Finito di stampare il 30 giugno 2010, per essere presentato all’European Science Open Forum (ESOF), presso il Lingotto di Torino © M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, 2010 A cura di: Giovanna Guslini Ufficio VI – Personale della scuola - Dirigente: Luca Volonté E-mail: [email protected] Web: www.istruzione.lombardia.it Commissione Europea - Joint Research Centre (JRC) E-mail: [email protected] Fotografie e grafici: Archivio storico JRC Progetto grafico: José-Joaquín Blasco Impaginazione: ArteStampa-Letizia Botta Prefazioni 5 Introduzione 11 1. Un giorno in laboratorio Un’esperienza diretta 13 13 14 14 15 16 1.1 Costruisci con le tue mani 1.2 Verifica anche tu 1.3 Osserva con i tuoi occhi 1.4 Prova pure tu 1.5 Cerca, riconosci 2. Scopri il JRC Curiosità, immaginazione, impressioni 17 17 17 17 19 2.1 Diventa “Giovane scienziato”! 2.2 Chi è secondo te lo scienziato e che cosa fa? 2.3 Come ti coinvolge il JRC? 2.4 Scopri il JRC e spiegalo a modo tuo 3. Da Ispra alla Cina Riflessione e consapevolezza 21 21 23 24 24 3.1 La cittadinanza attiva 3.2 L’Unione Europea tra noi, la UE siamo noi 3.3 Scuola e ricerca scientifica in Europa 3.4 Pensare globalmente agire localmente 4. Creo anch’io! Scienza, creatività e innovazione 26 26 28 29 31 4.1 Creatività ed innovazione non si esauriscono in un anno 4.2 La creatività in una mostra 4.3 S.O.S. a tutte le discipline 4.4 Ti presento la mia invenzione 5. Studiare / ricercare Dialogo tra due mondi 32 32 33 34 35 5.1 Il gioco: una cerniera tra due mondi 5.2 Punti di vista, bisogni, nodi da sciogliere 5.3 Alcune occasioni di incontro 5.4 Legami preziosi Conclusione 36 Tavole 37 37 39 Cronologia degli eventi per le scuole a Ispra Cronologia degli eventi per le scuole a Bruxelles Grafici 40 40 40 41 41 Schools Day 2007 Schools Day 2008 Open Day 2009 Schools Day 2010 Bibliografia 42 Mappe Ringraziamenti 44 45 Prefazione JRC Mentre si sta per pubblicare quest’opuscolo, l’Europa e il mondo attraversano una crisi economica: le risorse private e pubbliche sono più scarse e vanno utilizzate nel modo più razionale possibile e questo vale anche per la scienza e per la tecnologia. D’altra parte, si è scoperto che una chiave per il successo dell’Europa è di promuovere la scienza e la tecnologia che a loro volta favoriscono lo sviluppo di nuove idee, di innovazione e di lavoro per le generazioni future. Quale migliore strategia per raggiungere quest’obiettivo se non incoraggiare la scienza nelle scuole, far scoprire ai bambini e agli alunni la vera scienza e sperare, con il passare del tempo, di riaffermare l’Europa sul palcoscenico dell’eccellenza scientifica? Per queste ragioni il JRC ha cominciato a promuovere la scienza nelle scuole circa sette anni fa, con un’iniziativa che emerge da un’eccellente collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e il sito del JRC di Ispra. Questa collaborazione è diventata sempre più forte, perciò è giunto il momento per riflettere su ciò che è stato raggiunto nel corso degli ultimi sette anni e, ovviamente, per pensare a iniziative future, forse non solo per le scuole, ma anche per le università e per gli enti per la formazione post-secondaria. In quest’opuscolo, potrete vedere molti esempi di come gli studenti delle scuole, di tutte le età, si sono impegnati nelle attività scientifiche in corso all’interno del JRC. Vorrei estendere i miei ringraziamenti all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, alle Unità di Comunicazione del JRC, e per ultimi ma non meno importanti, agli scienziati del JRC che hanno utilizzato il loro tempo e si sono presi cura di far crescere questa iniziativa. L’Europa ha bisogno di riaffermarsi nel campo mondiale della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. L’unico modo per rendere ciò possibile è quello di stimolare l’interesse per la scienza da parte dei giovani d’oggi. Sette anni di proficua collaborazione che hanno donato i propri frutti. Roland Schenkel Direttore Generale Centro Comune di Ricerca 5 Prefazione USRL L’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia vede nel JRC di Ispra della Commissione Europea una grande opportunità sul proprio territorio per motivare i giovani allo studio delle scienze e della tecnologia, ma anche per accostare docenti e studenti ai dibattiti più attuali sui temi della ricerca in Europa. I progetti e le attività che hanno coinvolto in questi anni, grazie ad un proficuo partenariato, numerosissime scuole, spesso insieme con le famiglie e le istituzioni del territorio, hanno permesso agli studenti e ai loro insegnanti di sentirsi ancora di più cittadini europei e di conoscere un ambiente internazionale attraverso i contatti con i ricercatori e le esperienze nei loro laboratori. A partire dal 2003 e da un territorio circoscritto ad Ispra e dintorni, le iniziative per le scuole hanno coinvolto progressivamente migliaia di studenti di tutte le province della Lombardia, ma anche di tutte le altre regioni italiane, in iniziative nazionali e in esperienze internazionali. I grandi temi della ricerca, con l’aiuto degli scienziati del JRC, sono stati affrontati nei laboratori e nelle classi considerandone la rilevanza nel nostro territorio e la loro contestualizzazione sia in Europa che nel mondo; il locale e il globale, attraverso l’ approccio spesso multidisciplinare e creativo dei progetti e iniziative realizzati, si sono potuti intrecciare nella didattica, sia sui banchi di scuola che al di fuori dell’aula, per motivare i giovani attraverso un apprendimento attivo e per produrre nuove competenze. La presente pubblicazione vuole evidenziare non solo il filo conduttore di una intensa collaborazione tra il JRC e l’USR per la Lombardia, ma anche restituire e mettere a sistema un’esperienza, lanciando proposte di sviluppo per il futuro: fondamentale sarà l’azione dei docenti affinché i lavori delle scuole nati dalla collaborazione con il mondo della ricerca siano sempre più di qualità, siano valorizzati e conosciuti in Europa, restituendo un feed back il più possibile positivo e riconoscente ai ricercatori. Giuseppe Colosio Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia 7 Lago Maggiore Ispra Lombardia Missione del JRC Il Centro Comune di Ricerca ha il compito di fornire un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e al controllo delle politiche dell’Unione Europea, adeguato alle esigenze poste. Come servizio della Commissione europea, il Centro Comune di Ricerca funge da centro di riferimento per le questioni di carattere scientifico e tecnologico in seno all’Unione. Vicino agli ambienti in cui vengono formulate le politiche, il Centro Comune di Ricerca agisce nell’interesse comune degli Stati membri, senza essere legato ad interessi privati o nazionali. Missione USRL L’USR Lombardia è l’articolazione a livello periferico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Tra le sue diverse funzioni, attiva la politica scolastica nazionale sul territorio e svolge attività di supporto alla flessibilità organizzativa, didattica e di ricerca delle istituzioni scolastiche autonome. Cura i rapporti con le varie istituzioni locali, promuovendo lo sviluppo dell’offerta formativa sul territorio e offrendo supporto alle scuole per progetti d’innovazione a carattere locale, nazionale o internazionale. 9 Introduzione È stata sperimentata una “formula” per riuscire a trovare un punto d’incontro tra il mondo della scuola e il mondo della ricerca scientifica in Europa: ricercatori in classe e studenti in laboratorio. La “formula” è stata individuata in questi ultimi anni grazie alla curiosità e al desiderio di conoscere quello che caratterizza due ambienti di lavoro, di studio e di ricerca apparentemente molto diversi. In realtà i due mondi possono scoprire molti aspetti in comune e intrecciare un proficuo dialogo che offre opportunità sia agli uni che agli altri. I protagonisti di queste esperienze sono i ricercatori del JRC e gli insegnanti con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della Lombardia e di diverse altre regioni italiane, con le quali l’USRL ha fatto da “ponte” all’interno del MIUR. I ricercatori hanno cercato tempo e modalità nuove per comunicare, desiderosi anche di vedere una ricaduta del loro lavoro nella società e di contribuire alla costruzione del futuro della ricerca. Gli insegnanti e il mondo della scuola hanno voluto trovare nuove modalità di lavoro e coinvolgere gli studenti perché convinti che le pareti di un’aula non possono bastare come luogo di apprendimento. La preoccupazione dell’Europa, in quest’ultimo decennio, per il calo d’interesse per le materie scientifiche sia nelle iscrizioni alle scuole sia successivamente nelle scelte professionali è stata infatti anche la preoccupazione registrata da chi lavora nella e per la scuola. 11 Gli studenti sono ora protagonisti insieme con i loro insegnanti di nuove esperienze in cui si scoprono curiosi e creativi e dialogano con i ricercatori, anche attraverso il linguaggio del gioco. In un incrocio di esperienze e competenze, talvolta anche di carattere internazionale, vediamo allora i ricercatori che valutano e premiano progetti delle scuole, parlano anche con le famiglie e rispondono alle curiosità; ammiriamo gli studenti che entrano nei laboratori ed indossano il camice; coinvolgiamo docenti che seguono attività formative in cui è il ricercatore il loro “maestro”; ascoltiamo piccoli studenti che spiegano ad un microfono la loro invenzione ad una platea gremita di esperti ed al Commissario europeo per la scienza e la ricerca. In questa apparente confusione di ruoli è racchiusa la forza della “formula”: far crescere l’interesse per le materie scientifiche e assicurare un futuro alla ricerca del nostro Paese e dell’Europa. 12 1. Un giorno in laboratorio Un’esperienza diretta La maggiore attrazione a Ispra sono i laboratori: il lavoro di ricerca che vi si svolge ogni giorno, tuttavia, non può essere in genere facilmente tangibile e comunicabile ad un pubblico di non addetti ai lavori, costituito per la gran parte da giovani e da bambini. quali bambini, giovani ed adulti si cimentano, insieme con i ricercatori, per costruire, verificare, osservare, provare, cercare, riconoscere. Il JRC, insieme con l’USR per la Lombardia, ha organizzato negli ultimi sette anni diversi momenti ed attività per “tradurre”, in forma comprensibile dagli studenti di tutte le età, le esperienze dei ricercatori. Questo notevole sforzo comunicativo ha favorito la trasmissione, a piccoli e giovani, non solo di conoscenze e competenze professionali, ma anche di passioni, di emozioni, che si vorrebbero coltivare sempre e ancora di più anche a scuola. L’invito a fare, a costruire, rivolto al pubblico e soprattutto ai piccoli e meno piccoli, è spontaneo in molti ricercatori. “La tua casa sopravviverebbe ad un terremoto?” chiede il ricercatore dell’ELSA (European Laboratory for Structural Assessment). 1.1 Costruisci con le tue mani Toccare con mano non solo gli strumenti di laboratorio, ma anche il mondo che ci sta dietro, modifica il modo di insegnare e di apprendere, facendo nascere nuovi interessi tra gli studenti e i docenti. Allo scopo di rispondere a questa domanda, le informazioni scientifiche si intrecciano con la sperimentazione pratica: dopo una breve introduzione ai principi della dinamica strutturale, i visitatori possono costruire piccole strutture in mattoni, casette in miniatura, e provarle su una piccola tavola vi- brante, così da valutare e confrontare il loro comportamento in caso di terremoto. A titolo di esempio, si indicano solo alcuni tra i numerosi quesiti, giochi, attività ed esperimenti nei Gli studenti si dimostrano molto interessati sia alla parte iniziale di spiegazione teorica che alla succes- 13 siva fase sperimentale. La parte sperimentale è però quella che appassiona di più i ragazzi, perché in quel momento possono vedere dal vivo cosa succede ad un oggetto quando lo si fa vibrare. In particolare fa sempre rimanere stupiti l’esperienza nella quale alcune piccole strutture d’acciaio costruite con i pezzi del Meccano vengono poste sulla tavola vibrante. Durante tale esperienza i ragazzi vedono come una piccola variazione nella frequenza di movimento della tavola possa far entrare in risonanza ora l’una e ora l’altra struttura, generando dei movimenti molto accentuati anche quando la tavola si muove di pochi millimetri. 14 Anche il fenomeno della liquefazione del terreno riscuote sempre molto interesse perché la stragrande maggioranza dei ragazzi non pensa mai che anche il terreno su cui poggia un edificio possa essere danneggiato dal terremoto. 1.2 Verifica anche tu Si può verificare viaggiando anche su di un trenino. Per capire la tracciabilità del bestiame durante la sua vita “dalla fattoria alla tavola”, i ragazzi sono invitati a verificare in prima persona, sostituendosi per gioco ad animali che viaggiano e che vengono monitorati. Il JRC ne simula il trasporto usando un trenino: i bambini - passeggeri sono identificati con un braccialetto RFID (Identificazione a Radio Frequenza) ed il loro trasporto è monitorato durante un breve viaggio all’interno del sito del JRC. Diverse norme comunitarie stabiliscono infatti che, al fine di assicurare il loro benessere, gli animali de- vono essere trasportati secondo standard ben definiti e che, al fine di prevenire la diffusione di malattie infettive, il trasporto deve essere monitorato. Il JRC sta svolgendo alcuni progetti per identificare soluzioni tecniche per il monitoraggio dei parametri richiesti. Una “Unità di Bordo” installata in un camion può facilmente raccogliere le informazioni richieste (condizioni di trasporto, identificazione degli animali, ecc.) e trasmetterle ad un ricevitore remoto. 1.3 Osserva con i tuoi occhi Cosa vive realmente sotto i nostri piedi? L’Unità per la Gestione del Territorio e i Rischi Naturali (Istituto per l’Ambiente e la Sostenibilità) invita a scendere con i ricercatori in una buca scavata sot- to terra e ad osservare direttamente quello che pullula nel terreno. Il suolo, come l’aria e l’acqua, è una delle risorse naturali più importanti, ma, dato che giace sotto i nostri piedi ed è spesso nascosto alla vista, dimentichiamo quanto influisca sulle nostre vite e quanto ne dipendiamo. esperimento, trattano le cellule, le colorano e le preparano, osservano il loro lavoro al microscopio e ottengono risposte alle loro domande. I ragazzi osservano campioni di terreno per capire l’importanza della materia organica, ammirano at- traverso i microscopi le creature del suolo, scoprono vermi della terra “commestibili” e infine gareggiano per dipingere su t-shirt una creatura (talpa o verme) che vive nascosta nel suolo. È un gioco che simula il sistema di rilevamento delle navi (Vessel Detection System, VDS) con l’aiuto delle immagini satellitari. Questo sistema, sviluppato al JRC, viene usato per identificare e localizzare, in tem- po reale, possibili attività di pesca illegali. I tabelloni di gioco, posizionati su lavagne magnetiche, sono delle copie d’immagine satellitare sul mare con griglia cartesiana, dove sono visibili diverse navi. Il gioco è per due giocatori, ogni partecipante deve trovare le navi dell’altro giocatore. In certe occasioni si gioca in squadre di due o tre ragazzi. 