Foto: Rettung St. Gallen 03 – 2016 Associazione svizzera per l’Epilessia A fianco delle persone con epilessia 144 Epilessia e lavoro In caso di crisi epilettica bisogna chiamare il 144? Un buon primo passo nella vita lavorativa Editoriale Epilessia – eterogenea come la moltitudine che affolla la Bahnhofstrasse Per la Giornata internazionale dell’epilessia del 5 ottobre Epi-Suisse ha organizzato un Infopoint sull’affollata Bahnhofstrasse di Zurigo per avvicinare il maggior numero possibile di persone e fornire una corretta informazione, abbattendo così ignoranza e pregiudizi. L’iniziativa ha avuto grande successo! Lo stand ha ricevuto numerose visite e le persone interpellate hanno parlato spontaneamente delle proprie esperienze con parenti o amici con epilessia, degli attacchi epilettici di cui erano stati testimoni, di conferenze sul tema e dell’epilessia negli animali domestici. Siamo stati colpiti in particolare dall’atteggiamento delle persone epilettiche che si sono presentate allo stand e con grande candore e semplicità hanno voluto condividere la propria storia personale. La Rivista, in veste completamente rinnovata, nelle tre lingue nazionali (principali) e con un nuovo layout, viene ora pubblicata solo due volte l’anno e in formato più agile e compatto. Gli indirizzi sinora pubblicati nell’ultima pagina della Rivista restano disponibili sul nostro sito web, mentre per le questioni inerenti all’auto-aiuto potete rivolgervi a noi telefonicamente o per e-mail ([email protected]). Tutte le novità hanno bisogno di un po’ di «rodaggio», per questo tengo molto al coinvolgimento dei lettori. A nome di tutti i soci e interessati sarò lieta di ricevere i vostri feedback, spunti, critiche e idee per futuri articoli o temi di discussione. Vi auguro buona lettura e un’incantevole primavera. Cornelia Bösiger, redattrice Dalle storie riferite e dai colloqui con le persone è emersa la realtà caleidoscopica e sfaccettata dell’epilessia. Ebbene sì, le forme di epilessia sono varie quanto la moltitudine di persone che affolla la Bahnhofstrasse. Sono grata alla Rivista Epi-Suisse dell’opportunità di confrontarmi con la variegata realtà dell’epilessia. Per me è importante affrontare i temi che stanno a cuore alle persone epilettiche e sostenerle nella vita quotidiana, ma anche trattare argomenti utili ad approfondire il tema dell’epilessia, a fornire una corretta informazione e a mantenere vivo l’interesse nei confronti dell’epilessia. COLOPHON Editore Epi-Suisse, Associazione svizzera per l’Epilessia, Seefeldstrasse 84, CH-8008 Zurigo, T +41 43 488 68 80, [email protected], www.epi-suisse.ch Epi-Suisse Svizzera italiana per i genitori di bambini epilettici: Martino Regazzi, Istituto ricerche di gruppo, Via Breganzona 16, 6900 Lugano, T +41 91 966 00 36, [email protected] Redazione Cornelia Bösiger, Epi-Suisse, Zurigo Traduzioni Elena Cavadini, SayIT SA, Novazzano Direzione del progetto Béatrice Wick-Braun, Consulenza per la comunicazione e il design, Zollikerberg Ideazione/veste grafica Anton Braun, Graphic Design, Zurigo Produzione prp mathys prepress & print, Zollikerberg Tirature 2000 copie © 2016 Epi-Suisse, Associazione svizzera per l’Epilessia, Zurigo Queste aziende sostengono i progetti di Epi-Suisse Miscellanea A volte non abito qui Parole per raccontare l'epilessia Emozioni, pensieri, paure e sorrisi raccontati da Elisa, Diego, Patrizia, Alberto, Rachele, Andrea e tutti quelli che hanno voluto parlare della loro esperienza di vita con l’epilessia, in prima persona o di riflesso, e dei sentimenti nati dallo scontro con una malattia che modifica l’orizzonte e le attese. Fondazione Epilessia LICE Onlus ha voluto far diventare questa raccolta uno strumento di dialogo con gli altri affinché siano combattuti il pregiudizio e la discriminazione. Autore e Editore: Fondazione Epilessia Lice Onlus, 2013 Prendete l’iniziativa! Confrontarsi con gli altri aiuta. Spesso basta già sapere di non essere soli con i propri problemi e timori. Nei gruppi di autoaiuto le persone epilettiche e i genitori di bambini epilettici si incontrano regolarmente per condividere esperienze. Nei vari cantoni cerchiamo ancora persone motivate, disposte a impegnarsi per costi. tuire e seguire gruppi di autoaiuto. Per informazioni rivolgersi a Epi-Suisse, Ufficio di Zurigo, T 043 488 68 80; Svizzera romanda T 021 729 