Attività ed eventi svolti dall'Associazione “ Azione Parkinson Onlus" Pescara. Anno sociale 2008 È cosa buona redigere un diario-commento sulla vita di un'Associazione che nasce e tenta di essere fedele al suo Statuto e quindi alle finalità che nel concreto è riuscita a realizzare. Nel sito Internet dell’Associazione "Azione Parkinson" di Pescara, si legge un messaggio: “La speranza e la gioia di vivere in solidarietà aiutano le proprie carenze”. Il presente lavoro di commento ai vari momenti di vita dell'Associazione dovrebbe manifestare nella concretezza, pur conoscendo le nostre carenze, come ci siamo realizzati nella solidarietà e nel vivere le nostre scelte associative con gioia e speranza Al di là di quanto si legge nel presente diario, ci sono tante altre realtà vissute, parole non parlate, non scritte, ma che sono raccolte nel libro della vita di ciascuno di noi e che sono la nostra interiore ricchezza. 1 Tombolata di auguri per il nuovo anno 2008 4 gennaio 2008 L'Associazione "Azione Parkinson Onlus" di Pescara ha convocato i propri soci per una tombolata di augurio per il nuovo anno presso la Trattoria “ I Tempi Andati” di Francavilla al mare, in via Cristoforo Colombo 27, alle ore 15.30 del 4 Gennaio 2008. La tombolata è stata una proposta spontanea e gioiosa del Presidente, Ing.Occulti Gaetano, agli amici del Direttivo ed è stata subito accettata. La tombola è un gioco che ci ricorda la fanciullezza, quando nei giorni delle festività natalizie in famiglia ci si radunava attorno al tavolo con parenti ed amici, per trascorrere un tempo gioioso nella speranza di essere fortunati nello svolgimento dell'estrazione dei numeri. Forse nella giovinezza la gioia dalla tombolata è scomparsa, ma è ritornata quando è nata la propria nuova famiglia con la presenza di figli. Noi abbiamo voluto metterci attorno a un lungo tavolo e stare lì a ripetere il gioco più famoso: la tombola. La nostra, come premi, dall’ambo alla tombola, era molto ricca, perché il Segretario Tesoriere (Rag. Mario Di Bari) ha preparato cinque grandi cesti per ogni singolo premio. Avrei voluto inserire una foto collettiva, ma anche una foto di ogni presente nei vari momenti della serata. Non avendo le foto, chiudo gli occhi e cerco di ricordare. Dopo un iniziale silenzio ed imbarazzo, grazie anche alla presenza dei familiari e degli amici, abbiamo fatto comunità, partecipando in prima persona nelle scelte da compiere per rendere il gioco più interessante. Era bello vedere come si parlava, l'esultanza della vincita, specie quella ripetuta; il dispiacere di non essere fortunati, ma siamo stati sempre pronti a battere le mani a chi vinceva il premio. Sì, c'erano la gioia, il sorriso, la parola e l'incontro spontaneo come se quel gioco fosse la conseguenza di un incontro del giorno prima. Grazie alla disponibilità e alle decisioni del Direttivo, i soci oltre ai premi, hanno potuto degustare, in vari momenti, varietà di leccornie e infine anche una cena gustosa. Alle ore 20.00, come da accordi presi con il gestore del locale, abbiamo dovuto chiudere l'incontro sociale della tombolata con abbracci, saluti, auguri di buon anno ed il proposito di ripetere l'esperienza perché siamo stati per alcune ore molto bene: è il frutto dello stare insieme che ci rende anche più forti. 2 3° Convegno sul Parkinson 10 febbraio 2008 Il redattore del diario ritiene opportuno riprodurre il testo della locandina e di seguito offrire delle riflessioni. A ASSSSOOCCIIA AZ ZIIOON NE E ““A AZ ZIIOON NE E PPA ARRK KIIN NSSOON N OON NLLU USS”” PPE ESSCCA ARRA A 3° CONVEGNO SUL PARKINSON 10 Febbraio 2008 Presso l’Hotel Prestige, Via Marinelli, Marinelli, 102 – Montesilvano Tematiche : “Nuovi inquadramenti diagnostici nei disturbi comportamentali senili: l’esperienza del Parkinson estesa ad altre patologie” Relatore: dott. Pietro Tiraboschi del “Niguarda” - Milano Milano Interverranno: Prof. Marco Onofrj Dott.ssa Astrid Thomas Dott.ssa Laura Bonanni Dott.ssa Sara Varanese Dott. Vincenzo Scorrano Il Dott. Ellery Latorre relazionerà su :”Introduzione ad un programma psicopsico-riabilitativo con la musica per le persone affette affette da patologia neurodegenerativa Parkinson” Patrocinato dall’Associazione “Azione Parkinson Onlus” di Pescara. 3 Dopo l'esperienza dei primi due Convegni degli anni precedenti, il Direttivo ha messo in atto una migliore organizzazione nella realizzazione del Convegno. Sotto la guida del prof. Marco Onofrj per la scelta della tematica principale(cfr.Locandina), il Direttivo ha voluto arricchire la mattinata del Convegno con la relazione del Dott.Ellery Latorre su “l'introduzione ad un programma psicoriabilitativo con la musica per le persone affette da patologia neurodegenerativa Parkinson”. I soci, avvertiti con invito scritto e con colloqui telefonici, sono venuti numerosi e desiderosi di ascoltare i vari messaggi proposti, pronti anche a partecipare al dibattito. Ha aperto il convegno, il Presidente dell'Associazione, l'Ing. Gaetano Occulti, con una seria e precisa relazione sull'andamento culturale, associativo ed amministrativo dell'Associazione nell'anno trascorso e le prospettive che si aprono dopo il Convegno. Il prof. Marco