Il libro d’oro della Responsabilità Sociale d’Impresa 2 Il libro d’oro della responsabilità sociale INDICE PREMESSA 13 CATEGORIA 1 - PROCESSI INTERNI AZIENDALI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE ABB ABB Sustainability Training 17 AEM Il sistema CSR per la crescita sostenibile 19 Associazione Italiana Editori Campagna nazionale contro le fotocopie illegali dei libri: E’ facile calpestare i diritti quando non sono i tuoi 21 Banca Popolare di Lodi Le Gemme di Baby City Struttura educativa aziendale aperta al territorio, per bambini da 1 anno agli 11 anni 22 BoxMarche La tecnologia di cui siamo più fieri la sera torna a casa 23 Chiquita Responsabilità d’Impresa: La trasformazione 24 Computer Associates Attract and Retain the best Talents 26 Comune di Bolzano Conciliare famiglia e lavoro 27 Costa Crociere Best 4 (Business Excellence Sustainable Task) 28 Enel Corso e ciclo di formazione sulla CSR 30 eXtrapola Bike2Work 31 Gruppo Menarini Sistema di gestione integrato 32 Hera Qualità sostenibile 34 Loccioni Dal metalmezzadro all’impresa della conoscenza 36 Martini & Rossi Progetto n. 1: Messaggi di consumo moderato nella comunicazione Progetto n. 2: Responsabilità sociale aziendale nelle attività di marketing e di comunicazione 37 37 Terme di Sirmione Ambiente ed etica: i valori del benessere 39 Trambus Il Modello di Competenze 41 3 Vodafone Vediamo il mondo con gli occhi di domani 42 Wind Telecomunicazioni L’impegno di Wind per lo sviluppo sostenibile 44 CATEGORIA 2 - MIGLIOR PROGRAMMA DI“PARTNERSHIP” NELLA COMUNITÀ Aeroporto Catullo Accordo Fondazione Arena di Verona/Fiera di Verona/Aeroporto V. Catullo 49 AGAC Il centro di riciclaggio creativo Remida 50 Associazione Nazionale Cooperative Di Consumatori – Coop Per statuto e per convinzione: 25 anni di educazione al consumo consapevole 51 Associazione Volontariato Comasco-Centro Servizi per il Volontariato 1 click-1 euro 52 Aurora Assicurazioni Aurora per il Sociale 53 Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento Progetto Abilità 55 Azienda Trasporti Milanesi Progetto Buon Samaritano 56 Banco Popolare di Verona e Novara Interventi nella comunità 105 Bayer CardioLab – prevenzione cardio-cerebrovascolare: interventi sul territorio 59 Bcc Carugate La Bcc per la Salute 60 Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Rimini Progetto Qualità Sociale 61 Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e Geradadda Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese 62 CiAl – Consorzio Imballaggi Alluminio Raccolta Solidale 63 Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 Programma Ambiente 65 Computer Associates Give back to the community 67 Conser PA&PI: Pubblica Amministrazione & Piccole Imprese 69 CONSIP Premio Ministero dell’Economia e delle Finanze – Consip per Master in e-Procurement 71 4 Il libro d’oro della responsabilità sociale Consorzio Pan Progetto asili nido e servizi per l’infanzia 72 Enel A casa è meglio 74 Focchi Cittadinanza onlus 76 Fondazione Johnson & Johnson Campagna per la prevenzione del Cancro Colo-Rettale 77 Fondazione per l’Infanzia Ronald Mc Donald Prima Casa Ronald in Italia 77 Menabò Campagna Conta i bicchieri perché loro contano 80 Gemeaz Cusin Il network solidale Assegno Amico 81 Gest Turist Cesenatico Pesca in Rete 83 GlaxoSmithKline Leggere per Crescere 85 Gruppo Filo diretto Sisi ni Kesho children’s home 85 Heineken Italia Campagna televisiva ‘Pensaci’. Soggetto ‘Lead’ 87 Henkel MIT Childrens Project 88 Hewlett-Packard Italiana Disability Mentorship Day 89 IBM Italia On Demand Community 91 Indesit Company Progetto Jonathan 92 L’Orèal Italia L’Orèal Italia per le donne e la scienza 94 Map Progetto Coloplast Greenways 96 Martini & Rossi Progetto di formazione e di educazione nelle comunità cattoliche 98 Menabò Campagna Conta i bicchieri perché loro contano 99 Novartis Farma Community Partnership Day 100 5 Orietta Colacicco Premio Antonio Amato, il cuoco tragicamente scomparso ad Al Khobar 101 Pfizer Italia Matricole d’Argento 102 Regione Toscana - Commissione Etica Regionale Fabrica Ethica laboratorio filiera pelle-felafip 104 RistoChef BuonChef per i Celiaci 106 Santander Consumer Finconsumo Banca Suor Aloisa 108 Sappi Italia Ideas that Matter 109 SCM Group Donazione di un centro di formazione professionale per la lavorazione del legno a La Paz – Bolivia 110 Siemens Csr - Progetto Siemens per l’Etiopia 112 Sogin Un Paese più informato, un Paese più consapevole 114 Sole Fiori che Rinascono 116 Solvay Chimica Italia Una storia che continua 235 Takeda Italia Farmaceutici Progetto di telemedicina nelle isole minori italiane 120 TIM Diritti e salute per gli immigrati 121 Trend Group Il mosaico a scuola ed in città 123 Unilever Italia Give a little bit..vitality summer 2004 124 CATEGORIA 3 - MIGLIORE CAMPAGNA DI MARKETING SOCIALE Artsana Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie 129 Autogrill Autogrill sorride alla solidarietà 131 Avon Cosmetics Progetto n.1: Breast Cancer Crusade Progetto n. 2: Tu al centro del viaggio 132 133 Banca di credito cooperativo di Macerone Missione Nangololo 134 6 Il libro d’oro della responsabilità sociale BP Italia Campagna Nazionale per la Sicurezza Stradale 135 Binda Italia-Breil Don’t touch my syster 136 Casse Rurali Trentine – BCC Nordest - Sait I Trentini per i disabili trentini 137 ContactLab – Tomato Interactive Auguri e-solidali 139 Coop Lombardia Carta equa condivide la spesa 140 Estèe-Lauder Campagna nastro rosa 141 Finmerge Consulting & Travel Manda in vacanza il vostro cliente finanziando un progetto etico 142 Mediafriends Onlus Fabbrica del Sorriso 144 Mediamarket Voci dal Cuore 146 Metis Metti in moto la solidarietà 147 Obi Systemzentrale Una vite per la vita 148 Pomellato Partnership con WWF 150 Procter & Gamble Holding IAMS – Amico del Cuore 151 RCS media group RCS MediaGroup per Telethon 153 Salmoiraghi & Viganò La sua vista è nelle tue mani 155 Leaf Italia Sperlari Sperlari porta a Sweet Torrone la magia e il sorriso 157 TNT globalexpress Walk the World 158 Unilever Italia Svelto operazione piatto pieno 160 CATEGORIA 4 - MIGLIORE INIZIATIVA DI “FINANZA SOCIALMENTE RESPONSABILE” ABI Associazione Bancaria Italiana Consorzio PattiChiari 165 7 Agos Itafinco Una nuova carta vincente nella lotta contro i tumori 167 Banca Monte dei Paschi di Siena Consumer-Lab 168 Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia Obbligazioni etiche 169 Federcasse-Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo Casse Ruali Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche di Credito Cooperativo 170 CATEGORIA 5 - MIGLIORE INIZIATIVA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE REALIZZATA DA PMI Box Marche La mania di fare meglio: azioni per un sistema 175 Cantina La-Vis e Valle di Cembra Scarl Essere Accanto 177 Car Server Forte nella vita, piano al volante 178 Mazzali Zerosettantacinque 180 Milano Ristorazione 182 NaturaSì Progetto Swaziland 184 Orietta Colacicco Il vino, un amico 186 P.M.C Piccola Cooperativa Sociale Servizi Sociali 2000 187 Sabelli La via Sabelli per la sostenibilità 189 G.Scapigliati di Giorgio Scapigliati & C. Un biscotto diverso è possibile 191 Sofarsonear Sofarsonear 100% human design 193 Unasca Lombardia Progetto di Vita 195 CATEGORIA 6 - PRODOTTO O SERVIZIO SOCIALMENTE O AMBIENTALMENTE RILEVANTE Abafoods Bevande biologiche vegetali a base di riso e a base di soia 199 AXA Assicurazioni Protezione Autonomia 200 Banca Agrileasing Leasingetico 202 8 Il libro d’oro della responsabilità sociale Banca Popolare di Sondrio Banca Digitale Accessibile 204 BNL FC CheckWeb: il controllo medico via internet da casa 206 Box Marche ECOBOX 208 BP Italia Pannello Solare fotovoltaico Saturno 209 CartaSi FPP - Fraud Prevention Programme 210 Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base di cellulosica Rapporto di sostenibilità e bilancio al 31/12/2003 211 Consip Il marketplace Consip per l’innovazione tecnologica e di processo 212 Consorzio Imballaggi Alluminio ReAl13 - Mangiare Ovunque 214 Comodo.it Il preservativo è comodo! 215 Consip Valorizzazione delle competenze delle risorse della Pubblica Amministrazione 216 Crai Eco Point Crai 218 ENEL 100% Energia Verde 219 Etica Cooperativa Meridionale Responsabilità Sociale delle Imprese nella Capitanata 220 Eudaimon Life@Work 221 Filo diretto W.or.l.d. Care Net for Care, la telemedicina al servizio del cliente 223 Gastaldi Global Viaggio Incentive consapevolmente responsabile 225 Gruppo Abaco Edilizia Marconi 227 Hewlett-Packard Italiana HP Planet Partners Program 228 Lifegate IMPATTO ZERO® 230 Lush Italia Jungle: il primo balsamo per capelli in formato solido 232 9 Newton Management Innovation Verso la creazione di imprese sociali: il Social Value Index 233 Palm Da legno nasce legno: il futuro è già iniziato (il valore della coerenza) 235 Petroltecnica Bruco 237 Procter & Gamble Holding Safe Drinking Water 239 S.E.P.A.R.- Italia in Miniatura Isola della Sostenibilità 240 Siena Innovazione Sibox e videoportale interattivo 241 Snaidero SKYLINE_LAB 243 STMicroelectronics Da un servizio di trasporti ad un sistema sostenibile 245 TIM TALKS 246 LE AZIENDE PREMIATE 249 Categoria 1 - Processi interni aziendali di responsabilità sociale 251 Categoria 2 - Miglior programma di “partnership” nella comunità 252 Categoria 3 - Miglior campagna di Marketing Sociale 252 Categoria 4 - Miglior iniziativa di “Finanza Socialmente Responsabile” 254 Categoria 5 - Miglior iniziativa di responsabilità sociale d’impresarealizzata da PMI 255 Categoria 6 - Innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante 256 10 Il libro d’oro della responsabilità sociale 11 12 Il libro d’oro della responsabilità sociale Premessa Ben 125 aziende si sono candidate alla terza edizione del Sodalitas Social Award, presentando complessivamente 144 progetti (+66% rispetto all’edizione precedente), numeri che testimoniano l’attenzione crescente con cui le imprese guardano alla responsabilità sociale. Questa pubblicazione raccoglie tutte le iniziative candidate, dando così un’ampia rappresentazione di possibili approcci al tema della CSR contribuendo a diffondere la responsabilità sociale d’impresa attraverso l’emulazione. Le iniziative sono suddivise nelle 6 categorie previste dal bando: Processi interni aziendali di responsabilità sociale Riconoscimento per imprese che pianifichino ed attuino una lungimirante politica per attrarre, motivare e conservare il proprio “capitale umano” come fattore chiave di vantaggio competitivo; e/o dimostrino il proprio impegno al miglioramento continuo nella gestione delle responsabilità sociali e ambientali, nella creazione di valore per gli stakeholder, nel presidio dell’integrità dei comportamenti interni. Realizzazione del miglior programma di “partnership” nella comunità Riconoscimento ad iniziative di imprese che contribuiscano al miglioramento della qualità di vita della comunità in cui operano e favoriscano la coesione sociale, attraverso partnership con organizzazioni della società civile e/o pubbliche amministrazioni o attraverso il coinvolgimento del personale per affrontare problemi locali. Migliore campagna di Marketing Sociale Riconoscimento per imprese che hanno realizzato iniziative di cause related marketing o di comunicazione per promuovere problematiche sociali attraverso una partnership con organizzazioni nonprofit. Migliore iniziativa di “Finanza Socialmente Responsabile” Riconoscimento per imprese finanziarie che abbiano lanciato prodotti o realizzato programmi capaci di incidere sui propri comportamenti e su quelli dei propri stakeholder. Tali programmi possono riguardare sia le attività di asset management (in relazione ai criteri di gestione dei portafogli e alle pratiche di azionariato attivo); sia le offerte alla clientela corporate e retail di nuovi prodotti e servizi che enfatizzino la dimensione ambientale e sociale; sia, infine, iniziative di social banking o di sostegno allo sviluppo locale. Migliore iniziativa di responsabilità sociale di impresa realizzata da PMI Riconoscimento riservato alle PMI o loro associazioni o distretti, che contribuiscano a rendere più vivibile e solidale la comunità in cui operano con attività di responsabilità sociale. Innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante Riconoscimento per imprese che abbiano realizzato un prodotto o un servizio altamente innovativi, in grado di rappresentare un sostanziale progresso dal punto di vista sociale e ambientale, e capaci di contribuire al miglioramento della qualità della vita dei propri consumatori e clienti, e più in generale, della comunità in cui operano. Quest’ultima categoria, inserita quest’anno, ha riscontrato un notevole successo con oltre 30 progetti candidati - tutti di alto livello - che rispecchiano la volontà da parte delle imprese di cercare soluzioni di prodotto che rispondano a specifiche necessità dell’ambiente in cui operano. Tutti i progetti contenuti in questa pubblicazione sono consultabili sul sito www.orsadata.it, l’Osservatorio sulla Responsabilità Sociale delle Aziende, che ospita complessivamente più di 400 best practices di aziende italiane o operanti in Italia. 13 14 Il libro d’oro della responsabilità sociale CATEGORIA 1 - PROCESSI INTERNI AZIENDALI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE 15 16 Il libro d’oro della responsabilità sociale ABB Azienda attiva nel settore delle tecnologie per l'energia e dell’automazione ABB Sustainability Training Motivazioni ABB opera nel campo delle tecnologie per l'energia e l'automazione. Il suo impegno nello Sviluppo Sostenibile è finalizzato alla creazione di valore per gli stakeholder. La Mission di ABB prevede alcuni principi, descritti di seguito: ABB promuove il lavoro di gruppo, conferisce responsabilità alle persone, incoraggia la creatività e l'innovazione, tratta tutti con rispetto e imparzialità. Da a tutti i dipendenti l'opportunità di utilizzare e sviluppare le proprie capacità, le conoscenze e il potenziale creativo, per il loro vantaggio e per quello della società, fornendo loro un ambiente di lavoro stimolante e gratificante. Incoraggia la diversità, l'iniziativa personale, l'imprenditorialità e il comportamento sensibile ai bisogni dei clienti. ABB crede nell'ascolto, nel dialogo e nel feedback basato sul rispetto delle opinioni altrui e sull'impegno a raggiungere la reciproca comprensione. ABB si impegna in una comunicazione pronta, aperta, onesta e propositiva che esprima le proprie opinioni sia all'interno del Gruppo sia con i media, le istituzioni e gli altri interlocutori esterni. L'abilità e la propensione a comunicare sono considerate attitudini di leadership essenziali per tutti i manager di ABB si aspetta che tutti i dipendenti sostengano i più alti standard di comportamento etico e di integrità. ABB crede che i valori etici ed economici siano interdipendenti e che la comunità degli affari debba sempre impegnarsi ad operare secondo le norme riconosciute, stabilite dalle autorità nazionali ed internazionali. Attività In linea con la sua consolidata mission diretta ad applicare i principi della responsabilità sociale d’impresa alla complessa serie delle proprie attività, ABB ha predisposto, implementato e condotto uno specifico corso di formazione dedicato ad importanti temi della sostenibilità. L’iniziativa, ABB Sustainability Training, è stata indirizzata ai propri dipendenti allo scopo di trasferire loro un aggiornato know-how relativo alle tre aree centrali della sostenibilità: (1) crescita economica, (2) responsabilità sociale e (3) tutela dell'ambiente. Il corso è stato progettato e successivamente implementato allo scopo di trasferire ai dipendenti ABB significative ed ulteriori competenze in tema di responsabilità sociale e sostenibilità. L’impostazione data all’iniziativa non si è limitata soltanto al raggiungimento di rilevanti obiettivi formativi, in linea con le attività aziendali, ma è stata predisposta anche in modo da accrescere e stimolare il coinvolgimento conoscitivo dei dipendenti ABB nelle tematiche prioritarie di corporate social responsibility verso le quali ABB stessa fonda aspetti estremamente significativi sia della propria mission che della propria impostazione operativa. L’iniziativa ha stimolato un vivo interesse da parte dei dipendenti ABB (iscritti ca 50 nella prima edizione). E’ stata svolta un’attività formativa distribuita su più sessioni, in un periodo di circa due mesi, per un totale complessivo di 45 ore. Il corso si è svolto ricorrendo ad una innovativa modalità mista (blended learning): alcune lezioni si sono svolte in aula, altre sono state condotte in modalità di autoapprendimento, ricorrendo all'utilizzo di appositi supporti multimediali, altre lezioni sono state effettuate via Intranet, utilizzando un avanzato strumento di meeting virtuale (Interwise), mediante il quale i partecipanti sono stati messi operativamente in grado di interagire come se si trovassero in videoconferenza. Ai partecipanti, ogni sessione del corso ha illustrato aspetti particolarmente significativi ed attuali in tema di responsabilità e di sostenibilità: basi storiche delle tematiche in oggetto, motivazioni che stanno alla base dell’adesione ai principi etici e sociali in ambito aziendale, diversi esempi di casi relativi alle conseguenze indotte da comportamenti scorretti tenuti da imprese multinazionali o da grandi organizzazioni, ulteriori basi di tipo teorico ed indicazioni significative dalle quali poter trarre spunti indispensabili ai fini del corretto espletamento delle attività aziendali. Oltre a ciò, nel corso dello svolgimento delle attività formative, sono stati illustrati in profondità sia i principi sui quali ABB fonda la propria mission aziendale che numerose indicazioni teoriche e pratiche riferite all’applicazione degli standard internazionali di riferimento: (a) SA8000 per la responsabilità sociale, (b) ISO14000 per la gestione ambientale e per la ecoprogettazione, (c) la OHSAS18000 per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il corso si è concluso con la somministrazione ai partecipanti di un apposito test di apprendimento e di un questionario di valutazione relativo all’attività di formazione. Per imprimere maggiore importanza all’iniziativa, ed anche per ottenere dalle attività svolte ulteriori input di tipo conoscitivo, sia il suddetto test di apprendimento che l’intero svolgimento del corso sono stati adeguatamente monitorati ricorrendo ad uno specifico software di LMS (Learning Management System). I partecipanti hanno dato un feed-back positivo, sia in relazione ai contenuti che alla flessibilità didattica. Il programma verrà replicato anche nel 2005. La metodologia utilizzata per lo svolgimento del corso è stata basata su momenti in aula (durante i quali i relatori incaricati hanno avuto modo di illustrare in profondità diversi argomenti riferiti alla sostenibilità), su momenti di autoapprendimento (i partecipanti sono stati dotati di apposita documentazione fornita su supporti multimediali appositamente realizzati ad hoc) e su lezioni trasmesse mediante la Intranet aziendale, la quale, grazie ad un avanzato strumento di meeting virtuale, ha consentito ai partecipanti stessi di interagire attivamente in merito alle tematiche affrontate durante questa innovativa fase del piano formativo. 17 Gli strumenti di supporto impiegati per il programma di formazione sono stati selezionati in base ad un criterio di innovazione tecnologica finalizzata all’apprendimento; nello specifico, si è fatto ricorso: (A) al software di LMS (Learning Management System) per il monitoraggio gestionale continuo di tutte le attività formative del corso; (B) al supporto WBT (Web Based Training), cioè ai supporti multimediali diretti all’autoapprendimento (cd rom, pagine Internet); (C) Interwise - Virtual Class, che ha consentito ai partecipanti, via Intranet, di essere in contatto ed in tempo reale con esperti preposti da ABB ad approfondire le tematiche oggetto del corso. Risultati Le attività svolte durante il corso hanno consentito di raggiungere importanti obiettivi formativi che hanno visto pienamente coinvolti i partecipanti oltre ai membri dell’organico ABB impegnati nell’organizzazione e nella gestione dell’iniziativa. Come testimoniato dalla qualità del feed-back ottenuto, i partecipanti hanno mostrato di apprezzare il ricorso a moduli formativi di tipo misto (aula, supporti multimediali, classe virtuale): completezza degli argomenti e flessibilità degli strumenti adottati hanno tenuto alto l’interesse degli iscritti al corso. Oltre a ciò, si è verificato un utile scambio di esperienze tra i partecipanti (provenienti da diversi settori aziendali), gli esperti ABB ed i consulenti esterni interpellati: ciò ha favorito la condivisione di aspetti conoscitivi di rilievo in tema di sustainability. Inoltre, il ricorso alla classe virtuale via Intranet si è rivelato uno strumento particolarmente flessibile finalizzato al mantenimento ed allo sviluppo del contatto sociale tra i soggetti coinvolti nell’iniziativa. Lo stesso è stato agevolato anche dal ricorso combinato ad esperti interni ABB e ad esperti esterni, un fatto, questo, che ha reso ancora più coinvolgenti i momenti di formazione. Uno degli aspetti più qualificanti e maggiormente innovativi del progetto ABB Sustainability Training risiede nel riuscito abbinamento tra la formazione aggiornata e l’utilizzo di avanzati supporti tecnologici. Il mix ottenuto ha offerto non soltanto un significativo impulso alle competenze conoscitive dei partecipanti in relazione alle tematiche affrontate, ma ha anche indotto l’accrescimento della familiarità degli stessi iscritti con avanzati supporti tecnologici, con le maggiori priorità ABB in tema di sostenibilità e, infine, con le occasioni di confronto professionale in azienda. 18 Il libro d’oro della responsabilità sociale AEM Ssocietà che opera in campo energetico offrendo servizi integrati Il sistema CSR per la crescita sostenibile Motivazioni Il Gruppo AEM Torino attua da anni una strategia di crescita mediante la realizzazione di ingenti investimenti principalmente nel settore della generazione di energia rinnovabile e assimilata. La strategia di crescita è pianificata e attuata nei principi di corporate social responsability con l’attenzione su sviluppo sostenibile e responsabilità sociale, valori fondamentali da sempre assunti dal gruppo AEM Torino e riassunti nella carta dei Valori. Tali valori orientano le politiche di governance grazie all’implementazione di un sistema integrato di strumenti CSR che spaziano da meccanismi organizzativi e gestionali che prevedono un forte coinvolgimento del personale (Codice Etico, Sistema integrato qualità-sicurezza-ambiente, Sistema di controllo interno, Gestione per Comitati, Codice di condotta commerciale, Codice di comportamento sull’internal dealing) a strumenti di rendicontazione e informazione rivolti ai principali stakeholder( bilancio di sostenibilità). Attività Pertanto l’integrazione e la coerenza dei sistemi di governance relativi a tematiche sociali e ambientali con gli altri Management system sono assicurate dalla presenza di specifici strumenti organizzativi: il Sistema di Gestione per Comitati Interfunzionali è un elemento complementare e di raccordo della struttura organizzativa di tutto il gruppo, innestato su di essa e attento a gruppi di lavoro e di progetto; è finalizzato ad attuare le decisioni assunte dalle persone competenti per il miglioramento della gestione aziendale; il Sistema Integrato Qualità-Sicurezza-Ambiente raggruppa specifiche funzioni tecniche in un’unica struttura organizzativa che permette il raggiungimento di obiettivi socioambientali comuni. Per quanto riguarda il Sistema Qualità tutti i processi aziendali sono adeguati alla nuova norma di certificazione UNI EN ISO 9001:2000. Il sistema di Sicurezza Aziendale è certificato ai sensi della norma ISO 9001; grazie al continuo miglioramento è stata inoltre ottenuta la certificazione OHSAS 18001. Il Sistema di Gestione Ambientale dispone della certificazione ambientale UNI EN ISO 14001; il Sistema di Controllo Interno è finalizzato ad assicurare una gestione efficiente ed efficace: è un processo trasversale in cui operano funzioni di controllo, quali Internal Auditing, Controllo Appalti e Sistemi di Verifiche Interne di Qualità, Sicurezza e Ambiente coordinate da un comitato di autocontrollo. Come indicato nel codice etico, il gruppo predispone politiche e piani per valorizzare e accrescere le competenze e aumentare creatività e partecipazione del personale. Il personale è coinvolto e informato delle strategie aziendali con adeguati strumenti di comunicazione interna come la rivista ‘AEM informa’, sito intranet aziendale, e convention annuale per la condivisione dei risultati raggiunti e li obbiettivi futuri. AEM progetta ed eroga percorsi collettivi e individuali di formazione e addestramento. Nel 2003 è stato avviato il progetto Gestione delle risorse umane per competenze, per definire il dizionario di competenze relative alle attività di un processo e il profilo atteso di competenze per ogni posizione e per rilevare quelle possedute dalle persone coinvolte. I risultati e i miglioramenti apportati dalla formazione sono valutati da test di soddisfazione, del livello di apprendimento, dell’efficacia e della trasferibilità sul lavoro delle attività formative. Inoltre l’organizzazione riconosce e premia il lavoro del personale attraverso un avanzato sistema di incentivazione, formato da: premio di risultato, sistema di gestione per obiettivi (definiti e misurati con il metodo balanced scorecard), Phantom Sotck Option e l’incentivazione ai dipendenti per rilevanti risultati raggiunti. Per supportare il dialogo tra dipendenti e azienda è stato sviluppato il progetto AEM ascolta AEM, che tramite questionari raccoglie le opinioni del personale su diversi temi. Per quanto riguarda la comunicazione all’esterno delle politiche CSR, AEM ha pubblicato nel 2004 il suo primo Bilancio di Sostenibilità, per la cui redazione sono state coinvolte le principali aree aziendali di tutte le società del Gruppo. AEM ha inoltre sviluppato una sezione del sito Internet dedicata alla sostenibilità. In merito ai rapporti con i fornitori i sistemi di qualificazione permettono ad AEM di selezionare i fornitori attraverso criteri che, oltre ai requisiti di qualità ed economicità, considerano anche requisiti di eticità. Risultati Gli ingenti investimenti (oltre un miliardo di euro) effettuati dal 2000, le strategie di sviluppo sostenibile intraprese e il sistema di strumenti di CSR, insieme, hanno permesso il conseguimento di importanti obiettivi economici, ambientali e sociali. Riguardo ai risultati economici nel periodo 2000-2003 il volume di affari è più che triplicato e il margine operativo lordo è circa raddoppiato. Dal 2001 al 2003 la quota di valore aggiunto globale distribuita al personale è cresciuta del 43% per l’incremento sia dell’organico che del salario procapite. Per quanto riguarda l’ambiente l’elevata produzione idroelettrica ha consentito una netta riduzione dell’impatto ambientale. Nel 2003 sono stati risparmiati quasi 206.000 tep rispetto alla media nazionale. L’aumento della volumetria teleriscaldata di 7 milioni di metri cubi ha migliorato la qualità dell’aria e ha reso Torino la seconda città più teleriscaldata d’Italia. AEM Torino ha ricevuto a luglio 2003 da SMAT tre Attestati di qualità delle acque di scarico. Un’attenta gestione dei rifiuti ha permesso di mantenere stabile la quantità prodotta nonostante il forte incremento delle dimensioni aziendali. Il numero delle dispersioni di gas naturale dalle tubazioni stradali riparate è diminuito del 58%. 19 Dal 1994 al 2003 la quota di impianti termici negli edifici gestiti dal gruppo alimentati a gasolio è diminuita dal 75% al 6%, grazie agli interventi di trasformazione in impianti a gas e/o teleriscaldamento. Il personale ha dimostrato soddisfazione e motivazione in merito ai corsi di formazione, con un indice medio di soddisfazione dell’81%. I principali benefici dell’attività di AEM Torino nei confronti della società ed in particolare della città di Torino si traducono in una migliore qualità ambientale, in benefici in termini di occupazione e di economia indotta. La pubblicazione del bilancio di sostenibilità del gruppo ha permesso di fornire alla comunità uno strumento di sintesi dell’impegno profuso in campo economico, sociale e ambientale. 20 Il libro d’oro della responsabilità sociale Associazione Italiana Editori Associazione di categoria, aderente a Confindustria, degli editori italiani che pubblicano libri e riviste, oltre a prodotti di editoria multimediale. Campagna nazionale contro le fotocopie illegali dei libri: E’ facile calpestare i diritti quando non sono i tuoi Motivazioni La campagna dell’Associazione Italiana Editori (AIE) è stata promossa su scala nazionale per contrastare il mercato crescente delle fotocopie illegali. Si stima infatti che in Italia, ogni anno, vengono effettuate circa 2,6 miliardi di fotocopie abusive, che hanno sottratto all’intera filiera editoriale (autori, traduttori, redattori, illustratori, tipografi, editori e librai) circa 259 milioni di euro nel 2003. Sensibilizzare gli studenti e le famiglie sul danno che anche un gesto individuale può causare agli autori, al mercato dei libri e come diretta conseguenza alla cultura (ricerca, letteratura..), causando un impoverimento globale dell’offerta e un indebolimento dell’intero sistema e il punto focale dell’iniziativa. Attività Dopo aver identificato gli studenti universitari come focus target, sono stati scelti da AIE gli atenei come luogo principale per la diffusione della campagna. L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’adesione delle università (77), che hanno offerto la loro disponibilità ad esporre i manifesti nei luoghi preposti. La campagna firmata da Caleidos-Teen Agency, si struttura in affissioni nelle maggiori sedi universitarie (hanno aderito all’iniziativa, circa il 95% degli Atenei italiani), affissioni nelle principali città universitarie (25) e nelle maggiori librerie (1000). E stata, inoltre, fatta una campagna stampa rivolta alle famiglie e agli studenti sulla free press e sui principali siti internet rivolti ai giovani. Risultati L’adesione da parte degli Atenei è stata quasi totale; c’è stato un ritorno mediatico e lo sviluppo di un dibattito sul tema, attraverso forum e spazi liberi sui siti internet, che hanno ospitato banner della campagna. 21 Banca Popolare di Lodi Istituto bancario Le Gemme di Baby City Struttura educativa aziendale aperta al territorio, per bambini da 1 anno agli 11 anni Motivazioni Il progetto Le Gemme di Baby City, è stato esplicitamente richiesto dall’Amministratore Delegato di Bipielle e si inserisce in una più ampia prospettiva di responsabilità sociale di impresa, tema oggi al centro del dibattito politico ed economico non solo italiano ma internazionale. In particolare la responsabilità sociale d’impresa per una banca spazia su ambiti differenziati e diversissimi tra loro. Non dimentichiamo che il 2004 è stato proclamato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (a dieci anni dal precedente) l’Anno internazionale della famiglia. Il Gruppo Bipielle, ha definito il progetto che ha portato alla realizzazione, all'interno di Bipielle City, dello spazio dedicato all'accoglienza di bambini, sia figli di dipendenti sia esterni, compresi nella fascia di età da 1 a 11 anni. Obiettivo prioritario del Gruppo è quello di sviluppare continuativamente il ruolo ricoperto nel sistema finanziario a beneficio e vantaggio di tutti coloro che nel tempo interagiscono con le diverse componenti del Gruppo senza mai dimenticare le radici da cui questo Gruppo si è sviluppato con determinazione e continuità; radici legate alla realtà del mondo popolare, fortemente interconnesso con il tessuto sociale di appartenenza ed in simbiosi con il sistema circostante. Attività In generale per quanto riguarda la responsabilità interna del Gruppo Bipielle, la politica e la strategia in ottica di valorizzazione delle proprie Risorse Umane si è concretizzata, a partire già dal 2001, in un modello unico per tutto il Gruppo a supporto del processo di Gestione delle Risorse Umane. La realizzazione del Sistema Integrato di Gestione, allineando alle strategie del Gruppo tutte le attività che coinvolgono le Risorse Umane, è divenuto una delle leve strategiche per il raggiungimento degli obiettivi di business del Gruppo Bipielle stesso. Il Sistema Integrato si basa sulla gestione congiunta e contemporanea di: competenze (ovvero sviluppare le professionalità delle persone ed ottimizzarne l’allocazione basandosi su ciò che le persone sanno fare) e prestazioni, vale a dire orientare le persone ai risultati ed ai comportamenti organizzativi attesi per il raggiungimento degli obiettivi personali ed aziendali. La Gestione delle Prestazioni e delle Competenze ha per protagonisti tutti i Collaboratori del Gruppo Bipielle, che sono stati chiamati a partecipare ad entrambe le attività, contribuendo in prima persona alla definizione del proprio sviluppo e dei propri obiettivi. I programmi di sviluppo delle Risorse Umane si sono concretizzati con l’importante attività di formazione (che non si esaurisce sicuramente con la sola formazione contrattuale). Nello scorso anno l’impegno formativo ha coinvolto ben 7.262 risorse del Gruppo per un totale di 29.599 giornate d’aula, per una media di 4 gg. per ogni dipendente. Inoltre dal 27 dicembre 2004 è diventata operativa la struttura dedicata ai bambini da 1 a 11 anni, in grado di accogliere, a regime, circa 80 piccoli ospiti. Con questo progetto, la Banca ha voluto dare concrete risposte ai diversificati bisogni delle famiglie e per ottenere tale scopo è stata messa a punto, con la collaborazione di due società, Best Nest srl (società che realizza strutture educative per l’infanzia) e Famiglia Nuova (cooperativa onlus di Lodi), che hanno a loro volta fondato un Consorzio di gestione, per l’appunto Baby City, soluzione altamente innovativa ed articolata, che prevede: una prima zona dedicata a nido aziendale per i bambini nella fascia di età compresa tra 12 mesi e 3 anni; una seconda zona, nella quale si sviluppa una scuola dell’infanzia per i bambini di età compresa tra i 3 anni ed i 5 anni; una terza zona più di carattere ludico/ricreativo, dedicata ai bambini di età compresa tra i 6 anni e gli 11 anni. La scelta fondamentale è quella di non duplicare il contesto scolastico, ma di offrire spazi di riposo, per poter riorganizzare, approfondire alcuni degli stimoli che la scuola offre. Un luogo dove si possa sostare, trovare il proprio spazio, sviluppare i propri interessi, senza necessariamente dover partecipare ad attività collettive, scandite dall’orologio e dalle logiche organizzative. Risultati La Banca Popolare di Lodi, ha deciso di mettere a disposizione questa struttura per il periodo natalizio in modo gratuito, proprio con l’obiettivo di farla conoscere ai genitori, al territorio e soprattutto ai futuri piccoli ospiti. L’impatto è stato estremamente positivo: il nido è stato visitato da 33 differenti famiglie con il proprio bambino e le presenze giornaliere sono state in media 14-15 bambini; la scuola dell’infanzia ha registrato una presenza giornaliera mai inferiore a 25 bambini con punte di presenza di 40 bambini; al club 6-11 anni, sono transitati 50 bambini, con una presenza giornaliera costante di 30 bambini. La struttura è comunque di recente apertura (dal 27 dicembre 2004, con inizio effettivo dell’attività scolastica del nido e della scuola d’infanzia dal 10 gennaio 2005), quindi sono tuttora in corso operazioni di informazione e di diffusione sul territorio, anche se la struttura conta già un numero di bambini iscritti in linea con le prospettive delineate nel business plan. 22 Il libro d’oro della responsabilità sociale Box Marche Opera nel settore della produzioni di articoli cartotecnici La tecnologia di cui siamo più fieri la sera torna a casa Motivazioni L’impegno di Box Marche nell’ambito della responsabilità sociale e ambientale dell’impresa è focalizzato sia sulla valorizzazione, coinvolgimento e partecipazione delle risorse umane sia sulla diffusione della cultura ambientale. Nel primo caso la direzione aziendale considera la responsabilità sociale un fattore di crescita per il capitale intellettuale e per il valore economico dell’azienda; risorse umane etiche e orgogliose di lavorare per Boxmarche e formazione/informazione continua del personale riassume la mission di Boxmarche. Nel secondo caso la sensibilizzazione degli stakeholder sui temi ambientali comprende: iniziative nell’ambito dell’educazione all’ecologia attraverso opuscoli distribuiti nelle scuole, forum e manifestazioni, e sviluppo di prodotti ecologici. Le iniziative sostenute risultano economicamente sostenibili e contribuiscono a migliorare il clima aziendale. Il bilancio sociale di Boxmarche rappresenta una sintesi del processo di rendicontazione etico-economica, ma anche una possibilità per riflettere su tali problematiche e innescare future dinamiche di miglioramento, perseguendo uno dei valori cardine dell’azienda: fare meglio. Attività Boxmarche si è impegnata nel promuovere all’interno dell’azienda attività volte al coinvolgimento, valorizzazione delle risorse umane. La valorizzazione delle competenze si snoda attraverso i seguenti percorsi formativi: formazione linguistica, corsi tecnici, informatica, sistema integrato ambiente, qualità, sicurezza, responsabilità sociale. Nel 2003 sono state erogate 3.370 ore di formazione nelle suddette aree. Inoltre vengono riconosciuti alle risorse umane borse di studio per i figli dei dipendenti, gite aziendali e premi per anzianità di servizio indipendentemente dagli obbiettivi raggiunti. Oltre a questi strumenti tradizionalmente utilizzati dalle imprese a sostegno della responsabilità sociale dell’impresa, Boxmarche ha sviluppato un sistema di incentivazione innovativo denominato skill passport. Lo skill passport è un strumento di valutazione personalizzato; questo, attraverso l’analisi delle competenze, delle conoscenze e delle caratteristiche personali incide sul sistema retributivo del personale. Il premio ammonta al 15% della paga lorda e viene pagato ogni 6 mesi. I premi vengono conseguiti sulla base di una valutazione secondo parametri individuali e di team. Nel primo caso vengono valutati l’indice di presenza, indice di flessibilità, indice di polivalenza, puntualità, condivisione di valori aziendali, propositività e sviluppo delle conoscenze e competenze. Nel secondo caso sono valutati l’indice di produttività del reparto stampa, del reparto fustellatura, del reparto pieganicolla e del magazzino. Lo skill passport ha lo scopo non solo di aumentare la produttività, ridurre gli scarti e le inefficienze, ma anche di motivare e gratificare i dipendenti. Ulteriore cura nei confronti del personale viene dimostrata dal grafico del piacere, che è un test di autovalutazione per misurare il proprio benessere all’interno dell’azienda, e da un’indagine annuale sulla soddisfazione del personale che viene monitorata prendendo in considerazione questi ambiti: ambiente lavorativo, comunicazione, prospettive di carriera, management, senso di appartenenza, riconoscimenti, formazione, condizioni di impiego, giudizio complessivo. Nell’ambito della responsabilità ambientale Boxmarche ha istituito un sistema di eco-gestione. L’azienda si impegna 1) al rispetto delle leggi dell’ambiente, 2) al monitoraggio sistematico degli impatti ambientali 3) alle comunicazioni con le parti interessate riguardo agli aspetti ambientali che coinvolgono l’azienda 4) al rafforzamento di una coscienza aziendale in linea con la politica ambientale 5) alla sensibilizzazione, attraverso il raggiungimento della certificazione di qualità ambientale, della clientela per una maggiore penetrazione di mercato. Più in generale la sensibilizzazione degli stakeholder ha compreso: 1) ecopremio Comieco 2003 per i progetti di imballaggi ambientalmente innovativi. 2) formazione del personale sulla norma ISO14001, 3) sviluppo di prodotti ecologici 4) educazione all’ecologia, tramite calendari distribuiti nelle scuole con indicazioni sui tempi di biodegradabilità dei prodotti, il forum ciclo di vita degli imballaggi, e l’iniziativa riciclo aperto, manifestazione di informazione e sensibilizzazione all’uso di materiali riciclabili. Risultati I risultati relativi alla soddisfazione del personale hanno evidenziato un aumento dal 2001 al 2003 del livello di soddisfazioni dal 70% al 82%. Relativamente alla società, Boxmarche coinvolge la comunità locale nel forum “l’azienda sostenibile: dalla qualità della vita alla qualità del prodotto. All’incontro sono intervenute personalità locali e rappresentanti del mondo delle imprese. Con riferimento alle performance ambientali il rapporto tra kg di rifiuti e k di prodotto è diminuito da 0,44 (2001) a 0,30( tra 2002 e 2003) e la percentuale dei rifiuti destinata al recupero è stata del 96,7% nel 2003. 23 Chiquita Azienda attiva nella produzione, distribuzione e commercializzazione delle banane e di altri alimenti freschi di alta qualità. Responsabilità d’Impresa: La trasformazione Motivazioni Nel 1998 l’azienda prese la decisione di implementare un nuovo sistema di gestione che garantisse la conformità con i più elevati standard etici, sociali ed ambientali in tutte le sue sedi operative. Si istituì un Comitato Direttivo per la CSR con lo scopo di guidare il management nella sua applicazione. L’obiettivo dichiarato da Chiquita era, e rimane, quello di diventare leader del proprio settore per la responsabilità sociale ed ambientale. Il successo dell’iniziativa, che mirava ad influenzare il comportamento di un’azienda complessa, è largamente dipeso dalla forza con cui venne guidata e sollecitata dai propri dirigenti attraverso l’adeguamento agli standard esterni (Rainforest Alliance e SA8000), la partecipazione ed il consenso da parte dei propri dipendenti, la comunicazione e formazione, cambiamenti simultanei e paralleli nelle varie sedi; inoltre anche attraverso un team, a cui è stato assegnato il compito di configurare e monitorare il programma di CSR e attraverso misurazioni obiettive fatte da agenzie esterne e rendiconti pubblici trasparenti della CSR. Attività Chiquita nell’ambito del coinvolgimento del personale, si impegna in programmi di formazione ed educazione. I principi della CSR sono stati illustrati ai dirigenti e all’intero organico, in un processo durato due anni (e che prosegue con sessioni di aggiornamento annuale), interessando 20.000 persone e l’utilizzo di svariate lingue. Una newsletter (Chiquita Vision), garantisce l’aggiornamento periodico sulle varie attività a tutti i dipendenti. Durante il processo di pianificazione annuale, gli obiettivi relativi alla CSR sono integrati in quelli individuali dei managers e a partire dal 2002 è considerata una componente formale della Balanced Scorecard di ciascun manager. Il riconoscimento delle competenze e dei rendimenti nell’ambito della CSR si è rivelato uno strumento di fondamentale importanza per garantire un cambiamento progressivo negli atteggiamenti del management e nella determinazione dei loro obiettivi: la valutazione degli atteggiamenti su questioni sociali, ambientali ed etiche è inserita nelle procedure di selezione del personale. Una rigorosa politica di tolleranza zero nei confronti di una qualunque violazione significativa degli standard, ha rafforzato la percezione dell’importanza attribuita alla CSR. Nel 1999 nel quadro dell’impegno preso nel 1998, vengono definiti da Chiquita i principi fondamentali ai quali ispirare tutte le scelte ed i comportamenti. Circa 1000 dipendenti furono consultati prima di arrivare alla definizione dei Valori Fondamentali: Integrità, Rispetto, Opportunità e Responsabilità che sono parte integrante del Codice di Condotta adottato. Molto impegno è stato messo nel diffondere ed illustrare i Valori Fondamentali ed il Codice di Condotta a tutti i dipendenti, seguendo un principio a cascata. A tale scopo, più di 100 dipendenti sono diventati formatori qualificati. Per garantire che anche i dipendenti con un basso livello d’istruzione comprendessero un concetto quale, ad esempio, libertà di associazione, sono stati sviluppati opuscoli in spagnolo e in filippino tagalog. Inoltre i sondaggi annuali tra i dipendenti hanno lo scopo di raccogliere il loro parere sul rispetto dei Valori Fondamentali da parte dell’azienda. I risultati, distinti tra quelli del management e quelli degli altri dipendenti, sono tutti riportati nelle Relazioni sulla Responsabilità Aziendale. Nell’ambito della partnership ed il dialogo con gli stakeholder hanno avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo delle varie attività in questo campo alcune associazioni: la Rainforest Alliance; i rapporti che Chiquita ha con questa organizzazione ambientale statunitense hanno avuto un ruolo chiave nell’intero processo d’implementazione della CSR. Nel 1992, in seguito all’invito della Rainforest Alliance a cooperare nell’applicazione dei suoi standard di sostenibilità socio-ambientale nel settore della produzione delle banane, l’azienda si è impegnata in un programma di verifiche annuali nelle proprie aziende agricole, da parte di ispettori indipendenti inviati dalla Sustainable Agriculture Network. Le ONG COVERCO e GMIES (che hanno sede, rispettivamente, in Guatemala e in El Salvador) rivolgono la loro attenzione ai temi inerenti i diritti umani e dei lavoratori in America Centrale. Dal 2002, allo scopo di migliorare la qualità ed obiettività delle verifiche interne che Chiquita effettua annualmente per accertare la conformità con il proprio Codice di Condotta e con lo standard sociale SA8000, l’azienda invita i rappresentanti dei sindacati e di queste ONG a partecipare alle verifiche in qualità di osservatori e consulenti. Chiquita ha firmato con gli enti sindacali internazionali IUF e COLSIBA l’accordo quadro, unico nell’industria bananiera. A parte l’impegno delle parti interessate nei confronti degli standard fondamentali per i lavoratori dettati dall’ILO, l’accordo prevede anche la costituzione di un comitato di revisione che si riunisca due volte l’anno per verificare i progressi e discutere sui problemi rimasti irrisolti. Nel 2002, Chiquita è entrata a far parte dell’organizzazione britannica Ethical Trading Initiative (ETI) composta da distributori, i loro fornitori, nonché ONG e sindacati. Inoltre Chiquita ha sviluppato, in collaborazione con il governo e le autorità locali dell’Honduras, un progetto di edilizia abitativa per i lavoratori delle aziende agricole produttrici di banane. Tale progetto ha permesso all’azienda di vincere il Corporate Citizen of the Americas Award (Premio per la responsabilità sociale d’impresa nelle Americhe). Risultati Tra i risultati raggiunti, si possono ricordare: certificazione della Rainforest Alliance del 100% delle aziende agricole produttrici di banane di proprietà dell’azienda in America Latina e dell’80% delle aziende agricole fornitrici; Certificazione SA8000 del 100% delle aziende agricole produttrici di banane di proprietà dell’azienda in America 24 Il libro d’oro della responsabilità sociale Latina; accordo quadro con le federazioni sindacali IUF e COLSIBA; sostanziale riduzione dei costi dovuta alle politiche ambientali: riutilizzo e riciclaggio dei materiali; sostanziale riduzione del numero degli scioperi e delle sospensioni dal lavoro (stimato al 70%), con un impatto positivo sulla qualità dei prodotti e sulla regolarità della produzione. Per quanta riguarda i dipendenti: condotta responsabile ed etica inclusa tra i fattori di selezione e valutazione del rendimento dei dipendenti; sostanziale miglioramento nell’atteggiamento dei dipendenti nei confronti dell’azienda, secondo i risultati delle Verifiche dei Valori annuali (ad esempio, in Guatemala); formazione di tutto l’organico; periodico invio di una lettera di aggiornamento sulle attività di CSR da parte dell’Amministratore Delegato e pubblicazione di newsletter rivolte ai dipendenti (Chiquita Vision); politica di tolleranza zero che non lascia spazio a dubbi circa l’obbligo per i dipendenti di agire conformemente agli standard legali ed etici; Chiquita Hotline ed altri meccanismi quali, ad esempio, le cassette per depositare i propri suggerimenti, danno ai dipendenti l’opportunità di segnalare, in via confidenziale e/o anonima, episodi di comportamento scorretto, o di dare i propri suggerimenti. L’azienda ha inoltre ottenuto notevoli riconoscimenti da parte dei media e degli osservatori interessati Sebbene l’impegno di Chiquita nei confronti della CSR abbia ricevuto gli apprezzamenti di osservatori internazionali, rimane molto da fare nell’assistenza da dare ai fornitori perché adottino standard analoghi a quelli dell’azienda. Rimane inoltre il compito di rendere il consumatore consapevole dell’operato di Chiquita, che non ha trovato un grande riscontro da parte dei media. 25 Computer Associates Azienda produttrice di software per la gestione delle infrastrutture informatiche e delle informazioni aziendali Attract and Retain the best Talents Motivazioni Il fondatore di Computer Associates (CA) Charles B. Wang vedeva già dall’inizio le persone come il fattore vincente per il successo dell’azienda. Per Computer Associates i dipendenti non sono solo una risorsa umana, ma sono considerate come persone, con una loro vita familiare, con interessi e passioni, con la loro vita sociale sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro, con il loro legame alla comunità locale di appartenenza. CA promuove tali aspetti cercando di lasciare i giusti spazi per la realizzazione personale. CA utilizza un’attenta politica di selezione, formazione e crescita professionale per le persone che entrano a far parte della società. L’azienda è anche molto attenta alla promozione delle pari opportunità attraverso politiche attive di sviluppo per tutti i dipendenti; in particolare si è impegnata nell’offrire possibilità di conciliare più facilmente la vita professionale con quella familiare per i genitori. Attività Il personale di CA viene incentivato e motivato attraverso numerose iniziative: possibilità di ottenere un orario di lavoro part time per permettere ai genitori di organizzare in maniera più consona alle proprie esigenze l’equilibrio tra orario di lavoro e vita privata; possibilità di assentarsi fino a tre giorni in caso di malattia del figlio (fino a tre anni di età), senza perdere la retribuzione; volontà di investire nelle persone in un’ottica di lungo periodo (il 98%delle persone ha un contratto a tempo indeterminato). Computer Associates Italia prevede anche una serie di benefits per il proprio personale suddivisibili in tre macro aree: quelli di natura economica, quelli di natura assistenziale e le facilitazioni: Di natura economica: stock option, mensa aziendale o buoni pasto, bonus per nuove assunzioni (quando un dipendente segnala a Computer Associates un candidato ad una posizione aziendale da ricoprire, se tale persona viene assunta e supera il periodo di prova, al dipendente viene riconosciuto un bonus pari a 1.500 euro.); rimborso spese per l’adozione di un figlio (il dipendente che adotta un bambino ha diritto a un rimborso spese - legali, di viaggio, ecc.- fino a un valore di 5.000 euro.); auto aziendale, telefono aziendale, PC portatile, carta di credito aziendale American Express Corporate, Fuel card (consente di acquistare carburante presso i distributori convenzionati senza dovere usare i contanti.) Di natura assistenziale: polizza rimborso spese mediche per i dipendenti e per la famiglia a carico, polizza assicurativa infortuni, assistenza fiscale Facilitazioni: colazione gratuita tutte le mattine, sportello bancario con bancomat in sede aziendale (sede CA di Milano 3); servizi interni, acquisto di azioni CA a prezzi vantaggiosi, convenzione con centro sportivo presso la sede di Milano 3, feste per la famiglia Alcuni servizi e agevolazioni offerte ai dipendenti sono rese possibili anche da due importanti partnership, che CA ha instaurato con American Express (fornitura di carta di credito American Express Corporate) e Banca Popolare di Bergamo (conti correnti agevolati). Risultati Da quattro anni CA partecipa all’indagine sulla qualità dell’ambiente lavorativo promossa dal Great Place to Work Institute. Nell’anno 2004 è risultata al ventiduesimo posto nella classifica italiana dei luoghi eccellenti in cui lavorare; rispetto all’anno precedente è riuscita a risalire di tre posizioni. Lo studio relativo al trend degli ultimi due anni rispetto alle cinque aree di studio del questionario di Great Place to Work evidenzia come CA abbia ottenuto miglioramenti sostanziali in tutte le variabili (credibilità, rispetto, equità, orgoglio, cameratismo) che misurano il grado di condivisione e di concordanza da parte dei dipendenti. 26 Il libro d’oro della responsabilità sociale Comune di Bolzano Conciliare famiglia e lavoro Motivazioni Il Comune di Bolzano ha sviluppato negli ultimi anni diverse iniziative rivolte sia ai propri dipendenti (Ufficio Personale) che alla cittadinanza (Progetto Tempi della Città) per favorire la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro. Il livello raggiunto da tali politiche nel Comune di Bolzano è sicuramente molto elevato, tale da posizionarlo all’avanguardia nel panorama della Pubblica Amministrazione a livello nazionale. Si può senz’altro affermare che l’attenzione ai temi della qualità della conciliazione famiglia-lavoro, del benessere organizzativo e della qualità della vita in senso generale costituiscono un valore importante sia per l’amministrazione comunale che per l’intera città di Bolzano. L’amministrazione comunale di Bolzano è un’organizzazione particolarmente attenta e sensibile alle esigenze dei propri collaboratori su questo tema, che è strettamente legato alla responsabilità sociale d’impresa. Nel corso degli ultimi anni il Comune ha infatti attivato numerose misure ed iniziative per consentire ai collaboratori una migliore conciliazione tra le diverse sfere della propria vita. Attività La strategia dell’amministrazione rispetto al tema della conciliazione tra famiglia e lavoro passa attraverso l’adozione di uno specifico sistema di certificazione, che prende il nome di Audit Work & Family. Tale sistema è nato in Germania negli anni ‘90 ed è molto diffuso nella realtà tedesca ed austriaca. Recentemente questa certificazione è giunta anche in Italia (innanzitutto in Alto Adige) ed il Comune di Bolzano mira ad essere la prima amministrazione pubblica certificata con questo sistema internazionale. La comunicazione gioca poi un ruolo di assoluto rilievo nella condivisione da parte dei collaboratori di questo valore della conciliazione famiglia-lavoro. Nel corso del 2004 è stato, ad esempio, pubblicato e distribuito a tutti i dipendenti un opuscolo informativo sulle varie forme di sostegno alla famiglia: dai congedi parentali alle detrazioni fiscali, dall’asilo aziendale ai permessi educativi. La conoscenza del clima all’interno dell’organizzazione rappresenta un altro pilastro delle politiche del Comune. L’indagine periodica sul clima organizzativo permette di rilevare punti di forza e di debolezza delle politiche di gestione del personale e di intraprendere quindi le conseguenti azioni di miglioramento. Tutte le misure attuate per favorire la concilazione tra i tempi di vita e di lavoro dei collaboratori evidenziano una precisa volontà dell’amministrazione di prendere in considerazione le esigenze del personale. Il coinvolgimento dei collaboratori è assicurato poi anche dalla formazione che viene garantita a tutti ed in misura considerevole. Un’iniziativa particolare è stata poi il recente concorso di idee per nuovi progetti di miglioramento che ha visto la partecipazione di numerosi dipendenti e che prevedeva premi per le proposte vincitrici. I processi relativi al personale sono progettati e gestiti nell’ambito del piano annuale di gestione. Il loro monitoraggio avviene attraverso indicatori di efficienza, efficacia e qualità. Il sistema di certificazione Audit Work & Family permetterà inoltre l’introduzione di nuovi parametri di misurazione dei processi e di valutazione delle azioni di miglioramento. Negli ultimi anni sono state attivate alcune partnership significative con l’obiettivo di migliorare la qualità all’interno dell’organizzazione, qualità dei processi, del sistema organizzativo, della relazione con i cittadini e della relazione con i clienti interni. Si evidenzia la collaborazione del Comune di Bolzano con la società Galgano per l’implementazione del modello di eccellenza EFQM. Nel corso del 2004 è stato avviato il piano di sviluppo strategico della città di Bolzano con il coinvolgimento diretto di numerosi stakeholders e dell’intera cittadinanza, che dovrà portare ad una visione condivisa della città futura. Il Comune di Bolzano, oltre a realizzare azioni a beneficio dei suoi collaboratori, ha portato avanti negli ultimi anni anche diverse iniziative progettuali, sotto il nome di politiche sui tempi della città, per migliorare i tempi e gli orari della città a beneficio del cittadino. Queste iniziative, che prevedevano ad esempio una migliore armonizzazione degli orari di apertura dei servizi, hanno inciso positivamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla loro possibilità di conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro. Il gradimento di queste politiche è stato valutato nella misura dell’84,6% da un sondaggio City Monitor-Datamedia del giungo 2004. Risultati Il Comune di Bolzano ha adottato nel 2002 il modello di eccellenza EFQM. Nel corso dei due anni successivi l’organizzazione ha conseguito, nel giudizio dei valutatori esterni, un miglioramento nelle sue performance superiore al 90% passando da un punteggio di 210 a 403. Per quanto concerne i risultati specifici riferiti alla gestione del personale, vengono monitorati stabilmente gli indicatori relativi alla produttività e al turnover del personale, e si è registrato negli ultimi anni un trend positivo. Con l’introduzione del sistema di certificazione Audit Work & Family il comune considererà numerosi altri indicatori che permetteranno di valutare con maggiore precisione i risultati in questo ambito. 27 Costa Crociere Società italiana attiva nella navigazione - passeggeri Best 4 (Business Excellence Sustainable Task) Motivazioni Best 4 è il progetto con cui Costa Crociere ha introdotto nella propria organizzazione un sistema gestionale integrato che accorpa, in un unico processo certificativo, i quattro più importanti sistemi aziendali: qualità, ambiente, sicurezza e responsabilità sociale. La decisione di sviluppare il progetto Best 4 all’interno di Costa Crociere e di ottenerne la certificazione nasce direttamente dal Chairman e C.E.O., Pier Luigi Foschi che ha visto nel Best 4 un efficace percorso per il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali, della gestione delle risorse umane e della tutela dell’ambiente. Il C.E.O. si è fatto portavoce dell’iniziativa presso i dipendenti, coinvolgendo dapprima il top management (Comitato di Direzione) e, successivamente, tutto il personale aziendale. La certificazione del Sistema Best 4 è stata presentata a livello nazionale attraverso un convegno organizzato a Napoli il 24 maggio 2004, una campagna pubblicitaria e il sito www.costa.it. Attività La grande sfida raccolta da Costa Crociere con il progetto Best 4 è stata introdurre simultaneamente in un’organizzazione complessa come la sua (11500 dipendenti, 11 navi, uffici commerciali in Italia e all’estero) un sistema che consentisse la gestione di aspetti così importanti e diversi tra loro quali l’erogazione del servizio che vada oltre le aspettative del cliente, la tutela ambientale, la salute e la sicurezza dei lavoratori e la responsabilità sociale. Per ottenere la certificazione del Sistema, l’azienda si è sottoposta, e continua a sottoporsi, ad un profondo riassetto organizzativo che contempla l’analisi di tutti i processi aziendali e le loro interazioni reciproche, l’esame delle responsabilità nell’ambito di ciascun processo e gli obiettivi di miglioramento futuri. Nell’ambito del Best 4, lo sviluppo del sistema di responsabilità sociale è stato particolarmente complesso e coinvolgente, viste le peculiarità del personale dipendente (multirazziale, proveniente da 60 Paesi, suddiviso tra terra e bordo), delle prescrizioni legali e normative, della contrattualistica ad esso applicata e del servizio erogato (crociere intorno al mondo per tutto l’anno, con gestione degli ospiti nell’arco delle 24 ore). Dopo la prima fase di sviluppo, il Best 4 viene oggi mantenuto, sulla base del processo di miglioramento continuo che, grazie al riesame di Direzione effettuato periodicamente, consente al Sistema di adattarsi alle continue evoluzioni di una realtà così dinamica quale è quella di Costa Crociere. Per garantire la riuscita del progetto e il suo mantenimento è stata creata un’unità organizzativa che fa capo al Responsabile Best 4 (il V.P. Gori), rappresentante della Direzione nella gestione del Sistema, impegnato in prima persona nella diffusione dei valori culturali del progetto (partecipazione alle presentazioni, training,.. realizzati a bordo e a terra). Da lui dipendono, direttamente, una struttura operativa e, funzionalmente, i sedici Process Owners (quasi tutti dirigenti e/o membri della prima linea del C.E.O.), responsabili dell’applicazione del Best 4 nel processo di cui sono referenti. I Process Owners sono figure chiave del progetto, in quanto, operando in stretto contatto con l’Alta Direzione, garantiscono il corretto flusso informativo verso il Comitato di Direzione e verso gli altri responsabili operativi dell’azienda. La visione di Costa Crociere del proprio personale è stata formalizzata nella Politica di responsabilità sociale, ora inserita nel più ampio documento di Politica Integrata, e nel Codice etico, introdotto in azienda sin dai primi anni ’90. La Politica aziendale è stata condivisa durante riunioni e sessioni formative e resa pubblica a tutto il personale attraverso l’esposizione presso le aree di lavoro e la pubblicazione sulla intranet Costa Planet. Gli altri stakeholders sono stati stimolati, con tempi e modalità diversi, ad aderire ai valori etici e di tutela ambientale sposati da Costa Crociere. L’azionista di riferimento (Gruppo Carnival) è stato informato direttamente dal Chairman durante una riunione del Comitato di Direzione a cui hanno partecipato tutti i C.E.O. delle compagnie del gruppo. Gli ospiti delle navi sono destinatari di una specifica comunicazione in tema ambientale, disponibile in ogni cabina, e possono usufruire di una hot line riservata per denunciare eventuali inadempienze al Piano di Rispetto per l'ambiente. Nell’ambito del Sistema Best 4 assume particolare rilievo il processo di segnalazioni etiche, che consente a tutto il personale di evidenziare all’azienda ogni comportamento o situazione in conflitto con le politiche o le procedure aziendali in tema di responsabilità sociale. Tale segnalazione può avvenire attraverso il Responsabile Welfare and Industrial Relations o il Responsabile Best 4 o, in forma anonima, attraverso il Rappresentante dei Lavoratori per la Responsabilità Sociale. Le segnalazioni etiche pervenute e prese in carico fino ad oggi sono 18: 16 nel 2004 e 2 nel 2005. Per rafforzare la coscienza ambientale e sociale dei propri dipendenti, Costa Crociere promuove, invece, una continua attività di formazione indirizzata a tutto il personale di terra e di bordo in merito ai temi di etica, ambiente, sicurezza e qualità. Nella prima fase di sviluppo del Best 4 tutto il personale è stato coinvolto in sessioni formative sui principi generali dei quattro schemi di certificazione e sull’adeguamento delle attività e delle modalità operative ai relativi standard. Risultati Dal momento che il Best 4 è entrato a regime agli inizi del 2004, non è ancora possibile valutare un trend di miglioramento delle prestazioni ambientali, mancando dati storici per un confronto. 28 Il libro d’oro della responsabilità sociale Per quanto riguarda, invece, le azioni di miglioramento in campo ambientale sono già stati ottenuti risultati di rilievo. È stata migliorata la gestione dei rifiuti prodotti sia a bordo sia a terra in base alla tipologia e allo smaltimento; ogni nave è stata dotata di contatori per la quantificazione di acque grigie e nere scaricate, di uno strumento denominato white box per la misurazione delle sostanze oleose contenute nell’acqua di sentina, di campionamenti delle emissioni di fumi e di un sistema per la quantificazione dei materiali inceneriti e delle temperature di incenerimento. Importanti risultati relativi alla gestione del personale riguardano: la regolarizzazione di alcune figure di lavoro atipiche al fine di prevenire forme latenti di intermediazione di manodopera nel personale a bordo; la realizzazione di un software per il monitoraggio degli orari di lavoro/riposo per il personale di bordo; la riemissione del documento Condotta della vita di bordo e sanzioni disciplinari per il personale imbarcato e la definizione di nuovo accordo tra Costa Crociere S.p.A. e CSCS International N.V. (società che gestisce gran parte del personale di bordo) sul mutuo riconoscimento delle rappresentanze sindacali e sull’adozione da parte della CSCS N.V. di tutte le regole di Costa Crociere riguardanti la garanzia della qualità del servizio, la tutela della sicurezza, la protezione ambientale e il rispetto dei valori etici. 29 Enel Azienda produttrice e distributrice di energia e gas Corso e ciclo di formazione sulla CSR Motivazioni Nel corso del 2004 l’AD, Paolo Scaroni, ha annunciato in più occasioni (lettera di presentazione del BdS 2004, vari incontri con gli analisti di sostenibilità e nella lettera di piano industriale 2005-2009 inviata alla prima linea), il varo del ciclo di formazione sulla CSR che si svilupperà lungo tutto l’anno 2005. Nel corso degli ultimi anni, Enel ha raggiunto importanti risultati nel suo impegno di sviluppo sostenibile; tra questi, l’ammissione al Dow Jones Sustainability Index World a settembre 2004 (l’anno scorso era prima in linea per la selezione – first in class for selection). Lo dimostrano l’aumento dei fondi specializzati in investimenti socialmente responsabili che detengono azioni Enel e la visibilità da essa raggiunta nel panorama nazionale attraverso l’allineamento con il Ministero del Welfare sulle politiche di responsabilità sociale, le numerose presentazioni dell’Unità CSR agli analisti di sostenibilità e la testimonianza Enel in convegni di carattere accademico e del settore industriale. Attività Al suo interno Enel continua a lavorare per la diffusione e il rispetto del suo Codice Etico: il corso di formazione Codice Etico del Gruppo Enel è stato distribuito nuovamente a tutte le risorse Enel dopo esser stato aggiornato nel testo e ampliato con una nuova unità dedicata al concetto di responsabilità sociale di impresa e al suo legame con il Codice Etico. Inoltre, a seguito dell’integrazione della Corporate Social Responsibility nel piano industriale, Enel ha varato nel corso del 2004 un ciclo di formazione ad hoc che si svilupperà lungo tutto l’anno 2005. Durante la fase di progettazione di dettaglio dell'iniziativa di formazione, al fine di raccogliere informazioni utili a garantire un esito efficace del progetto è stato realizzato nel maggio 2004 un focus group destinato ad un campione di colleghi CSR Leader e Data Owner. In particolare Enel ha individuato delle categorie mentali collegate al concetto di CSR, elementi di motivazione individuale e professionale connessi all'adozione di pratiche socialmente sostenibili; aspettative circa le caratteristiche (target, obiettivi, contenuti, metodologie) del successivo intervento formativo. Il corso Codice Etico del Gruppo Enel è stato assegnato a tutti i dipendenti Enel. Relativamente al ciclo di formazione per proseguire e rafforzare il proprio impegno per lo sviluppo di una cultura di sostenibilità, sono stati individuati i seguenti target: CSR Leader (responsabili della declinazione degli obiettivi CSR in piani d’azione); Data Owner (fornitori dei dati contabili ed extracontabili relativi agli indicatori chiave - Key Performance Indicator - di CSR); Management - Dirigenti e Quadri; e i seguenti obiettivi declinati in funzione del target: allineare l’idea di CSR attorno alla visione Enel; sostenere il processo di rendicontazione e di pianificazione CSR; favorire una presa di decisioni coerente con le strategie Enel in tema di Responsabilità Sociale. Il cambiamento che si vuole accompagnare con questo ciclo di formazione coinvolge necessariamente sia i decisori aziendali, ossia coloro i quali quotidianamente traducono in azioni gli obiettivi di Enel, sia tutte le persone che, con diverso livello di responsabilità professionale, sono impegnate nel processo di raccolta dei dati quantitativi e qualitativi utili alla rendicontazione sociale attraverso il bilancio di sostenibilità. Risultati Nel mese di novembre 2004 si è svolta l’attività di formazione ai CSR Leader – 4 edizioni di mezza giornata per quaranta persone responsabili chiave nelle diverse unità di business – al fine di allineare percezioni e informazioni sulla CSR di Enel per continuare a fare della sostenibilità strumento di sviluppo ed eccellenza, attraverso le implicazioni manageriali e organizzative degli impegni di CSR e offrendo ai partecipanti una più chiara visione del processo e dei risultati conseguiti. 30 Il libro d’oro della responsabilità sociale eXtrapola Agenzia di informazioni commerciali Bike2Work Motivazioni Il progetto Bike2Work è un'iniziativa lanciata da eXtrapola alla fine del 2003 che mira a promuovere una prassi ecologica responsabile in tema di spostamenti dall’abitazione al luogo di lavoro. L'obiettivo è principalmente quello di sensibilizzare su questo tema il personale interno ed offrire una testimonianza alla comunità locale. Bike2Work è un sistema di incentivi mirato a favorire forme di trasporto alternative all’auto privata, come la bicicletta ed il trasporto pubblico. La visione del Direttivo in merito al CSR è quella di privilegiare gli stakeholder più vicini, sia geograficamente che dal punto di vista delle relazioni, quindi il personale e le comunità dei territori dove sono collocate le sedi dell’azienda. Attività Bike2Work funziona come un normale concorso a punti: per ogni chilometro percorso a piedi, in bicicletta, con mezzi pubblici o condividendo il tragitto in auto con altri lavoratori di eXtrapola, si guadagnano punti, calcolati in relazione alla lunghezza della distanza percorsa ed al mezzo utilizzato, spendibili in premi visionabili su un catalogo, mirati a rendere più agevole e sicuro l’utilizzo di mezzi alternativi e della bicicletta in particolare. Dal punto di vista delle partnership con la comunità eXtrapola ha deciso di aderire all’associazione Figli del Mondo di Rimini, non tanto per le attività di solidarietà da essa promosse, ma per la possibilità che l’Associazione offre di poter partecipare al dibattito in tema di CSR nello specifico del territorio della Provincia di Rimini. eXtrapola pensa inoltre di presentare all’Associazione, affinché le promuova presso altre aziende, le proprie iniziative di CSR a cominciare da Bike2Work. Date le sue dimensioni ridotte, non ritiene opportuno introdurre, almeno per ora, strumenti complessi come certificazioni e bilancio sociale. La dimensione personale e comunitaria è quella che si intende privilegiare. La creazione di spazi per il dialogo ed il confronto in azienda sono, ad oggi, la miglior garanzia per impostare in maniera corretta ed efficace gli investimenti per la promozione del capitale umano e per le attività sociali ed ambientali. Risultati Dal punto di vista della performance ambientale, esso ha portato ad un “risparmio” di oltre 25.000 km percorsi in auto, buona parte di questi chilometri sono stati trasferiti nell’uso dei mezzi di trasporto pubblico e della bicicletta. Nel caso di Bike2Work, la ricerca del coinvolgimento di soggetti terzi quali altre aziende, associazioni e pubbliche amministrazioni è ritenuta cruciale per il successo ed il radicamento dell’iniziativa stessa. 31 Gruppo Menarini Gruppo farmaceutico italiano nel mondo Sistema di gestione integrato Motivazioni La Missione che Menarini si è data è quella di realizzare prodotti della massima qualità, perseguire la sicurezza assoluta di chi assume i prodotti delle aziende del Gruppo Menarini e di rispettare pienamente l’Ambiente in cui gli stabilimenti operano. Attività Il progetto consiste nella realizzazione e nell’avviamento operativo di un sistema di gestione integrato riguardante i settori dell’Ambiente, della Sicurezza ed dell’Igiene sui luoghi di lavoro (HSE: Health Safety and Environment) secondo gli standard internazionali ISO14001 e OHSAS18001. Tale progetto ha particolare rilievo in quanto costituisce l’unico esempio in Italia di integrazione multistandard (più tipi di certificazione rilasciati contemporaneamente su una base documentale unificata) applicata in un ambito multisito (più siti certificati contemporaneamente ed in modo coordinato) di questa complessità, in quanto sono coinvolte tutte le aziende italiane del Gruppo Menarini che operano nei settori della Ricerca, della Produzione Chimica, della Formulazione Farmaceutica e nella Produzione Diagnostica. I siti coinvolti nel progetto integrato sono undici: A.Menarini Manufacturing Logistics and Services di Firenze, Prato, Scandicci e L’Aquila; Menarini Ricerche di Firenze, Pisa, Pomezia; Menarini Biotech di Pomezia; RTC di Pomezia; Laboratori Guidotti di Pisa; Lusochimica di Lomagna (LC). Gli obiettivi della certificazione integrata sono quelli collegati ad un migliore controllo degli aspetti di Igiene sul lavoro ed Ambientali. Questo significa: ridurre il rischio di incidenti, migliorare i consumi energetici, soddisfare in modo puntuale i requisiti di legge, ridurre l’impatto ambientale su aria e acqua, migliorare i rapporti con le autorità e la cittadinanza, rendere partecipi tutti i dipendenti dei processi di miglioramento, ridurre la produzione dei rifiuti ed accrescere il riciclaggio. L’obbiettivo a più lungo termine è quello di integrare nel sistema anche gli altri stabilimenti del Gruppo ubicati all’estero (Spagna, Germania, Turchia, Centro America) in modo da sviluppare metodologie comuni, scambiare esperienze, diffondere cultura ambientale e di sicurezza e mantenere un migliore controllo dei processi. L’organizzazione del Progetto ha coinvolto il management aziendale ai massimi livelli e con una trasversalità completa sulle direzioni aziendali dei vari siti. Infatti ogni azienda del Gruppo ha delegato formalmente, prendendo visione del progetto, una funzione della Direzione Generale del Gruppo, all’Alta Direzione di coordinamento. A sua volta quest’ultima ha identificato una struttura Corporate di coordinamento, guidata da un Project Leader già con mansioni a livello di Gruppo e formata da specialisti delle varie aree di competenza, provenienti dai vari stabilimenti. In ogni stabilimento vi sono poi dei responsabili di Direzione designati per il coordinamento del progetto, dei Responsabili di Gestione Integrata con funzioni di gestione operativa del sistema assieme alle figure tradizionali quali gli RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione). La base formale e sostanziale del sistema si fonda infatti su una serie di documenti: Analisi Preliminare (una fotografia della situazione della sicurezza e dell’ambiente sotto il profilo HSE con i relativi dati di riferimento anno per anno); Manuale di Gestione Integrata (documento di riferimento per la gestione di queste problematiche); Linee Guida (procedure generali valide per tutti gli stabilimenti che regolano tutti gli aspetti rilevanti di gestione HSE). L’insieme di questi documenti definiscono le modalità operative comuni di tutti gli elementi del sistema. Tali Documenti vengono direttamente utilizzati dai vari siti e vengono integrati da Procedure Operative Standard di sito e da Istruzioni Operative (si tratta di procedure dettagliate per gestire gli argomenti che sono specifici di ogni stabilimento fino al livello di massimo dettaglio utilizzabile da ogni singolo operatore). Su tutti questi documenti vertono i corsi di formazione interni che coinvolgono a turno tutto il personale dell’azienda. Il coinvolgimento del personale avviene attraverso la formazione ed attraverso l’attuazione ad ogni livello delle Procedure stabilite. Ogni persona coinvolta ha un ruolo attivo in quanto può proporre attività di miglioramento e di controllo nell’attuazione degli interventi e dei comportamenti. I gruppi di lavoro che gestiscono il sistema sono attivi su tutti gli stabilimenti. Per favorire lo scambio di esperienze ed il miglioramento reciproco viene stabilita la rotazione delle varie figure incaricate della gestione e dei controlli su realtà diverse (questo significa che gli auditors, controllori, per le ispezioni periodiche all’interno, sui fornitori e sul funzionamento del sistema documentale centrale ruotano in modo che tutti siano progressivamente messi a contatto con tutte le realtà aziendali). Il numero di persone coinvolte come auditors (controllori) sono 16, un numero alto se si pensa che generalmente nella pratica industriale viene incaricato un auditor per più siti. L’impegno del personale per l’attuazione del sistema di certificazione e controllo è rilevante: dati relativi al numero di ore dedicato complessivamente alla gestione del sistema, sia a livello locale che corporate, confermano il numero di 850 ore (pari a 106 giorni lavorativi) ed nel numero di 160 (equivalente a 20 giornate di lavoro) le ore dedicate dal personale ad attività di formazione e di supporto. Nel progetto di certificazione integrata sono coinvolte competenze esterne (ingegneri, medici, chimici, igienisti) per un totale di 250 ore (circa 32 giorni lavorativi) e risorse finanziarie inserite nei budget annuali dei vari siti per un valore complessivo di 2 milioni di euro. 32 Il libro d’oro della responsabilità sociale Risultati Il sistema è nel primo anno di attuazione, pertanto i benefici attesi non sono ancora completamente misurabili, ma sono stati identificati gli indicatori di riferimento che hanno evidenziato i risultati già raggiunti: oltre 3000 ore di formazione, oltre 600 ore di ispezione, risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale, quantificabile nella diminuzione dei consumi di combustibili (gasolio, metano, ecc), fino al 5% per unità di prodotto e nell’aumento della frazione recuperabile dei rifiuti prodotti negli stabilimenti e centri ricerca del Gruppo (dal 40 al 60%). Tra le iniziative di supporto al progetto di certificazione c’è anche la creazione di una biblioteca formativa corporate. Il rapporto tra il Gruppo Menarini e le Autorità è migliorato poiché l’esistenza di un sistema di gestione integrato e la conseguente certificazione da parte di un ente prestigioso come il Lloyd’s Register denota un’attenzione a queste problematiche decisamente superiore a quella comune ed è indice di adeguatezza normativa, sensibilità alle questioni ambientali e di sicurezza interne ed esterne. Il Gruppo Menarini non considera terminato il proprio lavoro con l’ottenimento della Certificazione (avvenuto il 7 Settembre 2004). Per il gruppo la Certificazione è stato l’inizio di un nuovo modo di concepire e svolgere il lavoro nella realtà aziendale, una mission che comporta, e comporterà anche in futuro, un continuo e maggiore impegno da parte del Gruppo. 33 Hera Gruppo di gestione di servizi pubblici locali. Qualità sostenibile Motivazioni Il gruppo Hera nasce nel 2002 dall’integrazione di dodici società multiutilities operanti nelle Province di Bologna, Forlì - Cesena, Ravenna e Rimini: oggi rappresenta uno dei principali operatori nel settore dei servizi pubblici locali in Italia, erede di una radicata, diffusa e consolidata tradizione imprenditoriale nella gestione dei servizi pubblici. I macro obiettivi strategici del Gruppo si possono sintetizzare in obiettivi di tipo operativo, di sviluppo, di sostenibilità. Il successo del modello Hera dipende dall’applicazione armonica di questi tre macro obiettivi. Per applicare i principi della Responsabilità Sociale nel processo di gestione il Gruppo Hera ha sviluppato un approccio originale e innovativo nel contesto italiano, definito Qualità Sostenibile, che arricchisce i principi di riferimento della Qualità Totale, Total Quality Management, con i principi del Total Responsibility Management (TRM). Attività All’interno della strategia di Hera sono stati identificati gli obiettivi di qualità sostenibile che vanno ad integrare gli obiettivi di carattere economico-finanziario del Gruppo: sviluppo della reputazione in termini di affidabilità, efficienza e sostenibilità; valorizzazione del capitale umano; riduzione dei rischi; valorizzazione del patrimonio di impianti e reti nei settori core business; contributo concreto alla tutela dell’ambiente; diffusione di una cultura aziendale coerente con i principi e i valori di riferimento; dialogo con gli stakeholder. Nel perseguire tali obiettivi, il Gruppo pone particolare attenzione alla identificazione degli equilibri fra uso delle risorse e dinamica delle loro disponibilità – qualitativa e quantitativa – nel lungo periodo. L’identificazione di tali obiettivi è collegata ad un percorso verso la sostenibilità dove, per ogni obiettivo strategico, vengono definiti dei KPI (Key Performance Indicators, Indicatori chiave delle prestazioni), che sono correlati anche a criteri di bilanciamento tra benefici per Hera e benefici per gli stakeholder. Attualmente il gruppo Hera ha previsto l’introduzione, in aggiunta ai classici indicatori economico-finanziari, di indicatori chiave delle performance di qualità del servizio (KPI) che trovano esplicazione in un rapporto mensile per l’Alta Direzione. I KPI qualitativi del servizio hanno lo scopo di monitorare e misurare in termini di qualità del servizio erogato, in modo aggregato e sintetico, il trend dei principali processi aziendali aventi, nella maggioranza dei casi, una diretta percezione da parte dei clienti. E’ previsto per il futuro l’utilizzo del sistema di KPI anche per monitorare le performance sociali e ambientali del Gruppo. Coerentemente con quest’approccio negli ultimi due anni il gruppo Hera ha sviluppato una serie di strumenti e sistemi gestionali che favoriscono la diffusione della responsabilità sociale. In particolare: è stato definito il modello organizzativo per la prevenzione dei reati societari; è stato pubblicato il Codice Etico (disponibile sul sito internet del Gruppo); ha creato un’apposita struttura per la gestione del Risk Management; ha continuato nello sviluppo del sistema Qualità Sicurezza e Ambiente (che presidia anche le tematiche legate alla Responsabilità Sociale) incrementando contestualmente il numero di certificazioni presenti nel Gruppo. Infatti nonostante la complessità del gruppo e il breve periodo trascorso dalla propria nascita, il Gruppo ha ottenuto la certificazione ISO 9000:2000 nel 2004. Inoltre il Gruppo prevede di ottenere la certificazione ISO 14001 di tutto il gruppo per il 2005 e la certificazione OHSAS 18001 per il 2006. Attualmente la Divisione Ambiente di Hera S.p.A. ha ottenuto la certificazione ISO 14001:1996 con campo di applicazione Progettazione e gestione impianti di smaltimento, trattamento e recupero rifiuti (peric., non peric. e T/N) per otto impianti più la registrazione EMAS (Reg. CE 761/2001); ha sviluppato un piano di comunicazione dedicato alla propria strategia di sostenibilità (video per i dipendenti con proiezione su schermi collocati in spazi di comunità, comunicati stampa, articoli di house organ, convention interne, utilizzo in road show); ha realizzato una serie di campagne di comunicazione ai cittadini dei principi rivolte all’utilizzo sostenibile delle risorse (riciclaggio rifiuti, corretto utilizzo dell’acqua e del gas) al fine di diffondere una cultura della sostenibilità nel territorio di riferimento; annualmente si confronta con i suoi stakeholder attraverso momenti di dialogo dedicati (workshop, focus group,…); realizza programmi di formazione sulla sostenibilità rivolti a quadri e dirigenti (Sviluppo Manageriale) e a tutti i dipendenti (Seminario: Il Gruppo Hera, valori, obbiettivi e riferimenti aziendali); pubblica annualmente il Bilancio di Sostenibilità, per comunicare i risultati del proprio processo di gestione responsabile. Attraverso una politica di confronto aperto con i principali stakeholder, Hera vuole fornire una risposta alle nuove preoccupazioni e attese dei cittadini, dei consumatori, delle pubbliche amministrazioni e degli investitori, principalmente sui criteri di sostenibilità sociale, economica ed ambientale che si vuole siano alla base delle decisioni aziendali. Il lavoro svolto ha coinvolto diversi soggetti legati a Hera, affrontando, con diverse metodologie di indagine, le tematiche più rappresentative per ogni categoria di soggetti rappresentati. Sono stati così raccolti i suggerimenti di miglioramento proposti dagli stakeholder coinvolti nel processo, al fine di monitorare e meglio orientare le future scelte di gestione. 34 Il libro d’oro della responsabilità sociale Risultati Il Bilancio di Sostenibilità 2003 è il risultato del processo di miglioramento continuo sia della gestione della Responsabilità Sociale del gruppo Hera sia del conseguente processo di rendicontazione integrato delle performance sociali, ambientali ed economiche. All’interno del Bilancio di Sostenibilità oltre ai tradizionali indicatori di performance economica, ambientale e sociale, sono rendicontati anche indicatori di capitale intellettuale inerente il capitale umano (formazione, valorizzazione delle competenze, progetto giovani talenti,ecc…), capitale relazionale (rete relazionali con i clienti, programmi di fidelizzazione, partnership, dialogo con gli stakeholder,ecc….) e di capitale strutturale (gestione reti, innovazione nei sistemi informativi, programmi di gestione delle conoscenza,…). Il Bilancio di Sostenibilità del gruppo Hera assume a riferimento le metodologie: l’AccountAbility 1000 (elaborato dall’ISEA), le Sustainability reporting guidelines 2002 elaborate dal Global Reporting Initiative (GRI); i Principi di redazione del Bilancio Sociale 2001, elaborati dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS). Il Bilancio di Sostenibilità 2003 è suddiviso in sette sezioni, seguite da un’attestazione di conformità: identità aziendale, governo della sostenibilità, performance economica, performance sociale, performance ambientale, dialogo con gli stakeholder, obiettivi di miglioramento, attestazione di conformità procedurale. 35 Loccioni È una sartoria tecnologica costituita da quattro imprese: AEA (collaudo e controllo qualità di Elettrodomestici e Componenti Auto), GENERAL IMPIANTI (Automazione Industriale, Telecomunicazioni, Controllo Ambientale), TM (Lavorazioni Meccaniche), SUMMA (R&D, Pianificazione e Sviluppo, Formazione, Rapporti con Scuole e Università). Dal metalmezzadro all’impresa della conoscenza Motivazioni Il modello imprenditoriale adottato da Loccioni ha saputo innovare il modello marchigiano d’impresa, proiettando i valori della tradizione agricola, come l’etica del lavoro, la volontà e la parsimonia nel mondo dell’alta tecnologia, in cui creatività, entusiasmo e spirito di innovazione giocano un ruolo essenziale. Il tutto ha dato vita ad una sinergia unica tra tradizione e modernità, tra radicamento nel passato e proiezione nel futuro. Chiave di volta tra l’Impresa agricola, dove la flessibilità e la solidarietà familiare assurgono a valori principali, e l’Impresa adulta, caratterizzata da managerialità ed innovatività, è la Formazione . Già dal 1968, anno in cui Enrico Loccioni inizia il suo percorso imprenditoriale, la sensibilità dell’imprenditore si rivolge alle componenti soft dell’impresa: le Persone, le Relazioni Interpersonali e l’Innovazione Tecnologica, che lo portano a creare un modo originale di fare impresa ove il modus operandi è basato sui rapporti di fiducia e crescita con Clienti, Fornitori, Istituzioni Finanziarie, Università, Enti di Ricerca, Scuole locali, Collaboratori e loro Familiari. Ma l’importanza data dall’imprenditore al network e alla crescita del territorio non si riduce alla pur primaria e indispensabile collaborazione tra partner tecnologici, operare a rete assume un significato più ampio e a più livelli, che lo porta ad adottare un modello INNOVATIVO in senso ampio:Innovazione nella gestione di clienti e fornitori, Innovazione tecnologica e Innovazione nella gestione dei collaboratori. Attività L’orientamento alle persone del Gruppo Loccioni non è una strategia aziendale ma un modo di essere dell’impresa stessa. Questa rappresenta per Enrico Loccioni il luogo ideale dove l’individuo può crescere, sia come persona sia come intraprenditore. Questa convinzione ha dettato un modo nuovo di gestire i collaboratori seguendo le persone prima, durante e dopo l’assunzione. Per quanto riguarda il prima da qualche anno è stata allestita nel Gruppo una zona sia fisica che metaforica, chiamata bluzone, tutta dedicata all’ospitalità degli studenti. In essa si accolgono e si allenano i ragazzi al fine di aiutarli a capire come sta evolvendo il mondo del lavoro e come essi possano entrarvi mantenendo fede ai propri sogni e alle proprie inclinazioni. Per il durante si è adottato un modello organizzativo originale che offre svariate possibilità di sviluppo. Un’organizzazione orizzontale in grado di dare spazio all’iniziativa personale e all’intraprenditorialità, propedeutica agli spin-off e start-up, in grado di offrire possibilità di job rotation interne e percorsi di crescita personalizzati. La formazione continua costituisce le fondamenta di questa organizzazione (nell’ultimo anno il 6,5% del costo del personale è stato investito in formazione). Numerosi sono gli eventi organizzati nell’arco dell’anno per alimentare lo spirito di squadra e il senso di appartenenza, ma uno in particolare sottolinea la cultura del territorio: la Parnanza, che ha l’obiettivo di valorizzare passioni e hobby dei collaboratori riscoprendo le tradizioni della regione. Si tratta dell’allestimento di uno spazio-vetrina attraverso il quale si veicolano tutti i prodotti frutto delle attività extra lavorative dei collaboratori del Gruppo o dei loro familiari. Per il dopo il Gruppo Loccioni grazie al progetto Avvia l’Impresa accompagna chi lo desidera in una fase di start-up imprenditoriale, offrendo strutture e servizi operativi-strategici gratuiti. I collaboratori interessati ad un progetto di tal tipo possono intraprendere un’attività autonoma sicuri di poter contare su una collaborazione sinergica con il Gruppo. Solo negli ultimi tre anni sono stati avviati 10 progetti spin-off. L’obiettivo è creare una rete di fornitori partner valorizzando le risorse interne. Il Gruppo Loccioni concepisce l’impresa come un sistema aperto al Territorio, alla Comunità in generale, alla Scienza. Scuole, Università e Centri di Ricerca Internazionali, diventano i Partner che permettono sia lo scambio interculturale che il potenziamento di iniziative di ricerca a vantaggio della comunità e del territorio. Risultati In trent’anni di vita di Gruppo oltre 1300 persone sono state avviate al lavoro, 70 hanno creato attività in proprio di cui 30 spin off, 120 occupano posti di responsabilità in importanti imprese locali. Soltanto nell’ultimo anno sono stati ospitati in orientamento e training più di 1500 studenti provenienti da Scuole e Università locali. Per il progetto bluzone il Gruppo Loccioni ha vinto nel 2003 il 1° premio del Concorso Nazionale Impresa e Cultura. Inoltre da quattro anni il Gruppo Loccioni risulta essere tra i 35 migliori ambienti di lavoro in Italia 36 Il libro d’oro della responsabilità sociale Martini & Rossi Produzione e vendita bevande alcoliche Motivazioni Il CSR, tema di grande attualità, è sempre stato molto importante per l’Azienda. L’obiettivo che essa si pone è quello di coniugare la creazione del valore aziendale con il benessere della collettività. Considerando che per l’Azienda essere socialmente responsabile significa andare oltre il semplice rispetto di quanto prescritto dalla legge, la Martini ha deciso di adottare un codice di condotta e di responsabilità sociale nelle attività di marketing e comunicazione. Inoltre, Come membro responsabile dell’industria mondiale delle bevande alcoliche, la Martini & Rossi riconosce che esiste un problema potenziale di abuso dell’alcol, a prescindere dalla causa, e di danni salutistici, sociali, e familiari che può recare quando diventi cronico. E’ per questo che è impegnata affinché i suoi prodotti siano pubblicizzati, promossi e distribuiti in modo responsabile. Progetto n. 1: Messaggi di consumo moderato nella comunicazione Attività La decisione di inserimento di questi messaggi è nata proprio dagli stakeholders, dalle richieste pubbliche delle varie ONG che rappresentano le famiglie e dai media che hanno frequentemente sollevato i dibattiti in merito. Martini &Rossi ha inserito nei messaggi pubblicitari un messaggio di responsabilità e di moderazione nel consumo dei prodotti dell’azienda. Questo è stato deciso in applicazione del codice di condotta e di responsabilità sociale nelle attività di marketing e comunicazione varato in piena autonomia il 1° giugno 2004 per volontà unanime del Comitato di Direzione dell’Azienda, senza nessun tipo di coercizione normativa esterna. La decisione è maturata come forma di azione proattiva di promozione di un comportamento responsabile nel consumo dei prodotti alcolici dell’azienda in accompagnamento ai programmi di formazione che Martini promuove sui clienti e sui giovani. Gli spot pubblicitari terminano con il claim: bevi…responsabilmente. La stessa frase è riportata nelle affissioni pubblicitarie e nelle campagne stampa. La Direzione dell’Azienda è direttamente coinvolta nell’operazione sia perché si è fatta promotrice del codice di condotta e di responsabilità sociale nelle attività di marketing e comunicazione (target dipendenti ed operatori collegati all’Azienda), sia perché, ove possibile, inserisce nelle interviste il concetto di responsabilità sociale. Inoltre promuove lo stesso concetto attraverso le riviste dell’Azienda: Insieme (tiratura 1.000 copie, target dipendenti e pensionati), Martini & (tiratura 20.000 copie, target clienti ed istituzioni) e attraverso pubblicazioni ad hoc: Moderazione e Responsabilità (tiratura 30.000 copie), articoli su riviste tematiche: Carità Politica. Risultati I ritorni dell’operazione sono stati soddisfacenti poiché la novità è stata rimarcata dagli stakeholders e dalla concorrenza. La soddisfazione e la motivazione del personale è stata importante poiché l’Azienda ha risposto in maniera chiara ed inequivocabile alla necessità di costruire un orientamento di lungo termine che garantisca all’impresa uno sviluppo armonico e duraturo nel tempo. Obiettivo questo che non si può raggiungere se non investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le parti interessate. Progetto n.2: Responsabilità sociale aziendale nelle attività di marketing e di comunicazione Attività In questo secondo caso il personale è il target dell’operazione. Martini&Rossi ha infatti provveduto costruzione di un codice di condotta e di responsabilità sociale nelle attività di marketing e di comunicazione interno alla Società, con regole più stringenti rispetto alle normative nazionali al riguardo. Inoltre l’azienda controlla l’applicazione e diffusione all’interno della Società del principio essenziale della responsabilità sociale come promotore di sviluppo di lungo termine attraverso tutti gli organi di informazione interni e le convention. Il codice è stato distribuito a tutto il personale e a tutti gli operatori che hanno relazioni relative alla comunicazione con l’azienda. Il personale e gli agenti di vendita sono stati responsabilizzati individualmente poiché sono soggetti proattivi di una campagna, coerente con il nostro codice, di formazione dei nostri clienti. Hanno distribuito e spiegato ai nostri clienti il libretto Moderazione e Responsabilità. I processi interni sono gestiti con una procedura di formazione piramidale in modo da coinvolgere tutte le componenti dell’Azienda e farne delle portatrici del messaggio stabilito. Il processo è rinforzato dal fatto che il gruppo internazionale del quale Martini & Rossi fa parte ha posto la responsabilità sociale come uno dei suoi asset prioritari. 37 Risultati La sensibilità del personale alla problematica della responsabilità sociale è visibilmente cresciuto ed è tema ampiamente dibattuto con spirito costruttivo e proattivo. L’impatto dell’azione è stato di grande stimolo per la federazione di Confindustria, alla quale Martini & Rossi appartiene (Federvini), ed ai suoi associati, quindi, concorrenti, che per emulazione stanno studiando programmi simili al loro interno. 38 Il libro d’oro della responsabilità sociale Terme di Sirmione Offrono diversi servizi termali e terapie per la cura di svariate patologie Ambiente ed etica: i valori del benessere Motivazioni Terme di Sirmione ha intrapreso da diversi anni un percorso articolato su diversi aspetti, tra loro coerenti, allo scopo di definire ed attuare un modello per la qualità del servizio alberghiero e termale orientato alla soddisfazione dei clienti e dei collaboratori, nel rispetto e salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della persona. La Direzione di Terme di Sirmione è coinvolta direttamente nello sviluppo, attuazione e miglioramento del Sistema di gestione per la qualitàambiente-responsabilità sociale. La Direzione manifesta ed evidenzia il proprio ruolo attraverso attività ed iniziative di comunicazione e coinvolgimento del personale sull’importanza dell’attuazione e miglioramento continuo, nell’ottica della piena soddisfazione del cliente, della riduzione degli impatti ambientali e del rispetto della persona. La Politica di Terme di Sirmione diffusa a tutto il personale, pone tra i sui elementi fondamentali anche il coinvolgere, motivare, rendere consapevoli e valorizzare le persone attraverso la formazione e l’addestramento a tutti i livelli. Attività Nella definizione e sviluppo del modello sono stati presi a riferimento le norme internazionali relative a qualità, ambiente e responsabilità sociale e i modelli per il miglioramento continuo. Risultati tangibili di questo processo di sviluppo sono le certificazioni per la Qualità (ISO 9001) e per l’Ambiente (ISO 14001) conseguite nell’anno 2001. Attualmente, il sistema di gestione per la qualità e l’ambiente è stato integrato con il sistema per la Responsabilità Sociale ed è prevista la certificazione SA 8000 entro la fine del 2005. Riguardo alla responsabilità sociale all’interno dell’azienda, coerentemente con la Politica aziendale, il personale è coinvolto in piani di formazione annuali che, oltre agli aspetti tecnici relativi alle mansioni svolte, prevedono interventi mirati al miglioramento del proprio ruolo in termini di motivazione, coinvolgimento e consapevolezza. A fronte degli interventi formativi effettuati, sono previsti momenti di valutazione dell’ efficacia degli stessi. Per ogni mansione aziendale sono definite apposite descrizioni delle posizioni nelle quali sono indicate le unità organizzative presso le quali si svolge la mansione, il suo scopo, e le attività di competenza. Inoltre all’assunzione del personale, vengono verificate le caratteristiche in termini di competenza, conoscenza ed esperienza coerentemente con il profilo stabilito. Nel corso della verifica vengono individuate eventuali necessità di addestramento e formazione da effettuarsi nel periodo di inserimento del personale. Al fine di rendere consapevole il personale dell’importanza e necessità di adottare ed attuare le regole del sistema di gestione per la qualità, l’ambiente e responsabilità sociale, al momento dell’inserimento in organico del nuovo personale Terme di Sirmione provvede a fornire le informazioni e la documentazione contenente le indicazioni e le politiche aziendali. Il coinvolgimento del personale è oggetto di monitoraggio e misurazione tramite appositi indicatori. Per tutto il personale è disponibile una Scheda addestramento e formazione nella quale sono elencate le caratteristiche e l’istruzione necessarie per il corretto ed efficace svolgimento delle attività previste dalla mansione in questione. Sulla base delle caratteristiche e istruzione richieste e sull’effettiva professionalità ed esperienza possedute dal personale, vengono individuate le necessità di addestramento e formazione che sono formalizzate nel Piano di formazione annuale sottoposto all’approvazione della direzione. A fronte dei corsi o seminari di formazione sostenuti, i partecipanti registrano l’avvenuta partecipazione e la Funzione Risorse Umane provvede ad aggiornare le Schede addestramento e formazione. Terme di Sirmione stimola e incoraggia il personale affinché contribuisca a segnalare problemi o proporre miglioramenti sugli aspetti relativi a qualità, ambiente e responsabilità sociale. Questo processo di sensibilizzazione si esplica in occasione degli incontri periodici con il personale; è inoltre disponibile sulla rete informatica aziendale un apposito portale al quale accedere per compilare ed inviare le proprie segnalazioni. A lato pratico il sistema di gestione per qualità, ambiente e responsabilità sociale delle Terme di Sirmione è basato sui processi aziendali e sulle relative attività. I processi considerati sono i seguenti: processi per la gestione della documentazione, processi organizzativi, processi per la gestione delle risorse, processi di realizzazione del prodotto e dei servizi, processi di misurazione, analisi e miglioramento. In particolare, i processi relativi alle risorse umane, sono gestiti secondo criteri che fanno riferimento ai modelli gestionali ISO 9001, ISO 14001 e SA 8000. La gestione delle risorse umane ha impatto sui processi aziendali attraverso la definizione ed aggiornamento delle competenze e lo sviluppo delle stesse orientate ad efficacia ed efficienza coerentemente con le politiche ed obiettivi aziendali. I dati relativi al capitale umano fanno riferimento a indicatori relativi alla differenza tasso di occupazione maschile e femminile per inquadramento, numero ore formazione per dipendente, indice di turnover , percentuale di sindacalizzazione, indice infortuni e orari di lavoro. I termini di partnership con la comunità Terme di Sirmione ha instaurato rapporti con il Ministero della Salute, l’Amministrazione locale, provinciale e regionale, l’Azienda Sanitaria Locale, Federterme, Consorzio Sirmione Terme, Consorzio Riviera del Garda e Colline Moreniche, l’Azienda promozione turistica di Sirmione, Associazioni Medici di Base, Organizzazioni Sindacali, Università e Organizzazioni Non Governative. Inoltre Terme di Sirmione svolge attività per la promozione della cultura, del benessere e della salvaguardia dell’ambiente nell’area di Sirmione. 39 Risultati La gestione del miglioramento continuo si basa su Report periodici che rappresentano gli andamenti degli indicatori di performance aziendali relativi non solo alla qualità dei servizi e dei prodotti, ma anche agli aspetti socio-ambientali. I trend di questi indicatori evidenziano un miglioramento, imputabile al processo continuo di coinvolgimento e crescita della consapevolezza del personale. Sulla base dei dati contenuti nei Report periodici, la direzione aziendale definisce gli obiettivi di miglioramento a fronte dei quali avvia progetti mirati, i cui risultati ed avanzamenti sono oggetto di monitoraggio e valutazione periodica. Le iniziative e il ruolo di Terme di Sirmione nella valorizzazione sociale, culturale e ambientale del territorio e nei confronti della collettività ottengono un consenso crescente presso la Comunità e le Istituzioni locali. Tale consenso è testimoniato dai frequenti servizi che compaiono sui media, riconoscendo a Terme di Sirmione un ruolo guida nel promuovere il turismo e l’immagine del territorio nel rispetto dell’ambiente e della collettività. Inoltre l’adozione del sistema di gestione ambientale ha consentito la valutazione e il monitoraggio puntuale degli aspetti ambientali significativi. Su questi aspetti sono stati attivati e sono in corso attività per ottimizzare e ridurre gli impatti in termini di consumi idrici ed energetici. I risultati raggiunti fino ad ora confermano la validità delle soluzioni adottate con l’ottenimento di risparmi energetici significativi anche attraverso lo sfruttamento efficace dell’energia geotermica per il riscaldamento delle strutture e dell’acqua utilizzata per fini sanitari. 