16 85 (genitori di bambini epilettici) o T 021 821 46 55 (adulti con epilessia); Ticino T 091 966 00 36 (genitori di bambini epilettici). «La settimana di vacanza con Epi-Suisse a Klosters è stata fantastica, peccato solo che sia passata così in fretta …come ogni anno!» Feedback di un partecipante Tutti allo zoo! Kinderhilfe Sternschnuppe offre ai bambini epilettici e alle loro famiglie visite gratuite a diverse istituzioni culturali della Svizzera. Richiedete online la carta Sternschnuppe. La carta dà diritto all’ingresso gratuito per tutta la famiglia agli zoo di Zurigo e Basilea, al Museo Svizzero dei Trasporti e al Museo svizzero all’aperto Ballenberg. Potete trovare tutte le informazioni su www.sternschnuppe.ch alla rubrica Freizeitsterne. Fra l’altro, presso la fondazione Kinderhilfe Sternschnuppe ogni bambino con epilessia può esprimere un desiderio riguardo ad attività che gli piacerebbe realizzare. «Grazie per il bel pomeriggio trascorso con voi alla giornata di gioco e divertimento di Epi-Suisse a Zurigo! È stata un’esperienza fantastica e motivante! Spero che c’incontreremo di nuovo prestissimo! Cordiali saluti, Lucas Fischer» www.lucasfischer.ch Cosa s’intende per picnolessia? È una forma di epilessia, più frequente nel sesso femminile, che compare in genere tra i 5 e gli 11 anni di età. È caratterizzata da assenze che si verificano varie volte al giorno, per lo più al mattino e quando il bambino è stanco. In seguito possono aggiungersi crisi tonico-cloniche generalizzate. Sotto il profilo neurologico e psichico questi bambini non presentano in genere tratti particolari. Spesso però c’è un’anamnesi familiare di epilessia. L’EEG presenta complessi spike-andslow wave di 3/s regolari e generalizzati. I medicamenti di prima scelta sono l’etosuccimide o l’acido valproico. Se assunti regolarmente, hanno una percentuale di successo del 90%. La privazione del sonno favorisce l’insorgenza delle crisi. Dopo diversi anni senza crisi, è possibile sospendere gradualmente, sotto controllo medico, la terapia farmacologica. Dieter Schmidt Epilepsien – 200 Fragen und Antworten 8. Auflage W. Zuckschwerdt Verlag München 2012 Numero d’emergenza 144 Simone Heim ha una figlia epilettica 17enne. Grazie ad un buon regime farmacologico, la ragazza attualmente non ha attacchi, mentre in precedenza le crisi si verificavano varie volte al mese e ogni volta che un attacco si verificava fuori casa, partiva una chiamata al pronto soccorso. La famiglia Heim vive nell’Oberland bernese a Frutigen. Il padre di Neira e un chirurgo in pensione, la mamma è casalinga e si occupa della gestione familiare. Il figlio maggiore è veterinario, il secondo giornalista radiofonico e il terzo sta studiando medicina e biologia. La figlia più piccola ha fatto l’esame di maturità nell’estate del 2015. Da sette anni Neira soffre di epilessia. Neira ha avuto il primo attacco di grande male a scuola ed è stata subito portata in ospedale. In quel periodo si verificavano in media da otto a dieci attacchi l’anno con cadenza molto irregolare, a volte due attacchi al mese, seguiti poi da lunghi periodi senza crisi. Gli attacchi avvenivano senza segni premonitori, indipendentemente dall’ora del giorno e duravano da due a sette minuti. Neira aveva crisi tonico-cloniche che erano anche causa di cadute. Dopo le crisi Neira restava disorientata e presentava forte sonnolenza, con periodi di sonno che spesso duravano fino a 12 ore. Dopo gli attacchi soffriva inoltre di violente crisi di vomito, mal di testa e confusione! Il rientro a scuola poteva avvenire non prima di 24 ore dall’attacco epilettico. La ragazza lamentava però vuoti di memoria e la parziale dimenticanza delle nozioni precedentemente apprese. Per la famiglia era importante chiarire alle persone vicine a Neira cos’è l’epilessia. «Era necessario che il chiarimento avvenisse prima che si verificasse una crisi. È importante non farsi inibizioni. Noi ribadiamo sempre, che le persone epilettiche sono normali. L’epilessia è semplicemente una Informare prima che si verifichi una crisi. disfunzione che può causare delle crisi», racconta la madre. Nonostante la franchezza della famiglia, la vita scolastica di Neira è stata talvolta problematica. A volte a scuola Neira faticava a concentrarsi, a causa dell’epilessia era spesso stanca e gli attacchi le facevano perdere ore di