodo.
Attività
Le cartucce di stampa HP Laserjet e le cartucce a getto d’inchiostro possono essere riciclate e le materie prime derivate
vengono utilizzate per realizzare oggetti utili, evitando di finire in discarica.
Il servizio prevede la consegna di speciali contenitori denominati Eco-Box e ritiro gratuito delle cartucce di stampa HP
Laserjet e/o a getto d’inchiostro HP, mentre per i prodotti hardware prevede un contributo da parte del cliente. HP
Planet Partners offre ai clienti HP un modo gratuito, pratico per smaltire i rifiuti e ottemperare alle norme vigenti in
materia ambientale.
In HP esiste a livello internazionale e nazionale un team di persone esperte di tematiche ambientali - Environmental
Management Organization - che si dedicano anche allo sviluppo di soluzioni e programmi tesi a minimizzare l’impatto
ambientale dei propri prodotti.
I programmi di ritiro e riciclo vengono naturalmente utilizzati anche presso tutte le sedi HP, coinvolgendo quindi i
dipendenti.
Per quanto riguarda l’organizzazione del network di raccolta in Italia sono coinvolte più di 10 aziende tra trasportatori e
impianti di stoccaggio. CCR Italia SpA è la società che si occupa di organizzare/garantire la qualità della logistica e
svolge la funzione di intermediario di rifiuti.
Il programma è effettuato tramite l’utilizzo di contenitori di raccolta denominati Eco-Box HP disponibili in diversi
formati e prevede l’invio e il ritiro gratuito degli stessi a partire da consumi mensili di 2 cartucce Laserjet e/o 10
cartucce a getto d’inchiostro. I clienti HP possono facilmente aderire al programma attraverso un modulo di richiesta
online.
Una volta ritirate, le cartucce di stampa laserjet originali HP vengono trasferite presso uno stabilimento di riciclo con
sede in Francia dove oltre il 98% dei materiali viene riciclato e riutilizzato. Le plastiche, l’alluminio e gli altri
componenti metallici sono successivamente impiegati nella produzione di nuovi prodotti e oggetti utili (bottoni, fili
metallici, recinzioni, ecc.); le particelle di toner residue vengono invece utilizzate per recuperare pigmenti ed energia.
Per quanto riguarda le cartucce a getto d’inchiostro, queste vengono inviate invece in uno stabilimento all’avanguardia
in Germania, dove, a seconda del modello, vengono separate nei loro componenti e riciclate fino al 90% del loro peso: i
materiali riciclabili vengono utilizzati per realizzare parti di automobili, filo di rame, piastre d’acciaio, le parti che non
possono essere riutilizzate (inchiostro, polistirolo e parti composite) vengono smaltite secondo criteri di
ecocompatibilità.
HP ha predisposto processi per la gestione dei vari aspetti organizzativi del programma, dalla selezione degli operatori
alla erogazione del servizio al cliente, fino ala creazione di procedure personalizzate.
Il programma viene costantemente monitorato nei suoi progressi in termini di numero di clienti attivati, qualità del
servizio reso, tempistiche, quantità di materiali ritirati, percentuali di riciclo, prevedendo un continuo miglioramento.
228
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Il programma Planet Partners prevede naturalmente la sensibilizzazione e l’adesione dei dipendenti dell’azienda cliente
che usufruisce del servizio.
Un esempio significativo è la collaborazione che si è creata fra HP e Vodafone sul progetto. Vodafone infatti ha
realizzato una campagna di comunicazione interna sul programma Planet Partners e sul recupero e riciclo delle cartucce
di stampa, coinvolgendo circa 10mila dipendenti in 88 uffici sul territorio nazionale.
Risultati
In Italia, sono oggi circa 3000 i clienti HP che partecipano all’iniziativa, un dato in netta crescita rispetto al 2003
(+43%). Le aziende vanno dal major account con più di 250 sedi attive su tutto il territori nazionale, alla media/piccola
azienda.
Nel tempo, le quantità di recupero e riciclo sono cresciute fino a raggiungere oggi il 98% per etto di inchiostro.
Finora sono state restituite e riciclate da HP più di 70 milioni di cartucce di stampa per stampanti HP Laserjet,
equivalenti a 80 milioni di kg, il peso di 39 navette spaziali Shuttle; messe in file queste cartucce coprirebbero 21.300
km, cioè oltre la metà del diametro dell’equatore terrestre (dato relativo al programma HP Planet Partners a livello
mondiale).
229
Lifegate
Opera nel settore dell’ecocultura con un portale internet, una radio, un magazine, una clinica olistica, un ristorante e una pizzeria biologici
IMPATTO ZERO®
Motivazioni
Marco Roveda è una figura imprenditoriale che nei primi anni 80 ha dato origine al mercato del biologico in Italia con
Fattoria Scaldasole. LifeGate è la naturale continuazione di Scaldasole, un progetto nato dal desiderio di non lavorare
più solo con il mercato ma con le persone. La terra non ha pezzi di ricambio: Roveda ha lanciato il progetto Impatto
Zero® per indurre un cambiamento concreto, un invito a tutti, aziende e persone, a contribuire alla salvaguardia del
nostro pianeta per una civiltà eco-sostenibile.
Attività
Impatto Zero® è l’innovativo progetto di LifeGate, piattaforma per il mondo eco-culturale impegnata a favore
dell'ambiente. Con Impatto Zero®, dal 2002, valuta e compensa le emissioni di anidride carbonica, causa principale
dell’effetto serra e dei relativi sconvolgimenti climatici.
Impatto Zero® è un metodo scientifico elaborato in collaborazione con Università italiane e straniere specializzate nel
Life Cycle Assessment, disciplina che permette di analizzare il ciclo di vita dei prodotti quantificandone l’impatto
ambientale.
Impatto Zero® ha elaborato una formula per quantificare (in kg di CO2) il costo ambientale di aziende, prodotti,
persone e, grazie alla proprietà degli alberi di assorbire anidride carbonica, permette di calcolare la superficie di area
boschiva necessaria per compensare tali emissioni. Quantificata la superficie (in mq) si procede con la riforestazione,
piantumazione e tutela di aree boschive in crescita in Italia e in Costa Rica. Gli interventi in loco vengono gestiti dagli
esperti forestali dei Parchi, delle Riserve e delle Associazioni, tutti specializzati in conservazione della biodiversità
(Parco del Ticino, Guardie Ecologiche Volontarie, Asepaleco in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente del
Costa Rica). BIOS, Ente Certificatore accreditato SINCERT e riconosciuto dall’Unione Europea, si fa garante
dell’intero processo.
Il Protocollo di Kyoto è una realtà che si realizzerà a breve. Impatto Zero® è il primo progetto italiano volontario che
agisce in Italia già dal 2003 per compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte.
Impatto Zero® si inserisce perfettamente nella strategia aziendale di LifeGate, votata alla salvaguardia dell’ambiente
sia attraverso un’intensa attività di informazione che attraverso l’esempio di progetti concreti.
Il personale è stato coinvolto sulla base delle conoscenze specifiche individuali. Tutti i collaboratori di LifeGate
condividono i principi aziendali e l’impegno in campo ambientale.
Nel team di elaborazione di Impatto Zero® ci sono state risorse interne ed esterne: la parte scientifica è stata realizzata
in collaborazione con Università italiane e straniere specializzate nel Life Cycle Assessment; la parte creativa, lo
sviluppo, la comunicazione sono stati svolti internamente da un gruppo di 10 persone tra grafici, webmaster, redazione
radio, portale, magazine, ufficio stampa.
Il progetto è nato nel 2003 e cresce nel tempo con sempre nuove adesioni.
L’investimento iniziale ha incluso il lavoro, protratto per diversi mesi, per la realizzazione del sito internet
www.impattozero.it e dei suoi contenuti. Sin dall’inizio, inoltre, LifeGate Magazine, su ogni numero, ha dedicato da 2 a
4 pagine alla promozione del progetto.
La struttura di Impatto Zero® prevede: l’azienda/persona che aderisce al progetto (l’azienda sceglie di mettere a
Impatto Zero® un prodotto o l’intera attività, la persona sceglie di mettere a Impatto Zero® i propri consumi); LifeGate
organizza il progetto, individua i terreni da riforestare e da proteggere, garantisce che ogni prodotto a Impatto Zero®
corrisponda un’adeguata superficie di bosco o foresta in crescita; un Ente Scientifico (Politecnico di Torino, Università
di Padova, Politecnico di Losanna, LCEngineering specializzate nel Life Cycle Assessment) calcola le emissioni di
anidride carbonica e la superficie di foresta necessaria per la compensazione; un Ente Naturalistico (Riserva di Karen
Mogensen - Costa Rica, Parco del Ticino e Parco delle Cave - Italia) si occupa degli interventi di protezione,
riforestazione e monitoraggio delle foreste, garantisce la tutela dei terreni a lungo termine; un Ente Certificatore (BIOS,
ente riconosciuto dall’Unione Europea) certifica tutta la filiera di Impatto Zero® e garantisce che l’intero processo sia
applicato in modo corretto.
LifeGate fa inoltre da collante tra i partners, coinvolgendoli, ad esempio, in programmi di promozione radiofonici legati
a Impatto Zero®.
Il progresso del progetto è legato al numero sempre crescente di adesioni.
Risultati
Dal 2002 ad oggi centinaia di aziende hanno già scelto di aderire al progetto di LifeGate. Alcune hanno reso a Impatto
Zero® i propri consumi energetici (compensando le emissioni di CO2 per riscaldamento, energia elettrica, acqua,
rifiuti), altre alcuni prodotti. Sono a Impatto Zero® l’ultimo libro di Harry Potter e il packaging dei succhi di frutta
ViviG BIO di Confruit e Tetra Pak, che, proprio perché a Impatto Zero®, ha ricevuto l’Oscar dell’Imballaggio 2004 per
la sezione Ambiente. Anche un evento ha un impatto sull’ambiente: basti pensare all’energia elettrica utilizzata, alla
230
Il libro d’oro della responsabilità sociale
stampa di depliant informativi e materiali promozionali, ai trasporti, ai rifiuti generati… Tra gli eventi resi a Impatto
Zero®: Festivalbar 2004, l’ultimo Tour di Vasco Rossi, Smau 2004.
Le realtà che hanno aderito al progetto Impatto Zero® hanno avuto un forte valore aggiunto e ritorno di immagine
grazie anche alla comunicazione del network LifeGate. Impatto Zero® è per propria natura un progetto di sostenibilità
ambientale.
Nasce in seno ad un’azienda, LifeGate, che si avvale di un proprio network costituito da un portale internet
(www.lifegate.it, 200.000 visitatori unici al mese), una radio (LifeGate Radio, FM 105.1 in Lombardia, via satellite e
via web con 500.000 streaming al mese) e un magazine (bimestrale LifeGate Magazine, tiratura 100.000 copie).
Attraverso i propri canali il progetto Impatto Zero® ha raggiunto notorietà a livello nazionale, svolgendo la propria
missione di sensibilizzazione e diffusione di coscienza ecologica. Anche la stampa quotidiana e periodica nazionale ha
dato ampio risalto all’iniziativa, come si può vedere dalla rassegna stampa cartacea allegata.
