G R A N D E
O R I E N T E
D’ I T A L I A
Palazzo Giustiniani
Associazione Eadem Resurgo
dal
Chàos al Kòsmos
Basta Identificare
la Calabria con la
ndrangheta e la
massoneria con la
ndrangheta, basta
identificare la
Sicilia con la mafia
e la massoneria
IL VEN.MO GRAN
MAESTRO
STEFANO BISI:
IL NUOVO SOLE
CHE IRRADIA
TUTTI
I NOSTRI
ORIENTI
con la mafia,
basta identificare
la Campania con
la camorra e la
massoneria con
la camorra.
Basta !
RIBELLIAMOCI !!!
"Per arrivare
all'alba non c'è
altra via che la
notte…
***
Foglio interno, stampato in proprio, senza fini di lucro, riservato ai soci, ad
intento alchemico e di perfezionamento interiore.
Einstein
E=mc2; tutto è
energia,
compreso
n. 2 - aprile 2014 e.v.
Il mondo sta cambiando a velocità neppure immaginabili. Questo mondo
liquido, per usare il termine coniato da Zigmunt Baumann, sta trasformando
radicalmente tutte le strutture rigide che il mare del passato ha depositato sui
lidi del presente. Con la pretesa, mai tradita, di essere sempre contemporanei
alla posterità, tocca a noi cominciare la traversata e traghettare verso
l’avvenire il lavoro delle nostre officine. Non possiamo rassegnarci a vivere
passivamente in una realtà che invece richiede con forza il nostro apporto.
Non possiamo condannarci a essere complici di una logica di metallica
superficialità. Non possiamo essere attori inconsapevoli in un contesto in cui
l’unico valore condiviso sembra essere lo spread fra btp e bund, mentre
crescono a dismisura spread ben più problematici. Differenziali di cultura, di
benessere, di accesso alla conoscenza. Ce la faremo. "Dobbiamo essere
persistenti come la magnolia, pianta che esiste da 90 milioni di anni sottolinea il Gran Maestro Gustavo Raffi. Dobbiamo saper decifrare i segni e
individuare la giusta rotta. Ciò che ci chiama a fare la nostra identità di italiani
e di liberi muratori è di spiegare le vele e navigare con fiducia verso il futuro,
qualunque cosa esso ci riservi. Una certa idea per costruire il domani dalla
quale ripartire e sulla quale lavorare ce l'abbiamo. Ed è quella di
rimettere al centro l'uomo, far capire quanto sia importante investire
nella cultura e nell'educazione che sono il più grande motore di
sviluppo e la migliore garanzia di democrazia".
da Erasmo n.5-6
.
ANTONIO SEMINARIO - Primo Gran Sorvegliante
Antonio Seminario è nato a Crosia (Cs) il 05/02/1958 e residente in
Rossano (Cs) viale Margherita nr. 188. Attivo a quotizzante nella R.L.
Francesco Galasso numero 1269 all’Oriente di Rossano.
È stato iniiziato nel 1986 nella R.L. Luigi Minnicelli (972) all’Oriente di
Rossano, è stato elevato al grado di Maestro nel 1988. Tra i fondatori della
R.L. Francesco Galasso (1269) all’Oriente di Rossano presso la quale è
tuttora attivo e quotizzante. Ha ricoperto nella medesima Loggia Galasso la
carica di Maestro Venerabile. Riveste altresì la carica di Grande Ufficiale del
GOI. E’ stato un ottimo Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri
Venerabili della Calabria. Aderisce al Rito Scozzese Antico ed Accettato ed è
insignito del 32° grado. Antonio Seminario vive in Rossano (Cs), è sposato
dal 1985, è padre di due figli. Nel 1977 ha conseguito il diploma di Scuola
superiore, si è iscritto e ha frequentato corsi in Economia presso l’Università
degli studi di Salerno. Interrotti gli studi universitari si è dedicato a tempo
pieno all’attività di imprenditore, operando e collaborando con aziende
multinazionali del settore automobilistico. Successivamente ha diversificato i
propri interessi svolgendo la propria attività nel settore commerciale di altre
aziende operanti nell’ambito del petrolio, gas ed energia (Eni). Attualmente
lavora in Calabria quale affermato consulente d’imprese e società.
Stefano Bisi è il
nuovo Gran Maestro
Storico cambio di guardia nel corso
della Gran Loggia di Rimini. Il
Gran Maestro Gustavo Raffi, dopo
15 anni alla guida del Grande
Oriente d'Italia, questa mattina, 6
aprile 2014, in presenza di migliaia
di Fratelli e di 40 delegazioni delle
massonerie estere, ha passato il
supremo maglietto al successore
Stefano Bisi, 56 anni, senese,
giornalista, in massoneria dal 1982,
che
governerà
l'Ordine
nel
quinquennio 2014-2019 e.v.
Stefano Bisi (Siena, 15 ottobre 1957), è stato iniziato il 24 settembre 1982
nella Loggia Montaperti (722) all'Oriente di Siena, officina di cui poi è stato
anche maestro venerabile. Nel 2005 ha ricoperto l'incarico di Primo
Sorvegliante del Consiglio dell'Ordine. Nel 2007 è diventato presidente del
Collegio dei Maestri Venerabili della Toscana, ruolo confermato nel 2010.
Appartiene al Rito Scozzese Antico e Accettato e al Rito di York. E' stato
insignito della onorificenza "Giordano Bruno" Classe Athena ed è Ufficiale
dell'Ordine al Merito della Repubblica. Si è laureato in Scienze
dell'amministrazione nella facoltà di Scienze politiche dell'Università di Siena
e, coronando un sogno maturato sui banchi di scuola, svolge la professione
di giornalista e ricopre il ruolo di vicedirettore del Gruppo Corriere, che
comprende le edizioni di Perugia, Terni, Siena, Arezzo, Grosseto, Rieti e
Viterbo. È ideatore del blog www.stefanobisi.it con il canale "Bisiradio" e
dirige il quotidiano on line www.sienanews.it. È autore di alcuni libri fra cui
"Mitra e Compasso",
lo "Stradario massonico di Siena" e coautore di
"Sindaci in rosso", una pubblicazione a cura di Vittorio Feltri e Renato
Brunetta e di "Massoneria F.A.Q.".Da tre anni pubblica "La Carica dei 101",
una sorta di almanacco sui personaggi più in vista. È segretario del premio
"Paolo Frajese" che da tredici anni porta a Siena le migliori firme del
giornalismo italiano. Ha ricevuto i premi "Paolo Maccherini", "Giornalista
sportivo dell'anno", Porsenna", "Medioevo presente”.
da Erasmo n. 5-6.
N.B.
