THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS
DISTRETTO 108 Yb - Sicilia
RIUNIONE DELLE CARICHE
RELAZIONE DEL GOVERNATORE
SANTA TECLA, 13-14-15 LUGLIO 2012
Catania, giugno 2012
Relazione del Governatore
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Relazione del Governatore
INDICE
PARTE A) PREMESSE
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PARTE B) LA NOSTRA ASSOCIAZIONE
1) Le Eccellenze
2) Le criticità
3) Il rito, gli usi, la comunicazione
4) La scelta dei temi
5) I rapporti con la politica e con l’Accademia
6) Il modello organizzativo
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PARTE C) LA CONTESTUALIZZAZIONE DELLA POLITICA ASSOCIATIVA
DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE
1) La necessità della contestualizzazione
2) Le potenzialità
3) L’attuazione del “WE SERVE”
4) La principale esigenza della società in cui opera la nostra Associazione
5) La cultura della continuità
6) La cultura del risultato
7) La cultura della sinergia
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PARTE D) IL MODELLO PROPOSTO PER LA CONTESTUALIZZAZIONE
1) L’impostazione del modello associativo
2) La contestualizzazione
3) Il modello
4) Dirigismo del Distretto ed autonomia dei club
5) Il Governatore
6) L’applicazione del codice etico dell’Associazione nel Distretto
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PARTE E) IL TEMA DISTRETTUALE ED IL SERVICE DISTRETTUALE
1) Il tema di studio distrettuale
2) Il service distrettuale
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PARTE F) GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE
1) Premesse
2) L’associazionismo è in crisi oppure è di estrema attualità?
3) La crisi della politica e dell’associazionismo
4) Gli obiettivi da perseguire – La conclusione
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PARTE G) LA SOLIDARIETÀ
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Relazione del Governatore
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Relazione del Governatore
Parte A) - Premesse
Il terzo millennio si sta caratterizzando anche
per la velocità con cui tutto cambia.
Dai mutati equilibri di geo-politica internazionale, alle abitudini dei cittadini, dalla presa di
coscienza e di conoscenza dei cittadini verso i
meccanismi della finanza pubblica, ai mutamenti
dei consumi, dall’avvertita necessità di recuperare la legalità degli anni ’90 alla richiesta di eticità di oggi.
Noi e la nostra associazione non siamo un piccolo atollo nell’oceano ma siamo una piccola
parte dell’insieme sociale.
Il repentino cambiamento di questo inizio del
terzo millennio coinvolge tutti e tutto ed è opportuno gestirlo per non rimanere travolti.
Da questa constatazione dei fatti nasce l’esigenza di contestualizzare la nostra associazione, la sua produzione di valore per il sociale,
i suoi riti, in definitiva il “mondo” del lionismo.
Tale contestualizzazione primariamente incide
sulla principale componente dell’associazione
che è costituita dagli uomini che ne fanno
parte.
E’ noto che per aver successo nei cambiamenti
sono indispensabili due presupposti: la condivisione ed il tempo.
Per tale ragione da diversi anni sono state colte
tutte le occasioni per esternare la inderogabile
necessità della contestualizzazione ed a tal riguardo è stato presentato il relativo progetto
gradatamente “messo a fuoco” per definirlo e
poterlo, così, attuare.
Inizialmente si è tentato di esternare un progetto senza l’esplicita richiesta di condivisione.
Una parte dell’associazione l’ha recepito dando
concreti segnali di volerlo attuare.
Gli altri, legittimamente, sono rimasti in attesa
che il programma venisse definito in ogni sua
parte prima di manifestare la loro condivisione.
Con la tradizionale riunione delle cariche è
venuto il momento di definire il progetto di
contestualizzazione e passare alla relativa condivisione.
La condivisione diventa indispensabile in
quanto il successo del modello si basa sul pre-
Relazione del Governatore
supposto che il nostro mondo lions debba uniformarsi a nuovi modelli culturali e precisamente alla “continuità”, al “risultato”, alla
“sinergia”, in seguito approfonditi.
E’ ovvio che l’obiettivo non è raggiungere l’unanimità dei consensi, pressoché impossibile,
bensì la maggioranza qualificata nel numero e
nella qualità.
In coerenza con quanto precede scaturisce
questo documento “Relazione del Governatore”, con l’innovazione che viene messo a disposizione, preventivamente a coloro che
saranno presenti alla riunione delle cariche e
sentono di dover partecipare con professionalità al dibattito per dare il contributo di idee,
di proposte, di critiche.
Tutto ciò è, come già detto, strumentale per
verificare all’inizio dell’anno sociale 2012/2013
il livello di condivisione del progetto con l’impegno di tenerne conto.
Per ottenere la relazione è necessario richiederla, come già scritto nell’invito, ciò allo scopo
di non “intasare” la casella di posta elettronica
per chi non ha alcun interesse a partecipare al
dibattito.
Parte B) - La nostra Associazione
Capitolo 1) Le Eccellenze
Molte sono le eccellenze presenti nella nostra
associazione, che vengono qui di seguito elencate.
Il riferimento viene fatto al Distretto 108 Yb
ma si ritiene che possa essere esteso anche agli
altri distretti del Multidistretto Italia.
Il numero dei soci e la presenza nel territorio
I circa 4500 soci del Distretto 108 Yb costituiscono un gruppo numeroso, soci di 107 clubs
sparsi nel territorio della Regione Sicilia.
Il territorio siciliano è sufficientemente coperto, anzi lo è eccessivamente nelle città più
grandi.
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Di ciò se ne farà cenno in altra parte.
Le interprofessionalità e la qualità dei soci
Una delle eccellenze più significativa è costituita dalla interprofessionalità e dal livello socio
– culturale medio-alto dei soci.
L’attaccamento all’associazione e la tradizione
Una rilevante percentuale dei soci dimostra un
attaccamento notevole all’associazione e la
condivisione delle sue tradizioni.
Capitolo 2) Le criticità
A fronte delle eccellenze di cui al paragrafo
precedente la nostra associazione presenta le
seguenti criticità:
L’autoreferenzialità
L’uso della autoreferenzialità è un limite in
quanto bisogna tendere ad ottenere riconoscimenti da parte dei terzi anziché rivendicare i
successi ed i risultati ottenuti in passato.
Velleitarismo
Fissare obiettivi irraggiungibili crea notevoli
danni all’immagine dell’associazione.
