Anno scolastico 2005/06 - classi 3^F-3^G
ISTITUTO COMPRENSIVO
“GALILEO GALILEI”
REGGIO EMILIA
Provincia di Reggio Emilia
Assessorato Agricoltura,
Sviluppo rurale, Tutela dei Consumatori
“...ABBIAMO
MANGIATO CIBI
CHE PENSAVAMO
NON CI SAREBBERO
PIACIUTI”
Davide F.
“VOGLIO
RINGRAZIARE
TUTTE LE
FATTORIE
DIDATTICHE PER
L’OPPORTUNITA’ DI
QUESTO
PROGETTO”
Vanessa T.
“...QUESTA
ATTIVITA’ MI HA
INSEGNATO AD
ASSAGGIARE CIBI
CHE PRIMANON
MANGIAVO, PER
ESEMPIO LA
MARMELLATA”
Bruno S.
“ABBIAMO
MANGIATO...
ANCHE CIBI UNITI
AD ALTRI, IN
ASSOCIAZIONI DI
SAPORI CHE
ABBIAMO
SCOPERTO ESSERE
MOLTO BUONI.”
Thomas F.
“...E’ STATA
UN’ATTIVITA’ CHE MI
HA COINVOLTO IN
TUTTI “I SENSI”.
L’ASPETTO NEGATIVO
E CHE ERI OBBLIGATO
AD ASSAGGIARE
TUTTO (COME
L’INSALATA CHE IO
ODIO), PERO’ IL RESTO
E STATO SUPER BELLO!”
Mara D.Z.
INTRODUZIONE
Nell’anno scolastico 2005-06, la Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei”
di Massenzatico ha aderito al Progetto di Educazione Alimentare
“Finalmente…facciamo merenda”, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, in
collaborazione con alcune fattorie didattiche della nostra zona.
Destinatari della proposta sono stati gli alunni delle classi terze F e G , già coinvolti
lo scorso anno in una positiva esperienza di Educazione Alimentare, tramite la quale
si era avviato un percorso di riflessione sulle abitudini alimentari dei preadolescenti.
Dato l’interesse manifestato dai ragazzi, e dalle famiglie, abbiamo convenuto sulla
necessità di una proposta didattica in continuità con quella realizzata lo scorso anno,
incentrando l’attenzione sul momento della merenda.
Tale scelta è stata dettata dal fatto che la merenda, soprattutto quella pomeridiana,
rappresenta un pasto generalmente gestito in autonomia dal ragazzo, per cui si
caratterizza come un momento particolare, nel quale vengono commessi spesso
errori alimentari, sia sul piano quantitativo, che qualitativo.
Da qui, un progetto finalizzato alla promozione di sane condotte alimentari, attraverso
la riscoperta e la valorizzazione di alcuni prodotti locali quali possibile, e preferibile,
merenda in alternativa ai soliti snack di preparazione industriale.
Il percorso si è articolato in otto interventi in classe da parte degli operatori delle
fattorie didattiche, ciascuna delle quali ha proposto una diversa tipologia di merenda,
per conoscerne le caratteristiche nutritive, le modalità di preparazione e gli aspetti
della tradizione; nei vari incontri strutturati a lezione partecipata, inoltre, si è avuto
modo di affrontate tematiche strettamente connesse all’educazione alimentare, come
la coltivazione biologica e gli OGM.
Non solo informazione, ma condivisione e scambio tra docenti, alunni ed esperti
delle fattorie didattiche, nonchè l’occasione per degustare
merende alternative a quelle tradizionali ed apprezzare la genuinità dei prodotti locali,
riscoprendo, così, sapori troppo spesso ignorati nel menù degli adolescenti.I ragazzi
sono poi stati sollecitati a preparare anche a casa le merende assaggiate a scuola,
tramite le ricette predisposte dagli esperti delle fattorie stesse; in questa fase è stata
importante la collaborazione delle famiglie, per dare continuità all’esperienza vissuta
in classe e per tradurre in abitudine alimentare le conoscenze acquisite.L’approccio
metodologico del progetto è stato infatti di tipo metacognitivo, in cui dalla conoscenza
si è passati alla riflessione sui comportamenti, per giungere alla formulazione di
principi base di una merenda equilibrata.
Il progetto è stato condotto nel percorso curricolare di lettere, scienze ed educazione
fisica e ha portato anche ad approfondimenti disciplinari sui temi della fame nel
mondo, del sottosviluppo e della FAO.
1
Il materiale didattico di questo opuscolo rappresenta, dunque, una sintesi del percorso
svolto in ambito linguistico e scientifico.Nella prima sezione sono riportate le storie
inventate dai ragazzi, secondo una tipologia testuale varia e liberamente scelta: in
alcuni testi le merende personificate diventano protagoniste delle vicende narrate,
in altri troviamo una rielaborazione fantastica o poetica del percorso affrontato.
Nella seconda sezione i ragazzi propongono un gioco sperimentato nel percorso
scientifico. Dopo aver analizzato al microscopio alcuni ingredienti delle merende,
ne hanno fotografato le immagini ingrandite e le sottopongono al lettore per
l’individuazione.
Consapevoli che la promozione del benessere in età evolutiva non può prescindere
dalla progettazione di percorsi vicini alle esigenze dei ragazzi, auspichiamo che tale
progetto contribuisca ad una riflessione critica sul complesso tema dell’educazione
alimentare.
Le insegnanti
Ivanna Bigi- Teresa Mastrocola- Silvia Regnani
2
LE STORIE FANTASTICHE
DEGLI INGREDIENTI
Nelle pagine successive troverete delle storie che abbiamo inventato,
ispirandoci agli incontri di educazione alimentare realizzati a classi aperte,
con la supervisione dei professori e il fondamentale contributo delle
fattorie didattiche che, non solo ci hanno svelato i segreti di un’
alimentazione sana e genuina, ma ci hanno proposto delle possibili merende
al posto di quelle che solitamente noi ragazzi mangiamo.
Alcuni di noi si sono cimentati nella scrittura e nella narrazione di alcune
avventure in relazione agli alimenti e ai personaggi protagonisti del nostro
percorso di educazione alimentare; altri invece, si sono improvvisati
cantautori e poeti di grande successo che riportano la difficoltà di saper
rinunciare alle solite merendine, golose, che ci vengono quotidianamente
proposte dai mass media.
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“ Fatti non fummo a nutrirci come bruti…”
A inizio del cammin di terza media
ci fu proposto un progetto singolare
per meditar sul nostro modo di mangiare
trattava d’educazione alimentare.
Ahi quanto a dir qual era è cosa buona
esto collaborar con le fattorie
i lor prodotti sembravano magie
e suscitarono le nostre simpatie.