Del contenuto espresso, in questo giornalino, è responsabile in via esclusiva l’autore
del singolo articolo. Questo Foglio viene riportato sul sito web della “Eadem Resurgo”.
*** Fonti bibliografiche consultate: Internet, libri specialistici e di settore.
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A colpi di martello e scalpello
Il Grande Oriente d’Italia possiede l’Umiltà di ammettere che pure Esso è
perfettibile e tiene a portata di mano “Martello e Scalpello” per intervenire anche
su Se stesso ogniqualvolta ne prenda coscienza … nel mentre procede sicuro,
come l’Architetto Hiram, a coordinare i Lavori dei suoi Operai, suddivisi in tre
categorie in base alle loro competenze e capacità. La leggenda ci dice che tutto
andava nel migliore dei modi e che la soddisfazione e l’entusiasmo degli operai
regnavano in ogni angolo del cantiere, dove gli Apprendisti sgrossavano le pietre,
i Compagni, con pazienza e dovizia, le levigavano e, alla fine, i Maestri
controllavano se potevano combaciare perfettamente l’una con le altre, misurando
con attenzione ciascun blocco di pietra lavorata per verificare se fosse adatta ad
essere inserita sulla linea di costruzione, come da
progetto e, soltanto se
sussistevano tutti i requisiti, si procedeva alla posa in opera. Tuttavia
tre operai,
interessati più al guadagno che al progetto, irritati e messi a disagio
dall’atmosfera di armonia che si percepiva nel grande cantiere, pur essendo
sprovvisti delle capacità e delle competenze necessarie e del talento adeguato,
aspiravano al salario della categoria superiore … e così questi tre, mossi dall’ira
per quella pretesa giustamente insoddisfatta, ordirono un tragico e funesto piano
1
… che – analogamente all’ira funesta di Achille nell’Iliade, “che, infiniti, addusse,
lutti agli Achei”… portò all’assassinio di Hiram e alla perdita della Parola e gettò lo
scompiglio tra gli operai e nell’intero cantiere …Hiram non svelò la Parola a chi
non la meritava e preferì morire apostrofando in malo modo chi la pretendeva
senza possedere i giusti requisiti:
“Lavora, persevera, impara!
ritenuto degno ed avrai diritto alla ricompensa superiore!”.
Solo così sarai
Ecco la nascita della
Meritocrazia!
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Rimini 4 aprile 2014 – dal sito ufficiale del GOI
Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi
L'appello del Gran Maestro Gustavo Raffi a cogliere in positivo il cambiamento e a
battersi per accorciare le distanze sociali, le differenze, le discriminazioni, per
cancellare gli spread culturali, rimettendo al centro l'uomo. Identikit di una
moderna massoneria trasparente e aperta alla società civile, schierata dalla parte
delle donne, e che guarda ai protagonisti del mondo, chiesa compresa, senza
pregiudizi
e
tabù.
La massoneria ha un ruolo importante da assolvere. Deve fare i conti con la
mutevole contemporaneità, saperne cogliere le trasformazioni in positivo anche se
intorno la burrasca della crisi globale in atto non cessa di innalzare le onde del
mondo e di disorientare. Deve battersi contro ogni violenza e discriminazione deve
contribuire ad accorciare le distanze sociali, a rimettere al centro l'uomo, la cultura,
la conoscenza, la scuola. Lo ha sottolineato il Gran Maestro del Grande Oriente
d'Italia Gustavo Raffi, nella sua allocuzione tenuta questa sera, 4 aprile 2014, a
conclusione della prima giornata dei lavori rituali della Gran Loggia in corso a
Rimini. La sua ultima allocuzione, dopo 15 anni alla guida del Grande Oriente, la
"più difficile", come lui stesso l'ha definita. Un'allocuzione, dalla quale è emersa
l'identikit di una moderna massoneria operativa senza pregiudizi, schierata dalla
parte delle donne e che non disdegna di guardarsi intorno, e che non mostra
preclusioni
nei
confronti
della
Chiesa.
2
"Il mondo sta cambiando ad una velocità pochi anni or sono del tutto
inimmaginabile. Questo mondo 'liquido', per usare il termine coniato di Zigmunt
Baumann, sta trasformando radicalmente tutte le strutture 'rigide' che il mare del
passato ha depositato sui lidi del presente" , ha spiegato Raffi. "Basterà volgere lo
sguardo dentro quelle mura che separano l'Italia dal Vaticano per capire -ha
aggiunto- che qualcosa sta cambiando. Osserviamo con attenzione e rispetto come
questo Papa stia accelerando i tempi di un cambiamento epocale entro l'orizzonte
di strutture tradizionalmente restie ad accogliere i fermenti di innovazione. E di
riflesso il suo influsso si riverbera ben oltre i confini delle sagrestie. Ma tocca
anche a noi. Tocca a noi fare la traversata di questa realtà liquida. Tocca anche a
noi fare i conti con la mutevole contemporaneità. Con la pretesa, mai tradita, di
essere sempre contemporanei alla posterità" .
"Ciò che ci chiama a fare la nostra identità di italiani e di liberi muratori -ha
osservato- è spiegare le vele e navigare con fiducia verso il futuro, qualunque cosa
esso ci riservi". "Non possiamo rassegnarci a vivere passivamente - ha spiegato - in
una realtà storica che richiede con forza il nostro apporto e il contributo che noi, e
forse solo noi, possiamo dare a questa Italia. Non possiamo condannarci a essere
complici di una logica di metallica superficialità, né essere attori inconsapevoli
gettati in un contesto in cui l'unico valore condiviso sembra essere quello relativo
allo spread fra btp e bund, mentre crescono a dismisura altre forme di spread,
purtroppo ben più problematiche: differenziali di cultura, di benessere, di accesso
allaconoscenza".
"I valori profondi che portiamo nel cuore -ha sottolineato il Gran Maestro- così
come la concezione dell'essere umano, kantianamente inteso come fine della storia
e non suo mero strumento, valori che ci ostiniamo a conservare nella mente, non ci
consentono di restare a guardare senza fare nulla. Ce lo chiedono la nostra storia e
il nostro passato. Il contributo che la Libera Muratoria è stata capace di portare alla
società italiana è, infatti, talmente radicato nella storia migliore del nostro paese
che oggi è proprio quella nostra stessa identità a imporci di non rimanere inerti. I
nostri valori devono essere chiari; la nostra testimonianza deve apparire sempre
altrettanto trasparente. Non è di nessuna utilità per il consesso umano, e lo
sarebbe ben poco persino per ciascuno di noi, se concepissimo la vita massonica
come racchiusa in circuiti autoreferenziali, che parlano solo a se stessi" .
