TUTELA DEI DIRITTI DEL MINORENNE Guida al soddisfacimento dei compiti evolutivi e alla promozione del benessere di bambini – adolescenti - giovani …ci stiamo organizzando per uscire dall’isola che non c’è… 1 A cura di: Igor Ceresoli PREMESSA Questa guida nasce su richiesta specifica, come integrazione e completamento di una guida “madre” sui diritti, più in generale, della comunità territoriale, (dell’”Agenzia Diritti di Cinecittà”) e il presente documento ne è una sua ramificazione specifica su quelli dei giovani, ma a differenza di altre specifiche aree del diritto, questa relativa ai minorenni, trova difficoltà nello specificare in modo univoco e assoluto la definizione dei diritti e di come sia possibile tutelarli: questo semplicemente perché si passa da un oggetto ad un soggetto, ad esempio, dal diritto alla casa alla tutela dei diritti dei minori. Per questo motivo la guida darà alcune indicazioni di massima sulla tutela dei diritti dei giovani, partendo dalla definizione di bisogni specifici, indicando i servizi a cui ci si può rivolgere e le modalità di approccio e gestione; per finire con alcuni esempi concreti di percorsi possibili. INTRODUZIONE Il minore è un soggetto di diritto. La “Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo” (approvata nel novembre 1989 a New York, ratificata e resa esecutiva dall’Italia nel 1991), quale strumento di protezione e promozione dei diritti dell’infanzia, introduce l’idea del bambino come SOGGETTO di diritti e non soltanto come oggetto di cure e beneficiario di servizi, quindi non un destinatario passivo, ma essere umano attivo e consapevole. L’AUTONOMIA DECISIONALE del Minore, in ordine alle scelte di carattere personale e all’esercizio dei “Diritti fondamentali”, trova ormai ampio riconoscimento anche a livello sopranazionale. In tutte le decisioni relative ai MINORI, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’INTERESSE SUPERIORE DEL FANCIULLO deve essere una considerazione PREMINENTE. Questo deve logicamente valere anche per l’organo (istituzionale) più vicino e più importante per il minore: la propria famiglia. La Convenzione ONU, ratificata poi dalle leggi nazionali (anche quella italiana, costituzione compresa) garantisce al Minore (se capace di discernimento, cioè di scelta consapevole) un generale diritto di espressione della propria opinione, che va presa necessariamente in adeguata considerazione su ogni questione, anche nelle procedure amministrative o giudiziarie che lo riguardano. Ecco perché al Minore viene sempre più riconosciuto il potere di AUTODETERMINARSI (decidere per sé e per il proprio futuro), soprattutto nel campo degli atti coinvolgenti la sua sfera esistenziale. La volontà del Minore viene sempre più considerata decisiva, valutando però, la concreta capacità di discernimento (autonomia decisionale) del Minore stesso e dunque il suo grado di maturazione. Ad esempio, il Tribunale per i Minorenni, nei casi limite, può addirittura adottare soluzioni diverse rispetto a quelle concordate dai genitori, in caso di contrasto con l’interesse dei figli. Dalla Convenzione Onu del 20/11/1989, un bambino (fino al 18 anno di età) è soggetto di diritti di: UGUAGLIANZA; PROTEZIONE; IDENTITÁ; SICUREZZA; CURE SPECIALI; 2 AFFETTO; EDUCAZIONE; SOCCORSO; DIFESA; PACE. La società vuole un bambino che si presenti come soggetto attivo, interessato, competente, curioso, capace di interagire con l'ambiente e la cultura. Si può dire che il minore, oggi, rispetto ai suoi diritti, è uno dei soggetti più tutelati a livello giuridico e culturale, ma spesso uno dei meno tutelati nella reale applicazione degli stessi nella sua quotidianità; riconosciuto il suo valore di persona ancora indifesa nella sua minore età, quindi da proteggere, diventa spesso nella realtà, in quanto “piccolo uomo”, o “persona non formata” oppure “non partecipante attivo della società”, un essere invisibile, senza diritto di parola, solo un bersaglio passivo delle decisioni degli adulti. E quando il bambino/ragazzo/giovane, oltre che bambino, lo si considera nel suo ruolo di “figlio”, la situazione persino si complica, perché oltre a doversi difendere dall’arroganza e dal potere dei grandi in generale, deve anche fare i conti con i conflitti, le incomprensioni e i problemi dei propri genitori, laddove spesso diventa addirittura strumento ad uso di un genitore per far pesare dalla propria parte “l’ago della bilancia” delle rivendicazioni (per esempio nella spartizione di una casa, oppure per vincere questioni legali, o anche semplicemente per tenere a casa il figlio a proprio “uso e consumo” e far valere così una forma di potere, una ripicca, un infinito ricatto). Bisogna non dimenticare mai che è l’adulto che ha la responsabilità di lasciare dietro di sé, quindi a quelli che saranno gli adulti di domani, un “futuro possibile in un mondo umanamente vivibile”. Quindi bisogna farlo a cominciare dalla scelta intenzionale e consapevole di passare il testimone alle nuove generazioni, riconoscendole come attrici attive della rappresentazione dello scenario di domani. Entrando ora nel contenuto concreto, la guida è divisa in tre parti: nella scheda 1, si procede a partire dalla percezione di un problema (abbiamo inserito una serie di problemi che da professionisti ci troviamo più spesso ad affrontare, ma che non sono esaustivi di tutte le questioni che possono emergere in riferimento alla minore età), definiamo i primi passi da compiere, consigliando alcune modalità e procedure per attivarsi. E definendo poi l’area di intervento a cui il problema specifico potrebbe appartenere. Aree di appartenenza, che poi si troveranno nella scheda 2, in cui sono inserite le descrizioni dei servizi territoriali, contenute in 5 aree di competenza. Le aree sono: -Emergenza e pericolo immediato; -Psicofisica; -Sociale e dei conflitti genitoriali; -Dell’aggregazione, educativa, sportiva e del tempo libero; -Scuola. La terza e ultima parte della guida offre 3 esempi di percorso possibile rispetto ad un problema; i 3 esempi abbracciano un po’ le problematiche più comuni che, adulto e minore, a volte si trovano a dover affrontare. Rispetto ai bisogni (quelli elencati sotto, ma anche altri possibili), i percorsi da intraprendere spesso attraversano più di una area, e possono quindi andare a coinvolgere più servizi di tipo differenziato. Ci sono a volte percorsi che si intrecciano nelle varie istituzioni (e servizi) in modo contemporaneo e ci sono percorsi in cui l’attivazione dei vari servizi avviene a livelli e in tempi diversi in base all’emergenza, alla gravità e alla tipologia particolare del bisogno. 