S. ROCCO C omp atr on o de lla p arr o c ch ia Sugra della città dÌ Segrate S. Rocco, affresco di Ferdinando Monzio Compagnoni - t96B chiesa prepositurale S. Stefano - Segrate La vita di S. Rocco Le notizie riguardanti la vita di s. Rocco sono spesso lacunose e leggendarie; sorte nel corso dei secoli hanno contribuito a coprire con un vero di mistero questo santo morto venerato in rtaria. Le antiche agiografie testimoniano che Rocco, di nobili origini, nacque nella prima metà del XIV secolo nella Francia meridionale e precisamente a Montpellier nella regione della Linguadoca. Esso portava il nome d! una famiglia molto influente di quella città: Rog o Roch; un;altra ipotesi, invece Io fa appartenere alla famiglia dei De La Croix. ln gioventù venne a contatto con le sofferenze delle epidemie pestilenzlall verificatesi nella sua città nataIe ln tal modo maturò una forte attenzione e sensibilità sia verso gli appestati e più in generale verso i malati e i sofferenti. Rimasto orfano a vent'anni, con una radicale scelta di fede cristiana, donò tutte le sue eredità ai poveri e si mise ìn cammino, come pellegrino di penitenza, alla volta di Roma pervenerare le tombe deì santi apostoli e martiri. Arrivato in ltalia durante un'epidemia di peste che alla metà del XIV secolo devastava tutta l,Europa, aiutava i contagiati e aveva Ia consuetudine di tracciare il segno della croce sulla fronte dei malati invocando Ia Trinità di Dio per Ia loro guarigione, da ciò r'appeilativo di ,,taumaturgo,,. Ner suo peregrinare verso Roma, seguendo coraggiosamente lo sviluppo del contagio, ebbe l'occasione di soccorrere l,-appestato cardinale Anglìco de Grimoard assistendolo sino alla completa guarigione. prelato ll lo ricompensò economicamente e lo presentò al fratello, il papa Urbano V. sulla strada del ritorno verso Montpellier, nei pressi di Piacenza, mentre era intento a confortare gll appestati di una ennesima epidemia lo stesso Rocco si contagio del morbo. La malattìa si era manifestata con la comparsa di pustole all'inguine, pertanto nelle raffigurazioni il santo è presentato con la veste sopra Ie ginocchia e nell'atto di mostrare le piaghe. Per isolarsi e morire ìn pace si trascinò sino ad una grotta (tuttora esistente e trasformata in luogo di culto) presso il fiume Trebbia, in località sarmato (PC). come unica compagnia un cane affezionato che quotidianamente gli portava un tozzo di pane prendendolo dalla mensa del suo padrone. Costui era Gottardo pallastrelli, di famiglia agiata, che insospettito dall'andirivieni del cane lo seguì e in tal modo incontro Rocco, lo soccorse ed aiutò a guarlre. Gottardo divenne un suo discepolo e seguendo l'esempio del maestro decise di vendere i propri beni donando il ricavato ai poveri. secondo alcune tradizioni, inoltre, ne scrisse la prima biografia e nella chiesa piacentina di s. Anna modificò r'affresco raffigurante la Vergine Maria e s. ciuse-ppe aggiungendovi I'immagine di s Rocco, ma gll esperti hanno decisamente negato questa attribuzione perché l,opera è più recente. Dopo la sua partenza da Piacenza le notizie su di lui diventano incerte