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© 2008 APT VAL DI FASSA
È vietata la riproduzione se non autorizzata. Testi di Giorgio Cincelli.
Il testo «Per le vostre passeggiate...» è tratto dalla guida «Museo Ladino
di Fassa. Itinerari attraverso la cultura popolare» per gentile concessione dell’Istituto Culturale Ladino. Cartografia: R. Colmano, Laives (BZ).
Foto di N. Angeli
Gentile Ospite
della Val di Fassa,
con quest’iniziativa editoriale l’A.p.T. Val di Fassa ha
inteso raccogliere in un unico opuscolo gli itinerari che possono essere percorsi principalmente sul
fondovalle di Fassa, per dedicarlo in particolar modo
alle famiglie. Alcune passeggiate sono facili e di breve percorrenza, altre sono più impegnative e richiedono un tempo maggiore. Per ciascuna di loro pur
senza dilungarci più del necessario, abbiamo cercato di fornire, con un’attenta ricognizione del territorio,
tutti gli elementi indispensabili per una facile lettura
dell’itinerario e del suo grado di difficoltà. Naturalmente molti di questi itinerari si prestano ad essere
percorsi in senso inverso o partendo da località intermedie. I tempi, che sono molto ampi e che, ad
eccezione del percorso n. 1, comprendono anche
il rientro, sono stati definiti in modo da consentire
delle opportune soste per ammirare il panorama e
cogliere tutti quegli aspetti ambientali e naturalistici che gli interessi di ciascuno non mancheranno di
suggerire. Ci auguriamo che possa trovare questa
pubblicazione utile per farLe conoscere anche le località della valle diverse da quella in cui Lei trascorre
le sue vacanze e Le saremo grati per ogni suo suggerimento.
La Direzione.
MOENA
Sulle tracce
Marcialonga
1 dellA
da Moena a Canazei
Km 18 - Ore 5 ca.
Questa passeggiata consente di risalire tutta la Val di Fassa lungo il percorso della famosa Marcialonga. Ne descriviamo il tracciato indicando le possibilità di raccordo con i vari paesi della
valle di modo che ognuno possa costruirsi un proprio itinerario
anche utilizzando elementi di altre passeggiate descritte in questo opuscolo. L’itinerario prende avvio a Moena.
Da Piaz de Ramon si supera la strettoia in direzione di Soraga
salendo a destra la scalinata che immette su Strada de Someda
nella frazione omonima.
Per la successiva Strada de Sèn Roch si raggiunge la piazzetta
della chiesa. Qui si prende a sinistra lungo Strada Frate E. Chiocchetti-Lenz e si esce ben presto dall’abitato. Si prosegue su di
una distensiva stradina lungo la quale numerose panchine consentono comode ed opportune soste per godere della magnifica
vista su Moena, il sottostante lago di Pecé e Soraga sovrastata
dalle guglie del Larséch. Si entra a Soraga per Strada de Roisc.
All’incrocio si attraversa verso Strada de Gherghele al cui termine si scende verso il corso dell’Avisio. Si lascia Soraga e con
un percorso perlopiù pianeggiante, interrotto di tanto in tanto da
qualche breve salita, si giunge al Pont de Lejia (ponte della chiesa), con riferimento alla vicina chiesa di San Giovanni, dal quale
si può accedere a Vigo di Fassa.
Si seguita al limite del bosco che fascia le pendici di Cima Dodici
e si arriva agevolmente a Meida rasentando la piana di Dascé. Si
entra nel rione di Freina sulla via omonima.
All’incontro con Strada de Meida si scende a sinistra per piegare quindi quasi subito a destra per Strada don Lodovico Gross.
Passato il ponte si percorre Strada de Grave che conduce ad
una passerella per il paese di Pera. Poco prima di raggiungerla
si prende invece a destra verso un boschetto di abeti e larici che
passa poi a maestosi ontani e salici.
Si lascia a monte lo skilift Fraine (sulla sinistra passerella per
Pera) e per ampio spazio aperto ci si porta ad un’area attrezzata
a parco giochi per bambini. Lasciato a sinistra il ponte in legno e
a destra la cappella votiva, si continua sulla strada sterrata lungo
l’Avisio superando ameni pendii prativi.
Si guadagna in diagonale una costa spoglia dalla quale si scende verso il ponte che dà accesso all’abitato di Mazzin.
Si continua sulla strada forestale di cui si segue sempre il percorso principale evitando inutili deviazioni sia sulla destra che sulla
sinistra. Dopo un primo tratto pianeggiante si arriva, con breve
salita, ad un dosso attrezzato con panchine e giochi in legno
per i bambini.
MOENA
Quindi si sale ancora contornando un’ampia area prativa per
riguadagnare il piano e proseguire con un facile saliscendi fino
all’altezza di Campestrin, dove si esce su una larga spianata
anch’essa attrezzata con panchine, tavoli e giochi per bambini
e dalla quale un ponte permette di attraversare l’Avisio e salire
all’abitato.
Si prosegue all’altro capo del pianoro inoltrandosi nel bosco che
costeggia l’Avisio. Di fronte a Fontanazzo si incontra quindi una
terza area attrezzata e, poco oltre, il ponte che consente di raccordarsi al paese. Continuando invece sempre diritto, si raggiunge
ben presto Campitello presso il Pènt de Sera e la stazione della
funivia per il Col Rodella.
Si prosegue tenendosi sulla destra lungo il margine del bosco e
allorché si fa incontro la piana di Sorèghes con il campo pratica
di golf ci si immette sul tracciato della strada forestale Cercenà. Si
prosegue su comodo e ombreggiato percorso che si insinua fra i
prati e le aspre pendici dirupate del Col Pelous. Si entra a Canazei
nei pressi del campo sportivo e del parco giochi.
Un Museo
per il Terzo Millennio
La Val di Fassa ha da tempo inaugurato il suo museo etnografico, ospitato in una delle vecchie caserme austroungariche di San
Giovanni restituita, con quest’iniziativa, alla comunità valligiana ed
agli ospiti.
