Copertina Sentieri equi 11x21 26-03-2004 18:31 Pagina 1 PARCO REGIONALE DEI VIA CESARE BATTISTI, TEL. 069479931 - FA X 5 - 00040 ROCCA 069495254 CASTELLI ROMANI DI PAPA [email protected] [email protected] www.parks.it/parco.castelli.romani/index.html Regione Lazio I l nostro compito è di liberarci dalla prigione, ampliando la nostra sfera di comprensione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza. A. Einstein Copertina Sentieri equi 11x21 26-03-2004 18:31 Pagina 2 indice Premessa Il sistema delle aree protette del Lazio Il Parco Regionale dei Castelli Romani Il territorio Turismo equestre nel Parco Gli itinerari Impatto ambientale Il codice del cavaliere Il cavallo nei secoli Comportamenti in relazione ai suoli In cammino Leggi e norme per il turismo equestre Al ritorno Primo soccorso Documenti necessari Indirizzi utili 1 2 3 6 9 11 12 14 15 20 23 26 27 28 30 32 Direttore generale Mauro Antonelli Coordinamento generale e responsabile del progetto Fabrizio Ferretti Testi e cartografia Fabrizio Ferretti Giuseppe Cerabino (testi) Luca Ierussi (cartografia) Ricerca storica e specialistica Giuseppe Cerabino Hanno collaborato Paolo Caliciotti Maurizio Di Giovanni Responsabile servizio vigilanza Carlo Grillo Grafica e impaginazione Franco Mascioli Illustrazioni Gianluca Garofolo Stampa Spedim, via Serranti, 137 Monte Compatri (Rm) • stampato su carta ecologica Fedrigoni Freelife Cento white Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:26 Pagina 1 Premessa on questo manuale, unitamente alle carte turistiche allegate, si vuole contribuire a divulgare il significato, il senso e gli obiettivi del turismo equestre all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, per favorire la riscoperta dell’ambiente naturale e storico-culturale del territorio e, al fine di concepire insieme un futuro sano e a misura non solo d’uomo ma di tutti gli esseri viventi, materia inorganica compresa. L’area di interesse è il Vulcano Laziale identificato con i Colli Albani che hanno assunto fin dall’antichità un ruolo primario nella storia dell’intero Lazio. Questi luoghi sono stati la culla della civiltà latina come testimonia il mito di Alba Longa progenitrice di Roma e città madre di tutti i popoli poi irradiati per la regione. I Colli Albani sono, per certi aspetti, anche i generatori del suolo dello stesso Lazio, essendo scaturiti da grandiosi movimenti vulcanici che caratterizzarono la storia geologica di tutto il centro Italia. Gli obiettivi globali prefissi si delineano nei seguenti fondamenti: • definire come il turismo equestre possa essere svolto nelle aree protette senza turbare o danneggiare l’ambiente, tenendo presente la necessità di concordare modalità limitanti la fruizione indiscriminata del territorio; • salvaguardare il valore socio-culturale del ritorno ai ritmi di vita in consonanza con la natura e, contribuire ad affidare al cavallo e all’equitazione l’incontro tra natura protetta e speciali categorie di cittadini, quali i giovani, gli studenti, le persone diversamente abili per le quali la terapia a cavallo è utilizzata soprattutto per problemi neuro-motori; • mettere in moto un volano di sviluppo economico e occupazionale insieme alla formazione del personale qualificato come operatori, accompagnatori, guide, artieri ippici (palafrenieri), maniscalchi e veterinari, oltre all’indotto proveniente da tutte le attività ricettive del territorio. C Sentieri equestri 32 pag def 2 27-03-2004 16:26 Pagina 2 Il Parco a cavallo Il sistema delle aree protette del Lazio l Lazio è una regione ricca di ambienti ed ecosistemi diversi che ospitano specie faunistiche e floristiche di grande interesse naturalistico. Inoltre le testimonianze che l’uomo nel corso dei millenni ha lasciato rappresentano un enorme valore culturale, storico-archeologico ed artistico. Tutto questo patrimonio è sottoposto ad un regime di tutela e salvaguardia attraverso la creazione di una diffusa rete di aree protette che, con criteri razionali, si realizza con l’emanazione della legge regionale n. 46 del 1977. Seguirono le leggi istitutive delle singole aree protette: la Riserva Tevere-Farfa nel 1979; il Parco della Valle del Treja e la Riserva del Lago di Vico nel 1982; il Parco dei Monti Simbruini nel 1983; Il Parco dei Castelli Romani nel 1984; il Parco dell’Appia Antica nel 1988; il Parco dei Monti Lucretili nel 1989 ed altre ancora. Con la legge n. 29 del 1997, “Norme in materia di aree naturali protette regionali”, si definiscono i principi generali, le modalità di istituzione di nuove aree protette, le finalità e gli obiettivi, fornendo una nuova classificazione più snella e funzionale e, riconoscendo due categorie fondamentali di area protetta: il Parco naturale e la Riserva naturale. «I Parchi naturali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali, ed eventualmente tratti di mare prospicenti la costa, di valore naturalistico e ambientale che costituiscono un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici ed artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali»; «Le Riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali, che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per le diversità biologiche o per la conservazione delle risorse genetiche». A tutt’oggi sono 84 le aree protette regionali tra Parchi, Riserve e Monumenti naturali. I Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:26 Pagina 3 Itinerari di Turismo Equestre 3 Il Parco regionale dei castelli romani he cosa è un Parco? e soprattutto che cosa fa? Il Parco è un'area protetta dove la natura, nel suo complesso, viene tutelata e difesa atSuperficie: 9.500 ettari. Popolazione residente: traverso norme e regolamen253.000 unità. ti particolari. Tutta l'attività Localizzazione geografica: si trodel Parco è finalizzata a queva nel Lazio a sud-est di Roma sui sto obiettivo. Colli Albani (conosciuti anche coÈ un impegno che preme Castelli Romani) che costituisenta spesso non poche difscono i resti di un grandioso edifificoltà. Il territorio del Parco, cio vulcanico noto come Vulcano Laziale per la sua posizione centrainfatti, è un'area nella quale le