La Voce di San Rocco Torrepaduli LA VOCE DI SAN ROCCO Verardo Jonny e Romano Simona Sposi il 7 giugno 2014 Salvatore Romano e Zaira Zippo Sposi il 09/12/2014 25º di matrimonio di Frisullo Giovanni e Cazzato Consiglia Asia Marra di Bruno e Roberta Battezzata il 14/12/2014 2 50º di matrimonio di Stasi Rocco e Renzo Margherita LA VOCE DI SAN ROCCO Il giubileo della misericordia Carissimi, tutto un anno per accostarsi umilmente al Dio ricco di misericordia. In concomitanza la Chiesa italiana si avvia a celebrare il V° Convegno ecclesiale dal tema: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Sembrano due realtà distinte, invece è un unico cammino che noi cristiani possiamo e dobbiamo intraprendere fissando lo sguardo su Gesù Cristo, uomo nuovo, l’unico che nella storia dell’umanità ci abbia rivelato un Padre che tanto ama i suoi figli, capace di perdonare sempre, in particolare il peccatore dal cuore contrito e umiliato. Col giubileo si può dire veramente che sia giunto il tempo del nostro ritorno a Dio, il tempo della salvezza. Cristo Gesù è l’essenziale per noi, attorno a lui ruota tutta quanta la nostra esistenza, unico punto di riferimento, come dice la traccia che i nostri vescovi hanno messo nelle nostre mani in preparazione al convegno Nazionale di Firenze che avrà luogo in Novembre. Quei sentimenti di bontà, di tenerezza, di delicatezza, di perdono, di mansuetudine, di mitezza e di umiltà, tipici del Cristo, possono essere anche i nostri, e costituiscono veramente un nuovo umanesimo, basato non solo sul progresso scientifico e tecnico, ma anche illuminato dalla Parola che redi- me e salva e che fa vivere in pienezza anche quella dimensione spirituale e religiosa insita da sempre nel cuore di ogni uomo. Senza Dio che è Padre mi- Santuario: vetrata Figliol Prodigo (Sala Confessioni) 3 LA VOCE DI SAN ROCCO sericordioso e che sa amare di amore infinito: “l’uomo non sa dove andare e non riesce a comprendere nemmeno chi egli è”, sono testuali parole del papa Benedetto XVI. Approfittiamo sin d’adesso,allora, dell’anno giubilare annunciato da Papa Francesco! Nel nostro Santuario l’incontro con la misericordia divina viene spesso sperimentato e di questo lodiamo il Signore. Ci auguriamo che ciò possa verificarsi maggiormente nel prossimo anno santo. È necessario, perciò, avere sempre uno stile di vita evangelico, seguendo ciò che è nobile, buono, virtuoso, onorato e lodevole, sforzandosi di passare da una mentalità esclusivamente materialistica e consumistica ad una mentalità fatta anche di sentimenti umani illuminati dalla luce di Dio e dall’esperienza dei Santi. Solitamente, sul nostro bollettino, pubblichiamo volentieri il venticinquesimo di matrimonio. I coniugi ci tengono a mettere il loro amore, la loro famiglia, i loro figli sotto la protezione di san Rocco, se occorre anche la foto. Questa volta, però, vogliamo pregare e ringraziare il Signore e san Rocco per il XXV° di Sacerdozio di don Giuseppe e don Rocco (2014) già rettori del nostro Santuario. Certamente tanti pellegrini e devoti li ricordano con tanto affetto. Auguri, perciò, per questa fausta ricorrenza: sappiate indirizzare a tutti una parola attenta, ricca di umanità e di fede. La redazione Il Rettore Don Mario Ciullo XXV° di Sacerdozio di Don Rocco Zocco e don Giuseppe Indino 4 LA VOCE DI SAN ROCCO “Eris in peste patronus” La xylella fastidiosa e i nostri ulivi Pertanto, noi devoti e pellegrini, quest’anno venendo a trovare San Rocco, avremo un motivo in più per implorare la sua protezione , dal momento che la Chiesa da sempre gli ha attribuito il titolo: “Eris in peste patronus”. Foto: Luigi Stefanizzi Una grande calamità paragonabile alla “peste” si è abbattuta sul nostro Salento. Una malattia fulminante sta facendo strage dei nostri secolari uliveti. Gli alberi d’ulivo sono onore e vanto del