Venne un giorno la prof. e proferì:
“fatti non foste a nutrirvi come bruti
ma per seguir virtute e conoscenza…
non si può mangiar troppo o stare senza
alimentarsi bene è una scienza
serve una maggiore conoscenza!”
Detto ciò, insieme meditammo
e al progetto della Provincia aderimmo
di tal importanza ci convincemmo
e… “s’ha da fare” insieme decidemmo.
Iniziò Anna del “Bosco del Fracasso”
con pane, marmellata ed il “savor”
questa merenda f ’ un capolavor
e il sol pensarci provoca un languor!
Con “Villa Fausta” abbiam sperimentato
come il grano vada macinato
tra torta di mele ed erbazzone
la merenda diventa una canzone.
“I Vedrizzi”concluse l’esperienza
e di pere col formaggio gustammo l’essenza
poi pane e prosciutto, bontà di tradizione
per la merenda è una buona soluzione
Dell’esperienza cosa possiamo dire?
Scomodando Dante ci possiam riuscire
“sapor ch’ a merenda abbiam assaggiato
ci prese col suo piacer sì forte
che…sapete…ancor non ci abbandona!”
4
CERTI CIBI
ADATTAMENTO DI “CERTE NOTTI” DI LIGABUE)
Certi anni ci son dei progetti
Che ci insegnano come si fa
A mangiare e a stare insieme
Con Giovanni. L’Anna e i proff.
Certi giorni mangiam patatine
Andiamo al McDonald’s e va bene così
Certi cibi son proprio quel vizio
Che tu non vuoi smettere,smettere mai
Non si può mangiar così…
Dicon tutti qui,
che se mangi male vivi così, così…
Devi solo imparare a mangiare meglio sai…
Ci vediamo da Giovi prima o poi…
Certe notti mangi un po’ troppo
E a dormire non ce la fai…
Tutta colpa di quelle schifezze
Che mangi a casa se l’Anna non ce…
Merendine,coca e panini
Ti fan diventare quel che non vuoi…
Cerchi sempre di evitarli
Ma alla fine non ce la fai…
Non si può mangiar così…
Dicon tutti qui,
che se mangi male vivi così, così…
Devi solo imparare a mangiare meglio sai…
Ci vediamo da Giovi prima o poi…
Certe mattine non fai colazione
Per dormire un po’ di più,
alle dieci non riesci arrivare
e come un bufalo inizi a mangiare…
Non si può mangiar così…
Dicon tutti qui,
che se mangi male vivi così, così…
Devi solo imparare a mangiare meglio sai…
Ci vediamo da Giovi prima o poi…
Borghi Aurora
Cassinadri Giulia
5
IL PANE
Il pane
che è fatto solo da
farina,
lievito di birra,
acqua,
un cucchiaino di sale
e due cucchiaini di olio,
lascia nella nostra bocca
un sapore quotidiano
ma allo stesso tempo
indimenticabile.
Così semplice
ma così buono,
così naturale
ma così gustoso.
E’ così comune questo pane
che non ci accorgiamo
di quanto ne buttiamo.
Cerchiamo di non gettare
questo sapore così puro
e così memorabile.
CERUNDOLO FEDERICA
CIGARINI CHIARA
GALEONE PAOLO
6
La storia di Mela
C’era una volta una ragazza nata sotto un melo e la madre le aveva dato
il nome di Maddamela, anche se tutti la chiamavano Mela.
La ragazza era molto bella, bionda con splendidi occhi azzurri come il cielo
di primavera. All’età di quindici anni la giovane si innamorò di un principe,
ma non poteva sposarlo, poiché una strega invidiosa della bellezza di mela,
le aveva fatto un terribile incantesimo.
Mela e il principe pensavano continuamente ad un modo per liberarsi dell’
incantesimo, finchè scoprirono che la strega tutti i giorni si trasformava
in un limone per circa un’ora, perciò sarebbe bastato approfittare di quel
periodo di tempo per spremere la strega, s’intende, anzi…il limone! In
realtà attuare questo piano fu più semplice del previsto, perché la strega
fu invitata ad una merenda pomeridiana e lì le venne servito dell’ottimo
the.
Proprio in quel momento Mela e il principe si accorsero che la strega stava
cambiando sembianze, le si avvicinarono abilmente con lo spremiagrumi e
ottennero il succo di limone, che versarono nel the degli invitati .
Ecco, dunque, che un buon the al limone può essere un buon compagno di
merenda, al posto di bibite gassate e chissà ………qualche principe vi
ringrazierà per la scelta.
Vanessa Tannoni e Tresi De Barre
7
La pera e il formaggino...
diventano amici
C’era una volta una pera che voleva trovare un amico.
Un giorno la pera partì alla ricerca, ma nessuno la voleva e tutti gli altri
frutti dicevano che non era buona da mangiare perché il suo sapore era
strano e la prendevano in giro.
La pera rimase sola e cominciò a piangere perché gli altri frutti si
incontravano sempre nella macedonia, ma lei non veniva chiamata.
Decise, allora, di andare a casa della mela, per convincerla a giocare
insieme, ma la mela non la volle ascoltare e la mandò via, dicendole che
non era abbastanza dolce.
La pera, delusa, non si arrese e continuò nella sua ricerca, finchè arrivò
dalla banana.
Anche la banana non la volle ascoltare e disse che
il sapore della pera non era adatto a stare con altri
sapori, perciò per la pera non c’erano altre possibilità:
doveva convincersi a stare sola!
Dopo aver parlato con la banana, la pera era
disperata, ma non riusciva a capire perché i frutti
non la volessero… eppure il suo sapore era buono,
forse doveva avere pazienza e aspettare di
diventare più matura!
rivelò un’ illusione perché, anche quando
giunse a completa maturazione,
gli altri frutti non la vollero.
Un giorno, quando ormai tutte
le speranze erano svanite, la
pera si fermò vicino ad una
fattoria di nome “ Il Bosco del
fracasso”, dove la signora Anna aveva
appena preparato del buon formaggio.
Anna invitò la pera ad entrare e le presentò tutti i
prodotti che venivano cucinati in quella fattoria: le marmellate,
il savor, la crostata e, naturalmente, il formaggio.
Subito la pera fu attirata dal profumo del formaggio e gli si avvicinò
per fare amicizia.
che stavano molto bene insieme e i loro sapori erano ancora migliori se
venivano assaggiati entrambi.
La pera era finalmente felice di aver trovato un amico che apprezzasse
il suo sapore e da quel giorno tutti impararono “quanto è buono il formaggio
con le pere”!
