Anno scolastico 2005/06 - classi 3^F-3^G ISTITUTO COMPRENSIVO “GALILEO GALILEI” REGGIO EMILIA Provincia di Reggio Emilia Assessorato Agricoltura, Sviluppo rurale, Tutela dei Consumatori “...ABBIAMO MANGIATO CIBI CHE PENSAVAMO NON CI SAREBBERO PIACIUTI” Davide F. “VOGLIO RINGRAZIARE TUTTE LE FATTORIE DIDATTICHE PER L’OPPORTUNITA’ DI QUESTO PROGETTO” Vanessa T. “...QUESTA ATTIVITA’ MI HA INSEGNATO AD ASSAGGIARE CIBI CHE PRIMANON MANGIAVO, PER ESEMPIO LA MARMELLATA” Bruno S. “ABBIAMO MANGIATO... ANCHE CIBI UNITI AD ALTRI, IN ASSOCIAZIONI DI SAPORI CHE ABBIAMO SCOPERTO ESSERE MOLTO BUONI.” Thomas F. “...E’ STATA UN’ATTIVITA’ CHE MI HA COINVOLTO IN TUTTI “I SENSI”. L’ASPETTO NEGATIVO E CHE ERI OBBLIGATO AD ASSAGGIARE TUTTO (COME L’INSALATA CHE IO ODIO), PERO’ IL RESTO E STATO SUPER BELLO!” Mara D.Z. INTRODUZIONE Nell’anno scolastico 2005-06, la Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” di Massenzatico ha aderito al Progetto di Educazione Alimentare “Finalmente…facciamo merenda”, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con alcune fattorie didattiche della nostra zona. Destinatari della proposta sono stati gli alunni delle classi terze F e G , già coinvolti lo scorso anno in una positiva esperienza di Educazione Alimentare, tramite la quale si era avviato un percorso di riflessione sulle abitudini alimentari dei preadolescenti. Dato l’interesse manifestato dai ragazzi, e dalle famiglie, abbiamo convenuto sulla necessità di una proposta didattica in continuità con quella realizzata lo scorso anno, incentrando l’attenzione sul momento della merenda. Tale scelta è stata dettata dal fatto che la merenda, soprattutto quella pomeridiana, rappresenta un pasto generalmente gestito in autonomia dal ragazzo, per cui si caratterizza come un momento particolare, nel quale vengono commessi spesso errori alimentari, sia sul piano quantitativo, che qualitativo. Da qui, un progetto finalizzato alla promozione di sane condotte alimentari, attraverso la riscoperta e la valorizzazione di alcuni prodotti locali quali possibile, e preferibile, merenda in alternativa ai soliti snack di preparazione industriale. Il percorso si è articolato in otto interventi in classe da parte degli operatori delle fattorie didattiche, ciascuna delle quali ha proposto una diversa tipologia di merenda, per conoscerne le caratteristiche nutritive, le modalità di preparazione e gli aspetti della tradizione; nei vari incontri strutturati a lezione partecipata, inoltre, si è avuto modo di affrontate tematiche strettamente connesse all’educazione alimentare, come la coltivazione biologica e gli OGM. Non solo informazione, ma condivisione e scambio tra docenti, alunni ed esperti delle fattorie didattiche, nonchè l’occasione per degustare merende alternative a quelle tradizionali ed apprezzare la genuinità dei prodotti locali, riscoprendo, così, sapori troppo spesso ignorati nel menù degli adolescenti.I ragazzi sono poi stati sollecitati a preparare anche a casa le merende assaggiate a scuola, tramite le ricette predisposte dagli esperti delle fattorie stesse; in questa fase è stata importante la collaborazione delle famiglie, per dare continuità all’esperienza vissuta in classe e per tradurre in abitudine alimentare le conoscenze acquisite.L’approccio metodologico del progetto è stato infatti di tipo metacognitivo, in cui dalla conoscenza si è passati alla riflessione sui comportamenti, per giungere alla formulazione di principi base di una merenda equilibrata. Il progetto è stato condotto nel percorso curricolare di lettere, scienze ed educazione fisica e ha portato anche ad approfondimenti disciplinari sui temi della fame nel mondo, del sottosviluppo e della FAO. 1 Il materiale didattico di questo opuscolo rappresenta, dunque, una sintesi del percorso svolto in ambito linguistico e scientifico.Nella prima sezione sono riportate le storie inventate dai ragazzi, secondo una tipologia testuale varia e liberamente scelta: in alcuni testi le merende personificate diventano protagoniste delle vicende narrate, in altri troviamo una rielaborazione fantastica o poetica del percorso affrontato. Nella seconda sezione i ragazzi propongono un gioco sperimentato nel percorso scientifico. Dopo aver analizzato al microscopio alcuni ingredienti delle merende, ne hanno fotografato le immagini ingrandite e le sottopongono al lettore per l’individuazione. Consapevoli che la promozione del benessere in età evolutiva non può prescindere dalla progettazione di percorsi vicini alle esigenze dei ragazzi, auspichiamo che tale progetto contribuisca ad una riflessione critica sul complesso tema dell’educazione alimentare. Le insegnanti Ivanna Bigi- Teresa Mastrocola- Silvia Regnani 2 LE STORIE FANTASTICHE DEGLI INGREDIENTI Nelle pagine successive troverete delle storie che abbiamo inventato, ispirandoci agli incontri di educazione alimentare realizzati a classi aperte, con la supervisione dei professori e il fondamentale contributo delle fattorie didattiche che, non solo ci hanno svelato i segreti di un’ alimentazione sana e genuina, ma ci hanno proposto delle possibili merende al posto di quelle che solitamente noi ragazzi mangiamo. Alcuni di noi si sono cimentati nella scrittura e nella narrazione di alcune avventure in relazione agli alimenti e ai personaggi protagonisti del nostro percorso di educazione alimentare; altri invece, si sono improvvisati cantautori e poeti di grande successo che riportano la difficoltà di saper rinunciare alle solite merendine, golose, che ci vengono quotidianamente proposte dai mass media. 