CONOSCI IL SERVIZIO CIVILE!
Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, - che dal 1° gennaio 2005 si
svolge su base esclusivamente volontaria - è un modo di difendere la patria, il cui "dovere" è sancito
dall'articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e
alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti
l'ordinamento democratico.
E' la possibilità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria
vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e
quindi come valore della ricerca di pace.
Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, è una
importante e spesso unica occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla
cittadinanza attiva, un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società contribuendo
allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere
un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita
lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, nel contempo assicura una sia pur
minima autonomia economica.
Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili
ai settori:
assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione
culturale, servizio civile all'estero.
Opportunità per gli Enti
Gli enti di servizio civile sono le amministrazioni pubbliche, le associazioni non governative (ONG)
e le associazioni no profit che operano negli ambiti specificati dalla Legge 6 marzo 2001 n° 64. Per
poter partecipare al SCN ( Servizio Civile Nazionale) gli enti devono dimostrare all'UNSC (Ufficio
Nazionale per il Servizio Civile) di possedere requisiti strutturali ed organizzativi, nonché di avere
adeguate competenze e risorse specificatamente destinate al SCN. L'ente deve inoltre sottoscrivere
la carta di impegno etico che intende assicurare una comune visione delle finalità del SCN e delle
sue modalità di svolgimento, in un patto stretto con l'Ufficio ed i giovani.
Solo tali enti, iscritti in un apposito albo - Albo degli enti accreditati -, possono presentare progetti
di Servizio Civile Nazionale.
Il Servizio Civile Nazionale consente agli enti accreditati di avvalersi di personale giovane e
motivato, che, stimolato dalla possibilità di vivere un'esperienza qualificante nel campo della
solidarietà sociale, assicura un servizio continuativo ed efficace. I progetti d'impiego dei volontari,
predisposti dagli enti pubblici e dalle organizzazioni del Terzo Settore, vengono presentati
all'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile che li esamina, li approva e li inserisce nei bandi per la
selezione dei volontari che vengono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica (GURI).
L'utilizzo dei volontari del servizio civile attiva un rapporto privilegiato con i ragazzi che, dopo i 12
mesi di servizio, tendono in genere a mantenere contatti collaborativi con l'ente.
Occasione per i giovani
I ragazzi e le ragazze, di età compresa tra i 18 e 28 anni, di cittadinanza italiana, interessati al
Servizio civile volontario possono partecipare ai bandi di selezione dei volontari pubblicati nella
GURI presentando, entro la data di scadenza prevista dal bando, domanda di partecipazione.
La domanda di partecipazione, in carta semplice, è indirizzata all'Ente che ha proposto il progetto,
deve essere redatta secondo il modello allegato al bando, deve contenere l'indicazione del progetto
prescelto ed essere corredata, ove possibile, di titoli di studio, titoli professionali, documenti
attestanti esperienze lavorative svolte.
E' ammessa la presentazione di una sola domanda per bando.
Il modulo di domanda può essere scaricato dalla sezione "Modulistica" o dall'area "Bando" alla
voce Modulo; i progetti possono essere consultati nell'area "Bando " attraverso un motore di ricerca
che consente una selezione geografica o per settore di interesse.
L'ente sceglie le figure più adeguate alle proprie attività operative attraverso una selezione tra i
profili delle candidature giunte in seguito al bando di concorso. Successivamente comunica la
relativa graduatoria provvisoria all'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile che provvede alla
verifica ed alla approvazione della stessa. L'UNSC con proprio provvedimento dispone l'avvio al
servizio dei volontari, specificando la data di inizio del servizio e le condizioni generali di
partecipazione al progetto.
L'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile consente agli enti accreditati che ne facciano richiesta
l'utilizzo del simbolo del Servizio Civile Nazionale.
Gli enti possono altresì richiedere il file dell'impianto per la stampa dell'opuscolo "Il Servizio Civile
Nazionale".
Dal Servizio civile obbligatorio al Servizio civile nazionale volontario.
La storia del Servizio Civile Nazionale affonda le sue radici nella storia dell'obiezione di coscienza
di cui è il naturale erede in un rapporto di continuità che non lascia né vuoti né rimpianti.
Nel 1972 - sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente, del
crescente interesse dei cittadini nei confronti dell'obiezione di coscienza e del gran numero di
giovani disposti ad affrontare il carcere pur di non prestare un servizio armato - il governo approvò
la legge n. 772 "Norme in materia di obiezione di coscienza", che sanciva il diritto all'obiezione per
motivi morali, religiosi e filosofici ed istituiva il servizio civile sostitutivo del servizio militare e,
pertanto, obbligatorio.
La legge dedicava un solo articolo su 17, alle finalità e all'organizzazione del servizio civile,
istituito chiaramente per trovare un impiego agli obiettori.
L'esperienza iniziale di poche decine di coraggiosi, diventa alla fine degli anni '80 l'esperienza di
migliaia di giovani anche grazie alla sentenza della Corte Costituzionale (1989) che parifica la
durata dei due servizi militare e civile: inizia l'esplosione numerica degli obiettori che raggiunge nel
1999 la cifra di 110.000 domande.
Nello stesso tempo, in modo silenzioso ma sistematico, l'offerta di servizio civile passa da poche
decine di associazioni dei primi anni '80, agli oltre 3.500 Comuni abilitati a impiegare obiettori, alle
decine di Università, alle oltre 200 Unità Sanitarie Locali, alle 2.000 associazioni locali di Terzo
Settore (fine degli anni '90).
Il Servizio Civile diviene una risorsa sociale per il Paese.
L'8 luglio 1998, il Parlamento vara la legge n. 230 "Nuove norme in materia di obiezione di
coscienza": l'obiezione di coscienza viene riconosciuta diritto del cittadino.
La norma, che abroga la legge 772 del 1972, all'art. 1 statuisce:
"I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto alle libertà di pensiero,
coscienza e religione (omissis) opponendosi all'uso delle armi, non accettano l'arruolamento nelle
Forze armate e nei Corpi armati dello Stato, possono adempiere gli obblighi di leva prestando, in
sostituzione del servizio militare, un servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio
militare, ma come questo rispondente al dovere costituzionale di difesa della Patria".
Contestualmente l'amministrazione di questo servizio viene sottratta al Ministero della Difesa ed
affidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ove viene costituito un apposito Ufficio
Nazionale per il Servizio Civile.
