Insegnare il Vangelo alla maniera del Salvatore Guida a Vieni e seguitami - Risorse per l’apprendimento dei giovani Questo libro appartiene a PENSIERI E IMPRESSIONI Mentre studi e mediti, potrebbe essere utile annotare pensieri e impressioni sui giovani della tua classe del quorum, i principi che stai imparando e come seguire l’esempio del Salvatore. Fare riferimento a questo opuscolo ti aiuterà a continuare ad apprendere e a crescere nella tua chiamata. © 2012 Intellectual Reserve, Inc. Tutti i diritti riservati. Testo inglese approvato: 8/12. Approvato per la traduzione: 8/12. Traduzione dell’opera originale Teaching the Gospel in the Savior’s Way: A Guide to Come, Follow Me. Italian. PD50035334 160 Insegnare il Vangelo alla maniera del Salvatore Guida a Vieni e seguitami - Risorse per l’apprendimento dei giovani Sommario Benvenuto 2 Il tuo obiettivo 3 Insegnare alla maniera del Salvatore 4 Principi di insegnamento ai giovani Rafforzare la famiglia Prepararsi spiritualmente Consultarsi Aiutare i giovani Insegnare il Vangelo 6 6 6 6 6 7 Decidere che cosa insegnare 8 Schemi di apprendimento 9 Diventare più efficace 9 Usare lo schema di apprendimento 10 Lo scopo di ogni organizzazione e delle organizzazioni ausiliarie Famiglie Sacerdozio di Aaronne Giovani Donne Scuola Domenicale Seminario 12 12 12 12 13 13 Uniformità e adattamento 13 Principi dottrinali di base 14 BENVENUTO Cari genitori, insegnanti, consulenti e dirigenti dei giovani: Voi siete chiamati dal Signore per aiutare i giovani a convertirsi al Vangelo. Che benedizione meravigliosa! Avete l’opportunità di instaurare rapporti che dureranno tutta la vita con quei giovani preziosi che il Signore ha affidato alle vostre cure. Quando comprendete le loro necessità e i loro desideri specifici, sarete in grado di aiutarli a sperimentare da soli le benedizioni dell’apprendimento quotidiano e del mettere ogni giorno in pratica il Vangelo. L’aspetto più importante del vostro servizio sarà la vostra preparazione spirituale quotidiana, che include la preghiera, lo studio delle Scritture e l’obbedienza ai comandamenti. Vi esortiamo a dedicare voi stessi a vivere il Vangelo con in mente un obiettivo più grande che mai. Se lo farete, capirete come aiutare i giovani a imparare il Vangelo studiando per conto loro e grazie alla loro fede, a scoprire da soli la veridicità del Vangelo e a rafforzare la loro famiglia e gli altri condividendo le loro esperienze, pensieri e testimonianze. Mano a mano che il vostro amore per ciascun giovane cresce, sarete permeati dal desiderio di aiutarli a stabilire dei modelli di preghiera personale, di studio delle Scritture e di obbedienza che li condurranno alla conversione. Pregate per i giovani ogni giorno e parlate con i genitori, i dirigenti e gli insegnanti per coordinare i vostri sforzi. Sarete abbondantemente ricompensati se incoraggerete, consiglierete e sosterrete i giovani in ogni occasione possibile. Questo opuscolo è stato preparato per essere una guida e un taccuino personale delle impressioni che ricevete adempiendo la vostra sacra responsabilità di insegnare ai giovani. Vi incoraggiamo a studiare e a seguire i principi che contiene. Ogni Santo degli Ultimi Giorni degno può insegnare il Vangelo alla maniera del Salvatore. Se seguirete il Suo esempio, lo Spirito Santo vi aiuterà a sapere che cosa fare. La vostra testimonianza crescerà, la vostra conversione sarà più profonda e riceverete forza per affrontare le prove della vita. Possa il nostro Padre Celeste benedirvi mentre servite i Suoi amati giovani. La Prima Presidenza 2 Il tuo obiettivo La Prima Presidenza ha insegnato che il tuo obiettivo come insegnante dei giovani è quello di aiutarli a essere davvero convertiti al Vangelo di Gesù Cristo. Il percorso verso la conversione è personale. La conversione non si realizza in una sola riunione, in un solo corso o durante una sola attività. Alla fine dei conti, i giovani si convertono vivendo diligentemente il Vangelo ogni giorno— pregando, studiando le Scritture, obbedendo ai comandamenti, adempiendo i doveri del sacerdozio e le altre responsabilità, andando al tempio, servendo la loro famiglia e gli altri e condividendo il Vangelo. Quando compiono queste cose, i loro desideri, i loro atteggiamenti e le loro azioni cominciano ad allinearsi alla volontà del Padre Celeste. Diventano felici e fiduciosi e provano gioia nell’“agire… e non [nel] subire” (2 Nefi 2:26). Si sforzano di obbedire ai suggerimenti dello Spirito Santo, a