lezione. Era altresì stigmatizzante l’esclusione da gite e campi scolastici. Per il rischio di infortuni Neira non poteva partecipare alle lezioni di nuoto. Un altro problema era rappresentato dalla difficoltà degli insegnanti a gestire la situazione. La famiglia ha quindi illustrato alle persone coinvolte l’epilessia di Neira e ha spiegato cosa fare quando si verifica una crisi. Agli insegnanti è stato chiesto, in caso di una crisi di grande male, di chiamare il pronto soccorso. E il pronto soccorso veniva chiamato anche ogni volta che a Neira capitava un attacco per strada! I costi di ogni intervento si aggiravano intorno ai 780 franchi. La famiglia decise di attivarsi e di interfacciarsi direttamente con il servizio di pronto soccorso. «Abbiamo stabilito un accordo con la locale centrale d’intervento», ricorda Simone Heim, «in base al quale, ovunque si verificasse la crisi: a scuola, in strada o in generale nell’area di Berna, i soccorritori avrebbero riportato Neira direttamente a casa, senza passare dall’ospedale. Una volta però è capitato che soccorritori all’oscuro dell’accordo abbiano portato Neira direttamente all’Inselspital di Berna, dove fu trattenuta addirittura per alcuni giorni!» A parte questo episodio, a posteriori Simone Heim apprezza l’approccio senza complicazioni del pronto soccorso. «La disponibilità dell’ organizzazione nei nostri confronti, che ci ha permesso di trovare una buona soluzione, è stata un vero sollievo.» Al pronto soccorso di S. Gallo (Rettung SG) conoscono bene la complessità delle crisi epilettiche. Negli ultimi tre anni il pronto soccorso ha contato circa 1200 interventi in cui la diagnosi principale era crisi convulsiva. Solo nella regione di S. Gallo circa un intervento al giorno. Resta tuttavia da chiarire se tutti i pazienti fossero effettivamente epilettici, dato che non sempre la crisi convulsiva è causata dall’epilessia. «La crisi convulsiva può avere molte cause, non sempre si tratta necessariamente di un ‹normale› attacco epilettico che, generalmente, non richiede nessun in- tervento medico», spiega André Wilmes, soccorritore diplomato presso la Rettung SG. Dalla statistica di Rettung SG si evince che nella maggior parte di questi 1200 eventi si trattava di disturbi medio-gravi, ma senza rischio di morte, che hanno richiesto il trattamento ospedaliero, spesso preceduto da misure mediche di pronto soccorso sul posto. Ma allora, in caso di crisi convulsiva, è proprio necessario chiamare l’ambulanza? Cosa fare in caso di epilessia nota, se la crisi è di breve durata e il paziente non ha bisogno di cure mediche? «Fondamentalmente l’intervento del pronto soccorso è appropriato in tutti i casi di crisi epilettiche più gravi rispetto alla situazione media descritta dal medico curante o dal paziente», afferma André Wilmes, che aggiunge: «Dato però che durante una crisi il paziente non riesce in genere a fornire informazioni, la regola è: in caso di dubbio chiedere aiuto! I soccorsi non si concludono neces- È anche utile aver con sé delle «Istruzioni per le emergenze» (Carta SOS). sariamente con il conferimento in ospedale. Se poi l’ambulanza è stata chiamata erroneamente o se nel frattempo il paziente si è rimesso e non desidera assistenza, è possibile telefonare alla centrale di pronto soccorso e cancellare la richiesta d’intervento. Se il paziente è in grado d’intendere e Neira Heim è una cavallerizza appassionata, specializzata nel salto a ostacoli. Il suo sogno è conseguire il diploma di professionista del cavallo e diventare preparatrice. Foto: Neira Heim zVg di volere, noi riteniamo che si debba rispettare la sua decisione. È importante che le persone epilettiche informino e istruiscano opportunamente le persone della propria cerchia. È anche utile che portino con sé delle «Istruzioni per le emergenze (carta SOS).» La maggior parte dei costi di un intervento di pronto soccorso sono a carico del paziente. Un bell’inconve niente, soprattutto in caso di intervento indesiderato. Sandra Wyss, specialista in materia di assicurazione sociale presso Procap Lucerna, Uri, Obvaldo e Nidvaldo, su richiesta di Epi-Suisse è andata a vedere quali assicurazioni si assumono parzialmente o completamente i costi di trasporto e soccorso. www.procap.ch per persone con handicap Secondo l’ordinanza sulle prestazioni delle cure medico-sanitarie l’assicurazione