allegato 1)
PUNTO N. 4 all’O.d.G.:
“Disciplina
dell’esercizio
delle
attività
di
somministrazione di alimenti e bevande e direttive di
cui
alla
delibera
23.11.2009.
di
Giunta
Disciplina
Regionale
delle
attività
n.
di
1879
del
pubblico
esercizio di stabilimento balneare”.
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Prego
Assessore
Provasi.
Cambio
di
programma,
relaziona il Sindaco. Prego.
MARCO FABBRI – Sindaco:
Dunque questo percorso ci è stato richiesto da tutta
una
serie
di
operatori
in
quanto
il
Comune
di
Comacchio ad oggi, 2013 - quindi in tutti questi anni non aveva adottato, approvato, un Regolamento che
disciplinasse
l’esercizio
delle
attività
di
somministrazione di alimenti e bevande. Quindi ci è
stato
chiesto,
in
maniera
abbastanza
forte,
di
intraprendere un percorso per arrivare ad adottare,
Comune di Comacchio
Consiglio del 27.03.2013
1
prima della stagione estiva, un Regolamento in tal
senso.
Questo
interessare,
Regolamento
sia
tutte
le
va
a,
attività,
tra
per
virgolette,
l’appunto,
di
somministrazione di alimenti e bevande - quindi bar e
ristoranti - sia anche tutte quelle attività annesse di
somministrazione
stabilimenti
di
balneari.
alimenti
Faccio
e
bevande
alcune
degli
precisazioni
di
contorno rispetto a questa proposta di Regolamento:
-
ad oggi, in seguito all’entrata in vigore di una serie
di
direttive
Bolkestein,
comunitarie,
le
tra
Amministrazioni
cui
la
direttiva
Pubbliche
non
possono più porre dei vincoli di programmazione
rispetto
ai
ristoranti.
quindi
pubblici
Stiamo
non
quelli
esercizi,
parlando
di
annessi
agli
quindi
bar
e
ai
bar
e
ristoranti,
stabilimenti,
ma
soltanto quelli non della costa, ma dell’interno. Fino
a qualche tempo fa il numero di autorizzazioni era
limitato,
era
contingentato,
quindi
ogni
Comune
aveva un certo numero di autorizzazioni, ad oggi con
l’entrata in vigore, a partire dal 2009 – 2010, di
tutta una serie di direttive europee, il mercato è
stato completamente liberalizzato; quindi chiunque,
una volta trovato un locale idoneo dal punto di vista
2
urbanistico e igienico sanitario, può chiedere al
Comune,
addirittura
richiesta
di
certificata
presentando
autorizzazione,
di
inizio
non
più
una
ma una segnalazione
attività,
che
è
un’ulteriore
esemplificazione - cioè oggi presento questa cosa
che si chiama SCIA, ho il locale idoneo dal punto di
vista..., presento la mia SCIA, oggi stesso posso
aprire;
-
non è più possibile inoltre imporre dei limiti, sempre
rispetto
-
e
lo
sottolineo
-
ai
bar
e
ristoranti
dell’entroterra;
-
non è inoltre più possibile porre dei limiti di orario.
Quindi,
mentre
prefissati,
ad
un
oggi
tempo
l’attività
c’erano
è
dei
limiti
completamente
liberalizzata. Quindi un pubblico esercizio potrebbe
stare aperto 24 ore su 24. Cosa è successo? Noi
abbiamo intrapreso - e domani tra l’altro ci sarà
anche la replica, che spero verrà pubblicata nei
quotidiani, visto che molto spesso le nostre repliche
non
vengono
pubblicate
o
vengono
comunque
stravolte, o vengono riviste (sarà proprio in virtù e
grazie
probabilmente
a
questa
vicinanza
al
3
quotidiano
prima,
che
sarà
diceva
proprio
il
per
Consigliere
questo
Di
motivo
Munno
per
cui
veniamo tagliati spesso e volentieri su entrambi i
quotidiani
però,
confronto
è
torniamo
iniziato
a
con
noi)
tutti
il
percorso
gli
di
stabilimenti
balneari e con tutte le Associazioni di categoria già
alla fine del 2012, quindi sono passati ormai quattro
mesi. Ci sono stati una serie di incontri, ci sono
state delle discussioni, chiaramente, a differenza di
quello che speravamo, gli operatori non sono riusciti
a mettersi d’accordo, e questo lo dico con grande
rammarico, perché noi avevamo chiesto e avevamo
messo nelle loro mani, sperando che finalmente ci
potesse essere un cambiamento, avevamo detto agli
operatori:
“Formulateci
condivisa
tra
pubblici
tutti,
esercizi,
Consiglio
e
una proposta quanto più
tra
stabilimenti
noi
sottoporremo
Comunale”,
però
ancora
balneari
e
quella
al
volta
in
una
questo territorio, prevale la conflittualità. Quindi
ancora una volta - e mi ci metto in mezzo anch’io
perché
sono
il
primo
cittadino
-
gli
operatori
mettono davanti la conflittualità invece dell’accordo,
perché ricordo e lo sottolineo, da altre parti, dove
4
probabilmente
fanno
anche
turismo
in
maniera
diversa rispetto a noi, l’accordo spesso volentieri lo
riescono a trovare. Detto questo - scusate se sono
un po’ lungo, però Regolamento è molto elaborato e
quindi vedo di spiegarlo al meglio - detto questo,
fino all’anno scorso, quindi fino all’anno 2012, gli
stabilimenti
balneari
che
avevano
annessa
un’attività di pubblico esercizio potevano, in virtù di
una normativa che poi è stata abrogata il dicembre
scorso,
potevano,
come
i
pubblici
esercizi
dell’entroterra, tenere aperti 24 ore su 24. Oggi,
proprio a dicembre, la situazione è cambiata, nel
senso che è entrata in vigore questa normativa che
dice che gli stabilimenti balneari devono seguire gli
orari legati all’attività principale, quindi l’attività
dello stabilimento, fatta salva diversa disposizione,
diverso
orientamento,
diverso
indirizzo
da
parte
della Regione, che quindi era demandata per dare
questo indirizzo. Quindi per dire: “Okay, concedo la
possibilità
attività”.
di
In
ampliare
realtà
la
l’arco
di
Regione,
apertura
con
delle
delibera
di
febbraio, se non vado errato, ha fatto una direttiva
che
riprende
pari
pari
il
testo
della
normativa
5
nazionale, demandando ai Comuni ogni decisione in
merito. Quindi, ad oggi, ci troviamo a discutere di
una situazione ben diversa rispetto all’anno scorso,
per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, per
cui non è più possibile l’apertura 24 ore su 24. E in
questa proposta che noi abbiamo presentato, io e
l’Assessore
alle
Comunale
questa
stabilimenti
arriva
fino
Attività
balneari
alle
ore
Produttive,
sera,
un
le
al
prevediamo
orario
due
di
di
Consiglio
per
gli
apertura
che
notte.
Orario
di
apertura, cosa intendiamo? Orario di apertura per le
attività
accessorie,
quindi
si
potrà
diciamo,
praticare l’attività di bar e ristorante fino a quell’ora
e fino all’una di notte si potrà inoltre, come già
previsto poi gli scorsi anni, tenere, tra virgolette,
musica di sottofondo. Per quanto riguarda invece gli
intrattenimenti musicali, quindi concerti, eccetera,
eccetera,
rimasto
quelle
famose
sedici
serate,
ancora
uguale,
perché
è
questo
scritto
è
nella
normativa regionale e non è modificabile - in tal
senso
abbiamo
avuto
degli
incontri
sia
con
l’Assessore regionale al turismo Melucci, che con i
vari funzionari – e per questa questione tra l’altro il
6
Comune di Comacchio non tanti anni fa è stato
condannato, perché c’è stato un ricorso prima al
TAR e poi al Consiglio di Stato, perché in quell’anno,
sono già diversi anni, era stato previsto che nelle
sedici
serate
–
che,
ripeto,
si
applicavano
e
si
applicano sia agli stabilimenti che ai bar e ristoranti
dell’entroterra – in quelle sedici serate noi avevamo
in
maniera…
noi…
o meglio i
miei
predecessori
avevano interpretato in maniera più estensiva quelle
sedici serate, andando ad aggiungere a quelle anche
quelle serate come il Ferragosto, la Notte Rosa, il
Capodanno,
insomma
quelle
festività
che
a
loro
detta, a loro interpretazione le avevano sommate
rispetto alle sedici serate. Su questo siamo stati
condannati e quindi la proposta che presentiamo
quest’anno
-
che
per
quanto
riguarda
le
sedici
serate è valida sia per gli stabilimenti balneari che
per l’entroterra - è di poter tenere aperte sia in
occasione delle sedici serate che, normalmente, tra
virgolette,
fino
alle
due
di
notte.