3 “ Fatti non fummo a nutrirci come bruti…” A inizio del cammin di terza media ci fu proposto un progetto singolare per meditar sul nostro modo di mangiare trattava d’educazione alimentare. Ahi quanto a dir qual era è cosa buona esto collaborar con le fattorie i lor prodotti sembravano magie e suscitarono le nostre simpatie. Venne un giorno la prof. e proferì: “fatti non foste a nutrirvi come bruti ma per seguir virtute e conoscenza… non si può mangiar troppo o stare senza alimentarsi bene è una scienza serve una maggiore conoscenza!” Detto ciò, insieme meditammo e al progetto della Provincia aderimmo di tal importanza ci convincemmo e… “s’ha da fare” insieme decidemmo. Iniziò Anna del “Bosco del Fracasso” con pane, marmellata ed il “savor” questa merenda f ’ un capolavor e il sol pensarci provoca un languor! Con “Villa Fausta” abbiam sperimentato come il grano vada macinato tra torta di mele ed erbazzone la merenda diventa una canzone. “I Vedrizzi”concluse l’esperienza e di pere col formaggio gustammo l’essenza poi pane e prosciutto, bontà di tradizione per la merenda è una buona soluzione Dell’esperienza cosa possiamo dire? Scomodando Dante ci possiam riuscire “sapor ch’ a merenda abbiam assaggiato ci prese col suo piacer sì forte che…sapete…ancor non ci abbandona!” 4 CERTI CIBI ADATTAMENTO DI “CERTE NOTTI” DI LIGABUE) Certi anni ci son dei progetti Che ci insegnano come si fa A mangiare e a stare insieme Con Giovanni. L’Anna e i proff. Certi giorni mangiam patatine Andiamo al McDonald’s e va bene così Certi cibi son proprio quel vizio Che tu non vuoi smettere,smettere mai Non si può mangiar così… Dicon tutti qui, che se mangi male vivi così, così… Devi solo imparare a mangiare meglio sai… Ci vediamo da Giovi prima o poi… Certe notti mangi un po’ troppo E a dormire non ce la fai… Tutta colpa di quelle schifezze Che mangi a casa se l’Anna non ce… Merendine,coca e panini Ti fan diventare quel che non vuoi… Cerchi sempre di evitarli Ma alla fine non ce la fai… Non si può mangiar così… Dicon tutti qui, che se mangi male vivi così, così… Devi solo imparare a mangiare meglio sai… Ci vediamo da Giovi prima o poi… Certe mattine non fai colazione Per dormire un po’ di più, alle dieci non riesci arrivare e come un bufalo inizi a mangiare… Non si può mangiar così… Dicon tutti qui, che se mangi male vivi così, così… Devi solo imparare a mangiare meglio sai… Ci vediamo da Giovi prima o poi… Borghi Aurora Cassinadri Giulia 5 IL PANE Il pane che è fatto solo da farina, lievito di birra, acqua, un cucchiaino di sale e due cucchiaini di olio, lascia nella nostra bocca un sapore quotidiano ma allo stesso tempo indimenticabile. Così semplice ma così buono, così naturale ma così gustoso. E’ così comune questo pane che non ci accorgiamo di quanto ne buttiamo. Cerchiamo di non gettare questo sapore così puro e così memorabile. CERUNDOLO FEDERICA CIGARINI CHIARA GALEONE PAOLO 6 La storia di Mela C’era una volta una ragazza nata sotto un melo e la madre le aveva dato il nome di Maddamela, anche se tutti la chiamavano Mela. La ragazza era molto bella, bionda con splendidi occhi azzurri come il cielo di primavera. All’età di quindici anni la giovane si innamorò di un principe, ma non poteva sposarlo, poiché una strega invidiosa della bellezza di mela, le aveva fatto un terribile incantesimo. Mela e il principe pensavano continuamente ad un modo per liberarsi dell’ incantesimo, finchè scoprirono che la strega tutti i giorni si trasformava in un limone per circa un’ora, perciò sarebbe bastato approfittare di quel periodo di tempo per spremere la strega, s’intende, anzi…il limone! In realtà attuare questo piano fu più semplice del previsto, perché la strega fu invitata ad una merenda pomeridiana e lì le venne servito dell’ottimo the. Proprio in quel momento Mela e il principe si accorsero che la strega stava cambiando sembianze, le si avvicinarono abilmente con lo spremiagrumi e ottennero il succo di limone, che versarono nel the degli invitati . Ecco, dunque, che un buon the al limone può essere un buon compagno di merenda, al posto di bibite gassate e chissà ………qualche principe vi ringrazierà per la scelta. Vanessa Tannoni e Tresi De Barre 7 La pera e il formaggino... diventano amici C’era una volta una pera che voleva trovare un amico. Un giorno la pera partì alla ricerca, ma nessuno la voleva e tutti gli altri frutti dicevano che non era buona da mangiare perché il suo sapore era strano e la prendevano in giro. La pera rimase sola e cominciò a piangere perché gli altri frutti si incontravano sempre nella macedonia, ma lei non veniva chiamata. Decise, allora, di andare a casa della mela, per convincerla a giocare insieme, ma la mela non la volle ascoltare e la mandò via, dicendole che non era abbastanza dolce. La pera, delusa, non si arrese e continuò nella sua ricerca, finchè arrivò dalla banana. Anche la banana non la volle ascoltare e disse che il sapore della pera non era adatto a stare con altri sapori, perciò per la pera non c’erano altre possibilità: doveva convincersi a stare sola! Dopo aver parlato con la banana, la pera era disperata, ma non riusciva a capire perché i frutti non la volessero… eppure il suo sapore era buono, forse doveva avere pazienza e aspettare di diventare più matura! rivelò un’ illusione perché, anche quando giunse a completa maturazione, gli altri frutti non la vollero. Un giorno, quando ormai tutte le speranze erano svanite, la pera si fermò vicino ad una fattoria di nome “ Il Bosco del fracasso”, dove la signora Anna aveva appena preparato del buon formaggio. Anna invitò la pera ad entrare e le presentò tutti i prodotti che venivano cucinati in quella fattoria: le marmellate, il savor, la crostata e, naturalmente, il formaggio. Subito la pera fu attirata dal profumo del formaggio e gli si