A riconoscimento dell'importanza di un coinvolgimento dei vari attori del Servizio civile viene
creata la Consulta Nazionale del Servizio Civile ove siedono i rappresentanti delle Amministrazioni
Centrali dello Stato, i rappresentanti dei principali soggetti di terzo settore, dei Comuni Italiani e
degli obiettori. La legge istituisce, inoltre, il Fondo nazionale per il Servizio Civile nel quale
confluiscono i fondi prima gestiti dal Ministero della Difesa e nel quale possono essere versate
donazioni pubbliche e private finalizzate alle attività che si intendono sostenere.
La legge, votata dopo 11 anni di dibattito politico (1987-1998), viene approvata alla vigilia della
riforma che porterà ad un nuovo sistema di Forze Armate su base esclusivamente volontaria.
Tale riforma, fortemente innovativa, è attuata dal Parlamento il 14 novembre 2000 attraverso la
legge 331 "Norma per la istituzione del servizio militare professionale"; tale norma fissa al 1°
gennaio 2007 la data di sospensione della leva obbligatoria che successivamente viene anticipata al
1° gennaio 2005 (legge 23 agosto 2004 n. 226).
Le esperienze costruite con gli obiettori di coscienza in un andirivieni di luci ed ombre, in oltre 25
anni di attività, hanno tuttavia costituito una risorsa rilevante delle politiche sociali, soprattutto in
ambito assistenziale verso gli anziani, i disabili, i minori, concorrendo altresì alla formazione dei
giovani verso profili professionali orientati al principio costituzionale della solidarietà sociale; uno
strumento innovativo per le politiche ambientali e di cooperazione internazionale; una esperienza di
nuovo patto di cittadinanza fra giovani e istituzioni, dove doveri di socialità, che trovano nuove
forme di espressione, e diritti individuali trovano un punto di equilibrio.
Il 6 Marzo 2001 il Parlamento Italiano approva la legge n° 64, che istituisce il Servizio Civile
Nazionale; un Servizio volontario aperto anche alle donne, concepito come opportunità unica messa
a disposizione dei giovani dai 18 ai 26 anni, che intendono effettuare un percorso di formazione
sociale, civica, culturale e professionale attraverso l'esperienza umana di solidarietà sociale, attività
di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale.
Una legge pensata per agire in due tempi:
- una prima fase nella quale convivono due servizi civili, uno "obbligatorio" per gli obiettori di
coscienza ed uno per i "volontari";
- una fase successiva destinata ai soli volontari di entrambi i sessi.
La prima fase è iniziata il 20 Dicembre 2001, con l'impiego di 180 donne e 1 uomo, impegnati in
progetti di Servizio Civile Nazionale "volontario" presentati da 4 enti di Terzo Settore e 1 Comune.
In un crescendo inaspettato ed incontenibile nel 2002 il numero di progetti attivati è salito a 811 con
7.865 volontari avviati in servizio.
Nel 2003 si è passati a 2.023 progetti con una partecipazione di 22.743 giovani.
Nel 2004 l'impiego è stato di 32.211 volontari per 2.970 progetti.
Nel 2005 il numero di volontari avviati al servizio sale a 45.175 per 3.451 progetti.
Il 5 aprile 2002 viene emanato, in ottemperanza al disposto di cui all'art. 2 della Legge 64/01, il
Decreto legislativo 77 con cui viene regolamentata la materia.
Nel febbraio 2004 viene costituito il Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e
nonviolenta con il fine di individuare indirizzi e strategie di cui l'UNSC possa tenere conto nella
predisposizione di forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta.
Il 23 agosto 2004 viene promulgata la legge n. 226 che anticipa al 1° gennaio 2005 la sospensione
della leva obbligatoria. Tale data segna di fatto l'inizio della seconda fase di applicazione della
legge 64 del 2001 che porterà alla gestione dei soli "volontari" di SCN.
Inizia la nuova era del Servizio Civile Nazionale.
Dal 1° gennaio 2005 entra in vigore -ai sensi dell'art.2 del D.L. 9 novembre 2004 n°266- l'art. 3
comma 1 del d.lgs n°77 del 5 aprile 2002 che innalza il limite di età dei volontari a 28 anni.
Con la pubblicazione del Decreto legge 30 giugno 2005, n° 115 cala definitivamente il sipario sulla
lunga ed accesa vicenda della obiezione di coscienza, consentendo agli obiettori in servizio, la
possibilità di concludere la propria esperienza di Servizio civile obbligatorio al 1° luglio 2005
anticipando la naturale scadenza prevista ad ottobre 2005.
Il 2005 è quindi l'anno nel quale anche ai ragazzi è concesso di partecipare volontariamente al SCN:
si passa dal 6% di adesioni maschili del 2004, al 25% del 2005.
Nel 2005 l'UNSC avvia al servizio 45.175 volontari impiegati in 3.451 progetti che coinvolgono
1.601 enti in attività espletate in Italia e all'estero. I progetti all'estero, poco più del 2%,
contribuiscono ad esportare gli ideali di pace e fratellanza della nostra democrazia. I giovani sempre
più coinvolti, partecipi e motivati inviano racconti delle loro esperienze: dalla testimonianza
semplice e coinvolgente di quattro ragazze, nasce il primo libro edito dall'UNSC, "I sei sensi
dell'India" che ci trasmette, attraverso il racconto e le immagini della quotidianità, i sentimenti e le
emozioni di questa significativa esperienza.
Nel 2006 il Servizio Civile Nazionale festeggia il suo primo lustro di vita. Il consenso dei giovani è
cresciuto di anno in anno: dai 181 ragazzi del 2001, si è passati ai 45.175 del 2005, per arrivare ai
circa 50.000 previsti a fine 2006.
Si cominciano a raccogliere le prime tesi di laurea sul tema "Servizio Civile Nazionale" che
testimoniano il desiderio dei giovani di approfondire la conoscenza del vero significato del
"servizio", delle problematiche e dei valori connessi a questa esperienza tutta italiana che è il
Servizio Civile Nazionale. Una esperienza che, attraverso il Protocollo d'intesa 26 gennaio 2006
"Intesa tra l'ufficio nazionale per il servizio civile, le regioni e le province autonome per l'entrata in
vigore del D.lgs. 77 del 2002", si ripartisce in termini di gestione sul territorio nazionale attraverso
l'attribuzione delle competenze a Regioni e Province autonome.
