Rassegna Stampa Preliminare Conferenza stampa TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA” ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Fax 030 24 20 472 [email protected] www.medinews.it www.ilritrattodellasalute.org Roma, 25 febbraio 2014 Segnalazioni INTERMEDIA FEBBRAIO 2014 RILEVAZIONI Programma Emittente Servizio di TG1 RAI 1 REDAZIONE Data 25/02/14 TG2 RAI 2 REDAZIONE Data 25/02/14 Data 25/02/14 Programma Emittente Servizio di Programma Emittente Servizio di TELENORBA TELENORBA REDAZIONE Data 25024 Programma *5 Emittente 5$',2&825( Servizio di 5('$=,21( Data 25024 Programma *5 Emittente 5$',2 Servizio di 5('$=,21( Data 25/02/2014 Programma *5 Emittente 5$',2 Servizio di 5('$=,21( Data 25/02/2014 Programma *5 Emittente 5$',25'6 Servizio di 5('$=,21( Data 25/02/2014 Programma *5 Emittente 5$',2 Servizio di 5('$=,21( Data 25/02/2014 Programma *5 Emittente 5$',2&$3,7$/ Servizio di 5('$=,21( 25-02-2014 Lettori: 495.000 25-02-2014 Lettori: 495.000 Tumori:prevenzione negli stadi, si comincia da Roma e Lazio Questionari e opuscoli ai tifosi per verificarne conoscenze (ANSA) - ROMA, 25 FEB - La prevenzione oncologica 'va allo stadio', nel tentativo di far capire ai tifosi l'importanza dell'attivita' fisica praticata, oltre a quella vista dalle gradinate. L'iniziativa, che partirà il prossimo sabato dall'Olimpico di Roma, è della fondazione Insieme contro il cancro, ed è stata presentata oggi a Roma. In occasione di due partite della Roma e due della Lazio, ma il progetto coinvolgerà anche gli stadi del resto d'Italia, verranno distribuiti questionari per verificare le conoscenze nel campo dei tumori dei tifosi, che riceveranno anche un opuscolo sui corretti stili di vita. ''La prevenzione rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro - ha affermato Francesco Cognetti, oncologo e presidente della fondazione - anche se l'Italia è agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E' notizia di poco tempo fa che in Francia Hollande ha destinato 1,5 miliardi di euro a questo scopo''. In questo caso è il mondo dello sport a sopperire alle carenze delle istituzioni, come hanno sottolineato il presidente della Figc Giancarlo Abete e di Coni Servizi Franco Chimenti. ''I tifosi - ha spiegato Abete - sono una popolazione eterogenea, ideale per l'iniziativa. Il calcio è un veicolo molto forte di messaggi, che possono avere connotazioni negative ma non in questo caso''. (ANSA). http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2014/02/25/Tumori‐prevenzione‐stadi‐ comincia‐Roma‐Lazio_10142016.html 25-02-2014 Lettori: 495.000 TUMORI, RIORGANIZZANDO OSPEDALI -30% LISTE ATTESA (ANSA) - ROMA, 25 FEB - Con una riorganizzazione degli ospedali che tagli le strutture più piccole a favore delle reti fra centri di riferimento le liste d'attesa per i malati di tumore si ridurrebbero del 30%, facendo risparmiare risorse e aumentando la sicurezza dei malati. Il suggerimento è contenuto in un 'position paper' presentato oggi dalla fondazione Insieme contro il cancro. Il documento contiene una analisi dello stato attuale delle terapie oncologiche italiane, che pur presentando molte luci hanno diversi aspetti da correggere. ''Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo - afferma Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione - ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza''. Secondo il documento ad esempio su 1015 centri in Italia che si occupano di cancro al colon solo 196 sono adeguati per dimensioni e presenza di servizi indispensabili, mentre per il polmone sono 193 su 702. Fra gli altri problemi individuati ci sono il calo dei finanziamenti alla ricerca e la disparità regionale nell'accesso ai farmaci innovativi. ''Il position paper della fondazione - ha commentato Gianni Letta, membro del comitato d'onore - rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria''. http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2014/02/25/Tumori‐riorganizzando‐ ospedali‐30‐liste‐attesa_10142323.html 25-02-2014 Lettori: 342.000 21-02-2014 Lettori: 342.000 Tumori: esperti, aumentano casi ma ancora poca prevenzione Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000 casi di tumore, per un totale di 366 mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più pesantemente sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel nostro Paese 2,8 milioni di persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. "Servono proposte concrete per far fronte alle loro esigenze", affermano gli esperti della Fondazione 'Insieme contro il Cancro', la prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, che ha stilato un documento ufficiale sullo stato della ricerca e dell'assistenza oncologica nel nostro Paese. 25-02-2014 Lettori: 342.000 TUMORI: TAGLIO 30% LISTE ATTESA CON NUOVE TECNOLOGIE Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. 25-02-2014 Lettori: 86.000 Tumori: al via campagna di prevenzione in stadi calcio Serie A (AGI) - Roma, 25 feb. - La lotta contro i tumori arriva negli stadi di calcio della Serie A. Si tratta di una campagna di prevenzione che prendera' il via questo fine settimana in occasione di Roma-Inter. Le armi con le quali si portera' avanti questa iniziativa - promossa dalla fondazione "Insieme contro il cancro" - sono un opuscolo e un questionario, che saranno distribuiti ai tifosi prima delle partite. Si inizia quindi con l'Olimpico tra quattro giorni e si proseguira' con tutte le partite in casa di Roma e Lazio del mese di marzo. Poi, hanno spiegato oggi al Senato gli organizzatori della campagna, si estendera' agli altri stadi. (AGI) Rma/Pgi (Segue) 25-02-2014 Lettori: 86.000 Tumori: al via campagna di prevenzione in stadi calcio Serie A (2) (AGI) - Roma, 25 feb. - "Cresce in modo esponenziale il numero di malati di tumori in Italia", ha sottolineato il presidente della fondazione, l'oncologo Francesco Cognetti. "Nel 2013 - ha aggiunto - sono state circa 2 milioni 800mila le persone che hanno avuto una precedente diagnosi di tumore. Erano quasi 1 milione 500mila nel 1993 e 2 milioni 250mila nel 2006". Cognetti si e' anche detto "preoccupato per i tagli lineari nella sanita' e per le discriminazioni nell'accesso alle cure e anche ai farmaci innovativi, bloccati troppo a lungo dall'Aifa". "In Francia - ha concluso - il presidente Hollande ha deciso di stanziare 1,5 miliardi per le campagne di prevenzione". L'iniziativa si svolgera' in collaborazione con la Figc: "C'e' una grande attenzione nei confronti di questo tema da parte del mondo dello sport - ha evidenziato il presidente Giancarlo Abete -. Il calcio e' un veicolo molto forte di messaggi, sia positivi che negativi. In questo caso, pero', e' positivo". (AGI) Rma/Pgi 25-02-2014 Lettori: 9.500 Tumori: con nuove regole e riorganizzazione liste attesa ridotte 30% (ASCA) - Roma, 25 feb 2014 - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, privilegiando le strutture che trattano piu' casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento - che, insieme all'eliminazione di esami impropri, puo' consentire di ridurre fino al 30% le liste d'attesa e maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi, migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e piu' fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del 'position paper', il documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia, presentato dalla Fondazione ''Insieme contro il Cancro'' al Senato. ''Il nostro sistema di cura e' uno dei piu' efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono piu' a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza - afferma il Presidente di ''Insieme contro il Cancro'', Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attivita' fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di eta' compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attivita' fisica''. Per questo, la Fondazione promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partira' dall'Olimpico di Roma, per poi diffondersi in tutti gli altri stadi, con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. ''Nel position paper - continua Cognetti - ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, e' stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attivita' e integrazione di tutte le professionalita' necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa. Piu' del 90% dei nostri pazienti e' preoccupato per la loro lunghezza''. L'opuscolo della Fondazione e' focalizzato sui benefici dell'attivita' fisica e con i questionari verra' indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. ''I tifosi - sottolinea Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d'onore di 'Insieme contro il Cancro' - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Vogliamo informare i cittadini sui piu' diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarieta', anche il tabacco e' uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non e' cosi'''. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. red/mpd http://www.asca.it/salute/internoCopertina‐Salute‐ Tumori__con_nuove_regole_e_riorganizzazione_liste_attesa_ridotte_30_PERCENTO_‐1367222‐1.html 25-02-2014 SANITA': FONDAZIONE INSIEME CONTRO IL CANCRO, REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA Scritto da aldri/com (AGENPARL) - Roma, 25 feb – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140225‐sanita‐fondazione‐insieme‐contro‐il‐cancro‐ regole‐per‐ridurre‐del‐30‐le‐liste‐d‐attesa 25-02-2014 TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA" Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. 