La Voce di San Rocco
Torrepaduli
LA VOCE DI SAN ROCCO
Verardo Jonny e Romano Simona
Sposi il 7 giugno 2014
Salvatore Romano e Zaira Zippo
Sposi il 09/12/2014
25º di matrimonio
di Frisullo Giovanni
e Cazzato Consiglia
Asia Marra di Bruno e Roberta
Battezzata il 14/12/2014
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50º di matrimonio
di Stasi Rocco e Renzo Margherita
LA VOCE DI SAN ROCCO
Il giubileo della misericordia
Carissimi,
tutto un anno per accostarsi umilmente al Dio ricco di misericordia. In
concomitanza la Chiesa italiana si
avvia a celebrare il V° Convegno ecclesiale dal tema: “In Gesù Cristo il
nuovo umanesimo”.
Sembrano due realtà distinte, invece
è un unico cammino che noi cristiani
possiamo e dobbiamo intraprendere
fissando lo sguardo su Gesù Cristo,
uomo nuovo, l’unico che nella storia
dell’umanità ci abbia rivelato un Padre che tanto ama i suoi figli, capace
di perdonare sempre, in particolare il
peccatore dal cuore contrito e umiliato.
Col giubileo si può dire veramente
che sia giunto il tempo del nostro ritorno a Dio, il tempo della salvezza.
Cristo Gesù è l’essenziale per noi, attorno a lui ruota tutta quanta la nostra
esistenza, unico punto di riferimento,
come dice la traccia che i nostri vescovi
hanno messo nelle nostre mani in preparazione al convegno Nazionale di Firenze che avrà luogo in Novembre.
Quei sentimenti di bontà, di tenerezza, di delicatezza, di perdono, di
mansuetudine, di mitezza e di umiltà,
tipici del Cristo, possono essere anche
i nostri, e costituiscono veramente un
nuovo umanesimo, basato non solo sul
progresso scientifico e tecnico, ma anche illuminato dalla Parola che redi-
me e salva e che fa vivere in pienezza
anche quella dimensione spirituale e
religiosa insita da sempre nel cuore di
ogni uomo. Senza Dio che è Padre mi-
Santuario: vetrata Figliol Prodigo
(Sala Confessioni)
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LA VOCE DI SAN ROCCO
sericordioso e che sa amare di amore
infinito: “l’uomo non sa dove andare
e non riesce a comprendere nemmeno chi egli è”, sono testuali parole del
papa Benedetto XVI.
Approfittiamo sin d’adesso,allora,
dell’anno giubilare annunciato da
Papa Francesco! Nel nostro Santuario
l’incontro con la misericordia divina
viene spesso sperimentato e di questo
lodiamo il Signore. Ci auguriamo che
ciò possa verificarsi maggiormente nel
prossimo anno santo. È necessario,
perciò, avere sempre uno stile di vita
evangelico, seguendo ciò che è nobile, buono, virtuoso, onorato e lodevole,
sforzandosi di passare da una mentalità esclusivamente materialistica
e consumistica ad una mentalità fatta anche di sentimenti umani illuminati dalla luce di Dio e dall’esperienza dei Santi.
Solitamente, sul nostro bollettino,
pubblichiamo volentieri il venticinquesimo di matrimonio. I coniugi ci
tengono a mettere il loro amore, la
loro famiglia, i loro figli sotto la
protezione di san Rocco, se occorre
anche la foto.
Questa volta, però, vogliamo pregare e ringraziare il Signore e san
Rocco per il XXV° di Sacerdozio di
don Giuseppe e don Rocco (2014)
già rettori del nostro Santuario.
Certamente tanti pellegrini e devoti li ricordano con tanto affetto.
Auguri, perciò, per questa fausta
ricorrenza: sappiate indirizzare a
tutti una parola attenta, ricca di
umanità e di fede.
La redazione
Il Rettore
Don Mario Ciullo
XXV° di Sacerdozio di Don Rocco Zocco
e don Giuseppe Indino
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LA VOCE DI SAN ROCCO
“Eris in peste patronus”
La xylella fastidiosa e i nostri ulivi
Pertanto, noi devoti e pellegrini,
quest’anno venendo a trovare San
Rocco, avremo un motivo in più per
implorare la sua protezione , dal momento che la Chiesa da sempre gli ha
attribuito il titolo: “Eris in peste patronus”.
