I neogrammatici e i loro oppositori. (Nuovi contributi alia ricerca delle cause delle alterazioni della favella.) Manche gibt es, welche der Bedeutung der sprachlichen Principien nicht gerecht werden, welche deren wiederholte gründliche Durchsprechung für überflüssig und ermüdend erklären. SCHITCHARDT 1. - Io non potrei certo essere considerate uno di cotesti „manche"', se, dopo essermi per ben tre volte1) occupato fondamentalmente di tali sprachliche Principien ö sentito il bisogno di ritornarci nella mia estrema vecchiezza: ci ritorno, per sostenere con nuove esperienze e rif lessioni, anche teoretiche, alcune mie idee fondamentali sulle alterazioni dei suoni, cioe: 1. il concetto della INVOLONTABIETÄ delle analogie morfologiche. 2. il concetto della INESISTENZA, di massima, deir analogia fonologica. 3. „CANONE METODICO DEL NUMERO*'. Indirettamente, con tali mezzi e direttamente con considerazioni suU'ATAViSMO vengo a sostenere meglio anche certo ehe i neogrammatici stessi non abbiano f attoy il principio delle „leggi fonetiche" cui, baconianamente, dopo innumeri esperienze suU'uniformitä delle alterazioni fonologiche, erano per induzione, anche a mia sempre piu solido awiso, necessaria, giunti i neogrammatici. 2. - Percio nessuna occasione a ritornare sul principio fundamentale della linguistica storica dei neogrammatici, quello della „ineccepibilitä della leggi fonetiche'4, poteva parermi piu opportuna di questa, cioe della graditissima offerta fattami l ) V. GOIDÄNICH, Saggi linguistici (nella collezione „Studi e testi"" deiristituto di filologia romanza della r. Universita di Roma) Modena 1940; e Archivio Glott. Ital. (Sezione Goidanich) vol. XX pag. 3 seg- Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 176 Pier Gabriele Goidänich di partecipare ad una Festschrift Sommer, collega del quäle tutti abbiamo altissima stima, e ehe, uscito dalla scuola gloriosa dei neogrammatici, vi si e dimostrato costantemente fedele nella sua feconda attivitä scientifica. 3. - Contro la logicamente necessaria induzione dei neogrammatici furono mossi successivamente, a distanza di tempo, due vigorosi attacchi, entrambi pero dovuti alia prevenzione della spiritualitä di ogni alterazione del Unguaggio: il primo parti da filologi e glottologi ai neogrammatici contemporanei, in particolare dal grande linguista Hugo SCHUCHABDT, coll'opuscolo famoso: Über die Lautgesetze. Gegen die Junggrammatiker, Berlino 1895; in seguito, sotto la bandiera spiegata dell'idealismo filosofico, altro attacco mossero GLOTTOLOGI IDEALISTI, seguaci della dottrina estetica (cui del resto anch'io o mostrato di aderire) di Benedetto Croce. NelTintervallo cade l'articolo del GAUCHAT sulla parlata di Charmey, L'unite phonetique dans le ^patois d'une commune, tutto pervaso di spirito schuchardtiano. 4. - Dato il brevissimo spazio concesso alia mia collatorazione — un vero letto di Procuste — io esporro insieme le critiche e il mio pensiero originale, riservando a un articolo successive (Paralipomeni di una polemica) alcuni appunti oritici non essenziali. L 5. - LA PBEVENZIONE IDEALISTICA NEL DISSENSO DELLO ScHircHABDT. Tale prevenzione e espressa, come non potrebbe essere piu perentoriamente dalle parole, ch'egli riporta e fa sue, del Bloomfield: "The word «inviolable» or «infallible» in matters of grammar is always to be deprecated, if for no other reason than the one that the conscious will of any language user stands above phonetic facts''. Queste parole ehe si leggono a pag. 16 dell'opuscolo potevano stare anche meglio in cima della prima pagina del1'opuscolo stesso, come un motto, tanto da essa prevenzione e manifestamente originato tutto il dissenso dell'autore. 6. - Ma a una mente solida di scienziato, com'era lo Schuchardt, non poteva sfuggire ehe per via deduttiva non si fa scienza; percio egli a cercato tutti i mezzi per dimostrare storicamente I'inattendibilita della dottrina dei neogrammatici. Ma le sue ragioni non resistono alia critica. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppoeitori 177 7. - II tentative di dimostrare obiettivamente una comune origine spirituale dei fatti psicologici e fonologici fallisce. Tale comune origine s'inferirebbe da due specie di loro rapporti, da una „äußere" e da una „innere Beziehung''. 8. - II rapporto esteriore consisterebbe nel fatto ehe come le analogie intralciano runiformitä, dei processi fonologici, cosi anche i fatti fonologici ritardano lo svolgimento degli psicologici (pag. 4—5). Ma il fatto da lui proposto a provarlo e non solo un'ipotesi, ma un'ipotesi del tutto campata in aria. Ricordato, infatti, ehe nelTIberia i participi gia terminanti in -udo si sono ridotti alia forma -ido, dice ehe per es. in adbudo la labiale precedente avrebbe potuto ritardarela riduzionead -ido. Ma egli non si e accorto ehe solo se tale riduzione di udo ad ido avesse avuto luogo per via fonologica, cioe attraverso una trafilau>^>i,unv^6j precedente avrebbe potuto ritardare il ridursi di edbudo a sabido. Invece prima del movimento analogico per cui i participi in -udo si alterarono in -ido, il di sdbudo non poteva far divenire Vu di detto sabudo, per cosl dire, piu u ehe etimologicamente non fosse; onde, iniziatosi il movimento analogico, sdbudo veniva a trovarsi alia stessa condizione in cui erano batudo, defendudo, ascondudo ecc. Fa meraviglia ehe il grande glottologo non abbia veduto cosa cosi ovvia. Ma non sarä ehe la prima della serie di meraviglie ehe Pesame un po' attento del celebre opuscolo ci procura. Ma intanto da tali proposte, per Tautorita del Maestro, i lettori restarono impressionati. 9. - L' „innere Beziehung4* consisterebbe nelTincontrarsi in un parlante di pronunzia normale entrambi i fatti, lo psicologico (le analogie) e il fisiologico. II ragionamento sarebbe per se stosso discutibile; ma c'e di piu: sono fallaci le sue premesse e quindi, a ragion di logica, falsa Fillazione. Egli parte nella sua dimostrazione da un concetto, pur discutibile, del TOBLEB (Lso) ehe quando s'incontrino in un dato campo (nel caso nostro, nella lingua) effetti di due cause diverse, queste cause devono ritenersi della stessa natura. Non insistero a dire ehe Taccoglimento di tale sentenza prima di discuterla era, nella mente delTillustre autore, come una petizione di principio; in ogni modo, egli cerca di giustificare Indogermanische Forschungen. LX. 12 Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 178 Pier Gabriele Goidänich Fidentitä di natura dei due fatti in questo modo: ,,der Wille vermag im eigenen Körper substanzielle Veränderungen nicht zu hemmen, wohl aber Reflexbewegungen; und das erklärt sich daraus, daß diese weiter nichts als mechanisch gewordene Willenshandlungen sind". Riferendo tale esperienza fisiologica al caso della lingua, egli dice ehe in casi di difetti di pronunzia1) „sind analogische Ausnahmen unmöglich", e dove si trovano, cioe in parlate senza difetti, „da haben wir den Gedanken an rein physiologische Wirkungen aufzugeben". E conclude: „So verschwimmt die Antithese vor unseren Augen, und das Problematische der äußeren Beziehung zwischen den beiden Faktoren klärt sich auf, indem wir ihre innere Beziehung richtig erfassen". 