1.4 Prova anche tu Come puoi essere per un attimo un vero scienziato? I ricercatori, presso i laboratori ECVAM, cercano di rendere tangibile il loro lavoro di ogni giorno, alle prese con cellule e coltura di tessuti. I bambini possono realizzare loro stessi un esperimento in vitro. È utile una breve introduzione su come si lavora in un vero laboratorio di biologia (camici, guanti, oc- chiali di sicurezza, bilance, microscopi, reagenti ed altro). I bambini discutono con gli scienziati il loro Alla ricerca delle navi pirata Le numerose possibili applicazioni dei sistemi radar risultano particolarmente interessanti e divertenti per il pubblico che assiste alle presentazioni del Laboratorio Europeo di Misure Microonde (European Microwave Signature Laboratory, EMSL). Lì si svolge attività sperimentale rivolta alle misure radar, alle antenne e ai sistemi di comunicazione wireless, mettendola al servizio della Commissione Europea e dell’industria. 15 I ragazzi possono “provare” anche loro le tecniche radar anticollisione, giocando con un’automobile teleguidata e comprendendo in modo facile ed interattivo come il radar a banda ultra larga (UWB) montato a bordo di veicoli commerciali possa aumentare la sicurezza sulle nostre strade. A4 in bianco nero sono proposte su una tavolino con matite a disposizione per colorarli e riconoscerli. Ogni disegno di pesce è collegato ad un numero e ogni nome in diverse lingue europee è collegato ad una lettera. La soluzione giusta (cifra vs lettera) è scritta capovolta nella parte bassa del foglio. 1.5 Cerca, riconosci I più piccoli (3-12 anni) sono interessati a colorare i pesci, mentre i più grandi oltre i 18 anni (inclusi i genitori!) si sfidano a riconoscerli. Sfidare a ricercare e riconoscere, per imparare più in fretta. 16 Alcune attività sono state ideate per far conoscere meglio i materiali a contatto con gli alimenti. Gli strumenti e le modalità per comunicare sono un breve filmato di 11-12 minuti, un percorso attraverso posters con i campioni, una mostra di oggetti derivati dalla plastica riciclata e giochi: “find my package”, parole crociate (dopo il percorso tra i posters) e il gioco di collegamento “in my previous life, I was”. Sai come è fatto il pesce che mangi? Vieni a riconoscerlo e a colorare i pesci Per facilitare la comprensione del progetto è stato realizzato un poster A3 con disegni a colori dei pesci, i più importanti economicamente (e dunque nei piat- ti); il poster è presentato su una parete, mentre copie 2.Scopri il JRC Curiosità, immaginazione, impressioni Scoprire il JRC a Ispra per un pubblico, non solo di adulti, ma anche di giovani e bambini, non significa solo conoscere in un’atmosfera calda e accogliente un sito europeo, non significa semplicemente avere accesso a informazioni e notizie attuali sul mondo della ricerca in Europa. L’invito a “scoprire” è anche un invito a dare libero sfogo alla curiosità, all’immaginazione, alle impressioni che si ricavano a contatto con un mondo popolato da ricercatori di nazionalità diverse che hanno qualcosa di speciale che li accomuna: una forte motivazione e un particolare coinvolgimento nel proprio lavoro. Quando il ricercatore comunica e traduce le sue esperienze, rendendole comprensibili anche per i non addetti ai lavori, fa trasparire anche il piacere della scoperta e l’importanza di coltivare la curiosità. 2.1 Diventa “Giovane scienziato”! È stato proposto un percorso di un giorno “I ragazzi e la scienza” che invita a prendere parte a dei veri esperimenti insieme con i ricercatori. Nelle varie tappe gli studenti scoprono ad esempio “il pacchetto giusto per il cibo giusto”, le cellule umane in coltura al microscopio ottico, come riconoscere gli Organismi Geneticamente Modificati, come si estrae DNA dai vegetali, come diventare “pilota per un giorno”, il suolo e i suoi segreti, le piante attraverso i 5 sensi, la vita nascosta in una goccia d’acqua… e molto altro ancora! Se si completa il percorso, al termine della giornata, si riceve un diploma e si può essere insigniti del titolo di “Giovane Scienziato” dell’anno... 2.2 Chi è secondo te lo scienziato e che cosa fa? È interessante cogliere il punto di vista dei bambini sugli scienziati, sul loro lavoro e sul JRC, punto di vista affiorato con chiarezza da una lettura e interpretazione dei loro disegni. È anche divertente, attraverso questi, cogliere lo sguardo dei piccoli sui ricercatori e sulla loro missione. Con matite, ges- 17 setti, acquerelli, colori a cera, pennarelli, in cambio di uno zainetto premio, 137 bambini di diverse nazionalità tra i 4 e i 12 anni ci hanno restituito, attraverso un concorso, le loro impressioni e interpretazioni riguardo la figura del ricercatore. Secondo i bambini, lo scienziato ha innanzitutto un’attività molto impegnativa e poliedrica, in cui gli viene richiesta capacità di osservazione, analisi, ma anche una certa praticità. Viene raffigurato soprattutto nel suo ambiente più caratteristico, il laboratorio, di chimica in molti casi, ma anche in giro per il mondo alle prese con un vulcano o a diretto contatto con la natura. Spesso lo si vede in un lavoro d’équipe, perché il ricercatore sa fare un gioco di squadra. 18 Un’idea comune a quasi tutti i bambini è che lo scienziato crea, inventa e si diverte. Se i più piccoli colgono tutti questi aspetti, anche i ragazzi più grandi non rimangono indifferenti quan- do parlano con i ricercatori e visitano i laboratori, uscendone con un’impressione positiva. 2.3 Come ti coinvolge il JRC? Secondo i ricercatori quello che motiva maggiormente i ragazzi è di realizzare loro stessi, con le proprie mani, gli oggetti che servono per i loro esperimenti: questo li fa sentire protagonisti e liberi di utilizzare la propria fantasia. Li diverte molto l’idea della sfida che subito si viene a creare con i loro compagni di classe. Talvolta si aspettano che sia la fascia della scuola primaria quella più interessata ad un’attività in cui la componente ludica riveste un ruolo importante, constatano poi invece come la loro proposta sia spesso molto apprezzata anche da alunni molto più grandi, da studenti universitari e anche dagli stessi genitori. Per ogni classe di età possono essere messi in evidenza molti aspetti dei problemi che vengono poi evidenziati dall’esperienza pratica. Questa porta a riflettere, a trovare soluzioni e spes- so a cambiare abitudini. Anche il punto di vista dei genitori dà un feedback agli stessi ricercatori sul grado di coinvolgimento dei ragazzi: molti adulti durante l’Open Day si avvicinano ai ricercatori per comunicare la soddisfazio- ne dei figli i quali esprimono il desiderio, dopo un’esperienza entusiasmante, di diventare scienziati da grandi. Anche i genitori partecipano, ma spesso si scopre che i figli si rivelano più bravi di loro e questo crea situazioni veramente divertenti. Quasi tutti i docenti (85%) coinvolti negli School Days o nelle settimane scientifiche, dopo la visita ai laboratori, vorrebbero continuare ad approfondire a scuola, con i loro studenti, i temi della ricerca, con la stessa classe già coinvolta (circa 80%), ma anche con nuove classi (40%). Molti preparano la visita prima di arrivare a Ispra (60%). Nell’ultimo School Day la percentuale sulle classi da coinvolgere in approfondimenti e ricerche in classe si è capovolta rispetto al 2008, indicando come tendenza la volontà di ampliare anche ad altre classi la ricaduta, si spera anche in previsione di un ritorno al JRC con nuovi gruppi già sufficientemente informati. Nelle interviste, gli studenti che partecipano agli School Days dichiarano che vorrebbero ritornare a Ispra per partecipare ad un’altra giornata per le scuole (circa 90-95%) ritenendola ampiamente formativa (più del 60%) o abbastanza formativa (circa il 35%). Molti si sentono più attratti dalla scienza dopo aver partecipato alle varie attività (59%), il 16% risponde “più o meno”, il 25% pensa che nulla sia cambiato. 2.4 Scopri il JRC e spiegalo a modo tuo Percorsi, giochi, interviste, questionari, concorsi, conferenze, libere interpretazioni e disegni: sono diversi i modi in cui si manifesta o si esercita la curiosità di un pubblico eterogeneo e che servono per accrescere la motivazione soprattutto nei giovani. Più di 50 anni di storia dell’Europa e dalla fondazione del sito di Ispra vengono implicitamente trasmessi da tutte queste iniziative. Le varie attività insegnano che il mondo della ricerca in Europa ha fatto passi da gigante, ma vorrebbe raggiungere obiettivi ancora più elevati investendo sulle nuove generazioni. Con questo obiettivo, sono stati allora coinvolti i giovani della scuola secondaria di II grado, che, con il supporto indispensabile dei docenti, si sono cimentati in un concorso nazionale “Scopri il JRC – La scienza e la tecnologia in Europa viste dai giovani”, nato dalla collaborazione tra il JRC e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia – MIUR in occasione della celebrazione del 50° anniversario della firma dei trattati di Roma. 19 20 Il Concorso ha voluto far conoscere ai giovani e, attraverso i giovani, far conoscere ai cittadini l’attività dei sette Istituti che compongono il JRC: gli studenti sono stati invitati infatti ad una visita virtuale delle sue sedi e ad elaborare materiale informativo promozionale (pagina web, poster grafico, slogan). loro prodotti in una mostra, trasferita poi anche a Bruxelles. Gli autori dei migliori elaborati sono stati premiati nel 2007 con un soggiorno presso il JRC di Ispra, durante il quale hanno avuto l’opportunità di conversare con i più noti scienziati e ricercatori lì riuniti in occasione della Festa dell’Europa e di ammirare i Nel 2008 solo il 15% circa di studenti dichiarava di conoscere già, prima della visita, il JRC; oggi circa un terzo (33%) dei partecipanti agli School Days quando arriva al JRC a Ispra, dichiara di averne già avuto informazione. Ancora oggi gli insegnanti possono ripercorrere con i propri studenti, prima di recarsi a Ispra, questa visita virtuale, chiedendo loro di trasferire in posters o in pagine web le proprie impressioni. 3.Da Ispra alla Cina Riflessione e consapevolezza Il JRC è una scuola di cittadinanza attiva: rende gli individui, giovani e adulti, più consapevoli di essere parte dell’Unione europea che non sentono come istituzione lontana, ma come parte della loro vita quotidiana. Ispra inoltre diventa per loro un esempio tangibile di ambiente internazionale dove i problemi si risolvono contestualizzandoli nella UE e nel mondo. L’Europa quindi non rimane solo una teoria o un insieme di trattati, ma viene percepita nelle sue azioni concrete. Non solo gli adulti, ma anche i bambini capiscono che la missione più importante a cui partecipano gli scienziati è quella di migliorare il mondo in cui viviamo. Dai loro disegni sembra che i bambini siano preoccupati per le sorti del mondo, ma nello stesso tempo confidino nella scienza. I loro disegni quindi rappresentano un arcobaleno, che si associa al ritorno al sereno, o un camino / ciminiera da cui escono i fiori, oppure possono accompagnare le varie interpreta- zioni con le scritte “la scienza è verde”, “salva la terra”. I ricercatori che i ragazzi hanno incontrato infatti amano la natura e contribuiscono a migliorarla; per questo i disegni li colgono mentre osservano gli animali nelle foreste, studiano i carburanti che non inquinano e le energie rinnovabili, si preoccupano dell’inquinamento dei mari, lanciano SOS per il riscaldamento globale, contribuiscono alla ricerca per nuove medicine e cure di malattie. Ogni persona, quando entra in contatto con questa realtà rappresentata dalla ricerca scientifica europea, riceve quindi un forte richiamo a riflettere sui propri atteggiamenti e a cambiare quando necessario le proprie abitudini. Contribuisce allora anch’essa, nel suo piccolo, a migliorare il mondo e a rassicurarci. 3.1 La cittadinanza attiva Le attività del JRC fanno riflettere sul ruolo attivo che può assumere ciascun individuo. 21 Il cittadino, a partire da quesiti, osservazioni e dimostrazioni in cui spesso è coinvolto, si rende conto che può essere pure lui partecipe di una missione, insieme con i ricercatori, e in primo luogo le sue riflessioni si rivolgono all’ambiente in cui vive e di cui il JRC si prende cura attraverso diversi interventi che hanno un raggio d’azione assai vasto. Eccone solo alcuni a titolo di esempio: • Fornire avvisi preventivi di allagamenti in Europa. • Combattere la degradazione delle terre secche – la UE ha firmato la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione. 22 informazioni sullo stato delle foreste in Europa, combinandole con immagini satellitari e previsioni meteo, per dar vita ad un servizio unico che fornisce alle agenzie di protezione civile avvisi preventivi sul rischio di incendi boschivi (EFFIS). • Proteggere gli alimenti dalle contaminazioni esterne, assicurare che contenitori e materiali d’imballaggio non rilascino sostanze potenzialmente tossiche nei nostri cibi. Alcune domande alla fine rimangono nella mente dei cittadini: in che modo possiamo prepararci a disastri naturali quali erosione, siccità, incendi boschivi e allagamenti? perché è importante non sfruttare eccessivamente la terra? Come possiamo contribuire alla prevenzione degli incendi? Come influisce il nostro stile di guida sulle emissioni? Come possiamo proteggere la nostra salute? Gli alimenti che consumiamo sono impacchettati e confezionati con materiali adeguati? • Raccogliere “Facilitare lo sviluppo di una cittadinanza attiva è una delle strategie della Commissione Europea per accrescere la coesione sociale e ridurre il deficit democratico attraverso l’Europa nel contesto del più ampio processo di Lisbona”. • Misurare Il JRC, attraverso l’Istituto per la Protezione e la Sicurezza del Cittadino (IPSC), ci fa riflettere su questo tema e ci offre l’“indicatore di cittadinanza attiva” per 19 paesi europei. Questi Paesi sono stati studiati nella loro inclinazione ad essere parte più o e fornire una completa caratterizzazione chimico / fisica delle emissioni inquinanti e climaalteranti di tutti i tipi di veicoli stradali e non stradali. meno attiva e i risultati possono essere rappresentabili su una mappa del continente europeo. L’indicatore permette di mostrare un’Europa eterogenea dove Paesi del nord hanno un ruolo trainante mentre i Paesi del sud mostrano una prestazione positiva nei “valori” e nella “vita politica”, mentre non brillano nelle dimensioni della “società civile” e della “vita comunitaria”. 