nostro territorio, sarebbe,veramente, una sciagura immane se dovesse moltiplicarsi questa che in termini scientifici si chiama “xylella fastidiosa”, la quale, contagiando la linfa vitale, produce un effetto letale nella pianta facendola seccare. Come immaginare il nostro Salento senza alberi d’ulivo? Già la nostra è una terra su tanti fronti penalizzata, ora viene danneggiata e compromessa l’unica risorsa che avevamo. Da parte nostra non ci resta che pregare il Signore e san Rocco perché allontanino questa moderna “peste” che colpisce le nostre piante e la nostra lussureggiante natura. Anche i politici e gli amministratori della cosa pubblica facciano la loro parte secondo le proprie capacità,conoscenze e competenze. L’importante è che non si abbia la sensazione dell’abbandono da parte di chi è preposto al bene della comunità. Il Santo ci aiuti ed il politico faccia bene il suo dovere. 5 LA VOCE DI SAN ROCCO La devozione a Maria nel santuario di san Rocco La gioiosa e provvidenziale coincidenza dei due giorni consecutivi: 15 agosto solennità della Madonna Assunta ed il 16 agosto solennità di san Rocco, ci portano a considerare che nel nostro santuario le due feste non si escludono, ma si fondono armonicamente nella preghiera al Pellegrino dell’Assoluto, santo taumaturgo e nella preghiera alla tutta bella e alla tutta santa, Immacolata per grazia, 6 Assunta in cielo in anima e corpo. E’ noto che il maggiore afflusso dei pellegrini e dei devoti avvenga nella giornata del 15 agosto, ma tutti sanno che quel giorno è la festa della Madonna, pur stando in un santuario dedicato all’amato san Rocco. Non manca, in quel giorno lo sguardo rivolto a Maria attraverso i testi liturgici ed una cara e silenziosa preghiera al santo per i bisogni personali e familiari. “Risplende la Regina,Signore alla tua destra”, fa ripetere la liturgia durante il salmo responsoriale e si ritorna a casa con la gioia nel cuore per aver pregato festosamente la “mamma celeste” la quale è chiamata regina di tutti i santi. Spesso nel nostro santuario accade questo: il pellegrino entra in cappellina, saluta il Santo, sostando per un po’ davanti alla nicchia, chiede qualche grazia anche per iscritto come si evince dall’apposito registro, poi la fede lo spinge ad andare più in là, ad inoltrarsi nel santuario per incontrare Gesù nell’Eucaristia e poi sostare davanti all’immagine bellissima del Cuore immacolato di Maria. Un bacio devoto alla mamma, una preghiera affettuosa e poi si ritorna a casa. Questa bella immagine della Madonna, poi, proprio la sera del 14 ago- LA VOCE DI SAN ROCCO sto, vigilia dell’Assunta, devoti e pellegrini venuti per san Rocco, la portano in processione con le fiaccole in mano (aux flambeaux) attraverso le strade del paese recitando il rosario e cantando le lodi alla vergine santa. La mamma, quindi, si inserisce umilmente come suo stile nella festa di San rocco, non disturba. Il popolo ha capito tutto questo, si trova bene in Torrepaduli a celebrare la memoria del Santo che si è distinto nell’amore verso Dio e verso il prossimo ed unitamente celebrare Maria madre di Dio e della Chiesa, regina del cielo e della terra. La carità del Santuario Pacchi di vestiario, medicine e quant’altro che dal Santuario, grazie all’interessamento del cappellano militare don Paolo Solidoro, raggiungono i tanti paesi poveri del mondo: Somalia, Afghanistan, Nepal, ecc. 7 LA VOCE DI SAN ROCCO Festa di San Rocco 2015 SOLENNE NOVENA DI S. ROCCO dal 6 al 14 agosto 2015 Ogni giorno: ore 6,00: Lodi mattutine e Santa Messa cantata. ore 7,30: S. Messa. ore 8,30: S. Messa. ore 18,30: Rosario, Vespri, Santa Messa con predicazione. Sabato 8 agosto: ore 19,00: Celebrazione Comunitaria del Sacramento dell’Unzione degli Infermi. Domenica 9 Agosto: Sante Messe: ore 6,00 - 7,30 - 8,30 - 19,00 - 20,00. Venerdì 14 Agosto: ore 19,30: Santa Messa e subito dopo la Processione “Aux flambeaux” ore 20,30. 