Quelle gocce
a ciel sereno...
Un opuscolo
informativo
sull’incontinenza
urinaria
Premessa
pag. 5
L’incontinenza urinaria
7
Che cos’è l’incontinenza urinaria?
8
Quali sono le forme conosciute d’incontinenza?
8
Che cos’è il pavimento pelvico?
8
A chi ci si può rivolgere?
10
Quali sono le terapie possibili?
11
La ginnastica del pavimento pelvico
12
Avvertenza
15
Che cos’altro si può fare?
16
Conclusioni
17
Indirizzi utili
18
hanno collaborato
alla redazione:
Dott. Josef Gallmetzer
Josefine Plieger
Reparto d’urologia dell’ospedale di Bressanone
Dott. Walter Reider
Reparto di ginecologia dell’ospedale di Bressanone
Dott.ssa Gertraud Gisser
Renate Helfer
Marina Cattoi
Servizio di riabilitazione fisica dell’ospedale di Bressanone
Traduzione italiana
Dott. Alberto Clò, Bolzano
Edizione
Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige
Ufficio distretti sanitari
Grafica
Blauhaus, Bolzano
Stampa
.......... - 2001
4
Premessa
Care lettrici e cari lettori,
per una quota rilevante della nostra popolazione, l’incontinenza
urinaria rappresenta un problema piuttosto serio, sia per i disturbi
diretti che essa comporta, sia per i problemi psichici e sociali che
indirettamente ne derivano. Ma probabilmente, proprio la maggiore consapevolezza delle ripercussioni sociali ed economiche
della perdita involontaria d’urina ha fatto sì che l’incontinenza
urinaria, oggi, non sia più considerata un tabù, ma un problema
da affrontare e risolvere con serenità.
In effetti, al giorno d’oggi sappiamo che molte delle cause che
determinano l’incontinenza sono evitabili, e che comunque gli
effetti pratici del disturbo sono quasi sempre trattabili, come
dimostra la provata efficacia dei numerosi interventi mirati che
oggi si adottano per prevenire e curare l’incontinenza, quali
l’informazione, la ginnastica della muscolatura della pelvi, gli
esercizi fisioterapici e così via.
L’Assessorato alla Sanità della Provincia di Bolzano mette
quest’opuscolo a disposizione di tutti gli interessati, sperando
che una maggiore informazione e sensibilizzazione dei pazienti,
dei medici, del personale infermieristico e di tutta la popolazione
in genere possano contribuire a prevenire questa patologia, o
comunque a lenirne i sintomi, in modo da migliorare il benessere
psichico e sociale di chi ne è affetto.
Voglio esprimere la mia gratitudine ai medici e a tutto il
personale dei reparti d’urologia, ginecologia e al servizio
riabilitativo dell’ospedale di Bressanone che, insieme, hanno
redatto i testi dell’opuscolo.
Dott. Otto Saurer
Assessore alla Sanità ed al Servizio Sociale
della Provincia Autonoma di Bolzano
5
Bibliografia
Krahmann/Kaltenbach
Harninkontinenz und
Senkungsbeschwerden der Frau
Editore Pflaum, Monaco, 1994
Bender/Distler
Der Beckenboden der Frau
Editore Springer
Tanzberger, R.
Krankengymnastische
Therapie bei Harninkontinenz
Z. Krankengymnastik, 1998
Larsen, Ch.
Spiraldynamik®: Spannendes und
Entspannendes zum Thema Beckenboden
Z. Krankengymnastik, 2000
Elisabeth Tutschek-Siller
Beckenboden-Training
Editore "Med. Gesellschaft für
Inkontinenzhilfe Österreichs"
6
L’incontinenza urinaria
Benché l’incontinenza urinaria (detta anche perdita
involontaria d’urina) sia generalmente un argomento poco
gradito o addirittura stigmatizzato, questo disturbo è molto
diffuso nella popolazione, e per chi ne soffre rappresenta
un problema tutt’altro che irrilevante, poiché non si limita
a minare l’autostima dell’individuo, ma ne compromette,
talora anche seriamente, la libertà personale.
È un fenomeno che colpisce con maggiore frequenza
le donne, ma anche negli uomini è una diagnosi tutt’altro
che rara. Secondo le stime più affidabili, il 30% delle donne
in età adulta soffre almeno sporadicamente di perdite
involontarie d’urina, e poiché la percentuale aumenta con
l’età e la popolazione dei paesi industrializzati è statisticamente sempre più anziana, quello dell’incontinenza è un
problema destinato ad assumere una portata sempre più
rilevante, con tutte le sue ricadute non solo psichiche e
sociali, ma anche materiali ed economiche.