Thiam Mamadou
8
GIALLO TRA LE VERDURE
Questa storia non esiste né in cielo, né in terra, ed è per questo che ve
la proponiamo. Tutto ebbe inizio in un bellissimo giorno d’estate; i due
felicissimi (ora sposi) Marco e Sefora erano al parco e lì c’era anche
Samara, che stava parlando al telefono con Gallina (sua sorellastra) “Ciao
cara, come stai? Domani ci incontriamo lo stesso per prendere quella
bellissima borsetta di pelle?” Disse Samara.
“Non so, perché forse vado con le mie amiche a farmi una passeggiata”
“Ci incontriamo….” Ad un tratto…… BOOOOM!!!!!!
“Oh, stai attento, sciocchino!”Disse Samara.
“ Oh mi scusi… mi scusi, non l’avevo vista”,
e quando Samara si girò per vedere chi avesse urtato, scorse Marco e
Sefora che si stavano baciando.
“Oh, mio Dio!”esclamò, e, dopo lo choc,
concluse rapidamente la telefonata con
sua sorella “Scusami, ma ora devo proprio
andare…”
Correndo come una pazza, si avvicinò ai
due innamorati che non si staccavano l’uno
dall’altra e urlò alle orecchie di Marco “CIAOOOOO!!”
Marco impietrito dall’urlo si voltò e vide Samara: “Oh, ciao…
Da quanto tempo non ci vediamo…” le disse. “Ciao Samara”, ribatté Sfora,
“Cosa ci fate qua dietro a questo pino, insieme come due innamorati?”
“Non te lo abbiamo detto, ma noi due ci siamo sposati un anno fa… e siamo
molto felici…” “E tu come te la passi, Samara?”
“Io sto molto bene, grazie” rispose.
“Ora noi dobbiamo andare alla nostra fattoria… Ciao!!”
“Ciao!”.
Mente si allontanavano, Samara disse fra se’ e se’ “Ma dovevo proprio
incontrare quei due là?…
9
Quando lo dirò a mia sorella rimarrà
agghiacciata”.
Arrivati alla fattoria, Marco e Sefora, andarono
a vedere come se la passavano i loro animali:
Marmi, Utto Prosciutto (per gli amici Utto) e
Rino Pomodorino.
Quando entrarono nella stanza dello svago, videro Utto e Marmi giocare
con il loro figlioletto Rino Pomodorino e alla vista di questa bellissima
scena, Marco e Sefora si commossero.
Nel frattempo Samara, tornata a casa, chiamò
sua sorella, riferendole l’accaduto:
“Pronto?” disse Gallina
“Sono io sorella… corri subito a casa mia che
ti devo raccontare quello che ho visto oggi al
parco”
“Ok, vengo subito”.
Quando Gallina arrivò, Samara la prese per un braccio e la tirò dentro…
Gallina stupita per questa reazione esclamò:
“Ma cosa c’è? Perché sei così agitata? Cosa ti è preso? Hai visto una
lepre?”.
“No, no di peggio… Ho visto Sefora e il tuo Marco che si stavano baciando!”
“Stai scherzando, vero? Spero di aver sentito male…” “No, no, hai sentito
benissimo cara, erano proprio loro due…” “Come ha osato,
quella Sefora, portarmi via il mio Marco… me la pagherà!!”.
Nel frattempo a casa di Sefora e Marco si stava
festeggiando
il primo compleanno di Rino Pomodorino.
La festa durò fino a sera e prima di dormire Marco andò
nella stalla a vedere se le mucche stavano dormendo.
All’improvviso vide che il maiale stava male: era giunto il
momento del parto.
Rimase lì tutta la notte e verso le sei del mattino portò i tre maialini a
Sefora, ma quando arrivò non la vide.Preoccupato, cominciò a cercarla per
la casa, dicendo:
“Sefora, Sefora ho qui una sorpresa per te…..”, ma nessuno rispose.
Si recò in cucina e trovò Rino, Utto e Marmi imbavagliati fino alla testa.
Non sapeva più cosa fare, senza Sefora la sua vita non valeva più niente.
Si precipitò al distretto di polizia e chiese aiuto per cercare l’amata moglie
, ma dopo lunghe ricerche di Sefora nemmeno l’ombra.
10
Marco disperato non sapeva più a chi rivolgersi,
allora Utto, Rino e Marmi si fecero avanti e dissero
che loro erano disposti ad aiutarlo nelle indagini.
Così cercarono per tutta la casa alla ricerca di eventuali
indizi
che poteva aver lasciato il rapitore e, aprendo un
cassetto, vi trovarono una lettera, tutta imbrattata di olio.Era indirizzata
a Sfora e vi si diceva:
I tre pensarono a chi potesse essere il rapitore, allora ad un
tratto Rino disse:”Salata, salata! Salata,olio !!!!…..”. Utto
e Marmi intuirono che l’insalata era coivolta in questa storia, quando, ad
un certo punto, Marco sentì bussare alla porta. L’aprì e si trovò davanti
Gallina, che tutta “triste” le disse:”Oh, mio caro Marco, ho saputo della
brutta notizia, mi dispiace tanto, Sefora era molto simpatica…”, poi continuò
: “Anche la mia piccola insalata è dispiaciuta
dell’accaduto”.
Marco la ringraziò per essere andata da lui
e le chiese come mai la sua insalata fosse
così unta di olio.
Lei rispose che alla piccola insalata piaceva
intingersi nell’olio e rotolarsi sui fogli per lasciarvi le impronte. Mentre
la porta si stava chiudendo, Utto, Marmi e Rino dissero
che avevano scoperto un complice del rapitore.
Utto si accorse che alla porta c’erano Insalata e Gallina,
così disse: “Insalata sei arrivata al momento giusto!”
Insalata replicò: “Per cosa?” e Utto ribatté: “Perchè
abbiamo scoperto che la tua padrona ha rapito Sefora
e per tua sfortuna, mentre ti rotolavi sui fogli, hai
lasciato un’ impronta anche sulla lettera indirizzata
a Sefora”, così Marco chiese: “E’ tutto vero?”e lei
rispose: “Sì, perché tu mi sei sempre piaciuto ed io
ero gelosa di lei”.Marco capì e la perdonò, dicendole :
“Se mi vuoi davvero bene, portami da lei”.
Così Marco e Sefora ritornarono felici e contenti alla fattoria, con gli
investigatori Utto Prosciutto, Marmi e Rino Pomodorino. E ricordate…l’olio
non fa male.. ma è meglio non esagerare!!!
Francesca Marmotti e Giacomo Orlandini
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SAPORE DI SANO
Sapore di pane, sapor di prosciutto
Che hai sulla bocca, che hai sulle labbra
Quando chiudi il frigo e ti vieni a sedere
Vicino a me, vicino a me.
Sapore di torta, sapor di erbazzone
Un gusto diverso di cibi perduti
Di cibi lasciati per mangiar patatine
Dal sapore salato e all’olio di palma…
Merendine nei giorni che passano pigri
E lasciano in bocca un gusto dolciastro
Preferisco mangiare una sana crostata
Lo yogurt, la frutta e la marmellata
Sapore di pane, sapor di prosciutto
Una sana merenda spesso dimenticata.
