Calendario eventi 9 Aprile Fiumefreddo Bruzio 9 Aprile Belmonte Calabro 12 Aprile SETTIMANA DELLA CULTURA 9 - 17 APRILE 2011 Frascineto 13 Aprile Cosenza Palazzo della Provincia 16 Aprile Morano Calabro 17 Aprile Cosenza MAB 3 ore 10.00 9 Aprile Fiumefreddo Bruzio Titolo evento Visita guidata al patrimonio storico, artistico, religioso e civile di Fiumefreddo Bruzio Collaborazioni Comune di Fiumefreddo Bruzio Descrizione Uno dei borghi più belli d’Italia, posto su una rupe tra i fiumi Mare e Vardano, ha origini medievali e conserva ancora parti dell’antica cinta muraria e delle porte d’ingresso alla cittadella. La Porta merlata si apre su Piazza del Popolo, dove si intravedono i vicoli ciottolati in pietra viva, i cui contorni sono segnati da tre monumenti: la Chiesa Matrice di S. Michele Arcangelo, il Palazzo del Barone Del Bianco e il Palazzo Gaudiosi. Proseguendo per la via del Risorgimento si arriva davanti a Palazzo Zupi e ai ruderi del Castello del 1554 di origine normanna. Da Largo castello, ci si dirige verso il punto focale della città, dove fa bella mostra di sé il Palazzo Pignanelli, andando verso Torretta si incontra la Chiesa dell’Addolorata di antichissima origine. Uscendo dalla Chiesa, dirigendosi a sinistra si raggiunge Largo Santa Domenica, mentre proseguendo a destra ci si incammina verso il Palazzo Mazzarone e la Chiesa di S. Francesco di Paola costruita nel 1709. Si possono visitare, inoltre, i Palazzi Santanna , Pittellia e CastiglioneMorelli le Chiese di Santa Chiara del 1552, la Chiesa di S. Rocco del XVIII sec. e la Chiesa Santa Maria di Fonte Lauro, eretta dai monaci basiliani. 4 ore 10.00 9 Aprile La settecentesca chiesa di San Rocco, in stile a pianta esagonale fu costruita sulla cinta muraria e nei pressi della porta di mare. All’interno è affrescata da opere di Salvatore Fiume realizzate nel 1980. Il castello (sec. XVII) conosciuto come “Palazzo della Valle” e di “Castel Freddo” fu residenza di nobili feudatari, tra i quali il Duca di Somma, al quale venne sottratto per atti di ribellione nel 1528 da re Carlo V che lo concesse a Pedro Gonzales de Mendoza, della Famiglia Alarçon y Mendoza, dignitari alla corte di Spagna e di Napoli, Marchesi di Rende e Baroni di Fiumefreddo Bruzio, a cui appartene fino all’eversione feudale. La Proprietà del Castello è oggi del Comune di Fiumefreddo Bruzio ed annovera al suo interno degli affreschi straordinari realizzati dal Maestro Salvatore Fiume nel 1996. Largo Torretta, che insieme al Largo Rupe rappresentano uno dei punti più panoramici della zona con una vista che comprende Stromboli e a volte anche la Sicilia. In questa piazza si trova il Municipio, ex convento dei minimi, e una fontana con scultura del Maestro Salvatore Fiume. 5 ore 15.30 9 Aprile Belmonte Calabro Titolo evento Visita guidata con animazione teatrale nel centro storico di Belmonte Calabro Collaborazioni Comune di Belmonte Calabro, Associazione Pro Loco, Associazione “I frati di Belmonte Calabro” Descrizione È un modo nuovo di far conoscere ed apprezzare il centro storico di Belmonte Calabro e di far scoprire la figura di Galeazzo di Tarsia, controversa ma affascinante. Il connubio di arte, musica, storia e spettacolo rappresenta una singolare forma di divulgazione del patrimonio culturale di questo antico borgo. Oltre ai suggestivi vicoli del centro storico, si visiterann: i ruderi del Castello Angioino fra le cui mura Galeazzo di Tarsia (1520-1553) compose le sue rime; il centro culturale “Galeazzo di Tarsia” e il Museo della civiltà contadina; la Chiesa di S. Maria Assunta (1500) che presenta un portale archiacuto d’età tardo-rinascimentale; la Chiesa del Purgatorio(1400), Palazzo Ravaschieri(1630/40) e le antiche mura del 1500 per finire con il convento dei Cappuccini eretto nel 1608. Visita Guidata allo showroom Azienda Colavolpe. 