nell’antico Latium. La quota la presenza dell'uomo con le massima raggiunta dai rilievi è rapsue molteplici attività è parpresentata dai 956 m. del Maschio ticolarmente forte (antropizdelle Faete. zazione) e spesso l'azione di Il Parco Regionale dei Castelli Rotutela è in conflitto con quemani occupa attualmente un territorio di circa 9.500 ettari che inteste attività umane. L'obiettiressa 15 comuni: Albano, Ariccia, vo principale del Parco è di Castel Gandolfo, Frascati, Genzafare in modo che l'attività no, Grottaferrata, Lanuvio, Lariadell'uomo e la tutela delno, Marino, Monte Compatri, l'ambiente naturale possano Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca andare d'accordo. di Papa, Rocca Priora, Velletri. Ne Questo rapporto tra UOfanno parte anche l'Amministrazione Provinciale di Roma e la XI MO e NATURA deve corriComunità Montano. spondere al principio della Il Parco è inserito nel Sistema resostenibilità. Due esempi gionale delle aree naturali proconcreti di questo principio: tette del Lazio. non si può utilizzare (sfrutL'Ente è formato da un Consiglio tare) più legname di quanto Direttivo composto da sei membri i boschi producono altrimenpiù un Presidente, e dalla Comunità del Parco formata dai Sindaci ti, oltre ad non avere più bodei comuni interessati. schi e quindi animali che Per svolgere il lavoro l'Ente Parco si possono vivere, non avremavvale di una struttura di gestione mo più neanche legname da formata da un Direttore, un ufficio poter prelevare; non si può Amministrativo, un ufficio Tecnico utilizzare (sprecare) più ace dall'ufficio Vigilanza di cui fanno parte 19 guardiaparco che svolgoqua potabile di quanta il cino soprattutto una funzione di clo naturale non metta a di- C controllo. Sentieri equestri 32 pag def 4 27-03-2004 16:26 Pagina 4 Il Parco a cavallo sposizione altrimenti, oltre alla riduzione o scomparsa degli ecosistemi acquatici, si ridurrà anche l'acqua a disposizione per l'uomo. Di esempi come questi se ne potrebbero fare moltissimi. Per ottenere i risultati sperati e quindi aiutare il Parco a raggiungere gli obiettivi per i quali è stato istituito ognuno deve fare la sua parte. Finalità: il Parco Regionale dei Castelli Romani è stato istituito allo scopo di tutelare l’integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei Colli Albani del Vulcano Laziale; di valorizzare le risorse per una razionale fruizione da parte dei cittadini; di contribuire al riequilibrio territoriale e allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni interessate, attraverso un intenso programma di attività e la partecipazione a progetti nazionali e comunitari. Strumenti principali del Parco sono il piano ed il regolamento. Didattica: L’Ente Parco ha allestito presso la propria sede (Villa Barattolo nel comune di Rocca di Papa) un Parco Didattico finalizzato alle visite. Si tratta di un insieme di elementi che costituiscono un percorso didattico unitario: un Sentiero Natura; un’Area dedicata agli Uccelli Selvatici, composta di una struttura per l’osservazione diretta di uccelli che si nutrono presso mangiatoie artificiali e, di voliere che ospitano rapaci che non sono più in grado di vivere liberi in natura avendo subìto gravi menomazioni fisiche; infine uno Stagno Didattico. Guardiaparco: Oltre alla promozione e alla valorizzazione del territorio, il Parco tutela e salvaguardia l’area attraverso il controllo svolto dal Corpo di Polizia Giudiziaria dei Guardiaparco. Essi hanno il compito di vigilare, preservare e conservare gli ambienti naturali e quindi di occuparsi di vincoli paesaggistici, di inquinamento, di cave, di abusivismo edilizio, di attività di protezione civile-sicurezza sui percorsi escursionistici, di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi, di iniziative di promozione ed incentivazione delle attività didattiche, scientifiche, d’animazione e culturali. In tale contesto assume particolare importanza il Servizio dei Guardiaparco a Cavallo del Parco che ha nell’impianto internazionale Centro Equestre Federale, in località Pratoni del Vivaro nel Comune di Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:27 Pagina 5 Itinerari di Turismo Equestre Rocca di Papa, scuderizzati i cavalli per il pattugliamento campestre. Centro Equestre Federale: Il C.E.F. di proprietà del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) si estende su una superficie di 130 ettari con morfologia collinare e con un terreno che, essendo di origine vulcanica, mantiene d’estate un’elasticità particolare e d’inverno è naturalmente drenato. Realizzato nel 1960 in occasione dei Giochi Olimpici di Roma ha ospitato diversi campionati Europei Seniores, Giovani Cavalieri e Juniores. Presso il centro federale si svolgono tutti i campionati di Completo nazionali, le gare di ponies, i campionati di Attacchi, oltre ai corsi federali per istruttori, giudici di Dressage e di Completo, preparatori di giovani cavalli, per giudici di Attacchi, stages per cavalieri di interesse federale, seminari. Il centro possiede ampi spazi attrezzati per la pratica dello sport equestre tra cui le scuderie, un maneggio coperto, due foresterie, un complesso per la mascalcia e gli uffici per la direzione. Gli impianti sportivi sono articolati in quattro sezioni: il Completo, il Dressage, il Salto ostacoli e i corsi di istruzione. Tra “gli ospiti d’onore” del C.E.F. ci sono anche i cavalli anziani, gli ex campioni dal passato glorioso, che si godono il meritato riposo proprio negli spazi dei Pratoni del Vivaro. Oltre alle Olimpiadi di Roma, furono organizzate numerose edizioni dei Campionati d’Europa di Completo e nel 1998 si sono svolti i Campionati Mondiali di Completo e di Attacchi (World Equestrian Games). Infine, sono svolte attività di ippoterapia. 