3.2 L’Unione Europea tra noi, la UE siamo noi A Ispra si ha la vera sensazione di essere in Europa: diverse culture, lingue, contatti, mentalità, ma an- che grande rispetto per le diversità come in tutti gli ambienti internazionali. Come reagiscono i ragazzi delle scuole italiane nell’accostarsi all’ambiente internazionale del JRC? In genere positivamente: molti studenti colgono l’oc- casione per raccontare ai ricercatori e ai compagni storie di loro esperienze con altre lingue e altri Paesi, oppure mostrano curiosità soprattutto nel sentire parlare diverse lingue comunitarie. I ragazzi percepiscono l’importanza della UE anche se, se- condo alcuni ricercatori, gli aspetti legati al processo d’integrazione europeo non emergono sem- pre chiaramente nell’ambito di tutte le attività presentate. Per chi lavora al JRC spesso la UE è ar- gomento che si dà per scontato. Forse bisognerebbe andare oltre, dedicando, ad esempio, uno spazio esplicativo maggiore ai processi d’integrazione europea tramite una breve introduzione di carattere generale. “Sicuramente i ragazzi hanno modo di incontrare persone di molte nazionalità, ma forse durante la loro breve visita non riescono a rendersi conto appieno dell’ambiente internazionale in cui si svolgono le attività scientifiche. Tutti i relatori effettuano in genere le loro presentazioni in lingua italiana. Quello che colpisce quindi maggiormente i ragazzi è vedere dei laboratori così grandi, così ben attrezzati, che svolgono attività così lontane da quanto si aspettavano di vedere. In ogni caso è sicuramente un segnale positivo mostrare ai giovani come si possa lavorare assieme per un obiettivo pur nelle diversità di lingua e cultura”. Gli insegnanti più sensibili e più attivi, in occasione di concorsi nazionali promossi da JRC e USR Lombardia, hanno l’opportunità di avere contatti diretti con le istituzioni europee a Bruxelles, oltre che di visitare altri Istituti europei del JRC, ad esempio 23 l’Istituto per le Misure e i materiali di Riferimento (IRMM) a Geel in Belgio, o le scuole europee dove i docenti italiani possono confrontarsi con un insegnamento multilingue e multiculturale. 3.3 Scuola e ricerca scientifica in Europa 24 Le diverse competenze che vengono messe in gioco da quella che apparentemente è una semplice “visita” al JRC non sono cosa da poco per la scuola italiana. Alcune riflessioni su questo e sulle opportunità offerte dal JRC anche come “ponte” verso l’Europa sono state raccolte dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia in una mostra “Scuola e ricerca scientifica in Europa”, affiancata da una simmetrica Conferenza, durante l’Open Day 2007 a Ispra. La mostra è stata poi ospitata anche a Bruxelles, alla sede del JRC presso la Commissione Europea: sia la mostra che la conferenza sono state articolate in 5 sezioni: 1 Il Manifesto degli studenti europei 2 I gemellaggi a carattere scientifico in Europa 3 Le lingue per insegnare le scienze in Europa 4 La percezione della scienza da parte di alunni e insegnanti europei 5 Il laboratorio d’industria: un ponte per l’Europa La mostra ha voluto essere una prima proposta d’azione per insegnanti, studenti, ricercatori e per il territorio: ha indicato alcune piste di sviluppo o di approfondimento, all’interno delle quali il JRC può essere una risorsa e un’opportunità importante per le scuole. 3.4 “Pensare globalmente, agire localmente” Accostare le attività del JRC, come dimostrato anche dalla stessa mostra illustrata nel paragrafo precedente, significa per la scuola anche abituarsi a lavorare contemporaneamente su diversi piani: locale, nazionale, europeo, mondiale. È questo comunque il raggio d’azione della Direzione Generale JRC: ad esempio nel caso di catastrofi naturali come i terremoti, i ricercatori europei intervengono tempestivamente a L’Aquila come in Cile, in Perù come in Cina. La missione senza confini del JRC è concretamente esemplificata da alcune immagini ad effetto che offre il JRC: • Una collezione di fotografie scattate durante due missioni in Cina svolte dal JRC nella zona colpita dal terremoto del Wenchuan nel 2008. • Un “Mini Mondo” che illustra la vulnerabilità delle case di fronte a disastri naturali. • “Africa biodiversa”, per fermare la perdita di biodi- versità in Africa; il progetto si avvale di giochi (mappa della superficie dell’Africa di 25 m2, PC interattivi, puzzle di 500 pezzi) che richiedono di indovinare l’esatto abbinamento delle illustrazioni di paesaggi africani e delle figure di animali. L’Unione Europea (UE) gioca un ruolo importante nell’assicurare la stabilità a livello mondiale: interviene ad esempio nelle situazioni di crisi erogando aiuti umanitari e sostenendo i lavori di ricostruzione. Il JRC collabora a queste attività mettendo a disposizione strumenti e metodi scientifici specifici. 25 4.Creo anch’io! Scienza, creatività e innovazione I bambini e i giovani sono attratti dalla figura del ricercatore e spesso il loro modo di vedere questa figura si colora di fantasia e di immaginazione. Ma qualcosa di vero c’è. Lo scienziato che emerge dai loro disegni non ha tempo per annoiarsi, è continuamente assorbito nei sui progetti, nelle sue scoperte e nelle sue creazioni. Il ricercatore che cerca e osserva, che inventa e crea, che progetta e sogna non può che essere un allettante invito per docenti e studenti a riprodurre gli stessi interessi e atteggiamenti nella scuola, abbandonando gli approcci più tradizionali e uscendo dai soliti schemi. 26 4.1 Creatività ed innovazione non si esauriscono in un anno Il 2009 è stato dichiarato dalla UE “Anno europeo della creatività e dell’innovazione”. L’Anno ormai trascorso ha raggiunto l’obiettivo di accrescere la sensibilità in materia di creatività e innovazione come competenza chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico e nel concentrare l’attenzione sulla capacità creativa e innovatrice in numerosi ambiti, come l’istruzione, la cultura, le imprese o la ricerca. Sottolineando la creatività e l’innovazione, l’UE mira tuttora a dar forma al futuro dell’Europa in un contesto di concorrenza globale stimolando in tutti noi il potenziale creativo e innovativo. Si prefigge anche di risolvere i problemi della società, rivelando le capacità e le possibilità innate delle persone affinché partecipino in modo più attivo alla vita. Avvicinare i giovani alla scienza è stato l’obiettivo del concorso nazionale “Scienza e Creatività in Classe 2009: Anno Europeo della Creatività e dell’Innovazione... i giovani si avvicinano alla scienza” promosso dal JRC insieme al MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. 214 opere provenienti da tutta Italia sono ancora testimoni della creatività e dell’interesse per la scienza dimostrato dai giovani dai 6 a 19 anni. Essi, con tanta originalità, efficacia comunicativa, senza far mancare coerenza e addirittura con rigore scientifico, hanno tradotto uno dei temi a scelta (cambiamenti climatici; sicurezza alimentare; energie rin- novabili) in una pagina web, in un giornale, in un gioco da tavolo o in un giocattolo, oppure in un videoclip o in una canzone. I tre vincitori, uno per ogni grado di scuola, il 16 maggio 2009 durante l’Open Day hanno ricevuto i premi dal Commissario europeo per la Scienza e la Ricerca Janez Potoc̆nik nella cerimonia appositamente organizzata in occasione della premiazione per il concorso nazionale. Non risparmiare energia… ç un’occasione persa Scuola secondaria di II grado: IPSCTG G. Caboto, Chiavari, Genova (videoclip) Scopri il pannello Scuola primaria: Direzione Didattica Statale, Malo, Vicenza (gioco da tavolo) Il clima da salvare Scuola secondaria di I grado: Istituto Comprensivo Teodoro Ciresola, Milano (giornale) La UE ancora si sta interrogando sulla creatività: “La creatività si può misurare?” Questa domanda è stata oggetto di grande dibattito fra delegati di tutto il mondo in una conferenza di due giorni organizzata a Bruxelles il 28-29 maggio 2009 dal Centre for Research on Lifelong Learning (CRELL) del JRC e dalla Direzione Generale Istruzione e Cultura. Tra i tanti temi discussi e che si possono ritrovare negli atti della conferenza internazionale, una domanda ricorrente riguarda la relazione tra istruzione e creatività. Si osserva che spesso i più istruiti non sono necessariamente i più creativi, ci si chiede quindi se la creatività possa essere insegnata o imparata, e se i docenti e formatori possano essere formati a diventare loro stessi creativi e insegnare la creatività a giovani ed adulti. La conferenza è stata solo un primo passo, ma si arriverà probabilmente a trovare una risposta in futuro a queste domande dopo aver misurato in tempi necessari, su larga scala, le abilità e le competenze creative degli individui. Analogamente si prevede di approfondire nei prossimi anni degli indicatori che possono es- sere utilizzati per misurare la creatività in una regione o nazione. Sarebbe interessante, a partire da questi input sulla misurazione della creatività, applicare all’esperienza del concorso nazionale gli indicatori, approfondendo quello che è avvenuto nelle scuole prima 27 e dopo la valutazione degli elaborati che in molti casi hanno lasciato a bocca aperta gli stessi valutatori. Scuola primaria: Libera col Sole e col Vento 1° Circolo Didattico Quarto (NA) (giocattolo) Certamente il concorso “Scienza e creatività in classe” ha comunque già dimostrato che ci può essere una forte convergenza all’interno della scuola tra la creatività degli studenti (che spesso attende solo di essere “liberata”) e la creatività degli insegnanti: se queste si incontrano, generano entusiasmo e facilitano l’apprendimento. Dalla Terra alla tavola lungo i sentieri della filiera Ist. Comprensivo di San Nicolò, Scuola di Gragnano Trebbiense, San Nicolò a Trebbia (Piacenza) (gioco da tavolo) 4.2 La creatività in una mostra 28 I trenta lavori finalisti delle scuole italiane che hanno partecipato al Concorso Nazionale sono stati esposti in una mostra durante l’Open day 2009 e lo School Day 2010. L’esposizione alberga tuttora presso il JRC per ricordare che l’Anno Europeo della creatività e dell’Innovazione non finisce con il 2009, ma è un forte richiamo per tutti noi in qualsiasi momento. Il livello e la qualità dei lavori sono eccellenti. Qui di seguito vengono illustrati gli elaborati finalisti che hanno utilizzato le tipologie del giocattolo e del gioco da tavolo: Domino Imballato Ist. Comprensivo U. Betti, Camerino (MC) (gioco da tavolo) Giocarinnovando Direzione Didattica Somaglia (LODI) (gioco da tavolo) Scuola secondaria di I grado: Catamarano Fotovoltaico I.C. Voltamantovana, Monzambano (MN) (giocattolo) Energiopoli Ist. Comprensivo Caprileone, Messina (gioco da tavolo) Viaggiando fra i climi Scuola Media Toschi, Baiso (RE) (gioco da tavolo) Scuola secondaria di II grado: IKEHU-Clean energy all over the world I.T.A.S. C.Gallini, Voghera (PV) (gioco da tavolo) Re-Energy ITIS Leonardo da Vinci, Borgomanero (NO) (gioco da tavolo) Food-Impact, Pirati all’amballaggio Liceo Sc. Asproni, Iglesias (gioco da tavolo) 4.3 S.O.S. a tutte le discipline Un giornalino oppure delle pagine web? Un filmato oppure una canzone? Gli elaborati del concorso nazionale “Scienza e creatività in classe” mettono chiaramente in evidenza, attraverso la scelta di queste altre tipologie, la partecipazione di molte discipline per la loro realizzazione, l’approccio multidisciplinare allo studio della scienza e della tecnologia. Non solo si sarà resa però necessaria una relazione tra discipline di studio: la collaborazione tra docenti con diverse competenze, tra docenti e dirigenza, genitori, studenti, laddove si è verificata, ha senz’altro favorito e facilitato l’esperienza della partecipazione al progetto per il concorso. Diversi sono gli elaborati sostenuti dal lavoro di docenti di arte, musica, lettere italiane, diritto, lingue, ecc.: gli strumenti e il punto di vista anche di queste discipline sui temi della scienza hanno dato notevoli contributi. Scuola primaria: Una Gru con due motori elettrici Ist. Comprensivo Stat. di Lendinara (RO) (pagina web) ClimatiK Circolo Did. F. Aporti Plesso Moscati (MI) (giornalino) Meteorino sprint Direzione Didattica del 2 Circolo, Siracusa (giornalino) 29 Energie Rinnovabili Plesso Tommaseo, Genova (giornalino) Energia Solare Energia Amica Ist. Comprensivo Sc.le Mat. Elem. Media, Alanno (PE) (video clip) Scuola secondaria di I grado: Global war... ning Scuola Secondaria D. Bramante, Vigevano (PV) (video clip) 30 Premio speciale: Istituto dell’Ambiente e della Sostenibilità (IES) La salute in cassa forte Scuola Media N° 5 B. Biasi + N° 12 BR, Sassari (video clip) Rinnovo l’energia con le energie rinnovabili Sc. Sec. 1 grado Dante & Carducci, Piacenza (pagina web) A tutto energia Scuola Media di Stato L.C. Goltieri, Asti (pagina web) Scuola secondaria di II grado: Corriere del consumatore special tracciabilita alimentare Ist. Stat. Duca degli Abruzzi, Treviso (giornalino) Premio speciale: Istituto dell’Energia (IE) Imballaggi alimentari: proteggere gli alimenti e non contaminarli I.T.I.S.Cannizzaro, Catania (pagina web) Le energie rinnovabili Ist. Comprensivo Marconi Terni Umbria (pagina web) Colori dal mondo ISIS Osimo - Castelfidarolo, Osimo (AN) (canzone) Cambiamenti climatici Ist. Scol. Comp. Stat. E. Vittorini, S. Pietro Clarenza (CT) (pagina web) Entropia Ist. Stat. Duca Degli Abruzzi, Treviso (giornalino) Il pianeta della scienza Ist. Stat.d’istruzione Superiore, S. Agata Militello (Messina) (pagina web) Il mondo che vorrei Ist. ISIS G.B. Amico, Trapani (video clip) Non solo in occasione di concorsi, ma anche di visite ai laboratori e in particolare nell’ultimo School Day a Ispra (come nei precedenti) gli insegnanti coinvolti erano per circa la metà di discipline scientifiche e tecniche (matematica, fisica, tecnologia, biologia, chimica, impianti elettrici, laboratori di elettronica, di tecnologia meccanica, di fisica, idraulica, impianti termotecnici ecc.), per l’altra metà di lettere (per gran parte), diritto, economia, scienze motorie, sostegno, inglese, insegnanti tutor, ecc. Nel caso di alcune scuole, la presenza di un team di docenti di varie discipline durante la giornata dedicata alle scuole dimostra che i temi affrontabili con i ricercatori hanno innanzitutto risvolti rilevanti in tutte le discipline, e che queste possono comunque anche assumere un ruolo importante nella motivazione agli studi scientifici. 4.4 Ti presento la mia invenzione I giovani talenti scientifici più creativi d’Italia, ospitati a Ispra in occasione dell’ Open Day 2009, hanno illustrato, giocando con le nuvole, il funzionamento dei pannelli solari, hanno mostrato che vale veramente la pena non sprecare energia ed hanno spiegato in chiave enigmistica i cambiamenti climatici. Hanno presentato le loro “invenzioni” ai ricercatori, ad altre scuole arrivate da tutta Italia e, con un po’ di emozione, anche al Commissario europeo per la scienza e la ricerca. Il lavoro in classe viene in molti casi sostenuto efficacemente da una rete interistituzionale che interagisce; è infatti importante la relazione con il territorio, vicino e lontano. Occorre che la scuola, con industria, mondo della ricerca ed enti locali rafforzi i suoi networks e che le altre istituzioni apprezzino le realizzazioni di progetti di ricerca sul campo promosse dalle scuole insieme con i propri partners. Spesso anche la singola esperienza vissuta grazie alla promozione di JRC e USRL ha avuto una ricaduta sul territorio e si è allargata ad altre esperienze. 