Al giorno d’oggi, però, l’incontinenza urinaria può essere
curata, o almeno se ne possono alleviare i sintomi, sicché
chiunque ne sia colpito non dovrebbe mai esitare a consultare il proprio medico o il proprio infermiere.
Quest’opuscolo vuole informare sia sulle caratteristiche del
disturbo, sia sulle concrete possibilità terapeutiche che
oggi abbiamo per curarlo.
Dott. Josef Gallmetzer
Responsabile del reparto d’urologia
dell’ospedale di Bressanone
7
che cos’è l’incontinenza urinaria?
quali sono le
forme conosciute
d’incontinenza?
Col termine di "incontinenza
urinaria” si definisce la perdita
involontaria d’urina in qualsiasi
forma (a gocce, a fiotti o
a flusso incontrollato).
Esistono diversi tipi
d’incontinenza urinaria,
ciascuno riconducibili
a cause differenti, e
conoscere bene il tipo
d’incontinenza di cui si
soffre non è utile soltanto
per la scelta della terapia
più efficace, ma anche
per creare i presupposti
migliori di una
prevenzione mirata.
L’incontinenza da sforzo
Si parla d’incontinenza da sforzo,
detta anche da stress, quando la
perdita involontaria d’urina è determinata da una pressione troppo
debole di chiusura dell’uretra.
A seconda della gravità del
disturbo, quindi, si hanno perdite
d’urina quando la persona starnutisce, tossisce, solleva dei pesi,
salta o cammina, senza che, di per
sé, l’interessato avverta alcuno
stimolo minzionale. Tra le cause
più frequenti dell’incontinenza da
sforzo vanno ricordate la debolezza della muscolatura della pelvi
(per esempio quella che insorge
nella donna dopo una gravidanza),
o una disfunzione dello sfintere
uretrale (il muscolo che tiene chiusa
l’uretra) che può verificarsi, ad
esempio, in seguito ad una prostatectomia o ad un intervento chirurgico sull’uretra stessa.
che cos’è
il pavimento
pelvico?
osso coccige
osso pubico
cuspidi ischiatiche
Visione anteriore delle ossa del bacino
Il pavimento pelvico è quella parte del nostro corpo
che ricopre l’apertura ossea del bacino, estendendosi tra l’osso pubico, l’osso coccige e le due cuspidi
ischiatiche, e richiudendo praticamente il bacino dalla
parte inferiore.
8
L’incontinenza da
stimolo minzionale
Come dice il termine, questo tipo d’incontinenza si
verifica quando insorge un
forte stimolo ad urinare, che
può essere del tutto improvviso e determinato dalle cause
più disparate, quali ad esempio
il contatto con l’acqua fredda,
un cambio di posizione e così
via. Le cause vanno ricercate
quasi sempre in un’alterazione patologica della vescica
urinaria (come un’infiammazione, la presenza di calcoli
o un’ipertrofia prostatica),
oppure in alterazioni vescicali dovute all’età o in un
disturbo del controllo
nervoso della vescica
(come può capitare in
seguito ad un ictus, a
sclerosi multipla ecc.).
L’incontinenza riflessa
Si tratta di una forma
d’incontinenza urinaria
scatenata da un riflesso,
con perdita involontaria d’urina senza stimolo minzionale.
È un disturbo che si
riscontra frequentemente in alcune forme
di lesioni del midollo
spinale, e in particolare
quando i fasci nervosi
che trasmettono gli
impulsi del controllo
volontario della
vescica subiscono
delle lesioni.
L’incontinenza para dossa o da sovradi stensione vescicale
L’incontinenza paradossa è una perdita
involontaria d’urina
che si verifica quando
la vescica è troppo
piena, ma non può
essere svuotata a
causa di un’ostruzione
(per esempio in
seguito a patologie
prostatiche), di una
lesione nervosa (come
può accadere dopo
interventi chirurgici
nella pelvi) o per
effetto di una debolezza dei muscoli
vescicali (per esempio
dovuti all’età).
sfintere
utero
L’incontinenza
extrauretrale
Chi soffre d’incontinenza extrauretrale ha
delle perdite d’urina
non attraverso l’uretra,
che sarebbe il canale
di svuotamento naturale della vescica, ma
attraverso una fistola,
per esempio una
cosiddetta fistola
vescicovaginale.
orifizio vescicale
vagina
vescica
ano
retto
vagina
Sezione sagittale del bacino
Il pavimento pelvico visto dal basso
Il pavimento pelvico è costituito da tessuto
connettivo, vasi sanguigni, nervi e un s i s t e m a
m u s c o l a r e a triplo strato.