Diverse aziende hanno scelto di mettere a Impatto Zero® i propri consumi, la propria organizzazione. Questo ha avuto
immediate ripercussione anche sui dipendenti, che si sono visti coinvolti nel progetto di responsabilità ambientale
proposto dall’azienda. Nella maggior parte dei casi si sono registrati maggiore consapevolezza e condivisione della
scelta aziendale.
231
Lush Italia
Azienda di cosmetici freschi e fatti a mano
Jungle: il primo balsamo per capelli in formato solido
Motivazioni
Nata in Inghilterra nel 1995, Lush produce e commercializza cosmetici freschi fatti a mano a base di frutta e verdura
fresca, dove possibile biologica, con sintetici sicuri e i migliori olii essenziali.
I prodotti sono ecologici, realizzati nel massimo rispetto dell’ambiente e degli animali.
In Italia, Lush è presente dal 1998, conta 27 negozi monomarca e un sito internet per la vendita online, www.lush.it. La
maggior parte dei prodotti venduti in Italia viene realizzata nel laboratorio di Peschiera Borromeo.
Attività
JUNGLE è un balsamo per capelli in formato solido. L’obiettivo del prodotto è di proteggere i capelli, renderli più
morbidi e scorrevoli alla pettinatura. Tale obiettivo viene generalmente raggiunto con prodotti fluidi che tendono a
creare una sorta di copertura dei capelli con materiali di tipo siliconico. In questo caso per la funzione protettiva Lush
ha scelto di utilizzare il burro di cacao. L’uso di quest’ultimo, unito all’assenza di acqua, consente di creare una
consistenza solida che permette di ridurre il conservante all’1% oltre che di evitare l’uso del confezionamento.
In generale Lush nella scelta degli ingredienti, acquistati esclusivamente da aziende che escludono i test sugli animali
dalle loro pratiche, privilegia sempre, laddove disponibili alla funzione prevista, quelli di origine naturale che non
comportino processi di trasformazione. Vengono, ad esempio, esclusi gli oli derivati dal petrolio in favore del burro di
cacao per la funzione di idratazione della pelle. Uno sforzo preciso viene in particolare dedicato alla riduzione, se non
all’eliminazione completa, dei conservanti sintetici. Questo processo viene attuato da Lush attraverso l’eliminazione
dell’acqua dagli ingredienti. I prodotti che tradizionalmente contengono acqua non possono escludere i conservanti che
servono a controllare la carica batterica altrimenti presente.
I cosmetici in commercio non hanno mai avuto finora, per leggi e per prassi, data di scadenza. Questo è possibile
solamente utilizzando un elevato numero e concentrazione di conservanti sintetici. Lush ha realizzato la prima linea di
cosmetici a base totalmente naturale che ha una durata di trenta giorni nel corso dei quali deve essere conservata in
frigo. Per questa linea Lush ha ottenuto la certificazione di cosmetico biologico da parte di AIAB.
Per gli altri prodotti, che contengono conservanti, l’azienda ha optato per una data di scadenza variabile tra i 3 e i 14
mesi, in modo da ridurne al minimo il contenuto.
Un’altra misura di contenimento dell’impatto ambientale avviene nell’ambito del confezionamento. Oltre l’80% del
fatturato dell’azienda è costituito da prodotti privi di packaging. Negli anni l’azienda ha reso solidi, prima gli shampoo,
quindi gli oli da massaggio, il bagnoschiuma e le creme per il corpo; Lush ha infine solidificato anche il balsamo per
capelli che è il prodotto che viene sottoposto alla giuria del concorso.
Lush ha una passione per la comunicazione che vive all’interno attraverso una serie di strumenti per la condivisione
degli obiettivi. Uno tra i più importanti è il forum interno, assolutamente non moderato e non censurato. In Lush si è
sempre cercato di mantenere la massima chiarezza sugli obiettivi di ciascuno e sui risultati economici dell’azienda, al
fine di motivare e stimolare le persone.
Lush ha messo a disposizione nei propri punti vendita spazi per la diffusione di idee e principi di sostenibilità in
collaborazione con associazioni tra cui: AVI (Associazione Vegetariani), Emergency, Scarp de’ Tenis, Azione Aiuto,
ecc…
È inoltre parte attiva del processo di creazione di nuovi rapporti di consumo attraverso l’adesione a due progetti come
quello di Arcobaleno, promosso da Banca Etica, con la partecipazione, tra gli altri, di Ecor, Botteghe della Solidarietà e
Conapi, e quello del Distretto per l’Economia Solidale di Milano.
Risultati
I risultati sono stati un miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti, una maggior riciclabilità dei materiali, la totale
biodegradabilità. Inoltre è stata fatta una menzione sulla quarta edizione della Guida al Consumo Critico della cui
stesura si è occupato Francesco Gesualdi. La Guida al Consumo Critico elenca i 170 gruppi italiani ed esteri che si
incontrano più frequentemente al supermercato e attribuisce loro giudizi che vanno dalla critica severa alla lode; solo
cinque dei gruppi elencati hanno avuto un giudizio positivo, tra questi Lush.
Nella scheda Lush appaiono, infatti, ben 4 segnalazioni positive (due apprezzamenti, due lodi) e nessuna segnalazione
negativa. E' un record per un'azienda privata, il cui livello è equiparabile, secondo Gesualdi, solo ai negozi e ai marchi
del commercio equo e solidale. Di Lush vengono apprezzati la trasparenza nel passaggio di informazioni, l'ambiente
lavorativo, il rispetto degli animali e l’attenzione ai rapporti con i consumatori e la legalità.
Per quanto riguarda la società, i risultati maggiori sono stati: la diminuzione di scarichi inquinanti nell’ambiente, la
riduzione, in quantità e pericolosità, dei rifiuti prodotti, la creazione di una coscienza del biologico e del naturale e il
sostegno del commercio equo e solidale.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Newton Management Innovation
Opera nel settore della consulenza direzionale d’impresa
Verso la creazione di imprese sociali: il Social Value Index
Motivazioni
Le aree strategiche in cui Newton Management opera sono individuabili nello sviluppo organizzativo, nella gestione
delle risorse umane, nella formazione manageriale, nella comunicazione interna e nella valutazione degli assets
intangibili. Attualmente collaborano con Newton Management Innovation 20 consulenti.
Il progetto Social Value Index nasce da un’attenta analisi dell’attuale scenario socio-economico. Secondo Newton
Management si è transitati da un concetto di welfare state, secondo cui lo Stato interviene per produrre beni e servizi
che vanno a soddisfare bisogni non risolvibili con i comuni meccanismi del mercato, ad un concetto di welfare mix, in
cui le imprese affiancano lo Stato entrando nella filiera di produzione del valore sociale, ed il non profit assume un
ruolo sub ottimale alla creazione di valore, ovvero viene utilizzato in mancanza di meglio. La sfida che l’azienda
intende lanciare con questo prodotto consiste nel percorrere un'altra transizione, ovvero passare dall’attuale logica di
welfare mix, ad una logica di welfare worth (Caselli, 2003), in cui il non profit, possa assumere un ruolo di primaria
importanza non solo nella produzione di valore sociale, ma anche economico; si intende in altre parole sostenere la
diffusione e la creazione delle imprese sociali.
Attività
La metodologia del Social Value Index consente, infatti, alle organizzazioni/enti che erogano contributi/finanziamenti
nel settore non profit, da un lato, di monitorare i risultati dei loro investimenti attraverso appositi indicatori creati sulle
caratteristiche dell’organizzazione non profit che accede ai contributi, dall’altro di fissare obiettivi che abituino
l’organizzazione non profit a sviluppare processi in grado di generare il valore economico che consente di autogenerare
valore sociale. Il Social Value Index diventa quindi uno strumento utilizzabile da tutti gli enti/imprese (Pubblica
Amministrazione/Enti Locali/ Fondazioni/ imprese) che per mission erogano o gestiscono fondi per lo sviluppo del
terzo settore, per monitorare e orientare le possibili aree su cui incrementare gli investimenti finalizzati alla creazione di
valore sociale, facilitando il passaggio da organizzazione non profit a impresa sociale. Il primo obiettivo raggiungibile è
quello del monitoraggio dei fondi che vengono distribuiti sul territorio. Attraverso il Social Value Index, per ogni
organizzazione non profit, si potranno monitorare degli indicatori di performance relativi ai risultati raggiunti a seguito
del contributo. L’obiettivo non è esprimere un giudizio di merito, ma sostenere l’ente/organizzazione
nell’identificazione di una strategia che consente, ove è il caso, di incrementare i risultati raggiungibili a fronte dello
stesso contributo. Gli indicatori di monitoraggio sono infatti costruiti in modo da essere considerati degli obiettivi che
dovranno essere raggiunti dalle organizzazioni non profit. In questo modo si inizia a costruire un percorso la cui logica
è quella della rendita dell’investimento sociale e non più quella del contributo a fondo perduto. Il secondo obiettivo
raggiungibile attraverso il Social Value Index consiste nella rintracciabilità storica degli investimenti sociali sostenuti
dagli enti erogatori: il Social Value Index, si sviluppa attraverso un database in cui sono raccolti tutti gli indicatori per
ogni realtà non profit che accede ai contributi, in questo modo l’Ente non solo è in grado di valutare quanti obiettivi
sono stati raggiunti con gli investimenti effettuati - ovvero quanto valore sociale ed economico è stato creato - ma
dispone di uno strumento utile per le Commissioni di assegnazione dei contributi stessi. Il terzo obiettivo raggiungibile
con il Social Value index, rappresenta l’aspetto di forte innovazione di questo prodotto/servizio. Si tratta
dell’identificazione del rapporto tra il contribuito/investimento erogato dall’ente erogatore e il valore economico e non
solo sociale prodotto dalle organizzazioni non profit. Tale rapporto consente di fornire una misurazione circa la
creazione di valore attraverso la definizione di rating di associazioni non profit. Fino ad oggi, ad esempio attraverso i
bilanci sociali di organizzazioni non profit, era possibile valutare l’impatto sulla società delle attività delle
organizzazioni non profit stesse; tuttavia questo valore sociale creato spesso non trovava continuità nel tempo a causa di
un mancato collegamento con le risorse economiche atte a produrre quel valore sociale. Il Social Value Index consente,
al contrario, di creare una chiara relazione tra valore sociale ed economico, costringendo le organizzazioni non profit ad
attivarsi verso il raggiungimento di questa ottica. E’ chiaro che l’azienda non chiede alle organizzazioni non profit di
poter soddisfare da subito, attraverso la produzione di valore economico, tutte le risorse necessarie a produrre valore
sociale, ma di avvicinarsi, attraverso piani strategici, al raggiungimento di questi obiettivi. Questo ultimo passaggio,
come precedentemente affermato, consente di garantire il passaggio dal welfare mix al welfare worth. La valutazione
attraverso il Social Value Index, permette alle organizzazioni non profit, di assumere con i propri stakeholder un
atteggiamento di trasparenza, incrementando la reputazione e l’immagine costruita nei confronti degli interlocutori
esterni. Essere valutati con il Social Value Index consente inoltre di facilitare l’organizzazione non profit nella
partecipazione a bandi di finanziamento e nelle campagne di raccolta fondi.
