Foglio d’informazione dell’Associazione “Figlie di Maria” Basilica della Rogazione Evangelica del Cuore di Gesù e di S. Antonio di Padova Messina Maria, Madre della Chiesa, prega per noi ed ottienici numerose e sante vocazioni. Anno XVII n°1 Novembre - Dicembre 2015 Ad usum privatum “Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne”. Con questo saluto, l’Angelo annunciava a Maria che in Lei vi era tutta la pienezza di Dio, la riconosceva piena di grazia. Con la risposta: “Sia fatto di me come tu stai dicendo”, Dio si incarnava in Lei, Dio diventava uomo in Lei e così poteva ricreare quel mondo abbrutito dal peccato, dalla disobbedienza nostra. In Maria Dio crea il mondo, lo ricrea. Diceva sant’Anselmo d’Aosta che Maria è la Madre di questo mondo ricreato, fatto bello, fatto puro, fatto santo, il mondo nuovo, il mondo di Dio. Maria è il mondo di Dio, il Paradiso di Dio. Maria si professa la serva, ma con il suo Sì, permette a Dio di entrare nel mondo, di venire in mezzo a noi. Maria Immacolata: è il Giardino nuovo, il Paradiso mistico che accoglie il Verbo, che dà la natura di uomo a Colui che era da sempre Dio e che rimane Dio per sempre. Maria, dunque, è l’inizio del mondo rinnovato, la nuova creazione, promessa da Dio alla fine dei tempi. I cieli nuovi, la terra nuova, già sono presenti, in questa creatura immacolata, senza macchia di peccato. Maria è il mondo di Dio, è il mondo della creazione bella, pura, santa, così come è uscita dalle mani di Dio. Dio ha preservato Maria dal contagio della colpa originale, perché doveva essere la Madre di Cristo, la Madre del Verbo Incarnato, la Madre nostra. Maria è stata predestinata, insieme con il Figlio, dall’eternità “santa e immacolata nella carità”. Nella Madonna noi contempliamo questa bellezza di Dio, questa creazione nuova, ma allo stesso tempo possiamo vedere anche la Chiesa nuova, quella Chiesa santa e immacolata, senza ruga, tutta santa, e Maria è la Madre della Chiesa. Maria è il modello della Chiesa; è quello che la Chiesa sarà nella pienezza dei tempi, è quello che la Chiesa è chiamata ad essere, è quello che noi, che siamo membra di questa Chiesa, siamo chiamati ad essere. Le promesse di Dio di una creazione nuova, di una Chiesa che entra nell’eternità senza macchia, iniziano a realizzarsi in Maria: Paradiso di Dio. Salve, o dolce Vergine salve, o dolce Madre in Te esulta tutta la terra e i cori degli angeli. Tempio santo del Signore, gloria delle vergini, Tu giardino del Paradiso, soavissimo fiore. Tu sei trono altissimo, Tu altar purissimo, in Te esulta, o piena di grazia, tutta la creazione. Paradiso mistico, fonte sigillata, il Signore in Te germoglia l'albero della vita. O Sovrana semplice, o Potente umile, apri a noi le porte del cielo, dona a noi la luce. Amen Questo bellissimo inno mariano, composto da Mons. Frisina, invita “tutta la terra … la creazione … i Cori degli Angeli” ad esultare perché Maria è il Tempio del Signore, il Trono altissimo, l’Altar purissimo, la Fonte sigillata, il Paradiso mistico che. facendo tesoro della Parola di Dio, ha fatto germogliare dal suo cuor l’Albero della Vita: Gesù, la nuova e definitiva dimora di Dio con gli uomini. P. Mario Gallucci RCJ 2 Carissimi Amici di “Rogationis Mater”, Eccoci di nuovo insieme per migliorare ed approfondire la nostra spiritualità mariana sotto lo sguardo di Maria Immacolata, nostra potente Patrona. Quest’anno proponiamo una novità editoriale: il nostro giornalino è anche on line, cioè è pubblicato elettronicamente sul sito della Basilica-Santuario del Sacro Cuore di Gesù e di S. Antonio , e così, raggiungendo molti più lettori, possiamo contribuire a diffondere il messaggio di S. Annibale Maria Di Francia. L’estate non sembra ancora conclusa, ma sono già iniziate le attività della nostra Basilica-Santuario e quelle della nostra Associazione. L’anno sociale, grazie al Rettore, P. Mario Magro, ha avuto inizio nel migliore dei modi con la venuta della Madonna di Fatima che gli Araldi del Vangelo portano in pellegrinaggio e che è rimasta in basilica per quattro giorni . La sua presenza, oltre ad attirare tanti fedeli, ha rinnovato i nostri cuori e ci ha stimolato ad essere ancora di più suoi veri “FIGLI”. Inoltre, un altro bellissimo evento caratterizzerà il corso di quest’anno sociale: il Giubileo straordinario della Misericordia, “Misericordiae Vultus”, indetto da Papa Francesco per rendere più forte ed efficace la fede e la testimonianza dei credenti. L’Anno Santo si aprirà il giorno della festa dell’Immacolata, perché in questa data, come spiega lo stesso Papa, ricorre il cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II di cui la Chiesa sente vivo il bisogno di riprenderne i principi e di annunciare il Vangelo in modo nuovo contemplando il mistero della misericordia. Come Papa Francesco ha scritto nella Bolla di indizione del Giubileo: “Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.” Il Papa continua scrivendo: “Vogliamo vivere questo Anno Giubilare alla luce della parola del Signore: Misericordiosi come il Padre. L’evangelista riporta l’insegnamento di Gesù che dice: « Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso » (Lc 6,36). È un programma di vita tanto impegnativo quanto ricco di gioia e di pace. L’imperativo di Gesù è rivolto a quanti ascoltano la sua voce (cfr Lc 6,27). Per essere capaci di misericordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il valore del silenzio per meditare la Parola che ci viene rivolta. In questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e assumerlo come proprio stile di vita.” Poi, il Santo Padre rivolge il suo pensiero alla Madre della Misericordia perché con la dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo: “Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. La Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore. … Presso la croce, Maria insieme a Giovanni, il discepolo dell’amore, è testimone delle parole di perdono che escono dalle labbra di Gesù. Il perdono supremo offerto a chi lo ha crocifisso ci mostra fin dove può arrivare la misericordia di Dio. Maria attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno. Rivolgiamo a lei la preghiera antica e sempre nuova della Salve Regina, perché non si stanchi mai di rivolgere a noi i suoi occhi misericordiosi e ci renda degni di contemplare il volto della misericordia, suo Figlio Gesù.” Infine, il Papa ricorda i tanti Santi e Beati che hanno fatto della misericordia la loro missione di vita e, in particolare, la grande apostola della misericordia, santa Faustina Kowalska. Perché intercedano per noi e ci ottengano di vivere e camminare sempre nel perdono di Dio e nell’incrollabile fiducia nel suo amore. Accogliamo, perciò, anche noi con ardore l’invito di Papa Francesco per essere anche noi misericordiosi verso tutti i fratelli che il buon Dio mette sul nostro cammino. Maria Leonardi 3 ero ancora bambino, dopo Q uando aver ascoltato qualcosa della vita di un santo, dissi a mamma: io voglio essere santo. Mi rispose: “ … essere santo è bello, ma sai che prima di essere santo bisogna morire?” La risposta non mi piacque molto ma mi fece riflettere. Io volevo vivere, non morire … ma continuava ad attrarmi quello che santi come S. Domenico Savio, S. Tarcisio, S. Antonio di Padova avevano fatto ... Pregavo questi santi ma allo stesso tempo avevo una grande curiosità di sapere come loro erano fatti, come si relazionavano con le persone, con i bambini, con gli ammalati, con i poveri … Come sarebbe bello incontrarne qualcuno personalmente ... A Messina, da seminaristi o come religiosi studenti sostavamo spesso in preghiera davanti alla tomba del nostro Fondatore P. Annibale Di Francia e molto spesso incontravamo persone che lo avevano conosciuto quando era ancora in vita. Queste persone dicevano a noi seminaristi: “Voi dovete essere come lui: era buono, voleva bene a tutti, amava tanto i poveri, i bambini e confortava e aiutava tutti”. Alcuni di loro erano stati nel nostro Istituto, come orfani ed avevano imparato a lavorare nelle nostre officine, tipografie ecc. … Loro avevano la certezza che P. Annibale era un santo. La Chiesa lo ha proclamato santo il 16 Maggio del 2004, ma loro avevano l’assoluta certezza di aver vissuto con un santo. Nella mia vita noi incontriamo tante persone ma quelle che ci danno un segno sono le persone più semplici, quelle che hanno sempre del tempo per ascoltarci, incoraggiarci e illuminarci con la loro parola e con il loro esempio. Spesso non si tratta di persone di successo ma di persone che ci fanno tanto del bene. Diceva Don Primo Mazzolari: “Il rumore non fa bene e nemmeno il bene fa rumore”. Sono le persone della porta accanto che possiamo sempre chiamare per un consiglio, per un favore … Sono persone che danno sapore alla vita, alla famiglia, alla comunità, come il sale nella minestra … non si vede ma da il gusto alla pietanza. Di queste persone il Signore me ne ha fatto incontrare tante: familiari, confratelli, amici, benefattori, ammalati, sofferenti, giovani, anziani ed anche bambini. La festa di tutti i Santi e la Commemorazione dei fedeli defunti ci da l’occasione per vivere questa grande festa della Famiglia terrena e celeste. Credo profondamente nella Comunione dei Santi. Oggi, vedo che il sogno che avevo da bambino di incontrare qualche santo si è pienamente realizzato: ho visto da bambino il papa Giovanni XXIII, canonizzato il 27 Aprile del 2014; ho conosciuto il Papa Paolo VI, che mi ha ordinato Sacerdote e che è stato proclamato Beato nel 2014; ho incontrato varie volte il papa Giovanni Paolo II al quale ho chiesto e da lui ricevuto una Benedizione speciale per la nostra incipiente Missione dell’India. Ho incontrato e parlato con Madre Teresa di Calcutta, proclamata Beata nel 2003: lei mi ha detto: quando comincerai a lavorare con i bambini più poveri e con le loro famiglie, troverai una gioia molto grande che nessuno ti potrà togliere. Inoltre, ho avuto la Direzione spirituale del Servo di Dio, P. Giuseppe Marrazzo, e del P. Giuseppe Aveni, mio Maestro dei Novizi, del quale sta per iniziare il Processo di Beatificazione e poi ho potuto condividere la gioia e le fatiche della Missione con persone che mi hanno dato un grande esempio di coraggio, di fede e di Amore. Tutte queste persone mi