8 LA VOCE DI SAN ROCCO SABATO 15 AGOSTO Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al cielo: Sante Messe: ore 6,00 - 7,00 - 8,00 - 9,00 - 10,00; ore 18,00 - 19,00 - 20,00; ore 9,00 in Chiesa Madre; ore 21.00: Processione in onore di San Rocco. Domenica 16 AGOSTO: SOLENNITÀ di SAN ROCCO Sante Messe: ore 5,00 - 6,00 - 7,00 - 8,00 - 9,00. ore 10,30: Processione con la statua del Santo dal Santuario in Chiesa Madre. Ore 11,00: S. Messa presieduta dal Vescovo Sante Messe in Chiesa Madre: ore 17,30 - 18,30 - 19,30. Lunedì 17 Agosto: Sante Messe in Chiesa Madre: ore 7,30 - 8,30 /ore 18,30 - 19,30. Martedì 18 Agosto: Sante Messe in Chiesa Madre: ore 7,30 - 8,30 / ore 18,30 - 19,30. Mercoledì 19 Agosto: Sante Messe in Chiesa Madre: ore 7,30 - 9,30 / ore 18,30 - 19,30. Dal 6 al 19 agosto saranno disponibili i Sacerdoti per le Confessioni. Domenica 27 settembre 2015: FESTA DEI QUARANTA ore 17,30: Processione; ore 18,30: Santa Messa presso il Santuario. La Festa civile è organizzata dal Comitato Festa San Rocco, facendo affidamento al generoso contributo di tutti. 9 LA VOCE DI SAN ROCCO Il conventino, la chiesa dei Carmelitani e il culto di san Rocco a Torrepaduli Con la stampa del mio opuscolo Il conventino e la chiesa dei Carmelitani di Torrepaduli (Ruffano, 2015, Tipolit. Inguscio & De Vitis, pp. 40), forse già letto da qualche lettore de “la Voce di San Rocco”, ho voluto spingere l’attenzione della comunità di Torrepaduli, forte di un considerevole patrimonio storico-artistico, sulla necessità della riscoperta e riappropriazione dell’identità cristiana dei nativi. E potrebbe sembrare, a prima vista, abbastanza lontano il legame tra il culto rocchino e la presenza dei Carmelitani nell’antica grancia di Torrepalude, soggetta al cenobio di Casole (Otranto), distrutta dai turchi nel 1480. Così non é. Le vicende dei martiri di quell’anno, infatti, appaiono sinistramente identiche a quelle che si consumano oggi nel Continente Nero, nel Medio Oriente, culla dell’Ebraismo e del Cristianesino, registrati con puntualità dalla comunicazione socialmediatica. Tutta la comunità cristiana dei giorni nostri, vive nel difficile contesto di un mondo globalizzato, insidiata da pericoli di tipo consumistico, edonistico e, purtroppo, in diverse parti del mondo, da gravi fenomeni di integralismo, che rendono dura ancora oggi la testimonianza cristiana, sottoposta ad attacchi di ogni 10 genere. A tali gravi difficoltà del cristianesimo moderno fanno riferimento gli accorati appelli del Pontefice, Papa Francesco, all’intera Comunità internazionale per contenere i ricorrenti fenomeni di cieca insofferenza religiosa, che gli hanno fatto rimarcare essere il numero dei moderni martiri superiore a quello dei primi secoli dell’Era cristiana. Su iniziativa di Franco Melissano, priore per un decennio (1995-2015) della locale Confraternita “Madonna delle Grazie e SS.mo Sacramento”, Torrepaduli è invitata ad approfondire la conoscenza delle proprie tradizioni storico-religiose. Anche per tale motivo, in qualità di studioso di storia patria, mi è stata affidata la stampa de Il conventino e la chiesa dei Carmelitani di Torrepaduli, che mette a fuoco l’importanza della presenza dell’Ordine dei Carmelitani in un centro della vecchia Terra d’Otranto. Ma il culto al Santo di Montpellier, come attestato da Aldo de Bernart nel 1995, preesisteva a Torrepaduli almeno dal 1531, per la presenza di una cappellaoratorio dedicata ai Santi Sebastiano e Rocco. Risale, infatti, al 1550 l’anno della fondazione di quel convento carmeli- LA VOCE DI SAN ROCCO tano a Torrepaduli, come quelli di Morciano di Leuca, di Presicce e Miggiano, la presenza di quei religiosi nel Basso Salento. Soppresso nel 1652, per ordine di Papa Innocenzo X e riaperto