Adulti e ragazzi
Ci dobbiamo pensare
Ogni volta che
Iniziamo a mangiare…
Sterbizzi Mariagrazia,
Jessica Zarra
Antonio Giordano
12
Da “L’Infinito”di Giacomo Leopardi ad una versione a “sfondo alimentare”…
L ‘infinita merenda
Sempre cari ci fur i tegolini
Sempre
cari ci fur i tegolini
E le crostatine
E
le
crostatine
Che da tanti giorni dall’ultimo morso il loro sapor ci manca
Che
da tanti egiorni
dall’ultimo
morso il di
loro
ci manca
Ma sedendo
gustando
sane merende
là sapor
da quelle
Ma
sedendo
e
gustando
sane
merende
di
là
da
quelle
E sovrumani formaggi e saporito prosciutto
E
sovrumani
formaggi
e saporito prosciutto
Avemmo
bontà
alternative
Avemmo
bontà
alternative
E di tal bontà ci convincemmo.
E
tal ibontà
ci convincemmo.
E di
come
tegolini
ci piacevan tanto,
E
come
i
tegolini
ci piacevan
ora questa sana merenda
allatanto,
salute andiam comparando
ora
questa
sana
merenda
alla
salute andiam comparando
e ci sovvengon i fonzies
e
ci
sovvengon
i
fonzies
e le morte merendine
e
merendine
e le
le morte
presenti
e vive torte genuine
e
le
presenti
vive fattorie
torte genuine
così tra i cibiedelle
così
tra iilcibi
delle
fattorie
si gusta
piacer
nostro
si
gusta
il
piacer
nostro
e imparar a mangiar c’è dolce
e imparar a mangiar c’è dolce
in
in tal
tal progetto.
progetto.
Simonazzi Letizia
e
Aracri Valentina
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Trafficanti di OGM?!?!
Created by Fefa&Vale
Era una calda serata estiva e quella apparentemente semplice e tranquilla
struttura di pietra sarebbe rimasta tale, quando, ad un tratto… SBAM!!
GNIC GNAC..GNIC GNAC… Una torva figura emerse dalle profondità del
pozzo, trascinando con sé un immenso sacco e imprecando ad alta voce:
-Perché…i…lavori…pesanti…toccano…sempre…a me???Con evidente sforzo, riuscì ad estrarre dalla cavità il pesantissimo fardello
che le gravava interamente sulle spalle:-Questo sacco è importantissimo
per il mio capo, avendo al suo interno
provette piene di OGM…Però… ora
come faccio a trasportarlo alla Sede
Segreta?!?
Ci
vorrebbe
un’idea……….…TROVATO!! Ahahah!!Intanto, in un vecchio porto in disuso, una losca
figura vestita con impermeabile nero e cappello
tramava nell’ombra di un vicolo cieco:
-Non ci si può mai fidare- borbottò tra sé e sé -è sempre in ritardo…Ma
cosa…??- VROMM…VROOOOMM!!! Un carro trainato da un vecchio trattore
apparve nel piazzale di quello strano posto, sgommando e sgasando nubi
di nafta.
-Visto, capo? Alla fine sono arrivata!!!- disse la ragazza che conduceva il
mezzo, al losco individuo…SBOOOM!! WOOSH!!
Prima che la ragazza si rendesse conto che
non bisogna mai
mettere vicini
b e n z i n a ,
fiammiferi e
sacchi sospetti,
il trattore prese fuoco.
-Per fortuna che il capo
mi aveva detto di non attirare
l’attenzio…-SAMARA!!! Cos’hai fatto?!?!?!?!Come destatosi da un sogno, la strana
figura fino a quel momento a noi
sconosciuta, rivelò il suo aspetto:
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Proprio lui, Michael Jackson, il Re del Pop, coinvolto in traffici illegali di OGM????
Certo, diciamo noi, perché lui stesso è un OGM!!
Nota delle autrici
Samara scese dal mezzo in fiamme, profondendosi in mille scuse con il suo
capo per aver combinato quel disastro, ma allo stesso tempo cercando di
chiedere come avrebbero fatto con il noleggio trattori.. Il capo, dal canto
suo, non le diede retta e disse:-Seguimi. E cerca di non dare troppo
nell’occhio. I due si addentrarono in un capannone, cercando di non
inciampare nell’oscurità circostan…SBAM!! CRASH!!
-OUCH!! AAAARGH!!”-Capo!! Cos’è successo?!-Accendi la luce e guarda tu stessa!-Non trovo l’interr..Anzi, no, l’ho
trovato!CLIC!
La stanza si illuminò
e apparve il capo
attaccato al
muro da una serie di coltelli con lama a doppio taglio, sparati da una specie
di bazooka lì vicino
Annaspando nel tentativo di staccarsi dal muro, il capo premette un
pulsante, il quale attivò un meccanismo che fece calare dal soffitto una
mappa, con alcuni punti cerchiati di rosso
-Capo, che cos’è quella??- chiese curiosa Samara .
-Questa- rispose il capo, staccandosi dai vestiti gli ultimi coltelli -è la
rappresentazione grafica del mio malefico piano. Quelle cerchiate di rosso
sono le fattorie che andremo a colpire, vendendo loro Organismi
Geneticamente Modificati, che si riprodurranno creandone altri, che a
loro volta si riprodurranno creandone altri ancora, poi da questi ne
deriveranno altri che…insomma, hai capito, no? Fatto ciò, costringeremo
con la forza queste fattorie a venderli ad altre fattorie, che verranno
costrette a venderli ad altre ancora…E’ la stessa cosa di prima, solo che
cambia il soggetto. O è il complemento di termine? Boh...grammatica non
è mai piaciuta e mai piacerà a nessuno. Ma tutto questo tran tran per che
cosa? Ti chiederai. E’ ovvio. Voglio che tutto il mondo sia come me!!-Pazzo e mostruoso?- buttò lì Samara senza pensare alle conseguenze
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-PERCHE’ TU SEI MISS MONDO, NON E’ VERO?? No, voglio solo che
sia invaso dagli OGM, brutta cinnazza!!“Brutta cinnazza *** *****, ******* ******** ” pensò Samara,
trattenendosi dall’uccidere il capo
-Allora…- disse il capo - vado un attimo a telefonare a Reagan, non capisco
come mai non è ancora arrivata…Povera ragazza, sempre così premurosa…
Tu nel frattempo apparecchia la tavola: ce famo du’ bucatini all’amatriciana,
m’è venuta fame..Qualche minuto dopo che Samara ebbe scolato la pasta, si sentì suonare
alla porta. Il capo andò ad aprire a Reagan, trepidante d’attesa per i
bucatini.