Risultati
E’ da Newton Management Innovation stato scelto quale partner non profit, per applicare la metodologia del Social
Value Index, un Ente che potesse esprimere al meglio le complessità del terzo settore, in particolare Newton
Management Innovation ha iniziato una collaborazione con il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di
Alessandria, sviluppando un programma di misurazione del valore sociale ed economico collegato ad alcuni progetti
finanziati da enti privati e pubblici. La Croce Rossa Italiana di Alessandria, ha da tempo sviluppato un approccio alla
233
raccolta fondi basata su progetti mirati e finalizzati a soddisfare precise esigenze territoriali; in particolare il Social
Value Index è stato applicato alla misurazione di creazione di valore per il settore della protezione civile. Il processo
che è stato sviluppato insieme ai responsabili della Croce Rossa Italiana, prende infatti in considerazione tre progetti
finanziati da fondazioni bancarie nel corso del 2003/2004, e relativi ad attività di protezione civile. Il processo di
monitoraggio è attualmente ancora in corso in quanto i progetti non sono del tutto completati. La prima fase di questo
progetto è stata dedicata allo studio dell’organizzazione e all’indicazione degli indicatori necessari a indicare il
possibile trend di crescita di creazione di valore sociale ed economico. La fase di individuazione degli indicatori ha
spinto la Croce Rossa di Alessandria ad identificare gli stessi come obiettivi da raggiungere per generare valore sociale
ed economico. Durante la seconda fase del processo di monitoraggio l’azienda è stata in grado di raccogliere i dati
necessari alla creazione degli indicatori, aiutando i responsabili della Croce Rossa Italiana di Alessandria a costruire
strumenti di analisi fino ad allora inutilizzati e sconosciuti. La terza e ultima fase (attualmente in essere), ha permesso di
collegare i risultati sociali con i risultati economici (per i progetti attualmente conclusi), stabilendo un rating per ogni
progetto finanziato, utile per analizzare le differenze e soprattutto le criticità legate all’eventuale non raggiungimento
degli obiettivi. Il collegamento tra i risultati sociali e i risultati economici rappresenta l’innovatività del Social Value
Index, assumendo una valenza differente, da strumento di controllo a strumento di crescita.
234
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Palm
Progettazione e produzione imballaggi industriali in legno
Da legno nasce legno: il futuro è già iniziato (il valore della coerenza)
Motivazioni
Palm nasce nel 1980 a Buzzoletto di Viadana ad opera della Famiglia Barzoni: nel corso degli anni l’azienda si
ingrandisce e dimostra che lo spazio per l’innovazione esiste sempre e sin dall’inizio basa il proprio sviluppo industriale
sulla buona organizzazione e sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Palm vuole dimostrare concretamente che esiste
un potenziale di interazione molto forte
tra crescita economica (anche in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo) e sviluppo sostenibile da
esprimere in relazione alle realtà che circondano l’azienda e la comunità in cui opera.
In sintesi la Progettazione, intesa come attenzione rivolta al cliente ad all’ambiente (attraverso l’ottimizzazione
dell’utilizzo delle materie prime, Ecodesign), è il perno del ciclo virtuoso di sostenibilità ambientale a cui tutti i
processi sono tesi e di cui anche la politica aziendale è permeata. Da queste esigenze nasce il progetto EconomiaSocietà-Ambiente: modello attuativo di crescita economica applicata allo sviluppo sostenibile.
Attività
Il concetto di Ecodesign è parte integrante della politica aziendale, attraverso la progettazione degli imballaggi assistita
da computer, con il preciso obiettivo di ottimizzare l’utilizzo di materia prima a parità di unità di carico per diminuire
l’impatto ambientale in tutte le fasi del processo del prodotto/servizio, fino all’analisi finale di LCA. Di questo insieme
di valori e conoscenze sono parte integrante le certificazioni volontarie FSC e PEFC di corretta gestione forestale con
codice di rintracciabilità (sorvegliate periodicamente da enti terzi supervisori): così taglio e piantumazione sono
controllati nel rispetto delle biodiversità e delle popolazioni autoctone. Completa il disegno di salvaguardia ambientale
la certificazione fitosanitaria conforme allo standard internazionale IPPC FAO ISPM 15 atta a tutelare gli ecosistemi
dal proliferare di organismi nocivi del legno che possono avvenire negli scambi commerciali con altri Paesi del mondo.
In aggiunta Palm Work & Project, estrinsecazione del progetto di R.S.I. di Palm è una realtà volta a consentire
l’inserimento lavorativo e sociale di soggetti svantaggiati (L.381/91) incidendo in positivo sulla comunità locale
favorendo la diminuzione del disagio sociale. Ad opera di Palm e Palm Work & Project Onlus, nasce il negozio Da
legno nasce legno con annessa postazione di promozione e divulgazione dei valori della sostenibilità del legno.
L’obiettivo è incidere sul territorio attraverso un approccio culturale e comportamentale che leghi un prodotto
ecocompatibile (es. giocattolo per bambini, oggetti per l’uomo o l’abitare) alla natura. Il gioco o un oggetto in legno
non solo è ecologico, ma non è mai un rifiuto in quanto, a fine uso, è riciclabile e ritorna così alla natura (concetto della
Rigenerazione e Restituzione). Nel gioco in legno è intrinseca inoltre l’educazione ad uno stile di vita attento e
consapevole ed atto a incoraggiare una coscienza ecologica sin dall’età scolare, valorizzando la risorsa-legno come
materia prima positiva rinnovabile all’infinito e che rappresenti simbolicamente il ciclo di vita del legno in positivo
parallelamente a tutto il percorso di vita dell’uomo, dei suoi bisogni e desideri di viver sano ed in armonia. Da legno
nasce legno vuole introdurre nel sistema di consumo prodotti per la vita dell’uomo e del suo habitat, totalmente
realizzati con Risorse Rinnovabili ed Ecosostenibili. Inoltre, considerando la necessità di una compensazione naturale
del prodotto legno utilizzato, il negozio propone un kit di semina per mettere a dimora varie tipologie di siepi in
metratura che ogni famiglia o comunità potrà da sé piantare a piacimento, utile come fonte di legna da ardere all’atto
della potatura e sempre per compensare la CO2 emessa dall’uomo. Se si ipotizza infatti che solo nella vita media
dell’uomo si producono circa 170 ton./pro capite di CO2, ci si rende conto dell’importanza e delle potenzialità
dell’iniziativa. Considerata la sua ripetibilità come concetto anche su vasta scala (es. 100 negozi per 100 città), esso si
propone come approccio culturale di attenzione alla sostenibilità utile per incidere socialmente sui temi ambientali
attraverso, appunto, l’utilizzo del legno nelle sue varie forme e per le differenti destinazioni d’uso (per il vivere della
persona e per l’abitare), rivalutando l’artigianato locale, quale fornitore del negozio e promuovendo l’inserimento di
persone diversamente abili.
Per quanto concerne l’area Certificazioni (Progettazione Ecodesign, FSC e PEFC) l’assorbimento di risorse è stato
ampiamente coinvolgente in termini di persone, risorse e costi in fase di start-up e di successiva implementazione, fino
a divenire attività consolidata facente parte della diffusa professionalità aziendale. Anche l’adesione su base volontaria
al programma mondiale FAO IPPC ISPM 15 ha coinvolto un numero sempre maggiore di personale all’interno
dell’azienda: partendo dalla proposta della Direzione Generale si è effettuato un piano di fattibilità interno ad opera del
Resp. Certificazioni, Resp. Controllo di gestione, Resp. Acquisti e Resp. Commerciale per poi preparare
documentazione necessaria, adeguamento del sito alla nuova normativa, formazione del personale area produzione fino
a richiedere la Certificazione e conseguente omologazione dell’azienda da parte del Servizio Fitosanitario Nazionale
(SFN) che ci ha rilasciato il codice di marchiatura prodotti Palm DB-HT-007.
Per quanto riguarda il contributo di risorse dell’azienda profit (Palm) alla no-profit (Work & Project) continua la
consulenza esterna di Palm a tutela e cura della cooperativa: quest’ultima ha ricevuto attività in outsourcing e
sviluppato clienti suoi propri che impegnano il personale interno quotidianamente.
Risultati
235
Sono stati realizzati tutti gli obiettivi intermedi che l’azienda si è prefissata ed in particolare Ecodesign ha contribuito
alla diminuzione dell’impatto ambientale, che è da sempre conseguito attraverso la progettazione assistita da computer
del supporto logistico (pallet progettato ad hoc), in modo da realizzare la migliore soluzione per le esigenze del cliente
senza dovergli offrire un pallet standard (spesso sovradimensionato per la destinazione d’uso effettiva).
Questo ci permette di ridurre il rapporto peso/volume dello stesso in media dell’8%, mantenendo le caratteristiche
tecniche del pallet di partenza; il che, tradotto in termini ecologici significa: su 100.000 pallet progettati ad hoc/annui
1.882 alberi che continuano a crescere, 301.200.000 Kcal risparmiate (meno energia elettrica e meno combustibile per
produrre energie per la lavorazione del legno), 20 autotreni carichi di legname che non girano per le nostre strade
(strumento indiretto di prevenzione rischi connessi alla circolazione stradale, minor gas serra come CO2).
Con Ecodesign si è avuto un incremento della soddisfazione del personale interno in termini di condivisione dei valori
dello sviluppo sostenibile, coincidente col documento aziendale denominato Politica per la qualità.
Il progetto di responsabilità sociale ed ambientale d’impresa Ecodesign è stato apprezzato e sostenuto dai clienti
dell’azienda, ed in occasione dell’evento aziendale Impresa amica dell’ambiente svoltosi in Palm l’8 luglio 2004, si è
tenuto un ampio convegno sullo sviluppo sostenibile alla presenza di esperti universitari del settore, giornalisti, clienti
potenziali e consolidati; esperienza ripetuta in occasione della partecipazione della fiera sullo sviluppo sostenibile
Ecomondo 2004.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Petroltecnica
Azienda di servizi in campo ambientale con particolare competenza sugli idrocarburi
Bruco
Motivazioni
La motivazione principale del progetto è strettamente correlata al settore di lavoro dell’azienda: i servizi in campo
ambientale. E’ un settore che necessariamente guarda al rispetto dell’ambiente e delle persone. Il bruco tutela le persone
e garantisce ai lavoratori un massimo grado di sicurezza nello svolgimento di una attività potenzialmente pericolosa
riducendo al minimo i rischi connessi al lavoro svolto.
La Petroltecnica vanta da anni una vision di particolare cura nei confronti della sicurezza e della qualità degli interventi
effettuati, tanto da aver conquistato e mantenuto nel tempo contratti e rapporti con le Compagnie petrolifere, molte delle
quali estremamente sensibili ai temi in questione. La scelta della sicurezza come fattore discriminante e assolutamente
prioritario su tutti gli altri, ha fatto si che l’imprenditore imponesse l’utilizzo del Bruco come metodologia normale di
erogazione del servizio di bonifica dei serbatoi interrati. La produttività viene sacrificata alla sicurezza, ma la qualità
del lavoro ne guadagna, ed il servizio per il cliente finale è di maggior valore aggiunto.
Attività
Bruco è uno strumento che si avvale di un metodo innovativo di pulizia e bonifica per serbatoi interrati. Bruco è robot
che non sostituisce l'intervento specializzato dei tecnici della Petroltecnica , ma lo integra e lo migliora. Permette di
bonificare completamente i serbatoi da prodotti petroliferi e chimici, senza paura di intossicazioni o esplosioni da
vapori ed è teleguidato dall'esterno e costantemente monitorato da un sistema integrato di hardware e software
sviluppato grazie al knowHow di Petroltecnica.