balzano sempre alla mente quando si celebra la festa di tutti i Santi o si fa la commemorazione di tutti i fedeli defunti. Essere stati con i Santi però non è solo un privilegio ma è anche una grande responsabilità. Tutti i santi ci indicano sempre un traguardo ben preciso: il Cielo. Ognuno di loro ci mostra una via possibile che ci porta a Dio. Noi abbiamo il dovere di seguire il loro esempio. E’ nostro dovere e nostra responsabilità seguire questo sentiero e indicarlo ad altre persone. Ci lamentiamo spesso che oggi i tempi non sono buoni, che nel mondo c’è tanto male e che si sta andando verso la rovina. Io credo invece che oggi i tempi sono adatti per il sorgere di tanti santi. Dio non può abbandonare i suoi figli e certamente vuole salvare il mondo e per salvarli ha bisogno di persone che si consacrano a Lui e mettono a Sua disposizione tutta la loro vita. Chi salva è sempre Lui ma si vuole servire della nostra persona, del nostro tempo, della nostra mente e delle nostre forze. I Santi non sono quelli che non hanno niente, ma quelli ricevono tutto, riconoscendo in ogni cosa un dono del Padre ed un mezzo di unione con i fratelli. Per questo sono nella gioia e trasmettono gioia. Maria è chiamata la Regina dei Santi ma è anche chiamata anche la Causa della nostra gioia. Per essere santi la cosa più importante è desiderare la Vita e investire tutte le nostre forze per raggiungere la Vita che non ha fine: la Vita Eterna. P. Vito Antonino Lipari RCJ 4 C'è una Banca che ogni mattina accredita la somma di 86.400 euro sul tuo conto. Non conserva il tuo saldo giornaliero, ed ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno. Ma quanto sciocchi siamo a non utilizzare tutto e tutti i giorni? Ognuno di noi possiede un conto in questa Banca. Il nome della banca? Si chiama TEMPO. Ogni mattina questa Banca ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte questa Banca cancella e considera come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva saldi né permette trasferimenti. A mezzanotte di ogni giorno ti accredita 86.400 secondi. A mezzanotte di ogni giorno elimina il saldo del giorno precedente. Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può recuperare in alcun modo. Non esistono accrediti sul deposito del giorno dopo. Devi vivere nel presente con il deposito di oggi. Investi in questo modo per ottenere il miglior rendimento. L'orologio continua il suo cammino, inesorabile. Ottieni la massima resa ogni giorno. Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio; per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente; per capire il valore di una settimana, chiedi all'editore di un settimanale; per capire il valore di un ora, chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi; per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno; per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente; per capire il valore di un milionesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi! Dai valore ad ogni momento che vivi, e il suo valore sarà maggiore se lo condividerai con il fratello, tanto speciale da dedicargli il tuo tempo, e ricorda che il tempo non aspetta nessuno. Ieri? Non ci appartiene più, non possiamo più modificarlo. Domani? Non è nelle nostre mani. E' per questo che esiste il presente!!! Per poterlo vivere, consumare, far fruttare! Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà. Dai valore ad ogni momento a tua disposizione: amando a più non posso. Non perdere tempo, per riposare … c'è l'eternità! 1.Una maggiore tendenza a lasciare che le cose accadano, piuttosto che farle accadere. 2.Frequenti attacchi di sorriso. 3.Un senso di connessione con gli altri e con la natura. 4.Frequenti travolgenti episodi di apprezzamento. 5.Una tendenza a pensare e ad agire spontaneamente, piuttosto che su paure basate sull’esperienza passata. 6.Una capacità inconfondibile di godere di ogni momento. 7.Una perdita della capacità di preoccuparsi. 8.Una perdita di interesse nel conflitto. 9.Una perdita di interesse nell’interpretare le azioni degli altri. 10.Una perdita di interesse nel giudicare gli altri 11.Una perdita di interesse nel giudicare se stessi. 12.Sviluppare la capacità di amare senza aspettarsi nulla in cambio. (Autore sconosciuto) 5 Tutta la vita di S. Annibale Maria Di Francia si svolse all’inse-gna della carità verso il prossimo, una carità immensa che lo portò ad essere padre degli orfani e dei poveri e a diventare pure apostolo per la devozione verso le anime del purgatorio. Il suo zelo della gloria di Dio si estese oltre i limiti della vita terrena: “La carità, che parte dall’amore di Dio, ha per base la fede. Essa esce dai limiti del tempo, e cerca miserie da sollevare anche fuori da questa terra di esilio, nelle regioni dell’eternità”. Quando S. Annibale descriveva le pene del Purgatorio non poteva trattenere le lacrime, specialmente considerando la pena del danno, la lontananza da Dio, che è la più sensibile per le anime purganti: “Lo videro esse, Dio appena si presentarono al suo cospetto: videro la sua bellezza infinita ... ma quel vederla fu un istante: la videro e la perdettero! Eppure, quali profonde