5 Sentieri equestri 32 pag def 6 27-03-2004 16:27 Pagina 6 Il Parco a cavallo Il Territorio Colli Albani, nella regione Lazio a sud-est di Roma, costituiscono i resti del Vulcano Laziale la cui attività eruttiva iniziò circa 700.000 anni fa e, con il susseguirsi di diverse fasi esplosive ed effusive, si concluse 30-25mila anni fa con la formazione di alcuni laghi vulcanici tra i quali quelli ancora esistenti di Nemi e Albano. Dall’attività vulcanica si formarono vari materiali come il tufo, il peperino, le pozzolane, il basalto mentre la presenza di potassio e altri elementi preziosi per la vita vegetale diede origine, unitamente ad un clima umido, a grandi foreste di faggio che sino al XVIII secolo coprivano, insieme a boschi misti e cerrete, gran parte dei rilievi. La presenza sul posto dei materiali prodotti dalle eruzioni vulcaniche utilizzabili per opere edili, le diverse quote altimetriche costituite dalle valli, dai laghi fino alle sommità dei rilievi più alti (956 metri del Maschio delle Faete) con la conseguente varietà di specie vegetali e animali, fece di questi luoghi un ambìto territorio per le genti che vi abitavano, a ini- I Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:27 Pagina 7 Itinerari di Turismo Equestre ziare dall’epoca preistorica fino a giungere agli odierni centri urbanizzati. I primi insediamenti risalgono all’età neolitica e, successivamente, divennero stabili nelle varie fasi dell’età della civiltà del bronzo, al cui culmine, secondo la tradizione antica, avverranno i primi contatti con il mondo egeo-anatolico: Enea fonda Alba Longa; Telegono, figlio di Ulisse, Tuscolo; Diomede, Lanuvio. I Colli Albani, rivestiti di fitte selve, ebbero un profondo significato religioso per i boschi legati al culto di divinità antichissime o a miti primitivi. La selva di querce di Juppiter Latialis, che rivestiva tutto Monte Cavo, si identificava con il “nume” attorno al quale si riunivano le federazioni di tutti i popoli Albani e Latini. Famose anche la selva del lago di Nemi, sacra a Diana e legata a riti cruenti e primordiali; quella attorno alla sorgente della dea Ferentina, identificabile nella sorgente Squarciarelli di Grottaferrata; quella di Alba Longa, l’odierna Castelgandolfo, sacra a Marte e luogo dove Rea Silvia 7 Sentieri equestri 32 pag def 8 27-03-2004 16:27 Pagina 8 Il Parco a cavallo avrebbe concepito Romolo e Remo; quella del Monte Corne, presso Tuscolo, anch’essa sacra al culto di Diana. Nell’ottavo secolo a.C. la fondazione di Roma e la sua successiva ascesa segneranno il declino di Alba Longa, che verrà distrutta nel VII secolo a.C. ad opera di Tullio Ostilio: il cuore politico-religioso del centro Italia si sposterà definitivamente verso Roma. I Colli Albani rimasti spopolati rifioriranno in età repubblicana ed imperiale con il sorgere di numerose ville abitate da patrizi romani e, i loro resti testimoniano, oggi, il favore accordato a quest’area dai nobili dell’epoca. Il declino dell’Impero Romano e la conseguente decadenza di Roma ridurranno i Colli Albani a piccoli villaggi rurali, fondati sulle ville patrizie abbandonate. Solo attorno al X secolo si assisterà alla nascita di veri e propri centri abitati e sorgeranno numerosi castelli. Il dominio dei Colli Albani passerà alla potente famiglia dei Conti di Tuscolo che reggerà le sorti di gran parte di questo territorio fino al 1191 quando i Romani distrussero Tuscolo. A Nemi, Ariccia, Marino, Rocca di Papa, Rocca Priora, Grottaferrata, già feudi dei Conti, si aggiungeranno anche Monte Porzio, Montecompatri e Frascati in cui si stanzieranno i superstiti del massacro di Tuscolo. Tra Medioevo e Rinascimento i vari castelli passeranno alle tante famiglie di nobili dell’epoca: i Savelli, i Colonna, gli Sforza-Cesarini, gli Annibaldi (discendenti dei Conti Tuscolo), i Borgia, domineranno per secoli questo territorio. Solo alla fine del Cinquecento prenderà forma l’assetto urbano definitivo dei Colli Albani. La scomparsa di alcuni castelli e lo sviluppo di altri, determinerà quell’insieme che oggi prende il nome di Castelli Romani. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:27 Pagina 9 Itinerari di Turismo Equestre turismo equestre nel parco na delle finalità delle aree protette, recita la Legge Nazionale n. 394/91, è la “promozione delle attività compatibili per favorire lo sviluppo economico sociale delle popolazioni locali”. Questa legge è senz’altro una pietra miliare sul cammino di una migliore garanzia e promozione della conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale del nostro paese, ma soprattutto sul cammino di un nuovo rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Pertanto, il Parco Regionale dei Castelli Romani intende individuare i problemi che può porre il turismo equestre nelle aree protette e, disciplinare le migliori soluzioni che riescano a coniugare il desiderio di natura dei turisti equestri e la necessità di protezione del patrimonio culturale del paese. Sotto il profilo economico e sotto quello sociale il tempo libero trascorso a cavallo non può essere ignorato dalle pubbliche autorità, anche in riferimento alla disciplina legislativa di questa attività. L’interesse che suscitano oggigiorno le aree, non ancora ecologicamente compromesse e lontane dall’affollata e rumorosa civiltà dei consumi, deve però essere accompagnato da una cultura ambientalista che, purtroppo, non rientra facilmente nel bagaglio di conoscenze acquisite normalmente dall’uomo moderno nella civiltà cittadina. Il turismo equestre si inserisce nell’ambiente rispettando pienamente i valori naturali e, ha i requisiti necessari per la penetrazione in tutte le aree che si vogliono salvare dalle automobili e dal cemento. Il rapporto con il cavallo e l’immersione in un mondo dove è necessario fare da sé, senza l’aiuto paralizzante del progresso tecnico, può contribuire a far riaffiorare quelle virtù e quei principi comportamentali ormai dimenticati dagli uomini della civiltà attuale. Le aree protette sono, quindi, il territorio equituristico per eccellenza qualora questa attività possa U 9 Sentieri equestri 32 pag def 10 27-03-2004 16:27 Pagina 10 Il Parco a cavallo essere svolta senza mettere in pericolo la loro primaria funzione di protezione ambientale. La disponibilità di personale specializzato è quindi altrettanto indispensabile affinché i parchi diventino veramente centri di attività educativa, ma anche motori di nuove professioni e fonti di nuova occupazione. I centri ippici che operano nell’area sono in grado di accompagnare il turista che desideri visitare questa zona, alleviandogli i problemi organizzativi in cui può incorrere. Occorre, altresì, che le Federazioni e le Associazioni, preposte alla regolamentazione delle discipline equestri e alla organizzazione degli eventi sportivi e turistici a cui fanno riferimento i centri ippici e le aziende agrituristiche aderenti, tengano conto della necessità di attuare le giuste modalità per la pratica dell’equitazione nelle aree protette, impegnandosi a dettare le regole, non solo tecniche ma anche di comportamento in campagna e nei boschi, ai propri soci e tesserati. Tutti dovranno studiare e concordare le competenze e le infrastrutture, con l’accordo delle direzioni delle singole aree protette, per una sempre maggiore qualificazione della cultura del cavallo. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:27 Pagina 11 Itinerari di Turismo Equestre gli itinerari l Parco Regionale dei Castelli Romani è costituito da un territorio di elevato valore naturalistico e da una grande variabilità di ambienti: colli e valli, rilievi montuosi e laghi, boschi ed aree prative. L’Ente Parco si è preposto lo studio e l’individuazione delle vie di comunicazioni più adatte per essere impiegate dal cavaliere turista, puntando naturalmente, soprattutto su sentieri di pubblico demanio che permettono di ottenere un duraturo rapporto di passaggio e di transito: il turista comunque dovrà rispettare le proprietà private, i boschi ed il sottobosco, le colture agricole ed i siti oggetto di fragile equilibrio naturalistico. È stata allestita la relativa segnaletica al fine di orientare maggiormente il visitatore verso gli aspetti naturalistici e paesaggistici, culturali e storico-archeologici del parco. I circuiti proposti consentono di accedere a questi ambienti con il cavallo che ben si integra in questa area relativamente urbanizzata e, che necessita di essere preservata il più possibile da modalità di visita ‘mordi e fuggi’ generalmente associate all’utenza automobilistica: il primo itinerario è localizzato sull’apparato vulcanico denominato Faete; il secondo sull’apparato vulcanico Artemisio. Può accadere che i circuiti non sempre siano accessibili durante l’intero arco dell’anno per motivi legati alle condizioni del terreno durante i periodi di pioggia oppure quando sono in svolgimento le attività di taglio colturale dei boschi di castagno. Per queste motivazioni i visitatori dell’area protetta potranno rivolgersi alla sede del Parco Regionale dei Castelli Romani, dove il personale addetto provvederà ad organizzare la visita e a dare tutte le necessarie informazioni, eventuali autorizzazioni e a fornire pubblicazioni specializzate in grado di gudare i visitatori. In queste guide sono state elencate una serie di istruzioni ed informazioni necessarie a coloro che I 11 Sentieri equestri 32 pag def 12 27-03-2004 16:27 Pagina 12 Il Parco a cavallo sono interessati a questo turismo alternativo, di per sé problematico soprattutto in aree sconosciute, che si avvale spesso del supporto e dell’assistenza dei centri ippici in grado di dare i servizi utili all’equiturista. Infine, sono indicati i luoghi ove è possibile ristorarsi, punti panoramici, fontanili e i centri dove poter richiedere ospitalità e servizi vari. impatto ambientale ontare a cavallo fuori dai maneggi per compiere gite e viaggi coinvolge il territorio che, salvo poche e apprezzate eccezioni, non è attrezzato a sufficienza per accogliere i cavalieri. La presenza sul territorio dei cavalieri che non si servono della viabilità ordinaria è vantaggiosa, perché promuove l’economia dei luoghi più lontani dalle vie di grande comunicazione e favorisce in primo luogo l’agriturismo, ma potrebbe, se mal gestito, comportare problemi per il suo impatto sui terreni agricoli e sulle aree protette e per la sua concorrenza con altre forme di turismo, anch’esse socialmente apprezzabili, quali le escursioni a piedi e in bicicletta. Le escursione a cavallo comportano ovunque esse sono svolte una organizzazione di base. La scelta degli itinerari, i problemi dei diritti privati di passo, l’organizzazione delle tappe con alloggio e vitto per uomini e cavalli sono difficoltà da risolvere in un mondo organizzato per l’automobilista e non più per l’uomo a cavallo. Questi problemi nelle aree protette non possono essere lasciati all’iniziativa di singoli o di gruppi. Occorre, con l’accordo degli organi di direzione delle singole aree protette e la consulenza dei centri equestri, diffondere un codice deontologico e comportamentale per la fruizione di questi territori da parte degli equituristi, che consiste nella conoscenza di regole basilari di comportamento in campagna e nei boschi, di elementi di botanica e di zoologia affinché i cavalieri, muovendosi sul territorio, rispettino l’ambiente naturale e agricolo. M Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:27 Pagina 13 Itinerari di Turismo Equestre Ma un corretto rapporto con le aree protette non può essere facilmente mantenuto dai turisti equestri se il territorio non possiede strutture per riceverli: innanzitutto itinerari segnalati a norma lungo il percorso - non indicatori posticci e provvisori come nastri e fiocchi di plastica, sagome sugli alberi verniciate o affisse con punti metallici - poi una chiara informazione cartografica sulle zone vietate alla circolazione dei cavalli, luoghi di abbeverata e di tappa. Questi sono fattori indispensabili affinché l’inserimento dei cavalieri non sia difficile o addirittura pericoloso per essi stessi, per gli altri utilizzatori del territorio e per il territorio stesso. Alcune norme da rispettare. È sconsigliato transitare sui sentieri il cui fondo si presenti molto fangoso, poiché il continuo calpestio degli zoccoli dei cavalli può accelerare la formazione di solchi che, irreggimentando le acque piovane, possono trasformarsi in profonde forre. Alcuni passaggi sono impediti dall’abusivismo edilizio privato tramite sbarre o recinzioni: ciò comporta deviazioni su altre zone, anche di proprietà privata, che devono comunque essere rispettate. Agevolare l’incontro con