Il sistema Bruco, altamente innovativo, presenta i seguenti vantaggi: massima sicurezza, poichè, consentendo di evitare
l'ingresso di operatori nel serbatoio, previene il contatto con sostanze tossiche ed elimina il lavoro in atmosfera
potenzialmente esplosiva. Riduce l'impatto ambientale dell'attività di bonifica e pulizia. L'emissione di vapori nocivi in
atmosfera è nulla e la quantità di acqua di lavaggio da smaltire è ridotta al minimo grazie a un sistema di riciclo
installato sull'automezzo. Consente di ottenere risultati di pulizia e bonifica ottimali, grazie ad un sistema di lavaggio
ad alta pressione e aspirazione delle acque che consente un'accurata pulizia interna dei serbatoi. Ed infine permette un
controllo completo di ogni fase di lavaggio e bonifica. Tutti i movimenti del Bruco nel serbatoio sono pilotati
dall'esterno grazie ad una telecamera a circuito chiuso. L’attività di bonifica dei serbatoi interrati si svolge direttamente
sui Punti di distribuzione del Carburante. Ciò implica che la squadra operativa (2 persone), deve recarsi con la
strumentazione adatta sul posto. L’attività del Bruco è completata da una cisterna montata sull’autocarro in grado di
ospitare l’acqua necessaria al lavaggio ad alta pressione delle cisterne, e a raccogliere la successiva acqua di risulta. Gli
automezzi, quindi, per poter ospitare il Bruco e consentirne la sua utilizzazione devono aver un allestimento tale da
comprendere la raccolta e stoccaggio dei rifiuti della lavorazione, un computer in grado di guidare il Bruco all’interno
del serbatoio, la strumentazione per la determinazione del gas free ecc.. I tempi del processo sono monitorati sulla base
di elaborazioni statistiche dei dati raccolti nei rapportino di lavoro e di questi Petroltecnica tiene conto nel proporre i
programmi di lavoro. Gli operai sul campo sono autorizzati dalla Direzione a prolungare le attività ogni volta che essi
ne ravvisano la necessità in
termini di
sicurezza.
La Petroltecnica vanta da anni una vision di particolare cura nei confronti della sicurezza e della qualità degli interventi
effettuati, tanto da aver conquistato e mantenuto nel tempo contratti e rapporti con le Compagnie petrolifere, molte delle
quali estremamente sensibili ai temi in questione.
La collaborazione con la Esso italiana è strettamente correlata all’utilizzo del Bruco.
Il focus riguarda le problematiche relative alle bonifiche dei serbatoi con particolare attenzione alla sicurezza del
personale coinvolto. Petroltecnica ha fornito ad esso un prodotto per il quale è possibile ottenere lo stesso risultato, anzi
migliorato nelle prestazioni, di una attività che coinvolga il lavoro manuale ma senza rischi per l’uomo. Per il cliente
significa utilizzare la migliore tecnologia disponibile per il campo specifico. Il processo ha avuto bisogno di alcuni anni
per essere completato. Ora che tutte le squadre operano con il Bruco, per i prossimi anni Petroltecnica si impegna a
realizzare l’obiettivo: far si che tutta la catena dei subappaltatori del servizio ad essa collegata lavori al minimo rischio
possibile.
Il personale è stato largamente coinvolto. Gli operatori che in precedenza svolgevano il lavoro di bonifica dei serbatoi
interrati a mano sono quasi tutti gli stessi che attualmente lavorano con il Bruco. Durante la fase di prima progettazione
durata circa 2 anni, questi operatori, tecnici, operai specializzati hanno collaborato attivamente con gli ingegneri alla
messa a punto del primo Bruco.
I miglioramenti e le implementazioni avvengono tuttora sulla base delle indicazioni fornite dagli operatori che vengono
regolarmente intervistati in merito alle performances della macchina.
Risultati
Sono stati numerosi gli incidenti nel settore delle Bonifiche dei Serbatoi, alcuni con esiti fatali. Con questa tecnologia
l’incidente è escluso a priori poiché l’uomo non entra nel serbatoio.
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Brusco permette la riduzione dell'impatto ambientale dell'attività di bonifica e pulizia. L'emissione di vapori nocivi in
atmosfera è nulla e la quantità di acqua di lavaggio da smaltire è ridotta al minimo grazie a un sistema di riciclo
installato sull'automezzo.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Procter & Gamble Holding
Azienda multinazionale che commercializza prodotti di largo consumo
Safe Drinking Water
Motivazioni
Procter&Gamble è presente in diverse categorie, dai prodotti per la famiglia, alla bellezza, alla cura della salute. Da
sempre l’azienda ha inteso adottare non solo comportamenti responsabili, ma coniugare impresa e impegno sociale in
modo strategico, migliorando la qualità della vita dei consumatori in tutto il mondo, creando opportunità di ulteriore
sviluppo economico e nuove risposte alle necessità sociali.
Il programma di P&G dedicato all’acqua potabile è un buon esempio dei progressi raggiunti in questa direzione. Il
progetto Safe Drinking Water è basato su una tecnologia semplice ed economica sviluppata in collaborazione con gli
U.S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC) che ha consentito la creazione del prodotto PuR Purifier of
Water.
Il progetto parte proprio dalla consapevolezza di dovere e poter sfruttare le capacità e le risorse interne di P&G per
contribuire in maniera fattiva alla risoluzione dell’emergenza acqua ed è in tutto e per tutto un progetto di business
assegnato alla responsabilità del management a ciò preposto. In particolare, sono state messe in azione dall’Azienda
tanto le risorse di ricerca e sviluppo di prodotto del P&G Health Institute, che le capacita’ produttive, distributive,
logistiche e commerciali che caratterizzano l’Azienda.
Attività
PUR è una bustina da sciogliere in 10 litri d’acqua; in pochi minuti lo sporco e gli altri contaminanti vengono separati
dall’acqua, che viene poi filtrata e lasciata decantare per 20 minuti. Questo processo consente di eliminare batteri
patogeni, virus e parassiti. Come risultato, si ottiene acqua pulita e PuRa che risponde ai criteri dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità ad un costo estremamente contenuto, pari a circa 1 centesimo di euro al litro.
PUR è stato sviluppato dal Health Sciences Institute di Procter & Gamble in collaborazione con gli U.S. Centers for
Disease Control and Prevention. Nei test effettuati in Guatemala, Pakistan, e Kenya, l’utilizzo di PUR ha consentito di
ridurre del 50% l’incidenza dei casi di diarrea.
Si tratta di un prodotto che ha inoltre manifestato la sua efficacia ed utilità nella tragica emergenza del Sud-Est asiatico.
A seguito della tragedia umanitaria causata dallo tsunami, P&G ha infatti inviato oltre 28 milioni di confezioni di PuR,
pari a 280 milioni di litri di acqua potabile, alle associazioni umanitarie presenti nei territori colpiti, garantendo una
immediata risposta alla carenza di acqua potabile in quelle aree, contribuendo in maniera significativa ad evitare il
diffondersi di patologie come conseguenza della contaminazione delle fonti di approvvigionamento dell’acqua.
Partendo da questa tecnologia, P&G sta sviluppando nuovi modelli economici sulla base di collaborazioni tra pubblico
e privato. Ad esempio, P&G si è unita a diverse organizzazioni no-profit a livello globale, quale USAID, Johns Hopkins
University, Population Services International (PSI) e CARE per costituire la Safe Drinking Water Alliance, col fine di
verificare come rendere meglio disponibile la tecnologia di potabilizzazione dell’acqua di P&G, sulla base di tre
differenti modelli: commerciale, sociale e come aiuto umanitario. A maggio 2004, PuR è stato introdotto sul mercato
nella provincia di Dinsh nel Pakistan utilizzando la struttura di distribuzione commerciale P&G. A questa sono stati
aggiunti oltre 1400 educatori e un’ampia coalizione di partner locali e globali per aiutare a spiegare alla popolazione
l’importanza per la salute di bere acqua pura. Ad Haiti è stata intrapresa una collaborazione con PSI, una
organizzazione no profit, per raggiungere aree dove la situazione economica e delle infrastrutture limita la possibilità di
seguire un modello di tipo commerciale. In questo caso, il prodotto viene venduto alla PSI a prezzo di costo. Sono in
corso collaborazioni con UNICEF, AmeriCares, la International Rescue Committee, CARE e altre associazioni
umanitarie per far giungere il prodotto nelle aree colpite da disastri naturali o da conflitti. In questi casi, P&G si fa
carico dell’intero costo del prodotto e della sua distribuzione.
Risultati
Qui di seguito sono riportati due casi in cui PuR è stato utilizzato.
In Bangladesh PUR è stato utilizzato da Save the Children USA per sopperire all'esigenza di acqua pulita a seguito di
calamità naturali. Durante la stagione delle piogge, molte regioni del Bangladesh vengono sommerse dalle inondazioni.
Quest’anno le inondazioni hanno interessato i due terzi del paese e provocato 400 morti, oltre a produrre pesanti
conseguenze per più di 30 milioni di persone.
Per contribuire a risolvere questa crisi, P&G ha donato il suo prodotto a Save the Children. Il personale specializzato
di Save the Children con PUR é pronto ad affrontare la calamità naturale e a procacciare acqua sicura alle famiglie
colpite.
In Ciad /e Sudan: in seguito all'ondata di violenza che ha colpito Darfur, in Sudan, oltre 2 milioni di persone hanno
dovuto abbandonare la propria terra. Di queste, circa 150.000 si sono dirette verso la frontiera con il Ciad, dove le
risorse sono insufficienti e le condizioni di vita estreme. Mancano cibo, acqua e le condizioni igieniche sono disastrose.
Di conseguenza i casi di diarrea sono aumentati in maniera esponenziale, così come il numero di persone denutrite e
disidratate, soprattutto tra i bambini. P&G e AmeriCares hanno recapitato per via aerea una quantità di PUR sufficiente
a depurare 10 milioni di litri d'acqua da destinare ai profughi e ai loro bambini. AmeriCares ha annunciato che grazie
all'iniziativa, la vita di molti rifugiati è stata salvata.
239
S.E.P.A.R.- Italia in Miniatura
Parco tematico
Isola della Sostenibilità
Motivazioni
Tema del parco è il patrimonio storico, architettonico e culturale del nostro Paese. Pioniere nell’applicazione della
filosofia dell’edutainment, dotato di una forte e chiara identità, il Parco ha una superficie espositiva di 85.000 mq, 273
miniature esposte e una media di 500.000 visitatori l’anno.
E’ tra gli associati a Figli del Mondo, la non profit riminese che riunisce imprese e liberi professionisti attenti al Terzo
Settore. Da sempre sensibile ai temi ambientali, il Parco ha raccolto la sfida dello sviluppo sostenibile facendo propri, e
comunicando ai propri visitatori, valori importanti ed attuali quali il rispetto, la tutela e la valorizzazione degli aspetti
ambientali e sociali relativi alla propria attività.