25-02-2014 Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa" Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.immunoncologiatarget.it/news.php?ID=46 25-02-2014 Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa”. Andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.insiemecontroilcancro.net/notizia.php?ID=275 21-02-2014 ROMA, 21 FEB. (ADNKRONOS SALUTE) - OGNI GIORNO VENGONO DIAGNOSTICATI IN ITALIA CIRCA 1.000 CASI DI TUMORE, PER UN TOTALE DI 366 MILA NUOVE DIAGNOSI NEL 2013, IN CRESCITA COSTANTE RISPETTO AGLI ANNI PRECEDENTI. IL CANCRO RAPPRESENTA OGGI LA PATOLOGIA CHE INCIDE PIÙ PESANTEMENTE SULLA SALUTE DELLE PERSONE (28% DI TUTTE LE CAUSE DI MORTE OGNI ANNO). NEL NOSTRO PAESE 2,8 MILIONI DI PERSONE VIVONO CON UNA PRECEDENTE DIAGNOSI DI TUMORE. "SERVONO PROPOSTE CONCRETE PER FAR FRONTE ALLE LORO ESIGENZE", AFFERMANO GLI ESPERTI DELLA FONDAZIONE 'INSIEME CONTRO IL CANCRO', LA PRIMA IN EUROPA CHE UNISCE ONCOLOGI E PAZIENTI, CHE HA STILATO UN DOCUMENTO UFFICIALE SULLO STATO DELLA RICERCA E DELL'ASSISTENZA ONCOLOGICA NEL NOSTRO PAESE. http://www.guidasicilia.it/cronaca‐tumori‐esperti‐aumentano‐casi‐ma‐ancora‐poca‐ prevenzione/news/91671 25-02-2014 Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa”. Andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.healthyfoundation.org/news‐leggi.php?ID=483 25-02-2014 TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA".ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.fondazionemelanoma.org/leggi.php?ID=516 21-02-2014 Tumori: esperti, aumentano casi ma ancora poca prevenzione Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più pesantemente sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel nostro Paese 2,8 milioni di persone vivono con una precedente diagnosi TAG: ADNKRONOS di ADNKRONOS Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000 casi di tumore, per un totale di 366 mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più pesantemente sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel nostro Paese 2,8 milioni di persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. "Servono proposte concrete per far fronte alle loro esigenze", affermano gli esperti della Fondazione 'Insieme contro il Cancro', la prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, che ha stilato un documento ufficiale sullo stato della ricerca e dell'assistenza oncologica nel nostro Paese. "Uno dei punti da realizzare quanto prima per superare le gravi disparità di accesso alle cure ribadisce la Fondazione - è costituito dalle reti oncologiche regionali, rimaste a lungo solo sulla carta". Per questo la Fondazione promuove a marzo una campagna di sensibilizzazione sugli stili di vita sani, che partirà dallo Stadio Olimpico di Roma. L'evento sara presentato alla stampa martedì 25 febbraio alle 13 al Senato. Tra gli ospiti: il ministro della Salute Lorezin; Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro'; Giancarlo Abete, presidente della Figc; Virman Cusenza, direttore de 'Il Messaggero' e Gianni Letta, membro del Comitato d'onore della Fondazione. http://scienza.panorama.it/salute/Tumori‐esperti‐aumentano‐casi‐ma‐ancora‐poca‐prevenzione 25-02-2014 TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA".ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.fondazioneaiom.it/default2.asp?active_page_id=2219 21-02-2014 Tumori: esperti, aumentano casi ma ancora poca prevenzione Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000 casi di tumore, per un totale di 366 mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più pesantemente sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel nostro Paese 2,8 milioni di persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. "Servono proposte concrete per far fronte alle loro esigenze", affermano gli esperti della Fondazione 'Insieme contro il Cancro', la prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, che ha stilato un documento ufficiale sullo stato della ricerca e dell'assistenza oncologica nel nostro Paese. http://www.focus.it/ADNKronos/tumori‐esperti‐aumentano‐casi‐ma‐ancora‐poca‐prevenzione_C65.aspx 25-02-2014 Lettori: 29.000 TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA” ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI Roma, 25 febbraio 2014 ‐Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti ‐. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ ‐ sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione ‐. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari ‐ continua il prof. Cognetti ‐ applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato‐Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti ‐, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione ‐, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti ‐ richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://community.donnamoderna.com/blog/blog‐di‐fbzfiorelli85/tumori‐%E2%80%9Cnuove‐regole‐per‐ ridurre‐del‐30‐le‐liste‐d%E2%80%99attesa%E2%80%9D‐andiamo‐negli‐stadi‐a‐insegnare 25-02-2014 TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA" Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. 25-02-2014 Tumori. 'Insieme contro il cancro' presenta nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa Il position paper della fondazione è stato presentato oggi nel corso di un incontro al Senato. Tra le priorità il collegamento reale tra i centri di riferimento, l'eliminazione degli esami impropri e il superamento delle diseguaglianze territoriali nell'accesso ai farmaci innovativi. - Un position paper che costituisce un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia. Lo ha presentato oggi la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ in un incontro al Senato. Il documento focalizza l’attenzione su alcuni punti ritenuti imprescindibili. La riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Il superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Una migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. L’applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. 25 FEB “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il presidente di ‘Insieme contro il Cancro’, Francesco Cognetti - La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’Olimpico con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, Presidente Figc, membro della Giunta Nazionale del Coni e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - aggiunge Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. 25 febbraio 2014 http://www.quotidianosanita.it/studi‐e‐analisi/articolo.php?articolo_id=19936 25-02-2014 Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa".Andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi 25/02/2014 Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza StatoRegioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.biodrugsnews.net/news‐leggi.php?ID=387 25-02-2014 Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa” Roma, 25 febbraio 2014 - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all'eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d'attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia, che la Fondazione "Insieme contro il Cancro" ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. "Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza - afferma il Presidente di "Insieme contro il Cancro", prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica". Per questo "Insieme contro il Cancro" promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall'"Olimpico" con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. "Nel position paper - continua il prof. Cognetti ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d'attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza". Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L'opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all'Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell'attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. "I tifosi - sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d'onore di 'Insieme contro il Cancro' - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così". Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. "Le percentuali di guarigione sono in costante crescita sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d'onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia". Le criticità da affrontare sono molte. "I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari". Per affrontare il nodo spinoso delle liste d'attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell'allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. "Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa - afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l'urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all'eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell'ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi". "Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro - evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de 'Il Messaggero' e membro del Comitato d'onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l'importanza della corretta informazione". Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). "L'assistenza continua ai malati - conclude il prof. Cognetti richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell'oncologia, riducendo l'impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da 'Insieme contro il Cancro' rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza". http://www.aiom.it/area+pubblica/area+medica/aiom+informa/notiziario/Tumori%3A+%E2%80%9CNuove +regole+per+ridurre+del+30%25+le+liste+d%E2%80%99attesa%E2%80%9D/1,3593,0, 25-02-2014 ONCOLOGIA, FONDAZIONE ‘INSIEME CONTRO IL CANCRO’: NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. 25-02-2014 Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa”. Andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.ilritrattodellasalute.org/news.php?ID=2978&ID_CAT=5 25-02-2014 Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa" Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.tumorepancreas.org/news‐leggi.php?ID=83 25-02-2014 Lettori: 27.000 TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA” ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.medinews.it/news,16711 24-02-2014 Cancro: aumentiamo la prevenzione Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000 casi di tumore, per un totale di 366mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. Oggi, nel nostro Paese, 2 milioni e 800mila persone vivono con una precedente diagnosi di tumore e il cancro rappresenta la patologia che incide più pesantemente sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nonostante in Italia i malati di tumore vivano più a lungo rispetto alla media europea e il nostro sistema di cura sia uno dei più efficienti, i tagli lineari, le liste d’attesa, lo scarso sostegno alla ricerca e le gravi discriminazioni nell’accesso ai farmaci rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza. Servono proposte concrete per far fronte alle tante esigenze. Inoltre, nel nostro Paese, i programmi di prevenzione sono troppo pochi e hanno spesso un ruolo marginale, anche se, nel lungo termine, si possono tradurre in milioni di vite salvate. Per questo la Fondazione “Insieme contro il Cancro”, la prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, ha stilato un position paper, un documento ufficiale sullo stato della ricerca e dell’assistenza oncologica in Italia. Uno dei punti da realizzare quanto prima, per superare le gravi disparità di accesso alle cure, è costituito dalle reti oncologiche regionali, rimaste a lungo solo sulla carta. Inoltre, la Fondazione, a marzo promuove una campagna di sensibilizzazione sugli stili di vita sani che partirà dallo Stadio Olimpico di Roma. Per illustrare questa iniziativa e i contenuti del position paper, domani, martedì 25 febbraio al Senato si terrà una conferenza stampa con gli interventi dell’on. Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, del prof. Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”, del dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore della Fondazione, del dott. Virman Cusenza, Direttore de “Il Messaggero” e del dott. Gianni Letta, membro del Comitato d’onore della Fondazione. http://www.piusanipiubelli.it/cancro‐aumentiamo‐prevenzione.htm 25-02-2014 Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa" Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.innovareinoncologia.net/news.php?ID=48 25-02-2014 Prevenzione oncologica negli stadi, si comincia da Roma e Lazio La prevenzione oncologica ‘va allo stadio’, nel tentativo di far capire ai tifosi l’importanza dell’attività fisica praticata, oltre a quella vista dalle gradinate. L’iniziativa, che partirà il prossimo sabato dall’Olimpico di Roma, è della fondazione “Insieme contro il cancro”, ed è stata presentata oggi a Roma. In occasione di due partite della Roma e due della Lazio, ma il progetto coinvolgerà anche gli stadi del resto d’Italia, verranno distribuiti questionari per verificare le conoscenze nel campo dei tumori dei tifosi, che riceveranno anche un opuscolo sui corretti stili di vita. ”La prevenzione rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro – ha affermato Francesco Cognetti, oncologo e presidente della fondazione – anche se l’Italia è agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. È notizia di poco tempo fa che in Francia Hollande ha destinato 1,5 miliardi di euro a questo scopo”. In questo caso è il mondo dello sport a sopperire alle carenze delle istituzioni, come hanno sottolineato il presidente della Figc Giancarlo Abete e di Coni Servizi Franco Chimenti. ”I tifosi – ha spiegato Abete – sono una popolazione eterogenea, ideale per l’iniziativa. Il calcio è un veicolo molto forte di messaggi, che possono avere connotazioni negative ma non in questo caso”. http://www.si24.it/2014/02/25/prevenzione‐oncologica‐negli‐stadi‐si‐comincia‐da‐roma‐e‐lazio/37873/ 25-02-2014 Tumori, "insieme contro il cancro": nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa APPROFONDIMENTI DOCUMENTI Il position paper L'opuscolo sull'esercizio fisico Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all'eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d'attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia, che la Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. «Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza – afferma il presidente di "Insieme contro il Cancro",Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica». Per questo "Insieme contro il Cancro" promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall'"Olimpico" con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. «Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d'attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza». Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L'opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all'Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell'attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. «I tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, presidente Figc, membro della Giunta Nazionale del Coni e del Comitato d'onore di "Insieme contro il Cancro" - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così». Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. «Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d'onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia». Le criticità da affrontare sono molte. «I tagli lineari - continua Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari». Per affrontare il nodo spinoso delle liste d'attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell'allora ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. «Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l'urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all'eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell'ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi». « Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia Virman Cusenza, direttore de "Il Messaggero" e membro del Comitato d'onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l'importanza della corretta informazione». Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). «L'assistenza continua ai malati – conclude Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell'oncologia, riducendo l'impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da "Insieme contro il Cancro" rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza». http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/medicina‐e‐scienza/2014‐02‐25/tumori‐insieme‐contro‐cancro‐ 132136.php?uuid=AbPPj6PJ 25-02-2014 Lettori: 77.000 Tumori: «Fai il tifo per la tua salute» Campagna di prevenzione negli stadi Un documento della Fondazione «Insieme contro il Cancro» per migliorare l’accesso alle cure oncologiche La prevenzione è un’arma vincente per sconfiggere il cancro, ma nel nostro Paese ha spesso un ruolo ancora marginale, anche se, nel lungo termine, può salvare molte vite. Da qui l’iniziativa di «Insieme contro il Cancro», Fondazione nata per iniziativa di Aiom - Associazione italiana di oncologia medica e Aimac - Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici di una campagna nazionale sui corretti stili di vita presentata il 25 febbraio al Senato - che sarà lanciata a marzo negli stadi italiani. Perché, per giocare d’anticipo nella lotta contro il cancro, oltre a una dieta equilibrata e all’eliminazione del fumo, l’attività fisica costante è uno dei principali alleati. La campagna «Fai il tifo per la tua salute. I benefici dell’attività fisica nella prevenzione dei tumori », partirà dallo stadio Olimpico di Roma, con la distribuzione di un opuscolo e di questionari prima delle partite di campionato. PROPOSTE - La Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha messo a punto anche un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia perché la qualità dell’assistenza, pur essendo tra le migliori in Europa, potrebbe essere compromessa dalla spending review, oltre che da liste d’attesa lunghe, scarso sostegno alla ricerca e gravi discriminazioni nell’accesso ai farmaci. E se in Italia i malati di tumore vivono più a lungo rispetto alla media europea, è vero anche che sono in aumento le diagnosi di tumore: circa mille ogni giorno. Nel 2013 sono state 366mila, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. «Siamo