Imparare ad imparare L’apprendimento centrato sullo studente infermiere attraverso un progetto di laboratorio didattico sull’igiene delle mani Learn to learn: a nurse student based learning process. Workshop about hand hygiene ______________________________________________________________ 2 2 1 3 Nicol Marcatelli Grazia Antonella Tura Francesca Morri Vilma Rigobello 1.Studente CdL Infermieristica, 2. Azienda USL Rimini, 3. Docente Master ICA Torino Introduzione L’igiene delle mani è una pratica molto complessa ed esistono diverse raccomandazioni su quali strategie siano più efficaci per aumentarne la compliance; le più accreditate includono componenti educative e motivazionali, che possono avere un effetto sulla pratica e sulle 1 radici che stanno alla base di un comportamento . Non è sufficiente realizzare programmi di formazione ma è necessario puntare su strategie multimodali di implementazione che coinvolgano 2 sia personale sanitario che studenti infermieri . Riconoscendo il problema della bassa adesione all’igiene delle mani, una via che si sta cercando di percorrere, anche a livello internazionale, è la ricerca di una collaborazione tra l’ambito formativo universitario e quello sanitario. Da alcuni studi emerge che gli studenti infermieri, essendo in possesso delle conoscenze teoriche riguardo all’igiene delle mani, si troverebbero in una posizione ideale per promuoverla, fungendo da “agenti di cambiamento” attraverso la condivisione delle proprie corrette conoscenze con gli operatori sanitari. Essi potrebbero risultare un valido aiuto nell’aumentare l’adesione propria e del personale 3-4 stesso . È a partire da questi presupposti che si è cercato di coinvolgere all’interno della Campagna OMS “Cure pulite sono cure più sicure” promossa nell’AUSL di Rimini, attraverso un Progetto di laboratorio didattico sull’igiene delle mani, anche gli studenti infermieri, non semplicemente considerandoli come transitori all’interno delle Unità Operative, ma come veri e propri ambasciatori della buona pratica dell’igiene delle mani, visti come risorsa in grado di poter ottenere un cambiamento duraturo del proprio comportamento e di quello dei professionisti sanitari con i quali si relazionano. La partecipazione a progetti formativi che utilizzano gli studenti infermieri come promotori dell’igiene delle mani, potrebbe risultare un eccellente strumento per far sì che la pratica diventi parte integrante della loro professione e 3 sia presente sin dagli esordi della loro carriera . La formazione oggi deve adottare nuove modalità che andando oltre la sfera cognitiva, facilitino processi di interiorizzazione e motivazione al cambiamento. Le metodologie che meglio si adattano a questa tipologia di formazione sono entrate a far parte dei percorsi formativi proprio nel momento in cui sono andati in crisi quei modelli di apprendimento basati su processi unidirezionali di trasmissione della 5 conoscenza . Approcci che si basano sull’esperienza, come la didattica laboratoriale, hanno dimostrato di facilitare lo sviluppo di capacità, di promuovere l’acquisizione e la modificazione di atteggiamenti individuali. Questi laboratori per l’apprendimento, in cui studenti e docenti possono sperimentare insieme il processo formativo, nascono in Germania alla fine degli anni ’70. Essi sono “spazi mentali attrezzati” in cui si conosce, attraverso l’azione e la riflessione, dove l’apprendimento stesso diventa l’oggetto del lavoro, dove ci si può confrontare con una determinata tematica, un avvenimento o un problema, attivando la fantasia, 5-6 l’atteggiamento di esplorazione e la curiosità . La nascita dell’esperienza laboratoriale è dovuta all’esigenza di approfondire un argomento importante dal punto di vista infermieristico quale l’igiene delle mani all’interno di un percorso formativo dove altrimenti le attività proposte risulterebbero frammentate e di carattere 5-6 puramente teorico . La metodica educativa del laboratorio didattico può essere applicata quindi anche nell’ambito delle scienze infermieristiche. Un