3 scheda 1 SCHEDA DEL SEGNALE E DEL BISOGNO Riconoscere quando c’è un bisogno/problema specifico e indicazione dei primi passi da compiere Logicamente il primo sostegno viene dall’adulto di riferimento, che attraverso la vicinanza, la conoscenza e la condivisione, è la persona più adeguata per comprendere il problema, sia nel percepire se qualcosa non va, che per porvi rimedio in modo autonomo, senza rivolgersi a servizi o professionisti esterni; Quindi il primo approccio davanti ad un bisogno o ad un problema è ascoltare con la mente e con i sentimenti ciò che l’altro ci comunica, ascoltando in modo rispettoso, senza giudicare e senza cercare di dare un valore al problema (quindi minimizzare o ingigantire); solo ascolto e la disponibilità a mettersi in gioco insieme, per approfondire la questione e porvi rimedio La carta successiva da giocarsi può venire dal coinvolgimento di figure importanti per il giovane o che comunque nella sua vita hanno un ruolo, una relazione significativa (esempio i nonni, l’allenatore, i coetanei, ecc..). E poi c’è il mondo delle istituzioni e dei servizi professionali territoriali a cui rivolgersi (la lista dei servizi è nella prossima scheda, qui li riportiamo, nell’ultima colonna, possibilità di servizi legati ad un problema specifico). Quindi la modalità di intervento su un problema emergente è: 1-la definizione e l’analisi del problema, 2-un primo possibile approccio, 3-la richiesta a servizi specifici e un percorso condiviso. Devo pensare che c’è un problema quando: Ha problemi di sovrappeso/ obesità/ anoressia o relativi alla gestione del cibo Un primo possibile passo: Osservazione dell’evoluzione del problema (peggioramento quotidiano), che non va sottovalutato anche perché, di solito, questi sono problemi che si cerca di nascondere. Aiutare la persona a prendere coscienza del problema e concordare insieme la strada da percorrere per risolverlo. Questa tipologia di problemi di solito riguarda diverse competenze professionali: aspetto sanitario (dietologia, analisi di controllo, specialista per problemi correlati); aspetto psicologico e/o relazionale (consulenza psicologica, consulenza socio-relazionale). Capire il momento in cui si nota il cambiamento, verificando la connessione ad un evento particolare. 4 Servizio/i a cui rivolgersi e area di riferimento Medico di Famiglia. Consultorio Familiare (A3 A4). Counselling Nutrizionale (A8). Servizio Psicologico ASL TSMREE (A1). Ha problemi di linguaggio/scrittura e/o si sospetta un ritardo evolutivo rispetto ai coetanei Ha problemi ginecologici e/o di gestione della sfera sessuale Si hanno dubbi sul suo approccio all’attività sessuale sia sui tempi che nei modi Stimolare il dialogo e la lettura fornendo un primo sostegno e osservando dove c’è carenza. Rapportarsi alla scuola per avere conferme o meno del problema. Confrontare le capacità cognitive, linguistiche e di scrittura con quelle di coetanei per comprendere se c’è molta o poca differenza. Il problema può essere neurologico, fisiologico, psicologico e/o relazionale, quindi appoggiarsi ai servizi specifici. Scuola. Servizio Soc. tramite social center (B2). ASL TSMREE (per osservazione neurologica e psicologica) (A1). Specialisti professionali in psicologia, educazione, neurologia, ecc.. Il presupposto base è che, specie per le ragazze, sarebbe utile frequentare regolarmente il consultorio familiare o un ginecologo, a prescindere dall’emergere di un problema (a partire dalla pubertà); questo perché entrambe lo possibilità danno modo di lavorare, a livello preventivo, sui comportamenti sessualmente sani da tenere (educazione sessuale) e restare monitorate sulla situazione sanitaria a livello genitale. Logicamente, rispetto al consultorio, sceglierne uno laico piuttosto che cattolico farà la differenza a livello di consigli sui comportamenti sessuali. Non c’è altra possibilità che parlare, confrontarsi, seppur nel rispetto dell’intimità personale, di rischi, di conseguenze (anche per tutta la vita) di un comportamento errato e consigliare la possibilità di viversi la sfera sessuale come un piacere e non solo adeguandosi all’andamento della comitiva o di quello che ci inculcano i media (tv, internet, ecc..). Parlare in generale del mondo sessuale, senza riferimenti personali, ma proponendo valori, modalità sane, precauzioni, ecc.. Se si hanno particolari problemi di apertura sull’argomento a causa del ruolo all’interno della famiglia, delegare ai servizi questo percorso di conoscenza e di responsabilizzazione. 5 Consultorio Familiare (A3 A4). Ginecologo. Medico di Famiglia. Partecipare a incontri (a scuola o in associazioni) che trattano della questione (anche insieme ai propri figli, così poi da attivare un confronto). Si sospetta o si ha una richiesta chiara di aiuto rispetto all’uso di stupefacenti Osservare cambiamenti di abitudini, di atteggiamenti (meno disponibilità all’ascolto e chiusura, spossatezza, noia, ecc..). Confrontarsi con persone che si vivono il minore e vedere se il sospetto su di lui è condiviso. Se il sospetto diventa realtà, verificare la tipologia di droga utilizzata (le droghe, seppur tutte dannose, non sono tutte uguali). Rivolgersi ai servizi competenti, compreso i numeri verdi per trovare consulenza e servizi specifici a cui rivolgersi. Possibilità di rivolgersi al Ser.T. per fare analisi di controllo che svelino l’uso o meno di una qualche sostanza. Ha atteggiamenti di chiusura prima non evidenti, ha improvvisi cambi di umore Verificare se c’è un problema leggero, subito risolvibile attraverso il dialogo e la vicinanza (se c’è quindi solo richiesta di attenzione). Oppure verificare a scuola, nell’ambito amicale e dei suoi rapporti se è successo qualcosa di visibile. Se il problema è più profondo e duraturo nel tempo rivolgersi ai servizi di sostegno psico-relazionale territoriali. Ha comportamenti aggressivi, violenti o autolesionisti Gestire episodi di bullismo Servizio sociale minori (tramite il Social Center) (B2). Centri di accoglienza per minori (centri aggregativi, ecc..) (C4-C6 B5). Ser.t; Agenzia per le Tossicodipendenze (A5). NUMERO VERDE Cittadini Operatori Tel. 800272727 (A6). DROGA CHE FARE Tel. 800461461 (A7). Scuola. Consultorio Familiare (A3 A4). ASL RMB TSMREE (A1). Servizi sociali tramite social center (B2). Confrontarsi, con gli insegnati e/o con altre figure adulte di riferimento per capire se il comportamento è circoscritto ad un ambito singolo o se è un atteggiamento generalizzato. Nel primo caso, capendo quando e in quale ambiente c’è il problema, si potrà mediare e lavorare sul problema specifico. Se invece violenza e aggressività sono generalizzate, vuol dire che è frutto di un malessere che parte da più lontano, quindi è necessario rivolgersi ai servizi preposti: servizio sociale, psicologico, e agenzie di sostegno alla minore età, come consultorio o associazioni. Può essere un alleggerimento (sfogo di energie) l’inserimento in una attività dinamica (sportiva, musicale, ecc..). 