Foto: Luigi Stefanizzi
Una grande calamità paragonabile
alla “peste” si è abbattuta sul nostro
Salento. Una malattia fulminante sta
facendo strage dei nostri secolari uliveti. Gli alberi d’ulivo sono onore e
vanto del nostro territorio, sarebbe,veramente, una sciagura immane
se dovesse moltiplicarsi questa
che in termini scientifici si chiama “xylella fastidiosa”, la quale,
contagiando la linfa vitale, produce un effetto letale nella pianta facendola seccare.
Come immaginare il nostro
Salento senza alberi d’ulivo? Già
la nostra è una terra su tanti
fronti penalizzata, ora viene danneggiata e compromessa l’unica
risorsa che avevamo. Da parte
nostra non ci resta che pregare il
Signore e san Rocco perché allontanino questa moderna “peste” che colpisce le nostre piante
e la nostra lussureggiante natura. Anche i politici e gli amministratori della cosa pubblica facciano la loro parte secondo le proprie capacità,conoscenze e competenze. L’importante è che non
si abbia la sensazione dell’abbandono da parte di chi è preposto al bene della comunità. Il
Santo ci aiuti ed il politico faccia
bene il suo dovere.
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LA VOCE DI SAN ROCCO
La devozione a Maria nel
santuario di san Rocco
La gioiosa e provvidenziale coincidenza dei due giorni consecutivi: 15
agosto solennità della Madonna Assunta ed il 16 agosto solennità di san
Rocco, ci portano a considerare che
nel nostro santuario le due feste non
si escludono, ma si fondono armonicamente nella preghiera al Pellegrino
dell’Assoluto, santo taumaturgo e
nella preghiera alla tutta bella e alla
tutta santa, Immacolata per grazia,
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Assunta in cielo in anima e corpo.
E’ noto che il maggiore afflusso
dei pellegrini e dei devoti avvenga nella giornata del 15 agosto, ma tutti sanno che quel giorno è la festa della Madonna, pur stando in un santuario dedicato all’amato san Rocco. Non manca, in quel giorno lo sguardo rivolto a
Maria attraverso i testi liturgici ed una
cara e silenziosa preghiera al santo per
i bisogni personali e familiari.
“Risplende la Regina,Signore alla
tua destra”, fa ripetere la liturgia durante il salmo responsoriale e si ritorna a casa con la gioia nel cuore per
aver pregato festosamente la “mamma celeste” la quale è chiamata regina di tutti i santi.
Spesso nel nostro santuario accade
questo: il pellegrino entra in cappellina, saluta il Santo, sostando per un
po’ davanti alla nicchia, chiede qualche grazia anche per iscritto come si
evince dall’apposito registro, poi la
fede lo spinge ad andare più in là, ad
inoltrarsi nel santuario per incontrare Gesù nell’Eucaristia e poi sostare
davanti all’immagine bellissima del
Cuore immacolato di Maria. Un bacio
devoto alla mamma, una preghiera affettuosa e poi si ritorna a casa.
Questa bella immagine della Madonna, poi, proprio la sera del 14 ago-
LA VOCE DI SAN ROCCO
sto, vigilia dell’Assunta, devoti e pellegrini venuti per san Rocco, la portano in processione con le fiaccole in
mano (aux flambeaux) attraverso le
strade del paese recitando il rosario e
cantando le lodi alla vergine santa.
La mamma, quindi, si inserisce
umilmente come suo stile nella festa
di San rocco, non disturba. Il popolo
ha capito tutto questo, si trova bene
in Torrepaduli a celebrare la memoria del Santo che si è distinto nell’amore verso Dio e verso il prossimo
ed unitamente celebrare Maria madre
di Dio e della Chiesa, regina del cielo e della terra.
La carità del Santuario
Pacchi di vestiario, medicine e quant’altro che
dal Santuario, grazie
all’interessamento del
cappellano militare don
Paolo Solidoro, raggiungono i tanti paesi
poveri del mondo: Somalia, Afghanistan, Nepal, ecc.
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LA VOCE DI SAN ROCCO
Festa di San Rocco 2015
SOLENNE NOVENA DI S. ROCCO
dal 6 al 14 agosto 2015
Ogni giorno:
ore 6,00: Lodi mattutine e Santa Messa cantata.
ore 7,30: S. Messa.
ore 8,30: S. Messa.
ore 18,30: Rosario, Vespri, Santa Messa con predicazione.
Sabato 8 agosto:
ore 19,00: Celebrazione Comunitaria del Sacramento dell’Unzione
degli Infermi.
