THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS DISTRETTO 108 Yb - Sicilia RIUNIONE DELLE CARICHE RELAZIONE DEL GOVERNATORE SANTA TECLA, 13-14-15 LUGLIO 2012 Catania, giugno 2012 Relazione del Governatore 1 2 Relazione del Governatore INDICE PARTE A) PREMESSE Pag. 5 PARTE B) LA NOSTRA ASSOCIAZIONE 1) Le Eccellenze 2) Le criticità 3) Il rito, gli usi, la comunicazione 4) La scelta dei temi 5) I rapporti con la politica e con l’Accademia 6) Il modello organizzativo » » » » » » » 5 5 6 6 7 7 8 PARTE C) LA CONTESTUALIZZAZIONE DELLA POLITICA ASSOCIATIVA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE 1) La necessità della contestualizzazione 2) Le potenzialità 3) L’attuazione del “WE SERVE” 4) La principale esigenza della società in cui opera la nostra Associazione 5) La cultura della continuità 6) La cultura del risultato 7) La cultura della sinergia » » » » » » » » 8 8 9 9 9 10 10 10 PARTE D) IL MODELLO PROPOSTO PER LA CONTESTUALIZZAZIONE 1) L’impostazione del modello associativo 2) La contestualizzazione 3) Il modello 4) Dirigismo del Distretto ed autonomia dei club 5) Il Governatore 6) L’applicazione del codice etico dell’Associazione nel Distretto » » » » » » » 11 11 11 11 14 15 15 PARTE E) IL TEMA DISTRETTUALE ED IL SERVICE DISTRETTUALE 1) Il tema di studio distrettuale 2) Il service distrettuale » » » 16 16 16 PARTE F) GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE 1) Premesse 2) L’associazionismo è in crisi oppure è di estrema attualità? 3) La crisi della politica e dell’associazionismo 4) Gli obiettivi da perseguire – La conclusione » » » » » 16 16 16 17 17 PARTE G) LA SOLIDARIETÀ » 18 Relazione del Governatore 3 4 Relazione del Governatore Parte A) - Premesse Il terzo millennio si sta caratterizzando anche per la velocità con cui tutto cambia. Dai mutati equilibri di geo-politica internazionale, alle abitudini dei cittadini, dalla presa di coscienza e di conoscenza dei cittadini verso i meccanismi della finanza pubblica, ai mutamenti dei consumi, dall’avvertita necessità di recuperare la legalità degli anni ’90 alla richiesta di eticità di oggi. Noi e la nostra associazione non siamo un piccolo atollo nell’oceano ma siamo una piccola parte dell’insieme sociale. Il repentino cambiamento di questo inizio del terzo millennio coinvolge tutti e tutto ed è opportuno gestirlo per non rimanere travolti. Da questa constatazione dei fatti nasce l’esigenza di contestualizzare la nostra associazione, la sua produzione di valore per il sociale, i suoi riti, in definitiva il “mondo” del lionismo. Tale contestualizzazione primariamente incide sulla principale componente dell’associazione che è costituita dagli uomini che ne fanno parte. E’ noto che per aver successo nei cambiamenti sono indispensabili due presupposti: la condivisione ed il tempo. Per tale ragione da diversi anni sono state colte tutte le occasioni per esternare la inderogabile necessità della contestualizzazione ed a tal riguardo è stato presentato il relativo progetto gradatamente “messo a fuoco” per definirlo e poterlo, così, attuare. Inizialmente si è tentato di esternare un progetto senza l’esplicita richiesta di condivisione. Una parte dell’associazione l’ha recepito dando concreti segnali di volerlo attuare. Gli altri, legittimamente, sono rimasti in attesa che il programma venisse definito in ogni sua parte prima di manifestare la loro condivisione. Con la tradizionale riunione delle cariche è venuto il momento di definire il progetto di contestualizzazione e passare alla relativa condivisione. La condivisione diventa indispensabile in quanto il successo del modello si basa sul pre- Relazione del Governatore supposto che il nostro mondo lions debba uniformarsi a nuovi modelli culturali e precisamente alla “continuità”, al “risultato”, alla “sinergia”, in seguito approfonditi. E’ ovvio che l’obiettivo non è raggiungere l’unanimità dei consensi, pressoché impossibile, bensì la maggioranza qualificata nel numero e nella qualità. In coerenza con quanto precede scaturisce questo documento “Relazione del Governatore”, con l’innovazione che viene messo a disposizione, preventivamente a coloro che saranno presenti alla riunione delle cariche e sentono di dover partecipare con professionalità al dibattito per dare il contributo di idee, di proposte, di critiche. Tutto ciò è, come già detto, strumentale per verificare all’inizio dell’anno sociale 2012/2013 il livello di condivisione del progetto con l’impegno di tenerne conto. Per ottenere la relazione è necessario richiederla, come già scritto nell’invito, ciò allo scopo di non “intasare” la casella di posta elettronica per chi non ha alcun interesse a partecipare al dibattito. Parte B) - La nostra Associazione Capitolo 1) Le Eccellenze Molte sono le eccellenze presenti nella nostra associazione, che vengono qui di seguito elencate. Il riferimento viene fatto al Distretto 108 Yb ma si ritiene che possa essere esteso anche agli altri distretti del Multidistretto Italia. Il numero dei soci e la presenza nel territorio I circa 4500 soci del Distretto 108 Yb costituiscono un gruppo numeroso, soci di 107 clubs sparsi nel territorio della Regione Sicilia. Il territorio siciliano è sufficientemente coperto, anzi lo è eccessivamente nelle città più grandi. 5 Di ciò se ne farà cenno in altra parte. Le interprofessionalità e la qualità dei soci Una delle eccellenze più significativa è costituita dalla interprofessionalità e dal livello socio – culturale medio-alto dei soci. L’attaccamento all’associazione e la tradizione Una rilevante percentuale dei soci dimostra un attaccamento notevole all’associazione e la condivisione delle sue tradizioni. Capitolo 2) Le criticità A fronte delle eccellenze di cui al paragrafo precedente la nostra associazione presenta le seguenti criticità: L’autoreferenzialità L’uso della autoreferenzialità è un limite in quanto bisogna tendere ad ottenere riconoscimenti da parte dei terzi anziché rivendicare i successi ed i risultati ottenuti in passato. Velleitarismo Fissare obiettivi irraggiungibili crea notevoli danni all’immagine dell’associazione. In seguito si tratterrà il tema della cultura del risultato. Discontinuità e frammentazione Rivendicare ad ogni costo atteggiamenti e scelte originali creando, in punto di fatto, discontinuità