Impaginazione, foto e contenuti di Alfredo Franco. «Alla scoperta delle nostre radici» Viaggio nella storia della città di Sarno Dirigente Scolastico: Dott.ssa Virginia VILLANI Tutor: Esperti esterni: Ins. Maria GAUDIELLO Ins. Anna Maria LEONE Alfredo FRANCO Annalisa PETROZZI Anno Scolastico 2009/2010 l progetto “Alla scoperta delle nostre radici” è stato articolato in tre fasi didattiche differenti corrispondenti alle lezioni-seminario, alle visite guidate sul territorio ed al laboratorio didattico. La multiforme metodologia adottata ha stimolato la capacità mnemonica dei ragazzi e la loro creatività, e ciò è emerso soprattutto durante le attività di laboratorio quando ogni alunno ha dovuto dare una propria interpretazione alle nozioni fornite. Gli alunni hanno cosi conosciuto i monumenti ed i luoghi più significativi della città di Sarno, hanno capito la costante progressione del tempo, il concetto di “stratificazione” delle epoche e la metodologia di indagine archeologica per studiare il passato. Conoscono adesso la ripartizione topografica della città di Sarno e sanno in quale epoca e perchè si è formato ogni quartiere. Attenendosi alle impressioni dal vivo in classe e in laboratorio ed agli elaborati prodotti è possibile affermare che, al termine del progetto ogni alunno abbia acquisito oltre alla conoscenza della città anche un barlume di “coscienza” e di rispetto nei confronti delle testimonianze del passato, che è uno dei passi fondamentali per maturare una coscienza civica in età adulta. I 2 La Teoria... I primi abitatori della Valle del Sarno, i Sarrasti, erano un popolo di origine osca che si stabilì in queste zone per la fertilità e per la possibilità di comunicare facilmente grazie al fiume. Il popolo indigeno dei Sarrasti, con il passare del tempo strinse legami commerciali con i Greci e con gli Etruschi, i quali fondarono i vicini centri di Pompei e Nocera. 3 L’intera Valle del Sarno venne in seguito conquistata dall’esercito dei Sanniti, provenienti dal Sannio. Della loro cultura restano poche testimonianze, ma sappiamo che erano riuniti in tribù (Touto) ed erano rette da un magistrato (il Meddix touticus). Sulle loro monete era inciso il dio Sarniner, un giovane riccioluto con delle corna di ariete. Sopra c’è scritto <S>ARASNE<IS>. In Sarno è stata ritrovata anche la tomba di un guerriero sannita, dove egli viene raffigurato insieme a dei melograni, simbolo di rinascita e fertilità. I vicini centri di Nocera e Pompei divennero ben presto attivi centri del commercio. 4 La Valle del Sarno nell’epoca romana fu sepolta da una tremenda eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Da scavi condotti a Pompei ed Ercolano oggi possiamo capire come si viveva in una città romana. Anche se Sarno viene celebrata dai versi del sommo poeta latino Virgilio che parla dei popoli che abitavano lungo il corso del fiume, oggi però non abbiamo testimonianze della città in epoca romana. Resta tuttavia il teatro di Foce edificato tra II e I sec. a.C. e utilizzato fino al III sec. d.C. che indica non solo la presenza vicina di un centro abitato ma anche un certo tenore di vita di quella città. 5 La Casa dei Romani L’Arte di costruire La religione dei Romani 6 Il Medioevo è l’epoca storica compresa tra l’evo Antico e quello Moderno. Si divide in due periodi minori: alto Medioevo ed il basso Medioevo. Si caratterizza per la scomparsa dello stato romano, per la venuta di molti popoli invasori e l’affermarsi del Cristianesimo in Europa. Termina con la scoperta dell’America di Cristoforo Colombo nel 1492. Il primo popolo che conquistò l’Italia e la Valle del Sarno dopo l’epoca romana fu quello dei Goti. essi provenivano in origine dalla Scandinavia. Dopo i Goti, l’Italia fu invasa dai Longobardi, un popolo germanico. Nel meridione d’Italia il loro dominio finì nel 1077 con la venuta dei normanni. 