Si tratta di una sede prestigiosa sia per la memoria storica che
essa racchiude sia per l’allestimento, firmato dall’architetto Ettore
Sottsass e da Milo Manara, che valorizza in modo mirabile le collezioni di etnografia alpina dell’Istituto Culturale Ladino. L’esposizione inizia con la preistoria e spazia su tutti gli aspetti della
cultura di questa valle ladina. Ma l’allestimento è caratterizzato
soprattutto dalla tecnologia multimediale interattiva che permette
di sperimentare visivamente le diverse fasi dell’attività agricola, di
partecipare ai complessi rituali che si svolgevano a contorno delle nozze ladine, di condividere l’allegria dissacrante del carnevale
ladino e così via.
L’utilizzo della tecnologia accoglie il pubblico già all’ingresso,
dove un videowall presenta sequenze di immagini dell’area ladina, della lingua con le sue varianti, della Val di Fassa e del museo
stesso.
Info:
Tel. 0462 760182
E-mail: [email protected]
www.istladin.net
MOENA
- Medil - Pen a 2 Moena
Moena
Km 8 - ore 3,30
Raggiunto il lato sud del campo sportivo (20 minuti dal centro di
Moena) ci si immette sulla strada sterrata che conduce alla frazione di Medil (1.365 m). Si superano alcuni tratti ripidi l’ultimo dei
quali porta all’ampia area prativa di Val oltre la quale si continua
sul piano. Si esce dal bosco in prossimità dell’abitato di Medil.
Lo si attraversa e passando accanto alla chiesetta si riprende a
salire mantenendosi sulla stradina selciata (segnavia n. 517).
Si punta ad un vecchio fienile in muratura al margine del bosco.
Si sale ancora con discreta pendenza fino a raggiungere Col de
Moena che si riconosce da una piccola radura sulla sinistra. Si va
sul piano ad un bivio. Si scende a destra per malagevole sentiero
per poi proseguire sul piano per un lungo tratto. Si rimonta una
breve rampa uscendo improvvisamente nella soleggiata ed ampia radura di Prà Compert. Ci si tiene al limite del bosco poi ad un
masso con segnavia bianchi e rossi si va dritti verso l’altro capo
della radura. Da qui inizia una ripida scarpata che provvidenziali
scalini aiutano a scendere agevolmente. Poi la discesa si fa più
facile ed in circa 10 minuti si raggiunge l’antico insediamento di
Penìa dove si può sostare alla malga ristorante Peniola. Si torna
verso Moena per gli ameni prati che circondano Penìa, quindi si
perde lentamente quota attraversando il bosco. Sulla destra poi,
si lascia la strada forestale per lo stretto sentiero che raggiunge la
frazione di Sorte da dove si rientra a Moena.
Moena da vedere
CHIESE DI SAN VIGILIO
E DI SAN VOLFANGO
Gli edifici religiosi custodiscono dovunque molte delle opere
d’arte più significative realizzate nei secoli passati e questo forse
vale per i paesi di montagna più che per ogni altro luogo. Moena
non sfugge a questa regola anche se molti angoli dell’abitato con
le antiche abitazioni, i numerosi affreschi ed i vecchi fienili offrono
spunti di grande interesse per un viaggio nella storia di queste
comunità alpine. In posizione splendida sul «col de Sèn Vile» (la
collina di San Vigilio) sorgono, una accanto all’altra, la chiesa parrocchiale e quella più piccola dedicata a San Volfango. Mancando riferimenti precisi - anche nei documenti più antichi si trova
solamente un generico riferimento alla «chiesa di Moena» - non si
sa con certezza quale delle due sia stata la prima chiesa di Moena
consacrata a San Vigilio il 27 settembre 1164. I dipinti presenti
nella chiesa di San Volfango, scene della passione ed immagini
devozionali, sono ascrivibili ad una produzione di livello popolare,
MOENA
e più che per il loro non eccelso valore artistico risultano interessanti come testimonianza religiosa e culturale del tardo medioevo.
La chiesa parrocchiale di San Vigilio conserva invece numerose
opere di Valentino Rovisi, allievo di Giambattista Tiepolo: la pala
dell’altare maggiore che raffigura San Vigilio fra Santa Massenza
e San Giovanni Nepomuceno; quelle dedicate a Sant’Antonio e
alla consacrazione della chiesa da parte del vescovo di Trento,
il 27.9.1164, il grande quadro ad olio dell’ultima cena e l’affresco
della cappella del Carmine. Altre opere di artisti di Moena nella
chiesa parrocchiale sono: due statue di grande pregio raffiguranti
San Pietro e San Paolo dello scultore G. B. Pettena; un quadro
sull’altare del Sacro Cuore del pittore G.B. Chiocchetti; il crocifisso ligneo, i disegni delle vetrate, i pannelli in legno dei portali
e l’Annunciazione in granito sopra l’entrata principale dell’artista
Cirillo Dellantonio.
MOENA
- Malga Roncac 3 Moena
Moena
Km 5 - ore 2,00
Raggiunta la frazione di Sorte la si attraversa per salire ancora
sino alla curva prima del ristorante Malga Panna. Qui si prende
a destra il sentiero indicato per Roncac-Col Ros e Costalongia.
Dopo breve salita, il sentiero si fa pianeggiante e l’assenza di
bosco consente una magnifica vista di Moena verso la Valle di
San Pellegrino. Si percorre un lungo tratto piano, si attraversa un
ponticello per proseguire con appena accennata pendenza. Poi,
il sentiero diventa ancora pianeggiante andando infine a confluire
nella strada forestale sterrata che sale al Passo di Costalunga.
Si scende a destra mantenendosi sul largo tracciato, si passa il
Rif di Costalongia percorrendo l’altro versante finché si raggiunge la casa rurale detta ancora oggi Malga Roncac. Si continua a
scendere verso il paese per Strada de Roncac, Strada de Even e
Strada de la Madonina, passando accanto alla bella chiesetta ed
alla fontana «del Dante», si torna in centro.