resistere alla tentazione e a “compiere molte cose [buone] di loro spontanea volontà” (DeA 58:27). Diventano “santificat[i] tramite l’espiazione di Cristo” (Mosia 3:19). Tutti noi siamo convertiti quando impariamo a percorrere per conto nostro il sentiero del Vangelo. Nel tuo ruolo, il modo in cui diventi amico dei giovani, li incoraggi e li sostieni nella loro personale devozione spirituale e il modo in cui insegni e impari con loro, sia in situazioni formali sia informali, li aiuteranno a rimanere sul sentiero e a progredire verso una conversione personale che dura tutta la vita. 3 INSEGNARE ALLA MANIERA DEL SALVATORE Rifletti un momento su ciò che sapete del Salvatore. Riesci a immaginarLo mentre si trova circondato dai Suoi discepoli? Riesci a immaginarLo mentre insegna alle moltitudini vicino al Mar di Galilea, o mentre parla da solo alla donna al pozzo? Che cosa noti nel Suo modo di insegnare e dirigere? In che modo Egli aiutava gli altri a imparare, a crescere spiritualmente e a convertirsi al Suo vangelo? Egli li amava, pregava per loro e li serviva continuamente. Trovava occasioni per stare con loro ed esprimere il Suo amore. Conosceva i loro interessi, le loro speranze e i loro desideri e che cosa stava accadendo nella loro vita. Sapeva chi erano e chi potevano diventare. Trovava dei modi singolari per aiutarli a imparare e a crescere — modi riservati solo a loro. Quando erano in difficoltà, Egli non li abbandonava, ma continuava ad amarli e a servirli. Si preparava a insegnare trascorrendo del tempo da solo in preghiera e digiuno. Ogni giorno, in privato, cercava la guida del Suo Padre Celeste. Usava le Scritture per insegnare e rendere testimonianza della Sua missione. Insegnava alle persone 4 a riflettere con la loro testa sulle Scritture e a utilizzarle per trovare le risposte alle loro domande. I loro cuori ardevano quand’Egli insegnava la parola di Dio con potere e autorità, e sapevano personalmente che le Scritture erano vere. Egli raccontava semplici storie, parabole ed esempi di vita reale che per loro avevano senso. Li aiutava a scoprire lezioni evangeliche nelle loro esperienze e nel mondo che li circondava. Parlava di pesca, di parti e di lavoro nei campi. Per insegnare come prendersi cura gli uni degli altri, raccontava storie sul soccorso di una pecorella smarrita. Per insegnare ai Suoi discepoli a confidare nelle tenere cure del Padre Celeste, li esortava a “considerare come crescono i gigli della campagna”. Poneva domande che li inducevano a pensare e a provare sensazioni profonde. Era sinceramente interessato alle loro risposte e gioiva delle loro espressioni di fede. Dava loro la possibilità di porre quesiti e di esprimere le proprie considerazioni, rispondeva alle domande e ascoltava le loro esperienze. Per via del Suo amore, essi si fidavano a esprimere i loro pensieri e sentimenti. Egli li invitava a rendere testimonianza, e quando lo facevano, lo Spirito toccava il loro cuore. “Voi, chi dite ch’io sia?”, chiese. Quando Pietro rispose, la sua testimonianza ne uscì rafforzata: “Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente”. Egli si fidava di loro, li preparava e affidava loro importanti responsabilità nell’insegnare, benedire e servire gli altri. “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”, li incaricò. Il Suo obiettivo era di aiutarli a convertirsi grazie al loro servizio altruistico. Li invitava ad agire con fede e a osservare i principi di verità che Lui insegnava. In tutti i Suoi insegnamenti, Egli si concentrava ad aiutare i Suoi seguaci a vivere il Vangelo con tutto il cuore. Per farlo, trovava delle occasioni in cui potevano apprendere grazie a esperienze possenti. Quando apparve ai Nefiti, Egli li invitò a farsi avanti a uno a uno, affinché potessero vederLo, toccarLo e conoscerLo personalmente. Quando percepì che non avevano compreso pienamente il Suo messaggio, li invitò ad andare a casa e a prepararsi a tornare e imparare molto altro. In ogni situazione, Egli fu il loro esempio e il loro mentore. Insegnò loro a pregare pregando insieme a loro. Insegnò loro ad amare e a servire amandoli e servendoli. Li istruì a insegnare il Suo vangelo insegnandolo. Chiaramente, il modo di insegnare del Salvatore è diverso da quello del mondo. Questa, quindi, è la tua sacra chiamata: insegnare come insegnò il Salvatore. Così facendo, i giovani faranno posto nel loro cuore affinché il seme del Vangelo possa essere piantato, possa gonfiarsi e crescere. Questo porterà alla conversione, l’obiettivo finale del tuo insegnamento. Aiutando i giovani a essere realmente convertiti, li aiuti a prepararsi a seguire il Salvatore per tutta la vita: a frequentare degnamente il tempio, a ricevere il sacerdozio di Melchisedec, a svolgere una missione, a fare delle sacre alleanze, ad allevare una famiglia retta e a edificare il Regno di Dio in tutto il mondo. Quanto sarà grande la tua gioia! 