La massoneria in prima linea di Raffi è anche accanto alle donne. "Sebbene la Libera
Muratoria del Grande Oriente d'Italia sia un'istituzione maschile -ha riferito il Gran
3
Maestro nella sua allocuzione- non possiamo non prendere atto dello sconcertante
fenomeno che vede ogni giorno aumentare a dismisura la violenza sulle donne ed
al contempo abbiamo il dovere, proprio perché uomini, di sottolineare come
l'azione di prevenzione, di educazione, di maturazione debba essere fatta
soprattutto sui maschi, in particolare quelli educati in un gallismo latino
occidentale,
che
si
ritiene
a
utorizzato ad esercitare i suoi diritti di supremazia, talora sino alla morte:
fenomeno ancora più inquietante che ha radici profonde, più estese e cruente nel
fondamentalismo terzomondista". "La nostra idea di Massoneria è anche questa;
una comunità educante, che guarda ai problemi reali e che considera una marca di
esoterismo ripensare in modo formativo al ruolo e alla centralità del femminile, al
fine di salvaguardare dignità e legalità di fronte al crescere di fenomeni barbarici ai
quali noi ci opponiamo". Parole che confermano la forte volontà di cambiamento
che
ha
caratterizzato
il
magistero
massonico
di
Raffi.
Uno sguardo all'oggi, al futuro, ma anche al passato. Il Gran Maestro ha fatto il
bilancio dei suoi quindici anni alla guida del Grande Oriente. "Quindici anni di
difficoltà -ha spiegato- nei quali abbiamo cercato di scardinare un modo vecchio di
concepire la Libera Muratoria, non perché antico e tradizionale, ma perché
completamente sfuggito alla resa dei conti della storia. Una massoneria incapace di
essere Agenzia etica, inadatta a cogliere i fermenti provenienti dalla società civile,
4
inadeguata e priva di mezzi concettuali per misurarsi con i giovani e le loro istanze,
appariva come una superfetazione destinata ad una decadenza inarrestabile. La
storia della Massoneria, invece, -ha sottolineato Raffi- si fonda sulla capacità di
promuovere ricerca, innanzitutto ricerca interiore, spirituale, sapienziale, di
misurarsi con le temperie più dure alla luce di una riflessione continua sui
contenuti. Dire che sono stati anni di riscoperto orgoglio massonico parrà forse
eccessivo, ma certamente noi abbiamo voluto dare a migliaia di nostri fratelli il
senso pieno di un'appartenenza di cui si può pubblicamente andare fieri".
"Certamente chi arriva -ha aggiunto Raffi- e rivolgo il mio affettuoso pensiero al
Gran Maestro che mi succede, il caro fratello Stefano Bisi - oggi trova un contesto
sano
e un corpo sociale ampio e variegato, senza dubbio più capace, almeno in
un suo nucleo portante, di affrontare le sfide che abbiamo intrapreso ed alle quali
non ci si potrà più sottrarre.
5
Se noi ci preoccupiamo tanto della scuola e della ricerca, del patrimonio culturale,
dei beni culturali insomma, quelli materiali ma anche quelli immateriali, dei quali si
parla purtroppo molto poco, è perché noi vogliamo vedere una Italia lanciata in una
prospettiva di crescita duratura, in cui lo sviluppo economico non coincida con la
ricchezza ineguale, quella di pochi sui molti, con un addormentamento collettivo,
fatto di mortificazione spirituale, anticamera di una fabbrica di sudditi rassegnati al
declino,
non
in
grado
di esercitare
una
capacità critica
e
autocritica" .
"E' stata la primavera della Massoneria?" , si è chiesto ancora il Gran Maestro.
"Saranno gli storici -ha risposto- a tirare le somme. Sicuramente noi non siamo
stati con le mani in mano, non abbiamo ripetuto moduli antichi, non ci siamo
accontentati.
Un'istituzione prima considerata come indegna di cittadinanza, della quale si
diffidava e dalla quale ci si teneva a debita distanza, è, senza tema di smentite,
entrata tra le realtà più vive, trasparenti, attive della nostra Italia.
Il cammino è stato lungo e certamente resta l'amaro per le tante cose che si
sarebbero dovute e potute realizzare, ma il nuovo assetto dato alla vita della Libera
Muratoria italiana consolida un'immagine rinnovata, una realtà trasparente e
capace di essere protagonista della vita civile, come circuito che non teme il
dialogo e il confronto, come strumento di civiltà e di difesa dei valori presenti nella
nostra Carta Costituzionali e nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. .
“A VELE SPIEGATE VERSO IL FUTURO
una certa idea per costruire il domani:
rimettere al centro l’uomo
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6
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۩۩۩
Rimini, 06 aprile 2014 – dal sito ufficiale del GOI
Allocuzione d’insediamento del Gran Maestro Stefano Bisi
Il Gran Maestro Stefano Bisi, al termine della cerimonia d'installazione, si è rivolto
ai presenti ma idealmente a tutti i membri del Grande Oriente d'Italia con le
seguenti
parole:
Carissimi
Fratelli,
prima di tutto grazie. Tra fratelli grazie non si dice, me lo hanno insegnato i più
anziani. Ma io lo dico. Quindi grazie a chi è venuto anche da molto lontano per
queste giornate e per questa giornata che mi ricorderò per sempre. Sento il peso
e, al tempo stesso, la leggerezza di questo incarico che mi avete affidato e che ho
ricevuto di fronte a tanti fratelli e alle delegazioni delle comunioni estere. Sento il
peso perché io fratello di una piccola città di provincia, la mia amata Siena, arrivo
alla guida di una comunione che ha avuto la fortuna di avere un gran maestro
delle qualità di Gustavo Raffi. Sento la leggerezza perché so di avere a fianco tutti
voi. Ho percepito, in questi giorni, molto affetto. Mi aiuterà in questo cammino. Mi
aiuterà ad andare a vele spiegate verso il futuro, insieme a tutti voi.
La navigazione di ognuno, di ogni Loggia e dell'intera Comunità Massonica, parte
da un porto sicuro, che è la nostra tradizione, che non è un freno al progresso
dell'umanità e promuove anzi il cambiamento per la dignità dell'uomo.
"La tradizione - infatti - non è il culto delle ceneri ma il culto del fuoco" . Le radici
di ognuno di noi sono fondamentali, non bisogna mai scordarle, possono
diventare un punto di forza per volare verso il futuro. Ce lo ricorda la cantante
mia concittadina, Gianna Nannini, la Gianna dell'Oca, le radici non sono catene.
Non mi sono mai dimenticato dove sono nato, dove mi sono formato, quella
scuola elementare di campagna dove la maestra mi ha insegnato Fratelli d'Italia; i
7
primi fratelli, Dino e Franco, che mi hanno accolto in loggia. Ognuno di noi vive di
ricordi. Qui nessuno è rottamatore. I ricordi ci danno la forza per andare avanti.