Altro evento di particolare rilievo nel 2006 è rappresentato dai 2 volontari che prendono posto in
seno alla Consulta Nazionale per il Servizio Civile, sostituendo i rappresentanti degli obiettori di
coscienza. Nel marzo 2006 i 40.485 giovani in servizio, invitati a votare attraverso l'utilizzo del
voto elettronico, hanno infatti designato 124 Delegati regionali dei volontari di SCN. Questi, a loro
volta, hanno eletto i 2 Rappresentanti che, in carica per 2 anni in qualità di membri, porteranno in
seno alla Consulta le istanze dei "ragazzi di SCN" e le proposte per costruire insieme un servizio
alla comunità sempre più sentito e partecipato.
La partecipazione civica attraverso il volontariato e l'associazionismo di promozione sociale è uno
dei tratti più significativi della storia del nostro Paese. Questa partecipazione, che si manifesta ogni
giorno e diventa impressionante nelle emergenze della storia nazionale, ha radici profonde, secolari
e trova linfa nei valori religiosi e laici di solidarietà, eguaglianza, giustizia sociale, partecipazione
diretta.
In tale contesto il Servizio Civile Nazionale costituisce una singolare modalità di partecipazione che
coniuga i principi costituzionali di solidarietà, difesa della patria, crescita personale.
Le istituzioni della Repubblica Italiana non creano lo spirito della partecipazione civica, ma hanno
la responsabilità di dargli sostegno e di incoraggiare chi la vive. La legge 6 marzo 2001 n° 64
"Istituzione del servizio civile nazionale" è il segno di questa responsabilità.
Per informazioni sull'Ufficio consulta la pagina: Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
Per i dati inerenti il Servizio consulta la pagina: SCN in cifre
Storia dell'obiezione di coscienza
Premessa
La Costituzione Italiana, approvata nel 1947 ed entrata in vigore nel 1948, stabilisce all'art. 52 che
"La difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e nei
modi stabiliti dalla legge", senza prevedere alcuna possibilità di obiettare.
La parola "obiezione" deriva dal latino "obicere", che significa contrapposizione, rifiuto; l'obiezione
di coscienza è infatti il rifiuto di obbedienza ad una legge o ad un comando dell'autorità perché
considerato in contrasto con i principi e le convinzioni personali radicati nella propria coscienza.
L'obiettore di coscienza è dunque un cittadino che, dovendo prestare servizio militare armato,
contrappone il proprio rifiuto all'uso delle armi ed attività ad esse collegate.
Il cammino dell'obiezione di coscienza in Italia non è stato facile.
La storia
La storia dell'OdC (Obiettore di coscienza), in senso lato, inizia con l'unità d'Italia.
La coscrizione obbligatoria introdotta nel 1861, incontrò una grandissima resistenza soprattutto tra
la popolazione rurale del meridione, che non ne capiva i motivi ed era costretta a subirla
forzatamente.
La risposta dello stato fu la massiccia repressione attuata dall'esercito piemontese.
Il malcontento popolare non si attenuò, anzi toccò il suo culmine durante la grande guerra del 191518: furono circa 470.000 i processi per renitenza alla leva, e oltre un milione per altri reati militari
come diserzione, procurata infermità, disobbedienza aggravata, ammutinamento.
Nell'Agosto del 1917 gli operai di Torino si rivoltarono contro l'assurdità della guerra: la
repressione fu durissima, decine i morti.
Dopo la disfatta di Caporetto, che vide un vero e proprio "sciopero militare" tra i soldati, si
intensificò la repressione con fucilazioni di interi reparti.
La protesta popolare era spontanea, dettata da un'istintiva avversione alle istituzioni militari e gli
orrori ( i "macelli" ) della guerra, ma non era incanalata in alcuna forma organizzata.
I primi due casi di OdC nel secondo dopoguerra si verificano alla fine degli anni '40, e fanno
riferimento a Rodrigo Castiello ( pentecostale) ed Enrico Ceroni (testimone di Geova) che furono
inquisiti.
Il primo obiettore condannato alla reclusione fu Pietro Pinna (1948), nonviolento, finito in carcere
per 10 mesi; liberato fu condannato di nuovo e ritornò in carcere finché fu prosciolto dal dovere del
servizio militare.
Nel 1949, dopo i primi casi di obiezione di coscienza, il socialista Calossi presentò il primo disegno
di legge per il riconoscimento dell'obiezione. Nel '57 e nel '62 il socialista Basso ripropose
l'iniziativa, coperta dall'oblio dell'indifferenza parlamentare e dalla ostilità del governo e delle
gerarchie militari.
All'inizio degli anni '60 si hanno i primi casi di obiettori cattolici che dichiarano di voler vivere
integralmente la non violenza evangelica, espressa dai comandamenti "non uccidere" e "ama il
prossimo tuo come te stesso".
Il primo cattolico che basò il suo rifiuto su motivi di fede fu Gozzini nel 1962, seguito da padre
Balducci che fu attaccato dalla chiesa ufficiale e difeso da don Milani che, in questa occasione,
scrisse l'opuscolo "L'obbedienza non è più una virtù".
I due sacerdoti, Padre Ernesto Balducci e Don Lorenzo Milani, vennero processati per apologia di
reato.
Don Milani, nel frattempo deceduto (1967), subì l'onta della condanna. Il resto della chiesa sembrò
disinteressarsi al problema.
Questi processi scossero l'opinione pubblica e portarono alla ribalta il problema dell'obiezione di
coscienza, registrando importanti prese di posizione a favore dell'OdC.
Intanto, sempre negli anni '60, Il Sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, autorizzò la proiezione del
film "Non uccidere" - incentrato sul tema dell'obiezione di coscienza - nonostante il divieto imposto
dalla censura.
Fino alla fine degli anni '60, il numero degli obiettori rimase basso, quasi tutti testimoni di Geova
con poche eccezioni, anarchici, nonviolenti, socialisti e pochissimi cattolici; molti obiettori finirono
in carcere, mentre al Parlamento vennero presentati diversi progetti di legge, dei quali però nessuno
venne approvato. La legge Pedini (1966) sembrò che potesse offrire una soluzione attraverso una
specie di servizio civile nel terzo mondo; ma la legge si rivelò ambigua, insufficiente e la sua
applicazione ancora peggiore; una legge fatta per pochi privilegiati i quali potevano mettersi al
servizio di ditte private, enti statali e religiosi interessati a impiegare nei paesi sottosviluppati
personale poco pagato.
Dopo il '68 l'obiezione per motivi politici, oltre a quelli etico-religiosi si afferma come mai prima.
L'analisi dell'esercito come istituzione che serve a mantenere un rapporto di pericoloso dominio
dello stato sulla società civile, si collega alle lotte più ampie per i diritti civili condotte nelle
fabbriche, nelle scuole, nei quartieri.
