Vignetta di Carlo Botta Diamoci una Mano Se anche tu vuoi il riscatto del nostro diritto alla Vita, Dignità e Libertà Se anche tu condividi la scelta di un’Italia Libera, Sovrana e Autonomista Se anche tu sei per liberarci dall’euro e dall’Unione Sovietica Europea Se anche tu rivendichi meno tasse per sostenere le imprese e le famiglie Se anche tu sei per l’autonomia finanziaria dei Comuni e la Repubblica Presidenziale Se anche tu credi nell’aiuto alla famiglia naturale e in più figli italiani Se anche tu difendi la civiltà laica e liberale dalle radici giudaico-cristiane Aiutami a: Organizzare un incontro pubblico Organizzare una cena di raccolta fondi Finanziare la stampa degli opuscoli, dei volantini e dei manifesti Finanziare l’attività dei camper “No Euro Allam Tour” Finanziare la pubblicità televisiva, radiofonica e sui giornali Carissimi amici, vi scrivo per informarvi sui contenuti del mio impegno politico, su come sto gestendo la campagna elettorale e sul contributo che potreste darmi per favorire la mia riconferma al Parlamento Europeo alle Elezioni del 25 maggio, a cui concorro come capolista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale nel Nord Est (Emilia Romagna, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Trentino-Alto Adige). Devo farvi una adeguata premessa per illustrare la specificità delle prossime elezioni europee in considerazione della tragicità della realtà economica e dello sbandamento della classe politica. È indubbio che gli italiani sono giustamente delusi dall’insieme della classe politica perché subiscono sulla propria pelle le conseguenze della più devastante crisi recessiva dalla seconda guerra mondiale. I politici vengono fondatamente percepiti non solo come incapaci di risolvere la crisi, ma come responsabili della crisi. Questa responsabilità spazia dal più alto livello di tassazione al mondo che fa apparire lo Stato come la vera Mafia, ladrone, corrotto e vessatorio; agli alti costi della Politica, degli alti livelli della Pubblica amministrazione e dei carrozzoni pubblici concepiti come postifici degli amici dei potenti che si connotano come la Casta per antonomasia; fino alla sudditanza dei politici ai poteri forti, tra cui emerge lo strapotere delle banche e di una Unione Europea percepita come distante dai cittadini e ostile all’interesse nazionale. Giustamente gran parte degli italiani ce l’ha a morte e non si fida più dello Stato e delle istituzioni pubbliche. Vi pare giusto che in Italia abbiamo di tutto e di più per far stare bene tutti, eppure ci sono 4 milioni e 100 mila italiani che non hanno i soldi per comprare il pane? Vi pare giusto che le imprese sane, virtuose, con mercati interessati alla loro produzione di qualità e persino creditrici, siano Diamoci una Mano MAGDI CRISTIANO ALLAM costrette a chiudere perché non hanno i soldi per pagare le tasse, in un contesto in cui il principale debitore insolvente è lo Stato? Di fatto stiamo subendo una guerra di natura finanziaria che obbliga l’Italia a indebitarsi sempre di più per ripianare gli interessi sul debito che ad oggi ammontano a 210 miliardi di euro annui, su un debito complessivo (Stato, banche, imprese e famiglie) pari a 5.232 miliardi. Questa guerra finanziaria condanna a morte o in alternativa costringe a delocalizzare le imprese impossibilitate a reggere il più alto livello di tassazione al mondo; favorisce il saccheggio delle nostri migliori imprese da par te della speculazione finanziaria globalizzata; ha consentito la penetrazione capillare del capitale e dell’imprenditoria cinese con la prospettiva di trasformarci in una colonia economica cinese; ogni giorno uccide circa 1.000 partite Iva e sta impoverendo il ceto medio; ci priva dei giovani migliori che a decine di migliaia non hanno altra scelta che quella di emigrare; devasta le famiglie e reprime la cultura della vita facendoci sprofondare tra i più bassi tassi di natalità al mondo; mette a repentaglio lo stato sociale perché cala il numero dei contribuenti che pagano le tasse e aumenta il numero dei beneficiari che percepiscono le pensioni, l’assistenza sanitaria, la formazione scolastica e i sussidi sociali; rende sempre più fragile la nostra civiltà di fronte all’invasione di clandestini e alla minaccia del radicalismo islamico che si sta consolidando sull’altra sponda del Mediterraneo. Come sociologo, giornalista e scrittore prestato alla politica ho maturato nel corso di decenni competenza ed esperienza per descrivere e analizzare