impressioni lasciò dentro di loro la vista di Dio! Non valgono tutte le fiamme del Purgatorio a distrarle da quella amorosa attenzione. Pensano a Dio, l’amano, lo bramano, l’anelano, lo sospirano: come colombe imprigionate, battono e ribattono le ali dei loro desideri, ma tutto è indarno. Non possono volare a Dio se non prima soddisfano la sua giustizia! Oh, che pena è mai questa! Oh, che stato doloroso di quelle anime! ... Amano Dio e non lo possiedono! Sono spose di Dio, ma non vedono la faccia dello Sposo: regine del Paradiso, ma prigioniere del Purgatorio; l’esilio è finito, ma non ancora entrano in Patria. Potessero almeno levare a Dio le loro suppliche, e con ferventi orazioni affrettare il termine delle loro pene ... Ma no! Le anime del Purgatorio non possono per se medesime pregare. Se ne stanno esse immerse nei loro acerbi dolori, senza potersi menomamente aiutare!” Per questo il Padre Fondatore volle nei suoi Istituti la compassione e la devozione alle anime purganti, specie le più abbandonate, e per esse scrisse molte preghiere, celebrava S. Messe e faceva elemosine, digiuni, mortificazioni, fioretti, raccomandava le preghiere indulgenziate per suffragare le anime e, infine, predicava settenari. Soleva dire: “Preghiamo per esse ed esse pregheranno per noi!” Le anime sacerdotali erano le sue preferite e per loro spesso diceva un settenario di S. Messe. Le ultime sette Messe che celebrò furono dette proprio a questo fine. S. Annibale, inoltre, volle inserire nei regolamenti della Congregazione alcune pratiche particolari in suffragio dei defunti: tutti gli atti comuni devono iniziare e concludersi con il Requiem (L’eterno riposo); ogni lunedì si deve offrire la S. Messa e la S. Comunione; prima della Messa, nelle feste del Signore e della Madonna, devono recitarsi le preghiere cosiddette gregoriane per ottenere in quel giorno che il Purgatorio si vuoti; i probandi, in particolare, devono fare spesso meditazioni e letture sul purgatorio, offrire la S. Comunione, celebrare il mese di novembre offrendo tutti gli esercizi di pietà a vantaggio delle Anime purganti e fare la ‘pia donazione’, il cosiddetto ‘atto eroico di carità’. S. Annibale suggeriva anche alle persone più generose questo atto, che consiste nella rinunzia di tutti i meriti delle opere buone personali a favore delle Anime del Purgatorio, atto eroico praticato anche da molti Santi, come per esempio da S. Teresa di Gesù Bambino. Un secondo mezzo per suffragare le Anime del Purgatorio è la recita del S. Rosario: “Quando noi recitiamo la corona di Maria Santissima per qualche anima, quell’anima sente quasi smorzare le ardenti fiamme che la circondano, e prova invece un refrigerio di Paradiso. Affrettiamoci, dunque, a suffragare queste anime, specialmente le più abbandonate. Affrettiamoci perché quell’anima abbandonata potrebbe essere l’anima di qualche nostro caro defunto”. Infine, chi prega per i defunti si attira la misericordia di Dio: “Non sono pochi i vantaggi che a noi provengono dal suffragare le Anime del Purgatorio. Vuol dire attirarsi la protezione e la misericordia di Dio, il quale molto si compiace che venga placata la sua giustizia a favore di questi spiriti eletti, già predestinati alla gloria del Paradiso. Quando noi, con le nostre preghiere, solleviamo le Anime del Purgatorio, sono esse stesse che impetrano misericordia per noi al divino cospetto”. Sull’esempio di S. Annibale e non solo nel mese di novembre, ma durante tutto l’anno, preghiamo anche noi per alleviare le pene delle Anime purganti ed offriamo per loro Messe, elemosine e opere buone perché il suffragio è un dovere di carità. P. Tusino RCJ (L’anima del Padre) La Verità che il Cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per riposare in una mangiatoia S. Agostino, Sermone 185 La Pace del Natale riempia i nostri cuori e la nostra grande Famiglia Rogazionista 6 Questa frase può sembrare una semplice invocazione, mentre per P. Marrazzo è stata una esperienza spirituale di vita per la sua vocazione sacerdotale. Padre Marrazzo una volta mi disse che all’età circa di 12 anni andò in Seminario, distaccandosi dall’affetto materno in un momento, quello dell’adolescenza, in cui la persona sente di più il bisogno di essere accompagnato nell’aspetto formativo per affrontare meglio la futura esperienza di vita sia materiale che spirituale. Solo, oggi, con la possibilità avuta di trascrivere parte delle sue lettere sono riuscito a scoprire l’alta e profonda spiritualità di quest’uomo che ha vissuto tutta la sua vita nell’umiltà, semplicità e nell’ubbidienza protesa all’amore verso Gesù con la assillante e continua ricerca di conoscere e portare anime a Gesù stesso. Ritengo che una svolta fondamentale alla sua intuizione delle “Mamme sante” l’abbia dato Angelina, malata e invalida, nei colloqui quasi giornalieri avuti con lei, nel periodo in cui Padre Marrazzo l’ha assistita moralmente e spiritualmente. Una lettura superficiale di queste lettere rivela molteplici espressioni di affetto e amore verso la “sua Mamma”. Ma questa corrispondenza bisogna leggerla in maniera più approfondita. Il contenuto è da intendersi come