Cresceva il numero dei giovani che sceglievano il carcere al servizio militare: era ormai un
problema da risolvere.
Nel 1970/71 gruppi di 6-7 persone fecero obiezioni collettive con motivazioni soprattutto politiche;
nel 1972 gli obiettori in carcere erano varie decine, oltre 250 testimoni di Geova.
La classe politica, messa alle corde dal vasto movimento d'opinione nato nella società e dal
contemporaneo intensificarsi di azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente,
approvò, pur sotto l'influenza delle gerarchie militari e delle forze politiche contrarie, il disegno di
legge Marcora, restrittivo e punitivo, invece di quello Fracanzani più attinente alle richieste delle
organizzazioni.
Passò così la legge 15 dicembre 1972, n. 772 che dava il diritto all'obiezione e al servizio civile
sostitutivo per motivi morali, religiosi e filosofici.
La legge "Marcora" rese possibile la scarcerazione dei giovani obiettori di coscienza e
contemporaneamente segnò un cambiamento storico nella legislazione italiana, perché introdusse la
possibilità di rifiutare il servizio militare con le armi sostituendolo con un servizio militare non
armato. Con questa legge l'obiezione di coscienza non veniva ancora considerata un diritto, ma un
beneficio concesso dallo Stato a precise condizioni e conseguenze: la gestione del servizio civile
restava nelle mani del Ministero della Difesa.
La legge restrittiva e punitiva (8 mesi di servizio in più, commissione giudicante, esclusione delle
motivazioni politiche, dipendenza dai codici e dai tribunali militari) fece nascere subito un
movimento di lotta degli obiettori che si unirono nella Lega Obiettori di Coscienza (LOC).
Per anni gli Enti e le Associazioni si sono battute per una modifica della legge e per il pieno
riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza. Nel 1992 il Parlamento licenziò un nuovo
testo di legge, ma l'allora Presidente Francesco Cossiga, rifiutò di firmarla per incostituzionalità, la
rinviò al Parlamento con una serie di note di perplessità sul fenomeno OdC. Il giorno dopo il
Presidente sciolse le Camere e la legge tornò in alto mare.
Il numero di obiettori é andato crescendo: 16.000 domande nel 1990, 30.000 domande nel 1994,
70.000 nel 1998.
Dopo una serie di altri tentativi falliti nel corso della XI e XII Legislatura, nel luglio del 1998 si
giunge finalmente all'approvazione della legge 230 che sancisce il pieno riconoscimento giuridico
dell'obiezione di coscienza. Con questa ultima legge l'obiezione di coscienza non è più un beneficio
concesso dallo Stato, ma diventa un diritto della persona: il Servizio Civile rappresenta un modo
alternativo di "servire la patria", con una durata pari al servizio militare, a contatto con la realtà
sociale, con i suoi problemi, con le sue sfide.
I giovani possono scegliere di difendere la Patria, con il servizio militare o con il servizio sostitutivo
civile. La gestione del servizio civile sostitutivo del servizio militare passa all'Ufficio Nazionale per
il Servizio Civile (dal 1° gennaio 2000).
Siamo a una svolta, sono ormai maturi i tempi per una radicale riforma del Servizio Militare.
La Legge 14 novembre 2000, n. 331 recante "Norme per l'istituzione del Servizio Militare
professionale", muta profondamente la natura del Servizio di leva che diventa volontario e
professionale, determinando così la conclusione della obiezione di coscienza a partire dal 2007.
Nell'agosto 2004 dopo appena un lustro dalla promulgazione della legge 230, il Parlamento anticipa
al 1° gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria con la legge 23 agosto 2004 n. 226,
"Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma
prefissata, nonché delega al Governo per il conseguente coordinamento con la normativa di settore".
Il Decreto legge 30 giugno 2005, n. 115 prevede, su domanda degli obiettori ancora in servizio, la
concessione del congedo anticipato al 1° luglio 2005.
Si chiude un capitolo della storia istituzionale del nostro Paese e si schiude una nuova prospettiva al
passo coi tempi e con le esigenze della società: il Servizio Civile Nazionale.
Alcune date salienti della storia dell'obiezione
di coscienza
1947
22 maggio Alla Costituente viene bocciato l'emendamento dei socialisti G.E.Caporali e P.Rossi
volto a introdurre nella Costituzione il riconoscimento dell'obiezione di coscienza.
1948
22 settembre Pietro Pinna inizia il servizio militare alla scuola allievi ufficiali di Lecce. Il giorno
del giuramento si dichiara obiettore di coscienza.
10 dicembre L'assemblea generale dell'Onu approva la Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo.
1950
11 febbraio In un articolo su "La civiltà cattolica" il gesuita A.Messineo esprime forte contrarietà
all'obiezione di coscienza al servizio militare invocata in nome della fede cattolica e dà ragione ai
giudici che hanno condannato Pietro Pinna.
1955
19 aprile Viene pubblicato, anonimo, "Tu non uccidere" di don Primo Mazzolari.
23 dicembre Nel radiomessaggio natalizio, papa Pio XII dichiara "un cittadino cattolico non può
appellarsi alla propria coscienza per rifiutar di prestare i servizi e adempiere i doveri fissati per
legge".
1957
20 luglio L'on. Lelio Basso e altri sei deputati socialisti presentano una proposta di legge per il
riconoscimento dell'obiezione di coscienza.
1961
24 settembre Prima marcia della pace da Perugia ad Assisi organizzata dal Movimento
Nonviolento di Aldo Capitini.
18 novembre Il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, organizza la proiezione del film di Autant Lara
"Tu ne tueras pas", vietato dalla censura e per questo finirà sotto processo.
1962
13 novembre Giuseppe Gozzini rifiuta di indossare la divisa militare in nome della fede cristiana.
1963
12 gennaio Con una lettera pubblicata da "L'Avvenire d'Italia", don Luigi Stefani, assistente della
Gioventù Cattolica fiorentina, sconfessa l'obiezione di coscienza di Gozzini in nome della fede
cristiana.
13 gennaio In un'intervista su "Il giornale del mattino" Padre Ernesto Balducci prende le difese di
Gozzini "Un cattolico in caso di guerra totale ha, non dico il diritto, ma il dovere di disertare".
13 febbraio "L'Osservatore Romano" scrive: "il cattolico che rifiuta il servizio militare può
appellarsi non già all'insegnamento morale ed oggettivo della Chiesa, ma ad interpretazioni
soggettive".