Quello
che
il
Consiglio Comunale da in tal senso è un indirizzo,
un indirizzo perché poi verrà adottata un’apposita
ordinanza, che è di competenza del Sindaco, perché
7
ai sensi del Testo Unico degli Enti locali, il Consiglio
dà
l’indirizzo
e
il
Sindaco
adotta
l’ordinanza,
e
quindi nel range che mi consegnerà il Consiglio
Comunale - quindi la proposta è quella di “fino alle
due” - io mi potrò promuovere, anche a stagione in
corso - perché non è detto che se ci siano problemi
di qualunque tipo non sia pronto a prevedere degli
orari diversificati, una di non riduzione di orario,
insomma, le situazioni sono tante. Questo è il primo
aspetto,
diciamo
quello
più
corposo,
rispetto
all’intero Regolamento;
-
un altro aspetto che volevo sottolineare è quello
legato ai tempi di presentazione delle istanze per
fare le sedici serate. Come sapete, a seconda… o
meglio, ve lo dico, a seconda che siano in deroga o
meno rispetto agli orari e ai livelli di musica previsti
dalla
normativa
presentazione
regionale,
dell’istanza
i
variano
tempi
dai
45
per
la
ai
60
giorni. Quindi devo presentare l’istanza in un tempo
compreso, a seconda della tipologia, 45 giorni o
addirittura 60 giorni prima. Ed è anche per questo
che gli operatori chiedevano un Regolamento che
valga anche per il prossimo anno, perché se io devo
8
presentare oggi un evento che superi in deroga, devo
calcolare da oggi 60 giorni. Quindi gli altri anni, non
avendo Regolamento, usciva sempre l’ordinanza del
Sindaco,
spesso
e
volentieri
molto
tardi,
e
gli
operatori si trovavano sempre in difficoltà. Quello
che ci hanno chiesto anche qui è di semplificare un
attimino
le
modalità
con
cui
vengono
modificati
questi eventi, perché accadeva gli altri anni che per
problemi tecnici, o semplicemente per maltempo, poi
questi eventi saltassero e naturalmente già sono
limitati perché – ripeto - sono sedici, coi tempi che
non c’erano per presentare poi la nuova istanza, di
fatto veniva persa completamente la possibilità di
usufruire di quella serata. Quindi abbiamo previsto
nel Regolamento la possibilità di presentare entro le
ore 19.00 del giorno stesso in cui si tiene l’evento
una
comunicazione,
certificata
attraverso
(esclusivamente
elettronica
certificata,
perché
comunque
traccia
maniera
mittente
sia
l’ora
in
di
invio,
posta
elettronica
attraverso
è
un
posta
metodo
indelebile
eccetera,
sia
che
il
eccetera).
Quindi con questa PEC è possibile comunicare al
Comune che per motivi tecnici sopraggiunti, che può
9
essere anche che il gruppo, il complesso, che mi
deve
venire
a
suonare
alla
sera
dà
forfait,
io
comunico e dico: “Guardate che questa sera non farò
quell’evento”. Contestualmente, oppure successivamente, potrò comunicare - sempre con una semplice
comunicazione via PEC - la data del rinvio della
manifestazione stessa, quindi in questo modo non si
perde più la giornata;
-
un
altro aspetto che ci
avevano sottolineato gli
operatori era legato alle sanzioni che rispetto altri
Regolamenti, o meglio... avevamo l’ordinanza però
rispetto ad altre località erano molto, molto pesanti,
perché
oltre
avevano
alla
una
gradualità
sanzione
che
amministrativa
prevedevano
pecuniaria
-
quindi alla multa, diciamo, in denaro contante, per
intenderci
-
a
seconda
poi
della
tipologia
di
infrazione, anche la sospensione dell’attività. Quindi
capite bene che, soprattutto in piena estate, per le
attività
economiche
che
oggi
hanno
grossissime
difficoltà (la cessazione per addirittura tre giorni,
era
previsto,
per
la
prima
infrazione,
che
poi
salivano a sette per la seconda infrazione e via, via a
salire) erano molto pesanti. Quindi con gli operatori
10
e con le Associazioni di categoria c’è stato chiesto di
diminuire un po’ queste sanzioni. E le abbiamo
portate ad un giorno nel caso di prima infrazione,
tre giorni nel caso di due violazioni e sette giorni nel
caso di più di tre violazioni. Cioè il caso in cui non
vorremmo arrivare mai. Questo perché comunque si
auspica la massima collaborazione e il non arrivare
a fare sanzioni, perché l’arrivare a fare sanzioni vuol
dire che sono stati adottati dei comportamenti non
conformi. Altre cose direi che non ce ne sono, se
non dalla possibilità – e poi chiudo – di prevedere in
anticipo
dei
criteri
per
l’apertura
di
attività
in
località che per - e questa è l’unica motivazione che
permette alle Amministrazioni di vincolare il numero
di autorizzazioni - cioè in località che per tutela
architettonica
paesaggistica,
quindi
pensiamo
ai
centri storici o per particolare tutela ambientale, o
per
problemi
quelle
località
di
ordine
è
o
possibile
sicurezza pubblica,
andare
a
limitare
in
il
numero di autorizzazioni. Abbiamo fissato i criteri,
ma sarà poi il Consiglio, o comunque con altri atti
successivi
di
competenza
dei
vari
Organismi
dell’Ente, a definire quali sono queste località. Ad
11
oggi non c’è alcuna necessità di limitare il numero
di autorizzazioni perché comunque, ecco, il tessuto
economico è già, in questo periodo di crisi, molto
debole,
però,
ecco,
vengono fissati questi criteri
anche nel caso in cui ci fossero dei problemi di
sicurezza
o
strumento
di
ordine
con
cui
pubblico
per
avere
uno
andare
ad
intervenire
immediatamente. Io mi fermo qui. Grazie.