40 Il libro d’oro della responsabilità sociale Trambus Opera nel settore del Trasporto Pubblico Locale di superficie ed eroga anche servizi aggiuntivi quali: trasporto scolastico, trasporto per i disabili e noleggio con conducente Il Modello di Competenze Motivazioni La cultura d’impresa che caratterizza l’azienda è quella di realizzare un servizio di trasporto efficace ed efficiente rispettando l’ambiente che ci circonda. Nel percorso per il conseguimento della visione aziendale l’azienda ha ritenuto necessario dotarsi di sistemi certificati volontari per la qualità, l’ambiente e la responsabilità sociale. La politica relativa a quest’ultimo sistema di certificazione ha tra i suoi obiettivi principali quello di avere un governo positivo delle risorse umane. In tal senso il Direttore delle Risorse Umane e l’organizzazione ha voluto avviare un processo top-down che porterà a sviluppare le competenze strategiche aziendali sulla base del nuovo modello di competenze, adottato da Trambus a partire dal 2005. Attività Nel novembre 2003 nell’ambito delle politiche relative alla gestione del Capitale Umano, la Direzione Risorse Umane e Organizzazione di Trambus ha ritenuto opportuno costruire un modello di competenze personalizzato per meglio rispondere alle esigenze organizzative delle altre funzioni aziendali ed alle aspettative delle sue risorse. Tale modello ha permesso la creazione di una mappa dell’Organizzazione anche attraverso l’identificazione, la valutazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi di business, nonché focalizzare l’Organizzazione sui comportamenti ritenuti essenziali per il successo di Trambus. Il modello di competenze personalizzato è il risultato del coinvolgimento e della partecipazione di un campione rappresentativo di risorse, adeguatamente stimolato e guidato da tecniche e strumenti appositi. In tal modo Trambus ha voluto evitare il ricorso a modelli standard che, pur essendo espressi con modalità e terminologie validate, non sempre corrispondono al lessico ed alla cultura aziendale. Al termine del progetto, novembre 2004, l’azienda è arrivata a delineare delle macrofamiglie di competenze e le loro tipologie; sono state inoltre evidenziate le percezioni dei dipendenti sul futuro dell’azienda, delle esigenze di tipo organizzativo, di sviluppo e di gestione maggiormente diffuse. E’ stata fatta un’analisi delle competenze da sviluppare per tutte le famiglie di ruoli coinvolte nel progetto e sono stati individuati dei possibili percorsi formativi a supporto che verranno inseriti nel Piano Formazione del 2005. La rilevazione delle informazioni relative ai comportamenti richiesti, le conoscenze e skills tecniche necessarie per soddisfare le aspettative organizzative, è stata fatta nel modo seguente: Il gruppo dei Dirigenti è stato sottoposto a delle interviste strutturate con lo scopo di analizzare il modo di agire e di porsi del personale dirigente Trambus nei confronti sia dell’organizzazione sia delle strategie aziendali, di verificare i valori ricorrenti e la coerenza di questi valori con il conseguimento degli obiettivi legati al proprio ruolo. I Quadri hanno partecipato a delle sessioni di focus group strutturate attraverso la metodologia denominata metaplan, un sistema che mira a coinvolgere immediatamente i partecipanti, indirizzandoli verso l’evidenza di azioni e comportamenti, conoscenze e capacità necessarie ai titolari del ruolo per ottenere performance di successo. Un campione rappresentativo delle figure operative (Amministrativi, Ispettivi, Operai, Autisti e Figure di supporto) ha partecipato a degli incontri strutturati in maniera tale da coinvolgere progressivamente i partecipanti stimolandoli tramite l’uso di modalità concrete ed in linea con le loro caratteristiche. Il modello di competenze elaborato va ad interagire con altri processi aziendali e principalmente con: Selezione ovvero attivare processi di selezione in base alle competenze definite in fase di pianificazione per specifici ruoli/famiglie; Valutazione della prestazione: valutare le risorse sulla base delle competenze definite in fase di pianificazione e selezione; Politiche retributive: attivare politiche retributive volte a premiare le risorse che mettono in atto le prestazioni migliori in relazione alle competenze definite necessarie; Valutazione del potenziale: confrontare le competenze attuali delle risorse con quelle richieste da ruoli diversi da quello presente; Sviluppo: formulare piani di sviluppo e di carriera sulla base di quanto emerge dalla valutazione del potenziale e dalla valutazione della prestazione; Formazione: progettare e realizzare formazione mirata a colmare i gap evidenziati tra le competenze possedute dalle risorse e quelle richieste da Trambus. Risultati La risposta al progetto è stata positiva: la quasi totalità delle risorse coinvolte ha partecipato sia alle interviste che alle sessioni di gruppo dando un contributo attivo e manifestando delle forti aspettative. L’implementazione del modello porterà verso lo sviluppo delle competenze core ritenute fondamentali per il conseguimento degli obiettivi di business di Trambus, migliorando le performance sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo e rafforzando anche la motivazione e l’impegno individuale delle risorse. Relativamente alle società, adottare il modello di competenze precedentemente descritto permette a Trambus di pianificare con maggiore razionalità e coerenza politiche, strategie ed interventi per la gestione delle proprie risorse. Inoltre comporta i seguenti vantaggi: focalizza l’Organizzazione sui comportamenti ritenuti essenziali per il successo dell’azienda, stabilisce e rinforza un linguaggio comune per descrivere capacità, conoscenze, skills, comportamenti rispetto a mansioni, funzioni, posizioni/livelli e infine supporta ed orienta la pianificazione e lo sviluppo delle risorse umane. 41 Vodafone Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili Vediamo il mondo con gli occhi di domani Motivazioni Costruire un legame forte tra realtà industriale, società civile e leadership del Paese costituisce per Vodafone la sostanza del messaggio che discende da uno degli obiettivi strategici: Being a responsible business. Vediamo il mondo con gli occhi di domani: l’azienda ha affidato a questa frase, che è anche il claim che dallo scorso febbraio 2003 firma le campagne di comunicazione delle attività legate alla Corporate Social Responsibility, il compito di esprimere in modo sintetico il desiderio di guardare il mondo attorno a noi e di orientare le attività dell’Azienda tenendo conto delle generazioni che verranno. Il Super Messaggio Solidale, il prezioso ed efficace strumento creato dall’Azienda per dar modo ai propri clienti di esprimere la loro solidarietà attraverso una piccola donazione è solo uno di questi esempi. Molte, anche se meno visibili perché limitate al contesto aziendale, sono infatti le iniziative avviate da e per l’interno dell’Azienda: grazie ad esse ogni dipendente può partecipare al raggiungimento e alla condivisione dei risultati per la passion for the world around us. Vodafone Italia basa ogni attività su valori che riflettono l’attenzione verso l’‘Altro’, cioè la Persona, quale referente ideale della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, a cui il Gruppo e Vodafone Italia s’ispirano apertamente, e quale soggetto attore di qualsiasi attività sostenibile, non solo dal punto di vista economico e ambientale, ma anche da quello propriamente sociale. Il Gruppo e Vodafone Italia hanno quindi identificato la propria Vision – il sogno da realizzare – e quattro Passion – le tensioni che ispirano i comportamenti – in cui sono esplicitati gli impegni nei confronti delle principali categorie di stakeholder e del contesto nel suo insieme. Questi valori, di cui Vodafone si fa portatrice, hanno creato le basi teoriche condivise a livello di Gruppo e il fondo etico su cui è stato costruito il successo dell’Azienda. Passion for Customers, perché i clienti hanno riposto nel gruppo la loro fiducia. Vodafone si impegna a fare il meglio per comprendere e anticipare i loro bisogni e le loro necessità al fine di soddisfarli pienamente con i servizi. Passion for our people si traduce nell’attenzione che il gruppo pone verso individui eccezionali capaci di lavorare assieme che fanno di Vodafone un’azienda di straordinario successo. Lo scopo è quello di attrarre, sviluppare, premiare e mantenere nell’azienda persone di eccezionale qualità. Passion for results dimostra come le persone appartenenti a Vodafone siano orientate all'azione e spinte dal desiderio di essere i migliori. Passion for the World Around us sottolinea l’intento di aiutare tutte le persone nel mondo ad avere una vita migliore sia attraverso i servizi che forniti, sia attraverso l'impatto sul mondo intorno all’azienda. Attività In questa solida cornice di valori di riferimento la Passion for the world around us si inserisce logicamente all’interno del contesto aziendale, incrociando così un grande valore, la Passion for our people: questo importante momento viene facilitato dalla predisposizione di strumenti sempre più efficaci ed efficienti attraverso i quali tutti i dipendenti possono esprimere la loro solidarietà, dare il proprio contributo e approfondire le proprie conoscenze sul tema della Corporate Social Responsibility. Ci sentiamo di donare è il claim che identifica le donazioni dipendenti: analogamente a quanto avviene all’esterno grazie alla solidarietà dei propri clienti attraverso il felice strumento dell’Sms Solidale, anche all’interno vengono sostenuti e promossi importanti progetti legati al sociale. I dipendenti sono costantemente aggiornati sulle attività CSR attraverso un complesso sistema di efficienti strumenti di comunicazione on line e off line. Nell’ambito della comunicazione tradizionale off line, il Bilancio Sociale evidenzia l’impegno dell’Azienda verso la costruzione di un sistema di gestione orientato alla Responsabilità Sociale e Ambientale, con l’obiettivo di monitorare l’impatto che Vodafone Italia esercita sul mondo che la circonda; riguardo all sezione CSR del programma loyalty Vodafone One, viene periodicamente inviata ai propri clienti una brochure per aggiornamenti sui temi legati a ciascuna delle quattro passions, tra cui informazioni circa iniziative, progetti e risultati in termini di Corporate Social Responsibility. Inoltre, tra gli strumenti di comunicazione di tipo tradizionale vengono periodicamente organizzati degli incontri per raccogliere suggerimenti e spunti di discussione sulle attività legate alla CSR, come Focus on us: nel mese di giugno 2004 sono stati organizzati dei meeting per portare all’attenzione dei circa 8.000 dipendenti intervenuti il significato della passion for the world around us e le sue declinazioni concrete in attività dove spesso proprio il dipendente può svolgere un ruolo propositivo e attivo. Per quanto riguarda la comunicazione on line, sul sito dell’azienda è disponibile un’ampia sezione dedicata al tema della CSR. Lo stesso vale per la rete intranet. E’ stata inoltre attivata una newsletter con l’obiettivo di diffondere i valori legati alla RSI a tutti i dipendenti e una bacheca della solidarietà che da’ voce a coloro che, in Azienda, vogliono segnalare enti no profit e associazioni di volontariato o che vogliono proporre un’iniziativa socialmente utile. Risultati Vodafone Italia prosegue nel percorso di confronto sui temi legati alla CSR. In questo percorso assume particolare rilievo l’avvio di un dialogo costruttivo e trasparente con i diversi stakeholder con i quali Vodafone collabora quotidianamente per monitorare e condividere con essi non solo le performance economiche ma anche quelle sociali e ambientali al fine di orientare i processi decisionali e coniugare armonicamente gli interessi delle singole parti nel 42 Il libro d’oro della responsabilità sociale rispetto dei valori condivisi. La piena condivisione e adesione delle persone alle attività di Vodafone Italia è sicuramente il risultato più importante soprattutto se si tiene conto della liberalità e spontaneità che caratterizzano la maggior parte di esse. Ad esempio, Vodafone Italia ha messo a disposizione della Fabbrica del Sorriso la propria tecnologia, ricevendo circa 321.511 Super Messaggi Solidali inviati dai propri clienti, per un totale di 462.322,62 euro. Per la prima volta è stato possibile inviare anche SMS da 3 euro. Il grande successo riscosso dalle iniziative interne ed esterne presuppone processi sempre più qualificati, sistematici ed efficienti di gestione delle stesse da parte di Vodafone Italia. 43 Wind Telecomunicazioni Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili. L’impegno di Wind per lo sviluppo sostenibile Motivazioni Il progetto intende mostrare l’impegno di WIND come azienda sostenibile che non ha puntato solo sulla creazione di valore per l’azionista e per lo Stato, ma anche su una crescente chiarezza e trasparenza di rapporti con i clienti, sul miglioramento continuo dell’ambiente di lavoro e sulla crescita professionale delle proprie persone, nonché su azioni di sostegno alle istanze sociali e culturali provenienti dalla collettività. La missione di WIND è essere un operatore integrato di telecomunicazioni che basa il proprio posizionamento su: innovazione tecnologica e di servizio; competitività nel rapporto prezzo/prestazioni; attenzione alle esigenze del cliente; chiarezza e trasparenza delle proposte commerciali; pieno coinvolgimento delle persone che lavorano in WIND. La filosofia WIND è imperniata su tre valori: superare l'esistente; essere un sistema; privilegiare l'essere umano. Attività Wind si è impegnata ad avviare un percorso di confronto con i principali stakeholder, che verranno invitati a condividere con l’azienda le proprie valutazioni ed i propri suggerimenti. Nel corso del 2003, l’azienda ha avviato una campagna interna sui temi della CSR attraverso la realizzazione di strumenti informativi e formativi. L’offerta complessiva di formazione si articola in due macro aree di competenza: Competenze di Company (capacità, abilità e conoscenze trasversali) e Competenze di Job (competenze specifiche di ciascun mestiere presente in azienda). Per quanto riguarda i sistemi di incentivazione individuale si rileva che l'incentivazione manageriale (MBO) è volta a guidare l'azienda verso il raggiungimento dell'obiettivo annuale. Il Target Plan è stato utilizzato per performance specifiche individuali o di progetto e l'incentivazione commerciale è costruita per guidare la forza di vendita verso il raggiungimento degli obiettivi commerciali. Il premio di risultato è esteso a tutto il personale non dirigente ed è correlato a due obiettivi prioritari dell'azienda (economico e di qualità). A favore delle lavoratrici inoltre è stato definito dal 2001 un trattamento migliorativo rispetto alle disposizioni di legge in caso di maternità. WIND integra il trattamento economico per un periodo di 4 mesi e mezzo successivo all’astensione obbligatoria. E’ stato ridisegnato il modello delle competenze, sulla base di 13 competenze, articolate ciascuna in un set di indicatori osservabili e misurabili.E’ stata implementata la nuova architettura del sistema e costruito il sistema informativo a supporto. Il sistema di valutazione è stato sviluppato online, con accesso profilato per valutatori e valutati, permettendo così di avere una base dati unica di informazioni gestionali e di sviluppo sulle persone WIND. E’ stata avviata e realizzata la valutazione di performance, competenze e conoscenze per i dipendenti di WIND. Il modello formativo si concretizza con la predisposizione del Piano Individuale Formativo (PIF). In aggiunta WIND nel corso del 2003 ha avviato una campagna di comunicazione interna sui temi della CSR attraverso la realizzazione di strumenti informativi e formativi. L’intranet di WIND ha la duplice funzione di servizio e di supporto alle persone WIND e racchiude al suo interno tutte le informazioni utili alla vita in azienda. Il progetto Jobetica Tour Day consiste in una giornata di formazione che ha l’obiettivo di favorire la costruzione di un assetto culturale nuovo in relazione alla CSR e di comunicare le iniziative e l’approccio alla sostenibilità. WIND si è fortemente impegnata nella politica di Gruppo per l’adesione agli standard internazionali in materia di responsabilità sociale. WIND è tra le prime aziende nel mondo ad aver ottenuto la Certificazione SA 8000 e la prima in assoluto nel settore delle telecomunicazioni. È stato predisposto il servizio Contact SA 8000, attraverso il quale i lavoratori possono inviare segnalazioni comunicando eventuali criticità o formulando suggerimenti. Nel mese di dicembre 2000, WIND è stata la prima azienda di telecomunicazioni in Italia e tra le prime in Europa ad ottenere la certificazione Certificazione ISO 14001 in materia ambientale. WIND per prima nel settore delle telecomunicazioni ha ottenuto nel 2001 dall’ente internazionale di certificazione SGS la certificazione del proprio Sistema di Sicurezza, la Certificazione OHSAS 18001. Con la verifica di riesame da parte di DNV nel maggio 2004, WIND ha unificato in un solo certificato le due precedenti certificazioni ottenute nel 2000 (Certificazione ISO 9001:2000 ) Inoltre il Sistema di monitoraggio della Qualità percepita aggrega i KPI secondo quattro fasi di processo di servizio previste per la Qualità erogata, in modo da consentire un confronto immediato con il Quality Prediction Index, un indicatore in grado di anticipare quale potrà essere la percezione del cliente finale. In termini di partnership, attraverso un’accurata segmentazione della clientela e il monitoraggio della qualità del servizio erogato, WIND ha promosso iniziative volte a rispondere e anticipare i bisogni del cliente; è stato introdotto il programma a premi MondoWind che premia la spesa complessiva del cliente cumulando i consumi del fisso, mobile e Internet. 44 Il libro d’oro della responsabilità sociale Riguardo alle iniziative di partnership in chiave CSR, WIND ha sottoscritto con i suoi partner strategici un accordo che impegna gli stessi al rispetto delle norme del Codice Etico e della certificazione SA 8000. WIND ha chiesto ai fornitori ai quali affida la realizzazione degli impianti radio, un formale impegno nell’utilizzo di tecnologie e soluzioni volte al minor impatto visivo possibile, oltre ovviamente al rispetto delle prescrizioni urbanistico-architettoniche degli Enti preposti e delle norme di legge in vigore. Ai fornitori è stato inviato un questionario nel quale sono state richieste informazioni sui comportamenti adottati in merito alle tematiche della Responsabilità Sociale. In conclusione la rete distributiva consumer rappresenta uno dei punti di forza di WIND. Il progetto Teleccellenza è destinato allo sviluppo e al supporto delle reti esterne di vendita outbound. L’attività formativa è focalizzata direttamente sul personale del partner in modo da qualificarne l’intervento. E’ proseguita l’attività di formazione degli agenti commerciali. Per quanto concerne i punti dealer è in corso un progetto di definizione di linee guida di standardizzazione in modo tale che il cliente possa usufruire di livelli analoghi di servizio in qualunque negozio si rechi. A tali punti vendita e a quelli della distribuzione moderna è prioritariamente destinato il sistema WOL (WIND on Line) che mette a disposizione tramite accesso internet e intranet un insieme di informazioni. Sul versante dei processi e dell’organizzazione aziendale, sono state realizzate alcune iniziative importanti tra cui la progettazione di un tavolo di lavoro interfunzionale denominato Caro Cliente, con l’obiettivo di sviluppare sinergie tra la vendita e il Customer Care. Risultati Per quanto riguarda la società, Wind attraverso il servizio di donazioni via sms, ha partecipato a numerose iniziative di solidarietà (ad es.TELETHON II, OSSEZIA, Paesi del Sud-est asiatico colpiti dal maremoto) che hanno avuto un grande riscontro tra i propri clienti. Accanto a questo servizio, vi sono poi progetti a valore aggiunto per la comunità, a favore di alcune città italiane (Consiglio Provinciale di Napoli on-line; Telecontrollo flussi idrici Acquedotto Pugliese; Comune di Forlì città sicura; Telecontrollo parcheggi; Controllo gestione informazioni ferroviarie). Per quanto riguarda il personale, WIND offre alle sue persone una serie di benefit che integrano le disposizioni di legge e dei contratti collettivi nazionali. Il Fondo di Solidarietà WIND ha la finalità di promuovere interventi di carattere assistenziale a beneficio di impiegati e quadri delle società del gruppo. Sono state attivate polizze assicurative che garantiscono tutte le persone che lavorano in WIND in caso di infortunio sia professionale che extra-professionale. E’ prevista una estensione di garanzia per i casi di invalidità permanente derivante da malattie professionali. Il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori delle Aziende di Telecomunicazione Telemaco ha assunto le caratteristiche di Fondo Pensione del Settore. 45 46 Il libro d’oro della responsabilità sociale CATEGORIA 2 - MIGLIOR PROGRAMMA DI“PARTNERSHIP” NELLA COMUNITÀ 47 48 Il libro d’oro della responsabilità sociale Aeroporto Catullo Accordo Fondazione Arena di Verona/Fiera di Verona/Aeroporto V. Catullo Motivazioni La politica di questo progetto è strettamente legata alla mission della Società Catullo. La società ha per progetto lo sviluppo, progettazione, realizzazione, gestione, manutenzione e uso degli impianti e infrastrutture per l’esercizio dell’attività aeroportuale. L’aspettativa primaria degli Stakeholder era quella di vedere un dialogo tra i tre enti, dialogo che di fatto non esisteva. Attività Il progetto è concretizzato in accordo tra tre enti (Fondazione Arena, Verona Fiere e Aeroporto V. Catullo di Verona) che costituiscono organismi di primaria importanza nell’ambito della realtà del territorio veronese. L’aspetto innovativo ed originale consiste proprio nel rafforzare le sinergie tra questi Enti, indirizzando azioni di comunicazione e creazione di servizi ad hoc (ad esempio chek-in dedicato sia in aeroporto che in fiera), direttamente all’utente finale, sia esso un passeggero, spettatore o visitatore. La direzione dell’aeroporto Catullo ha identificato la partnership tra i maggiori Enti rappresentativi della comunità. Si è impegnata a promuovere il programma dando comunicazione agli organi di stampa ed elaborando con un evento la comunicazione anche all’interno dell’azienda. I ruoli tra i partners sono stati equamente divisi. La società aeroportuale ha fornito la competenza nell’ambito del servizio ai passeggeri, che hanno l’opportunità di utilizzare la fiera come se fossero in aeroporto e di conseguenza anche l’arena. I partners si identificano in base alla grande capacità di generare numeri intesi per visitatori, passeggeri o spettatori e del fatto che queste tre realtà rappresentano un territorio specifico, che si è distinto per aver portato il nome e la realtà del territorio. E’ stato attivato un canale di comunicazione e dialogo costante e continuo tra i tre partenrs, per portare azioni di miglioramento, ma anche per intraprendere azioni aggiuntive e poter poi, con scadenze legate alle manifestazioni, fare delle valutazioni su quello che è stato l’impatto del progetto. Risultati I risultati sono concreti e tangibili, anche se non ancora misurabili. Tangibile è soprattutto la soddisfazione per un servizio importante ed aggiuntivo. L’arricchimento del personale è dovuto a nuovi stimoli, al fatto che opera in un ambiente nuovo, al di fuori dell’aeroporto a ancor più deriva dal confronto con realtà aziendali che forniscono servizi differenti da quello dell’Aeroporto Catullo. La società ha intrapreso un programma sostenibile. Azioni di miglioramento possono essere quelle di fornire un servizio di biglietteria dall’arena in aeroporto e viceversa, come per Verona Fiere. 49 AGAC È una azienda pluriservizi che opera nel settore energetico e ambientale della provincia di Reggio Emilia. Il centro di riciclaggio creativo Remida Motivazioni REMIDA si propone e si presenta come scommessa ecologica, etica, educativa, estetica ed economica. Nasce il 2 dicembre 1996 dall’idea di mettere in relazione forze diverse: i mondi della cultura, della scuola, dell’imprenditoria che dal loro incontro sinergico hanno generato la possibilità di creare nuove risorse. Si tratta quindi prima di tutto di un progetto culturale. REMIDA è un luogo in cui è promossa l’idea che i rifiuti sono risorse e dove si raccolgono, si espongono e si offrono materiali alternativi e di recupero, ricavati dalle rimanenze e dagli scarti della produzione industriale ed artigianale per reinventarne il loro uso e significato. REMIDA rappresenta un modo nuovo, ottimistico e propositivo di vivere l’ecologia e di costruire il cambiamento valorizzando i materiali di scarto, i prodotti non perfetti e gli oggetti senza valore, per accedere all’idea di nuove possibilità di comunicazione e creatività, in una logica di rispetto dell’oggetto, dell’ambiente e dell’uomo. Attività AGAC ha messo a disposizione di REMIDA un operatore e un automezzo per la raccolta degli scarti di lavorazione artigianale e industriale per circa tre giorni la settimana. L’Associazione Amici di Reggio Children che gestisce il centro si avvale di diverse figure impegnate in ruoli e compiti differenziati. Complessivamente le persone che lavorano a REMIDA sono quattro part-time, due volontari fissi e circa dieci volontari che si alternano in base ai periodi e alle attività del Centro. L’organizzazione comprende il coordinamento pedagogico, il coordinamento delle risorse umane e delle attività interne, il rapporto con le aziende che forniscono gratuitamente i materiali, il coordinamento creativo, la gestione diretta del Centro, la segreteria contabile/amministrativa, la promozione di corsi di formazione, la realizzazione di materiale informativo e la documentazione delle attività. Le aziende della Provincia di Reggio Emilia che conferiscono i materiali di scarto a REMIDA sono circa 170. REMIDA è un progetto del Comune di Reggio Emilia e di AGAC e la sua gestione è affidata all’Associazione Amici di Reggio Children. Il rapporto di AGAC con l’Associazione Amici di Reggio Children, che gestisce REMIDA, è regolato da una convenzione annuale che prevede modalità e svolgimento del servizio, norme di comportamento del personale, durata e consistenza finanziaria della convenzione stessa. REMIDA durante l’anno di attività è mediamente frequentata da oltre 3000 utenti in rappresentanza di circa 300 strutture iscritte. Accoglie inoltre circa 2000 visitatori tra insegnanti, studenti, studiosi, amministratori, politici e ambientalisti, giornalisti provenienti da varie parti d’Italia e del mondo. L’accoglienza dei visitatori e scolaresche, prevede presentazioni del progetto REMIDA con documentazioni multimediali e momenti di visita al Centro stesso. In particolare con il mondo dell’educazione e della scuola AGAC ha un rapporto molto stretto che si esplica nelle visite guidate e lezioni che coinvolgono circa 5000 studenti all’anno, realizzazione di sussidi e materiali didattici, raccolte differenziate nelle scuole, accoglienza di studenti in stage, concorsi nelle scuole sui temi ambientali e anche con REMIDA perché si pensa che questo possa aiutare gli studenti, gli insegnanti e tutti coloro che ne usufruiscono ad avere un nuovo e più positivo approccio nei confronti dei rifiuti. Le innumerevoli attività che si svolgono ogni giorno a REMIDA hanno reso indispensabile uno strumento come il REMIDANEWS, la newsletter dedicata al Centro stesso e alla Rete. Il contributo inviato da tutti i Centri viene elaborato a scadenza mensile dalla redazione – l’Ufficio Comunicazione di AGAC – e poi inviata via mail a fornitori e utenti, agli organi di comunicazione locali e alle maggiori testate italiane, ai comuni della provincia, alle istituzioni coinvolte nel progetto, agli sponsor e a chi, a vario titolo, ne ha fatto richiesta. Risultati Il successo di REMIDA ha portato all’apertura di centri analoghi in Italia e all’estero. Sono infatti attivi i Centri di Napoli (Napoli Poerio, Napoli Ponticelli, Napoli Neghelli), CentroBabilonia nel Comune di Casalgrande – Re, Chieti, Torino, Lecco. Inoltre sono già avviati i contatti per l’apertura in altre realtà italiane in Lombardia, Liguria, Umbria, Lazio, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Sicilia. All’estero sono stati aperti cinque centri in Danimarca e il prossimo luglio verrà aperto REMIDA Perth in Australia. 50 Il libro d’oro della responsabilità sociale Associazione Nazionale Cooperative Di Consumatori – Coop È il centro di ideazione e di decisione, di coordinamento e di direzione politica delle strategie del sistema Coop Per statuto e per convinzione: 25 anni di educazione al consumo consapevole Motivazioni Alla base del sistema Coop vi sono 6 milioni di persone che hanno scelto di diventare soci delle Cooperative di Consumatori, qualificando così Coop come la più grande organizzazione italiana di consumatori. Alla base della politica della Coop c’è la creazione e la gestione, da parte dei consumatori associati di aziende distributive che perseguono obiettivi di carattere sociale e di interesse collettivo, quali la tutela della salute e dell’ambiente, l’informazione e l’educazione dei consumatori, l’impegno verso le giovani generazioni, l’ammodernamento e lo sviluppo del sistema distributivo italiano. Aiutare i giovani a costruirsi un autonomo punto di vista sui consumi, al fine di poter scegliere con cognizione di causa: nella realizzazione di questo punto d’arrivo c’è il senso della missione di COOP nei confronti delle future generazioni. Attività Il progetto COOP di promuovere esperienze formative rivolte alle giovani generazioni nasce dall’idea che consumatori consapevoli non si nasce, ma si diventa. Questo progetto si sviluppa da 25 anni e, come è stato rilevato dallo studio comparato di Heinz Hengst (Pubblicità e consumi sui banchi di scuola, Franco Angeli, 2000), si tratta di una iniziativa unica in Europa. Per attuarla Coop, a partire dagli anni ’80, ha creato una serie di Centri di Educazione al Consumo e ha realizzato un’ampia serie di programmi didattici diffondendoli a tutte le scuole. Si tratta di programmi che sviluppano le conoscenze necessarie per adottare un’alimentazione equilibrata e per comprendere le etichette; programmi che forniscono informazioni sugli organismi geneticamente modificati, sull’impatto ambientale degli imballaggi, sull’interdipendenza economica e commerciale tra il nord ed il sud del mondo; che insegnano a decodificare il linguaggio pubblicitario e così via. Inoltre, Coop mette da sempre a disposizione delle scuole anche i propri punti vendita, per realizzare incontri e animazioni dal vivo. Il progetto viene sviluppato in modo capillare su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo il sistema scolastico, il sistema dei singoli supermercati COOP e quindi anche - indirettamente - i consumatori COOP che si trovino a essere presenti nei supermercati durante le animazioni. Infatti una delle caratteristiche distintive del progetto è l’utilizzo delle animazioni e il coinvolgimento dei punti vendita COOP, che si trasformano in laboratori didattici aperti. Per il lavoro nelle scuole, in questi anni sono stati realizzati oltre 300 strumenti didattici (libri, software, videocassette, mostre, giochi etc.). Sono stati 400 i supermercati COOP che sono stati coinvolti nell’anno scolastico 2003/2004, come luoghi di osservazione privilegiata su nutrizione e sicurezza alimentare, economia e pubblicità, interdipendenza e sviluppo sostenibile. Gli interventi di animazione didattica nel corso del solo anno scolastico 2003/2004 sono stati 9.000. I Centri di educazione al consumo consapevole sono 63 e sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nel rispetto dell’autonomia scolastica, gli insegnanti vengono coinvolti già in fase di programmazione per meglio adattare i contenuti e metodi all’età e alle singole esigenze. Ogni anno le scuole vengono informate sul nuovo programma disponibile. Al termine del programma si raccolgono le opinioni degli insegnanti attraverso questionari e schede di verifica che vengono successivamente valutati. Il progetto è seguito da una struttura dedicata e molto articolata su tutto il territorio. Le più alte cariche della dirigenza COOP segnano con la loro presenza i più importanti momenti pubblici dell’iniziativa. Risultati Sono 1.500.000 i bambini e i ragazzi a oggi coinvolti dai programmi didattici COOP: uno sforzo che ha investito l’intero territorio nazionale, trovando il proprio fulcro nella scuola. Inoltre gli animatori dei centri di educazione al consumo consapevole partecipano tutti in modo proattivo al lavoro quotidiano e in modo propositivo nei confronti delle iniziative future, esprimendo in più occasioni la loro soddisfazione. 51 Associazione Volontariato Comasco-Centro Servizi per il Volontariato Opera nel terzo Settore e in particolare nel volontariato e dell’associazionismo 1 click-1 euro Motivazioni Associazione Volontariato Comasco (AAVC) è l’ente gestore e raggruppa 43 organizzazioni di volontariato e associazioni della provincia di Como. Centro Servizi per il Volontariato (CSV) offre i seguenti servizi: consulenza amministrativo-legale-fiscale; informazione e comunicazione; formazione; promozione; Europa; centro documentazione. La leadership del progetto è del Centro Servizi per il Volontariato, Area Comunicazione. Centrali al progetto sono i temi della partecipazione alla realizzazione di obiettivi sociali, della partnership tra soggetti profit e non profit, della promozione della collaborazione al fine di aumentare il benessere del territorio. Attività Il Progetto «1 Click - 1 Euro» prevede l'attribuzione di un contributo dato (10 mila euro nel 2003; 11 mila euro nel 2004) alle organizzazioni di volontariato che hanno partecipato con successo ai bandi della Fondazione provinciale della Comunità Comasca tramite un meccanismo di votazione telematica. I progetti sono pubblicati sul sito Internet del CSV, per un tempo definito di tre settimane. I navigatori hanno potuto prenderne visione e «votare» quello a loro più gradito. La compressione del tempo in cui è possibile «votare» stimola la partecipazione, la mobilitazione e amplifica il messaggio che il progetto intende promuovere. Sono stati individuati i finanziatori (3 imprese e una Fondazione nel 2003; quattro imprese e una fondazione nel 2004) di questa iniziativa tra chi, sul territorio provinciale di Como, si è detto disposto a promuovere fattivamente il tema della partnership all’interno della comunità in un ambito di responsabilità sociale d'impresa. La partnership con le aziende coinvolte si è basata sulla condivisione di una modalità innovativa di partecipazione ai progetti delle organizzazioni di volontariato del territorio. Si è voluto premiare la capacità di mobilitazione delle organizzazioni, la loro capacità di alzare il livello di attenzione sul proprio progetto. La ripartizione dei fondi aperta al pubblico dei navigatori in Internet ha consentito di racchiudere all’interno delle variabili del progetto il gradimento del pubblico, con il conseguente sostegno ai progetti ritenuti più «sentiti» dalla comunità. Il numero dei voti/preferenze espressi raccolti nella prima edizione (5.287) è decisamente incrementato nel corso della seconda che ha totalizzato oltre 13 mila voti/preferenze. Le aziende hanno raggiunto l’obiettivo della visibilità su progetti condivisi dalla comunità di riferimento. Il progetto «1 click-1 euro» rappresenta un’estensione del mandato attribuito al CSV dalla L. 266/91, dalla quale trae origine e interpreta in modo originale lo spirito di servizio che si è chiamati a svolgere, nell’ambito della progettazione, della comunicazione, della capacità di mobilitazione e della raccolta fondi (CRM). Il personale del CSV è stato coinvolto nel progetto da un punto di vista operativo. Le strategie, i contatti, l’attivazione di partnership, la comunicazione e l’organizzazione degli eventi sono le tappe del progetto che sono state gestire internamente. Le competenze consulenziali e di accompagnamento, tipiche della struttura, sono state messe all’opera per perseguire la mission in maniera originale e “partecipativa”, oltre che concreta. La campagna stampa, per ciascuna delle due edizioni 2003 e 2004, si è basata su: organizzazione di due conferenze stampa; trasmissione di quattro comunicati stampa a livello locale e nazionale; evento pubblico celebrativo di consegna delle somme ottenute dai progetti delle organizzazioni di volontariato. Accanto al progetto è stato organizzato un convegno, «Eti…care. Responsabilità sociale d’impresa bilancio sociale e finanza etica» (marzo-aprile 2003), in collaborazione con BCC Alzate Brianza, con relativa confezione degli atti. Risultati Gli indicatori principali del progetto sono gli accessi al sito dell’Associazione, finalizzati alla votazione/espressione di preferenza (possibile una volta ogni 12 ore dallo stesso pc, anche a sistema). L’incremento del 150 per cento dal secondo al primo anno evidenzia la buona riuscita del progetto. I partecipanti al progetto hanno riconosciuto la trasparenza e la qualità con cui è stata realizzata l’iniziativa. Inoltre è aumentato il livello di consapevolezza delle organizzazioni di volontariato rispetto al proprio ruolo all’interno della società, è aumentata la capacità di relazione con soggetti profit (nell’ottica di costruzione di comunità e condivisione di bisogni strategici per il territorio). Il progetto ha contribuito alla realizzazione degli obiettivi sociali delle organizzazioni di volontariato partecipanti all’iniziativa. 52 Il libro d’oro della responsabilità sociale Aurora Assicurazioni Compagnia assicurativa italiana Aurora per il Sociale Motivazioni Aurora per il Sociale è il nome del programma che Aurora Assicurazioni ha lanciato a pochi mesi dalla sua nascita (aprile 2004) per delineare concretamente il suo impegno all’interno della comunità in cui opera. Gli obiettivi sono due: da un lato, assumere una ruolo sociale ben preciso, ampliando così l’innato fattore di responsabilità che una compagnia assicurativa vive verso la società nell’offrire ogni giorno sicurezza, e, dall’altro, favorire il clima interno, creando un senso di appartenenza e di aggregazione in uno scenario caratterizzato dalla recente nascita di Aurora Assicurazioni come frutto dell’integrazione di due compagnie (Winterthur e Meieaurora) con un passato e con un’identità ben definiti. Il filo conduttore di tutto il programma è stato l’interesse nei confronti della persona, punto di partenza ma anche di arrivo di tutte le iniziative sociali del 2004; la protezione della persona è diventata per Aurora non solo la finalità dell’attività assicurativa, ma anche il target di Aurora per il Sociale. Attività Aurora per il sociale è stato studiato con la precisa finalità di raggiungere contemporaneamente gli obiettivi dei partner e quelli della compagnia in termini di sensibilizzazione e di aggregazione. La strategia seguita ha permesso ai partner di beneficiare non solo di un supporto finanziario, fondamentale per svolgere le loro opere, ma anche di una maggiore visibilità. Per alcune iniziative le associazioni no profit hanno anche potuto contare sul volontariato di dipendenti e agenti che personalmente si sono fatti promotori della raccolta fondi nelle varie piazze italiane. L’Area Comunicazione di Aurora ha curato in modo diretto lo studio e la definizione delle linee guida e degli obiettivi del programma. Una volta definite le caratteristiche di Aurora per il Sociale, la Comunicazione ha incontrato potenziali partner, per scegliere e condividere con loro dei progetti che rispondessero a quanto prefissatosi dalla compagnia con il lancio del programma. E’ stata sempre tale area che ha gestito anche gli aspetti operativi e l’intero piano di comunicazione rivolto sia all’interno, alla struttura organizzativa e distributiva, sia all’esterno. In sintesi, il programma Aurora per il sociale nel 2004 si è concretizzato nelle seguenti iniziative condivise e sviluppate con i seguenti partner: AIRC (Associazione Italiana per le Ricerca sul Cancro): Aurora scende in campo per finanziare la ricerca scientifica e si impegna a devolvere all’associazione 500 euro per ogni goal segnato dall’Inter nel corso dell’intero campionato di calcio 2004/2005. Associazione Amici dei Bambini: Aurora sostiene Progetto di Vita, un intervento internazionale realizzato specificamente per sostenere per tre anni consecutivi un istituto a Bélem in Brasile ed i 30 bambini in esso ospitati. AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla): il 23 e 24 ottobre 2004 Aurora è stata partner dell’associazione in Una mela per la vita, uno degli eventi più importanti durante il quale i volontari di AISM raccolgono in 2.000 piazze italiane fondi per sostenere la ricerca. Telefono Azzurro: Aurora è stata main partner ufficiale dell’associazione nella giornata nazionale Accendi l’Azzurro, tenutasi il 20 ed il 21 novembre 2004. Anche in questo caso la partnership non si è esaurita nella sola erogazione dei fondi per la realizzazione della giornata ma ha puntato ad un ruolo attivo di dipendenti e agenti, sia nelle attività di comunicazione che in quelle di volontariato nelle principali piazze italiane dove è stata distribuita la candela di Telefono Azzurro. La candela, grazie al suo packaging in plastica riciclata, ha unito all’aspetto di responsabilità sociale anche quello di responsabilità ambientale. Fondazione Butterfly: La compagnia nel 2004 ha rafforzato ulteriormente il legame già esistente con la fondazione sostenendo, soprattutto grazie all’impegno della rete agenziale, la realizzazione di 5 pozzi in Etiopia e di una scuola in Birmania. A dicembre Aurora ha inoltre finanziato la pubblicazione di Sete d’Etiopia, una raccolta fotografica realizzata dai volontari della Fondazione, e ne ha promosso la vendita sia attraverso i canali interni ed esterni della compagnia, sia attraverso la regalistica aziendale. Queste 5 partnership, le più importanti del programma, non esauriscono tutto l’impegno di Aurora nel sociale: in esso rientrano anche delle erogazioni liberali più contenute, destinate a diverse associazioni locali; si tratta di interventi che, pur essendo meno rilevanti dal punto di vista quantitativo, sono ugualmente importanti ai fini di uno sviluppo della società e di un miglioramento della qualità della vita. Per assicurare una gestione efficace del programma i processi di gestione hanno puntato sulla comunicazione facendo leva sugli strumenti a disposizione dell’azienda: l’house organ aziendale che ha presentato in modo organico il programma Aurora per il sociale e successivamente ripreso le iniziative per i relativi aggiornamenti; i siti Internet e Intranet dove sono state pubblicate delle sezioni ad hoc e attivate caselle di posta elettronica per lo scambio di informazioni e dettagli operativi diretti a quanti hanno partecipato in prima persona alle diverse attività; la cartellonistica aziendale che ha rafforzato la comunicazione e, a ridosso degli eventi, ha ricordato i diversi appuntamenti; pieghevoli e locandine delle associazioni diffuse a dipendenti ed agenti: questo materiale ha dato ai partner una visibilità diretta, promuovendo un impegno nel sociale che va al di là dei singoli eventi lanciati in azienda; 53 messaggi del management: nel corso del road show di presentazione della compagnia, il Direttore Generale ha anticipato il programma sociale agli agenti, lanciando la raccolta dei fondi per la realizzazione dei pozzi in Etiopia. Non si è svolta una vera e propria attività di monitoraggio; indicatori del gradimento delle persone coinvolte possono comunque essere considerati i numerosi messaggi e le lettere di apprezzamento e richiesta di nuove iniziative che dipendenti e agenti Aurora ed i partner sociali hanno inviato all’Area Comunicazione al termine delle diverse iniziative. Risultati Gli obiettivi dei partner, in termini di fondi da poter destinare ai progetti umanitari previsti dal programma, sono stati ampiamente raggiunti. Questo anche grazie alle offerte raccolte presso i punti di solidarietà costituiti da dipendenti e agenti che hanno rafforzato l’impegno della Direzione. Al di là della soddisfazione dei suoi partner e dei risvolti positivi sul suo clima interno, l’impegno nel sociale ha rafforzato il valore di un brand ancora poco conosciuto; oggi Aurora viene contattata da diverse realtà no-profit che, avendo notato e riscontrato il suo interesse per il sociale, si propongono come partner per la realizzazione di progetti umanitari. Lo stesso periodico Vita ha voluto Aurora tra gli sponsor della serata organizzata per festeggiare i suoi 10 anni di attività (25 ottobre 2004). Dai rapporti creati nel 2004 e dalle nuove proposte ricevute nelle ultime settimane si stanno già muovendo nuove collaborazioni che andranno a costituire il programma Aurora per il Sociale del 2005. 54 Il libro d’oro della responsabilità sociale Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento Azienda sanitaria a capitale pubblico di rilievo nazionale convenzionata con l’Università degli Studi di Milano Progetto Abilità Motivazioni Gli ICP sono la prima azienda ospedaliera nell'area del parto a Milano: un bambino su due nasce in una sala parto degli ICP. In campo pediatrico, sono il principale riferimento nell'erogazione complessiva di prestazioni sanitarie nell'area metropolitana milanese. Si calcola che ogni anno a Milano nascano 250 bambini con prognosi invalidante o infausta. Per supportare i genitori di questi bambini, fin dal momento della comunicazione della diagnosi, l’azienda ospedaliera ha creato il servizio SAPRE. Attività Il SAPRE è un servizio dedicato espressamente ai genitori di bambini 0-24 mesi con patologie a diagnosi altamente invalidante e spesso con prognosi grave e/o infausta. Si tratta di un servizio innovativo, in un panorama dell’offerta sanitaria focalizzata normalmente solo sul paziente malato (bambino e malattia). Il servizio si propone di fornire ai genitori un percorso di formazione (abilitazione) precoce, che dal momento della comunicazione della diagnosi, li renda in grado di far fronte alla gestione quotidiana ordinaria e straordinaria del bambino la cui patologia (malattia rara) è inguaribile, migliorando la qualità di vita del bambino e di tutta la famiglia. Il progetto di comunicazione è stato concepito in due fasi: Primo:far conoscere a tutti i pediatri di base dell’ASL Città di Milano e ai medici specialisti dei servizi pediatrici di diagnosi, l’esistenza di questo Centro e la Mission del servizio erogato, in modo da poter indirizzare più facilmente i genitori che ne risultassero i potenziali beneficiari. L’agenzia Caleidos Immagine e Comunicazione ha realizzato un package contenente i seguenti materiali: logo dell’iniziativa, 2 lettere di accompagnamento, 1 pieghevole informativo per il medico pediatra, 10 pieghevoli informativi da distribuire ai genitori interessati, 5 ‘Sbloc-notes’, quaderni di autoformazione in cui i genitori possono segnare le informazioni utili all’interno di un percorso che affronta le tematiche principali della vita quotidiana con un bambino disabile,1 cd con filmati in formato web con testimonianze di operatori del centro e genitori utenti. Secondo: far conoscere ai genitori dei bimbi gravemente patologici l’esistenza del SAPRE, con i riferimenti telefonici (compreso Numero Verde). Il centro è stato coinvolto integralmente nella concezione del progetto e nella definizione dei contenuti scientifici. Al progetto hanno partecipato su base volontaria anche genitori che in passato hanno usufruito dei servizi del centro. Il progetto è stato finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Settore Servizi alla Famiglia, nell’ambito della legge 285/97 a sostegno della genitorialità. I fattori chiave intorno ai quali si è sviluppata la progettazione della comunicazione sono stati due: forte integrazione fra loro degli strumenti, insieme al massimo di definizione del target dell’iniziativa per evitare dispersione; creatività non gratuita: in questo caso parlare di temi drammatici evitando toni angoscianti ma nello stesso tempo stabilendo una relazione forte, adulta, consapevole. In qualche misura, la comunicazione ha avuto il ruolo di fungere da primo step del processo abilitativo della formazione. Risultati L’azienda ospedaliera ha rilevato una copertura totale del target individuato (200 pediatri di base, attraverso i quali vengono intercettati i genitori eventualmente interessati). Ci sono stati diversi riscontri positivi da parte dei medici al momento del ricevimento del package. Il progetto è stato innovativo sul piano della comunicazione in tema di argomenti che riguardano i massimi fondanti della famiglia: infanzia, vita, morte, educazione. Sono state elaborate nuove prospettive nelle strutture e nei registri della comunicazione, percorrendo strade nuove che richiedono al destinatario un processo di crescita e di cambiamento di visione. 55 Azienda Trasporti Milanesi Trasporto Pubblico Locale Progetto Buon Samaritano Motivazioni Il Buon Samaritano nasce da una collaborazione tra ATM e l’Assessorato alle politiche Sociali del Comune di Milano, dall’incontro di un bisogno (quello di prendersi cura, nei mesi invernali, dei senza tetto) con la possibilità, almeno in parte, di soddisfarlo grazie alla disponibilità di mezzi e alla sensibilità verso i temi sociali. Si è trattato, quindi, di trovare la modalità migliore per realizzare un progetto che rispondesse alle reali esigenze di coloro che ne avrebbero beneficiato. L’obiettivo, condiviso con l’Amministrazione Comunale e le Associazioni partner, era quello di dare un concreto aiuto a chi, durante la stagione più fredda, avesse bisogno di assistenza nelle ore notturne. Si tratta dei senza casa, per i quali l’inverno è una vera emergenza e che condividono la strada con l’incubo costante della notte e con la necessità di trovare un rifugio riparato. Attività ATM, ha ideato e promosso il progetto Buon Samaritano, un servizio di accoglienza per le persone che vivono in strada. Questo è il terzo anno consecutivo di attività. Per tutto l’inverno, ogni sera, dalle 21.00 alle 24.00 un mezzo speciale ATM, totalmente riscaldato, attraversa le strade di Milano offrendo a tutti coloro che ne hanno bisogno assistenza, aiuto psicologico, indumenti, pasti caldi e prestazioni sanitarie. Il servizio, partito i primi giorni di dicembre, continuerà fino al 31 marzo 2005. A bordo del veicolo oltre al conducente ATM, operano ogni notte tre volontari della Fondazione San Francesco e un medico dell’Associazione Medici del Mondo. Operando sul campo, il Buon Samaritano fronteggia innanzitutto l’emergenza, rispondendo ai bisogni primari delle persone emarginate, ma è anche in grado di offrire conforto e solidarietà a chi si sente escluso. L’approntamento del mezzo nasce dal frutto del lavoro dei dipendenti ATM della sede di viale Molise che hanno riprogettato e realizzato l’allestimento dell’autotreno. ATM ha sostenuto il costo dei materiali, mentre alcune società hanno messo a disposizione parte della componentistica. L’interno del veicolo è diviso in due zone: una zona giorno, con 18 posti a sedere, scaldavivande e area di Pronto Soccorso; una zona notte, con 16 letti a castello e servizi igienici. La fattiva collaborazione tra la direzione aziendale e le istituzioni ha permesso di individuare e coinvolgere le associazioni che avrebbero potuto dare un contributo significativo, in termini di risorse umane, di esperienza, di conoscenza del territorio e del problema, per concretizzare l’iniziativa. ATM mette a disposizione dei volontari il mezzo (un autotreno di 18 metri revisionato e riprogettato per questo utilizzo) e l’autista. Recentemente, al fine di sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza e divulgare la conoscenza del progetto Buon Samaritano è stata realizzata una campagna promozionale, di cui ATM si è fatta carico delle spese di realizzazione dei materiali e, in collaborazione con IGPDecaux, ha messo a disposizione gli spazi per la visibilità. Il progetto viene costantemente monitorato tenendo conto soprattutto dei risultati conseguiti in termini di utilità umana e sociale. Questi i numeri degli interventi (tra ristoro, ascolto, assistenza sanitaria, distribuzione di indumenti/coperte): Dal 12 dicembre 2002 al marzo 2003: 2241 interventi. Dal 12 dicembre 2003 al marzo 2004: 3276 interventi. Dal 2 dicembre al 31 dicembre 2004: 700 interventi.. Risultati Gli obiettivi fissati dalla partnership sono stati conseguiti ampiamente, tenendo conto che gli unici risultati che ATM e l’Associazione dei Fratelli di San Francesco si sono posti sono orientati all’aiuto, alla solidarietà, all’ascolto e all’accoglienza. I risultati conseguiti in relazione al personale ATM coinvolto non sono misurabili in termini di nuove skills conseguite, ma soprattutto in termini di valori condivisi con l’Azienda e di un maggior senso di appartenenza sia con la società sia con la comunità esterna. Il progetto è senza dubbio sostenibile e ripetibile nel tempo, anche grazie alla consapevolezza dell’importanza del tema trattato dimostrata da tutti gli attori coinvolti direttamente. Parlare di veri e propri cambiamenti sociali grazie all’iniziativa intrapresa dall’Azienda sarebbe eccessivo, tuttavia, senza dubbio, uno dei risultati più immediati è l’aver sottratto alla strada e al freddo un notevole numero di persone che hanno poi trovato rifugio nelle strutture d’accoglienza presenti in città. 56 Il libro d’oro della responsabilità sociale Banco Popolare di Verona e Novara Istituto bancario Interventi nella Comunità Motivazioni Il Banco Popolare di Verona e Novara è nato nel giugno 2002 dalla fusione fra la Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero e la Banca Popolare di Novara. L’impegno sociale nei confronti del territorio e delle comunità locali – derivante anche dalla natura cooperativistica della banca - ha da sempre caratterizzato l’agire di tutte le componenti dell’attuale Gruppo BPVN a cui appartiene anche il Credito Bergamasco. Tale impegno è sancito in modi precisi negli Statuti delle principali banche che formano il Gruppo e trovano attuazione, tra l’altro, nelle numerose iniziative ed attività realizzate direttamente o congiuntamente alle Fondazioni cui il Gruppo contribuisce Coerentemente con i valori che hanno ispirato la nascita e lo sviluppo degli istituti bancari che lo costituiscono, il Gruppo BPVN riconosce come importanti stakeholder le economie e le comunità locali che insistono nei territori in cui opera. Attività L’attenzione del Gruppo nei confronti del Territorio trova realizzazione non solo nell’ambito del normale svolgimento dell’attività creditizia, ma anche nelle forme di intervento a sostegno diretto delle comunità e delle istituzioni locali. Le modalità in cui si concretizza questo tipo di impegno sono numerose, e, nel tempo, hanno assunto caratteristiche e forme diverse. La prima tipologia d’intervento assume la forma della beneficenza. Tale attività risponde alle finalità istituzionali del Banco Popolare di Verona e Novara. Lo statuto del Banco, infatti, prevede che, previa attribuzione a riserva delle quote previste, una parte dell’utile netto annuale - fino a una percentuale del 7,5% - venga destinata a scopi di utilità e solidarietà sociale, nonché di pubblico interesse. Queste somme sono in parte affidate alla libera disponibilità del Consiglio di Amministrazione e in parte destinate a due Fondazioni. In particolare, 6/16 della beneficenza sono riservati alla Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio e 1/16 alla Fondazione di Culto S. Geminiano e S. Prospero. L’attività di beneficenza del Gruppo trova dunque realizzazione sia in forma diretta che in forma mediata, per il tramite delle Fondazioni che godono del sostegno del Gruppo stesso. Queste ultime, pur nate in momenti storici diversi e caratterizzate da tratti distintivi peculiari, possiedono un comune denominatore: perseguire finalità benefiche nei confronti del territorio e delle comunità locali. Per espressa finalità istituzionale la Fondazione di Novara è divenuta addirittura il principale strumento di sostegno ed erogazione a livello locale. Gli interventi delle banche del Gruppo BPVN a favore dell’istruzione riguardano il supporto alle scuole di ogni ordine e grado e al settore della ricerca. Particolare attenzione viene rivolta alle attività formative post-laurea e di indirizzo professionale, a conferma di una speciale attenzione volta a valorizzare il legame fra il sistema educativo e il mondo del lavoro. Erogazioni significative nel corso del 2003 sono state destinate a sostegno delle Facoltà di Ingegneria, Lettere e Filosofia dell’Università di Modena e Reggio Emilia e all’Università di Verona, per il finanziamento di un dottorato in Economia dell’Ambiente. Il Credito Bergamasco ha contribuito al Fondo Traini per l’arricchimento della sezione giuridica della Biblioteca Universitaria e ha inoltre finanziato, congiuntamente a Banca Aletti, una borsa di studio del Dottorato di Ricerca in Metodi computazionali per le previsioni e decisioni economiche e finanziarie della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bergamo. Il Banco Popolare di Verona e Novara sostiene da oltre dieci anni il Progetto Itinera del Comitato provinciale per l’Orientamento Scolastico e Professionale (COSP) di Verona, ai cui partecipano i principali protagonisti della vita civile e professionale del comprensorio veronese (Assessorato al Lavoro del Comune di Verona, Gruppo Giovani dell’Associazione Industriali di Verona, Apindustria-Gruppo Giovani e Glaxo SmithKline). Questo progetto affianca ai programmi didattici annualmente proposti dai docenti agli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori, percorsi educativi complementari, capaci di integrarne e ampliarne il valore formativo. Un settore dove l’impegno delle banche del Gruppo nel corso degli anni è stato particolarmente significativo e di ampio respiro è quello della sanità. Il sostegno alle attività in campo medico si è attuato anzitutto attraverso l’erogazione di borse di studio per giovani laureati e studenti in medicina presso l’Azienda Ospedaliera di Verona, l’Università di Verona, l’Ulss 20 e il Consorzio per gli Studi Universitari di Verona. Numerosi sono stati anche gli interventi a favore delle attività di Associazioni che operano nel campo sanitario quali Avis, Acat, Croci, Aido, Associazione Fibrosi Cistica, Fevoss e Associazione Donatori Midollo Osseo. In particolare il Credito Bergamasco sostiene da anni la Sezione provinciale di Bergamo della Lega Italiana per la lotta contro i tumori nell’intenso lavoro di prevenzione nei confronti della patologia tumorale, che nel 2003 ha condotto alla realizzazione di diverse attività, quali Porta aperta ai malati oncologici, il gruppo Più Donna e alcune iniziative per la lotta contro il fumo. Per quanto riguarda gli interventi di solidarietà, il supporto alle associazioni che operano in campo sociale, in particolare per l’aiuto ai disabili, il sostegno agli anziani e ai ragazzi con problemi di apprendimento, costituisce un primo rilevante obiettivo d’azione del Gruppo. Nel corso del 2003 sono da ricordare i contributi versati all’Associazione Genitori Bambini Down di Verona, al Centro Residenziale per Anziani Scalabrin di Arzignano e all’Ente Nazionale Protezione Sordomuti di Verona. 57 Altri erogazioni a sfondo sociale si registrano nei confronti di alcuni Comuni, per sostenere interventi di pubblica utilità: nel corso del 2003 i contributi più significativi sono stati destinati all’Unione dei Comuni di Roverè Velo S. Mauro di Saline per l’acquisto di un pulmino per il trasporto scolastico, al Comune di Soave per iniziative a favore dei disabili e al Comune di Bovolone, per l’acquisto di macchine utensili per la scuola professionale. Infine vengono versati annualmente contributi alle sedi sparse nel territorio dell’Associazione Nazionale Alpini, un’organizzazione da sempre in prima linea negli aiuti alle popolazioni colpite da calamità naturali. Gli interventi a tutela del patrimonio architettonico e artistico rappresentano un’area alla quale tutte le anche del Gruppo hanno sempre attribuito particolare importanza. L’impegno è finalizzato alla valorizzazione della ricchezza e della bellezza architettonica di edifici e di opere d’arte nei territori di insediamento, contribuendo così allo sviluppo economico e culturale dei comprensori locali. In linea con la propria natura di banca popolare, BPVN ha da sempre una peculiare vocazione all’attenzione della promozione della cultura sul territorio, che si traduce nella partecipazione al sostegno e all’organizzazione di eventi, spettacoli, manifestazioni culturali, convegni e attività editoriali. Oltre all’annuale sostegno a favore delle fondazioni dei Teatri Comunali di Modena e ERT Emilia Romagna, del Teatro Estravagario di Verona e del Teatro Donizetti di Bergamo allo scopo di favorire lo svolgimento delle rispettive stagioni artistiche, nel 2003 sono stati organizzati più di trenta eventi in campo teatrale e musicale. L’attività del Banco Popolare di Verona e Novara in tema di convegni è particolarmente ricca sia per la qualità degli eventi promossi direttamente sui vari territori, che per il valore di quelli ospitati nelle sue strutture congressuali di Verona, Modena e Reggio Emilia. Nel 2003 sono stati organizzati direttamente nove convegni che hanno visto la partecipazione di circa 2000 persone. I temi affrontati si sono focalizzati soprattutto su aspetti economici e strategici per lo sviluppo. Risultati Nel corso del 2003 il Banco Popolare di Verona e Novara ha erogato a fini di beneficenza un importo pari complessivamente a 11,355 milioni, di cui 7,321 milioni sono stati versati a favore delle Fondazioni in base alle apposite previsioni statutarie e a interventi deliberati dalla Presidenza e dal Consiglio di Amministrazione (1,808 milioni sono stati devoluti a titolo di versamento in conto capitale per la Fondazione Zanotto). 58 Il libro d’oro della responsabilità sociale Bayer Multinazionale farmaceutica CardioLab – prevenzione cardio-cerebrovascolare: interventi sul territorio Motivazioni Bayer si riconosce nei principi dello sviluppo sostenibile e ritiene che le proprie competenze tecnologiche e finanziarie siano strettamente congiunte alla responsabilità di operare per il benessere dell'uomo contribuendo ad uno sviluppo duraturo ed ecocompatibile. In oltre 100 anni di storia, Bayer ha avuto un ruolo attivo nel migliorare la qualità della vita, per la salute e il benessere dell'uomo. Le malattie cardio – cerebrovascolari sono oggi la prima causa di decessi nel mondo occidentale (sono 4 milioni i morti ogni anno in Europa) e in Italia il numero assoluto di morti dovute a malattie cardio-cerebrovascolari negli ultimi vent’anni non è cambiato, mantenendosi intorno ai 250 mila decessi all’anno. Da questa riflessione è nato il Progetto Cardiolab – prevenzione cardio – cerebrovascolare interventi sul territorio. Attività CardioLab è un progetto di prevenzione fondato sulla collaborazione tra istituzioni e associazioni diverse. L’iniziativa è infatti promossa da quattro importanti aziende del non-profit, da anni impegnate sul fronte della sensibilizzazione e della prevenzione del rischio trombotico: AID (Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici), è stata istuita nel 1952 con sede a Roma e svolge un programma di attività riguardanti la promozione della salute attraverso l’informazione, l'educazione e la formazione sanitaria, nel contesto generale della sanità pubblica e nel quadro specifico della diabetologia; ALT (Associazione per la Lotta alla Trombosi) che è stata costituita nel 1986, sostiene e finanzia progetti scientifici di ricerca come la formazione e la specializzazione di personale medico e paramedico nel campo cardio e cerebrovascolare. Promuove campagne educative destinate alle diverse fasce della popolazione e focalizzate in particolare sulla conoscenza dei fattori di rischio cardiovascolare e può statutariamente compiere indagini epidemiologiche; FAND (Associazione Nazionale Italiana Diabetici) è stata fondata nel 1982, è un'istituzione di volontariato alla quale aderiscono attualmente oltre 100 associazioni locali. Scopi fondamentali della FAND sono la rappresentanza e la tutela sanitaria, assistenziale, morale, giuridica e sociale dei cittadini diabetici. La FAND finalizza il suo servizio come azione di supporto alle strutture socio-sanitarie; CnAMC (Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici) è stato istituito nel 1996 dal Tribunale per i Diritti del Malato ed è una delle reti di Cittadinanzattiva (un movimento di partecipazione civica che opera per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini in Italia, in Europa e nel mondo). Ad esso aderiscono oltre 200 associazioni di pazienti affetti da patologie croniche. Oltre ai promotori nazionali (ALT, FAND, AID e CnAMC), ogni tappa vede coinvolti le istituzioni locali, enti e associazioni (comune, ordine dei medici, dei farmacisti, USL di competenza, comitato provinciale della CRI, FIMMG, SIMG, associazioni pazienti locali ecc.) che supportano il funzionamento dell’ambulatorio: vengono arruolati medici che gratuitamente si prestano a fare le visite e a volte vengono coinvolti volontari delle CRI locale per supportare il lavoro del medico. Questa iniziativa è resa possibile con il sostegno di Bayer, un’azienda che ha da sempre creduto nelle partnership scientifiche e culturali con il mondo socio-sanitario, nella consapevolezza del proprio ruolo esterno e istituzionale. A partire dal 2003 e tuttora operativo, il progetto prevede di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prevenzione cardio-cerebrovascolare attraverso una visita medica. Per 4/5 giorni consecutivi, viene predisposto un vero e proprio ambulatorio mobile nelle piazze coinvolte, al fine di sensibilizzare le persone di tutte le età a verificare il loro stato di salute. La visita medica consiste nel calcolo del rischio cardio-cerebrovascolare globale del paziente tramite la misurazione del tasso della glicemia, del colesterolo, la pressione sanguinea, dati integrati con peso, età e sesso. La visibilità di ogni evento è resa possibile tramite le seguenti attività: - affissioni di manifesti e locandine nel comune interessato, passaggi radiofonici e annunci sui quotidiani locali e attività di ufficio stampa per ogni evento locale. Per valorizzare ulteriormente la sua partecipazione al progetto, ALT ha proposto, di monitorare l’impatto della campagna di sensibilizzazione tramite la registrazione degli effettivi cambiamenti nello stile di vita dei cittadini che si sottopongono alla visita medica nell’ambulatorio CardioLab. A questo scopo ha rivolto loro il questionario Quanta salute hai in tasca? realizzato dal suo Comitato Scientifico. Grazie all’elaborazione dei dati ottenuti dai questionari sugli stili di vita, ciascuna persona visitata ha ricevuto dall’Associazione una risposta personalizzata con un punteggio relativo al proprio rischio cardiovascolare. Inoltre, dopo tre mesi, una telefonata ha testato eventuali modifiche delle abitudini di vita o visite mediche specialistiche, indici di una maggiore consapevolezza dei fattori di rischio delle malattie cardio e cerebrovascolari. 59 Bcc Carugate Istituto di credito cooperativo La Bcc per la Salute Motivazioni I principi guida che definiscono la Mission del Bcc di Carugate sono stati individuati sulla base della peculiare natura aziendale, sulla sua storia, sullo Statuto sociale e sulla cultura aziendale formata nel corso di mezzo secolo di vita. Tra di essi spiccano il benessere della comunità e la centralità della persona. In linea con questi obbiettivi la Bcc di Carugate, che per Statuto destina già parte dell’utile annuale in opere di beneficenza e sponsorizzazioni in favore di enti ed associazioni del territorio, ha deciso di appoggiare ogni anno un progetto complesso in ambito sociale, al quale sono destinati fondi speciali del budget beneficenza, sotto la gestione diretta del Consiglio di Amministrazione e della Direzione Generale. Attività Nel 2003 la Banca appoggiò il programma di Screening mammografico ideato dalla Asl Milano 2 per la prevenzione del tumore alla mammella nella popolazione femminile di età compresa tra i 50 ed i 70 anni (fascia più esposta), donando, per il tramite del Centro Studi Medici Gianni Mori, un mammografo di nuova generazione all’Ospedale di Cernusco sul Naviglio coinvolto nel programma di prevenzione. Visto il successo di questa iniziativa e l’ottimo rapporto instaurato con il mondo della medicina lombarda – ed in particolare con l’Azienda Ospedaliera di Melegnano sotto la direzione della quale lavorano due degli ospedali ubicati nella zona di competenza della Banca – il Consiglio di Amministrazione ha unanimemente deciso di proseguire sulla strada intrapresa, sostenendo negli anni a venire altri progetti che investiranno l’ambito della salute pubblica nelle comunità di riferimento. La salvaguardia della salute, infatti, viene percepita dagli stakeholder aziendali, così come dalla maggioranza assoluta delle persone, come una delle priorità assolute ed un fattore determinante della qualità della vita. In ragione di queste considerazioni e per ottemperare al meglio alla Mission aziendale, la Banca di Credito Cooperativo di Carugate ha deciso, nel 2004, di proseguire con il progetto: La Bcc per la Salute. L’associazione, che in passato ha già ricevuto un contributo di beneficenza per la propria attività da parte della Banca di Credito Cooperativo di Carugate, ha proposto a quest’ultima, nella primavera del 2004, di collaborare ad un importante progetto di riqualificazione degli spazi dedicati al nuovo reparto di cure palliative dell’Ospedale Serbelloni(hospice). Gli Hospice, meglio definiti come centri residenziali di cure palliative, sono strutture, facenti parte della rete di assistenza ai malati terminali, per l’assistenza in ricovero temporaneo di malati affetti da malattie progressive ed in fase avanzata, a rapida evoluzione ed a prognosi infausta per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è più possibile o comunque risulta inappropriata. Il ricovero negli Hospice è destinato per lo più a malati affetti da patologia neoplastica terminale che necessitano di assistenza palliativa e di supporto. La peculiarità degli ambienti adibiti ad Hospice è quella di essere estremamente accoglienti simulando un ambiente domestico più che ospedaliero, un accorgimento necessario a mettere a proprio agio il paziente ed i suoi familiari per i quali non esistono vincoli alla permanenza in stanza né allo svolgimento di qualsivoglia attività all’interno dello spazio assegnato. Per adempiere a questi principi di base era quindi necessario attrezzare le stanze in maniera adeguata, rispettando le esigenze mediche e sanitarie. La Banca di Credito Cooperativo di Carugate tramite una delibera dell’agosto 2004 ha stanziato la somma di 20 mila Euro per l’allestimento di 8 stanze complete dell’Hospice di Gorgonzola. La valutazione dei materiali adeguati per l’arredo delle stanze è stata affidata a Giuliano Mattavelli – a cui il Presidente Angelo Passoni ha assegnato la responsabilità dell’iniziativa per conto del VOS – ed alla moglie Cristina Merisio, architetto e volontaria all’interno del reparto. Il lavoro è stato condotto sotto la supervisione diretta del Primario Luciano Isa. I fattori principali che hanno guidato la scelta della tipologia degli arredi necessari sono stati l’estetica, la funzionalità, l’adeguatezza all’ambiente. La qualità è stata usata come metro di giudizio trasversale a tutti questi fattori. Risultati I primi risultati di questo progetto si sono riscontrati in maniera diretta all’atto stesso dell’allestimento dei nuovi locali. I pazienti ed i familiari presenti – come testimonia il Dott. Luciano Isa – si sono dimostrati subito molto interessati e compiaciuti della novità. I nuovi arredi, colorati e funzionali, hanno generato immediatamente un clima di buon umore. Nei giorni successivi i responsabili del reparto hanno raccolto numerose impressioni spontanee da parte dei malati e dei loro familiari e le manifestazioni di apprezzamento per la migliorata qualità e fruibilità delle stanze non si sono fatte attendere. Le autorità sanitarie e civili hanno sottolineato l’importanza del sostegno privato nelle iniziative della sanità pubblica ed hanno espresso parole di riconoscimento per la Bcc auspicando ulteriori collaborazioni nel prossimo futuro. La notizia della partnership tra Bcc di Carugate e Ospedale, che si era già diffusa sul finire dell’anno 2004 ha generato, all’interno della comunità di Gorgonzola, un accresciuto interesse verso le cure palliative e la condizione dei malati terminali. La notizia della donazione, riportata da diverse testate giornalistiche locali, ha inoltre contribuito ad accrescere la notorietà del reparto di cure palliative dell’Ospedale Serbelloni e contemporaneamente ha rafforzato l’immagine di Banca a Responsabilità Sociale della Bcc di Carugate. La Banca continuerà a mantenere i propri rapporti sia con il VOS che con il Reparto di cure palliative con il quale si stanno già valutando possibili ed ulteriori interventi per accrescere ancora la qualità di vita all’interno della struttura. 60 Il libro d’oro della responsabilità sociale Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Rimini Progetto Qualità Sociale Motivazioni La camera di commercio di Rimini si è impegnata per sviluppare la sensibilità del territorio sui temi della Responsabilità Sociale e per coinvolgere il maggior numero di soggetti possibili. Proprio a tal fine sono state identificate più strategie di azione a seconda dei diversi target. Il percorso principale era destinato alle imprese profit per accrescere la loro consapevolezza in tema di applicazione della CSR come strumento utile allo sviluppo aziendale. Un altro percorso era finalizzato a sensibilizzare e coinvolgere i giovani delle scuole superiori su questo tema. La camera di Commercio ha operato anche per coinvolgere la popolazione riminese, in particolare grazie al convegno finale nel quale sono state presentate alcune significative case history ed è stato fornito un approfondito approccio teorico al tema. Attività La Camera di Commercio di Rimini ha promosso nel corso del 2004 una serie di azioni finalizzate alla promozione della Responsabilità Sociale d’Impresa. Tra le attività realizzate si sottolineano le principali: un percorso formativo e di consulenza alle imprese sui temi della CSR; un concorso rivolto alle scuole superiori per l’ideazione del marchio da attribuire alle aziende che hanno politiche di responsabilità sociale; un convegno Un modo di pensare, tanti modi di fare, per presentare i risultati raggiunti. L’iniziativa è stata gestita in collaborazione con l’organizzazione non profit riminese Figli del Mondo, associazione di imprenditori e liberi professionisti. Queste iniziative si inseriscono nel progetto EQUAL RIMINI – Diverse Imprese per Diverse Abilità, realizzato in collaborazione con la Provincia di Rimini, ENAIP, Università di Rimini e Bologna. La Camera di Commercio ha svolto il ruolo di promotore e facilitatore dell’iniziativa presso tutte le aziende associate e i diversi interlocutori presenti sul territorio. In alcuni casi ha svolto anche un’attività di coordinamento con altri soggetti istituzionali. Il progetto è stato sviluppato in partnership con Figli del Mondo, un’associazione che promuove il coinvolgimento del mondo imprenditoriale e privato, per consentire interventi economici nell’ambito della difesa dei diritti dell'infanzia. Figli del Mondo ha anche l’obiettivo di sensibilizzare la realtà economica e sociale del territorio, sollecitando i diversi attori ad una riflessione sul nuovo sociale che l’impresa è chiamata a svolgere sia nella società civile sia nel mercato. Risultati Hanno aderito al progetto molte imprese presenti sul territorio riminese e tutte le scuole superiori di Rimini e provincia. Gli imprenditori che hanno partecipato al corso sono stati circa 40 e al termine del ciclo di incontri è stato possibile rilevare attraverso un questionario il grado di soddisfazione per l’iniziativa. Tutti i rappresentati delle imprese si sono dimostrati interlocutori attenti e sensibili al tema della Responsabilità Sociale. Il marchio vincitore del concorso riservato alle scuole è stato premiato ed inserito sui diplomi di partecipazione al corso di Qualità Sociale consegnati ad oltre 30 imprese. Al convegno finale hanno partecipato oltre 200 persone: imprenditori, istituzioni, media, associazioni non profit. In generale il progetto ha ottenuto buona visibilità e copertura da parte dei media, soprattutto a livello locale ed è stato accolto in maniera molto positiva da tutti gli stakeholder. La Camera di Commercio ha visto confermato il proprio importante ruolo nella progettazione di iniziative innovative, utili al mondo delle imprese. La Camera di Commercio di Rimini ha deciso di aprire uno sportello CSR-SC Responsabilità Sociale d’Impresa e di proseguire nei prossimi mesi con iniziative finalizzate anche a creare partnership tra mondo profit e non profit. 61 Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e Geradadda Istituto di credito cooperativo Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese Motivazioni Il progetto nasce dall’attenzione che la Cassa rivolge alle evoluzioni che investono il suo territorio di competenza e dall’individuazione, nell’avvio di un Corso di Laurea a Treviglio, di una valida risposta ai bisogni culturali e sociali, oltre che economici, che la comunità sta vivendo. Treviglio, città della Provincia di Bergamo con circa 26.000 abitanti, nei prossimi anni sarà infatti interessata da importanti cambiamenti delle infrastrutture (quadruplicamento della linea ferroviaria Milano-Venezia di cui Treviglio è un’importante snodo, realizzazione di un tratto dell’Autostrada Brescia-Bergamo-Milano) con conseguente sviluppo di forti interessi economici. Il bacino di utenza della città verrà dunque notevolmente ampliato e conseguentemente essa eserciterà un ruolo di riferimento per un’area di influenza sempre più estesa. Attività La Cassa Rurale-Bcc di Treviglio ha promosso e sostenuto l’avvio a Treviglio del primo Corso di Laurea presente nella città: il Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese. Dopo aver avviato nel 2003 i primi contatti con l’Università degli Studi di Bergamo, da cui il Corso in oggetto dipende, e coinvolto e stimolato l’Amministrazione Comunale cittadina, il 27 settembre 2004 la Cassa ha visto, presso i locali da essa appositamente approntati ed alla presenza dei 90 iscritti, l’inizio ufficiale delle lezioni. Il forte interessamento della Cassa viene formalizzato il 13 dicembre 2003 con la firma, presso i locali della Cassa Rurale-Bcc di Treviglio, della convenzione con la quale i tre soggetti promotori –Università degli Studi di Bergamo, Cassa Rurale-Bcc di Treviglio, Comune di Treviglio– danno ufficialmente il via al progetto impegnandosi a contribuire attivamente alla sua realizzazione. Tale Convenzione prevede anche la costituzione di un apposito Comitato Tecnico composto da un rappresentante dalla Cassa (C.Fassi), due docenti dell’Università (A.Variato e G.Maurini) ed un membro del Comune di Treviglio (B.Mangano) con il compito di definire gli aspetti strutturali ed organizzativi necessari alla realizzazion del Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese nonché di promuovere la realizzazione di altre iniziative di formazione accademica. Il coordinamento di tale comitato è affidato al referente della Cassa Rurale, C.Fassi, che provevde a convocare le riunioni (che si tengono sempre presso i locali della Cassa) stabilendo l’ordine del giorno e sollecitando l’iniziativa. L’Università a Treviglio completa un panorama di offerta formativa piuttosto ampia, costituita dalla presenza in Città di 9 Istituti Secondari Superiori, per un totale di circa 6.000 studenti. Il distretto di Treviglio insieme a quello del vicino Comune di Romano di Lombardia costituiscono un piano completo di offerta formativa (POF), così come definito dalla Provincia di Bergamo, di Istituti Tecnici, Liceali e Professionali. Il Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese ha una durata triennale e fa capo all’Università degli Studi di Bergamo dal quale dipende per ogni aspetto formativo, amministrativo e didattico; si tratta dello sdoppiamento nella sede trevigliese di un Corso già attivo e consolidato presso la sede di Bergamo dove continuerà ad essere presente. Negli anni successivi al primo verranno avviate a Treviglio anche le attività didattiche del secondo e terzo anno. Al gennaio 2005, la collaborazione tra la Cassa, il Comune di Treviglio e l’Università di Bergamo continua e si focalizza su due fronti: il consolidamento della presenza del Corso e la diffusione tramite iniziative di promozione sul territorio; l’individuazione di nuovi spazi atti ad ospitare le attività didattiche del 2° anno. La Cassa Rurale ha approntato e messo a disposizione gratuitamente i locali per lo svolgimento delle attività didattiche del primo anno del Corso, ed in particolare: 1 aula da 72 posti arredata con poltroncine con ribaltina acquistate per l’occasione e dotata di microfono, lavagna e videolavagna; 3 aule di informatica, separabili attraverso porte scorrevoli o utilizzabili come 1 unica aula, dotate ciascuna di 9 postazioni pc con collegamento multimediale, schermo al plasma, videoproiettore (tali attrezzature tecniche sono state acquistate dalla Cassa appositamente per questo utilizzo e sulla base delle indicazioni fornite dall’Università); l’Auditorium da 150 posti, adibito ad Aula Magna. La spesa sostenuta dalla Cassa per i lavori di muratura, di adeguamento degli impianti e per l’acquisto degli arredi e della strumentazione tecnica ammonta a circa 190.000 euro. Risultati A Corso avviato, l’Università di Bergamo si dichiara soddisfatta dell’esito che il progetto ha avuto; il numero degli iscritti al primo anno, 90, risponde alle attese dell’Ateneo ed è destinato ad incrementarsi negli anni a venire sulla scia dell’interesse e del consenso suscitato dall’iniziativa nella comunità locale. Inoltre, il sodalizio tra i tre partner si è rivelato talmente efficace che già si parla concretamente dell’avvio a Treviglio di un secondo Corso di Laura, sempre collegato all’Ateneo bergamasco, in Ingegneria per la Meccanizzazione Agricola. Tale Corso, sul quale anche il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali On.Gianni Alemanno, in una recente visita alla Città, ha espresso il proprio interesse impegnandosi in prima persona a promuoverne l’attivazione, si stima possa essere avviato per l’anno accademico 2006-07. 62 Il libro d’oro della responsabilità sociale CiAl – Consorzio Imballaggi Alluminio Consorzio senza fini di lucro, nato per la ricerca di soluzioni per ridurre e recuperare gli imballaggi. Raccolta Solidale Motivazioni Il Consorzio rappresenta l’impegno assunto dai produttori di Alluminio e dai produttori e utilizzatori di imballaggi di Alluminio, nella ricerca di soluzioni per ridurre e recuperare gli imballaggi, conciliando le esigenze del mercato con quelle di tutela dell’ambiente. Accanto alle attività di raccolta, a CiAl è stato affidato anche l’importante compito istituzionale di contribuire all’educazione ambientale e alla crescita sempre più diffusa della cultura del riciclo. CiAl, attraverso Raccolta Solidale, intende sensibilizzare la popolazione sull’importanza della raccolta differenziata e sulla tutela dell’ambiente quale bene prezioso della comunità. Al contempo, l’iniziativa intende contribuire attivamente all’affermazione della solidarietà quale valore condiviso. Raccolta Solidale è la prova dell’utilità e della possibilità concreta di far convergere su una comune attività gli interessi di comparti che perseguono obiettivi e finalità diversi e differenziati, generando benefici per la collettività. Attività Raccolta Solidale è il progetto promosso da CiAl – Consorzio Imballaggi Alluminio – patrocinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, che coinvolge in modo continuativo le Organizzazioni del Terzo Settore nella raccolta differenziata dell’alluminio. L’iniziativa, presentata in un convegno tenutosi a Roma nel giugno 2003, è stata promossa e pubblicizzata attraverso una campagna stampa su diversi quotidiani, periodici e inserti a diffusione nazionale. Il progetto fa leva sul convergere di necessità diverse: da un lato aumentare la raccolta di alluminio, dall’altro creare nuove opportunità di sviluppo e di autofinanziamento per le organizzazioni del Terzo Settore. I benefici che CiAl si propone di generare con questo progetto sono dunque molteplici: Benefici sociali – i fondi ottenuti attraverso la raccolta verranno reinvestiti per fini socialmente utili; Benefici ambientali – grazie all’iniziativa si incrementeranno le attività rivolte alla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali; Benefici economici – verranno prodotti vantaggi per l’industria dell’alluminio generando un risparmio di costi energetici e una riduzione delle importazioni di rottami da riciclo; Benefici occupazionali – lo sviluppo di attività di raccolta produrrà una crescita occupazionale. Promuovere la diffusione della cultura del riciclo e l’aumento del quantitativo di alluminio raccolto sul territorio nazionale: obiettivi, che rispondono alla missione del Consorzio. Partecipando attivamente al progetto, Associazioni di Volontariato e Cooperative Sociali hanno la possibilità sia di aumentare la propria capacità di autofinanziamento e visibilità nel territorio di appartenenza, sia di contribuire alla diffusione della cultura ambientale. Alle Organizzazioni del Terzo Settore che aderiscono a Raccolta Solidale CiAl riconosce un contributo maggiore rispetto ai prezzi di mercato (0,57 euro ogni Kg di alluminio recuperato e conferito presso le piattaforme indicate dal Consorzio), oltre a supporti tecnici e iniziative di comunicazione per lo sviluppo del progetto (pieghevoli, brochure, raccoglitori etc.). La concreta attuazione del progetto, nonché la gestione dei risultati derivanti dalla raccolta, sono monitorati da CiAl sin dalle prime battute attraverso una scheda di adesione che deve essere compilata e sottoscritta dall’Associazione interessata. In essa devono essere indicate sia le modalità e i soggetti da coinvolgere sul territorio, sia gli obiettivi da perseguire grazie ai fondi raccolti. CiAl fornisce inoltre consulenze su come sviluppare al meglio un progetto di raccolta basato su una forte e ramificata alleanza con il territorio. A tale scopo, il Consorzio offre supporti di comunicazione gratuiti alle Associazioni che ne fanno richiesta per particolari eventi legati alla raccolta differenziata dell’alluminio. Un esempio è il sostegno per la costruzione di monumenti con le lattine raccolte: in occasione dell’evento del Marano Ragazzi Spot Festival è stato realizzato un pannello, raffigurante il logo di Marano, interamente realizzato con lattine. Risultati In questi ultimi due anni di attività il recupero complessivo dell’alluminio è cresciuto di oltre il 40%; la raccolta dell’alluminio è stata infatti attivata in oltre 4.500 Comuni italiani. Questo significa che, grazie alla collaborazione con una rete di oltre 400 operatori convenzionati, oggi CiAl coinvolge direttamente nella raccolta differenziata una popolazione di oltre 41 milioni di persone distribuita su tutto il territorio nazionale. Per quanto attiene il settore non profit, è stato siglato un protocollo d’intesa con alcune importanti organizzazioni del Terzo Settore quali Summit della Solidarietà e CGM. Sulla spinta di questo accordo e grazie a una costante opera di sollecitazione, oltre 100 Associazioni e Cooperative Sociali hanno aderito all’iniziativa, grazie a cui è stato possibile recuperare ben 35.000 Kg di imballaggi di alluminio. Tra queste citiamo: Avis e Aido, che collaborano da anni con il Consorzio a vari livelli, organizzando tra l’altro eventi promozionali nei quali vengono esposte al pubblico sculture artistiche realizzate con le lattine di alluminio; 63 Legambiente, con cui è stato siglato un accordo nazionale; Mani Tese e UILDM presente con numerose sedi su tutto il territorio nazionale. Il progetto è stato adottato anche da imprese industriali e della grande distribuzione, da enti locali, da aziende del settore della gestione dei rifiuti, da scuole e università. Sono state attivate collaborazioni con 25 fonderie di alluminio e stipulate convenzioni con 34 impianti di termovalorizzazione. A CiAl è stata conferita nel mese di ottobre 2004, tramite Certiquality, la Certificazione Ambientale sulla base della norma ISO 14001: tappa di fondamentale importanza per una gestione aziendale finalizzata al miglioramento delle prestazioni ambientali e alla prevenzione dell’inquinamento. Risultati positivi sono stati conseguiti da CiAl non solo in termini di raccolta e avvio del recupero degli imballaggi di alluminio, ma anche in termini di progettualità e di capacità da parte del Consorzio di anticipare e interpretare con efficacia le nuove esigenze delle aziende consorziate, dei cittadini, degli operatori e di tutti i soggetti coinvolti nella filiera dell’alluminio. 64 Il libro d’oro della responsabilità sociale Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 Fondazione di diritto privato senza fine di lucro, con il compito di organizzare i Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali. Programma Ambiente Motivazioni TOROC (acronimo di Torino Organising Committee for the XX Olympic Winter Games, in italiano Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali) è una fondazione di diritto privato senza fini di lucro che si finanzia con investimenti privati di aziende sponsor e con i diritti televisivi, amministrata da membri espressi dalle parti che svolgono un ruolo significativo nell’organizzazione dei Giochi: Comune di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Comunità Montane, CONI e Federazioni Sportive. Comune di Torino e CONI hanno firmato l’Host City Contract. Fin dagli inizi della propria attività, TOROC ha fatto propri i tre valori posti dal CIO a fondamento dell’Olimpismo: Sport, Cultura e Ambiente. L’impegno relativo al terzo di questi pilastri olimpici, l’Ambiente, si è concretizzato in un insieme di attività legalmente vincolanti (tra le quali, in primo luogo, la Valutazione Ambientale Strategica- VAS, cui il Programma Olimpico è sottoposto), e di progetti intrapresi in modo volontario. Attività L’impegno volontario di TOROC è stato formalizzato dapprima in fase di candidatura ai Giochi, attraverso il Piano di azione ambientale (documento che descriveva i progetti ambientali che il Comitato avrebbe sviluppato in casi di assegnazione dell’Evento Olimpico) e poi, nel maggio 2002, nella Carta degli Intenti. Quest’ultimo documento stabilisce i criteri etici e ambientali ai quali le politiche e attività TOROC fanno riferimento. E’ il frutto di un tavolo di lavoro (il Comitato dei Valori) attorno al quale TOROC ha chiamato a sedere rappresentanti del mondo delle Organizzazioni internazionali, delle Organizzazioni non governative, datoriali e sindacali. La Carta degli Intenti, dunque, non solo è essa stessa il frutto di un momento strutturato di partnership, ma è, con la Politica Ambientale ratificata dal Presidente del TOROC nel Maggio 2003, il fondamento sul quale è costruito l’intero Programma Ambiente TOROC. Lo strumento gestionale attraverso cui si realizza l’approccio sistemico è il Sistema di Gestione Ambientale (SGA). Grazie ad esso TOROC è in grado di conoscere, prevenire, controllare e gestire gli impatti ambientali derivanti dalle proprie attività, e di dialogare in modo strutturato con i propri interlocutori esterni. Nel corso del 2004 TOROC ha ottenuto la certificazione del proprio SGA ai sensi della norma internazionale ISO 14001:1996 e la registrazione ai sensi del regolamento della Comunità Europea CE 761/2001 (Environmental Management and Audit Scheme - EMAS). Questo secondo standard premia in particolare, con la Dichiarazione Ambientale, l’impegno profuso dall’organizzazione per la comunicazione (interna ed esterna). TOROC si è dotato (prevedendone formalmente la presenza nel proprio Statuto) di un’apposita Assemblea Consultiva Ambientale costituita da rappresentanze degli Enti locali e di quelle Associazioni Ambientaliste, riconosciute dal Ministero dell’Ambiente, più rappresentative a livello nazionale. Relativamente agli Stakeholder interni, nell’ambito del SGA sono previste, per i dipendenti TOROC, attività di coinvolgimento e formazione ambientale, che riguardano sia la vita d’ufficio in senso stretto, sia la buone pratiche nella vita quotidiana. E’ stato sviluppato un opuscolo L’Ambiente tienilo a mente, che sensibilizza e chiede l’adesione a buone pratiche sulla riduzione delle emissioni di CO2 che derivano dalle azioni quotidiane (tragitto casa-lavoro, risparmio energetico, di risorse idriche, ecc.) TOROC ha stabilito obiettivi ambientali che coinvolgono le attività e le relazioni con i partner commerciali dell’evento Olimpico, ovvero le Aziende Sponsor e i Fornitori di beni e servizi e si impegna attivamente per la diffusione di tali strumenti presso istituzioni e altri soggetti attivi sul territorio. Con il duplice intento di promuovere nei confronti degli sponsor i principi di sostenibilità del Movimento Olimpico e di valorizzare le azioni dei partner già attivi sul tema, il Comitato ha sviluppato il progetto Sponsor e Sostenibilità e ideato il logo Ambiente 2006. Il logo Ambiente 2006 può essere richiesto ed ottenuto, previa verifica, da tutti gli sponsor e licenziatari dei Giochi Olimpici, su base volontaria e indipendentemente dalla tipologia di sponsorship fino al termine dell’evento. TOROC collabora attivamente a programmi internazionali sviluppati congiuntamente alla DG Ambiente della Commissione Europea e all’UNEP (United Nations Environment Programme). Per quanto riguarda la Commissione Europea, oltre alle Linee guida per l’applicazione di EMAS agli eventi sportivi e al progetto di diffusione del marchio Ecolabel del servizio turistico alberghiero, TOROC prende principalmente parte a iniziative di comunicazione, sensibilizzazione e promozione dei SGA. TOROC ha preso parte al progetto di realizzazione del museo A come Ambiente dedicato alle tematiche ambientali, contribuendo all’allestimento di una sezione specifica relativa al rapporto tra Olimpiadi e Ambiente. Questo progetto è frutto della collaborazione di TOROC con i soggetti promotori, tra i quali spiccano Comune e Provincia di Torino, Regione Piemonte, AMIAT, COREPLA, SMAT, CIAL, COMIECO, GTT, COOP. TOROC ha sviluppato un progetto educativo che coinvolge le scuole di 56 Direzioni Didattiche dei comuni olimpici. Il progetto comprende sezioni formative tra le quali una dedicata all’ambiente e prevede il progressivo coinvolgimento del corpo docente e, successivamente, degli studenti. 65 Per descrivere le politiche e i progetti intrapresi in campo ambientale e sociale TOROC ha sviluppato il progetto Rapporto di Sostenibilità: un’attività di rendicontazione annuale, destinata ai soggetti coinvolti a diverso titolo nell’evento olimpico, delle iniziative che concretizzano gli impegni assunti con l’adozione della Carta degli Intenti. Risultati Il Programma Ambiente sviluppato da TOROC ha permesso di ottenere, già nel 2004, i primi risultati in termini di performance dell’organizzazione, di sensibilizzazione del personale, di coinvolgimento dei soggetti attivi sul territorio Olimpico. Il Programma Ambiente, infatti, è fondato sull’impiego dei più innovativi strumenti di gestione, che si inseriscono a pieno nell’emergente orientamento di politica ambientale di stampo europeo. Alcuni di questi, come la VAS, sono applicati per la prima volta, per obbligo di legge, in Italia o, come il SGA, sono applicati per la prima volta ad una Olimpiade. L’utilizzo di questi strumenti ha permesso di tenere costantemente sotto controllo l’impatto ambientale esterno di TOROC sul territorio e, in molti casi, di migliorare le performance ambientali interne. I questo modo, TOROC ha limitato e, ove possibile, eliminato, il costo sociale delle proprie attività che altrimenti rimarrebbe a carico della comunità. Il Programma Ambiente ha permesso di creare reti di soggetti pubblici e privati, appartenenti principalmente al livello locale, ma anche nazionale e internazionale, che convergono sul sostegno di specifici progetti di gestione ambientale, condividendone l’approccio, gli obiettivi e gli strumenti. 66 Il libro d’oro della responsabilità sociale Computer Associates Azienda produttrice di software per la gestione delle infrastrutture informatiche e delle informazioni aziendali. Give back to the community Motivazioni La filosofia di Computer Associates è quella di restituire in qualche modo alla comunità locale ciò che la stessa ha messo a disposizione dell’azienda. La comunità locale è sempre stata molto importante poiché da essa provengono le persone che hanno creato i successi di Computer Associates. Perciò ovunque nel mondo Computer Associates è molto attenta a ridare al territorio che la ospita ciò che ha ricevuto. Attività Il progetto sviluppato da Computer Associates, Give back to the Community, ha come obiettivo quello di creare sinergie tra l’attività d’impresa, i propri dipendenti e la comunità locale in cui Computer Associates è inserita. Per quanto riguarda la strategia di relazione con il mondo delle organizzazioni del Terzo settore, Computer Associates ha impostato le proprie attività nel senso di non disperdere le proprie energie su tante cause benefiche, seppur di grande valore, ma di concentrare i propri sforzi in ciò in cui crede prioritario e a cui può contribuire con maggiore efficacia ovvero il trasferimento di conoscenze e soluzioni tecnologiche innovative ai bambini, per offrire loro nuove opportunità per un futuro migliore, più in generale poi l’attenzione è riposta sui minori laddove questi siano in condizioni di disagio. Computer Associates ha definito a livello internazionale programmi e metodologie con l’obiettivo di rendere il più possibile omogeneo l’intervento negli oltre 100 paesi in cui è presente. Per alcuni dei programmi di partnership è prevista una procedura semplice ed efficiente attraverso il sito intranet di Computer Associates. In questo sito vengono inserite tutte le informazioni relative alle opportunità di effettuare volontariato e quelle necessarie per il funzionamento di tutti i programmi gestiti direttamente dall’azienda. CA realizza dal 2003 un report sulle attività sociali che permette una visione globale su tutte le attività svolte da CA nei confronti di tutti gli stakeholders. Questo documento vuol essere uno strumento per migliorare la discussione e la comunicazione tra l’impresa e tutti i suoi portatori d’interesse. Il primo report è relativo al 2003. E’ in fase di stampa il report del 2004. Le risorse impiegate da Computer Associates nelle partnerships coinvolgono tre sfere: Aziendale: le funzioni particolarmente impegnate nella costruzione di rapporti di partnership con organizzazioni non profit sono le risorse umane e le pubbliche relazioni. Insieme investono tempo e risorse per cercare di offrire ai propri dipendenti e alle organizzazioni non profit le migliori opportunità di collaborazione; Personale: CA permette ai propri dipendenti di effettuare attività volontaria durante le ore lavorative. Offre, inoltre, un sostegno monetario alle persone che svolgono volontariato nel proprio tempo libero; Monetaria: attraverso la donazione di denaro o beni di CA alle organizzazioni non profit. Tra i vari progetti attuati si ricordi, ad esempio, che nel 2004 Computer Associates ha stipulato un’importante partnership con Junior Achievement Italia, che ha avuto come risultato un ciclo di lezioni intitolato Io e l’economia, tenutosi a Milano e a Roma. I docenti, tutti dipendenti-volontari di Computer Associates, hanno discusso con gli studenti di tematiche relative all’entrata nel mondo del lavoro, alla compilazione del curriculum vitae, al colloquio di selezione e alla gestione del budget personale e familiare. Inoltre hanno trattato argomenti più complessi come quello degli investimenti e dei mercati azionari. Questo programma ha coinvolto circa 300 studenti appartenenti a 12 classi. Vi hanno partecipato 12 dipendenti di Computer Associates per un totale di 240 ore dedicate all’insegnamento durante l’orario d’ufficio e regolarmente retribuite. Il controvalore economico di quest’attività di volontariato è stato stimato in 9.567 euro. Computer Associates ha inoltre effettuato un’elargizione liberale a favore di Junior Achievement Italia per un importo pari a 10.000 euro. Computer Associates ha deciso di introdurre la cultura della donazione di sangue tra le sue priorità in tema di responsabilità sociale e, con l’aiuto di AVIS Comunale di Milano ha organizzato, nel 2004, due raccolte di sangue all’interno dell’azienda. Inoltre Computer Associates è particolarmente attenta al coinvolgimento dei propri dipendenti nelle attività che svolge nella comunità locale, anche incentivando la disponibilità di ore di volontariato durante l’orario di lavoro e regolarmente retribuite. CA Cares Grant è un programma di incentivazione alle persone che autonomamente scelgono di svolgere attività di volontariato per un’organizzazione non profit al di fuori dell’orario di lavoro Quando un dipendente certifica all’azienda di aver effettuato almeno 50 ore di volontariato nel corso di un anno, allora Computer Associates dona all’organizzazione a cui è legato il proprio dipendente 500 euro. Matching Charitable Gift Program quando un dipendente effettua una donazione a una organizzazione non profit e lo comunica all’azienda, Computer Associates dona alla stessa causa sociale una cifra pari al doppio della donazione fatta. In occasione della perdita di familiari dei propri dipendenti, CA effettua una donazione a favore di un’organizzazione non profit per un importo di 250 euro. La scelta della causa sociale viene effettuata direttamente dal dipendente che ha perso la persona cara. Nell’anno 2004 sono stati versati 2.250 euro a 7 diverse organizzazioni non profit. Computer Associates permette ai propri dipendenti di effettuare attività volontaria durante le ore lavorative. Offre, inoltre, un sostegno monetario alle persone che svolgono volontariato nel proprio tempo libero. 67 Risultati Nel complesso, Computer Associates ha sostenuto nel 2004 le organizzazioni del non profit per un importo pari a 177.237 euro. Se si considerano congiuntamente le elargizioni effettuate dai dipendenti e quelle di Computer Associates Italia, il totale delle donazioni relativo all’anno fiscale 2004 raggiunge il valore di 202.464 euro. Tra i programmi utilizzati, quello che ha mostrato il maggior gradimento da parte dei dipendenti e il maggior impegno economico da parte di Computer Associates è stato il Matching Charitable Gift Program che da solo ha assorbito il 27% delle disponibilità. Si è analizzato che l’impegno sociale di Computer Associates e le opportunità offerte ai dipendenti hanno portato a un miglioramento della motivazione nel personale, una maggior fedeltà all’azienda e un forte senso di appartenenza. 