Onofrj ha tracciato l'itinerario da seguire durante questo terzo Convegno: la parola agli esperti, il dibattito scientifico e l'incontro dei responsabili dell'Associazione con i soci. La tematica svolta dal dott. Pietro Tiraboschi è stata molto elevata a livello scientifico, ma con pochissimi riferimenti all'esperienza del Parkinson, mentre quella del relatore Dott. Latorre ha inciso con più efficacia per l'interesse e la competenza nella pratica riabilitativa in atto nei centro Tabor di Pescara. Nel dibattito e nelle conclusioni, guidate dal V. Presidente, Prof. Antonio Palazzoli, i soci hanno potuto cogliere molte notizie interessanti. In questo terzo convegno il Segretario-Tesoriere, Rag. Mario di Bari, confortato dall'ausilio di tre collaboratori, ha svolto sia l'azione di coordinamento sia quella di fotografo e con la telecamera ha registrato tutti gli avvenimenti della giornata. Ma, quando un incontro avviene tra persone che sono al di qua della cattedra e altre al di là, anche col massimo sforzo, non avvengono quell'osmosi e quella serenità necessaria per realizzare pienamente sentimenti di solidarietà. Invero nel secondo momento del Convegno (il pranzo e il tempo ricreativo) ha fatto registrare un segnale estremamente positivo e benefico per tutti noi. Infatti, tutti i presenti, riconoscenti al Direttivo che ha voluto offrire l’agape fraterna, dopo il pranzo, con giovanile baldanza hanno partecipato alla danza e ai balli sostenuti dall’orchestra presente in sala. Lo stesso prof. Onofri faceva notare l'ottimo stato di salute dei pazienti che, anche dopo una lunga mattinata di lavoro congressuale, presentavano voglia di vivere e capacità adeguata al ballo. Voglio solo fotografare con lo scritto un particolare colto guardando i ballerini in sala: una coppia, la malata e il suo familiare, superando la prima le sue condizioni riusciva ad abbracciare, completamente in verticale, il suo sposo e, avvinti, sorridevano felici.. 4 Distribuzione ai soci di n°6 opuscoli informativi sulla malattia del Parkinson, realizzati in collaborazione con EPDA “ Conosci te stesso”: è il pensiero del mondo classico greco (l’autore non è certo, forse è Socrate o qualcuno della sua scuola) che è ricordato in tutti tempi e anche oggi, come un punto di partenza per essere più autentici e trovare i miglioramenti necessari. Di noi stessi occorre conoscere il mondo psichico e quello fisico che insieme formano il mio “io”. Nell'incontrare il mio “io”, un certo giorno mi è stato detto dal medico di base: vai a farti visitare da un neurologo, perché mi sembra che…. Il neurologo, al termine della sua indagine, mi ha detto: sei Parkinsoniano. Abbiamo dovuto trovare le spiegazioni della malattia che ci aveva colpito. Occorreva da tempo saperne di più e riflettere sul morbo di Parkinson, per questo nel pensatoio della nostra Associazione, abbiamo cercato e trovato una serie di opuscoli informativi (6 opuscoli) realizzata in collaborazione con la European Parkinson’s Disease Asssociation (EPDA) e li abbiamo donati a tutti i soci. In questo nostro diario abbiamo ritenuto evidenziare sinteticamente le idee fondamentali di ciascun opuscolo. 5 Primo opuscolo Malattia di Parkinson: quali sono oggi le possibilità di cura. Il Parkinson è una comune malattia neurologica che si pensa colpisca più di quattro milioni di persone nel mondo. E’ un'affezione del sistema nervoso lentamente progressiva che cambia la vita umana. I recenti progressi nella terapia farmacologica e chirurgica permettono ora ai medici ed ai pazienti di avere un controllo sulla malattia mai avuto prima. Alcune dei sintomi tipici sono: • Tremore alle mani, alle braccia, alle gambe, alle mandibole, al labbro • rigidità e muscoli contratti e induriti • lentezza di movimento, difficoltà iniziale movimento, come alzarsi da una sedia • disturbi del sonno, depressione, difficoltà di parola e di deglutizione, perdita di memoria(molti di questi sintomi possono essere migliorati da farmaci, dalla riabilitazione e dalla volontà, dal proprio personale impegno). Non si sa ancora con esattezza quale sia la causa della malattia del Parkinson. Le possibilità di cura oggi sono: • Terapie dopaminergiche che mirano a sostituire la dopamina perduta nel cervello. • Terapia con Levodopa che porta dopamina al cervello. • I Dopaminoagonisti imitano l'azione della dopamina. Vi sono poi altre terapie farmacologiche e quelle del futuro delle quali nei tre convegni abbiamo sentito parlare dal nostro prof. Marco Onofrj e dagli altri esperti che hanno tenuto le Relazioni. Anche la chirurgia sin negli anni ‘50 e ‘60 si è applicata alla malattia di Parkinson e che, di solito, si utilizza nei momenti in cui la Levodopa non garantisce più un controllo costante dei sintomi. Di quest'ultima terapia, quella chirurgica, abbiamo una testimonianza proprio nella persona del nostro Presidente dell'Associazione che si è sottoposto, proprio nell'Ospedale di Pescara, all'operazione chirurgica citata. 