CONTIGO Nº 3. Settembre 2013 OPINIONE IN EVIDENZA Alexandre Rodrigues, Direttore Generale della Casa di Salute Nostra Signora di Fatima, São Paulo, Brasile “In Brasile la nostra Istituzione è apprezzata per la sua qualità e umanità” proprie necessità. Si stima che in Brasile ci siano 194 milioni di abitanti, di cui 75% dipendono dal SUS. Alexandre Rodrigues da Silva Attualmente, le Suore Ospedaliere in America Latina stanno vivendo una sfida, la stessa sfida che affrontò e superò San Benedetto Menni. In Brasile, in base alla costituzione, tutte le persone hanno diritto ad aver accesso gratuito ai servizi sanitari. Con questo obiettivo è stato creato il Sistema Unico di Salute (SUS). Tuttavia, non essendo al momento strutturato in ogni sua parte e non in grado di offrire assistenza a tutta la popolazione, esistono persone che non vedono soddisfatte le “Seguiamo i valori ospedalieri in tutto quello che facciamo” In questo contesto, le Suore Ospedaliere hanno 17 centri, 3 dei quali sono propri e autofinanziati, mentre gli altri sono progetti congiunti e totalmente sostenuti dal governo di São Paulo. La loro attività principale è aiutare le persone povere che soffrono di malattie mentali e/o tossicodipendenti, esclusi dalla società o con un appoggio famigliare debole. Le 19 suore, le 2 novizie e gli 890 collaboratori che fanno parte dell’Istituzione in questo paese seguono i valori ospedalieri in tutto quello che fanno, concen- trando i loro sforzi nell’assistenza alle persone più indifese e bisognose. L’opera che la Congregazione realizza qui è lodevole: la maggior parte della società ci vede come un’Istituzione di qualità, umana e ospedaliera, preoccupata per la salute e il benessere di tutti. “Concentrando i nostri sforzi nella persone più indifese e bisognose” Personalmente, ho il privilegio di essere il Direttore Generale della Casa di Salute Nostra Signora di Fatima dal 2005, lavoro che abbino alla Gestione Generale dei progetti extra ospedalieri di São Paulo, insieme al Direttore Generale della Casa di Salute Nostra Signora del Cammino, Nelson Ferreira, che è impegnato in questa attività dal 2009. 1 CONTIGO ISTITUZIONALE Sfide della Missione Condivisa Suore e collaboratori che lavorano insieme per il futuro dell'istituzione Già da anni abbiamo adottato nel nostro linguaggio questa espressione: Missione Condivisa. Facciamo riferimento al nuovo soggetto collettivo che porta avanti l’Ospitalità nei centri e nei servizi. Fino a 40 anni fa, questo soggetto dell’azione apostolica era la Comunità delle Suore Ospedaliere. Oggi però più del 95% delle persone che lo compongono sono laici, cristiani o meno, e le Suore ne costituiscono solo il 5%. C’è un altro dato. I centri delle Suore Ospedaliere sono istituzioni ecclesiastiche, cioè, hanno un’ideologia, un modo di vedere la persona, i valori e gli obiettivi di matrice cristiana. Sono impegnate con rispetto nel servizio e nella promozione delle persone bisognose garantendo eccellenza umana, tecnica e organizzativa e riconoscendo il valore di ogni persona. Si impegnano a comunicare il messaggio di amore e protezione del Dio di Gesù per coloro che soffrono, un messaggio che è Buona Notizia d’amore e cordialità. La Chiesa, dunque, non solo s’impegna con i membri che condividono la fede e l’amore di Gesù Cristo, ma collabora con tutti gli uomini solidali e impegnati nella ricerca della giustizia, della pace e dell’amore. Da queste due realtà siamo chiamati tutti a estrarre alcune domande, a maturare alcune risposte che siano più congruenti con questo nuovo soggetto della missione ospedaliera. Sembra che siamo chiamati a considerare la comprensione profonda della Missione ospedaliera come comunione, che coinvolge tutti i membri della comunità (che siano essi suore o laici) in questo servizio alla persona che soffre, seppur nel rispetto della propria vocazione. Ognuno è chiamato a offrire il meglio di sé, a livello professionale, umano, cristiano o come persona consacrata, formando un unico team con la collaborazione di tutti. Ognuno