allegato 1) PUNTO N. 4 all’O.d.G.: “Disciplina dell’esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e direttive di cui alla delibera 23.11.2009. di Giunta Disciplina Regionale delle attività n. di 1879 del pubblico esercizio di stabilimento balneare”. ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Prego Assessore Provasi. Cambio di programma, relaziona il Sindaco. Prego. MARCO FABBRI – Sindaco: Dunque questo percorso ci è stato richiesto da tutta una serie di operatori in quanto il Comune di Comacchio ad oggi, 2013 - quindi in tutti questi anni non aveva adottato, approvato, un Regolamento che disciplinasse l’esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. Quindi ci è stato chiesto, in maniera abbastanza forte, di intraprendere un percorso per arrivare ad adottare, Comune di Comacchio Consiglio del 27.03.2013 1 prima della stagione estiva, un Regolamento in tal senso. Questo interessare, Regolamento sia tutte le va a, attività, tra per virgolette, l’appunto, di somministrazione di alimenti e bevande - quindi bar e ristoranti - sia anche tutte quelle attività annesse di somministrazione stabilimenti di balneari. alimenti Faccio e bevande alcune degli precisazioni di contorno rispetto a questa proposta di Regolamento: - ad oggi, in seguito all’entrata in vigore di una serie di direttive Bolkestein, comunitarie, le tra Amministrazioni cui la direttiva Pubbliche non possono più porre dei vincoli di programmazione rispetto ai ristoranti. quindi pubblici Stiamo non quelli esercizi, parlando di annessi agli quindi bar e ai bar e ristoranti, stabilimenti, ma soltanto quelli non della costa, ma dell’interno. Fino a qualche tempo fa il numero di autorizzazioni era limitato, era contingentato, quindi ogni Comune aveva un certo numero di autorizzazioni, ad oggi con l’entrata in vigore, a partire dal 2009 – 2010, di tutta una serie di direttive europee, il mercato è stato completamente liberalizzato; quindi chiunque, una volta trovato un locale idoneo dal punto di vista 2 urbanistico e igienico sanitario, può chiedere al Comune, addirittura richiesta di certificata presentando autorizzazione, di inizio non più una ma una segnalazione attività, che è un’ulteriore esemplificazione - cioè oggi presento questa cosa che si chiama SCIA, ho il locale idoneo dal punto di vista..., presento la mia SCIA, oggi stesso posso aprire; - non è più possibile inoltre imporre dei limiti, sempre rispetto - e lo sottolineo - ai bar e ristoranti dell’entroterra; - non è inoltre più possibile porre dei limiti di orario. Quindi, mentre prefissati, ad un oggi tempo l’attività c’erano è dei limiti completamente liberalizzata. Quindi un pubblico esercizio potrebbe stare aperto 24 ore su 24. Cosa è successo? Noi abbiamo intrapreso - e domani tra l’altro ci sarà anche la replica, che spero verrà pubblicata nei quotidiani, visto che molto spesso le nostre repliche non vengono pubblicate o vengono comunque stravolte, o vengono riviste (sarà proprio in virtù e grazie probabilmente a questa vicinanza al 3 quotidiano prima, che sarà diceva proprio il per Consigliere questo Di motivo Munno per cui veniamo tagliati spesso e volentieri su entrambi i quotidiani però, confronto è torniamo iniziato a con noi) tutti il percorso gli di stabilimenti balneari e con tutte le Associazioni di categoria già alla fine del 2012, quindi sono passati ormai quattro mesi. Ci sono stati una serie di incontri, ci sono state delle discussioni, chiaramente, a differenza di quello che speravamo, gli operatori non sono riusciti a mettersi d’accordo, e questo lo dico con grande rammarico, perché noi avevamo chiesto e avevamo messo nelle loro mani, sperando che finalmente ci potesse essere un cambiamento, avevamo detto agli operatori: “Formulateci condivisa tra pubblici tutti, esercizi, Consiglio e una proposta quanto più tra stabilimenti noi sottoporremo Comunale”, però ancora balneari e quella al volta in una questo territorio, prevale