Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina1 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina2 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina3 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina4 Pubblicazione a cura di Inail Sicilia ed Adoc Sicilia INAIL SICILIA Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro Direzione Regionale: V.le del Fante 58/d 90146 Palermo Tel. 091/6705111, Fax 091/6705476 email: [email protected] web nazionale: www.inail.it Progetto grafico ed impaginazione Salvatore Pietro Anastasio email: [email protected] Redazione dei testi Luigi Ciotta Salvatore Pietro Anastasio 4 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina5 ADOC SICILIA Associazione Difesa Orientamento Consumatori Direzione Regionale: Via Enrico Albanese, 92 90139 Palermo Tel. 091/589322, Fax 091/6110092 email: [email protected] web regionale: www.adocsicilia.it web nazionale: www.adoc.org Opuscolo informativo realizzato da Adoc Sicilia per il progetto “La prevenzione è Sicurezza” con il cofinanziamento di Inail - Direzione Regionale della Sicilia. 5 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina6 Prefazione Del Direttore Regionale INAIL Sicilia Giovanni Asaro Avviare percorsi di educazione alla sicurezza in tutti gli ambiti che coinvolgono cittadini, studenti e lavoratori, è sempre fondamentale ed attuale. I luoghi privilegiati dove affrontare il tema della sicurezza stradale per sviluppare, a medio e lungo termine, un effettivo coinvolgimento dei destinatari di tale messaggio sono le scuole e le piazze intesi come luogo di aggregazione e di contatto sociale. Ma oggi è sempre piu’ attuale avviare un dibattito ed una riflessione – in funzione di azioni e soluzioni anche a breve termine – nei confronti degli operatori del settore del trasporto stradale, “protagonisti” di eventi a volte drammatici sul luogo di lavoro “strada”. La sicurezza sulla strada è, infatti, un fattore fondamentale per garantire l’integrita’ psico-fisica di cittadini e lavoratori; sul versante del lavoro, infatti, la quota d’infortuni che vedono il luogo di lavoro “strada” come teatro della dinamica infortunistica è sempre, come già in precedenza, decisamente elevata se non addirittura potenzialmente prevalente, come confermato dall’andamento infortunistico rilevato territorialmente. Inail Sicilia continua, quindi, a sostenere il proficuo “lavoro” svolto da ADOC in regione, affidando un nuovo progetto nel 2011 con il compito di sensibilizzare, oltre che gli studenti sullo specifico tema, anche cittadini e lavoratori, con modalita’ sempre piu’ caratterizzate da metodiche di tipo attivo, al rispetto della sicurezza stradale, e conseguentemente al rispetto delle regole e della legalità, ma anche di fornire strumenti di conoscenza per gestire al meglio l’effettiva attuazione di comportamenti sicuri: in tal senso, le modifiche legislative (legge n. 120 del 29 luglio 2010) intervenute, richiedono una costante opera di aggiornamento e di conoscenza sul tema. 6 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina7 L’azione informativo-promozionale sarà, pertanto, centrata – per i giovani – con percorsi ludico-didattici, per favorire in essi quei concetti già presenti nella fase realizzata del progetto, ossia lo sviluppo di una forte consapevolezza sulla tematica della sicurezza stradale, in termini di conoscenza e rispetto delle norme di legge, lo sviluppo di comportamenti corretti sulla strada nel rispetto delle regole, ma soprattutto in termini di responsabilità’ individuale in ordine ad un corretto stile di vita da assumere anche sulla strada, tradotto in uno stile di guida corretto e osservante delle regole. Per i lavoratori ed operatori della “strada”, invece, il “taglio” di comunicazione sarà più improntato al confronto, ed alla valutazione di aspetti non solo tecnici, ma anche socio-economici; infatti, la problematica degli incidenti stradali e la loro valenza infortunistica ha un forte impatto, oltre che sulla tutela dell’integrità del lavoratore, sui costi delle aziende, e, pertanto, l’adozione di politiche di sicurezza in ambito stradale, non può che incidere profondamente sul settore interessato. Giovanni Asaro 7 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina8 Introduzione Del Presidente Adoc Sicilia Luigi Ciotta Anche per il 2011, Inail Sicilia ha deciso, nell'ambito del vigente protocollo di collaborazione con Adoc Sicilia, di co-finanziare il progetto "La Prevenzione è Sicurezza", campagna regionale di sensibilizzazione su temi specifici legati alla sicurezza stradale dei lavoratori e dei giovani. Guida in stato di ebbrezza, utilizzo delle cinture di sicurezza, stress e colpo di sonno da stanchezza, guida sul bagnato, importanza del casco, inadeguatezza dei controlli, organizzazione dell’emergenza e dei primi soccorsi, sono solo alcune condizioni che determinano situazioni di grave pericolo per i lavoratori che si recano nei luoghi di lavoro, per i lavoratori dell’autotrasporto impegnati in estenuanti viaggi lungo la penisola e in ambito europeo, e per i giovani che raggiungono le scuole. Il tono della comunicazione, volutamente crudo e diretto, sia in termini d’immagini proposte, sia in termini di linguaggio scelto, ha l'obiettivo di sensibilizzare e far riflettere sulle conseguenze di una guida imprudente e azzardata. Le statistiche evidenziano, infatti, come oltre il 90% degli incidenti stradali sia causato da errori e imprudenza di chi guida. 8 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina9 “Prevenzione e’ Sicurezza” Dal 2009, Adoc Sicilia, in collaborazione con Inail Sicilia, pubblica e distribuisce gratuitamente un opuscolo e un Dvd sulla sicurezza stradale, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini siciliani, a partire dai più giovani in età scolare, a modificare i principali comuni (cattivi) comportamenti di guida. Molto spesso, infatti, alcuni comportamenti di guida, altamente pericolosi, sono dovuti a luoghi comuni sbagliati che le nostre campagne hanno voluto, anche in forma intenzionalmente provocatoria, mostrare e misurare allo scopo di contribuire a correggerli. Una recente indagine, a tal proposito, è stata eseguita per individuare e "misurare" i comportamenti di guida sbagliati più comuni. Il risultato di tale iniziativa è che il “pericolo maggiore è rappresentato proprio dalla mancata percezione dello stesso”. Nel 2010, l’opuscolo denominato “Guida la Vita!” è stato distribuito in oltre 25.000 copie che si sono aggiunte ai 5.000 Dvd contenenti immagini inedite e un gioco-test per valutare i comportamenti. La distribuzione è avvenuta in tutte le maggiori città della Sicilia, attraverso incontri nelle scuole e nelle comunità con il coinvolgimento delle Direzioni Provinciali dell’Inail e alla presenza di autorità ed esperti del settore. Un camper didattico itinerante ha viaggiato per tutta l’isola sostando nelle piazze principali. Tutti i maggiori quotidiani e le televisioni hanno dato ampio resoconto degli eventi sulla sicurezza e la prevenzione stradale dei lavoratori e degli studenti. Insomma, la campagna è stata gradita nei contenuti e ritenuta soddisfacente per i modi di esecuzione: semplici, diretti, coinvolgenti. 9 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina10 Ecco perché abbiamo chiesto a Inail Sicilia di ripetere l’esperienza allargando il nostro campo informativo ai lavoratori dell’autotrasporto per “scoprire”, verificare e discutere, direttamente con loro e con le associazioni che li rappresentano, le principali problematiche legate a un settore fondamentale per l’economia italiana, ma che, per la modalità stessa di trasporto, è causa diretta e indiretta di gravi incidenti con moltissime vittime. Una Premessa... Nel 2009 sulle strade dell'Unione Europea hanno perso la vita più di 35.000 persone (l'equivalente di una città di media grandezza…). I feriti sono stati oltre 1.700.000 e, secondo le stime, per ogni morto sulle strade d'Europa ci sono almeno 4 invalidi permanenti (con danni irreparabili al cervello o al midollo spinale), 10 feriti gravi e 40 feriti lievi. I costi economici per la società sono stimati oltre 130 miliardi di euro all'anno. EUROPA 2010: OBIETTIVO MANCATO Purtroppo, l'obiettivo del dimezzamento della mortalità stradale entro il 2010 è stato raggiunto da pochi Stati dell'Unione Europea. I maggiori risultati sono stati raggiunti in Lettonia (-54%), Spagna (-53%), Estonia (50%) e Portogallo (-50%). L'Italia si è fermata all'ottavo posto dietro Francia, Lituania e Slovenia, con una riduzione della mortalità stradale pari a -43%. Tuttavia, grazie alle campagne di prevenzione, i progressi sono stati comunque significativi. E’ diminuito il livello medio di vittime di incidenti stradali per milione di abitanti, che è passato da 113 nel 2001 a 69 nel 2009 per tutti gli attuali 27 Stati membri, e da 125 a 68 in Italia. In termini di cifre pure le vittime sono passate complessivamente dalle 54.000 del 2001 alle circa 30.000 del 2009. Alla luce di quanto sopra, la Commissione Europea ha adottato, il 20 luglio 2010, il IV° Piano d’Azione sulla Sicurezza Stradale 2010-2020, con l'ambizione di dimezzare il numero delle vittime della strada entro i prossimi dieci anni. Il programma definisce una serie di iniziative, a livello europeo e nazionale, intese essenzialmente a migliorare la sicurezza del veicolo, la sicurezza dell'infrastruttura e, soprattutto, il comportamento degli utenti della strada. 