WWW.VISITVALDINON.IT CANYON MAGIA E SUGGESTIONE Cascate d'acqua cristallina alte decine di metri, angusti passaggi scavati nella roccia, oscure e misteriose gole a picco su profondi burroni… questi fantastici spettacoli naturali, rimasti per secoli nascosti ed inaccessibili, sono stati recentemente riscoperti e oggi potrete visitarli in piena sicurezza grazie ai nuovi e suggestivi percorsi costruiti nella roccia! Grazie alla sua particolare conformazione morfologica la Val di Non è stata recentemente ribattezzata la Valle dei Canyon; visitarla vuol dire ammirare e godere appieno della suggestiva fusione di natura e cultura che il suo territorio sa offrire all'ospite. Vi segnaliamo qui otto emozionanti itinerari che per diversità e particolarità vi permetteranno di conoscere il quadro complessivo delle peculiarità geologiche e naturalistiche della Val di Non. Sono passeggiate diverse per lunghezza e difficoltà, capaci di accontentare ogni gusto; due di queste, la visita al canyon Rio Sass e al Parco Fluviale Novella, sono praticabili solo con un esperto accompagnatore in grado di farvi godere fino in fondo le ricchezze naturali in esse custodite, mentre le rimanenti sono semplici passeggiate che potrete praticare in autonomia seguendo le preziose indicazioni che vi forniamo all'interno dell'opuscolo. Allora, cosa aspettate?! Una fantastica e magica avventura, da vivere tra amici od in famiglia, vi attende… LEGENDA DIFFICOLTÀ DEGLI ITINERARI E = Livello Escursionistico. Itinerari che si svolgono su sentieri, tracce di passaggi in terreni di varia natura o anche su terreni aperti senza sentieri ma comunque sempre accompagnati da adeguata segnaletica. Possono essere caratterizzati da tratti ripidi e rocciosi ma mai troppo faticosi od impegnativi e possono essere affrontati con un semplice abbigliamento escursionistico e scarponcini da montagna. EE = Livello per Escursionisti Esperti. Itinerari solitamente adeguatamente segnalati; possono svolgersi su terreni particolari quali tratti rocciosi, ripidi o su semplici sentieri attrezzati. Possono essere affrontati con un semplice abbigliamento da montagna e richiedono una discreta abitudine al cammino ed una certa sicurezza nei movimenti. SOMMARIO Canyon Rio Sass pag. 4 Parco Fluviale Novella pag. 8 Da Sanzeno a S. Romedio pag. 12 Cascata di Tret pag. 14 Sentiero del Mondino pag. 16 Canyon di Gorzana pag. 18 Don - S. Romedio pag. 20 Canyon di S. Giustina pag. 22 CANYON RIO SASS L'ITINERARIO Il cuore del centro storico di Fondo, capoluogo dell'Alta Val di Non, è perfettamente tagliato in due parti da una profonda gola scavata nel corso dei millenni dallo scorrere impetuoso delle acque del Rio Sass, il torrente, da cui il Canyon prende il nome, che dalle montagne di Fondo scorre nella parte bassa del paese fino a congiungersi a valle col torrente Novella. Questo prezioso tesoro fatto di rocce, suggestive particolarità naturalistiche e giochi di luce è rimasto per secoli gelosamente custodito tra le più antiche abitazioni del centro storico, curiosamente e coraggiosamente costruite dirimpetto a vertiginosi strapiombi profondi decine di metri. Con l'apertura, nel 2001 del percorso su passerelle e scalinate questo spettacolo di incomparabile bellezza è stato scoperto per la prima volta anche da molti abitanti del paese che non sapevano di possedere, a pochi metri da casa, una tale suggestiva ricchezza. La visita al Canyon viene effettuata con accompagnamento di operatori specializzati che vi forniranno tutto l'occorrente per vivere appieno questa fantastica esperienza: una 4 mantellina impermeabile, un elmetto protettivo ed una radio ricevente che vi permetterà di seguire comodamente le spiegazioni della guida