Le ragioni del progetto L’acqua come bene comune è un tema molto attuale e di fondamentale importanza che richiede attenzione e responsabilità. Sono queste le ragioni che hanno indotto il Comune della Spezia, insieme ad ASL 5 ed ACAM Acque, a dare vita ad un progetto dedicato, rivolto alle scuole ed all’intera cittadinanza. Questo opuscolo è parte integrante di questo più ampio progetto di sensibilizzazione. In esso si riafferma, sia che l’acqua è un bene prezioso, un bene comune ed un bene indispensabile, sia che la disponibilità e l'accesso all'acqua potabile sono diritti umani inalienabili e inviolabili. Crediamo che dalla “valorizzazione” del concetto di “risorsa acqua”, in un’ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, debbano scaturire una consapevolezza e un conseguente comportamento di responsabilità nei confronti di quelle popolazioni che ancora oggi non hanno accesso all’acqua potabile (si parla di oltre 1 miliardo e 400 milioni di persone). Ma non solo; vi sono implicazioni anche locali, che interessano noi ed il nostro territorio, perché l’acqua è un bene non inesauribile e vulnerabile. La conoscenza dei complessi meccanismi che governano il ciclo dell’acqua ci deve far capire quanto consumi eccessivi e scarichi inquinanti determinino gravi alterazioni agli equilibri dei sistemi idrologici naturali e, quindi, agli ecosistemi. L’opuscolo, pertanto, ha anche lo scopo di informare sulla qualità delle acque potabili del nostro territorio: all’insieme delle loro caratteristiche naturali ed all’attenzione che viene posta ai processi di raccolta, distribuzione e controllo, che ne fanno un “prodotto” che non ha nulla da invidiare alle più blasonate marche di acque minerali in bottiglia. Favorire l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, inoltre significa ridurre la produzione di rifiuti (in media ogni cittadino italiano “consuma” circa 130 bottiglie di plastica all’anno) e di CO2 (basti pensare che per trasportare l’acqua in bottiglia in Italia ogni anno si movimentano circa 480.000 Tir!). L’impegno che intendiamo promuovere, quindi è coerente con l’insieme di azioni sviluppate a livello globale, come la campagna “Acqua diritto umano bene comune” del Comitato Mondiale sull’Acqua e la “Giornata mondiale dell’acqua” istituita dall’ONU. Con l’auspicio che il progetto “L’Acqua è vita” contribuisca alla diffusione di un consumo consapevole e di stili di vita quotidiani ancor più rispettosi dell’acqua, un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato. Paolo Garbini Presidente ACAM SpA Massimo Federici Sindaco della Spezia Gianfranco Conzi Direttore Generale Asl 5 Indice - Le ragioni del progetto...........................................................................Pag. 1 Cap. 1) - Cos’è l’acqua?.........................................................................................Pag. 3 2) - L’acqua, primo nutriente........................................................................Pag. 3 3) - Le proprietà dell’acqua...........................................................................Pag. 4 4) - Vari tipi di acque.....................................................................................Pag. 5 5) - Alcuni consigli per un uso sostenibile dell’acqua...............................Pag. 6 6) - Il Ciclo naturale dell’Acqua....................................................................Pag. 8 7) - Disponibilità dell’acqua..........................................................................Pag. 8 8) - Il recupero dell'acqua piovana...............................................................Pag. 10 9) - Acque potabili.........................................................................................Pag. 11 10) - I controlli delle acque potabili...............................................................Pag. 12 11) - Qualità delle acque potabili nel Comune della Spezia........................Pag. 12 12) - I potabilizzatori domestici......................................................................Pag. 16 13) - Acque minerali........................................................................................Pag. 16 14) - Come scegliere un’acqua minerale.......................................................Pag. 17 15) - Classificazione e proprietà delle acque minerali.................................Pag. 17 16) - L’acqua minerale gassata.......................................................................Pag. 20 17) - Consigli per un corretto uso delle acque minerali...............................Pag. 20 18) - Come si legge un'etichetta.....................................................................Pag. 21 - Glossario..................................................................................................Pag. 24 - Bibbliografia e Fonti................................................................................Pag. 24 1) Cos’è l’acqua? L'acqua è un liquido inodore, insapore e incolore. La molecola dell'acqua è formata da un atomo di ossigeno e da due atomi di idrogeno. Un cucchiaino d'acqua contiene milioni di queste molecole! Ogni giorno usiamo l'acqua per svariate attività: bere, cucinare, pulire e lavare, innaffiare le piante, fare sport come nuotare o andare in barca. La maggior parte dell'acqua che troviamo in natura non si può utilizzare, perché è salata o ghiacciata. Solo l'1% dell'acqua è pronta per essere bevuta. L'acqua che beviamo è spesso potabilizzata, cioè resa potabile (bevibile) attraverso un procedimento che la libera da tutte le sostanze che la renderebbero sgradevole o nociva. L'acqua si solidifica alla temperatura di 0° e diventa ghiaccio, aumentando di volume; alla temperatura di 100° comincia a bollire ed ad evaporare. Una caratteristica del ghiaccio è che si solidifica molto lentamente, dalla superficie verso il basso; questa è una fortuna per i pesci che, altrimenti, rimarrebbero imprigionati in esso! 2) L’acqua, primo nutriente “Laudato sii, o mio Signore, per Sora Acqua la quale è molto utile et umile et preziosa et casta” affermava San Francesco d’Assisi nel Cantico delle creature. Ed aveva ragione, perché l’acqua è l’elemento fondamentale della vita: infatti, 3-4 giorni di sua mancanza possono essere sufficienti per determinare la morte dell’individuo, a differenza della mancanza di cibo, che può essere tollerata per tempi più lunghi. Neonato Neonato Neonato Bambino Ragazzo CONTENUTO IN ACQUA DELL’ORGANISMO in diverse condizioni fisiologiche e parafisiologiche 0-2 giorni 75% 2-6 mesi 70% 6-24 mesi 60% 2-7 anni 63% 7-16 anni 60% Adulto 25 anni Adulto 30-50 anni Adulto 50-85 anni Anziano 85 anni Obeso–sovrappeso >50% Atleta MASCHIO 60% 55% 53% 50% 43% FEMMINA 50% 50% 45% 45% 35% + 5% L’acqua presente nelle cellule e nei tessuti svolge diverse funzioni biologiche. Essa è un solvente universale: trasporta i principi nutritivi in tutte le cellule e promuove la digestione. L’acqua consente il passaggio di sostanze dalle cellule agli spazi intercellulari, ai vasi e viceversa. Grazie alla capacità di assorbire calore, l’acqua provvede al mantenimento della temperatura corporea, nonostante le variazioni climatiche. Il fabbisogno idrico di un individuo normale è pari a circa 2-2,5 litri al giorno, di cui (di norma): 1-1,5 litri di acqua ottenuta dalle bevande (frazione variabile in funzione della sete), 1 litro dagli alimenti e 300 ml di acqua endogena o metabolica derivante