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Grazie
Sindaco.
Dichiaro
aperta
la
discussione.
Ci
sono interventi? Prego Consigliere Di Munno.
ANTONIO DI MUNNO – Consigliere P.D.L. – IL FARO:
Allora
questa
problematica
credo
di
conoscerla
abbastanza bene. Più volte ho partecipato ai tavoli di
discussione sul tema delle ordinanze, che stagione per
stagione
venivano
adottate
dai
vari
Sindaci
per
affrontare la stagione turistica. Più volte abbiamo, in
qualità di rappresentante delle imprese, sottolineato
sempre
l’esigenza
che
questa
ordinanza
e
questi
provvedimenti venissero fatti in anticipo e soprattutto
12
diventavano una questione anche pragmatica che la
Pubblica Amministrazione, piuttosto che procedere per
ordinanza anno per anno, si doveva munire di uno
strumento, di un Regolamento, in modo che diventava
una piattaforma sulla quale, anno per anno poi, a
discrezione del Sindaco, poteva intervenire appunto,
come
diceva
il
Sindaco
Fabbri
prima,
con
mirate
ordinanze. Stavolta però, visto che vi piace ricordare
sempre la precedente Amministrazione, relativamente
alle sanzioni, ricordo tranquillamente un tavolo dove ci
scontrammo io e il Sindaco, Paolo Carli stavolta, che
tolse delle sanzioni molto restrittive a cui faceva cenno
lei
Sindaco prima.
diciamola
tutta,
problema
di
Per cui
no?,
fondo
quando dobbiamo dire,
quindi…
di
questo
Però
credo
che
Regolamento,
il
che
finalmente almeno l’abbiamo fatto, credo che, a mio
avviso, arrivi in maniera sbagliata. Sbagliata perché?
Ribadisco
che
da
mesi,
dall’estate
scorsa,
sottolineammo l’esigenza di parlare di turismo, o in
forma di Consiglio Comunale o in forma di conferenza
comunale su turismo, come vi pareva a voi, ma noi
avevamo questa esigenza di parlare di turismo, perché
all’interno
di
queste
tematiche
c’era
anche
questa
13
tematica qui dell’apertura dei pubblici esercizi e degli
stabilimenti balneari. Io credo che in passato è passato
sempre un principio: che il nostro territorio, 23 - 24
chilometri di costa, abbia delle morfologie, per le varie
località, completamente diverse, per cui era passato un
principio che i lidi sud - infatti fino a 23 anni fa
l’ordinanza
che
anno
per
anno,
appunto,
veniva
rinnovata, distingueva, appunto, i pubblici esercizi che
sono attività accessorie degli stabilimenti balneari da
quelli dell’entroterra – cioè, qui praticamente si faceva
una
scelta,
stabilimenti
ripeto,
balneari
macroeconomiche
tutta
costa,
Carducci
e
in
e
...
vuoi
tutto
quelle
un
sono
anche
località
po’
per
quelle
più
per
l’entroterra,
lì,
che
gli
dimensioni...
importanti
non
svuotare
per
quelle
di
viale
attività
dell’entroterra - che se riversiamo poi tutta l’utenza
sulla spiaggia ovviamente vengono penalizzate quelle
nell’entroterra - era stata fatta questa differenziazione.