la conflittualità. Quindi ancora una volta - e mi ci metto in mezzo anch’io perché sono il primo cittadino - gli operatori mettono davanti la conflittualità invece dell’accordo, perché ricordo e lo sottolineo, da altre parti, dove 4 probabilmente fanno anche turismo in maniera diversa rispetto a noi, l’accordo spesso volentieri lo riescono a trovare. Detto questo - scusate se sono un po’ lungo, però Regolamento è molto elaborato e quindi vedo di spiegarlo al meglio - detto questo, fino all’anno scorso, quindi fino all’anno 2012, gli stabilimenti balneari che avevano annessa un’attività di pubblico esercizio potevano, in virtù di una normativa che poi è stata abrogata il dicembre scorso, potevano, come i pubblici esercizi dell’entroterra, tenere aperti 24 ore su 24. Oggi, proprio a dicembre, la situazione è cambiata, nel senso che è entrata in vigore questa normativa che dice che gli stabilimenti balneari devono seguire gli orari legati all’attività principale, quindi l’attività dello stabilimento, fatta salva diversa disposizione, diverso orientamento, diverso indirizzo da parte della Regione, che quindi era demandata per dare questo indirizzo. Quindi per dire: “Okay, concedo la possibilità attività”. di In ampliare realtà la l’arco di Regione, apertura con delle delibera di febbraio, se non vado errato, ha fatto una direttiva che riprende pari pari il testo della normativa 5 nazionale, demandando ai Comuni ogni decisione in merito. Quindi, ad oggi, ci troviamo a discutere di una situazione ben diversa rispetto all’anno scorso, per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, per cui non è più possibile l’apertura 24 ore su 24. E in questa proposta che noi abbiamo presentato, io e l’Assessore alle Comunale questa stabilimenti arriva fino Attività balneari alle ore Produttive, sera, un le al prevediamo orario due di di Consiglio per gli apertura che notte. Orario di apertura, cosa intendiamo? Orario di apertura per le attività accessorie, quindi si potrà diciamo, praticare l’attività di bar e ristorante fino a quell’ora e fino all’una di notte si potrà inoltre, come già previsto poi gli scorsi anni, tenere, tra virgolette, musica di sottofondo. Per quanto riguarda invece gli intrattenimenti musicali, quindi concerti, eccetera, eccetera, rimasto quelle famose sedici serate, ancora uguale, perché è questo scritto è nella normativa regionale e non è modificabile - in tal senso abbiamo avuto degli incontri sia con l’Assessore regionale al turismo Melucci, che con i vari funzionari – e per questa questione tra l’altro il 6 Comune di Comacchio non tanti anni fa è stato condannato, perché c’è stato un ricorso prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, perché in quell’anno, sono già diversi anni, era stato previsto che nelle sedici serate – che, ripeto, si applicavano e si applicano sia agli stabilimenti che ai bar e ristoranti dell’entroterra – in quelle sedici serate noi avevamo in maniera… noi… o meglio i miei predecessori avevano interpretato in maniera più estensiva quelle sedici serate, andando ad aggiungere a quelle anche quelle serate come il Ferragosto, la Notte Rosa, il Capodanno, insomma quelle festività che a loro detta, a loro interpretazione le avevano sommate rispetto alle sedici serate. Su questo siamo stati condannati e quindi la proposta che presentiamo quest’anno - che per quanto riguarda le sedici serate è valida sia per gli stabilimenti balneari che per l’entroterra - è di poter tenere aperte sia in occasione delle sedici serate che, normalmente, tra virgolette, fino alle due di notte. Quello che il Consiglio Comunale da in tal senso è un indirizzo, un indirizzo perché poi verrà adottata un’apposita ordinanza, che è di competenza del Sindaco, perché 7 ai sensi del Testo Unico degli Enti locali, il Consiglio dà l’indirizzo e il Sindaco adotta l’ordinanza, e quindi nel range che mi consegnerà il Consiglio Comunale - quindi la proposta è