CONTIGO
Nº 3. Settembre 2013
OPINIONE IN EVIDENZA
Alexandre Rodrigues, Direttore Generale della Casa di Salute Nostra Signora di Fatima, São Paulo, Brasile
“In Brasile la nostra Istituzione è apprezzata
per la sua qualità e umanità”
proprie necessità. Si stima che in
Brasile ci siano 194 milioni di
abitanti, di cui 75% dipendono
dal SUS.
Alexandre Rodrigues da Silva
Attualmente,
le
Suore
Ospedaliere in America Latina
stanno vivendo una sfida, la
stessa sfida che affrontò e superò
San Benedetto Menni.
In Brasile, in base alla costituzione, tutte le persone hanno diritto ad aver accesso gratuito ai
servizi sanitari. Con questo obiettivo è stato creato il Sistema
Unico di Salute (SUS). Tuttavia,
non essendo al momento strutturato in ogni sua parte e non in
grado di offrire assistenza a tutta
la popolazione, esistono persone
che non vedono soddisfatte le
“Seguiamo i valori
ospedalieri in
tutto quello che
facciamo”
In questo contesto, le Suore
Ospedaliere hanno 17 centri, 3
dei quali sono propri e autofinanziati, mentre gli altri sono
progetti congiunti e totalmente
sostenuti dal governo di São
Paulo. La loro attività principale
è aiutare le persone povere che
soffrono di malattie mentali e/o
tossicodipendenti, esclusi dalla
società o con un appoggio famigliare debole.
Le 19 suore, le 2 novizie e gli 890
collaboratori che fanno parte
dell’Istituzione in questo paese
seguono i valori ospedalieri in
tutto quello che fanno, concen-
trando i loro sforzi nell’assistenza
alle persone più indifese e bisognose.
L’opera che la Congregazione realizza qui è lodevole: la maggior
parte della società ci vede come
un’Istituzione di qualità, umana e
ospedaliera, preoccupata per la
salute e il benessere di tutti.
“Concentrando i
nostri sforzi nella
persone più
indifese e
bisognose”
Personalmente, ho il privilegio di
essere il Direttore Generale della
Casa di Salute Nostra Signora di
Fatima dal 2005, lavoro che abbino alla Gestione Generale dei
progetti extra ospedalieri di São
Paulo, insieme al Direttore
Generale della Casa di Salute Nostra Signora del Cammino, Nelson
Ferreira, che è impegnato in
questa attività dal 2009.
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CONTIGO
ISTITUZIONALE
Sfide della Missione Condivisa
Suore e collaboratori che lavorano insieme per il futuro dell'istituzione
Già da anni abbiamo adottato nel
nostro
linguaggio
questa
espressione: Missione Condivisa.
Facciamo riferimento al nuovo
soggetto collettivo che porta
avanti l’Ospitalità nei centri e nei
servizi. Fino a 40 anni fa, questo
soggetto dell’azione apostolica
era la Comunità delle Suore
Ospedaliere. Oggi però più del
95% delle persone che lo compongono sono laici, cristiani o
meno, e le Suore ne costituiscono
solo il 5%.
C’è un altro dato. I centri delle
Suore Ospedaliere sono istituzioni ecclesiastiche, cioè, hanno
un’ideologia, un modo di vedere
la persona, i valori e gli obiettivi
di matrice cristiana. Sono
impegnate con rispetto nel servizio e nella promozione delle
persone bisognose garantendo
eccellenza umana, tecnica e organizzativa e riconoscendo il valore di ogni persona. Si
impegnano a comunicare il messaggio di amore e protezione del
Dio di Gesù per coloro che soffrono, un messaggio che è Buona
Notizia d’amore e cordialità.
La Chiesa, dunque, non solo s’impegna con i membri che condividono la fede e l’amore di Gesù
Cristo, ma collabora con tutti gli
uomini solidali e impegnati nella
ricerca della giustizia, della pace e
dell’amore.