Con
questo
Regolamento
invece
vengono
trattati
omogeneamente tutti i sette Lidi, per cui viene data
possibilità fino alle due, ma soprattutto anche agli
stabilimenti balneari di stare aperti fino alle 24.00. A
mio avviso non è una buona norma questa qui, non mi
14
piace e soprattutto non mi piace perché non è stata
determinata da una discussione profonda su quello che
vuole il turismo del nostro territorio. Noi abbiamo
l’80% della nostra utenza che è fatto da famiglie. Ora,
credo che era importante andarsi a interrogare prima
se una risposta di questo genere fosse coerente con i
nostri
ospiti.
Questo
non
è
stato
fatto,
me
ne
rammarico, per cui io non sono tanto propenso e
disponibile a votare favorevolmente questa ordinanza
qui, perché le cose si studiano prima, prima si capisce
qual è la mia utenza che devo soddisfare e poi do le
risposte con i provvedimenti, e questo è uno quegli
esempi. Ma insieme a questo ce ne sono tanti altri: c’è
il problema dei parcheggi, anche qui invece vedo che è
stata… mi sembra si sta affrontando una linea di
differenziazione tra Lidi sud e Lidi nord, pagamento e
non pagamento. Erano tutta una serie di temi che
andavano affrontati. A stagione chiusa, ci si riuniva
intorno ad un tavolo, si andava avanti ad oltranza,
come
domani
cominceremo
a
fare
per
il
Piano
di
Stazione centro storico di Comacchio, ma andavano
discusse queste cose. Io, Assessore, quando lei l’altra
sera
ci
ha
detto:
“Ci
stiamo
ancora
ragionando”..
15
francamente:
ragionare
su
cosa?
Si
trattava
di
discutere, di accogliere le proposte che venivano dagli
operatori, che poi vanno a vendere il nostro prodotto
nei mercati e poi nessuno vi toglieva la possibilità di
prendere le vostre decisioni, non avevate problemi a
prendere le vostre decisioni. Guarda qui come siamo
ridotti questa sera, quindi su questo credo che non era
quello lì il problema. Però il confronto - la discussione
aperta a tutti - andava fatto e invece non è stato fatto.
Questo
me
ne
rammarica.
E
poi
evidentemente,
probabilmente è forse una questione di vostro stile,
perché il Movimento 5 Stelle vedo che parla… con la
stampa italiana non vuol parlare, parliamo con gli
arabi, i turchi, quelli del Costarica probabilmente, non
lo so, poi vi lamentate perché la stampa locale non vi
dà dello spazio quando avete qualcosa da dire. Lì gli ho
dato
degli
input
di
carattere
politico
sull’ufficio
stampa, signor Sindaco, poi faccia quello che vuole,
però credo che è un elemento focale anche per le sue
perplessità che lei ha posto prima.
Pertanto, per quanto mi riguarda, su questa ordinanza,
per la metodologia che è stata adottata, il mio voto
sarà contrario. Grazie.
16
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Grazie Consigliere. Passiamo la parola al Consigliere
Michetti.
DAVIDE MICHETTI – Consigliere L’Onda:
Buonasera. A me non rimane molto da dire, mi trova
pienamente d’accordo… mi trovo d’accordo con, questa
sera, il brillante Consigliere Di Munno. Io condivido la
linea che ha già espresso il Consigliere, mio collega, la
condivido pienamente quindi mi ha anticipato, non ho
altro da dire. Grazie.
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Grazie Consigliere. Cedo la parola all’Assessore Sergio
Provasi.
SERGIO PROVASI – Assessore:
Buonasera.
Allora
io
devo
dire
che
sono
un
po’
sorpreso perché apprendo stasera che non abbiamo
fatto incontri con gli operatori, coi cittadini, con tutti i
portatori di interesse rispetto alle attività del settore
17
turistico,
in
particolar
modo
con
pubblici
esercizi.
Devo dire che le persone con cui ho parlato dal 5
giugno ad arrivare a oggi son stati principalmente loro.