dall’ossidazione dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine. L’escrezione di acqua dall’organismo avviene attraverso l’urina, il sudore, i polmoni e le feci, con una perdita giornaliera di circa 2-2,5 litri al giorno, cosi suddivisa: 1,4 litri (quantità media) di urina, 100-200 ml con le feci, 800 ml attraverso la pelle e la respirazione, tramite sudore e “perspiratio insensibilis”. Il mantenimento del giusto equilibrio è indispensabile per la vita e per il corretto svolgimento delle funzioni metaboliche, pertanto è consigliabile un’assunzione di acqua proporzionata all’apporto calorico della razione alimentare e precisamente: • per l’adulto 1 ml di acqua per Kcaloria • per il bambino 1,5 ml di acqua per Kcaloria Le richieste di acqua non sono costanti, ma variano a seconda delle condizioni fisiopatologiche della persona: aumentano in gravidanza, in allattamento, nel bambino e nell’anziano (particolarmente predisposto alla disidratazione). Il fabbisogno idrico, inoltre, varia anche in base alle condizioni climatiche, al tipo d’alimentazione e in tutte le situazioni che ne incrementano le perdite, quali, ad esempio, lo sforzo fisico che si compie nel fare attività sportiva. È importante, infine, ricordare che l’acqua ha potere calorico zero e, quindi, la sua introduzione nel corpo umano non va ad incidere sul bilancio energetico dell’organismo. Questo fa dell’acqua un elemento prezioso e insostituibile. 3) Le proprietà dell’acqua L’acqua rappresenta il più essenziale ed indispensabile alimento dell’organismo. La funzione plastica, quella che permette la costruzione di nuova materia vivente, vede l’acqua come principale elemento. L’acqua, inoltre, è il maggior costituente delle cellule, assicura l’equilibrio termico ed idrosalinico e contribuisce a mantenere la forma ed il volume degli organi. La quantità d’acqua presente nel corpo umano è pari (circa) a : 80% nei neonati, 60% negli adulti, 50% negli anziani. L’acqua riduce la fame, migliora la pelle, elimina i gonfiori, combatte lo stress: basta berne più di un litro al giorno. L’acqua è consigliata in qualsiasi tipo di dieta ed ha anche un effetto disintossicante perché elimina i residui del metabolismo. Non aspettare d’avere sete per bere. La sete è un campanello d’allarme che ti avverte quando è arrivato il momento di reintegrare i liquidi persi. Questo meccanismo funziona bene nei giovani, ma si attenua con gli anni. Ecco perché è importante che una persona di una certa età beva, anche se non ha “sete”. Bevendo in maniera insufficiente il corpo rischia una pericolosa disidratazione. Le molte persone anziane morte nella torrida estate del 2003 lo dimostrano. L’acqua va bevuta a piccoli sorsi, a più riprese, non in fretta e mai gelata. Bevendo fra un pasto e l’altro è facilitato il lavoro dell’intestino e dei reni, col conseguente smaltimento del sale assunto con gli alimenti, il cui eccesso è responsabile, fra l’altro, di ipertensione e problemi cardiaci. Bevi la mattina appena sveglio e fai lo stesso la sera. Prima di coricarti. Non è vero che bere acqua durante i pasti rallenta la digestione e fa ingrassare ma, al contrario, mezzo litro d’acqua a pasto stimola la secrezione dei succhi gastrici facilitando, in tal modo, il processo digestivo. 4) Vari tipi di acque L’acqua naturale non si trova allo stato puro (cioè costituita solo da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno come viene rappresentata dalla formula chimica H2O) perché, durante il suo percorso, interagisce con le rocce (sia in superficie, sia in profondità) e discioglie minerali che forniscono sostanze utili per la nostra alimentazione; nel suo “percorso” nell’ambiente, però, può anche caricarsi di contaminanti di origine chimica e microbica. Le caratteristiche per uso alimentare sono definite dalla legislazione che distingue tre tipi di acqua: • acqua destinata al consumo umano: è l’acqua destinata all’uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per usi domestici. Essa può avere origine superficiale (come le acque di fiume, di lago o di mare) o sotterranea (filtrata attraverso il terreno) e, per questo, più sicura dal punto di vista igienico. Tale acqua deve essere sottoposta a trattamenti di potabilizzazione, poiché attraversa la rete idrica e, quindi, è la più esposta ad eventuali contaminazioni microbiche. • acqua di sorgente: s’intende quell’acqua allo stato naturale, imbottigliata alla sorgente, che ha origine da una falda o giacimento sotterraneo. Quest’acqua, pur non avendo proprietà terapeutiche, non può subire, al pari delle acque minerali, alcun trattamento di potabilizzazione o aggiunte di sostanze battericide o batteriostatiche, • come accade, invece, nelle acque potabili. acqua minerale: è l’acqua microbiologicamente pura all’origine, che possiede caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute, che non ha subito trattamenti di risanamento (come filtrazione, clorazione, e/o ozonizzazione) e/o aggiunte di sostanze battericide e batteriostatiche. Tale acqua va imbottigliata così come sgorga dalla fonte; pertanto, non può essere venduta sfusa, ma solo in bottiglie sigillate, di capacità non superiore a due litri. 5) Alcuni consigli per un uso sostenibile dell’acqua L'acqua - chiamata anche ”oro blu” - è una "risorsa" fondamentale per la sopravvivenza della specie, perché è una risorsa insostituibile e senza di essa non potremmo vivere. Però ce ne accorgiamo solo quando manca. Difenderla e preservarla dipende anche da noi: ogni gesto quotidiano può fare la differenza. Di seguito, alcuni punti salienti della “Carta dell’Acqua” promulgata dal Comitato Europeo nel 1968, che sancisce: • Non c’è vita senza acqua. L’acqua è un bene prezioso, indispensabile per tutte le attività umane. • Le disponibilità d’acqua dolce non sono inesauribili. E’ indispensabile preservarle e, se possibile, accrescerle. • L’acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. • Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura. L’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha indicato in 50 litri procapite la quantità minima di acqua necessaria per soddisfare i fabbisogni essenziali giornalieri. Gli italiani, con il consumo medio giornaliero di circa 270 litri a testa per usi domestici, sono secondi solo agli australiani nella classifica mondiale per il consumo di acqua. Le ricerche dicono che Milano è la città più sprecona, con un consumo di circa 540 litri d’acqua a testa, ogni giorno; da considerare che è potabile tutta l’acqua che usiamo in Italia, anche quella che usiamo per lo scarico del water, per innaffiare le piante o per lavare gli animali. UTILIZZO Sciacquone Lavaggio denti Barba Lavaggio stoviglie Lavaggio vestiti Lavaggio frutta e verdura Totale consumo giornaliero per uso domestico LITRI USATI IN MEDIA 5 3 5 60 140 10 300 LITRI SUFFICIENTI 1,5 0,25 1 20 45 3 50 Risparmiare acqua è un dovere di tutti. Ed è facile: basta cambiare alcune abitudini non corrette, come quelle della figura accanto. Ciascuno, nel proprio piccolo, può quindi fare qualcosa per risparmiare il bene più prezioso per l’uomo. Ecco alcuni consigli per un uso corretto e sostenibile dell’acqua di casa: 1. Fai la doccia (per una doccia di 5 minuti si consumano circa 50 litri) invece del bagno (per riempire una vasca servono circa 140 litri), potrai così risparmiare fino a 90 litri di acqua. 