0 voluto riportare le parole dello Seh. testualmente, tanto son gravi le forti mie obiezioni al ragionamento dell'insigne uomo. Non e vero, non affatto vero, in primo luogo, ehe i movimenti riflessi siano fatti di volontä; anzi i fisiologi anno sicuramente dimostrato ehe essi sono dovuti a stimoli esteriori indipendenti dalla volontä; e ognuno puo ad ogni momento persuadersi dandosi un colpetto sotto il ginocchio, ehe il „riflesso rotuleo" e tanto indipendente dalla volontä ehe non nemmeno inibibile; cosi e del „pupillare". (Probabilmente l'opuscolo dello Seh. fu scritto prima ehe s'incominciassero gli studi moderni dei fisiologi sulla natura involontaria dei riflessi). Ma pur erronea manifestamente l'altra affermazione dello Seh. ehe in pronunzie difettose non possono esservi alterazioni analogische; e non occorre neppure essere glottologi per persuadersi di tale suo er r ore. Faccio tuttavia un esempio. E' ben noto ehe in italiano r viene, sempre, palatizzato assimilato e assorbito quando gli segua i + voc.: es. ital. antico sing, denaio da denariu, plur. denari da denari: e, analogico sul plur., il sing, denaro; ital. ant. *·) Osservo, per incidenza, ehe, in fondo, gli effetti da difetti organici ben manifest! non si distinguono ehe solo per grado da quelli latenti; o meglio ehe Tuniformitä inevitabile da tali difetti manifest!, ci da uno specimen delP uniformity dovuta a con<Jizioni organiche inawertite della memoria, dell'udito, delFapparato oro-nasale e laringeo anche, percho no ?, non dimenticando, col proverbiale granum salis, 0 temperamento. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogramznatioi e i loro oppositori 179 e mod. paio tu pari normali da par$o, pares; dialettale mod., analogico su paio, tu pai. Secondo lo Schuchardt, chi k tale duetto di pronunzia non avrebbe potato aver dato luogo a coteste forme analogiche. A disingannare chi ne avesse bisogno, riferisco ehe un mio nipotino, parlante con un sostituto velare dell' r apicale, e pronunziante ad es. apRiRe, ä, anche, nella sua pronunzia apRito (es. e apRito U terrazzo) apRita (es. la porta, la finestra). 10. - CONCLÜDO. Lo Seh. non ä provato con argomenti obiettivi la identita di natura spirituale fra i fatti psicologici (analogie) e i fisiologici. E tale identita, insistero a dire piu oltre, non si puo provare, perche essi sono di natura diversa. . -11. - L' ANALOGIA MORFOLOGICA B IL „CONSCIOUS WILL". Ma sono le analogie morfologiche volute e coscienti? Volute, si capisce, si; ma ehe consapute, Po negato e lo nego. 12. - Lo nego, ora, anche per una considerazione d'ordine teoretico ehe mi e accaduto di fare in un attento riesame della questione; prima d'ora Pavevo negato per un esperimento ehe accennero in seguito, fatto sulla mia parlata. L'elemento teoretico e questo: ogni nostra attivitä, spirituale o materiale ehe sia, e certo Peffetto d'un nostro impulso volitivo; ma per aversi una „volontä, cosciente" occorre vi sia un'alternativa fra due condizioni diverse e ehe Pindividuo si determini per una delle due; e cio, nei fatti di analogia morfologica, non avviene. Siccome difficilmente uno di noi si trova in grado di ricordare quanto, eventualmente, awenuto nella nostra mente da bambini, et& in cui le alterazioni analogiche sono frequent! (dopo quelPeta, noi di pronunzia corretta non incorriamo in tali errori) mi riferiro a fatti ehe ciascuno di noi ehe si sia stati insegnanti di latino puo aver esperimentato, e riferiro, poi brevemente un episodio, gi& altra volta riferito, della mia vita di fanciullo delPetä di 10 anni, di cui ancora vivissima memoria e ehe quindi posso esattamente tuttora controllare nel mio preciso ricordo. Quando dunque a un giovinetto studioso di latino scappa di scrivere adiuvatus per adiutus o peximus (analogico su maximus) per pessimus, puo aver commesso egli tali errori (analogici) per volontä cosciente ? Certo ehe no! E il fatto ehe 12* Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 180 Pier Gabriele Goidänich studiato nella mia parlata stessa brevemente questo. Un giorno, essendo io d'anni dieci, mi venne fatto di esclamare, con foga, davanti a un gruppo di adulti, nella mia loquela venetoliburnica, al soprawenire di una frotta di miei amici attesi: ecco i mii am ich i (forma analogica sul sing, amico); canzonato crudelmente dagli adulti present! mi corressi e soggiunsi, mormorando per vergogna: i mii amizi, forma dialettale grammaticalmente corretta corrispondente alTamia della lingua nazionale. Naturalmente quel mio primo strafalcione „amichi" non pote essere da me voluto e tanto meno a me cosciente; voluta e cosciente fu invece la* correzione. Cio e in armonia con la sentenza teoretica ehe per aversi una volontä, cosciente occorre un'alternativa fra due fatti per uno dei quali Tindividuo si determini, ed ebbi nel correggermi presenti amichi e amizi! 13. - Da esperienze del genere si puo trarre il COBOLLABIO ehe la volontä cosciente, quando intervenga, porta a conservare, non ad alterare le forme tradizionali della lingua. II ehe, diis bene volentibus, e anche affare di senso comune, detto anche altrimenti buon senso. E questo ,,buon senso" si puo, si deve estendere anche al giudizio sulle alterazioni fonologiche, ehe non posson dunque essere volute e consapute. 14. - Ancora un esperimento, umile, ma doppiamente utile, per il giudizio sui fatti fonologici. Quel mio nipotino dell'apRito dice, o diceva, abitualmente: finiski per finiSi e venito per venuto. Dall'osservazione di questi semplici fatti si possono trarre due massime assai important! per il giudizio dei fatti di analogia fonologica. Intanto questo: ehe l'analogia morfologica e stata originata da una MAHCANZA DI MEMORIA : il bambino non era riuscito ancora a ricordare ehe la seconda persoiia difinisco e finiSi, e il part, di venire e venuto. Anche ammesso invece un graduale processo di analogia fonologica non si puo pensare ehe il bambino dimentichi i suoni della sua lingua. Ma ancora piu importante e questo per la evidenza: ANALOGIA MORFOLOGICA ÜJ, lo si badi bene, UNA NECESSIT! ESPRESSIVA. II bambino e stato COSTBETTO per esprimersi a ricorrere al modello di altri paradigmi, per finiski, Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatiei e i loro oppositori 181 ai modelli Sessional! amo—ami, vedo— vedi, corro— corri ecc., per venito ai modelli finire — finito, dormire — dormito, partire — partito ecc. TALE