Rassegna Stampa
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Conferenza stampa
TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA”
ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI
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Roma, 25 febbraio 2014
Segnalazioni
INTERMEDIA
FEBBRAIO 2014
RILEVAZIONI
Programma
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TG1
RAI 1
REDAZIONE
Data
25/02/14
TG2
RAI 2
REDAZIONE
Data
25/02/14
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25/02/14
Programma
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Servizio di
Programma
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TELENORBA
TELENORBA
REDAZIONE
Data
25024
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25-02-2014
Lettori: 495.000
25-02-2014
Lettori: 495.000
Tumori:prevenzione negli stadi,
si comincia da Roma e Lazio
Questionari e opuscoli ai tifosi per verificarne conoscenze
(ANSA) - ROMA, 25 FEB - La prevenzione oncologica 'va allo stadio', nel
tentativo di far capire ai tifosi l'importanza dell'attivita' fisica praticata, oltre a quella
vista dalle gradinate. L'iniziativa, che partirà il prossimo sabato dall'Olimpico di
Roma, è della fondazione Insieme contro il cancro, ed è stata presentata oggi a
Roma. In occasione di due partite della Roma e due della Lazio, ma il progetto
coinvolgerà anche gli stadi del resto d'Italia, verranno distribuiti questionari per
verificare le conoscenze nel campo dei tumori dei tifosi, che riceveranno anche un
opuscolo sui corretti stili di vita. ''La prevenzione rappresenta l'arma vincente per
sconfiggere il cancro - ha affermato Francesco Cognetti, oncologo e presidente
della fondazione - anche se l'Italia è agli ultimi posti in Europa per investimenti in
progetti di sensibilizzazione. E' notizia di poco tempo fa che in Francia Hollande
ha destinato 1,5 miliardi di euro a questo scopo''.
In questo caso è il mondo dello sport a sopperire alle carenze delle istituzioni,
come hanno sottolineato il presidente della Figc Giancarlo Abete e di Coni Servizi
Franco Chimenti.
''I tifosi - ha spiegato Abete - sono una popolazione eterogenea, ideale per
l'iniziativa. Il calcio è un veicolo molto forte di messaggi, che possono avere
connotazioni negative ma non in questo caso''. (ANSA).
http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2014/02/25/Tumori‐prevenzione‐stadi‐
comincia‐Roma‐Lazio_10142016.html 25-02-2014
Lettori:
495.000
TUMORI, RIORGANIZZANDO OSPEDALI -30% LISTE ATTESA
(ANSA) - ROMA, 25 FEB - Con una riorganizzazione degli ospedali che tagli le strutture
più piccole a favore delle reti fra centri di riferimento le liste d'attesa per i malati di tumore
si ridurrebbero del 30%, facendo risparmiare risorse e aumentando la sicurezza dei
malati. Il suggerimento è contenuto in un 'position paper' presentato oggi dalla
fondazione Insieme contro il cancro. Il documento contiene una analisi dello stato attuale
delle terapie oncologiche italiane, che pur presentando molte luci hanno diversi aspetti
da correggere. ''Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo - afferma
Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione - ma tagli lineari, liste
d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità
dell'assistenza''. Secondo il documento ad esempio su 1015 centri in Italia che si
occupano di cancro al colon solo 196 sono adeguati per dimensioni e presenza di servizi
indispensabili, mentre per il polmone sono 193 su 702. Fra gli altri problemi individuati ci
sono il calo dei finanziamenti alla ricerca e la disparità regionale nell'accesso ai farmaci
innovativi. ''Il position paper della fondazione - ha commentato Gianni Letta, membro del
comitato d'onore - rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di
politica sanitaria''.
http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2014/02/25/Tumori‐riorganizzando‐
ospedali‐30‐liste‐attesa_10142323.html 25-02-2014
Lettori: 342.000
21-02-2014
Lettori: 342.000
Tumori: esperti, aumentano casi ma ancora poca prevenzione
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000
casi di tumore, per un totale di 366 mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante
rispetto agli anni precedenti. Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più
pesantemente sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel
nostro Paese 2,8 milioni di persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. "Servono
proposte concrete per far fronte alle loro esigenze", affermano gli esperti della Fondazione
'Insieme contro il Cancro', la prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, che ha stilato
un documento ufficiale sullo stato della ricerca e dell'assistenza oncologica nel nostro Paese.
25-02-2014
Lettori:
342.000
TUMORI: TAGLIO 30% LISTE ATTESA CON NUOVE TECNOLOGIE
Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che
privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento
reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può
consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di
famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze
ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una
sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai
programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del
dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca
e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale
sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha
presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno
dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di
compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il
Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività
fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si
colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel
nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge
nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la
prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico”
con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di
campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno
realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse,
garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali
uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono
tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo
necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando
parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del
colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118
su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per
tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le
professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno
costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre
possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro
lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta
equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe
persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale,
dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione.
L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani,
è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di
conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete,
Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di
‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che
vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che
la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo
informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla
sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti
sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma
non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro.
“Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta,
giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione
dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della
Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica
sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le
strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più
strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I
tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la
qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze
sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture
italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più
avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di
laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un
documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio
e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma
delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero
essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla
tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire
una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della
mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia
articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso
concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in
oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili,
anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al
cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e
prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente
migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione,
con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci.
Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese
vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi
1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il
prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del
nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel
campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti.
Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo
per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
25-02-2014
Lettori: 86.000
Tumori: al via campagna di prevenzione in stadi calcio
Serie A
(AGI) - Roma, 25 feb. - La lotta contro i tumori arriva negli
stadi di calcio della Serie A. Si tratta di una campagna di
prevenzione che prendera' il via questo fine settimana in
occasione di Roma-Inter. Le armi con le quali si portera'
avanti questa iniziativa - promossa dalla fondazione
"Insieme contro il cancro" - sono un opuscolo e un
questionario, che saranno distribuiti ai tifosi prima delle
partite. Si inizia quindi con l'Olimpico tra quattro giorni e si
proseguira' con tutte le partite in casa di Roma e Lazio del
mese di marzo. Poi, hanno spiegato oggi al Senato gli
organizzatori della campagna, si estendera' agli altri stadi.
(AGI) Rma/Pgi (Segue)
25-02-2014
Lettori: 86.000
Tumori: al via campagna di prevenzione in stadi calcio
Serie A (2)
(AGI) - Roma, 25 feb. - "Cresce in modo esponenziale il
numero di malati di tumori in Italia", ha sottolineato il
presidente della fondazione, l'oncologo Francesco
Cognetti. "Nel 2013 - ha aggiunto - sono state circa 2
milioni 800mila le persone che hanno avuto una
precedente diagnosi di tumore. Erano quasi 1 milione
500mila nel 1993 e 2 milioni 250mila nel 2006". Cognetti si
e' anche detto "preoccupato per i tagli lineari nella sanita' e
per le discriminazioni nell'accesso alle cure e anche ai
farmaci innovativi, bloccati troppo a lungo dall'Aifa". "In
Francia - ha concluso - il presidente Hollande ha deciso di
stanziare 1,5 miliardi per le campagne di prevenzione".
L'iniziativa si svolgera' in collaborazione con la Figc: "C'e'
una grande attenzione nei confronti di questo tema da
parte del mondo dello sport - ha evidenziato il presidente
Giancarlo Abete -. Il calcio e' un veicolo molto forte di
messaggi, sia positivi che negativi. In questo caso, pero', e'
positivo". (AGI) Rma/Pgi 25-02-2014
Lettori: 9.500
Tumori: con nuove regole e riorganizzazione
liste attesa ridotte 30%
(ASCA) - Roma, 25 feb 2014 - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, privilegiando
le strutture che trattano piu' casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri
di riferimento - che, insieme all'eliminazione di esami impropri, puo' consentire di ridurre fino
al 30% le liste d'attesa e maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella
fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse
Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi, migliore diffusione e adesione ai programmi di
screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore,
distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e piu' fondi in progetti di ricerca e
prevenzione. Sono questi i punti principali del 'position paper', il documento ufficiale sullo
stato dell'oncologia in Italia, presentato dalla Fondazione ''Insieme contro il Cancro'' al
Senato. ''Il nostro sistema di cura e' uno dei piu' efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani
vivono piu' a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso
sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza - afferma il
Presidente di ''Insieme contro il Cancro'', Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo,
dieta corretta, attivita' fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro,
anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di eta' compresa fra 18 e 69
anni non svolge nessuna attivita' fisica''. Per questo, la Fondazione promuove, a marzo, la
prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partira' dall'Olimpico di
Roma, per poi diffondersi in tutti gli altri stadi, con la distribuzione di un opuscolo e di
questionari appena prima delle partite di campionato. ''Nel position paper - continua Cognetti
- ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per
risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi
assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese
vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario
per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri
internazionali, e' stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto,
solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le
strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a
livello centrale (per volumi di attivita' e integrazione di tutte le professionalita' necessarie),
entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per
accedere alle cure migliori. Con questi network sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa.
Piu' del 90% dei nostri pazienti e' preoccupato per la loro lunghezza''. L'opuscolo della
Fondazione e' focalizzato sui benefici dell'attivita' fisica e con i questionari verra' indagato il
livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. ''I tifosi - sottolinea Giancarlo Abete,
Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d'onore di
'Insieme contro il Cancro' - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che
vuole raggiungere target diversi. Vogliamo informare i cittadini sui piu' diffusi e pericolosi
comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarieta', anche il tabacco e' uno dei peggiori nemici
della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni
causati dalle sigarette. Ma non e' cosi'''. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le
nuove diagnosi di cancro. red/mpd
http://www.asca.it/salute/internoCopertina‐Salute‐
Tumori__con_nuove_regole_e_riorganizzazione_liste_attesa_ridotte_30_PERCENTO_‐1367222‐1.html 25-02-2014
SANITA': FONDAZIONE INSIEME CONTRO IL CANCRO,
REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA
Scritto da aldri/com
(AGENPARL) - Roma, 25 feb – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le
strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di
riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30%
le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite
di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni
nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della
Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione.
Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio
e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un
documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il
Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è
uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere
la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco
Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma
vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età
compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il
Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che
partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle
partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno
realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire
alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha
visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia
oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con
casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e
trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che
si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e
per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera
uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le
professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti
a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le
liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi
scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio
fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono
consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale
per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà
diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e
con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi –
sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e
del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per
un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come
quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo
informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà,
anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti
che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro
Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in
costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore
della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese.
Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi
di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le
strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più
strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli
lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle
prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle
cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita
normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata,
grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese
a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle
liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero
dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni.
“Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in
modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità
cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è
l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore
della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare
di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può
essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche
che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi
risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza,
Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di
diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed
ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di
prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più
efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese
vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi
1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof.
Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese
debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia,
riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi
da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di
efficacia ed efficienza”.
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140225‐sanita‐fondazione‐insieme‐contro‐il‐cancro‐
regole‐per‐ridurre‐del‐30‐le‐liste‐d‐attesa 25-02-2014
TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA"
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto,
che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di
esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa.
Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle
visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle
diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale
revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai
programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della
terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più
fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del
position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che
la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro
con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano
di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme
contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo,
dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per
sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo
degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività
fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima
campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà
dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena
prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof.
Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche
regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi
su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto
la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti
di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al
minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015
centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati;
per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che
rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni
a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le
professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini
non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi
network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri
pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano
che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico
costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne
sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello
sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione.
L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri
stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi –
sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta
Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono
una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere
target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la
Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo
informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre
alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute.
Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i
danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono
state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono
in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza
raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica
sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per
orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica,
ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le
criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato
delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente
conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare
un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute
Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo
documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti
-, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle
patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli
strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire
una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore
della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una
patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una
metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei
trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che
richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o
mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro –
evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità
e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed
ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i
migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla
diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della
corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila
persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel
1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il
prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema
ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e
radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi
da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il
sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
25-02-2014
Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le liste
d'attesa"
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto,
che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di
esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa.
Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle
visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle
diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale
revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai
programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della
terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più
fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del
position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che
la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro
con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano
di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme
contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo,
dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per
sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo
degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività
fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima
campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà
dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena
prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof.
Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche
regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi
su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto
la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti
di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al
minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015
centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati;
per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che
rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni
a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le
professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini
non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi
network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri
pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano
che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico
costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne
sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello
sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione.
L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri
stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi –
sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta
Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono
una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere
target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la
Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo
informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre
alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute.
Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i
danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono
state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono
in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza
raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica
sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per
orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica,
ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le
criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato
delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente
conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per
affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un
documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute
Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo
documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti
-, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle
patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli
strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire
una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore
della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una
patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una
metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei
trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che
richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o
mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro –
evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità
e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed
ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i
migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla
diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della
corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila
persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel
1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il
prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema
ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e
radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi
da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il
sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.immunoncologiatarget.it/news.php?ID=46 25-02-2014
Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30%
le liste d’attesa”. Andiamo negli stadi a
insegnare la prevenzione ai tifosi
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le
strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di
riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al
30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase
delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse
Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della
Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel
Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli
hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti
principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la
Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al
Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani
vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso
sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il
Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al
fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il
cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69
anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a
marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà
dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite
di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno
realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse,
garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali
uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono
tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili
servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare
esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato
stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano
adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che
rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale
(per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella
rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure
migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei
nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che,
seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei
tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio
universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i
messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico
e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott.
Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato
d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per
un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative
come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale.
Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla
sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi
fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è
così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le
percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta,
giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione
dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo
documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non
solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi
legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof.
Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte
nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono
essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale,
finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata,
grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo
spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il
dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza
Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof.
Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle
patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici
utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di
prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una
risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità
di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti.
È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed
altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese
nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e
membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e
prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati
soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare
attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare
l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila
persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e
2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede
costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere
sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo
l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da
‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di
efficacia ed efficienza”.
http://www.insiemecontroilcancro.net/notizia.php?ID=275 21-02-2014
ROMA, 21 FEB. (ADNKRONOS SALUTE) - OGNI GIORNO VENGONO
DIAGNOSTICATI IN ITALIA CIRCA 1.000 CASI DI TUMORE, PER UN TOTALE DI 366
MILA NUOVE DIAGNOSI NEL 2013, IN CRESCITA COSTANTE RISPETTO AGLI ANNI
PRECEDENTI. IL CANCRO RAPPRESENTA OGGI LA PATOLOGIA CHE INCIDE PIÙ
PESANTEMENTE SULLA SALUTE DELLE PERSONE (28% DI TUTTE LE CAUSE DI
MORTE OGNI ANNO). NEL NOSTRO PAESE 2,8 MILIONI DI PERSONE VIVONO CON
UNA PRECEDENTE DIAGNOSI DI TUMORE. "SERVONO PROPOSTE CONCRETE
PER FAR FRONTE ALLE LORO ESIGENZE", AFFERMANO GLI ESPERTI DELLA
FONDAZIONE 'INSIEME CONTRO IL CANCRO', LA PRIMA IN EUROPA CHE UNISCE
ONCOLOGI E PAZIENTI, CHE HA STILATO UN DOCUMENTO UFFICIALE SULLO
STATO DELLA RICERCA E DELL'ASSISTENZA ONCOLOGICA NEL NOSTRO PAESE.
http://www.guidasicilia.it/cronaca‐tumori‐esperti‐aumentano‐casi‐ma‐ancora‐poca‐
prevenzione/news/91671 25-02-2014
Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa”. Andiamo negli stadi a
insegnare la prevenzione ai tifosi
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che
privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami
impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore
coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di
controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni
nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V
della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening,
soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore,
distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di
ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un
documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme
contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il
nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani
vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e
scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza
– afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -.
La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta
l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi
posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro
Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge
nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a
marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che
partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena
prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti
– ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali,
essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il
territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il
5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia
oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di
supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per
assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri
internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del
colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la
prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in
maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e
integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In
questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure
migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del
90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici
evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata,
esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe
persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in
generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della
prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in
seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i
questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I
tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta
Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono
una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target
diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione
realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i
cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla
sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo
molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati
dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le
nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita
– sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della
Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del
nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento
decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà
essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo
negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e
lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari
- continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la
qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi
conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di
riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo
nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e
recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il
nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento
elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già
approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il
paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più
appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle
necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici
utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con
finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto
oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo
degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto
può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in
oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre
dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro
Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il
Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di
diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono
essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione
dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili
di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare
l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni
e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi
1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati –
conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il
sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale
e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da
‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema
in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.healthyfoundation.org/news‐leggi.php?ID=483 25-02-2014
TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA".ANDIAMO
NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che
privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami
impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore
coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo.
Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso
ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione.
Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione.
Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice
sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti
principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in
Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro
con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo,
infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli
lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la
qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof.
Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica
costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si
colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E
nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non
svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a
marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà
dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle
partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo
che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per
risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare
percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali.
Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture
ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali
inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri
che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone
193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri
minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi
di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete.
In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure
migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del
90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici
evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio
fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne
sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il
veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della
Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è
focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di
conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete,
Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di
‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa
che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come
quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale.
Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio.
Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute.
Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni
causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila
le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita –
sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della
Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro
Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per
impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato
dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca
scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla
malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof.
Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle
cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il
ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane.
Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più
avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente
carenza di laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un
documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio
Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il
paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più
appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità
cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per
esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di
prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di
effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo
rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere
applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni
cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di
settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro
– evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e
prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente
migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di
prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle
cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi
nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di
tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza
continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È
evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una
sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da
‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in
termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.fondazionemelanoma.org/leggi.php?ID=516 21-02-2014
Tumori: esperti, aumentano casi ma ancora poca
prevenzione
Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più pesantemente sulla
salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel nostro
Paese 2,8 milioni di persone vivono con una precedente diagnosi
TAG: ADNKRONOS
di ADNKRONOS
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000 casi
di tumore, per un totale di 366 mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante rispetto agli
anni precedenti. Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più pesantemente sulla
salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel nostro Paese 2,8 milioni di
persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. "Servono proposte concrete per far
fronte alle loro esigenze", affermano gli esperti della Fondazione 'Insieme contro il Cancro', la
prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, che ha stilato un documento ufficiale sullo
stato della ricerca e dell'assistenza oncologica nel nostro Paese.
"Uno dei punti da realizzare quanto prima per superare le gravi disparità di accesso alle cure ribadisce la Fondazione - è costituito dalle reti oncologiche regionali, rimaste a lungo solo sulla
carta". Per questo la Fondazione promuove a marzo una campagna di sensibilizzazione sugli
stili di vita sani, che partirà dallo Stadio Olimpico di Roma.
L'evento sara presentato alla stampa martedì 25 febbraio alle 13 al Senato. Tra gli ospiti: il
ministro della Salute Lorezin; Francesco Cognetti, presidente di 'Insieme contro il Cancro';
Giancarlo Abete, presidente della Figc; Virman Cusenza, direttore de 'Il Messaggero' e Gianni
Letta, membro del Comitato d'onore della Fondazione.
http://scienza.panorama.it/salute/Tumori‐esperti‐aumentano‐casi‐ma‐ancora‐poca‐prevenzione 25-02-2014
TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE
D'ATTESA".ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE
AI TIFOSI
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che
privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di
esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore
coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di
controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse
Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del
Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di
screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del
dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in
progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position
paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la
Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i
giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea.
Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di
compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme
contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta
corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il
cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in
progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età
compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo
“Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale
negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione
di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel
position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate
quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse,
garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi
assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel
nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture
ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche
assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente
e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato
che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196
risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624.
Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme
per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di
tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i
cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con
questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei
nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici
evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata,
esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe
persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in
generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della
prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in
seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i
questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie.
“I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della
Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’
- sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole
raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella
che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale.
Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a
rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della
salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano
i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono
state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in
costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza
raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica
sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per
orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica,
ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le
criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato
delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente
conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese
a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare
un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute
Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo
documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -,
che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle
patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti
diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una
mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della
mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una
patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi
in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È
possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato
intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati
ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman
Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della
Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della
sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto
mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con
particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più
efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel
nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi
di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006).
“L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi
sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba
essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo
dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi
cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’
rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed
efficienza”.
http://www.fondazioneaiom.it/default2.asp?active_page_id=2219 21-02-2014
Tumori: esperti, aumentano casi ma ancora poca prevenzione
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000
casi di tumore, per un totale di 366 mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante
rispetto agli anni precedenti. Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più
pesantemente sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel
nostro Paese 2,8 milioni di persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. "Servono
proposte concrete per far fronte alle loro esigenze", affermano gli esperti della Fondazione
'Insieme contro il Cancro', la prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, che ha stilato
un documento ufficiale sullo stato della ricerca e dell'assistenza oncologica nel nostro Paese.
http://www.focus.it/ADNKronos/tumori‐esperti‐aumentano‐casi‐ma‐ancora‐poca‐prevenzione_C65.aspx 25-02-2014
Lettori: 29.000
TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE
D’ATTESA” ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE
AI TIFOSI
Roma, 25 febbraio 2014 ‐Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti ‐. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ ‐ sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione ‐. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari ‐ continua il prof. Cognetti ‐ applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato‐Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti ‐, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione ‐, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti ‐ richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
http://community.donnamoderna.com/blog/blog‐di‐fbzfiorelli85/tumori‐%E2%80%9Cnuove‐regole‐per‐
ridurre‐del‐30‐le‐liste‐d%E2%80%99attesa%E2%80%9D‐andiamo‐negli‐stadi‐a‐insegnare 25-02-2014
TUMORI: "NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA"
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi
le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra
centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di
ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia,
soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora
presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale
revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di
screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore,
distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e
prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo
stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato
oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più
efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea.
Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la
qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof.
Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante)
rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli
ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese
circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività
fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna
nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione
di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position
paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti
oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi
su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo
il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica
in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con
casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza
sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato
che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano
adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che
rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello
centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie),
entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per
accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste
d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi
scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata,
esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non
ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il
veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della
Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato
sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza
degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente
FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme
contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole
raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la
Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i
cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche
il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti
che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013
nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di
guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e
membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza
raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta
uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento
potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo
negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi
legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof.
Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure.
Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla
vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina
personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente
praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”.
25-02-2014
Tumori. 'Insieme contro il cancro'
presenta nuove regole per ridurre del
30% le liste d'attesa
Il position paper della fondazione è stato presentato oggi nel corso di
un incontro al Senato. Tra le priorità il collegamento reale tra i
centri di riferimento, l'eliminazione degli esami impropri e il
superamento delle diseguaglianze territoriali nell'accesso ai farmaci
innovativi.
- Un position paper che costituisce un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in
Italia. Lo ha presentato oggi la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ in un incontro al
Senato. Il documento focalizza l’attenzione su alcuni punti ritenuti imprescindibili. La
riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi
e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme
all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Un
maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo.
Il superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai
farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Una
migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione.
L’applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul
territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione.
25 FEB
“Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a
lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla
ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il presidente di
‘Insieme contro il Cancro’, Francesco Cognetti - La prevenzione (no al fumo, dieta corretta,
attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia
si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel
nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna
attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna
nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’Olimpico con la distribuzione di un
opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato.
“Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti
oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su
tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5%
dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole
strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche
assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si
occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e
per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in
maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di
tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non
saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre
possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro
lunghezza”.
Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata,
esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne
sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo
ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione,
che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici
dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle
neoplasie. “I tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, Presidente Figc, membro della Giunta
Nazionale del Coni e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una
popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo
orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo
Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi
comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici
della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni
causati dalle sigarette. Ma non è così”.
Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di
guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta, giornalista e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta
dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno
strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà
essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti
di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla
malattia”.
Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - aggiunge Cognetti - applicati da molte
Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono
causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi
di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della
ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente
carenza di laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento
elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato
dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa
– afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base
delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti
diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con
finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di
effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto
all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito
dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono
immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”.
“Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia Virman
Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in
termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere
consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori
sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle
cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”.
Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di
tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai
malati – conclude Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema
ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale
riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da
questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta
un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
25 febbraio 2014
http://www.quotidianosanita.it/studi‐e‐analisi/articolo.php?articolo_id=19936 25-02-2014
Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le liste
d'attesa".Andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi
25/02/2014
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che
trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme
all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore
coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle
disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una
sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di
screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione
omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti
principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione
“Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di
cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità
dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La
prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere
il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non
svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima
campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un
opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof.
Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per
risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali
uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di
chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con
casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di
cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624.
Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello
centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In
questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network
sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro
lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata,
esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono
consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per
trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso
all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo
Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme
contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target
diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo
Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a
rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti
sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel
2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono
in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della
Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position
paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria.
Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo
negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”.
Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni
senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi
conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la
medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile
nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato
durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza StatoRegioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in
modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche,
piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di
eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto
oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto
all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti.
È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre
dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro –
evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della
Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono
essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi
di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci.
Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e
800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel
2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È
evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale
riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi
cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo
per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.biodrugsnews.net/news‐leggi.php?ID=387 25-02-2014
Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa”
Roma, 25 febbraio 2014 - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano
più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all'eliminazione
di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d'attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di
famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle
diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della
Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione
effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di
ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato
dell'oncologia in Italia, che la Fondazione "Insieme contro il Cancro" ha presentato oggi in un incontro con i
giornalisti al Senato. "Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono
più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di
compromettere la qualità dell'assistenza - afferma il Presidente di "Insieme contro il Cancro", prof. Francesco
Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l'arma vincente per
sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge
nessuna attività fisica". Per questo "Insieme contro il Cancro" promuove, a marzo, la prima campagna
nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall'"Olimpico" con la distribuzione di un opuscolo e di
questionari appena prima delle partite di campionato. "Nel position paper - continua il prof. Cognetti ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse,
garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto
la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole
strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al
minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri
internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano
adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri
minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione
di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a
spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d'attesa. Più
del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza". Studi scientifici evidenziano che, seguendo
semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma
ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello
sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L'opuscolo della Fondazione, che
sarà diffuso all'Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell'attività fisica e con i
questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. "I tifosi - sottolinea il dott.
Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d'onore di 'Insieme
contro il Cancro' - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che vuole raggiungere target
diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio
Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre
alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano,
convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così". Nel 2013 nel nostro
Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. "Le percentuali di guarigione sono in costante crescita sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d'onore della Fondazione -. È la
dimostrazione dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà
essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca
scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia". Le criticità da affrontare
sono molte. "I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità
delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure.
Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora
presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista
della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di
laboratori molecolari".
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d'attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante
il dicastero dell'allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni.
"Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa - afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più
appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla
tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l'urgenza di eseguire una mammografia
con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una
risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all'eventualità di una metastasi in
atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell'ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia
situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi". "Gli
ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro - evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de 'Il
Messaggero' e membro del Comitato d'onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e
prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a
disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla
diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l'importanza della corretta informazione". Oggi nel
nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi
1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). "L'assistenza continua ai malati - conclude il prof. Cognetti richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto
a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell'oncologia, riducendo l'impatto economico
determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da 'Insieme contro il Cancro' rappresenta un
passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza".
http://www.aiom.it/area+pubblica/area+medica/aiom+informa/notiziario/Tumori%3A+%E2%80%9CNuove
+regole+per+ridurre+del+30%25+le+liste+d%E2%80%99attesa%E2%80%9D/1,3593,0, 25-02-2014
ONCOLOGIA, FONDAZIONE ‘INSIEME CONTRO IL CANCRO’: NUOVE REGOLE PER
RIDURRE DEL 30% LE LISTE D'ATTESA
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le
strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di
riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30%
le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite
di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso
ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore
diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva
della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti
di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale
sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato
oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari,
liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza –
afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione
(no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il
cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni
non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la
prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la
distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel
position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti
oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto
il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei
progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture
ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al
minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando
parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon
retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le
strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a
livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie),
entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle
cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei
nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che, seguendo
semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è
prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del
calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della
prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi
italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di
conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente
FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il
Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target
diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire
dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi
comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della
salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati
dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di
cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta,
giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza
raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno
strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere
utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca
scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le criticità
da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni
senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi
conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà delle strutture
italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è
difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori
molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento
elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato
dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa –
afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base
delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici
utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di
prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una
risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di
una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È
possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre
dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta
al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento
della sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a
disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di
vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta
informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente
diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua
ai malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema
ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione
nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il
documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per
migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
25-02-2014
Tumori: “Nuove regole per ridurre del 30% le liste d’attesa”.
Andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che
privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami
impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore
coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di
controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni
nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V
della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening,
soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore,
distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di
ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un
documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme
contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il
nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani
vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e
scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza
– afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -.
La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta
l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi
posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro
Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge
nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a
marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che
partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena
prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti
– ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali,
essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il
territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il
5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia
oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di
supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per
assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri
internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del
colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la
prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in
maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e
integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In
questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure
migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del
90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici
evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata,
esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe
persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in
generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della
prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in
seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i
questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I
tifosi – sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta
Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono
una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target
diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione
realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i
cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla
sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo
molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati
dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le
nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita
– sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del Comitato d’onore della
Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del
nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento
decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà
essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo
negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e
lavorativi legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari
- continua il prof. Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la
qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi
conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di
riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo
nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e
recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per affrontare il
nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento
elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già
approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il
paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più
appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle
necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici
utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con
finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto
oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo
degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto
può essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in
oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato intervento ed altre
dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro
Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il
Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di
diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono
essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione
dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili
di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare
l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni
e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi
1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati –
conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il
sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale
e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da
‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema
in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.ilritrattodellasalute.org/news.php?ID=2978&ID_CAT=5 25-02-2014
Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le liste
d'attesa"
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto,
che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di
esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa.
Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle
visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle
diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale
revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai
programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della
terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più
fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del
position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che
la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro
con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano
di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme
contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo,
dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per
sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo
degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività
fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima
campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà
dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena
prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof.
Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche
regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi
su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto
la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti
di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al
minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015
centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati;
per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che
rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni
a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le
professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini
non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi
network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri
pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano
che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico
costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne
sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello
sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione.
L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri
stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi –
sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta
Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono
una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere
target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la
Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo
informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre
alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute.
Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i
danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono
state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono
in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza
raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica
sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per
orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica,
ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le
criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato
delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente
conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per
affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un
documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute
Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo
documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti
-, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle
patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli
strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire
una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore
della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una
patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una
metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei
trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che
richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o
mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro –
evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità
e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed
ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i
migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla
diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della
corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila
persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel
1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il
prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema
ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e
radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi
da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il
sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.tumorepancreas.org/news‐leggi.php?ID=83 25-02-2014
Lettori: 27.000
TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA”
ANDIAMO NEGLI STADI A INSEGNARE LA PREVENZIONE AI TIFOSI
Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi
migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire
di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle
visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci
innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai
programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione
omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del
position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il
Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti
al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e
scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme
contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante)
rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69
anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima
campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo
e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo
che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti
standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5%
dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere
prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per
assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su
1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la
prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le
Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella
rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network
sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”.
Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il
30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio
e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della
Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività
fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea il
dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di
‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target
diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio
Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla
sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che,
con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila
le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta,
giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta
dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare
programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di
intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati
alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti - applicati da molte
Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze
sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita
normale, finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente
conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di
laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento elaborato durante il
dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo
documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato,
dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli
strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con finalità di
prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per
una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può
essere applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono
immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese
nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato
d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono
essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di
prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza
dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con
una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai
malati – conclude il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro
Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo
l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’
rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.medinews.it/news,16711 24-02-2014
Cancro: aumentiamo la prevenzione
Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia circa 1.000 casi di tumore, per un totale di 366mila
nuove diagnosi nel 2013, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. Oggi, nel nostro
Paese, 2 milioni e 800mila persone vivono con una precedente diagnosi di tumore e
il cancro rappresenta la patologia che incide più pesantemente sulla salute delle persone
(28% di tutte le cause di morte ogni anno).
Nonostante in Italia i malati di tumore vivano più a lungo rispetto alla media europea e il
nostro sistema di cura sia uno dei più efficienti, i tagli lineari, le liste d’attesa, lo scarso
sostegno alla ricerca e le gravi discriminazioni nell’accesso ai farmaci rischiano di
compromettere la qualità dell’assistenza. Servono proposte concrete per far fronte alle tante
esigenze. Inoltre, nel nostro Paese, i programmi di prevenzione sono troppo pochi e hanno
spesso un ruolo marginale, anche se, nel lungo termine, si possono tradurre in milioni di vite
salvate.
Per questo la Fondazione “Insieme contro il Cancro”, la prima in Europa che unisce
oncologi e pazienti, ha stilato un position paper, un documento ufficiale sullo stato della
ricerca e dell’assistenza oncologica in Italia. Uno dei punti da realizzare quanto prima, per
superare le gravi disparità di accesso alle cure, è costituito dalle reti oncologiche regionali,
rimaste a lungo solo sulla carta. Inoltre, la Fondazione, a marzo promuove una campagna di
sensibilizzazione sugli stili di vita sani che partirà dallo Stadio Olimpico di Roma. Per
illustrare questa iniziativa e i contenuti del position paper, domani, martedì 25 febbraio al
Senato si terrà una conferenza stampa con gli interventi dell’on. Beatrice Lorenzin, Ministro
della Salute, del prof. Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”,
del dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del
Comitato d’onore della Fondazione, del dott. Virman Cusenza, Direttore de “Il Messaggero”
e del dott. Gianni Letta, membro del Comitato d’onore della Fondazione.
http://www.piusanipiubelli.it/cancro‐aumentiamo‐prevenzione.htm 25-02-2014
Tumori: "Nuove regole per ridurre del 30% le
liste d'attesa"
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto,
che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori.
Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di
esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa.
Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle
visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle
diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale
revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai
programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della
terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più
fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del
position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che
la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro
con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano
di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme
contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo,
dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per
sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo
degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività
fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima
campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà
dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena
prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof.
Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche
regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi
su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto
la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti
di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al
minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015
centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati;
per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che
rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni
a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le
professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini
non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi
network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri
pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano
che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico
costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne
sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello
sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione.
L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri
stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi –
sottolinea il dott. Giancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta
Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono
una popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere
target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la
Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo
informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre
alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute.
Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i
danni causati dalle sigarette. Ma non è così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono
state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di guarigione sono
in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta, giornalista e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza
raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica
sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per
orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica,
ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia”. Le
criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof. Cognetti applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato
delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi di riabilitazione,
indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente
conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”. Per
affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un
documento elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute
Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo
documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma il prof. Cognetti
-, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle
patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli
strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire
una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore
della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una
patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all’eventualità di una
metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito dei
trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che
richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o
mesi”. “Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro –
evidenzia il dott. Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità
e prolungamento della sopravvivenza, possono essere consolidati ed
ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i
migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla
diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della
corretta informazione”. Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila
persone con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel
1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude il
prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema
ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e
radicale riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi
da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per migliorare il
sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.innovareinoncologia.net/news.php?ID=48 25-02-2014
Prevenzione oncologica negli stadi, si
comincia da Roma e Lazio
La prevenzione oncologica ‘va allo stadio’, nel tentativo di far capire ai tifosi l’importanza
dell’attività fisica praticata, oltre a quella vista dalle gradinate. L’iniziativa, che partirà il
prossimo sabato dall’Olimpico di Roma, è della fondazione “Insieme contro il cancro”, ed è
stata presentata oggi a Roma.
In occasione di due partite della Roma e due della Lazio, ma il progetto coinvolgerà
anche gli stadi del resto d’Italia, verranno distribuiti questionari per verificare le conoscenze
nel campo dei tumori dei tifosi, che riceveranno anche un opuscolo sui corretti stili di vita. ”La
prevenzione rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro – ha affermato Francesco
Cognetti, oncologo e presidente della fondazione – anche se l’Italia è agli ultimi posti in
Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. È notizia di poco tempo fa che in
Francia Hollande ha destinato 1,5 miliardi di euro a questo scopo”.
In questo caso è il mondo dello sport a sopperire alle carenze delle istituzioni, come
hanno sottolineato il presidente della Figc Giancarlo Abete e di Coni Servizi Franco Chimenti.