Domenica 9 Agosto:
Sante Messe: ore 6,00 - 7,30 - 8,30 - 19,00 - 20,00.
Venerdì 14 Agosto:
ore 19,30: Santa Messa e subito dopo la
Processione “Aux flambeaux” ore 20,30.
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LA VOCE DI SAN ROCCO
SABATO 15 AGOSTO
Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al cielo:
Sante Messe: ore 6,00 - 7,00 - 8,00 - 9,00 - 10,00;
ore 18,00 - 19,00 - 20,00;
ore 9,00 in Chiesa Madre;
ore 21.00: Processione in onore di San Rocco.
Domenica 16 AGOSTO: SOLENNITÀ di SAN ROCCO
Sante Messe: ore 5,00 - 6,00 - 7,00 - 8,00 - 9,00.
ore 10,30: Processione con la statua del Santo
dal Santuario in Chiesa Madre.
Ore 11,00: S. Messa presieduta dal Vescovo
Sante Messe in Chiesa Madre: ore 17,30 - 18,30 - 19,30.
Lunedì 17 Agosto:
Sante Messe in Chiesa Madre: ore 7,30 - 8,30 /ore 18,30 - 19,30.
Martedì 18 Agosto:
Sante Messe in Chiesa Madre: ore 7,30 - 8,30 / ore 18,30 - 19,30.
Mercoledì 19 Agosto:
Sante Messe in Chiesa Madre: ore 7,30 - 9,30 / ore 18,30 - 19,30.
Dal 6 al 19 agosto saranno disponibili i Sacerdoti per le Confessioni.
Domenica 27 settembre 2015:
FESTA
DEI QUARANTA
ore 17,30: Processione;
ore 18,30: Santa Messa
presso il Santuario.
La Festa civile
è organizzata
dal Comitato
Festa San Rocco,
facendo affidamento
al generoso
contributo di tutti.
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LA VOCE DI SAN ROCCO
Il conventino, la chiesa
dei Carmelitani e il culto
di san Rocco a Torrepaduli
Con la stampa del mio opuscolo Il
conventino e la chiesa dei Carmelitani
di Torrepaduli (Ruffano, 2015, Tipolit. Inguscio & De Vitis, pp. 40), forse già letto da qualche lettore de “la
Voce di San Rocco”, ho voluto spingere
l’attenzione della comunità di Torrepaduli, forte di un considerevole patrimonio storico-artistico, sulla necessità della riscoperta e riappropriazione dell’identità cristiana dei nativi. E potrebbe sembrare, a prima vista, abbastanza lontano il legame tra
il culto rocchino e la presenza dei Carmelitani nell’antica grancia di Torrepalude, soggetta al cenobio di Casole
(Otranto), distrutta dai turchi nel
1480. Così non é. Le vicende dei martiri di quell’anno, infatti, appaiono sinistramente identiche a quelle che si
consumano oggi nel Continente Nero,
nel Medio Oriente, culla dell’Ebraismo
e del Cristianesino, registrati con
puntualità dalla comunicazione socialmediatica. Tutta la comunità cristiana dei giorni nostri, vive nel difficile contesto di un mondo globalizzato, insidiata da pericoli di tipo consumistico, edonistico e, purtroppo, in
diverse parti del mondo, da gravi fenomeni di integralismo, che rendono
dura ancora oggi la testimonianza
cristiana, sottoposta ad attacchi di ogni
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genere. A tali gravi difficoltà del cristianesimo moderno fanno riferimento gli accorati appelli del Pontefice, Papa Francesco, all’intera Comunità internazionale per contenere
i ricorrenti fenomeni di cieca insofferenza religiosa, che gli hanno fatto rimarcare essere il numero dei moderni martiri superiore a quello dei primi secoli dell’Era cristiana.
Su iniziativa di Franco Melissano,
priore per un decennio (1995-2015)
della locale Confraternita “Madonna
delle Grazie e SS.mo Sacramento”,
Torrepaduli è invitata ad approfondire
la conoscenza delle proprie tradizioni storico-religiose. Anche per tale motivo, in qualità di studioso di storia patria, mi è stata affidata la stampa de Il
conventino e la chiesa dei Carmelitani
di Torrepaduli, che mette a fuoco
l’importanza della presenza dell’Ordine dei Carmelitani in un centro
della vecchia Terra d’Otranto. Ma il
culto al Santo di Montpellier, come attestato da Aldo de Bernart nel 1995,
preesisteva a Torrepaduli almeno dal
1531, per la presenza di una cappellaoratorio dedicata ai Santi Sebastiano
e Rocco.