6 ASL RMB TSMREE (A1). Consultorio (A3 A4). Servizi Sociali tramite Social Center (B2). La Tartallegra (B5). Centro per la famiglia (B4). Servizio per i Servizi (B3). Poche amicizie Facilitare la conoscenza e il contatto con coetanei, attraverso l’invito a casa di compagni di scuola per fare i compiti, oppure capire quale sport o attività si potrebbe fare per socializzare. Fatica a frequentare la scuola o addirittura non ci va per niente Cercare di capire dove sta il problema, scegliendo tra queste possibilità: 1-ci andava tranquillamente e poi è successo qualcosa nell’ambiente scolastico; 2-è successo qualcosa al di fuori della scuola che lo sta influenzando; 3-ha troppo potere in famiglia e quindi può permettersi di scegliere se andare o no a scuola. Nei primi due casi cercare di risolvere il problema con l’ascolto, il sostegno e, se serve, con la mediazione tra il ragazzo e il suo problema (la persona, l’oggetto o il contesto con cui ha il problema). Ascolto e comprensione si, ma anche risolutezza nel ribadire che andare a scuola è un diritto/dovere, di cui il ragazzo si deve comunque assumere la responsabilità. Se il problema è più grave e di più difficile risoluzione, rivolgersi al dirigente scolastico, oppure a servizi specialistici (servizio sociale presso il social center), o a enti che fanno osservazione e diagnosi psicologiche e sociali (ASL, Consultorio, La Tartallegra, ecc..). Nel 3° caso riprendere le redini della gestione familiare, imponendo al minore la frequenza scolastica e lavorando sul riequilibrio dei ruoli familiari (chiedendosi chi è l’adulto e chi il piccolo; un piccolo che deve avere diritti, ma anche il dovere di darsi la possibilità di crescere sano e in modo conforme ai coetanei). 7 Centri sportivi (lista dei centri su internet o al social center). Centri aggregativi o ludoteche (C1-C6). Se la problematica è più seria contattare il consultorio familiare (A3 A4) o l’ASL RMB TSMREE (A1). Scuola. Centro per la famiglia (B4). La Tartallegra (B5). Consultori Familiari (A3 A4). Servizio sociale tramite social center (B2). ASL RMB TSMREE (A1). Bisogno di consulenza e sostegno sulle modalità educative e sulla gestione sociale dei figli. Bisogno di consulenza sulle modalità di affido e sui compiti ad esso assegnati Violenza In famiglia Si può trovare un appoggio all’educazione in due modi: il primo è attraverso il confronto con altri genitori più esperti nella gestione dei figli o che hanno già passato e risolto le problematiche in cui voi oggi vi trovate (questa ultima caratteristica specialmente se si parla di affido); questo si può fare nell’ambito dei parenti o amici o frequentando incontri, seminari, gruppi di autoaiuto che i servizi territoriali o le scuole a volte attivano. Il secondo modo è rivolgendosi direttamente ai servizi sociali ed educativi territoriali: servizio sociale, centri aggregativi e ludoteche, la Tartallegra, Centro per la Famiglia, scuola, ecc... Cercare inoltre di effettuare inserimenti in attività aggregative, sportive e culturali, che sono comunque ambiti di socialità e dove si fa squadra e quindi sempre educativamente utili, al di là dello specifico problema. IN CASO DI EMERGENZA IMMEDIATA vedere i numeri utili all’inizio della TABELLA DEI SERVIZI - Non minimizzare il problema e insistere per ottenere un immediato intervento. Chiamare anche il 118, non fosse per altro che, è probabile che l’ambulanza arrivi prima delle forze dell’ordine. E una volta passata l’emergenza, non far cadere la questione ma informarsi e farsi aiutare dai servizi preposti: Servizio Sociale, Servizio Sanitario, Centri Antiviolenza, Agenzia Diritti, Consultorio familiare e Associazioni di tutela dei diritti. E se sei minorenne e hai le capacità e il bisogno di essere tu a fare qualcosa per interrompere la violenza in famiglia, puoi seguire lo stesso percorso scritto qui sopra, ma con in più la possibilità di parlarne prima con qualche compagno di scuola o amico, e con adulti con cui hai un rapporto e dei quali ti fidi, che ti possono aiutare a fare i passi giusti. 8 Scuola. Centro per la famiglia (B4). La Tartallegra (B5). Consultori Familiari (A3 A4). Servizio sociale tramite social center (B2). ASL RMB TSMREE (A1). Indirizzario internet. Servizio Sociale tramite Social Center (B2). Centri Anti Violenza (B7). ASL TSMREE (A1). Consultorio Familiare (A3 A4). La Tartallegra (B5). Centro per la famiglia (B4). Consultori familiari (A3 A4). Avvocati. Commissari e caserme di pubblica sicurezza. Problemi economici e di mantenimento dei figli Logicamente, la prima cosa è la ricerca di un lavoro stabile, attivando anche tutti quegli strumenti di ricerca lavoro possibili, che oggi sono molti: oltre al classico Porta Portese o Lavorare e al sempre validissimo passa parola, ci sono i Centri di Orientamento al Lavoro, la Città dei Mestieri, oltre a tutti i siti internet che oggi, in modo sempre più importante e decisivo, si occupano di questo contesto. Intanto si possono fare una serie di azioni per provare a migliorare la situazione: 1-Chiedere contributi (se si hanno i requisiti) all’ente pubblico: servizio sociale territoriale (ma visitare anche i siti della provincia e della regione che a volte offrono agevolazioni alle famiglie, scuola); 2-scrivere una sorta di bilancio familiare per ottimizzare le spese: si scrivono tutte le spese in un arco di tempo e poi si decide in famiglia, insieme, quali eliminare perché superflue e quali ridimensionare in relazione ai bisogni e alla possibilità di poterlo fare, cioè se nel bilancio c’è la benzina, che mi serve per portare il bimbo a scuola, sarà una voce difficile da eliminare o ridimensionare, perché la scuola è lontana è l’auto è indispensabile e perché il prezzo della benzina è più o meno uguale in tutti i distributori, se invece la voce di bilancio è, ad esempio, il dischetto che compro mensilmente per la play station, quello lo posso sia eliminare, perché non è un bisogno fondamentale, oppure ridimensionarlo, magari comprandone uno ogni due mesi; 3-altra possibilità di risparmio è data dall’unirsi con altre persone per dividersi alcune spese comuni (per esempio l’auto condivisa), o per risparmiare sugli acquisti (ad esempio con la partecipazioni a gruppi di acquisto, che già a livello territoriale esistono). 