COSA FARE
IN CASO DI LISTE DI ATTESA BLOCCATE AI CUP
CUP Aziendale
Le prenotazioni sono
chiuse, richiami.
Vademecum di sopravvivenza per l'utente del SSN
Anche nella nostra Regione, sempre più, si sta diffondendo il
fenomeno delle cosiddette liste bloccate.
Prassi per la quale, se un cittadino telefona o si reca presso un CUP
per prenotare una visita specialistica o un esame diagnostico gli
viene detto che le agende sono chiuse e che non è possibile fissare
l'appuntamento, vale a dire la data per l'erogazione della prestazione
richiesta, e di ritelefonare o di ritornare al CUP successivamente.
Questa pratica è espressamente vietata dalla legge. I cittadini hanno
diritto ad avere la prenotazione della propria visita specialistica o
dell'esame diagnostico richiesto e li devono avere, almeno per una
serie di prestazioni indicate espressamente dal piano nazionale di
gestione delle liste di attesa e da atti regionali che hanno recepito il
piano, in tempi certi.
Se questo non fosse possibile, a causa delle lunghe liste di attesa che
certo non sono colpa dei cittadini, gli stessi hanno diritto ad avere la
prestazione presso una struttura convenzionata o averla autorizzata
in libera professione a carico del servizio sanitario regionale.
In questo breve opuscolo sono contenute le domande più frequenti
che riguardano il fenomeno delle liste bloccate e alcune indicazione
affinché i cittadini possano vedere i propri diritti rispettati.
Vi preghiamo di segnalare tutti i casi in cui vi trovate di fronte al
blocco di una lista di prenotazione alle associazioni che trovate
nell’elenco finale di questo opuscolo, che vi aiuteranno a difendere i
vostri diritti.
La nostra intenzione, se il fenomeno permane, è quella di avviare
una azione collettiva (class action) contro le Aziende Sanitarie che
attuano questa prassi palesemente illegittima.
E' possibile chiudere le prenotazioni per le prestazioni sanitarie:
visite specialistiche e esami diagnostici?
No, chiudere le prenotazioni (fenomeno delle cosiddette liste d’attesa
bloccate) è una pratica vietata dalla Legge nazionale n. 266/2005.
Nel caso si verifichi, va segnalato il fatto inviando una lettera (allegato)
tramite raccomandata A/R alla Direzione Generale dell’Azienda
Sanitaria, all’Assessorato alla Sanità regionale e, contestualmente,
contattata una delle associazioni segnalate ed elencate su questo
opuscolo, che vi aiuteranno a tutelare i vostri diritti.
E’, inoltre, importantissimo chiedere al momento della telefonata al
CUP, oppure alo sportello presso il quale ci si è recati, quali altre
strutture possono erogare la prestazione.
Sono stati fissati i tempi massimi per tutte le prestazioni sanitarie?
L'attuale piano nazionale per il governo delle liste di attesa ha fissato i
tempi massimi di attesa per 58 prestazioni sanitarie tra diagnostica,
specialistica ambulatoriale (prime visite o primi esami diagnostici) e
per alcuni ricoveri.
Le Regioni, a loro volta, nel recepire il piano nazionale hanno indicato,
con un proprio atto, le prestazioni garantite con i relativi tempi massimi
di erogazione delle stesse.
La Regione Toscana ha adottato il piano regionale per il governo delle
liste di attesa con delibera 493/2011.
Per quanto riguarda la Regione Toscana, inoltre, con delibera 143/2006
è stato previsto che alcune prime visite specialistiche - cardiologica,
ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica e
otorinolaringoiatrica, devono essere erogate con un tempo massimo di
attesa di 15 giorni.
Qualora l'ASL di riferimento non sia in grado di erogare la prestazione,
in almeno uno dei suoi presidi o dei presidi accreditati, è previsto un
risarcimento economico di 25 euro.
Per le disposizioni regionali e le modalità di rimborso puoi consultare:
http://www.regione.toscana.it/-/prestazioni
Oppure rivolgerti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della tua ASL
di riferimento ai sottostanti numeri:
Numeri pronto salute
ASL1
ASL3
ASL5
ASL7
ASL9
ASL11
800 565509
800 861213
800 221290
0577 586047
800 320651
800 833302
ASL2
ASL4
ASL6
ASL8
ASL10
ASL12
800 869143
800 017835
800 016009
0575 254000
840 003003
800 297211
** Ricordati che la telefonata è gratuita da numero fisso mentre si paga
da cellulare.
Cosa succede in caso di superamento dei tempi massimi?
Il Piano nazionale per il governo delle liste d’attesa prevede che, in
caso di mancato rispetto dei tempi massimi, l’Azienda sanitaria di
riferimento debba provvedere ad indicare le strutture pubbliche o
private convenzionate che assicurano il rispetto di tempi di attesa.
Nel caso nessuna struttura pubblica o convenzionata sia in grado di
erogare la prestazione, l’Azienda sanitaria deve autorizzare la
prestazione in regime intramoenia (libera professione).
In questo caso, il cittadino non deve sostenere alcun onere economico
aggiuntivo, se non l’eventuale ticket (se non esente).
Come conoscere i tempi di erogazione delle prestazioni della
propria ASL?
Ogni azienda sanitaria locale o azienda ospedaliera deve redigere il
piano aziendale attuativo e di questo deve dare opportuna conoscenza
e diffusione ai cittadini. Per cui avete il diritto di richiederlo in visione
agli sportelli CUP presso cui vi recate.
Il piano deve essere, infatti, disponibile presso i centri di prenotazione
(CUP), i siti web aziendali e gli Uffici Relazione con il Pubblico
(URP) aziendali .
Hai necessità di svolgere una visita di controllo e i tempi
comunicati superano quelli pubblicati nel piano?
Il Piano nazionale di governo delle liste di attesa ha fissato tempi
massimi per prestazioni diagnostico-specialistiche in regime
ambulatoriale solo per le prime visite e primi esami diagnostici,
ovvero per quelle prestazioni volte ad individuare una diagnosi.
Restano esclusi i controlli periodici.
Se l’attesa prospettata dal CUP risulta incompatibile con le necessità il
vostro medico curante può eventualmente provvedere a certificare la
necessità della prestazione in tempi più brevi.
Esistono percorsi di accesso preferenziali per alcune aree cliniche
particolarmente importanti per la salute dei cittadini?
Sì, sono i cosiddetti percorsi diagnostico terapeutici (PDT). Il piano di
contenimento sui tempi di attesa stabilisce che le Regioni sono tenute
ad avviare dei percorsi di accesso preferenziali detti appunto PDT per 2
aree mediche in particolare: l'area cardiovascolare e quella
oncologica.
In questi casi:
- la prima visita specialistica (visita cardiologica o oncologica) va
eseguita entro 30giorni;
- dovranno essere stabiliti tempi di attesa adeguati tra la definizione del
problema (diagnosi) e l'esecuzione dell'atto terapeutico che comunque
l'attesa non potrà essere superiore a 30 giorni.
Elenco associazioni
FIRENZE:
ACU Toscana
Via Guelfa, n.148/r
Tel/fax 055 - 494858
ADINA
Piazza F. Baldinucci, 8/r
Tel. O55- 486838; fax 055 4625985
Email: [email protected]
COMITATO 21 Marzo-Gavinana
(tutti i giovedì, ore 18:00)
c/0 Bbibblioteca “Gracco”
Via Villamagna, n. 27/ A
Sergio3398910244 -Giovanna 3475271037
Email: [email protected]
COBAS Careggi
(tutti i giorni dalle 14 alle 17)
c/o AOU Careggi, via Largo Brambilla
Tel 055-7947116 – cell. 380/1951827
Email: [email protected].
CUB Sanità’
Via Guelfa, n. 148/r
Tel/fax 055-494858
DIRITTI E SOCIETA’ Toscana
Via Vittorio Emanuele II, n. 135
Tel. 055-461244; cell. 338/9123711
Email: [email protected]
ASSOCIAZIONE In Marcia
Piazza F. Baldinucci, n. 8/r
Tel. O55-486838; fax 055 4625985
CTDS Borgo San Lorenzo
Cell. 333/5627296
Email: [email protected]
LUCCA:
USB Lucca - Comitato Sanità Lucca
Via Sant'Anna, n.14 - Lucca
Tel/seg. 0583- 53035
email: [email protected]; [email protected]
MASSA CARRARA:
COMITATO DI SALUTE PUBBLICA per l'autorganizzazione popolare
(tutti i mercoledì dalle ore 16.00 alle h18.00)
Via San Giuseppe Vecchio, 98
Cell. 328.0477930
PISA:
CIRCOLO Agorà
Via Bovio, n. 48
Cell. 338/3614966
Email: [email protected]
Federazione USB
Via Baldo degli Ubaldi, n. 3
Tel. 050-500442 – 050-970390
ROSSA@ Pisa
[email protected]
PISTOIA:
CTDS Pistoia
Cell. 333/5627296
Email: [email protected]
COSTTUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
L’art. 32 della Costituzione Italiana, nel sancire la tutela della
salute come ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della
collettività”, di fatto obbliga lo Stato a promuovere ogni
opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti
finalizzati alla migliore tutela possibile della salute in termini di
generalità e di globalità atteso che il mantenimento di uno stato di
completo benessere psico-fisico e sociale costituisce oltre che
diritto fondamentale per l’uomo, per i valori di cui lo stesso è
portatore come persona, anche preminente interesse della
collettività per l’impegno ed il ruolo che l’uomo stesso è chiamato
ad assolvere nel sociale per lo sviluppo e la crescita della società
civile.
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