2. Accertati periodicamente di non avere perdite dalle tubature; dopo aver chiuso tutti i rubinetti controlla che il contatore non giri. Un rubinetto che sgocciola perde quantità rilevanti di acqua, anche 5 litri al giorno. 3. Per lo scarico del water, istalla preferibilmente cassette a due pulsanti che permettono di scegliere fra due diverse quantità. Nel caso di cassetta con un pulsante o con la catenella, immergendo un mattone pieno all’interno della cassetta si avrà un notevole risparmio di acqua. 4. Per bere acqua fresca, mettine una bottiglia in frigorifero, piuttosto che far scorrere acqua dal rubinetto per lungo tempo. 5. Per lavarti consumi circa 10 litri d’acqua: usa la bacinella, ne consumerai circa tre litri. Utilizza un bicchiere d’acqua, sia per l’igiene dentale e la rimozione del dentifricio, sia per farti la barba. Istalla aeratori rompi getto sui rubinetti che, immettendo aria nel getto, diminuiscono la quantità di acqua erogata. 6. Usa a pieno carico la lavatrice e la lavastoviglie, utilizzando i programmi di risparmio dell’acqua e, quando li cambi, acquista prodotti d’ultima generazione che garantiscano risparmio energetico ed idrico. 7. Non lavare la frutta e la verdura sotto un abbondante getto d’acqua corrente: per garantirne l’igiene basta lasciarle a bagno con un pizzico di bicarbonato. 8. Per la pulizia della casa usa prodotti che non necessitano di risciacquo e che siano poco schiumogeni. 9. Riutilizza l’acqua: quella di cottura della pasta è un ottimo sgrassante per le stoviglie, quella usata per lavare frutta e verdura puoi utilizzarla per le piante. Innaffia la sera, quando il sole è calato e l’acqua evapora di meno. 10. Per lavare l’automobile consumi circa 100 litri d’acqua; pertanto, lavala solo quando è veramente necessario. 6) Il Ciclo naturale dell’Acqua Sul nostro pianeta l'acqua ha un ciclo che ha inizio con l'evaporazione dalla vegetazione, dal suolo e dalla superficie degli oceani, dei mari e dei laghi. L'umidità prodotta dall'evaporazione si condensa e forma le nubi che, successivamente, si ritrasformano in acqua attraverso pioggia, neve e grandine. Le precipitazioni alimentano le falde sotterranee ed, i fiumi che restituiscono l'acqua a laghi, mari e oceani. Distribuzione dell’acqua globale Il ciclo dell’acqua (ga.water.usgs.gov/edu/watercycleitalian.html) La disponibilità totale mondiale d’acqua è di circa 1.386 miliardi di chilometri cubi (1 chilometro cubo corrisponde a un miliardo di metri cubi). Di questi, il 97 per cento è salata. Inoltre, su tutta l’acqua dolce, oltre il 68 per cento è bloccata nei ghiacci delle calotte e dei ghiacciai. Un altro 30 per cento è sotto terra. L’acqua dolce superficiale (laghi, fiumi) ammonta a soli 93.100 chilometri cubi, circa 7 millesimi dell’1 per cento dell’acqua totale. Tuttavia, i fiumi ed i laghi sono la fonte della maggior parte dell’acqua che la gente usa ogni giorno (fonte United States Geological Survey). 7) Disponibilità dell’acqua La disponibilità totale mondiale d’acqua è di circa 1.386 miliardi di chilometri cubi (1 chilometro cubo corrisponde a un miliardo di metri cubi). Di questi, il 97 per cento è salata. Inoltre, su tutta l’acqua dolce, oltre il 68 per cento è bloccata nei ghiacci delle calotte e dei ghiacciai. Un altro 30 per cento è sotto terra. L’acqua dolce superficiale (laghi, fiumi) ammonta a soli 93.100 chilometri cubi, circa 7 millesimi dell’1 per cento dell’acqua totale. Tuttavia, i fiumi ed i laghi sono la fonte della maggior parte dell’acqua che la gente usa ogni giorno (fonte United States Geological Survey). Le acque naturali hanno una spontanea tendenza all'auto-depurazione. L’auto-depurazione si esplica attraverso processi fisici, quali la diluzione, la dispersione, la filtrazione e processi chimici come la precipitazione e lo scambio ionico. Tuttavia queste naturali difese dei sistemi naturali possono non essere sufficienti a preservare la salute dei corpi idrici, giacché fonti di contaminazione persistenti ne possono compromettere gravemente la purezza chimica e batteriologica. La qualità delle acque è misurata attraverso reti di monitoraggio che permettono di valutarne nel tempo, sia lo stato di inquinamento, sia l'efficacia delle azioni di salvaguardia e di risanamento. L'Italia è un paese potenzialmente ricco d'acqua (il volume medio delle piogge risulta superiore alla media europea); tuttavia, a causa della natura irregolare dei deflussi e delle carenze del sistema infrastrutturale esistente, la disponibilità "teorica" non coincide con quella "effettiva". Mentre è acceso il dibattito in sede scientifica sul cambiamento della piovosità totale in Europa in Italia, non vi sono dubbi sui cambiamenti che interessano le precipitazioni nell'anno, con una distribuzione che tende a diventare viepiù irregolare: precipitazioni intense e localizzate, alternati da periodi prolungati di siccità. L’aumentata alta temperatura e la carenza di precipitazioni provoca, nei momenti di punta, il superamento della capacità di raccolta dei fiumi e delle condotte fognarie, nonché irregolarità di flussi e deflussi dei corsi d'acqua e degli invasi; l’offerta insufficiente a soddisfare la domanda è la causa (in misura sempre maggiore) di esondazioni fluviali e di allagamenti urbani. Per la disponibilità idrica, l'ISTAT stima la ripartizione di acqua annualmente erogata in Italia e la connessa dotazione individuale (dati 1999) in 323 l/ab/g nel settentrione e 214 nel meridione (vedi tabella). Ripartizioni geografiche Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia Acqua immessa nella rete di distribuzione (migliaia di mc) 2251715 1428582 1539221 1746405 876476 7842399 Totale (migliaia di mc) Acqua erogata pro capite (litri/abitante x giorno) 1772843 1050727 1118152 1099340 565399 5606461 323.0 273.9 276.1 213.2 229.8 267.1 Il Nord può contare sulla quasi totalità del prelievo da acque sotterranee (90%), mentre il Sud dipende da un 15% ad un 25% dalle acque accumulate negli invasi. Ciò rende il Nord strutturalmente meno esposto a crisi idriche rispetto al Sud. Inoltre, poiché molti degli invasi sono destinati ad usi plurimi, essi dovranno far fronte ad una domanda per usi non potabili, esaltata dalla scarsa piovosità attuale e pregressa. 8) Il recupero dell'acqua piovana Tra i sistemi in grado di offrire un immediato contributo alla soluzione del problema acqua (spreco, scarsità, crescenti costi dell'approvvigionamento) vi sono quelli basati sul recupero e riciclaggio delle acque piovane (o acque meteoriche). Si tratta di impianti modulari, anche molto evoluti. Gli utilizzi tipici dell'acqua così ottenuta sono: Usi esterni: • annaffiatura delle aree verdi pubbliche o condominiali; • lavaggio delle aree pavimentate; • autolavaggi, intesi come attività economica; • usi tecnologici e alimentazione delle reti antincendio. Usi interni: • alimentazione delle cassette di scarico dei w.c.; • alimentazione di lavatrici (se a ciò predisposte); • distribuzione idrica per piani interrati e lavaggio auto; • usi tecnologici vari, come ad esempio, sistemi di climatizzazione passiva/attiva. I vantaggi derivanti dall'installazione di impianti di raccolta dell'acqua piovana per uso individuale, oltre che a livello privato, si riflettono positivamente anche nella sfera pubblica; infatti: ¾ si evita il ripetersi di sovraccarichi della rete fognaria in caso di precipitazioni di forte intensità ¾ si aumenta l'efficienza dei depuratori (nei casi dove