In seguito si tratterrà il tema della cultura del
risultato.
Discontinuità e frammentazione
Rivendicare ad ogni costo atteggiamenti e
scelte originali creando, in punto di fatto, discontinuità ha prodotto danni significativi al
prodotto della nostra associazione.
Lo stesso per la frammentazione di iniziative al
di fuori di un modello operativo.
L’annuale rotazione delle cariche, caratteristica
della nostra associazione, produce valore nel
presupposto che vi sia continuità.
In caso inverso anche la rotazione delle cariche
rappresenta, in alcune iniziative, una criticità.
Lo sperato successo del “rinnovamento” di
quest’anno sociale 2012/2013 ha un presupposto essenziale che è quello della continuità fra
Pogliese, Amenta, Ingrassia.
Nell’ipotesi in cui non si verifichino i presup-
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posti della continuità fra il Governatore ed i
due Vice, il rinnovamento associativo diventerebbe una chimera e ciò segnerebbe il fallimento certamente dell’anno sociale 2012/2013,
ma prevedibilmente anche degli anni sociali
successivi in quanto la restaurazione sarebbe
devastante per i soci ed il modello associativo.
Capitolo 3) Il rito, gli usi, la comunicazione
Il rito
Tutte le Istituzioni ed i gruppi associativi hanno
un rito di riferimento.
Il rito, sovente, caratterizza il gruppo, evoca i
principi, rafforza l’appartenenza, crea emozioni.
Per tutte queste ragioni la necessità del rito è
da condividere e confermare.
E’ necessario intervenire, nella logica della contestualizzazione, sugli eccessi di ritualità che sovente sono anacronistici e non condivisibili.
La citazione all’inizio di ogni evento delle autorità lions (e delle altre autorità) presenti è da
condividere.
Lo è molto meno estenderla col risultato che
un partecipante attento possa trarre la conclusione che, togliendo gli accompagnatori, tutti i
soci lions presenti sono autorità lions.
In definitiva la citazione delle autorità lions dovrebbe essere limitata al 20% del numero dei
soci presenti.
Gli usi
Il sistematico uso di non rispettare gli orari costituisce una criticità che ha determinato l’assenza delle autorità, e di alcuni soci.
L’obbligo della puntualità è un dovere per tutti
ed in modo particolare per chi riveste cariche
apicali.
E’ assolutamente necessario programmare
l’evento prevedendo gli orari, da rispettare, fra
l’accoglienza e l’inizio dell’evento.
Fra i due orari prevedere una scarto di tempo
massimo di 20’.
Nella fase iniziale del prossimo anno sociale si
potranno verificare anomalie nell’organizzazione degli eventi da normalizzare non appena
Relazione del Governatore
si diffonde che nella nostra associazione vige la
puntualità.
E’ meglio, in ogni caso, creare disagio ai ritardatari, che in genere lo sono cronicamente, e
non a chi è rispettoso della puntualità.
La comunicazione
La comunicazione, anche verbale, è strumentale per esternare valutazioni, principi, riferimenti a fatti verificatisi, previsione, programmi,
ecc, ecc.
La rilevanza della durata della comunicazione
verbale in occasione di eventi pubblici è notevole sia per rientrare nella soglia di attenzione
del pubblico che oscilla tra 10’ e 20’, nonché
per non prevaricare i relatori che seguono ed
il pubblico.
Certamente la durata degli interventi è, comunque, uno degli aspetti del vivere in modo
civile nella comunità.
Nella tipologia della comunicazione usata è
possibile desumere la formazione professionale
del relatore:
la comunicazione di tipo aziendalistica
essenziale, concisa, logica, concludente
la comunicazione di tipo accademica
ricca di fatti culturali, di dati storici, di riferimenti interculturali
la comunicazione degli avvocati
forbita, ricca di sfumature, alla ricerca dell’effetto per colpire l’uditorio.
la comunicazione degli psicologi, sociologi, psichiatri
raffinata e coinvolgente, sovente finalizzata a
creare problematiche esistenziali.
E’ ovvio che non è possibile omologare il tipo
di comunicazione da usare nell’associazionismo,
ognuno utilizzi il tipo di comunicazione in relazione alla propria formazione e professione.
E’ possibile, invece, mettere i seguenti paletti
alla comunicazione negli eventi associativi:
abolire i saluti alle autorità presenti, ringraziamenti al governatore per “l’onore ricevuto con
l’attribuzione della carica di”;
Relazione del Governatore
è sufficiente iniziare l’intervento con “Autorità,
gentili signore e signori...”;
usare una comunicazione concisa evitando di
ripetere gli stessi concetti più volte, né abusare
di vari aggettivi;
prendere la parola soltanto per comunicare
qualcosa (valutazioni, pareri contrari, sintesi,
ecc);
evitare di ripetere nozioni e valutazioni già
espressi nei precedenti interventi
in occasione di convegni contenere l’intervento secondo la seguente tempistica:
introduzione 5’
indirizzo di saluto da 3’ a 5’
relazioni da 10’ a 20’
interventi da 3’ a 5’
conclusione di convegno da 5’ a 10’
Chi presiede l’evento ha il dovere di fare rispettare la tempistica sopra riportata.
Capitolo 4) La scelta dei temi
Fino ad oggi è stata esercitata una notevole discrezionalità e fantasia nella scelta dei temi.
Una parte dei club ha ritenuto di includere un
incontro su un service o tema nazionale, esercitando una notevole fantasia nella scelta degli
altri temi che, nella generalità dei casi, è stata
rivolta verso temi di medicina o di cultura umanistica.
La scelta di tanti temi così diversi l’uno dall’altro ha prodotto la necessità di definire la natura della nostra associazione.
Certamente la nostra associazione non è né
accademia né circolo per il tempo libero.
Pertanto, la scelta di tematiche esclusivamente
culturali e/o ricreative non è coerente con la
finalità della nostra associazione.
Capitolo 5) I rapporti con la politica e
con l’accademia
Sul piano generale è necessario che la nostra
associazione abbia rapporti con la politica e
con l’accademia; nel particolare bisogna stabilirne le concrete modalità.
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Per quanto concerne la politica, specie quella
con responsabilità amministrativa, i rapporti
devono essere improntati all’insegna del confronto e sul piano paritario.
Sul punto va ricordato che l’associazionismo è
il fondamento della democrazia e non certamente un derivato.
Da ciò consegue che il rapporto con la politica
deve essere ricondotto nello schema di società
civile e politica.
