5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
1. BISOGNO/PROBLEMA
La casa, bisogno essenziale
Dalle caverne ai grattacieli
Proteggersi dall’ambiente esterno, dalle intemperie e da possibili predatori, è stata una
esigenza fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo.
Abbandonato il nomadismo, fin dalla Preistoria l’uomo ha sentito la necessità di
possedere un luogo sicuro in cui abitare con il nucleo famigliare.
Per diversi secoli le abitazioni hanno segnato le differenze di classe sociale: alle grandi
regge di re e imperatori si contrapponevano agglomerati di casupole popolate da schiavi
e artigiani.
Le innovazioni tecnologiche nel settore delle costruzioni hanno successivamente
consentito di edificare case dignitose a minor prezzo.
Oggi, le condizioni abitative, nei Paesi industrializzati, sono molto migliorate, anche
se il problema della casa di proprietà (o in affitto) è ancora presente nelle città.
Recupero edilizio di una grotta dei “Sassi” di Matera, case
parzialmente scavate nel tufo e abitate fin dall’antichità.
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
1. BISOGNO/PROBLEMA
Funzioni dell’abitazione
II grande architetto latino Vitruvio, circa 2000 anni fa, definiva per le opere
architettoniche i seguenti parametri: a utilitas, (utilità per gli abitanti), la firmitas
(solidità) e la venustas (emozioni e sensazioni gradevoli). Per l’abitazione moderna, è
opportuno aggiungere un quarto parametro, quello della localitas ( inserimento
armonioso nell’ambiente). Oggi sono cambiati i modelli di vita privata e sociale, ma la
casarisponde ancora alle diverse funzioni che interagiscono tra loro.
1. Sicurezza e benessere
2. Aspetto estetico e
fruibilità degli spazi
3. Sistema tecnologico,
economia, flessibilità
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
4. PRODOTTO
1. Tipologie abitative
Esistono forme e metodi diversi di costruire case di abitazione, secondo modalità
culturali ed economiche, tradizionali o moderne, che variano da zona a zona.
1. Casa individuale isolata
La casa individuale,unifamiliare,
è posta nel territorio, staccata
dalle altre costruzioni; possiede
un terreno circostante e può
essere a uno o più piani.
2. Case individuali associate
in orizzontale
Più case individuali in contatto
tra loro, ma egualmente
indipendenti, formano le case a
schiera.
3. Alloggi in verticale
Gruppi di alloggi posti su più
piani, 3 o 4 per piano, fino ad
arrivare a case a torre. La
tipologia più frequente
dei quartieri ad alta densità
abitativa .
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2. RISORSA
5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
Le strutture resistenti
Una costruzione qualsiasi (naturale o artificiale), destinata a sopportare sforzi e
sollecitazioni di carattere statico e dinamico, può stare in piedi solo grazie alla sua
struttura, che ne costituisce l’ossatura resistente.
1. lI treppiede
La più semplice struttura che consiste nel collegare tra loro
tre (o più) aste inclinate, fissandole all’estremità superiore
e completando con la copertura di pelli o stuoie. Struttura e
molto stabile, anche se poco resistente.
2. Il sistema trilitico - DOLMEN
Tre blocchi di pietra, due verticali (piedritti) e uno
orizzontale (architrave) appoggiato sopra di essi.
L’architrave trasmette ai piedritti il peso proprio e degli
elementi sovrastanti che a loro volta, scaricano nel terreno
carichi e forze.
3. La pseudocupola . Disponendo a sbalzo, una sopra
l’altra, pietre squadrate in modo tale da farle sporgere man
mano che ci si alzava, si riuscì a ottenere la pseudovolta,
che consentiva la disponibilità di un ampio spazio chiuso
circolare e coperto. (Nuraghi ed Ipogei)
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
2. RISORSA
Le strutture resistenti
4. Arco, volta, cupola
Il sistema archivoltato è stato alla base di una rivoluzione
architettonica fin dall’antichità. È composto da due piedritti verticali
e da un arco sovrastante: la curvatura dell’arco consente di
disporre i singoli elementi (conci) i da distribuire lateralmente i
carichi. La chiave di volta completa la chiusura superiore.
Dall’arco è stato facile passare alla volta e alla cupola.
5. Travature reticolari in acciaio
La disponibilità di materiali metallici ( ferro e sue leghe) e nuove
tecnologie,dalla fine del XVIII secolo, permise di ideare strutture
leggere, sottili e resistenti, cioè travi reticolari collegate in
complessi graticci, secondo leggi geometriche e della Statica.