Da queste due realtà siamo chiamati tutti a estrarre alcune domande, a maturare alcune risposte che siano più congruenti
con questo nuovo soggetto della
missione ospedaliera. Sembra che
siamo chiamati a considerare la
comprensione profonda della
Missione ospedaliera come comunione, che coinvolge tutti i
membri della comunità (che siano
essi suore o laici) in questo servizio alla persona che soffre, seppur nel rispetto della propria
vocazione.
Ognuno è chiamato a offrire il
meglio di sé, a livello professionale, umano, cristiano o come
persona consacrata, formando un
unico team con la collaborazione
di tutti. Ognuno arricchisce con la
propria vocazione e la realizzazione apostolica che le è propria
il ministero o la realizzazione
dell’ospitalità e in questo modo
gruppo si arricchisce grazie alla
pluralità e all’unità.
Nessuno può sostituire nessuno
nel suo impegno specifico,
possiamo sostituirci a vicenda nelle
funzioni, ma non nella nostra collaborazione. Questo nucleo comune
o missione ospedaliera è offerto
alle persone, alla Chiesa e al
mondo come un insieme. In questa
totalità si trova quello che chiamiamo “Missione Condivisa”.
Siamo inviati dallo Spirito all’annuncio della Buona Notizia, che è
quello che la Chiesa deve far presente, esercitando nel concreto e
con diverse funzioni e vocazioni
l’ospitalità, secondo la visione e le
caratteristiche dei Fondatori. Padre
Menni, María Josefa Recio e María
Angustias hanno avuto un sogno
d’amore verso le persone che soffrono, soprattutto le persone con
malattie psichiatriche. E questo
sogno si realizza in questa nuova
“comunità ospedaliera”
María Concepción Ochotorena
Suore Ospedaliere
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CONTIGO
Inês Correia
“Noi giovani ci impegnamo, soprattutto, a
vivere l’ospitalità nella quotidianità”
Inês Correia, una giovane portoghese di 20 anni, studentessa
di scienze infermieristiche, condivide con noi la sua esperienza
come membro del movimento
“Gioventù Ospedaliera” del suo
paese.
risma ospedaliero, mi hanno insegnato a vedere Gesù Cristo in
ogni malato. Forse non lo so
spiegare, ma sento che appartengo a una famiglia molto speciale!
Come e quando hai conosciuto le Suore Ospedaliere?
Che rapporto hai con loro?
Ho conosciuto le Suore Ospedaliere in un campo di lavoro
che si svolse nella “Casa de
Saúde de Idanha”, vicino a Lisbona, nel 2009 perché uno dei
miei professori mi diede il contatto.
A quell’epoca non conoscevo
assolutamente la realtà della
vita consacrata; credevo che si
trattasse di uno stile di vita
molto chiuso, senza alcun contatto con i più giovani. Però, lasciando da parte i miei preconcetti e soprattutto mossa da un
desiderio di avventura e dalla
voglia di scoprire cose nuove su
me stessa e sugli altri, decisi di
partecipare, insieme a tre amici,
a un’attività promossa dalla Gioventù Ospedaliera (JH), movimento giovanile che le Suore
animano e accompagnano in
Portogallo.
Dopo questa prima attività ce
ne sono state tante altre e la
mia visione delle Suore Ospedaliere è cambiata radicalmente:
non sono come io credevo.
Sono felice di condividere con
loro alcuni degli aspetti del ca-
Che cosa è e come funziona la
Gioventù Ospedaliera in Portogallo? Qual è la tua partecipazione?
La Gioventù Ospedaliera è un
movimento giovanile di portata
nazionale, svolto insieme con i
Fratelli di San Giovanni di Dio.
Cerca di sensibilizzare, formare e
coinvolgere i giovani con progetti di ospitalità, poiché uno
dei suoi motti è: “Ospitalità sono
opere”. Nei Centri e nelle Comunità ospedaliere si sviluppa un
programma annuale di attività:
campi di lavoro, weekend ospedalieri, giorni di Pasqua e Natale
ospedalieri, campi missionari e
ritiri vocazionali, tra le tante attività.