arricchisce con la propria vocazione e la realizzazione apostolica che le è propria il ministero o la realizzazione dell’ospitalità e in questo modo gruppo si arricchisce grazie alla pluralità e all’unità. Nessuno può sostituire nessuno nel suo impegno specifico, possiamo sostituirci a vicenda nelle funzioni, ma non nella nostra collaborazione. Questo nucleo comune o missione ospedaliera è offerto alle persone, alla Chiesa e al mondo come un insieme. In questa totalità si trova quello che chiamiamo “Missione Condivisa”. Siamo inviati dallo Spirito all’annuncio della Buona Notizia, che è quello che la Chiesa deve far presente, esercitando nel concreto e con diverse funzioni e vocazioni l’ospitalità, secondo la visione e le caratteristiche dei Fondatori. Padre Menni, María Josefa Recio e María Angustias hanno avuto un sogno d’amore verso le persone che soffrono, soprattutto le persone con malattie psichiatriche. E questo sogno si realizza in questa nuova “comunità ospedaliera” María Concepción Ochotorena Suore Ospedaliere 2 CONTIGO Inês Correia “Noi giovani ci impegnamo, soprattutto, a vivere l’ospitalità nella quotidianità” Inês Correia, una giovane portoghese di 20 anni, studentessa di scienze infermieristiche, condivide con noi la sua esperienza come membro del movimento “Gioventù Ospedaliera” del suo paese. risma ospedaliero, mi hanno insegnato a vedere Gesù Cristo in ogni malato. Forse non lo so spiegare, ma sento che appartengo a una famiglia molto speciale! Come e quando hai conosciuto le Suore Ospedaliere? Che rapporto hai con loro? Ho conosciuto le Suore Ospedaliere in un campo di lavoro che si svolse nella “Casa de Saúde de Idanha”, vicino a Lisbona, nel 2009 perché uno dei miei professori mi diede il contatto. A quell’epoca non conoscevo assolutamente la realtà della vita consacrata; credevo che si trattasse di uno stile di vita molto chiuso, senza alcun contatto con i più giovani. Però, lasciando da parte i miei preconcetti e soprattutto mossa da un desiderio di avventura e dalla voglia di scoprire cose nuove su me stessa e sugli altri, decisi di partecipare, insieme a tre amici, a un’attività promossa dalla Gioventù Ospedaliera (JH), movimento giovanile che le Suore animano e accompagnano in Portogallo. Dopo questa prima attività ce ne sono state tante altre e la mia visione delle Suore Ospedaliere è cambiata radicalmente: non sono come io credevo. Sono felice di condividere con loro alcuni degli aspetti del ca- Che cosa è e come funziona la Gioventù Ospedaliera in Portogallo? Qual è la tua partecipazione? La Gioventù Ospedaliera è un movimento giovanile di portata nazionale, svolto insieme con i Fratelli di San Giovanni di Dio. Cerca di sensibilizzare, formare e coinvolgere i giovani con progetti di ospitalità, poiché uno dei suoi motti è: “Ospitalità sono opere”. Nei Centri e nelle Comunità ospedaliere si sviluppa un programma annuale di attività: campi di lavoro, weekend ospedalieri, giorni di Pasqua e Natale ospedalieri, campi missionari e ritiri vocazionali, tra le tante attività. Inês Correia Nel 2013 la JH compie 25 anni, e quindi stiamo promuovendo alcune attività commemorative: faremo una catena di preghiera, che unirà tutta la famiglia ospedaliera e un Tour verso le radici dell’ospitalità che si svolgerà a Granada, in Spagna. Oltre a partecipare a queste attività, noi giovani ci impegniamo, soprattutto, a vivere l’ospitalità nel quotidiano: per strada, in parrocchia, a scuola, al lavoro e a casa. Personalmente vivo il mio impegno di «giovane ospedaliera», passando alcune ore a settimana nella Clinica Psichiatrica 3 CONTIGO Suore Ospedaliere nella GMG Inês Correia insieme a un’utente della Casa San José di S. Giovanni al servizio dei malati, e anzi, sono riconoscente per l’allegria e il candore che trovo lì. Perché è importante per te fare parte di questa grande famiglia ospedaliera? Che cosa ti piace di più? Perché imparo a essere più persona, a farmi proteggere dagli altri e a regalare, allo stesso tempo, riparo e rifugio a chi ne ha più