gustandovi con tranquillità lo spettacolo naturale. Il percorso parte dal centro storico di Fondo per poi scendere nella parte bassa del paese, quella più antica ed autentica, dove potrete incontrare uno scorcio di storia attraverso la visita al mulino ad acqua perfettamente funzionante all'imbocco della forra e al tradizionale lavatoio in cui un tempo le donne lavavano i panni; Canyon FO N D O SASS VA L D I N O N - T R E N T I N O 5 CANYON RIO SASS 6 da qui sono ancora visibili i ruderi di un antico ponte “romano” che collegava le due sponde del Rio Sass. Una volta immessi nel percorso si entra immediatamente nel cuore pulsante del centro di Fondo; dal basso potrete ammirare, decine di metri sopra di voi, le antiche case del paese costruite a strapiombo sulla roccia, con i panni distesi al sole come un tempo. Proseguendo oltre lo spettacolo si fa sempre più suggestivo ed indescrivibile, fatto di giochi di luci ed ombre che si stagliano su impervie rocce ricoperte da muschi e licheni dai colori smeraldi e vermigli. Le strette pareti di roccia che delimitano il percorso d'ambo i lati rendono ancor più suggestivo il percorso, lasciando ampio respiro, in certi tratti, e restringendosi, in altri, fino a creare angusti passaggi larghi poche decine di centimetri. Da maggio 2009 è inoltre percorribile un nuovo tratto del Canyon Rio Sass, prolungamento del percorso fino alla località “bagni di Fondo” (piccolo stabilimento termale). Al termine della visita al Canyon Rio Sass, se la vostra voglia di avventura è ancora tanta potrete prolungare il percorso, questa volta autonomamente, raggiungendo l'incantato Lago Smeraldo attraverso una facile passeggiata sempre aperta e percorribile anche di notte grazie all'illuminazione che offre ancora maggior suggestione all'ambiente naturale. Il percorso risale il torrente in senso contrario attraverso un itinerario tranquillo ed ombreggiato che conduce fino ad un altro mulino parzialmente ricostruito. L'ultima parte della passeggiata diventa invece più stretta con dei paesaggi rocciosi, che ricordano più da vicino le strette gole del Canyon, caratterizzati da grandi cavità circolari, dette “marmitte dei giganti”, scavate da ciotoli roteanti mossi dall'acqua. Superati su scale alcuni risalti, costeggiando suggestive cascate d'acqua, si raggiunge lo specchio verde intenso del Lago Smeraldo e da qui, in breve, si ritorna al paese lungo lo stesso itinerario. NOTE TECNICHE Ritrovo - partenza: Fondo (m 988) Piazza San Giovanni Dislivello: Canyon Rio Sass -100 m Lunghezza: 1100 m Il percorso fino al Lago Smeraldo è pianeggiante Tempi: ore 2.00 per la visita guidata nella forra; 20 minuti per il percorso fino al Lago Smeraldo Difficoltà: E Canyon FO N D O SASS VA L D I N O N - T R E N T I N O Visite guidate a pagamento tutti i giorni con prenotazione obbligatoria. www.canyonriosass.it Cooperativa Smeraldo Tel. 0463 850000 [email protected] 7 CANYON PARCO FLUVIALE NOVELLA L'ITINERARIO 8 PARCO FLUVIALE NOVELLA Fra le spettacolari forre della Val di Non, rese accessibili dal lavoro dell'uomo, si è aggiunto nel 2005 il Parco Fluviale Novella, sintesi ineguagliabile di tutte le straordinarie caratteristiche proposte da questo territorio. Dopo un “viaggio” nel cuore della roccia, questo itinerario si affaccia su uno scenario che, per i colori e formazioni delle ampie pareti del canyon tra i paesi di Dambel, Cloz e Romallo, ricorda il Grand Canyon americano. Il Rio Novella, in milioni di anni, ha costruito un capolavoro che oggi è possibile visitare grazie a un'importante opera che consente a chiunque di camminare, “sospeso a mezz'aria” nella forra, in uno scenario che lascia senza fiato dall'emozione. Questa visita si può compiere