MOENA
- Someda 4 Moena
Ronc (Ronchi) - Moena
Km 4 - ore 2,30
Da Piaz de Ramon a Moena, superata la strettoia in uscita dal
paese verso Soraga, si sale a destra la scalinata che immette su
Strada de Someda che porta alla frazione omonima. La si percorre verso destra e continuando per Strada de Sèn Roch si esce
ben presto dall’abitato. Si passa accanto al forte austriaco della
prima guerra mondiale e si segue dall’alto il corso del Rio San Pellegrino sino a raggiungere, in località Ronc (Ronchi), la stazione a
valle della telecabina per il Lusia. La stradina è asfaltata ed alterna
brevi tratti di moderata pendenza a tratti pianeggianti. Per il rientro
si consiglia lo stesso percorso.
10
MOENA
SORAGA
- Someda 5 Moena
Soraga - Pianac
Km 5,5 - ore 3,00
Giunti da Moena nella piazzetta di Someda (vedi passeggiata n.
4) si prende a sinistra per Strada Frate E. Chiocchetti-Lenz e Strada del Termen su comodo e piacevole percorso, ben attrezzato
con panchine. Con uno splendido panorama su Moena, Soraga
e le frastagliate guglie del Larséch, si attraversano i prati a monte
della strada statale entrando a Soraga Alta per Strada de Roisc.
All’incrocio si sale a destra per Strada de Toalac proseguendo
quindi per la stradina sterrata che porta in alto. Ad un bivio si va
a destra. Si vince una breve rampa continuando sul piano per un
lungo tratto. Allorché il sentiero riprende a salire, si va a sinistra
per una cinquantina di metri per piegare improvvisamente a destra (l’imbocco del sentiero non è di immediata visibilità) e attraversare obliquamente la costa boscosa. Si costeggia un’ampia
distesa prativa, attraversando quindi una stretta fascia di bosco
oltre la quale si apre la grande radura di Pianac, un tempo utilizzata per il gioco del calcio e ben attrezzata con tavoli e panchine.
Al capo opposto si scende velocemente verso la strada che da
Someda porta a Ronchi. Si va a destra ed in pochi minuti si raggiunge la frazione.
6
Moena - Palua Soraga - Someda Moena
Km 5 - ore 2,00
Dal centro di Moena si risale Strada Salejada e arrivati al bivio
presso la fontana «del Dante», personaggio storico di Moena, si
gira a destra per Strada de Moene e poi a sinistra per Strada Saslonch per proseguire quindi sulla strada sterrata che percorre a
mezza costa i prati a monte del lago di Pecé. Il percorso, ameno
e riposante, è molto panoramico: gli fanno
corona il Larséch, il Sassolungo e sulla
Rif.
destra la lunga dorsale di Cima Dodici.
Fuchiade
Si giunge a Palua da dove si scende verso
1972
il centro di Soraga lungo la via omonima.
Hotel
Miralago
1920
11
b
MOENA
SORAGA
Si attraversa la strada statale di fronte all’ufficio turistico e quindi
il fiume Avisio sulla passerella poco a monte del ponte stradale.
Si va a sinistra per poi salire attraverso i prati alle case di Soraga
Alta. Si raggiunge Strada de Gherghele che si percorre verso destra sino all’incrocio. Si sale a sinistra per piegare quasi subito a
destra lungo Strada de Roisc. Si continua quindi su una panoramica e comoda strada sterrata dotata di numerose panchine fino
ad immettersi nella Strada Frate E. Chiocchetti-Lenz che porta
sulla piazzetta di Someda. Si rientra a Moena scendendo sulla
Strada de Sèn Roch e Strada de Someda dalla quale, superato
l’albergo Catinaccio, si prende subito a sinistra la scalinata che
porta alla strettoia nelle vicinanze di Piaz de Ramon.
6a Moena - Soraga - Moena
Km 5 - ore 2,00
Da Piaz de Sotegrava nel centro di Moena si risale Strada Salejada al cui termine si piega a destra percorrendo Strada de Moene.
Raggiunta la Scuola Alpina della Polizia di Stato si prosegue dritto
per Strada de Ischia scendendo al centro sportivo omonimo (bar,
parco giochi, go-kart, minikart, minigolf, biliardo, ping pong). Qui
si imbocca la pista ciclopedonale (lungo il suo percorso si trovano le piazzole con le attrezzature di un percorso vita) che sale
con ampie curve per farsi poi pianeggiante per un lungo tratto e
scendere infine in direzione del paese di Soraga. Usando il sottopasso della strada statale presso il ponte sull’Avisio si raggiunge
in pochi minuti il parco giochi di Soraga nei pressi del centro. Si
torna a Moena attraversando la via principale (Stradon de Fascia)
e seguendone il corso verso sinistra fino a raggiungere l’ufficio
turistico. Qui si va dritto per Strada de Palua fino al rione omonimo
che si lascia su una stradina che ben presto si fa sterrata. Attraversati gli ampi prati a monte del lago di Pecé si entra a Moena
discendendo Strada Saslonch che conduce all’incrocio con Strada de Ischia e Strada de Moene. Si va a destra lungo quest’ultima
e la successiva Strada Salejada tornando al punto di partenza in
Piaz de Sotegrava.
Passo San Pellegrino - Passo San
6b Fuciade
Pellegrino
Km 4 - ore 2,00
Raggiunto da Moena il Passo San Pellegrino, si prosegue ancora
per circa 200 metri per poi svoltare a sinistra sulla carrozzabile
che conduce ad un parcheggio nei pressi dell’albergo Miralago,
12
MOENA
SORAGA
dove si lascia la macchina. Da qui una comoda strada sterrata,
principalmente pianeggiante, permette di raggiungere la conca
prativa di Fuciade, uno spettacolare anfiteatro dominato da maestose cime (Cima Uomo e Sas de Valfreida), particolarmente interessante dal punto di vista botanico. L’itinerario si conclude al
Rifugio Fuchiade. Si rientra lungo lo stesso percorso.
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SORAGA
7 Soraga - Palua - Soraga
Km 2 - ore 1,00
Percorsa Strada Dolomites fino alla sommità della salita, si piega
a sinistra lungo la stradina bianca che attraversa un’amena costa
mista di prati e radi alberi. Entrati nel bosco si giunge ad una sbarra. La si supera per scendere poco oltre a sinistra a contornare
l’orlo dei prati. Si perde rapidamente quota e uscendo su un tranquillo viottolo si raggiungono in pochi minuti le abitazioni del rione
di Palua. Per la via omonima si torna al centro di Soraga.