68 Il libro d’oro della responsabilità sociale Conser Consorzio Servizi del 1° Macrolotto Industriale di Prato sccrl PA&PI: Pubblica Amministrazione & Piccole Imprese Motivazioni Conser non ha scopo di lucro, bensì di realizzare interventi e servizi centralizzati a favore delle oltre 300 mPI operanti nella zona, al fine di assicurare loro economie di scala ed al tempo stesso miglioramenti dei loro impatti anche ai micro imprenditori. CONSER ha maturato una pluriennale esperienza di continui contatti con le PA locali per concertare infrastrutture e servizi in grado di assicurare, da un lato, elevati standard di qualità della vita lavoratori/trici ed economie di scala ai mPE; dall’altro, un processo volontario di miglioramento continuo dell’impatto ambientale e sociale sulla comunità circostante. A livello locale sono state le esigenze reali degli stakeholder a suggerire le varie azioni: per il riciclo delle acque è stato il Comune a sollecitare i privati a lasciare le acque di falda prioritariamente per usi potabili; l’ufficio del MMA, l’asilo nido ed i servizi centralizzati sono stati suggeriti da indagini sul campo realizzate da CONSER presso le mPI ed i loro dipendenti. A livello centrale le azioni sono nate da una interessante comunione di intenti: CONSER cercava sostegno e indicazioni per attuare i suoi piani di miglioramento ambientale ed il Ministero dell’Ambiente, il Comitato EMAS Italia e l’APAT cercavano, da un lato, un’area industriale per sperimentare la concreta fattibilità della registrazione EMAS territoriale e, dall’altro, una serie di mPI su cui sperimentare procedure semplificate di registrazione. CONSER ha identificato le esigenze degli stakeholder che hanno elaborato specifiche convenzioni o protocolli d’intesa per definire ruoli, obiettivi e benefits per i partner. In questo modo CONSER ha potuto promuovere opere e servizi in grado di creare economie di scala a favore dei soci e nel contempo migliorare l’impatto ambientale e sociale delle loro aziende. Attività Le micro e piccole imprese (mPI) per struttura, organizzazione, forza finanziaria e –talvolta- cultura dei micro e piccoli imprenditori (mPE) sono spesso impossibilitate a dare vita ad iniziative singole di miglioramento della qualità della vita nelle comunità in cui operano e di partnership con organizzazioni della società civile e/o pubbliche amministrazioni (PA) in grado di favorire la coesione sociale. CONSER - Consorzio Servizi del 1° Macrolotto Industriale di Prato sccrl, senza fine di lucro, rappresentando le oltre 300 mPI operanti in questa area, ha da tempo deciso di colmare le citate lacune delle aziende socie, con iniziative centralizzate per contribuire al miglioramento volontario e continuativo del loro impatto ambientale e sociale e della qualità della vita del loro contesto sociale. Aver saputo coinvolgere numerose mPI sfruttando la loro concentrazione in un’area produttiva omogenea è l’aspetto innovativo del programma, ma è anche un aspetto di originalità in quanto non sono state rintracciate iniziative simili. Concretizzate le varie partnership, CONSER ha impegnato praticamente a tempo pieno la società di servizi di cui si avvale per realizzare i suoi programmi ambientali e sociali, che rappresentano ormai i suoi obiettivi principali. Per tutti gli aspetti meramente tecnici CONSER si è avvalso di specifiche professionalità per la progettazione del nido, per la realizzazione di corsi di formazione, delle procedure semplificate per la registrazione EMAS delle mPI, dell’analisi ambientale iniziale dell’intero 1° Macrolotto (12 ingegneri ambientali sul campo per un intero anno), per la distribuzione, raccolta ed elaborazione dei questionari rivolti alle aziende e loro dipendenti etc. Praticamente oltre la metà del budget annuale di CONSER è dedicato alla copertura di spese per la gestione delle iniziative sopra indicate e la promozione di altre aventi obiettivi analoghi. Essendo i partner quasi esclusivamente PA, CONSER ha stipulato apposite Convenzioni per assicurare una gestione efficace dei programmi e adeguate forme di monitoraggio. Per l’impianto centralizzato di riciclo delle acque (dato in gestione da CONSER ad IDRA sccrl, i cui soci sono soltanto le aziende idroesigenti operanti nel 1° Macrolotto in quanto le più interessate al rapporto qualità/prezzo delle sue acque), gli stakeholder ogni anno mediante apposite Convenzioni fissano gli obiettivi e il monitoraggio avviene tramite i volumi di acqua fatturati alle singole aziende. Il monitoraggio del MMA avviene tramite i giornali di bordo che consentono di calcolare i Km risparmiati e le relative riduzioni delle emissioni. Per l’asilo un primo monitoraggio consisterà nel collaudo della struttura e successivamente nei risparmi energetici sia in termini economici (riduzione delle rette per i fruitori) che in termini ambientali. Per le attività connesse alle registrazioni EMAS le valutazioni sono fatte sulla base sia della partecipazione dei mPE e loro dipendenti ai corsi di formazione ambientale, sia delle loro adesioni ad EMAS ed alle iniziative del MMA. Dialogo e comunicazione sono di ottimo livello tra CONSER e PA; qualche difficoltà tecnica esiste con i propri soci ed i loro dipendenti a causa del loro elevato numero. Per questo CONSER ha partecipato alla realizzazione del portale www.m1t1.it, col quale si propone di raggiungere più facilmente i possibili fruitori dei propri servizi. Risultati Gli obiettivi fissati dalla partnership sono stati finora conseguiti con grande soddisfazione anche dei mPE e loro dipendenti. Il riciclo delle acque (mc/anno 5.000.000) ha superato gli obiettivi fissati dal Comune (mc/anno 3.500.000) ed il loro costo è addirittura inferiore a quello dell’acqua di falda grazie ad una norma (art. 26. 1° D.Lgsl.195/99) suggerita al Ministero dell’Ambiente dallo stesso CONSER. Il MMA in meno di 2 mesi ha saturato la disponibilità delle auto elettriche da destinare al car pooling; ora sono in fase di quantificazione i risparmi ambientali e quelli 69 economici per gli equipaggi. Per il nido interaziendale è stata presentata nei tempi previsti la domanda di concessione edilizia. Le linee guida per la registrazione EMAS semplificata per le mPI sono state pubblicate sul sito www.naiadiemasclub.it. I corsi di formazione ambientale hanno già portato alla registrazione di 4 mPI. Per ridurre l’inquinamento da traffico merci è in fase di definizione tra CONSER ed alcuni spedizionieri un servizio centralizzato di raccolta e distribuzione merci con i 2 furgoni elettrici avuti in comodato dal Comune. Infine è stata accertata la replicabilità in altri contesti delle esperienze di CONSER con il progetto LIFE Sustainable Industrial Area Model: SIAM. Le ricadute del programma di partnership nella comunità sono state molteplici in quanto hanno cambiato, con l’acqua di riciclo, l’organizzazione del lavoro di molte aziende, aperto nuovi mercati (vivai), modificato in alcuni casi gli orari di lavoro (car pooling), fatto apprezzare l’uso collettivo dell’auto nel percorso casa/lavoro, diffuso la cultura ambientale anche tra i mPE (azioni EMAS), favorito la conciliazione dei tempi (servizi centralizzati) e contribuito a colmare una lacuna sociale (asilo interaziendale). Ma soprattutto hanno fatto emergere una sensibilità dei mPE ai problemi sociali ed ambientali finora non esplicitata a causa delle modeste dimensioni delle loro aziende ed hanno aperto nuovi contatti anche a livello europeo con progetti EQUAL su pari opportunità e nuova imprenditoria femminile ed in modo particolare col progetto LIFE SIAM ispirato proprio al 1° Macrolotto. 70 Il libro d’oro della responsabilità sociale CONSIP Consip gestisce servizi e progetti a valore aggiunto – consulenziali, tecnologici, di project management – per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e per altre strutture della Pubblica Amministrazione Premio Ministero dell’Economia e delle Finanze – Consip per Master in e-Procurement Motivazioni La crescente rilevanza delle iniziative di e-procurement nel contesto economico sociale del Paese quale strumento capace di abilitare nuove forme organizzative ha, negli ultimi anni, generato l’opportunità di razionalizzare o ridisegnare in modo sostanziale una gamma sempre più estesa di processi di generazione di valore nell’ambito degli acquisti. Inoltre la necessità economica espressa nel settore pubblico di rispettare vincoli finanziari sempre più stringenti congiunta a quella politica di aumentare i livelli di servizio al cittadino ha portato la Consip, di intesa con il Ministero della Economia e delle Finanze (MEF), ad istituire il Premio MEF-Consip al fine di stimolare le Università italiane a cogliere quei cambiamenti culturali e professionali in atto nel procurement mediante l’organizzazione di Master specifici sulle tematiche degli approvvigionamenti. Attività Il Premio MEF/Consip Master in e-Procurement mira a promuovere la nascita di Master universitari che siano in grado di favorire la formazione di esperti nel settore dell’e-procurement con particolare riferimento alle nuove modalità di acquisto delle PP.AA. e delle imprese private, incentivare l’utilizzo di tecniche didattiche innovative come la formazione on line, agevolare la partecipazione a tali attività formative di studenti lavoratori presso Pubbliche Amministrazioni o Imprese private. Nell’assegnazione del Premio MEF-Consip Master in e-Procurement è stato dato maggior peso alle Università che potessero agevolare la partecipazione di studenti lavoratori, ciò allo scopo di favorire l’interrelazione tra formazione universitaria e mondo del lavoro. La Consip e il Ministero della Economia e delle Finanze, tramite una procedura di selezione ad hoc, hanno assegnato la 1° edizione del Premio MEF/Consip all’Università di Trento - Trento School of Management per il Nord-Italia, all’Università di Roma Tor Vergata per il Centro-Italia e all’Università di Napoli Federico II per il Sud-Italia, quali Atenei vincitori del bando di gara competitivo per l’istituzione di un Master universitario in e-Procurement. Il Premio MEF/Consip ha offerto alle Università vincitrici: 1) agevolazioni e benefici per gli studenti più meritevoli dei Master, in particolare: 9 stage (3 per ciascuna Università o RTU-Raggruppamento Temporaneo di Università vincitrice del Premio) della durata di 3 mesi presso la Consip; 9 borse di studio (3 per ciascuna Università vincitrice del Premio) ai vincitori dello stage per la copertura di eventuali costi vitto/alloggio. 2) supporto alle attività didattiche del Master, attraverso seminari tenuti da esperti del Ministero della Economia e delle Finanze e della Consip con specifica esperienza nella tematica degli approvvigionamenti pubblici e nel settore dell’eprocurement; 3) fornitura di un modulo di formazione on-line di 20 ore (equivalenti a circa 60 ore di didattica in aula) sul ruolo di Consip nel Programma di Razionalizzazione della Spesa Pubblica e sulle piattaforme di e-Procurement utilizzate. Risultati Questa iniziativa ha rappresentato un passaggio naturale della missione Consip nel suo impegno esclusivo a fianco della Pubblica Amministrazione. Supportare il mondo universitario nel processo di formazione di professionisti dell’e-procurement significa garantire, in prospettiva futura, risorse umane in grado di offrire consulenza e gestire processi di fondamentale importanza nel quadro della spesa pubblica. 71 Consorzio Pan Organizzazione che opera a sostegno dell’infanzia e della famiglia, integrando gli apporti dell’impresa sociale con quelli tipici della Banca. Progetto asili nido e servizi per l’infanzia Motivazioni In Italia un milione di bambini tra 0 e 2 anni ha a disposizione poco più di 118mila posti in asili nido pubblici e privati. Da questa premessa statistica è partita nel corso del 2003 l’iniziativa di collaborazione che vede protagoniste Banca Intesa come main supporter, CGM (Consorzio della cooperazione sociale Gino Mattarelli), FIS (Federazione delle Imprese sociali di Compagnia delle Opere) e il Consorzio Drom (consorzio nazionale di cooperative sociali di Legacoop) per dar vita al Progetto Pan: la prima rete nazionale di servizi di accoglienza, tutela, educazione per bambini da 0 a 3 anni, identificata da un marchio di garanzia per le famiglie e i nuovi imprenditori, che sarà costituita da diversi asili nido con una ricettività complessiva di alcune migliaia di bambini. La finalità è quindi quella da un lato di sviluppare servizi, dall’altra di offrire contesti buoni dove i bambini crescono, sostenendo le famiglie e in particolare le donne nella gestione della propria funzione educativa. Il progetto nasce perciò con il presupposto di valorizzare competenze e conoscenze presenti e sedimentate all’interno delle organizzazioni dei soci del consorzio, attraverso adeguati processi di scambio e integrazione. Attività Il progetto mira ad integrare apporti di soggetti diversi per mission, competenze e caratteristiche organizzative, facendoli convergere verso un obiettivo comune di promozione della comunità. Banca Intesa mette a disposizione del progetto le risorse per lo start up, prodotti di finanza agevolata indirizzati sia alle strutture (gli asili nido) sia alle famiglie e mirati a sostenere le singole azioni del progetto, nonchè l’impegno ad un’ampia promozione e diffusione dell’iniziativa e del marchio. Le reti di impresa sociale (Cgm, Fis e Drom-Lega Coop) mettono a disposizione esperienza e competenze consolidate nella progettazione e nella gestione di servizi per l’infanzia gestiti in forma di impresa sociale, strumenti e metodi per la ricerca, la valutazione e l’innovazione nel settore dei servizi per l’infanzia e la famiglia sviluppati nell’ambito della propria esperienza Le problematiche individuate nella comunità sono la carenza di servizi per l’infanzia. L’obbiettivo è lo sviluppo di 3000 posti nido in tre anni in Italia. Le azioni si tradurranno nel sostegno allo start up di nuovi servizi attraverso: consulenza, formazione e finanza agevolata. Considerata la scarsa accessibilità dei servizi esistenti per costi elevati di acquisto dei servizi è necessario rendere sostenibile il pagamento della retta mensile per servizi all’infanzia da parte delle famiglie. L’azione si traduce nel sostegno alle famiglie attraverso il prestito al consumo agevolato. Per rendere sostenibile il pagamento della retta mensile per servizi all’infanzia da parte delle famiglie è stato messo a punto un prodotto base di finanza per la famiglia e l’attivazione e promozione del prodotto. Nel primo anno si prevede la progettazione del prodotto di finanza agevolata e sua implementazione, nel secondo la verifica e miglioramento del prodotto offerto sulla base degli esiti della sperimentazione progettazione di ulteriori servizi finanziari di sostegno, nel terzo l’ampliamento e diversificazione della gamma dei servizi alla famiglia e loro implementazione e verifica. L’individuazione e la condivisione degli obiettivi è stata realizzata dai partners nella fase di costituzione del Consorzio, nella definizione degli obiettivi del Consorzio, della sua organizzazione e dei rispettivi impegni ed apporti. Il fatto che il progetto si sia dotato di uno strumento gestionale non transitorio, bensì in forma di Consorzio, con un piano di impresa pluriennale rende evidente l’intenzione dei soci verso un investimento duraturo nei confronti della comunità. Il consorzio prevede nel primo anno lo sviluppo di 500 posti nido, nel secondo lo sviluppo di 1000 posti nido e nel terzo lo sviluppo di 1500 posti nido. Un consiglio direttivo composto da 2 rappresentanti di Banca Intesa, 2 rappresentanti Cgm e 2 rappresentanti Fise 2 rappresentanti Drom –Lega Coop amministra la società, delibera la concessione del marchio e le agevolazioni ad esso connesse e coordina e orienta le attività del Comitato di accompagnamento e verifica e del Comitato scientifico. Il comitato di accompagnamento e di verifica si occupa della predisposizione dei prodotti finanziari e dei servizi di supporto allo sviluppo, predisposizione e coordinamento delle attività di valutazione delle strutture, valutazione delle pratiche di affiliazione e della pianificazione esecutiva delle azioni di sviluppo e gestione del consorzio in continuità con gli orientamenti strategici del CDA. Il Comitato scientifico, composto da 4 esperti nel settore della pedagogia e dell’educazione si occupa dell’organizzazione scientifica del sistema qualità del marchio Pan e della formazione dello staff dei valutatori. Banca Intesa Direzione Commerciale e Direzione Crediti coordina l’assistenza alla verifica della sostenibilità economico- finanziaria e gestione delle linee di finanziamento previste e la consulenza operativa allo start up. Risultati Sono stati pienamente raggiunti gli obiettivi definiti nel piano di azione del primo anno, con una forte attivazione dei soci verso il raggiungimento degli obiettivi. Per quanto riguarda i risultati relativi la personale, si è rilevata un’integrazione e ampliamento delle competenze: attraverso il rapporto con realtà organizzative e culturali diverse operanti in settori analoghi e tra realtà appartenenti a mondi diversi (banca e terzo settore), gli operatori coinvolti nel progetto hanno confrontato e approfondimento modelli culturali, operativi e organizzativi diversi, individuando prassi comuni di valutazione della qualità dei servizi e facendo 72 Il libro d’oro della responsabilità sociale esperienza diretta attraverso le viste ispettive di approcci diversi e integrativi al proprio consolidato. A questo bisogna aggiungere un ampliamento delle connessioni e dei contatti con il mondo della ricerca scientifica. 73 Enel Azienda produttrice e distributrice di elettricità e gas A casa è meglio Motivazioni Enel e altre sette società che vi fanno capo - Enel Produzione S.p.A., Enel Distribuzione S.p.A., Wind Telecomunicazioni S.p.A., Enel.SI S.r.l., Enel Sole S.r.l., Enel Energia S.p.A., Enel Gas S.p.A.- hanno costituito l’Associazione Enel Cuore Onlus. Enel Cuore Onlus è coerente con i princìpi che ispirano il Codice Etico Enel ed è una delle azioni concrete attuate dall’azienda nel perseguimento della propria responsabilità sociale. Enel Cuore Onlus è un’associazione di erogazione, con l’obiettivo di distribuire fondi per la realizzazione di iniziative benefiche, conseguendo il massimo beneficio per la collettività. Alla Onlus è affidata la gestione delle liberalità dell’azienda e rappresenta l’unico canale di intervento filantropico a sostegno delle persone in situazioni svantaggiate. Inoltre, obiettivo di Enel s.p.a. e delle altre società associate è quello di assicurare con il proprio intervento un reciproco vantaggio alle parti coinvolte, nel rispetto del ruolo e dell’etica di ciascuno. Attività Il progetto A casa è meglio prevede la realizzazione di un servizio di assistenza domiciliare per le situazioni di anziani a rischio di isolamento sociale in uno specifico territorio. Il progetto si articola in una pluralità di dimensioni: • elaborazione, studio e aggiornamento di tutti i dati relativi alla qualità della vita degli anziani; • campagne di sensibilizzazione della popolazione su queste tematiche; • promozione di forme di integrazione sociale e multietnica; • attivazione di una centrale di assistenza domiciliare; • rilevazione costante delle risorse pubbliche e private a favore degli anziani; • presa in carico degli anziani richiedenti un servizio di assistenza domiciliare. Nel 2004 l’Associazione ha deciso di sostenere la Comunità di Sant’Egidio per lo sviluppo del progetto denominato A casa è meglio. Il progetto si pone come obiettivo l’incremento, nel periodo di un anno, delle attività di assistenza domiciliare agli anziani in condizioni di solitudine o di disagio fisico ed economico, limitando così il numero di soggetti che dovranno necessariamente far ricorso al ricovero in strutture di accoglienza alle quali, molto spesso, difficilmente si adattano. Detti soggetti potranno invece rimanere nel proprio ambiente domestico, dove riceveranno le attenzioni di cui necessitano. Prioritaria è la cura della persona, il controllo dello stato di salute. L’attenzione alla salute è tesa a prevenire l’invalidità e la non autosufficienza, ad evitare l’aggravarsi della malattia, e a promuovere il benessere fisico, psichico e sociale degli anziani. A tal fine, nel comune di Fiumicino e nelle città di Novara e Messina, sono stati realizzati tre nuovi centri operativi di monitoraggio delle situazioni di anziani a rischio di isolamento sociale, per la gestione globale dell’iniziativa. I centri operativi, oltre a costituire una vera e propria centrale di assistenza domiciliare, svolgono campagne di sensibilizzazione per diffondere, a livello locale, una cultura di buon vicinato con il fine di diffondere il senso di una responsabilità collettiva nei confronti dei soggetti più deboli della società. La distribuzione delle risorse, che derivano dalle quote associative e da un finanziamento erogato da Enel sulla base del suo utile ante imposte, è affidata a un attento e trasparente processo di selezione delle iniziative presentate che si concretizza in analisi preventiva dei bisogni della società civile e nel porre la massima attenzione alle persone e ai contesti sociali e ambientali. Enel e le società coinvolte in Enel Cuore Onlus, si propongono di impegnarsi a sviluppare attraverso un ideale di cooperazione, uno stretto rapporto con gli stakeholder, le organizzazioni e le istituzioni, le associazioni, le comunità locali, le generazioni future. All’iniziativa partecipano i volontari dell’ANSE - Associazione Nazionale Seniores Enel - che agiscono secondo le indicazioni programmatiche fornite loro dalla Comunità di Sant’Egidio. L’ANSE è un’associazione senza fini di lucro a carattere nazionale costituita tra i lavoratori anziani del Gruppo Enel, operante con il patrocinio dell'Enel S.p.A. ed aperta ai lavoratori in servizio ed in quiescenza (operai, impiegati, quadri e dirigenti), nonché ai familiari superstiti. A fronte dell’erogazione del contributo, la Comunità di Sant’Egidio fornirà alla Enel Cuore Onlus rendiconti e relazioni informative aventi cadenza trimestrale, contenenti l’indicazione puntuale delle attività svolte e delle spese sostenute, corredate dai documenti attestanti la causale ed il destinatario di ogni esborso. In ogni caso Enel Cuore Onlus potrà effettuare verifiche a campione circa l’esecuzione del progetto finanziato e/o la pertinenza e congruità dei pagamenti effettuati nell’ambito dello stesso, attraverso l’accesso alla documentazione contabile ed ai libri sociali della Comunità di Sant’Egidio che si impegna a prestare ogni opportuna collaborazione. 74 Il libro d’oro della responsabilità sociale Risultati Il primo anno (2004) sono tre le città pilota identificate: Novara, Messina e il comune di Fiumicino. Si tratta di tre città medio/piccole che renderanno più agevole ed incisiva la realizzazione sperimentale del progetto. Nel secondo anno (2005) la programmazione potrà essere estesa ad altre città anche di diversa caratura e collocazione geografica. Le città saranno individuate al termine del primo anno di sperimentazione. Nella città di Messina, dove la Comunità di Sant’Egidio assiste circa 200 anziani, l’attuazione del progetto prevede una presa in carico di ulteriori 80 anziani. Nella città di Novara, dove la Comunità di Sant’Egidio ha in carico circa 350 anziani, il Progetto di Assistenza Domiciliare ha preso avvio il 15 ottobre 2004 e dall’inizio sono stati conosciuti 35 anziani e per 25 di loro è stato attivato il servizio. Altri cinque ricevono una visita settimanale da parte di operatori volontari nell’ambito del Progetto. Altri ancora hanno richiesto solo un’assistenza per il disbrigo di pratiche amministrative. 75 Focchi Azienda attiva nel settore della progettazione, fornitura e posa in opera di facciate continue e prodotti speciali per l’architettura in alluminio, vetro e altri materiali Cittadinanza onlus Motivazioni Focchi è tra gli associati a Figli del Mondo, la non profit riminese che riunisce imprese e liberi professionisti attenti al Terzo Settore. La dirigenza di Focchi, e in particolare Maurizio Focchi, ha riconosciuto la validità delle iniziative di Cittadinanza onlus e per questo ha deciso di contribuire al sostegno e allo sviluppo economico dei progetti a favore dei disabili psichici. Infatti Focchi è conscia che uno dei più grossi problemi del settore della salute mentale sta nel fatto che tali malattie vengono considerate incurabili e soprattutto vengono rifiutate a priori dalla gente comune. Focchi spa sosterrà finanziariamente Cittadinanza onlus per permetterle una presenza sempre più forte nei paesi più poveri, ma ritiene anche necessario un maggiore riconoscimento nella realtà locale. Inoltre, seguendo uno dei principi base della particolare realtà Focchi SpA e cioè il valore dell’attività formativa, è disponibile ad aiutare l’associazione nella creazione di percorsi formativi di personale specializzato e dedicato alla salute mentale, riconoscendo che, sia a livello locale che mondiale, c’è estrema necessità di questa attività. Cittadinanza è un´associazione no-profit fondata a Rimini nel 1999 che, in collaborazione con l´Organizzazione Mondiale della Sanità, intende aiutare coloro che soffrono di malattie mentali gravi e che vivono in condizioni di povertà e di emarginazione, in modo particolare bambini e adolescenti. Attualmente sostiene progetti a favore dei disabili mentali in Serbia, Albania e India. La nascita di Cittadinanza è stata possibile anche grazie a Focchi. Attività Focchi sosterrà finanziariamente Cittadinanza onlus per permetterle una presenza sempre più forte nei paesi più poveri, ma ritiene anche necessario un maggiore riconoscimento nella realtà locale. Inoltre, seguendo uno dei principi base della particolare realtà, cioè il valore dell’attività formativa, Focchi è disponibile ad aiutare l’associazione nella creazione di percorsi formativi di personale specializzato e dedicato alla salute mentale, riconoscendo che, sia a livello locale che mondiale, c’è estrema necessità di questa attività. Focchi ha deciso di avviare una collaborazione con Cittadinanza onlus ritenendola una organizzazione credibile e di alto valore sociale. La stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità da ancora più autorevolezza scientifica ai progetti sostenuti. Tra le prime necessità pensate per il sostegno dello sviluppo di Cittadinanza è l’aiuto per la creazione di una struttura autonoma e flessibile per interventi sia all’estero che a livello locale. Focchi mira ad un legame con Cittadinanza per poter ottenere da una parte maggiore credibilità verso i paesi esteri, poiché da sempre la società è stata caratterizzata da una forte internazionalizzazione della propria attività, dall’altra perché le difficoltà delle sfide affrontate nel settore delle costruzioni avveniristiche possono essere paragonate alle sfide di un’associazione che cerca di arrivare all’accettazione delle malattie mentali. Risultati Si è dimostrata vincente la partecipazione di Cittadinanza ad eventi a livello locale con l’abbinamento del nome della Focchi e quindi, ad esempio, una maggiore facilità nella approccio con il potenziale personale per le nuove assunzioni poiché, lavorando ed essendo molto conosciuta fuori dalla terra di origine, mancava un legame territoriale con le persone di Rimini. Cittadinanza onlus sta via via acquisendo sempre più maturità e credibilità con i suoi progetti. Sono previste nuove iniziative e sono attualmente in corso progetti a favore delle popolazioni indiane colpite dal maremoto di dicembre 2004. 76 Il libro d’oro della responsabilità sociale Fondazione Johnson & Johnson Fondazione d’impresa grantmaking Campagna per la prevenzione del Cancro Colo-Rettale Motivazioni La Fondazione J&J rappresenta lo strumento, voluto dalle aziende Italiane del Gruppo J&J per realizzare concretamente progetti di responsabilità sociale in ottemperanza ai doveri espressi nel più importante documento della J&J il Credo. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, che è stata costituita nel dicembre 2000 e che rappresenta il primo esempio di fondazione d’impresa grantmaking in Italia ed ha sostenuto più di 35 progetti per la comunità, è costituito da amministratori delegati delle aziende del gruppo e pertanto il coinvolgimento della direzione delle aziende nella valutazione e selezione dei progetti e delle partnership è totale. La Fondazione J&J, che ha come aree di intervento l’assistenza sanitaria alla comunità, salute infantile, salute mentale e formazione nel campo sanitario, ha condiviso da subito il progetto di costruire, insieme alla Federazione Italiana Malattie Digestive (di seguito FIMAD), una campagna per far parlare della prevenzione del cancro colo-rettale: una delle patologie con meno appeal e per questo spesso ignorata dai pazienti a rischio. E per il cancro colo-rettale la prevenzione è la sola arma davvero efficace: il 75% dei soggetti colpiti ha buone possibilità di guarire, ma solo se la diagnosi è precoce. La sfida di questa partnership tra la Fondazione J&J e la FIMAD è stata quella di diffondere la cultura della prevenzione e comunicare l’importanza della diagnosi precoce per sconfiggere il nemico che in Italia colpisce in silenzio 34.000 persone e sensibilizzare sia le persone che le istituzioni Attività Gli obiettivi e le aspettative, condivisi tra i partner della campagna, sono stati di duplice natura: per una diffusione efficace della conoscenza dei test diagnostici poco invasivi e per una sensibilizzazione delle istituzioni affinchè rivolgessero attenzione al problema. I risultati delle varie attività e componenti della campagna (presenza sui media, chiamate al N° verde, contatti attraverso il sito internet, riunioni locali con medici di medicina generale, coinvolgimento di altri partner locali, ecc.) sono state analizzate dalla FIMAD e dalla Fondazione in vari incontri al fine di tarare al meglio le attività. Gli incoraggianti risultati iniziali, oltre alla convinzione dell’importanza sociale dell’iniziativa, hanno convinto il CdA della Fondazione a protrarre il supporto alla campagna per ben 3 anni consecutivi (una eccezione per la Fondazione) al fine di ottenere dei risultati incisivi per la società. Il Gruppo delle aziende J&J, fondatrici della Fondazione, sono tutte fortemente coinvolte nel campo della cura della salute e pertanto sensibili e competenti per la comprensione dei bisogni importanti in campo sanitario della comunità e quindi, anche se non coinvolte direttamente nel settore dei tumori del colo-retto, in grado di apprezzare i riflessi positivi - in termini di vite umane - che un incremento di test precoci può produrre per la società. Alcuni manager hanno mantenuto un coinvolgimento costante nelle varie attività della campagna al fine di offrire le proprie competenze e suggerimenti per il raggiungimento degli obiettivi della stessa. Inoltre, si è garantita la partecipazione diretta di una parte del personale di promozione sul territorio per distribuire e diffondere il materiale della campagna – sviluppato dal comitato promotore e da una agenzia di comunicazione – ai medici di base e loro pazienti. Riguardo alla partnership, la FIMAD è stata certamente il partner promotore dell’iniziativa, che, dopo l’accordo con la Fondazione, ha anche coinvolto come partner la Lega Italiana Lotta contro i Tumori, per garantire una diffusione territoriale dell’iniziativa. FIMAD e Fondazione J&J hanno poi condiviso ed accordato di ottenere il supporto anche di altri partner: Istituti tumori (Aviano – Bari – Genova – Milano – Napoli – Roma - IEO (MI) – CSPO (FI) FONCRE), Fondazione Cariplo, Fondazione Carige, Fondazione Ligure Gastroenterologia, e Lega Calcio. La partnership stabilita permette di mantenere propri ruoli ed autonomie, in quanto la FIMAD ha il compito della direzione, in termini tecnicoscientifici e di relazione con il mondo istituzionale, mentre la Fondazione assume un ruolo di supporto per la gestione operativa della campagna attraverso alcuni suoi manager ed una agenzia di P.R. selezionata per lo scopo. La Fondazione J&J ha dato supporto all’iniziativa attraverso: il coinvolgimento di alcuni manager che hanno seguito lo stato di avanzamento dei lavori, il personale di promozione per distribuire il materiale informativo, il supporto di una agenzia per la realizzazione ed implementazione della campagna, il finanziamento della campagna protratto per 3 anni consecutivi per un importo di circa € 470.000. Nel caso di questo progetto (durata 3 anni) gli incontri e le comunicazioni tra i partner principali sono stati numerosi così come il dialogo per analizzare i risultati parziali e le esigenze che il progetto richiedeva. Questo dialogo ha permesso di adattare le fasi del progetto, sodalizzare i rapporti tra i partner principali ed ottenere la continuazione del supporto economico al fine di produrre gli obiettivi attesi. Il supporto di una agenzia di comunicazione per la campagna ha inoltre aiutato sia l’esecuzione del progetto che il raccordo di comunicazione tra i partner. Risultati Per mezzo della campagna e delle partnership generate nel corso della stessa, si sono potuti ottenere diversi risultati: 300 centri selezionati per la campagna di screening; oltre 7000 medici di medicina generale (MMG) coinvolti direttamente; 4217 chiamate al numero verde (ott- dic 2002, successivamente si è attivato il sito web); quasi 100.000 contatti e 67.000 utenti al sito internet nel periodo giu 2003 – dic 2004; 1.350.000 leaflet e 10.000 locandine distribuiti; 77 75.659.000 lettori raggiunti con la campagna stampa; 80 passaggi gratuiti dello spot sulle tre reti Mediaset; 166.574.000 utenti tv raggiunti con la campagna televisiva; 118.335.577 lettori raggiunti attraverso l’attività di ufficio stampa; 16 lanci di agenzie; 69 articoli sulla stampa nazionale; 27 passaggi sulle televisioni nazionali e locali/regionali; oltre 81.510.572 utenti tv raggiunti attraverso l’attività di ufficio stampa. Il risultato qualitativo più importante è che, grazie al movimento generato dalla campagna e dai promotori della stessa, le Istituzioni hanno preso in considerazione la problematica e, spinte anche dalla risoluzione del Consiglio d’Europa che ha classificato questo tumore tra i big killer, a partire dal 2005 hanno deciso di avviare un programma di screening nazionale gratuito per tutta la popolazione compresa tra i 50 e 69 anni. 78 Il libro d’oro della responsabilità sociale Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Fondazione d’impresa costituita per aiutare i bambini malati o in condizione di disagio Prima Casa Ronald in Italia Motivazioni La FONDAZIONE PER L’INFANZIA RONALD McDONALD nasce nel 1974 grazie al marchio McDonald’s ed alla comunità dei suoi licenziatari, i quali decisero insieme di realizzare un comune e focalizzato progetto a sostegno delle comunità in cui operano. Questo specifico progetto si occupa della realizzazione e Gestione di una CASA RONALD per ospitare le famiglie dei bambini ospedalizzati. Attività La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia è una associazione senza scopo di lucro che attraverso iniziative umanitarie e scientifiche, aiuta i bambini malati o in condizione di disagio. Le Fondazioni Ronald McDonald sono presenti in oltre 48 paesi. Attraverso il lavoro di circa 30.000 volontari e del personale dei punti vendita McDonald’s raccolgono fondi per la realizzazione di diverse strutture dedicate all’infanzia ed alle famiglie. La principale attività è la realizzazione di Case, Stanze e Appartamenti Ronald McDonald: luoghi confortevoli e sereni in cui vengono temporaneamente accolte e assistite le famiglie dei piccoli degenti. Il personale delle sedi McDonald’s, quello dei punti vendita, e tutti licenziatari del marchio McDonald’s sono quotidianamente impegnati nel sostegno dei progetti della Fondazione promuovendo la raccolta di fondi o dedicando il proprio tempo come volontari. In ogni punto vendita è presente un Ambasciatore della Fondazione; questa figura partecipa ai corso di aggiornamento e di formazione promossi dalla Fondazione, promuove, segnala ed organizza attività in sostegno dell’infanzia all’interno della comunità in cui opera. La Fondazione amministra le risorse raccolte, seleziona i progetti in base ai bisogni della comunità, identifica i partners (Ospedali, Istituzioni, Aziende), realizza un progetto e si fa carico della gestione con proprio personale e risorse Inoltre la Fondazione è dotata di un Consiglio di Amministrazione composto da esperti di Pediatria, imprenditori, e management McDonald’s, e può contare sul sostegno delle aziende fornitrici del marchio McDonald’s. E’ soprattutto in occasione della Giornata Mondiale del Bambino, una iniziativa internazionale di solidarietà a favore dell’infanzia che il marchio McDonald’s realizza una raccolta di fondi destinati ad attività benefiche ed alla costruzione e mantenimento delle Case e delle Stanze Ronald McDonald. Risultati In Italia, la prima Casa Ronald sorgerà a San Giovanni Rotondo (Fg) presso la famosa struttura ospedaliera Casa Sollievo,. Il progetto prevede la realizzazione di ambienti caldi ed accoglienti e si estenderà su due piani più seminterrato. I 1300 mq prevedono 12 stanze dotate di bagno, spazi comuni per la cucina, sala TV, locali lavanderia, area playland ed un appartamento per la House Manager, responsabile per la conduzione della Casa Ronald. In occasione dell’avvio del progetto, il personale del marchio McDonald’s ha aderito a destinare il valore di un’ora del proprio lavoro. La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald ha erogato fino ad oggi più di 400 milioni di dollari a sostegno dei bambini di tutto il mondo. 79 Menabò L’attività di Menabò spazia dalle testate di IN Magazine, le sei riviste periodiche dedicate alle città di Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Faenza e Bologna, alla realizzazione di libri e house organ per Enti ed aziende fino alla realizzazione di campagne pubblicitarie locali, nazionali ed internazionali Campagna Conta i bicchieri perché loro contano Motivazioni La scelta della direzione è ricaduta sull’argomento dell’abuso di alcol in quanto tematica impellente e tema emergente (anche su indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero degli Interni). Di conseguenza, l’individuazione di A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale come Onlus partner per questa iniziativa è stata motivata dal fatto che si tratta di una organizzazione di massima autorevolezza sull’argomento. Attività L’aspetto innovativo di questo progetto risiede nel fatto che si tratta di un’iniziativa che si è potuta realizzare grazie ad una attività di sensibilità, di volontariato, di solidarietà e di disponibilità da parte, in principio, della direzione della nostra azienda e, in seguito, da parte di tutto il nostro personale. La Onlus partner è stata scelta dopo una ricerca accurata. Anche attraverso internet e su consiglio dell’Istituto Superiore della Sanità siamo arrivati ad individuare in A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale, il partner adatto per il tema da noi scelto: l’abuso di alcol. Ogni dipendente e collaboratore dell’azienda è stato coinvolto nel progetto relativamente alla sua esperienza e mansione. Dagli account al reparto creativo, dal media planner all’ufficio eventi, fino al reparto esecutivo. Hanno lavorato continuativamente al progetto due account, due coppie creative che hanno realizzato cinque percorsi creativi ed un media planner. Per un totale di 600 ore lavorative complessive e con un costo di Euro 35.000. Il contatto fra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale è sempre stato gestito da una sola persona, Andrea Masotti, direttore editoriale di Menabò che è stato in questa occasione il collettore delle esigenze e dei rapporti. I soci hanno cercato di modificare il mercato, educandolo e sensibilizzandolo alle esigenze delle persone. Hanno cercato di iniziare un percorso di maturazione nelle persone e di invitarle a desiderare qualcosa di migliore; proprio qui risiede il punto d’incontro tra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale. Risultati L’obiettivo principale era quello di dare enfasi ad un problema a livello nazionale. Lo scopo è stato pienamente raggiunto anche grazie alla capillare distribuzione del messaggio attraverso la pubblicazione della pagina pubblicitaria su magazine a livello nazionale, allo spot radio e alla partecipazione del mondo dello sport. L’impatto sulla comunità è stato indubbiamente forte ed il numero delle persone raggiunte molto alto. Il materiale della campagna è successivamente stato utilizzato come supporto didattico operativo nelle sedi distaccate della Onlus. L’azienda sta già lavorando al seguito dell’iniziativa con una nuova campagna di sensibilizzazione. 80 Il libro d’oro della responsabilità sociale Gemeaz Cusin Opera in Italia nei settori della ristorazione collettiva, del catering aereo, dei buoni pasto, della distribuzione di prodotti alimentari e degli alberghi Il network solidale Assegno Amico Motivazioni Con massimo coinvolgimento del vertice aziendale, la partnership con l'Associazione Assegno Amico rappresenta la volontà dell'azienda di mettere a disposizione della società civile e della comunità, a partire dalla città di Genova per estendersi poi territorialmente in altre aree, il know-how sviluppato in oltre 28 anni di gestione di reti di servizi, quali il noto servizio Ticket Restaurant. Gemeaz Cusin, Divisione Titoli di Servizio, è il partner gestionale di Assegno Amico e fornisce garanzia di competenza e affidabilità nella gestione di circuiti di servizio mediante voucher, grazie alla pluriennale attività con il buono pasto Ticket Restaurant. La partnership con Assegno Amico rappresenta per Gemeaz Cusin una concreta modalità di esercitare la propria responsabilità sociale, mettendo a disposizione di un'associazione non profit la propria esperienza specialistica e il proprio know-how. Questo in linea con l'impegno nel mondo sociale e la sensibilità alle problematiche di solidarietà che da sempre ne caratterizzano l'attività sia in Italia, sia della casa madre Accor nel mondo Attività Assegno Amico è una iniziativa voluta dalla Fondazione Gerolamo Gaslini di Genova, e trae le proprie origini dall'esperienza maturata e sviluppata per aiutare le famiglie dei bambini ricoverati presso l'ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova. Assegno Amico opera in un circuito i cui attori principali sono: I donatori: singoli cittadini, imprese private o istituzioni che avviano, dando il loro contributo, il circuito virtuoso di solidarietà. L'Associazione Assegno Amico, che trasforma le donazioni in voucher e li consegna ad associazioni non profit, parrocchie e servizi sociali. Gemeaz Cusin, che produce i voucher, coordina il network dei punti accreditati sia in fase di accreditamento, sia in fase di gestione, assicura l'amministrazione del circuito e il monitoraggio costante degli utilizzi e delle prestazioni erogate. I Punti di Servizio Accreditati individuati dall'Associazione e contrattualizzati da GEMEAZ CUSIN, che erogano i servizi e le prestazioni concordate a fronte della presentazione dei voucher. I Beneficiari, persone e famiglie bisognose, che utilizzano i buoni presso la rete di servizi accreditati (negozi, cooperative, imprese del privato sociale, ecc.). I Distributori, che individuano le famiglie in stato di bisogno. Il progetto Assegno Amico si propone di offrire soluzioni alternative all'erogazione di moneta o di beni, in particolare attraverso lo strumento del voucher, per consentire ai beneficiari di fruire di precisi tipi di beni e servizi adatti a sopperire alloro stato di disagio fisico e/o economico. Il voucher rappresenta quindi una forma di finalizzazione intermedia tra quella delle moneta e quella dell'erogazione in natura: da un lato garantisce chi stanzia le risorse del corretto utilizzo delle stesse, dall'altro consente al beneficiario una libertà di scelta, consentendogli di spendere i voucher ricevuti presso soggetti accreditati sulla base di criteri di affidabilità certa ed eticità. Per le sue caratteristiche strutturali, Assegno Amico è infatti uno strumento efficace per mettere in rete i diversi attori, con l'obiettivo di garantire alle persone più disagiate della città di Genova un migliore utilizzo dei fondi sociali stanziati a loro favore. Si tratta di uno strumento di facile utilizzo, flessibile e facilmente replicabile. Il progetto Assegno Amico si attua attraverso l'emissione e distribuzione di buoni (voucher) validi per l'acquisto presso punti di servizio accreditati di servizi e beni di prima necessità da parte di beneficiari bisognosi di sostegno e di solidarietà. Tali titoli sono finanziati con donazioni di singoli cittadini, di imprese oppure di enti istituzionali (fondazioni) e distribuiti in sostituzione di aiuti in denaro. Un vero e proprio circuito virtuoso che ben coniuga l'esigenza di controllo dell'uso con la libertà di scelta per i beneficiari. Grazie al voucher, infatti, vengono garantiti congiuntamente due importanti fattori: la certezza dell'utilizzo dell'importo donato e la possibilità di scelta del beneficiario, che potrà spendere i voucher ricevuti in uno dei diversi punti accreditati esercitando una libera scelta, a tutto favore della sua inclusione sociale. Inoltre il controllo delle donazioni tramite report puntuali e statistiche permettono un monitoraggio puntuale dei bisogni emersi, in termini di luogo d'utilizzo e di categoria merceologica dei beni acquistati o dei servizi fruiti. Assegno Amico garantisce uno snellimento amministrativo poiché gran parte del servizio viene gestito in outsourcing, poiché l'Associazione Assegno Amico Onlus non necessita di risorse umane dedicate alla realizzazione dell'intero processo. Tutte le energie sono canalizzare nell'ottenimento dei fondi da destinare alle singole realtà e il 100% delle donazioni viene utilizzato per gli scopi dell'associazione, senza sprechi né distrazioni. Non c’è nessuna discriminazione per gli aventi diritto, poiché i voucher Assegno Amico sono del tutto simili ai comuni Ticket Restaurant, già abitualmente utilizzati nei negozi di prossimità. All'interno del progetto sono state coinvolte risorse che disponessero di un background di competenze e di un profilo professionale, oltre che una sensibilità personale, adatti a percepire e a far percepire l'alto contenuto valoriale del progetto. I punti di servizio accreditati si impegnano a erogare beni o servizi per il controvalore di titoli presentati e solo ed 81 esclusivamente quelli indicati sul buono e cui il controvalore è finalizzato, inoltre si impegnano a non dare resto in denaro, né monetizzare i buono in alcun modo, non effettuare vendita di alcolici o superalcolici, assistere l'utente nell'uso dei titoli e rispettare sempre la dignità della persona. Risultati Ad oggi, Assegno Amico ha aiutato circa 500 famiglie bisognose mediante la distribuzione di 42.500 voucher per un importo complessivo di 212.500,00 €. I voucher sono stati utilizzati dai beneficiari per soddisfare diverse tipologie di bisogno, come evidenziato dal seguente grafico. Il network dei punti accreditati nella città di Genova sono ad oggi 150 e appartengono ai seguenti settori merceologici: assistenza sanitaria (Istituto G. Gaslini), alloggio, trasporto, farmacie, generi alimentari (panetterie, supermarket, alimentari, macellerie, gastronomie), abbigliamento. . Nel corso del 2004 quella che era un'idea pionieristica in Italia ha concretamente iniziato a diventare un'idea condivisa, soprattutto per quanto riguarda il contenuto di valori e di servizio. L'impatto sulla comunità dei programmi di sostegno realizzati con Assegno Amico sono stati positivi. Il voucher è percepito come uno strumento di libertà, accessibile a persone che necessitano di accompagnamento. A differenza del denaro, non abbandona a se stessa la persona in stato di bisogno e nemmeno la abbandona ad un assistenzialismo indiscriminato privo di cura. Il voucher mobilita risorse sul territorio, anche le più imprevedibili (ad esempio i negozi), spingendole a prendersi cura delle persone deboli. 82 Il libro d’oro della responsabilità sociale Gest Turist Cesenatico È stata costituita nel 1986 dal Comune di Cesenatico, per lo svolgimento delle attività di gestione di alcune importanti strutture del settore turistico locale e altri servizi pubblici. Pesca in Rete Motivazioni Cesenatico è caratterizzata da una forte tradizione in tema di marineria. Le iniziative promozionali , spesso svolte a titolo volontaristico in accordo con organizzazioni che si pongono obiettivi a sfondo sociale e di tanto peso in termini di immagine e di destinatari del messaggio,ad esempio Azzurro come il pesce e Il pesce è in festa in autunno,sono entrate nelle abitudini della città, degli ospiti e dei tanti che dal nord Italia soprattutto amano trascorrere una/due giornate a Cesenatico . Non vi è dubbio che in questo contesto ha giocato un ruolo non indifferente il passato e quindi cosa rappresenta per i Cesenaticensi il Porto progettato da Leonardo da Vinci. Il progetto Pesca in Rete nasce quindi dalla volontà di preservare una tradizione secolare di piccola pesca di qualità che crea un indotto occupazionale di rilevanza sociale ed economica. La condivisione degli obiettivi e dei risultati della gestione rappresentava un passo fondamentale per la piena valorizzazione del settore ittico, che ricopre un’importanza rilevante per l’economia complessiva del Comune di Cesenatico, con la presenza di circa 200 barche che operano attivamente. Attività Il progetto, Pesca in rete, si è basato sulla definizione di un sistema condiviso di gestione del mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico che, in sinergia col territorio, integra a pieno tradizione, presente e futuro. Il presupposto giuridico per l’attuazione del progetto è stata la costituzione del Consorzio Cesenatico Pesca, avvenuta il 13 febbraio 2004, in cui sono confluiti Gesturist SpA., sei cooperative del settore pesca, le associazioni del commercio (Confcommercio e Confesercenti), la cooperativa facchini che opera all’interno del mercato e le Amministrazioni Comunali di Cesenatico e Bellaria. La costituzione del consorzio ha consentito di razionalizzare la gestione del mercato ittico, di valorizzare il prodotto pescato e di migliorare i risultati quantitativi ed economici del settore ittico. Gli obiettivi ed i programmi dell’azione realizzata sono scaturiti da esigenze esplicitamente dichiarate dai partner e sono stati orientati a migliorare la funzionalità del mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, a valorizzare il prodotto attraverso azioni di promozione, sperimentando anche canali innovativi (e-commerce), ed a rafforzare e migliorare i controlli di qualità del prodotto conferito. I parametri di controllo dei risultati conseguiti sono stati identificati sia in termini economici e produttivi, sia nel riscontro delle azioni di monitoraggio e valutazione della qualità che sono state realizzate. In particolare, un obiettivo pienamente condiviso è stato il miglioramento dei livelli di tutela della salubrità del prodotto, da realizzare in una situazione comunque dotata, anche in precedenza, di buoni standard, incrementando la dimensione e la periodicità del controllo. Per la definizione degli obiettivi e la verifica dei risultati è risultata fondamentale la continuità del dialogo e della collaborazione fra tutti i partner del progetto, che si è realizzata all’interno degli organi del Consorzio e nelle sedi istituzionali, ma anche, quotidianamente, nelle modalità di gestione.I partner del progetto costituiscono il complesso degli organismi cooperativi di rappresentanza degli operatori della pesca e delle associazioni del commercio del territorio; fra i partner è stata, inoltre, selezionata la cooperativa di facchinaggio che opera all’interno del mercato, apportando sia manodopera per la movimentazione dei carichi, sia servizi di supporto all’attività gestionale. La scelta compiuta ha teso a valorizzare il pieno coinvolgimento di tutte le realtà economiche del settore, in funzione del bagaglio di competenze possedute e della conoscenza delle tematiche della pesca e delle caratteristiche dei mercati e delle modalità di distribuzione commerciale del pescato. Il dialogo tra i partner non si è limitato allo svolgimento dei momenti istituzionali degli organismi di governo del consorzio (consigli direttivi ed assemblee), ma si è concretizzato, principalmente, attraverso frequenti riunioni e briefing (con cadenza settimanale) di verifica delle problematiche emerse e degli andamenti economici e produttivi; le riunioni hanno visto coinvolti il direttore del mercato ittico ed i rappresentanti dei pescatori e dei commercianti e sono serviti a valutare l’evoluzione del pescato, la dinamica dei prezzi, il valore aggiunto prodotto, la qualità dei conferimenti. Tutto il personale è stato coinvolto nel progetto, con interventi di informazione dettagliata in merito al progetto di partnership con gli operatori del territorio e, successivamente, con la rilevazione costante, da parte della Direzione di Gesturist, delle problematiche emerse e dei risultati raggiunti, evidenziati attraverso report mensili degli andamenti. Risultati Fra gli obiettivi intangibili rientrano certamente il rafforzamento delle relazioni e del rapporto di collaborazione fra tutti gli operatori del settore ittico, lo sviluppo della consapevolezza e della volontà di operare secondo una logica sistemica, e non parcellizzata, indispensabile per valorizzare pienamente la propria attività e per razionalizzare i costi relativi alla promozione e commercializzazione dei prodotti ittici. In termini di competenze, lo sviluppo del progetto ha consentito di migliorare la conoscenza delle dinamiche relative alla commercializzazione dei prodotti ittici e, soprattutto, alle azioni di promozione, che sono state svolte dal personale di Gesturist, sulla base delle linee guida definite dal consiglio direttivo del consorzio. 83 Le azioni di promozione che hanno coinvolto in prima persona anche il personale della struttura hanno riguardato la valorizzazione del pesce povero. Inoltre la partecipazione al progetto F.A.R.O. (acronimo di Flessibilità, Adattabilità, Riconversione degli Operatori della pesca), interviene per affrontare una serie di problematiche insite nel settore ittico, quali: basso grado di istruzione e scolarizzazione; mancanza di azioni di sviluppo delle pari opportunità; mancanza di un sistema strutturato di riconoscimento delle esperienze acquisite; mancanza di conoscenze delle opportunità formative. Il primo lavoro svolto dal consorzio su forte pressione di tutti gli stakeholder è stato la rivisitazione del regolamento di funzionamento del mercato ittico in maniera integrale. Un regolamento in vigore da 20 anni, che necessitava urgentemente di una rivisitazione. Analoga riflessione può essere compiuta per gli obiettivi rilevabili, in termini di benefici economici conseguiti, da parte di Gesturist, che sono risultati allineati agli obiettivi definiti dal business plan. Nel corso dell’esercizio 2004, infatti, presso il mercato ittico di Cesenatico, sono stati commercializzati Kg. 2.201.901,30 di prodotto, rispetto ai Kg. 1.514.886,60 del 2003, con un incremento del 45%. Il fatturato della commercializzazione è stato pari a € 6.507.904,47, con un incremento del 18%, rispetto agli € 5.516.352,00 del 2003. Poiché Gesturist percepisce un aggio (pari al 5.5%) su tutte le operazioni commerciali svolte presso il mercato ittico, il beneficio sui risultati d’esercizio è risultato estremamente positivo. 84 Il libro d’oro della responsabilità sociale GlaxoSmithKline Multinazionale farmaceutica Leggere per Crescere Motivazioni Le relazioni di connessione tra il Progetto e le competenze chiave dell’impresa si possono rintracciare fin dalla stessa mission aziendale che prevede di migliorare la qualità della vita umana consentendo alle persone di essere più attive, di stare meglio e di vivere più a lungo. Inoltre l’azienda contribuisce, in ambito pediatrico, a migliorare la salute dei bambini mediante soluzioni terapeutiche e vaccini. Nell’ambito del progetto Leggere per Crescere l’obiettivo è quello di stimolare nelle famiglie con bambini fino ai cinque anni di età, la pratica del raccontare e del leggere ad alta voce poiché ciò contribuisce a sviluppare le capacità cognitive del bambino e ad arricchire i rapporti affettivi all’interno della famiglia. Attività Lo sviluppo e la gestione del Progetto, inserito all’interno del più ampio Programma Salute e Società, coinvolge direttamente la Direzione Affari Istituzionali e Comunicazione, il Presidente, primo testimonial dell’impegno dell’azienda, e la Rete dei Responsabili Relazioni Istituzionali Regionali. Tutte le altre funzioni aziendali operanti in sede e sul territorio sono costantemente informati della realtà. Il progetto è sviluppato, mediante coinvolgimento simultaneo, integrato e coordinato dei principali operatori che professionalmente si occupano dei bambini nella fascia d’età 0-5 anni: pediatri, educatrici di asili nido, insegnanti delle scuole d’infanzia; o che hanno stretti e frequenti rapporti con le loro famiglie: farmacisti, librai, bibliotecari. L’azienda si è avvalsa per lo sviluppo del Progetto, partito come Progetto pilota a Verona nel 2001, di proprie competenze interne e della partnership con interlocutori esterni, culminata nel 2004 con il Patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A partire dal 2003 si è iniziata l’estensione a livello nazionale del Progetto. Hanno contribuito allo sviluppo del Progetto: il Comune e l’Università di Verona, la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) della Regione Veneto, l’Associazione Promozione Cultura Pediatrica (APCP) della Provincia di Verona, la Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM), le Amministrazioni degli asili Nido e delle Scuole Materne, la Federazione Italiana delle Scuole Materne (FISM) della provincia di Verona e Vicenza. Oggi si sta concretizzando un Protocollo d’Intesa che prevede l’adozione del Progetto da parte della Regione Veneto per il suo inserimento nella programmazione scolastica delle scuole non statali riconosciute dalla Regione. L’azienda ha messo in gioco il proprio network di conoscenze, sia a livello di comunità medica che istituzionale. La gestione viene monitorata e costantemente aggiornata attraverso un’efficace newsletter che permette al personale interno di poter fare, in ogni momento, il punto della situazione sugli sviluppi di questo processo; inoltre la recente ricerca condotta dall’Università di Verona sulle famiglie con bambini in età prescolare, permette una valutazione del progetto e del suo impatto sociale. Risultati A tutt’oggi 40.000 sono le famiglie che, nel territorio nazionale, sono state coinvolte nel Progetto attraverso la distribuzione del materiale loro dedicato, attraverso la comunicazione agli stessi operatori e la rete delle informazioni che li coinvolge. L’impatto sociale in seguito alla sensibilizzazione riguardo a questo Programma ha ottenuto ampi consensi in tutto il territorio italiano, sia tra le famiglie che tra gli stessi operatori. Numerose infatti sono le adesioni che ogni giorno pervengono alla Segreteria Centrale per richiedere informazioni e materiale relativo al Progetto. Nella Provincia di Verona, fino ad oggi, il Progetto “Leggere per Crescere” vede coinvolte un numero di famiglie stimato intorno alle 20.000 e un migliaio di operatori, creando i presupposti per lo sviluppo anche in altre parti d’Italia. Nella provincia di Vicenza, Padova e Trento sono stati coinvolti nel progetto anche i farmacisti, professionisti autorevoli per la diffusione capillare di un progetto di natura sociale. Attraverso i contatti con i partners di progetto si è potuto creare utili sinergie per il sostegno dell’iniziativa e accogliere proposte di approfondimento in alcuni ambiti specifici che saranno sviluppati nel prossimo futuro. La sostenibilità del Progetto si basa essenzialmente sul coordinamento operativo da parte di GSK e sul coinvolgimento costante delle Istituzioni che, per competenza, si occupano della crescita dei bambini. 85 Gruppo Filo diretto Gruppo assicurativo dedicato allo sviluppo e all'implementazione di servizi innovativi e ad alto valore aggiunto nel campo dell'assistenza medica Sisi ni Kesho children’s home Motivazioni Fin dalla sua istituzione, Filo diretto Onlus, organizzazione non profit che il Gruppo Filo diretto ha isitituito per intervenire nel sociale, ha definito come sua principale area d’intervento l’infanzia in difficoltà ed ha via via individuato i partner con i quali sviluppare e realizzare progetti in questo ambito. Dopo tre anni di attività l’obiettivo rimane lo stesso, aiutare i bambini in difficoltà, se possibile, come è da sempre nella filosofia di FDO, attraverso progetti modulari e replicabili su scala che vengono seguiti direttamente dal personale in un’ottica di “fare”. In questo modo, infatti, l’esperienza accumulata permette di migliorare l’efficienza nel realizzare le iniziative “clone” e si risparmiano energie per svilupparne di nuove. “Sisi ni kesho”, in lingua kishwahili “Siamo il futuro”, si pone come obiettivo principale la costruzione di un nuovo centro di accoglienza per i bambini orfani in difficoltà di Nyololo e villaggi limitrofi finalizzato al loro reinserimento in famiglia. All’interno del centro i bambini potranno trovare accoglienza e cure mediche per poi essere affidati, successivamente, alle famiglie originarie o a famiglie adottive locali. Attività Nyololo è un villaggio che si trova nel distretto di Mafinga in Tanzania. Come purtroppo in altre parti dell’Africa, a Nyololo la situazione AIDS sta diventando sempre più disperata: persone infette muoiono ogni giorno, soprattutto giovani, e il numero degli orfani cresce in maniera vertiginosa. Quando i genitori muoiono i piccoli vengono generalmente affidati alle nonne, spesso però il carico di bambini è tale che molte sono costrette ad abbandonarli. Gli orfani cresciuti dalle famiglie di origine, inoltre, a causa delle ristrettezze economiche ricevono spesso un’istruzione non adeguata. Oltre alle risorse economiche che il Gruppo Filo diretto mette a disposizione della Onlus, il progetto Sisi ni kesho, come avviene per tutti gli altri progetti promossi da FDO, ha beneficiato, sia per l’individuazione del programma che per la sua realizzazione, delle competenze chiave sviluppate nel corso di questi anni dal personale del Gruppo che volontariamente presta la propria collaborazione. Per il progetto “Sisi ni kesho” sono state utilizzate prevalentemente competenze di tipo organizzativo e manageriali al fine di assicurare un’efficace gestione a distanza dell’esecuzione dei lavori. Sono state inoltre messe a disposizione del progetto risorse, conoscenze e strumenti per garantire l’adeguata assistenza sanitaria ai bambini e la formazione degli educatori. Risultati Il centro di accoglienza per bambini “Sisi ni kesho” si sta sviluppando al centro del villaggio di Nyololo su un terreno ottenuto in concessione dalle autorità locali. L’esecuzione dei lavori è stata affidata per questioni di affidabilità e professionalità, oltre che di prezzo, la ditta locale “Mlando Workshops and Building Contractor” di Makambako. I lavori sono iniziati ufficialmente il 24 luglio 2004: nell’arco di un mese sono state poste le fondamenta in pietra e ferro che sono terminate il 25 agosto. Dal 26 agosto è poi iniziata la realizzazione dei muri ed a fine settembre sono partiti i lavori per la realizzazione del tetto. L’ inaugurazione del centro avverrà nella prima metà del 2005; il Mwenyekiti (sindaco) del villaggio di Nyololo ha già preannunciato per l’occasione 3 giorni di festeggiamenti. Inoltre, un presupposto fondamentale del progetto Sisi ni kesho è quello di affidare in gestione alla comunità locale, in tempi ragionevoli, tutte le attività del centro bambini. Per tale ragione, dal 1° febbraio 2005 Filo diretto Onlus invierà due operatrici locali a un corso della durata di due anni presso la scuola di formazione “Irente Children Home And Training Center” di Lushoto. In più, sono state individuate delle figure locali adeguate in grado di dare continuità e seguito alla progetto e di monitorare lo sviluppo delle attività previste. Infine, a ottobre il Social Welfare di Iringa ha assegnato un Registration Number al “Sisi ni kesho children’s home” che rappresenta il riconoscimento formale da parte del Governo locale. . 86 Il libro d’oro della responsabilità sociale Heineken Italia Azienda produttrice di birra Campagna televisiva ‘Pensaci’. Soggetto ‘Lead’ Motivazioni La responsabilità sociale d’impresa è da sempre un impegno concreto per il Gruppo Heineken nel mondo ed in Italia. In quanto membro consapevole della società, i comportamenti di ogni entità del Gruppo Heineken sono guidati da tre valori: rispetto, piacere e passione per la qualità. Il rispetto per l’individuo, la società e l’ambiente in cui Heineken opera include una corretta informazione sul consumo di bevande alcoliche. Heineken riconosce al consumatore, correttamente informato, la capacità di esercitare liberamente le proprie scelte. La politica di Heineken in materia di alcol si fonda quindi sulla responsabilità. Per consumo responsabile di alcol, Heineken intende un’unica semplice regola applicabile a priori a tutti i consumatori: la modalità di un consumo di alcol privo di rischi presuppone che si beva con moderazione, nel momento e nel luogo adeguati, e sorretti da corrette motivazioni. Attività Lo scorso marzo 2004 è stata presentata la campagna pubblicitaria Pensaci. – soggetto Lead, la prima campagna sul consumo responsabile di alcol promossa da un’azienda birraia in Italia. Con questa campagna, Heineken invita a una riflessione sui potenziali rischi per sé e per gli altri del consumo non corretto di alcol e in particolare sulla relazione tra alcol e guida. Lo spot in oggetto rappresenta una novità assoluta, in quanto nessuna altra azienda del settore birraio ha mai dedicato risorse ed impegno così ingente ad una comunicazione di stampo sociale. Inoltre, questa campagna è stata la prima occasione in cui Heineken Italia si è esposta pubblicamente sui temi della responsabilità sociale.La campagna Pensaci è stata supportata e valorizzata presso i pubblici di riferimento attraverso un’intensa attività di relazioni pubbliche, con l’obiettivo di utilizzare la campagna pubblicitaria ed il lavoro di ricerca realizzato per mettere a punto lo spot come occasioni per diffondere una corretta informazione sul consumo responsabile di bevande alcoliche. La realizzazione dello spot è stata, infatti, preceduta da un accurato lavoro di indagine finalizzato a esplorare l’insieme delle modalità emotive, istintive e razionali con cui i giovani adulti si rapportano al consumo di alcol per poter identificare il linguaggio più idoneo ed efficace ad affermare comportamenti più consapevoli e scelte responsabili. Lo spot Lead dapprima coinvolge lo spettatore grazie a una costruzione narrativa tipica della comunicazione istituzionale dell’azienda. Quindi, forte dell’attenzione, evolve sino al messaggio chiave e lo sottolinea chiudendo con un invito alla riflessione: chi beve e guida è un pericolo anche per gli altri. Pensaci. La semplice metafora del cane guida permette di evocare il pericolo senza raffigurarlo direttamente, evitando di generare il possibile rifiuto del messaggio. Data la delicatezza e la complessità dell’argomento trattato, si è pianificato un coinvolgimento di tutte le audience interessate dal contenuto/messaggio della campagna o coinvolte dalla metafora utilizzata, attraverso l’organizzazione di diversi momenti di comunicazione precedenti la messa in onda della campagna. Vi sono perciò stati diversi incontri con gli interlocutori coinvolti nella metafora (Unione Ciechi e Associazioni animaliste), con dipendenti e collaboratori, con le Istituzioni ( tra cui, ad esempio, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), con Associazioni/Organizzazioni (ACI, Osservatorio Permanente sui Giovani e l'Alcool, Ass. Familiari Vittime della Strada e tutti gli organismi istituzionali e non, interessati e attivi sull’argomento) e Media. Risultati Uno degli obiettivi dell’attività era quello di dare la giusta visibilità alla campagna presso i media e i risultati in questo senso sono stati ottimali. Alcuni dati: • 52 giornalisti intervenuti alla conferenza stampa • Oltre 200 cartelle stampa distribuite; • 159 uscite nel periodo feb. 2004/feb. 2005 su quotidiani nazionali, locali, economici, periodici generalisti especializzati, televisioni locali, radio nazionali, agenzie di stampa, newsletter di comunicazione, siti Internet; • Interviste dedicate su Radio 24, RTL 102.5, Affari & Finanza, Panorama Economy. Il risultato più importante è che i media hanno riportato correttamente il messaggio, riflettendo il sincero impegno dell’azienda. Heineken è riuscita a coinvolgere tutto il personale − i dipendenti che operano presso la sede milanese, i dipendenti che operano nei diversi stabilimenti, gli area managers e la forza vendita – con tempestività in modo da creare interesse e un clima positivo, di accettazione e condivisione, intorno all’iniziativa. Le reazioni nel corso delle presentazioni hanno confermato all’azienda di aver compiuto una scelta complessa ma giusta, e di avere l’appoggio di tutta l’azienda, a tutti i livelli. Attraverso gli incontri e i contatti intercorsi con le istituzioni/associazioni/opinion leader, si è riusciti a costruire e creare un clima positivo di accettazione di un progetto delicato e complesso, avviando forti relazioni finalizzate a possibili future collaborazioni. L’azienda ha ricevuto numerose lettere di rappresentanti di associazioni/istituzioni per complimentarsi della campagna e dell’impegno che l’azienda si è assunta. 87 Henkel Azienda produttrice di detersivi/prodotti per la pulizia della casa, cosmetici/igiene personale ed adesivi al consumo per uso professionale MIT Childrens Project Motivazioni Consapevole della propria Responsabilità Sociale, il Gruppo Henkel ha dato vita nel 1998 al pragramma MIT (Make an Impact on Tomorrow) attraverso il quale sostiene progetti senza scopo di lucro per i quali dipendenti e pensionati svolgono attività di volontariato. Il progetto si inserisce nel quadro delle politiche legate allo Sviluppo Sostenibile che impongono all’azienda comportamenti etici e di aiuto alle comunità in cui l’azienda opera (in coerenza con il valore aziendale che recita: siamo attivamente coinvolti nella responsabilità sociale e nello sviluppo sostenibile). Altrettanto forte è il legame con le politiche delle risorse umane poiché il progetto ben si ispira ad uno dei valori aziendali fondamentali: siamo un’azienda di successo grazie alle persone che lavorano per Henkel. Attività Nel 2001 all’interno di questo programma è nato il MIT Children’s Projects, il cui obiettivo è quello di finanziare iniziative di volontariato che riguardano i bambini di tutto il mondo che vivono in condizioni disagiate. Tra il 2001 e il 2004 sono stati finanziati 445 progetti. In Italia, nello stesso periodo, sono stati realizzati 34 progetti. Il progetto è strutturato e viene realizzato grazie all’impegno di dipendenti e pensionati a cui viene chiesto di presentare attività bisognose di supporto economico a favore di bambini in difficoltà. Il dipendente diviene così garante degli enti no profit con cui ha un rapporto di fiducia e per i quali svolge volontariato. Il suo sostegno si concretizza in elargizioni in denaro e di prodotti, secondo le necessità, oppure permette ai dipendenti di dedicare parte delle proprie ore lavorative alle attività di volontariato. Dal 1998 al 2003 sono stati finanziati 1.201 progetti. A livello nazionale viene indetto un bando interno rivolto a tutti i dipendenti ed inviato a chi in pensione. Tutti i progetti vengono visionati da una giuria nazionale presieduta dal Presidente, dal direttore risorse umane, dal portavoce Comitato Sviluppo Sostenibile, da un rappresentante dei pensionati e da uno dei dipendenti oltre che da una delle direzioni di business dell’azienda. I progetti vengono poi sottoposti all’approvazione finale di un Comitato Internazionale che il compito di verificare che vi sia un perfetto allineamento tra quanto il progetto si propone di fare e la vision etica aziendale. Risultati A livello mondiale Henkel ha aiutato più di 35.000 bambini in 4 anni di attività. Il progetto è strutturato e viene realizzato grazie all’impegno di dipendenti e pensionati a cui viene chiesto di presentare attività bisognose di supporto economico a favore di bambini in difficoltà. Il dipendente diviene così garante degli enti no profit con cui ha un rapporto di fiducia e per i quali svolge volontariato. 88 Il libro d’oro della responsabilità sociale Hewlett-Packard Italiana Azienda IT che opera nei mercati consumer e delle piccole e medie imprese Disability Mentorship Day Motivazioni HP propone tecnologie essenziali per il business e la vita quotidiana. L’offerta comprende infrastrutture IT, personal computing e dispositivi di accesso, servizi globali e soluzioni per l’imaging e il printing destinati a consumatori, grandi aziende, piccole e medie imprese. L’impegno di HP si distingue anche per l’attenzione alle persone i valori e le numerose iniziative di responsabilità sociale finalizzate a contribuire, attraverso la propria esperienza e tecnologia, allo sviluppo delle comunità nelle quali opera. Da sempre HP sostiene, attraverso donazioni filantropiche, la ricerca scientifica, progetti didattici, sociali, artistici e culturali. HP ha una precisa politica a supporto dell’accessibilità dei propri prodotti che porta l’azienda a supportare la ricerca sulle tecnologie assistive, coinvolgere persone disabili nella definizione dei requisiti per l’accessibilità e nella formazione dei disabili all’utilizzo delle tecnologie informatiche Il ‘Disability Mentorship Day’ è stato voluto dal management dell’azienda con il duplice obiettivo di facilitare l’inserimento di giovani con disabilità nel mondo del lavoro e favorire il coinvolgimento diretto dei dipendenti in attività sociali. Il progetto nasce dalla voglia di avvicinare i giovani, attraverso un approccio diretto, alla cultura aziendale di HP, offrendo loro la possibilità di confrontarsi realmente con il mondo del lavoro. Questa iniziativa rappresenta, al contempo, un’opportunità importante per l’azienda stessa di entrare in contatto con ragazzi che hanno motivazioni, storie e curriculum spesso molto significativi. Attività L’iniziativa ‘Disability Mentorship Day’, si inquadra in questo impegno: una giornata di formazione e orientamento alla vita professionale in azienda, dedicata a giovani disabili diplomati e laureandi. L’iniziativa si concretizza in una giornata di incontri volti ad approfondire l’attività lavorativa nei suoi diversi aspetti. Gli studenti sono affiancati individualmente da manager HP e possono così, insieme a loro, individuare un percorso professionale che valorizzi le loro caratteristiche e abilità. La scelta del manager rispetta, ove possibile, gli studi e le specializzazioni degli studenti. Gli studenti che aderiscono al progetto possono infatti sperimentare l’ambiente lavorativo, valutando eventuali percorsi professionali. L’iniziativa ha ricevuto la massima attenzione ed il supporto dei dipendenti anche grazie ad una campagna di comunicazione interna mirata ed effettuata tramite vari canali di distribuzione, quali il sistema di posta elettronica interno, il portale intranet, la TV a circuito chiuso e la distribuzione di materiale cartaceo. La partecipazione all’evento è stata su base volontaria e aperta a tutti i manager interessati/disponibili ad effettuare i colloqui di selezione durante l’incontro individuale con il candidato. Il progetto è stato realizzato anche con il contributo di diverse associazioni dei disabili quali Alatha e Vento Sociale Network, e oltre trenta università italiane fra cui l’Università Statale, l’Università Bocconi e il Politecnico di Milano. L’iniziativa inoltre ha potuto contare su altri canali quali gli sportelli pubblici dedicati ai disabili e gli sportelli del lavoro, le società di lavoro temporaneo, i portali dedicati al mondo della disabilità e al mondo del lavoro e della formazione. La direzione risorse umane di HP ha comunicato l’iniziativa ed i parametri definiti per il progetto ai partner citati e ha richiesto la loro collaborazione per assicurare la distribuzione di vari comunicati interni, tramite canali di distribuzione di massa quali internet, in modo tale da garantire un numero massimo di adesioni. Gli studenti sono stati poi scelti in base all’allineamento delle loro caratteristiche con i requisiti dell’azienda. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di numerosi dipendenti HP sia in Italia che nel mondo, poiché l’iniziativa viene svolta anche in altri Paesi. Risultati In Italia, due membri della direzione Risorse Umane hanno dedicato circa 40 ore lavorative ciascuno alla pianificazione dell’evento, in aggiunta alla giornata vera e propria (13 Dicembre 2004). Inoltre, sono stati ben 20 i manager che hanno partecipato all’evento, dedicando la giornata ad incontri individuali con gli studenti e a varie presentazioni aziendali. HP ha assunto, negli ultimi sei mesi, otto persone con disabilità e intende proseguire su questa strada con iniziative volte a promuovere la diversità e le pari opportunità in azienda. Anche l’opinione dei partners coinvolti è in linea con la nostra valutazione. La responsabile di stage e inserimenti lavorativi per i disabili per il Politecnico di Milano, Angela Mauri, ad esempio, ha evidenziato il comportamento modello di HP nel corso di un’intervista pubblicata il 20 Dicembre 2004 su Il Sole 24Ore, mettendo particolarmente in risalto il fatto che HP ha concretizzato il proprio coinvolgimento nel progetto tramite l’assunzione di due giovani neolaureati con disabilità segnalati all’azienda appunto dal Politecnico. L’iniziativa si richiama ad un valore fondamentale della cultura di HP in Italia e nel mondo: quello della diversità. Per essere competitivi, infatti, HP ritiene che sia indispensabile creare un ambiente ricco di punti di vista diversi e l’abilità 89 fisica ne rappresenta sicuramente uno, così come l’età, l’origine etnica, ecc. Il Disability Mentorship Day non fa che confermare questo principio e riportare questo valore all’attenzione di tutti i dipendenti di HP. HP incoraggia attivamente il volontariato nelle comunità attraverso programmi strutturati, come appunto il Mentorship Day e tramite progetti che vedono impegnati team aziendali e funzionali. 90 Il libro d’oro della responsabilità sociale IBM Italia Progettazione e realizzazione di tecnologie informatiche On Demand Community Motivazioni IBM ha una forte tradizione di impegno nella comunità. L’interesse centrale che la Società mostra per l’educazione e la formazione, focalizza la sua attenzione su problematiche sociali fondamentali. L’On Demand Community è un programma promosso da IBM a livello mondiale per sostenere l’impegno dei propri dipendenti e dei propri pensionati nelle attività di volontariato. Il programma sviluppa la tradizione di responsabilità sociale propria della IBM. L’On Demand community, infatti, è un’iniziativa globale che, grazie ad un notevole sforzo d’organizzazione e coordinamento, è stata lanciata contemporaneamente in tutti i paesi in cui l’azienda è presente. L’idea che sta alla base di quest’iniziativa è rappresentata dal tentativo di rafforzare, da un lato grazie all’impegno delle persone, dall’altro grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, segno distintivo dell’azienda, il rapporto di IBM con la comunità locale in cui è inserita. L’On Demand Community ha un notevole impatto sulla comunità, ben evidenziato dal doppio vantaggio per l’utente beneficiario: da un lato vi è il contributo volontario, dall’altro il sostegno fornito dall’azienda. IBM è convinta, grazie al fatto di presentarsi come una realtà radicata nel territorio, che un programma del genere possa dare vita ad un modello di sostegno alla società che sia replicabile in altre realtà, anche molto diverse tra loro. Attività L’On Demand Community è fortemente sostenuta dal Top Management e raccoglie adesioni a tutti i livelli dell’organizzazione, legando la strategia dell’e-business on demand con la decennale tradizione IBM nel campo della responsabilità sociale. Ma è soprattutto la comunità dei dipendenti IBM impegnati in attività di volontariato che mette a disposizione della collettività il patrimonio di competenze e risorse posseduto, attraverso l’uso innovativo di tecnologie in grado di ottimizzare il tempo e gli sforzi dei volontari. Attraverso l’On Demand Community i dipendenti e i pensionati IBM hanno a disposizione idee e strumenti tecnologici che li aiutano nelle loro attività di volontariato. Il programma prevede la donazione di un contributo in denaro o in tecnologia all’ente presso cui il dipendente/pensionato IBM svolge almeno 40 ore di volontariato ( 8 ore al mese per 5 mesi). La donazione, finalizzata al lancio di nuovi progetti, è limitata ad una singola apparecchiatura all’anno per ogni beneficiario. Vi è anche la possibilità di richiedere la donazione da parte di gruppi almeno di tre volontari che si attivino all’interno della stessa organizzazione: in tal caso il tetto del contributo aumenta proporzionalmente fino ad un massimo di 7.500 euro. I dipendenti e i pensionati forniscono le loro conoscenze, acquisite in azienda, alle associazioni: si tratta quindi di una trasmissione di Know-How che IBM effettua a favore degli enti. I dipendenti che svolgono la propria attività preso organizzazioni non-profit o scuole si iscrivono al programma e registrano le ore di volontariato sul sito, tramite un modulo di autocertificazione. Al raggiungimento delle 40 ore essi possono richiedere all’azienda una donazione di tecnologia o denaro a favore dell’ente presso cui fanno volontariato; il contributo non deve essere finalizzato alla gestione ordinaria delle attività, ma serve a finanziare nuovi progetti, valorizzando quindi al massimo l’impegno extra-lavorativo dei dipendenti. L’On Demand Community contribuisce a rafforzare la partnership con tantissime organizzazioni e scuole sparse in tutto il territorio nazionale; le organizzazioni coinvolte possono essere sia in realtà molto radicate ed estese a livello nazionale che portano avanti grandi progetti, sia associazioni a livello locale con progetti più limitati. Per la prima volta i dipendenti in tutto il mondo possono sfruttare l’intero potenziale di risorse che IBM mette loro a disposizione tramite il sito On Demand Community, che diventa il principale strumento di gestione del programma, mettendo in tal modo l’innovazione tecnologica al servizio del sociale. Risultati A dicembre 2004 gli iscritti al programma erano più di 30.000 in tutto il mondo. Il totale delle ore di volontariato impiegate è di 898.000 per quanto riguarda i dipendenti e di 177.674 per i pensionati. In Italia i dipendenti iscritti sono 474 e i pensionati sono 103, per un totale di 17.281 ore per i dipendenti e di 9.722 per i pensionati; inoltre sono stati donati finora 36 grants (computer o donazioni in denaro). L’accettazione entusiastica all’On Demand Community in Italia è testimoniata dal numero di iscritti al programma, dalle continue richieste di donazioni e dal flusso di telefonate per ottenere informazioni e chiarimenti relativamente alle modalità di iscrizione. E’ in corso una misurazione dell’impatto che il contributo dei volontari IBM ha avuto sulle attività degli enti coinvolti, tramite interviste focalizzate su un campione di enti in tutto il mondo. 91 Indesit Company Azienda produttrice di elettrodomestici Progetto Jonathan Motivazioni ‘In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale’: questa è, sin da quando è nata, la filosofia di Indesit Company, lo spirito che ha sempre accompagnato e guidato ogni decisione dell’azienda e al quale si ispira anche oggi. Indesit Company è stata anche la prima società europea del settore a realizzare un bilancio sociale e a istituire un Comitato Aziendale Europeo per le decisioni economiche, industriali e sociali. Dopo l’esempio del Codice di Condotta, Indesit Company esporta in Europa un altro modello di CSR originariamente nato in Italia. Infatti, dopo aver avviato in via sperimentale in Italia il Progetto Jonathan, in collaborazione con Associazione Jonathan e Ministero del Lavoro, Indesit Company estenderà a livello europeo il progetto con l’obiettivo di recuperare e reinserire nel mondo del lavoro 100 giovani a rischio, con un’esperienza lavorativa nei propri stabilimenti europei. L’attenzione al territorio è un tratto distintivo della politica di Indesit Company: la partnership tra pubblico e privato, anche su base regionale, è infatti essenziale poiché, pur avvenendo all’interno di confini territoriali limitati, può divenire modello d’eccellenza e stimolo anche a livello nazionale e internazionale. In particolare Indesit Company sostiene il progetto Jonathan coinvolgendo nei propri stabilimenti ragazzi ‘a rischio’. I ragazzi, tutelati dall’associazione Jonathan, grazie al progetto Jonathan – Indesit Company, hanno la possibilità di un pieno reintegro nella collettività. Il progetto Jonathan – Indesit Company, nato in via “sperimentale” nell’area casertana prima e marchigiana poi, ha costruito una rete di accordi che ha consentito il dialogo tra realtà giudiziarie e mercato del lavoro e ha avviato il trattamento rieducativo e il reiserimento dei giovani che vivono un forte disagio sociale utilizzando il lavoro quale strumento privilegiato nella riconquista della dignità umana. Attività Il progetto Jonathan – Indesit Company nasce nel 1998 come incontro di due energie, entrambe orientate al sociale e alla solidarietà, per evolvere in un progetto strutturato di collaborazione che vede oggi compartecipi importanti partner istituzionali quali il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’incontro tra la comunità no profit Jonathan e Indesit Company avviene in maniera casuale, passando dalla richiesta di qualche elettrodomestico per l’allestimento di una nuova comunità nel napoletano alla proposta di far lavorare per brevi periodi, all’interno degli stabilimenti dell’area Sud Italia, giovani ospiti o ex ospiti delle strutture dell’Associazione Jonathan, e quindi ragazzi minori provenienti da realtà sociali di forte degrado con alle spalle anche problemi giudiziari. Il successo del progetto è garantito dal perseguimento dei validi obiettivi prefissati dalle parti coinvolte che, attraverso le strategie adottate, ne garantiscono la realizzazione. L'associazione Jonathan rappresenta il mondo dell'intervento solidaristico a favore dei minori dell'area penale e a rischio, principalmente attraverso una propria strategia di accoglienza nelle sue comunità residenziali; Indesit Company rappresenta il mondo del lavoro e della produzione di beni di consumo. Il percorso pedagogico e formativo intrapreso da Jonathan ha consentito ai ragazzi del progetto di usufruire di opportunità di inclusione socio-lavorative concrete e durature negli stabilimenti di Teverola e di Carinaro (Ce). Il metodo utilizzato è stato tarato sulla specificità dell’utenza a cui è stato rivolto (ragazzi ospiti delle comunità, dell’Istituto Penale Minorile di Airola o segnalati dai Servizi Sociali Territoriali o della Giustizia Minorile) e ha consentito di abbattere gli ostacoli e le barriere di natura soggettiva e oggettiva dovute ai pregiudizi, alla mancanza di competenze professionali, culturali e relazionali per l’accesso al mondo del lavoro. Gli strumenti utilizzati per la ricerca del metodo sono stati la formazione del gruppo, un periodo di formazione professionale in fabbrica, il tutoraggio dentro e fuori la fabbrica, il monitoraggio in itinere, il coinvolgimento e la partecipazione dell’organizzazione aziendale, un numero ristretto di regole comportamentali e organizzative da rispettare. Di questi strumenti adottati il tutoraggio, svolto da un ragazzo dell’Associazione, è stato vitale nell’economia gestionale del progetto. Per questa figura, per la specificità e la responsabilità del compito assegnato, sono state richieste competenze e abilità in grado di controllare e di sostenere i ragazzi sia sotto il profilo lavorativo che motivazionale. Inoltre, il tutor è stato chiamato a interagire con la struttura organizzativa della fabbrica per prevenire problemi e difficoltà di diversa natura, come ad esempio relazionali, di adattamento, motivazionali ed organizzativi. I risultati hanno dimostrato l’efficacia di questo intervento, che si è rivelato la risposta adeguata per i programmi di prevenzione e recupero della devianza e del disagio minorile. Nel 2004 per sei mesi un gruppo di dieci ragazze e ragazzi campani, alcuni a rischio di emarginazione sociale ed economica, altri soggetti a provvedimenti delle Autorità Giudiziarie, sono stati selezionati dall’Associazione Jonathan e impegnati presso lo stabilimento di Melano - Marischio, Fabriano (An). A Fabriano l’inserimento in fabbrica e nel nuovo contesto sociale è stato pianificato partendo dall’accoglienza per permettere ai ragazzi di vivere in un ambiente che avesse le caratteristiche di familiarità e di calore umano. Risultati Indesit è dunque riuscita in maniera naturale ad assicurare un futuro stabile a ragazzi con precedenti penali rilevanti e con alle spalle storie di forte degrado. 92 Il libro d’oro della responsabilità sociale Quest’anno sono stati messi a disposizione dell’Associazione Jonathan alcuni contratti di lavoro a tempo indeterminato il che significa aver offerto ai ragazzi concrete opportunità di crescita personale e lavorativa nei siti produttivi di Indesit Company di Carinaro, Teverola e Melano. All’origine di tali assunzioni, ci sono le felici esperienze degli anni precedenti, la serietà, l’affidabilità e l’attaccamento al lavoro di quanti hanno preceduto gli attuali partecipanti al progetto sia presso la comunità che presso la fabbrica. Il progressivo consolidarsi del modello, con il raggiungimento di risultati all’inizio impensabili, ha portato la Società a fare un ulteriore passo: uscire dall’ambito campano per esportare il progetto in una fabbrica dell’area fabrianese, caratterizzata da un contesto socio-economico del tutto differente da quello di provenienza dei ragazzi coinvolti. 93 L’Orèal Italia Azienda produttrice di cosmetici L’Orèal Italia per le donne e la scienza Motivazioni In Italia gli investimenti pubblici nella Ricerca negli ultimi anni sono diminuiti e le carriere scientifiche femminili sono penalizzate dall’ambiente universitario ancora al maschile. Alcune facoltà scientifiche hanno registrato un calo di iscrizioni negli ultimi anni mentre in altre le presenze femminili sono in numero maggiore rispetto a quelle maschili ma esiste il problema dell’abbandono della professione durante gli anni del dottorato o post dottorato (le principali ragioni: economiche legate al precariato, scelta tra lavoro e famiglia). Dal primo dato emerge la necessità di fornire esempi e stimoli che potessero suscitare nuove vocazioni, dal secondo dato la necessità di fornire sbocchi professionali e di sostenere economicamente le ricercatrici nella prima fase della carriera. Per L’Oréal il costante miglioramento dell’efficacia e della qualità dei prodotti L’Oréal è il risultato dell’innovazione, uno dei valori su cui si fonda la crescita del Gruppo sin dalla sua creazione. Dodici centri di ricerca con 2900 collaboratori e 480 milioni di euro investiti in R&D determinano la registrazione di centinaia di brevetti ogni anno e quasi un centinaio di pubblicazioni. UNESCO e L’Oréal hanno quindi dato vita nel 1999 alla partnership FOR WOMEN IN SCIENCE, nata dal comune intento di realizzare progetti per migliorare la condizione femminile nel mondo in generale e nella professione scientifica in particolare. Attività Il programma internazionale L’ORÉAL-UNESCO FOR WOMEN IN SCIENCE, frutto di una collaborazione unica tra settore pubblico e privato, ogni anno individua 5 ricercatrici scientifiche emerite, le Laureate, ed assegna 15 borse di studio a giovani donne scienziato che stanno conseguendo il dottorato di ricerca o il post-dottorato, le Borsiste. Il programma, istituito nel 1998, ha riconosciuto, premiato e sostenuto i risultati ottenuti o potenziali di 110 scienziate provenienti da oltre 50 paesi. In coerenza con la partnership internazionale, L’Oréal Italia con la collaborazione della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, riconosce annualmente 5 borse di studio, del valore di 10.000 euro ciascuna, a giovani ricercatrici allo scopo di favorire il perfezionamento della loro formazione nel nostro paese. Il programma si rivolge a promettenti ricercatrici d’età inferiore ai 35 anni che operano nell’ambito delle scienze della vita e della materia. Presidente della giuria è Umberto Veronesi, Direttore Scientifico dell’istituto Europeo di Oncologia, ex-Ministro della Sanità e considerato il medico delle donne per la sua attività oltre che per il suo pubblico impegno nella lotta ai tumori. L’iniziativa ha l’intento di marcare e rafforzare il ruolo delle donne nella scienza nella convinzione che le donne, per storia, cultura e sensibilità, possano influire in modo sostanziale sul ruolo della ricerca, orientandola, come è nelle loro corde, verso una visione condivisa e solidale della scienza e dei suoi benefici. Le funzioni con il ruolo più attivo nel progetto sono il Presidente Holding, l’Amministratore Delegato Holding, la Comunicazione (project leader) e la direzione Scientifica (presente in giuria e consulente) oltre che tutti gli altri amministratori delegati del gruppo in Italia. Altre funzioni sono necessariamente coinvolte ma con un impegno minore in termini di tempo e risorse (ad esempio la direzione legale e finanziaria). Tutti i comitati di direzione sono informati sulle evoluzioni del progetto durante gli aggiornamenti periodici dei comitati di direzione e attraverso la rassegna stampa quotidiana. Sono inoltre invitati a partecipare alla cerimonia di assegnazione annuale cui prendono parte puntualmente. La partnership internazionale ed italiana tra UNESCO e L'ORÉAL è una conferma da parte del mondo degli affari dell’assunzione delle proprie responsabilità nel sostenere il progresso scientifico e al tempo stesso un riconoscimento da parte delle istituzioni al contributo positivo che il business può dare nel sociale. L’attività di pianificazione è svolta all’interno (l’amministratore delegato, 3 persone della comunicazione corporate non dedicate esclusivamente al progetto) con la collaborazione di consulenti esterni per quanto riguarda l’attività di segreteria organizzativa. La valutazione delle candidature (in numero di 200 circa) viene svolta con un meccanismo di doppia valutazione da una giuria presieduta da Umberto Veronesi Il programma ha regolamento e domanda di ammissione condiviso e approvato dai partner e dalla giuria (sempre a disposizione sul sito www.loreal.it). Il rispetto del regolamento e la correttezza della valutazione sono garantiti dalla giuria stessa e dal suo presidente, oltre che dai suoi membri rappresentanti i partner. La comunicazione tra gli organizzatori ed i membri della giuria, le candidate e le borsiste è gestita da L’Oréal secondo i termini previsti dal regolamento e ben oltre per garantire a tutti gli interlocutori informazione, condivisione e confronto. Il programma è nato come impegno duraturo e quindi verrà portato avanti negli anni a venire con l’apertura a nuove evoluzioni: è fondamentale, infatti, restare all’ascolto per cogliere le nuove mutate esigenze e dare adeguata risposta, compatibilmente con le esigenze aziendali. 94 Il libro d’oro della responsabilità sociale Risultati Dalla creazione ad oggi sono state assegnate 10 borse di studio ad altrettante ricercatrici che hanno avuto la possibilità di condurre i loro progetti da cui sono scaturite la pubblicazione di articoli e numerose presentazioni a convegni nazionali ed internazionali. Un elemento determinante per decretare il successo dell’iniziativa è infatti costituito dalla diffusione e dalle ricadute media. Questo punto è fondamentale per l’azienda in quanto risultato misurabile, ma anche per le borsiste la cui attività è spesso legata alla concessione di fondi, di ulteriori borse di studio, assegni di ricerca o contratti di collaborazione. Le evoluzioni di carriera e le pubblicazioni scaturite dai progetti delle borsiste, l’accresciuta attenzione nei loro confronti dall’ambiente scientifico costituiscono il risultato più importante. Per la prima volta, nel 2003, i media italiani hanno definito la partnership Il Nobel al femminile ben esprimendo serietà, caratura e reputazione di cui gode il programma presso istituzioni e comunità scientifica. Insieme alla sempre maggiore credibilità del progetto, cresce la disponibilità e la disposizione a collaborare delle comunità scientifico/accademiche e delle istituzioni. 95 Map Società di consulenza nella formazione manageriale Progetto Coloplast Greenways Motivazioni Il progetto si inserisce in un intervento più ampio finanziato dalla Provincia di Bergamo per la creazione di due Greenways (ovvero percorsi per la mobilità dolce - mezzi non a motore come bicicletta, pattini, carrozzina, etc destinati specialmente all’utenza debole - anziani, famiglie con bambini, disabili). Nella fattispecie tali percorsi sono costituiti da 2 spezzoni di ferrovia dismessa in Val Brembana e Val Seriana. Il progetto Greenways è il primo caso in Italia di realizzazione di una Greenway non solo finanziato ma anche attuato, da un punto di vista operativo, direttamente da un’azienda sponsor nell’ambito di un programma di formazione e incentivazione del proprio personale. Il progetto vuole appunto contribuire alla realizzazione di due Greenways (ovvero percorsi per la mobiltà dolce - mezzi non a motore come bicicletta, pattini, carrozzina etc - destinati specialmente all’utenza debole - anziani, famiglie con bambini, disabili) e a rilanciare uno sviluppo turistico e ambientale del territorio chiamando in campo i vari attori sociali: gli abitanti del luogo, gli operatori economici e turistici, le comunità montane, la Provincia e i Comuni. Attività Map e Direzione delle Risorse Umane della società cliente hanno ideato e realizzato il progetto nato dall’esigenza di individuare una modalità di formazione innovativa mediante un’attività che avesse anche una forte valenza esterna e sociale. Coloplast ha finanziato “Greenways” e ha coinvolto la sua forza vendite, che è stata protagonista assoluta nella realizzazione operativa del progetto. La squadra formata dal top management ha fatto da gruppo pilota, testando direttamente l’attività. Map si è occupata di tutta la parte organizzativa e formativa. “Greenways” è stato promosso da Map e da Coloplast, multinazionale leader nella fornitura di presidi medico chirurgici. In concreto cento persone, organizzate in unità di lavoro autonome ma coordinate tra loro, dotate di bussole, strumentazione G.I.S. e palm/tablet PC, con la supervisione di esperti di urbanistica e geologi, si dedicano alla rilevazione e mappatura di dati presenti sul territorio utili a valorizzare percorsi dedicati alla mobilità dolce e a verificare la fruibilità, in tutta sicurezza, di luoghi di interesse culturale e paesaggistico presenti nell’area circostante. Gli obiettivi sono stati: Per Coloplast: realizzare un’attività di formazione che avesse anche una forte valenza esterna e sociale. Per Map: realizzare un progetto formativo con valenza sociale unico nel suo genere, mai realizzato prima d’ora in Italia. Per le istituzioni locali coinvolte: valorizzare il territorio adiacente le Greenways da un punto di vista naturalistico, culturale, economico e sociale. Per le associazioni di categoria coinvolte: partecipare a un progetto che mettesse al centro dell’attenzione l’utenza debole. Il Progetto Greenways prevede la raccolta di materiale utile a fornire dati per la realizzazione di questi percorsi di mobilità dolce, con particolare attenzione agli aspetti di sicurezza e valorizzazione del territorio. Inoltre prevede di completare il percorso sia con indicazioni riguardanti gli elementi di interesse presenti sul territorio circostante, sia con un sistema di segnaletica dedicato alla sicurezza, e di fattibilità per l’accessibilità dei luoghi. I risultati della raccolta dati verranno utilizzati per realizzare Carto-Schede a disposizione dell’utenza e presto on line sui siti della Provincia di Bergamo e dell’ARIBI. Coloplast e Map hanno perciò pensato di poter allineare le esigenze dell’azienda (fare formazione incentrata sul lavoro in team, sulla creazione di un network efficace; incentivare le proprie risorse umane e far interiorizzare i valori aziendali di attenzione verso i disabili, impegno sociale, correttezza e impegno verso il cliente) con quelle delle istituzioni locali fortemente radicate nel territorio e quindi ben consapevoli delle sue esigenze. Il progetto ha dato quindi la possibilità a Coloplast di esplicitare e rafforzare in modo chiaro, efficace e diffuso la propria filosofia, la sensibilità e l’impegno aziendali da sempre profusi nei confronti di persone che soffrono di patologie invalidanti. Inoltre grazie alla consulenza fornita al progetto da STUDIOCAPITANIOARCHITETTI e da Europroject Consulting, i partecipanti sono stati adeguatamente formati in merito agli aspetti sia tecnici che normativi riguardanti ciclabilità, accessibilità diffusa e sicurezza dei percorsi. Risultati Tra i risultati attesi che sono stati raggiunti possiamo annoverare: una incrementata visibilità esterna su un progetto di carattere sociale e formativo e sulla azienda promotrice (filosofia e valori aziendali). Una incrementata visibilità interna si è verificata attraverso colloqui finali di gruppo, questionari di valutazione strettamente correlati con la costruzione di istogrammi e tabelle riassuntive generali discusse poi anche insieme. Ma essendo il progetto ancora in fase di realizzazione oltre che integrato in un progetto più ampio della Provincia di Bergamo, Map non ha potuto passare in tempi così ristretti alla valutazione dell’impatto di questo progetto sul tessuto sociale interessato. Ciò richiederà sicuramente un monitoraggio di medio lungo periodo da parte delle istituzioni locali 96 Il libro d’oro della responsabilità sociale (già predisposto). Al momento la qualità ed efficacia del lavoro svolto (ovvero della mappatura del territorio e delle relative cartoschede prodotte) è stata già verificata attraverso l’ufficio tecnico della Provincia di Bergamo a cui è stato sottoposto il materiale prodotto, e che ne ha decretato la buona qualità. 97 Martini & Rossi Produzione e vendita bevande alcoliche Progetto di formazione e di educazione nelle comunità cattoliche Motivazioni L’obiettivo dello sviluppo della virtù della temperanza è condiviso sia dall’Istituto di Diritto Pontificio coinvolto, poiché si tratta dello sviluppo di un catechismo di base applicato alla realtà, sia dall’Azienda, poiché è convinzione della Direzione della stessa che solo l’educazione a tale virtù possa permettere una crescita della stessa nel lungo periodo. La moderazione e la responsabilità non devono essere sentiti come un divieto, ma come la via principale al raggiungimento di un sano piacere. La Direzione della Martini & Rossi è coinvolta nell’iniziativa di formazione e di educazione nelle comunità cattoliche perché sostiene finanziariamente il costo del progetto, ma il partner Carità Politica è perfettamente autonomo ed indipendente nello sviluppo del progetto complessivo poiché altrimenti non sarebbe concepibile il supporto teologico, teorico e pratico delle autorità pontificie. Attività In partnership con l’Associazione Internazionale Carità Politica di diritto pontificio ed eretta in ente morale dallo Stato Italiano, Martini & Rossi ha voluto intraprendere un percorso di formazione al bere moderato nelle comunità cattoliche attraverso l’esaltazione della virtù della temperanza. Il progetto, avendo dimensioni ambiziose, ha caratteristiche pluriennali. E’ partito attraverso una collaborazione delle citate Martini & Rossi e Carità Politica con il Pontificio Consiglio della Cultura, con la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con la Congregazione della Causa dei Santi, con l’Ospedale San Camillo di Roma, con la Nutrition Foundation of Italy, con la facoltà di Psicologia della University College di Londra, per la realizzazione di un testo edito in quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo) L’Angelo della Temperanza – Il bere moderato (complessivamente edito in 25.000 copie). Questo testo è stato veicolato a tutte le Nunziature Europee, a tutte le Diocesi ed Arcidiocesi di Italia, Francia, Spagna, Belgio, Gran Bretagna ed Irlanda, nonché a tutti gli istituti scolastici cattolici italiani (medie e superiori). Sulla base di questo testo, Carità Politica, con finanziamento della Martini & Rossi, è in fase di presentazione di un progetto didattico di formazione per i giovani nelle scuole cattoliche italiane con obiettivo lo sviluppo della virtù della temperanza. Il progetto sarà testato su tre scuole cattoliche operanti su Milano e Roma per poi essere allargato nel prossimo anno scolastico ad un target quantitativo più numeroso. Il personale dell’Azienda si è reso disponibile, quando richiesto, offrendo materiale e supporti necessari alla comprensione delle dinamiche dei consumi di bevande alcoliche. La partnership è nata poiché entrambi i soggetti interessati, pur con finalità diverse, hanno posto come obiettivo della loro azione una formazione morale e culturale dei cittadini più impegnati in campo sociale e politico. Il costo del progetto ad oggi sostenuto dall’Azienda è stato di circa 140.000,00 euro, senza contare quello non valutabile dell’impiego delle risorse umane interne. I delegati delle due entità sono permanentemente in contatto e procedono ad una revisione continua delle fasi del programma pluriennale. Risultati Lettere di complimenti sono arrivate all’azienda da parte delle gerarchie cattoliche in tutta Europa e, quindi, ci sono aspettative importanti di dibattito del tema all’interno delle realtà parrocchiali, delle Diocesi ed Arcidiocesi coinvolte. Il personale è gratificato dal fatto che l’atteggiamento dell’Azienda e la sua apertura a trovare soluzioni ai problemi relativi all’abuso delle bevande alcoliche, le porti il plauso etico della Chiesa Cattolica e contrasti con commenti semplicistici di certa stampa. 