6 2° Opuscolo La tua squadra contro il Parkinson: suggerimenti pratici per la vita di tutti i giorni Il secondo opuscolo contiene alcuni consigli, per la quotidiana convivenza con la malattia per noi pazienti e per i nostri familiari, da mettere in atto quale collaborazione efficiente nella gestione del Parkinson. Sentirsi dire che siamo malati di Parkinson non è stata certo una bella notizia. La nostra reazione all'inizio è stata sul versante dell’incredulità e poi nelle diverse reazioni possibili: negazione, paura, ansia, tristezza, ecc. arrivando a dipingere un quadro del futuro abbastanza disastroso. Il Parkinson è una malattia che colpisce ogni malato in modo molto diverso e variabile, attenti però: non tutte le informazioni reperibili in rete sono attendibili; è necessario rivolgersi all'èquipe medica dell'Associazione Parkinson più vicina. In ogni caso è importante mantenere vivo l'interesse per il mondo che continua a girare intorno a noi, anche se ci siamo ammalati. L'ideale è di avere una squadra di specialisti per tenere il Parkinson sotto controllo, ma in Italia le équipes multidisciplinari sono ancora abbastanza rare. È importante considerare se stessi, la famiglia e l'esperto medico curante come propria squadra e non dimenticare di fare delle visite di controllo al neurologo. I membri della squadra del parkinsoniano sono: Tu e la tua famiglia, lo specialista del Parkinson, il medico di famiglia, il fisioterapista, il logoterapeuta, il farmacista, lo psicologo, il fisioterapista, il terapista che si occupa del tuo lavoro (il terapista occupazionale), il dietologo, lo psichiatra e l'Associazione di volontariato. Altri consigli: mangia bene e mantieniti attivo, non lasciarti scoraggiare e deprimere per le tue carenze, devi avere un atteggiamento mentale positivo, attivare adeguamenti inevitabili nel tuo stile di vita quotidiana(nel vestirti, sederti, alzarti rimani in piedi per qualche secondo e poi cammina). Può succedere di rimanere bloccato come se avessi piedi incollati al pavimento: prova dondolare dolcemente da una parte all'altra oppure a far finta di scavalcare un oggetto sul pavimento. È necessario fare fisioterapia, esercitarsi nello scrivere (il nostro scritto tenta di diventare sempre più piccolo), parlare deliberatamente a voce alta (ricorrere al logopedista), non rinunciare a viaggiare (portare sempre la scorta di medicine, prendere consiglio al proprio medico e neurologo, assicurarsi gli orari della terapia nel cambio dell'ora locale). Consigli per persone con Parkinson ancora impegnate nel lavoro: Non significa smettere di lavorare. Sarebbe bene chiederci se il proprio lavoro è ancora adatto; il datore di lavoro deve sapere del nostro stato di salute ed è importante programmare l'interruzione regolare del lavoro durante la giornata. E’ necessario far riferimento al Terapista Occupazionale. 7 3° Opuscolo Parlando di Parkinson: come ottenere il massimo della terapia Il terzo opuscolo informativo è stato preparato sulla base di interviste a persone con Parkinson. Ascoltando il racconto dell'esperienza di prima mano si è riscontrato che il malato di Parkinson ha dei giorni buoni e dei giorni cattivi, sentimenti di tristezza, di scoraggiamento, di irritabilità e di frustrazione. È tutto comprensibile, ma quello che è importante non è prendersela con se stessi nei giorni in cui ci sentiamo, fin sopra i capelli, i nostri limiti. Occorre condividere le varie ansie con la famiglia, quegli amici col gruppo di coloro che s’interessano al tuo Parkinson. È molto importante la nostra Associazione "Azione Parkinson" che ha come finalità: vivere insieme per superare o tentare di superare le nostre carenze. Molto importante l'amicizia che non si basa sulla reciprocità (come afferma l'opuscolo) perché l'amicizia può esistere anche quando l'altro non risponde (arriverà il tempo della risposta). Se inizia e anche se persiste la depressione, occorre parlarne subito al medico di base e al neurologo perché, a volte, anche i farmaci ben aggiustati possono aiutare a migliorare la situazione. E’ importantissimo rimanere positivi, affrontare con coraggio i nuovi problemi, continuare a fare le cose che ci piacciono e ci divertono, conservare il nostro livello d’indipendenza in tutte le aree della vita più a lungo possibile. E’ necessario che la tua terapia farmacologica sia ottimizzata per te, possiamo dire “tagliata su misura”. Per ottenere ciò, è bene avere un diario molto dettagliato in cui esprimere le reazioni ai farmaci durante la giornata. Quando i farmaci iniziano non fare effetto, parlarne subito al proprio neurologo. Dieta e malattia di Parkinson Con il Parkinson una nutrizione sana ed equilibrata gioca un ruolo importante nel mantenersi in buona salute e attivi e nel conservare un buon livello di energia. Programmare i pasti può rendere più facile mantenere della giornata una dieta ben equilibrata. È anche importante rimanere ben idratati bevendo molti liquidi (acqua pura ed evitare troppi caffè bevande alcoliche). Vitamine e sali minerali sono una parte essenziale di una dieta sana. In ogni caso può essere una buona cosa farsi consigliare da un esperto nutrizionalista. Cambiamenti nella digestione dovuta alla malattia di Parkinson: Il Parkinson può cambiare il modo in cui l'organismo digerisce il cibo. 8 Le persone con Parkinson possono dimagrire anche notevolmente, è bene informare