La società civile ha il potere-dovere di monitorare le scelte compiute dalla politica e le
azioni condotte dalla politica con responsabilità
amministrativa.
Nella più assoluta libertà le scelte e le azioni
della politica possono essere condivise o criticate.
Il ruolo, quindi, dei lions è di sostegno, di critica,
di proposta alla politica, senza alcuna subordinazione e ben vigili per evitare strumentalizzazioni dai politici.
In prossimità di elezioni, di qualsivoglia specie,
è necessario escludere di invitare politici.
L’invito di politici, ancorchè con cariche istituzionali deve rispettare la “par condicio”, con
altri schieramenti partitici e/o di opposizione
democratica, subordinato all’impegno che questi assicurino la loro presenza per l’intera durata dell’evento.
Esponenti della politica che intervengono per
portare il loro saluto, senza presenziare per la
durata dell’evento, nella generalità dei casi non
in sintonia con la tematica trattata, anziché
portare valore aggiunto all’evento creano danni
all’immagine.
Passando ai rapporti con l’accademia va tenuta
presente la sua funzione di produrre saperi.
La cultura rileva in modo determinante nella
crescita della società e dell’economia.
Nessuno può mettere in discussione il ruolo
della cultura nello sviluppo socio – economico.
Allo stesso tempo bisogna considerare che
anche altre componenti della società producono conoscenza, il sistema delle aziende, il
mondo delle professioni, la chiesa, l’associazionismo, producono autonomamente cultura.
Nel settore aziendalistico il ruolo dell’accademia consiste, sovente, nel sistematizzare la pro-
duzione del mondo delle imprese.
Fra i nostri soci lions esistono qualificati esponenti dell’accademia che sono disponibili a dare
il loro contributo nell’ambito dell’associazionismo.
Per queste considerazioni è opportuno privilegiare il supporto con gli esponenti dell’accademia strutturati nella nostra associazione.
In ogni caso il rapporto con gli esponenti dell’accademia deve essere paritario nel confronto
fra le elencate diverse culture.
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Relazione del Governatore
Capitolo 6) Il modello organizzativo
Il modello organizzativo del nostro Distretto
è verticalizzato e presenta un nodo importante
da sciogliere che consiste nella definizione
dell’autonomia dei club e della funzione di coordinamento e di indirizzo da parte del Distretto.
Le valutazioni relative alla contestualizzazione
dell’associazione è opportuno che prendano in
esame il citato modello nell’aspetto relativo
all’autonomia dei club ed alla funzione di indirizzo e di coordinamento del Distretto.
Parte C) - La contestualizzazione della politica
associativa della nostra
associazione
Capitolo 1) La necessità della contestualizzazione
Sul piano generale la necessità della contestualizzazione della nostra associazione è nei fatti,
ma è necessario evidenziarne le ragioni.
E’ fisiologicamente necessario che la nostra associazione dopo circa 100 anni dalla fondazione, verifichi la coerenza con i tempi del suo
modello organizzativo, dei suoi riti, della politica associativa.
A questa ovvia constatazione di ordine gene-
rale bisogna tenere presente altri aspetti contingenti e cioè:
- all’inizio del terzo millennio tutto cambia con
una velocità eccezionale
- in Italia dopo l’esperienza del Governo Monti
e la conclusione della crisi economica – finanziaria tutto non sarà più come prima.
Tutto è destinato a cambiare.
Ciò si sta verificando anche nella politica, nei
partiti, nei leader politici.
E’ prevedibile la scomparsa dalla scena di molti
leader politici, di molti partiti politici, della nascita di un forte movimento di antipolitica in
uno alla avvertita massificata esigenza sociale
di fare politica.
Per tutte queste ragioni la contestualizzazione,
il rinnovamento, diventano ineludibili in quanto
è indispensabile adeguare l’associazione ai
tempi che cambiano.
In mancanza il rischio è di rimanere emarginati,
di rimanere fuori dal sistema sociale, di restare
un atollo nell’oceano, e di non avere la capacità
di cogliere le condizioni favorevoli per l’associazionismo nel ruolo di sussidiarietà ai vari organi dell’organizzazione statuale.
E’ bene ricordare che l’associazionismo non è
il derivato della democrazia bensì il fondamento.
Il motto “WE SERVE”, malgrado sia coevo alla
costituzione della nostra associazione, non va
modificato in quanto ancora valido. Esso va, soltanto, contestualizzato.
La traduzione del motto potrebbe essere: Noi
dobbiamo essere utili.
Bisogna porsi due domande:
- a chi
- a che cosa
Per dare risposta bisogna, quindi, fare la scelta
di definire prima a chi e dopo a che cosa.
Tale definizione passa da un necessario processo di contestualizzazione.
Fare lions a New York non è lo stesso che fare
lions a Catania, fare lions nel 1960 non è lo
stesso che fare lions nel 2012.
Chi opera nel sociale deve possedere la sensibilità di percepire quello che avviene e che ci
circonda.
Capitolo 4) La principale esigenza
della società in cui opera la nostra Associazione
Il “WE SERVE” della nostra associazione non è
soltanto un motto ma è anche un programma.
Il lions non è certamente un’associazione culturale né un’associazione dopolavoristica, né ha
le marcate caratteristiche dell’associazione che
opera nel volontariato.
Per quest’ultimo aspetto del volontariato bisogna distinguere fra la rete dei club e la fondazione.
In questa analisi il riferimento è la rete dei club
e non la fondazione lions che riesce a realizzare
campagne internazionali di solidarietà con successo.
Pertanto, è necessario definire l’attività, e, quindi,
stabilire che cos’è e quale deve essere in coerenza la propria attività.
A questa domanda, che assume una rilevanza essenziale, è possibile dare la seguente risposta:
Il Lions è un’associazione che si prefigge di promuovere i principi di buon governo e della
buona cittadinanza.
In Italia si potrebbe dire che il ruolo dell’associazione è di sussidiarietà a chi gestisce la cosa
pubblica per essere parte attività del benessere
civico, culturale, sociale, morale della comunità.
Relazione del Governatore
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Capitolo 2) Le potenzialità
Le potenzialità della nostra associazione sono
il riflesso operativo delle eccellenze associative
di cui al capitolo B1) e propriamente:
- il numero dei soci sparsi sul territorio della
Regione Sicilia, di livello socio-culturale
medio-alto
- le interprofessionalità
- il senso di attaccamento all’associazione
- il modello organizzativo
- il “marchio” lions consolidato e capace di attrarre soci.