6 ore 15.30 9 Aprile Chiesa di S. Maria Assunta (1500) - presenta un portale archiacuto d’età tardo-rinascimentale, in tufo. Interno rifatto e decorato nel secolo XVIII a stucchi barocchi da artigiani locali. Allo stesso secolo risalgono i marmi policromi dell’Altare maggiore e dell’Altare del Sacramento. Sull’Altare maggiore dipinto ad olio su tela di Francesco Basile (1795) raffigurante l’Assunta in cielo. Sull’Altare della Cappella del Sacramento “L’ultima cena” di Nicola Menzele (1777). Lapide secentesca in marmo bianco, a ricordo del feudatario Carlo Ravaschieri; lapide in marmo nero del ‘600 dedicata a San Carlo Borromeo; balaustra marmorea dell’abside del secolo XIX; statue processionali di pregevole fattura; acquasantiere in marmo nero. La Chiesa è stata restaurata nel 1950 ed arricchita di affreschi sotto la cupola dell’abside e di tre dipinti su tela sulla volta della navata centrale raffiguranti: San Bonaventura, protettore di Belmonte, l’Assunzione di Maria Vergine e San Francesco di Paola che guarisce Giacomo di Tarsia, feudatario di Belmonte Calabro. Galeazzo di Tarsia, poeta e VI Barone di Belmonte (1520– 1553). A Galeazzo di Tarsia, considerato uno dei maggiori petrarchisti del suo tempo, è dedicato un Museo – Centro Culturale istituito nel 1997, oggi anche Museo della Civiltà Contadina. 7 ore 10.30 12 Aprile Frascineto Titolo evento Presentazione volume bilingue “Il piccolo grande Skanderbeg”, presso Istituto Comprensivo “Koliqui” di Frascineto Collaborazioni Istituto Comprensivo “Koliqui”, Casa Editrice Coccole e Caccole Descrizione Frascineto ed Eianina, parti di un unico Comune, adagiate alle falde del Monte Pollino, sono fra le più conosciute comunità Arbëreshe. La morte dell’Eroe Nazionale d’Albania Giorgio Kastriota Scanderberg, avvenuta il 18 Gennaio del 1468, ha segnato l’esodo per molti Albanesi che, per non subire il dominio Turco, seguirono l’esempio dei connazionali che si erano già stanziati, precedentemente, nell’Italia meridionale (1461). Il Re di Napoli Ferdinando I d’Aragona, per mostrare la sua riconoscenza ai compatrioti dell’amico ed alleato Scanderberg, ospitò nel proprio Regno i profughi. Secondo gli storici, gli Albanesi di Frascineto giunsero in Italia verso il 1470-78 e si stabilirono in quel territorio nell’anno 1490. Giunti sul posto, gli Albanesi, assieme agli italiani del 8 ore 10.30 12 Aprile luogo, dovettero assoggettarsi alla cura spirituale dei padri Basiliani. Tale situazione durò fino alla fine del XVII secolo, quando gli albanesi sentirono la necessità di ricostruire e riparare alcune cappelle distrutte. Una delle prime ad essere riparata fu quella dedicata a Maria SS. Assunta, la quale, attualmente, è Chiesa parrocchiale. L’unica testimonianza che abbiamo oggi a Frascineto degli Italiani, è la denominazione di un strada, detta “Via dei Latini”, per distinguere la zona occupata un tempo dagli Italiani. In onore dell’eroe nazionale Skanderbeg la Casa editrice Coccole e Caccole ha pubblicato il volume per l’infanzia dal titolo “Il piccolo grande Skanderbeg” opera bilingue italiano e albanese, il libro narra la vicenda del grande eroe ancora vivo nella memoria degli albanesi d’Italia. Un romanzo per bambini e ragazzi che si snoda in secoli di storia e si ambienta in meravigliosi scenari naturali. 9 ore 10.00 13 Aprile Cosenza Palazzo della Provincia Titolo evento Presentazione alle scuole del Portale della Rete Museale della Provincia di Cosenza Descrizione La Provincia di Cosenza presenterà al mondo della scuola il portale del sistema museale del suo territorio. Il progetto di Sistema Museale prende le mosse dall’attenzione che la Provincia di Cosenza manifesta nei confronti del patrimonio culturale dei 155 comuni che ne costituiscono il territorio promuovendone la conoscenza, la valorizzazione e la promozione per rafforzare l’acquisizione dell’identità culturale dei cittadini sia per affermare una moderna visione turistica. 