le reti fognarie bianca e nera non siano separate), sottraendo quote di liquido che, nel diluire i quantitativi di liquami da trattare, ridurrebbero l'efficacia della fase biologica di depurazione ¾ si trattiene o disperde localmente l'eccesso d'acqua piovana che non viene assorbita dal terreno a livello urbano, risparmiando i potenziamenti delle reti pubbliche di raccolta. L'acqua piovana, inoltre, non contiene calcare né cloro ed è ottima nei seguenti impieghi: ¾ per le pulizie, grazie all'impiego di acqua meno calcarea, si riduce l'impiego di detersivo; ¾ l'assenza di calcare mantiene pulite le parti interne degli elettrodomestici, diminuendo l’usura e consumo di elettricità; ¾ per gli scarichi del w.c., dove non si ha la formazione di calcare; ¾ per il giardinaggio, l'assenza di cloro è benefica per la flora batterica del terreno e per le piante stesse. Come sopra accennato, l'acqua piovana non è potabile. Le fonti dei contaminanti presenti possono essere: ¾ sostanze presenti in atmosfera e che verranno raccolte dall'acqua (ricordare il fenomeno delle "piogge acide") ¾ sostanze rilasciate dai materiali che compongono i sistemi di raccolta e di stoccaggio delle acque ¾ sostanze presenti sulle coperture e sulle superfici destinate alla raccolta della pioggia (foglie, fango, etc.) ¾ parassiti, batteri e virus derivati dalle escrezioni di uccelli ed animali che hanno accesso alla copertura e alle superfici di raccolta. Escludendo l'uso potabile, non vi sono problemi di sorta relativamente agli impieghi sopra elencati, però occorre che una serie di metodologie (come quelle adottate da ACAM) entrino a far parte della prassi progettuale di tutti i tecnici e che gli utenti assumano nuovi comportamenti nell'uso della risorsa acqua. 9) Acque potabili L’acqua, per essere potabile, non deve contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. Il requisito fondamentale dell’acqua potabile è la purezza, cioè l’assenza di microrganismi patogeni o sospetti. Attraverso l’acqua si possono diffondere cellule batteriche, protisti e virus Tramite l’acqua contaminata da liquami si possono trasmettere le salmonelle, tifo e paratifo, il Campylobacter, il vibrione del colera, come pure il virus dell’Epatite A o protozoi come la Giardia intestinalis. L’acqua, inoltre, può veicolare sostanze contaminanti nocive come metalli pesanti, idrocarburi policiclici, oli minerali, pesticidi e fertilizzanti, potendo diventare un mezzo importante di trasmissione di malattie e di intossicazioni. L’ acqua erogata dall’acquedotto spezzino è sicura, grazie ai continui controlli. 10) I controlli delle acque potabili Il controllo delle acque potabili sono regolati dal D.Lgs. 31/01 che stabilisce la concentrazione limite delle sostanze indesiderabili e le frequenze di controllo. La normativa prescrive di eseguire due tipi di controlli: quello di routine che ha lo scopo di fornire dati sulle qualità organolettiche e microbiologiche dell’acqua fornita per il consumo umano e quello di verifica il quale ha lo scopo di accertare che tutti i parametri siano rispettati. Il controllo dell’acqua potabile del nostro Comune è effettuato dalla S.C. Igiene e Alimenti dell’ASL n. 5 Spezzino che, con l’ausilio dei Laboratori ARPAL, effettua i campionamenti previsti dalla Legge. I prelievi sono effettuati in tutti i comuni di competenza dell’Asl n.5, presso punti prestabiliti, significativi delle zone di approvvigionamento. Dai campioni del 2010, emerge che l’acqua erogata nel Comune della Spezia si conferma di eccellente qualità. Anche il gestore del Servizio Idrico (ACAM) è dotato di un laboratorio di analisi per l’autocontrollo della potabilità delle acque distribuite. Il laboratorio effettua annualmente circa 40.000 controlli sulle acque potabili distribuite nella Provincia della Spezia. Talvolta è possibile riscontrare nell’acqua potabile uno sgradevole sapore di cloro. Ciò può accadere soprattutto nelle vicinanze delle zone di approvvigionamento. Nessuna preoccupazione, perché il sapore del cloro, è facilmente eliminabile: basta conservare l’acqua per un po’ in frigorifero. 11) Qualità delle acque potabili nel Comune della Spezia L'acquedotto della Spezia è alimentato da risorse idriche situate nei comuni di Vezzano Ligure e di Arcola. La principale risorsa è rappresentata dalla zona pozzi di Fornola costituita da due aree che prendono il nome dalle due sponde del fiume Magra. I pozzi di sponda destra sono in totale 37, costruiti negli anni 60-70 mentre in sponda sinistra sono presenti n° 7 pozzi di cui 4 costruiti dalla Società SAT (Società Acquedotti Tirreni) nel 1952 ed altri 3 successivi ( anni 80-90 ). La zona di approvvigionamento di acqua potabile del Comune della Spezia in località Fornola Dai pozzi di Fornola l’acqua viene sollevata ai serbatoi “Galleria Nuova” che ha una capacità di 1000 m3 e “Galleria Vecchia” che ha una capacità di 3000 m3, posti ad una quota di circa 80 metri s.l.m. dai quali, attraverso tre condotte di grande diametro, raggiunge il territorio del Comune della Spezia. Le acque distribuite nel Comune della Spezia vengono costantemente controllate per garantirne la potabilità dal Laboratorio di A.C.A.M. Acque S.p.A.. Le caratteristiche salienti delle acque distribuite nel Comune della Spezia sono le seguenti: 1. Le acque distribuite possono essere classificate, in base al loro residuo fisso, come oligominerali. Il valore del residuo fisso a 180° risulta mediamente pari a 350 mg/l. 2. La composizione ionica prevalente è di tipo bicarbonato-calcico/sodica. 3. La concentrazione di Nitrati si mantiene su tutti gli acquedotti storicamente su valori medi inferiori a 5 mg/l sui principali acquedotti (la concentrazione massima ammissibile è di 50 mg/l). 4. La durezza varia tra 25 e 30 °F. 5. Rispetto alle acque degli acquedotti di alcune città Italiane, quella distribuita nel Comune della Spezia è caratterizzata dai seguenti parametri di eccellenza: • Assenza di inquinanti di tipo organico. • Basse concentrazioni di Nitrati. • Ottima qualità chimica delle acque estratte che non hanno bisogno di particolari trattamenti per la loro potabilizzazione. Questa caratteristica è conseguente al fatto che l’acquedotto comunale è alimentato esclusivamente da acque sotterranee e che nei bacini idrogeologici non sono presenti importanti fonti di contaminazione. Se l’acqua potabile distribuita dall’acquedotto della Spezia fosse imbottigliata, ecco come potrebbe essere l’etichetta che illustra componenti e caratteristiche: Sezione chimica del Laboratorio ACAM Acque S.p.A. ANALISI CHIMICA E CHIMICO FISICA Temperatura della sorgente (°C) 14,3 pH a 20° C 7,6 Cond. Elettr. Spec. a 20°C (μS/cm) 478 Residuo fisso a 180°C mg/l 320 Ammonio e nitrito assenti Sostanze presenti in un litro d’acqua espresse in ioni Calcio Ca ++ mg/l 84,7 Magnesio Mg ++ mg/l 9,5 Sodio Na ++ mg/l 26,2 Potassio K + mg/l 3,6 Solfato SO4= mg/l 63,9 Idrogeno Carbonato HCO 3- mg/l 194,0 Cloruro Cl- mg/l 41,8 Nitrato NO 3- mg/l 3,9 Silice SiO2 mg/l 6,9 Pressione parziale anidride carbonica (CO 2) atm 4,3x10-3 Acqua potabile del Golfo della Spezia Proveniente dai pozzi di Fornola nel Comune di Vezzano Ligure ACQUA OLIGOMINERALE Sezione biologica del Laboratorio ACAM Acque S.p.A. I risultati dei controlli e della analisi dimostrano che l’acqua prelevata dai pozzi in località Fornola nel Comune di Vezzano Ligure (La Spezia) e distribuita nel Comune della Spezia