il medico di famiglia. La stipsi è un altro problema comunemente associato alla malattia di Parkinson per un rallentamento dell'attività muscolare; talvolta si può controllare aggiustando la dieta (come bere molta acqua e aumentare il quantitativo di fibre ingerite). È opportuno discutere il problema col proprio medico o rivolgersi a uno specialista. Col passar degli anni possono nascere difficoltà di masticazione e di deglutizione: bisogna consultare un logopedista che sappia valutare i disordini e dare indicazioni dettagliate su misura dei bisogni individuali. Rapporto orario tra nutrizione farmaci: è bene consultare il proprio neurologo affinché ci aiuti a stabilire l'orario dei pasti che meglio si adatta ai propri farmaci e alle attività quotidiane. Esercizio fisico e malattia di Parkinson: Un buon programma di esercizi può aiutare il tuo corpo a far fronte al Parkinson nel modo migliore, a conservare flessibilità, una buona postura, mantenere i muscoli forti e le articolazioni elastiche. Per fare dell'esercizio potrebbe bastare praticare regolarmente un'attività semplice che si fa volentieri (passeggiate, giardinaggio, lavori domestici, nuoto, palestra). Alcuni trovano beneficio nel fare esercizi in gruppo o accedere a terapie complementari come la Biodanza, lo yoga e altri sport. Il fisioterapista sarà in grado di prescriverti gli esercizi e gli allungamenti adatti. Ognuno segue il proprio ritmo, anche se sembra molto lento; non dobbiamo scoraggiarci se in un primo momento gli esercizi ci sembrano difficili e dobbiamo riconoscere quando siamo stanchi. Parlare di Parkinson con gli altri: non aspettare troppo a lungo per dirlo alle persone che ci sono vicine, e senza drammatizzare; spiegare i sintomi che si hanno in modo che altri possono capirci; non avere paura di chiedere aiuto se ne hai bisogno. Nel caso in cui uno ha difficoltà di parola, può essere utile portare sempre con sé una tesserina con scritto “Ho la malattia di Parkinson: sento, capisco ma in questo momento non riesco a parlare”. 9 4° Opuscolo Tenere sotto controllo l'effetto “ Fine dose” riconoscere e saper gestire i segni del Fine dose(wearing off,) L'opuscolo 4°della serie che abbiamo consegnato ai soci, prende in esame il problema che si pone a lungo termine nel Parkinson, quando riaffiorano dei sintomi tra una dose e l'altra di farmaco, si chiama “Fine dose” o “wearing-off”. L'argomento è molto serio e si pone in termini specifici per cui scriverò brevemente e in modo semplice quanto si legge nell'opuscolo Il Parkinson è una malattia lentamente progressiva e nel tempo i sintomi possono cambiare, devolvere. Dopo un certo numero da anni (in genere dopo cinque anni) per alcune persone possono iniziare delle fluttuazioni nel modo in cui i farmaci riescono a controllare i sintomi. Nasce il problema dell'effetto “Fine dose” per cui bisognerà consultare il proprio neurologo e a lui riferire i nostri periodi di crisi, in quali tempi, con quale intensità e durata. Possiamo avvertire: episodi di Congelamento o immobilità o”freezing”. “ di Discinesia movimenti di torsione simili ad una danza. “ di Distonia o prolungata contrazione muscolare (crampi) Nell'opuscolo 5° di questa serie si svilupperà la riflessione sul perché della fluttuazione motoria. I sintomi dell'effetto di Fine dose si verificano di solito 2 h dopo aver preso una dose di Levodopa. I sintomi più comuni dell'effetto di Fine dose riguardano: 1. Sintomi motori che si riferiscono alla mobilità; e s’includono il tremore, la rigidità muscolare e la lentezza dei movimenti. 2. Tuttavia è possibile riconoscere quando i farmaci finiscono il loro effetto. I sintomi non motori possono comprendere i cambiamenti a livello dei pensieri, delle emozioni, del tono dell'umore e del senso complessivo di benessere. L'effetto fine dose può comprendere entrambi i sintomi motori e non motori. 3.Sintomi che influenzano la sensibilità: formicolio, agitazione, dolore, affaticamento. 4. sintomi che hanno come risultato dei cambiamenti nel sistema nervoso autonomo (esempio: sudore, ipersalivazione, stipsi, cambiamenti della temperatura corporea. Che cosa dobbiamo fare se pensiamo di avere l'effetto fine-dose? Occorre parlarne col proprio neurologo, è la cosa più importante, perché ci darà: una terapia individualizzata, in modo che il controllo dei sintomi sia ottimizzato in ogni stadio della malattia. Al neurologo dobbiamo comunicare delle notizie precise, fornendogli una descrizione accurata della risposta ai farmaci durante la giornata: può essere utile tenere un diario 10 con l'assunzione dei farmaci che riporti la durata del beneficio e possibili effetti collaterali. Il diario dovremo farlo almeno per una settimana prima del colloquio con neurologo, il quale provvederà a migliorare l'efficacia della terapia con Levodopa per ridurre l'effetto fine dose. La finestra terapeutica (il periodo durante il quale si è in buona risposta al farmaco) presenta i seguenti livelli: • Nelle fasi iniziali della terapia di Parkinson, in genere, la risposta ai farmaci è uniforme, prolungata e i movimenti volontari (detti: discinesie) sono rari. • con l'avanzare della malattia la risposta ai farmaci può ridursi, diventare più imprevedibile e fanno la loro comparsa le discinesie. • negli stadi avanzati della malattia diventa sempre più difficile mantenere la risposta ai farmaci nei limiti della “finestra terapeutica” e i benefici della terapia sono spesso associati alle discinesie. 