10 ore 10.00 13 Aprile Esso è nato, difatti, con il precipuo intento di realizzare una ricognizione di tutti i musei presenti sul territorio provinciale, al fine di censirli per categoria attuando, per essi, una serie di azioni di valorizzazione e potenziamento, di cui la Rete Museale costituisce il primo importante traguardo. 11 ore 10.30 16 Aprile Morano Calabro Titolo evento Visita guidata al centro storico ed ai musei di Morano Calabro Collaborazioni Comune di Morano Calabro Descrizione Morano Calabro è uno dei centri più caratteristici e suggestivi della Calabria, ha ricevuto il riconoscimento di “Borgo più Bello d’Italia” e di Paese “Bandiera Arancione” (unico in Calabria); nell’ottobre 2010 ha partecipato alla “Giornata Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano ed ottenendo il riconoscimento di “città dieci e lode” per il turismo di qualità. Il paese sorge su un colle a circa 700 metri di altitudine ed ha come sfondo naturale il versante calabrese del massiccio del Pollino, l’abitato è un singolarissimo affaccio panoramico sull’ampia valle del fiume Coscile (l’antico Sybaris). L’antico nucleo del centro urbano si trova arroccato su di un colle di forma conica alto 694 metri s.l.m. alla cui sommità si trovano i ruderi di un antico maniero di epoca Normanno-Sveva. L’abitato si sviluppa degradando dalla sommità alla base del colle e creando una suggestiva illusione prospettica per cui le abitazioni paiono essere attaccate le une alle altre. Tale assetto urbano si fa risalire all’epoca romana e medievale: è infatti accertato che l’odierno castello, potrebbe ricalcare un piu’ antico fortilizio difensivo di epoca romana. Il primo toponimo Muranum compare in un’antica pietra miliare del II secolo AC reperita a Polla nel Vallo del Diano. Nel “lapis Pollae” Muranum risulta stazione della Regio – Capuam, antica via consolare romana, comunemente conosciuta come Popilia-Annia, che costituiva l’unico accesso alla Calabria lungo la terraferma. 12 ore 10.30 16 Aprile Il percorso storico-artistico prevede la visita guidata e gratuita a: • Chiesa e Monastero di San Bernardino da Siena del 1452; • Chiesa Santa Maria Maddalena risalente, probabilmente, agli anni 1000; • Chiesa Santa Maria del Carmine; • Convento dei padri Cappuccini; • Chiesa San Nicola; • Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo – anno 1000; • Castello di epoca Normanno – Sveva; • Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia; • Museo Naturalistico “Il Nibbio”. Monastero di San Bernardino La chiesa dei Francescani Osservanti, dedicata a San Bernardino da Siena, si trova nei pressi della villa comunale. Il complesso conventuale venne fondato nel 1452 da Pietro Antonio Sanseverino, feudatario di Morano e futuro Principe di Bisignano. La chiesa, esempio di architettura monastica quattrocentesca, è in stile tardo-gotico, recuperato nel corso di un restauro ‘filologico’ degli anni Cinquanta, che ha eliminato le sovrapposizioni stilistiche delle epoche successive. Nel portico antistante, che presenta in facciata quattro arcate a tutto sesto, più una laterale, si ammirano interessanti frammenti di affreschi, datati 1499, avvicinabili stilisticamente al ciclo della cattedrale di Cassano Jonio. Due portali in pietra gialla, entrambi in stile tardo-gotico, spiccano sulla facciata: uno ogivale su pilastri polistili (di accesso alla chiesa), uno ad arco ribassato (di accesso al chiostro) di influenza durazzesco-catalana, derivato da stilemi in uso nell’architettura civile napoletana. L’uso dei materiali a vista, come la pietra e il legno, conferiscono all’architettura dell’edificio quella severità e sobrietà tipica degli ambienti francescani. Alte e nude pareti dell’interno, a navata unica, costituivano gli sfondi in cui ben si armonizzavano un tempo architettura e arte e introducono ancora oggi in un atmosfera semplice e nello stesso tempo mistica. Al centro, sotto l’arco santo, campeggiava il Polittico del veneto Bartolomeo