”I tifosi – ha spiegato Abete – sono una popolazione eterogenea, ideale per l’iniziativa. Il
calcio è un veicolo molto forte di messaggi, che possono avere connotazioni negative ma
non in questo caso”.
http://www.si24.it/2014/02/25/prevenzione‐oncologica‐negli‐stadi‐si‐comincia‐da‐roma‐e‐lazio/37873/ 25-02-2014
Tumori, "insieme contro il cancro": nuove
regole per ridurre del 30% le liste d'attesa
APPROFONDIMENTI
DOCUMENTI
Il position paper
L'opuscolo sull'esercizio fisico
Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano
più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento
che, insieme all'eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30%
le liste d'attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase
delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle
diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione
del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di
screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore,
distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e
prevenzione.
Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato
dell'oncologia in Italia, che la Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha presentato
oggi in un incontro con i giornalisti al Senato.
«Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani
vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso
sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza – afferma il
presidente di "Insieme contro il Cancro",Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al
fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l'arma vincente per
sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli
adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica».
Per questo "Insieme contro il Cancro" promuove, a marzo, la prima campagna
nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall'"Olimpico" con la
distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di
campionato.
«Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto
prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti
standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi.
Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora
reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo
necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando
parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di
cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la
prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in
maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e
integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo
modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con
questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d'attesa. Più del 90% dei nostri
pazienti è preoccupato per la loro lunghezza».
Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta
equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora
troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in
generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della
prevenzione. L'opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all'Olimpico e in seguito
in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell'attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie.
«I tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, presidente Figc, membro della Giunta
Nazionale del Coni e del Comitato d'onore di "Insieme contro il Cancro" - sono una
popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che vuole raggiungere target diversi.
Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a
partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più
diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è
uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che,
con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è così».
Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. «Le
percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta,
giornalista e membro del Comitato d'onore della Fondazione -. È la dimostrazione
dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia del nostro Paese. Il position paper della
Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica
sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le
strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli
più strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia».
Le criticità da affrontare sono molte. «I tagli lineari - continua Cognetti - applicati da
molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli
ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere
migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale,
finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina
personalizzata, grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente
praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di laboratori
molecolari».
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d'attesa, sarebbe sufficiente applicare un
documento elaborato durante il dicastero dell'allora ministro della Salute Ferruccio
Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. «Questo documento ribalta il
paradigma delle liste di attesa – afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato,
dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche,
piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa
è l'urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al
sospetto di tumore della mammella in atto oppure di effettuare una risonanza
magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto all'eventualità di
una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell'ambito dei
trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono
immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi». «
Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia Virman
Cusenza, direttore de "Il Messaggero" e membro del Comitato d'onore della
Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della
sopravvivenza, possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto
mettendo a disposizione dei cittadini i migliori sistemi di prevenzione, con particolare
attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure più efficaci. Senza
dimenticare l'importanza della corretta informazione».
Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente
diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006).
«L'assistenza continua ai malati – conclude Cognetti - richiede costi sempre maggiori.
È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a
una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell'oncologia, riducendo
l'impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato
oggi da "Insieme contro il Cancro" rappresenta un passo decisivo per migliorare il
sistema in termini di efficacia ed efficienza».
http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/medicina‐e‐scienza/2014‐02‐25/tumori‐insieme‐contro‐cancro‐
132136.php?uuid=AbPPj6PJ 25-02-2014
Lettori: 77.000
Tumori: «Fai il tifo per la tua salute»
Campagna di prevenzione negli stadi
Un documento della Fondazione «Insieme contro il Cancro» per migliorare
l’accesso alle cure oncologiche
La prevenzione è un’arma vincente per sconfiggere il cancro, ma nel
nostro Paese ha spesso un ruolo ancora marginale, anche se, nel lungo
termine, può salvare molte vite. Da qui l’iniziativa di «Insieme contro il
Cancro», Fondazione nata per iniziativa di Aiom - Associazione italiana
di oncologia medica e Aimac - Associazione Italiana Malati di Cancro,
parenti e amici di una campagna nazionale sui corretti stili di vita presentata il 25 febbraio al Senato - che sarà lanciata a marzo negli stadi italiani. Perché, per giocare
d’anticipo nella lotta contro il cancro, oltre a una dieta equilibrata e all’eliminazione del fumo,
l’attività fisica costante è uno dei principali alleati. La campagna «Fai il tifo per la tua salute. I benefici
dell’attività fisica nella prevenzione dei tumori », partirà dallo stadio Olimpico di Roma, con la
distribuzione di un opuscolo e di questionari prima delle partite di campionato.
PROPOSTE - La Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha messo a punto anche un documento
ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia perché la qualità dell’assistenza, pur essendo tra le migliori
in Europa, potrebbe essere compromessa dalla spending review, oltre che da liste d’attesa lunghe,
scarso sostegno alla ricerca e gravi discriminazioni nell’accesso ai farmaci. E se in Italia i malati di
tumore vivono più a lungo rispetto alla media europea, è vero anche che sono in aumento le diagnosi
di tumore: circa mille ogni giorno. Nel 2013 sono state 366mila, in crescita costante rispetto agli anni
precedenti. «Siamo preoccupati dei tagli lineari applicati da molte regioni che possono avere gravi
conseguenze sul risultato delle cure - sottolinea il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti -.
Nel nostro documento ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali,
essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare
percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali».
LISTE D’ATTESA - Continuano ad essere un problema enorme per i pazienti anche le lunghe liste di
attesa per ottenere una diagnosi o un trattamento. «Per affrontarle in modo più appropriato - dice
Cognetti - dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto
che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire
una mammografia con scopi di prevenzione rispetto a un sospetto di tumore della mammella. Lo
stesso criterio - continua l’oncologo - può essere applicato nell’ambito dei trattamenti, individuando
situazioni cliniche che richiedono immediato intervento e altre dilazionabili, anche di settimane o
mesi».
ACCESSO ALLE CURE - Altro punto affrontato nel documento riguarda la riorganizzazione degli
ospedali e dei posti letto: secondo «Insieme contro il cancro» vanno privilegiate le strutture che
trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Inoltre, ricorda Cognetti, «vanno migliorati anche i
servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane; vanno incrementati i programmi di screening, ancora poco diffusi soprattutto al
Sud; va superata la distribuzione disomogenea sul territorio nazionale degli hospice, per esempio, son
598 quelli presenti in Lombardia contro gli appena venti in Campania e i sette in Calabria».
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/14_febbraio_25/tumori‐fai‐tifo‐la‐tua‐salute‐campagna‐
prevenzione‐stadi‐7ca6b34c‐9e2c‐11e3‐a9d3‐2158120702e4.shtml 25-02-2014
Lettori: 495.000
Tumori, pazienti costretti a pagare da soli farmaci
Tumori, pazienti costretti a pagare da soli farmaci
Esperti, troppi ritardi in approvazione, legge disattesa
(ANSA) - ROMA, 25 FEB - I ritardi nell'introduzione di
farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a
livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca
loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno
denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il Cancro
durante la presentazione di un position paper sullo stato
dell'oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che
dovrebbero evitare i ritardi sono disattese.
''Una volta approvati dall'autorita' europea i farmaci
innovativi finiscono nella classe Cnn, in cui possono essere
acquistati dagli ospedali, in attesa che l'Aifa li inserisca nel
prontuario nazionale e le varie Regioni nei propri per il
rimborso da parte del Ssn - spiega Francesco Cognetti, oncologo
e presidente della Fondazione -. Quello che succede e' che
molecole che potrebbero salvare le vite dei pazienti rimangono
in questo limbo per due anni, e chi puo' li compra di tasca sua,
spendendo decine di migliaia di euro, perche' gli ospedali non li
acquistano. Questa e' una discriminazione in base al censo
inaccettabile''.
Una norma contenuta nel decreto del Fare del governo Letta
prevedeva che l'Aifa impiegasse al massimo 100 giorni per
l'approvazione. ''Ma questa norma non viene rispettata - spiega
Cognetti - anche per farmaci che la stessa Aifa considera ad
elevato impatto''.
Una possibile soluzione e' indicata proprio nel documento
presentato oggi. ''L'Aifa dovrebbe concentrare gli sforzi sulle
terapie realmente innovative e indispensabili, che non sono
molte - spiega Cognetti - anche lasciando indietro altri farmaci
meno importanti. Inoltre andrebbero aboliti i prontuari
regionali, che generano le discriminazioni. Non e' possibile che
un malato possa ricevere o no dei farmaci a seconda della
regione dove vive''.
25-02-2014
Tumori,pazienti costretti pagare
farmaci
'Insieme contro il cancro', troppi ritardi legge disattesa
25 febbraio, 17:18
(
ANSA) - ROMA, 25 FEB - I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici
innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono
costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono
permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro
il cancro durante la presentazione di un 'position paper' sullo stato
dell'oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i
ritardi sono disattese.
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2014/02/25/Tumori‐pazienti‐costretti‐pagare‐
farmaci_10142900.html 25-02-2014
Lettori: 86.000
Tumori: esperti, ecco come ridurre del
30% liste attesa
(AGI) - Roma, 25 feb. - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti
letto, che privilegi le strutture che trattano piu' casi e garantiscono
servizi migliori; collegamento reale fra centri di riferimento che,
insieme all'eliminazione di esami impropri, puo' consentire di ridurre
fino al 30 per cento le liste d'attesa; maggiore coinvolgimento dei
medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo;
superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse
regioni nell'accesso ai farmaci innovativi, grazie a una sostanziale
revisione del Titolo V della Costituzione; migliore diffusione e
adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione;
applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione
omogenea degli hospice sul territorio e piu' fondi in progetti di ricerca
e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper (un
documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia) che la
fondazione "Insieme contro il cancro" ha presentato oggi al Senato.
"Il nostro sistema di cura - ha sottolineato l'oncologo Francesco
Cognetti, che presiede la fondazione - e' uno dei piu' efficienti al
mondo. Infatti, i pazienti italiani vivono piu' a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca
rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza. La
prevenzione rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro,
anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti
in progetti di sensibilizzazione". Nel position paper, ha continuato
Cognetti, "ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti
oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire
alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi
assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5 per cento dei
progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia
oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili
servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo
necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, e' stato stimato che,
su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, soltanto
196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata
118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti
in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi
di attivita' e integrazione di tutte le professionalita' necessarie),
entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti
a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network - ha
concluso Cognetti - sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa".
(AGI) .
http://www.agi.it/research‐e‐sviluppo/notizie/201402251712‐eco‐rt10182‐
tumori_esperti_ecco_come_ridurre_del_30_liste_attesa 25-02-2014
Lettori: 86.000
Tumori: esperti, ecco come ridurre del 30% liste attesa
(AGI) - Roma, 25 feb. - "Il nostro sistema di cura - ha sottolineato l'oncologo
Francesco Cognetti, che presiede la fondazione - e' uno dei piu' efficienti al
mondo. Infatti, i pazienti italiani vivono piu' a lungo rispetto alla media
europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca
rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza. La prevenzione
rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si
colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione". Nel position paper, ha continuato Cognetti, "ribadiamo
che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali
per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e
realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5 per
cento dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia
oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi
di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per
assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando
parametri internazionali, e' stato stimato che, su 1015 centri che si occupano
di cancro del colon retto, soltanto 196 risultano adeguati; per il polmone 193
su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai
criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello
centrale (per volumi di attivita' e integrazione di tutte le professionalita'
necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno
costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network - ha
concluso Cognetti - sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa". (AGI)
Rma/Pgi
http://salute.agi.it/attualita/notizie/201402251606‐att‐rsa1041‐
tumori_esperti_ecco_come_ridurre_del_30_liste_attesa_2 25-02-2014
Tumori, al via campagna di
prevenzione con opuscoli
negli stadi
“Insieme contro il cancro”: Nuove regole per ridurre
30% liste attesa
di red/san ‐ 25 febbraio 2014 16:02fonte ilVelino/AGV NEWSRoma
Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi
e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme
all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa.
Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo.
Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai
farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore
diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione
effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più
fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un
documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il
Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato.
“Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a
lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla
ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di
‘Insieme contro il Cancro’, Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta,
attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia
si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel
nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna
attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna
nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di
un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato.
Secondo la Fondazione, per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente
applicare un documento elaborato durante il dicastero dell’allora ministro della Salute
Ferruccio Fazio e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il
paradigma delle liste di attesa – afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero
essere articolate sulla base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla
tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire
una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella
in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo
degenerativo rispetto all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere
applicato nell’ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche
che richiedono immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”.
http://www.ilvelino.it/it/article/2014/02/25/tumori‐al‐via‐campagna‐di‐prevenzione‐con‐opuscoli‐negli‐
stadi/c66fc038‐929f‐4fc6‐aa71‐2b3f6abe2441/ 25-02-2014
Tumori. 'Insieme contro il cancro'
presenta nuove regole per ridurre del
30% le liste d'attesa
Il position paper della fondazione è stato presentato oggi nel corso di
un incontro al Senato. Tra le priorità il collegamento reale tra i
centri di riferimento, l'eliminazione degli esami impropri e il
superamento delle diseguaglianze territoriali nell'accesso ai farmaci
innovativi.