preoccupati dei tagli lineari applicati da molte regioni che possono avere gravi conseguenze sul risultato delle cure - sottolinea il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti -. Nel nostro documento ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali». LISTE D’ATTESA - Continuano ad essere un problema enorme per i pazienti anche le lunghe liste di attesa per ottenere una diagnosi o un trattamento. «Per affrontarle in modo più appropriato - dice Cognetti - dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con scopi di prevenzione rispetto a un sospetto di tumore della mammella. Lo stesso criterio - continua l’oncologo - può essere applicato nell’ambito dei trattamenti, individuando situazioni cliniche che richiedono immediato intervento e altre dilazionabili, anche di settimane o mesi». ACCESSO ALLE CURE - Altro punto affrontato nel documento riguarda la riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto: secondo «Insieme contro il cancro» vanno privilegiate le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Inoltre, ricorda Cognetti, «vanno migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane; vanno incrementati i programmi di screening, ancora poco diffusi soprattutto al Sud; va superata la distribuzione disomogenea sul territorio nazionale degli hospice, per esempio, son 598 quelli presenti in Lombardia contro gli appena venti in Campania e i sette in Calabria». http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/14_febbraio_25/tumori‐fai‐tifo‐la‐tua‐salute‐campagna‐ prevenzione‐stadi‐7ca6b34c‐9e2c‐11e3‐a9d3‐2158120702e4.shtml 25-02-2014 Lettori: 495.000 Tumori, pazienti costretti a pagare da soli farmaci Tumori, pazienti costretti a pagare da soli farmaci Esperti, troppi ritardi in approvazione, legge disattesa (ANSA) - ROMA, 25 FEB - I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il Cancro durante la presentazione di un position paper sullo stato dell'oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese. ''Una volta approvati dall'autorita' europea i farmaci innovativi finiscono nella classe Cnn, in cui possono essere acquistati dagli ospedali, in attesa che l'Aifa li inserisca nel prontuario nazionale e le varie Regioni nei propri per il rimborso da parte del Ssn - spiega Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione -. Quello che succede e' che molecole che potrebbero salvare le vite dei pazienti rimangono in questo limbo per due anni, e chi puo' li compra di tasca sua, spendendo decine di migliaia di euro, perche' gli ospedali non li acquistano. Questa e' una discriminazione in base al censo inaccettabile''. Una norma contenuta nel decreto del Fare del governo Letta prevedeva che l'Aifa impiegasse al massimo 100 giorni per l'approvazione. ''Ma questa norma non viene rispettata - spiega Cognetti - anche per farmaci che la stessa Aifa considera ad elevato impatto''. Una possibile soluzione e' indicata proprio nel documento presentato oggi. ''L'Aifa dovrebbe concentrare gli sforzi sulle terapie realmente innovative e indispensabili, che non sono molte - spiega Cognetti - anche lasciando indietro altri farmaci meno importanti. Inoltre andrebbero aboliti i prontuari regionali, che generano le discriminazioni. Non e' possibile che un malato possa ricevere o no dei farmaci a seconda della regione dove vive''. 25-02-2014 Tumori,pazienti costretti pagare farmaci 'Insieme contro il cancro', troppi ritardi legge disattesa 25 febbraio, 17:18 ( ANSA) - ROMA, 25 FEB - I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il cancro durante la presentazione di un 'position paper' sullo stato dell'oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese. http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2014/02/25/Tumori‐pazienti‐costretti‐pagare‐ farmaci_10142900.html 25-02-2014 Lettori: 86.000 Tumori: esperti, ecco come ridurre del 30% liste attesa (AGI) - Roma, 25 feb. - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano piu' casi e garantiscono servizi migliori; collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all'eliminazione di esami impropri, puo' consentire di ridurre fino al 30 per cento le liste d'attesa; maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo; superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse regioni nell'accesso ai farmaci innovativi, grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione; migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione; applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e piu' fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper (un documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia) che la fondazione "Insieme contro il cancro" ha presentato oggi al Senato. "Il nostro sistema di cura - ha sottolineato l'oncologo Francesco Cognetti, che presiede la fondazione - e' uno dei piu' efficienti al mondo. Infatti, i pazienti italiani vivono piu' a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza. La prevenzione rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione". Nel position paper, ha continuato Cognetti, "ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5 per cento dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, e' stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, soltanto 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attivita' e integrazione di tutte le professionalita' necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network - ha concluso Cognetti - sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa". (AGI) . http://www.agi.it/research‐e‐sviluppo/notizie/201402251712‐eco‐rt10182‐ tumori_esperti_ecco_come_ridurre_del_30_liste_attesa 25-02-2014 Lettori: 86.000 Tumori: esperti, ecco come ridurre del 30% liste attesa (AGI) - Roma, 25 feb. - "Il nostro sistema di cura - ha sottolineato l'oncologo Francesco Cognetti, che presiede la fondazione - e' uno dei piu' efficienti al mondo. Infatti, i pazienti italiani vivono piu' a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza. La prevenzione rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione". Nel position paper, ha continuato Cognetti, "ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5 per cento dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, e' stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, soltanto 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attivita' e integrazione di tutte le professionalita' necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network - ha concluso Cognetti - sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa". (AGI) Rma/Pgi http://salute.agi.it/attualita/notizie/201402251606‐att‐rsa1041‐ tumori_esperti_ecco_come_ridurre_del_30_liste_attesa_2 25-02-2014 Tumori, al via campagna di prevenzione con opuscoli negli stadi “Insieme contro il cancro”: Nuove regole per ridurre 30% liste attesa di red/san ‐ 25 febbraio 2014 16:02fonte ilVelino/AGV NEWSRoma Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di ‘Insieme contro il Cancro’, Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. Secondo la Fondazione, per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. http://www.ilvelino.it/it/article/2014/02/25/tumori‐al‐via‐campagna‐di‐prevenzione‐con‐opuscoli‐negli‐ stadi/c66fc038‐929f‐4fc6‐aa71‐2b3f6abe2441/ 25-02-2014 Tumori. 'Insieme contro il cancro' presenta nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa Il position paper della fondazione è stato presentato oggi nel corso di un incontro al Senato. Tra le priorità il collegamento reale tra i centri di riferimento, l'eliminazione degli esami impropri e il superamento delle diseguaglianze territoriali nell'accesso ai farmaci innovativi. - Un position paper che costituisce un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia. Lo ha presentato oggi la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ in un incontro al Senato. Il documento focalizza l’attenzione su alcuni punti ritenuti imprescindibili. La riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Il superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Una migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. L’applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. 25 FEB “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il presidente di ‘Insieme contro il Cancro’, Francesco Cognetti - La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’Olimpico con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, Presidente Figc, membro della Giunta Nazionale del Coni e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - aggiunge Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. 