base della cassa malati si assume il 50% dei costi di trasporto dei malati con indicazione medica, per un importo massimo annuale di 500 franchi. Si tratta tuttavia di un importo minimo, se si pensa che i costi dell’ambulanza ammontano per ogni intervento a diverse centinaia di franchi. A seconda dei cantoni, i costi oscillano tra i 700 e i 1400 franchi per un intervento di pronto soccorso in caso di compromissione delle funzioni vitali. A questi importi si aggiungono le competenze per il medico di pronto soccorso e per l’intervento notturno. Per quanto riguarda le assicurazioni complementari, le prestazioni variano a seconda della società di assicurazioni. Inoltre la diagnosi di epilessia non dev’essere ancora presente all’atto della stipula dell’assicurazione. Se la malattia è già presente alla stipula del contratto, l’assicurazione non ha nessun obbligo d’indennizzo. Pertanto le assicurazioni complementari per il rimborso dei costi di trasporto sono utili solo se stipulate prima dell’insorgenza dell’epilessia. L’assunzione dei costi per le cure mediche è sostanzialmente di pertinenza della cassa malati. Nel caso dei bambini e dei giovani adulti con infermità congenite riconosciute e assunzione dei costi per misure mediche da parte della AI, i costi vengono sostenuti dall’assicurazione d’invalidità. Ed è quanto accaduto per la famiglia Heim. La copertura massima annuale è di 500 franchi. Un importo minimo, se si pensa che il costo dell’ambulanza può ammontare a diverse centinaia di franchi per intervento. Dato che l’assicurazione malattia non si assumeva i costi del trasporto in ambulanza, la famiglia si è rivolta all’assicurazione invalidità, che ha pattuito di assumersi i costi del trasporto in ambulanza. «Alla fine il trasporto a casa è pur sempre meno costoso del ricovero in ospedale», aggiunge Simone Heim. «Nel nostro caso l’AI si è assunta tutti i costi del trasporto in ambulanza.» Sandra Wyss conferma che è più facile che l’AI si assuma l’onere dei costi per l’ambulanza per i bambini che non per gli adulti. Infatti in presenza di un’infermità congenita l’AI riveste, fino al compimento del 20° anno di età del paziente, il ruolo di assicurazione malattia. Si parla di infermità congenita ai sensi dell’AI, quando l’epilessia è presente dalla nascita. Sono invece escluse le forme che non richiedono la somministrazione di una terapia anticonvulsiva o che la richiedono solo durante le crisi. In presenza d’infermità congenita riconosciuta, l’AI si assume per intero i costi di tutti i trattamenti medici necessari, sia ambulatoriali che stazionari, ossia le parcelle dei medici, i costi dei medicamenti, dei ricoveri ospedalieri e delle apparecchiature. Le prestazioni dell’AI sono più generose di quelle della cassa malati, in quanto l’AI non ha franchigie né quote parte. Inoltre la scelta del medico è libera e l’assunzione dei costi si protrae per un periodo di tempo più lungo che non con la cassa malati. L’AI si assume però solo le misure mediche necessarie e direttamente correlate all’infermità congenita. Si assume pertanto l’onere dell’intervent dell’ambulanza solo se correlato all’epilessia congenita. Al compimento del 20° anno di età non si ha più nessun diritto alle prestazioni dell’assicurazione invalidità per il trattamento dell’infermità congenita. Ai maggiorenni che dipendono da una rendita AI e da prestazioni complementari Sandra Wyss consiglia di presentare i costi dell’ambulanza non rimborsati come spese di malattia e invalidità all’ufficio responsabile per le prestazioni complementari, per verificare la possibilità di un rimborso. Dato che i costi di malattia e invalidità vengono rimborsati dai cantoni, anche le regole che li governano variano da un cantone all’altro. Se nessuna delle assicurazioni citate si assume i costi degli interventi dell’ambulanza, è consigliabile contattare direttamente il servizio di pronto soccorso e chiedere se è disposto a ridurre i costi. Se ciò non fosse possibile, il diretto interessato dovrà pagare di tasca propria gli interventi dell’ambulanza, anche se non li aveva richiesti lui. Sostanzialmente si tratta di parlare con il servizio e sperare di ottenere una riduzione dei costi d’intervento dell’ambulanza. Per la famiglia Heim il colloquio franco è stato utile. «Ho imparato a contrattare, a discutere e a chiedere. L’epilessia è