quella di “fino alle due” - io mi potrò promuovere, anche a stagione in corso - perché non è detto che se ci siano problemi di qualunque tipo non sia pronto a prevedere degli orari diversificati, una di non riduzione di orario, insomma, le situazioni sono tante. Questo è il primo aspetto, diciamo quello più corposo, rispetto all’intero Regolamento; - un altro aspetto che volevo sottolineare è quello legato ai tempi di presentazione delle istanze per fare le sedici serate. Come sapete, a seconda… o meglio, ve lo dico, a seconda che siano in deroga o meno rispetto agli orari e ai livelli di musica previsti dalla normativa presentazione regionale, dell’istanza i variano tempi dai 45 per la ai 60 giorni. Quindi devo presentare l’istanza in un tempo compreso, a seconda della tipologia, 45 giorni o addirittura 60 giorni prima. Ed è anche per questo che gli operatori chiedevano un Regolamento che valga anche per il prossimo anno, perché se io devo 8 presentare oggi un evento che superi in deroga, devo calcolare da oggi 60 giorni. Quindi gli altri anni, non avendo Regolamento, usciva sempre l’ordinanza del Sindaco, spesso e volentieri molto tardi, e gli operatori si trovavano sempre in difficoltà. Quello che ci hanno chiesto anche qui è di semplificare un attimino le modalità con cui vengono modificati questi eventi, perché accadeva gli altri anni che per problemi tecnici, o semplicemente per maltempo, poi questi eventi saltassero e naturalmente già sono limitati perché – ripeto - sono sedici, coi tempi che non c’erano per presentare poi la nuova istanza, di fatto veniva persa completamente la possibilità di usufruire di quella serata. Quindi abbiamo previsto nel Regolamento la possibilità di presentare entro le ore 19.00 del giorno stesso in cui si tiene l’evento una comunicazione, certificata attraverso (esclusivamente elettronica certificata, perché comunque traccia maniera mittente sia l’ora in di invio, posta elettronica attraverso è un posta metodo indelebile eccetera, sia che il eccetera). Quindi con questa PEC è possibile comunicare al Comune che per motivi tecnici sopraggiunti, che può 9 essere anche che il gruppo, il complesso, che mi deve venire a suonare alla sera dà forfait, io comunico e dico: “Guardate che questa sera non farò quell’evento”. Contestualmente, oppure successivamente, potrò comunicare - sempre con una semplice comunicazione via PEC - la data del rinvio della manifestazione stessa, quindi in questo modo non si perde più la giornata; - un altro aspetto che ci avevano sottolineato gli operatori era legato alle sanzioni che rispetto altri Regolamenti, o meglio... avevamo l’ordinanza però rispetto ad altre località erano molto, molto pesanti, perché oltre avevano alla una gradualità sanzione che amministrativa prevedevano pecuniaria - quindi alla multa, diciamo, in denaro contante, per intenderci - a seconda poi della tipologia di infrazione, anche la sospensione dell’attività. Quindi capite bene che, soprattutto in piena estate, per le attività economiche che oggi hanno grossissime difficoltà (la cessazione per addirittura tre giorni, era previsto, per la prima infrazione, che poi salivano a sette per la seconda infrazione e via, via a salire) erano molto pesanti. Quindi con gli operatori 10 e con le Associazioni di categoria c’è stato chiesto di diminuire un po’ queste sanzioni. E le abbiamo portate ad un giorno nel caso di prima infrazione, tre giorni nel caso di due violazioni e sette giorni nel caso di più di tre violazioni. Cioè il caso in cui non vorremmo arrivare mai. Questo perché comunque si auspica la massima collaborazione e il non arrivare a fare sanzioni, perché l’arrivare a fare sanzioni vuol dire che sono stati adottati dei comportamenti non conformi. Altre cose direi che non ce ne sono, se non dalla possibilità – e poi chiudo – di prevedere in anticipo dei criteri per l’apertura di attività in località che per - e questa è l’unica motivazione che