Alla fine del XIX secolo, negli Stati Uniti, si iniziarono a costruire
i grattacieli, edifici multipiani a struttura metallica.
Lestrutture geodetiche, sono cupole composte da una serie di aste
metalliche collegate fra loro da uno snodo.
Le tensostrutture, sono complessi sistemi di puntoni e cavi
metallici, usati per coprire manifestazioni temporanee.
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
3.PROCESSO
1. Strutture di fondazione, ad immediato contatto col
terreno possono essere continue a larga base (trave
rovescia) o discontinue (a plinti isolati).
3. Strutture orizzontali, sono
travi, archi e, in particolare, i
solai che separano i piani del
fabbricato.
4. Strutture di copertura, il
tetto può essere piano oppure a
falde, coperto da coppi o tegole
in laterizio
5. Strutture di collegamento
verticale, servono per
spostarsi da un piano all’altro:
scale,scale mobili, ascensori,
montacarichi
Costruire un edificio
2. Strutture di elevazione. costituiscono l’ossatura dell’edificio.
(murature in pietra o laterizio, colonne e pilastri). In cima alla
costruzione è collocato il tetto.
6. Elementi
architettonici e
strutture di
contenimento, sono di
importanza strutturale
quali i vani di apertura
(porte e finestre)
opportunamente
dimensionati.
Le strutture di
contenimento separano
lo spazio interno
dall’esterno.
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
2. RISORSA
I materiali da
costruzione: laterizi
I materiali da costruzione sono molteplici: alcuni sono antichi (legno,
pietra, creta, ghiaia), altri più recenti (calce, cemento), altri nuovissimi
o ancora in fase di sperimentazione (materiali speciali per isolamento,
nanomateriali per rivestimento, ecc.). I materiali più comuni impiegati
nella costruzione delle nostre abitazioni sono i laterizi, i leganti e gli
inerti.
I LATERIZI sono prodotti ottenuti dalla lavorazione e dalla cottura
dell’argilla (tegole e mattoni).
L’argilla è contenuta in varie rocce e ha colore variabile fra il grigiorosso e il grigio-verde. Fin dai tempi più antichi l’uomo ha usato
l’argilla, sia per ottenere manufatti in ceramica sia per la costruzione
di edifici.
Tra le tipologie di laterizi più comuni ricordiamo le seguenti:
1. Laterizi di copertura;
2. Mattoni pieni o forati;
3. Laterizi per pavimentazione;
4. Refrattari;
5. Clinker.
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
2. RISORSA
I materiali da costruzione: leganti
Con questo termine si indicano gli impasti (malte) ottenuti mescolando opportunamente
tra loro cemento, calce o gesso, con materiali inerti (ghiaia e sabbia) e acqua.
Una distinzione fondamentale li classifica in leganti aerei e idraulici, a seconda che
induriscano, attraverso il fenomeno della presa, in presenza di aria o di acqua.
•1. I leganti idraulici
• La CALCE IDRAULICA si ottiene da rocce calcaree marnose
ed entra nella composizione delle malte.
•La CALCE IDRAULICA POZZOLANICA, ottenuta dalla pietra
pozzolana, macinata e mescolata con calce spenta, assai
diffusa nel Lazio e in Campania.
• Il CEMENTO si ottiene dal clinker, semilavorato base che si
ottiene mediante la cottura di calcare ed argilla ad elevata
temperatura (1450 °C). La miscela di materie prime viene
macinata finemente prima della cottura.
Il cemento, mescolato con acqua e ghiaia, fornisce il
calcestruzzo.
Il calcestruzzo, colato entro casseforme di legno che
racchiudono un’armatura di tondini di ferro, forma le strutture in
calcestruzzo armato.
1. Cemento Portland,;
2. Cemento ad alta
resistenza,
3. Cemento a presa
rapida,.
4. Cemento
d’altoforno,
5. Cemento bianco
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
2. RISORSA
I materiali da costruzione: leganti
2. Leganti aerei
Il gesso si ottiene dalla cottura della pietra da gesso, che viene poi macinata e
impastata con acqua per ottenere malte che fanno presa e induriscono rapidamente.
Il gesso scagliola si ottiene cuocendo la pietra a una temperatura di circa 150°C, ed
entra nella composizione di intonaci.
Il gesso per muratura si ricava, invece, dalla cottura a 200°C circa ed entra nella
composizione di pannelli prefabbricati per tamponamenti (cartongesso) e
controsoffittature.