bisogno. Mi aiuta a rendermi conto che viviamo in una società che ha bisogno di grande attenzione, sia individuale che collettiva, per superare le differenze esistenti. Di questa famiglia ospedaliera mi piace tutto: la rara trasparenza che trovo nei malati, la tenerezza delle suore, la dedizione dei parenti, il servizio impressionante dei professionisti della salute, dei volontari e dei collaboratori. Mi piace la semplicità e l’amore che somigliano a Gesù. Che diresti a altri giovani sulle Suore Ospedaliere? Spiegherei loro che le suore non sono “persone di un altro secolo”, che è quello che pensavo io prima di conoscerle. Sono, in realtà, donne di spirito giovane, madri di “molti figli e figlie”, spirituali ed eccezionalmente umane. Non è compito facile attrarre i giovani e far conoscere loro lo stile ospedaliero perché si tratta di definire una realtà difficile da spiegare. Quindi, dico ai giovani che è molto interessante imparare dalle suore a “lavare i piedi”, a scoprire la felicità nel servizio verso gli altri. Dico a ognuno di loro con energia: “Vieni a conoscere un posto con gente che ha bisogno di te e che ti aspetta, un posto d’Amore, di Dio e di conseguenza, un posto per te...Vieni! Fai diventare il mondo un posto un po’ migliore”. Lo scorso luglio, la città di Rio de Janeiro ha accolto la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) sotto il motto “Gioventù, Cammino Aperto”. Hanno partecipato alla GMG le Suore Ospedaliere delle tre strutture dell’America Latina che danno vita alla Pastorale Vocazionale, le novizie, le iuniore, le postulanti e le sorelle più giovani. Durante la giornata siamo stati presenti anche con uno “stand” insieme con i Fratelli di Nostra Signora di Lourdes, esponendo i nostri opuscoli informativi per far conoscere la nostra Opera. Per le Suore Ospedaliere dell’ America Latina è stato un momento unico, propizio per ravvivare la fede, rivitalizzare la scelta di vita in Gesù Cristo e l’evangelizzazione dei più giovani. Tutto questo accompagnato dalla presenza del nostro Papa Francesco. Giornata Mondiale della Gioventù 2013 4 CONTIGO Ospedale Beata María Ana Solidarietà: un gesto salutare L’Ospedale Beata María Ana di Madrid, Spagna, ha creato un Gruppo Permanente di Solidarietà con l’obiettivo di diffondere tra i suoi collaboratori la cultura ospedaliera, la solidarietà con la propria comunità e la cooperazione internazionale. Mercatino Solidale di libri La prima attività che questo gruppo di lavoro ha avviato è stata la realizzazione, lo scorso 31 maggio, di un Mercatino Solidale di libri a beneficio del progetto “Attenzione all’infanzia” delle Suore Ospedaliere della Guinea Equatoriale. Tutti i libri sono stati donati generosamente da suore, collaboratori, parenti e persone del centro, nonchè da gente anonima che non ha voluto perdere l’occasione di partecipare a questo evento solidale. Con questa attività sono stati ricavati più di 1.800€, che sono stati destinati integralmente al progetto. Grazie al buon successo dell’iniziativa, l’Ospedale ne prevede la ripetizione nei mesi successivi, il che rappresenta l’inizio di un lungo cammino di solidarietà. Ospedale Aita Menni Videogiochi per la riabilitazione post ictus Grazie alla collaborazione con gli specialisti dell’Ospedale Aita Menni, in Spagna, l’azienda VirtualWare ha creato VirtualRehab, una piattaforma di riabilitazione fisica per persone con danni cerebrali, progetto sostenuto dalla Società Spagnola di Neurologia. L’Ospedale Aita Menni è, in Spagna, un posto di riferimento nella riabilitazione da danno cerebrale. Questa è la principale ragione per la quale VirtualWare si è rivolta ai suoi specialisti per disegnare questi videogiochi destinati al recupero delle persone che hanno subito un ictus, un trauma cranioencefalico o altro tipo di lesione cerebrale. Il dottore Juan Ignacio Marín, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione del Servizio di Danno Cerebrale, coordina la squadra che ha disegnato gli esercizi e i movimenti del programma, con l’obiettivo di