permette alle Amministrazioni di vincolare il numero di autorizzazioni - cioè in località che per tutela architettonica paesaggistica, quindi pensiamo ai centri storici o per particolare tutela ambientale, o per problemi quelle località di ordine è o possibile sicurezza pubblica, andare a limitare in il numero di autorizzazioni. Abbiamo fissato i criteri, ma sarà poi il Consiglio, o comunque con altri atti successivi di competenza dei vari Organismi dell’Ente, a definire quali sono queste località. Ad 11 oggi non c’è alcuna necessità di limitare il numero di autorizzazioni perché comunque, ecco, il tessuto economico è già, in questo periodo di crisi, molto debole, però, ecco, vengono fissati questi criteri anche nel caso in cui ci fossero dei problemi di sicurezza o strumento di ordine con cui pubblico per avere uno andare ad intervenire immediatamente. Io mi fermo qui. Grazie. ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Grazie Sindaco. Dichiaro aperta la discussione. Ci sono interventi? Prego Consigliere Di Munno. ANTONIO DI MUNNO – Consigliere P.D.L. – IL FARO: Allora questa problematica credo di conoscerla abbastanza bene. Più volte ho partecipato ai tavoli di discussione sul tema delle ordinanze, che stagione per stagione venivano adottate dai vari Sindaci per affrontare la stagione turistica. Più volte abbiamo, in qualità di rappresentante delle imprese, sottolineato sempre l’esigenza che questa ordinanza e questi provvedimenti venissero fatti in anticipo e soprattutto 12 diventavano una questione anche pragmatica che la Pubblica Amministrazione, piuttosto che procedere per ordinanza anno per anno, si doveva munire di uno strumento, di un Regolamento, in modo che diventava una piattaforma sulla quale, anno per anno poi, a discrezione del Sindaco, poteva intervenire appunto, come diceva il Sindaco Fabbri prima, con mirate ordinanze. Stavolta però, visto che vi piace ricordare sempre la precedente Amministrazione, relativamente alle sanzioni, ricordo tranquillamente un tavolo dove ci scontrammo io e il Sindaco, Paolo Carli stavolta, che tolse delle sanzioni molto restrittive a cui faceva cenno lei Sindaco prima. diciamola tutta, problema di Per cui no?, fondo quando dobbiamo dire, quindi… di questo Però credo che Regolamento, il che finalmente almeno l’abbiamo fatto, credo che, a mio avviso, arrivi in maniera sbagliata. Sbagliata perché? Ribadisco che da mesi, dall’estate scorsa, sottolineammo l’esigenza di parlare di turismo, o in forma di Consiglio Comunale o in forma di conferenza comunale su turismo, come vi pareva a voi, ma noi avevamo questa esigenza di parlare di turismo, perché all’interno di queste tematiche c’era anche questa 13 tematica qui dell’apertura dei pubblici esercizi e degli stabilimenti balneari. Io credo che in passato è passato sempre un principio: che il nostro territorio, 23 - 24 chilometri di costa, abbia delle morfologie, per le varie località, completamente diverse, per cui era passato un principio che i lidi sud - infatti fino a 23 anni fa l’ordinanza che anno per anno, appunto, veniva rinnovata, distingueva, appunto, i pubblici esercizi che sono attività accessorie degli stabilimenti balneari da quelli dell’entroterra – cioè, qui praticamente si faceva una scelta, stabilimenti ripeto, balneari macroeconomiche tutta costa, Carducci e in e ... vuoi tutto quelle un sono anche località po’ per quelle più per l’entroterra, lì, che gli dimensioni... importanti non svuotare per quelle di viale attività dell’entroterra - che se riversiamo poi tutta l’utenza sulla spiaggia ovviamente vengono penalizzate quelle nell’entroterra - era stata fatta questa differenziazione. Con questo Regolamento invece vengono trattati omogeneamente tutti i sette Lidi, per cui viene data possibilità fino alle due, ma soprattutto anche agli stabilimenti balneari di stare aperti fino alle 24.00. A mio avviso non è una buona norma questa qui, non mi 14 piace e soprattutto