una malattia pesante, per cui sarebbe opportuno che non pesasse almeno sulle finanze», ribadisce Simone Heim e aggiunge: «Fra l’al- L’epilessia è una malattia pesante, per cui sarebbe opportuno che non pesasse almeno sulle finanze. tro ... da un annetto Neira ha trovato un partner che la sostiene in tutto e per tutto. È felicissima e da allora non ha più crisi! Ha ridotto i medicamenti di un terzo. E quindi: una vita normale possibile, bisogna solo cercare assieme la soluzione giusta e non emarginare le persone epilettiche.» Nuova direttrice di Epi-Suisse Dal 1o marzo 2016 Dominique Meier è direttrice di Epi-Suisse. L’esperta manager è ansiosa di proseguire il lavoro avviato da Susann Egli e di ampliare ulteriormente, insieme al team, la vasta offerta di servizi dell’organizzazione. «Vivere con le conseguenze di un handicap o di una malattia e crearsi nuove prospettive è un’impresa ardua che merita grande rispetto», dice Dominique Meier e aggiunge: «Impegnarmi a favore di queste persone e facilitarne l’integrazione nel contesto sociale sono obiettivi che m’infondono grande motivazione.» Dal 1° marzo 2016 Dominique Meier è la nuova direttrice di Epi-Suisse. «Sono entusiasta di lavorare insieme a questo team per ampliare ulteriormente l’offerta di prestazioni e servizi per le persone con epilessia.» La 36enne neo-direttrice ha acquisito esperienza nella gestione di organizzazioni non-profit lavorando come responsabile del settore della comunicazione e membro della direzione presso Fragile Suisse, l’associazione svizzera per persone cerebrolese. Tra i suoi compiti principali ricordiamo l’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’organizzazione di eventi volti a mettere in risalto le esigenze delle persone cerebrolese. «Ho conosciuto molte persone cerebrolese, mi sono commossa ascoltando le loro storie e sono stata felice ogniqualvolta riuscivamo a realizzare dei progetti assieme.» Prima ancora Dominique Meier è stata portavoce di una società svizzera di assicurazioni e ha lavorato per otto anni come redattrice, e successivamente come caposervizio, di un quotidiano, occupandosi in particolare di dossier su società, salute e sicurezza sociale. Dominique Meier risiede con il marito a Hinwil, dove s’impegna a titolo onorifico a favore dell’associazione culturale locale. Ama inoltre le attività creative e nel tempo libero scrive storie per bambini dedicate ai suoi nipoti. Epilessia e lavoro Un buon primo passo nella vita lavorativa Sul tema del lavoro per gli adulti con epilessia non ci sono risposte, né posizioni unitarie. Alle molte e diverse forme di epilessia, ciascuna con conseguenze particolari, corrisponde una crescente varietà di lavori e attività, per cui è inevitabile che si debba considerare ogni caso a sé. Come dimostra la storia di Susanne, che è riuscita a inserirsi nel mondo del lavoro nonostante l’epilessia attiva. Il negozio di specialità gastronomiche e alimenti bio Naturata di Wettingen ha un vasto assortimento di prodotti, dalla verdura alla frutta, ai cosmetici naturali. Naturata impiega un team di cinque collaboratori e collaboratrici e un’apprendista. L’azienda familiare non si è fatta intimorire dalla prospettiva di assumere un’apprendista epilettica e le ha offerto l’opportunità di svolgere un apprendistato biennale nel commercio al dettaglio. «Susanne era così depressa per i tanti rifiuti, che abbiamo voluto offrirle una chance. Inoltre si era preparata molto bene al colloquio di selezione e al periodo di prova», ricorda il direttore Matthias Anliker. Delle situazioni lavorative individuali delle persone con epilessia si occupa anche il servizio sociale della clinica Bethesda di Tschugg. Tra i suoi compiti principali rientrano la consulenza e l’inserimento dei pazienti stabili nel mondo del lavoro, nonché la definizione della situazione lavorativa. «Incontriamo sia pazienti che hanno appena ricevuto la diagnosi di epilessia, che pazienti con attacchi ricorrenti», conferma Theres Weber, responsabile del reparto di servizio sociale. Theres Weber distingue sostanzialmente due tipi di crisi che, sul lavoro, richiedono misure diverse: «Le crisi senza segni premonitori, accompagnate da cadute e perdita di conoscenza, richiedono un chiarimento sul posto di lavoro in relazione ai rischi e alla sicurezza per la persona epilettica e per l’azienda. Viceversa