e le antiche fonti scritte dimostrano di basarsi su tradizioni leggendarie e informazioni confuse. secondo gli "Ac7a Breviora,, composti in Lombardia dopo ll 1430, Rocco ristabilitosi dalla maiattia e ripreso il viaggio verso Montpellier con il fedele amìco cane al seguito, sarebbe stato arrestato ad Angera, presso il lago Maggiore. Accusato dl sospetto spìonaggio, si rifiutò di rivelare il proprio nome per non infrangere il voto di iùuncia ai privilegi derivanti dalla sua nobiltà' lncarcerato, dopo cinque annì di prigionia, sarebbe morto nella notte fra il 15 e il 16 agosto. Secondo altre fonti, invece, Rocco avrebbe subito la medesima sorte nella sua città natale Montpellier, e, soltanto alla sua morte, sarebbe stato riconosciuto dalla croce impressa sul petto fin dalla nascita che confermava l'appartenenza ai De La Croix. La più recente e fondata ipotesi porrebbe le ultime fasi della vita di Rocco a voghera, terra del ducato di Mi_ lano al confine con il piacentino, dove è documenta la presenza del suo corpo fin dal 1469. Le reliquìe conservate nella chiesa di s. Enrìco (oggi s. Rocco), ner 14g3 scomparvero, per riapparìre due anni piar tardi a Venezia dove era stata fondata una confraternita di carità in suo onore. Recenti ricerche dello storico P- Ascagni mettono in luce che non si trattò di un ,,pio furto,, da parte dei veneziani come ritenuto fino a ieri, ma di una vendita compiuta da un vecchio frate per p.g.rJ i a"oi,i a"t monastero e mantenuta nascosta, anche dal consiglio comunale, perché il commercio di relquie era considerato grave e sacrìlego (simonia). A voghera rimasero, e sono ancora conservate, la cassetta vuota che conteneva il corpo e le ossa di un braccio; a venezia, nell'omonima chiesa, sono custodite, invece, ra maggior parte deile reriqu.re. ll culto e la devozione popolare det cutto verso Rocco fu pressoché P'Er)uune in tmmediata ed ha assunto ner tem dimensioni vastis' ni; ," persua inrercessi"r. ^^, "^,-,1at concirio di cosranza ,:::1,:1,^r:14 r,enorme rurono sarvari d,.p,ool";, dara pesre .,:1:,Our,onu Fu invocato come santo *.na ,*^----:,"'* *,"",,",i,IiX}f[::j:|X;TXì: j:J:#:i:"l:.:",:1,d,;l:t[T:,lli,j:;ffi ;,::l:x ,":;;:,n..",, ll_, :ilìl#:t:iHf .it"J:l;ti:i[ :;T:.;':,;::#;T:,nJ;;il',;,.:i'ffi;i:,:,,q,:,:il,"t"l L patrono anche degri ., inr.iioi. .r",nr;òi^^,^-, ne viene chiesta ,.J,,,fi."i: fi,Jiil?lì, sepraftutto nelle campagne, #;,'ii?,ij;jJ;':Tiil::i1;:i:li,l,^,:jl:.do ot,un gicvane .r'icono'raria che indossa ra carafteris;;à' rnanterro corro poi o"nottllt-'":tu ra prossia, ir basrone mantetro e serviva pg...llpp.r, t, provaro in vrta vjra Ie k stesse situazjoni. darraspeno trascurato ,;,;:"-:::.,1 ,;r*,:ì::T: un saio di (capeili lur barba incorta) *'' Ji..J."tn'' stivali ai piedi' ,;::^Ts' rarelr. frrd"'pu;p'.'o'tt"?. un .";:r:lt?'"""r..n]."I, ,r..rrJ;ì;.#.