Vivarini (Murano, 1430 ca. - Venezia, post. 1491), pregevole opera, datata 1477, che temporaneamente si custodisce nella sacrestia della Chiesa della Maddalena. Sotto lo stesso arco santo della Chiesa degli Osservati, è il Crocifisso ligneo, drammatico e realistico, tuttora posto al di sopra della trave-catena ed attribuibile a scultore meridionale del secolo XV. Statue del Bernini Nelle nicchie laterali dell’altare maggiore della Chiesa di San Pietro ed in quelle dei bracci laterali del transetto sono collocate due coppie di statue marmoree di Pietro Bernini (1562-1629), padre di Gianlorenzo, noto scultore barocco di origine toscana attivo a Napoli tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600. La S. Caterina d’Alessandria e la S. Lucia, originariamente pertinenti la chiesa degli agostiniani di Colloreto, sono opere del 1592. Il San Pietro (transetto sinistro) e il San Paolo (transetto destro), patroni dell’omonima arcipretura moranese, sono invece del 1601. Le due coppie di sculture testimoniano fasi diverse dell’opera del Bernini: più esuberanti le prime, volte ad ottenere effetti pittorici e luministici della materia, più classiche le seconde. 13 ore 10.30 17 Aprile Cosenza Titolo evento Visita guidata “A spasso sul MAB” Museo all’Aperto Carlo Bilotti Descrizione Nell’isola pedonale della città di Cosenza sorge un’opera davvero straordinaria di grande rilevanza artistica e culturale: il MAB – Museo all’Aperto Bilotti. Questo ambizioso progetto ha visto la luce nel 2006, quando il mecenate cosentino Carlo Bilotti, recentemente scomparso, ha deciso di donare parte della sua collezione di pezzi d’arte alla propria città natale. Il percorso museale si snoda nel centro cittadino lungo l’isola pedonale tra importanti opere scultoree di artisti differenti per stile ed epoca. La visita al museo all’aperto è un interessante momento di arricchimento culturale L’evento programmato consiste in una pièce teatrale storico-letteraria attraverso il Museo con informazioni sulle opere di grandi artisti nazionali ed internazionali: • Sacha Sosno con “Le tre colonne di marmo”, “I Bronzi di Riace” e “Il 7 di cuori”; • Giorgio De Chirico con “Il Grande Metafisico” , “I Due Archeologi”, “Ettore ed Andromaca”; • Mimmo Rotella con “Il lupo della Sila” e “La rinascita della cultura”; 14 Evento organizzato in collaborazione con l’Associazione “La città del Sole di Tommaso Campanella”. ore 10.30 17 Aprile • Emilio Greco con “La Grande Bagnante”; • Salvatore Dalì con “San Giorgio e il Drago”; • Giacomo Manzù con “La testa di Medusa” ed “Il Cardinale in piedi”; • Pietro Consagra con “La Bifrontale” e “I Quattro Paracarri”. La scultura “I Bronzi di Riace” è un’elaborazione dell’artista Sasha Sosno dell’archetipo dell’arte classica. Attraverso questa visione dell’arte contemporanea e posti in questo contesto, i bronzi di Riace appartengono ancora di più a questa terra calabra. Le figure sono ritagliate in una rigorosa lastra di bronzo. Attraverso il vuoto della silhouette, lo spettatore può guardare cosa c’è “oltre”. Di grande impatto l’opera scultorea in lega di bronzo e ottone “San Giorgio e il Drago” del surrealista Salvador Dalì. è un soggetto molto trattato nell’arte e che lo stesso Dalì ha affrontato anche in pittura, ma in maniera del tutto personale. Il San Giorgio cavalca il suo destriero e con la lancia colpisce il drago; in secondo piano, dietro la scena principale, una piccola figura femminile rappresenta la principessa che viene salvata. La composizione appare particolare per le volumetrie che si mostrano alterate, memori della visione surreale dell’artista. “La Grande Bagnante” di Emilio Greco è situata a metà dell’isola pedonale, statua in bronzo risalente al 1957. Rappresenta una giovane fanciulla dal volto ridente e dal leggiadro movimento, il protendersi in avanti del passo e il busto in torsione. 15 TIPOGRAFIA R. GNISCI - PAOLA (CS) - 0982.582581