31 5.Studiare / ricercare Dialogo tra due mondi Lo scienziato comunica ottimismo, tenacia e convinzione in quello che fa: non solo conoscenze e competenze, ma anche emozioni e passioni, sentimenti, il suo credo. Pure in questo caso è lo sguardo dei piccoli che ha colto alcuni particolari e li ha trasferiti nei disegni, aggiungendo le scritte: “Never give up!”, “I had a dream”, “Yes, we can!”… Che cosa può cogliere ancora il bambino nei suoi disegni? Che lo scienziato è autorevole, che può raggiungere il successo (lo raffigura come Einstein), che è colto, legge molto, usa il PC, relaziona in seminari e... scrive per formule. 32 In un disegno in particolare appare la mamma che insegna il ciclo dell’acqua alla sua bambina di 5 anni, autrice del disegno; la bambina, dopo aver terminato il suo disegno, ha voluto che la mamma le trascrivesse le parole “la bambina è curiosa come lo scienziato”… È forse questo che può accomunare un ragazzo che studia a scuola e un ricercatore che lavora in laboratorio? È possibile un punto di incrocio tra i due mondi? Forse bisogna trovare… una “formula”! 5.1 Il gioco: una cerniera tra due mondi Non solo la curiosità ma anche il gioco unisce generazioni diverse e motiva. I giochi con ricercatori soprattutto in occasione degli School Days e Open Days avvicinano i ragazzi al mondo della ricerca, come nel caso della “fisica sognante” e del mago. Con la “fisica sognante” lo studente incontra a Ispra un giocoliere. Un giocoliere non è un clown né tantomeno un mago: Federico Benuzzi è un giocoliere ma anche insegnante di Fisica e di Matematica e nel suo spettacolo le due anime sembrano fondersi insieme in un continuo alternarsi di arte e scienza. I ragazzi si divertono molto e imparano. “Illusioni”, con il mago Julius Frack, è uno spettacolo in cui giochi di magia si intrecciano a illusioni ottiche. Una luce blu galleggia nell’aria e, come dal nulla appare, così scompare; sfere bianche sfidano le leggi della fisica. Gli spettatori, ingannati dall’abilità del mago, si addentrano nei segreti della percezione ottica. In un lavoro di approfondimento svolto in classe con gli insegnanti, dopo lo School Day ad Ispra, un allievo di una classe 5a scrive nella pagina dei commenti: “Scesi dal pullman, siamo entrati in auditorium dove un mago ed uno scienziato di origine tedesca ci hanno dimostrato il meccanismo che provoca un’illusione ottica. Il mago si è esibito con trucchi di magie usando carte, palline e luci che seguivano il movimento delle mani. Lo scienziato intanto ci ha spiegato perché il nostro occhio non si accorge dei movimenti minimi che compie il mago, questo accade perché il nostro occhio compie degli scatti chiamati ‘saccadi’.” Segue poi una ricerca illustrata dagli allievi sulle illusioni ottiche e sulle saccadi. “Secondo me, scrive un altro allievo, è stata un’es- perienza molto bella, soprattutto sapere come è fatto il nostro occhio; comunque è sempre bello sapere cose nuove e fare nuove conoscenze”. 5.2 Punti di vista, bisogni, nodi da sciogliere I ricercatori osservano che alcuni ragazzi si dimostrano estroversi e pieni di iniziativa nel realizzare quanto loro richiesto, altri sono invece impacciati e titubanti. Il compito degli scienziati è quindi di suggerire loro alcuni spunti su come procedere nelle realizzazioni. Anche i professori e i genitori si appas- sionano e partecipano attivamente alle dimostrazioni e agli esperimenti in laboratorio, spesso gareggiando con i ragazzi stessi. Una delle richieste più frequenti è di poter avere copia dei poster che si appendono nei laboratori a supporto delle attività. Si tratta di poster prevalentemente descrittivi, informazioni reperibili comunemente anche su internet, ma per i professori è importante avere del materiale già organizzato da cui partire per ulteriori spiegazioni ad altre classi o per approfondimenti. Le difficoltà principali al JRC non sono tanto di ordine organizzativo, il problema maggiore è l’impegno di tempo da parte degli scienziati che partecipano alle attività di promozione, poiché il tempo dedicato ai ragazzi durante la loro visita è solo una minima parte di quello necessario per preparare il tutto. Non è sempre facile sottrarre tempo alla ricerca vera e propria per dedicarlo a queste iniziative didattiche che apparentemente esulano un po’ dai compiti che un ricercatore è chiamato a portare avanti. In altri casi si vorrebbe invece nelle visite altro tempo disponibile per presentare concetti complessi, anche se la rotazione delle scuole spesso permette di spiegarli adattandoli di volta in volta alle capacità dei ragazzi presenti. 33 Negli eventi con grande afflusso di pubblico diventa inoltre difficile talvolta gestire un flusso importante di persone all’interno dei laboratori. Alcuni insegnanti pensano che “dati e informazioni reali in collaborazione con il JRC possano stimolare e condurre a studi mirati, entusiasmanti e utili”. Altri sentono, analogamente ad alcuni ricercatori, la mancanza di tempo necessario per approfondire e suggeriscono momenti formativi a loro dedicati come si è già sperimentato nelle settimane scientifiche per docenti. Nella scuola capita talvolta che alcuni dirigenti scolastici o docenti temano le uscite dall’aula perché pensano che queste sottraggano tempo all’insegnamento e allo studio. 34 5.3 Alcune occasioni di incontro Se le attività della scuola come quelle dei ricercatori non possono essere continuamente interrotte occorre concordare alcune occasioni di incontro in cui si intersecano i bisogni e le esperienze dei due “mondi”. • School Days per le scuole che desiderano accostarsi ad alcune particolari attività e tematiche, da preparare a scuola magari prima della visita o da approfondire dopo. per ragazze che vogliono seguire le orme di una ricercatrice donna, nell’ambito di iniziative europee che hanno lo scopo di favorire le professioni scientifiche e tecnologiche al femminile. • Shadowing • Un giorno in laboratorio per una ‘full immersion’, nel lavoro del ricercatore, per studenti meritevoli. • European Science Week per un confronto diretto tra docenti e ricercatori. • Open Days per un pubblico più vasto ed eterogeneo, ma appassionato, spesso costituito da intere famiglie. • Viaggi di studio per docenti selezionati. • Ricercatori a scuola ad esempio per tenere conferenze (su argomenti scientifici, anche in lingua straniera su richiesta) oppure per seguire esperienze di laboratorio magari in associazione con un’industria. • Tavole rotonde, seminari, conferenze organizzati per ricercatori ma aperti anche ad insegnanti, sui temi delle scienze nella scuola aperti anche ai ricercatori. Alcuni ricercatori ritengono utile poter andare nelle scuole, per allargare l’interesse dei giovani per le carriere scientifiche e per uscire dal proprio isolamento. Proprio su questa linea si sono mossi alcuni ricercatori in occasione della preparazione del già citato Mini Mondo. Gli scienziati si sono recati nelle scuole per degli incontri informativi sulla vulnerabilità delle case ed hanno coinvolto i bambini nella costruzione di un villaggio modello, con edifici di diverse caratteristiche strutturali e quindi caratterizzati da diversa vulnerabilità ai disastri. Il progetto della costruzione delle case è stato molto apprezzato sia dagli studenti che dagli insegnanti. Le case sono state messe in esposizione durante l’Open Day 2009 e vendute all’asta per raccogliere fondi per una nuova scuola nella zona terremotata dell’Abruzzo. 5.4 Legami preziosi Coltivare l’interesse, la motivazione, l’entusiasmo non può essere un compito isolato, affidato magari ad un solo volenteroso. È il frutto di un contesto accogliente che si crea e di relazioni che si coltivano. La prima relazione da coltivare è quella tra studenti / insegnanti e ricercatori. Questi hanno bisogno di ricevere un feedback che può provenire anche dalle famiglie che partecipano numerose agli Open Days e che assumono un ruolo di responsabilità nel motivare i propri figli. Il ricercatore ha inoltre bisogno di non sentirsi come in un castello inaccessibile, ma di trovare collocazione in reti che interagiscono (come nel caso già citato di collaborazioni tra scuola, industria, centro di ricerca), di trovare una sinergia con altri progetti già in atto nelle scuole o nel territorio come nel caso di “Un premio per la fisica” che vede coinvolti scuola, associazioni di industrie, università, Provincia, Fondazioni ecc. o della rete “World school forum”. Queste e tante altre iniziative hanno coinvolto il territorio e il JRC. Il centro europeo spesso fa da “catalizzatore” per i temi della ricerca affrontati da questi networks, esercitando anche l’essenziale funzione di proiettare le esperienze locali verso l’Europa e il mondo. 35 Conclusioni Motivazione e interesse nascono da un incontro del singolo individuo con diversi contesti, istituzioni, realtà ed esperienze che dialogano tra loro, scoprendo spesso qualcosa di nuovo: che è fondamentale l’apporto di ognuno, ma anche del ragazzo che non è solo un destinatario, un ricevente, ma sente valorizzata la sua curiosità e creatività; capisce che può “ricercare” anche lui ed essere parte di un mondo in cui è importante agire e interagire. Mentre le nuove generazioni sperimentano la scien- za nei laboratori e vengono accolte dal mondo della 36 ricerca, i ricercatori e gli esperti non rimangono im- mutati, ricevono un feedback da una vasta au- dience, al di fuori degli spazi ristretti dei laboratori, sulle loro attività, vengono in contatto con idee innovative e creative che crescono sul terreno fertile della vita locale e, soprattutto, nel mondo scolastico che a sua volta e a suo modo ricerca e produce idee. I networks che si creano rassicurano la comunità perché mettono i semi non solo per preparare gli scienziati del futuro, ma anche per formare cittadini europei attivi. Tavole Cronologia degli eventi per le scuole a Ispra dal 2003 ad oggi Periodo Evento / Iniziativa Partecipanti 3-9/11/2003 European Science and Technology Week Ricercatori JRC 237 studenti della Lombardia 12 docenti 15/05/2004 1° Schools Day Ricercatori JRC 1.150 studenti della Lombardia e di altre regioni italiane 47 docenti 8-10-12/11/2004 European Science and Technology Week Ricercatori JRC 68 docenti delle scuole di Varese e Provincia 21-25/11/2005 European Science and Technology Week Ricercatori JRC 62 docenti della Lombardia 13/05/2006 Open Day Ricercatori JRC 900 studenti della Lombardia e di altre regioni Visitatori vari 2787 16/11/2006 Workshop “Ricerco anch’io” in preparazione della XIII Giornata Nazionale Orientagiovani a Varese 50 studenti con docenti della provincia di Varese USP di Varese Ricercatori JRC Rappresentanti UNIVA 12/05/2007 Open Day Ricercatori JRC 1.750 studenti Visitatori vari 7.805 12/05/2007 Mostra e conferenza “La scuola e la ricerca scientifica in Europa: opportunità e strumenti” (a cura dell’USR Lombardia) Unità Nazionale eTwinning UNIVA MIUR – Europa dell’Istruzione Lingue Lombardia IRRE Lombardia 37 Periodo Evento / Iniziativa Partecipanti 12/05/2007 Percorso con “Attestato per giovane ricercatore” 800 studenti (6-12 anni) 2007 “Scopri il JRC -La scienza e la tecnologia in Europa viste dai giovani” 1° Concorso per le scuole italiane organizzato da USRL e JRC Scuole di tutte le regioni italiane Scuola europea di Varese 22/11/2007 Shadowing Day 6 studentesse di altrettante scuole della provincia di Varese 6 ricercatrici 23/05/2008 Schools day Ricercatori JRC 1.074 studenti e docenti di 26 scuole della Lombardia e di altre regioni italiane 8/4/2008 5° Simposio della Scienza delle Scuole Europee Ricercatori JRC 150 studenti e docenti di Scuole Europee provenienti da vari Paesi d’Europa 22/10/2008 The World School Forum Ricercatori JRC Scuole provenienti da 22 Paesi 16/05/2009 Open day Scuole elementari 1146 Scuole medie 751 Scuole superiori 963 Visitatori vari 8.200 2009 “Scienza e creatività in classe” 2° Concorso nazionale USRL e JRC Scuole di ogni ordine e grado di tutte le regioni italiane 2009 Concorso “What is a scientist?” Studenti dai 4 ai 12 anni 01/03/2010 Schools Day 944 studenti + 85 docenti di 23 scuole della Lombardia e di altre regioni italiane 21/4/ 2010 Premio per la Fisica Valerio Filippini. Studenti 81 Ricercatori JRC Ufficio Scolastico di Varese e partners in Lombardia 38 Cronologia degli eventi per le scuole a Bruxelles dal 2007 Periodo Evento / Iniziativa Partecipanti 14-17/11/2007 Visita di studio al JRC Commissione Europea e al Parlamento europeo a Bruxelles, visita al JRC a Geel (Belgio) Ricercatori JRC Docenti selezionati concorso nazionale 2007 “Scopri il JRC” 06/03/2008 Conferenza internazionale presso la Commissione Europea “Move out the Shadow! Seize the Opportunity” Ricercatrice e studentessa premiate per lo “Shadowing Day 2007” a Ispra 175 partecipanti di diversi Paesi europei Rappresentanti JRC e USRL 23-25/11/2009 Visita di studio al JRC Commissione Europea e al Parlamento europeo a Bruxelles, visita al JRC a Geel Ricercatori JRC Docenti selezionati concorso nazionale 2009 “Scienza e creatività” 39 Grafici Schools Day 2007 % 50 % 20 45% Provenienza professionale dei visitatori 20% Età dei visitatori 16% 40 15 12% 10 40 9% 10% 10 21% 20 0 13% 12% 30 15% 9% 6% 5% 5 6% 1% 0 media / comunicazione affari amministrazione ricerca educazione / cultura altri 0-6 anni 6-12 anni 12-18 anni 19-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 65 anni e oltre Schools Day 2008 100 100 100 Conoscevi già il JRC? 90 80 Come giudichi la giornata? 90 80 a. Ampiamente formativa b. Sufficientemente formativa c. Scarsamente formativa 80 70 70 60 60 50 50 50 40 40 40 30 30 30 20 20 20 10 10 10 0 0 No Studenti: 1.216 Sì Ti piacerebbe partecipare a un altro School Day? 90 70 60 0 a b Scuole: 23 (Lombardia: 19, Piemonte-Emilia-Veneto: 4) c Sì Laboratori-attività per scuola: 5 No Attività organizzate: 28 Open Day 2009 50 Età dei visitatori 40% 40 28.4% 30 7-12 anni 13-18 anni 19-25 anni 26-40 anni 41-65 anni 66 e oltre senza dati 20 7.5% 10 0 8.3% 8.9% 5.3% 1.6% 41 Schools Day 2010 67% 67% 46% 50 50 52% 60 60 50 50 40 40 30 30 30 20 20 20 40 33% 10 10 0 0 1. Conoscevi già il JRC? 2% 2. H ai soddisfatto le tue aspettative? 