5 Principi di insegnamento ai giovani In che modo metti in pratica i principi usati dal Salvatore quando insegnava? Ecco alcuni semplici suggerimenti. Per ulteriori informazioni, vedere Manuale 2: l’amministrazione della Chiesa (2010), 1.4, 3.2. Rafforzare la famiglia Consultarsi Il luogo ideale per i giovani in cui imparare e mettere in pratica il Vangelo è la propria casa, sotto la guida amorevole di genitori retti. Una casa incentrata su Cristo dà ai giovani la miglior preparazione a ricevere le sacre ordinanze del Vangelo (vedere Insegnare: non c’è chiamata più grande,127–143). Per questo motivo esistono le organizzazioni ausiliarie, le attività e i programmi della Chiesa (tra cui Dovere verso Dio, Progresso personale, Per la forza della gioventù e il materiale per i corsi di studio per i giovani), che sostengono i genitori nell’aiutare i loro figli a convertirsi al vangelo di Gesù Cristo. Aiutare i giovani a convertirsi richiede uno sforzo congiunto da parte dei genitori, dei dirigenti, dei consulenti e degli insegnanti, inclusi gli insegnanti del Seminario. Consultatevi assieme sulle esigenze dei giovani. Scopri ciò che imparano a casa, in chiesa e al Seminario in modo da poter trarne spunto quando insegni loro. Insieme sarete in grado di creare per i giovani un’esperienza di apprendimento molto più ricca di quanto potreste fare separatamente. Esistono molte occasioni in cui i genitori, gli insegnanti, i consulenti e i dirigenti possono consultarsi. Ecco alcuni esempi: Prepararsi spiritualmente • le riunioni dei dirigenti, come il consiglio di rione o le riunioni del comitato dei giovani del vescovato. Il Signore comandò: “Cerca prima di ottener[e] [la mia parola]” (DeA 11:21). Parte della preparazione spirituale consiste nello studiare personalmente la dottrina che insegni. Lo Spirito ti guiderà a ciò che per i giovani è più importante e utile. Poi, se ti sforzerai di mettere in pratica ciò che insegni, sarai in grado di rendere testimonianza della veridicità del Vangelo grazie alla tua esperienza personale (vedere Insegnare: non c’è chiamata più grande,12–20). 6 • Incontri brevi e informali prima o dopo le regolari riunioni della Chiesa. • Telefonate e e-mail. Aiutare i giovani Insegnare ai giovani significa molto più che trasmettere delle informazioni. L’insegnamento cristiano comporta consigliare e incoraggiare i giovani nei loro sforzi personali di vivere il Vangelo nella vita quotidiana. Potrebbe implicare occuparsi di loro oltre le regolari riunioni, lezioni e attività. Prova ad amare i giovani, come li ama il Padre Celeste. Egli vede il meglio in loro; ha pazienza durante la loro crescita. Li incoraggia anche quando hanno difficoltà a fare ciò che è giusto, e non si arrende mai (vedere Insegnare: non c’è chiamata più grande,31– 39). Insegnare il Vangelo Quando si insegna Vangelo, lo Spirito è il vero insegnante. Se cercherai la Sua guida, Egli toccherà il tuo cuore e ispirerà coloro a cui insegni. Uno dei modi migliori per invitare lo spirito è di coinvolgere i giovani a discutere le Scritture e i più recenti insegnamenti dei profeti viventi. Gli schemi di apprendimento on-line possono aiutarti a trovare le risorse di maggior rilevanza. Spesso i giovani hanno esperienze spirituali e pensieri da condividere. Essi possono farlo durante la serata familiare, in classe o alle riunioni del quorum, alle attività dell’AMM, come ospiti in Primaria, o in molte altre situazioni sia formali sia informali. Quando i giovani condividono la propria testimonianza con gli altri, lo Spirito rende testimonianza, e tutti ne sono edificati (vedere Insegnare: non c’è chiamata più grande,50–59). 