Dalla funzione del pavimento pelvico dipendono:
• La capacità di contenere l’urina e le feci, ma
anche di lasciarle uscire durante le evacuazioni.
• La capacità di sostenere il peso della vescica,
dell’utero e dell’intestino.
9
A chi ci si può rivolgere?
Ci si può affidare
tranquillamente al
Medico di fiducia o di medicina generale
Medico specialista
Ginecologo
10
Urologo
Poiché ciascun tipo
d’incontinenza urinaria
richiede una terapia
diversa, prima d’iniziare
qualsiasi trattamento è
indispensabile un accertamento medico.
Quasi sempre, la diagnosi
precisa su cui basare la
terapia si ottiene ponendo
al paziente delle domande
mirate, eseguendo una
visita clinica accurata e
compiendo semplici
accertamenti diagnostici
supplementari (per esempio un esame delle urine).
In rari casi può essere
necessario svolgere delle
verifiche aggiuntive, per
esempio urodinamiche,
radiologiche, endoscopiche ed ecografiche.
Quali sono le terapie possibili?
Diagnosi
Terapie possibili
Obiettivi delle terapie
Incontinenza
da sforzo
Incontinenza da lieve a media:
ginnastica del pavimento pelvico
eventuale elettrostimolazione
eventuale terapia farmacologica
Incontinenza grave:
Rivestimento della mucosa
dell’uretra tramite iniezione di
sostanze adeguate (come ad es.
MACROPLASTIQUE Implants)
Intervento chirurgico mirato
Rinforzare il meccanismo
di chiusura dell’uretra
Incontinenza da
stimolo minzionale
Terapia farmacologica
Elettrostimolazione
Esercizi di controllo e svuotamento
vescicale
Ridurre l’iperattività
della vescica
Incontinenza riflessa
Sollecitazione manuale della regione
vescicale
Terapia farmacologica
Cateterizzazione intermittente
Indurre una contrazione
da riflesso per lo
svuotamento vescicale.
Ridurre le contrazioni
involontarie della
vescica.
Incontinenza
paradossa o da
sovradistensione
Cateterizzazione
Trattamento della patologia primaria
(per esempio della debolezza vesci cale con farmaci o elettrostimolazione)
Incontinenza
extrauretrale
Occlusione chirurgica della fistola
11
LA GINNASTICA DEL
La forma più diffusa d’incontinenza
urinaria è l’incontinenza da sforzo,
ma con una corretta ginnastica
del pavimento pelvico si possono
guarire le forme più lievi e miglior are notevolmente quelle più gravi.
La ginnastica, infatti, consente di
rinforzare la muscolatura del
pavimento pelvico, ma l’efficacia
1)
Scegliete un momento
della giornata in cui avete
tempo sufficiente da
dedicare al vostro pavimento pelvico, per
esempio al mattino prima di
alzarvi, o la
sera prima di dormire.
L’importante è scegliere
un’ora in cui riuscite a
rilassarvi. Premete con le
mani leggermente
sull’osso coccige, l’osso
pubico e le due cuspidi
ischiatiche, e percepite
col tatto il tessuto che
si colloca tra quei punti:
è il tessuto che abbiamo
chiamato "pavimento
pelvico”.
12
2)
Sdraiatevi comodamente in posizione supina (sulla
schiena), con le gambe piegate e leggermente
divaricate. Appoggiate le mani sul ventre e percepite i movimenti di sollevamento e distensione che
si verificano ogni volta che respirate. A questo
punto, espirate fischiando con le labbra socchiuse,
e create una tensione sul pavimento pelvico contraendo l’orifizio vaginale e l’apertura anale. Dopo
aver avvertito la tensione muscolare, rilassate la
muscolatura, ripetendo poi l’esercizio diverse
volte. Dopo diversi tentativi, rilassatevi completamente e ascoltate la regolarità dei
vostri movimenti respiratori. Difficoltà
iniziali: a volte, può capitare che tutti
i muscoli dell’addome, dei glutei e
delle gambe si contraggano contemporaneamente, oppure che
avvertiate la sensazione di
dover trattenere il respiro
durante l’esercizio. Ma
con un pò di pratica riuscirete presto a contrarre e rilassare solo il pavimento pelvico, continuando a respirare regolarmente.