Risale, infatti, al 1550 l’anno della
fondazione di quel convento carmeli-
LA VOCE DI SAN ROCCO
tano a Torrepaduli, come quelli di
Morciano di Leuca, di Presicce e Miggiano, la presenza di quei religiosi nel
Basso Salento. Soppresso nel 1652, per
ordine di Papa Innocenzo X e riaperto sette anni più tardi, il convento e la
chiesa hanno rappresentato un simbolo dell’operosità carmelitana tra i
nostri antenati e favorito il processo di
cristianizzazione delle nostre genti, almeno sino alla soppressione napoleonica delle leggi sulla feudalità e alla
tempesta risorgimentale.
L’opuscolo, che è stato presentato ai
Soci e al pubblico nella serata di martedì 19 maggio 2015, proprio nella
Chiesa del Carmine, alla presenza di
Autorità religiose e civili, tra cui quella di don Carmine Peluso, responsabile diocesano delle Confraternite e di
don Mario Ciullo, parroco e padre spirituale del sodalizio, prende le mosse
dalle fonti della storia, oggetto degli
studi di settore di M. Ventimiglia, di
E. Boaga, di B. Pellegrino, di F. Gaudioso e dello stesso mons. Salvatore
Palese, cui espressamente faccio riferimento, per descrivere il contesto della Provincia Carmelitana di Puglia
nei secoli XVI-XIX e la loro successiva diffusione geografica nella Regione e in Terra d’Otranto. Si sottolineano
poi i principali aspetti religiosi e sociali
della vita in convento (lo studio, la preghiera, l’apostolato, la severità di “Ordini e Statuti”), l’osservanza della
“Regola” e le animosità nei secoli per
la nomina dei Padri provinciali. Descrivo l’impegno dei religiosi carmelitani e di quelle popolazioni nel privilegiare innanzitutto l’erezione della
struttura dell’edificio sacro, la chiesa,
e poi del convento, fatto di biblioteca,
foresteria, orto, chiostro e locali per i
monaci e conversi. Grande importanza, del resto, veniva attribuita dai
Carmelitani alla loro presenza pastorale (predicazione, celebrazioni del
culto liturgico) e soprattutto alle
espressioni della devozione mariana
e della diffusione dello scapolare, anche se per la Puglia, molto rimane ancora da esplorare sulle confraternite
dello Scapolare da distinguere da
quelle di ordine penitenziale d’ordine
medievale.
Nel predetto opuscolo, infine, esistono alcune doverose sottolineature
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LA VOCE DI SAN ROCCO
sul conventino di Torrepaduli, specie
a partire dalla soppressione murattiana del 1809, privato ormai delle cospicue rendite fondiarie di proprietà
di un tempo e della stessa presenza
della comunità religiosa. Chiesa e
convento in età risorgimentale, adibiti
ormai a struttura scolastica del comune (di Supersano sino al 1854 e di
Ruffano poi) furono spesso anche ritrovo abituale di carbonari, con il
prete don Antonio De Giorgi (ma anche di Delfino Carletta, di Lucio Cacciapaglia, di Giulio Morieri e di Vincenzo Giannotta) e l’arciprete Caracciolo, che alimentarono la “serrata antiunitaria” di Torrepaduli del 24 settembre 1860.
Dalla fine dell’Ottocento, chiesa di
S. Maria del Carmine e convento, divennero sede dell’odierna Confraternita “Madonna delle Grazie e SS.mo
Sacramento”. L’antistante Piazza Carmelitani testimonia nel toponimo ancora oggi, nella storia di Torrepaduli,
l’antica presenza della religiosità carmelitana in Puglia e in questo importante piccolo convento (“conventino”) di Terra d’Otranto. Il Largo del
Santuario, invece, continua ad essere,
in agosto, l’anima rovente della “notte di San Rocco”.
Ermanno Inguscio
La prodigiosa nascita di san Rocco
L’indole caravaggesca a cui si ispira il nostro autore, don Gianluigi
Marzo, è abbastanza evidente come
lo è in quasi tutte le sue opere pittoriche. Il contrasto tra luci ed ombre
ben mette in risalto il volto stupefatto
del Padre che guarda meravigliato il
bambino appena nato mostrato dalla balia. Il bambino è stato da poco
lavato in un catino dove galleggiano
sull’acqua profumati petali di rose,
così come era costume in quei tempi nelle case nobiliari. Sullo sfondo,
quasi in penombra, la serva che annuncia alla madre la prodigiosa nascita del figlio il quale, e ciò suscita
apprensione, sulla spalla sinistra
reca una vistosa croce sanguigna.