ha prodotto danni significativi al prodotto della nostra associazione. Lo stesso per la frammentazione di iniziative al di fuori di un modello operativo. L’annuale rotazione delle cariche, caratteristica della nostra associazione, produce valore nel presupposto che vi sia continuità. In caso inverso anche la rotazione delle cariche rappresenta, in alcune iniziative, una criticità. Lo sperato successo del “rinnovamento” di quest’anno sociale 2012/2013 ha un presupposto essenziale che è quello della continuità fra Pogliese, Amenta, Ingrassia. Nell’ipotesi in cui non si verifichino i presup- 6 posti della continuità fra il Governatore ed i due Vice, il rinnovamento associativo diventerebbe una chimera e ciò segnerebbe il fallimento certamente dell’anno sociale 2012/2013, ma prevedibilmente anche degli anni sociali successivi in quanto la restaurazione sarebbe devastante per i soci ed il modello associativo. Capitolo 3) Il rito, gli usi, la comunicazione Il rito Tutte le Istituzioni ed i gruppi associativi hanno un rito di riferimento. Il rito, sovente, caratterizza il gruppo, evoca i principi, rafforza l’appartenenza, crea emozioni. Per tutte queste ragioni la necessità del rito è da condividere e confermare. E’ necessario intervenire, nella logica della contestualizzazione, sugli eccessi di ritualità che sovente sono anacronistici e non condivisibili. La citazione all’inizio di ogni evento delle autorità lions (e delle altre autorità) presenti è da condividere. Lo è molto meno estenderla col risultato che un partecipante attento possa trarre la conclusione che, togliendo gli accompagnatori, tutti i soci lions presenti sono autorità lions. In definitiva la citazione delle autorità lions dovrebbe essere limitata al 20% del numero dei soci presenti. Gli usi Il sistematico uso di non rispettare gli orari costituisce una criticità che ha determinato l’assenza delle autorità, e di alcuni soci. L’obbligo della puntualità è un dovere per tutti ed in modo particolare per chi riveste cariche apicali. E’ assolutamente necessario programmare l’evento prevedendo gli orari, da rispettare, fra l’accoglienza e l’inizio dell’evento. Fra i due orari prevedere una scarto di tempo massimo di 20’. Nella fase iniziale del prossimo anno sociale si potranno verificare anomalie nell’organizzazione degli eventi da normalizzare non appena Relazione del Governatore si diffonde che nella nostra associazione vige la puntualità. E’ meglio, in ogni caso, creare disagio ai ritardatari, che in genere lo sono cronicamente, e non a chi è rispettoso della puntualità. La comunicazione La comunicazione, anche verbale, è strumentale per esternare valutazioni, principi, riferimenti a fatti verificatisi, previsione, programmi, ecc, ecc. La rilevanza della durata della comunicazione verbale in occasione di eventi pubblici è notevole sia per rientrare nella soglia di attenzione del pubblico che oscilla tra 10’ e 20’, nonché per non prevaricare i relatori che seguono ed il pubblico. Certamente la durata degli interventi è, comunque, uno degli aspetti del vivere in modo civile nella comunità. Nella tipologia della comunicazione usata è possibile desumere la formazione professionale del relatore: la comunicazione di tipo aziendalistica essenziale, concisa, logica, concludente la comunicazione di tipo accademica ricca di fatti culturali, di dati storici, di riferimenti interculturali la comunicazione degli avvocati forbita, ricca di sfumature, alla ricerca dell’effetto per colpire l’uditorio. la comunicazione degli psicologi, sociologi, psichiatri raffinata e coinvolgente, sovente finalizzata a creare problematiche esistenziali. E’ ovvio che non è possibile omologare il tipo di comunicazione da usare nell’associazionismo, ognuno utilizzi il tipo di comunicazione in relazione alla propria formazione e professione. E’ possibile, invece, mettere i seguenti paletti alla comunicazione negli eventi associativi: abolire i saluti alle autorità presenti, ringraziamenti al governatore per “l’onore ricevuto con l’attribuzione della carica di”; Relazione del Governatore è sufficiente iniziare l’intervento con “Autorità, gentili signore e signori...”; usare una comunicazione concisa evitando di ripetere gli stessi concetti più volte, né abusare di vari aggettivi; prendere la parola soltanto per comunicare qualcosa (valutazioni, pareri contrari, sintesi, ecc); evitare di ripetere nozioni e valutazioni già espressi nei precedenti interventi in occasione di convegni contenere l’intervento secondo la seguente tempistica: introduzione 5’ indirizzo di saluto da 3’ a 5’ relazioni da 10’ a 20’ interventi da 3’ a 5’ conclusione di convegno da 5’ a 10’ Chi presiede l’evento ha il dovere di fare rispettare la tempistica sopra riportata. Capitolo 4) La scelta dei temi Fino ad oggi è stata esercitata una notevole discrezionalità e fantasia nella scelta dei temi. Una parte dei club ha ritenuto di includere un incontro su un service o tema nazionale, esercitando una notevole fantasia nella scelta degli altri temi che, nella generalità dei casi, è stata rivolta verso temi di medicina o di cultura umanistica. La scelta di tanti temi così diversi l’uno dall’altro ha prodotto la necessità di definire la natura della nostra associazione. Certamente la nostra associazione non è né accademia né circolo per il tempo libero. Pertanto, la scelta di tematiche esclusivamente culturali e/o ricreative non è coerente con la finalità della nostra associazione. Capitolo 5) I rapporti con la politica e con l’accademia Sul piano generale è necessario che la nostra associazione abbia rapporti con la politica e con l’accademia; nel particolare bisogna stabilirne le concrete modalità. 