E
noi
andiamo
avanti,
non torniamo indietro. Noi sappiamo dove andare. La tradizione ci guida ma
indietro non si torna, che vuol dire non tornare indietro a 20, 30 anni fa quando
eravamo costretti a nasconderci. A fuggire. Ci siamo aperti, abbiamo ritrovato
l'orgoglio dell'appartenenza. Il porto da cui oggi partiamo è sicuro.
Il porto serve per mettere insieme idee ed energie per poi organizzare sempre
nuovi viaggi. Il porto sarà approdo di bastimenti di diversa provenienza, ma non
basterà il porto dell'accoglienza: bisognerà creare le condizioni per favorire la
ripartenza di tutti verso il loro viaggio, secondo le loro esigenze e possibilità. I
mezzi adeguati per navigare sono i nostri valori, ma anche lo stare insieme,
8
dialogare coi fratelli. Il guardarsi negli occhi a volte vale più di tante parole.
Bisogna essere certi del desiderio e della forza dei navigatori perché "Per chi non
sa dove andare non c'è vento favorevole" scriveva Seneca. C'è bisogno dell'aiuto e
della competenza di tutti, ma per poter partire, per poter salpare, bisogna remare
in concordia. Per questo faccio appello alla disponibilità di tutti i fratelli, di tutti i
fratelli. Lavoriamo insieme per ben navigare e per evitare di rimanere fermi od
incagliarci da qualche parte! Perché chi rema contro non può pensare che non ci
siano gli altri rematori e il risultato finale può essere solo quello di restare
immobili
!!!
o
affondare
Stiamo insieme!
e
perdere
quello
che
di
buono
abbiamo
fatto.
Diamoci fiducia reciproca cari navigatori. Per rimanere al
linguaggio del mare vi ricordo che cosa cantava Rino Gaetano: "Chi nuota da solo
affoga per tre". Rino Gaetano era quel menestrello calabrese un po' fuori dagli
schemi e figlio di quella terra qualche volta citata a sproposito per legami, di
presunti legami tra massoneria e 'ndrangheta. Basta identificare questa regione
con la 'ndrangheta, basta identificare la Sicilia con la mafia e la massoneria con la
mafia, basta identificare la Campania con la camorra e la massoneria con la
camorra.
Ribelliamoci.
Cari fratelli, possiamo insieme indirizzarci verso mete comuni e verso porti
condivisi. Quello che conta è ciò che ci unisce e non ciò che ci divide e se non
riusciremo a raggiungere lo stesso porto, certamente quel tratto di mare percorso
insieme
ci
avrà
resi
più
forti.
Così ci suggerisce ed ammonisce Bob Kennedy " Il futuro non appartiene a coloro
che si accontentano dell'oggi, ma apparterrà a coloro che sanno mescolare
passione, ragione e coraggio,... apparterrà a coloro che capiscono che la saggezza
può
nascere
soltanto
dal cozzare di
idee
contrastanti,
dall'espressione
appassionata di convinzioni profonde e avverse." La frase di Bob Kennedy ci
ricorda che l'uomo vero, quello a 360 gradi, è un equilibrio straordinario ed
irripetibile di Passione, Ragione e Coraggio. La Passione è l'amore per le persone,
le cose, le idee e da sempre l'uomo deve superare la sfida di usare le sue passioni
e non venirne usato e dall'altra di non soffocare le passioni fino ad annullarle. Le
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passioni sono come il vento per le vele: senza il vento il viaggio non inizia.
Noi abbiamo tanta voglia di viaggiare, che vuol dire fare quello che diciamo e
pensiamo.
La Ragione è lo strumento che ci consente di valutare la realtà presente e passata,
le cose fatte e non fatte. La Ragione ci consente di fare un bilancio da cui
prendere lezioni per progettare e pianificare le mosse future: è come il piano di
navigazione e l'uso di tutti gli strumenti umani e tecnologici per procedere bene
nella
navigazione.
Infine il Coraggio: è un po' il frutto di Passione e Ragione. E' il sapersi misurare
con gli altri, con le diversità e con le avversità, con i metodi giusti ed adeguati ad
ogni circostanza, nel tentativo di superare gli ostacoli e trarre forza dalle
contrapposizioni. Senza esagerare, però, cari fratelli nelle contrapposizioni. Senza
velleitarismi correntizi e nel rispetto delle idee e delle regole. Il Coraggio è quindi
il risultato del vento che spinge e degli strumenti che servono a sfruttarne la
forza, è ciò che porta il timone nella direzione giusta adattandosi a forze
favorevoli
o
avverse.
Noi vogliamo andare avanti cercando di essere pragmatici, cercando di dare forza
alle cose già buone e cercando di modificare le cose migliorabili con metodi
fraterni e con la collaborazione di tutti, senza arroganza e preconcetti. Per
migliorare
noi
stessi,
per
migliorare
l'umanità.
L'umanità, appunto. "Fratello mio che guardi il mondo ma il mondo non
assomiglia a te" dice il cantautore Ivano Fossati. E' vero che il mondo non
assomiglia a noi ma noi che cosa possiamo fare per migliorarlo?
Levighiamo la pietra grezza ma, una volta levigata, la mettiamo sulla nostra
tomba quando passiamo all'Oriente eterno o la destiniamo al mondo?
Un tratto di mare dunque percorso insieme nei pensieri e nelle riflessioni, ma
anche nelle azioni, nelle opere di cui c'è bisogno nella Comunione e fuori di essa,
nella nave e nel mare. Se saremo tutti insieme navigatori del desiderio, potremo
affrontare meglio le difficoltà all'esterno ed all'interno della barca. Potremo
affrontare il mare mosso da venti contrastanti oppure l'assenza totale di venti
contro e a favore; potremo trovare il preconcetto e la maldicenza oppure
10
l'indolenza, la noia, il desiderio di non viaggiare. Ma gli ostacoli non verranno solo
dall'esterno, ma anche dagli stessi marinai. In alcuni casi perché l'Uomo è "un
legno storto, una miscela di Bene e di Male" come affermava Kant. In altri casi
perché di fronte alla ricerca del porto ideale, utopico, potrà sopravvenire lo
scoramento e lo scetticismo. Sarà difficile in tutti questi casi continuare a
navigare, e solo con l'aiuto dell'altro, di chi crede veramente in se stesso e nei
fratelli, si potrà procedere, remando duro, alla ricerca di climi migliori e facendo
tesoro delle difficoltà incontrate per affrontarne sempre nuove: mossi dall'Utopia,
ma anche da piccole conquiste quotidiane. Si potrà navigare allora con le stelle
sopra di noi e le acque limpide ricche di pesci sotto di noi, ma anche in acque
torbide e col cielo coperto. Ed anche quando il vento sarà favorevole ed il mare
giusto e si navigherà speditamente, l'importante sarà non distrarsi, non illudersi,
non
mollare
la
presa,
perché
il
mare
può
cambiare
in
un
attimo.