- Un position paper che costituisce un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in
Italia. Lo ha presentato oggi la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ in un incontro al
Senato. Il documento focalizza l’attenzione su alcuni punti ritenuti imprescindibili. La
riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi
e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme
all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Un
maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo.
Il superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai
farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Una
migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione.
L’applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul
territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione.
25 FEB
“Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a
lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla
ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il presidente di
‘Insieme contro il Cancro’, Francesco Cognetti - La prevenzione (no al fumo, dieta corretta,
attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia
si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel
nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna
attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna
nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’Olimpico con la distribuzione di un
opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato.
“Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti
oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su
tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5%
dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole
strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche
assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti
adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si
occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e
per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in
maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di
tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non
saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre
possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro
lunghezza”.
Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata,
esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne
sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo
ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione,
che sarà diffuso all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici
dell’attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle
neoplasie. “I tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, Presidente Figc, membro della Giunta
Nazionale del Coni e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una
popolazione eterogenea, ideale per un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo
orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo
Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi
comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici
della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni
causati dalle sigarette. Ma non è così”.
Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le percentuali di
guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta, giornalista e membro del
Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell’eccellenza raggiunta
dall’oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno
strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà
essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti
di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi legati alla
malattia”.
Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - aggiunge Cognetti - applicati da molte
Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte nei singoli ospedali possono
causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere migliorati anche i servizi
di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo nella metà
delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della
ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente
carenza di laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento
elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato
dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa
– afferma Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base
delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti
diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con
finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di
effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto
all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito
dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono
immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”.
“Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia Virman
Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in
termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere
consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori
sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle
cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”.
Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di
tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai
malati – conclude Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema
ospedaliero del nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale
riorganizzazione nel campo dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da
questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta
un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
25 febbraio 2014
http://www.quotidianosanita.it/studi‐e‐analisi/articolo.php?articolo_id=19936 25-02-2014
Tumori: con nuove regole e riorganizzazione liste
attesa ridotte 30%
Roma, 25 feb 2014 - Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, privilegiando le
strutture che trattano piu' casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di
riferimento - che, insieme all'eliminazione di esami impropri, puo' consentire di ridurre fino al
30% le liste d'attesa e maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase
delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse
Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi, migliore diffusione e adesione ai programmi di
screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore,
distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e piu' fondi in progetti di ricerca e
prevenzione. Sono questi i punti principali del 'position paper', il documento ufficiale sullo
stato dell'oncologia in Italia, presentato dalla Fondazione ''Insieme contro il Cancro'' al
Senato. ''Il nostro sistema di cura e' uno dei piu' efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani
vivono piu' a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa e scarso
sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita' dell'assistenza - afferma il
Presidente di ''Insieme contro il Cancro'', Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo,
dieta corretta, attivita' fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro,
anche se l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di eta' compresa fra 18 e 69
anni non svolge nessuna attivita' fisica''. Per questo, la Fondazione promuove, a marzo, la
prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partira' dall'Olimpico di
Roma, per poi diffondersi in tutti gli altri stadi, con la distribuzione di un opuscolo e di
questionari appena prima delle partite di campionato. ''Nel position paper - continua Cognetti
- ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per
risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi
assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese
vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli
indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario
per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri
internazionali, e' stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto,
solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le
strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a
livello centrale (per volumi di attivita' e integrazione di tutte le professionalita' necessarie),
entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per
accedere alle cure migliori. Con questi network sara' inoltre possibile ridurre le liste d'attesa.
Piu' del 90% dei nostri pazienti e' preoccupato per la loro lunghezza''. L'opuscolo della
Fondazione e' focalizzato sui benefici dell'attivita' fisica e con i questionari verra' indagato il
livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. ''I tifosi - sottolinea Giancarlo Abete,
Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del Comitato d'onore di
'Insieme contro il Cancro' - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa che
vuole raggiungere target diversi. Vogliamo informare i cittadini sui piu' diffusi e pericolosi
comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarieta', anche il tabacco e' uno dei peggiori nemici
della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni
causati dalle sigarette. Ma non e' cosi'''. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le
nuove diagnosi di cancro.
http://247.libero.it/focus/28293168/3/tumori‐con‐nuove‐regole‐e‐riorganizzazione‐liste‐attesa‐ridotte‐
30/ Ilritrattodella
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IL
ritratto
DELLA
sa ute
salute
Il quotidiano della prevenzione dal tuo medico di famiglia
anno III, numero 38
Consulenza
scientifica
HEALTHY FOUNDATION
Con il patrocinio di
Presidenza
del Consiglio
dei Ministri
NEWS
mercoledì
società italiana
di medicina generale
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26
febbraio 2014
HEALTHY FOUNDATION
PRESENTATO AL SENATO DELLA REPUBBLICA IL POSITION PAPER SULL’ONCOLOGIA ITALIANA
‘Insieme contro il Cancro’: “Andiamo negli stadi
a insegnare la prevenzione”
“La prevenzione (no al fumo, dieta corretta,
attività fisica costante) rappresenta l’arma
vincente per sconfiggere il cancro, anche se
l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa
per investimenti in progetti di sensibilizzazione. Per questo la nostra Fondazione pro-
SECONDO INCONTRO DEL
PROGETTO CON OVIDIO BRIGNOLI,
VICEPRESIDENTE SIMG
‘Sky in salute’ e ‘Il Ritratto’:
“Italiani, bevete di più!”
“Tutti voi sapete
che la quantità di
liquidi che dovreste bere ogni giorno è di circa due
litri, ma difficilmente riuscite a
raggiungere questa soglia. Ecco
perché vi dico,
bevete di più!”.
Sono le parole di
Ovidio Brignoli,
vicepresidente
nazionale dei medici di famiglia della SIMG,
intervenuto ieri mattina a Rogoredo per il secondo incontro di “Sky in salute”, promosso
dal gruppo Sky per i propri dipendenti, grazie a un accordo con Intermedia nell’ambito
del progetto “Il Ritratto della salute”. La
scorretta idratazione è una brutta abitudine
che, se trasmessa ai più piccoli, può avere
effetti impensabili. “Il 66% dei bimbi italiani
non beve a sufficienza prima di sedersi sui
banchi di scuola – ha sottolineato Brignoli –.
Le conseguenze sono prestazioni cognitive
rallentate fino al 14% in meno rispetto ai coetanei idratati correttamente. Ma assumere
pochi liquidi è un aspetto comune a tutte le
età: la conferma viene dallo studio LIZ, condotto per la prima volta su 2mila pazienti
in tutto il territorio. Un’indagine unica nel
suo genere, che ha rilevato usi e costumi
errati, riservando anche sorprese. La buona
notizia? Il consumo di zucchero è sotto la
soglia critica”. Gli incontri di Sky in salute
proseguiranno con cadenza bimestrale per
tutto il 2014.
muove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui
corretti stili di vita, che partirà
dallo Stadio ‘Olimpico’ con la
distribuzione di un opuscolo e
questionari prima delle partite
di campionato”. È l’annuncio
di Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro
il Cancro”, durante l’incontro
di ieri mattina al Senato della
Repubblica di Roma. “Il nostro
sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo – ha sottolineato Cognetti –, ma
tagli, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità
dell’assistenza. Perché questo non accada,
per ridurre fino al 30% le liste d’attesa e
per far sì che ci siano più fondi destinati
alla prevenzione, abbiamo presentato un
position paper sullo stato dell’oncologia italiana”. Proprio la prevenzione sarà al centro
delle prossime attività della Fondazione. “Il
linguaggio universale del calcio e, più in
generale, dello sport è il veicolo ideale per
trasmettere alcuni messaggi chiave. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso
all’Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività
fisica e con i questionari verrà indagato il
STOP AL VIZIO PER AVERE BENEFICI PER IL CORPO E LA MENTE
Ansia e stress? Provate a smettere di fumare…
Editore: Intermedia srl
Direttore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina Smerrieri
Consulenza Scientifica: Healthy Foundation
Registrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del 26.04.2012
livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie”. “Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio della Capitale
– ha aggiunto il dott. Giancarlo Abete,
Presidente FIGC e membro del Comitato
d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ –. Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e
pericolosi comportamenti a rischio”.
“Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – ha evidenziato
Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e membro del Comitato d’onore
della Fondazione - possono essere consolidati soltanto mettendo a disposizione dei
cittadini i migliori sistemi di prevenzione,
senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”.
Sappiamo che molti di voi fumano proprio perché convinti di allontanare
ansia e stress, ma a quanto pare abbandonare il vizio delle sigarette non
fa bene solo alla salute fisica, ma anche a quella mentale. Il legame tra
benessere psichico e ‘vittoria’ contro il fumo è stato scoperto dalla
Washington University School of Medicine. Secondo i dati raccolti
dallo studio, circa il 40% dei forti fumatori soffre o ha sofferto in
passato di disturbi d’ansia o dell’umore. Durante la ricerca, il 42%
di chi fumava ha continuato ad avere problemi d’umore, contro il
29% di chi invece nel frattempo aveva smesso. Lo studio si è basato
sui dati di 4.800 fumatori: quello che i ricercatori hanno scoperto è
che smettere di fumare, o comunque ridurre di molto il numero di
sigarette, è collegato a una salute mentale significativamente migliore, ed è associato a un rischio più basso di sviluppare disordini come
depressione o dipendenze da alcol e droghe. Almeno avete un motivo
in più per provare a smettere…
Vuoi rileggere qualche articolo? Collegati al sito
www.ilritrattodellasalute.org per consultare il nostro archivio…
25-02-2014
Tumori, nuove regole per ridurre del 30% le liste
d’attesa Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti ‐. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. http://www.italiaglobale.it/2014/02/25/tumori‐nuove‐regole‐per‐ridurre‐del‐30‐le‐liste‐dattesa/ 25-02-2014
Al Senato la Fondazione “Insieme contro il Cancro” presenta il documento sullo
stato dell’oncologia
TUMORI: “NUOVE REGOLE PER RIDURRE DEL 30% LE LISTE D’ATTESA”
andiamo negli stadi a insegnare la prevenzione ai tifosi
Il presidente Francesco Cognetti: “Serve un collegamento reale fra i centri per
eliminare i disservizi”. Ma la vera arma vincente per evitare una neoplasia è seguire
un corretto stile di vita. Da marzo, al via all’“Olimpico” la prima campagna
nazionale per sensibilizzare gli sportivi
Roma, 25 febbraio 2014 – Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le
strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di
riferimento che, insieme all’eliminazione di esami impropri, può consentire di ridurre fino al
30% le liste d’attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase
delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse
Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V della
Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel
Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli
hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti
principali del position paper, un documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia, che la
Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha presentato oggi in un incontro con i giornalisti al
Senato. “Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani
vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso
sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza – afferma
il Presidente di “Insieme contro il Cancro”, prof. Francesco Cognetti -. La prevenzione
(no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per
sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in
progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra
18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica”. Per questo “Insieme contro il Cancro”
promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che
partirà dall’“Olimpico” con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle
partite di campionato. “Nel position paper – continua il prof. Cognetti – ribadiamo che
vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse,
garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali
uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Nel nostro Paese vi sono
tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili
servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per assicurare
esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato
stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano
adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che
rispondono ai criteri minimi, stabiliti in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale
(per volumi di attività e integrazione di tutte le professionalità necessarie), entreranno nella
rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a spostarsi per accedere alle cure
migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d’attesa. Più del 90% dei
nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza”. Studi scientifici evidenziano che,
seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei
tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio
universale del calcio e, più in generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i
messaggi chiave della prevenzione. L’opuscolo della Fondazione, che sarà diffuso all’Olimpico
e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici dell’attività fisica e con i questionari
verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. “I tifosi – sottolinea
il dott. Giancarlo Abete,Presidente FIGC, membro della Giunta Nazionale del CONI e del
Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’ - sono una popolazione eterogenea, ideale per
un’iniziativa che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative
come quella che la Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale.
Vogliamo informare i cittadini sui più diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla
sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori nemici della salute. Purtroppo molti sportivi
fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati dalle sigarette. Ma non è
così”. Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove diagnosi di cancro. “Le
percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea il dott. Gianni Letta,
giornalista e membro del Comitato d’onore della Fondazione -. È la dimostrazione
dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia del nostro Paese. Il position paperdella Fondazione
rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria. Questo
documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per orientare le strategie di intervento non
solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più strettamente sociali e lavorativi
legati alla malattia”. Le criticità da affrontare sono molte. “I tagli lineari - continua il prof.
Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni prodotte
nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono
essere migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale,
finora presenti solo nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata,
grande e recente conquista della ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro
Paese a causa della persistente carenza di laboratori molecolari”.
Per affrontare il nodo spinoso delle liste d’attesa, sarebbe sufficiente applicare un documento
elaborato durante il dicastero dell’allora Ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato
dalla Conferenza Stato-Regioni. “Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa –
afferma il prof. Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla
base delle patologie e delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti
diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con
finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della mammella in atto oppure di
effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo degenerativo rispetto
all’eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato nell’ambito
dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono
immediato intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi”. “Gli ottimi risultati
ottenuti nel nostro Paese nella lotta al cancro – evidenzia il dott. Virman Cusenza,
Direttore de ‘Il Messaggero’e membro del Comitato d’onore della Fondazione -, in termini
di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza, possono essere
consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i migliori
sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle
cure più efficaci. Senza dimenticare l’importanza della corretta informazione”. Oggi nel nostro
Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano
quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). “L’assistenza continua ai malati – conclude
il prof. Cognetti - richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del
nostro Paese debba essere sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo
dell’oncologia, riducendo l’impatto economico determinato da questi cambiamenti. Il
documento presentato oggi da ‘Insieme contro il Cancro’ rappresenta un passo decisivo per
migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza”.
http://www.ifo.it/AspOne.aspx?990022629 25-02-2014
Ecco come tagliare le liste d’attesa
per i pazienti oncologici
Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, collegamento tra i centri di
riferimento ed eliminazione degli esami impropri. Basterebbero queste tre "mosse"
per ridurre del 30% le liste d'attesa oncologiche.
A sostenerlo è la Fondazione Insieme contro il cancro, che martedì 25 febbraio ha
presentato a Roma un proprio position paper in materia di assistenza oncologica
nel nostro Paese. Basti pensare che nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di
chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive degli indispensabili
servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per
assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri
internazionali, è stato stimato che, su 1.015 centri che si occupano di cancro del
colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il polmone 193 su 702 e per la prostata
118 su 624.
Maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di
controllo; superamento delle disuguaglianze ancora presenti nelle diverse Regioni
nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del Titolo V
della Costituzione; migliore diffusione e adesione ai programmi di screening,
soprattutto nel Meridione; applicazione effettiva della terapia del dolore,
distribuzione omogenea degli hospice sul territorio e più fondi in progetti di ricerca
e prevenzione: sono questi i punti principali del documento elaborato dalla
Fondazione.
Nonostante tutto, «il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo –
assicura il presidente di Insieme contro il Cancro, Francesco Cognetti - infatti i
pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari,
liste d’attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità
dell’assistenza».
La prevenzione va allo stadio. La prevenzione (niente al fumo, alimentazione
corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il
cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in
progetti di sensibilizzazione, tanto che nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di
età compresa fra 18 e 69 anni non svolge alcuna attività fisica.
Per questo “Insieme contro il Cancro” promuove, a marzo, la prima campagna
nazionale negli stadi sui corretti stili di vita, che partirà dall’Olimpico di Roma. In
occasione di due partite della Roma e due della Lazio, verranno distribuiti
questionari per verificare le conoscenze nel campo dei tumori dei tifosi, che
riceveranno anche un opuscolo sui corretti stili di vita. Il progetto prevede
comunque di coinvolgere anche gli stadi del resto d'Italia, in un’opera di
prevenzione nella quale, come hanno sottolineato il presidente della Figc, Giancarlo
Abete, e di Coni Servizi, Franco Chimenti, è il mondo dello sport a sopperire alle
carenze delle Istituzioni.
http://www.healthdesk.it/daily/ecco_come_tagliare_le_liste_d_attesa_per_i_pazienti_oncologici/1393393
172 25-02-2014
Tumori, pazienti costretti a pagare da soli farmaci
I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono
arrivati a
livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca
loro o a rinunciare se non se li possono permettere. Lo hanno
denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il Cancro
durante la presentazione di un position paper sullo stato
dell'oncologia in Italia, sottolineando che le leggi che
dovrebbero evitare i ritardi sono disattese.
''Una volta approvati dall'autorita' europea i farmaci
innovativi finiscono nella classe Cnn, in cui possono essere
acquistati dagli ospedali, in attesa che l'Aifa li inserisca nel
prontuario nazionale e le varie Regioni nei propri per il
rimborso da parte del Ssn - spiega Francesco Cognetti, oncologo
e presidente della Fondazione -. Quello che succede e' che
molecole che potrebbero salvare le vite dei pazienti rimangono
in questo limbo per due anni, e chi puo' li compra di tasca sua,
spendendo decine di migliaia di euro, perche' gli ospedali non li
acquistano. Questa e' una discriminazione in base al censo
inaccettabile''.
Una norma contenuta nel decreto del Fare del governo Letta
prevedeva che l'Aifa impiegasse al massimo 100 giorni per
l'approvazione. ''Ma questa norma non viene rispettata - spiega
Cognetti - anche per farmaci che la stessa Aifa considera ad
elevato impatto''.
Una possibile soluzione e' indicata proprio nel documento
presentato oggi. ''L'Aifa dovrebbe concentrare gli sforzi sulle
terapie realmente innovative e indispensabili, che non sono
molte - spiega Cognetti - anche lasciando indietro altri farmaci
meno importanti. Inoltre andrebbero aboliti i prontuari
regionali, che generano le discriminazioni. Non e' possibile che
un malato possa ricevere o no dei farmaci a seconda della
regione dove vive''.
http://www.campanianotizie.com/cronaca/italia/84135‐tumori‐pazienti‐costretti‐a‐pagare‐da‐soli‐i‐
farmaci.html 25-02-2014
Tumori: tra cure e liste d’attesa in oncologia
DI ANTONIO LUZI
La Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha presentato al Senato un “Position Paper” su quello
che è lo stato dell’arte dell’Oncologia nel nostro Paese.
Il quadro che viene fuori da questo rapporto da una lato disegna una Italia in cui ci sono molte
eccellenze, con un quadro di altissime efficienze curative, ed infatti molti pazienti italiani,
secondo il documento, vivono più a lungo dei loro “colleghi europei”. Dall’altro lato disegna il
solito quadro di un Paese in cui inefficienze legislative, carenze di organizzazione, incapacità di
programmazione, fattori negativi che da sempre ci hanno contraddistinto, si sono sommate a tagli
lineari al sistema sanitario che ne stanno compromettendo la qualità.A ciò si può aggiungere la
carenza di fondi per la ricerca ed altri piccoli ‘gioielli organizzativi’ del nostro Paese, come la
questione dei farmaci che hanno bisogno di un inutile, costoso ed inefficiente e deleterio
passaggio Regionale, o la assurda proliferazione di centri, che servono solamente a ‘sfamare’
qualche potentato politico-baronale.Andando per ordine, il documento parla ad esempio di quella
che definisce una gravissima discriminazione nell’accesso ai farmaci innovativi, rispetto ai
malati di altri Paesi europei.In tutta Europa dopo che un farmaco ha ricevuto l’approvazione alla
messa in commercio da parte dell’EMA, l’European Mddicines Agency, viene messo a
disposizione dappertutto, tranne che in Italia, dove ha inizio una seconda procedura che
dapprima è a carico dell’AIFA, l’agenzia italiana omologa dell’EMA, e che impiega tra i 12 ed i 18
mesi per deliberare e rendere i farmaci rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, e poi passa
a carico delle Regioni, che senza che ve ne sia alcuna reale e tecnica necessità, debbono anche
esse approvare l’entrata in commercio del farmaco.Perché? Forse per mantenere un’altra
struttura inutile nella quale decine di persone prendono uno stipendio facendo un lavoro che non
solo è inutile, ma che addirittura diventa dannoso quando questo significa ritardare ancora di più
l’uso del farmaco.Il documento poi esamina il problema della proliferazione dei centri specializzati
in alcune malattie oncologiche. Si afferma che se si applicassero i parametri internazionali, su
1015 centri che si occupano di cancro del colon, solo 196 risulterebbero adeguati, mentre
parlando dei centri che si occupano dei tumori del polmone sarebbero adeguati solo193 su 702
ed infine, per quello che riguarda i tumori della prostata, solamente 118 su 624 sarebbero
adeguati.Ora il documento non lo dice ma è nostro dovere essere chiari, e dire che sommando
questi dati, che vi ricordo sono ufficiali, ci sarebbero, solamente analizzando i numeri riguardanti
le tre patologie tumorali, ci sarebbero in Italia ben 1834 centri che non sono, per molteplici
ragioni, adeguati a trattare in forma efficace ed efficiente questi malati di tumore che invece
hanno bisogno della massima professionalità ed efficacia per sperare di avere salva la vita.
Ogni commento è inutile.A quanto sopra si aggiunge la deleteria e stupida, se non criminale,
politica dei tagli lineari alla sanità,da anni denunciata dalle associazioni di cittadini e che ora
trova, se ve ne fosse ancora bisogno, ulteriore conferma nel rapporto che la Fondazione Insieme
contro il cancro, presieduta da Francesco Cognetti, Direttore del Dipartimento Oncologia Medica
dell’Istituto Nazionale Regina Elena, ha presentato al Senato.Nel documento si afferma che la
politica della Spending Review ha portato le Regioni ad applicare una serie di tagli lineari che,
non tenendo assolutamente in conto la qualità delle prestazioni erogate né l’esperienza, nel
senso di numero di casi clinici affrontati né la ricerca prodotta, hanno determinato gravi
ripercussioni sui risultati dei trattamenti terapeutici.Il documento affronta poi il settore,
importantissimo, nella lotta al cancro, della personalizzazione dei sistemi di diagnosi e
prevenzione fatti sulla base delle costituzioni genetiche dei singoli pazienti.Scrivemmo qualche
tempo, a proposito del tumore della mammella, della capacità degli studi genetici che ci
permettono di parlare di una patologia che presenta molte differenze da una donna ad una altra e
che fa si che oggi si dica che esiste un tumore della mammella solo perché interessa lo stesso
organo colpito ma con quadri patologici differenti.Parlavamo, come dice ora il rapporto, di quella
che si definisce la ‘medicina personalizzata’, che è la più recente ed avanzata conquista nel
trattamento dei tumori.Il rapporto afferma che questa medicina è difficilmente praticabile nel
nostro paese a causa della continua e persistente mancanza, nei nostri ospedali, di laboratori
molecolari. Rimane pertanto una lodevole affermazione di principio, mentre in realtà rappresenta
la negazione del diritto, per molti dei nostri pazienti, di vedere applicato l’articolo 32 della nostra
Costituzione che recita: ”La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività”.Infine l’altro grande problema che abbiamo è quello della prevenzione
dei tumori, settore nel quale, solamente osservando lo stato del nostro Paese, basti pensare al
“caso ILVA”, oppure a quello che accade nella cosiddetta “Terra dei fuochi”.Bisognerebbe
costruire un nuovo paradigma, come afferma il documento, di prevenzione delle forme
cancerogene, “che si concentri, in uguale maniera, sia sulle cause dovute al nostro stile di vita,
sia su quelle occupazionali (ambienti di lavoro dannosi e cancerogeni per i lavoratori), che su
quelli ambientali” (le contaminazioni delle fonti d’acqua dovuti a decenni di scarichi di sostanze
tossiche sui terreni nel sud d’Italia), studiando e valutando l’effettiva combinazioni di differenti
fattori causali, piuttosto che concentrarsi su cause e rimedi isolati”.In altre parole, e questa è una
mia idea non rappresentata dal documento della Fondazione, bisognerebbe iniziare a discutere
seriamente il modello di sviluppo che fino ad ora il nostro Paese ha seguito e che tanti disastri,
spesso irreversibili, ha prodotto.
http://www.vitadidonna.org/salute/10970‐tumori‐tra‐i‐centri‐di‐eccellenza‐e‐liste‐d‐attesa.html 25-02-2014
Tumori, riorganizzando ospedali -30% attese
25 FEBBRAIO 2014 16:110 COMMENTIVIEWS: 2
Con una riorganizzazione degli ospedali che tagli le strutture più
piccole a favore delle reti fra centri di riferimento le liste d’attesa per i malati
di tumore si ridurrebbero del 30%, facendo risparmiare risorse e aumentando la
sicurezza dei malati. Il suggerimento è contenuto in un ‘position paper’ presentato
oggi dalla fondazione Insieme contro il cancro.
