Supplemento al n. 21-22/2008 di “Punto Omega” - Quadrimestrale del Servizio Sanitario Provinciale AUT DR/CB Centrale/PT Magazine EDITORI/213/2006 – Valida dal 08/02/2006 MARIJUANA Quello che i genitori devono sapere Provincia Autonoma di Trento Assessorato alle Politiche per la salute Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Ser.T. Servizio per le Tossicodipendenze Servizio Sanitario del Trentino NIDA NIDA National Institute on Drug Abuse FeDerSerD DEI FEDERAZIONE ITALIANA DEGLI OPERATORI DIPARTIMENTI E DEI SERVIZI DELLE DIPENDENZE Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipedenze Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" © copyright Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 2008 MARIJUANA. QUELLO CHE I GENITORI DEVONO SAPERE Supplemento al n. 21-22/2008 di “Punto Omega” Quadrimestrale del Servizio Sanitario Provinciale Registrazione del Tribunale di Trento n. 1036 del 6.10.1999 Direttore: Remo Andreolli Direttore responsabile: Gianpaolo Pedrotti Coordinamento redazione ed editoriale: Vittorio Curzel Assessorato alle Politiche per la Salute Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie Ufficio per l’informazione e la comunicazione per la salute Via Gilli, 4 – 38100 Trento tel. 0461 494074, fax 0461 494109 e-mail: [email protected] www.trentinosalute.net Si ringrazia il National Institute on drug abuse (NIDA) e la Federazione Italiana degli operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze (FeDerSerD) per l’autorizzazione all’utilizzo del materiale informativo Versione rivista a cura di Raffaele Lovaste Coordinamento editoriale: Vittorio Curzel Impaginazione: Attilio Pedenzini Stampato per conto della Casa Editrice Provincia Autonoma di Trento da Litografica Editrice Saturnia - Trento Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" INDICE CARI GENITORI 5 MARIJUANA: QUELLO CHE I GENITORI DEVONO SAPERE 7 LA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA IN TRENTINO 7 Cosa è la marijuana? Ne esistono di diversi tipi? Come viene usata la marijuana? Quante persone fumano marijuana? A quale età i ragazzi cominciano generalmente? Come capire se mio figlio sta usando marijuana? Perché i giovani usano marijuana? L’uso di marijuana può condurre all’uso di altre droghe? Quali sono gli effetti della marijuana? Cosa succede dopo avere consumato marijuana? Quanto tempo rimane la marijuana nell’organismo del consumatore? Il consumatore può avere reazioni negative? In che modo la marijuana è dannosa? In che modo la marijuana incide sugli automobilisti? Quali sono gli effetti di lungo periodo della marijuana? E durante la gravidanza? Fumare marijuana nuocerà al bambino?17 Cosa succede se una madre usa marijuana durante l’allattamento? In che modo la marijuana colpisce il cervello? La droga può ingenerare disturbi mentali? I consumatori di marijuana sono demotivati? Un individuo può sviluppare dipendenza da marijuana? Che cosa è la “tolleranza” per la marijuana? Esistono dei trattamenti per aiutare i consumatori di marijuana? La marijuana può essere usata a fini terapeutici? Come posso evitare che mio figlio abbia a che fare con la marijuana? 9 9 10 10 11 12 12 13 13 14 14 14 15 17 17 17 18 19 19 19 19 20 21 22 23 23 PARLA DI MARIJUANA AI TUOI FIGLI CONSIGLI PER I GENITORI PER SAPERNE DI PIù I Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" CARI GENITORI, I l rapporto 2006 sulle dipendenze da sostanze nella Provincia Autonoma di Trento, elaborato dal Servizio per le Tossicodipendenze ( Ser.T.) dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, ha documentato come l’haschish e la marijuana, il “fumo” come lo chiamano i nostri giovani, sia molto diffuso soprattutto fra le classi di età comprese fra 15 e 19 anni. Questo dato statistico mi ha molto colpito! Ho pensato a quanti genitori vivono la preoccupazione: mio figlio fuma le” canne”? Cosa potrei o dovrei fare come madre o come padre? Ho ritenuto importante allora richiedere al Ser.T. di preparare un fascicolo su queste sostanze da inviare a tutti i genitori trentini. Un documento “laico” scevro da pregiudizi ideologici, perché non è mia intenzione intervenire, con questa iniziativa, nell’annosa diatriba sul proibizionismo o sull’anti proibizionismo. Un documento che contenga le informazioni, i consigli, i suggerimenti che, in qualità di professionisti del settore, darebbero al genitore il cui figlio o figlia si trova coinvolto