- i}3:]i: -Jrraccia'" À-"'. I..'J;:liff[.1i]iillif dairiumi. La devozione . ,. ,o...'l?f 'l1l".l:::1, '' " i; '' 5ta taotcata ,;:.::tll: o"t petteg,]ro to del XV r"aoto, prno"ol menrre a ,",*,11..., ' nell'ltalia sa+t^ i,j'J,I;mr:n:**,::,,.".1*:rh.,:#.,';il?,'"::iJ""j?l ,ili,r#f ll culto a Segrate e la chiesa a ll primo documento che lui dedicata r ;:':;lT:i1,",;1r"",ffi oedicato a s. Rocco da rimu scrupoloso r. a..,, ;:ff :#5*[]:]lÉ,tffi entro otto giorni: "ettoìr;. .iillvere ra p,"r"rr. in ,.to-, ro r..j r,ìo;,:;;1r:", "." lÀiì ,*,:orretta La Oevozione pooolarp r,,* .",,r"*àuìi""J"""i|";.ì,,Xt#l::l'.,vevaerettoproreft tr##,*,.#/ffi ore ff ,ix fl"i{:il,",.'nxgr#yi""+:f l:#rT'*'fl it.iiidg:,,i;l.iin:",J#tjllfl lff n" " i;o ;[I ?:,.:.f;:{ìl*:[i:l;J:,:;:Hi,1?:,,"ff"#il11.:,..,i,;,,pi ,p..i]:';l:i1,",::*,r" 0.. ;:::"n':?f:#:J."; ceiebravJjls;,111, "a ,," ;# ;ffii:j :l:" ^*'i",J," ,"rigiotu pu.si"rf;Jij;t"t" AII'interno di quest'uttimo L drea del lazzaretto vi era di s.o.,,3 l:.t.:::,.", un edicora aoue si *ii,i,ffi #i}fi4;iffi gmt#*?I',:,:'#;i:"r:**' ae caro na erozz,;"";Jiiil;3,:i,;Ll;:;:llil:tr ;:*Ti:'l H:::'i:iffiT:''I! " i;:ffi :",i:f ,'"'if 2',,,,i!ì"il,,::::.;:: Ni'or' scomparve e arrora '|' # ;",Hil il,; frurj# ,,oJ*r,i'..,rì; 3;h":i;,:,':ffii; rur *,i:t";,"nilrr:1i?i!:".:",T,* dar,amministrazi"*'J;;;;;:Y)',da t^Z::,i;lX::,i::;;:i;"fii H:tl:,"i::iJ;",,,".T,j:Jii1f:*l:; i:::::,:,r"1'.'Jil'"TX"':"#taarrano ,io,q,,,oo-r"'i"ffi :".ilil",,'i.:'il'.Tf 1:.:1i.rr.".',::X,"I:,,".rI jl ':l;ft ffi:,[!'1'::.'jiffJ:;T.:fi':mente, i::r''ft strade poco asibiri e i mezzi di comunicazione quasi inesistenti, ,":.Hxr::";TT,,.,::#t,,:"m*rrrm,[*:*erchédedca,o estate quandoera piùracire Le re 0.,.r. o"o"il,,l'," ffi:;il:::,:Xiiff:,1ffi:f:::iJil:i.,iir"$;; cerimonie religiose l.i:::1:::"1:? :i1ilfl"'lil,:[:f[?i:iJ#:]il,:;;,: a" ?:c*!it:,,:hanno descri,,o in modo i,!"ii;;:?: {,i'"fi:Xll;1Xy ^""i" ai';;#;;;iì1,+:::#§.'fli1,:;:lJ.i",J,H:::lilil,X: a que,a data, ;,, ,;ii;;;[i,',.#'l; li. i,",,r)i p,u",i,t",t. ;:::!:{""'::,{: -oen ::^1,"^,1,]jjl,:?' :,"0'.,delta pieve ",, Le cerebrazioni sesuivano e rimitrofi. ,n o,ain" i;;#;" ::.:?:111,1",,0:,"'' o," ,,ttut n" aL; ;#:il:iil.';Xll"J"il.l::]j?1:ifi:i: fl[ì:::f:",:.j],,..i,:ili,'',: f,*: process one s **".",.i.i,.,?$ii:iiiliT?,"[1J"".",:L:ì:1jjTì1*]:H#{x;;;:::l; ;'"..:::fii;riJ"i,,T*o*.,"a*,.".ìp.',,"",1i,1,*,ed iniziava : . JiI'J";i;:lx:::Tllrrc.ristt.i," pronunciato il discorso panegirico del santo. gulvano altre celebrazioni nlo*.;;;#;:: se- [:Li::1il3::",:1';","';"lfl:fl:'j,'.'i;;;ffi',1;"rti sorenne p",. i preceduto ,Jiy:rt::1::X:".::';[;:l:b'""poi'r'Urricio To,nl passando e quindi Benedizione ders S. sacramento se- da un buon numero di Messe all'interno del cim,,*", le tombe; aila sera ."". ,'rL'p, g"rri t" _ __.._*.zrone BenediìYostoe rientro in parrocchiale con il canto a"l .,rrair"r"Jj vivis et defunctis,,. e iJ,,,,,or",nu, oro Ai festeggiamenti erano se .tr"à"r. e. ,r. r:,""rffi x}:t**:;1ij#j]""l:diirn!fl i:iifi !:;i:.r::il:::iil:x.:ri:ff r,*.",,..'r,",:,;ff;:,*, cantata con panegirico.-N;r!!?i'l?.i"!il'j;* Ij,,lr.iT,l,:0" condiscepolo e amico, chiami , _..._,,.J come ospiti, .r.n", ,, ,r"-or"or"".t".r.#""!"*"rL:"ff cesare Dal 1909 nasce l,usanza di o cant.r. il ra Messa H?:#,il"J.rrr,;r,[ ;[T#]ilI:ilfiL:11,",,ii,?,.r#:il:il:,::"ifl:TIlyp:"i,:[:"J",:J,::,,Ti.il:il:,:; Ner 1910, terminato ir restauro deila chiesa der cimitero, ra festa f :ffi"; il ;J:l#ì"T ?ff"* Um:n:i: :#;:::.i _. d di s. Rocco fu l,occasione per benedire i Mo nza ",, o *""ìì",.