solo accompagnati dalle guide dell'Associazione Parco Fluviale Novella, che mette a disposizione anche l'attrezzatura necessaria: caschetto speleologico e mantella impermeabile. Oltre a scarponcini da trekking, abbigliamento adeguato e una giaccavento, è utile avere nello zaino bevande e uno spuntino, per rendere completa questa magnifica escursione alla scoperta delle meraviglie costruite dall'acqua in Val di Non. Il ritrovo con la guida naturalistica è stabilito a rotazione tra i tre paesi del Parco (Cloz - Dambel Romallo) e comunicato al momento della prenotazione. 9 La prima parte dell'itinerario, che nel suo complesso si distende per circa tre chilometri e mezzo, si inserisce in un paesaggio ampio e soleggiato, salendo lungo il fianco sinistro orografico del canyon, svelando scenari spettacolari: fasce di rocce rosse, gialle, grigie e bianche danno l'illusione di trovarsi in un set cinematografico ambientato nel West americano. Ad un tratto il vasto panorama soleggiato viene interrotto bruscamente dalla massiccia presenza della roccia madre; ha 10 CANYON PARCO FLUVIALE NOVELLA NOTE TECNICHE Ritrovo - partenza: a rotazione tra i tre paesi del Parco (Cloz - Dambel - Romallo); comunicato al momento della prenotazione. Dislivello: + m 150 Tempi: ore 2.30 per l'intero percorso Difficoltà: E PARCO FLUVIALE NOVELLA qui inizio il percorso su mensole e passerelle all'interno della forra che conduce in un mondo ipogeo buio e sinistro, scavato da canyon profondi centinaia di metri. A mezza costa si percorre l'abisso che si insinua nel sottosuolo, alla scoperta dei capolavori creati da infiniti miliardi di gocce d'acqua: salti, cascate, passaggi e cunicoli larghi poche decine di centimetri, volte che paiono disegnate da un enorme compasso, accompagnati dall'incessante rimbombo dell'elemento liquido che precipita verso valle. Lo stretto passaggio termina all'altezza della piccola centrale idroelettrica di Pozzena; da qui ci si inoltra nel bosco in cui è possibile ammirare la flora e la microfauna tipica dell'ambiente alpino per poi spuntare ai piedi del romantico eremo di San Biagio a monte dell'abitato di Romallo. Visite guidate a pagamento con prenotazione obbligatoria. Parco Fluviale Novella Tel. 329 8366160 [email protected] www.parcofluvialenovella.it 11 DA SANZENO A S. ROMEDIO L'ITINERARIO È un altro affascinante itinerario, alternativo alla strada asfaltata che scende dal paese di Sanzeno verso il Santuario, spesso intasata di macchine e pubblico. Il nuovo sentiero che raggiunge il Santuario di San Romedio parte da nord dell'abitato di Sanzeno, precisamente di fronte al Museo Retico, sulla strada per Romeno, dove è possibile parcheggiare l'auto. E' stato realizzato sul tracciato di un canale irriguo scavato nella roccia a metà '800. Si tratta di circa 2500 metri di sentiero, di cui circa 500 in roccia e oltre 300 su passerella; un robusto parapetto in legno chiude la cengia artificiale e rende sicuro il cammino. L'attenzione va posta solo al "tetto" roccioso, che in qualche punto è un po'basso. Percorrere questo itinerario è veramente suggestivo, poiché si ha l'impressione di essere “dentro la roccia”, soprattutto quando ci si inoltra tra le strette pareti che caratterizzano l'ultima parte del canyon prima di arrivare al piazzale del santuario. Alcuni scorci, visti da questo “tunnel” aperto sullo strapiombo, 12 NOTE TECNICHE Accesso: Sanzeno, Museo Retico (m 650) spesso alto poco più di un metro e mezzo, sono veramente suggestivi. Il percorso termina nei pressi dell' 8^ stazione della Via Crucis ma è in progetto un prolungamento fino all'inizio della salita al Santuario. L'ultimo tratto quindi è caratterizzato da una discesa su gradini in legno