10 59% 52% 40 28% 30 20 5% 16% 10 0 0 3. Quanto hai imparato oggi? 4. Da oggi ti sentirai più attratto verso le scienze? Bibliografia CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione («ET 2020» – Education and Training 2020) – (2009/C 119/02) in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 28.05.2009 DG ISTRUZIONE E CULTURA, Competenze chiave per l’apprendimento permanente, Un quadro di riferimento Europeo, Ufficio delle pubblicazioni UE, Lussemburgo 2007 (si vedano in particolare la competenza 3: “competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico”; la competenza 6: “competenze sociali e civiche”) 42 Competenze chiave per l’apprendimento permanente, Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 30 dicembre 2006/L394 LLP Unità Nazionale eTwinning. Le competenze chiave nell’apprendimento permanente: il contributo di eTwinning, Espressione culturale, scienze e cittadinanza, Firenze 2008 Massimiliano MASCHERINI, Anna Rita MANCA, Bryony HOSKINS, The characterization of Active Citizenship in Europe, JRC Scientific and Technical Reports, Commissione Europea - Joint Research Centre – Istituto per la Protezione e la Sicurezza dei Cittadini, Ufficio delle pubblicazioni dell’UE, Lussemburgo 2009 Ernesto VILLALBA (a cura di), Measuring Creativity, Proceedings for the conference “Can creativity be measured?” Bruxell, maggio 28-29, 2009, Commissione Europea – Joint Research Centre, Ufficio delle pubblicazioni dell’UE, Lussemburgo 2009 B. BAGGIO, N. COLOMBO, Valutare gli studenti per valutare i sistemi scolastici: gli strumenti di PISA 2006 / Student assessment used to evaluate educational systems: PISA 2006 instruments, In Induzioni, anno 2007/35 Gruppo di ricerca PISA 2006 Lombardia (a cura di), Le competenze scientifiche degli studenti lombardi - I risultati di PISA 2006, Franco Angeli, Milano 2009 Commissione Europea – Joint Research Centre, Come la UE contribuisce a proteggerti, Ufficio delle pubblicazioni dell’UE, Lussemburgo 2009 Giovanna GUSLINI (a cura di) – USR Lombardia e Ufficio a Milano del Parlamento europeo, Progetti internazionali, cammino verso nuove competenze, Macchione Editore, Varese 2003 DG Istruzione e Cultura programma di Apprendimento Permanente, Lingue per l’Europa, Multilinguismo, Ufficio delle pubblicazioni UE, Lussemburgo 2007 Gisella LANGÉ (a cura di) – Progetto Lingue Lombardia – MPI USR Lombardia, CLIL Scienze – Science and Environmental Studies in English for Lower Secondary School, Ghisetti e Corvi Editori, Milano 2006 Gisella LANGÉ (a cura di) - Progetto Lingue Lombardia – MPI USR Lombardia, CLIL Scienze – Science and Environmental Studies in English for Upper Secondary School, Ghisetti e Corvi Editori, Milano 2007 P. MEHISTO, D. MARSH, M.J. FRIGOLS, Uncovering CLIL, Macmillan, Oxford 2008 M. GRENFELL, Modern languages across the curriculum, Routledge Falmer, Londra 2002 Teresina BARBERO e John CLEGG, Programmare percorsi CLIL, Carocci Editore, Roma 2005 Commissione Europea, JRC – IEC Unit, I ragazzi e la scienza, Ispra 2007 François AUDIGIER – Université de Genève, Istruzione e Cultura Socrates Comenius L’éducation à la citoyenneté, approche comparée dans quelques curriculums, IBIS, Milano 2006 Commissione Europea, JRC – IEC Unit, Programma School Day 2008, Ispra 2008 DG Istruzione e Cultura Socrates Comenius, Peut-on éduquer à l’Europe? Quelques pistes à l’intention des enseignants, IBIS, Milano 2006 Commissione Europea, L’UE nel mondo, Ufficio delle pubblicazioni UE, Lussemburgo 2007 EURYDICE DG Education and Culture, Citizenship Education in Europe, Ufficio delle pubblicazioni dell’UE, Lussemburgo 2005 Commissione Europea, JRC – Unità Comunicazione Interna ed Esterna, CCR Ispra School day 2004, Ispra 2004 Commissione Europea, JRC – IEC Unit, Programma Open Day 2007, Ispra 2007 Commissione Europea, JRC – IEC Unit, Programma JRC Ispra 50° anniversario Open day, Ispra 2009 Commissione Europea, JRC – IEC Unit, JRC Ispra School day 2010, report of the event, Ispra 2010 Joint Research Centre e Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Promuovere la Scienza nella Scuola, rassegna delle attività 2008, Ispra 2008 USRL e JRC, Questionari per scientifici, Ispra 2010 (Risposte dei ricercatori del JRC) Istituto Rosetum, School Day 1° marzo 2010, stampato in proprio, Besozzo 2010 Commissione Europea, JRC – Unità Comunicazione Interna ed Esterna, What is a scientist and what does s(he) do?, Ispra 2009 43 Mappe 44 Scopri il JRC 2007 La scienza e la tecnologia viste dai giovani SCIENZA E CREATIVITÀ IN CLASSE 2009: Anno Europeo della Creatività… i giovani si avvicinano alla scienza Emilia Lazio Lombardia Marche Sardegna Sicilia Abruzzo 4 Basilicata 2 Calabria 4 Campania 10 Emilia Romagna 21 Friuli Venezia Giulia 5 Lazio 9 Liguria 8 Lombardia 49 2 2 6 2 1 6 Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Veneto 12 4 9 54 35 18 9 3 14 Ringraziamenti Si desidera esprimere infinita gratitudine a tutti i numerosi ricercatori del JRC di Ispra che hanno voluto dedicare in questi anni il loro tempo prezioso al dialogo con il mondo della scuola, sottraendolo spesso alle loro attività di ricerca; i loro contributi e il loro punto di vista sono stati fondamentali per poter realizzare la presente pubblicazione, permettendo così di evidenziare il filo conduttore di tutte le esperienze vissute con e grazie a loro. Essenziale interfaccia è stata l’Unità di Comunicazione Interna ed Esterna di Ispra, un’équipe particolarmente efficiente, competente, disponibile al confronto e ospitale verso il territorio. L’USRL ha trovato nel Capo Settore dell’Unità, Ciarán Nicholl un interlocutore motivato ed entusiasta, cosciente che il futuro della ricerca in Europa è nelle mani dei giovani; a lui e a tutti i suoi collaboratori, in particolare all’Event Manager Giuseppina Carabellò, con doti organizzative ed umane speciali, va la profonda e sentita riconoscenza del mondo della scuola. Ci rendiamo conto tuttavia che la visibilità e la capitalizzazione di quanto realizzato finora sono state rese possibili solo grazie alla ferma volontà e alle scelte lungimiranti operate dai Capi Unità a Bruxelles, da Ulla Engelmann, che ha accompagnato con entusiasmo le “avventure” del JRC con la scuola fino al 2009, sostenendole e valorizzandole, e da Geraldine Barry nel 2010 che, in un’ottica di continuità e con uno sguardo rivolto verso l’Europa del 2020, ha assicurato il suo supporto all’Unità di Ispra favorendo lo sviluppo di nuove idee contenute già tra le righe della presente pubblicazione. Per aver collaborato nell’USR Lombardia, in diversi periodi e fasi, allo sviluppo delle attività tra le scuole e il JRC di Ispra si desidera ringraziare: Aldo Genghi che ha reso possibile e sostenuto l’attivazione dei progetti “Giovani e JRC” 2007-2009 e la partecipazione degli studenti; Bruna Baggio per la valutazione delle competenze scientifiche e la generosa collaborazione ai progetti 2008-2009; Antonio Lupacchino per aver accompagnato con intuito dal 2003 il percorso con il JRC dalle scuole della provincia di Varese a quelle della Lombardia; Luisa Belvisi per i preziosi suggerimenti e per aver favorito nel 2007 l’estensione delle iniziative locali alle altre regioni; Gisella LANGÉ per il contributo sulle lingue e il CLIL nel 2007 e la costante attenzione alle competenze internazionali e al multilinguismo; Claudio Merletti per l’attuale sensibilizzazione e coinvolgimento delle scuole più vicine a Ispra; Marisa Valagussa per la grande capacità di analisi e valutazione di progetti che fanno progredire il mondo della scuola. Un grazie va anche al personale delle Istituzioni Scolastiche e agli studenti della Lombardia e di diverse altre regioni, pur non potendoli nominare uno per uno, per aver saputo comunicare all’Europa alcuni aspetti di valore della scuola italiana di oggi, vivace, curiosa, creativa, competente; all’Ufficio Comunicazione del MIUR e ai Direttori Generali degli USR d’Italia per aver contribuito a valorizzare esperienze vissute in una zona confinata a nord della penisola, facendole conoscere anche ad altri territori. 45 English translation Researchers in classrooms, pupils in labs A profitable collaboration between the European Commission Joint Research Centre (JRC) and the Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia [Lombardy Regional Schools Authority - LRSA] - Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) [Ministry of Education, University and Research] Foreword from the Director-General of the Joint Research Centre (JRC) 46 As this brochure is being published, Europe and the World is going through an economic crises whereby private and public resources are more scarce and need to be used in the most efficient ways possible - this also applies to science and technology. On the otherhand, a recognised key to success for Europe is to foster science and technology which in turn with lead to new ideas, innovation and jobs for future generations. What better strategy to achieve this than to promote science in schools, to expose kids and pupils to real science and with time, to hopefully reaffirm Europe on the stage of scientific excellence. For these reasons, the JRC has started to promote science in schools some 7 years ago, an initiative which emerged from an excellent collaboration between the Lombardy schools authority and the JRC-Ispra site. This initiative has grown from strength to strength and it is appropriate to now reflect on what has been achieved over the last 7 years and of course to think about future initiatives, perhaps not only for schools but also universities and institutions for third-level education. In this brochure, you will see many examples of how schools kids and pupils, from all age groups, have engaged in scientific activities on going within the JRC. I wish to extend my thanks to the Lombardy Schools Authority, to the JRC’s communications unit and, last but not least, to the JRC scientists who have taken the time and care to foster this initiative. Foreword from the Lombardy Regional Schools Authority (LRSA) For the Lombardy Regional Schools Authority, the European Commission’s JRC at Ispra represents a great opportunity in its own locality not only to motivate young people to study science and technology, but also to bring teachers and pupils into current debate on European research themes. Over the last few years, projects and activities — through a profitable partnership involving many schools as well as families and institutions in the region — have allowed pupils and their teachers to become more active European citizens and to increase their knowledge about the international scientific environment through contact with researchers and visits to their laboratories. Since 2003, in the area around Ispra, school initiatives have progressively involved thousands of pupils from all of the Lombard provinces and also from other regions of Italy, in national and international projects. With the assistance of JRC scientists, key research themes have been tackled in laboratories and classrooms, looking at their relevance in our region and how they fit in at the European and global level. Through the often multidisciplinary and creative approach of these projects and initiatives, local and global levels have been interwoven with didactics both inside and outside the classroom , motivating young people through active learning in order to generate new skills. This publication will try to highlight not only the main theme — close collaboration between the JRC and the LRSA — but also report on experiments and draw up a methodology, making development proposals for the future. Teachers’ work will be fundamental in ensuring that work carried out in schools as a result of this collaboration with the world of research is of intensified quality, and is valued and recognised in Europe giving the most positive feedback to researchers. JRC Mission The mission of the Joint Research Centre is to provide customer-driven, scientific and technical support for the conception, development, implementation and monitoring of European Union policies. As a service of the European Commission, the Joint Research Centre acts as a reference point for questions of a scientific and technological nature within the Union. The Joint Research Centre is closely involved in the formulation of policies and can act in the common interests of Member States without being tied to private or national interests. The Mission of the LRSA The LRSA is a peripheral body belonging to the Ministry of Education, University and Research. Among its many functions, it implements national schools policy in the territory and supports the organisational and didactic versatility of autonomous schools as well as their research activities. It deals with the various local institutions, fostering the development of training in the territory and offering support to schools for innovative local, national or international projects. Introduction In order to bring schools and the world of scientific research in Europe closer together, a ‘formula’ has been tested: ‘Researchers in the classroom, pupils in the laboratory’. This formula has been developed in recent years as a result of the curiosity and thirst for knowledge that characterises two apparently very diverse working environments: education and research. In fact, many aspects are common to the two domains and they have entered into a successful dialogue offering opportunities to all those involved. The protagonists of these experiments are researchers from the JRC, and teachers and pupils from various schools in Lombardy region, and other areas of Italy. The LRSA was the ‘link’ with the MIUR for these different regions. Researchers were looking for novel means and opportunities of communicating their work, and wanted to see it have both a positive effect on society. and contribute to building the future of research. Simultaneously, both teachers and the school system were eager to find new ways of working and to better involve pupils in the learning process because they were convinced that learning should take place beyond the school gates as well as within them. Additionally, in the last decade Europe’s concern over the decline in interest for science both in schools and in career choices has been one of the main issues for those working in and for schools. Pupils and their teachers are now the protagonists of new experiments. They have proved to be both inquisitive and creative, and they enter into dialogue with researchers in many ways, including through the language of play. As a result of exchanging experience and skills, even at an international level, we see researchers evaluating and prioritising school projects. They also talk with families and answer questions. We are filled with admiration for pupils who enter laboratories and put on white coats. We involve teachers, who undertake active training programmes where the researcher is their ‘teacher’. We have listened to the youngest pupils standing at a microphone, explaining their inventions to a packed audience of experts and to the European Commissioner for Science and Research. At the heart of this apparent confusion of roles is the strength of the ‘formula’ — to stimulate interest for science and ensure a future for research in Italy and in Europe. 1. A day in a laboratory. A direct experience The main attraction at Ispra is its laboratories. The research activities that take place there every day, however, are not generally tangible or easy to communicate to those who are not involved in the work itself, especially for young people and children. In the last seven years, the JRC, together with Lombardy Regional Schools Authority, has organised various events and activities to ‘translate’ the researchers’ experiments into a form that can be easily understood by people of all ages. This considerable effort in terms of communication has fostered the transmission not only of knowledge and professional skills to small children and young people, but also of a passion for learning that should always be encouraged, especially at school. Being able to touch laboratory equipment and enter the world of research changes teaching and learning methods. It triggers new interest among pupils and teachers. Let us list just a few examples of the many quizzes, games, 47 activities and experiments in which children, young people and adults, together with researchers, have experienced the challenge of building, testing, observing, trying, searching and recognising. 