Anno XXVI
N. 9
LLETTINO WMOCCHtoLE MENSILE
Che male ho fatto perché...
il Signore mi castighi così?
E1 la domanda che udiamo assai
spesso dalle labbra di molti. Una mal a t t i a , una disgrazia, una sfortuna economica, ecc., ci fanno uscire in questa
espressione.
I] Signore ci comprende benissimo,
ci compatisce perché sa molto bene che
non si tratta di una bestemmia (come
suonerebbero le parole in se ) ma del
lamento di un animo straziato dal dolore.
UN PO' DI LUCE
Invece — come il fariseo — ci glorianio delle nostre iniquità.
UN PRIMO QUADRO
In quella famiglia, in quel paesino,
non si prega più, si disprezza la parola della Verità, si porge l'orecchio —
con ostentata malizia — alla voce dell'iniquità ; famiglia e paesino sono ridotti ad un cumulo di pietrame limaccioso, torbido. Il papa, la mamma, i
vecchi, i giovani non si danno alcun
pensiero ; ridono, scherzano, si esaltano nelle loro trovate. Un fulmine a
ciel sereno? Una disgrazia?...
« Che male ho fatto? ».
!..— II grande male, l'unico vero
male è il PECCATO : contiene in sé
una malizia, che ha qualche cosa d'infinito. Non si possono trovare parole, SECONDO QUADRO
^he rendano comprensibile una tale
E' giorno di festa : Ricordati di sanmostruosità.
tificare le feste /
2. — Tutti i mali di ordine spirituaE' un'intimazione divina, piena di
e e materiale, individuali e sociali, so- .«paventoso mistero per quanti la tra10 giunti nel mondo al seguito del pec- sgrediscono.
•ato.
Ebbene : uomini, giovani, anche
Il dolore è sempre una prova e una donne, ragazze, fanciulle e... forse barnìcuola di virtù, una imitazione del • bini disertano allegramente la Chiesa.
Crocifisso : il dolore è anche spesso u- Qui o là fervono lavori a «tutto gas» ;
la espiazione.
compagnie spassose, si avviano ai mon3. — II Signore permette tutti que- ti, al mare, ecc.
Chi se ne da pensiero?
ti mali perché « i cattivi » ne approLa dinamite, posta con tanta innoittino per purificarsi ed i buoni per irobustirsi nella virtù « ed aiutarlo nel- scienza nel cuore della famiglia, nel
cuore del paesino. ad un certo momeni redenzione dell'umanità ».
4. — L'unico grande castigo è che to si accende, scoppia.
. Signore ci abbandoni alla nostra per« Che male ho fatto? ».
ersa volontà.
TERZO QUADRO
•BBIAMO PECCATO?
Quanto meglio sarebbe usare le pa)le del povero publicano : « abbi mi:ricordia di me, povero peccatore » !
Perché mai in quella casa si incontrano solamente uno... due... tre barnbini al massimo? Proprio perché il Signore non ne ha mandati di più? Od
è frutto di un peccato, che grida vendetta iil cospetto di Dio?
Alla prova, che certo non mancherà : « Che male ho fatto? ».
QUARTO QUADRO
Non manca niente attorno a quel focolare, proprio niente : tutto è moderno, anche i rotocalchi con figuraccie alTultima moda, giornalini, giornaletti
per tutti i gusti, televisioni sempre aperte. senza alcuna discriminazione,
vestitini svolazzanti a tutti i venti, famigliarità e fidanzamenti senza alcuno di quei correttivi di tempi già lontani, serate a lunga gittata, nelle quali
fanno la spesa la religione, la purezza,
la carità, la giustizia e la stabilità del
carattere, ecc..
E quando il dolore batte alla porta :
« Che ho fatto io di male? ».
QUINTO QUADRO
Vigilia di festa, giornata di festa.
Alla fantasia di quella gioventù, formata in quelle date famiglie, balza subito
la magica parola : Giornata di divertimenti, « circondiamoci di rose prima
che marciscano » e si va, si va... a farsi belli, profumati su e giù per il bel
mondo, senza un pur lontano pensiero che la festa è il giorno del Signore
e della vera gioia delle anime.
Le mamme, i papa : « ... hanno vent'anni... ! ».
Giunge all'improvviso il castigamatti : « Che ho fatto io di male? ».
BOLLETTINO
PARROCCHIALE
SESTO ED... ULTIMO QUADRO
... ma potremo continuare all'infinito.
Giornata cruciale. Gesù è portato dinanzi a Filato : si tratta di vita o di
morte. Possono benissimo i Vescovi dar
l'allarme. Niente da fare.
« Non vogliamo Costui (Gesù), ma
Barabba ». « II suo sangue sopra di noi
e dei nostri figlioli ».
E all'apparire di una visita dolorosa : « Che ho fatto io di male? ».
il campanile
LA NATIVITÀ' DI MARIA
Questo magnifico fiore di Ciclo,
spuntato in mezzo a noi, è proprio la
nostra Maestra ed una Madre Maestra.
Nella sua piena adolescenza, all'annuncio dell'Angelo, rispose « ecco la
serva del Signore « che vuoi dire : «ecco la figlia del dolore, la « Mater dolorosa » ; educò il suo divin Figlio alla
morte e l'offrì ai piedi della Croce per
i nostri peccati.
Non disse : « Che ho fatto io di male? » Ed era la purissima ed era Ja piena di grazia ed era la Regina degli Angeli.
DICE MARIA :
« Se volete la vera felicità, seguite
il mio cammino ».
// cammino di Maria : la méta è il
Ciclo ; « il mio paese è il Ciclo » • Questa pure deve essere tutta la nostra aspirazione e tutta la nostra passione.
// cammino di Maria : « Ave piena
di grazia » - il salvacondotto per il Ciclo è vivere la vita della grazia, cioè dei
figlioli di Dio.
Il cammino di Maria : « Ecco la serva del Signore... » - Servi del Signore,
unicamente intenti a compiere la sua
Santa volontà, osservando i Comandanenti di Dio ed i precetti della Chiesa.
77 cammino di Maria: « ... si faccia
li me secondo la tua parola », a Sbraciamo la croce, che il SigtiUfy ci ha
lesso sulle spalle, che è fonte di ogni
onsolazione ». Sarà strumento di puricazione per noi e per l'umanità.
Il cammino di Maria : « .... Benedet' il frutto del tuo seno » - Portiamo
iche noi in questo mondo, che ride
grimando, Gesù il Salvatore.
// cammino di Maria: « La tua ani•i sarà trapassata da una spada » te vuoi dire?
Spesso gli innocenti pagano per i
ccatori.
iNTINUA MARIA :
« ... Beato l'uomo che mi ascolta e
; veglia tutto il giorno all'ingresso
la mia casa. Chi troverà me, trovela vita ed avrà la salvezza dal Siire ».
l'ARCIPRETE
II Campanile
In canonica...
nel cortile e nella naia attigua, vi è passata — in giorni non troppo lontani —
una specie di... invasione.
I nostri piccoli e grandicelli — guidati dal buon Giuseppino — hanno
messo tutto a soqquadro. Un andarivieni, un salire e scendere, un correre, gridare, saltare, suonare, recitare. Il finimondo ! E .finalmente la montagna ha
dato... il topolino.
Una bella recita, un1acclamante ovazione, come quelle, che si odano la sera alla radio, un « simposio » agli artisti ed un'assordante ritorno alle proprie case. Veramente non tutto poteva
passare liscio. Alla fine... « in cauda »
un po' di veleno, che ha richiesto un
E' tutta asfaltata...
correttivo disintossicante.
la strada, che corre da Cimolais a LonEducare i bambini, i figlioli, i giogarone, meno l'ultimo tratto di 300 vani al santo timore di Dio è l'opera,
metri, dove sono all'opera dei bravi la più preziosa, che possiamo comoperai.
piere.
Ci sembra di viaggiare in un altro
mondo, se si pensa a quelle innumerevoli e saltellanti fossette con relative Evangelisti
pozzanghere, che abbellivano — fino
E' una della tante sette protestanti,
a poco tempo fa — quel martoriante che sono pullulate al seguito di Luterò.
tronco, che da Longarone immetteva
Alcune figliole hanno fatto la loro
nelle gallerie sopra il Valoni.
comparsa anche nella nostra parrocSi corre bene.
chia e sono passate di casa in casa (posE non sarebbe ora che sistemassimo siamo dire ) per distribuire la loro merun po' anche le strade della nostra ani- cé e fare la loro propaganda.
ma? Perché correre sempre sopra il
Non potete né tenere, né leggere
terreno aspro delle nostre passioni e quei libri, quegli opuscoli, che forse
non imboccare finalmente quello dolce avete comperato ; contengono infatti erdei comandamenti di Dio?
rori contro la fede e il testo della BibSiamo proprio contrari al progres- bia, è stato manipolato a loro uso e
so!
consumo.
«
Come vi avevo avvisati più volte :
Alcune lievi scosse...
quando un libro, un opuscolo tratta di
di terremoto sono state avvertite nella religione deve portare l'approvazione
nostra zona. Qualcuno se ne è accorto ; della Chiesa ( « imprimatur o si approva » con la firma di un Vescovo).
altri non ne hanno fatto caso.
Ma una constatazione salta subito alViviamo così abitualmente in un terreno terremotato dai sussulti di un cuo- l'occhio : « i figli delle tenebre sono
più zelanti nel male che i figli della
re, sempre agitato e mai contento !
luce ».
E ci vorrebbe tanto poco !
Finalmente abbiamo un progetto in
mano, che ci da a sperare che — fra
non molto — quel « pennacchio, che
orna la guglia del nostro campanile verrà tolto e — nello stesso tempo — verrà risanato quel terreno di mattoni,
che ci ammanisce con la sua... fecondità !
Una piccola osservazione : Se il pietrame ha potuto assorbire le piccole sementi, gettate lì dal vento, come non
potranno germogliare tante buone parole, che voi, buoni parrocchiani, vi
procurate di gettare nel cuore della
popolazione ?
« Altri seminano ed altri mietono ».
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