è risultata batteriologicamente pura. Le concentrazioni tipiche dei macro-costituenti (cationi ed anioni maggiori) delle acque potabili distribuite nel Comune della Spezia sono riassunti nella tabella seguente (dati forniti dal Laboratorio ACAM acque S.p.A.). Questi valori possono avere variazioni nel corso dell’anno idrologico pur rimanendo inalterati i rapporti composizionali e la loro classificazione. R.F. 180° Durezza Tot. Ca2+ Mg2+ Valore Guida D.Lgs. 31/01 Acquedotto zona Ovest-Centro Acquedotto zona Est Na+ K+ HCO3- SO42- [mg/l] °F <1500 15-50 --- --- <200 --- --- 320 25 84.7 9.5 26.2 3.6 360 29 88.1 17.4 20.7 0.4 Cl- NO3- [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] <250 <250 <50 194.0 63.9 41.8 3.9 284.3 54.4 26.9 9.0 I dati presentati nella tabella precedente sono stati confrontati con i valori di parametro indicatore previsti dal decreto legge sulle acque potabili D.Lgs. 31/01, nonché con i Valori Guida dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) e con i nostri fabbisogni giornalieri (vedi tabella seguente). Sostanza Calcio Magnesio Sodio Potassio Solfati Cloruri Nitrati 2+ (Ca ) (Mg2+) (Na+) (K+) (SO42-) (Cl- ) (NO3-) Numero guida (NG) dell’O.M.S Nessuno Nessuno 200 mg/l Nessuno 250 mg/l 250 mg/l 50 mg/l Parametro indicatore D.Lgs. 31/ 2001 Nessuno Nessuno 200 mg/l Nessuno 250 mg/l 250 mg/l 50 mg/l Fabbisogno giornaliero 800-1000 mg 350 mg 200 mg - Le sostanze chimiche inorganiche indispensabili per la salute sono suddivise in due gruppi a seconda della quantità giornaliera assimilata dall’organismo. Se questa è superiore a 100 mg/l (come nel caso di calcio, cloro, fosforo, magnesio, sodio, potassio e zolfo) si parla di minerali maggiori o macroelementi. Quando la dose giornaliera è inferiore a 100 mg/l, anche se si tratta di minerali essenziali (come il ferro), si parla di minerali in traccia o oligoelementi. Calcio (Fabbisogno medio giornaliero = 1000 mg): il calcio è il minerale più abbondante nel nostro corpo; oltre ad essere il costituente fondamentale di ossa e denti, esso partecipa al processo di coagulazione del sangue, di contrazione dei muscoli, di trasmissione dei messaggi nel sistema nervoso, di attivazione di numerosi enzimi. Il calcio è usato nella prevenzione dell’artrite e dell’ipertensione, nella cura dei reumatismi. Un apporto maggiore di calcio è indicato negli anziani, nei bambini, nelle gestanti, nelle persone che fanno poco esercizio fisico. Le acque del Comune della Spezia sono caratterizzate da tenori in Calcio variabili tra 80 e 90 mg/l. L’assunzione di 1 litro d’acqua distribuita copre, quindi, una percentuale attorno all’8% del fabbisogno medio giornaliero di calcio. Magnesio (Fabbisogno medio giornaliero = 350 mg): è presente nelle cellule del nostro corpo, anche se la maggior parte (60-70%) si trova nelle ossa. Le sue funzioni sono essenziali nell’aiutare gli enzimi nel metabolismo dei carboidrati, degli acidi nucleici e nelle proteine; lavora contrastando l’effetto stimolante del calcio per la contrazione dei muscoli, stimola l’assorbimento di vari nutrienti (vitamine e minerali), è indispensabile per una dentatura ed un’ossatura sane. Pur essendo presente in vari alimenti, una carenza di magnesio è abbastanza comune. Un apporto maggiore di magnesio è indicato per gli anziani, diabetici, alcolisti, persone affette da malattie intestinali. Le acque distribuite a La Spezia sono caratterizzata da tenori in Magnesio compresi tra 10 mg/l e 18 mg/l. L’assunzione di 1 litro d’acqua distribuita copre, quindi, una percentuale variabile tra il 3% ed il ed il 5% del fabbisogno medio giornaliero di Magnesio. Sodio (Fabbisogno medio giornaliero = non definito): il 50% del sodio presente nel nostro organismo è presente nei fluidi, il restante 50% nelle ossa. E’ un minerale importante per mantenere efficienti le cellule del sangue e per l’eliminazione dell’anidride carbonica. Insieme al potassio controlla l’equilibrio idrico del corpo, stimola gli impulsi nervosi, permette la contrazione muscolare e regola l’equilibrio acido-basico dell’organismo. Il sodio, tuttavia, è uno dei pochi minerali ben presenti nella nostra dieta ed una sua carenza è estremamente rara, mentre un suo eccesso incide sulla capacità dell’organismo di assorbire il potassio provocando ritenzione idrica (per questi motivi non viene definito un valore di fabbisogno medio giornaliero). Nelle acque che alimentano gli acquedotti della Spezia la concentrazione di sodio è paragonabile al limite indicato nelle acque minerali per le diete povere di sodio (20 mg/l); pur tuttavia questa concentrazione rappresenta solo il 4% del sodio contenuto in 100 g di pane ed il 6% del sodio contenuto in 100 g di parmigiano. Potassio (Fabbisogno medio giornaliero = 1500 mg): la quasi totalità del potassio presente nell’organismo è concentrata nelle cellule dove svolge funzioni essenziali: con il sodio esso regola l’equilibrio idrico dell’organismo, stimola gli impulsi nervosi, nutre i muscoli ed è indispensabile per la loro contrazione, interviene nella trasformazione dello zucchero in forma assimilabile ed è necessario per mantenere il giusto equilibrio acido-base nell’organismo. Una carenza di potassio è piuttosto comune specialmente se confrontato con il sodio. Infatti, il rapporto normale K+/Na+ della nostra alimentazione è pari a circa 1:2 mentre il rapporto ottimale sarebbe di 5:1. Un apporto maggiore di potassio è indicato per gli anziani, atleti, diabetici, persone affette da malattie dell’apparato digerente ed intestinale. Nelle acque distribuite a La Spezia si rilevano basse concentrazioni di potassio (concentrazione inferiore a 4 mg/l). L’assunzione di 1 litro d’acqua distribuita copre, quindi, una percentuale molto bassa del fabbisogno medio giornaliero di Potassio (in media lo 0.1%). Calcio Ca++ [mg/l] Apporto / Fabbisogno medio giornaliero (1000 mg) 1l H20 / 100g pane (64 mg) 1l H20 / 100g parmigiano (1340 mg) ACQUEDOTTO Ovest-Centro Est 84.7 88.1 8.5% 8.8% 132.3% 137.7% 6.3% 6.6% Magnesio Mg++ [mg/l] Apporto / Fabbisogno medio giornaliero (350 mg) 1l H20 / 100g pane (250 mg) 1l H20 / 100g parmigiano (43 mg) 9.5 2.7% 3.8% 22.0% 17.4 5.0% 7.0% 40.5% Potassio K+ [mg/l] Apporto / Fabbisogno medio giornaliero (1500 mg) 1l H20 / 100g pane (161 mg) 1l H20 / 100g parmigiano (100 mg) 3.6 0.2% 2.2% 3.6% 0.4 0.0% 0.2% 0.4% Sodio Na+ [mg/l] 1l H20 / 100g pane (665 mg) 1l H20 / 100g parmigiano (446 mg) 26.2 3.9% 5.9% 20.7 3.1% 4.6% Confronto tra apporto in macro-elementi delle acque potabili del Comune della Spezia rispetto al fabbisogno medio giornaliero. Rapporto tra apporto in macro-elementi delle acque potabili del Comune della Spezia e contenuto negli alimenti. 12) I potabilizzatori domestici Da qualche tempo sono presenti sul mercato piccoli potabilizzatori domestici che la pubblicità consiglia d’acquistare ed il messaggio pubblicitario ha fatto centro, perché sono venduti in notevole quantità, sia per uso privato, sia nella ristorazione. Però tali potabilizzatori non sempre assolvono in modo equilibrato al compito che si prefiggono. Molti, infatti, oltre a trattenere le “impurità”, impoveriscono l’acqua di alcuni sali minerali indispensabili al nostro organismo. Si consiglia chi ha installato tale sistema di potabilizzazione, di effettuare costanti operazioni di manutenzione ed accertarsi che i filtri adottati non peggiorino la qualità dell’acqua distribuita. 