7 Decidere che cosa insegnare Vieni e seguitami - Risorse per l’apprendimento dei giovani è strutturato in unità secondo i principi del vangelo restaurato di Gesù Cristo (per un quadro generale di questi principi, vedere le pagine 14–16 della presente guida). Ogni unità comprende diversi schemi di apprendimento che i consulenti e gli insegnanti possono usare per prepararsi per le riunioni di quorum del Sacerdozio di Aaronne e per le lezioni delle Giovani Donne e della Scuola Domenicale. I genitori sono inoltre invitati e incoraggiati a usarli nella propria famiglia. Le unità sono state organizzate in un programma mensile per aiutare a coordinare le esperienze dei giovani di tutta la Chiesa nell’apprendere il Vangelo. Spesso in un’unità vi sono più schemi di apprendimento di quelli che possono essere insegnati in un mese. I dirigenti del rione e gli insegnanti dei giovani dovrebbero consultarsi per determinare quali schemi di apprendimento insegnare per ogni unità. Se sei un 8 consulente del Sacerdozio di Aaronne o delle Giovani Donne, consultati con la presidenza del quorum e di classe per scegliere gli schemi di apprendimento. Puoi anche invitare i membri del quorum e delle classi a parlare di ciò che desiderano o hanno bisogno di imparare. Quando pianifichi che cosa insegnare, con l’aiuto della preghiera pensa ai tuoi giovani. Che esperienze stanno vivendo? Quali prove o tentazioni affrontano? Quali domande hanno? Quali dottrine avranno bisogno di comprendere per prepararsi al futuro? Puoi scoprire di dover preparare un programma abbastanza flessibile da poterlo adattare alle eventuali nuove esigenze o domande. Per esempio, può accadere che i giovani abbiano bisogno di più di una settimana per parlare di un certo argomento. Lascia che siano le esigenze dei giovani, e non un programma predeterminato, a guidare il tuo insegnamento. Schemi di apprendimento Ogni schema di apprendimento è incentrato sulle domande che i giovani potrebbero avere e sulla dottrina che può aiutarli a trovare le risposte a queste domande. Gli schemi di apprendimento non hanno lo scopo di dettare ciò che dirai e farai mentre insegni. Essi sono pensati per aiutarti a imparare la dottrina per conto tuo e a prepararti a coinvolgere i giovani in esperienze d’apprendimento possenti. Adatta queste esperienze ai loro interessi e alle loro necessità. Rifletti sui modi in cui puoi ispirarli ad agire da soli per cercare, trovare e condividere le risposte alle loro domande sul Vangelo. Ogni schema comprende riferimenti e collegamenti agli insegnamenti recenti dei profeti viventi e di altri dirigenti della Chiesa, specialmente quelli proferiti durante la Conferenza generale e la riunione generale delle Giovani Donne. Questi insegnamenti vengono aggiornati costantemente affinché tu possa aiutare i giovani a imparare e a mettere in pratica i consigli dei profeti viventi subito dopo che sono stati elargiti. Fai spesso riferimento a questi schemi per gli insegnamenti più recenti dei dirigenti della Chiesa. Per approfondire, vedere le pagine 10–11. Diventare più efficace Gli schemi di apprendimento includono anche dei collegamenti a brevi video su come aiutare i giovani a essere davvero convertiti. Inoltre, nella Raccolta degli addestramenti per i dirigenti sono disponibili video di addestramento per il Sacerdozio di Aaronne, per le Giovani Donne e per la Scuola Domenicale. Tutti questi video mostrano esempi di vita reale di dirigenti e insegnanti che aiutano i giovani a essere davvero convertiti al Vangelo. Puoi studiarli da solo o con altri insegnanti per comprendere meglio la natura interattiva dell’apprendere e dell’insegnare ai giovani. 9 USARE LO SCHEMA DI APPRENDIMENTO Seleziona uno schema I dirigenti e gli insegnanti scelgono gli schemi, in base agli interessi e alle necessità dei giovani. Che cosa è importante nella loro vita? Che cosa vuole il Padre Celeste che essi scoprano oggi? Ripassa la dottrina Leggi i brevi riassunti sulla dottrina e i principi insegnati in questo schema. Prepara la mente e il cuore Con l’aiuto della preghiera, rifletti sul modo in cui la dottrina e i principi si applicano nella tua vita e in quella dei giovani. Studia le risorse aggiornate Trova i messaggi dei profeti viventi più recenti e pertinenti ai giovani, o usa altre risorse approvate dalla Chiesa. Insegna come il Salvatore Rifletti sul modo in cui il Salvatore insegna e modella il tuo modo di insegnare sul Suo esempio. 10 Inizia con i giovani Aiuta i giovani a impegnarsi in un apprendimento attivo fornendo loro la possibilità di porre domande e di parlare di ciò che stanno imparando e vivendo. Crea esperienze di apprendimento Coinvolgi i giovani nello scrutare le Scritture, nel condividere esempi personali, nell’insegnamento, nel servizio e nel rafforzamento reciproco. Migliora l’insegnamento e l’apprendimento Trova collegamenti a esempi reali di insegnamento per la conversione. Questi includono testimonianze, dimostrazioni ed esperienze di membri che insegnano ai giovani proprio come stai facendo tu. Sostieni la conversione personale Sostieni i giovani nei loro sforzi personali di imparare e mettere in pratica il Vangelo. 