PAVIMENTO PELVICO
di questo trattamento dipende
molto dalla regolarità e dalla per severanza (vari mesi) con cui si
eseguono tali esercizi.
È bene, soprattutto all’inizio
della terapia, affidarsi alla guida
di un terapista adeguatamente
formato in materia!
4)
Sedetevi su una sedia con
le gambe leggermente
divaricate e il busto leggermente flesso in avanti.
Ammiccate con le palpebre
(apritele e chiudetele velocemente), e poi cercate di fare
lo stesso col pavimento pelvico. Noterete che esso è
più lento delle palpebre, ma
fate attenzione alle pause tra
un "ammiccamento" pelvico
e l’altro: ammiccate, fate una
pausa, ammiccate di nuovo,
e ripetete la pausa, continuando a respirare in modo
rilassato. Se avete l’impressione che la tensione muscolare cali, fate delle pause
più lunghe.
3)
Sdraiatevi comodamente in
posizione prona (sulla pancia),
con un cuscino sotto il ventre.
Immaginate che il vostro basso
ventre sia un edificio in cui sale
e scende un ascensore, che poi
sarebbe il vostro pavimento
pelvico. Sollevate lentamente e
gradualmente l’ascensore verso
l’alto, in altre parole verso
l’interno, dal piano
interrato fino
all’ottavo
piano, e poi fatelo ridiscendere
al piano interrato. Fate attenzione che il bacino rimanga
fermo. Cercate di continuare
a respirare in modo rilassato.
Difficoltà iniziali: può accadere
che il ventre si irrigidisca, e
che fermare l’ascensore ai vari
piani diventi impossibile,
soprattutto durante la discesa.
Ma fatevi coraggio: anche in
questo caso, con un pò
d’esercizio l’operazione
risulterà sempre più semplice.
13
5)
Provate a tendere la muscolatura del pavimento pelvico in diverse posizioni del
corpo. Avete l’impressione
che l’attività dello sfintere
uretrale sia sempre la
stessa, a prescindere dal
fatto che siate in posizione
supina, prona o laterale,
oppure stando con le
gambe unite o divaricate,
in piedi o seduti? Provate
e stupitevi!
14
AVVERTENZA:
In questo opuscolo non è indicata
né la frequenza, né la durata dei
vari esercizi, poiché questi due
fattori dipendono dal grado del
disturbo, dallo stato di conservazione e dalla resistenza della
muscolatura.
Ma in linea di massima, vale il
principio per cui è meglio m e n o ,
ma s p e s s o (più volte al giorno).
Cercate di usare consapevolmente
il vostro pavimento pelvico nella
vita d’ogni giorno, magari facendovi
uno schema mentale o scritto: devo
contrarre il mio pavimento pelvico
ogni volta che …
lavo i piatti, apro il rubinetto dell’acqua, sono in attesa al semaforo
rosso, guardo la televisione, prendo
in mano quest’opuscolo …, in ogni
caso, q u a n t o p i ù s p e s s o p o s s i b i l e .
15
CHE COS’ALTRO SI PUÒ FARE?
Un altro accorgimento utile è quello di evitare le
pressioni nocive sul pavimento pelvico, per esempio
adottando le seguenti precauzioni:
Interrompere il flusso urinario durante la minzione è
un operazione da eseguire solo una volta ogni tanto
a scopo di controllo, ma n o n c o m e e s e r c i z i o . Se
ripetuta troppo spesso, infatti, quest’interruzione
determina un aumento del ristagno di urina e può
causare frequenti infiammazioni della vescica.
Un'altra precauzione da adottare è quella di non indossare
indumenti che restringono il
ventre, come pantaloni troppo
attillati, corsetti o altri.
Quando tossite o
starnutite, cercate
sempre di farlo non
verso il basso con la
schiena ricurva, ma
verso l’alto e all’indietro, oltre le spalle,
raddrizzando prontamente la schiena.
Così facendo, potete
ridurre sensibilmente
la pressione eserci–
tata sul pavimento
pelvico.
hat...schii!
N o n a b b i a t e f re t t a
quando andate di
c o r p o ! S e d e t ev i a
gambe divaricate e col
b u s t o e re t t o, e n o n
p r e m e t e . Semmai, per
f a c i l i t a re l a d e f e c a zione è meglio dondol a re l e g g e r m e n t e i l
busto avanti e indietro.
Sollevare oggetti
pesanti è un’operazione nociva per
chi soffre d’incontinenza urinaria. Tuttavia, visto che non
si può sempre evitare di farlo, cercate quantomeno
di contrarre il pavimento pelvico prima
di iniziare, espirando durante il
sollevamento.
Inoltre, mantenete
no
sempre la schiena
in posizione eretta.
La terapia del pavimento pelvico inizia proprio col raddrizzamento della
colonna toracica,
poiché una posizione ricurva della
schiena esercita sul
pavimento pelvico
una pressione assai
deleteria per la sua
funzionalità.
sì
Evitate che si formino feci
troppo solide, alimentandovi
correttamente e bevendo a
sufficienza (2 litri di liquidi al
giorno). Non usate lassativi.
16
Conclusioni
L’incontinenza urinaria è un argomento che ciascuno di noi dovrebbe
conoscere bene, e a parte quei consigli indispensabili che può dare
soltanto il medico, quest’opuscolo vuole fornire dati e informazioni
maggiori su un disturbo così diffuso ed importante che, al giorno
d’oggi, non può più essere stigmatizzato come in passato. Sono ancora
in troppi a credere che l’incontinenza sia una componente "normale”
dell’invecchiamento, e molti pazienti preferiscono nasconderla per
timore di un intervento chirurgico che parecchi di loro ritengono
l’unica cura possibile, o anche per la scarsa fiducia nell’efficacia delle
varie terapie.
Ma oggigiorno, di possibilità concrete ne esistono molte, sia per diagnosticare correttamente l’incontinenza, sia per curarla con tecniche
conservative (senza operazione) o chirurgiche.
Recarsi periodicamente dal medico è un modo per facilitare una
diagnosi precoce di qualunque disturbo, ed anche per avere un’informazione adeguata che nessun opuscolo potrà mai sostituire.
Per l’incontinenza, gli specialisti da consultare sono, a seconda del
sesso del paziente, il ginecologo o l’urologo, anche perché solo
valutando correttamente tutti i referti ed eseguendo una valutazione
clinica adeguata, si può formulare una diagnosi affidabile e scegliere
la terapia più adeguata.
Il trattamento va poi deciso in base alle esigenze individuali del
paziente, dando la precedenza alle tecniche conservative, e senza
dimenticare che una buona ginnastica della muscolatura del pavimento
pelvico è sempre una tecnica valida, tanto per la prevenzione quanto
per la riabilitazione.
Se poi, nonostante gli esercizi assidui, si rende comunque necessario
un intervento chirurgico, la presenza di un tessuto muscolare bene allenato è comunque un fattore prognostico molto favorevole.
Grazie ai progressi della medicina, inoltre, oggigiorno il medico ha la
possibilità di scegliere ed eseguire la tecnica chirurgica più adeguata,
che terrà conto dello stato sia clinico e urodinamico del paziente.
Quest’opuscolo è quindi un primo passo, un aiuto pratico e un contributo concreto a vincere i timori infondati e ad affrontare il problema
dell’incontinenza con fiducia e serenità.
Dott. Walter Reider
Ginecologo dell’ospedale di Bressanone
17
Indirizzi utili
Azienda sanitaria di Bolzano
Ospedale di Bolzano
Ambulatorio di Urologia
Ambulatorio di Uroginecologia
0471
0471
0471
0471
908111
908686
908537
908397
Azienda sanitaria di Merano
Ospedale "F. Tappeiner" – Merano
Ambulatorio di Urologia (prenotazione)
Ambulatorio di Ginecologia
0473 263333
0473 264000
0473 264080
Ospedale di Silandro
Ambulatorio di Urologia
Ambulatorio di Ginecologia
0473 738111
0473 738216
0473 738277
Azienda sanitaria di Bressanone
Ospedale di Bressanone
Ambulatorio di Urologia
Ambulatorio di Ginecologia
Ambulatorio di Riabilitazione Fisica
0472
0472
0472
0472
Ospedale di Vipiteno
Ambulatorio di Urologia
Ambulatorio di Ginecologia
Ambulatorio di Riabilitazione Fisica
0472 720111
0472 720333
0472 720417
0472 720426
812111
812930
812580
813230
Azienda sanitaria di Brunico
18
Ospedale di Brunico
Ambulatorio di Ginecologia
Ambulatorio stomizzati
0474 581111
0474 581333
0474 581161
Ospedale di San Candido
Ambulatorio di Urologia
Ambulatorio di Ginecologia
0474 913131
0474 917148
0474 917165
Scarica

Harnincontinenz it. - Autonome Provinz Bozen