esempio è rappresentato dall’esperienza dell’AUSL di Rimini e dell’Università degli studi di Bologna nel corso di Laurea in Infermieristica con il Progetto Laboratorio didattico pedagogico sull’igiene delle mani “Cure pulite sono cure più sicure”. Il Tutor di Progetto L’attività di tutorato, richiede al professionista che la svolge un continuo aggiornamento in ambito clinico e formativo. Ciò garantisce una dinamicità di competenze sempre in evoluzione, competenze offerte allo studente, che è il protagonista del percorso formativo, ma anche indirettamente della qualità dell’assistenza. Ne deriva per il Tutor di progetto una posizione di interfaccia tra Università e Azienda Sanitaria, inserendosi fattivamente nella possibilità di sviluppo dell’uno e dell’altro contesto formativo. L’ infermiere esperto di Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (IOS) può ricoprire questo ruolo e scegliere così gli strumenti di insegnamento idonei e mirati come potrebbero essere i laboratori didattici, con l’elaborazione di un progetto di lavoro finalizzato sia all’apprendimento significativo ma anche al raggiungimento degli obiettivi aziendali fattibili e funzionali. 1 Le caratteristiche degli studenti Gli studenti devono essere individuati per le loro abilità artistiche e per la loro predisposizione ad essere “devianze positive”. Il successo del progetto, dipende molto dalla disponibilità, capacità, sviluppo del pensiero creativo e dal rapportarsi ai compiti assegnati in modo attivo e responsabile da parte degli studenti. Obiettivi del progetto - Sperimentare nuove tecniche formative coinvolgendo gli studenti infermieri, rendendoli responsabili dell’implementazione della Campagna OMS all’interno delle Unità Operative a loro assegnate nel progetto; - Promuovere l’adesione all’igiene delle mani, facendo in modo che gli studenti stessi siano educatori e messaggeri della buona pratica; - Implementare ulteriormente la Campagna OMS ”Cure pulite sono cure più sicure” attraverso l’effettuazione di osservazioni della pratica nelle Unità Operative con la valutazione della presenza e dello stato di conservazione del materiale OMS (opuscoli informativi e poster) nelle stesse; - Rendere partecipe e coinvolgere maggiormente il cittadino (genitore, paziente, familiare, caregiver) secondo le ultime raccomandazioni OMS fornite nel documento “Framework per l’autovalutazione 2010” con la realizzazione di un nuovo poster e di un opuscolo informativo, contenenti informazioni sull’igiene delle mani; - Distribuire il materiale attraverso dei “Mani Point” (spazi all’interno delle Unità Operative dedicati esclusivamente all’igiene delle mani). Materiali e metodi L’intero progetto è stato suddiviso in tre fasi. La prima fase ha riguardato l’organizzazione del percorso formativo nella quale il tutor di progetto ha effettuato un’analisi e una ricerca bibliografica sui migliori metodi educativi e sulle modalità di “formazione attiva” realizzando il Progetto Laboratorio Didattico Pedagogico “Cure pulite sono cure più sicure” da presentare ai coordinatori didattici del C.d.L in Infermieristica ai quali è stata inoltrata una richiesta formale. Riconoscendo il problema della bassa compliance degli studenti all’igiene delle mani inbase ad dati raccolti dal personale addetto al controllo delle infezioni, l’Università ha aiutato nel reclutamento studenti. Il progetto in seguito è stato portato dagli studenti infermieri come argomento di tesi. Nella seconda fase sono avvenuti gli incontri in aula e la formazione sul campo. La disponibilità chiesta agli studenti per le rilevazioni sull’adesione alla pratica è stata alta; di notevole rilevanza in questa fase sono state le loro caratteristiche personali. La fase successiva è stata quella di “assegnare” ad ogni studente un reparto nel quale lavorare, capendone i punti di forza e di debolezza per implementare la campagna OMS. Lo studente ha visitato la struttura, ha frequentato il personale e lo ha intervistato, ha chiesto chiarimenti e raccolto i dati sull’adesione