1.1 Building with your own hands 48 Many researchers spontaneously invite the public, both young and old, to join in and build something. “Would your house survive an earthquake?” asks a researcher from ELSA (the European Laboratory for Structural Assessment). In order to answer this question, scientific information is combined with practical experiments: after a brief introduction on the principles of structural dynamics, visitors can build small structures out of bricks — miniature houses — and test them on a small vibrating table in order to evaluate and compare their behaviour in the event of an earthquake. Pupils are very interested both in the initial theoretical explanation and in the subsequent experimental phase. The experimental part is the most exciting for children because they can see what actually happens to a structure when it vibrates. In particular, they are always amazed by the experiment where small steel structures, built using pieces of Meccano, are placed on the vibrating table. During this experiment the children can see how a small variation in the frequency of movement of the table can affect different structures, sometimes generating relatively significant movements when the table moves just a few millimetres. The phenomenon of liquefaction of the ground also provokes much interest because most children never suppose that the ground under buildings can be damaged by earthquakes. 1.2 You test it too Tests can also be carried out while travelling on a little train. In order to understand the traceability of livestock during their lifetime ‘from farm to fork’, children are invited to verify firsthand through a game where they take the place of the animals that are travelling and being monitored. The JRC simulates the transportation of livestock using a little train. The children–passengers are identified with RFID (Radio Frequency Identification) bracelets and are monitored as they take a short trip around the JRC site. A number of Community standards state that animals must be transported according to strict criteria in order to ensure their welfare. Their transportation must also be monitored so as to prevent infectious diseases from spreading. The JRC is running various programmes identifying technical solutions to monitor these requirements. An ‘on-board unit’ in a lorry can easily collect the required information (transport conditions, identification of animals, etc.) and send it to a remote receiver. 1.3 Observe with your own eyes “What lives in the ground beneath our feet?” The Unità per la Gestione del Territorio e i Rischi Naturali (Unit for Territory Management and Natural Risks) at the Istituto per l’Ambiente e la Sostenibilità (Institute for the Environment and Sustainability) invites children to go down an underground hole with researchers and directly observe what lives in the ground. Soil, like air and water, is one of the most important of natural resources, but because what is beneath our feet is often out of sight, we forget how much influence it has on our lives and how much we depend on it. Children observe soil samples to understand the importance of organic material, and can study creatures that live in the earth using microscopes. They discover ‘edible’ earthworms and finally have a competition, painting a creature (a mole or a worm) that lives hidden in the ground on a t-shirt. 1.4 You try it too “What’s it like to be a real scientist for a while?” Researchers at the ECVAM laboratories try to make their daily work of collecting cells and tissue culture discernable. Children can do an in vitro experiment themselves. A brief introduction on how to work in a real biology laboratory is useful (coat, gloves, safety glasses, scales, microscopes, reagents, etc). Children discuss the experiment with scientists, take the cells and colour and prepare them, observe their work through the microscope and discover the answers to their questions. “Searching for pirate ships”. This is a game that simulates the Vessel Detection System (VDS) using satellite images. This system, developed at the JRC, is used to identify and locate possible illegal fishing activities in real time. The game scoreboards, fixed on magnetic whiteboards, are copies of satellite images of the sea with a Cartesian grid showing different ships. The game is for two players — each participant has to find the other players’ ships. Sometimes the game is played in teams of two or three children. The many possible applications of radar systems are particularly interesting and fun for people attending presentations made by the European Microwave Signature Laboratory (EMSL). Here experiments are carried out relating to radar measurements, antennae and wireless communication systems, at the service of the European Commission and industry. Children can ‘try out’ anti-collision radar techniques for themselves, playing with a remote-controlled car. They can easily understand how ultra-wideband radar (UWB) fitted to commercial vehicles could improve safety on our roads. 1.5 Search and recognise Challenging children to search and recognise for quicker learning. Some activities have been devised to make children more aware of materials in contact with food. The ways and means used to communicate this are a short film of 1112 minutes, posters with samples, an exhibition of items made from recycled plastic and games: “Find my package”, crosswords (after looking at the posters) and a matching game “In my previous life, I was”. “What do you know about the fish you eat? Learn to recognise them and colour in the fish”. An A3 poster was produced to facilitate understanding of the project, showing colour drawings of the most economically important fish (hence those found on our plates). The poster is presented on a wall and A4 copies in black and white are placed on a table with coloured pencils so that the children can both identify the fish, and colour them in. Each drawing of a fish is allocated a number and its name in different European languages is given a letter. The right answer (number and letter) is written upside down on the bottom of the sheet. Smaller children (3 to 12 years old) are interested in colouring in the fish, while older children up to 18 (and their parents!) enjoy trying to recognise them. 2. Find out more about the JRC. Curiosity, imagination, impressions For the public, not only adults but also young people and children, discovering the JRC in Ispra doesn’t only mean getting to know a European centre with a warm and welcoming atmosphere or simply having access to information and news about the world of research in Europe. This invitation to ‘discover’ is also an invitation to give free rein to the curiosity, imagination and impressions that emerge from coming into contact with researchers of different nationalities who have something special in common: a strong motivation and a particular commitment to their work. When researchers talk about and explain their experiments, making them understandable for the general public, the pleasure of discovery and the importance of cultivating curiosity also shines through. 2.1 Become a ‘Young Scientist’! A one-day tour called “Children and science” was offered, inviting children to take part in real experiments with researchers. There are different steps where pupils discover new scientific concepts, for example “The right package for the right food”, human cells being cultured under optical microscopes, how to recognise Genetically Modified Organisms, how DNA (deoxyribonucleic acid) is extracted from plants, how to become “a pilot for a day”, the soil and its secrets, plants through the five senses, life in a drop of water — and much, much more! If children complete the programme, they receive a diploma at the end of the day and may be given the title of ‘Young scientist’ of the year. 2.2 What do you think about scientists and what do they do? It is interesting to find out what children think about scientists, their work and the JRC. If you look at their draw- 49 50 ings and interpret them, their ideas are clear. It’s also fun, by using drawings, to find out what little ones think about researchers and their projects. In a competition, using pencils, chalks, watercolours, wax crayons and felt tip pens in exchange for a prize backpack, 137 children of different nationalities between the ages of 4 and 12 gave us their impressions and interpretations of who and what a researcher is. According to the children, scientists primarily carry out very complicated and multifaceted activities; they need the ability to observe and analyse, and have a certain practicality. Researchers are mainly represented in their most characteristic environment, the laboratory — a chemical laboratory in many cases — but they also travel around the world looking at volcanoes or coming directly into contact with nature. They are often seen working in teams. An idea which is common to almost all children is that scientists create, invent and have fun. While small children pick up on all of these aspects, even older children are not indifferent when talking to researchers and visiting laboratories. They leave with a positive impression. 2.3 How does the JRC involve you? According to researchers, children enjoy most of all building the items to be used for their experiments themselves. It makes them feel involved and free to use their own imagination. They very much like the idea of competing with their classmates. We might expect that primary schools would be more interested in activities where fun plays an important role, but we notice that this is also highly enjoyed by older pupils, university students and even parents. For each age group, different aspects of practical problems can be focused on. This makes participants think, find solutions and often change their habits. Parents’ views also give the researchers feedback about the children’s participation. During the Open Day many adults spoke to researchers, telling them how much the children enjoyed it and how, after this exciting experience, they wanted to become scientists when they grow up. The parents participate too, but often find that children are better than them creating interesting situations! Following the laboratory visits, the majority of teachers (85%) involved in Schools Days or Science Weeks want to continue to look at research themes with their pupils at school, both with the same class (about 80%), and also with other classes (40%). Many prepare the visit before arriving in Ispra (60%). With regard to the last Schools Day, the percentage of subjects to be examined in more depth in class has changed completely with respect to 2008, indicating a trend to extend the project to other classes. We also hope that they will return to the JRC with other groups that have done some preparation before coming. In interviews, pupils attending Schools Days say that they want to come back to Ispra and participate in another Schools Day (around 90-95%); and say that they have learnt a lot (more than 60%); or that they have learnt quite a lot (about 35%). Many are more attracted to science after having participated in the different activities (59%); 16% answer “more or less”; and 25% think that nothing has changed. 2.4 Find out about the JRC and explain it in your own way Exhibitions, tours, games, interviews, questionnaires, competitions, seminars, free interpretations and drawings — there are many ways to bring out or provoke the curiosity of amixed audience. This can be used to increase motivation especially in young people. Fifty years of European history and the history of the Ispra site are implicitly communicated through all of these initiatives. The various activities teach participants that the world of research in Europe has taken giant steps but wants to achieve even more by investing in new generations. With this aim in mind, secondary school pupils aged from 14 to 18, with the indispensable support of their teachers, joined a national competition called “Discover the JRC – Science and technology in Europe as seen by young people”. This was the result of cooperation between the JRC and the Lombardy Regional Schools Authority-MIUR for the 50th anniversary of the signing of the Rome Treaty. The competition aimed to inform young people and through these young people, to inform citizens about the activities of the seven Institutes comprising the JRC. Pupils were invited to do a virtual tour of the Institutes and to prepare promotional information (web pages, posters, slogans). In 2007, the best entrants won a stay at the JRC in Ispra during which they had the opportunity to talk to very famous scientists and researchers who were there for Europe Day. They were also able to see their entries in an exhibition that was then transferred to Brussels. Teachers can still use this virtual tour with their pupils before coming to Ispra, asking them to make posters or web pages expressing their impressions. In 2008, only around 15 % of pupils said that they knew the JRC before their visit. Today around a third (33 %) of those participating in Schools Days say that they have already encounteredinformation about it when they arrive at the JRC in Ispra. 3. From Ispra to China ideas. Thoughts and awareness The JRC is an active school of citizenship; it makes individuals, young people and adults more aware of being part of the European Union so that they no longer see it as a far-off institution but as part of their daily life. Ispra also becomes a real example of an international environment where problems are resolved within the context of the European Union and the rest of the world. Europe is therefore not only a theory or a number of treaties but is perceived through its concrete actions. Children, as well as adults, understand that the most important task facing scientists is to improve the world in which we live. From their drawings it seems that children are concerned about the future of the world but at the same time trust science. Their drawings show rainbows, associated with a return to peace, or flowers growing out of chimneys. The words “science is green” and “save the Earth” may be added to their images. The researchers that the children meet love nature and contribute to improving it. For this reason the drawings show them observing animals in forests, studying non-polluting fuels, and renewable energies, working on sea pollution, issuing SOSs about global warming and contributing to research in new medicines and new cures for diseases. When people see this representation of European scientific research, they are prompted to think about their own behaviour and change their habits when necessary. Therefore, even this, in its own small way, contributes to improving the world and acts as a reassurance. 