25 febbraio 2014 http://www.quotidianosanita.it/studi‐e‐analisi/articolo.php?articolo_id=19936 25-02-2014 Tumori: con nuove regole e riorganizzazione liste attesa ridotte 30% Roma, 25 feb 2014 - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, privilegiando le strutture che trattano piu' casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento - che, insieme all'eliminazione di esami impropri, puo' consentire di ridurre fino al 30% le liste d'attesa e maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi, migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e piu' fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del 'position paper', il documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia, presentato dalla Fondazione ''Insieme contro il Cancro'' al Senato. ''Il nostro sistema di cura e' uno dei piu' efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono piu' a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza - afferma il Presidente di ''Insieme contro il Cancro'', Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attivita' fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di eta' compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attivita' fisica''. Per questo, la Fondazione promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partira' dall'Olimpico di Roma, per poi diffondersi in tutti gli altri stadi, con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. ''Nel position paper - continua Cognetti - ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, e' stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attivita' e integrazione di tutte le professionalita' necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa. Piu' del 90% dei nostri pazienti e' preoccupato per la loro lunghezza''. L'opuscolo della Fondazione e' focalizzato sui benefici dell'attivita' fisica e con i questionari verra' indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. ''I tifosi - sottolinea Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d'onore di 'Insieme contro il Cancro' - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Vogliamo informare i cittadini sui piu' diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarieta', anche il tabacco e' uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non e' cosi'''. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. http://247.libero.it/focus/28293168/3/tumori‐con‐nuove‐regole‐e‐riorganizzazione‐liste‐attesa‐ridotte‐ 30/ Ilritrattodella © IL ritratto DELLA sa ute salute Il quotidiano della prevenzione dal tuo medico di famiglia anno III, numero 38 Consulenza scientifica HEALTHY FOUNDATION Con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri NEWS mercoledì società italiana di medicina generale cercaci su 26 febbraio 2014 HEALTHY FOUNDATION PRESENTATO AL SENATO DELLA REPUBBLICA IL POSITION PAPER SULL’ONCOLOGIA ITALIANA ‘Insieme contro il Cancro’: “Andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione” “La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. Per questo la nostra Fondazione pro- SECONDO INCONTRO DEL PROGETTO CON OVIDIO BRIGNOLI, VICEPRESIDENTE SIMG ‘Sky in salute’ e ‘Il Ritratto’: “Italiani, bevete di più!” “Tutti voi sapete che la quantità di liquidi che dovreste bere ogni giorno è di circa due litri, ma difficilmente riuscite a raggiungere questa soglia. Ecco perché vi dico, bevete di più!”. Sono le parole di Ovidio Brignoli, vicepresidente nazionale dei medici di famiglia della SIMG, intervenuto ieri mattina a Rogoredo per il secondo incontro di “Sky in salute”, promosso dal gruppo Sky per i propri dipendenti, grazie a un accordo con Intermedia nell’ambito del progetto “Il Ritratto della salute”. La scorretta idratazione è una brutta abitudine che, se trasmessa ai più piccoli, può avere effetti impensabili. “Il 66% dei bimbi italiani non beve a sufficienza prima di sedersi sui banchi di scuola – ha sottolineato Brignoli –. Le conseguenze sono prestazioni cognitive rallentate fino al 14% in meno rispetto ai coetanei idratati correttamente. Ma assumere pochi liquidi è un aspetto comune a tutte le età: la conferma viene dallo studio LIZ, condotto per la prima volta su 2mila pazienti in tutto il territorio. Un’indagine unica nel suo genere, che ha rilevato usi e costumi errati, riservando anche sorprese. La buona notizia? Il consumo di zucchero è sotto la soglia critica”. Gli incontri di Sky in salute proseguiranno con cadenza bimestrale per tutto il 2014. muove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dallo Stadio ‘Olimpico’ con la distribuzione di un opuscolo e questionari prima delle partite di campionato”. È l’annuncio di Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”, durante l’incontro di ieri mattina al Senato della Repubblica di Roma. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo – ha sottolineato Cognetti –, ma tagli, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza. Perché questo non accada, per ridurre fino al 30% le liste d’attesa e per far sì che ci siano più fondi destinati alla prevenzione, abbiamo presentato un position paper sullo stato dell’oncologia italiana”. Proprio la prevenzione sarà al centro delle prossime attività della Fondazione. “Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere alcuni messaggi chiave. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il STOP AL VIZIO PER AVERE BENEFICI PER IL CORPO E LA MENTE Ansia e stress? Provate a smettere di fumare… Editore: Intermedia srl Direttore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina Smerrieri Consulenza Scientifica: Healthy Foundation Registrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del 26.04.2012 livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie”. “Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio della Capitale – ha aggiunto il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC e membro del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ –. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – ha evidenziato Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione - possono essere consolidati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Sappiamo che molti di voi fumano proprio perché convinti di allontanare ansia e stress, ma a quanto pare abbandonare il vizio delle sigarette non fa bene solo alla salute fisica, ma anche a quella mentale. Il legame tra benessere psichico e ‘vittoria’ contro il fumo è stato scoperto dalla Washington University School of Medicine. Secondo i dati raccolti dallo studio, circa il 40% dei forti fumatori soffre o ha sofferto in passato di disturbi d’ansia o dell’umore. Durante la ricerca, il 42% di chi fumava ha continuato ad avere problemi d’umore, contro il 29% di chi invece nel frattempo aveva smesso. Lo studio si è basato sui dati di 4.800 fumatori: quello che i ricercatori hanno scoperto è che smettere di fumare, o comunque ridurre di molto il numero di sigarette, è collegato a una salute mentale significativamente migliore, ed è associato a un rischio più basso di sviluppare disordini come depressione o dipendenze da alcol e droghe. Almeno avete un motivo in più per provare a smettere… Vuoi rileggere qualche articolo? Collegati al sito www.ilritrattodellasalute.org per consultare il nostro archivio… 25-02-2014 Tumori, nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti ‐. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. http://www.italiaglobale.it/2014/02/25/tumori‐nuove‐regole‐per‐ridurre‐del‐30‐le‐liste‐dattesa/ 25-02-2014 Al Senato la Fondazione “Insieme contro il Cancro” presenta il documento sullo stato dell’oncologia TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA” andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi Il presidente Francesco Cognetti: “Serve un collegamento reale fra i centri per eliminare i disservizi”. Ma la vera arma vincente per evitare una neoplasia è seguire un corretto stile di vita. Da marzo, al via all’“Olimpico” la prima campagna nazionale per sensibilizzare gli sportivi Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete,Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paperdella Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”. http://www.ifo.it/AspOne.aspx?990022629 25-02-2014 Ecco come tagliare le liste d’attesa per i pazienti oncologici Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, collegamento tra i centri di riferimento ed eliminazione degli esami impropri. Basterebbero queste tre "mosse" per ridurre del 30% le liste d'attesa oncologiche. A sostenerlo è la Fondazione Insieme contro il cancro, che martedì 25 febbraio ha presentato a Roma un proprio position paper in materia di assistenza oncologica nel nostro Paese. Basti pensare che nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1.015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo; superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione; migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione; applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione: sono questi i punti principali del documento elaborato dalla Fondazione. Nonostante tutto, «il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo – assicura il presidente di Insieme contro il Cancro, Francesco Cognetti - infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza». La prevenzione va allo stadio. La prevenzione (niente al fumo, alimentazione corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione, tanto che nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge alcuna attività fisica. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’Olimpico di Roma. In occasione di due partite della Roma e due della Lazio, verranno distribuiti questionari per verificare le conoscenze nel campo dei tumori dei tifosi, che riceveranno anche un opuscolo sui corretti stili di vita. Il progetto prevede comunque di coinvolgere anche gli stadi del resto d'Italia, in un’opera di prevenzione nella quale, come hanno sottolineato il presidente della Figc, Giancarlo Abete, e di Coni Servizi, Franco Chimenti, è il mondo dello sport a sopperire alle carenze delle Istituzioni. http://www.healthdesk.it/daily/ecco_come_tagliare_le_liste_d_attesa_per_i_pazienti_oncologici/1393393 172 25-02-2014 Tumori, pazienti costretti a pagare da soli farmaci I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il Cancro durante la presentazione di un position paper sullo stato dell'oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese. ''Una volta approvati dall'autorita' europea i farmaci innovativi finiscono nella classe Cnn, in cui possono essere acquistati dagli ospedali, in attesa che l'Aifa li inserisca nel prontuario nazionale e le varie Regioni nei propri per il rimborso da parte del Ssn - spiega Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione -. Quello che succede e' che molecole che potrebbero salvare le vite dei pazienti rimangono in questo limbo per due anni, e chi puo' li compra di tasca sua, spendendo decine di migliaia di euro, perche' gli ospedali non li acquistano. Questa e' una discriminazione in base al censo inaccettabile''. Una norma contenuta nel decreto del Fare del governo Letta prevedeva che l'Aifa impiegasse al massimo 100 giorni per l'approvazione. ''Ma questa norma non viene rispettata - spiega Cognetti - anche per farmaci che la stessa Aifa considera ad elevato impatto''. Una possibile soluzione e' indicata proprio nel documento presentato oggi. ''L'Aifa dovrebbe concentrare gli sforzi sulle terapie realmente innovative e indispensabili, che non sono molte - spiega Cognetti - anche lasciando indietro altri farmaci meno importanti. Inoltre andrebbero aboliti i prontuari regionali, che generano le discriminazioni. Non e' possibile che un malato possa ricevere o no dei farmaci a seconda della regione dove vive''. http://www.campanianotizie.com/cronaca/italia/84135‐tumori‐pazienti‐costretti‐a‐pagare‐da‐soli‐i‐ farmaci.html 25-02-2014 Tumori: tra cure e liste d’attesa in oncologia DI ANTONIO LUZI La Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha presentato al Senato un “Position Paper” su quello che è lo stato dell’arte dell’Oncologia nel nostro Paese. Il quadro che viene fuori da questo rapporto da una lato disegna una Italia in cui ci sono molte eccellenze, con un quadro di altissime efficienze curative, ed infatti molti pazienti italiani, secondo il documento, vivono più a lungo dei loro “colleghi europei”. Dall’altro lato disegna il solito quadro di un Paese in cui inefficienze legislative, carenze di organizzazione, incapacità di programmazione, fattori negativi che da sempre ci hanno contraddistinto, si sono sommate a tagli lineari al sistema sanitario che ne stanno compromettendo la qualità.A ciò si può aggiungere la carenza di fondi per la ricerca ed altri piccoli ‘gioielli organizzativi’ del nostro Paese, come la questione dei farmaci che hanno bisogno di un inutile, costoso ed inefficiente e deleterio passaggio Regionale, o la assurda proliferazione di centri, che servono solamente a ‘sfamare’ qualche potentato politico-baronale.Andando per ordine, il documento parla ad esempio di quella che definisce una gravissima discriminazione nell’accesso ai farmaci innovativi, rispetto ai malati di altri Paesi europei.In tutta Europa dopo che un farmaco ha ricevuto l’approvazione alla messa in commercio da parte dell’EMA, l’European Mddicines Agency, viene messo a disposizione dappertutto, tranne che in Italia, dove ha inizio una seconda procedura che dapprima è a carico dell’AIFA, l’agenzia italiana omologa dell’EMA, e che impiega tra i 12 ed i 18 mesi per deliberare e rendere i farmaci rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, e poi passa a carico delle Regioni, che senza che ve ne sia alcuna reale e tecnica necessità, debbono anche esse approvare l’entrata in commercio del farmaco.Perché? Forse per mantenere un’altra struttura inutile nella quale decine di persone prendono uno stipendio facendo un lavoro che non solo è inutile, ma che addirittura diventa dannoso quando questo significa ritardare ancora di più l’uso del farmaco.Il documento poi esamina il problema della proliferazione dei centri specializzati in alcune malattie oncologiche. Si afferma che se si applicassero i parametri internazionali, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon, solo 196 risulterebbero adeguati, mentre parlando dei centri che si occupano dei tumori del polmone sarebbero adeguati solo193 su 702 ed infine, per quello che riguarda i tumori della prostata, solamente 118 su 624 sarebbero adeguati.Ora il documento non lo dice ma è nostro dovere essere chiari, e dire che sommando questi dati, che vi ricordo sono ufficiali, ci sarebbero, solamente analizzando i numeri riguardanti le tre patologie tumorali, ci sarebbero in Italia ben 1834 centri che non sono, per molteplici ragioni, adeguati a trattare in forma efficace ed efficiente questi malati di tumore che invece hanno bisogno della massima professionalità ed efficacia per sperare di avere salva la vita. Ogni commento è inutile.A quanto sopra si aggiunge la deleteria e stupida, se non criminale, politica dei tagli lineari alla sanità,da anni denunciata dalle associazioni di cittadini e che ora trova, se ve ne fosse ancora bisogno, ulteriore conferma nel rapporto che la Fondazione Insieme contro il cancro, presieduta da Francesco Cognetti, Direttore del Dipartimento Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Regina Elena, ha presentato al Senato.Nel documento si afferma che la politica della Spending Review ha portato le Regioni ad applicare una serie di tagli lineari che, non tenendo assolutamente in conto la qualità delle prestazioni erogate né l’esperienza, nel senso di numero di casi clinici affrontati né la ricerca prodotta, hanno determinato gravi ripercussioni sui risultati dei trattamenti terapeutici.Il documento affronta poi il settore, importantissimo, nella lotta al cancro, della personalizzazione dei sistemi di diagnosi e prevenzione fatti sulla base delle costituzioni genetiche dei singoli pazienti.Scrivemmo qualche tempo, a proposito del tumore della mammella, della capacità degli studi genetici che ci permettono di parlare di una patologia che presenta molte differenze da una donna ad una altra e che fa si che oggi si dica che esiste un tumore della mammella solo perché interessa lo stesso organo colpito ma con quadri patologici differenti.Parlavamo, come dice ora il rapporto, di quella che si definisce la ‘medicina personalizzata’, che è la più recente ed avanzata conquista nel trattamento dei tumori.Il rapporto afferma che questa medicina è difficilmente praticabile nel nostro paese a causa della continua e persistente mancanza, nei nostri ospedali, di laboratori molecolari. Rimane pertanto una lodevole affermazione di principio, mentre in realtà rappresenta la negazione del diritto, per molti dei nostri pazienti, di vedere applicato l’articolo 32 della nostra Costituzione che recita: ”La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.Infine l’altro grande problema che abbiamo è quello della prevenzione dei tumori, settore nel quale, solamente osservando lo stato del nostro Paese, basti pensare al “caso ILVA”, oppure a quello che accade nella cosiddetta “Terra dei fuochi”.Bisognerebbe costruire un nuovo paradigma, come afferma il documento, di prevenzione delle forme cancerogene, “che si concentri, in uguale maniera, sia sulle cause dovute al nostro stile di vita, sia su quelle occupazionali (ambienti di lavoro dannosi e cancerogeni per i lavoratori), che su quelli ambientali” (le contaminazioni delle fonti d’acqua dovuti a decenni di scarichi di sostanze tossiche sui terreni nel sud d’Italia), studiando e valutando l’effettiva combinazioni di differenti fattori causali, piuttosto che concentrarsi su cause e rimedi isolati”.In altre parole, e questa è una mia idea non rappresentata dal documento della Fondazione, bisognerebbe iniziare a discutere seriamente il modello di sviluppo che fino ad ora il nostro Paese ha seguito e che tanti disastri, spesso irreversibili, ha prodotto. http://www.vitadidonna.org/salute/10970‐tumori‐tra‐i‐centri‐di‐eccellenza‐e‐liste‐d‐attesa.html 25-02-2014 Tumori, riorganizzando ospedali -30% attese 25 FEBBRAIO 2014 16:110 COMMENTIVIEWS: 2 Con una riorganizzazione degli ospedali che tagli le strutture più piccole a favore delle reti fra centri di riferimento le liste d’attesa per i malati di tumore si ridurrebbero del 30%, facendo risparmiare risorse e aumentando la sicurezza dei malati. Il suggerimento è contenuto in un ‘position paper’ presentato oggi dalla fondazione Insieme contro il cancro. Il documento contiene una analisi dello stato attuale delle terapie oncologiche italiane, che pur presentando molte luci hanno diversi aspetti da correggere. ”Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo – afferma Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione – ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza”. Secondo il documento ad esempio su 1015 centri in Italia che si occupano di cancro al colon solo 196 sono adeguati per dimensioni e presenza di servizi indispensabili, mentre per il polmone sono 193 su 702. Fra gli altri problemi individuati ci sono il calo dei finanziamenti alla ricerca e la disparità regionale nell’accesso ai farmaci innovativi. http://www.trmweb.it/news/tumori‐riorganizzando‐ospedali‐30‐attese/ 25-02-2014 TUMORI, PAZIENTI COSTRETTI A COMPRARE I FARMACI