Italia in miniatura è stato il primo parco tematico in Europa ad accogliere la sfida della Sostenibilità. L’obiettivo di
Italia in Miniatura è quello di orientarsi verso qualità e processi innovativi. Perseguire uno sviluppo sostenibile significa
dimensionare l’utilizzo delle risorse alle capacità di carico degli ecosistemi. Tra le azioni più espressive introdotte da
Italia in Miniatura c’è l’Isola della Sostenibilità.
Attività
Inaugurata il 3 aprile 2004, l’Isola della Sostenibilità è la nuova area del parco di esposizione e interazione didattica che
intende promuovere e approfondire contenuti, tecniche e tecnologie inerenti all’ampio tema della Sostenibilità.
Realizzata in collaborazione con Hera Rimini srl e Legambiente Rimini Onlus, l’Isola della Sostenibilità si propone
come innovativa area di esposizione e di interazione didattica dedicata allo Sviluppo Sostenibile nella complessità dei
suoi significati ambientali, economici e sociali.
Di anno in anno l’Isola vuole essere uno spazio di confronto e interazione con il coinvolgimento di differenti soggetti
sociali: dalle Istituzioni alle aziende che presentano i loro prodotti ecosostenibili, alle associazioni che si impegnano sul
territorio in azioni di promozione alla sostenibilità, alle scuole, fino all’utenza finale del Parco: il turismo.
Nasce così, dal trentennale impegno ambientale di Italia in Miniatura e dalla sinergica collaborazione con la Provincia
di Rimini ed i soggetti partecipanti al Forum locale di Agenda 21, un vero e proprio laboratorio di formazione e
informazione che promuove con forza la cultura della Sostenibilità centrando la sua attenzione, per la stagione 2004, sui
temi dell’Energia, della Mobilità e dell’Acqua.
Il naturale sviluppo del progetto a valenza europea LIFE - Ambiente denominato GIDUT(Gestione Imballaggi
Differenziati Utenze Turistiche) ha avuto come risultato la partecipazione attiva di Italia in Miniatura quale laboratorio
sperimentale di applicazione e comunicazione rivolto ai turisti. La realizzazione del Centro Ambiente –Aule Verdi nel
2003, in collaborazione con HERA S.p.A., Comune di Rimini, Comune di Bellaria-Igea Marina, del CONAI dei
Consorzi del Recupero e TETRAPAK, importante produttore d’imballaggi innovativi, al progetto comunitario il Centro
Ambiente – Aule Verdi ha dotato la zona di Rimini Nord di un’area destinata alla raccolta dei rifiuti differenziati.
Inoltre, il Centro Ambiente - Aule Verdi realizza e promuove nell’ambito delle sue strutture percorsi didattici collegati
direttamente al parco. Il progetto Isola della Sostenibilità si inserisce in una serie di azioni per elevare il livello delle
prestazioni ambientali del Parco: l’introduzione di sistemi di misurazione, il monitoraggio dei consumi energetici e
idrici, delle condizioni delle acque dei bacini, delle tipologie di rifiuti prodotti. Il Sistema di Gestione Ambientale
consente di impostare tutte le iniziative in un quadro di credibilità (grazie anche alla certificazione di un ente terzo) e di
impegno durevole nel tempo, mettendo a sistema le diverse attività, consapevoli dei numerosi collegamenti impliciti tra
economia, ambiente e società.
La gestione oculata degli aspetti e la comunicazione ambientale acquisiscono quindi una dimensione sistematica e
strutturale di elemento orientante i piani e le scelte strategiche dell’azienda.
Per rendere partecipe e per motivare il personale (da 30 fino a 200 unità in alta stagione) sono programmati corsi di
formazione sulla gestione ambientale.
Sono inoltre organizzati incontri di informazione continua attraverso i responsabili di settore e predisposto materiale
informativo distribuito ai dipendenti e un vademecum del parco relativo al progetto. Questi incontri formativi, oltre a
indurre una maggiore sensibilità al rispetto dell’ambiente, consente al personale di acquisire competenze tecniche e di
normative specifiche in campo ambientale, qualificandone la professionalità.
Risultati
L’iniziativa ha portato ulteriore visibilità all’azienda, già molto nota per la tipologia di attività svolta. Il parco tematico
è infatti molto conosciuto non solo nell’area romagnola.
La sensibilizzazione ambientale, prima occasionale e sporadica, è diventata parte integrante dei rapporti con l’esterno;
siano essi commerciali o di partnership, rivolti ai turisti visitatori, alle aziende o agli enti territoriali. In questo modo la
comunicazione in campo ambientale raggiunge un’importanza notevole ed un ruolo di primo piano per la visibilità
dell’azienda su tutto il territorio nazionale.
La comunità locale ha dimostrato di apprezzare l’impegno e le attività di S.E.P.A.R. verso l’ambiente. Nel corso del
2004 hanno visitato Italia in Miniatura 60.000 alunni e un numero sempre in crescita è previsto per il futuro.
240
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Siena Innovazione
Gestisce la rete a larga banda della città di Siena e realizza servizi interattivi per cittadini e aziende attraverso la fibra ottica
Sibox e videoportale interattivo
Motivazioni
L’obiettivo della società Siena Innovazione è quello di creare un modello di gestione dell’innovazione legata alle
tecnologie digitali, i cui benefici siano comuni a tutti i cittadini e fruibili da tutti indistintamente.
Grazie a Siena Innovazione l’Amministrazione comunale si propone di trovare una maggiore efficienza nell’erogazione
dei servizi agli utenti. La sfida che Siena Innovazione ha di fronte a sé è quella di conciliare la cultura, il territorio e il
patrimonio artistico senesi con la tecnologia di cui la città dispone al fine di creare un modello di sviluppo inclusivo e
sostenibile. La leadership aziendale individua in tale forma di sviluppo il proprio indirizzo strategico e operativo.
Attraverso lo strumento del set top box e del videoportale, Siena Innovazione intende perseguire un modello di sviluppo
in grado di consentire una gestione sostenibile a livello sociale e di riduzione delle pressioni ambientali.
Attività
Siena Innovazione ha realizzato un videoportale interattivo visibile attraverso un set top box, un decoder evoluto
anch'esso implementato per questa offerta specifica di contenuti. I cittadini senesi connessi alla rete in fibra ottica,
possono così sperimentare le nuove frontiere della comunicazione interattiva semplicemente collegando il set top box al
proprio televisore. Lo staff di professionisti che ha lavorato al progetto, ha ideato e realizzato un mezzo multicanale di
facile uso rivolto alle famiglie, che integra le due forme linguistiche della televisione e di Internet. Il videoportale
interattivo, con la sua offerta di contenuti, è infatti un nuovo media con un'interfaccia user friendly anche per l'utente
meno alfabetizzato nell'uso delle nuove tecnologie. L'home page del videoportale mostra un'offerta articolata di servizi,
contenuti e informazioni. Dal bouquet dei canali televisivi in chiaro sulla rete Hfc, o a pagamento, alla navigazione
web; dal video on demand con i format del Canale civico alla spesa on line; dalla telecompagnia e assistenza agli
anziani all'homebanking; dai servizi della pubblica amministrazione all'e-learning. Vi è inoltre la possibilità di
consultare le e-mail, accedere ad informazioni utili, scaricare e salvare video nella memoria del set top box e compiere
contemporaneamente operazioni anche differenti, come lo zapping televisivo e la navigazione su Internet. Il tutto con
l’utilizzo del telecomando e pochi tasti o, per gli utenti maggiormente esperti, anche con una tastiera wireless a raggi
infrarossi.
La realizzazione del progetto e degli strumenti tecnologici necessari alla sua implementazione, hanno alla base
un’analisi dell’interesse dei cittadini rispetto all’idea di progetto, nonché delle specifiche esigenze dei target individuati,
in particolare delle categorie di persone considerate svantaggiate dal punto di vista dell’accesso ai servizi, alle
informazioni e ai canali ICT.
L’indagine preliminare sui destinatari si è svolta attraverso uno strumento chiave rappresentato da un questionario
costruito ad hoc per il progetto che si intendeva realizzare. L’indagine condotta si è proposta di raggiungere una serie di
obiettivi: analizzare la relazione tra i rispondenti e i mezzi di comunicazione, prendendo in considerazione le nuove
tecnologie; identificare le variabili socio-demografiche che influenzano i bisogni degli utenti; identificare per ciascuna
categoria socio-demografica i bisogni reali dei cittadini.
Il progetto realizzato rientra a pieno titolo nella missione aziendale di Siena Innovazione che è quella di sviluppare
servizi avanzati e innovativi per cittadini e imprese attraverso l’utilizzo delle tecnologie ICT.
Alla realizzazione del progetto hanno contribuito le diverse professionalità interne e collegate all’azienda. In
particolare, è stato coinvolto personale tecnico incaricato di ideare e progettare il video portale interattivo, di
implementare il set top box, curare lo sviluppo del software e gli aspetti grafici e di interfaccia. Ulteriori figure sono
state impiegate da Siena Innovazione per la creazione della struttura e dell’architettura dei contenuti, oltre che per la
realizzazione dei test di laboratorio per monitorare il funzionamento del set top box.
Il progetto è stato realizzato non solo grazie al coinvolgimento di personale interno, ma anche attraverso la creazione di
partnership con soggetti attivi a livello locale, nazionale ed europeo. Il progetto rientra infatti in una più ampia
iniziativa realizzata in ambito europeo con il coinvolgimento di oltre 80 partner (progetto INTELCITIES).
Per la realizzazione del progetto sono state impegnate risorse umane interne ed esterne, per un periodo di 17 mesi
(1.1.2004 – 30.6.2005) e con un budget di circa 400 mila euro.
La realizzazione del progetto ha visto una gestione improntata alla condivisione costante delle informazioni relative ai
diversi ambiti di sviluppo del progetto al fine di assicurare una gestione efficace in ciascuna fase di attuazione. Gli
strumenti di tale approccio gestionale improntato alla comunicazione sono essenzialmente rappresentati dai meeting tra
i soggetti partecipanti (incontri tra tutti i soggetti coinvolti e incontri ristretti tra i sotto-gruppi di lavoro) e dai reports
periodici di monitoraggio dello stato dell’arte, delle percentuali di realizzazione, degli elementi di valutazione e
approfondimento, degli sviluppi per le fasi successive.
Risultati
Gli obiettivi stabiliti nella fase di ideazione del progetto sono stati verificati da Siena Innovazione in sede di
sperimentazione sia dal punto di vista tecnico e di implementazione dell’offerta di servizi che dal punto di vista dell’eInclusion e del miglioramento della performance ambientale. In particolare, l’offerta di servizi attraverso il canale
241
televisivo - di gran lunga il più utilizzato da determinate fasce di popolazione - ha come effetto principale il
miglioramento della qualità della vita della popolazione anziana e dei soggetti con problemi di mobilità.
L’azienda ha inoltre potuto riscontrare un miglioramento dell’immagine percepita da investitori e clienti, ponendosi
come soggetto in grado di progettare e sviluppare tecnologie e servizi innovativi per cittadini e aziende, con
ripercussioni positive a livello sociale e ambientale in ambito non solo locale, ma anche nazionale ed europeo. Grande
impatto hanno avuto la trasferibilità dei risultati e le prospettive di integrazione di servizi e piattaforme tecnologiche
con altre realtà europee.