lavorare sull’equilibrio, sulla coordinazione, sulla flessibilità, sulla mobilità delle braccia e sulla resistenza. Questo Ospedale dispone già di un sistema mediante il quale gli utenti possono fare la riabilitazione a casa loro (tele riabilitazione). Hanno solo bisogno di un PC o di una TV per poter allenarsi con i programmi prescritti dai loro terapeuti. I risultati e i punteggi ottenuti in ogni esercizio saranno memorizzati in un server al quale si può accedere da qualsiasi posto al mondo. Con questa informazione, lo specialista può pianificare e programmare per le sedute successive gli esercizi più adeguati per correggere gli errori e in linea con l’evoluzione clinica del paziente. Dott. Juan Ignacio Marín Utente impegnato in esercizi di riabilitazione 5 CONTIGO Centro D. Manuel da Trindade Salgueiro Membro d’Onore dell’Ordine del Merito Come negli anni precedenti, il 10 giugno, giornata di Festa Nazionale in Portogallo, sua eccellenza il Presidente della Repubblica ha premiato, come forma di riconoscimento per i servizi offerti al Paese e alla società portoghese, alcuni cittadini o istituzioni. In questo giorno di Commemorazioni, la Presidenza della Repubblica, Cancelleria degli Ordini Onorifici Portoghesi, ha onorato come Membro d’Onore dell’Ordine del Merito il Centro di Recupero di Minorenni D. Manuel da Trindade Salgueiro, localizzato a Assumar, distretto di Portalegre. E’ un’ Istituzione Particolare di Solidarietà Sociale, di appoggio per bambini e giovani con disabilità mentali gestito dalla “Instituição das Irmãs Hospitaleiras”. L’Ordine del Merito è mirato “a Cerimonia dell'Ordine di Merito 2013 premiare atti o servizi meritevoli praticati nell’esercizio di qualsiasi funzione pubblica o privata, che mostrano abnegazione verso la comunità.” E’ stato un riconoscimento del lavoro svolto in questo Centro a favore della società portoghese, durante 45 anni di presenza Ospedaliera nelle terre dell’Alentejo. Abbiamo ricevuto questo riconoscimento con grande onore e gioia, e non l’abbiamo celebrato da soli, ma uniti a tutti quelli che, giorno dopo giorno, contribuiscono a rendere possibile l’Opera. Vivere è ospitalità Villa San Benedetto Menni Venerdì 21 Giugno l´RSA di Villa San Benedetto Menni di Albese con Cassano, Italia, si è travestita da pizzeria, per poter ospitare un pranzo degno dei migliori ritrovi familiari. E’ stato davvero bello vedere mangiare insieme e servirsi a vicenda operatori, ospiti e suore, in un clima di festa, ma in un giorno qualunque. RSA travestita da pizzeria Ha un po’ stupito vedere allo stesso tavolo degli ospiti anche il cappellano, il direttore sanitario, le suore e le animatrici: siamo troppo abituati a separare questi mondi invece che a unirli. Le categorie sono dei nomi, ma le persone possono benissimo stare insieme: la riprova sta nel fatto che il clima è stato sereno, le conversazioni fluide, il piacere di stare insieme evidente. Sulla base dell’esperienza fatta, ci si è ripromessi di organizzare altri appuntamenti simili, per non perdere il senso di Comunità Ospedaliera che ci contraddistingue. Se la Casa è di tutti, in virtù del valore dell’Ospitalità, allora è bene che tutti abbiano la possibilità di viverla come tale. 6 CONTIGO Complesso assistenziale di Malaga Programma “Cresce con me” di due anni fa e grazie ai suoi buoni risultati il Complesso ha firmato un contratto di collaborazione con il “Collegio Salesiano San Bartolomé” di Malaga. Programma “Cresce con me” Programma “Cresce con me” Il complesso assistenziale di Malaga sviluppa il Programma Intergenerazionale “Cresce con me” a cui partecipano bambini di 6 e 7 anni, residenti anziani dell’Unità Psicogeriatrica e dell’Unità di Soggiorni Diurni del centro. tare contro l’esclusione sociale, la discriminazione per motivi di età, per superare gli stereotipi relazionati con l’età e per favorire la solidarietà tra le generazioni, favorendo attitudini positive verso le persone anziane e con disabilità, come misura di prevenzione contro la discriminazione. Questa iniziativa