11 5° Opuscolo Quali sono le ultime novità scientifiche Capire il Parkinson oggi L'opuscolo n°5 affronta argomenti troppo specifici e tenta di rispondere agli interrogativi per i quali non c'è una risposta definitiva, ma molto è rimandato a risultati che devono ancora arrivare; pertanto riferirò in linea generale e su argomenti più certi. Sappiamo che cosa causa la malattia di Parkinson? La malattia di Parkinson è un disturbo neurologico, a lenta progressione, determinato dalla degenerazione delle cellule nervose di una specifica area del cervello. La causa esatta della malattia è sconosciuta; si parla di fattori genetici ed ambientali, ma una singola causa determinante non è ancora stata trovata. Che cos'è un Parkinsonismo o una sindrome parkinsoniana? Ci sono altri disturbi del movimento che possono essere confusi con la malattia di Parkinson a causa della somiglianza tra i sintomi, come il tremore essenziale, l'atrofia multisistemica e la paralisi sopranucleare progressiva. Come viene diagnosticato il Parkinson? Il Parkinson è il più delle volte diagnosticato, valutato sulla base dei sintomi che il paziente presenta in quel momento; questa valutazione non può dire nulla di come la malattia evolverà nel tempo e di come risponderà alla terapia. In aggiunta alla valutazione clinica il neurologo può usare due scale per misurare il grado di disabilità: una scala prevede sei stadi (da zero a cinque) per indicare il relativo livello di disabilità (il Parkinson non progredisce necessariamente fino agli stadi più avanzati 4 e 5); un'altra scala prende un'ampia gamma di metodi di valutazione, usando 42 domande. Oltre a valutare la mobilità, i medici possono usare scale di misurazione della qualità della vita per avere una migliore comprensione di quanto i sintomi siano fastidiosi e di quanto incidono sul benessere complessivo; vi è un metodo composto di 39 domande: è un questionario sulla qualità della vita che è stato specificatamente messo a punto per la malattia di Parkinson. Perché i diversi farmaci per il Parkinson sono somministrati ad orari diversi? Il Parkinson è una malattia molto individuale. Non tutti avranno gli stessi sintomi alla stessa ora e nello stesso modo. Ne risulta che le necessità terapeutiche sono spesso decisamente diverse. La cosa più importante è trovare il giusto equilibrio terapeutico per tenere sotto controllo, con il massimo dell'efficacia possibile, i nostri sintomi Parkinsoniani. È importante collaborare con il neurologo per prendere le decisioni, riguardo alla terapia, con il massimo delle informazioni possibili. 12 Tralasciamo il discorso sulla stimolazione dopaminergica più regolare: non sempre ha avuto successo; così pure tralasciamo gli studi sull'immagine di alcune aree del cervello e gli altri farmaci che possono essere necessari per trattare dei sintomi particolari. Oltre alle nuove terapie sintomatiche i ricercatori stanno poi lavorando per mettere a punto dei trattamenti che possano prevenire o rallentare la degenerazione dei neuroni. I ricercatori stanno studiando dei farmaci che prendono di mira il Parkinson in un modo completamente nuovo rispetto alla Levodopa: agendo su differenti parti del cervello o sostituendo o modificando alcune sostanze chimiche e neurotrasmettitori. I ricercatori stanno tentando di trovare il modo di identificare il Parkinson e prima che i sintomi si manifestino, in modo da bloccare o rallentare la degenerazione cellulare. In che modo la chirurgia può essere un aiuto nella malattia di Parkinson? Ho letto quanto scritto nell'opuscolo ma ritengo opportuno fare un'altra scelta e dire al lettore del presente diario di conversare col suo Presidente dell'associazione che ha scelto la via del trattamento chirurgico. Circa l'uso delle cellule staminali: il nostro prof.Onofrj nel terzo convegno di Parkinson ha risposto che dopo un grosso dibattito etico, nel concreto le cellule staminali non hanno ottenuto risultati positivi accettabili sul Parkinson. Qual è il futuro della malattia di Parkinson? Non possiamo dare una risposta, ma prevedere dei miglioramenti perché un importante passo avanti è stato fatto: il miglioramento della comunicazione del coordinamento tra i neurologi e i medici di altre specialità. I medici non valutano più il successo di un trattamento dal solo miglioramento della mobilità, ma stanno tenendo conto di tutti gli aspetti della malattia e della salute del paziente in generale, per rendere disponibili terapie che migliorino veramente la qualità della vita. 13 6° Opuscolo Far fronte con successo alla malattia di Parkinson. Una guida per il Caregiver Questo sesto opuscolo discute del ruolo quando tu parkinsoniano vuoi prenderti cura di un altro malato di Parkinson (tu sei per lui “Caregiver”). Il caregiver è qualcuno-partner, coniuge amico figlio adulto-che abita con la persona col Parkinson, lo aiuta e se ne prende cura regolarmente, ma