10 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina11 Per arrivare al traguardo del 2020 la Commissione Europea ha quindi indicato i punti cardine del nuovo “Programma sulla Sicurezza Stradale (2011-2020)”. Vediamone alcuni tra i più importanti: TECNOLOGIA PER AUTO PIU' SICURE L'obiettivo dell'UE sarà quello di estendere a tutte le automobili, ad autobus ed autocarri, le tecnologie sulla sicurezza attiva oggi presenti sulle vetture più costose, come l'ESC, i sistemi di avviso di uscita di corsia, di frenaggio d'emergenza, di dispositivi che ricordano di allacciare la cintura di sicurezza e limitatori di velocità obbligatori per veicoli commerciali/furgoni leggeri come quelli già obbligatori per gli autocarri. Verrà inoltre resa più severa la normativa di omologazione sull'impatto con i pedoni, verrà studiata la possibilità di introdurre l'Alcolock obbligatorio e adottate norme tecniche per la sicurezza delle auto elettriche. TRAFFICO TECNOLOGICO ED E-CALL La Commissione proporrà l'introduzione delle nuove tecnologie ITS (Intelligent Transport Systems) che permettono lo scambio di dati e di informazioni tra veicoli, e tra veicoli e infrastruttura, come ad esempio informazioni su limiti di velocità, flussi di traffico, congestione, riconoscimento di pedoni. La Commissione accelererà l'introduzione del sistema elettronico di chiamata di emergenza e-Call e ne studierà l'estensione ai motociclisti, ai veicoli commerciali pesanti e agli autobus. AUTOSCUOLE L'Unione Europea, nei prossimi dieci anni, si propone che vengano formati automobilisti più preparati. Particolare attenzione verrà rivolta ai principianti. Ciò significherà innanzi tutto migliorare il sistema di formazione e di rilascio delle patenti, in particolare ampliando la direttiva sulla patente di guida UE, in modo da definire criteri minimi per gli istruttori di guida, inserire nella fase precedente il rilascio della patente un periodo di tirocinio/guida accompagnata, periodi di prova dopo l'esame di guida (durante i quali i neopatentati sono oggetto di controlli più rigorosi), la possibilità di introdurre la guida ecologica fra le prove teoriche e pratiche. 11 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina12 STRATEGIA DEL PROGETTO Il progetto “La Prevenzione è Sicurezza” si pone come obiettivo quello di sensibilizzare il target 14-25 anni d’età, nei confronti di un nuovo concetto di sicurezza stradale che non si frammenta nel rispetto delle singole norme, ma si pone come un valore da interiorizzare. L'azione di sensibilizzazione è quindi finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo di elevare il ruolo delle norme di sicurezza stradale da “imposizione” a “valore personale e sociale” tramite una strategia di comunicazione mirata, forte, attuale e coinvolgente. Uno degli effetti più vistosi dell'attuale società di massa è l'emergere di modelli estetici e comportamentali che, tratti dal mondo mediatico, diventano poi di moda tra i giovani. L'imitazione di tali modelli, oltre che a molti problemi, porta spesso a erronee convinzioni e mitizzazioni di stereotipi del tutto negativi, come la trasgressione a tutti i costi. 12 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina13 ANALISI DEL TARGET Dall’analisi condotta sul target, emerge quanto, a fronte di un'analisi psico-comportamentale, i ragazzi tra i 14 e i 25 guardano con distacco alle Istituzioni in genere. Il target in oggetto si dimostra spesso poco ricettivo nei confronti di determinati tipi di comunicazione come quella sociale, principalmente a causa del modo in cui questi messaggi sono proposti. In realtà si può parlare ai giovani di ogni cosa, bisogna trovare però il modo “giusto” per farlo. La situazione della sicurezza stradale in Italia lascia ancora a desiderare. Sono tante, infatti, le regole ignorate dai conducenti italiani, specialmente dai giovani o da chi, come tanti, ha appena conquistato la patente. Considerando le peculiarità del target destinatario, e le delicate modalità di ricezione dei messaggi socialmente utili, solo un coinvolgimento profondo, attivo e mirato, dei soggetti cui il messaggio è rivolto, può colpire gli animi e modificare i pubblici comportamenti. Sulla base dello studio e dell'analisi condotti sul target, l'obiettivo del progetto di comunicazione, è quello di elevare il ruolo delle norme sulla sicurezza stradale, da norma perentoria, a reale valore. I giovani di oggi, dai 14 ai 25 anni, si sentono liberi, vogliono il totale controllo della propria vita, amano frequentare discoteche e locali notturni con il proprio gruppo. A questa età cominciano ad appassionarsi al mondo dei veicoli e a sperimentare la velocità. Fanno uso di sigarette per sentirsi grandi, di droghe e di alcolici per “divertirsi” specialmente durante il week end. Si lasciano influenzare facilmente dalle mode e da quello che credono sia il giudizio del sesso opposto nei riguardi di molti argomenti, non per ultimo l'estetica. 13 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina14 Prendono ad esempio i modelli fornitigli dai media, e tendono a imitarli in tutto e per tutto. Nei giovani compresi tra i 14 e i 20 anni l'idea della morte è labile. Si sentono onnipotenti e presentano un forte istinto vita/morte (l'adrenalinica sensazione che scaturisce dallo “sfidare e vincere la morte”, efficacemente illustrata da Freud nella descrizione delle espressioni del volto del bambino per gioco lanciato in aria dal padre e poi ripreso. Terrore, in seguito gioia, fomento). Non meno importante la florida produzione cinematografica che annovera diverse sceneggiature in cui è presente il culto della velocità e della trasgressione, Grind House – a prova di morte (Q. Tarantino 2007); Velocità Massima (D. Vicari 2002); The Fast and Furious (R. Cohen 2001) etcc. I giovani concepiscono la trasgressione come margine di libertà all'interno di canoni condivisi. L'emozionale è il fulcro del loro sentire e ogni ambito del loro agire ne è intriso. Nel loro stretto rapporto con i media non accettano imposizioni, prediche, ordini o consigli che richiedano, nell'attuazione, impegno e fatica. Occorrerà, quindi, coinvolgerli ed appassionarli, questi giovani, alle argomentazioni che metteremo a disposizione della loro grande capacità d’apprendimento, solo così potremo sperare che buona parte dei ns. sforzi possa giungere a destinazione. I ragazzi saranno anche chiamati a compilare un questionario anonimo, che servirà a capire il loro rapporto con le norme e i comportamenti adeguati da tenere alla guida, e il cui esito, al termine del progetto, sarà utile a tracciare un profilo delle problematiche e delle ulteriori iniziative da intraprendere per sensibilizzarli, sempre di più, sulla delicata tematica della sicurezza sulle strade. 14 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina15 Prevenzione degli Infortuni da incidente stradale I lavoratori dell’autotrasporto Il benessere psicofisico dei conducenti è fondamentale per prevenire incidenti stradali. Esaminata anche l'efficienza dei mezzi, si è constatato che non tutti gli autisti dei mezzi pesanti circolanti in lungo e in largo per l’Italia, compiono con la dovuta attenzione e periodicità il controllo dell’efficienza tecnica dei loro mezzi. Questo è quanto emerge dalle indagini effettuate da alcune Università degli Studi italiane, che rivelano, inoltre, come gli autotrasportatori in viaggio sulle strade della penisola sono in larga misura sovrappeso, un fattore di propensione alla sonnolenza diurna. Sono questi alcuni dei dati rilevati dallo studio condotto su un campione di autotrasportatori e di veicoli nell’ambito di convenzioni con alcune province, grazie al finanziamento delle sedi Inail regionali e alla collaborazione dell’Osservatorio Nazionale della Sicurezza Stradale, della Polizia della Strada, della Motorizzazione Civile e della Croce Rossa. La conoscenza dello stato di salute dei camionisti, e dell’efficienza dei loro mezzi, costituisce una base fondamentale per progettare gli interventi di prevenzione e promozione di corretti stili di vita e di efficienza degli automezzi, che garantiscano la sicurezza dei camionisti stessi e di tutti gli utenti della strada. Gli incidenti stradali provocano ogni anno in Italia circa 6.000 decessi, circa 150.000 ricoveri ospedalieri e 600.000 prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero. Questo importante e rilevante problema di salute che riguarda lavoratori e cittadini, rappresenta anche un notevole costo in termini economici. Nulla tuttavia è più insopportabile dell’alto costo in vite umane, che occorre ancor più limitare attraverso coordinate azioni di prevenzione e controllo. 