Abbiamo attivato anche un tavolo sul turismo che, per
la verità non ha funzionato molto bene, perché poi ad
un certo punto qualcuno ha preso a parlare più spesso
con i quotidiani che all’interno di queste riunioni, delle
quali peraltro esistono anche alcune registrazioni che
se volete potremmo mettere on line. Diciamo che i temi
trattati
sono
sempre
stati
quelli
a
cui
faceva
riferimento il Consigliere, chiaramente le esigenze, le
istanze di tutte le attività, principalmente a quelle che
risentono maggiormente della crisi, e naturalmente nel
frattempo
era
consultazione
dei
avviata
dati
attraverso,
e
soprattutto
insomma,
la
la
conoscenza
diretta del funzionamento di questa attività, di quelle
che erano le aspettative dei nostri fruitori. Il fatto che
l’80% siano gruppi familiari consiglierebbe in effetti
che l’attività ludica finisse prima, ma il concetto non è
a che ora vanno a letto le persone che hanno figli, il
problema è un altro. Cioè quanto queste attività in
qualche modo hanno la necessità di esplicare la loro
funzione, in ragione del fatto che la maggior parte sono
18
attività accessorie di ristorazione e di mescita. Qui non
stiamo parlando di attività rumorose o di discoteche,
qui stiam parlando di pubblici esercizi. Allora, in una
località di vacanza dove abbiamo scritto sull’annuario
e sull’opuscolo - che è arrivato in pubblicazione ieri “Vacanze tutto l’anno per tutta la famiglia” avere dei
locali pubblici che chiudono, com’è stato proposto da
qualcuno, a mezzanotte, o anche prima, significa far
morire
tutta
quella
serie
di
attività
che
fanno
riferimento ai pubblici esercizi, e credo che questo non
sia il periodo migliore per dare un limite soprattutto a
chi
fa
l’attività
di
ristorazione,
che
è
l’unica
che
assicura quella marginalità che serve per poter tenere
aperto. Questo non me lo sono inventato io, io non
faccio il ristoratore, me lo hanno detto durante quegli
incontri
a
cui
lei,
a
volte,
è
stato
presente,
gli
operatori del settore. Occasionalmente però è stato
presente insomma, non è che ho detto che è stato
presente
in tutte.
Poi
vorrei
dire,
è chiaro che a
qualcuno potrà dar fastidio che certi locali tengano
aperto fino alle due, ma non è obbligatorio. Cioè non è
che sta scritto che fino alle due bisogna tenere aperto.
E noi sappiamo, perché ci abitiamo tutti da parecchio
19
tempo,
località
che
basta
farsi
turistiche,
ai
un
giretto
nostri
sette
nelle
lidi,
principali
per
vedere
durante la stagione estiva che non tutti tengono aperto
fino alle due. In genere, soprattutto chi fa attività di
ristorazione, quando è uscito l’ultimo cliente - e questo
avviene sistematicamente dal lunedì al giovedì - perché
sapete che si lavora soprattutto il fine settimana - a
mezzanotte
è
già
tutto
spento.
Quindi,
siccome
l’attività accessoria che da reddito e marginalità non è
quella di mescita ma è quella di ristorazione, in genere
questa fase si autoregolamenta, in presenza però della
possibilità di poter tener aperto quel tanto che basta,
soprattutto nel fine settimana, per dare respiro ad
un’affluenza
che,
a
volte,
è
abbastanza
cospicua.
Quindi non è che non abbiamo guardato ai flussi
turistici o a chi dobbiamo fare riferimento, diciamo che
questo
Regolamento
non
è
stato
possibile
anche
modularlo come lei consigliava, perché questo è l’inizio
di un percorso, non è la fine. Tutti citano la Romagna,
noi li abbiamo incontrati poco tempo fa, in uno degli
incontri a cui faceva riferimento al Sindaco - perché
sembra,
e
mi
dispiace,
e
mi
rammarica
che
lei
sottolinei il fatto che qua si prendano delle decisioni
20
senza ascoltare nessuno - cioè noi, devo dire la verità,
forse siamo un po’ lenti perché in realtà incontriamo
troppo gli operatori. Poi se qualcuno non mi ha mai
visto il problema è suo, perché io li vado trovare di
persona, non li chiamo qua.
[I nt er vent o fuor i mi cr ofono del Consi gl i er e Di Munno]
SERGIO PROVASI – Assessore:
Mi lascia rispondere e dopo potrà dire quello che vuole,
è chiaro? Perché il concetto è che qua si dice che si
prendano delle decisioni senza aver prima fatto una
ricognizione. Cioè, noi di ricognizioni ne abbiam fatte
anche
troppe,
o
forse
questo
è
un
metodo
che
a
qualcuno non è piaciuto, ma quello è problema suo,
perché devo dire che in alcuni casi è stato anche
abbastanza stucchevole riunire qui delle persone che
qua hanno detto che, per esempio, l’idea, che non è
ancora
stata
Comunale,
di
presa
in
mettere
esame
i
da
posti
a
questo
Consiglio
fronte
mare
a
pagamento poteva essere buona, salvo poi andare sulla
stampa il giorno dopo e dire che in effetti si era
contrari.