avvicinò per fare amicizia. che stavano molto bene insieme e i loro sapori erano ancora migliori se venivano assaggiati entrambi. La pera era finalmente felice di aver trovato un amico che apprezzasse il suo sapore e da quel giorno tutti impararono “quanto è buono il formaggio con le pere”! Thiam Mamadou 8 GIALLO TRA LE VERDURE Questa storia non esiste né in cielo, né in terra, ed è per questo che ve la proponiamo. Tutto ebbe inizio in un bellissimo giorno d’estate; i due felicissimi (ora sposi) Marco e Sefora erano al parco e lì c’era anche Samara, che stava parlando al telefono con Gallina (sua sorellastra) “Ciao cara, come stai? Domani ci incontriamo lo stesso per prendere quella bellissima borsetta di pelle?” Disse Samara. “Non so, perché forse vado con le mie amiche a farmi una passeggiata” “Ci incontriamo….” Ad un tratto…… BOOOOM!!!!!! “Oh, stai attento, sciocchino!”Disse Samara. “ Oh mi scusi… mi scusi, non l’avevo vista”, e quando Samara si girò per vedere chi avesse urtato, scorse Marco e Sefora che si stavano baciando. “Oh, mio Dio!”esclamò, e, dopo lo choc, concluse rapidamente la telefonata con sua sorella “Scusami, ma ora devo proprio andare…” Correndo come una pazza, si avvicinò ai due innamorati che non si staccavano l’uno dall’altra e urlò alle orecchie di Marco “CIAOOOOO!!” Marco impietrito dall’urlo si voltò e vide Samara: “Oh, ciao… Da quanto tempo non ci vediamo…” le disse. “Ciao Samara”, ribatté Sfora, “Cosa ci fate qua dietro a questo pino, insieme come due innamorati?” “Non te lo abbiamo detto, ma noi due ci siamo sposati un anno fa… e siamo molto felici…” “E tu come te la passi, Samara?” “Io sto molto bene, grazie” rispose. “Ora noi dobbiamo andare alla nostra fattoria… Ciao!!” “Ciao!”. Mente si allontanavano, Samara disse fra se’ e se’ “Ma dovevo proprio incontrare quei due là?… 9 Quando lo dirò a mia sorella rimarrà agghiacciata”. Arrivati alla fattoria, Marco e Sefora, andarono a vedere come se la passavano i loro animali: Marmi, Utto Prosciutto (per gli amici Utto) e Rino Pomodorino. Quando entrarono nella stanza dello svago, videro Utto e Marmi giocare con il loro figlioletto Rino Pomodorino e alla vista di questa bellissima scena, Marco e Sefora si commossero. Nel frattempo Samara, tornata a casa, chiamò sua sorella, riferendole l’accaduto: “Pronto?” disse Gallina “Sono io sorella… corri subito a casa mia che ti devo raccontare quello che ho visto oggi al parco” “Ok, vengo subito”. Quando Gallina arrivò, Samara la prese per un braccio e la tirò dentro… Gallina stupita per questa reazione esclamò: “Ma cosa c’è? Perché sei così agitata? Cosa ti è preso? Hai visto una lepre?”. “No, no di peggio… Ho visto Sefora e il tuo Marco che si stavano baciando!” “Stai scherzando, vero? Spero di aver sentito male…” “No, no, hai sentito benissimo cara, erano proprio loro due…” “Come ha osato, quella Sefora, portarmi via il mio Marco… me la pagherà!!”. Nel frattempo a casa di Sefora e Marco si stava festeggiando il primo compleanno di Rino Pomodorino. La festa durò fino a sera e prima di dormire Marco andò nella stalla a vedere se le mucche stavano dormendo. All’improvviso vide che il maiale stava male: era giunto il momento del parto. Rimase lì tutta la notte e verso le sei del mattino portò i tre maialini a Sefora, ma quando arrivò non la vide.Preoccupato, cominciò a cercarla per la casa, dicendo: “Sefora, Sefora ho qui una sorpresa per te…..”, ma nessuno rispose. Si recò in cucina e trovò Rino, Utto e Marmi imbavagliati fino alla testa. Non sapeva più cosa fare, senza Sefora la sua vita non valeva più niente. Si precipitò al distretto di polizia e chiese aiuto per cercare l’amata moglie , ma dopo lunghe ricerche di Sefora nemmeno l’ombra. 10 Marco disperato non sapeva più a chi rivolgersi, allora Utto, Rino e Marmi si fecero avanti e dissero che loro erano disposti ad aiutarlo nelle indagini. Così cercarono per tutta la casa alla ricerca di eventuali indizi che poteva aver lasciato il rapitore e, aprendo un cassetto, vi trovarono una lettera, tutta imbrattata di olio.Era indirizzata a Sfora e vi si diceva: I tre pensarono a chi potesse essere il rapitore, allora ad un tratto Rino disse:”Salata, salata! Salata,olio !!!!…..”. Utto e Marmi intuirono che l’insalata era coivolta in questa storia, quando, ad un certo punto, Marco sentì bussare alla porta. L’aprì e si trovò davanti Gallina, che tutta “triste” le disse:”Oh, mio caro Marco, ho saputo della brutta notizia, mi dispiace tanto, Sefora era molto simpatica…”, poi continuò : “Anche la mia piccola insalata è dispiaciuta dell’accaduto”. Marco la ringraziò per essere andata da lui e le chiese come mai la sua insalata fosse così unta di olio. Lei rispose che alla piccola insalata piaceva intingersi nell’olio e rotolarsi sui fogli per lasciarvi le impronte. Mentre la porta si stava chiudendo, Utto, Marmi e Rino dissero che avevano scoperto un complice del rapitore. Utto si accorse che alla porta c’erano Insalata e Gallina, così disse: “Insalata sei arrivata al momento giusto!” Insalata replicò: “Per cosa?” e Utto ribatté: “Perchè abbiamo scoperto che la tua padrona ha rapito Sefora e per tua sfortuna, mentre ti rotolavi sui fogli, hai lasciato un’ impronta anche sulla lettera indirizzata a Sefora”, così Marco chiese: “E’ tutto vero?”e lei rispose: “Sì, perché tu mi sei sempre piaciuto ed io ero gelosa di lei”.Marco capì e la perdonò, dicendole : “Se mi vuoi davvero bene, portami da lei”. Così Marco e Sefora ritornarono felici e contenti alla fattoria, con gli investigatori Utto Prosciutto, Marmi e Rino Pomodorino. E ricordate…l’olio non fa male.. ma è meglio non esagerare!!! Francesca Marmotti e Giacomo Orlandini 11 SAPORE DI