13) Acque minerali I controlli dei parametri, delle metodiche e delle frequenze di analisi delle acque minerali sono definiti da diversi provvedimenti normativi, l’ultimo dei quali è il Decreto 29/12/2003, che ha recepito quanto disposto dalla Direttiva Comunitaria 2003/40/CE che impone ai produttori limiti più restrittivi ad alcune componenti dell'acqua minerale che possono essere pericolose per la salute. A partire dal 1° gennaio 2006, le acque minerali naturali devono, al momento del confezionamento, essere conformi ai limiti di concentrazione massimi stabiliti dalla sopraccitata direttiva, dove sono elencate 16 componenti naturalmente presenti nelle acque minerali naturali ed i rispettivi limiti massimi, il cui superamento può presentare un rischio per la salute; tra queste componenti si citano, ad esempio, il bario, l'arsenico, il cianuro, il boro ecc. La direttiva comunitaria 2003/40 prevede il ricorso a trattamenti a base di aria arricchita da ozono per eliminare i residui di alcuni metalli pesanti e dell'arsenico; tale operazione dovrà essere menzionata in etichetta in prossimità dell'indicazione della composizione analitica con la dicitura "acqua sottoposta a una tecnica di ossidazione autorizzata all'aria arricchita di ozono". In caso di concentrazione di fluoro superiore a 1,5 mg/l, l'etichetta deve riportare, in prossimità immediata della denominazione di vendita ed in caratteri nettamente visibili, la seguente indicazione: "contiene più di 1,5 mg/l di fluoro: non è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore a 7 anni". 14) Come scegliere un’acqua minerale Quale è la miglior acqua per ciascuno di noi? Questa è la domanda che sempre più di frequente è rivolta al proprio medico dal paziente frastornato dalle numerose pubblicità sulle acque. Per sapersi orientare tra le tantissime acque attualmente in commercio, (più di 250 ) occorre innanzitutto leggere l’etichetta sulla quale sono riportate le caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche dell’acqua contenuta nella bottiglia. Tale lettura consentirà di valutare e, quindi, scegliere l’acqua adatta, in quanto le numerose caratteristiche delle acque minerali sono legate al tipo e al ruolo che gli ioni inorganici, in esse contenuti, svolgono nel nostro organismo. I requisiti fondamentali di una buona acqua risultano essere l’equilibrio dei sali minerali presenti e la purezza, intesa come assenza di contaminanti chimici e microbiologici. La presenza o il prevalere di una sostanza indirizza o meno all’uso di un’acqua, piuttosto che di un’altra. Chiunque potrà fare una buona scelta di un’acqua seguendo questi 6 criteri: 1. Imparare a leggere bene in etichetta le caratteristiche dell’acqua, privilegiando le oligominerali e le medio minerali, quali bevande da tavola per tutti. In casi particolari, consigliarsi anche con il proprio medico. 2. Evitare le acque eccessivamente addizionate di anidride carbonica, poiché procurano acidità. 3. Nelle etichette, porgere particolare attenzione ai valori di residuo fisso, nitrati, sodio, fluoro e solfati, poiché elevati valori di queste sostanze possono avere controindicazioni. 4. Controllare l’integrità del contenitore e la data di scadenza, tenendo presente che le acque in contenitori di plastica vanno bevute entro 5-6 mesi, entro 1 anno quelle in bottiglia di vetro. 5. Avere attenzione ai prezzi, perché non è detto che le acque più care siano per forza le migliori. 6. In inverno è consigliato l’utilizzo di acque leggere, poco mineralizzate, con pH leggermente acido, al fine di smaltire le scorie metaboliche che si accumulano in seguito ad un’alimentazione iperproteica e ricca di grassi, mentre nel periodo estivo, al fine di compensare le continue perdite di sali minerali a causa dell’abbondante sudorazione, è consigliato l’uso di acque minerali con alto residuo fisso. 15) Classificazione e proprietà delle acque minerali Le acque minerali si classificano in base al valore del residuo fisso e si possono distinguere in: • Acque minimamente mineralizzate: residuo fisso minore o uguale a 50 mg/l. Hanno un’azione essenzialmente diuretica e trovano la loro principale indicazione nella cura della calcolosi delle vie urinarie. Il loro uso esplica una funzione preventiva, favorendo l’eliminazione dell’acido urico e dei prodotti di rifiuto del metabolismo. In pediatria trovano indicazione nella ricostruzione del latte in polvere. L’uso di queste • • • acque è consigliato nelle situazioni di presenza di ipertensione arteriosa. Adatte per la preparazione di liquori, tisane di erbe e di medicinali. Acque oligominerali: residuo fisso tra 50 e 500 mg/l. Esse rappresentano la maggior quota di acque minerali italiane imbottigliate (56%). Indicate nella prevenzione della calcolosi renale per la loro azione diuretica. Caratterizzate da una ridotta concentrazione di minerali. Come per le minimamente mineralizzate, non esistono controindicazione all’uso di queste acque, se assunte nella dose di 1 litro al giorno mentre, quando il consumo supera i 2 o 3 litri al giorno, sono da sconsigliarsi in tutti i casi di insufficienza renale. Queste acque sono da utilizzare nel periodo invernale, soprattutto quelle con pH acido, in quanto favoriscono lo smaltimento delle scorie metaboliche che si accumulano in seguito all’alimentazione iperproteica e ricca di grassi, tipica dei periodi freddi dell’anno. Spesso con queste acque non viene raggiunto il fabbisogno giornaliero di calcio. Acque mediominerali: residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l. In commercio sono denominate Acque minerali. Queste acque rappresentano il 24% di tutte le acque italiane presenti sul mercato. La loro caratteristica principale è quella di essere particolarmente ricche di sali minerali e ciò le rende, rispetto alle acque oligominerali, meno diuretiche. Acque ricche di sali minerali: residuo fisso oltre i 1500 mg/l. L’alto contenuto in sali non le rende adatte all’alimentazione del bambino, mentre nell’adulto la loro assunzione con precisi scopi terapeutici andrebbe fatta solo dietro diretto controllo medico, al fine di evitare la comparsa di effetti indesiderati come un’azione purgativa eccessiva, rischi di ipertensione arteriosa, ecc.. Tra le determinazioni chimiche delle acque rivestono un certo interesse pratico i seguenti parametri: il pH esprime la basicità per valori superiori a 7 o l’acidità per valori inferiori a 7: a) l’acqua ideale dovrebbe avere un pH neutro, cioè uguale a 7 b) per neutralizzare l’acidità gastrica sono consigliate acque leggermente basiche e cioè con pH superiore a 7. la durezza dell’acqua: per durezza dell'acqua si intende un valore, espresso in gradi francesi (°f), che esprime il contenuto di ioni calcio e magnesio. E’ definita “dura” un’acqua con valori superiori a 40°f. Le acque dure, riducendo l’assorbimento dei grassi, si sono dimostrate utili nelle dislipidemie e nella prevenzione delle complicanze cardiovascolari. Spesso in etichetta non viene riportata la durezza dell’acqua. Alcune di queste acque apportano quantità di sodio (Na+) e di Cloro (Cl-) significativamente superiore a quello raccomandato, per cui il loro impiego risulta controindicato nei soggetti ipertesi. La presenza di ioni calcio (Ca++), in quantità superiori o uguali a 300mg/l, rende queste acque particolarmente interessanti: • nell’alimentazione, anche perché favoriscono la digestione • nell’alimentazione del bambino, dallo