Allora,
guardi,
io
non
voglio
fare
della
21
polemica perché lei giustamente dice delle cose e forse
sarebbe meglio attenersi al tema della delibera che, mi
auguro,
venga
votata.
Il
Regolamento
dei
pubblici
esercizi è un punto di partenza. Come dicevo prima, in
Romagna ci han messo quasi otto anni a modulare
orari, che peraltro sono nella disponibilità del Sindaco,
come diceva Marco prima, e per capire quali erano le
esigenze di ogni singolo territorio. Noi, a differenza
degli
altri,
giustamente,
come
è
stato sottolineato,
abbiamo non solo la morfologia ma anche una tipicità
diversa, perché a Spina abbiamo un chilometro dai
locali che sono in spiaggia alle case, quindi se mai
sarebbe il caso di far chiudere prima quelli che sono in
mezzo alle case, che non quelli che sono in spiaggia,
per salvaguardare l’80% di persone che vengono qui
con figli, però è chiaro che noi non la pensiamo in
questo
modo,
anzi
questi
sono
gli
operatori
che
probabilmente, vista la crisi, vanno salvaguardati di
più. Quindi anche su questo vi inviterei, quando si
fanno
certe
dichiarazioni,
non
lei
ma
alcune
Associazioni - e lei per la verità ne è stato il Presidente
per quanto riguarda Comune di Comacchio - sulla
stampa ad attenersi ad un ragionamento un po’ più
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circostanziato,
perché
se
è
vero
che
bisogna
salvaguardare la sicurezza e la sorvegliabilità, perché
di questo si parla nell’articolo, mi viene da dire: quali
sono
dei
locali
che
disturbano
di
pubblica,
quelli
che
stanno
un
ad
più
la
quiete
chilometro
in
spiaggia o quelli che sono in mezzo alle case? Datevi
voi la risposta, perché io insomma non ho voglia di
essere lapalissiano. Quindi il suo richiamo a parlare di
turismo è doveroso, noi, per la verità, lo facciamo tutti
i
giorni
operatori.
e
cerchiamo
Lo
di
dovremmo
farlo
fare
soprattutto
anche
in
con
gli
Consiglio
Comunale, e ci arriveremo, però è anche vero che
rispetto ad un Regolamento che andava fatto, a mio
modesto modo di vedere, un po’ di tempo fa, siamo
arrivati all’inizio di un percorso e credo che a questo
punto si possa lavorare soprattutto rispetto alle fasce
orarie e probabilmente rispetto alla zonizzazione, che è
uno strumento urbanistico che non possediamo e che
quindi teoricamente ci imporrebbe, per il momento, di
fare quello che abbiamo fatto oggi, cioè di dare a tutti
gli stessi orari. Poi in presenza di una zonizzazione che
definirà,
come
lei
diceva,
le
zone
in
cui
è
più
propriamente indicato fare attività di un certo tipo e
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zone che devono essere lasciate un po’ più tranquille,
di modulare proprio in queste zone sia probabilmente il
tipo
di
attività
sia
gli
orari
e
le
deroghe
che
eventualmente potranno essere date. Quindi, in questo
momento, ovviamente non voglio dire altro se non che i
commenti
che
leggiamo
sui
giornali
ultimamente
vengono difficilmente smentiti quando poi si danno
delle risposte precise, siccome lei, non voglio dire che è
uscito
dal
commento
tema
me
probabilmente
della
ne
poi
delibera,
lasci
il
fare
Presidente
però
uno,
del
ha
fatto
un
anche
se
Consiglio
mi
fermerà.
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Assessore, cerchi di essere breve.
SERGIO PROVASI – Assessore:
Sì, sarò brevissimo però, siccome non parlo quasi mai,
questa volta mi lasci un minuto in più, per piacere.
Allora qui c’è qualcuno della stampa, ultimamente ci
chiamavano spesso, adesso non ci chiamano più, lo
stile di chi è a Roma è lo stile di chi è a Roma, lo stile
24
di
chi
è
a
Comacchio
è
quello
generalmente
di
rispondere. Allora, visto che lei ha contestualizzato
prima le parole che io stavo dicendo, mi permetto di
correggerla
e
cioè
dire
che
noi
non
è
che
non
rispondiamo, noi rispondiamo quando ci vengono fatte
le domande. Se qualcuno non ce le fa, è evidente che
anche le nostre risposte non hanno, non sono degne di
essere pubblicate e quindi, in linea di massima, la
domanda che lei ha fatto, la farei sia a Il Resto del
Carlino e a La Nuova Ferrara. Grazie.