98 Il libro d’oro della responsabilità sociale Menabò L’attività di Menabò spazia dalle testate di IN Magazine, le sei riviste periodiche dedicate alle città di Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Faenza e Bologna, alla realizzazione di libri e house organ per Enti ed aziende fino alla realizzazione di campagne pubblicitarie locali, nazionali ed internazionali Campagna Conta i bicchieri perché loro contano Motivazioni La scelta della direzione è ricaduta sull’argomento dell’abuso di alcol in quanto tematica impellente e tema emergente (anche su indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero degli Interni). Di conseguenza, l’individuazione di A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale come Onlus partner per questa iniziativa è stata motivata dal fatto che si tratta di una organizzazione di massima autorevolezza sull’argomento. Attività L’aspetto innovativo di questo progetto risiede nel fatto che si tratta di un’iniziativa che si è potuta realizzare grazie ad una attività di sensibilità, di volontariato, di solidarietà e di disponibilità da parte, in principio, della direzione della nostra azienda e, in seguito, da parte di tutto il nostro personale. La Onlus partner è stata scelta dopo una ricerca accurata. Anche attraverso internet e su consiglio dell’Istituto Superiore della Sanità siamo arrivati ad individuare in A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale, il partner adatto per il tema da noi scelto: l’abuso di alcol. Ogni dipendente e collaboratore dell’azienda è stato coinvolto nel progetto relativamente alla sua esperienza e mansione. Dagli account al reparto creativo, dal media planner all’ufficio eventi, fino al reparto esecutivo. Hanno lavorato continuativamente al progetto due account, due coppie creative che hanno realizzato cinque percorsi creativi ed un media planner. Per un totale di 600 ore lavorative complessive e con un costo di Euro 35.000. Il contatto fra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale è sempre stato gestito da una sola persona, Andrea Masotti, direttore editoriale di Menabò che è stato in questa occasione il collettore delle esigenze e dei rapporti. I soci hanno cercato di modificare il mercato, educandolo e sensibilizzandolo alle esigenze delle persone. Hanno cercato di iniziare un percorso di maturazione nelle persone e di invitarle a desiderare qualcosa di migliore; proprio qui risiede il punto d’incontro tra la nostra azienda e A.N.P.A.S ed A.N.P.A.S ONG Solidarietà Internazionale. Risultati L’obiettivo principale era quello di dare enfasi ad un problema a livello nazionale. Lo scopo è stato pienamente raggiunto anche grazie alla capillare distribuzione del messaggio attraverso la pubblicazione della pagina pubblicitaria su magazine a livello nazionale, allo spot radio e alla partecipazione del mondo dello sport. L’impatto sulla comunità è stato indubbiamente forte ed il numero delle persone raggiunte molto alto. Il materiale della campagna è successivamente stato utilizzato come supporto didattico operativo nelle sedi distaccate della Onlus. L’azienda sta già lavorando al seguito dell’iniziativa con una nuova campagna di sensibilizzazione. 99 Novartis Farma Multinazionale farmaceutica Community Partnership Day Motivazioni Uno degli aspetti qualificanti delle politiche di Responsabilità Sociale di Novartis è il rapporto di dialogo e collaborazione che il Gruppo vuole sviluppare con le realtà sociali nelle quali è presente. Ne è espressione (simbolica e concreta allo stesso tempo) il Novartis Community Partnership Day, giornata dedicata alla solidarietà durante la quale i dipendenti sono invitati a svolgere attività di volontariato presso associazioni locali. L’iniziativa si svolge ogni anno, nel mese di aprile, in occasione dell’anniversario della costituzione del Gruppo: a livello internazionale vi aderiscono in media 14.000 collaboratori. Nella sua politica di Corporate Citizenship, Novartis si definisce: un’azienda che agisce in modo responsabile e con pieno senso civico e come tale vuole essere riconosciuta. Facciamo tutto ciò che è possibile per operare in modo sostenibile dal punto di vista economico, sociale, ambientale. Alla dichiarazione corrisponde nei fatti un impegno significativo a sviluppare azioni e comportamenti socialmente responsabili, che coinvolge tutti i dipendenti, verso i quali è costante (e particolarmente intensa) un’attività di comunicazione e di sensibilizzazione in materia di etica, promozione del ‘diritto alla salute’, attenzione alle esigenze e ai bisogni presenti nella società. Attività In Italia, all’ottava edizione del C-Day (27 aprile 2004) hanno aderito oltre 200 persone. Per i collaboratori della sede centrale di Origgio (Va) i partner sono stati: AtlHa - Associazione per il Tempo Libero degli Handicappati, di Milano; Villaggi SOS di Morosolo e Saronno (programmi di sostegno al disagio giovanile); Fondazione Fratelli di San Francesco d'Assisi, di Milano (lotta all'emarginazione); Associazione Una Mano alla Vita (assistenza ai malati terminali di cancro), di Milano. In Italia, all’impegno personale dei collaboratori si somma quello dell’azienda, che devolve, alle associazioni coinvolte, un contributo economico per la realizzazione di specifici progetti. Attraverso il Community Partnership Day (C-Day), iniziativa che si svolge con regolarità ogni anno, le sedi di Novartis dimostrano di considerarsi ‘parte integrante’ delle realtà sociali che le ospitano, confrontandosi responsabilmente con i bisogni che queste esprimono. Nel corso della giornata, i dipendenti sono incoraggiati dall’azienda a prestare la loro opera di volontariato presso associazioni che operano nel sociale, svolgendo compiti definiti in collaborazione con i responsabili delle associazioni stesse. Si tratta di attività (pratiche ricreative e assistenziali) a favore degli ospiti di queste strutture e soprattutto svolte con loro: aspetto qualificante dell’iniziativa è il ‘tempo’ dedicato a chi ha bisogno così come il coinvolgimento, fisico ed emotivo, di chi sceglie di svolgere questa esperienza. Una particolarità del C-Day in Italia è il contributo economico offerto dall’azienda, per sostenere specifici progetti presentati dalle associazioni, al quale si aggiunge anche il corrispettivo della giornata lavorativa di chi ha preso parte all’iniziativa (la formula del company matching rappresenta un ulteriore incoraggiamento alla partecipazione dei dipendenti). Obiettivo del C-Day è anche quello di dare ai collaboratori Novartis la possibilità di confrontarsi con realtà vicine ma spesso poco note, quindi di conoscere meglio il contesto sociale e territoriale nel quale vivono e lavorano. Il C-Day è sostenuto e promosso dai vertici aziendali che, sensibili ai valori di coesione e di motivazione intrinseci all’iniziativa, negli anni hanno conferito al progetto un’organizzazione strutturata. Risultati Il contributo economico di Novartis è stato destinato dalle associazioni alla realizzazione di specifici progetti. A.T.L.Ha ha completato, con arredi e centrale termica, la ristrutturazione di Cascina Bellaria, già effettuata anche grazie al contributo dei precedenti C-Day Novartis. La Fondazione Fratelli di san Francesco ha finanziato l’ambulatorio dentistico riservato alle persone che non possono avvalersi della copertura del SSN, nuovo servizio della Fondazione. Una Mano alla Vita ha utilizzato il contributo come risorsa finanziaria ulteriore per le proprie attività di assistenza domiciliare. I Villaggi SOS di Morosolo e Saronno hanno, rispettivamente, realizzato l’impianto di illuminazione di un campo sportivo polivalente e due laboratori (multimediale e di videotape). Relativamente al personale, nel 2004 l’output del sondaggio ha messo in evidenza come questa forma di volontariato d’impresa che si realizza attraverso l’impegno di tutti i dipendenti sia soprattutto un fattore di integrazione, di vicinanza, di coesione. Nelle ultime edizioni la partecipazione del personale ha registrato un significativo incremento (+ 20%) e un livello di soddisfazione in continuo aumento. Il coinvolgimento attivo dei dipendenti nel lavoro volontario fa sì che non di rado si stabilisca un rapporto duraturo tra i collaboratori Novartis e le associazioni conosciute in occasione del C-Day, con le quali alcuni decidono di continuare a collaborare, individualmente, nel corso dell’anno. Novartis favorisce la continuità della collaborazione. In questo senso i rapporti dell’azienda con alcune delle associazioni partner possono proseguire anche al di là della giornata di volontariato. 100 Il libro d’oro della responsabilità sociale Orietta Colacicco Agenzia di pubbliche relazioni Premio Antonio Amato, il cuoco tragicamente scomparso ad Al Khobar Motivazioni Il 29 Maggio 2004, per mano dei terroristi, è tragicamente scomparso ad Al Khobar Antonio Amato, Executive Chef del Ristorante Casa Mia dell’Oasis Resort di Al Khobar in Arabia Saudita. Antonio Amato faceva parte del GVCI (Gruppo Virtuale Cuochi italiani) all’estero, cui aderiscono 400 cuochi che lavorano nei cinque continenti. Dopo la tragedia, sul Forum del GVCI sono stati lasciati molti messaggi dai colleghi di tutto il mondo, che desideravano individuare un qualcosa per ricordare ed onorare Antonio Amato. Proprio per questo Orietta Colacicco ha deciso, quale concreta risposta di solidarietà, di organizzare un Premio, dedicato al cuoco scomparso, come omaggio permanente, ad essere ripetuto negli anni. Il 1° Settembre 2004 si è tenuta a Casteggio la prima edizione del Premio Antonio Amato, presenti anche le autorità, fra cui il Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Lomabardia, Viviana Beccalossi e con il saluto del Ministro per gli Italiani nel Mondo, Onorevole Mirko Tremaglia. Attività Tema del Premio era l’abbinamento di una ricetta regionale della propria terra di origine a un vino dell’Oltrepo, individuati dal Consorzio su schede e assistenza in tutto il mondo di Giuseppe Vaccarini, allora Presidente ASI. Il comitato tecnico del GVCI ha selezionato 24 ricette finaliste, poi, in funzione della sommatoria dei voti dell’ampia e autorevole Giuria, sono state attribuite 5 Nomination. Dopo la sfida ai fornelli e la degustazione, il 1° Settembre la Giuria ha designato quale vincitore Alberto Gianati da San Juan Porto Rico. Il Premio (l’Angelo della Cucina di Anna Corsini, la pittrice degli Angeli, riprodotto quale sottopentola su marmo botticino) è stato consegnato dalla mamma di Antonio Amato. La Partnership del Premio è vastissima e raggiunge, in una grande solidarietà, circa 500 persone, tra cui, ad esempio, Oltreveneti (associazione che si occupa dell’organizzazione delle attività fieristiche del Comune di Casteggio, costituita da Comune di Casteggio, Banca Popolare di Milano, PaviaIdee, Cantina Casteggio e Iper), GVCI, la Giuria (divisa tra Giuria Tecnica e Giuria Critica), etc. La formula del Premio si basa sull’interattività dei cuochi del GVCI che comunicano, per scambiarsi idee e informazioni, attraverso il Forum su internet. Tutte le fasi propedeutiche alla gara sono state sviluppate e si sono rese possibili solo grazie ad internet, attraverso cui la Giuria ha anche proceduto alla selezione. I costi di organizzazione, ospitalità, allestimenti, comunicazione sono stati sostenuti da Oltreveneti con il contributo degli sponsor esterni e di servizio. Per quanto riguarda l’Agenzia Colacicco srl, questa ha rinunciato al compenso per il primo progetto già approvato da Otreveneti. Ha voluto poi mantenere lo stesso compenso malgrado il progetto fosse molto più oneroso. E’ da sottolineare quanto, sempre in termini di tempo, il progetto è pesato su tutti i partner che unanimamente e volentieri si sono prestati. Risultati Il progetto è stato presentato in Conferenza stampa il 24 Giugno presso la Banca Popolare di Milano. Da allora l’ufficio stampa ha lavorato su ogni fronte, sino ad ottenere sull’intera manifestazione 319 uscite, di cui 106 su quotidiani e 52 servizi radiotelevisivi. L’impegno profuso dall’Agenzia è stato alto; le persone interne dedicate al progetto hanno manifestato un’altissima condivisione. Questo spirito di condivisione ha pervaso tutti per più di tre mesi: dagli organizzatori della manifestazione, alla giuria, agli Sponsor, ai fornitori, alla stampa stessa. Visti i risultati ottenuti, l’Agenzia Orietta Colacicco sta già lavorando sulla seconda edizione. 101 Pfizer Italia Multinazionale farmaceutica Matricole d’Argento Motivazioni L’impegno di Pfizer in Italia non consiste soltanto nella ricerca, produzione e commercializzazione di farmaci innovativi, ma comprende anche un attivo interesse e forte partecipazione al contesto economico, istituzionale e sociale del Paese. Pfizer crede fortemente nell’anziano come risorsa ed ha sostenuto il progetto Matricole d’Argento, per contribuire alla formazione e alla socializzazione dell’anziano all’interno della comunità. Oltre mille over 55 del Comune di Roma hanno beneficiato per il 2004 delle borse di studio messe a disposizione per frequentare gratuitamente i corsi previsti dal progetto. L’obiettivo principale, condiviso con i partner, di contribuire, con la realizzazione del progetto, alla formazione e alla socializzazione dell’anziano all’interno della comunità, è perfettamente integrato nella filosofia e nella mission dell’azienda. Le competenze dell’azienda sono finalizzate non soltanto alla produzione dei farmaci a tutela della salute dell’uomo; l’impegno di Pfizer è sempre andato oltre, alla ricerca di soluzioni innovative, qualificandosi come partner di riferimento nella cura e nella tutela della salute. Pfizer Italia, e nello specifico la Direzione National & Regional Healthcare Operation, ha identificato insieme all’Assessorato alle Politiche Sociali e della Salute del Comune di Roma i bisogni della comunità che vive sul territorio, analizzando insieme il Piano Regolatore Sociale del Comune. Una volta identificati i bisogni della popolazione, i due soggetti promotori si sono impegnati a sottoscrivere un protocollo di intesa in cui sono raccolti obiettivi e aspettative del progetto. Attività L’efficacia del progetto è stata favorita dalla partnership attivata già in fase di pianificazione e programmazione, e non soltanto nella fase operativa del progetto. L’azienda ha risposto al bisogno dell’amministrazione comunale di sviluppare politiche sociali specifiche di inclusione e socializzazione attraverso la collaborazione tra Enti Locali e attori del mondo dell’Impresa attenti alle ricadute sociali dei loro interventi. A partire da settembre 2004, oltre mille matricole d’argento sono stati studenti eccellenti nei molteplici corsi attivati dall’Upter (Università Popolare per la Terza Età) sul territorio comunale: informatica, inglese, arte e letteratura, bridge, canto corale, e anche laboratorio teatrale, cultura medica e hata yoga. Tra i diversi corsi, il corso di informatica livello avanzato è stato tenuto presso la sede dell’azienda da dipendenti Pfizer che, volontariamente, al di fuori dell’orario di lavoro, hanno insegnato ad oltre 20 studenti come usare il computer nelle diverse funzionalità Sulla base di una convergenza programmatica tra l'Assessorato e Pfizer Italia, il dialogo ha consentito di trovare insieme una possibile risposta alle problematiche connesse alla valorizzazione della risorsa anziano, attraverso la promozione di iniziative per incentivare la partecipazione ad attività educative mirate a favorire la socializzazione e il soddisfacimento dei bisogni formativi della terza età nella città di Roma. L’obiettivo comune di migliorare le opportunità dei cittadini over 55 della città ha facilitato l’intero percorso di impostazione e gestione del progetto. Pfizer ha contribuito alla realizzazione del progetto non soltanto con un contributo economico, finalizzato all’attivazione degli oltre 22 corsi presso 65 diverse sedi dislocate sul territorio comunale, ma anche attraverso l’impiego di uno staff dedicato alla pianificazione e alla implementazione del progetto dal punto di vista organizzativo e strategico; inoltre una intera funzione aziendale (la divisione Business Technology) ha attivato il corso di informatica livello avanzato per 20 studenti, tenuto nella sede della azienda per 10 settimane, prestando la propria attività al di fuori dell’orario di lavoro e dunque a titolo di volontarietà. Relativamente al personale le competenze professionali del personale di Pfizer coinvolto nel progetto, dalla fase di pianificazione e programmazione, allo sviluppo della progettualità, sono state ampiamente valorizzate ed il contributo è stato riconosciuto anche a livello istituzionale dal partner del progetto. Nello specifico, poi, la divisione di Business Technology, è stata coinvolta nella fase operativa di realizzazione di parte del progetto, e cioè nella organizzazione e gestione del corso di informatica livello avanzato, valorizzandone pienamente le competenze tecniche. Questo coinvolgimento diretto del personale della divisione informatica ha generato un forte spirito di appartenenza al progetto. E’ da segnalare inoltre che la docenza ha richiesto non soltanto la disponibilità di specifiche e alte competenze professionali, ma anche una sensibilità nell’approccio con il mondo delle persone anziane. Punto di forza, e elemento di supporto alla riuscita del progetto, è stata la pregressa esperienza delle risorse umane di Pfizer nel training concepito in un’ottica di servizio. Risultati Gli obiettivi programmati nell’ambito della partnership con il Comune di Roma sono stati raggiunti. Indicatori di performance dimostrano che l’obiettivo della formazione finalizzata alla socializzazione dell’anziano è stato raggiunto: il numero di richieste di partecipazione al bando di selezione per le borse di studio ha superato le aspettative; il numero di borse di studio erogate è stato elevato fino a mille; i feedback ricevuti dai borsisti testimoniano il raggiungimento dell’obiettivo. 102 Il libro d’oro della responsabilità sociale L’impatto sulla collettività del progetto è stato sicuramente positivo. In primo luogo, gli anziani che hanno partecipato ai corsi hanno soddisfatto un bisogno formativo e, in alcuni casi, accresciuto le loro competenze. Tra gli anziani, inoltre, è aumentata la consapevolezza di poter essere una risorsa, all’interno del proprio nucleo familiare e/o per la collettività. Un altro risultato positivo è l’indotto potenziale creato dalla formazione delle mille matricole che, all’interno dei centri anziani, possono sviluppare percorsi imitativi. 103 Regione Toscana - Commissione Etica Regionale È stata istituita nel maggio del 2003 dalla Giunta Regionale con l’obiettivo di diffondere la cultura e gli strumenti della responsabilità sociale delle imprese nel territorio regionale Fabrica Ethica laboratorio filiera pelle-felafip Motivazioni La Commissione Etica Regionale (CER) opera grazie alla fondamentale sinergia tra la Regione come istituzione e gli attori principali del territorio: sistema camerale, associazioni di categoria, sindacati, mondo del non profit (consumatori, ONG, rete di Lilliput) ANCI, URPT (unione regionale della province). La CER è presieduta dall’Assessore Brenna e le sue attività sono coordinate dal Settore Responsabilità Sociale e Pari Opportunità della Direzione Generale Sviluppo Economico diretto da Antonella Turci. In particolare questo gruppo ha presentato una prima proposta operativa per prevedere percorsi di gradualità e di bilaterialità (imprenditori-rappresentanze sindacali) nell’ottenimento della certificazione SA8000, con l’appoggio ed il sostegno della CER a monitorare e accompagnare l’impresa nel suo percorso. Tale proposta è stata presentata e discussa nel convegno organizzato dalla regione nell’aprile del 2004: Responsabilità Sociale d’impresa per un’Europa dei diritti – distretti, filiere e territori a confronto. Da questa prima proposta nasce il progetto Fabrica Ethica Laboratorio Filiera Pelle – FELAFIP, che si prefigge di attuare questo percorso partendo dalla filiera della pelletteria, grazie alla disponibilità operativa del Consorzio Centopercento italiano (produttori di accessori in pelle) e del Consorzio ASSA (lavoratori in conto terzi della concia), e dell’adesione di Comuni, Province, Sindacati, Associazioni di Categoria. Attività In particolare, FELAFIP si fonda su quanto emerso dal gruppo di lavoro distretti e filiere: quali step per percorsi di gestione integrata, che si proponeva di fornire percorsi sostenibili, sia sul piano gestionale che finanziario, per le microimprese toscane collocate in distretti e filiere che intendono approcciare i temi della responsabilità sociale e della certificazione, in un’ottica di gradualità e di integrazione. Nell’obiettivo più generale di diffondere la cultura della RSI, FELAFIP si propone di costruire percorsi graduali per arrivare alla certificazione di filiera di sistemi di gestione integrata responsabilità sociale – qualità - ambiente. La Regione ha operato una prima divulgazione del progetto attraverso una conferenza stampa nel luglio 2004. A seguito della conferenza è stato costituito il gruppo di lavoro della CER, aperto ad esperti ed alle amministrazioni comunali maggiormente coinvolte. Ad ogni categoria di partner interessata al progetto (comuni, province, sindacati, ass. di categoria) è stato proposto uno schema di azioni da compiere denominato chi fa cosa e la richiesta di adesione al progetto. A seguito delle adesioni pervenute è stato predisposto un protocollo d’intesa che sancisce la condivisione dei principi della responsabilità sociale come elemento per la costruzione di un quadro economico coeso e competitivo e prevede gli impegni di ogni firmatario. Il protocollo prevede il ruolo del Comune di Scandicci come coordinatore delle attività dei comuni (visto il maggior numero di imprese pellettiere che ospita), ed un ruolo di motore della Regione e della CER. Il progetto coinvolge 650 imprese pelletteria e 220 imprese conto terziste della concia, rappresentate rispettivamente dal Consorzio Centopercento Italiano e dal Consorzio ASSA. Il progetto prevede la realizzazione di azioni di informazione, animazione territoriale, formazione (rivolte ad imprenditori, rappresentanti sindacali e dipendenti delle imprese coinvolte) sui temi della RSI e sulle certificazioni. Le imprese sono state censite dal Consorzio Centopercento Italiano. Sulla base della localizzazione delle imprese sono stati contattati i relativi comuni. Ulteriori imprese sono state inserite negli elenchi da contattare, su proposta dei comuni aderenti. Il coordinamento del progetto e delle diverse fasi si attua tramite la costituzione di un gruppo di lavoro all’interno della Commissione Etica Regionale (evoluzione del primo gruppo di lavoro che ha presentato le proprie proposte al convegno) che vede la partecipazione dei due consorzi Centopercento ed ASSA, di associazioni di categoria, sindacati, università, amministrazioni comunali e provinciali, ONG. Attualmente sono 25 i componenti del gruppo. Al progetto partecipa anche la International Labour Organisation (ILO) Italia, nell’ambito del progetto Sviluppo Sostenibile attraverso il Global Compact, che ha individuato FELAFIP come laboratorio territoriale da sostenere nei contenuti e nelle metodologia, esportabile in paesi come Albania, Marocco e Tunisia. Il 14 gennaio 2005 si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto all’interno della manifestazione I Place del consorzio Centopercento italiano, ed è già partita la fase di informazione e sensibilizzazione, attraverso la diffusione di una brochure informativa ed i contatti con le aziende. Hanno aderito al progetto 24 comuni, 4 province, le 3 confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, 4 associazioni di categoria. Sono inoltre stakeholder coinvolti nelle diverse fasi del progetto INAIL, INPS, ASL, Comunità religiose, di immigrati, Forze dell’Ordine. In termini di risorse economiche la Giunta Regionale ha deliberato il finanziamento di bandi per l’acquisizione della certificazione SA8000, delle certificazioni ISO sulla qualità e ambiente e l’adesione al regolamento EMAS per un totale di Euro 1.620.000, cui si aggiungeranno ulteriori fondi in corso di quantificazione per il finanziamento delle aree che beneficiano dei fondi comunitari. I bandi saranno rivolti a tutte le imprese, ma particolare attenzione è prevista per le imprese il cui progetto di riqualificazione si inserisce in piani regionali, come il FELAFIP. 104 Il libro d’oro della responsabilità sociale Inoltre oltre agli incontri del gruppo di lavoro (aperto ai contributi di esperti o interessati che volessero partecipare), sono in corso di organizzazione incontri territoriali nei comuni che hanno aderito al progetto per discutere direttamente con le imprese e gli altri stakeholder le modalità del processo appena iniziato. Sono previsti inoltre incontri informativi/formativi rivolti al personale di comuni e province che hanno aderito, affinché possano dare corrette informazioni sul progetto e sugli strumenti di RSI ai cittadini. Inoltre grazie alla collaborazione dell’ILO sono previsti incontri con le scuole sulla responsabilità sociale, con particolare attenzione ai temi dei diritti sociali ed economici. Risultati I primi risultati raggiunti sono le 300 presenze all’evento di presentazione (14 gennaio 2004 – Saschall, Firenze, all’interno della manifestazione I-PLACE). Hanno aderito al progetto 24 comuni (su 39 contattati) 4 province (su 10), le 3 confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, 4 associazioni di categoria (su 5 contattate dei settori commercio, industria, artigianato). Già nella prima fase attuale il coinvolgimento diretto di sindaci e assessori dei comuni che hanno aderito e che hanno appreso delle iniziative di RSI, costituisce un primo fattore di moltiplicazione della cultura della RSI. 105 RistoChef Opera nel settore dei Buoni Pasto con il marchio BuonChef BuonChef per i Celiaci Motivazioni RistoChef nel breve volgere di meno di dieci anni è diventata il quarto operatore nazionale con un giro d’affari di 180 M€ (chiusura al 30.9.04), oltre 60.000 Esercizi Pubblici Affiliati e 350.000 Clienti finali, utilizzatori di oltre 40 milioni di titoli annualmente emessi. Impiega 38 persone presso la sede di Milano. La società fa parte del Gruppo francese Elior, leader in Francia, terzo operatore europeo e quinto del mondo nei settori della Ristorazione Commerciale e Collettiva. Forte del convincimento di poter offrire il proprio contributo a sensibilizzare il mondo della Ristorazione e dei Servizi Sostitutivi di Mensa rispetto al problema delle intolleranze alimentari, BuonChef è stata la prima società del settore ad ideare e realizzare un progetto specifico per i Celiaci. Nonostante lo start up del progetto risalga solo al mese di dicembre del 2004, BuonChef per i Celiaci si è rivelato un Progetto capace di raccogliere immediatamente un crescente consenso da parte degli utilizzatori finali dei servizi gestiti e di suscitare un buon grado di interesse da parte della stampa di settore, colpita dall’assoluta novità dell’idea e dalla sua evidente capacità di trovare una soluzione ad un problema poco conosciuto ma in realtà molto sentito dalle persone e dalle famiglie coinvolte. In sostanza: il mondo della Ristorazione delle collettività, reso mediante l’intermediazione di titoli di legittimazione molto diffusi come i Buoni Pasto, non aveva mai prima d’ora coordinato questo aspetto delle esigenze alimentari di una vasta fascia di utilizzatori con i servizi di Ristorazione resi dai Pubblici Esercizi a tal fine attrezzati e presso i quali è stata scoperta l’esistenza di una cultura di servizio su questo specifico problema nutrizionale che doveva essere maggiormente diffusa e coordinata: ad esempio, appunto, in sinergia con il rilevante numero di fruitori di servizi resi mediante Buoni Pasto.La scelta di ideare e realizzare il progetto Celiachia rientra in un più ampio percorso, già intrapreso da BuonChef su più fronti, primo fra tutti la redazione e condivisione del Codice Etico, per orientare in maniera socialmente responsabile le proprie attività di business coerentemente con le competenze chiave dell’Impresa. L’iniziativa è nata da un’idea dell’Amministratore Delegato della società che ha personalmente seguito la fase di start-up prendendo contatto con il Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia. Tutte le attività che ne sono conseguite sono state costantemente supervisionate. Attività Per l’attivazione del progetto BuonChef si è rivolta ad A.I.C., l’Associazione Italiana Celiachia che sin dal 1979 promuove l’assistenza ai Celiaci, stimola la ricerca sensibilizzando il mondo scientifico rispetto a questa intolleranza. A.I.C. si è quindi configurata come un referente particolarmente qualificato ed ha subito mostrato piena disponibilità a collaborare all’iniziativa. Nessuna altra società italiana operante nel mondo dei Servizi Sostitutivi di Mensa aveva mai avviato un’operazione simile prima d’ora, nonostante il problema delle intolleranze alimentari stia invece diffondendosi. Secondo i dati forniti dagli screening eseguiti sulla popolazione, in Italia i Celiaci, diagnosticati e non, possono essere ragionevolmente stimati in circa mezzo milione di persone ma ogni anno vengono effettuate 5.000 nuove diagnosi e nascono 2.800 nuovi Celiaci, con un incremento annuo del 9%. Poiché BuonChef attualmente annovera oltre 350.000 utilizzatori finali degli omonimi Buoni Pasto, distribuiti su tutto il territorio nazionale, è emersa l’esigenza di individuare quali, tra gli oltre 60.000 Affiliati , fossero preparati ad offrire menu idonei al consumo da parte di soggetti intolleranti al glutine. Nonostante lo start up del progetto risalga solo al mese di dicembre del 2004, BuonChef per i Celiaci si è rivelato un Progetto capace di raccogliere immediatamente un crescente consenso da parte degli utilizzatori finali dei servizi gestiti e di suscitare un buon grado di interesse da parte della stampa di settore, colpita dall’assoluta novità dell’idea e dalla sua evidente capacità di trovare una soluzione ad un problema poco conosciuto ma in realtà molto sentito dalle persone e dalle famiglie coinvolte. In sostanza il mondo della Ristorazione delle collettività, reso mediante l’intermediazione di titoli di legittimazione molto diffusi come i Buoni Pasto, non aveva mai prima d’ora coordinato questo aspetto delle esigenze alimentari di una vasta fascia di utilizzatori con i servizi di Ristorazione resi dai Pubblici Esercizi a tal fine attrezzati e presso i quali è stata scoperta l’esistenza di una cultura di servizio su questo specifico problema nutrizionale che doveva essere maggiormente diffusa e coordinata: ad esempio, appunto, in sinergia con il rilevante numero di fruitori di servizi resi mediante Buoni Pasto. Alla realizzazione della partnership è stata data particolare enfasi sia online che offline: su entrambi i siti Internet (dell’azienda e di A.I.C.) è presente una sezione dedicata all’iniziativa e BuonChef ha diramato un comunicato informativo che è stato pubblicato sia da riviste di settore che da testate destinate ai temi nutrizionali (tra le quali: Vita, Cucina Naturale, Alimenti & Bevande). Buonchef si è altresì fatta parte attiva raggiungendo con un’operazione di direct mailing circa 500 Ristoranti già appartenenti al network dell’Associazione Italiana Celiachia, proponendo loro l’affiliazione alla Rete Affiliata aziendal, allo scopo di incrementare la base di locali convenzionati capaci di elaborare pietanze prive di glutine. Attualmente i Ristoranti in regola con i requisiti previsti da A.I.C. e censiti dalla stessa Associazione sono circa 467, di cui circa un 22% già aderente alla Rete BuonChef, il restante 78% è stato raggiunto dall’operazione di direct mailing che ha ottenuto la soddisfacente redemption del 5,5% di nuove affiliazioni che tuttora proseguono. La realizzazione dell’intero progetto, fortemente voluto dai vertici aziendali ed accolto con entusiasmo da tutti gli stakeholder, ha coinvolto: la Direzione Marketing & Comunicazione e l’Ufficio Commerciale Ristoratori (responsabile 106 Il libro d’oro della responsabilità sociale delle affiliazioni) il cui call-center fornisce delucidazioni ai possessori di Buoni Pasto interessati all’iniziativa. Inoltre nei prossimi periodici mailing destinati a tutti gli Affiliati , è prevista la promozione del Progetto onde sensibilizzare un numero sempre crescente di Ristoratori rispetto alla necessità di acquisire nuove competenze per affrontare bacini di utenza che si discostano dallo standard. Inoltre è stato pianificato un aggiornamento trimestrale dei dati dei Ristoratori aderenti al Progetto Ristorazione A.I.C. e BuonChef, onde garantire una costante attendibilità dei dati destinati al Cliente finale. In quanto all’ampliamento di questo tipo di Rete , l’incremento viene determinato trimestralmente dall’Ufficio Commerciale Ristoratori che lo comunica alla Direzione Marketing. Quest’ultima si interfaccia con A.I.C. comunicando l’aggiornamento e verificando la possibilità di creare nuove sinergie. Risultati Rispetto alla comunità il programma prevede una costante prosecuzione dell’iniziativa il cui prossimo passo concreto è rappresentato dal mailing annuale a tutti i 60.000 affiliati con il quale verrà loro proposto di aderire al Progetto di A.I.C.. Da tale operazione ci si attende un incremento del numero degli operatori della Ristorazione Tradizionale che potranno attrezzarsi e specializzarsi nella preparazione e somministrazione di alimenti per Celiaci. La società progressivamente potrà quindi contare sullo sviluppo di una Rete in grado di soddisfare, almeno in alcune importanti aree terziarizzate del Paese, le esigenze alimentari di una categoria dei propri Clienti finali finora rimasta priva di una specifica iniziativa ad essa destinata. Come emerso dalle comunicazioni pervenute attraverso la cassetta commenti e suggerimenti messa a disposizione dei Dipendenti, la partnership con A.I.C. ha alimentato il senso di appartenenza ad una realtà che attua politiche socialmente responsabili con positive ricadute nei confronti di tutti gli stakeholder interni ed esterni. 107 Santander Consumer Finconsumo Banca Istituto bancario Suor Aloisa Motivazioni Appartiene alla cultura e allo spirito di impresa del Gruppo Santander essere presente nel sociale in ogni area di presenza in stretto contatto con enti no profit, onlus, associazioni salesiane. La forte presenza in aree del Sudmerica ed aree povere del mondo rendono evidente un impegno deciso verso coloro che necessitano di assistenza per un miglioramento della qualità della vita interiore ed esteriore. In Italia abbiamo identificato un centro modello per significatività dell’intervento verso coloro che la società civile a volte emargina poiché straniero. Proprio per questo nasce Suor Aloisa, programma di accoglienza per stranieri ammalati. Si occupa di dare risposta ai bisogni fondamentali dell’uomo, assistenza sanitaria, cure e terapie, insegnamento della lingua italiana, conoscenza degli aspetti pratici del vivere quotidiano. Le motivazioni dell’azienda rispetto al finanziamento del programma si rifanno a una frase di Giovanni Paolo II: Non c'è dubbio che il fatto culturale primo e fondamentale è l'uomo spiritualmente maturo, cioè l’uomo pienamente educato, l'uomo capace di educare se stesso e di educare gli altri. Attività La leadership si è impegnata nell’identificazione dei mezzi necessari per organizzare l’attività del centro di accoglienza con gli Operatori della Casa di accoglienza, dando il proprio sostegno nell’attività di reperimento mezzi e risorse. L’iniziativa di devolvere e richiedere a Finconsumo di impegnare risorse altrimenti usate in attività di scarso conto (omaggistica, doni natalizi, doni fornitori) è stata sollecitata dal personale stesso. Da tempo infatti l’azienda non partecipa a prassi di questo genere. Il personale è ampiamente informato dell’iniziativa. La partecipazione al programma è monitorata mensilmente e l’apporto delle risorse verificato con contatti mensili e visite in loco Risultati Per quanto riguarda il personale, la condivisione del progetto è ampia e l’iniziativa è avvertita in maniera molto positiva. L’apporto di Finconsumo al progetto ha contribuito ad accrescere e migliorare il lavoro quotidiano con maggiore serenità. 108 Il libro d’oro della responsabilità sociale Sappi Italia Società sudafricana di carta fine e prodotti forestali Ideas that Matter Motivazioni Sappi si ispira ai principi dello sviluppo sostenibile e per questo si dedica ad una politica proattiva in tutte le sue operazioni. L'iniziativa Sappi Ideas that Matter ha tre obiettivi. In primo luogo costituisce un elemento chiave delle attività di responsabilità sociale Sappi, che hanno lo scopo di sostenere buone cause all'interno della società. In secondo luogo Sappi Ideas that Matter dimostra l’impegno dell’Impresa per lo sviluppo del design e delle industrie che si occupano di pubblicità e riconosce il loro contributo alla società; infine incoraggia e stimola la creatività relativamente all'utilizzo della carta, e ciò contribuisce ad evidenziare la forza della stampa, quale mezzo di comunicazione essenziale e privilegiato. Attività Ideas that Matter è una iniziativa unica nel mondo. Lanciata nel 1999 a livello globale, invita disegnatori grafici, professionisti della pubblicità, studenti di tutto il mondo a dedicare volontariamente il proprio tempo e il proprio talento alla creazione di campagne promozionali che supportino una buona causa, una organizzazione non profit impegnata in programmi scientifici, ambientali, educativi o culturali. Le campagne migliori, selezionate da una giuria indipendente a livello internazionale, vengono implementate con costi sostenuti dalla Sappi fino ad un valore di 50.000 euro ciascuna. In totale al progetto Ideas that Matter Sappi destina ogni anno un fondo di 1 milione di dollari USA. In ciascuna delle tre regioni (Europa, Africa, America de Nord), una giuria indipendente, costituita da designer, professionisti del servizio pubblico e analisti economici, prende in esame le varie campagne presentate. I progetti sono valutati in base all'uso innovativo del design, alla fattibilità e alla potenziale efficacia della campagna proposta, alle credenziali dell'organizzazione non profit coinvolta nel progetto. Tutto il personale della filiale italiana di Sappi è a conoscenza e condivide le linee aziendali nella gestione del progetto Ideas that Matter. Il personale dirigente nella sede italiana è in contatto con la casa madre per implementare e ampliare i contatti e la diffusione dell’iniziativa. Agenzie di design, agenzie pubblicitarie, gruppi di tecnici e disegnatori possono partecipare al concorso, o perché sono coinvolti da organizzazioni non profit o perché già lavorano per Onlus che sostengono cause in cui essi stessi credono. Lavorando insieme all’organizzazione, vengono stabiliti gli obiettivi principali della campagna, che può essere destinata sia alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica, sia a una attività di raccolta fondi. Il progetto creativo (che deve essere basato su supporti stampati), completato dalla descrizione degli obiettivi della campagna e da un preventivo dettagliato sulla stima dei costi previsti per sviluppare la campagna, viene sottoposto al giudizio di Sappi. Oltre all’implementazione delle campagne da parte di Sappi a favore delle organizzazioni non-profit, ai creatori delle campagne selezionate viene conferito un certificato, in segno di riconoscimento del loro contributo creativo alla società. Ogni anno viene inoltro prodotto da Sappi un libro che raccoglie tutte le campagne implementate. Inoltre Sappi è attenta all’ambiente come alla tutela della salute, del benessere e della sicurezza di tutti. Nel 1990 Sappi brevettò lo sbiancamento della cellulosa senza cloro, con processo di ossigenazione, metodo che ora è utilizzato in tutto il mondo. Risultati Tra il 1999 e il 2004 hanno partecipato a Ideas that Matter (a livello mondiale) oltre 2000 progetti. Sono state implementate 170 campagne. Per l’Italia sono quattro i progetti che sinora hanno vinto: Progetto per una casa rifugio a favore di Goap nel 2000, Questo è il mio articolo a favore di Save the Children, CBM a favore di CBM e infine L’acqua a favore di Ce.Vi. nel 2001. I risultati raggiunti dal progetto sono in costante crescita. Il personale, a tutti i livelli, condivide e apprezza l’iniziativa. Sappi con Ideas that Matter, non solo rafforza la sua immagine di azienda leader nel settore, ma ribadisce il suo impegno a 360° per uno sviluppo sostenibile e rispettoso nei confronti della società in cui viviamo, diffondendo atteggiamenti di Responsabilità Sociale d’Impresa anche nei suoi più diretti interlocutori: grafici, agenzie di pubblicità, designer e tipografi. 109 SCM Group Produzione di macchine per la lavorazione del legno Donazione di un centro di formazione professionale per la lavorazione del legno a La Paz – Bolivia Motivazioni Il progetto per la donazione di un centro di formazione per la lavorazione del legno é stato avviato dal vertice aziendale in un’ottica di dare concretezza ad un percorso di responsabilità sociale di impresa che SCM Group ha portato avanti. Il progetto prende le mosse dalla volontà di realizzare progetti comuni con paesi in via di sviluppo, creando competenze locali, attraverso la fornitura e diffusione di tecnologie aggiornate. Il progetto ha avuto origine dalla consapevolezza che lo sviluppo dei Paesi del sud del mondo passa attraverso l’educazione e la formazione di nuove professionalità. In particolare, l’educazione e la formazione professionale rappresentano una possibilità di sviluppo personale e professionale per quei giovani che, partendo dalla condizione di ragazzi di strada, sono alla ricerca di una possibilità di riscatto e di reinserimento sociale. Attività Il Gruppo SCM ha già maturato in passato un’esperienza nell’organizzazione di corsi di formazione professionale per giovani di paesi in via di sviluppo, che ha comportato la creazione di training center in alcuni Paesi africani e latinoamericani. Il progetto ha comportato la realizzazione di un centro di formazione professionale per la lavorazione del legno, nell’ambito di un centro per il recupero e il reinserimento di ragazzi di strada a La Paz (Bolivia) gestito dalla Comunidad Papa Juan XXIII. Il progetto é nato dalla conoscenza della realtà dei ragazzi di strada boliviani, avvenuta tramite l’Associazione Figli del Mondo. Pensando alle possibili modalità di intervento, si é deciso di mettere in gioco non solo un intervento economico, ma di completarlo, sfruttando le esperienze, le potenzialità e le competenze insite nell’attività dell’azienda. I risultati attesi, in termini di pacchetto formativo da realizzare, ed in termini di numero di ragazzi beneficiati dalla formazione, sono stati condivisi con l’associazione boliviana, e sono oggetto di monitoraggio sistematico. In quest’ottica, e in collaborazione con alcuni suoi rivenditori, e con l’Associazione non-profit riminese Figli del Mondo ha quindi deciso di donare un laboratorio completo di falegnameria, per la formazione professionale dei ragazzi di strada. Attualmente é previsto anche un intervento sul posto di propri dipendenti nell’addestramento del personale locale che si occupa di formazione e nella fornitura di pacchetti formativi specifici, al fine di permettere l’accreditamento ufficiale presso le autorità boliviane del centro quale scuola di formazione professionale riconosciuta. Il progetto é stato veicolato all’interno dell’azienda, e i dipendenti sono stati coinvolti nella fase di organizzazione e gestione iniziale del progetto (ricerca delle macchine, organizzazione della spedizione, realizzazione delle istruzioni per l’utilizzo delle macchine), nella quale si sono impegnati anche a livello di volontariato. E’ previsto l’invio di dipendenti, che hanno già dato la propria disponibilità, al fine di completare l’addestramento dei formatori locali, e di implementare programmi di formazione specifici, volti al miglioramento della qualità della formazione erogata. Alcuni dipendenti, inoltre, entrati in contatto con l’Associazione riminese Figli del Mondo, hanno iniziato a prestare attività di volontariato all’interno della stessa. I processi messi in atto per una efficace gestione e controllo del programma sono stati i seguenti: • Progettazione dell’intervento e definizione dei fabbisogni in termini di macchinari e sistemi di formazione; • Assistenza in fase di avviamento del centro; • Visite periodiche in Italia del responsabile del centro per monitorare l’avanzamento del progetto, e per discutere ulteriori sviluppi ed implementazioni; • Redazione da parte dei beneficiari locali di resoconti periodici sull’andamento del progetto, che sono stati diffusi tra le persone interessate; • Formulazione di proposte per ulteriori sviluppi dell’attività del centro di formazione. Risultati Il progetto aveva l’obiettivo di passare da una logica di beneficenza ad una logica di partnership in progetti di sviluppo sociale (che preveda un apporto di macchine, tecnologie, tecniche di formazione, ecc.), con un coinvolgimento diretto di alcuni stakeholders (in questo caso, clienti e dipendenti), a supporto del progetto. Il progetto sta’ sviluppandosi come una vera e propria relazione di aiuto, non essendosi concluso con la prima fornitura delle macchine, ma avendo generato un rapporto di comunicazione continua con i responsabili boliviani del centro, che darà luogo ad ulteriori sviluppi, implementazioni ed interventi futuri. I destinatari della donazione hanno saputo apprezzare la potenzialità della relazione di aiuto che si é instaurata. Dal punto di vista aziendale, non é escluso che dall’iniziativa possano anche nascere ricadute commerciali. Il progetto é servito ad instaurare una collaborazione organica sia con la Comunidad Papa Juan XXIII, che con l’Associazione Figli del Mondo. 110 Il libro d’oro della responsabilità sociale Dai contatti stabiliti con entrambe, e dal percorso di responsabilità sociale di impresa avviato, sono nate ulteriori scambi di esperienze, che hanno dato luogo a nuove iniziative di creazione di relazioni di aiuto. Tramite conoscenze con altre realtà imprenditoriali locali, sono nate altre iniziative simili, che hanno consentito al centro di formazione di La Paz di aumentare il suo programma di corsi. 111 Siemens Gruppo multinazionale attivo nel settori elettronico ed elettrotecnico Csr - Progetto Siemens per l’Etiopia Motivazioni I bambini di oggi domani saranno adulti. Ne consegue, secondo Siemens, che lo sviluppo di ogni società deve necessariamente passare attraverso il rispetto, la protezione e la valorizzazione dei diritti di ogni bambino, ovunque sia nato e in qualsiasi situazione si trovi. Da sempre Siemens opera affinché i bambini, che rappresentano il nostro domani e sono la futura generazione di lavoratori clienti e membri della comunità, possano crescere nel modo migliore e nel rispetto delle loro specificità e inclinazioni. In occasione del Natale 2004, Siemens Italia ha deciso di contribuire al lavoro di una delle associazioni più attive che operano in favore dei bambini, il Ciai – Centro italiano aiuti all’infanzia, con una speciale donazione che ha visto coinvolti tutti i dipendenti, i partner e gli amici di Siemens. L’obiettivo del progetto Siemens per i bambini dell’Etiopia è di ristabilire il diritto allo studio, quindi consentire ai bambini di accedere alla scuola statale; offrire alternative alla strada ai piccoli abitanti del distretto, sensibilizzare l’intero distretto sulle problematiche dell’istruzione e della tutela dei minori. Se gli indicatori sulla città di Addis Abeba mostrano una situazione piuttosto allarmante, il distretto di Gulele in cui sarà collocato l'intervento sostenuto da Siemens presenta uno dei tassi di disoccupazione più alti della città e una significativa posizione di svantaggio rispetto al grado di scolarizzazione (il 90% dei capi famiglia è analfabeta). La frequenza scolastica dei bambini di età compresa fra i 6 e i 18 anni, evidenzia che il 96% dei minori di età di prima scolarizzazione riesce ad accedere alla scuola pubblica ma ben il 39% dei ragazzi accede alla scuola primaria fra un'età che oscilla fra i 13 e i 14 anni e il 22% fra i 15 e i 18. Quindi costruire un nuovo distretto scolastico in questa zona e consentire ad un buon numero di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, di frequentarlo regolarmente vuole dire offrire una grande opportunità di riscatto sociale ed umano. Attività Il progetto Siemens per i bambini dell’ Etiopia Quest’ultimo ha un duplice obiettivo: da una parte contribuire alla ristrutturazione di una scuola di Addis Abeba (Etiopia), aperta ai bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, e dall’altra sostenere agli studi i minori che la frequenteranno. La scuola si trova nel distretto di Gulele, una delle aree con il tasso di disoccupazione più elevato e con una drammatica situazione rispetto ai livelli di scolarizzazione. Il progetto mira a ristabilire il diritto allo studio dei bambini mettendoli nelle condizioni di accedere alla scuola statale e al tempo stesso vuole offrire alternative alla strada e sensibilizzare l’intero distretto sulla problematiche dell’istruzione e della tutela dei minori. Il Ciai - Centro italiano aiuti all’infanzia - è una delle associazioni più attive che operano in Etiopia in favore dei bambini. Per questo Siemens ha deciso di sostenerne l’attività in Etiopia. Con l'aiuto di Siemens intende ristrutturare un edificio già esistente e fornirlo di materiale didattico e formativo; qui verranno create tre classi della cosiddetta scuola informale che saranno frequentate da minori in età compresa tra i 6 e i 14 anni a cui è stato negato l’accesso alla scuola primaria. Lo spazio esterno sarà inoltre attrezzato a parco giochi e ricreazione aperto anche ai fratelli e alle sorelle dei bambini che frequentano la scuola; si eviterà così che i bambini trascorrano il loro tempo libero nelle strade. Siemens ha lanciato questa campagna di raccolta fondi coinvolgendo anche i propri partner, cui è stata inviata una lettera per informarli ed invitarli a contribuire. Ha realizzato sui siti internet e Intranet sezioni appositamente sviluppate con un ampio ventaglio di informazioni sull’Etiopia, sui metodi scolastici e sulle abitudini del Paese. Ha realizzato una piccola campagna pubblicitaria sui principali quotidiani nazionali per informare i propri clienti dell’iniziativa in atto. Anche i biglietti di auguri natalizi hanno fatto ampio riferimento al progetto che ha quindi coinvolto un’audience molto vasta. Il progetto prevede anche la costituzione di un comitato di controllo del progetto e la formazione e la sensibilizzazione dei rappresentanti del distretto al fine di potenziare le capacità di identificare e progettare interventi a favore dei minori della zona. Si svolgeranno anche attività di informazione e sensibilizzazione su tematiche legate all’igiene e alle malattie trasmissibili. Tutto il personale di Siemens è stato informato e coinvolto direttamente nell’iniziativa attraverso: lettera ai dipendenti inserita in busta paga con la quale si spiegava il progetto e si chiedeva un contributo; sviluppo sulla rete Intranet di sezioni appositamente dedicate alle informazioni sull’Etiopia, sui metodi scolastici, sulle abitudini del Paese E’ stato inoltre realizzato un calendario da tavolo per tutti i dipendenti in ricordo del progetto; si è provveduto a organizzare un pranzo etnico etiope servito in tutto le mense delle sedi sparse nelle varie città. Accanto a questo progetto, Siemens si è impegnato anche in altre iniziative. Il Gruppo Aziendale Avis Siemens, nato per rispondere all'appello che, quasi quotidianamente, veniva lanciato dalle strutture ospedaliere circa la carenza di sangue. L'idea alla base di tutte le iniziative Avis Siemens è accrescere il numero di donatori. Questo impegno si concretizza nelle raccolte di sangue in azienda. Ad oggi, i donatori attivi sono oltre 500, il 24,6% della forza lavoro del Gruppo Siemens e 22000 le unità di sangue raccolte in 35 anni nelle sedi milanesi. Siemens Italia dedica attenzione e sostegno in modo costante e continuativo anche al mondo della cultura, ponendosi come interfaccia tra il mondo economico e quello artistico - culturale. 112 Il libro d’oro della responsabilità sociale Numerose iniziative, sia di sponsorizzazione sia di promozione, sono realizzate dall’azienda annualmente in ogni settore dell’arte e della scienza, permettendo a Siemens di acquisire un ruolo di diffusore di idee e d iconoscenza. Nello sviluppo della capacità competitiva delle aziende, la qualità delle risorse umane è diventata il vero fattore critico di successo per Siemens. La Formazione ha conseguentemente acquisito una centralità nuova: favorire lo sviluppo delle competenze idonee ad affrontare i continui cambiamenti è diventato, per le organizzazioni del nuovo secolo, una priorità assoluta. Nella convinzione che ciascuno è il primo responsabile del suo sviluppo, Siemens supporta le proprie risorse nell'avviare e nel mantenere nel tempo (life-long education) un processo di auto-sviluppo rivolto a formare professionalità flessibili, autonome pro-attive. Pertanto, fornire opportunità di sviluppo e d'arricchimento professionale, attraverso diverse modalità didattiche/operative, rappresenta per Siemens un investimento responsabile e strategico. Siemens Italia è uno dei soci fondatori della Fondazione Politecnico di Milano, con l’obiettivo di sviluppare progetti comuni a elevata tecnologia, partnership per la realizzazione di laboratori sperimentali, centri di ricerca università/impresa e iniziative per l'internazionalizzazione. Certamente significativo è il sostegno a un innovativo progetto multidisciplinare che vede coinvolti Politecnico, Ospedale Niguarda Cà Granda e Policlinico di Milano per la definizione di un software che valuta il rischio di rottura di aneurismi celebrali. A livello mondiale la Siemens Caring Hands Foundation provvede all’assistenza economica e volontaristica ai Paesi in stato di emergenza. Tra le molte iniziative, la Fondazione ha ultimamente raccolto e donato 5 milioni di Euro alle vittime delle inondazioni in Europa Centrale e le popolazioni spagnole colpite dal disastro ecologico in Galizia. Risultati 100.000 Euro è la cifra raccolta grazie al contributo dei dipendenti, dei collaboratori e dei partner Siemens e raddoppiato dalla società. L'iniziativa di raccolta fondi, che si è conclusa il 14 gennaio, permetterà ai bambini del distretto di Gulele, oggi costretti a studiare in una specie di capannone pericolante, di essere ospitati in una struttura più accogliente e, soprattutto, più sicura. I lavori sono già iniziati e, secondo le tempistiche stabilite, dovrebbero concludersi entro dicembre 2005, anche se molto dipenderà dalla generosità della stagione delle piogge. Ad oggi, le imprese locali coinvolte stanno procedendo con lo scavo delle fondamenta, un lavoro lungo e delicato a causa della tecnica manuale utilizzata. Parallelamente, stanno procedendo con la realizzazione del muro di cinta necessario per definire i confini della scuola e al tempo stesso per proteggere i bambini dai rischi legati alla presenza di un fiume che si trova nelle immediate vicinanze. 113 Sogin Società di Ingegneria nucleare ed ambientale dello Stato italiano Un Paese più informato, un Paese più consapevole Motivazioni Sogin SpA è la società di servizi di Ingegneria Nucleare e Ambientale dello Stato italiano che, in Italia, si occupa dello smantellamento delle installazioni nucleari site sul territorio nazionale. La società è pertanto lo strumento operativo attraverso il quale lo Stato dà risposta ad una volontà già espressa dalla comunità nazionale con il referendum sul nucleare del 1987. Esistono delle motivazioni strutturali che caratterizzano le modalità di gestione delle relazioni con gli stakeholder e che, nel contempo, giustificano la scelta responsabile verso la sostenibilità della società. Tali attività devono essere inquadrate anche nell’ambito di un processo sostenibile di comunicazione, interna ed esterna, fondata su di una buona capacità di ascolto e su un’altrettanto buona capacità di risposta tale da soddisfare il bisogno di consapevolezza e di chiarezza informativa espresso dai nostri principali interlocutori. Per i motivi precedentemente esposti la responsabilità sociale è per Sogin una scelta strategica di sostenibilità che non può prescindere dal coinvolgimento dei suoi interlocutori (interni ed esterni) e da una sempre maggiore consapevolezza delle parti in causa: Sogin e i suoi stakeholder. Esistono pertanto delle motivazioni strutturali che caratterizzano le modalità di gestione delle relazioni con gli stakeholder e che, nel contempo, giustificano la nostra scelta responsabile verso la sostenibilità. Attività Il progetto della Responsabilità Sociale ha coinvolto la stessa struttura organizzativa di Sogin con la costituzione, nel maggio 2004, della Funzione Relazioni Esterne e delle Unità Comunicazione e Relazioni Istituzionali, ed ha avuto il suo momento topico nel novembre 2004 con l’avvio del progetto Bilancio Sociale. Aumenta inoltre la consapevolezza interna dei dipendenti sulle strategie societarie comunicate in occasione della convention Sogin (dicembre 2004) e durante i frequenti incontri con le diverse strutture aziendali coinvolte nella redazione del primo Bilancio Sociale Sogin, che verrà pubblicato nel primo semestre del 2005. L’insieme dei due fattori fa quindi crescere una notorietà non generica ma riconducibile alla sua affidabilità come gestore competente dei problemi della sicurezza con culture specialistiche nell’area nucleare e ambientale, una competenza al servizio del Paese, dei territori, dei cittadini, rispetto alle molteplici sorgenti di rischio. Un notevole sforzo in un tempo relativamente breve che contribuisce a trasformare la cultura interna, da ex ente a società per azioni, da impresa a termine a impresa con un futuro e che contribuirà al raggiungimento della nostra missione nei tempi e nei costi minimi. Lo scopo di lungo periodo del programma di Responsabilità Sociale consiste pertanto nel riallineare la percezione esterna con ciò che è la realtà interna. Per tale motivo è stato innescato un processo, graduale e continuo, di corresponsabilizzazione del personale, innanzitutto con un coinvolgimento diretto negli incontri con gli interlocutori locali. A partire dalla seconda metà del 2004 Sogin ha organizzato una serie di incontri con i diversi stakeholder che hanno visto la partecipazione dei vertici aziendali e dell’alta direzione, con un ampio coinvolgimento dell’intera struttura della Società. Il rapporto con la comunità nazionale prende forma, in primo luogo, attraverso i frequenti contatti con le Istituzioni Centrali, in particolare con il Ministero delle attività produttive e con il Ministero dell’ambiente e la tutela del territorio. Il risultato degli incontri, ai quali Sogin partecipa grazie al riconoscimento da parte di tali Istituzioni della sua affidabilità e competenza tecnica, si tramuta in decreti legge o proposte di legge inviati al Parlamento. Durante l’iter parlamentare dei testi, Sogin presenta istanze e partecipa, quando invitata, alle interrogazioni parlamentari che hanno spesso riguardato le attività della Società, ma anche il sistema nucleare in generale. A tali incontri partecipa il vertice aziendale coadiuvato dalle funzioni preposte a seguito della riorganizzazione del maggio 2004. Nei confronti della comunità nazionale e più in particolare dell’opinione pubblica, Sogin si è anche dotata di una struttura di comunicazione al fine di trasferire ai principali mass media le informazioni di volta in volta richieste. Il rapporto con le comunità locali prende forma attraverso diversi contatti con le Istituzioni locali e in partnership con queste Sogin promuove varie iniziative a beneficio del territorio e della collettività. I soggetti Istituzionali con cui la Sogin interagisce a livello locale sono le Regioni, le Province, i Comuni ma anche le Prefetture e tutti gli altri enti che hanno funzione di controllo e di verifica come le Arpa, le AASSLL ecc.. A titolo di esempio, Sogin ha intrattenuto in diverse occasioni una serie di rapporti con la Regione Piemonte, che ha realizzato un costante monitoraggio delle fasi di smantellamento della centrale di Trino e dei progetti di attività a Saluggia e Bosco Marengo garantendo in tal modo un’efficace comunicazione con i cittadini e con le loro associazioni. Il riscontro ottenuto dal rapporto di collaborazione ha poi permesso la realizzazione di momenti di incontro con la popolazione, finalizzati ad offrire nuove opportunità di dialogo e confronto al fine di soddisfare le legittime attese di informazione, come, da ultimo, nel caso della Giornata di Comunicazione con la popolazione di Saluggia, il 25 novembre 2004. In prospettiva, sempre per coinvolgere il maggior numero di interlocutori sono state programmate iniziative di divulgazione e informazione, dirette alle scuole ed ai giovani, creando dei percorsi didattici insieme con l’Apat e con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio. Tali iniziative avranno inizio nell’immediato futuro. 114 Il libro d’oro della responsabilità sociale Risultati Aumenta inoltre la consapevolezza interna dei dipendenti sulle strategie societarie comunicate in occasione della convention Sogin (dicembre 2004) e durante i frequenti incontri con le diverse strutture aziendali coinvolte nella redazione del primo Bilancio Sociale Sogin, che verrà pubblicato nel primo semestre del 2005. Cresce una notorietà non generica ma riconducibile alla sua affidabilità come gestore competente dei problemi della sicurezza con culture specialistiche nell’area nucleare e ambientale, una competenza al servizio del Paese, dei territori, dei cittadini, rispetto alle molteplici sorgenti di rischio. Un notevole sforzo in un tempo relativamente breve contribuisce a trasformare la cultura interna da ex ente a società per azioni, da impresa a termine a impresa con un futuro e che contribuirà al raggiungimento della nostra missione nei tempi e nei costi minimi. 115 Sole Associazione per la cooperazione internazionale e le adozioni a distanza onlus Fiori che Rinascono Motivazioni Lo stupro in Etiopia è diventato una malattia quasi endemica che colpisce la vita dei bambini nei centri urbani ed in particolare in Addis Abeba. Centinaia di casi di bambini violentati sono stati portati all’attenzione de il SOLE, la maggior parte dei quali riferiti a bambini di età compresa tra i due i quindici anni e appartenenti a famiglie economicamente deboli. L’obbiettivo generale è rafforzare il perseguimento degli obiettivi già identificati con il progetto FIORI CHE RINASCONO, mirati al recupero e alla riabilitazione di minori vittime di violenza sessuale tramite un approccio integrato di prevenzione, riabilitazione, creazione di collegamenti e networks, scambio di esperienze e attività di formazione mirata, includendo nel target dei beneficiari del progetto i bambini di strada, le vittime di stupro in attesa di un figlio espulse dalle famiglie d’origine e le giovani prostitute in attesa di un figlio. Gli obbiettivi specifici sono provvedere all’accoglienza, cure mediche, riabilitazione psicologica, servizi per madre e bambino, reinserimento sociale per un numero minimo di 20 giovani madri vittime di stupro o prostitute minorenni in stato di gravidanza. Inoltre il SOLE provvederà alla formazione professionale in vari settori per le beneficiarie del progetto al fine di agevolare opportunità di lavoro e di acquisizione di autonomia economica. Attività I bambini vittime di stupro sono in ogni società ed in quella africana in particolare, creature psicologicamente distrutte, socialmente emarginate, fisicamente ammalate: i loro diritti umani vengono totalmente negati. Nell’ambito del progetto “Fiori che Rinascono” il SOLE onlus ha reso operativo in Addis Abeba (Etiopia) il primo consultorio/centro d’accoglienza per minori vittime di abusi sessuali con fini di recupero psico-fisico e di reinserimento sociale di bambini e bambine di età compresa tra i 2 e i 15 anni. Oggi il centro ha in carico 180 tra bambini e bambine che hanno subito violenza ed offre loro cure mediche, terapie psicologiche, accompagnamento scolastico, assistenza legale e sostegno finanziario alle famiglie in difficoltà. Il SOLE, in collaborazione con il partner etiopico IFSO (Integrated Family Service Organisation), ha attivato un coordinamento di unità operative comprendenti organismi istituzionali, strutture sanitarie, uffici di polizia, associazioni di categoria e organismi non governativi locali che si muovono secondo una metodologia concordata per lavorare intensamente sull’aspetto della prevenzione del problema della violenza sessuale sui minori nel Paese. Nella partnership tra il SOLE e IFSO, il personale è suddiviso come segue. In seno a IFSO un ricco team di psicologi, sociologi, insegnanti, personale medico e paramedico, avvocati e assistenti sociali. Tutte le risorse sono locali di modo da innescare catene di sviluppo socio-economico. Le risorse di IFSO sono impegnate nelle primarie mansioni di recupero psico-fisico e di reinserimento sociale delle piccole vittime, oltre che di sensibilizzazione della comunità locale di salvaguardia delle piccole vittime dal punto di vista giuridico-legale. Le risorse locali si avvalgono inoltre di frequenti workshop e gruppi si studio e lavoro con istituzioni e organismi nazionali e internazionali (quali l’Università di Addis Abeba e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano). Ne il SOLE gli addetti alla cooperazione internazionale, hanno competenze destinate ad attività di raccolta fondi e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. In Etiopia il SOLE lavora in stretta collaborazione con una Ong locale, Integrated Family Service Organisation (I.F.S.O.), con la quale ha realizzato quasi 500 adozioni a distanza e promosso un progetto di formazione professionale basato sulla concessione di borse di studio gratuite a studenti appartenenti a famiglie particolarmente disagiate affinché acquisiscano la professionalità necessaria per un inserimento produttivo nel mondo del lavoro. L’I.F.S.O. opera con l’obiettivo di offrire opportunità ai membri delle famiglie di Addis Abeba particolarmente deboli sul piano sociale ed economico, interviene con azioni, anche di prevenzione, occupandosi delle implicazioni sociali, psicologiche ed economiche che affliggono le vittime di stupro. Risultati Il Sole ha reso operativo in Addis Abeba un consultorio/centro di accoglienza per bambini vittime di abuso sessuale, in grado di garantire, in convenzione con una clinica specializzata, adeguate cure mediche, sedute di psicoterapia con operatori debitamente formati, mirate all’elaborazione del trauma indotto dalla violenza e sostegno alle famiglie affinché dispongano degli strumenti adeguati per affrontare lo “stigma” sociale che lo stupro impone alle vittime. Il consultorio si propone di formare famiglie di supporto, disponibili ad accogliere in affidamento quei bambini che, avendo subito violenza all’interno della propria famiglia, non possono, per ovvi motivi, farvi ritorno. Un network di unità operative istituzionali e private (rappresentanze di Ministero dell’Educazione, dei Servizi Sociali, della Giustizia, ospedali,uffici di polizia, dipartimenti di psicologia e sociologia dell’Università di Addis Abeba) lavora attivamente per il radicamento del progetto sul territorio. Il Consultorio-centro di accoglienza di Addis Abeba, ha raggiunto importanti traguardi ma ha sempre bisogno di sostegno per fronteggiare gli ambiziosi obiettivi che si è proposto. Il progetto “fiori che Rinascono” costituisce l’unico caso di centro di accoglienza/consultorio in Etiopia. Data la valenza del progetto, unico nel suo genere in tutta l’africa ed estremamente innovativo per il coinvolgimento di una rete di 116 Il libro d’oro della responsabilità sociale soggetti che comprende privati, istituzioni, ong locali, il governo etiope ha concesso all’ong IFSO un appezzamento di terreno sul quale edificare le strutture previste dal progetto in modo che diventino un punto stabile e concreto di riferimento per i bambini abusati del paese e per le loro famiglie. Per questo ed altri progetti il SOLE è stato insignito de “Il Premio per la Pace”, istituito dalla Regione Lombardia nel 2003. 117 Solvay Chimica Italia Multinazionale chimica e farmaceutica Una storia che continua Motivazioni Il programma intrapreso, impostato ormai da alcuni anni con caratteristiche di medio-lungo termine, deriva sia dalla Missione-Visione-Valori del Gruppo Solvay internazionale, del quale Solvay Chimica Italia fa parte, che dalle esigenze e problematiche locali del territorio, ove si trova l’insediamento produttivo principale della Società: il Comune di Rosignano Marittimo, nella provincia di Livorno. A livello Gruppo la Corporate citizenship è esplicitamente richiamata come una attitudine verso la quale tutte le strutture aziendali devono tendere, preoccupandosi della salute, della sicurezza e della qualità dell’ambiente per i propri collaboratori e per la comunità in senso lato. Tale visione fa riferimento al comportamento etico basato su principi di onestà, integrità e affidabilità come valore fondante (Codice Etico Del Gruppo). Inoltre la strategia verso lo sviluppo sostenibile viene attuata, attraverso la massima promozione dell’innovazione all’interno dell’azienda nei diversi ambiti: sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Il Gruppo Solvay e Solvay Chimica Italia hanno aderito fin dal 1992 al Programma volontario Responsible Care dell’industria chimica mondiale, promosso in Italia da Federchimica, volto al miglioramento continuo delle prestazioni della sicurezza, salute e protezione dell’ambiente, mettendo a punto proprie linee guida per l’applicazione del programma stesso. In particolare Solvay Chimica Italia è consapevole delle problematiche connesse alle tipologia e caratteristiche della propria attività produttiva e dell’impatto sul territorio che essa ha, sia in termini economici e sociali, che sotto il profilo ambientale. Proprio allo scopo di sempre meglio fare conoscere ed apprezzare all’esterno la sua realtà sono state sviluppate in modo sempre più strutturato iniziative di partnership con i diversi stakeholder. Attività La responsabilità sociale, perseguita da Solvay, implica attenzione del management alle diverse aree e soggetti con i quali l’azienda interagisce: all’interno verso il Personale aziendale, principale risorsa che viene particolarmente curata in termini di formazione, sviluppo professionale, motivazione e le organizzazioni sindacali; all’esterno verso le Istituzioni, le diverse espressioni della comunità, i partner commerciali, i fornitori, i clienti, l’ambiente. Nel rispetto dei diversi ruoli, numerosissime sono le occasioni di rapporto con le Istituzioni centrali e locali in diversi contesti (convegni, dibattiti, tavole rotonde, programmi comuni, procedure, accordi volontari, progetti sinergici: Polo Chimico/Parco Industriale, Valutazione Impatto Ambientale, Accordo di Programma sullo sviluppo e l’ambiente,..). Con le Scuole elementari di Rosignano Solvay, Rosignano Marittimo, San Vincenzo e Saline di Volterra, sono state ulteriormente approfondite le occasioni di collaborazione, attraverso contributi economici ed il supporto del proprio personale specializzato durante incontri, lezioni in aula e visite guidate in stabilimento. Nelle Scuole superiori di Rosignano Solvay, sono stati riproposti gli stage estivi rivolti agli studenti del quarto anno per conoscere e vivere dal di dentro la realtà di stabilimento: studenti dell’Istituto Tecnico e dell’Istituto Professionale di Rosignano Solvay hanno trascorso sei settimane in fabbrica, seguiti in veste di tutor da ex dipendenti Solvay insigniti del titolo di Maestri del Lavoro. Complessivamente nell’anno scolastico indicato oltre 1500 studenti di 15 scuole, tra le quali due estere, sono stati coinvolti nelle diverse iniziative. Sono stati inoltre attivati 8 stage su diverse tematiche per studenti e laureati dell’Università di Pisa. Da molti anni Solvay favorisce un’ intensa attività archeologica a San Gaetano presso Vada, in una zona di sua proprietà. Un’équipe del Dipartimento di Storia Antica dell’Università di Pisa organizza campagne annuali di scavi che hanno portato alla luce insediamenti romani del I secolo d.C. Da molti anni Solvay favorisce una intensa attività archeologica a San Gaetano presso Vada, in una zona di sua proprietà. Nel maggio 2003 si è tenuto, con il supporto organizzativo di Solvay Rosignano il Convegno scientifico internazionale sul tema: Le praterie di Posidonia. Valutazione, monitoraggio e restauro. L’iniziativa, con il patrocinio del Comune di Rosignano, è stato il primo dei Colloqui di Villa Celestina, anticipando le future attività del Centro di Biologia Marina che avrà sede presso la struttura di Castiglioncello. Per quanto riguarda la Comunità anche nel periodo 2003-2004 Solvay Rosignano ha sostenuto con contributi economici le attività della Pubblica Assistenza di Rosignano e Ponteginori e della Croce Rossa (sezione di Rosignano Solvay) ed ha proseguito le sponsorizzazioni a favore delle società sportive locali per l’organizzazione di tornei giovanili. Ha confermato il proprio sostegno ad iniziative ed associazioni culturali del territorio, come socio di ARMUNIA, l’associazione che diffonde la cultura teatrale, musicale, artistica, sulla costa livornese, proseguendo nell’impegno di sponsorizzare gli spettacoli teatrali invernali; inoltre, ha continuato a sostenere le attività dell’Università popolare di Rosignano, che organizza eventi culturali, dibattiti, concerti e conferenze. Già la prima edizione (2001) del Bilancio Sociale e Ambientale è stata un’importante occasione di dialogo con il territorio: oltre alla fase di rilevazione, che ha permesso di coinvolgere in un “dialogo sistematico” alcuni rappresentanti del territorio, la presentazione del documento e le successive iniziative per promuoverlo, hanno dato modo a Solvay di illustrare in modo sempre più completo la propria realtà di Rosignano, Ponteginori e San Carlo, mostrandone la complessità della gestione. Tra le diverse forme di sensibiltà ed attenzione al Personale, una rilevante iniziativa, fonte di molte e importanti informazioni per individuare il livello di soddisfazione sul posto di lavoro e le azioni successive di miglioramento del 118 Il libro d’oro della responsabilità sociale clima aziendale, sono le Survey periodiche. Si tratta di questionari articolati e predisposti ogni 2-3 anni da specialisti di indagine, a livello gruppo, per rilevare le opinioni sulle diverse aree di attività dell’azienda, estesa a tutti i dipendenti, ai quali viene data la più ampia possibilità di segnalare ogni aspetto, comprese le aspettative, le percezione della realtà aziendale, gli aspetti suscettibili di miglioramento, l’ultima della quale si è svolta nell’ottobre 2003. Risultati Poiché lo stato di salute della Partnership tra azienda e Comunità riguarda aspetti le cui caratteristiche sono di non facile monitoraggio e tendono a svilupparsi nell’arco del medio-lungo termine, non è possibile riferire risultati a breve termine. Tuttavia, relativamente alle problematiche di interazione con le diverse componenti della comunità circostante il sito produttivo, si percepisce chiaramente un generale apprezzamento per lo sforzo verso la trasparenza e l’apertura e la ricerca della massima condivisione operato dall’Azienda. Uno strumento molto efficace di dialogo con gli stakeholder si sta rivelando, in particolare, il Bilancio di Sostenibilità del sito di Rosignano; esso, attraverso i diversi momenti di coinvolgimento sistematico: preparazione del documento, presentazione ufficiale, approfondimento successivo, arricchisce progressivamente il feedback verso l’Azienda, portando il sistema Azienda-Territorio verso un’accresciuta condivisione di linguaggio, metodiche ed obiettivi. La pubblicazione annuale del Bilancio di Sostenibilità si configura ormai come un appuntamento atteso ed apprezzato da parte dei diversi portatori di interesse nei confronti di Solvay. 119 Takeda Italia Farmaceutici Azienda che produce e commercializza prodotti farmaceutici Progetto di telemedicina nelle isole minori italiane Motivazioni La medicina negli ultimi anni ha raggiunto risultati sempre più importanti nel trattamento dei pazienti cardiopatici, grazie sia allo sviluppo dei farmaci che all’applicazione di presidi strumentali che consentono una sempre più tempestiva diagnosi. E’ infatti quanto mai cruciale in cardiologia che l’intervento medico venga approntato il più rapidamente possibile. Pertanto la tipologia di paziente più svantaggiata, da un punto di vista cardiologico, è rappresentata da coloro che risiedono in zone dove è più difficile ottenere un consulto specialistico. Allo stesso tempo, per il medico di medicina generale che segue il paziente, a volte è clinicamente difficoltoso fare diagnosi senza una consulenza specialistica o può riuscire professionalmente frustrante interagire a distanza con un cardiologo, senza poter comunicare allo specialista i dati strumentali relativi al paziente (per.es. elettrocardiogramma, livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue, glicemia, ecc). Peraltro provvedere ad un iter diagnostico terapeutico cardiologico completo per un paziente residente in una piccola isola, può comportare per il paziente stesso e per la comunità, costi superiori a quelli affrontabili in altre tipologie di pazienti: basti pensare a eventuali spostamenti del paziente o a spostamenti di uno specialista. Inoltre uno stato di salute non prontamente ripristinato, oltre a comportare rischi di vita maggiori per il paziente, lo allontana in modo sensibile dalle sue abituali attività, private e lavorative, con conseguenti ulteriori problematiche di costo sociale. Takeda Italia Farmaceutici pertanto ha risposto tempestivamente alla richiesta di supporto per dare la possibilità al progetto di telemedicina nelle isole minori di nascere ed essere avviato, andando così incontro a esigenze vitali di stakeholder quali sono i pazienti, i medici, la comunità. Gli obiettivi del programma hanno relazione con le competenze chiave di Takeda Italia Farmaceutici, poiché l’azienda opera nel settore della cardiologia, attraverso lo sviluppo ed il commercio di farmaci indicati per il trattamento dell’ipertensione e dello scompenso cardiaco cronico. Per tale motivo Takeda Italia Farmaceutici è naturalmente coinvolta in un confronto continuo con le realtà del territorio inerenti la problematica cardiologia. Attività Il progetto consiste nel fornire una consulenza specialistica, con l’aiuto della telemedicina, ai pazienti che risiedono nelle piccole isole italiane e che soffrono di patologie cardiache cui non possono far fronte con i mezzi a loro disposizione. I medici di medicina generale operanti nelle piccole isole vengono forniti di personal computer completo di unità multimediale (videocamera e microfono) con stampante, connessione in rete a banda larga e se non possibile via satellite, defibrillatore, elettrocardiografo, misuratore della pressione arteriosa, ossimetro, glucometro ed eventuali altri strumenti. Viene creata una cartella clinica elettronica del paziente e vengono trasferiti i dati a centri clinici cardiologici di eccellenza, operanti 24 ore su 24, per una consulenza specialistica in tempi reali. 120 Il libro d’oro della responsabilità sociale TIM Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili Diritti e salute per gli immigrati Motivazioni TIM, azienda leader nel settore della telefonia e capillarmente diffusa, ha definito il proprio programma sociale Un mondo per tutti con la finalità di intervenire in situazioni valutate come prioritarie e di interesse generale, sulla base dell'ascolto degli stakeholder coinvolti (comunità, associazioni no profit, associazioni di categoria, istituzioni locali e centrali), per migliorare la qualità della vita della comunità in cui opera. Il progetto Un mondo per tutti, si è contraddistinto per una connotazione culturalmente nuova, espressione dell’impegno nella Corporate Social Responsability, nel rapporto con lo stakeholder Comunità, per rispondere all’obiettivo di realizzare progetti di sostenibilità orientati ai valori del Codice Etico di Gruppo ed agli standard etici internazionali e nazionali, in particolare del Global Compact, dalla Commissione Europea e dal Governo Italiano. Le Associazioni No Profit sono individuate come partner ideali, in considerazione della competenza sulla gestione del sociale e della presenza sul territorio. L’identificazione e lo sviluppo della partnership con Medici Senza Frontiere (MDS), la promozione interna/esterna del progetto sono coerenti alla modalità di azione di Un mondo per tutti. Diritti e salute per immigrati è stato pianificato nell’ambito delle iniziative dedicate alla famiglia, anche per l’attenzione dedicata dall’ONU al tema (nel 2004 è stata celebrata la Giornata internazionale alla famiglia), sulla base dell’emergenza evidenziata dall’indagine di MDS, dalla quale si riscontra un dato altissimo di mortalità infantile tra gli immigrati, specie clandestini. La valutazione del progetto si è concentrata su un attento esame delle esigenze della comunità, a seguito del quale si è evidenziata la duplice emergenza collegata all’integrazione degli immigrati ed alla specifica situazione sanitaria. Attività Obiettivo del progetto è l'implementazione di centri medici di assistenza dedicati agli immigrati presso le ASL, come richiesto dalla legge per l'immigrazione, tramite un accordo definito con i servizi sanitari pubblici locali e finalizzato alla creazione di presidi permanenti con medici di strutture pubbliche. In particolare il contributo di TIM al progetto prevede: la costituzione di una struttura sanitaria presso le ASL nella provincia di Siracusa e il miglioramento dell’accesso all'assistenza di base presso l'ASL della V° circoscrizione di Roma (zona Tiburtina). La collaborazione con MDS ha incluso la partecipazione ad incontri di sensibilizzazione/informazione con i dipendenti presso le città dove si trovano le principali sedi territoriali di TIM (Bologna, Milano, Napoli, Roma, Padova, Palermo, Torino). Il progetto è caratterizzato da aspetti di originalità ed efficacia, quali: la localizzazione dell’iniziativa in Italia, sulla base di studi effettuati da MDS sulle esigenze medico sanitarie degli immigrati, che hanno poi ricadute importanti sulla stessa collettività; la creazione di una task force di MDS come primo presidio finalizzato alla creazione della struttura permanente presso le ASL, come richiesta dalla legge (sostenibilità nel medio/ lungo termine); il contributo a realizzare la tutela del diritto fondamentale dell’individuo alla salute, che nel nostro ordinamento è garantito dalla legge, con pari dignità per chiunque si trovi sul suolo italiano; la particolare tutela del diritto alla vita, contro la mortalità infantile. L’analisi realizzata da MDS riscontra un’altissima percentuale di mortalità infantile tra gli immigrati, specie se in condizioni di clandestinità. L’obiettivo del progetto nasce su esigenze ed aspettative reali dei beneficiari. Si possono individuare come elementi significativi dell’identificazione, condivisione e gestione dei risultati attesi del programma (individuazione indicatori performance del progetto) tra TIM e MDS: Ascolto della sensibilità diffusa (associazioni, media, referenti istituzionali comunità) su problematiche connesse immigrazione. Verifica diretta delle situazioni di disagio con dialogo ed incontri con immigrati ed associazioni no profit. Confronto con MDS sull’indagine realizzata nel settore e sulle soluzioni proposte, basate sull’esperienza e sulla competenza tecnica /organizzativa maturata nel campo. Valutazione dell’efficienza delle soluzioni individuate, sulla base delle aspettative concrete (casi di assistenza sanitari previsti), per massimizzare il contributo. Localizzazione aree di intervento, sulla base criteri necessità effettive riscontrate da parte degli immigrati, disponibilità ASL alla collaborazione (cedere struttura), prospettive future (sostituzione della task force MDS con un presidio permanente costituito da personale medico ASL) La partnership prevede come metodologia di azione la condivisione del know how di gestione aziendale con la competenza specifica di MDS. Ogni funzione coinvolta ha apportato il proprio supporto in base alle competenze specifiche, definendo le attività da svolgere sulla base di incontri con MDS, in modo da valorizzare lo scambio di idee e definire con maggiore incisività le strategie e le attività adottate. 121 Risultati L’impatto sulla comunità può essere valutato come decisamente positivo: miglioramento delle condizioni sanitarie degli immigrati; crescita della consapevolezza sulla problematica da parte delle stesse strutture mediche e paramediche; crescita della consapevolezza dei propri diritti da parte immigrati e superamento diffidenza verso strutture sanitarie; miglioramento dei rapporti con la comunità locale in termini integrazione. La sostenibilità di Diritti e Salute per immigrati è dimostrata: dall’obiettivo della continuità temporale nel tempo e dalla replicabilità (in considerazione successo iniziativa, è prevista per il 2005 la replica del progetto in ASL Regione Campania). Il personale coinvolto ha risposto con un forte coinvolgimento nel progetto, con una significativa affluenza agli incontri. Da tali incontri si è riscontrato un profondo interesse, manifestato dalla partecipazione al dibattito. Inoltre da parte del personale si è sviluppata la consapevolezza sulla tematica specifica e sull’attività di MDS; molti dipendenti si sono attivati con richieste di volontariato e hanno effettuato donazioni. Si sono, inoltre, avute moltissime attestazioni individuali di apprezzamento del supporto dell’azienda al progetto. 122 Il libro d’oro della responsabilità sociale Trend Group Produzione e commercializzazione di mosaici di vetro e graniglie di vetro, quarzo e granito Il mosaico a scuola ed in città Motivazioni Trend ritiene rilevante trasmettere ai giovani le conoscenze e la tecnica relative all’arte musiva per diffondere la cultura del mosaico, anche con la sua valenza estetica di arricchimento dell’arredo urbano. Questo progetto ha permesso di conciliare l’intento di Trend con l’applicazione delle aspirazioni creative degli studenti del Liceo e le esigenze di decoro urbano di cui ha beneficiato il comune. Per questo ha messo a disposizione del Liceo Artistico Martini di Vicenza materiale, risorse umane ed assistenza per lo sviluppo e la realizzazione, con il sostegno del comune, di un murale in mosaico di rivestimento di un sottopasso ferroviario cittadino. Presupposto della partecipazione di Trend al progetto di partnership nella comunità è stato l’obiettivo di sostenere con le proprie risorse le idee creative degli studenti permettendo loro di concretizzarle stimolando il contatto con la manualità ed il mondo del lavoro. Il materiale Trend (il mosaico) asseconda poi, per le sue caratteristiche, la libertà di espressione e la progettualità. Materiale e filosofia aziendale hanno creato quindi un binomio vincente per soddisfare le aspettative degli allievi. La disponibilità e l’appoggio del Comune sono stati ripagati con la creazione di un’opera di patrimonio comune e di abbellimento di un’area di passaggio. Attività L’inclinazione di giovani talenti a sperimentare nuove esperienze artistiche insieme alla loro intraprendenza legata alla disponibilità di dare concretezza alla loro creatività, hanno permesso a Trend di individuare nella classe del Liceo Martini il partner ideale per creare un connubio tra iniziativa privata, cultura ed ambiente. Il progetto ha coinvolto Trend nel ruolo di sostenitore e finanziatore di un’iniziativa culturale ed artistica intrapresa, con effetti tangibili sul territorio, a beneficio della comunità locale e patrocinata dal comune. Lo sviluppo e la realizzazione del progetto ha comportato il coinvolgimento del personale dell’azienda e l’interazione con gli studenti e gli insegnanti durante tutte le fasi di attuazione. La selezione del materiale idoneo e l’insegnamento della tecnica di lavorazione, l’assistenza alla posa fino all’inaugurazione dell’opera, alla presenza delle istituzioni locali, hanno coinvolto diversi reparti aziendali richiedendo l’intervento dei dipendenti degli Uffici Tecnico, Artistico, Comunicazione e della Presidenza. Il personale Trend ha costantemente interagito con gli studenti e gli insegnanti per lo sviluppo e realizzazione del progetto. Nei diversi momenti sono state coinvolte le persone competenti per ciascuna fase, in modo da coordinare l’intero progetto e portarlo a realizzazione secondo dei canoni di lavoro precisi. Questa procedura ha portato al successo dell’iniziativa. Il progetto realizzato è stato inaugurato alla presenza degli studenti, insegnanti, delle autorità locali e della Presidenza di Trend, ricevendo l’attenzione anche dei media locali, a conferma del successo. L’iniziativa ha messo in luce, da una parte la possibilità dell’azienda di avvalersi dello spirito creativo di giovani talenti mettendo in risalto la versatilità d’uso del proprio materiale e la sua funzionalità estetica, mentre dall’altra gli allievi sono stati stimolati al contatto con la manualità e con il mondo lavorativo. Il comune ha infine beneficiato dell’arricchimento dell’estetica della città. Questo modulo di interazione è sicuramente replicabile per lo sviluppo di ulteriori progetti. Risultati L’iniziativa ha messo in luce l’importanza di creare una trait d’union tra la teoria e la pratica, le aspirazioni creative e la loro effettiva attuabilità. Ha poi incrementato la consapevolezza sulla possibilità di arricchire esteticamente un contesto urbano, tradizionalmente assoggettato alle regole rigide della sola funzionalità. Il progetto può benissimo essere precursore di ulteriori nuove iniziative che vedano coinvolti gli stessi attori. Trend ha infatti di recente consegnato alla scuola ulteriore materiale per sostenere altri progetti. 123 Unilever Italia Multinazionale nel mercato dei beni di largo consumo: alimentare, gelati e surgelati, prodotti per la pulizia della casa e l’igiene della persona Give a little bit..vitality summer 2004 Motivazioni La Divisione Home and Personal Care di Unilever opera sul mercato italiano nei settori dell’igiene e cura della persona, della cura dei tessuti, della pulizia dei piatti e delle superfici della casa con marchi quali Mentadent, Dove, Sunsilk, Svelto, Lysoform, Cif e Coccolino. La nuova Mission di Unilever (infondere Vitality alla vita di tutti i giorni) orienta sempre più l’azienda verso politiche di CSR quale fattore imprescindibile per il successo dell’azienda stessa. La Direzione Europea (EuroBoard) e la Direzione italiana (Local Board) sono stati i promotori del progetto, Give a little bit …. Vitality Summer, assegnando gli obiettivi e le guidelines cui ciascuna azienda si è riferita per la progettazione ed organizzazione del proprio evento. Attività Tutte le aziende locali appartenenti ad Unilever Home and Personal Care Europe, Business Group europeo, cui appartiene anche la divisione Home and Personal Care di Unilever Italia, hanno organizzato un Community Day, incentrato su diverse attività che vedessero il coinvolgimento volontario e diretto dei dipendenti a favore di una causa sociale presente sul territorio di appartenenza. L’invito del Business Group si è tradotto nella realizzazione di una delle iniziative a favore della Comunità più imponenti mai organizzate da un’azienda a livello europeo, che ha visto il coinvolgimento di più di 3500 dipendenti. In Italia la Direzione di Unilever Italia Div. Home and Personal Care ha deciso di effettuare differenti attività nelle tre diverse località dove l’azienda è presente con propri insediamenti (Milano, Casalpusterlengo - Lo e Pozzilli - Is), ciascuna delle quali identificate a seguito di una valutazione precisa dei bisogni presenti nei singoli territori e nelle singole comunità di appartenenza. A Milano, Unilever ha deciso di intervenire a favore della Fondazione Exodus di Don A. Mazzi, una comunità che si occupa da 20 anni del sostegno, della tutela e del recupero delle persone più emarginate dalla società (tossicodipendenti, carcerati, depressi e anoressici). Nel corso di una intera giornata, circa 200 dipendenti di Unilever Italia, insieme al Top Management aziendale e sotto la guida ed il coordinamento degli ospiti della Comunità Exodus, hanno lavorato strenuamente in opere di manutenzione della cascina sede della Fondazione e della Comunità. In una sola giornata, più di 200 dipendenti hanno potuto realizzare ciò che i soli ospiti della Comunità avrebbero potuto fare in un anno. A Casalpusterlengo (LO), dove ha sede l’impianto di produzione detergenti in polveri e liquidi di Unilever Italia, l’azienda si è invece stretta in una collaborazione con l’Amministrazione Comunale locale per la progettazione e l’intervento di circa 100 dipendenti della fabbrica nella pulizia delle sponde del fiume Brembiolo all’interno del suo percorso cittadino, e la manutenzione straordinaria delle opere e dei ponti all’interno del parco in cui scorre il fiume. A Pozzilli (IS), invece, dove ha sede il secondo impianto di produzione detergenti liquidi, è stato deciso di intervenire a favore dell’oasi WWF Le Mortine che sorge vicino al fiume in cui la fabbrica scarica le acque depurate provenienti dall’impianto di trattamento con un progetto che prevedesse l’intervento dei dipendenti in attività di manutenzione delle strutture preesistenti nell’oasi, ma anche nella costruzione di nuovi punti di bird-watching, strutture per pic-nic, ecc. I singoli eventi sono stati organizzati da appositi Gruppi di Lavoro composti da dipendenti di Unilever Italia e da volontari/ospiti delle Organizzazioni scelte quali partners del progetto (Fondazione Exodus, WWF, Comune di Casalpusterlengo) con due persone in particolare nominate Coordinatori Responsabili in rappresentanza dei due partners. L’incontro e la collaborazione immediata tra i due partners (azienda e ONG) ha permesso di chiarire immediatamente i bisogni, condividendo da subito una strategia per il loro raggiungimento e soddisfazione vicendevole. 350 dipendenti, con a capo la Direzione, hanno aderito volontariamente alle 3 iniziative proposte dall’azienda, affincando i volontari/ospiti delle Organizzazioni partners. In particolare, l’obiettivo dell’azienda è stato quello di coinvolgere i propri dipendenti in un lavoro fatto per il bene di altri, potendo capire e toccare con mano come i valori aziendali di autostima e stima reciproca, team commitment, fiducia, possano essere concretamente vissuti portando a raggiungere grandi risultati. Gli stessi valori sono poi stati riconosciuti e quindi condivisi coi partners (es. Fondazione Exodus). Va sottolineato che non vi è volutamente stata alcuna attività di Ufficio Stampa per la promozione all’esterno dell’evento, a ribadire come le finalità aziendali insite nel progetto fossero indirizzate unicamente verso una forma di learning by doing con i propri collaboratori, oltre a naturalmente i benefici sociali insiti. I partners scelti sono stati identificati in base a chiare guidelines provenienti dal Business Group che, in modo riassuntivo, prevedevano l’intervento a favore di un bisogno 1) reale, 2) presente sul territorio/comunità di appartenenza e 3)laddove possibile, collaborando con partners che condividessero gli stessi valori aziendali. Risultati Gli obiettivi prefissati in termini di attività da svolgere nel corso della giornata sono stati totalmente raggiunti, con totale soddisfazione dei due partners e, soprattutto, delle singole persone partecipanti. 124 Il libro d’oro della responsabilità sociale Una recente indagine sulla soddisfazione dei dipendenti (People Survey), effettuata nell’autunno del 2004, dimostra un grande apprezzamento delle persone rispetto agli impegni sociali dell’Azienda, a riconoscimento delle politiche esplicite e concrete di CSR messe in atto dall’azienda, di cui il progetto Give a little bit …. Vitality Summer rappresenta un semplice esempio. Il primo e più importante risultato riguarda la sensibilizzazione delle persone/dipendenti rispetto alle tematiche del bisogno sociale e del volontariato. Le giornate di lavoro sono state precedute da momenti di incontro, organizzati in azienda, con i responsabili e gli operatori delle Organizzazioni partners, per incontrare e far conoscere nei dettagli le cause scelte attraverso le testimonianze di chi dedica la vita per il bene di altri e/o altro (Don A. Mazzi, WWF). 125 126 Il libro d’oro della responsabilità sociale CATEGORIA 3 - MIGLIORE CAMPAGNA DI MARKETING SOCIALE 127 128 Il libro d’oro della responsabilità sociale Artsana Azienda che opera nel settore della cura del bambino, della persona e nel settore cosmetico Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie Motivazioni Il Gruppo Artsana conta, ad oggi, oltre 6.900 dipendenti. Presente in tutto il mondo con 20 filiali, di cui 14 in Europa, le altre situate nei Paesi a maggior sviluppo e affiancate da una rete di concessionari e distributori, il Gruppo Artsana è composto da 15 unità produttive in Europa, che dal 1993 sono state progressivamente certificate secondo le norme del Sistema Qualità ISO 9000. La Divisione Bambino si presenta al consumatore con due marchi principali: Chicco, il marchio leader del settore infanzia in Italia e in Europa che, in quasi cinquant’anni di presenza sul mercato, ha sviluppato una specializzazione nello studio e realizzazione di prodotti non-food dedicati al bambino e, dal 1995, Prénatal, retail specializzato nella distribuzione di prodotti per la mamma più attuale e moderna e il bambino fino a undici anni. Dalla pluriennale collaborazione tra l’azienda e l’associazione Amici dei Bambini, è emersa la problematica situazione degli istituti per minori e l’impellente necessità di attivare un importante progetto per la sua risoluzione. Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie è il nome del progetto che Chicco porta avanti dal novembre 2003 per aiutare l’Associazione Amici dei Bambini a realizzare su tutto il territorio nazionale Case Famiglia che possano accogliere i bambini ora ospitati in istituti per minori. Sono migliaia, in Italia, i bambini che dal 31 dicembre 2006 non avranno più una casa: per questa data, infatti, la legge 149/2001 prevede la chiusura di tutti gli istituti. L’affido famigliare, soluzione ideale per questi bambini, è per le famiglie che li accolgono un percorso complesso: la possibilità di condividere esperienze e di trovare una rete di aiuto diventa allora uno strumento indispensabile di intervento. Per questo Chicco si è impegnata ad accompagnare Amici dei Bambini in un percorso pluriennale, attivando un’iniziativa concreta di natura preventiva. Chicco vede in questo progetto la possibilità di aggiungere alla sua produzione di oggetti pensati da sempre con attenzione, competenza e amore per le esigenze dei bambini, una responsabilità nei confronti del contesto sociale in cui opera e in cui i bambini si trovano a crescere. Per l’azienda il progetto ha consentito di palesare la propria posizione nell’ambito della responsabilità sociale, in assoluta coerenza con la propria mission. Attività La direzione aziendale ha sposato questa causa in toto impegnando l’azienda in un progetto con caratteristiche di durata pluriennale nell’ambito delle attività di marketing sociale; ha definito un budget dedicato per l’attivazione di vari canali di comunicazione e cercando il coinvolgimento di molteplici stakeholders, tra i quali i propri consumatori, il mondo delle Organizzazioni senza scopo di lucro, il mondo dei media, i dipendenti, i fornitori. Il progetto nel 2003 ha consentito l’apertura della Casa Famiglia-Centro Servizi Il Bruco e la farfalla (una struttura capace di offrire sostegno psicologico, sociale, scolastico e pedagogico alle famiglie affidatarie, oltre a quelle naturali dei cinque bambini accolti), a San Giovanni a Teduccio, uno dei quartieri più problematici di Napoli. Questo risultato è stato possibile grazie alla raccolta di oltre 120.000 euro provenienti da una quota che l’azienda ha destinato all’iniziativa per ogni acquisto effettuato dal 1/11 al 31/12/2003 nei Negozi Chicco di tutta Italia. Il progetto del 2004 rinnova l’impegno di destinare una quota per ciascun acquisto effettuato dal 1/11 al 31/12/2004 nei Negozi Chicco: la somma raccolta verrà destinata al proseguimento del sostegno della Casa Famiglia di San Giovanni a Teduccio e all’apertura di una nuova Casa Famiglia a Milano, nel quartiere Giambellino. L’iniziativa ha avuto l’importante sostegno di genitori famosi: Alessia Marcuzzi, Roberto Mancini, Alessandro e Sabrina Gassman, Alessandra Ferri e Fabrizio Ferri, che gratuitamente hanno prestato la loro immagine per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa delicata ed importante problematica ancora poco conosciuta. Inoltre è stata realizzata una campagna informativa nazionale rivolta al grande pubblico. La cooperazione tra un’azienda commerciale, con il coinvolgimento dei suoi consumatori, un’associazione ONG e personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport sono aspetti innovativi e distintivi del progetto. I fattori strategici di questo progetto sono: la continuità (attraverso un impegno pluriennale), la specificità e concretezza (gli obiettivi specifici dell’iniziativa sono localizzati ed individuabili); la credibilità delle figure coinvolte; la trasparenza (aggiornamenti periodici sullo stato di avanzamento del progetto specifico e dell’andamento generale della causa. A tale proposito l’azienda ha recentemente inaugurato una sezione all’interno del proprio sito istituzionale dedicato proprio ad informare tutti i propri stakeholders sullo stato dell’arte del progetto); l’integrità (informazione precisa sulla raccolta fondi e sulle modalità di investimento); gli investimenti (in comunicazione ed advertising per promuovere l’iniziativa e diffondere la conoscenza della causa); la sinergia (tra il progetto sociale e le altre attività legate al brand). La struttura del progetto ha previsto l’individuazione di obiettivi parziali che l’azienda si è impegnata a garantire, consentendo così all’associazione di pianificare gli interventi in un’ottica di lungo periodo, verificando il buon avviamento di ogni singolo obiettivo parziale prima di individuare gli interventi successivi. Infine la Direzione Comunicazione attua una serie di iniziative interne collegate al progetto che sono di triplice natura: la raccolta fondi (vendita rivolta ai dipendenti della pianta-simbolo dell’iniziativa e destinazione di budget vari interni al progetto come feste natalizie, regali) l’informazione, ovvero aggiornamento sull’andamento del progetto tramite 129 l’house organ aziendale (mensile), installazione di locandine informative all’interno della sede direzionale, segnalazione delle novità relative alla sezione speciale solidarietà del sito www.chicco.com, coinvolgimento annuale dei responsabili dei negozi Chicco nella presentazione dei risultati dell’iniziativa e nell’anticipazione dei next steps di progetto. Inoltre la direzione comunicazione si occupa della dffusione interna della rassegna stampa relativa al progetto. Risultati Relativamente al personale è stata rilevata una maggiore motivazione, soprattutto del personale di negozio direttamente coinvolto, nel farsi portavoce di un importante messaggio aziendale, non strettamente connesso alle tradizionali tematiche commerciali. Avendo creato all’interno dell’azienda un team interfunzionale ad hoc per lo sviluppo del progetto di ciascuna delle funzioni coinvolte, il personale ha potuto sviluppare specifiche skills attinenti al proprio ambito professionale, migliorando al contempo la visione complessiva di attività connesse all’iniziativa, dalla pianificazione degli obiettivi, dal negoziato, alla comunicazione, ai rapporti istituzionali con organizzazioni non governative. La condivisione di un obiettivo no profit ha accentuato inoltre la motivazione e la propensione al lavoro di squadra tra le risorse. In aggiunta l’intensa attività di comunicazione sviluppata per il progetto ha dato luogo ad una sensibilizzazione dei media (stampa, tv, radio, internet) sul tema della chiusura degli istituti per minori in Italia. 