passanti, escursionisti, ciclisti e podisti mettendoli a loro agio, rallentando l’andatura del cavallo, fermandosi o ponendosi ad un lato della via, come anche per l’incontro con armenti o greggi. Il rispetto per le cose altrui e per l’ambiente sono prerogative imprescindibili per chi applica correttamente il turismo equestre. Pratoni del Vivaro: Guardiaparco Castelli Romani e Forestali Roma 13 Sentieri equestri 32 pag def 14 27-03-2004 16:27 Pagina 14 Il Parco a cavallo Il Codice del cavaliere eguire le regole della circolazione fuoristrada e stradale ed il relativo codice. Scegliere le andature in relazione al terreno; nei percorsi misti, se il terreno lo consente, è bene utilizzare andature più rapide. Nelle salite o discese molto ripide o su terreni pericolosi si consiglia di procedere al passo o di smontare da cavallo; nel caso di strade asfaltate procedere sui bordi. Rispettare la proprietà privata e pubblica; in caso si attraversi una proprietà privata chiedere il permesso: se concesso, seguire i sentieri non coltivati oppure attraversare le colture con erba medica procedendo in ordine sparso anziché in fila indiana; non abusare delle coltivazioni o dei frutti, se non autorizzati. Viaggiando in gruppo, occuparsi di coloro che stanno dietro e degli inesperti; diminuire le andature in caso di difficoltà dei membri del gruppo. Controllare spesso la ferratura del proprio cavallo e del collega. Non partire prima che tutto il gruppo sia montato. Non abbandonare liberamente il proprio cavallo anche se di temperamento mite. Può essere pericoloso per sé e per gli altri. Chiudere i cancelli o le recinzioni dalle quali si è entrati ed avvisare il proprietario se qualche animale fugge dalla recinzione. Mettersi al passo quando si incontrano animali domestici o selvatici ed anche pedoni e ciclisti. Non parlare ad alta voce. S Sentieri equestri 32 pag def 15 27-03-2004 16:27 Pagina 15 Il Parco a cavallo Il cavallo nei secoli Cavaliere della civiltà di Hallstatt L a decorazione di una tenda ritrovata in Asia centrale mostra un fiero cavaliere con la sua faretra. La civiltà detta «di Hallstatt» (dal nome della città austriaca in cui sono state rinvenute le vestigia) si sviluppa in Europa centrale a partire dal 1000 a.C.. Questi popoli nomadi si spostano a cavallo e fanno uso delle armi. L’addomesticamento del cavallo, avvenuto in Asia centrale verso il 2500 a.C., facilita le migrazioni dei popoli. Partiti dall’Europa centrale, i popoli nomadi di Hallstatt si dirigono verso l’Europa occidentale, portando con sé la metallurgia del ferro. La loro migrazione ha inizio nel III millennio e conduce all’insediamento in Europa di popoli di origine indeuropea. Trasporto terrestre, 1000-1450 I l trasporto terrestre ha il vantaggio di essere più rapido del trasporto marittimo. Il carro a due ruote, il mulo o il cavallo permettono a quei mercanti che non sono gravati da un carico pesante e a coloro che hanno fretta di percorrere da 40 a 50 chilometri al giorno. Più lento il carro, con diversi animali attaccati gli uni dietro agli altri, trasporta fino a 16 persone. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:28 Pagina 16 Indiano a cavallo, 1600-1700 I n Europa e in Asia il cavallo rimane per le persone il mezzo di trasporto più rapido. È usato anche dai contadini come mezzo di trazione, ma il suo mantenimento è costoso e solo le persone agiate possono permettersene uno. In città richiede la presenza di scuderie e l’esistenza di un artigianato specializzato, come il sellaio. Introdotto in America dagli Europei, diviene rapidamente un elemento fondamentale della civiltà indiana, in particolare, nelle grandi pianure. Più che come mezzo di trasporto gli Indiani usano il cavallo per la caccia al bisonte. Slitta, XVI secolo A partire dal XVI secolo la Russia intraprende la colonizzazione della Siberia. In questa immensa regione, coperta di neve per gran parte dell’anno, le slitte costituiscono il principale mezzo di trasporto per uomini e merci. Di dimensioni molto variabili, le slitte di legno sono trainate da cavalli o da renne. Questo tipo di trasporto è particolarmente rapido, a condizione che il freddo abbia sufficientemente gelato il terreno, che durante la primavera diventa fangoso. Nelle migliori condizioni è possibile coprire circa 80 chilometri al giorno. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:28 Pagina 17 Società di trasporti, 1700- 1789 N el XVIII secolo i trasporti migliorano. Nella maggior parte dei paesi europei i governi creano società di trasporti, allo scopo di organizzare i trasporti di merci e persone. Esse collegano le città tra loro e coprono l’insieme del territorio. Le stazioni di posta, dove i viaggiatori e i cavalli possono riposare, servono anche come locande. Le società di trasporto si sviluppano grazie al miglioramento generale della rete stradale. Fanno infatti la loro apparizione le vie regali, pavimentate e regolarmente mantenute. Migrazioni del lavoro, 1789-1848 A ll’inizio del XIX secolo molti abitanti delle campagne lasciano la loro regione per trovare lavoro in città. Di fatto essi cercano di sfuggire alla povertà. Alcune attività sono stagionali: muratori e spazzacamini, ad esempio, vengono in città per una parte dell’anno quando non hanno più lavoro in provincia. I contadini esplicano per lo più mansioni di operai, uomini di fatica, oppure lavorano nelle prime fabbriche. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:28 Pagina 18 Itinerari di Turismo Equestre Circolare nella città, Omnibus a cavallo A ll’inizio del XX secolo la società parigina, che assicurava i trasporti collettivi lungo precisi tragitti mediante omnibus, nonché il servizio di carrozze per uso privato (a due o quattro posti), teneva in circolazione circa 98.000 cavalli. Fine degli omnibus. Agli inizi del Novecento poco alla volta la trazione animale comincia a diminuire per la concorrenza dei primi tram a vapore (dal 1875 ca.), degli autobus (intorno al 1906) e della metropolitana. L’ultimo omnibus a cavalli cessa il suo servizio il 1° gennaio 1913 e i Parigini gli rendono omaggio con una solenne cerimonia. Per qualcuno questa data segna la fine della «schiavitù» del cavallo adibito ai trasporti pubblici. Storia del cavallo G li antenati del cavallo erano dei mediocri corridori e avevano zampe con più dita. I principali mutamenti degli equidi sono da mettere in relazione a due specializzazioni: corsa e alimentazione a base di erba. Quando si corre non ci si appoggia su tutta la pianta del piede ma solo sulle dita. L’adattamento sempre maggiore dei cavalli alla corsa è intervenuto in modo determinante nella modificazione delle loro zampe, all’inizio provviste di tre dita e attualmente di uno solo, ricoperto da uno zoccolo. Nativo dell’America, durante il Pliocene il cavallo scompare dalle sue zone d’origine, dove sarà reintrodotto dall’uomo soltanto alla fine del XV secolo. 18 Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:28 Pagina 19 Itinerari di Turismo Equestre Il prescelto tra mille V i fu in tempi remoti un’età oscura, nel corso della quale scomparvero dal mondo lealtà, solidarietà, verità e giustizia. Per cui dilagarono slealtà, ingiuria e falsità, provocando errore e sconcerto nel popolo di Dio. Fu necessario allora restaurare la giustizia perduta attraverso il timore, e perché ciò potesse avvenire tutto il popolo fu diviso per migliaia, e da ogni mille ne fu scelto uno che si distinguesse dagli altri per gentilezza d’animo, lealtà, saggezza e forza. A questo uomo in grado di prevalere su tutti per nobiltà, coraggio, tenacia e bontà d’animo fu dato per compagno l’animale più bello, nobile, veloce, pronto ad affrontare qualsiasi sacrificio, cioè il cavallo. Per questo, il prescelto tra mille fu detto cavaliere. Ranòn Llull Libro dell’Ordine della Cavalleria 19 Sentieri equestri 32 pag def 20 27-03-2004 16:28 Pagina 20 Il Parco a cavallo comportamenti in relazione ai suoli bene tenere presente che gli accessi sui percorsi che si diramano all’interno di un parco sono, comunque, disciplinati da specifici regolamenti delle singole aree protette. È possibile che il transito su particolari sentieri sia interdetto, seppure temporaneamente, per fenomeni di eccessiva erosione del fondo stradale o per altre cause che alterano le condizioni ambientali come il calpestio di varietà floreali rare, il danneggiamento di reperti archeologici e disturbo alla fauna locale. Spazi erbosi Prestare molta attenzione alle zone dove sono presenti coni terrosi di talpa che nascondono buche pericolose per gli arti del cavallo, come alle aree di colore verde smeraldino che possono coprire acquitrini o fondi melmosi. Strade e sentieri erbosi Possono presentare uno strato erboso al centro e solchi ai lati (cunette) per lo scolo delle acque: sono praticabili al centro, se la striscia di erba è sufficientemente larga da scongiurare il rischio della scivolata di un arto, che può avvenire anche accostandosi troppo al margine delle cunette. Boschi L’andatura è condizionata dalla densità degli alberi e dai rami bassi. Occorre limitare l’accesso all’interno delle aree boschive fuori dai sentieri e dalle piste per evitare il calpestio e l’erosione del sottobosco, ricco di humus. Può capitare di percorrere sentieri che presentano al centro profonde forre, formatesi per l’erosione delle acque che scorrono a valle: si raccomanda cautela per non scivolare all’interno. Sterrato È proprio delle piste aperte con le ruspe e non consolidate, caratterizzate da irregolarità del suolo e da possibili ostacoli come radici e sassi: consente un’andatura moderata nella velocità. È Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:28 Pagina 21 Itinerari di Turismo Equestre Campi arati o coltivati È vietato l’accesso. Terra smossa Si consiglia il transito solo eccezionalmente e per brevi tratti a causa della cedevolezza del fondo e della resistenza che oppone al ritrarre degli zoccoli del cavallo. Terra battuta Si tratta delle strade dette ‘bianche’ e sono piste o carrarecce il cui suolo è stato compattato dal frequente transito. Le andature sono in relazione all’eventuale fondo sdrucciolevole. Asfalto Il fondo stradale levigato può risultare scivoloso. Essendo strade prevalentemente transitate da veicoli a motore mantenersi lungo il margine della via, facendo attenzione alle difficoltà che il cavallo incontrerà: tombini, rifiuti abbandonati ecc. Acciottolato Condurre il cavallo al passo per la durezza del fondo e l’aderenza non omogenea e poco sicura per i piedi dell’equino. Fondi sassosi Caratterizzati da superfici irregolari e dissestate, pertanto procedere al passo aiutando il cavallo a trovare la migliore stabilità per evitare distorsioni. Fondi melmosi ed acquitrini Al passo raccorciato per evitare l’affaticamento dei tendini e il risucchio del terreno che può allentare la presa dei ferri dagli zoccoli. Neve Non affaticare il cavallo anche in relazione all’altezza della neve. Attenzione alla formazione di blocchi compatti e convessi sotto la suola degli zoccoli che creano instabilità e perdita di equilibrio al cavallo. Ghiaccio La stabilità del cavallo è quasi nulla se ai ferri non sono stati montati gli appositi ramponi. Se il passaggio è inevitabile la marcia deve avvenire appiedati. A proposito di neve e ghiaccio … Già nel Settecento ai Castelli Romani funzionavano i “corrieri della neve”, che da Rocca di Papa e Rocca di Priora, con muli e carretti, trasportavano a 21 Sentieri equestri 32 pag def 22 27-03-2004 16:28 Pagina 22 Il Parco a cavallo Roma casse di neve pressata per i sorbetti delle nobili famiglie romane e colonne di ghiaccio per gli ospedali. Per il commercio della neve, i comuni interessati dalle abbondanti nevicate disponevano che gli abitanti sospendessero le loro attività per impegnarsi nella raccolta della neve che veniva conservata in profondi pozzi coperti da tavole e paglia. Nell’anno della presa di Roma e durante le prime libere elezioni, alla Luogotenenza Generale del Re per Roma e le Provincie Romane giunse un dispaccio degli amministratori di Rocca Priora, che si scusavano per non essere stati in grado di dare normale svolgimento alle votazioni «siccome c’era stata un’improvvisa caduta delle nevi alla cui reposizione si presta ogni ceto di persone di questo popolo, onde fare la solita annuale provvista per la Dominante (…)». Sopra … tutto, il sorbetto. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:28 Pagina 23 Itinerari di Turismo Equestre in cammino consigliabile iniziare la marcia almeno due o tre ore dopo che il cavallo abbia mangiato in maniera completa. Per chi monta, si consiglia di adottare una tenuta tradizionale e l’uso di un casco. Seduti in sella, con un corretto assetto, senza caricare eccessivamente le reni del cavallo, si parte al passo. Questa andatura deve essere mantenuta fin quando i muscoli del cavallo non saranno ben caldi. Il cavaliere deve far sentire al cavallo il proprio controllo, senza innervosirlo. Il passo è l’andatura principale in un percorso. Quando il terreno lo permette è consigliabi- È 23 Sentieri equestri 32 pag def 24 27-03-2004 16:28 Pagina 24 Il Parco a cavallo le rompere al trotto o al galoppo in modo graduale. Nel trotto è necessario alternare i diagonali su cui sedere per evitare di stancare il cavallo: tale andatura può essere conservata a lungo. Il galoppo deve essere sempre controllato e non eccessivamente sostenuto. È consigliabile un canter o trotto allungato. Le andature rapide devono essere tenute per tempi brevi. Far allungare spesso le redini al cavallo in tratti di trotto per permettere il rilassamento dell’incollatura dell’animale. Dopo aver attraversato terreni pesanti o sassosi verificare la ferratura. Verso la fine della tappa alleggerire i posteriori e prevedere di scendere di sella per far rilassare la muscolatura del cavallo e del cavaliere. Il cavaliere dovrebbe dividere sempre con il proprio cavallo la fatica del viaggio, percorrendo anch’egli parte del percorso a piedi. In marcia evitare distrazioni ed impedire al cavallo di allungare le redini per brucare l’erba. Lungo i tragitti far bere spesso e brevemente al cavallo acqua, ma non troppo fredda; all’arrivo, invece, è consigliata una miscela di acqua e farina bianca. In caso di deformazione di un ferro è consigliabile toglierlo del tutto. Durante i periodi caldi scegliere per viaggiare le ore più fresche della giornata. Durante una sosta smontare da cavallo ed allentare la cinghia del sottopancia, poi rialzare le staffe. Se la sosta è sufficientemente lunga, togliere sella e briglie e mettere capezza e lunghina; asciugare il sudore del cavallo in caso di vento o freddo. Non abbandonare i cavalli liberi o con altri cavalli accanto: controllare sempre gli animali. Scegliere zone di sosta dove è possibile l’abbeverata e preferibilmente qualche prato. Possibili rischi per il cavallo nell’ambiente attraversato sono rappresentati dalla natura del percorso (dirupi, boscaglie, guadi, ostacoli), dalle condizioni meteorologiche e climatiche (eccessivo caldo o freddo, temporali), dall’incontro con animali bradi o da varie altre cause di disturbo come motociclette, macchine agricole, spari di cacciatori. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:29 Pagina 25 Itinerari di Turismo Equestre G Riflessioni di una notte di mezza estate li uomini sono migliori quando cavalcano, più giusti e più comprensivi, più attenti, più disinvolti e più animosi, consapevoli di tutte le contrade e di tutti i percorsi; a dire il vero, le buone abitudini e le buone maniere provengono da ciò, e anche la salute dell’uomo e della sua anima. Edoardo Plantageneto Duca di York 25 Sentieri equestri 32 pag def 26 27-03-2004 16:29 Pagina 26 Il Parco a cavallo leggi e norme per il turismo equestre opportuno che il turista equestre conosca, al pari di chi conduce un autoveicolo, il codice della strada e le norme che regolano il traffico, il transito sulle strade aperte al pubblico, le responsabilità civili e penali in caso di danni provocati ai terzi ed alle proprietà private. È Requisiti per la condotta degli animali Chi conduce animali deve essere idoneo per condizioni fisiche e psichiche ed avere compiuto anni 14 per condurre animali da tiro, da soma o da sella, ovvero armenti, greggi o moltitudini di bestie. Mano da tenere I veicoli, come pure gli animali, devono circolare sulla mano destra della carreggiata in prossimità del margine estremo anche quando la strada è libera. Questo vale in modo particolare per animali e veicoli non a motore. Responsabilità civile e penale Il cavaliere in viaggio ha responsabilità verso terzi, così pure chi opera in maneggio o chi prende a prestito un cavallo. Il proprietario di un animale, o chi per lui, è responsabile per i danni cagionati in caso di fuga sia sotto la sua custodia o che provi il caso fortuito. Chiunque lasci liberi o non custodisca animali pericolosi da lui posseduti, o li affidi a persona inesperta, è punito penalmente. Chiunque accompagni un minorenne a cavallo, risponde di fronte alla legge anche per esso in quanto sotto la sua custodia di “responsabile”. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:29 Pagina 27 Itinerari di Turismo Equestre O Al ritorno ccuparsi prima del proprio cavallo … poi di se stessi. Alla fine di una giornata di lavoro pesante, è bene dare ancora un colpo di spazzola o perfino una strigliatura supplementare. Arrivando a una tappa, Catone il Censore non tralasciava mai di frizionare personalmente la sua cavalcatura. Nell’ora del riposo, il cavallo deve venire prima del padrone. È la regola eccellente che veniva seguita fedelmente dalla dea Atena quando tornava dalla battaglia «… tutta cosparsa di fango sanguinoso. Mai,» canta Callimaco «ella lavò le sue braccia robuste prima di aver pulito i fianchi impolverati dei suoi cavalli … Staccandoli, lavava con l’acqua dell’oceano il loro sudore; e toglieva con la spugna la schiuma che imbrattava le loro bocche, che avevano morso il freno». Paul Vigneron Il cavallo nell’antichità 27 Sentieri equestri 32 pag def 28 27-03-2004 16:29 Pagina 28 Il Parco a cavallo Primo soccorso n campagna sia il cavallo che il cavaliere possono essere soggetti ad emergenze mediche improvvise. Quando si è lontani da case o da luoghi abitati, è bene avere al seguito una giusta scorta di attrezzi e medicinali di primo intervento oltre che di un manuale di primo soccorso. I Alcune regole… Non spostare assolutamente e per nessun motivo l’infortunato. Non abbandonarlo per alcun motivo e non somministrare alcolici o bevande fredde, coprirlo se necessario. Mandare qualcuno alla casa più vicina per avvisare i soccorsi. Controllare lo stato di coscienza costantemente. Non togliere immediatamente corpi contundenti se non si è accertata la gravità del danno causato. Bloccare le emorragie. … e strumenti. Bende varie, cerotti, cotone idrofilo, acqua ossigenata, fasce elastiche per cavallo, disinfettante, coltello, forbici, siringhe sterili, laccio emostatico, tranquillanti di vario tipo, antispastico per coliche, cardiotonico, analettico per svenimenti, antistaminico per allergie, collirio e acqua potabile in borraccia. Gran parte del materiale può essere di doppio uso per cavallo e cavaliere. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:29 Pagina 29 Itinerari di Turismo Equestre 29 Sentieri equestri 32 pag def 30 27-03-2004 16:29 Pagina 30 Il Parco a cavallo Documenti necessari Per il cavallo: • Certificazioni rilasciate dall’A.S.L. di competenza, tra cui dichiarazione attestante lo stato di salute del cavallo e la non presenza di sintomi clinici riferibili a malattie trasmissibili. • Avvenuta vaccinazione antitetanica e antinfluenzale rilasciato da veterinario libero professionista, secondo norme FISE. • Polizza assicurativa di R.C.T. • Certificati di proprietà del cavallo, libretto sanitario (allegato E legge 22-4-94/n. 93) e identificativo dell’animale. Per il turista: • Autorizzazione a montare di una Federazione Sportiva Equestre: FISE, ANTE, UISP ecc. • Carta d’identità personale e/o patente di guida. • Certificato che attesti la vaccinazione antitetanica. • Libretto di assistenza A.S.L. Per la vettura (van o trailer): • Certificato di disinfestazione del trasporto cavalli rilasciato, previe verifiche, presso l’A.S.L. che effettua la disinfestazione. • Modello Sanitario 4 compilato da chi guida l’automezzo. • Autorizzazione sanitaria riferita al trasporto specifico di cavalli, rilasciata dietro apposita domanda da presentare al Settore Veterinario dell’A.S.L. dove è immatricolato il mezzo o alla Motorizzazione Civile. • Certificati di proprietà ed assicurativi a norma del Codice Stradale. Sentieri equestri 32 pag def 27-03-2004 16:29 Pagina 31 Itinerari di Turismo Equestre BIBLIOGRAFIA Santangeli, M.P. Rocca di Papa al tempo della crespigna e dei sugamèle - usanze, racconti del focolare, canti, proverbi, medicamenti popolari degli anni 20. Roma, Lerel, 1994, 2a ed. Roma, Edilazio 2003. Tenerelli, A. Rocca di Papa nostra. La Spiga Barlucchi, Andrea. “L’albero del pane”. Medioevo, n. 8 (sett. 1997), p. 78-79 Tamburlani, Ferdinando Lariano e suoi 25 anni di autonomia, Lariano 1992 Rocca, Silvano La Grande Madre, ed. Ve.La. di Velletri 31 Sentieri equestri 32 pag def 32 27-03-2004 16:29 Pagina 32 Il Parco a cavallo indirizzi utili LARIANO Comune piazza S. Eurosia, 1 tel. 06964991 Vigili Urbani piazza S. Eurosia, 1 tel. 069655740 Carabinieri via Urbano IV tel. 0696498459 – 96498744 Protezione Civile piazza dell’Anfiteatro, 3 tel. 069656909 ROCCA DI PAPA Comune Corso della Costituente tel. 06 6428611 Vigili Urbani Corso della Costituente tel. 0664286133/4 Carabinieri Via Rampa Ortagia, 15 tel. 0694749007 Comando Corpo Forestale Viale Ferri tel. 069499605 Protezione Civile Corso Costituente, 23/b tel. 069495717 Cotral Piazza della Repubblica tel. 0694749022 Taxi Piazza della Repubblica tel. 069497240 cell. 3391669282 Telefoni pubblici Bar Bellina tel. 06 94749119 VELLETRI Comune piazza del Comune tel. 0696142577 Vigili Urbani viale Volsci, 59 tel. 069630667 Carabinieri corso della Repubblica, 241 tel. 0696150635 Comando Corpo Forestale c.da Colle Palazzo, 5 tel. 069626258 Protezione Civile tel. 069626055 ASL Roma H Servizio Veterinario via del Mattatoio tel. 069628085 Ospedale Civile di Velletri via Orti Ginnetti, 2 tel. 06961021 Ferrovie dello Stato tel. 069628297 Azienda di Promozione Turistica piazza Garibaldi tel. 069630896 – 069633367 Cotral via Appia km 44,400 tel. 069623283 Taxi piazza Garibaldi tel. 069631140 VARI Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Roma Via XX Settembre, 26, Roma Tel. 06421381 IAT Albano Laziale Viale Risorgimento, 1 tel. 069324081 - 069324082 IAT Frascati Piazza Marconi, 1 tel. 069420331 IAT Velletri Piazza Garibaldi tel. 069630896 Corpo Forestale dello Stato Numero Verde 1515 Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente Numero Verde 800253608 Centro Equestre Federale Via Casal Vivaro, 25 00040 Rocca di Papa tel. 0694436484 Veterinari: dott. Folli Vincenzo cell. 337 775370 dott.ssa Di Blasi Magalì cell. 338 6397138 Maniscalchi: Gatta Enzo cell. 338 4080092 Palmieri Giancarlo cell. 347 5066576 Copertina Sentieri equi 11x21 26-03-2004 18:31 Pagina 2 indice Premessa Il sistema delle aree protette del Lazio Il Parco Regionale dei Castelli Romani Il territorio Turismo equestre nel Parco Gli itinerari Impatto ambientale Il codice del cavaliere Il cavallo nei secoli Comportamenti in relazione ai suoli In cammino Leggi e norme per il turismo equestre Al ritorno Primo soccorso Documenti necessari Indirizzi utili 1 2 3 6 9 11 12 14 15 20 23 26 27 28 30 32 Direttore generale Mauro Antonelli Coordinamento generale e responsabile del progetto Fabrizio Ferretti Testi e cartografia Fabrizio Ferretti Giuseppe Cerabino (testi) Luca Ierussi (cartografia) Ricerca storica e specialistica Giuseppe Cerabino Hanno collaborato Paolo Caliciotti Maurizio Di Giovanni Responsabile servizio vigilanza Carlo Grillo Grafica e impaginazione Franco Mascioli Illustrazioni Gianluca Garofolo Stampa Spedim, via Serranti, 137 Monte Compatri (Rm) • stampato su carta ecologica Fedrigoni Freelife Cento white Copertina Sentieri equi 11x21 26-03-2004 18:31 Pagina 1 PARCO REGIONALE DEI VIA CESARE BATTISTI, TEL. 069479931 - FA X 5 - 00040 ROCCA 069495254 CASTELLI ROMANI DI PAPA [email protected] [email protected] www.parks.it/parco.castelli.romani/index.html Regione Lazio I l nostro compito è di liberarci dalla prigione, ampliando la nostra sfera di comprensione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza. A. Einstein