non in quanto lavoro retribuito. All'inizio il sostegno è soprattutto morale affettivo. Essere caregiver è fisicamente ed emozionalmente impegnativo: non tutti se la possono sentire. Tutte e due abbiamo il Parkinson e così entrambi oltre ad essere i malati siamo anche i caregiver. La cosa ideale nella malattia di Parkinson sarebbe avere un ruolo attivo piuttosto che passivo. Occorre darsi da fare insieme con la persona di cui ci si prende cura, per imparare tutto ciò che riguarda questa malattia. Quanto più si riesce a capire della malattia, tanto più sarà facile venir a capo dei problemi quotidiani. Tutto ciò che ha appreso nel corso della lettura di cinque opuscoli, il caregiver lo deve offrire alla persona che aiuta. È importante quindi che il caregiver impari tutto quello che può sui farmaci e su come agiscono, fissando delle mete realistiche e non perdendo la calma. Qualche volta può capitare di non vivere nella stessa città, nello stesso paese della persona con il Parkinson, in questo caso dovrà imparare ad essere un caregiver a distanza. I caregiver devono però preoccuparsi delle proprie necessità, devono prima concedere del tempo a se stesso, devono mantenersi in buona salute e fare il possibile per prendersi un periodo di riposo. Come lite motiv: informarsi se l’Associazione organizza delle attività alle quali la persona può partecipare, socializzando con persone che hanno lo stesso problema, sapendo quando è il momento di prendersi una ben meritata pausa. Dopo la tombolata, scriverò…. p.s. Alcuni soci hanno chiesto in sede: quali sono i diritti e le agevolazioni fiscali? Risposta: andare in internet e scrivere www.handylex.org www.cittadinanzattiva.it 14 La realizzazione e distribuzione di una spilla rappresentante un tulipano rosso, simbolo del Parkinson I membri del direttivo hanno voluto donare un simbolo particolare del Parkinson: una spilla raffigurante un tulipano rosso. La motivazione di tale scelta è da ricercare, non in un atto di sincerità vuota, ma nel porre sul pettorale del proprio vestito un simbolo di riconoscimento nei momenti in cui i soci si trovano insieme per le visite guidate, per i viaggi di istruzione e per i vari incontri nei quali è necessario un qualcosa che ci faccia riconoscere. Del resto per la richiesta di socializzazione, il simbolo del tulipano vuole essere una testimonianza che faccia superare la vergogna o la solitudine, che spesso stringe come una morsa il parkinsoniano che non ci supera e rimane chiuso in casa Siamo venuti a conoscenza che il dono del tulipano rosso è stato gradito dai soci, che ringraziano i membri del Direttivo dell’Associazione "Azione Parkinson" Onlus di Pescara. 15 15-22 giugno 2008: settimana ricreativa ad Abano Terme Presso l'Hotel Terme Villa Piave Quando il Direttivo aveva pensato, programmato e deliberato di voler invitare i soci ad una settimana di cure termali e conseguente riposo ,non più in una località vicina come avevamo scelto lo scorso anno (Caramanico) non tutti eravamo convinti della realizzazione della proposta per una località lontana , ma più organizzata: Abano Terme. In verità molti soci hanno risposto di non poter partecipare solo per malattia o per altra causa grave. Il gruppo che ha partecipato è stato di sedici soci e quattordici accompagnatori. Riporto di seguito l'elenco del gruppo che il partito alla volta di Abano Terme. Con davanti agli occhi l'elenco dei nomi dei soci e degli accompagnatori, cercherò di richiamare alla memoria il vissuto di quella settimana. Elenco Soci ed Accompagnatori Settimana ricreativa Abano Terme 15-22 giugno Socio Accompagnatore Buta Filippo Di Brigida Adele Caldora Antonietta Di Giuseppe Vito Antonio Cerullo Diodato De Simone Maria Di Bari Liliana Candeloro Giuseppe Di Bari Mario Damiano Lucia Di Sciascio Luigi Di Stefano Vittorio Quarta Maria Loreta Saraceni Elsa Di Vito Giuseppe La Rovere Aldo Libertini Donatina Salone Aldo Micolucci Alberino D’Ignazio Maria Occulti Gaetano Bianchi Adelaide Odorisio Bernardo De Grandis Argentina Palazzoli Antonio Tenaglia Mario Romagnoli Felicia Senatore Francesco Scorrano Filomena Vasini Enzo Sprecacenere Fernanda 16 Se un lungo viaggio in genere è faticoso per tutti, lo è in modo particolare perché i commi parkinsoniani soffrono a tenere per lungo tempo una determinata posizione, ma pensando alla settimana ricreativa, alle località che potevano essere visitate e alla vita d'albergo senza impegni di lavoro, abbiamo superato la fatica e con gioia siamo entrati nel nostro hotel. Non riferirò le scelte compiute da ciascun socio e accompagnatore e come terapia, porterò alla vostra lettura una panoramica interpretativa di quello che è accaduto stando insieme ad Abano Terme. Ci sono state delle incomprensioni con i responsabili dell'hotel per delle piccole noie della struttura, ma tutto è stato superato dal bene che c'è stato donato. Tutti impegnati per le terapie dalle prime ore della giornata, tutti disponibili ad aiutare coloro che entravano con più difficoltà delle varie attività, ogni accompagnatore è stato presente e di aiuto un po' per tutti. Chi può dimenticare l'infermiere e socio Di Sciascio con la sua “ macchinetta” alleviatrice di dolori? Chi può dimenticare le lezioni di arte del grande pittore Candeloro? Chi non ricorda il caro Micolucci in continuo colloquio con l'avvocato Mario Tenaglia? Come dimenticare le gioiose partite a carte? Non solo le terapie e i momenti ludici, ma anche la mensa e il rapporto con tutto il personale hanno contribuito al nostro benessere. Giorno dopo giorno, ogni socio è riuscito a superare le proprie carenze e a trovare la forza per comunicare, camminare, visitare con gioia d'interesse ogni località che veniva proposta. Dopo aver preso contatto con le indicazioni per le cure termali, ci si è anche orientati per un programma turistico che Abano Terme presenta un ampio raggio di scelte. A secondo degli interessi, si sono formati dei gruppi che hanno compiuto diversi itinerari che di seguito riporto. Visite alla città di Padova: Gran Caffè Pedrocchi, Basilica del Santo, Cappella degli Scrovegni. Nuovo giro col pullman per visitare: Colli Euganei, Arquà l’Abazia di Praglia(Benedettina). Vicenza Visita alla città: Santuari di Santa Maria della Torre, Opere del Palladio ed in particolare, il Teatro del Palladio Tutti ricordano in modo particolare la Basilica di Sant'Antonio (la devozione si è amplificata pur nell’ostentazione della ricchezza che avvolge il Santo dal forte senso rivoluzionario nel sociale), la Cappella degli Scrovegni (in merito a Giotto, il prof. Candeloro ne aveva parlato a tutti noi e nella Chiesa degli Scrovegni il prof.re ha potuto completare le sue profonde spiegazioni). Molto altro bisognerebbe scrivere, ma il commovente obiettivo raggiunto, quello dello stare insieme, dell'essere quindi più forti, di sorridere e di vivere in semplicità ed affetto, è il ricordo più bello ed essenziale. 17 Al ritorno per Francavilla, sul pullman, chi ha preso la parola non ha potuto che riferire lo stato di benessere vissuto nella settimana ad Abano. E’ stata commovente la moglie di un socio quando, con semplicità, ma con commosse parole ha ringraziato gli organizzatori della settimana ricreativa avendo sperimentato che il marito si era risvegliato dallo stato di torpore fisico e spirituale ed era tornato a sorridere e a muoversi con più facilità. Tutti gli altri commenti fanno registrare gli stessi sentimenti di gratitudine per le giornate piene di conquiste fisiche, interiori, religiose e sociali. 18 21 ottobre 2008 Pellegrinaggio al santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo La proposta del Direttivo di voler effettuare il pellegrinaggio al santuario di Padre Pio (ormai San Pio) fu esternata all'assemblea dei soci che, con entusiasmo, hanno risposto di voler partecipare nei limiti delle possibilità fisiche. L'entusiasmo è stato frenato dalle difficoltà che ormai provengono per l'iter burocratico da seguire per ottenere il permesso d’ingresso nei luoghi del Santuario. Il vice presidente, Antonio Palazzoli, si è rivolto al Cappuccino amico, padre Lorenzo, questi a sua volta, per motivo di rispetto e di organizzazione generale, ha dovuto rivolgersi al famoso padre Guglielmo, l'organizzatore dei pellegrinaggi a Padre Pio. Abbiamo atteso mesi e finalmente c'è stata comunicata la data stabilita per l'Associazione Parkinson: 21 ottobre 2008. Un pullman grande ed uno più piccolo hanno raccolto 33 soci e 45 tra accompagnatori ed amici nei tre punti di raccolta: Lanciano, Francavilla, Pescara e quindi partenza alla volta di San Giovanni Rotondo. Registro subito i difetti della giornata: un po' di nervosismo da parte degli autisti, limiti nell'organizzazione del trasporto dall'albergo al Santuario e un certo disordine conseguente nel raccoglierci in un punto d’incontro. Queste difficoltà sono state superate con la mediazione, con la buona volontà e in modo particolare nel percorso compiuto per incontrare la tomba di padre Pio. Quando un devoto ha fede e s’incontra nella interiorità, passando attorno alla tomba del Santo e poi ascoltando la Messa nella grande Basilica, c'è uno scatto di gioia, di fiducia e di speranza. Ha contribuito, a rasserenare tutti, anche il buon pranzo nel ristorante individuato dal nostro tesoriere rag. Mario di Bari. Il ritorno è stato, come al solito, pur nella stanchezza, vissuto con canti, preghiere, saluti, riflessioni e anche gioioso ascolto di barzellette. Lo scrivente, da attento osservatore dei fenomeni religiosi nei momenti dei pellegrinaggi, ha potuto registrare che i nostri pellegrini hanno avuto un comportamento equilibrato, rispettoso e educato, sempre tenendo presente che il Santo Pio ci accompagna verso quel Padre che Lui ha tanto amato e vuole che anche noi arriviamo nelle sue braccia divine. 19 Alcune iniziative realizzate e realizzabili nella fine dell'anno sociale 2008 Il Direttivo ha deliberato degli acquisti e delle attività che in seguito riportiamo; ad oggi non hanno avuto seguito solo la delibera dell'acquisto di tre carrozzelle da utilizzare durante l'attività ricreative e l'organizzazione di gruppo di auto aiuto, mentre, dopo ampia diffusione della notizia, parecchi i soci stanno usufruendo gratuitamente dei corsi: • • • • • di musicoterapia di logopedia di idrochinesiterapia La tombolata del 27 dicembre 2008. L'iscrizione a Parkinson d'Italia di Milano, confederazione di associazioni italiane del Parkinson e dei Parkinsonismi. I corsi sono iniziati solo verso la fine del mese di novembre e, come primo turno, nove i soci iscritti al corso di musicoterapia, divisi in tre gruppi. Dalle riviste che pervengono all'Associazione, abbiamo letto come tale terapia può essere utile per chi ha difficoltà di armonizzare i propri movimenti e di potenziare le corde vocali; il tempo della musicoterapia è utilissimo per dare un certo benessere psicologico per chi è in tensione a causa della propria malattia. Il corso è diretto dallo psicologo Latorre che, oltre alla competenza musicale, porta nella sua azione quella dello psicologo. Per quanto riguarda la logopedia: sono state scelte due specializzate che ricevono i pazienti uno per volta. In questo primo turno sono quattro gli iscritti a seguire il corso di logopedia. Per l’idrochinesiterapia si è trovata la possibilità di essere accolti e seguiti, nella piscina comunale di Francavilla al Mare, con una presenza di un terapista specializzato anche per il malato di Parkinson. In questo primo turno sono tre i soci che partecipano al corso. Il giudizio che può venire dall'esterno è necessario e libero, ma quello che importa, è sentire come reagisce in questo impegno (ogni cosa per noi è un impegno): nell'ascolto dei partecipanti ai corsi, si evidenzia sino ad oggi un processo di arricchimento interiore e fisico. 20 Tombolata natalizia e di fine anno 2008 Come promesso lo scorso anno, il Direttivo ha deliberato di ripetere l'esperienza della tombolata per vivere qualche ora insieme nel periodo natalizio e per scambiarci gli auguri del buon anno 2009. I soci avvisati con una lettera sono arrivati a Francavilla al Mare nello stesso locale Trattoria “I Tempi andati”. Alcuni del Direttivo, conversando nell'attesa dei soci, pensavano che il tempo cattivo (cattivo per il freddo) li avrebbe tenuti lontani e invece 40 persone erano sedute col sorriso sul volto ed erano pronte a giocare la tombolata. Dietro l'esperienza dello scorso anno che ha visto spesso qualcuno essere fortunato non una volta, ma più volte nella stessa tombola, si è pensata una strategia diversa che, una volta comunicata, è stata compresa ed accettata senza riserve. Veramente il tesoriere, Rag. Mario di Bari, ha predsposto cinque tombolate con premi consistenti. Il tempo è trascorso velocemente con tanta allegria e tanta partecipazione a tal punto che, avendo vinto quasi tutti i gruppi familiari, si sono realizzate solo quattro tombolate e i premi della quinta tombola, a sorteggio, sono stati vinti dalle quattro famiglie rimaste. Subito dopo, i camerieri hanno servito bruschette, pizze, acqua, vino e birra. La serata si è conclusa con lo scambio di auguri e i ringraziamenti più vivi al Presidente e dei suoi Collaboratori. Gli amici presenti hanno commentato: lo stare insieme ai soci dell'associazione Parkinson ci ha fatto bene, ci hanno fatto riflettere e torniamo a casa ricaricati per saper affrontare le nostre piccole difficoltà. Noi parkinsoniani abbiamo ringraziato Dio perché nel incontrarci abbiamo sentito il benessere interiore sostenuto dalla gioia e dal sorriso. Saluto al Prof. Marco Onofrj Nel corso del nostro Diario dell’anno 2008, spesso è stato fatto il nome del nostro Prof. Marco Onofrj come punto di riferimento anche dell’Associazione e personale. Il prof. Onofrj ha fatto la scelta di accettare, dal 1 novembre 2008, la nomina a Direttore della Clinica Neurologica dell’Ospedale Clinicizzato di Chieti. La scelta è stata principalmente motivata dalle necessità didattiche della Scuola di Specializzazione in neurologia con l’implicita necessità di posti letto di ricovero non istituibili nell’Ospedale di Pescara. 21 Conclusione del diario del 1008 In genere un’Associazione al termine dell'anno sociale o solare è tenuta a presentare, se beneficiaria di sovvenzionamenti, il bilancio consuntivo che il fatto di voci di entrate e di spese che registrano gli acquisti e le spese per le attività svolte. Il bilancio consuntivo deve essere preciso, fedele non a parole ma con i documenti e non si può discostare a propria volontà dai numeri, dai soldi per non trovarsi in difetto ed essere sottoposto al controllo dei Revisori dei Conti. Noi siamo tranquilli che la nostra rendicontazione sarà perfetta perché fatta dal nostro tesoriere rag. Mario di Bari, mentre è diversa la conclusione del racconto scritto sull'andamento del vissuto, della programmazione sociale. Con occhio benevolo, ma realistico, ho cercato di narrare i vari momenti della vita dell'Associazione di quest’anno 2008. Sono persuaso di aver dimenticato qualche passaggio, di non aver letto tutto quello che c'era da registrare nei momenti sociali e, di non poter esprimere altri pensieri o parole raccolte nelle varie situazioni che mi hanno coinvolto. Spero tuttavia che il mio servizio sia di beneficio, di ricordo e di aiuto per chi avrà la bontà di leggere il diario del 2008. Saluto tutti e dico grazie al Presidente che mi ha chiesto di scrivere questo primo diario. Antonio Palazzoli La speranza e la gioia di vivere in solidarietà aiutano le proprie carenze 22