RISPARMIO ENERGETICO, SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ DELL’AMBIENTE Studio redatto dall’Ing. Renzo Ferrari 1 2 AZIONI PER CONSEGUIRE IL RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI.....................................................................................4 AZIONI PER CONSEGUIRE LA SOSTENIBILITÀ DELL’AMBIENTE Che cosa prevede il “Piano 20 20 20?........................4 2.1 Uso di energia rinnov bile............................................5 1.1 La bioclimatica............................................................4 2.2 Caratteristiche delle fonti di energie rinnovabili......5 1.2 L’isolamento delle superfici dell’involucro.....4 2.3 Bilancio energetico e definizione di una scala 1.3 Gli impianti....................................................................4 di sostenibiità..............................................................................5 OBIETTIVI DEFINITI DAL QUADRO NORMATIVO: EUROPEO, NAZIONALE E REGIONALE.....................6 Direttiva 2010/31/UE e 2012/27/UE .............................6 Dlgs 192/05 .................................................................................6 LR 156 e DGR 1366-2011.....................................................6 DEFINIZIONE DI AZIONI CONCRETE PER LA REALIZZAZIONE DI EDIFICI AD EMISSIONI “QUASI ZERO” ............... 7 3 4 Premessa Il risparmio energetico di fatto una grande ed inesauribile “fonte energetica” a rendimento pari al 100%. Questa affermazione può sembrare un paradosso, ma nasconde una verità e cioè quando qualunque azione umana risparmia energia a parità di risultato utile energetico ebbene quella frazione risparmiata rappresenta essa stessa, grande o piccola che sia, una quantità di energia non dissipata pari al 100% dell’energia di cui si è evitato l’uso. Azioni per conseguire il risparmio energetico negli edifici • La bioclimatica • L’isolamento delle superfici dell’involucro • Gli impianti Azioni per conseguire la sostenibilità dell’ambiente • Uso di energia rinnovabile • Caratteristiche delle fonti di energie rinnovabili • Bilancio energetico e definizione di una scala di sostenibilità Obiettivi definiti dal quadro normativo: Europeo, Nazionale e Regionale • Direttiva • Dlgs 192/05 • LR 156 Definizione di azioni concrete per la realizzazione di edifici ad emissioni “quasi zero”. 2 2005 ANNO IN CUI È STATO RAGGIUNTO IL LIVELLO RECORD DI CONSUMI. Fonte: Bilancio Energetico Nazionale - Ministero dello Sviluppo Economico I CONSUMI DI PETROLIO E DI GAS NATURALE MOSTRANO UN INCREMENTO, RISPETTIVAMENTE DEL 3,7% E DEL 15,9%, DAL 2000 AL 2005. Fonte: Bilancio Energetico Nazionale - Ministero dello Sviluppo Economico Fonte: Bilancio Energetico Nazionale - Ministero dello Sviluppo Economico NEL 2009 IL CROLLO DEI CONSUMI DI ENERGIA DEL SETTORE INDUSTRIALE È STATO IL PIÙ MARCATO DAL DOPOGUERRA AD OGGI. NEL 2010 IL SETTORE INDUSTRIALE HA RIPRESO A CRESCERE (+5,5%) Fonte: Bilancio Energetico Nazionale - Ministero dello Sviluppo Economico 3 1 AZIONI PER CONSEGUIRE IL RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI L’isolamento delle La quantità di energia utilizzata per riscaldare, raffrescare, illuminare e per il funzionamento degli elettrodomestici rappresenta circa il 36% dell’energia totale consumata in Italia. Di questa quantità circa il 66% riguarda il condizionamento invernale, il condizionamento estivo e la produzione di acqua calda sanitaria; su questa parte di energia i risparmi conseguibili sono notevoli potendo raggiungere ben l’80% dell’attuale consumo. Naturalmente il lavoro e gli investimenti da effettuare sul parco immobili esistenti sono notevoli, pertanto l’Europa ha stabilito che entro il 2020 si dovrà conseguire un risparmio medio del 20%. 1.2 superfici dell’involucro Per il contenimento degli scambi con l’ambiente esterno, perciò per risparmiare energia, risulta di fondamentale importanza raggiungere livelli di isolamento particolarmente efficaci. Una casa che voglia essere annoverata fra casa a basso consumo energetico non può prescindere da isolamenti dell’involucro esterno delle superfici non trasparenti superiori a 0,20 W mq/°C, mentre per le superfici trasparenti un valore superiore a 1,00 W mq/°C. Per l’ottenimento dell’isolamento pari a 0,20 W mq/°C delle pareti è necessario l’utilizzo di almeno 12-15 cm di isolante con indice di conducibilità inferiore a 0,030 W m/°C. Per l’ottenimento dell’isolamento pari a 1,00 W/mq/°C