non mi piace perché non è stata determinata da una discussione profonda su quello che vuole il turismo del nostro territorio. Noi abbiamo l’80% della nostra utenza che è fatto da famiglie. Ora, credo che era importante andarsi a interrogare prima se una risposta di questo genere fosse coerente con i nostri ospiti. Questo non è stato fatto, me ne rammarico, per cui io non sono tanto propenso e disponibile a votare favorevolmente questa ordinanza qui, perché le cose si studiano prima, prima si capisce qual è la mia utenza che devo soddisfare e poi do le risposte con i provvedimenti, e questo è uno quegli esempi. Ma insieme a questo ce ne sono tanti altri: c’è il problema dei parcheggi, anche qui invece vedo che è stata… mi sembra si sta affrontando una linea di differenziazione tra Lidi sud e Lidi nord, pagamento e non pagamento. Erano tutta una serie di temi che andavano affrontati. A stagione chiusa, ci si riuniva intorno ad un tavolo, si andava avanti ad oltranza, come domani cominceremo a fare per il Piano di Stazione centro storico di Comacchio, ma andavano discusse queste cose. Io, Assessore, quando lei l’altra sera ci ha detto: “Ci stiamo ancora ragionando”.. 15 francamente: ragionare su cosa? Si trattava di discutere, di accogliere le proposte che venivano dagli operatori, che poi vanno a vendere il nostro prodotto nei mercati e poi nessuno vi toglieva la possibilità di prendere le vostre decisioni, non avevate problemi a prendere le vostre decisioni. Guarda qui come siamo ridotti questa sera, quindi su questo credo che non era quello lì il problema. Però il confronto - la discussione aperta a tutti - andava fatto e invece non è stato fatto. Questo me ne rammarica. E poi evidentemente, probabilmente è forse una questione di vostro stile, perché il Movimento 5 Stelle vedo che parla… con la stampa italiana non vuol parlare, parliamo con gli arabi, i turchi, quelli del Costarica probabilmente, non lo so, poi vi lamentate perché la stampa locale non vi dà dello spazio quando avete qualcosa da dire. Lì gli ho dato degli input di carattere politico sull’ufficio stampa, signor Sindaco, poi faccia quello che vuole, però credo che è un elemento focale anche per le sue perplessità che lei ha posto prima. Pertanto, per quanto mi riguarda, su questa ordinanza, per la metodologia che è stata adottata, il mio voto sarà contrario. Grazie. 16 ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Grazie Consigliere. Passiamo la parola al Consigliere Michetti. DAVIDE MICHETTI – Consigliere L’Onda: Buonasera. A me non rimane molto da dire, mi trova pienamente d’accordo… mi trovo d’accordo con, questa sera, il brillante Consigliere Di Munno. Io condivido la linea che ha già espresso il Consigliere, mio collega, la condivido pienamente quindi mi ha anticipato, non ho altro da dire. Grazie. ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Grazie Consigliere. Cedo la parola all’Assessore Sergio Provasi. SERGIO PROVASI – Assessore: Buonasera. Allora io devo dire che sono un po’ sorpreso perché apprendo stasera che non abbiamo fatto incontri con gli operatori, coi cittadini, con tutti i portatori di interesse rispetto alle attività del settore 17 turistico, in particolar modo con pubblici esercizi. Devo dire che le persone con cui ho parlato dal 5 giugno ad arrivare a oggi son stati principalmente loro. Abbiamo attivato anche un tavolo sul turismo che, per la verità non ha funzionato molto bene, perché poi ad un certo punto qualcuno ha preso a parlare più spesso con i quotidiani che all’interno di queste riunioni, delle quali peraltro esistono anche alcune registrazioni che se volete potremmo mettere on line. Diciamo che i temi trattati sono sempre stati quelli a cui faceva riferimento il Consigliere, chiaramente le esigenze, le istanze di tutte le attività, principalmente a quelle che risentono maggiormente della crisi, e naturalmente nel frattempo era consultazione dei avviata dati attraverso, e