7 Per quanto concerne la politica, specie quella con responsabilità amministrativa, i rapporti devono essere improntati all’insegna del confronto e sul piano paritario. Sul punto va ricordato che l’associazionismo è il fondamento della democrazia e non certamente un derivato. Da ciò consegue che il rapporto con la politica deve essere ricondotto nello schema di società civile e politica. La società civile ha il potere-dovere di monitorare le scelte compiute dalla politica e le azioni condotte dalla politica con responsabilità amministrativa. Nella più assoluta libertà le scelte e le azioni della politica possono essere condivise o criticate. Il ruolo, quindi, dei lions è di sostegno, di critica, di proposta alla politica, senza alcuna subordinazione e ben vigili per evitare strumentalizzazioni dai politici. In prossimità di elezioni, di qualsivoglia specie, è necessario escludere di invitare politici. L’invito di politici, ancorchè con cariche istituzionali deve rispettare la “par condicio”, con altri schieramenti partitici e/o di opposizione democratica, subordinato all’impegno che questi assicurino la loro presenza per l’intera durata dell’evento. Esponenti della politica che intervengono per portare il loro saluto, senza presenziare per la durata dell’evento, nella generalità dei casi non in sintonia con la tematica trattata, anziché portare valore aggiunto all’evento creano danni all’immagine. Passando ai rapporti con l’accademia va tenuta presente la sua funzione di produrre saperi. La cultura rileva in modo determinante nella crescita della società e dell’economia. Nessuno può mettere in discussione il ruolo della cultura nello sviluppo socio – economico. Allo stesso tempo bisogna considerare che anche altre componenti della società producono conoscenza, il sistema delle aziende, il mondo delle professioni, la chiesa, l’associazionismo, producono autonomamente cultura. Nel settore aziendalistico il ruolo dell’accademia consiste, sovente, nel sistematizzare la pro- duzione del mondo delle imprese. Fra i nostri soci lions esistono qualificati esponenti dell’accademia che sono disponibili a dare il loro contributo nell’ambito dell’associazionismo. Per queste considerazioni è opportuno privilegiare il supporto con gli esponenti dell’accademia strutturati nella nostra associazione. In ogni caso il rapporto con gli esponenti dell’accademia deve essere paritario nel confronto fra le elencate diverse culture. 8 Relazione del Governatore Capitolo 6) Il modello organizzativo Il modello organizzativo del nostro Distretto è verticalizzato e presenta un nodo importante da sciogliere che consiste nella definizione dell’autonomia dei club e della funzione di coordinamento e di indirizzo da parte del Distretto. Le valutazioni relative alla contestualizzazione dell’associazione è opportuno che prendano in esame il citato modello nell’aspetto relativo all’autonomia dei club ed alla funzione di indirizzo e di coordinamento del Distretto. Parte C) - La contestualizzazione della politica associativa della nostra associazione Capitolo 1) La necessità della contestualizzazione Sul piano generale la necessità della contestualizzazione della nostra associazione è nei fatti, ma è necessario evidenziarne le ragioni. E’ fisiologicamente necessario che la nostra associazione dopo circa 100 anni dalla fondazione, verifichi la coerenza con i tempi del suo modello organizzativo, dei suoi riti, della politica associativa. A questa ovvia constatazione di ordine gene- rale bisogna tenere presente altri aspetti contingenti e cioè: - all’inizio del terzo millennio tutto cambia con una velocità eccezionale - in Italia dopo l’esperienza del Governo Monti e la conclusione della crisi economica – finanziaria tutto non sarà più come prima. Tutto è destinato a cambiare. Ciò si sta verificando anche nella politica, nei partiti, nei leader politici. E’ prevedibile la scomparsa dalla scena di molti leader politici, di molti partiti politici, della nascita di un forte movimento di antipolitica in uno alla avvertita massificata esigenza sociale di fare politica. Per tutte queste ragioni la contestualizzazione, il rinnovamento, diventano ineludibili in quanto è indispensabile adeguare l’associazione ai tempi che cambiano. In mancanza il rischio è di rimanere emarginati, di rimanere fuori dal sistema sociale, di restare un atollo nell’oceano, e di non avere la capacità di cogliere le condizioni favorevoli per l’associazionismo nel ruolo di sussidiarietà ai vari organi dell’organizzazione statuale. E’ bene ricordare che l’associazionismo non è il derivato della democrazia bensì il fondamento. Il motto “WE SERVE”, malgrado sia coevo alla costituzione della nostra associazione, non va modificato in quanto ancora valido. Esso va, soltanto, contestualizzato. La traduzione del motto potrebbe essere: Noi dobbiamo essere utili. Bisogna porsi due domande: - a chi - a che cosa Per dare risposta bisogna, quindi, fare la scelta di definire prima a chi e dopo a che cosa. Tale definizione passa da un necessario processo di contestualizzazione. Fare lions a New York non è lo stesso che fare lions a Catania, fare lions nel 1960 non è lo stesso che fare lions nel 2012. Chi opera nel sociale deve possedere la sensibilità di percepire quello che avviene e che ci circonda. Capitolo 4) La principale esigenza della società in cui opera la nostra Associazione Il “WE SERVE” della nostra associazione non è soltanto un motto ma è anche un programma. Il lions non è certamente un’associazione culturale né un’associazione dopolavoristica, né ha le marcate caratteristiche dell’associazione che opera nel volontariato. Per quest’ultimo aspetto del volontariato bisogna distinguere fra la rete dei club e la fondazione. In questa analisi il riferimento è la rete dei club e non la fondazione lions che riesce a realizzare campagne internazionali di solidarietà con successo. Pertanto, è necessario definire l’attività, e, quindi, stabilire che cos’è e quale deve essere in coerenza la propria attività. A questa domanda, che assume una rilevanza essenziale, è possibile dare la seguente risposta: Il Lions è un’associazione che si prefigge di promuovere i principi di buon governo e della buona cittadinanza. In Italia si potrebbe dire che il ruolo dell’associazione è di sussidiarietà a chi gestisce la cosa pubblica per essere parte attività del benessere civico, culturale, sociale, morale della comunità. Relazione del Governatore 9 Capitolo 2) Le potenzialità Le potenzialità della nostra associazione sono il riflesso operativo delle eccellenze associative di cui al capitolo B1) e propriamente: - il numero dei soci sparsi sul territorio della Regione Sicilia, di livello socio-culturale medio-alto - le interprofessionalità - il senso di attaccamento all’associazione - il modello organizzativo - il “marchio” lions consolidato e capace di attrarre soci. Capitolo 3) L’attuazione del “WE SERVE” In questa prospettiva bisogna, quindi, avere la sensibilità sociale per percepire qual è la principale esigenza della società in cui l’associazione opera, nel caso del Distretto 108 Yb, Sicilia. La evidente principale criticità nella realtà siciliana è costituita da due fatti, peraltro dipendenti l’uno dell’altro, l’assenza della società civile e la massificata politica clientelare. La connessione è evidente nella misura in cui la politica clientelare siciliana ha asservito intere categorie professionali ed alcuni settori dell’imprenditoria e della burocrazia, determinando l’inesistenza della società civile nelle realtà politiche locali con la conseguenza che progressivamente la politica clientelare è diventata assolutamente aetica assumendo livelli insopportabili. Il Lions, quindi, deve svolgere il ruolo di nucleo centrale dell’associazionismo locale onde ricostituire la società civile. In questa rilevante e delicata “mission” la nostra associazione possiede il “paletto” formidabile di non poter fare politica di parte. Capitolo 5) La cultura della continuità Nel modello associativo Lions uno degli aspetti caratterizzanti è la rotazione delle cariche e la durata annuale. La durata effettiva, tenuto conto del periodo estivo, si riduce a 10 mesi circa. Quanto precede è da valutarsi positivamente in quanto garantisce la continuità nelle cariche attuando la democrazia associativa. I “PAST” delle varie cariche apicali possono e devono continuare a dare, se richiesto, il loro contributo di esperienza ma certamente non debbono tentare di inserirsi nei meccanismi operativi associativi. La rotazione annuale delle cariche consente, quindi, l’utilizzo di energie nuove e l’iniziale entusiasmo di chi si spende per una causa. L’eccellenza di tale meccanismo presuppone, però, che nell’ambito dell’associazione vi sia la cultura della continuità. Fino ad oggi, purtroppo, in tanti casi concreti si è 10 assistito, al contrario, alla cultura della discontinuità, con l’aggravante che gli elementi che l’hanno caratterizzata non sono stati ideologici bensì del tutto formali e realmente risibili, determinando l’impossibilità di attuare i programmi. La cultura della continuità presuppone, però, che vi sia un progetto e che lo stesso venga condiviso. La mancanza dell’uno e dell’altro determina che non è possibile immaginare la cultura della continuità. Ciò avviene anche nella nautica, infatti chi naviga a vista non ha necessità di stabilire la rotta. E’ da ritenere che nell’ambito della nostra associazione non sia più possibile navigare “a vista”. Capitolo 6) La cultura del risultato La cultura del risultato assume una notevole valenza nell’ambito associativo in quanto rileva sul piano della sua credibilità nel territorio. Un’iniziativa improduttiva di effetti non è un fatto che interessa soltanto i promotori della stessa bensì l’intera associazione in quanto mina la sua reputazione e credibilità. La cultura del risultato significa possedere la capacità di valutare le potenzialità dell’associazione rispetto agli obiettivi da perseguire che devono possedere i promotori delle iniziative associative, a vari livelli evitando di essere velleitari. Capitolo 7) La cultura della sinergia La nostra associazione deve svolgere un rilevante ruolo sociale occupandosi dei grandi temi. Per poter incidere e perseguire gli obiettivi appresso indicati non si può essere soli. Il peso del singolo club, ed anche della nostra associazione nel suo complesso, è molto modesto quando si affrontano grandi temi sociali. La metodica vincente è appunto la sinergia con le altre associazioni omogenee specie per finalità. La sinergia fa aumentare in modo esponenziale il peso delle singole associazioni, dei singoli Relazione del Governatore club. A Catania questa metodica viene sperimentata, con notevole successo, da 4 anni ad oggi. Il 13 e 14 aprile 2012 è stato raggiunto l’apice con il convegno: “Le nuove povertà: la sussidiarietà della società civile”, organizzato da 23 associazioni e precisamente da 5 ordini professionali (avvocati, dottori commercialisti, notai, ingegneri ed architetti) da 6 club service (Lions, Rotary, Fidapa, Kiwanis, Inner Wheel, Soroptimist), da 3 associazioni datoriali (Confindustria, Confcommercio, Confcooperative), 5 associazioni cattoliche (Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Compagnia delle Opere, Serra International, Cavalieri della Mercede, Unione Giuristi Cattolici Italiani), e da altre 4 Associazioni (Associazione Amici dell’Università, Mogli Medici Italiani, Farmacia Donna, Federmanager). Il montaggio di tale evento è stato considerato un fatto politico. Infatti, la convergenza sulla stessa tematica, importante ed attuale, è già un fatto rilevante. Su tale metodica qualcuno dichiara di non essere d’accordo in quanto la nostra associazione perderebbe la propria identità. E’ ovvio che nelle sinergie di diverse associazioni emerge sistematicamente un leader che può appartenere ad una delle varie associazioni interessate. Sarebbe veramente drammatico se nelle varie occasioni, nessun leader appartenesse ai lions; in tale ipotesi remota il problema non sarebbe la metodica della sinergia bensì i criteri di selezione delle figure apicali associative. di appartenenza associativa, della condivisione dei valori e degli scopi associativi. Tali asset formidabili per poter produrre valori, certamente non in termini economici, hanno necessità di un modello associativo di riferimento. Se da un lato il modello diventa indispensabile per aumentare la produttività associativa dall’altro bisogna tenere presente che va applicato in un’associazione di volontari. Da ciò consegue che il rispetto del modello non può essere affidato all’autorità della gerarchia associativa quanto all’autorevolezza della stessa ed ai principi ispiratori che devono essere informati alla logica, alla razionalità, funzionali agli obiettivi da raggiungere. Tutto ciò, comunque, deve essere condiviso. Capitolo 2) La contestualizzazione Il modello è finalizzato anche alla contestualizzazione dell’associazione: di conseguenza deve necessariamente trovare riferimento in modifiche a quanto preesisteva coniugando con equilibrio la necessità del rinnovamento col mantenimento delle radicate tradizioni lionistiche. Operazione certamente non facile ma necessaria in quanto bisogna inculcare nei soci le nuove culture dell’associazione dimostrando che non configgono con la sua storia e tradizione. Capitolo 3) Il modello Parte D) - Il modello proposto per la contestualizzazione La principale caratterizzazione delle associazioni è la rilevanza del socio, del suo alto senso Il modello “contestualizzato” dell’associazione si articola come segue: - le zone - le circoscrizioni - i consulenti del Distretto - i comitati per l’attuazione del tema di studio nazionale : “dall’associazionismo alla società civile: dal confronto alle proposte” - i delegati del Governatore per la sinergia con le altre associazioni operanti nel territorio per compattare “l’associazionismo” Relazione del Governatore 11 Capitolo 1) L’impostazione del modello associativo - gli altri comitati - il Gabinetto Distrettuale. Nel dettaglio: LE ZONE Nella composizione delle zone si è tenuto conto delle richieste del territorio ritenute fondate e razionali. Su tale struttura non vi sono novità particolari da evidenziare. LE CIRCOSCRIZIONI Le circoscrizioni vengono mantenute in quanto ritenute funzionalmente utili nel coordinamento delle zone. Per l’area catanese è stato opportuno comporre le due circoscrizioni come segue: Catania città con tutti i numerosi (eccessivi) clubs della città Catania Provincia con i restanti clubs della provincia Tale scelta è stata nella logica di unificare le azioni, specie dei clubs della città capoluogo, evitando dispersioni e sovrapposizioni delle attività relative alla città. Le novità sulle circoscrizioni sono le seguenti: Sul piano organizzativo Le circoscrizioni vengono dotate del segretario e del cerimoniere. E’ stata prevista la figura del segretario per garantire la sistematica stretta connessione fra gli associati ai club ed il distretto specie sul piano della costante informativa. Sul piano funzionale, quindi, i presidenti delle circoscrizioni si devono raccordare sistematicamente col Governatore ed i segretari col segretario distrettuale. Lo stesso dicasi del cerimoniere che svolge la funzione propria negli eventi organizzati dalla circoscrizione e/o dalla zona e si deve raccordare costantemente col cerimoniere distrettuale. Infatti, non essendo stata prevista la funzione di V. Cerimoniere distrettuale il Cerimoniere 12 distrettuale, in occasione delle visite presso i clubs ed altri eventi nel territorio dell’intero distretto, si avvale anche del cerimoniere circoscrizionale. In definitiva, con le due citate figure di segretario e di cerimoniere della circoscrizione, la struttura circoscrizionale risulta, sul piano organizzativo, potenziata. Sul piano della politica associativa Per quanto già detto le indicazioni generali sul piano della politica associativa vengono date dal Governatore e dal Gabinetto Distrettuale. In sede locale il Presidente della circoscrizione presidia il territorio di competenza per promuovere, organizzare ed attuare le direttive del Governatore e del Gabinetto Distrettuale. In tale ambito di politica associativa va evidenziato che una delle novità del modello del Distretto è costituito dal comitato per l’attuazione del tema di studio distrettuale: “Dall’associazionismo alla società civile: dalle analisi alle proposte” coordinato da un Presidente per le 9 province ed il 10° comitato nell’ambito della Regione Sicilia. Infatti, questi comitati hanno la specifica funzione di orientare la politica associativa verso i grandi temi politico – sociali. Ferma restando, quindi, la specifica autonoma funzione della circoscrizione, sul piano della gestione del modello, nello specifico delle scelte di politica associativa la circoscrizione deve agire in sinergia con questi comitati che, hanno la specifica missione di attuare il tema di studio distrettuale. I CONSULENTI DEL DISTRETTO I consulenti del distretto sono una delle novità contenute nel modello. Va evidenziato che sono consulenti del Distretto e non del Governatore. Sono in totale 13 nuclei, suddivisi nelle seguenti aree: area giuridica area cultura e comunicazione area economica e cultura d’impresa area ecologica, ambiente e energia area associazionismo Relazione del Governatore area sanità pubblica area sanità privata area welfare area formazione area infrastrutture e modelli di sviluppo territoriali area sociologica area impresa area agricoltura In ciascun nucleo è previsto un coordinatore, che fa parte del Gabinetto Distrettuale, ed è composto da vari componenti provenienti dalle diverse aree territoriali. La scelta del coordinatore e dei componenti è stata fatta nella esclusiva logica della meritocrazia scegliendo lions esponenti dell’accademia, delle professioni, della magistratura, del sistema delle imprese, della burocrazia apicale, con una storia di successo nel loro settore, intellettuali e manager, capaci di dare significati contributi nelle varie aree di appartenenza. I coordinatori ed i componenti dei citati nuclei possono promuovere eventi, collegandosi con gli organismi operanti (presidente di club, di zona, circoscrizione e di comitati specifici) ma principalmente devono essere disponibili in occasione di eventi rientranti nella loro area. Nella nostra associazione esistono eccellenti professionalità nei vari settori e, quindi, in occasione di eventi, vanno privilegiate anziché fare riferimento a personalità esterne all’associazione. bassa politica clientelare cancro di alcuni settori della borghesia siciliana. Nell’ambito di tale disegno strategico il comitato costituisce un organismo per la realizzazione della società civile composto da 10 nuclei, uno per ciascuna provincia ed il decimo per le problematiche specifiche della Regione, con a capo un Coordinatore, che fa parte del Gabinetto Distrettuale e la presenza di altri componenti scelti, ancora una volta, privilegiando la operatività e la managerialità dei soci lions. Questi comitati, coordinandosi operativamente con i clubs, le zone, le circoscrizioni, hanno un ruolo propositivo nell’attuazione del tema di studio, peraltro il motto del Governatore costituisce la scelta di politica associativa nell’ambito del disegno di contestualizzazione. COMITATI PER L’ATTUZIONE DEL TEMA DI STUDIO DISTRETTUALE “DALL’ASSOCIAZIONISMO ALLA SOCIETÀ CIVILE: DALLE ANALISI ALLE PROPOSTE” Anche questi comitati costituiscono un’altra significativa novità del modello. E’ stato già detto che è necessario spostare la politica associativa della nostra associazione verso pochi grandi temi politico-sociali. La nostra associazione si deve concentrare su poche tematiche, su poche iniziative di qualità, nella logica di fare sistema e rappresentare il nucleo centrale, su cui fare convergere le altre associazioni, onde ricostituire la società civile in Sicilia che è stata, in alcuni casi, debellata dalla I DELEGATI DEL GOVERNATORE PER LA SINERGIA CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL TERRITORIO PER COMPATTARE L’ASSOCIAZIONISMO Anche questi delegati costituiscono un’altra novità del modello, o più esattamente, la novità è costituita dalle scelte della sinergia associativa. Tale scelta, in parte, è consequenziale allo spostamento della politica associativa verso pochi grandi temi politico-sociali. E’ evidente che la scelta di temi minimalistici non presuppone sinergia con altri pezzi dell’associazionismo. In occasione, invece, di iniziative inerenti i grandi temi della società, la sinergia diventa indispensabile. E’ prevista la sinergia con gli altri club service: ROTARY FIDAPA KIWANIS INNER WHEEL SOROPTIMIST INTERNATIONAL SERRA CLUB con gli ordini e categorie professionali con le associazioni datoriali con la Compagnia delle Opere, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, con le altre associazioni di area cattolica e del territorio. Relazione del Governatore 13 Per attuare tale sinergia è prevista, per ciascuna provincia, un Delegato del Governatore con il ruolo attivo di promuovere i comitati e agevolarne la connessione operativa con i più volte citati organismi operativi del distretto. I delegati fanno parte del Gabinetto del Distretto. E’ ovvio che la scelta di sinergia è obbligatoria per i motivi anzidetti e per raggiungere gli obiettivi che verranno indicati alla fine di questo documento. Tale scelta non significa di certo rinunciare all’identità della nostra associazione che va sostenuta, definita e mantenuta. Come già detto, è’ ovvio che nelle aggregazioni sinergiche delle varie realtà territoriali un esponente delle varie associazioni ne diventi il leader. In alcune esperienze maturate tale ruolo è stato assunto da esponenti lions. E’ possibile che in altre esperienze ciò non si verifichi; tutto ciò è del tutto normale e ci deve fare riflettere, caso mai, sui criteri di scelte delle nostre figure apicali associative che in alcuni casi, purtroppo, non hanno seguito il criterio della meritocrazia. In questo caso il danno all’associazione non viene certamente causata dalla politica di sinergia. Coordinatori dei consulenti del distretto Coordinatori per l’attuazione del tema di studio “dall’associazionismo alla società civile: dalle analisi alle proposte” Presidenti di zona Delegati per il coordinamento della sinergia con le altre associazioni Addetto alle pubbliche relazioni Presidenti di comitati Coordinatori dei service Oltre le finalità previste dallo statuto, il gabinetto distrettuale costituisce il momento di sintesi della politica associativa e la sede del confronto tra i vari componenti. Per tale motivo, quindi, nelle periodiche riunioni di tale organo verrà riservato ampio spazio al libero dibattito interno finalizzato a definire la politica associativa del distretto che passa necessariamente dalla condivisione delle scelte operative ed in particolare da quelle rilevanti ai fini della contestualizzazione. Capitolo 4) Dirigismo del distretto ed autonomia dei clubs IL GABINETTO DISTRETTUALE Il gabinetto distrettuale è, quindi, costituito da: Governatore Immediato Past Governatore 1° V. Governatore 2° V. Governatore Segretario distrettuale Tesoriere distrettuale Cerimoniere distrettuale Direttore della rivista lions Presidenti di circoscrizione La nostra associazione è una associazione di clubs. Ciò è un fatto certo ed incontestabile così come nel modello associativo sono presenti organismi sopraordinati fra cui il governatore ed il distretto. Se i club fossero del tutto autonomi vi sarebbe una contraddizione in termini con in vari organi sopraordinati fra cui il governatore ed il distretto. L’esasperazione di tale dicotomia non porta ad alcun risultato. E’, invece, opportuno affrontare il tema e trovare la soluzione equilibrata. Tale soluzione è la seguente: il governatore, col suo gabinetto distrettuale, e- quindi – il distretto, ha il ruolo di indirizzo sulle politiche associative e di coordinamento dei 107 clubs del Distretto Sicilia. I club devono seguire la scelta di politica associativa del governatore e sono soggetti al relativo coordinamento oltre il controllo ammini- 14 Relazione del Governatore GLI ALTRI COMITATI Gli altri comitati sono quelli obbligatori per i service multi distrettuali e permanenti. Sono stati aboliti gli altri in quanto ritenuti, sovente, causa dell’eccessiva moltiplicazione di iniziative di scarsa utilità. strativo. Il tema: “dall’associazionismo alla società civile: dal confronto alle proposte”, che poi, come già detto, costituisce il motto del governatore nell’anno 2012/2013 e l’indirizzo di scelta di politica associativa, rappresenta il mezzo per coniugare con successo il dirigismo del distretto e l’autonomia dei clubs. Infatti, le indicazioni del distretto per l’anno sociale in esame sono: occuparsi di pochi grandi temi politico-sociali, con la nuova cultura della sinergia, del risultato e della continuità. L’autonomia dei clubs viene preservata nella scelta dei temi. Infatti, tanto per fare un esempio, il club di Palermo potrebbe identificare quale grande tema la “gestione della regione siciliana ed il pericolo del default finanziario” mentre per un altro club di un piccolo comune dell’Etna, dei Nebrodi, ecc, il grande tema potrebbe essere rappresentato dalle fermate delle ferrovie o dell’autobus. L’attuazione del citato tema consente di coniugare, quindi, il dirigismo e l’autonomia. occasioni per il confronto interno al fine di ottenere la condivisione delle scelte, specie quelle innovative. Capitolo 6) L’applicazione del codice etico dell’associazione nel distretto E’ necessario definire la figura ed il ruolo del Governatore. Il Governatore, oltre gli aspetti formali, deve essere nella condizione di svolgere