Il progetto ha avuto ripercussioni positive anche in termini di soddisfazione e motivazione del personale, come riflesso
dell’impatto favorevole a livello sociale e della riduzione della pressione ambientale legata alla realizzazione e
diffusione del set top box e del videoportale interattivo. Il progetto ha inoltre portato all’acquisizione da parte
dell’azienda di nuove competenze connesse allo sviluppo, alla sperimentazione e all’erogazione dei servizi. Siena
Innovazione si propone come punto di riferimento per le PA locali, le imprese ICT e i partners sociali per il
trasferimento dell’esperienza realizzata ad altri contesti territoriali, indipendentemente dalle tecnologie impiegate (cavo,
digitale terrestre, satellite e web). Oltre alla ripetibilità a livello locale e nazionale, l’esperienza del SIBOX e del
videoportale è al centro di uno scenario di integrazione dal punto di vista tecnologico e dei servizi con altri soggetti UE.
Siena Innovazione prevede una prosecuzione delle attività e dei relativi sviluppi nel corso dei prossimi anni.
242
Il libro d’oro della responsabilità sociale
Snaidero
Azienda produttrice di mobili per cucina
SKYLINE_LAB
Motivazioni
L’impegno sociale della Snaidero rappresenta infatti una tradizione e nasce dalla convinzione che per avere successo
nel business sia in primo luogo indispensabile ottenere la piena soddisfazione dei propri clienti e creare un clima di
lavoro sereno e coeso all’interno dell’azienda.
La cucina Skyline_Lab Snaidero si propone di rendere un servizio alle persone disabili e alle famiglie alle quali questi
soggetti appartengono: un miglioramento del livello di autonomia e di sicurezza del disabile nel proprio ambiente
domestico si riflette infatti anche sulla qualità della vita dei suoi familiari, alleggeriti di incombenze connesse alla sua
assistenza. Con questo progetto l’imprenditore e la direzione hanno quindi inteso aggiungere un ulteriore tassello nella
realizzazione della mission aziendale che si propone di migliorare la qualità della Vita, affermando fra l’altro il
principio in base al quale la disabilità non è una malattia, ma una condizione e contribuendo così ad abbattere alcune
barriere non solo architettoniche ma anche psicologiche e culturali.
Attività
Skyline_Lab è una cucina sviluppata partendo dall’analisi delle esigenze del mercato e delle persone disabili e non
adattando una cucina esistente. La definizione dei requisiti del progetto, la prototipazione, la sperimentazione e la
validazione sono avvenute attraverso la collaborazione con gli utenti stessi e con il Centro di Medicina Riabilitativa
Gervasutta di Udine. Oltre a numerose soluzioni specifiche per disabili prima non esistenti sul mercato, sono state
individuate nuove soluzioni ergonomico-funzionali e sono state acquisite conoscenze utili per la messa a punto di nuovi
prodotti e processi produttivi che si sono rivelati di utilità anche nelle cucine per persone normalmente abili.
Per venire incontro alle richieste della propria clientela, l’Azienda investe molte risorse in Ricerca & Sviluppo, per
comprendere i bisogni dei propri consumatori e sviluppare le conseguenti soluzioni favorevoli ed estetiche.
Snaidero, inoltre, è stata la prima azienda italiana del settore della produzione di cucine ad ottenere nel 1995 la
certificazione di qualità ISO 9001:94 e nel 2001 l’attestazione di conformità alla norma ISO 9001:2000. Infine nel 2003
l’azienda ha implementato il sistema di gestione ambientale Iso 14001 (certificazione del sito produttivo sull’impatto
ambientale).
Per quanto riguarda i rapporti con altri interlocutori, Snaidero ha contribuito, suggerendo l’idea e fornendo la
consulenza legale e tecnica, alla creazione di una cooperativa sociale autonoma di fornitori di materie prime dalla quale
si approvvigiona e con la quale collabora per il miglioramento delle qualità dei materiali impiegati nella produzione
delle proprie cucine.
Per proseguire nel cammino della responsabilità e dell’orientamento al cliente, nel 2002 l’imprenditore e la direzione
hanno deciso di impegnarsi direttamente dando un connotato sociale al proprio prodotto: è nata così l’idea di
sviluppare una cucina studiata per accrescere l’autonomia e l’indipendenza delle persone in condizioni di disabilità. La
cucina Skyline_Lab Snaidero si propone di rendere un servizio alle persone disabili e alle famiglie, alle quali questi
soggetti appartengono.
Una volta definito il progetto per sommi capi all’interno dell’Azienda, è stato affidato il compito di redigere uno studio
di fattibilità all’Isvi, Istituto per i Valori d’Impresa, un’associazione ponte tra università ed aziende che da anni realizza
ricerche e servizi in tema di responsabilità sociale delle imprese, e al Presidente della Consulta delle Associazioni per
Disabili della Regione Friuli Venezia Giulia. Ne è emerso un ampio bisogno di questo genere di cucine, quasi del tutto
assenti sul mercato. I possibili utenti sono spesso costretti ad avvalersi di artigiani o architetti per adattare alle proprie
esigenze le caratteristiche di una cucina standard, con un sensibile aggravio del costo finale. Mancano, o sono molto
rare, le proposte di cucine accessibili realizzate con elementi “standard” e con contenuti di design ed è impossibile
verificare presso un normale punto vendita le prestazioni e l’estetica della composizione che interessano.
Per rispondere alle variegate esigenze delle persone disabili, ma tenendo presente un vincolo di budget, Snaidero ha
pensato a una cucina modulare in grado di adattarsi, nei limiti propri di una produzione in serie, alle richieste di una
clientela molto disomogenea. In questa fase sono stati coinvolti anche gli architetti Lucci ed Orlandini che da parecchio
collaborano con Snaidero per sviluppare contenuti di funzionalità unita al design per la nuova cucina. Nella fase di
definizione delle caratteristiche della cucina speciale è stato coinvolto anche lo staff del Centro di Medicina
Riabilitativa Gervasutta di Udine, in collaborazione con il quale sono stati condotti i test su un prototipo perfettamente
funzionante.
Inizialmente sono stati stanziati ca. 800.000 euro per lo studio, la progettazione e la prototipazione della cucina
speciale.
Risultati
In termini di fatturato questo progetto ha generato ricadute positive sul fatturato anche di altri prodotti. I benefici
ottenuti sono anche valutabili in termini di valore sociale creato e di reputazione interna ed esterna (collaboratori,
azionisti, clienti, comunità locali) e sono legati ad una generale comunicazione positiva riguardante l’azienda,
dimostrata dall’attribuzione di riconoscimenti (es. premio regionale Solidarietà) o dall’inserimento del prodotto
243
realizzato all’interno di realtà che hanno un forte impatto sull’opinione pubblica in virtù del positivo risvolto sociale
(es. Casa dei Risvegli di Bologna).
L’impatto sulla comunità del programma di cucina Skyline_Lab è sostenibile, in quanto riduce il divario fra persone
abili e disabili abbattendo alcune barriere non solo architettoniche, per le funzionalità tecniche sviluppate, ma anche
culturali e psicologiche, per i contenuti di design e quindi di appartenenza di queste versioni progettuali ad un più
ampio progetto rivolto a qualsiasi utente.
L’attività di sviluppo di questo progetto è destinata ad essere continuativa e ad ampliarsi ulteriormente, attraverso la
ricerca di nuove soluzioni tecnico-funzionali destinate a migliorare l’autonomia e, quindi, la qualità di vita, non solo dei
disabili, ma ad es. anche degli anziani.
244
Il libro d’oro della responsabilità sociale
STMicroelectronics
Opera nel campo della progettazione, produzione e vendita dispositivi elettronici
Da un servizio di trasporti ad un sistema sostenibile
Motivazioni
Dal 2002 la ST partecipa al programma di coordinamento dei Mobility Managers del Vimercatese in coordinamento
con la Provincia di Milano. L’obiettivo principale è stato quello di ridurre di 800 unità il numero di dipendenti che
utilizzavano l’auto nel percorso casa-lavoro-casa.
Attività
Il progetto ha previsto: l’istituzione del Mobility Point, la realizzazione di un programma di comunicazione attraverso
un portale in intranet dedicato alla mobilità, l’istituzione di navette Gobba MM2 –Agrate- Colleoni, l’istituzione di
navette Vimercate –Agrate, l’istituzione di navette Arcore –Agrate, l’istituzione di navette Gessate MM2 –Agrate, la
promozione e distribuzione di abbonamenti a prezzi agevolati (ATM, TRENITALIA, AUTOSTRADALE),
incentivazione e gestione carpooling, condivisione linee interaziendali, stipula convenzioni per acquisto a prezzo
agevolato di bici, sperimentazione auto ibrida e promozione contributi pubblici per trasformazione auto tradizionali in
auto GPL.
All’interno dei programmi ambientali della ST vi è sia la riduzione dei quantitativi emessi di gas ad effetto serra (in
questo caso l’anidride carbonica) e sia lo sviluppo di azioni proattive volte ad interagire sul territorio attraverso azioni
che coinvolgano Enti Pubblici, Aziende, Associazioni operanti sul territorio ed i propri dipendenti .
L’azienda, certificata ISO14001 e validata EMAS II, annualmente pubblica la propria Dichiarazione Ambientale
all’interno della quale descrive progetti, obiettivi e risultati raggiunti.
L’azienda ha nominato, in ossequio al Decreto Ronchi, il Mobility Manager di sede nel 1998. L’Ufficio controlla
mensilmente i risultati ottenuti ed invia tali informazioni alla Provincia di Milano. I risultati sono presentati
annualmente nel corso della manifestazione Osservatorio della Mobilità organizzata dalla Provincia di Milano e dal
Ministero dell’Ambiente. Le attività relative alla mobilità sviluppate da ST e da Enti pubblici sono pubblicati sia nel
sito intranet che nel giornale aziendale.
Attraverso il sito web ed il Mobility Point il dipendente può conoscere quali siano le reti pubbliche bus sul territorio, le
navette gestite direttamente da ST, acquistare in sede gli abbonamenti per bus e treni, chiedere consigli, essere facilitato
a costituire gruppi di carpooler ed essere informato su limitazioni del traffico. I dipendenti ST sono protagonisti delle
scelte di ottimizzazione di percorsi ed orari seguiti dai bus gestiti da ST per il proprio personale.
Attraverso il numero di abbonamenti venduti e la rendicontazione giornaliera delle società di autotrasporto si conosce il
numero degli utenti bus e Treni.
Esiste un elenco degli equipaggi di carpooler che hanno parcheggio riservato aziendale. Il sito web, il giornale aziendale
ed il Mobility point sono essenziali per diffondere l’informazione e ricevere i suggerimenti e le osservazioni da parte
dell’utente. Lo stretto rapporto di collaborazione con la Provincia di Milano e altri Mobility Manager dell’area hanno
offerto la possibilità di condividere linee interaziendali ed ottimizzare le risorse.
Risultati
Il risultato raggiunto è stato di una riduzione del quantitativo emesso di anidride carbonica di circa 5 T/giorno ed 800
auto in meno/giorno in azienda. A questo risultato si aggiungono i circa 240 dipendenti che già in passato usufruivano
di mezzi di trasporto alternativi.