soprattutto insomma, la la conoscenza diretta del funzionamento di questa attività, di quelle che erano le aspettative dei nostri fruitori. Il fatto che l’80% siano gruppi familiari consiglierebbe in effetti che l’attività ludica finisse prima, ma il concetto non è a che ora vanno a letto le persone che hanno figli, il problema è un altro. Cioè quanto queste attività in qualche modo hanno la necessità di esplicare la loro funzione, in ragione del fatto che la maggior parte sono 18 attività accessorie di ristorazione e di mescita. Qui non stiamo parlando di attività rumorose o di discoteche, qui stiam parlando di pubblici esercizi. Allora, in una località di vacanza dove abbiamo scritto sull’annuario e sull’opuscolo - che è arrivato in pubblicazione ieri “Vacanze tutto l’anno per tutta la famiglia” avere dei locali pubblici che chiudono, com’è stato proposto da qualcuno, a mezzanotte, o anche prima, significa far morire tutta quella serie di attività che fanno riferimento ai pubblici esercizi, e credo che questo non sia il periodo migliore per dare un limite soprattutto a chi fa l’attività di ristorazione, che è l’unica che assicura quella marginalità che serve per poter tenere aperto. Questo non me lo sono inventato io, io non faccio il ristoratore, me lo hanno detto durante quegli incontri a cui lei, a volte, è stato presente, gli operatori del settore. Occasionalmente però è stato presente insomma, non è che ho detto che è stato presente in tutte. Poi vorrei dire, è chiaro che a qualcuno potrà dar fastidio che certi locali tengano aperto fino alle due, ma non è obbligatorio. Cioè non è che sta scritto che fino alle due bisogna tenere aperto. E noi sappiamo, perché ci abitiamo tutti da parecchio 19 tempo, località che basta farsi turistiche, ai un giretto nostri sette nelle lidi, principali per vedere durante la stagione estiva che non tutti tengono aperto fino alle due. In genere, soprattutto chi fa attività di ristorazione, quando è uscito l’ultimo cliente - e questo avviene sistematicamente dal lunedì al giovedì - perché sapete che si lavora soprattutto il fine settimana - a mezzanotte è già tutto spento. Quindi, siccome l’attività accessoria che da reddito e marginalità non è quella di mescita ma è quella di ristorazione, in genere questa fase si autoregolamenta, in presenza però della possibilità di poter tener aperto quel tanto che basta, soprattutto nel fine settimana, per dare respiro ad un’affluenza che, a volte, è abbastanza cospicua. Quindi non è che non abbiamo guardato ai flussi turistici o a chi dobbiamo fare riferimento, diciamo che questo Regolamento non è stato possibile anche modularlo come lei consigliava, perché questo è l’inizio di un percorso, non è la fine. Tutti citano la Romagna, noi li abbiamo incontrati poco tempo fa, in uno degli incontri a cui faceva riferimento al Sindaco - perché sembra, e mi dispiace, e mi rammarica che lei sottolinei il fatto che qua si prendano delle decisioni 20 senza ascoltare nessuno - cioè noi, devo dire la verità, forse siamo un po’ lenti perché in realtà incontriamo troppo gli operatori. Poi se qualcuno non mi ha mai visto il problema è suo, perché io li vado trovare di persona, non li chiamo qua. [I nt er vent o fuor i mi cr ofono del Consi gl i er e Di Munno] SERGIO PROVASI – Assessore: Mi lascia rispondere e dopo potrà dire quello che vuole, è chiaro? Perché il concetto è che qua si dice che si prendano delle decisioni senza aver prima fatto una ricognizione. Cioè, noi di ricognizioni ne abbiam fatte anche troppe, o forse questo è un metodo che a qualcuno non è piaciuto, ma quello è problema suo, perché devo dire che in alcuni casi è stato anche abbastanza stucchevole riunire qui delle persone che qua hanno detto che, per esempio, l’idea, che non è ancora stata Comunale, di presa in mettere esame i da posti a questo Consiglio fronte mare a pagamento poteva essere buona, salvo poi andare sulla stampa il giorno dopo