un ruolo manageriale nell’ambito dell’associazione con la necessità che deve possedere la relativa cultura e sensibilità. Il Governatore deve avere la capacità di scegliere i vari officers applicando il criterio meritocratico pur tenendo conto degli equilibri territoriali, deve delineare la politica associativa, deve avere la capacità di avviare le scelte, di monitorare l’andamento associativo e di ottenere i risultati necessari per il raggiungimento degli obiettivi. Deve possedere la cultura del risultato, della sinergia, della responsabilità e della continuità. Il governatore deve tendere, infine, a gestire l’associazione con autorevolezza, creando le Dopo gli anni ’90, la società siciliana ed italiana richiedeva con forza il recupero di legalità, adesso la stessa società civile chiede - con maggiore forza- il recupero di eticità. La legittima aspirazione all’etica è da condividere e sostenere in quanto è difficile immaginare che ciò che è etico possa non essere legale mentre non sempre ciò che è legale è conforme ai principi etici. Ciò sia con riferimento alle norme che al prodotto della giurisdizione. Nell’ambito della nostra associazione il riferimento all’etica è coevo con la costituzione della nostra associazione e costituisce uno dei suoi principi basilari per come adeguatamente sistematizzato nel codice etico dell’associazione. Dopo aver messo in risalto la rilevanza dell’etica nella aspirazione dei cittadini e nella nostra associazione ci dobbiamo chiedere se tutto ciò che avviene nella nostra associazione sia etico o meno. Ad una prima valutazione si ritiene necessario monitorare ciò che avviene nella nostra associazione per ricercare accadimenti e/o atteggiamenti certamente non etici. Non si tratta di pulire la casa ma certamente di spolverare mobili e pulire gli angoli. Il rinnovamento passa principalmente dalla valutazione di ciò che avviene nella nostra associazione quale presupposto per acquisire l’agognata autorevolezza. Non è possibile impegnarsi nel recupero di eticità nella politica e nella società civile, professare continuamente, con la lettura del codice lionistico, l’eticità della nostra associazione e non essere al nostro interno etici. Fatta questa necessaria premessa, si è ritenuto necessario prevedere nel nostro modello organizzativo e, quindi, nel nostro organigramma, Relazione del Governatore 15 Capitolo 5) Il Governatore ed il suo ruolo nell’ambito dell’associazione il comitato etico del Distretto. La finalità di questo comitato è monitorare il codice etico che deve essere il costante riferimento del socio neofita e di chi riveste ed ha rivestito cariche apicali associative. A farne parte sono stati chiamati soci lions di spiccata moralità ed eticità, con conoscenze nel campo del diritto, della giurisdizione, della società e dell’uomo. A questo comitato viene chiesto soltanto di definire le procedure di attuazione del codice etico del Distretto Lions Sicilia. Al Governatore ed al suo staff il compito di farlo rispettare ricordando a chi lo viola costantemente di essere, nei fatti, fuori dall’Associazione. Parte E) - Il tema di studio distrettuale e il service distrettuale Capitolo 1) Il tema di studio distrettuale Sul tema di studio “dall’associazionismo alla società civile: dalle analisi alle proposte” si è fatto riferimento nei paragrafi precedenti. Per quanto tale tema sia un “contenitore vuoto”, da riempire in sede locale di rilevanti tematiche, costituisce l’indicazione operativa sul piano del metodo. Deve volgere al termine la lunga fase delle analisi per passare alla proposta, nell’ottica del rilevante ruolo associativo di sussidiarietà. Tale tema sarebbe potuto diventare nazionale; ciò non è stato possibile per diversi motivi. Ciò impegna di più il Distretto Lions siciliano per diventare l’apripista del nuovo lionismo nazionale. lia”. Tematica, purtroppo, di attualità estrema in Sicilia come in Italia. In Sicilia è sufficiente ricordare il terremoto del Belice, di Santa Lucia del 13/12/1990, dell’Etna del 2002 e della cenere vulcanica. In Italia; del Friuli, dell’Irpinia, dell’Abruzzo, dell’Emilia. Tanto per citarne alcuni L’approfondimento della tematica costituisce già un grosso servizio alla comunità siciliana. Notevoli sono le aspettative connesse a tale service distrettuale per la Sicilia e per la nostra associazione. Su tale service i componenti dello specifico comitato e dell’associazione si devono impegnare al massimo. Infine, si evidenzia la connessione fra il tema di studio ed il service. Il secondo, nei fatti, rappresenta una delle concrete attuazioni del primo. Parte F) - Gli obiettivi da perseguire Capitolo 1) Premesse Questa parte costituisce la conclusione di questa relazione ma più in generale del progetto di contestualizzazione dell’associazione. E’ ovvio che prefissare gli obiettivi da raggiungere è il presupposto di ogni disegno di qualsivoglia specie. Capitolo 2) L’associazionismo è in crisi oppure è di estrema attualità? Quale service distrettuale è stato scelto: “La cultura della prevenzione: il rischio sismico in Sici- Per approcciare la complessa tematica della contestualizzazione diventa un passaggio obbligatorio dare risposta alla ipotetica domanda in epigrafe. La risposta meditata alla domanda è la seguente: alcuni settori di associazionismo sono di attualità estrema registrando progressivi 16 Relazione del Governatore Capitolo 2) Il service distrettuale successi nelle varie comunità, altri, invece, sono in crisi. Fra questi settori dell’associazionismo rientrano senz’altro i club service. I settori del’associazionismo che stanno registrando progressivi successi in termini di partecipazione, risultati e raggiungimento di obiettivi sono i seguenti: - il volontariato - i movimenti spontanei senza un modello organizzato preordinato e, in ogni caso, con uno scheletro organizzato di tipo orizzontale, con specifici obiettivi da raggiungere. Il riferimento al TEA PARTY, ai movimenti degli ecologisti e dei verdi, ai contestatori della finanza, agli indignati ecc, ecc. Per ricercare la logica fra pezzi di associazionismo che registrano successi ed altri che, invece, regrediscono, bisogna fare dei confronti, evidenziare le differenze più significative ed analizzarle. Partendo dall’associazionismo che si occupa di volontariato è