L’incremento del numero di utenti (800 unità/giorno) e i circa 6000 contatti/mese computati dal sito web sono validi
indicatori di come le attività sono state accolte. Colloqui specifici sono stati organizzati con rappresentanti delle varie
organizzazioni aziendali, i quali, compilando un questionario cartaceo, hanno espresso giudizi positivi ed un invito a
continuare. L’azienda è certa che le informazioni e l’esperienza che sta consolidando in questo campo le permetteranno
di individuare e condividere soluzioni più efficaci in futuro.
245
TIM
Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili
TALKS
Motivazioni
TIM, azienda leader nel settore della telefonia mobile e capillarmente diffusa, ha individuato il programma per il sociale
Un mondo per tutti per intervenire con progetti concreti in situazioni valutate come prioritarie e di interesse generale da
parte degli stakeholder coinvolti (comunità, associazioni no profit, associazioni di categoria, istituzioni locali e centrali)
con l’obiettivo di creare piena integrazione nella comunità.
Comunicare significa, infatti, creare integrazione: TIM promuove continuamente l'accesso da parte di tutti dei propri
prodotti e servizi, senza distinzioni di abilità da parte della propria clientela, con un settore specificamente dedicato alla
ricerca ed all’innovazione delle tecnologie dedicate al sociale. Per questo motivo TIM dedica un'attenzione sempre
maggiore alle persone affette da problemi alla vista rendendo sempre più accessibili la lettura del display e l'utilizzo dei
servizi radiomobili utili e di uso comune.
Attività
Nel 2004 TIM ha presentato il software TALKS, un'applicazione rivoluzionaria che permette ai non vedenti, agli
ipovedenti ed agli anziani di usare tutte le funzioni del telefonino in completa autonomia, grazie ad una voce elettronica
che legge il display a favore dell'utilizzatore.
Grazie al software TALKS, i non vedenti hanno la possibilità di scrivere e leggere SMS ed e-mail, comporre e scaricare
messaggi multimediali (MMS), chiamare e modificare un numero memorizzato in rubrica, variare il modo d'uso del
telefonino e le altre impostazioni, gestire il calendario degli appuntamenti, scrivere e leggere documenti di testo. Inoltre,
grazie a tale programma, sono accessibili le funzioni relative al convertitore di valuta, l'orologio e la sveglia.
Il software TALKS impiega il programma ETI Eloquence, lo stesso che usano altri programmi di lettura dello schermo
dei personal computers molto diffusi fra i non vedenti che usano il PC.
La ricerca e l’innovazione tecnologica sono valutate al servizio delle diverse esigenze, con l’obiettivo di consentire
l’accesso alla tecnologia mobile a tutti, superando le barriere costituite da impedimenti o difficoltà fisiche. L’Originalità
di TIM nell’ambito delle imprese di telefonia mobile si contraddistingue per avere acquisito l’applicativo TALKS,
averlo distribuito ed installato gratuitamente, aver creato una rete di formazione con le associazioni e aver formato il
personale del customer care e dei negozi sociali per garantire l’applicativo nella vendita e nell’assistenza.
L’efficacia di TALKS consiste nel garantire l’accesso e l’utilizzo in autonomia alla tecnologia mobile da parte dei
disabili visivi. L’efficacia del prodotto è dimostrata dalle richieste pervenute a TIM, che hanno altamente superato le
aspettative.
TIM promuove le tecnologie per il sociale individuando le specifiche esigenze delle diverse categorie sulla base del
dialogo costante con le associazioni rappresentative, individuando con le stesse anche la tecnologia e le modalità di
utilizzo più idonee. Il software TALKS è stato realizzato in particolare con la collaborazione dell’Unione Italiana
Ciechi, dell’Associazione Italiana Ciechi e Ipovedenti e dell’Associazione Nazionale Privi della Vista ed Ipovedenti.
Gli obiettivi e le finalità del TALKS sono stati condivisi su esigenze ed aspettative reali da parte dei consumatori/utenti,
basate su un dialogo approfondito con le associazioni e gli stessi fruitori.
In particolare, quali eventi pubblici significativi realizzati nel 2004, realizzati con il coinvolgimento delle associazioni e
dei consumatori/clienti si possono ulteriormente segnalare: la partecipazione di TIM ad Handimatica: TIM, unica
azienda di telefonia mobile, ha partecipato alla quinta edizione di Handimatica, la Mostra-Convegno dedicata alle
tecnologie informatiche a beneficio delle persone diversamente abili La manifestazione, organizzata dalla Fondazione
ASPHI Onlus (di cui TIM è socio), rappresenta un fondamentale punto di riferimento nella divulgazione delle più
recenti soluzioni capaci di rendere accessibili a tutti servizi e strumenti destinati al miglioramento della qualità di vita;
la presentazione di TALKS presso i Flagship Store: TIM ha presentato nei negozi Flagship Store del Gruppo Telecom
Italia a Milano e a Roma il software TALKS con il patrocinio dell'Ufficio del Consigliere Delegato per l'handicap
Ileana Argentin e alla presenza delle maggiori associazioni dei non vedenti e degli ipovedenti.
TIM ha acquisito il software TALKS per un importo di 233.350 Euro, provvedendo a distribuirlo, installarlo e
garantirne l’assistenza gratuitamente.
Si sono svolti incontri con le associazioni di disabili visivi al fine di individuare le esigenze specifiche degli utenti;
formare il personale delle associazioni; garantirne la distribuzione, l’applicazione e l’assistenza.
Per raggiungere gli obiettivi con la massima efficacia, è stato inoltre coinvolto nella formazione il personale TIM del
customer care e dei negozi sociali.
Risultati
Grazie al TALKS, TIM ha rilevato che si è realizzato un notevole miglioramento della qualità della vita da parte dei
disabili visivi e l’installazione del software non altera gli standard del terminale di telefonia mobile, pertanto non ne
rende pericoloso o nocivo l’utilizzo.
I risultati conseguiti hanno superato le aspettative dell’azienda; la quantificazione può essere calcolata nel numero delle
richieste pervenute alla data attuale (circa 2000) su quelle preventivate dalla stima iniziale (500), effettuata con la
246
Il libro d’oro della responsabilità sociale
consulenza delle associazioni. Sono inoltre presenti nei negozi TIM delle liste di prenotazione da parte sia di
Associazioni che di singoli utenti.
Il personale coinvolto direttamente ha risposto con un forte coinvolgimento nel progetto, che si è rilevato nello scrupolo
e nell’attenzione dimostrati nella fase di formazione e di customer caring.
All’interno dell’azienda si è realizzata una sinergia importante nelle funzioni aziendali nella comunicazione interna ed
esterna (realizzata con gli strumenti aziendali: sito WEB, SMS, MMS, riviste, video) e si è sviluppata la consapevolezza
sulla nuova tecnologia, con mail e telefonate di attenzione e di richiesta rispetto a situazioni particolari, per ottenerne la
fruizione.
L’accesso alle tecnologie da parte di persone con disabilità è una tematica di estrema attualità, cui Un mondo per tutti
dedica attenzione costante con lo sviluppo delle tecnologie per il sociale.
Si è realizzata un’attenzione costante nel tempo, che ha visto l’evoluzione degli applicativi: nel 2002 è stato realizzato
l’SMS per i non vedenti; nel 2003 il sito TIM è stato reso accessibile al 50% e ad oggi l’accessibilità è al 70%, con
previsione di raggiungere il 100%. Per il futuro sono, inoltre, previste da TIM nuove applicazioni per rendere autonomi,
nella telefonia mobile, i sordo muti.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
SODALITAS SOCIAL AWARD
TERZA EDIZIONE
LE AZIENDE PREMIATE
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Categoria 1 - Processi interni aziendali di responsabilità sociale
Nominations
A.E.M. Torino
Gruppo Loccioni
Vodafone
Chiquita Brands
Costa Crocere
Enel
Vincitore
A.E.M. Torino
Strategia di crescita realizzata con ingenti investimenti nella generazione di energia rinnovabile e attuata nel rispetto dei
principi di CSR. Governance basata su Carta dei Valori, Codice Etico, Modello Organizzativo ex lege 231, Comitato
Gestione del Rischio. Sistema integrato di Gestione Qualità-Sicurezza-Ambiente, con adozione del Modello per
l’Eccellenza EFQM e certificazione ISO 9001:2000, OHSAS 18001 e ISO 14001. Impegno nello sviluppo del capitale
umano, con attività di formazione che hanno interessato l’81% del personale e rappresentato l’1,6% delle ore lavorate,
programma di azioni positive per flessibilità/pari opportunità, progetto gestione RU per competenze, azioni di ascolto
con questionari, sistema di gestione per obiettivi-MBO per il 10% dei dipendenti secondo il metodo Balanced
Scorecard, Phantom Stock Option, premio di risultato per tutti. Miglioramento di performance e reputazione, con netta
riduzione dell’impatto ambientale, alto livello di soddisfazione dei clienti, crescita della produttività per addetto (27%)
e raddoppio del margine operativo lordo.
Menzione speciale
Enel
Dopo una prima esperienza di formazione relativa al Codice Etico (CD distribuito a tutti i dipendenti), a seguito
dell’integrazione della CSR nel piano industriale, ENEL ha avviato un “ciclo di formazione” sul tema, per rafforzare il
suo impegno nello sviluppo di una cultura della sostenibilità. Il corso coinvolge sia il management (300 dirigenti) che i
4.200 quadri, in particolare le persone impegnate nella raccolta dei Key Performance Indicators, con l’obiettivo di
favorire decisioni coerenti con le strategie ENEL in tema di responsabilità sociale e di sostenere il processo di
rendicontazione e pianificazione della CSR.
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Categoria 2 - Miglior programma di “partnership” nella comunità
Nominations
ATM
Focchi / SCM Group
Fondazione Johnson & Johnson
Gruppo Filo diretto
IBM Italia
Indesit Company
Siemens
Vincitore
Fondazione Johnson & Johnson
La Fondazione J&J, che ha come aree di intervento assistenza sanitaria alla comunità, salute infantile, salute mentale,
formazione nel campo sanitario, ha realizzato da subito con la Federazione Italiana Malattie Digestive (di seguito
FIMAD), una campagna per la prevenzione del cancro colo-rettale, una delle patologie con meno appeal e per questo
spesso ignorata dai pazienti a rischio. E per il cancro colo-rettale la prevenzione è la sola arma davvero efficace: il 75%
dei soggetti colpiti ha buone possibilità di guarire, ma solo se la diagnosi è precoce. Grazie a questa campagna, le 3
società di gastroenterologi (AIGO – Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri, SIED – Società Italiana
Endoscopia Digestiva, SIGE – Società Italiana di Gastroenterologia) hanno collaborato per il raggiungimento di un
obiettivo comune. La campagna è stata infatti la prima importante iniziativa portata avanti dalla FIMAD ed ha generato
una sensibilizzazione anche presso le Istituzioni, contribuendo a convincerle ad attivare un programma nazionale di
screening per il cancro del colon-retto
Menzione speciale
IBM Italia
Attraverso l'On Demand Community i dipendenti e i pensionati IBM hanno a disposizione idee e strumenti tecnologici
che li aiutano nella loro attività di volontariato, soddisfacendo le esigenze delle organizzazioni nonprofit del territorio.