Capitolo 3) L’attuazione del “WE SERVE”
In questa prospettiva bisogna, quindi, avere la
sensibilità sociale per percepire qual è la principale esigenza della società in cui l’associazione opera, nel caso del Distretto 108 Yb,
Sicilia.
La evidente principale criticità nella realtà siciliana è costituita da due fatti, peraltro dipendenti l’uno dell’altro, l’assenza della società
civile e la massificata politica clientelare.
La connessione è evidente nella misura in cui
la politica clientelare siciliana ha asservito intere categorie professionali ed alcuni settori
dell’imprenditoria e della burocrazia, determinando l’inesistenza della società civile nelle realtà politiche locali con la conseguenza che
progressivamente la politica clientelare è diventata assolutamente aetica assumendo livelli insopportabili.
Il Lions, quindi, deve svolgere il ruolo di nucleo
centrale dell’associazionismo locale onde ricostituire la società civile.
In questa rilevante e delicata “mission” la nostra associazione possiede il “paletto” formidabile di non poter fare politica di parte.
Capitolo 5) La cultura della continuità
Nel modello associativo Lions uno degli aspetti
caratterizzanti è la rotazione delle cariche e la
durata annuale.
La durata effettiva, tenuto conto del periodo
estivo, si riduce a 10 mesi circa.
Quanto precede è da valutarsi positivamente
in quanto garantisce la continuità nelle cariche
attuando la democrazia associativa.
I “PAST” delle varie cariche apicali possono e
devono continuare a dare, se richiesto, il loro
contributo di esperienza ma certamente non
debbono tentare di inserirsi nei meccanismi
operativi associativi.
La rotazione annuale delle cariche consente,
quindi, l’utilizzo di energie nuove e l’iniziale entusiasmo di chi si spende per una causa.
L’eccellenza di tale meccanismo presuppone,
però, che nell’ambito dell’associazione vi sia la
cultura della continuità.
Fino ad oggi, purtroppo, in tanti casi concreti si è
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assistito, al contrario, alla cultura della discontinuità, con l’aggravante che gli elementi che l’hanno
caratterizzata non sono stati ideologici bensì del
tutto formali e realmente risibili, determinando
l’impossibilità di attuare i programmi.
La cultura della continuità presuppone, però,
che vi sia un progetto e che lo stesso venga
condiviso.
La mancanza dell’uno e dell’altro determina
che non è possibile immaginare la cultura della
continuità.
Ciò avviene anche nella nautica, infatti chi naviga a vista non ha necessità di stabilire la rotta.
E’ da ritenere che nell’ambito della nostra associazione non sia più possibile navigare “a
vista”.
Capitolo 6) La cultura del risultato
La cultura del risultato assume una notevole
valenza nell’ambito associativo in quanto rileva
sul piano della sua credibilità nel territorio.
Un’iniziativa improduttiva di effetti non è un
fatto che interessa soltanto i promotori della
stessa bensì l’intera associazione in quanto
mina la sua reputazione e credibilità.
La cultura del risultato significa possedere la capacità di valutare le potenzialità dell’associazione
rispetto agli obiettivi da perseguire che devono
possedere i promotori delle iniziative associative,
a vari livelli evitando di essere velleitari.
Capitolo 7) La cultura della sinergia
La nostra associazione deve svolgere un rilevante ruolo sociale occupandosi dei grandi
temi.
Per poter incidere e perseguire gli obiettivi appresso indicati non si può essere soli.
Il peso del singolo club, ed anche della nostra
associazione nel suo complesso, è molto modesto quando si affrontano grandi temi sociali.
La metodica vincente è appunto la sinergia con le
altre associazioni omogenee specie per finalità.
La sinergia fa aumentare in modo esponenziale
il peso delle singole associazioni, dei singoli
Relazione del Governatore
club.
A Catania questa metodica viene sperimentata,
con notevole successo, da 4 anni ad oggi.
Il 13 e 14 aprile 2012 è stato raggiunto l’apice
con il convegno: “Le nuove povertà: la sussidiarietà della società civile”, organizzato da 23 associazioni e precisamente da 5 ordini
professionali (avvocati, dottori commercialisti,
notai, ingegneri ed architetti) da 6 club service
(Lions, Rotary, Fidapa, Kiwanis, Inner Wheel, Soroptimist), da 3 associazioni datoriali (Confindustria, Confcommercio, Confcooperative), 5
associazioni cattoliche (Ordine Equestre del
Santo Sepolcro di Gerusalemme, Compagnia
delle Opere, Serra International, Cavalieri della
Mercede, Unione Giuristi Cattolici Italiani), e
da altre 4 Associazioni (Associazione Amici dell’Università, Mogli Medici Italiani, Farmacia
Donna, Federmanager).
Il montaggio di tale evento è stato considerato
un fatto politico.
Infatti, la convergenza sulla stessa tematica, importante ed attuale, è già un fatto rilevante.
Su tale metodica qualcuno dichiara di non essere d’accordo in quanto la nostra associazione
perderebbe la propria identità.
E’ ovvio che nelle sinergie di diverse associazioni emerge sistematicamente un leader che
può appartenere ad una delle varie associazioni
interessate.
Sarebbe veramente drammatico se nelle varie
occasioni, nessun leader appartenesse ai lions;
in tale ipotesi remota il problema non sarebbe
la metodica della sinergia bensì i criteri di selezione delle figure apicali associative.
di appartenenza associativa, della condivisione
dei valori e degli scopi associativi.
Tali asset formidabili per poter produrre valori,
certamente non in termini economici, hanno
necessità di un modello associativo di riferimento.
Se da un lato il modello diventa indispensabile
per aumentare la produttività associativa dall’altro bisogna tenere presente che va applicato
in un’associazione di volontari.
Da ciò consegue che il rispetto del modello
non può essere affidato all’autorità della gerarchia associativa quanto all’autorevolezza della
stessa ed ai principi ispiratori che devono essere informati alla logica, alla razionalità, funzionali agli obiettivi da raggiungere.
Tutto ciò, comunque, deve essere condiviso.
Capitolo 2) La contestualizzazione
Il modello è finalizzato anche alla contestualizzazione dell’associazione: di conseguenza deve
necessariamente trovare riferimento in modifiche a quanto preesisteva coniugando con
equilibrio la necessità del rinnovamento col
mantenimento delle radicate tradizioni lionistiche.
Operazione certamente non facile ma necessaria in quanto bisogna inculcare nei soci le
nuove culture dell’associazione dimostrando
che non configgono con la sua storia e tradizione.
Capitolo 3) Il modello
Parte D) - Il modello proposto per la contestualizzazione
La principale caratterizzazione delle associazioni è la rilevanza del socio, del suo alto senso
Il modello “contestualizzato” dell’associazione
si articola come segue:
- le zone
- le circoscrizioni
- i consulenti del Distretto
- i comitati per l’attuazione del tema di studio
nazionale : “dall’associazionismo alla società civile: dal confronto alle proposte”
- i delegati del Governatore per la sinergia con
le altre associazioni operanti nel territorio
per compattare “l’associazionismo”
Relazione del Governatore
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Capitolo 1) L’impostazione del modello associativo
- gli altri comitati
- il Gabinetto Distrettuale.
Nel dettaglio:
LE ZONE
Nella composizione delle zone si è tenuto
conto delle richieste del territorio ritenute
fondate e razionali.
Su tale struttura non vi sono novità particolari
da evidenziare.
LE CIRCOSCRIZIONI
Le circoscrizioni vengono mantenute in quanto
ritenute funzionalmente utili nel coordinamento delle zone.
Per l’area catanese è stato opportuno comporre le due circoscrizioni come segue:
Catania città
con tutti i numerosi (eccessivi) clubs della città
Catania Provincia
con i restanti clubs della provincia
Tale scelta è stata nella logica di unificare le
azioni, specie dei clubs della città capoluogo,
evitando dispersioni e sovrapposizioni delle attività relative alla città.
Le novità sulle circoscrizioni sono le seguenti:
Sul piano organizzativo
Le circoscrizioni vengono dotate del segretario
e del cerimoniere.
E’ stata prevista la figura del segretario per garantire la sistematica stretta connessione fra gli
associati ai club ed il distretto specie sul piano
della costante informativa.
Sul piano funzionale, quindi, i presidenti delle
circoscrizioni si devono raccordare sistematicamente col Governatore ed i segretari col
segretario distrettuale.
Lo stesso dicasi del cerimoniere che svolge la
funzione propria negli eventi organizzati dalla
circoscrizione e/o dalla zona e si deve raccordare costantemente col cerimoniere distrettuale.
Infatti, non essendo stata prevista la funzione
di V. Cerimoniere distrettuale il Cerimoniere
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distrettuale, in occasione delle visite presso i
clubs ed altri eventi nel territorio dell’intero
distretto, si avvale anche del cerimoniere circoscrizionale.
In definitiva, con le due citate figure di segretario e di cerimoniere della circoscrizione, la
struttura circoscrizionale risulta, sul piano organizzativo, potenziata.
Sul piano della politica associativa
Per quanto già detto le indicazioni generali sul
piano della politica associativa vengono date dal
Governatore e dal Gabinetto Distrettuale.
In sede locale il Presidente della circoscrizione
presidia il territorio di competenza per promuovere, organizzare ed attuare le direttive del
Governatore e del Gabinetto Distrettuale.
In tale ambito di politica associativa va evidenziato che una delle novità del modello del Distretto è costituito dal comitato per l’attuazione
del tema di studio distrettuale: “Dall’associazionismo alla società civile: dalle analisi alle proposte”
coordinato da un Presidente per le 9 province
ed il 10° comitato nell’ambito della Regione
Sicilia.
Infatti, questi comitati hanno la specifica funzione di orientare la politica associativa verso
i grandi temi politico – sociali.
Ferma restando, quindi, la specifica autonoma
funzione della circoscrizione, sul piano della gestione del modello, nello specifico delle scelte
di politica associativa la circoscrizione deve
agire in sinergia con questi comitati che, hanno
la specifica missione di attuare il tema di studio
distrettuale.
I CONSULENTI DEL DISTRETTO
I consulenti del distretto sono una delle novità
contenute nel modello.
Va evidenziato che sono consulenti del Distretto e non del Governatore.
Sono in totale 13 nuclei, suddivisi nelle seguenti
aree:
area giuridica
area cultura e comunicazione
area economica e cultura d’impresa
area ecologica, ambiente e energia
area associazionismo
Relazione del Governatore
area sanità pubblica
area sanità privata
area welfare
area formazione
area infrastrutture e modelli di sviluppo
territoriali
area sociologica
area impresa
area agricoltura
In ciascun nucleo è previsto un coordinatore,
che fa parte del Gabinetto Distrettuale, ed è
composto da vari componenti provenienti
dalle diverse aree territoriali.
La scelta del coordinatore e dei componenti è
stata fatta nella esclusiva logica della meritocrazia scegliendo lions esponenti dell’accademia, delle professioni, della magistratura, del
sistema delle imprese, della burocrazia apicale,
con una storia di successo nel loro settore,
intellettuali e manager, capaci di dare significati
contributi nelle varie aree di appartenenza.
I coordinatori ed i componenti dei citati nuclei
possono promuovere eventi, collegandosi con
gli organismi operanti (presidente di club, di
zona, circoscrizione e di comitati specifici) ma
principalmente devono essere disponibili in occasione di eventi rientranti nella loro area.
Nella nostra associazione esistono eccellenti
professionalità nei vari settori e, quindi, in occasione di eventi, vanno privilegiate anziché fare
riferimento a personalità esterne all’associazione.
bassa politica clientelare cancro di alcuni settori della borghesia siciliana.
Nell’ambito di tale disegno strategico il comitato costituisce un organismo per la realizzazione della società civile composto da 10
nuclei, uno per ciascuna provincia ed il decimo
per le problematiche specifiche della Regione,
con a capo un Coordinatore, che fa parte del
Gabinetto Distrettuale e la presenza di altri
componenti scelti, ancora una volta, privilegiando la operatività e la managerialità dei soci
lions.
Questi comitati, coordinandosi operativamente
con i clubs, le zone, le circoscrizioni, hanno un
ruolo propositivo nell’attuazione del tema di
studio, peraltro il motto del Governatore costituisce la scelta di politica associativa nell’ambito del disegno di contestualizzazione.
COMITATI PER L’ATTUZIONE DEL TEMA DI
STUDIO DISTRETTUALE “DALL’ASSOCIAZIONISMO ALLA SOCIETÀ CIVILE: DALLE ANALISI
ALLE PROPOSTE”
Anche questi comitati costituiscono un’altra significativa novità del modello.
E’ stato già detto che è necessario spostare la
politica associativa della nostra associazione
verso pochi grandi temi politico-sociali.
La nostra associazione si deve concentrare su
poche tematiche, su poche iniziative di qualità,
nella logica di fare sistema e rappresentare il
nucleo centrale, su cui fare convergere le altre
associazioni, onde ricostituire la società civile
in Sicilia che è stata, in alcuni casi, debellata dalla
I DELEGATI DEL GOVERNATORE PER LA SINERGIA CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI
OPERANTI NEL TERRITORIO PER COMPATTARE L’ASSOCIAZIONISMO
Anche questi delegati costituiscono un’altra
novità del modello, o più esattamente, la novità
è costituita dalle scelte della sinergia associativa.
Tale scelta, in parte, è consequenziale allo spostamento della politica associativa verso pochi
grandi temi politico-sociali.
E’ evidente che la scelta di temi minimalistici
non presuppone sinergia con altri pezzi dell’associazionismo.
In occasione, invece, di iniziative inerenti i
grandi temi della società, la sinergia diventa indispensabile.
E’ prevista la sinergia con gli altri club service:
ROTARY
FIDAPA
KIWANIS
INNER WHEEL
SOROPTIMIST
INTERNATIONAL SERRA CLUB
con gli ordini e categorie professionali
con le associazioni datoriali
con la Compagnia delle Opere, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, con le altre associazioni di area cattolica e del territorio.
Relazione del Governatore
13
Per attuare tale sinergia è prevista, per ciascuna
provincia, un Delegato del Governatore con il
ruolo attivo di promuovere i comitati e agevolarne la connessione operativa con i più volte
citati organismi operativi del distretto.
I delegati fanno parte del Gabinetto del Distretto.
E’ ovvio che la scelta di sinergia è obbligatoria
per i motivi anzidetti e per raggiungere gli
obiettivi che verranno indicati alla fine di questo documento.
Tale scelta non significa di certo rinunciare all’identità della nostra associazione che va sostenuta, definita e mantenuta.
Come già detto, è’ ovvio che nelle aggregazioni
sinergiche delle varie realtà territoriali un
esponente delle varie associazioni ne diventi il
leader.
In alcune esperienze maturate tale ruolo è
stato assunto da esponenti lions.
E’ possibile che in altre esperienze ciò non si
verifichi; tutto ciò è del tutto normale e ci deve
fare riflettere, caso mai, sui criteri di scelte
delle nostre figure apicali associative che in alcuni casi, purtroppo, non hanno seguito il criterio della meritocrazia.
In questo caso il danno all’associazione non
viene certamente causata dalla politica di sinergia.
Coordinatori dei consulenti del distretto
Coordinatori per l’attuazione del tema di studio “dall’associazionismo alla società civile: dalle
analisi alle proposte”
Presidenti di zona
Delegati per il coordinamento della sinergia
con le altre associazioni
Addetto alle pubbliche relazioni
Presidenti di comitati
Coordinatori dei service
Oltre le finalità previste dallo statuto, il gabinetto distrettuale costituisce il momento di
sintesi della politica associativa e la sede del
confronto tra i vari componenti.
Per tale motivo, quindi, nelle periodiche riunioni di tale organo verrà riservato ampio spazio al libero dibattito interno finalizzato a
definire la politica associativa del distretto che
passa necessariamente dalla condivisione delle
scelte operative ed in particolare da quelle rilevanti ai fini della contestualizzazione.
Capitolo 4) Dirigismo del distretto ed
autonomia dei clubs
IL GABINETTO DISTRETTUALE
Il gabinetto distrettuale è, quindi, costituito da:
Governatore
Immediato Past Governatore
1° V. Governatore
2° V. Governatore
Segretario distrettuale
Tesoriere distrettuale
Cerimoniere distrettuale
Direttore della rivista lions
Presidenti di circoscrizione
La nostra associazione è una associazione di
clubs.
Ciò è un fatto certo ed incontestabile così
come nel modello associativo sono presenti
organismi sopraordinati fra cui il governatore
ed il distretto.
Se i club fossero del tutto autonomi vi sarebbe
una contraddizione in termini con in vari organi sopraordinati fra cui il governatore ed il
distretto.
L’esasperazione di tale dicotomia non porta ad
alcun risultato.
E’, invece, opportuno affrontare il tema e trovare la soluzione equilibrata.
Tale soluzione è la seguente: il governatore, col
suo gabinetto distrettuale, e- quindi – il distretto, ha il ruolo di indirizzo sulle politiche
associative e di coordinamento dei 107 clubs
del Distretto Sicilia.
I club devono seguire la scelta di politica associativa del governatore e sono soggetti al relativo coordinamento oltre il controllo ammini-
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Relazione del Governatore
GLI ALTRI COMITATI
Gli altri comitati sono quelli obbligatori per i
service multi distrettuali e permanenti.
Sono stati aboliti gli altri in quanto ritenuti, sovente, causa dell’eccessiva moltiplicazione di
iniziative di scarsa utilità.
strativo.
Il tema: “dall’associazionismo alla società civile:
dal confronto alle proposte”, che poi, come già
detto, costituisce il motto del governatore
nell’anno 2012/2013 e l’indirizzo di scelta di
politica associativa, rappresenta il mezzo per
coniugare con successo il dirigismo del distretto e l’autonomia dei clubs.
Infatti, le indicazioni del distretto per l’anno sociale in esame sono: occuparsi di pochi grandi
temi politico-sociali, con la nuova cultura della
sinergia, del risultato e della continuità.
L’autonomia dei clubs viene preservata nella
scelta dei temi.
Infatti, tanto per fare un esempio, il club di Palermo potrebbe identificare quale grande tema
la “gestione della regione siciliana ed il pericolo
del default finanziario” mentre per un altro
club di un piccolo comune dell’Etna, dei Nebrodi, ecc, il grande tema potrebbe essere rappresentato dalle fermate delle ferrovie o
dell’autobus.
L’attuazione del citato tema consente di coniugare, quindi, il dirigismo e l’autonomia.
occasioni per il confronto interno al fine di ottenere la condivisione delle scelte, specie
quelle innovative.
Capitolo 6) L’applicazione del codice
etico dell’associazione nel distretto
E’ necessario definire la figura ed il ruolo del
Governatore.
