A Jessica e Myriam,
le mie “gioie”
infinite.
Pasquale Marciano
Santa Giulia Salzano
e l’Asilo infantile di Striano
Quaderni di Cultura Strianese n. 26
A cura del Centro Studi Storici
“HISTRICANUM”
2010
Via Garibaldi, Palazzo Del Core
Cenni biografici
Giulia Salzano nacque a Santa Maria Capua Vetere (CE), il 13
ottobre 1846, da Diego, capitano dei Lancieri di Ferdinando II
e da Adelaide Valentino. Rimasta orfana di padre a quattro
anni, fu affidata alle Suore della Carità del Regio Orfanotrofio
di San Nicola la Strada, ove stette fino all’età di 15 anni.
Conseguito il diploma magistrale, insegnò nella scuola
comunale di Casoria (NA), ove si era trasferita con la famiglia,
dall’ottobre 1865. Da giovane avvertì fortemente una
“chiamata” alla santificazione personale, diventando esigente
nel cammino spirituale e lasciandosi aiutare da anime
consacrate dell’epoca. Molti di questi apostoli e predicatori di
santità, diffondevano la pratica della confessione e della
comunione frequente, anche in riparazione dei peccati,
attraverso la devozione al Sacro Cuore. Era il periodo in cui la
pratica dei primi “venerdì del mese” e dell’adorazione
riparatrice divenne una via di grazia santificatrice. Affascinata
dal senso e dalla profondità della devozione al Cuore di Gesù,
maturò la sua totale consacrazione al Signore, manifestando
una forte passione per l’annuncio evangelico, rivolto
particolarmente ai più piccoli e ai giovani. A costoro soleva
dire: «Nelle difficoltà della vita… confidiamo nel Divin Cuore
di Gesù. Egli ci solleva e ci conforta». A tale scopo, nel 1905,
fondò la Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro
Cuore, così da incrementare e rafforzare l’impegno della
catechesi che avrebbe svolto “finché avesse avuto un fil di
vita”.
“Donna Giulietta” così chiamata dai Casoriani, morì a Casoria
il 17 maggio 1929 e lasciò viva la fama di santità, tanto che già
il 29 gennaio 1937 fu avviato l’iter per la Canonizzazione. Il 23
aprile 2002, Papa Giovanni Paolo II dispose la pubblicazione
del Decreto con il quale veniva riconosciuta l’eroicità delle
virtù e il 20 dicembre dello stesso anno, era riconosciuto il
miracolo attribuito alla sua intercessione. Esso, avvenuto
presso "l’Ospedale Cotugno" nel 1993, riguarda una bambina
di 10 anni, Stefania Milo, alunna delle suore al Corso Vittorio
Emanuele a Napoli, che fu guarita in maniera rapida, completa
e duratura senza esiti a medio e lungo termine da grave sepsi
batterica con meningite purulenta, complicata da coagulazione
intravasale disseminata e da sindrome di WaterhouseFriederichsen.
E' stata canonizzata da Papa Benedetto XVI il 17 ottobre 2010.
I resti mortali di Santa Giulia Salzano
L’asilo infantile di Striano
Fondata la Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro
Cuore (1905), venne aperta da Giulia Salzano una prima Casa
dell’Istituto nel 1922 a Calvizzano, un paese a nord della
diocesi di Napoli, tra Marano e Giugliano, con diverse attività
caritatevoli e didattiche, fra cui: impartire l’insegnamento
scolastico nella scuola materna ed in quella elementare,
educare cristianamente i fanciulli con l’insegnamento assiduo
della religione cattolica, preparandoli altresì a ricevere i
Sacramenti della Penitenza, Eucarestia e Cresima. Una seconda
Casa fu aperta dalle Suore Catechiste del Sacro Cuore a Striano
nel 1927, ancora vivente la Fondatrice. La sede fu scelta nella
proprietà di don Nicola D’Ambrosio (attuale palazzo Del Core)
alla via Garibaldi. La proposta partì dal canonico Gaetano De
Cicco e aveva lo scopo di impiantare nella nostra località un
asilo infantile e una scuola di lavoro. Dopo una visita effettuata
all’uopo il 15 settembre di quell’anno da suor Margherita Lenzi
e da suor Teresa Daino, che trovarono tutto opportuno a
disporsi come conviene ed a contentarsi, fu disposto da Giulia
Salzano l’apertura dell’asilo il 6 novembre. Racconta
l’episodio suor Margherita Lenzi nelle sue “Memorie”: “Il 6
novembre 1927 si inaugurò l’Asilo infantile a Striano e furono
mandate tre Suore. Molto bene operava Iddio in quel paese,
per mezzo delle nostre Suore. Esse lavoravano moltissimo per
l’istruzione Catechistica e per le prime Comunioni, essendo
quel popolo molto ignorante in fatto di religione. Appena
arrivate le nostre, a flotte accorsero le persone d’ogni età e
sesso, per essere istruite nella dottrina cristiana. Dopo un paio
di mesi d’intenso lavoro si fecero delle numerosissime prime
Comunioni di fanciulli. Ma quello che destò maggior
meraviglia al paese si fu l’aver preso nella rete una trentina di
giovanotti dell’età dai quindici ai venticinque anni che non
ancora avevano fatto la prima Comunione. Tutte le sere, al
ritorno dalla campagna, essi lasciavano alle loro case gli
utensili del lavoro e accorrevano dalle nostre Suore per
apprendere le cose necessarie della dottrina cristiana, e si
dovette incominciare dal segno della croce. Colla buona
volontà dei giovani e col sacrificio delle Suore, le quali dopo di
aver passato l’intera giornata nell’asilo, per custodire i piccoli
fino al ritorno delle mamme dalla campagna, esse passavano
senza intervallo all’istruzione Catechistica, e in poco tempo
fecero ricevere loro la prima Comunione. La funzione si svolse
nella Chiesa Parrocchiale. Era davvero commovente vedere il
drappello conquistato dalla divina grazia, che accompagnato
dalle nostre Suore, cantavano per istrada senza rispetto
umano, delle devote canzonette imparate per la circostanza
(…). Ma oltre ai figliuoli vi erano i genitori che vivevano
lontano dai Sacramenti, ciò era divenuto un contagio nel
paese. E le Suore col consenso del Parroco locale e della
Ven.ta Madre nostra, per due volte invitarono due zelantissimi
Sacerdoti Napoletani per un corso di santi spirituali esercizi”.