svezzamento in poi, per raggiungere un’adeguata assunzione di calcio necessaria per la formazione dei denti e delle ossa • nella senilità • nei casi di intolleranza al latte e ai suoi derivati • nelle diete ipocaloriche degli anziani obesi • prima di un’attività sportiva • • • per prevenire la calcolosi renale per prevenire le complicanze cardiovascolari nella donna: ¾ in gravidanza e allattamento ¾ nel periodo perimenopasuale ¾ nei 10 anni post-menopausali ¾ per contrastare fenomeni di osteopenia ed osteoporosi che possono facilitare le fratture ossee Le acque minerali naturali differiscono dalle altre acque destinate al consumo umano (acque potabili e di sorgente) in quanto possiedono “proprietà salutari”, riconoscimento, questo, attribuito dal Ministero della Sanità e determinato dalla presenza di sali minerali sotto forma di “ioni” che conferiscono all’acqua minerale gli effetti biologici, dietetici e medicamentosi che sono riportati anche in etichetta con le seguenti diciture: • può avere effetti diuretici • può avere effetti lassativi • indicata per l’alimentazione dei neonati • indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati • stimola la digestione • può favorire le funzioni epatobiliari Acque bicarbonate: con un tenore in bicarbonato superiore a 600 mg/l. Esse rappresentano il 73,5% delle acque minerali naturali. Indicate perché: presentano azione antinfiammatoria, durante i pasti facilitano i processi digestivi, a digiuno tamponano l’acidità gastrica. Indicate nello sport in quanto il bicarbonato e il calcio sono in grado di neutralizzare l’acido lattico prodotto dalla massa muscolare, dalla fatica e perché aumentano la resistenza allo sforzo fisico. Acque solfate: con un tenore in solfati superiore a 200 mg/l. Favoriscono la digestione, stimolano le vie biliari con azione lassativa e, quindi, sono indicate nelle coliti spastiche o epatobiliari. Non consigliate nei bambini in fase di crescita, poiché i solfati possono interferire con l’assorbimento del calcio. ++ Acque ferruginose: con un tenore di ferro (Fe ) superiore a 1 mg/l. Indicate nelle anemie da carenza di ferro, controindicate in caso di gastroduodenite. + Acque sodiche: con un tenore di sodio (Na ) superiore a 200 mg/l. Elevate quantità impartiscono sapore di liscivia. Indicate per individui che praticano attività sportiva, controindicate in caso di ipertensione, menopausa e di necessità di diete iposodiche. Acque acidule: con tenore di anidride carbonica superiore a 250 mg/l. Controindicate nelle gastriti. Facilitano la digestione. Acque calciche: con un tenore di calcio (Ca++) superiore a 150 mg/l. Indicate nell’aumentato fabbisogno di calcio (accrescimento, gravidanza), per la prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione. Il calcio serve anche per il buon funzionamento del cuore e per la coagulazione del sangue. Acque clorurate: con un tenore di cloruri superiore ai 200 mg./litro. Equilibrano le funzioni dell’intestino, delle vie biliari e del fegato. Poco adatte a chi soffre di ipertensione. Acque fluorate: con un tenore di Fluoro (F -) superiore a 1 mg/l. Utili per rinforzare lo smalto dei denti, per la prevenzione delle carie dentarie ed in gravidanza. Possono generare casi di fluorosi, se l’apporto totale di fluoro risulta eccessivo. Acque magnesiache: con un tenore di magnesio (Mg++) oltre i 100 mg/l. Conferiscono all’acqua sapori sgradevoli (sapori amari) e hanno azione purgativa. Il magnesio è utile al sistema nervoso, a quello muscolare e ha azione antistress. Così come le acque che contengono litio e potassio, le acque magnesiache inducono una sensibile dilatazione delle arterie, per cui trovano indicazione anche nella prevenzione dell’arteriosclerosi. 16) L’acqua minerale gassata Nel linguaggio comune le acque minerali non gassate (dette piatte) si identificano con le acque che si definiscono naturali, sebbene la dizione di acqua minerale naturale significhi che l’acqua è imbottigliata così come sgorga dalla sorgente. Ciò che invece determina la presenza o meno di bollicine nelle acque è la presenza di anidride carbonica (CO2), che può essere presente naturalmente, così come sgorga dalla sorgente (naturalmente gassata o effervescente naturale), oppure può essere aggiunta con un quantitativo variabile; nel caso è indicata come “addizionata”. La presenza di gas CO2 procura un senso di sazietà, perché induce dilatazione dello stomaco; disseta meglio in quanto “anestetizza” le terminazioni nervose della mucosa orale coinvolta nel desiderio di bere e svolge una leggera azione batteriostatica, impedendo il moltiplicarsi dei batteri. Le acque naturalmente o artificialmente gassate sono controindicate nelle gastriti, nelle ulcere gastriche e in chi soffre di acidità di stomaco, in quanto l’anidride carbonica stimola la secrezione dei succhi gastrici (aumentando, in tal modo, l’infiammazione della mucosa dello stomaco). Le acque con anidride carbonica, inoltre, sono controindicate nei soggetti predisposti a fermentazione intestinale, poiché provocano una sensazione di gonfiore addominale. 17) Consigli per un corretto uso delle acque minerali Non tutte le acque minerali possono essere bevute alla stessa stregua delle acque potabili di rubinetto. Infatti, alcune acque minerali sono da considerarsi acque terapeutiche proprio per le loro proprietà intrinseche, derivanti dalla loro composizione in sali minerali che ne suggeriscono un uso per fini specifici. A sostegno di ciò, c’è anche il fatto che la legge non annovera tra le acque “potabili “ le acque minerali. Questo, perché l’acqua potabile viene utilizzata da tutti i consumatori, senza che essi abbiano la possibilità di scegliere l’acqua che esce dal rubinetto e, pertanto, la legge ha previsto dei limiti di intervento per cercare di accontentare ogni gusto ed esigenza. E’ bene, sia sapere che esistono precise controindicazioni all’uso di alcuni tipi di acque minerali, sia prestare attenzione soprattutto nei confronti dei seguenti livelli di ioni: Sodio (Na+). Circa il 30% delle acque minerali in commercio hanno elevati livelli di sodio e, quindi, risultano acque non indicate nella dieta dei soggetti ipertesi e per tutti quelli che devono seguire diete povere di sodio (iposodiche). Il Ministero della Salute suggerisce l’utilizzo di acque con tenore di Sodio inferiore a 20 mg/l per chi deve seguire queste diete. - Fluoro (F ). Un eccesso marcato di fluoro può condurre alla fluorosi (un accumulo di questo elemento nei denti e nello scheletro) che può manifestarsi con la formazione di macchie sullo smalto dei denti. Va, pertanto, consigliato l’uso di acque per periodi brevi. Il contenuto massimo di fluoro fissato dalla legge per la normale acqua potabile è di 1,5 mg/. Anidride Carbonica (CO2). L’uso delle acque gassate ricche di anidride carbonica è controindicato per le persone affette da gastrite, ulcera gastrica o che soffrano di semplice acidità di stomaco. Nitrati (NO3-). Il limite massimo dei Nitrati previsti per le acque minerali dal Ministero della sanità è di 45 mg/l. L’O.M.S. per le donne in stato di gravidanza e per i lattanti consiglia un limite massimo di Nitrati di 10 mg/l. Residuo fisso. In ambito pediatrico va posta molta attenzione alle caratteristiche dell’acqua minerale impiegata. Per l’uso nella ricostruzione di latti formulati, sono consigliate le acque minerali naturali minimamente mineralizzate e pH<7. 