130 Il libro d’oro della responsabilità sociale Autogrill Multinazionale italiana, attiva nel settore della ristorazione, della vendita di prodotti di largo consumo e di articoli legati al viaggio. Autogrill sorride alla solidarietà Motivazioni In Italia Autogrill, attraverso una rete di oltre 400 locali, è presente su tutto il territorio nazionale, lungo le autostrade, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nei centri cittadini e nei centri commerciali. Da diversi anni Autogrill è impegnato nel campo del sociale attraverso iniziative di raccolta fondi che coinvolgono tutta la rete e tutto il personale presente nei punti vendita in più momenti durante l’anno. Quest’anno, la direzione marketing ha condiviso con la direzione generale l’affiancamento a la Fabbrica del Sorriso per i valori che questa esprime e, soprattutto, per il posizionamento positivo della manifestazione che, grazie anche al vissuto del gruppo, avrebbero dato ottimi risultati, sia in termini di ritorni di immagine, sia di adesione del pubblico, rafforzando la partecipazione non solo della Direzione, ma anche di tutta la Rete Attività Per 40 giorni, Autogrill ha proposto ai propri clienti i Menu del Sorriso. Ogni cliente, semplicemente aggiungendo 0,10 euro a tutti i menu di Spizzico e del Bar Snack, contribuiva automaticamente ad effettuare una donazione a la Fabbrica del Sorriso. Ad ogni contributo di 0.10 euro ne è corrisposto uno di importo analogo devoluto da Autogrill. Per consentire ai propri clienti di donare anche di più, Autogrill ha distribuito le Donocard del valore unitario di 5 euro, totalmente a sostegno della raccolta. Autogrill vede nel personale la chiave della buona riuscita dell’iniziativa. Per questa ragione negli ultimi anni sono state investite ore in formazione e sensibilizzazione di oltre 10.000 operatori che sono personalmente coinvolti nella raccolta. Oltre agli strumenti di autoidentificazione, si è previsto anche un sistema incentivante. Tutta l’organizzazione aziendale ruota intorno all’iniziativa. Perfino il software gestionale delle casse dei punti vendita è stato all’uopo modificato. Autogrill ha investito nel cause related marketing mettendo a disposizione dell’iniziativa ore di formazione per gli operatori (oltre 2500), tutto il personale di rete (oltre 10.000 operatori) e quello di sede necessario all’organizzazione, nello specifico: direzione marketing, relazioni esterne, direzione risorse umane, amministrazione e sistemi informativi. Mediafriends era allo stesso tempo un partner che proponeva una causa vicina alla sensibilità di Autogrill, garantiva un programma già testato in una passata edizione e un posizionamento positivo (si fa del bene con un sorriso che è vicino al posizionamento moderno e divertente di Autogrill). Sono stati coinvolti partner e fornitori abituali del Gruppo che hanno risposto sia, in taluni casi, sposando la causa, sia applicando tariffe ridotte a sostegno dell’attività benefica. Per quanto riguarda il rapporto con il cliente, è priorità di Autogrill fornire una comunicazione chiara e trasparente che non lasci dubbi sulla destinazione e sull’entità dei contributi raccolti e versati. Risultati Con una raccolta di oltre 360.000 euro (+44% rispetto a quanto atteso) sono stati abbondantemente superati gli ambiziosi obiettivi inizialmente prefissati. Soddisfacente è stata anche la risposta dei consumatori e la visibilità ottenuta, sia in termini di stampa, con articoli sui principali quotidiani e periodici nazionali, sia attraverso spot tv, radio e siti istituzionali. Questa iniziativa, in aggiunta a quanto già realizzato in passato, ha contribuito in modo significativo a far si che la solidarietà sia diventata parte integrante del vissuto aziendale. 131 Avon Cosmetics Multinazionale americana attiva nella vendita diretta di prodotti cosmetici. Progetto n. 1: Breast Cancer Crusade Motivazioni Avon si avvale di un sistema originale di vendita, una fitta rete di Presentatrici; l’azienda è presente in 5 continenti e 145 paesi, occupa complessivamente oltre 34.000 dipendenti. Le Presentatrici sono circa 3 milioni in tutto il mondo. Con un venduto di oltre 6 miliardi di dollari all’anno, Avon rientra a pieno titolo nella rosa dei sei marchi attualmente leader nella cosmetica internazionale. Avon, in tutto il mondo, ha scelto di investire nella lotta contro il tumore al seno, una scelta su un tema prettamente femminile come lo è l’azienda. Infatti Avon si autodefinisce The Company for women, cioè l’azienda che meglio capisce e soddisfa le esigenze di prodotto, di servizio e di realizzazione personale di ogni donna. Avon Breast Cancer Crusade è la crociata internazionale contro il tumore al seno. Con la creazione del Fondo mondiale per la salute delle donne nel 1992, Avon è diventata il maggior sostenitore al mondo della lotta contro il tumore al seno. Il Fondo coinvolge 34 Paesi in programmi di sensibilizzazione, supporto medico e psicologico. Dalla sua nascita il Fondo ha raccolto e devoluto più di 350 milioni di dollari. Attività Nel 2004 Avon ha finanziato il progetto della mastectomia Nipple Sparing dell’Istituto Europeo di Oncologia. Si tratta di un progetto innovativo relativo alla chirurgia conservativa del seno che consente, in casi selezionati di pazienti candidate a mastectomia, la conservazione del complesso areola-capezzolo. L’azienda ha deciso, per la prima volta, di devolvere l’intero ricavato delle quote di iscrizione della settima edizione di Avon Running per un totale di 44.650 euro, e durante il mese di marzo, metà della quota di iscrizione delle persone che iniziarono l’attività di Presentatrici. A 40 dipendenti Avon donne è stata data la possibilità di usufruire di una visita senologica gratuita, presso la sede aziendale. Inoltre è stata devoluta una quota di fondi alla ANDOSITALIA, di cui il Presidente di Avon è Presidente onorario, e la attività dell’associazione sono state promosse con le dipendenti, Presentatrici e clienti Avon. Avon sensibilizza e coinvolge tutta la propria struttura nel raggiungimento di questi obiettivi. Infatti la forza vendita è protagonista in quanto la maggior parte dei fondi viene raccolta attraverso la vendita di particolari prodotti il cui ricavato, detratti i puri costi, viene interamente devoluto. Queste attività vengono promosse e chiaramente dichiarate sugli strumenti di comunicazione (catalogo di vendita rivolto al consumatore) sia nella fase di promozione che a consuntivo con la pubblicazione dei risultati raggiunti e dei destinatari dei fondi raccolti. Importante sottolineare come le Presentatrici (43.000 in Italia) promuovono e vendono l’oggetto in questione sapendo che non ne avranno alcun ricavo ma con l’unico intento di contribuire alla causa sociale. Anche i dipendenti interni contribuiscono acquistando gli stessi oggetti per sè e per i propri familiari e amici, presso il negozio aziendale. L’informazione sulle attività e sui risultati conseguiti è costante, attraverso poster, e-mail, newsletter e durante riunioni aziendali. L’informazione ai media avviene attraverso comunicati stampa e conferenze stampa dedicate. Spesso sono stati pubblicati redazionali o articoli informativi su numerosi quotidiani e settimanali. Risultati I risultati ottenuti a livello umano sono stati sorprendenti. Tutte le dipendenti, Presentatrici e Clienti Avon si sono spontaneamente impegnate in questo progetto, consapevoli di dare il loro contributo a supporto della lotta ad una malattia molto diffusa, che spesso le ha toccate direttamente o all’interno della propria cerchia di conoscenze. Inoltre Andrea Jung, il Chairman e Chief Executive Officer, ha dichiarato: attraverso le attività finanziate abbiamo avuto un notevole impatto a livello mondiale sulla cura delle pazienti e sulla loro conoscenza del male. Quest’anno Avon Italia ha deciso, per la prima volta, di partecipare all’indagine organizzata da Great Place to Work Institute, società che svolge indagini sul clima aziendale, analizzando 600 aziende su un data base di 2000, stilando poi una classifica delle 35 aziende ideali nelle quali lavorare. Avon Italia si è classificata al 24° posto, anche grazie alle attività di CSR svolte. Inoltre, l’Istituto Europeo di Oncologia si è classificato al 21° posto. Nel 2004 il totale devoluto a questo istituto è di 269.650 euro. 132 Il libro d’oro della responsabilità sociale Progetto n. 2: Tu al centro del viaggio Motivazioni Avon, in tutto il mondo, a partire dal 2004, ha scelto di affiancare alla lotta contro il tumore al seno un nuovo impegno a supporto delle donne che hanno subito violenza domestica. Un tema ancora sommerso ma purtroppo molto diffuso. La violenza domestica è ritenuta la prima causa di morte per donne di età compresa tra i 20 e i 45 anni, secondo il rapporto mondiale sulla violenza e la sanità (OMS). Avon Italia si è quindi avvicinata a questo tema con discrezione e sensibilità, realizzando un primo progetto dedicato a queste donne. Attività Avon, con il Comune di Roma, ha reso possibile la realizzazione di un ciclo di corsi di formazione dedicati alle donne che hanno subito maltrattamenti, ideati e strutturati su misura per coloro che ne hanno fruito (10 donne, italiane e straniere, ospiti delle case di accoglienza gestite dal Comune di Roma). Il corso, dal titolo appunto Tu al centro del viaggio, tenuto dalla Dottoressa Barbara Tibiletti di Mercuri International, si è articolato in 6 giornate, da maggio a luglio, con l’obiettivo di restituire ad ognuna la coscienza di sé e della propria dignità, ciò che la violenza ha tolto, e di aiutarle anche a riappropriarsi delle qualità personali, a rafforzare le loro capacità di comunicazione, accompagnandole lungo un cammino volto ad affrontare la vita ed il mondo del lavoro più consapevoli e preparate. Le sei giornate hanno toccato i seguenti temi: tecniche di comunicazione, tecniche di vendita, assertività e relazioni di gruppo, motivazione e cambiamento, problem solving, creatività e leadership. E’ stato un progetto molto complesso da realizzare, in particolare per l’insufficiente appoggio da parte delle istituzioni coinvolte ma anche per l’iniziale e prevedibile diffidenza delle donne da coinvolgere. Anche in questo caso i fondi sono stati raccolti grazie alla forza vendite, attraverso la vendita di particolari prodotti il cui ricavato, detratti i puri costi, viene interamente devoluto. Queste attività vengono promosse e chiaramente dichiarate sugli strumenti di comunicazione (catalogo di vendita rivolto al consumatore) sia nella fase di promozione che a consuntivo con la pubblicazione dei risultati raggiunti e dei destinatari dei fondi raccolti. Importante sottolineare come le Presentatrici (43.000 in Italia) promuovono e vendono l’oggetto in questione sapendo che non ne avranno alcun ricavo ma con l’unico intento di contribuire alla causa sociale. Anche i dipendenti interni contribuiscono acquistando gli stessi oggetti per sé e per i propri familiari e amici, presso il negozio aziendale. Risultati Essendo una nuova iniziativa, e di dimensioni ridotte, i risultati non sono ancora misurabili. 133 Banca di credito cooperativo di Macerone Missione Nangololo Motivazioni In occasione dell’anno del Centenario della Fondazione (1904-2004), la Banca di Credito Cooperativo di Macerone, anche al fine di ribadire i valori fondanti di mutualità/solidarietà/cooperazione, ha deciso di dare vita ad un’operazione di solidarietà denominata Missione Nangololo. Con tale operazione si è stabilito che per ogni nuovo conto corrente aperto nel 2004, la Banca avrebbe devoluto 10 euro alla Missione di Nangololo, villaggio nel nord del Mozambico dove operano le Suore Missionarie della Consolata (ed in particolare Suor Lucildina Tassinari, originaria della zona operativa della Banca) con una scuola dell’infanzia, una mensa ed un ambulatorio medico. La Direzione ed il Consiglio di Amministrazione hanno scelto il progetto da sostenere per la presenza a Nangololo di Suor Lucildina Tassinari, ben conosciuta e stimata a livello locale, in missione da oltre 30 anni in Mozambico. Ottenuta l’adesione di Suor Lucildina e delle Superiori dell’ordine Missionarie della Consolata di Torino, facilitati dalle dimensioni limitate della Banca, la Direzione e la funzione Marketing della Banca, hanno coinvolto fattivamente tutto il personale nell’iniziativa. Attività La cifra di 10 euro per ogni conto corrente è stata scelta anche perchè, simbolicamente, è la cifra necessaria alla Missione per preparare un pasto alla mensa per i 170 bambini tra i 2 e i 5 anni che frequentano la scuola dell’infanzia. Si è quindi voluto collegare lo sviluppo commerciale della Banca (numero di nuovi c/c aperti nel 2004) con la capacità di fare solidarietà con la Missione di Nangololo, ponendosi un obiettivo da raggiungere (n. 500 nuovi c/c) e comunicando tale iniziativa e tali obiettivi tramite una campagna pubblicitaria (affissioni, depliant, invio messaggi negli estratti conto, comunicati stampa che periodicamente informassero clienti, stampa e mercato locale dello stato dell’iniziativa). L’iniziativa ha voluto anche rivivere, riscoprire e rinnovare i valori fondanti della Banca, costituita nel 1904 per dare credito a chi non l’aveva ed alleviare il problema dell’usura nelle campagne del cesenate, ed allargare al mondo l’orizzonte ed il respiro della solidarietà espressa dalla Banca che, di norma, ha carattere locale. Il rapporto diretto con i beneficiari per la presenza di Suor Lucildina in Mozambico ha facilitato la comunicazione che intendeva sottolineare l’aiuto diretto e concreto a coloro che hanno bisogno, senza burocratici passaggi intermedi. Ad ogni apertura di c/c il cliente riceveva il depliant Essere cliente della BCC Macerone fa un gran bene che attestava l’impegno della Banca a devolvere per quello specifico c/c aperto, la cifra necessaria ad un pasto dei 170 bambini di Nangololo. La banca di credito ritiene di aver assolto ai principi fondanti del CRM per la trasparenza dichiarata dell’iniziativa (1 nuovo c/c = 1 pasto per i 170 bambini di Nangololo), per l’aver sostenuto integralmente come Banca il peso economico dell’operazione (i 10 euro sono erogati dalla Banca, al cliente nulla è addebitato neanche in via indiretta nessun aumento di spese e commissioni sui c/c fino a fine 2005). Ogni portatore di interesse aveva un proprio vantaggio: i bambini di Nangololo (ricevere un sostegno concreto), i nuovi correntisti clienti (sentirsi coinvolti e partecipi dell’iniziativa di solidarietà, concorrere all’estrazione di viaggiopremio), la Banca (incrementare il numero di correntisti acquisiti nel 2004, accreditarsi nell’anno del centenario come Banca che dà vita e sostiene iniziative solidali). Risultati Sulla base dei nuovi c/c aperti negli anni precedenti, l’obiettivo che si era posto la Banca era di 500 nuovi c/c aperti nel 2004 che si traducevano in una donazione di risorse necessarie per 500 giorni di pasti per la mensa di Nangololo. Il risultato a fine 2004 è stato di 765 nuovi c/c aperti (+53% rispetto all’obiettivo). Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di erogare non solo i 7.650 euro previsti ma di integrare la somma fino a 10.000 euro. Le libere donazioni di dipendenti, amministratori e di un fornitore della Banca hanno portato la cifra destinata a Nangololo a 14.155 euro, cifra quasi tripla rispetto agli obiettivi iniziali e sufficiente a realizzare i pasti alla mensa di Nangololo per 3 anni e 320 giorni. La Banca ha espresso forte soddisfazione per il risultato raggiunto in termini commerciali ed ancor di più di comunicazione e immagine di Banca differente (claim che ricorre nelle note campagne di comunicazione di sistema del Credito Cooperativo anche con spot TV). L’iniziativa pur apportando i vantaggi economici a una realtà lontana come la Missione di Nangololo, ha sicuramente portato la comunità locale a riscoprire la valenza sociale della Banca di Credito Cooperativo non solo nel territorio locale ma anche a lunga distanza attestando alla Banca la capacità di uno sguardo solidale più ampio della sua stretta e limitata zona di operatività. 134 Il libro d’oro della responsabilità sociale BP Italia Opera nel campo dell’energia Campagna Nazionale per la Sicurezza Stradale Motivazioni Il progetto consiste in una campagna nazionale per la sicurezza stradale, gestita dalla Croce Rossa Italiana e sostenuta da BP Italia e Castrol. L’iniziativa, voluta dalla Comunità Europea, si pone l’obiettivo di educare i bambini e sensibilizzare gli adulti ad un comportamento prudente e sicuro in strada, inoltre mira a diffondere le norme più importanti per un corretto primo soccorso in caso di incidente. La sicurezza è uno dei principali valori che BP è impegnata a diffondere al proprio interno ma anche nella società nella quale opera, proponendosi come riferimento globale. Da sempre BP ha investito nella formazione dei dipendenti, invitandoli ad un comportamento esemplare in termini di sicurezza e nel caso specifico di quella stradale. Tale comportamento è anche uno dei parametri di valutazione per la carriera. BP vanta inoltre un rapporto storico a livello internazionale con la Croce Rossa, in molteplici iniziative sociali, dall’11 settembre allo Tzunami. La campagna che si è aperta con una conferenza stampa alla sede centrale della Croce Rossa, ha avuto eco su tutti i quotidiani nazionali. I quotidiani e le reti televisive locali hanno seguito poi la campagna nei vari eventi regionali. BP ha potuto manifestare, con discrezione, la sua attenzione alla sicurezza, associando i suoi marchi (BP e Castrol) al suddetto tema. La sicurezza, infatti, è un valore nel quale l’azienda crede fermamente e lo ha dimostrato in tanti anni di impegno nella formazione dei dipendenti. Croce Rossa ha visto in BP un partner storico del quale conosce bene l’integrità e la trasparenza nel modo di operare. Attività La Campagna dallo slogan Hai una sola vita…sii prudente, consiste in eventi nelle piazze e nelle scuole d’Italia, durante i quali gli oltre 350.000 volontari della Croce Rossa cercano di coinvolgere ed educare i bambini sui temi della sicurezza stradale attraverso giochi e attività di gruppo (come simulazione di scene di primo soccorso). Durante gli eventi vengono distribuiti libricini e depliant dove Turbo, Tag e Tina, i simpatici gattini protagonisti della Campagna, che hanno nove vite, insegnano ai bambini ad assumere comportamenti giudiziosi per salvaguardare la propria, unica e preziosa esistenza. L’iniziativa che si è sviluppata nel 2004, continuerà anche nel 2005. BP non si è limitata a donare dei soldi, ma a collaborare attivamente per la riuscita della campagna. I dipendenti BP, dopo una massiccia campagna di comunicazione interna dell’iniziativa (presentazioni nelle town hall, cartellonistica, video, mailing), sono scesi in piazza durante gli eventi insieme ai volontari della Croce Rossa (alcuni dipendenti BP sono anche volontari della CRI). Il team per la sicurezza, che in BP Italia conta cinque persone interamente dedicate, hanno fornito tutto il loro know how al team della Croce Rossa per rendere la campagna ancora più efficace. L’ufficio comunicazione BP ha lavorato in sinergia con l’ufficio comunicazione Croce Rossa per divulgare al meglio l’iniziativa. La sinergia è stata tale che, durante la festa d’estate aziendale, Croce Rossa è stata ospite di BP Italia. In termini di partenership è importante sottolineare che l’ufficio Relazioni Esterne di BP Italia, in molte località, si è fatto promotore di coinvolgere le autorità locali (sindaco, assessore alla mobilità, capo dei vigili urbani, presidi delle scuole) nell’organizzazione degli eventi. Questa è stata un’occasione per vedere riunite personalità così diverse su un obiettivo comune, la sicurezza della comunità. L’azienda ha stampato circa 1.600.000 copie tra libricini, depliant, poster, altro materiale didattico e altro materiale necessario per i singoli eventi (es. premi, gadget, catering ed altro per bambini e adulti che hanno partecipato all’iniziativa). Inoltre la campagna è stata presentata in tutte le convention con gli agenti dell’azienda, i quali, con il materiale divulgativo della campagna, hanno potuto diffondere l’iniziativa ai clienti. Il riscontro riportato dagli agenti è stato molto positivo. I clienti hanno utilizzato il materiale ricevuto per sensibilizzare anche i propri cari sul tema della sicurezza. Risultati Le pubblicazioni della campagna (il Corriere della Sera ha dedicato mezza pagina delle cronache nazionali), che hanno visto i marchi aziendali BP e Castrol posizionati da soli insieme ai marchi della Croce Rossa Italiana e Comunità Europea, hanno avuto un riscontro immediato dal punto di vista della visibilità. Significativo è stato il feedback attraverso telefonate ed e-mail. Relativamente al personale, esso ha dimostrato un grande entusiasmo nello scendere in piazza insieme ai volontari della Croce Rossa. Per la prima volta i dipendenti BP si sono visti protagonisti nell’educazione della comunità nella quale vivono con i propri cari, su un tema che conoscono bene e sui quali si sentono preparati. I bambini hanno imparato divertendosi. I genitori, gli insegnanti, le autorità tutte si sono dimostrati soddisfatti dell’iniziativa al punto da volerla come un appuntamento annuale. 135 Binda Italia-Breil Opera nel campo della commercializzazione e produzione di orologi, gioielli e accessori moda Don’t touch my syster Motivazioni Breil è un marchio dalla personalità forte, capace di osare e sensuale e si riconosce per uno stile distintivo, graffiante e ironico, in grado di coniugare eleganza e innovazione, elementi fondamentali della propria mission. Per questo motivo, ha deciso di impegnarsi in un’iniziativa di carattere sociale, per prima all’interno del settore orologi, con l’obiettivo di differenziarsi dai competitors e ampliare la propria Brand equity. Breil è da sempre legato alle tematiche femminili, che propone nella propria comunicazione attraverso l’immagine di donne forti, indipendenti e libere nelle proprie scelte. Proprio la condizione di molte donne nel mondo così in antitesi con questo principio di dignità femminile e di autonomia, ha spinto l’azienda ad impegnarsi nel progetto Don’t touch my sister, orientato al futuro, alla crescita e all’emancipazione della donna in tutto il mondo. L’obiettivo è quello di agire da un lato accrescendo la sensibilità nei confronti di alcune delicate realtà femminili in questo particolare momento in cui anche i media cominciano a rivolgere l’attenzione verso queste tematiche, dall’altro intervenendo concretamente con un progetto che favorisca la crescita e l’indipendenza della donna. In tal modo, il marchio si fa carico di una nuova e importante responsabilità: non è più solo bellezza e immagine, ma si assume un impegno morale nei confronti del pubblico e si arricchisce di valori quali: consapevolezza, responsabilità sociale, sensibilità e dinamismo. Attività Breil ha intrapreso questa iniziativa in partnership con Amnesty International e la Fondazione Pangea onlus muovendosi su due fronti: di sensibilizzazione e di azione a difesa delle donne. Il progetto ha, infatti, il duplice scopo di sostenere da un lato la campagna di Amnesty International Mai più violenza sulle donne, volta a sensibilizzare le autorità internazionali a difesa della vita e della dignità delle donne nel mondo, dall’altro di supportare economicamente il progetto di microcredito a Kabul, in Afghanistan, curato da Pangea. Quest’ultimo consiste in un percorso di scolarizzazione, educazione ai diritti umani, educazione igienico-sanitaria e formazione professionale dedicato alle donne di Kabul, con l’obiettivo di aiutarle nell’avvio di una microimpresa (es. sartoria, estetista, lavorazioni artigianale), per fare in modo che partendo da una situazione di estrema povertà e violenza, possano ricostruire la loro vita e quella del loro nucleo familiare, risollevandosi dallo stato di indigenza ed assenza di diritti e reinserendosi nel tessuto economico e sociale. Acquistando un orologio Breil e compilando una cartolina, i clienti possono partecipare alla campagna di Amnesty e Breil si impegna a donare una parte del ricavato a Pangea per la realizzazione dei Centri Donna Don’t touch my sister. Breil ha garantito, indipendentemente dal numero di cartoline raccolte, una donazione minima di 200.000 euro per attivare da subito e assicurare la costruzione di tre Centri Donna a Kabul. A sostegno di questo progetto, sono stati realizzati materiali ad hoc per i punti vendita, una campagna stampa pubblicata sui maggiori quotidiani, settimanali e mensili italiani, uno spot radio e uno tv entrambi con la voce di Ottavia Piccolo che ha voluto così partecipare all’iniziativa, attività di ufficio stampa insieme alle due organizzazioni no profit, materiali pubblicitari per internet. Attraverso incontri dedicati alla presentazione del progetto, sono state coinvolte non solo tutte le persone all’interno dell’azienda, ma anche le reti di vendita, i clienti e molti fornitori, che, venuti a conoscenza dell’iniziativa, hanno voluto sostenerla attivamente. Risultati Il progetto, che ha avuto inizio nel settembre 2004 ed è tuttora in corso, ha avuto finora una elevata risonanza grazie all’innovazione riconosciuta nel settore ed ha coinvolto numerose persone all’interno e all’esterno dell’azienda. È aumentata la notorietà non solo della campagna di Amnesty International, ma soprattutto della Fondazione Pangea onlus e dei numerosi progetti che ha attivato in tutto il mondo. Sia presso i rivenditori dell’azienda sia presso i clienti finali, i consensi sono stati numerosi perché l’iniziativa è stata riconosciuta come originale, positiva e dinamica, in quanto coinvolge in prima persona ed è orientata ad un’azione concreta per la soluzione di uno specifico problema. Dal punto di vista della brand equity si può osservare, dai riscontri avuti da parte di diversi interlocutori aziendali (clienti, fornitori, dipendenti, partner), come il collegamento tra il marchio Breil e questo progetto abbia arricchito il brand di nuovi valori di responsabilità sociale e dinamismo e sia stato valutato come coerente con il marchio e appropriato alla modernità e allo stile di comunicazione di Breil. Attualmente sono stati realizzati due Centri Donna che sono in piena attività e riuniscono più di cento donne e a breve verrà inaugurato il terzo. 136 Il libro d’oro della responsabilità sociale Casse Rurali Trentine – BCC Nordest – Sait Opera in qualità di tramite nei rapporti con le altre entità creditizie a livello nazionale ed internazionale I Trentini per i disabili trentini Motivazioni Casse Rurali Trentine e SAIT (la Cooperazione di Consumo) riconoscono e condividono i fondamentali ed irrinunciabili valori umani quali il rispetto dell’altro ed il diritto alla dignità di ogni persona, valori che si esplicano attraverso la mutualità e la solidarietà ed individuano nella famiglia il soggetto fondante della società attuale e futura. La Cooperazione di Consumo è una realtà fondamentale per l'economia trentina. I soci del consorzio sono Famiglie Cooperative che si sono unite per costituire una struttura in grado di erogare prodotti e servizi ai soci stessi alle migliori condizioni nei propri negozi ad insegna Famiglia Cooperativa e Supermercati Trentini; da sempre si ispirano ai valori etici dell'onestà, della trasparenza, del rispetto degli impegni, della responsabilità sociale e dell'attenzione verso gli altri. Sait opera concretamente a vantaggio dei propri soci e dei consumatori ispirandosi ai valori cooperativi. A dimostrazione di come l’iniziativa sia ispirata ai principi del Cause Related Marketing, gli stessi sono stati inseriti nel testo del protocollo sottoscritto. Inoltre la storia e la condivisione dei valori portanti dei soggetti che formano la partnership sono testimonianza e garanzia del rapporto assolutamente paritetico esistente tra le diverse realtà che stanno collaborando, ognuna impegnata insieme nel perseguimento di obiettivi propri, ma comuni in una visione strategica glocal. Attività Il progetto prende avvio dalla creazione di due fondi di solidarietà trentina denominati ANFFAS Oggi e ANFFAS Futura. Rispettivamente, i fondi hanno lo scopo di finanziare attività correnti e attività di investimento, soprattutto immobiliare, a sostegno delle attività a favore dei disabili trentini. Per diffondere e sostenere l’attività a favore dei disabili trentini, l’ANFFAS Trentino onlus ha stimolato la costituzione di una partnership di rilievo nel panorama trentino, interessando la realtà delle Casse Rurali e delle cooperative di consumo. I principali obiettivi dell’accordo consistono nel diffondere i valori condivisi dai tre soggetti proponenti al fine di sensibilizzare sulle problematiche della disabilità, raccogliere fondi per lo sviluppo delle attività a favore dei disabili, sperimentare ed implementare nuovi strumenti di marketing e di promozione dei marchi dei partner. L’aspetto più innovativo ed originale è rappresentato dai soggetti che vi partecipano. Per quanto concerne la qualità: sono enti di secondo livello che rappresentano una importante fetta del mondo economico e finanziario del Trentino; per la quantità: attraverso i due soggetti coinvolti partecipano all’iniziativa 103 cooperative di consumo e 53 casse rurali. Molto efficace ed apprezzato si è rivelata la scelta di puntare in modo deciso sulla forte identità della comunità trentina, infatti il titolo del progetto, da solo, spiega gran parte del suo successo. La scelta di chiamare i trentini a partecipare a questo progetto che ha respiro a medio/lungo termine, trae la sua ispirazione dal forte e diffuso sentimento di appartenenza della comunità trentina e dalla valorizzazione delle risorse locali, finanziarie ed umane. L’adesione di così importanti e diffuse realtà testimonia il gradimento della comunità verso il progetto e la volontà di diffonderne lo spirito ed i principi ispiratori dai quali anche l’attività economica dei partner trae ispirazione. Con la firma del protocollo di intesa, i presidenti delle due realtà imprenditoriali partner, si sono di fatto impegnate al massimo livello. Infatti, nella gestione delle singole iniziative, le varie unità operative aziendali sono state fortemente coinvolte e questo ha avuto ripercussioni positive all’interno delle rispettive strutture, nei rapporti tra i dipendenti e tra i dirigenti e l’organizzazione non profit. In alcune circostanze specifiche, per esempio nella gestione dell’ufficio stampa, sono stati coinvolti dai due partner anche altri soggetti. Nel caso specifico i rapporti con la stampa sono stati tenuti dall’ufficio stampa della Federazione Trentina delle Cooperative che raccoglie in Trentino più di 630 cooperative. Entrambi i soggetti si sono impegnati nel sostenere i costi della promozione della campagna e nel dare massima visibilità alla stessa. Dopo la firma del protocollo sono state realizzate le prime tre iniziative specifiche. In ognuna di queste il personale delle strutture di coordinamento e delle singole cooperative è stato interessato ed ha risposto in modo interessante. I vari uffici preposti hanno dato piena disponibilità nel realizzare le azioni concrete necessarie allo sviluppo della partnership e delle singole iniziative. In particolare gli uffici marketing e comunicazione. In particolare un’ impresa trentina che si occupa di grafica e design ha dato la propria disponibilità, così come altre società del gruppo BCC, in particolare Phoenix spa che gestisce il settore dei servizi informatici. I dipendenti hanno risposto sia attraverso la partecipazione attiva alle raccolte fondi (donazioni) sia attraverso varie iniziative di volontariato che si sono succedute nel corso dei primi mesi di attività. La scelta dei partner è stata, di fatto, determinata dalla condivisione di valori. Infatti sia i soggetti profit che il soggetto non profit, accomunati dal riconoscimento della famiglia come soggetto fondante della società attuale e futura. La condivisione di tali principi e l’applicazione degli stessi in ogni settore di attività (economica, sociale, politica e culturale) è il legame più forte e solido della partnership. Il radicamento e la diffusione capillare sul territorio, uniti alla consolidata struttura delle tre organizzazioni si sono rivelati come importanti fattore di coesione che si concretizzano in una forte capacità di produzione di attività. 137 Ingente è stato l’apporto dato dai soggetti coinvolti che non solo hanno messo a disposizione i propri organici e la propria struttura (uffici, magazzini, logistica, attrezzature informatiche, know how, ecc.) in ogni momento secondo le specifiche necessità, ma si sono accollate tutti i costi per la realizzazione dei materiali promozionali dell’iniziativa. Risultati Gli obiettivi che Casse Rurali si erano posti in termini di performance sono stati ampiamente raggiunti. Sono stati raccolti 6904 euro attivando circa 500 donatori. Considerando che il sistema che è stato utilizzato, ovvero la raccolta fondi via internet tramite il sistema di home banking INBANK, è un canale completamente nuovo per le Casse Rurali, il risultato è stato molto soddisfacente. E’ stato sperimentato un nuovo modo di sostenere la solidarietà facile e veloce, che verrà sicuramente ripetuto. L’obiettivo che Casse Rurali si era posto fin dall’inizio non era solo quello di dare indicazioni per favorire un alto numero di adesioni attraverso le donazioni INBANK, ma anche quello di diffondere informazioni sull’associazione ANFFAS TRENTINO Onlus, per trasmettere consapevolezza circa il problema dei disabili trentini. Di fondamentale importanza era raggiungere questo risultato anche nei confronti dei dipendenti. Casse Rurali si è attivata fin da subito con informative e circolari interne a tutti i collaboratori del credito cooperativo trentino, in modo che tutti fossero a conoscenza dell’iniziativa e soprattutto della realtà di ANFFAS TRENTINO Onlus. L’alto numero di donazioni che c’è stato anche allo sportello è testimonianza della buona promozione effettuata anche dai dipendenti, dimostratisi consapevoli e disponibili verso l’iniziativa in corso. Per fare in modo che l’iniziativa avesse la più ampia diffusione all’interno di tutta la comunità è stato attivato il canale internet: sia attraverso la pubblicazione sul sito www.cr-surfing.net di un ampia pagina informativa, rivolta agli oltre 45000 visitatori univoci su base mensile, sia attraverso il canale diretto per i clienti utilizzatori del servizio INBANK. Per quanto riguarda SAIT, gli obiettivi di questa prima fase del protocollo, in sostanza, consistevano sulla reale possibilità di realizzarla. Da tempo infatti, cercava un partner nel mondo del sociale da affiancare nel lungo periodo, la cui collaborazione non fosse legata alla singola iniziativa. SAIT è soddisfatta per essere riuscita a porre questa prima pietra sulla quale sviluppare le attività future. La buona riuscita delle prime iniziative realizzata, conferma la replicabilità degli eventi posti in essere. In questa prima fase iniziale il personale è stato coinvolto marginalmente.Dove interessato il personale ha dimostrato di gradire l’iniziativa, ma soprattutto ha collaborato in maniera fattiva. Indispensabile è stato l’aiuto di tutti coloro che hanno collaborato alla preparazione e alla distribuzione del materiale per l’iniziativa “Un morso un sorso”. La presenza di volontari di ANFFAS all’interno dei punti vendita per la promozione di “Un morso un sorso”, inoltre, ha permesso un contatto diretto con il personale SAIT, il quale ha potuto approfondire direttamente la conoscenza dell’associazione attraverso le parole di persone molto vicine ad ANFFAS. Grazie distribuzione capillare dei punti vendita SAIT nel territorio della provincia di Trento, ANFFAS ha avuto modo di entrare in contatto con gran parte della comunità locale, portando direttamente informazioni circa l’attività svolta dall’associazione, sia attraverso le parole dei volontari presenti, sia attraverso il materiale informativo lasciato a disposizione nei supermercati. Il programma realizzato si è dimostrato dunque sostenibile ed in grado di giungere ad un elevato numero di persone, che condividono i valori comune a SAIT e ad ANFFAS: mutualità, reciprocità , ruolo fondamentale della famigli anella società. L’obiettivo principale, che pare in parte raggiunto, era comunque quello di migliorare il livello di consapevolezza sulle tematiche della disabilità e dei disabili trentini. 57 cooperative sulle 103 associate al SAIT hanno aderito all’iniziative del 18 dicembre che prevedeva di devolvere l’1% dell’incasso dell’intera giornata. Se consideriamo che le cooperative attive sono circa 90, significa che il 63% delle associate ha aderito.SAIT è soddisfatta oltre che per l’incasso devoluto ad ANFFAS che è stato di oltre 10000 euro, per il fatto che la maggior parte delle cooperative ha dimostrato il proprio consenso alla partnership realizzata, dando il proprio pieno appoggio alle iniziative. 138 Il libro d’oro della responsabilità sociale ContactLab – Tomato Interactive ContactLab, divisone di Tomato Interactive, dedicata al Web marketing, mette a disposizione dei propri Clienti un software per il direct marketing digitale via email, SMS e fax Auguri e-solidali Motivazioni Tomato Interactive, Web agency fondata nel 2000, è specializzata nello sviluppo di software Web-based. Al centro della propria attività c’è una solida e riconosciuta competenza nell'ambito delle soluzioni di email marketing, nell’eCRM ed in tutte le attività di log analysis e business intelligence. L'azienda offre inoltre consulenza su sicurezza informatica e sull'intero processo di gestione di un progetto Internet: dal concept al graphic design, dal supporto nell'elaborazione editoriale dei contenuti all'integrazione di applicativi avanzati. L’obiettivo del progetto Auguri e-solidali è stato quello di promuovere una raccolta fondi natalizia a favore di otto importanti associazioni nonprofit: Amnesty International, Associazione Bulimia Anoressia (ABA), Centro Italiano Aiuti all'Infanzia (CIAI), Emergency, Lega del Filo d’Oro, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), Telefono Arcobaleno. Altro importante obiettivo consisteva nel conferire visibilità a queste associazioni, al fine di agevolarle, in un futuro, nel non facile compito di fundraising. La scelta della causa da sostenere, ossia il supporto delle associazioni nonprofit nell’attività di fundraising nei confronti delle aziende, è stata dettata dall’identificazione delle potenzialità dell’attività di email marketing nel settore del noprofit. Infatti, i bassi costi di attivazione delle campagne, uniti alla potenziale capillarità della diffusione dei messaggi tramite attività di viral marketing, si rivelano cruciali per quelle realtà la cui missione consiste nel divulgare il proprio messaggio finalizzato alla raccolta fondi destinati a progetti solidali. Attività Grazie a questo progetto sperimentale, l’azienda poteva, tramite il sito Internet www.auguriesolidali.org, richiedere a ContactLab la spedizione via email dei propri auguri per le festività a clienti, fornitori e a tutti i propri interlocutori, contribuendo al tempo stesso alla causa di una delle associazioni coinvolte nell’iniziativa. L’ammontare corrispondente al servizio di attivazione della campagna di comunicazione veniva versato dall’azienda sotto forma di donazione destinata ad una delle associazioni aderenti; ContactLab garantiva quindi la consegna degli Auguri e-solidali a nome dell’associazione sponsorizzata dall’azienda. Le associazioni hanno così potuto beneficiare dei fondi versati dalle aziende e, soprattutto, di visibilità grazie alla campagna di comunicazione attivata per il lancio dell’iniziativa sia sul canale online che offline. I partner della campagna sono stati identificati selezionandone, indicativamente, uno per ogni tipologia di causa supportata (dalla difesa dei diritti umani, alla protezione ambientale, dalla tutela dei minori al supporto alla ricerca nel campo della salute). Il coinvolgimento di otto realtà nonprofit di tale importanza nel contesto dello stesso progetto ha richiesto a ContactLab un grandissimo sforzo in termini di negoziazione e rispetto delle specificità di ciascuna. L’azienda si è fatta carico dei costi di ideazione, gestione e promozione dell’intero progetto, allocando le necessarie risorse in termini di progettazione e sviluppo di tutte le attività previste (pianificazione strategica, programmazione, progettazione grafica, comunicazione). La realizzazione del progetto ha coinvolto risorse interne per un monte ore valutabile intorno alle 30 giornate lavorative. L’azienda ha inoltre messo a disposizione tutte le infrastrutture tecnologiche e il software necessari alla realizzazione del sito Internet e delle campagne di email marketing attivate. Alle associazioni è stato richiesto un rimborso spese minimo, da versare unicamente in caso di raggiungimento degli obiettivi di fundraising preventivamente concordato. Inoltre la partnership stabilita tra ContactLab e le otto associazioni nonprofit coinvolte è stata definita nel pieno rispetto dei principi fondanti del Cause Related Marketing: ad esempio, l’azienda ha garantito la massima trasparenza nella gestione dei fondi raccolti che, per volontà della stessa, sono stati veicolati direttamente alle associazioni beneficiarie. ContactLab si è impegnata a garantire uguale visibilità ad ogni associazione, indipendentemente dalla tipologia di causa supportata e dalla notorietà della stessa. Risultati Gli stretti tempi a disposizione e il carattere fortemente innovativo dell’iniziativa hanno permesso unicamente un approccio di tipo sperimentale al progetto: sono infatti stati definiti una serie di obiettivi stimati in base a valutazioni di tipo teorico. Dal punto di vista dell’adesione effettiva, il numero delle aziende è risultato inferiore rispetto a quanto inizialmente previsto: sono stati raccolti 5.750 Euro (il costo per email, sulla base del listino concordato, era di 250 Euro per un pacchetto massimo di 500 email). Tale risultato, buono ma inferiore alle aspettative, è stato egregiamente bilanciato dal successo in termini di visibilità delle organizzazioni da parte delle aziende e dall’apertura che tale operazione ha permesso da parte delle associazioni nonprofit coinvolte rispetto all’universo aziendale. E’ importante segnalare che il risultato è dovuto anche all’impossibilità da parte delle aziende di poter aderire nei tempo stetti a disposizione. Anche ContactLab, in qualità di sponsor principale dell’iniziativa, ha beneficiato del progetto, in quanto le aziende che hanno deciso di aderire all’iniziativa hanno avuto modo di testarne le competenze e sono nate ipotesi di futura collaborazione. 139 Coop Lombardia Opera nel campo della grande distribuzione Carta equa condivide la spesa Motivazioni Coop sta per Cooperativa di Consumatori. L'idea base della cooperazione nasce dal bisogno e dalla solidarietà: si costruisce così una risposta imprenditoriale originale che, dalle prime esperienze pionieristiche, in più di un secolo e mezzo di storia, si sviluppa fino a diventare la prima organizzazione distributiva italiana. E' una storia di persone, di lavoro, sacrifici ed entusiasmi, strettamente intrecciata con le vicende politiche e sociali del nostro paese. I valori originari sono ancora oggi alla base della cooperazione: la centralità delle persone, dei loro bisogni e dei loro diritti. Con Carta Equa, Coop Lombardia, oltre a promuovere un’iniziativa di solidarietà nuova, trasparente e facilmente accessibile, rafforza la propria immagine e attira i titolari della carta nei propri punti di vendita, attira non solo la stretta cerchia dei beneficiati, ma anche la potenziale e più ampia platea di benefattori. Inoltre Coop Lombardia collabora con Caritas Ambrosiana nel razionalizzare l’erogazione di beneficenza e nell’aprire un nuovo canale di raccolta fondi. Attività Carta Equa è una carta di credito per l’acquisto di prodotti nei negozi convenzionati, ma è soprattutto una carta della solidarietà. Sono previste due carte magnetiche abilitate ai pagamenti elettronici; la prima è la carta del Benefattore: chi ne è titolare può pagare la spesa in tutti i supermercati e ipermercati Coop Lombardia, destinando ogni volta un’offerta ai bisognosi, calcolata in percentuale sul valore della spesa. Le donazioni vengono raccolte nel conto CONVIVA, intestato alla Caritas Ambrosiana, a cui si attinge per finanziare la seconda Carta, quella del beneficato, destinata a persone bisognose. Entrambe le Carte hanno uguale valore grafico, in modo da rendere indistinguibili il benefattore e il beneficato. Carta Equa rappresenta uno strumento aggiuntivo e innovativo per promuovere la carità e rispondere ai bisogni delle persone in difficoltà. Equa esprime un concetto di solidarietà, intesa non come semplice beneficenza o elemosina, bensì come aumento dei diritti del cittadino, come emancipazione di dignità umana. Carta equa cerca di rendere le persone bisognose non oggetto passivo di assistenza, bensì soggetto consapevole in grado di spendere in autonomia. Con Carta Equa, la Caritas Ambrosiana razionalizza l’erogazione di beneficenza e apre un nuovo canale di raccolta fondi. La Caritas individua tramite i propri Centri di Ascolto le persone in stato di difficoltà economica temporanea, che rientrano in un piano di aiuto ben specifico, monitorato nel tempo, finalizzato ad uscire dallo stato di bisogno. Le funzioni aziendali coinvolte nell’iniziativa sono: Presidenza Soci e Consumatori, Direzione Amministrativa e Finanziaria, Direzione Commerciale, Formazione, Sistemi Informativi, Comunicazione e Pubbliche Relazioni. Nella fase di progettazione sono state coinvolte 15 persone, mentre nella gestione partecipa tutto il personale di Coop Lombardia addetto all’emissione, gestione ed accettazione della carta. Poiché il progetto di Solidarietà è finalizzato all’integrazione e al rispetto della dignità umana, il coinvolgimento del personale è stato immediato: è una carta solidale, uno strumento concreto ed efficace per aiutare i bisognosi, permette di fare beneficenza in modo semplice e sicuro avendo come riferimento la Caritas Ambrosiana. I Partners coinvolti sono: Caritas Ambrosiana, Banca Etica e Inocard (società per l’emissione delle Carte). Risultati I risultati raggiunti al 31 dicembre 2004 sono: 1.271 carte benefattore emesse, 182 care beneficato emesse. I contributi raccolti ammontano a 80.300.000 Euro, di cui erogati da Coop Lombardia 35.000. 140 Il libro d’oro della responsabilità sociale Estèe-Lauder Produzione e commercializzazione di prodotti di trattamento per la pelle, di makeup, di profumazioni e di prodotti per capelli Campagna nastro rosa Motivazioni La campagna Nastro Rosa è nata negli USA nel 1992, ad opera della multinazionale della cosmesi Estée Lauder, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare sul tema della prevenzione dei tumori al seno. Nel 2003 Estée Lauder Italia si è rivolta ad INC per costruire anche nel nostro Paese una forte visibilità all’iniziativa, coerente con il suo successo internazionale, mirando ad accreditare la campagna presso il mondo istituzionale italiano e accrescerne di anno in anno la visibilità ampliando, ogni edizione, i partner ed i canali di comunicazione. Attività Il primo passo della strategia è stato creare una partnership nazionale con la Lega italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), il maggiore organismo istituzionale italiano impegnato nelle prevenzione dei tumori, grazie alla quale ottobre è diventato il mese della prevenzione dei tumori al seno. Per l’edizione 2004 della Campagna Nastro Rosa, volendo evitare la diffusione di generici, e ormai inefficaci, appelli alla prevenzione, in base alle ricerche sono stati individuati un pubblico ed un messaggio prioritari: le giovani donne tra i 25 e i 40 anni e l’esigenza di iniziare la prevenzione già in questa fascia di età. Da qui il messaggio la prevenzione è un gioco da ragazze, che ha utilizzato come testimonial l’attrice Emanuela Folliero e le ragazze della Nazionale di Ginnastica Artistica, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene. La campagna si è articolata in azioni di ufficio stampa, eventi di piazza tra cui l’illuminazione di rosa di 52 monumenti, pagine pubblicitarie gratuite sui periodici femminili, la distribuzione di migliaia di opuscoli nelle profumerie Estée Lauder e nei centri LILT, la creazione di un sito internet www.nastrorosa.it, il coinvolgimento di Università e associazioni femminili. Risultati La Campagna ha avuto il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità, della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma. Sono stati distribuiti 200.000 nastrini rosa e 300.000 guide pocket. Tra settembre e novembre sono state visitate oltre 22.000 pagine del sito www.nastrorosa.it. Sono state ottenute 77 partnership on line (di cui 23 istituzioni e 15 università), 25 partnership off line tra aziende e università, illuminati di rosa 52 monumenti in tutta Italia. L’attività di ufficio stampa realizzata in occasione dell’edizione 2004 della campagna Nastro Rosa ha ottenuto più di 300 uscite: 10 lanci di agenzia, 186 quotidiani, 45 periodici, 37 servizi TV, 4 servizi radio, 27 articoli su web. Soprattutto i riscontri del pubblico femminile sono andati oltre le attese: oltre 12.000 chiamate al numero verde LILT e molte migliaia di visite diagnostiche gratuite offerte dai centri ambulatoriali della LILT. 141 Finmerge Consulting & Travel Opera nel settore turistico con licenza di Tour Operator e Agenzia Viaggi e nel settore del marketing promozionale Manda in vacanza il vostro cliente finanziando un progetto etico Motivazioni Questo progetto è nato da un’idea dei titolari della Finmerge Consulting Travel (FCT), Mauro Argentoni e Lorella Girardi, perché volendo aiutare una nipote che a soli 8 anni è diventata diabetica, hanno deciso di sostenere l’associazione dei genitori dei bambini diabetici denominata AGD-VJD, alla quale la loro nipote era iscritta. Per questo motivo è stata sviluppata una versione etica di un progetto di marketing promozionale denominato Assegno Vacanze già da tempo gestito e commercializzato da FCT. Il progetto è stato innovato non solo nel nome, ma sposando la causa etica sociale e scegliendo di investire concretamente il 20% del fatturato generato dalla vendita del nuovo prodotto Assegno Vacanze Etico inizialmente a questa associazione, e successivamente ad altre Onlus con progetti etici sociali nazionali ed internazionali. L’Assegno Vacanze Etico permette di avvicinare le medie piccole aziende ad un progetto di Cause Related Marketing ben strutturato, dando loro la possibilità di sponsorizzare un progetto etico finanziandolo con il 20% del loro totale investimento e budget promozionale, contemporaneamente risolvendo le più svariate esigenze di promozione e fidelizzazione, promovendo l’immagine dell’Onlus e del progetto etico sociale finanziato. Attività Questo prodotto/servizio di fatto consiste in un titolo atipico. Esteticamente è un vero e proprio assegno emesso da FCT con il quale il cliente finale, che lo riceve in omaggio da una azienda, può prenotare e pagare una parte della sua vacanza scegliendola tra centinaia di proposte turistiche in oltre 100 destinazioni selezionate da FCT tra la programmazione dei più qualificati Tour Operator italiani, il tutto senza limitazioni. FCT per attuare concretamente la parte etica determinante del progetto prodotto, ha consolidato una stretta collaborazione con qualificate Onlus per il finanziamento dei loro progetti sociali. L’Assegno Vacanze Etico è un importante strumento che permette di finanziare progetti di certificate Onlus e per il cliente finale è di fatto denaro. Non è quindi la solita promozione di soggiorni gratuiti, 2x1, card sconti o altro, ma un innovativo prodotto di grande immagine, di facile utilizzo e di reale valore percepito dal cliente, straordinario per la sua spendibilità su gran parte della programmazione dei migliori Tour Operator italiani e per la sua grande trasparenza, dovuta al fatto che i cataloghi e i listini di riferimento sono pubblicati dai Tour Operator aderenti all’iniziativa e consultabili in qualsiasi Agenzia Viaggi in Italia. FCT ha selezionato un ristretto gruppo di Onlus sulla base dei loro progetti, tenendo conto di parametri come l’apoliticità, le finalità e la trasparenza in generale nei costi di gestione. La prima delle Onlus selezionate è il CESVI, qualificata ed importante organizzazione, tra le poche in Italia ad aver ricevuto anche l’oscar del bilancio etico nel 2000, al suo ventesimo anno di attività, facente parte di ALLIANCE 2015, presente con importanti e concreti progetti sociali in vari località nel mondo. CESVI ha sottoposto a FCT un progetto denominato Angeli Contro la Malaria, sostenuto anche dall’Unione Europea, importante per i grandi contenuti umanitari che coglie la sensibilità di chi viaggia. Un’altra Onlus selezionata è Telefono Azzurro, qualificata e conosciuta organizzazione che ha dato un alto valore al mezzo di comunicazione più comune che è il telefono, utilizzandolo al meglio come valido ed utile strumento di aiuto, perché tutto inizia ascoltando i problemi dei bambini, per poi poter intervenire con personale altamente specializzato come psicologi, pedagogisti e neuropsichiatri. Telefono Azzurro ha chiesto a FCT di finanziare con l’Assegno Vacanze Etico il costo delle servizio telefonico gratuito 1.96.96 rivolto ai soli bambini e l’eventuale consulenza di personale specializzato. Inoltre il contratto di fornitura determina molto chiaramente la percentuale del bonus etico del 20% sul totale della fatturazione, l’importo che verrà versato e tutti i dati con il progetto della Onlus destinataria. Altrettanto l’utente finale trova su ogni singolo Assegno Vacanze Etico l’immagine non solo della onlus e della sua campagna sociale, ma anche la causale e l’importo devoluto. L’Assegno Vacanze Etico è il FOCUS dell’azienda FCT e tutto il personale, i titolari e collaboratori, sono coinvolti totalmente nella scelta dei partners a più livelli: i Tour Operators come ad esempio Hotelplan, MSC Crociere, sono stati selezionati da FCT perché già coinvolti in progetti etici di finanziamento. Le aziende sponsor alle quali FCT propone l’Assegno Vacanze Etico sono aziende che hanno uno spirito etico e che vogliono comunicarlo al massimo grazie a questo innovativo progetto/prodotto etico promozionale. Inoltre le onlus coinvolte devono essere qualificate non solo nell’immagine esterna ma anche nella trasparenza dei bilanci, nel contenimento delle spese di gestione e nell’ottimo rapporto tra costi per la gestione degli interventi e i finanziamenti ricevuti. Per quanto riguarda la comunicazione al cliente azienda sponsor, le onlus in piena autonomia inviano una lettera al titolare dell’azienda di ringraziamento e di certificazione dell’avvenuto versamento del bonus etico da parte di FCT, inserendo l’azienda in una mailing list di aggiornamento sulle loro attività. 142 Il libro d’oro della responsabilità sociale Risultati FCT si è impegnata a comunicare tutta la filosofia etica del progetto, coinvolgendo il più possibile il cliente azienda anche nella definizione della campagna promozionale, per aumentarne la visibilità e il relativo successo del progetto etico. Gli obiettivi fissati contrattualmente con le Onlus sono ampiamente conseguiti in anticipo sulla prima verifica del 30 giugno 2005. L’andamento dei contatti e degli ordini dei primi mesi del 2005 confermano le ottime possibilità di arrivare a risultati eccellenti in termini di versamento del bonus etico. Inoltre c’è soddisfazione di tutti i partners, come ad esempio i Tour Operators che vedono incrementare le prenotazioni e sono così ripagati delle stupende tariffe riservate a FCT, che rendono possibile il massimo dello sconto con l’Assegno Vacanze Etico. Altrettanto le Agenzie di Viaggio vedono incrementare i clienti che decidono di spendere gli assegni presso di loro. Le aziende confermano ottimi risultati in termine di incremento di vendite, di fidelizzazione della clientela e gli indici di apprezzamento della loro promozione, il tutto confermato da una tendenza al riordino degli Assegni Vacanze Etici per ulteriori promozioni. Le Onlus, avendo creduto in questo innovativo progetto etico, sono soddisfatte sia per l’incremento dei finanziamenti, sia per la grande comunicazione generata da ogni singolo Assegno Vacanze Etico venduto. Il progetto si è dimostrato sostenibile perché genera guadagno pur con l’investimento di FCT del bonus etico pari al 20% del fatturato generato. Quindi anche se pur in evoluzione, il progetto/prodotto Assegno Vacanze Etico avrà una vita commerciale di almeno 5/10 anni, con ottime previsioni di generare almeno un milione di euro di bonus etico. Nonostante il fatto che il 2004 è stato l’anno del consolidamento, a fine anno FCT aveva già ordini per generare € 55.000,00 di bonus etici. L’anno 2005 sarà la vera partenza e sviluppo commerciale di questo innovativo progetto etico di Cause Related Marketing e FCT stima di superare € 200.000,00 di bonus etico. 143 Mediafriends Onlus Associazione non profit costituita dalle società R.T.I, Mondadori e Medusa Fabbrica del Sorriso Motivazioni L’intento di Mediafriends onlus è di coordinare al meglio la capacità di comunicazione ed i rapporti profondi e continui con il mondo dello spettacolo e della cultura espressi dai tre associati originari, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare donazioni, da destinare al finanziamento di progetti mirati in settori non lucrativi e di utilità sociale. In particolare Mediafriends svolge l’attività d’ideazione, progettazione, realizzazione e promozione di eventi, in special modo televisivi, finalizzati alla raccolta di risorse da destinare alla beneficenza ed al finanziamento di progetti mirati. La trasmissione Fabbrica del sorriso, in onda in due serate, in diretta su Canale5, ha sviluppato contenuti legati al mondo della comicità, con l’ausilio di artisti molto conosciuti e graditi dal pubblico. La scelta editoriale, apparentemente contrastante con i temi della solidarietà, si è confermata arma vincente nel coinvolgere e sollecitare l'opinione pubblica alla donazione in favore di progetti, associazioni e temi legati al mondo dell'infanzia disagiata. Attività La seconda edizione, in particolare, si è posta l’obiettivo di realizzare 40 progetti legati al tema: il bambino malato, in Italia e nel mondo. A tale scopo sono state individuate 40 Associazioni di solidarietà sociale che operano in Italia (20) e all’estero (20) e che hanno tra le loro finalità quella di alleviare le sofferenze dei bambini e di assicurare loro migliori condizioni di vita. Per una maggiore chiarezza di obiettivi sono state selezionate 5 macro-aree d’intervento, all’interno delle quali si muovono, con le loro specificità, le 40 Associazioni. Le macro-aree hanno coinvolto i bambini malati in ospedale, i bambini con malattie debilitanti: psichiche e fisiche, le cure mediche destinate ai bambini in paesi sottosviluppati, la ricerca e l’informazione su malattie infantili, il servizio di chirurgia in loco. Per rendere possibile la raccolta fondi, alla quale la trasmissione è dedicata, Mediafriends ha attivato diversi canali di donazione e stipulato accordi con grandi Aziende partner. Infine, per favorire e sostenere la fiducia dei donatori nei confronti dei progetti selezionati per La Fabbrica del Sorriso, è stato previsto un secondo appuntamento televisivo, a distanza di alcuni mesi dalla trasmissione, all’interno del quale sarà rendicontato quanto fatto con i fondi donati, così come è avvenuto per l’edizione 2003: Fabbrica del Sorriso – un anno dopo. In occasione di La Fabbrica del Sorriso 2004, ciascuna delle Aziende che compongono Mediafriends ha condiviso ed approvato la scelta degli obiettivi identificati dalla Onlus e, nello stesso tempo, al fine di promuovere la maggior efficacia comunicativa, ha messo a disposizione delle Associazioni coinvolte nella raccolta fondi: redazionali e spazi televisivi, pagine sui propri periodici e comunicati sui circuiti cinematografici. In particolare, Fabbrica del Sorriso 2004 nel periodo compreso tra il 15/9/04 e il 14/11/04, ha previsto uno specifico piano di comunicazione: 150 promo di rete, 20 pagine sulle testate dei periodici Mondadori, pubblicità tabellare sulle emittenti: Canale5, Italia1 e Rete4, 19.000 spot da 30 secondi nei circuiti cinematografici, citazioni in altri programmi Mediaset. Inoltre sono stati acquistati da concessionarie esterne 1.500.000 radiocomunicati d’insegna, spot radiofonici nella settimana dell’evento su RTL, Radio Italia, Radio DJ, 101, 432 FM. Inoltre, Mondadori ha pubblicato per l’occasione la seconda edizione del libro La Fabbrica del Sorriso – ancora comici per un mondo migliore. Il libro è stato venduto in edicola allegato ai settimanali Chi, Donna Moderna, Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni (€4,90 – di cui €2,50 devoluti). Delle 200.000 copie prodotte, 125.000 sono state vendute. I beneficiari di Fabbrica del Sorriso 2004vengono, di edizione in edizione, selezionati attraverso valutazioni di equità (metà dei progetti finanziati si rivolge al territorio nazionale, l’altra metà a Paese esteri) e secondo la massima trasparenza. Mediafriends ha fatto compilare, a ciascuna Associazione Onlus che ha richiesto di partecipare alla raccolta fondi, una propria scheda-progetto che contiene le informazioni di base per la selezione. Le iniziative più affini ai temi proposti per la raccolta, sono state ulteriormente approfondite, durante incontri fissati, individualmente, con i rappresentanti di ciascuna di esse. Successivamente, un gruppo di esperti del settore, composto da membri interni e consulenti esterni a Mediafriends, ha selezionato una rosa di progetti, tra i quali, infine, le tre consociate hanno scelto i destinatari finali. Ai sensi dello Statuto, Mediafriends al termine della raccolta, ha costituito un Comitato Consultivo (21/12/2004), composto da membri interni e rappresentanti delle Onlus beneficiarie, che è stato investito della responsabilità della corretta e miglior gestione delle risorse raccolte. Tutto quanto ricevuto durante la raccolta fondi promossa da La Fabbrica del Sorriso, sia durante la diretta televisiva, che nei tempi in cui i canali di donazione sono rimasti aperti, è stato suddiviso tra le Associazioni selezionate in parti uguali. Attraverso la concessionaria di pubblicità e con l’ausilio di consulenti esterni, sono state individuate e scelte aziende e partner di Fabbrica del Sorriso 2004. Nel corso della presentazione e della condivisione di obiettivi, legati ai progetti da finanziare, sono state presentate valutazioni relative all’impatto comunicativo inerenti la pressione pubblicitaria prevista ed al ritorno di immagine per le Aziende stesse. 144 Il libro d’oro della responsabilità sociale A questo ha fatto seguito un accordo, per il quale le aziende che si sono impegnate a donare hanno avuto a disposizione, per 8 settimane, a titolo gratuito, il marchio Spesa del Sorriso. 145 Mediamarket Opera in Italia con la denominazione Mediamarket e possiede i marchi Media World, Saturn e Media World Compra On Line Voci dal Cuore Motivazioni Voci dal cuore è un progetto di Corporate Social Responsibility che ha portato alla realizzazione di un CD interamente cantato e suonato dai collaboratori di Mediamarket destinato alla raccolta di fondi per sostenere il CESVI, un’organizzazione umanitaria con sede a Bergamo, nella costruzione di una Casa del Sorriso in Sudafrica per aiutare le mamme e i bambini vittime di violenze in Sudafrica. Era da tempo che Mediamarket voleva impegnarsi attivamente nel sociale. Per questo l’azienda organizzò un referendum interno e sottopose tre progetti di solidarietà ai propri collaboratori che, attraverso il voto via intranet aziendale, scelsero di sostenere il CESVI. nella costruzione di un centro di assistenza sociale e psicologica per donne e bambini malati di AIDS e che hanno vissuto esperienze di violenza. L’idea studiata per raccogliere i fondi per il progetto umanitario prescelto è quella di incidere un CD interamente cantato e suonato dai collaboratori dell’azienda e commercializzato nei punti vendita Mediamarket (parte dei proventi ricavati dalla vendita del CD si sommano così ai 150.000 euro stanziati inizialmente dall’Azienda). Attività Per offrire un CD di qualità Mediamarket si affidò alle competenze del Centro Professione Musica, incaricato di scegliere tra i collaboratori quelli più dotati dal punto di vista vocale e con competenze musicali specifiche. Tra gli oltre 300 candidati provenienti da tutta Italia che si presentarono alle audizioni vengono scelti 18 solisti, 51 coristi e 17 musicisti che hanno inciso il CD. Il risultato è un CD, dal titolo Voci dal Cuore, contenente brani sia in inglese sia in italiano, tra cui 4 cover e 7 inediti. Alcuni dei testi italiani inediti sono stati scritti proprio dai collaboratori Mediamarket, per dar voce all’ispirazione personale relativa al progetto, da cui il titolo del disco. In particolare alcuni testi sono dedicati proprio ai bambini. A supporto dell’iniziativa e per sensibilizzare il grande pubblico verso una causa umanitaria così importante diverse sono le attività di comunicazione: un video clip musicale realizzato con la collaborazione del Centro Professione Musica contenente le immagini della baraccopoli africana di Cape Town e dei collaboratori di Mediamarket in sala di registrazione, una conferenza stampa di lancio del CD con il Trio Medusa come moderatore/testimonial e una mostra fotografica con immagini dell’Africa e dei collaboratori Mediamarket ripresi durante le registrazioni, un allestimento ad hoc dei punti vendita: espositori, bundle con CD, cappellino e maglietta dedicati all’iniziativa, articoli su MW Magazine e Super Show le riviste dedicate ai clienti fidelizzati del gruppo, uscite pubblicitarie su 31 quotidiani locali e nazionali, uno spot promozionali, comunicati su emittenti radiofoniche locali e nazionali, una pagina dedicata sui due siti internet aziendali, un booklet dell’iniziativa e una campagna di ufficio stampa per sensibilizzare la stampa. Risultati L’interesse da parte del grande pubblico e dei media per l’iniziativa è stato più che positivo. Solo nella prima settimana sono state vendute più di 9.000 copie del CD. Il CD si è classificato al settimo posto tra i dischi più venduti in Italia e al primo posto per la categoria compilation (Fonte: Top of the music - ACNielsen classifica dal 29.11.04 al 05.12.04 grande distribuzione). In totale nella prima settimana dalla vendita del CD sono stati raccolti più di 29.000 euro per il CESVI che si sono aggiunti ai 150.000 già stanziati. Più di 30 gli articoli dedicati, diversi i passaggi radiofonici tra cui spicca l’appello del Trio Medusa su Radio DJ. 146 Il libro d’oro della responsabilità sociale Metis Agenzia per il Lavoro Metti in moto la solidarietà Motivazioni L’obiettivo è costruire un reparto pediatrico dell’Ospedale di Goderich in Sierra Leone. Attività Metis, che è main sponsor del team Gilera che corre nel motomondiale in classe 125cc, ha fatto realizzare al famoso fotografo pubblicitario Oliviero Toscani delle T-shirt che si ispirano al mondo delle corse motociclistiche. Queste Tshirt sono state vendute in tutte le filiali Metis e on line sul sito della società. L’iniziativa è partita il 7 giugno 2004 e si è conclusa il 15 ottobre 2004. Il 20 agosto è finita la prima fase del concorso, con l’estrazione dei primi 5 scooter, e il 15 ottobre la seconda fase, con gli altri 5 scooter assegnati ad altrettanti vincitori. Tutto il ricavato della vendita è stato devoluto ad Emergency che lo ha utilizzato per finanziare la costruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di Goderich in Sierra Leone, il paese al mondo con il tasso più alto di mortalità infantile. Per incrementare le vendite delle magliette, è stato organizzato un concorso. Chi ha acquistato la maglietta infatti ha potuto partecipare ad un concorso che ha previsto l’estrazione di 10 Gilera Runner Racing Replica. La comunicazione dell’iniziativa è avvenuta attraverso i seguenti canali: una presentazione stampa nel corso del Gran Premio d’Italia di motociclismo; una comunicazione in tutti i punti vendita Metis e Gilera; una comunicazione pubblicitaria su Gazzetta dello sport e Sport Week; una comunicazione on line su diversi siti; una serie di eventi a livello locale in cui sono state vedute le T-shirt. Due aspetti strategici importanti sono stati i seguenti: L’iniziativa è totalmente charity: i soldi erogati ad Emergency sono il totale della vendita delle T-shirt. L’iniziativa non è legata a obiettivi di business dell’azienda (incremento di vendite ecc) né vengono trattenute le spese (che sostiene interamente Metis). L’azienda al suo interno condivide un obiettivo (costruire il reparto pediatrico di un ospedale) Per garantire il successo, l’iniziativa è legata ad una firma importante (Oliviero Toscani che ha realizzato le T-shirt) e a un concorso che mette in palio uno scooter in edizione limitata: il Gilera Runner, replica della moto da gara. Questo è importante perché ci sono due benefits ambiti (T-shirt e motorino). Il tutto è legato al mondo delle corse motociclistiche. Inoltre Metis ha riunito diversi importanti partners che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa: Gilera-Piaggio, che ha contribuito con gli scooter, Gazzetta dello sport, che ha garantito la comunicazione verso il target degli sportivi e infine Best Union, che ha realizzato la vendita online. Risultati Con più di 2.200 T-shirt vendute, per un totale di 22.000 euro raccolti e interamente devoluti a Emergency, è stata possibile la costruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di Goderich in Sierra Leone. I risultati in termini di comunicazione sono stati: oltre 35 articoli nazionali sull'iniziativa; una campagna pubblicitaria di 10 uscite su Gazzetta dello sport, 6 pagine di Sport Week, 10 pagine di Film TV; link del nostro sito ad un circuito di 7 altri siti (gilera.it;tiscali.it; inter.it; fortitudo.it; sisleyvolley.it; benettonbasket.it, winnerland.com) e infine presenza del materiali di comunicazione (locandine, volantini, cartonati, cartoline) in 65 punti vendita Metis, 150 concessionari Gilera, 150 farmacie comunali. 147 Obi Systemzentrale Grande distribuzione specializzata no food Una vite per la vita Motivazioni OBI nella settimana dal 13 al 19 dicembre 2004, nei suoi 30 punti vendita, per ogni scontrino emesso si impegna a devolvere 0.50 euro alla ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA LOTTA AL NEUROBLASTOMA Onlus. Il progetto si sviluppa grazie a precedenti esperienze che coinvolgono negli anni passati a livello locale un Punto Vendita OBI e l’Associazione. Sposando la causa benefica, OBI Italia coinvolge l’Ufficio Marketing e Comunicazione che viene posto a direzione del progetto per lo sviluppo e la buona riuscita dell’operazione. La visibilità della campagna OBI in partnership con l’Associazione si focalizza sulle attività della stessa, ed ha come scopo la raccolta di fondi per il finanziamento dei progetti di ricerca di un nuovo farmaco. La politica di OBI a sostegno dell’operazione si è sviluppata su principi di trasparenza, legame col cliente, coscienza sociale e garanzia del risultato. L’operazione ha voluto collegare il settore del faidate, core business di OBI, con la famiglia. Proprio questa è il target principale della clientela OBI, ed essendo il bambino elemento fondante della famiglia, il collegamento con il Neuroblastoma, tumore infantile, è immediato. Per OBI il valore di una semplice vite, utensile utilizzato per costruire e simbolo del settore commerciale di appartenenza delle catena, viene visto come l’equivalente di una piccola somma versata per aiutare la ricerca e così il progetto viene denominato Una vite per la vita. Attività L’operazione consiste nel devolvere 0.50 euro per ogni scontrino emesso in una delle settimane di maggior redditività della catena, quella precedente il Natale, dal 13 al 19 dicembre 2004. Cosciente del calo dei consumi e della diminuzione dello scontrino medio, OBI ha comunque scommesso sulla strategia più pragmatica, focalizzandosi sul vantaggio economico che avrebbe avuto l’Associazione e il risultato è andato ben oltre le previsioni. Lo scopo della catena era creare una relazione più stretta coi propri clienti e la redemption sociale si vedrà solo nel medio periodo. La campagna di comunicazione e le attività di supporto ad essa, all’interno dei punti vendita hanno favorito una trasmissione di valori e di avvicinamento al problema del Neuroblastoma in modo molto forte, tale da far diventare i singoli dipendenti OBI dei volontari aggiunti. La scelta della partnership è ricaduta sull’Associazione Nazionale per la lotta al Neuroblastoma Onlus; tale scelta è basata anche sul fatto che OBI è una catena che copre gran parte del territorio italiano e, come l’Associazione, avrebbe avuto una visibilità ed un ritorno maggiore, sia in termini di fondi raccolti che di immagine. In particolare per la campagna di comunicazione e le attività di supporto sono stati investiti ben 100.000 euro da parte di OBI, per un totale di 4 mesi di coordinamento del lavoro da parte dell’Ufficio Marketing e Comunicazione. Inoltre va sommato al ricavato scaturito dagli scontrini della settimana di dicembre, la raccolta spontanea dei dipendenti OBI e della clientela. Insomma un coinvolgimento totale con un unico scopo: dare visibilità alla malattia e alla necessità di curarla, far conoscere maggiormente l’Associazione e dare al marchio OBI un posizionamento di immagine più vicino alle famiglie. Le attività in merito sono state suddivise tra OBI e l’Associazione. Quest’ultima si è impegnata nel coordinamento dei volontari presenti nella settimana di dicembre nei centri, con proprio materiale informativo. Inoltre diversi sostenitori dell’associazione a turno sostavano all’interno dei negozi distribuendo materiale e gadget dell’Associazione e raccogliendo offerte. Invece la direzione marketing OBI si è occupata: dello sviluppo della campagna di comunicazione Una vite per la vita (30 uscite su quotidiani e periodici per comunicare l’iniziativa; manifesti sui 30 punti vendita; spot su radio d’insegna; spille per i dipendenti OBI da portare all’interno del negozio per tutto il mese di dicembre; busta di semi di girasole da regalare alle casse ad ogni cliente per ricordare che, col proprio acquisto in OBI, ha aiutato a devolvere 0.50 euro all’Associazione; inserimento del progetto all’interno del volantino promozionale del mese di dicembre 2004, con una tiratura di 3.500.000 di copie distribuite door to door nei bacini di utenza di ognuno dei 30 negozi). In aggiunta OBI ha voluto poi proseguire continuando a dare visibilità anche dopo la settimana dell’operazione tramite: 1000 biglietti natalizi personalizzati Una vite per la vita, inviati per le feste a fornitori e collaboratori del personale OBI; manifesti su ogni punto vendita con il risultato dell’operazione e il ringraziamento ai clienti; inserimento dei risultati e del ringraziamento ai clienti, nella copertina del volantino promozionale di gennaio 2005, con una tiratura di 3.000.000 di copie distribuite door to door nei bacini di utenza di ogni negozio; inserimento nel sito www.obi-italia.it, nell’area già dedicata all’operazione, dei risultati dell’iniziativa. Risultati Gli obiettivi fissati erano in termini di denaro raccolto. In base agli scontrini emessi nella settimana equivalente dell’anno precedente era stata fatta una stima approssimativa ma i risultati, nonostante la congiuntura economica negativa e il calo dei consumi, hanno superato le più ottimistiche previsioni. OBI con 216.922 scontrini emessi nella settimana dal 13 al 19 dicembre 2004 è riuscito a devolvere 108.461 euro all’associazione ai quali vanno a sommarsi 51.541,70 euro raccolti spontaneamente dai dipendenti OBI e dalla clientela dei centri. 148 Il libro d’oro della responsabilità sociale Il risultato a livello di redemption sociale del marchio OBI è stato sicuramente alto, visti i risultati realizzati, anche se ciò sarà valutabile solo nel medio periodo. Il marchio OBI coi suoi 9 milioni di clienti l’anno, con questa iniziativa ha sicuramente avvicinato la clientela e il target famiglia alla causa della lotta al neuroblastoma. 149 Pomellato Azienda orafa Partnership con WWF Motivazioni La partnership tra DoDo e WWF è un elemento distintivo del marchio di gioielli del gruppo Pomellato, fin dalla sua nascita nel 1994. Il legame a WWF è fondato su un’estrema coerenza di visione tra i due marchi e su una costante attenzione di DoDo nel rispettare i valori guida di WWF in ogni iniziativa: dal prodotto alla comunicazione. WWF conferisce al marchio DoDo un importantissimo valore di eticità e serietà. L’impegno etico di DoDo ed il suo costante sostegno a WWF sono parte costitutiva dei valori del marchio, del suo legame con la natura e della sua grande forza evocativa. La sponsorizzazione di DoDo a WWF viene attuata attraverso la donazione di una parte del profitto aziendale. Il legame viene comunicato al cliente finale attraverso un apposito logo che unisce il Logo Panda al claim DoDo aiuta il WWF, utilizzato su tutti i materiali pubblicitari e promozionali. Attività Nel 2004 DoDo ha sviluppato due progetti per rinnovare l’interesse e la conoscenza di quest’iniziativa, parte della filosofia e della percezione del marchio, ai propri partner commerciali e al cliente finale. Ai partner commerciali, DoDo insieme a WWF, ha scelto come strenna natalizia, di fare omaggio della tessera associativa WWF, con la quale si diventa Soci Sostenitori del Fondo e si ha diritto a ricevere la rivista dell’Associazione. Inoltre in questa occasione è stata inviata una lettera con la quale sono stati brevemente ripercorsi i dieci anni di legame. Per rinnovare l’interesse del cliente finale, all’attività istituzionale si è aggiunta un’iniziativa locale legata al lancio di un prodotto. In occasione del lancio della farfalla, DoDo ha sostenuto l’attività dell’Oasi delle Farfalle di San Silvestro (Caserta). L’iniziativa è stata comunicata attraverso materiale vetrina ed attività di Ufficio Stampa, portando soddisfacenti risultati, sia in termini informativi che commerciali. Inoltre WWF lo scorso anno ha commissionato una ricerca di mercato, Valori, natura e mercato: WWF ambientalismo e impresa che ha evidenziato una grande notorietà, una solida reputazione, e un target di riferimento trasversale. Quest'incontro è stato un utile spunto per focalizzare e sviluppare nuove strategie di collaborazione. La funzione Sponsorizzazione è direttamente impegnata nella progettazione e nello sviluppo di nuove iniziative in collaborazione con la Divisione Marketing e Immagine dell’Azienda. Risultati La scelta di DoDo di devolvere parte del ricavato a WWF diventa un’argomentazione di vendita ben gradita e sostitutiva dello sconto. Inoltre, in occasione di nuovi rapporti commerciali con il trade, questa argomentazione riscuote grande interesse. Il concreto e importante ritorno di questa iniziativa viene confermato direttamente dai clienti mediante appositi questionari. Il legame a WWF è una della principali ragioni della preferenza dei clienti a DoDo e uno dei valori chiave del marchio. 150 Il libro d’oro della responsabilità sociale Procter & Gamble Holding Azienda multinazionale che commercializza prodotti di largo consumo IAMS – Amico del Cuore Motivazioni Procter & Gamble, in linea con il proprio impegno per uno sviluppo sostenibile e nella responsabilità sociale, è fortemente attiva, attraverso il marchio IAMS, a far conoscere e sensibilizzare il grande pubblico verso il sempre crescente fenomeno dell’abbandono che colpisce ogni anno decine di migliaia di cani e gatti. Contribuire significativamente al benessere dei cani e dei gatti è da sempre la missione di IAMS. Una missione che è oramai connaturata e caratterizzante il marchio IAMS della Procter & Gamble. Il progetto di solidarietà IAMS Amico del Cuore nasce proprio dalla convinzione che non bisogna abbandonare chi è già stato abbandonato e dalla consapevolezza della necessità di far fronte ai bisogni delle tante strutture di accoglienza per i cani e i gatti abbandonati spesso rette da associazioni di volontariato. Partendo dal forte legame del marchio con un pubblico di consumatori particolarmente sensibile al tema, IAMS ha voluto dar vita ad un’iniziativa che fornisse un aiuto concreto alle strutture che ospitano cani e gatti abbandonati. L’entusiasmo con cui gli amanti di cani e gatti hanno partecipato alla prima edizione del 2002/3, donando ben 140.000 pasti a 100 canili e gattili italiani, ha spinto IAMS a continuare nella sua opera di sensibilizzazione riproponendo l’iniziativa. Dal 19 Luglio 2004 al 31 Gennaio 2005, i proprietari di cani e gatti hanno potuto donare un pasto ad un cane o gatto abbandonato, semplicemente comunicando al numero verde gratuito di IAMS Amico del Cuore 800 501 445 il codice presente sulla confezione acquistata per il loro migliore amico. Con la seconda edizione del progetto IAMS Amico del Cuore, IAMS si propone di eguagliare i risultati della precedente edizione arrivando ad un’ammontare pari a 140.000 pasti, che verranno consegnati alle strutture beneficiarie entro il 30 Aprile 2005. Attività La meccanica di IAMS Amico del Cuore che l’azienda ha individuato è sembrata essere la più semplice, trasparente ed efficace e senza alcun aggravio per il consumatore. E’ stato inserito sulle confezioni dell’intera linea di IAMS un coupon che, senza alcuna spesa aggiuntiva, permette al consumatore di fare in modo che IAMS doni un pasto ad un cane e/o un gatto ospiti di un canile o un gattile. Gli strumenti di comunicazione utilizzati sono molti e in sinergia tra loro, dalla pubblicità televisiva, alla campagna stampa, le pubbliche relazioni, il packaging del prodotto, un sito internet dedicato (www.iams.it) fino alla sensibilizzazione nei punti vendita tramite le grandi catene di distribuzione, proprio perché l’obiettivo è quello di raggiungere e coinvolgere il maggior numero possibile di persone. IAMS Amico del cuore è un progetto che serve non solo a donare pasti a cani e gatti abbandonati, ma anche ad evidenziare l'impegno silenzioso, costante ed assolutamente indispensabile di migliaia di volontari che quotidianamente dedicano risorse e tempo ad aiutare i cani e gatti abbandonati. Infatti, IAMS si è rivolta in primo luogo a quelle strutture che nel corso dell’anno hanno contattato il nostro Servizio Consumatori IAMS&YOU per richiedere un aiuto attraverso la donazione di prodotto. Tra queste strutture, la scelta successiva si è poi basata su criteri di territorialità e numero di cani e gatti ospitati portando a selezionare più di 40 tra canili e gattili presenti in tutte le regioni italiane. Inoltre al progetto IAMS Amico del Cuore partecipano direttamente diverse figure professionali con funzioni specializzate adeguatamente formate per dare vita ad un Team di 15 persone. Un ruolo chiave all’interno del Team è rappresentato dal Servizio Consumatori IAMS&YOU, un gruppo di esperti qualificati in grado di rispondere e dare consigli gratuitamente sull’alimentazione, la salute e il benessere di cani e gatti. Infine nel corso degli anni IAMS ha instaurato rapporti con figure istituzionali pubbliche e private che si occupano del randagismo e dell’abbandono inteso in un’ottica sia di prevenzione che di controllo. Tali rapporti si sono evoluti fino ad arrivare alla definizione completa del progetto IAMS Amico del Cuore. A fianco del progetto, è stato previsto un insieme di strumenti di misurazione per verificare tanto il raggiungimento degli obiettivi sociali (in termini di numero di pasti donati, numero di strutture aiutate, numero di storie e di disegni raccolti, numero di adesioni al programma di educazione per le scuole elementari) che di quelli quali-quantitativi rispetto agli obiettivi di tipo commerciale (conoscenza, apprezzamento del marchio, ritorno sulle vendite e sull’immagine). Risultati Con l’edizione 2004/5 di Amico del Cuore, IAMS si propone di ripetere gli importanti risultati della prima edizione, che ha permesso di donare oltre 140.000 pasti a 100 canili e gattili su tutto il territorio nazionale, raddoppiando così quello che è stato finora il contributo di IAMS alla lotta contro il fenomeno dell’abbandono. Nelle prime 25 settimane dall’avvio dell’iniziativa, infatti, sono già 67.000 i pasti raccolti e 35.000 le persone che hanno finora contattato il numero verde di IAMS Amico del Cuore almeno una volta. Relativamente all società, IAMS sta ottenendo importanti e positivi ritorni sulle comunità interessate. Sta ricevendo un significativo apprezzamento verso il coinvolgimento dell’Azienda in problematiche sociali e ha avuto riscontro di come 151 sia migliorata la consapevolezza relativamente alla problematica dei cani e gatti abbandonati e della situazione di indigenza in cui versano la maggior parte delle strutture che li ospitano. 152 Il libro d’oro della responsabilità sociale RCS media group Azienda che opera nei settori dell’editoria e della comunicazione RCS MediaGroup per Telethon Motivazioni RCS MediaGroup è l'editore italiano con la più forte presenza all’estero ed in particolare in Spagna e Francia dove possiede la maggioranza azionaria del gruppo spagnolo Unedisa (editore di "El Mundo", il secondo quotidiano più venduto in Spagna) e della casa editrice francese Flammarion. RCS MediaGroup è inoltre presente attraverso joint venture e partnership o con attività di distribuzione in molti mercati nel mondo. Gli obiettivi di Comunicazione Sociale RCS MediaGroup sono affermare la responsabilità sociale del Gruppo nel rispetto dei valori della verità, della correttezza e della completezza dei contenuti utilizzati e trasmessi attraverso i diversi mezzi di comunicazione del Gruppo. In particolare quest’anno il Gruppo editoriale ha profuso uno sforzo ulteriore nei confronti del proprio impegno verso le politiche di CSR sinergizzando in un unico progetto denominato RCS per Telethon le molte iniziative di sostegno che negli anni passati le diverse componenti del Gruppo avevano messo a disposizione della Fondazione. In questo caso specifico l’obiettivo di comunicazione e fundraising è quello di raccogliere fondi per finanziare la ricerca sulle malattie genetiche. La comunicazione di Telethon è rivolta a tutti gli italiani attraverso la maratona televisiva e tanti altri eventi e mezzi di comunicazione. Non esistono obiettivi quantificati di raccolta, ma da molti anni ogni anno viene superato il record dell’edizione precedente. Attività Il primo contributo del Gruppo editoriale è avvenuto sul piano dell'informazione: Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport hanno messo a disposizione delle aziende sponsor di Telethon due inserti interamente dedicati; tutte le principali testate del Gruppo, inoltre, hanno dato spazio a servizi sugli sviluppi della ricerca, informazioni sulle iniziative di raccolta e sulla gestione dei fondi. In ambito raccolta fondi, Corriere della Sera ha replicato l’operazione 20 Centesimi per Telethon Domenica 19 dicembre 2004 a conclusione della Maratona televisiva. Grazie al sostegno di Radio RAI, inoltre, è stato possibile per RCS lanciare un’iniziativa innovativa di fundraising attraverso la promozione del primo campionato della solidarietà a colpi di SMS. Tifosi della Ricerca ha decretato la vittoria dei tifosi bianconeri come tifoseria più generosa d'Italia ed ha permesso di devolvere 210.000 euro a favore della ricerca scientifica promossa da Telethon. I tifosi della varie squadre italiane sono stati invitati dalle trasmissioni di Radio RAI e dalla Gazzetta dello Sport a esprimere la propria preferenza calcistica indirizzando un SMS dal valore di due euro ad un numero di telefono comune messo a disposizione degli operatori di telefonia mobile. Gli SMS pervenuti sono stati 110.000, la Gazzetta dello Sport ha seguito l’operazione in tutte le sue fasi di svolgimento contribuendo alla fase di lancio, al monitoraggio ed alla celebrazione finale dei risultati conseguiti. L’intero ricavato derivante dalla raccolta tramite SMS, dedotta l’IVA, è stato devoluto a Telethon. Nell’economia del sostegno alla causa di Telethon è stata inoltre promossa una partnership media con la RAI che ha previsto uno scambio di contenuti e presenza redazionale in alcuni contenitori del palinsesto RAI e nei redazionali delle testate del Gruppo. La partnership con RAI, in particolare, ha visto un coinvolgimento forte dei quotidiani del Gruppo RCS lungo tutto l’arco della Maratona; i giornalisti dei quotidiani sono stati ospitati nei principali contenitori radiofonici RAI che hanno preparato l’evento televisivo finale che quest’anno ha fatto registrare il record di raccolta fondi. Risultati Attraverso la partnership con Telethon, RCS ha avuto l’opportunità di affermare la proprie politiche di Responsabilità Sociale. Politiche di branding cosi come di sviluppo delle vendite del prodotto legato alla causa sociale sono, eventualmente, conseguenza e non il fine del progetto di cause related marketing RCS per Telethon. Attraverso la partnership con RCSMEDIAGROUP, Telethon riesce a comunicare la sua missione, a divulgare l’importanza della ricerca e a coinvolgere gli italiani nella raccolta. I lettori delle testate di RCS rappresentano per Telethon un target nuovo rispetto al pubblico abituale della maratona televisiva. Il lancio da parte di Gazzetta dello Sport del progetto Tifosi della ricerca ha permesso a Telethon di raggiungere il target donatori-sportivi che si è rivelato essere particolarmente sensibile. La collaborazione tra Gazzetta dello Sport e RadioRai in questo progetto ha innestato un circolo virtuoso della comunicazione che ha avuto effetti importanti per la raccolta dei fondi. Inoltre nel corso degli anni l’apporto di comunicazione, redazionale ed advertising, offerto dai mezzi del Gruppo ha certamente contribuito ad aumentare il livello di consapevolezza dei cittadini italiani nei riguardi della causa di Telethon. Quest’anno la raccolta fondi gestita con diverse modalità da Corriere e Gazzetta ha permesso di devolvere alla Fondazione 278.000 euro complessivi. L’operazione 20 centesimi per Telethon di Domenica 19 Dicembre 2004 promossa dal Corriere della Sera ha contribuito alla causa di Telethon per un ammontare di 68.000 euro. I fondi raccolti sono stati destinati all'adozione di Lorenzo Puri, uno dei ricercatori più promettenti di Telethon nell'ambito della ricerche indirizzate alla cura della distrofia muscolare. 153 Il campionato della solidarietà a colpi di SMS Tifosi della Ricerca promosso da La Gazzetta dello Sport in collaborazione con Radio RAI, ha decretato la vittoria dei tifosi bianconeri come tifoseria più generosa d'Italia ed ha permesso di devolvere 210.000 euro a favore della ricerca scientifica promossa da Telethon. 154 Il libro d’oro della responsabilità sociale Salmoiraghi & Viganò Opera nel campo dell’ottica retail La sua vista è nelle tue mani Motivazioni La sua vista è nelle tue mani non è solo un modo di dire. Per milioni di bambini in tutto il mondo, la cecità è un male evitabile, un problema curabile con un piccolissimo contributo. Bastano, per esempio, solo 3,5 euro per curare l’oncocerosi; 31 euro per curare una piccola comunità dal tracoma; 1 euro per una dose di Vitamina A, che da sola può salvare un bambino dalla cecità e dalla morte. Con soli 30 euro, inoltre, si può effettuare un intervento chirurgico per curare la cataratta. Da questa consapevolezza è nata la partnership tra CBM Italia ONLUS e Salmoiraghi & Viganò. La mission e la vision globale di CBM e di Salmoiraghi & Viganò hanno un terreno innegabilmente comune e coerente: un’organizzazione internazionale leader nella prevenzione e cura della cecità e disabilità nei paesi in via di sviluppo e la prima catena di ottica in Italia, con punti vendita sparsi su tutto il territorio e un grande vissuto di professionalità. La scelta di iniziare una collaborazione fra questi due soggetti è frutto di un percorso di conoscenza avviato ormai da anni e risulta coerente e funzionale alle politiche aziendali di S&V e con gli obiettivi di crescita di CBM in Italia. Inoltre come percorso etico, S&V ha ritenuto fondamentale creare una vera e propria partnership, che andasse oltre gli sporadici interventi realizzati negli anni precedenti, per porre in essere un sostegno certo e continuativo al lavoro quotidiano del Cooper Hospital. Attività La partnership si è articolata in due fasi. La prima fase si è aperta nel 2003, quando l’azienda italiana, leader nel settore dell’ottica retail, ha devoluto a CBM i fondi per la costruzione del primo e tuttora unico reparto oftalmico in Liberia, all’interno del Cooper Hospital di Monrovia. Un centro importante e strategico nella lotta alla cecità, in grado di garantire un’assistenza oculistica di alto livello e accessibile a un bacino di utenza di oltre 1,5 milioni di abitanti che vivono, per la quasi totalità, sotto la soglia di povertà. La seconda fase si è aperta a settembre del 2004 e ha visto il coinvolgimento dell’intera rete commerciale di Salmoiraghi & Viganò (oltre 140 punti vendita di proprietà) e dei suoi clienti che sono stati invitati a devolvere una piccola cifra (anche 1 euro) per sostenere il funzionamento del Cooper Hospital Eye Center per un anno (per un importo totale previsto di 22.392 Euro). Nella fase di pianificazione e definizione dell’intervento, sono stati coinvolti entrambi gli uffici marketing dei soggetti partner e un consulente esterno, esperto di fundraising che affianca l’associazione. Insieme sono stati definiti gli obiettivi di raccolta relativi al mantenimento del Cooper Hospital per più di un paio di anni, i singoli step operativi, le modalità di coinvolgimento del personale e dei punti vendita (riunioni formative, sezione dedicata sulla rete intranet, mailing di supporto alla forza vendita, cambiamenti al sistema di emissione delle ricevute), i materiali di comunicazione (cartelli vetrina, espositori da banco, depliant, DVD e comunicati stampa) e le modalità di rendicontazione al pubblico sui risultati raggiunti. La collaborazione è stata anche sostenuta da una campagna di comunicazione dal claim semplice, diretto e immediato: La sua vista è nelle tue mani.Curarla è facile come donare 1 solo euro. Con il progetto La sua vista è nelle tue mani, S&V ha attivato l’intera rete di vendita in un’azione di raccolta fondi. Il suo monitoraggio in tempo reale è garantito attraverso la modifica del sistema informatico di gestione delle casse in tutti i negozi. Il sistema permette, inoltre, la stampa di ricevute solidali ad hoc, attraverso le quali sono stati ringraziati i clienti/donatori che hanno aderito alla campagna. La partnership ha visto il coinvolgimento diretto di tutto il gruppo dirigente e si è consolidata attraverso la partecipazione del Presidente di S&V, l’Ing. Dino Tabacchi, al convegno organizzato insieme a SDA Bocconi in occasione della Giornata Mondiale della Vista 2004. Il primo risultato, la costruzione di un Centro oftalmico di eccellenza accessibile a 1,5 milioni di persone del distretto di Monrovia, in Liberia, è stato raggiunto con la donazione iniziale di 100.000 Euro. In soli tre mesi, anche il secondo obiettivo, il pagamento dei salari del 2004, è già stato realizzato. Il terzo obiettivo, il mantenimento della struttura per il 2005, sembra più che mai a portata di mano. Gli obiettivi, concordati in anticipo fra le parti, si possono così riassumere: Costruzione e sostentamento fino a tutto il 2005 del Cooper Hospital; Aumento della visibilità per CBM Italia e per la sua buona causa, sia a livello di opinione pubblica che come partner affidabile delle aziende profit; Coinvolgimento della rete vendita di Salmoiraghi & Viganò e miglioramento del clima aziendale; Consolidamento del ruolo di Salmoiraghi & Viganò come azienda impegnata nel sociale con progetti innovativi. Il personale è stato largamente coinvolto nell’iniziativa. Il progetto ha individuato come protagonisti i punti vendita S&V e tutto il personale dei negozi, ovvero l’interfaccia dell’azienda con la clientela. E’ dunque tutto il personale di vendita che, in modo assolutamente volontario e durante il lavoro quotidiano, si fa promotore in prima persona dell’iniziativa nei confronti di tutti i clienti. A questo scopo, il personale di vendita, pool di specialisti nell’ambito dell’ottica, è stato adeguatamente formato, durante alcune riunioni preliminari sul territorio, in merito agli obiettivi, all’operato del Cooper Hospital e alle esigenze della popolazione liberiana. 155 Risultati In quasi quattro mesi (fine settembre 2004 – gennaio 2005), oltre 3.668 clienti hanno aderito all’iniziativa, donando più di 11.974 euro e garantendo il pagamento, per l’intero anno 2004, dei salari dell’intero personale del centro (1 dottore oftalmologo, il Dr. Soni; 1 assistente; 5 optometristi e 1 anestesista) . Questo è un risultato che testimonia l’impegno profferto da tutto il personale di S&V, ma anche il positivo accoglimento, da parte della clientela, dell’iniziativa. Ad oggi, il sostegno di S&V ai progetti di CBM Italia ha portato ai seguenti risultati: 100.000 euro donati da S&V per la costruzione del primo reparto oftalmico in Liberia, presso il Cooper Hospital di Monrovia; 11.974 euro raccolti per il mantenimento annuale della struttura nel 2004; 1.500.000 persone beneficiarie, per la prima volta in Liberia, di un sistema sanitario accessibile per la cura e la prevenzione della cecità; circa 1.300.000 persone sensibilizzate sulla lotta alla cecità evitabile attraverso i 140 punti vendita coinvolti in tutta Italia. 156 Il libro d’oro della responsabilità sociale Leaf Italia Sperlari Azienda che opera nel mercato dolciario italiano Sperlari porta a Sweet Torrone la magia e il sorriso di Miloud e i ragazzi di Bucarest Motivazioni In occasione della manifestazione Sweet Torrone, la kermesse di tre giorni che la città di Cremona ha dedicato, dal 12 al 14 novembre 2004, al suo dolce più famoso, Leaf Italia con il brand Sperlari ha voluto realizzare un’operazione di marketing sociale coinvolgendo l’Organizzazione Non Governativa COOPI di Milano. La Direzione Aziendale è particolarmente attenta ai problemi sociali e ambientali come filosofia aziendale. Per questo è stata sostenuta la scelta di invitare i ragazzi di Bucarest, compagnia composta da giovani che si sono trovati a vivere soli nelle strade e nei canali sotterranei di Bucarest e che il clown francese Miloud Oukili ha salvato dalla violenza e dalla solitudine conquistandoli con l’arte del circo. Attività Durante tutti i tre giorni della festa è stato distribuito il materiale informativo sia istituzionale che della campagna Un naso rosso contro l’indifferenza, che Coopi ha avviato da anni a favore dei ragazzi di strada di Bucarest. Nella giornata conclusiva, tra gli spettacoli che hanno animato il centro della città, si è tenuta la rappresentazione dei Ragazzi di Bucarest, la compagnia di giovani clown e giocolieri, fondata nel 1992 da Miloud Oukili. Dal 1998 al fianco di Miloud e dei suoi ragazzi c’è COOPI, associazione non governativa italiana che opera per la solidarietà e lo sviluppo dei popoli, e che, con la campagna Un naso rosso contro l’indifferenza finanzia le attività di assistenza medica, di sostegno psicologico e di accoglienza a Bucarest. Inoltre Sperlari ha prodotto per Coopi, esclusivamente per l’occasione, una mousse di torrone che il pubblico ha potuto acquistare sostenendo così il progetto dei ragazzi di Bucarest. La mousse è stata confezionata in contenitori di cartone sul quale erano riportati, a fianco del marchio Leaf-Italia, il logo istituzionale di COOPI e della campagna Un naso rosso contro l’indifferenza. Un ampio spazio sotto i portici della piazza principale della città è stato adibito con bandiere e stendardi dell’associazione per la distribuzione della mousse e del materiale informativo. Inoltre è stata realizzata una mostra di 12 pannelli che illustra nel dettaglio il progetto dei ragazzi di Bucarest. All’interno della Festa del torrone, Sperlari ha spesso promosso eventi, legandoli a finalità sociali o artistiche, in modo che la manifestazione potesse anche lasciare un segno concreto di solidarietà (raccolta fondi per finanziare il restauro dell’orologio astronomico del Torrazzo di Cremona; raccolta fondi per l’acquisto di un mammografo per il Centro Tumori o per un ambulanza della Croce Rossa). Nella Festa del Torrone del 2004, che aveva per tema il sorriso, Sperlari ha pensato non solo di raccogliere fondi per una finalità sociale, ma di rendere protagonisti di un evento della Festa le stesse persone che si volevano aiutare. L’intento è stato quello di costruite un evento di richiamo, animando la Festa e nel contempo richiamando l’attenzione del pubblico presente su una realtà molto difficile e sulla possibilità di collaborare per risolverla. Risultati Alla manifestazione sono intervenute circa 120.000 visitatori e lo spettacolo dei ragazzi di Bucarest è stato visto da circa 55.000 persone. L’operazione a favore di Coopi ha portato circa 6.000 contatti diretti: persone alle quali è stato consegnato materiale informativo sull’Organizzazione. 10.000 Mousse di Torrone Sperlari sono state distribuite e hanno consentito la raccolta di 6.000 euro. 100 persone hanno lasciato a Coopi il proprio nominativo per ricevere materiale di approfondimento, a cui successivamente è stato inviato un mailing di ringraziamento insieme a materiale informativo relativo al sostegno a distanza dei ragazzi di Bucarest. I ritorni dell’operazione sono ancora parziali: sino ad ora sono pervenute alcune donazioni, 4 sottoscrizioni al sostegno a distanza e diverse richieste di informazioni tramite telefono. In occasione dell’iniziativa gli uffici stampa di Sperlari e Coopi si sono coordinati per veicolare la notizia sia a livello nazionale sia locale. 157 TNT globalexpress Corriere espresso Walk the World Motivazioni TNT Global Express (TNT), tramite la società capogruppo TNT Post Group (TPG), ha stipulato nel 2003 un accordo di collaborazione della durata di 5 anni con il World Food Programme (WFP), agenzia delle Nazioni Unite creata per combattere la fame nel mondo. L’accordo, realizzato e seguito costantemente dal Top Management di TNT, è stato fortemente voluto da entrambe le parti per superare una delle cause principali che ostacolano gli interventi umanitari nelle aree più bisognose: trasportare e gestire la dislocazione degli aiuti umanitari che vengono inviati dai Paesi più ricchi nelle regioni più povere del pianeta. Trasporto e logistica diventano quindi elementi fondamentali per combattere la fame nel mondo, ed è qui che, tramite il proprio know-how ed i propri mezzi, TNT ha deciso di scendere in campo. Tra le molteplici attività lanciate nel 2004 Walk the World rappresenta, sia in termini di adesioni che di raccolta fondi, uno degli eventi che più hanno coinvolto e sensibilizzato gli stakeholder di riferimento. Attività Walk the World è un’iniziativa nata grazie al grande entusiasmo mostrato dai dipendenti TNT di tutto il mondo che, a seguito della marcia sulla Muraglia Cinese (effettuata nel 2003 dai dipendenti di TNT Cina), hanno voluto che tali eventi fossero recepiti in ogni nazione. Seguendo tale input il Top Management di TNT ha organizzato per il 20 giugno u.s. una camminata di 40.000 chilometri attraverso la quale si prefiggeva loro l’obiettivo di percorrere per intero la lunghezza dell’equatore, dove la maggior parte delle persone bisognose vivono. Partendo dalla Nuova Zelanda, alle 10.00 ora locale e attraversando 24 fusi orari in 24 ore, i partecipanti alla marcia di ogni nazione hanno percorso un tratto di 5 chilometri passando simbolicamente nell’arco dell’intera giornata da un punto all’altro dell’emisfero terrestre. Ogni Paese aveva il compito di organizzare la grande camminata con l’obiettivo di raccogliere il maggior numero di fondi possibile da destinare al WFP. Anche l’Italia ovviamente ha aderito all’iniziativa fissando 3 punti di incontro nelle città di Torino, Milano e Roma, ma anziché limitare la partecipazione ai soli dipendenti, amici e famigliari si è deciso estenderla anche a clienti e fornitori. Inoltre, vista l’importanza dell’evento, TNT Global Express ha deciso di coinvolgere, attraverso un mailing, tutti coloro che, impossibilitati a recarsi per ragioni logistiche nelle città prescelte, volevano in qualche modo fornire il proprio sostegno. Tutto ciò ha comportato un grande sforzo da parte di TNT per adottare la miglior forma di comunicazione a seconda dell’interlocutore a cui si rivolgeva. Riguardo ai dipendenti i canali scelti sono stati due: la intranet aziendale e un’informativa distribuita con le buste paga dei mesi di maggio e giugno 2004. Il sito intranet invitava tutti i dipendenti a partecipare all’evento con parenti e amici, informandoli sulla possibilità di effettuare donazioni sul posto o attraverso il materiale fornito insieme alle buste paga. L’informativa invece era composta da un volantino promozionale, un modulo di iscrizione alla camminata che prevedeva una donazione di mezza o una intera giornata di lavoro o ferie a favore della causa, e alcuni adesivi riportanti la dicitura Fight the Hungher. In cambio gli iscritti avrebbero ricevuto TShirt e cappellini con il logo Walk the World. Inoltre l’azienda ha realizzato dei poster ad hoc che sono stati consegnati a tutti gli uffici ed affissi nelle bacheche presenti in sede e presso le 130 Filiali sparse su tutto il territorio nazionale. Riguardo ai clienti, l’evento è stato pubblicizzato utilizzando molteplici canali, ovvero mailing cartaceo inviato a 25.000 clienti abbonati TNT i quali venivano invitati ad iscriversi alla manifestazione. Il costo di partecipazione era di 20 euro e prevedeva che tutti i partecipanti fossero premiati con una T-Shirt e un cappellino Walk the World. TNT si è avvalsa anche di e-mail Marketing a 10.000 Clienti iscritti alla Newsletter di TNT e di una pagina dedicata sul sito internet www.tnt.it. Come accennato precedentemente attraverso questi 3 canali è stata comunicata un’ulteriore iniziativa realizzata per coinvolgere tutti coloro che, per motivi logistici, non potevano ovviamente raggiungere le sedi di Walk the World (Torino, Milano e Roma) e che vedeva TNT Global Express in primo piano come donatore. Il 18 giugno u.s. (l’ultimo giorno lavorativo prima di Walk the World) la divisione si è infatti impegnata a devolvere 30 centesimi di euro per ogni spedizione gestita in quella data. Si sono così invitati i clienti visitatori del sito web di TNT e quelli raggiunti dal mailing cartaceo e dalla newsletter ad affidare a TNT le loro spedizioni, o a partecipare con una propria donazione a favore della causa per un valore minimo di 38 euro. La donazione poteva essere effettuata spedendo a TNT Global Express un apposito modulo oppure compilando un formulario presente sul sito internet www.tnt.it o ancora utilizzando un conto corrente postale dedicato. Riguardo ai fornitori, anche per costoro la comunicazione è avvenuta attraverso un mailing cartaceo contenente il volantino che invitava il destinatario a partecipare all’evento, un modulo per la raccolta fondi e alcuni adesivi riportanti la dicitura Fight the Hungher. Infine, a supporto dell’iniziativa, è stato realizzato un video in versione DVD che è stato utilizzato sia per promuovere l’evento all’interno di TNT sia per coinvolgere gli stakeholder più rappresentativi. Risultati Domenica 24 Giugno 2004, in tutto il mondo 40.000 dipendenti TNT hanno percorso insieme una distanza equivalente a 5 volte il giro della terra. Le località coinvolte sono state circa 700 in 70 differenti Paesi. La manifestazione ha 158 Il libro d’oro della responsabilità sociale permesso a TNT di devolvere a WFP 700.000 euro, che tramite il progetto School Feeling Support assicurerà l’istruzione e un pasto caldo per un intero anno scolastico a 25.000 bambini nei Paesi più poveri del mondo. Le iscrizioni sono state ben 5.000 e nelle città di Torino, Milano e Roma si sono presentate 1.500 persone che, insieme, hanno percorso quasi 5 volte la lunghezza dell’Italia. Tutte le iniziative qui riportate hanno permesso di raccogliere 120.000 Euro e hanno fatto di TNT Global Express SpA una delle Divisioni Espresso che più si sono distinte per la raccolta fondi. L’iniziativa è stata commentata positivamente sia dai vertici del WFP sia da quelli di TNT. La Capogruppo ha realizzato un numero speciale del Correspondent (periodico aziendale) dedicato a Walk the World all’interno del quale venivano riportati i dati relativi all’iniziativa ed un’ampia galleria fotografica con immagini provenienti da tutto il Mondo. Relativamente al personale i dipendenti di TNT Global Express che hanno partecipato in un modo o nell’altro a Walk the World sono stati entusiasti dell’iniziativa e grazie ad essa hanno constatato in modo tangibile l’importanza dell’accordo tra TNT e il WFP. Questa campagna è stata infatti il primo grande evento rivolto a tutti i dipendenti di TNT (precedentemente l’attenzione era rivolta in modo particolare ai Clienti). Avendo quindi raccolto il consenso di tutti gli stakeholder di riferimento, Walk the World sarà ripetuto anche nel 2005; l’obiettivo primario sarà di raccogliere sempre più fondi da destinare ai progetti umanitari del WFP, sensibilizzando un numero sempre più grande di persone. 