delle finestre è necessario utilizzare vetri trattati con pellicole o trattamenti bassoemissivi ed intecapedini (vetro doppio o triplo) riempiti di gas argon o kripton, mentre per il telaio sono necessari particolari accorgimenti di taglio termico ed uso alternato di materiali meccanicamente resistenti intercalati o riempiti con materiali isolanti eliminando od allungando il ponte termico. Che cosa prevede il “Piano 20 20 20?” Ridurre le emissioni di gas serra del 20 %, alzare al 20 % la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20 % il risparmio energetico il tutto entro il 2020: è questo in estrema sintesi il contenuto del cosiddetto “pacchetto clima-energia 20-20-20” varato dall’Unione Europea. Di seguito rappresenteremo le azioni che consentono di ridurre notevolmente il consumo andando a definire cosa si intende per “edificio ad emissioni quasi zero”. Notevole importanza ha l’unità di misura adottata per misurare e confrontare le azioni messe in campo tale unità adottata non solo in Italia, ma anche in Europa è il KWH/M2A (chilovattora per metro quadrato all’anno). 1.1 La bioclimatica 1.3 Gli impianti Altro fattore strategico per il raggiungimento dell’obbiettivo di un edificio ad emissioni quasi zero è la scelta del sistema impiantistico. Gli impianti più adeguati allo scopo non possono prescindere dal dover funzionare con energie rinnovabili a tale proposito si possono annoverare i seguenti: • Impianti a pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica la quale normalmente può essere utilizzata sia per i consumi illuminotecnici sia per i consumi elettrodomestici, ma abbinando l’impianto a pompe di calore consentire: sia il riscaldamento, sia il condizionamento e sia la produzione di acqua calda sanitaria; • Impianti a pompe di calore le quali sono in grado di sottrarre calore da una fonte inesaurile quale: l’aria, l’acqua di un lago o di corso d’acqua, il sottosuolo attraverso la geotermia profonda o superficiale. Tale calore sarà successivamente reso disponibile per riscaldamento o per la produzione di acqua calda sanitaria; • Impianti a pompe di calore le quali attraverso il ciclo inverso al precedente sono in grado di cedere calore ad una fonte inesaurile quale: l’aria, l’acqua di un lago o di corso d’acqua, il sottosuolo attraverso la geotermia profonda o superficiale. Tale sottrazione di calore ci consentirà di condizionare i nostri immobili; • Impianti con caldaie a biomassa quale pellets o legna in grado di riscaldare direttamente l’aria o l’acqua o di riscaldare un circuito ad acqua per il riscaldamento di radiatori o scambiatori per la produzione di acqua calda sanitaria; • Impianti con collettori solari in grado di riscaldare direttamente l’aria o l’acqua o di riscaldare un circuito ad acqua per il riscaldamento di radiatori o scambiatori per la produzione di acqua calda sanitaria. La bioclimatica adottata dall’uomo in tutte le latitudini ed in tutte le epoche consente di ottenere condizioni di comfort e di risparmio energetico semplicemente utilizzando alcuni concetti ad energia zero per ottenere condizioni di uso degli edifici senza l’uso di energia esterna. Progettare secondo i principi dell’architettura bioclimatica significa considerare in maniera compiuta il rapporto dell’edificio con il clima. La costruzione viene cioè considerata come un organismo “vivente” e le sue forme integrate con il sistema ambientale in cui è collocata consentono di raggiungere il miglior livello di comfort e di risparmio energetico globale. In una progettazione bioclimatica vengono affrontati sia aspetti progettuali che tecnologici, avendo come punto di riferimento la relazione tra esigenze di comfort e caratteristiche dello spazio interno e quella tra edificio e ambiente esterno. L’involucro diviene un elemento di mediazione dinamico. In particolare le strategie progettuali bioclimatiche si riferiscono a: • orientamento e posizione dell’edificio • utilizzo degli apporti gratuiti di irraggiamento solare nei periodi freddi • protezione dall’irraggiamento solare nei periodi estivi (ombreggiamenti, pareti ventilate, ecc…) • ventilazione naturale soprattutto nei periodi estivi (raffrescamento not- turno ed inibizione diurna, camini per estrazione aria calda ad effetto convettivo, ecc.) • utilizzo dell’energia accumulata nel terreno sia per preriscaldo invernale sia per raffrescamento estivo. • forme e configurazione geometrica dell’edificio • sistemi solari passivi per il guadagno termico • materiali e tecnologie. 