Fausto Tarozzi Presidente SITI - B&T GROUP Ex alunno IPSIA “Corni” Nel 1953, terminati i tre anni della scuola di avviamento professionale “Corni”, non può proseguire gli studi per ristrettezze del bilancio familiare: abitare a Formigine significa anche affrontare la spesa giornaliera per il mezzo di trasporto. All’adolescente Tarozzi ciò dispiace parecchio perché gli insegnanti hanno saputo infondergli la passione per varie materie (aggiustaggio, falegnameria, laboratorio tecnologico, disegno, ecc.) che egli vorrebbe continuare ad approfondire. Ricorda in particolare l’insegnante di tecnologia che per un’ora alla settimana faceva riflettere gli alunni sul significato della parola “insoddisfazione”, delle sue cause generanti, dei mezzi per superarla e soprattutto gli ha dato un insegnamento che continua a stimolarlo ancora oggi: “ho fatto una cosa bene, non mi fermo, posso farla ancora meglio”. In quegli anni, la strada obbligata per chi non studiava era il lavoro e Tarozzi comincia subito a lavorare nella ditta “Biliardi”, in via Archirola a Modena. La prima soddisfazione è il compenso: 1.200 lire perché proveniente dal “Corni”, un nome, una garanzia per il datore di lavoro che dà, invece, un compenso inferiore agli altri ragazzi che non hanno tale biglietto di presentazione. Questa soddisfazione innesca, però, in lui ancor più la voglia di continuare gli studi e si iscrive alle serali del professionale “Corni”, prima nel corso autoriparatori e poi in quello disegnatori, dove trova altri insegnanti eccezionali come Sergio Scapinelli1, l’ing. Angiolo Allesina, Giovanni Benassi (noto tra gli studenti col soprannome “bandolero stanco” per il suo fare sempre molto pausato), Walter Galli e uno straordinario docente di matematica che per completare il programma insegnava anche in ore extra, non retribuite. -Dovevo studiare molto di sera - ricorda Tarozzi – e di giorno lavorare…e bene!Intanto è passato nella ditta “Caprari” e guadagna di più (32.000 lire al mese), ma bisogna aiutare la famiglia, quindi soldi in tasca ne ha pochi perciò da Formigine va a scuola, a Modena, tutte le sere in bicicletta, anche quando, dopo forti nevicate, la strada diventa una lastra di ghiaccio con cordoli pericolosi creati dalle ruote dei camion che sono passati di giorno. Solo nell’ultimo anno di scuola può permettersi un mosquito. Il “Corni” è però un’attrazione che fa vincere qualunque ostacolo e sul lavoro alla Caprari, azienda all’avanguardia sul piano professionale, Tarozzi comprende ancora meglio l’importanza della preparazione che a scuola riceve. Consegue il diploma nel 1958, e alla “Caprari” continua ad incontrare spesso W.Galli, il suo professore di Laboratorio Macchine, che fa consulenze: Tarozzi ha ricordi stupendi di quest’uomo, vero geminiano che parlava spesso in dialetto, semplificava e sdrammatizzava anche i problemi più 1 Su Sergio Scapinelli gli “Amici del Corni” hanno organizzato un convegno il 18 aprile 2009 e pubblicato l’opuscolo Sergio Scapinelli, copilota e meccanico di Nuvolari. Dal mondo delle corse alle aule del Corni, scaricabile dal sito www.amicidelcorni.it. complessi nella Sala Prove. È in questi anni che Tarozzi si rende conto che “costruire e vendere macchine è il meno; il resto è il di più”. Per chi è animato dalla voglia di fare, negli anni in cui è cominciato il boom economico e si intravvedono buone prospettive di lavoro, è naturale che si desideri migliorare e mettersi in gioco. Nei tragitti in treno Formigine-Modena, Tarozzi incontra spesso il suo amico Emer Barbieri che, come lui, ha l’aspirazione di avviare un’ azienda propria. Sono molto amici, sono seri, preparati, hanno la stessa voglia di impegnarsi per migliorare. Decidono di mettersi in società, però il denaro della liquidazione post-licenziamento (125.000 lire a testa) non può bastare. L’aiuto per ventiquattro cambiali, da 23.000 lire l’una, arriva dal credito che concedono Pavarotti (fornitore di elettrodi, materiale per saldature e attrezzature meccaniche) e Stefano Antichi