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Grazie
Assessore.
Mettiamo
ai
voti
la
proposta
di
deliberazione. Consigliere, non sarebbe comunque suo
diritto, però prego.
ANTONIO DI MUNNO – Consigliere P.D.L. – IL FARO:
Sono rapidissimo. Semplicemente per dirle, Assessore
Provasi,
che
nessuno
mette
in
dubbio
che
lei
ha
parlato con il mondo intero, però non le costava niente
invitare anche i Consiglieri Comunali. Io ho avuto
occasione, ma veramente per fortuna, di partecipare a
25
riunioni in cui c’era anche lei, per puro caso. Mai e poi
mai ho ricevuto un invito specifico sui temi del turismo
in qualità di Consigliere Comunale. Grazie.
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Grazie
Consigliere.
Cedo
la
parola
al
Sindaco
per
l’intervento.
MARCO FABBRI – Sindaco:
No, anch’io sarò rapidissimo. La prima cosa che ci
tengo a sottolineare è che per questo Regolamento,
come ho detto prima, la discussione è partita quattro
mesi fa, ci sono stati diversi incontri alla presenza
delle
Associazioni
di
categoria,
dei
consorzi,
degli
stabilimenti e quando vedo dichiarazioni come quella
di oggi sul giornale del Direttore Generale di Ascom,
Confcommercio, Davide Urban, secondo lui, testuale,
eh?, riportato dal quotidiano: “Il Comune lagunare
evita il confronto e prosegue sordo per la sua strada”
questo mi meraviglia molto perché Ascom era presente,
sia
Ascom,
che
Confesercenti,
che
gli
stabilimenti
balneari, hanno fatto delle osservazioni che sono tutte
26
agli atti, sono visionabili, e se i Consiglieri Comunali
vogliono
andare
a
spulciare
anche
le
osservazioni
rispetto alle bozze di Regolamento che gli avevano
trasmesso, un buon - adesso vado a occhio, eh? - però
un buon 70-80% delle osservazioni che sono state fatte
complessivamente sono state accolte. Questo perché
grazie al contributo di tutti, secondo me, si è arrivati
ad avere uno strumento quanto più condiviso possibile.
Quindi, se questo non è il confronto, se questa non è
la partecipazione, io non vedo in che altro modo si può
fare. Non posso di certo delegare ad un’Associazione di
categoria l’elaborazione di un Regolamento Comunale,
insomma. Siamo stati eletti e ci sono dei Consiglieri di
maggioranza
e
di
minoranza,
quindi
ben
venga
il
confronto, però - insomma - ci sono dei paletti.
Un’altra cosa che mi premeva sottolineare è che, sì, è
vero, abbiamo l’80% del turismo che sono famiglie,
però insomma non dimentichiamoci anche dei giovani.
È un territorio che non ha più locali, sale da ballo,
questo anche grazie, mi ripeto, alla lungimiranza di chi
ci ha preceduto, che spesso e volentieri ha convertito
dei locali di seconde case o in altro, o comunque non
ha favorito la loro sopravvivenza, e anche i giovani
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devono avere il loro spazio. Cioè una località turistica
non può essere un posto solo per vecchi, ma deve
essere un posto per tutti, con un particolare occhio di
riguardo naturalmente alle famiglie che rappresentano
il nostro bacino principale. Per gli orari, sottolineo
ancora una volta e sarò noioso, io anche nell’ultima
riunione ho chiesto a tutti gli operatori - e ricordo che
queste
riunioni
erano
aperte
al
pubblico,
perché
c’erano giornalisti addirittura, tra il pubblico c’erano
anche giornalisti, sono uscite anche pubblicate sui
quotidiani,
chiunque
perché
poteva
ne
hanno
partecipare,
dato
anche
notizia,
i
quindi
Consiglieri.
Rispetto agli orari, io avevo chiesto – che è il tema, il
fulcro, di tutta la discussione - che fossero loro a
proporre a noi, in maniera unitaria, una proposta. Non
è stato fatto, quindi ci troviamo questa sera a non
avere una condivisione totale. Ma questo ci può anche
stare. Ma per un paese che vuole diventare turistico perché, a mio avviso, ancora abbiamo tanto da fare,
tanto da imparare - questa è una grossa pecca. Grazie.
ROBERT BELLOTTI – Presidente del Consiglio:
Grazie
Sindaco.
Ci
sono
dichiarazioni
di
voto?
Procediamo la votazione.
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