SANO Sapore di pane, sapor di prosciutto Che hai sulla bocca, che hai sulle labbra Quando chiudi il frigo e ti vieni a sedere Vicino a me, vicino a me. Sapore di torta, sapor di erbazzone Un gusto diverso di cibi perduti Di cibi lasciati per mangiar patatine Dal sapore salato e all’olio di palma… Merendine nei giorni che passano pigri E lasciano in bocca un gusto dolciastro Preferisco mangiare una sana crostata Lo yogurt, la frutta e la marmellata Sapore di pane, sapor di prosciutto Una sana merenda spesso dimenticata. Adulti e ragazzi Ci dobbiamo pensare Ogni volta che Iniziamo a mangiare… Sterbizzi Mariagrazia, Jessica Zarra Antonio Giordano 12 Da “L’Infinito”di Giacomo Leopardi ad una versione a “sfondo alimentare”… L ‘infinita merenda Sempre cari ci fur i tegolini Sempre cari ci fur i tegolini E le crostatine E le crostatine Che da tanti giorni dall’ultimo morso il loro sapor ci manca Che da tanti egiorni dall’ultimo morso il di loro ci manca Ma sedendo gustando sane merende là sapor da quelle Ma sedendo e gustando sane merende di là da quelle E sovrumani formaggi e saporito prosciutto E sovrumani formaggi e saporito prosciutto Avemmo bontà alternative Avemmo bontà alternative E di tal bontà ci convincemmo. E tal ibontà ci convincemmo. E di come tegolini ci piacevan tanto, E come i tegolini ci piacevan ora questa sana merenda allatanto, salute andiam comparando ora questa sana merenda alla salute andiam comparando e ci sovvengon i fonzies e ci sovvengon i fonzies e le morte merendine e merendine e le le morte presenti e vive torte genuine e le presenti vive fattorie torte genuine così tra i cibiedelle così tra iilcibi delle fattorie si gusta piacer nostro si gusta il piacer nostro e imparar a mangiar c’è dolce e imparar a mangiar c’è dolce in in tal tal progetto. progetto. Simonazzi Letizia e Aracri Valentina 13 Trafficanti di OGM?!?! Created by Fefa&Vale Era una calda serata estiva e quella apparentemente semplice e tranquilla struttura di pietra sarebbe rimasta tale, quando, ad un tratto… SBAM!! GNIC GNAC..GNIC GNAC… Una torva figura emerse dalle profondità del pozzo, trascinando con sé un immenso sacco e imprecando ad alta voce: -Perché…i…lavori…pesanti…toccano…sempre…a me???Con evidente sforzo, riuscì ad estrarre dalla cavità il pesantissimo fardello che le gravava interamente sulle spalle:-Questo sacco è importantissimo per il mio capo, avendo al suo interno provette piene di OGM…Però… ora come faccio a trasportarlo alla Sede Segreta?!? Ci vorrebbe un’idea……….…TROVATO!! Ahahah!!Intanto, in un vecchio porto in disuso, una losca figura vestita con impermeabile nero e cappello tramava nell’ombra di un vicolo cieco: -Non ci si può mai fidare- borbottò tra sé e sé -è sempre in ritardo…Ma cosa…??- VROMM…VROOOOMM!!! Un carro trainato da un vecchio trattore apparve nel piazzale di quello strano posto, sgommando e sgasando nubi di nafta. -Visto, capo? Alla fine sono arrivata!!!- disse la ragazza che conduceva il mezzo, al losco individuo…SBOOOM!! WOOSH!! Prima che la ragazza si rendesse conto che non bisogna mai mettere vicini b e n z i n a , fiammiferi e sacchi sospetti, il trattore prese fuoco. -Per fortuna che il capo mi aveva detto di non attirare l’attenzio…-SAMARA!!! Cos’hai fatto?!?!?!?!Come destatosi da un sogno, la strana figura fino a quel momento a noi sconosciuta, rivelò il suo aspetto: 14 Proprio lui, Michael Jackson, il Re del Pop, coinvolto in traffici illegali di OGM???? Certo, diciamo noi, perché lui stesso è un OGM!! Nota delle autrici Samara scese dal mezzo in fiamme, profondendosi in mille scuse con il suo capo per aver combinato quel disastro, ma allo stesso tempo cercando di chiedere come avrebbero fatto con il noleggio trattori.. Il capo, dal canto suo, non le diede retta e disse:-Seguimi. E cerca di non dare troppo nell’occhio. I due si addentrarono in un capannone, cercando di non inciampare nell’oscurità circostan…SBAM!! CRASH!! -OUCH!! AAAARGH!!”-Capo!! Cos’è successo?!-Accendi la luce e guarda tu stessa!-Non trovo l’interr..Anzi, no, l’ho trovato!CLIC! La stanza si illuminò e apparve il capo attaccato al muro da una serie di coltelli con lama a doppio taglio, sparati da una specie di bazooka lì vicino Annaspando nel tentativo di staccarsi dal muro, il capo premette un pulsante, il quale attivò un meccanismo che fece calare dal soffitto una mappa, con alcuni punti cerchiati di rosso -Capo, che cos’è quella??- chiese curiosa Samara . -Questa- rispose il capo, staccandosi dai vestiti gli ultimi coltelli -è la rappresentazione grafica del mio malefico piano. Quelle cerchiate di rosso sono le fattorie che andremo a colpire, vendendo loro Organismi Geneticamente Modificati, che si riprodurranno creandone altri, che a loro volta si riprodurranno creandone altri ancora, poi da questi ne deriveranno altri che…insomma, hai capito, no? Fatto ciò, costringeremo con la forza queste fattorie a venderli ad altre fattorie, che verranno costrette a venderli ad altre ancora…E’ la stessa cosa di prima, solo che cambia il soggetto. O è il complemento di termine? Boh...grammatica non è mai piaciuta e mai piacerà a nessuno. Ma tutto questo tran tran per che cosa? Ti chiederai. E’ ovvio. Voglio che tutto il mondo sia come me!!-Pazzo e mostruoso?- buttò lì Samara senza pensare alle conseguenze 15 -PERCHE’ TU SEI MISS MONDO, NON E’ VERO?? No, voglio solo che sia invaso dagli OGM, brutta cinnazza!!