è nata con degli obiettivi ben definiti: promuovere delle attività per lot- Durante lo scorso anno scolastico, il programma ha coinvolto un totale di 56 alunni del primo anno della scuola elementare e 56 utenti della residenza psicogeriatrica e dell’Unità di Soggiorni Diurni. Gli studenti hanno condiviso tante attività e hanno portato l’allegria non solo tra gli ospiti, ma anche la curiosità e la simpatia a tutto il personale assistenziale, parenti e visitanti. L’esperienza non poteva essere più positiva. Un grande affetto è nato dall’interazione di entrambe le generazioni e gli obiettivi sono stati raggiunti. Il programma è cominciato più Centro Telema Salute mentale per tutti Nel 1989 le Suore Ospedaliere fondarono il Centro di Salute Mentale Telema, a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, per curare e reintegrare le persone povere e con malattie mentali. Dopo tutti questi anni, Telema è diventato un centro di riferimento nella zona. Più di un centinaio di persone sono assistite quotidianamente e ricevono un trattamento medico adeguato. Centro di Salute Mentale Telema Il centro partecipa anche nell’iniziativa "Salute per Tutti", newsletter d’informazione, che si pubblica da 12 anni e il cui obiettivo è la prevenzione e il trattamento di questo tipo di patologie. Ritenendolo un progetto di miglioramento dei servizi offerti, la Fondazione Benito Menni ha finanziato, quasi nella sua totalità, una nuova attrezzatura per realizzare elettroencefalogrammi (EEG), che senza alcun dubbio ottimizzerà l’offerta del centro. Suore di Telema 7 Compleanno speciale V Olimpiade Ospedaliere Inaugurata nel 1965, la Casa Padre Benito Menni si trova nel quartiere Capurro di Montevideo, Uruguay, per dare risposta alla richiesta di assistenza psicogeriatrica nella zona. E’ un ente riconosciuto dal Ministero della Sanità Pubblica del Paese e ha ottenuto il sostegno di finanziatori privati che hanno riconosciuto l’importanza dei servizi offerti. Con molto entusiasmo e spirito ospedaliero, i portoghesi hanno dato il benvenuto alla V Olimpiade Ospedaliera. L’organizzazione di questo evento ha coinvolto molte persone e istituzioni locali che hanno fornito rapidamente gli spazi e i materiali per la concretizzazione di tante attività sportive. Attualmente, la Casa ha più di 100 utenti con disabilità fisica e/o mentale, che tramite un piano assistenziale individuale cercano di migliorare le loro capacità di svolgere le attività quotidiane, raggiungendo in questo modo maggior autonomia. Una caratteristica del centro è il festeggiamento trimestrale dei compleanni degli utenti, che così possano trascorrere insieme al personale, ai parenti, alle suore e agli altri utenti una giornata davvero speciale. Tierras Altas di Portogallo Casa Padre Benito Menni CONTIGO A questa “gara” hanno partecipato 4 centri ospedalieri, la Casa di Salute Benito Menni, anfitrione di questo incontro sportivo, la Casa di Salute di Idanha, la Casa di Salute del Buon Gesù e la Casa di Salute Rainha Santa Isabel. A giugno - il 27 e il 28 – sono stati due giorni di grande entusiasmo e scambio di sorrisi e sforzi olimpici. Abbiamo iniziato i giochi con la presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali e della nostra istituzione e la copertura giornalistica e della radio locale che hanno garantito una maggior divulgazione di questa iniziativa. Nell’organizzazione sono anche state coinvolte le persone assistite dall’Istituto delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù. Seguendo il vero spirito dei giochi olimpici dell’antichità, una fiamma olimpica è stata accesa e abbiamo dato il benvenuto a tutti i partecipanti con una performance di claqué della Casa di Salute, piena di colore e animazione che è piaciuta tantissimo agli atleti, agli allenatori e al pubblico presente. Poi 2 giorni di intensa attività sportiva, con gare di atletica, salto in lungo, staffetta e ostacoli, nuoto e idro-ginnastica, pallacanestro e pallavolo, trekking e giochi tradizionali, ecc. Alla fine del primo giorno, abbiamo