4 AZIONI PER CONSEGUIRE LA SOSTENIBILITÀ DELL’AMBIENTE 2 La sostenibilità è l’altro parametro che ci consente di arrivare a conseguire l’obiettivo della casa ad emissione quasi zero. Infatti è necessario che la quantità di energia necessaria al funzionamento della casa, dopo aver ridotto al minimo l’uso di energia, provenga da fonti le quali si rigenerano naturalmente con un ciclo breve o che sono naturalmente presenti in natura (vedi radiazione solare). 2.1 Uso di energia rinnovabile Le fonti di energia rinnovabili, pressochè tutte riconducibili all’energia proveniente dal sole, attraverso i cicli dell’acqua e biologici rappresentano un serbatoio inesauribile di energia. Le fonti di energia rinnovabile si distinguono dalle fonti di energia fossile, non tanto per la genesi delle stesse, infatti anche le fonti di origine fossile provengono presochè tutte dall’accumulo sottoterra di energia proveniente dal sole, ma dal tempo di rinnovo delle stesse. Da questo punto di vista si definisce rinnovabile ciò che è comparabile con il ciclo di vita degli esseri viventi a differenza delle fonti fossile le quali impiegano milioni di anni per essere ricostruite. Fra tutte le energie rinnovabili annoveriamo le seguenti le quali utilizzano tecnologie già mature consentendo un loro conveniente e per certi versi facile utilizzo. Le principali fonti di energia rinnovabile sono provenienti da: • energia radiante del sole attraverso la trasformazione di essa in energia termica: collettori solari per gia elettrica: pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica; • energia di movimento dell’aria atmosferica attraverso l’uso di pale e turbine eoliche per la produzione di energia elettrica; • energia di movimento e caduta dell’acqua attraverso l’uso di turbine la produzione di acqua calda; per la produzione di energia elettrica; • energia radiante del sole attraverso la trasformazione di essa in energia termica ad alta temperatura (200-500°C): collettori solari concen- • energia dalla combustione di biomasse (alberi e piante appositamente tratori parabolici lineari o distribuiti per la produzione di vapore e conseguenteproduzione di energia elettrica; coltivate e/o come scarti di altre lavorazioni sulle stesse): caldaie e stufe per la produzione di acqua calda o vapore per riscaldamento o produzione di energia elettrica. • energia radiante del sole attraverso la trasformazione di essa in ener- Bilancio energetico e definizione 2.2 di una scala di sostenibilità La sostenibilità nei cicli energetici ci consente di misurare la possibilità del sistema di ripetere all’infinito il ciclo di produzione o di estrazione dell’energia in modo che la stessa ci appaia inesauribile. Per quanto riguarda la sostenibilità delle nostre case e per fare un bilancio di sostenibilità normalmente si tende a divide il bilancio in tre momenti ben distinti corrispondenti a: • COSTRUZIONE DELL’EDIFICIO; • USO DELL’EDIFICIO; • DEMOLIZIONE DELL’EDIFICIO. Questo modo di procedere ci consente di sintetizzare e di esplorare i vari cicli dei materiali e dell’energia coinvolta nel processo per poi arrivare in ultima analisi a definire la quantità di energia totale coinvolta e misurare in particolare l’energia rinnovabile del processo la quale se corrisponde alla totalità dell’energia vuol dire che tutto il processo è 5 SOSTENIBILE se al contrario fosse nulla vuol dire che il processo NON È. SOSTENIBILE . In sostanza se l’energia utilizzata durante tutto l’arco della vita del nostro immobile può essere ricondotta all’uso di energia rinnovabile la sostenibilità è TOTALE viceversa se l’energia rinnovabile utilizzata fosse prossima a zero la sostenibilità sarebbe da considerarsi NULLA. Per quanto riguarda gli edifici, tranne poche e particolari eccezioni, è il periodo relativo all’uso dell’edificio quello nel quale si ha un uso preponderante di energia essendo questa la somma di tante quantità annuali protratte per tutta la vita dell’edificio, mentre al contrario l’energia per la costruzione è massima nel periodo iniziale, ma rimane costante per tutta la vita dell’immobile come peraltro l’energia per la demolizione ed il recupero o riciclo del materiale pur rappresentando spesso una quantità importante, ma percentualmente non significativa. 