sette anni più tardi, il convento e la chiesa hanno rappresentato un simbolo dell’operosità carmelitana tra i nostri antenati e favorito il processo di cristianizzazione delle nostre genti, almeno sino alla soppressione napoleonica delle leggi sulla feudalità e alla tempesta risorgimentale. L’opuscolo, che è stato presentato ai Soci e al pubblico nella serata di martedì 19 maggio 2015, proprio nella Chiesa del Carmine, alla presenza di Autorità religiose e civili, tra cui quella di don Carmine Peluso, responsabile diocesano delle Confraternite e di don Mario Ciullo, parroco e padre spirituale del sodalizio, prende le mosse dalle fonti della storia, oggetto degli studi di settore di M. Ventimiglia, di E. Boaga, di B. Pellegrino, di F. Gaudioso e dello stesso mons. Salvatore Palese, cui espressamente faccio riferimento, per descrivere il contesto della Provincia Carmelitana di Puglia nei secoli XVI-XIX e la loro successiva diffusione geografica nella Regione e in Terra d’Otranto. Si sottolineano poi i principali aspetti religiosi e sociali della vita in convento (lo studio, la preghiera, l’apostolato, la severità di “Ordini e Statuti”), l’osservanza della “Regola” e le animosità nei secoli per la nomina dei Padri provinciali. Descrivo l’impegno dei religiosi carmelitani e di quelle popolazioni nel privilegiare innanzitutto l’erezione della struttura dell’edificio sacro, la chiesa, e poi del convento, fatto di biblioteca, foresteria, orto, chiostro e locali per i monaci e conversi. Grande importanza, del resto, veniva attribuita dai Carmelitani alla loro presenza pastorale (predicazione, celebrazioni del culto liturgico) e soprattutto alle espressioni della devozione mariana e della diffusione dello scapolare, anche se per la Puglia, molto rimane ancora da esplorare sulle confraternite dello Scapolare da distinguere da quelle di ordine penitenziale d’ordine medievale. Nel predetto opuscolo, infine, esistono alcune doverose sottolineature 11 LA VOCE DI SAN ROCCO sul conventino di Torrepaduli, specie a partire dalla soppressione murattiana del 1809, privato ormai delle cospicue rendite fondiarie di proprietà di un tempo e della stessa presenza della comunità religiosa. Chiesa e convento in età risorgimentale, adibiti ormai a struttura scolastica del comune (di Supersano sino al 1854 e di Ruffano poi) furono spesso anche ritrovo abituale di carbonari, con il prete don Antonio De Giorgi (ma anche di Delfino Carletta, di Lucio Cacciapaglia, di Giulio Morieri e di Vincenzo Giannotta) e l’arciprete Caracciolo, che alimentarono la “serrata antiunitaria” di Torrepaduli del 24 settembre 1860. Dalla fine dell’Ottocento, chiesa di S. Maria del Carmine e convento, divennero sede dell’odierna Confraternita “Madonna delle Grazie e SS.mo Sacramento”. L’antistante Piazza Carmelitani testimonia nel toponimo ancora oggi, nella storia di Torrepaduli, l’antica presenza della religiosità carmelitana in Puglia e in questo importante piccolo convento (“conventino”) di Terra d’Otranto. Il Largo del Santuario, invece, continua ad essere, in agosto, l’anima rovente della “notte di San Rocco”. Ermanno Inguscio La prodigiosa nascita di san Rocco L’indole caravaggesca a cui si ispira il nostro autore, don Gianluigi Marzo, è abbastanza evidente come lo è in quasi tutte le sue opere pittoriche. Il contrasto tra luci ed ombre ben mette in risalto il volto stupefatto del Padre che guarda meravigliato il bambino appena nato mostrato dalla balia. Il bambino è stato da poco lavato in un catino dove galleggiano sull’acqua profumati petali di rose, così come era costume in quei tempi nelle case nobiliari. Sullo sfondo, quasi in penombra, la serva che annuncia alla madre la prodigiosa nascita del figlio il quale, e ciò suscita apprensione, sulla spalla sinistra reca una vistosa croce sanguigna. Una nascita