La casa di Striano, presso la quale la Beata non potè mai
recarsi personalmente per le cattive condizioni di salute,
dimostrava la maturità ormai raggiunta dall’Istituto delle Suore
Catechiste, in cui spiccavano in particolare la collaborazione
efficace e serena con la parrocchia e la convinta approvazione
della loro azione da parte del vescovo, monsignor Pasquale
Dell’Isola. Una lettera della fondatrice alle sue religiose di
stanza a Striano ci dà conto dell’interesse e dell’affettuosa
attenzione con cui Giulia seguiva le vicende della nuova Casa:
“Carissime Figlie,
Vengo informata, con somma letizia in Cristo Nostro Signore,
che voi, quantunque in poche, operate costì (Striano) molte
belle cose a pro delle anime; gloria ne vada al Sacratissimo
Cuore, senza la cui speciale assistenza non potrebbero tali
cose andare al bene. Vi compatisco assai in considerazione di
codesta vita di continui sacrifici, ma per ciò stesso, sia
ringraziato Gesù. Egli vi conceda motivi, perché abbiate a
provarvi meglio nell’umiltà e nella carità. So pure che codesto
zelantissimo Vescovo, Mons. Pasquale Dell’Isola, vi guarda
con animo contento e con benevolenza materna, e che cerca
aiutarvi in tutti i modi, incoraggiandovi con l’esempio
d’instancabile Pastore e in grazia della sua istintiva
gentilezza: rendetevene sempre più meritevoli.
In quanto al resto non vogliate nulla temere, state piuttosto
attente alle insidie che vi potrebbero derivare dall’amor
proprio: questo pericoloso imbroglione fa talvolta apparire
nero il bianco e bianco il nero. Vi assicuro in ultimo che
passano ben pochi di quei momenti della giornata in cui non
vada dicendo a Gesù e alla Madonna qualche cosa per voi e
per le altre vostre consorelle di Calvizzano, specialmente in
questi giorni di apparecchio alla prossima festa della
Presentazione di Maria Vergine raddoppierò le mie preghiere.
Ne siete contente? Voi però procurate sempre meglio di
contentare me con l’attendere vieppiù alla vostra
santificazione, poiché altro non desidero, massime ora, che mi
sento assai vicina alla morte. Vi abbraccio nel Divino Amore.
Aff.ma Madre Giulia Salzano”.
Quella Prima Comunione, impartita ai numerosi fanciulli
strianesi nella primavera del 1928, nella Chiesa Parrocchiale
San Giovanni Battista, sotto l’occhio vigile e benevolo del
Parroco don Gennaro Montoro, vide la partecipazione fra
l’altro di: Palma Giacinta ‘a Varrésa, Irene Saggese ‘a
Barbèra, Rosa Serafino, Luigi Coppola Sarachiéllo, Eduardo
Castaldo ‘e Méccia, Angelo Cordella ‘e Stella, Teresa
Migliaro. La signora Palma Giacinta, da noi intervistata, ci
racconta che la “Dottrina cristiana” venne insegnata loro da
Suor Anna Teresa Vasciavèo, molto affabile e premurosa nei
riguardi di tutti loro. Ella era nata il 23 maggio 1895 a
Cerignola (Foggia) e nel 1922 entrò a far parte delle Suore
Catechiste del Sacro Cuore, divenendone nel 1966 Superiora
Generale. Nel 1934, per ragioni a noi sconosciute, notiamo che
nella medesima proprietà di don Nicola Ambrosio, attuale
palazzo Del Core, viene istituito l’asilo infantile “Anna delle
Puglie”, gestito dalle Suore della Carità di Santa Giovanna
Antida Thouret (1765-1826), invitate a venire a Striano dal
generale Ettore Pisani.
Pagellina del trigesimo di Mons. Pasquale Dell’Isola
Don Gennaro Montoro, parroco di Striano dal 1916 al 1941
Chiesa San Giovanni Battista, inizi ‘900 (coll. Tony Ferrara)
Processione in piazza Municipio, anni ‘20
Striano, stazione Circumvesuviana, anni ’20
Bibliografia
Nunzio D'Elia, Santa Giulia Salzano. Donna profeta
della nuova evangelizzazione. Dalla catechesi alla
santità, Edizioni San Paolo, 2010.
Nunzio D'Elia, Santa Giulia Salzano. Maestra e madre
di catechesi, Edizioni San Paolo, 2010.
Massimiliano Taroni, Dal cuore di Cristo nel cuore di
ogni uomo. La beata Giulia Salzano e la spiritualità del
Sacro Cuore, Edizioni Mimep-Docete, 2007.
Il presente opuscolo
è stato impresso in
n. 99 copie non venali
a cura della
Famiglia MARCIANO
in occasione del Natale 2010
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Pasquale Marciano – Santa Giulia Salzano e l`Asilo