della LASA (fornitore di profilati e tubolari in ferro): due uomini eccezionali che Tarozzi ricorda con gratitudine perché crearono un sistema creditizio parallelo alle banche e riuscirono ad aiutare molti giovani che volevano avviare un’attività propria. Non c’erano allora le lungaggini burocratiche che oggi incombono e bloccano: Tarozzi lamenta, ad esempio, che solo nei mesi scorsi, dopo sette anni, gli è stata concessa l’autorizzazione per spostare una parete negli uffici. Nel 1961 le cose andavano meglio, bastava avere serietà e voglia di fare e si trovava aiuto, perciò velocemente la prima sede della ditta Barbieri & Tarozzi viene attrezzata a Formigine, in un garage di mt.11x4x2.40. Si comincia con lavorazioni metalliche (serramenti in alluminio, cancelli, ringhiere per l’edilizia privata e carpenteria in metallo per le industrie ceramiche), bisogna però uscire dal laboratorio per ruotare i pezzi in lavorazione e, alla sera, si devono riportare dentro gli arnesi e gli attrezzi (incudine, maglio, ecc.). Fausto Tarozzi (il primo in alto a destra) e Emer Barbieri (semisdraiato in basso) fondatori della Barbieri & Tarozzi, in una foto storica del 1961. L’azienda festeggia quest’anno il mezzo secolo di fiorente attività. Ne 1964 si verifica l’opportunità di acquistare con un mutuo, presso Formigine, il terreno dove sorge oggi l’azienda: 3.000 metri quadrati vengono, però, messi a coltivazione di grano il cui ricavato aiuta a pagare il debito. I due giovani imprenditori non si perdono d’animo, trovano soluzioni efficaci e poi, come ricorda Tarozzi: - erano anni di generosità collettiva, bastava avere capacità, spirito di sacrificio, volontà, e tutto si appianava, si trovavano aiuti. Sorsero in quel periodo 13 aziende, il tempo ha selezionato, è vero, ma c’erano tanti giovani che rischiavano. Era, però, anche un periodo in cui la gente aveva forte il senso del dovere, dell’impegno, della responsabilità. Gli uomini erano galantuomini. Non si perdeva mai il denaro prestato.- Con l’ampliamento della sede c’è anche la scelta di cosa produrre. I due soci sono ad un bivio: si prosegue col mercato dell’edilizia privata o ci si lancia in quello delle aziende ceramiche dai grandi numeri? Si sceglie di lasciare il privato e Tarozzi ricorda: -Come Cortez nel Nuovo Mondo bruciò le navi per impedire a se stesso e ai suoi uomini il ritorno in patria, così abbiamo fatto noi: ci siamo disfatti del settore per l’edilizia e ceduto tutto (materiali e clienti) a due giovani nostri dipendenti, così non si poteva tornare indietro o avere ripensamenti. L’ultimo lavoro per un privato l’abbiamo fatto per il locale Il Picchio Rosso.Dal 1967 l’azienda, dunque, si concentra sulla produzione per aziende ceramiche: materiale rotabile, carpenteria per forni, telai per essiccazione del gres, montaggi relativi. La ceramica chiede consegne urgenti e si produce in grandi serie. Comincia la naturale, repentina evoluzione: i forni a rulli invece che a tunnel, i parcheggi sostituiti dallo stoccaggio, il cui brevetto insieme alle risorse umane viene ceduto a Barbieri & Tarozzi dalla SIMPLA di Bologna. Nel 1999 viene incorporato anche il Gruppo NASSETTI di Milano e la Barbieri & Tarozzi, sempre in ascesa, si trasforma in impiantista completo in grado di realizzare tutto l’impianto ceramico, dal magazzino delle materie prime all’imballaggio delle piastrelle. Nel 2006 il settore impiantistico viene ulteriormente potenziato con l’incorporazione della SITI (Società Impianti Termoelettrici Industriali) di Marano Ticino (Novara), che Tarozzi definisce la Mercedes del settore. La Barbieri & Tarozzi, diventata SITI - B&T GROUP, è tra i leader mondiali nella fornitura di impianti completi sia per l’industria ceramica che dei sanitari, capace di offrire un servizio globale: dalla progettazione mediante l’utilizzo di tecnologia e disegni propri fino alla produzione di tutti i macchinari che compongono l’intera linea, in ogni settore dell’industria ceramica, dalla fase di preparazione iniziale