11 Lo scopo di ogni organizzazione e delle organizzazioni ausiliarie Le famiglie, i quorum del Sacerdozio di Aaronne, le Giovani Donne, la Scuola Domenicale e le classi di Seminario hanno scopi specifici nell’aiutare i giovani a convertirsi al Vangelo. Conoscere questi scopi può aiutarti a comprendere le esperienze che i tuoi giovani vivono mentre imparano il vangelo di Gesù Cristo. Famiglie Il Padre Celeste ha stabilito che le famiglie siano la parte centrale del Suo piano per aiutare i Suoi figli a imparare il Vangelo in un’atmosfera amorevole e a prepararsi per la vita eterna. I genitori hanno la responsabilità primaria di insegnare ai loro figli (vedere DeA 68:25–28), che implica prepararli a ricevere le ordinanze dell’Esaltazione. Nessuno può prendere il posto dei genitori in questo compito che Dio ha loro affidato. I quorum del sacerdozio, le organizzazioni ausiliarie e i programmi della Chiesa esistono per sostenere e rafforzare le famiglie. Sacerdozio di Aaronne I detentori del Sacerdozio di Aaronne devono essere realmente convertiti, adempiere i sacri doveri del sacerdozio, essere “ministri residenti” (DeA 84:111), prepararsi a ricevere il Sacerdozio di Melchisedec e le ordinanze del tempio e diventare missionari, mariti e padri degni. Si riuniscono in una riunione domenicale di quorum, che è più di una semplice classe. Ogni riunione viene pianificata con l’aiuto della preghiera dalla presidenza del quorum insieme ai consulenti, ma sempre sotto la direzione del presidente del quorum, che detiene le chiavi del sacerdozio. Come indicato in Dottrina e Alleanze, il presidente del quorum presiede alla riunione del quorum stesso, siede in consiglio con i membri del quorum e insegna loro i propri doveri (vedere DeA 107:85–87, 99–100). Le riunioni di quorum, inoltre, forniscono 12 un’occasione per occuparsi degli affari del quorum, che possono includere assegnare incarichi, fare rapporto e verifiche su incarichi precedentemente assegnati e comunicare e coordinare le attività. Tali riunioni forniscono anche un’opportunità per i giovani uomini di incoraggiarsi e sostenersi a vicenda nel loro impegno per adempiere al programma Dovere verso Dio, specialmente quando condividono ciò che stanno imparando. Giovani Donne Le classi domenicali delle Giovani Donne offrono esperienze di apprendimento uniche che aiutano le giovani donne a divenire degne di entrare nel tempio e a prepararsi per i loro ruoli eterni come donne, mogli e madri dell’alleanza. Ogni lezione inizia con la condivisione del tema delle Giovani Donne e si concentra sul Libro di Mormon e sugli insegnamenti dei profeti viventi. Le lezioni offrono anche la possibilità di imparare e mettere in pratica i valori delle Giovani Donne e le norme contenute in Per la forza della gioventù. Quando esercitano il loro libero arbitrio per prender parte a esperienze d’apprendimento che invitano lo Spirito Santo, le giovani donne vengono istruite, incoraggiate e rafforzate per mettere in pratica il Vangelo personalmente e nelle loro famiglie. Le attività dell’AMM e del Progresso personale sono parte integrante del processo di conversione, quando le giovani donne mettono in pratica ciò che stanno imparando. Per assicurarsi che ogni giovane donna abbia possibilità sufficienti di accettare e di applicare la dottrina, si possono investire più settimane su un argomento. Uniformità e adattamento Scuola Domenicale La Scuola Domenicale rafforza la fede nel Padre Celeste e in Gesù Cristo fornendo opportunità ai giovani uomini, alle giovani donne e ai loro insegnanti di apprendere e insegnare assieme la dottrina del Vangelo e di fortificarsi reciprocamente per metterla in pratica. La Scuola Domenicale fornisce un’opportunità unica e fondamentale per i giovani di collegare ciò che imparano nel loro studio personale alle esperienze che fanno a casa, al Seminario, in altre riunioni e classi della Chiesa e nella vita quotidiana. Durante la Scuola Domenicale, viene posta un’enfasi speciale sull’aiutare i giovani a sviluppare le capacità e la fiducia necessarie per diventare insegnanti e studenti simili a Cristo. I membri della presidenza della Scuola Domenicale servono come specialisti impegnati a migliorare l’apprendimento e