sentimento spirituale da parte di un “vero” sacerdote (chi scrive è stato con lui per moltissimi anni) che attraverso l’esperienza della “mamma sacerdotale”, con la stessa è proteso ad amare Gesù e nello stesso tempo pregare in “comunione” con la “stessa mamma sacerdotale” per le anime a lui affidate e quelle di cui va alla continua ricerca per portarle a Gesù stesso. Devo dedurre che quella mancanza di affetto materno, che Padre Marrazzo non ha provato nell’adolescenza, nell’età matura si è trasformato e sublimato in modo spirituale a sostegno della sua missione e vocazione sacerdotale. Penso, pertanto, che la “comunione spirituale” con la “Mamma” abbia fatto accrescere in Padre Marrazzo la sua vocazione sacerdotale per l’amore verso Dio ed il suo prossimo con l’esercizio diuturno del sacramento della “riconciliazione” per ridare alle anime la pace spirituale e l’accoglienza nella Casa del Padre. Ricordo una sua espressione: “Chi salva un’anima, salva se stesso”. Mi domando ora: “Quante anime ha salvato ed ha accompagnato alla Casa del Padre?” Preghiamo, dunque, il Signore affinché, per Sua maggiore gloria, lo possiamo un giorno venerare sugli altari. Nino Corso Per i devoti di P. Giuseppe Marrazzo riportiamo la preghiera per ottenere grazie per sua intercessione. Invitiamo a diffondere sempre più la devozione verso questo Servo di Dio, che ha speso 50 anni della sua vita nel ministero delle Confessioni nella nostra Basilica. Preghiera alla SS.ma Trinità per ottenere grazie per i meriti di P. Giuseppe Marrazzo Padre Santo, fonte della santità, ti ringraziamo per aver dato alla tua Chiesa il tuo servo sacerdote Giuseppe Marrazzo. Ad imitazione del Cristo tuo Figlio, sommo ed eterno sacerdote, con zelo apostolico, annunziò la buona novella a tutti, ai malati il conforto, ai penitenti la riconciliazione. Docile all’azione dello Spirito Santo, come Maria, Vergine del sì, andò incontro alle necessità dei fedeli aiutandoli a saper discernere i segni dei tempi. Visse il carisma del “Rogate” E, nella carità, si fece fratello e padre, predicando la gioia del Regno. Sostenuti dalla Comunione dei Santi e dalla Sua intercessione, ti supplichiamo, o Padrone della Messe, di concederci la grazia che ti chiediamo ... A gloria di Dio nei secoli dei secoli. Amen. . Mons. Giovanni Marra, Arcivescovo, Messina 20 aprile 2006. Chiunque riceva grazie per i suoi meriti è pregato di comunicarlo a: VICE-POSTULATORE DEI ROGAZIONISTI Santuario S. Antonio, Via S. Cecilia, 121 - 98123 Messina 7 Alto, diritto, superbo fiero delle sue luci e degli addobbi stava nel bel salotto della casa l’ALBERO DI NATALE. Godeva dei tanti complimenti rivolti alle sue sfere lucenti e agli altri pendagli numerosi attaccati ai rami frondosi. Oh, Mamma delle genti dall’alto della stele eretta in mezzo al mare di noi nulla a Te sfugge ci guardi e ci proteggi notte e dì, noi che figli ingrati siamo davanti a Te passiamo mille volte al dì ed un filiale sguardo mai ti rivolgiamo, di Te ci ricordiamo nell’ora del dolore e, Tu che Mamma buona sei, ogni qualvolta accorri col tuo materno amore, dall’alto della stele con la tua mano sempre tesa la tua celeste benedizione mancare mai ci fai. Gradiva gli sguardi ammirati negli occhi dei bimbi esilaranti da tanto splendore che di gioia empiva il loro cuore. L’albero guardava, spesso, con disprezzo un piccolo presepe di cartone che accanto a lui sostava con rispetto. Intimidito da tanta bellezza il presepe non osava replicare a quelle occhiate cattive ed amare. Ma un giorno, infastidito, chiese all’Abete il perché di tanto spregio. Quegli rispose: “Non t’accorgi che sei così modesto? che non sei degno neppure di un mio gesto? In te non c’è niente che valga veramente che possa interessare questa gente!” MLMA Punto sul viso, allora, quel presepe senti tutto l’orgoglio dì quel ch’egli valeva per quel che conteneva. “Io valgo molto - disse – IN ME C’È UN BIMBO CHE HA SALVATO IL MONDO. IN ME C’È UN GRAN TESORO”. Annuivano, volando, tutti gli Angeli in coro! Maria Maiorana Di Bella ... E noi tutti, domani quando l’orario sarà terminato, come timidi alunni porteremo alle mani di Dio la nostra vita come il foglio d’un compito sbagliato. Nino Ferraù 8 NOTIZIE IN BREVE S. Annibale a Militello Val di Catania Dal 4 al 6 settembre, su invito del parroco di S. Maria della Stella di Val di Catania, don Fabio Randello, con la presenza del mezzobusto-reliquiario di Sant’Annibale, ci sono stati tre giorni di riflessione e preghiera in preparazione alla festa della Madonna della Stella, per far conoscere S. Annibale e per propagandare l'Unione di Preghiera per le Vocazioni. Il Padre Fondatore, a suo tempo, aveva offerto alla Madonna della Stella l'orologio di argento che portava al petto e che fu posto nelle mani del Bambino Gesù sulle braccia della Madonna. Ordinazioni Sacerdotali, Perpetue e Prime Professioni in Africa Il 5 settembre nella Chiesa parrocchiale di N.S. de Lourdes, 3 Diaconi rogazionisti: Dieudonné Baleba Baleba, Jean Marcel Noumbissie Moumeni e Gabriel Ghislain Kom Noumbissie sono stati ordinati sacerdoti per le mani del Vescovo di Nkongsamba, Mons. Dieudonné Espoir