3 OBBIETTIVI DEFINITI DAL QUADRO NORMATIVO: EUROPEO, NAZIONALE, REGIONALE Direttiva 2010/31/UE e 2012/27/UE La Direttiva 2010/31/UE Stabilisce la necessità di addivenire ad una riduzione del 20% di riduzione della CO2 immessa entro il 2020 ed individua nel settore degli immobili il principale settore al quale attingere; • tutti gli edifici con metodologie uniformi su tutto il territorio Euro- peo andando a definire metodologie coerenti attraverso il calcolo del loro consumo sulla scorta del parametro KWH/M2A; Stabilisce di ridurre i consumi di energia attraverso azioni di risparmio cioè efficientamento del 20% entro il • 2020; • Stabilisce che una quota non inferiore dell’energia necessaria sia pro- • Definisce compiutamente la necessità di uniformare e di certificare dotta da fonti rinnovabili entro il 2020; Gli Stati dovranno far si che dal 2020 le nuove costruzioni siano realizzate ad Emissioni quasi zero e per gli edifici pubblici dal 2018; La Direttiva 2012/27/UE • • • • • Stabilisce la necessità che gli Stati membri si dotino entro il 2014 di una strategia per gli interventi di ristrutturazione degli edifici; Gli Stati membri devono realizzare piano affinchè gli acquisti di beni e servizi da parte dello Stato avvenga solo verso prodotti ad alta efficienza energetica; Gli Stati membri devono realizzare piano affinchè dal 1 gennaio 2014 tutti gli anni almeno il 3% degli immobili di proprietà dello Stato venga ristrutturato ovviamente con criteri di risparmio energetico; Gli Stati membri dovranno istituire un “regime nazionale obbligatorio di efficienza energetica” volto a garantire che i distributori di energia e/o le società di vendita di energia al dettaglio - che sono parti designate o obbligate a norma del paragrafo 4 dell’art. 7 della direttiva 2012/27/Ue e che operano sul territorio di ciascuno Stato membro – conseguano un obiettivo cumulativo di risparmio energetico finale entro il 31 dicembre 2020; Alla stregua di ciò, tali imprese energetiche di pubblica utilità, dovranno realizzare – dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2020 – un obiettivo annuale di risparmio energetico “almeno equivalente” al conseguimento di nuovi risparmi pari all’1,5%, in volume, dell’energia venduta in totale, ai clienti finali di tutti i distributori di energia o tutte le società di vendita di energia al dettaglio, sulla base delle vendite medie annue di energia realizzate nell’ultimo triennio precedente al 1° gennaio 2013; • Audit energetici e sistemi di gestione dell’energia Gli Stati Ue dovranno promuovere la disponibilità, per tutti i clienti finali, di audit energetici di elevata qualità, efficaci in rapporto ai costi. A tal fine, scatterà l’obbligo per le grandi imprese di sottostare, ogni 4 anni, ad audit energetici: svolti in maniera indipendente da esperti qualificati e/o accreditati secondo criteri di qualificazione; o b) eseguiti e sorvegliati da autorità indipendenti conformemente alla legislazione nazionale. svolti in maniera indipendente da esperti accreditati. Tali audit dovranno iniziare non più tardi di 3 anni dopo l’entrata in vigore della direttiva 2012/27/UE. Le piccole e medie imprese dovranno essere incoraggiate a sottoporsi agli audit energetici ma ciò costituirà per loro una facoltà e non un obbligo. • Arriva il Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Tutte le misure di cui si è detto dovranno essere supportate dall’istituzione di strumenti finanziari ad hoc, o comunque dalla possibilità di utilizzare quelli esistenti. Ove opportuno, la stessa Commissione (direttamente o per il tramite degli istituti finanziari europei), dovrà prestare la sua assistenza agli Stati membri per mettere a punto i meccanismi di finanziamento e i regimi di supporto tecnico per incrementare l’efficienza energetica in vari settori. In tale ottica, gli Stati membri possono istituire un “Fondo nazionale per l’efficienza energetica”, destinato a sostenere iniziative nazionali in materia di efficienza energetica (art. 20, direttiva 2012/27/UE). Dlgs 192/05 • Il decreto stabilisce i criteri, le con- dizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, contribuire a conseguire gli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra posti dal protocollo di Kyoto, promuovere la competitività dei comparti più avanzati attraverso lo sviluppo tecnologico Il decreto disciplina: a) metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifici; 6 b) requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifici; c) criteri generali per la certificazione energetica degli edifici; d) ispezioni periodiche