15 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina16 Individuare i problemi di salute che possono essere affrontati con gli strumenti propri della prevenzione, è diventata da anni parte integrante delle politiche delle regioni. La ricerca di strategie preventive in grado di dare risposte a una vera emergenza sanitaria rappresentata dal fenomeno degli incidenti stradali, è diventata una necessità prioritaria, convinti come siamo, che i traumi da traffico si collocano fra le patologie evitabili. In quest’ambito, si collocano anche gli infortuni sul lavoro conseguenti a incidenti stradali, che rappresentano ormai in Sicilia, come nel resto d’Italia, oltre il 50% di tutti gli infortuni mortali, comprendendo sia quelli in itinere che quelli che avvengono su strada durante l’orario di lavoro. E’ quindi, almeno prioritario, mettere a punto strategie in grado di affrontare efficacemente il fenomeno degli infortuni causati da incidente stradale, attraverso percorsi di prevenzione elaborati dagli enti a ciò preposti, a cominciare dall’Inail che svolge un ruolo centrale. La strada è luogo di lavoro in cui molti cittadini-lavoratori operano giornalmente con la propria attrezzatura, sia essa l’auto, il pullman, il camion o il furgone. L’incidente stradale in orario di lavoro, diurno come notturno, diventa per questi lavoratori, come l’infortunio da prevenire, anche usando gli strumenti dell’informazione, della formazione e dell’organizzazione aziendale previsti dai decreti legislativi in materia. Questa semplice constazione, merita ancora maggiore attenzione da parte di Lavoratori, Imprenditori, Sindacati e di quanti si occupano di sicurezza sul lavoro, perché per prevenire efficacemente gli infortuni in ambito stradale, oltre che osservare scrupolosamente le leggi, i codici, i regolamenti, i contratti di lavoro, curare la formazione iniziale e continua dei conducenti privati e professionali, occorre innanzitutto produrre il massimo dello sforzo per modificare, radicalmente, i comportamenti e i luoghi comuni (vedi perenne lotta camionisti-automobilisti) che continuano ad esistere lungo strade e autostrade, e lottare contro le pratiche pericolose di autisti e conducenti di mezzi leggeri e pesanti. 16 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina17 Nell’UE muoiono ogni anno in incidenti stradali circa 1000 autotrasportatori, a prova della pericolosità di questo mestiere. Gli incidenti stradali in cui sono coinvolti automezzi pesanti danneggiano l’immagine e l’accettazione da parte del pubblico del trasporto stradale. Non bisogna tuttavia dimenticare che tutti i lavoratori, anche quelli del trasporto stradale, hanno diritto a un posto di lavoro sicuro e sano. Violazioni più frequenti degli autisti (in ordine di frequenza): - Eccesso di velocità; Superamento dei tempi di guida; Guida sotto l’effetto dell’alcol; Uso senza auricolare del cellulare, e del c.b., durante la guida; Carico non a norma; Mancata revisione e controllo periodico di sicurezza dei mezzi; altro. 17 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina18 Le Imprese, l’informazione, la formazione Si stima che attualmente non più del 10% dei conducenti professionali hanno seguito una formazione oltre alla patente di guida. Forse gli incidenti non hanno anche un impatto sui costi delle imprese? Le ricerche di mercato ci confermano che le imprese che adottano una politica di sicurezza stradale riducono in genere i loro costi di funzionamento. Annualmente l’Inail, il Ministero dei Trasporti, i Sindacati di categoria, la Polizia Stradale, le Associazioni, promuovono progetti volti al miglioramento della sicurezza nel comparto del trasporto su strada. Esiste un Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, nell’ambito del quale è particolarmente importante ed efficace l’azione della Consulta Nazionale sulla Sicurezza Stradale. Fra i settori d’intervento assumono particolare rilievo il miglioramento della sicurezza nel comparto della mobilità sul lavoro, e nei tragitti casalavoro, e il miglioramento della sicurezza stradale nel comparto del trasporto merci su strada. Esistono disciplinari (già adottati da alcune regioni), ad uso di qualsiasi Azienda con dipendenti con ruolo di autista, che intenda migliorare le proprie condizioni di sicurezza rispetto al rischio di infortunio da incidente stradale. Riteniamo che coniugare i bisogni e le necessità dei lavoratori dell’autotrasporto, delle imprese e di quanti operano nel comparto, con l’esigenza di intraprendere percorsi virtuosi che hanno l’obiettivo di prevenire gli infortuni da incidente stradale, sia “la strada maestra” per ridurre notevolmente le vittime della strada ed i costi che ne derivano. 18 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina19 CONSIGLI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA ● Non assumere (mai) droghe e alcolici; ● Rispetta gli orari di riposo, sono fondamentali per mantenere l’efficienza psico-fisica; ● Non manomettere gli strumenti di controllo a bordo; ● Dormi almeno 8 ore a notte. Le apnee notturne e i colpi di sonno diurni, sono tra i principali problemi connessi alle scarse ore di sonno. Questi fenomeni sono, spesso, all'origine di tragici incidenti stradali; ● Combatti il sovrappeso, il tuo stato di salute se ne gioverà in ogni caso; ● Cura l’alimentazione, assumi cibi leggeri, facilmente digeribili e nutrienti: ● Se devi assumere farmaci informati con il medico sugli effetti che possono manifestarsi durante la guida; ● Lo stress e la stanchezza sono i tuoi nemici: riposati; ● La guida notturna richiede un impegno notevole: se sei stanco fermati; ● Impara ad affrontare le emergenze tecniche, meccaniche e sanitarie; ● Rispettare il codice della strada vuol dire rispettare te stesso, la tua famiglia e gli altri; ● Accertati di avere a bordo un estintore adatto e funzionante per ogni evenienza; ● La tua sicurezza dipende anche dall’efficienza del mezzo: cura la manutenzione e revisione periodica programmata. 19 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina20 L’infortunio in itinere* “Dopo una elaborata evoluzione giurisprudenziale sulla tematica, il legislatore ha regolamentato il c.d. “infortunio in itinere” con l'articolo 12 del decreto legislativo 38/2000. In tal modo, viene cosi’ introdotta la copertura assicurativa per gli infortuni subiti dai lavoratori assicurati durante il normale percorso di andata e ritorno dall'abitazione al posto di lavoro. Le eventuali interruzioni e deviazioni del normale percorso non rientrano nella copertura assicurativa ad eccezione delle interruzioni/deviazioni effettuate in attuazione di una direttiva del datore di lavoro, o dovute a causa di forza maggiore (es.:guasto meccanico) o per esigenze essenziali ed improrogabili (es.:soddisfacimento di esigenze fisiologiche) o nell'adempimento di obblighi penalmente rilevanti (es.:prestare soccorso a vittime di incidente stradale), o di brevi soste che non alterano le condizioni di rischio. L'assicurazione opera anche nel caso di utilizzo di un mezzo di trasporto privato, a condizione che sia necessitato l'uso, in quanto non esistono mezzi pubblici che colleghino l'abitazione del lavoratore al luogo di lavoro, o vi sia una incongruenza degli orari dei servizi pubblici con quelli lavorativi, o ancora la distanza minima del percorso sia tale da poter essere percorsa a piedi. Rimangono esclusi dall'indennizzo gli infortuni direttamente causati dall'abuso di sostanze alcoliche e di psicofarmaci, dall'uso non terapeutico di stupefacenti e allucinogeni nonché dalla mancanza della patente di guida da parte del conducente. La Corte di Cassazione Con riferimento all'art. 12 del D.Lgs. n. 38/2000, che codifica la disciplina in materia di infortunio in itinere, è stata estesa la tutela assicurativa agli eventi lesivi occorsi ai lavoratori "durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro….”. La suprema Corte di Cassazione ha poi evidenziato che, attraverso una interpretazione logico – sistematica dell’intero art. su menzionato, é chiaro che l’infortunio in itinere deve verificarsi nella pubblica strada o, comunque, non in luoghi identificabili con quelli di esclusiva (o comune) proprietà del lavoratore assicurato. 20 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina21 Riassumendo, l'assicurazione comprende gli infortuni occorsi alle persone assicurate durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché imposto da particolari esigenze”. *Commenti tratti da “Diritto dei Lavori Anno IV n. 3, novembre 2010”. L’Inail, l’infortunio e il rischio elettivo L’Inail (Circolare n. 23 del 23 aprile 2005) ha più volte affrontato anche l’ipotesi dell’infortunio occorso al lavoratore, per colpa di quest’ultimo, giungendo ad affermare che gli aspetti soggettivi della condotta dell’assicurato (negligenza, imprudenza e imperizia) non assumono rilevanza ai fini dell’indennizzabilità. Poiché la colpa del lavoratore non interrompe il nesso causale tra il rischio lavorativo e il sinistro, salvo non si tratti di comportamenti così abnormi da sfociare nel rischio elettivo. Costituisce orientamento interpretativo acquisito della Suprema Corte, che il rischio elettivo, quale limite all'indennizzabilità, è ravvisabile solo in presenza di: “Un comportamento abnorme, volontario ed arbitrario del lavoratore, tale da condurlo ad affrontare rischi diversi da quelli inerenti alla normale attività lavorativa” (Corte di Cassazione n. 15047/2007; n. 15312/2001; n. 8269/1997; n. 6088/1995). Un’ipotesi evidente di rischio elettivo potrebbe essere quella dei lavoratori che colgono l’occasione del percorso abitazione-posto di lavoro per effettuare una gara di velocità; altri casi potrebbero essere quelli della guida senza patente, o degli incidenti causati dall’abuso di alcolici o dall’uso di sostanze stupefacenti. I lavoratori maggiormente a rischio infortunio in itinere sono i lavoratori pendolari. Il fenomeno del pendolarismo investe indistintamente le più svariate categorie di lavoratori coinvolgendo, oltre a problematiche sociologiche, urbanistiche, organizzative ed economiche, anche aspetti di natura medico-legale. 21 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina22 Consigli utili per limitare gli infortuni in itinere: ● Preferisci sempre il percorso più breve conosciuto e sicuro (e con il mezzo più idoneo e meno rischioso) per raggiungere il luogo di lavoro; ● Utilizza i mezzi di trasporto pubblico quando il luogo della tua abitazione è servito in maniera adeguata alle tue esigenze di orario; ● Usa il mezzo privato (qualunque sia) solo se è giusti- ficato da necessità di collegamento fra l’abitazione e il luogo di lavoro; ● Muoviti per raggiungere il luogo di lavoro solo se le tue condizioni fisiche sono tali da non determinare condizioni di pericolo per te e per gli altri; 22 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina23 I GIOVANI E LA PREVENZIONE Il problema della sicurezza stradale 23 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina24 PSICOLOGIA ED ETICA Per ogni decesso sulle strade ci sono circa 10 individui che avranno l’esistenza irrimediabilmente segnata da una grave inabilità, persone che non potranno più camminare, e vivere con la stessa gioia che avevano prima dell’incidente. Gli incidenti stradali, infatti, sono la prima causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 29 anni. I progetti governativi constano di un piano nazionale per la sicurezza stradale, articolato in una serie di interventi in diversi settori, ed essenzialmente fondato su cinque linee di intervento: programmazione; regolamentazione; formazione e sperimentazione; controlli; informazione e comunicazione. In tale quadro, i Ministeri dell’Interno e della Gioventù, hanno ritenuto utile avviare il maggior numero di processi partecipati, e convocare un tavolo di confronto con associazioni rappresentative della produzione, somministrazione e vendita di bevande alcoliche, e dei locali di ritrovo in generale. Si è ritenuto quindi di procedere alla definizione di un codice etico la cui sottoscrizione possa essere condivisa da tutti i soggetti interessati e allargata alle associazioni rappresentative di settore che ritengono di poter aderire agli stessi principi. 24 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina25 L’iniziativa intende contribuire a contrastare il fenomeno delle cosiddette “STRAGI DEL SABATO SERA” e promuovere la cultura della legalità e la consapevolezza dei valori. Lo stato psico-fisico alterato dall’abuso di alcool o dall’uso di sostanze stupefacenti, è causa infatti di gravi incidenti tra i giovani, con elevati tassi di mortalità nelle ore notturne del fine settimana. La sottoscrizione, il rispetto e la diffusione dei principi concordati nel tavolo di confronto, insieme al monitoraggio e miglioramento dei contenuti, entrano a far parte della rete di comunicazione - tra e con i cittadini - che accompagnerà sistematicamente le misure di miglioramento della sicurezza stradale previste nell’ambito del piano nazionale, con l’intento di promuovere la cultura della legalità e la consapevolezza dei valori sociali per modificare comportamenti di guida e stili di mobilità rischiosa. Per quanto riguarda il sistema comportamentale, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha individuato sette comportamenti di guida che incidono in modo diretto e rilevante sui livelli complessivi di rischio della circolazione stradale (sia per il conducente che li adotta che per gli utenti della strada). Essi sono: La guida in stato di ebbrezza o sotto l’azione di sostanze psicotrope; La mancata utilizzazione di dispositivi di sicurezza del veicolo (cintura di sicurezza e casco); Il passaggio con il semaforo rosso; Il mancato rispetto dello stop; Il mancato rispetto dei limiti di velocità; La guida in condizioni di pesante affaticamento; L’omissione di soccorso da parte del conducente che causa un incidente con feriti gravi. L’importanza dell’intervento educativo per la prevenzione del rischio ambientale è stata ormai enunciata a tutti i livelli sia scientifici che politici. La Comunità Europea non si stanca di raccomandare agli Stati membri che l’educazione stradale deve essere alla base di ogni nuova normativa in materia di codice stradale. 25 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina26 Com’è noto, la scuola italiana ha recepito tale raccomandazione inserendo l’educazione stradale nel curriculum formativo della scuola dell’obbligo. Gli incidenti sono causati soprattutto dal cosiddetto fattore umano, la prevenzione potrebbe fare risparmiare al nostro Paese lutti, sofferenze umane indicibili, spese sanitarie ingenti. Questo porterebbe, per la felicità e la serenità di tutti, ad una migliore della vita. qualità E’ nostro compito impegnarci solennemente per far fronte comune contro la paura, la morte, la cattiva educazione. Occorre dunque impegnarsi seriamente nella prevenzione del rischio stradale perché è in gioco la salvaguardia della salute e della vita umana. In tutta l’Unione Europea si sta dedicando una crescente attenzione a questa problematica. È stato proposto un obiettivo ambizioso: ridurre il numero degli incidenti stradali mortali del 50% entro il 2020. 26 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina27 USO DI ALCOL ALLA GUIDA L’alcol è ad oggi la più determinante causa di incidenti. Il limite consentito di 0,5 millilitri di alcol ogni cento millilitri di sangue non è sufficiente a proteggere l’individuo dal rischio d’incidente. E’ un limite abbastanza tollerante, più tollerante che in altri paesi. 0,2g di alcol ogni 100 ml di sangue si raggiungono con l’ingestione a stomaco pieno di circa 12 grammi di alcol, che corrispondono a: 1 bicchiere da 125ml (classico bicchiere di plastica) di vino. 1 lattina da 33 cl di birra. 1 bicchierino da 40 ml di super alcolico. Le donne sono più vulnerabili all’alcol e raggiungono tassi di alcolemia più elevati con quantità inferiori e minori tempi di assorbimento. Come possiamo notare nella tabella tale limite comporta una grave riduzione della capacità di guida di un individuo. COME INFLUISCE L’ALCOL SULLA CAPACITA’ DI GUIDA? soli 0,2 grammi di alcol ogni 100 ml di sangue comportano: 1 2Una comprovata lentezza di riflessi La tendenza a guidare in modo più rischioso 3 La tendenza ad agire in modo imprudente in virtù di una percezione ridotta del rischio Purtroppo la legislazione e la repressione non sono da sole sufficienti a proteggere l’individuo dalla sua marcata irresponsabilità. Non basta sapere che: Superando anche di 0.1 il tasso alcolemico l’ammenda è di 500 euro; in più, c’è la sospensione della patente da tre a sei mesi. Oltre lo 0,8 e non superiore a 1,5 grammi: 800 euro, e sospensione della patente da sei mesi a un anno, più l’arresto fino a 3 mesi. Oltre 1,5 grammi, 1.500 euro, sospensione della patente da uno a due anni, arresto fino a 6 mesi. 27 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina28 COME INFLUISCE L’ALCOL SULLA CAPACITA’ DI GUIDA? 0,5 grammi di alcol ogni 100 ml di sangue comportano: 1Riduzione del campo visivo 2 Riduzione del 30-40% delle capacità di percezione degli stimoli sonori, luminosi e uditivi e della conseguente capacità di reazione COME INFLUISCE L’ALCOL SULLA CAPACITA’ DI GUIDA? 0,4 grammi di alcol ogni 100 ml di sangue comportano: 1 Un pesante rallentamento della capacità di vigilanza ed una pessima elaborazione mentale Le percezioni ed i movimenti, sono impacciati.Le manovre risultano essere brusche ed eseguita con difficoltà di coordinazione 2 COME INFLUISCE L’ALCOL SULLA CAPACITA’ DI GUIDA? 0,7 grammi di alcol ogni 100 ml di sangue comportano: 1 2 I tempi di reazione sono fortemente compromessi, l’esecuzione dei normali movimenti (camminare, girare la testa, stare in equilibrio) è priva di ogni coordinamento. La guida conduce sempre a gravissime conseguenze. Appare chiaro che la responsabilità è dell’intera società, ed occorre promuovere continuamente campagne di informazione per incontrarsi, collaborare, e realizzare iniziative territoriali sulla prevenzione del disastro sociale. 28 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina29 Una campagna nei locali siciliani contro l’abuso di alcol tra gli under VENTICINQUE Cinquemila cartelli nei locali siciliani per sensibilizzare i giovani dai 16 ai 25 anni sui danni dell'abuso da alcol. Parte da Palermo la seconda campagna di sensibilizzazione "BEVO POCO, VIVO MEGLIO", promossa da Adoc Sicilia e da Inail Sicilia, e patrocinata dalle associazioni dei commercianti e dei locali pubblici, che prevede l'affissione di cartelli esposti, oltre che nei principali locali della "movida" palermitana, anche nei punti vendita e nella grande distribuzione. L'obiettivo dell'intesa, è promuovere iniziative che favoriscano un consumo, assolutamente moderato, e comunque consapevole dell'alcol, tra i giovani under 25 siciliani, per responsabilizzarli a salvaguardare la propria salute, la sicurezza, propria e degli altri utenti della strada. La risposta degli esercenti interessati all’accordo è stata piuttosto positiva: la gran parte dei commercianti si è detta favorevole a impegnarsi per la campagna di divulgazione e per garantire il rispetto delle norme anti-alcol. La campagna per invitare i giovani "al bere responsabile" deve cominciare già dall’aperitivo. Sarebbe molto utile se gli esercenti proponessero “soft drink” per evitare che i ragazzi inizino a bere “pesante” già all'imbrunire. Vogliamo, inoltre, lanciare un ulteriore allarme parlando anche di alcolici contraffatti (esiste anche questa pericolosa realtà) venduti in alcuni locali siciliani. Bevande alcoliche, a basso prezzo, che vengono soprattutto somministrate agli extracomunitari, i cui effetti deleteri sono ancora più catastrofici di quelli procurati dalle marche più note, come, purtroppo, la cronaca registra quasi giornalmente. 29 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina30 Si tratta, in ultima analisi, di bottiglie di alcolici dal valore economico molto basso, ma con alti contenuti di alcol, dei quali spesso gli stessi esercizi commerciali, soprattutto le grandi discoteche, ignorerebbero la contraffazione. Per questo, a nostro parere, bisognerebbe incrementare i controlli da parte delle forze dell’ordine e delle polizie comunali a salvaguardia della salute. STUDIO SULLA VELOCITA’ ECCESSIVA La velocità è un obiettivo chiave del moderno design stradale, ma la velocità d'impatto determina anche la severità del danno sia per gli occupanti del veicolo che per i pedoni. Ormai è appurato che una riduzione della velocità di 5km/h determina una riduzione tendenziale del numero di morti pari al 25%. Nella successiva tabella presentiamo il rapporto realizzato dal TRANSPORT RESEARCH LABORATORY: PROVVEDIMENTO: RIDUZIONE VELOCITA’ MEDIA DI 3 Km/h ridurre la velocità di soli 3km/h comporta: 1Riduzione di 5.000 morti all’anno!!! 2Riduzione di 12.000 incidenti l’anno. 3 Risparmio di 3.000.000 (tremilioni) di EURO. In questo quadro generale ci sembra prioritario lavorare per dare “centralità all’azione di costruzione di una nuova cultura della sicurezza stradale”, come affermato a gran voce anche dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale. 30 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina31 ANALISI DELLE CAUSE E DEI COSTI NELLA MORTALITA’ STRADALE Nel 2000 gli incidenti stradali hanno provocato nell’Unione Europea la morte di oltre 54.000 persone, per non parlare degli oltre 1.800.000 feriti. La fascia di età più colpita è quella dei 14-25 anni, per la quale gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di decesso. Una persona su tre resterà ferita nel corso della sua vita in un incidente. I costi diretti degli incidenti della circolazione sono pari a 45 miliardi di euro. I costi indiretti (compresi i danni fisici e morali subiti dalle vittime e dalle loro famiglie) sono 3-4 volte superiori. Si tratta di un importo annuo di 160 miliardi di EURO, equivalente al 2% del Prodotto Nazionale Lordo dell’Unione Europea. Di seguito una tabella riassuntiva dell’incidenza in Europa: BILANCIO COSTO SOCIALE IN EUROPA (morti) Anno 2000 (54.000) Anno 2009 (35.500) (-36% circa) Media per alcuni paesi: Lettonia -54% Spagna -53% Estoni a -50% Portogallo -50% Italia -43% (circa 7000 morti nel 2000) I mezzi finanziari consacrati alla lotta contro “L’INSICUREZZA STRADALE” non sono commisurati alla portata di questa tragedia. E’ stato stimato che in tutti gli stati dell’Unione Europea, del Regno Unito e della Svezia, il numero dei morti potrebbe ridursi di 20.000 individui l’anno. 31 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina32 BILANCIO COSTO SOCIALE IN ITALIA (fonte Aci-istat) incidenti morti feriti Anno 2008 Anno 2009 Variazioni % 218.963 4.725 310.745 215.405 4.237 307.258 -1.6 -10.3 -1.1 Rispetto anno 2001 - 43% Rispetto anno 2004 - 48% (8.100 MORTI CIRCA NEL 2004) Sappiamo che la maggioranza degli incidenti stradali si verificano sulle strade urbane, provinciali, regionali. Nelle nostre città si sono localizzati il 75% degli incidenti, ed il 50% delle vittime degli incidenti stradali sono conseguenza di comportamenti di guida ad elevato rischio, come si evince nella seguente tabella: VITTIME DA COMPORTAMENTO AD ELEVATO RISCHIO (ITALIA 2009) Mancato rispetto semaforo, precedenza o stop —> 17,5% degli incidenti mortali Guida distratta ———> 15,7% degli incidenti mortal Consumo di alcol e droghe ———> 15% del totale Velocità eccessiva ———> 11,5% degli incidenti mortali Mancato uso di cinture o casco ———> 14% del totale Veicolo non conforme alla sicurezza ———> 1% del totale Altre cause Insufficiente protezione interno abitacolo Non avere riposato a sufficienza, colpo di sonno 32 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina33 Altra variabile fondamentale è l’ uso del casco su ciclomotore. In base a circa 300.000 osservazioni effettuate dall’Istituto superiore di Sanità, si può dire che mentre in Italia prima della legge sull’uso obbligatorio del casco un utente su quattro portava il casco, dopo la legge circa nove utenti su dieci indossano il casco. L’uso del casco ha comprovato un fortissimo calo di feriti gravi, invalidi e morti, come si evince nella tabella che riassume il laboratorio di biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità. VARIABILE SANITARIA DOPO L’OBBLIGO DEL CASCO (2008) Arrivi al pronto soccorso -38% Ricoveri per ferite lievi -22% Ricoveri in neurologia e neurochirurgia -78% Ricovero con prognosi riservata o grave -38% 33 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina34 L RISCHIO:PERCHE’ SIAMO INCOSCIENTI ? Il fenomeno degli incidenti sfugge a ogni tentazione riduzionista ed esige di importanti interrogazioni sui nostri processi culturali. Ad esempio non indossare le cinture di sicurezza non è un problema di informazione, ma un più complesso atteggiamento culturale fatalistico, frutto di una mentalità diffusa socialmente costruita che non ha alcuna consapevolezza. Parte di questa mancanza di conoscenza proviene dalla nozione di sicurezza e di rischio, nel lungo processo di INTERSCAMBIO valori da padre in figlio. Non c’è più sufficiente memoria del rischio e delle strategie di sopravvivenza tra generazioni. Ogni generazione sembra infatti chiusa in se stessa, e non riesce ad usufruire dell’esperienza dell’altra. Il PATTO fondamentale, che in passato legava padri e figli, si è parzialmente ROTTO. Un patto che era all’origine del processo sociale di costruzione degli schemi comportamentali, cognitivi ed affettivi di sicurezza e di rischio. Ogni generazione, pur rifiutando il sistema di vita e di valori della generazione precedente, aveva comunque a disposizione un orizzonte mentale con cui confrontarsi, disponeva, in altri termini, di chiari modelli identificatori che le nuove generazioni hanno solo in parte realizzato. I nuovi adolescenti, non desiderano più conquistare il mondo dei loro genitori. Di conseguenza tradiscono continuamente le aspettative genitoriali, per orientarsi verso nuovi mondi culturali ed esistenziali, che non hanno alcun punto di contatto con quello della generazione precedente. 34 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina35 I genitori, alla fine demotivati, hanno iniziato a delegare il compito della trasmissione culturale ad una serie di agenzie educative (scuola, circoli, palestre, agenzie educative parallele), affidando loro una missione impossibile: sostituirli nella relazione con i figli per trasmettere il sistema di valori di appartenenza. Così gli insegnanti devono risolvere il pesante incarico di raggiungere i giovani con strumenti di comunicazione ormai obsoleti. Strumenti meno efficaci dei nuovi economici sistemi di trasmissione: INTERNET ed i MASS MEDIA. I (cattivi) comportamenti stradali, di una parte comunque consistente della popolazione giovanile, non sono altro che il riflesso di tali mutate condizioni di trasmissione dei patrimoni socio-culturali tra generazioni. Siamo quindi ancora più convinti che occorre operare sinergie sociali avanzate. Il presente progetto, è solo parte del processo sinergico auspicato che occorre integrare. Tuttavia dal contatto diretto con i giovani in occasione degli incontri nelle scuole, dalla distribuzione della presente pubblicazione, dal dvd-rom che verrà distribuito, dal lavoro dei nostri operatori agli sportelli, dai contatti che registreremo sul nostro sito internet, siamo certi di potere contribuire ad incrementare il livello di conoscenza dei giovani. Salvare anche una sola vita umana E’ il nostro reale obiettivo 35 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina36 CONSIGLI E NORME DI LEGGE 36 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina37 Novita’ sul Nuovo Codice della Strada Il Senato ha approvato definitivamente il decreto legge che reca disposizioni urgenti che modificano il codice della strada al fine di incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione. La nuova legge sulla sicurezza stradale copre decine di aspetti; ecco in sintesi alcuni dei punti più importanti che sono stati approvati: Neopatentati. I titolari di patente B non potranno, per i primi 3 anni, guidare auto con rapporto potenza/peso, riferito alla tara, superiore a 50 kw/t, salvo che trasporti disabili (purché la persona invalida sia in auto), con un’ulteriore stretta rispetto al disegno di legge al vaglio della commissione trasporti del Senato che prevedeva 60 kw/t. La disposizione si applica a quanti hanno conseguito la patente dopo febbraio 2008. Confermata, invece, la limitazione che riguarda i neopatentati nei primi tre anni di conseguimento della patente. Per loro persiste il divieto di superare i 90 km/h sulle strade extraurbane principali, e i 100 km/h in autostrada. Per questo genere di infrazione, la sanzione prevista adesso va da un minimo di 148 ad un massimo di 594 euro, oltre alla sospensione della patente da 2 a 8 mesi. Sosta col motore acceso. E’ vietato tenere acceso il motore per mantenere in funzione il “CLIMATIZZATORE” durante la sosta o la fermata del veicolo. Il mancato rispetto di questa norma prevede una multa di 200 euro. 37 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina38 Velocità. Le postazioni di controllo della velocità (autovelox), fisse e mobili, tranne quelle per il rilevamento dinamico (sulle auto), devono essere ben visibili e segnalate con cartelli o dispositivi di segnalazione luminosi. Vediamo le multe. - Decurtazione di 5 punti per chi supera di 10 km/h ma non oltre 40 km/h i limiti di velocità (invariata la sanzione di 148 euro); - Chi supera di oltre 40 km/h ma di non oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità viene punito con una sanzione da 370 a 1.458 euro, la decurtazione di dieci punti, la sospensione della patente da 3 a 6 mesi e l'inibizione alla guida del veicolo dalle 22 alle 7 del mattino nei tre mesi successivi alla restituzione della patente. - Chi supera di oltre 60 km/h i limiti di velocità sarà punito con una multa da 500 a 2000 euro, la decurtazione di 10 punti e la sospensione della patente di guida da 6 a 12 mesi. Cellulare. Prevista adesso da 148 a 594 euro la multa per chi usa, durante la marcia, il cellulare senza auricolare né “vivavoce”. viene introdotta la sospensione della patente da uno a tre mesi nel caso in cui si commetta la stessa violazione nell'arco di un biennio. Invariata la decurtazione di punteggio prevista, 5 punti. Notte. Chi, dopo le 20 e prima delle 7 del mattino, commette gravi infrazioni, è punito con una multa aggiuntiva di 200 euro. Il ricavato di questa disposizione finirà nel "Fondo contro l'incidentalità notturna". 38 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina39 Guida in stato di ebbrezza. Se il tasso alcolemico accertato è: - superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro, l'ammenda è da 500 a 2mila euro; in più, c'è la sospensione della patente da tre a sei mesi; - oltre 0,8 e non superiore a 1,5 grammi: da 800 a 3.200 euro, e sospensione della patente da sei mesi a un anno, più l'arresto fino a 3 mesi. la pena può essere sostituita dallo svolgimento di attività socialmente utili gratuite presso strutture sanitarie traumatologiche pubbliche da due a 6 mesi, e dalla sospensione della patente da 6 mesi a un anno. in ogni caso, sospensione accessoria della patente da sei mesi s un anno; - oltre 1,5 grammi, da 1.500 a 6000 euro, sospensione della patente da uno a due anni, arresto fino a 6 mesi. Depenalizzato il rifiuto di sottoporsi all'accertamento del tasso alcolemico, per il quale è prevista la sanzione amministrativa di 2.500 euro. Se la violazione è commessa in occasione di un incidente stradale, la sanzione è di 3mila euro. 39 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina40 Il decalogo salvavita 1. In auto: Prima di mettere in moto allaccia la cintura di sicurezza. Ricordati che tutti i passeggeri, anche quelli posteriori, devono allacciare le cinture. In moto: Metti il casco ed allaccialo. Un casco non allacciato è come non averlo. 2. Alcool: o bevi o guidi! Se hai bevuto fai guidare un tuo amico che, per scelta precedente, non lo ha fatto proprio per riportarvi a casa sani e salvi. 3. Droghe: le droghe alterano gravemente le condizioni psico-fisiche di chi li assume. Gli effetti su chi guida possono essere mortali per se e per gli altri. 4. Velocità: più corri più rischi. La velocità è la causa principale degli incidenti stradali. Ricordati i limiti consentiti: 50 Km/h in città, 90 Km/h sulle strade extraurbane, 130 Km/h in autostrada. 5. La distanza: mantenere la distanza di sicurezza con chi ti precede può salvarti la vita. Ricordati che a 90 Km/h per fermarti occorrono 60 metri. A 130 ben 110 metri. 40 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina41 6. Non distrarti: Concentrati sulla guida e non su ciò che accade dentro l’auto. Fumare, regolare la radio, prendere un oggetto caduto può distrarti dalla guida per quella frazione di secondo sufficiente a perdere il controllo dell’auto. 7. Il telefonino: E’ vietato usare il telefonino mentre si guida. Se proprio devi usarlo fermati in una zona di sicurezza e fai presto. 8. La pioggia, la neve, il ghiaccio, il buio: sono tutte condizioni che riducono notevolmente la sicurezza nella guida perché aumentano i pericoli. In queste condizioni riduci la velocità! 9. Codice della strada: rispetta sempre i segnali stradali ed i cartelli indicatori. Usa particolare prudenza ed attenzione ai segnali di pericolo (stop, semafori, velocità, attraversamenti pedonali, corsie d’emergenza etc.). 10. Comportamenti: la strada è di tutti, se vuoi essere rispettato… comincia tu! 41 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina42 42 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina43 IL SOCCORSO STRADALE Il Codice della Strada prevede l'obbligo di prestare soccorso in caso di incidente stradale con feriti, stabilendo una sanzione per chi non ottempera; chi presta soccorso, non è soggetto all'arresto in flagranza, cioè sul posto immediatamente dopo. L'obbligo di soccorso riguarda, secondo il codice penale, non solo chi è in qualche modo "coinvolto" nell'incidente, ma anche chi transita successivamente ed ha la chiara percezione dell'esistenza di feriti. Il "soccorso" richiesto dalla legge si sviluppa in più fasi, ognuna delle quali di per sé già realizza il soccorso, cioè realizza il fine di salvare vite umane o almeno ridurre il danno. Sul luogo dell'incidente, le azioni da svolgere sono le seguenti: • Mettere in sicurezza, cioè segnalare agli altri veicoli sopraggiungenti l'esistenza • • • dell'incidente e dell'ostacolo sulla carreggiata. Valutare sommariamente la gravità dell'incidente, cioè stabilire approssimativamente il numero dei feriti e la gravità delle lesioni. Informare i servizi di soccorso, fornendo elementi il più possibile precisi sul luogo dell'incidente, tipo di veicoli coinvolti, numero di persone ferite, gravità delle lesioni, se i feriti sono bloccati all'interno del veicolo. Prestare soccorso, nei limiti delle proprie capacità e della prudenza. Alcune lesioni necessitano di manovre od operazioni che è vivamente consigliabile lasciare a specialisti, altre possono essere affrontate anche da inesperti, ma sempre con prudenza, calma e continua valutazione della situazione. 