dei materiali, attraverso la pressatura, l'essiccazione, la smaltatura e la cottura del prodotto, fino alla movimentazione, lo stoccaggio, la scelta e la pallettizzazione del prodotto finito. Obiettivo della fusione è produrre macchine di qualità ancora superiore investendo sull’innovazione tecnologica, mantenendo un altissimo livello nell’assistenza e l’ottimo posizionamento commerciale nelle aree chiavi di tutto il mondo: Europa, Medio e Estremo Oriente, America Latina, Est Europa, Russia ed ex Repubbliche sovietiche, Brasile e Nord Africa, con la sede produttiva in Italia e tre unità all’estero (Spagna, Cina e Brasile). Nel corso degli anni si sono aggiunte specifiche divisioni all’interno del Gruppo: la Divisione Sanitari, in grado di fornire macchine, impianti e tecnologie per la produzione di articoli sanitari, la Divisione Tecnologie Ambientali (Green Technologies) dedicata alla costruzione ed installazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti di origine urbana, industriale e biologica e, forte anche della grande esperienza maturata da SIR (Soluzioni Industriali Robotizzate), azienda leader nel campo dell’automazione robotizzata di manipolazione, assemblaggio e processo, nasce la Divisione Robotica & Logistica dedicata al settore del fine linea e della movimentazione di magazzino che completa nel migliore dei modi il ventaglio di soluzioni e prodotti offerti all clientela. Nel 2011, anno di festeggiamenti per il mezzo secolo di attività, Tarozzi continua con l’entusiasmo giovanile e costituisce a fine 2010 l’alleanza con Projecta Engineering, azienda leader nel settore della decorazione digitale e tradizionale. Il Gruppo è in grado di fornire un’offerta completa per tutte le esigenze dei produttori di piastrelle ceramiche. - Avrei potuto fermarmi, vivere sugli allori - dice Tarozzi - ma è sempre viva la voglia di guardare avanti. Si è seguita la filosofia dell’acquisizione perché non c’era tempo per ideare, progettare, sperimentare, testare. È meglio avere subito la vacca col vitellino.- Il paragone rimanda al mondo della campagna così ben conosciuto e vissuto da tanti imprenditori modenesi che hanno contribuito con le loro aziende a trasformare un’economia prevalentemente agricola in una industriale tra le più note al mondo. Fausto Tarozzi è consapevole di aver avuto la possibilità di fare molto, ma riconosce che questo “molto” lo deve in buona parte alla moglie che gli ha dato tranquillità sul lavoro perché si è occupata quasi totalmente del compito di educare i figli. Dei figli è, giustamente, molto orgoglioso e li presenta con queste parole: - Sono bravi, sono grandi lavoratori, cosa difficile tra i giovani di oggi Seguono l’esempio del padre e sono di grande soddisfazione per me, sono il futuro dell’azienda.I due giovani, Fabio (amministratore delegato) e Marco (direttore vendite), dopo la laurea per due anni hanno lavorato in altre aziende per capire, non da una posizione privilegiata, le problematiche e la realtà industriale. E a Tarozzi fa piacere parlare anche della figlia, l’unica a non occuparsi dell’azienda perché esercita la professione di avvocato a Modena. Fausto Tarozzi, presidente della SITI - B&T GROUP, con i figli Marco (direttore vendite), al centro, e Fabio (amministratore delegato). La B&T è stata e continua ad essere molto attenta al sociale in Italia e all’estero: è tra i soci fondatori della Fondazione lirica del Teatro Comunale Pavarotti di Modena, ha dato un notevole contributo per la realizzazione dell’oratorio Don Bosco a Formigine, assegna annualmente una borsa di studio (giunta alla ventunesima edizione) ai più meritevoli (non ai primi delle classi) nella scuola secondaria di 1° grado “A.Fiori” di Formigin e, per incentivare a fare meglio anche quelli che non sono giunti ai massimi livelli: alla base di questa scelta sui destinatari del premio c’è la filosofia di vita che Tarozzi ha fatto sua da ragazzino sui banchi dell’avviamento “Corni”: ho fatto una cosa bene, posso farla meglio … Olimpia Nuzzi