ROMA 25 febbraio 2014 La fondazione “Insieme contro il Cancro” denuncia ritardi nell’introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari, costringendo i malati a pagare di tasca propria decine di migliaia di euro o a rinunciare, visti i costi alti e tenuto conto che gli ospedali non li acquistano. Tale conseguenza deriva dal fatto che i farmaci, una volta approvati dall'autorità europea, finiscono nella classe Cnn, in attesa che l'Aifa li inserisca nel prontuario nazionale e le varie Regioni nei propri per il rimborso da parte del Ssn. Bisogna ricordare anche che esiste una norma -contenuta nel decreto del Fare del governo Letta- che impone al'Aifa di impiegare al massimo 100 giorni per l'approvazione. "Ma questa norma non viene rispettata“ spiega Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione. http://www.teleuropa.it/web/pagenews.asp?lngIdNotizia=1621 25-02-2014 Tumori, riorganizzando ospedali -30% liste attesa 16:03 - 25/02/2014 (ANSA) - ROMA, 25 FEB - Con una riorganizzazione degli ospedali che tagli le strutture più piccole a favore delle reti fra centri di riferimento le liste d'attesa per i malati di tumore si ridurrebbero del 30%, facendo risparmiare risorse e aumentando la sicurezza dei malati. Il suggerimento è contenuto in un 'position paper' presentato oggi dalla fondazione Insieme contro il cancro. Il documento contiene una analisi dello stato attuale delle terapie oncologiche italiane, che pur presentando molte luci hanno diversi aspetti da correggere. ''Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo - afferma Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione - ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza''. Secondo il documento ad esempio su 1015 centri in Italia che si occupano di cancro al colon solo 196 sono adeguati per dimensioni e presenza di servizi indispensabili, mentre per il polmone sono 193 su 702. Fra gli altri problemi individuati ci sono il calo dei finanziamenti alla ricerca e la disparità regionale nell'accesso ai farmaci innovativi. ''Il position paper della fondazione - ha commentato Gianni Letta, membro del comitato d'onore - rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria''. http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=184239 25-02-2014 TUMORI,PAZIENTI COSTRETTI PAGARE FARMACI NotiziarioItaliano.IT 'Insieme contro il cancro', troppi ritardi legge disattesa Tumori,pazienti costretti pagare farmaci ROMA, 25 FEB - I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il cancro durante la presentazione di un 'position paper' sullo stato dell'oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese. http://www.notiziarioitaliano.it/insieme_contro_il_cancro_troppi_ritardi_legge_disattesa.14687.a.html 25-02-2014 Tumori: pazienti costretti a pagare i farmaci O a rinunciare 25 febbraio 2014 | I ritardi nell’introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il cancro durante la presentazione di un ‘position paper’ sullo stato dell’oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese. (ANSA) http://www.noinotizie.it/25‐02‐2014/tumori‐pazienti‐costretti‐a‐pagare‐i‐farmaci/ 25-02-2014 TUMORI: TAGLIO 30% LISTE ATTESA CON NUOVE REGOLE CENTRI ONCOLOGICI Posted by Ileana Argentin at 3:31 PM. Placed in Rassegna stampa category DOCUMENTO SU STATO SETTORE E CAMPAGNA DI PREVENZIONE NEGLI STADI Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) – Una riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto per privilegiare le strutture che trattano piu’ casi e garantiscono servizi migliori. Un collegamento reale fra i centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, puo’ consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Sono alcuni dei punti fondamentali del documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia presentato oggi a Roma dalla Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’. “Ma si deve lavorare – ribadiscono gli esperti – anche un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia soprattutto nella fase delle visite di controllo e il superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione”. “Il nostro sistema di cura e’ uno dei piu’ efficienti al mondo – afferma Francesco Cognetti, presidente di ‘Insieme contro il Cancro’- infatti i pazienti italiani vivono piu’ a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita’ dell’assistenza La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attivita’ fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di eta’ compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attivita’ fisica” http://www.ileanaargentin.it/tumori‐taglio‐30‐liste‐attesa‐con‐nuove‐regole‐centri‐oncologici/ 25-02-2014 TUMORI: PREVENZIONE NEGLI STADI. ABETE: “CALCIO VEICOLO IMPORTANTE” ROMA 25/02/2014 La prevenzione oncologica entra negli stadi italiani. L'iniziativa della Fondazione ‘Insieme contro il cancro’, che partirà sabato dallo stadio Olimpico di Roma, interesserà inizialmente due partite della Roma e della Lazio, ma farà tappa poi anche negli altri stadi italiani. Verranno distribuiti questionari per verificare le conoscenze dei tifosi nel campo dei tumori e saranno forniti opuscoli sui corretti stili di vita. ''I tifosi - ha spiegato il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete - sono una popolazione eterogenea, ideale per l'iniziativa. Il calcio è un veicolo molto forte di messaggi, che possono avere connotazioni negative, ma non in questo caso''. ''La prevenzione – ha dichiarato nel corso della presentazione dell’iniziativa Francesco Cognetti, oncologo di fama e presidente della Fondazione - rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia è agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione”. http://www.figc.it/it/204/39033/2014/02/News.shtml 25-02-2014 Tumori, "insieme contro il cancro": nuove regole per ridurre del 30% le liste d'attesa Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all'eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d'attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia, che la Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. «Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza – afferma il presidente di "Insieme contro il Cancro", Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica». Francesco Cognetti Per questo "Insieme contro il Cancro" promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall'"Olimpico" con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. «Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d'attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza». Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L'opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all'Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell'attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. «I tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, presidente Figc, membro della Giunta Nazionale del Coni e del Comitato d'onore di "Insieme contro il Cancro" - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così». Giancarlo Abete Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. «Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d'onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia». Gianni Letta Le criticità da affrontare sono molte. «I tagli lineari - continua Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari». Per affrontare il nodo spinoso delle liste d'attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell'allora ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. «Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l'urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all'eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell'ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi». «Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia Virman Cusenza, direttore de "Il Messaggero" e membro del Comitato d'onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l'importanza della corretta informazione». Ferruccio Fazio Virman Cusenza Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). «L'assistenza continua ai malati – conclude Cognetti richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell'oncologia, riducendo l'impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da "Insieme contro il Cancro" rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza». http://www.federfarma.it/Edicola/Sole‐24Ore‐ News/VisualizzaNews.aspx?type=Sole24Ore&key=AbPPj6PJ 26-02-2014 Tagli delle liste d’attesa per la cura dei tumori 'Insieme contro il cancro' propone soluzioni che potrebbero ridurre notevolmente le lunghe liste d'attesa. -Redazione- Con una riorganizzazione delle strutture ospedaliere e dei posti letto che privilegino quelle che rispondono a determinati requisiti minimi fissati uniformemente per tutte le regioni a livello centrale, sarà possibile riuscire a ridurre leliste d'attesa anche del 30%. Ma sono diversi i punti principali del position paper che 'Insieme contro il cancro' ha presentato al Senato per favorire una più efficiente cura dei malati e che permetta all'Italia di non disperdere risorse ed energie restando una delle nazioni con il miglior sistema al mondo. Nello Stivale dopotutto esistono dodici Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, di cui nove pubblici e tre privati, che sono collocati a Milano 2, Genova, Aviano, Padova, Meldola, Reggio