7 I centri di potere più importanti nella Campania longobarda furono Salerno, Capua e Benevento. Sarno durante il loro dominio aveva una grande influenza ed era il capoluogo dei paesi dell’alto corso del fiume Sarno. Con buona probabilità l’attuale castello di Sarno sorge su di una struttura di epoca longobarda. I Normanni o Vichinghi si impadronirono del Meridione d’Italia e fondarono un loro regno. Essi erano guerrieri provenienti dal Nord Europa. A loro seguirono gli Svevi, il cui sovrano più importante fu l’imperatore Federico II, che era un grande legislatore, un poeta, uno scrittore, un conoscitore di m olte lingue ed un guerriero molto valente. Fu chiamato dai suoi contemporanei “lo Stupore del Mondo” per queste sue diverse virtù. 8 Il regno di Sicilia, poi chiamato di Napoli, passò in seguito agli Angioini con re Carlo I d’Angiò, ed infine agli Aragonesi con re Alfonso I d’Aragona. Durante questo periodo la società era strutturata in una piramide del potere che vedeva a capo di tutto il re di Napoli. Sarno nel Medioevo si divideva in quattro “quartieri”: - il luogo posto alle pendici del monte e sotto il castello era chiamato Terravecchia; - le abitazioni in piano sotto Terravecchia prendevano il nome di Tabellara; - il quartiere dove c’era la cattedrale era chiamato Piscopìa; - il quartiere di mezzo tra Piscopìa e Tabellara era chiamato Burgo de Foris. Lungo tutto l’abitato si possono vedere testimonianze del Medioevo come la chiesetta di S. Andrea, il palazzo baronale, il borgo di Terravecchia, la chiesa di San Matteo, l’antico monastero di San Giovanni, la cinta muraria del castello. 9 Le Visite... Durante il percorso sono state organizzate le seguenti visite guidate per permettere ai ragazzi di prendere visione dei luoghi dove sono conservati i reperti delle epoche che ci hanno preceduto e per conoscere la città. Oltre alla città di Sarno sono stati visitati: il museo didattico allestito presso il Terzo Circolo di Nocera Inferiore (plesso Santa Chiara); il Museo Archeologico Provinciale dell’Agro Nocerino-Sarnese sito in Nocera Inferiore; il Museo Archeologico Virtuale (MAV) di Ercolano con visita agli scavi. In ognuna di queste occasioni non sono mancati dibattiti animati dagli alunni partecipanti che hanno dimostrato non soltanto una innata curiosità verso gli stili di vita degli antichi, ma anche una spiccata sensibilità verso il concetto di bene culturale da tutelare e proteggere per tramandarlo alla posterità. 10 I Laboratori. Durante il progetto sono stati organizzati dei laboratori didattico-manuali in cui i ragazzi hanno potuto realizzare ceramiche, innalzare le torri di un castello, allestire mostre fotografiche documentarie e condurre di persona uno scavo archeologico in piena regola. Questo particolare tipo di attività ha incontrato il più vasto interesse dei ragazzi e ha dato risultati più che soddisfacenti. Le due aule didattiche allestite costituiranno il nucleo di un Museo didattico del Terzo Circolo di Sarno. 11 Foto di gruppo classi 4° e 5° di Episcopio: Marika Aito, Annalaura Annunziata, Dora Annunziata, Salvatore Buonaiuto, Vincenzo Buonaiuto, Davide Cardaropoli, Carmine Criscuolo, Nunzia Criscuolo, Lucia D’Acunzo, Aurora De Filippo, Alessia Donnarumma, Cristina Esposito, Tonya Esposito, Maria Pia Esposito, Martina Esposito, Valentina Fagiano, Fabrizio Falciano, Federica Fiume, Morena Grasso, Giacomo Iovino, Rosa Manna, Diego Monteleone, Francesco Normanno, Antonio Soriente, Fabio Squillante, Nadia Tortora, Alessio Vincenti. Foto di gruppo classi 4° e 5° di Masseria: Anna Agovino, Marika Amico, Maria Rosaria Annunziata, Ilaria Buonaiuto, Luciano Buonaiuto, Antonio Buonodonno, Martina Celentano, Maria Rosaria Corrado, Federica D’Onofrio, Emanuele Di Leva, Vittoria Galdi, Antonio Maione, Ylenia Maione, Martino Pappacena, Francesca Pappacena, Francesco Ricciu, Daniela Riso, Maria Robustelli, Lucrezia Robustelli, Fabrizio Sarno, Francesco Ventre, Thajnara Vitolo, Aniello Volpe.