9 COL (D3). Città dei Mestieri e delle Professioni (D4). Siti Internet di offerta lavoro. Servizi Sociali tramite Social Center (B2). Siti Internet di regione e provincia (nell’indirizzario dei siti). Bisogno di comprensione delle procedure di separazione e Sostegno alla separazione consapevole Le competenze necessarie per affrontare una separazione sono di due tipi, entrambi fondamentali per evitare o ridurre al minimo i problemi che ne possono conseguire (anche a distanza di tempo): 1-competenze delle procedure e delle leggi (quindi quali leggi dettano questa materia, dove e quando si va per avviare il percorso, diritti e doveri delle due parti). Per questa competenza si contattano i servizi utili sul diritto e sull’ambito legale (associazioni di tutela dei diritti, enti di protezione di genere, come il telefono viola per le donne e l’associazione papà separati per gli uomini, avvocato di fiducia, ecc..). 2-competenze di tipo relazionale, psicologico e sociale (come affrontare il partner, come accentrare la contrattazione attorno al benessere dei figli, come ottenere garanzie di onestà, coerenza, trasparenza, durante e specialmente dopo la separazione, rispetto agli impegni presi e alle responsabilità sui figli, garantendo al contempo la piena libertà dei singoli di rifarsi una vita in modo indipendente. Si può trovare consulenza e aiuto per questa competenza nei servizi sociali e sanitari e nelle associazioni dedite alla famiglia. Centro diritti. Avvocato. Associazione telefono rosa. Associazione papà separati. Centro per la famiglia (B4). La Tartallegra (B5). Consultori Familiari (A3 A4). Servizio sociale tramite social center (B2). ASL RMB TSMREE (A1). Indirizzario internet. Partendo dal presupposto che, sul territorio i bisogni sono tanti e le risorse operative poche, un consiglio generale da dare, che può valere per ogni richiesta di aiuto (specialmente per problemi più gravi che minano l’integrità del minore), è quello di porre sempre la richiesta in modo deciso (come se in qualche modo si rimandasse una frase del tipo: “…se poi succede qualcosa di grave la responsabilità è anche tua/vostra.”), possibilmente prendendo nota del nome dell’operatore del servizio a cui ci si è rivolti (che può essere un medico, un insegnante, un assistente sociale, un poliziotto, ecc..), così da restringere le possibilità che la vostra richiesta di aiuto cada nel vuoto. 10 scheda 2 SCHEDA DEI SERVIZI Servizi territoriali (municipali e comunali) e professionisti ai quali rivolgersi per la tutela dei diritti e in caso di bisogno per problemi relativi ai minori. SERVIZIO QUALI COMPETENZE (specifiche per i minori) EMERGENZA PERICOLO IMMEDIATO 112 CARABINIERI 113 POLIZIA DI STATO 118 AMBULANZA 1522 ANTIVIOLENZA DONNE 114 EMERGENZA MINORI Chiamare più numeri contemporaneamente così da essere più sicuri di essere soccorsi. Cercare di far capire in poche parole ma in modo chiaro il problema quale è. Chiedere anche il nome dell’operatore con cui si sta parlando, in modo che si assuma la responsabilità di un pronto intervento. Consigli sui passi essenziali da fare in caso di richiesta urgente di aiuto a causa di pericolo grave per il minore o di una violenza subita. Mantenere la calma e cercare di ragionare. Chiedere aiuto alla persona più vicina e la più immediata che sta nei paraggi. Telefonare ai numeri di emergenza…se non è possibile chiamare, ricordarsi che oggi si può chiedere aiuto anche via internet (114 on line, polizia, o attraverso un social network o con qualsiasi contatto che sia aperto in quel momento nel proprio pc in rete (anche in off line). Seguire le indicazioni degli operatori dei numeri di emergenza; nel frattempo cercare di contattare e coinvolgere qualche familiare o persona di cui ci si fida e che può essere la parte lucida, utilissima nel momento confusivo e di sofferenza (una persona meno coinvolta emotivamente che può tenere il punto della situazione e essere tramite con i servizi di emergenza). Altri percorsi possibili o altre indicazioni le trovate: sui siti antiviolenza per donne e per minori, oltre che su alcuni siti istituzionali (ministero delle pari opportunità, sito della polizia di stato, emergenza sociale del Comune di Roma, ecc.. 11 TELEFONO AZZURRO 114 Tel. 114 o www.114.it E’ attivo in tutta Italia 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, raggiungibile da telefonia sia fissa che mobile. 1.96.96 Tel. 19696 La Linea telefonica gratuita dedicata a bambini e ragazzi fino ai 18 anni, attiva h 24 tutti i giorni dell’anno e la linea del Telefono Azzurro 199.15.15.15 Tel: 199151515 Il 114 è un numero di emergenza al quale, chiunque, bambino, adolescente o adulto, può rivolgersi tutte le volte che un bambino o un adolescente è in pericolo. Il Servizio è gratuito ed è promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità e gestito da Telefono Azzurro. In particolare: * quando un bambino o un adolescente è in situazione di pericolo immediato; * per denunciare emergenze o situazioni di grave disagio riguardanti l’infanzia e l’adolescenza; * per segnalare immagini, messaggi e dialoghi che possono nuocere ai ragazzi, diffusi attraverso televisione, Internet, radio e carta stampata. A questo numero bambini e ragazzi chiamano di solito per queste motivazioni (con percentuali indicate nel sito del Telefono Azzurro): -per problemi di tipo relazionale-comunicativo e malessere psicologico: bisogno di parlare (37,7%), problemi relazionali con i genitori (17,9%) o con i coetanei (13,2%) -difficoltà vissute in famiglia: legate alla separazione dei genitori (12,7%), a un’elevata conflittualità all’interno del nucleo familiare (10,9%) e a una diffusa inadeguatezza delle figure genitoriali (10%), disagio emotivo (16%), manifestazione di paure (15%), problemi sentimentali (9,7%). Le forme più gravi di abuso segnalate riguardano: abusi fisici (13,9% delle consulenze telefoniche), abusi psicologici (12%), abusi di tipo sessuale (5,4%), situazioni di trascuratezza (2,7%). Per consentire anche agli adulti, genitori, insegnanti, operatori dei Servizi e quanti altri vengono a contatto con le problematiche dell’infanzia e adolescenza, di portare all’attenzione situazioni di disagio riguardanti minori e di ottenere una consulenza e un aiuto per la loro gestione. 