Per questo desidero che la nostra comunione navighi bene, verso porti condivisi,
con rotte condivise, incontrando e navigando con altre navi, con mezzi adeguati,
senza sprecare risorse da utilizzare nei momenti di vera necessità; voglio che
navighi col lavoro di tutti, nessuno escluso, guardando in faccia il proprio passato
ed il proprio presente e progettando il futuro viaggio soprattutto guardando il
volto di tutti i fratelli navigatori, alcuni dei quali a volte stanno nella barca o
stanno per scendervi senza che nessuno li consideri o li aiuti. Ed allora potremo
solcare
nuovi
ed
antichi
mari
con
nuovi
e
antichi
mezzi.
Fratelli cari, la nostra navigazione viene da lontano, da una storia gloriosa.
La libera muratoria è come un grande e bellissimo libro, ma la pagina più bella è
ancora da scrivere. Scriviamola tutti insieme!
uniti in un corpo solo
۩۩۩ ۩۩۩ ۩۩۩
11
RADICI E TRADIZIONI
LEI, Gianna Nannini, contradaiola dell’Oca, testimonial del progetto Siena capitale
della cultura, afferma spavalda: «Sono contenta di essere di Siena e di trovarmi a
Firenze per sponsorizzare la mia città.
Una città che ha radici ma non catene e
che difende la tradizione popolare. Saremo capitale della cultura e faremo venire
un sacco di gente a vedere e a imparare... Perchè dovete sapere che anch’io, se
non fossi senese e non fossi cresciuta con il cantar toscano, non sarei diventata
quella che sono. Non sarei ... la Nannini». "Siamo “i meglio”, questo è il vero Palio
da vincere"… «VOGLIO fare qualcosa di grande per Siena: come Santa Caterina».
Abito nella stessa strada di Santa Caterina, in Fontebranda. Lei, Caterina, se
n’andò ispirata dal Signore, soprattutto per far tornare il Papa a Roma dopo
Avignone. Io me ne andai da Siena per un altro scopo: diventare cantante rock...
Ma ho accettato l’invito a schierarmi, a giocare la grande partita. Allora dico:
questo Palio è da vincere: la mia, anzi la nostra Siena, diventerà capitale della
cultura».
۩۩۩
ICIDAR EL
Le piante vivono attraverso gli alimenti che racimolano per mezzo delle radici,
sono un tutt’uno con le radici … le quali restano vincolate al luogo dove sono nate
…
e
perciò
le
piante
non
possono
liberarsene
e
muoversi
…
mentre animali e uomini, quando giunge il tempo giusto, o “kairòs”, nascono
rompendo il guscio o staccandosi dal cordone ombelicale … e poi crescendo …
12
questa mancanza di radici consente loro il libero movimento nel mondo naturale
senza
dover
restare
legati
al
proprio
luogo
di
nascita
…
Nel corso della storia l’uomo ha modificato e continua a trasformare l’ambiente
naturale e se stesso … creando così cultura … e la cultura è un viaggio che porta
lontano dal luogo di nascita …
e
agli
altri
animale,
è
la differenza, che caratterizza l’uomo ai vegetali
rappresentata
dalla
coscienza
umana
...
Le radici non sono catene e neppure semplici legacci, nè lucchetti che
tengono prigionieri. Esse sono la nostra memoria storica.
Non corrisponde al vero che, per vivere in libertà, sia necessario essere privi di
legami con le proprie origini.
Anche quando si va a vivere molto lontano dal luogo di nascita, le "radici" non si
riesce a
perderle né a dimenticare il senso d'appartenenza … le "radici" le si
portano ovunque, proprio perchè non sono catene … e, se vissute positivamente
e condivise, non diventeranno mai legami troppo stretti da cui voler fuggire.
foto di E. I.
Le "radici" fanno parte integrante del patrimonio genetico di ciascun essere … e,
pur volendo, non si possono distruggere, non ci si può staccare ...
۩۩۩ ۩۩۩
13
Rino Gaetano, all'anagrafe Salvatore Antonio Gaetano (Crotone, 29 ottobre 1950 –
Roma, 2 giugno 1981)
Io nuoto a farfalla
Eccolo arriva costume di seta
si butta in piscina con quella cretina
pallone gonfiato lui nuota sgarbato
chissà chi si crede e chissà poi chi è
ma se ci provasse ci potrei anche stare
e se ci provasse potrei dirgli così:
io nuoto a farfalla e tu fai la rana
e quella befana che resti laggiù
bisogna nuotare lo sai anche tu
chi nuota da solo affoga PER TRE.
Eccolo ancora con giacca e maglione
guardandolo bene è proprio un trombone
ma come farà lei a stare con quello
non ha dignità tantomeno cervello
ho visto un signore ma forse era un re
nuotava da solo e beveva PER TRE …
۩۩۩ ۩۩۩
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Ivano Fossati: autore e interprete di canzoni memorabili
Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non guarda te.
Se c'è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c'è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.
Sono nato e ho lavorato in ogni paese
e ho difeso con fatica la mia dignità
Sono nato e sono morto in ogni paese
e ho camminato in ogni strada del mondo che vedi …
۩۩۩ ۩۩۩ ۩۩۩
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TECNICHE di PERFEZIONAMENTO INTERIORE
Meditare come una montagna
« X, un giovane filosofo francese, si recò al Monte Athos alla ricerca di Padre
Serafino e gli chiese di insegnargli la preghiera del cuore. Il padre gli disse: «Prima
di parlare di preghiera del cuore, per prima cosa devi imparare a meditare come
una montagna». Gli mostrò
un'enorme
roccia:
«impara a pregare come fa lei,
poi torna a trovarmi»,
gli rispose padre Serafino.
All’inizio a restare fermo ore
ed
soffriva … finchè un giorno
gli
improvvisamente
significato
del
montagna",
del
"meditare
chiaro
come
il
una
ore,
il
giovane
divenne
rimanere là, immobile … e in
silenzio
formare una cosa unica con
quella pietra ...
Cominciava a cambiare pure
tempo adeguandosi a quello
…
fino
a
la sua nozione del
della
montagna
…
infatti rimanere seduto a guardare la montagna significa stare a contemplare
l'eternità …
Meditare come la montagna significa divenire pietra … così il giovane comprese il
senso di: "Tu sei pietra e su questa pietra costruirò la Mia Chiesa".