8 Soraga
«Percorso Natura»
Km 1,5 - ore 1,30
Superata la passerella presso il campo giochi di Soraga si prende
a sinistra lungo l’Avisio, si vince una breve rampa incontrando
la strada forestale che da destra scende da Soraga Alta. Se ne
segue verso sinistra il percorso pianeggiante finché giunti all’albergo La Molinella lo si lascia per salire a destra. Si oltrepassa
una sbarra proseguendo dritto. Ad un bivio si piega verso destra
seguendo la segnaletica e le attrezzature del «Percorso Natura».
La salita, che a tratti si fa accentuata, termina improvvisamente. Si va sul piano verso uno spazio aperto per scendere quindi
a destra su un piacevole sentiero che delimita i prati che fanno
corona all’abitato di Soraga Alta. Si entra fra le prime abitazioni
e piegando poco dopo a destra si percorre l’ultimo tratto di Strada de Gherghele. Si continua sulla strada che, diventata sterrata,
scende velocemente verso l’Avisio ed in pochi minuti porta alla
rampa ed alla passerella nominate all’inizio.
9 Soraga - Tamion - Soraga
Km 6 - ore 3,00
Dal centro di Soraga si imbocca Strada del Cioch e proseguendo
per Strada de Barbida si giunge al rione omonimo. Giunti davanti
alla chiesetta si prende la stradina di destra e ancora sulla destra
si infila una volta ad arco oltre la quale si va a sinistra verso monte. Si sale dritto per circa 150 metri piegando improvvisamente
a destra. Si vince la ripida balza costituita da arenarie della Val
Gardena le cui rossastre formazioni si intravedono in basso nella
forra. La salita è ripida e impegnativa ma, nel tratto superiore, è
accompagnata da una buona alberatura che mitiga la fatica della
salita. Ci si affaccia su piccole radure prative che si fanno sempre
14
VIGO
più ampie per uscire quindi all’aperto e raggiungere finalmente il
piano presso un boschetto di larici e abeti. Qui una sosta è d’obbligo sia per riprendere fiato che per guardarsi attorno. Un piccolo
rialzo sulla sinistra è la posizione ideale per ammirare la splendida
vista sia verso sud con Soraga e Moena, che verso nord con Tamion appollaiato in alto in mezzo ai prati e sovrastato dai dirupi
del Larséch. Si prosegue quindi dritto attraverso i prati in ambiente
solare. Alcune curve sinuose aiutano a vincere il pendio sul quale
vigilano solitari larici centenari e presso un antico fienile bruciato
dal sole si entra nell’abitato di Tamion. Due fontane alle quali ci
si può rinfrescare accompagnano verso il centro della frazione.
Per il rientro consigliamo di utilizzare il percorso Vigo - Larzonei
- Tamion (descritto in senso inverso al testo n. 11) fino alla fontana
di Larzonei dove si va a destra. Si esce dalla frazione e seguendo
il tracciato della strada di campagna si scende attraverso i prati
a collegarsi al percorso della passeggiata Vigo - Cocol - Soraga
(vedi testo n. 10) che si segue verso valle.
- Cocol - Soraga 10 Vigo
Vigo
Km 7 - ore 3,00
Poco oltre il distributore nel centro di Vigo, presso un antico crocifisso in legno, si imbocca a sinistra Strada de Val che attraversa
il rione omonimo. Giunti ad un bivio si va ancora a sinistra (a destra sale ripida Strada de Somcosta) lungo Strada de Costa. Si
prosegue dritto sulla stradina che porta a valle in mezzo ai prati.
Da destra confluisce sul nostro percorso la stradina di campagna
che scende da Larzonei (vedi percorso consigliato di rientro per la
passeggiata n. 9 Soraga-Tamion). Si passa a pochi metri da una
vecchia baita, un tempo utilizzata per la fienagione, per continuare in discesa con pendenza ben distribuita fino al ponte in legno
sul Ruf (Rio) de Valace. Attraversatolo si scende obliquamente
attraverso il bosco su ampio tracciato, sbucando poco dopo sui
prati di Soraga in vista della Cappella della Madonna. Si attraversa la strada principale seguendone il ciglio verso destra fino
all’abitato. Per tornare a Vigo, si va a sinistra prima del distributore
e quindi per Strada da Molin si raggiunge l’albergo La Molinella.
Qui si piega ancora a sinistra e seguendo il corso dell’Avisio si
raggiunge il ponte che permette di raccordarsi con la frazione di
San Giovanni e quindi con Vigo.
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VIGO
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VIGO
- Larzonei - Tamion 11 Vigo
Vigo
Km 6 - ore 3,00
Poco oltre l’Hotel Belvedere in Strada Murada - che si raggiunge
comodamente dal centro di Vigo per le vie Strada de Val e Strada
de Somcosta - si scende, a sinistra della strada statale, verso
l’abitato di Larzonei. Raggiunta in pochi minuti la fontana coperta
si va a destra uscendo poco dopo in mezzo ai prati per una stradina erbosa che passa accanto a un bel crocifisso in località le
Pociole. Si taglia trasversalmente la costa prativa e giunti in prossimità del Ruf (rio) de Valace si risale al ponticello in legno, al di
là del quale si trova un bivio. Si va a sinistra sul sentiero che, con
marcata pendenza, conduce ad un pianoro erboso ai confini con
i prati a valle di Tamion, chiamato Col de Cicion, dove fa bella mostra un altro crocifisso. Si continua salendo verso destra per una
strada forestale inizialmente piuttosto ripida ma la cui pendenza
si smorza man mano che si procede e ci si avvicina a Tamion. Da
destra confluisce il sentiero proveniente da Vallonga e poco dopo
si raggiunge l’abitato presso la chiesa. Da Tamion si gode di una
eccezionale vista panoramica su tutta la Val di Fassa e sull’antistante Cima Dodici. Si ritorna lungo lo stesso percorso oppure
si segue a ritroso la passeggiata Vigo - Vallonga - Tamion (vedi
testo della passeggiata n. 12 descritta in senso opposto) che in
direzione di Vigo si svolge in gran parte in discesa o sul piano ad
eccezione di tre brevi salite.