Il documento contiene una analisi dello stato attuale delle terapie oncologiche
italiane, che pur presentando molte luci hanno diversi aspetti da correggere. ”Il nostro
sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo – afferma Francesco
Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione – ma tagli lineari, liste d’attesa e
scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza”.
Secondo il documento ad esempio su 1015 centri in Italia che si occupano di cancro al
colon solo 196 sono adeguati per dimensioni e presenza di servizi indispensabili,
mentre per il polmone sono 193 su 702. Fra gli altri problemi individuati ci sono il
calo dei finanziamenti alla ricerca e la disparità regionale nell’accesso ai farmaci
innovativi.
http://www.trmweb.it/news/tumori‐riorganizzando‐ospedali‐30‐attese/ 25-02-2014
TUMORI, PAZIENTI COSTRETTI A COMPRARE I FARMACI
ROMA
25 febbraio 2014
La fondazione “Insieme contro il Cancro” denuncia ritardi nell’introduzione di farmaci
oncologici innovativi nei prontuari, costringendo i malati a pagare di tasca propria
decine di migliaia di euro o a rinunciare, visti i costi alti e tenuto conto che gli ospedali
non li acquistano.
Tale conseguenza deriva dal fatto che i farmaci, una volta approvati dall'autorità
europea, finiscono nella classe Cnn, in attesa che l'Aifa li inserisca nel prontuario
nazionale e le varie Regioni nei propri per il rimborso da parte del Ssn. Bisogna ricordare
anche che esiste una norma -contenuta nel decreto del Fare del governo Letta- che
impone al'Aifa di impiegare al massimo 100 giorni per l'approvazione. "Ma questa
norma non viene rispettata“ spiega Francesco Cognetti, oncologo e presidente della
Fondazione.
http://www.teleuropa.it/web/pagenews.asp?lngIdNotizia=1621 25-02-2014
Tumori, riorganizzando ospedali -30% liste attesa
16:03 - 25/02/2014
(ANSA) - ROMA, 25 FEB - Con una riorganizzazione degli ospedali che tagli le strutture più piccole a
favore delle reti fra centri di riferimento le liste d'attesa per i malati di tumore si ridurrebbero del 30%,
facendo risparmiare risorse e aumentando la sicurezza dei malati. Il suggerimento è contenuto in un
'position paper' presentato oggi dalla fondazione Insieme contro il cancro.
Il documento contiene una analisi dello stato attuale delle terapie oncologiche italiane, che pur
presentando molte luci hanno diversi aspetti da correggere. ''Il nostro sistema di cura è uno dei più
efficienti al mondo - afferma Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione - ma tagli lineari,
liste d'attesa e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza''.
Secondo il documento ad esempio su 1015 centri in Italia che si occupano di cancro al colon solo 196 sono
adeguati per dimensioni e presenza di servizi indispensabili, mentre per il polmone sono 193 su 702. Fra
gli altri problemi individuati ci sono il calo dei finanziamenti alla ricerca e la disparità regionale nell'accesso
ai farmaci innovativi. ''Il position paper della fondazione - ha commentato Gianni Letta, membro del
comitato d'onore - rappresenta uno strumento decisivo per impostare programmi di politica sanitaria''.
http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=184239 25-02-2014
TUMORI,PAZIENTI COSTRETTI PAGARE FARMACI
NotiziarioItaliano.IT
'Insieme contro il cancro', troppi ritardi legge
disattesa
Tumori,pazienti costretti pagare farmaci
ROMA, 25 FEB - I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono
arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se
non se li possono permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme
contro il cancro durante la presentazione di un 'position paper' sullo stato dell'oncologia in
Italia, sottolineando che le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese.
http://www.notiziarioitaliano.it/insieme_contro_il_cancro_troppi_ritardi_legge_disattesa.14687.a.html 25-02-2014
Tumori: pazienti costretti a pagare i
farmaci
O a rinunciare
25 febbraio 2014 |
I ritardi nell’introduzione di farmaci oncologici innovativi nei prontuari sono arrivati a livelli
tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non se li possono
permettere. Lo hanno denunciato gli esperti della fondazione Insieme contro il cancro durante
la presentazione di un ‘position paper’ sullo stato dell’oncologia in Italia, sottolineando che le
leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese. (ANSA)
http://www.noinotizie.it/25‐02‐2014/tumori‐pazienti‐costretti‐a‐pagare‐i‐farmaci/ 25-02-2014
TUMORI: TAGLIO 30% LISTE ATTESA CON NUOVE REGOLE CENTRI
ONCOLOGICI
Posted by Ileana Argentin at 3:31 PM. Placed in Rassegna stampa category
DOCUMENTO SU STATO SETTORE E
CAMPAGNA DI PREVENZIONE NEGLI STADI Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) – Una
riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto per privilegiare le strutture che trattano piu’
casi e garantiscono servizi migliori. Un collegamento reale fra i centri di riferimento che,
insieme all’eliminazione di esami impropri, puo’ consentire di ridurre fino al 30% le liste
d’attesa. Sono alcuni dei punti fondamentali del documento ufficiale sullo stato dell’oncologia
in Italia presentato oggi a Roma dalla Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’. “Ma si deve
lavorare – ribadiscono gli esperti – anche un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia
soprattutto nella fase delle visite di controllo e il superamento delle disuguaglianze ancora
presenti nelle diverse Regioni nell’accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale
revisione del Titolo V della Costituzione”. “Il nostro sistema di cura e’ uno dei piu’ efficienti al
mondo – afferma Francesco Cognetti, presidente di ‘Insieme contro il Cancro’- infatti i
pazienti italiani vivono piu’ a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa
e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualita’ dell’assistenza La
prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attivita’ fisica costante) rappresenta l’arma vincente
per sconfiggere il cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per
investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di
eta’ compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attivita’ fisica”
http://www.ileanaargentin.it/tumori‐taglio‐30‐liste‐attesa‐con‐nuove‐regole‐centri‐oncologici/ 25-02-2014
TUMORI: PREVENZIONE NEGLI STADI. ABETE: “CALCIO VEICOLO
IMPORTANTE”
ROMA 25/02/2014
La prevenzione oncologica entra negli stadi italiani. L'iniziativa della Fondazione ‘Insieme contro
il cancro’, che partirà sabato dallo stadio Olimpico di Roma, interesserà inizialmente due partite
della Roma e della Lazio, ma farà tappa poi anche negli altri stadi italiani. Verranno distribuiti
questionari per verificare le conoscenze dei tifosi nel campo dei tumori e saranno forniti opuscoli
sui corretti stili di vita.
''I tifosi - ha spiegato il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete - sono una popolazione
eterogenea, ideale per l'iniziativa. Il calcio è un veicolo molto forte di messaggi, che possono
avere connotazioni negative, ma non in questo caso''.
''La prevenzione – ha dichiarato nel corso della presentazione dell’iniziativa Francesco Cognetti,
oncologo di fama e presidente della Fondazione - rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il
cancro, anche se l'Italia è agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione”.
http://www.figc.it/it/204/39033/2014/02/News.shtml 25-02-2014
Tumori, "insieme contro il cancro": nuove regole per ridurre del 30%
le liste d'attesa
Riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto, che privilegi le strutture che trattano più casi e
garantiscono servizi migliori. Collegamento reale fra centri di riferimento che, insieme all'eliminazione di
esami impropri, può consentire di ridurre fino al 30% le liste d'attesa. Maggiore coinvolgimento dei medici
di famiglia, soprattutto nella fase delle visite di controllo. Superamento delle disuguaglianze ancora
presenti nelle diverse Regioni nell'accesso ai farmaci innovativi grazie a una sostanziale revisione del
Titolo V della Costituzione. Migliore diffusione e adesione ai programmi di screening, soprattutto nel
Meridione. Applicazione effettiva della terapia del dolore, distribuzione omogenea degli hospice sul
territorio e più fondi in progetti di ricerca e prevenzione. Sono questi i punti principali del position paper, un
documento ufficiale sullo stato dell'oncologia in Italia, che la Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha
presentato oggi in un incontro con i giornalisti al Senato. «Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al
mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d'attesa
e scarso sostegno alla ricerca rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza – afferma il presidente
di "Insieme contro il Cancro", Francesco Cognetti -. La prevenzione (no al fumo, dieta corretta, attività
fisica costante) rappresenta l'arma vincente per sconfiggere il cancro, anche se l'Italia si colloca agli ultimi
posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli
adulti di età compresa fra 18 e 69 anni non svolge nessuna attività fisica». Francesco Cognetti Per questo
"Insieme contro il Cancro" promuove, a marzo, la prima campagna nazionale negli stadi sui corretti stili di
vita, che partirà dall'"Olimpico" con la distribuzione di un opuscolo e di questionari appena prima delle
partite di campionato. «Nel position paper – continua Cognetti – ribadiamo che vanno realizzate quanto
prima le reti oncologiche regionali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su
tutto il territorio e realizzare percorsi assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti
iniziali. Nel nostro Paese vi sono tuttora reparti di chirurgia oncologica in piccole strutture ospedaliere prive
degli indispensabili servizi di supporto e con casistiche assistenziali inferiori al minimo necessario per
assicurare esperienza sufficiente e trattamenti adeguati. Applicando parametri internazionali, è stato
stimato che, su 1015 centri che si occupano di cancro del colon retto, solo 196 risultano adeguati; per il
polmone 193 su 702 e per la prostata 118 su 624. Solo le strutture che rispondono ai criteri minimi, stabiliti
in maniera uniforme per tutte le Regioni a livello centrale (per volumi di attività e integrazione di tutte le
professionalità necessarie), entreranno nella rete. In questo modo i cittadini non saranno costretti a
spostarsi per accedere alle cure migliori. Con questi network sarà inoltre possibile ridurre le liste d'attesa.
Più del 90% dei nostri pazienti è preoccupato per la loro lunghezza». Studi scientifici evidenziano che,
seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è
prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. Il linguaggio universale del calcio e, più in
generale, dello sport è il veicolo ideale per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione. L'opuscolo
della Fondazione, che sarà diffuso all'Olimpico e in seguito in altri stadi italiani, è focalizzato sui benefici
dell'attività fisica e con i questionari verrà indagato il livello di conoscenza degli italiani sulle neoplasie. «I
tifosi – sottolinea Giancarlo Abete, presidente Figc, membro della Giunta Nazionale del Coni e del
Comitato d'onore di "Insieme contro il Cancro" - sono una popolazione eterogenea, ideale per un'iniziativa
che vuole raggiungere target diversi. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come quella che la
Fondazione realizzerà a partire dallo Stadio Olimpico della Capitale. Vogliamo informare i cittadini sui più
diffusi e pericolosi comportamenti a rischio. Oltre alla sedentarietà, anche il tabacco è uno dei peggiori
nemici della salute. Purtroppo molti sportivi fumano, convinti che, con lo sport, poi riducano i danni causati
dalle sigarette. Ma non è così». Giancarlo Abete Nel 2013 nel nostro Paese sono state 366mila le nuove
diagnosi di cancro. «Le percentuali di guarigione sono in costante crescita – sottolinea Gianni Letta,
giornalista e membro del Comitato d'onore della Fondazione -. È la dimostrazione dell'eccellenza raggiunta
dall'oncologia del nostro Paese. Il position paper della Fondazione rappresenta uno strumento decisivo per
impostare programmi di politica sanitaria. Questo documento potrà essere utilizzato dalle Istituzioni per
orientare le strategie di intervento non solo negli ambiti di ricerca scientifica, ma anche in quelli più
strettamente sociali e lavorativi legati alla malattia». Gianni Letta Le criticità da affrontare sono molte. «I
tagli lineari - continua Cognetti - applicati da molte Regioni senza considerare la qualità delle prestazioni
prodotte nei singoli ospedali possono causare gravi conseguenze sul risultato delle cure. Devono essere
migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora presenti solo
nella metà delle strutture italiane. Inoltre la medicina personalizzata, grande e recente conquista della
ricerca più avanzata, è difficilmente praticabile nel nostro Paese a causa della persistente carenza di
laboratori molecolari». Per affrontare il nodo spinoso delle liste d'attesa, sarebbe sufficiente applicare un
documento elaborato durante il dicastero dell'allora ministro della Salute Ferruccio Fazio e già approvato
dalla Conferenza Stato-Regioni. «Questo documento ribalta il paradigma delle liste di attesa – afferma
Cognetti -, che, in modo più appropriato, dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle
necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per esempio, diversa è
l'urgenza di eseguire una mammografia con finalità di prevenzione rispetto al sospetto di tumore della
mammella in atto oppure di effettuare una risonanza magnetica per una patologia articolare di tipo
degenerativo rispetto all'eventualità di una metastasi in atto. Lo stesso concetto può essere applicato
nell'ambito dei trattamenti. È possibile individuare in oncologia situazioni cliniche che richiedono immediato
intervento ed altre dilazionabili, anche di settimane o mesi». «Gli ottimi risultati ottenuti nel nostro Paese
nella lotta al cancro – evidenzia Virman Cusenza, direttore de "Il Messaggero" e membro del Comitato
d'onore della Fondazione -, in termini di diminuzione della mortalità e prolungamento della sopravvivenza,
possono essere consolidati ed ulteriormente migliorati soltanto mettendo a disposizione dei cittadini i
migliori sistemi di prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita, alla diagnosi precoce e alle cure
più efficaci. Senza dimenticare l'importanza della corretta informazione». Ferruccio Fazio Virman Cusenza
Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di tumore (erano
quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). «L'assistenza continua ai malati – conclude Cognetti richiede costi sempre maggiori. È evidente che il sistema ospedaliero del nostro Paese debba essere
sottoposto a una sostanziale e radicale riorganizzazione nel campo dell'oncologia, riducendo l'impatto
economico determinato da questi cambiamenti. Il documento presentato oggi da "Insieme contro il Cancro"
rappresenta un passo decisivo per migliorare il sistema in termini di efficacia ed efficienza».
http://www.federfarma.it/Edicola/Sole‐24Ore‐
News/VisualizzaNews.aspx?type=Sole24Ore&key=AbPPj6PJ 26-02-2014
Tagli delle liste d’attesa per la cura dei tumori
'Insieme contro il cancro' propone soluzioni che potrebbero ridurre notevolmente le
lunghe liste d'attesa.