l’insegnamento nel rione (vedere Manuale 2: l’amministrazione della Chiesa [2010], 12.5). Seminario Il Seminario offre un’istruzione religiosa infrasettimanale per i giovani. Il suo scopo è di aiutare i giovani a comprendere gli insegnamenti e l’Espiazione di Gesù Cristo e a farvi affidamento, a qualificarsi per le benedizioni del tempio e a preparare se stessi, le loro famiglie e gli altri per la vita eterna con il loro Padre nei cieli. Gli insegnanti e gli studenti del Seminario studiano, e sono esortati a mettere in pratica, i principi del Vangelo come riportati nelle Scritture e nelle parole dei profeti. Essi cercano di insegnare e imparare tramite lo Spirito in un ambiente in cui regna l’amore, il rispetto e i buoni propositi e in un modo che porta alla comprensione e all’edificazione. Gli studenti sono tenuti a svolgere un ruolo attivo nel processo di apprendimento e vengono date loro opportunità di spiegare, condividere e rendere testimonianza dei principi e della dottrina del Vangelo. Sono incoraggiati a studiare le Scritture quotidianamente, a leggere il testo scritturale del corso e a imparare i passi scritturali chiave e i principi dottrinali fondamentali. Molti suggerimenti in questa guida possono essere adattati alle circostanze locali. Una volta compreso lo scopo di questi suggerimenti, i dirigenti e gli insegnanti saranno ispirati nel trovare alternative che rispondono alle esigenze dei loro giovani. I seguenti principi non devono essere adattati: • i dirigenti e gli insegnanti scelgono e preparano lezioni tratte dall’unità raccomandata per quel mese. Essi basano la loro scelta sulle esigenze dei giovani a cui insegnano. • Ove possibile, gli insegnanti (inclusi gli insegnanti del Seminario) coordinano e rafforzano gli sforzi reciproci. • I consulenti e gli insegnanti provano a insegnare con entusiasmo nello stesso modo in cui insegnò il Salvatore: coinvolgendo i giovani nello scoprire il Vangelo mediante la partecipazione a esperienze di apprendimento. Tali esperienze possono includere: scrutare insieme le Scritture, condividere idee, pensieri ed esperienze personali e rendere testimonianza. • I giovani sono incoraggiati a condividere ciò che imparano con le loro famiglie e con gli altri. Ad essi deve anche essere data la possibilità di insegnare durante le attività e le riunioni della Chiesa. • L’apprendimento in Chiesa deve incoraggiare le esperienze spirituali private durante la preghiera personale, lo studio delle Scritture, la meditazione, l’applicazione del Vangelo nella vita quotidiana e il servizio, tutte pratiche a cui deve condurre e su cui deve edificare. Alla fine, questo sforzo personale è la chiave per la conversione. 13 Principi dottrinali di base 1. Divinità La Divinità si compone di tre personaggi separati: Dio il Padre Eterno; Suo figlio, Gesù Cristo; e lo Spirito Santo (vedere Articoli di Fede 1:1; Atti 7:55–56). Il Padre e il Figlio hanno un corpo tangibile di carne e ossa; lo Spirito Santo è un personaggio di Spirito (vedere DeA 130:22–23). Sebbene i componenti della Divinità siano esseri distinti con ruoli distinti, sono uniti nei propositi. Sono perfettamente uniti nel far avverare il divino piano di salvezza del Padre Celeste. Riferimenti collegati: Galati 5:22–23; DeA 76:22–24 2. Piano di salvezza Nell’esistenza pre-terrena, il Padre Celeste presentò un piano che ci avrebbe permesso di diventare come Lui e di ottenere l’immortalità e la vita eterna (vedere Mosè 1:39). Le Scritture fanno riferimento a questo piano come al piano di salvezza, il grande piano di felicità, il piano di redenzione e il piano di misericordia (vedere Alma 42:5, 8, 11, 15). Il piano comprende la Creazione, la Caduta, l’Espiazione di Gesù Cristo, la risurrezione, il giudizio finale e tutte le leggi, le ordinanze, le dottrine e i comandamenti che ci ha dato Dio. Anche il libero arbitrio morale, la libertà di scegliere e agire da noi stessi, è fondamentale nel piano del Padre Celeste. Lo Spirito Santo ci è stato dato per guidarci nelle nostre scelte. Grazie al piano di salvezza, possiamo essere resi perfetti mediante l’Espiazione, ricevere una pienezza di gioia e vivere per sempre alla presenza di Dio. I nostri rapporti familiari possono durare per tutta l’eternità. Riferimenti collegati: Genesi 1:26–27; 2 Nefi 2:25; 31:19–20; Mosè 6:52–62; Abrahamo 3:22–26; “La famiglia: un proclama al mondo” 3. Espiazione di Gesù Cristo Gesù Cristo era l’unico in grado di compiere un’Espiazione perfetta. La Sua