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VIGO
- Vallonga - Tamion 12 Vigo
Vigo
Km 6 - ore 3,00
Dal centro di Vigo si esce in direzione di Costalunga sino a raggiungere il ponte sul Ruf (rio) de Val. Ci si immette su Strada de
Pontac che segue l’argine del torrente. Salendo per la strada sterrata si giunge ad un bivio. Ci si tiene a sinistra, si passa il cancello
a girandola e la passerella sul rio poco più a monte. Un bel tratto
di sentiero panoramico conduce in un valloncello dove ha inizio
il percorso vita. Si prosegue dapprima in leggera salita poi sul
piano fino a raggiungere un’area attrezzata con panchine, tavoli
e giochi per i bambini. Sul lato opposto della radura si scende a
sinistra per la strada forestale Vael, seguendo la corona di alberi che cinge l’area prativa, sino a che essa si congiunge con la
stradina che, pianeggiante, va verso Vallonga. Ci si dirige verso
l’abitato. Si sale alla chiesetta di San Giovanni Nepomuceno e
ad una fontana dove si va a sinistra. Attraversata obliquamente
la Grande Strada delle Dolomiti si scende verso le vallette delle
Grave, una successione di valloncelli percorsi da piccoli rii che
si attraversano facilmente, tenendosi a destra al bivio dopo il secondo ruscello. Quindi si sale con ben distribuita pendenza ad
una strada sterrata che si segue verso destra. Pochi minuti sono
sufficienti a raggiungere Tamion da dove si gode una straordinaria vista su tutta la Val di Fassa e sui monti che la circondano.
Si torna a Vigo percorrendo a ritroso la passeggiata n. 11 Vigo
- Larzonei - Tamion.
- Chiesa di S. Giuliana
13 Vigo
e «Percorso Vita» - Vigo
Km 2 - ore 2,00
A sinistra della farmacia si risale Strada de Piz fino alla fontana
coperta proseguendo quindi dritto sulla Strada de Sent’Uiana. Si
aggira a monte l’ultima abitazione percorrendo la stradina selciata che conduce al muro di cinta della chiesa, uno degli edifici più
ricchi di storia di tutta la Val di Fassa. Infatti la chiesa di Santa
Giuliana, la cui esistenza è documentata fin dal 1237, è una delle
più antiche della valle. Mentre sulla parete esterna volta a est si
intravede appena una grande figura di San Cristoforo col bambino, l’interno ospita due preziose opere d’arte: i pregevoli affreschi
dell’abside, di probabile scuola brissinense risalenti alla seconda
metà del 1400 e l’altare maggiore in legno intagliato nel 1517 da
Giorgio Artz di Bolzano. Un gran numero di panchine sparse nel
bel bosco di larici suggerisce una prolungata sosta in un luogo
18
VIGO
di grande suggestione. Sottostante la chiesa, è possibile, inoltre,
visitare il Cimitero Austrungarico di Guerra. Il cimitero raccoglie le
salme di 663 caduti della Prima Guerra Mondiale provenienti da
tutti i paesi che allora facevano parte dell’Impero Austrungarico.
Sull’altura dietro la Chiesa, si prosegue, poi, su comoda strada
sterrata, sino ad incrociare il sentiero 547 che scende dal Vael.
Si percorre suddetto sentiero in discesa, sino a che questo prende la denominazione di Strada de Pontac e va ad immettersi su
Strada Rezia. Svoltando a sinistra, si percorre quest’ultima sino al
punto di partenza dell’itinerario.
- Grotta di Lourdes
14 Vigo
- VIGO
Km 1 - ore 1,00
A sinistra della farmacia nel centro di Vigo si risale Strada de Piz
piegando verso destra allorché si incontra la fontana coperta.
Poco oltre si attraversa il Ruf de Lejia dove inizia una breve salita.
La stradina si fa pianeggiante e in un paio di minuti si raggiunge
la Grotta di Lourdes, costruita nel 1888 per un voto e attorniata da
numerose panchine. Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso.
CHIESA DI SAN GIOVANNI,
PIEVE DI FASSA
La Chiesa di San Giovanni fa parte di quell’antico complesso architettonico pervenuto fino a noi sostanzialmente intatto e costituito anche dalla canonica, dalla casa della monegarìa (cioè del sacrestano)
e dal grande fienile, ora sede dell’Istituto Culturale Ladino, al quale
venivano conferite le decime dovute nei secoli passati dalla popolazione per il sostentamento del clero. Benché posteriore alla chiesa
di Santa Giuliana, le cui origini risalgono all’epoca pre-carolingia, fu
questa chiesa pievana che divenne il fulcro religioso e civile della comunità fassana. Presso di essa si trovava infatti il fonte battesimale
al quale, fino al 1554, venivano portati i battezzandi di tutta la valle
ed il cimitero. È ancora qui che venivano celebrati i matrimoni e la
maggior parte delle funzioni religiose al termine delle quali avevano
luogo le riunioni di pien comun ossia di tutta la popolazione fassana
per discutere le questioni amministrative di interesse generale. L’attuale chiesa di stile gotico fu eretta nella seconda metà del XV sec.
dopo aver demolito la preesistente chiesa romanica divenuta troppo
piccola per le esigenze dell’intera valle. Di quest’ultima si conservano,
a livello della cripta, i resti dell’antica abside con un’importante (testimonia infatti che la cristianizzazione giunse in valle da Aquileia) frammento
di affresco raffigurante gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele nonché le due teste leonine poste ai lati dell’ingresso principale.
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POZZA
i Pr :
15 Sora
Pera - Pozza - Vigo
Km 4 - ore 2,00
Questa bella passeggiata collega i paesi di Pera e Pozza con
Vigo con un tracciato panoramico che si sviluppa sulle basse
pendici del Ciampedìe al limite tra il bosco ed i prati di Sorapoza. Il percorso si presenta con una divertente alternanza di tratti
pianeggianti e modeste salite e serpeggia piacevolmente nelle
numerose vallecole che scendono attraverso il bosco. Il sentiero
è in gran parte ben ombreggiato ed attrezzato con tavoli e panchine posti nei luoghi più aperti e panoramici. La passeggiata
prende avvio da Strada de la Taboca a Pera di Fassa. Si lasciano
le ultime abitazioni passando a destra di una legnaia tinteggiata
di scuro. Si sale ad una curva della strada sterrata dove si piega
a sinistra attraverso i prati. Percorso un primo tratto pianeggiante
ci si alza gradualmente di quota a raggiungere il bosco. Si va in
direzione di Pozza (anche da qui ci si può immettere sul percorso
con un facile accesso dal Troi de Vich) e di Vigo accompagnati, sulla sinistra, da un magnifico panorama sul Costabella ed il
Gruppo della Valacia. Si entra a Vigo per Strada de Piz ed in
pochi minuti si raggiunge il centro.
- Malga
16 Pozza
Aloch - Pozza
Km 2 - ore 1,30
All’incrocio fra
Strada de Meida e
Strada de Freina si risale
il rione omonimo uscendo
ben presto dall’abitato. Ad un
primo bivio si prosegue in
leggera salita giungendo ad
un secondo incrocio. Andando
a sinistra si imbocca una variante meno
impegnativa, più indicata per passeggini mentre
se si continua dritto, dopo una breve salita, si giunge
in vista dei prati attraverso i quali, dopo un tratto di discesa, si
raggiunge la Malga Aloch, da dove si gode di una magnifica vista su Pozza, Vigo e la Roda de Vael. Il ritorno avviene lungo lo
stesso percorso.
20
POZZA
a
b
al Crocifisso
1526
16a
Pozza Loc. Bagnes - Pozza
Km 4 - ore 1,30
Partendo dalla chiesetta di San Nicolò, si lascia Strada de Meida
per imboccare sulla sinistra Strada de Freina, leggermente in salita, che si divincola fra case e vecchi fienili. Presto questa diviene
sterrata e, poco oltre, si biforca. Al bivio si imbocca il sentiero che
scende leggermente verso destra, immettendosi in un boschetto rado e, comunque, luminoso. Da qui il percorso continua sul
piano sino al congiungimento con la strada ciclo-pedonabile che
21
POZZA
conduce a Soraga. Qui si svolta a destra, costeggiando l’impianto di depurazione delle acque prima e, successivamente, il corso
del torrente Avisio, sino a rientrare nell’abitato di Pozza e a raggiungerne l’edificio municipale posto all’ingresso della frazione di
Meida. Proprio nei pressi del municipio, si attraversa la Piaza de
Comun per imboccare, verso sinistra, la strada che costeggia il
corso del fiume Avisio, denominata Promenada enlongia Ruf, che
si percorre, risalendo verso destra, costeggiando il corso del Rio
San Nicolò (Ruf de Sèn Nicolò) sino alla chiesa di San Nicolò.
16b Pozza
Malga Crocifisso - Pozza
Km 5 - ore 3,00
Partendo dalla frazione di Meida lungo Strada de Meida che diviene, poi, Strada Ruf de Ruacia, si giunge nei pressi di un ponte
che attraversa il corso del Rio San Nicolò (Ruf de Sèn Nicolò) nei
pressi del ristorante La Soldanella. Poco prima del ponte, sulla
destra, s’imbocca una stradina sterrata, caratterizzata da una salita piuttosto dolce all’inizio che diviene via via più ripida, salendo
di quota attraverso una breve serie di tornanti. Successivamente
la strada diviene nuovamente pianeggiante sino a congiungersi
con la strada asfaltata della Val San Nicolò, che s’imbocca girando a destra e dalla quale, in discesa, si fa rientro in paese.
17
Pozza Pera (Loc. Piciocaa) Ciancoal - Meida
Km 2,5 - ore 1,15
Al ponte sull’Avisio che congiunge Pozza con Meida si segue il
marciapiede che costeggia la strada nazionale verso Pera. Dopo
circa 200 metri lo si lascia proseguendo lungo il corso dell’Avisio,
che si segue fino al ponte in legno di Piciocaa. Attraversandolo
ci si trova di fronte una cappella votiva recentemente restaurata
ed un’ampia radura attrezzata a parco giochi. Si segue il sentiero basso dirigendosi a sud verso l’abitato di Meida attraverso la
vasta area prativa di Ciancoal. Raggiunta l’omonima via asfaltata,
la si risale ed imboccando poi verso destra Strada del Piz si entra
in paese.
22
POZZA
- MONZON 17a Pera
La Regolina - Pera
Km 6 - ore 3,50
Partendo da Pera di Fassa in Strada de Ciadenac, si prosegue
costeggiando il Ruf de Soal che si attraversa per poi imboccare Strada de Rualp in direzione Monzon lungo il tracciato della
Strèda de
Chiavacia
La Regolina
1576
a
Via Crucis. Giunti a Monzon si prosegue a sinistra seguendo le
indicazioni per il ristorante, punto di ristoro Baita La Regolina.
Proseguendo oltre il ristorante si incontra presto un incrocio, con
un sentiero che muove a sinistra. Lo si imbocca e di lì a breve si
incrocia un comodo sentiero che segue la pista da sci, passando
proprio sotto la seggiovia. Proseguendo si rientra a Pera incontrando nuovamente Strada Ciadenac.
23
MAZZIN
- Ronch - Pera 18 Mazzin
MAZZIN
Km 4,5 - ore 3,00
Nel centro di Mazzin, attraversato verso sud il ponte sul Ruf de
Udai, si prosegue brevemente lungo Strèda de Col da Chieve
per risalire quindi a destra una ben visibile stradina sterrata che
con modesta e ben distribuita pendenza conduce alla curva della
strada per Monzon. Si percorre quest’ultima in salita per circa 300
metri e giunti nell’abitato di Ronch, di fronte ad un bel fienile (la
prima costruzione che si incontra sulla destra), si scende a sinistra per un viottolo di campagna che diviene ben presto pianeggiante. Si cammina piacevolmente fra radure prative e macchie di
abeti. Si inizia a scendere contornando i prati a valle di Monzon.
Ci si affianca al percorso della Via Crucis e, allorché la discesa
si fa più ripida, si lascia il percorso largo per andare a destra sul
piano. Si esce presso un vecchio fienile restaurato ad abitazione.