“Brutta cinnazza *** *****, ******* ******** ” pensò Samara, trattenendosi dall’uccidere il capo -Allora…- disse il capo - vado un attimo a telefonare a Reagan, non capisco come mai non è ancora arrivata…Povera ragazza, sempre così premurosa… Tu nel frattempo apparecchia la tavola: ce famo du’ bucatini all’amatriciana, m’è venuta fame..Qualche minuto dopo che Samara ebbe scolato la pasta, si sentì suonare alla porta. Il capo andò ad aprire a Reagan, trepidante d’attesa per i bucatini. -Buonasera, capo! Salve anche a te, Samara. Vedo che sei sempre la solita putrida mostriciattola babbiona di sempre…Mangiamo?- -Anche io sono felice di vederti…- ribattè ironicamente Samara -Almeno io sono una morta vivente normale, mentre tu sei e rimarrai una posseduta, amica mia…-Abbi il coraggio di guardarti allo specchio, tesoro! Mi dispiacerebbe sacrificare uno specchio innocente, però-Allora cerchi la rissa!!! Io ti…- iniziò Samara. -Time out!!!! Stop, basta, fine!!! Sediamoci, mangiamo e poi ci avviamo verso la prima fattoria con il mezzo gentilmente offerto da Samara, ok?Finito di mangiare (era ormai notte inoltrata), il losco trio si avviò verso i rimasugli del trattore; Samara e Reagan dietro, il capo alla guida. Dopo numerosi tentativi, la scintilla scoccò e il mezzo si mise in moto. Dopo un lasso di tempo apparentemente interminabile per le ragazze, costrette a convivere in poco più di un metro, il capo posteggiò davanti a una fattoria abbastanza datata, con una specie di patio in legno all’ingresso. -Da adesso in avanti non litigate e non parlate in nessun modo possibile.disse il capo -Entreremo dal retro, in cucina, di soppiatto. Chiaro?-Chiarissimo, boss!- approvò Reagan 16 “Boss? Dire ‘capo’ non sarebbe stato sufficiente?? Che esaltata!” pensò Samara. Il capo si avviò verso il retro, con un grimaldello in pugno, pronto a scassinare la porta; arrivato, tentò di forzarla, ma era già aperta. -Me degh:- osservò a mezza voce il capo –con la bròta ginta che gira, tìnet avèrt l’os? – -L’è un mia normèl- approvò Samara I nostri eroi raggiunsero finalmente il centro della cucina, ma essendo al buio vuoi vedere che qualcuno inciampa? Non ha inciampato nessuno? Non ci credo, è un miracol...SBOM!! TRAC!! SBANG!! -Alzati, incapace, muoviti!!- ordinò Reagan alla sventurata Samara -CHI E’?? ANDATEVENE DA CASA MIA!!! FUORI!!! LADRI DA QUATTRO SOLDI!! NON SIETE NEMMENO CAPACI DI RUBARE IN SILENZIO!!!- urlò qualcuno dalle scale -VIA!! Non facciamoci riconoscere!! VELOCI!!I tre furono fuori dall’edificio in un batter d’occhio, e ancora più velocemente salirono sul trattore e fuggirono. -Perchè devi sempre rovinare tutto?- disse il capo rivolto a Samara –Domani tenteremo in altre fattorie. Magari in quelle che lavorano con i progetti scolastici, come “Villa Fausta” o il “Bosco del Fracasso” – Arrivato alla Sede Segreta, il gruppo si separò. Samara si avviò verso casa, molto pensierosa:”Domani quello stupido avrà la lezione che si merita, parola mia. Imparerà a trattarmi con rispetto”. Giunta al pozzo, si calò e una volta giunta in fondo afferrò il telefono e digitò il numero supersegretoriservato: -Pronto? Buonasera, sono l’Agente 007giorni, sono riuscita a scoprire i trafficanti di OGM. Venite domani mattina al porto vecchio. SalveDopodiché tentò di addormentarsi, ma con scarso risultato, perché…“Lei non dorme mai…” Il mattino dopo, Samara congedò i topi di fogna con i quali aveva giocato a poker tutta la notte, dando loro appuntamento per la notte successiva e si diresse senza indugi verso il porto, dove l’aspettavano Reagan e il capo. 17 -Buongiorno, colleghi. Ho una sorpresa per voi- disse la ragazza -Di che cosa si tratta?- chiese il capo -E’ presto detto. Siete in arresto per detenzione e contagio premeditato di OGM. E io sono un’agente dell’FBI... Ah, e vi converrebbe obbedire a questi signori se non volete passare un brutto quarto d’ora- rispose Samara indicando altri agenti che circondavano il porto. -La Gattabuia Tour vi augura un piacevole soggiorno permanente!!! Adios!!!- E FU COSì CHE IL CAPO E REAGAN FINIRONO IN PRIGIONE PER AVER SFRUTTATO IL POTERE DEGLI OGM. MA UNO DEI DUE E’EVASO. PROVATE A INDOVINARE CHI… ? NOTA PER IL LETTORE: Reagan non è il Presidente, ma la bambina del film “L’Esorcista”!!! Federica Fantuzzi e Valeria Spagni 18 L’erbazzo la vendetta Erbazzo era nato il 29 Febbraio 1900, era un “ragazzo” schivo e simpatico, aveva due ammiccanti occhi verdi ma... gli mancava una parte di testa, perciò voleva vendicarsi di quel “lurido verme” che gliel’aveva sottratta: Fragolì Fragolina, un bruttissimo “mostriciattolo” di colore rosso, proprio come il colore che Erbazzo voleva vedere sul cranio di quel mostro. Erbazzo, tramite informazioni che gli erano state procurate da Cipollotto, andò al molo per cercare la casa di Fragolì. Gli era venuta molta fame, quindi entrò in un ristorante, dove, con grande sorpresa, incontrò i suoi fratelli gangster, spiegò loro la situazione e confessò che voleva uccidere Fragolì. Bietola Gim, Bietola Junior e Francesco Cipollotto accettarono di unirsi ad Erbazzo, invece Franco Pomodoro se ne andò, rifiutando la proposta. I fratelli conoscevano il luogo in cui abitava Fragolì e vi si appostarono, tutti pronti con il mitra. Quando Fragolì uscì e vide tutti quei mitra, ebbe un infarto e morì. La battaglia era finita prima che fosse cominciata. Erbazzonball Erbazzo aveva appena finito il corso di scienze. Tornato a casa tutto stanco, si mise a provare gli esperimenti fatti in classe, infischiandosene del libro che diceva “ non provate a farlo a casa”. Sfortunatamente il raggio laser si ruppe. Il giorno dopo Erbazzo si svegliò sul pavimento: si sentiva strano e all’improvviso si accorse che era molto alto: stava volando! Aveva uno strano mantello beige con una grande “esse”e vide Spiderman che gli si avvicinò e disse << Che cavolo, di questi tempi c’è sempre più concorrenza, piuttosto cambia mantello! >>. Ad un certo punto si accorse di una cosa veramente strana: il suo freezer ed il suo cellulare stavano volando. <<Cosa sta succedendo? Ahhh! Si buttano dalla finestra! Ma che fate? Vi distruggerete!