Inês Correia
Nel 2013 la JH compie 25 anni, e
quindi stiamo promuovendo alcune attività commemorative: faremo una catena di preghiera,
che unirà tutta la famiglia ospedaliera e un Tour verso le radici
dell’ospitalità che si svolgerà a
Granada, in Spagna.
Oltre a partecipare a queste attività, noi giovani ci impegniamo,
soprattutto, a vivere l’ospitalità
nel quotidiano: per strada, in
parrocchia, a scuola, al lavoro e a
casa. Personalmente vivo il mio
impegno di «giovane ospedaliera», passando alcune ore a settimana nella Clinica Psichiatrica
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CONTIGO
Suore
Ospedaliere
nella GMG
Inês Correia insieme a un’utente della Casa San José
di S. Giovanni al servizio dei
malati, e anzi, sono riconoscente per l’allegria e il candore che trovo lì.
Perché è importante per te
fare parte di questa grande
famiglia ospedaliera? Che
cosa ti piace di più?
Perché imparo a essere più
persona, a farmi proteggere
dagli altri e a regalare, allo
stesso tempo, riparo e rifugio a
chi ne ha più bisogno. Mi aiuta
a rendermi conto che viviamo
in una società che ha bisogno
di grande attenzione, sia individuale che collettiva, per superare le differenze esistenti.
Di questa famiglia ospedaliera
mi piace tutto: la rara trasparenza che trovo nei malati, la
tenerezza delle suore, la dedizione dei parenti, il servizio impressionante dei professionisti
della salute, dei volontari e dei
collaboratori. Mi piace la semplicità e l’amore che somigliano a Gesù.
Che diresti a altri giovani sulle
Suore Ospedaliere?
Spiegherei loro che le suore
non sono “persone di un altro
secolo”, che è quello che pensavo
io prima di conoscerle. Sono, in
realtà, donne di spirito giovane,
madri di “molti figli e figlie”, spirituali ed eccezionalmente
umane.
Non è compito facile attrarre i
giovani e far conoscere loro lo
stile ospedaliero perché si tratta
di definire una realtà difficile da
spiegare. Quindi, dico ai giovani
che è molto interessante imparare dalle suore a “lavare i
piedi”, a scoprire la felicità nel
servizio verso gli altri. Dico a
ognuno di loro con energia:
“Vieni a conoscere un posto con
gente che ha bisogno di te e
che ti aspetta, un posto d’Amore, di Dio e di conseguenza,
un posto per te...Vieni! Fai diventare il mondo un posto un
po’ migliore”.
Lo scorso luglio, la città di Rio de
Janeiro ha accolto la Giornata
Mondiale della Gioventù (GMG)
sotto il motto “Gioventù, Cammino Aperto”.
Hanno partecipato alla GMG le
Suore Ospedaliere delle tre strutture dell’America Latina che
danno vita alla Pastorale Vocazionale, le novizie, le iuniore, le
postulanti e le sorelle più giovani.
Durante la giornata siamo stati
presenti anche con uno “stand”
insieme con i Fratelli di Nostra
Signora di Lourdes, esponendo i
nostri opuscoli informativi per far
conoscere la nostra Opera.
Per le Suore Ospedaliere dell’
America Latina è stato un momento unico, propizio per ravvivare la fede, rivitalizzare la scelta
di vita in Gesù Cristo e l’evangelizzazione dei più giovani. Tutto
questo accompagnato dalla presenza del nostro Papa Francesco.
Giornata Mondiale della Gioventù 2013
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CONTIGO
Ospedale Beata María Ana
Solidarietà: un gesto salutare
L’Ospedale Beata María Ana di
Madrid, Spagna, ha creato un
Gruppo Permanente di Solidarietà con l’obiettivo di diffondere
tra i suoi collaboratori la cultura
ospedaliera, la solidarietà con la
propria comunità e la cooperazione internazionale.