ìa ri corda ch e cimi,ero era così numerosa che, non po. venniva coperto tela per riparare dat sote i p.ur"nti ,ttl"ri..".;'|]::,:':::t-lllgresso all'esterno Queslaprotezionenonfursrarratan"*,, con un padiglione di ,.,oooo, ,ru.àiÀr,ìr",'"iiì"tt' .nn, ,*,e44(peaeree. Nel dopoguerra fu necessario ne che nel 194g bruciò .,pr,rr"".r",ilrr" d:i:É!!!Jll:::i"",:::T;l;T*:lr,l.l;.tii:l;in:i:,, ,nr"rarrn.u.r'or, 13i,1ii1,,.,i";"#;ffi: i::::i;.:ffi;;::ji:ciato Nel 1938, invece, un forte temporare roorarrtori i, oel padiglioda un ragazzo:si creò panico r,.aìp,esenti, ma i.grate rovinò ir campanire a vera dera chiesefta, ;::J;,iiffl::li:#.TXTfi[T:'" ,'",J" *,il.i',[,',i ]',ip...",.i ..,,. ,,.,* .,,.ì,1 "n'aoaerri e tutto nerra ::iri:#:"ffiixìi:iJiiJ:'.":'^",:i:::i;:;X:',:ffJ*" deirederi;rurono, inortre, o,.g.ni.,.," ar. u,"i"ri" ail,ìji] per due sere ne, 1e40 e ne, 1e47; rece #,:::il:,::Tìl;:::jr:: *, disporrè r,animo nelle pagine riservate a segrate del periodico Nella cronaca della festa dì s. Rocco del 1958, pubblicata ,,gioia sfrenata e ansono spesso motivo di iI cronista, Sottolinea come le feste liturgiche con sagre ,.LUce,, chedipeccato",concompiacimentoriferiscechelebancarelleinpaeseelungolaviaversoil.cimiterosono pubblicizza la proiezioni di il divertimento e quindì sparite; tuttavia afferma che deve essere presente anche parrocchiale' due pellicole e di filmini missionari presso il salone del cinema per rivitalizzare la festa e per aiutare l'inserimento nelle traAlt,inìzìo degli annÌ sessanta il prevosto Melzi dÌ associare nei festeggiamenti s Rocco e s Nidizionì segratesi degll immigrati dall'ltalia meridionale cercò poco successo,' cola da Bari, ma l'intento ebbe negli spazi adiacenti la chiesa prepositurale Nell,ultimo decennio, poi, per iniziativa del prevosto Pravettoni, sonoricomparsiibanchiVenditadiartigianatolocaleenelpomeriggiodelladomenicasitieneunconcerto animate da musiche e danze' delìa banda di Cernusco s/Naviglio. Le sere, invece, sono fin dal XIX secolo, era Ia raccolta delle messe di sufUn,usanza ormai persa oa qu.lch" anno, ma presente Le intenzioni e le quote raccolte, infatti, VenìVafragio per i defunti da dÌstribuirsl poi a Sacerdoti bisognosi. avrebbero assègnato le celebrazioni a preti con basso no invìate in curia Arcivescovile dove i responsabili reddito. La sagra nel Paese e in famiglia ,,[osogro Laricorrenzanonera,enonè,soltantounacelebrazìonereligiosa,maancheUnafestivÌtàcivile .del paese". Comeabbiamogiàdettoilborgosianimava,duranteladomenicaeitlunedìsuccessivlal16agosto,gli che dal cimitero giungeva a segrate, mettevano ìn ambulanti esponevano le loro ba"ncarelle lungo la strada per curiosare ed eventualmente fare acquìsti mostra le loro mercanzle e i segratesi coglievano l'occasione settimanale' paese il mercato ìn non esistendo ancora le vìe discutendo sulle loro vicende di Assoltì glì impegnÌ religìosi della mattinata, gli uomini affollavano in altri paesi e cascìne (nomadismo