Trascorsero diverso tempo così "senza fare niente"… abituandosi ad essere,
semplicemente essere, senza motivo né obiettivo … privo di qualsiasi pensiero, di
qualsiasi desiderio, di qualsiasi pena o piacere.
Meditare come un papavero
***Un mattino andò a trovarlo il padre Serafino, il quale prese il giovane per il
braccio e lo portò in giardino e gli disse : «Ora
papavero, senza
impara a meditare come un
dimenticare la montagna».
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Si mise a osservare e poi a contemplare il Papavero e notò come esso si volgeva
verso il sole e come, per rimanere più a lungo così orientato, il fiore teneva il
gambo ben eretto … e da questa contemplazione comprese a volgere se stesso
verso la luce, sempre e a tenere questo atteggiamento come di tutto il proprio
essere.
“Se osservi bene il papavero, t'insegnerà non solo che
il gambo è eretto, ma che ha anche una certa flessibilità sotto lo spirare
del vento e che quindi possiede una grande umiltà.
… Dalla montagna aveva appreso il senso dell'eternità, dal papavero la fragilità del
tempo.
Doveva imparare, oltre che a tenere dritta la colonna vertebrale, anche a fiorire e
ad appassire come il fiore e l’erba.
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Un mattino si domandò perchè cosa fioriscano i papaveri, quale funzione siano
destinati a svolgere … «L'amore ha in se stesso la sua ricompensa», diceva San
Bernardo. «La rosa fiorisce perchè fiorisce, senza un perché>> ... analogicamente
pensò che pure il papavero fiorisce perchè fiorisce, senza un perché …
così apprese a meditare "senza obiettivo né beneficio" …
Dopo un tempo indeterminato padre Serafino nuovamente si recò dal giovane e
lo condusse in una piccola baia deserta e bagnata dal mare e gli disse: impara a
meditare come l'oceano
Il giovane trascorreva le sue ore sul bordo dell'Atlantico … la contemplazione
delle onde marine era così affascinante … egli cercava di mettere in sintonia la
sua respirazione con la respirazione delle onde … collegando l’inspirazione al
flusso dell’onda e la espirazione al riflusso … inspiro, espiro … e così cominciava
a respirare profondamente … In arrmonia con le onde …
fino a lasciarsi annegare e mettere radici nel fondo dell'oceano che continuava
ad essere calmo.
***«Colui che ascolta attentamente la propria respirazione - gli disse poi il padre
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Serafino - non è lontano da Dio. Ascolta cosa c'è lì, alla fine della tua espirazione
che è l'origine della tua inspirazione». In effetti, c'erano momenti di silenzio molto
profondi tra il flusso ed il riflusso delle onde, c'era qualcosa che pareva prendere
in sé l'oceano.
… Dopo tanto tempo padre Serafino andò da lui e gli sussurrò:
Stare sopra buone fondamenta, essere orientato verso la luce, respirare come
l'oceano non è ancora sufficiente. Ora devi imparare a
meditare come una tortora
Lo chiuse così in una piccola cella dove vivevano due tortore.
All’inizio il tubare di questi animali gli apparve gradevole, ma, dopo un
po’cominciò a renderlo insofferente … lo svegliavano … lo distraevano … e lo
rendevano nervoso, tanto da indurlo a protestare con padre Serafino.
Nell'Antico Testamento, gli spiegò il monaco, la meditazione si
esprime con la radice "haga” che significa "mormorare a media voce".
“Meditare come un uccello vuole dire meditare con la gola … non solo per
accogliere il respiro, ma anche per mormorare il Nome di Dio, giorno e notte”.
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***Il mormorio fa vibrare tutto il corpo di un'allegria semplice e serena … impara
a mormorare come una tortora e permetti a questo canto che viene dal cuore di
andare su, come hai fatto con il profumo del fiore … Medita e respira
canticchiando … «Senza soffermarti molto sul loro significato, ti propongo di
ripetere, mormorare, canticchiare quello che sta nel cuore di tutti i monaci del
Monte Athos: "Kyrie eleison, Kyrie eleison"».
Neppure ciò
piacque al giovane filosofo perché in alcune cerimonie veniva
tradotto con "Signore, pietà" … ma il monaco gli spiegò che: «Sì, questo è uno dei
significati di questa invocazione, ma ve ne sono ben altri: "Signore, manda il Tuo
Spirito", "Che la Tua tenerezza sia su di me e su tutti", "Che il Tuo Nome sia
benedetto" ... ma gli raccomandò di “Non cercare di impadronirti del significato di
questa invocazione, esso ti si rivelerà da sé, per il momento, sii sensibile e
stai attento alla vibrazione che si provoca nel tuo corpo e nel tuo cuore, cerca
di armonizzarla quietamente con il ritmo del tuo respiro ... e quando i pensieri ti
tormentano, ritorna dolcemente a quest'invocazione, respira più profondamente,
tieniti dritto e immobile e conoscerai l'inizio della "esichia", la pace che
Dio dà con generosità a coloro che Lo amano».
Così il "Kyrie eleison" cominciò a divenirgli familiare e lo accompagnava ovunque,
come il ronzio accompagna l'ape dappertutto ... A volte il ronzio si interiorizzava
e la sua vibrazione diventava più profonda e lo conduceva in un silenzio
sconosciuto …
+++L'invocazione lo elevava piano piano
e gli inculcava un senso di intenso
rispetto verso tutto il creato …
Fin qui, l'insegnamento dello staretz era di ordine naturale e terapeutico.
La montagna, il papavero, l'oceano, la tortora, erano altrettanti elementi della
Natura …
"Tutte le cose sanno pregare prima di noi" … ma nell'uomo la preghiera degli
elementi naturali prende coscienza di se stessa …
A questo punto padre Serafino gli disse: «Ora non sei lontano dal meditare
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come un uomo. Debbo insegnarti la meditazione di Abramo».
Meditare come Abramo
Dopo avere appreso tutti gli insegnamenti provenienti dalla Natura, “la posizione
tranquilla e immobile della pietra, il raddrizzamento e l'orientazione positiva verso
la luce del papavero, il respiro pacificante degli oceani, il canto interiore delle
tortore, ora il giovane viene invitato al risveglio del cuore” ... infatti
la
meditazione di Abramo richiede una coscienza differente e più ampia, la "fede “.
Per Abramo, la vita stessa consiste nel viverla, istante dopo istante, sotto la
presenza costante di Dio che, automaticamente, risveglia interiormente, la pace
e la luce e anche l'Amore per il prossimo.