3.1 Active citizenship The activities of the JRC lead us to think about the active role that each person can play. Starting from questions, observations and demonstrations that often involve them, citizens realise that they can participate in a mission together with the researchers. Their considerations are first of all concerned with the environment in which they live that the JRC is nurturing through various wide-ranging interventions. Here are just a few examples: • providing early warnings for floods in Europe; • tackling the degradation of dry areas. The EU has signed the United Nations Convention to Combat Desertification; • collecting information on the condition of European forests, combining it with satellite images and weather forecasts to create a single service providing civil protection agencies with warnings on the risk of forest fires (EFFIS); • measuring and providing a full chemical and physical analysis of polluting emissions and greenhouse gases for all types of road and off-road vehicles; • protecting food from external contamination, ensuring that containers and packaging materials do not release potentially toxic substances into our food. Some questions still remain in citizens’ minds: How can we prepare for natural disasters such as erosion, drought, forest fires and floods? Why is the sustainable management of our planet’s natural resources important? How can we contribute to preventing fires? How does our driving style affect emissions? How can we protect our health? Is the food we eat packaged with suitable materials? “Facilitating the development of active citizenship is one of the European Commission strategies to increase social cohesion and reduce the democratic deficit in Europe in the context of the enlarged Lisbon process”. The JRC, through the Institute for the Protection and Security of the Citizen, leads us to reflect upon this subject and offers us an ‘active citizenship indicator’ for 19 European countries. These countries have been studied in terms of their propensity to participate more or less actively. The results can be represented on a map of the European continent. The indicator shows a heterogeneous Europe where northern European countries are a driving force while southern 51 European countries show positive examples of ‘values’ and ‘political life’ but do not excel in terms of ‘civil society’ and ‘community life’. 3.2 The European Union is us, we are the EU 52 At Ispra we feel that we are in Europe — with different cultures, languages, contacts and mentalities, but also a great respect for diversity as in all international environments. How do children from Italian schools react when faced with the international environment at JRC? Generally in a positive way; many pupils take the opportunity to tell researchers and their classmates stories about their experiences with other languages and other countries, or are curious when hearing different Community languages spoken. Children perceive the importance of the EU even if, according to some researchers, aspects related to the process of European integration do not always emerge clearly in all the activities presented. For those working at the JRC, the EU is often a topic that is taken for granted. Perhaps we need to go further, dedicating for example more time to explaining European integration processes as part of a brief introduction of a general nature. “Children are certainly able to meet people of many nationalities, but perhaps during their brief visit they don’t fully appreciate the international environment in which the scientific activities are carried out. Presentations are generally in Italian. So the biggest impact on the children is seeing such large laboratories, such sophisticated equipment and activities that are so far from what they might expect to see. In any case it is certainly a positive message to show young people how we can work together towards a single goal with a diversity of languages and cultures.” When national competitions are run by the JRC and Lombardy Regional Schools Authority, the most sensitive and most active teachers have an opportunity to be in direct contact with European institutions in Brussels and visit other European JRC institutes, for example the Institute for Reference Materials and Measurements (IRRM) at Geel, Belgium, or European schools where Italian teachers can compare their methods with multilingual and multicultural teaching. 3.3 Schools and scientific research in Europe The various skills deployed during what is an apparently simple ‘tour’ of the JRC are not negligible for Italian schools. Some considerations about this and other opportunities offered by the JRC as a ‘bridge’ to Europe were collected by the Lombardy Regional Schools Authority in an exhibition entitled “Schools and scientific research in Europe” supported by a conference on the same theme, during the 2007 Open Day in Ispra. The exhibition was then moved to Brussels to the head office of the JRC at the European Commission. Both the exhibition and the conference were divided into 5 sections: 1 The European Pupils’ Manifesto 2 Scientific twinning in Europe 3 Using languages to teach science in Europe 4 How science is perceived by European pupils and teachers 5 The industry laboratory: a bridge for Europe The exhibition aimed to be an initial proposal for actions for teachers, pupils, researchers and the region. It gave some directions to be developed or examined, within which the JRC can be a key resource and opportunity for schools. 3.4 “Think globally, act locally” A closer relationship with the JRC’s activities, as demonstrated in the exhibition described in the previous paragraph, also means that schools need to get used to working on several levels at the same time — local, national, European and global. This is the scope of action for JRC general management: for example in the case of natural disasters such as earthquakes, European researchers intervene quickly in areas from L’Aquila to Chile, Peru to China. The cross-border mission of the JRC is exemplified in practice by pictures that the JRC has made available: • a collection of photographs taken during two JRC projects in China in the area affected by the Wenchuan earthquake in 2008; • a ‘Mini World’ that illustrates the vulnerability of homes in the event of natural disasters; • “Biodiversity in Africa”, halting the loss of biodiversity in Africa. This project uses games (a 25m2 map of Africa, interactive PCs, and a 500-piece jigsaw) where you have to match pictures of African landscapes and animals. The European Union plays an important role in ensuring stability at a global level: it intervenes for example in crisis situations granting humanitarian aid and supporting construction work. The JRC participates in these activities, making available specific scientific equipment and methods. 4. I can create too! Science, creativity and innovation Children and young people are attracted by the figure of the researcher and often their way of seeing this figure is coloured by fantasy and imagination. However, there is an element of truth in this. The scientists that emerge from their drawings have no time to get bored, are always absorbed in their work, their discoveries and their creations. Researchers that conduct research and observe, who invent and create, who plan and dream can only be an attractive invitation for teachers and pupils to reproduce the same interests and behaviour at school, abandoning more traditional approaches and set patterns. 4.1 Creativity and innovation don’t run out in one year 2009 was declared by the EU as the “European year of Creativity and Innovation”. The Year, now over, met its objectives of increasing awareness of creativity and innovation as key skills for personal, social and economic development, and focusing attention on creative and innovative capacity in several fields such as education, culture, business or research. Highlighting creativity and innovation, the EU still aims to give shape to Europe’s future in the context of global competition by stimulating the creative and innovative potential in us all. The aim is also to resolve social problems, revealing the innate capacities and possibilities of individuals so that they may more actively participate in life . Bringing young people closer to science was the objective of the national competition “Science and Creativity in Class 2009: European Year of Creativity and Innovation... young people closer to science” promoted by the JRC and the MIUR-Lombardy Regional Schools Authority. A total of 214 entries from all over Italy bear witness to the creativity and interest in science demonstrated by young people from 6 to 19 years old. With much originality and effect, while being coherent and even demonstrating scientific rigour, these young people transferred a theme —chosen from amoung such topics as climate change, food safety or renewable energies — into a web page, a newspaper, a board game, a toy, a video clip or a song. Three winners, one for each age group, received prizes from the European Commissioner for Science and Research Janez Potocnik during the Open Day on 16 May 2009 at a ceremony organised as part of the national awards. Not saving energy… is a lost opportunity Secondary School (14-18 years old): IPSCTG G. Caboto, Chiavari, Genoa (video clip) Find the sign Primary school: Direzione Didattica Statale, 36034 Malo, Vicenza (board game) The climate needs saving Secondary School (11-13 years old): Istituto Comprensivo Teodoro Ciresola, Milan (newspaper) The EU continues to ask questions about creativity: “Can creativity be measured?” This question was the subject of great debate by delegates from all over the world at a two-day conference organised in Brussels on 28-29 May 2009 at the Centre for Research on Lifelong Learning (CRELL) by the JRC and the Directorate-General for Education and Culture. Among the many themes under discussion, was a recurrent question concerning the relationship between education and creativity. It has been observed that often the most educated are not necessarily the most creative. The question is, therefore, whether creativity can be taught or learnt, and whether teachers and trainers can be trained to become creative themselves and teach creativity to young people and adults. The conference was just a first step but we may find an answer to these questions in the future after having measured individuals’ creative abilities and skills in due time and on a large scale. Equally, in the next years we plan to establish indicators that could be used to measure creativity in a region or country. Using this input on measuring creativity, it would be interesting to apply the indicators to the national competition experiment, looking in more detail at the situation in 53 schools ‘before’ and ‘after’. In many cases the results of the projects left assessors open-mouthed in amazement. The “Science and creativity in class” competition has already demonstrated very clearly that there can be much convergence within schools between pupils’ creativity (which is often just waiting to be ‘unleashed’) and teachers’ creativity. when this creativity comes together, it can generate enthusiasm and facilitates learning. 4.2 An exhibition of creativity 54 The work of the 30 finalists from Italian schools that participated in the national competition was exhibited during the 2009 Open Day and the 2010 Schools Day. The exhibition is still housed by the JRC as a permanent reminder that the European Year of Creativity and Innovation did not end in 2009 and has significance at all times. The level and quality of work is excellent. Photo showcase exhibition The finalists that used toys and board games are illustrated below: Primary school: Libera col Sole e col Vento 1° Circolo Didattico Quarto (NA) (toy) Dalla Terra alla tavola lungo i sentieri della filiera Ist. Comprensivo di San Nicolò, Scuola di Gragnano Trebbiense, San Nicolò a Trebbia (Piacenza) (board game) Domino Imballato Ist. Comprensivo U. Betti, Camerino (MC) (board game) Giocarinnovando Direzione Didattica Somaglia (LODI) (board game) Secondary School (11-13 years old): Catamarano Fotovoltaico I.C.Voltamantovana, Monzambano (MN) (toy) Energiopoli Ist. Comprensivo Caprileone, Messina (board game) Viaggiando fra i climi Scuola Media Toschi, Baiso (RE) (board game) Secondary School (14-18 years old): IKEHU-Clean energy all over the world I.T.A.S. C. Gallini, Voghera (PV) (board game) Re-Energy ITIS Leonardo da Vinci, Borgomanero (NO) (board game) Food-Impact, Pirati all’amballaggio Liceo Sc. Asproni, Iglesias (board game) 4.3 SOS calling all fields Newsletters or web pages? Films or songs? Through the choice of these other types of media, the entries for the national competition “Science and creativity in class” clearly highlight the participation of many disciplines in producing them – a multi-disciplinary approach to studying science and technology. Not only collaboration between departments was required — where it took place, collaboration between teachers with different skills, between teachers and principals, and between parents and pupils certainly fostered and facilitated the experience of entering the competition. Many entries were supported by the work of art, music, Italian literature, law and language teachers and many others. The tools used by and points of view of these disciplines on science-based themes gave rise to very interesting contributions. Primary school: Una Gru con due motori elettrici Ist. Comprensivo Stat. di Lendinara (RO) (web page) ClimatiK Circolo Did. F. Aporti Plesso Moscati (MI) (newsletter) Meteorino sprint Direzione Didattica del 2 Circolo, Siracusa (newsletter) Energie Rinnovabili Plesso Tommaseo, Genova (newsletter) Energia Solare Energia Amica Ist. Comprensivo Sc.le Mat. Elem. Media, Alanno (PE) (video clip) Secondary School (11-13 years old): Global war... ning Scuola Secondaria D. Bramante, Vigevano (PV) (video clip) Special award: Institute for Environment and Sustainability (IES) La salute in cassa forte Scuola Media N° 5 B. Biasi + N° 12 BR, Sassari (video clip) Le energie rinnovabili Ist. Comprensivo Marconi Terni Umbria (web pages) Cambiamenti climatici Ist. Scol. Comp. Stat. E. Vittorini, S. Pietro Clarenza (CT) (web pages) Rinnovo l’energia con le energie rinnovabili Sc. Sec. 1 grado Dante & Carducci, Piacenza (web pages) A tutto energia Scuola Media di Stato L.C.Goltieri, Asti (web pages) Secondary School (14-18 years old): Corriere del consumatore speciale tracciabilità alimentare Ist. Stat. Duca degli Abruzzi, Treviso (newsletter) Special award: Institute for Energy (IE) Imballaggi alimentari: proteggere gli alimenti e non contaminarli I.T.I. S.Cannizzaro, Catania (web pages) Colori dal mondo ISIS Osimo - Castelfidarolo, Osimo (AN) (song) Entropia Ist. Stat. Duca Degli Abruzzi, Treviso (newsletter) Il pianeta della scienza Ist. Stat.d’istruzione Superiore, S. Agata Militello (Messina) (web pages) Il mondo che vorrei Ist. ISIS G.B. Amico, Trapani (video clip) During the competitions, but also laboratory visits and in particular the Schools Days at Ispra, around half of the teachers involved were from scientific and technical disciplines (mathematics, physics, technology, biology, chemistry) or provided vocational training on electrical circuits, electronics, mechanics, physical and hydraulic technologies, thermo-technical installations etc. The other half taught humanities subjects (the majority), law, economics, motor sciences and English, or were tutors, etc. For some schools, the presence of a team of teachers from different fields during the Schools Day demonstrates that the themes that can be examined with researchers can cover all disciplines. This can also play an important role in motivating pupils to study science. 