Espiazione comportò la Sua sofferenza per i nostri peccati nel giardino di Getsemani, la Sua morte sulla croce e la Sua risurrezione dalla tomba. Oltre a soffrire per i nostri peccati, prese anche su di sé i nostri dolori, le nostre 14 malattie e le nostre infermità (vedere Alma 7:11–13). Gesù Cristo vinse la morte fisica e spirituale. Grazie della Sua Espiazione, tutti risorgeranno (vedere 1 Corinzi 15:20–22). Coloro che si pentono, obbediscono ai comandamenti, ricevono le ordinanze di salvezza e osservano le loro alleanze, otterranno il dono della vita eterna (vedere Articoli di Fede 1:3). Riferimenti collegati: Isaia 53:3–5; Luca 24:36–39; 2 Nefi 2:27; 25:23, 26; Giacobbe 4:11; DeA 18:10–11; 19:16–19; 76:40–41; ”Il Cristo vivente: la testimonianza degli Apostoli“ 4. Dispensazione, apostasia e restaurazione Una dispensazione è un periodo di tempo in cui il Signore rivela la Sua dottrina del Vangelo, le ordinanze e il sacerdozio. È un periodo di tempo durante il quale il Signore ha almeno un Suo servitore autorizzato sulla terra che detiene il santo sacerdozio e che ha il mandato divino di dispensare, o proclamare, il Vangelo agli abitanti della terra. Oggi stiamo vivendo nell’ultima dispensazione, la dispensazione della pienezza dei tempi (vedere Efesini 1:10). Si ha apostasia quando le persone si allontanano dai principi del Vangelo e non hanno più le chiavi del sacerdozio (vedere 2 Tessalonicesi 2:1–3). Periodi di apostasia generale si sono verificati in tutta la storia del mondo, spesso seguiti da una nuova dispensazione durante la quale il Signore restaura la Sua dottrina, le Sue ordinanze e il Suo sacerdozio (vedere Atti 3:19–21). La restaurazione si riferisce al ripristino da parte di Dio dei principi e delle ordinanze del Suo vangelo tra gli uomini sulla terra. La più recente e ultima restaurazione (spesso indicata come “la Restaurazione”) iniziò nel 1820 quando Dio Padre e Suo figlio, Gesù Cristo, apparvero a Joseph Smith in risposta alle sue preghiere (vedere Joseph Smith — Storia 1:15–20). La pienezza del Vangelo è stata restaurata e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è “la sola chiesa vera e vivente sulla faccia della terra intera” (DeA 1:30). Riferimenti collegati: Isaia 29:13–14; Daniele 2:44–45; Apocalisse 14:6–7 5. Profeti e rivelazione Un profeta è una persona chiamata da Dio a parlare a Suo nome (vedere Amos 3:7). I profeti attestano di Gesù Cristo e insegnano il Suo vangelo. Essi rendono nota la volontà di Dio e la Sua vera natura. A volte profetizzano eventi futuri. Dio ha chiamato dei profeti per parlare a Suo nome ai nostri giorni (vedere DeA 1:38 ). La rivelazione è una comunicazione che Dio invia ai Suoi figli. Quando il Signore rivela il Suo volere alla Chiesa, parla mediante il Suo profeta. Le Scritture — la Bibbia, il Libro di Mormon, Dottrina e Alleanze e Perla di Gran Prezzo — contengono le rivelazioni date tramite i profeti antichi e degli ultimi giorni. Il presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è il profeta chiamato da Dio oggi sulla terra. Le persone possono ricevere rivelazioni che le aiutano a far fronte alle proprie necessità specifiche, alle proprie responsabilità e alle proprie domande e a rafforzare la propria testimonianza. La maggior parte delle rivelazioni date ai dirigenti e ai membri della Chiesa giunge attraverso i pensieri e le impressioni dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo parla alla mente e al cuore con una voce dolce e sommessa (vedere DeA 8:2–3). La rivelazione può anche giungere tramite visioni, sogni e visite di angeli. Riferimenti collegati: Salmi 119:105; Efesini 4:11–14; DeA 21:4–6 6. Sacerdozio e chiavi del Sacerdozio Il sacerdozio è l’autorità e il potere che Dio ha concesso agli uomini sulla terra perché agiscano in Sua vece. Ci sono due sacerdozi nella Chiesa: il Sacerdozio di Aaronne e il Sacerdozio di Melchisedec (vedere DeA 107:1, 6). Le chiavi del sacerdozio vengono date agli uomini per dirigere il regno di Dio sulla terra. Grazie a queste chiavi, i detentori del sacerdozio possono essere autorizzati a predicare il Vangelo, ad amministrare le ordinanze di salvezza e a governare il regno di Dio sulla terra. Tutti coloro che servono nella Chiesa vengono chiamati sotto la direzione di una persona che detiene le chiavi del sacerdozio. Pertanto, essi hanno diritto al potere necessario per servire e per adempiere le responsabilità della loro chiamata. Mediante il sacerdozio Dio ha creato e governa i cieli e la terra. Grazie a questo potere, Egli redime ed esalta i Suoi figli. Dio conferisce l’autorità del sacerdozio ai membri maschi degni della Chiesa, in modo che essi possano agire in Suo nome per la salvezza dei Suoi figli. Le benedizioni del sacerdozio sono disponibili a tutti — uomini, donne e bambini. Riferimenti collegati: Matteo 16:19; DeA 13; 50:26– 27; 84:19–20, 33; 107:8; 121:36, 41–42 7. Ordinanze e alleanze Un’ordinanza è un atto sacro e formale che ha significato spirituale. Ogni ordinanza insegna verità spirituali. Le ordinanze vengono celebrate con l’autorità del sacerdozio e sotto la direzione di coloro che detengono le chiavi del sacerdozio stesso. Certe ordinanze sono essenziali all’Esaltazione e sono chiamate ordinanze di salvezza. Esse comprendono il battesimo (vedere Giovanni 3:5; rinnovato mediante l’ordinanza del sacramento), la confermazione (vedere Atti 2:36– 38) e, per gli uomini, l’ordinazione al Sacerdozio di Melchisedec (vedere DeA 84:33–34). Altre ordinanze di salvezza — l’investitura e il suggellamento del matrimonio — vengono celebrate solo nel tempio. Il tempio è uno dei luoghi più sacri sulla terra. È la casa del Signore. Tutte le ordinanze di salvezza del tempio possono anche essere celebrate per procura in favore dei defunti. Le ordinanze per procura diventano effettive solo quando le persone defunte le accettano nel mondo degli spiriti e tengono fede alle alleanze ad esse collegate (vedere DeA 138:32–34, 58). Tutte le ordinanze di salvezza del sacerdozio sono accompagnate da alleanze. Un’alleanza è un patto sacro tra Dio e l’uomo. Dio stabilisce le condizioni dell’alleanza e noi accettiamo quello che Egli ci chiede di fare. Dio poi ci promette certe benedizioni a seguito della nostra obbedienza. Il sacramento ci permette di rinnovare le alleanze che abbiamo fatto col Signore. Altre ordinanze, come benedire gli ammalati e l’imposizione del nome e la benedizione dei bambini, sono altrettanto importanti per il nostro sviluppo spirituale. Riferimenti collegati: Esodo 19:5–6; Ezechiele 11:20; 1 Corinzi 15:29; Alma 30:3; DeA 42:78; 82:10; 136:4; Articoli di fede 1:3, 4 8. Il matrimonio e la famiglia Il matrimonio tra l’uomo e la donna è ordinato da Dio e la famiglia è il cardine del Suo piano di salvezza 15 e della felicità (vedere Genesi 2:24). I genitori devono moltiplicarsi e riempire la terra, allevare i loro figli nell’amore e nella rettitudine e provvedere alle loro necessità fisiche e spirituali. Marito e moglie hanno la solenne responsabilità di amarsi e sostenersi reciprocamente. La felicità nella vita familiare è meglio conseguibile quando è basata sugli insegnamenti del Signore Gesù Cristo, come la fede, la preghiera, il pentimento, il perdono, il rispetto, l’amore, la compassione, il lavoro e le sane attività ricreative. (Vedere ”La famiglia: un proclama al mondo”.) Riferimenti collegati: Salmi 127:3; DeA 131:1–4; 132:15–20 9. Comandamenti I comandamenti sono le leggi e i requisiti che Dio dà all’umanità. Quando osserviamo i comandamenti, noi manifestiamo il nostro amore per il Signore e riceviamo da Lui benedizioni (vedere Levitico 26:3–12; Giovanni 14:15; Mosia 2:41). Ci viene comandato di amare Dio con tutto il nostro cuore, anima e mente e di avere amore cristiano verso gli altri (vedere Matteo 22:36–39; Giovanni 13:34–35). 16 I Dieci Comandamenti sono stati rivelati a Mosè nei tempi antichi e sono indispensabili ancora oggi (vedere Esodo 20:3–17). Essi comprendono l’osservanza della santità del giorno del Signore (vedere Esodo 20:8–11; Isaia 58:13–14; DeA 59:9–13), l’obbedienza alla legge di castità (vedere Esodo 20:14; Genesi 39:7–9; Alma 39:9) e l’essere onesti (vedere Esodo 20:16). Esempi di altri comandamenti sono: pagare una decima per intero (vedere Malachia 3:8– 10), digiunare (vedere Isaia 58:6–7), pregare (vedere 3 Nefi 18:15, 20–21; DeA 10:5) e osservare la Parola di Saggezza (vedere DeA 89:18–21). Ci è anche stato comandato di diventare come il nostro Padre Celeste e Suo figlio, Gesù Cristo, nei nostri desideri, nei nostri pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre azioni (vedere 3 Nefi 12:48). Il Signore ci ha dato verità eterne, ossia principi che ci aiuteranno a governare le nostre decisioni e le nostre azioni. Questi principi ci portano a vivere come il Salvatore e a ricevere le benedizioni che ci ha promesso. Riferimenti collegati: Giacomo 1:5–6; 2 Nefi 32:8–9; Mosia 4:3; Alma 37:35; DeA 82:8–10 ; 105:5; 121:36; 130:18–19; 138:4 17