NECESSIT! ESPRESSIVA, supposto (nb.!) ehe pro cessi di analogia fonologica fossero una norma generale della lingua, IN FONOLOGIA NON ESISTE. . A. - 15. - DELL'ANALOGIA FONOLOGICA. II concetto di analogia fonologica e la sua dannosa diffusione fra gli studiosi di glottologia si devono allo Schuchardt. E doveva il concetto, falso e dannoso, sorgere nella sua mente forse meglio, essere da lui accolto (dalTEaston?, v. Opusc. pag. 8) percho, indottosi egli per orrore idealistico a rifiutare il concetto di ,,legge fonetica" ehe fu stimata e detta sprezzantemente „bruta", „meccanica", „materiale", „materialistica'Sedovendo nello stesso tempo riconoscere egli runiformita costante del Lautwandel [„Der Lautwandel geht nach ausnahmlosen Gesetzen (sie!) vor sich", scrissepersino. Dopoquesto riconoscimento, dico in parentesi, per brevitä, ehe valgono tutte le sue insistence sulla Sprachmischung, ehe e un fatto successivo ?] doveva, dico, egli pur trovare di necessitä una giustificazione qualsivoglia delTuniformita, delle alterazioni. 16. - Maq uesto Principio delTanalogia fonologica non fu, ne dallo Schuchardt ne da altri1), storicamente dimostrato in maniera perentoria, si puo anzi farlo apparire antistorico e fatuo. I due presunti esempi di analogia fonologica addotti dallo Schuchardt stesso non provano veramente nulla. 17. - L'uno 1'ant. ital. piota, latinismo (formato da lat. lett. pietas come tempesta su tempestas); lo Schuchardt deve aver pensato ehe dovesse essere stato ridotto prima a pieta e quindi a pieta per adattamento agli altri moltissimi ie della lingua. Ma da chi e dove e sorta questo raro pieta ? Non era voce delTuso, perche in Dante e sempre glossato in commenti; e potrebbe essere ehe provenisse da qualche ignorante del latino ehe credesse ehe il latino pietas si leggesse pietas con ie come egli pronunziava in italiano, in protonica, pieta, pietade. Ma, concesso anche ehe pieta fosse realmente una forma analogica, per un giä italiano pieta, si tratterebbe d'un caso x ) Quella del GATJCHAT fu com'ö giä, detto, ripeterö, una illusione. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 182 Pier Gabriele Goidanich unico modellato sulla numerosissima serie degli ie in uso nella lingua; non proverebbe, dunque, nulla per 1'ipotesi della diffusione invece da un caso unico a tutta una serie1). 18. - L'altro esempio dato dallo Schuchardt e piu complicato, ma per il valore della prova equivale al primo. II concetto dello Seh. sarebbe questo, ehe le alterazioni fonologiche awengano prima per fonetica combinatoria, ehe poi si estendano per analogia morfologica e quindi si generalizzino. Cio naturalmente dovrebbe avvenire in ognuno degli infiniti casi di alterazioni uniformi. Egli dice, dunque, (Opusc. p. 7—8) ehe da molti anni egli aveva pensato ,,daß im Italienischen (und im Romanischen überhaupt) ie, uo = vulgärlat. ursprünglich, wie noch jetzt in manchen Dialekten an ein folgendes i, u gebunden war: vieni, buono, buoni. Zunächst würde es durch begriffliche Analogie ausgedehnt worden sein: viene, buona, dann auch ohne eine solche: pietra, ruota; und Formen wie bene, bove, nove gegenüber nuovo, würden die uneroberten Plätze bedeuten". Tutto in questa proposta e ipotetico: 1. Fopinione sulF origine del dittongo da fonetica combinatoria e la sua diffusione da una zona a quasi tutto il campo neolatino: dalla Spagna allaRumenia, 2. Fopinione delTanalogia in seno al tipo flessionale metafonetico, 3. Forigine di bove, bene, nove; e resta cosi una schietta genuina ipotesi il trapasso del dittongo ad es. a petra rota, cioe Fanalogia fonologica in genere rappresentata da questi esempi. 19. - QuantoalForigine del dittongo, quelFaquilad'ingegno, ehe fu FAscoli, affermo ehe ,,chiunque studia ragionando" (sie!) dovesöe ritenere ehe nel latino volgare i coiitinuatori di lat. e o dovessero avere una pronunzia bifida o ,,tremula£< (e*e, 0*0), da cui ie uo, normalmente. La mia modesta persona era venuta ad un simile pensiero senza conoscere Fintuizione delFAscoli per altra via ed in altro modo e misura: ossia, comparativamente, partendo da condizioni indeuropee, ero indotto a pensare ehe una tale pronunzia l ) E del resto 10 sono tutt'altro ehe del tutto alieno dall' ammettere casi singoli di analogia fonetica: e mi riserbo di parlarne altra volta. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppositori 183 tremida risalisse addirittura al latino, e cio in tutte le vocali: osservavo ciofe queste singolari simmetrie o opposizioni tra gruppi di vocali: lat. e, ä ( = lat. volg. f, ñ) si continuano simmetricamente con dittonghi ascendenti ie uo, e simmetricamente si continuano le vocali lunghe e e gli assimilati ú u, agli inizi, con dittonghi discendenti ei ou; opposti risultano invece gli effetti nella dittongazione tra le vocali e ä ed e ä; ora tanto per le simmetrie quanto per le opposizioni tali condizioni somigliano troppo alle condizioni accentuative sillabiche del balto-slavo di eredit indoeuropea per non vedere tra i due fatti uii rapporto preistorico; ehe i grammatici latini non ce n'bbiano dato informazione sul latino non Ý una prova della inesistenza delle condizioni dette; sono, questi fatti, delicati, non agevoli ad osservare, essi non avevano alcuna importanza prosodica; nei grammatici greci ehe i latini copiavano non trovavano questi incentive ad occuparsene, anzi le condizioni del greco alessandrino dovevano confonderli se mai, non aiutarli; i grammatici tardi poi non potevano avere alcuna notizia di condizioni antiche (per particolari, v. il V Beih. z. Z. f. rom. Phil., 1905). Siceho quello ehe allo Sch. si presentava come un fatto di fonetica combinatoria, secondo Fintuizione delTAscoli e la mia riferita dottrina, si dimostra invece come un fenomeno di fonetica spontanea, con effetti lautgesetzlich uniformi. 19b. - Quanto al fatto analogico ehe lo Sch. a, addotto quale intermediario tra la fonetica combinatoria e Fanalogia fonetica e, prima di tutto, da osservare ehe Tesempio Ý ricercato col lumicino, fra infiniti in cui tale intermediario delTanalogia morfologica non esiste. Eppoi anche quel processo analogico di viene su vieni ehe auf dem Papier puo apparire naturalissimo, nel vivo del dialetto appare pochissimo probabile e non certo possibile in proporzioni tali da produrne effetti grandiosi come quelli della diffusione dei ie, uo. E presumo, nel dir cio, ehe dei fatti dialettali di cui lo Sch. pote avere conoscenza d'origine libresca, posso giudicare un po' meglio io ehe, essendo gia studioso di glottologia, passai nel nostro Mezzogiorno otto anni e per simpatia degli abitanti e delvivacissimo dialetto avevo finito di conversare in napoletano. O pertanto solida esperienza ehe quei fatti metafonetici anno Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 184 Pier Gabriele Goidänich create im sistema flessionale cosl solido ehe ogni deviazione analogica fa l'impressione di una gravissima stonatura. E voglio addurre a conforto questo fatto. Come in e, ö la metafonesi & per l'effetto il dittongo, cosi e metafonici si riducono ad i u; e, polemizzando eol Bertoni (in Nuovi Siudi Mediev., vol. I, fasc, 2, p. 6) il PARODI fece Fosservazione anche altrimenti utile per il nostro pröblema generale, ehe le coppie merid. russo-rossa milo-mela non furono in grado di suscitare coppie mtdu-noda, pinu-pena, in parole cioe ehe provenivano da toniche latine ?, ü, e ehe a un dato momento erano poi venute a confondersi con gli u ed i metafonetici di russu e milu! Sieche rintermediario dell'analogia morfologica sarebbe superfluo. E contro l'esempio con abilitä polemica proposto dallo Seh. ci sarebbe da opporre, ripeto, migliaia e migliaia di altri casi di alterazioni uniformi senza tali intermediari. Aggiungo per compiutezza ehe anche delle tre forme, secondo lo Seh. residuate dal processo di analogia fonologica bove, bene, nove, si puo dare altra plausibile spiegazione. Intanto bove e un latinismo puramente letterario (come mai lo Seh. non se n'avvide?): la forma popolare foneticamente legittima e bue come b e n v i d e i l Meyer-Lübke in un suo geniale articolo sulla K. Z.; bene doveva avere due continuazioni: biene in posizione tonica della fräse, ben(e) in proclisi (v. per esempio codesto mio „ben vide"); biene s'e generalizzato a Siena, bene a Firenze. E anche nove doveva avere due continuazioni: nuove e nove: soldi nuotw, e nove soldi. fÜ' prevalsa la forma della proclisi. Altri esempl analoghi in numerali: tree doveva dare trei (ancora in Dante Inf. 16. 21), e tre: le due forme di fräse si sono conservate in sei se9 da sex e da (s)es, es. se'soldi e soldi sei. Forma individuale del Carducci „un pover'uom, tu se'". Altra forma di proclisi prevalsa in numerali giä nel latino volgare: quaranta ecc. da qwadrainta -*> quadrainta. Cosi da magistru s'ebbero in italiano due forme maestro e mastro; e mastro proclitico s'uso anche fuor della proclisi col significato di Operaio provetto; anche capomastro. 20a. - L'osservazione del Parodi e preziosa perche da un esempio particolare di una mia veduta generale ehe e un elemento fondamentale contro il concetto di analogia fonoloUnauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppositori 185 gica. Ossia, condiderando come e mip metodo, i fatti in sintesi io o osservato altra volta ehe le alterazioni non vanno oltre i termini legittimi primitivi, e cio di qualunque origine possa essere l'alterazione, o morfologica, o fisiologica per legge fonetiea. Ne o dato altra volta esempi. Eccone uno semplice, di alterazione fisiologica. 20b. - In italiano, vocale palatina diviene labiovelare davanti a tutte le consonant! labiali: p, 6, v, m; e cio solo in sillaba protonica. L'alterazione in tale schema fonologico e costante. Or ehe ne sa il parlante di consonant! labiali ? E ehe rapporto ideale ei poteva essere, per es., tra demane e eremita* perehe, divenuto em > om nelFun caso, si dovesse avere la stessa alterazione anche nelFaltra ? E caratteristico e ehe si sia detto dovere, dovevo, doveesi, dovrei e anche dobbiamo ma non ne devo çÝ debba; del pari in franeese: buvons fra due labiali e in sillaba protonica, ma non ne devons ne bevs (> bois)^ dove una delle due condizioni mancava. Come si fa a negare ehe questi fatti sono awenuti alTinsaputa del parlante ? 20c. - Ancora un esempio. In latino in sillaba postonica a, e, ï si ridueono via via ad i se la sillaba e aperta: abiga, colligo^ illico (< in loco), ad e u se e chiusa (acceptus, collectus; onustus): ehe ne sapevano i latini di tali condizioni fonologiche ? e non Ý chiaro il rapporto tra il risultato e le condizioni fonetiche (i in sillaba aperta, e, u in sillaba chiusa) ? E non Ý chiaro il rapporto fisiologico tra a > e ed ï > u; e il rapporto fonetico* corrispondente anche tra u da ï in onustue ed da u in saturor > sat ra, optumus > opt mue ? Tutto qui si svolge fisiologicamente in modo simmetrico ehe sorprende, e dove la volont , non puo aver avuto alcunar parte, çÝ si puo pensare ehe a determinare Funif ormita generica dei risultati adducesse un rapporto ideale fra parole tanto· diverse di significato! 21. - E non abbiamo osservato ehe nelle alterazioni dette psicologiche (analogic morfologiche) esse alterazioni sono unaNECESSIT! ESPBESSIVA? Quale NECESSIT! ESPEESSIVA poteva. spingere il parlante a dire pietra per petra, ruota per rota ? Quale necessit , espressiva poteva cento volte esservi per cui i lat. Tcilium ï kilia divenissero, in fine, kidzu nel Logudoro, cigriio» Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 186 Pier Gabriele Goid&nich nelTItalia centrale, ceja in Spagna, tail in Sottoselva, eil o celh in Francia, seje nel Friuli, come ogni altro ki ? 21 b. -E se abbiamo veduto ehe le analogic (alterazioni psicologiche) non sono consapute, vorremo continuare a dire ehe sono consapute invece le f onologiche ? CONCLTJDO : Fanalogia fonologica eun concetto sort ï per opportunity polemica ma non alcun f ondamento lie reale ne ideale. III. B. - 22. STEEILIT! DELL'^NTALOGIA FONOLOGICA. Inline un elemento di giudizio, nuovo di zecca e preziosissimo, posso allegare contro il concetto di analogia f onologica; e sono vart stupefacenti esempi di sterilit delTanalogia fonologica in *ina stessa parlata, a distanze di tempo. Sara certo noto anche a tutti gli studiosi stranieri ehe il MANZONI si propose teoricamente, per ragione di stile, di usare come lingua letteraria il parlare delle persone colte di Firenze e •ehe tale proposito voile mettere in pratica nel suo immortale romanzo. Ora, alcuni anni or sono nel III volume degli Annali Jlanzoniani, il prof. Enrico BIANCHI, fiorentino di nascita, a ITirenze sempre risieduto e conoscitore della parlata dei suoi avi ossia praticamente della parlata fiorentina di tutto à 800 (e meglio, senza forse, della popolana ehe della dotta), pubblico un articolo dal titolo / „Promessi Sposi" ed il parlar fiorentino, .articolo col qu le intese dimostrare ehe per incuria di dotti fiorentini incaricati dal Manzoni dj rivedere il romanzo per la lingua, questa era rimasta, in alcuni punti, lontana dalFideale <che il Manzoni aveva perseguito. E un gruppo di tali osservaziorii , per gli »tudi glottolojgici e per l'argomento ehe mi occupa, dell'inesistenza dell'analogia fonologica in vaste proporzioni, una essenziale importanza. Si tratta di questo: il toscano attuale, in particular modo il fiorentino, abbondano di troncamenti con nelTultima sillaba liquida o nasale seguite da o, e; es. prender tempo, vengon via, andaron via ecc. ecc. ecc. II f a t t o non avviene pero in oinque casi; e sempre si tratta di forme grammatical! ï di parole singole ehe ï non furono d'uso popolare ï cessarono d'esserlo e furono reihtrodotte nella lingua Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppositori 187 popolare per tramite letterario o sono in via d'essere abbandonate dalla parlata popolare attuale. 23. - Tali forme sono: [I] LE 3. PLIJBALI IN -TO DEL PEBFETTO INDICATTVO, DELL'IMPEBFETTO CONGIUNTIVO Å DEL CONDIZIONALE, es. dissero, dicessero, direbbero. Spiegare tali fatti per le consuete vie di critica fonologica e impossibile. Invece amplissimi spogli di buon numero di opere antiche dal '200 al '700 (spogli intesi a dare un saggio di grammatica storica della lingua italiana), mi anno permesso di svelare il mistero del curiosissimo fatto per via storica. Da detti spogli, ehe pubblichero fra breve, mi risulta il fatto seguente. Queste forme in -ro uscirono completamente dall'uso dell^r parlata fiorentina quotidiana per circa un secolo e mezzo, dagli ultimi lustri del 1300 a circa il 1530; e vi furono riammesse in seguito all'opera restauratrice della lingua classica del '300 da parte di PIETBO BEMBO, col suo volume intitolato Prose della volgar lingua (1526) e del grammatici ehe tutti aderirono ai suoi concetti grammatical! e retorici. Queste forme in -ro in quel secolo e mezzo furono completamente sostituite nella parlata urbana da forme in -no (es. dissono, dicessono, direbbono) di origine plebea e rustica. Attualmente pero le forme in -ro sono le sole usate e cio da almeno circa un paio di secoli. Ora, femirabile ehe tali forme in -ro nella parlata popolare non vengano troncate, mentre, come ü dettp, il troncamento in quegli schemi fonetici Ý un fatto comunissimo: il ehe vuol dire ehe in questo, come negli altri casi, ehe riferiro, Fanalogia fonologica & completamente mancata. „Sono troncamenti regolari, dice il Bianchi (p. 289) prender corso, lascian Vacque, non mancavan mai, volevan dire, ma non lo sono invece: avrebber mai, avesser potuto, sarebber rimasti, ebber voglia!" Dawero sorprendente! [II] 24. -L'AWEBBio meno. Mentre si troncan nella parlata fiorentina del sec. XIX neppure, e perfino nemmeno!, non vi viene troncato meno! Ora, anche questa voce meno a un certo punto della storia del fiorentino dev'essere uscita dall'uso comune, sopraffatta Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 188 Pier Gabriele Goidänich dall'awerbio manco, d'origine dialettale non toscana. Infatti scarseggia meno in scritti delMACHiAVELLi e del GTJICCIAKDINI e non se ne trova neppure un solo esempio in tutta la Vita del CELLINI, ehe s'atteneva al tipo popolare di lingua. Gli spogli dal Macch. e del Guicc. a suo luogo. [III] 25. -1 PEONOMI U quäle B loro. Non si tronca non solo U quäle d'uso schiettamente letterario, ma neppure loro, eui nella parlata popolare si preferisce gli se in funzione di dativo plurale, e suo se in funzione aggettivale: es. gli diedero per diedero loro, e i suoi averi per i loro averi. [IV] 26. - Amo BELLA la PLTJR. Generalmente non si tronca il -mo della prima plurale; e questa forma va scomparendo dall'uso comune e cedendo all'uso della forma Impersonale pronominale con si, dai grammatici rigorosi riprovato: es. noi si fa per noi facciamo. [V] 27. - GLI ASTBATTI IN -one. Infine non si troncano gli astratti in -one, come opinione, intenzione, ehe non furono mai popolari, come mostra la loro condizione fonetica; in forma fonetica popolare si sarebbe dovuto avere opinone, intenzone; si eccettua ragione ehe e invece di fonetica popolare, di quella forma fonetica, cioe, ehe s'incontra in parole ehe come prigione, cugino, sono pervenute in Toscana o dall'Altoitalia o addirittura dalla Francia. In fonetica popolare ratione doveva essere razzone e prifone e cufino dovevan dare, circa priscione, cuscino come Perufia > Peroscia. —E potrei continuare. CONCLUDENDO, un'analogia fonetica (e s'intende in quella misura generale ehe occorrerebbe a spiegare le infinite alterazioni fonetiche uniformi ehe i neogrammatici attribuiscono a leggi fonetiche teoricamente ineccepibili) non fe ammissibile: fu una mera invenzione deDo Schuchardt o dallo.Sch. accolto nella polemica,,gegen die Junggrammatiker", e per Fautoritä grande dello Seh. accolta, poi, senza critica, dagli altri glottologi. E RIASSÜMENDO : contro il concetto schuchardtiano stanno: 1. la nessuna testimonianza storica attendibile del fatto, mentre sono infiniti invece gli esempi constatabili di analogia morfologica; 2. la NON NECESSIT! ESPBESSIVA del fatto; 3. la prova negativa desunta dalla Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppositori 189 applicazione del criterio tecnico metodico delle SINTESI LINGUISTICHE ; 4. la prova storica, riferita, di STEBUJTA DELL'ANALOGIA FONETIOA in una stessa parlata ripetuta in vari periodi di essa, da noi perfettamente conosciuti in una ricca letteratura e nel momento attuale. Del saggio del Gauchat diro fra poi dopo aver parlato del valore metodico del numero o della frequenza. IV 29. - DEL VALOBE CBITICO DEL NUMEBO o DELLA ú¸ÅòôôÅÍÆÁ DEI EATTi: Fin da giovane, nel mio primo studio sui plurali toscani di nomi in gutturali ebbi replicatamente (e cio tanto nella forma della lingua popolare, quanto in quella della erudita) a sperimentare il valore critico ehe nel giudizio sui fatti di lingua a la frequenza: e fin da allora feci per conto mio di quelle esperienze un canone metodico. Lo adopero qui nella critica dello Schuchardt e poi del Gauchat. 30. - Lo Schuchardt, al solito per fine polemico, a dijnostrare la impossibility della simultaneity delle alterazioni fonologiche graduali per legge fonetica invento anche una sua ieoria del valore della frequenza delle alterazioni affermando niente di meno ehe questo, ehe piu una parola si usa e pi altera i suoi elementi fonetici e viceversa. Ne di cio diede esempi; ma si espresse al solito in modo, diro, algebrico („un suono x") ehe non consente un giudizio storico, ed esige la cieca fede del lettore. Tale affermazione del grande linguista ebbe molte lodi; e io non esito invece a definirla stupefacente e balzana; essa va infatti contro una elementarissima esperienza di tutti i giorni, di tutte Fore, se si vuole, di un uomo pensante qualunque; ed Ý, ehe, al contrario, pi una sensazione qualsiasi si ripete e piu rimane impressa nella memoria: un cantante per apprendere un difficile motivo musicale con variazioni vorr , pur ripeterselo un certo numero di volte, un disegnatore ehe a/U'esame avr da riprodurre in breve ora certi complicati ^rabeschi, prima dell'esame vorr ripetersene il disegno in preoedenza piu volte ehe potr ,; lo studente di non ferrea memoria •eomincera a studiarsi prima del giorno della lezione gli endecasillabi, la prosa, le date, Telenco dei vocaboli assegnatigli. Anche nella storia della lingua i. e. vediamo conservate certe caratteristiche antiche in concetti elementari perche d'uso frequente: Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 190 Pier Gabriele Goid nich la politematia lessicale i. e. a distinguere le „qualit , d'azione" in concetti verbau piu comuni: Essere, Mangiare, Bere, Camminare, Dormire', la politematia dei gradi della comparazione neue singole lingue indeuropee, e dal latino alle lingue romanze nelle espressioni di concetti elementari: grande, piccolo, buono, cattivo; la politematia flessionale la troviamo pure in verbi di concetti elementari: Essere, Divenire, Andare; in nomi d'uomo e donna (ÜíÞñ, ãõíÞ) in nomi di parentela (ðáôÞñ ecc.), di parti del corpo (ïäò, êñÝáò, ãüíõ). Un'osservazione opposta a tali fatti da noi indicati fece 10 Schuchardt a sostegno della sua fallace tesi sul numero: accenno alle variet espressive per il concetto di Andare nelle lingue romanze. Osservo ehe il latino volgare fu una parlata ibrida, di latino e di lingue nazionali antiche. Eppoi, ogni fatto consueto puo avere la sua eccezione, o meglio puo essere oscura Torigine di fatti singoli eccezionali di una massima generale. 31. - Se la limitatezza delle pagine concesse a questa mia collaborazione non me lo vietasse, mi fermerei a rilevare dal celebre opuscolo le contradizioni, il procedere per ipotesi: si veda, in particolare quanto dice sulla storia dell' a in fr ncese p. 21, e si confront! la mia soluzione di quelle varianti in V. Beih. z. Z. /. r. Phil., riprodotta in Saggi linguistici. Ma per Tessenziale ü detto quod sufficit. V 32. -1 GLOTTOLOGI IDEALISTI ripetono la loro dottrina dallo Schuchardt e dal principio estetico crociano della identit tra intuizione ed espressione, sentenza ehe Ý quasi un uovo di Cplombo ma ehe non esige la rinunzia al concetto di leggi fonetiche; del ehe io posso dare un esempio pratico percho, pur seguendo il Croce, sono rimasto fedele, fino a un certo punto, al concetto di „legge fonetica", cioe ai neogrammatici. 33. - Dallo Schuchardt questi idealisti anno accolto anche 11 concetto di analogia f onologica; e dunque solo per questo la loro dottrina inaccettabile. Ma poi essi anno anche fatto confusione tra tono e fonema, come puo nel modo piu breve dimostrare questo passo del gi neogrammatico, mio compianto amico, Parodi. „Nessun vocabolo, egli scriveva (1. c. pi. 11), e percio nessuna vocale e consonante e mai pronunziata da uno stesso Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppositori 191 individuo in modo perfettamente identico ogni volta ehe la si ripete; e per es. non esiste nella realta quella data parola come, con le sue quattro ben determinate lettere, quale consegnata nel vocabolario, ma si pronunziano molti diversi come, ciascuno con un suo proprio accento e anche con un doppio accento (il suo e quello «del periodo» retorico o psicologico) e con lettere di diversa intensitä, quantitä, intonazione". Tutto questo e vero ed e ben detto. Ma riguarda il tono della voce ehe e ben diverso dai fonemi di cui la parola come risulta formata: di una gutturale forte, di un o stretto, di una nasale labiale e di un e stretto; e sebbene fin dai probisarcavoli di Dante quel come e stato pronunziato in quelle varie maniere ehe ü Parodi si indugia a ricordare, pure quei quattro elementi non si sono diversificati dagli altri consimili (k, o, m, e) in qualsiasi altra parola si trovassero. Viceversa la stessa parola come nel dialetto napoletano vien pronunziata comma, subendo cioe, le particolari modificazioni ehe nel dialetto napoletano quegli elementi subiscono in tutte le parole in cui essi elementi vengono a trovarsi: tutte le nasali postoniche sono nel napoletano allungate f/emmana, commada, vommaia, ann&md), tutte le vocali disaccentate ridotte ad afone, tutti gli si continuano con quando la vocale finale e e. E cotale uniformita di continuazione fonologica delTelemento latino nei variparlari romanzi e quella ehe va spiegata. II ehe con la analogia f onologica ehe gli idealisti accolgono senza critica dallo Schuchardt non riesce. E pertanto la interpretazione idealistica e insostenibile. 34. - Per le numerose mie osservazioni contro il volume del VOSSLEB Positivismus u. Idealismus in der Sprachwissenschaft (1904) rimando ai miei Saggi linguistici nei quali gl'indeuropeisti troveranno sulla TONALIT! osservazioni ehe credo interessant! e certo originali, preda futura di plagiarii. VI 35. - DEL SAGGIO DEL GATJCHAT sir CHARMEY E DELL'ATAVISMO. II Saggio ripete la sua ispirazione dalTopuscolo dello Schuchardt, ehe il G. serisse di considerare il suo livre de chevet; e deve, anche, in qnanto confennava opinioni schuchardtiane, all'autorita grande dello Schuchardt, il suo favorevolissimo accoglimento e la sua celebritä. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 192 Pier Gabriele Goid&nich Tecnicamente irreprensibile, teoricamente come prova storica per Tanalogia fonologica e di valore illusorio, ossia nullo. A Charmey il G. trovo com'e ben noto queste condizioni: di tre generazioni, la piu anziana aveva in un numero esiguo .alterazioni di una data specie; la seconda, le stesse altferazioni in un numero maggiore ehe Fanziana; e la piu giovane, in tutti gli esempi. Credette il G. di rawisare in tali condizioni un ^sempio luminoso del processo di analogia fonetica. Ma contro una tale interpretazione stanno due obiezioni perentorie: il canone metodico del numero, e la dimostrata inesistenza dell'analogia fonetica. E i fatti si possono spiegare benissimo in altro modo, come o gi detto altrove: cioe ehe la generazione piu anziana superstite fosse stata sdialettizzata dalla precedente e in buona parte sdialettizzata la generazione di mezzo dalla piu anziana vivente; ehe la terza poi, senza piu gravi impediment!, desse libero corso a prepotenti tendenze ataviche. Ta poi rilevato come un fatto essenziale, ehe il G. a osservato presenti gli stessi f atti in comuni ehe con Charmey non avevano .avuto alcun rapporto e interpreto il fatto stesso come dovuto ad ATAVISMO. Senza lo Schuchardt egli avrebbe certo, acuto come «egli fu, giudicato dei fatti altrimenti, cioe in senso opposto alle idee dello Schuchardt. VI B. 36. - L'ATAVISMO! Ecco il concetto chiave per svelare il segreto delle alterazioni fonologiche uniformi e uniformemente diffuse, quello cioe delle „leggi fonetiche" operanti alFinsaputa del parlante. Noi possiamo constatare per esperienza diretta ehe popoli diversi ma di una stessa stirpe o razza, presentano, costanti, •caratteri diversi somatici, fisionomici, morali, fino di timbro della voce; e caratteri diversi esteriori e morali posoiarno riconoscerli conservati per esperienza storica. Per ehe dovremmo ^scludere ehe in essi si conservino anche certe idiosincrasie Telative alia funzionalit dell'udito (d'importanza somma per la uniformity della riproduzione dei suoni di parlata altrui come ü insistito di dire altrove) o degli altri organi della f avella ? Tanto piu cio dovremmo ammettere se esperienze di fatti linguistic! ï etnologici ï personal! ad ammetterlo ci adducono. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppositori 193 36. 2. - Percho dovremmo chiudere gli occhi della mente è non riconoscere ehe la nasalizzazione gallica rivela un'atavica inerzia del velo pendulo in quella stirpe ? Altra volta anzi io, considerando in sintesi tutte insieme le caratteristiche delle alterazioni in campo gallico ü pensiato ad una generale f iacchezza delle articolazioni in quella stirpe come causa generale della somma delle alterazioni. Altra volta (mi richiamo sempre ai miei Saggi linguistici, forniti di un ricco indice) considerando le diverse condizioni dell'asse ereditario linguistico latino in Romagna ï in Toscana ü accennato a credere ad un diverso atavico temperamento delle due popolazioni rispetto al trattamento della favella confrontando il fatto con altre manifestazioni di un diverso loro temperamento. 36. 3. - fi noto ehe voci tenorili difettano in Germania, abbondano in Italia; e poicho Pacutezza del suono dipende dal numero delle vibrazioni del corpo vibrante e 1'organo vibrante per eccellenza e la laringe, io attribuisco tale differenza nelFacutezza della voce, tra nord e sud, a una differenza di vibratilit delle corde vocali. Questo fatto fisiologico , secondo me, esercitato un influss profondo da causa ad effetto, su certe condizioni dei due tipi di favella, considerando al solito le diverse condizioni in sintesi fonetica. II collega Silvestro Baglioni, fisiologo delTUniversita di Eoma, autore del bei libro Udito e Voce (Roma 1925; anch'egli attribuisce grande importanza nella lingua alTudito) mi diceva ehe egli aveva osservato nella pronunzia delle vocali, ehe esse s'odono piu acute scendendo dal nord al sud; io attribuisco il fatto alia diversa vibratilit delle corde vocali; e alia diversa vibratilit delle c. v. io attribuisco il diverso trattamento delle consonant! nel nostro Mezzogiorno e in Germania; nel nostro Mezzogiorno esse sono tutte sonorizzate; la Lautverschiebung germanica invece nei suoi vari periodi la ï attribuita ad inerzia delle corde vocali ehe diede luogo allo spirito laringeo ehe tuttora s'avverte nella pronunzia degli Altotedeschi, almeno a mia personale esperienza. Lo spirito laringeo p. es. rinvigorisce in antico la consonante d in t'y sempre in antico in ñ Éï spirito rinvigorito dalla consonante si riduce ad un elemento affricativo ', e da p^ per assiIndogennanische Forschungen. LX. 13 Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 194 Pier Gabriele Goidanich milazione si passa ad /. In tempo piu tardo, dell'Althochdeutsch, in t lo spirito si trasforma in elemento affricativo omorganico *, e t8 passa a tz, s. 36. 4. - £ noto poi ehe in colonie si riscontrano in eta diversa alterazioni fonologiche omogenee a quella della madre patria. Evidentissimo effetto di atavismo. 37. - Esperienze personali. Gerte particolaritä fonetiche di toscani attuali rivelano tenderize ataviche ehe sono state attive in eta anche precedente alia storica letteraria toscana. 37. 2. - Un mio caro condiscepolo d'universitä a Pisa, toscano, il Funai, pronunziava nelle lezioni di latino la nostra antica lingua in modo scellerato; per dare un esempio posticcio, cosi: de onnibusse rebusse ette quibusdam aliisse; n o n a v r e b b e tut pronunziare altrimenti; e la favola di Febus e Breus nella veste toscana del '200 divento la favola di Febusse e Breusse. 37. 3. - Non e tanto agevole per un Toscano odierno anche colto pronunziare altrimenti ehe ssicologia, ssicoanalisi, sseudo — e cosi altre voci di tale inizio ps —; e saltero o salterio si trova gia nel '200 nel maestro di Dante ed in altri scritti di quell'eta e poi nel '300 ad es. nel Boccaccio e poi in Giovanni Villani e nel '400 in Giovanni Morelli e cosi via, sempre. Tra il fatto antico e i moderni, attuali, in genere, nessuna continuita: son fatti ehe si ripetono. 37. 4. - II mio illustre collega di Storia antica all'Universitä di Bologna, Solari, durante la guerra pronunziava invariabilmente Hier per Hitler e la mia moglie, toscana, peggio ancorä: Ittele. I Toscani vanno sempre in Irwtnme anzicho in tram ed usano sempre il gasse non il gas; insomma non riescono a pronunziare certi gruppi di consonant! e consonante finale senza epitesi: cosi gli ^Inglesi" erano per gli antichi toscani gli „Inghilesi" (non altra e la forma in antiche cronache) e dicevano e scrivevano Giösafatte, e Davide o Davidde e Gerusalemme e cosi via. In testi dei secoli andati si incontrano ennico, arimmetica; i moderni, generalmente, non sanno pronunziare etnico, aritmetica; tecnico. S'incontrano dunque gli stessi fenomeni di idiosincrasia etnologica in diverse eta. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici è i loro oppositori 195 37. 5. - Aggiungo esperienze personal! sulla mia parlata e su quella di famigliari. Queste osservazioni dirette sul vivo sono preziose e le sole utilizzabili per la conoscenza dei fatti auditivi e i mnemonici di cui storicamente non possiamo avere nessun documento. Å Ãü dimostrato, a proposito della funzionalita. della memoria con quanta essenziale utilit , qui sopra. 37. 6. - Ï ricordatc^in miei scritti precedent! ehe io venuto dalFIstria, dopo quattro anni di dimora ininterrotta in Toscana non ero in grado di distinguere esattamente le vocali strette â ed o ehe pronunziavo tutte larghe: insufficienza acustica; ma la stessa insufficienza, come gi scrissi, mi fu confessata da miei corregionali; ed e assai comune la pronunzia larga delle vocali italiane e ed o, strette, nelTItalia Adriatica: dunque si tratta d'insufficienza auditiva per atavismo diffuso. Due miei nipotini, figli di nuora proveniente dalla Venezia Giulia, anno pure tale insufficienza: non solo pronunziano tutte le vocali e ï larghe, ma non riescono (nb.) a pronunziare le vocali e o, strette, neanche se stimolati a pronunziarle pronunziando noi degli â ñ a perdifiato: e sicuramente una deficienza auditiva perche le vocali estreme i ed u le pronunziano esattamente. E' un fatto atavico? percho no? Non si sente dire ad ogni momento di bimbi: ,,fi' tutto suo nonno", o „sua nonna" (leggi di MENDEL!). Aggiungo perquel ehe puo servire, ehe dal piccolino ü sentito dire la nave, la sara, ü sate per neve, sera, ü aete e la piccola dare al fratellino del porcellane (per porcellone)» 37. 7. - Due miei figli e due, per ora, dei loro figli per ciascuno, anno un r velare; non dubito ehe non sia una mia eredit : in me, un tale difetto, si noti, non s'avverte; ma studiando la mia parlata mi sono accorto ehe io non sono capace di fare un trillo; m'esce, a sforzarmi, una spirante linguale; e studiandomi, mi sono accorto di aver anche un'articolazione unilaterale di ?; per dissimetria orale, mi detto il Baglioni, Tillustre fisiologo delTUniversit diRoma gi ricordato. Aggiungo perche e in tema di credit fisiologica orale, ehe io ü un'altra inawertibile particolarit fisiologica, una disposizione alia pendenza verso destra del labbro inferiore; mi f u detto in f amiglia (io rimasi orf ano nelF infanzia) ehe era una delle eredit fisionomiche di mio padre» 13* Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 196 Pier Gabriele Goidfcnich 37. 8. - Ancora un fatto ereditario ehe da me 6 stato appreso con stupefazione. Ricordai altra volta ehe una mia figliola, (devo aggiungere perche opportune, come e noto ai miei molti amici, molt o intelligente e faconda parlatrice) aveva nei primi anni della sua vita certe irregolaritä di pronunzia ehe rivelavano in lei una confusione nella memoria delTordine dei suoni delle parole: diceva ad es. techena per catena, feche per cafe, Catocola per Cattolica (nome di luego); qual non fu la mia sorpresa quando riscontrammo una identica particolarita nelTinfanzia di due figliette della figlia: diceyano le banghe (= le gambe), le stacche (= le tasche) simili. Ricordo di una di esse ehe ei a fatto disperare perche ammalata nel lettino urlava a perdifiato ehe voleva il bolo: ed era il lib(r)o!: un libro di favole illustrato del fratellino. Cosi puo spiegarsi ad esempio rvbesto da rebusto per robusto. E come un fatto atavico diffuso, le metatesi divenute un fatto fonetico normale in alcune lingue. 38. - Se dagli scritti dei neogrammatici appresa la grande induzione delle leggi fonetiche, dagli scritti delTAscoli appreso la grande idea delle „reazioni etnicheie ehe, per maggior chiarezza, soglio chiamare ,,reazioni allogene". E questo concetto sviluppato, meditando sui fatti di lingua, in due sensi: nel concetto di ,,tendenze etnologiche latenti" (v. specialmente V Beiheft z. Z. /. r. Phil., 1905) e nel pensiero ehe, nelTapprendimento della lingua, le generazioni successive stanno alle precedent! come gli allogeni ehe apprendono altra lingua ad allogeni. Ora Fimprecisione nella ortoepia d'altra lingua proviene da due deficienze di funzionalitä organiche: Fauditiva (come detto, della massima importanza, anche per la evidenza dei fatti) e articolativa. 39. - Trasportiamo queste possibilitä di condizioni nei rapporti fra le generazioni successive ed immagimamo ehe date idiosincrasie ataviche di quelle or ora ricordate siano diffuse in certo momento in una generazione in un centro linguistico e si avranno alterazioni uniformi per leggi fonetiche cosi solide da imporsi alia tradizione. Le ulteriori diffusion! dal centro, in modo piü o meno irregolare, per irradiazione, si dovranno allo spirito d'imitazione ehe s'osserva nel modo piü cospicuo neiprocessi di esosmosi ed endosrnosi dialettale tra cittä e campagna. Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM I neogrammatici e i loro oppositori 197 40. - RICAPITOLAZIONE e CONCLUSIONS. I neogrammatici erano giunti ad unagiusta induzione sulTorigine organioa delrunif ormita. delle alterazioni f onetiche della lingua. Ma era stata la loro una geniale intuizione, adimostrarela quale mancavano loro element! obiettivi di giudizio; anzi nei loro tentativi di farlo s'erano veramente smarriti. 40. 2. - L'INAMMISSIBILIT! BELLA ANALOGIA FONOLOGICA, dopo la critica dello Schuchardt, offriva invece a me U modo di veder dimostrata la attendibilitä, della induzione, argomentando per absurdum: metodo di prova accolto in matematica, la quale a tutti noi a concesso la tranquillitä mentale di ragionare a f il di logica. 40. 3. - Le mie esperienze sull'ATAViSMO nelle alterazioni fonologiche della lingua, concetto — Fatavismo —, ehe in biologia le leggi di Mendel avevano dimostrato matematicamente sicuro, mi suggerivano Tidea di vedere in esso concetto un mezzo possibile di dimostrazione diretta delle origin! organiche delle alterazioni. 40. 4. - E la prova sperimentale definitiva ce 1'aveva gi& data, quasi senza accorgersene, anzi recalcitrando all'evidenza, il GATTCHAT in quel suo mirabile saggio, ehe conserva pertanto un valore decisivo nella questione delle alterazioni delle lingua, anche se 1'ombra dello Schuchardt non permise alia lucida mente del collega svizzero di veder del tutto chiaro nei fatti. AI Gauchat segul il Sommerfeit, in meriti e demeriti. 40. 5. - Lo SCHUCHABDT era stato abbacinato da un suo preconcetto idealistico: dimostrato teoreticamente e sperimentalmente, ehe il,,conscious will" come effettore delle alterazioni fonologiche un concetto inaccettabile. Percio il suo assunto era f allito in partenza; e abbiamo purtroppo constatato ehe nei difenderlo egli si irreti in err on storici, fisiologici, logici. E procedette per ipotesi; e perdette il suo belFingegno in confutazioni micrologiche delFinabiUtadimostrativa dei neogrammatici. 40. 6. - Nonostante la nullitä, del suo valore, Fopuscolo dello Schuchardt esercito un grande influsso sulla mente di non pochi glottologi per quasi tre quarti di secolo; ma cio fu, bisogna malinconicamente riconoscerlo, percho in cultori di Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM 1 8 Pier Gabriele Goidanich scienze morali tuttora esiste il valore suasivo delT ipse dixit. E altra malinconia ci assale, quando si constata Teffetto ehe sulla mente di uomini di scienza fanno i paroloni. „Die Lehre der Ausnahmslosigkeit der Lautgesetze (proclama lo Seh. pag. 34) ... .ragt wie eine Antiquität aus jener Periode (il periodo dello Schleicher) in die heutige herein, welche der Sprachwissenschaft den Charakter einer Geisteswissenschaft anerkennt' '. Come alto e talora morbidamente sentimentale, romantico, abbiamo risentito Feco di questa fräse in scritti di glottologi idealisti. Eppoi lo Seh. s'era ispirato a un concetto filosofico ehe altri anche insigni confortarono. E nulla poteva esser piu seducente di passarla, a buon mercato, da filosofi, cioe da spiriti magni della scienza. Lo constato, amaramente, per amor di veritä. Scopo di questa mia serrata serena critica redatta nell'interesse della scienza con somma riverenza pei contradetti, e stato ehe la dottrina insigne dei gloriosi neogrammatici tornasse ad essere da tutti considerata per Pindispensabile severo metodo della ricerca nella linguistica, quäle malgrado ogni talora acida detrazione in una settantenne feconda esperienza s'e dimostrata di essere. Nel dedicare queste mie pagine al collega Ferdinando Sommer ehe nella scuola dei gloriosi Maestri neogrammatici s'educo a divenire un Maestro insigne, formulo per Lui i piu cordiali voti di una ancora lunga florida vita per la gioia d'un ulteriore feconda attivitä scientifica e lustro Suo e della nostra scienza. Pier Gabriele Goidanich. Genova, Via Palestro 16 Unauthenticated Download Date | 4/13/16 3:33 AM