Una nascita che ha del mistero,
quindi, racchiuso in quella prima
strofa del nostro inno cantato a furor
di popolo ogni mattina durante la novena:
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“Ave, Roche, sanctissime,
nobili nate sanguine,
crucis signate schemate,
sinistro tuo latere.
Santuario: dipinto su tela
LA VOCE DI SAN ROCCO
Pellegrini nella fede
Nel pomeriggio del 18 novembre
2014 ho avuto la gioia di accogliere nella mia parrocchia “Cristo Re” a S.
Maria di Leuca i ragazzi di Torrepaduli
che si preparavano alla Cresima, accompagnati dal parroco e dalla catechista. Questa visita, oltre che godere
della gradita presenza, ha riaperto
alla mente i ricordi di tante storie e di
tanti volti mai dimenticati, in quel gioioso inizio del mio ministero sacerdotale proprio nella parrocchia di
Torrepaduli.
Nel raccontare ai ragazzi il percorso che ho compiuto in questi anni, ho
sottolineato come l’esperienza cristiana di ciascuno di noi si configura
proprio come un cammino, un pellegrinaggio, sull’esempio di Maria e di
tanti santi. Un cammino con tutte le
sue caratteristiche peculiari: l’entusiasmo, la fatica, la stanchezza, le soste, le cadute, la ripresa… guardando
sempre alla meta. A loro ho ricordato
in particolare l’esperienza di san Rocco, il pellegrino per eccellenza, che continua ad illuminare il cuore di tanti fedeli e devoti nel santuario di Torrepaduli.
Ho preso spunto, poi, dagli “attrezzi” che contraddistinguono il pellegrino, e che ritroviamo nell’immagine
di san Rocco, per parlare loro dell’iniziazione cristiana che stanno per
compiere con la celebrazione del sacramento della Cresima.
Ogni pellegrino porta con sé una
conchiglia per attingere l’acqua, una
bisaccia per le provviste di pane, un
mantello per proteggersi dalla pioggia
o dal freddo, un bastone che lo sorregge nella stanchezza e lo aiuta a rialzarsi dalle cadute.
Anche noi, nel nostro cammino cristiano abbiamo un fondamentale riferimento all’acqua del Battesimo, da
cui tutto ha avuto inizio, e al quale ritorniamo spesso con la memoria per
rinnovare la nostra fede, ma l’acqua ci
richiama anche la freschezza della
Parola di Dio che continuamente disseta il nostro desiderio di verità e ci forma interiormente alla scuola dell’unico Maestro.
Portiamo anche noi una bisaccia con
la scorta di pane, per non morire di
fame. L’Eucaristia è la nostra bisaccia.
Lì troviamo il Pane necessario per
poter affrontare le fatiche del cammino. Il Corpo di Cristo, la sua presenza,
ci nutre ogni giorno, ci dà forza e ci rimette sempre in cammino, con lo
sguardo rivolto agli altri, pronti a
condividere il pane e la vita.
Abbiamo anche noi un mantello
che ci ripara dalle intemperie, ci avvolge e ci fa sentire protetti: è lo Spirito Santo, che riceviamo in ogni sacramento e in modo speciale nella
Confermazione. E’ Lui che ci riveste
della santità di Cristo, e ci fa sentire avvolti costantemente nell’abbraccio
amoroso del Padre. E’ lui che ci rassicura e ci custodisce.
Con questi segni/sacramenti noi
percorriamo il cammino della vita, seguendo nella fede il Signore Gesù,
ma facciamo anche esperienza della
nostra debolezza e della nostra incostanza.
13
LA VOCE DI SAN ROCCO
Allora ci viene in aiuto l’ultimo segno, il sacramento della Riconciliazione che mi piace paragonare al bastone del pellegrino. E’ l’aiuto che riceviamo nelle nostre cadute, ci aiuta
a rialzarci, ad esso ci appoggiamo
nella stanchezza e ci sorregge nella fatica. Sappiamo di poter confidare
sempre in questo sacramento che ci
assicura l’amore di Dio che mai viene
meno e ci ridona continuamente la nostra dignità di figli che perdiamo con
il peccato.