>> urlò, ma in un attimo i due 19 elettrodomestici cominciarono a volare fuori dalla finestra. Il giorno dopo Supererbazzo si alzò dal suo letto, credendo che tutto quello che era successo il giorno prima fosse stata solo fantasia, ma notò che il freezer ed il cellulare erano scomparsi, quindi si ricordò dell’accaduto e ragionò: molto probabilmente i raggi laser che erano usciti dalla macchina avevano cambiato il suo DNA, e dato vita a due mostri innaturali. Supererbazzo riflettè e prese una decisione: lui aveva creato i mostri e lui li doveva eliminare. Dopo una lunga ricerca, riuscì a ritrovare il suo freezer ed il suo cellulare, ma capì subito che erano diventati malvagi e non rimaneva che distruggerli. Intraprese una battaglia durissima contro di loro, ma il cell-ulare sfoderò la sua arma migliore, la suoneria che dice “videocombattimi” ! Anche supererbazzo sfoderò la sua arma migliore: l’ondaerbazzonica, con la quale distrusse i suoi elettrodomestici, poi però non gli rimase che andare a comprarne altri. Mai improvvisarsi scienziati! Federico Cocconcelli e Bruno Spagnolo 20 Quel grassone di Zucchero… C’era una volta un ragazzo molto grasso di nome Zucchero che aveva un’amica di nome Cioccolata , molto grassa anche lei. Quando uscivano assieme andavano a trovare Farina, la loro amica preferita, ma avevano paura entrambi di finire nella bocca di qualche umano….così si nascondevano sempre. Zucchero accudiva degli animaletti di zucchero filato, e quando crescevano se li mangiava! Il ragazzo, inoltre, rubava dalla dispensa di sua mamma le merendine molto farcite e così ingrassava sempre di più. Sua madre decise di tenerlo a dieta, ma non c’era rimedio: Zucchero si alzava di notte per mangiare! Passarono gli anni e Zucchero ingrassava ogni giorno di più, viveva nel terrore di finire in una torta e di essere mangiato dagli umani. .Purtroppo… venne il fatidico giorno! Cioccolata e Zucchero servivano per andare in pasto agli umani… Si salutarono con un addio e si promisero che non si sarebbero mai scordati l’uno dell’altra… Quando il bimbo Carlitos mangiò la torta, si accorse che c’era troppo zucchero e non la volle mangiare! Zucchero aveva mangiato troppo e adesso persino nella torta era troppo grasso! Povero zucchero….nessuno lo vuole più! Mara De Zan e Paloma German 21 Alla ricerca della valle dei PROSCIUTTI…. Azelio Pane è una fetta di pane di venti anni che vive a Granopoli e si mantiene facendo il fornaio. In questo momento si sta dirigendo dalla sua fidanzata Rapidina, una pagnotta giovane e bella. Azelio: “Ciao bella, come ti butta?” Rapidina:”Mi butta così così, ciccio….” Azelio:”Mi devi dire qualcosa?” Rapidina:”In realtà non va tanto bene…sai mi sono innamorata di un altro, un panino al latte che ho incontrato in paninoteca e ne sono veramente cotta!Mi dispiace…” Azelio:” Vabboh…ci becchiamo in giro ciccia..” Azelio fa l’indifferente, ma appena Rapidina se ne va, scoppia a piangere per aver perso la sua amata e fragrante pagnotta. Per consolarsi, allora, Azelio decide di organizzare una festa, alla quale invita i suoi due migliori amici:Baghettone eBaffo. Baghettone è un tipo alto che balla la Break e si veste con abiti molto larghi, mentre Baffo è uno “sfattone” alla Bob Marley, che possiede uno studio di registrazione. Baffo:”Ho sentito che la tua tipa ti ha mollato..” Azelio:”Hai ragione” Baghettone:”Non disperarti, sai che ho sentito nel nuovo singolo di O’Neil che esiste una valle popolata da fette di prosciutto bellissime e disposte a conoscere tipi come noi, duri fuori, ma teneri dentro, come la nostra mollica… Baffo:” Ho il CD qui…possiamo ascoltarlo…” Azelio:”Bella vecchio…buttalo dentro!” Ascoltando la canzone, i ragazzi scoprono che questa zona è completamente ricoperta di prosciutto, si trova infatti nella “valle dei prosciutti” della regione Macellandia. Gli amici di Azelio, per aiutarlo, decidono di organizzare un’escursione per arrivare a questa rinomata “valle dei prosciutti”e dopo un’ agognata ricerca, riescono finalmente a raggiungere la meta. Baghettone:” Oh, aveva proprio ragione, qui sono tutte prosciutte belle e disponibili a conoscere 22 vari tipi di pane, senza pregiudizi sul colore della crosta o della mollica!” Azelio:”Si, è vero, altro che le nostre fette di pane dure e antipatiche..” Baffo:”Vediamo di trovarcene qualcuna, ma… niente colpi bassi, ce ne sono abbastanza per tutti.” Alla fine della giornata solo Baghettone e Baffo sono riusciti a conoscere alcune fette, mentre Azelio non ne ha trovata nemmeno una. Baffo:”Dai,non ti scoraggiare, vedrai che una adatta a te la trovi.” Baghettone:”Hai ragione, capirai se con tutte le ottime fette di prosciutto che ci sono non ne trovi nessuna!” Azelio:”E’vero, la troverò…Che ne dite di andare in prosciuttoteca a ballare?” Baghettone e Baffo rispondono con un :”Bella vech!!” La sera vanno nella più famosa prosciuttoteca della valle, dove incontrano un trio di prosciutte della loro età e Azelio viene subito attratto da una prosciutta di nome Parmina. I tre ragazzi si riuniscono ad un tavolo e iniziano a parlare delle tre fette notate poco prima. Baghettone:”Oh, a me piace la fetta sottile e un po’ grassa.” Baffo:”No, no, a me piace quella più alta e con più grasso ai lati” Azelio:”Io, invece, sono più interessato a Parmina…è fantastica! Ha un colorito meraviglioso e un profumo dolce…” Baghettone:” Vero, vi vedo bene insieme, perché non la inviti qui?” Baffo:”Mitico…hai sempre ragione.” Le tre prosciutte arrivano e si siedono al tavolo. Azelio:”Senti oh, hanno