“Meditare come Abramo è intercedere per la vita degli uomini, non ignorare nulla
della loro corruzione e tuttavia non disperare mai della Misericordia di Dio” ...
il cuore viene liberato da ogni tentazione di esprimere giudizi e condanne …
Meditare come Abramo
«Ci può condurre fino al Sacrificio», disse il padre
Serafino …
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e Abramo fu pronto a sacrificare il suo unico figlio Isacco … perché «Tutto
appartiene a Dio - mormorò padre Serafino - e tutto è Suo, viene da Lui ed è per
Lui» … questo atteggiamento interiore guida alla completa spoliazione di se stessi
e di ciò che si ha di più caro …
“Meditare come Abramo è aderire per fede a ciò che trascende l'universo, è
praticare l'ospitalità, intercedere per la salvezza di tutti gli uomini. E'
dimenticare se stessi e spezzare i legami più intimi per scoprire se stessi, il
nostro prossimo e tutto l'universo abitato dalla Presenza infinita di "Colui che
Solo è".
Il giovane compiva ormai progressi inimmaginabili inizialmente … sia nella
preghiera che nella meditazione e, spesso, notava le lacrime sul suo viso, nell’
intercedere per l’umanità: «Mio Dio, misericordia. Che sarà dei peccatori?».
Meditare come Gesù
Una mattina il giovane andò a cercare il monaco e gli domandò: «Padre, perchè
non mi parlate mai di Gesù? Come era la sua preghiera, la sua forma di
meditazione? Nella liturgia e nei sermoni non si parla che di Lui.
Perchè non me
ne dite nulla di ciò?».
Il padre si è turbato un pò: «Questo, soltanto lo Spirito Santo può insegnartelo,
"Nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio, e colui
al quale il Figlio lo voglia rivelare" [Lc 10:22]. Devi diventare figlio per pregare
come il Figlio, ed avere con Colui che Egli chiama suo Padre le stesse relazioni
d'intimità; e questa è l'opera dello Spirito Santo. Egli ti ricorderà tutto ciò che
Gesù ha detto. Il Vangelo diventerà vivo in te e ti insegnerà a pregare nel modo
giusto».
“Meditare come Gesù ricapitola tutte le forme di meditazione che ti ho trasmesso
finora.
Gesù è l'Uomo Cosmico. Sapeva meditare come la montagna, come il papavero,
come l'oceano, come la colomba. Sapeva meditare come Abramo. Il suo cuore non
aveva limiti, amando sia i suoi nemici che i suoi carnefici: "Padre, perdonali perchè
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non sanno quello che fanno". Praticava l'ospitalità verso gli infermi ed i peccatori, i
paralitici, la prostituta. Di notte si ritirava a pregare in segreto e mormorava come
un bambino: "Abba", che vuol dire "papà".
Che lo Spirito Santo ponga in te i sentimenti e la conoscenza di Gesù Cristo, in
modo tale che questo "Abba" non ti esca dalle labbra, ma venga dal profondo del
cuore. Quel giorno comincerai a comprendere che cos'è la preghiera e la
meditazione degli esicasti».
E lo congedò così: ed ora puoi andartene!
Il giovane rimase ancora un pò sul Monte Athos. La preghiera di Gesù lo
trasformava in Amore e fuoco … Il roveto ardente non era più, per lui, una
metafora, ma realtà: "Ardeva, eppure non si consumava".
Si racconta che “strani fenomeni di luce accadevano nel suo corpo … qualcuno lo
aveva notato stare immobile a trenta centimetri da terra … qualcun altro
sosteneva di averlo visto camminare sull'acqua” …
۩۩۩ ۩۩۩ ۩۩۩
23
۩۩۩ I T A C A ۩۩۩
QUANDO TI METTERAI IN VIAGGIO PER ITACA
DEVI AUGURARTI CHE LA STRADA SIA LUNGA
FERTILE IN AVVENTURE ED ESPERIENZE
I LESTRIGONI E I CICLOPI
O LA FURIA DI NETTUNO NON TEMERE
NON SARA’ QUESTO IL GENERE D’INCONTRI
SE IL PENSIERO RESTA ALTO E IL SENTIMENTO
FERMO GUIDA IL TUO SPIRITO E IL TUO CORPO
IN CICLOPI E LESTRIGONI, NO CERTO
NE NELL’ IRATO NETTUNO INCAPPERAI
SE NON LI PORTI DENTRO
SE L’ANIMA NON TE LI METTE CONTRO.
DEVI AUGURARTI CHE LA STRADA SIA LUNGA
CHE I MATTINI D’ESTATE SIANO TANTI
QUANDO NEI PORTI – FINALMENTE E CON CHE GIOIA –
TOCCHERAI TERRA TU PER LA PRIMA VOLTA:
NEGLI EMPORI FENICI INDUGIA E ACQUISTA
MADREPERLE CORALLI EBANO ED AMBRE
TUTTA MERCE FINA, ANCHE AROMI
PENETRANTI D’OGNI SORTA, PIU’ AROMI
INEBRIANTI CHE PUOI,
VA IN MOLTE CITTA’ EGIZIE
IMPARA UNA QUANTITA’ DI COSE DAI DOTTI.
SEMPRE DEVI AVERE IN MENTE ITACA
RAGGIUNGERLA SIA IL PENSIERO COSTANTE.
SOPRATTUTTO, NON AFFRETTARE IL VIAGGIO,
FA CHE DURI A LUNGO, PER ANNI, E CHE DA VECCHIO
METTA PIEDE SULL’ISOLA, TU, RICCO
DEI TESORI ACCUMULATI PER STRADA
SENZA ASPETTARTI RICCHEZZE DA ITACA.
ITACA TI HA DATO IL BEL VIAGGIO,
SENZA DI LEI MAI TI SARESTI MESSO
IN VIAGGIO: CHE COS’ALTRO TI ASPETTI?
E SE LA TROVI POVERA, NON PER QUESTO ITACA TI AVRA’ DELUSO.
DIVENUTO ORMAI SAVIO, CON TUTTA LA TUA ESPERIENZA ADDOSSO,
GIA’ TU AVRAI CAPITO CIO’ CHE ITACA VUOLE SIGNIFICARE.
24
.