servito una cena in onore dei nostri atleti e di tutti gli accompagnatori e organizzatori che insieme hanno contribuito al successo di questo grande incontro ospedaliero. Abbiamo avuto anche la presenza amichevole e partecipativa della Consigliera provinciale, Suor Paula Carneiro, che ci ha elogiato molto e ci ha spinto a fare di più e meglio! Abbiamo concluso la V Olimpiade Ospedaliera con grande soddisfazione e con un grande senso di unione tra tutti quelli che hanno goduto di questi giorni in Tierras Altas, lasciando al Centro di Recupero di Minorenni di Assumar, il compito di organizzare il prossimo evento sportivo nel 2015. Festa di Compleanno 8 CONTIGO Guardian Angel Learning Center Ospitalità senza frontiere… Nel 1990 le Suore Ospedaliere inaugurarono il centro “Guardian Angel Learning Center” a Pasig, nelle Filippine, con l’obiettivo di accogliere ed educare bambini bisognosi della zona. Anche se funziona da più di 20 anni, solo nel 2004 il governo lo ha riconosciuto. Lo scorso giugno è partito l’anno scolastico 2013-2014. Un corso caratterizzato dalla vitalità, dai sogni e dalle illusioni dei 180 alunni immatricolati, di cui 17% richiedono un’educazione speciale, che ricevono integrati in diversi livelli delle classi regolari. Guardian Angel Learning Center Gli studenti hanno tra i 3 e i 12 anni. La loro formazione accademica, in gran parte offerta dalle Suore, si distribuisce così: - 3 livelli di ASILO: Nursery, Kindergarten e Preparatory. - 6 livelli di SCOLASTICO oppure educazione formale: I, II, III, IV, V e VI. - 3 classi di EDUCAZIONE SPECIALE previste dal Piano di INTEGRAZIONE. Cerimonia di apertura dell'anno accademico 2013 - 2014 Il centro è finanziato tramite la Congregazione delle Suore Ospedaliere e la Fondazione Benito Menni. Ha anche due progetti complementari di appoggio: uno Nutrizionale, sostenuto con progetti annuali della Onlus italiana “Solidarietà e Servizio” e un altro di Patrocinio per offrire opportunità educative a bambini senza risorse. Questo ultimo è gestito dall’Associazione “Insieme si può”, che è nata dall’iniziativa di alcuni collaboratori che lavorano presso Villa San Benedetto Menni ad Albese con Cassano (Italia). Oltre al “Guardian Angel Learning Center”, le Suore Ospedaliere hanno altre due case nelle Filippine: “María Angustias Giménez Vera”, un centro di formazione per iuniore e il centro Terapeutico “María Josefa Recio”, un ospedale diurno per il recupero di persone con malattie mentali. Sorella delle Filippine accanto ad uno studente del centro Dal 24 aprile scorso, la Delegazione delle Filippine è composta da rappresentanti dell’India e delle Filippine e dipende dal Governo Generale. Attualmente è composta da: 26 suore di Voti Perpetui, 21 di voti Temporali (iuniore), 6 Novizie e 4 Postulanti. In tutto 57, la maggior parte giovani in periodo di formazione accademica. 9 Date importanti Data Evento Governo generale: Giugno 2013 Suor Andrea Calvo, 4º Consigliera Generale, e Suor Agata Villadoro, Superiora Provinciale d’Italia, sono state in Cina per conoscere questa realtà da vicino. Luglio 2013 Suor Andrea Calvo ha partecipato a un viaggio umanitario per offrire aiuto ai bambini dell’ospedale di Dapaong, in Togo Luglio 2013 Suor Ana Lucía Castro, 3º Consigliera Generale, ha partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, Brasile. Agosto 2013 Suor Anabela Carneiro, Superiora Generale e Suor María Asunción Riopedre, Vicaria Generale, sono state in Vietnam in occasione della celebrazione della Seconda Assemblea della Delegazione. Sett 2013 Riunione delle segretarie provinciali a Roma. (Dal 23-30 settembre) Ott 2013 Riunione dei consiglieri provinciali che partecipano all’area apostolica e riunione delle econome provinciali a Roma. (Dal 04-11 ottobre) Province: Luglio 2013 Nuova Unità di Danno Cerebrale. Centro Padre Menni di Santander in Spagna. Ott/Nov 2013 Celebrazione atti di commemorazione del 125º anniversario dell´ Ospedale Beata María Ana di Madrid in Spagna. [email protected] www.hospitalarias.org