15 marzo Il Card. Ottaviani, segretario del Sant'Uffizio, afferma "come può un individuo sottrarsi
al suo dovere? Oggi non è concepibile una guerra d'attacco ma soltanto di difesa… ma non si può
negare il diritto alla difesa".
11 aprile Papa Giovanni XXIII rende nota l'enciclica "Pacem in terris".
15 ottobre La Corte di Appello di Firenze, rovesciando la sentenza di primo grado, condanna a 8
mesi di carcere P.Balducci per apologia di reato per aver difeso l'obiettore Gozzini.
1965
11 febbraio I Cappellani militari in congedo della Toscana votano un ordine del giorno nel quale
"considerano un insulto alla patria e ai suoi caduti la cosiddetta 'obiezione di coscienza' che,
estranea al comandamento dell'amore, è espressione di viltà".
6 marzo Il settimanale "Rinascita" pubblica la risposta di don Lorenzo Milani ai cappellani militari
della Toscana: la lettera sarà il motivo della denuncia alla magistratura fiorentina da parte di un
gruppo di ex-combattenti.
18 ottobre Don Lorenzo Milani, malato, scrive da Barbiana una lettera ai giudici in occasione del
processo contro di lui.
7 dicembre Viene promulgata dal Concilio Vaticano II la costituzione "Gaudium et spes" dove si
legge, al n. 79, "sembra conforme ad equità che le leggi provvedano umanamente al caso di coloro
che, per motivi di coscienza, ricusano l'uso delle armi, mentre tuttavia accettano qualche altra forma
di servizio della comunità umana".
22 dicembre "L'Unità", organo del PCI, si schiera a favore dell'obiettore cattolico Fabrizio
Fabbrini, in attesa di giudizio per aver rifiutato la divisa dieci giorni prima della fine del servizio
militare.
1967
26 gennaio Risoluzione dell'assemblea consultiva del Consiglio d'Europa sull'obiezione di
coscienza.
26 marzo Enciclica "Populorum progressio" di Paolo VI. Vi si legge "ci rallegriamo
nell'apprendere che in talune nazioni il servizio militare può essere scambiato con un servizio civile,
un servizio puro e semplice, e benediciamo tali iniziative e le buone volontà che vi rispondono".
1968
31 dicembre Prima marcia di capodanno di Pax Christi, per il riconoscimento dell'obiezione di
coscienza.
1972
15 dicembre Viene promulgata in Italia la legge n. 772 contenente "Norme per il riconoscimento
dell'obiezione di coscienza".
1973
21 gennaio Nasce a Roma la Lega Obiettori di Coscienza; nella Presidenza, tra gli altri, E.Balducci,
M.Pannella, M.Mellini, G.Ramadori, S.Canestrini, R.Cicciomessere, P.Pinna.
1977
10 giugno Dietro l’impulso ricevuto dal primo Convegno della Chiesa italiana (Roma, novembre
1976), la Caritas Italiana firma la convenzione col Ministero della Difesa per l'impiego di obiettori
di coscienza in servizio civile.
1982
12 giugno Si tiene a Roma la Prima Conferenza nazionale sull'obiezione di coscienza, indetta dalla
Caritas Italiana in collaborazione con Acli, Agesci, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione.
1983
7 febbraio Prima risoluzione del Parlamento Europeo sull'obiezione di coscienza, su proposta
dell'on. Macciocchi.
1984
18 febbraio Firmato il nuovo concordato tra l'Italia e la Santa Sede: per i preti si prevede, a
richiesta, l'esonero dal servizio militare oppure il servizio civile.
1985
11 aprile Intervenendo al Convegno della Chiesa italiana a Loreto, Papa Giovanni Paolo II afferma
"La Chiesa deve essere accanto ai giovani nella loro aspirazione alla pace nella giustizia e nella
libertà: tanto a coloro che adempiono con lealtà al dovere di servire la patria, quanto a coloro che,
sollevando obiezione di coscienza, scelgono di prestare un servizio civile alternativo".
24 maggio Con la sentenza n. 164, la Corte Costituzionale afferma la pari dignità tra servizio
militare e servizio civile da considerare entrambi come forme di difesa della patria.
24 maggio Il Consiglio di Stato decide l'insindacabilità, da parte del Ministero della Difesa, delle
motivazioni dei giovani che presentano domanda di obiezione di coscienza al servizio militare.
1987
10 marzo La Commissione per i Diritti Umani dell'Onu riconosce l'obiezione di coscienza al
servizio militare come diritto dell'uomo.
1988
2 giugno Nasce la Cnesc, Consulta nazionale degli enti di servizio civile.
1989
31 luglio Con la sentenza n. 470, la Corte Costituzionale decide la pari durata (12 mesi) del servizio
civile rispetto al servizio militare. La questione è stata sollevata dai casi di 4 obiettori (S.Capuzzo,
A.De Filippis, M.Pusceddu e A.Scidà) che si sono autoridotti il servizio civile a 12 mesi.
1992
16 gennaio Il Senato approva definitivamente la nuova legge sull'obiezione di coscienza, che però
non verrà mai promulgata dal Capo dello Stato.
17 gennaio Con una conferenza-stampa la Caritas Italiana e la Fondazione Zancan lanciano
ufficialmente la proposta di istituire un servizio civile nazionale, della durata di un anno, per tutti i
giovani tra i 18 e i 28 anni.
1 febbraio Il Presidente della Repubblica Cossiga non promulga la nuova legge sull'obiezione di
coscienza e la rinvia alle Camere.
2 febbraio Il Presidente della Repubblica Cossiga scioglie le Camere.
1995
30 gennaio Udienza preliminare al tribunale di Piacenza per quattro obiettori di coscienza che si
sono recati in un campo profughi della ex-Jugoslavia senza l'autorizzazione del Distretto militare.
14 febbraio Nel corso della conversione in legge del decreto sull'utilizzo delle Forze armate al Sud
contro la mafia, un gruppo di deputati chiede al Governo con un ordine del giorno "un piano
straordinario di utilizzo di tremila obiettori per programmi di prevenzione dalla criminalità
organizzata".
16 aprile Viene emanato il nuovo "Catechismo degli adulti" della Cei. Dopo aver sottolineato
l'urgenza della promozione della difesa popolare nonviolenta, si afferma "risalta il significato
educativo che può avere la scelta degli obiettori di coscienza di testimoniare il valore della non
violenza sostituendo il servizio civile a quello militare".
1996
2 maggio La Toscana è la prima regione italiana ad approvare una legge specifica sul servizio
civile.