le crisi che si verificano raramente e al di fuori dell’orario di lavoro, in particolare quelle legate al sonno, non influiscono particolar- mente sulla situazione lavorativa e, di conseguenza, sul rapporto di lavoro. In questi casi l’inserimento nel mondo del lavoro non crea problemi.» L’avvio della vita lavorativa di Susanne è stato un successo grazie alla sua schiettezza, ma anche all’impegno e disponibilità dell’azienda. Il team di Naturata si è interessato alla malattia e si è confrontato seriamente con il tema dell’epilessia, rivolgendosi al Centro Svizzero dell’epilessia di Zurigo per informazioni e formazione. «Tuttavia l’aiuto maggiore ci viene sempre da Susanne, che in ogni situazione sa molto bene cosa occorre fare», sottolinea Matthias Anliker, dimostrando grande riguardo per le necessità della dipendente. «A mezzogiorno Susanne ha bisogno di una pausa più lunga e dobbiamo avere comprensione per i suoi episodi di assenza. Siccome apprende lentamente, sul lavoro è importante seguirla da vicino e darle istruzioni chiare.» Il servizio sociale della clinica Tschugg constata inoltre che i datori di lavoro informati mostrano comprensione, empatia e disponibilità ad adottare misure per adeguare il rapporto di lavoro alle condizioni del dipendente. «Viceversa, le persone epilettiche che si trovano in un contesto lavorativo già difficile, incontrano una minore disponibilità e rischiano addirittura la perdita del posto di lavoro. Non di rado si sentono insicure e discriminate.» Le persone epilettiche spesso temono di venir discriminate se rivelano la propria malattia. Occorre quindi valutare se e quando rivelare la diagnosi di epilessia e se ciò possa comportare svantaggi. «In linea generale se una persona epilettica non ha crisi da lungo tempo, non è tenuta a informare il datore di lavoro in merito alla propria patologia», spiega Theres Weber. «Fanno eccezione quei lavori in cui una crisi può mettere seriamente a repen- taglio l’incolumità altrui. In questi casi, per esempio nel lavoro di camionista, spesso ci sono regole specifiche.» Più delicato è il caso in cui il datore di lavoro richieda esplicitamente informazioni sulle condizioni di salute del dipendente, che – secondo Theres Weber – non può astenersi dal fornirle. «Non rivelare la diagnosi di epilessia può diventare un problema, se le crisi si ripercuotono sulla prestazione lavorativa, se il dipendente usa macchine pericolose o se per il suo lavoro ha bisogno della patente di guida. Qualora l’epilessia divenisse nota, il mancato rispetto dell’obbligo di denuncia può autorizzare il datore di lavoro al licenziamento del dipendente inadempiente.» Sul lavoro la malattia di Susanne non ha mai causato problemi. La comunicazione schietta con il datore di lavoro può creare un clima di comprensione e tolleranza. Una comunicazione schietta può essere vantaggiosa e innescare un atteggiamento comprensivo e tollerante da parte del datore di lavoro, come conferma anche Matthias Anliker, «Stimo molto la franchezza di Susanne nei nostri confronti». In caso di dubbi di natura medica in relazione al lavoro, Theres Weber consiglia di contattare il medico curante. I neurologi hanno solide conoscenze sulla complessità, la natura e le conseguenze delle crisi e sugli effetti dei medicamenti e sanno quali aspetti vanno considerati in relazione alla sicurezza. Nelle forme con crisi resistenti alle terapie, con ripercussioni sulle prestazioni lavorative, o in caso di professioni che possono comportare rischi per l’incolumità propria e altrui, è sicuramente vantaggioso registrarsi presso l’assicurazione invalidità nel cantone di residenza per l’inserimento professionale o per un’eventuale riqualificazione. Matthias Anliker giudica positivamente la collaborazione con Susanne: «Grazie al suo impegno e motivazione, ora può intraprendere la formazione di specialista del commercio al dettaglio. Per la nostra azienda è un piacere continuare ad accompagnarla nella sua vita professionale. Siamo lieti e orgogliosi di aver consentito a Susanne di fare il primo passo nella vita lavorativa. Esorto anche gli altri datori di lavoro a fare lo stesso, perché anche le persone epilettiche sono in grado di svolgere un lavoro senza problemi.» Adulti con epilessia Le informazioni più importanti Nonostante l’epilessia sia considerata la patologia cerebrale più diffusa, in pubblico se ne parla poco e l’informazione è carente. Per questo, quando viene formulata una diagnosi di epilessia, sia i diretti interessati che i loro parenti, amici e conoscenti si sentono spesso insicuri. Questo opuscolo fornisce risposte e informazioni sui vari temi inerenti all’epilessia, oltre a suggerimenti, riferimenti bibliografici e cinematografici e indirizzi utili. Ordinate gratuitamente l’opuscolo su www.epi-suisse.ch La pubblicazione è disponibile solo in tedesco e in francese. Family Day Epi-Suisse, Weissenstein (SO) Fratelli e sorelle in primo piano Quest’anno il Family Day di Epi-Suisse era incentrato sui fratelli e le sorelle dei bambini epilettici. Cosa significa essere il fratello o la sorella di un bambino epilettico? I giovani partecipanti hanno raccontato le proprie esperienze, suscitando l’ammirazione delle conduttrici del corso e non solo. Mentre i genitori partecipavano ad un altro corso, da quello dedicato ai fratelli e alle sorelle di bambini epilettici scaturivano disegni e testi che rappresentavano i vari aspetti della situazione, come la preoccupazione per il fratello o sorella epilettici o la sensazione di dover essere forti a tutti i costi. «I bambini hanno esternato la propria preoccupazione per il fratello o sorella epilettici e la sensazione di venir spesso trascurati», spiega la conduttrice del corso, Susanne Fröhlich, psicologa della Clinica Lengg. «I bambini hanno descritto la propria capacità di percepire i primi segnali dell’imminente attacco epilettico del fratello o della sorella e di trasferire questa sensibilità anche al rapporto con le altre persone. I bambini sono inoltre orgogliosi del legame speciale con il fratello o la sorella epilettici.» Al termine i bambini e gli adolescenti hanno riflettuto sulle capacità acquisite nel rapporto con i fratelli e le sorelle epilettici e hanno redatto una lista di desideri che i ragazzi più grandi hanno poi esposto personalmente ai genitori: «Sappiamo reagire bene all’attacco epilettico e abbiamo tanta pazienza! Abbiamo anche imparato a distrarre il fratello o la sorella e siamo capaci di fare un bel baccano per richiamare l’attenzione degli adulti. È bello sentirci dire dai genitori che ci vogliono bene, e non solo a Natale. Il nostro desiderio più grande sarebbe passare una giornata a tu per tu coi genitori, senza il bambino epilettico.» Le conduttrici del corso Susanne Fröhlich e Aline Rousselot desiderano ringraziare tutti i bambini e i ragazzi che hanno partecipato al corso per la disponibilità e sincerità dimostrate in questo prezioso scambio di esperienze. Parenti ed epilessia, Lavigny (VD) Parenti in primo piano Il 30 ottobre 2015 la Institution de Lavigny ed Epi-Suisse hanno invitato gli interessati a una giornata per i parenti delle persone con epilessia. L’interessante conferenza della neurologa, Dr. Noëlle Mercier, sull’epilessia è stata seguita da un vivace dibattito tra i parenti delle persone epilettiche incentrato sulle loro esperienze, problemi, soluzioni, domande e possibili risposte. Tutti i parenti hanno descritto in modo a tratti commovente, ma anche con spirito, la propria quotidianità, in cui la malattia assume un ruolo centrale, dettando i ritmi della giornata e imponendo le proprie esigenze. Catherine Gex «Mi è stato chiesto di monitorare le crisi di mia figlia e non riuscivo a capire perché i medici avessero bisogno di me per formulare una diagnosi.» «L’ufficio IA si è assunto l’onere del sostegno scolastico, consentendomi di tornare a fare la mamma.» Lamia El Ouakyly «I nostri tre figli dormono nella stessa stanza: se a nostro figlio capita una crisi di notte, sveglia anche le sorelle.» «Tutta la famiglia risente della situazione, ma non ci arrendiamo e tiriamo avanti.» Victor Fleury «Quando eravamo piccoli, gli episodi di assenza di mia sorella mi irritavano.» «Se la portiamo con noi a una festa, cerchiamo di essere ragionevoli e di aiutarla a controllarsi.» Cyril Oppliger «Ho l’epilessia fin dall’infanzia. So che la mia malattia ha messo a dura prova i miei familiari e che a scuola era necessario spiegare continuamente la mia situazione.» «Fortunatamente ho amici tranquilli che hanno accettato la mia malattia e hanno saputo adattarsi.» Rielaborazione di articolo apparso sul foglio informativo della Institution de Lavigny dicembre 2015 – A. Buri – www.ilavigny.ch AGENDA Aprile – Novembre 2016 APR Samstag, 9. April Mitgliederausflug für Familien in den Zoo Zürich Jeudi 28 avril Rendez-vous Epilepsie à Fribourg MAG Freitag, 27., und Samstag, 28. Mai famoses Kurs in Herzberg in Asp ob Aarau GIU Samedi 4 juin Assemblée générale à Bale Nuove esperienze, Lavigny (VD) Mardi 7 juin Rendez-vous Epilepsie à Genève Una giornata «travolgente» Nel workshop del mattino, Luc Wilhelm, coach e formatore in relazioni interpersonali, ha proposto ai genitori esempi concreti di comportamento in un’atmosfera rilassata che ha favorito il dialogo. Contemporaneamente il terapista di psi- comotricità e maestro di aikido, Philippe Vidon, aiutato da alcuni dei suoi praticanti più avanzati, intratteneva i bambini con una introduzione teorica e pratica all’aikido. Visto da fuori, l’allenamento si presentava come un affascinante mix di divertimento e concentrazione assoluta! La Cafeteria della Insititution de Lavigny offre un ambiente accogliente e rilassato dove i partecipanti all’evento, gustando le specialità gastronomiche del giorno, hanno allacciato nuove relazioni e conversato amichevolmente. Le famiglie hanno trascorso il pomeriggio al dojo, con dimostrazioni in coppia delle tecniche di aikido. I bambini hanno così potuto mostrare ai genitori le tecniche apprese, suscitando un entusiasmo «travolgente» nel vero senso della parola! Appuntamento all’autunno 2016. Ancora una volta la parola d’ordine sarà: Nuove esperienze – Epi-Suisse Svizzera romanda! Vivere con l'epilessia Aspetti clinici, psicologici e culturali di Rita D'Amico, Mafalda Cipulli e Lia Giancristofaro edito da Franco Angeli 2010 Samstag, 18. Juni Kommunikationstag in Luzern LUG Sonntag, 10., bis Samstag, 16. Juli Ferienwoche für Jugendliche in Siggenthal AG in Zusammenarbeit mit PluSport AGO Du samedi 30 juillet au samedi 13 août Camps de vacances pour enfants à Hallau SH (Possible de participer à une ou deux semaines) SETT Du dimanche 11 au samedi 17 septembre Semaine de vacances pour adultes à Beatenberg BE OTT Du samedi 8 à samedi 15 octobre Camps de vacances pour enfants à Stalden OW NOV Samstag 5., November Patiententag Klinik Lengg, Zürich Per informazioni dettagliate consultate il calendario delle manifestazioni su www.epi-suisse.ch Epilepsien im Schulalltag L’épilepsie en classe Le epilessie nella vita scolastica Diese Publikation informiert umfassend über Epilepsien im Schulalltag sowie deren Auswirkungen und beantwortet ausführlich Ihre Fragen. Wichtige Themen wie Medizin, Psychologie und Pädagogik werden besprochen, und im Anhang finden Sie nützliche Adressen sowie Hinweise zu Literatur und Filmen. Lehrpersonen sollen mit dieser Publikation in ihrer Arbeit unterstützt und der Dialog mit den Eltern und allen beteiligten Personen gefördert werden, um gemeinsame Lösungen der anstehenden Probleme zu finden. Cette publication donne des informations complètes sur l’épilepsie et ses répercussions durant les activités scolaires et répond à vos questions. Différents thèmes importants comme la médecine, la psychologie et la pédagogie y sont abordés. Des adresses utiles ainsi que des informations sur les films et les ouvrages disponibles sont fournies en annexe. La brochure est censée aider les enseignants dans leur travail et encourager le dialogue entre les parents et les intervenants pour leur permettre de résoudre ensemble les problèmes rencontrés. Questa pubblicazione offre informazioni complete sull’epilessia e le sue ripercussioni sulle attività scolastiche e risponde inoltre alle vostre domande. Nell’opuscolo si affrontano temi importanti come la medicina, la psicologia e la pedagogia. In allegato sono stati inoltre elencati indirizzi utili e informazioni su film e pubblicazioni disponibili. L’opuscolo intende aiutare gli insegnanti nello svolgimento del proprio lavoro e incoraggiare il dialogo tra i genitori e le varie parti in causa al fine di risolvere assieme i problemi. CHF 18.50/68 Seiten Bestellung: T 043 488 65 60 oder www.epi-suisse.ch/de/ info-material/broschueren-und-buecher/ CHF 18.50 /68 pages Commande: T 021 821 46 55 ou www.epi-suisse.ch/fr/ documentation/brochures-et-livres/ CHF 18.50/68 pagine Ordine: T 091 966 00 36 o www.epi-suisse.ch/it/ materiale-informativo/prospetti-e-libri/ Für Menschen mit Epilepsie Pour les personnes épileptiques Per le persone epilettiche