Il Governatore, oltre gli aspetti formali, deve
essere nella condizione di svolgere un ruolo
manageriale nell’ambito dell’associazione con
la necessità che deve possedere la relativa cultura e sensibilità.
Il Governatore deve avere la capacità di scegliere i vari officers applicando il criterio meritocratico pur tenendo conto degli equilibri
territoriali, deve delineare la politica associativa,
deve avere la capacità di avviare le scelte, di
monitorare l’andamento associativo e di ottenere i risultati necessari per il raggiungimento
degli obiettivi.
Deve possedere la cultura del risultato, della
sinergia, della responsabilità e della continuità.
Il governatore deve tendere, infine, a gestire
l’associazione con autorevolezza, creando le
Dopo gli anni ’90, la società siciliana ed italiana
richiedeva con forza il recupero di legalità,
adesso la stessa società civile chiede - con maggiore forza- il recupero di eticità.
La legittima aspirazione all’etica è da condividere e sostenere in quanto è difficile immaginare che ciò che è etico possa non essere
legale mentre non sempre ciò che è legale è
conforme ai principi etici.
Ciò sia con riferimento alle norme che al prodotto della giurisdizione.
Nell’ambito della nostra associazione il riferimento all’etica è coevo con la costituzione
della nostra associazione e costituisce uno dei
suoi principi basilari per come adeguatamente
sistematizzato nel codice etico dell’associazione.
Dopo aver messo in risalto la rilevanza dell’etica nella aspirazione dei cittadini e nella nostra associazione ci dobbiamo chiedere se
tutto ciò che avviene nella nostra associazione
sia etico o meno.
Ad una prima valutazione si ritiene necessario
monitorare ciò che avviene nella nostra associazione per ricercare accadimenti e/o atteggiamenti certamente non etici.
Non si tratta di pulire la casa ma certamente
di spolverare mobili e pulire gli angoli.
Il rinnovamento passa principalmente dalla valutazione di ciò che avviene nella nostra associazione quale presupposto per acquisire
l’agognata autorevolezza.
Non è possibile impegnarsi nel recupero di eticità nella politica e nella società civile, professare continuamente, con la lettura del codice
lionistico, l’eticità della nostra associazione e
non essere al nostro interno etici.
Fatta questa necessaria premessa, si è ritenuto
necessario prevedere nel nostro modello organizzativo e, quindi, nel nostro organigramma,
Relazione del Governatore
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Capitolo 5) Il Governatore ed il suo
ruolo nell’ambito dell’associazione
il comitato etico del Distretto.
La finalità di questo comitato è monitorare il
codice etico che deve essere il costante riferimento del socio neofita e di chi riveste ed ha
rivestito cariche apicali associative.
A farne parte sono stati chiamati soci lions di
spiccata moralità ed eticità, con conoscenze nel
campo del diritto, della giurisdizione, della società e dell’uomo.
A questo comitato viene chiesto soltanto di
definire le procedure di attuazione del codice
etico del Distretto Lions Sicilia.
Al Governatore ed al suo staff il compito di
farlo rispettare ricordando a chi lo viola costantemente di essere, nei fatti, fuori dall’Associazione.
Parte E) - Il tema di studio
distrettuale e il service distrettuale
Capitolo 1) Il tema di studio distrettuale
Sul tema di studio “dall’associazionismo alla società civile: dalle analisi alle proposte” si è fatto riferimento nei paragrafi precedenti.
Per quanto tale tema sia un “contenitore
vuoto”, da riempire in sede locale di rilevanti
tematiche, costituisce l’indicazione operativa
sul piano del metodo.
Deve volgere al termine la lunga fase delle analisi per passare alla proposta, nell’ottica del rilevante ruolo associativo di sussidiarietà.
Tale tema sarebbe potuto diventare nazionale;
ciò non è stato possibile per diversi motivi.
Ciò impegna di più il Distretto Lions siciliano
per diventare l’apripista del nuovo lionismo nazionale.
lia”.
Tematica, purtroppo, di attualità estrema in Sicilia come in Italia.
In Sicilia è sufficiente ricordare il terremoto del
Belice, di Santa Lucia del 13/12/1990, dell’Etna
del 2002 e della cenere vulcanica.
In Italia; del Friuli, dell’Irpinia, dell’Abruzzo,
dell’Emilia.
Tanto per citarne alcuni
L’approfondimento della tematica costituisce
già un grosso servizio alla comunità siciliana.
Notevoli sono le aspettative connesse a tale
service distrettuale per la Sicilia e per la nostra
associazione.
Su tale service i componenti dello specifico comitato e dell’associazione si devono impegnare
al massimo.
Infine, si evidenzia la connessione fra il tema di
studio ed il service.
Il secondo, nei fatti, rappresenta una delle concrete attuazioni del primo.
Parte F) - Gli obiettivi da
perseguire
Capitolo 1) Premesse
Questa parte costituisce la conclusione di questa relazione ma più in generale del progetto
di contestualizzazione dell’associazione.
E’ ovvio che prefissare gli obiettivi da raggiungere è il presupposto di ogni disegno di qualsivoglia specie.
Capitolo 2) L’associazionismo è in crisi
oppure è di estrema attualità?
Quale service distrettuale è stato scelto: “La
cultura della prevenzione: il rischio sismico in Sici-
Per approcciare la complessa tematica della
contestualizzazione diventa un passaggio obbligatorio dare risposta alla ipotetica domanda in
epigrafe.
La risposta meditata alla domanda è la seguente: alcuni settori di associazionismo sono
di attualità estrema registrando progressivi
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Relazione del Governatore
Capitolo 2) Il service distrettuale
successi nelle varie comunità, altri, invece, sono
in crisi.
Fra questi settori dell’associazionismo rientrano senz’altro i club service.
I settori del’associazionismo che stanno registrando progressivi successi in termini di partecipazione, risultati e raggiungimento di
obiettivi sono i seguenti:
- il volontariato
- i movimenti spontanei
senza un modello organizzato preordinato e,
in ogni caso, con uno scheletro organizzato di
tipo orizzontale, con specifici obiettivi da raggiungere.
Il riferimento al TEA PARTY, ai movimenti degli
ecologisti e dei verdi, ai contestatori della finanza, agli indignati ecc, ecc.
Per ricercare la logica fra pezzi di associazionismo che registrano successi ed altri che, invece,
regrediscono, bisogna fare dei confronti, evidenziare le differenze più significative ed analizzarle.