12 ANTIVIOLENZA DONNE 1522 Tel: 1522 Numero gratuito di pubblica utilità, attivo 24 ore su 24. TELEFONO ROSA Indirizzo: Viale Mazzini, 73 Tel.06/37518261-06/37518262-06/37518282 Indirizzo: Via Tor di Nona, 43 Tel. 06/6832690-06/6832820 [email protected] [email protected] ASSOCIAZIONE DIFFERENZA DONNA Indirizzo: Viale di Villa Pamphili, 86/B Tel. 06/5810926-06/5811473 CENTRO DONNA L.I.S.A. Indirizzo: Via Rosina Anselmi 41/42 Tel. 06/87141661-06/5811473 -06/87141661 Cell. 328 6967602 [email protected] www.centrodonnalisa.it 13 Promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I Centri Antiviolenza accolgono donne di tutte le età, italiane ed immigrate, vittime di ogni forma di sopruso in famiglia, nel posto di lavoro, nella società. Servizi offerti: . ascolto telefonico 24/24 h . colloqui su appuntamento . sostegno nel percorso di uscita dalla violenza . ospitalità nei casi di emergenza . consulenza e assistenza legale . consulenza psicologica . gruppo di auto-aiuto . sostegno ai bambini testimoni di violenza. SERVIZIO AREA A QUALI COMPETENZE (specifiche per i minori) AREA SANITARIA E PSICOLOGICA A1 ASL ROMA B 4° DISTRETTO TSMREE (Tutela della salute mentale e riabilitazione in età evolutiva) Indirizzo: Via Bruno Rizzieri 226 Tel. 06 41434098 Telefono/Fax 06 7223844 06 7223845 A2 MPEE PREVENTIVA EVOLUTIVA – MEDICINA DELL’ETA’ Indirizzo: Via Cartagine 85 Tel. 06 41435950 Indirizzo: Viale B. Rizzieri 226 Tel. 06 41434092 Il servizio svolge attività di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, inserimento scolastico e sociale dei soggetti in età evolutiva (0-18) con disabilità, disturbi e patologie di tipo neurologico, neuropsicologico, psichiatrico e dello sviluppo, nonché situazioni di disagio psico-sociale e relazionale. Certificazioni Handicap e Invalidità. Attestazioni per richiesta insegnante di sostegno. Vaccinazioni obbligatorie (difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B), vaccinazioni raccomandate gratuite (morbillo, parotite, rosolia) dai 3 ai 18 anni di età. Vaccinazione antitetanica gratuita per tutte le fasce di età. CONSULTORI FAMILIARI A3 ASL ROMA B DISTRETTO 4° Interventi di servizio sociale; consulenza CONSULTORIO LEVII psicologica e psicoterapia; consulenze in Indirizzo: Via dei Levi 10 puerperio; spazio giovani (13-23 anni); Tel. 06 7615549 promozione e sostegno dell'allattamento Fax 06 76961310 materno; visite ginecologiche; spazi neoCONSULTORIO SOCCIARELLI mamma; visite ostetriche; incontri con i Indirizzo: Via della Stazione di genitori su temi relativi al 1° anno di vita Ciampino 31 (Morena) del bambino; percorso legge 194 (I.V.G.) Tel. 06 41435102 Percorso adozione; visite e vaccinazioni CONSULTORIO RIZZIERI 0-36 mesi; educazione alla sessualità ed Indirizzo: Via Bruno Rizzieri 226 alla affettività. Tel. 06 41434012 Fax 06 41434014 14 A4 DI GESTIONE CATTOLICA CONSULTORIO FAMILIARE “Al QUADRARO” Indirizzo: Via Tuscolana 619 Tel. 06 76906620 Fax 06 76906625 CONSULTORIO FAMILIARE S. Domenico Savio c/o Parrocchia S. Giovanni Bosco Indirizzo. Viale dei Salesiani 9 Tel. 06 7480433 A5 SER.T. Tossicodipendenze ASL ROMA B Indirizzo: Via dei Sestili 7 Tel. 06 763791 Accoglienza, consulenza presa in carico di famiglie e minori sulle tematiche: Sociali. Psicologiche. Fisiche. Relazionali. Gruppi terapeutici per adolescenti. Progetti sinergici con le scuole. ALTRI SERVIZI SANITARI Servizio Servizio Pubblico A6 NUMERO VERDE Cittadini Operatori Tel. 800272727 A7 DROGA CHE FARE Tel. 800461461 A8 COUNSELLING NUTRIZIONALE Indirizzo: Via Cartagine 85 Tel. 06 41435950 di prevenzione, riabilitazione e reinserimento relative alle dipendenze e alle patologie correlate. Consulenza e attività di rete con altri servizi del territorio (invio e trattamento integrato, comprese le comunità terapeutiche). Servizio in collaborazione con l'Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze di Roma. Servizio di consulenza e informazione sulle problematiche della droga. L’ambulatorio svolge attività di prevenzione e cura delle malattie legate ad un’alimentazione non corretta, rivolto prevalentemente ad adolescenti e giovani adulti in sovrappeso o lievemente obesi, attraverso incontri di educazione alimentare e collaborazione multidisciplinare con altri specialisti. 15 AREA B AREA SOCIALE E DEI CONFLITTI GENITORIALI B1 MUNICIPIO SERVIZI SOCIALI Solo referente per utenti già in carico ai servizi sociali, per nuove richieste ci si rivolge al social center. B2 SOCIAL CENTER 950 (Referente di accoglienza per i Servizi Sociali Municipali). Indirizzo: Via Tuscolana 950 IV piano (all’interno del centro commerciale shopping center) Tel. 06 76961268 Prima accoglienza e consulenza per i servizi sociali del X Municipio e sull’invio ad essi. Accettazione domande di contributi economici e per richiesta di borse lavoro sociali. Informazioni su servizi alla persona di natura sanitaria e sociale presenti sul territorio. B3 SERVIZIO PER I SERVIZI Servizio di connessione informativa e per il sostegno di percorsi comuni tra i vari servizi territoriali preposti alla tutela e alla gestione dei minori. Offerta di una banca dati sulle entità, a livello territoriale del Municipio X e a livello comunale, rivolti ai minori nei vari ambiti possibili: istituzionale, educativo scolastico, formativo, legale, e dell’aggregazione formale e informale. Collegamenti sinergici per un efficiente ed efficace collaborazione di rete. Presso la cooperativa “Le rose Blu” Indirizzo: Piazza di Cinecittà 11 (c/o Municipio Roma X – lato P. Togliatti) Tel/Fax 06.71.58.29.00 Tel. 3283711858 [email protected] B4 CENTRO PER LA FAMIGLIA Indirizzo: Via Francesco Antolisei, 25. Tel. 06 72480682 Fax 06 72480640 [email protected] Sportello e spazio di accoglienza e ascolto delle varie problematiche familiari. Sostegno e consulenza psicologica. Servizio rivolto a famiglie monoparentali, coppie e famiglie ricostituite. Consulenza legale; mediazione familiare. Sostegno a coppie in situazioni di crisi, in via di separazione e/o separate. Spazio di accesso a tutte le indicazioni utili per migliorare la gestione della vita quotidiana.. Seminari su temi che riguardano le varie tappe evolutive della famiglia. 