Da queste semplici indicazioni, ho
cercato di far comprendere ai ragazzi
come sia importante non sprecare i
doni di cui Dio ci arricchisce per poter
vivere da veri figli suoi, nella pienezza di verità e di gioia. E proprio la gioia ha caratterizzato il momento di
convivialità con cui abbiamo concluso
il nostro incontro.
Un grazie speciale a don Mario e a
Maria Assunta che lo hanno pensato e
realizzato.
Don Giuseppe Indino
Una bella testimonianza dalla Svizzera
Carissima redazione de “La
Voce”,
siamo emigranti in Svizzera sin dal
1965, ma nel nostro cuore è rimasto
indelebile l’amore e la devozione a S.
Rocco. Tutti gli anni che siamo tornati in Italia, siamo passati a salutare S. Rocco e poi siamo andati a casa
nostra. Noi siamo di Taurisano. Purtroppo quest’anno, per motivi di salute, non siam potuti venire. Mio marito,
affetto da un tumore
maligno all’intestino,
è stato operato e
adesso fa la chemioterapia e sta bene.
Mio marito, dopo
l’operazione, nel dormi veglia ha visto di
fronte al letto la sagoma di un uomo
con accanto un cane
che leccava una gamba, ha pensato subito
all’amato e caro san
Rocco di cui lui ed io
14
siamo tanto devoti e ci capita spesso
di pregarlo nelle molteplici circostanze della vita. Lo abbiamo pregato anche quando nostro Figlio a vent’anni ha incominciato a drogarsi
ed è stato così più di quindici anni.
In sogno ho visto san Rocco da me
tanto pregato per la guarigione di mio
figlio, lui ha piegato la testa due volte, dicendomi di si. Grazie a lui e a
Dio, ora sta bene e lavora. Mi scuso tanto
se vi ho fatto perdere
del vostro tempo, ma
vi assicuro che quello che ho scritto è
vero, sono una donna
di chiesa, mi sforzo di
andare a Messa tutte
le domeniche e, se
Dio vuole, verremo a
Natale.
Grazie per la gentile attenzione.
Signora
Damiano Lucia
in Ciurlia
Le Sante messe
LA VOCE DI SAN ROCCO
Offerte attraverso c.c.p.
“Pro Opera San Rocco”
Calabro Giuseppa - Maglie
Caputo Antonio - Matino
Di Paola Roca - Casarano
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Falcone Lucia - Ugento
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Molti di voi, attraverso il bollettino di conto corrente postale o
anche personalmente durante i
giorni della novena e della festa, invitano il santuario a celebrare
sante messe in onore dei defunti oppure in onore di san Rocco. Quanto bene fate! Dimostrate così il vostro amore e il vostro affetto verso
il Santo e verso i vostri cari bisognosi del suffragio e della misericordia di Dio. La direzione del Santuario ringraziandovi assicura che
le sante Messe vengono celebrate da
sacerdoti diocesani ,religiosi o da
missionari in terre lontane e ciò costituisce certamente anche un gesto
di carità da parte vostra. La Vergine santa e san Rocco ricompensi largamente la vostra generosità
e vi siano di sostegno e di aiuto nelle tante difficoltà della vita.
Davanti a San Rocco
Pellegrino dell’Assoluto, San Rocco,
amico fedele di Gesù, aiutami.
Tienimi sempre per mano,
se sono stanco e pensieroso,
se sono triste e solo,
tu, tienimi per mano.
Tu che sei stato luce d’amore
nel mondo,
donami la forza di essere vicino a Gesù,
come lo sei stato tu.
Coprimi con la tua protezione,
allontana da me ogni male,
ricolma l’anima mia d’ogni bene. Amen
A cura di: Rossella Rosafio • Stampa dei c.c.p.: Falcone Andreina
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Anno LXVI n. 1 - Agosto 2015
La Voce di San Rocco - 73040 Torrepaduli (Lecce)
Per contattare il Santuario
il numero telefonico è il seguente: 342 0026841
Reg. presso il Tribunale di Lecce
Direttore Responsabile: Tiziana Stefanizzi
Conto Corrente Postale n.
12665733
In copertina: Cappella di San Rocco
In ultima di copertina: Il roseto nel giardino di San Rocco
Stampa: Editrice Salentina - Galatina (Le)
Spedizione in abb. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Lecce
www.santuariosanrocco.org
IT61 R076 0116 0000 0001 2665 733
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