Partendo dall’associazionismo che si occupa di
volontariato è possibile cogliere la sola differenza nell’oggetto dell’attività.
Il volontariato ha un’attività specifica finalizzata,
sul piano generale, ad alleviare il disagio
dovuto all’emarginazione, alla povertà materiale e spirituale, alle malattie, ecc, ecc.
Chi aderisce ad associazioni di volontariato sa
esattamente quello che deve fare e se aderisce
significa che vuole fare tale attività.
Fino ad oggi non è possibile dire lo stesso per
l’associazionismo dei club service in cui sovente la politica associativa è oscillata tra il circolo culturale ed il dopolavoro.
In questo confronto tra associazionismo –volontariato e associazionismo dei club service
non è possibile trarre significative differenze sul
modello organizzativo.
Anzi il volontariato ha un modello organizzativo in generale molto più rigido di quello dei
club service.
Fra l’associazionismo dei club service e quello
spontaneo alla differenza negli obiettivi di cui
sopra si somma la differenza del modello.
Infatti, queste forme di associazionismo hanno,
al massimo, modelli organizzativi orizzontali
mentre i club service hanno modelli organizzativi verticalizzati.
La conclusione di questa breve ma necessaria
analisi è, quindi, che alcuni pezzi di associazionismo sono nella fase di crescita in termini di
consensi e di successi a differenza dell’associazionismo dei club service.
Le ragioni di tali differenze vanno riconosciute
in minor parte nel modello organizzato e principalmente nella mancata caratterizzazione
della politica associativa dei club service.
Relazione del Governatore
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Capitolo 3) La crisi della politica e
l’associazionismo
Va confermato che l’associazionismo è il fondamento della democrazia e non il derivato.
Altra constatazione da tenere presente che la
nostra politica è ai minimi storici, ed i cittadini
sentono sempre più il bisogno di partecipare.
La politica che è ai minimi storici è, quindi, la
politica partitica e non certamente la politica
che è insita in tutte le aggregazioni sociali e nell’uomo.
Per tali motivazioni, è possibile trarre la conclusione che tanto più la politica-partitica è in
crisi quanto più l’associazionismo diventa di attualità.
Riconducendo quest’analisi alla nostra realtà
è possibile affermare che dopo il Governo
Monti, in Italia ed in Sicilia niente sarà più come
prima.
E’ necessario, quindi, avere la sensibilità politico-sociale di percepire ciò che sta accadendo
e gestire il processo di contestualizzazione.
In tale processo di contestualizzazione vanno
fissati gli obiettivi da perseguire.
Capitolo 4) Gli obiettivi da perseguire
- La conclusione
I vari aspetti analizzati nei paragrafi precedenti
sono prodromici per fissare gli obiettivi da perseguire e, quindi, trarre le conclusioni.
Ciò premesso, attraverso gli interventi sul modello organizzativo della nostra associazione,
sui relativi rituali onde rendere l’associazione
maggiormente efficiente ed attuale, gli obiettivi
da raggiungere sono:
Definire la politica associativa del Lions Distretto
Sicilia
Ciò avviene occupandosi di pochi e grandi temi
sociali in modo razionale, con impegno professionale, nella cultura della sinergia e del risultato.
Acquisire il riconoscimento di un ruolo sociale
Il primo obiettivo è di avere il riconoscimento
del ruolo sociale alla associazione nella capacità
di proporre, di monitorare, di sostenere oppure di criticare od asseverare, a seconda dei
casi, la politica con responsabilità amministrativa.
In questa prospettiva di ruolo sociale la nostra
associazione deve propugnare il ritorno all’etica della politica contrastando con ogni
mezzo la politica clientelare che costituisce la
prima causa del degrado della società siciliana.
Acquisire autorevolezza
L’altro immediato obiettivo consiste nel riconoscimento dell’autorevolezza quale condizione
indispensabile per raggiungere gli obiettivi da
perseguire.
Costituire il nucleo centrale della società civile nelle
città siciliane
La nostra associazione, con la cultura del risultato e della sinergia, deve proporsi nelle città
siciliane quale nucleo centrale, con la progressiva aggregazione delle altre realtà associative,
della società civile assicurando un ruolo alla
nuova borghesia siciliana.
Riconoscimento del ruolo di sussidiarietà alla politica
L’obiettivo finale è il ruolo di sussidiarietà alla
politica con responsabilità amministrativa.
L’associazionismo non è interessato alla concertazione, che è stata una delle cause degli
sprechi della finanza pubblica degli anni ’90, in
quanto la politica è scelta e la politica etica non
ha necessità di concertare.
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L’associazionismo non è interessato alla partecipazione in quanto i club service ed altre
forme associazionistiche hanno lo scopo di
contribuire al bene comune ma non possono
– né vogliono – assumere posizioni di politica
di parte.
L’associazionismo ha l’obiettivo di svolgere il
ruolo di sussidiarietà alla politica con responsabilità amministrativa nella previsione costituzionale dell’art.118 e nella rilettura contestualizzata dell’art. 49.
****
Molti anni fa qualcuno sosteneva che “tutte le
grandi opere all’inizio appaiono impossibili”.
Diamo inizio al cambiamento,
Parte G) - La Solidarietà
Altra tematica che bisognerà affrontare è la solidarietà.
Nel corso dell’anno sociale 2012/2013 tale
tema verrà affrontato in modo razionale.
Adesso avviamo l’attuazione sulla seguente
constatazione:
I risultati della nostra fondazione internazionale
sono strepitosi e trovano riconoscimenti da
parte di varie Istituzioni Mondiali, a differenza
delle iniziative a pioggia promosse dai già 108
club del Distretto Sicilia che pur essendo certamente apprezzabili sul piano ideale sono del
tutto improduttivi di risultati.
La ragione di tale differenza è evidente: la fondazione internazionale costituisce la sintesi sinergica del lionismo mondiale nella solidarietà
mentre le iniziative dei clubs continuano ad essere nella logica inversa di non fare sistema difendendo la propria individualità.
E’ facile concludere che bisogna intervenire su
tale differenza e chiedersi se è opportuno continuare nelle variegate iniziative di solidarietà
promosse autonomamente dai 107 clubs del
Distretto oppure è venuto il momento di fare
sistema?
Nel corso dell’anno sociale affronteremo
anche questo problema per risolverlo.
Relazione del Governatore
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