Atangana attorniato da 53 sacerdoti religiosi e diocesani e numerosi amici e familiari. La festa è stata molto bella e solenne. Il Vescovo durante tale festa ha chiesto pubblicamente la presenza di una comunità rogazionista nella sua diocesi. Hanno emesso la loro Prima Professione 6 giovani Novizi provenienti dalla Repubblica Centroafricana, 1 dal Congo Démocratique, 1 dal Rwanda e 3 dal Camerun; mentre 7 altri giovani hanno cominciato il Noviziato (5 dal Camerun, 1 dal Congo Démocratique e 1 dal Rwanda). Preghiamo per la perseveranza di questi giovani, speranza della nostra congregazione in Africa. Inoltre, 3 confratelli hanno fatto la loro consacrazione definitiva a Ngoya: Fr.llo Jules Ciza Mitima (Congo Dém), Fr.llo Bernard Dourwe (Camerun) e Fr.llo Jean de Dieu Harindintwari (Rwanda) ed altri 15 giovani confratelli hanno rinnovato i loro voti religiosi. "Memoria sanctorum" Il 5 settembre 2015 la Cism, l’Usmi e il Ciis della Regione Sicilia, con il contributo di P. Orazio Anastasi segretario della Cism messinese, hanno organizzato, il pellegrinaggio dei Consacrati della Sicilia a Messina. Il programma prevede in mattinata nella chiesa di S. Francesco all'Immacolata il rinnovo dei consigli evangelici, la visita alla chiesa ed alle reliquie di S. Placido, al monastero di S. Eustochia e la S. Messa presieduta da mons. Calogero La Piana, Arcivescovo di Messina e delegato della Cesi per la Vita Consacrata. Il pranzo a sacco sarà consumato nell'Istituto Rogazionista di Cristo Re, polo di eccellenza di carità. Qui nel pomeriggio sarà dato spazio alla testimonianza di carità di S. Annibale e del santuario di S. Antonio. Professione perpetua e rinnovo voti religiosi Nel clima festoso della Natività di Maria SS.ma Bambina, l'8 settembre nella chiesa dei santi Antonio di Padova ed Annibale Maria, alle ore 19.00, si sono rinnovate le professioni annue dei giovani religiosi. Il Vicario Generale dei Rogazionisti, P. Bruno Rampazzo, ha presieduto l'Eucaristia nel corso della quale, Fr. Marco Pappalettera e Fr. Antonio Vasta, hanno pronunziato i voti perpetui, mentre hanno rinnovato i voti religiosi per un anno: Fr. Patrizio Marfé, Fr. Gregorio Calò, Fr. Giulio D’Arrigo, Fr. Rosario Giannone, Fr. Salvatore Nicola Catanese, Fr. Nikolin Sterkaj, Fr. Raffaele Cangiano e Fr. Domenico Giannone. Traslazione e tumulazione di P. Palma Il 12 settembre 2015 vi è stata la traslazione e tumulazione della salma di P. Pantaleone dal cimitero di Oria (BR) al Santuario di S. Antonio. Questo evento è stato preparato da un triduo, con la predicazione del Postulatore Generale, P. Agostino Zamperi- ni, e dalla presentazione dell’opuscolo biografico “P. Pantaleone Palma” del Prof. Gaetano Passarelli. Il Vescovo di Oria, Mons. Vincenzo Pisanello, nel concludere l’omelia ha chiesto di presentare al Padre Generale la sua "formale e ufficiale richiesta perché si inizi subito il processo di Canonizzazione di P. Palma. “Svegliate il mondo” Dal 15 al 19 settembre 2015 si è svolto nella Città del Vaticano, l’Incontro Mondiale per giovani consacrati e consacrate, nell’Anno della Vita Consacrata, intitolato “Svegliate il Mondo – Vangelo Profezia Speranza”. A questo evento hanno partecipato, fra i tanti giovani religiosi e religiose di ogni parte del mondo, anche 21 confratelli rappresentanti di tutte le Circoscrizioni della congregazione dei Padri Rogazionisti. Il P. Salvatore Ciranni ci ha lasciati Il 24 settembre 2015, all'età di 88 anni, si è conclusa la giornata terrena di P. Salvatore Ciranni della comunità religiosa della Casa Madre. Fratello di P. Gaetano Ciranni, lo aveva seguito nella via di consacrazione al Rogate espletando nella sua vita numerosi incarichi di responsabilità in Italia, nelle Filippine e negli USA dove era rimasto fino a due anni fa, quando fu trasferito a Messina per stare vicino a P. Gaetano a causa della precarietà della sua salute, dedicandosi al ministero pastorale nel santuario, soprattutto nelle confessioni. 75° anniversario di Professione Religiosa Domenica 27 settembre 2015, Fratello Arcangelo Casamassima, della comunità di Villa S. Maria (Villaggio S. Agata, Messina), ha compiuto 75 anni di professione religiosa. L’anniversario è stato preparato da un triduo di riflessione e preghiera . Incontri di formazione e informazione religioso-culturale A partire dal mese di ottobre, tutti i martedì dalle ore 20 alle ore 21, nella sala riunioni dell’Istituto antoniano ingresso da via Cesare Battisti, P. Mario Germinario propone degli incontri su argomenti di informazione religioso-culturale; mentre tutti i mercoledì nella stessa sala, dalle ore 21 alle ore 22, P. Amedeo Pascucci tiene la catechesi degli adulti sul tema: “Misericordia di Dio e Famiglia oggi”. Missione mariana a Messina Dal 14 al 17 ottobre la statua pellegrina della Madonna di Fatima, benedetta da S. Giovanni Paolo II e accompagnata dagli Araldi del Vangelo, ha visitato la nostra Basilica -Santuario. Nel corso della visita si sono susseguiti vari eventi che hanno avuto una grandissima partecipazione di fedeli: l’accoglienza e l’incoronazione, la veglia mariana, la proiezione di un video sul messaggio di Fatima, un concerto, la visita alla mensa del povero, un convegno mariano, la visita delle scuole e, infine, la processione aux flambeaux e la partenza. 