43 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina44 La "gravità" che interessa è quella che costituisce "minaccia per la vita". Non bisogna lasciarsi ingannare dalla "quantità di sangue" presente sulla scena dell'incidente. Vi sono lesioni interne anche “gravissime” che quasi non rilasciano sangue all'esterno; altre, di moderata gravità - quali le lesioni al volto o agli arti - che producono emissioni molto "visibili" ma non sono "gravi" nel senso che interessa. In generale, per il fine che qui interessa, può essere considerato "molto grave" un ferito che: • Sia privo di conoscenza; • Sia stato sbalzato fuori dal veicolo o dal motociclo; • Abbia violentemente urtato il volante o il cruscotto senza avere la cintura • • • • • di sicurezza (la gravità dell'urto può essere dedotta anche dai danni al veicolo); Sia schiacciato da un peso, infilzato da un oggetto (questa circostanza deve essere segnalata all'operatore telefonico); Abbia una posizione del tronco o della testa così innaturale da far sospettare una lesione vertebrale; Se si tratta di un bambino, anche al di fuori delle ipotesi precedenti, se abbia segni di emorragia consistenti. All’opposto, possono essere considerate "leggere" o "moderate" le lesioni consistenti in: Abrasioni, escoriazioni, contusioni, lacerazioni; Fratture di naso, denti, dita. 44 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina45 Quando intervenire direttamente In tutte le lesioni sopra indicate come "gravi" è meglio attendere l'arrivo di soccorsi specializzati piuttosto che tentare manovre rischiose (tipo l'estrazione del ferito dall'abitacolo, l'estrazione del casco, massaggi cardiaci sul posto ecc.) che potrebbero procurare lesioni vertebrali irreversibili o emorragie interne inarrestabili. Solo in caso di incendio in atto o in imminente pericolo tale cautela può essere superata dalla necessità di allontanare il ferito. In questo caso, occorre agire senza "strattonare", "tirare" o "piegare", soprattutto a livello di colonna vertebrale. Negli altri casi, è possibile intervenire ad esempio tamponando emorragie esterne. La riduzione ed immobilizzazione di fratture di arti può essere tentata solo se si hanno sufficienti conoscenze ed esperienze. Ecco alcuni consigli per un intervento d’emergenza efficace. Mantenete la calma, valutate oggettivamente la situazione, proteggete i feriti e voi stessi da ulteriori incidenti, fornite informazioni precise agli operatori del soccorso. La prima cosa da fare nel soccorrere i feriti è stilare una scala di priorità, cioè soccorrere prima chi ne ha più bisogno. Una suddivisione può esser fatta in tale modo: Priorità altissima: • • • • Asfissia; Coma e grave stato di shock; Arresto cardio-circolatorio; Estese emorragie arteriose. Urgenza primaria: Gravi ustioni; • Membra sfracellate; • Traumi del tronco. • Urgenza secondaria: Fratture alla colonna vertebrale; • Fratture esposte; • Ferite. • Bassa priorità: Ustioni superficiali; • Fratture non esposte; • Escoriazioni, contusioni e ferite leggere. • 45 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina46 Potete notare come urgente non sia sempre sinonimo di grave; ad esempio una frattura alla colonna vertebrale è una situazione gravissima ma non urgentissima: in tal caso l'unica cose da fare è non far muovere assolutamente l'infortunato ed aspettare i soccorsi di personale qualificato. Al contrario, una condizione da altissima priorita quale l'asfissia, può non essere grave qualora si interviene tempestivamente. E' pur tuttavia vero che soli pochi attimi di ritardo nei soccorsi, possono portare il soggetto rapidamente alla morte. DISTINGUERE I CASI... Ci sono delle situazioni che potrebbero apparirci molto simili, quali l'arresto cardio-respiratorio rispetto ad un semplice svenimento. Mentre il primo caso è estremamente urgente il secondo lo è molto meno. Come fare allora a distinguerli? 1. Occorre verificare immediatamente la presenza del respiro mettendo una mano sull'addome oppure mettendo un orecchio sulla bocca dell'infortunato. 2. Verificare la presenza del battito cardiaco. In caso di mancanza del battito cardiaco si rende necessario effettuare immediatamente il massaggio cardiaco. Massaggio cardiaco: • • • • • Mettere il ferito su una superficie dura, come per esempio l'asfalto; Slacciare eventuali vestiti stringenti quali cravatta, cinture, camicie; Appoggiare entrambe le palme della mano sullo sterno dell'infortunato; Praticare delle contrazioni alla frequenza di circa 80 al minuto; Fermarsi solo quando il cuore riprende a battere da solo. 46 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina47 Contestualmente al massaggio cardiaco si rende SEMPRE necessaria la respirazione artificiale: in tal caso occorre praticare 15 contrazioni intervallate da un paio di insufflate. Inutile dire, forse, che è meglio praticare queste tecniche in due persone, poiché richiedono un certo sforzo fisico. Respirazione Arificiale: Tale tecnica consiste nel mandare aria dai nostri polmoni a quelli del ferito. Esistono due metodi per effettuarla: bocca-bocca o bocca-naso. In entrambe le modalità l'infortunato dovrà esser posto sulla schiena, con un indumento arrotolato sotto le spalle in modo da iperstendere la testa (questa manovra non deve essere assolutamente fatta nel caso di probabili danni alla colonna vertebrale), evitando così che la lingua possa ostruire le vie respiratorie; se sono presenti indumenti stretti occorre slacciarli. Nella respirazione bocca a bocca occorre: • innanzitutto pulire la bocca da eventuali ostruzioni (terra, protesi); • chiudere il naso al ferito per evitare che l'aria invece di andare nei polmoni esca dal naso; • respirare a fondo, e facendo aderire le labbra, insufflare aria guardando che il torace si sollevi; • controllare che il torace si riabbassi; • inspirare e ripetere l'operazione ad un ritmo di una fase ogni 3-4 secondi; • fermarsi solo quando l'infortunato tenda a respirare spontaneamente. La respirazione bocca-naso è molto simile; essa viene praticata quando l'infortunato presenta problemi alla mandibola o altri impedimenti che ci negano la possibilità di praticare la respirazione bocca-bocca. Ricordiamoci, anche in questo caso, di mantenere la bocca del ferito chiusa per evitare che l'aria esca senza fluire nei polmoni. 47 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina48 Emorragie: A seconda del tipo di ferita le emorragie possono essere di tipo interno od esterno. Un'emorragia di tipo interno si riconosce da vari parametri: pallore, agitazione intensa, respiro rapido, ronzio alle orecchie e sete intensa (questo soprattutto è un indice abbastanza preciso della presenza o meno di emorragie: se dopo un incidente stradale un infortunato chiede insistentemente da bere, è molto probabile la presenza di emorragia). In tale situazione occorre mettere l'infortunato in posizione anti-shock (con i piedi sollevati) e trasportarlo immediatamente in ospedale. Le emorragie esterne sono invece molto più visibili e sono distinte in emorragie venose (se interessano le vene; le riconosciamo dal colore scuro del sangue e dall'uscita costante dello stesso) ed emorragie arteriose (viceversa, il sangue è di un colore rosso vivo ed esce a fiotti.) Se ci trovassimo davanti ad un emorragia venosa, la nostra preoccupazione sarà quella di tamponare la ferita con garza o panno sterile porre la parte infortunata più in alto del corpo in modo da rallentare l’uscita del sangue. Non dobbiamo medicare né cercare di riavvicinare le ferite. Se sono però sporche di terra possiamo lavarle con acqua per evitare una possibile infezione. Queste ultime raccomandazioni valgono ancor di più per le emorragie arteriose, che per loro natura sono più pericolose in quanto il sangue esce a pressioni più alte. In tali evenienze dobbiamo cercare di bloccare la fuoriuscita del sangue sfruttando due tecniche: • Compressione locale: consiste nel tamponare la ferita con panno sterile; • Compressione a distanza che consiste nel premere l'arteria a monte della ferita in modo da diminuire l'afflusso del sangue. 48 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina49 A volte può essere utilizzato il laccio emostatico, cioè un laccio (o una cinghia) che va legato solo agli arti con un solo osso (sul braccio e sulla gamba) a monte della ferita per interrompere il flusso del sangue proveniente dal cuore. Esso può essere di stoffa (preferibile) o di gomma. Mai utilizzare lacci che possano ledere le carni (fili elettrici, spaghi ad esempio). L'uso del laccio può essere pericoloso in quanto blocca completamente la circolazione del sangue. Occorre quindi utilizzarlo solo quando realmente necessario (ad esempio per membra sfracellate, o quando vi siano troppi feriti da assistere). Stato di incoscienza (sincope e coma): La perdita di coscienza è la scomparsa della cognizione di se stessi e dell’ambiente esterno. L’infortunato in tale situazione non riesce a rispondere a domande semplici, e nei casi più gravi, non reagisce a stimoli esterni, quali il pizzicamento. Il caso più grave di incoscienza può portare al coma. Nel caso di incoscienza il trattamento da adottare consiste nel controllare la presenza di battito e respiro: nel caso essi manchino bisogna provvedere assolutamente in modo tempestivo; slacciare eventuali indumenti stretti (cravatta, cintura, camicia) e fare in modo che sia trasportato immediatamente in ospedale. In tutti questi casi, dopo i primi interventi vitali, occorre chiamare l'assistenza sanitaria (118) con estrema urgenza. Stato di shock: Questa condizione è una delle più diffuse in caso di incidente in quanto essa può essere dovuta a varie cause: paura, forte emozione, dolore intenso... Lo stato di shock può essere notato da semplici osservazioni: chi sta per svenire presenta un colorito pallido, debolezza, è coperto di sudore freddo ed il cuore batte velocemente. Se siamo sicuri che l'infortunato non abbia subito altri danni, potremmo metterlo nella cosiddetta posizione "anti-shock", cioè sdraiato supino con le gambe verso l'alto, in modo da mandare più sangue al cervello. E' utile, per evitare che il corpo si raffreddi, coprirlo con un eventuale giubbotto o altro indumento. 