-Buonasera, capo! Salve anche a te, Samara. Vedo che sei sempre la solita
putrida mostriciattola babbiona di sempre…Mangiamo?-
-Anche io sono felice di vederti…- ribattè ironicamente Samara -Almeno
io sono una morta vivente normale, mentre tu sei e rimarrai una posseduta,
amica mia…-Abbi il coraggio di guardarti allo specchio, tesoro! Mi dispiacerebbe
sacrificare uno specchio innocente, però-Allora cerchi la rissa!!! Io ti…- iniziò Samara.
-Time out!!!! Stop, basta, fine!!! Sediamoci, mangiamo e poi ci avviamo verso
la prima fattoria con il mezzo gentilmente offerto da Samara, ok?Finito di mangiare (era ormai notte inoltrata), il losco trio si avviò verso
i rimasugli del trattore; Samara e Reagan dietro, il capo alla guida. Dopo
numerosi tentativi, la scintilla scoccò e il mezzo si mise in moto.
Dopo un lasso di tempo apparentemente interminabile per le ragazze,
costrette a convivere in poco più di un metro, il capo posteggiò davanti
a una fattoria abbastanza datata, con una specie di patio in legno all’ingresso.
-Da adesso in avanti non litigate e non parlate in nessun modo possibile.disse il capo -Entreremo dal retro, in cucina, di soppiatto. Chiaro?-Chiarissimo, boss!- approvò Reagan
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“Boss? Dire ‘capo’ non sarebbe stato sufficiente?? Che esaltata!” pensò
Samara.
Il capo si avviò verso il retro, con un grimaldello in pugno, pronto a
scassinare la porta; arrivato, tentò di forzarla, ma era già aperta.
-Me degh:- osservò a mezza voce il capo –con la bròta ginta che gira, tìnet
avèrt l’os? –
-L’è un mia normèl- approvò Samara
I nostri eroi raggiunsero finalmente il centro della cucina, ma essendo al
buio vuoi vedere che qualcuno inciampa? Non ha inciampato nessuno? Non
ci credo, è un miracol...SBOM!! TRAC!! SBANG!!
-Alzati, incapace, muoviti!!- ordinò
Reagan alla
sventurata Samara
-CHI E’??
ANDATEVENE
DA CASA MIA!!!
FUORI!!!
LADRI DA QUATTRO
SOLDI!! NON SIETE NEMMENO
CAPACI DI RUBARE IN SILENZIO!!!- urlò
qualcuno dalle scale
-VIA!! Non facciamoci riconoscere!! VELOCI!!I tre furono fuori dall’edificio in un batter d’occhio, e ancora più velocemente
salirono sul trattore e fuggirono.
-Perchè devi sempre rovinare tutto?- disse il capo rivolto a Samara
–Domani tenteremo in altre fattorie. Magari in quelle che lavorano con i
progetti scolastici, come “Villa Fausta” o il “Bosco del Fracasso” –
Arrivato alla Sede Segreta, il gruppo si separò.
Samara si avviò verso casa, molto pensierosa:”Domani quello stupido avrà
la lezione che si merita, parola mia. Imparerà a trattarmi con rispetto”.
Giunta al pozzo, si calò e una volta giunta in fondo afferrò il telefono e
digitò il numero supersegretoriservato:
-Pronto? Buonasera, sono l’Agente 007giorni, sono riuscita a scoprire i
trafficanti di OGM. Venite domani mattina al porto vecchio. SalveDopodiché tentò di addormentarsi, ma con scarso risultato, perché…“Lei
non dorme mai…”
Il mattino dopo, Samara congedò i topi di fogna con i quali aveva giocato
a poker tutta la notte, dando loro appuntamento per la notte successiva
e si diresse senza indugi verso il porto, dove l’aspettavano Reagan e il
capo.
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-Buongiorno, colleghi. Ho una sorpresa per voi- disse la ragazza
-Di che cosa si tratta?- chiese il capo
-E’ presto detto. Siete in arresto per detenzione e contagio premeditato
di OGM. E io sono un’agente dell’FBI... Ah, e vi converrebbe obbedire a
questi signori se non volete passare un brutto quarto d’ora- rispose Samara
indicando altri agenti che circondavano il porto.
-La Gattabuia Tour vi augura un piacevole soggiorno permanente!!! Adios!!!-
E FU COSì CHE IL CAPO E REAGAN FINIRONO IN PRIGIONE PER AVER
SFRUTTATO IL POTERE DEGLI OGM. MA UNO DEI DUE E’EVASO.
PROVATE A INDOVINARE CHI…
?
NOTA PER IL LETTORE: Reagan non è il Presidente, ma la bambina del film
“L’Esorcista”!!!
Federica Fantuzzi e Valeria Spagni
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L’erbazzo la vendetta
Erbazzo era nato il 29 Febbraio 1900, era un “ragazzo” schivo e simpatico,
aveva due ammiccanti occhi verdi ma... gli mancava una parte di testa,
perciò voleva vendicarsi di quel “lurido verme” che gliel’aveva sottratta:
Fragolì Fragolina, un bruttissimo “mostriciattolo” di colore rosso, proprio
come il colore che Erbazzo voleva vedere sul cranio di quel mostro.
Erbazzo, tramite informazioni che gli
erano state procurate da Cipollotto,
andò al molo per cercare la casa di
Fragolì. Gli era venuta molta fame,
quindi entrò in un ristorante, dove, con
grande sorpresa, incontrò i suoi fratelli
gangster, spiegò loro la situazione e
confessò che voleva uccidere Fragolì.
Bietola Gim, Bietola Junior e Francesco
Cipollotto accettarono di unirsi ad
Erbazzo, invece Franco Pomodoro se
ne andò, rifiutando la proposta.
I fratelli conoscevano il luogo in cui abitava Fragolì e vi si appostarono,
tutti pronti con il mitra. Quando Fragolì uscì e vide tutti quei mitra, ebbe
un infarto e morì. La battaglia era finita prima che fosse cominciata.
Erbazzonball
Erbazzo aveva appena finito il corso di scienze. Tornato a casa tutto
stanco, si mise a provare gli esperimenti fatti in classe, infischiandosene
del libro che diceva “ non provate a farlo a casa”. Sfortunatamente il
raggio laser si ruppe.
Il giorno dopo Erbazzo si svegliò sul pavimento: si sentiva strano e
all’improvviso si accorse che era molto alto: stava volando! Aveva uno
strano mantello beige con una grande “esse”e vide Spiderman che gli si
avvicinò e disse << Che cavolo, di questi tempi c’è sempre più concorrenza,
piuttosto cambia mantello! >>.