18) Come si legge un'etichetta La carta d’identità di un’acqua minerale è la sua etichetta, sulla quale sono riportate le informazioni che aiutano a capire le caratteristiche dell’acqua minerale. Di seguito, una guida alla lettura dei dati riportati sull’etichetta di un‘acqua minerale (fonte: Ministero delle Attività Produttive Direzione Generale per l’armonizzazione del mercato e la tutela dei Consumatori). Indicazioni Obbligatorie in etichetta: 1. La denominazione legale “acqua minerale naturale” integrata, se del caso, con ulteriori informazioni (ad esempio: “totalmente degassata”, “aggiunta di anidride carbonica”, effervescente naturale” etc.). 2. Il nome commerciale dell’acqua minerale naturale, il nome della sorgente ed il luogo di utilizzazione della stessa. 3. L’indicazione della composizione analitica, risultante dalle analisi effettuate, con i componenti caratteristici. Attenzione: per il fluoro, se la sua concentrazione supera il valore di 1,5 mg/l, è obbligatorio che l’etichetta riporti, vicino alla denominazione di vendita e con caratteri nettamente visibili, “contiene più di 1,5 mg/l di fluoro: non ne è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti”. 4. La data in cui sono state eseguite le analisi e il laboratorio presso il quale dette analisi sono state effettuate. 5. Il contenuto nominale (ad esempio: 1 litro, 50 cl.). 6. I titolari dei provvedimenti di riconoscimento e di autorizzazione all’utilizzazione. 7. Il termine minimo di conservazione. 8. La dicitura di identificazione del lotto, salvo nel caso in cui il termine minimo di conservazione figuri con l’indicazione almeno del giorno e del mese. 9. Informazioni circa gli eventuali trattamenti consentiti. Attenzione: in caso di trattamento delle acque minerali naturali con aria arricchita di ozono, l’etichetta deve riportare, in prossimità dell’indicazione della composizione analitica, la seguente dicitura “acqua sottoposta ad una tecnica di ossidazione all’aria arricchita di ozono”. 10. La dicitura “e” indica che la quantità è stata controllata ai sensi delle norme europee. Indicazioni facoltative: 1. Codice a barre: è una dicitura che serve a meglio gestire commerciale (ad esempio la lettura ottica dei prodotti alla cassa). 2. PET: è il simbolo del Polietilenentereftalato, ovvero del materiale di cui sono fatte le bottiglie dell’acqua minerale. 3. Dicitura ambientale: frase o disegno che invita a non disperdere il contenitore nell’ambiente dopo l’uso (esempio: omino con cestino). 4. Indicazioni per la corretta conservazione del prodotto: consentono all’acqua minerale naturale di mantenere le sue caratteristiche originarie; n.b: Le acque idonee al consumo umano non preconfezionate, somministrate nelle collettività ed in altri esercizi pubblici, devono riportare sul contenitore, ove trattate, la specifica denominazione di vendita “acqua potabile trattata o acqua potabile trattata e gassata” se è stata addizionata di anidride carbonica. Ciò significa, ad esempio, che i ristoratori possono somministrare ai clienti acqua di rubinetto trattata (con filtri e servita in caraffa), ma sulla caraffa devono essere riportate le indicazioni suddette. Glossario Acido lattico: sottoprodotto dell'attività anaerobica dei muscoli Azione battericida: determina la morte dei batteri Azione batteriostatica: impedisce lo sviluppo dei batteri Campylobacter: batterio gram-negativo Carboidrati: detti anche zuccheri, idrati di carbonio o glucidi, composti da carbonio, idrogeno e ossigeno Clostridi: batteri gram-positivi anaerobi Coliformi: batteri gram-negativi (di solito non patogeni, possono infiammare le vie urinarie e/o intestinali Dislipidemie: condizione clinica nella quale sono presenti nel sangue elevate concentrazioni di lipidi. Sono uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare Epatite A: epatite di origine alimentare provocata dal virus dell’epatite A (HAV) Gastroduodenite: infiammazione dello stomaco e del duodeno Idrocarburi policiclici: composti organici costituiti da carbonio ed idrogeno; alcuni sono molto cancerogeni, come il benzopirene e il benzoantracene contenuti nel fumo di sigaretta Ioni inorganici: atomi dotati di carica elettrica Ipertensione: aumento della pressione del sangue Latti formulati: latte industriale artificiale Lipidi: grassi di origine animale e vegetale, solubili in solventi, quali cloroformio e alcool, ma insolubili in acqua Metalli pesanti: per esempio: piombo, mercurio, cromo, ecc. Organolettico: carattere o qualità che può essere percepita da uno o più organi di senso Osteopenia: diminuzione della quantità del tessuto osseo Osteoporosi: condizione per cui lo scheletro è soggetto ad un maggiore rischio di fratture, in seguito alla diminuzione di massa e alle modificazioni della microarchitettura delle ossa Perimenopasuale: periodo prima della menopausa Post-menopausali: periodo dopo la menopausa Proteine: composti organici di carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto (di cui possono far parte anche lo zolfo e il fosforo). La molecola proteica è formata da una o più catene di aminoacidi, legati tra loro da legami di peptici Protisti: organismi microscopici di cui vengono distinti due tipi: procarioti ed eucarioti Protozoi: animali unicellulari comprendente i rizopodi, i flagellati, gli sporozoi e gli infusori Pseudomonas aeruginosa: batterio gram-negativo che si trova nel pus delle ferite ed è patogena per l'uomo Residuo fisso: (espresso in mg/l) indica la quantità di sostanza solida perfettamente secca che rimane dopo aver fatto evaporare in una capsula di platino, previamente tarata, una quantità nota di acqua prima filtrata. Salmonelle: batteri gram-negativi, appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae. L'infezione è trasmessa per via orofecale attraverso l'ingestione di cibi o bevande contaminate. Le infezioni si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi,) e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica. Solfito-riduttori: batteri con proprietà riducenti. Stafilococchi aurei: batteri gram-positivi, appartenenti al genere Staphylococcus. Streptococchi fecali: batteri sferici, non mobili, gram-positivi. Virus: microrganismo intracellulare visibile solo al microscopio elettronico che agisce come un parassita intracellulare per quanto riguarda il metabolismo e la riproduzione. Bibliografia e Fonti - http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Temi/Acqua/ http://www.immagini acqua. http://digilander.libero.it/cicloacqua/home/frame.htm http://www.alfanet.it/welcomeitaly/paginaecologia/acqua.html http://www.regione.emilia-romagna.it/acquarisparmio/ ARPAT Regione Toscana – Sito Internet Acque minerali e di rubinetto: conoscerle meglio, Giuseppe Vinazzani, settembre 2004 Dietologia e dietetica, Maria Venturini Editoriale italiana, Roma Alimentazione e benessere, Periodico trimestrale, n. 3, luglio 2003, Milano Ministero delle Attività Produttive - Direzione generale per l’armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori: l’etichetta dell’acqua minerale naturale (2004). Guida all’uso ragionato delle acque minerali, Alessandro Zanasi, febbraio 1999 Le acque minerali: indicazioni e controindicazioni al loro consumo, A. Zanasi, F. Ardito IV Volume Atlante degli Acquiferi della Regione Liguria. L’acquifero alluvionale del fiume Magra. Gianpiero Brozzo, Luigi Marini. 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