nel problema. Mi sembra che la “lettera ai genitori” che trovate in questo opuscolo corrisponda a quanto richiesto e mi auguro possa essere di aiuto nel difficile mestiere del genitore. L’Assessore alle Politiche per la Salute Remo Andreolli Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" “Un modo per aiutare i tuoi figli a non fare uso di droghe è parlare con loro, avvertirli, essere consapevole di quello che sta accadendo nella loro vita” “Occorre instaurare un dialogo in continuo sviluppo e essere capaci di dare risposte adulte agli interrogativi degli adolescenti” “Rispetto agli anni sessanta, oggi sono disponibili tipi più potenti di marijuana. Marijuana più forte significa effetti più forti” Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" MARIJUANA: QUELLO CHE I GENITORI DEVONO SAPERE LA SITUAzIONE EPIDEMIOLOGICA IN TRENTINO L e stime della diffusione e del consumo di sostanze psicoattive nella popolazione sono desunte dall’analisi dei dati raccolti attraverso due indagini nazionali: l’IPSAD-Italia®, relativa alla popolazione generale di età compresa tra i 1 e i 4 anni, condotta nel 200 e aggiornata con i dati del 2006, e l’ESPAD-Italia®, riferita alla popolazione studentesca di età compresa tra i 1 e i 19 anni, condotta nel 2006. Le stime provinciali sono desunte dall’analisi dei dati raccolti nei questionari compilati da cittadini residenti nella Provincia Autonoma di Trento. In questo territorio sono stimati circa 23.600 individui, della popolazione generale, che hanno utilizzato la cannabis una o più volte negli ultimi dodici mesi, dato omogeneo rispetto a quello regionale e inferiore alla prevalenza nazionale (P.A. Trento 8,7%, Trentino Alto Adige 9%; Italia 11,7%). I maschi sono più coinvolti rispetto alle coetanee femmine in ogni classe d’età e, per quanto riguarda la frequenza d’uso il 66% dichiara di aver fumato cannabis da 1 a volte, mentre sono il 17%, sia coloro che hanno dichiarato un consumo compreso fra 6 e 19 volte, sia quelli che utilizzano la sostanza più frequentemente: 20 o più volte. 7 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" Nella popolazione studentesca, compresa fra i 1 ed i 19 anni, si stima siano circa .700 i ragazzi che hanno fatto uso di cannabis una o più volte negli ultimi dodici mesi. Nei maschi si passa dal 13% dei 1enni, a più del 30% nella classe intermedia, fino ad arrivare vicini al 0% dei 19enni. Nelle studentesse più giovani si osserva il medesimo valore percentuale dei loro coetanei maschi ( 13%), dato che aumenta fino al 30% per le 16enni e che rimane invariato per tutte le classi di età successive. Per quanto riguarda la frequenza d’uso, la maggior parte degli utilizzatori dichiara di aver fumato cannabis da 1 a volte nell’ultimo anno (2%) mentre la quota degli studenti che ammettono di utilizzare la cannabis da 6 a 19 volte è pari al 18% ed il consumo più assiduo, 20 o più volte, è riferito dal 30%. 8 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" La marijuana è una mistura verde, marrone o grigia di foglie seccate e spezzettate, gambi, semi e fiori della pianta della canapa (Cannabis sativa). Prima degli anni sessanta molti italiani non avevano mai sentito parlare della marijuana, ma oggi essa è diventata la droga illegale più usata nel paese. Il termine Cannabis sta a indicare la marijuana e altre droghe prodotte dalla medesima pianta. Tra i tipi “forti” di Cannabis ricordiamo la sinsemilla (sin-sehme-yah), l’hashish (abbreviato in “hash”) e l’hash oil. Tutti i tipi di Cannabis sono droghe capaci di alterare la psiche (psico-attive); contengono tutti THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), la principale sostanza chimica attiva della marijuana. Inoltre, essi contengono più di altri 400 tipi di sostanze chimiche. L’effetto della marijuana sul consumatore dipende dalla concentrazione del THC in essa contenuto. La concentrazione del THC è cresciuta rispetto agli anni settanta e continua a crescere. Nei campioni sequestrati dalle forze dell’ordine nell’anno 2003, si è osservato che: ■ La comune marijuana conteneva, in media, il % di THC. ■ La sinsemilla (ricavata dalla gemma e dall’apice in fiore della pianta) conteneva, in media, il 12% di THC, variando tra meno di un punto percentuale e il 27%. ■ L’hashish (la resina viscosa ricavata dai fiori della pianta) conteneva, in media, il 10% di THC, variando tra il punto percentuale e il 26%. COSA è LA MARIJUANA? NE ESISTONO DIVERSI TIPI? La maggior parte dei consumatori di marijuana la avvolgono in una sigaretta (chiamata spinello) o la fumano in una pipa. Un tipo di “canna” molto diffuso è il “bong”. Molti consumatori mischiano cibo e marijuana o la utilizzano per preparare tè e infusi. Un’altra tipologia d’uso consiste nell’aprire un sigaro e nel sostituire il tabacco ivi contenuto con marijuana, ottenendo il cosiddetto “blunt”. Quando COME VIENE USATA LA MARIJUANA? 9 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" il “blunt” viene fumato e insieme si beve un superalcolico si ottiene il “B-40”. Ultimamente, gli spinelli di marijuana contengono spesso del crack, dando origine a una mistura conosciuta comunemente come “primos” o “woolies”. Spinelli e blunt vengono talvolta intinti nel PCP (Fenciclidina – un anestetico) e conseguentemente chiamati “happy sticks”, “wicky sticks”, “love boat” o “tical”. QUANTE PERSONE FUMANO MARIJUANA? A QUALE ETà I RAGAzzI COMINCIANO GENERALMENTE? Una recente indagine nazionale indica che: ■ La marijuana é la droga illegale più usata sia tra gli studenti che nella popolazione generale. ■ Quasi l’1% di ragazzi sotto i 14 anni e più del 7,% dei ragazzi tra i 14 e i 1 anni l’hanno provata almeno una volta. ■ Uno studio del CNR a livello nazionale ci dice che sono aumentati i consumi di marijuana nella popolazione generale. Tra il 2001 e il 200 i consumatori di cannabis sono passati dal 6,2% all’11,9% del campione. ■ Da evidenziare prevalenze che oscillano tra il 20% e il 2% dei soggetti rispondenti fra i 19 e i 21 anni. ■ Alcune ricerche dimostrano come il consumo di marijuana e di altre droghe raggiunga l’apice nel periodo compreso tra la tarda adolescenza e i vent’anni d’età circa, declinando successivamente. COME POSSO CAPIRE SE MIO FIGLIO STA USANDO MARIJUANA? Vi sono alcuni segnali che potresti cogliere. Se un individuo è alterato dalla marijuana: ■ sembra stordito e cammina con difficoltà; ■ sembra intontito e ridacchia senza motivo; ■ ha gli occhi iniettati di sangue; ■ mostra difficoltà nel ricordarsi di cose appena accadute. Una volta attenuatisi gli effetti iniziali, il soggetto potrebbe avvertire il bisogno di dormire. I genitori dovrebbero seguire con attenzione e “accompagnare”i cambiamenti nel comportamento 10 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" dei propri figli. Dovrebbero occuparsi di quegli aspetti comportamentali che evidenziano isolamento, depressione, fatica, resistenza a ogni forma di controllo e deterioramento dei rapporti con la famiglia e gli amici. Il peggioramento del rendimento scolastico, l’aumento delle assenze ingiustificate, il minor interesse mostrato verso sport e altre attività, il cambiamento delle abitudini alimentari e la variazione nelle ore di sonno giornaliere sono tutti segnali che si potrebbero ricondurre al consumo di droghe. Comunque, questi indicatori potrebbero segnalare problematiche anche diverse dall’uso di droghe. In ogni caso, i genitori dovrebbero prestare attenzione a: ■ le tracce di droga o di strumenti atti all’uso di droga, come pipe e cartine; ■ l’odore sui vestiti e nella stanza dei figli; ■ l’utilizzo di incensi e deodoranti; ■ l’utilizzo frequente di colliri. PERCHé I GIOVANI USANO MARIJUANA? I ragazzini e gli adolescenti iniziano a usare marijuana per vari motivi. La curiosità e il desiderio di integrarsi in un gruppo sono i più comuni. Sicuramente i giovani che abbiano già cominciato a fumare sigarette e/o a bere alcolici sono maggiormente predisposti a diventare consumatori di marijuana. Inoltre, le nostre ricerche evidenziano come l’utilizzo di alcolici e droghe da parte di altri membri della famiglia possa spingere un ragazzo ad avvicinarsi alle droghe. I genitori, i nonni e i fratelli maggiori rappresentano essenziali modelli di comportamento per un adolescente. Molti giovani che consumano droghe non vanno d’accordo con i genitori oppure semplicemente non si parla in famiglia. Spesso si accompagnano con amici che consumano droghe e che li spingono a imitarli. I ragazzi che iniziano a fare frequentemente uso di marijuana possono sviluppare dipendenza, dalla quale avranno grosse difficoltà a uscire. Alcuni sostengono che il consumo di droga sia un modo per far fronte a 11 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" disagi psicologici, come ansia, rabbia, depressione, noia e via dicendo. Ma l’uso di marijuana non è un modo efficace per risolvere i problemi e drogarsi significa soltanto evitare di affrontare i problemi e le sfide legati alla crescita. I ricercatori hanno scoperto che i bambini e gli adolescenti di ambo i sessi che hanno subito violenze psicologiche e sessuali sono più a rischio di diventare consumatori di marijuana e di altre droghe, e a una più tenera età rispetto agli altri ragazzi. L’USO DI MARIJUANA PUò CONDURRE ALL’USO DI ALTRE DROGHE? Studi di lungo periodo sul comportamento dei ragazzi delle scuole superiori e sul loro rapporto con le droghe mostrano che pochissimi usano altri tipi di stupefacenti senza prima aver provato marijuana e, molto importante da sapere, tabacco. Per esempio, è molto difficile che tra i giovani che consumano cocaina vi siano ragazzi che in precedenza non abbiano mai provato la marijuana o non fumino sigarette. Anche se la scienza non ha dimostrato definitivamente tale correlazione, alcuni segnali evidenziano una combinazione di fattori biologici, sociali e psicologici alla base del fenomeno. I ricercatori stanno esaminando l’eventualità che un consumo continuato di marijuana induca cambiamenti a livello cerebrale che possano a loro volta spingere un individuo a sviluppare dipendenza da altre droghe, come alcol e cocaina. Posto che molti giovani consumatori di marijuana non passano poi ad altre droghe, nuovi studi dovranno individuare quali sono i soggetti a maggior rischio. QUALI SONO GLI EFFETTI DELLA MARIJUANA? Gli effetti della marijuana su ciascuna persona dipendono da: ■ il tipo di cannabis e quanto THC vi è contenuto; ■ il modo in cui viene assunta la droga; ■ l’esperienza e le aspettative del consumatore; ■ l’ambiente nel quale la droga viene usata; ■ l’uso contemporaneo di altre droghe e/o alcol. 12 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" Ad alcuni individui che la usano per la prima volta, la marijuana non provoca nessun tipo di effetto. Altri soggetti potrebbero invece ricavarne una sensazione forte (intossicazione e/o euforia). Spesso ai consumatori di marijuana capita di avere una percezione alterata di immagini, suoni e sapori e di considerare estremamente interessanti e divertenti eventi piuttosto banali. Il tempo passa lentamente, i minuti paiono ore. A volte la droga genera il bisogno di bere e di mangiare. Pochi minuti dopo aver aspirato marijuana, il consumatore, probabilmente presenterà i seguenti sintomi: gola secca, aumento dei battiti cardiaci, perdita di coordinazione, scarso equilibrio e tempi di reazione rallentati. Inoltre, gli occhi appariranno arrossati in seguito al dilatamento dei vasi sanguigni. In alcuni soggetti la marijuana provoca un leggero aumento della pressione sanguigna e raddoppia il normale ritmo cardiaco. Un simile effetto viene amplificato in caso di utilizzo congiunto di marijuana e altre droghe, ma i consumatori non sempre capiscono quando questo avvenga. Quando l’effetto iniziale svanisce, solitamente nel giro di 2 o 3 ore, il consumatore avverte sonnolenza. COSA SUCCEDE DOPO AVERE CONSUMATO MARIJUANA? Il THC contenuto nella marijuana viene prontamente assorbito dai tessuti grassi dei vari organi. Generalmente, le tracce (metaboliti) di THC possono essere rinvenute tramite generici test delle urine anche a diversi giorni di distanza dal consumo. Tuttavia, in caso di consumo intenso e cronico, le tracce possono essere rinvenute anche dopo alcune settimane. QUANTO TEMPO RIMANE LA MARIJUANA NELL’ORGANISMO DEL CONSUMATORE? 13 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" IL CONSUMATORE PUò AVERE REAzIONI NEGATIVE? Certo. Alcuni individui, soprattutto se alle prime esperienze con la droga o in un contesto particolare, potrebbero essere colpiti da attacchi di panico e sviluppare sindromi paranoiche. Ciò è più facile che accada con dosi di THC elevate. Il disagio scomparirà man mano che l’effetto della droga andrà svanendo. In rari casi, il soggetto che avesse assunto una dose particolarmente elevata di droga, potrebbe essere colpito da una grave sindrome psicotica tale da richiedere un trattamento medico d’urgenza. Altre reazioni negative potrebbero essere dovute al consumo congiunto di marijuana e altre droghe, come PCP e cocaina. IN CHE MODO LA MARIJUANA è DANNOSA? La marijuana può risultare nociva in vari modi, sia con effetti immediati sia danneggiando alla lunga la salute. La marijuana incide negativamente sulla memoria breve del consumatore (la memoria per eventi recenti), il quale potrebbe avere difficoltà nello svolgere operazioni complesse. Se viene usata una varietà particolarmente potente di marijuana, anche i gesti più semplici possono diventare complicati. A causa degli effetti della droga sulle percezioni e i tempi di reazione, il consumatore potrebbe essere coinvolto in incidenti stradali. I consumatori di droga potrebbero anche incorrere in comportamenti sessuali a rischio, con la possibilità di facilitare la diffusione dell’HIV, il virus che causa l’AIDS. Gi studenti sotto l’effetto della marijuana hanno seri problemi a studiare e ad apprendere. I giovani atleti registrano un calo nelle loro prestazioni in quanto il THC incide sul tempismo, i movimenti e la coordinazione. IN CHE MODO LA MARIJUANA INCIDE SUGLI AUTOMOBILISTI? La marijuana indebolisce varie abilità necessarie per una guida sicura: prontezza, concentrazione, coordinazione, tempi di reazione. L’uso di marijuana può rendere difficile giudicare correttamente le distanze e cogliere i segnali e i suoni della strada. 14 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" Vi sono dati che mostrano come la marijuana giochi un ruolo importante negli incidenti stradali. Diversi studi condotti negli Stati Uniti testimoniano che circa il 611% delle vittime di incidenti stradali mortali erano positivi ai test sul THC. In molti di quei casi è stata rinvenuta anche la presenza di alcol. Quando oltre alla marijuana viene consumato alcol, come spesso accade, mettersi alla guida risulta ancora più rischioso. In uno studio si afferma che una moderata dose di marijuana può da sola menomare la capacità di guida; comunque, gli effetti di una seppur piccola dose di marijuana combinata con alcol sono decisamente rilevanti sul consumatore. In un altro studio i ricercatori hanno evidenziato che, dei 10 spericolati conducenti che sono stati sottoposti a controlli dopo essere stati arrestati, il 33% è risultato positivo alla marijuana e il 12% sia alla marijuana che alla cocaina. I dati mostrano inoltre che i consumatori di marijuana soffrono della stessa mancanza di coordinazione che i test standard rivelano normalmente su chi ha bevuto troppi alcolici. QUALI SONO GLI EFFETTI DI LUNGO PERIODO DELLA MARIJUANA? Anche se tutti gli effetti di lungo periodo della marijuana non sono ancora conosciuti, vi sono studi che evidenziano preoccupanti conseguenze sulla salute. Ad esempio, un gruppo di scienziati californiani ha esaminato lo stato di salute di 40 fumatori giornalieri di marijuana, ma non di tabacco. Essi hanno scoperto che i fumatori di marijuana hanno avuto più giorni di malattia ed effettuato un maggior numero di visite mediche per problemi respiratori e altri malanni rispetto a individui, appartenenti a un gruppo simile, che non fumano marijuana. Allo stato attuale delle conoscenze possiamo dire che l’uso regolare di marijuana è suscettibile di giocare un ruolo rispetto a insorgenze cancerogene e a problemi al sistema respiratorio e immunitario. Cancro È difficile affermare con certezza che la marijuana da sola possa provocare il cancro poiché molti consu1 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" matori di marijuana fumano anche sigarette e usano altre droghe. Il fumo della marijuana contiene alcuni degli stessi composti cancerogeni del tabacco, a volte in grandi concentrazioni. Vari studi dimostrano che un individuo che fuma quotidianamente cinque spinelli assume all’incirca gli stessi agenti chimici cancerogeni di chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno. Tabacco e marijuana combinandosi possono alterare i tessuti che rivestono l’apparato respiratorio. L’uso di marijuana può contribuire allo sviluppo precoce di tumori alla testa e alla cervice nei soggetti predisposti. Sistema immunitario Il nostro sistema immunitario protegge l’organismo dai molti agenti che generano malattie. Non è provato che la marijuana danneggi il sistema immunitario. Tuttavia, studi condotti sia su animali che esseri umani hanno dimostrato come la marijuana intacchi la capacità delle cellule T del sistema immunitario polmonare di debellare alcune infezioni. Polmoni e vie respiratorie Le persone che fumano regolarmente marijuana possono andare incontro a molti dei problemi respiratori accusati dai fumatori di sigarette: tosse insistente e produzione di muco, più frequenti costipazioni al petto, un aumento del rischio di infezioni polmonari e una tendenziale ostruzione delle vie respiratorie. Fumare marijuana può provocare l’insorgere di tumori all’apparato respiratorio e ai polmoni poiché vengono sprigionate sostanze cancerogene e irritanti. Generalmente i consumatori di marijuana aspirano più profondamente e trattengono il fumo più a lungo rispetto ai comuni fumatori, il che aumenta l’esposizione dei polmoni alle sostanze cancerogene. Così, un tiro dopo l’altro, fumare marijuana accresce il rischio di contrarre il cancro in misura maggiore rispetto al tabacco. 16 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" I medici consigliano alle donne gravide di non assumere alcun tipo di droga perché così facendo potrebbero danneggiare il feto. Anche se uno studio condotto su animali ha ravvisato una connessione tra l’utilizzo di marijuana e la perdita precoce del feto, due ricerche riguardanti esseri umani non hanno evidenziato una simile associazione. Dovranno essere effettuate nuove ricerche per comprendere a pieno il legame tra l’utilizzo di marijuana e il procedere della gravidanza. Diverse indagini scientifiche mostrano come i bambini nati da donne consumatrici di marijuana abbiano reazioni ritardate alle stimolazioni visive, tremori frequenti e crisi di pianto, tutti indicatori di problemi nello sviluppo del sistema nervoso. Negli anni pre-scolari e nei primi anni di scuola i bambini esposti alla marijuana dimostrano una minor capacità di mantenere la concentrazione e una memoria più labile rispetto ai coetanei. Gli studiosi non sono sicuri del fatto che alcuni effetti dispiegati dalla marijuana durante la gravidanza persistano con la crescita del bambino; in ogni caso, siccome alcune zone del cervello continuano a svilupparsi nel corso dell’adolescenza, è possibile che determinati effetti si palesino in maniera più evidente durante la crescita. E DURANTE LA GRAVIDANzA? FUMARE MARIJUANA NUOCERà AL BAMBINO? Quando una madre usa marijuana durante l’allattamento, una quantità di THC viene trasmessa al bambino tramite il latte materno. Questo fatto è preoccupante in quanto il THC è molto più concentrato nel latte materno di quanto non lo sia nel sangue. Uno studio ha dimostrato che l’uso di marijuana da parte di una madre durante il primo mese di allattamento è suscettibile di pregiudicare lo sviluppo motorio (il controllo dei movimenti muscolari) del bambino. COSA SUCCEDE SE UNA MADRE USA MARIJUANA DURANTE L’ALLATTAMENTO? Il THC danneggia le cellule nervose in quella parte del cervello dove si forma la memoria. Perciò il consumatore ha difficoltà a ricordare eventi recenti (accaduti cioè pochi minuti prima). IN CHE MODO LA MARIJUANA COLPISCE IL CERVELLO? 17 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" Analizzando un gruppo di consumatori abituali di marijuana in Costa Rica, dei ricercatori hanno notato che queste persone avevano grandi difficoltà al momento di ripetere una breve lista di parole (un normale test della memoria). Gli stessi individui mostravano seri problemi nel mantenere l’attenzione sui vari test a loro proposti. Gli individui invecchiando normalmente perdono cellule cerebrali in quella regione del cervello che è fondamentale per ricordare gli eventi. Un esposizione continuata al THC può avere l’effetto di accelerare la normale perdita di cellule cerebrali. In uno studio condotto su alcuni topi esposti al THC per 8 mesi (circa 1/3 della loro vita), è emerso che tali cavie perdevano una quantità di cellule cerebrali paragonabile a quella di topi che avevano il doppio della loro età. Non è chiaro se un simile effetto avvenga pure nell’uomo. Gli studiosi stanno tuttora indagando le varie modalità con cui la marijuana danneggia il cervello. LA DROGA PUò INGENERARE DISTURBI MENTALI? Gli studiosi non hanno ancora stabilito con certezza una connessione tra consumo di droga e malattie mentali. Tra le problematiche principali incontrate in questo tipo di ricerca vi è la difficoltà di capire se il consumo di droga preceda o segua l’insorgere di disturbi mentali; se, cioè, uno è all’origine dell’altro e/o se entrambi sono causati da altri fattori come condizioni genetiche o ambientali. Elevate dosi di marijuana possono dare origine a psicosi (disturbi della percezione e del ragionamento) e aggravare i sintomi psicotici nei soggetti afflitti da schizofrenia. Inoltre, tra i consumatori cronici di marijuana, sono stati riscontrati tassi crescenti di stati depressivi e ansiosi, oltre a pulsioni suicide. A ogni modo non appare tuttora chiaro se la marijuana venga utilizzata come una sorta di auto-medicamento per trattare una malattia mentale, già insorta ma non curata in altro modo, oppure se sia la marijuana stessa a causare disturbi mentali (o se valgano entrambi i casi). 18 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" I consumatori abituali di marijuana si mostrano spesso privi di motivazioni. Appaiono disinteressati a quello che capita loro, non si impegnano, si sentono spesso affaticati e non si curano del proprio aspetto. Di conseguenza, molti consumatori rendono poco a scuola o sul posto di lavoro. I CONSUMATORI DI MARIJUANA SONO DEMOTIVATI? Sì. Chiaramente, non tutte le persone che fanno uso di marijuana diventano dipendenti, ma quando un consumatore comincia a cercare e utilizzare la droga ossessivamente si è di fronte a un fenomeno di dipendenza, o meglio di tossicodipendenza. Nel 2002, negli USA, oltre 280.000 persone che hanno cominciato trattamenti per disintossicarsi hanno indicato la marijuana come principale droga di consumo chiedendo aiuto per liberarsi dalla dipendenza. Alcuni consumatori abituali di marijuana in dosi massicce tendono all’introversione quando non usano droga. Essi presentano sintomi quali inquietudine, perdita di appetito, difficoltà a riposare, perdita di peso e tremore alle mani. Secondo uno studio, gli adolescenti con serie difficoltà relazionali pregresse che utilizzano marijuana possono sviluppare rapidamente forme di dipendenza dalla droga. UN INDIVIDUO PUò SVILUPPARE DIPENDENzA DA MARIJUANA? “Tolleranza” sta a indicare il bisogno del consumatore di dosi sempre più massicce di droga per ottenere i medesimi effetti che in precedenza venivano raggiunti con dosi minori della stessa droga. Spesso coloro che usano pesantemente marijuana sviluppano tolleranza per essa. CHE COSA è LA “TOLLERANzA” PER LA MARIJUANA? Fino a pochi anni fa programmi di trattamento specifico per i consumatori di marijuana quasi non esistevano. Tali trattamenti erano grosso modo gli stessi utilizzati come terapie per altri problemi di abuso. Esse includono terapie comportamentali come: terapie cognitive, analisi multisistemiche, sedute individuali e di gruppo e la regolare partecipazione agli incontri di gruppi di supporto. ESISTONO DEI TRATTAMENTI PER AIUTARE I CONSUMATORI DI MARIJUANA? 19 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" Negli ultimi tempi gli studiosi si stanno impegnando per far sì che i consumatori di marijuana inizino i trattamenti disintossicanti e si astengano dall’utilizzo di droga. Attualmente non esistono medicinali per trattare la dipendenza da marijuana. I programmi di trattamento sono basati sulla terapia e sul sistema dei gruppi di supporto. I professionisti del settore ricavano da queste attività preziose informazioni su quali caratteristiche del paziente possano favorire l’esito positivo del trattamento e su quali approcci al trattamento stesso siano più efficaci. Ulteriori progressi nel settore del trattamento sono stati posti in essere con particolare attenzione ai fenomeni di abuso di marijuana tra gli adolescenti. Alcuni di questi programmi vengono sviluppati in centri di ricerca universitari, dove molti ragazzi confermano che la marijuana è la droga maggiormente consumata. Altri programmi vengono portati avanti in strutture indipendenti specializzate nel trattamento dei problemi adolescenziali. I medici di famiglia possono inoltre rappresentare un’importante fonte d’informazione e di sostegno all’azione di trattamento dei problemi adolescenziali di dipendenza. LA MARIJUANA PUò ESSERE UTILIzzATA A FINI TERAPEUTICI? I media hanno dato vita a un lungo dibattito sulla possibilità di utilizzare la marijuana a fini terapeutici. Nel valutare l’ipotetico utilizzo medico della marijuana, è essenziale distinguere tra la marijuana nel suo complesso e il semplice THC o le altre sostanze chimiche derivate dalla cannabis. La marijuana, presa nel suo complesso, contiene centinaia di agenti chimici, alcuni dei quali possono essere nocivi alla salute. Il THC, in pillole da assumere per via orale, è utile per combattere la nausea e il vomito causati da alcuni trattamenti contro il cancro. L’assunzione orale di THC aiuta inoltre i malati di AIDS a mangiare di più per mantenere il proprio peso corporeo. Gli scienziati stanno cercando di capire se la marijuana, il THC e gli agenti chimici collegati alla marijuana 20 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" (i cannabinoidi), possano avere altre funzioni terapeutiche. Secondo gli studiosi, prima di poter raccomandare l’uso della marijuana per fini terapeutici, saranno necessarie ulteriori ricerche in grado di chiarirne gli effetti e i potenziali benefici. COME POSSO EVITARE CHE MIO FIGLIO ABBIA A CHE FARE CON LA MARIJUANA? Non ci sono formule magiche per impedire che i giovani usino questa droga. Ma i genitori possono comunque esercitare un’influenza positiva parlando con i propri figli dei pericoli legati al consumo di marijuana e di altre droghe e rimanendo costantemente interessati a quel che succede ai ragazzi. Il fatto che dei ragazzini comincino la scuola superiore non impedisce ai genitori di mantenersi informati sull’attività scolastica, ricreativa e sociale dei figli. È dimostrato che una costante “attenzione” da parte dei genitori riduce il rischio che anche quegli adolescenti particolarmente predisposti all’uso di marijuana (come quelli che tendono alla ribellione, sono incapaci di controllare le proprie emozioni e avvertono disagio interiore) in futuro si avvicinino al consumo di droghe. 21 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" PARLA DI MARIJUANA AI TUOI FIGLI Come è stato evidenziato in questa lettera, la marijuana può mettere a rischio la salute e il benessere di ragazzini e adolescenti in un momento critico della loro vita: il momento in cui crescono, apprendono, maturano e gettano le basi della loro vita adulta. I tuoi figli guardano a te perché, come genitore, tu li sostenga e fornisca loro una guida su come affrontare i problemi e prendere decisioni importanti, come quella di non fare uso di droghe. Costituendo un modello di comportamento, la tua decisione di non consumare marijuana o altre droghe illegali darà credibilità al tuo messaggio. Sono disponibili numerose risorse, molte nella tua stessa comunità, dove potrai informarti in modo da poter poi discutere di droga con i tuoi figli. A tal fine puoi rivolgerti a librerie locali, alla scuola o ai servizi sociali o più specificamente al servizio per le tossicodipendenze. La marijuana è la droga illegale usata più frequentemente in Italia Quasi il 34% degli studenti della scuola media superiore (18-19 anni d’età) ha provato almeno una volta la marijuana. Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" ■ Sii capace di ascoltare; ■ Fai passare un chiaro messaggio contro droghe e alcol; ■ Prepara i tuoi ragazzi a gestire le pressioni esercitate da quegli amici che li vorrebbero spingere a usare droghe; ■ Fai in modo di conoscere gli amici di tuo figlio e i loro genitori; ■ Controlla dove va tuo figlio; ■ Tieni d’occhio le attività dei ragazzi; ■ Mantieni un dialogo aperto e onesto con tuo figlio. CONSIGLI PER I GENITORI Il Servizio per le tossicodipendenze dell’Azienda Provinciale per i servizi sanitari ha come missione la prevenzione, la cura, la riabilitazione nei confronti delle persone a rischio o che fanno uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. La struttura operativa di base è formata da un’equipe costituita dallo psicologo, dall’assistente sociale, dal medico e dall’infermiere. PER SAPERNE DI PIù UNITà OPERATIVA SER.T PRESIDIO OSPEDALIERO SANITA CHIARA Via Gocciadoro, 47 - Trento Telefono 0461 364777, fax 0461 364780 Aperto dal lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 13 e dalle 14 alle 17,30. Il sabato dalle 8,30 alle 13,30. UNITà OPERATIVA SER.T SERVIzIO TERRITORIALE ALTO GARDA E LEDRO Largo Marconi, 2 - Riva del Garda Telefono 0464 82612, Fax 0464 82721 Aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 17,30. Il sabato dalle 8,30 alle 13,30. UNITà OPERATIVA SER.T SERVIzIO TERRITORIALE VALLAGARINA Via Santa Croce - Rovereto Telefono 0464 48094, fax 0464 488780 Aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14. Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere" In caso di mancato recapito rinviare al C.P.O. di Trento per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa dovuta. Iniziativa di comunicazione a cura del Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie della Provincia Autonoma di Trento Ufficio per l’informazione e la comunicazione per la salute. 2008 24 Provincia Autonoma di Trento - Punto Omega n. 20/21 - Supplemento "Marijuana. Quello che i genitori devono sapere"