Ad un certo punto si accorse di una cosa veramente strana: il suo freezer
ed il suo cellulare stavano volando. <<Cosa sta succedendo? Ahhh! Si buttano
dalla finestra! Ma che fate? Vi distruggerete!>> urlò, ma in un attimo i due
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elettrodomestici cominciarono a volare fuori dalla finestra.
Il giorno dopo Supererbazzo si alzò dal suo letto, credendo che tutto
quello che era successo il giorno prima fosse stata solo fantasia, ma notò
che il freezer ed il cellulare erano scomparsi, quindi si ricordò dell’accaduto
e ragionò: molto probabilmente i raggi laser che erano usciti dalla macchina
avevano cambiato il suo DNA, e dato vita a due mostri innaturali.
Supererbazzo riflettè e prese una decisione: lui aveva creato i mostri e
lui li doveva eliminare.
Dopo una lunga ricerca, riuscì a ritrovare il suo freezer ed il suo cellulare, ma capì subito che erano diventati malvagi e non rimaneva che
distruggerli.
Intraprese una battaglia durissima contro di loro, ma il cell-ulare sfoderò
la sua arma migliore, la suoneria che dice “videocombattimi” ! Anche
supererbazzo sfoderò la sua arma migliore: l’ondaerbazzonica, con la quale
distrusse i suoi elettrodomestici, poi però non gli rimase che andare a
comprarne altri. Mai improvvisarsi scienziati!
Federico Cocconcelli e Bruno Spagnolo
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Quel grassone di Zucchero…
C’era una volta un ragazzo molto grasso di nome Zucchero che aveva
un’amica di nome Cioccolata , molto grassa anche lei. Quando uscivano
assieme andavano a trovare Farina, la loro amica preferita, ma avevano
paura entrambi di finire nella bocca di qualche umano….così si nascondevano
sempre. Zucchero accudiva degli animaletti di zucchero filato, e quando
crescevano se li mangiava! Il ragazzo, inoltre, rubava dalla dispensa di sua
mamma le merendine molto farcite e così ingrassava sempre di più. Sua
madre decise di tenerlo a dieta, ma non c’era rimedio: Zucchero si alzava
di notte per mangiare!
Passarono gli anni e Zucchero ingrassava ogni giorno di più, viveva nel
terrore di finire in una torta e di essere mangiato dagli umani.
.Purtroppo… venne il fatidico giorno!
Cioccolata e Zucchero servivano per andare in pasto agli umani… Si
salutarono con un addio e si promisero che non si sarebbero mai scordati
l’uno dell’altra… Quando il bimbo Carlitos mangiò la torta, si accorse che
c’era troppo zucchero e non la volle mangiare!
Zucchero aveva mangiato troppo e adesso persino nella torta era troppo
grasso! Povero zucchero….nessuno lo vuole più!
Mara De Zan e Paloma German
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Alla ricerca della valle dei PROSCIUTTI….
Azelio Pane è una fetta di pane di venti anni che vive a Granopoli e si
mantiene facendo il fornaio. In questo momento si sta dirigendo dalla sua
fidanzata Rapidina, una pagnotta giovane e bella.
Azelio: “Ciao bella, come ti butta?”
Rapidina:”Mi butta così così, ciccio….”
Azelio:”Mi devi dire qualcosa?”
Rapidina:”In realtà non va tanto bene…sai mi sono innamorata di un altro,
un panino al latte che ho incontrato in paninoteca e
ne sono veramente cotta!Mi dispiace…”
Azelio:” Vabboh…ci becchiamo in giro ciccia..”
Azelio fa l’indifferente, ma appena Rapidina
se ne va, scoppia a piangere per aver perso la
sua amata e fragrante pagnotta.
Per consolarsi, allora, Azelio decide di
organizzare una festa, alla quale invita i suoi
due migliori amici:Baghettone eBaffo. Baghettone
è un tipo alto che balla la Break e si veste con abiti
molto larghi, mentre Baffo è uno “sfattone” alla Bob
Marley, che possiede uno studio di registrazione.
Baffo:”Ho sentito che la tua tipa ti ha mollato..”
Azelio:”Hai ragione”
Baghettone:”Non disperarti, sai che ho sentito nel nuovo singolo di O’Neil
che esiste una valle popolata da fette di prosciutto bellissime e disposte
a conoscere tipi come noi, duri fuori, ma teneri dentro, come la nostra
mollica…
Baffo:” Ho il CD qui…possiamo ascoltarlo…”
Azelio:”Bella vecchio…buttalo dentro!”
Ascoltando la canzone, i ragazzi scoprono che questa zona è completamente
ricoperta di prosciutto, si trova infatti nella “valle dei prosciutti” della
regione Macellandia. Gli amici di Azelio, per
aiutarlo, decidono di organizzare un’escursione
per arrivare a questa rinomata “valle dei
prosciutti”e
dopo un’ agognata ricerca, riescono finalmente
a raggiungere la meta.
Baghettone:” Oh, aveva proprio ragione, qui sono
tutte prosciutte belle e disponibili a conoscere
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vari tipi di pane, senza pregiudizi sul colore della crosta o della mollica!”
Azelio:”Si, è vero, altro che le nostre fette di pane dure e antipatiche..”
Baffo:”Vediamo di trovarcene qualcuna, ma… niente colpi bassi, ce ne sono
abbastanza per tutti.” Alla fine della giornata solo Baghettone e Baffo
sono riusciti a conoscere alcune fette, mentre Azelio non ne ha trovata
nemmeno una.
Baffo:”Dai,non ti scoraggiare, vedrai che una adatta a te la trovi.”
Baghettone:”Hai ragione, capirai se con tutte le ottime fette di prosciutto
che ci sono non ne trovi nessuna!”
Azelio:”E’vero, la troverò…Che ne dite di andare in prosciuttoteca a
ballare?”
Baghettone e Baffo rispondono con un :”Bella vech!!”
La sera vanno nella più famosa prosciuttoteca della valle, dove incontrano
un trio di prosciutte della loro età e Azelio viene subito attratto da una
prosciutta di nome Parmina. I tre ragazzi si riuniscono ad un tavolo e
iniziano a parlare delle tre fette notate poco prima.
Baghettone:”Oh, a me piace la fetta sottile e un po’ grassa.”
Baffo:”No, no, a me piace quella più alta e con più grasso ai lati”
Azelio:”Io, invece, sono più interessato a Parmina…è fantastica! Ha un
colorito meraviglioso e un profumo dolce…”
Baghettone:” Vero, vi vedo bene insieme, perché non la inviti qui?”
Baffo:”Mitico…hai sempre ragione.”
Le tre prosciutte arrivano e si siedono al tavolo.
Azelio:”Senti oh, hanno messo la nuova canzone di O’Neil, Parmina vuoi
venire a ballare con me?”
Parmina:”Va bene…andiamo.”
Azelio comincia a ballare con Parmina, e alla fine della canzone arriva il
momento che tanto attendeva: il bacio..
Baghettone:”Oh, hai visto che ce l’ ha fatta a baciarla? Stanno bene
insieme..”
Baffo:”Dici cose profonde, fratello…hai ragione!”
Azelio riesce a mettersi con Parmina e iniziano una duratura unione di
sapori che li porterà a sposarsi.
Baffo:”Prima di scrivere “FINE”, ascoltatemi ancora un attimo, perché ho
una riflessione che, di certo, condividerete:
”Comunque vada, pane e prosciutto…vanno sempre a nozze”…(capita???)
Fabio Bolognesi e Mattia Landini
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UNA TORTA DA PREPARARE
C’erano una volta tanti ingredienti che per diventare maggiormente amici
decisero di unirsi, per dare vita ad una splendida torta: la torta più buona
del mondo. Il capo supremo di tutti gli ingredienti era l’onnipresente Dr.
Zuccherino, che un bel giorno decise di convocare tutti gli ingredienti ad
una riunione per decidere quale torta dovessero preparare. Alle 8.00 del
mattino tutti gli ingredienti si ritrovarono in cucina, entusiasti per il loro
avvenire. Quando il Dr. Zuccherino entrò in cucina, tutti esultarono di
gioia, poi ad ogni ingrediente venne distribuito un foglietto su cui scrivere
quale torta preparare secondo le loro preferenze, ed aspettarono. Tutti
gli ingredienti parteciparono alle “elezioni”, e dopo accese discussioni, si
raggiunse un accordo: avrebbero preparato la torta al cioccolato. Erano
tutti molto felici della scelta, tranne Farinì (la farina) che era contraria
alla decisione, perché invidiosa del ruolo di primo piano di Choco, il
cioccolato. La farina era spesso contraria a tutte le decisioni degli altri
ingredienti, questa volta però bisognava convincerla ad ogni costo, perché
la sua presenza era essenziale in quanto, come tutti sanno, senza farina
non si faceva la pasta e senza pasta non si poteva ottenere la torta. Fragolì
si prese l’ incaricò di convincere Farinì, ma purtroppo non riusciva a
trovare una buona idea, così si rivolse al suo amico Lievito, che forse
sarebbe riuscito a trovare una soluzione. Nel frattempo Choco (il cioccolato)
decise di unirsi a Fragolì e a Lievito, perchè era ormai stufo di aspettare:
non vedeva l’ora di diventare il protagonista della torta. I tre ingredienti
prepararono un piano da attuarsi la sera stessa. Lievito si era, infatti,
ricordato che quella stessa sera sarebbe stato il compleanno di Farinì,
quindi chiamò il dr. Zuccherino per organizzarle una festa a sorpresa. Il
dr. Zuccherino convocò tutti gli ingredienti per informarli che quella sera
ci sarebbe stata la festa di compleanno per Farinì, e in quella occasione,
l’avrebbero convinta a fare la torta. Quella sera,dunque, tutti gli ingredienti
si riunirono di nascosto nella cucina della casa di Farinì, a luci spente, e
quando la festeggiata entrò, tutti urlarono:
-Sorpresa- e accesero la luce. Farinì rimase stupita e disse:
-Tutto questo per me?–Sì, tutto questo per te, perché ti vogliamo molto bene- dissero gli
ingredienti all’unisono.
Quando la festa era al culmine, il dr. Zuccherino pronunciò un importante
discorso:
-Ora, visto che questa è un’importantissima festa di compleanno, non
poteva mancare il regalo: vieni con noi Farinì !- Subito tutti gli ingredienti
smisero di urlare e di cantare e si unirono al gruppo con in testa
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dr. Zuccherino e Farinì, alla quale venne portato un pentolone. Farinì
guardò verso il fondo di questa grande pentola e vi trovò il suo amico,
nonché compagno di torte, preferito: la confettura alle fragole di nome
Marmello. Deliziata vi si tuffò convinta di atterrare sulla sua marmellata
preferita, invece Marmello si rifugiò nel suo barattolo e sotto comparve
Ovito, l’uovo che serviva per fare la pasta della torta. Ovito si tuffò
contro Farinì, ma lei per sfuggire utilizzò la sua arma migliore: si polverizzò,
volando via.
Il piano era miseramente fallito.
Il giorno dopo l’intero gruppo di ingredienti era disperato, Farinì non si
era più fatta vedere dalla sera prima e non c’era nemmeno un grammo di
farina. Dr. Zuccherino era afflitto, ci sarebbe voluto molto tempo per
escogitare un nuovo piano. Un bel giorno Farinì fu ritrovata e stranamente
non volle nemmeno nascondersi; quella mattina, infatti, Marmello, Lievito
e Fragolì andarono a perquisire una vecchia pasticceria: era una pasticceria
abbandonata con interminabili dispense di ingredienti ormai scaduti. Al
centro di una stanza, cosparsa un po’ ovunque, si trovava Farinì. Lievito,
Marmello e Fragolì rimasero come impietriti di fronte a quella Farinì così
triste e depressa e, con loro grande sorpresa, non tentò nemmeno di
scappare, rimase ferma e cominciò a parlare:
-Scusate- Tutti rimasero ancora più stupiti: anche loro avrebbero dovuto
chiederle scusa, dal momento che l’avevano ingannata col pretesto di
festeggiare il compleanno!
–Io… non capisco- disse incredulo Marmello.
–Lo so, io non dovrei chiedere scusa più di voi, però è tutta colpa mia se
tutto questo è successo, la mia invidia verso altri ingredienti mi ha resa
antipatica, inoltre vi ho impedito di fare la torta al cioccolato. In passato
ero l’ingrediente principale di ogni ricetta, ma ora molti mi sostituiscono
con miscugli già pronti e…Vi chiedo perdono di tutto, vi prego riaccettatemi
… potrei essere molto utile, sapete che la torta con una buona farina
riesce meglio!–Questo cosa vuol dire?- Chiese Erbazzo.
–Prenderò parte alla vostra torta al cioccolato.–Urràààà!!!- Un grido si levò dalla pasticceria.
La sera un migliaio di impastatrici erano pronte per la grande impresa:
quella sera stessa sarebbe nata una torta al cioccolato, segno dell’equilibrio
tra i vari ingredienti, compresa Farinì che alla fine comprese il proprio
errore.
Così, tutti gli ingredienti vissero per sempre impastati e contenti.
Tondelli Damiano-Salvatore Buffa-Slimani Anass
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UNO “SGUARDO DIVERSO”
ALLE RICETTE
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occhio all’ingrediente nascosto
Alcuni ingredienti delle seguenti ricette sono stati ingranditi al
microscopio e fotografati.
Tocca a te associare ogni foto all’ingrediente corrispondente.
Se la fantasia non ti aiuterà a individuarli tutti, non temere…………
……potrai ricorrere alle soluzioni riportate nella pagina capovolta.
ATTENZIONE!!!!! Tra le immagini riprodotte troverai anche alcuni
ingredienti “intrusi”.
BUON DIVERTIMENTO
Luca Albenghi - Marco Cilloni - Alberto Gallingani - Thomas Ferrari - Davide Filippini
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L’Erbazzone
140 g di erbazzone (una dose va divisa per 22 porzioni), Acqua.
Ecco un modo gustoso e insolito per mangiare verdura anche a merenda.
Essa fornisce 290 Kcal ed è ricchissima di vitamine, in particolare la
vitamina A e C e sali minerali,soprattutto Calcio,Ferro e Zinco.
PER IL RIPIENO:
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1 Kg di pane
1 Kg di bietole
40 g di burro
40 g di olio di oliva
200 ml di latte
300 g di pangrattato
4 uova
300 g di parmigiano
uno spicchio d’aglio
un pizzico di sale
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•
500 g di farina
60 g di burro morbido
sale quanto basta
una bustina di lievito
PER LA PASTA:
PROCEDIMENTO:
Rosolare l’aglio nell’olio e nel burro, aggiungere le bietole e gli spinaci
cotti,strizzati e tagliati finemente.Aggiustare di sale.Aggiungere il latte
e il pane grattugiato.Fate raffreddare il composto.Quando si sarà
raffreddato aggiungere le uova e il Parmigiano Reggiano.Versare la farina
a fontana su di una spianatoia, fare un buco al centro, mettervi il burro
morbido, il lievito e un pizzico di sale. Impastare con acqua tiepida, fino
ad ottenere un impasto liscio.Dividere la pasta in due parti e tirare la
prima sfoglia piuttosto sottile,disporla in uno stampo da forno piuttosto
largo coperto con carta da forno, quindi mettere il composto e il secondo
disco di pasta sopra.Bucherellare con i rebbi di una forchetta la superficie
dell’erbazzone e infornare a 180° per 40-50 minuti.
VARIANTI:
Puoi sostituire metà della farina bianca con quella integrale e gli spinaci
con zucca, patate, cavolo, cipolle, carciofi o altre verdure a tuo piacimento.
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L’Erbazzone
1
2
3
4
31
32
L’Erbazzone
5
6
7
8
33
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Crostata
Questa crostata (una dose va divisa in 15 porzioni) contiene 255kcal.
Ingredienti:
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500g di farina
200g di zucchero
100g di burro
2 tuorli d’uovo
1 uovo intero
1 bicchiere di latte
la buccia di un limone
marmellata a piacere
1 bustina di lievito
PROCEDIMENTO
Disponi sul tagliere la farina a fontana. Metti nel centro lo zucchero, il
burro morbido tagliato a pezzetti, l’uovo intero, i tuorli d’uovo, la buccia
di limone, un bicchierino di latte e la bustina di lievito.
Aiutandoti con una forchetta comincia ad impastare ma senza lavorare
troppo l’impasto.
Fodera con carta da forno una tortiera, stendi i 2/3 della pasta frolla e
fai risalire leggermente i bordi. Poi coprilo con uno strato di marmellata
del gusto che preferisci.
Con la pasta rimasta fai delle strisce spesse qualche millimetro e larghe
un centimetro. Poi disponile a griglia sulla crostata.
Gira verso l’interno la pasta del bordo e cuoci in forno a 180 gradi per 40
minuti.
35
36
CROSTATA
1
2
3
4
37
38
CROSTATA
5
6
7
8
39
40
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ERBAZZONE
1.
sezione di bietola 60x
2.
burro 60x
3.
cipolla 60x
4.
farina 200x
5.
parmigiano grattugiato 60x
6.
grano macinato 60x
7.
pane grattugiato 60x
8.
sale 200x
CROSTATA
1.
burro 60x
2.
farina 60x
3.
grano 60x
4.
guscio d’uovo 60x
5.
buccia di limone 10x
6.
muffa 60x
7.
zucchero 60x
8.
zucchero 200x
SOLUZIONI DEL GIOCO
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LE NOSTRE ATTIVITA’ CON LE
FATTORIE DIDATTICHE
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LA TRASFORMAZIONE
DEL LATTE IN FORMAGGIO
Questa è la signora Anna della fattoria “Bosco del Fracasso” che ci ha insegnato
a fare il formaggio.
Il latte appena munto viene scaldato a 40°
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Due nostre compagne mescolano
il latte col caglio.
Ecco il latte cagliato
Una nostra compagna rompe
il latte cagliato.
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Alcune nostre compagne stanno separando la cagliata dal siero
Le ragazze mettono la cagliata
nelle formine.
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Ecco il formaggio appena fatto nelle formine.
Il nostro formaggio fuori dalla
formina. Sarà “accudito” per
tre giorni, dove sarà salato e
stagionerà fino a quando non
sarà tagliato per essere offerto
alle classi 5 elementari.
E..........
47
......e questo è il nostro formaggio dopo la stagionatura.
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LA MACINAZIONE DEL GRANO!
Con mirko della fattoria didattica “Villa fausta” abbiamo macinato
il grano e ricavato farina. Ed ecco il risultato del nostro lavoro...
La macchina che divide la crusca dalla farina
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I nostri compagni molto interessati alla macinazione e alla separazione
del grano.
Ed ecco il risultato del nostro
lavoro
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Giovanni, della fattoria didattica “i Vedrizzi”, ci parla dei cibi biologici
e degli O.G.M., utilizzando disegni bellissimi
Nel frattempo la madre prepara dei piatti molto invitanti con pane,
prosciutto e insalata.
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GLI AUTORI
Valentina Aracri
Fabio Bolognesi
Aurora Borghi
Giulia Cassinadri
Federica Cerundolo
Chiara Cigarini
Wendy De Barre
Federica Fantuzzi
Paolo Galeone
Antonio Giordano
Mattia Landini
Francesca Maramotti
Giacomo Orlandini
Letizia Simonazzi
Valeria Spagni
Mariagrazia Sterbizzi
Mamadou Thiam
Jessica Zarra
Albenghi Luca
Bordoni Matteo
Buffa Salvatore
Cilloni Marco
Cocconcelli Federico
De Barre Tresi
De Zan Mara
Ferrari Thomas
Filippini Davide
German Paloma
Gallingani Alberto
Slimani Anass
Spagnolo Bruno
Sammat Hamza
Tanoni Vanessa
Tondelli Damiano
Le proff: Silvia Regnani Ivanna Bigi
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Teresa Mastrocola
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