che si congiungono con la strada asfaltata. Ancora qualche minuto, e si raggiunge il parcheggio del Santuario, da dove poi si prosegue lungo la scalinata esterna fino all'ingresso. Dislivello: sentiero in falsopiano scavato in parte nella roccia; +70 metri per raggiungere il Santuario Tempi: 45 minuti per la sola andata Difficoltà: E 13 CASCATA DI TRET L'ITINERARIO Diversa per morfologia dai canyon circostanti, la cascata di Tret è il completamento ideale per la conoscenza delle peculiarità naturalistiche della Val di Non, offrendo un ulteriore esempio di come l'acqua sia in grado di modificare e plasmare il territorio. Da Fondo, si può raggiungere Tret a piedi, seguendo la strada statale che porta verso il Passo Palade; dopo un chilometro, un cartello indica sulla sinistra “Passeggiata strada vecla di Tret”. Il percorso pianeggiante segue il bordo del canyon formato dal Rio Novella attraversando un bosco di abeti con ampie panoramiche, raggiungendo il parco giochi di Tret. Attraversato il paese, si raggiunge l'hotel Aurora. Qui si arriva anche direttamente con l'autovettura, e si può parcheggiare. Dall'hotel una stradina di campagna conduce fino ad un belvedere dove, con molta attenzione, si può ammirare la cascata dall'alto. 14 Molto più spettacolare e scenografica la visione dal basso: dall'hotel, un sentiero attraversa alcuni prati per poi scendere la ripida costa boscosa che conduce alla base della cascata, una sorta di anfiteatro stretto e alto con pareti che incombono per decine di metri. Il salto d'acqua è infatti di 70 metri e l'impressione di altezza è amplificata dal fatto di trovarsi alla base di una parete di roccia semicircolare che quasi impedisce di vedere il cielo. Questo spettacolare anfiteatro naturale è stato creato dal ghiaccio 10.000 anni fa. Ritirandosi, la massa glaciale diede origine, anche a causa di crolli delle pareti rocciose, alla valle della cascata di Tret. L'erosione fluviale ha dato origine ai truògoli, scanalature basali del ghiacciaio che, lavorando il terreno, lo hanno eroso in profondità dando inizio alla formazione dei canyon della Val di Non. NOTE TECNICHE Accesso: Fondo (m 988) o Tret (m 1162) Dislivello: +170 metri da Fondo a Tret; discesa alla cascata da Tret - 100 metri Tempi: ore 1.00 da Fondo a Tret; 40 minuti dall'hotel Aurora al fondo della cascata Difficoltà: E Necessari scarponcini da trekking e una borraccia d'acqua 15 SENTIERO DEL MONDINO L'ITINERARIO Questo itinerario, uno dei più spettacolari tra quelli nei Canyon della Val di Non, consente di raggiungere il fondo di una delle forre più ampie e profonde della zona, formata dallo scorrere delle acque del Rio Novella. Da Fondo si sale in auto al paese di Castelfondo e si prosegue fino alla frazione di Dovena. Sulla strada principale della località, arrivati ad una fontana al centro di un trivio si prende la strada sulla destra che dopo cento metri arriva nei pressi della grande stalla di un'azienda agricola. Qui la strada diventa sterrata, e percorse ancora poche decine di metri si parcheggia l'auto in corrispondenza dello slargo di una curva. Proprio nel mezzo della curva, sulla parte esterna inizia il sentiero CAI SAT 522 che scende nel bosco, diventando sempre più ripido (fare attenzione con terreno bagnato) fin quando giunge in prossimità della forra, le cui pareti rocciose precipitano verticali verso il fondo del canyon. Usciti dalla vegetazione, ci si trova su un'ampia cengia pietrosa che scende tagliando diagonalmente la parete; questa è la parte più impegnativa del sentiero, dove è 16 necessario procedere con prudenza anche per lo strato di ghiaino che copre il sentiero e la pendenza della discesa. Sotto di noi una stretta valle, chiusa da