messo la nuova canzone di O’Neil, Parmina vuoi venire a ballare con me?” Parmina:”Va bene…andiamo.” Azelio comincia a ballare con Parmina, e alla fine della canzone arriva il momento che tanto attendeva: il bacio.. Baghettone:”Oh, hai visto che ce l’ ha fatta a baciarla? Stanno bene insieme..” Baffo:”Dici cose profonde, fratello…hai ragione!” Azelio riesce a mettersi con Parmina e iniziano una duratura unione di sapori che li porterà a sposarsi. Baffo:”Prima di scrivere “FINE”, ascoltatemi ancora un attimo, perché ho una riflessione che, di certo, condividerete: ”Comunque vada, pane e prosciutto…vanno sempre a nozze”…(capita???) Fabio Bolognesi e Mattia Landini 23 UNA TORTA DA PREPARARE C’erano una volta tanti ingredienti che per diventare maggiormente amici decisero di unirsi, per dare vita ad una splendida torta: la torta più buona del mondo. Il capo supremo di tutti gli ingredienti era l’onnipresente Dr. Zuccherino, che un bel giorno decise di convocare tutti gli ingredienti ad una riunione per decidere quale torta dovessero preparare. Alle 8.00 del mattino tutti gli ingredienti si ritrovarono in cucina, entusiasti per il loro avvenire. Quando il Dr. Zuccherino entrò in cucina, tutti esultarono di gioia, poi ad ogni ingrediente venne distribuito un foglietto su cui scrivere quale torta preparare secondo le loro preferenze, ed aspettarono. Tutti gli ingredienti parteciparono alle “elezioni”, e dopo accese discussioni, si raggiunse un accordo: avrebbero preparato la torta al cioccolato. Erano tutti molto felici della scelta, tranne Farinì (la farina) che era contraria alla decisione, perché invidiosa del ruolo di primo piano di Choco, il cioccolato. La farina era spesso contraria a tutte le decisioni degli altri ingredienti, questa volta però bisognava convincerla ad ogni costo, perché la sua presenza era essenziale in quanto, come tutti sanno, senza farina non si faceva la pasta e senza pasta non si poteva ottenere la torta. Fragolì si prese l’ incaricò di convincere Farinì, ma purtroppo non riusciva a trovare una buona idea, così si rivolse al suo amico Lievito, che forse sarebbe riuscito a trovare una soluzione. Nel frattempo Choco (il cioccolato) decise di unirsi a Fragolì e a Lievito, perchè era ormai stufo di aspettare: non vedeva l’ora di diventare il protagonista della torta. I tre ingredienti prepararono un piano da attuarsi la sera stessa. Lievito si era, infatti, ricordato che quella stessa sera sarebbe stato il compleanno di Farinì, quindi chiamò il dr. Zuccherino per organizzarle una festa a sorpresa. Il dr. Zuccherino convocò tutti gli ingredienti per informarli che quella sera ci sarebbe stata la festa di compleanno per Farinì, e in quella occasione, l’avrebbero convinta a fare la torta. Quella sera,dunque, tutti gli ingredienti si riunirono di nascosto nella cucina della casa di Farinì, a luci spente, e quando la festeggiata entrò, tutti urlarono: -Sorpresa- e accesero la luce. Farinì rimase stupita e disse: -Tutto questo per me?–Sì, tutto questo per te, perché ti vogliamo molto bene- dissero gli ingredienti all’unisono. Quando la festa era al culmine, il dr. Zuccherino pronunciò un importante discorso: -Ora, visto che questa è un’importantissima festa di compleanno, non poteva mancare il regalo: vieni con noi Farinì !- Subito tutti gli ingredienti smisero di urlare e di cantare e si unirono al gruppo con in testa 24 dr. Zuccherino e Farinì, alla quale venne portato un pentolone. Farinì guardò verso il fondo di questa grande pentola e vi trovò il suo amico, nonché compagno di torte, preferito: la confettura alle fragole di nome Marmello. Deliziata vi si tuffò convinta di atterrare sulla sua marmellata preferita, invece Marmello si rifugiò nel suo barattolo e sotto comparve Ovito, l’uovo che serviva per fare la pasta della torta. Ovito si tuffò contro Farinì, ma lei per sfuggire utilizzò la sua arma migliore: si polverizzò, volando via. Il piano era miseramente fallito. Il giorno dopo l’intero gruppo di ingredienti era disperato, Farinì non si era più fatta vedere dalla sera prima e non c’era nemmeno un grammo di farina. Dr. Zuccherino era afflitto, ci sarebbe voluto molto tempo per escogitare un nuovo piano. Un bel giorno Farinì fu ritrovata e stranamente non volle nemmeno nascondersi; quella mattina, infatti, Marmello, Lievito e Fragolì andarono a perquisire una vecchia pasticceria: era una pasticceria abbandonata con interminabili dispense di ingredienti ormai scaduti. Al centro di una stanza, cosparsa un po’ ovunque, si trovava Farinì. Lievito, Marmello e Fragolì rimasero come impietriti di fronte a quella Farinì così triste e depressa e, con loro grande sorpresa, non tentò nemmeno di scappare, rimase ferma e cominciò a parlare: -Scusate- Tutti rimasero ancora più stupiti: anche loro avrebbero dovuto chiederle scusa, dal momento che l’avevano ingannata col pretesto di festeggiare il compleanno! –Io… non capisco- disse incredulo Marmello. –Lo so, io non dovrei chiedere scusa più di voi, però è tutta colpa mia se tutto questo è successo, la mia invidia verso altri ingredienti mi ha resa antipatica, inoltre vi ho impedito di fare la torta al cioccolato. In passato ero l’ingrediente principale di ogni ricetta, ma ora molti mi sostituiscono con miscugli già pronti e…Vi chiedo perdono di tutto, vi prego riaccettatemi … potrei essere molto utile, sapete che la torta con una buona farina riesce meglio!–Questo cosa vuol dire?- Chiese Erbazzo. –Prenderò parte alla vostra torta al cioccolato.–Urràààà!!!