-Redazione- Con una riorganizzazione delle
strutture ospedaliere e dei posti letto che privilegino quelle che rispondono a determinati requisiti
minimi fissati uniformemente per tutte le regioni a livello centrale, sarà possibile riuscire a ridurre
leliste d'attesa anche del 30%.
Ma sono diversi i punti principali del position paper che 'Insieme contro il cancro' ha
presentato al Senato per favorire una più efficiente cura dei malati e che permetta all'Italia di
non disperdere risorse ed energie restando una delle nazioni con il miglior sistema al mondo.
Nello Stivale dopotutto esistono dodici Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, di
cui nove pubblici e tre privati, che sono collocati a Milano 2, Genova, Aviano, Padova,
Meldola, Reggio Emilia, Candiolo, Roma, Bari, Napoli e Rionero in Vulture. Oltre duemila
posti letto di degenza ordinaria e ricerca costante e importante a livello mondiale.
La parola chiave sembra però essere riorganizzazione, per privilegiare lestrutture capaci di
effettuare un buon lavoro. Applicando dei parametri internazionali si è stimato che su 1.015
centri che si occupano di cancro al colon retto, solo 196 sono adeguati. Per il polmone 193
su 702, mentre per la prostata 118 su 624.
http://www.articolotre.com/2014/02/tagli‐delle‐liste‐dattesa‐per‐la‐cura‐dei‐tumori/258260 25-02-2014
Tumori, al via campagna di
prevenzione negli stadi
Posted on February 25, 2014 by admin Leave a comment
L’INIZIATIVA
Tumori: «Fai il tifo per la tua salute»
Campagna di prevenzione negli stadi
Un documento della Fondazione «Insieme contro il Cancro» per migliorare l’accesso alle cure
oncologiche
La prevenzione è un’arma vincente per sconfiggere il cancro, ma
nel nostro Paese ha spesso un ruolo ancora marginale, anche se, nel
lungo termine, può salvare molte vite. Da qui l’iniziativa di
«Insieme contro il Cancro», Fondazione nata per iniziativa
di Aiom – Associazione italiana di oncologia medica e Aimac –
Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici di una
campagna nazionale sui corretti stili di vita – presentata il 25 febbraio al Senato – che sarà
lanciata a marzo negli stadi italiani. Perché, per giocare d’anticipo nella lotta contro il cancro,
oltre a una dieta equilibrata e all’eliminazione del fumo, l’attività fisica costante è uno dei
principali alleati. La campagna «Fai il tifo per la tua salute. I benefici dell’attività fisica nella
prevenzione dei tumori », partirà dallo stadio Olimpico di Roma, con la distribuzione di un
opuscolo e di questionari prima delle partite di campionato.
PROPOSTE – La Fondazione «Insieme contro il Cancro» ha messo a punto anche un
documento ufficiale sullo stato dell’oncologia in Italia perché la qualità dell’assistenza, pur
essendo tra le migliori in Europa, potrebbe essere compromessa dalla spending review, oltre
che da liste d’attesa lunghe, scarso sostegno alla ricerca e gravi discriminazioni nell’accesso ai
farmaci. E se in Italia i malati di tumore vivono più a lungo rispetto alla media europea, è vero
anche che sono in aumento le diagnosi di tumore: circa mille ogni giorno. Nel 2013 sono state
366mila, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. «Siamo preoccupati dei tagli lineari
applicati da molte regioni che possono avere gravi conseguenze sul risultato delle cure –
sottolinea il presidente della Fondazione, Francesco Cognetti -. Nel nostro documento
ribadiamo che vanno realizzate quanto prima le reti oncologiche regionali, essenziali per
risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio e realizzare percorsi
assistenziali uniformi. Finora ha visto la luce solo il 5% dei progetti iniziali».
LISTE D’ATTESA – Continuano ad essere un problema enorme per i pazienti anche le lunghe
liste di attesa per ottenere una diagnosi o un trattamento. «Per affrontarle in modo più
appropriato – dice Cognetti – dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e delle
necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati. Per
esempio, diversa è l’urgenza di eseguire una mammografia con scopi di prevenzione rispetto a
un sospetto di tumore della mammella. Lo stesso criterio – continua l’oncologo – può essere
applicato nell’ambito dei trattamenti, individuando situazioni cliniche che richiedono
immediato intervento e altre dilazionabili, anche di settimane o mesi».
ACCESSO ALLE CURE – Altro punto affrontato nel documento riguarda la riorganizzazione
degli ospedali e dei posti letto: secondo «Insieme contro il cancro» vanno privilegiate le
strutture che trattano più casi e garantiscono servizi migliori. Inoltre, ricorda Cognetti, «vanno
migliorati anche i servizi di riabilitazione, indispensabili per il ritorno alla vita normale, finora
presenti solo nella metà delle strutture italiane; vanno incrementati i programmi di screening,
ancora poco diffusi soprattutto al Sud; va superata la distribuzione disomogenea sul territorio
nazionale degli hospice, per esempio, son 598 quelli presenti in Lombardia contro gli appena
venti in Campania e i sette in Calabria».
http://www.vita‐salute.com/it/author/admin/ 25-02-2014
Tumori. Nuove regole per tagliare del
30% le liste di attesa e prevenzione
negli stadi. Ecco le proposte di
"Insieme contro il cancro"
Presentato oggi al Senato il documento della Fondazione. Da regole
per la riduzione delle liste d’attesa ad una campagna d’informazione
rivolta ai tifosi in collaborazione con la Figc e il Coni. Tra i focus, la
prevenzione e il miglior accesso all’assistenza. A colloquio col
Presidente Cognetti
- Dalla riorganizzazione delle strutture ospedaliere, privilegiando i servizi migliori, al
collegamento reale tra i centri di riferimento, eliminando prestazioni improprie, fino al
raggiungimento di una maggiore uguaglianza sul territorio nazionale rispetto all’accesso alle
analisi e ai trattamenti. Questi sono alcuni temi emersi durante la Conferenza di oggi, al
Senato a Roma, contenuti all’interno del Position paper, un documento realizzato dalla
Fondazione ‘Insieme contro il cancro’. La Fondazione, presieduta dal Professor Francesco
Cognetti, è stata istituita dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e
dall'Associazione Italiana Malati di Cancro, Parenti e Amici (AIMaC).
25 FEB
Ad oggi, i tumori colpiscono un numero elevato di pazienti, che arriva quasi a tre milioni in
Italia (molto aumentato rispetto agli ultimi 20 anni), ma circa un paziente su due sconfigge la
malattia: “le percentuali di guarigione sono in costante crescita”, ha sottolineato Gianni
Letta, membro del Comitato d’Onore della Fondazione.
In questa vittoria, un ruolo essenziale è rappresentato dalla prevenzione, talvolta ancora non
sufficientemente sostenuta. A tale scopo, il paper della Fondazione e l’impegno di diverse
Istituzioni intendono sensibilizzare l’opinione pubblica, ‘puntando i riflettori’ sul sistema della
prevenzione, dell’assistenza e della ricerca oncologica in Italia, e presentare delle proposte
di intervento per migliorare le attuali criticità.
"Il nostro sistema di cura è uno dei più efficienti al mondo, infatti i pazienti italiani vivono più a
lungo rispetto alla media europea. Ma tagli lineari, liste d’attesa e scarso sostegno alla
ricerca rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza. Inoltre il documento ribalta il
paradigma delle liste di attesa, che dovrebbero essere articolate sulla base delle patologie e
delle necessità cliniche, piuttosto che sulla tipologia degli strumenti diagnostici utilizzati",
afferma Francesco Cognetti, Presidente di ‘Insieme contro il Cancro’. “La prevenzione (no al
fumo, dieta corretta, attività fisica costante) rappresenta l’arma vincente per sconfiggere il
cancro, anche se l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per investimenti in progetti di
sensibilizzazione. E nel nostro Paese circa un terzo degli adulti di età compresa fra 18 e 69
anni
non
svolge
nessuna
attività
fisica”.
A tal proposito, tra le iniziative presentate oggi, la prima campagna nazionale per
sensibilizzare gli sportivi, da marzo al via allo Stadio Olimpico di Roma e poi in altri stadi
italiani, che è stata illustrata daGiancarlo Abete, Presidente FIGC, membro della Giunta
Nazionale del CONI e del Comitato d’onore di ‘Insieme contro il Cancro’. I tifosi riceveranno
un opuscolo contenente un sondaggio sul loro stile di vita (alimentazione, attività fisica) e
anche
sulle
loro
conoscenze
generali
sul
tumore.
Un altro aspetto, emerso durante la Conferenza riguarda la “disuguaglianza tra le diverse
Regioni d’Italia rispetto alla prevenzione e dunque anche alle terapie, con un dislivello molto
accentuato tra Nord e Sud”, ha sottolineato Virman Cusenza, Direttore de ‘Il Messaggero’ e
membro
del
Comitato
d’onore
della
Fondazione.
Ma quali sono le principali proposte del paper? “Tra le proposte, in molti casi relative ad
interventi a costo zero”, ha spiegato al nostro giornale Francesco Cognetti, “c’è
l’implementazione degli screening, soprattutto nelle regioni del Sud, e la riorganizzazione
complessiva del sistema assistenziale in ambito oncologico. Riorganizzazione che può
avvenire non attraverso la soppressione dei piccoli ospedali, ma ad esempio attraverso il
maggiore impiego di questi ultimi nelle attività di diagnosi precoce, di riabilitazione oppure di
follow-up di pazienti già trattati, lasciando così ai grandi ospedali l’assistenza di chi necessita
di trattamenti chirurgici e/o combinati. Il tutto permetterebbe di risparmiare risorse da
destinare ad attività di ricerca. Riguardo alle strutture, in base alle stime, su oltre 1000 centri
che si occupano di cancro del colon retto soltanto circa 200 risultano adeguati, e proporzioni
simili valgono anche per i centri dedicati ad altri tipi di neoplasie". Il Presidente ha
sottolineato anche un altro aspetto, legato al rimborso dei farmaci: “l’introduzione della
classe CNN dei farmaci è fonte di un 'vulnus costituzionale' e non accelera la
procedura di rimborso; solamente i pazienti che ne hanno la possibilità economica o che
hanno un’assicurazione possono giovarsene. Noi invece siamo anche disponibili a prendere
in considerazione un rimborso completo e rapido per i farmaci che siano di grande impatto e
innovazione ed un rimborso meno efficace o inesistente per farmaci che hanno una minore
valenza”.
Altri punti emersi durante la Conferenza, illustrati da Cognetti, riguardano poi la riduzione
rispetto al passato della mortalità dovuta al cancro (pari al 12% negli uomini – che hanno
smesso di fumare in molti casi - e al 6% nelle donne), l’importanza della prevenzione sui
luoghi di lavoro, il ritardo italiano nell’accesso ai farmaci innovativi (la lentezza dei tempi Aifa
nell’esame delle procedure di rimborso e poi la lentezza delle procedure legate ai prontuari
regionali
che
rallentano
l’accesso
all’innovazione
farmacologica).
Durante la Conferenza, inoltre, numerosi altri interventi, tra cui quello di Maurizio Sacconi,
Capogruppo Ncd al Senato; Franco Chimenti, Presidente di Coni Servizi; Elisabetta
Iannelli,
Segretario
della
Fondazione
‘Insieme
contro
il
cancro’.
Viola Rita
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