Mercatino Solidale di libri
La prima attività che questo
gruppo di lavoro ha avviato è
stata la realizzazione, lo scorso
31 maggio, di un Mercatino Solidale di libri a beneficio del progetto “Attenzione all’infanzia”
delle Suore Ospedaliere della
Guinea Equatoriale. Tutti i libri
sono stati donati generosamente
da suore, collaboratori, parenti e
persone del centro, nonchè da
gente anonima che non ha voluto perdere l’occasione di partecipare a questo evento solidale.
Con questa attività sono stati ricavati più di 1.800€, che sono
stati destinati integralmente al
progetto. Grazie al buon successo dell’iniziativa, l’Ospedale
ne prevede la ripetizione nei
mesi successivi, il che rappresenta l’inizio di un lungo cammino di solidarietà.
Ospedale Aita Menni
Videogiochi per la riabilitazione post ictus
Grazie alla collaborazione con
gli specialisti dell’Ospedale Aita
Menni, in Spagna, l’azienda
VirtualWare ha creato VirtualRehab, una piattaforma di riabilitazione fisica per persone con
danni cerebrali, progetto sostenuto dalla Società Spagnola di
Neurologia.
L’Ospedale Aita Menni è, in
Spagna, un posto di riferimento
nella riabilitazione da danno cerebrale. Questa è la principale
ragione per la quale VirtualWare si è rivolta ai suoi specialisti per disegnare questi videogiochi destinati al recupero
delle persone che hanno subito
un ictus, un trauma cranioencefalico o altro tipo di lesione
cerebrale.
Il dottore Juan Ignacio Marín,
specialista in Medicina Fisica e
Riabilitazione del Servizio di
Danno Cerebrale, coordina la
squadra che ha disegnato gli
esercizi e i movimenti del programma, con l’obiettivo di lavorare sull’equilibrio, sulla coordinazione, sulla flessibilità, sulla
mobilità delle braccia e sulla resistenza. Questo Ospedale dispone già di un sistema mediante
il quale gli utenti possono fare la
riabilitazione a casa loro (tele
riabilitazione). Hanno solo bisogno di un PC o di una TV per
poter allenarsi con i programmi
prescritti dai loro terapeuti.
I risultati e i punteggi ottenuti in
ogni esercizio saranno memorizzati in un server al quale si può
accedere da qualsiasi posto al
mondo. Con questa informazione, lo specialista può pianificare e programmare per le
sedute successive gli esercizi più
adeguati per correggere gli
errori e in linea con l’evoluzione
clinica del paziente.
Dott. Juan Ignacio Marín
Utente impegnato in esercizi di
riabilitazione
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CONTIGO
Centro D. Manuel da Trindade Salgueiro
Membro d’Onore dell’Ordine del Merito
Come negli anni precedenti, il
10 giugno, giornata di Festa Nazionale in Portogallo, sua
eccellenza il Presidente della
Repubblica ha premiato, come
forma di riconoscimento per i
servizi offerti al Paese e alla società portoghese, alcuni cittadini o istituzioni.
In questo giorno di Commemorazioni, la Presidenza della Repubblica, Cancelleria degli Ordini Onorifici Portoghesi, ha
onorato come Membro d’Onore
dell’Ordine del Merito il Centro
di Recupero di Minorenni D.
Manuel da Trindade Salgueiro,
localizzato a Assumar, distretto
di Portalegre. E’ un’ Istituzione
Particolare di Solidarietà Sociale, di appoggio per bambini
e giovani con disabilità mentali
gestito dalla “Instituição das
Irmãs Hospitaleiras”.
L’Ordine del Merito è mirato “a
Cerimonia dell'Ordine di Merito 2013
premiare atti o servizi meritevoli
praticati nell’esercizio di qualsiasi funzione pubblica o privata,
che mostrano abnegazione
verso la comunità.” E’ stato un riconoscimento del lavoro svolto
in questo Centro a favore della
società portoghese, durante 45
anni di presenza Ospedaliera
nelle terre dell’Alentejo.
Abbiamo ricevuto questo riconoscimento con grande onore e
gioia, e non l’abbiamo celebrato
da soli, ma uniti a tutti quelli che,
giorno dopo giorno, contribuiscono a rendere possibile
l’Opera.
Vivere è ospitalità
Villa San Benedetto Menni
Venerdì 21 Giugno l´RSA di Villa
San Benedetto Menni di Albese
con Cassano, Italia, si è travestita
da pizzeria, per poter ospitare un
pranzo degno dei migliori ritrovi
familiari.
E’ stato davvero bello vedere
mangiare insieme e servirsi a vicenda operatori, ospiti e suore, in
un clima di festa, ma in un giorno
qualunque.
RSA travestita da pizzeria
Ha un po’ stupito vedere allo
stesso tavolo degli ospiti anche il
cappellano, il direttore sanitario,
le suore e le animatrici: siamo
troppo abituati a separare questi
mondi invece che a unirli. Le categorie sono dei nomi, ma le
persone possono benissimo
stare insieme: la riprova sta nel
fatto che il clima è stato sereno,
le conversazioni fluide, il piacere
di stare insieme evidente.
Sulla base dell’esperienza fatta, ci
si è ripromessi di organizzare
altri appuntamenti simili, per non
perdere il senso di Comunità
Ospedaliera che ci contraddistingue. Se la Casa è di tutti, in virtù
del valore dell’Ospitalità, allora è
bene che tutti abbiano la possibilità di viverla come tale.
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CONTIGO
Complesso assistenziale di Malaga
Programma “Cresce con me”
di due anni fa e grazie ai suoi
buoni risultati il Complesso ha
firmato un contratto di collaborazione con il “Collegio Salesiano
San Bartolomé” di Malaga.
Programma “Cresce con me”
Programma “Cresce con me”
Il complesso assistenziale di
Malaga sviluppa il Programma
Intergenerazionale “Cresce con
me” a cui partecipano bambini
di 6 e 7 anni, residenti anziani
dell’Unità Psicogeriatrica e
dell’Unità di Soggiorni Diurni
del centro.
tare contro l’esclusione sociale,
la discriminazione per motivi di
età, per superare gli stereotipi
relazionati con l’età e per favorire la solidarietà tra le generazioni,
favorendo
attitudini
positive verso le persone anziane e con disabilità, come misura di prevenzione contro la
discriminazione.
Questa iniziativa è nata con
degli obiettivi ben definiti: promuovere delle attività per lot-
Durante lo scorso anno scolastico, il programma ha coinvolto
un totale di 56 alunni del primo
anno della scuola elementare e
56 utenti della residenza psicogeriatrica e dell’Unità di Soggiorni Diurni. Gli studenti hanno
condiviso tante attività e hanno
portato l’allegria non solo tra gli
ospiti, ma anche la curiosità e la
simpatia a tutto il personale assistenziale, parenti e visitanti.
L’esperienza non poteva essere
più positiva. Un grande affetto è
nato dall’interazione di entrambe le generazioni e gli
obiettivi sono stati raggiunti.
Il programma è cominciato più
Centro Telema
Salute mentale per tutti
Nel 1989 le Suore Ospedaliere fondarono il Centro di Salute Mentale
Telema, a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del
Congo, per curare e reintegrare le persone povere e con malattie
mentali.
Dopo tutti questi anni, Telema è diventato un centro di riferimento
nella zona. Più di un centinaio di persone sono assistite quotidianamente e ricevono un trattamento medico adeguato.
Centro di Salute Mentale Telema
Il centro partecipa anche nell’iniziativa "Salute per Tutti", newsletter
d’informazione, che si pubblica da 12 anni e il cui obiettivo è la prevenzione e il trattamento di questo tipo di patologie.
Ritenendolo un progetto di miglioramento dei servizi offerti, la Fondazione Benito Menni ha finanziato, quasi nella sua totalità, una
nuova attrezzatura per realizzare elettroencefalogrammi (EEG), che
senza alcun dubbio ottimizzerà l’offerta del centro.
Suore di Telema
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Compleanno
speciale
V Olimpiade
Ospedaliere
Inaugurata nel 1965, la Casa
Padre Benito Menni si trova nel
quartiere Capurro di Montevideo, Uruguay, per dare risposta
alla richiesta di assistenza psicogeriatrica nella zona. E’ un ente
riconosciuto dal Ministero della
Sanità Pubblica del Paese e ha
ottenuto il sostegno di finanziatori privati che hanno riconosciuto l’importanza dei servizi
offerti.
Con molto entusiasmo e spirito ospedaliero, i portoghesi
hanno dato il benvenuto alla V Olimpiade Ospedaliera.
L’organizzazione di questo evento ha coinvolto molte persone e istituzioni locali che hanno fornito rapidamente gli
spazi e i materiali per la concretizzazione di tante attività
sportive.
Attualmente, la Casa ha più di
100 utenti con disabilità fisica
e/o mentale, che tramite un
piano assistenziale individuale
cercano di migliorare le loro capacità di svolgere le attività quotidiane, raggiungendo in questo
modo maggior autonomia.
Una caratteristica del centro è il
festeggiamento trimestrale dei
compleanni degli utenti, che così
possano trascorrere insieme al
personale, ai parenti, alle suore e
agli altri utenti una giornata davvero speciale.
Tierras Altas di Portogallo
Casa Padre Benito Menni
CONTIGO
A questa “gara” hanno partecipato 4 centri ospedalieri, la
Casa di Salute Benito Menni, anfitrione di questo incontro
sportivo, la Casa di Salute di Idanha, la Casa di Salute del
Buon Gesù e la Casa di Salute Rainha Santa Isabel. A
giugno - il 27 e il 28 – sono stati due giorni di grande entusiasmo e scambio di sorrisi e sforzi olimpici.
Abbiamo iniziato i giochi con la presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali e della nostra istituzione e la
copertura giornalistica e della radio locale che hanno
garantito una maggior divulgazione di questa iniziativa.
Nell’organizzazione sono anche state coinvolte le persone
assistite dall’Istituto delle Suore Ospedaliere del Sacro
Cuore di Gesù. Seguendo il vero spirito dei giochi olimpici
dell’antichità, una fiamma olimpica è stata accesa e abbiamo dato il benvenuto a tutti i partecipanti con una performance di claqué della Casa di Salute, piena di colore e
animazione che è piaciuta tantissimo agli atleti, agli allenatori e al pubblico presente.
Poi 2 giorni di intensa attività sportiva, con gare di atletica,
salto in lungo, staffetta e ostacoli, nuoto e idro-ginnastica,
pallacanestro e pallavolo, trekking e giochi tradizionali, ecc.
Alla fine del primo giorno, abbiamo servito una cena in
onore dei nostri atleti e di tutti gli accompagnatori e organizzatori che insieme hanno contribuito al successo di
questo grande incontro ospedaliero. Abbiamo avuto
anche la presenza amichevole e partecipativa della Consigliera provinciale, Suor Paula Carneiro, che ci ha elogiato
molto e ci ha spinto a fare di più e meglio!
Abbiamo concluso la V Olimpiade Ospedaliera con grande
soddisfazione e con un grande senso di unione tra tutti
quelli che hanno goduto di questi giorni in Tierras Altas,
lasciando al Centro di Recupero di Minorenni di Assumar,
il compito di organizzare il prossimo evento sportivo nel
2015.
Festa di Compleanno
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CONTIGO
Guardian Angel Learning Center
Ospitalità senza frontiere…
Nel 1990 le Suore Ospedaliere inaugurarono il centro “Guardian
Angel Learning Center” a Pasig, nelle Filippine, con l’obiettivo di accogliere ed educare bambini bisognosi della zona. Anche se funziona
da più di 20 anni, solo nel 2004 il governo lo ha riconosciuto.
Lo scorso giugno è partito l’anno scolastico 2013-2014. Un corso caratterizzato dalla vitalità, dai sogni e dalle illusioni dei 180 alunni immatricolati, di cui 17% richiedono un’educazione speciale, che
ricevono integrati in diversi livelli delle classi regolari.
Guardian Angel Learning Center
Gli studenti hanno tra i 3 e i 12 anni. La loro formazione accademica,
in gran parte offerta dalle Suore, si distribuisce così:
- 3 livelli di ASILO: Nursery, Kindergarten e Preparatory.
- 6 livelli di SCOLASTICO oppure educazione formale: I, II, III, IV, V e
VI.
- 3 classi di EDUCAZIONE SPECIALE previste dal Piano di INTEGRAZIONE.
Cerimonia di apertura dell'anno
accademico 2013 - 2014
Il centro è finanziato tramite la Congregazione delle Suore Ospedaliere e la Fondazione Benito Menni. Ha anche due progetti complementari di appoggio: uno Nutrizionale, sostenuto con progetti annuali della Onlus italiana “Solidarietà e Servizio” e un altro di Patrocinio per offrire opportunità educative a bambini senza risorse. Questo
ultimo è gestito dall’Associazione “Insieme si può”, che è nata
dall’iniziativa di alcuni collaboratori che lavorano presso Villa San Benedetto Menni ad Albese con Cassano (Italia).
Oltre al “Guardian Angel Learning Center”, le Suore Ospedaliere
hanno altre due case nelle Filippine: “María Angustias Giménez Vera”,
un centro di formazione per iuniore e il centro Terapeutico “María Josefa Recio”, un ospedale diurno per il recupero di persone con malattie mentali.
Sorella delle Filippine accanto ad
uno studente del centro
Dal 24 aprile scorso, la Delegazione delle Filippine è composta da
rappresentanti dell’India e delle Filippine e dipende dal Governo Generale. Attualmente è composta da: 26 suore di Voti Perpetui, 21 di
voti Temporali (iuniore), 6 Novizie e 4 Postulanti. In tutto 57, la
maggior parte giovani in periodo di formazione accademica.
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Date importanti
Data
Evento
Governo generale:
Giugno 2013
Suor Andrea Calvo, 4º Consigliera Generale, e Suor Agata Villadoro, Superiora
Provinciale d’Italia, sono state in Cina per conoscere questa realtà da vicino.
Luglio 2013
Suor Andrea Calvo ha partecipato a un viaggio umanitario per offrire aiuto ai
bambini dell’ospedale di Dapaong, in Togo
Luglio 2013
Suor Ana Lucía Castro, 3º Consigliera Generale, ha partecipato alla Giornata
Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, Brasile.
Agosto 2013
Suor Anabela Carneiro, Superiora Generale e Suor María Asunción Riopedre,
Vicaria Generale, sono state in Vietnam in occasione della celebrazione della
Seconda Assemblea della Delegazione.
Sett 2013
Riunione delle segretarie provinciali a Roma. (Dal 23-30 settembre)
Ott 2013
Riunione dei consiglieri provinciali che partecipano all’area apostolica e riunione
delle econome provinciali a Roma. (Dal 04-11 ottobre)
Province:
Luglio 2013
Nuova Unità di Danno Cerebrale. Centro Padre Menni di Santander in Spagna.
Ott/Nov 2013
Celebrazione atti di commemorazione del 125º anniversario dell´ Ospedale Beata
María Ana di Madrid in Spagna.
[email protected]
www.hospitalarias.org
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Contigo n. 3 Settembre 2013