correttamente la realtà socio-economicaculturale. Come “spirito libero”, che ha sempre ricercato la verità salvaguardando la libertà, ho dimostrato di essere credibile e capace nel promuovere e realizzare delle scelte alternative rispetto a quelle “ufficiali”, scelte che s’ispirano al buonsenso, salvaguardano la centralità della persona e perseguono il traguardo del bene comune. Fermo restando la necessità di risanare la Pubblica amministrazione che costa 830 miliardi di euro, più della metà del Pil, per affrancarla dal parassitismo e dalla corruzione, al fine di renderla meno onerosa e più efficiente, così come è necessario riformare la Magistratura affinché sia al fianco delle imprese e dei cittadini affrancandola da qualsiasi ruolo politico e interferenza nel potere legislativo, sono convinto che il punto di partenza per promuovere un nuovo modello di Stato, di sviluppo e di società è il riscatto della nostra sovranità monetaria, legislativa, giudiziaria e nazionale. È sufficiente considerare che mentre dal 1993 ad oggi lo Stato ha realizzato un avanzo primario di bilancio di 740 miliardi di euro, anche avendo presente che è stato possibile imponendo delle tasse vessatorie, resta il fatto che il risparmio registrato dallo Stato tra ciò che ha speso e ciò che ha incassato, è stato vanificato dagli interessi sul debito che dal 1980 ad oggi sono stati di 3.100 miliardi di euro. Ecco perché fino a quando non porremo fine al circolo suicida che obbliga lo Stato a indebitarsi, emettendo titoli di debito, per ripianare il debito, l’Italia sarà inesorabilmente condannata a morire come Stato nazionale sovrano, ridotta a colonia economica, fagocitata in un Protettorato tedesco che chiamano Stati Uniti d’Europa, sottomessa ad un governo euro-mondialista espressione della finanza speculativa globalizzata. Per questa ragione è diventata una necessità vitale ed urgente uscire dall’euro e riattribuire allo Stato la prerogativa di emettere direttamente moneta al miglior tasso d’interesse praticato da una banca pubblica, senza indebitarsi ulteriormente con le banche private a tassi speculativi, e senza continuare a far gravare i costi sui cittadini aumentando le tasse. L’Italia deve poter operare come fanno tutti gli Stati del mondo Diamoci una Mano MAGDI CRISTIANO ALLAM che hanno una moneta sovrana e una Banca Centrale pubblica. Solo così lo Stato potrà restituire i circa 100 miliardi di euro che deve alle imprese e finanziare dei progetti di sviluppo nazionale in grado di risollevare le sorti dell’insieme del sistema della produzione e dei consumi. Con una nuova lira emessa a parità di cambio con l’euro l’insieme delle transazioni finanziarie interne non subirà delle variazioni sostanziali mantenendo immutato il costo della vita, gli stipendi, le pensioni, i depositi bancari e i mutui. Il costo delle importazioni aumenterà per la sola quota relativa alle materie prime, e sarà bilanciato dall’impennata delle nostre esportazioni che si avvaleranno di una valuta altamente competitiva grazie alla prevedibile svalutazione del 30%. Se consideriamo che il 95% della massa monetaria consiste in operazioni contabili bancarie, cioè pulsanti digitati sul computer, si comprende come la moneta viene creata dal nulla dalle banche e che pertanto è un vero crimine il fatto che l’Italia abbia tutto e di più per far star bene tutti, tranne i soldi. In realtà noi abbiamo già sperimentato con successo l’uscita da un regime di cambio fisso che è stato l’antesignano dell’euro, quando nel 1992 l’Italia abbandonò lo Sme (Sistema Monetario Europeo). A fronte di una svalutazione della lira del 30%, l’Italia conobbe un boom economico e addirittura l’inflazione si ridusse di mezzo punto. In particolare la possibilità di modulare la valuta nazionale per favorire le nostre esportazioni, ha sempre dato un aiuto straordinario alle micro, piccole e medie imprese, che con l’euro sono particolarmente penalizzate trattandosi di una valuta troppo forte. Il riscatto della sovranità monetaria sarà il primo passo nella riforma dello Stato, dello sviluppo e della società. Sono per un’Italia che metta i Comuni al centro della Pubblica amministrazione, attribuendo loro autonomia amministrativa e finanziaria (con le tasse che si pagano direttamente ai Comuni), interfacciandosi direttamente con lo Stato, che sarà meno oneroso e più efficiente grazie all’elezione diretta del capo dello Stato che sarà contemporaneamente il capo del Governo. In questo modo elimineremo tutti gli