1997
1 gennaio Il servizio di leva viene ridotto da 12 a 10 mesi.
15 giugno Al referendum sulla legge 772/72, si reca a votare il 30% degli aventi diritto, rendendo
nulla la consultazione.
1998
16 giugno A larghissima maggioranza il Senato approva in via definitiva la nuova legge
sull'obiezione di coscienza.
24 giugno La Commissione della CEI "Giustizia e Pace" pubblica il documento "Educare alla pace"
che contiene un intero paragrafo dedicato all’obiezione di coscienza.
2000
4 novembre Pax Christi, Loc e Aon organizzano a Barbiana il “Giubileo degli obiettori”.
14 novembre La legge 331 abolisce la leva obbligatoria e crea, dal 1 gennaio 2007, un esercito di
volontari.
2001
6 marzo Promulgata la legge n.64 sul servizio civile nazionale, aperto volontariamente anche alle
donne.
20 dicembre Iniziano il servizio civile le prime volontarie ai sensi della legge 64.
2002
5 aprile Emanato il Decreto legislativo per disciplinare il servizio civile nazionale.
7 maggio Parte la prima campagna informativa del governo sul servizio civile.
2003
25 febbraio Presentato un francobollo delle Poste Italiane dedicato al servizio civile.
8 marzo Udienza di Giovanni Paolo II in Vaticano agli operatori del servizio civile.
28-29 novembre Nell’ambito del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, si svolge a
Roma la prima Conferenza Europea sul servizio civile.
12 dicembre Presentata la “Carta di impegno etico” del servizio civile nazionale.
2004
18 febbraio Viene costituito il “Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e
nonviolenta” presso l’Ufficio nazionale per il servizio civile.
2005
1 gennaio Primo giorno dell’Italia “senza la leva obbligatoria”.
25 gennaio Il Presidente della Repubblica Ciampi riceve al Quirinale una delegazione del servizio
civile nazionale.
24 giugno Il Consiglio dei ministri decide di anticipare al 1 luglio il congedo di militari e obiettori
ancora in servizio.
Testi per l’approfondimento
Non sono mancati tentativi di scrivere una storia dell'obiezione di coscienza in Italia, anche se c'è
ancora bisogno di una vera e propria ricostruzione completa che tenga conto dei molteplici aspetti e
delle varie "anime". La maggior parte dei testi è reperibile ormai solo in biblioteca. Quella che
segue è una selezione di testi.
Sul dibattito svoltosi nell'Assemblea Costituente in occasione dell'approvazione dell'art. 52, oltre a
rinviare agli atti parlamentari (reperibili ora anche sul sito web dell'Archivio storico della Camera
dei Deputati), ci si può riferire a E. Bettinelli, Commento all'art. 52 Costituzione, in AAVV,
Commentario della Costituzione,a cura di G.Branca, Rapporti politici, Tomo I, Zanichelli e "Il
Foro Italiano", Bologna-Roma 1992, p.70ss. Vasta, ovviamente, è la serie di commenti a tale
articolo, soprattutto pubblicati in riviste giuridiche. Qui si rinvia solo ad alcuni saggi esplicitamente
concepiti in riferimento all'obiezione di coscienza al servizio militare. Oltre al fondamentale
Rodolfo Venditti, L'obiezione di coscienza al servizio militare. Terza edizione aggiornata
secondo la legge n. 230/98. Giuffrè, Milano 1999, 203 p. si rinvia a Unioni lombarde dei giuristi
cattolici italiani, Realtà e prospettive dell'obiezione di coscienza. I conflitti degli ordinamenti.
Giuffrè, Milano 1992, 452 p. nel quale vari contributi si riferiscono all'obiezione al militare sotto il
profilo giuridico e costituzionale. Sullo stesso argomento, si vedano anche: Roberto Romboli, Il
servizio civile alla luce dei principi costituzionali in Le prospettive del servizio civile in Italia:
dalla legge n. 64/2001 ai decreti attuativi. A cura di Emanuele Rossi e Francesco Dal Canto.
Fondazione Zancan, Padova 2002, p.27-40; Antonio Papisca, Un'educazione civica senza
frontiere, "Testimonianze"maggio-giugno 2000, p.79-82; Pierluigi Consorti, A proposito di
fondamenti costituzionali, "Testimonianze" maggio-giugno 2000, p.83-89. Di quest'ultimo, si
veda anche Dal ‘vecchio' al ‘nuovo'servizio civile: profili giuridici in Senza armi per la pace.
Profili e prospettive del ‘nuovo' servizio civile. A cura di Pierluigi Consorti. Edizioni PlusUniversità di Pisa, Pisa 2003, pp.41-72.
Infine, si rinvia alla lettura degli atti parlamentari relativi all'iter della legge 8 luglio 1998 n. 230
"Nuove norme in materia di obiezione di coscienza", in particolare ai resoconti dei lavori dell'Aula
della Camera (seconda lettura) e del Senato (terza lettura) e agli ordini del giorno approvati (tutti
disponibili anche sui siti web della Camera del Senato).
Tra i primi a scrivere in Italia di obiezione di coscienza fu Aldo Capitini, uno dei "padri"della
nonviolenza italiana. Dopo articoli e saggi pubblicati per una decina d'anni, pubblicò L'obbiezione
di coscienza in Italia, Lacaita, Manduria 1959, p.78
Sergio Albesano, Storia dell'obiezione di coscienza in Italia. Editrice Santi Quaranta, Treviso
1993, 195 p. Il primo capitolo descrive i lavori della Costituente che portarono all'approvazione
dell'art. 52. Il successivo capitolo è dedicato alla vicenda di Pietro Pinna. I capitoli 3 e 4 narrano le
vicende degli anni '50 e '60. Un intero capitolo, il quinto, è dedicato ai Testimoni di Geova. Gli
ultimi due parlano del "dopo 772"fino al novembre 1993. Nelle vicende parlamentari descritte
manca un racconto esteso dell'iter che portò all'approvazione della "legge Marcora", così come
manca una ricostruzione sul ruolo dei cattolici nel movimento per l'obiezione di coscienza e su
quello degli enti e delle associazioni.
Una breve storia è contenuta nel capitolo relativo all'Italia in Giorgio Giannini, L'obiezione di
coscienza al servizio militare. Saggio storico-giuridico. Prefazione di E.Balducci. Edizioni
Dehoniane, Napoli 1987, 383 p. Oltre a una panoramica della tutela giuridica dell'obiezione a
livello internazionale, con particolare riferimento all'Europa, il volume offre notizie sulla situazione
dell'obiezione di coscienza e del servizio civile in molti paesi esteri (ovviamente non aggiornata).
Nella sua voluminosa Storia del servizio militare in Italia, Virgilio Ilari dedica il secondo tomo del
quinto volume, La difesa della patria (1945-1991), a Servizio militare e servizio civile.
Legislazione e statistiche. Centro Militare di Studi Strategici-Rivista Militare, Roma 1992, 560
p. Le ultime cento pagine del testo parlano, spesso con forti accenni critici, del fenomeno
dell'obiezione di coscienza e della questione del riconoscimento giuridico dalla Costituente alla
legge del 1972, dei successivi provvedimenti normativi e dell'organizzazione del servizio civile,
fino alla bocciatura della nuova legge da parte di Cossiga nel 1992.
Un altro esempio dell'attenzione prestata dagli ambienti scientifici militari al tema dell'obiezione è
dato dal rapporto di ricerca contenuto in Paolo Bellucci, L'obiezione di coscienza al servizio
militare in Italia. Centro Militare di Studi Strategici-Rivista Militare, Roma 1991, 131 p. Nel
testo si analizzano, tra gli altri, l'evoluzione normativa e regolamentare e gli aspetti quantitativi,
almeno fino al 1990, relativi agli obiettori, al loro impiego e agli enti.
In Diego Cipriani, In difesa della Patria. Quasi una storia dell'obiezione di coscienza in Italia.
Edizioni la meridiana, Molfetta 1999, 117 p. sono raccolti più di una ventina di articoli dell'autore
apparsi lungo tutto l'arco degli anni '90 e attraverso i quali sono raccontati gli episodi più rilevanti
della storia, soprattutto giuridico-parlamentare, dell'obiezione di coscienza e del servizio civile. In
appendice un'utile cronologia dal 295 d.C. al dicembre 1998.
Sotto il titolo Obiezione di coscienza. Servizio all'uomo. 30 anni di obiezione di coscienza in Italia
e 25 anni di servizio civile in Caritas sono stati pubblicati due distinti volumi della Caritas
Italiana. Il primo (Roma 2002, 48 p. con illustrazioni) raccoglie testi, documenti e statistiche per
lo più legate all'attività della Caritas Italiana e della Chiesa italiana a partire dal 1972, con una ricca
cronologia anno per anno. Il secondo volume (EGA, Torino 2003, 125 p.) raccoglie gli atti di un
omonimo convegno organizzato nel 2002 all'interno del quale si segnala la relazione di Andrea
Riccardi su 30 anni di obiezione nella storia italiana e quella di Rodolfo Venditti sull'evoluzione
giuridica del fenomeno.
Sempre della Caritas Italiana, si segnala Voci sull'obiezione. Interviste ai protagonisti. A cura di
A.Chiara, D.Cipriani, L.Liverani. La meridiana, Molfetta 2004, 179 p. Si tratta di una raccolta
di 40 interviste ad altrettanti personaggi della vita politica, sociale, ecclesiale italiana che "hanno
fatto"la storia dell'obiezione di coscienza in Italia.
Del già citato Rodolfo Venditti L'obiezione di coscienza al servizio militare. Terza edizione
aggiornata secondo la legge n. 230/98. Giuffrè, Milano 1999, 203 p. si segnala il II capitolo
dedicato a una breve storia dell'obiezione di coscienza attraverso i secoli, mentre il successivo al
lungo cammino dell'obiezione al servizio militare in Italia
In La mia obbiezione di coscienza (scritti 1950-1993). Edizioni del Movimento Nonviolento,
Verona 1994, 80 p. sono raccolti alcuni testi di Pietro Pinna, che viene comunemente definito il
"primo" obiettore di coscienza nel nostro Paese. Le prime quaranta pagine contengono il diario di
Pinna scritto nel 1950.
Tra la documentazione relativa a singoli obiettori, c'è quella relativa al caso di Alberto Trevisan che
nel 1970 rifiuta il servizio militare e che viene condannato. La sua vicenda è raccontata, con ricca
documentazione, in Gruppo Antimilitarista Padovano, Processo all'obiettore. Lanterna,
Genova 1971, 176 p. e, dallo stesso Alberto Trevisan in Ho spezzato il mio fucile. EDB, Bologna
2005, 144 p.
In Fabrizio Fabbrini, Tu non ucciderai. I cattolici e l'obiezione di coscienza in Italia. Prefazione
di Giorgio La Pira. Cultura editrice, Firenze 1966, XXIX-333 p. vengono puntualmente
ricostruite le vicende che, per la prima volta nel nostro Paese, videro il dibattito sull'obiezione di
coscienza aprirsi anche in casa cattolica. Si parla ovviamente di La Pira, Gozzini, Balducci e
Milani. L'autore, altro personaggio di spicco del movimento cattolico a favore dell'obiezione di
coscienza e assistente di La Pira, fu condannato per il reato di rifiuto del servizio militare poco
prima di scrivere questo libro.
Sul caso di don Milani, il priore di Barbiana che a metà degli anni '60 prese le difese degli obiettori
di coscienza e finì sotto processo, molto è stato scritto. Si rinvia al fondamentale Neera Fallaci,
Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo. Prefazione di David Maria Turoldo.
Rizzoli, Milano 1993 (1 ed. 1974), 620 p. e ai documenti del processo, a partire dall'ordine del
giorno dei cappellani militari della Toscana, raccolti in L'obbedienza non è più una virtù. Libreria
Editrice Fiorentina, Firenze 1978, 82 p.
Francesco Bottacin, La Chiesa italiana e l'obiezione di coscienza al servizio militare. Proposta
Cristiana, Milano 1997, 151 p. ricostruisce, attraverso l'analisi dei documenti ufficiali e delle
iniziative della Caritas Italiana, la posizione della chiesa italiana sull'obiezione di coscienza.
Sam Biesemans, L'obiezione di coscienza in Europa. La meridiana, Molfetta 1994, 117 p.
presenta il dibattito sul riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza così come si è
sviluppato, a partire dalla seconda guerra mondiale, nelle istituzioni europee, in particolare il
Parlamento Europeo.
Una lettura degli avvenimenti negli ultimi anni relativi all'obiezione di coscienza e al servizio civile
si può desumere da due distinti tipi di rapporti che vengono stilati annualmente. Si fa riferimento, da
un lato, alla Relazione al Parlamento che, come prevede la legge n. 230/98, il Governo presenta
sulla organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile (disponibile anche su
questo sito) e, dall'altro, al Rapporto sul servizio civile in Italia realizzato dalla CNESC.
Infine, meritano di essere citati almeno un paio di romanzi (da cui sono stati tratti altrettanti film) di
giovani autori italiani che raccontano storie di obiettori di coscienza e del loro servizio: Domenico
Starnone, Più leggero non basta. Educazione alla diversità di un obiettore di coscienza. Milano,
Feltrinelli 1996 e Giuseppe Culicchia, Tutti giù per terra. Milano, Garzanti 2004
I progetti di SCN attivati dal 2001 al 2008 sono così ripartiti:
• Anno 2001: 29 progetti
• Anno 2002: 811 progetti
• Anno 2003: 2.023 progetti
• Anno 2004: 2.970 progetti
• Anno 2005: 3.467 progetti
• Anno 2006: 4.100 progetti
• Anno 2007: 3.781 progetti
• Anno 2008: 2.251 progetti
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2008">
Dei 2.251 progetti di SCN attivati nel 2008, 2.209 sono stati attivati in Italia e 42 all'estero.
PROGETTI di SCN approvati da realizzare in ITALIA nel 2008
- Ripartizione territoriale dei volontari richiesti per aree geografiche:
- Ripartizione dei volontari richiesti per ambiti omogenei:
PROGETTI di SCN approvati da realizzare all'ESTERO nel 2008
- Ripartizione territoriale dei volontari richiesti per aree geografiche:
- Ripartizione dei volontari richiesti per aree di intervento:
VOLONTARI RICHIESTI:
Il numero di volontari richiesti dal 2001 al 2008 è stato di 269.352 giovani.
- Dettaglio annuale dei volontari richiesti in relazione ai singoli bandi di SCN:
• Anno 2001
o 1° bando ordinario 396 volontari richiesti
• Anno 2002
o 1° bando ordinario 1.095 volontari richiesti
o 2° bando ordinario 3.412 volontari richiesti
o 3° bando ordinario 821 volontari richiesti
o 4° bando ordinario 8.147 volontari richiesti
o 5° bando ordinario 2.604 volontari richiesti
• Anno 2003
o 1° bando ordinario 10.929 volontari richiesti
o 1° bando straordinario 39 volontari richiesti
o 2° bando straordinario 510 volontari richiesti
o 2° bando ordinario 16.727 volontari richiesti
o 3° bando ordinario 18.845 volontari richiesti
o 4° bando ordinario 6.084 volontari richiesti
• Anno 2004
o 1° bando ordinario 275 volontari richiesti
o 2° bando ordinario 14.284 volontari richiesti
• Anno 2005
o 1° bando straordinario 866 volontari richiesti
o 2° bando straordinario 867 volontari richiesti
o 1° bando ordinario 36.296 volontari richiesti
o 3° bando straordinario 1.150 volontari richiesti
o 4° bando straordinario 582 volontari richiesti
• Anno 2006
o 1° bando straordinario 793 volontari richiesti
o 2° bando straordinario 428 volontari richiesti
o 1° bando ordinario 45.248 volontari richiesti
o 3° bando straordinario 972 volontari richiesti
o 2° bando ordinario 8.082 volontari richiesti
o 4° bando straordinario 1.596 volontari richiesti
• Anno 2007
o 1° bando ordinario 38.899 volontari richiesti
o 2° bando ordinario 10.363 volontari richiesti
o 1° bando straordinario 1.034 volontari richiesti
o bando speciale Napoli e Provincia 2.168 volontari richiesti
• Anno 2008
o 1° bando ordinario 33.006 volontari richiesti
o ricorso AMESCI 1.098 volontari richiesti
o 1° bando straordinario 1.476 volontari richiesti
o revisione Sicilia 260 volontari richiesti
VOLONTARI AVVIATI AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
Il numero di volontari avviati al servizio dal 2001 al 2008 è stato di 224.492 giovani.
- Dettaglio annuale dei volontari avviati al servizio:
• Anno 2001 181 volontari avviati
• Anno 2002 7.865 volontari avviati
• Anno 2003 22.743 volontari avviati
• Anno 2004 32.211 volontari avviati
• Anno 2005 45.175 volontari avviati
• Anno 2006 45.890 volontari avviati
• Anno 2007 43.416 volontari avviati
• Anno 2008 27.011 volontari avviati
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DEI VOLONTARI AVVIATI AL SCN NEL 2008
Nell'anno 2008 sono stati avviati al SCN in Italia 26.563 giovani e all'estero 448 giovani.
- Distribuzione dei volontari avviati nel 2008 per il SCN in Italia e all'estero:
VOLONTARI AVVIATI AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE NEL 2008
- Dettaglio, distinto per macroaree, dei volontari avviati nel 2008, raffrontato al 2007:
VOLONTARI AVVIATI NEL 2008 SUDDIVISI PER REGIONI E AREE GEOGRAFICHE
VOLONTARI AVVIATI NEL 2008 SUDDIVISI PER SETTORI D'IMPIEGO ED AREE
GEOGRAFICHE
- Riepilogo dei settori d'impiego dei volontari avviati nel 2008 suddivisi per aree geografiche:
VOLONTARI AVVIATI AL SCN ALL'ESTERO NEL 2008: 448
• Africa 133 29,69%
• America Nord 2 0,45%
• America Centrale 25 5,58%
• America Sud 160 35,71%
• Asia 21 4,69%
• Europa Occidentale 54 12,05%
• Europa Est 53 11,83%
- Ripartizione per aree di intervento dei 448 volontari in SCN all'estero:
- Ripartizione dei volontari avviati nel 2008 per sesso:
• Maschi 8.740 32,36%
• Femmine 18.271 67,64%
- Ripartizione dei 27.011 volontari avviati al SCN nel 2008 per classi di età:
- Ripartizione dei 26.563 volontari avviati al servizio in Italia per classi di età:
• dai 18 ai 20 anni 6.035 22,72%
• dai 21 ai 23 anni 9.004 33,90%
• dai 24 ai 26 anni 7.840 29,51%
• dai 27 ai 28 anni 3.684 13,87%
- Ripartizione dei 448 volontari avviati al servizio all'estero per classi di età:
• dai 18 ai 20 anni 27 6,03%
• dai 21 ai 23 anni 59 13,17%
• dai 24 ai 26 anni 215 47,99%
• dai 27 ai 28 anni 147 32,81%
- Percentuale di 27.011 volontari avviati nel 2008 per titoli di studio:
- Percentuale di 448 volontari avviati nel 2008 all'estero per titoli di studio:
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