degli impianti di climatizzazione; e) i criteri per garantire la qualificazione e l’indipendenza degli esperti; incaricati della certificazione energetica e delle ispezioni degli impianti; Per la costruzione di un edificio ad emissioni quasi zero è necessario avere ben chiaro due fondamentali concetti: 1. Realizzare un edificio molto virtuoso il quale non abbia bisogno per il suo funzionamento di grandi quantità di energia; 2. La quantità di energia necessaria al funzionamento dell’edificio provenga tutta o quasi tutta da fonti rinnovabili di energia. Per realizzare un edificio a basso consumo energetico bisogna seguire il seuente processo logico: • Realizzare un involucro poco disperdente attraverso un buon isolamento sia sulle pareti sia sulle finestrature; • Orientare l’edificio in modo virtuoso affinchè si possa usufruire di apporti gratuiti di energia solare e per contro di ventilazione in relazioneall’uso ed al periodo considerato; • Utilizzare e posizionare le finestrature orientandole possibilmente e perla maggior parte a SUD affinchè gli apporti del sole siano massimi nei periodi invernali e sia più facile la protezione dagli stessi nei periodi estivi; • Facilitare o eventualmente rea- f) raccolta informazioni ed esperienze, elaborazioni e studi necessari all’orientamento della politica energetica del settore; g) promozione dell’uso razionale dell’energia anche attraverso l’informazione e la sensibilizzazione degli utenti finali, la formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore. lizzare una circolazione naturale di aria estrna per una mitigazione del microclima invernale ed estivo; • Facilitare e realizzare una circolazione naturale di aria anche attraverso pareti ventilate per una mitigazione estiva dell’edificio. Per realizzare un edificio il cui funzionamento si basi sull’uso esclusivo di fonti rinnovabili bisogna seguire il seguente processo logico: • Definire una fonte rinnovabile capace di generare la quantità di energia elettrica annuale necessaria al funzionamento dell’edificio (si ritiene che il sistema sia collegato alla rete di distribuzione elettrica la quale consente di fungere da accumulatore prendendo l’energia prodotta in eccedenza e cedendola quando questa necessita). A tal proposito i sistemi attualmente più efficaci e maturi sono rappresentati da: o pannelli fotovoltaici; o mini eolico (non applicabile in zone poco ventose); o mini turbine idrauliche (necessita della presenza di un salto utile di acqua). • Definire un impianto funzionante con fonte rinnovabile capace di generare la quantità di energia termica annuale necessaria al funzionamento dell’edificio. A tal proposito le soluzioni attualmente più efficaci sono rappresentate da: o Pompe di calore a funzionamento elettrico le quali sono in grado di assorbire calore da una fonte a temperatura più bassa (aria, acqua o terreno) portandolo ad una 7 temperatura più elevata 50-70°C per gli usi di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria. La stessa pompa di calore è in grado di assorbire calore dalla casa raffrescandola/condizionandola nei periodi estivi per cederlo all’esterno nell’aria, nell’acqua o nel terreno; o Caldaie o stufe a pellets o a legna per il riscaldamento diretto di aria o di acqua quale fluido vettore per riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria; o Collettori solari in grado di scaldare acqua quale fluido vettore per la produzione di acqua calda sanitaria o per integrazione del riscaldamento. PR sch OG nec ema ETTO ess ese C ari mp AS e. lific A A ativ D o n EM on ISSI esa ON ust I Q ivo U del ASI le a ZE zio RO ni : 4 DEFINIZIONE DI AZIONI CONCRETE PER LA REALIZZAZIONE DI EDIFICI AD EMISSIONI “QUASI ZERO” RISPARMIO ENERGETICO, SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ DELL’AMBIENTE Studio redatto dall’Ing. Renzo Ferrari Pubblicazione a cura di EMILIA - ROMAGNA SEDE REGIONALE E PROVINCIALE Largo Gerra, 3 – CAP 42124 Reggio Emilia Tel: 0522 580045 - Fax: 0522 540206 E-mail: [email protected] Siti web: www.confconsumatori-er.it www.reggioconsumatori.it CITTADINANZATTIVA EMILIA-ROMAGNA Via Irma Bandiera 3/2 40132 Bologna Tel: 051 19985606 E-mail: [email protected] Sito web: www.cittadinanzattiva-er.it OPUSCOLO REALIZZATO NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA GENERALE 2010 DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON L’UTILIZZO DEI FONDI DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO