RISULTATI DELL’AZIONE SPERIMENTALE PER LA DIAGNOSI E ORIENTAMENTO DEL MOBBING NELLA PROVINCIA DI VERONA Verona, 2 Dicembre 2005 UNIVERSITÀ DI VERONA Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica-Medicina del Lavoro DEFINIZIONE di MOBBING “Atti ed atteggiamenti o comportamenti di violenza morale o psichica in occasione di lavoro, ripetuti nel tempo in modo sistematico o abituale, che portano ad un degrado delle condizioni di lavoro idoneo a compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore” OBIETTIVO Rilevare l’entità del fenomeno nella provincia di Verona al fine di programmare eventuali interventi di tipo: Preventivo Curativo-riabilitativo GRUPPO DI LAVORO Il gruppo di lavoro è costituito da: • Medici del Lavoro Prof. Luigi Perbellini, dr. Luciano Romeo, dr. Marco Renso, dr. Silvia Tisato, dr. Silvia Dal Ponte, dr. Emanuele Quintarelli, dr. Alberto Locatelli, dr. Anna Rocchetto. • • Psichiatri Dr. Giuseppe Imperadore Psicologo del Lavoro Dr. Antonia Ballottin • Psicologo Clinico Dr. Marcella Parise dr. Roberta Siani,, dr. Luisa Pelizza • Giuslavorista Prof. Laura Calafà SOGGETTI Campione costituito da 79 lavoratori (dal febbraio 2003 a fine luglio 2005) che hanno richiesto una consulenza al Servizio di Medicina del Lavoro per una valutazione in merito a disturbi psichici e/o psicosomatici in relazione a situazioni di disagio in ambiente di lavoro. METODI Visita medica specialistica effettuata da una equipe costituita da medici del lavoro; Eventuale visita psichiatrica presso i Servizi Psichiatrici Territorali; Test Psico-diagnostici (MMPI2, Mood scale, Reattivo di disegno di Wartegg) somministrati ed interpretati da psicologo qualificato; Altri test: questionario ISPESL, GHQ. RISULTATI VISITE MEDICHE (n. casi) 55 60 43 50 40 30 9 20 10 0 anno 2003 anno 2004 anno 2005 CITTÀ DI RESIDENZA VERONA 67 TREVISO 4 VENEZIA 3 BELLUNO 1 PADOVA 1 ROVIGO 1 VICENZA 1 MODENA 1 FONTI INFORMATIVE SINDACATO 20 MEDICO DEL LAVORO 13 AVVOCATO 12 MEDICO CURANTE 12 ALTRO MEDICO SPECIALISTA 7 SPISAL 5 PSICOLOGO 3 INAIL 2 CONSIGLIERA DI PARITA’ REGIONALE 1 ALTRO 4 DISTRIBUZIONE PER SETTORE PUBBLICO/PRIVATO (n° casi) 53 60 50 26 40 30 20 10 0 Privato Pubblico DISTRIBUZIONE PER SETTORE LAVORATIVO COMMERCIO 16 INDUSTRIA 14 SERVIZI 13 SCUOLA 12 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 7 SANITA’ 4 ENTE POSTE 4 ALBERGHI/RISTORAZIONE 3 BANCHE/ASSICURAZIONI 3 TRASPORTI 3 MANSIONE IMPIEGATO 37 OPERAIO 18 COMMESSO 10 INSEGNANTE 5 AGENTE DI COMMERCIO 3 MEDICO 2 ALTRO (O.T.A., INFERMIERE, VIGILANTE, COLLABORATORE SCOLASTICO) 4 SUDDIVISIONE DEI SOGGETTI SECONDO IL GENERE (n° casi) 50 50 29 40 30 20 10 0 Femmine Maschi SUDDIVISIONE PER CLASSI DI ETA’ 67% 35 28 30 20 25 25 20 15 6 10 5 0 < 30 ANNI 30 -39 ANNI 40 - 49 ANNI > 50 ANNI ETA’ MINIMA 19 ANNI – ETA’ MASSIMA: 61 ANNI MEDIA: 43,3 ANNI – MEDIANA: 44 ANNI TITOLO DI STUDIO (n° casi) 76% 50 45 40 30 17 20 10 15 2 0 LICENZA ELEMENTARE MEDIE INFERIORI MEDIE SUPERIORI LAUREA ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE DELLA PROVINCIA DI VERONA (DATI ISTAT 2001) 50,00% 35% 40,00% 32,40% 32,40% 28,30% 30,00% 20,00% 10,00% 7% 3,20% 0,00% NESSUNA ISTRUZIONE LICENZA ELEMENTARE MEDIE INFERIORI MEDIE SUPERIORI LAUREA DURATA DELLA SITUAZIONE DI DISAGIO LAVORATIVO (n° casi) 30 23 25 20 10 11 7 10 3 0 < 6 MESI 6 MESI - 1 ANNO 1 - 2 ANNI 3 - 5 ANNI 6 - 10 ANNI MINIMO 4 MESI –MASSIMO 15 ANNI MEDIA: 3 anni e 2 mesi > 10 ANNI QUADRO CLINICO (DIAGNOSI) 56 60 50 40 30 15 20 3 10 3 2 0 DDA SIND. ANSIOSO DEPRESSIVA DAP DPTS DDA: disturbo dell’adattamento DAP: disturbo con attacchi di panico DPTS: disturbo post traumatico da stress ALTRO INQUADRAMENTO DELLA SITUAZIONE DI DISAGIO LAVORATIVO (n° casi) 39 40 30 25 20 10 6 4 4 1 0 Disagio generico Mobbing pregresso mobbing altro costrittività Caso in fase di organizzativa valutazione DIREZIONI DEL MOBBING PER 29 LAVORATORI IL DISAGIO LAVORATIVO CONSEGUENTE AD UNA SITUAZIONE DI MOBBING 25 30 20 10 2 2 0 DALL'ALTO TRA PARI DALL'ALTO E TRA PARI ERA FONTI INFORMATIVE (n° casi) 6 Altro Medico Specialista 1 Avvocato 9 6 2 Mobbing 10 2 Medico del Lavoro 11 1 Medico Curante 11 Sindacato 9 0 Non mobbing/ In valutazione 5 10 11 15 SUDDIVISIONE DELLE VITTIME SECONDO IL GENERE (n° casi) 33 35 30 25 17 17 20 12 15 10 5 0 Donne Uomini Non mobbing/ In valutazione Mobbing TITOLO DI STUDIO DELLE VITTIME DI MOBBING (n° casi) 32 35 28 21 13 14 10 7 7 7 Mobbing 1 1 iv er si tà Un er io re su p M ed ia in f M ed ia el em en t er io re 0 Li ce nz a 8 Non mobbing/ In valutazione EVOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO PER LE VITTIME DI MOBBING (n° casi) 40 35 30 20 20 7 10 8 3 3 Li ce i nz ia m en Tr to as fe rim en to D im is si on la vo ro or to .r ap p on tin 3 Mobbing 0 C 0 Non mobbing/ In valutazione CONSIDERAZIONI • Nell’ultimo anno il numero di visite richieste per accertamenti da parte di lavoratori che lamentano disturbi ascrivibili a disagio lavorativo è in aumento. • Nella maggior parte dei casi emerge un importante problema di disagio in ambiente lavorativo. • Il fenomeno sembra interessare soprattutto: settore privato; servizi; impiegati; scolarità elevata; età superiore ai 40 anni (età media 44) CONSIDERAZIONI • Solo una minoranza dei casi visitati dal Servizio di Medicina del Lavoro è effettivamente riconducibile a mobbing (circa un caso su tre). • Le vittime di mobbing riportano rilevanti problemi anche nella vita di relazione (con familiari, amici, etc.); inoltre la maggioranza riferisce di essere in cura con farmaci antidepressivi e/o ansiolitici. • I costi (sanitari, legali, etc.) sostenuti da questi individui sono difficilmente quantificabili ma in alcuni casi sembrano essere nell’ordine di migliaia di euro l’anno. CONSIDERAZIONI • Una parte significativa dei pazienti mantiene rapporti con l’equipe che li ha seguiti anche dopo la chiusura della cartella e la consegna della relazione finale. • Questi pazienti riferiscono di non aver ottenuto un indennizzo dall’Istituto Assicuratore (INAIL). • Anche il ricorrere a vie legali sembra essere un percorso lungo e difficile . • Nei pochi casi (di cui si ha notizia a livello nazionale) ai quali è stato riconosciuto un risarcimento, questo sembra non essere congruo alle grandi sofferenze subite dalle vittime. CONCLUSIONI Il mobbing sembra essere la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più vasto che è il disagio in ambito lavorativo. Le possibilità di riconoscimento legale ed assicurativo sembrano essere difficoltose e le terapie riabilitative (psicoterapie individuali e di gruppo) lunghe e in alcuni casi non ben accettate dai pazienti. CONCLUSIONI Per affrontare il problema del mobbing e del disagio lavorativo bisognerà impostare adeguati programmi di valutazione del rischio; informazione e formazione; PREVENZIONE codice di comportamento aziendale; mediazione tra le parti (consigliere di fiducia) diagnosi precoce. GRAZIE PER L’ATTENZIONE MANSIONE DELLE VITTIME DI MOBBING IMPIEGATO 13 COMMESSO 6 OPERAIO 3 INSEGNANTE 2 AGENTE DI COMMERCIO 2 MEDICO 2 ALTRO 1 QUADRO CLINICO (DIAGNOSI) 45 41 36 27 18 15 10 5 9 12 12 S. A ns io so / Al tro DP TS P DA A DD De pr es si va 0 20 Non mobbing/ In valutazione Mobbing