organismi intermedi e superflui, Province, Regioni, Senato, Palazzo del Quirinale (il capo dello Stato e capo del Governo avrà sede a Palazzo Chigi). I cittadini attraverso i Comuni saranno liberi di scegliere nuove forme rappresentative, da concepirsi come un livello superiore di sussidiarietà, quale potrebbe essere il Veneto indipendente in un’Italia confederata e in un’Europa dei popoli. Lo sviluppo lo concepisco come prerogativa degli imprenditori, con l’attribuzione allo Stato e ai Comuni del potere di definire e far rispettare le regole. Sono per l’eliminazione di tutte le istituzioni che corrispondono alla presenza dello Stato nell’imprenditoria, quali le municipalizzate, le partecipate e gli Enti imprenditoriali pubblici, con la sola eccezione della Banca Centrale d’Italia che dovrà essere rinazionalizzata in considerazione della natura e del ruolo esclusivo della moneta quale linfa vitale e insostituibile per lo sviluppo dell’economia. Lo Stato mantiene la proprietà delle risorse primarie (terreno demaniale, sottosuolo, acqua e cielo), ma è prerogativa dei privati gestire l’insieme dello sviluppo. Prendendo atto del sostanziale fallimento del modello di sviluppo che dal dopoguerra ha premiato le grandi imprese, le grandi industrie e le grandi banche, che per decenni hanno potuto avvantaggiarsi del privilegio di privatizzare gli utili e socializzare le perdite, propongo un nuovo modello di sviluppo incentrato sulla valorizzazione e il sostegno alle micro, piccole e medie imprese che rappresentano il 99% del nostro sistema produttivo. Così come prendendo atto del Diamoci una Mano MAGDI CRISTIANO ALLAM sostanziale fallimento della scelta di competere a livello mondiale sul piano quantitativo con prodotti di fascia bassa e medio-bassa, propongo un nuovo modello che focalizzi la nostra produzione destinata all’esportazione sul piano della qualità con prodotti di fascia alta e medio-alta. Sul piano della direzione dello sviluppo, credo fermamente che l’Italia debba valorizzare le tre risorse non clonabili e non delocalizzabili che possediamo: il patrimonio ambientale (siamo il più bel Paese al mondo), il patrimonio culturale (abbiamo il patrimonio culturale più cospicuo dell’umanità) e il patrimonio umano (nel corso di millenni abbiamo sempre espresso delle eccellenze in ogni scibile dell’umanità), promuovendo il modello dello sviluppo delle tre “T”: Turismo, Terra, Tecnologia. Sul piano sociale dobbiamo affrancare gli italiani dalla pover tà, affermando il principio che le risorse dell’Italia spettano innanzitutto agli italiani, e che gli italiani non possono essere discriminati rispetto agli stranieri sia nelle politiche del lavoro e del mercato interno, dove dobbiamo privilegiare i lavoratori e i prodotti italiani, sia nell’assegnazione delle pensioni, dell’assistenza sanitaria, dei sussidi sociali, della scuola e delle case popolari che oggi vanno a beneficio principalmente degli immigrati. Carissimi amici, dobbiamo essere consapevoli che queste Elezioni europee saranno cruciali per il nostro destino. Proprio considerando che viviamo la più devastante crisi recessiva dalla seconda guerra mondiale e che giorno dopo giorno la situazione inesorabilmente peggiora, il 25 maggio gli italiani decideranno se continuare a stare costi quel che costi nell’euro e abbracciare la prospettiva degli Stati Uniti d’Europa affidandosi a un governo euro-mondialista, oppure riscattare la nostra sovranità monetaria, legislativa e giudiziaria, salvaguardare l’Italia come Stato sovrano e indipendente, difendere la nostra civiltà incentrata sulla famiglia naturale e sui valori laici e liberali della tradizione cristiana. È pertanto fondamentale favorire la partecipazione al voto di cittadini determinati a condividere il successo della missione di cambiare l’Italia. Per diffondere la mia proposta politica in questa campagna elettorale ho investito principalmente nelle persone e nella comunicazione autogestita. Dispongo di una squadra di professionisti validi e con buona esperienza nell’organizzazione e nella comunicazione. Ho un sito dedicato alle Elezioni Europee (magdicristianoallam.it), il sito storico del movimento politico Io amo l’Italia da me fondato nel 2009 (ioamolitalia.it), una piattaforma Facebook (Facebook.com/MagdiCristianoAllam),Twitter (@magdicristiano), un canale Youtube e una Newsletter. Dispongo di una banca dati e sono in grado di produrre video, opuscoli, manifesti e volantini. Ho affittato due camper con un allestimento grafico che evidenzia la mia immagine, il tema del “No Euro” e l’indicazione per votare sulla scheda elettorale. I camper girano in lungo e in largo il territorio del Nord Est, attraversano i Comuni per diffondere il messaggio elettorale, sostano nelle piazze, dialogano con la gente, distribuiscono materiale elettorale e raccolgono le firme a supporto di una serie di esposti-denunce contro lo Stato e le banche che presenterò alla Procura della Repubblica alla vigilia delle Elezioni. Ovunque si renderà possibile affiancherò i camper per beneficiare e valorizzare la loro visibilità. Il mio impegno sarà concentrato nell’organizzazione di comizi all’aperto, per stare il più possibile vicino Diamoci una Mano MAGDI CRISTIANO ALLAM e in mezzo alla gente. Oggi i politici tendono a non tenere i comizi all’aperto perché rischiano grosso data la forte avversione degli italiani per l’insieme della classe politica. Ebbene io credo di potermi confrontare direttamente con la gente, certo di godere di un buon consenso e, come minimo, del rispetto della maggioranza, anche se naturalmente non mancano le voci critiche o contrarie così come accade in ogni democrazia. Per favorire il mio successo, è inoltre necessario disporre di una vasta visibilità mediatica nelle televisioni locali, sia attraverso la presenza nelle trasmissioni politiche sia attraverso la pubblicità a pagamento, e sulla stampa locale attraverso i servizi di cronaca, le interviste e la pubblicità a pagamento. Carissimi amici, credo che sia arrivato il momento di andare oltre la denuncia di tutto ciò che non va nella nostra Italia e di aderire ad una proposta che voglia costruire un’alternativa, così come credo che sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Non possiamo più continuare a piangerci addosso e limitarci a sfogare la nostra rabbia attribuendo la colpa della crisi agli uni o agli altri. Ugualmente non possiamo continuare a delegare ad altri la responsabilità di risolvere i nostri problemi, immaginando che il nostro dovere si esaurisca nella cabina elettorale, dal momento che registriamo giorno dopo giorno il peggioramento della situazione e ne paghiamo direttamente le conseguenze. Sono più che mai convinto che sia arrivata l’ora in cui tutti gli italiani onesti e volenterosi, che non rinunciano ad essere se stessi qui nella nostra casa comune, debbano rimboccarsi le maniche e aggregarsi in un Fronte di Liberazione degli Italiani, a cominciare dagli imprenditori e dai lavoratori, dalle famiglie, dai giovani, dai pensionati, dai sindaci, dalle Forze dell’ordine e dalle Forze armate. Solo quando saremo in tanti, con un leader carismatico e riconosciuto, con un’organizzazione efficiente a livello nazionale, condividendo una proposta per la riforma dello Stato, dello sviluppo e della società, allora chi occupa il Palazzo del Potere si ritroverà con le spalle al muro e sarà costretto a tenere in debita considerazione la richiesta di cambiamento degli italiani. Carissimi amici, se anche voi condividete questa rappresentazione della realtà e la proposta per uscire dalla crisi che ho indicato a grandi linee (il programma più dettagliato è reperibile sui siti magdicristianoallam.it e ioamolitalia.it), se anche voi siete d’accordo sul fatto che è arrivato il momento di passare dalla denuncia alla proposta e dalle parole ai fatti, se anche voi volete condividere l’impegno e il successo della comune missione, se infine credete nella mia persona e desiderate che io possa continuare a promuovere la nostra comune missione nel Parlamento Europeo e in prospettiva anche nel Parlamento e nel Governo in Italia, ebbene vi chiedo di darmi una mano. Auguro a tutti voi un 25 maggio che affranchi l’Italia dalla dittatura finanziaria e relativista che mette al centro la moneta, le banche, i mercati, lo spread, il debito e il Pil, per promuovere una civiltà a dimensione d’uomo che metta al centro la persona, la famiglia naturale, la comunità locale, le imprese dell’economia reale, i valori, le regole e il bene comune. Andiamo avanti insieme a testa alta e con la schiena dritta. Insieme ce la faremo! Magdi Cristiano Allam Diamoci una Mano MAGDI CRISTIANO ALLAM LE DONAZIONI E LE EROGAZIONI LIBERALI DETRAIBILI FISCALMENTE POSSONOESSERE FATTE NELLE SEGUENTI MODALITA’ BONIFICO BANCARIO Banca di Credito Cooperativo di Ronciglione – conto corrente intestato Io amo l'Italia EUR IBAN: IT 68 Z 08778 73060 000003318830 (per l’Italia) Cod. 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