***La poesia è una bellissima metafora del viaggio iniziatico. Non so se
l’autore, Konstantinos Petrou Kavafis, noto in Italia anche come Costantino
Kavafis (Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863 – Alessandria d'Egitto, 29 aprile
1933), potrebbe oggi condividere quella che è la mia interpretazione, ma per
ognuno di noi, le stesse parole possono avere significati diversi che elicitano
immagini, pensieri, emozioni e quant’altro si trovi nella profondità del nostro
essere, accumulato nella nostra esperienza ma anche nella nostra memoria
genetica. In ambito esoterico, e non solo, come ben sappiamo, le giuste parole
diventano chiavi d’accesso per risvegliare parti dormienti del passato, del
presente e del futuro, presenti nel nostro inconscio personale … e collettivo …
***Quando ti risveglierai dal sonno e ti metterai in cammino, non avere fretta,
anzi devi sperare che la strada sia lunga in modo che tu possa raccogliere
quante più avventure ed esperienze possibili. Non devi temere i mostri che
incontrerai nella discesa verso la profondità del tuo animo, non sarà questo il
genere d’incontri se la luce della conoscenza illuminerà il tuo cammino e i
mostri dei tuoi sensi di colpa, dei tuoi rimorsi, scompariranno mano a mano che
li riconoscerai lungo la strada, una strada che devi augurarti sia lunga e le albe
tranquille siano tante e quando nei porti, con grande gioia, toccherai terra per
la prima volta, soffermati ed inebriati della luce di conoscenza che ti verrà
elargita, cerca di raccoglierne più che puoi dai maestri che incontrerai lungo la
via. Sia sempre presente nella tua mente la meta, fa che il tuo viaggio duri a
lungo, per anni, e quando da vecchio l’avrai raggiunta, sarai già ricco di tutto ciò
che avrai raccolto lungo la strada ma, non aspettarti ricchezze dalla massoneria.
***La massoneria ti ha dato il bel viaggio, senza di essa, mai ti saresti messo in
cammino, quindi cos’altro ti aspetti?
Se non la trovi così come l’avevi
immaginata, non per questo la massoneria ti avrà deluso. Divenuto ormai
saggio, con tutta la tua esperienza addosso, avrai già capito ciò che la
massoneria vuole significare.
P.P.
25
۩۩۩ ۩۩۩ ۩۩۩
Durante gli Architettonici Lavori non è più permesso ad alcuno … di
intrattenersi in questioni di politica e di religione … ma qui è altro …
Piazza San Pietro gremita di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Circa 800
mila persone avrebbero partecipato a Roma alla messa di canonizzazione dei due
papi Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, proclamati santi il 27 aprile 2014
QUALCUNO TROVA SOMIGLIANZE, ANALOGIE, SIMILITUDINI NELLA
FORMULA DI CANONIZZAZIONE ?
Ecco
la
formula:
Secondo
rituale,
il
cardinale
prefetto
della
congregazione delle cause dei santi, accompagnato dai postulatori, si
è recato dal Santo Padre e ha chiesto che si proceda alla
canonizzazione
dei
Beati
Giovanni
XXIII
e
Giovanni
Paolo
II:
«Beatissimo Padre, la Santa Madre Chiesa chiede con forza che vostra
26
Santitá iscriva i beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II nell'Albo dei
Santi
e
come
tali
siano
invocati
da
tutti
i
cristiani».
In latino: Beatissime Pater, Sancta Ecclesia, Domini promisso nixa Spiritum
Veritatis in se mittendi, qui omni tempore supremum Magisterium erroris
expertem reddit, instantissime supplicat Sanctitatem Vestram ut hos ipsius
electos
in
Sanctorum
Catalogum
referat.
Subito dopo Papa Francesco ha letto la formula di canonizzazione per
Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla: «Ad onore della Santissima
Trinità, per l'esaltazione della fede cattolica e l'incremento della vita
cristiana, con l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto,
invocato più volte l'aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri
Fratelli nell'Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni
XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell'Albo dei Santi e stabiliamo
che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel
nome
del
Padre,
del
Formula originale in latino:
Figlio
e
dello
Spirito
Santo».
Ad honorem Sanctæ et Individuæ Trinitatis, ad
exaltationem fidei catholicæ et vitæ christianæ incrementum, auctoritate Domini nostri
Iesu Christi, beatorum Apostolorum Petri et Pauli ac Nostra, matura deliberatione
præhabita et divina ope sæpius implorata, ac de plurimorum Fratrum Nostrorum consilio,
Beatos Sanctos esse decernimus et definimus, ac Sanctorum Catalogo adscribimus,
statuentes eos in universa Ecclesia inter Sanctos pia devotione recoli debere. In nomine
Patris
et
Filii
et
Spiritus
Sancti.
… Omissis …”questa speranza e questa gioia – ha ricordato papa
Bergoglio nella sua omelia – si respiravano nella prima comunità dei
credenti, a Gerusalemme, di cui parlano gli Atti degli Apostoli. È una
comunità in cui si vive l’essenziale del Vangelo, vale a dire l’amore, la
misericordia, la semplicità e la fraternità.
… la misericordia divina che sempre spera, che sempre perdona,
perché sempre ama.
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A PROPOSITO di …
non è più permesso ad alcuno di intrattenersi in questioni di politica e
di religione … ma anche qui è altro …
Il nostro Gran Maestro, nella sua Allocuzione di insediamento,
sottolineò
“Basta identificare questa regione (la Calabria) con la
'ndrangheta e la massoneria con la ndrangheta, basta identificare la
Sicilia con la mafia e la massoneria con la mafia, basta identificare la
Campania con la camorra e la massoneria con la camorra. Ribelliamoci”
Va segnalato
come la chiesa reggina, persista in
parole, opere ed omissioni che deve imparare a correggere e precisare … per
evitare confusione e danni alla società tutta e alla stessa chiesa.
Nell’opuscolo
“ARCIDIOCESI
DI
REGGIO
CALABRIA-BOVA”
-
VIA
CRUCIS
CITTADINA CON I “MISTERI” – 18 APRILE 2014 - A PAG. 13, ULTIMO CAPOVERSO,
c’è scritto: “Eppure, quanti tra noi barattano la propria dignità e identità con altri
volti, con altri battesimi. Non possiamo essere cristiani e ricevere poi l’affiliazione
alla ndrangheta o ad associazioni massoniche” …
Ma questi, come diceva un vecchio detto calabrese, hanno una bella faccia tosta
… una “faccia di mattone” … e non tengono rossore … andassero più spesso a
41
rileggersi il vangelo di Luca al cap. 6 vv. 41-42 … «Perché guardi la pagliuzza
che è nell’occhio del tuo fratello e non t’accorgi della trave che è nel tuo?
42Come
puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel
tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio?
Ipocrita!
Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza
dall'occhio del tuo fratello»
Anche il miglior discepolo del miglior maestro deve ornarsi di umiltà e mai deve
ergersi a giudice degli altri.
Se pure noi ci mettessimo a fare pettegolezzo sulle sozzure e le connivenze del
mondo ecclesiastico, ci sarebbe da turarsi il naso in eterno … per il passato, per il
presente e, si presume, per il futuro … e nessuno più varcherebbe le soglie delle
parrocchie … per il puzzore orrendo che da esse emanerebbe …
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dal Chàos al Kòsmos - associazione culturale eadem resurgo