16 B5 LA TARTALLEGRA Servizi all’infanzia, all’adolescenza e alla famiglia. Spazio famiglia Punto d’ascolto Laboratori adolescenti Indirizzo: Via degli Opimiani 73 Tel. 06 7612227 Spazio Be.Bi Laboratori creativi per l’infanzia Servizi alla scuola Indirizzo: Via Marco Dino Rossi 30 Tel. 06 7213675 [email protected] www.latartallegra.it B6 AGENZIA DIRITTI Indirizzi: Piazza di Cinecittà 11 (c/o Municipio Roma X – piano terra) e Via Marco Dino Rossi 9 Tel. 06 74762473/74/76 fax 06 64762475 Cell. 346 7250678 Sostegno psicologico alla genitorialità, alla coppia e a single che si trovano ad affrontare momenti di difficoltà. Servizio svolto dello spazio Famiglia presso la sede di via Degli Opimiani 73 (In collaborazione con la ASL). Laboratori didattico relazionali ed emotivo relazionali per adolescenti. Laboratorio Teatrale per ragazzi dei 6 18 anni. Servizi educativi all’infanzia attraverso lo Spazio Be.Bi “il germoglio di vite” presso la sede di via Marco Dino Rossi 30 (servizio in convenzione con il Comune di Roma). Laboratori creativi per l’infanzia (2-10 anni). Sportello di prima accoglienza e Sportello Welfare per reddito di cittadinanza e questioni del lavoro. Sportello Politiche Abitative: sfratti; mediazioni; ricontrattazioni; criteri erp e graduatorie; regolarizzazioni. Sportello Politiche Accoglienza: permessi di soggiorno; ricongiungimenti; rinnovi e sanatorie; mediazione con Ufficio Immigrazione; riconoscimento titoli di studio ecc.. Sportello Politiche Socio-Sanitarie e di Partecipazione: indebitamenti ed usura; emergenze socio-economiche; orientamento su formazione e inserimenti lavorativi; partecipazione alla vita del territorio, questioni urbanistiche. Sportello Donne: diritti di genere, violenza domestica, diritto di famiglia, tutela minori, ecc... 17 AREA C AREA DELL’AGGREGAZIONE, EDUCATIVA, SPORTIVA E PER IL TEMPO LIBERO C1 “IL TEMPO DELLA NON SCUOLA” Progetto di accoglienza e appoggio educativo per minori Destinatari: bambini in età compresa tra i 2 ed i 14 anni. Indirizzo: via G. Figliolini 20/D (zona Cinecittà Est) Tel. 06 7211869 coopalbatros1985@katamail C2 LUDOTECA “Il Piccolo Popolo” Destinatari: bambini in età compresa tra i 3 ed i 10 anni. Indirizzo: Via Selinunte 1 (i locali sono adiacenti la scuola elementare Salvo D’Acquisto zona Quadraro) Tel. 06-97618486 fax.: 0697253136 [email protected] http://www.boogan.it/ C3 LUDOTECA “Semaforo Blu” Destinatari: bambini in età compresa tra i 3 e gli 11 anni Indirizzo: Via G. Messina 41 (ingresso dal plesso della scuola media A. Schweitzer ed entrata dal retro) Tel. 335 1430976 [email protected] Organizzazione di spazi strutturati per fasce di età, in particolare uno spazio specifico per bimbi dai 2 ai 5 anni ed i loro genitori, finalizzato alla condivisione delle attività di gioco ed a fornire risposte alle esigenze organizzative delle famiglie. • realizzazione di attività ludico-ricreative ed espressive. • iniziative educative esterne al Centro mirate alla scoperta delle bellezze naturali e cittadine. • attività volte all’integrazione fra la scuola, le famiglie e gli organismi territoriali. • Laboratori strutturati per aree di intervento psico-pedagogico e per fasce di età. • Attività ludiche, libere e strutturate, sia interne, che da svolgere negli spazi verdi pubblici adiacenti la Ludoteca. • Feste a tema, feste di quartiere. • Escursioni, gite e visite guidate. • Attività ricreative antimeridiane nei giorni di chiusura scolastica. • Attività ricreative estive nei mesi di giugno, luglio e settembre, in concomitanza con la chiusura delle scuole. • Incontri periodici di accoglienza familiari, finalizzati all’informazione sull’andamento del progetto ed alla partecipazione. • Interventi di prevenzione primaria e secondaria in rete con i servizi all’infanzia presenti nel territorio municipale. • Laboratori ed attività ludiche a tema. • Spettacoli teatrali. 18 C4 CENTRO DI AGGREGAZIONE PER ADOLESCENTI “Batti il tuo Tempo” Destinatari: adolescenti di età compresa tra i 14 ed i 22 anni Indirizzo: Piazza di Cinecittà 11 (c/o Municipio Roma X – lato P. Togliatti) Orario: dal lun. al ven. 16 – 20 Tel/Fax 06.71.58.29.00 mailto:[email protected] http://www.battiiltuotempo.it C5 CENTRO DI AGGREGAZIONE PER PREADOLESCENTI “X Universo” Destinatari: ragazzi da 11 a 16 anni. Indirizzo: Via Messina (ingresso dalla Scuola Media A. Schweitzer ed entrata dal retro). Tel. 06 97998125 Fax 06 97998124 [email protected] http://www.diversamente.it/ • Laboratorio di fotografia. • Sala prove musicale. • Introduzione al sistema GNU/LINUX. • Workshop di writing. • Laboratorio di arti varie con materiali riciclati. • Spazio video. • Campagna DNA - Do Not Abuse. • Produzioni giovanili. • Spazio accoglienza e animazione. • Sala studio. • Laboratori artistici, creativi, musicali e di espressione. • Attività ludiche, educative e di socializzazione. • Postazioni multimediali con accesso a Internet. • Animazione territoriale. • Azioni di prevenzione primaria e secondaria nelle scuole del territorio. • Escursioni, gite e visite guidate, incontri di cultura generale e su argomenti di interesse sociale. • Tornei sportivi. • Feste di quartiere. C6 CENTRO DI AGGREGAZIONE PER PREADOLESCENTI “Club Ragazzi” Destinatari: ragazzi dagli 11 ai 16 anni Indirizzo: Via dei Furi 25/27 (Quadraro) Tel. 06 97998125 Fax 06 97998124 [email protected] http://www.diversamente.it/ 19 AREA D AREA SCOLASTICA D1 SAISH-AEC (Assistente Educativo Culturale). Contatto e richiesta vengono inoltrate direttamente dalla scuola di appartenenza. Assistenza scolastica per persone diversamente abili in età scolare (fino alla terza media), la cui disabilità è attestata da una struttura sanitaria pubblica. D2 SERVIZI PER IL SOSTEGNO SCOLASTICO Accompagnamento al percorso didattico. Aiuto e sostegno all’esecuzione dei compiti scolastici. Sostegno educativo. CSOA “CORTO CIRCUITO” Indirizzo: Via Filippo Serafini 57 ORATORIO S. GIOVANNI BOSCO Via Publio Valerio (piazzetta posteriore alla chiesa) Tel 06 71040101 [email protected] D3 C.O.L. (CENTRO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO) COL Vignali X Municipio (Cinecittà) Indirizzo: Viale R. Vignali 14 Tel. 06 72902207 Fax 06 72973505 D4 CITTA’ DEI MESTIERI E DELLE PROFESSIONI di Roma Tuscolana Indirizzo: Via Tuscolana 2068 Tel. 06 72673358 Fax 06 72394652 [email protected] http://www.cittadeimestieri.roma.it/ Servizi che si occupano delle tematiche del lavoro e della formazione, offrendo operatori esperti sull’orientamento decisionale e sull’analisi delle competenze, per l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro e della formazione. 20 Indirizzi internet utili per l’approfondimento della descrizione dei servizi offerti PSICOLOGICO E SANITARIO http://www.aslromab.it/cittadini/distretti/quarto/guida_4_Distretto.pdf http://www.drogachefare.it/servizi_attuali.html http://www.quartiere-morena.it/Presidio_sanitario/consultorio_familiare.htm http://www.consultorioquadraro.it/default.asp http://www.terzocentro.it/index.asp http://www.maldamore.it/ http://www.praticamente.bo.it/index.php http://www.aslrmb.it SOCIALE E DEI CONFLITTI GENITORIALI http://www.comune.roma.it http://www.tribunaledeiminori.it/roma.php http://www.giustizia.lazio.it/appello.it/base.php?inf=trib_min.txt http://www.provincia.roma.it/ http://www.actroma.it/ http://www.separazione-divorzio.com/separazione.php http://www.minori.it/ http://www.socialelazio.it http://www.assistentisociali.org EMERGENZA VIOLENZA http://www.antiviolenzadonna.it/index.php?page=menu_nav/barra2/subire-violenza3 http://www.centrodonnalisa.it/legale%20e%20accoglienza.htm http://www.differenzadonna.it/home.htm http://www.azzurro.it/index.php AREA DELL’AGGREGAZIONE EDUCATIVA SPORTIVA E DEL TEMPO LIBERO http://www.centrooratoriromani.org/oratori/oratoriassociati.htm http://www.diversamente.it/centri_aggregativi.html http://www.cts.it/ http://www.agesci.org/home.php http://www.fiduciarioconimunix.it/Municipio%20Roma%20X%20Cinecitt%C3%A0.htm AREA SCOLASTICA e ORIENTAMENTO http://www.comuni-italiani.it/058/091/scuole/ http://www.psicopedagogika.it/view.asp?idRubrica=35 http://www.sirio.regione.lazio.it/ http://www.emagister.it/ http://www.upter.it http://www.istruzione.it http://www.cittadeimestieri.roma.it/index.php?option=com_content&view=article&id=47&Itemid=60 21 Esempio di problema: Separazione non (o poco) consensuale 1- cercare un confronto a due tra i genitori, mettendo sempre al centro il benessere del proprio figlio, tenendo davanti agli occhi l’immagine del suo viso, che da sorridente potrà diventare triste, in base alle nostre scelte. Percorso: Conflitto risolto fine 2- cercare l’aiuto di una mediazione: uno psicologo, un centro specializzato o una persona competente, riconosciuta e accettata da entrambi i genitori (insegnate, educatore, parente non schierato). Conflitto risolto fine 3 rivolgersi ad un avvocato di fiducia e cercare un accordo tra le parti o decidere se segnalare la situazione ai servizi sociali o al tribunale per i minorenni (tramite la procura della repubblica presso il tribunale per i minorenni). Conflitto risolto fine 4 nel caso di segnalazione ai servizi competenti verrà aperta una pratica al servizio sociale, che quasi sempre rimanda decisioni al giudice del tribunale per i minorenni, il quale solitamente avvia una indagine socio-ambientale su entrambi i genitori; riservandosi poi, una decisione sul merito delle scelte da effettuarsi (la possibilità sono molte e variano in base alla situazione che i servizi sociali indaganti si trovano davanti e in base alla relazione scritta che conseguentemente inviano al giudice). 22 Esempio di problema: Evasione scolastica 1- se c’è evasione, questa già sarà stata segnalata dalla scuola, quindi ci sarà l’intervento dei vigili o dei servizi sociali territoriali. E’ quindi necessario attivarsi subito, per evitare ulteriori conseguenze più gravi (il coinvolgimento del tribunale per i minorenni). Quindi parlare con la scuola, meglio con la dirigente scolastica; provare a parlare col ragazzo per fare emergere quale sia il problema (non sempre è facile saperlo o capirlo). Percorso: Rientro a scuola fine problema. 2- cercare l’aiuto in famiglia per fare unità e spingere il ragazzo a tornare a scuola. Nel frattempo discutere, sempre in famiglia, quali azioni concrete attivare per sostenere questo rientro. I punti fermi sono, il necessario coinvolgimento dei genitori in questo percorso, attraverso un maggiore controllo e la motivazione sui diritti/doveri del ragazzo. 3 contattare il servizio (o professionista) che si è scelto di attivare a sostegno della scolarità del ragazzo e mantenerne contatti stretti, specie per il primo periodo. Nel frattempo aggiornarsi molto spesso sull’evoluzione della situazione, sentendo la scuola rispetto alla presenza del ragazzo e dell’atteggiamento tenuto in classe. Rientro stabile a scuola fine problema. 4 ma forse non basteranno i servizi sociali o i servizi specializzati per un rientro stabile e a lungo termine: concetto centrale è che bisogna aiutare il ragazzo a trovare una motivazione alla frequenza e questo lo si può trovare attraverso un accordo con la scuola per la possibilità di attivare un percorso didattico personalizzato, che potrebbe essere sostenuto da un sostegno scolastico ed educativo esterno (associazioni o un’assistente personale). Quindi sostegno, aiuto concreto, mediazione con la scuola e controllo, Ci deve essere la regola ferma che: andare a scuola è un obbligo, e dentro questo grande contenitore da cui non si può uscire, bisogna fare di tutto per sostenere il ragazzo e aiutarlo ad andare oltre a paure o vizi, per farcela, oggi come domani, anche in una scuola che non gli piace. 23 Esempio di problema: Assunzione di sostanze stupefacenti del tipo “droga pesante” e alcolismo Percorso: In questo caso serve un’attivazione contemporanea di varie azioni e servizi, quindi non c’è un percorso a tappe, ma un percorso condiviso e integrato, denso di azioni e servizi e fatto di coinvolgimento personale e familiare. La tabella sotto, indica sul piano orizzontale le tre funzioni (Contenimento, Sostegno, Promozione) che ognuno dei tre contesti (inseriti sul piano verticale: famiglia, servizi e figure di riferimento) dovrebbe assolvere. Chi coinvolgere Famiglia (anche allargata) Contenimento Limitare la libertà personale (la dipendenza fisica è difficile da superare se non con queste limitazioni), quindi il minorenne deve essere controllato a vista h.24, può uscire, ma solo se accompagnato. Questo fino a che non si è raggiunto: 1- un accordo con una struttura specializzata per una presa in carico; 2-l’accettazione e un minimo di motivazione del percorso da parte del ragazzo; 3-Niente soldi in giro per casa (sono un invito troppo pericoloso). Sostegno La dipendenza, specie se forte, ha cause psicologiche e relazionali, Quindi, il sostegno va dato in queste due chiavi; sostenere psicologicamente vuol dire: motivare, dare prospettive future, creare opportunità di svago nei momenti depressivi e trovare attività per la quotidianità, far sentir utili; il sostegno relazionale significa: non giudicare e non colpevolizzare, donare affetto e vicinanza. Entrare in empatia (provare a stare nei panni dell’altro, nella sua sofferenza e fatica). 24 Promozione Guardare al futuro, trovare, dentro la negatività del momento, la parte positiva, cioè questo stop fermo e violento, porta con sé anche la possibilità di ripartire, magari in un modo diverso e maggiormente condiviso tra minorenne e famiglia. E’ per questo che, dopo il primo periodo dedicato disintossicazione e alla ripresa fisica, è importante l’inserimento in attività, lavorative, sportive, culturali e del tempo libero. E la parte più importante in un inserimento in attività, non è l’attività in sé, ma è la socializzazione (è fondamentale conoscere nuovi futuri amici “sani”). Servizi competenti Figure importanti di riferimento Contenimento Sostegno Promozione Al Ser.T si possono fare le analisi di Gruppi terapeutici, che sono Servizi di socializzazione (centri controllo dell’assunzione di sostanze. funzionali alla terapia sul problema aggregativi, culturali e sportivi). La comunità terapeutica (meglio se in si possono trovare al Ser.T, mentre territori abbastanza lontani), toglie dal gruppi di sostegno e autoaiuto Servizi dove fare volontariato, “riferimento territoriale vizioso”, che è il anche ai Consultori Familiari e in dove prendersi cura di qualcuno, luogo dove si vive, che diventa parte del varie associazioni (es. La cosa che risveglia l’anima, la problema, sia a livello simbolico, che per Tartallegra o Il Centro per la coscienza e il senso civico. la presenza delle solite persone Famiglia, ecc..) conosciute, dove si fanno le stesse cose A livello individuale invece serve un E quando si è arrivati ad un buon e dove il gruppo di riferimento (negativo) sostegno e/o terapia psicologica e punto del percorso, cercare servizi è quello, e quello rimane. Quindi starne psicosociale con psicologi (dell’ente per l’inserimento lavorativo o nella lontani per un bel po’ diventa pubblico o privatjvgi). formazione (meglio lavorativo estremamente utile (molte delle uscite Percorsi di acquisizione di valori all’inizio, perché l’autonomia è dalla droga pesante hanno funzionato Ser.t e Consultori Familiari, uno degli obiettivi primari del grazie ad un cambio definitivo di territorio psicologi privati. percorso). di residenza. Contenimento Sostegno Promozione Un amico responsabile, che sappia riportarlo verso Dare vicinanza. Iscriversi con amici sani alle attività. la strada maestra quando sta per imboccare quella Dare tempo gratuito. Uscire insieme dallo stretto ambito pericolosa. Fare cose insieme. territoriale (andare al centro, in altre Adulti di riferimento affidabili, cercati al di fuori della zone, ecc..). famiglia (per avere la possibilità di parlare e sfogarsi Progettare cose svaganti insieme anche dei problemi vissuti in famiglia, per la (viaggetti, scampagnate, tornei, difficoltà del percorso che tutti stanno vivendo). ecc..). 25 STRUMENTI GIURIDICI A TUTELA DELLA DONNA VITTIMA DI VIOLENZA a querela di parte I reati possono essere procedibili o d’ufficio La donna che decide di interrompere la relazione violenta può II procedimento si avvia solo con la querela della vittima. II procedimento inizia non appena giunta una notizia di reato a qualsiasi autorità competente. Avviare un procedimento penale attraverso una DENUNCIA-QUERELA presentata all’Autorità Giudiziaria. Avviare un procedimento civile attraverso un RICORSO per SEPARAZIONE al giudice civile. Nelle situazioni di maggiore rischio psicofisico della donna e dei figli minorenni, può essere chiesto un provvedimento: AL GIUDICE PENALE Di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dalla persona offesa e dai figli (art. 283 ter del c.p.p.). Di allontanamento dalla casa familiare del partner violento (art. 282 bis c.p.p.). AL TRIBUNALE PER I MINORENNI Di allontanamento del genitore convivente che maltratta o abusa del figlio (art. 330-331 c.c.). AL GIUDICE CIVILE Un ordine di protezione che prevede l’allontanamento da casa del partner violento (art. 342 bis c.c.). 26 Come fare la denuncia-querela DENUNCIA QUERELA (Art. 336 c.p.p.) Dichiarazione con la quale la donna vittima di violenza esprime la volontà che si proceda per punire il partner o coniuge. COSA DEVE CONTENERE • Dati anagrafici delia donna; • Dati anagrafici dell' uomo; • Descrizione dei fatti (e opportuno specificare quando si sono conosciuti, quando e iniziata la relazione, descrivere bene il comportamento dell'uomo, indicare l’inizio delia violenza). A CHI VA PRESENTATA AI Pubblico Ministero (nella segreteria della Procura). Ad un ufficiale di Polizia Giudiziaria (es. Polizia e Carabinieri). TERMINI PER IL DEPOSITO 3 0 6 mesi dalla conoscenza del fatto. 27 Procedura conseguente: PUBBLICO MINISTERO e POLIZIA GIUDIZIARIA Possono ricevere Ie notizie di reato da: DENUNCIA da parte di pubblici ufficiali 0 incaricati di un P..S. (art. 331 c.p.p) SEGNALAZIONE da parte degli operatori socio assistenziali. Caso di situazioni di disagio e pregiudizio per i minori. DENUNCIA proveniente da privati REFERTO da parte esercenti la professione sanitaria (art. 334 c.p.p) Alla MAGISTRATURA ORDINARIA PROCURA PRESSO ILTRIBUNALE Per avviare le indagini al fine di accettare se è stato commesso un reato. Alia MAGISTRATURA MINORILE (PROCURA PER I MINORENNI) per attivare misure di protezione nell'interesse del Minorenne. 28 DENUNCIA QUERELA da parte della vittima (art. 336 c.p.p.) OBBLIGATORIETA' DELLA SEGNALAZIONE per i seguenti reati ai danni di minori • Art. 572 c. p. maltrattamenti famiglia; • Ali. 571 c. p. abuso dei mezzi di correzione; • Legge 66/1996 violenza sessuale; • Art. 582 - 585 lesioni personali aggravate;