159 Unilever Italia Multinazionale nel mercato dei beni di largo consumo: alimentare, gelati e surgelati, prodotti per la pulizia della casa e l’igiene della persona Svelto operazione piatto pieno Motivazioni La Divisione Home and Personal Care di Unilever opera sul mercato italiano nei settori dell’igiene e cura della persona, della cura dei tessuti, della pulizia dei piatti e delle superfici della casa con marchi quali Mentadent, Dove, Sunsilk, Svelto, Lysoform, Cif e Coccolino. Nato nel 2003 in occasione del suo 30° compleanno, il marchio Svelto ha proseguito per il secondo anno consecutivo la propria iniziativa di impegno sociale nella comunità, attraverso un progetto di cause related marketing finalizzato all’offerta di pasti caldi ai più bisognosi e condotto in collaborazione con l’opera S.Francesco di Milano, la Comunità di S.Egidio (Roma, Napoli, Genova) e 18 mense regionali in tutta Italia. La scelta della causa è stata il risultato di un processo di analisi finalizzato a rintracciare nel DNA della marca una missione sociale che fosse fortemente radicata nelle sue competenze distintive e non solo riconoscibile in termini di immagine. La ricerca di un forte e naturale legame di coerenza tra la causa e la marca è stato il principio guida di tutta la progettazione. Lo stato di responsabilità sociale dell’azienda in Italia è stato un punto di riflessione centrale, sulla base del quale sono stati definiti criteri, fondamenti e tempi di sviluppo dell’operazione. Dopo 30 anni passati a pulire i piatti, oggi Svelto ha deciso di sporcarli. Il concept di comunicazione, costruito attraverso un’apparente contraddizione, ha voluto siglare il matrimonio di coerenza tra causa sociale e missione della marca dimostrandone il radicamento nell’hardware della marca. Attività Svelto ha previsto una donazione aggiuntiva post risultati di vendita nei 2 mesi: il consumatore ha potuto partecipare senza che gli fosse richiesta una modifica nei comportamenti di consumo (tu compri, noi doniamo). L’approccio è stato giudicato più equilibrato considerando che l’operazione era alla sua prima edizione. L’azienda ha provveduto alla diffusione di CCP, SMS solidale in un piano di comunicazione integrata (stampa, TV, radio, punto vendita) dedicata al grande pubblico. E’ stata instaurata una Partnership con Ticket Restaurant: diffusione dell’SMS solidale attraverso 10.000 locandine nei Bar convenzionati e su più di 1.000.000 di Ticket distribuiti in tutta Italia. Svelto ha promosso una campagna di rendicontazione del numero di pasti donati, con medesimo investimento media della campagna di lancio e sovrapposizione del target. Il progetto ha garantito una massimizzazione del rapporto tra donazione complessiva e costo dell’investimento media. La donazione è stata estesa ad un network di mense regionali con copertura nazionale: attraverso la distribuzione di un questionario inviato a più di 150 mense per poveri, nel quale venivano richieste informazioni sullo stato del bisogno e dei servizi erogati. Con la collaborazione di Opera S.Francesco e Comunità di S.Egidio, sono state selezionate 18 mense (1 in ogni regione) alle quali è stata distribuita una quota parte dei fondi raccolti. Il network che sarà consolidato nel tempo aiuterà l’operazione a focalizzare sempre meglio i bisogni e le priorità delle organizzazioni no profit sostenute dalla Marca. In merito alla trasparenza, l’azienda, in accordo con le associazioni, ha investito lo stesso budget sia per l’annuncio di lancio che per quello di rendicontazione (n° preciso di pasti) e ringraziamento a fine operazione. I meccanismi di donazione, le piattaforma di raccolta (CCP, c/c bancario, SMS) sono state definite in piena collaborazione con le associazioni e a loro co-intestate. Le associazioni hanno fornito una continua e costante rendicontazione all’azienda sulla raccolta fondi e sull’erogazione del servizio. La selezione delle organizzazioni no profit è avvenuta in collaborazione con un consulente no profit ed in linea con criteri di: competenza e affidabilità, presenza sul territorio, capacità di rendicontazione e infine capacità di erogazione del servizio Nel 2004, oltre ad Opera S.Francesco per i Poveri e Comunità di S.Egidio, sono state inserite come beneficiarie di lungo periodo dell’operazione altre 18 mense locali: allo stato attuale l’operazione Svelto Piatto Pieno copre tutto il territorio italiano. Rispetto ai partners, Svelto si è focalizzata su un lavoro di team; strategia, contenuti di progetto, obiettivi, comunicazione sono stati condivisi e lavorati mediante un continuo processo di consultazione a tre: azienda, associazioni no profit, consulenti. Per dare visibiltà all’iniziativa l’azienda ha firmato la comunicazione, le Associazioni no profit (ANP) sono state sempre presenti in comunicazione, sia in advertising che nei punti vendita (materiale con approfondimento associazioni e operazione). La conferenza stampa è stata tenuta presso una della ANP ed ha avuto l’obiettivo non solo di presentare l’operazione ma anche di approfondire i come ed i perchè di un intervento sul tema dell’emergenza alimentare in Italia (con la partecipazione di tecnici e specialisti come il prof. Rovati). Per dare continuità al progetto, tutte le parti hanno condiviso la necessità di progettare l’operazione in termini prospettici di lungo periodo. In quest’ottica sono stati condivisi obiettivi, strategie e criteri di valutazione dei risultati. Dal mese di luglio 2004 è partita la progettazione della terza edizione 2005, con una più profonda partecipazione e avvicinamento delle parti in una visione comune: evolvere la natura dell’operazione da caso di marketing sociale ad attività continuativa di responsabilità sociale aziendale condivisa tra le parti e con la comunità. 160 Il libro d’oro della responsabilità sociale Inoltre attraverso un’operazione ad hoc di comunicazione e sensibilizzazione interna dal titolo Oggi offro io, i dipendenti di Unilever Italia Div. Home and Personal Care, hanno potuto devolvere il controvalore di uno o più pasti offerti presso la mensa aziendale con una scheda da inserire in un’ urna posizionata all’ingresso della mensa. Tale donazione è stata poi raddoppiata dall’azienda, a favore dell’Opera S. Francesco per i Poveri di Milano. Sono stati donati ulteriori 3008 pasti. Risultati Rispetto alla partnership, essa si è consolidata nella reciproca soddisfazione: azienda e ANP hanno confermato la partecipazione ad una edizione 2004 più ricca di iniziative. Dal 2005 verrà rafforzato il dialogo e lo scambio con le 18 piccole mense regionali. I risultati per le ANP sono stati di 88210 pasti donati, un’ampia copertura PR e visibilità ed è stato conseguito il commitment aziendale nel sostegno di lungo periodo Rispetto alla società, i risultati per la marca e per l’azienda sono stati un’ampia copertura PR dell’operazione, un significativo incremento di quota nel periodo, un’alta direzione committed nell’iniziativa e un coinvolgimento volontario dei dipendenti. La costituzione del primo network italiano di mense regionali consentirà inoltre a Svelto di monitorare periodicamente lo stato del bisogno (relativamente alla causa di cui l’operazione si occupa) sul territorio italiano, fornendo informazioni alla comunità giornalistica interessata a promuovere il tema della fame. 161 162 Il libro d’oro della responsabilità sociale CATEGORIA 4 - MIGLIORE INIZIATIVA DI “FINANZA SOCIALMENTE RESPONSABILE” 163 164 Il libro d’oro della responsabilità sociale ABI Associazione Bancaria Italiana Rappresenta, tutela e promuove gli interessi del sistema bancario e finanziario Consorzio PattiChiari Motivazioni Da una ricerca demoscopica sulla qualità della relazione tra i cittadini e le principali istituzioni ed organizzazioni economiche italiane emerge che la differenza tra ciò che le banche fanno e ciò che i clienti percepiscono è una realtà sempre più tangibile. Le banche negli ultimi dieci anni hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella crescita dell’economia italiana, ciononostante non godono della fiducia che meriterebbero in relazione al contributo dato alla crescita del Paese. Partendo da questa situazione il Comitato Esecutivo dell’ABI ha costituito dei cantieri di lavoro, composti dagli Amministratori Delegati e dai Direttori Centrali delle principali banche italiane, che per due anni hanno lavorato sulla definizione di un progetto, concreto e credibile, a cui affidare la ricostruzione del rapporto di fiducia con la clientela. Attività PattiChiari si pone l’obiettivo di diffondere la conoscenza, tra la popolazione italiana, dei prodotti e servizi bancari attraverso la realizzazione di 8 (fino ad oggi) strumenti concreti nell’area del risparmio, del credito e dei servizi, diffusi attraverso l’implementazione di altrettante iniziative realizzate per far scegliere consapevolmente un prodotto o servizio bancario, nell’ottica di valorizzare ed accrescere la qualità della relazione tra banche e clienti secondo modalità chiare, trasparenti e comparabili orientate ad un approccio di responsabilità sociale d’impresa. La caratteristica più innovativa del progetto PattiChiari è quella di aver lavorato facendo leva sull’aumento della competenza e consapevolezza della clientela per stimolare la crescita e la competitività del mercato: un mercato più trasparente e prodotti più facilmente comprensibili, valutabili e confrontabili sono le basi su cui poggia la filosofia di PattiChiari. Le varie fasi del progetto e delle iniziative, dall’ideazione all’implementazione al monitoraggio, hanno preso in considerazione le aspettative di diversi stakeholder (vertici e dipendenti dell’industria bancaria, media, consumatori, associazioni di consumatori, utenti delle banche, istituzioni) e coinvolto gli stessi dando vita a nuove forme di collaborazione e partnership. Il progetto PattiChiari è articolato in otto iniziative, destinate a crescere numericamente nel tempo, suddivise in tre aree di attività: i servizi con FARO, Conti correnti a confronto, Servizio bancario di base e Tempi Disponibilità assegni, il credito con Criteri generali di valutazione della capacità di credito e Tempi medi di risposta sul credito alle piccole imprese e il risparmio con Obbligazioni a basso rischio e Obbligazioni bancarie strutturate. Maggiori informazioni sulle iniziative e i servizi di PattiChiari sul portale www.pattichiari.it. PattiChiari è un progetto al quale le banche aderiscono in modo del tutto volontario. La serietà dell’impegno di chi fa parte del Consorzio PattiChiari è testimoniata proprio dall’adesione spontanea al progetto e alle singole iniziative e dalla certificazione esterna delle inizative a cui le banche aderenti sono obbligate a sottoporsi. Tutte le 8 iniziative del progetto sono contraddistinte da altrettanti marchi che tuttavia possono essere utilizzati solo per quelle iniziative per cui le banche hanno ottenuto la certificazione da un organismo esterno indipendente. L’organo che vigila sull’integrità del marchio è il Comitato di Gestione del Marchio, composto da 6 saggi appartenenti al mondo della cultura, accademico, giuridico e della scienza di nota fama. Il Comitato ha il compito di decidere l’assegnazione o la revoca degli 8 marchi PattiChiari, di vigilare sul corretto utilizzo e di valutare eventuali reclami da parte di clienti delle banche sulle iniziative con il marchio PattiChiari. L’operazione di Experience Marketing: che prevede la presenza di promoter PattiChiari nei più grandi centri commerciali e aeroporti delle principali città italiane per spiegare alla gente, con l’ausilio di un personal computer collegato al sito, le caratteristiche di questo nuovo servizio ed è arrivata a realizzare1.350.000 contatti di visibilità del marchio e degli strumenti, 100.000 contatti di info experience cioè persone che hanno ricevuto le guide PattiChiari ed hanno avuto consulenza e consigli in merito alle iniziative e 17.000 contatti di use experience, cioè persone che hanno navigato nel sito www.pattichiari.it assistiti dal promoter PattiChiari. Il progetto Consumatori: I consumatori insieme per far conoscere PattiChiari vede coinvolte 8 associazioni dei consumatori con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini gli strumenti che possono rendere più facile il dialogo con le banche, l’utilizzo dei loro prodotti e servizi e la possibilità di confrontare prezzi e condizioni. L’operazione è articolata attraverso settanta incontri territoriali, desk informativi gestiti da loro presso le banche e l’attivazione di un numero verde gratuito per fornire ai cittadini suggerimenti, informazioni e assistenza telefonica su Patti Chiari. Progetto Scuole: Il Consorzio PattiChiari ha avviato in collaborazione con la fondazione americana Junior Achievement un progetto pilota di educazione finanziaria per le scuole per la diffusione del programma Io e l’economia. Il progetto, riguardante i temi dell’economia personale e familiare e il funzionamento del mercato finanziario, coinvolgerà circa 50 esperti provenienti da 18 banche aderenti al Consorzio PattiChiari e 600 classi medie inferiori raggiungendo 12.000 ragazzi in 14 grandi città italiane: Milano, Torino, Roma, Venezia, Firenze, Napoli, Bologna, Bari, Genova, Brescia, Lecce, Siena, Vicenza, Verona. 165 A supporto dello svolgimento del programma sono stati realizzati materiali interattivi ed un manuale suddiviso in 9 lezioni che trattano temi quali la valutazione di propri interessi e capacità, la gestione del risparmio e i meccanismi della concessione del credito. La macchina formativa utilizzata per diffondere i contenuti, la filosofia e gli obiettivi del progetto funziona attraverso una pluralità di strumenti (CD rom, Corsi WBT, Guide, Aula, Roadshow PattiChiari). Per definire obiettivi e priorità di azioni del Consorzio il Comitato Esecutivo dell’ABI ha costituito dei cantieri di lavoro, composti dagli Amministratori Delegati e dai Direttori Centrali delle principali banche italiane, che per due anni hanno lavorato sulla definizione del progetto. Relativamente all’investimento economico invece è possibile stimare che dal 2001 ad oggi l’ABI abbia investito nel progetto PattiChiari circa 26 milioni di euro e si prevede per il biennio 2005 – 2007 un investimento di circa 16 milioni di euro. Risultati E’ partita a dicembre 2004 la seconda edizione dell’indagine di clima Eurisko sui dipendenti bancari. Già nel 2002 PattiChiari aveva realizzato e pubblicato un’indagine di clima interno su uno degli stakeholder più importanti del progetto, i dipendenti del settore, con la quale si sono raggiunti vari obiettivi conoscitivi: una valutazione dall’interno del sistema bancario italiano, il vissuto di ruolo prevalente tra i dipendenti bancari, indicazioni sui possibili cambiamenti da attuare per migliorare l’immagine del settore. Dall’analisi della ricerca Multifinanziaria Eurisko emerge che la percentuale di coloro che ricordano l’iniziativa PattiChiari è raddoppiata, passando dal 22% di gennaio 2004 al 44% di ottobre 2004; di questi ben l’11% dichiara di conoscere bene l’iniziativa. 166 Il libro d’oro della responsabilità sociale Agos Itafinco Società attiva nel settore del credito al consumo Una nuova carta vincente nella lotta contro i tumori Motivazioni A partire dal 2003, Agos ha iniziato un percorso di responsabilità sociale. Con il marchio Amico Agos sono state firmate tutte le iniziative di sostegno che l'Azienda ha incominciato a dedicare ad organizzazioni assistenziali, culturali, sportive, scolastiche, sanitarie, di cui condivide gli obiettivi e i metodi per perseguirli. L'intervento nel settore del non profit è un vero e proprio salto di qualità che Agos ha realizzato forte della stima che Clienti, Partner e Dipendenti attestano da anni. L'incontro fra un mondo che fa finanza seguendo principi etici e il mondo del non profit che fa qualcosa in favore degli altri in un'ottica di riequilibrio sociale, sta migliorando tutti gli attori coinvolti. I valori di una corretta cultura gestionale, il riferimento a norme di comportamento chiare e condivise; la grande professionalità degli operatori e la trasparenza di comunicazione, di cui Agos è portatrice, sono utili alle Organizzazioni del terzo settore per impostare con più professionalità alcune attività. L'attenzione ai bisogni della persona, e non solo ai ruoli lavorativi e sociali, l'impegno generoso e costruttivo dei professionisti e dei volontari, la vision di progetti alti e la speranza di un futuro migliore - che sono i valori del non profit - servono ad Agos per meglio partecipare alla crescita di una nuova società civile. La scelta di sostenere i partner no profit attraverso l’emissione di carte di credito affinity è dettata dalla convinzione che le carte di credito sono uno strumento innovativo, l’unico capace di abbinare l’uso quotidiano alla devoluzione a favore di una buona causa. Agos riconosce nella trasparenza uno dei principi cardine della propria mission aziendale. Tale trasparenza la ricerca anche nelle operazioni di CRM. Una trasparenza che Agos richiede nelle partnership con il non profit, ma che è elemento qualificante anche nella comunicazione corporate e retail. Da oltre 80 anni Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori combatte il problema cancro, nella sua globalità con interventi di prevenzione, diagnosi precoce, assistenza e volontariato. Per questo Agos ha deciso di avviare una collaborazione. La Lega contro i Tumori è un’associazione di indiscusso valore e credibilità. Agos ha sostenuto tutte le spese di produzione e realizzazione dei materiali di comunicazione e del mailing (ai propri soci e ai sostenitori della Lega per la Lotta contro i Tumori). Il progetto è partito in ottobre 2004 con una conferenza stampa di presentazione. Attività Carta Attiva - Lega contro i Tumori è una carta di credito di tipo revolving che mette a disposizione un fido fino a 3.100,00 euro, da utilizzare per qualsiasi tipo di spesa o di acquisto e da rimborsare mediante piccoli versamenti. Carta Attiva - Lega contro i Tumori è accettata in oltre 26 milioni di esercizi commerciali in tutto il mondo senza commissioni aggiuntive, né per i rifornimenti di carburante, né per i pedaggi. Carta Attiva Agos sostiene la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori perché chi usa Carta Attiva-Lega contro i Tumori fa sì che Agos, la società che emette la carta, versi alla Sezione Milanese della Lega Lotta contro i Tumori il 10% del monte interessi, importo che verrà destinato ai progetti di prevenzione e diagnosi precoce contro i tumori. Per il primo anno la carta è gratuita. Dal secondo anno Agos devolverà interamente la quota associativa di 15,00 euro alla Sezione Milanese della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Carta Attiva – Lega contro i Tumori si inserisce in un programma articolato di iniziative sociali volute da Agos. Sono state avviate partnership con E.N.P.A. (Ente nazionale protezione animali), Alt (Associazione lotta alla trombosi), Cesvi (Cooperazione Internazionale). Il coinvolgimento del personale Agos nella partnership con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori è stato alto. Agos ha predisposto una serie di azioni per il personale in sede e nelle filiali. Un annuncio stampa ad hoc è stato inserito nell’house organ e locandine del progetto affisse a tutte le manifestazioni e convention aziendali. Risultati Il progetto Carta Attiva Lega Contro i Tumori ha avuto una ampia visibilità. I media, locali e nazionali, si sono interessati e hanno dato copertura all’iniziativa. Il personale Agos è stato attento, sensibile e collaborativo e in più momenti ha dato la disponibilità allo sviluppo e rafforzamento del progetto. Sono stati dedicati ampi spazi su In Agos, periodico a diffusione interna. Anche se Carta Attiva Lega contro i Tumori è un progetto molto recente – partito nell’ottobre 2004- si può già stilare un primo bilancio positivo: sono già alcune centinaia le carte emesse nei primi mesi. 167 Banca Monte dei Paschi di Siena Gruppo bancario Consumer-Lab Motivazioni L’idea di Consumer-Lab nasce in seguito alla proficua collaborazione instaurata recentemente con le Associazioni dei Consumatori. In particolare, questa esperienza ha fatto comprendere alla Banca come ascoltare il cliente possa rivelarsi molto efficace anche, e soprattutto, se applicato in via continuativa e preventiva. Di conseguenza Monte dei Paschi ha pensato di far evolvere la relazione instaurata con le Associazioni dei Consumatori facendola crescere di spessore e di qualità, attraverso la definizione di un accordo di collaborazione su varie iniziative, nella convinzione che un costruttivo confronto rappresenti il primo passo per giungere a far riappropriare la Banca del rapporto fiduciario con la sua clientela. Attività Il progetto consiste nella creazione, in collaborazione con le principali Associazioni dei Consumatori italiani, di un Laboratorio di confronto e di dialogo istituzionalizzato fra il Gruppo MPS e le associazioni stesse. Il laboratorio, focalizzato sul rapporto con la clientela retail, ha l’obiettivo di promuovere convegni, studi, ricerche, campagne educative, approfondimenti sul tema del rapporto banche-consumatori, sviluppando in particolare alcuni tavoli di lavoro finalizzati a: Lo sviluppo di programmi formativi rivolti al personale delle reti del Gruppo MPS. L’elaborazione di linee guida per una contrattualistica orientata al cliente. L’individuazione e la progettazione di alcuni prodotti e servizi per fasce specifiche di clientela (anziani, portatori di handicap, immigrati, ecc.). La definizione di linee guida per una informativa sui prodotti e servizi finanziari orientata al cliente. Il Laboratorio è coordinato da un Vice Direttore Generale della Banca e vede il coinvolgimento di varie Aree direzionali dell’Azienda (Commerciale Retail, Organizzazione e Tecnologie, Risorse Umane, Affari Legali, Comunicazione). Le Associazioni di categoria aderenti al Progetto concorrono allo sviluppo delle attività previste nell’ambito dei vari tavoli di lavoro costituiti. Le Direzioni delle varie Aziende del Gruppo sono state informate sulle finalità e sui termini del Progetto e attraverso esse è stata effettuata un’attività iniziale di comunicazione e sensibilizzazione rivolta al personale della Banca e del Gruppo MPS, con un particolare riguardo per gli operatori di sportello. L’argomento verrà trattato in vari piani di formazione. Il Laboratorio coordina lo sviluppo di 4 progetti per la realizzazione dei quali sono stati costituiti altrettanti Gruppi di Lavoro, con la partecipazione congiunta di rappresentanti della Banca e delle Associazioni dei Consumatori. Il Laboratorio ha avuto inizio il 10 novembre 2004 e si concluderà il 30 giugno 2006. Scopo dell’iniziativa è quello di sviluppare una collaborazione costruttiva con le Associazioni dei Consumatori per rafforzare il rapporto fiduciario tra il Gruppo MPS e la propria clientela. Gli obiettivi perseguiti si possono così riassumere: Sviluppare la conoscenza e la sensibilità sulle problematiche consumer nelle reti commerciali del Gruppo MPS, sia attraverso la partecipazione delle Associazioni ad alcune fasi progettuali dei corsi di formazione interne all’Azienda, sia attraverso la partecipazione diretta delle stesse alle più importanti attività informative rivolte alla clientela. Migliorare le comprensibilità dei contratti relativi ai vari prodotti e servizi finanziari destinati alla clientela retail del Gruppo MPS, attraverso l’elaborazione di un documento guida. Migliorare la capacità del Gruppo MPS di soddisfare i bisogni di specifiche fasce di clientela (ad es. gli anziani, i portatori di handicap fisici, gli immigrati regolari), definendo al tale fine linee guida per lo sviluppo di specifici prodotti e servizi. Rendere più chiara, trasparente e puntuale l’informativa sui prodotti e servizi finanziari rivolti alla clientela retail, attraverso la definizione di linee guida sia per le attività promozionali (a mezzo stampa, radio, tv, internet, affissioni), sia per l’utilizzo dei cosiddetti canali di contatto diretti (materiale disponibile presso le filiali, presso le reti di promozione finanziaria, azioni di direct marketing). I risultati prodotti dal Laboratorio e dalle componenti progettuali da esso coordinate potranno essere oggetto di comunicazione, ed in particolare: le varie fasi di avanzamento dei progetti, le riunioni periodiche del Laboratorio e le sue attività, il bilancio conclusivo della collaborazione, gli eventuali ulteriori sviluppi del Progetto. Risultati Gli impatti attesi sulla società investono principalmente la sfera dei rapporti con i clienti retail e con la Associazioni che li rappresentano. Le aspettative del Progetto sono, in particolare, quelle di riuscire a contribuire a rinsaldare il rapporto fiduciario tra la Banca e la sua clientela, attraverso una più puntuale e concreta applicazione dei principi della trasparenza, dell’accessibilità e della correttezza nell’offerta dei propri prodotti e servizi. 168 Il libro d’oro della responsabilità sociale Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia La Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia è una società cooperativa di cui sono socie e clienti esclusivamente le 16 Bcc del Friuli Venezia Giulia Obbligazioni etiche Motivazioni Le Caritas diocesane del Friuli Venezia Giulia hanno proposto alla Federazione l’attuazione di un partenariato Caritas – Bcc del Friuli Venezia Giulia che permettesse di attuare un concreto sostegno alle loro progettualità, individuando nelle Bcc una realtà bancaria vicina e sensibile alla collaborazione . Il Consiglio di Amministrazione della Federazione, che rappresenta tutte le 16 Bcc del Friuli Venezia Giulia, ha promosso l’emissione coordinata tra le Bcc regionali del prestito obbligazionario a favore delle Caritas diocesane operanti in regione. Successivamente le Bcc regionali hanno definito l’importo da collocare presso la propria clientela, con l’impegno a completare il collocamento. Le Caritas si propongono di svolgere un lavoro educativo per far prendere coscienza delle situazioni umane di bisogno e far assumere alle comunità in cui operano l’impegno a fornire risposte capaci di rimuovere le cause di disagio, operando concretamente a favore dei poveri del territorio e delle tante povertà dimenticate sulle scenario internazionale. Nel chiedere la collaborazione alle Banche di Credito Cooperativo le Caritas hanno ritenuto necessario, tenuto conto dell’attuale contesto socio-economico, progettare interventi rivolti, in particolare, alle mamme con minori, alle famiglie in gravi difficoltà economiche per la perdita del lavoro o per eventi calamitosi, nonché agli immigrati regolari in cerca di prima accoglienza. Attività La logica del progetto è stata quella di abbinare una resa interessante a una componente socialmente responsabile, attraverso la promozione di un prestito obbligazionario etico, attraverso il quale si devolve il 20% della cedola ad iniziative benefiche. Il tasso applicato all’obbligazione, più alto rispetto al costo medio di raccolta rilevato sulle emissioni obbligazionarie del periodo, è motivato dal fatto che la liberalità, in presenza di un costo di raccolta pari a un’emissione obbligazionaria standard, sarebbe stata sostenuta solo dal sottoscrittore. L’aumento del saggio di raccolta genera un impegno congiunto delle Bcc e degli obbligazionisti in favore dell’iniziativa. La scelta della soluzione a tasso fisso è stata valutata come maggiormente rispondente alla necessità di una programmazione certa, sia degli importi da devolvere che del flusso cedolare a favore del sottoscrittore. Il collocamento dei 5 mln di euro del prestito genera una liberalità a favore delle Caritas del Friuli Venezia Giulia di 75.000 euro in 3 anni. Tra le attività svolte per il progetto: realizzazione di materiale di comunicazione dedicato, distribuito in tutti gli sportelli e presso le sedi Caritas; convocazione di una conferenza stampa congiunta Bcc – Caritas, alla presenza di S.E. mons. Pietro Brollo Arcivescovo di Udine, in rappresentanza delle Diocesi del Friuli Venezia Giulia; uscite stampa e redazionali dedicati. Risultati L’obiettivo di collocare 5 mln di euro di obbligazioni, cui corrisponde una devoluzione pro Caritas di 25.000 euro l’anno per 3 anni, è ad oggi raggiunto al 95%. Si tratta della prima operazione strutturata in questo modo in regione. L’Impatto sulla comunità è positivo, anche perché le liberalità sono state devolute alle Caritas diocesane di competenza delle Bcc accentuando in tal modo la ricaduta locale dell’iniziativa e abbinandola al respiro regionale dell’iniziativa di solidarietà. Nel 2005 è prevista la riproposizione di un’iniziativa etica da coordinarsi attraverso un secondo prestito obbligazionario. 169 Federcasse-Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo Casse Ruali Cura la rappresentanza e la tutela della categoria e fornisce servizi di assistenza e consulenza in diversi ambiti. Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche di Credito Cooperativo Motivazioni Federcasse (Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) è l’associazione di rappresentanza e tutela delle 440 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane, diffuse su tutto il territorio con più di 3.400 sportelli. L’attenzione alla responsabilità sociale è per le BCC in qualche modo connaturata all’identità perché: perseguono l’obiettivo della promozione dello sviluppo, ma non del lucro individuale; favoriscono la partecipazione, e quindi la democrazia economica; lavorano per i soci e le comunità locali, con un’azione economica ma anche metaeconomica. L’art. 18 dello Statuto-tipo delle BCC afferma che:La BCC ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza. La finanza etica e solidale nasce per sostenere le attività di promozione umana e socio ambientale proponendo, al contempo, un modo alternativo di fare finanza che, pur ricorrendo ai precipui meccanismi essenziali, pone come suo punto di riferimento la persona e non il capitale, la giusta remunerazione dell’investimento e non la speculazione, ascolta, approfondisce e promuove il dibattito culturale attorno alla responsabilità personale e collettiva a fronte di un’equa remunerazione del risparmio, alla sua protezione, alla sua gestione economica e all’impegno corrisposto per lo sviluppo sociale. Al riguardo, dopo i recenti crack finanziari di governi centrali, nonché di grandi aziende industriali, il sistema del Credito Cooperativo ha sentito l’esigenza di dare una risposta mettendo in campo un’iniziativa innovativa ed estremamente concreta che soddisfa le esigenze dei soggetti, per certi versi meno informati e più avversi al rischio: i piccoli risparmiatori. A tal fine, nel luglio 2004 su iniziativa di Federcasse, viene costituito il Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (d’ora in avanti FGO), unico esempio al mondo di tutela del risparmio obbligazionario su base solidale. Attività Il primo passo svolto, nella definizione del piano dei lavori dell’iniziativa in esame, è stato quello di coinvolgere tutti gli attori sia a livello locale sia a livello centrale (oltre a Federcasse, le Banche, le Federazioni locali, il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo) al fine di valutare tutta una serie di problematiche specifiche del contesto locale, tra cui la tutela del risparmio cosiddetto avverso al rischio, e permettere l’elaborazione di un prodotto specifico e innovativo, volto a soddisfare le esigenze espresse dai piccoli risparmiatori, attraverso il supporto di attività quali la comunicazione trasparente e tutta una serie di iniziative finalizzate alla creazione di fiducia e consenso nel mercato di riferimento. Una delle risposte è rappresentata dal FGO, consorzio ad adesione volontaria, il cui scopo è la tutela dei portatori, persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari emessi dalle Banche consorziate, per l’ipotesi di mancato adempimento alla scadenza dell’obbligo di rimborso dei ratei di interessi o del capitale, in conformità ai principi della mutualità e nello spirito della cooperazione di credito, pur nei limiti e con le modalità previsti dal proprio Statuto e dal proprio Regolamento (documenti allegati). La costituzione del FGO introduce un meccanismo di tutela del diritto costituzionale dei risparmiatori del Credito Cooperativo ulteriore rispetto a quello introdotto per legge a tutela dei depositanti che, rafforzando le caratteristiche di solidità e affidabilità della tutela assicurata, crea la condizione che permette alle BCC italiane di perseguire con maggiore enfasi quella solidarietà di sistema ed al contempo di impresa che, da sempre, guida l'azione del Credito Cooperativo italiano, a tutela degli interessi della clientela e dello sviluppo della cooperazione mutualistica di credito nel nostro Paese. Il FGO, la cui adesione è consentita solo alle BCC inserite nel sistema associativo che fa capo a Federcasse, rappresenta, infatti, uno strumento di mercato oltre che di copertura solidale e mutualistica, il cui principio ispiratore è che gli obiettivi tipici d’impresa non debbono far dimenticare la solidarietà e la tutela nei confronti del cliente. Il sistema FGO si basa su un meccanismo di garanzia collettiva, che non prevede il versamento di somme di denaro, ma, altresì, un impegno delle banche aderenti attraverso l’iscrizione nei conti d’ordine del bilancio di un ammontare di mezzi da tenere a disposizione e da erogare solo al verificarsi di un caso di default di una delle consorziate. Nel promuovere l’iniziativa si è cercato di attenuare i problemi di moral hazard incentivando le banche e i risparmiatori al mantenimento di condizioni di stabilità attraverso l’inserimento di un limite massimo di rimborso quantificabile in € 103.291,38, in linea con quanto già previsto ex lege per il Fondo di Garanzia Depositanti del Credito Cooperativo e l’esclusione della garanzia per le Banche, gli alti vertici e gli amministratori dell’ente emittente. Trattandosi di un meccanismo di garanzia su base volontaria si è cercato, inoltre, di combattere il fenomeno dell’adverse selection, secondo il quale le banche più rischiose avrebbero potuto creare un incentivo per le banche meno rischiose a rimanere al di fuori del circuito di garanzia. Di conseguenza è stata inibita la possibilità di accedere alla garanzia per le controparti più rischiose. Inoltre, è stato introdotto un meccanismo di calcolo degli impegni da 170 Il libro d’oro della responsabilità sociale tenere a disposizione e delle spese necessarie per il funzionamento del FGO proporzionale alla rischiosità di ogni singola banca aderente al consorzio. Tale previsione, tra l’altro, dovrebbe consentire l’innesto di circuiti virtuosi di auto-controllo tendenti al miglioramento delle proprie condizioni di solvibilità in grado di aumentare nel tempo il livello di affidabilità delle banche facenti parte del consorzio. In sintesi, il FGO costituisce uno strumento di finanza socialmente responsabile equo per le BCC aderenti ed utile e cautelativo per il piccolo risparmiatore che affida i propri risparmi alle Banche di Credito Cooperativo. Risultati Alla data del 25 gennaio 2005, le adesioni ammontano a 288 (numero in continua crescita); in sintesi, il 92% circa del Credito Cooperativo italiano che emette obbligazioni svolge questa attività attraverso i titoli garantiti dal FGO che ad un mese e mezzo dall’inizio dell’attività operativa, ammontano a 284, per un garanzia complessiva assicurata ai risparmiatori per complessivi € 819.490.000. E’ lecito ipotizzare che a regime (24 mesi) il FGO garantirà obbligazioni per circa 30 miliardi di €. 171 172 Il libro d’oro della responsabilità sociale CATEGORIA 5 - MIGLIORE INIZIATIVA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE REALIZZATA DA PMI 173 174 Il libro d’oro della responsabilità sociale Box Marche Opera nel settore della produzione di articoli cartotecnici (scotole, astucci, imballi) per i settori alimentare, cosmetico, farmaceutico, casalinghi e piccoli elettrodomestici. La mania di fare meglio: azioni per un sistema Motivazioni La mania di fare meglio: azioni per un sistema aziendale responsabile è una gestione aziendale attenta alle conseguenze ecologiche e sociali dei comportamenti economici. Boxmarche, in coerenza con la propria Carta dei Valori, vuol rendersi parte attiva di uno sviluppo sostenibile; le scelte aziendali sono orientate alla: crescita del valore economico, valorizzazione del capitale umano e rispetto e tutela dell’ambiente. Tali obiettivi di sostenibilità vengono tradotti in iniziative di responsabilità sociale. L’innovatività di tale progetto è legata alle dimensioni dell’azienda, al contesto imprenditoriale in cui opera e al settore di appartenenza. Attività L’organigramma aziendale prevede la figura del responsabile del sistema di gestione integrato che svolge un ruolo prevalentemente tecnico e di supporto all’attuazione dei processi economico-ambientali. Le strategie e le politiche guida del progetto e delle iniziative realizzate possono sintetizzarsi come segue. Il territorio è una ricchezza per l’azienda, che diventa risorsa privilegiata nella selezione del personale, ma anche luogo d’incontro per un dialogo culturale. Boxmarche realizza nel territorio iniziative con la comunità locale in diverse aree di interesse. Nell’ambito delle iniziative culturali Boxmarche ha promosso un Concerto per organo e tromba, dicembre 2004, Concerto per parole e acqua presso le Fonti di Corinaldo, giugno 2004, premio poesia La Fenice di Senigallia, anno 2003, corso per Mimo riservato ai docenti delle scuole elementari, anno 2003, Next, bimestrale aziendale in cui viene dedicato ampio spazio alla valorizzazione del territorio. Riguardo alle iniziative legate allo sport Boxmarche ha supportato l’associazione sportiva Corinaldo Calcio e la scuola di calcio corinaldese, con contributi al torneo di calcetto città di Corinaldo. Nel campo dell’istruzione e formazione ha promosso varie iniziative: Non c’è tempo per perdere tempo, calendario scolastico tascabile distribuito agli studenti delle scuole di Corinaldo, il Forum Il ciclo della vita degli imballaggi in collaborazione con il Comune di Corinaldo e l’Azienda di Servizi Ambientali e uno stage per studenti (circa 7 per anno). Riguardo alla solidarietà internazionale con il coinvolgimento della comunità locale, ha finanziato un progetto aiuti per un ospedale in Serbia (anno 2004), con AMREF, un progetto scuola in Kenia (anno 2003). Boxmarche ha promosso iniziative nell’ambito dei processi di responsabilità sociale. I collaboratori Boxmarche rappresentano un Valore per l’azienda, che si impegna ad enfatizzare la dignità dei dipendenti, incoraggiarne la crescita individuale, credere nella capacità degli altri, assicurare un ambiente di lavoro sicuro e salubre, con processi produttivi in assoluto rispetto della sicurezza. Le iniziative interne di responsabilità sociale si propongono: la comunicazione dei valori e degli obiettivi aziendali (comunicazione visiva sul luogo di lavoro, coinvolgimento dei dipendenti ai risultati aziendali mediante lettera informativa annuale al personale) e cura del clima aziendale (diffusione della filosofia del sorriso ed elaborazione periodica del grafico del piacere, monitoraggio annuale del livello di soddisfazione del personale su otto aspetti più uno di sintesi), riconoscimenti verso i nuclei familiari quali stakeholder indiretti dell’azienda (monitoraggio periodico dei nuclei familiari, costruzione di indici, borse di studio per figli dei dipendenti), rispetto dei diritti dei lavoratori (certificazione SA8000 conseguita nel 2004; certificazione OHSAS 18001 per la sicurezza conseguita nel 2004), riconoscimento delle libertà sindacali, valorizzazione delle competenze e conoscenze del personale (formazione del personale a tutti i livelli, sistemi di incentivazione). L’impegno Boxmarche per la tutela ambientale è orientato al perseguimento di uno sviluppo sostenibile, al rispetto e al superamento degli standard minimi ambientali, all’adozione di pratiche ecologiche nei processi produttivi, alla diffusione di una cultura ambientale verso i propri stakehoder. Boxmarche ha inoltre attivato un processo di rendicontazione per la raccolta di informazioni che non trovano rilievo nel tradizionale sistema economico contabile ciò al fine di monitorare aspetti sociali ed ambientali oltre che economici. Le peculiarità del processo di rendicontazione sociale possono sintetizzarsi nei seguenti punti: monitoraggio indicatori del progetto CSR-SC (Ministero del lavoro e delle politiche sociali), applicazione della procedura Q-RES, analisi interne sulla soddisfazione dei dipendenti, sulla costumer satisfaction, principi di redazione del G:B:S per la stesura del documento di sintesi bilancio sociale, metodologia di lavoro partecipativa, presenza del parere dei consulenti esterni sul bilancio sociale, attivazione di processi di comunicazione e feed-back con gli stakeholder. Il processo di rendicontazione su aspetti etici, sociali ed ambientali avviene internamente senza la previsione di una figura ad hoc ma con il coinvolgimento di tutti i responsabili aziendali e del rappresentante dei lavoratori. Il personale viene costantemente sollecitato a partecipare al modello di gestione aziendale responsabile. Per la realizzazione del progetto, costituito da diverse azioni, si è reso necessario il coinvolgimento diretto di tutte le risorse aziendali: sia per il monitoraggio degli indicatori etico-sociali, che per lo sviluppo di un modello partecipativo con gli stakeholder. 175 Ingenti investimenti sono stati necessari anche in termini di denaro sia per i maggiori servizi che sono stati richiesti dalla Boxmarche (formazione, consulenze, certificazioni etc.) sia per aver spostato alcuni standard oltre i minimi legislativi (remunerazioni al personale, danni all’ambiente, salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro, etc). Boxmarche ha fornito importanti supporti metodologici e strumenti per lo sviluppo del sistema integrato qualità, ambiente, sicurezza e responsabilità sociale. Boxmarche ritiene tuttavia necessario superare tali standard ed a partire dal 2003 ha deciso di fornire una rendicontazione degli aspetti che assicurano una gestione responsabile dell’impresa attraverso la redazione di un Bilancio Sociale. Risultati L’obiettivo di un’attenta gestione delle conseguenze ambientali e sociali dell’agire economico Boxmarche è stato raggiunto. Attualmente l’azienda riesce a monitorare le conseguenze delle scelte aziendali in ambito ambientale, con una gestione responsabile dei rifiuti, verso il personale, mediante formazione e sistemi di incentivazione, verso la collettività ed il territorio mediante collaborazioni su iniziative per la comunità locale. Con riferimento alle performance aziendali i risultati sono: recupero di produttività 2004 (primo esercizio di applicazione dello skill passport) + 12% rispetto al 2003 (+ 100% rispetto all’obiettivo), margine operativo lordo + 4,54% rispetto al 2003, fatturato pro-capite +12% rispetto al 2003 (+ 5% rispetto all’obiettivo), recupero di efficienza: 2.600 ore, riduzione costi di produzione oltre 100.000 euro, premi di risultato distribuiti al personale dipendente: 80 mila euro, incremento del fatturato: + 17%. 176 Il libro d’oro della responsabilità sociale Cantina La-Vis e Valle di Cembra Scarl La cantina ha sede vicino a Trento. Opera nel settore vitivinicolo. Essere Accanto Motivazioni Da molti anni l’impresa sviluppa tutte le proprie attività sulla base del criterio Essere accanto: ai soci e ai dipendenti, al territorio (inteso nel senso più ampio: ambiente, cultura, comunità) e al consumatore finale. Gli obiettivi e i piani che nascono dalla strategia aziendale di Essere accanto sorgono sulla base di un dialogo costante tra la direzione aziendale e tutti gli interlocutori dell’Impresa: i soci e i dipendenti; le istituzioni pubbliche e di settore; le Onlus della zona e le associazioni dei consumatori. Il modello imprenditoriale sviluppato da La-Vis che nasce dal concetto di Essere accanto è quello di perseguire l’utile d’impresa inquadrandolo nella sua rete di relazioni reali, vale a dire in un lavoro che sappia tenere insieme: la logica imprenditoriale, la logica dell’ambiente e la logica del sociale. La Direzione dell’Impresa è infatti convinta che è soltanto nell’unione di questi tre elementi che abita la possibilità di un sviluppo non solo dell’Impresa stessa ma di tutti noi. Attività Ai soci e ai dipendenti, Cantina La-Vis è accanto con la creazione dei circoli di assistenza tecnica (nati nel 1972 sono stati poi emulati da tutte le principali cantine italiane), con pubblicazioni e con riunioni che mettono in comune anche le strategie imprenditoriali e di marketing; con corsi di formazione continua, alcuni dei quali (un’altra novità assoluta) rivolti anche ai figli dei soci. Al territorio è accanto con il progetto di zonazione (il progetto ha realizzato l’analisi degli aspetti geopedologici, agronomici e climatici di ogni vigneto, per individuarne le ottimali destinazioni; in Trentino è stato - nel 1991 - un progetto pilota e in ogni caso è stato uno dei primi progetti di zonazione in Italia); con relazioni con le scuole (cantina sempre aperta e visite guidate); è accanto al territorio con la vicinanza al Mart di Rovereto (partnership per mostre), con la realizzazione di opere comuni tra artisti trentini e artisti internazionali, con sostegno diretto alle Onlus della zona, che vengono affiancate anche con progetti di CRM. Ai consumatori finali e a tutti i rimanenti stakeholder è accanto con informazioni distribuite attraverso newsletter, con la realizzazione di progetti di turismo sostenibile (visite guidate a vigneti, realizzazione di incontri eno-gastronomici), con la realizzazione di convegni e di pubblicazioni scientifiche sul vino, che sono punto di riferimento internazionale. Gli obiettivi e i piani che nascono dalla strategia aziendale di Essere accanto sorgono sulla base di un dialogo costante tra la direzione aziendale e tutti gli interlocutori dell’Impresa. Risultati I risultati più significativi sono: aumento del fatturato reinvestito nella Cantina, difesa dell’ambiente, aumento della soddisfazione tra i soci e infine il contributo alla creazione di movimenti di opinione e realizzazione di aiuti allo sviluppo. Tutto ciò è il frutto di una intera strategia aziendale che coinvolge tutte le competenze chiave dell’impresa. Tutto il personale e tutti i soci sono profondamente coinvolti in questa strategia, che è ampiamente condivisa. Uno dei segni di maggior condivisione è l’enorme crescita della fiducia nei confronti della Cantina, dimostrata tangibilmente con l’incremento del prestito remunerato da parte dei soci alla Cantina. Le performance più significative - conquistate in base alla strategia di Essere accanto - sono le seguenti: il fatturato è cresciuto da 5,8 milioni di euro (1992/93) ai 34,8 milioni di euro (2003/2004). L’ambiente, anche grazie alla Cantina, conosce da anni uno sviluppo sostenibile: il progetto qualità, lanciato nel 1985, ha proposto una normativa volta a ridimensionare l’uso dei mezzi chimici e a razionalizzare il processo produttivo nel senso dell’eco-compatibilità. Questo progetto è diventato un importante punto di riferimento per le istituzioni locali: i Protocolli d’intesa per il settore vitivinicolo della Provincia di Trento hanno tratto origine anche da queste normative. Relativamente alla società, la Cantina è stata uno dei protagonisti nella creazione del movimento del Turismo del vino, avanguardia e componente di quello che oggi si chiama Turismo sostenibile. La Cantina ha finanziato (tra le altre numerose e continue iniziative di sostegno allo sviluppo) anche la realizzazione di un pozzo d’acqua in Uganda, coinvolgendo, in un’opera di sensibilizzazione al tema (con incontri pubblici, pubblicazioni etc.), sia il proprio personale sia la cittadinanza dei Comuni in cui opera (Comune di La Vis e comuni della Valle di Cembra). 177 Car Server Si occupa di noleggio auto aziendali a lungo termine (dai 12 ai 72 mesi) e gestione parchi auto di proprietà di terzi Forte nella vita, piano al volante Motivazioni Car Server è attiva sul mercato dal 1994, con un volume di affari che cresce in media del 25% ogni anno e vanta oltre 600 clienti. Car Server ha sede legale a Reggio Emilia e vanta un’ampia rete territoriale con filiali dirette a Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Modena, Parma, Roma, Sassuolo (MO), Verona. L’idea di investire nel progetto Forte nella vita, piano al volante nasce dalla ricorrenza del decimo anniversario di attività aziendale. Ci sono 2 modi per festeggiare una ricorrenza di questo genere: celebrare il passato oppure guardare al futuro con speranza, nel desiderio di poter contribuire con l’attività d’impresa alla prospettiva di un domani migliore. Car Server ha scelto la seconda strada. Così è nata l’idea di investire in un progetto di innovazione, studio, investimento, ascolto su temi sociali vicini al core business aziendale quali la sicurezza stradale, la responsabilità di guida, la mobilità, l’auto del futuro, temi di grande attualità, che afferiscono al più grande patrimonio umano: la vita. La scelta è coerente con la filosofia aziendale che mette al centro l’individuo e dimostra grande attenzione alla persona, in un’ottica in cui l’impresa è espressione di un valore etico (e non solo economico). Attività L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare su temi quali la sicurezza stradale e la mobilità, producendo un’indagine che sia utile alla collettività e che metta i risultati a disposizione dell’utenza (i giovani) e delle Istituzioni (Mobility manager per le città, operatori sociali, personalità politiche). I dati emersi forniscono un’utile base per l’individuazione di temi da sviluppare, dalla formazione alla prevenzione, e che possano essere utili a diversi soggetti quali autoscuole, scuole, enti locali. Diverse sono le iniziative realizzate nell’ambito del progetto, andando a colpire diversi target e obiettivi. Nel periodo dal 15 maggio al 30 giugno 2004 sono stati attivati dei focus group. Il questionario somministrato ai ragazzi per la realizzazione dell’indagine è stato elaborato durante focus group con studenti realizzati grazie alla collaborazione di alcuni Istituti della Provincia di Reggio Emilia. Nel periodo dal 4 giugno al 5 settembre è stata fatta un’indagine su un campione di 1.000 ragazzi dai 16 ai 26 anni sul tema della mobilità e dei trasporti; attività di prevenzione con la distribuzione gratuita di etilometri e la diffusione di messaggi positivi; realizzazione di concorsi su temi legati alla sicurezza stradale e mobilità. La somministrazione del questionario è stata realizzata durante il tour dei concerti estivi di Radio Bruno in Emilia Romagna , momenti di grande aggregazione che hanno radunato oltre 100.000 persone. Inoltre ogni data è stata preceduta da una giornata di lancio del concerto svoltasi un paio di giorni prima della serata del Radio Bruno Estate, presso luoghi di aggregazione giovanile quali cinema o centri commerciali. Contestualmente alla somministrazione del sondaggio sono stati distribuiti oltre 5.000 etilometri monouso quali gadget per sensibilizzare alla responsabilità nella guida e oltre 500 magliette con stampato il pay-off piano al volante forte nella vita”. Le operatrici indossavano agliette riportanti lo stesso messaggio e sensibilizzavano i giovani avvicinati alla prevenzione. Inoltre per ogni data è stato realizzato un concorso su temi legati alla mobilità e alla sicurezza stradale mettendo in palio corsi di guida sicura e cellulari MMS (dotati di dispositivo auricolare per assicurare la sicurezza alla guida). Nell’autunno 2004 sono stati realizzati corsi di guida sicura a cui hanno partecipato i vincitori dei concorsi realizzati durante l’estate. I corsi sono stati l’occasione in cui alla teoria (la prevenzione verbale fatta ai concerti e nei centri commerciali e cinema) ha seguito la pratica. I dati emersi dall’indagine sono stati diffusi ai clienti, ai dipendenti e ai fornitori dell’azienda grazie ad appositi strumenti promozionali realizzati per la diffusione, quali carpette contenenti schede riassuntive e calendari riportanti i dati più significativi. Nella primavera 2005 sono state organizzate attività formative legate ai temi della mobilità e dei trasporti per la terza area didattica degli Istituti Superiori e dei Licei. Sono stati studiati una serie di interventi e proposte per gli Istituti superiori a cui hanno aderito diverse classi. Le attività verranno realizzate indicativamente a marzo 2005. Nella primavera 2005 ci sono stati eventi pubblici di diffusione che hanno permesso la condivisione degli obiettivi e dei risultati. Verranno realizzati da Car Server alcuni momenti pubblici di diffusione dei dati. Si sottolinea il valore di tale prodotto, essendo l’unica indagine specifica sui temi in oggetto. Car Server nella realizzazione del programma si è avvalsa della partnership di IFOA, ente di formazione delle Camere di Commercio. Il partner è stato selezionato direttamente dalla direzione tenendo conto della serietà professionale, della presenza capillare sul territorio in cui si è svolto il progetto (Regione Emilia Romagna), nonchè per la capacità di interfacciarsi con i giovani, maturata in oltre 30 anni di esperienza nel settore della formazione caratterizzati dal confronto quotidiano con l’universo giovanile. Per la gestione del progetto è stato istituito un gruppo di lavoro composto da personale di Car Server e di IFOA, il gruppo si è riunito periodicamente per monitorare tutte le fasi di svolgimento del progetto. Essendo stata affidata 178 Il libro d’oro della responsabilità sociale totalmente ad IFOA l’attività operativa, e continuando Car Server a esercitare la leadership, IFOA inviava periodicamente a Car Server report sullo stato di avanzamento del progetto Risultati I progetto è nato come attività no-business, ma di contributo alla società. Data l’ampia diffusione del progetto su clienti e fornitori il risultato in chiave di performance è stata la soddisfazione dimostrata da questi soggetti, data dalla loro esplicita approvazione circa la scelta di investire economicamente in un progetto così oneroso, a scapito di altre azioni promozionali (l’intero progetto ha avuto un costo superiore ai 50 mila Euro). La soddisfazione per la scelta di Car Server di caratterizzarsi per la forte attenzione alla persona è emersa in maniera chiara anche dall’aumento dei volumi di affari con aziende già clienti. Nello specifico il comune di Reggio Emilia ha concesso il patrocinio al progetto e con l’assessorato alle politiche giovanili sono stati avviati rapporti che porteranno alla realizzazione di un’iniziativa di presentazione dei dati dell’indagine che coinvolgerà oltre ai giovani i principali operatori coinvolti dal problema (polizia municipale, enti locali, gestori di locali da ballo). Alcuni enti locali hanno contattato Car Server e IFOA perché interessati a riproporre il progetto o a strutturare in partnership iniziative pubbliche di diffusione dei dati. Obiettivo del progetto rimane inoltre quello di spingere gli enti locali e gli operatori sociali a porre in essere azioni positive di prevenzione, ma essendo ancora in corso l’ultima fase, non ci si può spingere oltre nel fare valutazioni. Si è potuto osservare infine un alto livello di adesione al progetto e di apprezzamento della scelta degli argomenti trattati, ritenuti di notevole rilevanza da tutto il personale. 179 Mazzali Opera nella settore dell’arredamento ed è specializzata nella produzione di articoli per la zona notte e giorno Zerosettantacinque Motivazioni Mazzali pone lo sviluppo sostenibile come fattore chiave per il conseguimento dei suoi obiettivi di crescita e performance aziendale. Fornire soluzioni d’arredo con un prodotto di qualità, personalizzato e personalizzabile alle attese del cliente, nel rispetto dei fondamentali principi etici e della tutela dell’ambiente è la mission aziendale. L’impegno dell’azienda è sintetizzato nella sua mission. Sul piano concreto perciò l’azienda si è impegnata a progettare e sviluppare prodotti sempre più a basso impatto ambientale ed eco sostenibili, ad esigere ed estendere ai fornitori una cultura del rispetto dei principi etici ed ambientali, rifiutare il lavoro infantile richiedendo garanzie ai propri fornitori, a ridurre l’emissione di sostanze inquinanti, come gas, rifiuti o scarichi, generate dalla propria produzione. Tali scelte strategiche sono accompagnate, oramai da alcuni anni, da concrete iniziative sia in ambito sociale che ambientale. Il commitment è estremamente forte provenendo direttamente dalla proprietà. In quest’ottica le iniziative con la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), che si dipanano specie sul territorio limitrofo all’azienda e che hanno per oggetto la tutela, la conoscenza e la valorizzazione dell’ambiente naturale, così come quella con Ray Foundation, che privilegia gli aspetti legati ad una innovativa idea di sviluppo economico sostenibile da realizzare partendo dagli orfani, sono strettamente legate alla visione del mercato e dell’evoluzione dell’azienda Mazzali condivisa da tutti gli stakeolders. Attività Con Zerosettantacinque Mazzali ha voluto formalizzare tale impegno, stabilendo di investire ogni anno almeno lo 0.75% del suo fatturato in iniziative concrete a favore dell’ambiente e del sociale. Le iniziative sono strettamente legate e promuovono il concetto di sostenibilità che è valutato come vettore strategico di lungo periodo. Zerosettantacinque non è però solo piano operativo rivolto all’ambiente sociale e naturale, ma anche un progetto ampio di comunicazione e di partecipazione che vuole coinvolgere e rendere partecipi gli stakeholders aziendali, presenti, potenziali ma anche futuri. Futuri perché con i progetti Scuola di natura in natura e Jirapa si è voluto coinvolgere la scuola, ed i bambini nello specifico, interpretandola non solo come vettore di conoscenze e competenze ma anche come territorio privilegiato per avviare un processo di sperimentazione e propaganda delle buone pratiche ambientali, etiche e di sviluppo sociale. Operativamente con Zerosettantacinque la Mazzali ha finanziato nel 2004, tra le principali iniziative, sul piano ambientale la LIPU, mentre sul piano sociale l’Associazione Ray Foundation. Nel dettaglio il rapporto di collaborazione con la LIPU, iniziato nel 1998 e focalizzato sulla promozione e realizzazione di attività per la tutela, la valorizzazione e la conoscenza dell’habitat naturale, ha riguardato quest’anno: il rifacimento dei camminamenti, oramai logorati dal tempo, all'Oasi di Torrile, il programma didattico Scuola di Natura in Natura. Con questo programma, la Mazzali ha voluto sviluppare ulteriormente un cammino oramai pluriennale con la LIPU sul tema dell' educazione ambientale. Con il progetto, Un rifugio nell'industria. lo Show Room Mazzali, inserito nell'area industriale di Sorbolo, non vuole essere solo un punto di incontro e formazione tra azienda e trade ma anche un'occasione importante per implementare, sviluppare e comunicare un piano innovativo di armonizzazione tra industria e natura. Nell'ampio giardino piantumato che circonda la struttura, sono state poste una serie di attrezzature che permettono di incontrare e dare rifugio a tutte quelle specie di uccelli che popolano l'habitat urbano. Il partner LIPU, il cui rapporto di collaborazione si estende dal 1998, è stato scelto sia per la concretezza dei progetti proposti legati ad una natura da vivere, conoscere e promuovere, sia per la sua presenza territoriale (Oasi di Torrile e sede Lipu) limitrofa alla sede aziendale. Sul piano sociale, la Mazzali nel 2004 ha finanziato, in partnership con altre aziende, l’associazione Ray Foundation nella ricostruzione dell’orfanotrofio di Jirapa nel Ghana e nella sua trasformazione da centro di semplice accoglienza in uno finanziariamente autonomo (grazie anche allo sfruttamento di servizi satellitari ed internet) capace di creare una nuova classe di imprenditori rurali che inneschi uno sviluppo economico durevole ed auto-sostenibile atto ad arginare l’emigrazione forzata. Ray Foundation è stata scelto per l’innovazione del progetto proposto, che sposa l’intervento concreto (ricostruzione dell’orfanotrofio) con una visione sostenibile e di lungo periodo dell’iniziativa (creazione di nuovi leader rurali). I progetti sono stati sviluppati e seguiti dall’ufficio marketing. Sia il personale che i clienti che i consumatori finali sono stati informati di tutte le iniziative e resi partecipi di tutti gli eventi. All’Oasi di Torrile in occasione dell’inaugurazione per il rifacimento dei camminamenti, è stato creato un evento a cui sono stati invitati tutti gli stakeholder. Con continuità sono state inviate lettere, soprattutto tramite posta elettronica, per illustrare lo stato dei progetti e i risultati ottenuti. E’ stata organizzata una raccolta di indumenti per i bambini di Jirapa attraverso tutto il personale dell’azienda e i genitori dei bambini dell’asilo di Sorbolo, poi trasportati e consegnati in occasione dell’inaugurazione del nuovo orfanotrofio. Gli auguri di Natale, inviati via cartacea ed email agli stakeholder, sono stati accompagnati quest’anno da uno slide show in cui veniva raccontata l’esperienza di Jirapa. 180 Il libro d’oro della responsabilità sociale E’ stato avviato un progetto che attraverso la creazione di una vetrina della sostenibilità stimoli il personale ed i clienti a proporre o presentare iniziative di responsabilità, da realizzare o realizzate. Le iniziative sono state curate dall’ufficio marketing (due persone). Il contributo alla LIPU, per i progetti, è stato di 25.000 euro; per Ray Foundation 15.000 euro. Altri 8000 euro sono stati dati ad altre associazioni locali (Avis, Croce Rossa, Musici di Parma ...). La Lipu e la Mazzali hanno periodici incontri in cui vengono valutati sia i risultati ottenuti sia le nuove opportunità o iniziative da proporre e realizzare. Il rapporto comunque nel corso degli anni è diventato più amichevole e collaborativo che formale, con un coinvolgimento che è andato oltre gli accordi e i piani definiti a priori. L’esperienza Jirapa è stata continuamente monitorata, seguita e vissuta con grande entusiasmo ed attenzione. Risultati L’azienda destina ogni anno almeno lo 0.75% delle vendite a queste iniziative. Ai fornitori, clienti e dipendenti vengono fornite tutte le informazioni per effettuare eventuali donazioni, ma il tutto, per precisa volontà, viene lasciato alla libera e riservata scelta. Va evidenziato come le attività abbiano stimolato fornitori e clienti ad essere anche loro protagonisti di attività di responsabilità sociale, così da sollecitare l’azienda a lanciare un progetto di vetrina della sostenibilità. Le iniziative con la Lipu hanno permesso una ulteriore valorizzazione dell’oasi di Torrile migliorandone l’usufruibilità e i servizi ai moltissimi visitatori, ma anche dato il via ad un piccolo passo, nello show room Mazzali, per una idea, facilmente esportabile e replicabile, di integrazione sostenibile tra industria e natura. L’orfanotrofio di Jirapa sta raggiungendo grazie alla vendita di servizi internet una sua autonomia finanziaria che garantisce quella sostenibilità di lungo periodo che era alla base del progetto. 181 Milano Ristorazione Opera principalmente nell’ambito della ristorazione scolastica fornendo giornalmente 80.000 pasti a tutte le scuole del Comune di Milano. Il giorno dopo Motivazioni Dall’1.9.2003 Milano Ristorazione ha affidato, con trattativa diretta, la fornitura di pane per il servizio di refezione scolastica ed altre utenze alla Cooperativa il Giorno Dopo Onlus Scarl, la quale gestisce il laboratorio di panificazione presso il carcere di Milano - Opera. Il progetto Il giorno dopo ha per scopo il perseguimento dell'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei detenuti, mediante l’attività, all’interno del carcere, di panificazione finalizzata alla formazione e all'integrazione lavorativa una volta che gli stessi abbiano scontato il periodo di reclusione. La motivazione principale di Milano Ristorazione S.p.A., anche in qualità di ente pubblico, è stata di promuovere e realizzare concretamente, attraverso il lavoro, l'inserimento sociale di soggetti che vivono particolari situazioni di disagio e di difficoltà e che rischiano quindi l'esclusione dal mercato del lavoro, offrendo opportunità di promozione e di crescita personale e professionale, che consenta loro di sperimentare una collocazione sociale diversa da quella che li ha condotti al carcere. Attività Milano Ristorazione, in quanto organismo di diritto pubblico, è tenuta al rispetto della normativa pubblica in materia di appalti di opere e forniture di beni e servizi. L’affidamento in via diretta, ad un prezzo superiore a quello praticato da altro fornitore selezionato tramite procedura di gara, costituisce, pertanto, un’eccezione che trova il suo fondamento giuridico nella legge 8.11.1991 n. 391. Alla luce, di questo Milano Ristorazione ha individuato nella Cooperativa Sociale Il giorno dopo il soggetto più adatto con il quale sviluppare tale progetto. L’affidamento originario riguardava la fornitura di 300 kg/giorno di pane. Risultavano addetti alla produzione n. 3 detenuti. Successivamente Milano Ristorazione ha provveduto, all’acquisto di macchinari destinati all’ampliamento del laboratorio di panificazione. Tale operazione, perfezionatasi in data 1.6.2004, ha consentito un aumento della produzione a kg. 500/giorno con conseguente impiego di ulteriori n. 3 addetti. Il progetto ha sempre dedicato una particolare importanza alle potenzialità di formazione; potenzialità non solo teoriche, ma correlate ad uno sbocco lavorativo alla fine della formazione, offrendo così future occasioni di lavoro. Tale iniziativa si è anche inserita in tre progetti di formazione professionale (co-finanziati dal Fondo Sociale Europeo), in questo caso coordinati dalla Cooperativa Il giorno dopo: due interventi si sono svolti presso il carcere milanese di Opera finalizzati alla formazione di addetti alla panificazione che hanno portato ad ottimi risultati formativo/lavorativi anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Panificatori di Milano; sono stati inseriti 3 soggetti in panifici esterni e sono stati accolti in cooperativa (con mansioni diverse dalla panificazione) 6 soggetti provenienti dai corsi effettuati nell’Istituto di Milano-Opera. Tutti i detenuti panificatori vengono assunti dalla Cooperativa Il giorno dopo con contratto collettivo di lavoro previsto per le cooperative sociali e loro consorzi; la retribuzione è conforme a quanto previsto dalla legge (indennità notturna, eventuali straordinari, ecc...). I detenuti inseriti vengono sollecitati ad impegnarsi sotto due aspetti: da una parte, tramite un incentivo economico (premio di produzione) che varia in base alla quantità prodotta ed all'assenza di eventuali non conformità verificate dalla Società; dall'altra, attraverso la presa in carico del soggetto non solo come mero dipendente della cooperativa, ma anche e soprattutto come persona che al termine della pena dovrà reperire un posto di lavoro che gli consenta un reinserimento socio- professionale al meglio efficace. Il buon comportamento e l'impegno del detenuto in panificio costituiscono per lo stesso soggetto la garanzia di essere aiutati al termine della pena, in un momento delicatissimo della propria vita: il rientro nella società; rientro che deve essere monitorato e sostenuto, in presenza di soggetti che appaiono impegnarsi in tal senso. Il responsabile della Cooperativa Il giorno dopo, il sabato di ogni settimana, effettua una riunione con il personale impiegato nel laboratorio. Le riunioni tendono a programmare le attività da effettuare la settimana entrante, la verifica del gradimento da parte di Milano Ristorazione, la comunicazione di qualsiasi adempimento da porre in essere, l'analisi di qualsivoglia problematica che possa insorgere in riferimento alla lavorazione. Risultati Gli obiettivi fissati sono stati raggiunti e superati; infatti inizialmente la produzione giornaliera che era oscillante tra i 250 ed i 300 kg. di pane, ha raggiunto dal 24 gennaio 2005 la considerevole media di 500 kg. (oltre alla focaccia), con consegna del prodotto in toto alla Società. L’ottima qualità del prodotto, elemento riscontrato anche da più di 40.000 rilevazioni effettuate all’utenza della società, ha fatto sì che Milano Ristorazione abbia richiesto l’aumento evidenziato di produzione. Contestualmente Il giorno dopo ha ottenuto dalla Camera di Commercio di Milano la licenza per un ampliamento di produzione sino a 700 kg al giorno: per arrivare all’ambito risultato di inserire ulteriori detenuti panificatori. Affinché la professionalità acquisita dai detenuti possa costituire un reale vantaggio per un inserimento professionale al momento della scarcerazione, è in corso un rapporto di collaborazione con l’Associazione Panificatori di Milano, 182 Il libro d’oro della responsabilità sociale affinché ogni soggetto con vicino fine-pena possa essere segnalato dalla rivista mensile che l’Associazione distribuisce ai propri associati. La comunità ed i mass-media si sono molto interessati al progetto. Il gradimento del prodotto e dell’iniziativa da parte dell’utenza è massima. Milano Ristorazione ha pertanto prorogato il rapporto contrattuale in corso con la Cooperativa Il Giorno Dopo Onlus Scarl a tempo indeterminato, nell’ottica della solidarietà sociale e del sostegno al reinserimento di persone appartenenti a categorie disagiate. A risultato dell’esperienza di Milano Ristorazione altri carceri si stanno organizzando per la realizzazione di laboratori di panificazione. 183 NaturaSì Attività di distribuzione attraverso punti vendita sia diretti che in franchising di prodotti biologici alimentari e non. Progetto Swaziland Motivazioni Lo Swaziland è il più piccolo Stato dell’Africa Australe, confinante con il Sud Africa e con il Mozambico. Il valore medio del PIL ha subito una flessione dal 6 al 2,5% negli ultimi due decenni, dopo una crescita stabile negli anni ’70 e ’80. Intanto è esploso il flagello dell’AIDS e lo Swaziland, con circa il 40% della popolazione sieropositiva, è fra i primi Paesi al Mondo colpiti dall’epidemia. Ad infettarsi e morire sono soprattutto le persone tra i 20 e 40 anni, ovvero le braccia su cui si regge l'economia, prevalentemente agricola, delle piccole comunità come Shewula, L’obiettivo di NaturaSì, in collaborazione con Legambiente, è quello di garantire un’adeguata autosufficienza alimentare alla popolazione di Shewula, perché il futuro di questa comunità è strettamente legato alla disponibilità di cibo locale e tradizionale, indispensabile per mantenere un legame con le proprie origini e il proprio territorio. La direzione dell’azienda si è sempre sentita motivata nella realizzazione di questi progetti, in quanto fortemente in linea con le sue credenze e con i suoi valori. L’agricoltura biologica, infatti, è basata su metodi naturali di coltivazione e trasformazione che non prevedono l’utilizzo di concimi chimici o diserbanti. Riuscire a ricostruire un rapporto con il proprio territorio è fondamentale anche per le popolazioni dello Swaziland che possono, in tal modo, garantirsi una disponibilità adeguata di cibo anche in futuro, senza dipendere dagli aiuti internazionali e mantenendo la loro dignità e autonomia. La responsabilità sociale è per la direzione di NaturaSì una scelta di coerenza nei confronti della mission aziendale stessa, una sorta di credo vissuto nel contesto stesso in cui l’azienda opera, rappresentato dal rispetto della natura e della persona. Attività Il Progetto è incentrato su tre elementi: il recupero e la diffusione delle culture locali di cereali, tuberi, legumi, verdure, per ridurre a zero il costo delle sementi; l'introduzione di pratiche e tecniche di agricoltura di conservazione, per ridurre al minimo e/o azzerare la necessità di aratura e aumentare la fertilità dei suoli; il recupero di pratiche tradizionali, combinate a pratiche moderne, di agricoltura organica e biologica, per eliminare l'uso dei fertilizzanti chimici e dei pesticidi. I fondi sono stati raccolti attraverso diverse modalità: nei punti vendita e nei ristoranti NaturaSì, sono stati collocati salvadanai personalizzati e materiale informativo che illustravano l’iniziativa Il coraggio di dire no agli OGM. Attraverso i bigliettini di Natale 2003 pro Swaziland regalati ai clienti dei vari negozi è stata devoluta la cifra di 0,25 euro a favore della popolazione africana. La Raccolta punti 2004-2005 è una raccolta di fondi attraverso contributi volontari da parte dei consumatori che partecipano alla tradizionale Raccolta Punti 2004/2005 e scelgono di devolvere il corrispettivo dei punti raccolti per l’acquisto di sementi locali di varie specie o di attrezzature agricole da destinare al Progetto, invece di ritirare il premio. Infine è stato realizzato da Naturasì un calendario, in collaborazione con Legambiente, dedicato ai bambini di Shewula e dello Swaziland ed i fondi raccolti per la sua vendita sono stati utilizzati per sostenere un progetto che, attraverso la scuola, accoglie oggi 800 bambini, di Shewula e di altre tre comunità del paese: Kambhle, Maphastindvuku, Sidwashini. Gli aspetti più originali di questo Progetto riguardano la coerenza e l’attaccamento ai propri valori, che NaturaSì porta avanti con costanza e buona volontà: uno di questi è promuovere l’utilizzo di sementi autoctone da parte della popolazione di Shewula e dello Swaziland in modo da aiutarla a raggiungere l’indipendenza alimentare senza ricorrere all’uso di sementi OGM (organismi geneticamente modificati) che l’azienda non ritiene utili a risolvere il problema della fame nel mondo, come nel caso in questione. Un altro fattore che ha determinato l’efficacia del Progetto è stato il coinvolgimento diretto dei clienti e dei consumatori che si sono recati nei negozi e hanno potuto toccare con mano l’iniziativa e sentirsi più partecipi. Il contributo dell’azienda in termini di tempo è stato molto ingente, in quanto i contatti con Legambiente per l’iniziativa si sono protratti molto a lungo e continuano ancora oggi. Molte persone, appartenenti a settori diversi dell’azienda, dal marketing al commerciale, più o meno coinvolti nell’iniziativa a livello lavorativo, si sono avvicinate al Progetto e, rimanendone colpite, se ne sono interessate e appassionate. Sono stati organizzati convegni e tavole rotonde e anche una mostra fotografia itinerante nei vari negozi di NaturaSì. Tra l’azienda e Legambiente gli interscambi sono continui, il dialogo è aperto e frequente e l’evoluzione del Progetto viene valutato insieme con il trascorrere dei mesi, e viene trasmesso ai clienti attraverso dei mailing personalizzati inviati dall’ufficio marketing ad personam. Risultati Oltre ai risultati già ampiamente ottenuti con la comunicazione del Progetto e dei suoi sviluppi in azienda, in termini di condivisione dei valori e della motivazione del personale, un grande passo avanti è stato fatto durante la convention organizzata l’anno scorso, alla quale è intervenuto Giorgio Menchini, responsabile dell’Organizzazione non Governativa Cospe che già da alcuni anni opera a Shewula. In questa occasione il personale dei negozi è stato stimolato ulteriormente a trasmettere ai clienti la valenza e lo spirito dell’iniziativa. 184 Il libro d’oro della responsabilità sociale Il fatto di rapportarsi con una cultura diversa, inoltre, è servito ad ampliare gli orizzonti e a costruire un dialogo con l’esterno più attivo e responsabile. In termini di denaro, il contributo iniziale raccolto nell’anno 2003/2004 è stato di 18.325 euro. Per quanto riguarda il contributo relativo all’anno in corso, dal momento che l’iniziativa è ancora in essere, non sono disponibili dati precisi: si prevede, comunque, di raggiungere una cifra pari a 25.000 euro. Per tutti i motivi sopra menzionati, relativi al raggiungimento di risultati apprezzabili sia dal punto di vista del coinvolgimento interno (ed esterno per i clienti) sia dal punto di vista tangibile (attraverso la somma raccolta) e vista la valenza del Progetto è prevista da Naturasì una continuità nel tempo dell’iniziativa, sempre mantenendo la collaborazione con Legambiente. 185 Orietta Colacicco Agenzia di pubbliche relazioni Il vino, un amico Motivazioni Il Comune di Casteggio ha incaricato l’agenzia di comunicazione Orietta Colacicco di studiare e realizzare in progetto di comunicazione per la 33a Edizione di OltreVini, secondo i critici una delle più importanti mostre specialistiche del settore, che si tiene annualmente nella zona fieristica della cittadina. L’agenzia ha proposto un tema: Il Vino un Amico, declinato nella mostra l’Italia delll’Enosolidarietà e nel corso Ascolta il Vino per Ipo e non Vedenti. L’idea del progetto è nata dall’individuazione di migliaia di attività di solidarietà legate al vino, che vanno a costituire insieme un valore di milioni di euro e dalla volontà di dar vita a qualcosa di concreto nell’anno europeo delle persone della disabilità, avendo ben intuito quanto fosse rilevante e allo stesso tempo necessario promuovere un progetto capace di centrare come minimo l’obiettivo di portare la cultura del vino anche agli Ipo e non Vedenti. Attività Con lungimiranza il Comune ha accettato e sostenuto la proposta, così che dal 2 al 7 settembre 2003 negli spazi OltreVini è stata allestita l’insolita mostra l’Italia dell’Enosolidarietà. In mostra erano raccolte tante storie, che coinvolgono in modo crescente tutto il mondo del vino, tra produttori, consorzi, associazioni, organismi impegnati nel fare della solidarietà una consuetudine; fra questi: le etichette braille di Villa Caplet, studiate con l’Unione italiana Ciechi di Verona in vendita in tutta Italia nei negozi Crai, che ha deciso di collegarsi al progetto, inserendole nella sua nuova Cantina. Parte del ricavato di ogni bottiglia andrà all’Unione Italiana Ciechi di Verona, con il fine di realizzare un ambulatorio di consulenza gratuita per la prevenzione della cecità. Le iniziative comprendono la nazionale di calcio Maestri del Vino, allenata da Nils e formata da produttori, enologi, enotecnici, addetti commerciali, che incontra avversari famosi in partite a sfondo benefico, San Patrignano dove da 25 anni la vite è fonte di nuova vita, che supera l’emarginazione, Villa Russiz che è in partnership con l’istituto Adele Cerruti, che da 140 anni ospita bambine orfane o abbandonate, i Vini bianco e Rosso anti mafia Monte Jato, nati da 14 ettari confiscati al boss Romualdo Agrigento, il Cesvino, del Consorzio della Valcalepio per la Campagna fermiamo l’AIDS sul nascere, Etichette d’autore come il ratto d’Europa di Fernando Botero per le bottiglie del Consorzio Brunello di Montalcino, vendute come futures per la ricostruzione del campanile di Sellano in Umbria o come quelle di trentadue artisti per la grappa Manum di Francoli e il Gattinara Docg di Patriarca e altre iniziative similari. Per il Corso per Ipo e non Vedenti Ascolta il Vino è stato costituito il comitato scientifico. Il Corso che ha ottenuto il patrocinio dell’unione italiana ciechi nazionale, si prefigge di rendere accessibile a tutti la cultura del vino, delineando e tenendo conto delle peculiarità dei fruitori; é stato quindi denominato ascolta il vino, dal latino auscultare, che significa dar retta al vino, e quindi prestare attenzione a ciò che il vino comunica, ponendosi all’ascolto secondo le proprie caratteristiche. L’approccio del tutto innovativo non parte infatti dal vino e dalle sue caratteristiche percepibili, quanto dai discenti stessi e dalla loro capacità di percepire, attraverso le proprie predisposizioni, ciò che il vino comunica. Vale a dire percepire il linguaggio del vino in modo da attivare al meglio il sistema gusto olfattivo, sede delle percezioni più profonde e significative, di cui gli ipo e non vedenti sono fortemente dotati, là dove è risaputo che a una carenza visiva corrisponde una forte compensazione degli altri sensi. Con dispense in braille e a caratteri ingranditi realizzati dall’unione Italiani Ciechi di Pavia, il programma di 8 lezioni prevede Analisi Sensoriale: comunicazione, sensazione e percezione; postura di attivazione, metalinguaggio dell’ascolto; introduzione al vino: origine e territorio; cenni sul percorso dall’uva al vino: esercitazioni con descrizioni sensoriali di alcuni vini fra i bianchi giovani e frizzanti, o liquorosi, rossi e mossi o invecchiati. Quale assoluta novità durante il corso di Casteggio, ad opera del professor Andrea Giomo, che ha adattato allo scopo attrezzature fatte arrivare dagli Stati Uniti, si è ascoltata la musica del vino, che deriva da un adeguato filtering delle onde beta/alfa dell’emisfero percettivo e il tutto è stato udibile attraverso il notebook. Risultati Dopo il varo del 2 e 3 settembre a Casteggio, il corso sarà diffuso in forma permanente a livello nazionale attraverso O.N.A.V, e i relativi costi saranno sostenuti da CRAI. Il progetto il Vino un Amico, che ha ottenuto una largo eco di stampa con 177 tra articoli e servizi radiotelevisivi e un vasto consenso del pubblico, ha poi sviluppato una ulteriore catena di solidarietà, come nel caso dell’adesione Crai. Il corso è destinato a durare nel tempo, andando a coinvolgere molti altri soggetti. 186 Il libro d’oro della responsabilità sociale P.M.C Società di consulenza Piccola Cooperativa Sociale Servizi Sociali 20001 Motivazioni La società P.M.C., all’interno della propria struttura di Consulenti, ha creato un gruppo di lavoro dedicato esclusivamente a realizzare un progetto di riorganizzazione dell’area dei Servizi Sociali e Socio-Sanitario di Comuni, ASL, Province, Regioni, Cooperative e Associazioni, finalizzandola ad ottimizzare gli interventi del Servizio alla Comunità in difficoltà, utilizzando strumenti e interventi professionali di supporto organizzativo e tecnologico. L’obiettivo posto è quello di rendere la gestione e gli interventi di questi Enti più efficienti ed efficaci verso la collettività, cercando di creare e consolidare un rapporto di maggiore fiducia tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione, soprattutto nel momento in cui il cittadino chiede supporto concreto alla propria situazione di difficoltà e bisogno. La motivazione che guida l’imprenditore nella realizzazione di questo progetto è la forte determinazione sulla convinzione che è necessario che l’impresa sia etica nel suo operare, e nel caso specifico, quindi, svolga una missione che contemperi lo sviluppo sociale obiettivo del progetto in armonia con le esigenze imprenditoriali della stessa, per realizzare un Progetto privato che si possa definire responsabile. Secondo questa visione per la società non deve quindi mancare il senso della misura non sognando cambiamenti rivoluzionari, ma lavorando giorno per giorno per dare risultati concreti e visibili al partner sociale. Attività E’ stata costituita una apposita società denominata Piccola Cooperativa Sociale Servizi Sociali 2000 completamente integrata con P.M.C. nella struttura societaria, e arricchita di consulenti provenienti dal mondo dei Servizi Sociali, che ha il compito preciso di assistenza e formazione ai gruppi del Sociale nell’ambito della PAL primariamente (Comuni, ASL), delle cooperative maggiori, delle associazioni di volontariato, etc. La Piccola Cooperativa Sociale non ha scopo di lucro, compensa i suoi collaboratori dal bilancio P.M.C. Il progetto con i suoi obiettivi è nato da spinte diverse, provenienti principalmente dalla percezione del disagio dei cittadini per mancate aspettative di tempestivi ed esaustivi supporti pubblici all’utente in difficoltà e dalla necessità di trasformare il concetto di assistenza a casi isolati e comunque non pianificati, in un sistema di interventi socio-sanitari gestiti con pianificazioni e budget economici adeguati e sistematici, allargando così anche la fascia di popolazione assistita. Ciò quindi ha determinato macro-aspettative quali quelle di offrire alla collettività in difficoltà in tutti i suoi momenti di vita, un supporto professionalmente adeguato, che superasse cioè la fase del cosiddetto assistenzialismo per passare a quella più matura e adeguata dell’intervento programmato sul Sociale, coinvolgendo quindi Enti e Istituzioni in un sistema di interventi mirati, più profondi e integrati sul territorio, con possibilità di verificare i benefici ottenuti. Le Entità Territoriali a loro volta esprimono queste esigenze ancor più vivamente, in quanto primi interlocutori con la collettività, e quindi spinte dalle quotidiane esigenze ed esperienze dirette sul campo. Si stanno quindi oggi verificando i primi risultati: pratiche di invalidità civile che impiegavano anni ad essere evase (spesso maturate dopo il decesso del richiedente), ora vengono evase in pochi mesi; portatori di handicap e anziani possono vedere all’istante la loro pratica, o da una loro postazione internet a casa o presso il loro patronato; ogni assistente sociale ha a disposizione una cartella socio-sanitaria informatizzata, esclusiva e riservata, con tutto l’iter di ogni pratica, e con le scadenze di ogni intervento da effettuare; l’anziano o il minore in difficoltà possono sapere all’istante la disponibilità di accoglienza in strutture adeguate. L’assistenza a domicilio può oggi contare su un sistema sicuro di gestione della disponibilità degli operatori. Gran parte dell’attività quotidiana degli addetti è proiettata alla ricerca continua della comprensione del problema, che è l’aspetto più difficile essendo questo legato all’essere umano nelle sue mille manifestazioni, razionali e non. L’aspetto tecnologico rappresenta il fattore chiave di equilibrio, perché come conseguenza del suo tecnicismo, comporta una vitale spinta ad una ricerca di definizioni certe e chiare. Sono state individuate anzitutto, due tipologie di competenze di base: una proveniente dal mondo della tecnologia informatica, l’altra dal mondo del Sociale (Educatori, Assistenti Sociali, Dirigenti dei Servizi Sociali della PAL, etc). Il lavoro maggiore è stato comunque poi svolto sul campo con il confronto quotidiano della realtà, che ha portato oggi ad un elevato grado di coinvolgimento di ciascuno nella problematica del Sociale. Riguardo ai processi impiegati, il migliore metodo riscontrato da P.M.C. è la formazione continua all’interno, svolta con il coinvolgimento incrociato delle diverse competenze aziendali su singoli temi: come le modalità dell’assistenza domiciliare integrata, l’erogazione pasti, il trasporto handicap, i criteri di misurazione del disagio, le modalità di intervento su anziani non autosufficienti. Il dialogo con i partner è svolto attraverso due canali principali: la Formazione degli addetti dei Servizi Sociali della PAL (operatori e assistenti sociali principalmente) e la partecipazione ai loro progetti, integrando le parti di competenza nel progetto Servizi Sociali della P.M.C.. Attraverso queste due modalità vi è un continuo ritorno dell’adeguatezza dei progressi compiuti. 1 Il progetto è stato candidato anche nella categoria 6. 187 Risultati I risultati ottenuti sono in parte misurabili nell’efficienza del Servizio fornito al cittadino: il Comune di Parma, per esempio, che ha monitorato i tempi per definire una pratica di Invalidità Civile per chi è stato giudicato Invalido al 100% dalle ASL, ha verificato che essi sono passati da un tempo medio di 1 anno a pochi mesi, se visto nel complesso dei diversi Enti coinvolti, e di 40 giorni solo per il Comune di Parma. Questi risultati non solo hanno risposto alla domanda di maggiore correttezza e giustizia sociale ma hanno anche contribuito a ristabilire fiducia nelle Istituzioni da quella parte di popolazione già gravemente provata nella salute, equità nel rapporto con il singolo e certezza nei propri diritti: una crescita complessiva del sistema di solidarietà sociale. I problemi maggiori riguardano il peso di questo lavoro che la Cooperativa considera terminato oggi, solo perché si è concluso un primo grande passo costituito dalla presa di coscienza della Pubblica Amministrazione Locale e Centrale, della necessità di capire più razionalmente il Sociale: da qui i vari progetti nazionali di Osservatori per le Politiche Sociali che stanno coinvolgendo le maggiori Istituzioni (Università, Regioni, Province, Associazioni di Volontariato, Centri di ricerca sociale). La continuità del progetto è garantita da appositi contratti con i Servizi Sociali degli Enti, che ci impegnano nella manutenzione e assistenza contenutistica del sistema che oggi si trova installato in più di 170 Enti, tra grandi, medi e piccoli. Il progetto quindi vedrà una seconda fase, ora in sviluppo, caratterizzata dall’uso esteso di Internet che dovrà consentire un accesso più facile ai Servizi Sociali, maggiore attenzione e rapida risposta alle situazioni a rischio (anziani soli, minori abbandonati, immigrati senza strutture di riferimento, etc…), e in sostanza una sempre maggiore sensibilità della Comunità ai problemi del Sociale. 188 Il libro d’oro della responsabilità sociale Sabelli Industria casearia sita ad Ascoli Piceno La via Sabelli per la sostenibilità Motivazioni Già nel 1930 il fondatore dell'azienda, Archimede Sabelli, collaborava con il padre alla gestione di una piccolissima attività casearia familiare a Boxano (CB) in Molise. Attualmente nella conduzione delle imprese del gruppo Sabelli sono impegnate tre generazioni. Nel sito produttivo sono coinvolti 110 dipendenti e circa 300 sono i produttori locali di latte presso cui si raccoglie quotidianamente la materia prima. Volontà della Sabelli è implementare la CSR nella politica aziendale, al fine di diffondere un modello industriale che segni il connubio tra vantaggi economici e progresso sociale. Dopo quasi un secolo di impegno nel settore, la Sabelli fonda ancora la propria forza sui valori umani, sulla qualità artigianale dei prodotti e sull'importanza di mantenere viva l'antica tradizione casearia, riuscendo al tempo stesso ad anticipare le dinamiche competitive, grazie alle continue innovazioni tecnologiche e d produzione apportate dalle nuove generazioni. Attività Dal 2004, nell’ottica di un rinnovata strategia aziendale, il Gruppo Sabelli ha deciso di sviluppare un sistema di azioni e obiettivi all’interno di una strategia attenta allo sviluppo sostenibile e che vede protagonista la Responsabilità Sociale d’Impresa. I progetti realizzati nell’area di Responsabilità Sociale hanno riguardato le tre aree di sostenibilità: sociale, ambientale ed economica. Al fine di conoscere e comprendere le esigenze dei dipendenti e programmare forme di miglioramento che rispondessero effettivamente alle necessità aziendali, è stato realizzato da Sabelli il Questionario di indagine di clima aziendale. L’adozione di tale strumento di ascolto, è dovuta alla volontà di programmare e progettare piani di miglioramento che siano condivisi da tutti. Inoltre si rende necessario conoscere quale clima viene percepito dai dipendenti e se questo corrisponde effettivamente a quello che i vertici aziendali vogliono diffondere. Dopo una attenta analisi del Questionario di indagine di clima aziendale, che ha mostrato le esigenze e le aspettative dei dipendenti e collaboratori, è stata realizzata la prima bozza del Codice Etico. La Sabelli infatti crede che attraverso esso sia possibile una gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane, e accrescere la reputazione dell’azienda, in modo da creare fiducia sia verso l’interno che verso l’esterno. L’azienda ritiene che il Codice Etico sia un mezzo efficace al fine di prevenire comportamenti illeciti e scarsamente responsabili. Affinché tutti i dipendenti condividano e facciano propri i valori che l’azienda vuole diffondere, è stato fondamentale conoscere quali fossero i principi a cui dedicare maggiore attenzione e quali fossero già radicati tra tutti i collaboratori. In particolare il Progetto La Via Lattea nasce dalla volontà di diffondere e sensibilizzare gli studenti di scuola elementare, su temi di cultura alimentare ed ambientale favorendo il recupero delle tradizioni del nostro territorio. Il progetto è stato svolto in collaborazione con l’assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Ascoli Piceno, Legambiente e lo Sportello Salute & Gusto. L’aumento di disfunzioni alimentari che coinvolgono un crescente numero di bambini ha indotto l’azienda a riflettere sulla possibilità di collaborare con le strutture scolastiche e le amministrazioni locali, su iniziative che promuovano una alimentazione ragionata. Una delle iniziative a cui la Sabelli crede e si impegna ormai da anni è la collaborazione e l’impegno con associazioni sportive. Aiutare lo sport ed essere presenti anche nello stesso, rappresenta un tassello molto importante al fine di continuare e migliorare l'impegno dell’azienda nel campo sociale. Legato allo sport è l’iniziativa Picchio Mascotte che vede protagonisti bambini provenienti dalle scuole calcio del territorio. Tale progetto nasce dalla volontà di avvicinare le nuove generazioni allo sport attraverso una giornata ricca di emozioni, da trascorrere con i propri cari e con la possibilità di conoscere i propri beniamini. Infine sensibile alle problematiche ambientali, la Sabelli ha cominciato a utilizzare il concentratore di siero. Il siero, scarto di produzione delle mozzarelle, esige per il suo smaltimento processi complessi spesso non eseguibili. Il procedimento di concentrazione consente di creare un prodotto vendibile alle aziende alimentari, in più permette di recuperare ingenti quantità di acqua, risorsa che altrimenti andrebbe sprecata. Risultati Al questionario hanno risposto il 36% del personale della Sabelli Spa e il 66% della Sabelli Commerciale. I risultati ottenuti hanno evidenziato quali fossero i progetti da attuare nel prossimo futuro e hanno mostrato il grado di partecipazione e di soddisfazione dei collaboratori. Il questionario si è dimostrato un buon strumento di ascolto, ma ha evidenziato che è necessario affiancare ulteriori strumenti di comunicazione, quali incontri programmati, riunioni. Sabelli ha raggiunto l’obiettivo di conoscere quale fosse l’ambiente in cui i collaboratori lavorano attualmente per attuare un piano di miglioramento che risponda effettivamente alle necessità richieste. Per la buona riuscita del progetto la via lattea è stata basilare la collaborazione di tutto il personale, grazie al quale è stato possibile acquisire informazioni utili per la realizzazione dei quaderni didattici. Il progetto è stato accolto positivamente dai dipendenti dell’azienda che saranno direttamente coinvolti durante la visita delle classi nello stabilimento, illustrando loro le diverse fasi di produzione del formaggio. Gli alunni e i loro insegnanti hanno 189 partecipato con curiosità ed entusiasmo alle attività trattate e hanno posto interessanti domande agli esperti dell’azienda, i quali hanno illustrato in modo esaustivo e con un linguaggio di facile comprensione tematiche di notevole importanza per un equilibrato sviluppo dei ragazzi. L’iniziativa ha riscontrato un notevole interesse, hanno infatti aderito tutte le scuole del comune di Ascoli Piceno con circa 1500 tra bambini e ragazzi. 190 Il libro d’oro della responsabilità sociale G.Scapigliati di Giorgio Scapigliati & C. Biscottificio artigianale specializzato in specialità toscane, a conduzione familiare Un biscotto diverso è possibile Motivazioni L´azienda Scapigliati è convinta che la propria attività non debba e non possa svolgersi se non nel pieno rispetto dei diritti umani e del lavoro sia delle persone direttamente occupate nell’azienda che delle persone che anche indirettamente contribuiscono a fornire prodotti all’azienda stessa. Il progetto Un biscotto diverso è possibile è nato dalla ferma volontà da parte dei titolari dell’azienda di fare un passo in avanti rispetto alla certificazione di responsabilità sociale SA8000, ottenuta nel settembre 2003. Il passaggio all’utilizzo di ingredienti del commercio equo certificati da Transfair permette di assicurare una maggiore sicurezza nel controllo della catena di fornitura e afferma una vision di responsabilità sociale incentrata sul rispetto dei diritti piuttosto che su iniziative di beneficienza. Attività Il progetto candidato è costituito dalla produzione di biscotti con alcune materie prime del circuito equo e solidale certificate da Transfair. Uno degli aspetti centrali della certificazione SA8000 è quello di verificare il rispetto dello standard SA8000 in tutta la catena di fornitura. Se questo aspetto del controllo è attuabile (anche se con difficoltà) nell’ambito nazionale ed europeo, diventa molto difficile per fornitori di materie prime provenienti da paesi del Sud del Mondo (soprattutto per una piccola impresa come Scapigliati). In questo senso la volontà di iniziare ad utilizzare materie prime del commercio equo rappresenta un passo in avanti nel processo di controllo della catena di fornitura: non solo si ha la garanzia (certificata da Transfair) che siano rispettati i diritti dei lavoratori ma si abbraccia anche la dimensione del reddito equo percepito da parte di coloro che producono tali materie prime. Quindi un importante ed innovativo passo in avanti nell’ambito della responsabilità sociale di impresa. Un altro fattore di originalità è quello di inserire in una azienda di trasformazione che lavora per il mercato tradizionale (GDO, commercio ingrosso), e quindi non una ditta specificamente nata per il settore biologico o del commercio equo, l’utilizzo di materie prime del commercio equo e solidale. Si tratta cioè di inserire nel normale operare di una azienda dolciaria scopi sociali (il miglioramento delle condizioni di vita dei produttori del Sud del Mondo) direttamente nel normale operare dell’azienda (tra i costi di produzione). Il partner no profit selezionato è stato Transfair Italia. La scelta è stata basata sull’aspetto di certificazione di filiera che Transfair garantisce per i prodotti trattati. La certificazione non riguarda solo il rispetto del codice del commercio equo e solidale ma anche i caratteri di affidabilità nel tempo della fornitura: Transfair prima di certificare un prodotto si preoccupa anche di garantire che questo sia disponibile nel tempo (e non solo per iniziative spot). Per poter infatti raggiungere il risultato di presentare un biscotto con materie prime eque e solidali era infatti fondamentale poter garantire la sua produzione in ogni periodo dell’anno. Transfair ha mostrato subito interesse per l’iniziativa, per la sua caratteristica di innovatività, ed ha messo a disposizione la sua esperienza per affrontare le tematiche sia relative all’approvvigionamento (fornitori certificati) sia relative al possibile sbocco commerciale dei prodotti. Proprio Transfair ha messo in contatto Scapigliati con un primo cliente interessato alla commercializzazione dei biscotti (la coop di commercio equo e solidale La Tortuga di Padova) e questo contatto ha consentito di far partire il progetto nel suo aspetto operativo. Esiste una chiara relazione tra gli obiettivi del progetto e le competenze chiave dell’impresa: le competenze riguardano la produzione di biscotti tipici regionali, l’obiettivo era quello di inserire solidarietà nella produzione: pensare globalmente ed agire localmente questo il filo logico che ha legato obiettivo e azione. Il personale è stato coinvolto su due livelli diversi. Un primo livello è stato quello tecnico-operativo: sostituire alcuni ingredienti di una ricetta tradizionale con altri (che hanno caratteristiche diverse) significa adattare le modalità di lavorazione; in questo il dialogo e la collaborazione dei dipendenti è stata importantissima. Un secondo livello è stato quello della formazione: è stata organizzata una giornata di formazione sulle tematiche del commercio equo, per far capire come questa iniziativa si legasse al processo di responsabilità sociale già avviato con la SA8000. Le risorse impegnate sono rappresentate sia dal tempo dedicato da parte dei titolari alla realizzazione del progetto sia dai costi per l’approvvigionamento (maggiori costi di stoccaggio in magazzino, necessità di separare materie prime Transfair dalle altre) e per la gestione del processo produttivo (che va temporalmente separato da quello ordinario). Gli investimenti relativi all’iniziativa sono quantificabili in circa 15.000 euro (1,4% del fatturato 2004), comprensivi di contratto di licenza Transfair, contratti acquisto materie prime, iniziative informativo-promozionali, ore-uomo dedicate al’iniziativa. L’efficacia del programma viene monitorata direttamente sia attraverso la diffusione (in termini di conoscenza al pubblico) dell’iniziativa sia attraverso i dati di consumo di materie prime eque e solidali. Considerato infatti che uno degli obiettivi è quello di aumentare il consumo di prodotti del commercio equo e solidale (con le conseguenti ricadute 191 di benefici per le comunità che lavorano alla produzione di tali prodotti) è fondamentale monitorare il successo dell’iniziativa in termini di consumi di tali prodotti. Risultati Il primo obiettivo chiave è stato quello di riuscire a superare le difficoltà tecniche per produrre questi biscotti ed è stato brillantemente raggiunto (dal punto di vista qualitativo il biscotto ha tutti gli standard della produzione tradizionale). Il secondo altrettanto (se non più) importante è stato quello di trovare canali commerciali per tali prodotti: sono stati trovati già due canali di rilievo (una grossa catena della GDO, una grande cooperativa di commercio equo e solidale). Un terzo risultato monitorato è stata la visibilità dell’iniziativa. Da questo punto di vista i risultati ottenuti sono andati al di là delle attese: inviti a seminari sulla responsabilità sociale, assegnazione del premio ETHIC AWARD per la categoria comunità internazionale, servizi televisivi su canali regionali, evidenza dell’iniziativa su riviste e/o siti web di associazione di categoria (AIDI). Non avendo la possibilità di bilancio (come piccola impresa artigianale) di effettuare operazioni pubblicitarie rilevanti, i risultati raggiunti sono stati elevatissimi proprio in termini di visibilità. I risultati positivi che sono attesi nei confronti della comunità sono di due tipi: da una parte per la comunità locale l’obiettivo è quello di educazione al consumo consapevole, promovendo appunto per una ricetta tipica regionale i contenuti del commercio equo e solidale (creando in questo modo un avvicinamento tra problemi globali o comunque lontani e abitudini di consumo locali); dall’altra per le comunità di produttori di quelle materie prime, il beneficio è diretto alla salvaguardia dei livelli di reddito e benessere. Naturalmente si tratta di una iniziativa che avrà continuità nel corso del tempo e per la quale gli stessi risultati nell’ambito delle comunità (locale e del Sud del Mondo) dovranno essere valutati nel medio-lungo periodo. 192 Il libro d’oro della responsabilità sociale Sofarsonear Azienda italiana che progetta, sviluppa e promuove prodotti di design realizzati in regime di fair trade. Sofarsonear 100% human design Motivazioni Il fair trade, o commercio equo, è una filosofia di business incentrata sulla solidarietà ed il rispetto di soggetti normalmente esclusi dal sistema economico, ad esempio le comunità delle aree depresse, i detenuti, le donne ripudiate o vedove nei paesi del sud del mondo. Ogni oggetto proposto da Sofarsonear è frutto del dialogo e della collaborazione, in un interscambio culturale continuo tra progettista e artigiano. L'artigiano, grazie al suo lavoro, acquista dignità e sostegno economico. La società nasce nell'aprile 2004 per volontà di due giovani professionisti milanesi, che decidono di applicare le competenze maturate nei rispettivi campi professionali, design e marketing, per dar vita ad un progetto capace di coniugare innovazione e sviluppo sostenibile. Attività Il commercio equo è un sistema di business alternativo che sta mettendo radici anche in Italia. Lo spazio che viene dedicato dai media a questo fenomeno ed il progetto della Cittadella Etica previsto a Roma in un paio di anni riflettono l’interesse sempre crescente del pubblico ad acquistare prodotti equo-solidali. Nell’alimentare questo trend è ancora più sviluppato, come dimostrano le iniziative delle grandi catene delle distribuzione. Nonostante ciò i prodotti proposti dal circuito del commercio equo sono spesso mediocri, di qualità bassa e a volte connotati anche ideologicamente. Il consumatore acquista per buon cuore e non per passione. Sofarsonear utilizza il circuito del commercio equo per progettare e produrre oggetti innovativi che si pongono allo stesso livello delle produzioni industriali, per qualità e disegno. Le collezioni non hanno nulla di etnico anche se vengono realizzate a mano seguendo le antiche tradizioni locali. Sofarsonear, nel rispetto dei principi di solidarietà e trasparenza del commercio equo-solidale, ha scelto di collaborare solo con gli associati della Federazione Internazionale per il Commercio Alternativo (IFAT), l’unico network mondiale che promuove lo sviluppo del Commercio Equo. Grazie anche al supporto di Sofarsonear i suoi partners possono assicurare ai loro artigiani una fonte di reddito costante, nonché la dignità e l’autostima derivanti da un lavoro creativo. Attualmente Sofarsonear collabora con: The Thaicraft Association, organizzazione senza fini di lucro, fondata in Tailandia nel 1992, con Mahaguthi, Craft with a Conscience, una delle prime organizzazioni non governative del Nepal. Inoltre l’azienda collabora con CIAP The Inter-Regional Centre of Artisans of Peru, con DIAOGO che è una piccola società Senegalese, il cui obiettivo è preservare e stimolare le tradizioni indigene, e con SOLIGRAF. Ogni nuovo progetto è frutto di sperimentazioni e interazioni con gli artigiani; i disegni vengono tradotti di volta in volta in semplici schede di progetto fruibili dagli stessi. Sofarsonear non si limita a ordinare un prodotto, ma lo disegna e sviluppa insieme con i suoi artigiani, su base di esclusività e anche investendo in attrezzature ove necessario, attrezzature che ovviamente possono essere impiegate dall’artigiano anche per altri. Ad oggi Sofarsonear conta solo sulle forze dei suoi due titolari, che chiaramente sono agenti e promotori del progetto. Il restante capitale umano è costituito dagli artigiani che fanno parte di piccole associazioni senza fini di lucro residenti nel Sud del Mondo o cooperative sociali, come nel caso dei detenuti dei carceri di Opera e S.Vittore. Il coinvolgimento è massimo, in quanto sono la risorsa critica di Sofarsonear. I processi attualmente impiegati sono volti a sostenere i principi equo solidali su cui si fonda Sofarsonear e l’immagine aziendale. Processo di selezione dei partners-artigiani: Sofarsonear ha scelto di operare all’estero solo con gli associati IFAT (International Federation for Alternative Trade), l’unico network mondiale che si occupa di fair trade. Tale scelta è dettata dall’obiettivo primario di essere garantiti che la produzione avvenga in realtà che operano veramente in regime di commercio equo. Processo di selezione dei partners-clienti: Sofarsonear seleziona i suoi clienti tra i professionisti dell'interior design e del fashion system alla ricerca di pezzi unici o piccole serie, di proposte nuove anche nel concept pro human design. L’obiettivo in questo caso è duplice: in primo luogo garantire un posizionamento del prodotto alto, tipico dei prodotti di design di marca. Il secondo obiettivo è gestire in modo efficiente la produzione, che ricordiamo è sempre artigianale e in piccola serie. Processo di selezione delle collaborazioni con stilisti/designers: i tessuti sono strategici per Sofarsonear. Oltre alla vendita a stores specializzati l’obiettivo è di avviare delle collaborazioni con stilisti/designers emergenti o atelier. Il processo è simile a quanto previsto per la selezione degli stores. Risultati Sofarsonear è una società nuovissima che ha mosso i suoi primi passi solo da circa 8 mesi. In questo breve periodo ha comunque ottenuto numerosi riscontri positivi soprattutto dai media, come testimonia la rassegna stampa. Altro riconoscimento di rilievo è l’interesse manifestato dal mondo accademico e la proposta di intervenire al primo master, in programma a marzo 2005, finalizzato alla formazione di due figure professionali nuove, revisore e manager etico. Inoltre, una delle collezioni verrà esposta al Museo del Feltro, in Francia. 193 Il primo risultato importante ottenuto in questi pochi mesi è dato proprio dal crescente numero di realtà produttive che ruotano intorno a Sofarsonear a testimonianza del valore percepito di questo progetto. Infatti, oggi le associazioni artigiane che collaborano con l’azienda sono sei, di cui due in Asia, una in Africa, una in Sud America e due in Italia. Inoltre, Sofarsonear continua ad attrarre giovani designers e stilisti interessati a sviluppare prodotti socially correct utilizzando i nostri tessuti. Altro riscontro positivo è dato dalle varie richieste di giovani che desiderano incontrarci per un colloquio di lavoro o uno stage. 194 Il libro d’oro della responsabilità sociale Unasca Lombardia Associazione maggiormente rappresentativa, a livello nazionale, delle Autoscuole, Scuole Nautiche e degli Studi di Consulenza Automobilistica. Progetto di Vita Motivazioni Le 3200 aziende associate a Unasca offrono la consulenza e l’esperienza necessarie per lo svolgimento di attività quali il conseguimento nazionale in tema di cura e riabilitazione delle persone con lesioni al midollo spinale. Il progetto mira a creare un modello di sostegno psicologico ai pazienti e alle famiglie; una forma di intervento della patente di guida, l’immatricolazione di un veicolo o il suo passaggio di proprietà, l’iscrizione all’albo degli autotrasportatori conto terzi o all’elenco dei vettori in conto proprio. Unasca Lombardia collabora da anni con la Provincia di Milano, con cui ha realizzato il progetto Ruote Sicure, rivolto agli studenti delle prime classi delle Scuole secondarie superiori per la corretta guida del ciclomotore. Con la Regione Lombardia ha avviato il progetto Guido sicuro, per l’insegnamento dell’educazione stradale nelle Scuole Medie Superiori in ogni Provincia lombarda diversa da quella di Milano e il progetto Crescere in sicurezza rivolto ai bambini delle materne ed elementari. Unasca Lombardia con Progetto di Vita ha inteso sostenere l’importante opera dell’Unità Spinale di Niguarda, realtà tra le più qualificate a livello ancora oggi poco presente nel sistema sanitario italiano. Unasca ha scelto un’associazione qualificata ed efficiente con cui collaborare: AUS Niguarda onlus (Associazione dell’Unità Spinale di Niguarda). Attività L’iniziativa ha previsto una raccolta fondi tra le autoscuole aderenti a Unasca Lombardia che hanno destinato parte del ricavato delle lezioni di guida alla onlus. AUS, l’organizzazione non profit che collabora attivamente con l’Unità Spinale Unipolare di Niguarda, ha avviato un progetto di counseling per aiutare quelle persone che, avendo subito una lesione al midollo spinale, stanno affrontando un nuovo progetto di vita. L’iniziativa è stata presentata in una serie di incontri, prima alle autoscuole della Lombardia, poi alla stampa con un press meeting presso l’Unità Spinale (che ha previsto inoltre una visita alla struttura ospedaliera). Il progetto ha previsto la realizzazione di materiali di comunicazione (pieghevole, locandina, annuncio etc.) e una serie di attività destinate a target diversi. La maggior parte delle autoscuole lombarde ha aderito con entusiasmo al progetto e ha partecipato agli incontri presso l’Unità Spinale. In una seconda fase sono state le stesse autoscuole a promuovere il progetto nel territorio d’appartenenza. Progetto di Vita ha potuto contare su due importanti partner: la Regione Lombardia (Assessorato Trasporti) che ha dato il proprio patrocinio e che ha voluto affiancarsi ad un’iniziativa di alto valore sociale e il mensile Quattroruote che, nel corso di un evento particolare, ha voluto destinare a Progetto di Vita una significativa donazione. Inoltre i risultati raggiunti sono costantemente monitorati da Unasca Lombardia e AUS: un aggiornamento costante è elemento importante anche per ulteriori sviluppi di Progetto di Vita. I fondi raccolti sono gestiti da AUS per sostenere il progetto di formazione di counselor esperti, una sorta di assistenti di volo per le persone con lesione midollare e le loro famiglie. I rappresentanti dell’associazione e dell’Unità Spinale sono stati invitati ad incontri con le scuole dove hanno potuto portare la loro esperienza con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale. E’ ora in fase di studio un allargamento di Progetto di Vita ad altre regioni italiane e il coinvolgimento di nuovi soggetti (aziende, istituzioni ed enti locali). Sono inoltre previsti nuovi cicli di incontri nelle scuole superiori lombarde nei primi mesi del 2005. Risultati La finalità di Progetto di Vita era raccogliere 50.000 euro entro un anno dall’avvio dell’iniziativa. Al 31 dicembre 2004 erano stati raccolti 43.500,00 euro. Per raggiungere l’obiettivo prefissato, si proseguirà la raccolta fino a fine marzo 2005. Per Unasca Progetto di Vita ha significato posizionarsi come realtà socialmente impegnata, capace di gestire un’iniziativa sociale innovativa a elevato impatto sia per i diretti beneficiari sia per il pubblico più in generale. Il livello di coinvolgimento delle autoscuole sul territorio regionale è stato soddisfacente. Inoltre è stato rafforzato il senso di appartenenza all’associazione e gli istruttori delle autoscuole si sono sentiti motivati ad aggiornarsi per fornire servizi ancora più qualificati. L’immagine delle autoscuole Unasca Lombardia ne è uscita rafforzata sia rispetto all’organizzazione nazionale sia nei confronti del proprio pubblico. L’iniziativa ha avuto un buon impatto sulle comunità locali dove sono presenti autoscuole Unasca e ha ottenuto buona visibilità su media locali e nazionali con circa 50 passaggi su emittenti radio televisive e stampa. 195 196 Il libro d’oro della responsabilità sociale CATEGORIA 6 - PRODOTTO O SERVIZIO SOCIALMENTE O AMBIENTALMENTE RILEVANTE 197 198 Il libro d’oro della responsabilità sociale Abafoods Produce bevande vegetali biologiche e succhi e nettari bio Bevande biologiche vegetali a base di riso e a base di soia Motivazioni Abafoods pone attenzione all’alimentazione che deve essere sana e naturale, adatta ai casi di allergie, celiachia e intolleranze. Queste intolleranze ed allergie creano sempre più difficoltà a consumare i prodotti che naturalmente fanno parte della nostra dieta e senza prodotti alternativi quali quelli di Abafoods, alcune categorie di consumatori dovrebbero privarsi di alimenti fondamentali. Attività Per la produzione del latte di riso viene utilizzata una tecnologia brevettata di estrazione del riso dal chicco. La soia utilizzata nella produzione del latte è italiana con filiera controllata dal coltivatore al consumatore. Per la produzione degli articoli non viene utilizzato nessun additivo. Non contengono inoltre lattosio, colesterolo, grassi animali e zuccheri aggiunti. Per questi motivi i prodotti di Abafoods sono una fonte di naturale benessere per tutta la famiglia, adatti soprattutto nei casi di intolleranze alimentari al lattosio, al glutine, alle proteine del latte. L’imballaggio è Tetra Pak riciclabile; viene garantita la preservazione delle foreste piantando per ogni albero tagliato altri quattro alberi. 199 AXA Assicurazioni Azienda che opera nel settore assicurativo e della protezione finanziaria Protezione Autonomia Motivazioni AXA Protezione Autonomia nasce da un'attenta osservazione sia delle caratteristiche demografiche della società italiana (invecchiamento della popolazione e aumento della longevità) sia dei bisogni espressi dai cittadini italiani in merito all'autosufficienza. Il mestiere di AXA è la protezione finanziaria, che consiste nell’accompagnare i clienti, privati, piccole, medie e grandi imprese in ogni tappa della vita, rispondendo alle loro esigenze di prodotti e servizi di assicurazione, previdenza, risparmio e trasferimento del patrimonio. Consapevoli e orgogliosi del loro contributo allo sviluppo economico e sociale della Società, AXA si impegna ad esercitarlo in modo responsabile, rispettando in ogni parte del mondo gli stessi valori e gli stessi impegni nei confronti dei diversi partner. La non autosufficienza è un problema sociale sempre più difficile da affrontare per le famiglie italiane secondo AXA Assicurazioni. Da qui la necessità di affiancare all'offerta statale un intervento privato. Attraverso la polizza assicurativa AXA Protezione Autonomia, AXA Assicurazioni e Investimenti garantisce l’autonomia organizzativa e finanziaria del proprio cliente in caso di non autosufficienza e garantisce: una rendita mensile vitalizia rivalutabile, un capitale per le spese di prima necessità ed il rimborso di esami e visite specialistiche relative alle grandi patologie invalidanti. Il prodotto è volto a offrire una solida protezione economica che permetta al cliente di salvaguardare il proprio patrimonio dai maggiori costi dovuti alla sua non autosufficienza e di mantenere costante il suo tenore di vita. Attività AXA Protezione Autonomia è un prodotto assicurativo concepito per tutelare la persona che lo acquista dai danni economici relativi agli stati di non autosufficienza, sia totale che parziale. Perdere l'autonomia vuol dire non essere più in grado di svolgere le principali attività della vita quotidiana senza l’aiuto di un’altra persona, ovvero: (1)deambulare e spostarsi, (2)nutrirsi, (3)vestirsi e svestirsi, (4)provvedere all’igiene personale e usare i servizi igienici. La formula Base garantisce una rendita vitalizia mensile e un capitale per le spese di prima necessità in caso di non autosufficienza. La formula Completa comprende tutte le coperture assicurative della formula Base, a cui abbina un Piano di Risparmio, finalizzato all’accumulo di un capitale libero alla scadenza. La formula Integrativa unisce alle coperture assicurative di rendita e capitale per le spese di prima necessità, un Piano di risparmio che permette di accumulare un capitale in parte destinato alla copertura dei costi in caso di non autosufficienza. Le tre formule comprendono una vasta gamma di servizi aggiuntivi, accessibili 24 ore su 24 tramite numero verde: servizi di Assistenza Sanitaria e Speciale Second Opinion, fruibili dal cliente non solo in caso di perdita dell’autosufficienza, ma già da prima in caso di emergenze sanitarie o in ambito domestico; sconti e convenzioni con operatori del settore della salute e del benessere, dei viaggi e vacanze, della mobilità e tempo libero. Ad oggi, AXA Protezione Autonomia è l'unico prodotto assicurativo che protegge le persone che hanno perso, anche solo parzialmente, la loro autosufficienza. Lo stesso accade per gli aiuti del settore pubblico (assegno di accompagnamento), che scattano di norma solo nelle situazioni gravi. Supporta il cliente nella prevenzione, attraverso il rimborso degli esami e delle visite specialistiche relativi alle patologie che, se non adeguatamente diagnosticate e curate, possono portare alla condizione di non autosufficienza e garantisce la copertura contro i rischi per tutta la vita del cliente, mentre il pagamento dei premi si conclude all'età di 75 anni, e ciò indipendentemente dall’età di ingresso (con l’unico limite che non è possibile stipulare la polizza se si hanno più di 70 anni). I servizi di Assistenza, erogati per il tramite di AXA Assistance, spaziano dall’orientamento all’emergenza sanitaria, alla Second opinion, che offre la possibilità di ottenere, per patologie gravi, un parere medico da parte di uno specialista di riconosciuta fama internazionale. I principali rappresentanti di AXA di fronte ai clienti sono gli agenti che devono garantire la qualità della consulenza e del servizio offerti. Ecco perché un’altra priorità di AXA consiste nel lavorare con i suoi agenti per un miglioramento continuo della loro competenza e della loro capacità di offrire un miglior servizio clienti. Per ampliare la sua offerta e renderla più facilmente accessibile, AXA ha identificato due società partner nell’ambito della realizzazione di AXA Protezione Autonomia: Inter Partner Assistance, che fa parte del Gruppo Internazionale AXA Assistance e S.IN.T. che è una società specializzata in servizi di marketing relazionale, problem solving e business integration. AXA Protezione Autonomia ha come base una serie di studi finalizzati ad acquisire informazioni sul tema della non autosufficienza: indagini di mercato sui principali siti istituzionali che si occupano di effettuare ricerche di carattere socio-demografico (es. Istat, Censis, etc.); studio dei principali sistemi di offerta europei i tema di non autosufficienza e dell’esperienza del gruppo AXA in Francia e nel Regno Unito (AXA UK: PPP Life Time Care; AXA France: Formule Autonomie); ricerche finalizzate ad analizzare i bisogni dei cittadini italiani e a studiare l’offerta proveniente dallo Stato per la tutela della non autosufficienza; consulenza da parte di Nadio Delai (ex direttore del CENSIS), Direttore Generale di Ermeneia, sul tema della salute in Italia, sui bisogni dei cittadini, e sull’evoluzione del comportamento del Sistema Sanitario Nazionale nell’ambito della salute; confronto diretto e continuo con la rete agenziale con l’obiettivo 200 Il libro d’oro della responsabilità sociale di comprendere quali possono essere i correttivi necessari per migliorare AXA Protezione Autonomia nell’ottica di un servizio sempre più completo e orientato al cliente; supporto alle agenzie nell’organizzazione di sales meeting, con la finalità di facilitare la sensibilizzazione di un numero ristretto di clienti nei confronti del tema della non autosufficienza, durante riunioni di informazione Risultati Il lancio di AXA Protezione Autonomia è avvenuto nel giugno 2004. Il prodotto affronta temi di particolare complessità ed introduce elementi di grande innovazione nell’assistenza di lunga durata. Il contesto sociale italiano dimostra che offrire protezione agli anziani non autosufficienti è ormai divenuta un’esigenza improrogabile. Per questi motivi, AXA attende sul mercato italiano risultati a medio termine da parte di AXA Protezione Autonomia. L’obiettivo per l’anno 2004 e i primi mesi del 2005, è quello di costruire un primo pool di agenti, che attraverso un’adeguata formazione, comprendano non soltanto le caratteristiche tecniche del prodotto, ma anche il contesto sociale in cui questo si pone, affinché siano in grado di offrire ai propri clienti risposte concrete al bisogno comunemente manifestato di Protezione e Assistenza. 201 Banca Agrileasing È la Società di Leasing del Gruppo Bancario Iccrea Leasingetico Motivazioni La Responsabilità Sociale d’Impresa o Corporate Social Responsibility è un argomento di forte attualità che assume una rilevanza ancora maggiore per un’Azienda che fa parte del Credito Cooperativo. Alcuni dei principi e dei valori della CSR hanno, infatti, forti legami con i valori tipici del movimento cooperativo e di Banca Agrileasing; in tal senso, quest’ultima ha sviluppato un programma per rendere tali valori sempre più concreti nell’ambito della propria attività di business. Banca Agrileasing ha, infatti, avviato nel 2003 un vasto progetto di CSR organico e strutturato. L’obiettivo di Banca Agrileasing è definire un nuovo modello di gestione dell’impresa che consenta di conciliare la dimensione economica (profitto) con quella sociale e ambientale, coinvolgendo: Clienti, Dipendenti, Consiglio di Amministrazione/Azionisti ed altri Stakeholders Il modello di riferimento si basa su quattro principi fondamentali: l’integrazione delle logiche della CSR nelle attività di business, la ridefinizione della Vision aziendale per guidare tutte le iniziative che dovranno essere sviluppate nel medio termine, l’elaborazione di un piano poliennale di politiche CSR, recepito nella pianificazione strategica aziendale e l’individuazione delle priorità, allo scopo di massimizzare l’efficacia del programma. Il leasing etico si inserisce nel filone delle iniziative di marketing studiate da Agrileasing per rispondere in maniera concreta al valore dell’Equità Sociale. Attività Banca Agrileasing da ottobre 2003 propone il LEASINGETICO, una formula innovativa studiata per promuovere e sostenere progetti di contenuto etico e soggetti portatori di interessi etici attraverso facilitazioni e procedure speciali. Banca Agrileasing attraverso questo prodotto sostiene iniziative che garantiscono una reale utilità per la società o per l’ambiente. Per questo, oltre alla consueta verifica di tipo economico, per accedere al LEASING ETICO è prevista una specifica analisi socio-ambientale. Grazie a Etikit®, la speciale procedura ideata da Banca Agrileasing, viene valutato il contenuto etico dei progetti da finanziare e dei soggetti che richiedono il finanziamento. Le condizioni del leasing sono personalizzate in base alle caratteristiche etiche globali, alle garanzie e ai rischi di ogni singolo progetto/cliente. Il leasingetico® si rivolge ad aziende ed enti profit e non profit e ad immigrati sia sotto forma di impresa che di consumatore, ai quali si offre un accesso al credito privilegiato. Possono richiedere il LEASINGETICO® tutte le aziende che risultino in linea con i principi promossi da Banca Agrileasing e le cui attività e procedure soddisfino i requisiti identificati da Etikit®. I destinatari sono le aziende profit, ovvero tutte le aziende che hanno un progetto/bene inserito in un programma di Responsabilità Sociale da finanziare e che sia in linea con i requisiti etici individuati da Banca Agrileasing, gli Enti non profit, ovvero Imprese NON PROFIT, Enti, Associazioni, etc. che non operano a fini di lucro: Parrocchie, Associazioni, Enti, Fondazioni, O.N.L.U.S, ONG, associazioni cattoliche. Inoltre, possono richiedere il LEASINGETICO® gli immigrati regolarmente residenti in Italia e provenienti dai paesi in via di sviluppo che vogliono intraprendere attività sul territorio nazionale o necessitano come privati di un bene. Banca Agrileasing è stata la prima società di Leasing in Italia a promuovere il leasing etico, la vera innovazione è tutta nell’Etikit®, il sistema di valutazione per l’accesso al leasing etico. Consiste in un questionario redatto in cinque versioni a seconda della tipologia di cliente: non profit, Cooperative sociali che rientrano sempre negli enti non profit, Clienti profit, immigrati azienda e immigrati privati. Le domande sono raggruppate in macro temi; il primo sonda gli aspetti generali del richiedente il finanziamento (quello per le aziende profit ha tutta una parte circa il profilo dell’azienda in questione), gli aspetti organizzativi, seguono l’impatto ambientale, le pari opportunità, in ultimo tutta una serie di domande sulle caratteristiche del bene oggetto di finanziamento; ciascuna domanda contribuisce alla creazione di un valore e quindi ha un peso nel determinare il risultato finale che esprime l’eticità o meno dell’operazione e dunque la possibilità o meno di accesso al leasing etico. Il punto di forza della formula di leasing etico è la possibilità di accesso al credito per segmenti di imprese e persone che inoltre con questa operazione possono godere di particolari condizioni finanziarie agevolate, con una forte riduzione delle spese di istruttoria, apertura, perfezionamento e chiusura del contratto di leasing. Anche nella formula Leasing Etico, Banca Agrileasing offre servizi e vantaggi esclusivi per l’acquisto di mezzi di trasporto e beni strumentali: nessun immobilizzo di capitali, velocità di stipula, minimo anticipo, canoni fiscalmente ed integralmente deducibili, rateazione e totale finanziamento dell'I.V.A., consulenza fiscale e agevolativa, assistenza per l'accesso alle agevolazioni regionali e nazionali, assistenza tecnica sul bene, controllo rispondenza alle direttive dell'Unione Europea in materia di sicurezza ed inquinamento (leasing strumentale), gestione di tutti gli adempimenti in caso di importazione, gestione tassa di proprietà per l’auto, formula Leasing + Assicurazione, servizio Assistenza Clienti e servizio Assistenza sinistri a disposizione per tutta la durata del contratto. E’ stata costituita all’interno di Banca Agrileasing una task force ad hoc per il Leasing etico costituita sulla base delle diverse competenze, è stato nominato un Product Manager per seguire il lancio del prodotto leasingetico, è stata 202 Il libro d’oro della responsabilità sociale destinata una casella di posta elettronica all’interno della quale vengono analizzate tutte le richieste e le informazioni riguardo il prodotto. Inizialmente si è passati attraverso una fase di test del prodotto nella quale sono state coinvolte soltanto alcune filiali, ciò ha permesso di raccogliere preziose informazioni che sono state utilizzare per affinare la qualità del prodotto stesso. I partner per la vendita di tale prodotto sono le numerose Banche di Credito Cooperativo le quali attraverso l’etikit® on line hanno la possibilità di concludere l’operazione direttamente di fronte al cliente. Il prodotto è stato distribuito a 450 Banche di credito Cooperativo per un totale di oltre 3000 sportelli. Risultati I risultati commerciali aggiornati a Dicembre 2004 sono sorprendenti: 11.672.441,00 milioni di Euro è il totale dei beni finanziati, 137 è il totale del numero di contratti ripartiti in 65 contratti su clienti non profit per un totale di € 2.693.604; 26 su clienti immigrati per un totale di € 644.022; 47 su clienti profit per un totale di € 8.334.815. Non c’è un parametro di riferimento sul mercato in quanto è l’unica società a promuovere tale prodotto, ma, visti i numeri, si può dire che il binomio innovazione ed etica ha funzionato con successo. Dal 2005 inoltre Agrileasing proporrà il leasing etico anche per il comparto immobiliare e progetterà ulteriori iniziative di marketing per incrementare i volumi. 203 Banca Popolare di Sondrio Istituto bancario Banca Digitale Accessibile Motivazioni Fondata nel 1871, la Banca Popolare di Sondrio è una delle prime banche italiane ispirate al movimento popolare cooperativo del credito. Essa ha assunto, nel tempo, grazie alla graduale estensione dell'attività e della presenza territoriale, una dimensione regionale con possibilità operative estese a tutto il territorio nazionale, pur mantenendo un forte legame con la zona d’origine. Collateralmente all'attività primaria la banca promuove iniziative a sfondo culturale e sociale. Nel corso del 2002 è maturata, presso la struttura della banca Ufficio Sistemi Innovativi, che si occupa degli sviluppi in ambito Internet, l’idea di progettare i servizi bancari, in particolar modo quelli innovativi, secondo una logica etica; l’idea è motivata sia dalla curiosità di sperimentare nuove tecnologie e nuovi canali di delivery, sia dal desiderio di permettere la fruizione del consistente patrimonio di servizi e informazioni modellandoli per un accesso indipendente. Il tema dell'accessibilità è particolarmente caro alla Banca Popolare di Sondrio e si collega idealmente a quello di un’altra iniziativa, intrapresa una quindicina d’anni or sono, relativa alla produzione degli estratti conto corrente in caratteri braille. Il progetto banca digitale accessibile asseconda una sensibilità e un’attenzione, coltivate al di fuori di ogni interesse di business, verso le persone disabili le cui potenzialità possono essere messe a frutto e valorizzate, nell'espletamento delle loro attività, anche grazie ad una rivisitazione costante delle tecnologie informatiche via via disponibili. Attività Il progetto Banca Digitale Accessibile che ne è scaturito, ha richiesto una costante attenzione nella progettazione e implementazione della presenza della banca sulla rete Internet nel suo insieme. Per accessibilità s’intende la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere alle informazioni disponibili sulla rete Internet senza pregiudizi di sorta e in piena autonomia. L’accessibilità di un servizio Internet ha molte sfaccettature: i siti Internet accessibili devono garantire la navigazione a qualsiasi utente. Per tale ragione dal 2002 tutti i siti e i servizi bancari on line della banca sono stati costruiti attenendosi alle direttive emanate dal W3C (World Wide Web Consortium, l’organismo internazionale che definisce gli standard per lo sviluppo nell’ambiente Internet), in particolare alla WAI (Web Accessibility Initiative). Il che si è tradotto nel rispetto di una particolare impostazione nella costruzione di pagine web (e della loro navigazione), per renderle fruibili a ipovedenti, persone anziane, disabili motori o sensoriali e, in generale, a quanti si servono di ausili tecnologici nell'uso del computer. Nel corso del 2002, grazie al supporto di un consulente non vedente, la banca si è tuffata nel mondo dei disabili: la prima analisi è stata improntata a capire quali ostacoli impediscono la navigazione in Internet, di quali aspettative e di quali bisogni i disabili si fanno portatori. Ciò ha permesso di approfondire la conoscenza di un mondo carico di interesse, una vera e propria community che richiede un’attenzione particolare, ma che ripaga largamente i propri interlocutori con affetto, collaborazione e grande disponibilità. Le pagine web sono facilmente interpretabili dagli screen reader, programmi software in possesso dei non vedenti, che leggono i contenuti presenti, grazie alla particolare precisione tecnica con cui sono costruite le pagine stesse. I testi, così letti, sono trasferiti all’internauta tramite un sintetizzatore vocale che li trasforma in voce, o tramite la barra Braille che permette di conoscere i contenuti sfiorando la barra stessa. Gli ipovedenti potrebbero manifestare l’esigenza di ingrandire il carattere; pertanto si tende ad escludere elementi grafici che abbiano al loro interno dei testi, favorendo, così, le possibilità di ingrandire a piacimento le dimensioni del testo. Particolare attenzione viene posta, anche, nell’utilizzo dei colori cercando di costruire pagine dotate di un certo contrasto grafico. Occorre favorire l’accesso di qualsiasi browser, strutturare i contenuti e i servizi offerti in modo semplice e lineare, tale da non creare ambiguità nel momento in cui l’utente finale voglia fruirne. Ciò sarà utile ad esempio, ai disabili motori la cui modalità di accesso consiste, a volte, nel suddividere – attraverso un software specifico comandato da un sensore – la pagina in una matrice le cui celle possono essere ingrandite; ripetendo questa operazione su ogni cella, l’utente giunge al contenuto di suo interesse. Nel 2002 la banca ha cercato di soddisfare le richieste di un cliente non vedente il quale ha suggerito di rendere accessibile il servizio di Internet Banking. Ne è nata una proficua relazione che continua positivamente. La banca ha quindi realizzato dei corsi di aggiornamento per il personale promuovendo la programmazione accessibile, realizzato stage con ragazzi disabili per migliorare, sia in termini di contenuti, che di soluzioni tecniche adottate, la navigazione sui nostri siti Internet; una collega non vedente è stata formata per l’utilizzo del computer, rendendo accessibili alcune applicazioni della Intranet aziendale. In tale ambito è risultato determinante l’apporto sinergico dell’Osservatorio Servizi Internet (OSI) dell’Unione Italiana Ciechi che, in più circostanze, ha fornito preziosi suggerimenti e consigli. L’approccio progettuale alla realizzazione dei servizi web ha subìto, nel corso degli ultimi anni, una profonda ristrutturazione, finalizzata a ottimizzare in chiave organizzativa i diversi processi interessati. Ciò ha comportato la definizione di diverse aree di responsabilità: da quella dedicata allo sviluppo applicativo, a quelle dedicate al 204 Il libro d’oro della responsabilità sociale graphic&user interface e alla comunicazione dei contenuti. Tale approccio ha permesso di parcellizzare le attività e di focalizzare l’attenzione sui processi chiave per realizzare prodotti e servizi basati sulle reali esigenze dei fruitori. L’area graphic&user interface si occupa di generare l’interfaccia e, pertanto, è la detentrice (riferimento interno) delle conoscenze in tema di accessibilità e usabilità. La fase di test preliminare al lancio di ogni nuovo servizio prevede sempre anche l’analisi da parte di utenti disabili che forniscono interessanti feedback. Risultati Il progetto Banca Digitale Accessibile, che figura fra i primissimi realizzati in Italia, ha contribuito a suscitare attenzione attorno al tema e a sollecitare la sensibilità delle banche verso i disabili. La banca ha collaborato fattivamente nell’apposito gruppo di lavoro istituito in seno all’ABI (Associazione Bancaria Italiana) che ha definito il documento sulle Linee guida per l’accessibilità dei servizi di home banking, distribuito nel corso del 2003 a tutte le banche associate. Le applicazioni sono state oggetto di attenzione in occasione di convegni e manifestazioni, nonché considerate casi di studio. Ultima, in ordine di tempo (gennaio 2005), l’assegnazione del premio Cerchio d’Oro dell’innovazione finanziaria 2004 nella categoria Applicazione della tecnologia per il progetto Banca Digitale Accessibile. Nel mese di dicembre 2003 il servizio veniva utilizzato da 1700 clienti; a fine dicembre 2004 tale numero era salito (con un ritmo di crescita mensile intorno al 10%) attestandosi a quota 4.000 (quasi il 7% degli utenti di Internet Banking). 205 BNL Istituto bancario FC CheckWeb: il controllo medico via internet da casa Motivazioni La Banca ritiene che l’accesso a metodologie innovative di assistenza medica sia un diritto di tutti i pazienti di malattie gravi, i quali, in attesa di soluzioni risolutive dalla ricerca scientifica, potranno ottenere un sensibile miglioramento della propria qualità di vita, aggiungendo nuove modalità di grande utilità nella gestione delle criticità cliniche che la malattia può presentare durante questo percorso. E’ oramai dominio comune che BNL da lungo tempo ha scelto di orientare il proprio impegno nella lotta alle patologie genetiche attraverso la partnership con Telethon nella convinzione che un progresso reale e sostenibile della nostra Società non possa prescindere da una ricerca scientifica avanzata e produttiva. Dal 1992 BNL supporta con forza e continuità la causa di Telethon, ossia raccogliere fondi per finanziare la ricerca per debellare le patologie genetiche che colpiscono ancor oggi il 4% della popolazione italiana; malattie rare che per natura ed estensione sono più trascurate rispetto ad altre dal nostro Servizio Sanitario Nazionale e dagli investimenti pubblici nella ricerca medico-scientifica, sia di base, sia clinica. In questo quadro BNL compie oggi un passo avanti nella lotta alle malattie genetiche offrendo il proprio sostegno non solo alla ricerca scientifica, ma anche all’assistenza socio-sanitaria a favore di pazienti affetti da fibrosi cistica (FC), patologia genetica che colpisce migliaia di italiani fin dalla nascita e ancora oggi priva di una terapia risolutiva. Attività In particolare BNL ha scelto di collaborare con la Lega Italiana Fibrosi Cistica nello sviluppo del primo progetto di controllo medico via internet, un’iniziativa unica al mondo per innovazione scientifica e tecnologica, basata su un avanzato sistema di homecare per la raccolta di dati clinici a distanza. FC CheckWeb è un progetto innovativo rivolto al 10%, in via di prima sperimentazione, dei circa 2000 pazienti FC adulti in Italia; ha una durata di 15 mesi e costituisce la prima applicazione al mondo di telemonitoraggio nell’intera comunità FC di un territorio nazionale. FC Check Web velocizza la raccolta di informazioni utili alla ricerca e migliora la qualità della vita dei pazienti, garantendo loro un continuo controllo medico da casa senza la necessità di sottoporsi a lunghe e ripetute visite ospedaliere. Il sistema di telemonitoraggio facilita lo scambio di dati, informazioni, opinioni e suggerimenti tra pazienti e le equipes terapeutiche, permettendo un efficace chek up delle condizioni di salute e la tempestiva gestione di eventuali criticità. Altri attori del progetto sono la Società Italiana Fibrosi Cistica, composta da tutti i medici che assistono quotidianamente i pazienti FC in Italia, ed il Registro Italiano Fibrosi Cistica costituito dagli statistici che raccolgono ed elaborano i dati epidemiologici di questa malattia. Questo nuovo impegno di BNL al fianco della Lega Italiana Fibrosi Cistica è volto ad offrire un contributo concreto al miglioramento della qualità di vita delle generazioni attuali e non solo di quelle future, sostenendo un progetto unico al mondo per innovazione e valenza scientifica, rivolto ai giovani maggiorenni affetti da questa patologia. BNL è partner della Lega Italiana Fibrosi Cistica Onlus (LIFC): un ente senza finalità di lucro con una struttura democratica che persegue da 30 anni esclusivamente finalità di solidarietà sociale, civile e culturale nel campo dell'assistenza socio-sanitaria, sociale e della ricerca scientifica a favore dei soggetti affetti da fibrosi cistica e delle loro famiglie. La LIFC è impegnata in varie attività di raccolta fondi mirate ad informare e stimolare il grande pubblico sulle tematiche sociali e di ricerca e sulle proprie attività istituzionali. BNL esprime il suo sostegno al progetto attraverso le seguente aree di attività: contributo finanziario alla LIFC per sostenere parte delle spese di progetto, piano di comunicazione ed informazione sociale, sostegno logistico e organizzativo su tutto il territorio nazionale rivolto ai medici e agli associati laici coinvolti, promozione di una raccolta fondi specifica di sostegno a questo progetto. Le risorse che BNL mette a disposizione del progetto sono: esperienze di successo nell’elaborazione strategica e nella gestione di campagne a supporto di attività non profit, capacità di presidio del territorio nazionale, sia tramite la propria rete distributiva, sia diffondendo l’informazione ai propri pubblici interni ed esterni, conoscenze delle più aggiornate tecniche di marketing e network dei suoi stakeholder (dipendenti, clienti…). Il Piano di Comunicazione Integrata di BNL per FC CheckWeb ha previsto le seguenti iniziative a sostegno del progetto nel 2005: campagna pubblicitaria, attività di media relation, eventi speciali in cooperazione con la LIFC di profilo nazionale, tavole rotonde sul tema la responsabilità sociale d’impresa a sostegno della TELEMEDICINA sulle malattie genetiche, comunicazione on-line, direct marketing (mailing e comunicazione a tutti i correntisti), conto corrente per le donazioni e infine comunicazione interna. Risultati I primi 30 pazienti FC sono già attivi nel programma pre-pilota (gennaio-marzo 2005) che consente di calibrare al meglio il protocollo di reclutamento e di gestione a distanza degli altri 170 pazienti che a brevissimo saranno coinvolti in 14 centri regionali di cura specializzata FC. 206 Il libro d’oro della responsabilità sociale Il progetto avanza ed è già seguito attentamente da 5 esperti europei della European Cystic Fibrosis Society (ECFS) che si sono ritrovati a Milano il 17-18-19 febbraio per esaminare ogni dettaglio del progetto. 207 Box Marche Opera nel settore della produzioni di articoli cartotecnici ECOBOX Motivazioni Box Marche, operando nel settore Cartotecnico, è naturalmente predisposta ad un’attenzione verso il riciclo della carta. L’azienda riconosce l’impatto che le proprie scelte possono avere sull’ambiente e per questo orienta i propri comportamenti alla massima integrazione con gli equilibri ecologici. Box Marche ha conseguito nel 2001 la certificazione per il sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001, rafforzando il proprio impegno verso l’ambiente naturale, considerato come risorsa preziosa da salvaguardare. In questa ottica orientata alla sostenibilità è nato Eco Box, un packaging originale ed innovativo composto da un kit di cinque contenitori esagonali (vendibili anche singolarmente). Ecobox può essere personalizzato su richiesta dal cliente (logo azienda-cliente e altro). Ecobox non nasce da una relazione diretta tra obiettivo del progetto (contribuire alla diffusione di una cultura ecologica) e business aziendale (la produzione di Boxmarche avviene su commessa). Attività L’isoletta EcoBox è un packaging innovativo per contenere tutto ciò che non serve più. La finalità del prodotto è aiutare l’utilizzatore a suddividere i rifiuti per facilitarne il riciclo (carta, plastica, vetro, lattine, rifiuti organici), mediante un pack colorato e divertente, semplice da utilizzare negli ambienti di lavoro. L’innovatività e l’originalità del prodotto sono legate alla dimensione dell’azienda, ed alla capacità di farne uno strumento per diffondere una cultura ambientale nella propria comunità e verso altri Stakeholder (clienti e fornitori). Lo stile di Leadership di Box Marche è ispirato al criterio della massima partecipazione; la direzione aziendale, oltre ad avere un ruolo propulsivo nelle iniziative di responsabilità sociale, è coinvolta direttamente nelle fasi operative, considerata anche la struttura organizzativa snella tipica delle PMI. La direzione aziendale vede nello sviluppo di azioni socialmente responsabili un importante fattore di crescita dell’impresa, del suo capitale intellettuale, del suo valore economico. Per questo motivo l’organigramma aziendale prevede la figura del responsabile del sistema di gestione integrato che svolge un ruolo prevalentemente tecnico e di supporto all’attuazione dei processi. Il personale dipendente è stato coinvolto alla realizzazione del progetto Ecobox e sensibilizzato sui temi di raccolta differenziata. Le isole Ecobox sono state utilizzate negli ambienti aziendali BoxMarche. L’ideazione e progettazione è avvenuta all’interno dell’azienda. Le risorse impiegate in termini di tempo e denaro sono state significative per l’azienda ma non ingenti. Il progetto Ecobox nasce principalmente per contribuire all diffusione della cultura ecologica. La raccolta differenziata rappresenta un comportamento responsabile verso l’ambiente naturale e significativo per facilitare il riciclo dei vari materiali. Per assicurare efficacia al programma e sensibilizzare tutti gli ambienti di lavoro all’adozione di tale pratica ecologica è stato creato il sito www.ecobox.it. Il sito permette il monitoraggio del progetto oltre che creare un canale di dialogo con tutti gli stakeholder (fornitori, clienti, dipendenti, comunità). Risultati Ecobox ha contribuito al miglioramento delle performance ambientali mediante l’adozione di pratiche di raccolta differenziata nell’ambiente di lavoro Boxmarche, ma anche negli ambienti di lavoro di tutti gli stakeholder coinvolti nel progetto (fornitori, clienti, enti della comunità locale, scuole e altro). I risultati relativi all’azienda non possono misurarsi in termini economici in quanto minimi: sicuramente più significativi sono i risultati intangibili che consistono nell’aver coinvolto i propri stakeholder nell’adozione di pratiche responsabili verso l’ambiente. E’ prevista una continuità del progetto come strumento di sensibilizzazione più che di prodotto competitivo da offrire sul mercato. I collaboratori di Boxmarche hanno risposto positivamente alla proposta Ecobox, la raccolta differenziata rappresenta oggi pratica abituale nei luoghi di lavoro. 208 Il libro d’oro della responsabilità sociale BP Italia Azienda energetica Pannello Solare fotovoltaico Saturno Motivazioni BP è tra le aziende energetiche che più ha investito nelle rinnovabili ed in particolare nel solare, perché vi vede il futuro. L’ambiente è uno dei valori fondamentali di BP, che investe ingenti somme in progetti finalizzati ad accrescerne la cultura e in business, come il solare fotovoltaico, che potrebbero significativamente avere un impatto molto positivo sul nostro pianeta. La nuova tecnologia rappresenta un traguardo considerevole perché raddoppia l’efficienza energetica dei pannelli solari e rappresenta così un importante passo avanti nel considerare il fotovoltaico come una fonte veramente alternativa. Attività Le celle Serie 7 Saturno, di cui è composto il pannello Saturno, hanno una tolleranza sulla potenza pari a -0%/+2,5%, una potenza media superiore alla potenza nominale, ed un'efficienza del 18,3%. Esse producono quindi più energia pulita a parità di spazio occupato, rispetto ai moduli solari fotovoltaici tradizionali. A differenza delle celle solari tradizionali in cui i contatti, formati da una pasta vetro-metallo, vengono depositati mediante serigrafia sulla superficie superiore della cella, le Serie 7 Saturno sono caratterizzate da sottili solchi incisi con una tecnologia laser sulla superficie del wafer di silicio, di norma sono 8 volte più sottili rispetto alle griglie di contatto serigrafate, l'area attiva delle celle è superiore del 10%. Inoltre, l'emettitore selettivo (strato superiore in materiale semiconduttore) ottimizza la raccolta dell'energia contenuta nello spettro solare e al tempo stesso riduce al minimo le perdite per via della resistenza legata alla connessione in serie dei moduli. Alla nuova tecnologia è stato dedicato interamente il più grande stabilimento europeo di pannelli solari fotovoltaici, capace di produrre 150 MW di potenza installata. Il sito, costruito ad impatto ambientale zero grazie al riciclaggio di tutti i materiali (acidi, scorie, ecc..), sarà in grado di soddisfare la crescente domanda europea. Il prodotto è stato presentato in Italia come all’estero con un’intensa compagna di comunicazione. Nel nostro paese il pannello Saturno è stato presentato al Solaexpo di Verona, la fiera più importante a livello nazionale. In collaborazione con l’associazione giornalisti scientifici è stata organizzata una conferenza stampa, nella quale la tecnologia è stata presentata dallo stesso ricercatore/ inventore della BP Solar. L’azienda si è dimostrata ancora una volta, agli occhi di tutti, leader in termini di innovazione tecnologica. La nuova tecnologia è frutto di un intenso lavoro dei ricercatori della BP. I risultati raggiunti ed i riconoscimenti ottenuti a livello mondiale, sono stati uno stimolo per gli stessi studiosi nel perfezionare la tecnologia. Inoltre, la consapevolezza di far parte di un’azienda così innovativa, è stato molto motivante per tutti i dipendenti che hanno guardato con orgoglio i riconoscimenti del mondo scientifico. Un team di circa 20 ricercatori ha lavorato al progetto, che è durato alcuni anni ma che è anche in continua evoluzione. BP lavora, infatti, ancora sulla strada tracciata da questa nuova tecnologia, che comunque rappresenta una svolta. Ingenti gli investimenti sulla ricerca così come sullo stabilimento produttivo che ad oggi è costato oltre 120 milioni di euro. Cifra questa che è destinata a crescere per il raggiungimento della massima capacità produttiva. I distributori e gli agenti sono invitati a convention periodiche, nelle quali vengono costantemente aggiornati sui passi avanti della ricerca. La domanda crescente dimostra il successo della tecnologia BP e rappresenta per i partner un’ulteriore conferma nella loro consapevolezza di lavorare con quanto di meglio ci sia ad oggi sul mercato. Risultati Tutti gli obiettivi di BP sono stati raggiunti, compreso il grande contributo in termini di reputation per il marchio, nei confronti degli azionisti e dei clienti. Dalle telefonate ed e-mail ricevute in BP, si evince che la nuova tecnologia ha suscitato l’interesse non soltanto dei clienti ma anche della gente più comune, che si è avvicinata ancora di più al tema dell’energia e dell’ambiente, vedendo nella scoperta uno spiraglio di speranza per un mondo migliore. Nel 2004, la nuova tecnologia ha ricevuto il premio Innovazione Amica dell’ambiente di Legambiente. 209 CartaSi Servizi interbancari e carte di credito FPP - Fraud Prevention Programme Motivazioni CartaSi è la carta di credito più diffusa in Italia ed è accettata in tutto il mondo, grazie al collegamento con i circuiti internazionali Visa e MasterCard. Il marchio CartaSi vanta una notorietà amplissima e porta con sé valenze positive, tanto che Servizi Interbancari, nell’ambito delle proprie strategie di riposizionamento sul mercato, decide di assumere il marchio CartaSi come corporate name dal gennaio 2003. CartaSi, oltre ad aver aderito alle iniziative anti-frode promosse a livello mondiale dai circuiti internazionali Visa e MasterCard e a collaborare costantemente con le Forze dell’Ordine per combattere il fenomeno, ha sviluppato un sistema proprietario in grado di intercettare le frodi nel momento stesso in cui vengono compiute, evitando conseguenze dannose per il Cliente. CartaSi ha acquisito la consapevolezza che l’impegno nella prevenzione delle frodi ha un forte impatto sociale, poiché contribuisce a sottrarre fondi alla criminalità organizzata che, grazie anche a questo tipo di reato, alimenta attività illecite quali il traffico di stupefacenti e di armi e il terrorismo internazionale. Attività Lo strumento, agganciato al sistema autorizzativo, permette di ottenere segnalazioni in tempo reale su eventuali comportamenti di spesa anomali che possono essere originati da carte compromesse. Le segnalazioni (pop up) appaiono a video a un gruppo dedicato di operatori del Contact Centre che hanno il compito di contattare i Clienti e di verificare con loro l’effettiva irregolarità delle transazioni, oppure gli esercenti presso i quali si stanno tentando le operazioni. Qualora si accerti la fraudolenza, avviene immediatamente il blocco sia della carta di credito, per impedirne nuovi usi illeciti, sia dell’addebito sul conto del Cliente. La carta viene poi sostituita gratuitamente con un duplicato, con diversa numerazione. Ad integrazione del modello di controllo, CartaSi ha istituito un servizio complementare di Alert via SMS - gratuito e configurabile dal Cliente - che consente di notificare a quest’ultimo gli utilizzi della sua carta. Iscrivendosi al servizio, il Cliente ha la possibilità di monitorare direttamente e in tempo reale se la sua carta è stata utilizzata in modo improprio da soggetti malintenzionati: se ciò accade, è sufficiente una telefonata al Numero Verde del Servizio Clienti di CartaSi per bloccare la carta ed evitare l’addebito dell’operazione. In pratica attraverso l’uso del servizio si accorciano i tempi di intercettazione e blocco della carta, riducendo al minimo la vita della carta contraffatta, rubata o smarrita. Per determinare le regole di segnalazione di frodi sono stati utilizzati strumenti analitici sempre più sofisticati e il controllo, inizialmente limitato alle transazioni avvenute presso gli esercenti convenzionati con CartaSi indipendentemente dal soggetto emittente la carta di credito -, è stato poi esteso a tutte le carte di credito emesse dalla Società (oltre 7,5 milioni), ovunque nel mondo avvenisse la transazione. Ciò ha permesso di portare il sistema a un livello sempre maggiore di efficienza ed efficacia, ampliando il bacino d’utenza e garantendo una maggiore sicurezza per tutti i Clienti. Lo sviluppo interno del progetto ha permesso un maggiore coinvolgimento del personale dedicato, che ha così avuto modo di mettere a frutto le proprie conoscenze e di acquisirne di nuove, attraverso la partecipazione attiva alla progettazione e allo sviluppo del sistema, la formazione in aula e l’addestramento sul campo: le persone dell’ Area Rischi Operativi hanno tenuto sessioni formative per gli operatori di Prevenzione Frodi e del Contact Centre, mentre lo stesso personale del Contact Centre, dedicato al presidio del pop up, trasferisce le proprie conoscenze agli altri operatori telefonici, e ciò permette la diffusione di una cultura della sicurezza sempre maggiore. Risultati A tale proposito, è importante sottolineare che, proprio grazie alle strategie antifrode adottate dall’Azienda, si è registrato negli ultimi due anni un deciso decremento delle frodi (- 30%), a fronte di un incremento del 15% delle transazioni gestite. In particolare, se due anni fa si registravano ogni giorno 670 transazioni fraudolente su 850.000 (lo 0,079%), oggi il numero si è ridotto a 465 su un milione: in pratica, solo lo 0,047%. Nel corso del 2005 sono previsti ulteriori investimenti per l’implementazione di un modello previsionale del fenomeno che consentirà di intervenire su tentativi massivi di frode direttamente sul nascere. L’idea di avvalersi di uno strumento connesso al sistema autorizzativo, in grado di segnalare le irregolarità nelle transazioni e altri eventi anomali ritenuti ad alta probabilità di frode ha portato alla creazione di un sistema che permette di controllare, in modo puntuale ed efficiente, l’enorme numero di movimenti con carte di credito - più di un milione al giorno - che CartaSi gestisce. 210 Il libro d’oro della responsabilità sociale Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base di cellulosica Rapporto di sostenibilità e bilancio al 31/12/2003 Motivazioni Il Consorzio ha come compito istituzionale il raggiungimento degli obbiettivi fissati dalla direttiva 94/62 CE e recepiti dalla legislazione nazionale (50% del recupero dei rifiuti di imballaggio immessi al consumo e 15% di riciclo minimo per ogni materiale di imballaggio). Nel Febbraio 2004 è stata emanata la nuova direttiva 2004/12/CE del Parlamento Europeo e del consiglio dell’11 febbraio 2004 che modifica la direttiva precedente. I soci di Comieco sono produttori, importatori e trasformatori di imballaggi cellulosici. Attività Comieco è un consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica ed è un consorzio nonprofit che, attraverso un’incisiva politica di prevenzione e di sviluppo raccolta differenziata e del riciclo, d’intesa con CONAI (Consorzio Nazionale Imballai), gestisce il sistema di ritiro, riciclo e recupero di carta e di cartone. Ad oggi Comieco conta più di 3.500 aziende consorziate ed ha sottoscritto 637 convenzioni sulla raccolta differenziata che coinvolgono 5.581 comuni e oltre 47 milioni di italiani. Nel corso del 2003 è stata avviata una riflessione sul ruolo sociale del consorzio e sulle modalità di gestione delle relazioni con le parti interessate, di cui la comunicazione ed il dialogo costituiscono una parte centrale sulla quale il consorzio ha una forte attenzione, come confermano varie iniziative di informazione rivolte agli interlocutori interni ed esterni. In Italia, grazie a Comieco, si raccolgono oltre il 30% del macero utilizzato annualmente dalle carterie italiane. Per produrre imballaggi, l’impiego del macero raggiunge il 90%. Riciclare la cara ed il cartone consente risparmi enormi, su materie prime che l’Italia non produce e deve quindi importare. Ma il risparmio più importante è quello sull’ambiente. La raccolta differenziata nelle famiglie è una risorsa importante, paragonabile a quella di una foresta in continua espansione, da cui il nostro paese può ricevere un materiale prezioso ed economicamente indispensabile. Il Consorzio, in quanto strumento delle aziende che rappresenta, oltre che per le proprie finalità statuarie, è consapevole di contribuire allo sviluppo sostenibile e di poter essere socialmente responsabile, in linea con la definizione di Responsabilità sociale dell’impresa contenute nel libro Verde del 2001 della Commissione Europea. E’ stato pertanto definito da Comieco un percorso interno di analisi, verifica e rendicontazione con un duplice obiettivo: da un lato l’individuazione di eventuali punti di debolezza da migliorare in merito alla qualità delle relazioni delle parti interessate e dall’altro l’elaborazione di un documento che illustri e valorizzi le modalità comportamentali, le iniziative ed i risultati ad oggi raggiunti dal consorzio. Le fasi di analisi hanno riguardato: la mappatura delle parti terze suddivise per categorie e le interfacce esistenti con le aree operative di Comieco; la valutazione della qualità della relazione e del livello di interesse per Comieco; l’identificazione delle tematiche di interesse per le Parti Terze Prioritarie; il censimento delle iniziative già in essere, di interesse per le parti terze; Social Statement del Progetto CSR-SC del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, presentato nel novembre 2003; principi di redazione del Bilancio Sociale del GBS (gruppo di studio per la statuizione dei principi di redazione del bilancio sociale), pubblicati nel 2001. Il rapporto di sostenibilità si articola in due parti. La prima descrive innanzitutto il consorzio (scopo, attività, assetto istituzionale e politiche di gestione). Inoltre riporta i risultati della gestione operativa suddivisi tra iniziative nel campo del recupero e del riciclo e nelle attività di ricerca e sviluppo, nonchè i risultati economici e la distribuzione del valore aggiunto. La seconda parte illustra attraverso dati, indicazioni e azioni intraprese, la qualità delle relazioni esistenti con le Parti Terze maggiormente interessate dalle attività del consorzio, quali la Comunità, gli Associati, le Risorse Umane, l’Ambiente, i Fornitori e le Istituzioni. Risultati La scelta di produrre un Rapporto di Sostenibilità rientra nella volontà di trasparenza del Consorzio, proprio allo scopo di impegnarsi, grazie a critiche e contributi anche esterni, nel miglioramento della propria attività, in modo da produrre un beneficio sempre maggiore per la comunità beneficio ambientale, economico e culturale. L’adesione di Comieco alla proposta del Ministero è l’inizio di un percorso importante per il consorzio. L’adesione è anche un’indicazione significativa che si comunica agli associati del consorzio. Viene segnalata un’opportunità metodologica alle imprese della filiera cartaria. Produttori, importatori, trasformatori di imballaggi e materie prime per imballaggi cellulosici ed anche amministrazioni locali coinvolte nel recupero e nel riciclo della carta sono invitati a considerare il Social Statement. Ciò eventualmente anche nell’ottica di contribuire alla sua implementazione ed integrazione affinché rispecchi le caratteristiche del settore di riferimento. La dimensione sociale del lavoro del consorzio sta tutta nel gesto che il cittadino fa nel separare la carta conferendola alla raccolta differenziata e nella responsabilità che Comieco, e il sistema industriale che rappresenta, si assume nel garantire il ritiro del materiale cellulosico e nel riciclarlo. Ecco perché il Rapporto di Sostenibilità rappresenta la testimonianza e la razionalizzazione di un’attività con una forte connotazione civica ed etica. 211 Consip Gestisce servizi e progetti a valore aggiunto – consulenziali, tecnologici, di project management – per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e per altre strutture della Pubblica Amministrazione Il marketplace Consip per l’innovazione tecnologica e di processo Motivazioni Gli strumenti di e-procurement che Consip ha realizzato fino ad oggi per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) rappresentano una novità e un’opportunità per le Pubbliche Amministrazioni e anche per tutto il panorama delle aziende italiane. Tra questi, il mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (marketplace) è quello che si rivolge con particolare attenzione alle piccole e medie imprese, che rappresentano il tessuto economico fondamentale del nostro Paese. Si tratta di un mercato, ovvero un luogo dove i fornitori espongono la propria merce e gli acquirenti valutano le offerte. Ma questo mercato non è fisico bensì elettronico. Infatti, il luogo dove la domanda e l’offerta si incontrano è un sito Internet (www.acquistinretepa.it) in cui vengono presentati i cataloghi dei fornitori e anche le transazioni avvengono attraverso i canali telematici. Il principale obiettivo del progetto Marketplace è quello di semplificare il processo d’acquisto di beni e servizi, relativamente agli importi inferiori alla soglia di rilievo comunitario. In questo modo le Pubbliche Amministrazioni, attraverso l’utilizzo delle tecnologie informatiche, riducono tempi, procedure burocratiche e pertanto costi. Inoltre, attraverso il Mercato Elettronico, si intende ampliare il grado di coinvolgimento delle PMI nel sistema delle forniture alle Pubbliche Amministrazioni e di familiarità con tecnologie ad alto potenziale innovativo. Attività Il progetto marketplace ha di fatto costituito e costituisce un efficace supporto dato da Consip alla modernizzazione del Paese sia in termini di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, determinando un contributo alla riduzione del digital-divide della stessa in uno scenario di e-government in rapida crescita, che sicuramente in termini di aumento della competitività tecnologica del mercato della fornitura. Il mercato elettronico rappresenta una piccola rivoluzione nel modo di concepire lo scambio di informazioni e la relazione commerciale tra chi compra e chi vende. Utilizzando un computer ed una connessione ad internet e dotandosi della firma digitale, qualunque Amministrazione può accedere ad un’area riservata del sito www.acquistinretepa.it e, sfruttando le funzionalità di un sistema elettronico di compravendita, può emettere ordini d’acquisto e/o richieste d’offerta verso i fornitori abilitati, che, in concorrenza tra loro, offrono a catalogo i propri articoli. I punti ordinanti delle Pubbliche Amministrazioni possono innanzitutto navigare tra i cataloghi pubblicati dai fornitori abilitati, ricercando e confrontando prodotti mediante il motore di ricerca (indicando alcuni parametri di ricerca, ad esempio la provincia di consegna, la tipologia di prodotto, la marca, la principale caratteristica tecnica ecc.) o seguendo un percorso facilitato attraverso le diverse categorie merceologiche offerte. I cataloghi presentati dai fornitori nel mercato elettronico costituiscono una grande vetrina virtuale nella quale le Pubbliche Amministrazioni possono trovare i prodotti di interesse, descritti in modo dettagliato ed uniforme e tutti accompagnati dal prezzo. Come in tutti i mercati reali, è possibile trovare lo stesso prodotto, offerto da fornitori diversi a prezzi e condizioni commerciali (tempo di consegna, tipo di garanzia, termini di pagamento, ecc.) diversi. D’altra parte i fornitori possono variare i propri cataloghi, dando vita ad un processo competitivo trasparente basato sia sull’innalzamento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti sia sul miglioramento dei prezzi. Una volta identificato il prodotto di interesse, l’acquirente può decidere se acquistarlo effettuando una scelta tra le offerte indicate nei cataloghi pubblicati dai diversi fornitori, accettandone dunque prezzi e condizioni di fornitura, oppure procedere a chiedere un’offerta, con condizioni di fornitura specifiche, a più fornitori, selezionandoli tra quelli presenti nel mercato elettronico e che abbiano nel catalogo il bene richiesto. La decisione sul tipo di processo di acquisto da seguire sul mercato elettronico, se ordine diretto o richiesta di offerta, si basa sugli stessi criteri di opportunità e di legittimità adottati dalle Amministrazioni nel mercato reale. In entrambi i casi il sistema informatico supporta l’intera transazione di acquisto. Nel caso dell’ordine diretto da catalogo, predispone gli ordini che, una volta firmati digitalmente dal punto ordinante, vengono inviati al fornitore che non deve far altro che evaderli secondo le condizioni di fornitura previste nel bando di abilitazione relativo alla categoria merceologica a cui appartengono i beni ordinati. Se invece l’Amministrazione ha optato per la richiesta di offerta, questa verrà formulata con l’ausilio del sistema e sottoposta telematicamente ai fornitori selezionati dall’acquirente. Anche i fornitori, per rispondere formulando la propria miglior offerta, utilizzano il sistema. Una volta che il tempo disponibile per presentare le offerte è scaduto, il sistema consente all’acquirente di prendere visione delle offerte ordinandole in base al prezzo globale. Ancora una volta sarà compito dell’acquirente decidere se e da chi acquistare, sulla base dei criteri indicati nella richiesta di offerta o comunque ritenuti più idonei. Da quanto detto appare evidente che il mercato elettronico costituisce uno strumento di forte innovazione e snellimento nel processo di acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni, pur non modificando le regole giuridiche e commerciali che caratterizzano il processo stesso. In particolare resta centrale la relazione tra acquirente e fornitore, soprattutto nei contesti in cui la localizzazione del servizio assume una significativa rilevanza. 212 Il libro d’oro della responsabilità sociale Il mercato elettronico della Pubblica Amministrazione offre dunque ai punti ordinanti una gamma di prodotti ampia (nel senso di numerosità delle categorie merceologiche ospitate) e profonda (nel senso della varietà di prodotti/fornitori nell’ambito di ciascuna categoria); consente quindi alle Amministrazioni, di individuare le soluzioni più adeguate alle proprie esigenze procedendo alla scelta del fornitore secondo le usuali norme in materia di acquisti sotto la soglia comunitaria e con il supporto degli strumenti telematici. Ai fornitori offre la possibilità di proporre la propria offerta ad una pluralità di Amministrazioni, scegliendo l’ampiezza territoriale di operatività, dalla singola provincia all’intero territorio nazionale e gestendo dinamicamente il proprio catalogo. Risultati Conclusa la fase sperimentale, il mercato elettronico è ormai una realtà pienamente attiva. Risultano già più di duemila, a fine 2004, le Amministrazioni che si sono registrate per utilizzarlo, più di 110.000 i prodotti a catalogo, più di 350 i fornitori abilitati. Anche il volume degli acquisti effettuati tramite il marketplace cresce velocemente: a fine 2004 il valore cumulato delle transazioni è stato superiore a 8.300.000 di euro ed il numero delle stesse transazioni sulla piattaforma risulta maggiore di 3100. Questi valori evidenziano sia il successo dell’iniziativa in termini di adesione dei contesti interessati, Pubblica Amministrazione e mercato dei fornitori, sia la crescente diffusione negli stessi contesti di strumenti e processi innovativi con un innalzamento progressivo del potenziale di competitività del Paese. 213 Consorzio Imballaggi Alluminio Il Consorzio rappresenta l’impegno assunto dai produttori di Alluminio e dai produttori e utilizzatori di imballaggi di Alluminio, nella ricerca di soluzioni per ridurre e recuperare gli imballaggi, conciliando le esigenze del mercato con quelle di tutela dell’ambiente ReAl13 - Mangiare Ovunque Motivazioni ReAl13 è un concorso internazionale di design promosso da Consorzio Imballaggi Alluminio (CiAl ) sul tema Mangiare Ovunque, con l’intento di favorire la progettazione responsabile di oggetti realizzabili in alluminio riciclato e riciclabile e di sostenere progetti a carattere sociale. L’iniziativa invita designer e progettisti a misurarsi con questo materiale diffondendo la cultura del recupero come forma di cultura ecologica e di partecipazione consapevole alla salvaguardia dell’ambiente umano. Tale sensibilizzazione viene inoltre allargata a un progetto di utilità sociale: ReAl13 infatti si sviluppa in collaborazione con SosDesign, realtà attiva nel mondo del design e della solidarietà, che sostiene da tempo le attività di Don Gino Rigoldi e di Comunità Nuova. CiAl, attraverso ReAl13, intende sensibilizzare e stimolare il pubblico sull’importanza della creazione di oggetti di uso comune realizzati prevalentemente in alluminio riciclato o in cui l’alluminio sia comunque materia di strategica importanza. L’iniziativa accanto al compito di salvaguardia dell’ambiente persegue obiettivi di utilità sociale. Una quota, pari al 50% del montepremi messo in palio per il concorso, sarà devoluta all’associazione Comunità Nuova di Don Gino Rigoldi. Attività ReAl13 rappresenta per il Consorzio Imballaggi Alluminio un progetto a lungo termine. Una nuova area dedicata alle svariate applicazioni dell’alluminio riciclato nell’ambito del design. Quest’anno l’iniziativa prevede la realizzazione, da parte di designer e progettisti, di oggetti che siano in stretta attinenza con l’alimentazione, all’interno di uno specifico scenario del tema Mangiare Ovunque. Le ambientazioni potranno riferirsi alle due seguenti macroaree: quella dell’ovunque quotidiano e quella dell’ovunque d’emergenza. La prima vede gli oggetti utilizzati in situazioni in cui il food è vissuto quotidianamente, ma in condizioni meno attrezzate: eventi, catering, in ufficio, a scuola, in viaggio. La seconda vede gli oggetti utilizzati in una qualche forma di emergenza, in condizioni o luoghi estremi: in strada, in carcere, in ospedale, nelle comunità di accoglienza, in campi nomadi o profughi, situazioni di primo intervento o di protezione civile. Sarà il progettista a dover individuare un proprio specifico scenario di riferimento all’interno del quale risolvere il problema del nomadismo alimentare. Gli oggetti realizzati potranno spaziare da contenitori a imballi, da utensili a strumenti, da supporti a sostegni oppure quant’altro sia attinente al tema proposto; potranno inoltre essere sia monouso sia permanenti, sia per tirature industriali sia per produzioni limitate. Il numero degli elaborati da presentare è a discrezione del progettista. Verranno accettati disegni tecnici, schizzi, fotografie, presentazioni dinamiche o interattive su CD o DVD. Il montepremi complessivo messo in palio per i vincitori del concorso è di 10.000 euro. CiAl provvederà a mettere a disposizione, per ulteriori 4 progetti segnalati, 4 city bike modello Ricicletta in alluminio riciclato. Inoltre si attiverà affinché i progetti particolarmente meritevoli vengano prodotti in piccola serie da un’azienda del settore. Risultati Non è ancora possibile definire i risultati ottenuti dal concorso essendo la sua prima edizione ed essendo il termine ultimo di consegna degli elaborati, previsto per il 28 Gennaio. I lavori presentati verranno valutati da una giuria composta dai seguenti membri: Biba Acquati – Connexine, Vanni Codeluppi – Università Iulm, Carlo Forcolini – ADI, Tersilla Giacobone – Interni, Italo Lupi – Abitare, Angelo Mangiarotti – Studio Mangiaritti, Gino Schiona – CiAl. La premiazione dei vincitori, per un montepremi complessivo di 10.000 euro, avverrà tra il 13 e il 18 aprile 2005, durante la settimana del Salone del Mobile di Milano. I progetti premiati, quelli segnalati ed eventuali progetti ritenuti comunque di particolare interesse, saranno esposti durante la mostra che si terrà all’interno del circuito del Milano Design Week (Salone Internazionale del Mobile 2005). Gli stessi progetti saranno in seguito pubblicati sul sito e una selezione mirata sarà pubblicata sulla sintesi editoriale dell’intera operazione. La partecipazione al concorso autorizza ReAl13 a riprodurre i progetti e i prototipi per le pubblicazioni relative alla divulgazione dei risultati. 214 Il libro d’oro della responsabilità sociale Comodo.it Il portale dei preservativi in Italia Il preservativo è comodo! Motivazioni L’iniziativa mira a rendere facile, rapido ed economico l'acquisto di profilattici. L’originalità dell’iniziativa consiste nell’agevolare il più possibile l'uso di profilattici , dando a chiunque la possibilità di acquistarli comodamente da casa, permettendo di superare così le perduranti ritrosie all'acquisto effettuato sotto gli occhi di tutti in farmacia o al supermercato, fornendo la più ampia informazione sul prodotto e sui suoi usi nel campo della contraccezione e prevenzione da malattie a trasmissione sessuale (MTS) e AIDS. Lo scopo è quello di riuscire a superare l'imbarazzo che spesso caratterizza l'acquisto dei preservativi in modo che non costituisca un rischio per la salute o un ostacolo per il proprio benessere sessuale. Parlare di preservativi in termini di utilizzo, prevenzione ed educazione sessuale non è mai stato facile. Parlarne ad un pubblico che legge e non vede i volti di chi ogni giorno lavora con queste tematiche, è ancor più complicato. Comodo.it ha voluto fare di questa linea rossa di debolezza, la propria forza. Ha creato un ambiente virtuale nel quale si riescono ad abbattere le timidezze, gli imbarazzi e le ritrosie: le ignoranze Attività La visione del team è quella di consentire, al maggior numero di persone e nel modo più comodo possibile, l’utilizzo del preservativo come atto di amore nei confronti di se’ stessi e del proprio partner. I tratti distintivi sono: la competenza con cui si ricercano i prodotti da proporre, cercando di offrire sempre il meglio; l'impegno con cui viene portato avanti il discorso della prevenzione, che nel caso del profilattico si è allargata dalla primaria motivazione di evitare gravidanze indesiderate all'attualissima necessità di arginare l'amplificarsi di Aids ed altre malattie a trasmissione sessuale. Il portale Comodo.it consiste di pagine web dedicate all’informazione e all’acquisto del preservativo rigorosamente on line. La strategia vincente è il canale attraverso il quale i clienti vengono raggiunti in tutta Italia e anche nel mondo: il web. Navigando su www.comodo.it si scopre tutto quello che c’è da sapere sul profilattico e sul suo uso. Il catalogo è costituito da oltre 194 articoli cercandoli per marca o tipo. Viene data la possibilità di acquistare a prezzi scontati profilattici che verranno recapitati a casa senza nessuna allusione al contenuto rispettando completamente la privacy. Relativamente al personale il coinvolgimento è completo e totale. Il team lavora condividendo la vision con la consapevolezza di portare avanti un lavoro creativo e socialmente utile. Il potenziale di ciascuno viene liberamente espresso e valorizzato, con l’assoluta convinzione che sono le persone con il loro entusiasmo, il valore e il talento a rendere possibile il passaggio da un’idea ad una impresa concreta. Risultati Gli obietti prefissati sono stati conseguiti. Nell’arco del 2004 è stata trasformata la grafica e il contenuto del sito web, consentendo una migliore consultazione. Un primo distributore di preservativi in franchising è stato aperto a Roma a Galleria Colonna. Inoltre la partecipazione alle varie iniziative che, nel corso dell’anno, vengono promosse da Comodo.it testimonia che si sta sviluppando un forte interesse pubblico per il tema della prevenzione e contraccezione e che, sempre di più, si dovrà parlare di educazione, amore e rispetto. 215 Consip Gestisce servizi e progetti a valore aggiunto – consulenziali, tecnologici, di project management – per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e per altre strutture della Pubblica Amministrazione Valorizzazione delle competenze delle risorse della Pubblica Amministrazione Motivazioni Lo sviluppo del processo di digitalizzazione richiede un parallelo sviluppo delle competenze del personale della Pubblica Amministrazione. Consip, per contribuire al perseguimento da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Area Economia) di tale intento, ha intrapreso e condotto un progetto complessivo di valorizzazione delle competenze attraverso l’introduzione, sia nella gestione della formazione istituzionale che nell’addestramento, di alcuni strumenti evolutivi quali l’e-learning ed un programma di alfabetizzazione digitale. Tale progetto oltre ha perseguire direttamente una finalità primaria di supporto tecnologico al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Area Economia), ha avuto una decisa valenza sociale nel contribuire all’accrescimento del potenziale di cultura tecnica e tecnologica delle risorse umane della Pubblica Amministrazione e quindi, più in generale, nel valorizzare la competitività di questa in termini di innovazione. Attività Il costante supporto dato da Consip alla modernizzazione del Paese attraverso le soluzioni attuate per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ha di fatto determinato un contributo alla riduzione del digital-divide ancora presente in una certa misura nei domini della Pubblica Amministrazione tra una macchina amministrativa parzialmente dotata di cultura tecnologica ed uno scenario di e-government in sempre più rapida evoluzione e crescita. Nello specifico di questo progetto di valorizzazione delle risorse umane del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Area Economia) sono stati attivate due distinte iniziative. L’iniziativa e-learning è stata ideata per assolvere alle esigenze del Ministero di agevolare il raggiungimento, con gli interventi formativi, delle numerose risorse distribuite sul territorio ed anche nell’ottica di favorire il decentramento amministrativo, a tal fine sono state realizzate una serie di soluzioni di e-learning organizzate in un portale unico il campus virtuale. In base al consenso ottenuto su tali iniziative, è stata bandita ed aggiudicata da Consip una gara europea per l’acquisizione di una piattaforma e-learning per la Ragioneria Generale dello Stato (II Dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze) che consentisse una formazione continua di tutto il personale attraverso uno strumento per la gestione del processo formativo e delle erogazioni di corsi in modalità sincrona (aula virtuale) o asincrona (autoaddestramento). Tale piattaforma, inoltre, ha previsto la disponibilità di un catalogo di ca. 270 corsi di auto-addestramento Web Based Training (WBT) su tematiche di interesse generale. E’ stato varato e completato un percorso per la rilevazione della gap analysis di tutto il personale Ragioneria Generale dello Stato attraverso la definizione delle competenze necessarie nel Dipartimento, per l’associazione delle competenze individuate ai diversi uffici dell’organizzazione ed è stato definito uno skill assessment del personale. Tutto ciò ha consentito la programmazione di un percorso formativo individuale per ogni dipendente all’interno del portale Campus Ragioneria Generale dello Stato. L’iniziativa Formazione digitale, invece, riguarda l’alfabetizzazione digitale atta a fornire una qualificazione che consenta a chiunque di essere parte della Società dell’Informazione; è stata avviata da Consip, nell’ambito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Area Economia), con l’iniziativa ECDL (European Computer Driving Licence) volta alla certificazione di 1.800 dipendenti del IV Dipartimento del Ministero. Per ottenere il diploma è previsto che i candidati debbano superare 7 esami (concetti di base, windows, word, excel, access, powerpoint, internet e posta elettronica). La soluzione adottata ha previsto la formazione sia in aula che a distanza ed il progetto si è basato su servizi on-line raggiungibili tramite il sito Internet ecdl.tesoro.it con accesso alle informazioni generali, alla gestione di una fase di pre-assessment per la auto-valutazione del livello di ingresso ed ai corsi di auto-addestramento Web Based Training (WBT). Risultati Lo skill assessment è stato portato a termine dal 92% delle ca. 5.500 risorse della Ragioneria Generale dello Stato. Le ore/utente di formazione fruite in modalità e-learning sono state oltre 33.000. Sono stati erogati: 30 corsi di aula virtuale per 952 ore/utente complessive di formazione; sono stati trasmessi in broadcasting 2 seminari on-line per 437 ore/utente complessive; sono state fruite 32.076 ore/utente in auto-addestramento con la consultazione di 8.764 corsi, di questi 4.050 risultavano completati al momento della rilevazione. Sono stati effettuati 26.198 accessi al portale Campus Ragioneria Generale dello Stato da parte di 2.680 utenti diversi (ca. 50% della popolazione della Ragioneria Generale dello Stato). L’iniziativa formazione digitale ha consentito inoltre di partecipare a sessioni on-line di simulazione di esami per l’autoverifica del proprio grado di apprendimento. 216 Il libro d’oro della responsabilità sociale Il progetto ha coinvolto già 900 dipendenti, per la prima annualità di svolgimento previsto dell’iniziativa, che hanno effettuato il pre-assessment on-line; 452 di loro hanno iniziato il percorso formativo, superando con successo 605 esami (pari 95,8 % degli esami totali sostenuti) 217 Crai Società Cooperativa di grande distribuzione Eco Point Crai Motivazioni Crai, molto sensibile alle tematiche ambientali, sostiene ed è socio sin dal suo nascere del Plef, una Onlus nata nel 2003, costituita da manager, imprenditori e professionisti dei mondi industriali, dei servizi e della comunicazione, che opera per favorire l’evoluzione della compatibilità tra ambiente, società e mercato, agendo direttamente sulla catena del valore dell’impresa. Con gli Eco Point, Crai punta a sensibilizzare milioni di suoi consumatori in tutta Italia, clienti dei suoi 3000 punti vendita, su un nuovo modo di fare le spesa nel rispetto dell’ambiente. Attività CRAI, catena della Distribuzione Organizzata, ha presentato alla SMAU 2004 dal 21 al 25 ottobre e sta inserendo nei suoi punti vendita, gli Eco Point Crai che rappresentano un nuovo modo di fare la spesa nel rispetto dell’ambiente. L’Eco Point Crai discende dal progetto Distribuzione Compatibile studiato dall’associazione Plef, Planet life Economy Foundation, che riconosce il ruolo fondamentale della distribuzione nella diffusione di un atteggiamento ecocompatibile, applicando metodi che riducano gli sprechi energetici e materiali. Se, infatti, ogni anno vengono prodotti circa 11 milioni di imballaggi, destinati in gran parte a trasformarsi in rifiuti, la distribuzione deve impegnarsi nella ricerca di soluzioni innovative per ridurre le confezioni, attivare efficienti circuiti uso, recupero e riciclo. Negli Eco Point Crai si punta all’eliminazione delle confezioni attraverso l’acquisto sfuso (in bulk) di prodotti fino ad oggi disponibili solo confezionati come pasta secca, riso, legumi, caramelle, frutta secca e altro. L’Eco Point Crai si basa infatti sull’offerta di merce sfusa, che permette al consumatore di acquistare solo la quantità desiderata, utilizzando per il trasporto sacchetti di carta o di plastica che possono essere utilizzati o smaltiti senza impatto ambientale. Viene garantita così una riduzione degli sprechi e del packaging, che si traduce in un risparmio economico ed energetico. Per Crai, se il tradizionale confezione a perdere pesa due volte sul prezzo del prodotto e del suo smaltimento, il risparmio ri-uso della confezione consente di raggiungere due obbiettivi con una sola azione: risparmio economico e tutela ambientale. All’interno di Crai, sia a livello della Centrale di Milano, che fra i soci è altissimo l’interesse ed è stato creato un team che opera attivamente con Plef per l’implementazione del progetto. In questo team un ruolo rilevante gioca il Club dei Giovani Crai, costituito dai figli dei soci titolari di centri distributivi e di associati titolari di negozi al pubblico, che, con il supporto di esperti, formulano proposte e progetti proiettati verso un’imprenditorialità innovativa nella distribuzione. Già impegnati nella gestione dell’Eco Point allo SMAU, i giovani stanno cooperando per l’attivazione degli Eco Point nei punti vendita. Il contributo di Crai in termini di risorse umane è stato ed è pari a 13 persone, di cui 6 persone tra Buyers, responsabile strutture e immagine di punto vendita e assistente direzione coordinamento progetto, e 7 del Club dei giovani Crai . Il Team coopera con un gruppo di 4 persone, costituito da fornitori Crai e dai membri di Plef. Per la predisposizione del progetto sono stati impiegati per tre mesi a fine Gennaio 2005, con un investimento iniziale di Euro 25.000. L’investimento d’installazione di 10 metri lineari per ogni Eco Point è di ero 30-50.000, comprensivo di supporto tecnico. L’Eco Point si presenta come un grande giocattolo, una macchina carica di leve, che erogano a vista multiformi e variopinte prelibatezze o prodotti utili. Vicina all’idea della più antica bottega dello speziale, L’Eco Point si basa su contenuti tecnologici di avanguardia e altamente innovativi. Gli erogatori, realizzati a iniezione in policarbonato trasparente, sono idonei al contatto con alimenti, inalterabili nel tempo, molto solidi e resistenti ai raggi UVA, il che consente il prolungamento di fragranza e freschezza. Studiato per la tutela dell’ambiente, l’Eco Point porta il grande vantaggio di un impatto ludico e visivo sul cliente. Risultati Secondo una ricerca, l’80% dei consumatori Crai si sono dichiarati entusiasti o molto interessati agli Eco Point. Il team dedicato, il management e i soci sono impegnati nella definizione del progetto che prevede già nel 2005 l’inserimento di 12 Eco Point in altrettanti punti lungo tutta l’Italia. 218 Il libro d’oro della responsabilità sociale ENEL Azienda produttrice e distributrice di elettricità e gas 100% Energia Verde Motivazioni Il motivo principale che ha spinto Enel a formulare una nuova offerta commerciale per i cosiddetti clienti energivori consiste nella profonda convinzione che gli obiettivi di profitto di un’azienda possano essere trasformati in importanti opportunità per rispettare i vincoli di carattere ambientale e sociale e divenire più sostenibile nel tempo e per tutti i suoi stakeholder. La sostenibilità è fondamentale nella strategia di Enel. E’ profondo convincimento dell’Azienda che la creazione di valore per gli azionisti, obiettivo di fondo di ogni seria attività d’impresa, non sia assolutamente in contrasto con il perseguimento di obiettivi di tipo ambientale e sociale. Anzi, la competitività e il successo del marchio Enel sono imprescindibilmente connessi alla capacità di rendere le attività d’azienda pienamente sostenibili. E’ possibile produrre energia elettrica in modo pulito e con il minor impatto ambientale ed è possibile veder riconosciuto tale impegno da parte dei clienti più sensibili alle tematiche di rispetto ambientale. Attività La società Enel Energia ha lanciato un nuovo contratto denominato Energia Verde, destinato alle grandi Aziende clienti particolarmente sensibili alle tematiche ambientali. Enel Energia è l’azienda Enel presente nel mercato libero dell’energia elettrica in Italia e si rivolge ai clienti idonei con consumi inferiori a 100GWh/anno. Grazie al progetto Energia Verde, Enel Energia può offrire alle sue Aziende clienti l’uso di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili mediante l’acquisto di certificati RECS, il sistema di finanziamento volontario della produzione di energia verde accreditato a livello internazionale (UE, Australia, Nuova Zelanda e Giappone). Il progetto RECS (Renewable Energy Certificate System) è nato in ambito europeo per favorire lo sviluppo, sulla base di una certificazione standard, di un mercato volontario e internazionale di attestati di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Tali certificati vengono attribuiti all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e vengono emessi nel paese dove è avvenuta la produzione, ma possono essere commercializzati o scambiati sui mercati internazionali. I RECS sono emessi in tutti i paesi europei (ad eccezione della Grecia), coinvolgendo circa 170 membri tra produttori, traders e società di certificazione del settore elettrico. Per ogni paese è stato individuato un ente di emissione; in Italia è il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale, GRTN. Enel Energia è la prima Azienda italiana ad essere autorizzata, in qualità di grossista, ad offrire ai propri clienti, che aderiscono all’iniziativa, l’opportunità di utilizzare, in abbinamento al logo di Enel Energia, anche il marchio indipendente 100% energia verde. L’uso del marchio 100% energia verde, di proprietà della REEF Onlus e certificato da CESI, avviene con la supervisione di un’apposita commissione di garanzia costituita, tra gli altri, da rappresentanti di Legambiente, del WWF e di alcune tra le principali Associazioni di Consumatori. Energia Verde è un nuovo modo per stabilire insieme una relazione in cui si condividano anche dei valori di responsabilità sociale. La Commissione di Garanzia è l’organo di controllo istituito al fine di garantire la massima trasparenza e affidabilità del sistema di gestione del marchio 100% energia verde. La Commissione ha i seguenti compiti: valutare l’idoneità dei soggetti che fanno domanda di adesione al Marchio dal punto di vista dei criteri generali ed etici, scegliere le iniziative da finanziare con i proventi di diritto d’uso del Marchio (royalties), stabilire con apposito documento i criteri generali per l’accoglimento delle domande di uso del Marchio e definire ed aggiornare i criteri di sostenibilità delle fonti di energia ammesse. Attraverso questa organizzazione Enel Energia si assicura che il funzionamento dell’intero sistema di gestione dei RECS sia trasparente e orientato alla chiarezza dei processi e delle decisioni da parte di tutti gli stakeholder interessati. L’obiettivo è quello di vendere i certificati RECS ai clienti che accettano di comprare energia elettrica verde, ossia prodotta da fonti rinnovabili. Il tutto è assolutamente coerente con la missione di Enel che è quella di essere il più efficiente produttore e distributore di elettricità e gas, orientato al mercato e alla qualità del servizio, con l’obiettivo di creare valore per gli azionisti, di soddisfare i clienti e di valorizzare tutte le persone che vi lavorano. Le competenze distintive di Enel sono, dunque, quelle di produrre energia elettrica nel modo più efficiente possibile e con una costante attenzione all’ambiente. Risultati L’offerta di energia verde sfruttando il sistema dei RECS rappresenta un modo efficace e profittevole di valorizzare gli sforzi e gli investimenti effettuati negli anni passati dall’Azienda per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili. Grazie, infatti, al riconoscimento che il sistema dei RECS effettua sulla quantità di energia verde effettuata, Enel Energia può vendere sempre la stessa quantità di energia elettrica ma con l’attestazione che si tratta di energia amica dell’ambiente, con evidenti impatti positivi per distinti soggetti: per l’azienda che produce e vende energia pulita, per l’impresa cliente che compra l’energia verde e per il cliente finale che acquista il prodotto/servizio e che è sensibile alle tematiche ambientali. 219 Etica Cooperativa Meridionale Opera con lo scopo di promuovere la Responsabilità Sociale d’Impresa nel Territorio Responsabilità Sociale delle Imprese nella Capitanata Motivazioni L’azienda si è costituita il 23/11/04 ad opera di tre ragazzi under 30 di Foggia e provincia, nella forma di cooperativa operante nel settore dei servizi alle imprese (profit, non profit, pubbliche). La cooperativa promuove e diffonde la Responsabilità Sociale delle Imprese nel Territorio, poiché solo attraverso l’inserimento nei processi aziendali delle preoccupazioni sociali ed ecologiche si può realizzare nel medio lungo periodo il miglioramento delle performance aziendali, che in un ottica di Cittadinanza d’Impresa, determinano anche lo sviluppo e la competitività del Territorio. La Cooperativa si propone di creare una stabile partnership tra: Imprese, Enti Pubblici ed Enti Non Profit per giungere alla realizzazione della Responsabilità Sociale del Territorio. I motivi che hanno spinto la realizzazione del progetto sono da ricercare nella formazione universitaria e professionale di alcuni componenti della cooperativa, nella consapevolezza che la Responsabilità Sociale delle Imprese è uno strumento valido per la crescita del Territorio e infine nella certezza di realizzare un progetto pionieristico che porti ad una maggiore sensibilizzazione sull’argomento CSR a tutt’oggi in fase embrionale. Attività Per la scelta del partner non profit si è optato principalmente sui due Centri Servizio di Volontariato presenti a Foggia (Ce.Se.Vo.Ca. e Centro Servizi di Volontariato della Daunia) e sugli albi comunali delle associazioni. L’idea è nata per coniugare l’esigenza di fondi da parte delle associazioni (emersa durante corsi sul fund raising tenuti dal Presidente della cooperativa presso i Centri Servizi di Volontariato) con la necessità delle imprese di ridefinire il loro ruolo nella Comunità (emersa dai seminari sulle certificazioni di qualità e da incontri con il Direttore della CCIAA, la Confcommercio, il CNA, l’Associazione Industriali), il tutto collegato ad una serie di richieste emerse dagli enti locali, dal mondo sindacale e dall’Università. Gli obiettivi del progetto rispondono appieno all’oggetto principale della cooperativa che consiste nel Supporto ed assistenza nella progettazione, attivazione ed implementazione di iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa. Inoltre il continuo dialogo con i Centri Servizi di Volontariato, le imprese, i rappresentanti di categoria e le istituzioni pubbliche permette un monitoraggio periodico del progetto, suffragato anche dalla compilazione di apposite schede riassuntive dei risultati raggiunti, ai quali faranno seguito pubblicazioni di dati e statistiche. Risultati Essendo la cooperativa molto giovane i risultati non sono ancora quantificabili. I soci della cooperativa comunque sono molto motivati e sicuramente cercheranno con la formazione continua di acquisire nuove competenze (ad esempio in tema di Finanza Etica). 220 Il libro d’oro della responsabilità sociale Eudaimon Offre servizi per i dipendenti nell’ambito di una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro Life@Work Motivazioni Eudaimon è nata a marzo del 2002 su iniziativa di 4 soci con un comune background nell’ambito dell’organizzazione aziendale e dei sistemi informativi. Con sedi a Milano e Vercelli, dove risiede l’unità operativa, Eudaimon si rivolge ad aziende di medie e grandi dimensioni, a distretti industriali e pool di imprese, alla pubblica amministrazione centrale e locale. Il progetto di Eudaimon è quello di aiutare le aziende ad ottenere il massimo dalle loro persone, creando condizioni di lavoro ottimali ed aumentandone il grado di coinvolgimento. Ciò si realizza supportando i dipendenti in quella che è, al momento, una delle aree più critiche per ciascun lavoratore: la conciliazione di esigenze personali ed impegni professionali. Attività Eudaimon ha pertanto sviluppato un metodo di lavoro (Life@Work) per identificare le esigenze delle persone e tarare su queste le risposte più appropriate, un portafoglio di servizi che investe tutte le aree di interesse (Famiglia, Salute, Time Saving, Money Saving, Life Style Management) e strumenti per l’erogazione ed il controllo della qualità dei servizi forniti. Con una proposta unica sul mercato italiano, Eudaimon fornisce alle aziende gli strumenti per “ erogare attenzione alla comunità più vicina, quella composta dalle sue persone. Le competenze di natura organizzativa, gestionale e tecnica e la visione multi-disciplinare sviluppata consentono ad Eudaimon di porsi come interlocutore dell’azienda in tutte le fasi di studio e realizzazione dei servizi. Il metodo Life@Work prevede le seguenti attività: comprensione del contesto lavorativo (obiettivi aziendali, esigenze delle persone) e definizione delle soluzioni, progettazione ed erogazione di servizi personalizzati, adattati alle richieste, ai vincoli e alle caratteristiche dell’azienda e dei suoi dipendenti, verifica del grado di utilizzo e di soddisfazione degli utenti, comunicazione interna per posizionare l’iniziativa, garantire la coerenza dei messaggi e fornire le informazioni richieste. L’area salute è nata dalla difficoltà di conciliare gli impegni di lavoro con l'esigenza personale di fare movimento fisico, difficoltà che diventa spesso una scusa per rinunciare ad un programma di allenamento specializzato. Lavoro stressante, ritmi elevati e sedentarietà creano problemi psicofisici spesso ignorati. Per rispondere alle esigenze di salute e forma fisica, Eudaimon ha sviluppato un pacchetto di servizi da erogare in azienda, all’interno di una struttura appositamente attrezzata: l’area benessere, che comprende esercizio fisico, relax, massaggi e controllo medico. Gli interventi all’interno dell’area time saving sono nati dall’esigenza di fare la spesa al supermercato, portare i capi in lavanderia ed andarli a ritirare, prenotare una visita medica o andare in banca, ritirare i propri esami, pagare i bollettini postali ed acquistare biglietti per lo spettacolo teatrale, un elenco di attività quotidiane necessarie e spesso causa di stress e di inutili perdite di tempo libero. Per questo motivo Eudaimon ritiene che portare in azienda alcuni servizi garantisca, sia al dipendente che all'azienda, un risparmio di tempo ed una migliore organizzazione delle proprie attività. I servizi sono sviluppati in partnership con fornitori specializzati e sono resi disponibili presso il posto di lavoro; alcuni sono ospitati in aree dedicate, altri sono accessibili online attraverso il portale di Eudaimon. L’area Famiglia è stata concepita in quanto la famiglia è al centro delle attenzioni delle persone. Un’indagine condotta dal Censis in 40 Paesi lo conferma: le persone si sentono sole e abbandonate – dallo Stato e dalle istituzioni – in quella che è ancora, soprattutto in Italia, un momento centrale della vita aggregativa e che resta fondamentale per la qualità della vita in genere. Per questo Eudaimon ha focalizzato le sue soluzioni sulla famiglia e, in particolare, sulle sue componenti più deboli: bambini e persone anziane. I servizi per i bambini (nido, doposcuola e campus estivo) coprono le diverse esigenze dell’azienda e dei suoi dipendenti e sono configurati in funzione del numero dei bambini e delle loro fasce d’età, degli orari e della disponibilità di spazi interni. I servizi per le persone anziane sono dedicati all’assistenza domiciliare e comprendono: fisioterapia e riabilitazione a domicilio, e supporto nel disbrigo di attività domestiche. L’area Money Saving comprende shopping centers (mail virtuale per gli acquisti online a condizioni vantaggiose), club (attività ricreative per i dipendenti, tempo libero e convenzioni con esercizi locali e non, consentono l’accesso a sconti e promozioni speciali). Inoltre per verificare sul campo l’interesse delle aziende nei confronti di progetti per l’erogazione di servizi ai dipendenti e, al tempo stesso, per promuovere la discussione e la sensibilizzazione del mercato sull’argomento, alla fine del 2003, in collaborazione con le Direzioni del Personale di grandi aziende e gruppi operanti in Italia, Eudaimon ha avviato un laboratorio permanente di approfondimento e discussione sul tema della conciliazione vita privata - lavoro nel nostro Paese, denominato Persone in Azienda. Risultati Ad esempio, TIM ha avviato a ottobre 2002 il progetto I Care volto a rispondere alle esigenze della popolazione aziendale in ambito Work-Life Balance. Il progetto è stato preceduto da uno Studio preliminare sulle esigenze della popolazione aziendale, condotto da Eudaimon ad inizio 2003, e comprende i seguenti servizi: aree benessere, servizi di Time Saving (spesa, lavanderia e biglietteria), consulenza e nidi presso le diverse sedi dislocate sul territorio (oltre 10.000 utenti). 221 Nokia ha messo a disposizione dei suoi clienti i servizi di time saving con la possibilità di accedervi attraverso l’applicazione direttamente dal posto di lavoro; Binda ha promosso i servizi di lavanderia, calzoleria e sartoria; il Comune di Vercelli ha condotto insieme ad Eudaimon un progetto di studio e prototipazione dei servizi per i cittadini. 222 Il libro d’oro della responsabilità sociale Filo diretto W.or.l.d. Care È la società del Gruppo assicurativo Filo diretto dedicata allo sviluppo e all'implementazione di servizi innovativi e ad alto valore aggiunto nel campo dell'assistenza medica Net for Care, la telemedicina al servizio del cliente Motivazioni Filo diretto W.or.l.d. Care si costituisce nel 2002 per iniziativa di un socio industriale, il Gruppo Filo diretto, leader in Italia nel campo dell'assistenza e dei servizi alla persona, e di un primario partner finanziario attivo nel settore del private equity, BS Private Equity. Nel campo della salute, spesso, il solo trattamento terapeutico non è sufficiente a soddisfare tutte le esigenze delle persone che, di fronte alla malattia, chiedono sempre più di frequente anche e soprattutto informazione e sicurezza per preservare il proprio stato di salute e la propria qualità di vita. Ciò è ancor più vero quando si viaggia in un paese lontano oppure quando, trovandosi di fronte ad una malattia seria, si sente l’esigenza di un maggior livello di approfondimento e quindi di accedere ad ulteriori, qualificati pareri. Nasce con questo obiettivo il progetto di telemedicina Net for Care: mettere a disposizione le più opportune competenze mediche specialistiche ovunque ce ne sia bisogno e nel più breve tempo possibile. Attività Grazie alla trasmissione e alla gestione accurata di tutte le informazioni relative alla salute, Net for Care è in grado di soddisfare le diverse esigenze di assistenza medico-specialistica offrendo servizi innovativi di telemedicina nelle aree: viaggi, salute, casa, corporate. TRAVEL CARE e MEDICAL PASSPORT sono le soluzioni di e-health studiate appositamente per fornire il massimo della tranquillità a chiunque intraprenda un viaggio. TRAVEL CARE è il servizio di teleconsulenza studiato per fornire supporto medico-specialistico a tutti coloro che si trovano lontano dal proprio Paese o da strutture sanitarie qualificate. MEDICAL PASSPORT è un vero e proprio passaporto medico che permette di accedere a tutti i dati sulla propria salute sempre e dovunque, con un semplice click. Grazie a un accesso riservato disponibile sul sito www.netforcare.it, Medical Passport permette di creare la propria cartella clinica on line in modo semplice e sicuro compilando un questionario guidato. In presenza di un problema di salute, viene naturale cercare di valutare bene la situazione per avere conferma della diagnosi e della terapia. Per questo motivo, a supporto dell'azione del proprio medico curante, spesso si sente la necessità di avere un secondo parere consultando un esperto di fama internazionale. BEST OPINION è la soluzione a questi problemi: il servizio permette al paziente e al suo medico di consultare uno specialista selezionato tra i migliori al mondo, senza il bisogno di recarsi personalmente nel suo studio. Grazie alla piattaforma Net for Care e alle più moderne tecnologie nel campo della telemedicina, i servizi di e-health in ambito domiciliare permettono di erogare prestazioni direttamente a casa del paziente, personalizzando l'assistenza sulla base delle specifiche esigenze. La flessibilità della piattaforma tecnologica Net for Care permette di realizzare installazioni ad hoc per collegare qualsiasi punto nel mondo, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, alla Centrale di Telemedicina e alla rete di ospedali e medici specialistici. Filo diretto World Care ha creato, e sta continua ad ampliare, un network internazionale che collega fra loro in modo capillare le strutture sanitarie delle più frequentate località turistiche e delle principali destinazioni di affari: i più importanti ospedali specialistici a livello mondiale, i migliori specialisti nelle diverse patologie e le centrali di telemedicina di società di assistenza. Inoltre Filo Diretto ONLUS, società no profit del Gruppo Filo Diretto che dal 2002 promuove, finanzia e segue la realizzazione di progetti e iniziative dedicate a bambini in difficoltà e alle loro famiglie, ha chiesto a Filo Diretto W.or.l.d. Care di attivare un’iniziativa per sfruttare a fini umanitari le competenze maturate nel campo della telemedicina. In ciascuno dei siti interessati i medici locali potranno raccogliere le informazioni sanitarie dei pazienti in cartelle cliniche elettroniche, trasmetterle e condividerle sulla rete Net for Care per avere consulenza da medici nei paesi più sviluppati, eventualmente attraverso sessioni di videoconferenza. Tutto ciò potrà costituire un valido aiuto per i medici in loco, anche con effetti formativi. A tal fine sono già stati avviati contatti con alcune ONG e intraprese alcune attività finalizzate alla identificazione dei siti in cui installare le stazioni di telemedicina Net for Care e delle modalità di collaborazione. Risultati Il primo risultato ottenuto è stata la creazione di una rete di telemedicina comprendente le strutture sanitarie di alcune tra le più frequentate località turistiche e delle principali destinazioni di viaggi d'affari, le Centrali di telemedicina di alcuni Paesi chiave e ospedali italiani e internazionali d'eccellenza. Nel 2004 oltre 300.000 turisti hanno avuto incluso il servizio Travel Care nelle polizze assicurative viaggio dei principali clienti di Filo diretto Assicurazioni: Best Tours, Veratour, Azemar, Godiva Viaggi e altri. Oltre 100.000 sono gli assicurati Valeas (polizza malattia) che hanno avuto la possibilità di attivare il servizio Best Opinion. 