9 LA PAGINA DELLE ANGIOLETTE L ’angelo avvisa i pastori e subito essi prendono i doni e corrono verso la grotta. Portano al Salvatore formaggio, ricotta, lana appena tosata e lana già filata. Un pastorello di nome Alef ha solo una pecora e un agnellino, nato da pochi giorni. Alef non può correre come gli altri pastori perché deve portare tra le braccia l’agnellino. I pastori arrivano alla grotta e depongono i doni ai piedi di Maria. Vorrebbero accarezzare Gesù, ma Giuseppe non li lascia avvicinare più di tanto, perché il bambino dorme tra le braccia della mamma. I pastori si allontanano, glorificando e lodando Dio. Finalmente arriva alla grotta Alef, con l’agnellino tra le braccia. Si inginocchia e depone la bestiola, come dono, ai piedi di Maria. La Madonna dice sottovoce al pastorello: “So che sei povero. Tieni pure l’agnellino. Gesù è contento lo stesso. E poi non possiamo separare l’agnellino dalla sua mamma”. Maria mette delicatamente il bambino Gesù tra le braccia del pastorello. Gesù si sveglia e sorride. Alef ha le lacrime agli occhi per la felicità. Dà un bacino a Gesù sulla guancia, sfiorandola appena appena con le labbra. Riconsegna Gesù alla mamma, poi torna ai pascoli con l’agnellino tra le braccia. La pecora madre gli va dietro, belando tutta contenta. Anche Alef è contento perché gli sembra di portare tra le braccia non un agnellino di pochi giorni ma il bambino Gesù. Impegno: IL CATECHISMO NEI PENSIERI DELLE ANGIOLETTE Un sms ad una cara amica Cara Sofia, ti scrivo per dirti che ho iniziato a frequentare il corso di post-comunione. Sono contenta di frequentarlo perché tutti insieme parliamo della vita di Gesù e di molte altre cose interessanti. La catechista ci propone degli argomenti nuovi da conoscere, o cose già conosciute ma da ricordare. Spero che questa esperienza mi possa insegnare tante cose nuove e belle e mi auguro anche di fare tante nuove amicizie positive e costruttive per la mia vita. Francesca Papale Caro Diario, Oggi ti scrivo perché ti devo dire una cosa molto importante. Diario, vorrei parlare con te per dirti che mi è piaciuto entrare nel corso post-comunione, perché ci sono i miei amici e la catechista che ci aiuta in questo cammino di preparazione alla Cresima. Ho deciso io di entrare in questo corso, perché per me è importante far parte della Chiesa, quindi sono felice. Aurora Malambrì Mi chiamo Alessia, ho 10 anni e mi volevo tanto iscrivere in questa chiesa perché è bella e grande e quando c’è il catechismo con i compagni ci divertiamo a giocare e, soprattutto, a imparare le cose di Gesù. Non è stata mia mamma a volermi iscrivere ma io. Prima andavo in un’altra chiesa e là il catechismo era di mattina e ogni volta per alzarmi era difficilissimo. Qui, invece, è di pomeriggio e vengo con calma a divertirmi e ad imparare. Questa chiesa mi è sempre piaciuta e volevo frequentare qui pure perché c’è mia nonna e gli amici dei miei nonni che conosco e una mia amica che va sempre qua al catechismo. Quando c’è la Messa, io sto attenta al prete quando parla e nel momento mio preferito, cioè la Santa Eucarestia,0 sto sempre composta e non gioco quando la ricevo e, quando torno al posto, prego. Durante la Messa provo felicità e tranquillità e durante il catechismo gioia e divertimento e anche tranquillità. Così stare qui mi piace tanto. Alessia L’Abbate Offrirò a Gesù e a Maria tutto quello che ho e che sono. 10 Come ogni anno si organiz- pazioni della settimana, zano dei ritiri spirituali per cos’è il silenzio? Se ne è una fascia d’età dai 18 anni probabilmente perso il sa- in su. Il 24 agosto siamo pore in una quotidianità partite da Messina e ci sia- dove le parole sono indi- mo dirette a Sant’Eufemia spensabili. D’ A spromont e, presso Arrivare a fare degli eser- l’Istituto delle Figlie del cizi spirituali significa im- Divino Zelo, dove abbiamo iniziato gli esercizi spiri- mergersi in un’atmosfera che inizialmente risulta tuali guidati da Padre Vincenzo Toscano, sacerdote estranea e perfino scomoda, a cominciare dal silen- gesuita, un cosiddetto confratello del nostro carissi- zio che ha accompagnato quasi tutto il percorso, mo Papa Francesco. un silenzio che spesso fa paura. Ma nel momento in Le giornate erano programmate con la sveglia la mat- cui le parole vengono meno, ci si accorge di quanto tina alle 8, la colazione, le lodi in chiesa e, in seguito, siano inutili certe frasi pronunciate, si intuisce l’incontro di riflessione con le ragazze e Padre Vin- quanto, a volte, un gesto o un sorriso possano con- cenzo. tare di più di lunghi discorsi pieni di bei contenuti Che cosa sono gli esercizi spirituali? forbiti. Gli esercizi spirituali sono appunto “esercizi” che Il secondo scopo del silenzio, che è poi il fine ultimo l’esercitante (cioè il Sacerdote) sceglie di fare per degli esercizi, è quello di dedicarsi completamente portare un beneficio, uno slancio, una maggiore for- al Signore, creando un rapporto più intimo con Ge- za alla propria vita nello spirito, esercitare la propria sù Cristo, senza fretta e senza orari che imprigiona- anima per un buon cammino. Questi esercizi sono, no in ritmi scanditi da appuntamenti e impegni. per come dire, una proposta della Chiesa ad ogni Durante gli esercizi, il ricercato e prezioso tempo è credente. tutto per il Signore, si capisce così l’importanza di Pensare a cinque giorni completamente dedicati al una preghiera che non è una parentesi, ma un vero silenzio, all’ascolto, alla preghiera ci si può intimorire incontro con una Persona speciale che aspetta. o spaventare, per la poca abitudine e perché, inseriti Consiglio vivamente a voi che ancora non avete avu- nella corsa contro il tempo, sembriamo non sentirne to la possibilità di fare questi esercizi di provarli più il bisogno. Vivere un ciclo di Esercizi Spirituali è immediatamente, solo provandoli potrete capire occasione preziosa e necessaria, che però ci chiede l’importanza che hanno ed i benefici che potranno di crederci, di fidarci e di impegnarci, come fanno darvi perché, secondo quello che ho provato io vi- coloro che si impegnano in un allenamento serio (la vendoli, mi hanno chiarito le idee e mi hanno aiuta- contemplazione del Signore). to nelle mie decisioni per il futuro. Questo mi è ser- Abituati alla vita di tutti i giorni, frenetica, senza un vito un sacco, dico solamente: “Grazie, grazie ...” e attimo di respiro perché soffocata dalle mille occu- lo consiglio a tutti. 11 Kathleen Ortega Due nonne al parco. “I miei nipoti mi stanno facendo impazzire.” “Lo so, però i bambini sono di grande conforto quando si diventa anziani”. “Vero, ma ti fanno diventare anziana prima del tempo!” *** “Ormai mio figlio è cresciuto”, spiega una donna ad un’amica, “Prima mi chiedeva da dove veniva, ora si rifiuta di dirmi dove va.” *** Una donna rincasa carica di pacchetti e dice al marito: “Per fortuna, almeno uno di noi due si è ricordato del mio compleanno …”. *** Il dipendente al suo capo: “Lei mi aveva detto che se fosse stato contento di me mi avrebbe dato un aumento”. “Certo, è così … però come posso essere contento di qualcuno che vuole più soldi?” *** In prima elementare la maestra domanda: “Luca, puoi contare fino a 10?” “Sì, signora maestra: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci”. “Bravo, Luca! Adesso puoi andare oltre?” “Certamente: fante, donna, re, asso.” *** Una signora, guardando dalla finestra, dice al marito: “Vedi i nostri vicini? Lui la bacia tutte le mattine prima di andare al lavoro: perché tu non lo fai mai?” “Ma se la conosco a stento!” *** Chiacchiere fra donne. “È vero che sono sovrappeso, ma accumulo grasso superfluo solo in certi punti.” “I fianchi?” “No, le pasticcerie.” *** Un giorno nel convento di PADRE PIO, il superiore del convento si era accorto, delle frequenti assenze di un confratello, durante l'orario di vita comune. Insospettito, fece qualche appostamento e ben presto scoprì che la destinazione preferita era la cantina con le botti del vino. Una sera vedendolo mandar giù l'ennesimo bicchiere di vino, lo chiamò e, con la speranza di redimerlo, agitando l'indice gli disse minaccioso. “Tu qua farai il purgatorio”. Il frate a cui il vino aveva già offuscato la mente rispose: “ Vulesse DIO!” SOMMARIO Maria Immacolata “Paradiso di Dio” ................................................................ p. 2 Salve, o dolce Vergine ....................................................................................... p. 2 Invito alla Misericordia ...................................................................................... p. 3 Incontrare i Santi ................................................................................................ p. 4 Siamo ricchi ... e non lo sappiamo ................................................................... p. 5 Alcuni suggerimenti per un risveglio spirituale.............................................. p. 5 S. Annibale e le anime purganti ........................................................................ p. 6 Manda, Signore, Mamme sante alla tua chiesa!.............................................. p. 7 L’angolo della poesia ........................................................................................ p. 8 Notizie in breve................................................................................................... p. 9 La pagina delle Angiolette ............................................................................... p.10 La pagina delle Aspiranti .................................................................................. p.11 L’angolino del buonumore ................................................................................ p.12 Consulente tecnico Responsabile P. Salvatore Ciranni R.C.J. P. Santi Scibilia R.C.J. Consulente tecnico Corpo redazionale P. Collaboratrici Santi Scibilia R.C.J. Francesca Bella Maria Di Bella Maria Leonardi Maria Caterina Passarelli Maria D’Emilio Collaboratrici Angela Mondello Licia D’Emilio Morabito Maria Licia Morabito Foglio d’informazione dell’ Associazione “Figlie di Maria” Basilica Sacro Cuore di Gesù - Sant’Antonio di Padova Via S. Cecilia, 121 - 98123 Messina 12