Si scende verso sinistra entrando nel rione di Rualp. Qui, passato il ponte sul Ruf de Soal, si continua lungo Strada
Ciadenac e dopo aver attraversato la strada statale
per Strada Jumela, si giunge al ponte in legno sull’Avisio. Attraversatolo, si prende a sinistra la strada
sterrata che segue il corso del torrente. Si sale una ripida ma
breve rampa, giungendo poco oltre al ponte sull’Avisio a valle di
Mazzin. Si entra in paese risalendo la Strèda de Chiavacia prima
e Strèda dò Ruf poi.
- Solaria 19 Mazzin
Mazzin
Km 2,5 - ore 1,00
Davanti alla chiesa di Mazzin si imbocca
Strèda de Col da Chieve. Prima del ponte
sul Ruf de Udai si sale a destra per la
via che ne segue il corso. Si esce dal
paese continuando dritti sulla strada
per circa 150 m. Presso un masso
con segnavia rosso-bianco si va
a destra per la stradina che
dapprima sale con moderata
pendenza per farsi poi pianeggiante per un bel tratto. Si va infine
ad attraversare un ruscello e per una
breve rampa si esce dal bosco a monte del complesso residenziale di Solaria.
24
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Str. de Col
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o
Strèda de
Chiavacia
Si scende per la strada sterrata e quindi per la strada asfaltata che raggiunge la statale. Si torna verso
Mazzin lungo il marciapiede che la costeggia.
20 Campestrin
Fontanazzo - Campestrin
Km 3,5 - ore 2,00
Di fronte alla fermata dell’autobus sulla strada statale si risale
Strèda Don V. Valentini verso monte. Presso l’ultima abitazione
si passa a destra di un bel faggio, si costeggia una bassa siepe
raggiungendo l’argine del Ruf de Dona. Lo si segue verso monte
fino a raggiungere un vecchio sbarramento infossato nel terreno.
Qui si va a destra percorrendo un sentierino per una cinquantina
di metri. Allorché questo inizia a salire, sassoso e accidentato,
si prende a destra un tracciato che, con piacevole andamento,
percorre le basse pendici del monte Ponjin alternando tratti pianeggianti a modeste salite. Si esce su una strada forestale che
si segue verso destra scendendo verso l’abitato di Fontanazzo.
Raggiunta la strada statale, la si attraversa per poi andare verso sinistra ad imboccare una stradina asfaltata che serpeggia in
mezzo ai prati e porta verso l’abitato di Campestrin. Si percorre
l’ultimo tratto lungo il marciapiede.
25
CAMPITELLO
- Cherpei 21 Campitello
Campitello
Km 1,5 - ore 1,00
Dal centro di Campitello per Strèda de Morandin e Strèda de
Col da Faé si attraversa il nucleo più antico dell’abitato. Si lascia
Strèda de Col da Faé percorrendo per pochi metri Strèda de
Cherpei e andando quindi dritti lungo Strèda de Crousc. Presso
l’ultima abitazione si sale una breve rampa al di là della quale, te-
26
CAMPITELLO
nendosi sulla destra, si va in direzione dello skilift lungo un viottolo
costeggiato da cespugli. Prima di raggiungerlo si segue la traccia
erbosa che con leggera diagonale verso sinistra porta ad attraversare il tracciato dell’impianto una decina di metri a valle dell’ultimo
pilone. Si riprende quindi il viottolo costeggiato da cespugli per
andare con modesta salita a raggiungere il dosso di Cherpei. Il
luogo è ben ombreggiato e i numerosi tavoli e panchine lasciano
sufficiente spazio ai giochi dei bambini. Si torna in paese lungo
lo stesso percorso.
- Pian 22 Campitello
Campitello
Km 1,5 - ore 1,30 nel primo caso
Km 2,5 - ore 2,00 nel secondo caso
A poche decine di metri da Piaz de Ciampedel, alla confluenza della Strèda de Salin e della Strèda Sènc Felip e Giacum, si
salgono i gradini a destra della ex-stazione della seggiovia per il
Col Rodela. Si sale per un sentiero a gradoni caratterizzato dalla
presenza delle cappelle della Via Crucis che si seguono fino all’abitato di Pian. Si visita quindi la piccola frazione, uno fra i più
antichi insediamenti della Val di Fassa tuttora abitato e dove sono
ancora visibili alcuni antichi forni per il pane. Si rientra a Campitello discendendo a destra la strada asfaltata (Strèda de Pian)
che conduce in Strèda de Col e quindi al punto di partenza della
passeggiata oppure, in direzione opposta, si prende la carreggiata che a mezza costa entra nella Val Duron. Dopo circa un
chilometro si giunge alla strada che sale da Campitello. A sinistra
si passa il ponte di Pian da Molin per proseguire, sul piano prima
e con accentuata pendenza poi, verso Campitello.
27
CAMPITELLO
canazei
23 Campitello
Sor ghes - Canazei
Km 2 - ore 1,00
Dal centro di Campitello si discende Strèda de Pènt de Sera che
conduce alla funivia del Col Rodela. Attraversato il ponte sull’Avisio si va dritti verso il bosco costeggiandolo poi verso sinistra. Allorché, poco dopo, si incontra la piana di Sorèghes con il
campo pratica di golf, si prende a destra la ben segnalata strada
forestale Cercenà dal tracciato piano ed ombreggiato e con abbondanza di panchine lungo tutto il percorso. A lato della strada
forestale si sviluppa il tracciato di due distinti percorsi vita che
hanno inizio alle due estremità di questa passeggiata. Si entra a
Canazei su Strèda de Cercenà che immette poi in Strèda Roma.
Qui, risalendo la via verso destra, si va verso il centro di Canazei,
mentre andando verso sinistra ci si immette sul percorso della
passeggiata Soronch che riporta a Campitello (per la descrizione
vedi passeggiata n. 24).
- Soronch 24 Canazei
Campitello
Km 2 - ore 1,00
Dal centro di Canazei, passando accanto al parco giochi si discende Strèda Roma in direzione del lago dei Cinque Pini, continuando quindi dritti sulla stradina asfaltata che fiancheggia la
piana prativa di Soronch. Ci si accosta all’Avisio seguendone l’argine per un bel tratto ed entrando in paese lungo Strèda Veia si
giunge nel centro di Campitello. Si rientra a Canazei sul percorso
della passeggiata Sorèghes (per la descrizione vedi passeggiata
n. 23).