49 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina50 Ustioni: Le ustioni si distinguono in pericolosità in base a due fattori: il grado e l'estensione. Per grado si intende la profondità dell'ustione: • Un’ ustione di primo grado è una semplice scottatura; • Una di secondo grado è un’ ustione con comparsa di bolle d'acqua e forte dolore; • Una di terzo invece si nota dalla profondità della stessa, da pelle necrotizzata e da assenza del dolore per via della bruciatura del tessuto nervoso. Nel caso ci imbattessimo in feriti ustionati, dobbiamo, prima di tutto, ovviamente spegnere eventuali fiamme ancora vive. Nel caso di ustioni molto estese, o comunque con grado superiore al secondo, dobbiamo allertare immediatamente il pronto soccorso; nell'attesa NON dobbiamo assolutamente usare pomate o unguenti sulle ferite. Ecco come agire: a) coprire le ustioni con panni quanto più puliti e sterili; b) non strappare mai i vestiti rimasti attaccati alla pelle; c) nel caso di ustioni agli arti, per alleviare il dolore, è possibile immergerli in acqua. Fratture: Una frattura si riconosce dall'effetto che provoca sulla persona: causa deformazione della parte interessata con probabile rigonfiamento e dolore molto acuto. Il nostro compito, in caso di fratture agli arti, è quello di cercare di immobilizzare la parte fratturata utilizzando fasciature e stecche, o altro materiale rigido. Se la parte infortunata è la spalla, sarà invece necessario bloccarla, aderente al torace, utilizzando stoffe di vario tipo. Ricordiamoci, inoltre, di coprire le ferite, in corrispondenza di fratture esposte (ovvero con ossa sporgenti), con materiale quanto più possibile sterile, senza provare a disinfettarle. Altra precauzione da adottare in caso di fratture, è quella di prevenire possibili stati di shock causati dal forte dolore. Alzando le gambe dell’infortunato per favorire l’afflusso del sangue al cervello. 50 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina51 Frattura della colonna vertebrale: La frattura della colonna vertebrale è la frattura più grave possibile, in quanto potrebbe portare a lesioni del midollo spinale con conseguenti possibili rischi di paralisi della parte inferiore del corpo fino alla stessa lesione. In tale evenienza, il soccorritore deve evitare assolutamente di muovere o far muovere l'infortunato, cercando comunque di mantenere la linea testa-collo-tronco il più possibile diritta. Nostro compito quindi è quello di tranquillizzare il ferito, di bloccare qualsiasi tentativo di spostamento attendendo l'arrivo dei soccorsi qualificati. Nel caso di infortunato incosciente nostra premura sarà quella di controllare la sua respirazione e il suo battito ricordando sempre di non spostarlo assolutamente e di non fargli fare movimenti della testa o del busto. Ferite agli occhi: In caso di corpo estraneo presente nell'occhio (ad esempio un moscerino) potremmo estrarlo utilizzando un fazzoletto. Se invece il corpo si è addentrato nella cornea, non va assolutamente tolto, e la nostra premura sarà quella di portare il prima possibile l'infortunato al pronto soccorso. Quando l'occhio è investito da sostanze chimiche esso va lavato sotto abbondante acqua corrente, dopodiché dovremmo bendarlo e portare il ferito in ospedale. Una importante eccezione a tale condizione riguarda la calce, che dovrà essere tolta il primo possibile senza utilizzare acqua. Trasporto dell’infortunato: Il trasporto di eventuali infortunati è un'operazione da fare effettuare a persone esperte. Se non è possibile in nessun modo l'intervento dell'ambulanza, o dell'elicottero di soccorso, o se siamo certi che l'urgenza sia elevatissima, dovremo essere noi ad occuparcene, ricordando sempre dei possibili rischi a cui potremmo andare incontro. Occorre comunque distinguere tra urgenza e gravità dell'incidente: una eventuale lesione alla colonna vertebrale è una situazione molto grave ma con urgenza abbastanza bassa. In tale situazione, non dobbiamo assolutamente spostare l'infortunato ed attendere l'arrivo di soccorritori più esperti. Tuttavia, a volte, il trasporto con mezzi propri si rende indispensabile. In questo caso, bisogna stare attenti alla guida adeguandola all'urgenza. Non è assolutamente necessario guidare con imprudenza se non ci sono urgenze; bisogna, invece, adottare una guida fluida e regolare, soprattutto se trasportiamo persone con fratture, evitando scossoni dovuti ad una guida sportiva. Bisogna ricordare che interventi maldestri o non necessari, che comportino ulteriori danni a persone, possono essere soggetti alle pene previste dal codice penale (artt. 589-590).” 51 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina52 Chiamare i soccorsi L’allerta dei mezzi di soccorso è un’operazione da fare il più presto possibile. Per quanto noi possiamo essere esperti, l’aiuto di personale specialistico e di apparecchiature apposite può esser fondamentale. Per tale motivo la chiamata degli stessi deve esser immediata e soprattutto chiara. I numeri da chiamare sono: 113 (Polizia), 112 (Carabinieri), 118 (Emergenza sanitaria). Si ricorda che i numeri di emergenza possono essere composti da qualsiasi telefono, anche dai cellulari a “credito zero”. Durante la chiamata d’emergenza, occorre essere brevi indicando con chiarezza, luogo ed effetti dell’incidente. Una chiamata tipo potrebbe esser questa: Operatore Soccorritore Salve... Salve, sono Giovanni Bianchi Mi dica... C’è un incidente stradale tra due veicoli. Dov’è successo? In via Roma, all’altezza dell’incrocio con via Cavour, vicino all’azienda “Rossi”. Quando è successo? Alle due di questa notte, circa 10 minuti fa Ci sono feriti? Sì, ce ne sono 2 di cui uno in stato di incoscienza e uno ustionato in forma leggera. Ha altre informazioni? Sì, da un veicolo stanno fuoriuscendo dei liquidi di colore chiaro. 52 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina53 Restiamo al telefono fino a quando l'operatore ci conferma di aver avuto tutte le informazioni di cui aveva bisogno. Ricordiamo di esser chiari e calmi e cerchiamo di dare tutte le informazioni utili per permettere ai soccorsi di intervenire in modo corretto. Sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali sono presenti delle colonnine per la richiesta di soccorso. Di solito esse sono poste a circa 2 km di distanza una dall'altra: per sapere qual è la più vicina a noi possiamo controllare sulla corsia di emergenza le eventuali indicazioni presenti (qui a fianco ci sono due possibili esempi). Tali colonnine di solito hanno almeno due pulsanti: uno per la richiesta di soccorso medico (rappresentato da una croce rossa su sfondo bianco). uno per la richiesta di assistenza stradale (normalmente rappresentato da una chiave inglese). Per richiedere l'intervento che ci serve basta spingere il pulsante corrispondente ed attendere che si accenda la luce verde di conferma o, in altri modelli, attendere la voce di conferma. Una volta effettuata la chiamata conviene attendere presso la colonnina di soccorso per permettere ai mezzi di soccorso di trovarci con facilità. 53 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina54 SOMMARIO Prefazione di Giovanni Asaro . . . . . . . Introduzione di Luigi Ciotta . . . . . . “Prevenzione è Sicurezza” . . . . . . . . . Europa 2010: obiettivo mancato . . . . . . I lavoratori dell’autotrasporto . . . . . Consigli per la salute e la sicurezza . . L’infortunio in itinere . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 . . . . . . . . 8 . . . . . . . . . . 9 . . . . . . . . . 10 . . . . . . . . 15 . . . . . . . . 19 . . . . . . . 20 Il problema della sicurezza stradale Psicologia ed etica . . . . . . . . . . . . . . Uso di alcol alla guida . . . . . . . . . . . . . . La campagna contro l’abuso di alcol nei locali siciliani . . . . . Studio sulla velocità eccessiva . . . . . . . . . . . . . . Analisi delle cause e dei costi della mortalità stradale . . . . . . . . Il rischio: perché siamo incoscienti? . . . . . . . . . . . . . . 24 27 29 30 31 34 Consigli e norme di legge Novità sul nuovo codice della strada . . . . . . . . . . . . 37 Il decalogo salvavita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 Piccole nozioni di pronto soccorso stradale Il soccorso stradale . . . . . . Quando intervenire direttamente . . Distinguere i casi (emorragie, ustioni, Chiamare i soccorsi . . . . . . . 54 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . fratture, coma, etc.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 45 46 52 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina55 55 Ilrischiostradale_Layout121/04/201112:42Pagina56