Il programma prevede la donazione di un contributo in denaro o in tecnologia all’ente presso cui il
dipendente/pensionato IBM svolge almeno 40 ore di volontariato (8 ore al mese per 5 mesi). Il progetto “On Demand
Community” ha senza dubbio il pregio di unire l’impegno di tre attori fondamentali: l’azienda, i suoi dipendenti - attivi
e in pensione - e le organizzazioni nonprofit del territorio, mettendo l’innovazione tecnologica al servizio del sociale.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Categoria 3 - Miglior campagna di Marketing Sociale
Nominations
Artsana
Salmoiraghi & Vigano’
Unilever Italia
Mediamarket
Obi
Cassa Centrale delle Casse Rurali Trentine
Vincitore
Artsana
“Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie” è il nome del progetto che Chicco porta avanti dal Novembre 2003 per
aiutare l’Associazione Amici dei Bambini- ONG a realizzare su tutto il territorio nazionale Case Famiglia che possano
accogliere i bambini attualmente ospitati in Istituti per minori. La legge 149/2001 prevede infatti che a partire dal 31
Dicembre 2006 tutti gli Istituti di Assistenza dovranno chiudere e migliaia di bambini non avranno più una casa.
Chicco si è impegnata ad accompagnare Amici dei Bambini in un percorso pluriennale, attivando iniziative concrete di
natura preventiva.
Il progetto ha visto l’apertura di una Casa Famiglia a San Giovanni a Teduccio, uno dei quartieri più problematici di
Napoli., ed è in programma l’apertura di una nuova Casa Famiglia a Milano, nel quartiere Giambellino.
Menzione speciale
Unilever Italia
L’iniziativa si caratterizza per la forte coerenza tra l’obiettivo di marketing dell’impresa e la mission dei partner
coinvolti ed è stata realizzata utilizzando tutti gli strumenti di un “classico” del CRM: dal coinvolgimento del personale
dell’azienda, alla forza vendite, al supporto comunicativo equilibrato (stesso budget per la campagna di lancio e per
quella di rendicontazione), alla trasparente informazione dei risultati raggiunti. Inoltre l’iniziativa trova nella semplicità
e nella concretezza dell’intervento (n. dei pasti donati) uno dei punti forti del suo successo.
La soddisfazione per quanto fin qui realizzato getta le basi per un ulteriore sviluppo dell’iniziativa nei prossimi anni.
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Categoria 4 - Miglior iniziativa di “Finanza Socialmente Responsabile”
Nominations
Banca Monte dei Paschi di Siena
Federcasse B.C.C.
A.B.I. Associazione Bancaria Italiana
Vincitore
Federcasse B.C.C.
Costituzione del Fondo di Garanzia-FGO per i portatori di titoli obbligazionari emessi da Banche del Credito
Cooperativo-BCC, tutelando su base solidale i piccoli risparmiatori duramente provati dai recenti casi di default di
diversi emittenti e incoraggiandoli a ritornare con tranquillità su questo tipo di investimento. Il meccanismo di garanzia
collettivo non prevede versamenti di somme di denaro, ma l’impegno da parte delle 288 BCC aderenti a iscrivere nei
conti d’ordine del bilancio un ammontare di mezzi da tenere a disposizione in caso di default di una delle consorziate. A
regime il FGO garantirà obbligazioni per € 30 miliardi (a un mese e mezzo dell’iniziativa, € 820 milioni).
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Categoria 5 - Miglior iniziativa di responsabilità sociale d’impresarealizzata da PMI
Nominations
Box Marche
Sabelli
Mazzali
Cantina La-Vis
NaturaSi’
Vincitore
Box Marche
Piccola impresa (50 dipendenti) con una gestione aziendale molto attenta agli impatti sociali e ambientali delle proprie
operazioni. In campo ambientale ha lanciato un prodotto ecologico, EcoBox, che aiuta a suddividere i rifiuti per
facilitarne il riciclo, ha migliorato il rapporto Kg di rifiuti/Kg di prodotto finito dal 0,44 del 2001 allo 0,30 del 2003, ha
vinto lo Ecopremio Comico 2003 per i progetti di imballaggi ambientalmente innovativi. Nei confronti del personale ha
cura del clima aziendale con monitoraggio annuale della soddisfazione, valorizza le competenze con un premio del 15%
della paga lorda, tutela la sicurezza e i diritti lavorativi (certificazioni OHSAS 18001 e SA 8000), riconosce i problemi
dei nuclei familiari con borse di studio. Ha un sistema integrato di gestione CSR (anche ISO 9001:2000 e ISO 14001) e
realizza un processo di rendicontazione sociale con ampio coinvolgimento del management. Ha migliorato del 12%
produttività e fatturato procapite, del 4,5% il margine operativo lordo.
Menzione speciale
Sabelli
Industria casearia di terza generazione, impegnata a integrare la CSR nella missione aziendale e nel modello
gestionale. Sensibile alle problematiche ambientali, evita con i “concentratori di siero” dei processi complessi di
smaltimento degli scarti di lavorazione di mozzarella e ricotta, ricavandone un prodotto per l’alimentazione animale.
Per monitorare la soddisfazione del personale ha lanciato una analisi di clima con questionario, con successivo sviluppo
di un piano di miglioramento e utilizzo dei “principi” evidenziati dalle risposte nel Codice Etico in elaborazione. Al
fine di contribuire alla diffusione della cultura alimentare e ambientale nel Territorio ha lanciato il percorso educativo
“La Via Lattea”, in collaborazione con le autorità scolastiche e Legambiente, volto a far comprendere il significato di
una dieta ragionata e della filiera produttiva.
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Categoria 6 - Innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante
Nominations
BP Italia
Petroltecnica
Procter & Gamble
Snaidero
Tim
Crai Supermercati
Vincitori
Petroltecnica
“Bruco” è il metodo innovativo di pulizia e bonifica per serbatoi interrati, realizzato da Petroltecnica, una PMI in
provincia di Rimini.
Questo metodo, avvalendosi di uno speciale robot dotato di telecamera e di getti d’acqua a grande pressione, permette
di bonificare completamente i serbatoi da prodotti petroliferi e chimici, senza l’ingresso di operatori all’interno e quindi
senza pericoli di intossicazione o esplosione di vapori nocivi. Il robot è teleguidato dall’esterno e costantemente
monitorato da un sistema di hardware e software sviluppato dall’azienda.
Tra gli altri vantaggi “Bruco” evita l’emissione di vapori nocivi nell’atmosfera e la quantità di acqua di lavaggio da
smaltire è ridotta al minimo, grazie ad un sistema di riciclo automatico.
L’innovazione è strettamente correlata con il settore di attività dell’azienda che si occupa in generale di servizi in
campo ambientale e pone una cura speciale per la tutela dell’incolumità delle persone, riducendo al minimo anche
l’impatto ambientale delle lavorazioni. La sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno
pericoloso, rappresenta una delle strategie operative dell’azienda.
Procter & Gamble
P&G ha sviluppato PuR, un innovativo sistema di potabilizzazione dell’acqua nato per fronteggiare un’emergenza come
quella idrica, che ha assunto proporzioni drammatiche in tutto il mondo. Sono oltre due miliardi gli individui che
utilizzano acqua da siti contaminati, con conseguenze gravissime per la salute. Ogni anno muoiono oltre 2 milioni di
bambini colpiti da dissenteria provocata da acqua non potabile.
PuR è una bustina da sciogliere in 10 litri d’acqua: in pochi minuti lo sporco e gli altri inquinanti vengono separati
dall’acqua che, dopo essere stata filtrata, può essere bevuta, in quanto sono stati eliminati anche batteri patogeni,virus e
parassiti. Si ottiene un’acqua pulita e pura che corrisponde ai criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ad un
costo pari ad 1 centesimo di euro per litro. Questo prodotto ha dimostrato la sua efficacia ed utilità nell’emergenza del
Sud Est asiatico dove sono state inviate 28 milioni di confezioni di PuR.
P&G sta lavorando con organizzazioni internazionali non profit per verificare come rendere meglio disponibile la
tecnologia di potabilizzazione dell’acqua che sta alla base di PuR a livello globale. P&G ha inoltre adottato differenti
modelli di commercializzazione per la diffusione di PuR nei Paesi in via di sviluppo che tengono conto delle possibilità
economiche delle popolazioni interessate all’intervento. Si passa dalla commercializzazione con intervento di educatori,
alla cessione del prodotto a prezzo di costo, alla distribuzione gratuita del prodotto nelle aree colpite da calamità
naturali o da conflitti armati.
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
Menzioni speciali
Snaidero
Snaidero, tradizionale costruttore di cucine, ha sviluppato Skyline_Lab, una speciale linea di mobili da cucina,
partendo dall’analisi delle specifiche esigenze delle persone disabili. L’idea è stata studiata con il contributo di
ricercatori sociali e di noti architetti per accrescere l’autonomia e l’indipendenza delle persone in condizioni di
disabilità, al fine di migliorare la qualità della vita delle persone disabili e delle loro famiglie. Si è inteso così
testimoniare il principio in base al quale la disabilità non è una malattia, ma una condizione, contribuendo ad abbattere
barriere non solo architettoniche ma anche psicologiche e culturali. L’innovatività del progetto risulta immediata
sfogliando il catalogo di presentazione, dove il tradizionale modulo di cucina lineare, cui tutti siamo abituati, e che
risulta molto poco adatto a chi si muove in carrozzella, è stato sostituito da uno a forma semi circolare, che mette a
disposizione dell’utente tutti i piani di lavoro senza bisogno di movimentarsi. Inoltre tutti gli elementi che compongono
la cucina sono facilmente accessibili e a portata di mano per chi è costretto a vivere su una sedia a rotelle, offrendo una
soluzione di cucina accessibile realizzata con elementi componibili e con contenuti di design funzionale.
La proposta innovativa rientra nell’approccio alla responsabilità sociale già realizzata dall’azienda sia attraverso la
costituzione di una cooperativa sociale autonoma di fornitori di materie prime, che attraverso le certificazioni ISO 9001
e ISO 14001.
Il prodotto è stato inserito in realtà di tipo ospedaliero e di assistenza con soddisfazione degli operatori sociali.
Tim
Nel 2004 TIM ha presentato TALKS, un software che rappresenta un’applicazione rivoluzionaria che permette ai non
vedenti, agli ipovedenti e agli anziani di usare tutte le funzioni del telefonino in completa autonomia, grazie ad una voce
elettronica che legge il display a favore dell’utilizzatore.
Tim distribuisce ed installa gratuitamente il software TALKS, ha creato una rete di formatori che interagiscono con le
associazioni degli utenti disabili e ha formato il personale del customer care e dei negozi per garantire l’applicativo
nella vendita e nell’assistenza.
TIM è impegnata a promuovere l’accesso da parte di tutti i propri utenti ai prodotti e servizi, senza distinzioni di
“abilità”, con un’attenzione specificamente rivolta alla ricerca ed alla innovazione delle tecnologie dedicate al sociale.
Per TIM l’innovazione e lo sviluppo tecnologico sono un valore aggiunto in termini di integrazione, benessere e
crescita per la comunità quando i suoi servizi sono concretamente utilizzabili da tutti.
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Questa pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo redazionale di:
Patrizia Giorgio, Alice Riva, Uberto Russo.
Progetto grafico: Koinética
Stampato nell’aprile 2005 da Presscolor
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Il libro d’oro della responsabilità sociale
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“Diffondere la
Responsabilità
Sociale
d’Impresa
attraverso
l’emulazione”
Via Pantano 2
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Fax 02 86461067
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