- Un grido si levò dalla pasticceria. La sera un migliaio di impastatrici erano pronte per la grande impresa: quella sera stessa sarebbe nata una torta al cioccolato, segno dell’equilibrio tra i vari ingredienti, compresa Farinì che alla fine comprese il proprio errore. Così, tutti gli ingredienti vissero per sempre impastati e contenti. Tondelli Damiano-Salvatore Buffa-Slimani Anass 25 26 UNO “SGUARDO DIVERSO” ALLE RICETTE 27 occhio all’ingrediente nascosto Alcuni ingredienti delle seguenti ricette sono stati ingranditi al microscopio e fotografati. Tocca a te associare ogni foto all’ingrediente corrispondente. Se la fantasia non ti aiuterà a individuarli tutti, non temere………… ……potrai ricorrere alle soluzioni riportate nella pagina capovolta. ATTENZIONE!!!!! Tra le immagini riprodotte troverai anche alcuni ingredienti “intrusi”. BUON DIVERTIMENTO Luca Albenghi - Marco Cilloni - Alberto Gallingani - Thomas Ferrari - Davide Filippini 28 L’Erbazzone 140 g di erbazzone (una dose va divisa per 22 porzioni), Acqua. Ecco un modo gustoso e insolito per mangiare verdura anche a merenda. Essa fornisce 290 Kcal ed è ricchissima di vitamine, in particolare la vitamina A e C e sali minerali,soprattutto Calcio,Ferro e Zinco. PER IL RIPIENO: • • • • • • • • • • 1 Kg di pane 1 Kg di bietole 40 g di burro 40 g di olio di oliva 200 ml di latte 300 g di pangrattato 4 uova 300 g di parmigiano uno spicchio d’aglio un pizzico di sale • • • • 500 g di farina 60 g di burro morbido sale quanto basta una bustina di lievito PER LA PASTA: PROCEDIMENTO: Rosolare l’aglio nell’olio e nel burro, aggiungere le bietole e gli spinaci cotti,strizzati e tagliati finemente.Aggiustare di sale.Aggiungere il latte e il pane grattugiato.Fate raffreddare il composto.Quando si sarà raffreddato aggiungere le uova e il Parmigiano Reggiano.Versare la farina a fontana su di una spianatoia, fare un buco al centro, mettervi il burro morbido, il lievito e un pizzico di sale. Impastare con acqua tiepida, fino ad ottenere un impasto liscio.Dividere la pasta in due parti e tirare la prima sfoglia piuttosto sottile,disporla in uno stampo da forno piuttosto largo coperto con carta da forno, quindi mettere il composto e il secondo disco di pasta sopra.Bucherellare con i rebbi di una forchetta la superficie dell’erbazzone e infornare a 180° per 40-50 minuti. VARIANTI: Puoi sostituire metà della farina bianca con quella integrale e gli spinaci con zucca, patate, cavolo, cipolle, carciofi o altre verdure a tuo piacimento. 29 30 L’Erbazzone 1 2 3 4 31 32 L’Erbazzone 5 6 7 8 33 34 Crostata Questa crostata (una dose va divisa in 15 porzioni) contiene 255kcal. Ingredienti: • • • • • • • • • 500g di farina 200g di zucchero 100g di burro 2 tuorli d’uovo 1 uovo intero 1 bicchiere di latte la buccia di un limone marmellata a piacere 1 bustina di lievito PROCEDIMENTO Disponi sul tagliere la farina a fontana. Metti nel centro lo zucchero, il burro morbido tagliato a pezzetti, l’uovo intero, i tuorli d’uovo, la buccia di limone, un bicchierino di latte e la bustina di lievito. Aiutandoti con una forchetta comincia ad impastare ma senza lavorare troppo l’impasto. Fodera con carta da forno una tortiera, stendi i 2/3 della pasta frolla e fai risalire leggermente i bordi. Poi coprilo con uno strato di marmellata del gusto che preferisci. Con la pasta rimasta fai delle strisce spesse qualche millimetro e larghe un centimetro. Poi disponile a griglia sulla crostata. Gira verso l’interno la pasta del bordo e cuoci in forno a 180 gradi per 40 minuti. 35 36 CROSTATA 1 2 3 4 37 38 CROSTATA 5 6 7 8 39 40 41 ERBAZZONE 1. sezione di bietola 60x 2. burro 60x 3. cipolla 60x 4. farina 200x 5. parmigiano grattugiato 60x 6. grano macinato 60x 7. pane grattugiato 60x 8. sale 200x CROSTATA 1. burro 60x 2. farina 60x 3. grano 60x 4. guscio d’uovo 60x 5. buccia di limone 10x 6. muffa 60x 7. zucchero 60x 8. zucchero 200x SOLUZIONI DEL GIOCO 42 LE NOSTRE ATTIVITA’ CON LE FATTORIE DIDATTICHE 43 LA TRASFORMAZIONE DEL LATTE IN FORMAGGIO Questa è la signora Anna della fattoria “Bosco del Fracasso” che ci ha insegnato a fare il formaggio. Il latte appena munto viene scaldato a 40° 44 Due nostre compagne mescolano il latte col caglio. Ecco il latte cagliato Una nostra compagna rompe il latte cagliato. 45 Alcune nostre compagne stanno separando la cagliata dal siero Le ragazze mettono la cagliata nelle formine. 46 Ecco il formaggio appena fatto nelle formine. Il nostro formaggio fuori dalla formina. Sarà “accudito” per tre giorni, dove sarà salato e stagionerà fino a quando non sarà tagliato per essere offerto alle classi 5 elementari. E.......... 47 ......e questo è il nostro formaggio dopo la stagionatura. 48 LA MACINAZIONE DEL GRANO! Con mirko della fattoria didattica “Villa fausta” abbiamo macinato il grano e ricavato farina. Ed ecco il risultato del nostro lavoro... La macchina che divide la crusca dalla farina 49 I nostri compagni molto interessati alla macinazione e alla separazione del grano. Ed ecco il risultato del nostro lavoro 50 Giovanni, della fattoria didattica “i Vedrizzi”, ci parla dei cibi biologici e degli O.G.M., utilizzando disegni bellissimi Nel frattempo la madre prepara dei piatti molto invitanti con pane, prosciutto e insalata. 51 GLI AUTORI Valentina Aracri Fabio Bolognesi Aurora Borghi Giulia Cassinadri Federica Cerundolo Chiara Cigarini Wendy De Barre Federica Fantuzzi Paolo Galeone Antonio Giordano Mattia Landini Francesca Maramotti Giacomo Orlandini Letizia Simonazzi Valeria Spagni Mariagrazia Sterbizzi Mamadou Thiam Jessica Zarra Albenghi Luca Bordoni Matteo Buffa Salvatore Cilloni Marco Cocconcelli Federico De Barre Tresi De Zan Mara Ferrari Thomas Filippini Davide German Paloma Gallingani Alberto Slimani Anass Spagnolo Bruno Sammat Hamza Tanoni Vanessa Tondelli Damiano Le proff: Silvia Regnani Ivanna Bigi 52 Teresa Mastrocola