che ha del mistero, quindi, racchiuso in quella prima strofa del nostro inno cantato a furor di popolo ogni mattina durante la novena: 12 “Ave, Roche, sanctissime, nobili nate sanguine, crucis signate schemate, sinistro tuo latere. Santuario: dipinto su tela LA VOCE DI SAN ROCCO Pellegrini nella fede Nel pomeriggio del 18 novembre 2014 ho avuto la gioia di accogliere nella mia parrocchia “Cristo Re” a S. Maria di Leuca i ragazzi di Torrepaduli che si preparavano alla Cresima, accompagnati dal parroco e dalla catechista. Questa visita, oltre che godere della gradita presenza, ha riaperto alla mente i ricordi di tante storie e di tanti volti mai dimenticati, in quel gioioso inizio del mio ministero sacerdotale proprio nella parrocchia di Torrepaduli. Nel raccontare ai ragazzi il percorso che ho compiuto in questi anni, ho sottolineato come l’esperienza cristiana di ciascuno di noi si configura proprio come un cammino, un pellegrinaggio, sull’esempio di Maria e di tanti santi. Un cammino con tutte le sue caratteristiche peculiari: l’entusiasmo, la fatica, la stanchezza, le soste, le cadute, la ripresa… guardando sempre alla meta. A loro ho ricordato in particolare l’esperienza di san Rocco, il pellegrino per eccellenza, che continua ad illuminare il cuore di tanti fedeli e devoti nel santuario di Torrepaduli. Ho preso spunto, poi, dagli “attrezzi” che contraddistinguono il pellegrino, e che ritroviamo nell’immagine di san Rocco, per parlare loro dell’iniziazione cristiana che stanno per compiere con la celebrazione del sacramento della Cresima. Ogni pellegrino porta con sé una conchiglia per attingere l’acqua, una bisaccia per le provviste di pane, un mantello per proteggersi dalla pioggia o dal freddo, un bastone che lo sorregge nella stanchezza e lo aiuta a rialzarsi dalle cadute. Anche noi, nel nostro cammino cristiano abbiamo un fondamentale riferimento all’acqua del Battesimo, da cui tutto ha avuto inizio, e al quale ritorniamo spesso con la memoria per rinnovare la nostra fede, ma l’acqua ci richiama anche la freschezza della Parola di Dio che continuamente disseta il nostro desiderio di verità e ci forma interiormente alla scuola dell’unico Maestro. Portiamo anche noi una bisaccia con la scorta di pane, per non morire di fame. L’Eucaristia è la nostra bisaccia. Lì troviamo il Pane necessario per poter affrontare le fatiche del cammino. Il Corpo di Cristo, la sua presenza, ci nutre ogni giorno, ci dà forza e ci rimette sempre in cammino, con lo sguardo rivolto agli altri, pronti a condividere il pane e la vita. Abbiamo anche noi un mantello che ci ripara dalle intemperie, ci avvolge e ci fa sentire protetti: è lo Spirito Santo, che riceviamo in ogni sacramento e in modo speciale nella Confermazione. E’ Lui che ci riveste della santità di Cristo, e ci fa sentire avvolti costantemente nell’abbraccio amoroso del Padre. E’ lui che ci rassicura e ci custodisce. Con questi segni/sacramenti noi percorriamo il cammino della vita, seguendo nella fede il Signore Gesù, ma facciamo anche esperienza della nostra debolezza e della nostra incostanza. 13 LA VOCE DI SAN ROCCO Allora ci viene in aiuto l’ultimo segno, il sacramento della Riconciliazione che mi piace paragonare al bastone del pellegrino. E’ l’aiuto che riceviamo nelle nostre cadute, ci aiuta a rialzarci, ad esso ci appoggiamo nella stanchezza e ci sorregge nella fatica. Sappiamo di poter confidare sempre in questo sacramento che ci assicura l’amore di Dio che mai viene meno e ci ridona continuamente la nostra dignità di figli che perdiamo con il peccato. Da queste semplici indicazioni, ho cercato di far comprendere ai ragazzi come sia importante non sprecare i doni di cui Dio ci arricchisce per poter vivere da veri figli suoi, nella pienezza di verità e di gioia. E proprio la gioia ha caratterizzato il momento di