4.4 Let me show you my invention The most creative young scientific talents in Italy, who were invited to Ispra as guests for the 2009 Open Day, illustrated how solar panels worked by playing with clouds and demonstrated that it really is worth saving energy. They also explained climate change through crosswords. andpresented their ‘inventions’ to researchers, to other schools from all over Italy and, with some emotion , to the European Commissioner for Science and Research. The work in class was in many cases supported effectively by an inter-institutional team; the relationship between all parts of the region, both near and far, is important. Schools and industry, the research world and local organisations should strengthen their networks and other institutions should appreciate research projects in the field promoted by schools together with their own partners. Individual JRC and LRSA projects have often had an impact on the region and been extended to other experiments. 55 5. Study / research. Creating dialogue between two different worlds 56 Scientists communicate optimism, tenacity and conviction about what they do — not only knowledge and skills, but also their emotions, passion and feelings. Even in this case, the way that children looked at things, encapsulated specific issues and transferred them into images, adding the words: “Never give up!”, “I had a dream”, “Yes, we can!”… What else can children capture in their drawings? That scientists are authoritative, that they can be successful (depicting them as Einstein), that they are learned, read a lot, use computers, talk at seminars and … write in mathematical formulae. In one drawing in particular, we see a mother teaching the water cycle to her 5-year-old who produced the drawing. After completing the drawing, she asked her Mum to write the words “The little girl is as curious as the scientist”… Is this what can unite pupils and researchers working in laboratories? Is it possible to find a bridge between the two worlds? Maybe we need to find … a ‘formula’! 5.1 The challenge: a bridge between two worlds It is not only curiosity, but also play that unites different generations and provides motivation. Games played with researchers, particularly during Schools Days and Open Days, bring children closer to the world of research, such as in the case of ‘dreaming physics’ and the magician. In ‘dreaming physics’ pupils meet a juggler in Ispra. Jugglers are not clowns or magicians: Federico Benuzzi is a juggler but also teaches Physics and Mathematics; in his show these two personalities seem to fuse into a continuum alternating between art and science. The children have great fun and learn a lot. “Illusions” with the magician Julius Frack is a show in which magic tricks are interwoven with optical illusions. A blue light floats in the air, appears out of nowhere and disappears. White globes defy the laws of physics. The audience, amazed by the magician’s dexterity, penetrate the secrets of optical perception. In further work done in class with the teachers after the Schools Day at Ispra, a 5th form pupil wrote on the Comments page: “We got off the bus and went into an auditorium where a magician and a German scientist showed us how optical illusions work. The magician did magic tricks using cards, balls and lights that followed his hand movements. While he was doing them, the scientist explained that we couldn’t see the magician’s slight movements because our eyes were moving very fast themselves. These eye movements are called saccades. Then the pupils produced illustrations explaining optical illusions and saccades. Another pupil wrote, “I think that it was a great experience, especially finding out how our eyes work. It’s always interesting to know about new things and meet new people”. 5.2 Points of view, needs, hurdles to be overcome Researchers observe that some children are extroverts and full of initiative when doing what they are asked to do, whereas others are awkward and hesitant. Here the scientists’ job is to suggest some ways of doing things . Teachers and parents are also fascinated and actively participate in demonstrations and experiments in the laboratory, often competing with the children. One of the most frequent requests is to take away copies of the posters displayed in the laboratories to support the activities. The posters are mainly descriptive and the information can easily be found on the Internet, but for the teachers it is important to have material that is ready to use and can be used with other classes or to give further explanations. The main difficulties at the JRC are not so much organisational but concern the time that participating scientists spend on project activities. The time dedicated to children during their visits is just a small part of what is needed to prepare everything. It is not always easy to take time out from pure research to dedicate to these initiatives that apparently fall outside the realm of what researchers are supposed to do. In other cases more time is requested during visits to present complex concepts, although the rotation of schools often allows explanations to be adapted to the abilities of the children present. During events attended by many members of the public it also becomes difficult to manage the number of people inside the laboratories. Some teachers think that data and information produced in collaboration with the JRC could be stimulating and lead to more focused, exciting and useful studies. Others are conscious, as are some researchers, of the lack of time that is needed to go into detail and suggest that training should be given to them as has been experimented in ‘Science Weeks for Teachers’. In some schools principals or teachers fear leaving the classroom context because they think that this takes time away from teaching and study. 5.3 Some encounters While school activities and research activities cannot be continually interrupted, some encounters should be organised where the needs and experiences of two ‘worlds’ can intersect: • Schools Days for schools that want to join in with particular activities and themes, to be prepared at school before the visit or to be analysed afterwards; • ‘Shadowing’ for children who want to follow in the footsteps of a female researcher as part of European initiatives with the aim of fostering science and technology professions for women; • For deserving pupils, a day in the laboratory gives them a real insight into researchers’ work; • European Science Week — direct encounters between teachers and researchers; • Open Days for a enthusiastic, more varied audience that is often made up of whole families; • Study trips for selected teachers; • ‘Researchers at school’; for example to give talks (on scientific subjects, including in foreign languages on request) or to perform laboratory experiments, even in association with industry; • Round tables, seminars and conferences, organised for researchers but also open to teachers on themes related to science in schoolsthat are also open to researchers. Some researchers think it is useful to be able to go to schools and get young people more interested in scientific careers and to get out of their own isolation. A number of researchers dealt with this particular theme when preparing the ‘Mini World’ event described above. Scientists went to schools to give information on houses’ vulnerability and involved children in building a model village where the buildings had different structural charac- teristics, thus demonstrating varying vulnerability to disasters. The house-building project was very much enjoyed both by pupils and teachers. The houses were exhibited during the 2009 Open Day and sold at auction to collect funds for a new school in the Abruzzo earthquake zone. 5.4 Important links Cultivating interest, motivation and enthusiasm cannot be an isolated task entrusted only to volunteers. It is the fruit of a welcoming context that is created and relationships that are cultivated. The first relationship to be cultivated is between pupils/ teachers and researchers. They need feedback that can also come from the many families that participate in Open Days and who take on a responsible role in motivating their own children. Researchers also need to feel that they are no longer inaccessible but can join networks that interact (as in the case of collaboration between schools, industry and research centres already described), find synergies with other existing projects in schools or in the Lombardy region such as ‘A prize for physics’ involving schools, industrial associations, universities, provinces, foundations etc., or the ‘World School Forum’ network. These and many other initiatives have involved the Lombardy region and the JRC. The European centre is often the ‘catalyst’ for research themes dealt with by these networks, having the essential function of mainstreaming local experiments throughout Europe and the rest of the world. Conclusions Motivation and interest are born from encounters between individuals and different contexts, institutions, realities and experiences that interact, often bringing to light something new. Each person’s contribution is fundamental. What is also fundamental is that children are not just receivers of information but feel that their curiosity and creativity is valued. They need to understand that they can also carry out ‘research’ and be part of a world in which it is important to act and interact. As new generations are carrying out scientific experiments in laboratories and are being welcomed by the research 57 world, researchers and experts do not remain unmoved. They receive feedback from a wider audience, beyond the restricted areas of laboratories. Concerning their activities, they come into contact with innovative and creative ideas that grow on the fertile terrain of local life and above all in the world of schools that in turn, and in their own way, also carry out research and produce ideas. The networks that are created reassure the Community because they not only sow the seeds for future scientists but also train active European citizens. Tables Chronology of events: Ispra, from 2003 up to present Bruxelles, from 2007 to 2009 Graphics Schools Day 2007, 2008, 2010 Open Day 2009 Bibliography 58 Maps Discover the JRC, 2007 Science and creativity in the classroom, 2009 Acknowledgements We would like to extend our grateful thanks to the many researchers at the JRC (Joint Research Centre) in Ispra that have kindly given their precious time in recent years to engage in communication with schools. They have often taken time out from their research activities to do this. Their point of view and contributions have been instrumental in producing this publication. With their help, we have been able to focus on the common core of all the experiences we have shared. The Internal and External Communication Unit at Ispra has been an indispensable contact point, with its efficient, competent and friendly team providing an essential link to the territory. The Unit Sector Head, Ciarán Nicholl, has been a keen and enthusiastic contributor, conscious that the future of research in Europe is in the hands of young people. The schools would like to express their profound gratitude to him and all of his colleagues, especially the Event Manager, Giuseppina Carabellò. We realise, however, that the visibility and capitalisation of what has been achieved up to now has been made possible through the commitment and ambitious choices made by the Unit Heads in Brussels – by Ulla Engelmann, who accompanied the JRC’s ‘adventures’ with schools until 2009, supporting and valorising them, and by Geraldine Barry who, from a perspective of continuity and looking towards the Europe of 2020, supported the Ispra Unit in 2010, fostering the development of the new ideas to involve schools which are included in this publication. We would like to thank the following for having worked with the Lombardy Regional Schools Authority at various times and at different phases of the project on developing activities involving schools and the JRC at Ispra: Aldo Genghi who made possible and supported the launch of the ‘Young people and the JRC’ projects from 2007 to 2009 as well as the participation of the pupils; Bruna Baggio for assessing scientific skills and also her generous cooperation in the 2008-2009 projects; Antonio Lupacchino for intuitively supporting the work with the JRC carried out since 2003 by schools in the province of Varese and those in the region of Lombardy; Luisa Belvisi for her precious suggestions and for making it possible in 2007 for local initiatives to be extended to other regions; Gisella Langé for her contribution on languages and CLIL in 2007 in addition to her constant attention to international skills and multilingualism; Claudio Merletti for work that he is currently doing on raising awareness and involving schools closer to Ispra; Marisa Valagussa for her great capacity to analyse and assess projects that allow the school environment to progress and move forward. Thanks also to the staff of the schools and to the pupils in Lombardy and several other regions, although we cannot name them all, for having communicated to Europe some key aspects of Italian schools today – that they are lively, curious, creative and proficient; to the Communications Office of the MIUR and the Director-Generals of the Italian regional schools authorities for having contributed to valorising these experiences from a confined area of the north of the country and making them known to other territories. 59 60 Finito di stampare il 30 giugno 2010, per essere presentato all’European Science Open Forum (ESOF), presso il Lingotto di Torino © M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, 2010 A cura di: Giovanna Guslini Ufficio VI – Personale della scuola - Dirigente: Luca Volonté E-mail: [email protected] Web: www.istruzione.lombardia.it Commissione Europea - Joint Research Centre (JRC) E-mail: [email protected] Fotografie e grafici: Archivio storico JRC Progetto grafico: José-Joaquín Blasco Impaginazione: ArteStampa-Letizia Botta