alla pratica (minimo n.200 osservazioni). Avendo tempi ristretti e specifiche risorse ha costruito il percorso per raggiungere gli obiettivi prefissati, diversi per ogni specifico reparto. Alcune fasi del laboratorio sono state individuali e personalizzate, mentre quelle comuni sono state affrontate attraverso il “gioco di squadra”. Durante il percorso ci sono stati adeguamenti e “rimodellamenti” del progetto. Nell’ultima fase è avvenuta la valutazione dei risultati con la conclusione del progetto e dei lavori. Risultati Finali Il Progetto ha conseguito i seguenti risultati: monitoraggio adesione degli operatori sanitari all’igiene delle mani; il personale è risultato molto interessato e si è lasciato coinvolgere dall’attività educativa e formativa condotta dagli studenti; produzione di un Poster e opuscolo informativo orientati all’informazione dell’utente cittadino facilitando i rapporti comunicativi con il personale sanitario; presenza di materiale divulgativo fornito dall’OMS in ogni punto di assistenza, facilitando l’attenzione alla pratica del personale e degli studenti; sostituzione nelle Unità Operative, del materiale deteriorato sostituendolo con altro “duraturo nel tempo” (plastificazione di tutti i Poster); raccogliere suggerimenti e idee su quelli che sono gli aspetti positivi e negativi della Campagna OMS e prenderne spunto per idee future; individuare le aree di miglioramento e di conseguenza le strategie più idonee e favorenti il cambiamento; individuare altri soggetti che potrebbero fungere da “modelli positivi” ed essere referenti nel controllo e prevenzione delle IOS. Conclusioni Grazie alle propensioni creative degli studenti gli obiettivi aziendali sull’igiene delle mani prefissati sono stati raggiunti. Gli studenti hanno intrapreso un percorso di crescita intellettuale e personale. La percezione è stata positiva in quanto la formazione, mediante il metodo del laboratorio didattico è stata apprezzata maggiormente rispetto a quella classica in aula. L’arricchimento culturale, conseguente all’esperienza, ha favorito l’espressione libera delle idee facendo emergere le caratteristiche individuali degli studenti utilizzate pienamente per il raggiungimento degli obiettivi. Questa prima esperienza si conclude positivamente in quanto gli obiettivi raggiunti sono il risultato di un livello collaborativo prima sconosciuto tra personale sanitario e formazione. 2 Bibliografia e Sitografia 1. “Effects of Student Participation in Hand Hygiene Monitoring on Knowledge and Perception of Infection Control Practices,” Patricia A. Waltman, EdD, RN, NNPBC; Laura K. Schenk, PhD, RN, NNP-BC; Tina M. Martin, PhD, RN, FNP- BC; and Jean Walker, PhD, RN 2. “Linee guida OMS sull’igiene delle mani nell’assistenza sanitaria”, First Global Patient Safety Challenge Clean Care is Safer Care, 2009 3. “Using Student Nurses as Hand-Washing Ambassadors: A Model to Promote Advocacy and Enhance Infection Control Practice”, Magaldi, Maryann Corrigan MSN, RN; Molloy, Janice MSN, RN, Authors' Affiliation: Associate Professor (Ms Magaldi), Assistant Professor (Ms Molloy), Queensborough Community College, City University of New York, Bayside. Settembre/ottobre 2010 Queens Medical Centre, University of Nottingham NHS Trust, Nottingham, UK Jacqueline Randle Associate Professor, Faculty of Medicine and Health Sciences, Queens Medical Centre, University of Nottingham, Nottingham, UK, 13 luglio 2007 5. “La riflessività nella formazione” di Fabio Turchini, Past President della delegazione AIF del Friuli-Venezia Giulia, L’infermiere 4, 2010, pag.29-30 6. ”Laboratori didattici (laboratori didattici per un insegnamento innovativo)” Articolo del Professore Werner Wiater, docente di Educazione Scolastica all’Università di Augsburg, Germania, 1994 7. http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/mappa_ laboratorio 4. “Hand hygiene practices: nursing students’ perceptions”, Issues in undergraduate education,Rachael Barrett RN, MSc,Staff Nurse, Il laboratorio didattico, caratteristiche fondamentali 7 3