imponenti pareti rocciose, che nella sua naturalità sembra una scenografia di Jurassic Park. Nel tratto più esposto è presente un corrimano con fune metallica, che conduce all'ultimo salto di roccia verticale. Questo passaggio si supera facilmente grazie ad una scala metallica e infine si raggiunge il fondo del canyon; si segue verso sinistra il sentiero tra gli alberi risalendo il corso del torrente, fino ad un suggestivo passaggio sopra una stretta forra rocciosa che si supera grazie ad un ponte in legno. Da qui si segue in discesa, verso destra, il corso del torrente, superando i ruderi di una centralina elettrica, e dopo un altro chilometro il sentiero si impenna superando inizialmente alcuni risalti NOTE TECNICHE rocciosi protetti da staccionate in legno. In salita, si raggiunge la strada statale che porta al Passo Palade nei pressi di Fondo. Per tornare all'auto è consigliabile il servizio bus di linea “Fondo-Cles” che conduce fino a Castelfondo. In alternativa si può costeggiare la statale 42 da Fondo in direzione “Val di Sole-Tonale” fino al bivio con la provinciale 43. Da qui seguire sulla destra le indicazioni per “Castelfondo-Dovena”. Accesso: Dovena (1013 metri) frazione di Castelfondo Dislivello: - m 225 / + m 200 Tempi: ore 2 da Dovena a Fondo ore 1.30 per il ritorno a piedi sulla statale Difficoltà: EE - breve tratto attrezzato Segnavia: sentiero CAI SAT 522 Necessari scarponcini da trekking e una borraccia d'acqua 17 18 CANYON DI GORZANA L'ITINERARIO Facile itinerario, che permette un approccio interessante al “mondo dei Canyon” della Val di Non. Una passeggiata a mezza costa nell'ampia spaccatura formata dal Rio Sass (che più a valle sarà protagonista nel Canyon di Fondo), in un ambiente naturalistico di grande fascino. Dal Lago Smeraldo di Fondo si prosegue in direzione “Malga di Fondo” per circa un chilometro e mezzo. Lasciato sulla destra il parcheggio che conduce alla palestra di roccia si segue la strada ora sterrata per un altro chilometro fino al parcheggio in località “Busi” che si raggiunge appena superato un ponte in sasso e cemento dove si può posteggiare. Il sentiero parte a destra, prima del ponte, e percorre un primo tratto in leggero falsopiano nel bosco, molto scenografico, costeggiando il torrente. Dopo una ventina di minuti di facile cammino, si può ammirare sulla destra orografica della valle una spettacolare cascata che ha creato un grande conoide di tufo, ricoperto di muschio. Quest'acqua proviene da una sorgente chiamata “Tòu de Clocès”. Da qui la strada sterrata, comoda e larga, sale con pendenza più accentuata fino ad un ponte, da cui si può ammirare un imponente scorcio di canyon che in questo punto si incassa tra pareti strapiombanti. Attraversato il ponte, la strada sale ripida sul versante orografico destro tra un rado bosco di conifere, con spettacolari scorci naturalistici sulla forra. Con un'ampia curva si arriva alla sommità del canyon, che si può ammirare in tutta la sua ampia prospettiva. Il ritorno segue in discesa lo stesso sentiero dell'andata. NOTE TECNICHE Accesso: Fondo, località “Busi” (1050 metri) nei pressi del lago Smeraldo Dislivello: m 150 Tempi: ore 2 per l'intero percorso di andata e ritorno Difficoltà: E Necessari scarponcini da trekking e una borraccia d'acqua 19 DON - SAN ROMEDIO L'ITINERARIO Quello formato dal Rio San Romedio è probabilmente il canyon più antico tra quelli presenti in Val di Non: lo si deduce dalla sua ampiezza, che sui bordi superiori lo fa apparire quasi come una valle, e dalla presenza di una folta vegetazione che ha coperto le sue pareti, creando un ambiente naturale molto suggestivo. Questa facile passeggiata, che abitualmente si percorre in discesa, è la