contadivita quotidìana e incontrandosi con glì amici Àagari trasferÌti no). I bimbi avevano un aìle bancarelle se non trattamento particolare: lo zucchero filato o un dolce acquistato ìl personale animaletto da cortile. posizìonavano le giostre per grandì e pìccini; quando lo Nei pressi della cascìna Radaelli, ora via Turati, si spaziononerasufficientesiutilizzavaungrandepratoqUasidavantialCimiterooraallaconfluenzafravia Turati e via Morandi. proprio nelìe vicinanze del camposanto' gli "angoriat" (venNell,acqua gelida dei fontanilì che scorrevano che portati ìn famiglia erano il simbolo della festa sopratfrutti loro i fresco al tenevano di cocomeri) ditori tutto per i Piil Pìccini. il pranzo delle grandi occasioni' ln famiglia, infatti, la giornata era solennizzata con precedente per preparare le golosità da mettere in tavola' Le donne, che avevano già impiegato il sabato di bucato sul tavolo da pranzo, era un'eccezione: di apparecchiavano displeganoo,lna tovaglia bianca fresca legno. nudo norma si mangiava sul da parte fin dal precedente novembre, era di dosl inìziava con l,antipasto oi r.ia*" messo appositamente l ,l Vereilrisottogialloallamilanese,seguitodall'anatraarrosto,piattoforte,esiconcludevaCongustosetorte "prestinée' el sciur Emilìo Guffanti"' casalinghe di pasta frolia o margherita cotte daì per tuttì il vino da ina buona bottiglia di vino per chi l'aveva, altrimentÌ c'era Il tutto era accompagnato Clinto prodotto localmente. delle celebrazione religiose, era d'obbligo offrire I'anA fine pasto, ma anche nel pomeriggio poi, al rientro guria fresca a parenti ed amici in visita per la sagra' gli immancabili fuochi d'artiflcio' I festeggiamentÌ si concludevano alla sera con Unmondosemplice,fattodipiccolegioie,dlgrandiamicizie,ditantareligiosità...unpiccolomondoantico, poi, risucchiato dalla metropoli' verso la fine degli anni sessanta, infatti, il boom economico fece innarza.è vistosamente ir mese di asosto divenne ir tenore di vita; mese de,e ferie, di pochi, ora esodo estivo. ll paese perse la sua connotazlone agricola e così ia iesta oii. no..o si impoverì ;;;;;;;;;;i";o tanto che il prevosto don domenica di settembre, Iucie,si,.mente dalle vacanze; anche Ie tradizion,;;;;;;;ril;anno perso ini'i'i'"n;,;;;n,. 5i[:::,,iil;'":::iJ;:'"::';,.',:§t"'ioni dei fedeli "' ta roro importanza.'- ' " "entro '.::: .il:?:1,l;il::i:i::"tJi::i*:"',ij':[1*,chè A cura di Annamoria Mosconi Maurizio Benzoni ir gii uffici comunari sono chiusi: i dipendenti usurrui- BIBLIOGRAFIA L. Bonapace - seg rote ottroverso ld storio - Gorla Minore 1995 AA.W. - ll restouro della chieso di Son Rocco - Segtale 1984 - 86 P, Bolle, P. lrscagni - Rocco di Montpellier. Voghero e il suo sdnto - Voghera 2001 Corriere della Sera - 5. Rocco, risolto il giollo delle reliquie rubate dol Doge - Milano 22106107 Archivio storico parrocchiale S. Stefano di Se$ale - Liber Cronicon vol. I e ll Tradizioni orali riferite dalla prof. A. Locatelli e dal sig. L. Caccianiga Opuscolo stampato dalla Pro Loco Segrate ed Segrate, 14 setrembre 2008 estratu da 'Verso Emmaus n.79, seft '07, Parrocchia S. Stefano"