28
CANAZEI
- Pian Pozata 25 Canazei
Soracrepa - Gries
Km 4 - ore 2,00
A sinistra dell’antica chiesa di San Floriano si risale Strèda dò Ruf
de Antermont e attraversato il secondo ponte sul rio omonimo
si piega quasi subito a sinistra. Il sentiero si presenta ripido fin
dall’inizio ed in quattro ”strappi” intervallati da altrettanti brevi tratti
pianeggianti, porta alla minuscola radura di Pian Pozata, caratterizzata da un grosso masso e dove tavoli e panchine consentono una provvidenziale sosta. Percorse alcune decine
di metri, ci si immette sulla strada forestale Pian Pozata. La salita
continua dapprima lieve poi più marcata allorché ci si affianca a
delle paretine rocciose che ci accompagnano per un bel tratto. In
prossimità del ruscello, la strada diventa di nuovo sentiero. Si attraversa agevolmente il rio per seguirne poi il corso verso valle. Si
esce dal bosco a monte dell’ampio spazio prativo di Soracrepa,
uno dei più antichi insediamenti abitativi della Val di Fassa le cui
abitazioni sono ora in rovina. Si riattraversa il Ruf de Soracrepa
scendendo rapidamente verso l’abitato di Gries. Si passa accanto alla chiesa, dedicata alla Madonna della Neve la cui facciata
est è abbellita da un gigantesco San Cristoforo, giungendo nella
piazzetta di Gries, un tempo regola autonoma di Fassa ed ora
frazione del Comune di Canazei.
29
CANAZEI
- Ciasates Canazei
26 Canazei
Km 2 - ore 1,00
Dal centro di Canazei si scende lungo Strèda Roma fino ad imboccare a sinistra Strèda de Cercenà. Poco oltre il ponte sull’Avisio si va a sinistra tenendosi sul sentiero rialzato che costeggia
a monte il parcheggio del residence Villa Avisio. Si continua al di
là della sbarra che chiude l’accesso ai prati passando nei pressi
dello skilift Avisio e scendendo verso il corso dell’Avisio di cui si
30
CANAZEI
segue l’argine per un bel tratto. Si attraversa un boschetto e vincendo una breve salita ci si affianca nuovamente al torrente. Si
costeggia un’ampia radura prativa e quindi un bosco pavimentato da uno straordinario tappeto di muschi di varie specie. Si esce
infine sulla strada statale presso il Pènt (ponte) de la Roa. Lo si
attraversa tornando a Canazei lungo Strèda de Parèda.
Canazei - P nt
la Roa - Molin - Alba 27 de
Pen a - Canazei
Km 5 - ore 2,00
A Canazei si risale Strèda de Parèda fino all’uscita dal paese
presso il Pènt de la Roa. Prima del ponte si prende a sinistra la
stradina asfaltata (Strèda dò Veisc) che segue da vicino il corso
dell’Avisio. Il tracciato, perlopiù pianeggiante, presenta una piacevole alternanza di ombrosi boschetti e spazi aperti. La passeggiata è ben dotata di tavoli e panchine. A circa metà cammino,
all’altezza di un’area attrezzata a parco giochi – nei cui pressi,
lungo il torrente, è stata ricavata anche una piccola spiaggia
– una passerella consente di raggiungere lo Stadio del Ghiaccio.
Si prosegue uscendo sulla strada provinciale all’entrata di Penìa
presso il ponte sull’Avisio.
Si rientra a Canazei attraversando questo ponte verso destra e
scendendo lungo la sponda sinistra del torrente per Strèda de
Dolèda. Si passa accanto allo Stadio del Ghiaccio ed al termine
di una breve salita ci si immette sulla strada statale tornando al
punto di partenza lungo il marciapiede.
31
CANAZEI
a - Lorenz 28 Pen
Vera - Insom - Pen a
Km 5 - ore 3,00
Si parte dalla piazzetta centrale di Penìa per salire a destra della
fontana sul Troi de Lorenz e uscire sui prati alle spalle dell’abitato.
Si prosegue sulla strada, selciata nei punti di maggiore pendenza,
che taglia il ripido pendio per raggiungere dapprima l’abitato di
Lorenz con la sua chiesetta e quindi, un poco più a monte, quello
di Vera. Si passa a destra della chiesetta dedicata alla Madonna
de l’Aiut continuando su sentiero erboso e pianeggiante con una
magnifica vista sull’imponente parete nord del Gran Vernel. Sulla
sinistra, in alto, a qualche decina di metri dalla stradina, i ruderi
di Insom testimoniano l’esistenza di un terzo nucleo abitativo. Si
va sul piano attraverso i prati per raggiungere il Ruf de Penìa,
al di là del quale si va a destra per la comoda strada di ghiaia
bianca che in leggera discesa si inoltra nel bosco. Si attraversa
la radura prativa di Udàer scendendo verso la sottostante strada
statale. La si segue verso destra per circa 150 metri sino al guardrail del ponte sul torrente Avisio. Si passa esternamente ad esso
su ben evidente sentiero di fine ghiaia bianca. Entrati nel bosco
lo si attraversa con percorso sinuoso dapprima pianeggiante, poi
in leggera discesa. Allorché la discesa si accentua, tenendosi
sempre sul tracciato principale si raggiunge la strada asfaltata.
Si guadagna l’antistante piazzola, si sale ad attraversare il ponte
seguendo la strada provinciale ancora per una trentina di metri.
Si entra a destra nel bosco su ben visibile sentiero che si snoda
piacevole alla base dell’imponente parete nord del Gran Vernel e
ben fornito di tavoli e panchine nelle piccole radure che via via si
incontrano. Si trova una prima passerella che porta verso l’antica
segheria veneziana (una delle sezioni sul territorio del museo etnografico ladino), si prosegue fino alla successiva che porta nella
parte bassa di Penìa dove si passa fra l’albergo Sonia a destra ed
una bella casa rurale con fienile a sinistra.
32
NOTE
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