convivialità con cui abbiamo concluso il nostro incontro. Un grazie speciale a don Mario e a Maria Assunta che lo hanno pensato e realizzato. Don Giuseppe Indino Una bella testimonianza dalla Svizzera Carissima redazione de “La Voce”, siamo emigranti in Svizzera sin dal 1965, ma nel nostro cuore è rimasto indelebile l’amore e la devozione a S. Rocco. Tutti gli anni che siamo tornati in Italia, siamo passati a salutare S. Rocco e poi siamo andati a casa nostra. Noi siamo di Taurisano. Purtroppo quest’anno, per motivi di salute, non siam potuti venire. Mio marito, affetto da un tumore maligno all’intestino, è stato operato e adesso fa la chemioterapia e sta bene. Mio marito, dopo l’operazione, nel dormi veglia ha visto di fronte al letto la sagoma di un uomo con accanto un cane che leccava una gamba, ha pensato subito all’amato e caro san Rocco di cui lui ed io 14 siamo tanto devoti e ci capita spesso di pregarlo nelle molteplici circostanze della vita. Lo abbiamo pregato anche quando nostro Figlio a vent’anni ha incominciato a drogarsi ed è stato così più di quindici anni. In sogno ho visto san Rocco da me tanto pregato per la guarigione di mio figlio, lui ha piegato la testa due volte, dicendomi di si. Grazie a lui e a Dio, ora sta bene e lavora. Mi scuso tanto se vi ho fatto perdere del vostro tempo, ma vi assicuro che quello che ho scritto è vero, sono una donna di chiesa, mi sforzo di andare a Messa tutte le domeniche e, se Dio vuole, verremo a Natale. Grazie per la gentile attenzione. Signora Damiano Lucia in Ciurlia Le Sante messe LA VOCE DI SAN ROCCO Offerte attraverso c.c.p. “Pro Opera San Rocco” Calabro Giuseppa - Maglie Caputo Antonio - Matino Di Paola Roca - Casarano Endemione Cosima - Casarano Falcone Lucia - Ugento Loizzi Francesca - Pordenone Morciano Cesare - Berna (CH) Orlando Angela - Casarano Scarpine Lucia Cristina - Casarano Tarantino Maria - Roma Ungaro Maria - Tricase Zaccaria Nicoletta - Roma N.N. N.N. N.N. Parvus Bar - Torrepaduli N.N. in t 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 100,00 50,00 50,00 150,00 50,00 Molti di voi, attraverso il bollettino di conto corrente postale o anche personalmente durante i giorni della novena e della festa, invitano il santuario a celebrare sante messe in onore dei defunti oppure in onore di san Rocco. Quanto bene fate! Dimostrate così il vostro amore e il vostro affetto verso il Santo e verso i vostri cari bisognosi del suffragio e della misericordia di Dio. La direzione del Santuario ringraziandovi assicura che le sante Messe vengono celebrate da sacerdoti diocesani ,religiosi o da missionari in terre lontane e ciò costituisce certamente anche un gesto di carità da parte vostra. La Vergine santa e san Rocco ricompensi largamente la vostra generosità e vi siano di sostegno e di aiuto nelle tante difficoltà della vita. Davanti a San Rocco Pellegrino dell’Assoluto, San Rocco, amico fedele di Gesù, aiutami. Tienimi sempre per mano, se sono stanco e pensieroso, se sono triste e solo, tu, tienimi per mano. Tu che sei stato luce d’amore nel mondo, donami la forza di essere vicino a Gesù, come lo sei stato tu. Coprimi con la tua protezione, allontana da me ogni male, ricolma l’anima mia d’ogni bene. Amen A cura di: Rossella Rosafio • Stampa dei c.c.p.: Falcone Andreina 15 Anno LXVI n. 1 - Agosto 2015 La Voce di San Rocco - 73040 Torrepaduli (Lecce) Per contattare il Santuario il numero telefonico è il seguente: 342 0026841 Reg. presso il Tribunale di Lecce Direttore Responsabile: Tiziana Stefanizzi Conto Corrente Postale n. 12665733 In copertina: Cappella di San Rocco In ultima di copertina: Il roseto nel giardino di San Rocco Stampa: Editrice Salentina - Galatina (Le) Spedizione in abb. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Lecce www.santuariosanrocco.org IT61 R076 0116 0000 0001 2665 733