più significativa per capire come erano strutturate - prima dell'avvento dei mezzi meccanici - le antiche vie di comunicazione, che viandanti e pellegrini percorrevano per spostarsi da un paese all'altro e 20 da una valle all'altra. Nell'intrico della vegetazione, non è difficile immaginare la leggenda che racconta dell'incontro tra il Santo che ha dato prestigio all’eremo e l'orso che, ammansito, lo condusse fino a Trento. Questo sentiero è senza dubbio il percorso più suggestivo per arrivare al Santuario di San Romedio, gustando tutta la spiritualità del luogo lontani dalla ressa di automobili e persone che scendono da Sanzeno. Dalla piazza del paese di Don proseguire per il cimitero, superarlo e parcheggiare nei pressi delle ultime case, accanto ad una segheria. NOTE TECNICHE Accesso: Don Dislivello: - m 280 Qui la strada diventa una mulattiera - segnavia CAI SAT 539 e dopo un tratto pianeggiante dentro un fresco bosco di larici, il sentiero scende ripido con tornanti verso il fondo del canyon. Raggiunta la base del canyon, molto più stretta di quanto si potrebbe pensare guardandola dall'alto, inizia un'emozionante passeggiata in un ambiente che ha conservato le atmosfere delle antiche vie di un tempo. In breve si raggiunge il piazzale dove parcheggiano le auto e i bus navetta che provengono da Sanzeno; sulla sinistra si sale al Santuario. Il rientro al paese di Don avviene ripercorrendo in salita il cammino o in alternativa, con mezzi pubblici, da Sanzeno. Tempi: ore 1.30 per la discesa; ore 2 per l'eventuale rientro a piedi a Don Difficoltà: EE - breve tratto attrezzato Segnavia: sentiero CAI SAT 539 Necessari scarponcini da trekking e una borraccia d'acqua 21 CANYON DI S. GIUSTINA L'ITINERARIO Questo itinerario ha un forte significato storico, poiché era uno dei più antichi punti di transito tra i due lati della valle prima della costruzione dei ponti “romani” oggi sommersi dalla diga che, bloccando il corso del torrente Noce, ha creato l'invaso di Santa Giustina. Testimonianza di questo l'antico eremo, aggrappato alla parete del canyon, che ha dato il nome al paese soprastante: Dermulo deriva, infatti, da Hermulum. Il posto, dove sorgeva la chiesetta, la residenza degli eremiti che si avvicendarono fino al 1782, e una minuscola scuola, aveva anche funzione di ospizio per i viandanti. Parcheggiando davanti alla Chiesa di Santa Giustina a Dermulo, sulla destra dell'edificio sacro Via del Borgo scende verso un'altra chiesetta, dove a destra inizia l'antica strada romana. Evitando di scendere nelle stradine laterali verso sinistra, si segue in falsopiano la mulattiera che si inoltra tra i frutteti in direzione di un bosco (la direttrice fino al bosco è parallela alla strada statale che corre qualche centinaio di metri sulla destra). Sul limitare degli alberi, il sentiero abbandona prati e frutteti e si inoltra nel bosco (cartello segnaletico “Eremo Santa Giustina”) e scende ripido nella vegetazione; dopo un paio di tornanti (fare attenzione, soprattutto con terreno umido, perché la costa è molto scoscesa e arriva direttamente sul fondo del canyon) si raggiunge uno slargo in parte occupato da una grotta naturale, dove sono ancora visibili i ruderi delle costruzioni sacre. Da qui il rientro avviene in salita ripercorrendo il medesimo tragitto di andata. NOTE TECNICHE Accesso: Dermulo (800 metri) Dislivello: - m 100 / + m 100 Tempi: ore 1.30 andata e ritorno Difficoltà: E Segnavia: sentiero CAI SAT 529 Necessari scarponcini da trekking e una borraccia d'acqua 22 INFO BOLZANO TRENTO MILANO AZIENDA PER IL TURISMO VAL DI NON Via Roma, 21 - 38013 FONDO (TN) Tel. 0463.830133 - Fax 0463.830161 [email protected] WWW.VISITVALDINON.IT VERONA BOLOGNA VENEZIA