223 Il progetto ha inoltre generato un entusiasmo pionieristico nello staff coinvolto direttamente nel progetto che ha dato luogo a un elevato livello di propositività e partecipazione e, dall’altro, ha permesso al Gruppo di rafforzare, sia verso il proprio interno (dipendenti, collaboratori, shareholders) sia verso l’esterno (clienti e potenziali clienti), i valori di innovazione e servizio al cliente già peraltro centrali nella propria brand equity. La volontà poi di estendere Net for Care anche all’area no profit del Gruppo, realizzando un progetto a favore dei paesi in via di sviluppo, è un ulteriore elemento a sostegno dell’importanza che Net for Care riveste all’interno di Filo diretto e della volontà di continuare a sviluppare nuove applicazioni. 224 Il libro d’oro della responsabilità sociale Gastaldi Global Opera nell'ambito dell'incentivazione, della promozione e della comunicazione per aziende clienti di tutti i settori merceologici Viaggio Incentive consapevolmente responsabile Motivazioni Gastaldi Global Srl è una società del Gruppo Gastaldi, nato nel 1860 con più di 20 società operative in Italia e nel mondo nei settori dei Servizi di marketing alle aziende e dei Servizi marittimi-portuali-logistici. Il suo fatturato è di 13 milioni di euro. Gastaldi Global in partnership con l’azienda cliente individua gli obiettivi che essa si prefigge nel proprio programma di incentivazione e promozione e propone la soluzione personalizzata più adatta alle esigenze. Nata come azienda di incentive travel, presenta oggi un’offerta varia e articolata di servizi di promoincentivazione, basati su innovazione metodologica e di prodotto, cura artigianale, presenza globale e qualità finale di ogni processo. La mission della Gastaldi Global è quella di aiutare le aziende clienti a motivare e a incentivare i propri dipendenti, clienti, agenti e distributori migliorando e qualificando il rapporto professionale e personale. Vi è la convinzione che le numerose vie percorse nel passato legate ad una premiazione di tipo ludico o professionale, dovessero essere affiancate da una visione di responsabilità sociale, tenendo conto anche dei budget impiegati. Attività Nell’ambito di un progetto di incentivazione dei clienti di una grande azienda internazionale di Healthcare, è stato ideato e realizzato un viaggio incentive con l’intento di sviluppare nei partecipanti una diversa responsabilità nei confronti del paese ospitante, sia con una attenzione eco-compatibile sia con un contatto diretto con la realtà sociale locale. Il viaggio scelto è stato un safari in Tanzania, paese dal fascino travolgente, utilizzando i magnifici lodge di Conservation Corporation Africa, Compagnia di ecoturismo impegnata nell’Africa australe nello sviluppo di un turismo sostenibile che rispetti le popolazioni che vivono nei territori attigui ai parchi nazionali. Le guide di CCAfrica che hanno accompagnato i turisti erano tutte locali e con una formazione ad hoc di rispetto dell’ambiente e del fragile equilibrio dei parchi nazionali. Inoltre, in partnership con Africa Foundation, organizzazione no-profit che cura lo sviluppo di progetti legati all’istruzione, alla sanità e alle microimprese in popolazioni rurali che abitano attigue ai parchi, i clienti sono stati coinvolti in un progetto per la costruzione di una scuola in un villaggio visitato durante il viaggio. I partner no profit (CCAfrica e Africa Foundation) sono stati selezionati in quanto operanti nel paese di destinazione del viaggio incentive. Il paese è stato selezionato sia per l’interesse sociale che per quello turistico in quanto in grado di trasmettere emozioni di viaggio uniche. Obiettivo dell’iniziativa è stato di non fruire e basta di un paese per le sue attrattive turistiche, ma di conoscere a fondo la sua vita sociale e prendervi parte in modo concreto (partecipando al progetto di costruzione della scuola). Gli obiettivi del progetto sono stati condivisi con l’azienda cliente (la SSL Healthcare) che ha proposto il viaggio incentive e che ha partecipato a tutte le fasi dalla identificazione dell’organizzazione no profit alla identificazione del progetto da sponsorizzare. L’obiettivo del progetto è stato creare una consapevolezza responsabile nell’animo del viaggiatore come parte integrante di una visione responsabile dell’azienda cliente che lo ospita; le competenze di Gastaldi Global sono state di aiutare l’azienda cliente a comunicare e a trasmettere i propri valori all’interno del loro programma di incentivazione. Nel caso DI SSL Healthcare, l’identificazione del partner, le comunicazioni, la scelta del progetto da sponsorizzare (la costruzione della scuola a Lukungu) e le modalità operative sono state tutte definite di comune accordo con Africa Foundation, con un incontro in loco in Tanzania durante la previsIta a cui hanno partecipato: una persona di CCAfrica, una persona di Africa Foundation, una persona di Gastaldi Global e una persona di SSL Healthcare. In quella occasione è stato identificato il progetto da seguire in virtù delle loro effettive necessità e della fattibilità della visita in loco dei gruppi. Il villaggio di Lukungu è situato fuori dal confine del Parco Serengeti a 2 ore di macchina dal campo di Grumeti dove i gruppi avrebbero alloggiato nell’ultima notte. In una serata precedente, sul cratere di Ngorogoro, seduti davanti al camino del lodge, i partecipanti hanno incontrato un rappresentante di Africa Foundation che ha spiegato gli obiettivi dell’organizzazione e i loro progetti in corso. Durante l’ultimo giorno, dopo il safari nel parco, i gruppi sono usciti dai confini e hanno fatto sosta all’interno del villaggio. Verificato di persona lo stato della scuola e delle classi e la necessità concreta di estendere le costruzioni, i gruppi, al loro rientro nel lodge, hanno trovato in camera una richiesta di donazione con una busta. Ciascuno ha fatto un’offerta libera. Una lettera ufficiale di ringraziamento è arrivata a tutti i donatori; inoltre il progetto è stato presentato nella newsletter di Africa Foundation. A distanza di un anno la scuola è stata terminata e Gastaldi Global ha ricevuto le foto delle costruzioni terminate. L’aspetto importante è che i gerenti del lodge di Grumeti sono anche i responsabili del progetto di Africa Foundation di costruzione della scuola e pertanto sono riusciti a seguire con continuità nel tempo le fasi di avanzamento e di ultimazione delle costruzioni. 225 Risultati Gli obiettivi di fidelizzazione della clientela e di consapevolezza di un nuovo modo di fare incentive è stato pienamente raggiunto. Risposte autonome e spontanee dei partecipanti che comunicavano la riuscita dell’evento sono state una chiara prova dell’obiettivo raggiunto. Anche a livello istituzionale il progetto ha avuto riscontro con una nomination nell’International Awards di EIBTM a Barcellona, appuntamento annuale con i migliori progetti di incentivazione d’Europa. Sia Gastaldi Global che l’azienda cliente SSL Healthcare hanno tratto profitto da questo progetto pilota facendolo diventare un punto di attenzione per tutta l’attività futura. All’interno di Gastaldi Global vi è una costante attenzione a valutare la compatibilità dei progetti proposti con implicazioni sociali. Alcuni esempi sono già stati applicati in Brasile e in Italia. 226 Il libro d’oro della responsabilità sociale Gruppo Abaco Gruppo Abaco S.p.A. svolge consulenza, sviluppa software, costruisce soluzioni web, opera nel campo della formazione, installa ed assiste sistemi presso Imprese industriali, commerciali ed Enti pubblici e privati. Edilizia Marconi Motivazioni Esprimendo quella capacità di integrare esperienze che le deriva dalla rete di imprese da cui essa trae origine, Gruppo Abaco estende e completa l’offerta di prodotti e di soluzioni sviluppando intese e legami con aziende specializzate, in particolare nel campo della manutenzione dei patrimoni e dei servizi tecnico-immobiliari. Gruppo Abaco è stata scelta come fornitore da oltre 2000 imprese ed enti, con una forte presenza nel Centro-Nord. Il Gruppo Abaco si propone da sempre come partner in grado di individuare e proporre soluzioni tecnologiche e consulenziali per accrescere rapidamente la competitività delle imprese, aiutandole a mantenere il corretto equilibrio tra efficienza ed efficacia e per migliorare la redditività. Il Gruppo Abaco crede anche, però, che il cimento più impegnativo che attende gli imprenditori di oggi e, a maggior ragione, quelli di domani, sia quello di crescere contribuendo alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile. Attività Con il progetto Edilizia Marconi, il Gruppo Abaco ha dato vita ad un servizio di consulenza che ha consentito ad una impresa edile Marconi, primo caso in Italia (e quasi sicuramente nel mondo), di certificare, previo AUDIT condotto da un ente terzo accreditato, il proprio Sistema di Gestione Integrato redatto in ottemperanza alle Norme: ISO 9000, ISO 14000, SA 8000. L’innovatività del progetto risiede, oltre che nel risultato già conseguito portando a termine il progetto illustrato nella presente scheda, nell’intenzione del Gruppo Abaco di fare di questo caso una best practice che consenta il conseguimento dei seguenti obiettivi (già raggiunti con l’impresa edile certificata e quindi senz’altro replicabili): razionalizzare, migliorare e rendere più sicuro il modo di lavorare delle imprese di costruzioni, diminuire l’impatto ambientale conseguente alle attività da loro realizzate e infine migliorare la loro immagine presso l’opinione pubblica. Il Gruppo Abaco, che offre alle imprese servizi globali mirati all’integrazione dei loro Business, ha sposato da tempo questa Vision ed ha agito di conseguenza creando al proprio interno una Divisione Consulenza che si occupa di fornire alle aziende tutto il supporto necessario per conseguire l’obiettivo certificazioni. Tale caso si colloca di diritto tra le best practices per una serie di motivi, il più importante dei quali è che l’impresa edile supportata dall’azienda nella realizzazione del progetto, è la prima azienda di costruzioni d’Italia (e forse del mondo) ad aver conseguito la certificazione di un Sistema di Gestione Integrato – Qualità – Etica – Ambiente. Per quanto concerne le imprese edili, le attese e le attenzioni dei principali STAKEHOLDER (clienti, opinione pubblica, Enti pubblici, Organizzazioni Sindacali, Organismi di vigilanza e controllo ecc.) sono sempre maggiori: nell’ambito della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, tanto per citare un esempio, è stato organizzato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in collaborazione con l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, non più tardi dell’ottobre dello scorso anno, un convegno dal titolo: Sicurezza nei Cantieri e Regolarità Contributiva. Le imprese edili sono purtroppo ai primi posti nelle classifiche concernenti: il numero di infortuni verificatisi nei luoghi di lavoro; l’utilizzo di manodopera non correttamente retribuita e la produzione di rifiuti solidi urbani non correttamente smaltiti. Il Gruppo Abaco ha da tempo investito nella formazione dei propri consulenti operanti nell’ambito della Divisione Consulenza. L’obiettivo di tale formazione, che si è realizzata in aula ma anche in contesto attraverso metodologie innovative quali il COACHING, il PEER TUTORING, la partecipazione ai KICK OFF MEETING aziendali, era quello di mettere a disposizione dei clienti dei professionisti. Risultati Edilizia Marconi è la prima impresa edile italiana ad avere conseguito le tre certificazioni gestite attraverso un sistema integrato. I risultati conseguiti dall’impresa Marconi sono: implementazione, nel 100% dei cantieri, della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani presso la sede centrale, conferimento del 100% dei rifiuti di costruzione e demolizione ad impianti di recupero, rispetto degli orari di divieto di lavorazioni rumorose e infine rispetto di tutte le condizioni di ripristino ambientale. 227 Hewlett-Packard Italiana Azienda IT attiva nei mercati consumer e delle piccole e medie imprese HP Planet Partners Program Motivazioni Lo smaltimento di componenti hardware è diventato una vera e propria sfida per l'intero pianeta. Le discariche sono ormai colme di materiali potenzialmente tossici provenienti da vecchi PC e stampanti. Secondo HP, per poter creare un ambiente sostenibile, è importante riciclare tutto il possibile. Per questo HP ha ideato Planet Partners, un programma innovativo creato per assistere le aziende clienti di HP nel riciclo di apparecchiature per computer, periferiche e materiali di consumo. Tramite il programma, i clienti possono restituire i prodotti ad HP, che provvederà ad avviarli ad un processo di riciclo ambientalmente compatibile. L’impegno nei confronti dell’ambiente è uno dei principi guida di HP in Italia e nel mondo. Per questo l’azienda è impegnata nel condurre le proprie attività in maniera responsabile nei confronti dell’ambiente ed è stata fra le prime aziende globali ad ottenere la certificazione ISO4001 per tutte le sedi produttive. Adottando una filosofia rivoluzionaria in questo settore, che valorizza gli aspetti ecologici di progettazione, produzione, prestazioni, imballo, uso e riciclo al termine della vita utile, HP è in grado di rafforzare il suo impegno verso l’ambiente per tutto il ciclo di vita dei prodotti. La visione di HP è infatti di essere leader nell’offerta di soluzioni tecnologiche sostenibili da un punto di vista ambientale. Ciò vale per le fasi di progettazione e produzione, sino al recupero e riciclo dei materiali di consumo. I miglioramenti in corso nel campo della progettazione consentono oggi ad HP di produrre cartucce di stampa Laserjet e a getto d’inchiostro di qualità superiore riducendo allo stesso tempo i costi di riciclo e gli sprechi. Ad esempio, le cartucce a getto d’inchiostro sono state riprogettate eliminando l’utilizzo di adesivi e consentendo quindi di aumentare del 25% circa la loro possibilità di riciclo. Il programma HP Planet Partners interviene invece sulla restituzione e riciclo che costituisce l’ultima fase di vita del prodotto. Il servizio offerto alle aziende clienti di HP incoraggia le stesse a contribuire alla protezione ambientale in modo per loro semplice e comodo. Attività Le cartucce di stampa HP Laserjet e le cartucce a getto d’inchiostro possono essere riciclate e le materie prime derivate vengono utilizzate per realizzare oggetti utili, evitando di finire in discarica. Il servizio prevede la consegna di speciali contenitori denominati Eco-Box e ritiro gratuito delle cartucce di stampa HP Laserjet e/o a getto d’inchiostro HP, mentre per i prodotti hardware prevede un contributo da parte del cliente. HP Planet Partners offre ai clienti HP un modo gratuito, pratico per smaltire i rifiuti e ottemperare alle norme vigenti in materia ambientale. In HP esiste a livello internazionale e nazionale un team di persone esperte di tematiche ambientali - Environmental Management Organization - che si dedicano anche allo sviluppo di soluzioni e programmi tesi a minimizzare l’impatto ambientale dei propri prodotti. I programmi di ritiro e riciclo vengono naturalmente utilizzati anche presso tutte le sedi HP, coinvolgendo quindi i dipendenti. Per quanto riguarda l’organizzazione del network di raccolta in Italia sono coinvolte più di 10 aziende tra trasportatori e impianti di stoccaggio. CCR Italia SpA è la società che si occupa di organizzare/garantire la qualità della logistica e svolge la funzione di intermediario di rifiuti. Il programma è effettuato tramite l’utilizzo di contenitori di raccolta denominati Eco-Box HP disponibili in diversi formati e prevede l’invio e il ritiro gratuito degli stessi a partire da consumi mensili di 2 cartucce Laserjet e/o 10 cartucce a getto d’inchiostro. I clienti HP possono facilmente aderire al programma attraverso un modulo di richiesta online. Una volta ritirate, le cartucce di stampa laserjet originali HP vengono trasferite presso uno stabilimento di riciclo con sede in Francia dove oltre il 98% dei materiali viene riciclato e riutilizzato. Le plastiche, l’alluminio e gli altri componenti metallici sono successivamente impiegati nella produzione di nuovi prodotti e oggetti utili (bottoni, fili metallici, recinzioni, ecc.); le particelle di toner residue vengono invece utilizzate per recuperare pigmenti ed energia. Per quanto riguarda le cartucce a getto d’inchiostro, queste vengono inviate invece in uno stabilimento all’avanguardia in Germania, dove, a seconda del modello, vengono separate nei loro componenti e riciclate fino al 90% del loro peso: i materiali riciclabili vengono utilizzati per realizzare parti di automobili, filo di rame, piastre d’acciaio, le parti che non possono essere riutilizzate (inchiostro, polistirolo e parti composite) vengono smaltite secondo criteri di ecocompatibilità. HP ha predisposto processi per la gestione dei vari aspetti organizzativi del programma, dalla selezione degli operatori alla erogazione del servizio al cliente, fino ala creazione di procedure personalizzate. Il programma viene costantemente monitorato nei suoi progressi in termini di numero di clienti attivati, qualità del servizio reso, tempistiche, quantità di materiali ritirati, percentuali di riciclo, prevedendo un continuo miglioramento. 228 Il libro d’oro della responsabilità sociale Il programma Planet Partners prevede naturalmente la sensibilizzazione e l’adesione dei dipendenti dell’azienda cliente che usufruisce del servizio. Un esempio significativo è la collaborazione che si è creata fra HP e Vodafone sul progetto. Vodafone infatti ha realizzato una campagna di comunicazione interna sul programma Planet Partners e sul recupero e riciclo delle cartucce di stampa, coinvolgendo circa 10mila dipendenti in 88 uffici sul territorio nazionale. Risultati In Italia, sono oggi circa 3000 i clienti HP che partecipano all’iniziativa, un dato in netta crescita rispetto al 2003 (+43%). Le aziende vanno dal major account con più di 250 sedi attive su tutto il territori nazionale, alla media/piccola azienda. Nel tempo, le quantità di recupero e riciclo sono cresciute fino a raggiungere oggi il 98% per etto di inchiostro. Finora sono state restituite e riciclate da HP più di 70 milioni di cartucce di stampa per stampanti HP Laserjet, equivalenti a 80 milioni di kg, il peso di 39 navette spaziali Shuttle; messe in file queste cartucce coprirebbero 21.300 km, cioè oltre la metà del diametro dell’equatore terrestre (dato relativo al programma HP Planet Partners a livello mondiale). 229 Lifegate Opera nel settore dell’ecocultura con un portale internet, una radio, un magazine, una clinica olistica, un ristorante e una pizzeria biologici IMPATTO ZERO® Motivazioni Marco Roveda è una figura imprenditoriale che nei primi anni 80 ha dato origine al mercato del biologico in Italia con Fattoria Scaldasole. LifeGate è la naturale continuazione di Scaldasole, un progetto nato dal desiderio di non lavorare più solo con il mercato ma con le persone. La terra non ha pezzi di ricambio: Roveda ha lanciato il progetto Impatto Zero® per indurre un cambiamento concreto, un invito a tutti, aziende e persone, a contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta per una civiltà eco-sostenibile. Attività Impatto Zero® è l’innovativo progetto di LifeGate, piattaforma per il mondo eco-culturale impegnata a favore dell'ambiente. Con Impatto Zero®, dal 2002, valuta e compensa le emissioni di anidride carbonica, causa principale dell’effetto serra e dei relativi sconvolgimenti climatici. Impatto Zero® è un metodo scientifico elaborato in collaborazione con Università italiane e straniere specializzate nel Life Cycle Assessment, disciplina che permette di analizzare il ciclo di vita dei prodotti quantificandone l’impatto ambientale. Impatto Zero® ha elaborato una formula per quantificare (in kg di CO2) il costo ambientale di aziende, prodotti, persone e, grazie alla proprietà degli alberi di assorbire anidride carbonica, permette di calcolare la superficie di area boschiva necessaria per compensare tali emissioni. Quantificata la superficie (in mq) si procede con la riforestazione, piantumazione e tutela di aree boschive in crescita in Italia e in Costa Rica. Gli interventi in loco vengono gestiti dagli esperti forestali dei Parchi, delle Riserve e delle Associazioni, tutti specializzati in conservazione della biodiversità (Parco del Ticino, Guardie Ecologiche Volontarie, Asepaleco in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente del Costa Rica). BIOS, Ente Certificatore accreditato SINCERT e riconosciuto dall’Unione Europea, si fa garante dell’intero processo. Il Protocollo di Kyoto è una realtà che si realizzerà a breve. Impatto Zero® è il primo progetto italiano volontario che agisce in Italia già dal 2003 per compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte. Impatto Zero® si inserisce perfettamente nella strategia aziendale di LifeGate, votata alla salvaguardia dell’ambiente sia attraverso un’intensa attività di informazione che attraverso l’esempio di progetti concreti. Il personale è stato coinvolto sulla base delle conoscenze specifiche individuali. Tutti i collaboratori di LifeGate condividono i principi aziendali e l’impegno in campo ambientale. Nel team di elaborazione di Impatto Zero® ci sono state risorse interne ed esterne: la parte scientifica è stata realizzata in collaborazione con Università italiane e straniere specializzate nel Life Cycle Assessment; la parte creativa, lo sviluppo, la comunicazione sono stati svolti internamente da un gruppo di 10 persone tra grafici, webmaster, redazione radio, portale, magazine, ufficio stampa. Il progetto è nato nel 2003 e cresce nel tempo con sempre nuove adesioni. L’investimento iniziale ha incluso il lavoro, protratto per diversi mesi, per la realizzazione del sito internet www.impattozero.it e dei suoi contenuti. Sin dall’inizio, inoltre, LifeGate Magazine, su ogni numero, ha dedicato da 2 a 4 pagine alla promozione del progetto. La struttura di Impatto Zero® prevede: l’azienda/persona che aderisce al progetto (l’azienda sceglie di mettere a Impatto Zero® un prodotto o l’intera attività, la persona sceglie di mettere a Impatto Zero® i propri consumi); LifeGate organizza il progetto, individua i terreni da riforestare e da proteggere, garantisce che ogni prodotto a Impatto Zero® corrisponda un’adeguata superficie di bosco o foresta in crescita; un Ente Scientifico (Politecnico di Torino, Università di Padova, Politecnico di Losanna, LCEngineering specializzate nel Life Cycle Assessment) calcola le emissioni di anidride carbonica e la superficie di foresta necessaria per la compensazione; un Ente Naturalistico (Riserva di Karen Mogensen - Costa Rica, Parco del Ticino e Parco delle Cave - Italia) si occupa degli interventi di protezione, riforestazione e monitoraggio delle foreste, garantisce la tutela dei terreni a lungo termine; un Ente Certificatore (BIOS, ente riconosciuto dall’Unione Europea) certifica tutta la filiera di Impatto Zero® e garantisce che l’intero processo sia applicato in modo corretto. LifeGate fa inoltre da collante tra i partners, coinvolgendoli, ad esempio, in programmi di promozione radiofonici legati a Impatto Zero®. Il progresso del progetto è legato al numero sempre crescente di adesioni. Risultati Dal 2002 ad oggi centinaia di aziende hanno già scelto di aderire al progetto di LifeGate. Alcune hanno reso a Impatto Zero® i propri consumi energetici (compensando le emissioni di CO2 per riscaldamento, energia elettrica, acqua, rifiuti), altre alcuni prodotti. Sono a Impatto Zero® l’ultimo libro di Harry Potter e il packaging dei succhi di frutta ViviG BIO di Confruit e Tetra Pak, che, proprio perché a Impatto Zero®, ha ricevuto l’Oscar dell’Imballaggio 2004 per la sezione Ambiente. Anche un evento ha un impatto sull’ambiente: basti pensare all’energia elettrica utilizzata, alla 230 Il libro d’oro della responsabilità sociale stampa di depliant informativi e materiali promozionali, ai trasporti, ai rifiuti generati… Tra gli eventi resi a Impatto Zero®: Festivalbar 2004, l’ultimo Tour di Vasco Rossi, Smau 2004. Le realtà che hanno aderito al progetto Impatto Zero® hanno avuto un forte valore aggiunto e ritorno di immagine grazie anche alla comunicazione del network LifeGate. Impatto Zero® è per propria natura un progetto di sostenibilità ambientale. Nasce in seno ad un’azienda, LifeGate, che si avvale di un proprio network costituito da un portale internet (www.lifegate.it, 200.000 visitatori unici al mese), una radio (LifeGate Radio, FM 105.1 in Lombardia, via satellite e via web con 500.000 streaming al mese) e un magazine (bimestrale LifeGate Magazine, tiratura 100.000 copie). Attraverso i propri canali il progetto Impatto Zero® ha raggiunto notorietà a livello nazionale, svolgendo la propria missione di sensibilizzazione e diffusione di coscienza ecologica. Anche la stampa quotidiana e periodica nazionale ha dato ampio risalto all’iniziativa, come si può vedere dalla rassegna stampa cartacea allegata. Diverse aziende hanno scelto di mettere a Impatto Zero® i propri consumi, la propria organizzazione. Questo ha avuto immediate ripercussione anche sui dipendenti, che si sono visti coinvolti nel progetto di responsabilità ambientale proposto dall’azienda. Nella maggior parte dei casi si sono registrati maggiore consapevolezza e condivisione della scelta aziendale. 231 Lush Italia Azienda di cosmetici freschi e fatti a mano Jungle: il primo balsamo per capelli in formato solido Motivazioni Nata in Inghilterra nel 1995, Lush produce e commercializza cosmetici freschi fatti a mano a base di frutta e verdura fresca, dove possibile biologica, con sintetici sicuri e i migliori olii essenziali. I prodotti sono ecologici, realizzati nel massimo rispetto dell’ambiente e degli animali. In Italia, Lush è presente dal 1998, conta 27 negozi monomarca e un sito internet per la vendita online, www.lush.it. La maggior parte dei prodotti venduti in Italia viene realizzata nel laboratorio di Peschiera Borromeo. Attività JUNGLE è un balsamo per capelli in formato solido. L’obiettivo del prodotto è di proteggere i capelli, renderli più morbidi e scorrevoli alla pettinatura. Tale obiettivo viene generalmente raggiunto con prodotti fluidi che tendono a creare una sorta di copertura dei capelli con materiali di tipo siliconico. In questo caso per la funzione protettiva Lush ha scelto di utilizzare il burro di cacao. L’uso di quest’ultimo, unito all’assenza di acqua, consente di creare una consistenza solida che permette di ridurre il conservante all’1% oltre che di evitare l’uso del confezionamento. In generale Lush nella scelta degli ingredienti, acquistati esclusivamente da aziende che escludono i test sugli animali dalle loro pratiche, privilegia sempre, laddove disponibili alla funzione prevista, quelli di origine naturale che non comportino processi di trasformazione. Vengono, ad esempio, esclusi gli oli derivati dal petrolio in favore del burro di cacao per la funzione di idratazione della pelle. Uno sforzo preciso viene in particolare dedicato alla riduzione, se non all’eliminazione completa, dei conservanti sintetici. Questo processo viene attuato da Lush attraverso l’eliminazione dell’acqua dagli ingredienti. I prodotti che tradizionalmente contengono acqua non possono escludere i conservanti che servono a controllare la carica batterica altrimenti presente. I cosmetici in commercio non hanno mai avuto finora, per leggi e per prassi, data di scadenza. Questo è possibile solamente utilizzando un elevato numero e concentrazione di conservanti sintetici. Lush ha realizzato la prima linea di cosmetici a base totalmente naturale che ha una durata di trenta giorni nel corso dei quali deve essere conservata in frigo. Per questa linea Lush ha ottenuto la certificazione di cosmetico biologico da parte di AIAB. Per gli altri prodotti, che contengono conservanti, l’azienda ha optato per una data di scadenza variabile tra i 3 e i 14 mesi, in modo da ridurne al minimo il contenuto. Un’altra misura di contenimento dell’impatto ambientale avviene nell’ambito del confezionamento. Oltre l’80% del fatturato dell’azienda è costituito da prodotti privi di packaging. Negli anni l’azienda ha reso solidi, prima gli shampoo, quindi gli oli da massaggio, il bagnoschiuma e le creme per il corpo; Lush ha infine solidificato anche il balsamo per capelli che è il prodotto che viene sottoposto alla giuria del concorso. Lush ha una passione per la comunicazione che vive all’interno attraverso una serie di strumenti per la condivisione degli obiettivi. Uno tra i più importanti è il forum interno, assolutamente non moderato e non censurato. In Lush si è sempre cercato di mantenere la massima chiarezza sugli obiettivi di ciascuno e sui risultati economici dell’azienda, al fine di motivare e stimolare le persone. Lush ha messo a disposizione nei propri punti vendita spazi per la diffusione di idee e principi di sostenibilità in collaborazione con associazioni tra cui: AVI (Associazione Vegetariani), Emergency, Scarp de’ Tenis, Azione Aiuto, ecc… È inoltre parte attiva del processo di creazione di nuovi rapporti di consumo attraverso l’adesione a due progetti come quello di Arcobaleno, promosso da Banca Etica, con la partecipazione, tra gli altri, di Ecor, Botteghe della Solidarietà e Conapi, e quello del Distretto per l’Economia Solidale di Milano. Risultati I risultati sono stati un miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti, una maggior riciclabilità dei materiali, la totale biodegradabilità. Inoltre è stata fatta una menzione sulla quarta edizione della Guida al Consumo Critico della cui stesura si è occupato Francesco Gesualdi. La Guida al Consumo Critico elenca i 170 gruppi italiani ed esteri che si incontrano più frequentemente al supermercato e attribuisce loro giudizi che vanno dalla critica severa alla lode; solo cinque dei gruppi elencati hanno avuto un giudizio positivo, tra questi Lush. Nella scheda Lush appaiono, infatti, ben 4 segnalazioni positive (due apprezzamenti, due lodi) e nessuna segnalazione negativa. E' un record per un'azienda privata, il cui livello è equiparabile, secondo Gesualdi, solo ai negozi e ai marchi del commercio equo e solidale. Di Lush vengono apprezzati la trasparenza nel passaggio di informazioni, l'ambiente lavorativo, il rispetto degli animali e l’attenzione ai rapporti con i consumatori e la legalità. Per quanto riguarda la società, i risultati maggiori sono stati: la diminuzione di scarichi inquinanti nell’ambiente, la riduzione, in quantità e pericolosità, dei rifiuti prodotti, la creazione di una coscienza del biologico e del naturale e il sostegno del commercio equo e solidale. 232 Il libro d’oro della responsabilità sociale Newton Management Innovation Opera nel settore della consulenza direzionale d’impresa Verso la creazione di imprese sociali: il Social Value Index Motivazioni Le aree strategiche in cui Newton Management opera sono individuabili nello sviluppo organizzativo, nella gestione delle risorse umane, nella formazione manageriale, nella comunicazione interna e nella valutazione degli assets intangibili. Attualmente collaborano con Newton Management Innovation 20 consulenti. Il progetto Social Value Index nasce da un’attenta analisi dell’attuale scenario socio-economico. Secondo Newton Management si è transitati da un concetto di welfare state, secondo cui lo Stato interviene per produrre beni e servizi che vanno a soddisfare bisogni non risolvibili con i comuni meccanismi del mercato, ad un concetto di welfare mix, in cui le imprese affiancano lo Stato entrando nella filiera di produzione del valore sociale, ed il non profit assume un ruolo sub ottimale alla creazione di valore, ovvero viene utilizzato in mancanza di meglio. La sfida che l’azienda intende lanciare con questo prodotto consiste nel percorrere un'altra transizione, ovvero passare dall’attuale logica di welfare mix, ad una logica di welfare worth (Caselli, 2003), in cui il non profit, possa assumere un ruolo di primaria importanza non solo nella produzione di valore sociale, ma anche economico; si intende in altre parole sostenere la diffusione e la creazione delle imprese sociali. Attività La metodologia del Social Value Index consente, infatti, alle organizzazioni/enti che erogano contributi/finanziamenti nel settore non profit, da un lato, di monitorare i risultati dei loro investimenti attraverso appositi indicatori creati sulle caratteristiche dell’organizzazione non profit che accede ai contributi, dall’altro di fissare obiettivi che abituino l’organizzazione non profit a sviluppare processi in grado di generare il valore economico che consente di autogenerare valore sociale. Il Social Value Index diventa quindi uno strumento utilizzabile da tutti gli enti/imprese (Pubblica Amministrazione/Enti Locali/ Fondazioni/ imprese) che per mission erogano o gestiscono fondi per lo sviluppo del terzo settore, per monitorare e orientare le possibili aree su cui incrementare gli investimenti finalizzati alla creazione di valore sociale, facilitando il passaggio da organizzazione non profit a impresa sociale. Il primo obiettivo raggiungibile è quello del monitoraggio dei fondi che vengono distribuiti sul territorio. Attraverso il Social Value Index, per ogni organizzazione non profit, si potranno monitorare degli indicatori di performance relativi ai risultati raggiunti a seguito del contributo. L’obiettivo non è esprimere un giudizio di merito, ma sostenere l’ente/organizzazione nell’identificazione di una strategia che consente, ove è il caso, di incrementare i risultati raggiungibili a fronte dello stesso contributo. Gli indicatori di monitoraggio sono infatti costruiti in modo da essere considerati degli obiettivi che dovranno essere raggiunti dalle organizzazioni non profit. In questo modo si inizia a costruire un percorso la cui logica è quella della rendita dell’investimento sociale e non più quella del contributo a fondo perduto. Il secondo obiettivo raggiungibile attraverso il Social Value Index consiste nella rintracciabilità storica degli investimenti sociali sostenuti dagli enti erogatori: il Social Value Index, si sviluppa attraverso un database in cui sono raccolti tutti gli indicatori per ogni realtà non profit che accede ai contributi, in questo modo l’Ente non solo è in grado di valutare quanti obiettivi sono stati raggiunti con gli investimenti effettuati - ovvero quanto valore sociale ed economico è stato creato - ma dispone di uno strumento utile per le Commissioni di assegnazione dei contributi stessi. Il terzo obiettivo raggiungibile con il Social Value index, rappresenta l’aspetto di forte innovazione di questo prodotto/servizio. Si tratta dell’identificazione del rapporto tra il contribuito/investimento erogato dall’ente erogatore e il valore economico e non solo sociale prodotto dalle organizzazioni non profit. Tale rapporto consente di fornire una misurazione circa la creazione di valore attraverso la definizione di rating di associazioni non profit. Fino ad oggi, ad esempio attraverso i bilanci sociali di organizzazioni non profit, era possibile valutare l’impatto sulla società delle attività delle organizzazioni non profit stesse; tuttavia questo valore sociale creato spesso non trovava continuità nel tempo a causa di un mancato collegamento con le risorse economiche atte a produrre quel valore sociale. Il Social Value Index consente, al contrario, di creare una chiara relazione tra valore sociale ed economico, costringendo le organizzazioni non profit ad attivarsi verso il raggiungimento di questa ottica. E’ chiaro che l’azienda non chiede alle organizzazioni non profit di poter soddisfare da subito, attraverso la produzione di valore economico, tutte le risorse necessarie a produrre valore sociale, ma di avvicinarsi, attraverso piani strategici, al raggiungimento di questi obiettivi. Questo ultimo passaggio, come precedentemente affermato, consente di garantire il passaggio dal welfare mix al welfare worth. La valutazione attraverso il Social Value Index, permette alle organizzazioni non profit, di assumere con i propri stakeholder un atteggiamento di trasparenza, incrementando la reputazione e l’immagine costruita nei confronti degli interlocutori esterni. Essere valutati con il Social Value Index consente inoltre di facilitare l’organizzazione non profit nella partecipazione a bandi di finanziamento e nelle campagne di raccolta fondi. Risultati E’ da Newton Management Innovation stato scelto quale partner non profit, per applicare la metodologia del Social Value Index, un Ente che potesse esprimere al meglio le complessità del terzo settore, in particolare Newton Management Innovation ha iniziato una collaborazione con il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Alessandria, sviluppando un programma di misurazione del valore sociale ed economico collegato ad alcuni progetti finanziati da enti privati e pubblici. La Croce Rossa Italiana di Alessandria, ha da tempo sviluppato un approccio alla 233 raccolta fondi basata su progetti mirati e finalizzati a soddisfare precise esigenze territoriali; in particolare il Social Value Index è stato applicato alla misurazione di creazione di valore per il settore della protezione civile. Il processo che è stato sviluppato insieme ai responsabili della Croce Rossa Italiana, prende infatti in considerazione tre progetti finanziati da fondazioni bancarie nel corso del 2003/2004, e relativi ad attività di protezione civile. Il processo di monitoraggio è attualmente ancora in corso in quanto i progetti non sono del tutto completati. La prima fase di questo progetto è stata dedicata allo studio dell’organizzazione e all’indicazione degli indicatori necessari a indicare il possibile trend di crescita di creazione di valore sociale ed economico. La fase di individuazione degli indicatori ha spinto la Croce Rossa di Alessandria ad identificare gli stessi come obiettivi da raggiungere per generare valore sociale ed economico. Durante la seconda fase del processo di monitoraggio l’azienda è stata in grado di raccogliere i dati necessari alla creazione degli indicatori, aiutando i responsabili della Croce Rossa Italiana di Alessandria a costruire strumenti di analisi fino ad allora inutilizzati e sconosciuti. La terza e ultima fase (attualmente in essere), ha permesso di collegare i risultati sociali con i risultati economici (per i progetti attualmente conclusi), stabilendo un rating per ogni progetto finanziato, utile per analizzare le differenze e soprattutto le criticità legate all’eventuale non raggiungimento degli obiettivi. Il collegamento tra i risultati sociali e i risultati economici rappresenta l’innovatività del Social Value Index, assumendo una valenza differente, da strumento di controllo a strumento di crescita. 234 Il libro d’oro della responsabilità sociale Palm Progettazione e produzione imballaggi industriali in legno Da legno nasce legno: il futuro è già iniziato (il valore della coerenza) Motivazioni Palm nasce nel 1980 a Buzzoletto di Viadana ad opera della Famiglia Barzoni: nel corso degli anni l’azienda si ingrandisce e dimostra che lo spazio per l’innovazione esiste sempre e sin dall’inizio basa il proprio sviluppo industriale sulla buona organizzazione e sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Palm vuole dimostrare concretamente che esiste un potenziale di interazione molto forte tra crescita economica (anche in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo) e sviluppo sostenibile da esprimere in relazione alle realtà che circondano l’azienda e la comunità in cui opera. In sintesi la Progettazione, intesa come attenzione rivolta al cliente ad all’ambiente (attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo delle materie prime, Ecodesign), è il perno del ciclo virtuoso di sostenibilità ambientale a cui tutti i processi sono tesi e di cui anche la politica aziendale è permeata. Da queste esigenze nasce il progetto EconomiaSocietà-Ambiente: modello attuativo di crescita economica applicata allo sviluppo sostenibile. Attività Il concetto di Ecodesign è parte integrante della politica aziendale, attraverso la progettazione degli imballaggi assistita da computer, con il preciso obiettivo di ottimizzare l’utilizzo di materia prima a parità di unità di carico per diminuire l’impatto ambientale in tutte le fasi del processo del prodotto/servizio, fino all’analisi finale di LCA. Di questo insieme di valori e conoscenze sono parte integrante le certificazioni volontarie FSC e PEFC di corretta gestione forestale con codice di rintracciabilità (sorvegliate periodicamente da enti terzi supervisori): così taglio e piantumazione sono controllati nel rispetto delle biodiversità e delle popolazioni autoctone. Completa il disegno di salvaguardia ambientale la certificazione fitosanitaria conforme allo standard internazionale IPPC FAO ISPM 15 atta a tutelare gli ecosistemi dal proliferare di organismi nocivi del legno che possono avvenire negli scambi commerciali con altri Paesi del mondo. In aggiunta Palm Work & Project, estrinsecazione del progetto di R.S.I. di Palm è una realtà volta a consentire l’inserimento lavorativo e sociale di soggetti svantaggiati (L.381/91) incidendo in positivo sulla comunità locale favorendo la diminuzione del disagio sociale. Ad opera di Palm e Palm Work & Project Onlus, nasce il negozio Da legno nasce legno con annessa postazione di promozione e divulgazione dei valori della sostenibilità del legno. L’obiettivo è incidere sul territorio attraverso un approccio culturale e comportamentale che leghi un prodotto ecocompatibile (es. giocattolo per bambini, oggetti per l’uomo o l’abitare) alla natura. Il gioco o un oggetto in legno non solo è ecologico, ma non è mai un rifiuto in quanto, a fine uso, è riciclabile e ritorna così alla natura (concetto della Rigenerazione e Restituzione). Nel gioco in legno è intrinseca inoltre l’educazione ad uno stile di vita attento e consapevole ed atto a incoraggiare una coscienza ecologica sin dall’età scolare, valorizzando la risorsa-legno come materia prima positiva rinnovabile all’infinito e che rappresenti simbolicamente il ciclo di vita del legno in positivo parallelamente a tutto il percorso di vita dell’uomo, dei suoi bisogni e desideri di viver sano ed in armonia. Da legno nasce legno vuole introdurre nel sistema di consumo prodotti per la vita dell’uomo e del suo habitat, totalmente realizzati con Risorse Rinnovabili ed Ecosostenibili. Inoltre, considerando la necessità di una compensazione naturale del prodotto legno utilizzato, il negozio propone un kit di semina per mettere a dimora varie tipologie di siepi in metratura che ogni famiglia o comunità potrà da sé piantare a piacimento, utile come fonte di legna da ardere all’atto della potatura e sempre per compensare la CO2 emessa dall’uomo. Se si ipotizza infatti che solo nella vita media dell’uomo si producono circa 170 ton./pro capite di CO2, ci si rende conto dell’importanza e delle potenzialità dell’iniziativa. Considerata la sua ripetibilità come concetto anche su vasta scala (es. 100 negozi per 100 città), esso si propone come approccio culturale di attenzione alla sostenibilità utile per incidere socialmente sui temi ambientali attraverso, appunto, l’utilizzo del legno nelle sue varie forme e per le differenti destinazioni d’uso (per il vivere della persona e per l’abitare), rivalutando l’artigianato locale, quale fornitore del negozio e promuovendo l’inserimento di persone diversamente abili. Per quanto concerne l’area Certificazioni (Progettazione Ecodesign, FSC e PEFC) l’assorbimento di risorse è stato ampiamente coinvolgente in termini di persone, risorse e costi in fase di start-up e di successiva implementazione, fino a divenire attività consolidata facente parte della diffusa professionalità aziendale. Anche l’adesione su base volontaria al programma mondiale FAO IPPC ISPM 15 ha coinvolto un numero sempre maggiore di personale all’interno dell’azienda: partendo dalla proposta della Direzione Generale si è effettuato un piano di fattibilità interno ad opera del Resp. Certificazioni, Resp. Controllo di gestione, Resp. Acquisti e Resp. Commerciale per poi preparare documentazione necessaria, adeguamento del sito alla nuova normativa, formazione del personale area produzione fino a richiedere la Certificazione e conseguente omologazione dell’azienda da parte del Servizio Fitosanitario Nazionale (SFN) che ci ha rilasciato il codice di marchiatura prodotti Palm DB-HT-007. Per quanto riguarda il contributo di risorse dell’azienda profit (Palm) alla no-profit (Work & Project) continua la consulenza esterna di Palm a tutela e cura della cooperativa: quest’ultima ha ricevuto attività in outsourcing e sviluppato clienti suoi propri che impegnano il personale interno quotidianamente. Risultati 235 Sono stati realizzati tutti gli obiettivi intermedi che l’azienda si è prefissata ed in particolare Ecodesign ha contribuito alla diminuzione dell’impatto ambientale, che è da sempre conseguito attraverso la progettazione assistita da computer del supporto logistico (pallet progettato ad hoc), in modo da realizzare la migliore soluzione per le esigenze del cliente senza dovergli offrire un pallet standard (spesso sovradimensionato per la destinazione d’uso effettiva). Questo ci permette di ridurre il rapporto peso/volume dello stesso in media dell’8%, mantenendo le caratteristiche tecniche del pallet di partenza; il che, tradotto in termini ecologici significa: su 100.000 pallet progettati ad hoc/annui 1.882 alberi che continuano a crescere, 301.200.000 Kcal risparmiate (meno energia elettrica e meno combustibile per produrre energie per la lavorazione del legno), 20 autotreni carichi di legname che non girano per le nostre strade (strumento indiretto di prevenzione rischi connessi alla circolazione stradale, minor gas serra come CO2). Con Ecodesign si è avuto un incremento della soddisfazione del personale interno in termini di condivisione dei valori dello sviluppo sostenibile, coincidente col documento aziendale denominato Politica per la qualità. Il progetto di responsabilità sociale ed ambientale d’impresa Ecodesign è stato apprezzato e sostenuto dai clienti dell’azienda, ed in occasione dell’evento aziendale Impresa amica dell’ambiente svoltosi in Palm l’8 luglio 2004, si è tenuto un ampio convegno sullo sviluppo sostenibile alla presenza di esperti universitari del settore, giornalisti, clienti potenziali e consolidati; esperienza ripetuta in occasione della partecipazione della fiera sullo sviluppo sostenibile Ecomondo 2004. 236 Il libro d’oro della responsabilità sociale Petroltecnica Azienda di servizi in campo ambientale con particolare competenza sugli idrocarburi Bruco Motivazioni La motivazione principale del progetto è strettamente correlata al settore di lavoro dell’azienda: i servizi in campo ambientale. E’ un settore che necessariamente guarda al rispetto dell’ambiente e delle persone. Il bruco tutela le persone e garantisce ai lavoratori un massimo grado di sicurezza nello svolgimento di una attività potenzialmente pericolosa riducendo al minimo i rischi connessi al lavoro svolto. La Petroltecnica vanta da anni una vision di particolare cura nei confronti della sicurezza e della qualità degli interventi effettuati, tanto da aver conquistato e mantenuto nel tempo contratti e rapporti con le Compagnie petrolifere, molte delle quali estremamente sensibili ai temi in questione. La scelta della sicurezza come fattore discriminante e assolutamente prioritario su tutti gli altri, ha fatto si che l’imprenditore imponesse l’utilizzo del Bruco come metodologia normale di erogazione del servizio di bonifica dei serbatoi interrati. La produttività viene sacrificata alla sicurezza, ma la qualità del lavoro ne guadagna, ed il servizio per il cliente finale è di maggior valore aggiunto. Attività Bruco è uno strumento che si avvale di un metodo innovativo di pulizia e bonifica per serbatoi interrati. Bruco è robot che non sostituisce l'intervento specializzato dei tecnici della Petroltecnica , ma lo integra e lo migliora. Permette di bonificare completamente i serbatoi da prodotti petroliferi e chimici, senza paura di intossicazioni o esplosioni da vapori ed è teleguidato dall'esterno e costantemente monitorato da un sistema integrato di hardware e software sviluppato grazie al knowHow di Petroltecnica. Il sistema Bruco, altamente innovativo, presenta i seguenti vantaggi: massima sicurezza, poichè, consentendo di evitare l'ingresso di operatori nel serbatoio, previene il contatto con sostanze tossiche ed elimina il lavoro in atmosfera potenzialmente esplosiva. Riduce l'impatto ambientale dell'attività di bonifica e pulizia. L'emissione di vapori nocivi in atmosfera è nulla e la quantità di acqua di lavaggio da smaltire è ridotta al minimo grazie a un sistema di riciclo installato sull'automezzo. Consente di ottenere risultati di pulizia e bonifica ottimali, grazie ad un sistema di lavaggio ad alta pressione e aspirazione delle acque che consente un'accurata pulizia interna dei serbatoi. Ed infine permette un controllo completo di ogni fase di lavaggio e bonifica. Tutti i movimenti del Bruco nel serbatoio sono pilotati dall'esterno grazie ad una telecamera a circuito chiuso. L’attività di bonifica dei serbatoi interrati si svolge direttamente sui Punti di distribuzione del Carburante. Ciò implica che la squadra operativa (2 persone), deve recarsi con la strumentazione adatta sul posto. L’attività del Bruco è completata da una cisterna montata sull’autocarro in grado di ospitare l’acqua necessaria al lavaggio ad alta pressione delle cisterne, e a raccogliere la successiva acqua di risulta. Gli automezzi, quindi, per poter ospitare il Bruco e consentirne la sua utilizzazione devono aver un allestimento tale da comprendere la raccolta e stoccaggio dei rifiuti della lavorazione, un computer in grado di guidare il Bruco all’interno del serbatoio, la strumentazione per la determinazione del gas free ecc.. I tempi del processo sono monitorati sulla base di elaborazioni statistiche dei dati raccolti nei rapportino di lavoro e di questi Petroltecnica tiene conto nel proporre i programmi di lavoro. Gli operai sul campo sono autorizzati dalla Direzione a prolungare le attività ogni volta che essi ne ravvisano la necessità in termini di sicurezza. La Petroltecnica vanta da anni una vision di particolare cura nei confronti della sicurezza e della qualità degli interventi effettuati, tanto da aver conquistato e mantenuto nel tempo contratti e rapporti con le Compagnie petrolifere, molte delle quali estremamente sensibili ai temi in questione. La collaborazione con la Esso italiana è strettamente correlata all’utilizzo del Bruco. Il focus riguarda le problematiche relative alle bonifiche dei serbatoi con particolare attenzione alla sicurezza del personale coinvolto. Petroltecnica ha fornito ad esso un prodotto per il quale è possibile ottenere lo stesso risultato, anzi migliorato nelle prestazioni, di una attività che coinvolga il lavoro manuale ma senza rischi per l’uomo. Per il cliente significa utilizzare la migliore tecnologia disponibile per il campo specifico. Il processo ha avuto bisogno di alcuni anni per essere completato. Ora che tutte le squadre operano con il Bruco, per i prossimi anni Petroltecnica si impegna a realizzare l’obiettivo: far si che tutta la catena dei subappaltatori del servizio ad essa collegata lavori al minimo rischio possibile. Il personale è stato largamente coinvolto. Gli operatori che in precedenza svolgevano il lavoro di bonifica dei serbatoi interrati a mano sono quasi tutti gli stessi che attualmente lavorano con il Bruco. Durante la fase di prima progettazione durata circa 2 anni, questi operatori, tecnici, operai specializzati hanno collaborato attivamente con gli ingegneri alla messa a punto del primo Bruco. I miglioramenti e le implementazioni avvengono tuttora sulla base delle indicazioni fornite dagli operatori che vengono regolarmente intervistati in merito alle performances della macchina. Risultati Sono stati numerosi gli incidenti nel settore delle Bonifiche dei Serbatoi, alcuni con esiti fatali. Con questa tecnologia l’incidente è escluso a priori poiché l’uomo non entra nel serbatoio. 237 Brusco permette la riduzione dell'impatto ambientale dell'attività di bonifica e pulizia. L'emissione di vapori nocivi in atmosfera è nulla e la quantità di acqua di lavaggio da smaltire è ridotta al minimo grazie a un sistema di riciclo installato sull'automezzo. 238 Il libro d’oro della responsabilità sociale Procter & Gamble Holding Azienda multinazionale che commercializza prodotti di largo consumo Safe Drinking Water Motivazioni Procter&Gamble è presente in diverse categorie, dai prodotti per la famiglia, alla bellezza, alla cura della salute. Da sempre l’azienda ha inteso adottare non solo comportamenti responsabili, ma coniugare impresa e impegno sociale in modo strategico, migliorando la qualità della vita dei consumatori in tutto il mondo, creando opportunità di ulteriore sviluppo economico e nuove risposte alle necessità sociali. Il programma di P&G dedicato all’acqua potabile è un buon esempio dei progressi raggiunti in questa direzione. Il progetto Safe Drinking Water è basato su una tecnologia semplice ed economica sviluppata in collaborazione con gli U.S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC) che ha consentito la creazione del prodotto PuR Purifier of Water. Il progetto parte proprio dalla consapevolezza di dovere e poter sfruttare le capacità e le risorse interne di P&G per contribuire in maniera fattiva alla risoluzione dell’emergenza acqua ed è in tutto e per tutto un progetto di business assegnato alla responsabilità del management a ciò preposto. In particolare, sono state messe in azione dall’Azienda tanto le risorse di ricerca e sviluppo di prodotto del P&G Health Institute, che le capacita’ produttive, distributive, logistiche e commerciali che caratterizzano l’Azienda. Attività PUR è una bustina da sciogliere in 10 litri d’acqua; in pochi minuti lo sporco e gli altri contaminanti vengono separati dall’acqua, che viene poi filtrata e lasciata decantare per 20 minuti. Questo processo consente di eliminare batteri patogeni, virus e parassiti. Come risultato, si ottiene acqua pulita e PuRa che risponde ai criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ad un costo estremamente contenuto, pari a circa 1 centesimo di euro al litro. PUR è stato sviluppato dal Health Sciences Institute di Procter & Gamble in collaborazione con gli U.S. Centers for Disease Control and Prevention. Nei test effettuati in Guatemala, Pakistan, e Kenya, l’utilizzo di PUR ha consentito di ridurre del 50% l’incidenza dei casi di diarrea. Si tratta di un prodotto che ha inoltre manifestato la sua efficacia ed utilità nella tragica emergenza del Sud-Est asiatico. A seguito della tragedia umanitaria causata dallo tsunami, P&G ha infatti inviato oltre 28 milioni di confezioni di PuR, pari a 280 milioni di litri di acqua potabile, alle associazioni umanitarie presenti nei territori colpiti, garantendo una immediata risposta alla carenza di acqua potabile in quelle aree, contribuendo in maniera significativa ad evitare il diffondersi di patologie come conseguenza della contaminazione delle fonti di approvvigionamento dell’acqua. Partendo da questa tecnologia, P&G sta sviluppando nuovi modelli economici sulla base di collaborazioni tra pubblico e privato. Ad esempio, P&G si è unita a diverse organizzazioni no-profit a livello globale, quale USAID, Johns Hopkins University, Population Services International (PSI) e CARE per costituire la Safe Drinking Water Alliance, col fine di verificare come rendere meglio disponibile la tecnologia di potabilizzazione dell’acqua di P&G, sulla base di tre differenti modelli: commerciale, sociale e come aiuto umanitario. A maggio 2004, PuR è stato introdotto sul mercato nella provincia di Dinsh nel Pakistan utilizzando la struttura di distribuzione commerciale P&G. A questa sono stati aggiunti oltre 1400 educatori e un’ampia coalizione di partner locali e globali per aiutare a spiegare alla popolazione l’importanza per la salute di bere acqua pura. Ad Haiti è stata intrapresa una collaborazione con PSI, una organizzazione no profit, per raggiungere aree dove la situazione economica e delle infrastrutture limita la possibilità di seguire un modello di tipo commerciale. In questo caso, il prodotto viene venduto alla PSI a prezzo di costo. Sono in corso collaborazioni con UNICEF, AmeriCares, la International Rescue Committee, CARE e altre associazioni umanitarie per far giungere il prodotto nelle aree colpite da disastri naturali o da conflitti. In questi casi, P&G si fa carico dell’intero costo del prodotto e della sua distribuzione. Risultati Qui di seguito sono riportati due casi in cui PuR è stato utilizzato. In Bangladesh PUR è stato utilizzato da Save the Children USA per sopperire all'esigenza di acqua pulita a seguito di calamità naturali. Durante la stagione delle piogge, molte regioni del Bangladesh vengono sommerse dalle inondazioni. Quest’anno le inondazioni hanno interessato i due terzi del paese e provocato 400 morti, oltre a produrre pesanti conseguenze per più di 30 milioni di persone. Per contribuire a risolvere questa crisi, P&G ha donato il suo prodotto a Save the Children. Il personale specializzato di Save the Children con PUR é pronto ad affrontare la calamità naturale e a procacciare acqua sicura alle famiglie colpite. In Ciad /e Sudan: in seguito all'ondata di violenza che ha colpito Darfur, in Sudan, oltre 2 milioni di persone hanno dovuto abbandonare la propria terra. Di queste, circa 150.000 si sono dirette verso la frontiera con il Ciad, dove le risorse sono insufficienti e le condizioni di vita estreme. Mancano cibo, acqua e le condizioni igieniche sono disastrose. Di conseguenza i casi di diarrea sono aumentati in maniera esponenziale, così come il numero di persone denutrite e disidratate, soprattutto tra i bambini. P&G e AmeriCares hanno recapitato per via aerea una quantità di PUR sufficiente a depurare 10 milioni di litri d'acqua da destinare ai profughi e ai loro bambini. AmeriCares ha annunciato che grazie all'iniziativa, la vita di molti rifugiati è stata salvata. 239 S.E.P.A.R.- Italia in Miniatura Parco tematico Isola della Sostenibilità Motivazioni Tema del parco è il patrimonio storico, architettonico e culturale del nostro Paese. Pioniere nell’applicazione della filosofia dell’edutainment, dotato di una forte e chiara identità, il Parco ha una superficie espositiva di 85.000 mq, 273 miniature esposte e una media di 500.000 visitatori l’anno. E’ tra gli associati a Figli del Mondo, la non profit riminese che riunisce imprese e liberi professionisti attenti al Terzo Settore. Da sempre sensibile ai temi ambientali, il Parco ha raccolto la sfida dello sviluppo sostenibile facendo propri, e comunicando ai propri visitatori, valori importanti ed attuali quali il rispetto, la tutela e la valorizzazione degli aspetti ambientali e sociali relativi alla propria attività. Italia in miniatura è stato il primo parco tematico in Europa ad accogliere la sfida della Sostenibilità. L’obiettivo di Italia in Miniatura è quello di orientarsi verso qualità e processi innovativi. Perseguire uno sviluppo sostenibile significa dimensionare l’utilizzo delle risorse alle capacità di carico degli ecosistemi. Tra le azioni più espressive introdotte da Italia in Miniatura c’è l’Isola della Sostenibilità. Attività Inaugurata il 3 aprile 2004, l’Isola della Sostenibilità è la nuova area del parco di esposizione e interazione didattica che intende promuovere e approfondire contenuti, tecniche e tecnologie inerenti all’ampio tema della Sostenibilità. Realizzata in collaborazione con Hera Rimini srl e Legambiente Rimini Onlus, l’Isola della Sostenibilità si propone come innovativa area di esposizione e di interazione didattica dedicata allo Sviluppo Sostenibile nella complessità dei suoi significati ambientali, economici e sociali. Di anno in anno l’Isola vuole essere uno spazio di confronto e interazione con il coinvolgimento di differenti soggetti sociali: dalle Istituzioni alle aziende che presentano i loro prodotti ecosostenibili, alle associazioni che si impegnano sul territorio in azioni di promozione alla sostenibilità, alle scuole, fino all’utenza finale del Parco: il turismo. Nasce così, dal trentennale impegno ambientale di Italia in Miniatura e dalla sinergica collaborazione con la Provincia di Rimini ed i soggetti partecipanti al Forum locale di Agenda 21, un vero e proprio laboratorio di formazione e informazione che promuove con forza la cultura della Sostenibilità centrando la sua attenzione, per la stagione 2004, sui temi dell’Energia, della Mobilità e dell’Acqua. Il naturale sviluppo del progetto a valenza europea LIFE - Ambiente denominato GIDUT(Gestione Imballaggi Differenziati Utenze Turistiche) ha avuto come risultato la partecipazione attiva di Italia in Miniatura quale laboratorio sperimentale di applicazione e comunicazione rivolto ai turisti. La realizzazione del Centro Ambiente –Aule Verdi nel 2003, in collaborazione con HERA S.p.A., Comune di Rimini, Comune di Bellaria-Igea Marina, del CONAI dei Consorzi del Recupero e TETRAPAK, importante produttore d’imballaggi innovativi, al progetto comunitario il Centro Ambiente – Aule Verdi ha dotato la zona di Rimini Nord di un’area destinata alla raccolta dei rifiuti differenziati. Inoltre, il Centro Ambiente - Aule Verdi realizza e promuove nell’ambito delle sue strutture percorsi didattici collegati direttamente al parco. Il progetto Isola della Sostenibilità si inserisce in una serie di azioni per elevare il livello delle prestazioni ambientali del Parco: l’introduzione di sistemi di misurazione, il monitoraggio dei consumi energetici e idrici, delle condizioni delle acque dei bacini, delle tipologie di rifiuti prodotti. Il Sistema di Gestione Ambientale consente di impostare tutte le iniziative in un quadro di credibilità (grazie anche alla certificazione di un ente terzo) e di impegno durevole nel tempo, mettendo a sistema le diverse attività, consapevoli dei numerosi collegamenti impliciti tra economia, ambiente e società. La gestione oculata degli aspetti e la comunicazione ambientale acquisiscono quindi una dimensione sistematica e strutturale di elemento orientante i piani e le scelte strategiche dell’azienda. Per rendere partecipe e per motivare il personale (da 30 fino a 200 unità in alta stagione) sono programmati corsi di formazione sulla gestione ambientale. Sono inoltre organizzati incontri di informazione continua attraverso i responsabili di settore e predisposto materiale informativo distribuito ai dipendenti e un vademecum del parco relativo al progetto. Questi incontri formativi, oltre a indurre una maggiore sensibilità al rispetto dell’ambiente, consente al personale di acquisire competenze tecniche e di normative specifiche in campo ambientale, qualificandone la professionalità. Risultati L’iniziativa ha portato ulteriore visibilità all’azienda, già molto nota per la tipologia di attività svolta. Il parco tematico è infatti molto conosciuto non solo nell’area romagnola. La sensibilizzazione ambientale, prima occasionale e sporadica, è diventata parte integrante dei rapporti con l’esterno; siano essi commerciali o di partnership, rivolti ai turisti visitatori, alle aziende o agli enti territoriali. In questo modo la comunicazione in campo ambientale raggiunge un’importanza notevole ed un ruolo di primo piano per la visibilità dell’azienda su tutto il territorio nazionale. La comunità locale ha dimostrato di apprezzare l’impegno e le attività di S.E.P.A.R. verso l’ambiente. Nel corso del 2004 hanno visitato Italia in Miniatura 60.000 alunni e un numero sempre in crescita è previsto per il futuro. 240 Il libro d’oro della responsabilità sociale Siena Innovazione Gestisce la rete a larga banda della città di Siena e realizza servizi interattivi per cittadini e aziende attraverso la fibra ottica Sibox e videoportale interattivo Motivazioni L’obiettivo della società Siena Innovazione è quello di creare un modello di gestione dell’innovazione legata alle tecnologie digitali, i cui benefici siano comuni a tutti i cittadini e fruibili da tutti indistintamente. Grazie a Siena Innovazione l’Amministrazione comunale si propone di trovare una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi agli utenti. La sfida che Siena Innovazione ha di fronte a sé è quella di conciliare la cultura, il territorio e il patrimonio artistico senesi con la tecnologia di cui la città dispone al fine di creare un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile. La leadership aziendale individua in tale forma di sviluppo il proprio indirizzo strategico e operativo. Attraverso lo strumento del set top box e del videoportale, Siena Innovazione intende perseguire un modello di sviluppo in grado di consentire una gestione sostenibile a livello sociale e di riduzione delle pressioni ambientali. Attività Siena Innovazione ha realizzato un videoportale interattivo visibile attraverso un set top box, un decoder evoluto anch'esso implementato per questa offerta specifica di contenuti. I cittadini senesi connessi alla rete in fibra ottica, possono così sperimentare le nuove frontiere della comunicazione interattiva semplicemente collegando il set top box al proprio televisore. Lo staff di professionisti che ha lavorato al progetto, ha ideato e realizzato un mezzo multicanale di facile uso rivolto alle famiglie, che integra le due forme linguistiche della televisione e di Internet. Il videoportale interattivo, con la sua offerta di contenuti, è infatti un nuovo media con un'interfaccia user friendly anche per l'utente meno alfabetizzato nell'uso delle nuove tecnologie. L'home page del videoportale mostra un'offerta articolata di servizi, contenuti e informazioni. Dal bouquet dei canali televisivi in chiaro sulla rete Hfc, o a pagamento, alla navigazione web; dal video on demand con i format del Canale civico alla spesa on line; dalla telecompagnia e assistenza agli anziani all'homebanking; dai servizi della pubblica amministrazione all'e-learning. Vi è inoltre la possibilità di consultare le e-mail, accedere ad informazioni utili, scaricare e salvare video nella memoria del set top box e compiere contemporaneamente operazioni anche differenti, come lo zapping televisivo e la navigazione su Internet. Il tutto con l’utilizzo del telecomando e pochi tasti o, per gli utenti maggiormente esperti, anche con una tastiera wireless a raggi infrarossi. La realizzazione del progetto e degli strumenti tecnologici necessari alla sua implementazione, hanno alla base un’analisi dell’interesse dei cittadini rispetto all’idea di progetto, nonché delle specifiche esigenze dei target individuati, in particolare delle categorie di persone considerate svantaggiate dal punto di vista dell’accesso ai servizi, alle informazioni e ai canali ICT. L’indagine preliminare sui destinatari si è svolta attraverso uno strumento chiave rappresentato da un questionario costruito ad hoc per il progetto che si intendeva realizzare. L’indagine condotta si è proposta di raggiungere una serie di obiettivi: analizzare la relazione tra i rispondenti e i mezzi di comunicazione, prendendo in considerazione le nuove tecnologie; identificare le variabili socio-demografiche che influenzano i bisogni degli utenti; identificare per ciascuna categoria socio-demografica i bisogni reali dei cittadini. Il progetto realizzato rientra a pieno titolo nella missione aziendale di Siena Innovazione che è quella di sviluppare servizi avanzati e innovativi per cittadini e imprese attraverso l’utilizzo delle tecnologie ICT. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito le diverse professionalità interne e collegate all’azienda. In particolare, è stato coinvolto personale tecnico incaricato di ideare e progettare il video portale interattivo, di implementare il set top box, curare lo sviluppo del software e gli aspetti grafici e di interfaccia. Ulteriori figure sono state impiegate da Siena Innovazione per la creazione della struttura e dell’architettura dei contenuti, oltre che per la realizzazione dei test di laboratorio per monitorare il funzionamento del set top box. Il progetto è stato realizzato non solo grazie al coinvolgimento di personale interno, ma anche attraverso la creazione di partnership con soggetti attivi a livello locale, nazionale ed europeo. Il progetto rientra infatti in una più ampia iniziativa realizzata in ambito europeo con il coinvolgimento di oltre 80 partner (progetto INTELCITIES). Per la realizzazione del progetto sono state impegnate risorse umane interne ed esterne, per un periodo di 17 mesi (1.1.2004 – 30.6.2005) e con un budget di circa 400 mila euro. La realizzazione del progetto ha visto una gestione improntata alla condivisione costante delle informazioni relative ai diversi ambiti di sviluppo del progetto al fine di assicurare una gestione efficace in ciascuna fase di attuazione. Gli strumenti di tale approccio gestionale improntato alla comunicazione sono essenzialmente rappresentati dai meeting tra i soggetti partecipanti (incontri tra tutti i soggetti coinvolti e incontri ristretti tra i sotto-gruppi di lavoro) e dai reports periodici di monitoraggio dello stato dell’arte, delle percentuali di realizzazione, degli elementi di valutazione e approfondimento, degli sviluppi per le fasi successive. Risultati Gli obiettivi stabiliti nella fase di ideazione del progetto sono stati verificati da Siena Innovazione in sede di sperimentazione sia dal punto di vista tecnico e di implementazione dell’offerta di servizi che dal punto di vista dell’eInclusion e del miglioramento della performance ambientale. In particolare, l’offerta di servizi attraverso il canale 241 televisivo - di gran lunga il più utilizzato da determinate fasce di popolazione - ha come effetto principale il miglioramento della qualità della vita della popolazione anziana e dei soggetti con problemi di mobilità. L’azienda ha inoltre potuto riscontrare un miglioramento dell’immagine percepita da investitori e clienti, ponendosi come soggetto in grado di progettare e sviluppare tecnologie e servizi innovativi per cittadini e aziende, con ripercussioni positive a livello sociale e ambientale in ambito non solo locale, ma anche nazionale ed europeo. Grande impatto hanno avuto la trasferibilità dei risultati e le prospettive di integrazione di servizi e piattaforme tecnologiche con altre realtà europee. Il progetto ha avuto ripercussioni positive anche in termini di soddisfazione e motivazione del personale, come riflesso dell’impatto favorevole a livello sociale e della riduzione della pressione ambientale legata alla realizzazione e diffusione del set top box e del videoportale interattivo. Il progetto ha inoltre portato all’acquisizione da parte dell’azienda di nuove competenze connesse allo sviluppo, alla sperimentazione e all’erogazione dei servizi. Siena Innovazione si propone come punto di riferimento per le PA locali, le imprese ICT e i partners sociali per il trasferimento dell’esperienza realizzata ad altri contesti territoriali, indipendentemente dalle tecnologie impiegate (cavo, digitale terrestre, satellite e web). Oltre alla ripetibilità a livello locale e nazionale, l’esperienza del SIBOX e del videoportale è al centro di uno scenario di integrazione dal punto di vista tecnologico e dei servizi con altri soggetti UE. Siena Innovazione prevede una prosecuzione delle attività e dei relativi sviluppi nel corso dei prossimi anni. 242 Il libro d’oro della responsabilità sociale Snaidero Azienda produttrice di mobili per cucina SKYLINE_LAB Motivazioni L’impegno sociale della Snaidero rappresenta infatti una tradizione e nasce dalla convinzione che per avere successo nel business sia in primo luogo indispensabile ottenere la piena soddisfazione dei propri clienti e creare un clima di lavoro sereno e coeso all’interno dell’azienda. La cucina Skyline_Lab Snaidero si propone di rendere un servizio alle persone disabili e alle famiglie alle quali questi soggetti appartengono: un miglioramento del livello di autonomia e di sicurezza del disabile nel proprio ambiente domestico si riflette infatti anche sulla qualità della vita dei suoi familiari, alleggeriti di incombenze connesse alla sua assistenza. Con questo progetto l’imprenditore e la direzione hanno quindi inteso aggiungere un ulteriore tassello nella realizzazione della mission aziendale che si propone di migliorare la qualità della Vita, affermando fra l’altro il principio in base al quale la disabilità non è una malattia, ma una condizione e contribuendo così ad abbattere alcune barriere non solo architettoniche ma anche psicologiche e culturali. Attività Skyline_Lab è una cucina sviluppata partendo dall’analisi delle esigenze del mercato e delle persone disabili e non adattando una cucina esistente. La definizione dei requisiti del progetto, la prototipazione, la sperimentazione e la validazione sono avvenute attraverso la collaborazione con gli utenti stessi e con il Centro di Medicina Riabilitativa Gervasutta di Udine. Oltre a numerose soluzioni specifiche per disabili prima non esistenti sul mercato, sono state individuate nuove soluzioni ergonomico-funzionali e sono state acquisite conoscenze utili per la messa a punto di nuovi prodotti e processi produttivi che si sono rivelati di utilità anche nelle cucine per persone normalmente abili. Per venire incontro alle richieste della propria clientela, l’Azienda investe molte risorse in Ricerca & Sviluppo, per comprendere i bisogni dei propri consumatori e sviluppare le conseguenti soluzioni favorevoli ed estetiche. Snaidero, inoltre, è stata la prima azienda italiana del settore della produzione di cucine ad ottenere nel 1995 la certificazione di qualità ISO 9001:94 e nel 2001 l’attestazione di conformità alla norma ISO 9001:2000. Infine nel 2003 l’azienda ha implementato il sistema di gestione ambientale Iso 14001 (certificazione del sito produttivo sull’impatto ambientale). Per quanto riguarda i rapporti con altri interlocutori, Snaidero ha contribuito, suggerendo l’idea e fornendo la consulenza legale e tecnica, alla creazione di una cooperativa sociale autonoma di fornitori di materie prime dalla quale si approvvigiona e con la quale collabora per il miglioramento delle qualità dei materiali impiegati nella produzione delle proprie cucine. Per proseguire nel cammino della responsabilità e dell’orientamento al cliente, nel 2002 l’imprenditore e la direzione hanno deciso di impegnarsi direttamente dando un connotato sociale al proprio prodotto: è nata così l’idea di sviluppare una cucina studiata per accrescere l’autonomia e l’indipendenza delle persone in condizioni di disabilità. La cucina Skyline_Lab Snaidero si propone di rendere un servizio alle persone disabili e alle famiglie, alle quali questi soggetti appartengono. Una volta definito il progetto per sommi capi all’interno dell’Azienda, è stato affidato il compito di redigere uno studio di fattibilità all’Isvi, Istituto per i Valori d’Impresa, un’associazione ponte tra università ed aziende che da anni realizza ricerche e servizi in tema di responsabilità sociale delle imprese, e al Presidente della Consulta delle Associazioni per Disabili della Regione Friuli Venezia Giulia. Ne è emerso un ampio bisogno di questo genere di cucine, quasi del tutto assenti sul mercato. I possibili utenti sono spesso costretti ad avvalersi di artigiani o architetti per adattare alle proprie esigenze le caratteristiche di una cucina standard, con un sensibile aggravio del costo finale. Mancano, o sono molto rare, le proposte di cucine accessibili realizzate con elementi “standard” e con contenuti di design ed è impossibile verificare presso un normale punto vendita le prestazioni e l’estetica della composizione che interessano. Per rispondere alle variegate esigenze delle persone disabili, ma tenendo presente un vincolo di budget, Snaidero ha pensato a una cucina modulare in grado di adattarsi, nei limiti propri di una produzione in serie, alle richieste di una clientela molto disomogenea. In questa fase sono stati coinvolti anche gli architetti Lucci ed Orlandini che da parecchio collaborano con Snaidero per sviluppare contenuti di funzionalità unita al design per la nuova cucina. Nella fase di definizione delle caratteristiche della cucina speciale è stato coinvolto anche lo staff del Centro di Medicina Riabilitativa Gervasutta di Udine, in collaborazione con il quale sono stati condotti i test su un prototipo perfettamente funzionante. Inizialmente sono stati stanziati ca. 800.000 euro per lo studio, la progettazione e la prototipazione della cucina speciale. Risultati In termini di fatturato questo progetto ha generato ricadute positive sul fatturato anche di altri prodotti. I benefici ottenuti sono anche valutabili in termini di valore sociale creato e di reputazione interna ed esterna (collaboratori, azionisti, clienti, comunità locali) e sono legati ad una generale comunicazione positiva riguardante l’azienda, dimostrata dall’attribuzione di riconoscimenti (es. premio regionale Solidarietà) o dall’inserimento del prodotto 243 realizzato all’interno di realtà che hanno un forte impatto sull’opinione pubblica in virtù del positivo risvolto sociale (es. Casa dei Risvegli di Bologna). L’impatto sulla comunità del programma di cucina Skyline_Lab è sostenibile, in quanto riduce il divario fra persone abili e disabili abbattendo alcune barriere non solo architettoniche, per le funzionalità tecniche sviluppate, ma anche culturali e psicologiche, per i contenuti di design e quindi di appartenenza di queste versioni progettuali ad un più ampio progetto rivolto a qualsiasi utente. L’attività di sviluppo di questo progetto è destinata ad essere continuativa e ad ampliarsi ulteriormente, attraverso la ricerca di nuove soluzioni tecnico-funzionali destinate a migliorare l’autonomia e, quindi, la qualità di vita, non solo dei disabili, ma ad es. anche degli anziani. 244 Il libro d’oro della responsabilità sociale STMicroelectronics Opera nel campo della progettazione, produzione e vendita dispositivi elettronici Da un servizio di trasporti ad un sistema sostenibile Motivazioni Dal 2002 la ST partecipa al programma di coordinamento dei Mobility Managers del Vimercatese in coordinamento con la Provincia di Milano. L’obiettivo principale è stato quello di ridurre di 800 unità il numero di dipendenti che utilizzavano l’auto nel percorso casa-lavoro-casa. Attività Il progetto ha previsto: l’istituzione del Mobility Point, la realizzazione di un programma di comunicazione attraverso un portale in intranet dedicato alla mobilità, l’istituzione di navette Gobba MM2 –Agrate- Colleoni, l’istituzione di navette Vimercate –Agrate, l’istituzione di navette Arcore –Agrate, l’istituzione di navette Gessate MM2 –Agrate, la promozione e distribuzione di abbonamenti a prezzi agevolati (ATM, TRENITALIA, AUTOSTRADALE), incentivazione e gestione carpooling, condivisione linee interaziendali, stipula convenzioni per acquisto a prezzo agevolato di bici, sperimentazione auto ibrida e promozione contributi pubblici per trasformazione auto tradizionali in auto GPL. All’interno dei programmi ambientali della ST vi è sia la riduzione dei quantitativi emessi di gas ad effetto serra (in questo caso l’anidride carbonica) e sia lo sviluppo di azioni proattive volte ad interagire sul territorio attraverso azioni che coinvolgano Enti Pubblici, Aziende, Associazioni operanti sul territorio ed i propri dipendenti . L’azienda, certificata ISO14001 e validata EMAS II, annualmente pubblica la propria Dichiarazione Ambientale all’interno della quale descrive progetti, obiettivi e risultati raggiunti. L’azienda ha nominato, in ossequio al Decreto Ronchi, il Mobility Manager di sede nel 1998. L’Ufficio controlla mensilmente i risultati ottenuti ed invia tali informazioni alla Provincia di Milano. I risultati sono presentati annualmente nel corso della manifestazione Osservatorio della Mobilità organizzata dalla Provincia di Milano e dal Ministero dell’Ambiente. Le attività relative alla mobilità sviluppate da ST e da Enti pubblici sono pubblicati sia nel sito intranet che nel giornale aziendale. Attraverso il sito web ed il Mobility Point il dipendente può conoscere quali siano le reti pubbliche bus sul territorio, le navette gestite direttamente da ST, acquistare in sede gli abbonamenti per bus e treni, chiedere consigli, essere facilitato a costituire gruppi di carpooler ed essere informato su limitazioni del traffico. I dipendenti ST sono protagonisti delle scelte di ottimizzazione di percorsi ed orari seguiti dai bus gestiti da ST per il proprio personale. Attraverso il numero di abbonamenti venduti e la rendicontazione giornaliera delle società di autotrasporto si conosce il numero degli utenti bus e Treni. Esiste un elenco degli equipaggi di carpooler che hanno parcheggio riservato aziendale. Il sito web, il giornale aziendale ed il Mobility point sono essenziali per diffondere l’informazione e ricevere i suggerimenti e le osservazioni da parte dell’utente. Lo stretto rapporto di collaborazione con la Provincia di Milano e altri Mobility Manager dell’area hanno offerto la possibilità di condividere linee interaziendali ed ottimizzare le risorse. Risultati Il risultato raggiunto è stato di una riduzione del quantitativo emesso di anidride carbonica di circa 5 T/giorno ed 800 auto in meno/giorno in azienda. A questo risultato si aggiungono i circa 240 dipendenti che già in passato usufruivano di mezzi di trasporto alternativi. L’incremento del numero di utenti (800 unità/giorno) e i circa 6000 contatti/mese computati dal sito web sono validi indicatori di come le attività sono state accolte. Colloqui specifici sono stati organizzati con rappresentanti delle varie organizzazioni aziendali, i quali, compilando un questionario cartaceo, hanno espresso giudizi positivi ed un invito a continuare. L’azienda è certa che le informazioni e l’esperienza che sta consolidando in questo campo le permetteranno di individuare e condividere soluzioni più efficaci in futuro. 245 TIM Azienda attiva nel settore delle telecomunicazioni mobili TALKS Motivazioni TIM, azienda leader nel settore della telefonia mobile e capillarmente diffusa, ha individuato il programma per il sociale Un mondo per tutti per intervenire con progetti concreti in situazioni valutate come prioritarie e di interesse generale da parte degli stakeholder coinvolti (comunità, associazioni no profit, associazioni di categoria, istituzioni locali e centrali) con l’obiettivo di creare piena integrazione nella comunità. Comunicare significa, infatti, creare integrazione: TIM promuove continuamente l'accesso da parte di tutti dei propri prodotti e servizi, senza distinzioni di abilità da parte della propria clientela, con un settore specificamente dedicato alla ricerca ed all’innovazione delle tecnologie dedicate al sociale. Per questo motivo TIM dedica un'attenzione sempre maggiore alle persone affette da problemi alla vista rendendo sempre più accessibili la lettura del display e l'utilizzo dei servizi radiomobili utili e di uso comune. Attività Nel 2004 TIM ha presentato il software TALKS, un'applicazione rivoluzionaria che permette ai non vedenti, agli ipovedenti ed agli anziani di usare tutte le funzioni del telefonino in completa autonomia, grazie ad una voce elettronica che legge il display a favore dell'utilizzatore. Grazie al software TALKS, i non vedenti hanno la possibilità di scrivere e leggere SMS ed e-mail, comporre e scaricare messaggi multimediali (MMS), chiamare e modificare un numero memorizzato in rubrica, variare il modo d'uso del telefonino e le altre impostazioni, gestire il calendario degli appuntamenti, scrivere e leggere documenti di testo. Inoltre, grazie a tale programma, sono accessibili le funzioni relative al convertitore di valuta, l'orologio e la sveglia. Il software TALKS impiega il programma ETI Eloquence, lo stesso che usano altri programmi di lettura dello schermo dei personal computers molto diffusi fra i non vedenti che usano il PC. La ricerca e l’innovazione tecnologica sono valutate al servizio delle diverse esigenze, con l’obiettivo di consentire l’accesso alla tecnologia mobile a tutti, superando le barriere costituite da impedimenti o difficoltà fisiche. L’Originalità di TIM nell’ambito delle imprese di telefonia mobile si contraddistingue per avere acquisito l’applicativo TALKS, averlo distribuito ed installato gratuitamente, aver creato una rete di formazione con le associazioni e aver formato il personale del customer care e dei negozi sociali per garantire l’applicativo nella vendita e nell’assistenza. L’efficacia di TALKS consiste nel garantire l’accesso e l’utilizzo in autonomia alla tecnologia mobile da parte dei disabili visivi. L’efficacia del prodotto è dimostrata dalle richieste pervenute a TIM, che hanno altamente superato le aspettative. TIM promuove le tecnologie per il sociale individuando le specifiche esigenze delle diverse categorie sulla base del dialogo costante con le associazioni rappresentative, individuando con le stesse anche la tecnologia e le modalità di utilizzo più idonee. Il software TALKS è stato realizzato in particolare con la collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi, dell’Associazione Italiana Ciechi e Ipovedenti e dell’Associazione Nazionale Privi della Vista ed Ipovedenti. Gli obiettivi e le finalità del TALKS sono stati condivisi su esigenze ed aspettative reali da parte dei consumatori/utenti, basate su un dialogo approfondito con le associazioni e gli stessi fruitori. In particolare, quali eventi pubblici significativi realizzati nel 2004, realizzati con il coinvolgimento delle associazioni e dei consumatori/clienti si possono ulteriormente segnalare: la partecipazione di TIM ad Handimatica: TIM, unica azienda di telefonia mobile, ha partecipato alla quinta edizione di Handimatica, la Mostra-Convegno dedicata alle tecnologie informatiche a beneficio delle persone diversamente abili La manifestazione, organizzata dalla Fondazione ASPHI Onlus (di cui TIM è socio), rappresenta un fondamentale punto di riferimento nella divulgazione delle più recenti soluzioni capaci di rendere accessibili a tutti servizi e strumenti destinati al miglioramento della qualità di vita; la presentazione di TALKS presso i Flagship Store: TIM ha presentato nei negozi Flagship Store del Gruppo Telecom Italia a Milano e a Roma il software TALKS con il patrocinio dell'Ufficio del Consigliere Delegato per l'handicap Ileana Argentin e alla presenza delle maggiori associazioni dei non vedenti e degli ipovedenti. TIM ha acquisito il software TALKS per un importo di 233.350 Euro, provvedendo a distribuirlo, installarlo e garantirne l’assistenza gratuitamente. Si sono svolti incontri con le associazioni di disabili visivi al fine di individuare le esigenze specifiche degli utenti; formare il personale delle associazioni; garantirne la distribuzione, l’applicazione e l’assistenza. Per raggiungere gli obiettivi con la massima efficacia, è stato inoltre coinvolto nella formazione il personale TIM del customer care e dei negozi sociali. Risultati Grazie al TALKS, TIM ha rilevato che si è realizzato un notevole miglioramento della qualità della vita da parte dei disabili visivi e l’installazione del software non altera gli standard del terminale di telefonia mobile, pertanto non ne rende pericoloso o nocivo l’utilizzo. I risultati conseguiti hanno superato le aspettative dell’azienda; la quantificazione può essere calcolata nel numero delle richieste pervenute alla data attuale (circa 2000) su quelle preventivate dalla stima iniziale (500), effettuata con la 246 Il libro d’oro della responsabilità sociale consulenza delle associazioni. Sono inoltre presenti nei negozi TIM delle liste di prenotazione da parte sia di Associazioni che di singoli utenti. Il personale coinvolto direttamente ha risposto con un forte coinvolgimento nel progetto, che si è rilevato nello scrupolo e nell’attenzione dimostrati nella fase di formazione e di customer caring. All’interno dell’azienda si è realizzata una sinergia importante nelle funzioni aziendali nella comunicazione interna ed esterna (realizzata con gli strumenti aziendali: sito WEB, SMS, MMS, riviste, video) e si è sviluppata la consapevolezza sulla nuova tecnologia, con mail e telefonate di attenzione e di richiesta rispetto a situazioni particolari, per ottenerne la fruizione. L’accesso alle tecnologie da parte di persone con disabilità è una tematica di estrema attualità, cui Un mondo per tutti dedica attenzione costante con lo sviluppo delle tecnologie per il sociale. Si è realizzata un’attenzione costante nel tempo, che ha visto l’evoluzione degli applicativi: nel 2002 è stato realizzato l’SMS per i non vedenti; nel 2003 il sito TIM è stato reso accessibile al 50% e ad oggi l’accessibilità è al 70%, con previsione di raggiungere il 100%. Per il futuro sono, inoltre, previste da TIM nuove applicazioni per rendere autonomi, nella telefonia mobile, i sordo muti. 247 248 Il libro d’oro della responsabilità sociale SODALITAS SOCIAL AWARD TERZA EDIZIONE LE AZIENDE PREMIATE 249 250 Il libro d’oro della responsabilità sociale Categoria 1 - Processi interni aziendali di responsabilità sociale Nominations A.E.M. Torino Gruppo Loccioni Vodafone Chiquita Brands Costa Crocere Enel Vincitore A.E.M. Torino Strategia di crescita realizzata con ingenti investimenti nella generazione di energia rinnovabile e attuata nel rispetto dei principi di CSR. Governance basata su Carta dei Valori, Codice Etico, Modello Organizzativo ex lege 231, Comitato Gestione del Rischio. Sistema integrato di Gestione Qualità-Sicurezza-Ambiente, con adozione del Modello per l’Eccellenza EFQM e certificazione ISO 9001:2000, OHSAS 18001 e ISO 14001. Impegno nello sviluppo del capitale umano, con attività di formazione che hanno interessato l’81% del personale e rappresentato l’1,6% delle ore lavorate, programma di azioni positive per flessibilità/pari opportunità, progetto gestione RU per competenze, azioni di ascolto con questionari, sistema di gestione per obiettivi-MBO per il 10% dei dipendenti secondo il metodo Balanced Scorecard, Phantom Stock Option, premio di risultato per tutti. Miglioramento di performance e reputazione, con netta riduzione dell’impatto ambientale, alto livello di soddisfazione dei clienti, crescita della produttività per addetto (27%) e raddoppio del margine operativo lordo. Menzione speciale Enel Dopo una prima esperienza di formazione relativa al Codice Etico (CD distribuito a tutti i dipendenti), a seguito dell’integrazione della CSR nel piano industriale, ENEL ha avviato un “ciclo di formazione” sul tema, per rafforzare il suo impegno nello sviluppo di una cultura della sostenibilità. Il corso coinvolge sia il management (300 dirigenti) che i 4.200 quadri, in particolare le persone impegnate nella raccolta dei Key Performance Indicators, con l’obiettivo di favorire decisioni coerenti con le strategie ENEL in tema di responsabilità sociale e di sostenere il processo di rendicontazione e pianificazione della CSR. 251 Categoria 2 - Miglior programma di “partnership” nella comunità Nominations ATM Focchi / SCM Group Fondazione Johnson & Johnson Gruppo Filo diretto IBM Italia Indesit Company Siemens Vincitore Fondazione Johnson & Johnson La Fondazione J&J, che ha come aree di intervento assistenza sanitaria alla comunità, salute infantile, salute mentale, formazione nel campo sanitario, ha realizzato da subito con la Federazione Italiana Malattie Digestive (di seguito FIMAD), una campagna per la prevenzione del cancro colo-rettale, una delle patologie con meno appeal e per questo spesso ignorata dai pazienti a rischio. E per il cancro colo-rettale la prevenzione è la sola arma davvero efficace: il 75% dei soggetti colpiti ha buone possibilità di guarire, ma solo se la diagnosi è precoce. Grazie a questa campagna, le 3 società di gastroenterologi (AIGO – Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri, SIED – Società Italiana Endoscopia Digestiva, SIGE – Società Italiana di Gastroenterologia) hanno collaborato per il raggiungimento di un obiettivo comune. La campagna è stata infatti la prima importante iniziativa portata avanti dalla FIMAD ed ha generato una sensibilizzazione anche presso le Istituzioni, contribuendo a convincerle ad attivare un programma nazionale di screening per il cancro del colon-retto Menzione speciale IBM Italia Attraverso l'On Demand Community i dipendenti e i pensionati IBM hanno a disposizione idee e strumenti tecnologici che li aiutano nella loro attività di volontariato, soddisfacendo le esigenze delle organizzazioni nonprofit del territorio. Il programma prevede la donazione di un contributo in denaro o in tecnologia all’ente presso cui il dipendente/pensionato IBM svolge almeno 40 ore di volontariato (8 ore al mese per 5 mesi). Il progetto “On Demand Community” ha senza dubbio il pregio di unire l’impegno di tre attori fondamentali: l’azienda, i suoi dipendenti - attivi e in pensione - e le organizzazioni nonprofit del territorio, mettendo l’innovazione tecnologica al servizio del sociale. 252 Il libro d’oro della responsabilità sociale Categoria 3 - Miglior campagna di Marketing Sociale Nominations Artsana Salmoiraghi & Vigano’ Unilever Italia Mediamarket Obi Cassa Centrale delle Casse Rurali Trentine Vincitore Artsana “Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie” è il nome del progetto che Chicco porta avanti dal Novembre 2003 per aiutare l’Associazione Amici dei Bambini- ONG a realizzare su tutto il territorio nazionale Case Famiglia che possano accogliere i bambini attualmente ospitati in Istituti per minori. La legge 149/2001 prevede infatti che a partire dal 31 Dicembre 2006 tutti gli Istituti di Assistenza dovranno chiudere e migliaia di bambini non avranno più una casa. Chicco si è impegnata ad accompagnare Amici dei Bambini in un percorso pluriennale, attivando iniziative concrete di natura preventiva. Il progetto ha visto l’apertura di una Casa Famiglia a San Giovanni a Teduccio, uno dei quartieri più problematici di Napoli., ed è in programma l’apertura di una nuova Casa Famiglia a Milano, nel quartiere Giambellino. Menzione speciale Unilever Italia L’iniziativa si caratterizza per la forte coerenza tra l’obiettivo di marketing dell’impresa e la mission dei partner coinvolti ed è stata realizzata utilizzando tutti gli strumenti di un “classico” del CRM: dal coinvolgimento del personale dell’azienda, alla forza vendite, al supporto comunicativo equilibrato (stesso budget per la campagna di lancio e per quella di rendicontazione), alla trasparente informazione dei risultati raggiunti. Inoltre l’iniziativa trova nella semplicità e nella concretezza dell’intervento (n. dei pasti donati) uno dei punti forti del suo successo. La soddisfazione per quanto fin qui realizzato getta le basi per un ulteriore sviluppo dell’iniziativa nei prossimi anni. 253 Categoria 4 - Miglior iniziativa di “Finanza Socialmente Responsabile” Nominations Banca Monte dei Paschi di Siena Federcasse B.C.C. A.B.I. Associazione Bancaria Italiana Vincitore Federcasse B.C.C. Costituzione del Fondo di Garanzia-FGO per i portatori di titoli obbligazionari emessi da Banche del Credito Cooperativo-BCC, tutelando su base solidale i piccoli risparmiatori duramente provati dai recenti casi di default di diversi emittenti e incoraggiandoli a ritornare con tranquillità su questo tipo di investimento. Il meccanismo di garanzia collettivo non prevede versamenti di somme di denaro, ma l’impegno da parte delle 288 BCC aderenti a iscrivere nei conti d’ordine del bilancio un ammontare di mezzi da tenere a disposizione in caso di default di una delle consorziate. A regime il FGO garantirà obbligazioni per € 30 miliardi (a un mese e mezzo dell’iniziativa, € 820 milioni). 254 Il libro d’oro della responsabilità sociale Categoria 5 - Miglior iniziativa di responsabilità sociale d’impresarealizzata da PMI Nominations Box Marche Sabelli Mazzali Cantina La-Vis NaturaSi’ Vincitore Box Marche Piccola impresa (50 dipendenti) con una gestione aziendale molto attenta agli impatti sociali e ambientali delle proprie operazioni. In campo ambientale ha lanciato un prodotto ecologico, EcoBox, che aiuta a suddividere i rifiuti per facilitarne il riciclo, ha migliorato il rapporto Kg di rifiuti/Kg di prodotto finito dal 0,44 del 2001 allo 0,30 del 2003, ha vinto lo Ecopremio Comico 2003 per i progetti di imballaggi ambientalmente innovativi. Nei confronti del personale ha cura del clima aziendale con monitoraggio annuale della soddisfazione, valorizza le competenze con un premio del 15% della paga lorda, tutela la sicurezza e i diritti lavorativi (certificazioni OHSAS 18001 e SA 8000), riconosce i problemi dei nuclei familiari con borse di studio. Ha un sistema integrato di gestione CSR (anche ISO 9001:2000 e ISO 14001) e realizza un processo di rendicontazione sociale con ampio coinvolgimento del management. Ha migliorato del 12% produttività e fatturato procapite, del 4,5% il margine operativo lordo. Menzione speciale Sabelli Industria casearia di terza generazione, impegnata a integrare la CSR nella missione aziendale e nel modello gestionale. Sensibile alle problematiche ambientali, evita con i “concentratori di siero” dei processi complessi di smaltimento degli scarti di lavorazione di mozzarella e ricotta, ricavandone un prodotto per l’alimentazione animale. Per monitorare la soddisfazione del personale ha lanciato una analisi di clima con questionario, con successivo sviluppo di un piano di miglioramento e utilizzo dei “principi” evidenziati dalle risposte nel Codice Etico in elaborazione. Al fine di contribuire alla diffusione della cultura alimentare e ambientale nel Territorio ha lanciato il percorso educativo “La Via Lattea”, in collaborazione con le autorità scolastiche e Legambiente, volto a far comprendere il significato di una dieta ragionata e della filiera produttiva. 255 Categoria 6 - Innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante Nominations BP Italia Petroltecnica Procter & Gamble Snaidero Tim Crai Supermercati Vincitori Petroltecnica “Bruco” è il metodo innovativo di pulizia e bonifica per serbatoi interrati, realizzato da Petroltecnica, una PMI in provincia di Rimini. Questo metodo, avvalendosi di uno speciale robot dotato di telecamera e di getti d’acqua a grande pressione, permette di bonificare completamente i serbatoi da prodotti petroliferi e chimici, senza l’ingresso di operatori all’interno e quindi senza pericoli di intossicazione o esplosione di vapori nocivi. Il robot è teleguidato dall’esterno e costantemente monitorato da un sistema di hardware e software sviluppato dall’azienda. Tra gli altri vantaggi “Bruco” evita l’emissione di vapori nocivi nell’atmosfera e la quantità di acqua di lavaggio da smaltire è ridotta al minimo, grazie ad un sistema di riciclo automatico. L’innovazione è strettamente correlata con il settore di attività dell’azienda che si occupa in generale di servizi in campo ambientale e pone una cura speciale per la tutela dell’incolumità delle persone, riducendo al minimo anche l’impatto ambientale delle lavorazioni. La sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso, rappresenta una delle strategie operative dell’azienda. Procter & Gamble P&G ha sviluppato PuR, un innovativo sistema di potabilizzazione dell’acqua nato per fronteggiare un’emergenza come quella idrica, che ha assunto proporzioni drammatiche in tutto il mondo. Sono oltre due miliardi gli individui che utilizzano acqua da siti contaminati, con conseguenze gravissime per la salute. Ogni anno muoiono oltre 2 milioni di bambini colpiti da dissenteria provocata da acqua non potabile. PuR è una bustina da sciogliere in 10 litri d’acqua: in pochi minuti lo sporco e gli altri inquinanti vengono separati dall’acqua che, dopo essere stata filtrata, può essere bevuta, in quanto sono stati eliminati anche batteri patogeni,virus e parassiti. Si ottiene un’acqua pulita e pura che corrisponde ai criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ad un costo pari ad 1 centesimo di euro per litro. Questo prodotto ha dimostrato la sua efficacia ed utilità nell’emergenza del Sud Est asiatico dove sono state inviate 28 milioni di confezioni di PuR. P&G sta lavorando con organizzazioni internazionali non profit per verificare come rendere meglio disponibile la tecnologia di potabilizzazione dell’acqua che sta alla base di PuR a livello globale. P&G ha inoltre adottato differenti modelli di commercializzazione per la diffusione di PuR nei Paesi in via di sviluppo che tengono conto delle possibilità economiche delle popolazioni interessate all’intervento. Si passa dalla commercializzazione con intervento di educatori, alla cessione del prodotto a prezzo di costo, alla distribuzione gratuita del prodotto nelle aree colpite da calamità naturali o da conflitti armati. 256 Il libro d’oro della responsabilità sociale Menzioni speciali Snaidero Snaidero, tradizionale costruttore di cucine, ha sviluppato Skyline_Lab, una speciale linea di mobili da cucina, partendo dall’analisi delle specifiche esigenze delle persone disabili. L’idea è stata studiata con il contributo di ricercatori sociali e di noti architetti per accrescere l’autonomia e l’indipendenza delle persone in condizioni di disabilità, al fine di migliorare la qualità della vita delle persone disabili e delle loro famiglie. Si è inteso così testimoniare il principio in base al quale la disabilità non è una malattia, ma una condizione, contribuendo ad abbattere barriere non solo architettoniche ma anche psicologiche e culturali. L’innovatività del progetto risulta immediata sfogliando il catalogo di presentazione, dove il tradizionale modulo di cucina lineare, cui tutti siamo abituati, e che risulta molto poco adatto a chi si muove in carrozzella, è stato sostituito da uno a forma semi circolare, che mette a disposizione dell’utente tutti i piani di lavoro senza bisogno di movimentarsi. Inoltre tutti gli elementi che compongono la cucina sono facilmente accessibili e a portata di mano per chi è costretto a vivere su una sedia a rotelle, offrendo una soluzione di cucina accessibile realizzata con elementi componibili e con contenuti di design funzionale. La proposta innovativa rientra nell’approccio alla responsabilità sociale già realizzata dall’azienda sia attraverso la costituzione di una cooperativa sociale autonoma di fornitori di materie prime, che attraverso le certificazioni ISO 9001 e ISO 14001. Il prodotto è stato inserito in realtà di tipo ospedaliero e di assistenza con soddisfazione degli operatori sociali. Tim Nel 2004 TIM ha presentato TALKS, un software che rappresenta un’applicazione rivoluzionaria che permette ai non vedenti, agli ipovedenti e agli anziani di usare tutte le funzioni del telefonino in completa autonomia, grazie ad una voce elettronica che legge il display a favore dell’utilizzatore. Tim distribuisce ed installa gratuitamente il software TALKS, ha creato una rete di formatori che interagiscono con le associazioni degli utenti disabili e ha formato il personale del customer care e dei negozi per garantire l’applicativo nella vendita e nell’assistenza. TIM è impegnata a promuovere l’accesso da parte di tutti i propri utenti ai prodotti e servizi, senza distinzioni di “abilità”, con un’attenzione specificamente rivolta alla ricerca ed alla innovazione delle tecnologie dedicate al sociale. Per TIM l’innovazione e lo sviluppo tecnologico sono un valore aggiunto in termini di integrazione, benessere e crescita per la comunità quando i suoi servizi sono concretamente utilizzabili da tutti. 257 Questa pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo redazionale di: Patrizia Giorgio, Alice Riva, Uberto Russo. Progetto grafico: Koinética Stampato nell’aprile 2005 da Presscolor 258 Il libro d’oro della responsabilità sociale 259 “Diffondere la Responsabilità Sociale d’Impresa attraverso l’emulazione” Via Pantano 2 20122 milano Tel 02 86460236 Fax 02 86461067 [email protected] www.sodalitas.it