Il gesso resiste poco all’umidità e per migliorare la sua resistenza si aggiunge
gesso allumato.
Ha ottima lavorabilità, possiede buona aderenza , discreta resistenza
meccanica dopo la presa, buon isolamento termoacustico e buona reazione
al fuoco.
la rasatura a gesso
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
2. RISORSA
I materiali da costruzione: inerti
I materiali inerti (fondamentalmente sabbia e ghiaia) entrano nella composizione di
malta e calcestruzzo, con il loro peso e volume, ma senza partecipare alle reazioni
chimiche.
• La sabbia è costituita da piccolissime particelle generate dall’erosione di varie
rocce a opera degli agenti atmosferici.
Si preferisce usare sabbia silicea (rocce silicee, granitiche e calcaree sedimentate), a
spigoli vivi, priva di sostanze organiche, terrose e di salsedine. La sabbia viene
anche usata come abrasivo per pulire superfici metalliche e rocciose (sabbiatura con
compressore).
• La GHIAIA si presenta sotto forma di
ciottoli a diverse granulometrie e può
essere naturale di cava. Si ricava da
rocce dure e compatte, prive di argilla e
resistenti al gelo.
Cava di sabbia.
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
2. RISORSA
Attrezzi e macchine per l’edilizia
Il tradizionale lavoro del muratore e del
carpentiere esige l’uso di alcuni dei
strumenti: Cazzuola, Frattazzo, Livella
a bolla, Filo a piombo, Punta e
scalpello, Martello ……
Per i lavori di cantiere la tecnologia propone
diverse macchine per alleviare lo sforzo di
muratori e carpentieri.
3. Betoniera
4. Escavatore
5. Gru a torre
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
3. PROCESSO
Impianti di riscaldamento e
idrosanitario
1° piano: impianto alternativo
integrato a pannello solare termico
piano rialzato: impianto tradizionale
1. Vasca da bagno/doccia
Scaldabagno
acquedotto
L’acqua proveniente da acquedotti
municipalizzati viene distribuita alle
abitazioni per mezzo di una ragnatela di
tubazioni sotterranee.
Arrivata alla nostra casa, l’acqua passa
attraverso un apposito contatore e
viene distribuita alle varie
apparecchiature
mediante valvole e diramazioni.
Per l’acqua calda si può ricorrere a
scalda acqua ma è frequente l’uso
duplice della caldaia dell’impianto di
riscaldamento.
Contatore
fognatura
Pozzetto
d’ispezione
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
3. PROCESSO
Impianto di distribuzione del gas
L’impianto domestico del gas può essere
alimentato da metano oppure da bombole di
gas di petrolio liquefatto (GPL).
È importante curare l’efficienza e la
sicurezza dell’impianto e quindi:
- verificare la ventilazione dei locali che
contengono apparecchi a gas;
- mantenere in efficienza camini e canne
fumarie.
Importante è anche la collocazione della
caldaia: se possibile, è consigliabile
posizionarla all’esterno dell’abitazione o
in apposito locale caldaia.
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
3. PROCESSO
Impianto elettrico
L’allacciamento avviene per mezzo di
un cavo dell’ente erogatore che entra
in un contatore elettronico speciale.
A valle di questo contatore è installato
un interruttore differenziale chiamato
salvavita.
Subito dopo si dirama la rete dei fili
conduttori, suddivisa in diverse
“zone”, che alimenta i vari apparecchi
utilizzatori.
L’impianto elettrico è eseguito sotto
traccia: i conduttori sono inseriti in tubi
di plastica flessibili, e collocati in
apposite scanalature scavate nelle
pareti. I principali utilizzatori
sono i seguenti:1. Prese;
2. Interruttori di servizio;
3. Lampade; 4. Elettrodomestici.
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5. IL SISTEMA EDILIZIO
Abitazione
GREEN VISION: la bioarchitettura
Si definisce architettura bioclimatica quel complesso di soluzioni progettuali che
assicurano il mantenimento di condizioni di benessere, in un edificio, sfruttando
al minimo gli impianti tradizionali che richiedono il consumo di fonti esauribili.
Princìpi di bioarchitettura
a.Protezione delle specie vegetali;
b. Adeguato inserimento
paesaggistico nel contesto;
c. Raccolta differenziata dei rifiuti
solidi urbani;
d. Riduzione del consumo di acqua
potabile e recupero dall’acqua
piovana;
e. Utilizzo passivo di fonti rinnovabili
per riscaldamento.
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