possibile cogliere la sola differenza nell’oggetto dell’attività. Il volontariato ha un’attività specifica finalizzata, sul piano generale, ad alleviare il disagio dovuto all’emarginazione, alla povertà materiale e spirituale, alle malattie, ecc, ecc. Chi aderisce ad associazioni di volontariato sa esattamente quello che deve fare e se aderisce significa che vuole fare tale attività. Fino ad oggi non è possibile dire lo stesso per l’associazionismo dei club service in cui sovente la politica associativa è oscillata tra il circolo culturale ed il dopolavoro. In questo confronto tra associazionismo –volontariato e associazionismo dei club service non è possibile trarre significative differenze sul modello organizzativo. Anzi il volontariato ha un modello organizzativo in generale molto più rigido di quello dei club service. Fra l’associazionismo dei club service e quello spontaneo alla differenza negli obiettivi di cui sopra si somma la differenza del modello. Infatti, queste forme di associazionismo hanno, al massimo, modelli organizzativi orizzontali mentre i club service hanno modelli organizzativi verticalizzati. La conclusione di questa breve ma necessaria analisi è, quindi, che alcuni pezzi di associazionismo sono nella fase di crescita in termini di consensi e di successi a differenza dell’associazionismo dei club service. Le ragioni di tali differenze vanno riconosciute in minor parte nel modello organizzato e principalmente nella mancata caratterizzazione della politica associativa dei club service. Relazione del Governatore 17 Capitolo 3) La crisi della politica e l’associazionismo Va confermato che l’associazionismo è il fondamento della democrazia e non il derivato. Altra constatazione da tenere presente che la nostra politica è ai minimi storici, ed i cittadini sentono sempre più il bisogno di partecipare. La politica che è ai minimi storici è, quindi, la politica partitica e non certamente la politica che è insita in tutte le aggregazioni sociali e nell’uomo. Per tali motivazioni, è possibile trarre la conclusione che tanto più la politica-partitica è in crisi quanto più l’associazionismo diventa di attualità. Riconducendo quest’analisi alla nostra realtà è possibile affermare che dopo il Governo Monti, in Italia ed in Sicilia niente sarà più come prima. E’ necessario, quindi, avere la sensibilità politico-sociale di percepire ciò che sta accadendo e gestire il processo di contestualizzazione. In tale processo di contestualizzazione vanno fissati gli obiettivi da perseguire. Capitolo 4) Gli obiettivi da perseguire - La conclusione I vari aspetti analizzati nei paragrafi precedenti sono prodromici per fissare gli obiettivi da perseguire e, quindi, trarre le conclusioni. Ciò premesso, attraverso gli interventi sul modello organizzativo della nostra associazione, sui relativi rituali onde rendere l’associazione maggiormente efficiente ed attuale, gli obiettivi da raggiungere sono: Definire la politica associativa del Lions Distretto Sicilia Ciò avviene occupandosi di pochi e grandi temi sociali in modo razionale, con impegno professionale, nella cultura della sinergia e del risultato. Acquisire il riconoscimento di un ruolo sociale Il primo obiettivo è di avere il riconoscimento del ruolo sociale alla associazione nella capacità di proporre, di monitorare, di sostenere oppure di criticare od asseverare, a seconda dei casi, la politica con responsabilità amministrativa. In questa prospettiva di ruolo sociale la nostra associazione deve propugnare il ritorno all’etica della politica contrastando con ogni mezzo la politica clientelare che costituisce la prima causa del degrado della società siciliana. Acquisire autorevolezza L’altro immediato obiettivo consiste nel riconoscimento dell’autorevolezza quale condizione indispensabile per raggiungere gli obiettivi da perseguire. Costituire il nucleo centrale della società civile nelle città siciliane La nostra associazione, con la cultura del risultato e della sinergia, deve proporsi nelle città siciliane quale nucleo centrale, con la progressiva aggregazione delle altre realtà associative, della società civile assicurando un ruolo alla nuova borghesia siciliana. Riconoscimento del ruolo di sussidiarietà alla politica L’obiettivo finale è il ruolo di sussidiarietà alla politica con responsabilità amministrativa. L’associazionismo non è interessato alla concertazione, che è stata una delle cause degli sprechi della finanza pubblica degli anni ’90, in quanto la politica è scelta e la politica etica non ha necessità di concertare. 18 L’associazionismo non è interessato alla partecipazione in quanto i club service ed altre forme associazionistiche hanno lo scopo di contribuire al bene comune ma non possono – né vogliono – assumere posizioni di politica di parte. L’associazionismo ha l’obiettivo di svolgere il ruolo di sussidiarietà alla politica con responsabilità amministrativa nella previsione costituzionale dell’art.118 e nella rilettura contestualizzata dell’art. 49. **** Molti anni fa qualcuno sosteneva che “tutte le grandi opere all’inizio appaiono impossibili”. Diamo inizio al cambiamento, Parte G) - La Solidarietà Altra tematica che bisognerà affrontare è la solidarietà. Nel corso dell’anno sociale 2012/2013 tale tema verrà affrontato in modo razionale. Adesso avviamo l’attuazione sulla seguente constatazione: I risultati della nostra fondazione internazionale sono strepitosi e trovano riconoscimenti da parte di varie Istituzioni Mondiali, a differenza delle iniziative a pioggia promosse dai già 108 club del Distretto Sicilia che pur essendo certamente apprezzabili sul piano ideale sono del tutto improduttivi di risultati. La ragione di tale differenza è evidente: la fondazione internazionale costituisce la sintesi sinergica del lionismo mondiale nella solidarietà mentre le iniziative dei clubs continuano ad essere nella logica inversa di non fare sistema difendendo la propria individualità. E’ facile concludere che bisogna intervenire su tale differenza e chiedersi se è opportuno continuare nelle variegate iniziative di solidarietà promosse autonomamente dai 107 clubs del Distretto oppure è venuto il momento di fare sistema? Nel corso dell’anno sociale affronteremo anche questo problema per risolverlo. Relazione del Governatore