e dire che in effetti si era contrari. Allora, guardi, io non voglio fare della 21 polemica perché lei giustamente dice delle cose e forse sarebbe meglio attenersi al tema della delibera che, mi auguro, venga votata. Il Regolamento dei pubblici esercizi è un punto di partenza. Come dicevo prima, in Romagna ci han messo quasi otto anni a modulare orari, che peraltro sono nella disponibilità del Sindaco, come diceva Marco prima, e per capire quali erano le esigenze di ogni singolo territorio. Noi, a differenza degli altri, giustamente, come è stato sottolineato, abbiamo non solo la morfologia ma anche una tipicità diversa, perché a Spina abbiamo un chilometro dai locali che sono in spiaggia alle case, quindi se mai sarebbe il caso di far chiudere prima quelli che sono in mezzo alle case, che non quelli che sono in spiaggia, per salvaguardare l’80% di persone che vengono qui con figli, però è chiaro che noi non la pensiamo in questo modo, anzi questi sono gli operatori che probabilmente, vista la crisi, vanno salvaguardati di più. Quindi anche su questo vi inviterei, quando si fanno certe dichiarazioni, non lei ma alcune Associazioni - e lei per la verità ne è stato il Presidente per quanto riguarda Comune di Comacchio - sulla stampa ad attenersi ad un ragionamento un po’ più 22 circostanziato, perché se è vero che bisogna salvaguardare la sicurezza e la sorvegliabilità, perché di questo si parla nell’articolo, mi viene da dire: quali sono dei locali che disturbano di pubblica, quelli che stanno un ad più la quiete chilometro in spiaggia o quelli che sono in mezzo alle case? Datevi voi la risposta, perché io insomma non ho voglia di essere lapalissiano. Quindi il suo richiamo a parlare di turismo è doveroso, noi, per la verità, lo facciamo tutti i giorni operatori. e cerchiamo Lo di dovremmo farlo fare soprattutto anche in con gli Consiglio Comunale, e ci arriveremo, però è anche vero che rispetto ad un Regolamento che andava fatto, a mio modesto modo di vedere, un po’ di tempo fa, siamo arrivati all’inizio di un percorso e credo che a questo punto si possa lavorare soprattutto rispetto alle fasce orarie e probabilmente rispetto alla zonizzazione, che è uno strumento urbanistico che non possediamo e che quindi teoricamente ci imporrebbe, per il momento, di fare quello che abbiamo fatto oggi, cioè di dare a tutti gli stessi orari. Poi in presenza di una zonizzazione che definirà, come lei diceva, le zone in cui è più propriamente indicato fare attività di un certo tipo e 23 zone che devono essere lasciate un po’ più tranquille, di modulare proprio in queste zone sia probabilmente il tipo di attività sia gli orari e le deroghe che eventualmente potranno essere date. Quindi, in questo momento, ovviamente non voglio dire altro se non che i commenti che leggiamo sui giornali ultimamente vengono difficilmente smentiti quando poi si danno delle risposte precise, siccome lei, non voglio dire che è uscito dal commento tema me probabilmente della ne poi delibera, lasci il fare Presidente però uno, del ha fatto un anche se Consiglio mi fermerà. ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Assessore, cerchi di essere breve. SERGIO PROVASI – Assessore: Sì, sarò brevissimo però, siccome non parlo quasi mai, questa volta mi lasci un minuto in più, per piacere. Allora qui c’è qualcuno della stampa, ultimamente ci chiamavano spesso, adesso non ci chiamano più, lo stile di chi è a Roma è lo stile di chi è a Roma, lo stile 24 di chi è a Comacchio è quello generalmente di rispondere. Allora, visto che lei ha contestualizzato prima le parole che io stavo dicendo, mi permetto di correggerla e cioè dire che noi non è che non rispondiamo, noi rispondiamo quando ci vengono fatte le domande. Se qualcuno non ce le fa, è evidente che anche le nostre risposte non hanno, non sono degne di essere pubblicate e quindi, in linea di massima, la domanda che lei ha fatto, la farei sia a Il Resto del Carlino e a La Nuova Ferrara. Grazie. ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Grazie Assessore. Mettiamo ai voti la proposta di deliberazione. Consigliere, non sarebbe comunque suo diritto, però prego. ANTONIO DI MUNNO – Consigliere P.D.L. – IL FARO: Sono rapidissimo. Semplicemente per dirle, Assessore Provasi, che nessuno mette in dubbio che lei ha parlato con il mondo intero, però non le costava niente invitare anche i Consiglieri Comunali. Io ho avuto occasione, ma veramente per fortuna, di partecipare a 25 riunioni in cui c’era anche lei, per puro caso. Mai e poi mai ho ricevuto un invito specifico sui temi del turismo in qualità di Consigliere Comunale. Grazie. ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Grazie Consigliere. Cedo la parola al Sindaco per l’intervento. MARCO FABBRI – Sindaco: No, anch’io sarò rapidissimo. La prima cosa che ci tengo a sottolineare è che per questo Regolamento, come ho detto prima, la discussione è partita quattro mesi fa, ci sono stati diversi incontri alla presenza delle Associazioni di categoria, dei consorzi, degli stabilimenti e quando vedo dichiarazioni come quella di oggi sul giornale del Direttore Generale di Ascom, Confcommercio, Davide Urban, secondo lui, testuale, eh?, riportato dal quotidiano: “Il Comune lagunare evita il confronto e prosegue sordo per la sua strada” questo mi meraviglia molto perché Ascom era presente, sia Ascom, che Confesercenti, che gli stabilimenti balneari, hanno fatto delle osservazioni che sono tutte 26 agli atti, sono visionabili, e se i Consiglieri Comunali vogliono andare a spulciare anche le osservazioni rispetto alle bozze di Regolamento che gli avevano trasmesso, un buon - adesso vado a occhio, eh? - però un buon 70-80% delle osservazioni che sono state fatte complessivamente sono state accolte. Questo perché grazie al contributo di tutti, secondo me, si è arrivati ad avere uno strumento quanto più condiviso possibile. Quindi, se questo non è il confronto, se questa non è la partecipazione, io non vedo in che altro modo si può fare. Non posso di certo delegare ad un’Associazione di categoria l’elaborazione di un Regolamento Comunale, insomma. Siamo stati eletti e ci sono dei Consiglieri di maggioranza e di minoranza, quindi ben venga il confronto, però - insomma - ci sono dei paletti. Un’altra cosa che mi premeva sottolineare è che, sì, è vero, abbiamo l’80% del turismo che sono famiglie, però insomma non dimentichiamoci anche dei giovani. È un territorio che non ha più locali, sale da ballo, questo anche grazie, mi ripeto, alla lungimiranza di chi ci ha preceduto, che spesso e volentieri ha convertito dei locali di seconde case o in altro, o comunque non ha favorito la loro sopravvivenza, e anche i giovani 27 devono avere il loro spazio. Cioè una località turistica non può essere un posto solo per vecchi, ma deve essere un posto per tutti, con un particolare occhio di riguardo naturalmente alle famiglie che rappresentano il nostro bacino principale. Per gli orari, sottolineo ancora una volta e sarò noioso, io anche nell’ultima riunione ho chiesto a tutti gli operatori - e ricordo che queste riunioni erano aperte al pubblico, perché c’erano giornalisti addirittura, tra il pubblico c’erano anche giornalisti, sono uscite anche pubblicate sui quotidiani, chiunque perché poteva ne hanno partecipare, dato anche notizia, i quindi Consiglieri. Rispetto agli orari, io avevo chiesto – che è il tema, il fulcro, di tutta la discussione - che fossero loro a proporre a noi, in maniera unitaria, una proposta. Non è stato fatto, quindi ci troviamo questa sera a non avere una condivisione totale. Ma questo ci può anche stare. Ma per un paese che vuole diventare turistico perché, a mio avviso, ancora abbiamo tanto da fare, tanto da imparare - questa è una grossa pecca. Grazie. ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio: Grazie Sindaco. Ci sono dichiarazioni di voto? Procediamo la votazione. 28