Emilia, Candiolo, Roma, Bari, Napoli e Rionero in Vulture. Oltre duemila posti letto di degenza ordinaria e ricerca costante e importante a livello mondiale. La parola chiave sembra però essere riorganizzazione, per privilegiare lestrutture capaci di effettuare un buon lavoro. Applicando dei parametri internazionali si è stimato che su 1.015 centri che si occupano di cancro al colon retto, solo 196 sono adeguati. Per il polmone 193 su 702, mentre per la prostata 118 su 624. http://www.articolotre.com/2014/02/tagli‐delle‐liste‐dattesa‐per‐la‐cura‐dei‐tumori/258260 25-02-2014 Tumori, al via campagna di prevenzione negli stadi Posted on February 25, 2014 by admin Leave a comment L’INIZIATIVA Tumori: «Fai il tifo per la tua salute» Campagna di prevenzione negli stadi Un documento della Fondazione «Insieme contro il Cancro» per migliorare l’accesso alle cure oncologiche La prevenzione è un’arma vincente per sconfiggere il cancro, ma nel nostro Paese ha spesso un ruolo ancora marginale, anche se, nel lungo termine, può salvare molte vite. Da qui l’iniziativa di «Insieme contro il Cancro», Fondazione nata per iniziativa di Aiom – Associazione italiana di oncologia medica e Aimac – Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici di una campagna nazionale sui corretti stili di vita – presentata il 25 febbraio al Senato – che sarà lanciata a marzo negli stadi italiani. Perché, per giocare d’anticipo nella lotta contro il cancro, oltre a una dieta equilibrata e all’eliminazione del fumo, l’attività fisica costante è uno dei principali alleati. La campagna «Fai il tifo per la tua salute. I benefici dell’attività fisica nella prevenzione dei tumori », partirà dallo stadio Olimpico di Roma, con la distribuzione di un opuscolo e di questionari prima delle partite di campionato. PROPOSTE – La Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha messo a punto anche un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia perché la qualità dell’assistenza, pur essendo tra le migliori in Europa, potrebbe essere compromessa dalla spending review, oltre che da liste d’attesa lunghe, scarso sostegno alla ricerca e gravi discriminazioni nell’accesso ai farmaci. E se in Italia i malati di tumore vivono più a lungo rispetto alla media europea, è vero anche che sono in aumento le diagnosi di tumore: circa mille ogni giorno. Nel 2013 sono state 366mila, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. «Siamo preoccupati dei tagli lineari applicati da molte regioni che possono avere gravi conseguenze sul risultato delle cure – sottolinea il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti -. Nel nostro documento ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali». LISTE D’ATTESA – Continuano ad essere un problema enorme per i pazienti anche le lunghe liste di attesa per ottenere una diagnosi o un trattamento. «Per affrontarle in modo più appropriato – dice Cognetti – dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con scopi di prevenzione rispetto a un sospetto di tumore della mammella. Lo stesso criterio – continua l’oncologo – può essere applicato nell’ambito dei trattamenti, individuando situazioni cliniche che richiedono immediato intervento e altre dilazionabili, anche di settimane o mesi». ACCESSO ALLE CURE – Altro punto affrontato nel documento riguarda la riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto: secondo «Insieme contro il cancro» vanno privilegiate le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Inoltre, ricorda Cognetti, «vanno migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane; vanno incrementati i programmi di screening, ancora poco diffusi soprattutto al Sud; va superata la distribuzione disomogenea sul territorio nazionale degli hospice, per esempio, son 598 quelli presenti in Lombardia contro gli appena venti in Campania e i sette in Calabria». http://www.vita‐salute.com/it/author/admin/ 25-02-2014 Tumori. Nuove regole per tagliare del 30% le liste di attesa e prevenzione negli stadi. Ecco le proposte di "Insieme contro il cancro" Presentato oggi al Senato il documento della Fondazione. Da regole per la riduzione delle liste d’attesa ad una campagna d’informazione rivolta ai tifosi in collaborazione con la Figc e il Coni. Tra i focus, la prevenzione e il miglior accesso all’assistenza. A colloquio col Presidente Cognetti - Dalla riorganizzazione delle strutture ospedaliere, privilegiando i servizi migliori, al collegamento reale tra i centri di riferimento, eliminando prestazioni improprie, fino al raggiungimento di una maggiore uguaglianza sul territorio nazionale rispetto all’accesso alle analisi e ai trattamenti. Questi sono alcuni temi emersi durante la Conferenza di oggi, al Senato a Roma, contenuti all’interno del Position paper, un documento realizzato dalla Fondazione ‘Insieme contro il cancro’. La Fondazione, presieduta dal Professor Francesco Cognetti, è stata istituita dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dall'Associazione Italiana Malati di Cancro, Parenti e Amici (AIMaC). 25 FEB Ad oggi, i tumori colpiscono un numero elevato di pazienti, che arriva quasi a tre milioni in Italia (molto aumentato rispetto agli ultimi 20 anni), ma circa un paziente su due sconfigge la malattia: “le percentuali di guarigione sono in costante crescita”, ha sottolineato Gianni Letta, membro del Comitato d’Onore della Fondazione. In questa vittoria, un ruolo essenziale è rappresentato dalla prevenzione, talvolta ancora non sufficientemente sostenuta. A tale scopo, il paper della Fondazione e l’impegno di diverse Istituzioni intendono sensibilizzare l’opinione pubblica, ‘puntando i riflettori’ sul sistema della prevenzione, dell’assistenza e della ricerca oncologica in Italia, e presentare delle proposte di intervento per migliorare le attuali criticità. "Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza. Inoltre il documento ribalta il paradigma delle liste di attesa, che dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati", afferma Francesco Cognetti, Presidente di ‘Insieme contro il Cancro’. “La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. A tal proposito, tra le iniziative presentate oggi, la prima campagna nazionale per sensibilizzare gli sportivi, da marzo al via allo Stadio Olimpico di Roma e poi in altri stadi italiani, che è stata illustrata daGiancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’. I tifosi riceveranno un opuscolo contenente un sondaggio sul loro stile di vita (alimentazione, attività fisica) e anche sulle loro conoscenze generali sul tumore. Un altro aspetto, emerso durante la Conferenza riguarda la “disuguaglianza tra le diverse Regioni d’Italia rispetto alla prevenzione e dunque anche alle terapie, con un dislivello molto accentuato tra Nord e Sud”, ha sottolineato Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione. Ma quali sono le principali proposte del paper? “Tra le proposte, in molti casi relative ad interventi a costo zero”, ha spiegato al nostro giornale Francesco Cognetti, “c’è l’implementazione degli screening, soprattutto nelle regioni del Sud, e la riorganizzazione complessiva del sistema assistenziale in ambito oncologico. Riorganizzazione che può avvenire non attraverso la soppressione dei piccoli ospedali, ma ad esempio attraverso il maggiore impiego di questi ultimi nelle attività di diagnosi precoce, di riabilitazione oppure di follow-up di pazienti già trattati, lasciando così ai grandi ospedali l’assistenza di chi necessita di trattamenti chirurgici e/o combinati. Il tutto permetterebbe di risparmiare risorse da destinare ad attività di ricerca. Riguardo alle strutture, in base alle stime, su oltre 1000 centri che si occupano di cancro del colon retto soltanto circa 200 risultano adeguati, e proporzioni simili valgono anche per i centri dedicati ad altri tipi di neoplasie". Il Presidente ha sottolineato anche un altro aspetto, legato al rimborso dei farmaci: “l’introduzione della classe CNN dei farmaci è fonte di un 'vulnus costituzionale' e non accelera la procedura di rimborso; solamente i pazienti che ne hanno la possibilità economica o che hanno un’assicurazione possono giovarsene. Noi invece siamo anche disponibili a prendere in considerazione un rimborso completo e rapido per i farmaci che siano di grande impatto e innovazione ed un rimborso meno efficace o inesistente per farmaci che hanno una minore valenza”. Altri punti emersi durante la Conferenza, illustrati da Cognetti, riguardano poi la riduzione rispetto al passato della mortalità dovuta al cancro (pari al 12% negli uomini – che hanno smesso di fumare in molti casi - e al 6% nelle donne), l’importanza della prevenzione sui luoghi di lavoro, il ritardo italiano nell’accesso ai farmaci innovativi (la lentezza dei tempi Aifa nell’esame delle procedure di rimborso e poi la lentezza delle procedure legate ai prontuari regionali che rallentano l’accesso all’innovazione farmacologica). Durante la Conferenza, inoltre, numerosi altri interventi, tra cui quello di Maurizio Sacconi, Capogruppo Ncd al Senato; Franco Chimenti, Presidente di Coni Servizi; Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione ‘Insieme contro il cancro’. Viola Rita http://www.quotidianosanita.it/scienza‐e‐farmaci/articolo.php?articolo_id=19940 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano